Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 1

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 1

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 1

 

c, C Terza lettera dell'alfabeto italiano.
In biochimica con una C (maiuscola) si indica una vitamina (acido ascorbico).
In chimica la C (maiuscola) è il simbolo del carbonio.
In fisica C è il simbolo della capacità elettrica e l'abbreviazione di Coulomb; °C è invece l'abbreviazione di grado Celsius o centigrado. La c minuscola è il simbolo della velocità delle radiazioni elettromagnetiche nel vuoto (300000 km/sec).
In informatica designa un linguaggio di programmazione sviluppato da Kernighan e Ritchie all'inizio degli anni '70. Permette di scrivere istruzioni ad alto livello e nello stesso tempo di controllare la macchina sottostante. Si distingue per la sua portabilità (è cioè possibile utilizzare un programma su macchine con architetture differenti).
Nelle lettere di tipo commerciale c. a. significa corrente anno, e c. m. corrente mese.
In metrologia, anteposta a un'unità, c ne denota la centesima parte (esempio cm).
In musica C indica la nota do secondo un'antica intavolatura medievale ancora usata nei paesi anglosassoni e tedeschi (sistema di Oddone di Cluny); in questi paesi può anche indicare la tonalità di do maggiore ed è l'abbreviazione del registro di contralto.
Nella numerazione romana C equivale al numero 100.

c.a. Abbreviazione di corrente anno.

c/c Sigla di conto corrente.

c/o Abbreviazione usata in Italia per indicare "presso", negli indirizzi; derivante dall'espressione inglese care of, alla cura di (nel senso di "ospitato da" o simili).

c/s Sigla di cicli al secondo (unità di misura fisica).

C'era una volta in America Film drammatico, americano (1984). Regia di Sergio Leone. Interpreti: Robert De Niro, James Woods, Elizabeth McGovern. Titolo originale: Once upon a Time in America

Ca Simbolo chimico del calcio.
CA
Sigla di Corte d'Appello e di Consorzio Agrario.
ca
Sigla di corrente anno e di corrente alternata.

Cà d'Andrèa Comune in provincia di Cremona (623 ab., CAP 26030, TEL. 0375). Centro agricolo (cereali e foraggi) e dell'allevamento (bovini). Vi si trovano reperti archeologici di palafitte del Paleolitico.

Cà d'òro Palazzo veneziano tra i più noti. Si affaccia sul Canal Grande. Costruito da maestranze lombarde e veneziane ai primi del XV sec. per Marino Contarini. Il nome deriva dalle dorature sulla decorazione scolpita.

Ça ira Canzone della Rivoluzione francese. Sotto questo titolo Carducci pubblicò dodici sonetti nel 1883.

Ca Mau, pùnta di Penisola del Viet Nam, sulla costa meridionale della Cocincina.

CAAF Sigla di Centro Autorizzato di Assistenza Fiscale. Questi centri offrono i loro servizi alle imprese a ai dipendente.

CAAI Sigla di Club Alpino Accademico Italiano.

cab Sigla di cablogramma.
CAB
Sigla di Codice di Avviamento Bancario.

cabal, sf. invar. Termine con il quale in Inghilterra, nel XVII sec., si designavano gruppi extralegali di consiglieri legali.

càbala, sf. 1 Dottrina mistica e segreta ebraica. 2 Arte che, per mezzo di numeri, lettere e segni, pretende di indovinare il futuro e specialmente i numeri del lotto. 3 Operazione misteriosa e segreta. Raggiro. ~ imbroglio.
 ebr. qabbalah, dottrina tradizionale.

cabalétta, sf. Aria musicale vivace con cui si chiude un duetto o un assolo.

cabalìsmo, sm. Il termine indica la mistica ebraica in tutte le sue possibili manifestazioni e soprattutto nelle varie correnti esoteriche di teosofia. Il cabalismo, attraverso l'interpretazione di numeri e caratteri, lettere e simboli, tentava di svelare l'unione mistica con Dio. Nacque in Provenza nel XII sec., trovando un terreno particolarmente fertile in Spagna, attorno al Libro dello Splendore (Sefer ha-zohar o semplicemente Zohar), scritto verso la fine del XIII sec. dallo spagnolo Mosé de León. Il cabalismo del medioevo spagnolo espresso nello Zohar, era articolato in un linguaggio simbolico, che spiegava i collegamenti occulti con il creato. Il più famoso cabalista è il tedesco Isaac Luria (1534-1572), che agì a Safed, in Galilea. Il cabalismo luriano, ha portato all'estremo l'aspetto cosmico dello Zohar; l'immutabile si contrae in sé lasciando così spazio al mondo nel momento della creazione. Il fine ultimo dell'uomo, diventa in tal modo quello della redenzione del mondo dal male e la ricongiunzione con la divinità; questo è reso possibile con l'osservanza dei comandamenti e la preghiera.

cabalìsta, sm. e sf. (pl.-i) 1 Studioso della cabala. 2 Chi fa cabale.

cabalisticaménte, avv. 1 In modo cabalistico. 2 Secondo la cabala. 3 Misteriosamente. ~ stranamente.

cabalìstico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di cabala. 2 Misterioso, strano. ~ enigmatico. <> evidente.

Caballé, Monteserrat (Barcellona 1933-) Soprano spagnolo, nel suo repertorio soprattutto Bellini e Verdi.

caballéro, sm. Cavaliere.

Cabañas Dipartimento (137.000 ab.) dell'El Salvador, al confine con l'Honduras. Capoluogo Sensuntepeque.

Cabanatuan Città (173.000 ab.) delle Filippine, nell'isola di Luzon. Capoluogo della provincia di Nueva Ecija.

Cabanis, Pierre-Jean-Georges (Cosnac 1757-Rueil 1808) Medico e psicologo francese. Fu tra i precursori della moderna psicofisiologia e scrisse Trattato sui rapporti del fisico e del morale nell'uomo (1802).

Cabaret Film drammatico, americano (1972). Regia di Bob Fosse. Interpreti: Lisa Minnelli, Michael York, Helmut Griem. Titolo originale: Cabaret

cabaret, sm. invar. 1 Spettacolo di varietà con musiche e scenette. ~ varietà. 2 Vassoio. ~ guantiera.

cabarettìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Attore o cantante di cabaret.

cabarettìstico, agg. (pl. m.-ci) Di cabaret.

cabasìte, sf. Alluminosilicato idrato di sodio e calcio, appartenente al gruppo delle zeoliti, che si trova in cristalli pseudotrigonali bianchi, gialli e rosa.

Cabell, James Branch (Richmond, Virginia 1879-1958) Romanziere. Tra le opere Jurgen (1919) e Lo stallone d'argento (1926).

Cabèlla Lìgure Comune in provincia di Alessandria (754 ab., CAP 15060, TEL. 0143).

cabernet, sm. Nome di un vitigno di origine francese e del vino che se ne ricava.

caberù, sm. invar. Cane selvatico dell'Etiopia.

cabestàno, sm. Argano a motore elettrico impiegato, principalmente, per smistare i vagoni ferroviari.

Cabet, Étienne (Digione 1788-St. Louis, Missouri 1856) Rivoluzionario francese. Scrisse Viaggio in Icaria (1840) nel quale trattò di un esperimento di società comunistica effettuato in una colonia negli USA.

Cabezón, Antonio de Burgos (Burgos 1510-Madrid 1566) Compositore spagnolo. Autore di musica organistica.

Cabiànca, Vincènzo (Verona 1827-Roma 1902) Pittore. Esponente della corrente dei macchiaioli. Tra le opere, Porco nero contro porta bianca (1855) e Studio di donna (Roma, Galleria Nazionale di Arte Moderna).

Cabiàte Comune in provincia di Como (6.353 ab., CAP 22060, TEL. 031).

cabìla, sf. Tribù nomade di Arabi.

cabìldo, sm. 1 Capitolo ecclesiastico. 2 Nell'America del sud è usato a indicare il palazzo e il consiglio comunale.

Cabimas Città (165.000 ab.) del Venezuela, nello stato di Zulia, sul lago di Maracaibo.

cabìna, sf. 1 Cameretta per passeggeri. 2 Piccolo ambiente chiuso e isolato, adibito a vari usi. cabina telefonica, cabina elettorale. 3 Piccolo spogliatoio per bagnanti. ~ spogliatoio.
(telefonica, elettorale) telephone booth, polling booth. 3 (aereo) cockpit.
 franc. cabine, dall'ingl. cabin.

cabinàto, agg. e sm. agg. Fornito di cabina.
sm. Imbarcazione fornita di cabina.
 sm. cabin cruiser.

cabinìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Operaio addetto alla manovra di apparati meccanici che hanno i comandi installati in una cabina apposita oppure alla sorveglianza degli apparecchi di una cabina elettrica.

cabinovìa, sf. Funivia con cabine per il trasporto di persone.

Cabìria, sf. Film epico-melodrammatico italiano (1914). Regia: Giovanni Pastrone. Interpreti: Letizia Quaranta, Bartolomeo Pagano, Gina Marangoni.

cablàggio, sm. Insieme dei cavi elettrici costituenti un'apparecchiatura di comando, di controllo o di protezione di un impianto.

cablàre, v. tr. Trasmettere per cablogramma.
franc. cabler.

cable, sm. invar. Unità di misura inglese di lunghezza che vale 120 braccia, pari a 219,45 m.

càblo Abbreviazione di cablogramma.

cablografìa, sf. La trasmissione di messaggi telegrafici attraverso cavi sottomarini.

cablogràfìco, agg. (pl. m.-ci) Inerente alla cablografia o realizzato per mezzo di essa.

cablogràmma, sm. (pl.-i) Telegramma trasmesso per mezzo di cavo sottomarino. ~ radiogramma, marconigramma, cablo.

Cabo Delgado Provincia (1.110.000 ab.) del Mozambico, nell'oceano Indiano, al confine con la Tanzania. Capoluogo Pemba.

caboclo, sm. invar. In Brasile, termine che indica i meticci tra indios e bianchi.

Cabora Bassa, cascàte di Cascate del fiume Zambesi, nel Mozambico; formano un grande lago artificiale (2.800 km2).

cabotàggio, sm. Navigazione lungo le coste di porto in porto.
 franc. cabotage.

cabotàre, v. tr. Costeggiare.

cabotièro, sm. Piccolo bastimento utilizzato per il cabotaggio.

