Movimenti artistici

 

 

 

Movimenti artistici

 

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Movimenti artistici

 

 

ESPRESSIONISMO Orientamento artistico forte ed intenso volto ad esprimere sensazioni ed emozioni, condizioni spirituali ed esistenziali, più che a rappresentare la realtà. Traendo spunto dai principi maturati dall’impressionismo, l’espressionismo precisa che dipingendo si trasferiscono su tela i dati derivati dalla percezione, ma anche il modo di interpretare la realtà da parte dell’artista in quanto ogni cosa che vede viene filtrata dal suo animo. Si intende così distanziarsi dal carattere sensorio tipico dell’impressionismo. Quest’ultimo implicava un moto dall’esterno all’interno, mentre per l’espressionismo si ha un moto inverso, ovvero, dall’interno dell’autore direttamente nella realtà, senza mediazioni. In arte si recuperano i linguaggi primitivi, l’immagine è semplificata, deformata, brutalizzata per meglio rendere drammaticamente il malessere diffuso dell’epoca. La natura dell’espressionismo è quindi ricca di contenuti sociali e drammatiche testimonianze della realtà

Si tratta di una tendenza stilistica rintracciabile in ogni tempo e luogo, ma il termine espressionismo indica un movimento artistico specifico e storicamente determinato sviluppatosi in Europa nei primi anni del XX secolo

Ai suoi albori, intenso fu l’interesse verso le opere di:

  1. VAN GOGH notte stellata, i girasoli, autoritratto, caffè di sera, lo zuavo, il cespuglio, tramonto
  2. MUNCH madonna, il bacio, il grido, vampiri, danza di vita
  3. ENSOR l’intrigo, le strane maschere
  4. GAUGUIN cavallo bianco, donne, al caffè

Nelle loro opere compaiono elementi fondamentali dell’espressionismo:

  1. tratti forti ed incisivi  - accentuazione cromatica  - drammaticità dei contenuti

Ulteriori aspetti interessanti presenti negli espressionisti sono: IL NON RISPETTARE LE LEGGI DELLA PROSPETTIVA, IL NON CERCARE DI DARE L’ILLUSIONE DELLA PROFONDITA’ E DEL VOLUME

Gli espressionisti ebbero forti consonanze coi FAUVES francesi (le belve) Con tale termine si è voluto indicare un gruppo di artisti che espose opere dall’impatto cromatico violento (tra i quali MATISSE, BRAQUE, MARQUET, DERAIN,DUFY ECC)

Caratteristiche delle loro opere: immagine autonoma rispetto alla realtà, colore steso con tonalità pure. Tale movimento prese spunto dalle opere di VAN GOGH E GAOUIGUIN. Da questi ultimi i FAUVES presero: LA SENSIBILITA’ PER IL COLORE, LA RISOLUZIONE DELL’IMMAGINE SOLO SUL PIANO BIDIMENSIONALE

L’espressionismo si diffuse in gran parte delle’Europa (Austria, Olanda, Belgio ecc), ma conobbe grande fortuna in Germania ove l’avanguardia si caratterizzo soprattutto per i colori violenti e la linea spezzata (si pensi a DONNA ALLO SPECCHI DEL 1912 DI E.L.KIRCHNER). Il termine espressionismo compare per la prima volta nel 1911 sulla rivista berlinese DER STURM (la tempesta). Tuttavia l’esperienza espressionista aveva già avuto inizio nel 1905, con la nascita a Dresda del gruppo di espressionisti DIE BRUCHE (il ponte). Quest’ultimo nel 1911 si trasferì a Berlino ed espose nella galleria di proprietà del fondatore della DER STURM

 

DER BLAUE REITER

Nel 1911 veniva fondato a monaco da kandinskij  e da Marc un nuovo movimento d’avanguarder “Der Blaue reiter” il cavaliere azzurro, nel quale confluirono anche diversi espressionisti di “Die Brucke”. Vogliono creare un linguaggio pittorico che sia espressione di sentimenti più intimi è una pittura basata su un totale equilibrio formale sulla trasparenza del colore e su un’armonia delle forme quasi di derivazione orientale. rifiutavano le convenzioni dell’arte tradizionale perché considerate non idonee ad esprimere sensazioni. Il nome del movimento viene da un’opera di Kandisky che raffigura un cavaliere con manto azzurro al galoppo in un prato verde Il nome tedesco significa cavaliere in blu e deriva dai cavalli in azzurro dipinti da MARC e dai cavalieri vestiti in blu dei quadri di KANDINSKIJ?????????????????

 Kandinskij sostenne che forme segni colori conservavano il loro valore simbolico ed espressivo anche se completamente dissociati dalla configurazione dell’oggetto. L’effetto, la sensazione, l’azione psicologica esercitata da un pittura derivata, secondo luio dal rapporto stabilito tra gli elementi formali più chw dalla fisionomia della cosa rappresentata. Cominciò dunque ad usare le forme in liberi rapporti da ogni riferimento oggettivo combinando linee e colori in armonie formali autonome, in funzione di una sollecitazione emozionale atta a provocare la “risonanza interiore”, con effetti a volte non proprio decorativi. (Es. Paesaggio con chiesa-1916) Risultati analoghi raggiunti anche da alcuni pittori cubisti della “Section d’or” come i fratelli Duchamp-Villon e pure da Delaunay con la scomposizione di  elementi a piani sfaccettati inseriti in vortici policromi. Soluzioni anche anticipate dai futuristi italiani che influenzarono anche il pittore russo Kasimir Malevic che partecipò alle mostre del Blaue Reiter e assimilando tendenze del cubismo e del futurismo, giunse ad una pittura astratta fondata sulla “supremazia” della sensibilità pura nelle arti figurative che poi applicò in progetti architettonici “suprematisti”. Da tali orientamenti fu anche influenzato l’altro fondatore del Blaue Reiter, Franz Marc che restò però legato alla tenenza simbolista nelle sue raffigurazioni di animaili con forme raccordate da linee e colori arbritari ma non dissociate dalla configurazione dell’oggetto rappresentato.

