Pelle

 

 

 

La pelle

 

Università degli Studi di Catanzaro

“Magna Græcia”

Facoltà di Medicina e Chirurgia

Corso di Laurea di Podologo

 

A cura di Arcangelo Marseglia - Podologo


 

                            
La pelle è l’organo di rivestimento del nostro corpo che fa da tramite con l’ambiente esterno.Svolge numerose funzioni.Riveste la superficie corporea, proteggendo i tessuti sottostanti dall’essiccamento, da lesioni meccaniche e dalle infezioni.Importanti sono anche i processi di termoregolazione: tramite vasodilatazione e vasocostrizione.Contiene particolari recettori, i quali sono in grado di fornire al s.n.c. informazioni essenziali concernenti l’ambiente circostante.Essa è composta da tre strati,che sono dall’esterno verso l’interno: EPIDERMIDE, DERMA e IPODERMA    

 

EPIDERMIDE

 L’epidermide è un epitelio stratificato, pavimentoso, cheratinizzato e di vario spessore.Presenta il suo massimo spessore a livello del palmo della mano e della pianta dei piedi. Anch’essa, a sua volta, è composta da altrettante stratificazioni:

1.STRATO BASALE O GERMINATIVO                                                                                                                                                                                                                                                                                                            
2.STRATO SPINOSO
3.STRATO GRANULOSO
4.STRATO LUCIDO
5.STRATO CORNEO

STRATO BASALE. Questo nome deriva dal fatto che questo si trova alla base di una struttura stratificata di cellule le quali, sono in continua attività mitotica.Queste cellule prendono il nome di cheratinociti o corneociti, responsabili della cheratogenesi. Da ogni cellula madre nascono due cellule figlie aventi lo stesso patrimonio genetico.Una sola di esse risalirà in superficie mentre l’altra rimarrà lì, per dar inizio ad un nuovo processo di cheratogenesi.

STRATO SPINOSO. Le cellule che, dallo strato basale, migrano verso quello spinoso si presentano non più cilindriche ma, a forma di spine. È costituito da un numero variabile di file di cellule, da 5 a 20.

STRATO GRANULOSO. Le cellule in questo strato sono di forma appiattita, il nucleo inizia a degenerarsi e gli organuli citoplasmatici sono ridotti.

STRATO LUCIDO .Questo è presente solo nella cute spessa, palmo della mano e pianta dei piedi. Prende questo nome dal fatto che, al microscopio ottico le cellule rifrangono la luce ed appaino molto lucide. In esso, oltre alla cheratina, è presente anche un’altra proteina: l’eleidina.

STRATO CORNEO. Le cellule sono di forma appiattita, nucleo e organuli citoplasmtici sono assenti. Esso è formato da lamelle di cheratina adese l’una alle altre tramite una sostanza grassa prodotta dalle cellule dello strato granuloso.Più si sale sulla superficie attraverso le lamelle dello strato corneo e più la capacità di coesione delle stesse si riduce.La parte più profonda è detta strato corneo compatto invece, lo strato più superficiale viene detto strato disgiunto; ciò è dovuto al fatto che le lamelle cornee cominciano a distaccarsi, dando inizio a quel fenomeno fisiologico meglio conosciuto come desquamazione.

Dalla nascita dei cheratinociti nello strato germinativo, fino alla desquamazione nello strato corneo disgiunto, intercorrono mediamente 28gg ( durata media di ogni ciclo mitotico ).

 

 

 

DERMA

Il derma è uno strato composto da tessuto connettivo lasso, riccamente vascolarizzato ed innervato. Contiene infatti numerosi vasi sanguigni e linfatici, fibre nervose, ghiandole e follicoli piliferi.La componente cellulare del derma o corion è composta da: fibroblasti, macrofagi, mastociti e linfociti.
La superficie del derma si presenta sotto forma di rilievi conici: le papille dermiche, da cui nasce la denominazione di strato papillare . Le papille si proiettano verso l’epidermide, che, a sua volta, si modella su di esse. Questi rilievi conici sono formati da tessuto fibrillare all’interno del quale, sono presenti delle anse capillari che vascolarizzano il derma.Un importante ruolo dei capillari, oltre a quello di portare nutrimento al derma e all’ipoderma, è quello della termoregolazione tramite vasodilatazione e vasocostrizione. Sono presenti anche dei corpuscoli tattili ( ad es. polpastrelli delle dita ), ghiandole eccrine e unità pilo sebacea.

