Dizionario enciclopedico dal termine addietrare ad Africa

 

 

 

Dizionario enciclopedico dal termine addietrare ad Africa

 

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Dizionario enciclopedico dal termine addietrare ad Africa

 

addietràre, v. intr. Indietreggiare.
addiètro, avv. 1 A tergo, dietro, indietro. 2 Avanti, prima. 3 In passato. 
 avv. ago, before.
addimandàre, o addomandàre, v. v. tr. 1 Domandare, chiedere. ~ interrogare. 2 Cercare. ~ desiderare. 3 Chiamare. ~ nominare. 
v. intr. pron. Esser chiamato, aver nome.
addimostràre, v. tr. Dimostrare, mostrare.
addìo, inter. e sm. inter. Espressione di saluto, di rammarico o rimpianto. dirsi addio e non arrivederci
sm. Saluto definitivo. ~ commiato. LOC: è arrivato il momento degli addii
 inter. e sm. goodbye. 
  da a Dio, raccomandare a Dio. 
Addio, mia bella, addio, l'armata se ne va. Prima strofa dell'Addio del volontario che anche oggi è cantata dai coscritti; fu scritta la sera del 20 marzo 1848 da Carlo Alberto Bosi quando il primo battaglione di volontari fiorentini partì per la guerra.
Addio a Berlino Romanzo di Ch. Isherwood (1939).
Addio alle armi Romanzo di E. Hemingway (1929). L'opera è ispirata all'esperienza diretta della prima guerra mondiale, alla quale lo scrittore aveva partecipato come volontario (nel luglio 1918 rimase ferito mentre svolgeva la funzione di autista della sanità sul fronte italiano). Il libro si sviluppa proprio sul fronte italiano e racconta una storia d'amore tra un volontario nei reparti sanitari e un'infermiera. Non c'è alcun lieto fine: il volontario diserta proprio nella ritirata di Caporetto e l'infermiera muore successivamente di parto. 
Addio alle armi Film drammatico, americano (1957). Regia di Charles Vidor. Interpreti: Rock Hudson, Jennifer Jones, Vittorio De Sica. Titolo originale: A Farewell to Arms
Addio giovinezza! Commedia di S. Camasio e N. Oxilia (1911).
Addio Mr. Chips! Film drammatico, britannico (1939). Regia di Sam Wood. Interpreti: Robert Donat, Greer Garson, Paul Henreid. Titolo originale: Good Bye, Mr. Chips
Addio signora Miniver Film drammatico, americano (1950). Regia di Henry C. Potter. Interpreti: Greer Garson, Walter Pidgeon, John Hodiak. Titolo originale: The Miniver Story
addìre, v. v. tr. Destinare, assegnare. ~ dedicare. 
v. intr. pron. Affarsi, confarsi, essere conveniente, opportuno, intonato. ~ attagliarsi. <> stridere.
addirittùra, avv. 1 perfino, nientemeno (è a. arrivato secondo). 2 Assolutamente, completamente, senz'altro (è a. ridicolo). 3 Direttamente, senza indugio (appena finisco vado a. a Firenze). <> con calma. 
 avv. 1 (perfino) even. 2 (veramente) absolutely, really.
addirizzàre, v. tr. e intr. pron. Raddrizzare.
addirizzatùra, sf. Correzione diretta a ottenere un aspetto o anche un andamento lineare.
Addis Abeba Capitale dell'Etiopia (1.490.000 ab.) dal 1889 e capoluogo della regione di Shewa. Situata su un altopiano dell'acrocoro etiopico a 2.355 metri di altezza, fu fondata dall'imperatore Menelik II nel 1887 che fece di questa città la capitale dell'impero etiopico. Capitale della colonia africana italiana dal 1936 al 1941, dal 1963 è sede dell'Organizzazione per l'Unità Africana. Importante centro culturale, fonda la sua economia sul commercio di tabacco, caffè, cereali, su industrie tessili, meccaniche, cementifere, conciarie e della lavorazione artigianale di pelli e tessuti. Vi si trovano un'importante linea ferroviaria, un aeroporto internazionale e, tra gli edifici di maggior rilievo, il mausoleo di Menelik II e la cattedrale di San Giorgio del 1896.
Addison, Thomas (Benton 1793-Brighton 1860) Medico inglese famoso per aver descritto per primo la sindrome che porta il suo nome. 
Morbo di Addison 
Malattia dovuta a insufficienza di funzione della parte corticale delle ghiandole surrenali. I sintomi caratteristici sono il facile affaticamento, l'abbassamento della pressione arteriosa e la pigmentazione cutanea che ricorda il colorito delle statue di bronzo, da cui anche il nome di morbo bronzino. La terapia consiste nel somministrare ormoni surrenali.
additàre, v. tr. Indicare con il dito; mostrare, individuare. ~ segnalare. 
 v. tr. to point, to expose. 
  da a-+ deriv. da dito.
additività, sf. Proprietà dei preparati fotosensibili per la quale la densità ottica dello sviluppo di una lastra, impressionata da un dato numero di esposizioni, può risultare maggiore o minore di quella dovuta da un'esposizione continua.
additìvo, sm. Sostanza che si aggiunge a prodotti industriali per migliorarne certe caratteristiche. 
 sm. additive.
addivenìre, v. intr. Giungere. ~ pervenire.
addizionàle, agg. e sf. agg. Aggiuntivo. ~ supplementare. <> primario. 
sf. Imposta straordinaria. ~ sovrimposta.
addizionàre, v. tr. 1 Fare l'addizione. 2 Sommare. ~ aggiungere. <> sottrarre. 
 v. tr. to add; to sum up.
addizionatrìce, sf. Macchina calcolatrice da tavolo che permette l'esecuzione automatica di addizioni e sottrazioni.
addizióne, sf. Operazione aritmetica che esprime la somma di due o più numeri, chiamati addendi. Il risultato di un'addizione viene chiamato totale o somma. All'operazione possono essere applicate le proprietà associativa e commutativa. In algebra è uno dei metodi fondamentali per risolvere sistemi di equazioni (somma algebrica). 
In chimica è la reazione di due o più molecole che si uniscono a formare un composto. Si possono distinguere reazioni di addizione ioniche, in cui si verifica la migrazione dei due elettroni leganti verso lo stesso atomo, con formazione di criptoioni in grado di addizionare ulteriori composti (acido solforico, ipocloroso, cianidrico ecc.), e reazioni di addizione radicaliche, nelle quali si ha la rottura del legame multiplo, dando luogo a biradicali. Ogni reazione di addizione può essere favorita da uno o più catalizzatori. 
In diritto è l'aggiunta di beni (abitualmente accessori) che migliorano o trasformano una cosa di proprietà di terzi (per esempio: miglioramenti a una casa eseguiti da parte del locatore). Al termine del rapporto che intercorre tra il proprietario della cosa e chi ha operato le addizioni, le aggiunte rimangono di proprietà di chi le ha realizzate, fatto salvo il caso in cui la cosa principale sia pregiudicata dalla separazione. In tal caso l'addizione, grazie al principio di accessione, viene acquisita dal proprietario, che può essere obbligato a corrispondere un equo indennizzo a chi ha operato i miglioramenti. 
 sf. addition. 
  lat. additio,-onis, deriv. da addere aggiungere.
addizzàre "addirizzare"
addobbaménto, sm. Addobbo, ornamento, paramento.
addobbàre, v. v. tr. 1 Ornare, parare a festa. ~ decorare. <> sguarnire. 2 Vestire con abiti di circostanza. 
v. rifl. Vestirsi con abiti di circostanza. ~ agghindarsi. 
 v. tr. to decorate. 
  franc. adober armare un cavaliere.
addobbatóre, sm. Chi addobba.
addòbbo, sm. Paramento. ~ ornamento. 
 sm. decoration.
addocciàre, v. tr. Praticare una doccia, cioè un incavo, nel legno con la sgorbia.
addolciménto, sm. 1 L'addolcire. 2 Attenuazione, mitigazione. ~ lenimento. <> inasprimento.
addolcìre, v. v. tr. 1 Rendere dolce. ~ dolcificare. 2 Incivilire, ingentilire. 3 Attenuare. ~ mitigare. <> esacerbare. 
v. intr. pron. Diventare più dolce. 
 v. tr. to sweeten, (fig.) to soften. 
  da a-+ deriv. da dolce.
addoloràre, v. v. tr. Procurare dolore. ~ addolorare. <> confortare. 
v. intr. pron. Provare dolore. ~ angustiarsi. <> rallegrarsi. 
 v. tr. to grieve, to pain. v. intr. pron. to be distressed. 
  da a-+ deriv. da dolore.
addoloràto, agg. Afflitto, dolente. ~ amareggiato. <> lieto.
addòme, sm. In anatomia umana, ampia cavità situata nella parte inferiore del tronco delimitata in alto dal diaframma e in basso dal piano perineale. Contiene la maggior parte degli organi dell'apparato urogenitale e di quello digerente, è provvisto di pareti muscolari ed è rivestito internamente dal peritoneo. La cavità addominale può essere suddivisa in: ipocondrio, epigastrio, fianchi, mesogastrio, ipogastrio e fosse iliache. L'addome come cavità viscerale separata dalla cavità toracica si ritrova in tutti i Mammiferi oltre che nell'uomo. Negli animali non mammiferi in cui la distinzione tra addome e torace non è così netta o addirittura è nulla, è detta addome la parte caudale del corpo. 
Addome acuto 
Si definisce con questo termine l'insorgenza di un improvviso disturbo alla regione addominale accompagnato da forte sensazione dolorosa. Gli organi all'origine di tale quadro morboso possono essere diversi: stomaco, fegato, intestino, ovaie, vescica, appendice ecc. 
Il soggetto può presentare i seguenti segni e sintomi: sensazione dolorosa, diffusa oppure localizzata a una zona circoscritta; nausea e vomito; disturbi dell'alvo caratterizzati da diarrea o costipazione; spesso tachicardia; respiro cosiddetto antalgico, cioè rapido e superficiale come risposta al dolore; febbre; muscoli della parete addominale contratti e induriti; sensazione di paura; sanguinamento rettale; insorgenza dei segni di shock. Osservando il soggetto in generale si potrebbero notare alcune caratteristiche tipiche che si presentano in occasione di situazioni di questo genere (senso di irrequietezza oppure riluttanza a muoversi, tentativo di assumere posizioni particolari come quella sdraiata su un fianco con le braccia conserte a livello dell'addome e gli arti inferiori piegati). 
È importante non sottovalutare i segni di un addome acuto, poiché, in certe situazioni, come nel caso di un'ostruzione intestinale, è di vitale importanza che il soggetto sia trasportato nel più breve tempo possibile in ambiente ospedaliero. Nel frattempo, adottare tutte le eventuali misure anti-shock, sostenere il soggetto dal punto di vista psicologico e non somministrare bevande. 
 sm. abdomen. 
  lat. abdomen,-inis.
addomesticàbile, agg. Che si può addomesticare.
addomesticaménto, sm. Risultato dell'azione dell'addomesticare. A seconda che l'animale sia tenuto prigioniero, sopporti la soggezione dell'uomo o che una determinata razza di animali sia stabilmente assoggettata all'uomo si distinguono la cattività, l'addomesticamento e la domesticazione.
addomesticàre, v. tr. 1 Rendere domestico un animale selvatico. ~ domare. <> inselvatichire. addomesticare un leone. 2 Assuefare, abituare. ~ avvezzare. <> disabituare. 3 Addolcire. ~ rabbonire. 4 Piegare a proprio vantaggio. ha addomestico il giudizio sul suo operato
 v. tr. to tame. 
  da a-+ deriv. da domestico.
addomesticàto, agg. 1 Divenuto domestico. ~ ammaestrato. <> indomabile. 2 Modificato con artificio in vista di un fine particolare. ~ manipolato. <> regolare.
addominàle, agg. Dell'addome.
addominogenitàle, agg. e sm. Relativo ai due nervi omonimi, piccolo e grande, siti nel plesso lombare.
addominoperineàle, agg. Appartenente all'addome e al perineo.
addoppiàre, v. tr. 1 Raddoppiare o aumentare di molto in quantità. 2 Mettere a doppio, disporre a due a due. 3 Aumentare di intensità. ~ accrescere, rafforzare.
addormentàre, v. v. tr. Far dormire; indurre al sonno. ~ anestetizzare. <> svegliare. 
v. intr. pron. 1 Prendere sonno. ~ assopirsi. <> destarsi. 2 Impigrirsi. ~ intorpidirsi. <> scuotersi. 
 v. tr. to put to sleep. v. intr. pron. to fall asleep, to go to sleep. 
  lat. addormentare, comp. da ad-+ deriv. da dormire.
addormentàto, agg. 1 Che dorme. ~ assonnato. <> sveglio. 2 Fiacco. ~ svogliato. <> solerte. 
 agg. 1 asleep. 2 (assonnato) numb. 3 (intorpidito) sleepy.
addormìre, v. v. tr. Addormentare, quietare. ~ sedare. 
v. intr. pron. Addormentarsi. ~ placarsi.
addossaménto, sm. Azione ed effetto dell'addossare.
addossàre, v. v. tr. 1 Mettere addosso. ~ appoggiare. <> staccare. 2 Attribuire, imputare. ~ accollare. <> esimere. 
v. intr. pron. 1 Accalcarsi. ~ ammassarsi. <> sparpagliarsi. 2 Attribuirsi, assumersi, farsi carico. ~ sobbarcarsi. <> declinare. 
 v. tr. 1 to lean on. 2 (imporre) to impose. v. intr. to shoulder, to take upon oneself. 
  deriv. da addosso.
addossàto, agg. 1 Appoggiato col dorso a qualcosa. 2 Che è a carico di altri.
addòsso, avv., loc. prep. e inter. avv. 1 Sulla persona, sulle spalle. ~ indosso. versarsi del sugo addosso. 2 Nell'anima, nel corpo. ~ dentro. LOC: sentirsi addosso la paura. 3 A carico. 
loc. prep. 1 Assai vicino. 2 Su, sopra. 3 Contro, assalire. mettere le mani addosso
inter. Per incitare ad assalire qualcuno. 
 avv. 1 (su di sé) on. 2 (vicino) right next to. 
  da a-+ dosso
addótto, agg. Arrecato; citato.
addottoraménto, sm. Conferimento o conseguimento della laurea; cerimonia della laurea.
addottoràre, v. v. tr. 1 Dare la laurea di dottore. 2 Ammaestrare. ~ istruire. 
v. intr. pron. Laurearsi.
addottrinaménto, sm. Istruzione in una determinata dottrina.
addottrinàre, v. v. tr. Istruire in una determinata arte o dottrina. ~ indottrinare. 
v. rifl. Istruirsi; scaltrirsi.
addottrinàto, agg. Erudito.
address, sm. invar. Termine informatico che significa "indirizzo"; in Internet indica la localizzazione di un account su un computer per permettere di accedere all'account. 
Address resolution 
Conversione di un indirizzo Internet logico in un indirizzo fisico
addrizzàre, o addirizzàre, v. tr. 1 Guidare. ~ indirizzare. 2 Drizzare. ~ raddrizzare.
adducìbile, agg. Che si può allegare, addurre.
addùrre, v. tr. 1 Produrre, presentare a sostegno, citare a riprova. ~ esibire. addurre delle scuse. 2 Portare, recare. 
 v. tr. 1 to produce. 2 (citare) to cite. 
  lat. adducere comp. da ad-+ ducere condurre.
adduttóre, agg. e sm. agg. 1 Che porta, trascina. canale adduttore, canale di irrigazione. 
sm. 1 Chi (o ciò che) adduce. 2 In anatomia muscolo che consente l'adduzione, cioè il movimento di avvicinamento di un arto alla parte mediana del corpo. 
  lat. adductor,-oris.
adduzióne, sf. 1 Moto di avvicinamento di un arto all'asse mediano del corpo. 2 Passaggio di calore da un fluido a un solido, o viceversa.
Àde Il termine, che in greco significa l'invisibile, indica nella mitologia il dio dell'oltretomba insieme a Persefone. Figlio di Crono e Rea, fratello di Zeus, era anche chiamato Plutone. Dopo la vittoria dei genitori su Titano e la conseguente spartizione del mondo, aveva ottenuto il potere sul regno degli Inferi. Il significato del suo nome deriva dal mito secondo il quale aveva ottenuto in dono dai Ciclopi un elmo nero che lo rendeva invisibile. Per estensione, il termine indica il regno dei morti.
adeguaménto, sm. 1 Pareggiamento, adattamento. ~ bilanciamento. 2 Aggiornamento.
adeguàre, v. v. tr. Rendere adatto, conformare. ~ commisurare. <> differenziare. 
v. rifl. Adattarsi. ~ uniformarsi. <> dissentire. 
 v. tr. to adjust. v. rifl. to adapt. 
  lat. adaequare, comp. da ad-+ aequare uguagliare.
adeguataménte, avv. In maniera adeguata o in misura corrispondente; convenientemente.
adeguatézza, sf. Qualità o dimensione adeguata; convenienza; proporzionalità.
adeguàto, agg. Proporzionato, idoneo, opportuno. ~ conveniente. <> incongruo. 
 agg. 1 suitable, adequate. 2 (equo) fair.
adeguazióne, sf. Adeguamento.
Adelàide (città) Città dell'Australia (1.023.000 abitanti), capitale dello stato dell'Australia Meridionale fu fondata nel 1836 dal colonnello britannico Light. Situata alla foce del fiume Torrens e provvista di due importanti porti, è centro commerciale di primaria rilevanza per le sue industrie chimiche, meccaniche, tessili e alimentari.
Adelaide (isola) Isola (3.300 km2) dell'oceano Pacifico meridionale. Appartenente al Territorio Antartico Britannico, presso la costa occidentale antartica. Sede di una stazione di ricerche scientifiche.
Adelàide (santa) (Castello d'Horb 931-Selz 999) Santa. Fu moglie di Lotario II d'Italia e poi dell'imperatore Ottone I di Sassonia; regnò per il nipote Ottone III tra il 991 e il 994. 
(1020-Canischio Cuorgnè 1091) Marchesa di Torino. Sposò Oddone di Moriana-Savoia portandogli in dote la marca di Torino, premessa delle future fortune sabaude.