Cabòto, Giovànni (Genova o Gaeta 1450 ca-Londra 1498 ca) Navigatore di origini incerte, più probabilmente genovesi, si trasferì e stabilì a Venezia nel 1461. Qui intraprese le prime navigazioni, dedicandosi al commercio con il Medio Oriente. Nel 1490, si trasferì a Valencia, dove contribuì ai lavori di ampliamento del porto, lavori poi bloccati nel 1493. Convinto che Cristoforo Colombo, di ritorno dal suo viaggo transatlantico, non avesse raggiunto l'Asia, propose a Ferdinando II il Cattolico e Isabella, di effettuare un'esplorazione con una rotta più settentrionale. I reali di Spagna rifiutarono e quindi, Caboto si trasferì nel 1496 in Inghilterra. Sotto la protezione di Enrico VII, re d'Inghilterra, che gli fornì un certo numero di navi per dirigersi in America, partì da Bristol nel 1497, per toccare probabilmente le isole di Capo Bretone, Miquelon e Terranova. Tornato da Enrico VII, ottenne l'appoggio per una nuova esplorazione tesa a raggiungere l'attuale Giappone. Ma, partito con cinque navi (una delle quali a causa di una tempesta dovette rientrare) da Bristol nel maggio del 1498, non fece più ritorno. Alcuni storici ipotizzarono che Caboto avesse raggiunto le coste del Nordamerica.

Cabòto, Sebastiàno (Venezia 1476-Londra 1557) Navigatore e cartografo, figlio di Giovanni. Partecipò alle due spedizioni effettuate dal padre nel 1497 e 1498; nel 1508 effettuò su autorizzazione di Enrico VII d'Inghilterra, una spedizione che lo portò, probabilmente, fino alla baia di Hudson. Nel 1512 fu assunto come capitano da Ferdinando il Cattolico, re di Spagna e dopo la sua morte fu al servizio di Carlo V imperatore. Esplorò in modo sistematico le coste dell'attuale Argentina; la regione del Río de la Plata (1526-1530), il Paraguay e l'Uruguay. Ma qui intraprese un'inconcludente esplorazione interna del territorio, alla ricerca di oro e argento. Tornato in Spagna, venne accusato di cattiva amministrazione e confinato in Africa. Nel 1533, venne completamente riabilitato dal re di Spagna. Trasferitosi nuovamente in Inghilterra (1548), fondò nel 1551 una compagnia di commercio (Compagnia della Moscovia) inglese che operava in Russia.

Cabral, Amilcar (Isole di Capo Verde 1921-Conakry 1973) Militare. Fu tra i protagonisti della lotta armata per liberare la Guinea-Bissau dal dominio portoghese.

Cabral, Luis (1929-) Fratello di Amilcar, fu eletto capo si stato della Guinea-Bissau dal 1973 al 1980.

Cabral, Pedro Alvares (Belmonte 1467-Santarém 1526?) Navigatore portoghese. Ripercorse il viaggio di Vasco de Gama, giunse fino alle coste del Brasile e ne prese possesso a nome del Portogallo (1500-1502).

cabràre, v. intr. Impennarsi dell'aeroplano nel salire. ~ salire. <> picchiare.
 franc. cabrer, dal provenz. se cabrar alzarsi come una capra.

Càbras Comune in provincia di Oristano (9.000 ab., CAP 09072, TEL. 0783), sulle rive del grande stagno omonimo. Il centro, molto antico, è archeologicamente notevole perché conserva le rovine dell'antica colonia fenicia di Tharros.

cabràta, sf. Manovra di ascesa. <> picchiata.

Cabrera, Sierra de la Catena montuosa della Spagna, tra le province di León e di Zamora. Vetta più elevata Monte Trevínca (2.124 m).

Cabriel Fiume (263 km) della Spagna, affluente del fiume Júcar. Nasce dai Monti Universali.

Cabrìni, Àngiolo (Codogno 1869-Roma 1937) Politico. Fu tra i pionieri del socialismo riformista, oltre che il primo leader della CGDL.

Cabrìni, Antònio (Cremona 1957-) Calciatore italiano. Formatosi nella Cremonese, passò alla Juventus nel 1976, squadra con la quale vinse sei scudetti, due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa, una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Indossò per 74 volte la maglia azzurra, segnando nove reti. Fece parte della squadra azzurra che vinse i campionati del mondo di Spagna nel 1982.

cabriolet, sm. invar. 1 Carrozza a due ruote con copertura a soffietto. 2 Tipo di automobile a copertura rovesciabile. ~ decappottabile.
 sm. (auto) convertible.
 deriv. dal franc. cabrioler saltellare.

cacào, sm. Albero sempreverde (Theobroma cacao) appartenente alla famiglia delle Sterculiacee, alta fino a 10 m, originario delle zone forestali dell'America tropicale; produce frutti dalla forma di bacca ovoidale allungata, che contengono dai venti ai trenta semi. La pianta viene coltivata per la mandorla racchiusa nei semi in quanto, sottoposta a torrefazione e macinazione, produce il cacao usato nell'industria dolciaria; dai semi, inoltre, si ricava il burro di cacao.
 sm. cocoa.
 spagn. cacao, dal'atzeco cacauatl.

cacàre, v. v. tr. Espellere dal corpo.
v. intr. Defecare, andare di corpo. ~ evacuare.
 lat. cacare.

cacarèlla, sf. 1 Diarrea. 2 Paura.

cacasénno, sm. invar. Persona saputella che sputa sentenze. ~ presuntuoso, saccente, saputello.

cacasótto, sm. invar. Persona paurosa e inetta.

cacàta, sf. 1 Atto del cacare. 2 Cosa mal riuscita, spregevole.

cacatùa, sm. invar. Nome di diversi pappagalli, in particolare di quelli appartenenti al genere Kakatoe. Sono contraddistinti da un piumaggio bianco, nero, rosa o giallo; sul capo presentano un ciuffo erettile variopinto. In Australia è molto diffusa la specie Kakatoe galerita.

càcca, sf. 1 Escremento. ~ feci. 2 Cosa sudicia, cattiva. ~ lordura, porcheria.
 deriv. da cacare.

Càccamo Comune in provincia di Palermo (8.636 ab., CAP 90012, TEL. 091).

càcchio, sm. 1 Getto non fruttifero di piante coltivate. 2 Cazzo.
 lat. catulus.

cacchióne, sm. 1 Uovo di mosca o di altri insetti. 2 Punta delle prime penne dei Gallinacei e di altri Uccelli.

càccia, sf. (pl.-ce) 1 Inseguimento di animali selvatici per catturarli o ucciderli. ~ venagione. 2 Selvaggina, cacciagione. ~ preda. 3 Inseguimento. ~ ricerca.
 sf. 1 hunting. 2 (inseguimento) chase.
 deriv. da cacciare.
Nella preistoria lo scopo del cacciatore era solo quello di procurarsi il cibo. Più tardi vennero utilizzate le pelli per l'abbigliamento e le ossa di animali per creare attrezzi e utensili. Due milioni di anni fa gli australopiteci erano onnivori e praticavano in gruppo la caccia di piccole e grosse prede come i babbuini. I pitecantropi crearono le prime trappole a peso per catturare l'ippopotamo, l'elefante e il rinoceronte. Durante l'ultima glaciazione l'uomo di Neanderthal induriva col fuoco la punta dei pali di legno che utilizzava per cacciare i mammut. La lavorazione della selce permise la costruzione di lame molto leggere dotate di grande capacità di penetrazione. La gittata delle armi aumentò oltre i trenta metri e zagaglie e arpioni abbattevano grandi prede. Un'altra arma fu l'arco. I primi a usarlo furono i popoli dell'Africa settentrionale e quelli della penisola iberica. Le frecce erano di legno indurito al fuoco con punte di osso o di corna di cervidi o di pietra. Per catturare i mammiferi più grandi venivano usate frecce con punte avvelenate.
Gli egizi cacciavano con l'arco o il boomerang le prede minute e con l'ausilio di cani e di reti quelle più grosse. Gli assiri e i persiani cacciavano i grossi erbivori con il lasso e altre piccole prede con l'aiuto del falcone.
I greci e i romani consideravano la caccia un divertimento. I romani del basso Impero oltre all'arco e alla lancia, usavano la balestra. La caccia con l'utilizzo della balestra risale al sec. XI.
Nel 643 un editto di Rotari, re dei longobardi, divise le terre della corona e della nobiltà, dove la caccia era stata proibita, da quelle dei privati, dove invece era libera. Carlo il Grosso re di Francia nell'Ottocento vietò ai sudditi la caccia grossa e col falcone, riservandola esclusivamente ai membri della corte reale.
A partire dal sec. XIII apparvero i primi trattati venatori.
Oggi è considerata in tutto il mondo uno sport che viene praticato per mezzo di fucili e con l'aiuto di cani. L'Italia ha emanato una serie di leggi per assicurare il ripopolamento della fauna, per proteggere specie rare e per permettere la sosta della selvaggina in fase migratoria; a tal scopo tempi e luoghi disponibili per i cacciatori rientrano in determinati limiti; il cacciatore, inoltre, deve possedere una licenza di caccia e un porto d'armi. Esistono poi zone protette, come i parchi nazionali, e bandite, nelle quali la caccia è sempre vietata, oltre a riserve, dove solo il concessionario e i suoi ospiti possono praticare (gratuitamente o a pagamento) la caccia.
In aeronautica si definisce caccia l'operazione offensiva o controffensiva svolta da aeroplani (aerei da caccia o solo caccia) molto veloci e facilmente maneggiabili.
In musica forma con il testo in rima, nata in Francia nel XIII sec., che ebbe molta fortuna in Italia nel XIV e XV sec. La musica consisteva generalmente in un canone a due voci; a scelta si poteva aggiungere una parte strumentale (tenor) di accompagnamento e supporto alla voce.

Caccia a ottobre rosso Film d'avventura, americano (1990). Regia di John McTiernan. Interpreti: Sean Connery, Alec Baldwin, Scott Glenn. Titolo originale: The Hunt for Red October

Caccia al ladro Film commedia, americano (1955). Regia di Alfred Hitchcock. Interpreti: Cary Grant, Grace Kelly, Charles Vanel. Titolo originale: To Catch a Thief

Caccia alle farfalle Film commedia, francese (1992). Regia di Otar Ioseliani. Interpreti: Narda Blanchet, Pierrette Pompom Bailhache, Alexandre Tcherkassoff. Titolo originale: La chasse aux papillons

Caccia di Diana Poema di G. Boccaccio (ca. 1334).