 

 

IPODERMA

L’ipoderma è un tessuto connettivo di tipo adiposo. E’ addensato disposto a bande in cui si rinvengono fibre elastiche. Le cellule che troviamo in questo strato sono: fibroblasti e adipociti. La fibra più importante che è presente nell’ipoderma, è il collagene ( proteina fibrosa, che determina l’elasticità della pelle ). Le bande si interconnettono tra di loro, delimitando in tal modo degli spazi sottili, occupati da tessuto adiposo e da ghiandole sudoripare. L’ipoderma è anche un importante riserva energetica.

 

La cute contiene importanti terminazioni nervose periferiche, organuli speciali ed importanti recettori sensitivi. Essa non si presenta omogenea per tutto il corpo ma, si divide in pelle spessa e sottile.La pelle spessa è presente solo a livello del palmo della mano e della pianta dei piedi; dove l’epidermide e l’ipoderma sono più ispessiti, per  un fatto di tipo meccanico (ad es. compressione ), rendendo la pelle più elastica.

 

 

 

FUNZIONI DELLA PELLE

1)  PROTEZIONE MECCANICA
2)  PROTEZIONE CHIMICA
3)  PROTEZIONE BIOLOGICA (Ph 4.2-5.6)
4)  TERMOREGOLAZIONE

  1. FUNZIONE SENSORIALE
  2. FUNZIONE EMUNTORIA
  3. FUNZIONE DI ASSORBIMENTO SELETTIVO
  4. FUNZIONE METABOLICA

 

ANNESSI CUTANEI

    1) UNGHIE
2) PELI
3) GHIANDOLE SEBACEE
4) GHIANDOLE SUDORIPARE
5) GHIANDOLE CERUMINOSE E DOTTI ESCRETORI

 

 http://www.unicz.it/didattica/lauree/podologo/pelle.doc

 


 

Pelle

La pelle e’ il rivestimento che ricopre tutto il corpo.
La pelle e’ formata da tre strati, più comunemente chiamate le tre linee di difesa. Queste linee di difesa ci difendono dagli attacchi patogeni.
La prima linea di difesa e’ costituita da una barriera, la pelle, che blocca gli invasori patogeni come un castello, però qualunque varco in queste mura permette il passaggio degli angenti patogeni
La seconda linea di difesa e’ costituita dalla coagulazione del sangue, che sigilla le aperture. L’ultima linea difensiva e’ invece costituita dal sistema immunitario, un complesso sistema che coinvolge circa  otto tipi di globuli bianchi. I globuli bianchi sono di diverso tipo ad esempio abbiamo alcuni che fagocitano le gli angenti patogeni alti che li perforano e altri ancora che secernano gli anticorpi. Il sistema immunitario di differenza da gli altri 2 per la sua specificità infatti esso distingue i singoli agenti patogeni, e può reagire  più vigorosamente ad alcuni di essi. Inoltre dobbiamo ricordare che al sistema immunitario fanno parte anche midollo osseo, il timo, i vasi linfatici, i linfonodi la milza e le tonsille.
Adesso passeremo ad esaminare le tre linee di difesa ad una ad una per capire meglio il loro ruolo.

  • La pelle come avevamo gia detto e’ la prima linea difensiva. Le cellule epiteliali sono impilate in più stradi cosi da formare l’epidermide. Le cellule più esterne sono quelle morte cioè quelle che hanno la funzione di proteggere il derma. Ricordiamo che anesso alla pelle c’e’ il pelo. Gli agenti patogeni difficilmente entrano dalla cute infatti preferiscono entrare dalle vie respiratorie o dal naso o addirittura dagli occhi. Ma tutto questo e’ inutile perche’ sia nella saliva che nelle lacrime e’ presente un enzima chiamato lisozima che uccide questi agenti.


