Dizionario enciclopedico dal termine accoppiata ad addiaccio
Dizionario enciclopedico dal termine accoppiata ad addiaccio
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Dizionario enciclopedico dal termine accoppiata ad addiaccio
accoppiàta,  sf. Nell'ippica, scommessa che si effettua sui due primi  cavalli.
  accoppiàto,  agg. Congiunto, connesso. ~ unito. <> separato.
  accoppiatóio,  sm. Nell'ambiente marittimo, l'accoppiatoio del timone è il  collegamento dell'asta col fusto del timone.
  accoraménto,  sm. Stato di profonda tristezza, afflizione e simili.
  accoràre,  v. v. tr. 1 Affliggere, contristare. ~ addolorare. <> rallegrare. 2 Uccidere trafiggendo il cuore,  specialmente riferito ai suini. 
  v. intr. pron. Affliggersi profondamente. 
  
  provenzale acorar.
  accorataménte,  avv. Con grande tristezza.
  accoràto,  agg. Afflitto, triste. ~ abbattuto. <> gioioso. 
  
 agg. heartfelt.
  accoratóio, sm. Pugnale  o coltello per accorare i suini.
  accorciàbile,  agg. Che si può accorciare.
  accorciaménto,  sm. Riduzione, abbreviazione. <> allungamento.
  accorciàre,  v. v. tr. 1 Rendere più corto. ~ abbreviare. <> estendere. 2 Riassumere. ~ sintetizzare. 
  v. intr. pron. Diventare più  corto. 
  
 v. tr. to shorten. v. intr. pron. to become shorter. 
  
  lat.  volg. adcurtiare, deriv. da curtus corto.
  accorciatìvo,  agg. e sm. agg. Atto ad accorciare. 
  sm. Forma abbreviata di una parola.
  accorciatùra,  sf. Atto, effetto dell'accorciare. ~ contrazione. <> prolungamento.
  accordàbile,  agg. Che si può accordare.
  accordàre,  v. v. tr. 1 Mettere d'accordo. ~ conciliare. <> contrapporre. • accordare due nemici. 2 Concedere. ~ autorizzare. <> negare. • accordare  favori. 3 Portare uno strumento all'intonazione esatta. ~ intonare. • dovette accordare il pianoforte prima di potersi esibire. 
  v. intr. pron. Armonizzarsi. 
  v. rifl. rec. Mettersi d'accordo. ~ intendersi. <> questionare. 
  
  v. tr. 1 (mettere d'accordo) to agree. 2 (concedere) to grant. 3 (mus.) to tune. v. intr. pron. to  agree. 
  
  lat. adcordare; nel significato [3]:lat. adchordare deriv. da chorda.
  accordàto,  agg. 1 Che ha avuto la giusta intonazione. 2 Concordato; concesso.
  accordatóre,  agg. e sm. Che, chi accorda strumenti musicali.
  accordatùra,  sf. Operazione dell'accordare strumenti musicali; giusta  intonazione.
  accordéon,  sm. Fisarmonica.
  accòrdo,  sm. 1 Concordia, armonia di volontà, di sentimenti. ~ intesa. <> contrasto. LOC: vivere d'amore e d'accordo. 2 Sonorità derivante dall'unione simultanea di tre o più suoni (o note) aventi  differente altezza. ~ assonanza. <> dissonanza. 3 Patto. ~ concordato. • mettersi d'accordo. 
  
 sm. 1 agreement. 2 (mus.) chord, harmony. 
  
  deriv. da accordare. 
  • L'ordine dei suoni in un accordo e le loro combinazioni musicali sono  regolati dalle leggi dell'armonia. Gli accordi vengono classificati in base  all'intervallo tra la prima e l'ultima nota. Il tipo più usato è la triade,  formata da due terze consecutive. Quando sopra una triade si aggiungono altre  terze, si producono accordi di settima, nona, undicesima e altri, così chiamati  dall'intervallo tra la prima e l'ultima nota. L'accordo di settima più comune,  detto di settima dominante, consiste in una triade maggiore più una terza  minore (per esempio sol-si-re-fa); prende questo nome perché è costruito sulla  quinta nota, o dominante, di una data tonalità. Sono detti accordi consonanti,  per l'armonia tonale, l'ottava, la quinta, la quarta, la terza e la  sesta. 
  In diritto è l'intesa di due o più volontà per costituire, modificare o  estinguere un rapporto giuridico. In particolare, si definisce accordo  amichevole quello che può intercorrere tra la pubblica amministrazione e un  privato, in occasione di procedimenti di esproprio, allo scopo di determinare  l'ammontare dell'indennità di esproprio e altri termini relativi alla cessione.  Viene inoltre definito accordo (o cartello) interbancario quello stipulato tra aziende di credito circa garanzie, commissioni, tassi e  altre condizioni di offerta dei propri servizi, per limitare la concorrenza.
  accòrgere,  sm. Facoltà di comprendere e capire.
  accòrgersi,  v. intr. pron. 1 Scorgere improvvisamente. ~ avvertire. 2 Cominciare a capire. ~ comprendere. 
  
  v. intr. pron. 1 (notare) to notice. 2 (rendersi conto) to realize.
  accorgiménto,  sm. 1 Prontezza nell'accorgersi. ~ perspicacia. <> avventatezza. 2 Espediente. ~ stratagemma. 
  
 sm. shrewdness, expedient.
  accorpaménto,  sm. Riunione, unificazione. ~ fusione. <> scorporo.
  accorpàre,  v. tr. Riunire cose, strutture separate. ~ unificare. <> dividere.
  accórrere,  v. intr. Correre verso un luogo, specialmente per portare aiuto. ~ precipitarsi. <> andarsene, sciamare. 
  
 v. intr. to  rush, to run. 
  
  lat. adcurrere,  comp. da ad-+ currere correre.
  accortézza,  sf. Astuzia, cautela. ~ accorgimento. <> disattenzione, sventatezza. 
  
 sf. shrewdness.
  accòrto,  agg. Avveduto, assennato. ~ perspicace. <> sbadato. 
  
 cautious, shrewd.
  accosciàrsi,  v. rifl. Accovacciarsi, piegandosi sulle cosce. In araldica il  participio passato (accosciato) indica un animale seduto.
  accostaménto,  sm. 1 Avvicinamento. ~ abbinamento. <> allontanamento. 2 Paragone. ~ raffronto. <> contrapposizione.
  accostàre,  v. v. tr. 1 Avvicinare. ~ approssimare. <> scostare. • accostare un tavolo al muro. 2 Accomunare, apparentare. ~ paragonare. <> contrapporre. 
  v. intr. 1 Avvicinare il fianco di una nave alla banchina. 2 Combaciare. 
  v. intr. pron. 1 Avvicinarsi, approssimarsi. ~ appressarsi. <> allontanarsi. 2 rassomigliare. <> differire. 
  
  v. tr. 1 to approach. 2 (finestre, porte) to half close, to leave ajar. v. intr. (nave) to come  alongside. v. intr. pron. to approach, to come near. 
  
  da a-+  deriv. da costa, lato.
  accostàta,  sf. Movimento che la nave esegue verso dritta o verso  sinistra per cambiare rotta.
  accòsto,  avv., agg. e sm. avv. Vicino, accanto. ~ presso. <> discosto. 
  agg. Accostato, vicino. 
  sm. 1 Protezione o appoggio di cui si può usufruire per  conseguire un qualsiasi vantaggio. 2 In marina, accostamento, approdo,  attracco.
  accostumàre,  v. v. tr. Avvezzare, assuefare. ~ abituare. <> disabituare. 
  v. rifl. Abituarsi.
  accotonàre,  v. tr. 1 Nell'industria tessile, arricciare il pelo ai  pannilani. 2 Cotonare i capelli.
  accotonatùra,  sf. 1 Nell'industria tessile, operazione  dell'accotonare. 2 Cotonatura dei capelli.
  account,  sm. invar. 1 Termine inglese che sta a indicare il conto  bancario. 2 Accredito che permette di avere accesso (solitamente a  pagamento) a Internet o a un'altra rete di computer. È caratterizzato da un  identificativo (username o userid) e da una parola d'ordine (password).
  account  executive, loc. sost. m. Chi amministra il budget pubblicitario  di un'azienda.
  accovacciàrsi,  v. rifl. Rannicchiarsi, acquattarsi. ~ accoccolarsi. <> ergersi. 
  
 v. rifl. to  crouch.
  accovonàre,  v. tr. Riunire e legare in covoni piante tagliate di cereali.
  accozzàglia,  sf. Insieme disordinato di persone o cose. ~ congerie. 
  
 sf. hotchpotch, jumble.
  accozzàme,  sm. Accozzaglia.
  accozzaménto,  sm. Unione disordinata e senza un criterio preciso di cose o  persone.
  accozzàre,  v. v. tr. Mettere insieme cose e persone senza  ordine; mettere insieme due o più colori non intonati l'uno con l'altro. 
  v. rifl. e rifl. rec. Riunirsi, adunarsi. 
  
  lat. volg. coctionare,  deriv. da coctio,-onis mediatore.
  accòzzo,  sm. Accozzamento; complesso delle cose accozzate.
  Accra Capitale della repubblica del Ghana (1.500.000 ab.) situata nel golfo di  Guinea. Fondata dai danesi nel 1661 come base commerciale, divenne capoluogo  del territorio della Costa d'Oro nel 1877. Nel 1958 ha ospitato la prima  conferenza panafricana. La sua economia si fonda su industrie alimentari,  tessili, chimiche e metalmeccaniche; il suo porto è molto attivo anche in virtù  del fatto di essere collegato con l'interno da reti stradali e ferroviarie  efficienti. È sede di università e annovera anche alcune fortezze del periodo  danese (fortezza di Christianborg).
  accreditàbile,  agg. Che si può accreditare.
  accreditaménto,  sm. 1 L'accreditare. 2 Operazione contabile  con cui si mette a disposizione di qualcuno una somma.
  accreditànte,  sm. e sf. Persona o ente che, mediante un'apertura di credito, si  impegna a tenere a disposizione di altri una somma per un tempo stabilito.
  accreditàre,  v. tr. 1 Avvalorare, convalidare. ~ supportare. <> screditare. 2 Scrivere a credito. 3 Provvedere un diplomatico di  lettere credenziali. 
  
 v. tr. to  accredit, to credit, (notizia) to confirm the truth of. 
  
  da a-+ deriv.  da credito.
  accreditatàrio,  sm. Beneficiario di un'apertura di credito eseguita da una  banca per conto di un suo cliente.
  accreditàto,  agg. e sm. agg. 1 Che gode di credito. ~ stimato. • persona accreditata. 2 Munito di credenziali. • diplomatico accreditato. 
  sm. Persona a favore della quale è fatta un'apertura di credito.
  accrédito,  sm. Accreditamento. 
  
 sm. (banc.) crediting,  credit.
  accrescènte,  agg. Relativo a quelle parti del fiore, escluso l'ovario, che  continuano ad aumentare dopo la fecondazione, fino alla maturazione dei frutti.
  accréscere,  v. v. tr. Rendere maggiore, aumentare. ~ arricchire. <> attenuare. 
  v. intr. pron. Ingrandirsi. 
  
 v. tr. to increase. v. intr. pron. to grow, to increase. 
  
  lat. adcrescere.
  accresciménto,  sm. 1 Aumento delle dimensioni di qualcosa. <> riduzione. 2 In biologia, incremento di massa o volume corporei,  caratteristico di ciascuna specie, conseguente all'aumento del numero di  cellule o della loro dimensione. ~ crescita. 
  • Negli esseri umani è funzione di fattori genetici, ormonali,  ambientali e nutrizionali e interessa in misura diversa i vari organi.  L'accrescimento embrionale è alimentato dalle riserve nutritive dell'embrione o  della placenta materna (Mammiferi placentari). Quello postembrionale ha termine  al raggiungimento della maturità sessuale di un individuo. L'alterazione delle  ghiandole endocrine, specialmente dell'ipofisi che produce l'ormone della  crescita o somatotropo, ne determina la disfunzione (auxopatia)  sotto forma di nanismo o gigantismo. 
  In diritto l'aumento delle quote ereditarie di altri destinatari nel caso in  cui non vi sia destinatario dell'eredità.
  accrescitìvo,  agg. e sm. agg. 1 Atto ad accrescere. 2 Atto a  conferire un significato di ulteriore grandezza alla parola. • suffissi  accrescitivi. 
  sm. Sostantivo o aggettivo alterato formato con l'aggiunta di un  suffisso indicante accrescimento. 
  
 agg. e sm. augmentative.
  accrochage,  sm. invar. Collisione fra due imbarcazioni durante una gara.
  accùbito,  sm. 1 Letto conviviale in uso presso i romani. 2 Il distendersi appoggiandosi su un fianco.
  accucciàrsi,  v. rifl. 1 Detto di cani, mettersi a cuccia. 2 Detto di persona, rannicchiarsi. ~ accoccolarsi. <> alzarsi. 
  
 v. rifl. to  lie down
  accudìre,  v. v. tr. Assistere. 
  v. intr. Attendere con cura a un lavoro. ~ dedicarsi. <> trascurare. 
  
 v. tr. e intr. to  attend to. 
  
  spagn. acudir.
  acculàre,  v. v. tr. 1 Far rinculare un animale. 2 Appoggiare all'indietro riferito ai veicoli. 
  v. rifl. 1 Accovacciarsi per terra riferito ad animali in genere. 2 Insediarsi.
  acculàrsi,  v. rifl. Detto dei quadrupedi, sedersi sulla parte posteriore del  corpo poggiando sulle zampe davanti.
  acculattàta,  sf. Pena infamante inflitta ai debitori insolventi in uso  nel medioevo. Spogliati dovevano sedersi ripetutamente su una pietra e  dichiarare che ogni loro avere sarebbe stato ceduto ai creditori.
  acculturaménto,  sm. Acculturazione.
  acculturàre,  v. v. tr. Far compiere un processo di  acculturazione. 
  v. rifl. Adattarsi volontariamente o forzatamente a un processo di  acculturazione.
  acculturazióne,  sf. Processo che consente la modifica o l'incremento del  patrimonio culturale di una società a seguito di contatti con una società  diversa, determinati dall'assimilazione di conoscenze estranee che possono  anche produrre il totale o parziale abbandono delle conoscenze tradizionali.  Principali cause di esso sono il predominio economico, l'interscambio, le  conquiste belliche e le migrazioni. Tali processi non hanno carattere  deterministico o univoco, ma sono in genere prodotti da meccanismi di  assimilazione reciproca, studiati principalmente dagli statunitensi R. Linton,  R. Redfield, M. Herskovits.
  Accúmoli Comune in provincia di Rieti (758 ab., CAP 02011, TEL. 0746).
  accumulàbile,  agg. Che si può accumulare.
  accumulàre,  v. v. tr. 1 Ammassare. ~ ammucchiare. <> disperdere. 2 Raccogliere in quantità. ~ accantonare. <> dilapidare. 
  v. intr. pron. Fare cumulo, ammassarsi. 
  
 v. tr. e intr.  pron. to accumulate. 
  
