Uccelli migratori

 

 

 

Uccelli migratori

 

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Uccelli migratori

LA MIGRAZIONE


Il fenomeno migratorio - negli animali e negli uccelli più in particolare –è indubbiamente un fenomeno complesso e da sempre definito un “mistero”.

Molte sono le vie migratorie sul globo e sono oggetto di ricerca e di monitoraggio anche come mezzo indiretto di controllo dello stato ambientale dei continenti .



http://wildlife1.usask.ca/images/EMPRES_Watch_global_flyways.gif


Il significato delle migrazioni è comunque semplice : le migrazioni avvengono per salvaguardare la sopravvivenza stagionale delle singole specie e singoli individui , e consentire la riproduzione e conservazione di ogni singola specie.

Il fenomeno è anche messo in relazione alla c.d. “deriva dei continenti” che –nel corso delle varie “ere” – avrebbe spostato l’habitat di molti uccelli , realizzando così una specie di marcatura cromosomica capace di indurre gli uccelli “spostati” a ritornare stagionalmente alle latitudini di origine .

 

DERIVA dei CONTINENTI

Senso e/o istinto di sopravvivenza e di riproduzione sono quindi elementi biologici essenziali , elementi di “storia” e di conservazione di ogni singola specie degli uccelli. I comportamenti conseguenti ( etologia ) sono quindi finalizzati a : -alimentazione e salute -sicurezza (capacità di difesa) -maturità sessuale e riproduzione -cura ( +/- ) della prole Potremmo dire molto più semplicemente e prosaicamente : “ pappa – ciccia – sesso “. Per raggiungere questi obbiettivi le varie specie di uccelli si adattano all’ambiente e perseguono gli obbiettivi di vita , e ciò anche in dipendenza della loro collocazione spaziale e nel tempo : così vivono secondo il proprio DNA in parte figlio della “deriva dei continenti “.

 

A prescindere dal significato “umano” del termine , la “responsabilità” di questo stato di vita è molto forte negli uccelli , e poiché –per molti di essi- la migrazione è l’unico sistema di sopravvivenza , lo stato o condizione temporale e fisica pre-migrazione determina un comportamento ansioso , una sindrome pre-migratoria, definita in Ornitologia “Zugunruhe” . Il termine è creato dalla lingua tedesca : “Zug” per migrazione , “unruhe” per ansietà .

 

Testicoli e Ovaie negli uccelli

Tutte queste modificazioni e cambiamenti valgono sia sui territori di nidificazione ( pre-migrazione autunnale o post-nuziale) sia sui territori di svernamento (pre-migrazione primaverile o pre-nuziale ).

Gli stimoli innati e quelli condizionati dalle modificazioni ambientali innescano meccanismi di cambiamenti corporei :

  • accumulo energetico ed ipertrofia muscolare ,

  • maturazione o spegnimento della maturità sessuale stagionale con relative modificazioni strutturali degli organi endocrini .

Il cervello – in modo diverso tra giovani ed adulti , e tra maschi e femmine – subisce l’influsso di queste modificazioni , collegandole allo stato temporale ambientale ( stagioni normali o più o meno ritardate o anticipate ) , ed inoltre per la “responsabilità” genetica che gli compete ( salvaguardia della specie ) , innesca la sindrome ( insieme di sintomi ) pre-migratoria o “Zugunruhe” (ansia del viaggio).

E’ altresì da rilevare che esistono dubbi sulla universalità della “sindrome” in tutti gli uccelli migratori : Piersma e al. – Is there a “migratory sindrome” common to all migrant birds ? – Annals of the NY Acad.Scie. 1046,282-293,2005 –

Non ci risultano studi scientifici consultabili specifici “Zugunruhe” per la beccaccia.

Sempre rimanendo nella genericità del fenomeno migratorio , per quanto riguarda il controllo ormonale dei processi migratori, la migrazione autunnale non è androgeno-dipendente , ed almeno in parte è regolata da ormoni tiroidei : ricordiamo che la ghiandola tiroide è dipendente dalle attività “superiori” delle ghiandole endocraniche ,epifisi in particolare ,sensibile alla luce e sue modificazioni temporali.

