Architettura del paesaggio

 

 

 

Architettura del paesaggio

 

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ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO

 

  1. Metodi di studio e Problemi del paesaggio

Il concetto di PAESAGGIO è polisemico, assume diverse accezioni nelle diverse scienze( agronomia, geologia, storia dell'arte, geografia), ma è più comunemente riconosciuto come l'aspetto visibile del nostro quadro di vista.
Da paesaggio giungiamo a PATRIMONIO PAESAGGISTICO, con accezioni che oggi si completano a vicenda:

  • Sedicesimo secolo: significato artistico = quadro che rappresenta un luogo in cui la natura ha ruolo dominante
  • Diciannovesimo secolo: geografia = il paesaggio è documento da decifrare
  • Ventesimo secolo: significato patrimoniale =  paesaggio diventa valore, risorsa, patrimonio da non dilapidare

All'interno del paesaggio si possono riconoscere delle STRUTTURE PAESAGGISTICHE: associazione o concatenamento di elementi minerali, vegetali, architettonici e geografici costituenti degli insiemi o dei sistemi coerenti che qualificano uno spazio, determinandone l'aspetto visivo. Dalle strutture paesaggistiche dipendono la composizione, la scala(reale/percepita) e l'identità del territorio.

  1. Le strutture paesaggistiche consentono la riconoscibilità dei luoghi

Esempi di strutture paesaggistiche sono:

  • Le filari di alberi: caratterizzano molti paesaggi rurali, in Francia svolgono una funzione di unificazione nazionale che vede gli alberi lungo le strade, in Italiavenivan usate in passato lungo le strade e lungo opere di canalizzazioni oramai sotterranee
  • I terrazzamenti per le colture: strutture di forte impatto, molto dispendioso il restauro poiché con tecniche tradizionali.
  • Le zone umide: per lungo tempo sottoposte ad opere di bonifica ora valorizzate per l'alta biodiversità e tutelate da una Convenzione.
  1. Problemi dei paesaggi attuali

Dopo la seconda guerra mondiale il progressivo deterioramento del paesaggio ha cominciato a suscitare preoccupazione. Il landscape è tradizionalmente rappresentato da RURALSCAPE e TAWNSCAPE. Oggi nasce lo SPRAWLSCAPE, cioà la transizione tra ambiente rurale e urbano. Marc Auge vede in queste zone intermedie dei non-luoghi, territori senza qualità( aeroporti, svincoli autostradali). La città non è più compatta con confini definiti ma si estende fino alla campagna. I primi termini per definire questo fenomeno furono:

  • CONURBAZIONE. definizione di un urbanista scozzese osservando Londra, la città è come una madrepora umana. La strada è il luogo lungo il quale avviene.
  • SUBURBANIZZAZIONE: 1850-1950 = crescita delle aree urbane, sobborghi organizzati non grandi lungo i percorsi ferroviari 1970: il fenomeno negli USA avviene al di fuori di ogni logica di piano. 
  1. Evoluzione delle forme insediative:dal tawnscape allo sprawlscape

Stadi di sviluppo dell'urbanizzazione:

  • PRE-INDUSTRIALE: nucleo compatto, scarsi legami esterni, non più di 10000 abitanti
  • INDUSTRIALE: aumento popolazione urbana, maggiori collegamenti esterni, forma compatta ma a stella
  • POST-INDUSTRIALE: miglioramento dei trasporti, la morfologia del territorio si trasforma, abbiamo una sorta di nebulosa( stella con aree oltre le punte)nascono gli spazi aperti: sprawlscape, nessun principio di organizzazione urbanistica
  • ANNI '80: fenomeno della controurbanizzazione(arresto nelle grandi città e popolazione delle piccole e medie). Nascono le MEGALOPOLI, vaste regioni urbanizzate, caratterizzate da almeno 25 milioni di abitanti, ruolo privilegiato in scambi economici e culturali, diversi usi del suolo, diversi gruppi sociali che incentivano i cambiamenti reciproci.( Da Londra a Liverpool piuttosto che la megalopoli Padana)

Secondo alcuni studiosi è in atto la ridistribuzione della popolazione che tenderebbe a concentrarsi nelle fasce costiere e nelle aree interne provviste d'acqua. Inoltre un problema è il trascurare alcune parti delle aree metropolitane come l' "entree de ville" che di solito avvien su strada o ferrovia. E' inoltre in atto la valorizzazione di vie fluviali e porti.