(1 epitelio 2 epidermide 3 derma 4 ipodermide)

 

  • Le ferite anche se piccole espongono l’interno del corpo alle infezioni. Qualunque ferita sia piccola che grande, comporta due pericoli: l’emorragia  e la rapita diffusione dei microrganismi nell’organismo attraverso il sangue. L’omeostasi coinvolge almeno tre meccanismi distinti: la vasocostrizione, l’aggressione delle piastrine ed infine il coagulo. Le piastrine sono piccoli frammenti di cellulari di  forma ovale che, in caso di lesione nel sistema circolatorio, si accumulano nel giro di pochi secondi, stimolando la vasocostrizione e la formazione di un coagulo, formato da una rete di fibrina. La fibrina deriva dal fibrinogeno che si trasforma in forma attiva solo con l’intervento della trombina. La risposta infiammatoria avviene:dilatazione dei capillari, adesione dei neutrofili, passaggio dei neutrofili attraverso la parete dei capillari, nel tessuto danneggiato e fagocitosi dei microrganismi da parte dei neutrofili.
  • Il sistema immunitario determina 2 reazioni. La prima e’ la produzione di anticorpi e la seconda e’ la produzione di cellule che riconoscono e attaccano le cellule colpite da virus o microrganismi. L’immunità del nostro organismo dopo che abbiamo contratto una malattia e’caratterizzata da 4 attributi:

Specificità ovvero il nostro organismo dopo che contrae la malattia produce anticorpi specifici per quella infezione
Memoria, il nostro organismo memorizza quel batterio e in caso di nuova contrazione sa’ come combatterlo
Varietà, il sistema immunitario e’ in grado di riconoscere e attaccare un’incredibile varietà di invasori.
Riconoscimento self-nonself, ovvero il sistema immunitario tollera le altre cellule del corpo, ignorandole a meno che non vengano infettate da un agente patogeno.
I linfociti posso essere raggruppati in tre classi : Linfociti B, Linfociti T e cellule killer.
I linfociti B, producono gli anticorpi, che riconoscono le cellule e le molecole estranee, i linfociti T riconoscono e distruggono le cellule del corpo colpite da un’infezione o danneggiate. Mentre le cellule killer attaccano le cellule tumorali e le cellule colpite da agenti patogeni.
I linfociti T (T sta per timo) sono coinvolti anche nel fenomeno del rigetto. Loro non soltanto riconoscono le cellule dell’organismo infette ma le uccidono anche grazie ad una particolare proprietà. Alcuni di essi sono infatti citotossici e perforano le membrane plasmatiche delle cellule infette.
Inoltre i linfociti T possono essere di due tipi: citotossiche (che uccidono le cellule riconosciute con il self alterato), e le cellule T helper che inviano messaggi ai linfociti B e T citotossici. Inoltre i linfociti T riconoscono le cellule dell’organismo per mezzo delle proteine codificate da un gruppo di 40-50geni chiamati complesso maggiore di istocompatibilità. Le proteine dell’MHC sono molto importanti anche perché da queste possiamo individuare la compatilità per i trapianti d’organi.
La molacola MHC di prima classe si trova su tutte le cellule nucleate e vengono riconosciute come antigeni endogeni
Le molecole MHC di seconda classe sono presenti sulle superfici di particolari cellule specializzare del sistema immunitario, che segnalano la presenza ai linfociti di un batterio o virus in una cellula.(I linfociti T riconoscono le cellule alterate per mezzo dei recettori dei linfociti T).