Gli ormoni tiroidei hanno capacità di promuovere il metabolismo aerobico dei muscoli per la preparazione al volo migratorio e la secrezione glicocorticoide sarebbe poi più elevata in associazione con lo sforzo da volo.

La migrazione primaverile è invece chiaramente dipendente da ormoni androgeni sia nei maschi sia nelle femmine ( maturazione sessuale degli organi riproduttivi ).

Nel periodo di svernamento delle beccacce si verificano le modificazioni maturative degli organi sessuali, così come nel periodo pre-volo autunnale (post-nuziale) si verifica una regressione degli organi sessuali.La maturazione è selettiva in funzione di età e sesso.

Uno studio sulla maturazione sessuale nelle beccacce svernanti ( 564 beccacce in 3 anni) è stato presentato nel 2001 dal Club della Beccaccia Francese : Parrigade M.,Coril F.- Histologie des organes reproducteurs ed endocrinologie chez la Becasse des bois en hivernage –Journ.Sciet.Techn.2001 –http://salah.club.fr/loctscie.html .

Ritornando all’esame generale della migrazione , va subito segnalato un aggiornato e completo approfondimento peraltro recentissimo (2007) : Ramenofsky M. e al.-Regulation of Migration – BioScience 57,2,135-142,2007 – www.biosciencemag.org

Sempre degli stessi Autori è da segnalare : Ramenofsky M. e al.- Behavioral and phsicological conflicts in migrants : the transition between migration and breeding – Journal of Ornithology 147,135-142,2006 .

Il “decision making” della migrazione pre-nuziale è sempre relativa all’avvio e/o conseguimento dei processi di maturità sessuale che servirà al momento dell’arrivo nelle aree di riproduzione .

La flessibilità differenziata comportamentale e maturativa è stata ben studiata anche per le beccacce , perché alcune popolazioni di questi uccelli (Francia,Isole Britanniche) possono essere considerate come sedentarie , mentre altre compiono migrazioni “vere” corte oppure molto lunghe . Le migliori conoscenze sulla specie stanno via via identificando popolazioni quanto meno diverse tra loro per i comportamenti migratori o meno , con relative implicazioni genetiche .

In un certo senso si può pensare che nei ritmi lentissimi del tempo delle Ere biologiche , le beccacce siano predisposte a mutare da uccelli essenzialmente migratori ad uccelli propriamente sedentari così com’è gia ora per alcune “sacche” di popolazioni che sono di fatto sedentarie o lungo-residenti . D’altra parte sub-specie di beccacce euro-asiatiche (Azzorre-Canarie) hanno già questi consolidati caratteri di sedentarietà , ed altre specie di beccacce “asiatiche” ( Malesia,SriLanka,Isole Oceaniche, Giappone,Molucche ecc.) sono là stabilmente residenti .

 

E’ altresì evidente che le spinte ad accelerare o ritardare questo possibile processo sono strettamente legate ai cambiamenti climatici ( temperatura,precipitazioni) ed ambientali ( vegetazione,tipo di terreno,cibo) e/o all’ “incapsulamento” in isole .

Lo studio dei cambiamenti e/o della solidità genetica (DNA) di queste popolazioni potrà meglio aiutare a comprendere il fenomeno .

Per ora rimane fermo il concetto che “ le migrazioni sono soggette ad un ritmo geneticamente programmato , endogeno circannuale che a sua volta è condizionato da differenti fattori esterni . Il più importante di questi è la lunghezza della luce diurna ( photoperiodo) , ma anche altri fattori climatici e meteorologici devono essere considerati “ ( Birds migratory – http://my.ort.org.il/holon/birds/mig2.html ).