Adelàide di Torino
\Adèlchi (?-788) Figlio di Desiderio, ultimo re dei Longobardi, fu dal padre associato al trono nel 759. Si distinse nella guerra contro i franchi di Carlo Magno, ma fu da questi sconfitto alle Chiuse di Val di Susa (773). Si rifugiò dapprima a Verona poi a Costantinopoli per ritornare in Italia nel 788 dove venne ferito a morte in battaglia. Le sue vicende hanno ispirato l'omonima tragedia storica in cinque atti di Alessandro Manzoni.
Adelchi (letteratura) Tragedia in versi di A. Manzoni (1822). L'opera rappresenta l'espressione artistica degli studi condotti da Manzoni sulla storia longobarda (il Discorso sopra alcuni punti della storia longobarda in Italia è dello stesso anno) e delle sue teorie sulla tragedia, espresse nella Lettera al Signor Chauvet sull'unità di tempo e di luogo nella tragedia (1819). Il Manzoni si propone il rispetto della verità storica e la scoperta del senso dei fatti storici. La tragedia è ambientata nel periodo della guerra tra franchi e longobardi (774). Adelchi è il figlio del re longobardo Desiderio che si batte valorosamente fino alla morte in difesa della patria e dell'onore della sorella Ermengarda ripudiata da Carlo re dei Franchi.
Adele H. una storia d'amore Film drammatico, francese (1975). Regia di François Truffaut. Interpreti: Isabelle Adjani, Bruce Robinson, François Truffaut. Titolo originale: Histoire d'Adèle H.
adèlfi Membri di una società segreta sorta in Francia nel 1799 in opposizione alla massoneria ufficiale asservita a Bonaparte.
Adèlfia Comune in provincia di Bari (14.779 ab., CAP 70010, TEL. 080). Centro agricolo (coltivazione di viti) delle Murge. Gli abitanti sono detti Adelfiesi.
Adelson e Salvini Opera semiseria in tre atti di V. Bellini, libretto di L. Fioravanti (Napoli, 1825).
adémpiere, v. tr. e intr. Compiere, esaudire. ~ ottemperare. <> disattendere. LOC: adempiere un incarico. 
v. intr. pron. Compiersi, avverarsi, verificarsi. ~ accadere. 
 v. tr. to carry out, to fulfil. 
  lat. adimplere riempire, comp. da ad-+ implere empire.
adempiménto, sm. 1 L'adempiere. 2 Il compimento della prestazione cui si è tenuti. ~ realizzazione. <> inosservanza. 
In diritto è l'esecuzione della prestazione conseguente a un'obbligazione. Nei casi in cui la prestazione prevede un'azione (dare o fare), l'obbligazione è adempiuta con la sua esecuzione. Qualora invece la prestazione fosse negativa (non fare), il debitore adempierà all'obbligazione astenendosi dall'azione per il tempo previsto. In caso contrario si configura l'inadempimento da parte del debitore che, su richiesta del creditore, può essere condannato a risarcire il danno che ne consegue. Escludendo i casi in cui sia espressamente previsto dall'obbligazione, il debitore non è vincolato ad adempiere personalmente. Ne deriva che l'adempimento può essere operato da un terzo, anche contro la volontà del creditore. Elementi essenziali di un'obbligazione sono il luogo e il termine di esecuzione della prestazione. Il luogo dell'adempimento, se non è espressamente stabilito dall'obbligazione, è generalmente il domicilio del creditore. In alcuni casi può tuttavia coincidere con il domicilio del debitore o con un altro luogo determinato dalle circostanze. Il termine di scadenza di un'obbligazione è abitualmente stabilito dalle parti. In caso contrario, il creditore può anche esigere immediatamente la prestazione. Qualora il debitore adempia anticipatamente l'obbligazione, non può pretendere il rimborso di quanto ha pagato, salvo il caso in cui tra la data di pagamento e quella di scadenza si sia verificato un arricchimento del creditore grazie a quanto ricevuto in pagamento; in questo caso può spettare al debitore una somma corrispondente al mancato guadagno. Il creditore può pretendere che la prestazione venga eseguita prima del termine pattuito (o stabilito dal giudice) solo nei casi in cui il debitore risulti insolvente, diminuisca le garanzie già fornite o non fornisca quelle pattuite.
adempìre adempiere
ademprìvio, sm. Forma di godimento collettivo in vigore in Sardegna, per cui vaste estensioni di territorio sono riservate in toto o in parte all'uso dei cittadini.
Aden Città dello Yemen (285.000 ab.) situata all'estremità sud della penisola arabica, all'interno di un vasto cratere vulcanico prospiciente verso il golfo omonimo. Nota fin dai tempi degli antichi greci come Adana, nel 1839 divenne colonia e base navale britannica e tale rimase fino al 1967. In seguito fu, per un certo periodo, capitale della Repubblica democratica popolare dello Yemen. Importante porto e centro commerciale, può contare su numerose raffinerie petrolifere. 
Golfo di Aden 
Parte occidentale del mare Arabico compresa tra la costa meridionale della penisola arabica, Gibuti e la costa settentrionale della Somalia. È collegato con il mar Rosso dallo stretto di Bab al Mandab.
Adenauer, Konrad (Colonia 1876-Rhöendorf 1967) Politico tedesco. Fu esponente del Partito cattolico del centro prima dell'avvento del nazismo. Ritornò a occuparsi pubblicamente di politica nel dopoguerra, quando promosse la fondazione dell'Unione cristiano democratica di cui fu anche presidente. La sua affermazione lo portò a essere eletto cancelliere della Repubblica Federale di Germania nel 1949, occupando la carica fino al 1963.
adenectomìa, sf. Asportazione chirurgica di una ghiandola.
adenectopìa, sf. Presenza di una ghiandola in una parte del corpo in cui non dovrebbe comparire.
adenìlico, agg. (pl. m.-ci) Riferito all'acido omonimo che trasporta acido fosforico nel metabolismo ed è presente nei muscoli e nel lievito.
adenìna, sf. Materia chimica a base purinica. Si riscontra negli acidi nucleici e riveste un ruolo fondamentale nella costituzione del DNA essendo uno degli elementi che definiscono il codice genetico delle cellule. La sua presenza è pure indispensabile nella formazione di parecchi coenzimi. Sintetizzata dal fegato, entra nell'organismo anche attraverso l'ingestione dei cibi.
adenìte, sf. Infiammazione delle linfoghiandole.
adèno- Primo elemento di parole composte derivante dal greco aden che nella terminologia medica significa ghiandola.
adenocarcinòma, sm. Tumore maligno della pelle che riproduce in modo grossolano le strutture ghiandolari normali.
adenocoltùra, sf. Coltivazione di particelle di tessuto linfoghiandolare.
adenocondròma, sm. Tumore benigno in parte ghiandolare, in parte cartilagineo.
adenofaringìte, sf. Infiammazione del tessuto linfoide della faringe.
adenofibròma, sm. Tumore benigno che comprende una proliferazione connettivale e un aumento delle strutture epiteliali ghiandolari.
adenoflèmmone, sm. Infiammazione suppurativa della linfoghiandola.
adenogràmma, sm. Studio citologico del tessuto linfoghiandolare. Prelevato attraverso una puntura viene fatto strisciare su un vetrino e poi colorato.
adenoidectomìa, sf. Asportazione chirurgica delle vegetazioni adenoidi.
adenòidi, sf. Tessuto linfoghiandolare del rinofaringe. Le adenoidi sono caratteristiche soprattutto nell'età infantile, regrediscono progressivamente attorno ai 9-12 anni di età, quindi scompaiono. Spesso si verificano infiammazioni acute delle adenoidi (adenoiditi), che possono degenerare in un'ipertrofia (adenoidismo), con conseguente ostruzione delle prime vie respiratorie.
adenoidìsmo, sm. L'insieme dei sintomi determinati dalla presenza di vegetazioni adenoidi.
adenòma, sm. Presenza di tumori benigni di origine ghiandolare.
adenomegalìa, sf. Eccessivo sviluppo delle linfoghiandole.
adenomiòma, sm. Tumore benigno originato dalla commistione di tessuti muscolari e ghiandolari.
adenopatìa, sf. Patologia delle linfoghiandole. Nel caso di infiammazione dei linfonodi disposti attorno alla trachea e ai grossi bronchi, si parla di adenopatia tracheobronchiale. Questa patologia può essere originata da molte malattie, ma nella maggior parte dei casi, soprattutto per pazienti in giovane età, la causa principale è la tubercolosi e i sintomi sono debilitazione generale, febbre moderata e tosse.
adenosìna, sf. Nucleoside formato da D(-)ribosio e da adenina. Fa parte dei gruppi prostetici degli enzimi.
adenosindifosfàto, sm. Sale derivante dall'acido adenosindifosforico.
adenosindifosfòrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'acido omonimo che rappresenta una sostanza presente nei tessuti viventi che funge da trasportatore dell'acido fosforico utilizzato nel metabolismo degli zuccheri.
adenosintrifosfàto, sm. Sale derivate dall'acido adenosintrifosforico.
adenosintrifosfòrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'acido omonimo che rappresenta una sostanza fondamentale per lo svolgimento delle funzioni vitali poiché dalla sua scissione in acido adenosindifosforico e fosforo inorganico si ha una liberazione di energia (circa 9.000 calorie per mole).
adenotrichìa, sf. Infiammazione del follicolo pilifero.
adenoviròsi, sf. Termine medico che designa le affezioni virali delle prime vie respiratorie.
Adeodàto Nome di papi. 
Adeodato I 
Papa dal 615 al 618. 
Adeodato II 
Papa dal 672 al 676.
adèpto, sm. Affiliato, iscritto a una società segreta, a una setta religiosa. ~ iniziato. <> profano.
Adèrbale Figlio di Micipsa, re di Numidia, fu vinto e messo a morte da Giugurta nel 112 a. C.
aderènte, agg., sm. e sf. agg. 1 Che aderisce; pertinente. ~ attinente. <> improprio. 2 Stretto, fasciante. ~ attillato. <> largo. 
sm. e sf. Chi aderisce a un'associazione. ~ membro. <> estraneo. 
 agg. 1 adhesive. 2 (abito) tight, close-fitting.
aderènza, sf. 1 L'essere aderente. ~ pertinenza. <> improprietà. 2 Formazione fibrosa che collega tessuti disgiunti. 3 Al plurale, amicizie, appoggi altolocati. ~ conoscenze. 4 Adesione. ~ partecipazione. <> opposizione.
adèrgere, v. v. tr. Innalzare. ~ sollevare. 
v. rifl. Innalzarsi. ~ elevarsi.
aderìre, v. intr. 1 Essere strettamente unito, far presa. ~ appiccicarsi. <> scollarsi. 2 Farsi seguace, acconsentire. ~ condividere. <> rifiutare. 3 Affiliarsi, unirsi. ~ associarsi. <> ricusare. 
 v. intr. 1 to stick, to adhere. 2 (acconsentire) to agree, to accept. 
  lat. adhaerere, comp. da ad-+ haerere stare attaccato.
adescaménto, sm. 1 Uso dell'esca per attirare pesci, uccelli e similari; lusinga. ~ allettamento. 2 Invito al libertinaggio in luogo pubblico che costituisce illecito penale. 3 L'operazione di adescare.
adescàre, v. tr. 1 Attirare con l'esca. 2 Allettare, attrarre con lusinghe; attirare commettendo reato di adescamento. ~ sedurre. <> allontanare, respingere. 3 Riempire di liquido una pompa o un sifone per ottenerne il funzionamento. 
 v. tr. to entice, to lure. 
  lat. tardo adescare, comp. da ad-+ deriv. da esca cibo.
adescatóre, agg. e sm. Chi adesca.
adesióne, sf. 1 Forza che si sviluppa tra le molecole di due corpi a contatto e tende a tenerli uniti. 2 Consenso, partecipazione. ~ approvazione. <> dissociazione. 
 sf. 1 adhesion. 2 (consenso) agreement. 
A differenza della forza di coesione (che agisce su molecole dello stesso tipo), l'adesione manifesta i propri effetti su molecole di natura diversa. Esempio macroscopico di adesione è il corpo che, dopo l'immersione nell'acqua, viene estratto bagnato. Alcuni solidi non vengono bagnati dal liquido, come il mercurio, perché la forza di coesione di quest'ultimo è di gran lunga superiore a quella di adesione. Anche altri fenomeni, come l'attrito e la capillarità, trovano spiegazione nell'effetto della forza di adesione. 
Contratti per adesione 
Contratti le cui clausole vengono stabilite in anticipo da una delle parti e che vengono sottoscritti dalla parte contraente senza porre in discussione il contenuto delle stesse. Tipico esempio sono le polizze di assicurazione. L'imprenditore che li predispone è solito inserire nei contratti per adesione clausole atte a renderli più favorevoli alla propria impresa che al cliente. Tuttavia quest'ultimo trova tutela ai propri interessi proprio nel codice civile (artt. 1341, 1342 e 1370) che stabilisce norme atte a difendere il consumatore da clausole vessatorie o di significato dubbio.
adesività, sf. Proprietà o capacità collante.
adesìvo, agg. e sm. agg. Che aderisce; che serve a far aderire. ~ colloso. 
sm. 1 Sostanza naturale (colla) o artificiale (resina) impiegata per unire fermamente due o più superfici. ~ collante. 2 Etichetta. 
  agg. e sm. adhesive. 
Nel vasto campo degli adesivi, quelli per contatto agiscono per evaporazione del solvente e sono idonei per legno, materie plastiche e gomma; quelli termocollanti sono a base di polimeri applicati a caldo senza intervento di solventi.
adèsso, avv. 1 In questo momento, ora. ~ attualmente. <> allora. te lo dico fin da adesso. 2 Fra poco. ~ subito. sarà qui adesso. 3 Poco fa. sono rientrato adesso
 avv. 1 now. 2 (poco fa) just now. 
  forse lat. ad ipsum (tempus) allo stesso (tempo).
adhàn, sm. Appello alla preghiera fatto cinque volte al giorno dal muezzin dall'alto dei minareti.
àdi Abbreviazione di anno dominicae incarnationi, cioè nell'anno dell'incarnazione del Signore. Tale espressione era utilizzata nei documenti medievali che venivano redatti prendendo come inizio dell'anno il 25 marzo, giorno dell'annunciazione.
adiabaticità, sf. Proprietà di un sistema fisico che non fornisce né riceve calore dall'esterno.
adiàbatico, agg. Detto della trasformazione di un aeriforme, che avviene senza scambi di calore con l'esterno. 
Trasformazione adiabatica 
Trasformazionetermodinamica durante la quale un sistema fisico muta temperatura, volume e pressione senza scambi di calore con l'ambiente esterno.
adiacènte, agg. 1 Che sta vicino, che si trova nelle vicinanze. ~ contiguo. <> distante. i comuni adiancenti alla città. 2 angoli adiacenti: due angoli con un lato in comune l'unione dei quali è un angolo piatto
 agg. adjacent. 
  lat. adiacens,-entis, p.pres. di adiacere giacere presso, comp. da ad-+ iacere.
adiacènza, sf. L'essere adiacente, luogo adiacente.
adiadococinesìa, sf. Incapacità di compiere movimenti alternati causata da lesioni al cervelletto.
adiaforèsi, sf. Diminuzione o mancanza di secrezione sudorifera.
adiastolìa, sf. Riempimento deficitario delle camere cardiache durante la diastole.
adibìre, v. tr. Riservare a un determinato uso. ~ destinare. 
 v. tr. to use for, to use as. 
  lat. adhibere.
Adidas Gruppo industriale tedesco fondato nel 1947 da Adi Dassler leader mondiale nella produzione di articoli sportivi.
adiettìvo, agg. e sm. Aggettivo.
Àdige Fiume delle Venezie, è il più lungo d'Italia dopo il Po (410 km) con un bacino di 12.200 km2. Ha origine nelle Alpi Venoste, presso il passo di Resia, scorre lungo la val Venosta e la val Lagarina bagnando le città di Merano, Trento e Rovereto e arricchendosi delle acque dei fiumi Passirio, Isarco, Avisio e Noce. Dopo aver attraversato Verona, procede fino a sfociare nell'Adriatico poco a sud di Chioggia. In caso di piena, le sue acque vengono fatte scaricare nel lago di Garda grazie a una condotta sotterranea. Importante come fonte di energia elettrica e per l'irrigazione.
Adigétto Canale navigabile che collega l'Adige al Po. Lungo 87 km. bagna la città di Rovigo.
Adigèzia Repubblica Autonoma russa (449.000 ab.), nel Territorio di Krasnodar.
Adilabad Città (54.000 ab.) dell'India, capoluogo del distretto omonimo nello stato federato dell'Andhra Pradesh.
adimàre, v. v. tr. 1 Volgere in basso. ~ abbassare. 2 Umiliare. 
v. rifl. Abbassarsi. ~ scendere.
adimensionàle, o adimensionàto, agg. Privo di dimensioni. Si usa per caratterizzare una grandezze fisica che è data dal rapporto tra due grandezze omogenee, e che quindi è esprimibile mediante un numero senza unità di misura (esempi: peso specifico relativo, angolo).
adinamìa, sf. Condizione di estrema debolezza fisica che impedisce ogni attività.
adinàmico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a uno stato fisico caratterizzato dall'adinamia. 2 Senza forze, abbattuto. ~ debole.
àdipe, sm. Il grasso accumulato nel corpo. ~ ciccia. 
  lat. adeps, ipis.
adìpico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'acido omonimo che è rappresentato da un solido incolore che fonde a 151 °C. È un importante intermedio nella sintesi del naylon.
adipocéra, sf. Processo di saponificazione del tessuto adiposo dei cadaveri.
adipofobìa, sf. Timore ossessivo dell'obesità.
adipogènesi, sf. Produzione di grasso nell'organismo.
adipolìsi, sf. Trasformazione dei grassi di riserva che vengono mobilizzati successivamente per il loro utilizzo da parte dell'organismo.
adipòsi, sf. Aumento eccessivo del grasso dei tessuti.
adiposità, sf. Accumulo eccessivo di grasso.
adipóso, agg. Grasso. ~ pingue. <> segaligno, magro.
adiposogenitàle, agg. Relativo a una distrofia nota con il nome di morbo di Fröhlich.
adipsìa, sf. Assenza dello stimolo ad assumere liquidi.
adiràre, v. v. tr. Muovere a ira. ~ irritare. 
v. intr. pron. Lasciarsi prendere dall'ira.
adiràrsi, v. intr. pron. Lasciarsi prendere dall'ira. ~ incollerirsi. <> rabbonirsi. 
 v. intr. pron. to get angry. 
  da a-+ irarsi.
adirataménte, avv. In modo adirato.
adiràto, agg. Irato; sdegnato. 
 agg. irate, angry.
adìre, v. tr. Appellarsi a un'autorità giudiziaria. 
 v. tr. (dir.) to take legal proceedings. 
  lat. adire, comp. da ad-+ ire.