  lat. accumulare,  comp. da ad-+ cumulare, deriv. da cumulus mucchio.
  accumulatóre,  sm. Dispositivo in grado di immagazzinare energia elettrica,  termica o idraulica e di restituirla a richiesta. L'accumulatore elettrico, o  pila chimica secondaria, trasforma l'energia elettrica in energia chimica e  viceversa ed è formato da un contenitore isolante, o cella, contenente  due elettrodi metallici, uno negativo, o catodo, e uno positivo, o anodo,  immersi in un liquido detto elettrolita. Nel processo detto di carica,  l'energia elettrica fornita da un generatore esterno subisce delle  trasformazioni chimiche. Nel corso del processo opposto, o scarica, le  sostanze chimiche prodotte reagendo liberano l'energia elettrica somministrata  durante la carica. La capacità degli accumulatori ha come unità di misura l'amperora (Ah). Ogni carica e scarica produce la dissipazione di una certa quantità di  energia sotto forma di calore. Il collegamento degli accumulatori è, in genere,  seriale. I tipi più diffusi sono: accumulatore alcalino a nichel-ferro,  con elettrodo negativo in Fe e positivo in idrossido di nichel e idrossido di  potassio quale elettrolita; l'accumulatore alcalino a nichel-cadmio in cui il Cd prende il posto del Fe; l'accumulatore acido a piombo, con  elettrodi in Pb e acido solforico quale elettrolita. 
  Nel linguaggio informatico indica il registro principale di lavoro della CPU di  un computer. 
  Accumulatore idraulico 
  Raccoglie liquido a pressione costante producendo energia che può azionare un  motore idraulico. 
  Accumulatore termico 
  È costituito da sostanze ad alta capacità termica e raccoglie energia sotto  forma di calore. Esempi di questo tipo di accumulatore sono lo scaldaacqua domestico, il cui funzionamento è noto a tutti, oppure l'accumulatore a  vapore, formato da un contenitore isolato, in cui è posta una quantità  d'acqua e nel quale viene introdotto vapore che, condensando, aumenta la  temperatura dell'acqua e la pressione interna. Quando occorre vapore, si apre  una valvola che diminuisce la pressione facendo sì che l'acqua possa liberare  vapore. 
  
 sm. accumulator.
  accumulaziòne,  sf. 1 L'atto di accumulare. • accumulazione  di energie, ricchezza. 2 Deposito geologico. 
  • In economia è il processo che consente di sottrarre beni o denaro al  consumo per destinarli ad accrescere la produzione futura; specificamente,  quota dell'investimento che eccede l'ammortamento e che viene trasferita in  conto capitale in una realtà economica. Qualora tutto il prodotto annuale di un  sistema economico venisse utilizzato per il reintegro del capitale impiegato e  per il consumo, tale sistema resterebbe stazionario. Se invece lo stesso  prodotto, detratta la quota necessaria a rifondere il capitale investito,  venisse solo in parte dedicato al consumo e in parte investito per espandere la  produzione stessa, il sistema tende all'accumulo. Nel marxismo, è il processo  che permise di raccogliere i capitali occorrenti a formare il capitalismo  industriale moderno a scapito dell'agricoltura feudale e  dell'artigianato. 
  Accumulazione originaria 
  In geologia, sedimentazione di materiali vari sulla superficie terrestre e sul  fondo del mare, a seguito di cause meccaniche, organiche o chimiche. I depositi  di accumulazione, nei quali i detriti si sono cementati per effetto della  pressione e dell'acqua, hanno dato origine alle rocce sedimentarie. Tali  formazioni sono caratterizzate da un aspetto stratificato, dovuto al succedersi  nei millenni di detriti di natura diversa e di variazioni ambientali e  climatiche. 
  Punto di accumulazione 
  Viene definito punto di accumulazione un sottoinsieme A di uno spazio  topologico un punto (di A o no) in ogni intorno del quale siano contenuti altri  appartenenti ad A. Viene chiamato derivato di A l'insieme di tutti i  suoi punti di accumulazione. Un punto di A che non sia di accumulazione per  viene definito punto isolato (possiede un intorno che non contiene altri  punti di A). 
  Funzione di accumulazione 
  Con riferimento a insiemi di funzioni continue all'interno dei quali si  definisce una successione, è l'elemento verso il quale si verifica la  convergenza uniforme delle successioni.
  accùmulo,  sm. Accumulazione. ~ ammasso. <> dispersione. 
  
 sm. accumulation.
  accurataménte,  avv. Con attenzione. ~ scrupolosamente. <> negligentemente.
  accuratézza,  sf. Attenzione scrupolosa nel compiere qualcosa. ~ applicazione. <> sciatteria. 
  
 sf. accuracy,  precision, care.
  accuràto,  agg. 1 Fatto con cura. ~ preciso. <> trasandato. 2 Che opera con diligenza. 
  
 agg. accurate,  precise, careful. 
  
  lat. accuratus,  p.p. di accurare fare con cura.
  Accùrsio (Bagnolo, Firenze 1184-Firenze o Bologna 1260) Giurista della scuola di  Bologna, ebbe come insegnanti Baldovini e Azzone; elaborò la Magna Glossa,  scritto fondamentale del diritto comune, ordinando annotazioni di glossatori  precedenti del Corpus iuris civilis. L'imponente opera conta più di  100.000 glosse. Insegnò all'università di Bologna per circa quarant'anni.
  accùsa,  sf. 1 Attribuzione di colpa. ~ denuncia. <> discolpa. • accusa pubblica, accusa fatta dal pubblico ministero. 2 Imputazione. ~ rimprovero. 3 Pubblico ministero. 4 Addebito di colpevolezza fatto nei confronti di una persona per biasimarla. LOC:  accusa di negligenza. 
  
 sf. accusation, (dir.) charge, (pubblica accusa) Public Prosecutor. 
  
  deriv. da accusare.
  accusàbile,  agg. Che si può accusare.
  accusàre,  v. v. tr. 1 Muovere un'accusa a qualcuno. ~ incolpare. <> scagionare. LOC: accusare di omicidio. 2 Manifestare, rivelare. • accusare un dolore. 3 Dichiarare. 4 Denunciare. • il tuo silenzio ti accusa, ti mostra  colpevole. 
  v. rifl. Dichiararsi colpevole. <> discolparsi. 
  
 v. tr. to  accuse, (dir.) to charge. 
  
  lat. accusare,  comp. da ad-+ causare, addurre come causa. 
  • J'accuse! (Io accuso) Titolo della lettera aperta di Émile Zola  al presidente della Repubblica Felice Faure sull'affare Dreyfus.
  accusatìvo,  agg. e sm. agg. Caso accusativo. 
  sm. Caso della declinazione indoeuropea indicante il complemento  oggetto, l'estensione nello spazio e nel tempo, la direzione, la relazione.
  accusàto,  sm. Chi è in stato di accusa. ~ imputato. 
  
 sm. accused,  defendant.
  accusatóre,  sm. Chi accusa; chi denuncia e sostiene un'accusa. 
  
 sm. accuser.
  accusatòrio,  agg. 1 Che contiene un'accusa o che a essa si  riferisce. 2 Che serve ad accusare. 
  Sistema accusatorio 
  Procedimento penale, di stampo anglosassone, le cui caratteristiche primarie  sono la pubblicità e l'oralità, e nel corso del quale l'accusa determina sin da  principio le caratteristiche del dibattimento per consentire all'imputato di  predisporre al meglio la difesa, attribuendo un ruolo paritario ad accusa e  accusato, al fine di evitare abusi a carico di quest'ultimo. A esso si  contrapponeva il sistema inquisitorio in vigore nei paesi latini. Dal 1989, è  stato introdotto il sistema accusatorio anche in Italia.
  ace,  sm. invar. 1 Nel tennis, battuta imprendibile. 2 Bevanda all'arancia-carota-limone
  acebutolòlo,  sm. Termine che designa un farmaco della categoria  beta-bloccante utilizzato nelle terapie antiipertensive.
  acefalìa,  sf. Mancanza totale o parziale della testa.
  acèfalo,  agg. e sm. agg. 1 Che è senza capo; libro acefalo,  privo dell'intestazione o delle prime pagine. 2 Nella metrica latina e  greca, detto di verso che manca della prima sillaba. 
  sm. Ogni appartenente alla classe degli Acefali. 
  
  lat. tardo acephalus,  greco akèphalos, comp. da a-+ deriv. da kephalè testa.
  Aceh Distretto speciale (3.416.000 ab.) dell'Indonesia, nell'isola di Sumatra.
  Acèli 1 Ordine di vermi tubellari marini mancanti del tubo digerente e dell'organo  escretore. 2 Ordine di Molluschi Gasteropodi privi della cavità palleale  e aventi la conchiglia ridotta.
  acellulàre,  agg. Privo di cellule o di struttura cellulare.
  acenocumaròlo,  sm. Termine che designa un farmaco anticoagulante, inibitore  della sintesi della protrombina; viene utilizzato per il trattamento delle  trombosi.
  Aceràcee Famiglia di piante legnose che comprende solo il genere Acer diffuse  nelle zone temperate e fredde dell'emisfero boreale.
  aceràia,  o acéreta, sf., o acéreto, sm. Bosco o luogo piantato ad  aceri.
  acerbaménte,  avv. In modo acerbo; innanzi tempo, prematuramente.
  acerbàre,  v. v. tr. Inasprire. ~ addolorare. 
  v. rifl. Inasprirsi. ~ aggravarsi.
  acerbità,  sf. 1 Qualità di acerbo. 2 Asprezza, durezza  d'animo. ~ severità. <> dolcezza. 
  
  lat. acerbitas,-atis.
  acèrbo,  agg. 1 Non maturo. ~ immaturo. <> navigato. 2 Acre, aspro. ~ agro. <> dolce. 
  
 agg. bitter, immature, unripe.
  Acèrbo, Giàcomo (Loreto Aprutino  1888-Roma 1969) Uomo politico del fascismo. Diede il nome alla legge elettorale  maggioritaria approvata nel 1923.
  Acerènza Comune in  provincia di Potenza (3.043 ab., CAP 85011, TEL. 0971).
  aceréta, o  aceréto, sf. o sm. Bosco di aceri.
  Acèrno Comune in  provincia di Salerno (3.185 ab., CAP 84042, TEL. 089).
  àcero, sm. Genere di piante  arboree (Acer), spontanee e non spontanee, della famiglia delle Aceracee  e dell'ordine delle Terebintali che annovera circa 120 specie in Europa, Asia e  America del nord. Gli aceri presentano foglie in genere lobate e caduche,  chiome folte, tronco diritto e corteccia liscia, frutti a disamare. Alcune  speci producono legni particolarmente adatti all'ebanisteria. Le varietà di  acero presenti in Italia sono l'acero di monte, l'acero campestre, l'acero  minore e l'acero a riccio. Nell'America del nord si trovano l'acero dello  zucchero e l'acero americano (non spontanei). 
  
 sm. maple.
  Acero, Vicente (notizie dal  1714 al 1738) Architetto spagnolo. Il suo stile rivela ispirazioni eclettiche,  con la combinazione di temi di stile plateresco e mudéjar. Tra le opere, la  facciata della cattedrale di Guadix (1714-1720).
  aceróso, agg. Aghiforme.
  Acèrra Comune in  provincia di Napoli (41.311 ab., CAP 80011, TEL. 081). Centro agricolo e  commerciale (coltivazione e mercato di ortaggi, frutta, tabacco e barbabietole)  e industriale (prodotti alimentari). Nota già nel IV sec. a. C. con il nome di Acerrae.  Gli abitanti sono detti Acerrani.
  acèrra, sf. 1 Cofanetto che conteneva l'incenso usato nei sacrifici. 2 Altare  portatile sul quale si bruciavano i profumi presso il letto del morto.
  acerrimaménte,  avv. In modo implacabile.
  acèrrimo, agg.  sup.(di  acre) Molto fiero, irriducibile, veemente. ~ accanito. 
  
 agg. very fierce.
  acèrvo, sm. Mucchio di cose  adunate insieme.
  acescènte, agg. Che tende a  inacidire.
  acescènza, sf. Malattia dei  vini provocata da batteri che ossidano l'alcol ad acido acetico.
  acetàbolo, sm. 1 Cavità  articolare emisferica dell'osso iliaco che accoglie la testa del femore. ~ cotile. 2 Ampolla per l'aceto in uso presso i Romani.
  acetabulària, sf. Genere di Alghe  verdi marine uninucleate.
  acetammìde, sf. Ammide  dell'acido acetico ottenuto per disidratazione dell'acetato di ammonio. Di  odore sgradevole, fonde a 81 °C e bolle a 222 °C.
  acetàto, sm. 1 Sale  dell'acido acetico. 2 Materia plastica e fibra tessile artificiale. 
  
 sm. acetate. 
  • Denominazione che comprende sali (sostanze solide cristalline, con  diversi gradi di solubilità) ed esteri (sostanze allo stato liquido,  caratterizzate da una volatilità più o meno accentuata) dell'acido acetico. Gli  acetati vengono prodotti facendo reagire un alcol o una base con l'acido  acetico e sono impiegati prevalentemente per produrre coloranti, nelle sintesi  organiche e in profumeria. L'acetato di piombo basico viene definito acqua  vegetominerale, mentre l'acetato di rame, più o meno basico, prende il nome  comune di verderame. L'acetato di sodio viene utilizzato in fotografia.  L'acetato di piombo viene impiegato nell'industria tessile in qualità di  impermeabilizzante e di mordente. L'acetato di alluminio, assieme all'alizarina,  trova impiego nelle tinture con funzioni di mordente. L'acetato di cellulosa  (generalmente chiamato acetato, senza ulteriori specificazioni) è  abitualmente utilizzato per la fabbricazione di pellicole fotografiche e  cinematografiche, tessuti e fibre sintetiche.
  acetazolamìde,  sf. Termine che designa un diuretico utilizzato in particolare nella cura del  glaucoma.
  acètico, acido Composto  organico, di formula CH3COOH e dal caratteristico odore pungente.  Industrialmente si può ottenere per ossidazione dell'aldeide acetica con aria a  50 °C o per distillazione del legno. In natura si forma in modo spontaneo nel  vino esposto all'aria per l'azione di microrganismi (Acetobacter). Dopo  la produzione, si procede alla concentrazione della soluzione acquosa mediante  sostanze in grado di fissare uno dei due componenti (solitamente l'acqua).  Specialmente quando è ad alto grado di purezza (superiore al 99%) viene  conservato e trasportato in contenitori di alluminio. A tale concentrazione (acido  acetico glaciale) può infatti congelare a temperatura ambiente, con  incremento del proprio volume. Viene utilizzato per produrre anidride acetica,  solventi organici e acetati metallici.
  acetificàre, v.  tr. Trasformare alcol in acido acetico.
  acetificazióne,  sf. Processo di produzione dell'aceto dai liquidi alcolici per ossidazione  atmosferica.
  acetifìcio, sm. Stabilimento per  la produzione dell'aceto.
  acètil- Primo elemento  che nella terminologia chimica sta a indicare la sostituzione in una molecola  organica di un atomo di idrogeno col gruppo acetile.
  acetilacètico,  agg. Prototipo dei b-chetoacidi, il cui estere etilico è un liquido di odore etereo  che bolle a 180 °C ca.
  acetilbenzène,  sm. Sinonimo di acetofenone.
  acetilcolìna, sf. Composto  organico prodotto da alcune terminazioni nervose con funzioni di mediatore  nella trasmissione degli impulsi neurologici. Scoperta da Otto Loewi e Henry  Hallett Dale negli anni '40, l'acetilcolina (estere acetico della colina) viene  generata dai nervi parasimpatici. L'azione dell'acetilcolina si estrinseca  nelle sinapsi, attivando la comunicazione tra due neuroni o tra un neurone e  una cellula muscolare. Dopo aver adempiuto alla propria missione, viene resa  inattiva dalla colinesterasi mediante trasformazione in colina e acido acetico.
  acetilène, sm. Idrocarburo  insaturo caratterizzato da un triplice legame tra i suoi due atomi di carbonio  e primo termine della serie degli alchini. Si presenta sotto forma di gas  incolore, tossico e soffocante, assai luminoso, di odore ripugnante, facilmente  esplosivo se portato allo stato liquido o se compresso. Viene ottenuto  idrolizzando il carburo di calcio o ossidando parzialmente il metano. Si  impiega per illuminare e per alimentare i cannelli ossiacetilenici nelle  saldature e per la preparazione di alcuni composti organici di base (acido  acetico) e insaturi per produrre polimeri.
  acetilsalicìlico,  agg. Detto di derivato acetilico dell'acido salicilico. 
  Acido acetilsalicilico 
  (CH2COOC6H4COOH) Acido organico monobasico  noto commercialmente come aspirina, preparato eseguendo l'acetilazione  dell'acido 2-idrossibenzoico. Ha proprietà terapeutiche (febbrifughe,  antireumatiche, antinevralgiche e analgesiche).
  acetilùro, sm. Nome assegnato  ai sali metallici derivati dall'acetilene. Alcuni, come quelli di rame e di  argento, possono essere esplosivi allo stato secco.
  acetìmetro, sm. Apparecchio atto  a determinare il contenuto in acido acetico dell'aceto.
  acéto, sm. 1 Vino  che ha subito una fermentazione acida, utilizzato come condimento o nella  conservazione di alcuni prodotti alimentari. • mettere sott'aceto,  conservare in aceto. 2 Derivato dell'acido acetico. 3 Medicamenti  ottenuti da una soluzione con aceto. 
  