Caccia sadica Film drammatico, britannico (1971). Regia di Joseph Losey. Interpreti: Robert Shaw, Malcolm McDowell, Henry Woolf. Titolo originale: Figures in a Landscape

Càccia, càpo Promontorio all'estremità del golfo di Alghero. Grotta di Nettuno.

Caccia, La Film drammatico, americano (1966). Regia di Arthur Penn. Interpreti: Marlon Brando, Jane Fonda, Robert Redford. Titolo originale: The Chase

cacciàbile, agg. Che si può cacciare.

cacciabombardière, sm. Aereo militare per azioni di caccia e bombardamento.
 sm. fighter-bomber.

cacciachiòdo, o cacciachiòdi, sm. Arnese d'acciaio a forma di piccolo cuneo, che serve per estrarre i chiodi che hanno perduto la capocchia.

cacciadiàvoli, sm. invar. Nome volgare dell'Hypericum perforatum, una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Ipericacee alta fino a 50 cm che si trova nei luoghi aridi di tutta Italia.

cacciagióne, sf. 1 Animali presi a caccia. 2 Selvaggina, prede di caccia. ~ bottino.
 sf. game.

Cacciaguìda Avo di Dante; secondo lo stesso poeta, morì durante la seconda crociata (1147-1149) al seguito dell'imperatore Corrado III. Dante gli dedica tre canti del Paradiso (XV, XVI e XVII) della Divina Commedia.

cacciamìne, sm. invar. Dragamine.

cacciàre, v. v. tr. 1 Dare la caccia. ~ inseguire. 2 Tallonare. ~ perseguitare. 3 Mettere in fuga, mandare via. ~ scacciare. <> accogliere. fu cacciato da scuola, a causa di quella bravata. 4 Spingere dentro. ~ conficcare. <> estrarre. gli cacciarono un pugnale nel petto.
v. intr. Andare a caccia.
v. intr. pron. o rifl. Introdursi. ~ ficcarsi. ti sei cacciato proprio in un bel guaio.
1 to hunt. 2 (mandare via) to throw out.
 lat. captiare, deriv. da capere, prendere.

caccia-reattóre, sm. Aereo da caccia propulso da un motore a reazione.

Cacciàri, Màssimo (Venezia 1944-) Filosofo. Deputato nelle liste del partito comunista italiano (1976-1983). Nel 1993 è stato eletto sindaco di Venezia e riconfermato nel 1997; nel 1998 ha aderito al movimento dei sindaci Cento città. Tra le opere Krisis (1977) e Dell'inizio (1990).

cacciasommergìbili, sm. invar. Nave veloce e leggera per individuare e distruggere sommergibili nemici.

cacciàta, sf. Allontanamento, estromissione. ~ bando. CONTR. accoglienza, invito.

cacciatóra, sf. Giacca comoda di velluto o di fustagno, con larghe tasche per mettervi la cacciagione. : :lla cacciatora, al modo dei cacciatori

cacciatóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi ama e pratica la caccia. cacciatore di frodo, chi non rispetta le leggi della caccia. 2 Chi cerca di avere con avidità e ostinazione. ~ cercatore. 3 Dongiovanni. ~ donnaiolo.
1 hunter. 2 (di frodo) poacher.

Cacciatore bianco, cuore nero Film drammatico, americano (1990). Regia di Clint Eastwood. Interpreti: Clint Eastwood, Jeff Fahey, George Dzundza. Titolo originale: White Hunter, Black Heart

Cacciatore, Il Film drammatico, americano (1979). Regia di Michael Cimino. Interpreti: Robert De Niro, Christopher Walken, John Savage, Meryl Streep. Titolo originale: The Deer Hunter

Cacciatóri, Benedétto (Carrara 1794-1871) Scultore. Tra le opere Po e Ticino (ca. 1825, Milano, Arco della Pace).

cacciatorìno, sm. Piccolo salame di pasta dura.

cacciatorpedinière, sm. Nave velocissima e leggera il cui compito specifico è la distruzione delle torpediniere; può essere anche impiegata con funzione di scorta a unità navali più grandi. È dotata di cannoni di medio calibro, armi antiaeree e antimissile, missili antisommergibili, antiaerei e antinave. Prevede anche la possibilità di trasportare elicotteri. Caratterizzata da tonnellaggi compresi tra 3.000 e 8.000 t, è normalmente provvista di motori a turbina con potenze variabili tra i 50.000 e i 100.000 CV e può raggiungere velocità superiori ai trenta nodi.

cacciavìte, sm. Strumento di acciaio, inserito in un manico, per stringere o allentare le viti.
 sm. screwdriver.
 da caccia-+ vite.

Caccìni, Giùlio (Roma 1550-Firenze 1618) Compositore. Tra le opere Euridice (melodramma, ca. 1600).

cacciùcco, sm. (pl.-chi) Zuppa di pesce tipica di Livorno e della Versilia.

càccola, sf. 1 Muco raggrumato del naso. 2 Cispa degli occhi. 3 Lo sterco che si appiccica alla lana delle pecore.

Caccùri Comune in provincia di Crotone (1.851 ab., CAP 88070, TEL. 0984).

C´ceres (Brasile) Città (158.000 ab.) del Brasile, nello stato del Mato Grosso, sul fiume Paraguay.

C´ceres (Spagna) Provincia (412.000 ab.) della Spagna, attraversata dal fiume Tago.

cache, sm. invar. Parte della memoria principale di un computer.

cache-col, sm. invar. Fazzoletto da collo che, infilato nella camicia, può sostituire la cravatta.

cachemire, sm. invar. Lana pregiata ricavata dalle capre del Kashmir.

cache-nez, sm. invar. Sciarpa di seta o di lana che ripara dal freddo naso e bocca.

cache-pot, sm. invar. Portavasi.

cachessìa, sf. Grave degenerazione delle condizioni di un soggetto dovuta alla mancanza di assunzione di cibo o a una debilitazione dovuta a malattia.

cachet, sm. invar. 1 Involucro di ostia. 2 Pastiglia. ~ pillola. 3 Analgesico. ~ antinevralgico. 4 Impronta, carattere di distinzione ~ stile. tono. 5 Forma di rimunerazione di artisti non assunti stabilmente. ~ compenso, tariffa. il cachet di questo artista è molto elevato. 6 Prodotto colorante usato nella tintura dei capelli. ~ tinta.
 sm. 1 (antalgico) painkiller. 2 (rimunerazione) fee.

cachèttico, agg. (pl. m.-ci) Di cachessia; malato di cachessia.

càchi, agg. e sm. agg. Che ha un colore giallo sabbia tipico delle divise coloniali.
sm. 1 Angiosperma (Diospyrus kaki) della famiglia delle Ebanacee e dell'ordine delle Diospirali. 2 Colore cachi.
 ingl. khaki, dal persiano khak polvere.
Albero originario della Cina e del Giappone; è ampiamente coltivato in Europa. Può raggiungere i 10 m di altezza. I frutti sono commestibili e particolarmente dolci e gustosi a maturazione. Il legno, liscio e molto resistente, viene utilizzato nell'industria tessile per la confezione di bobine e spolette e nella costruzione di attrezzature sportive.

cachìnno, sm. Scroscio di risa sguaiate.

caciàia, sf. Luogo dove si mette a stagionare il cacio.

caciàra, sf. Baccano, chiasso. ~ schiamazzo. <> quiete.

caciaróne, sm. (f.-a) Persona chiassosa o confusionaria.

cacìcco, sm. Titolo dei capi indigeni delle Antille e dell'America centro meridionale al tempo dell'occupazione spagnola.

càcio, sm. Latte di vacca, pecora o capra cagliato, salato e fatto seccare in forma. ~ formaggio.
 lat. volg. casius.

caciocavàllo, sm. Formaggio tipico dell'Italia meridionale.
 da cacio + cavallo.

caciòtta, sf. Tipo di formaggio tenero dell'Italia centrale.

caco- Primo elemento di parole composte.
 greco kakòs cattivo.

Càco Personaggio mitologico. Figlio di Vulcano, era un mostro con tre teste. Rubò alcuni bovini a Ercole, ma questi lo scoprì e lo uccise.

cacodìle, sm. 1 Composto contenente arsenico. 2 Gruppo monovalente. 3 Liquido di odore nauseante, spontaneamente infiammabile all'aria, che bolle a 170° C.
 greco kakódés puzzolente.

cacofagìa, sf. Deviazione del gusto consistente nella tendenza a mangiare cose non commestibili o repellenti.

cacòfago, agg. (pl. m.-gi) Detto di un soggetto che mangia cose non commestibili a seguito della depravazione del gusto.

cacofonìa, sf. Suono sgradevole prodotto dalla ripetizione o dall'incontro di certi fonemi.
 greco kakophonìa, comp. da kakòs cattivo + deriv. da phonè voce.

cacofònico, agg. Che produce cacofonia.

cacografìa, sf. 1 Modo di scrivere sciatto e confuso. 2 Brutta scrittura.

cacologìa, sf. (pl.-gìe) Espressione difettosa o in contrasto con l'abituale logica del discorso.

cacosmìa, sf. Percezione di odori sgradevoli che può essere dovuta a lesioni organiche o ad allucinazioni olfattive.

cacostomìa, sf. Alito cattivo.

Cactìdi Famiglia di Aracnidi a cui appartiene il genere Euscopius, diffuso in Italia. Sono scorpioni con due occhi laterali, spesso distinti, e con due speroni alla base dei tarsi degli arti locomotori.

cactifórme, agg. A forma di cactus.

càcto, sm. Nome dato comunemente alle piante appartenenti alla famiglia delle Cactacee.

cactus, sm. Genere (Cactus) di piante appartenenti alla famiglia delle Cactacee, di cui fanno parte piante grasse dal fusto grosso, tondeggiante e spinoso, che producono piccoli fiori e con aculei che sostituiscono le foglie. L'apparato radicario, si sviluppa appena sotto la superficie del suolo e forma una fitta ragnatela che fa confluire alla pianta il maggior quantitativo possibile di acqua. Nel linguaggio comune con il termine cactus si designano tutte le Cactacee coltivate. Originario dell'America, il cactus è ormai molto diffuso anche in altre regioni della terra. I frutti prodotti da queste piante sono ricchi di acqua e di sostanze nutritive. Negli ultimi anni si sta assistendo a una raccolta indiscriminata di tali piante, tanto da far temere un'eventuale estinzione di alcune specie. La specie più conosciuta e di grandi dimensioni è quella chiamata saguaro.
 sm. cactus.

cacùme, sm. Vetta, cima.

cacuminàle, agg. 1 Inerente alla vetta. 2 Detto di suono nella cui articolazione la parte anteriore della lingua batte contro la sommità del palato.