àdito, sm. 1 Entrata, passaggio, accesso. 2 Dare adito a sospetti, far sospettare. 3 Facoltà di entrare, di accedere. 
 sm. (dare adito a) to give rise to.
aditus ad antrum, loc. avv. Locuzione latina che significa "accesso alla caverna". Il termine è utilizzato in anatomia per indicare il canale osseo che mette in comunicazione le cavità mastoidee con la cassa del timpano.
adiutòre, agg. e sm. (f.-trìce) Che o chi aiuta.
adiuvànte, sm. Sostanza chimica aggiunta al sapone per accrescerne la resa pur diminuendone la quantità di acidi grassi.
Adíyaman Città (102.000 ab.) della Turchia, capoluogo della provincia omonima.
adizióne, sf. Atto tramite il quale l'erede dichiara di accettare l'eredità.
Adjani, Isabelle (Algeri 1955-) Attrice francese cinematografica e teatrale, di origine algerina. Giovanissima entrò a far parte della Comédie Française. Dal 1975, passò a recitare per il cinema. Tra le sue interpretazioni cinematografiche, Adele H. una storia d'amore (1975) di F. Truffault, Nosferatu (1978) di W. Herzog, Camille Claudel (1988) e La regina Margot (1994) di P. Chéreau. Nel 1995 ha vinto il premio César.
Adler, Alfred (Vienna 1870-Aberdeen, Scozia 1937) Psicologo austriaco. Come allievo di Sigmund Freud, approfondì le teorie alla base della psicoanalisi. Nel 1911 però si staccò dall'ortodossia freudiana per fondare una propria scuola di psicoanalisi. Secondo la sua teoria, alla base della maggioranza dei comportamenti psicopatologici è il cosiddetto complesso di inferiorità. Tra le sue opere, Temperamento nervoso (1912), Prassi e teoria della psicologia individuale (1918) e Stile di vita (1930).
Adler, Friedrich Wolfgang (Vienna 1879-Zurigo 1960) Uomo politico austriaco. Fu segretario della Seconda internazionale dal 1923 al 1939 oltre che uno degli esponenti dell'austromarxismo.
Adler, Max (Vienna 1873-1940) Sociologo austriaco. Direttore della rivista Marx-Studien, si dedicò allo studio del pensiero marxiano. Tra le opere, Kausalität und Teleologie (Causalità e teleologia, 1904), Marx als Denker (Marx come pensatore, 1908) e Kant und Marxismus (Kant e il marxismo, 1925).
Adler, Viktor (Praga 1852-Vienna 1918) Uomo politico austriaco, fondò il Partito operaio socialdemocratico unificato (1889).
adn Abbreviazione di acido desossiribonucleico. ~ DNA.
adnàto, agg. Relativo ad organi botanici attaccati o saldati l'uno all'altro.
ADN-Kronos Sigla di Allgemeiner Deutscher Nachrichtendienst (agenzia giornalistica dell'ex RDT).
adòbe, sm. invar. Mattone non cotto di argilla impastato con paglia e seccato al sole. Utilizzato nel Messico e nelle zone meridionali degli Stati Uniti.
adocchiaménto, sm. Scelta istintiva a vista d'occhio.
adocchiàre, v. tr. Guardare con interesse o desiderio. ~ puntare. 
 v. tr. 1 to glimpse. 2 (con interesse) to eye. 3 (avvistare) to catch sight of. 
  lat. volg. adoculare, comp.da ad-+ deriv. da oculus occhio.
Ado-Ekiti Città (333.000 ab.) della Nigeria, nello stato di Ondo.
adogmatìsmo, sm. Tendenza contraria ad ammettere dogmi nella religione.
adolescènte, agg., sm. e sf. agg. Proprio dell'adolescenza. ~ acerbo. <> maturo. 
sm. e sf. Chi è nell'adolescenza. ~ teen-ager. 
 agg. teenage. sm. e sf. teenager, adolescent.
Adolescente, L' Romanzo di F. M. Dostoevskij (1875).
adolescènza, sf. Periodo tra la fanciullezza e l'età adulta. 
 sf. adolescence. 
  lat. adolescentia, deriv. da adolescere crescere.
Adolescenza clementina Opera di poesia di C. Marot (1532).
adolescenziàle, agg. Relativo all'adolescenza. ~ puberale.
Adolfàti, Andrèa (Venezia 1711-Genova 1760 ca.) Compositore italiano. Compì i propri studi di musica con B. Galuppi e fino al 1745 fu maestro di cappella nella chiesa di Santa Maria della Salute a Venezia. Dopo una breve permanenza a Modena, dal 1748 ricoprì lo stesso incarico nella chiesa dell'Annunciazione di Genova. Le sue opere più significative sono Artaserse (1742), Didone abbandonata (1747), Arianna (1750) e La clemenza di Tito (1753).
Adolfo Romanzo di B. Constant (1806, pubblicato nel 1816).
Adòlfo di Nassau (1255-Göllheim 1298) Imperatore che succedette a Rodolfo d'Asburgo nel 1292.
adombraménto, sm. 1 Ombreggiamento. 2 Scarto di un quadrupede che si adombra. 3 Lieve indizio, accenno. ~ parvenza. 4 Turbamento.
adombràre, v. v. tr. 1 Coprire d'ombra. ~ oscurare. <> rischiarare. 2 Esprimere in modo velato, indiretto. ~ simboleggiare. 3 Nascondere, mascherare, celare. ~ dissimulare. 
v. intr. e intr. pron. 1 Spaventarsi, davanti a un ombra o per altro motivo, detto di animali, specialmente cavalli. ~ imbizzarrirsi. 2 Essere suscettibile, turbarsi, detto di persona. ~ prendersela. 
  lat. adumbrare segnare le ombre in pittura, comp. da ad-+ deriv. da umbra ombra.
adonàre, v. v. tr. Abbattere, prostrare. ~ domare. 
v. intr. pron. Abbattersi. ~ cedere.

adóne, sm. Giovane molto bello (dalla divinità greca Adone).
Adóne (fisica) Anello di accumulazione, succeduto al più piccolo ADA, nel quale si scontrano fasci di elettroni e protoni con energie di 1,5 GeV. Venne progettato da B. Touschek e costruito nel 1968 a Frascati.
Adóne (mitologia) Divinità greca di origine semitica, il cui culto è presente a Cipro, ad Atene (V sec. a. C.) e ad Argo. Nato dall'amore incestuoso di Mirra col padre, non è restituito da Persefone ad Afrodite che glielo aveva affidato da fanciullo. Zeus derime la questione fra le due dee, entrambe invaghite di Adone, sentenziando che il ragazzo viva un terzo dell'anno con Persefone, un terzo con Afrodite e un terzo da solo. Adone decide di trascorrere il terzo a lui assegnato con Afrodite, ma Ares, indispettito, lo fa uccidere da un cinghiale.
Adone, L' Poema di G. Marino (1623).
adònide, sf. Genere di piante erbacee e velenose. Appartiene alla famiglia delle Ranuncolacee.
adonidìna, sf. Polvere amara e solubile in acqua con proprietà cardiotoniche e diuretiche estratta dall'Adonis vernalis.
adònio, agg. Relativo ad Adone.
adonìte, sf. Nome attribuito a una pentite lineare contenuta nell'Adonis vernalis. È un solido molto solubile in acque che fonde a 120 °C.
adontaménto, sm. Sdegno profondo suscitato da un'offesa ricevuta, spesso unito al desiderio di soddisfazione o di vendetta.
adontàre, v. v. tr. Recare onta. ~ offendere. 
v. intr. pron. Sdegnarsi, risentirsi.
adoperàbile, agg. Che si può adoperare.
adoperàre, o adopràre, v. v. tr. Fare uso, servirsi di; usare, impiegare. ~ avvalersi. 
v. rifl. Darsi da fare. ~ prodigarsi. <> disinteressarsi. 
 v. tr. to use, to employ. v. rifl. to strive. 
  lat. volg. adoperare, comp.da ad-+ deriv. da opus,-eris opera.
adoperàto, agg. Non più nuovo. ~ usato. <> nuovo.
adoràbile, agg. Degno di essere adorato; detto di persona amabile. ~ squisito. <> detestabile. 
 agg. charming, adorable.
adorabilménte, avv. In modo adorabile.
adorànte, avv. Si dice di figura rappresentata nell'atto di adorare la divinità.
adoràre, v. tr. 1 Tributare adorazione alle divinità. ~ venerare. adorare Dio. 2 Avere passione o entusiasmo per qualcosa. ~ prediligere. <> detestare. adorare un gruppo musicale. 3 Fare oggetto di grandissimo amore. <> aborrire. 
 v. tr. to adore. 
  lat. adorare, comp. da ad-+ orare, pregare.
adoratóre, sm. 1 Chi adora. 2 Corteggiatore, ammiratore. ~ spasimante.
adorazióne, sf. 1 L'adorare; culto dovuto a Dio. ~ devozione. 2 Amore grandissimo. <> disprezzo.
adornaménto, sm. Abbellimento, ornamento.
adornàre, v. v. tr. Fare più bello. ~ abbellire, addobbare. 
v. rifl. Farsi bello, vestirsi con cura.
Adòrni, Vittorio (Parma 1937-) Ciclista italiano. È stato campione del mondo su strada (1968) e ha vinto un giro d'Italia (1965), un giro della Svizzera e un campionato italiano (1969), due giri di Romandia (1965 e 1967).
adórno, agg. Abbellito con ornamenti. ~ decorato. <> sguarnito.
Adorno, Theodor Wiesengrund (Francoforte sul Meno 1903-Visp, Svizzera 1969) Filosofo, sociologo e critico musicale tedesco. I suoi interessi furono molto vari, studiò musica e composizione, s'interessò d'arte e di politica. Nel 1925 divenne allievo di A. Berg a Vienna. Nel 1927 tornò a Francoforte, ove nel 1931 ottenne la cattedra di filosofia all'università. Fondò, insieme a H. Marcuse e M. Horkheimer, la Scuola di Francoforte. Attraverso l'applicazione dei concetti della psicoanalisi e del marxismo, egli indicò il capitalismo e i mass media come i principali imputati dell'alienazione delle coscienze. Studiò a fondo anche l'autoritarismo e l'inclinazione al razzismo. Costretto a lasciare la Germania, espatriò in America, dove raggiunse M. Horkheimer, E. Fromm, H. Marcuse e gli altri esponenti della Scuola di Francoforte, anch'essi costretti dal regime nazista a lasciare l'Europa. Nel 1947 con M. Horkheimer scrisse la Dialettica dell'illuminismo. Ripercorrendo le tappe dell'affermazione dell'Illuminismo, Adorno e Horkheimer denunciano la logica del dominio presente nella società moderna che ha tradito lo spirito del movimento di pensiero. Ritornati in patria nel 1949 ripresero a insegnare a Francoforte nel 1951. Nel 1949 Adorno pubblicò la Filosofia della musica moderna, importante opera di estetica musicale. Nella Dialettica negativa (1966), propose l'uso della critica (o dialettica negativa) come alternativa al sistema di dominio sociale, in modo da isolare le contraddizioni della società. 
I risultati delle ricerche sviluppate da Adorno e Hokheimer si ritrovano oggi in una serie di strumenti e concetti di analisi sociale considerati generalmente acquisiti, al di là della matrice marxista che li ha generati. Tra questi, si citano i concetti di sistema di dominio presente nelle società moderne, di industria culturale, di mercificazione delle opere d'arte, di personalità autoritaria. Tra le opere principali di Adorno, oltre quelle già citate, Minima moralia (1951), Lezioni di sociologia (1956), Introduzione alla sociologia della musica (1962).
adottàbile, agg. Che si può adottare.
adottabilità, sf. Possibilità di essere adottato.
adottàndo, agg. e sm. Che, chi si vuole adottare.
adottànte, agg., sm. e sf. agg. Che adotta. 
sm. e sf. Colui che, mediante adozione, attribuisce la posizione di figlio a chi è stato generato da altri.
adottàre, v. tr. 1 Assumere un figlio altrui in qualità di figlio legittimo. adottare un orfano. 2 Attuare, prendere. 3 Scegliere, far proprio. ~ condividere. <> ricusare. LOC: adottare un libro di testo per le lezioni. 
 v. tr. to adopt. 
  lat. adoptare, comp. da ad-+ optare desiderare, scegliersi.
adottàto, agg. e sm. Che, chi è assunto come figlio adottivo legittimo.
adottìvo, agg. Che è divenuto tale in seguito a un atto di adozione. ~ putativo. <> carnale, naturale. 
 agg. adopted, adoptive.
Adour Fiume (335 km) della Francia.
adozióne, sf. 1 Istituto giuridico per cui i minori in stato di adottabilità diventano figli legittimi. ~ affiliazione. 2 Scelta. ~ elezione. 
 sf. adoption. 
Con l'adozione si viene a creare lo stesso vincolo di parentela che sussiste tra genitori e figli legittimi, con tutti i diritti e i doveri che ne derivano. La legge 4 maggio 1983 n. 184, regolamenta l'istituto dell'adozione stabilendo normative distinte per i casi di adozione di minori, adozione di persone maggiori di età e adozione internazionale
Adozione di minori 
Possono farne richiesta i coniugi sposati da almeno tre anni che dimostrino la loro idoneità a educare, istruire e mantenere l'adottato. È consentita l'adozione di minori che siano stati dichiarati adottabili e che, se maggiori di quattordici anni, acconsentono esplicitamente all'adozione. Lo stato di adottabilità, determinato da particolari situazioni familiari del minore, viene stabilita dal tribunale dei minori, che è anche preposto ad accogliere le richieste di adozione. Accertata l'esistenza dei requisiti di idoneità dei coniugi che intendono procedere all'adozione, procede all'affidamento del minore. Dopo un anno dalla data dell'affidamento, durante il quale vengono effettuati ripetuti e accurati controlli, il tribunale dei minori può revocare l'affidamento oppure decidere per l'adozione definitiva. 
Adozione di persone maggiori di età 
Coniugi o persone singole di età superiore ai trentacinque anni che non abbiano figli legittimi hanno la facoltà di adottare una persona maggiorenne che non sia un proprio figlio naturale. L'adozione viene convalidata dal tribunale ordinario solo se esiste l'assenso dell'adottante, del suo eventuale coniuge, dell'adottato, dei suoi genitori naturali e del suo eventuale coniuge. 
Adozione internazionale 
L'adozione di minori stranieri da parte di coniugi italiani o di minori italiani da parte di genitori residenti all'estero (sia italiani che stranieri) è regolamentata da apposite norme della citata legge 184/1983.
adozionìsmo, sm. Eresia del sec. II basata sull'ipotesi della natura umana di Cristo, che sarebbe figlio di Dio per adozione. L'eresia fu condannata nel 1177. Presenta analogie con il nestorianesimo. Già presente a Roma ove fu diffusa da Teodoto di Bisanzio si diffuse in Spagna nell'VIII sec. sostenuta dal vescovo Elipando.
ADP Sigla di Automatic Data Processing. Nel linguaggio informatico indica quei processi o programmi che effettuano un'elaborazione automatica dei dati.
adragànte, agg. e sf. agg. Lattice biancastro estratto da piante asiatiche; se ne ricava la gomma adragante oggi prodotta anche sinteticamente per usi di farmacia e industriali. 
sf. Gomma adragante.
Adràno Comune in provincia di Catania (32.717 ab., CAP 95031, TEL. 095). Centro agricolo (coltivazione di pistacchi, agrumi e olive), nelle cui vicinanze sorge una centrale solare a specchi da 1 MV. Di origine neolitica, divenne colonia di Siracusa nel V sec. a. C., con il nome di Adranon; fu poi romana e quindi passò agli arabi e ai normanni. Vi si trovano il monastero di Santa Lucia, costruito tra il XV e il XVII sec., e il castello normanno, del sec. XI, al cui interno si trova il Museo Archeologico. Gli abitanti sono detti Adraniti.
Adrar Regione (61.000 ab.) della Mauritania.
Adràra San Martìno Comune in provincia di Bergamo (1.689 ab., CAP 24060, TEL. 035).
Adràra San Ròcco Comune in provincia di Bergamo (684 ab., CAP 24060, TEL. 035).
Adràsto Nella mitologia re dorico di Argo, figlio di Talao, organizzatore della spedizione dei Sette a Tebe, di cui fu l'unico sopravvissuto.
àdren(o)- Primo elemento di parole composte che identifica il surrene o i prodotti della sua secrezione.
adrenalìna, sf. Ormone elaborato dalla parte midollare del surrene, dai neuroni di mesencefalo e diencefalo e dai gangli simpatici, detta anche epinefrina; si ottiene anche per sintesi chimica. Scoperta agli inizi del secolo, l'adrenalina venne usata a lungo come terapia del collasso cardiaco e anche oggi trova alcuni impieghi come cardiotonico. Infatti la sua azione stimola le terminazioni del sistema nervoso simpatico, agendo da vasocostrittore, elevando la pressione arteriosa e ridistribuendo il flusso sanguigno verso cuore, muscoli e cervello. Altri suoi effetti sono l'inibizione dei processi digestivi, il miglioramento della respirazione, la dilatazione di pupille e bronchi e la stimolazione del metabolismo. La sua produzione, che in condizioni psicofisiche normali è a livelli minimi, viene enormemente aumentata quando si verificano particolari situazioni di eccitazione emotiva o di ansia.
adrenalinemìa, sf. Concentrazione dell'adrenalina nel sangue.
adrenalinolìtico, agg. Termine medico che qualifica le sostanze che inibiscono l'azione dell'adrenalina.
adrenalinosìmile, agg. Riferito ai composti chimici che hanno composizione e azione simili a quelle dell'adrenalina.
adrenalóne, sm. Chetone corrispondente all'adrenalina.
adrenàrca, sm. Fase che precede il periodo puberale dell'età evolutiva.
adrenergìa, sf. Termine medico che designa gli effetti fisiologici o patologici dell'azione dell'adrenalina.
adrenopàusa, sf. Cessazione della produzione ormonale surrenalica legata all'età.
adrenosteróne, sm. Ormone androgeno prodotto dalla corteccia surrenale.