 

Fonte: http://www.difossombrone.it/dermatologia/strutturadellapelle.doc

 


La nostra pelle

Sembra strano, ma la pelle è un vero e proprio organo, il più esteso del nostro corpo e, come tutti gli organi del corpo umano, mostra di poter compiere prodigi. La pelle ha svariate funzioni: protegge l'organismo, ha funzioni termoregolatrici, escretrici, di assorbimento e di senso. Ma le pelle è anche un indicatore dell'età delle persone e della loro razza. Si possono distinguere tre strati: un primo strato superficiale detto epidermide, uno strato centrale, detto derma, ed uno strato profondo, l'ipoderma.
L' epidermide è la parte a contatto con l'ambiente esterno, formata, a sua volta, da strati di cellule senza nucleo, che formano lo strato corneo. L'epidermide è forte ed elastica per garantire la barriera esterna dell'organismo. Al livello più profondo, detto strato germinativo, vengono prodotti gli elementi che, procedendo verso la superficie, subiscono un processo di cheratinizzazione, contribuendo così alla funzione protettiva dell'epidermide. Tra le cellule dello strato germinativo ci sono anche i melanociti, che producono un pigmento bruno, la melanina, che dà il colore alla pelle e all'abbronzatura.
Immediatamente sotto l'epidermide si trova il derma, formato da tessuto connettivo, ricco di vasi, nervi e terminazioni nervose. E' la parte più attiva, una sorta di laboratorio chimico, costituito di fibre elastiche e collagene che, alterandosi, provocano l'invecchiamento della pelle. Nel derma di trovano le ghiandole sudoripare e le ghiandole sebacee. Il derma è in continua evoluzione ed ogni evento traumatico lo invecchia; inoltre, quando la pelle si infiamma, il derma, essendo lo strato più vascolarizzato, è il primo a reagire, liberando istamina.
Il terzo strato, quello più profondo, è l' ipoderma , che forma un rivestimento quasi completo per tutto il corpo. Questo strato è costituito da cellule adipose ed è il migliore isolante termico conosciuto. E' qui che si trovano i bulbi piliferi. Le cellule adipose che si trovano in questo strato della pelle possono variare molto; quando aumentano, possono provocare problemi di circolazione e cellulite. In questo strato si trovano anche la maggior parte delle fibre nervose che permettono alla pelle di avvertire le sensazioni di caldo e freddo e di dolore.
Le ghiandole sudoripare
Sono distribuite in tutto il corpo, soprattutto nell'inguine, nelle ascelle, nelle mani e nella schiena. Sono simili a piccoli gomitoli da cui parte un tubicino a spirale collegato all'esterno. Queste ghiandole si trovano nel derma accanto ai capillari arteriosi. Le ghiandole prendono acqua dal sangue portandola in superficie, dove si diffonde in un velo che evapora; il calore si disperde nell'aria e la pelle si raffredda.
Le ghiandole sebacee
Le ghiandole sebacee si trovano nell'ipoderma e sono sempre associate ad un pelo. Il sebo è soprattutto costituito di grassi, derivati dal metabolismo. Il sebo circonda il pelo durante la crescita, tiene insieme e protegge le cellule che formano l'epidermide. Il sebo presenta caratteristiche di idrorepellenza e solitamente viene eliminato con saponi e shampoo.
Le tappe della pelle
Alla nascita la pelle è già ben sviluppata ed ha funzione di barriera, ma disperde calore più facilmente pur assorbendo meglio le sostanze applicate sulle varie zone cutanee. Inoltre, per il neonato, la pelle è anche un mezzo per comunicare.
Alla pubertà, con la comparsa della secrezione sebacea e sudoripara, la pelle sviluppa una barriera più forte. Con gli anni, poi, l'invecchiamento, provocato soprattutto dal calo di ormoni, che riduce l'apporto di sangue, rende lo strato superficiale più secco e più sottile. Inoltre, nello strato inferiore, il derma, le cellule non riescono più a produrre abbastanza fibre collagene e quindi lo strato perde elasticità. Si riduce anche la densità di follicoli piliferi e delle ghiandole sebacee e sudoripare. Cominciano anche a comparire macchie sulle zone della pelle esposta al sole.
E' cominciata la lenta degenerazione della pelle dovuta alla vecchiaia, sebbene la scienza sia alla continua ricerca di supporti ormonali per combatterla.
Gli abitanti della pelle
La nostra pelle non è "pura", bensì ospita molti organismi che a volte collaborano nelle sue funzioni protettive, altre volte la irritano, provocando infiammazioni o infezioni. Conosciamo questi gruppi ad uno ad uno:
I PARASSITI
Sono "ospiti" fissi della nostra pelle e sono tutti portatori di malattia perché sottraggono nutrimento al nostro corpo. L'uomo può anche condividere la vita con alcuni di essi (per esempio gli acari), mentre altri sono pericolosi. Inoltre, mentre alcuni, come zecche e pidocchi sono visibili ad occhio nudo, gli acari non sono così evidenti e ci si accorge della loro presenza soltanto quando il contatto scatena una reazione dermatologica.
I BATTERI
Sono moltissimi; alcuni sono utili all'organismo in quanto si nutrono delle sue scorie. Un esempio è lo Staphylococcus epidermis , che contribuisce a mantenere acido il pH, o come l' acidophilus , un lactobacillo presente anche nel cavo orale.