CAD In informatica è la sigla di Computer-Aided Design (progettazione assistita da calcolatore). È una tecnica che permette la rappresentazione computerizzata di un oggetto.

Cadalòra, Lùca (Modena 1963-) Corridore motociclista. Nel 1986 fu campione del mondo della classe 125, nel 1991 e 1992 nella 250 e nel 1995 nella 500.

Cadalso, José (Cadice 1741-Gibilterra 1782) Scrittore. Tra le opere Lettere marocchine (postume, 1789) e Gli eruditi all'acqua di rose (1772).

Cadamósto, Alvìse (Venezia 1432-1488) Navigatore veneziano. Al servizio del Portogallo, nel 1456 scoprì insieme ad Antoniotto Usodimare le isole del Capo Verde.

cadaùno, agg. e pron. invar. Ciascuno, usato specialmente nella lingua del commercio e della burocrazia. ~ pro capite.
 agg. e pron. each.

cadàvere, sm. Il corpo umano dopo la morte, salma. ~ spoglia.
dead body, corpse.
 lat. cadaver,-eris.

Cadaveri eccellenti Film drammatico, italiano (1975). Regia di Francesco Rosi. Interpreti: Lino Ventura, Fernando Rey, Max von Sydow.

cadavèrico, agg. 1 Di cadavere. 2 Simile a un cadavere nell'aspetto. ~ smunto, pallido. <> florido, roseo.

cadaverìna, sf. Sostanza organica azotata che per fermentazione batterica si forma durante la putrefazione di organi animali.

caddie, sm. invar. Ragazzo che porta le sacche con i bastoni sui campi da golf.

cadeau, sm. invar. In francese, regalo. ~ dono.

Cadegliàno-Viconàgo Comune in provincia di Varese (1.884 ab., CAP 21031, TEL. 0332).

Cadelbòsco di Sópra Comune in provincia di Reggio Emilia (6.861 ab., CAP 42023, TEL. 0522).

Cademòsto, Màrco (Lodi sec. XVI) Letterato. Attivo alla corte papale romana durante il regno del papa Leone X, scrisse alcune novelle in stile boccaccesco.

cadènte, agg. 1 Che cade, che sta per cadere. ~ diroccato. <> solido. 2 Di persona, vecchio. ~ decrepito. <> arzillo.
 agg. 1 falling. 2 (casa diroccata) tumbledown.
Stella cadente
Meteorite che, nell'atto di cadere, genera una scia luminosa di durata molto limitata.

cadènza, sf. 1 Modulazione della voce prima di una pausa. ~ accento. ha una tipica cadenza toscana. 2 Andamento ritmico di un passo, una danza, un canto. ~ ritmo. marciare in cadenza. 3 Passaggio a carattere virtuosistico che un solista esegue mentre tacciono le parti di accompagnamento.
 sf. 1 cadence. 2 (ritmo) rhythm.
 lat. cadentia, da cadens,-entis, p.pres. di cadere.

cadenzàre, v. tr. Modulare un ritmo particolare.

cadenzàto, agg. Regolato secondo una particolare cadenza. ~ scandito. <> continuo, incessante.

Cadèo Comune in provincia di Piacenza (5.396 ab., CAP 29010, TEL. 0523).

cadére, v. intr. 1 Andare giù portati dal proprio peso; abbiosciarsi, capitombolare. ~ cascare. <> sollevarsi. 2 Morire. ~ perire. caddero in molti in quella battaglia. 3 Di sole, tramontare. 4 Scendere, piovere. ~ precipitare. 5 Ricorrere. ~ capitare. 6 Precipitare. ~ schiantarsi. nessun colpo cadeva a vuoto. 7 Di edificio, crollare. ~ rovinare. <> sorgere. 8 Di capelli, scendere. ~ pendere. 9 Di vento, diminuire. ~ calare. <> crescere. 10 Di pressione, abbassarsi. 11 Di sguardo, posarsi. 122 Di discorso, vertere. il discorso cadde infine sulla politica. 13 Peccare, fallire. ~ errare.
to fall, to fall down.
lat. cadere.

Caderzóne Comune in provincia di Trento (534 ab., CAP 38080, TEL. 0465).

cadétto, agg. e sm. agg. Figlio maschio non primogenito. ~ minore. <> maggiore, primogenito.
sm. 1 Figlio maschio non primogenito. 2 Allievo di un'accademia militare. 3 Atleta di una squadra nazionale che partecipa a competizioni di minor rilievo.
younger. sm. cadet.
 franc. cadet, deriv. dal lat. caput,-itis capo.

cadì, sm. Magistrato che amministra la giustizia nei Paesi musulmani.

Cadibóna, còlle di Valico (435 m) della Liguria (detto anche Bocchetta di Altare). Situato tra l'Appennino Ligure e le Alpi Marittime, è considerato il punto di separazione tra le Alpi e l'Appennino settentrionale.

C´dice Città della Spagna meridionale (156.000 ab.), capoluogo della provincia omonima, sulla costa atlantica dell'Andalusia. È situata sull'estremità dell'isola di León, con un porto commerciale e perchereccio. Le industrie principali sono quelle chimiche, tessili, meccaniche, alimentari e i cantieri navali. Di origine fenicia, possiede l'università più antica della Spagna. Nome spagnolo C´diz.
Provincia di Cadice
(7.440 km2, 1.047.000 ab.) È la più meridionale delle province di Spagna, gode di clima mediterraneo che favorisce le colture di vite, cereali, olivo e prodotti ortofrutticoli; diffuso l'allevamento; ben avviate le industrie metalmeccaniche, alimentari, petrolchimiche.
Cádice, gólfo di
Insenatura dell'oceano Atlantico, compresa tra il Capo di Santa Maria in Portogallo e la baia di C´dice.

Cadìno, val Valle delle Dolomiti. Sbocca nella Val di Fiemme presso il Lago di Stramentizzo.

cadis, sm. invar. Tessuto in lana non pettinata usata per fare mantelli da pastore.

caditóia, sf. 1 Apertura praticata negli sporti delle fortificazioni medievali per gettare proiettili sugli assalitori. ~ piombatoia. 2 Apertura praticata nelle cunette delle strade urbane per facilitare lo scolo dell'acqua piovana.

Cadiz Città (120.000 ab.) delle Filippine, nell'isola di Negros. Porto sul mar di Visayan.

càdmia, sf. Fuliggine metallica che si forma nei recipienti o nei forni in cui si fondono i metalli.

cadmiàre, v. tr. Rivestire con uno strato di cadmio.

cadmiatùra, sf. L'operazione del cadmiare.

càdmio, sm. Elemento chimico di numero atomico 48, simbolo Cd, peso atomico 112,41. Appartiene al gruppo dei metalli, insieme allo zinco con cui divide caratteristiche simili. Ha peso specifico 8,65, colore bianco argenteo, buona duttilità: viene usato nell'industria chimica come elemento protettivo antiossidante (cadmiatura) e in lega per le proprietà bassofondenti, con punto di fusione a 767 °C. Altri usi sfruttano il basso coefficiente di attrito e la resistenza a fatica.

càdo, sm. 1 Grande vaso con imboccatura larga. 2 Misura di capacità pari a circa 40 l.

Cadòneghe Comune in provincia di Padova (13.660 ab., CAP 35010, TEL. 049).

Cadoràgo Comune in provincia di Como (5.918 ab., CAP 22071, TEL. 031).

Cadóre Regione storica e geografica del Veneto settentrionale, in provincia di Belluno; è costituita dall'alto bacino del Piave, racchiusa tra le Dolomiti e le Alpi Carniche (cima più alta il monte Antelao, 3.263 m). È estremamente pittoresca con i suoi prati, boschi e torrenti. I centri principali sono Pieve di Cadore, Auronzo di Cadore, Agordo, Cortina d'Ampezzo. Nel 1420 cadde in possesso della Serenissima, rimanendo nella Repubblica veneta fino al 1797; il Congresso di Vienna (1815) l'assegnò all'Austria; nel 1866 divenne italiano.

Cadorìn, Guìdo (Venezia 1892-1975) Pittore. Tra le opere Decorazione musiva dell'abside di San Giusto (1932) a Trieste.

Cadórna Famiglia di militari e politici italiani.
Raffaele (Milano 1815-Torino 1897) Generale. Prese parte alle guerre risorgimentali del 1859 e del 1866. Nel 1870 era a capo delle truppe italiane che presero Roma.
Luigi (Pallanza 1850-Bordighera 1928) Figlio di Raffaele, maresciallo d'Italia. Nel 1914, in qualità di capo di stato maggiore, approntò l'esercito per l'entrata nella prima guerra mondiale, guidando le operazioni (attacco austriaco del 1916 e presa di Gorizia nel 1917) fino alla disfatta di Caporetto. Nel 1924 divenne maresciallo d'Italia.
Raffaele (Pallanza 1889-1973) Figlio di Luigi, fu comandante del Corpo volontari della libertà nel periodo della resistenza italiana (1944-1945).

Cadoudal, Georges (Kerléano 1771-Parigi 1804) Politico francese. Di ideologia monarchica, capeggiò la rivolta dei chouans in Bretagna. Tentò di preparare un attentato a Napoleone, ma venne scoperto, arrestato e ghigliottinato.

cadreghìno, sm. Carica importante e redditizia nella pubblica amministrazione.

Cadrezzàte Comune in provincia di Varese (1.511 ab., CAP 21020, TEL. 0334).

caducare, v. tr. Porre nel nulla. ~ annullare.

caduceàto, agg. Che porta il caduceo.

caducèo, o cadùceo, sm. La verga alata e con due serpenti simmetricamente intrecciati che era attributo di Mercurio.