 

POP ART negli anni 50 Inizia a delinearsi in Inghilterra con Hamilton e Paolozzi e le teorie di Alloway. Dal 1952-53 con l’Independent Group,inizia un dibattito internazionale sulla società e la cultura contemporanee in relazione alla tecnologia e alla comunicazione di massa. l’artista prima occupato ad indagare nella psiche e nella natura i significati e le finalità dell’esistenza, si trova a fare i conti con una realtà che incide profondamente sull’immaginario collettivo e muta il rapporto creativo dell’uomo con le cose e i suoi meccanismi immaginativi.

Il termine deriva dalla contrazione di POPULAR ART, in riferimento alla POPULAR IMAGERY. La pop art si basa sull’uso di un’iconografia fortemente derivata dalla realtà, dall’immaginario collettivo urbano contemporaneo, dalla società dei consumi e dalla comunicazione di massa.  Tutti gli artisti pop sono accomunati dall’interesse verso OGGETTI BANALI, SITUAZIONI COMUNI, EVENTI SCONTATI. Le prime opere artistiche pop sono caratterizzate da colori acrilici, i colori violenti della cartellonistica pubblicitaria, si spazia dalla fotografia al fotomontaggio, dal collage all’introduzione diretta nell’opera di oggetti reali. Ricordiamo: JUST WHAT IS IT THAT MAKES TODAY’S HOME SO DIFFERENT SO APPEALING? Di HAMMILTON del 1956 che stupisce il pubblico e si pone come icona della pop art inglese. L’opera raffigura una pin up, elettrodomestici, body builder provvisto di lecca lecca….tutte immagini che ricalcano gli stereotipi dell’epoca. E poi JONES con i suoi erotici manichini ecc.

Lo sviluppo della pop art inglese si connette con la mostra del 1856 nella galleria di Londra, WHITECHAPEL. La pop art inglese instaura un rapporto con la società industriale che risulta essere di studio e documentazione senza toni polemici.

La popart si sviluppa e raggiunge il suo apogeo negli annni 60 in USA con Warhol (realizza una ricerca precisa per delineare una tecnica seriale di riproduzione dell’oggetto attinente a fotografie, fotomontaggi, serigrafie che hanno i soggetti più svariati: BOTTIGLIE COCA COLA, LATTINE ZUPPA CAMPBELL, MA ANCHE IMMAGINI-ICONA DI MARILYN MONROE, BRANDON, LIZ TAYLOR, KENNEDY, ELVIS ecc. Celebre è la sua MARILYN TORQUOISE del 1964…colori piatti e iridescenti, labbra sensuali, occhi in risalto per glorificare ulteriormente il mito), Lichtestein (ricordiamo HOPELESS del 1963. Egli riprende il linguaggio fumettistico (introdotto nel 1961) e ne imita resa visiva e stili), Oldenburg (Ben noto è FRENCH FRIES AND KETCHUP del 1963. Le sue creazioni 3dimensionali hanno lo scopo pratico di supportare gli happenig, e lo scopo emotivo di distanziarsi da taluni colleghi. Sin da subito privilegia figure molli, ricreate in plastica imbottita). Altri artisti:  Wesselmann, Rivers, Segal, Resenquint, e poi si diffonde anche in Europa e Italia con MIMMO ROTELLA, LUCIO DEL PEZZO, RENATO VOLPINI ecc.

 

 FUTURISMO Movimento artistico, letterario culturale d’avanguardia: 2 diverse fasi tempor:

  1. la prima fase, la più significativa dal punto di vista artistico e letterario, va dal 1909 alla prima guerra mondiale. Il movimento di delinea come eversivo, antiborghese, ispirato dal rifiuto di ogni forma di tradizione e dall’opposizione ad ogni retaggio della cultura passata…per contro si esaltano modernità e suoi aspetti: velocità, macchine, metropoli, complessi industriali
  2. la seconda fase va dal primo dopoguerra alla morte di Marinetti (1944). Il movimento ripiega su posizioni più tradizionaliste e si ha una fervida adesione al fascismo. L’esaltazione di macchine e velocità muta in esaltazione di guerra e violenza (igiene del mondo). Lo stesso Marinetti che nel 1909 aveva predicato la distruzione di musei ed accademie nel 1929 accetta di divenire accademico d’Italia

Il futurismo va pensato in relazione col movimento e non può essere circoscritto al solo ambito pittori, esso diede il massimo in mosaico, pittura, scultura, ma non raggiunse la medesima capacità espressiva in architettura, opere letterarie e teatrali

I futuristi decisero, con le loro opere, di intervenire e mutare gli aspetti della vita sociale ed ambientale, sollecitandola spesso con un linguaggio a tutto campo che talora assunse anche toni violenti. Totale rottura nei confronti del passato ed apertura verso i nuovi territori di indagine e linguaggi inediti.

Il futurismo fu formalizzato grazie a FILIPPO TOMMASO MARINETTI nel 1909 divulgando a mezzo stampa (sul quotidiano parigino LE FIGARO’) il manifesto del futurismo ove egli detta i principi fondamentali del movimento tra cui:

-avversione al passato - ammirazione velocità - elogio guerra e al movimento aggressivo

Presupposti del futurismo possono dirsi: - adesione totale a progresso e vita moderna

-adesione mito velocità e macchina - scomposizione divisionista colore e cubista di forma

il Manifesto del futurismo è un proclamazione scritto con un linguaggio violento, privo di sfumature, dove ogni affermazione diventa radicale, assoluta, definitiva. Dichiarano la loro posizione nei confronti dell’arte, della cultura e ella società. Rigettano il passato senza esclusioni,dichiarano l’assoluta negatività della storia, che deve essere distrutta nei suoi valori e monumenti per dar vita a nuove forme per il futuro. La loro totale adesione alle nuove scoperte della modernità, legate alla macchina intesa come meccanismo che produce ma anche come automobile che genera da se stessa la velocità. Il dinamismo è la velocità che coinvolge due elementi: l’oggetto in movimento e lo spazio in cui esso s muove

Movimento, gesto e parola entrano dell’opera nel loro ripetersi, nella progressione del loro dinamico accadere. Tale dinamismo spinge i futuristi a realizzare immagini ripetute dello stesso oggetto o figure poste in rapida sequenza per rendere il movimento. I risultati sono simili a quelli della fotografia stroboscopica o di una serie di scatti fotografici realizzati in rapida sequenza e stampati su una singola lastra

In ambito artistico il futurismo nasce 11 febbraio 1910 col MANIFESTO DEI PITTORI FUTURISTI (seguito a breve dal manifesto tecnico della pittura)  firmato da:

LUIGI RUSSOLO, GIACOMO BALLA ( cane al guinzaglio, 1914), CARLO CARRA’ (la stazione di Milano), GINO SEVERINI (dinamismo di una danzatrice, ballerina in blu,1912), UMBERTO BOCCIONI (La città che sale, Forme uniche della continuità nello spazio. In Forme uniche corpo e spazio costituiscono una sola struttura dove i due elementi muovendosi in opposte direzioni ma con la stessa intensità costruiscono il movimento. Corpo e spazio in movimento creano fra loro un attrito in cui il corpo si deforma nelle parti molli, mantenendo però fermi gli assi portanti della massa corporea secondo linee di forza date dalla struttura ossea. È una figura aerodinamica.).