 sm. vinegar. 
  
  lat. acetum. 
  • La fermentazione acetica viene prodotta da microorganismi del genere Acetobacter che eseguono il fissaggio dell'ossigeno nell'etanolo a temperatura non  superiore ai 30 °C, mentre la gradazione alcolica dei vini non deve superare il  12-15%. Viene impiegato nell'alimentazione quale condimento e conservante.
  acetobàcter, o  acetobattèri, sm. Genere di Batteri Schizomiceti della famiglia delle  Pseudomonadacee. Si presentano sotto forma di bastoncini microscopici, sono  esclusivamente aerobi e possono ossidare vari composti e acidi organici.
  acetoesamìde, sf. Termine che  designa un farmaco della categoria delle sulfaniluree che stimola la produzione  di insulina.
  acetofenóne, sm. Chetone di forma  CH3COC6H5; fonde a 21 °C e bolle a 202 °C. È  ottenuto tramite il cloruro di acetile sul benzene in presenza di cloruro di  alluminio anidro. ~ acetilbenzene, metilfenilchetone.
  acetòmetro, o  acetìmetro, sm. Acidimetro utilizzato per stabilire la concentrazione degli  aceti.
  acetóne, sm. Composto  organico di formula CH3COCH3; tra i chetoni è il più  semplice e importante. È un liquido incolore, volatile, infiammabile e  dall'odore pungente. Si ottiene per deidrogenazione catalitica del 2-propanolo  o per demolizione batterica degli idrati di carbonio nella fermentazione di  glucosio, maltosio, amido e destrina. Particolarmente usato come solvente di  vernici, coloranti, resine e grassi oltre che per la preparazione di molti  composti organici e della seta artificiale. Nell'organismo, in condizioni  normali, si trova in piccole quantità nel sangue, nelle urine, nel sudore e  nell'alito; la sua presenza aumenta in seguito a specifiche patologie. 
  
 sm. (per unghie) nail varnish  remover.
  acetonemìa, sf. Accumulo nel  sangue di corpi chetonici causato dal digiuno o dal diabete.
  acetonùria, sf. Accumulo di  corpi chetonici nell'urina causato dal digiuno o dal diabete.
  acetósa, sf. Angiosperma (Rumex  acetosa) della famiglia delle Poligonacee e dell'ordine delle Poligonali.  Cresce nei prati delle zone montuose europee.
  acetosèlla, sf. Nome comune di  varie specie di Rulex e di Oxalis. ~ trifoglio acetoso.
  acetosità, sf. Sapore acido, di  aceto.
  acetóso, agg. Che contiene  aceto o sa di aceto.
  Achab 
"Moby Dick"
  Achelòo Nella mitologia,  divinità fluviale, figlio di Oceano e Teti. Si oppose a Eracle per amore di  Deianira, ma fu vinto. 
  Acheloo 
  Fiume (220 km) della Grecia che sfocia nel mar Ionio.
  Achemènidi Dinastia  persiana in origine affermatasi regnando sulla Susiana, i cui rappresentanti  principali furono il capostipite Achemene (VII sec. a. C.), da cui la dinastia  prende nome, Ciro il Grande (VI sec. a. C.), Cambise II (figlio di Ciro il  Grande, V sec. a. C.), Dario I (IV sec. a. C.) e Serse I (figlio di Dario I, IV  sec. a. C.).
  Achenbach,  Andreas (Kassel 1815-Düsseldorf 1910) Pittore tedesco. Tra le opere, una Marina (Milano, Galleria d'Arte Moderna).
  Acheng Città (287.000  ab.) della Cina, nella provincia di Heilongjiang (Manciuria).
  achènio, sm. Frutto secco  indeiscente a un solo ovulo, con il pericarpo sottile e non saldato al seme.
  Achèo Chiamato in  greco Achaiós, nipote del re Elleno e fratello di Ione: era nella mitologia il  capostipite degli achei, stirpe dell'epoca leggendaria della Grecia antica.  Storicamente, gli achei si stabilirono nel Peloponneso probabilmente intorno al  2000 a. C., e diedero origine alla fiorente civiltà micenea.
  achèo, agg. e sm. 1 In  epoca storica, ogni appartenente alle popolazioni stanziate nell'antica Acaia. 2 Con il termine acheo si designa anche l'antico dialetto greco nordoccidentale  della regione dell'Acaia. 
  Confederazione achea 
  Confederazione di dodici città dell'Acaia (280 a. C.-270 a. C.) con il fine di  conservare l'indipendenza da Sparta e dalla Macedonia. Guidata da Arato di  Sicione, conseguì la conquista di Corinto (243 a. C.). In seguito alle vittorie  spartane, essa si alleò con Antigono Dosone di Macedonia che sconfisse il  sovrano di Sparta a Sellasia (222 a. C.). Nel corso della seconda guerra  macedonica la lega si alleò con i romani (200 a. C.-197 a. C.) che la  ricompensarono con il controllo dell'intero Peloponneso. Successivamente, fu  disciolta dai romani in seguito alla vittoria a Leucopetra e alla distruzione  di Corinto (146 a. C.)
  Achernar Stella, di  colore blu bianco, individuabile nella costellazione di Eridano per la sua  eccezionale luminosità (magnitudine 0,6), per la quale è al nono posto di tutto  il cielo.
  Acherónte Fiume greco  della regione dell'Epiro, che attraversa la palude di Acherusia e si getta nel  Mar Ionio. Suo affluente è il Cocito. Ha corso parzialmente sotterraneo e per  questa caratteristica diede nome nella mitologia greca al fiume infernale  coincidente con l'ingresso al regno dei morti. Porta il nome di un figlio di  Elio (Sole) e di Gea (Terra) trasformato in fiume da Zeus perché reo di aver  fornito acque ai Titani mentre erano in lotta con gli dei. Come l'Ostige, era  considerato un fiume che le ombre dei morti attraversavano senza speranza di  ritorno. Su di esso le anime dei defunti erano traghettate da Caronte, nota  figura mitologica descritta da Dante in un canto dell'Inferno.
  acherontèo, agg. Dell'Acheronte e  quindi dell'Inferno o, più genericamente, dell'oltretomba.
  acheròntia, sf. Genere di  farfalle sfingidi. Vi appartiene l'atropo, detto anche testa di morto per via  del teschio giallo che porta sul dorso del torace.
  acheropìta, sf. Nome attribuito  alle immagini che, secondo la tradizione, erano opera miracolosa. 
  
  a privativo + greco chéir mano  e poietós fatto.
  acherùsio, agg. Proprio  dell'Acheronte. Per estensione l'Acherusia era quella palude formata  alla foce dell'Acheronte.
  acheuleàno, agg.  e sm. Cultura preistorica del Paleolitico inferiore che corrisponde al secondo stadio  delle tecniche della pietra scheggiata.
  achievement, sm.  invar. In sociologia e psicologia sociale, il need for achievement è  considerato uno dei più importanti impulsi dell'azione per cui gli uomini sono  spinti ad agire per conseguire un'affermazione di sé. 
  
  dall'omonima parola inglese il cui  significato è riuscita, successo.
  achilìa, sf. Carenza nel  succo gastrico di pepsina e di acido cloridrico causata da malattie dello  stomaco.
  Achìlle  (astronomia) In astronomia nome di uno dei moltissimi pianetini o asteroidi, presenti tra le  orbite di Giove e Marte; è di piccolissime dimensioni e fa parte degli oggetti  Apollo, nome con il quale fu denominato il primo dei trentadue pianetini del  gruppo scoperti fino a oggi. Venne scoperto nel 1905 e contribuì a confermare  la tesi di Lagrange, secondo cui, se tre corpi si trovano nei vertici di un  triangolo equilatero e si attraggono reciprocamente secondo le leggi di Newton,  devono orbitare mantenendo la stessa posizione nei vertici del triangolo  stesso.
  Achìlle  (mitologia) In mitologia, eroe greco, protagonista dell'Iliade, figlio di Teti e di Peleo,  sovrano dei Mirmidoni. Secondo la leggenda, Achille fu reso invulnerabile dalla  madre che lo immerse nel fiume Stige trattenendolo per un tallone, che quindi  restò vulnerabile. Si distinse nella guerra di Troia ma lasciò il conflitto  dopo che Agamennone gli sottrasse la schiava Briseide. Tornò al conflitto solo  per vendicare Patroclo, suo amico, ucciso da Ettore. Achille a sua volta uccise  quest'ultimo, ma fu poi ferito a morte da un dardo scagliato da Paride che lo  colpì nel tallone. 
  Tendine d'Achille 
  Tendine che unisce la parte inferiore del tricipite del polpaccio al calcagno.
  Achìlle, pittóre  di (ca. 450-ca. 400 a. C.) Ceramista greco. Tra le opere Anfora con Achille (ca.  440, Vaticano, Musei Vaticani).
  achillèa, sf. Genere di piante  erbacee perenni tipiche delle zone temperate e fredde dell'emisfero  settentrionale. Appartiene alla famiglia delle Composite.
  Achilleide Poema di P. P.  Stazio (I sec.).
  Achillìni,  Alessàndro (Bologna 1463-1512) Medico e filosofo. In qualità di anatomista, si collocò in  una posizione critica nei confronti di Galeno e utilizzò nuovi metodi  d'indagine clinica. A lui si deve la scoperta di martello e incudine nella struttura  ossea dell'orecchio e una maggiore conoscenza degli apparati digerente e  urinario. Come filosofo, seguì l'interpretazione data da Averroè del pensiero  aristotelico. Tra le sue opere, i trattati Humani corporis anatomia e Annotationes  anatomiae e il De intelligentiis quodlibeta.
  Achmadulina,  Bella (Mosca 1937-) Poetessa. Tra le opere La corda (1962) e Lezione di  musica (1969).
  Achmatova, Anna (Odessa  1889-Domodedovo, Mosca 1966) Pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko, ripreso dal  cognome della nonna. Poetessa. Figlia di un ingegnere meccanico di marina, che,  ritiratosi in pensione, si trasferì con la famiglia nei pressi di Pietroburgo.  Studiò prima a Kiev, frequentando il ginnasio dal 1905 al 1907, e  successivamente frequentò l'università a Pietroburgo seguendo i corsi di storia  della letteratura. Scrisse la prima poesia a undici anni. La sua prima poesia  pubblicata risale al 1907. Nel 1910 e nel 1911 trascorse alcuni mesi a Parigi,  dove conobbe il pittore Amedeo Modigliani, che la ritrasse in numerosi dipinti,  dei quali solo uno risulta conservato. Nel 1912 effettuò un viaggio in Italia,  visitando Genova, Pisa, Firenze, Bologna, Padova e Venezia. Ne trasse  un'impressione profonda. Fece parte del gruppo acmeista guidato dal suo primo  marito, il poeta Sergej Gumiliëv, fino alla sua tragica fine (1921). Si era  sposata con Gumiliëv nel 1910, divorziarono nel 1918. Il successivo matrimonio  con l'archeologo Vladimir Silejko fu di breve durata. La fucilazione di  Gumiliëv a opera dei bolscevichi segnò un trauma terribile, del quale sono  reperibili tracce nella sua poesia successiva. Per un ventennio si chiuse nel  silenzio (In questo terrore non posso più cantare) ma si rifiutò di  abbandonare la Russia (Non sto con coloro che abbandonarono ai nemici la  terra da straziare. L'esule mi fa una pena eterna. Come un malato o come un  detenuto). Preferì condividere le condizioni del popolo russo. Il 13 marzo  1938, il figlio Lev Nikolaevic Gumiliëv venne arrestato come persona sospetta  di ostilità al regime e imprigionato nel carcere di Pietroburgo (allora  denominata Leningrado). Per diciassette mesi (Sono diciassette mesi che  grido, che ti chiamo a casa), in attesa della sentenza, l'Achmatova subì le  umiliazioni e i drammi di numerose madri sovietiche (Non riesco a capire ora  chi sia la belva o l'uomo e se dovrò attendere a lungo l'esecuzione). Il  processo si concluse con la condanna e la deportazione di Lev Gumiliëv in  Siberia. La raccolta Requiem è il racconto poetico di questo periodo  angoscioso e l'eco del dolore e del vuoto prodotto dalla condanna. Una delle  migliaia di vittime del comunismo. Il figlio non era altro che uno dei tanti  casi. Il suo dolore era quello di tante madri russe presenti e passate in una  storia crudele (Come le mogli degli strelizzi, urlerò sotto le torri del  Cremlino). Allo scoppio della guerra, Lev chiese di essere arruolato  nell'esercito e partecipò alla conquista di Berlino, ottenendo anche una  decorazione sul campo. Durante la guerra, quando Pietroburgo era assediata,  l'Achmatova visse a Taskent nell'Uzbekistàn; rientrò a Pietroburgo nel 1944.  Alla fine della guerra, il figlio Lev venne ancora rinchiuso in un campo di  lavoro nell'Asia centrale. Fu liberato solo nel 1949. In quegli stessi anni  sull'Achmatova si abbatté un'ulteriore disgrazia, con l'arresto del terzo  marito, Nikolaj Punin, storico dell'arte accusato di filo-occidentalismo, la  sua condanna e la successiva deportazione in Siberia, dalla quale non avrebbe  più fatto ritorno. Le prime raccolte di poesie dell'Achmatova si muovono palesemente  nel solco del programma acmeista di una poesia in grado di rendere l'essenza  degli oggetti. Vittima della condanna del regime sovietico, che bollò la sua  poesia, come le opere di tanti altri artisti russi, definendola manifestazione  di estetismo e di decadentismo estranea allo spirito del popolo sovietico, nel  1946 venne espulsa dall'Unione degli scrittori. Venne riabilitata dieci anni  dopo in coincidenza con il XX congresso del partito comunista dell'unione  sovietica. Tra le opere Sera (1912), Rosario (un grandissimo  successo letterario, 1914), Lo stormo bianco (1917), Piantaggine (1921), Proprio sul mare (1921), Anno Domini MCMXXI (1922), Il salice (1940), Da sei libri (1940), Requiem (1943), Poema  senza eroe (1942-1962) e La corsa del tempo (1964). Interessata alla  cultura italiana, effettuò un nuovo viaggio in Italia nel 1964, visitando Roma  e la Sicilia, dove ricevette il premio letterario Etna-Taormina.  Successivamente fu in Inghilterra, dove ricevette all'università di Oxford la  laurea honoris causa. e curò la traduzione in russo dei Canti di  G. Leopardi. È considerata una delle maggiori esponenti della poesia russa  contemporanea. Nelle prime raccolte pubblicate, i temi prevalenti sono di  natura sentimentale, comunque trasfigurati da una grande sensibilità poetica  unita a un linguaggio straordinariamente semplice ed espressivo. Le drammatiche  vicende familiari e gli orrori della rivoluzione hanno spostato l'attenzione  dell'Achmatova verso temi religiosi (Al Padre disse: Perché mi hai  abbandonato?) ed esistenziali, nei quali il dolore personale è diventato  quello di un popolo.
  Achtung! Banditi Film di guerra,  italiano (1951). Regia di Carlo Lizzani. Interpreti: Gina Lollobrigida, Andrea  Checchi, Lamberto Maggiorani.
  Achurch, Janet (Manchester  1864-1916) Attrice inglese. Interprete di ruoli drammatici, impersonò le  protagoniste dei drammi di Ibsen, tra cui Casa di Bambola e Il  piccolo Eyolf, che, prima in Gran Bretagna, portò al successo.
  ACI Sigla di  Automobile Club d'Italia, di Aereo Club d'Italia e di Azione Cattolica  Italiana.
  Àci Bonaccórsi Comune in  provincia di Catania (2.360 ab., CAP 95020, TEL. 095).
  Àci Castèllo Comune in  provincia di Catania (17.929 ab., CAP 95021, TEL. 095). Località turistica. Vi  si trova il castello normanno del 1076, ricostruito tra il XII e il XIV sec.  Gli abitanti sono detti Castellesi.
  Àci Caténa Comune in  provincia di Catania (20.760 ab., CAP 95022, TEL. 095). Centro agricolo e  turistico. Gli abitanti sono detti Catenoti.
  Àci Sant'Antònio Comune in  provincia di Catania (12.459 ab., CAP 95025, TEL. 095).
  acianoblepsìa,  sf. Parziale cecità rispetto ai colori giallo e blu.
  acìclico, agg. 1 Detto  di fenomeno privo di carattere di periodicità. 2 Detto di fiore che ha  gli elementi disposti a spirale. 3 Detto di composto che non contiene  alcuna catena chiusa di atomi.
  aciculàre, agg. 1 Aghiforme. 2In mineralogia si riferisce a una sostanza cristallizzata in forme  allungate e sottili.
  Acid music, loc.  sost. f. Musica rap con sonorità violente per imitare le sensazioni causate dall'uso di  allucinogeni.
  acidàlia, sf. Genere di  Lepidotteri le larve dei quali attaccano diverse piante come la fava,  l'origano, il timo, la vite, ecc.
  acidaménte, avv. Con astio e  malevolmente.
  acidificànte,  agg. Che rende acido.
  acidificàre, v.  tr. Rendere acido.
  acidificazióne,  sf. Operazione dell'acidificare.
  acidimetrìa, sf. Determinazione  della quantità di acido contenuto in una soluzione.
  acidità, sf. 1 Proprietà degli acidi; concentrazione di ioni idrogeno in una soluzione. 2 L'essere acido. ~ acredine. <> gentilezza. 
  