Caduceus In informatica è il nome di un sistema esperto sviluppato verso la metà degli anni '70 per le diagnosi mediche.

caducibrànchi Gruppo di Anfibi Urodeli che a cui appartengono le famiglie degli Anfiumedi, dei Salamondroidi, degli Amblistomidi e dei Pletodontidi. Allo stadio adulto perdono le branchie escluso casi eccezionali di neotemia.

caducicordàti Gruppo di tunicati che, allo stadio adulto, sono privi di coda e di corda dorsale.

caducifòglio, agg. Riferito a legnose che perdono le foglie tutti gli anni.

caducità, sf. 1 L'essere caduco. ~ fragilità. <> perennità, eternità. 2 Decadimento da un diritto conseguente al sopravvenire di fatti nuovi che rendono inefficace la precedente disposizione.

cadùco, agg. (pl. m.-chi) Destinato a cadere presto. ~ precario, perituro. <> duraturo.

cadùta, sf. 1 L'atto del cadere. ~ capitombolo, ruzzolone. 2 Capitolazione. ~ resa. <> trionfo. 3 Cascata. ~ salto. 4 Rovina. ~ fine. <> successo. 5 Cessazione dell'esercizio di un potere politico per crisi interna o destituzione violenta. ~ rovesciamento. 6 Di prezzi, calo. ~ diminuzione.
 sf. 1 falling, fall. 2 (calo) drop. 3 (capelli) hair loss.
In fisica è il moto di un corpo sottoposto all'azione del suo peso, a partire da una condizione iniziale di quiete. Si definisce libera se la sola forza operante è la forza peso; in questo caso l'accelerazione è pari a quella di gravità. In prima approssimazione la traiettoria può essere considerata rettilinea, trascurando la forza di Coriolis dovuta alla rotazione terrestre.

Caduta degli dei, La Film drammatico, italiano (1969). Regia di Luchino Visconti. Interpreti: Dirk Bogarde, Ingrid Thulin, Helmut Griem, Helmut Berger. Titolo originale: Götterdämmerung

Caduta, La Racconto di A. Camus (1956).

cadùto, agg. e sm. agg. Proprio di chi cade.
sm.¤ ¤Chi è morto in guerra. <> superstite.

CAE Sigla di Computer Aided Engineering (ingegneria assistita da computer).

caeli enarrant gloriam Dei, loc. avv. Citazione latina tratta dai Salmi che significa "I cieli celebrano la gloria di Dio"

Caen Città (113.000 ab.) della Francia, nella Bassa Normandia. Capoluogo del dipartimento del Calvados.

Caeràno di San Màrco Comune in provincia di Treviso (6.641 ab., CAP 31031, TEL. 0423).

Caetano, Marcelo (Arganil 1906-Rio de Janeiro 1980) Politico portoghese. Successe a Salazar nel 1968 come primo ministro, ma un colpo di stato il 25 aprile 1974 lo depose.

CAF Sigla di Centro di Assistenza Fiscale.

Cafaggiòlo Località toscana in provincia di Firenze, presso Barberino del Mugello. Nota per le ceramiche e la Villa medicea, ora Borghese attribuita a Michelozzo.

Cafàsse Comune in provincia di Torino (3.545 ab., CAP 10070, TEL. 0123).

Café Express Film commedia, italiano (1980). Regia di Nanni Loy. Interpreti: Nino Manfredi, Adolfo Celi, Vittorio Mezzogiorno.

café society, loc. sost. f. invar. Espressione indicante la gente frequentatrice dei locali alla moda.

café-chantant, sm. invar. Voce usata per indicare il caffè concerto. ~ cabaret.

Caffa Regione (2.741.000 ab.) dell'Etiopia, fra il fiume Omo e il confine col Sudan. Capoluogo Gimma.

Caffà, Melchiòrre (Malta 1635-Roma ca. 1667) Scultore. Tra le opere Estasi di Santa Caterina da Siena (seconda metà del XVII sec., Roma, Santa Caterina a Magnanapoli).

Càffaro (Serra Riccò 1080 ca.-Genova 1166) Militare genovese. Capitano della flotta, batté i pisani a Piombino nel 1125 e i saraceni a Minorca nel 1146. Tra le sue opere, gli Annales Ianuenses (1100-1163).

Càffaro, val di Solco vallivo delle Prealpi Lombarde in provincia di Brescia, percorso dal fiume omonimo.

caffè, sm. 1 Bevanda aromatica fatta con i chicchi tostati e macinati della pianta omonima. ~ espresso. 2 Locale pubblico dove si consumano caffè e altre bevande affini. ~ bar.
 sm. 1 (bevanda) coffee. 2 (locale) café, coffee bar.
Pianta sempreverde, che può raggiungere i 10 m di altezza, della famiglia delle Rubiacee, originaria dell'Africa tropicale (Abissinia). La specie Coffea arabica è quella più diffusa e coltivata. Il frutto, di colore rosso scuro, è prodotto a iniziare dai tre ai cinque anni di vita della pianta; racchiude due noccioli all'interno dei quali si trova un seme (chicco di caffè). I frutti non maturano allo stesso momento (a esclusione delle piantagioni brasiliane dove il clima consente una maturazione contemporanea e quindi una raccolta automatizzata). Il seme viene liberato dalla cuticola che lo avvolge, stagionato e quindi torrefatto. Ogni pianta fornisce circa 2.000 bacche all'anno dalle quali si ricava 0,5 kg ca. di caffè. Il Brasile è il maggior produttore di caffè (un quarto della produzione mondiale). Inizialmente le bacche rosse venivano mangiate intere o spappolate, mischiate con grasso animale; successivamente si passò agli infusi. Fra il XIII e il XIV sec. la bevanda si diffuse in tutto l'oriente islamico. Il caffè arrivò a Venezia con navi turche e già con Clemente VIII si hanno le prime richieste di bandire la bevanda del diavolo. Nel 1637 a Oxford si aprì la prima Coffee House. Dal XVIII sec. gli olandesi a Giava e i francesi nei Caraibi iniziarono la coltivazione, facendo nascere l'industria del caffè.

caffè concèrto, loc. sost. m. invar. Locale dove si ascolta musica e si balla.

Caffè, Federìco (Pescara 1914-1987?) Economista. Scrisse saggi, manuali ed edizioni critiche (Un'economia in ritardo, 1976 e Lezioni di politica economica, 1978). Nel 1987 scomparve dalla sua abitazione e non se ne seppe più nulla.

Caffè, Il Periodico milanese di carattere scientifico e letterario, a cadenza trimestrale, fondato da Pietro Verri con la collaborazione di molti esponenti dell'Accademia dei Pugni, tra i quali il fratello Alessandro, C. Beccaria, L. S. Lambertenghi, G. R. Carli, P. Frisi. Di ispirazione illuminista, fu pubblicato dal 1764 al 1766 con il proposito di diffondere le scienze e opporsi ai preconcetti della cultura ufficiale.

caffeàrio, agg. Del caffè.

caffèico, agg. (pl. m.-ci) Del caffè.

caffeìfero, agg. Che produce caffè.

caffeìna, sf. Alcaloide contenuto nel caffè.

caffeìsmo, sm. Intossicazione acuta o cronica da caffè.

caffelàtte, o caffellàtte, agg. e sm. invar. agg. invar. Del colore del caffelatte.
sm. invar. Bevanda composta di caffè e latte. ~ cappuccino.
 sm. white coffee.

caffettàno, sm. Abito maschile di lana o di seta lungo quasi fino ai piedi, aperto davanti, con lunghe maniche in uso nei paesi musulmani.

caffetterìa, sf. L'insieme dei generi che vengono serviti nei caffè.

caffettièra, sf. 1 Bricco in cui si prepara il caffè. ~ cuccuma, napoletana. 2 Vecchia locomotiva.
1 coffee maker. 2 (bricco) coffeepot.

caffettière, sm. Chi tiene bottega di caffè.

Càffi, Ippòlito (Belluno 1809-Battaglia di Lissa 1866) Pittore. Tra le opere Festa dei moccoletti durante il Carnevale di Roma (1852, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) e Roma da Monte Mario (1857, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

càffo, sm. Numero dispari.

Cafièro, Càrlo (Barletta 1846-Nocera Inferiore 1892) Anarchico. Fu tra i fondatori della I Internazionale in Italia (1871).

cafonàggine, sf. 1 L'essere cafone. ~ maleducazione. <> urbanità. 2 Azione o contegno da cafone. ~ villania. <> gentilezza.

cafonàta, sf. Azione da cafone.

cafóne, agg. e sm. agg. Zotico, villano. ~ bifolco. <> gentiluomo.
sm. 1Voce dell'Italia meridionale, usata per indicare i contadini. 2 Persona villana, zotica. ~ buzzurro. <> signore.
 sm. lout, boor.

cafonerìa, sf. 1 Essere cafone, villano. 2 Azione da cafone. ~ villania.

Cagayan Fiume (445 km) delle Filippine che scorre nell'isola di Luzon e sfocia nel canale di Babuyan (oceano Pacifico).

Cagayan de Oro Città (227.000 ab.) delle Filippine, nell'isola di Mindanao. Capoluogo della provincia di Misamis Orientale.

Cage, John (Los Angeles 1912-1992) Scrittore e compositore statunitense. Tra le opere letterarie Silenzio (1961) e Funghi et variationes (1983). Le opere più importanti come compositore sono Music of Changes (1951, per piano) e Sonatas and interludes (1948, per pianoforte preparato).

Caggiàno Comune in provincia di Salerno (3.173 ab., CAP 84030, TEL. 0975).

cagionàre, v. tr. Produrre, procurare qualcosa. ~ causare, provocare. <> evitare, scongiurare.
to be the cause of, to cause.

cagióne, sf. Ciò che dà origine a un effetto. ~ causa. <> effetto.
 lat. volg. accasio,-onis.

cagionévole, agg. Che è di costituzione debole. ~ fragile. <> robusto.
weak, delicate.

cagionevolézza, sf. L'essere debole di complessione.

Càgli Comune in provincia di Pesaro (9.473 ab., CAP 61043, TEL. 0721).

Càgli, Corràdo (Ancona 1910-Roma 1976) Pittore. Tra le opere I neofiti (1934, Firenze, Fondazione Cagli) e La battaglia di San Martino e di Solferino (1936, Firenze, Uffizi).

cagliàre, v. intr. Coagularsi, riprendersi per effetto del caglio, rapprendersi. ~ raggrumarsi.
 v. intr. to curdle.
 lat. coagulare.