Altri lavori inerenti anche i possibili cambiamenti di comportamento sono:


  • Bell C.P.- Process in the evolution of bird migration and pattern in avian ecogeography –J.Avian Biol. 31,2,258-265,2000

  • Helm B. e al.- Flexible seasonal timing and migratory behaviour – Max Plank Inst.Ornithologu Audechs,Germany - 2008-03-25

  • Arguedas N. e al. – Seasonal migration and genetic population – The Condor 102,3,517-528,2000

  • Noll P. – Evolution of Bird migration – www.paulnoll.com/Oregon/Birds/migrate-evolution.html

  • Schwalb H. e al. – Endocrine correlates of autumnal behaviour in sedentary and migratory individuals ecc. – The Auk 101,499-507,1984

  • Anonimo - Evolution of migratory strategies – in “Advances in the study of avian migration” – 2003 – www.zoo.ufl.edu/ajahn/advances.htm


Si può quindi ritenere che qualcosa stia cambiando nei comportamenti migratori di molti uccelli , beccaccia inclusa ?

Cambiamenti che hanno comprovata “evidenza” possono essere così elencati :

  • tempo di arrivo dei migratori : alta evidenza di cambiamento

  • tempo di partenza : scarsa evidenza

  • abbreviazione/allungamento della migrazione : qualche evidenza

  • periodo di nidificazione : media evidenza

  • performance di nidificazione : scarsa evidenza

  • incremento/decremento delle popolazioni : scarsa evidenza

  • distribuzione più a Nord o a Sud : scarsa evidenza.


Segnaliamo un “sito” sul Web dove esiste un’ampia documentazione didattica circa i cambiamenti migratori relazionati all’ambiente . Sono presenti anche numerose animazioni in Yutube , ed in particolare una riguardante la deriva dei continenti :

BIO 554-754 – Ornithology –BIRD BIOGEOGRAPHY II - people.eku.edu/ritchisong/birdbiogeography2.html


A parte gli elementi di commento che abbiamo esposto in termini di aggiornamento (2008) , riteniamo doveroso sottolineare che l’analisi più completa del fenomeno “migrazione della beccaccia” può ben essere consultata nella monografia di Silvio Spanò (“Il punto sulla beccaccia “ -ediz.Olimpia 1993 ) dove sono riportate anche alcune considerazioni di Ettore Garavini ( Beccacce e Beccacciai- ediz.Olimpia 1978 ). Molti dettagli ed approfondimenti di Spanò sono focalizzati sulla migrazione in Italia e si articolano su comportamento,fattori endogeni ( ciclo ormonale,età,sesso,regione d’origine,peso ) e fattori esogeni ( fasi lunari,venti,temperatura,pressione atmosferica , fattori geomorfologici) , analisi della migrazione autunnale,lo svernamento,la migrazione primaverile . Tutto , come già detto, è principalmente focalizzato sulla nostra Penisola .

 

Consultabile a : http://www.npwrc.usgs.gov/resource/birds/migratio/index.htm


Di alcuni di questi Capitoli facciamo breve approfondimento .


  • Stimoli : modificazioni dei centri nervosi dell’ipotalamo


http://openlearn.open.ac.uk/file.php/2817/S324_2_033i.jpg



che controllano il senso di fame e di sazietà in modo che gli uccelli mangiano di più (40%) , accumulano grasso e quindi energia in quantità utili a consentire voli lunghi .Durata della luce diurna legata alla latitudine (fotoperiodo primaverile) e crescita della vegetazione sono fattori determinanti per il volo primaverile . Esiste un’ipotesi interpretativa di questo stimolo , molto più avanzata : questo stimolo già al momento del volo primaverile innescherebbe il timer per la partenza del volo autunnale .


  • Tempistica : numerose specie di uccelli anche molto piccoli migrano di notte .

Osservazioni con radar hanno dimostrato che la migrazione notturna inizia circa un’ora dopo il tramonto , ha il suo massimo poco prima di mezzanotte,declina avvicinandosi l’alba . Vi sono anche vari fattori che spiegano il perchè del volo notturno per alcune specie . Fermandosi in sosta (stopover) già all’alba hanno tutto il giorno per programmarsi a mangiare (reintegrare le riserve energetiche) ed alternativamente riposare.Lo sforzo di volo migratorio genera calore : la migrazione notturna consente di mantenere la giusta temperatura corporea e volare più a lungo .


  • Velocità : in genere tra 20-50 miglia orarie . Più sono grandi più sono veloci. (La beccaccia si ristiene possa volare a 40-60Km/h sec.Spanò) . Sfruttano il vento di coda anche per risparmiare energia.Anche la temperatura (isoterme 16°) per alcuni uccelli (es.oche) condiziona la velocità.

