Il concetto di stato

 

 

 

Il concetto di stato

 

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Il concetto di stato

IL CONCETTO DI STATO

      Gli Stati moderni sono l’organizzazione politica di un popolo che vive in un territorio.

Gli elementi fondamentali sono:

  • il popolo = l’insieme di coloro che hanno la cittadinanza;
  • il territorio = il luogo dove si esercita la sovranità (il potere di comando) dello Stato ovvero il suolo compreso nei confini, il sottosuolo, lo spazio sopra il suolo, le acque territoriali;
  • l’organizzazione = l’insieme degli organi che esercitano i poteri dello Stato:
  • legislativo: chi fa le leggi che tutti devono rispettare,
  • esecutivo: chi realizza gli obiettivi dello Stato,
  • giudiziario: chi punisce coloro che non rispettano le leggi.

 

STORIA DEGLI STATI MODERNI IN EUROPA

Tipi

Periodo

Caratteri

Diritti

Ruolo economia

Assoluto

Dal 1400 si formano i primi stati nazionali: Spagna, Francia e Inghilterra.
Crisi del sistema feudale: economie chiuse intorno ai castelli o alle abbazie.

Tutti i poteri sono controllati dal sovrano. Tutto gli appartiene, anche il popolo (stato patrimoniale).

Il popolo non ha diritti: non si parla di cittadini ma di sudditi che devono servire il sovrano.

Mercantilismo: la ricchezza di uno stato dipende da quanto oro o argento possiede. Conquiste territoriali (colonie) e limiti alle importazioni (dazi doganali)

Liberale o di diritto

Dalla fine del 1700: indipendenza Stati Uniti (1776) e Rivoluzione Francese (1789). La borghesia (mercanti, banchieri, primi industriali) ha il potere economico ma vuole anche il potere politico.

Leggi scritte che tutti, anche il sovrano, debbono rispettare (costituzioni).
Divisione dei poteri: diversi organi che si dividono le funzioni su un piano di parità.

La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (1789) prevede la tutela dei diritti civili: libertà personale, libertà di pensiero, libertà di muoversi, inviolabilità della proprietà.

Solo funzioni istituzionali:  esercito, polizia, magistratura; che
richiedono tributi limitati per non danneggiare l’iniziativa economica degli individui.  Lo stato deve difendere la proprietà e la libertà contrattuale.

Tipi

Periodo

Caratteri

Diritti

Ruolo economia

Liberal-democratico

Dalla fine del 1800: con lo sviluppo del capitalismo si allarga il proletariato: i lavoratori salariati che possiedono solo la loro capacità lavorativa. Vivono in condizioni molto difficili per cui si organizzano per ottenere dei miglioramenti. All’inizio 1800 nascono le Trade Unions (primi sindacati), nella seconda metà del 1800 nascono i partiti socialisti, fine 1800 il movimento cooperativo.

Uguaglianza formale: tutti cittadini sono uguali davanti alla legge e hanno gli stessi diritti. Allargamento del suffragio: in Italia nel 1861 votava il 2% dei cittadini, nel 1913 con il voto di tutti i maschi vota il 23%. Democrazia indiretta (rappresentativa): i cittadini scelgono i loro rappresentanti, che poi decidono.

Riconoscimento dei diritti politici: libertà di associazione per formare sindacati e/o partiti, libertà di manifestare, possibilità di candidarsi alle elezioni.

Oltre le funzioni istituzionali primi interventi a favore dei lavoratori anche in collaborazione con privati: case popolari, istruzione elementare e professionale. Aumentano i tributi (tassa di successione). Regolazione mercato (leggi antimonopoli).

 

 

Tipi

Periodo

Caratteri

Diritti

Ruolo economia

Totalitario: fascismo e comunismo

Tra la prima e la seconda guerra mondiale in alcuni paesi nascono stati fascisti (Italia, Germania, Spagna e Portogallo) come reazione al processo di democratizzazione;  nell’Unione Sovietica si sviluppa il regime di Stalin, erede della rivoluzione leninista del 1917.

Lo stato cerca di controllare ogni aspetto della vita delle persone per mezzo di una dittatura: il potere non deriva dal popolo, non c’è divisione dei poteri, l’opposizione viene repressa in modo violento. Un partito unico controlla tutta l’attività dello stato.

La persona è subordinata all’esigenze dello stato. Se considerata un pericolo può anche essere eliminata (es. ebrei dai nazisti, piccoli agricoltori dallo stalinismo). Ma i regimi totalitari si basano anche sul consenso nei confronti di un capo carismatico.

Nei regimi fascisti lo stato controlla l’attività economica sulla base del corporativismo: lo stato rappresenta l’interesse generale a cui tutti (imprenditori e lavoratori) devono sottomettersi.
Nei regimi comunisti si sviluppa l’economia pianificata dove lo stato decide cosa produrre? Come produrre? Per chi produrre?

 

Tipi

Periodo

Caratteri

Diritti

Ruolo economia

Sociale

Dopo la seconda guerra mondiale l’Europa era divisa in due blocchi quello occidentale alleato degli Stati Uniti e quello orientale alleato dell’Unione Sovietica. Nei paesi occidentali c’era la necessità di contrapporsi al “comunismo”, ma anche di rispondere alle esigenze dei lavoratori. Modello da imitare il “Welfare State” teorizzato dall’economista inglese Keynes e applicato negli USA dopo la crisi del 1929 da Roosvelt.

Uguaglianza sostanziale: lo Stato fa in modo che tutti i cittadini possano esercitare gli stessi diritti. (es. istruzione).
Tutti i cittadini uomini e donne maggiorenni possono votare (suffragio universale).
Oltre la democrazia indiretta anche democrazia diretta: il popolo decide manifestando la sua volontà (es. referendum).

Lo Stato promuove i diritti sociali: lavoro, sanità (sistema sanitario nazionale a costi ridotti), istruzione (scuola pubblica gratuita e obbligatoria),  previdenza (pensioni per anziani ed invalidi), assistenza (aiuto alle persone in difficoltà).

Oltre a far funzionare tutti i servizi lo Stato interviene con imprese pubbliche nei settori economici principali: energia elettrica, trasporti, petrolio, telecomunicazioni (sistema misto dove lo stato programma lo sviluppo economico). Imposte fortemente progressive: chi più guadagna più paga. Perché lo Stato deve anche ridistribuire la ricchezza tra tutti i cittadini.

E oggi?

Agli inizi degli anni ’80 lo Stato sociale è andato in crisi.
Gli stati per garantire tutti i servizi e per intervenire nelle attività produttive, avevano troppe spese. I tributi pagati dai cittadini, già molto alti, non bastavano a coprire tutti i costi: per cui forte crescita del debito pubblico. In molti paesi per ridurre il debito pubblico hanno “privatizzato” (venduto a privati) le imprese pubbliche, hanno ridotto i servizi per i cittadini, hanno aumentato i costi di altri servizi (ticket sanitari).
Contemporaneamente altri fenomeni hanno influenzato le trasformazioni in corso:

  • la globalizzazione dell’economia (circolazione di capitali, di merci, di persone attraverso diversi paesi),
  • l’affermazione di nuovi diritti (pace, ambiente, pari opportunità tra uomini e donne),
  • il difficile funzionamento delle democrazie rappresentative.

Tutto questo sta provocando un ulteriore cambiamento del tipo di Stato, che non siamo ancora in grado di definire in modo approfondito.

 

Fonte: http://www.iisdellafra.it/PierodellaFrancesca/DOCUMENTI/APPUNTI%20VECCHI/Jannicelli/stato.doc

Sito web da visitare: http://www.iisdellafra.it

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