Àdria Comune in provincia di Rovigo (21.000 ab., CAP 45011, TEL. 0426), nel Polesine, da cui prende il nome il mare Adriatico. Un tempo si affacciava direttamente sul mare, oggi ne dista 25 km in seguito al trasporto e deposito di limo operato dai fiumi Po e Adige. Antica città veneta (Atria), fu importante porto etrusco (V-IV sec. a. C.) e gallico (IV-III sec. a. C.) ma decadde in epoca romana. È prevalentemente centro agricolo e commerciale con una buona presenza di industrie alimentari e un efficiente sistema di canali che la collegano ai fiumi e al mare.
Adrian, Edgard Douglas (Londra 1889-Cambridge 1977) Neurologo inglese. Premio Nobel per la medicina (1932) in collaborazione con C. Sherrington per le scoperte sulla funzione del neurone.
Adriana Lecouvreur Opera in quattro atti di F. Cilea, libretto di A. Colautti (Milano, 1902).
Adriàno Nome di papi. 
Adriano I 
(-Roma 795) Succeduto a papa Stefano III nel 772, fu l'artefice della discesa di Carlo Magno in Italia che accorse per difenderlo dal re longobardo Desiderio. Ingrandì il territorio della chiesa, ottenendo il rinnovo della Promissio Carisiaca (774). 
Adriano II 
(Roma 792-872) Eletto papa nell'867, successore di Niccolò I. Sotto il suo pontificato si aggravarono i contrasti con Costantinopoli e con il carolingio Carlo il Calvo, contro il quale sostenne il fratello Ludovico II, che incoronò imperatore a Roma (872). 
Adriano III 
(?-Nonantola 885) Santo e papa. Il suo brevissimo periodo di pontificato fu segnato dalle lotte intestine nell'aristocrazia romana. 
Adriano IV 
(Langley 1100-Anagni 1159) Al secolo Nicola Breaksper, fu l'unico papa di origine inglese. Salito al pontificato nel 1154, ottenne di essere mandato in esilio durante le sommosse a Roma guidate da Arnaldo da Brescia. Si alleò con Federico Barbarossa; quest'ultimo gli consegnò Arnaldo che fu arrestato e mandato al rogo. Nel 1155 incoronò imperatore Federico Barbarossa. 
Adriano V 
(Genova-Viterbo 1276) Fu papa per pochissimo tempo, due mesi dell'anno 1276. Nipote di Innocenzo IV, ottenne l'appoggio di Carlo d'Angiò. 
Adriano VI 
(Utrecht 1459-Roma 1553) Fu eletto papa nel settembre del 1522 alla morte di Leone X, dopo esser stato precettore di Carlo V. Invano tentò di porre fine alla lotta tra Carlo V e Francesco I.
Adriano in Siria Opera seria in tre atti di G. B. Pergolesi, libretto di P. Metastasio (Napoli, 1743).
Adriàno, Pùblio Èlio (Italica 76-Baia 138) Imperatore romano, succedette al cugino Traiano nel 117. Cedette parte dei territori orientali conquistati da Traiano per assicurarsi il mantenimento della pace e il consolidamento dei confini. Viaggiò a lungo nei paesi dell'impero per curarne l'amministrazione, mettere a punto postazioni difensive (Vallo di Adriano) e promuovere opere pubbliche, tra cui la Villa Adriana e la Mole Adriana, oggi Castel Sant'Angelo. Mise in atto riforme finanziarie, fiscali e giudiziarie, e diminuì i poteri del senato a favore della classe equestre. 
Vallo di Adriano 
Opera di difesa fatta costruire da Adriano in Britannia tra il 122 e il 127. Sorge tra l'imboccatura del Tyne e del Solway ed è costituito da un muro lungo 117 km e alto circa 6 m che segnava il confine della conquista romana.
Adrianòpoli Antico nome della città di Edirne; fondata da Adriano alla confluenza dell'Hevros con il Tonzo, fu il più importante centro della Tracia e con Diocleziano fu capitale della provincia dell'Haemimontium. Nel 378 l'imperatore Valente vi fu sconfitto e ucciso dai visigoti di Fritigerno. A lungo contesa fra avari, bulgari e crociati, fu conquistata dai veneziani (1294) e nel 1361 dai turchi che la fecero capitale del loro impero. I russi la occuparono nel 1829; a questa occupazione seguì quella dei serbi e dei bulgari nel 1913. Dopo la prima guerra mondiale passò alla Grecia, ma fu poi ridata alla Turchia. 
Pace di Adrianopoli (1568) 
Pace stipulata fra i turchi e Massimiliano II d'Asburgo che riconobbe il dominio ottomano dell'Ungheria. 
Pace di Adrianopoli (1829) 
Pace che terminò il conflitto russo-turco col riconoscimento dell'indipendenza della Grecia, l'autonomia della Serbia, della Valacchia e della Moldavia. La Russia barattò il controllo dei territori occupati in Armenia e Georgia con il libero accesso ai Dardanelli. 
Pace di Adrianopoli (1878) 
Fu la premessa alla pace di Santo Stefano che pose fine al conflitto russo-turco.
adriàtico, agg. e sm. Del Mare Adriatico o delle regioni contermini. 
agg. e sm. adriatic.
Adriàtico, màre Parte del Mediterraneoracchiusa fra la costa orientale della penisola italiana e quella occidentale della penisola balcanica (Slovenia, Croazia, Albania). La sua superficie di 132.000 km2 occupa la depressione inclusa tra gli Appennini e le Alpi Dinariche, per una lunghezza di 800 km circa e una larghezza di 100-200 km; a sud, il canale d'Otranto lo mette in comunicazione con il mare Ionio. Non è un mare mediamente molto profondo, superando di poco i 1.200 m al largo di Bari, mentre la parte settentrionale ha una profondità di 70-80 m e raggiunge un massimo di 270 m tra Pescara e Sebenico. A causa di ciò l'altezza di marea è di circa 30 cm nel bacino meridionale e di circa 90 cm in quello settentrionale. La costa occidentale, interrotta solo dal delta del Po e dai promontori del monte Conero e del Gargano, non presenta rientranze rilevanti. Uniforme anche la costa settentrionale, interrotta dalle lagune di Venezia, Marano e Grado e dal golfo di Trieste. Frastagliata ed erta la costa orientale fino al confine con l'Albania, ricca di golfi, porti e isole, tra cui Meleda, Curzola, Lissa, Lesina, Veglia, Cherso e Pago. La costa albanese, articolata nei golfi di Durazzo e di Valona, è piuttosto piatta. La salinità delle acque, 3,5 % in media, è minore a nord per l'afflusso maggiore di acque dolci (Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta, Adige, Po). Affluenti di sud sono i fiumi Tronto, Fortore, Ofanto sul versante italiano, Neretva, Drin e Voiussa su quello balcanico. Noto per il turismo balneare, nonostante i fenomeni di eutrofizzazione e di espansione algale, il mare Adriatico è importante anche per le attività di pesca e le comunicazioni. La piattaforma sottomarina conserva riserve di metano e petrolio oggi sistematicamente sfruttate al largo di Romagna, Marche e Abruzzo. 
 Adriatic.
Àdro Comune in provincia di Brescia (5.846 ab., CAP 25030, TEL. 030).
adròma, sm. Porzione legnosa dei fasci vascolari.
adróne, sm. Termine generico con il quale si denominano le particelle elementari che possono causare un'interazione forte. Vengono solitamente divise in adroni bosonici (mesoni) e adroni fermionici (barioni).
ADS Sigla di Azione Dinamico Specifica degli alimenti, usata in medicina per definire l'aumento del metabolismo basale riscontrabile dopo il pasto.
adsorbènte, agg. Relativo alle sostanze che danno luogo a fenomeni di adsorbimento.
adsorbìre, v. tr. Concentrare sulla propria superficie sostanza disciolte.
adstràto, sm. Influenza reciproca che due lingue diverse, ma geograficamente vicine, esercitano tra loro generando convergenze linguistiche.
Àdua Città dell'Etiopia (21.000 ab.) a sud di Asmara. Fu teatro di una sconfitta italiana il primo marzo 1896 durante la prima guerra italo-etiopica.
Adua e le compagne Film commedia, italiano (1960). Regia di Antonio Pietrangeli. Interpreti: Simone Signoret, Sandra Milo, Emmanuelle Riva, Marcello Mastroianni.
aduggiaménto, sm. Stato delle piante private di luce che, non generando clorofilla allungano eccessivamente gli internodi.
aduggiàre, v. v. tr. 1 Coprire d'ombra. 2 Nuocere, opprimere.
aduggiàrsi, v. intr. pron. Inaridirsi.
Adula Gruppo montuoso svizzero delle Alpi Lepontine (altezza massima 3.402 m con il Rheinwaldhorn).
adulàre, v. tr. Lodare in modo esagerato e insincero. ~ incensare. <> denigrare (si dice adùlo, non àdulo). 
 v. tr. to adulate, to flatter. 
  lat. adulari.
adularìa, sf. Varietà limpida di ortoclasio.
adulatóre, agg. e sm. Che, chi adula. ~ leccapiedi. <> detrattore.
adulatoriaménte, avv. In modo adulatorio.
adulatòrio, agg. Che serve ad adulare. ~ servile.
adulazióne, sf. Esaltazione eccessiva si qualcuno per interesse o servilismo; espediente che serve ad adulare. ~ incensamento, piaggeria. <> maldicenza. 
 sf. adulation, flattery.
Adultera, L' Romanzo di T. Fontane (1882).
adulteràbile, agg. Che si può adulterare.
adulteraménto, sm. Adulterazione.
adulteràre, v. tr. 1 Mutare a fini di lucro la qualità di un prodotto. adulterare il vino, corromperlo con altre sostanze. 2 Corrompere, distorcere. hai adulterato completamente il mio pensiero
 v. tr. to adulterate. 
  lat. adulterare, comp. da ad-+ alterare rendere diverso, corrompere.
adulteràto, agg. 1 Alterato, peggiorato, contraffatto; sofisticato. ~ falsificato. <> schietto. 2 Corrotto, guastato. ~ depravato. <> puro.
adulterazióne, sf. 1 Alterazione di una sostanza. ~ sofisticazione. 2 Corruzione.
adulterìno, agg. Relativo ad adulterio; nato da un adulterio. ~ illegittimo. <> naturale.
adultèrio, sm. Infedeltà sessuale del coniuge. ~ tradimento. <> fedeltà. 
 sm. adultery.
adùltero, agg. e sm. Che, chi commette adulterio. ~ fedifrago.
adùlto, agg. e sm. agg. 1 Che ha raggiunto la piena maturità fisica e psichica. ~ maturo. <> infantile. animale adulto. 2 Sviluppato, maturo. ~ cresciuto. <> giovane. 
sm. Persona adulta. ~ uomo. <> ragazzo. spettacolo per adulti
 agg. e sm. adult, grown-up. 
  lat. adultus cresciuto, p.p. di adolescere crescere.
adunaménto, sm. L'adunare. ~ raduno.
adunànza, sf. Riunione di persone. ~ raduno, simposio. 
 sf. meeting, assembly.
adunàre, v. v. tr. Raccogliere in adunata, radunare. ~ riunire. <> disperdere. 
v. intr. pron. Riunirsi. 
 v. tr. to gather, to assemble. 
  lat. tardo adunare, comp. da ad-+ deriv. da unus uno.
adunàta, sf. 1 Convocazione di militari in un luogo. suonare l'adunata. 2 Raduno. la protesta si concluse con un'adunata in piazza. 3 Assemblea di popolo. i rappresentanti dell'opposizione espressero chiaramente le loro idee all'adunata
 sf. parade.
adùnco, agg. Ricurvo come un uncino. ~ arcuato. <> rettilineo. 
 agg. hooked.
adunghiàre, v. tr. Afferrare con le unghie o con gli artigli; afferrare saldamente.
adùnque, cong. Dunque.
adusàre, v. v. tr. Assuefare, abituare, avvezzare. 
v. rifl. Abituarsi.
adùso, agg. Abituato.
advaìta, sm. Voce sanscrita che significa "non dualità". Dottrina base del vedánta secondo la quale il dualismo dell'io e del mondo è il risultato dell'illusione e dell'ignoranza.
advertisement, sm. invar. Annuncio pubblicitario.
advertising manager, sm. invar. Persona responsabile della pubblicità di una ditta.
Advocatus Dei Nel diritto canonico è colui che postula una causa di beatificazione e di canonizzazione in antitesi all'advocatus diaboli.
Advocàtus Diaboli 1 Nel diritto canonico è colui che, in una causa di beatificazione o di canonizzazione, deve sollevare tutte le possibili obiezioni per accertare la virtù del beato. 2 Per estensione chi difende ragioni contrarie a quelle dell'interlocutore solo per amore di discussione. 3 Chi sospinge al male.
adynaton, sm. Figura retorica consistente nel subordinare l'avverarsi di un fatto a una condizione impossibile, affermando così la sua irrealizzabilità.
Adzaristan Repubblica autonoma (386.000 ab.) della Georgia, al confine con la Turchia.
AEC Sigla di Atomic Energy Commission (commissione per l'energia atomica).
AEDA Sigla di Autori Editori Associati.
aedes, sm. invar. Nome di un genere di zanzare le cui femmine pungono spesso durante il giorno. Appartiene alla famiglia dei Culicidi. La specie aegypti è nota per essere la portatrice del virus della febbre gialla.
aèdo, sm. 1 Cantore epico della Grecia antica. 2 Poeta, vate.
AEG Sigla di Allgemeine Elektricitats Gesellschaft (società generale di elettricità).
aegocèras, sm. invar. Ammonite diffusasi nel Lias inferiore appartenente alla famiglia delle Egoceratidi.
aegopodìum, sm. invar. Genere di Ombrellifere spontanee in Europa e nelle regioni temperate dell'Asia.
aegosòma, sm. invar. Genere di Coleotteri Cerambicidi. In Italia è diffuso l'Aegosoma scabricorne, polifago delle latifoglie e infestante i tronchi degli alberi morti.
AEI Sigla di Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana.
AEN Sigla di Agenzia per l'Energia Nucleare.
aeòlis, o aeolìdia, sm. o sf. Genere di Molluschi Gasteropodi Opistobranchi simili alle chiocciole. Appartiene alla famiglia degli Eolidi.
Aepyornis Uccelli simili agli struzzi vissuti nel Pleistocene dotati di ali ridotte che raggiungevano fino ai 3 m di altezza.
aeràre, v. tr. Dare aria. ~ arieggiare. 
 v. tr. to ventilate, to air. 
  deriv. da aere.
aeràto, agg. Ventilato; impregnato di aria, di gas. ~ arioso.
aeratóre, sm. Apparecchio atto ad aerare ambienti chiusi. ~ ventola.
aerazióne, sf. 1 Circolazione dell'aria, arieggiamento. ~ ventilazione. 2 In varie tecnologie, immissione di aria in altre sostanze, specialmente liquidi.
àere, sm. Aria, atmosfera. 
  lat. aer, aeris, greco aèr.
aeremìa, sf. Presenza di aria allo stato gassoso nel sangue.
aerènchima, sm. Tipo di tessuto parenchimatico con ampie lacune per facilitare il passaggio dell'aria.
aèreo, agg. e sm. agg. 1 Che vive nell'aria. 2 Lieve, leggero. ~ impalpabile. <> greve. le cime aeree degli alberi. 3 Che avviene nell'aria. 4 Che è costituito da aria. ~ aeriforme. <> liquido, solido. 5 Campato per aria. ~ inconsistente. <> fondato. sogni aerei. 6 Riguardante l'aviazione. flotta aerea
sm. Aeroplano. ~ velivolo. ho viaggiato in aereo
 agg. aerial, air. sm. (di linea) airliner, (militare) plane, (a reazione) jet. 
  lat. aerius, agg. di aer, aeris aria.
aèreo-canard, sm. Aereo che, rispetto alla concezione classica, ha gli impennaggi nella parte anteriore della fusoliera e le ali in quella posteriore.
aereonavàle "aeronavale"
aèreo-sanitàrio, sm. Aereo attrezzato per il trasporto dei feriti e dei malati sia in guerra che in pace.
aèreo-scuòla, sm. Aereo provvisto di doppi comandi destinato alla formazione dei piloti.
aèreo-soccòrso, sm. Aereo terrestre o idrovolante utilizzato per ricercare e ricuperare feriti o naufraghi e per trasportare malati.
aerìcolo, agg. e sm. Riferito ad animali che volano o vivono sulla superficie della terra.
aerifórme, agg. e sm. agg. Che è allo stato gassoso o di vapore. ~ volatile. 
sm. Gas, vapore.
Aeritàlia s.p.a. Industria aeronautica fondata nel 1969. Nel 1990 si è fusa con la Selenia dando vita all'Alenia.
Aermàcchi Sezione per la produzione di aerei del gruppo Aeronautica Macchi S.p.A.
aerobersàglio, sm. Piccolo aereo senza pilota che funge da bersaglio o che traina uno o due bersagli a bandiera, utilizzato per simulare il tiro contro aerei e missili.
aeròbica, sf. Danza-ginnastica i cui movimenti sono connessi con la respirazione. 
 sf. aerobics.
aeròbico, agg. Relativo ad aerobiosi; ginnastica aerobica, ginnastica basata su movimenti compiuti a tempo di musica e coordinati col ritmo respiratorio.
aeròbio, agg. Relativo ai microrganismi che si sviluppano in presenza di aria o di ossigeno libero. <> anaerobio.
aerobiològia, sf. Raccolta e analisi del plancton aereo.
aerobiòsi, sf. Realizzazione di un processo biologico in un ambiente ricco di ossigeno.
aerobrigàta, sf. Unità organica dell'aeronautica militare italiana costituita sullo schema del wing americano.
