La foglia il fusto e la radice

 

 

 

La foglia il fusto e la radice

 

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La foglia il fusto e la radice

 

Nelle piante superiori distinguiamo tre parti principali:

 

  • le foglie;
  • il fusto;
  • le radici.

LA FOGLIA

è indubbiamente l’organo principale di tutte le diverse specie di Piante. È composta essenzialmente da due parti:

  • il lembo- parte piatta espansa con spessore medio di pochi millimetri, riceve grazie alla sua ampia superficie la luce solare, preleva l’anidride carbonica dall’atmosfera, emette acqua sotto forma di vapore ed elimina l’ossigeno risultante dalla fotosintesi;
  • le nervature- sono le strutture di sostegno anche se al loro interno nascondono un’altra finzione. Vi scorrono infatti i vasi legnosi che trasportano alla foglia l’acqua ed i Sali minerali assorbiti dalle radici ed i vasi cribrosi che allontanano da essa la linfa elaborata contenente i prodotti della fotosintesi

Nello spaccato la foglia si presenta con una superficie superiore l’epidermide superiore) protetta da una sottilissima cuticola che lascia passare la luce ma impedisce l’evaporazione dell’acqua. Sotto l’epidermide si trovano delle cellule prismatiche disposte su uno o più strati a formare il cosiddetto tessuto a palizzata. Sono cellule ricche di plastidi, organelli in cui si svolge la fotosintesi. Nella parte sottostante il tessuto a palizzata osserviamo delle cellule di forma più irregolare, separate fra loro da ampi spazi in cui circola l’aria, è il tessuto lacunoso che insieme al precedente forma lo strato interno della foglia detto mesofillo. Nella parte inferiore la foglia è protetta da uno strato cellulare, l’epidermide inferiore. Alcune cellule di questo strato presentano delle minuscole aperture: gli stomi. Attraverso essi avvengono gli scambi gassosi tra la foglia e l’ambiente. L’estensione complessiva della superficie del tessuto lacunoso rende possibile l’elevata quantità di scambi gassosi necessari alla vita della pianta ed allo svolgimento della fotosintesi.

 

IL FUSTO

Detto anche càule è la parte della pianta che inizia dal colletto delle radici e si innalza verticalmente nell’aria portando su di esso rami e foglie. In senso stretto non è indispensabile alla vita della pianta, rappresenta infatti un ponte, un collegamento tra i due organi essenziali per la sua nutrizione, le radici e le foglie. Può avere dimensioni molto variabili. Le funzioni del fusto sono essenzialmente due: la prima è quella di trasportare l’acqua e i Sali minerali assorbiti dalla radice alle foglie e traslocare la linfa elaborata da esse a tutte le cellule della pianta, la seconda di tipo meccanico è quella di sorreggere l’impalcatura dei rami e delle foglie formando una struttura robusta ed elastica. Esso è protetto esternamente da una corteccia costituita da un tessuto impermeabile leggero ed elastico: il sughero. Una particolarità del fusto è la possibilità di crescere sia in altezza verticalmente sia in larghezza orizzontalmente. La prima è possibile grazie alle cellule dell’apice del germoglio, mentre la seconda grazie ad un tessuto contenuto al suo interno: il cambio. Nella sezione del fusto troviamo infatti dall’esterno verso l’interno la corteccia, il libro, cioè l’insieme dei vasi attraverso i quali la linfa elaborata viene distribuita dalle foglie agli altri organi, il cambio che permette la sua crescita in larghezza, più all’interno il legno, cioè l’insieme dei vasi nei quali la linfa grezza dalle radici viene portata alle foglie, infine il cuore cioè lo strato più interno spesso indurito che dà al tronco la necessaria robustezza per sorreggere il gran peso della chioma formato spesso da migliaia di cellule morte.

 

LA RADICE

Le radici svolgono due funzioni principali: una fisiologica ed una meccanica. La prima consiste nell’assunzione delle sostanze nutrienti dal terreno e nel loro trasporto verso il fusto, la seconda nell’ancoraggio della pianta al suolo. Una funzione secondaria è quella di organo di riserva in cui vengono accumulate sostanze nutritive da utilizzare durante le stagioni avverse. Osservando una radice si possono facilmente distinguere alcune regioni caratteristiche: la parte estrema detta “apice radicale” presenta la forma di un cono con il vertice molto arrotondato detto “cuffia”. La cuffia protegge i centri dell’apice in cui alcune cellule dette meristematiche si dividono continuamente causando la crescita della radice. A poca distanza dall’apice vi è la zona dei “peli radicali”. Essi non sono altro che lunghe estroflessioni della parete cellulare che come microscopiche dita avvolgono le particelle del terreno assorbendo il velo d’acqua e i Sali minerali. Sono cellule che muoiono molto velocemente. Nella parte sovrastante la zona dei peli radicali troviamo la zona di trasporto ove ritroviamo i vasi legnosi e cribrosi. All’interno della radice esiste una sorta di dogana che riconosce le sostanze ad essa utili ed impedisce il passaggio di quelle dannose. Esistono vari tipi di radice, i fondamentali sono : a fittone (con un’asse principale particolarmente sviluppato); fascicolate (non esiste una radice principale); avventizie (nelle piante rampicanti permettono l’adesione ai vari sostegni).

 

LA VITA DELLA PIANTA

In generale distinguiamo le piante in base al loro ciclo vitale, avremo piante annuali/biennali che svolgono cioè il loro ciclo vitale dal germogliamento del seme, fase vegetativa, fioritura, produzione del nuovo seme nell’arco di uno/due anni e le piante perenni che hanno una vita media molto più lunga (15/20 anni) e possono arrivare anche ad essere secolari. Durante la loro vita ogni anno, rinnovano il loro ciclo vitale.

Le piante rispondono agli stimoli esterni come tutti gli organismi conosciuti grazie a fattori esogeni (esterni alla pianta) ed endogeni (interni alla pianta). Esogeni sono: la luce, la temperatura, la disponibilità di acqua, l’uomo, ecc. Endogeni sono gli ormoni. Tutti ne  regolano l’orientamento, l’accrescimento, la vitalità e il periodo riproduttivo.

La pianta condivide il suolo con numerose forme di vita: batteri, lombrichi, microfauna terricola, spesso vive in simbiosi con alcuni di essi, è il caso dei batteri azotofissatori.

Di cosa ha bisogno la pianta per crescere? Di alcuni elementi particolari detti nutrienti che a seconda della quantità di cui la pianta ha bisogno sono detti macronutrienti e micronutrienti. La disponibilità di essi permette alla pianta una vita vigorosa, con una buona capacità riproduttiva, e nel caso delle piante da frutto con buona fruttificazione. Alcuni nutrienti sono già disponibili nel suolo e vengono utilizzati in modo ciclico ad esempio l’azoto, il fosforo e l’acqua.

 

Fonte: http://carlocintoni.altervista.org/dispense/dispensa%202%202007.doc

Sito web: http://carlocintoni.altervista.org

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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