  • Altitudine : varia molto ma in genere il volo più alto determina molti vantaggi come miglior termoregolazione,superamento di barriere fisiche o atmosferiche (nubi,nebbia),controllo visivo ampio del territorio . In genere uccelli migratori notturni volano più alti.Molti uccelli sul mare volano a 50-150 metri , ma per la maggior parte si ritiene che volino tra 500-800 m . In genere le beccacce che entrano dal mare si ritrovano sulle prime catene montuose a queste altezze , così come quelle che sorvolano le pianure ucraine e turche giungono sui primi monti di Bulgaria e Grecia ad un’altitudine intorno a 700-800 m.

  • Orientamento e navigazione : gli uccelli devono apprendere il modo per localizzare le aree di svernamento e nidificazione (le loro mete) per poter navigare verso queste aree ma “non hanno idea di quello che stanno apprendendo “ . Le esperienze con inanellamento ( ricatture per più anni ) dimostrano che alcune specie apprendono la capacità di localizzare i tradizionali luoghi di sosta durnate il volo migratorio , ma come riescono a far questo rimane un mistero .Si afferma che gli uccelli hanno innato il senso della direzione che devono prendere , senso che è nel DNA , ed analogamente sono geneticamente programmati a percorrere ben precise distanze. Per navigare si servono anche della conoscenza dei luoghi già sorvolati in passato , ma questo vale solo per gli adulti. Per gli uccelli a migrazione notturna la scelta della direzione da prendere avverrebbe al tramonto quando i loro recettori selezionerebbero gli stimoli luminosi provenienti dalla penetrazione nell’atmosfera della luce del sole che scende dietro il profilo degli alberi del bosco .


La gamma della luce polarizzata nel cielo della sera sarebbe determinante

per la direzione da prendere poi per la migrazione notturna che inizia circa un’ora dopo il tramonto e raggiunge il suo massimo verso la mezzanotte.

Successivamente l’imprinting stellare dell’emisfero celeste


con più stelle e non con solo la stella polare ,consentirebbe la prolungata navigazione notturna ( Emlen S.T. – Decision-making by nocturnal bird migrants:the integration of multiple cues – Proc.XVII Intern.Ornit.Congress 17,558-560,1980 )

L’integrazione di altri fattori è poi essenziale come appunto la risposta sensitiva dei pigmenti visivi alla energia elettromagnetica che l’uccello rileva dal naturale campo magnetico terrestre variante durante il cambio di latitudine in volo , e che costituisce la base dell’orientamento geomagnetico .

rappresentazioni campo magn.


  • Condizioni del tempo e Venti : in Primavera il vento da Sud è determinante per l’inizio del volo di ritorno ai quartieri di nidificazione a Nord .

La circolazione dei venti intorno alle aree di alte e basse pressioni influenza notevolmente la migrazioni .



Durante l’Autunno i migliori “passi” di migratori notturni si verificano il giorno dopo il passaggio di un fronte freddo con venti da Nord , caduta della temperatura,

rialzo della pressione atmosferica,cielo chiaro.

Quando la direzione dei venti diventa variabile ,la velocità del vento decresce è l’alta pressione atmosferica è dominante : questo è tempo per fermarsi e mangiare.


  • Vie migratorie : viene rimarcato che il sistema d’inanellamento indica nulla di più che il luogo d’inanellamento e quello di ripresa ( Infatti già dai primi esperimenti su beccacce “spagnole” con Radiotracking Satellitare si sono viste, letteralmente viste, deviazioni così sorprendenti tali da poter inficiare tutte le conoscenze sinora acquisite sulle vie migratorie -2007-2008 – ndA).

Esistono considerevoli diversità di direzione e di movimenti tra popolazioni nidificanti in un’area , tra specie diverse e tra singoli individui di una stessa popolazione .

rif.beccacce

Per molte specie la via di andata (discesa) e ritorno (risalita) differiscono tra

loro – anche in dipendenza della orografia che diversamente si articola ( autunno- primavera ) con la prevalenza dei venti – e spesso si disegnano come un ansa od ellisse .