àerobus, o aèrobus, sm. Aereo per trasporto di passeggeri a brevi distanze. 
 sm. airbus.
aerocèntro, sm. Luogo di concentramento di materiale e personale aeronautico.
aerocistèrna, sf. Aeroplano attrezzato per rifornire di carburante altri aeromobili in volo.
aeroclub, sm. Associazione per l'incremento e l'organizzazione delle attività aeronautiche.
aerocolìa, sf. Presenza eccessiva di gas nell'intestino crasso.
aerodìna, sf. Qualsiasi veicolo aereo più pesante dell'aria e a sostentazione dinamica.
aerodinàmica, sf. Parte della fluidodinamica che studia sia il comportamento dell'aria in movimento, sia il movimento di corpi immersi in un aeriforme. Si parla di gasdinamica se il fluido gassoso non è aria. Si interessa soprattutto di calcolare la resistenza dell'aria sui veicoli terrestri, come auto e treni, di determinare le azioni di forza del vento su strutture fisse quali ponti ed edifici e di studiare le forze che intervengono sugli oggetti che si muovono nell'atmosfera terrestre. Tra coloro che per primi condussero studi di aerodinamica occorre ricordare Leonardo da Vinci, Newton e Bernoulli. Attualmente vi è la tendenza a identificare questa scienza con lo studio delle interazioni fra corpi solidi in movimento e l'aria che li circonda. In generale, una massa d'aria ferma si può considerare soggetta a una sola forza: la pressione atmosferica. Questa viene generata dall'addensamento delle molecole dell'aria vicina alla superficie terrestre per effetto del peso dell'aria soprastante. Quindi qualsiasi corpo non in movimento che sia immerso nell'aria ferma viene influenzato solo dalla pressione atmosferica salendo, scendendo o restando immobile se la sua densità è, rispettivamente, minore, maggiore o uguale a quella dell'aria che lo circonda. Quando invece lo stesso corpo è in movimento, la pressione dell'aria sulla sua superficie si discosta da quella atmosferica in modo proporzionale alla direzione e alla velocità del moto stesso. In particolare, quando la superficie lambita dall'aria è parallela alla direzione del moto, aumentando la velocità si verifica una diminuzione della pressione. Data la sua complessità, attualmente si tende a suddividere questa scienza in aerodinamica delle basse velocità, aerodinamica delle alte velocità subsoniche, aerodinamica transonica, aerodinamica supersonica e aerodinamica ipersonica
 sf. aerodynamics.
aerodinamicaménte, avv. In modo aerodinamico.
aerodinamicità, sf. Insieme delle qualità aerodinamiche di un corpo.
aerodinàmico, agg. Costruito in modo da offrire la minima resistenza all'aria. ~ slanciato. <> tozzo. è un'automobile molto aerodinamica, quindi ha consumi decisamente ridotti
 agg. aerodynamic, streamlined. 
  da aero + dinamico.
aeròdromo, sm. Aeroporto.
aeroelasticità, sf. Scienza che studia i fenomeni di aerodistorsione e i sistemi per ridurli.
aeroelettrònica, sf. Applicazione dell'elettronica all'aeronautica.
aerofagìa, sf. Deglutizione di aria e il conseguente eccessivo accumulo della stessa nello stomaco o nell'intestino. Più frequente negli individui ansiosi o affetti da dispepsia, provoca gonfiore allo stomaco e, talvolta, alla parte superiore del colon. Di solito l'aerofagia provoca anche eruttazione e flatulenza.
aerofàro, sm. Luce aeronautica di superficie per il volo notturno.
Aeròflot Compagnia di navigazione aerea russa.
aerofobìa, sf. 1 Paura dell'aria, del vento, delle correnti d'aria, ecc. 2 Timore o repulsione per il volo.
aeròfono, sm. 1 Apparecchio per determinare la provenienza di un suono o di un rumore, utilizzato in aeronautica. 2 Strumento musicale basato sulla vibrazione di una colonna di aria. l'organo è un esempio di strumento aerofono. 
  da aero + fono.
aeròforo, sm. Apparecchio per l'areazione di un ambiente privo di aria respirabile.
aerofotocartògrafo, sm. Speciale apparecchio che ricostruisce topograficamente la superficie fotografata.
aerofotografìa, sf. Tecnica dei fotogrammi aerei da ottenere con apparecchi fotografici installati a bordo di velivoli; fotografia così ottenuta.
aerofotogrammetrìa, sf. Tecnica di rilievo topografico che, dall'analisi delle fotografie scattate da aerei e satelliti, consente di riprodurre, con l'ausilio di restitutori e comparatori, la rappresentazione cartografica del territorio fotografato.
aerogastrìa, sf. Presenza nello stomaco di una certa quantità d'aria che può determinare disturbi digestivi.
aerogìro, sm. Aeromobili con superfici sostentatrici rotanti.
aerografìa, sf. Lo studio dell'aria atmosferica, specialmente a fini geofisici.
aerògrafo, sm. Apparecchio ad aria compressa per spruzzare vernice su una superficie.
aerogràmma, sm. Biglietto postale inoltrato per via aerea.
aerolìnea, sf. Linea aerea.
aeròlite, sm. Meteorite litoide, ossia non metallica, costituito in prevalenza da silicati di ferro e magnesio; in relazione alla tessitura, può essere condrite o acondrite. ~ asteroide.
aeromarìttimo, agg. Detto di attività aerea che si svolge sul mare.
aeromeccànica, sf. Parte della meccanica che studia le leggi della statica e della dinamica degli aeriformi.
aeromòbile, sm. Nome generico di ogni veicolo che si sostiene nell'aria. ~ velivolo.
aeromodellìsmo, sm. Tecnica e attività riguardanti gli aeromodelli.
aeromodellìsta, sm. e sf. 1 Chi pratica l'aeromodellismo. 2 Chi costruisce modelli di aerei in scala ridotta.
aeromodellìstica, sf. Aeromodellismo.
aeromodèllo, sm. Riproduzione in scala ridotta di aeromobili in progetto.
aeromorfòsi, sf. Modificazione di un organo dovuta al fatto di dover vivere a contatto dell'aria, con particolare riferimento alle piante acquatiche.
aeromòto, sm. Forte spostamento di masse d'aria che si verifica in corrispondenza di terremoti, perturbazioni atmosferiche eccezionali e esplosioni violente.
aeromotóre, sm. Motore alimentato con energia eolica capace di produrre energia elettrica. A causa della sorgente notevolmente discontinua di energia, si può utilizzare solo quando l'azionamento del motore può essere discontinuo (irrigazioni, controllo del riempimento di serbatoi). La forza del vento risulta essere perpendicolare al piano contenente ruote dentate, costituite da lamelle di legno di ridotto spessore, azionate da un timone. Trova impiego in agricoltura o nei sistemi di alimentazioni idriche.
aeronaùta, sm. e sf. Navigatore aereo con aerostato; chi pilota un aeromobile.
aeronàutica, sf. 1 Scienza, tecnica e attività della progettazione e costruzione di aeromobili. 2 Corpo civile o militare addetto alla navigazione aerea. ~ aviazione. 
 sf. aeronautics, (Aeronautica Militare) Air Force. 
I primi studi scientifici del volo umano si devono a Leonardo che progettò un elicottero e compì ricerche sull'uso del paracadute, come testimonia il suo Codice Atlantico, mentre il termine comparve per la prima volta nel 1695 in un'opera di Pasch. Solo nel 1783 si sperimentò il primo volo a opera dei fratelli Montgolfier che si servirono di un aerostato ad aria calda (mongolfiera) da loro progettato; il primo volo con un mezzo più pesante dell'aria, fu condotto da O. Lilienthal nel 1848. L'adozione del motore a scoppio permise al conte F. Von Zeppelin di costruire il primo dirigibile di impianto rigido (1897). Questo mezzo, soggetto a molti incidenti (da ricordare l'incidente dell'Hindenburg, 1937) si rivelò altamente insicuro e fu soppiantato dall'aeroplano. Nel 1903 i fratelli Wright riuscirono a mantenere in volo per circa un minuto un velivolo da loro costruito. Nel 1907 Breguet realizzò il primo elicottero. Da allora l'aeronautica ha compiuto rapidi progressi, in particolare l'impiego di aeroplani per scopi bellici ne ha stimolato lo sviluppo, arrivando alla costruzione del primo aereo a reazione nel 1939. Il motore a turbina ha permesso di superare la velocità del suono e negli ultimi tempi sono stati costruiti velivoli a decollo e atterraggio corti e verticali oltre a velivoli capaci di compiere voli orbitali.
aeronàutico, agg. Dell'aeronautica.
aeronavàle, agg. Detto di attività a cui partecipano mezzi aerei e navali.
aeronàve, sf. Dirigibile.
aeronavigazióne, sf. Navigazione aerea.
aeronomìa, sf. Scienza che studia le regioni superiori dell'atmosfera.
aeropagìta, sm. Giudice membro dell'Areopago.
aeropagìtico, agg. Relativo all'Areopago o agli aeropargiti.
aeropittùra, sf. Tipo di pittura, fondato da Marinetti nel 1929, volto a esprimere l'aviazione, il volo e gli stati d'animo aerei.
aeroplàncton, sm. invar. Insieme dei microrganismi, delle spore ecc. presenti nell'aria.
aeroplàno, sm. Apparecchio più pesante dell'aria in grado di volare, grazie alla spinta di motori e utilizzo di ali fisse, poste su uno stesso piano. ~ aereo, velivolo. aeroplano di linea, di ricognizione
 sm. plane, (americ.) airplane. 
  da aero +-plano
Il termine fu coniato nel 1855 da Pline per differenziarlo dagli aerostati sferici, essendo in generale l'aeroplano ad ala piana. Il primo aeroplano fu progettato e collaudato dai fratelli Wright nel 1903. L'ala all'inizio aveva forma biplana, era costituita cioè da due piani alari connessi da cavi e montanti, poi ha assunto l'attuale aspetto monoplano, con un unico elemento piano di sostentamento. Alettoni, ipersostentatori e impennaggi garantiscono stabilità, equilibrio e direzione al velivolo. Ali e impennaggi sono fissati alla fusoliera che è adibita al trasporto di equipaggio, passeggeri e merci. Notevoli modifiche di materiali e tecniche costruttive hanno consentito l'aumento della velocità (dai 709 km/h di Agello nel 1934 al superamento della barriera del suono). Negli ultimi tempi sono stati costruiti velivoli a decollo e atterraggio corti e verticali oltre a velivoli capaci di compiere voli orbitali.
aeropletismògrafo, sm. Meccanismo che misura l'espansione toracica inspiratoria per valutare la funzione respiratoria.
aeroportàto, agg. Trasportato per via aerea.
aeropòrto, sm. Zona attrezzata con piste per il decollo e l'atterraggio degli aerei, edifici per il ricovero e la manutenzione dei mezzi (hangar), per i servizi di rifornimento oltre che per l'accoglimento e lo smistamento di merci e passeggeri. ~ aviostazione. 
 sm. airport. 
Gli aeroporti possono essere civili, militari e militari aperti anche al traffico civile. Fondamentali sono la torre di controllo, che disciplina il traffico a terra e i collegamenti con gli aerei in decollo e atterraggio, e il centro di controllo aereo, che controlla il traffico aereo relativo all'aeroporto. I controllori di volo possono vigilare sulla situazione generale attraverso il radar, mentre un sistema di atterraggio strumentale, ILS o Instrument Landing System, permette al pilota di effettuare correttamente l'avvicinamento e di atterrare in modo radioguidato anche in caso di scarsa visibilità. L'ICAO (Organizzazione Internazionale per l'Aviazione Civile) divide gli aeroporti civili in sette classi, definite con le lettere che vanno dalla A alla G, sulla base della lunghezza delle piste e del carico supportato.
aeroportuàle, agg. e sm. agg. Relativo al funzionamento di un aeroporto. 
sm. Il complesso dei tecnici e del personale addetto al funzionamento di un aeroporto.
aeropostàle, agg. e sm. agg. Di aeroposta. 
sm. Aereo adibito al trasporto della posta.
aeroràzzo, sm. Velivolo con propulsione a razzi.
aeroreattòre, sm. Motore a reazione per aerei.
aerorifornimènto, sm. Rifornimento effettuato mediante aeroplani. Il rifornimento in volo è il procedimento usato per rifornire un aeroplano tramite un'aviocisterna dotata di una speciale tubazione.
aeroriméssa, sf. Locale o capannone adibito al ricovero coperto di aerei. ~ hangar, aviorimessa.
aerosbàrco, sm. Operazione militare di sbarco da aerei da trasporto.
aeroscàlo, sm. Aeroporto per dirigibili; in un aeroporto, scalo per aerei.
aeroscivolànte, sm. Termine col quale talvolta viene reso in italiano l'inglese hovercraft.
aeroscòpio, sm. Strumento per l'analisi microscopica del pulviscolo atmosferico.
aerosilurànte, sm. Aereo che colpisce dall'aria mediante siluri.
aerosilùro, sm. Siluro lanciato da un aereo.
aerosòl, sm. invar. 1 Sospensione colloidale di sostanze medicamentose nell'aria. medicinale da usarsi per aerosol. 2 Prodotto liquido immesso in un contenitore con speciali propellenti, che ne facilitano la dispersione in aria. profumo in confezione aerosol
  sm. aerosol. 
  da aero-+-sol(uzione)
aerosolterapìa, sf. Terapia basata sull'impiego di aerosol.
aerosostentazióne, sf. Sostentazione dovuta a forze aerostatiche o aerodinamiche.
aerospaziàle, agg. Relativo alla navigazione nello spazio. 
  agg. aerospace.
aerostàtica, sf. Scienza che studia l'equilibrio degli aeriformi.
aerostàtico, agg. Dell'aerostatica o degli aerostati; di corpo che si libra nell'aria.
aeròstato, sm. Aeromobile, con peso specifico più leggero dell'aria, che sfrutta la spinta aerostatica per salire e rimanere in quota, secondo il principio di Archimede. Si dicono dirigibili gli aeromobili con propulsore autonomo, mongolfiere, o palloni, quelli senza propulsori. La sperimentazione del primo aerostato avvenne nel 1783 a opera dai fratelli Montgolfier. Riempiti in origine di aria calda, oggi gli aerostati utilizzano gas più leggeri dell'aria, come l'idrogeno (molto più efficace, ma altamente infiammabile) e l'elio (meno leggero dell'idrogeno, ma non infiammabile). Oltre all'impiego nel volo aerostatico sportivo, che utilizza ancora la spinta dell'aria calda (prodotta però con piccoli bruciatori a gas), attualmente gli aerostati vengono principalmente utilizzati per rilievi meteorologici (palloni sonda) e trasportano esclusivamente strumenti scientifici per lo studio dell'atmosfera. ~ dirigibile, mongolfiera.
aerostazióne, sf. Negli aeroporti civili, complesso di edifici in cui hanno sede i servizi. 
  sf. air terminal.
aerotàxi, o aerotassì, sm. Aereo impiegato per voli a domanda.
aerotècnica, sf. Scienza che studia i corpi che si muovono nell'aria, sia dal punto di vista aerodinamico che di quello delle costruzioni.
aeroterapìa, sf. Impiego terapeutico dell'aria.
aerotèrmo, sm. Apparecchio di riscaldamento ad aria calda.
aerotermodinàmica, sf. Scienza che studia i fenomeni termici provocati dalle correnti aerodinamiche a velocità supersoniche.
aeroterrèstre, agg. D'aria e di terra.
aerotopogràfia, sf. Tecnica di applicazione dell'aerofotogrammetria per la realizzazione di carte topografiche.
aerotrainàre, v. tr. Trainare un aeromobile per mezzo di un altro aeromobile.
aerotràino, sm. Traino di uno o più aeromobili per mezzo di un altro aeromobile.
aerotrasportàre, v. tr. Trasportare con mezzi aerei.
aerotraspòrto, sm. Trasporto per via aerea.
aerotrèno, sm. 1 Gruppo formato da un aerorimorchiatore e da uno o più alianti a traino (anche da bersagli mobili o striscioni pubblicitari). 2 Veicolo ferroviario a cuscino d'aria, con propulsione determinata da ruote pneumatiche (alle basse velocità) o motori elettrici ed eliche (alle alte velocità).
aerotropìsmo, sm. Tropismo condizionato dall'aria.
aeroturbìna, sf. Impianto o dispositivo atto a trasformare la forza dei venti in energia elettrica.
aerovìa, sf. Corridoio aereo lungo il quale è assicurato agli aerei il continuo collegamento radio con le basi.
aeschna, sf. Genere di Odontotati che comprende grandi libellule colorate che possono raggiungere anche i dieci centimetri di apertura alare. Appartiene alla famiglia degli Escnidi.
aethusa, sf. Genere di Ombrellifere composto dall'unica specie Aethusa cynapium. Per la presenza della cinapina risulta essere velenosa e fetida.
aetìte, sf. Varietà di ossido di ferro idrato. Detta anche pietra aquilina poiché le aquile la portavano nel loro nido per facilitare la deposizione delle uova.
AF Sigla di Alta Frequenza.
àfa, sf. Caldo umido e opprimente. ~ calura. <> refrigerio. 
  sf. closeness, sultriness.
afachìa, sf. Mancanza, congenita o acquisita, del cristallino.
Afanasiev, Aleksandr Nikolaevic (Voronez 1802-Mosca 1871) Scrittore. Tra le opere Raccolta di favole popolari russe (1863).
Afanìtteri, sm. Ordine di piccoli Insetti ematofagi cui appartengono le pulci. Sono parassiti temporanei; talvolta le femmine possono diventare permanenti. Spesso sono vettori di malattie infettive.