 sf. acidity. 
  
  lat. aciditas,-atis, deriv. da acidus acido.
  àcido, agg. e sm. agg. 1 Di sapore aspro. ~ pungente. <> dolciastro. 2 Maligno. ~ astioso. <> bonario. 3 Tipico degli  acidi. 
  sm. 1 Composto che, in reazione con una base, dà un sale. 2 Sapore acre. • Il vino ha sapore di acido. 
  
 agg. e sm. acid. 
  
  lat. acidus. 
  • In chimica gli acidi sono composti in grado di sciogliere metalli  liberando idrogeno e producendo sali, di dissociarsi in soluzione acquosa con  produzione di idrogenioni, di reagire con basi e ossidi con produzione di sali,  di fungere da accettore di una coppia di elettroni nelle reazioni chimiche,  nonché di produrre mutazioni cromatiche in determinati coloranti vegetali in  soluzione. Un acido è tanto più forte quanto più è in grado di dissociarsi,  ossia si passa da quelli forti, dissociati in soluzione normale oltre il 50% a  quelli deboli la cui dissociazione può scendere sotto l'1%. Inoltre, virano dal  giallo al rosso il metilarancio e rendono rossa la cartina di tornasole. 
  In geologia, relativo a magmi e rocce silicati in misura superiore al 65%.
  acidofilìa, sf. Sensibilità ai  coloranti anilinici delle strutture extracellulari o intracellulari.
  acidogènesi, sf. Processo di  produzione di sostanze acide.
  acidoresistènza,  sf. Proprietà di certi copri di resistere all'azione decolorante degli acidi fatti  agire tramite colorazione con fucsina fenicata.
  acidòsi, sf. Variazione del  pH del plasma verso l'acidità; il valore critico è 7,4.
  acidulàre, v. tr. Rendere leggermente  acido un liquido o una pietanza aggiungedovi aceto o limone.
  acìdulo, agg. 1 Leggermente acido. 2 Un poco pungente.
  acidùme, sm. Sapore e odore  sgradevolmente acido.
  acìle, sm. Nome del gruppo  organico di formula R-CO-che si riscontra negli acidi carbossilici e nei  derivati.
  acìlico, agg. (pl. m.-ci)  Relativo a composti organici che non contengono nuclei aromatici.
  acìlie, leggi Gruppo di leggi  romane. La più famosa è quella promulgata nel 123 a. C. relativa al delitto di  concussione e di cui è parzialmente conservata un'iscrizione.
  acinèsi, o  acinesìa, sf. Difficoltà o, nei casi limite, impossibilità di compiere determinati movimenti  non legata però a un calo della forza muscolare. È un importante sintomo del morbo  di Parkinson.
  acinesìa, sf. Sindrome  neurologica (acinesia algera) che provoca forte dolore durante  l'attività motoria.
  Acinèti Classe di  Protozoi infusori che comprende piccoli animali acquatici. Possiedono piccoli  tentacoli con i quali afferrano e succhiano le prede.
  acinètico, agg. (pl. m.-ci) 1 In medicina è riferito a quei medicamenti o veleni che immobilizzano un muscolo  o un organo. 2 In biologia la divisione acinetica è quella  divisione riproduttiva che si verifica con modalità differenti da quelle della  cariocinesi e della mitosi.
  acinifórme, agg. Che ha forma di  acino.
  àcino, sm. 1 Comunemente, frutto caratterizzato da piccole dimensioni, di consistenza  carnosa (bacca) relativo a ribes, uva e altre piante che si sviluppa in  grappoli composti. Nella vite si compone di epicarpo, o involucro esterno, di  polpa, mesocarpo ed endocarpo e di semi (vinaccioli). ~ chicco,  granello. 2 In anatomia formazione microscopica di forma rotondeggiante  che comunica con un dotto escretore (acino ghiandolare, polmonare). 
  
 sm. grape. 
  
  lat. acinus.
  acinóso, agg. Che è pieno di  acini.
  acipìmox, sm. Farmaco analogo  all'acido nicotinico. Serve per ridurre i livelli ematici dei trigliceridi e  del colesterolo totale.
  Acireàle Centro in  provincia di Catania (46.226 ab., a. 161 m CAP 95024, TEL. 095) alle pendici  meridionali dell'Etna. Cittadina di origine greca e varie volte rasa al suolo  dalle eruzioni del vicino vulcano. Fu l'Aquilia romana e a seguito della  dominazione di Filippo IV di Spagna assunse la denominazione di Reale (1642). I  principali monumenti (di stile barocco) sono il palazzo Comunale, la chiesa di  San Sebastiano e la basilica di San Pietro e il duomo. È una stazione balneare  e termale; importante la produzione di agrumi.
  acistìa, sf. Mancata  formazione della vescica urinaria di carattere congenito.
  Ackermann, Louise (Parigi  1813-Nizza 1890) Poetessa francese. Collaboratrice del Parnasse contemporain (1876), è autrice di Contes et Poésies (Racconti e poesie, 1863), Poésies philosophiques (Poesie filosofiche, 1874) e Pensées  d'une solitaire (Pensieri di una solitaria, 1882), caratterizzate  dalla perfezione formale tipica della scuola parnassiana.
  Ackermann, Max (Berlino  1887-1975) Pittore tedesco. Studiò a Weimar con H. van der Velde e  successivamente insegnò a Stoccarda. Rappresentante della pittura astratta.
  aclasìa, sf. Impossibilità di  cogliere la differenza tra un tessuto colpito da patologia e uno sano.
  aclassìsmo, sm. Teoria o  tendenza politica che non considera determinanti le opposizioni tra le classi  sociali.
  ACLI Sigla di  Associazioni cristiane lavoratori italiani, associazioni parasindacali nate nel  1944 per opera di rappresentanti cattolici. Sostennero la fondazione di un  sindacato cattolico in seguito allo scioglimento dell'unità sindacale fondando,  nel 1950, il sindacato CISL. Appoggiò la Democrazia cristiana fino al convegno  di Vallombrosa (1970). Nel 1975, con il congresso di Firenze, vi fu un ritorno  a posizioni più moderate e finalmente ottenne nel 1983 il riconoscimento di  associazione di ispirazione cristiana da parte del papa.
  aclìne, agg. Relativo a quei  luoghi in cui l'inclinazione del campo magnetico terrestre è nulla. 
  
  dal greco aklines il cui  significato è che non è inclinato.
  acloridrìa, sf. Incapacità da  parte delle cellule oxintiche di produrre acido cloridrico.
  àcme, sf. Punto  culminante. ~ apogeo.
  acmeìsmo, sm. Detto anche  adamismo, movimento poetico russo fondato nel 1912 da N. Gumil'ëv e S.  Gorodeckij. Auspicava un ritorno alla poesia classica, che potesse  rappresentare con chiarezza l'essenza della realtà (l'acme). Il movimento si  oppose al simbolismo e i suoi seguaci si riunirono attorno alla rivista Apollon.
  acmonital Sigla di acciaio  monetario italiano.
  àcne, sf. Malattia della  pelle dovuta all'infezione suppurativa delle ghiandole sebacee. L'acne  giovanile tipica degli adolescenti si manifesta con pustole spesso purulente o  seborroiche al viso e al dorso; l'acne da esposizione si manifesta con lesioni  pustolatose e l'acne rosacea (couperose) con chiazze rose superficiali al  viso 
  
 sf. acne. 
  
  dal greco akmé, punta.
  acnèico, agg. Affetto da acne.
  acoàsma, sm. Percezione  illusoria di sensazioni uditive.
  acoilìa, sm. Mancanza  dell'addome nel feto; tale anomalia è incompatibile con la vita.
  acolìa, sf. Incapacità  dell'organismo di produrre la bile.
  acolùrico, agg. Ittero durante  il quale l'urina è priva di pigmenti biliari.
  Aconcàgua Vulcano spento  che si trova al confine tra Cile e Argentina, nella catena delle Ande  meridionali. Raggiunge l'altezza di 6.960 m e detiene il primato del continente  americano. Si presenta come un massiccio con estesi ghiacciai nelle parti più  elevate; il limite delle nevi permanenti è sopra ai 4.800 m. Dall'Aconcàgua  nasce il fiume omonimo che scorre verso ovest e si getta nell'oceano Pacifico  vicino a Valparaiso. La sua scalata non presenta particolari difficoltà; fu  effettuata per la prima volta nel 1897 dalla guida svizzera M. Zurbriggen che  la eseguì da solo. L'anno successivo ripeté l'impresa, guidando la spedizione  dell'inglese Fitzgerald. Nel 1934 anche gli italiani Bonacossa, Ghiglione,  Ceresa scalarono la vetta. La cresta sud, più difficile, fu scalata nel 1953 e  la parete sud nel 1954, da una spedizione francese guidata da R. Ferlet, dopo  drammatici giorni di arrampicata.
  acondrìte, sf. Meteorite  dall'aspetto basaltico litoide, composta da olivina, plagioclasio e pirosseni.  Si differenzia dalle condriti per non possedere condrule.
  acondrogènesi,  sf. Mancata formazione del tessuto cartilagineo durante lo sviluppo del feto.
  acondroplasìa,  sf. Precoce ossificazione delle cartilagini, particolarmente degli arti.
  aconfessionàle,  agg. Indipendente da ogni confessione religiosa.
  aconitìna, sf. Diestere degli  acidi benzoico e acetico ricavato dall'aconina. Particolarmente tossica ha  azione analgesica e sedativa.
  acònito, sm. Angiosperma (Aconitum  napellus) della famiglia delle Ranuncolacee e dell'ordine delle  Policarpiche. Pianta velenosa con fiori di colore azzurrognolo.
  Aconquija,  Nevadas del Catena montuosa dell'Argentina (altezza massima con il Cerro del Bolsón 5.550  m).
  acorìa, sf. Assenza della  pupilla.
  Acoriàti Mammiferi privi  di placenta. Vi appartengono i Monotremi e alcuni Marsupiali.
  àcoro, sm. Genere di piante  palustri originarie dell'Asia, ma ora diffuse in tutta Europa. Appartiene alla  famiglia delle Aracee.
  acorticalìsmo,  sm. Alterazione del metabolismo glicidico e dell'equilibrio elettrolitico provocata  dalla mancata produzione di ormoni da parte della corteccia surrenale.
  acotilèdone, agg.  e sf. agg. Di pianta priva di cotiledoni. 
  sf. Pianta priva di cotiledone.
  àcqua, sf. 1 Composto di idrogeno e ossigeno, costituente fondamentale degli organismi. 2 Pioggia. ~ precipitazione, rovescio. 
  
  sf. 1 water; (potabile)  drinking water; (minerale) mineral water; (corrente) running water. 2 (pioggia) rain. 
  