BRAGAGLIA: Fotodinamiche. SANT’ELIA: ricerche architettoniche, progetti di edifici e città. Città nuova (1914) + Manifesto dell’architettura futurista, si propone un’idea di architettura tutta spinta verso l’alto, dinamica, tesa a un totale rinnovamento dell’idea di edificio e di città. RUSSOLO: musica, Intonarumori - MARINETTI: poesia, Paroleinlibertà.

Il futurismo fu l’ultimo movimento culturale italiano che ebbe influenze all’estero, in Francia con Apollinare, ma anche tra surrealisti e dadaisti che con futuristi condivisero la teoria parole in libertà e la valorizzazione del discorso analogico

 

PUNTINISMO Pointillisme  o neoimpressionismo, particolare tecnica pittorica, nata in francia, ad opera di George Seurat, fondata anche sulle ricerche effettuate in campo scientifico sul fenomeno della sintesi ottica che consiste nel costruire le forme, anziché con pennellate di colore impastato sulla tavolozza, mediante una fitta trama di piccoli punti di colore puro avvicinati gli uni agli altri in modo da produrre nell’occhio dell’osservatore posto ad una certa distanza, l’effetto di colori composti esaltati dalla luminosità e nel tono. I punti colorati si fondono nell’occhio in un’infinita policromia. Con tale nuova tecnica completamente espressa nel celebre dipinto e manifesto del puntinismo La “Grande Jatte”-1884/86 attenta cronaca di un pomeriggio domenicale dei parigini in riva alla senna, preceduta da numerosi studi, Seraut opera anche un recupero dei valori di organizzazione prospettico-spaziale e persino di risalto plastico; figure e oggetti risaltano nelle loro forme semplificate ed essenziali. Il colore muta a seconda della luce che lo colpisce. L’arte di Seurat è una visione pacata di un mondo aperto e luminoso penetrante poesia sospeso tra astrazione e concretezza. Altro es. “une baignade”  . Dopo l’incontro con Seurat, anche Signac divenne un fervido esponente del puntinismo, creò soprattutto dipinti di paesaggi fluviali e marini, si ricordano VEDUTA DAL PORTO DI SAINT CAST E VEDUTA DAL PORTO DI SAINT TROPEZ, rispettivamente del 1890 e del 1899. Anche il vecchio impressionista PISARRO si avvicinò al puntinismo abbracciando la tecnica di Seurat, ma usando pennellate più larghe, a zone quadrate e rettangolari.

Il puntinismo venne ripreso e rielaborato in Italia dal movimento del DIVISIONISMO, affermatosi nel 1891 a Milano quando alcuni divisionisti esposero alla prima triennale di Brera ove comparve anche LE DUE MADRI di Segantini (si raffigura una scena di realismo popolare). Il divisionismo cercò di rendere le tonalità e le sfumature naturali mediante l’uso di colori puri, sull’esempio del puntinismo francese, a differenza del quale però i divisionisti si allontanarono dalla rigida scomposizione del colore operata dagli artisti francesi piegando la tecnica a declinazioni stilistiche varie, comprensive di connotazioni simboliche, emozionali, allegoriche. SEGANTINI approda al divisionismo dopo più ricerche sulla resa del colore. Le sue pitture si caratterizzano per le luminosissime atmosfere, i paesaggi di natura incontaminata, i soggetti campestri e contadini. La sua pittura divenne però più sintetica, i colori dotati di maggiore spessore, l’inquadratura di largo respiro (ed ALLA STANGA). Con MORBELLI E PELLIZZA DA VOLPEDO il puntinismo si apre alle tematiche sociali, il primo si ricorda per le immagini poluliste ( NATALE AL PIO ALBERGO TRIVULZO), il secondo per le ricerche cromatiche, visibili in QUARTO STATO, eccelse in SOLE NASCENTE

 

DADAISMO Nel 1916 a Zurigo, in piena guerra mondiale, artisti ed intellettuali costituirono un gruppo ed adottarono il nome di DADA parola francese del linguaggio infantile trovata a caso nel dizionario durante una delle loro serate al cabaret Voltaire. Nel gruppo che nn intese formare un movimento proprio  perché fondato sul rifiuto di ogni regola e programma sia nell’arte che nella vita, confluirono artisti rifugiati, emigrati, anarchici, cosmopoliti tra cui il pittore alsaziano Hans Arp. Più che movimento il dadaismo è un atteggiamento di ribellione,antimilitarista. L’artista non doveva produrre “l’opera d’arte” ma “l’azione provocatoria”, lo scandalo, x denunciare la falsità dei valori morali e sociali del sistema in vigore che soffocava la libertà individuale. Dada non significa nulla,è tutto e la negazione di tutto, è il caso e la regola, la libertà del gioco e il tentativo di dare un ordine casuale al caos del mondo, è arte e negazione dell’arte,è volontà di contestare tutti i valori artistici e sociali del tempo, rifiutando la logica dell’opera che si inserisce nella produzione mercantile.

Ricordiamo: Duchamp con i suoi “ready-made” oggetti d’uso comune tolti dal loro contesto e presentati ironicamente alle mostre come opere firmate. Picabia aderì al gruppo di Zurigo nel 1918 con le sue “macchine inutili” composizioni con inserimento di elementi meccanico-anatomici e scritte senza alcun rapporto tra loro (es. l’enfant carburateur). Il dadaismo convertì parecchi artisti tra cui nel 1919 Ernst, ma lo sbocco più importante fu nel contributo dato al nascente movimento surrealista, con il trasf a parigi di Picabia e l’adesione in seguito di poeti come Breton. 

