Dizionario enciclopedico dal termine Aleijadinho ad alpinismo

 

 

 

Dizionario enciclopedico dal termine Aleijadinho ad alpinismo

 

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Dizionario enciclopedico dal termine Aleijadinho ad alpinismo

 

Aleijadinho (Ouro Prêto 1738-1814) Antonio Francisco Lisboa detto Aleijadinho. Architetto brasiliano. Tra le opere San Francesco(1766-1794) a Ouro Prêto e il santuario do Senhor Bom Jesus de Matosinhos (1797-1805) a Congonhas do Campo.
Aleixandre, Vicente (Siviglia 1898-Madrid 1984) Poeta. Appartenente alla cosiddetta generazione del '27, la sua opera poetica è caratterizzata dalla presenza di temi di avanguardia (in particolare, dell'inconscio) e surrealisti. Nel 1977 è stato insignito del premio Nobel per la letteratura. Tra le opere, Spade come labbra (1932), La distruzione o l'amore (1935), Ombra del Paradiso (1944).
Aleksandr Nevski Film storico, russo (1938). Regia di Sergej Mikhailovic Eisenstein. Interpreti: Nicolaj Cerkasov, Nicolaj Ochlopkov, Andrej Abrikosov. Titolo originale: Aleksandr Nevskij
Aleksandrija Città (94.000 ab.) dell'Ucraina, nella provincia di Kirovograd.
Aleksandrov, Aleksandr Vasilevic (Plachino, Rjazan, 1883-Berlino 1946) Compositore e direttore d'orchestra sovietico. Insegnante di canto corale e fondatore del Complesso di canti e danze dell'Armata Rossa, oltre a due opere e a diversi brani corali e orchestrali, compose l'Inno del partito bolscevico, che nel 1944 fu poi adottato come inno nazionale dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
Alemán, Mateo (Siviglia 1547-Chalco ca. 1614) Narratore. Tra le opere Guzmán de Alfarache o La vita del furfante (1599-1604).
alemànni Popolazione germanica nata dall'unione, attuata verso il III sec. a. C., tra suebi e senoni, originariamente stanziata nella regione del Meno. Sconfitti da Caracalla nel 213, raggiunsero il lago di Costanza nel 260. Nel IV sec. tentarono di stabilirsi al di là del Reno ma furono sconfitti da Giuliano ad Argentoratum (attuale Strasburgo). Caduto l'impero, si portarono verso l'alto e medio Reno ma, scontratisi con i franchi, dovettero ripiegare nella Rezia e nella Svizzera. Nel 730 Carlo Martello li sottomise nuovamente, abbattendo il ducato che avevano costituito a oriente del Reno. Solo con la fine del periodo carolingio poterono ricostituire un ducato, tornando a chiamarsi svevi.
alemànno, agg. e sm. 1 Appartenente a un'antica popolazione germanica. 2 Tedesco, germanico.
Alembert, Jean-Baptiste Le Rond d' (Parigi 1717-1783) Filosofo, matematico e fisico, fu un esponente di rilievo dell'illuminismo francese. Nel 1741 entrò a far parte dell'Accademia delle Scienze e nel 1754 dell'Accademia di Francia. La fama di d'Alembert filosofo e illuminista è affidata principalmente al contributo fornito alla grande impresa dell'Enciclopedia, di cui fu condirettore insieme a Diderot dal 1751 al 1758. Per l'Enciclopedia, oltre a numerose voci (Attrazione, Cartesianismo, Copernico, Cortigiano, Dinamica, Elementi delle scienze, Fortuito, Geometria, Ginevra, Gravitazione, Newtonianismo, Sperimentale ecc.) d'Alembert scrisse il celebre Discorso preliminare che servì da introduzione, nel quale espose i principi informatori della grande opera collettiva e la concezione illuministica dei rapporti tra intellettuali, società e stati, in relazione al formarsi e al progressivo evolversi della società umana. Il Discorso preliminare può considerarsi il manifesto ideologico e programmatico della dottrina illuminista. Importantissimo il contributo dato alla meccanica dei corpi fluidi, di cui è il fondatore; nel Trattato di dinamica (1754) enuncia il principio fondamentale, noto con il suo nome, che consente di risolvere per via statica un problema dinamico. 
Principio di d'Alembert 
Partendo dall'ipotesi che nel caso dinamico i vincoli influiscano in modo analogo a quello statico, è equivalente alla seconda legge della dinamica e stabilisce che le reazioni cinetiche e le forze attive durante il moto di un corpo o di un sistema di corpi vengono equilibrate, istante per istante, proprio grazie ai vincoli. Il principio non tiene ovviamente conto delle differenze che esistono tra le reazioni vincolari in un sistema dinamico e quelle presenti in un sistema statico.
Aleph, L' Racconto di J. L. Borges (1949).
Alèppo Città della Siria (985.000 ab.), capoluogo del distretto omonimo (2.680.000 ab.). Sorge su un altopiano, in un'oasi fertilissima. Le prime notizie della città, in arabo Halab, sono riportate da documenti assiri, babilonesi ed egizi del II millennio a. C. Oggi è un centro di arte islamica che conserva numerose testimonianze delle diverse dominazioni subite; tra queste, mura che risalgono ai seleucidi; il tempio romano di Zeus, trasformato in cattedrale bizantina durante il V sec. e in scuola coranica nel XII sec., la moschea del Gelso del VII sec., la Grande Moschea e la madrasa del Paradiso, del XIII sec. Grazie alla sua posizione, è sempre stata sede di commerci, in particolare di sete, broccati, lana, pelli, spezie e frutta. Fiorenti le industrie tessili, alimentari e conciarie. 
Bottone di Aleppo 
Lesione cutanea provocata dalla puntura di insetti tropicali che inoculano il protozoo Leishmania.
Aleràmo, Sibìlla (Alessandria 1876-Roma 1960) Pseudonimo di Rina Faccio. Giornalista e autrice di romanzi, poesie, lettere e diari. Personalità inquieta, intraprese l'attività di giornalista, intervenendo a favore del femminismo. Lasciò il marito per lo scrittore Giovanni Cena con il quale collaborò attivamente nell'opera di promozione sociale tra i contadini della campagna romana all'inizio del secolo. Nel 1946 si iscrisse al partito comunista, collaborando all'opera di propaganda politica. Tra le opere, i romanzi Una donna (1906), libro ispirato alla sua infelice vicenda autobiografica e impegnato sul fronte della lotta per l'emancipazione femminile, Il passaggio (1919), Amo dunque sono (1927), Il frustino (1932); le opere di poesia Momenti (1921), Poesie (1929), Sì alla terra (1935), Selva d'amore (1947), Aiutatemi a dire (1951), Luci della mia sera (1956); le prose Andando e stando (1921), Gioie d'occasione (1930), Orsa minore (1938), Il mondo è adolescente (1949); le memorie, Dal mio diario 1940-1944 (1945), Diario di una donna. Inediti 1945-1960 (1978), Un amore insolito. Diario 1940-1944 (1979); le lettere, pubblicate solo parzialmente, D. Campana-S. Aleramo, Lettere (1958).
alerióne, sm. Aquilotto privo di artigli e di rostro.
aleróne, sm. Ciascuna delle due alette di ferro che formano la freccia della fiocina.
Àles Comune in provincia di Oristano (1.691 ab., CAP 09091, TEL. 0783).
alesàggio, sm. 1 Diametro interno dei cilindri dei motori a scoppio o della camera dei compressori. 
  franc. alesage.
alesàmetro, sm. Strumento di misura del diametro dei fori.
alesàre, v. tr. Lavorare la superficie di un foro con l'alesatore, manualmente o con una macchina utensile.
alesatóre, sm. 1 Operaio specializzato nell'alesatura. 2 Utensile a taglienti multipli usato per la finitura superficiale di fori.
alesatrìce, sf. Macchina utensile per allargare fori già eseguiti, simile al tornio, in cui però non ruota il pezzo, ma l'utensile.
alesatùra, sf. La messa a punto del diametro interno di un cilindro.
Alessàndria (comune) Città del Piemonte (93.000 ab., CAP 15100, TEL. 0131), capoluogo della provincia omonima, situata nella pianura dove confluiscono i fiumi Tanaro e Bormida. Sul suo territorio sono presenti, in particolare, industrie chimiche, tessili, metalmeccaniche, elettrotecniche, cartarie, alimentari, dei cappelli, dei profumi, dell'oreficieria e dell'argenteria. Fondata nel XII sec. da Guglielmo il Vecchio di Monferrato con il nome di Civitas nova, fu poi chiamata con il nome attuale in onore di papa Alessandro III. Libero comune dal 1198 al 1348, passò poi al ducato di Milano (1348-1524) e agli spagnoli. Nel 1707 passò ai Savoia. Conserva edifici di stile barocco e neoclassico. 
Provincia di Alessandria 
(3.560 km2, 444.000 ab.) Il territorio è pianeggiante lungo i corsi dei fiumi Tanaro e Bormida, collinare a nord (colline del Po), montuoso a sud (Appennino Ligure); diffusa l'agricoltura (cereali, vite), l'allevamento di bestiame e l'industria (tessile, metalmeccanica). Centri principali sono Acqui Terme, Casale Monferrato, Novi Ligure, Ovada, Valenza Po e Tortona.
Alessàndria (Egitto) Città dell'Egitto (2.420.000 ab.) capoluogo dell'omonimo governatorato (2.679 km2, 2.917.000 ab.), nella punta occidentale del delta del Nilo. Fondata da Alessandro Magno nel 332 a. C., la città odierna occupa la parte ove un tempo sorgevano gli insediamenti antichi. Importantissimo il porto; attive le industrie del tabacco, della carta, del cemento, petrolchimiche, alimentari. Centro di notevole tradizione culturale, ospita scuole e musei. Divenuta capitale dell'Egitto con Alessandro Magno e i Tolomei. Decadde poi sotto il dominio di Augusto; assunse il ruolo di centro culturale, con il museo e la biblioteca (la più grande e ricca del mondo antico). 
Alessandria, governatorato di 
Governatorato (3.300.000 ab.) dell'Egitto.
Alessàndria dél Carrètto Comune in provincia di Cosenza (1.026 ab., CAP 87070, TEL. 0981). Centro agricolo (cereali) e dell'allevamento.
Alessàndria délla Ròcca Comune in provincia di Agrigento (5.153 ab., CAP 92010, TEL. 0922). Centro agricolo (cereali, agrumi, olive) e dell'allevamento (ovini). Gli abitanti sono detti Alessandrini.
Alessandrìni, Goffrédo (Il Cairo 1904-Roma 1978) Regista cinematografico. Diresse commedie d'evasione quali La segretaria privata (1931) e Seconda B (1934), e film di propaganda fascista quali Luciano Serra pilota (1938) e Giarabub (1942).
alessandrìno, agg. agg. 1 Di Alessandria d'Egitto, in particolare, della civiltà ellenistica che ebbe come centro Alessandria. 2 Si dice di stile preziosamente ricercato. ~ lezioso. <> lineare. 
sm. Verso francese di dodici sillabe che corrisponde al nostro settenario doppio o martelliano.
alessandrìsmo, sm. Indirizzo filosofico di interpretazione del pensiero aristotelico proposto da Alessandro di Afrodisia che venne contrapposto a quello degli averroisti e dei tomisti.
alessandrìte, sf. Varietà di crisoberillo utilizzata come gemma. Contiene cromo.
alessàndro, sm. Nome con il quale sono noti gli stateri d'oro e i tetradrammi d'argento coniati da Alessandro Magno (da cui il nome), molto diffusi nell'antichità.
Alessàndro (papi) Nome di otto papi. 
Alessandro I 
(morto ca. 115) Papa, martire e santo della chiesa. Le notizie sulla sua vita sono estremamente scarse e incerte. Quinto papa dopo San Pietro, fu eletto probabilmente nel 105. La tradizione cattolica fa risalire a questo papa l'istituzione dell'acqua benedetta. 
Alessandro II 
(Baggio ?-Roma 1073) Anselmo da Baggio assunse al pontificato nel 1061 succedendo a Niccolò II. Dovette fronteggiare l'antipapa Onorio II (il vescovo Cadalo di Parma) e avviò la riforma del clero. 
Alessandro III 
(Siena 1110-Civita Castellana 1181) Nome con cui Rolando Bandinelli salì al pontificato nel 1159. Lottò a lungo contro Federico Barbarossa, da lui scomunicato, e contro gli antipapi che gli si contrapposero (Vittore IV e Pasquale III). Impose una pubblica penitenza al re Enrico II d'Inghilterra per aver fatto assassinare l'arcivescovo di Canterbury, Tommaso Becket e canonizzò quest'ultimo nel 1174. 
Alessandro IV 
(?-Viterbo 1261) Nome con cui Rainaldo dei conti di Segni fu eletto papa nel 1254. Lottò contro gli Svevi e, nel 1259, scomunicò Manfredi. Favorì l'Inquisizione istituendo il processo sommario. 
Alessandro V 
(Creta 1340 ca.-Bologna 1410) Pietro di Candia, fu papa dal 1409 al 1410, eletto dal concilio di Pisa, in opposizione a Benedetto XIII e Gregorio XII. 
Alessandro VI 
(Játiva 1431-Roma 1503) Rodrigo Borgia, fu papa dal 1492 al 1503. Spagnolo, fu un politico abile e ambizioso. Nel sostenere il progetto di dominio del figlio Cesare Borgia, si pose in conflitto con l'aristocrazia romana e i vari signori italiani, favorendo gli interessi francesi in Italia. 
Alessandro VII 
(Siena 1599-Roma 1667) Fabio Chigi, fu papa dal 1655 al 1667. Antigiansenista fu mecenate del Bernini. 
Alessandro VIII 
(Venezia 1610-Roma 1691) Pietro Ottoboni, papa dal 1689 al 1691. Abrogò gli articoli gallicani, in opposizione con Luigi XIV, che li difendeva.
Alessàndro (sovrani) Nome di sovrani. 
Epiro Alessandro I il Molosso 
(342-330 a. C.) Re d'Epiro. Morì durante una spedizione con i tarentini contro i bruzi (330 a. C.). 
Grecia Alessandro I di Grecia 
(Atene 1893-1920) Succedette sul trono al padre Costantino I, che fu costretto ad abdicare dalle potenze dell'intesa a causa delle sue tendenze filotedesche. 
Iugoslavia Alessandro I Karagjorgjevi¿º¿ 
(Cettigne 1888-Marsiglia 1934) Re di Iugoslavia dal 1921 al 1934. Assunse poteri dittatoriali nel 1929 di fronte ai contrasti del nuovo regno iugoslavo. Morì assassinato in Francia da un terrorista ustascia. 
Moldavia e Valacchia Alessandro Giovanni I Cuza 
(Galati 1820-Heidelberg 1873) Principe dei principati uniti di Moldavia e Valacchia dal 1859 al 1866. Unificò la Romania tra il 1861 e il 1862. 
Serbia Alessandro I Obrenovi¿º¿ 
(Belgrado 1876-Belgrado 1903) Re di Serbia dal 1889 al 1903. Monarca autoritario, fu assassinato in una congiura militare. 
Alessandro Karagjorgjevi¿º¿ 
(Topola 1806-Timisoara 1885) Principe dei serbi dal 1842 al 1858, deposto dal parlamento per la sua politica troppo filoaustriaca. 
Russia Alessandro I Romanov 
(San Pietroburgo 1777-Taganrog 1825) Zar di Russia, figlio dello zar Paolo I, cui successe nel 1801. Membro della coalizione antinapoleonica, dopo le sconfitte di Austerlitz, Eylan e Friedland, fu costretto a scendere a patti con Napoleone, firmando l'accordo di Tilsit (1807). Quando Napoleone invase la Russia nel 1812, Alessandro uscì vittorioso dal conflitto e, insieme agli alleati, marciò su Parigi (1814). Nel 1815 concluse, con Austria e Prussia, il trattato della Santa Alleanza. 
Alessandro II 
(Mosca 1818-San Pietroburgo 1881) Zar di Russia, figlio dello zar Nicola I. Concesse durante il suo regno la libertà personale ai servi della gleba e combatté i turchi nei Balcani. Fu ucciso in un attentato dinamitardo da un nichilista. 
Alessandro III Romanov 
(San Pietroburgo 1845-Livadija 1894) Figlio e successore dello zar Alessandro II, salì al trono nel 1881. Fu principe reazionario, con una concezione autoritaria del potere. Si alleò con la Francia formando la Duplice Alleanza (1893). Fece costruire la ferrovia transcaspiana (1881) e iniziare quella transiberiana (1891).
Alessàndro de' Mèdici (Firenze 1510-1537) Signore di Firenze. Alla caduta della Repubblica Fiorentina, papa Clemente VII gli affidò nel 1530 il governo della città e due anni dopo Carlo V lo nominò duca di Firenze. Dopo un periodo moderato, tiranneggiò la città e la consegnò agli Asburgo. Fu ucciso dal cugino Lorenzino.
Alessàndro d'Epìro (ca. 362 a. C.-330 a. C.) Soprannominato il Molosso, salì al trono nel 357 a. C. e, intenzionato a emulare le gesta del nipote Alessandro Magno, nel 333 a. C. si recò in Italia come alleato di Taranto contro lucani, messapi e iapigi. Sottomessa l'Apulia, strinse un trattato con Roma e sconfisse lucani e sanniti nei pressi di Paestum. Spaventati dalla sua sete di potere, i tarantini lo abbandonarono appena prima della battaglia di Pandosia, dove fu sconfitto dalle forze congiunte di lucani e bruzzi e perse la vita.
Alessàndro di Fère (?-358 a. C.) Tiranno di Fere in Tessaglia dal 369 al 358 a. C. Fu sconfitto dai tebani guidati da Pelopida ed Epaminonda a Cinoscefale (364).
Alessàndro Màgno (Pella 356 a. C.-Babilonia 323 a. C.) Alessandro III, detto Magno (il Grande), nacque a Pella nel luglio del 356 a. C. da Filippo II, re dei macedoni, e dalla principessa dell'Epiro Olimpiade, donna dalle ambizioni e dal temperamento selvaggio. 
Alessandro era visto dalla tradizione dei re macedoni come un discendente di Eracle e dalla casa reale epirota come un discendente di Achille. Questi due mitici antenati, che rappresentavano l'anima greca e la natura barbara di Alessandro, lo accompagnarono per tutta la vita. 
Dai tredici ai sedici anni Alessandro ebbe come maestro Aristotele, il quale pur non essendo ancora a capo di una scuola filosofica era uno dei principali discepoli di Platone. 
Aristotele oltre a risvegliare in Alessandro l'amore per la poesia e per il mito greco, per il sapere in generale e per la scienza, plasmò la personalità del giovane. 
Nel 338 a. C. Alessandro prese parte alla battaglia di Cheronea. Nello stesso anno venne formata la lega di Corinto. 
Filippo nel 337 si sposò una seconda volta, così Olimpiade e Alessandro furono banditi da corte. Quando nell'agosto del 336. Filippo fu assassinato, Alessandro, benché legittimo principe ereditario, dovette combattere per salire al trono. 
Divenuto re come prima cosa Alessandro consolidò l'opera di Filippo con le campagne in Grecia, Illiria e Tracia. Nel 335 a. C. la città di Tebe che spesso si era schierata dalla parte della Persia venne distrutta, fatta eccezione per la casa di Pindaro. In seguito Alessandro si spinse a nord sino al Danubio, ma ben presto l'idea di una guerra contro la Persia si impadronì del suo l'animo. 
Nella primavera del 334 dopo aver lasciato Antipatro come reggente della Macedonia e della Grecia, Alessandro attraversò l'Ellesponto. Mentre Parmenione si occupava dello sbarco dell'esercito, egli con alcuni compagni si recò a Ilio, piccola città che sorgeva al posto dell'antica Troia, dove offrì sacrifici ad Atena e pose ghirlande sulle tombe di Achille e Patroclo a indicare quanto il mito fosse vivo in lui. 