 

Fonte: http://www.labeccacciascientifica.it/public/LBS-pg%2042-73%20MIGRAZIONE.doc

Sito web da visitare: http://www.labeccacciascientifica.it

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Uccelli migratori


I NAVIGATORI DEL CIELO

Esperienza di educazione ambientale costruita sulle rotte migratorie degli uccelli…….un viaggio di conoscenza e amore, guidati dalle stelle in viaggio per i cieli d’Europa

Finalità

  • Avviare gli alunni alla conoscenza del patrimonio ambientale

  • Educare al rispetto della natura, alla sua tutela e alla sua valorizzazione

  • Conoscere l’Europa, tramite i voli degli uccelli

  • Sviluppare la creatività


Modalità operative

Una serie di incontri per un viaggio con il corpo, con la mente e con il cuore sulle rotte migratorie di un uccello.

Ogni incontro sarà una tappa di un lungo e faticoso viaggio, un’esperienza di formazione e crescita condotta con modalità operative e coinvolgenti.

Il cammino sarà presentato ai ragazzi non come un progetto deciso da altri, ma come una missione da portare a termine in un determinato periodo di tempo, un gioco avvincente e divertente.

Il viaggio si farà in una classe-laboratorio, arredata in modo da potersi sentire a contatto della natura, fantasticare, esternare le proprie sensazioni, ………….e liberare la propria creatività .

Sono previste uscite le seguenti uscite:

  • presso il Parco Regionale del Rauccio, nei pressi di San Cataldo di Lecce, per toccare con mano il fenomeno delle migrazioni, e partecipare, insieme ad un ornitologo professionista, ad una giornata di inanellamento di uccelli migratori;

  • presso la zona protetta Isola dei Conigli, nel comune di Porto Cesareo (Le), unico posto dove nidificano alcuni migratori;

  • presso Torre Guaceto, per visitare la riserva e per eseguire giochi di simulazione sui viaggi migratori degli uccelli;

  • presso il Centro di Recupero e cura degli animali selvatici in difficoltà di Ostuni, per conoscere pericoli e minacce delle rotte degli uccelli e vivere da vicino il soccorso e la cura degli uccelli feriti.( Compatibilmente con la disponibilità del Centro durante la visita sarà rimesso in libertà uno degli uccelli in cura).

All’inizio dell’esperienza ogni ragazzo riceverà un particolare quaderno di viaggio su cui annoterà ciò che riterrà opportuno.

Diario di……..Volo


Quando alla nostra classe è stato proposto il progetto “I NAVIGATORI DEL CIELO-Esperienza di educazione ambientale sulle rotte degli uccelli….un viaggio di conoscenza e amore, guidati dalle stelle in viaggio per i cieli d’Europa” abbiamo accettato con entusiasmo perché amiamo molto gli animali e perché ci si offriva l’opportunità di arricchire il nostro bagaglio culturale con conoscenze di ornitologia.

La nostra insegnante di scienze matematiche, coordinatrice dell’attività, si è però limitata a fornire notizie sulla scelta del progetto nell’ambito di Socrates a cui la nostra Scuola partecipa insieme ad altre 5 rispettivamente di Francia, Germania, Finlandia, Inghilterra, Repubblica Ceca con cui abbiamo già collaborato con la raccolta di temperature e dati meteorologici: gli uccelli migratori durante i loro viaggi toccano tutti i paesi del progetto!

Il titolo del progetto ci ha fatto subito fantasticare, ma non ci ha detto nient’altro, lasciando il compito dell’illustrazione dettagliata del percorso a Luigi, un animatore e guida ambientale di Thalassia, cooperativa che s’interessa d’ambiente e zone protette nel nostro territorio, con competenza e professionalità.

Già dal primo incontro con Luigi abbiamo capito che si trattava di un’esperienza diversa a cominciare dal luogo di incontro con lui che non era la nostra aula ma un altro ambiente della scuola arredato in modo molto suggestivo con luci, profumi e suoni tali da permettere di sognare e ………volare. Abbiamo quindi concordato le fasi di tutta l’esperienza, o meglio le tappe del nostro viaggio e ci è stato consegnato un quaderno di viaggio su cui annotare le nostre osservazioni e sensazioni.