  1. Tipi di paesaggio
  • URBANO: ecosistema artificiale
  • NATURALE: paesaggio primigenio
  • AGRARIO: grado intermedio di artificializzazione. Sintesi visiva dei fattori ambientali, storici ed economici di un territorio. IL suo aspetto è caratterizzato da:
    • Morfologia del suolo
    • Assetto strutturale ed infrastrutturale del territorio: elementi di variabilità come strade, ferrovie, piattaforme per la gestione dei rifiuti..
    • Sistemazioni idrauliche e agrarie: regimazione delle acque superficiali,
    • irrigazione, facilizzazione delle operazioni colturali ( terrazzamenti)
    • Coltivazioni e vegetazione: tessuto di fondo del paesaggio, responsabile del cromatismo. Le coltivazioni possono essere da pieno campo( arboree ed erbacee) e protette.

      Il problema delle FRICHE AGRICOLE: i terrazzamenti non facilmente lavorabile, a partire 
dagli anni '80, vengono abbandonati. Nel breve periodo porta ad arricchimento naturale, 
aumento della biodiversità, nel medio- lungo periodo comporta il sopravvento di alcune specie 
su altre, quindi l'impoverimento di flora e fauna.
Si ha così la necessità di un nuovo MODELLO di AGRICOLTURA:

  • Produzione di qualità
  • Produzione di servizi nel campo dell'ambiente, del turismo e del tempo libero, alle collettività locali.
  1. Paesaggi ordinari e straordinari

I PAESAGGI ORDINARI non sono dotati di particolari valori è obbiettivo della pianificazione diventa il suo miglioramento in quanto comunque risorsa.
I PAESAGGI STRAORDINARI sono aree di particolare rilevanza scenica, sono parchi naturali o giardini storici.
E' solo verso la fine degli anni '60 che si pone attenzione ai limiti fisici dell'ambiente e al suo deterioramento qualitativo( inquinamento..) così nasce una nuova dimensione ecologica, il paesaggio diventa patrimonio: centri storici o singoli monumenti, paesaggi agrari, parchi e riserve, località con caratteristiche particolari.

  1. I GIARDINI: Il giardino italiano

Rinascimentale, legato alla presenza di una villa o di un palazzo. Nasce quando i ceti più abbienti investono nel miglioramento dei propri fondi agricoli e quindi il giardino, tolte le mura, si unisce all'ambito campestre. Si ha così la prospettiva. Da qui fasi diverse di evoluzione:

  • Fase di realizzazione dei prototipi, ville toscane del Quindicesimo secolo
  • Fase della maturità
  • Fase manieristica, 1527, la vita economica e culturale si sposta da Firenze a Roma. Ma ricordo anche le ville del Palladio nel Veneto

STRUTTURA ORIGINARIA:

  • suddivisione di superfici regolari di terreno
  • al centro una fontana o un monumento

VARIANTI SUCCESSIVE:

  • aiuole sempre più articolate
  • siepi, prati, fontane, vasche, portici
  • sorta di labirinto
  • ampio viale d'accesso
  • profusione d'arredi(vasi e statue)
  • acqua
  • grotte artificiali 
  1. IL giardino francese

Dato che i matrimoni tra i reali di Francia e i Medici facilitavano lo scambio di esperienze ritroviamo nel giardino alla francese l'evoluzione del nostro nell'ampio uso di grotte e dei fiori nelle aiuole geometriche. Certo è che in Francia invece che colline appenniniche abbiamo pianure ricche d'acqua ( vasche, canali, fontane), vi è ampliamento dimensionale e accentuazione aspetti scenografici e rappresentativi.
Primo grande esempio di giardino alla francese è VAUX-LE-VICOMPTE, dell'architetto paesaggista LE NOTRE. C'è volontà di pianificare lo spazio, gli elementi caratterizzanti sono:

  • Il raccordo
  • I terrazzamenti
  • Alternarsi di spazi chiari vuoti e scuri pieni
  • Giochi di labirinti

L'inaugurazione del 1661 fu evento di grande rilievo, accuse agli artisti portarono alla confisca del bne e parziale distruzione. Le Notre viene reclutato da Luigi 14°per la reggia e i giardini di Versailles. Simbolo dell'atteggiamento politico del re, del suo regime assolutistico e accentrato.