L'impero persiano non era più il terribile nemico di un tempo ma era pur sempre temibile. Alessandro, sicuro sia della fanteria che della cavalleria del suo esercito macedone, sciolse la propria flotta, unica compagine composta da greci, i quali infatti combattevano da entrambe le parti, come mercenari dei persiani e come seguaci del re macedone. 
Alessandro iniziò la marcia verso l'interno. Il re persiano, visto il pericolo, lasciò la difesa dell'Asia Minore ai satrapi locali che concentrarono le loro truppe sulle rive del fiume Granico. La prima battaglia decisiva fu combattuta qui e la vittoria per la quale Alessandro rischiò la propria vita aprì la strada alla conquista della regione. 
Nei mesi successivi completò l'occupazione dell'Asia Minore Ci furono cambiamenti nell'animo di Alessandro, greci e barbari furono trattati allo stesso modo. Per questo motivo le città greche non ottennero mai una libertà totale, furono sempre legate al sovrano da vincoli politici, legali e religiosi. 
Alessandro riprese lo schema di amministrazione persiano dandogli però una maggiore unità basata sulla totale fedeltà verso la persona del re. Nuovi capi macedoni presero il posto dei satrapi. 
Nell'inverno del 334-333 Alessandro si fermò a Gordio, in attesa di rinforzi. In questa città egli tagliò con la spada il famoso nodo gordiano che secondo un oracolo sarebbe stato sciolto soltanto dal nuovo dominatore dell'Asia. Riprese poi la marcia verso sud e trovò indifeso il passo del Tauro, ma dovette fermarsi parecchi mesi a Tarso perché seriamente malato. In seguito conosciuti gli spostamenti dei persiani, invertì la sua marcia e diede loro battaglia nella pianura di Isso. 
Il re persiano Dario fuggì quasi subito e le sue truppe furono facilmente vinte. Questa vittoria aprì il varco alle zone centrali dell'impero persiano. Alessandro decise di marciare verso sud, in quanto l'inseguimento dell'esercito persiano sconfitto, lo avrebbe portato direttamente a Babilonia e a Susa, senza incontrare resistenza. Alessandro intuì che per consolidare la sua campagna era necessario poter controllare il Mediterraneo orientale e soprattutto la Fenicia e Cipro. 
I fenici avevano un ruolo importante nel Mediterraneo orientale e la loro capitale, Tiro, isola fortificata, era la principale base navale persiana. Nel 332 a. C. dopo sette mesi di lotta Alessandro conquistò la città. Una volta entratovi, sacrificò al dio della città, Melkart, identificato dai greci con Eracle; questo atto simbolico di sottomissione e accettazione lo rese erede dei precedenti re di Tiro: Eracle cominciò a sostituirsi ad Achille, facendo prevalere in Alessandro l'idea di un impero universale su quella di un impero panellenico. 
Alessandro marciò verso la Siria e la Palestina, strinse d'assedio Gaza per due mesi e, nell'autunno del 332 a. C., entrò in Egitto. Davanti a una così grande civiltà, il re capì che doveva conquistare questo popolo e non soggiogarlo. Riconosciuto come nuovo faraone, egli sacrificò agli dei egizi e durante la festa concesse spettacoli e competizioni secondo l'uso greco, come primo tentativo di fondere la civiltà greca a quella orientale. 
Nell'inverno del 332-331 Alessandro visitò l'oracolo di Giove-Ammone nell'oasi di Siwah e qui venne riconosciuto dal sacerdote come il figlio del dio. In questo periodo fondò Alessandria dando così all'Egitto un grande porto sul Mediterraneo. Nel frattempo il mare e le isole erano state liberate da tutte le forze favorevoli ai persiani e Alessandria divenne la capitale del primo impero di Alessandro che aveva il centro nel mare e comprendeva tutte le coste del Mediterraneo orientale. 
Alessandro diede inizio alla definitiva conquista dell'impero persiano. Nella primavera del 331 a. C. dopo aver affidato il governo dell'Egitto al greco, Cleomene da Naucrati, il quale, divenuto esoso nell'esazione dei tributi, fu poi ucciso in una rivolta. 
Alessandro fece ritorno a Tiro. Egli marciò poi a est per affrontare Dario che, forte di un nuovo e numeroso esercito dotato di elefanti e carri falcati, si era accampato in una pianura a est del Tigri. 
Nella battaglia di Arbela (o Gaugamela) Alessandro, grazie al suo genio militare, sconfisse definitivamente Dario che fuggì nella Media. Alessandro fu pubblicamente proclamato re dell'Asia. 
Occupò quindi le città di Susa, Persepoli e Pasargadae. 
In questo stesso periodo Antipatro, viceré di Grecia, dovette affrontare una rivolta guidata dal re di Sparta, Agide, sostenuto da persiani e da ex mercenari di Dario. Alcuni degli stati ribelli appartenevano alla lega di Corinto che così cessò di esistere. Agide fu sconfitto e ucciso nei pressi di Megalopoli in Arcadia. Da allora per tutta la durata del suo regno non ci furono mai più rivolte in Grecia. 
Dopo un periodo di riposo per le sue truppe, Alessandro con i rinforzi giunti dalla Macedonia e dalla Grecia, entrò a Ecbatana, capitale della Media. Qui con gli enormi tesori rinvenuti ordinò di coniare le proprie monete. Nel frattempo Dario in fuga venne assassinato da Besso, satrapo di Battriana. Alessandro diede a Dario solenne sepoltura a Persepoli e decise che avrebbe punito Besso. 
In questo periodo Alessandro adottò gli abiti e le insegne di un re persiano e organizzò la corte sul modello di quella persiana. L'esercito divenne un corpo misto di persiani e macedoni, i quali anche se risentiti rimasero sempre fedeli ad Alessandro. La nobiltà macedone invece non accettò questi cambiamenti e organizzò una congiura. Il re scoprì il tutto e condannò a morte i colpevoli ma anche molti innocenti tra i quali Parmenione e suo figlio. Alessandro divenne spietato e dispotico. 
Dal 329 al 327 a. C. Alessandro combatté contro le tribù dell'Iran e della Battriana guidate da Besso e in seguito da Spitamene. Conquistò vaste province e giustiziò Besso. Fondò parecchie città, tutte con il suo nome; alla fine sottomise gli iranici e trovò come sua regina Rossane, la figlia di un nobile della Battriana. Alessandro con i suoi comportamenti incontrò sempre più opposizione da parte dei macedoni e dei greci, tanto che Callistene, nipote di Aristotele, da entusiastico cronista della imprese del re si trasformò nel portavoce degli oppositori. Accusato di essere implicato in una congiura venne giustiziato. 
Dopo aver marciato sulla Battriana Alessandro dovette attraversare l'alto sistema del Paropamiso (Hindukush). Spinto dal desiderio di ignoto e di raggiungere i confini della terra, marciò verso l'India. Nell'estate del 327 a. C. alla testa del suo più grande esercito composto da macedoni, iranici e mercenari di ogni provenienza, attraversò l'Hindukush. Avanzò verso la vallata dell'Indo e una volta giuntovi accettò la resa del più occidentale dei re locali, Taxila. Più a est oltre il fiume Idaspe il re Poro aspettò invece l'attacco con un imponente esercito. Egli fu sconfitto, ma ciononostante Alessandro lo lasciò sul trono, facendone un amico e alleato. 
Proseguì nella sua conquista nonostante le sue non sempre corrette conoscenze geografiche. Volle andare sempre più avanti sino al più orientale fiume del Punjab, l'Ifasi. Qui le sue truppe, oramai prive di forze, si rifiutarono di seguirlo e così Alessandro dovette abbandonare il progetto di raggiungere il Gange e l'Oceano orientale. 
Alessandro riunì sull'Idaspe una grande flotta di navi da guerra e da trasporto di vario genere, con uomini appena giunti dalle coste del Mediterraneo. Nell'autunno del 326 a. C. la flotta salpò verso sud per completare la conquista del Punjab. La spedizione incontrò resistenze e nella battaglia contro la bellicosa tribù dei malliani Alessandro fu seriamente ferito. La spedizione si rivelò un successo e l'India entrò nell'orizzonte occidentale. Alessandro creò due nuove satrapie, così da coprire tutto il territorio del Punjab. Finalmente nel 325 a. C. Alessandro decise di ritornare in occidente. La marcia del rientro fu però un disastro per le pesantissime perdite subite a causa della sete, della fame e delle malattie. 
Al suo ritorno trovò una situazione non molto stabile, in quanto i vari satrapi, ricchi e potenti, avevano loro eserciti che Alessandro fece immediatamente sciogliere e affidò a Efestione, suo unico amico, il titolo persiano di visir. Questa nomina non fu ben accolta dalla maggior parte dei greci e dei macedoni. In seguito diminuì gli effettivi dei mercenari greci. 
Nell'intento di riunire macedoni e iranici, Alessandro ed Efestione sposarono due delle figlie di Dario e obbligarono migliaia di ufficiali e soldati macedoni a sposare donne iraniche. 
La Grecia era in perpetuo stato di disordine e il modo di governare di Alessandro incontrò sempre maggiori opposizioni. Dopo la morte di Efestione alla fine del 324 a. C. Alessandro si trasferì nel palazzo di Babilonia. L'impero non aveva una solida struttura interna e il re, invece di cercare di riorganizzarlo, preparò una spedizione navale in Arabia per colmare il solco tra Mesopotamia ed Egitto e progettò la conquista del Mediterraneo occidentale. Ancor prima della realizzazione della spedizione in Arabia Alessandro si ammalò gravemente e nel giugno del 323 a. C. all'età di trentatré anni morì. Il suo corpo fu imbalsamato e dopo varie contese fu portato a Menfi da Tolomeo e più tardi sepolto ad Alessandria.
Alessàndro Sàuli (Milano 1534-Calosso, Asti 1594) Santo. Paggio di Carlo V, divenne generale dei barnabiti nel 1567; attraverso il suo legame con San Carlo Borromeo si applicò attivamente alla realizzazione della riforma tridentina. Fu vescovo di Aleria e di Pavia, ove insegnò teologia e filosofia all'università. La sua canonizzazione risale al 1904.
Alessàndro Sevèro "Sevèro Alessàndro"
Alessàno Comune in provincia di Lecce (6.552 ab., CAP 73031, TEL. 0833).
Alèssi, Andrèa (Durazzo 1425-Spalato 1505) Scultore e architetto dalmata. Allievo di Giorgio da Sebenico e Niccolò Fiorentino, la sua arte è permeata di elementi tardo gotici. Tra le opere, la cappella di Santa Caterina a Spalato (1448, ora distrutta), il portale di Sant'Andrea dei Benedettini e la chiesa del cimitero di Arbe (1455-1460), il palazzo Cippico e alcuni lavori nella cappella Orsini della cattedrale di Traù (1468-1472) e la facciata di Santa Maria degli Agostiniani nelle isole Tremiti (1473).
Alèssi, Galeàzzo (Perugia 1512-1572) Architetto. Tra le opere Santa Maria Assunta in Carignano a Genova (1552-1603), il palazzo Marino a Milano (1553-1560) e Santa Maria degli Angeli ad Assisi (1569-1685).
Alèssio Nome di sovrani. 
Bisanzio Alessio I Comneno 
(Costantinopoli 1048-1118) Imperatore di Bisanzio dal 1081, combatté contro i turchi selgiuchidi e contro i normanni di Roberto il Guiscardo; appoggiò i crociati affinché questi gli restituissero i territori bizantini conquistati ai turchi (1096). 
Alessio II Comneno 
(Costantinopoli 1169-1183) Succedette sul trono di Bisanzio al padre Manuele I nel 1180 e fu rovesciato da Andronico I nel 1183. 
Alessio III Angelo 
(?-Nicea 1211) Depose il fratello Isacco II nel 1195 divenendo così imperatore di Bisanzio, cacciato da Costantinopoli dal nipote Alessio IV con i latini della quarta crociata. 
Alessio IV Angelo 
(Costantinopoli 1182-1204) Figlio di Isacco II, assise al trono di Bisanzio con il padre dopo aver conquistato Costantinopoli (1203) con l'aiuto dei veneziani della quarta crociata; venne assassinato in una rivolta capeggiata da Alessio V Ducas (1204). 
Alessio V Ducas 
(?-Costantinopoli 1204) Uccise Alessio IV in una rivolta, ma pochi mesi dopo fu travolto dalla riconquista di Costantinopoli da parte dei crociati, che vi fondarono l'impero latino d'oriente. 
Alessio I Comneno di Trebisonda 
(1182?-1222) Nipote di Andronico I, esule da Costantinopoli dal 1185; quando nel 1204 la città cadde in mano ai latini, impadronitosi di Trebisonda, si autoproclamò imperatore con il titolo di Gran Comneno. 
Alessio II Comneno di Trebisonda 
Imperatore dal 1297 al 1330. 
Alessio III Comneno di Trebisonda 
Imperatore dal 1349 al 1390. 
Russia Alessio Michajilovi¿¹¿ 
(Mosca 1629-1676) Zar di Russia dal 1645; estese i domini russi in Siberia, combatté Polonia, Ucraina e Smolensk e represse gli scismi religiosi e le rivolte contadine.
Aletsch Ghiacciaio delle Alpi Bernesi, il più vasto e lungo della catena alpina.
Aletschhorn Monte (4.195 m) della Svizzera, nelle Alpi Bernesi.
alétta, sf. 1 Diminutivo di ala. 2 Elemento a forma di ala che sporge dalla superficie di un oggetto.
alettatùra, sf. 1 Operazione dell'alettare. 2 L'insieme delle alette disposte intorno a un pezzo meccanico.
alettòne, sm. 1 Parte mobile della semiala di un aereo, che serve a variarne l'equilibrio trasversale. 2 Nelle automobili da corsa, elemento fisso sistemato posteriormente e, spesso, anche anteriormente, allo scopo di migliorare la stabilità della vettura. 
  sm. 1 (aviaz.) aileron. 2 (aut.) stabilizer. 
  deriv. da aletta.
aleuròmetro, sm. Strumento utilizzato per determinare la quantità di glutine contenuta nella farina.
aleuróne, sm. Incluso cellulare di natura proteica che in molti semi ha valore di sostanza di riserva. 
  dal greco áleuron, farina.
Aleutìne Arcipelago del Pacifico settentrionale (8.100 ab., 17.660 km2) che si estende tra il continente asiatico (penisola di Kamcatka) e l'estremità nordoccidentale dell'Alaska; separa il mare di Bering dall'oceano Pacifico. Comprende circa 150 isole di origine vulcanica, distribuite nei cinque gruppi: Fox Islands, Islands of the four Mountains, Andreanof Islands, Rat Islands e Near Islands. Sono isole sterili, dal clima freddo e umido. La popolazione, prevalentemente costituita da indigeni, vive di pesca (salmoni, merluzzi, aringhe), caccia (foche) e allevamento di renne. Sono presenti basi statunitensi utilizzate per esercitazioni militari.
Alexander, Franz (Budapest 1891-Los Angeles 1964) Psicoanalista statunitense di origine ungherese, fu tra i principali ideatori della medicina psicosomatica.
Alexander, Harold Rupert (Tyrone 1891-Londra 1969) Maresciallo britannico. Diresse la fase finale della campagna del Nordafrica e la campagna d'Italia durante la seconda guerra mondiale; fu a comando delle forze alleate nel Mediterraneo.
Alexander, Jeffrey C. (1947-) Sociologo statunitense, allievo di Parsons. Tra le sue opere, Logica teoretica in sociologia (1982-1983) e L'azione e i suoi ambienti (1988).
Alexandre, Vincente (Siviglia 1898-Madrid 1984) Poeta. Tra le opere Spade come labbra (1932).
Alexandria Città (58.000 ab.) della Romania, capoluogo del distretto di Teleorman.
Alexandrina, làgo Laguna costiera dell'Australia, separata dall'oceano Indiano da una diga.
Alexeieff, Alexandre (Kazan 1901-Parigi 1982) Regista francese. Inventò un cinema d'animazione basato sul suo schermo a spilli (una tavola piena di spilli illuminata da una luce radente). Diresse Une nuit sur le mont Chauve (1933) e Quadri di un'esposizione (1972).
Alèzio Comune in provincia di Lecce (5.162 ab., CAP 73011, TEL. 0833).
ALFA Sigla di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili.
alfa, sf. Prima lettera dell'alfabeto greco. dall'alfa all'omega, dall'inizio alla fine. 
  greco alpha
In botanica è una pianta erbacea perenne delle Graminacee, Stipa tenacissima, che cresce spontaneamente nelle regioni subdesertiche dell'Africa settentrionale e nella Spagna. 
In astronomia lettera con la quale si indica la stella più importante di una costellazione. 
Particelle alfa 
Termine con il quale in fisica si indicano i nuclei di elio costituiti da due neutroni e due protoni. Esse vengono emesse spontaneamente da quasi tutti gli elementi radioattivi naturali; possiedono una massa di 4,002794 unità di massa atomica e una carica elettrica positiva +2. Pertanto, quando un nucleo radioattivo emette una particella alfa assume un numero di massa e un numero atomico inferiori di due unità (decadimento alfa). Esse costituiscono l'elemento principale delle radiazioni alfa oltre che della radiazione cosmica primaria, insieme ai protoni. Sono dotati di scarso potere penetrante, ma di un elevato potere ionizzante. La loro emissione avviene anche in gran parte delle reazioni nucleari. Con gli acceleratori di particelle, è possibile ottenere fasci molto intensi di particelle alfa ad alta energia.
Alfa Centauri La stella più luminosa della costellazione del Centauro; è un sistema di tre stelle legate gravitazionalmente, con magnitudine compresa tra 0,3 e 10. 
Proxima Centauri 
Stella meno splendente, tra quelle che compongono Alfa Centauri, ma più vicina al Sole, dal quale dista 4,3 anni luce.
Alfa Crucis Stella della costellazione Croce del Sud, distante 310 anni luce dalla Terra; ha magnitudine apparente 0,9 e magnitudine assoluta-4.
alfa-1-antitripsìna, sf. Componente del siero ematico che inibisce gli enzimi proteolitici; il suo tasso nel siero diminuisce a seguito di gravi patologie epatiche.
alfabèta, agg., sm. e sf. Chi sa leggere e scrivere.
alfabetàrio, sm. Serie di tavolette che recano stampate le lettere dell'alfabeto.
alfabeticaménte, avv. In ordine alfabetico.
alfabètico, agg. Dell'alfabeto; conforme all'ordine delle lettere dell'alfabeto. 
  agg. alphabetic, (in ordine alfabetico) alphabetically.
alfabetìsmo, sm. 1 Principio e sistema di scrittura alfabetica. 2 Il saper leggere e scrivere.
alfabetizzàre, v. tr. 1 Liberare dall'analfabetismo insegnando a leggere e scrivere. 2 Mettere in ordine alfabetico.
alfabetizzazióne, sf. Azione dell'alfabetizzare.
alfabèto, sm. Sistema di segni usati per rappresentare graficamente i suoni di una lingua. In origine i segni avevano un carattere figurativo e venivano incisi su pietre per esprimere esattamente quello che rappresentavano (animali, armi ecc.). Più tardi, la scrittura divenne ideografica, il segno, cioè, rappresentava non solo la cosa ma anche un concetto più generale; con il tempo è passato a esprimere il suono alla base della parola. I primi segni fonetici, sono stati usati dagli egizi che li interponevano agli ideogrammi. Furono i fenici, nella seconda metà del II millennio a. C., a gettare le basi di un alfabeto come è inteso oggi, organizzandolo sistematicamente in ventidue segni consonantici. Tra il XII e l'VIII sec. a. C., i greci adottarono l'alfabeto fenicio, adattandolo alla loro lingua. Dalla Grecia passò ai popoli italici, ebrei e arabi. Tra gli alfabeti italici, ebbero molta fortuna quello etrusco e quello latino. ~ abicì. 
  sm. alphabet. 
  greco alphàbetos, comp. dai nomi delle prime due lettere dell'alfabeto greco (àlpha, bèta).
Alfabeto Cristiano Opera di teologia di J. de Valdés (1546).
àlfa-bloccànti Gruppo di sostanze chimiche capaci di bloccare o inibire i recettori alfa del sistema adrenergico.
alfàlfa, sf. Nome spagnolo dell'erba medica medicago sativa.
alfàna, sf. Cavallo arabo, grosso, forte e focoso.