àfar, sm. Lingua del gruppo cuscitico meridionale parlata dai danachili etiopi.
afasìa, sf. Disturbo causato da lesioni cerebrali a carico dei centri del linguaggio che si manifesta con la difficoltà di articolare e comprendere le parole. L'afasia si può suddividere in motoria e sensoriale. Il primo caso è caratterizzato da un'incapacità da parte di chi ne è affetto di esprimersi verbalmente, non accompagnata da reali difficoltà percettive. Il secondo tipo, invece, inibisce le facoltà di analisi e comprensione del soggetto, impedendogli l'apprendimento delle tecniche di espressione (parola, scrittura e gestualità). 
  greco aphasìa, comp. da a-+ deriv da phànai parlare.
afàsico, agg. e sm. 1 Relativo ad afasia. 2 Affetto da afasia.
afelchìa, sf. Temporanea fuga mentale dalla realtà.
afèlio, sm. Il punto dell'orbita di un pianeta (o di una cometa) in cui questo viene a trovarsi alla massima distanza dal Sole. La Terra raggiunge il suo afelio il 4 luglio. <> perielio.
Afèltra, Gaetàno (Amalfi 1915-) Giornalista, direttore de Il Giorno dal 1972 al 1980. Tra i suoi scritti, Desiderare la donna d'altri, Famosi a modo loro, Missiroli e i suoi tempi (1985) e Mordi la mela ragazzo (1995).
afemìa, sf. Termine in uso un tempo dai neurologi per indicare l'afasia motoria.
afèresi, sf. 1 Caduta di un suono o gruppo di suoni all'inizio di parola, per esempio Tonio invece di Antonio oppure spedale invece di ospedale (da non confondersi con il troncamento). 2 Gioco di enigmistica consistente nel trovare due parole di cui la seconda è ottenuta dalla prima per aferesi. 
  lat. aphaeresis, dal greco aphàiresis sottrazione, comp. da apo via da + deriv. da hairèin prendere, togliere.
Aff. Est. Sigla di Ministero degli Affari Esteri.
affàbile, agg. Che dà ascolto e si intrattiene col prossimo con estrema cordialità e semplicità. ~ amabile. <> scorbutico. 
  agg. affable.
affabilità, sf. Cordialità. ~ comunicativa. <> distacco. 
  lat. affibilitas,-atis.
affabilménte, avv. In modo affabile.
affabulàre, v. tr. 1 Raccontare in forma di favola, di finzione scenica. 2 Avvolgere in una trama illusoria. ~ ingannare.
affabulazióne, sf. Nel linguaggio della critica, le parole con cui l'autore presenta o commenta il soggetto, svolgendo nei confronti del lettore o dello spettatore un'opera di persuasione improntata a notevole impegno stilistico.
affaccendaménto, sm. Movimentata attività, talvolta inutile e ostentata.
affaccendàrsi, v. rifl. Darsi molto da fare, occuparsi attivamente. ~ adoperarsi. <> oziare.
affaccendàto, agg. Che è molto occupato. ~ indaffarato. <> sfaticato. 
  busy.
affacchinàre, v. v. tr. Costringere a lavori faticosi. 
v. rifl. Sottoporsi a fatiche eccessive.
affacciàre, v. v. tr. 1 Mettere in vista, far vedere. ~ esporre. 2 Avanzare: affacciare un dubbio. ~ manifestare. 
v. intr. Essere esposto, essere rivolto verso. 
v. intr. pron. 1 Mostrarsi. ~ comparire. <> ritrarsi. 2 Presentarsi, prendere corpo, emergere. ~ prospettarsi. <> svanire. 
  v. intr. pron. to show oneself, to appear. 
  da a-+ deriv. da faccia.
affacciàto, agg. Che è posto faccia a faccia.
affàccio, sm. La vista, il panorama su cui affacciano le finestre o i balconi di un appartamento.
affagottàre, v. tr. 1 Avvolgere in fagotto o a guisa di fagotto. 2 Vestire senza grazia, infagottare.
affaire, sm. Fatto o caso di una certa importanza, con risvolti politici o sociali. ~ vicenda.
Affaire Moro, L' Saggio di L. Sciascia (1978).
affamàre, v. tr. Ridurre alla fame, gettare sul lastrico. ~ impoverire. 
  da a-+ deriv. da fame.
affamàto, agg. e sm. agg. 1 Che ha fame, che soffre la fame. ~ famelico. <> sazio. 2 Avido. ~ bramoso. <> soddisfatto. 
sm. 1 Chi ha fame. 2 Miserabile. 
  agg. 1 starving, hungry. 2 (fig.) eager, avid.
affamatóre, sm. Chi affama, chi sfrutta impoverendo. ~ strozzino.
affannàre, v. v. tr. Dare affanno. ~ affliggere. <> rincuorare. 
v. intr. pron. 1 Provare affanno. ~ ansimare. 2 Darsi molto da fare. ~ affaccendarsi, sbattersi. <> distendersi. 
  v. tr. to leave breathless, to worry. v. intr. pron. to trouble oneself, to worry oneself. 
  provenzale afanar durar fatica.
affannàto, agg. 1 Ansante. ~ trafelato. <> serafico. 2 Angosciante.
affànno, sm. 1 Respirazione difficoltosa, fiato grosso. ~ tachicardia, fiatone. 2 Ansia, angoscia, pena, afflizione, preoccupazione, assillo. ~ ambascia. <> serenità. 
  sm. 1 breathlessness. 2 (angoscia) anxiety, (pena) worry.
affannosaménte, avv. In modo affannoso.
affannóso, agg. 1 Che rivela affanno. ~ spasmodico. <> regolare. 2 Pieno di affanni; penoso, faticoso. ~ travagliato. <> sereno. 
  agg. 1 breathless. 2 anxious. 3 (fig.) troubled.
affardellàre, v. tr. 1 Ridurre, avvolgere qualcosa in un fardello; riunire in qualche modo più cose. affardellare i vestiti. 2 Disporre il corredo personale nel modo regolamentare, per ottenere un bagaglio poco ingombrante. 
  da a-+ deriv. da fardello.
affàre, sm. 1 Cosa da compiere; faccenda, impegno. ~ incombenza. LOC: non sono affari che mi riguardano. 2 Caso giudiziario o politico di grande rilievo. ~ affaire. l'affare Dreyfuss. 3 Operazione finanziaria o commerciale. ~ business. 4 Arnese, cosa. ~ aggeggio. 5 Stato, condizione. gente di mal affare. 
  sm. 1 affair, matter. 2 (econ.) transaction, deal, business. 3 (occasione) bargain. 
  da a-+ fare, dal franc. affaire.
Affare Dreyfus, L' Dramma di A. J. Rehfisch (con W. Herzog) (1929).
Affare Makropulos, L' Opera in tre atti di L. Jan´cek, libretto proprio (Brno, 1926).
Affare Saint-Fiacre, L' Romanzo di G. Simenon (1932).
Affari sporchi Film poliziesco, americano (1990). Regia di Mike Figgis. Interpreti: Richard Gere, Andy Garcia, Nancy Travis. Titolo originale: Internal Affairs
affarìo, sm. Affaccendamento agitato e confuso.
affarìsmo, sm. Attività di chi è affarista.
affarìsta, sm. e sf. Chi pensa soltanto a guadagnare, anche non facendosi scrupoli. ~ faccendiere. 
  sm. profiteer.
affarìstico, agg. Degli affari, dell'affarista.
affàrsi, v. rifl. Confarsi. ~ convenire.
affasciàre, v. tr. Raccogliere in fascio. ~ affastellare.
affascinànte, agg. Attraente, incantevole, seducente. ~ ammaliante. <> repellente. 
  agg. charming, fascinating, enchanting.
affascinàre, v. tr. 1 Avvincere col fascino. ~ sedurre. <> schifare. 2 Attrarre, far colpo. ~ abbagliare. <> disgustare. 
  v. tr. to fascinate, to charm. 
  da a-+ deriv. da fascino.
affastellaménto, sm. 1 Disposizione in fastelli; ammasso, accumulo confuso e disordinato. 2 Nel gergo teatrale, la recitazione dell'attore che inizia la battuta prima che l'interlocutore abbia finito la propria.
affastellàre, v. tr. Ammassare, mettere insieme confusamente. ~ accozzare. <> disseminare.
affaticaménto, sm. L'affaticare, l'affaticarsi, l'essere affaticato. ~ spossatezza. <> vigore.
affaticàre, v. v. tr. Sottoporre a sforzo, stancare. ~ fiaccare. <> rinvigorire. 
v. rifl. Sottoporsi a fatica. ~ prodigarsi. <> infischiarsene. 
  v. tr. to tire. v. rifl. to tire oneself out. 
  da a-+ deriv. da fatica.
affaticàto, agg. Stanco. ~ esausto. <> riposato. 
  agg. tired.
affàtto, avv. 1 Del tutto, interamente. ~ totalmente. 2 Per nulla; niente affatto, assolutamente no. ~ tutt'altro. 
  avv. 1 completely. 2 (niente affatto) not in the last, not at all.
affatturàre, v. tr. Ammaliare con una fattura; stregare.
affazzonàre, v. tr. Mettere insieme, accomodare, aggiustare alla bell'e meglio, con risultati appena passabili.
affè, inter. In verità, per davvero, sulla fede, per sottolineare energicamente un'affermazione.
afferènte, agg. 1 Si dice di qualsiasi organo con funzione conduttiva. ~ portante. 2 Attinente, concernente. ~ riguardante. <> estraneo.
afferìre, v. intr. Concernere, riguardare, spettare. • quel corso afferisce alla Facoltà di Scienze
affermàbile, agg. Che si può affermare.
affermàre, v. v. tr. 1 Dare per certo, dichiarare; dire di sì. ~ assentire. <> negare. 2 Sostenere con decisione. ~ asseverare. <> ritrattare. 
v. rifl. 1 Avere successo, farsi strada. ~ segnalarsi. <> fallire. 2 Imporsi, rafforzarsi, prendere piede. ~ diffondersi. <> scemare. 
  v. tr. to affirm, to declare, (dichiarare) to maintain. v. rifl. 1 to be successful. 2 (imporsi) to impose oneself. 
  lat. affirmare render saldo, comp. da ad-+ firmare, deriv. da firmus saldo.
affermatìva, sf. Asserzione, affermazione.
affermativaménte, avv. In modo affermativo.
affermatìvo, agg. Che esprime un'approvazione. ~ favorevole. <> negativo.
affermàto, agg. Che ha raggiunto la notorietà. ~ celebre. <> sconosciuto.
affermazióne, sf. 1 L'affermare; parola o frase affermativa. ~ asserzione. <> smentita. 2 L'affermarsi; successo. ~ trionfo. <> disfatta. 
  sf. 1 assertion, affirmation. 2 (successo) success, achievement.
afferràbile, agg. Che si può afferrare.
afferràggio, sm. Accoppiamento fisso di sicurezza fra una macchina per prove meccaniche e la provetta da esaminare.
afferràre, v. v. tr. 1 Prendere, tenere con forza. ~ abbrancare. <> mollare. 2 Capire. ~ comprendere. 
v. rifl. Tenersi, attaccarsi, appigliarsi. ~ aggrapparsi. 
  v. tr. to grasp, to seize. v. rifl. to grasp at, to cling to. 
  lat. mediev. afferrare impugnare il ferro, comp. da ad-+ deriv. da ferrum.
affettàre, v. tr. 1 Tagliare a fette. ~ tranciare. 2 Dimostrare, esibire, simulare. ~ ostentare. 
  v. tr. 1 to slice. 2 (esibire) to affect. 
  da a-+ deriv. da fetta.
affettataménte, avv. In modo affettato. ~ leziosamente, artificiosamente.
affettàto, agg. e sm. agg. Artefatto, ostentato, lezioso. ~ manierato. <> semplice. 
sm. Salume tagliato a fette. 
  agg. sliced. sm. sliced cold meat.
affettatóre, sm. Chi affetta.
affettatrìce, sf. e agg. Macchina per affettare salumi o altri prodotti. 
  sf. slicing machine.
affettatùra, sf. Operazione del tagliare a fette.
affettazióne, sf. Ostentazione artificiosa. ~ finzione, innaturalezza. <> immediatezza, semplicità, naturalezza.
affettivaménte, avv. Dal punto di vista affettivo.
affettività, sf. 1 Capacità affettiva. ~ affettuosità. <> indifferenza. 2 Insieme dei sentimenti propri di un individuo. 
I moti dell'animo possono essere gradevoli, come amore, gioia, allegria, o sgradevoli, come odio, paura, rabbia, dolore. Anticamente veniva associata alle passioni, ree di causare turbamenti all'anima. Il primo a studiarne i meccanismi fu Cartesio (Trattato delle passioni dell'anima, 1649). Si deve però attendere fino agli inizi del Novecento per avere una valida teoria scientifica dell'affettività, quando E. Titchener (1909) affermò che i sentimenti hanno molta affinità con le sensazioni elementari e, come queste ultime, tendono ad attenuarsi con l'abitudine. Successivamente, la scuola psicoanalitica studiò l'affettività nell'ambito più vasto dell'incoscio e quella behaviourista (studio del comportamento) ne valutò le cause, mettendole in relazione con gli stimoli ambientali. La moderna psicoterapia ritiene che i disturbi a carico dell'affettività (depressione o eccitamento a livelli patologici) siano alla base di quasi tutte le malattie mentali.
affettìvo, agg. 1 Che deriva da affetto. ~ affettuoso. <> freddo. 2 Incline agli affetti. ~ sentimentale. <> impersonale. 
  agg. affective, emotional.
affètto, agg. e sm. agg. Preso (da un sentimento); colpito (da una malattia). ~ sofferente. <> immune. 
sm. 1 Sentimento di vivo attaccamento; bene. ~ amore. <> disaffezione. 2 L'oggetto di tale sentimento. 
  sm. 1 affection. 2 (con affetto) with love. 
  lat. affectus, deriv. da afficere influire, comp. da ad-+ facere.
affettuosaménte, avv. Con affettuosità; amorosamente, premurosamente. ~ dolcemente.
affettuosità, sf. 1 L'essere affettuoso. ~ premura. <> distacco. 2 Manifestazione d'affetto. ~ effusione. <> sgarbo.
affettuóso, agg. Che sente o esprime affetto; incline all'affetto. ~ amorevole. <> insensibile. 
  agg. affectionate, tender.
affezionàre, v. v. tr. Destare affetto. 
v. rifl. Legarsi affettivamente. ~ innamorarsi. <> disamorarsi. 
  v. rifl. to grow fond of. 
  deriv. da affezione.
affezionataménte, avv. In modo affezionato.
affezionàto, agg. Che sente affetto; legato da vincoli di affetto. ~ devoto, attaccato. <> ostile. 
  agg. affectionate, fond of.
affezióne, sf. 1 Disposizione d'animo affettuosa. ~ benevolenza. <> avversione. manifestare affezione verso un amico. 2 Malattia. ~ morbo. affezione epatica
  lat. affectio,-onis, deriv. da afficere influire, comp. da ad-+ facere.
Àffi Comune in provincia di Verona (1.454 ab., CAP 37010, TEL. 045).
affiancàre, v. v. tr. 1 Mettere accanto; avvicinare. ~ accostare. <> scindere. 2 Aiutare. ~ sostenere. <> boicottare. 
v. rifl. e rifl. rec. Mettersi a fianco. 
  v. tr. 1 to place side by side. 2 (mil.) to flank. 3 (supportare) to support. v. rifl. to come alongside, to stand beside. 
  da a-+ deriv. da fianco.
affiataménto, sm. Accordo. ~ intesa. <> discordia. 
  sm. concord, harmony.
affiatàre, v. v. tr. Creare affiatamento. 
v. rifl. e rifl. rec. Acquistare affiatamento, familiarità. 
  da a-+ deriv. da fiato in senso musicale.
affibbiàre, v. tr. 1 Appioppare. ~ accollare. <> sollevare. affibbiare una moneta falsa. 2 Legare, fermare. ~ allacciare. <> sciogliere. affibbiare la cintura. 3 Mollare, assestare. ~ sferrare. 
  v. tr. to give. 
  lat. volg. affibulare, comp. da ad-+ deriv. da fibula fibbia.
affibbiatùra, sf. Chiusura mediante fibbia.
affiche, sf. invar. Manifesto, locandina. ~ cartellone.
affidàbile, agg. Che dà buone garanzie. ~ attendibile. <> infido. 
  agg. reliable.
affidabilità, sf. 1 Grado di fiducia che si può riporre in qualcuno o in qualcosa. 
  sf. reliability.
affidaménto, sm. 1 Il dare in custodia. ~ attribuzione. <> revoca. affidamento di animali al canile. 2 Assegnamento; fiducia. ~ garanzia. è una persona di nessun affidamento. 3 Credito concesso da una banca. 
  sm. 1 reliance, trust. 2 (fare affidamento) to rely on. 3 (custodia di minori) custody. 
Affidamento dei minori 
Assegnamento provvisorio di un minore a una famiglia o a un ente che assicurino quell'assistenza, morale e materiale, che la famiglia d'origine non è stata in grado di fornire. Dura fino a quando non si ristabiliscano le condizioni per il reinserimento nella famiglia naturale; se ciò non avviene, il minore viene dichiarato in stato di adottabilità e può, in seguito, essere adottato.
affidàre, v. v. tr. Dare, consegnare qualcosa alla custodia di persona fidata. ~ raccomandare. 
v. rifl. Abbandonarsi alla protezione; confidare. ~ rimettersi. <> diffidare. 
  v. tr. to confide, to entrust. v. rifl. to trust in, to rely on. 
  lat. mediev. affidare, deriv. dal lat. fidus fedele.
affidatàrio, agg. e sm. Che, chi ha in affidamento qualcuno o qualcosa.
affìdo, sm. Affidamento di un minore.
affievoliménto, sm. Indebolimento. ~ attenuazione.
affievolìre, v. v. tr. 1 Rendere fievole. ~ smorzare. <> alzare. 2 Allentare, indebolire. ~ fiaccare. <> ingagliardire. 
v. intr. pron. Venire meno. 
  v. intr. to fade, to grow weak. 
  da a-+ deriv. da fievole.
affievolìto, agg. 1 Indebolito. 2 Si dice di un diritto che viene meno quando entra in contrasto con la pubblica utilità.
affìggere, v. tr. Attaccare in luogo pubblico. ~ fissare. <> staccare. 
  v. tr. to post up, to stick up. 
  lat. affigere, comp. da ad-+ figere attaccare.
affigliàre "affiliare"
affilacoltèlli, sm. invar. Attrezzo o dispositivo per affilare la lama dei coltelli.
affilàre, v. v. tr. Rendere tagliente il filo di una lama; appuntire. ~ acuminare. <> smussare. 
v. intr. pron. Assottigliarsi. 
  v. tr. to sharpen. 
  da a-+ deriv. da filo.
affilàto, agg. 1 Tagliente. ~ aguzzo. <> spuntato. 2 Magro. ~ emaciato. <> grassottello. 
  agg. sharp.
affilatóio, sm. Arnese per affilare.
affilatrìce, sf. Macchina a mole rotanti per l'affilatura di utensili metallici.
affilatùra, sf. L'operazione e il risultato dell'affilare; la parte affilata.