Nel parlare dei migratori una frase ha colpito un po’ tutti noi “…gli uccelli sono come le stelle….”perché nessuno aveva mai pensato che potessero comunicare tra loro!

Dopo l’osservazione di diverse diapositive di uccelli migratori e l’acquisizione di notizie sulle loro velocità e la lunghezza degli spazi percorsi, siamo stati invitati a chiudere gli occhi e, in quell’atmosfera magica, di immaginarci come stelle e come uccelli. Abbiamo quindi riportato sul quadernetto il nostro primo volo.

In seguito alla prima tappa in classe, guidati dalla nostra professoressa, abbiamo cercato di fissare un po’ le idee sulla classificazione degli uccelli.

In base alle loro abitudini, al periodo di sosta e al motivo per cui si fermano possiamo distinguere gli uccellini in stanziali e migratori.


Stanziali :

sono uccelli che non migrano e rimangono per tutta la vita in un unico paese dove si costruiscono il loro nido(es. passera europea)

Migratori :

sono gli uccelli che non rimangono tutta la vita nel medesimo posto, ma si spostano per trascorrere o l’inverno o l’estate altrove. Essi si dividono in:


  1. Svernanti: vengono da paesi più lontani a fine autunno e rimangono nel nostro paese fino alla fine della primavera. Trascorrono con noi l’inverno evitando di passarlo in zone dove il freddo crea difficoltà per trovare cibo(es. pettirosso)

  2. Nidificanti: arrivano in primavera e ripartono a fine estate, lasciano i paesi africani per venire nel nostro per costruire il nido e allevare la prole perché da noi hanno in questo periodo maggiore disponibilità di cibo(es. upupa)


  1. Di passo: questi uccelli fanno migrazioni molto lunghe ma nel nostro paese non trascorrono né l’inverno né la primavera/estate, infatti sono solo di passaggio per raggiungere siti più lontani(es.rigogolo).

La seconda tappa è coincisa con la visita al bosco di Rauccio, area protetta vicino Lecce, per conoscere e partecipare all’inanellamento. Nell’esperienza siamo stati guidati dall’ornitologo Giacomo Marzano e accompagnati, oltre che da Luigi e dalla prof.ssa di scienze matematiche, da altri due docenti e da due genitori che hanno curato l’aspetto fotografico e hanno pensato a rifocillarci.

Abbiamo appreso che attraverso i dati raccolti durante l’inanellamento è possibile ottenere notizie di carattere biologico, ecologico ed etologico di grande interesse scientifico. In particolare attraverso tale tecnica si hanno informazioni precise su fenomeni quali le migrazioni e le rotte seguite dagli uccelli durante i loro spostamenti, i luoghi dove le varie specie preferibilmente, trascorrono l’inverno, nidificano o sostano, al fine di recuperare le energie spese durante la migrazione.Il metodo consiste nella cattura degli uccelli con reti particolari e nella loro marcatura con anelli.

.

Dopo la cattura vengono eseguiti una serie di rilievi quali la determinazione della specie, del sesso, dell’età, la misurazione del peso, della lunghezza dell’ala e di altre parti del corpo.

Oltre a tali rilievi, prima che l’uccello venga rilasciato, viene applicato l’anello, il cui numero, insieme a tutti i rilievi effettuati è annotato su una scheda di campo per poi confluire in una banca dati internazionale.

Opportunamente istruiti abbiamo partecipato attivamente alla liberazione dalle reti e alle varie fasi di misurazioni che abbiamo riportato sulle schede.

Che emozione poi lasciarli liberi! Le foto non rendono giustizia al nostro stato d’animo.


Per concludere la nostra mattinata nel bosco e continuare ad affascinarci, l’ornitologo ci ha raccontato che  un inverno particolarmente rigido, quello del 1993, aveva spinto nel Salento migliaia di anatidi tra cui alcuni cigni reali (Cignus olor).E’ da precisare subito che la maggior parte degli anatidi, ed i cigni in particolare, sono animali adattati al freddo tanto da riuscire a sopravvivere, normalmente, ad alcune decine di gradi sotto lo zero. Quando al protrarsi di condizioni climatiche estremamente rigide, come appunto quell’inverno ’93, con laghi e paludi del nord e centro Europa ghiacciati, sono costretti a migrare per la ricerca del cibo, spingendosi a latitudini più meridionali di quelle che occupano abitualmente.