Alfàni, Giànni Poeta fiorentino del XIII sec., scrisse un sonetto satirico dedicato a G. Cavalcanti e sei ballate.
Alfàno (abate) (Salerno 1020 ca-1085) Abate benedettino e poi arcivescovo di Salerno.
Alfàno (comune) Comune in provincia di Salerno (1.541 ab., CAP 84040, TEL. 0974).
alfanumèrico, agg. In informatica è il sottoinsieme di caratteri che comprende i numeri e le lettere dell'alfabeto.
alfaterapìa, sf. Utilizzo dei raggi alfa a scopo terapeutico.
Alfedèna Comune in provincia di L'Aquila (741 ab., CAP 67030, TEL. 0864).
Alfianèllo Comune in provincia di Brescia (2.209 ab., CAP 25020, TEL. 030).
Alfiàno Nàtta Comune in provincia di Alessandria (806 ab., CAP 15021, TEL. 0141).
alfière, sm. 1 Portabandiera. ~ gonfaloniere. 2 Chi sostiene per primo o con più impegno una dottrina. ~ antesignano. 3 Uno dei pezzi del gioco degli scacchi. 
  sm. bishop. 
  spagn. alferez, dall'arabo al-faris cavaliere; uno dei pezzi degli scacchi: arabo al-fil elefante.
Alfièri, Dìno Orlàndo (Bologna 1886-Milano 1966) Fu ministro della cultura popolare (1936) e dal 1940 ambasciatore in Germania. Nella seduta del gran consiglio del fascismo votò contro Mussolini (24-25 luglio 1943).
Alfièri, Vittòrio (Asti 1749-Firenze 1803) Poeta e prosatore di nobili origini e dal carattere esuberante e inquieto; rimasto orfano di padre, entrò a nove anni nell'Accademia militare di Torino e vi rimase per otto anni. Ottenuta licenza dal re, quando uscì compì lunghi viaggi attraverso l'Europa. Rientrato in Italia nel 1772, scrisse la tragedia Cleopatra, che venne rappresentata con successo. A quasi trent'anni riprese gli studi, studiò i classici latini e quelli italiani. Nel 1777 conobbe e si innamorò della duchessa d'Albany, che gli sarà accanto, sostenendolo e incoraggiandolo, per tutta la vita. Anche nelle sue opere, Alfieri esprime il suo spirito d'indipendenza e il suo odio per il dispotismo; vede nella poesia la più alta manifestazione artistica di libertà e consapevolezza. Compose oltre venti tragedie, in endecasillabi, tessute attorno a figure eroiche; tra le altre Filippo (1775-1777), Antigone e Oreste (1776), Agamennone (1776-1778), La congiura de' Pazzi (1777-1789), Saul (1782) e il capolavoro Mirra (1784-1786). Compose inoltre rime, satire, epigrammi, commedie e un'autobiografia, Vita (1790-1803), iniziata a Parigi nel 1790 e finita a Firenze poco prima della sua morte.
alfìne, avv. Alla fine. ~ finalmente.
alfòl, sm. Isolante termico costituito di lamine sottili di alluminio.
alföld Termine ungherese per designare le grandi pianure cerealicole, in contrapposizione a puszta, usato per indicare le pianure non coltivate.
Alfonsín, Raúl (Chascomús 1927-) Politico argentino. Fu il primo presidente civile (1983-1989) dopo sette anni di governo militare.
Alfonsìne Comune in provincia di Ravenna (12.151 ab., CAP 48011, TEL. 0544). Centro agricolo (coltivazione di frutta), dell'estrazione di metano e industriale (prodotti alimentari, meccanici e dell'edilizia). Gli abitanti sono detti Alfonsinesi.
alfonsìno minùto, sm. Moneta di mistura del valore di un denaro coniata a Cagliari sotto Alfonso V d'Aragona.
Alfònso Nome di sovrani. 
Aragona Alfonso I il Battagliero 
(1073?-Poleñino 1134) Re d'Aragona dal 1104, artefice della riconquista spagnola di Saragozza (1118) contro i musulmani; si spinse oltre Valencia e Granada. 
Alfonso II il Casto 
(1152-Perpignano 1196) Ereditò il trono d'Aragona dalla madre Petronilla e dal padre Raimondo Berengario IV, conte di Barcellona. 
Alfonso III 
(1265-Barcellona 1291) Re dal 1285 al 1291, figlio di Pietro III e di Costanza di Svevia. Combatté al fianco del fratello Giacomo contro gli Angioini in Sicilia. 
Alfonso IV il Bonario 
(1299-Barcellona 1336) Re dal 1327 al 1336. 
Alfonso V 
(1396-Napoli 1458) Figlio di Ferdinando I, nel 1416 salì al trono di Aragona, Sicilia e Sardegna. Fu soprannominato il Magnanimo. Convinse la regina Giovanna II d'Angiò ad adottarlo per tentare di riunire il regno di Napoli e la Sicilia. Una congiura dei signori italiani e l'ostilità della stessa Giovanna lo costrinsero a rinunciare. Morta Giovanna, ritornò in Italia dove si trovò a contrastare la coalizione di Milano, Venezia e Firenze: sconfitto a Ponza (1435), cadde prigioniero del duca di Milano, Filippo Maria Visconti, che poi si alleò con lui aiutandolo a conquistare Napoli (1442) e a diventarne re. Al rinnovamento delle strutture amministrative e alla limitazione del potere della nobiltà fu improntato il suo regno, durante il quale tentò anche, ma invano, di annettere Milano. Fece di Napoli un centro di cultura europeo. 
Ferrara, Modena e Reggio Alfonso I 
(Ferrara 1476-1534) Duca di Ferrara, Modena e Reggio dal 1505 al 1534. Combatté a Ravenna spagnoli e truppe pontificie in seguito alla rottura della Lega di Cambrai. Accolse Tiziano, Ariosto e P. Bembo alla sua corte. 
Alfonso II 
(Ferrara 1533-1597) Duca di Ferrara, Modena e Reggio dal 1559 al 1597. Alla sua morte Ferrara fu devoluta alla Santa Sede. Accolse a corte Tasso. 
Alfonso III 
(Ferrara 1591-Castelnuovo di Garfagnana 1644) Duca di Modena e Reggio dal 1628 al 1629. Gli succedette il figlio Francesco. 
Alfonso IV 
(Modena 1634-1662) Duca di Modena e Reggio dal 1658 al 1662. Ereditato il trono dal padre Francesco, fu generalissimo dei francesi in Italia. Sposò Laura Martinozzi, nipote di Mazzarino. 
Napoli Alfonso I 
=> Alfonso V d'Aragona 
Alfonso II 
(Napoli 1448-Messina 1495) Succedette al padre Ferdinando I come re di Napoli dal 1494. Abdicò in favore del figlio Ferdinando II, travolto da Carlo VIII di Francia. Stroncò la congiura dei baroni (1486). 
Portogallo Alfonso I il Conquistatore 
(Guimarães 1109-Coimbra 1185) Figlio di Enrico di Borgogna, conte di Lusitania, fondò la monarchia portoghese. Dopo la vittoria a Ourique sui musulmani, venne proclamato re nel 1139. Conquistò Lisbona nel 1147. 
Alfonso II 
(Combra 1185-1223) Succedette al padre Sancho I. 
Alfonso III 
(Coimbra 1210-Lisbona 1279) Succedette al fratello Sancho II, figlio di Alfonso II. 
Alfonso IV il Valoroso 
(Coimbra 1291-Lisbona 1357) Sconfisse in collaborazione con il genero Alfonso IX di Castiglia i morì a Tarifa (1340). Fece uccidere la moglie segreta del figlio, futuro Pietro I, Ines di Castro (1355). 
Alfonso V 
(Cintra 1432-1481) Succedette a Edoardo I. Attaccò i musulmani in Marocco e occupò Tangeri e Arzila (1471). Sotto il suo regno si svolsero i viaggi dello zio Enrico il Navigatore. Contrastò la successione al trono di Castiglia di Isabella la Cattolica. 
Alfonso VI 
(Lisbona 1643-Sintra 1683) Succedette a Giovanni IV, garantì l'indipendenza portoghese dalla Spagna. Fu deposto dal fratello Pietro II. 
Spagna Alfonso XII di Borbone 
(Madrid 1857-1885) Re dal 1875 al 1885. Dopo la parentesi del regno di Amedeo di Savoia e dalla repubblica (1868-1874), restaurò la monarchia borbonica. 
Alfonso XIII di Borbone 
(1886-1931) Re dal 1886 al 1931. Appoggiò la dittatura di M. Primo de Rivera (1923-1930). In seguito alla proclamazione della repubblica, abbandonò la Spagna. 
Castiglia, Galizia e León Alfonso VI 
(1030-Toledo 1109) Regnò su León dal 1065 e sette anni dopo estese il suo potere sulla Castiglia e infine sulla Galizia (1073). Riuscì a contrastare gli arabi e a conquistare Toledo dopo un lungo assedio di sette anni (1085). 
Alfonso VII 
(1104-La Fresneda 1157) Dapprima regnò su Castiglia e León (dal 1127), quindi divenne imperatore di Spagna nel 1135. La sua politica di forte espansione del regno lo portò alla conquista di Saragozza e l'annessione di Navarra e Portogallo. 
Alfonso VIII 
(1155-Avila 1214) Regnò sulla Castiglia e ottenne dai possedimenti della moglie Eleonora d'Inghilterra la contea di Guascogna. 
Alfonso IX 
(Zamora 1171-Villanueva de Sarria 1230) Regnò su León e Galizia. Condusse una violenta offensiva contro i Mori. 
Alfonso X 
(Toledo 1221-Siviglia 1284) Soprannominato il Dotto, figlio di Ferdinando III, gli succedette nel 1252. Il suo regno fu continuamente travagliato da guerre contro gli arabi e da rivolte interne, una delle quali capeggiata dallo stesso figlio Sancho. Reclamò il diritto alla corona imperiale tedesca, che gli derivava da parte di madre, ma il papa lo costrinse ad abbondare la pretesa nel convegno di Beaucarie (1274). Diede grande impulso alle arti e alle scienze; fu protettore di scienziati e artisti con i quali collaborò alla compilazione di opere storiche e legislative (Las siete partidas). Proclamò il castigliano lingua ufficiale e favorì la traduzione dall'arabo di opere scientifiche, in particolare astronomiche, e la produzione di nuove leggi (Tavole Alfonsine).
Alfònso Marìa de' Liguòri (Marianella, Napoli 1696-Nocera dei Pagani, Salerno 1787). Teologo e predicatore, santo e moralista, sostenitore del probabilismo; fondò la congregazione del Santissimo Redentore (redentoristi). Tra le sue opere, Theologia moralis (1735-1755).
Alfonso, Jorge (not. 1508-1540) Pittore portoghese. Tra le opere Resurrezione di Cristo (ca. 1510, Tomar, Convento di Cristo) e Apparizione di Cristo alla Vergine (1515, Lisbona, Chiesa Madre de Deus).
Alfragàno Astronomo arabo del IX sec. (al-Farghani), citato da Dante nel Convivio.
Alfrédo il Grànde (Wantage, Berkshire 849-899) Santo, re del Wessex dall'871 all'878 e degli anglosassoni dall'878 all'899. Figlio di Etelvulfo, succedette al fratello Eteldredo I. Sconfiggendo gli scandinavi, di cui respinse l'invasione, e i danesi nell'878 collaborò attivamente alla preparazione dell'unificazione politica dell'Inghilterra. Gettò le basi dell'identità culturale della civiltà anglosassone.
Alfrink, Bernhard (Utrecht 1900-1987) Cardinale e primate d'Olanda. Fu tra i protagonisti del concilio Vaticano II.
àlga, sf. Nome con cui si identifica un gran numero di organismi vegetali appartenenti al gruppo delle Tallofite autotrofe. Le alghe sono diffuse in tutto il mondo e vivono nelle acque dolci e salate, nei terreni umidi, sulle rocce e sulle cortecce; qualcuna vive in simbiosi con altri organismi. Il corpo è piccolo, se unicellulare, abbastanza grande se pluricellulare. Le cellule hanno struttura simile a quella delle piante superiori e spesso, oltre alla clorofilla, sono presenti altri plastidi di colore bruno (ficofeina), bluastri (ficocianina) o rosso (ficoeritrina). La membrana cellulare può essere mineralizzata (silice) come nelle Diatomee, o calcarizzata (carbonio di calcio) come nelle Sifonocladali. Alcune alghe si riproducono per agamia, altre per via sessuale; in questo caso si può avere l'alternanza tra generazione aploide e generazione diploide. Sono ripartite nelle otto divisioni delle Cianofite (azzurre), Pirrofite, Crisofite, Euglenofite, Bacillariofite, Feofite (brune), Rodofite (rosse) e Clorofite (verdi). Dalle alghe si ricavano molteplici prodotti come fertilizzanti, foraggio, agar-agar; rientrano anche nell'alimentazione dell'uomo. In alcune zone, il fenomeno dell'eutrofizzazione ha recentemente causato la proliferazione delle alghe con conseguente abbassamento del tasso di ossigeno e relativa moria di pesci. 
  sf. seaweed.
Algàrdi, Alessàndro (Bologna 1595-Roma 1654) Scultore. Tra le opere Monumento a Leone XI (1634-1652, Vaticano, San Pietro) e Olimpia Pamphili (Roma, Galleria Doria Pamphili).
Algaròtti, Francésco (Venezia 1712-Pisa 1764) Saggista. Studiò a Bologna e a Firenze. Nel 1735 partì per Parigi. Entrò in contatto con Voltaire, che apprezzò molto il suo Newtonianesimo per le dame ancora manoscritto (fu stampato nel 1737). Recatosi in Prussia, divenne amico di Federico II che lo nominò conte e gli affidò una missione diplomatica alla corte di Torino. Rimase al servizio di Federico II dal 1740 al 1753. Tra le opere, che sono uno specchio del suo atteggiamento illuminista, sono da ricordare anche le Lettere sulla Russia, il Congresso di Citera, romanzo sui costumi galanti e amorosi in diverse nazioni e i Discorsi (sulla pittura, sull'architettura, sulla musica e sul commercio).
Algarve Provincia nella parte meridionale del Portogallo che si identifica con il distretto amministrativo di Faro. Il suo territorio è prevalentemente collinoso e fertile. Le attività principali sono l'agricoltura (cereali, agrumi, viti e olivi), la pesca e il turismo. Antico regno arabo conquistato nel 1249 da Alfonso III.
algebra, sf. 1 Branca della matematica che studia il calcolo letterale, le equazioni e le proprietà di insiemi astratti di oggetti e operatori. 2 Concetto astruso e complesso da capire. il tuo pensiero è un'algebra! 
  sf. algebra. 
  lat. mediev. algebra, deriv. dall'arabo al-giabr (e, probabilmente, in particolare dal libro Algiabar wal-muqabala del matematico arabo al Khuwarizmi). 
Branca della matematica, studia le operazioni definite su un insieme di oggetti. Si distingue un'algebra classica e un'algebra moderna. L'algebra classica riguarda essenzialmente la risoluzione delle equazioni (e, in particolare, delle equazioni algebriche, ossia contenenti solo quattro operazioni e potenze ad esponente razionale). Scienza più recente della geometria, nel cui linguaggio i greci trasportavano ogni problema risolvibile come equazione di secondo grado (algebra geometrica). La dimostrazione del teorema fondamentale dell'algebra, secondo il quale ogni equazione polinomiale a coefficienti reali ha almeno una soluzione nel campo dei numeri complessi, si deve a K. F. Gauss (1799). Ruffini (1799) e Abel (1826) dimostrarono che non c'è modo di esprimere le soluzioni di una generica equazione polinomiale di ordine superiore al quarto mediante una formula costruita a partire dai coeffficienti del polinomio e che impieghi solo quattro operazioni e ed estrazioni di radice. Galois, riducendo lo studio delle equazioni algebriche a quello dei gruppi di permutazioni a esse associati e studiando a fondo la teoria dei gruppi, ha dato l'avvio all'algebra moderna.
algebricaménte, avv. Con i procedimenti dell'algebra.
algèbrico, agg. 1 Proprio dell'algebra 2 di equazione in x ottenuta eguagliando a 0 un polinomio in x; di funzione F tale che esiste un polinomio P(x,y) tale che P(x,y)=0 equivalga a y=F(x); di numero reale che è soluzione di una equazione algebrica a coefficienti interi. 
  agg. algebraical, algebraic.
algebrìsta, sm. e sf. Cultore, studioso di algebra.
algebròide, agg. Relativo a una curva o superficie o varietà non algebrica che nell'intorno di ogni punto si comporta come una curva, superficie o varietà algebrica (sono tali ad es. le sinusoidi e le eponenziali).
Algeciras Città (102.000 ab.) della Spagna, nella provincia di Cadice in Andalusia.
algeoscopìa, sf. Ricerca di zone cutanee ipersensibili.
Algèri Capitale dell'Algeria (1.688.000 ab.) e dell'omonimo dipartimento, sorge in un'ampia insenatura della costa mediterranea. Sede del governo, è considerata il più importante centro della vita culturale e intellettuale del paese. Analogo primato lo detiene in campo economico: vi hanno infatti sede le principali attività industriali e commerciali (tabacco, alimentari, profumi, lavorazione di metalli preziosi); la popolazione, inoltre, si dedica a pesca e agricoltura (vino, agrumi, cereali, olio). La parte alta conserva il caratteristico centro storico, casbah, del XVI sec., mentre la parte bassa ha assunto un aspetto europeo. Fondata dai berberi nel X sec., subì i diversi domini di almoravidi, almohadi, merindi e spagnoli. Nel 1516, i turchi di Khair ad-Din ne fecero una base fortificata che serviva da partenza per le scorrerie corsare. Nel 1830 fu occupata dai francesi che le conferirono l'aspetto attuale. Notevoli sono la Grande Moschea (1096) e il palazzo del Dey.
Algerìa Repubblica dell'Africa settentrionale, confina a est con la Tunisia e la Libia, a sud con il Niger, il Mali e la Mauritania, a ovest con il Marocco e si affaccia a nord sul mar Mediterraneo. 
Il territorio si può distinguere in tre fasce; la più settentrionale è il Tell costiero (circa 1.200 km), ricco d'acqua, molto popolato, con clima mediterraneo. A sud di questa si trovano i territori montuosi dell'Atlante, che comprendono l'Atlante Telliano a nord e l'Atlante Sahariano a sud, separati dall'altopiano di Chott. La terza fascia, più meridionale, è l'immensa regione sahariana (circa due milioni di km2), che si eleva nel monte Tahat nel massiccio dell'Ahaggar fino a 2.918 m. Questa regione è caratterizzata da due paesaggi, il deserto di sabbia (erg) e il deserto roccioso (hammada). 
I fiumi sono presenti solo nella zona settentrionale. Nelle regioni più meridionali sono frequenti gli uidian, fiumi quasi sempre asciutti. 
Originariamente la popolazione era costituita da berberi (ora circa un quinto) a cui si sostituirono gli arabi (attualmente circa il 75%). La presenza di europei è andata nettamente calando dopo l'indipendenza dalla Francia. 
La capitale è Algeri, massimo centro commerciale e industriale del paese. Altre città sono: Orano, Costantina, Annaba, Stif, Sibi Bel-Abbès e Tilimsen. 
Lo sviluppo economico è ancora in fase di espansione e certamente non è stato favorito dalla colonizzazione francese. La politica socialista del governo ha portato a numerose nazionalizzazioni e al controllo diretto dell'economia; in tale ottica si sta cercando di passare a un regime più autarchico dell'agricoltura, incrementando la produzione di colture alimentari, come cereali, destinati al consumo interno. Attualmente l'agricoltura è concentrata sulla fascia costiera, anche se si cerca di bonificare l'interno. Sussistono colture alimentari, come vite (uva e vino rappresentano in valore il 70% dell'esportato), ulivo, agrumi, primizie orticole e piante fruttifere mediterranee, mentre l'agricoltura tradizionale continua a fornire soprattutto frumento, orzo e altri cereali, datteri e fichi. Tradizionale è anche l'allevamento di caprini e ovini. 