Molti dei disturbi genitali, o cutanei in generale, sono causati dalla scomparsa di questi microrganismi ad opera di antibiotici, disinfezioni ripetute, lavaggi troppo aggressivi o sudorazione eccessiva.
I VIRUS
I virus cutanei sono i più piccoli ed elementari abitanti della pelle. Questi virus sono composti da materiale genico, come DNA e RNA, e sono visibili soltanto al microscopio elettronico. Si trovano dovunque, sono tutti potenzialmente patogeni ed insensibili agli antibiotici, ma vengono bloccati dagli anticorpi. Tra i virus più diffusi in dermatologia troviamo quelli che causano l'Herpes (simplex e zoster), che giungono fino ai nervi causando delle neuriti.
I FUNGHI
Sono microrganismi unicellulari o pluricellulari, che crescono grazie a tre fattori: il pH neutro (mentre la pelle ha un pH leggermente acido), la temperatura più alta di 20° e l'umidità. I funghi si dividono in saprofiti, che vivono sulla pelle e possono causare alcuni tipi di dermatosi, ed i parassiti obbligati, che vivono completamente a carico dell'ospite. L'uso improprio di detergenti, alcuni ambienti, come piscine e docce, il contatto con indumenti di gomma, favoriscono la proliferazione dei saprofiti, mentre gli obbligati si trasmettono soprattutto con calze, scarpe, pettini, indumenti intimi ed asciugamani.
Il nostro amico sole
La pelle è un organo particolare, che si adatta alle situazioni esterne. I nervi che si trovano all'interno hanno funzioni specifiche; il loro compito è quello di trasmettere un segnale positivo/negativo elaborato dall'intero corpo. Un sensore particolare è quello associato al pelo, che reagisce all'istante allo stimolo, provocandone l'erezione ed il tipico effetto a "pelle d'oca".
Il cervello differenzia le aree stimolate ed il tempo di reazione. Nel caso del freddo, per esempio, i sensori registrano la variazione immediatamente ma non restano attivati a lungo; per questo motivo il congelamento non è associato a sensazione di dolore.
Gli strati più profondi della pelle sono i più vascolarizzati; tutto il sangue circolante potrebbe stare in uno strato spesso pochi centimetri, detto letto dermico. Il letto dermico nutre le cellule, scioglie i grassi sottocutanei e fornisce l'energia necessaria per il rinnovamento delle fibre connettive.
Il sole è indispensabile a questo processo, ma bisogna fare attenzione alle frequenze infrarosse, che scaldano le cellule. Il corpo. però. sa difendersi con un sistema efficace simile a quello del frigorifero. L'aumento di temperatura del sangue fa reagire l'ipotalamo che ordina alle ghiandole di dilatarsi per lasciar passare più acqua. Più acqua evapora, più la pelle si raffredda.
Comunque, il sudore non viene prodotto soltanto in caso di calore della pelle, ma anche in caso di stress emotivo o di ritmo cardiaco e respirazione accelerata.
I fototipi
E' possibile  suddividere tutta la popolazione mondiale in sei fototipi secondo quella che è sconosciuta come classificazione di Fitzpatrick:
FOTOTIPO 1
E' il fototipo più sensibile, si scotta con facilità già alla prima esposizione al sole e non produce abbastanza melanina per proteggere la pelle. Ha carnagione chiara, occhi azzurri o verdi e capelli biondi. Le persone che appartengono al fototipo 1, quando si espongono al sole, presentano la caratteristica di un enorme apporto di sangue sottocutaneo. Per questo motivo, queste persone corrono rischi di eritema diffuso, ipersudorazione ed ipotensione. Oltre a proteggere viso, mani e piedi con una crema solare a massima protezione, è necessario coprire con abiti leggeri parti molto sensibili come la schiena, le cosce, le spalle e bagnarle spesso per permettere la dispersione di calore.
FOTOTIPO 2
La pigmentazione delle persone appartenenti a questo gruppo è molto irregolare, con presenza di efelidi e lentiggini; i capelli sono spesso rossi. Queste persone si scottano facilmente, ma riescono comunque ad abbronzarsi leggermente. Devono esporsi soltanto a prima mattina o in tardo pomeriggio, mentre nelle ore più calde devono comportarsi come le persone appartenenti al fototipo 1, utilizzando una crema solare ad alta protezione. Le persone di fototipo 2 devono proteggere dal sole anche i nevi.
FOTOTIPO 3
Le persone appartenenti al fototipo 3 sono molto simili a quelle del fototipo 2: si abbronzano poco e hanno un discreto rischio di andare incontro ad eritemi se non protette da una crema solare adeguata e se esposte al sole nelle ore più calde.
FOTOTIPO 4
E' il fototipo più comune in Italia; la pelle si scotta minimamente e si abbronza con rapidità. Gli occhi ed i capelli sono neri o castani. Potrebbe comparire eritema se è esposta sempre e soltanto la stessa parte del corpo.
FOTOTIPO 5
Di questo gruppo fanno parte le persone scure, di pelle, di capelli (spesso crespi) e di occhi. Queste persone hanno solo una minima sensibilità ai raggi solari e possono esporsi al sole senza problemi.
FOTOTIPO 6
Il fototipo 6 è quello tipicamente delle persone di razza nera, fotemente pigmentate per natura, che non si scottano mai.