 

 

 

 

 

Metafisica - DE CHIRICO dal 1910, CARRà dal 1915, MORANDI, SAVINIO.

significa ciò che trascende la realtà fisica. Reagisce al futurismo, al dinamismo contrappone l’immobilità, al fragore il silenzio. I soggetti metafisici sono: manichini, strumenti da disegno geometrico o tecnico, piazze italiche e trenini sbuffanti ma fermi; diventano strumenti per una figurazione priva di ogni riferimento immediato a dati reali, quali luoghi o tempi definiti. Mettono in discussione i concetti storici di tempo e spazio attraverso immagini che evocano luoghi e tempi appartenenti più all’immaginario che al reale, più all’universalità della cultura che alla parzialità del quotidiano. Artisti: 1-DE CHIRICO: la pittura è uno spazio altro 2-CARRà: la pittura è un divenire di geometrie 3-MORANDI: la pittura è la concretezza della cosa, oggetto e spazio assumono uguale importanza in un continuo gioco di equilibri formali e cromatici 3-SAVINIO: lavora soprattutto su problematiche legate al linguaggio teorico dell’opera e la componente metafisica è x  lui 1 operazione + intellettuale che pratica.

Le tematiche comuni a tutti gli artisti suddetti sono: inquietudini, enigmi, istanze teoriche, preludio al surrealismo. l’arte non deve avere rapporti con la temporaneità, non deve essere strumento ideologico o ribadire valori sociali, deve essere meta-reale, meta-storica, meta-fisica. Le opere sono piene di enigmi a cui non danno risposte. Tutto è immobile, fermo, senza un palpito di vita. L’arte non è al servizio del mondo, né rappresentazione, né illustrazione. Il suo fine unico è l’indagine del suo stesso linguaggio, della sua stessa struttura.

 

ASTRATTISMO - KANDINSKY, GRUPPO DE STIJL (OLANDA), GRUPPO BAUHAUS (GERMANIA)

Clima culturale degli anni 10, si sviluppa soprattutto nel Nord-Europa, artisti e teorici interessati a definire un nuovo linguaggio nelle arti, svincolato dalla rappresentazione figurativa e realistica del mondo e utilizzando elementi formali puri (Segno, colore, superficie) che vengono usati per le proprie intrinseche qualità. 1908: WORRINGER – Saggio Astrazione ed empatia – dà il via a una ricerca astratta. 1910: KANDINSKY – Lo spirituale nell’arte – Punto, linea e superficie.

Pittura, musica, psicologia, psicologia della forma e del colore: lo scopo è definire una spiritualità nell’opera esprimibile attraverso l segno e il colore puri, svincolati da ogni rimando di carattere rappresentativo e figurativo. Kandinsky ricerca, attraverso un segno e una grafia infantili, quasi scarabocchi che azzerano ogni linguaggio, un significato alto al fine di ottenere puri segni e puri colori che rimandino a se stessi.

Compito della pittura astratta è di esprimere, attraverso i suoi stessi materiali, uno stadio primario di conoscenza, svincolato da ogni sovrastruttura legata al linguaggio codificato della rappresentazione. Il piano dell’opera diviene il piano della totale libertà di espressione, dove l’artista però esprimere la propria interiorità, sensibilità e spiritualità, senza dover sottostare ad alcun codice di rappresentazione preordinato. L’artista è come un bambino che da sé costruisce la propria mappa di segni e colori e li invia all’uomo moderno che li deve leggere come arte e pura esperienza estetica.

 

 

http://www.scienzeturismo.it/wp-content/uploads/2011/01/movimenti-arte-samantha.doc

 SIMBOLISMO Corrente artistica nata in Francia che si sviluppa in gran parte dell’Europa durante l’ultimo ventennio del XIX secolo (giunse anche in USA) in piena consonanza con il movimento letterario simbolista- (contemporaneo al pointillisme)

L’estetica del simbolismo si diffuse grazie alle opere dei suoi autori, ed anche mediante importanti riviste: le symbolisme, la plume, le mercure de france, ecc.. Sulle colonne del Mercure nel 1891 il critico ALBERT AURIER espose la dottrina della nuova pittura simbolista, presentandola come sintesi decorativa. Ideologicamente, il simbolismo ottocentesco pare esprimere una reazione ad un mondo troppo materiale, connesso alla  ricerca di profitto, alla società industrializzata, al progresso irrefrenabile. Propongono la necessità per l’arte e la poesia di « rivestire l’idea di una forma sensibile », per ristabilire il primato della realtà interiore su quella esterna, oggettiva, concreta. Definiscono l’arte come un’evocazione di stati d’animo indefinibili e fluidi che possono essere espressi con la suggestione del colore, la sinuosità della linea e la musicalità della poesiaI simbolisti sono interessati a sogno, allucinazione, immaginario individuale, visioni soggettive, alla rappresentazione di idee e stati d’animo, più che la realtà visibile. Nelle opere compaiono: allegoria, mitologia, esoterismo, etica anche religiosa. Indagano ed esplorano mondo del sogno e dell’ultraterreno, sono interessati ai lati misteriosi delle cose, ricercano congiunzioni tra visibile e invisibile… Il tutto per rappresentare paure, ossessioni e fantasie dell’animo umano, praticamente il nostro inconscio. Tra i soggetti più ricorrenti si hanno: morte, peccato, scene erotiche, mitologia, religione. I canoni intorno ai quali il simbolismo ruota sono: emotività, soggettivismo, idealismo e sintesi (i simbolisti unificano fati sensoriali e spirituali, l’analisi della natura diviene così sintesi tra sensi e spirito)

Nascono come simbolisti KLIMT, GAOUGUIN, KANDISNSKIJ

Tra i precursori del simbolismo si hanno esponenti dell’impressionismo inglese (ad es FUSSLI e  BLAKE) tedesco come P.OTTO REDON, i nazareni e i preraffaelliti

In Francia tra i simbolisti spicca G. MOREAU con immagini raffinate, misteriose e intriganti (es. LA SFINGE SVELATA)

In Italia elementi simbolisti compaiono nel tardo 800in SEGANTINI, PREVIATI, SARTORIO

Ultimo ventennio: VAN GOGH: pittura carica di tensioni cromatiche e di forza espressiva (Francia – Fauves)

MUNCH: norvegese, tormentato, tragico, antecedente del gruppo Die Brücke (espressionismo tedesco), pittura carica di tensione, segno e colore che mostrano il dramma di soggetto e società

 

 

CUBISMO Movimento d’avanguardia del primo novecento, Il Cubismo prese forma nel 1907 dalle originali ricerche con dotte da Picasso e Braque e dal loro studio sulle forme di Cezanne. Questo nuovo movimento rivoluziona il convenzionale rapporto plastico-volumetrico-spaziale dell’oggetto rappresentato, introduce infatti la veduta totale dell’oggetto, mediante la scomposizione dei volumi che trasferisce la realtà 3dimensionale su una superficie a 2 dimensioni.