L'Algeria dispone di discreti giacimenti di petrolio e gas naturale (ai primi posti nel mondo), di manganese, uranio, ferro, fosfati, zinco, antimonio, rame. 
L'industria dispone di impianti tessili, alimentari, del cemento, chimici, petrolchimici e metalmeccanici. Tuttora fiorente è l'artigianato (oreficeria, ceramiche, tappeti). 
STORIA Popolata dai berberi, l'Algeria è influenzata dalle civiltà fenicia e cartaginese. Massinissa vi fonda il regno di Numidia, che passa sotto il dominio romano dopo la sconfitta di Giugurta (105 a. C.). Il paese forma una provincia prospera e urbanizzata (Timgad, Lambaesis ecc.) turbata spesso da rivolte. Cristianizzata nei secoli II e III, viene devastata dai vandali nel V sec. e riconquistata da Bisanzio nel 533 (Belisario). 
L'arrivo degli arabi (raid di Uqba ibn Nafi negli anni 681-682) alla fine del VII sec. muta le sorti del paese, dal punto di vista politico e religioso (islamizzazione). In seguito la resistenza berbera si esprime con la costituzione dei principati khagiriti nel Maghreb centrale. Nel X sec. l'insediamento dei Fatimidi sciiti pone fine a questi principati: i loro rappresentanti respingono i berberi sulle montagne. Nei secoli XI e XII gli Almoravidi, e successivamente gli Almohadi, dinastie berbere, dominano il Maghreb e la Spagna. Poi a partire dal 1200 il paese si suddivide di nuovo: il regno abdalwadide (1235-1550) trasforma la propria capitale Tlemcen in un centro importante. 
Nel 1518, chiamato dagli algerini, il corsaro turco Barbarossa caccia gli spagnoli che si erano insediati nei porti e nel 1520 pone Algeri sotto la sovranità ottomana. Governata da un bey a partire dal XVII sec., la città diventa capitale di uno stato di fatto autonomo e uno dei principali centri di pirateria del Mediterraneo. 
Nel 1827 a seguito dell'uccisione di un rappresentante francese da parte del bey, ha inizio la conquista da parte dei francesi. Nel 1830 si ha la presa di Algeri, ma le ostilità terminano nel 1839; ma dopo la dichiarazione di guerra di Abd al-Kader la conquista francese diventa definitiva nel 1847 e la dominazione si estende sino alla Cabilia (1857) e ai confini del Sahara. Parigi esita tra il regime militare e il regime civile (che ha il sopravvento); tra l'associazione (regno arabo di Napoleone III) e l'assimilazione (che alla fine trionfa). Numerosi coloni si insediano nelle terre conquistate, soprattutto dopo il 1870 (984.000 piedi-neri nel 1954). 
Sviluppati a partire dal 1930, il nazionalismo e il riformismo musulmani si radicalizzano durante la guerra (insurrezione di Costantina, 1945). Nel 1954 la rivolta scoppia nella Grande Cabilia e negli Auri; Ben Bella fonda il Fronte di Liberazione Nazionale (FLN), dotato di un'Armata di Liberazione Nazionale (ALN) e nel 1959 de Gaulle proclama il diritto degli algerini all'autodeterminazione. Nel 1962 dopo gli accordi di Évian, interviene il cessate il fuoco. 
Nel 1963 Ben Bella, presidente della nuova repubblica, attua una serie di riforme socialiste, ma nel 1965 viene deposto da Boumedienne, che orienta la politica estera, antimperialista, nel senso del non-allineamento. A partire dal 1988 il paese conosce un clima di tensione e di violenza crescenti (moltiplicazione degli attentati islamici, in particolare contro gli stranieri e gli intellettuali). Un nuovo regime di transizione, avviato nel gennaio 1994 e presieduto dal generale Liamine Zéroual, risponde a questa situazione alternando la repressione a tentativi di negoziazione. Nel novembre 1995 le elezioni presidenziali pluraliste confermano Zéroual alla guida dello Stato. Continuano le stragi degli integralisti come quella di Medea in cui (6 aprile 1997) vengono uccise 90 persone. Il 6 giugno 1997 alle elezioni politiche, il partito del presidente Zéroual vince con la maggioranza assoluta contro gli integralisti. 
Abitanti-28.600.000 
Superficie-2.381.741 km2 
Densità-12 ab./km2 
Capitale-Algeri 
Governo-Repubblica presidenziale 
Moneta-Dinar algerino 
Lingua-Arabo (ufficiale), francese e dialetti berberi 
Religione-Musulmana sunnita
algérienne, sf. Tessuto a rigature multicolori utilizzato per confezioni femminili o sciarpe.
algerìno, agg. e sm. agg. Dell'Algeria o di Algeri. 
sm. Chi è nato nell'Algeria o in Algeri. 
  agg. e sm. Algerian.
algesìa, sf. Sensazione di dolore.
algesimetrìa, sf. Misura della sensibilità dolorifica. ~ algometria.
algesìmetro, sm. Strumento che misura l'intensità di una sensazione di dolore.
Alghèro Comune in provincia di Sassari (41.000 ab., CAP 07041, TEL. 079), si affaccia sul golfo omonimo. È famosa località turistica e centro agricolo (coltivazioni ortofrutticole, uva e olivi) e industriale (prodotti alimentari e meccanici). Diffuso è l'artigianato del corallo. Fu dominata da genovesi, pisani e Aragonesi; di questi ultimi serba ancora le tracce nel dialetto locale, simile al catalano, e in monumenti quali i bastioni aragonesi (XVI sec.) e la cattedrale gotico-aragonese. Vi si trovano anche le chiese di San Francesco del XIV sec. e della Misericordia.
alghicìda, sm. Preparato chimico che distrugge le alghe.
algìa, sf. Sindrome dolorosa. ~ dolenza, male.
algidìsmo, sm. Sinonimo di ipotermia.
algidità, sf. Raffreddamento del corpo, in particolare delle estremità, causato dalla costrizione del letto vascolare cutaneo.
àlgido, agg. Gelido, glaciale. ~ diaccio. <> rovente.
algìna, sf. Sinonimo di acido alginico.
algìnico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'acido omonimo che ha struttura simile alle sostanze pectiche. È presente nello stato di sale in alcune alghe marine.
àlgo- Primo elemento di parole composte derivante dal greco álgos che nella terminologia medica significa dolore.
algocoltùra, sf. Coltura industriale delle alghe.
algodonìte, sf. Arseniuro esagonale di rame di formula Cu6As.
algofilìa, sf. Patologia psichica che fa sì che il dolore venga percepito come piacere.
algofobìa, sf. Timore ossessivo del dolore.
algògeno, agg. Termine medico che designa sostanze o fenomeni che provocano sensazioni dolorose.
Àlgol Stella variabile del tipo a eclisse (in un sistema binario, una componente ruotando attorno all'altra la eclissa periodicamente), scoperta da G. Montanari nel 1668, presente nella costellazione di Perseo; ha magnitudine variabile tra 2,2 e 3,5 e la sua luminosità ha un periodo di due giorni, venti ore e quarantanove minuti.
ALGOL 60 Sigla di Algorithmic Language 60. Linguaggio di programmazione implementato all'inizio degli anni '60. Introdusse per la prima volta la strutturazione a blocchi dei programmi, la tipizzazione delle variabili e le chiamate ricorsive.
algolagnìa, sf. Deviazione sessuale per la quale il soggetto raggiunge l'eccitazione solo con atti che provocano dolore a sé o al compagno.
algologìa, sf. Ramo della botanica che studia le alghe.
algomanìa, sf. Ricerca delle sensazioni dolorose riscontrabile in certi psicopatici. ~ algofilia.
algomenorrèa, sf. Mestruazione dolorosa.
algometrìa, sf. Misurazione della sensibilità dolorifica. ~ algesimetria.
algonchiàno, agg. e sm. Il periodo superiore dell'era archeozoica secondo i vecchi trattati.
algonchìno, agg. e sm. Appartenente o relativo agli algonchini, popolazione composta di varie tribù del Nordamerica, dal Labrador all'Ohio.
algoparàlisi, sf. Blocco del movimento, spesso limitato a una parte del corpo, provocato dal dolore.
algoparestesìa, sf. Sensazione di dolore indipendente da cause esterne.
algòre, sm. Freddo rigidissimo. ~ gelo.
algorìtmico, agg. Relativo all'algoritmo.
algorìtmo, sm. Procedimento di calcolo, metodo per risolvere un problema, … descritto mediante un elenco finito di istruzioni eseguibili "meccanicamente" e in un ordine prestabilito o stabilito meccanicamente, senza libere scelte da parte dell'esecutore; il nome deriva da quello del matematico arabo al-Khuwarizmi (IX sec.). In informatica, gli algoritmi devono poi essere tradotti in programmi, ossia espressi in un linguaggio formale che gli elaboratori elettronici siano in grado di "comprendere". 
Algoritmo euclideo 
Procedura con la quale si determina il massimo comun divisore (MCD) di numeri interi o di due polinomi.
algóso, agg. Ricoperto, pieno di alghe.
algospàsmo, sm. Contrattura dei muscoli nella zona colpita da un dolore.
algostàsi, sf. Diminuzione o scomparsa della sensibilità dolorifica causata da un grave traumatismo.
Algovia Regione montuosa della Germania, nell'altopiano svevo a est di Costanza.
Algòvia, Àlpi délla Sezione delle Alpi centrali sul confine austro-tedesco.
Algren, Nelson (Detroit, Michigan 1909-Sag Harbor, New York, 1981) Scrittore. Tra le opere Le notti di Chicago (1947) e L'uomo dal braccio d'oro (1949).
Àlgua Comune in provincia di Bergamo (695 ab., CAP 24010, TEL. 0345).
Alhazen (965?-1038) Scienziato arabo, noto per gli studi e per il trattato sull'ottica.
ALI Sigla di Associazione Librai Italiani.
Alì (califfo) (La Mecca 602?-Kafa 661) Califfo arabo, genero di Maometto. Gli si ricollega lo scisma degli sciiti; fu sostenitore del rigorismo islamico.
Alì (comune) Comune in provincia di Messina (1.050 ab., CAP 98020, TEL. 0942).
Alì Baba e i quaranta ladroni Novella di anonimo contenuta nella raccolta Le mille e una notte (fine XV sec.).
Ali della colomba, Le Romanzo di H. James (1902).
Alì Pascià (Tepedelen 1742-Giannina 1822) Pascià di Giannina (1788), costituì un regno greco-albanese semiautonomo, ma venne sconfitto dal sultano Mahmud II.
Alì Tèrme Comune in provincia di Messina (2.425 ab., CAP 98021, TEL. 0942).
Àlia Comune in provincia di Palermo (4.402 ab., CAP 90021, TEL. 091).
Aliàno Comune in provincia di Matera (1.495 ab., CAP 75010, TEL. 0835).
aliànte, sm. Velivolo senza motore che, dopo essere stato rimorchiato o lanciato in volo, procede utilizzando la sola forza risultante dal proprio peso situato parallelamente alla direzione di moto. Ne consegue che un aliante lanciato in aria ferma ha un'autonomia limitata, proseguendo il proprio moto fino a quando la spinta decade e lo obbliga a perdere quota. Quando invece l'aliante incontra correnti atmosferiche ascensionali con velocità superiore alla sua velocità di discesa, per effetto delle leggi dell'aerodinamica è in grado di prolungare il volo praticamente all'infinito. Ne consegue che l'efficienza delle superfici alari di un aliante è fondamentale per la sua autonomia. Si distinguono alianti veleggiatori, dalle più elevate caratteristiche aerodinamiche e con basso carico alare, usati soprattutto nello sport, e alianti libratori, con grande carico alare, adibiti al trasporto delle merci. 
  sm. glider.
aliantìsta, sm. e sf. Pilota di aliante.
aliàre, v. intr. 1 Battere le ali, svolazzare. 2 Aggirarsi con insistenza intorno a qualcosa.
alias, avv. Letteralmente significa pseudonimo. In informatica indica il nome abbreviato di un comando o di un indirizzo di posta elettronica. ~ ovvero.
àlibi, sm. Argomento di difesa con il quale l'accusato prova che al momento del reato si trovava in un luogo diverso da quello in cui veniva consumato il reato stesso. ~ giustificazione. 
  sm. alibi. 
  lat. alibi altrove.
Alibi nero Romanzo di C. Woolrich (1942).
alicànte, sm. 1 Vino liquoroso originaria dalla zona spagnola di Alicante. 2 Vitigno a frutti rossi di origine spagnola.
Alicante Città della Spagna (262.000 ab.) capoluogo della provincia omonima (1.150.000 ab., 5.863 km2). Fondata dai greci, fu la romana Lucentum.
Alicarnàsso Antica città dell'Asia Minore, nella Caria. Fu colonia dorica di Trezene e di Argo, ma fu poi conquistata dai persiani; entrata nella lega delio-attica, vi restò fino alla pace di Antalcida (387 a. C.). Nel IV sec. a. C. ebbe il massimo sviluppo, fino alla conquista da parte di Alessandro Magno nel 333 a. C. Riacquistata la libertà, passò poi ai Tolomei e nel 129 a. C. fu conquistata dai romani che la inclusero nella provincia d'Asia.
alìce, sf. Denominazione di pesce osseo di cui esistono varie specie, dette anche acciughe o pesce azzurro per la caratteristica colorazione del dorso e per il ventre argenteo. Lungo fino a 20 cm, si riunisce in grandi branchi, nutrendosi di plancton in mare aperto. Si avvicina alle coste per la deposizione delle uova. Diffuso nell'Atlantico e nel Mediterraneo, dove è pescato attivamente. 
  sf. anchovy.
Àlice Bèl Còlle Comune in provincia di Alessandria (852 ab., CAP 15010, TEL. 0144).
Àlice Castèllo Comune in provincia di Vercelli (2.474 ab., CAP 13040, TEL. 0161).
Alice nel paese delle meraviglie Romanzo fantastico di L. Carroll (1865). Scritto da Carroll per la bambina Alice Liddell e illustrato da John Tenniel, è uno dei libri più celebri della letteratura per l'infanzia. Le innumerevoli avventure di Alice iniziano con lei che, seguendo un bianco coniglio, cade in un pozzo e entra nel paese delle meraviglie. Incontra personaggi come un Bruco sapiente che fuma il narghilé, la Regina di cuori, il Cappellaio matto, la Lepre marzolina, il Gatto del Cheshire, il Fante di cuori. L'ultima avventura riguarda il processo contro il Fante di cuori, accusato di furto. Un intervento di Alice provoca le furie della Regina di cuori: tutte le carte da gioco e gli altri personaggi le turbinano intorno. A questo punto, Alice si sveglia, rendendosi conto di avere solo fatto un sogno movimentato. Il libro, interessante anche per gli adulti per le invenzioni verbali e le trovate bizzarre e inaspettate, è stato oggetto di studi e di interpretazioni anche di carattere psicoanalitico. Il successo dell'opera convinse l'autore alla continuazione della storia con il successivo libro Attraverso lo specchio (1871), anch'esso illustrato da Tenniel. 
Alice nel paese delle meraviglie Film d'animazione, americano (1952). Regia di Walt Disney. Titolo originale: Alice in Wonderland

 

Àlice Superióre Comune in provincia di Torino (601 ab., CAP 10010, TEL. 0125).
Alìce, pùnta Sporgenza della costa ionia della Calabria.
alicìclico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla serie non aromatica delle sostanze organiche ad anello omociclico.
Alicùdi Piccola isola vulcanica (200 ab., 5,1 km2) delle Eolie nel mar Tirreno. Abbondante la pesca; vi sono coltivazioni agricole, ma la risorsa principale è il turismo. Per le eriche che ne rivestono il territorio, era anticamente chiamata Ericusa.
alidàda, sf. Indice mobile che, scorrendo sul cerchio graduato di un goniometro, permette di misurare l'apertura di un angolo.
àlido, agg. e sm. agg. Arido, quasi privo d'umore, specialmente riferito al terreno. ~ disseccato. 
sm. Alidore.
alidóre, sm. 1 Aridità del terreno. ~ siccità. 2 L'aspetto desolato della campagna bruciata dal sole.
Alien Film di fantascienza, americano (1979). Regia di Ridley Scott. Interpreti: Tom Skerritt, John Hurt, Yaphet Kotto. Titolo originale: Alien
Alien 3 Film di fantascienza, americano (1992). Regia di David Fincher. Interpreti: Sigourney Weaver, Charles S. Dutton, Charles Dance. Titolo originale: Alien 3
alienàbile, agg. Che si può alienare. ~ cedibile, vendibile. <> inalienabile.
alienabilità, sf. L'essere alienabile.
alienànte, agg. e sm. 1 Nel linguaggio giuridico è colui che aliena. 2 Che, chi conduce all'alienazione.
alienàre, v. tr. 1 Vendere. ~ trasferire. <> acquistare. 2 Allontanare, rendere estraneo. ~ distogliere. <> avvicinare. 
v. rifl. pron. 1 Estraniarsi. ~ astrarsi. 2 Subire un processo di alienazione, allontanare da sé. ~ perdere. <> accattivarsi. 
  v. tr. 1 to alienate, to transfer. 2 (inimicare) to alienate. v. rifl. to alienate. 
  lat. alienare, deriv. da alienus estraneo.
alienàto, sm. 1 Persona affetta da alienazione mentale. ~ psicotico. 2 Vittima di un processo di alienazione. 
  sm. insane person, lunatic.
alienazióne, sf. 1 Trasferimento ad altri della titolarità di un bene o di un diritto. ~ cessione. <> acquisto. 2 Infermità mentale. ~ pazzia. 3 Estraniazione dell'uomo rispetto agli oggetti materiali e ai rapporti sociali. 
  sf. 1 transfer. 2 (pazzia) insanity. 3 (estraniazione) alienation. 
In diritto è la vendita di un diritto effettuata dal possessore a una seconda persona, previo accordo delle parti. 
In filosofia designa quella situazione ontologica in cui non ci si appartiene più. Hegel usa il termine per indicare l'estraniazione della coscienza da sé; in Marx indica lo stato dell'uomo, oggettivato e alienato da se stesso, nella società capitalista. Anche Marcuse lo usa per esprimere il processo di estraniazione dell'uomo dalle realtà materiali che lo circondano.
alieni iuris, loc. avv. Locuzione latina che significa "di diritto altrui". Così Gaio designava le persone che erano prive di piena capacità, sottoposte perciò alla potestà di altri.
alienìsta, sm. e sf. Medico specialista di malattie mentali. ~ psicoterapeuta.
alièno, agg. e sm. agg. 1 Contrario, avverso. ~ sfavorevole. <> propenso. 2 Estraneo, lontano. ~ avulso. <> pertinente. 
sm. Extraterrestre. ~ ufo. 
  agg. (avverso) averse, opposed. sm. alien.
Aliens (Scontro finale) Film di fantascienza, americano (1986). Regia di James Cameron. Interpreti: Sigourney Weaver, Michael Biehn, Paul Reiser. Titolo originale: Aliens
alièutica, sf. L'arte, e per estensione, tutto ciò che concerne la pesca.
alifàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alle sostanze organiche a catena aperta.
Alìfe Comune in provincia di Caserta (6.930 ab., CAP 81011, TEL. 0823).
alifòrme, agg. Che ha forma di un'ala.
Aligarh Città (480.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Uttar Pradesh.
Aliger, Margarita Iosifovna (Odessa 1915-Mosca 1992) Poetessa e scrittrice sovietica. Inizialmente le sue opere liriche furono improntate al canto dell'amore infelice e delle gioie della maternità (La via ferrata, L'inverno di quest'anno). Raggiunse la notorietà nel dopoguerra con il poema Zoja, pubblicato nel 1942, nel quale, come nelle opere successive, si ritrovano le tematiche della letteratura socialista: I monti di Lenin (1953), Alcuni passi (1962), L'ora azzurra (1972). Scrisse anche una commedia, La bella valletta (1951) e saggi di critica letteraria (Sulla poesia e sui poeti e Il sentiero fra la segale).
alìgero, agg. Che ha le ali, alato.