  lat. aqua. 
  • Acqua alle corde. Frase pronunciata durante il trasporto  dell'obelisco di piazza San Pietro. Il papa Sisto V aveva pubblicato un editto  che imponeva che nessuno parlasse durante l'operazione, ma Bresca di San Remo  vedendo che le corde che reggevano il monolito si allungavano, non curandosi  della minaccia papale, gridò la famosa frase. L'operazione riuscì felicemente e  il papa lo ricompensò. 
  • In chimica, è il composto formato da due atomi di idrogeno e uno di  ossigeno (H2O) che in natura si trova allo stato liquido (nei mari e  nei fiumi), solido (ghiacciai e iceberg) e aeriforme (nubi, nebbie). Anche gli  organismi viventi sono fondamentalmente costituiti di acqua, con percentuali  che variano tra il 50% e il 90%. Il corpo di alcuni invertebrati marini, come  le meduse, è addirittura composto da un 95% di acqua. L'organismo umano è  formato per il 65% di acqua (dal 99% del liquido oculare al 2% dello smalto  dentale). Anticamente si pensava che l'acqua fosse un elemento; solo alla fine  del XVIII sec., grazie alle ricerche di H. Cavendish e A. Lavoisier, fu  possibile comprendere la sua natura di composto e nel 1804 J. Gay-Lussac e A.  von Humboldt scoprirono che era formata da due volumi di idrogeno e da uno di  ossigeno. Quando è pura, l'acqua è inodore, insapore e incolore. Quest'ultima  proprietà, tuttavia, vale solo per piccole quantità, mentre grandi masse di  liquido assumono una colorazione azzurrina. L'acqua presente allo stato liquido  sulla superficie del nostro pianeta contiene quasi sempre quantità variabili di  altre sostanze. L'acqua marina è quella meno pura, con una quantità media di 35  g/l di sali disciolti. Tuttavia anche le cosiddette acque dolci non sono esenti  da impurità disciolte o in sospensione, costituite principalmente da  bicarbonati, cloruri, solfati, sodio, calcio, magnesio e potassio. La  percentuale di questi ultimi due elementi ne determinano la durezza. Per  essere potabile, l'acqua deve essere batteriologicamente pura e avere un  contenuto di sostanze disciolte compreso tra 0,1 e 0,5 g/l. Tuttavia alcune  acque, definite minerali, possono contenere una concentrazione di  sostanze disciolte superiore alla norma e con valenza digestiva e diuretica (le  acque vengono classificate in base al residuo fisso, ossia la massa di  sali minerali disciolti in 1 litro d'acqua fatto evaporare completamente a 180°  - l'ebollizione elimina i bicarbonati; sono minimamente mineralizzate le  acque con residuo fisso ≤ 50 mg/l, oligominerali quelle con r.f. ≤ 500  mg/l, mediominerali quelle con r.f. ≥ 1500 mg/l, ricche di sali minerali quelle con r.f. > 1500 mg/l). Per renderla potabile, è normalmente  necessario sottoporre l'acqua naturale a trattamenti di demineralizzazione e  sterilizzazione; anche l'acqua marina può divenire potabile, dopo un'adeguata  dissalazione. È inoltre possibile ottenere una purezza praticamente assoluta  mediante i procedimenti di distillazione e di deionizzazione. Le sostanze  disciolte e altre caratteristiche particolari di alcune acque (come la  temperatura, per le acque termali), vengono talvolta sfruttate a scopi  terapeutici. 
  Acqua borica 
  Soluzione contenente acido borico al 3%, impiegata principalmente come  disinfettante e decongestionante delle mucose oculari. 
  Acqua di calce 
  Idrossido di calcio in soluzione, con funzione di antiacido. Satura a temperatura  ambiente. 
  Acqua di cloro 
  Soluzione di cloro, tossica, impiegata come ossidante e satura a temperatura  ambientale. 
  Acqua di Colonia 
  Soluzione alcolica di oli vegetali vari, così denominata in omaggio all'omonima  città tedesca. 
  Acqua di rose 
  Essenza di rosa in soluzione alcolica. 
  Acqua ossigenata 
  (perossido di idrogeno) Prodotta per riduzione fino a ottenere H2O2.  Si utilizza come sbiancante, come antisettico e come base per la preparazione  di perborati e percarbonati. 
  Acqua pesante 
  Prodotta per arricchimento tramite elettrolisi dell'acqua naturale, è  caratterizzata dalla sostituzione degli atomi di idrogeno con atomi di deuterio  (D2O). Trova impiego come refrigerante e come moderatore nelle  reazioni nucleari. 
  Acqua ragia 
  Si distingue in acqua ragia naturale (trementina) e acqua ragia  minerale (miscela di idrocarburi separata per distillazione dal petrolio).  Attualmente quest'ultima, a causa dei suoi ridotti costi di produzione, ha  quasi completamente soppiantato la trementina in quasi tutte le sue  utilizzazioni. 
  Acqua regia 
  Miscela composta da tre volumi di acido cloridico al 37% e un volume di acido  nitrico concentrato al 65%. Tra le sue proprietà si ricorda la capacità di  sciogliere i metalli nobili (oro, platino ecc.). 
  Acque territoriali 
  Parte del mare adiacente alla costa compresa nella giurisdizione dello stato  che bagna (dodici miglia marine, mentre la zona di sfruttamento è stata fissata  in 200 miglia marine). 
  Acqua vegetominerale 
  Soluzione acquosa all'1% di acetato basico di piombo. Viene utilizzata in  medicina per le sue proprietà antiinfiammatorie. 
  Ciclo biologico dell'acqua 
  Avviene tramite fotosintesi e respirazione animale che trasformano l'energia  solare in energia biochimica. 
  Ciclo naturale dell'acqua 
  Processo per cui le acque evaporanti dalla superficie terrestre precipitano in  seguito a condensa e rientrano nella circolazione superficiale o sotterranea.
  Acqua bruciata Racconto di C.  Fuentes (1981).
  àcqua-ària, agg.,  invar. Missile che può essere lanciato da un sommergibile in immersione contro un  bersaglio aereo.
  Acquacanìna Comune in  provincia di Macerata (122 ab., CAP 62033, TEL. 0737).
  acquacedràta, sf. Bevanda di  zucchero e sciroppo di cedro.
  acquacoltùra 
"acquicoltura"
  Acquafondàta Comune in  provincia di Frosinone (371 ab., CAP 03040, TEL. 0776).
  Acquaformósa Comune in  provincia di Cosenza (1.460 ab., CAP 87010, TEL. 0981).
  acquafòrte, sf. 1 Anticamente, acido nitrico. 2 Tecnica di incisione su lastre di metallo  dalle quali si ottengono riproduzioni su carta. ~ acquatinta. 3 Stampa così ottenuta. 
  
 sf. etching.
  acquafortìsta,  sm. e sf. Chi incide all'acquaforte.
  Acquafrédda Comune in  provincia di Brescia (1.222 ab., CAP 25010, TEL. 030).
  acquàio, sm. 1 Bacino  a vasca con scarico dell'acqua, in cui si lavano le stoviglie. ~ lavandino, lavello. 2 Solco nei campi seminati per allontanare l'acqua  piovana. 
  
 sm. sink.
  acquaiòlo, agg. e  sm. agg. Che vive nell'acqua. 
  sm. 1 Chi vende acqua fresca da bere. 2 Porta borracce,  portaacqua.
  Acqualàgna Comune in  provincia di Pesaro (3.971 ab., CAP 61041, TEL. 0721).
  acquamanìle, sm. Recipiente  costruito per contenere acqua. Utilizzato nel medioevo per dare acqua alle mani  durante i banchetti, le sacrestie e le abluzioni dei sacerdoti prima della  messa.
  acquamarìna, sf. 1 Varietà  di berillo di colore verde azzurrino. 2 Colore azzurro chiaro,  caratteristico dell'acqua del mare. 
  
 sf. aquamarine.
  Acquanégra  Cremonése Comune in provincia di Cremona (1.185 ab., CAP 26020, TEL. 0372).
  Acquanégra sul  Chiése Comune in provincia di Mantova (2.959 ab., CAP 46011, TEL. 0376).
  Acquapendènte Comune in  provincia di Viterbo (5.886 ab., CAP 01021, TEL. 0763).
  acquaplàno, sm. Tavola  galleggiante su cui ci si tiene in piedi mentre viene trascinata velocemente da  un motoscafo.
  Acquappésa Comune in provincia  di Cosenza (2.133 ab., CAP 87020, TEL. 0982).
  acquarèllo 
acquerèllo
  acquaràgia, sf. Essenza di  trementina greggia. 
  
 sf. turpentine.
  Acquàrica dél  Càpo Comune in provincia di Lecce (4.779 ab., CAP 73040, TEL. 0833).
  acquàridi Sciame di  meteore con radiante nella costellazione dell'Acquario; considerando la  posizione del radiante, si possono distinguere in h Acquaridi Nord (visibili  tra il 24 aprile e il 12 maggio), d Acquaridi Sud (osservabili tra il 12 luglio  e il 18 agosto), t Acquaridi Nord (visibili tra il 2 luglio e l'8 settembre),  t?Acquaridi Sud (tra l'11 luglio e il 20 agosto), Acquaridi Semplici (tra il 2  ottobre e il 30 ottobre).
  acquàrio, sm. 1 Vasca  in cui si tengono in vita piante o animali acquatici. 2 L'edificio in  cui si trovano tali vasche. 
  
 sm. aquarium. 
  
  lat. aquarium.
  Acquàrio Undicesima  costellazione dello zodiaco, a sud dell'equatore celeste; è facilmente  individuabile nelle notti estive e autunnali. Il Sole si trova nella sua  costellazione dal 16 febbraio fino al 12 marzo e nel suo segno dal 21 gennaio  al 19 febbraio. 
  
 Aquarius.
  Acquàro Comune in  provincia di Vibo Valentia (3.293 ab., CAP 88011, TEL. 0963).
  acquartieraménto,  sm. Sistemazione delle truppe in quartieri.
  acquartieràre, v. v. tr. Sistemare  truppe alloggiandole in quartieri. ~ accampare. 
  v. rifl. Prendere sistemazione in quartieri.
  acquasànta, sf. Acqua benedetta  per uso liturgico. 
  
 sf. holy water.
  Acquasànta Tèrme Comune in  provincia di Ascoli Piceno (3.724 ab., CAP 63041, TEL. 0736).
  acquasantièra,  sf. Recipiente nel quale si conserva l'acquasanta. 
  
 sf. stoup.
  acquascìvolo, sm. Scivolo per  bambini che finisce in una piscina.
  acquascooter, sm.  invar. Sorta di moto adatta per percorrere tratti di mare. ~ moto d'acqua.
  Acquaspàrta Comune in  provincia di Terni (4.431 ab., CAP 05021, TEL. 0744).
  acquàta, sf. 1 Pioggia  improvvisa e breve. 2 Rifornimento di acqua dolce a bordo delle antiche  navi a vela.
  àcqua-tèrra, agg.  invar. Di missile che può essere lanciato da un sottomarino o un sommergibile in  immersione, contro un bersaglio sulla terra ferma.
  acquaticità, sf. La disposizione  di un individuo a trovarsi più o meno a suo agio nell'acqua.
  acquàtico, agg. Che nasce o vive  nell'acqua e nelle sue vicinanze. 
  
 agg. aquatic.
  acquàtile, o  aquatile, agg. Acquatico.
  acquatìnta, sf. (pl. acquetinte) 1 Tecnica d'incisione per mezzo di un acido che viene applicato sul  metallo direttamente con un pennello. 2 Stampa così ottenuta.
  acquattàrsi, v.  rifl. 1 Stare quatto, rannicchiarsi, per non farsi vedere. ~ accovacciarsi. <> rizzarsi. 2 Nascondersi. ~ rimpiattarsi. <> mostrarsi.
  acquavìte, sf. Nome generico di  bevande fortemente alcoliche. ~ grappa. 
  
 sf. brandy.
  Acquavìva  Collecróce Comune in provincia di Campobasso (883 ab., CAP 86030, TEL. 0875).
  Acquavìva délle  Fónti Comune in provincia di Bari (21.229 ab., CAP 70021, TEL. 080). Località delle  Murge. Vi si trova il palazzo De Mari, costruito tra il XVII e il XVIII sec.  Gli abitanti sono detti Acquavivesi.
  Acquavìva  d'Isèrnia Comune in provincia d'Isernia (531 ab., CAP 86080, TEL. 0865).
  Acquavìva Picèna Comune in  provincia di Ascoli Piceno (3.080 ab., CAP 63030, TEL. 0735).
  Acquavìva Plàtani Comune in  provincia di Caltanissetta (1.570 ab., CAP 93010, TEL. 0834).
  acquazzóne, sm. Pioggia  improvvisa e impetuosa. ~ scroscio. 
  
 sm. downpour, shower.
  Acque del Sud Film  d'avventura, americano (1945). Regia di Howard Hawks. Interpreti: Humphrey  Bogart, Lauren Bacall, Walter Brennan. Titolo originale: To Have and Have not 
  Acquedólci Comune in  provincia di Messina (5.122 ab., CAP 98070, TEL. 0941).
  acquedótto, sm. 1 Insieme  di opere pubbliche destinate alla raccolta e alla veicolazione di acqua  potabile o destinata ad altri usi (agricoli, industriali ecc.). 2 In  anatomia, cavità tubiforme che contiene liquidi organici. L'acquedotto del  vestibolo presiede al senso della posizione spaziale e all'equilibrio. 
  
 sm. aqueduct. 
  • L'acquedotto è costituito da opere di presa, o strutture che  immettono l'acqua nella conduttura, dalle condotte principali,  dimensionate in base alla pressione e alla portata della struttura e che  funzionano a gravità (nel caso l'acqua sia a un livello superiore) o a  sollevamento meccanico, e dai serbatoi per la raccolta. Le opere di  presa si differenziano in base alla tipologia delle acque utilizzate (di sottosuolo,  sorgenti o superficiali). Nel caso delle acque sotterranee, è necessaria la  costruzione di pozzi e l'installazione di pompe per il sollevamento fino alla  superficie; le pompe non sono necessarie solo nel caso di pozzi artesiani con  acque che affiorano spontaneamente. Quando viene utilizzata una sorgente, è  sufficiente incanalare le acque fino agli impianti di raccolta. Per le acque  superficiali, infine, sono necessarie tubazioni munite di filtri. Le acque  raccolte con uno dei metodi appena descritti devono poi essere chiarificate,  filtrate e sterilizzate per garantirne le caratteristiche di potabilità.  Attraverso le condotte principali, le acque vengono poi accumulate in serbatoi  di raccolta, che servono per compensare le inevitabili variazioni di consumo, e  quindi distribuite in rete. La distribuzione prevede una fornitura media  giornaliera per abitante ed è costituita a maglie chiuse per evitare gravi  inconvenienti in caso di falle nella rete. Storicamente gli acquedotti erano  già presenti presso le civiltà mesopotamiche e raggiunsero il massimo sviluppo  tecnico presso i romani (acquedotti di Nimes, Tarragona, Segovia). 
  Servitù di acquedotto 
  In diritto, l'obbligo da parte di un proprietario terriero a consentire al  passaggio di un acquedotto nel proprio fondo dietro pagamento di un'indennità.
  àcqueo, agg. Di acqua. ~ acquoso. 
  
 agg. (vapore) water vapour.
  acquerèlla, sf. Pioggerellina.
  acquerellàre, v.  tr. Dipingere all'acqurello.
  acquerellìsta,  sm. e sf. Artista che dipinge all'acquerello.
  acquerèllo, sm. Tecnica  pittorica che usa colori preparati con gomma arabica e acqua. ~ acquatinta. 
  