  1. IL giardino inglese

Il GIARDINO PAESAGGISTICO.Dal 700 al 900 non esiste giardino che non ne sia influenzato. Periodo Georgiano(1714-1837)

  • Aspetto informale e naturale. Vengono ripudiate le forme geometriche, i parterre, le linee squadrate.
  • Adatto ai climi britannici umidi e al paesaggio ondulato.
  • Dimensioni notevoli, si fonde con lo spazio circostante e per questo si parla di LANDSCAPE GARDENING.

Dal 1837 al 1901 abbiamo il GIARDINO VITTORIANO, caratterizzato da commistione di stili e modelli precedenti da cui deriva:

  • Stile giardinesco
  • Stile pittoresco
  • Giardino dei colori
  • Stile Arts&Crafts

Il realtà scopriamo che il giardino paesaggistico nasce già nel '600 con Isac de Caus e Charles Bridgeman che pur mantenendo la villa centrale ne modifica il contorno: no muri rewcinsione, no terrazzamenti, no aiuole ma prati, no canali d'acqua ma sentieri.
E' nel Settecento però che si sviluppa una nuova corrente che esalta la natura nella sua "regolare irregolarità" e l'arte dei giardini si modella sulla base di arti sorelle come architettura, pittura e poesia.
Gli influssi della nuova cultura sono vari:

  • forme del paesaggio italiano con rovine d'epoca classica
  • concezione del parco alla francese con la suddivisione in stanze o pannelli
  • arte dei giardini cinesi con la ricerca di particolari atmosfere assecondando delle forme naturali, abbondanza di laghi e stagni
  • arte e architettura gotica
  1. Retaggio classico e strategie di rinnovamento
    • WILLIAM KENT(1685-1748) Siamo nei primi decenni del '700, è vero creatore del giardino paesaggistico, sfrutta uno stile Augusteo.
  • Si ispira ai dipinti
  • Predilige terreno lievemente ondulato
  • Con le piante ottiene effetti di luce
  • Strumento essenziale è la prospettiva
  • Cerca la sintesi di elementi di giardini delle altre nazioni, abbiamo infatti templi e monumenti classici ma anche rovine gotiche.
    • LANCELOT "CAPABILITY" BROWN(1715-1783) Si definisce "land maker"
  • Modifica la natura quando non la progetta ex novo
  • effettua interventi radicali sul territorio
  • I dirupi diventano dolci pendii
  • Non ampie prospettive ma parco chiuso
  • immancabile presenza d'acqua
    • HUMPHRY REPTON(1752-1818)
  • Concepisce la sua arte come il "giusto mezzo" tra i due estremi del formalismo e della maniera paesistica. Si rifà alla grandiosità di Le Notre e alla grazia di Brown. Assume posizione intermedia tra il razionalismo classico e l'esasperazione nella ricerca della naturalità.

Gli elementi caratteristici del giardino paesaggistico sono:

  • Naturali: bosco, macchia arborea, cespugli, erba, fiumi, laghi..
  • Manufatti: padiglioni, templi, ponti, monumenti, statue, grotte, rovine.

Esempi di parchi paesaggistici:

          • WIMPOLE HALL
            • Brown: torre gotica, laghetti, salotto con ponte cinese
            • Repton: infittisce le macchie di alberi e realizza schermature per tenere lontano gli animali dalle costruzioni
            • La serra viene inserita nel periodo vittoriano
          • STOWE GARDEN
  • Kent: pianta molto complessa con laghetti, stagni, grandi vasche
  • ampia gamma di stili
  • costruzione di rovine
  • Connotazione simbolica
  1. L'eclettismo Vittoriano(1837-1901)

Caratteristiche:

  • Commistione di stili
  • Suggestioni d'oltreoceano
  • Costruzione di Glasshause (serre in vetro e ghisa con valore decorativo)
  • Tendenza a ricreare giardini del passato con fantasia
  • Disegno di tipo rinascimentale e barocco
  • L'articoltura diventa l'arte che governa la realizzazione del giardino

Esempio è BIDDULPH GRANGE:

  • Progettato dal proprietario con caratteristiche miste
  • Dimensioni limitate
  • Successioni di stanze delimitate da rocce e siepi, cioè piccoli giardini
  • oggetto di recenti restauri
  1. I nuovi moduli espressivi
  • J.C.LOUDON e lo stile GARDENESQUE. Realizza la rivistaTHE GARDENER'S MAGAZINE(1826) per suggerire innovazioni nella pratica orticolturale. Egli presenta le seguenti tendenze:
  • Lo STILE PITTORESCO = alternarsi di piante verdi(spesso esotiche) con macchie di colori create da accostamento di cespugli e di ampie distese erbose.
  • Lo STILE GIARDINESCO = i singoli alberi si inseriscono in una wilderness portata all'estremo
  • Promuove l'uso di serre molto decorative
  • Suggerisce di piantare le piante più rare a semicerchio
  • W.ROBINSON(1838-1935) e il COTTAGE GARDEN

Realizza molti testi tra i quali THE WILD GARDEN, si tratta di uno studio di botanica per la scelta e l'accostamento di specie di fiori e arbusti. Suggerisce l'uso di fiori a profusione con cura nell'accostamento dei colori

  • G.JECKYLL(1843-1932)e il GIARDINO DEI COLORI

E' nota per:

  • Il giardino a bordo erboso e a tavolozza di colori
  • Studio sul prolungamento delle fioriture
  • Realizzazione di giardini a bordura fiorita
  • I suoi progetti sono relativi a giardini di piccole dimensioni suddivisi in piccoli scomparti decorati con stagni e piante esotiche
  • L'aspetto semplice racchiude uno studio complesso
  1. Verso un nuovo modo di pensare il giardino

VITA SACKVILLE WEST(1892-1962)

  • Scrittrice-giardiniera, sperimenta realizzazioni di giardini, prosa e poesia. Vive nel castello di Sissinghurst che restaura e ne realizza i giardini.
  • Scrive "The land" e "The garden"
  • Trapianta nel suo giardino nuove essenze e fragranze che conosce e porta dalla Grecia e in Oriente.
  • Crea STANZE A CIELO APERTO, piccoli capolavori
  • Carattere intimo e personale del giardino, accentuato da edifici del castello disseminati nel parco che fungono da quinte decorative ai vari scomparti del giardino
  1. Il verde pubblico nell'esperienza britannica:un modello di riferimento tra fine Settecento e metà Ottocento

Fino al Settecento il giardino è privilegio di pochi, rappresenta i fasti di un'epoca(Versailles), la fruizione non era possibile alle classi meno abbienti.
Nel periodo Vittoriano la fruizione dei giardini si allarga, si realizzano giardini pubblici, emergono i concetti di condivisione e fruizione,possiamo dire che l'evoluzione del giardino segue quella della società. Nei primi decenni dell'Ottocento il nuovo obbiettivo del governo britannico è cercare di salvaguardare le aree verdi, infatti si sostengono e finanziano i privati. Nel Novecento si affermano programmi di riqualificazione urbana tra cui  il recupero delle aree interstiziali mediante la creazione di nuovi impianti di verde. IL verde è una manifestazione concreta del RIFORMISMO MODERATO del periodo Vittoriano. Lo slogan che riassume questa politica è RUS IN URBE(la campagna in città). Esempio il Regent Park del 1812 creato all'interno di una tenuta della Corona.

  1. Embellissement pubblico e filantropia privata

Nel periodo Vittoriano il verde pubblico viene visto come possibilità di guarire l'animo umano dai problemi dell'industrializzazione. L'embellissement ha quindi una funzione sociale. Loudon e Paxton attraverso le loro riviste propongono l'abbellimento come risorsa delle classi meno abbienti. Vengono approvate leggi volte alla tutela delle aree verdi la cui custodia è affidata alla pubblica amministrazione. Dal 1859 con la pubblicazione di Darwin sull'evoluzione della specie attraverso la selezione naturale c'è rinnovamento di giardini botanici e zoologici. Fondamentale importanza viene assegnata alle serre per far crescere specie esotiche.
Nel 1851 Paxton,per l'esposizione dei l avori dell'Industria, progetta la costruzione del CRYSTAL PALACE in Hyde Park( ghisa e vetro) con pesci, uccelli, piante esotiche. Realizza inoltre a Liverpool un prototipo di parco moderno, il Birkenhead Park.. Loudon realizza l'orto botanico di Birmingham.