Càgliari Città capoluogo della Sardegna e di provincia (133,51 km2, 219.000 ab., CAP 09100, TEL. 070); sorge sulla costa meridionale dell'isola, nella pianura del Campidano, nella parte più interna del golfo omonimo. Il suo porto è il principale dell'isola, importante per le esportazioni di sale e minerali. Conta diverse industrie, tra le quali primeggiano quelle chimiche, petrolchimiche (impianto Sarroch), cementifere, tessili, della ceramica, alimentari e della lavorazione del sale. Fu colonia cartaginese, quindi fiorente centro romano; caduta in mano di vandali, bizantini e saraceni, attraversò un periodo di decadenza. Conobbe nuovo splendore sotto la Repubblica di Pisa. Gli Aragonesi la conquistarono nel 1326 e nel 1718 fu ceduta ai Savoia. Conserva una bella cattedrale, restaurata in stile barocco del XVII sec., un anfiteatro romano, la più antica chiesa paleocristiana dell'isola (San Saturnino) e, nelle vicinanze, ampie necropoli fenicie.
Provincia di Cagliari
(6.895 km2, 773.000 ab.) Il suo territorio è formato dalla fertile pianura del Campidano. La zona sudoccidentale (Sulcis e Iglesiente) abbonda di miniere di argento, antimonio, carbone, piombo e zinco. Praticate la pesca e l'estrazione di salmarino. Principali centri sono Carbonia e Iglesias. Importante il turismo.

cagliaritàno, agg. e sm. agg. Relativo a Cagliari e ai suoi abitanti.
sm. Abitante o nativo di Cagliari.

cagliàta, sf. Prodotto della coagulazione del latte per effetto del caglio.

cagliatùra, sf. Operazione di coagulatura del latte.

càglio, sm. Sostanza acida estratta dall'abomaso dei giovani vitelli e usata come coagulazione del latte.
 lat. coagulum.

Càglio Comune in provincia di Como (371 ab., CAP 22030, TEL. 031).

Cagliòstro, Alessàndro (Palermo 1743-San Leo 1795) Nome assunto dall'avventuriero Giuseppe Balsamo. Studioso di medicina e alchimia, conquistò la popolarità come guaritore e mago godendo credito anche presso le corti dei re e sovrani europei. Associatosi alla massoneria, costituì a Londra una loggia di rito egiziano. Compromesso in diversi scandali a Parigi, nel 1786 fu espulso dalla Francia. Nel 1789 subì un processo dal Tribunale dell'Inquisizione di Roma; condannato, venne rinchiuso nella fortezza di San Leo, dove morì.

càgna, sf. 1 Donna di facili costumi. 2 Cattiva attrice o cantante.
 sf. bitch.
 lat. cania.

Cagnàno Amitèrno Comune in provincia di L'Aquila (1.685 ab., CAP 67012, TEL. 0862).

Cagnàno Varàno Comune in provincia di Foggia (9.158 ab., CAP 71010, TEL. 0884).

cagnàra, sf. 1 L'abbaiare confuso di molti cani. 2 Confusione rumorosa di gente che si diverte oppure sta litigando. ~ chiasso. <> pace.
 deriv. da cane.

cagnésco, agg. (pl. m.-chi) 1 Del cane. 2 Ostile. ~ minaccioso.

cagnétto, sm. Cagnolino.

Cagney, James (New York 1899-Stanfordville 1986) Attore cinematografico statunitense. Interpretò Nemico pubblico (1931), Gli angeli dalla faccia sporca (1938) e La furia umana (1949).

Càgno Comune in provincia di Como (1.711 ab., CAP 22070, TEL. 031).

Cagnò Comune in provincia di Trento (346 ab., CAP 38020, TEL. 0463).

Càgno, Alessàndro (Torino 1883-1971) Aviatore e corridore automobilistico. Vincitore, tra l'altro, della Targa Florio nel 1906, ottenne il brevetto di pilota di aerei (1910) e fu tra i fondatori della scuola di aviazione civile di Pordenone (la prima in Italia). Progettista di lanciabombe durante la prima guerra mondiale, tornò alle competizioni automobilistiche nel 1923, vincendo diversi premi.

Cagnòla, Luìgi (Milano 1762-Inverigo 1833) Architetto. Tra le opere l'arco della Pace a Milano (1807-1838) e la parrocchiale di Ghisalba (1833).

cagnolìno, sm. Cane piccolo e in genere mansueto.

Cagnóne, Nànni (Altare, Savona 1939-) Poeta italiano della neoavanguardia. Ha esordito con nel 1976 con una raccolta bilingue, What's to Hecuba to him or he to Hecuba. Successivamente, nel 1978, pubblicò un volume sulla poesia, L'orto fantasma. Del 1979 è Andatura, del 1984 Vaticinio.

cagnotte, sf. invar. 1 Vassoio in cui i giocatori raccolgono le somme, solitamente in percentuale alle vincite, da destinare al croupier. 2 La somma raccolta.

cagnòtto, sm. 1 Persona prezzolata per compiere prepotenze o vendette, sicario. 2 Larva di mosca carnaria usata nella pesca.

cagoulard, sm. invar. Membro della Cagoule.

Cagoule Organizzazione terroristica segreta dell'estrema destra francese.

Caguas Città (133.000 ab.) del Puerto Rico, nella valle del fiume Cayagua.

CAI Sigla di Club Alpino Italiano.

caiàcco, sm. (pl.-chi).1 Imbarcazione eschimese da pesca, a un sol posto, sospinta a pagaia. 2 Varietà di canoa da competizione.

Caianèllo Comune in provincia di Caserta (1.675 ab., CAP 81040, TEL. 0823).

Caiàzzo Comune in provincia di Caserta (5.940 ab., CAP 81013, TEL. 0823).

caìcco, sm. (pl.-chi) Imbarcazione a remi. ~ lancia.

Caiènna => Cayenne

Càifa Soprannome di Giuseppe, personaggio biblico. Quarto successore di Anna, sommo sacerdote ebreo dal 18 al 36, fu presidente del sinedrio che condannò a morte Gesù. Chiamò in giudizio anche gli apostoli dopo la Pentecoste.

Caillois, Roger (Reims 1913-Parigi 1978) Saggista. Tra le opere Il mito e l'uomo (1938) e L'uomo e il sacro (1939).

caimacàm, o caimacàn, sm. invar. 1 Rappresentante o luogotenente. 2 Funzionario amministrativo dell'Impero ottomano che aveva le mansioni di capo di un distretto; questa carica fu in uso dal 1864 al 1924. 3 Luogotenente del visir.

caimàno, sm. Genere di Rettili Coccodrilli ascritto alla famiglia degli Alligatoridi, con particolare riferimento al genere Caiman. Le specie più conosciute sono lo jacaré (Caiman latirostri) e il caimano dagli occhiali (Caiman crocodylus); simili agli alligatori, ne differiscono per il muso più corto.
Caimano dagli occhiali
Rettile (Caiman crocodylus) della famiglia degli Alligatoridi e dell'ordine dei Coccodrilli. Di colore verde sul dorso e giallastro sul ventre, misura 2,5 m. Vive in Amazzonia.

Càines (in ted. Kuens) Comune in provincia di Bolzano (304 ab., CAP 39010, TEL. 0473).

caìno, sm. Persona perfida, malvagia, pronta a tradire chiunque. ~ traditore.

Caìno (geografia) Comune in provincia di Brescia (1.390 ab., CAP 25070, TEL. 030).

Caìno (religione) Personaggio biblico del libro della Genesi. Agricoltore, primo figlio di Adamo, assassinò il fratello Abele per gelosia; fu condannato da Dio a vita errante. La sua figura ispirò artisti di ogni epoca. Tra gli scrittori, Victor Hugo nella sua Leggenda dei secoli, mentre Byron scrisse il mistero in tre atti, Caino. La sua storia ha ispirato molti artisti, come il Tintoretto nel suo dipinto Caino uccide Abele (Venezia, Gallerie dell'Accademia) e Ghiberti lo ritrae nella Porta del Paradiso nel battistero di Firenze. Con la locuzione occhio di Caino si intende la Luna.

càio, sm. Una persona qualunque che non si sa o non si vuole nominare.

Caiòlo Comune in provincia di Sondrio (903 ab., CAP 23010, TEL. 0342).

Cairàno Comune in provincia di Avellino (556 ab., CAP 83040, TEL. 0827).

Cairàte Comune in provincia di Varese (6.969 ab., CAP 21050, TEL. 0331).

Cairns Città della costa nordorientale dell'Australia, prospiciente il Capo Grafton, sulla sponda del mar dei Coralli.

Càiro Montenòtte Comune in provincia di Savona (13.811 ab., CAP 17014, TEL. 019). Centro industriale (prodotti chimici, meccanici, fotografici e della lavorazione del petrolio) sul fiume Bormida. Il 21 settembre 1794 vi si scontrarono le truppe austro-piemontesi e francesi; il 122 aprile 1796 presso la frazione di Montenotte, Napoleone sconfisse per la prima volta i piemontesi. Gli abitanti sono detti Cairesi.

Càiro, Il Capitale dell'Egitto e del governatorato omonimo (6.053.000 ab.; 13.000.000 ab. l'agglomerato urbano; 214 km2 il governatorato). Occupa una felice posizione sulla riva destra del Nilo, dove il grande fiume si separa nei rami di Damietta e Rosetta in prossimità del delta. Conserva praticamente integro, l'antico nucleo urbano, fatto di fortificazioni, moschee e monumenti; a partire dal XIX sec. l'agglomerato si è considerevolmente ampliato in modo disordinato in tutte le direzioni, raggiungendo anche le isole del fiume, che è solcato da quattro ponti; la città, che è la più popolosa dell'Africa, ha oggi un aspetto moderno, con ampli viali alberati, parchi, palazzi e alberghi meta del notevole turismo internazionale. È centro commerciale di primaria importanza, con industrie tessili (cotone, seta), alimentari, chimiche, del tabacco, del vetro. Principale nodo ferroviario e stradale del paese, è anche centro di smistamento del traffico aereo tra Europa, Estremo Oriente e Africa meridionale. Fondamentale sede culturale dell'islamismo, possiede due università e famosi musei. Sorse nel 969 su un insediamento militare arabo del VII sec., a poca distanza dall'antica capitale faraonica di Menfi, per opera dei Fatimidi che la chiamarono Al-Qahirah; con i Mamelucchi (XIII-XV sec.) divenne capitale e toccò i massimi splendori; la conquista turca fu però il principio di un periodo di declino, dal quale risorse solo nel XIX sec.