 sm. watercolour.
  acquerùgiola, sf. Pioggia leggera  e uniforme, a gocce molto minute. ~ pioggerella.
  acquetàre e  deriv, v. 
"acquietare" e deriv.
  acquétta, sf. 1 Pioggerella 2 Bevanda insipida allungata con molta acqua. 3 Ruscelletto.
  Àcqui Tèrme Comune in  provincia di Alessandria (21.000 ab., CAP 15011, TEL. 0144) sulle rive del  fiume Bormida, sorge sulle colline dell'alto Monferrato a 156 m. Importante  stazione termale sin dai tempi antichi, dai romani fu chiamata Aquae  Statiellae; conserva i resti di un acquedotto dell'età augustea, di antiche  terme e di parecchi edifici romani. Degni di nota sono il Duomo dell'Assunta,  databile all'XI sec., la cattedrale di San Pietro e il castello dei Paleologi,  sempre dell'XI sec.; è celebre la Bollente, una polla di acque clorurato  sodiche sulforose che scaturiscono, a temperature che variano tra i 45 °C e i  75 °C, sotto un'edicola marmorea ottagonale che risale al 1870.
  acquìcolo, agg. Di piante e  animali che stanno, vivono nell'acqua; acquatico.
  acquicoltùra, sf. Trattamento  delle acque dolci, marine e lagunari, onde ricavare un maggiore utile con i  prodotti della pesca. ~ idroponica.
  acquiescènte,  agg. Che aderisce a proposte o richieste in modo tacito o passivo; consenziente. ~ arrendevole, docile, remissivo. <> recalcitrante. 
  
  lat. acquiescens,-entis,  p.pres. di acquiescere acconsentire.
  acquiescènza, sf. Qualità di  acquiescente. ~ condiscendenza. <> opposizione.
  acquièscere, v.  intr. Acconsentire tacitamente. ~ rassegnarsi.
  acquietaménto,  sm. L'acquietare, l'acquietarsi.
  acquietàre, v. v. tr. Rendere  quieto. ~ sedare. <> irritare. 
  v. intr. pron. Calmarsi. ~ placarsi. <> eccitarsi.
  acquìfero, agg. Che porta  l'acqua o ne consente il passaggio. 
  • In botanica, tessuto composto da cellule a pareti sottili  mucillaginose, che consentono, previa imbibizione di acqua, di garantire il  rifornimento idrico della pianta durante le siccità. Presente soprattutto nelle  piante xerofite. 
  In zoologia, canali e pedicelli tipici degli Echinodermi che svolgono funzioni  locomotorie, sensitive e respiratorie. 
  Stomi acquiferi 
  Stomi tramite i quali avviene la guttazione di piante quali le primule.
  acquirènte, sm. e  sf. Chi acquista. ~ compratore. <> venditore. 
  
 sm. e sf. buyer, purchaser.
  acquisìre, v. tr. Venire in  possesso di qualcosa. ~ apprendere. <> perdere. 
  
 v. tr. to acquire.
  acquisitìvo, agg. Atto ad  acquisire o a far acquisire.
  acquisìto, agg. 1 Acquistato, fatto proprio. <> perso. 2 In medicina, non  congenito. <> ereditario. 3 Diritto a., diritto  soggettivo che non può essere modificato da una legge intervenuta in un momento  successivo.
  acquisizióne, sf. Conseguimento  del possesso, della disponibilità di qualcosa. ~ acquisto. <> perdita. 
  
 sf. (econ.) buy-out.
  acquistàbile,  agg. Di cosa il cui acquisto è consentito dalla disponibilità del momento. 
  
 agg. purchasable.
  acquistàre, v. v. tr. 1 Venire in possesso di qualcosa in cambio di denaro. ~ comprare. <> vendere. 2 Ottenere. ~ conseguire. LOC: acquistare credito,  acquisire importanza; acquistare tempo, ottenere delle dilazioni di  tempo. 
  v. intr. Migliorare. ~ progredire. <> peggiorare. • acquistare in salute. 
  
 v. tr. 1 to buy, to  purchase. 2 (fig.) to gain. 
  
  lat. acquisitare, deriv. da acquisitus,  p.p. di acquirere, acquistare.
  acquìsto, sm. 1 L'acquistare. ~ compera. <> vendita. 2 La cosa  acquistata. 
  
 sm. purchase, buy; (fare  acquisti) to go shopping.
  acquitrìno, sm. Terreno con  acqua stagnante ed erbe palustri. ~ pantano. 
  
 sm. marsh, swamp, bog.
  acquitrinóso,  agg. Di acquitrino. ~ fangoso. <> asciutto.
  acquolìna, sf. Salivazione  provocata dalla vista di un cibo appetitoso. ~ desiderio, voglia.
  acquosità, sf. Qualità di ciò  che è acquoso; umore.
  acquóso, agg. Che contiene  acqua; acquitrinoso, paludoso. <> secco. 2 Simile  all'acqua. 
  
 agg. watery.
  acranìa, sf. Assenza parziale  o totale del cranio, incompatibile con la vita, provocata dall'arresto dello  sviluppo fetale.
  àcre, agg. 1 Agro. ~ acido. <> delicato. 2 Mordace. ~ caustico. <> affettuoso. 
  
 agg. acrid, pungent.
  Acre (Brasile) Fiume (740 km)  del Brasile. 
  Acre 
  Stato (152.589 km2, 417.000 ab.) del Brasile (dal 1903 in seguito al  trattato di Petropolis), nella parte occidentale dell'Amazzonia. Capitale Rio  Branco.
  Acre (Sicilia) Antica città  sicula corrispondente all'attuale Palazzolo Acreide. Di rilevanza archeologica  sono il teatro del III sec. a. C. e i Santoni, altorilievi scolpiti  nella roccia.
  acrèdine, sf. 1 L'essere acre. 2 Astio. ~ malevolenza. <> affabilità.
  acreménte, avv. In modo aspro,  astioso.
  acremoniòsi, sf. Malattia  provocata da miceti del genere Acremonium che genera stati febbrili e  lesioni sottocutanee.
  ACRI Sigla di  Associazione delle Casse di Risparmio Italiane.
  Àcri Comune in  provincia di Cosenza (23.000 ab., CAP 87041, TEL. 0984) situato a 720 m nella  parte occidentale della Sila Greca. Conserva resti di un antico castello del XV  sec. e della chiesa dei domenicani, risalente al XVI sec.
  acribìa, sf. Scrupolosa  osservanza delle norme proprie di uno studio, una ricerca e simili.
  Acrìdidi Famiglia di  Insetti Ortotteri saltatori che comprende le locuste e le cavallette.  Possiedono organi stridulanti e sono voracissimi vegetariani.
  acridìna, sf. Sostanza a  carattere basico che si può trovare nelle frazioni di catrame di carbon fossile  a più di 300 °C.
  acridòfago, agg. (pl. m.-gi) Che  si ciba di cavallette. 
  
  dal greco akrìs-idós cavalletta  e phagêin mangiare.
  acrìle Radicale  monovalente di formula CH2=CHCO_.
  acrìlico, agg. Detto di  composto che contiene il radicale acrile o deriva da esso. 
  Acido acrilico 
  (acido propenoico) In chimica, composto organico insaturo, liquido, incolore,  corrosivo, tossico, assai reagente che bolle a 140 °C e possiede un odore  somigliante all'acido acetico e che in presenza di luce polimerizza e si  solidifica. Viene ottenuto ossidando l'aldeide acrilica corrispettiva o  acroleina. 
  Trova impiego nella preparazione delle resine acriliche per polimerizzazione  degli esteri (lenti, vetrate ecc.), delle gomme acriliche e delle fibre  acriliche (orion, darinol, leacril, acrilan). 
  
 agg. acrylic.
  acrilonitrìle,  sm. Sinonimo di nitrile acrilico, è un composto liquido organico, infiammabile,  tossico e incolore. Portato a ebollizione (77,83 gradi centigradi) genera  polimeri e fibre tessili (orlon e acrilan). Dai copolimeri con derivati  vinilici e con il butadiene si ricava invece la gomma nitrile o buna.
  acrimònia, sf. Asprezza, livore  astioso. ~ acredine. <> dolcezza, benevolenza.
  acrimonióso, agg. Pieno di  acrimonia.
  acrisìa, sf. Mancare di senso  critico, essere acritico.
  acriticaménte,  avv. In modo acritico.
  acrìtico, agg. Privo di senso  critico, dogmatico. ~ superficiale. <> critico.
  àcro, sm. Misura  anglosassone di superficie (640 ac = 1 mi2, 1 ac = 4046.9 m2).
  acroamàtico, agg. (pl. m.-ci)  Relativo alle dottrine che venivano trasmesse oralmente da un maestro, con  particolare riferimento alla scuola filosofica di Aristotele.
  acroasfissìa, sf. Condizione di  ipossia provocata dalla non sufficiente irrorazione delle estremità.
  acròbata, sm. e  sf. Chi nei circhi compie esercizi che richiedono agilità e destrezza eccezionali. ~ equilibrista. 
  Acrobata pigmeo 
  Mammifero (Acrobates pygmaeus) della famiglia dei Falangeridi e  dell'ordine dei Marsupiali. Dotato di una membrana che congiunge i fianchi e  gli arti, plana da un albero all'altro. Vive nelle foreste di eucalipto del  Nuovo Galles del Sud. 
  
 sm. e sf. acrobat. 
  
  franc. acrobate, greco akrobàtes che cammina in punta di piedi.
  acrobàtica, sf. Arte di fare  acrobazie; nella ginnastica, complesso degli esercizi di particolare difficoltà  e spettacolarità.
  acrobaticaménte,  avv. In modo spettacolare.
  acrobàtico, agg. Di, da acrobata. ~ funambolesco.
  acrobatìsmo, sm. 1 Arte e  professione dell'acrobata. 2 Argomentazione sofisticata.
  acrobazìa, sf. 1 Esercizio di acrobata. 2 Espediente ingegnoso per superare difficoltà. ~ destreggiamento. 
  • Particolare forma d'acrobazia è quella aerea. Le figure principali  dell'acrobazia aerea sono la picchiata, il volo rovescio, l'impennata, la  campana, la vite, la spirale, il mulinello, il tonneau.
  acroblàsto, sm. Nell'embrione è  lo strato esterno del mesoblasto.
  acrobrachicefalìa,  sf. Anomalia del cranio in cui si rileva un'esagerata sporgenza del vertice e una  riduzione del suo diametro.
  acrocàrpo, agg. Relativo ai  muschi i cui archegoni si formano all'estremità dei fusticini.
  acrocefalìa, sf. Anomalia del  cranio che presenta un eccessivo sviluppo in altezza e una riduzione del  diametro.
  acrocianòsi, sf. Disturbo di  carattere circolatorio che colpisce le estremità, in genere le mani, e provoca  cianosi.
  acrocìno, sm. Genere di  Insetti Coleotteri che vivono nell'America tropicale. Appartiene alla famiglia  dei Cerambicidi.
  acrocòro, sm. Altopiano  circondato da catene montuose.
  acrocranìa, sf. Termine sinonimo  di acrocefalia, usato soltanto parlando di scheletri.
  acrodermatìte,  sf. Morbo, di natura flogistica, che colpisce la cute delle estremità.
  acrodinìa, sf. Affezione  dermatologica che provoca eritemi multipli alle mani e ai piedi.
  acroeritròsi, sf. Colorazione rossastra  delle mani e dei piedi di carattere patologico.
  acrofobìa, sf. Forma di fobia  che consiste nel timore ossessivo, affacciandosi da un luogo elevato, di cadere  o di subire la tentazione di lanciarsi nel vuoto.
  acroleìna, sf. Aldeide  etilenica ottenuta disidratando la glicerina tramite l'idrogeno solfato di  potassio. ~ propenale.
  acròlito, sm. Statua con le  estremità in pietra, marmo o avorio. Generalmente è in legno o altro materiale  poco costoso.
  acromacrìa, sf. Mancanza di  proporzioni tra gli arti, che risultano gracili e allungati, e il resto del  corpo.
  acromasìa, sf. Disturbo visivo  acquisito (non ereditario come il daltonismo) che comporta l'incapacità di  distinguere i colori e le tonalità degli stessi.
  acromàtico, agg. Privo di  aberrazione cromatica.
  acromatìna, sf. Protoplasma del  nucleo cellulare.
  acromatìsmo, sm. Proprietà tipica  degli strumenti ottici, che consente di fornire immagini senza alcuna frangia  iridiscente, ossia scevre di aberrazioni cromatiche. L'effetto acromatico è  ottenibile unendo due lenti, una convergente e l'altra divergente, con balsamo  del Canada.
  acromatocìta, sm. Eritrocita privo  della normale colorazione a causa del processo di senescenza dello stesso.
  acromatopsìa, sf. Disturbo della  vista che impedisce di distinguere i colori causato da un'alterazione degli  elementi retinici. È trasmissibile come carattere recessivo.
  acromegalìa, sf. Morbo che si  manifesta dopo la pubertà con un esagerato sviluppo corporeo a causa della  secrezione da parte dell'ipofisi di ormoni somatotropi.
  acromìa, sf. Riduzione o  abolizione della normale pigmentazione cutanea.
  acromicìna, sf. Sinonimo di  tetracicline.
  acromicrìa, sf. Volume ridotto  degli arti causato da un ridotto sviluppo delle cartilagini.
  acròmion, sm. Apofisi che  nell'uomo termina la spina della scapola.
  acromioplàstica,  sf. Tecnica chirurgica per correggere situazioni degenerative della spalla  impropriamente note col termine di periartrite scapolo-omerale.
  acrònimo, sm. Nome formato con  le iniziali di altre parole.
  acroparestesìa,  sf. Disturbo che provoca sensazioni corporee alterate, anche dolorose.
  acropatìa, sf. Nome generico  per definire affezioni di natura diversa localizzate alle estremità degli arti.
  acropatologìa,  sf. Termine che designa un settore della medicina che studia i disturbi delle  estremità.
  acròpoli, sf. Parte alta e  fortificata delle antiche città greche.
  acrospàsmo, sm. Dolore vascolare  localizzato negli arti.
  acròstico, sm. 1 Componimento poetico che forma un nome o una parola determinata con le lettere  iniziali dei versi lette dall'alto verso il basso. 2 Sigla formata dalle  iniziali di diverse parole, corrispondente a una parola di senso compiuto. 3 Gioco enigmistico consistente nel trovare parole le cui iniziali danno, se  lette di seguito, un nome o un'intera frase. 
  