Anche lo stesso termine cubismo veniva contestato in quanto l’idea dei volumi non basta a definire un movimento che tente alla realizzazione integrale della pittura in grado di rappresentare tutte le facce della realtà visibili e non. Rappresentò un evento di portata rivoluzionaria. Anziché rappresentare gli oggetti rispettandone la posizione reciproca e la collocazione nello spazio, i cubisti li scomponevano idealmente in piani e forme geometriche elementari per poi sintetizzare in un’unica composizione bidimensionale più aspetti della medesima realtà

L’occhio dell’osservatore percepiva l’oggetto nel suo complesso, sebbene ciò che esso vedeva non ha somiglianza con l’oggetto originario…si rappresentava l’oggetto non come lo si vedeva, ma come lo si conosceva. I cubisti vedono infatti più che con gli occhi, con la mente e riproducono una realtà diversa e più complessa di quella conosciuta.

Nei quadri cubisti compare la quarta dimensione (il tempo necessario per muoversi nello spazio) che si unisce alle altre 3 (profondità, larghezza, altezza)…si ha una nuova concezione dello spazio che da mero contenitore di oggetti diviene pieno e materialmente riconoscibile in quanto scomposto come gli oggetti che circonda ed unisce.

Es. Les demoiselles d’Avignon – Picasso 1973 considerato l’incunabolo della nuova visione cubista, opera a lungo elaborata con fig e oggetti quadrati da piani geometrici, volumi tendenti al cubico e ombreggiature che riproducono quasi maschere rituali africane. Scaturisce quasi una sorta di violenza espressiva data dalle sfaccettature spigolosità, tratti somatici quasi deformati.

Guernica-1937 : celebre dipinto della cittadina spagnola bombardata, triste intonazione monocroma giocata con bianchi,neri,grigi tragica violenza espressiva, disegno incisivo chiaro messaggio di indignazione del mondo civile x il barbaro episodio.

Diversi furono il carattere e indirizzo pittorico di Braque che dpvo aver dato contributo significante a nascita cubismo con l’introduzione tecnica collage, delle scritte, dei papiers colles, la sua pittura si distinse da picasso x una poetica più serena e intimista che si esprime in u forme più modulate e raffinate e nel più delicato dosaggio dei colori (es. natura morta sulla tavola di marmo-1925, Donna con la Chitarra- 1913)

La critica d’arte divide 2 fasi di cubismo:

- analitico, il soggetto è analizzato e scomposto e poi ricostruito su tela su diversi piani plastici e prospettici per renderlo in tutta la sua globalità, si usano colori spenti o monocromo. dal 1907 circa al 1910.

- sintetico, dal 1910 circa al 1921 si recuperano colori e forme, sebbene svincolate dalla concezione tradizionale dello spazio. La scomposizione è semplificata, la rappresentazione è più diretta, razionale. Compaiono nell’opera papiers colles, scritte, parole.

 

Fonte: http://www.scienzeturismo.it/wp-content/uploads/2011/01/movimenti-arte-samantha.doc

Autore del testo: samantha

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Movimenti artistici

Il divisionismo è un movimento artistico italiano di fine 800. Le linee guida del movimento derivano dal Pointillisme (puntinismo) francese di Seurat e Signac che si basa sulla scomposizione del colore nei suoi elementi di base, rifacendosi alle ricerche ottiche sulla luce ed il colore di Chevreul.
Il divisionismo nasce quindi dalla rielaborazione di questi concetti teorici fino a raggiungere la seguente definizione:  "IL DIVISIONISMO RIPRODUCE LE ADDIZIONI DI LUCE MEDIANTE UNA SEPEARAZIONE METODICAMENTE MINUTA DELLE TINTE COMPLEMENTARI"
Il trampolino di lancio per il divisionismo fu la Prima Triennale di Milano del 1891, dove il critico e artista Vittore Grubicy de Dragon ne fu il principale esponente.  Il divisionismo trova applicazione in soggetti naturalistici e simbolisti e viene applicato anche per temi sociali.
Il movimento rimane attivo fino alla metà del 900, influenzando notevolmente lo sviluppo della successiva corrente artistica (il Futurismo), la quale utilizza il concetto di scomposizione del colore per rappresentare al meglio la simultanea realtà.

Esponenti: Previati, Segantini, Morbelli, Pellizza da Volpedo (il più importante) e Nomellini

 

Il puntinismo (pointillisme) è un movimento pittorico caratterizzato dalla scomposizione della luce nei colori dello spettro, sviluppatosi in Francia verso il 1885. Si era iniziato infatti a constatare l'inesistenza di un colore locale; ciascun colore è influenzato dal colore cui è posto accanto e quindi i colori non dovranno essere mescolati ma anzi accostati, soprattutto i colori complementari così da creare il contrasto simultaneo. La fusione o il mescolamento dei colori in questo modo non avviene nel quadro ma nella retina dell'osservatore. Il termine puntillismo deriva quindi dal fatto che i colori per rendere questi effetti dovranno essere applicati sotto forma di punti.

Il puntinismo si basa sull'applicazione delle scoperte della percezione visiva e sulle teorie del colore formalizzate da Michel Eugène Chevreul a partire dal 1838.

Il puntinismo, così come l'Impressionismo, si basa sulla luce.

Esponenti: Georges Seurat (dipinto di grandi dimensioni Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande Jatte in cui esprime l'essenza pittorica della corrente) e Paul Signac. Il primo fu l’ideatore del puntinismo, o meglio, del divisionismo, in quanto non è importante la forma delle pennellate ma la divisione dei colori. Il secondo invece riprese il metodo di Seurat usando pennellate più larghe, a zone rettangolari o quadrate.