Alighièri, Dànte "Dante Alighieri"
alighièro, sm. Asta di legno fornita di un gancio per l'attracco manuale delle imbarcazioni.
Alima Fiume (500 km) del Congo.
Alimèna Comune in provincia di Palermo (3.057 ab., CAP 90020, TEL. 0921).
alimentàre, agg. e v. agg. 1 Che serve al nutrimento. ~ commestibile. 2 Relativo agli alimenti. 3 Al plurale, generi di alimentazione. ~ cibarie. generi alimentari
v. tr. 1 Nutrire; tenere vivo. ~ sostentare. <> affamare. 2 Fornire a una macchina l'energia, il combustibile. ~ caricare. 3 Fomentare. alimentare le passioni
v. rifl. Nutrirsi. ~ sfamarsi. 
  agg. food, alimentary. v. tr. 1 (cibare) to feed, to nourish. 2 (fornire) to supply, (fig.) to sustain. v. rifl. to feed. 
  deriv. da alimento.
alimentàrio, agg. 1 Relativo agli alimenti. 2 Il legato alimentario è la disposizione testamentaria con cui si assegnano i mezzi di sussistenza.
alimentarìsta, sm. e sf. 1 Commerciante di generi alimentari. 2 Studioso dell'alimentazione.
alimentatóre, agg. e sm. agg. Che alimenta. 
sm. Dispositivo che regola l'afflusso di combustibile, energia o di altro materiale a caldaie, motori, macchine operatrici.
alimentazióne, sf. 1 Il procurare a un organismo gli alimenti; gli alimenti stessi. alimentazione vegetariana, esclusione completa delle carni. ~ nutrizione. 2 Meccanismo che permette al carburante di giungere nel motore. alimentazione diesel
  sf. 1 feeding, sustaining. 2 (corrente elettrica) supply. 
Processo di assunzione di cibi o alimenti mediante i quali l'organismo ricostruisce i propri tessuti, regola le funzioni e ricava energia. In base alla loro utilizzazione, si distinguono alimenti plastici, quelli cioè che forniscono materiali per la ricostruzione dei tessuti, e alimenti dinamogeni, quelli usati dall'organismo per produrre energia termica o calore. Nell'uomo gli alimenti vengono introdotti per via orale per giungere nell'apparato digerente dove, attraverso processi chimici e fisico chimici, vengono resi assimilabili dall'organismo. Il valore energetico degli alimenti è calcolato in calorie (); il fabbisogno giornaliero alimentare di un organismo è determinato dal sesso, dall'età, dalle condizioni ambientali e di lavoro. 
Alimentazione enterale 
Alimentazione effettuata attraverso un sondino che raggiunge direttamente lo stomaco o l'intestino. 
Alimentazione parenterale 
Alimentazione effettuata attraverso la via venosa con soluzioni acquose.
aliménto, sm. 1 Cibo, ciò che vivifica, che dà forza. ~ nutrimento. 2 Al plurale, mezzi di sussistenza dovuti per legge. passare gli alimenti al coniuge
  sm. 1 (cibo) food. 2 (dir.) alimony. 
  lat. alimentum, deriv. da alere nutrire.
Alìmini Nome di due piccoli laghi costieri in provincia di Lecce.
Aliminùsa Comune in provincia di Palermo (1.405 ab., CAP 90020, TEL. 091).
alimìssile, sm. Missile dotato di ali che entra in funzione al momento della partenza. È alimentato da un motore a reazione.
Alinàri, Leopòldo (Firenze 1832-1865) Fotografo ed editore fiorentino, fondatore dell'omonima casa editrice.
alìnea, sm. invar. Capoverso di un articolo di legge, comma.
alinfocitòsi, sf. Sindrome caratterizzata da alterazioni del sistema immunologico.
alinfoplasìa, sf. Mancanza di sviluppo delle strutture linfatiche.
aliònza, sf. Vitigno di vino bianco coltivato nel bolognese.
aliòsso, sm. Nome dato a pezzi di osso, metallo o materie plastiche utilizzati dai ragazzi per giocare. Imitano la forma degli astragali di capra e pecora.
aliòtide, sf. Genere di grossi Molluschi Gasteropodi dalla conchiglia a forma di orecchio con uno strato madreperlaceo iridescente e alquanto spesso.
alìpede, agg. e sm. agg. Che ha le ali ai piedi. ~ velocissimo. 
sm. Veloce cavallo alato della mitologia.
alìquota, sf. 1 Una delle porzioni in cui è stata divisa una quantità. ~ quota. pagare l'aliquota. 2 Misura dell'imposta espressa in percentuale dell'imponibile. ~ tasso. aliquota progressiva
  sf. 1 share, quota. 2 (imposta) rate. 
  da aliquota parte, dal lat. aliquotus, deriv. da aliquot, alquanti.
aliscàfo, sm. Imbarcazione a motore dotata di ali portanti immerse che la sollevano sull'acqua. I primi modelli furono sperimentati da Enrico Forlanini sul lago Maggiore (1902). 
  sm. hydrofoil, (americ.) hydroplane.
alisèo, sm. (spec. al pl.) Vento regolare e costante che spira nelle regioni tropicali a una latitudine compresa tra i 30° nord e i 30° sud. Le temperature alte dei Tropici provocano un movimento ascendente dell'aria; di conseguenza quella che si trova a contatto del suolo affluisce incessantemente verso l'equatore con direzione nord-est-sud-ovest nell'emisfero settentrionale e sud-est-nord-ovest nell'emisfero meridionale. La deviazione a ovest è causata dalla rotazione terrestre.
alìsma, sf. Genere di piante acquatiche coltivate a scopo ornamentale. Appartiene alla famiglia delle Alismatacee.
alisòide, sf. "catenoide"
alìsso, sm. Genere di piante erbacee coltivate nei giardini a scopo ornamentale. Vivono in luoghi aridi e incolti.
alisteròsi, sf. Perdita di calcio che colpisce l'osso.
alitàre, v. intr. 1 Emettere l'alito, il fiato. ~ esalare. 2 Detto del vento che soffia lievemente.
àlite, sm. Genere di Anfibi anuri tipici dell'Europa occidentale che comprende il rospo ostetrico. Appartiene alla famiglia dei Discoglossidi.
àlito, sm. 1 Fiato, respiro. ~ anelito. 2 Lieve soffiare del vento. ~ refolo. 
  sm. breath. 
  lat. halitus, deriv. di halare soffiare.
alitòsi, sf. Cattivo odore dell'alito originato da diverse patologie. Le cause più comuni sono l'assunzione di particolari alimenti (alcol, aglio, cipolla), il tabagismo, le affezioni dentarie o gengivali, la fermentazione di cibo nel cavo orale o le rino-sinusiti. Talvolta l'alitosi è sintomo di patologie più serie, come l'uremia e la chetoacidosi diabetica. È invece errato pensare che l'alitosi sia causata da problemi digestivi o intestinali.
alitùrgico, agg. (pl. m.-ci) Riferito al giorno in cui non si celebra la messa.
alizarìna, sf. Colorante rosso, il primo ottenuto anche per sintesi. In natura si estrae dalle radici della robbia.
aljamìa, sf. Lingua romanza spagnola trascritta in caratteri arabi.
alkànna, sf. invar. Genere di piante erbacee tipiche della regione mediterranea. Appartiene alla famiglia delle Boraginacee.
alkèrmes, sm. invar. Liquore rosso scuro ottenuto come distillato della cannella di Ceylon, dell'ambretta e del garofano macerati nell'alcool; alla fine viene colorato con la cocciniglia.
All' inseguimento della pietra verde Film d'avventura, americano (1984). Regia di Robert Zemeckis. Interpreti: Kathleen Turner, Michael Douglas, Danny De Vito. Titolo originale: Romancing the Stone
all right, loc. avv. Locuzione inglese che significa "tutto a posto, d'accordo". ~ okay.
all risks, loc. avv. Locuzione inglese che significa "tutti i rischi". Definisce una clausola di copertura nelle assicurazioni marittime.
All'Ovest niente di nuovo Film di guerra, americano (1930). Regia di Lewis Milestone. Interpreti: Lew Ayres, Louis Wolheim, John Wray. Titolo originale: All Quiet on the Western Front
àlla, prep. art. f. sing. Composta da a e la.
Alla deriva Romanzo di J. K. Huysmans (1882).
Alla nobiltà cristiana di stirpe tedesca Opera di teologia di M. Lutero (1520).
Alla ricerca del tempo perduto Titolo del ciclo di 7 romanzi (La strada di Swann, 1914; All'ombra delle fanciulle in fiore, 1919; I Guermantes, 1920-1921; Sodoma e Gomorra, 1921-1922; La prigioniera, 1923; La fuggitiva, intitolata nella prima edizione Albertine scomparsa, 1925; Il tempo ritrovato, 1927) di M. Proust. La monumentale opera, che nella versione definitiva si estende per circa 3500 pagine, venne inizialmente disegnata dall'autore come bipartita in modo simmetrico, con una prima parte Tempo perduto e una seconda Tempo ritrovato, da realizzare in tempi relativamente brevi. Il progetto iniziale si arricchì e complicò sempre più nel corso della stesura. Nel 1914 a spese dell'autore che aveva interpellato invano vari altri editori, il giovane editore Grasset pubblicò il primo volume intitolato La strada di Swann. Il libro, scritto, come sarà tutta l'opera, in prima persona nella forma di un monologo interiore, ottenne un successo di stima. Con lo scoppio della guerra mondiale, l'attività delle tipografie si interruppe. Proust approfittando della stasi forzata modificò radicalmente il progetto dell'opera. Il secondo volume All'ombra delle fanciulle in fiore uscì alla fine della guerra, nel 1919, e vinse il premio Goncourt. Il premio costituì la consacrazione ufficiale di Proust tra i romanzieri più importanti del suo tempo. Già nel 1922, La strada di Swann venne tradotto in inglese e fatto oggetto di studi critici. Accusata dai surrealisti di non essere altro che un romanzo tradizionale e liquidata da J. P. Sartre come borghese, la Ricerca del tempo perduto ha avuto una fortuna fatta di alti e bassi, ma l'interesse del pubblico ha continuato a svilupparsi, alimentato da studi critici che hanno analizzato tutti gli aspetti dell'opera.
allacciaménto, sm. 1 L'allacciare. 2 Collegamento alla rete di un servizio pubblico. ~ raccordo. 
  sm. 1 tying, fastening. 2 (collegamento) link, connection.
allacciàre, v. tr. 1 Stringere con lacci; abbottonare; legare insieme. ~ agganciare. <> slacciare. allacciare una vena. 2 Riferito a relazioni umane, stringere. ~ stabilire. <> troncare. allacciare una nuova amicizia. 3 Compiere un allacciamento. ~ connettere. <> disgiungere. allacciare con il telefono i paesi montani
  v. tr. 1 (lacci) to tie, to lace up. 2 (cintura) to buckle, to fasten. 3 (relazioni) to establish, to form. 4 (collegare) to link up, to connect. 
  da a-+ deriv. da laccio.
allacciatùra, sf. 1 L'allacciare. 2 Chiusura di un abito con lacci, bottoni o fermagli di altro genere. ~ abbottonatura.
allàccio, sm. Allacciamento di linee telefoniche, condutture e altri servizi pubblici.
allactìte, sf. Arseniato idrato di manganese in forma di cristalli prismatici monoclini.
allagaménto, sm. L'allagare, l'essere allagato. ~ inondazione. <> prosciugamento. 
  sm. flooding.
allagàre, v. v. tr. Coprire d'acqua. ~ inondare. <> prosciugare. 
v. intr. pron. Riempirsi d'acqua. 
  v. tr. to flood. v. intr. e pron. to be flooded. 
  da a-+ deriv. da lago.
Allah Dio unico dell'islamismo. La concezione monoteistica è anteriore a Maometto, anche se solo il Corano precisò il concetto. Per l'islam il Corano è infatti la parola di Dio rivelata agli uomini per mezzo di Maometto.
Allahabad Città (806.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Uttar Pradesh.
Àllai Comune in provincia di Oristano (466 ab., CAP 09080, TEL. 0783).
allamàre, v. tr. 1 Rendere paludoso un terreno per attirarvi gli uccelli acquatici di passo. 2 Prendere all'amo.
allampanàre, v. intr. Diventare magro e smunto.
allampanàto, agg. Si dice di persona alta e magrissima. ~ segaligno. <> corpulento. 
  agg. lanky.
Allan-Despréaux, Louise-Rosalie Ross détta Madame (Mons, Belgio 1810-Parigi 1856) Attrice teatrale francese. Esordì giovanissima nel 1820. A soli 16 anni, nel 1826 entrò nella Comédie-Française. Dal 1836 al 1846 lavorò a Pietroburgo, insieme al marito Auguste Allan. Tra le sue interpretazioni, si ricordano quelle delle opere teatrali di A. De Musset.
allanìte, sf. Silicato monoclino appartenente al gruppo degli epidoti. Contiene alluminio, calcio, magnesio, manganese, sodio e terre rare come cerio, lantanio, neodimio e praseodimio. ~ ortite.
allantìasi, sf. Sinonimo di botulismo.
allantocòrion, sm. invar. Porzione esterna dell'allantoide che si è sviluppato col corion nella regione dove avvengono gli scambi nutritizi e respiratori col sangue materno. In seguito darà luogo alla placenta.
allantòide, sm. Annesso embrionale tipico degli amnioti. Funziona da organo respiratorio embrionale e nella sua cavità raccoglie i prodotti di scarto degli organi renali.
allantoìna, sf. Diureide gliossilico che si trova nel liquido amniotico e nell'urina dei neonati.
allappàre, v. tr. Di frutti aspri o acerbi, allegare i denti, la lingua e il palato. ~ legare.
allargaménto, sm. L'allargare, l'allargarsi; ampliamento. ~ espansione. <> restringimento.
allargàre, v. v. tr. 1 Rendere più largo. ~ ingrandire. <> ridurre. 2 Aprire, dilatare. ~ distanziare. <> avvicinare. 3 Ampliare, estendere. ~ espandere. <> limitare. 
v. intr. pron. o rifl. 1 Divenire più largo. il percorso si allargava improvvisamente. 2 Estendere gli spazi a propria disposizione. la tua attività si è molto allargata
  v. tr. 1 to widen, to broaden. 2 (abito) to let out. 3 (ampliare) to extend, to enlarge. 
  da a-+ deriv. da largo.
allargàta, sf. L'allargare rapido.
allargatóio, sm. Utensile per allargare fori già praticati in un pezzo metallico.
allargatùbi, sm. Attrezzo usato per allargare l'imboccatura di tubi metallici.
allargatùra, sf. L'allargare; allargamento eseguito in un determinato punto.
allarmànte, agg. Che desta apprensione. ~ preoccupante. <> rassicurante. 
  agg. alarming.
allarmàre, v. v. tr. Mettere in allarme. ~ impaurire. <> tranquillizzare. 
v. rifl. Mettersi in ansia. ~ spaventarsi. <> calmarsi. 
  v. tr. to alarm. 
  franc. alarmer.
allàrme, sm. 1 Ordine di prendere le armi. suonare l'allarme. 2 Segnalazione di pericolo. LOC: allarme aereo. 3 Spavento, ansia. ~ apprensione. <> impassibilità. 4 Stato di tensione o timore provocato dall'esistenza di un pericolo. LOC: un allarme potrebbe provocare gravi disordini
  sm. alarm, alert. 
  da all'arme.
allarmìsmo, sm. Tendenza anche non fondata ad allarmarsi. ~ pessimismo. 
  sm. alarmism, scaremongering.
allarmìsta, sm. e sf. Chi diffonde notizie allarmanti. ~ ansioso, apprensivo. <> sereno, tranquillo.
allarmìstico, agg. Che allarma, che mira ad allarmare.
allascàre, v. tr. Allentare un cavo, una corda o altro che sia teso.
allàto, o a làto, avv. Accanto, di fianco.
allattaménto, sm. Alimentazione lattea dei neonati dei Mammiferi. Durante i primi mesi di vita il piccolo dell'uomo viene nutrito con latte umano o animale; il latte materno è il più indicato perché, oltre a fornire anticorpi, contiene nelle proporzioni migliori tutti gli elementi di cui il neonato ha bisogno (grassi, proteine, zuccheri, calcio, fosforo, vitamina D ecc.). 
  sm. feeding, (latte materno) breast-feeding.
allattàre, v. v. tr. Nutrire con latte. 
v. intr. Prendere il latte. ~ poppare. 
  v. tr. 1 (in genere) to feed. 2 (con latte materno) to breast-feed. 
  lat. tardo allactare, comp. da ad-+ deriv. di lac, lactis latte.
àlle, prep. art. f. pl. Composta da a e le.
Alle soglie della vita Film drammatico, svedese (1958). Regia di Ingmar Bergman. Interpreti: Max von Sydow, Ingrid Thulin, Bibi Andersson. Titolo originale: Nära Livet
allèa, sf. Viale alberato.
alleànza, sf. 1 Patto con cui più stati si impegnano a prestarsi l'un l'altro aiuto per fini bellici o politici. ~ intesa. 2 Coalizione, accordo. ~ partnership. <> ostilità. 
  sf. alliance. 
  franc. alliance.
Alleànza nazionale Movimento fondato da G. Fini nel 1994, orientato alla costruzione di una destra democratica ed europeista. Nel 1994 ha vinto le elezioni nella coalizione del Polo delle libertà. In seguito alla caduta del governo e alla sconfitta alle elezioni del 1996, è passato all'opposizione.
alleàre, v. v. tr. Unire in alleanza. 
v. rifl. Concludere un'alleanza, stringere un patto. ~ associarsi.
alleàrsi, v. rifl. o rifl. rec. Unirsi in alleanza. ~ coalizzarsi. <> combattersi. 
  v. rifl. to form an alliance.
alleàto, agg. e sm. Che, chi ha stretto l'alleanza. ~ coalizzato. <> avversario. flotta alleata, gli alleati si riunirono per prendere una decisione. 
  agg. allied. sm. ally.
Allecùlidi Famiglia di Insetti Coleotteri eteromeri. Vivono sui fiori e sulle piante.
allées couvertes, loc. avv. Locuzione francese che significa "corridoi coperti". Monumenti megalitici preistorici aventi funzione sepolcrale. Erano costituiti di un corridoio coperto suddiviso in vani. Si trovano sia nell'area mediterranea che nelle zone scandinave.
allegagióne, sf. Caduta degli organi fiorali dopo la fecondazione con conseguente scopertura dell'ovario ormai trasformatosi in frutto.
allegaménto, sm. L'allegare dei frutti o l'allegarsi dei denti.
allegàre, v. tr. 1 Unire, accludere. ~ aggiungere. LOC: gli allegò una lettera di spiegazione. 2 Allappare, dare la sensazione di legare i denti, specialmente provocata da certa frutta. le prugne acerbe allegano i denti
  v. tr. 1 (accludere) to enclose. 2 (i denti) to set on edge. 3 (dir.) to adduce, to cite. 
  lat. alligare congiungere, comp. da ad-+ ligare, legare.
allegàto, agg. e sm. agg. Accluso. ~ annesso. <> escluso. 
sm. Documento accluso a una pratica. 
  agg. enclosed. sm. enclosure.
allegazióne, sf. Scritto che contiene le ragioni di una delle part in causa e la serie delle motivazioni giuridiche che le sostengono.
alleggeriménto, sm. L'alleggerire, l'essere alleggerito. ~ attenuamento. <> inasprimento.
alleggerìre, v. v. tr. 1 Rendere più leggero. ~ alleviare. <> appesantire. alleggerire una pena. 2 Sollevare in parte da un compito gravoso. ~ sgravare. fu alleggerito del lavoro
v. rifl. 1 Svestirsi degli indumenti più pesanti. 2 Sgravarsi di un peso. ~ liberarsi. <> addossarsi. 
  v. tr. 1 to lighten, to make lighter. 2 (imposte) to reduce. 3 (alleviare) to alleviate. 
  da a-+ deriv. da leggero.
alleggiàre, v. tr. 1 Munire di galleggianti un qualsiasi oggetto per non farlo affondare. 2 Alleggerire. ~ alleviare.