Affìle Comune in provincia di Roma (1.639 ab., CAP 00021, TEL. 0774).
affiliàndo, agg. e sm. Che, chi sta per essere affiliato.
affiliànte, agg., sm. e sf. Che, chi opera un'affiliazione.
affiliàre, v. v. tr. 1 Assumere giuridicamente come figlio un minore. 2 Iscrivere qualcuno a un'organizzazione, un'associazione, soprattutto riservata o segreta. 
v. rifl. Iscriversi, associarsi a un'organizzazione, a una setta. ~ aggregarsi. <> dissociarsi. 
  v. tr. to affiliate. v. rifl. to become affiliated to.
affiliàto, agg. e sm. Che, chi è iscritto a organizzazioni, associazioni. ~ adepto.
affiliazióne, sf. Iscrizione, adesione a un'associazione, un'organizzazione, una setta.
affinaménto, sm. L'affinare, l'affinarsi; l'essere affinato.
affinàre, v. v. tr. 1 Rendere fino; aguzzare. 2 Raffinare (metalli). ~ disgrossare. 3 Perfezionare. ~ migliorare. <> deteriorare. 
v. intr. pron. Perfezionarsi. 
  v. tr. to sharpen.
affinatóre, sm. Tecnico specializzato in processi di affinazione.
affìnatùra, sf. Operazione o processo di miglioramento o purificazione.
affinazióne, sf. Operazione che permette di estrarre le impurità di alcuni prodotti. Viene impiegata principalmente per la trasformazione della ghisa in acciaio attraverso l'ossidazione del carbonio in eccesso. Il processo può avvenire su ghisa allo stato solido (sistema Kalling), su ghisa allo stato pastoso (pudellaggio), al convertitore (sistema Bessemer e Thomas), al forno elettrico (sistema Martin Siemens), al forno a gas o su ghisa allo stato liquido. È anche utilizzata per eliminare bolle d'aria e particelle non vetrificate dalla pasta di vetro fuso, allo scopo di purificarla e renderla più omogenea.
affinché, cong. Al fine di. ~ perché. 
  cong. so that, in order that.
affìne, agg., sm. e sf. agg. Che ha affinità, simile. ~ somigliante. <> differente. 
sm. e sf. Ciascuno dei parenti di uno dei coniugi nei confronti dell'altro. 
  agg. similar. 
  lat. affinis vicino, comp. da ad-+ finis confine.
affinità, sf. 1 Attinenza, somiglianza. ~ analogia. <> contrasto. affinità di idee. 2 Simpatia, attrazione. ~ reciprocità. <> incompatibilità. 3 Legame di parentela. 4 Tendenza delle sostanze chimiche a reagire per formare dei composti. 
  sf. affinity. 
  lat. affinitas,-atis, deriv. da affinis vicino, collegato. 
In diritto è il legame che si instaura tra un coniuge e i parenti dell'altro coniuge; non si interrompe in seguito alla morte del coniuge da cui deriva. 
In musica è il rapporto tra due tonalità rispetto al numero di note che condividono; può essere massima, come tra do maggiore e la minore; minima, come tra do maggiore e fa diesis maggiore; nulla, come tra do maggiore e do diesis maggiore
In geometria è una traformazione geometrica ottenibile componendo traslazioni, rotazioni, ribaltamenti e trasformazioni di scala anche non monometriche; le affinità mantengono l'allineamento (cioè trasformano segmenti in segmenti), il parallelismo e l'eguaglianza di segmenti paralleli, ma non (sempre) gli angoli di incidenza (le affinità corrispondono alle proiezioni parallele; si pensi all'ombra di una figura piana generata dal sole su una superficie piana: un quadrato può diventare un parallelogramma non rettangolo e non rombo).
Affinità elettive, Le Romanzo di J. W. Goethe (1809). L'opera ha per soggetto una famiglia che si dissolve per lo sviluppo contemporaneo di due storie d'amore che coinvolgono gli sposi e due giovani loro ospiti, secondo una ricombinazione di rapporti che l'autore assimila a una reazione chimica. Il romanzo si conclude in modo tragico, come era nel gusto del tempo, con la morte del bambino e di due amanti, a breve distanza uno dall'altro.
affiochiménto, sm. L'affiochire, l'affiochirsi.
affiochìre, v. v. tr. Rendere fioco. 
v. intr. Divenire fioco. 
v. intr. pron. Divenire fioco, smorzarsi. ~ affievolirsi. <> intensificarsi.
affioraménto, sm. 1 L'affiorare, l'emergere. 2 Parte di roccia o di giacimento minerario che affiora.
affioràre, v. intr. 1 Apparire alla superficie. ~ emergere. <> sprofondare. 2 Presentarsi, manifestarsi. ~ trapelare. 
v. intr. to surface, to emerge, to appear.
affissàre, v. v. tr. Guardare intensamente, fissamente. ~ fissare. 
v. rifl. Fermare a lungo l'attenzione, il pensiero o il desiderio su qualcosa.
affissióne, sf. L'affiggere un manifesto, un avviso. 
  sf. 1 billsticking, billposting. 2 (divieto di affissione) post no bills, stick no bills. 
  lat. affixio,-onis, deriv da affigere attaccare.
affìsso, sm. Elemento che, incorporandosi in una parola, ne forma un'altra di significato diverso. 
  sm. poster, bill.
affittacamere, sm. e sf. invar. Chi dà in affitto camere ammobiliate. 
  sm. landlord. sf. landlady.
affittànza, sf. La concessione in affitto e il rapporto giuridico che ne deriva; locazione.
affittàre, v. tr. 1 Dare in affitto. ~ locare. 2 Prendere in affitto, a nolo. ~ noleggiare. 
  v. tr. 1 (dare in affitto) to rent, to let (out). 2 (prendere in affitto) to rent. 3 (prendere a noleggio) to hire. 4 (dare a noleggio) to hire out. 
  da a-+ deriv. da fitto.
affittìre, v. v. tr. Render fitto, infittire. 
v. intr. Farsi fitto.
affìtto, sm. 1 Cessione temporanea di un bene dietro pagamento. ~ locazione. prendere in affitto un appartamento. 2 Il prezzo della locazione. ~ canone. fu incaricato della riscossione degli affitti. 
  sm. 1 rent. 2 (contratto) lease. 
  deriv. da affittare.
affittuàrio, sm. Chi ha in affitto un bene immobile. ~ locatario. <> proprietario.
afflàto, sm. 1 Alito. ~ soffio; 2 Ispirazione. ~ estro.
affliggènte, agg. Che affligge; tormentoso.
afflìggere, v. v. tr. 1 Dare dolore. ~ angosciare. <> confortare. il suo comportamento lo affligge. 2 Tormentare. ~ crucciare. <> allietare. LOC: è afflitto dall'ulcera. 3 Provocare fastidio. l'afflisse tutto il giorno con chiacchiere inutili
v. rifl. Rattristarsi, addolorarsi. ~ amareggiarsi. <> consolarsi. 
  v. tr. 1 to distress, to afflict. 2 (tormentare) to torment, to bother. v. rifl. to grieve. 
  lat. affligere abbattere, comp. da ad-+ fligere battere
affliggiménto, sm. Afflizione.
afflittìvo, agg. Diretto a comprimere o reprimere.
afflìtto, agg. e sm. Che soffre. ~ angustiato. <> spensierato. 
  agg. afflicted, tormented, troubled, distressed.
afflizióne, sf. Tristezza, abbattimento, angoscia. ~ dispiacere. <> soddisfazione. 
  sf. torment, distress.
afflosciàre, v. v. tr. Rendere floscio. ~ ammosciare. <> rassodare. 
v. intr. pron. o rifl. Diventare floscio; svenire. ~ deprimersi. <> risollevarsi. 
  v. tr. to make flabby. v. intr. pron. to wilt, to droop. 
  da a-+ deriv. da floscio.
affluènte, sm. Torrente o fiume che si immette in un fiume maggiore. ~ immissario. <> emissario. 
  sm. tributary. 
  lat. affluens,-entis, p.pres. di affuere scorrere verso, comp. da ad-+ fluere.
affluènza, sf. Grande concorso di persone; afflusso. ~ moltitudine. <> scarsità. 
  sf. 1 inflow, influx, flow. 2 (di persone) attendance, crowd.
affluìre, v. intr. Giungere in gran quantità. ~ confluire, riversarsi. <> sciamare, defluire. 
  v. intr. 1 to flow, to stream. 2 (persone e cose) to crowd, to flock. 
  lat. affluere scorrere verso, comp. da ad-+ fluere.
afflùsso, sm. L'affluire verso un dato luogo. ~ raduno. <> deflusso. 
  sm. stream, flow, influx.
Affmo Sigla di Affezionatissimo.
affocàre e affuocàre, v. tr. 1 Mettere a fuoco. ~ incendiare. 2 Eccitare. ~ infiammare. 3 Arroventare.
affogaménto, sm. L'affogare, l'affogarsi, l'essere affogato.
affogàre, v. v. tr. 1 Uccidere qualcuno immergendolo in acqua. ~ annegare. 2 Soffocare. affogò la tristezza in un bicchiere di vino
v. intr. 1 Morire per soffocamento in acqua. 2 Essere oppresso. 3 Respirare a fatica. vi si affogava dal fumo
v. rifl. Togliersi la vita per annegamento. 
  v. tr. e intr. to drown. 
  lat. volg. affocare stringere alla gola, comp. da ad-+ deriv. da fauces fauci.
affogàto, agg. e sm. agg. Ucciso, morto per affogamento. 
sm. Persona morta per affogamento.
affogliamènto, sm. Operazione bancaria che consente di sostituire con un altro nuovo un titolo mobiliare le cui cedole risultino esaurite.
affollaménto, sm. Ressa, folla. ~ calca.
affollàre, v. v. tr. Riempire di folla un luogo. ~ stipare. <> disertare. 
v. intr. pron. o rifl. Radunarsi in folla. ~ assembrarsi. <> diradarsi. 
  v. tr. to crowd. v. rifl. to crowd, to throng. 
  da a-+ follare.
affollàto, agg. Fitto di folla, gremito. ~ fitto. <> vuoto. 
  agg. crowded.
affoltàre, v. v. tr. Raccogliere in gran numero. ~ ammassare. 
v. intr. pron. 1 Divenire folto. ~ accalcarsi. 2 Infittirsi.
affondaménto, sm. L'affondare. ~ inabissamento. <> affioramento.
Affondamento del Titanic, L' Opera di poesia di H. M. Enzesberger (1978).
affondamìne, sm. invar. Nave militare destinata alla posa delle mine; posamine.
affondàre, v. tr. 1 Mandare a fondo. ~ sommergere. 2 Far penetrare. ~ conficcare. <> estrarre. gli affondò la spada nel ventre. 3 Far diventare più profondo. affondò ulteriormente il solco
  v. tr. 1 to sink. 2 (penetrare) to drive. 
  da a-+ deriv. da fondo.
affondatòio, sm. Leva di ferro utilizzata per liberare l'ancora dai serrabozze.
affondatóre, agg. e sm. Autore dell'affondamento di una o più navi.
affóndo, sm. 1 Nella ginnastica, lo spostarsi in avanti, appoggiandosi su una gamba piegata. 2 Nella scherma, colpo portato distendendo in avanti il braccio armato e la gamba corrispondente. ~ stoccata. 3 Critica. ~ aggressione.
afforcàre, v. v. tr. 1 Ancorare la nave in afforco. 2 Riunire due pezzi di legno a tenone e forcella. 
v. rifl. Ancorarsi dando fondo alle due ancore di posta con uguali lunghezze di catena.
affòrco, sm. (pl.-chi) Tipo particolare di ormeggio.
afforzàre, v. tr. Render forte o più forte, fortificare.
affossaménto, sm. L'affossare o l'affossarsi. ~ avvallamento, incavo. <> dosso, prominenza.
affossàre, v. v. tr. Seppellire, accantonare. ~ insabbiare. <> approvare. 
v. intr. pron. Divenire incavato.
affossatóre, sm. 1 Chi scava fosse, specie nel cimitero. 2 Chi affossa iniziative, progetti, proposte.
affossatùra, sf. Affossamento.
affrancaménto, sm. L'affrancare, l'affrancarsi, l'essere affrancato. ~ emancipazione. <> assoggettamento.
affrancàre, v. v. tr. 1 Rendere libero. ~ riscattare. <> asservire. affrancò il popolo dalla schiavitù. 2 Applicare i francobolli. ~ bollare. 3 Esentare, sollevare. ~ svincolare. <> obbligare. affrancare un'abitazione dall'ipoteca
v. rifl. 1 Liberarsi. ~ emanciparsi. <> assoggettarsi. LOC: si affrancò dalla soggezione per il capo. 2 Riscattarsi. 
  v. tr. 1 to frank, to liberate, to free. 2 (posta) to stamp. 3 (stato) to redeem. 4 (americ.) to meter. 
  da a-+ deriv. da franco.
affrancatrìce, sf. Macchina che consente di stampare in modo automatico l'importo dell'affrancatura sulla corrispondenza.
affrancatùra, sf. Apposizione di un francobollo; francobollo. 
  sf. 1 (postale) postage, franking, stamping, (americ.) metering. 2 (senza affrancatura) unstamped.
affrancazióne, sf. Concessione o riconoscimento di uno stato di libertà.
affràngere, v. tr. Abbattere, spossare. ~ fiaccare.
affrànto, agg. Sfinito dal dolore. ~ prostrato. <> rasserenato. 
  agg. 1 (addolorato) broken-hearted. 2 (esausto) worn out. 3 (abbattuto) overcome.
affratellaménto, sm. L'affratellare, l'affratellarsi.
affratellàre, v. v. tr. Far sentire come fratelli, unire in stretta amicizia. ~ accomunare. <> inimicare. 
v. rifl. rec. Unirsi in fraterna amicizia. ~ fraternizzare. <> inimicarsi.
affraternàre, v. tr. Rendere fratelli. ~ affratellare.
affrenellàre, v. tr. Mettere il frenello al remo o al timone.
affrescàre, v. tr. Dipingere o decorare con affreschi.
affreschìsta, sm. Pittore di affreschi.
affrésco, sm. 1 Particolare tipo di pittura murale che si esegue sull'intonaco fresco, impiegando terre colorate diluite con acqua. LOC: una villa con molti affreschi. 2 Tecnica con cui si realizzano questi dipinti. 
  sm. fresco. 
  dall'espressione (dipingere) a fresco. 
L'affresco ha origini antichissime, ma furono i romani a sperimentare per primi il procedimento attuale, che si diffuse nel medioevo in tutta Europa: su una base di intonaco grezzo, il pittore riporta il disegno complessivo dell'opera, bucherellando il cartone in corrispondenza delle linee di contorno e spolverandolo con nerofumo; la traccia ottenuta è ricalcata con terra di Sinope sciolta in acqua (sinopia). Viene poi steso un intonaco più fine (scialbo) sul quale si dipinge mentre è ancora umido. Il pittore non deve stendere più intonaco di quello che può dipingere in una giornata. L'esecuzione, infatti, deve essere precisa e veloce perché il colore, asciugando, si incorpora direttamente nell'intonaco. La tecnica consente di eseguire opere resistenti al tempo e agli agenti atmosferici.
affrettàre, v. v. tr. Sollecitare, far premura. ~ incalzare. 
v. rifl. 1 Far presto, allungare il passo. ~ accelerare. <> rallentare. 2 Farsi premura. ~ sbrigarsi. <> attardarsi. 
  v. tr. to speed up, to quicken. v. rifl. to hurry. 
  da a-+ deriv. da fretta.
affrettataménte, avv. In modo affrettato. ~ frettolosamente.
affrettàto, agg. Eseguito in fretta, accelerato; fatto con poca cura. ~ raffazzonato. <> accurato. 
  agg. 1 (poco curato) rushed. 2 (eseguito in fretta) hasty.
affricàto, agg. Si dice di suono consonantico risultante dalla combinazione di un'occlusiva con una fricativa.
affrontàre, v. v. tr. 1 Andare incontro; fronteggiare con decisione. ~ sfidare. <> schivare. 2 Intraprendere; cominciare a esaminare. ~ discutere. <> eludere. 
v. rifl. rec. Scontrarsi in combattimento. ~ battersi. 
  v. tr. 1 to face. 2 (avversario) to confront, to tackle. v. intr. to come to blows. 
  lat. volg. affrontare, comp. da ad-+ frons, fontis fronte.
affrontàto, agg. Si dice di due animali o figure posti l'uno di fronte all'altro.
affrontatùra, sf. Collocazione di due pezzi meccanici reciprocamente attestati.
affrónto, sm. Offesa. ~ oltraggio. <> complimento. 
  sm. affront, outrage, insult.
affumicamènto, sm. Azione dell'affumicare. Si effettua nelle operazione di apicoltura per rendere inoffensive le api quando si ispeziona l'alveare.
affumicàre, v. tr. Esporre al fumo sostanze alimentari. 
  v. tr. 1 to fill with smoke. 2 (cibo) to cure, to smoke. 
  lat. fumigare, deriv. da fumus fumo.
affumicàto, agg. 1 Annerito dal fumo. 2 Sottoposto ad affumicatura. 3 Detto di vetri e simili, oscurato, colorato in bruno. 
  agg. smoked.
affumicatùra, sf. Operazione, effetto dell'affumicare.
affusióne, sf. Irrigazione a pioggia di una parte del corpo.
affusolàre, v. tr. Dare forma di fuso, assottigliare.
affusolàto, agg. 1 Sottile; snello. ~ fusiforme. <> tarchiato. 2 Detto di abito, aderente. 
  agg. tapering, tapered.
affùsto, sm. La base su cui poggia una bocca da fuoco.
afgàno, o afghàno, agg. e sm. agg. Dell'Afghanistan. 
sm. Chi è nato, chi abita nell'Afghanistan.