 

Il Simbolismo è un movimento artistico-letterario di origini francesi, nato alla fine del diciannovesimo secolo. Nell'arte, il movimento si caratterizza per il rifiuto dei pittori di rifarsi al realismo, nella convinzione che la pittura dovesse rappresentare idee e stati d'animo, piuttosto che esprimere su tela il mondo visibile.  Lo stile si presenta piuttosto vario: i tratti principali si identificano in ricchezze minuziose e serenità stilizzate, con l'intento comune di creare un mondo ultraterreno... I soggetti principali del simbolismo sono immagini religiose e mitologiche, scene di erotismo, morte e peccato. Fine dei simbolisti è quello di superare la pura visività dell'impressionismo in senso spiritualistico (e non scientifico, come avviene invece tra i neo-impressionisti), cercando di trovare delle corrispondenze tra mondo oggettivo e sensazioni soggettive. Temi: inconscio, sogno e nevrosi (legate a Freud).

Per loro sono importanti Wagner (musicista) e Baudelaire per i temi che riguardano le figure bibliche (salomè) ma soprattutto inconscio e concetto di percezione ed istintività.

Esponenti: Moreau, Redon

Gauguin, Mondrian, Kandinski e Klimt nascono come simbolisti.

 

ESPRESSIONISMO

L'espressionismo è una tendenza dell'avanguardia artistica sviluppatasi tra il 1905 e il 1925 in Germania; proponeva una rivoluzione del linguaggio che contrapponeva all'oggettività dell'impressionismo la soggettività dell'espressionismo. L'impressionismo rappresentava una sorta di moto dall'esterno all'interno, cioè era la realtà oggettiva a imprimersi nella coscienza soggettiva dell'artista; l'espressionismo costituisce il moto inverso, dall'interno all'esterno: dall'anima dell'artista direttamente nella realtà, senza mediazioni. Organo ufficiale dell'espressionismo fu la rivista "Der Sturm".

L'intento del movimento espressionista era quello di ritrovare il dato comunicativo nell'arte, infatti questi artisti criticheranno le correnti passate.

Il linguaggio degli espressionisti tedeschi si fonda sull'uso di colori violenti e innaturali e sull'uso di linee dure e spezzate, non applicano le leggi della prospettiva e non cercano di dare l'illusione del volume e della profondità; colori e linee sono sufficienti a comunicare con impetuosa violenza la visione drammatica e pessimistica che hanno del mondo e della società in cui vivono.

Nella pittura vi sono stati diversi gruppi espressionisti, tra cui Die Brücke. Le premesse ideologiche del movimento furono chiarite da Ernst Ludwig Kirchner nel manifesto "Il Ponte" (Die Brücke) che poi diventerà movimento nel 1905 a Dresda.

 

Maggiori esponenti Oskar Kokoschka, Alfred Kubin, Edvard Munch, Egon Schiele, Franz Marc Ernst, Ludwig Kirchner.

 

SECESSIONI:

1897 Secessione viennese sono Gustav Klimt, Egon Schiele, Koloman Moser e Otto Wagner.

1892 Secessione di Monaco sono: Hugo von Habermann, Paul Hoecker, Bruno Piglhein e Franz von Stuck.

1899 Secessione di Berlino sono Lovis Corinth, Käthe Kollwitz, Edvard Munch e Max Slevogt.

 

La parola secessione venne usata per la prima volta agli inizi del ventesimo secolo da Hans Ulrich Simon e pur non ottenendo molta approvazione, l'espressione rimase e si affermò. Come Simon aveva osservato, lo scostamento dall'arte classica si ebbe già quasi un secolo prima a Parigi, da dove poi l'idea separatista si diffuse in tutta l'Europa. Durante tutto l'Ottocento infatti alcuni artisti francesi si erano ribellati alle direttive obsolete dell'Accademia, finché nel 1890 la Société Nationale des Beaux-Arts venne rinnovata, accettando punti di vista molto più liberali. L'Accademia francese fece sue le nuove idee, diversamente da quanto avrebbe fatto più tardi quella tedesca che si sarebbe chiusa entro le proprie ferree convinzioni. Questa totale modernizzazione della società accademica francese è storicamente la prima effettiva secessione nell'arte, dalla quale però non uscirono artisti di valore eccezionale.

Sono molto più importanti i fenomeni di rottura nei confronti delle organizzazioni artistiche ufficiali che distinsero il resto dell'Europa ed in particolare i Paesi Tedeschi alla fine del 1800, e cioè la Secessione viennese, la Secessione di Monaco e la Secessione di Berlino. I primi ad abbandonare la corporazione degli artisti accademici furono i pittori di Monaco che fin dal 1892 si impegnarono in una revisione degli stili classici e nella ricerca di nuovi modi di espressione. Rifiutavano il conformismo sempre più imperante nella concezione artistica. Le loro idee si formalizzarono nella rivista Jugend, che ha dato il nome Jugendstil alla Sezession tedesca

Di questi tre gruppi, i viennesi erano gli artisti più dotati, per cui la loro separazione rimane la secessione per antonomasia.

Affermazione di una nuova concezione dell'arte: l'artista non deve render conto a nessuno, ma è l'unico a valutare le proprie creazioni. Secondo questa mentalità, l'arte figurativa e l'architettura prima di tutte accettò forme totalmente nuove.

 

Cubismo: una delle principali correnti artistiche del '900, nata dalla differente interpretazione del punto di vista. Il cubismo non ha data di nascita ne di decesso, è semplicemente l'evolversi del pensiero artistico che ha fatto scaturire negli artisti la necessità di guardare "oltre".  Sebbene possa sembrare astratta e geometrica, l'arte cubista in realtà rappresenta oggetti reali svolti sulla tela in modo da mostrare simultaneamente i diversi lati di una forma osservati da più punti di vista. Invece di creare l'illusione di un oggetto nello spazio,  il cubismo sviluppa gli oggetti nei termini bidimensionali della tela. Questa novità diede origine a uno straordinario riassestamento dei rapporti tra forma e spazio che cambiò per sempre il corso dell'arte occidentale.

L’opera che prelude il cubismo è Les demoiselles d'Avignon di Picasso, risalente al 1907, in cui si notano molti degli elementi tipici dello stile cubista.