Àlleghe Comune in provincia di Belluno (1.480 ab., CAP 32022, TEL. 0437).
Allegheny (fiume) Fiume (523 km) degli USA, negli stati di Pennsylvania e New York.
Allegheny (monti) Catena montuosa degli USA, facente parte degli Appalachi centro-orientali, separata dalle Blue Ridge Mountains tramite la Great Valley e culminante a 1.482 m nello Spruce Knob. La regione è ricca di foreste di latifoglie, di giacimenti petroliferi, di gas naturale e carbone.
allegorìa, sf. 1 Procedimento retorico con il quale si esprime un concetto mediante un'immagine simbolica. ~ metafora. 2 Quadro o statua che raffigura un'idea astratta. ~ rappresentazione. 
Figura retorica per mezzo della quale si parla di una cosa e s'intende significarne un'altra; il significato al di là di quello letterale è spesso astratto o ideale. Ampiamente sfruttata nell'antichità, il medioevo, in particolare, fu ricchissimo di studi, romanzi e trattati allegorici. Anche le arti figurative, specie pittura e scultura, offrono esempi di allegoria giungendo a dare forma umana a concetti ed espressioni astratte e cerebrali.
allegoricaménte, avv. In modo allegorico.
allegòrico, agg. Relativo all'allegoria, contenente un'allegoria. ~ simbolico. <> letterale.
allegorìsmo, sm. 1 Il sistema delle allegorie presenti in un'opera. 2 Uso frequente dell'allegoria.
allegorizzàre, v. v. tr. Esprimere, rappresentare attraverso allegoria 
v. intr. Usare allegorie.
Allegra compagnia, L' Film d'animazione, americano (1950)
Allegra parata di Walt Disney, L' Film d'animazione, americano (1931/1952). Regia di Walt Disney. Titolo originale: Short program n. 11
allegraménte, avv. 1 In modo allegro. ~ festosamente. <> malinconicamente. 2 Alla leggera, spensieratamente. ~ disinvoltamente. <> seriamente.
allegràre, v. v. tr. Rallegrare. ~ allietare. 2 Dare sollievo. ~ confortare. 3 Far prendere un aspetto felice. ~ rischiarare. 
v. rifl. Provare gioia. ~ rallegrarsi.
Allegre comari di Windsor, Le Commedia in cinque atti di W. Shakespeare (1600-1601). Il protagonista Sir John Falstaff per bisogno di denaro fa la corte contemporaneamente a due ricche donne borghesi sposate, di Windsor, indirizzando loro identiche lettere appassionate. Scoperto l'inganno, le due donne aiutate da una terza, si prenderanno gioco di lui dandogli una severa lezione, prima buttandolo nel Tamigi e poi bastonandolo per bene. Da questa divertente commedia, Arrigo Boito ricavò un libretto dal titolo di Falstaff, che venne musicato da Giuseppe Verdi (1893).
allegrétto, sm. Movimento un po' più lento dell'allegro, ma più rapido dell'andante.
allegrézza, sf. Sentimento di letizia manifestato esternamente.
Allégri, Gregòrio (Roma 1582-1652) Compositore. Tra le opere Miserere per due cori a nove voci.
Allégri, Lorènzo (? 1573-Firenze 1648) Liutista e compositore. Si esibì alle feste della famiglia Medici di Firenze (dal 1604) per le quali compose le opere contenute ne Il primo libro delle musiche (1618).
allegrìa, sf. 1 Vivace allegrezza. 2 Festosa manifestazione di gioia. ~ contentezza. <> mestizia. 
  sf. gaiety, cheerfulness.
Allegria di naufragi Opera di poesia di G. Ungaretti (1919).
allègro, agg. e sm. agg. 1 Che ha allegria. ~ lieto. <> afflitto. 2 Leggero, superficiale. 3 Vivace, che dà allegria. ~ spassoso. <> deprimente. colori allegri, musica allegra
sm. Ritmo musicale piuttosto veloce, ma non rapido. allegro con brio
  agg. 1 cheerful, merry. 2 (colore) bright. 3 (alticcio) tipsy, merry. 
  lat. volg. alecrus, da alacer, alacre.
allegróne, sm. Persona abitualmente allegra e che infonde allegria negli altri. ~ giovialone, buontempone, mattacchione. <> orso, musone.
Allèin Comune in provincia di Aosta (248 ab., CAP 11010, TEL. 0165).
allèle o allelomorfo sm.: nelle piante e negli animali superiori in un individuo ogni carattere è specificato da due geni, detti alleli, presenti nella stessa posizione, responsabili di forme eventualmente alternative del carattere. Quando i due alleli sono identici si dice che l'individuo è omozigote per quel carattere. Quando sono diversi, il fenotipo può assumere la forma relativa a uno dei due alleli, che viene detto dominante; l'altro viene detto recessivo; l'individuo viene detto eterozigote per quel carattere. Esistono vari gradi di dominanza, da quella "completa" (descritta sopra; ad es. per i piselli ornamentali nel colore dei fiori il rosso domina il bianco, nel colore del seme il giallo domina il verde, nel colore del bacello il verde domina il giallo, nella forma del seme il liscio domina il rugoso, …; per il sangue, gli alleli A e B sono entrambi dominanti sull'allele 0) fino alla "codominanza" (come nel caso del gruppo sanguigno AB, in cui sono copresenti gli alleli A e B senza che uno prevalga sull'altro: entrambi manifestano i loro effetti, e a una persona del gruppo AB può essere trasfuso sia sangue del gruppo che A che del gruppo B), attraverso varie modalità di dominanza "incompleta" o "intermedia" (come nel caso delle bocche di leone e delle belle di notte, in cui da piante a fiori rossi e piante a fiori bianchi nascono piante a fiori rosa: gli alleli rosso e bianco non si manifestano nessuno dei due pienamente nel nuovo individuo, che ha un fenotipo intermedio).
allelognatìa, sf. Combaciamento tra mandibola e mascella.
allelotropìa, sf. Sinonimo di desmotropia e di tautomeria.
allelòtropo, agg. Sinonimo di desmotropo e di tautomero.
allelùia, inter. e sm. inter. Espressione di giubilo, di gioia. 
sm. invar. Esclamazione o canto di gioia, di lode a Dio.
Alleluja Film musicale, americano (1929). Regia di King Vidor. Interpreti: Daniel L. Haynes, Nina Mae McKinney, William Fountaine. Titolo originale: Hallelujah!
allemànda, sf. Danza che faceva parte dei pezzi che componevano le suites o le sonate strumentali.
allemontìte, sf. Minerale di arsenico e antimonio di color bianco stagno.
Allen, Roy George Douglas (Worcester 1906-1983) Economista e statistico inglese. Tra le sue opere, Analisi matematica per economisti (1938) e Teoria macroeconomica (1967).
Allen, Woody (New York 1935-) Pseudonimo di Allen Stuart Konigsberg, attore e regista cinematografico, esponente della scuola ebraica newyorkese che propugna una comicità in cui il paradosso e il nonsense vengono privilegiati. Ha lavorato nel cabaret, nella televisione e nel teatro; spesso è protagonista dei suoi film che, in genere, hanno sempre riscontrato il favore del pubblico ottenendo ampi successi. Tra gli altri, Ciao Pussycat (1965), Il dittatore dello stato libero di Bananas (1971), Provaci ancora, Sam (1972), Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere (1972), Io & Annie (Oscar 1978 per la migliore regia, sceneggiatura e miglior film), Manhattan (1979), Zelig (1983), Hannah e le sue sorelle (1985), La rosa purpurea del Cairo (1985), Radio Days (1987), Crimini e misfatti (1989), Mariti e mogli (1992), Misterioso omicidio a Manhattan (1993), La dea dell'amore (1996), Tutti dicono I love you (1997), Harry a pezzi (1997).
allenaménto, sm. L'allenare, l'allenarsi. ~ training. 
  sm. training.
allenàre, v. v. tr. 1 Rendere adatto, con l'esercizio, a certe prove. ~ impratichire. 2 Preparare a una gara con un programma di esercizi progressivi. allenare alla corsa
v. rifl. 1 Tenersi in esercizio. ~ addestrarsi. 2 Prepararsi fisicamente e tecnicamente in vista di una competizione sportiva. 
  v. tr. e rifl. to train. 
  da a-+ deriv. da lena.
allenatóre, sm. Chi per professione allena atleti o animali da competizione. ~ istruttore. 
  sm. coach, trainer.
Allende Gossens, Salvador (Valparaíso 1908-Santiago 1973) Politico e statista cileno. Tra i fondatori del Partito socialista e capo del movimento FRAP (Fronte di azione popolare, 1952), con l'appoggio di Unidad Popular (socialisti, comunisti, radicali e cattolici di sinistra), fu eletto presidente della repubblica nel 1970. In seguito a una grave crisi economica e sociale, con l'intento di garantire l'ordine e la legalità, nel 1973 permise l'ingresso dei militari al governo, ma l'11 settembre dello stesso anno fu ucciso durante il colpo di stato del generale Pinochet.
Allende, Isabel (Lima 1942-) Scrittrice e giornalista cilena. Esiliata all'indomani del colpo di stato del generale A. Pinochet che depose il presidente cileno Salvador Allende, suo zio, si rifugiò a Caracas in Venezuela nel 1973. Debuttò in letteratura con La casa degli spiriti (romanzo, 1982), una cronaca familiare presentata sullo sfondo delle vicende politiche, proseguita nelle opere successive D'amore e d'ombra (romanzo, 1984), Eva Luna (romanzo, 1987) e Eva Luna racconta (novelle, 1992).
allène, sm. Idrocarburo prototipo dei dieni vicinali. ~ propadiene.
allentaménto, sm. L'allentare, l'allentarsi.
allentàre, v. v. tr. 1 Rendere meno teso e stretto. ~ allascare. <> serrare. allentare la presa. 2 Mitigare. ~ attenuare. <> acutizzare. 3 Aprire, allargare. ~ sciogliere. <> chiudere. 
v. intr. pron. 1Diventare meno stretto. ~ affievolirsi. <> acuirsi. 2 Mitigarsi. la sua rabbia si allentò
  v. tr. 1 to loosen, to slacken. 2 (disciplina) to relax. 3 (diminuire) to reduce. v. intr. pron. 1 to become slack, to become loose. 2 (ingranaggio) to work loose. 
  da a-+ deriv. da lento.
allentatùra, sf. Ernia inguinale.
allergène, sm. Sostanza che può stimolare una reazione allergica da parte dell'organismo.
allergìa, sf. 1 Ipersensibilità (che si manifesta con varie reazioni) di un individuo verso sostanze che normalmente, ossia nella grande maggioranza dei soggetti, non provocano alcuna reazione irritante o stimolante. È interpretabile come una risposta difensiva esagerata del sistema immunitario nei confronti di sostanze di per sé essenzialmente innocue. ~ intolleranza. 2 Insofferenza. ~ idiosincrasia. <> simpatia. 
  sf. allergy. 
Condizione morbosa dell'organismo, umano o animale, caratterizzata da uno stato biologico di alterata sensibilità e reattività organica verso determinate sostanze dette allergeni. L'allergene, introdotto una prima volta nell'organismo, rimane latente ma induce formazione di anticorpi specifici. A una seconda introduzione, l'organismo, ormai allergizzato, risponde con l'immediata, o quasi, attuazione di fenomeni clinici evidenti. I casi più diffusi di allergia sono imputabili a pollini, polvere, alimenti, farmaci. Si classificano quattro tipi di ipersensibilità allergica, in funzione della velocità e del tipo di reazione; alla base dei processi infiammatori vi è la formazione di istamina favorita dal contatto dell'allergene con gli anticorpi. 
La forma più grave di reazione allergica è lo shock anafilattico, che, senza un immediato intervento curativo, può portare il soggetto alla morte. Si determina quando un individuo sviluppa una particolare ipersensibilità verso un determinato allergene. Gli allergeni possono essere di varia natura: alimenti, veleni d'insetti, sostanze inalate o assorbite, farmaci. Come conseguenza dell'esposizione dell'organismo all'allergene si può determinare una brusca e improvvisa caduta della pressione cardiaca a causa di una massiva vasodilatazione; a livello delle vie respiratorie, inoltre, si può determinare un rigonfiamento delle mucose che le rivestono con possibilità d'impedimento del passaggio dell'aria. 
È in sostanza impossibile prevedere l'evoluzione di uno shock anafilattico. Infatti una reazione allergica all'apparenza molto lieve può, nel giro di pochissimi minuti, trasformarsi in una situazione di massima gravità. I segni e i sintomi di uno shock anafilattico possono comprendere: alterazioni dello stato comportamentale, difficoltà nella respirazione, ipotensione, cute arrossata con bolle evidenti come nell'orticaria, gonfiore alle caviglie e ai polsi, prurito, bruciore, vertigini, cefalea, vomito. Trattandosi di un'emergenza molto grave, bisogna mettere in atto tutte le misure di rianimazione di base.
allergicaménte, avv. In modo allergico.
allèrgico, agg. e sm. agg. 1 Che ha attinenza con l'allergia. reazione allergica. 2 Intollerante. ~ refrattario. LOC: è allergico alle critiche
sm. Chi soffre d'allergia. 
  agg. allergic.
allèrgide, sf. Alterazione cutanea causata a fenomeni allergici o di sensibilizzazione.
allergografìa, sf. Rappresentazione in grafico dei risultati ottenuti in termini di intensità e di durata da test cutanei allergologici.
allergologìa, sf. Termine che designa la disciplina medica che studia i fenomeni allergici.
allergòlogo, sm. Specialista in allergologia. 
  sm. allergist.
allergopatìa, sf. Patologia causata da un fenomeno allergico.
Alleróna Comune in provincia di Terni (1.818 ab., CAP 05011, TEL. 0763).
allèrta, o allérta o all'èrta, avv. e inter. avv. In condizione di vigilanza. 
inter. Grido di allarme o di reciproco controllo delle sentinelle tra di loro.
allertaménto, sm. L'allertare, la messa in stato di allerta.
allertàre, v. tr. Mettere in stato di all'erta. 
  v. tr. to alert.
allésso, agg., avv. e sm. agg. Cotto a lesso. ~ lessato. 
avv. Tramite cottura in acqua bollente. 
sm. Carne lessata.
allestiménto, sm. L'operazione di allestire e il suo risultato. ~ approntamento. 
  sm. 1 setting up, preparation. 2 (vetrine) window dressing.
allestìre, v. tr. Preparare, mettere a punto. ~ acconciare. <> disfare. 
  v. tr. 1 (approntare) to prepare, to get ready. 2 (esercito) to equip. 3 (spettacolo) to stage. 
  da a-+ deriv. da lesto.
allettaménto, sm. Stimolo o invito lusinghiero. ~ seduzione.
allettànte, agg. Che alletta. ~ invitante. <> stomachevole. 
  agg. alluring, tempting.
allettàre, v. tr. Invogliare, sedurre. ~ attrarre. <> ripugnare. 
  v. tr. (tentare) to lure, to entice, to tempt. 
  lat. allectare, intensivo di allicere.
allevaménto, sm. 1 L'allevare. 2 L'insieme delle operazioni con cui si allevano gli animali. ha un moderno sistema di allevamento. 3 L'insieme degli animali allevati. ~ vivaio. 4 Il complesso delle cure necessarie per far crescere un bambino. ~ nutrizione. 
  sm. 1 raising, rearing, breeding. 2 (luogo) farm, stock farm.
allevàre, v. tr. 1 Prestare a un bambino le cure necessarie alla crescita. ~ crescere. 2 Curare la crescita di vegetali o animali. 3 Educare. 
  v. tr. 1 (bambino) to bring up. 2 (animale) to raise, to breed, to rear. 
  lat. allevare tirare su, comp. da ad-+ levare.
allevatóre, sm. Chi alleva bestiame. 
  sm. 1 breeder. 2 (animali) farmer.
alleviaménto, sm. Alleggerimento, attenuazione. ~ mitigazione. <> aggravamento.
alleviàre, v. tr. Rendere più lieve, attenuare. ~ alleggerire. <> appesantire. 
  v. tr. 1 to alleviate, to relieve. 2 (attenuare) to mitigate.
allibàre, v. tr. Alleggerire una nave mercantile del suo carico.
allibìre, v. intr. Impallidire per paura, stupore. ~ sbigottirsi. 
  v. intr. to be astounded. 
  lat. allivere diventare livido, comp. da ad-+ livere.
allibìto, agg. Sbalordito, sconcertato. ~ pietrificato. <> impassibile. 
  agg. stupefied, astonished.
allibraménto, sm. Registrazione su un libro di un'operazione finanziaria. <> cancellazione.
allibràre, v. tr. Registrare su un libro di conti.
allibratóre, sm. Chi, negli ippodromi, accetta scommesse sul risultato delle corse, registrandole. ~ bookmaker. 
  sm. bookmaker.
allicciàre, v. tr. 1 Far passare l'ordito della tela attraverso i licci. 2 Dare ai denti della sega una leggera ripiegatura in fuori in modo che la sega penetri meglio nel legno da segare.
allicciatùra, sf. L'operazione dell'allicciare.
Allier Dipartimento (357.000 ab.) della Francia, nell'Alvernia a nord del Massiccio Centrale.
allietàre, v. v. tr. Rendere lieto. ~ deliziare. <> rattristare. 
v. intr. pron. o rifl. Divenire lieto. ~ rallegrarsi. <> intristirsi. 
  v. tr. to gladden, to cheer up. 
  da a-+ deriv. da lieto.
Allièvi, Antònio (Segrano 1824-Roma 1896) Uomo politico, patriota di ideologia liberale fu seguace di Mazzini nei moti del 1848-1849; collaborò con Cavour e in seguito fu eletto deputato e senatore (1881). Fu anche capace giornalista e finanziere, distinguendosi nella direzione della Banca generale di Roma.
Allièvi, Lorènzo (Milano 1856-Roma 1942) Ingegnere elettrotecnico. Applicò il suo talento all'industria idroelettrica, analizzando i problemi connessi alle condotte idrauliche forzate. Elaborò la teoria del colpo d'ariete (1913). Da lui prendono il nome il Numero di Allievi (che caratterizza lo stato di regime di una condotta idraulica forzata)) e la Sinossi di Allievi (diagramma che fornisce il valore della sovrapressione massima delle condotte forzate).
allièvo, sm. 1 Chi è educato, ammaestrato in una disciplina o in un'arte. ~ scolaro, seguace. <> caposcuola. 2 Apprendista. ~ principiante. <> maestro. 
  sm. 1 pupil. 2 (apprendista) apprentice. 3 (mil.) cadet. 4 (scuola) student. 
  deriv. da allevare.
alligatóre, sm. Genere di rettili della famiglia degli Alligatoridi ascritta all'ordine dei Coccodrilli. Nel complesso assomiglia ai coccodrilli, ne differisce per il muso dalla forma larga, appiattita e arrotondata all'estremità, e per la dentatura. Il rappresentante più noto del genere Alligator è il mississippiensis, o alligatore del Mississippi, diffuso negli stati meridionali degli USA, i cui esemplari arrivano a 5 m di lunghezza. Di dimensioni più modeste è l'altra specie del genere Alligator sinensis, o alligatore della Cina; di colore verdastro con il ventre chiaro, misura 2 m; si ciba di rettili e pesci. 
  sm. alligator.
alligazióne, sf. 1 Fusione di vari metalli per ottenere una lega. 2 Miscelazione di varie qualità di una stessa sostanza per ottenere uno specifico complesso omogeneo.
allignàre, v. intr. Mettere le radici. ~ attecchire. <> avvizzire.