Come scegliere la crema solare
La cosa più importante da tenere presente nella scelta di una buona crema solare è il fattore di protezione, espresso in numero per convenzione. Ai prodotti solari vengono aggiunti dei componenti impermeabili ai raggi UVB per limitare l'assorbimento dei raggi UVA. I solari andrebbero spalmati su tutto il corpo ogni volta che ci si bagna, tranne se non si sceglie un prodotto "waterproof", cioè resistente all'acqua.
Le creme, proteggendo la pelle, ne riducono anche l'invecchiamento prematuro, la principale causa delle rughe precoci. Il loro compito è anche quello di prevenire gli eritemi, reazioni infiammatorie che impediscono l'esposizione al sole.
Ricordiamo che non è assolutamente vero che i filtri solari impediscono l'abbronzatura; impediscono semplicemente che i raggi solari facciano danni.


Il sole artificiale
E' possibile anche abbronzarsi senza andare al mare. Una prima soluzione è il cosiddetto "autoabbronzante". Oramai gli ultimi tipi di autoabbronzanti danno un colore uniforme e non macchiano, ma per scegliere bene bisogna essere cauti. Sarebbe opportuno, in questo caso, chiedere consiglio al dermatologo.
Un'altra soluzione è quella delle lampade abbronzanti. In questo caso, però, potrebbe essere pericoloso esporsi troppo. Le lampade trifacciali e le docce solari utilizzano, infatti, soltanto raggi UVA ad alta intensità, che affaticano la vista e raggiungono la retina anche con gli occhi chiusi. Questo processo, inoltre, forza la pigmentazione cutanea, aumentando il rischio soprattutto se nella parte interessata ci sono dei nei.
Un consiglio: chiedete sempre al dermatologo quale può essere per voi il tipo di lampada più sicuro.


Fonte: http://www.studiobelsito.it/documenti/pelle.doc

 

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