 

Esponenti: Braque, Gris, Léger, Picasso

 

 

Il Manifesto del Futurismo fu scritto da Filippo Tommaso Marinetti e rilasciato in forma declamatoria per fornire una raccolta concisa di pensieri, convinzioni e intenzioni dei Futuristi allo scadere del 1908.

Il Manifesto fu pubblicato in Italia all'inizio di febbraio 1909 da diversi quotidiani.

Quando il testo fu pubblicato su Le Figaro di Parigi il 20 febbraio 1909, il Manifesto raggiunse una fama internazionale.

Le relazioni tra Futurismo e Fascismo non sono generalmente ammesse, ma la violenza estrema di questo manifesto può aiutare a spiegare perché il Fascismo ebbe l'opportunità di usare con successo il suo stile ed il suo aspetto tipicamente nazionalista.

Nel periodo in cui l'industria cresceva d'importanza in tutta Europa, i Futuristi sentivano il bisogno di confermare che l'Italia è presente, ha un'industria, ha il potere di prendere parte a questa nuova esperienza, saprà trovare l'essenza superiore del progresso, attraverso i suoi simboli: l'automobile e la sua velocità.

Futuristi confermarono che la letteratura non sarebbe stata sorpassata dal progresso ma l'avrebbe assorbito nella sua evoluzione e avrebbe dimostrato che il progresso era quello che era, perché l'Uomo lo avrebbe usato per lasciar esplodere la sua natura, che è fatta di istinto.

Uno degli articoli più particolari è l'articolo 9, nel quale la guerra viene definita come una specie di bisogno per lo spirito umano, una purificazione che permette e favorisce l'idealismo. Alcuni hanno detto che questa definizione avrà in seguito influenzato i movimenti di massa che pochi anni dopo daranno consistenza al totalitarismo, principalmente in Italia, Germania e, in forma differente, in Russia.

Il futurismo esprime concetti di dinamicità, interpretati abilmente attraverso l'uso di forme spigolose e linee incisive. Le opere futuriste sono facilmente identificabili: la necessità di rappresentare il dinamismo e il continuo movimento spingono gli artisti a realizzare immagini ripetute dello stesso oggetto o figure disposte in sequenza, con l'intento di creare l'effetto di un rapido movimento.

Esponenti: Balla, Boccioni (è futurista ma parte come divisionista).

 

Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro o Il cavaliere blu) fu un gruppo di artisti espressionisti formatosi a Monaco di Baviera nel 1911.

Movimento non figurativo dell'espressionismo, al contrario della Brücke, va considerato in rapporto e in antitesi con il cubismo, di cui riconosce l'azione rinnovatrice ma di cui contesta il fondamento razionalistico e, implicitamente, realistico.
Senza un programma preciso, ma con un orientamento decisamente spiritualistico, lo scopo è di coordinare e sostenere, mediante mostre internazionali accuratamente scelte e con scritti teorici e polemici, tutte le tendenze per le quali la sfera dell'arte è nettamente distinta da quella della natura e la determinazione delle forme artistiche dipende esclusivamente dagli impulsi interiori del soggetto.
Il movimento è anti-classico non soltanto perché nega all'arte ogni fondamento naturalistico, ma anche perché prospetta il necessario rinnovamento dell'arte come la vittoria dell'irrazionalismo orientale sul razionalismo artistico occidentale.

Esponenti: Franz Marc, Vasilij Kandinskij, August Mack,  Paul Klee,  Gabriele Münte, Alfred Kubin, Albert Bloch .

Astrattismo. Nelle arti figurative il concetto di astratto assume il significato di «non reale». L’arte astratta è quella che non rappresenta la realtà.  L’arte astratta crea immagini che non appartengono alla nostra esperienza visiva. Essa, cioè, cerca di esprimere i propri contenuti nella libera composizione di linee, forme, colori, senza imitare la realtà concreta in cui noi viviamo. Scelta degli artisti di negare la rappresentazione della realtà per esaltare i propri sentimenti attraverso forme, linee e colori.  L’astratto, in tal senso, nasce agli inizi di questo secolo. Ma esso era già presente in molta produzione estetica precedente, anche molto antica. L’arte astratta di questo secolo un fine strettamente legato alla comunicazione: essa vuole esprimere contenuti e significati, senza prendere in prestito nulla dalle immagini già esistenti intorno a noi.

In Italia le idee dell'arte astratta pura vennero accolte piuttosto tardi, attorno agli anni '30, ma si svilupparono in forme di grande spessore artistico, che aprirono la strada a molti dei più originali movimenti del secondo '900. Furono due i principali gruppi di pittori astrattisti: il primo, più eterogeneo, guidato dalle teorie espresse da Carlo Belli, si riunì attorno alla galleria "il Milione" di Milano (Mauro Reggiani, il giovane Lucio Fontana, Atanasio Soldati e Luigi Veronesi); il secondo, più coeso, fiorì a Como ispirato dall'architetto Giuseppe Terragni e dai pittori Manlio Rho e Mario Radice (Aldo Galli, Carla Badiali e Carla Prina). .

 

Esponenti: Wassily Kandinskij, Paul Klee, Malevich, Mondrian.

 

DADAISMO: Il nome "dada", usato senza significato preciso, fu dato a un movimento "anti-artistico" internazionale attivo dal 1915 al 1922. Il centro principale di attività fu il Cabaret Voltaire di Zurigo, dove poeti, pittori, scrittori e musicisti con interessi simili si radunavano per partecipare ad attività sperimentali quali poesia astratta, rumore-musica, pittura automatica. Il dada rappresentò una violenta reazione all'altezzoso tradizionalismo dell'arte costituita: i suoi membri erano pronti a usare ogni mezzo nei limiti della loro immaginazione per stupire la borghesia.

Tipico prodotto dada è il ready-made, un prodotto ordinario tolto dall'oggetto originario e messo in mostra come opera d'arte. Il movimento dada, con il suo culto per l'irrazionalità, preparò il terreno per l'avvento del surrealismo negli anni Venti.