In quell’anno svernarono nelle nostre paludi più di duecento cigni, alcuni dei quali, circa sessanta, andarono incontro a problemi di varia natura: si imbrattarono le piume in mare col catrame, altri accumularono nell’organismo metalli pesanti intossicandosi, altri ancora, oggetto dell’ignoranza e dell’inciviltà umana, vennero costretti in gabbie o addirittura uccisi. Si mise in moto una vasta operazione per il recupero e la cura dei malcapitati, fu costituita un’equipe di tecnici che operò 24 ore su 24 a vari livelli. Il risultato immediato fu quello di riuscire a recuperare 23 cigni, che all’inizio della primavera del ’94 furono rimessi in libertà nella foce del fiume Idume. Ad oggi sono ancora in corso i progetti di studio che furono avviati allora e l’esigenza di conservazione e valorizzazione dell’habitat è stata coronata dall’istituzione, nel comune di Lecce, del Parco che comprende anche il fiume Induce………..Prima che i cigni fossero liberati, in base ai protocolli di un progetto dell’INFS per il monitoraggio della specie e dell’habitat, applicammo ad ognuno di loro un anello metallico alla zampa ed uno in plastica al collo, entrambi recanti sigla alfa numerica per il riconoscimento e l’individuazione anche a distanza. I dati morfo-biometrici di ciascun cigno, oltre alla località ed alla data della reintroduzione, furono riportati su schede individuali, poi informatizzati nella banca-dati centrale dell’Unione Europea per l’inanellamento degli uccelli (EURING).

A circa dieci anni e a svariate migliaia di chilometri di distanza da Lecce, in una località dell’estremo nord della Russia, precisamente Krasnodar, è pervenuta notizia del rinvenimento di uno di quei cigni, a cui era stata applicata la targa con sigla IB06.

L’eccezionalità dell’accaduto sta, oltre che nella considerevole longevità dell’esemplare inanellato, nella distanza che esso ha percorso: dal nord della Russia al sud dell’Italia, che costituisce il record di distanza mai registrato prima al mondo per la migrazione di questa specie. Il rinvenimento di un esemplare inanellato, se ne verifica in media uno ogni cinquecento animali marcati, consente agli addetti ai lavori di acquisire preziose informazioni circa le “rotte migratorie”, gli “areali di nidificazione e di svernamento”, la “fedeltà ai siti di nascita” e molto altro delle specie studiate.

L’estrema mobilità dei migratori, che per il compimento del proprio ciclo biologico si spostano su lunghe distanze senza in ciò poter tenere conto dei confini che l’uomo si è dato, deve far riflettere sulla necessità di un' oculata e integrata gestione e conservazione dell’ambiente.

Ritornati in classe abbiamo abbellito le nostre schede, ci siamo documentati maggiormente sugli uccelli conosciuti, cercato e disegnato rotte di migratori e fatto uno schema delle nostre uscite sul territorio.

Con Luigi poi abbiamo assistito alla proiezione del film “Il popolo migratore” al termine della quale abbiamo di nuovo sognato, ci siamo immedesimati e infine descritto e disegnato la meta del nostro volo sul nostro diario-quaderno.

Nel frattempo Mediterre, fiera dei parchi del mediterraneo che nel 2005 si è tenuta nella nostra città, ha indetto un concorso e, poiché tra i vari temi c’era le migrazioni, abbiamo partecipato con tutto il materiale già realizzato: quattro maxi-cartelloni che abbiamo unito insieme in un grande murale dal titolo “Sulle ali del vento”.

Abbiamo vinto il primo premio tra circa 100 altri concorrenti! Coppa alla scuola, medaglie per tutti e……….orgoglio alle stelle.

 

Fonte: http://est.indire.it/upload/05-ITA01-S2C01-01365-3-prod-001.doc

Sito web da visitare: ttp://est.indire.it/

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