 

  1. L verde urbano del Novecento: conciliazione di opposti
  • HOWARD concepisce un progetto per il superamento di città industriale, la NEIGHBOURHOOD UNIT, casa unifamiliare provvista di piccolo giardino che si affaccia su spazi connettivi = città giardino dove la percentuale di verde è 5 volte quella dell'abitato.
  • LE CORBUSIER critica fortemente questo schema in quanto troppo dispendioso in termini di spazio, propone piuttosto strutture che si sviluppano verticalmente e sopraelevate.
  • NUOVI STANDARD URBANISTICI. Negli anni '79 in Olanda e in Germania l'obbiettivo è rinaturalizzare la città creando rete ecologica, naturalizzando aree industriali dimesse sovrapponendovi schemi e stili del passato.
  1. La città laboratorio: il verde nella città densamente costruita
      • L'esperienza tedesca
      • L'esperienza di Barcellona
      • La sperimentazione francese
  1. I giardini contemporanei
      • Playground
      • Giardini sui tetti
      • Giardini per residenze collettive
      • Verde per L'industria
  1. Il giardino nell'antichità e in Oriente

IL concetto di giardino appartiene al pensiero moderno, infatti gli antichi costruivano giardini in modo pragmatico. In Egitto, Mesopotamia, Grecia eccetera il giardino ha un preciso significato culturale di vita. La natura richiama lo spirito vitale e la fertilità. Abbiamo infatti raffigurazioni di divinità egizie e babilonesi della fecondità connesse alla vegetazione. Ricordiamo il pendaglio sumero con l'identificazione della fertilità-donna con una pianta. Allo stesso modo pensiamo all'immagine egizia che raffigura una dea albero. In Occidente la Bibbia si scaglia contro questa idea di fertilità proveniente dalle divinità femminili quando il profeta Isaia mette in guardia il popolo contro l'idolatria in quanto il potere generatore viene da Dio.
La civiltà micenea vede il passaggio di potere alle divinità maschili, le proprietà generatrici femminili permangono ma assumono connotazione negativa. Adone nasce da un albero.
L'antico Egitto può essere visto come un giardino fertilizzato dal Niloi. Su una tomba vediamo alberi percorrere uno specchi d'acqua centrale.
Per il Giardino greco ci rifacciamo a quello della dea Calipso dell'Odissea contenuto in una caverna con quattro polle d'acqua sorgente e vegetazione spontanea. Ricordiamo inoltre il giardino di Alcinoo(Re dei Feaci).
Gli antichi romani si atteggiano nei confronti della natura in modo imperialistico cercando di soggiogarla, così l'elemento artefatto ha il sopravvento sulla natura.
Il Giardino medioevale denominato Hortus ha più funzione produttiva che ornamentale. Al centro una vasca rotonda o ortogonale, intorno appezzamenti coltivati, tutto circondati da mura.
Nel giardino islamico ritroviamo le culture più svariate.

  1. Il giardino giapponese

Molto diverso dalla tradizione giudaico cristiana, ha origine dalla compenetrazione di Shintoismo, Buddismo e Induismo. In estremo oriente è diverso il concetto di trascendente, la natura è molto importante in quanto compenetra l'uomo rendendogli possibile l'appagamento dei sensi nella sola contemplazione. Fino al Medioevo il giardino è riservato alla contemplazione, si ha sui tre lati della casa con ponticelli che collegano isolette artificiali del laghetto. Geomanzia. I vari elementi devono compenetrarsi per raggiungere l'armonia. Dopo l'anno Mille appare il Taotismo, il giardino si complica con elementi buddisti di provenienza cinese. Il giardino è luogo di meditazione, all'acqua si sostituisce la terra ondulata e col tempo si parla di giardino da tè.

  1. Evoluzione delle norme di tutela del paesaggio .La qualità del paesaggio nella Convenzione Europea

(1998-2000) Fulcro della convenzione il problema della qualità del paesaggio // Carta di Siviglia sul paesaggio mediterraneo. Il paesaggio rappresenta un elemento fondamentale di identità in quanto capace di integrare gli aspetti della natura e della cultura. Il paesaggio va difeso dalle dinamiche che lo stanno profondamente modificando cancellando ogni specificità locale.La tutela del paesaggio non deve però essere in contrasto con lo sviluppo economico ma favorire lo sviluppo durevole e sostenibile. La tutela del paesaggio comporta il coinvolgimento sociale. Nei primi articoli si da così definizione di paesaggio e il campo d'applicazione.
Vi è la necessità di un intervento educativo che faccia crescere la sensibilità collettiva, ed ecco il Premio Europeo al paesaggio per sollecitare le realtà locali.