Esponenti: Arp, Duchamp (padre del Dadaismo), Hausmann, Man Ray, Picabia, Schwitters

 

BAUHAUS: L'istituto d'arte e mestieri Bauhaus fu fondato a Weimar dall'architetto Walter Gropius nel 1919 e nel decennio successivo divenne il centro del design in Germania. Riprendendo alcuni temi del socialismo, la filosofia del Bauhaus voleva portare arte e design nell'ambito della vita quotidiana. Gropius considerava artisti e architetti come artigiani e sosteneva che le loro creazioni dovessero essere pratiche e abbordabili. Gli allievi dell'istituto erano pittori, architetti, ceramisti, tessitori, scultorie e designer, impegnati in attività di gruppo come gli artisti e gli artigiani del Rinascimento. Lo stile caratteristico del Bauhaus era semplice, geometrico e accurato. Nel 1933 la scuola fu chiusa dai nazisti con l'accusa di essere un centro di intellettuali comunisti. Malgrado l'abolizione dell'istituto, le sue idee si propagarono nel resto del mondo a seguito dell'emigrazione di molti suoi esponenti.

Esponenti: Albers, Kandinskij, Klee, Moholy-Nagy

 

Il surrealismo ebbe origine in Francia negli anni Venti. Secondo il suo principale teorico, André Breton, aveva lo scopo di risolvere le condizioni precedentemente contraddittorie di sogno e realtà: un obiettivo raggiunto con una grande varietà di mezzi. I pittori dipingevano scene inquietanti e prive di logica con precisione fotografica, creavano strane creature formate da oggetti di uso quotidiano o sviluppavano tecniche per liberare l'inconscio. I quadri surrealisti, seppure figurativi, rappresentavano un mondo "altro", con immagini che spaziavano da una serenità onirica a fantasie da incubo. Crea un linguaggio di rottura, ricerca e indaga i più nascosti luoghi dell’Io. Prende spunto dalle teorie psicoanalitiche di Freud. Cerca di trasporre sulla tela o in scultura, poesia, letteratura, cinema, i grandi turbamenti dell’uomo che attraverso l’inconscio dà libero sfogo ai propri desideri più nascosti e alle più segrete pulsioni.  L’opera non nasce da ricordo, da lettura o interpretazione del sogno, ma è essa stessa sogno, creazione del sogno attraverso i materiali dell’arte. Sotto l’aspetto tecnico è spregiudicato,si usano tutti i materiali che ha a disposizione, per la produzione di oggetti a funzionamento simbolico, svincolati da ogni logica d’uso e stravolti rispetto alla loro abituale lettura.

1924: anno del manifesto surrealista.

1928: anno del saggio su surrealismo e pittura.

Esponenti: Bellmer, Brauner, Dalí, Delvaus, Kahlo, Gorky, Magritte, Marta, Miró, Tangay, Wadsworth

 

Optical Art: nota anche come op art, è un movimento di arte astratta nato intorno agli anni sessanta e sviluppatosi poi negli anni settanta del Novecento.

In essa si vogliono provocare principalmente le illusioni ottiche, tipicamente di movimento, attraverso l'accostamento opportuno di particolari soggetti astratti o sfruttando il colore.

Si tratta di una corrente artistica che viene spesso inclusa nel più grande movimento dell'arte cinetica, della quale approfondisce l'esame dell'illusione bidimensionale.

È un'arte essenzialmente grafica, basata su una rigorosa definizione del metodo operativo. Gli artisti vogliono ottenere, attraverso linee collocate in griglie modulari e strutturali diverse, effetti che inducono uno stato di instabilità percettiva.

Esponenti: Vasarely, Riley, Le Parc.

Pop art è il nome di una corrente artistica della seconda metà del XX secolo.

La Pop Art è una delle più importanti correnti artistiche del dopoguerra. Discende direttamente dal graffiante cinismo della Nuova oggettività e dalla semplicità equilibrata del Neoplasticismo, del Dadaismo e del Suprematismo. Esordisce in Gran Bretagna alla fine degli anni '50, ma si sviluppa soprattutto negli USA a partire dagli anni '60, estendendo la sua influenza in tutto il mondo occidentale.

Questa nuova forma d'arte popolare (pop è infatti l'abbreviazione dell'inglese popular, popolare) è in netta contrapposizione con l'eccessivo intellettualismo dell'Espressionismo Astratto e rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e ai linguaggi della società dei consumi.

L'appellativo "popolare" deve essere inteso però in modo corretto. Non come arte del popolo o per il popolo ma, come arte di massa, cioè prodotta in serie. E poiché la massa non ha volto, l'arte che la esprime deve essere il più possibile anonima: solo così potrà essere compresa e accettata dal maggior numero possibile di persone.

La Pop art respinge l'espressione dell'interiorità e dell'istintività e guarda al mondo esterno, al complesso di stimoli visivi che circondano l'uomo contemporaneo: il cosiddetto "folclore urbano". È un'arte aperta alle forme più popolari di comunicazione: i fumetti, la pubblicità, i quadri riprodotti in serie. Gli artisti che hanno fatto parte di questo movimento hanno avuto un ruolo rivoluzionario introducendo nella loro produzione l'uso di strumenti e mezzi non tradizionali della pittura, come il collage, la fotografia, il cinema, il video.

La Pop Art attinge i propri soggetti dall'universo del quotidiano – in specie della società americana e fonda la propria comprensibilità sul fatto che quei soggetti sono per tutti assolutamente noti e riconoscibili.

 

Esponenti: Black, Dine (USA), Hamilton (UK), Hockney, Johns, Jones, Kitaj, Lichtenstein (USA), Oldenburg (USA), Rauschenberg, Rosenquist (USA), Segal (USA), Thiebaud, Warhol (USA), Wesselmann

 

Roma, scuola di piazza del popolo, Milano. tutti elaborano un linguaggio che dalla pop art assume valenze più umanistiche e letterarie, rispecchiando le varie autonomie culturali e la sensibilità dei singoli. Punti di vista originali, eterogenei, le influenze USA sono filtrate da ironia e storia, passato e contemporaneità, cultura e memoria.

Inglesi: Hamilton, Hockey, Jones, Phillips, Blake

Francesi: Raysse, Telemaque, Jacquet

Tedeschi: Klasen, Gaul, Fahlstroem.

 

Metà anni 60: superamento della figurazione fredda tipica della pop art, frutto di un’ideologia capitalista. Pittura che ricerca una maggiore continuità con la tradizione e più profondo impegno umano e sociale.

 

Fonte: http://www.scienzeturismo.it/wp-content/uploads/2010/01/riassuntino-generale.doc

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