àllil- Primo elemento che nella terminologia chimica sta a indicare la presenza del gruppo allile in una molecola.
allìle, sm. Gruppo non saturo monovalente.
allilène, sm. Idrocarburo acetilenico.
allìlico, agg. (pl. m.-ci) Che contiene o è in rapporto con il gruppo allilico.
allineaménto, sm. L'allineare, l'allinearsi, l'essere allineato; l'insieme degli elementi allineati. ~ schieramento.
allineàre, v. v. tr. 1 Disporre in fila sulla stessa linea. ~ schierare. <> sparpagliare. 2 Fare un allineamento. 
v. intr. pron. 1 Schierarsi. 2 Conformarsi a una tendenza prevalente. ~ uniformarsi. 
  v. tr. 1 (persone o cose) to line up. 2 (tip.) to align, to justify. v. intr. pron. to come into line with. 
  da a-+ deriv. da linea.
allineataménte, avv. In modo allineato.
allineàto, agg. 1 Che è in linea, in fila. 2 Obbediente, ortodosso. ~ conformista. <> ribelle.
Allìste Comune in provincia di Lecce (6.213 ab., CAP 73040, TEL. 0833).
allìte, sf. Una delle dieci esiti isomere otticamente inattive.
allìtico, agg. (pl. m.-ci) In geologia ci si riferisce al suolo allitico come quello che contiene una forte proporzione d'ossido d'alluminio e di ferro.
allitterazióne, sf. Nel discorso ripetizione spontanea o ricercata di lettere o sillabe in una serie di due o più vocaboli.
allìum, sm. invar. Genere di piante bulbose e aromatiche che nascono spontaneamente nelle regioni temperate.
allividìre, v. intr. Divenire livido, illividire.
allô, inter. Espressione usata al telefono per richiamare l'attenzione dell'altro interlocutore.
àllo, prep. art. m. sing. Composta da a e lo.
allobiòsi, sf. Sopravvivenza di elementi cellulari avulsi dal loro ambiente consueto.
allòbrogo, agg. e sm. agg. Dell'antico popolo celtico stanziato nella Gallia Narbonese. 
sm. Appartenente alla popolazione allobroga.
allocàre, v. tr. Assegnare, ripartire.
allocazióne, sf. 1 Ripartizione e assegnazione di beni e servizi. 2 In informatica assegnazione di risorse a programmi o a variabili. 3 Negli sport equestri è l'entità del premio da ripartire tra il vincente e i piazzati.
allocchìre, o allocchìrsi, v. intr. pron. Rimanere attonito.
allòcco, sm. Persona stupida. ~ babbeo. <> smaliziato. 
  sm. oaf, tawny owl. 
Uccello (Strix aluco) della famiglia degli Strigidi e dell'ordine degli Strigiformi. Di colore marrone, è diffuso in Europa e Asia, non solo nelle foreste, ma anche negli spazi verdi delle città.
allocentrìsmo, sm. Tendenza psicologica a fare degli altri il centro dell'universo.
allocinesìa, sf. Alterazione del movimento per la quale alla decisione di muovere un arto segue il movimento dell'arto controlaterale.
allocromasìa, sf. Alterazione visiva, provocata anche dall'assunzione di stupefacenti, per la quale gli oggetti assumono un colore diverso da quello reale.
allocromàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo ai minerali il cui colore è causato da impurezze anche minime.
allòctono, agg. Si dice di rocce e depositi minerali che non si sono formati nel luogo ove si trovano, ma vi sono stati trasportati da agenti esterni.
allocutìvo, agg. Proprio dell'allocuzione.
allocutòrio, agg. Allocutivo.
allocuzióne, sf. Discorso solenne. ~ orazione. 
  sf. solemn speech, address. 
  lat. allocutio,-onis, deriv. da alloqui rivolgere la parola.
allodiàle, agg. Incluso nell'allodio.
allòdio, sm. Nel Medioevo, proprietà libera da vincoli e tributi feudali.
allòdola, sf. Piccolo uccello (Alauda arvensis) dei Passeriformi, famiglia degli Alaudidi, famoso per la bellezza del suo canto. Lungo circa 20 cm, si muove sul terreno con saltelli a zampe unite. Costruisce il nido nelle depressioni dei terreni (non si posa mai sugli alberi) e la femmina può effettuare fino a tre covate annue. È un uccello gregario, d'inverno compie voli migratori stagionali verso i paesi più caldi ed è molto diffuso in Italia dove staziona quasi ovunque. 
  sf. lark.
allofanàto, sm. Sale o estere dell'acido allofanico.
allofànico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'acido omonimo di cui si conoscono il sale, gli esteri e l'ammide.
allòfono, sm. Cariante contestuale combinatoria di un fonema.
alloftalmìa, sf. Colorazione dell'iride degli occhi diversa nello stesso soggetto.
allogamìa, sf. Impollinazione incrociata tra fiori della medesima pianta (geitonogamia) o di piante della stessa specie (xenogamia).
allogàre, v. v. tr. 1 Collocare in un luogo adatto. ~ sistemare. 2 Collocare a servizio. 
v. rifl. 1 Prendere posto. ~ collocarsi. 2 Mettersi a servizio.
allogènico, agg. Organo o un tessuto che presentano caratteristiche differenti da quelle dell'organismo sul quale vengono trapiantati.
allògeno, agg. e sm. Che, chi appartiene a un diverso gruppo etnico. ~ straniero. <> autoctono.
alloggiaménto, sm. 1 Apprestamento di un alloggio. 2 Qualsiasi costruzione atta a ospitare soldati, secondo le necessità del momento. 3 Incavo, foro, scanalatura entro cui deve trovare posto un pezzo.
alloggiàre, v. v. tr. Dar alloggio a qualcuno. ~ ospitare. <> sloggiare. 
v. intr. Aver alloggio. ~ dimorare. 
  v. tr. to house, to accommodate. v. intr. to live, to stay. 
  da a-+ deriv. da loggia.
allòggio, sm. Abitazione, casa. ~ dimora. 
  sm. 1 lodging, accommodation, (americ.) accommodations. 2 (appartamento) flat, apartment.
alloglòtto, agg. e sm. agg. Di lingua diversa da quella ufficiale o prevalente in un paese. 
sm. Chi è alloglotto.
All'ombra delle fanciulle in fiore Romanzo di M. Proust (1918), secondo del ciclo di sette romanzi intitolato Alla ricerca del tempo perduto (La strada di Swann; All'ombra delle fanciulle in fiore; I Guermantes; Sodoma e Gomorra; La prigioniera; Albertine scomparsa; Il tempo ritrovato). È una delle opere più note del ciclo. Deve parte del suo fascino al titolo di grande effetto. Insignito del Premio Goncourt nel 1919, segnò il successo di Proust, che ne ricevette incoraggiamento per la continuazione dell'ampio progetto. È diviso in due parti: Nel giro della signora Swann e Nomi di paese: il paese. Racconta le esperienze giovanili dell'autore. Nella prima parte c'è Swann che dopo il matrimonio con Odette de Crécy compare raramente nell'ambiente dei Guermantes. L'autore vive due esperienze deludenti (la rappresentazione teatrale di Phèdre impersonata dalla celebre attrice Berma e la conoscenza dello scrittore Bergotte da lui profondamente ammirato). In entrambe le situazioni, l'autore scopre che la realtà non corrisponde all'immagine che si era creata nell'attesa. Nella seconda parte, vengono narrate le esperienze dell'autore durante i soggiorni marini a Balbec in Normandia. Nella grande spiaggia alla moda, Marcel conosce il giovane Robert de Saint-Loup, imparentato con i Guermantes, che lo presenta allo zio, il barone di Charlus. Robert diventerà l'amico più caro di Marcel, che è affascinato dalle fanciulle in fiore Andrée, Gisèle, Rosamonde e, soprattutto, da Albertine Simonet. Le tele del pittore Elstir aiuteranno Marcel a comprendere la complessità dei rapporti tra la realtà e la fantasia, tra la Balbec selvaggia dei suoi sogni e a quella affollata della realtà.
All'ombra di mio padre Romanzo di A. Vigevani (1984).
allometrìa, sf. Modalità di accrescimento contraddistinta dalla differenza tra lo sviluppo di un organo e quello dell'intero corpo.
allomètrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un organo il cui sviluppo è diverso da quello del resto del corpo.
allomorfìte, sf. Varietà di baritina.
allomòrfo, sm. Variante contestuale combinatoria di un morfema.
allomorfòsi, sf. Differenza nelle dimensioni degli organi omologhi in stadi di sviluppo in specie diverse.
allònimo, agg. e sm. agg. Relativo a un'opera letteraria pubblicata con un nome diverso da quello del vero autore. 
sm. La persona che presta il suo nome all'opera stessa.
allontanaménto, sm. L'allontanare, l'allontanarsi, l'essere allontanato. ~ distacco. <> riavvicinamento. 
  sm. removal, (licenziamento) dismissal.
allontanàre, v. v. tr. 1 Mandare via, tenere distante. ~ scostare. <> avvicinare. allontanare sospetti, timori. 2 Esonerare da un incarico. ~ licenziare. <> assumere. 3 Tenere a distanza. il suo atteggiamento allontana ogni persona
v. intr. pron. 1 Andare lontano. ~ emigrare. 2 Distaccarsi. ~ disamorarsi. 
  v. tr. 1 to move away, to send off. 2 (incarico) to dismiss. 3 (pericolo) to avert, to remove. v. intr. pron. 1 to go away. 2 (isolarsi) to become estranged. 
  da a-+ deriv. da lontano.
allopatìa, sf. Terapia che utilizza principi che svolgono un'azione opposta alle cause della malattia che viene curata.
allopàtico, agg. e sm. agg. Relativo all'allopatia. ~ chimico, sintetico. <> omeopatico, naturale. 
sm. Chi pratica cure allopatiche.
alloppiàre, v. v. tr. 1 Mettere oppio o un altro narcotico in una bevanda. 2 Addormentare con bevande oppiate. 3 Trarre in inganno. 
v. rifl. Essere sopraffatto dalla sonnolenza.
allopsicòsi, sf. Manifestazione propria delle crisi psicotiche consistente nella percezione alterata dei fenomeni circostanti.
allóra, agg., avv. e cong. agg. invar. Di quel tempo, di quell'epoca. l'allora presidente della commissione
avv. In quel momento. <> adesso. fu allora che mi accorsi dello sbaglio
cong. 1 In tal caso. ~ sicché 2 Dunque. ~ pertanto. LOC: conosci la situazione, allora prendi una decisione
  avv. 1 (in quel momento) then. 2 (perciò) co, therefore. cong. (dunque, in questo caso) well then. 
  lat. ad illam horam, a quel tempo.
allorché, cong. Quando, nel momento in cui. ~ non appena. 
  cong. as soon as, when.
alloritmìa, sf. Ritmo cardiaco caratterizzato da sequenze di battiti irregolari.
allòro, sm. 1 Pianta aromatica delle lauracee, utilizzata in cucina per aromatizzare i cibi. 2 Simbolo di trionfo, vittoria. ~ successo. dormire sugli allori, restare inattivo dopo aver riportato dei successi
  sm. laurel, bay. 
  lat. laurus
Specie arborea (Laurus nobilis) delle Lauracee, popolarmente chiamata lauro. In Italia è molto diffuso nelle zone temperate del bacino mediterraneo. Il fusto raggiunge i 15 m d'altezza; le foglie, robuste e provviste di ghiandole che esalano un caratteristico profumo, sono impiegate in cucina per aromatizzare i cibi; dai frutti, si ricava un olio usato in medicina. Pianta sacra ad Apollo, era dagli antichi considerata simbolo di sapienza e di gloria. La corona d'alloro veniva usata per incoronare i vincitori di agoni sportivi e i poeti.
allorquàndo, cong. Allorché.
allosàuro, sm. Gigantesco dinosauro del Giurassico superiore. Appartenne all'ordine Saurischia e al sottordine Theropoda.
allòsio, sm. Zucchero aldeidico, isomero del glucosio, a sei atomi di carbonio.
allossàna, sf. Ureide dell'acido mesossalico che si forma per ossidazione dell'acido urico e dell'acido barbiturico.
allotèrii Gruppo di piccoli Mammiferi Monotremi risalenti al Trias e al Terziario inferiore.
allotrapiànto, sm. Trapianto di un organo o di un tessuto su un organismo della stessa specie, ma geneticamente differente.
allòtri(o)- Primo elemento di parole composte derivante dal greco allótrios che significa "diverso, estraneo".
allotriodontìa, sf. Collocazione irregolare dei denti sull'arcata dentaria.
allotriomòrfo, agg. Relativo ai minerali che hanno dovuto adattarsi alla forma dei cristalli già esistenti causa la loro formazione tardiva. ~ xenomorfo.
allotriosmìa, sf. Percezione distorta degli odori.
allotropìa, sf. 1 La proprietà di alcuni elementi di presentarsi con aspetti e proprietà fisiche e chimiche diverse. 2 Presenza nella lingua di parole che sono diverse per forma o significato, ma hanno lo stesso etimo. 
In chimica è il polimorfismo di alcuni elementi che si presentano in due o più forme che differiscono per le proprietà chimiche o fisiche. 
In linguistica viene così denominata la coesistenza di parole di origine simile ma che presentano, in genere, diversità semantica o morfologica.
allòtropo, sm. 1 Elemento o composto che può assumere forme diverse e manifestare differenti proprietà fisiche e chimiche. 2 Parola che dà luogo a un'allotropia.
allottàre, v. tr. Sorteggiare un oggetto tra più persone che lo vinceranno se in possesso del primo numero estratto.
Allport, Gordon Willard (Montezuma 1897-Cambridge 1967) Psicologo statunitense. Si occupò in particolare delle motivazioni coscienti del comportamento; tra le sue opere La personalità: una interpretazione psicologica (1937).
àlluce, sm. Il primo e più grosso dito del piede. 
  sm. big toe. 
Alluce valgo 
Deviazione dell'alluce verso l'esterno. 
Alluce varo 
Deviazione dell'alluce verso l'interno.
allucinànte, agg. 1 Che abbaglia. ~ accecante. 2 Che suscita impressione. ~ incredibile. 
  agg. awful.
allucinàre, v. tr. 1 Abbagliare, alterare la facoltà visiva fino a far vedere ciò che non è. ~ abbacinare. 2 Indurre in errore. ~ ingannare. 
  lat. alucinari dormire in piedi.
allucinàto, sm. Chi soffre di allucinazioni. ~ visionario.
allucinatòrio, agg. Di allucinazione, che dà luogo ad allucinazione.
allucinazióne, sf. Percezione di oggetti non esistenti, ma ritenuti reali dal soggetto. ~ illusione, miraggio. 
  sf. hallucination.
allucinògeno, sm. Sostanza naturale o sintetica, che provoca disturbi del sistema nervoso centrale con conseguente comparsa di allucinazioni. ~ stupefacente. In Asia e nelle Americhe, le popolazioni autoctone utilizzano fin dall'antichità allucinogeni di origine vegetale (come la mescalina) a scopo rituale durante le cerimonie religiose. I conquistatori e i mercanti europei li diffusero anche nel vecchio continente a partire dal XVII sec. Tali sostanze, utilizzate in medicina a scopo psicoterapeutico, si sono in seguito diffuse con fini esclusivamente voluttuari. Attualmente gli allucinogeni più diffusi sono le anfetamine e il potentissimo LSD (composto dell'acido lisergico, derivato dalla segale cornuta).
allucinòsi, sf. Stato mentale contraddistinto da disturbi psicosensoriali a carattere allucinatorio.
allùdere, v. intr. Riferirsi a qualcosa o qualcuno in modo indiretto o velato. ~ sottintendere. <> precisare. 
  v. intr. to allude to, to hint at. 
  lat. alludere toccare appena.
All'ultimo respiro Film drammatico, americano (1983). Regia di Jim McBride. Interpreti: Richard Gerre, Valerie Kaprisky, William Tepper. Titolo originale: Breathless
allumacàre, v. tr. Lasciare la striscia, come fa la lumaca con la propria bava.
allumacatùra, sf. 1 L'allumacare. 2 Striscia lucida che rimane su un panno dopo una stiratura difettosa.
allumàre, v. tr. 1 Dar l'allume alle pelli, prima di tingerle, per conciarle. 2 Accendere, illuminare. 3 Adocchiare.
allùme, sm. Sale costituito da solfati doppi di metalli monovalenti e trivalenti. I metalli trivalenti possono essere alluminio, cromo, manganese, ferro, cobalto, titanio, vanadio, rodio, gallio, indio, iridio. Il più noto e tipico degli allumi è l'allume di rocca o potassico, che è il solfato doppio di alluminio e potassio; viene utilizzato in tintoria, per fissare le sostanze coloranti sulle fibre, e nella concia delle pelli. In medicina si usa come astringente, emostatico e caustico. 
  lat. alumen,-inis.
Allumière Comune in provincia di Roma (4.273 ab., CAP 00051, TEL. 0766).
alluminàre, v. tr. 1 Rivestire una superficie con uno strato di alluminio. 2 Impregnare un tessuto con allumina.
alluminìco, agg. (pl. m.-ci) Relativo ai sali e agli acidi di alluminio.
allumìnio, sm. Elemento chimico di simbolo Al, numero atomico 13, peso atomico 26,98154. Il danese H. Oersted lo isolò per la prima volta nel 1825. È uno dei più importanti metalli industriali per le sue numerose applicazioni. Non esiste in natura allo stato libero, ma è il più diffuso sotto forma di composti e costituisce l'8,2% della litosfera. I principali minerali d'alluminio sono la bauxite, la criolite, l'allume e i silicati. Si trova nei graniti e nei feldspati. È un metallo leggero, di peso specifico 2,7, malleabile, di colore bianco argenteo, punto di fusione 660 °C, discreto conduttore di calore ed elettricità. All'aria si ricopre di un leggero strato di ossido che lo preserva dagli agenti atmosferici. Reagisce sia con gli acidi (acido cloridrico, cloruri, acidi organici) sia con gli alcali che sciolgono l'ossido superficiale sviluppando ossigeno. Innumerevoli le leghe d'alluminio, molto usate nella produzione moderna, formate in particolare con silicio, magnesio, rame, zinco e manganese. Puro, è impiegato per la fabbricazione di conduttori elettrici leggeri. 
  sm. aluminium, (americ.) aluminum.
allumìno- Primo elemento che nella terminologia chimica sta a indicare la presenza di alluminio in una molecola.
alluminósi, sf. Termine medico che designa le lesioni polmonari provocate dall'inalazione di polveri contenenti alluminio.
alluminóso, agg. Che contiene allumina o un altro composto dell'alluminio.
alluminotermìa, sf. Uso dell'alluminio per la preparazione di alcuni metalli e per la produzione di alte temperature. Viene utilizzata per saldare parti massicce di ferro.
allunàggio, sm. Discesa sul suolo lunare.
allunaménto, sm. Inarcamento dato ai ponti delle navi in senso trasversale per facilitare il reflusso delle acque.
allunàre, v. v. tr. Tagliare o curvare a forma di mezzaluna. 
v. intr. Scendere sul suolo lunare.
allùnga, sf. Tubo di vetro che serve per condensare vapori adattandosi a un pallone di distillazione.
allungàbile, agg. Che si può allungare. ~ estensibile. 
  agg. extendable.
allungaménto, sm. 1 L'allungare, l'allungarsi, estensione. ~ prolungamento. <> accorciamento. 2 Diluizione di un liquido con acqua o altro liquido. 3 Accrescimento della durata di un suono.
allungàre, v. v. tr. 1 Rendere più lungo. ~ aumentare. <> abbreviare. 2 Porgere. ~ dare. 3 Stendere. 4 Annacquare. ~ diluire. <> concentrare. 5 Prolungare la durata. ~ procrastinare. <> velocizzare. allungare un discorso. 6 allungare il collo, tendere il collo per curiosità; allungare gli orecchi, fare più attenzione. 
v. intr. pron. 1 Diventare più lungo. ~ crescere. 2 Dilungarsi. non voleva più allungarsi sull'argomento
  v. tr. 1 to lengthen, to prolong, to extend. 2 (gambe) to stretch out. 3 (porgere) to hand, to pass. 4 (diluire) to dilute, to water down. v. intr. 1 to lengthen. 2 (crescere) to stretch, to grow taller. 3 (distendersi) to lie down. 
  da a-+ deriv. da lungo.
allungàto, agg. Fatto più lungo.
allungatùra, sf. L'operazione dell'allungare; la parte che si aggiunge per allungare.
allùngo, sm. 1 Nelle competizioni sportive, graduale e progressivo aumento di andatura di un atleta; nella scherma, affondo; nel calcio, passaggio della palla in avanti; nel pugilato, massima distensione del braccio col pugno rivolto all'interno per colpire l'avversario. 2 Nel linguaggio bancario, lo stesso che foglio di allungamento, che si applica alle cambiali o ai titoli finanziari quando lo spazio per le girate non è più sufficiente. 
  deriv. da allungare.
allupàre, v. intr. pron. Avere una fame da lupo.
allupàto, agg. Affamato di cibo o di sesso. ~ famelico. <> satollo.
allusióne, sf. Detto con cui si allude, insinuazione, cattiveria. ~ malignità. 
  sf. hint, allusion.
allusivaménte, avv. In modo allusivo.
allusività, sf. 1 L'essere allusivo. 2 Carattere simbolico, analogico.
allusìvo, agg. Che allude, che contiene allusione. ~ velato. <> esplicito. 
  agg. allusive.
alluvionàle, agg. Formato dai depositi lasciati dai fiumi.
alluvionaménto, sm. Processo di formazione di alluvioni come conseguenza del calo della forza viva di un corso d'acqua.
alluvionàto, agg. e sm. Vittima di un'alluvione.
alluvióne, sf. 1 Allagamento prodotto dallo straripamento di acque. ~ inondazione. 2 Quantità sovrabbondante. 
  sf. inundation, flood. 
  lat. alluvio,-onis, deriv. da adluere bagnare.