Afghanistan Repubblica dell'Asia centrooccidentale, confina con il Turkmenistan, l'Uzbekistan, il Tagikistan a nord, con la Cina per un breve tratto a est, con il Pakistan a est e a sud-est e con l'Iran a ovest. 
Il territorio si estende dal prolungamento dell'altopiano iraniano fino ai massicci del Pamir e del Karakorum ed è attraversato nella parte settentrionale da un sistema montuoso, le catene del Paropamisus e dell'Hindukush (con cime oltre i 5.000 m), che divide il paese in due grandi aree, quella a nord-ovest che scende verso l'Amudarja (il fiume che per un lungo tratto traccia il confine settentrionale) e l'altra a sud-ovest molto più ampia, un altopiano che scende dai 1.500 m fino alle poche centinaia di metri della depressione del Sistan. 
La cima più alta si trova nel massiccio del Koh-i-Baba (5.143 m). 
Le valli sono generalmente ampie e percorse da fiumi che nella stagione del disgelo raggiungono portate notevoli. I fiumi in massima parte appartengono a tre bacini distinti, dell'Amudarja a nord, dell'Indo a est e dell'Helmand a ovest (è quest'ultimo il maggiore fiume del paese, 1.400 km). Quasi tutti terminano nei bacini desertici meridionali. 
Il clima è continentale e prevalentemente arido, poiché le piogge variano dai 100 mm nelle pianure ai 300 mm delle montagne. Altitudine e continentalità determinano forti escursioni termiche, sia diurne che stagionali. La capitale Kabul (1.000.000 ab.) sorge all'incrocio di importanti vie di comunicazione stradale. Altre città sono Kandahar, Herat, Mazar-i-Sharif, Jalalabad, Kunduz, Baghlan. 
Buona parte della popolazione è stanziale e abita prevalentemente le vallate dei fiumi principali, ma il fenomeno del nomadismo assume proporzioni rilevanti (popolazione dei Pathani). Il nord è abitato da numerose comunità di origine iranica. 
Il paese è sostanzialmente sottosviluppato e la sua economia si basa sull'agricoltura (cereali e frutta) e la pastorizia nomade. La coltivazione del cotone e l'allevamento di ovini (si ricorda la razza karakul) alimentano l'industria tessile, principale attività industriale insieme e quella alimentare. Buone le risorse naturali (cromo, ferro, berillio) e notevole la produzione di gas naturale che rappresenta con il commercio di tappeti una delle principali voci dell'esportazione. 
STORIA Provincia dell'impero persiano achemenide (VI-IV sec. a. C.), ellenizzata dopo la conquista di Alessandro (329) particolarmente nella Bactriana, la regione fa parte dell'impero kusana (I sec. a. C.-V sec. d. C.) influenzato dal buddhismo. Cominciata con la conquista di Harãt da parte degli arabi (651), l'islamizzazione continuò sotto i Ghaznevidi. Nel 1221-1222 il paese è devastato dalle invasioni mongole. 
Nei secoli XVI-XVII, dopo la rinascita timuride del XV sec., viene suddiviso tra l'Iran e l'India moghul. L'indipendenza, conquistata nel 1747 con l'insediamento di un potere nazionale, minacciata dall'avanzata degli inglesi in India (guerre del 1839-1842, 1878-1880) e da quella dei russi in Asia Centrale, viene riconosciuta nel 1921. 
Dopo l'instaurazione della repubblica (1973) e il successivo colpo di stato comunista (1978), l'URSS, coinvolta a partire dal 1955 in una politica di cooperazione, interviene militarmente nel paese nel dicembre 1979. Il regime che la sostiene e la sua armata di occupazione si scontrano con la resistenza dei moudjahidin. Nel 1988-1989 le truppe sovietiche si ritirano dal paese. Nel 1992, la caduta del regime comunista è seguita dall'instaurazione di un potere islamico. Ma i combattimenti tra fazioni rivali continuano. 
Abitanti-20.141.000 
Superficie-647.497 km2 
Densità-31,1 ab./km2 
Capitale-Kabul 
Governo-Repubblica presidenziale 
Moneta-Afghani 
Lingua-Pashto e dari 
Religione-Musulmana di rito sunnita e sciita
AFI Sigla di Alfabeto Fonetico Internazionale.
afibrinogenemìa, sf. Affezione di tipo emorragico causata da una sensibile diminuzione o all'assenza totale di fibrinogeno nel sangue.
aficionado, sm. 1 Acceso ammiratore; fanatico, tifoso. ~ fan. 2 Frequentatore abituale. ~ habitué.
àfide, sm. Insetto (noto anche come afide delle rose, Macrosiphon rosae) della famiglia degli Afididi e dell'ordine degli Emitteri. Lungo poco meno di 5 mm, è molto dannoso per i germogli.
Afìdidi Famiglia di Insetti Emitteri cui appartengono i pidocchi delle piante.
afilàssi, sf. Assenza dei meccanismi di difesa cellulari e umorali.
afìllo, agg. Riferito alle piante il cui fusto è privo di foglie.
aflatossìna, sf. Micotossina ritenuta la causa dell'insorgere negli organismi superiori di alcuni tumori procurati dalla sua capacità di interagire con il DNA.
AFL-CIO Sigla di American Federation of Labour-Congress of Industrial Organization (federazione americana del lavoro-associazione delle organizzazioni industriali).
àfnio, sm. Elemento chimico metallico di simbolo Hf, numero atomico 72 e peso atomico 178,49. Si trova nei minerali di zirconio, in quantità comprese tra l'1% e il 5%. Si può ottenere per riduzione del tetracloruro di zirconio con magnesio. Lucente, duttile e resistente alla corrosione, viene impiegato nel controllo dei reattori nucleari.
afocàle, agg. Riferito a un sistema ottico centrato i cui fuochi si trovano all'infinito.
afòdio, sm. Genere di Insetti Coleotteri.
afonìa, sf. Impossibilità di produrre suoni per un'alterazione del meccanismo della fonazione.
àfono, agg. Colpito da afonia. ~ flebile. <> squillante. 
  agg. voiceless. 
  greco àphonos, comp. da a-privativo + phonè voce.
aforìsma, sm. Sentenza breve che esprime sinteticamente un pensiero, un insegnamento di vita, un precetto morale risultante da meditazione (voce dotta dal greco aphorismòs, definizione). Si cita, per esempio, un famoso aforisma (o pensiero) di B. Pascal: "Il cuore possiede ragioni che la ragione non conosce". Lo scopo è di colpire l'attenzione con la sinteticità del pensiero e spingere il lettore alla riflessione personale. Famosi furono gli aforismi di Ippocrate (V-VI sec. a. C.). Altre opere che si strutturano sul modello di Ippocrate sono i Saggi di M. de Montaigne (1580), Le massime di F. de La Rochefoucauld (1656), gli Aforismi sulla guerra di R. Montecuccoli (1670), i Pensieri di B. Pascal (1670), I caratteri di J. de La Bruyère (1688), le Lettere dall'Inghilterra di G. C. Lichtenberg e gli Aforismi sulla saggezza della vita del filosofo tedesco A. Schopenhauer (1851). Altri autori che hanno spesso utilizzato aforismi sono J. W. Goethe, Novalis, F. Nietzsche e K. Kraus. ~ massima, motto.
Aforismi Prosa di G. Ch. Lichtenberg (postuma 1902-1908).
aforisticaménte, avv. In modo aforistico.
aforìstico, agg. Che ha forma di aforisma; sentenzioso e conciso.
afosità, sf. L'essere afoso.
afóso, agg. Detto del tempo o dell'aria, opprimente per l'afa. ~ torrido. <> ventilato. 
  agg. sultry, close, sweltering.
afòtico, agg. (pl. m.-ci) Privo di luce. Riferito in particolare alla regione delle acque marine che si trova sotto i 200 m.
AFP Sigla di Agence France Presse (agenzia della stampa francese).
Afragòla Comune in provincia di Napoli (60.065 ab., CAP 80021, TEL. 081). Centro commerciale (mercato di ortaggi e frutta) e industriale (prodotti alimentari, dell'abbigliamento ed edili). Gli abitanti sono detti Afragolesi.
afrasìa, sf. Incapacità di esprimersi correttamente per scritto od oralmente.
Àfrica Una delle terre più vecchie del nostro pianeta, fa parte, insieme a Europa e Asia, del continente antico. È divisa dall'equatore quasi a metà della sua lunghezza e i due terzi del suo territorio sono compresi tra i due tropici. È bagnata dal Mediterraneo a nord, dall'oceano Indiano e dal mar Rosso a est, dall'oceano Atlantico a ovest; è separata dall'Eurasia tramite il canale di Suez che fu aperto nel 1869. Si sviluppa per circa 72° (da 37° 20' nord a 34° 50' sud) in longitudine e per circa 69° (da 17° 32' ovest a 51° 23' sud) in latitudine. È larga circa 7.500 km e lunga circa 8.000 km, con una superficie di 30.286.170 km2 (pari a un quinto delle terre emerse). 
Solo nel 1488 il portoghese Bartolomeo Diaz raggiunse il capo di Buona Speranza e Vasco de Gama portò a compimento la circumnavigazione dell'Africa negli anni 1497-1498. L'interno del continente fu perlustrato solo alla fine del XVIII sec., grazie alle spedizioni lungo il Niger dello scozzese M. Park (1795-1805). 
Morfologia e rilievo 
La sua forma è compatta e allargata verso ovest, nella parte settentrionale, e triangolare con apice rivolto a sud, nella parte meridionale. Su uno zoccolo di origine archeozoica si sono depositati strati di rocce sedimentarie. Molto comuni sono perciò i bassi e gli altipiani (il più particolare è l'Acrocoro etiopico). Presenti anche numerose fosse tettoniche, originarie dall'unica Grande Rift Valley africana. Le principali sono le due grandi fosse tettoniche di sprofondamento: quella centroafricana, che si sviluppa dalla baia di Sofala alla vallata del medio Nilo, e quella estafricana che inizia a ovest del Kilimangiaro per protrarsi a nord nelle zone del mar Rosso e del mar Morto. Sui tavolati si elevano, solitari, gli antichi massicci vulcanici sahariani dell'Ahaggar (2.918 m) e del Tibesti (3.415 m), e più a sud-est, quelli di formazione più nuova del Kilimangiaro (5.895 m) e del Kenya (5.199 m). Vere catene montuose si incontrano solo a nord, nella regione dell'Atlante, di epoca cenozoica, e all'estremo sud, con le catene sudafricane della regione del Capo. Il litorale è poco articolato, con coste che si estendono per 30.500 km, è piatto e basso a nord, alto e scosceso a sud. Tra le isole che rientrano nel continente, il Madagascar, le Comore, le Seicelle e Socotra nell'oceano Indiano; Madeira, le Canarie, Ascensione, Sant'Elena, isole del Capo Verde, di Bioko, di São Tomé nell'oceano Atlantico. 
Idrografia 
Contrariamente a quanto si pensa, l'Africa è interessata dai bacini dei suoi fiumi per circa la metà del suo territorio e le acque hanno una superficie totale di oltre 600.000 km2. Per la sua struttura, nel continente sono presenti ampi bacini idrografici di cui sono collettori molti fiumi, tra cui il Nilo (che con il Kagera ha una lunghezza di 6.671 km), che riceve le acque che giungono dall'Africa orientale e sfocia nel Mediterraneo, il Congo (4.300 km), o Zaire, nel quale confluiscono le acque equatoriali e che si getta nell'oceano Atlantico, lo Zambesi (2.600 km) e il Limpopo che ricevono le acque dell'Africa centromeridionale e sfociano nell'oceano Indiano, il Niger (4.160 km) e l'Orange che accolgono l'uno le acque delle zone centrooccidentali, l'altro quelle delle zone meridionali e si riversano nell'oceano Atlantico. Tipici delle zone aride sono gli uidian, quasi sempre asciutti. Molto estesi sono i bacini che non hanno un deflusso al mare (bacini dei laghi Ciad e Ngami) e le zone prive di corsi d'acqua (Sahara e Kalahari). I laghi in genere sono localizzati in alcune zone delle fosse tettoniche (Niassa, Tanganica, Kivu, Edoardo, Alberto, Turkana); solo il Vittoria, tra i più grandi del mondo (68.100 km2), è un lago d'altopiano. Il Ciad, lo Ngami e il Makarikani sono poco più grandi di stagni. 
Clima 
Il clima varia molto nelle diverse regioni. Si può distinguere una zona equatoriale, con un clima caldo-umido, minime escursioni termiche stagionali. A nord e a sud di questa fascia vi sono due zone tropicali, con temperature elevate, maggiore escursione termica annuale e una minore piovosità rispetto alla zona equatoriale (1.500 mm annui contro 2.500-4.000 mm). Le zone del Sahara, del Kalahari e della Namibia presentano un clima desertico con temperature che in estate raggiungono i 50°, consistenti escursioni annuali e diurne, precipitazioni quasi inesistenti. Le estreme regioni settentrionali e australi hanno un clima temperato con inverni miti, piogge invernali a nord, estive nella zona del Capo. 
Flora e fauna 
Nella zona settentrionale si ha la tipica vegetazione mediterranea, con pini, querce, agrumi, vite, olivo, palma, coltivazioni di cereali, legumi e cotone; nelle zone più calde ma più alte, e perciò mitigate, si coltivano caffè e tabacco. Le zone desertiche presentano solo vegetazione idonea a vivere in ambienti aridi, con l'eccezione di poche oasi, dove invece crescono palme da dattero, cereali e ortaggi. Nel deserto sono caratteristici i cammelli e i dromedari. Nelle aree subtropicali, vi sono steppe erbose e savane, con alberi come il baobab e il sicomoro. In esse vivono gazzelle, antilopi, struzzi, elefanti, giraffe, gnu, zebre e molti altri erbivori che sono spesso preda di leoni e leopardi. Nella zona equatoriale vi sono ricche foreste pluviali, dove abbondano legni pregiati come il tek, il palissandro, l'ebano e il mogano. Nelle foreste vivono scimmie (gorilla e scimpanzé inclusi), rettili vari, uccelli e insetti. Le coltivazioni tipiche delle zone equatoriali e tropicali sono la canna da zucchero, il caucciù e il banano. La fauna delle zone temperate consta di sciacalli, iene, coccodrilli, avvoltoi, aironi ecc. 
Popolazione 
L'Africa è una delle zone del mondo meno abitate; la sua popolazione, infatti, è di circa 635 milioni di abitanti, con una densità di 21 unità per km2, e una distribuzione alquanto eterogenea: le zone desertiche e quelle equatoriali sono praticamente disabitate, mentre zone come quella della valle del Nilo hanno una densità assai elevata, in media 700 ab per km2. La zona mediterranea, alcune zone del golfo di Guinea, dell'Africa orientale e la zona del Capo, hanno una densità di 40-50 ab. per km2. La popolazione bianca, cioè i più antichi popoli del basso Nilo, i berberi e gli arabi, è prevalente a nord; al sud del deserto prevalgono i neri (sudanesi, nilotici del medio e alto Nilo, bantù); nelle zone di contatto vi sono popolazioni che derivano dall'antica mescolanza tra bianchi e neri (i fellata nel Sudan, i tedà nel Sahara centrale, gli etiopici ecc.). Nelle aspre regioni della steppa dell'Africa australe si ritrovano ottentotti e boscimani; minoranze europee sono nell'Africa mediterranea (francesi, italiani) e nell'estremo sud (inglesi, boeri). Nel Madagascar orientale la popolazione è il risultato dell'unione tra genti nere e malesi; nelle zona equatoriali sono presenti, anche se in numero limitato, i negrilli, o pigmei. 
Economia 
Nelle zone in cui gli europei si sono stabiliti perché hanno trovato condizioni migliori di clima e ambiente (Sudafrica, Zimbabwe, Kenya), l'agricoltura viene praticata in modo più funzionale e vario, così come succede anche in Algeria e Tunisia, dove sono molto diffusi vite, olivo, agrumi ecc. Le zone più colpite dal problema della fame, che negli ultimi trent'anni è cresciuto in maniera vertiginosa, sono quelle dell'Africa centrale e occidentale; la fascia del Sahel è quella che risente maggiormente della siccità. L'allevamento, soprattutto nelle zone della savana e della steppa predesertica, è basato sulla transumanza stagionale, propria della pastorizia nomade; nei periodi di siccità questo trasferimento provoca spesso la morte di migliaia di capi. 
Immense sono le risorse minerarie che servono però a rifornire i paesi industrializzati: bauxite (Guinea), ferro (Liberia, Mauritania, Repubblica sudafricana), rame (Zambia, Zaire). Il primato nel settore minerario è detenuto dalla Repubblica sudafricana che è il maggior produttore mondiale di cromo (di cui è ricco anche lo Zimbabwe) e di oro. Insieme allo Zaire, è tra i maggiori produttori mondiali anche di diamanti; inoltre, è al secondo posto nel mondo (primo in Africa) per la produzione di manganese (che si trova in grande quantità anche in Gabon), e di uranio (insieme a Niger e Namibia, fornisce oltre un terzo della produzione mondiale). Marocco e Tunisia sono grandi produttori di fosfati; Niger e Libia sono tra i produttori mondiali di petrolio, seguiti da Egitto e Algeria. 
Accanto alle mediocri industrie di trasformazione dei prodotti agricoli e di raffinazione dei minerali, hanno visto la luce le prime installazioni meccaniche, metallurgiche, chimiche e petrolchimiche, gli oleodotti per il trasporto del petrolio dai pozzi dell'interno ai porti, i gasdotti e numerose raffinerie costiere. Le industrie non sono ripartite in modo uniforme sul territorio: a parte il Sudafrica, i quattro quinti sono concentrati in dieci paesi, tra cui Egitto (25 % della produzione africana, escluso il Sudafrica), Algeria, Marocco, Nigeria, Kenya, Tunisia, Zambia.
Africa (letteratura) Poema di F. Petrarca (1338-1343).

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/view/dictionario_a.doc/34501403/dictionario_a.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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