  1. La normativa italiana di tutela del paesaggio

Nel 1909 e 1912 si hanno leggi in cui si fanno i primi cenni alle bellezze naturali ma ancora non si parla di paesaggio. Nel 1922 si introduce l'idea di protezione di cose immobili e bellezze panoramiche e i limiti. Nel 1939 abbiamo la Legge Bottai dove si distinguono tipi di bellezze  individue(immodificabili)o d'insieme. Ogni provincia è chiamata a fare elenchi di cui l'interesse culturale viene discusso da un'apposita commissione che poi lo dichiara. L'Articolo 9 della Costituzione è un po’ carente sull'argomento. Il Decreto Galasso del 1985 estende la tutela e impone il vincolo. Nascono inoltre piani paesaggistici.

  1. Enti privati per la tutela dell'ambiente e dei beni culturali

Interazione e collaborazione con gli attori pubblici.

  1. Il National Trust britannico

Nasce a Londra nel 1895 in Periodo Vittoriano con la finalità di conservare in modo permanente luoghi di interesse storico e bellezze naturali affinché siano a disposizione dell'intera nazione. I primi interventi si preoccupano della difesa di una zona montuosa minacciata dalla costruzione di una ferrovia. E' un ente no profit, indipendente dal governo. Le sue funzioni principali sono di acquisire beni da tutelare, restauro e conservazione,fruizione del pubblico ma anche ricerca e promozione. Si passa da preservazione rigida a conservazione dinamica resa possibile da impostazione manageriale. IL Trust ha incoraggiato un uso consapevole e redditizio dei beni. Ha promosso il turismo, ha coniugato svago coi fini culturali, ha svolto attività didattica.Sono patrimonio verde:

  • riserve naturali
  • zone umide
  • brughiere
  • aree costiere
  • aree rurali
  • giardini storici (Stonehenge)
  1. Il FAI- Fondo per l'ambiente italiano

Nasce a Milano nel 1975 per iniziativa di persone sensibili all'ambiente e membri dell'Italia Nostra. Ente morale senza scopo di lucro. Si occupa di restauro, custodia apertura al pubblico, si avvalgono di numerosi volontari. L'obbiettivo è di sviluppare un progetto di tutela dinamica. Collabora con le Università e organismi preposti alla tutela del territorio.

  • Promozione turismo culturale
  • Decongestione delle città d'arte più note
  • Promozione del godimento dei parchi e dei giardini storici
  • Promozione del dibattito
  • Rapporti con istituzioni culturali locali e privati.
  1. PARCHI ED AREE PROTETTE: L'evoluzione negli USA

Il National Park Sistem(NPS), inizio '900, modello di riferimento per l'Europa.Iniziative pionieristiche di tutela trovano supporto nell'opera di OLMSTED, che si preoccupa di valorizzare le bellezze e assicurare il godimento di tutti. I suoi scritti evidenziano la relazione tra parchi naturali e parchi urbani oltre che i temi di un nazionalismo culturale capace di ricreare unità dopo la guerra civile. Già dall'Ottocento la comunione con la natura diventa mezzo pèer rigenerarsi sul piano morale. Parlo del movimento trascendentalista. Molti parchi nacquero all'inizio del secolo in USA.
JOHN MUIR, naturalista scozzese emigrato fonda la politica dell'ambiente americana e influenza l'Europa. Scrittore, uomo d'azione ed esploratore. Fondò il Sierra Club, individuò un gruppo di imprenditori per sostenere un sistema di protezione e valorizzazione dei parchi e per investire nell'industria turistica. Giungiamo a tappe alla legge federale del NPS nel 1916 cui principi ispiratori sono:

  • Conservare scenari, oggetti storici e naturali, vita selvatica. Annettere al sistema federale aree archeologiche, promuovere attività di ricerca botanica, zoologica, ecologica, e orientare il flusso crescente del turismo.
  • Assicurare il godimento con modalità che permettono di lasciarli intatti per il godimento delle generazioni future.