  greco akrostichon, comp. di akros estremo + stichos verso.
  acrotèrio, sm. Negli edifici  antichi, elemento ornamentale posto sull'apice e sulle estremità laterali del  frontone.
  acrotònico, agg. (pl. m.-ci)  Relativo a ogni vocabolo che porta l'accento sulla prima sillaba.
  àcta, sm. invar. Termine in uso  presso i romani per indicare le cronache e le relazioni scritte di particolare  interesse generale. Diffuse pubblicamente a Roma e nelle province.
  actèa, sf. Genere di  Ranuncolacee perenni che comprende due sole specie.
  ACTH Abbreviazione  dell'inglese adrenocorticotropic hormon, ormone adrenocorticotropo o  adrenocorticotropina. Si tratta di un ormone elaborato dal lobo anteriore  dell'ipofisi in grado di stimolare la parte corticale della ghiandola surrenale  a generare i suoi ormoni, tra cui il cortisone. Gli è stato riconosciuto un  effetto antinfiammatorio.
  actìna, sf. Proteina  presente nel muscolo che insieme con la miosina determina le contrazioni.
  acting out, loc.  sost. m. invar. Azione a carattere impulsivo che contrasta con il  comportamento abituale del soggetto e si manifesta tramite aggressività.
  actinìa, sf. Nome scientifico  di un genere di attinie.
  Actinomicèti Microrganismi  assimilati ai batteri ma simili ai funghi inferiori, poiché presentano un  micelio di ife molto sottili (spesse circa 2 micrometri) e ramificate. Molte  specie vivono in colonie, nel terreno o nell'apparato respiratorio degli  animali. Alcuni provocano gravi malattie: l'Actynomices boves, per  esempio, è patogeno per l'uomo e per i bovini; da altre specie, invece, si  ricavano antibiotici.
  actinomicìna, sf. Termine che  designa un principio farmacologico di origine vegetale che agisce contro le  cellule tumorali.
  actinomicòsi, sf. Malattia  infettiva causata da actinomiceti, ospiti abituali della bocca. In condizioni  particolari possono virulentarsi e produrre la malattia, della quale si  conoscono due forme, una umana e una bovina.
  actinostèle, sf. Cilindro  centrale o stele che si trova nelle radici e nei fusti di alcune felci.
  actinoterapìa,  sf. Metodo che utilizza, a scopo di cura, raggi infrarossi e ultravioletti.
  àctio, sf. invar. 
"azione"
  Action painting Movimento  pittorico innovatore nato negli USA nel secondo dopoguerra. Fu così definito  dal critico americano H. Rosenberg in un articolo apparso nel 1952 dal titolo American  Action Painters (Pittori americani d'azione). Tra i principali  rappresentanti della scuola: J. Pollock, che si servì della tecnica del dripping (colore fatto gocciolare sulla tela), F. Kline e W. de Kooning.  L'influenza dell'Action painting si ritrova nelle successive manifestazioni  artistiche del new dada e della pop-art.
  actionàrii Amministratori  di complessi patrimoniali di beni di proprietà regia in vigore in epoca  longobardo-franca. Erano nominati dal gastaldo e a lui dovevano rispondere  della loro amministrazione.
  actomiosìna, sf. Complesso  proteico formato dall'actina e dalla miosina che fornisce ai muscoli le  proprietà contrattili.
  Acton, John  Francis Edward (Besançon 1736-Palermo 1811) Uomo politico. Di origine inglese, fu primo  ministro del regno di Napoli dal 1789 al 1804.
  Actor's Studio Scuola d'arte  drammatica fondata a New York nel 1947. Basata sul metodo Stanislavskij ha  formato diversi attori tra i quali Paul Newman e Marlon Brando.
  àctus, sm. invar. Misura di  lunghezza in uso a Roma ed equivalente a 35,5 metri.
  acufène, sm. Disturbo  sensoriale consistente nella percezione di suoni e rumori (generalmente soffi,  fischi e ronzii) in assenza di stimoli sonori esterni, provocati da  un'alterazione periferica interna o esterna che può essere congenita o  acquisita. Purtroppo la cura degli acufeni non è cosa facile, anzi spesso  ottiene scarsi risultati. I motivi sono da ricercare nella difficoltà di  determinarne l'esatta causa, nell'irreversibilità del processo che li ha  provocati, nell'assenza di farmaci veramente efficaci. Su molti farmaci  esistono pareri discordi fra gli stessi specialisti, a riprova dell'estrema  diversificazione del fenomeno. Esistono molti studi condotti su numeri limitati  di pazienti che sembrano significativi, ma ripetuti su altri campioni non danno  gli stessi risultati. Fra le cure impiegate si possono ricordare gli  antidepressivi, i tranquillanti (come l'alprazolam), la vinpocetina e la  vincamina (per il miglioramento della microcircolazione), la betaistina  (disponibile in Europa, ma non ancora approvata dalla FDA americana) e fra i  rimedi naturali il gingko. Altre terapie (vasodilatatori, diuretici,  antistaminici) sembrano di minore efficacia e spesso in contraddizione fra di  loro.
  acuìre, v. v. tr. Rendere  acuto o più acuto. ~ accentuare. <> mitigare. 
  v. intr. pron. Diventare più acuto. ~ inasprirsi. <> alleviarsi. 
  
 v. tr. to sharpen. 
  
  lat. acuere.
  acuità, sf. 1 Acutezza. 2 Sensibilità, perspicacia.
  Aculeàti Gruppo di  Imenotteri apocriti in cui sono marcati lo sviluppo della vita sociale e l'alto  grado di polimorfismo di casta.
  aculeàto, agg. Fornito di  aculeo. ~ acuminato. <> smussato.
  acùleo, sm. 1 In  zoologia è la parte utilizzata come organo di difesa o di offesa. 2 In  botanica è una sporgenza che cresce su foglie, rami, fusti o frutti atta alla  difesa. ~ spina. 
  
 sm. (bot.) prickle, (zool.)  sting. 
  
  lat. aculeus.
  acùme, sm. Intelligenza. ~ perspicacia. <> stupidità. 
  
 sm. perspicacity, acumen.
  acumetrìa, sf. Esame della  funzione uditiva mediante prove con la voce (afona, di conversazione) e con il  diapason (di Rinne, di Weber, di Schabach, di Bonnier, di Gellé, di Bing).
  acuminàre, v. tr. Appuntire. <> smussare.
  acuminàto, agg. Appuntito. ~ aguzzo. <> tondeggiante.
  acusmàtici Nome attribuito  ai discepoli di Pitagora usi ad ascoltare in silenzio le sue lezioni nascosti  dietro una tenda; non erano ammessi ad ascolare la dottrina segreta, riservata  agli iniziati (che venivano chiamati "matematici"). 
  
  dal greco ákusma-atos, ciò che  si ode.
  acusmatoamnesìa,  sf. Mancanza di memoria relativamente alle sensazioni sonore.
  acùstica, sf. 1 Parte  della fisica che studia la generazione, la propagazione, la ricezione del  suono. 2 Proprietà di un ambiente di diffondere i suoni senza alterarli. 
  
 sf. acoustics. 
  • L'acustica fisica studia fenomeni sonori quali riflessione,  diffrazione, interferenza, risonanza, diffusione oltre a ultrasuoni, ipersuoni  e infrasuoni. L'acustica fisiologica studia gli organi dell'udito. L'acustica  degli strumenti si occupa della costruzione di strumenti, musicali e di  altro tipo, atti a produrre suoni. L'acustica architettonica può essere  suddivisa in due parti: l'una si occupa di progettare abitazioni che risentano  il meno possibile dei rumori esterni; l'altra si occupa della costruzione di  locali che, per la loro funzione, devono offrire ottima udibilità (sale  cinematografiche, teatri, studi televisivi e radiofonici).
  acusticaménte,  avv. Sul piano della diffusione e ricezione di suoni e rumori.
  acùstico, agg. Relativo  all'acustica; che riguarda l'udito o il suono; cornetto acustico,  attrezzo applicato all'orecchio per udire meglio. 
  
 agg. acoustic. 
  
  greco akustikos che riguarda  l'udito, deriv. da akùein udire.
  acutaménte, avv. In modo acuto;  con acume.
  acutàngolo, agg. Di triangolo che  ha tre angoli acuti.
  acutézza, sf. 1 L'essere acuto. 2 Prontezza d'intelligenza. ~ ingegno. <> ottusità.
  Acutezza e arte  dell'ingegno Trattato di B. Graci´n y Morales (1642-1648).
  acutizzàre, v. v. tr. Rendere  acuto. ~ intensificare. <> attenuare. 
  v. intr. pron. 1 Passare allo stato acuto, detto di malattia. 2 Diventare acuto, grave. ~ aggravarsi. 
  
 v. intr. e pron. to  worsen, (malattia) to become critical.
  acutizzazióne,  sf. Intensificazione, aggravamento.
  acùto, agg. e sm. agg. 1 Che ha la punta sottile. ~ acuminato. <> smussato. LOC:  una spina molto acuta. 2 Intenso, penetrante. ~ lancinante. <> attutito. LOC: dolore acuto. 3 Sottile. 4 Fase acuta,  il momento cruciale di una malattia. 4 Angolo inferiore a 90°. 
  sm. Nota alta. LOC: è un cantante con dei pregevoli acuti. 
  
  agg. 1 sharp, acute. 2 (appuntito) pointed. 3 (mus.) shrill, high-pitched. 4 (mat. e  med.) acute. 5 (intenso) intense. 6 (intelligente) keen. 
  
  lat. acutus, munito di punta,  deriv. da acus, ago.
  Acùto Comune in  provincia di Frosinone (1.826 ab., CAP 03010, TEL. 0775).
  Acùto, Giovànni (Hedingham  1320-Firenze 1394) Condottiero inglese al servizio prima della chiesa e dal  1377 di Firenze. Il suo vero nome era John Hawkwood.
  acyclovir, sm. Antivirale utilizzato  nella profilassi contro le infezioni da herpes simplex e zoster.
  AD Sigla di Anno  Domini (nell'anno del Signore), usata in alcune epigrafi, lapidi, … al posto di  "dopo Cristo".
  ad, prep. Forma eufonica  della preposizione a davanti a vocale.
  ad abundantiam,  loc. avv. Locuzione latina che significa "per abbondanza"; usata per rafforzare  un argomento.
  ad augusta per  angusta, loc. avv. Locuzione latina che significa "a risultati eccelsi  per cammini angusti"; utilizzata nel senso che si può raggiungere la  gloria solo passando attraverso gravi difficoltà.
  ad hoc, loc. avv. avv. invar. Apposta  per questo scopo. ~ appositamente. 
  agg. invar. Espresione latina che significa "adatto a questo".  Indica qualcosa che torna particolarmente bene adeguato a un certo fine. ~ confacente. <> inadeguato.
  ad hominem, loc.  avv. Locuzione latina che significa "per l'uomo". Nella logica,  l'argomento ad hominem è quello che viene ritenuto vero o comunque  accettato dall'avversario con cui si discute, ma che può non essere valido per  tutti.
  ad honorem, loc.  avv. Di carica, titolo accademico conferiti come riconoscimento onorifico. ~ onorario.
  ad interim, loc.  avv. Espressione che significa "provvisoriamente". Indica, in particolare,  un incarico che viene esercitato temporaneamente.
  ad kalendas  graecas, loc. avv. Espressione latina che significa "alle calende  greche". Si usa per indicare una data inesistente in quanto nel calendario  greco non sono previste le calende (cioè il primo giorno del mese latino).
  ad libitum, loc.  avv. Espressione latina che significa "a proprio piacere". Designa una  scelta del tutto discrezionale o arbitraria.
  ad limina, loc.  avv. Espressione latina ecclesiastica che significa "alle soglie",  sottintendendo quelle delle basiliche apostoliche. Sta a indicare un  appuntamento particolarmente solenne.
  ad limina  apostolorum, loc. avv. Locuzione latina che significa "alle  soglie degli apostoli, cioè delle tombe di Pietro e Paolo". Espressione  che identifica la Santa Sede.
  ad litem, loc.  avv. Locuzione latina che significa "per un processo". Relativo a una  procura di un processo.
  ad litteram, loc.  avv. Espressione latina che significa "alla lettera". Indica la modalità  con la quale si esegue qualcosa con la massima precisione
  ad maiora, loc.  avv. Espressione latina che significa "verso cose più grandi". È un motto  di augurio che serve a esortare al raggiungimento di mete sempre più  importanti.
  ad maiorem Dei  gloriam, loc. avv. Espressione latina che significa "per maggior gloria  di Dio". È il motto con il quale l'ordine dei Gesuiti presenta ogni  propria azione finalizzandola alla glorificazione di Dio.
  ad mentem, loc.  avv. Locuzione latina che significa "secondo il pensiero". Formula usata  dalla curia romana per aggiungere al rescritto qualche condizione che ne precisi  meglio il contenuto.
  ad metalla, loc.  avv. Locuzione latina che significa "alle miniere". Ai tempi di Roma,  indicava la condanna ai lavori forzati nelle miniere. I condannati erano anche  ridotti in schiavi.
  ad multos annos,  loc. avv. 1 Locuzione latina che significa "per molti anni". Formula di  acclamazione e di augurio pronunciata dal vescovo consacrato e diretta al  consacrante. 2 Formula generica di augurio.
  ad nutum, loc.  avv. Locuzione latina che significa "a un cenno della testa". Indica che  una convenzione può essere interrotta o annullata in qualsiasi momento da una  delle due parti, anche senza il consenso dell'altra.
  ad perpetuam rei  memoriam, loc. avv. Locuzione latina che significa "a perpetuo ricordo del  fatto". Formula scritta su alcune bolle pontificie o su iscrizioni  commemorative.
  ad personam, loc.  avv. Locuzione latina che significa "alla persona". Che riguarda una ben  specifica persona.
  ad quem, loc.  avv. Locuzione latina che significa "al quale". Nel linguaggio giuridico  indica il giorno di scadenza di un determinato lasso di tempo.
  ad rem, loc. avv. Locuzione latina  che significa "alla cosa". Utilizzata col significato di  opportunamente, a proposito.
  ad unguem, loc.  avv. Locuzione latina che significa "all'unghia". Rifinito alla perfezione,  raffinato.
  ad unum, loc.  avv. Locuzione latina che significa "fino a uno solo". Fino all'ultimo.
  ad usum delphini,  loc. avv. Locuzione latina che significa "ad uso del Delfino". Relativo alle  edizioni curate per il figlio di Luigi XIV, il Delfino, dalle quali erano stati  eliminati alcuni passi audaci. Per estensione l'espressione si riferisce alle  opere censurate.
  ad valorem, loc.  avv. Locuzione latina che significa "secondo il valore". Espressione  relativa al dazio sull'importazione di merci pagate in modo proporzionale al  loro valore.
  Ada   1 Linguaggio di programmazione di alto livello (cioè vicino al linguaggio  algoritmico non formalizzato) nato verso la fine degli anni '70, progettato per  costruire applicazioni di grandi dimensioni. 2 sigla di 
"anello di accumulazione" 
  adacquaménto, sm. 1 In  geografia fisica, l'apporto di acque meteoriche sul suolo. 2 Nell'irrigazione dei terreni, passaggio dell'acqua dalle ultime ramificazioni  della rete di distribuzione ai singoli appezzamenti.
  adacquàre, v. tr. Innaffiare. ~ irrigare.
  adactilìa, sf. Mancanza  congenita di uno o più dita.
  adagiaménto, sm. L'adagiare,  l'adagiarsi.
  adagiàre, v. v. tr. Collocare,  posare con riguardo. ~ posare. <> sollevare. 
  v. rifl. 1 Mettersi comodo, sdraiarsi. ~ distendersi. 2 Abbandonarsi pigramente. ~ cullarsi. <> reagire. 
  
 v. tr. to lay down. v. rifl. to lie down. 
  
  da a-+ deriv. da agio.
  adàgio, avv.,  inter. e sm. avv. 1 Senza fretta. ~ lentamente. <> rapidamente. 2 Con cautela, con cura. • andare adagio con le  critiche. 
  
 avv. 1 slowly, slow. 2 (proverbio) adage. 
  