Alluvióni Cambiò Comune in provincia di Alessandria (1.040 ab., CAP 15040, TEL. 0131).
àlma, sf. Anima.
alma mater, loc. avv. Locuzione latina che significa "madre che nutre". Espressione utilizzata dai poeti latini per identificare la patria.
Alma-Ata Città capitale del Kazakistan (1.140.000 ab.) e capoluogo della provincia omonima. Dal 1992 detta anche Almaty, è centro universitario e annovera industrie metalmeccaniche, tessili, chimiche, del tabacco e del cuoio. Nel 1991 ha ospitato la conferenza delle repubbliche sovietiche da cui è nata la CSI o Comunità degli stati indipendenti.
Almagesto " Collezione Matematica"
Almagro, Diego de (1475-Cuzco 1538) Conquistatore spagnolo. In collaborazione con Pizzarro occupò il Perù, ma in seguito entrò in contrasto con lui e fu ucciso. Il figlio Diego el Mozo (1520-1542) vendicò suo padre facendo assassinare Pizzarro, venne così proclamato capitano generale del Perù, ma fu giustiziato poco dopo.
Almalyk Città (117.000 ab.) dell'Uzbekistan, nella provincia di Taskent.
almanaccàre, v. intr. Lambiccarsi il cervello. ~ fantasticare. <> ragionare.
almanàcco, sm. 1 Libro che indica i giorni, i mesi, le lunazioni, le feste dell'anno, con varie altre notizie utili ai consultatori. ~ lunario. almanacco di Barbanera. 2 Pubblicazione annuale contenente notizie statistiche e di cronaca su di una data materia; annuario. almanacco di Gotha, annuario araldico e genealogico della nobiltà. 
  arabo al-manakh.
almandìno, sm. 1 Granato ferroalluminifero cristallizzato in rombododecaedri rossi. 2 Varietà violetta di spinello.
almansóre, o almansor o almansur, sm. Capo militare musulmano. 
  per estensione dell'espressione araba Al-Mansur, colui che è stato fatto vincitore da Dio.
almatùro, sm. Nome di alcuni canguri di media grandezza che vivono in Australia e Nuova Zelanda.
Almè Comune in provincia di Bergamo (5.791 ab., CAP 24011, TEL. 035).
Almeida, Francisco de (Lisbona 1450 ca.-capo di Buona Speranza 1510) Primo governatore portoghese delle Indie (1505). Venne ucciso dagli arabi e dagli ottentotti, con i quali era in guerra.
Almeida, Lorènzo de (?-? 1508) Navigatore portoghese. Figlio di Francisco de Almeida, seguì le orme paterne aggregandosi alla spedizione di Fernando Soares, nel viaggio che portò alla scoperta dell'isola di Ceylon.
Almènno San Bartolomèo Comune in provincia di Bergamo (4.067 ab., CAP 24030, TEL. 035).
Almènno San Salvatóre Comune in provincia di Bergamo (5.635 ab., CAP 24031, TEL. 035).
alméno, avv. Se non altro, per lo meno, come minimo. <> al massimo. 
  avv. at least.
Almería Città della Spagna meridionale (150.000 ab.), situata nella regione dell'Andalusia. Ha un attivo porto sul Mediterraneo, importante per il commercio di ferro, piombo, rame. Subì le dominazioni fenicia, cartaginese e romana; il periodo del suo massimo splendore fu quello corrispondente alla dominazione musulmana (VIII sec.). Conserva una fortezza araba, le rovine del castello di San Cristobal e una cattedrale del XVI sec.
Almése Comune in provincia di Torino (5.240 ab., CAP 10040, TEL. 011).
Almirante Brown In Argentina, circondario (332.000 ab.) di Buenos Aires.
Almirànte, Giórgio (Salsomaggiore 1914-Roma 1988) Uomo politico, fu segretario dell'MSI dal 1969 al 1987.
àlmo, agg. 1 Che da vita, che nutre. 2 Nobile. ~ eccelso.
Almodóvar, Pedro (Calzara de Calatrova 1949-) Regista spagnolo. Diresse commedie erotico-sociali provocatorie e aggressive, tra cui La legge del desiderio (1986), Donne sull'orlo di una crisi di nervi (1986), Lègami (1990), Tacchi a spillo (1991), Kika (1994), Il fiore del mio segreto (1995) e Carne tremula (1998).
Almohadi Dinastia berbera che regnò sul Marocco, sull'Africa settentrionale e sulla Spagna musulmana dopo aver sconfitto gli Almoravidi. Il loro regnò iniziò verso la metà del XII sec. (conquista del Marocco nel 1146 da parte di Abd al-Mumin) e durò fino all'uccisione dell'ultimo califfo almohade nel 1269 da parte dei Marinidi.

Almoravìdi Confraternita di guerrieri berberi islamizzati che sotto la guida di Abd Allah ibn Yasin conquistarono il Marocco nell'XI sec. Dal 1056 al 1147 estesero il loro dominio su parte dell'Africa settentrionale e sulla Spagna araba. Furono sconfitti dagli Almohadi che nel 1147 conquistarono Marrakech e uccisero il loro ultimo principe.
almucàntarat, sm. invar. Termine creato da H. von Reichenau nell'XI secolo, con il quale si indicano i cerchi minori della sfera celeste, paralleli all'orizzonte. 
In un sistema di coordinate altazimutali, indica il luogo dei punti che possiedono una particolare altezza sull'orizzonte.
almùzia, sf. Mantelletta di pelliccia che ricopriva il capo e le spalle dei religiosi come protezione durante gli uffici.
àlnico, sm. invar. Tipo di leghe impiegate per la fabbricazione dei magneti permanenti. 
  dai simboli chimici Al, Ni, Co alluminio, nichel e cobalto.
àlno, sm. Altro nome dell'ontano.
alnoìte, sf. Roccia filoniana lamprofirica appartenente alla famiglia dei Gabbri alcalini.
àlo- Primo elemento di parole composte derivante dal greco háls, halós che significa "sale o mare".
alò, inter. Indica esortazione o invito.
alòbate, sm. Genere di Insetti Eterotteri tipico delle zone tropicali e australi. Vivono in alto mare correndo sulla superficie delle acque.
alobattèrio, sm. Batterio che può crescere in condizioni estreme di salinità e di pressione osmotica.
alobènthos, sm. L'insieme degli organismi che vivono negli abissi marini.
alòbio, agg. Riferito a un organismo che vive in ambiente marino.
alocàsia, sf. Genere di piante ad aspetto arborescente originarie dell'Asia tropicale.
àloe, sm. invar. 1 Pianta delle Liliacee. 2 Il succo amaro ricavato dalle foglie di alcune di queste piante, usato come medicinale.
alofàuna, sf. Il complesso degli animali viventi nelle acque salate.
alòfilo, agg. Relativo a quelle piante che crescono spontaneamente in prossimità di terreni ricchi di sale.
alòfita, sf. Termine generico per identificare quelle piante che vivono nei terreni salati.
aloflòra, sf. Il complesso dei vegetali viventi nelle acque salate.
alogenazióne, sf. Reazione che consiste nell'introduzione di alogeni in una molecola organica.
alogenidrìco, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un composto organico che deriva da un idracido alogenato.
alògeno, agg. Elemento del settimo gruppo del sistema periodico; gli alogeni sono fluoro, cloro, bromo, iodio, astato; quest'ultimo è l'elemento chimico artificiale del gruppo degli alogeni. Reagiscono con i metalli per formare sali. 
  agg. (lampada) halogen lamp. 
  da alo-+-geno. 
Lampada alogena 
Tipo di lampada in cui sono contenuti vapori di iodio, che irradia luce intensa e uniforme.
alogenùro, sm. 1 Sale o estere di un idracido alogenato. 2 Combinazione di un alogeno con un altro elemento.
alògico, agg. Estraneo, ma non necessariamente contrario, alle determinazioni logiche.
alogotrofìa, sf. Asimmetria del corpo provocata dall'eccessivo sviluppo di una parte.
alòide, agg. Relativo ai sali ricavati dall'unione di un alogeno con un metallo.
Aloìsi, Màssimo (Firenze 1907-) Medico e biologo. Docente presso l'università di Padova, si è occupato, in particolare, di embriologia, istologia e fisiopatologia dell'apparato muscolare.
alóne, sm. 1 Figura luminosa (anelli, raggi, archi) che appare intorno al Sole e alla Luna; è leggermente iridata ed è provocata da fenomeni di riflessione e rifrazione della luce in cristalli ghiacciati, presenti nell'atmosfera. 2 Contorno sfumato di una sorgente luminosa. l'alone del fanale. 3 Area di tessuto sbiadita da una smacchiatura. 
  sm. halo. 
  lat. halo,-onis, deriv. da halos cerchio attorno al sole, dal greco halos.
Alonso, Dámaso (Madrid 1898-1990) Critico. Tra le opere Il linguaggio poetico di Góngora (1927) e Uomo e Dio (1955).
Alónte Comune in provincia di Vicenza (870 ab., CAP 36040, TEL. 0444).
alopecìa, sf. (o alopècia alla latina) Caduta di capelli o di peli causata da stati morbosi o da trattamenti chemioterapici. Un caso molto comune di alopecia è quella che viene definita seborroica. Tale forma colpisce principalmente gli individui di sesso maschile e si manifesta in età precoce (attorno ai 20 anni) con una desquamazione del cuoio capelluto, seguita dalla perdita dei capelli. La patologia ha origine nella parte frontale e superiore del capo e, normalmente, risparmia le regioni temporali e la nuca.
alopecùrus, sm. invar. Genere di piante erbacee con spighe compatte e allungate. Appartiene alla famiglia delle Graminacee.
alòpex, sf. invar. Genere di Mammiferi Carnivori cui appartengono diverse specie di volpi. Appartiene alla famiglia dei Canidi.
Alor Setar Città (125.000 ab.) della Malaysia, capoluogo dello stato di Kedah nella penisola di Malacca.
alòsa, sf. Pesce (Alosa ficta lacustris) della famiglia dei Clupeidi e dell'ordine dei Clupeiformi. Di colore argentato, misura fino a 50 cm. Si riproduce di notte.
Alost Città (76.000 ab.) del Belgio, nella Fiandra Orientale.
alotrichìte, sf. Solfato idrato di ferro e alluminio che si presenta in masse ferrose.
àlpaca, sm. Tessuto di lana ottenuto dall'animale omonimo. 
  sm. alpaca.
alpàcca, sf. Lega di rame, zinco e nichel, di aspetto simile all'argento. ~ argentone.
Alpàgo-Novèllo, Albèrto (Feltre 1889-Milano 1895). Architetto e urbanista. Noto per i progetti presentati per il concorso per il piano regolatore della città di Milano e per i piani regolatori di altre città, che sono considerati contributi originali alla pianificazione urbana.
alpargàta, sf. Calzatura spagnola di canapa utilizzata nelle feste popolari.
àlpax, sm. invar. Lega di alluminio contenente circa il 12% di silicio, affinata mediante composti del sodio.
àlpe, sf. Alpeggio, zona alpina destinata al pascolo. ~ alpeggio.
Àlpe délla Lùna Dorsale dell'Appennino Tosco-Emiliano, culmina a 1.453 m nel monte dei Frati.
Àlpe Dévero Conca alpina dell'Ossola, dominata dal monte Cervandone (3.211 m).
Àlpe di Catenàia Settore dell'Appennino Tosco-Emiliano, a nord-est di Arezzo.
Àlpe di Siùsi Altopiano dell'Alto Adige (altezza media 2.000 m), tra lo Scillar e la Val Gardena. Area turistica di soggiorno e sport invernali.
alpeggiàre, v. v. tr. Condurre il gregge all'alpeggio. 
v. intr. Stare all'alpeggio.
alpéggio, sm. Pascolo estivo in alta montagna. ~ alpe
alpenglühen, sm. invar. Colorazione rosso fuoco che assume il tramonto in prossimità delle vette alpine.
alpenstock, sm. invar. Lungo bastone da montagna con punta di ferro e manico ricurvo.
Alpes de-Haute-Provence Dipartimento (130.000 ab.) della Francia, capoluogo Digne.
Alpes-Maritimes Dipartimento (972.000 ab.) della Francia sudorientale, in Provence-Alpes-Côte d'Azur, al confine tra l'Italia e il Principato di Monaco. Il territorio, interamente montuoso, è attraversato dal fiume Var. Città principali: Cannes, Antibes, Mentone e Nizza che è il capoluogo del dipartimento. Molto sviluppato il turismo, prevalentemente sulla Costa Azzurra. Industrie di profumi, elettrotecniche, floricoltura, agricoltura e allevamento sono le principali risorse economiche.
alpèstre, agg. e sm. agg. 1 Proprio dell'alpe. ~ montano. 2 Scosceso, ripido. 
sm. Liquore a base di erbe aromatiche.
Alpétte Comune in provincia di Torino (329 ab., CAP 10080, TEL. 0124).
alphorn, sm. invar. Strumento aerofono della famiglia dei corni, con imboccatura a bocchino e lunga anche fino a 4 m, in uso presso i pastori delle Alpi svizzere e austriache.
Àlpi Principale catena montuosa dell'Europa centromeridionale. Si snoda su un'area di circa 260.000 km2 (dai 43° ai 48° di latitudine nord e dai 5° ai 17° di longitudine est), attraversando Italia, Francia, Svizzera, Austria e, in minor parte, Germania e Slovenia. Il sistema si protrae per oltre 1.300 km, è largo da un minimo di 60 km (Col di Tenda) a un massimo di 360 km (linea Fiume-Vienna); l'altezza media è di circa 1.300 m, la vetta più alta è quella del monte Bianco (4.810 m). Originate dall'orogenesi alpino-himalaiana (cenozoica), la catena fa parte di quella fascia di corrugamento della crosta terrestre che si stende dall'Africa settentrionale alla Cina. Si distinguono quattro unità tettoniche: Elvetidi, che sono la parte esterna della catena e comprendono imponenti massicci granitici avvolti da gneiss, Pennidi, che costituiscono il versante interno dei massicci cristallini elvetici, Austridi, presenti soprattutto nelle Alpi occidentali, delimitate a sud da una serie di grandi faglie che le separano dalle Alpi meridionali. Nel complesso, la zona mediana è costituita di rocce cristalline; le parti degli archi esterni, invece, sono zone calcaree con rocce sedimentarie e morfologia più mite: si tratta delle Prealpi che a nord tracciano un arco continuo, mentre a sud si trovano solo a est del lago Maggiore. Le Alpi vengono divise nei tre settori delle Alpi occidentali, Alpi centrali e Alpi orientali. I ghiacciai, che sono circa 2.500, di cui più di 1.000 in Italia, per una superficie complessiva di 3.500 km2, costituiscono un inesauribile serbatoio di acque che si riversano nei bacini idrici dei fiumi. I più grandi sono quelli di Aletsch, di Gonner, della Mer de Glace e dell'Argentière. I fiumi più importanti che nascono nelle Alpi sono il Reno, il Rodano e il Po. I circa 400 laghi alpini sono in genere di dimensioni modeste; i più estesi sono nelle zone prealpine (Ginevra, Costanza, Neuchâtel, Lucerna, Garda, Maggiore, Como). Il versante meridionale, aperto ai venti tiepidi del Mediterraneo, ha un clima più dolce rispetto a quello settentrionale e orientale. Le precipitazioni sono più abbondanti in estate sul versante esterno e in inverno sul versante interno. Il limite delle nevi perenni è di 2.400 m sul versante nord, e di 2.800-3.000 m sul versante sud. 
  Alps.
Àlpi Australiàne Catena montuosa dell'Australia, situata tra il Nuovo Galles del Sud e il Victoria, facente parte della Grande Catena Divisoria meridionale. Tra i fiumi principali che da esse hanno origine il Murray e il Murrumbidgee. Importante centro turistico invernale, ha la sua cima più elevata nel monte Kosciusko (2.230 m).
Àlpi Dinàriche Catena montuosa della Penisola Balcanica. Le vette più elevate sono il monte Dinara (1.831 m) e il monte Troglav (1.913 m).
Àlpi Meridionàli Catena montuosa della Nuova Zelanda che si estende per tutta la costa occidentale dell'isola del Sud. La vetta più alta è il monte Cook (3.764 m); sono presenti altre cime oltre i 3.000 m ed estesi ghiacciai.
alpicoltùra, sf. Studio dello sfruttamento razionale delle zone di alta montagna per il pascolo e la coltivazione.
alpigiàno, agg. e sm. agg. Proprio di chi abita le regioni alpine. 
sm. Montanaro.
Alpignàno Comune in provincia di Torino (16.739 ab., CAP 10091, TEL. 011). Centro industriale (prodotti metalmeccanici, grafici e tessili). Gli abitanti sono detti Alpignanesi.
alpinìsmo, sm. Pratica di scalare montagne e tecnica richiesta per attuarla. Non praticato dagli antichi che, anzi, temevano o consideravano la montagna un luogo sacro, l'alpinismo nacque con il ritorno alla natura tipico del preromanticismo. Con la scalata del monte Bianco (4.810 m) da parte di M. Paccard e J. Balmat, nel 1786, inizia l'alpinismo moderno; lo svizzero H. B. De Saussure ripeté l'impresa un anno dopo. Da allora, l'interesse per le ascensioni alpinistiche aumentò progressivamente; le maggiori vette delle Alpi vennero affrontate una dopo l'altra (il Cervino da Whymper nel 1865, il monte Rosa da Zumstein nel 1819 e da Gnifetti nel 1842). Questi pionieri dell'alpinismo utilizzavano strumenti elementari e spesso si servivano di guide locali. Alla fine della prima guerra mondiale, l'alpinismo ebbe grande diffusione e fu anche stabilita una scala per misurare le difficoltà delle scalate (scala Welzenbach o scala di Monaco, in sei gradi); fecero la loro comparsa piccozze e ramponi e si andò alla ricerca delle difficoltà massime (sesto grado). Intanto, si moltiplicavano le ascensioni anche sulle montagne di altri continenti (Everest, da parte di Hillary e Tenzing, nel 1953 e K2, da parte di Lacedelli e Compagnoni, nel 1954). Dagli anni '50, si sono diffusi l'uso di mezzi artificiali e la ricerca di vie di salita più dirette alla vetta, anche se più difficili. Da circa un ventennio, Messner (il primo uomo ad aver scalato i quattordici 8.000 metri della Terra) ha aperto la via dell'alpinismo senza bombole di ossigeno e con il minor numero di mezzi possibile. Ultimamente, è molto in voga l'arrampicata libera (free climbing), effettuata su falesie e pareti di fondovalle. 
  sm. climbing, mountaineering.

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/view/dictionario_a.doc/34501403/dictionario_a.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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