Nel 1935 l'Historic Sites and Building Act determinò il passaggio dei luoghi storici delle guerre americane più alcune aree preistoriche o storiche indiane sotto il NPS .
Nella seconda metà degli anni '30 la politica dei parchi modifica in parte i suoi orientamenti, si aplia il parco, si ha riforestazione ed aree per la ricreazione o sosta. Possiamo così dire che ad una generica ricerca di comunione con la natura passiamo all'inserimento della natura nei manufatti umani. Viene utilizzato lo stile rustico per le costruzioni nei parchi con il conseguente aumento del flusso turistico.
La seconda guerra mondiale segna una battuta d'arresto. Nel 1960 abbiamo politica di rilancio dei parchi che sorgono in prossimità dei centri urbani.

  1. I parchi in Europa
  • Questione ecologica: ritardo rispetto agli USA, pochi paesaggi naturali
  • Forte ruolo dell'associazionismo: movimenti d'opinione portano alla creazione dei primi parchi naturali
  • Tra le due guerre
  • Secondo dopo guerra: accelerano le trasformazioni territoriali ed evolve la prospettiva
  • Anni '60: coscienza del degrado e dell'inquinamento, la natura va salvata
  • La IUCN ricerca una definizione di parco naturale.
  • Anni '80: classificazione delle aree protette in dieci categorie
  1. Parchi e paesaggio nella legislazione italiana
  • Epoca liberale, approccio alla tutela ambientale, influenza associazioni
  • 1902, prima legge per la tutela dei beni artistici e storici
  • 1922 Legge Croce
  • 1939 Legge Bottai
  • 1985 Legge Galasso
  • 1991 Legge quadro sulle aree protette che istituisce nuovi parchi nazionali ed identifica altri ambiti territoriali prioritari per l'istituzione dei futuri. abbiamo così un elenco ufficiale.
  1. Il sistema delle aree protette in Italia
  1. Recenti orientamenti della tutela ambientale

Alle esigenze di tutela non si può più rispondere in modo solo definitivo, occorre rimuovere le cause che hanno portato all'attuale degrado e costruire un equilibrato rapporto tra esigenze economiche e tutela ambientale. Alle minacce tradizionali si aggiungono le nuove minacce come il turismo di massa incontrollato. Inoltre anche il rischio ambientale è globalizzato. Dalla metà del '900 si assiste ad un grande ampliamento delle aree protette per il decentramento dello Stato ad Enti minori. I Parchi regionali sono localizzati in prossimità delle aree urbanizzate. La tendenza è quella di integrare le politiche di pianificazione delle aree protette con le politiche di gestione di tutto il territorio in cui sono inserite. IL rischio è quello di creare "isole", la soluzione potrebbe essere realizzare corridoi ecologici per la loro messa in rete.

  1. Classificazioni internazionali.

Dieci categorie divise in tre gruppi.

PARCHI E GIARDINI CONTEMPORANEI di B.Guccione

  1. Introduzione

 

  1. Parchi urbani
    • IL parco urbano
    • I grandi parchi parigini
  • La Villette
  • Il parco Citroen
  • Il parco di Bercy
    • La Germania: tecnica ed esperienza
  • L'Olympia Park di Monaco
  • L'Iga di Stoccarda
    • L'Inghilterra: passato, presente e futuro
  • Il water garden di Hemel Hempstead
  • Broadwater Park
    • I nuovi parchi urbani in Italia
  • Parco della Bissuola a Mestre
  • Parco Nord a Milano
  • Il parco Scampio a Secondigliano
  1. I giardini d'oggi
    • I giardini dell'oggi
    • I campi-gioco:tre esperienze a confronto
  • Victoria Park
  • Camley Street Natural Park
  • Il giardino dei sensi a Copenaghen
    • I giardini sui tetti
  • Mont des Arts e Citè Administrative a Bruxelles
  • Los Angeles Platz a Berlino
  • Un giardino pensile per una Società di assicurazione ad Ebimburgo
    • Giardini per la residenza collettiva
  • St.Catherine's College ad Oxford
  • Atlas Concorde a Fiorano Modenese
    • Tre interventi, un solo referente: il paesaggio
  • Piazza del Bigatto a Cernusco
  • L'impianto GNL della SNAM a Panigalia
  • Villa di Celle
  1. Appendice
    • Il parco di San Gregorio di Catania

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine B.Guccione ?

fonte: http://ilmondodialice.interfree.it/docs/07.doc

 

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