Cairòli Famiglia di patrioti resa illustre da cinque fratelli, protagonisti del risorgimento italiano.
Carlo (Pavia 1777-Groppello 1849) Il padre, fu podestà di Pavia (1848).
Benedetto (Pavia 1825-Capodimonte, Napoli 1889) Prese parte alle guerre del 1848, del 1859 e del 1866. Insieme ai fratelli Ernesto ed Enrico combatté valorosamente con i Mille (1860). Eletto deputato della sinistra (1860-1870), divenne poi presidente del consiglio (1878, 1879-1891). Si dimise dopo la firma del trattato del Bardo che assegnava alla Francia il protettorato della Tunisia.
Ernesto (Pavia 1832-Biumo Inferiore 1859) Morì combattendo nella prima guerra d'indipendenza.
Luigi (Pavia 1838-Napoli 1860) Ammalatosi di tifo durante la spedizione Cosenz in Sicilia, morì poco dopo a Napoli.
Enrico (Pavia 1840-Villa Glori 1867) Fu tra i garibaldini che combatterono a Villa Glori (Roma), dove morì in battaglia.
Giovanni (Pavia 1842-Belgirate 1869) Combatté a Villa Glori riportando gravi ferite.

cairòta, agg. e sm. (pl. m.-i) agg. Del Cairo.
sm. Abitante o nativo del Cairo.

Caivàno Comune in provincia di Napoli (35.855 ab., CAP 80023, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazione di tabacco e cereali). Vi si trovano resti di mura medievali. Gli abitanti sono detti Caivanesi.

Cajamarca Città (100.000 ab.) del Perú, nella Cordigliera Centrale. Capoluogo del dipartimento omonimo.

Cajkovskij, Pëtr Ilic (Votkinsk, nell'odierna Repubblica autonoma degli Udmurti 1840-San Pietroburgo 1893) Compositore russo. Dopo una precoce iniziazione musicale a opera della madre, per decisione del padre dovette compiere studi di diritto e impiegarsi al ministero della giustizia nel 1859. Due anni dopo tornò definitivamente alla musica, studiando teoria, pianoforte e composizione presso la Società musicale russa. Virtuoso e squisito strumentatore, conciliò la tradizione musicale classica occidentale e quella popolare russa, sempre attento alla perfezione formale del linguaggio musicale. Scrisse sinfonie, tra cui la n. 4 (1877), la n. 5 (1888), la n. 6, o Patetica (1893), concerti, tra cui il n. 1 per pianoforte, il celebre concerto per violino e orchestra op. 35, brani per orchestra, balletti (Il lago dei cigni, 1877; la Bella addormentata, 1889; Lo schiaccianoci, 1892), opere teatrali (Eugenio Oneghin, 1878; La dama di picche, 1890; Mazeppa), musiche di scena (Romeo e Giulietta, 1881).

cake, sm. invar. Termine inglese che significa "dolce". ~ torta.

cake-walk, sm. invar. Danza sincopata caratterizzata dalla bizzarria del suo passo, in voga intorno al 1900, di origine negro-americana.

Cal Sigla di grande caloria.
cal
Sigla di piccola caloria.

càla, sf. 1 Insenatura marina piccola e poco profonda. ~ rada. 2 Fondo della stiva della nave.
 spagn. cala, dall'arabo kalia; nel significato di fondo della nave, deriv. da calare.

Calabar Città (162.000 ab.) della Nigeria, capoluogo dello stato di Cross River.

calabàsso, sm. invar. Sulle imbarcazioni, cavo per far discendere le vele, la bandiera ecc.

calabràche, sm. invar. 1 Persona remissiva e pavida, sempre pronta a cedere. 2 Gioco di carte che si svolge tra due persone, in cui vince chi riesce a raccogliere il maggior numero di carte.

calabrése, agg. e sm. agg. Della Calabria¤.¤
sm.¤ ¤Abitante della Calabria.

Calabrése, Frànco (Palermo 1923-) Basso italiano. Esordì nel 1950 a Firenze, il suo repertorio comprende sia melodrammi del Settecento e dell'Ottocento che opere contemporanee.

calabresèlla, sf. Gioco di carte detto anche terziglio.

Calàbria Regione a statuto ordinario dell'Italia meridionale.
La regione è una penisola all'estremità meridionale dell'Italia continentale, confina a nord e nord-est con la Basilicata ed è bagnata dal mar Tirreno e dal mar Ionio.
Il territorio è sostanzialmente montuoso e l'Appennino si differenzia in vari complessi montuosi: da nord a sud troviamo il massiccio del Pollino (con la vetta più alta della regione, la serra Dolcedorme, 2.267 m), la Sila (separata dal Pollino dalla valle del Crati), la Catena Costiera, le Serre e il massiccio dell'Aspromonte (1.955 m).
I fiumi sono spesso a carattere torrentizio (fiumare); i più lunghi sono il Crati e il Neto, che hanno origine nella Sila e tributano allo Ionio.
Il Savuto, il Mesima e l'Amato sono i maggiori tributari al Tirreno.
I laghi principali sono quelli di sbarramento artificiale di Cecita, Arvo, Ariamacina e Ampollino, sull'altopiano della Sila.
Le coste sono alte e pittoresche sul mar Tirreno, rettilinee, basse e a tratti paludose sul mar Ionio.
Il clima è molto mite, tipicamente marittimo, tranne nelle zone montane dell'interno dove gli inverni sono molto rigidi; la Calabria è zona sismica e in passato è stata teatro di devastanti terremoti.
Il capoluogo è dal 1971 Catanzaro (95.000 ab.); altri capoluoghi di provincia sono Cosenza (88.000 ab.), Crotone (58.000 ab.), Reggio di Calabria (170.000 ab.) e Vibo Valentia (31.000 ab.).
È la regione più povera del sud dell'Italia, nonostante gli aiuti avuti da strutture statali come la Cassa per il Mezzogiorno.
La povertà della regione è evidenziata dal fenomeno dell'emigrazione, sia verso altre regioni italiane che verso l'estero, fenomeno che non accenna ad arrestarsi.
L'agricoltura mantiene un ruolo fondamentale, favorita anche dalla riforma fondiaria e dalla modernizzazione delle tecniche di coltivazione.
Si producono principalmente olive, agrumi (ricordiamo il bergamotto), cereali, ortaggi, uva da vino e colture floreali.
Di qualche interesse è lo sfruttamento delle riserve di legname, mentre secondarie sono le attività zootecniche e della pesca.
L'industria è essenzialmente quella di trasformazione dei prodotti agricoli; presente qualche impianto chimico.
Il turismo sembra offrire buone prospettive di sviluppo, ma sono necessari investimenti per migliorare le vie di comunicazione e le infrastrutture.
Abitanti-2.037.686
Superficie-15.080 km2
Densità-135,1 ab./ km2
Capoluogo-Catanzaro
Province (fra parentesi il numero di abitanti del capoluogo espresso in migliaia): Catanzaro (93), Cosenza (87), Crotone (62), Reggio di Calabria (179), Vibo Valentia (34)

calabriàno, agg. e sm. Relativo al piano inferiore del quaternario marino. I terreni del calabriano sono ben rappresentati in Calabria.

Calabrìtto Comune in provincia di Avellino (3.114 ab., CAP 83040, TEL. 0827).

càlabro, agg. e sm. agg. 1 Calabrese. 2 Che riguarda un'antica popolazione messapica stanziata nella penisola salentina.
sm. Chi faceva parte della popolazione calabra.
 lat. Calaber,-bri.

calabróne, sm. Insetto (Vespa crabro) imenottero appartenente alla famiglia dei Vespidi. Il suo corpo massiccio, di colore rosso bruno con striature gialle sull'addome, può raggiungere i 3 cm di lunghezza. Vive in colonie all'interno di nidi sovente costruiti nelle cavità degli alberi. Possiede un pungiglione che provoca dolorose e pericolose punture.
 sm. hornet.

Calabroni, I (o Le vespe) Commedia di Aristofane (422 a. C.). È una delle 11 commedie di Aristofane conservate (delle oltre 40 attribuitegli). I personaggi principali sono il padre Filocleone e il figlio Schifacleone. Il figlio, bloccato il padre in casa per impedirgli di raggiungere il tribunale, riesce a convincerlo che il mestiere del giudice non è esente da loschi fini. Filocleone comincia a cedere. Per offrirgli un sostituto al passatempo abituale, Schifacleone organizza un processo in casa: viene giudicato un cane reo di aver rubato un pezzo di formaggio. Per la prima volta, Filocleone assolve l'imputato; sviene subito dopo per lo choc. In quest'opera, il tema del contrasto generazionale si innesta nella critica all'istituzione ateniese del giudice popolare (i giudici del coro hanno l'aspetto di vespe, che si divertono a pungere gli imputati).

calafatàggio, sm. Operazione del calafatare.

calafatàre, v. tr. Turare con stoppa incatramata le fessure di una nave e quindi spalmarla di pece per renderla impermeabile. ~ impeciare.

calafàto, sm. Operaio specializzato nel calafataggio delle navi.

Calais Città della Francia (77.000 ab.) situata nel dipartimento del Pas-de-Calais, con un importante porto sulla Manica. Attivi i cantieri navali, le industrie tessili, cartiarie e metalmeccaniche. È la città francese più vicina all'Inghilterra (38 km) con cui è collegata da un servizio di traghetti.
Passo di Calais
Corrisponde alla parte più ristretta (32 km) del canale della Manica, che pone in comunicazione l'oceano Atlantico e il mare del Nord. Gli inglesi lo chiamano Canale di Dover.

Calàlzo di Cadóre Comune in provincia di Belluno (2.416 ab., CAP 32042, TEL. 0435).

Calama Città (121.000 ab.) del Cile, nella regione II Antofagasta, sul fiume Loa.

Calamài, Clàra (Prato 1915-Rimini 1998) Attrice cinematografica, famosa negli anni '40. Interpretò La cena delle beffe (1941) e Ossessione (1943).

calamàio, sm. Piccolo recipiente di varia foggia e materiale, in cui si tiene l'inchiostro e s'intinge la penna per scrivere.
 sm. inkwell, inkpot.
 lat. tardo calamarium.

Calamandràna Comune in provincia di Asti (1.459 ab., CAP 14042, TEL. 0141).

Calamandrèi, Pièro (Firenze 1889-1956) Giurista, politico, pubblicista e autore di saggi giuridici. Fu il fondatore della rivista Il Ponte.

calamarétto, sm. Piccolo calamaro.

calamàro, sm. Molluschi del genere Loligo (Cefalopodi dell'ordine dei Decapodi); sono dotate di corpo snello lungo circa 50 cm, che presenta una conchiglia cornea interna, dieci tentacoli, di cui due più lunghi e prensili e una borsa del nero, che contiene liquido scuro, simile all'inchiostro, che l'animale secerne a scopo di difesa.
 sm. squid.