  da ad + agio. 
  inter. Esortazione alla riflessione, alla calma. 
  sm. invar. Movimento o singolo brano di andamento intermedio tra il  largo (più lento) e l'andante (un po' più veloce). 
  sm. Proverbio, massima. ~ motto. • così dice un famoso  adagio. 
  
  lat. adagium.
  Adalbèrto (? Ca. 935-Autun  ca. 975) Re d'Italia. Incoronato a Pavia nel 950. Sconfitto dall'imperatore  Ottone I nel 961, si ritirò in Borgogna.
  Adalbèrto (santo) (? Ca.  956-Tenkitten, Gniezno 997) Santo. Di famiglia nobile, fu nominato vescovo di  Praga nel 982. Per la diffusione del cristianesimo, intraprese alcuni viaggi in  Ungheria e in Polonia. Fu assassinato durante un'omelia.
  Adalgisa, L' Racconto di C.  E. Gadda (1944).
  Adam de la Halle (Arras ca. 1237-Napoli  ca. 1287) Compositore francese. Tra le opere Chansons, Jeu de Adam ou  de la Feuillée (ca. 1262) e Jeu de Robin et de Marion (ca. 1280).
  Adam, James (Kirkcaldy  1730-Londra 1794) Fratello minore di Robert, egli pure architetto, fu attivo  collaboratore del più famoso fratello.
  Adam, Karl (Pursruck  1876-Tubinga 1966) Teologo tedesco. Tra le sue opere Fede e scienza nella  fede del cattolicesimo (1920) e Il Cristo della fede (1954).
  Adam, Robert (Kirkcaldy  1728-Londra 1792) Architetto scozzese, autore di opere dal gusto  classicheggiante. Tra le sue opere più significative si annoverano il complesso  Adelphy a Londra (1767-1769), la Stowe House a Buckinghamshire (1771), la  Kedlestone Hall a Derby (1761-1765) e l'università di Edimburgo (1787-1789).
  adamànte, sm. 1 Diamante. 2 Metallo molto duro.
  adamantìno, agg. 1 Che ha  o è proprietà del diamante. 2 Duro, saldo, inalterabile. ~ inattaccabile.
  adamantoblàsto,  agg. e sm. Cellula epiteliale dello strato interno del follicolo dentario responsabile  della secrezione dello smalto.
  Adamawa Stato (2.124.000  ab.) della Nigeria.
  Adamèllo Complesso  montuoso delle Alpi Retiche, si estende tra Valcamonica, val di Sole e val  Rendena. La val di Genova lo separa in due: da una parte la Presanella (3.556  m) dall'altra l'Adamello in senso proprio, formato da tre catene su cui  svettano il monte omonimo (3.554 m), il Corno Miller (3.373 m) e il Crozzo di  Lares (3.354 m). Sede di ghiacciai, il più grande dei quali, il Mandrone, è  anche area protetta.
  Adàmi, Valèrio (Bologna 1935-)  Pittore. Tra le opere Sfinge (1970, Cagliari, Galleria Comunale d'Arte).  Nel 1995 ha fondato nel Liechtenstein l'istituto di disegno-Fondo Adami.
  adamìsmo, sm. Eresia degli  adamiti.
  adamìti Eretici gnostici  del II sec. Ostili al matrimonio per evitare di perpetuare il peccato  originale, seguivano nudi le pratiche ascetiche.
  adamìtico, agg. 1 Di  Adamo. 2 Nudo.
  Adàmo Nella Sacra  Scrittura, Adamo (termine di derivazione ebraica che significa  "uomo") è il primo uomo creato da Dio con la polvere, il sesto giorno  della creazione e a compimento di questa. Con una costola di Adamo, Dio creò  Eva, la prima donna e sposa di Adamo. I due furono cacciati dal paradiso  terrestre per aver trasgredito la legge divina (peccato originale) e in seguito  nacquero Caino e Abele. Nel Corano, Adamo è il profeta di Allah ed Eva, sua  sposa, è stata creata con l'argilla. 
  Pomo di Adamo 
  In anatomia umana è la sporgenza localizzata nella regione centrale del collo,  più propriamente detta cartilagine tiroidea.
  Adàmo di San  Vittóre (Morto a Parigi, 1177 o 1192) Compositore francese. È autore di Sequenze.
  Adam's Peak Monte più alto  (2.243 m) dell'isola di Sri Lanka.
  Adams, Ansel (San Francisco  1902-Carmel 1984) Fotografo americano. Si dedicò soprattutto alla pura  rappresentazione della natura.
  Adams, Henry (Boston  1838-Washington 1918) Saggista. Tra le opere Il Mont-Saint-Michel e Chartres (1904).
  Adams, John (Braintree  1735-1826) Secondo presidente degli Stati Uniti, dal 1797 al 1801, dopo aver  ricoperto la carica di vicepresidente nei due mandati di George Washington.  Statista laureato ad Harvard, si dedicò, prima della politica, alla carriera  forense. Partecipò attivamente alla realizzazione della Dichiarazione  d'Indipendenza (1776) nei congressi di Filadelfia come delegato dello stato del  Massachusetts. In seguito ricoprì la carica di primo ministro presso re Giorgio  III d'Inghilterra. Di politica conservatrice, si oppose alla Francia  repubblicana in politica estera. Tra le sue opere, Difesa della costituzione  americana.
  Adams, John Couch (Lidcot  1819-Cambridge 1892) Astronomo inglese. Divenne famoso per aver migliorato la  teoria del moto lunare e del magnetismo della Terra. Negli stessi anni di U. J.  Le Verrier, calcolò l'orbita del pianeta responsabile del moto irregolare di  Urano; tale pianeta venne in seguito denominato Nettuno.
  Adams, Samuel (Boston  1722-1803) Politico statunitense. Prese parte alla lotta per l'indipendenza  delle colonie americane dall'Inghilterra.
  Adams, Walter  Sydney (Antiochia 1876-Pasadena 1956) Astronomo statunitense. Eseguì importanti  ricerche sugli spettri degli astri.
  Adana Città della  Turchia (780.000 ab.) e capoluogo della provincia omonima nella regione della  Cilicia; sorge sulle rive del fiume Seyhan a 30 km dalla costa mediterranea.  Centro del regno ittita (XIV sec. a. C.), fu parte delle dominazioni assire,  persiane e di Alessandro Magno.
  Adàni, Làura (Modena  1913-Torino 1996) Attrice teatrale e cinematografica italiana. Esordì  giovanissima e si distinse sia nel repertorio drammatico che nelle parti leggere.
  Adapazari Città (174.000  ab.) della Turchia, capoluogo della provincia di Sakarya.
  adattàbile, agg. Che si può  adattare, capace di adattarsi. ~ elastico. <> inadattabile. 
  
 agg. adaptable.
  adattabilità, sf. Qualità di chi è  adattabile.
  adattaménto, sm. 1 Modificazione di qualcosa per renderla adatta a un determinato scopo. 2 Adeguamento 3 Spirito d'adattamento; capacità di adeguarsi a ogni  situazione. 4 In biologia, la capacità di un organo o di un individuo di  modificare funzioni o struttura per adeguarsi e sopravvivere nell'ambiente in  cui si trova. 5 In linguistica processo di adeguamento subito dalla  parole straniere che entrano a far parte di un sistema linguistico diverso. 6 Processo di rielaborazione di un testo. • adattamento teatrale,  rielaborazione di un'opera per rappresentarla in teatro. 
  
 sm. adaptation. 
  Sindrome di adattamento 
  In medicina, insieme dei fenomeni che si verificano in un organismo sottoposto  a stimoli dannosi. L'ipofisi risponde emettendo maggiori quantità di ACTH,  ormone che a sua volta stimola l'attività delle ghiandole surrenali.
  adattàre, v. v. tr. Rendere  atto a un uso. ~ adeguare. 
  v. rifl. 1 Confarsi, attagliarsi. ~ addirsi. <> stridere. 2 Ambientarsi. ~ adeguarsi. 3 Sottostare,  sopportare. ~ tollerare. <> opporsi. 
  
 v. tr. 1 to adapt, to  fit. 2 (modificare) to turn into. v. rifl. 1 to adjust, to  adapt. 2 (essere adatto) to be suitable. 
  
  lat. tardo adaptare, comp. da ad-+  aptare adattare.
  adattatìvo, agg. Che favorisce o  consente l'adattamento.
  adattatóre, sm. Dispositivo che  serve per realizzare l'adattamento di un apparecchio a uno scopo determinato o  a un altro apparecchio. 
  
 sm. adapter.
  adattilìa, sf. Mancanza  congenita delle dita.
  adàtto, agg. Che ha i  requisiti necessari per un dato uso o scopo. ~ conforme. <> improprio. 
  
 agg. right, suitable.
  ADC Sigla di  Analog-to-Digital. Nel linguaggio informatico indica quei dispositivi che  trasformano un segnale analogico in uno digitale.
  Àdda Fiume della  Lombardia (313 km) che nasce dal monte del Ferro sulle Alpi Rezie e, dopo aver  percorso tutta la Valtellina, si immette nel lago di Como, esce dal ramo di  Lecco e infine sfocia nel Po presso Cremona. Fiume dal tipico regime alpino,  riceve numerosi piccoli corsi d'acqua che discendono sia dalle Orobie che dalle  Alpi Retiche e forma i laghi di Olginate e Garlate. I principali affluenti  dell'Adda sono il Serio e il Brembo, provenienti entrambi dalle Orobie. Le  acque dell'Adda sono state utilizzate, a partire dal XV sec., per costruire il  Naviglio della Martesana. Importanti anche gli impianti idroelettrici che  sfruttano le acque dell'Adda.
  Addams, Jane  Laura (Cedarville, Illinois 1860-Chicago 1935) Riformatrice sociale e scrittrice. Nel  1889 fondò a Chicago la Hull House, istituto nel quale, con la  collaborazione di altri riformatori, lavorò per migliorare le condizioni di  vita dei quartieri più poveri della grande città. Attiva anche in campo  politico, fu eletta presidente della Lega internazionale delle donne per la  pace e la libertà. Per questa sua attività, le fu assegnato il premio Nobel  per la pace nel 1931. Tra le opere di argomento sociale, Democrazia ed etica  sociale (1902) e Coscienza nuova e male antico (1911).
  Addàura, gròtte  déll' Cavità naturali sul monte Pellegrino presso Palermo famose per le incisioni  parietali preistoriche.
  àddax, sm. Mammifero (Addax  nasomaculatus) della famiglia dei Bovidi e dell'ordine degli Artiodattili.  Grigio d'inverno e biancastro d'estate, presenta corna anellate. Vive nel  Sahara, si nutre di erbe e di cespugli.
  addebbiàre, v.  tr. Sottoporre un terreno alla pratica del debbio bruciando le stroppie.
  addebitaménto,  sm. Operazione dell'addebitare.
  addebitàre, v.  tr. 1 Ascrivere a debito. <> accreditare. 2 Imputare,  addossare. ~ incolpare. <> scagionare. 
  
 v. tr. to charge, to  debit. 
  
  da a-+ deriv. da debito.
  addébito, sm. 1 Attribuzione a debito, a colpa. ~ imputazione. <> discolpa. 
  
 sm. debit.
  addecimàre, v.  tr. Descrivere beni immobili sui registri del comune per poter imporre un tributo  di un decimo del reddito.
  addènda, sm.  invar. Note aggiuntive alla fine di un libro.
  addèndo, sm. Ciascun termine  da sommare in un'addizione.
  addensaménto, sm. Ammassamento,  infittimento.
  addensànte, agg.  e sm. 1 Sostanza che costituisce gli appretti e rende più rigido il filo  tessuto. 2 Sostanza per rendere più dense alcune sospensioni acquose.
  addensàre, v. v. tr. Rendere denso, fitto. ~ ispessire. <> diluire. 
  v. intr. pron. e rifl. 1 Infittirsi. ~ accumularsi. <> rarefarsi. 2 Divenire denso, rapprendersi. ~ coagularsi. <> liquefarsi. 
  
 v. tr. to thicken. v. intr. pron. e rifl. (nuvole) to gather, to thicken. 
  
  lat. addensare, comp. da ad-+  densare, deriv. da densus denso.
  addensatòre, sm. Apparecchio  usato nelle laverie e nelle celle di flottazione degli impianti di  arricchimento dei minerali per l'addensamento dei residui mineralizzati.
  addentàre, v. tr. Afferrare con i  denti. ~ azzannare. 
  
 v. tr. to bite into. 
  
  da a-+ deriv. da dente.
  addentatùra, sf. 1 Atto  dell'addentare; segno che i denti lasciano sulla parte addentata. 2 Parte lavorata di un legno che si incastra nell'intaccatura di un altro.
  addentellàre, v.  tr. 1 Dentellare. 2 Fare l'addentellato.
  addentellàto,  agg. e sm. agg. Fornito di dentelli. 
  sm. 1 Serie di sporgenze e rientranze più o meno regolari che si  lasciano all'estremità di una struttura muraria per potervi in seguito  incastrare un nuovo muro. 2 Ciò che in una discussione dà appiglio a  connessioni, a nuovi sviluppi. ~ nesso.
  addentràre, v. v. tr. Far penetrare. 
  v. intr. pron. Introdursi, inoltrarsi. ~ penetrare. <> indietreggiare. 
  
 v. intr. pron. to go into, to  penetrate. 
  
  deriv. da addentro.
  addéntro, avv. Nell'interno, in  profondità, a fondo. ~ intimamente. <> superficialmente. 
  
 avv. to be well-versed in. 
  
  da a-+ dentro.
  addestraménto,  sm. Esercitazione atta a fornire destrezza, abilità o qualità necessarie a svolgere  una determinata attività. ~ allenamento. 
  
 sm. training.
  addestràre, v. v. tr. Rendere destro, abile. ~ allenare, esercitare. <> disabituare. 
  v. rifl. Esercitarsi allo scopo di divenire abile e destro. 
  
 v. tr. to train. v. rifl. to train, to practise. 
  
  da a-+ deriv. da destro.
  addestratóre, sm. Chi addestra.
  addétto, agg. e  sm. agg. Assegnato a un ufficio, incaricato di un lavoro. ~ preposto. • la persona addetta alle pubbliche relazioni. 
  sm. Funzionario di una rappresentanza diplomatica. ~ incaricato. • addetto commerciale. 
  
  agg. intended for, employed in. sm. attaché, employee. 
  
  lat. addictus obbligato, comp.  da ad-+ dictus.
  addgrp In informatica è  il nome di un comando del sistema operativo UNIX che permette al superuser di  aggiungere un nuovo gruppo di utenti al sistema.
  addì, avv. Nel giorno, il  giorno, per indicare la data nel linguaggio burocratico.
  addiacciàre, v.  tr. Tenere il gregge all'addiaccio.
  addiàccio, sm. 1 Recinto  all'aperto dove sosta il bestiame durante la notte. 2 Stazionamento di  truppe all'aperto e allo scoperto; dormire all'aperto. ~ bivacco. 
  
 sm. bivouac. 
  
  deriv. dal lat. adiacere giacere accanto, comp. da ad-+ iacere.
Note:
Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.
Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate
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    |
| ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo" | |
| <> indica (in genere) un "contrario" | 
Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/view/dictionario_a.doc/34501403/dictionario_a.doc
sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm
Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it
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