Calàmide (Attivo ca. 480-450 a. C.) Scultore greco, noto soprattutto come bronzista, operò ad Atene, a Olimpia e in Beozia. Tra le opere che ne fanno uno dei principali esponenti del cosiddetto stile severo la cui rigidità viene stemperata da un'umana dolcezza, Afrodite Sosandra (ca. 465, Berlino, Pergamonmuseum, copia antica) e Apollo dell'Omphalos (460-450, Atene, Museo Archeologico Nazionale, copia antica).

calamìna, sf. Metasilicato basico idrato di zinco, importante per la produzione di zinco.

calamìnta, sf. Erba perenne della famiglia delle Labiate, diffusa nei terreni incolti. ~ nepitella.

calamìstro, sm. 1 Strumento per arricciare i capelli. 2 Organo a forma di spazzola situato sul quarto paio di zampe dei ragni.

calamità, sf. Disgrazia, sventura specialmente pubblica; sciagura, catastrofe, flagello. ~ cataclisma. <> fortuna, provvidenza.
 sf. disaster, calamity.
 lat. calamitas,-atis.

calamita, sf. 1 Magnete. 2 Persona o cosa che possiede una grande attrattiva. ~ richiamo.
 sf. magnet.
 greco mediev. kalamita ago della bussola.

calamitàre, v. tr. 1 Magnetizzare un pezzo di ferro o acciaio. <> smagnetizzare. 2 Attirare, suggestionare. ~ incantare. <> allontanare, respingere. 3 Monopolizzare. ~ polarizzare.
 deriv. da calamita.

calamitóso, agg. Che apporta sventure.

Calamity Jane (Princeton, Missouri 1852-Terry, South Dakota 1903) Soprannome della donna di frontiera americana Martha Jane Canary. Rimasta orfana nel 1867, iniziò una vita errabonda nel west, comportandosi come un uomo, frequentando i saloon e raccontando storie sulle sue avventure, diventando famosa nell'area di Deadwood, nel territorio del Dakota. Nel 1891 sposò Clinton Burke, che la lasciò poco dopo le nozze. Fece parte del Wild West Show, sostenendo di aver lavorato per il servizio di pony express e come guida delle forze del generale Custer. Fu sepolta nel cimitero di Mount Moriah, nel Sud Dakota, vicino a Wild Bill Hickok a fianco del quale compare in numerose storie popolari. Sulla derivazione del suo soprannome, si fanno varie ipotesi, tutte legate alla sua vita leggendaria, dalla sua disponibilità ad aiutare quanti si trovassero in difficoltà al destino dei suoi nemici (vittime della sua abilità con la pistola).

càlamo, sm. 1 Fusto sottile di alcune piante. 2 Stelo. 3 Parte basale del rachide degli Uccelli piantato nella pelle. 4 Cannuccia o penna di volatile appuntita usata per scrivere.
 lat. calamus canna, penna da scrivere.

Calamònaci Comune in provincia di Agrigento (1.541 ab., CAP 92010, TEL. 0925).

calànco, sm. (pl.-chi) Avvallamento stretto e profondo prodotto dall'erosione delle acque su terreni argillosi.

calàndo, sm. invar. Diminuendo. <> crescendo.

calàndra, sf. 1 Macchina formata da una serie di rulli usata per la laminazione di metalli, materie plastiche, tessuti e carta. 2 Nelle automobili, la parte anteriore cromata della carrozzeria.

calandràre, v. tr. Passare, lavorare alla calandra.

calandratóre, sm. Operaio addetto alla calandratura.

calandratùra, sf. Lavorazione di un materiale con la calandratura.

calandrèlla, sf. Piccola allodola con una macchia nera vicino agli occhi.

Calandria, La Commedia di B. Dovizi, detto il Bibbiena (1513).

calàndro, sm. Uccello appartenente alla famiglia dei Motacillidi, simile all'allodola, dal piumaggio grigio screziato di nero.

Calangiànus Comune in provincia di Sassari (4.679 ab., CAP 07023, TEL. 079).

Calànidi Famiglia di Crostacei Copepodi marini.

Calànna Comune in provincia di Reggio Calabria (1.446 ab., CAP 89050, TEL. 0965).

calànte, agg. Che decresce, che diminuisce. ~ declinante. <> crescente.

calào, sm. Nome di alcuni Uccelli appartenenti alla famiglia dei Bucerotidi caratteristici per il loro enorme becco.

Calapan Città (67.000 ab.) delle Filippine, nell'isola di Mindoro. Capoluogo della provincia di Mindoro Orientale.

calàppa, sm. Genere di Crostacei Decapodi che vivono in mari caldi e temperati. Sono granchi commestibili, provvisti di scudo dorsale convesso anteriormente e dentato posteriormente. ~ melagrana.

Calàppidi Famiglia di Crostacei Decapodi branchiuri.

calàppio, sm. 1 Laccio per acchiappare uccelli o altri animali. 2 Agguato. ~ insidia.

calaprànzi, sm. Piccolo montacarichi per far salire e scendere pietanze dalla cucina e la sala da pranzo se situate su piani diversi.

Calarasi Città (77.000 ab.) della Romania, capoluogo del distretto omonimo.

calàre, v. v. tr. 1 Far scendere, di solito con cautela, pesi o altro. ~ abbassare. <> alzare. calare le vele, ammainarle. 2 Nei lavori a maglia, diminuire il numero delle maglie col crescere dei giri. 3Nei giochi di carte, gettare la propria carta in tavola senza far presa.
v. intr.1 Scendere gradatamente. ~ decrescere. <> salire. calare il sipario, terminare la rappresentazione. 2. Diminuire di peso. ~ dimagrire. 3 Tramontare. <> sorgere. 4 Avere un'intonazione più bassa di quella giusta. calare di tono.
v. intr. pron. o rifl. 1 Muoversi dall'alto verso il basso usando appoggi. ~ scendere. <> arrampicarsi. i ladri si sono calati dalla finestra con una fune.
2 Immedesimarsi in un ruolo.
1 to lower, to let down. 2 (lavoro a maglia) to decrease. v. intr. to go down, to descend. v. intr. pron. to let oneself down.
lat. calare, lasciar cadere, deriv. dal greco chalan allentare.

calasantìni Nome dato ai componenti della congregazione degli operai cristiani di San Giuseppe Calasanzio, fondata a Vienna nel 1889 per la cura d'anime di operai.

Calàsca-Castiglióne Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (885 ab., CAP 28030, TEL. 0324).

Calascibétta Comune in provincia di Enna (5.014 ab., CAP 94010, TEL. 0935).

Calàscio Comune in provincia di L'Aquila (224 ab., CAP 67020, TEL. 0862).

Calasètta Comune in provincia di Cagliari (2.681 ab., CAP 09011, TEL. 0781).

Calàsso, Robèrto (Firenze 1941-) Scrittore. Tra le opere L'impuro folle (1974), Le nozze di Cadmo e Amore (1988) e Ka (1996).

calàstra, sf. 1 Trave di sostegno per botti e tini. 2 Sostegno per le imbarcazioni di salvataggio situato sul ponte delle navi.

calàta, sf. 1 Atto, effetto del calare. ~ discesa, diminuzione. <> aumento, rialzo. 2 Luogo per cui ci si cala. 3 Cadenza dialettale. ~ inflessione. 4 Banchina per il carico e lo scarico delle navi. 5 Invasione. 6 China. ~ pendio.

Calatabiàno Comune in provincia di Catania (5.713 ab., CAP 95011, TEL. 095).

Calatafìmi Comune in provincia di Trapani (7.636 ab., CAP 91013, TEL. 0924).

calàtide, sf. Tipo di infiorescenza con il capolino allargato a forma di disco.

càlato, sm. 1 Paniere largo di bocca e stretto in fondo, usato in antichità. 2 Capitello a forma di calice che poggia sulla testa di cariatidi.

calatóia, sf. Mobile simile a un comò dotato di una copertura inclinata che può essere abbassata e usata come scrittoio.

calavèrna, sf. Sottile strato di ghiaccio che si forma di notte su oggetti esposti al freddo.

Calavìno Comune in provincia di Trento (1.177 ab., CAP 38072, TEL. 0461).

calàza, sf. 1 Nella morfologia vegetale, la base della nocella dell'ovulo. 2 In zoologia, ciascuno dei due ispessimenti dell'albume dell'uovo degli uccelli che tengono in posizione il tuorlo.

calàzio, sm. Granuloma di natura infiammatoria che può comparire sull'orlo della palpebra.

càlca, sf. Fitta moltitudine di persone. ~ ressa, affollamento.
throng, crowd, press.
deriv. da calcare.

calcàgno, sm. 1 Parte posteriore del piede. ~ tallone. avere qualcuno alle calcagna, essere inseguiti. 2 Parte della calza o della scarpa che ricopre il calcagno. 3 Parte inferiore dei cerchietti delle forbici, nei quali si infilano le dita.
[plurale: calcagni (di piedi, calze, scarpe), calcagna (in locuzioni del tipo: avere qualcuno alle calcagna)]
 sm. heel.
 lat. calcaneum.

calcagnòlo, sf. In alcune strutture navali, base posteriore della ruota di poppa.

calcaneàre, agg. Che appartiene o ha rapporto con il calcagno.

Calcànte Indovino greco. Predisse la durata della guerra di Troia e impose il sacrificio di Ifigenia.

calcantìte, sf. Solfato idrato di rame che si trova in concrezioni azzurre che all'aria si trasformano, in superficie, in polvere molto fine.

calcàra, sf. Forno rustico da calce.

calcàre, v. e sm. v. tr. 1 Premere forte con i piedi. ~ calpestare. 2 Premere, pressare. ~ comprimere. <> alleggerire. 3 Opprimere. ~ conculcare. 4 Passare sui contorni di un disegno con una punta per imprimere una traccia. ~ copiare. 5 Accentuare. ~ esagerare. 6 Evidenziare. ~ sottolineare.
sm. 1 Roccia sedimentaria. 2 Sperone.
(accentuare) to stress. sm. limestone.
 lat. calcare, deriv. da calx, calcis calcagno.
Roccia sedimentaria formata principalmente da carbonato di calcio con minime percentuali di dolomite, bitume o argilla, spesso di origine fossile o derivante da spoglie calcaree di animali e vegetali. I calcari trovano impiego come pietre ornamentali per rivestire pavimenti e interni, da costruzione, per preparare calce e cemento.

calcàreo, agg. Che contiene calcare.
 agg. calcareous, limestone.
 lat. calcarius, deriv. da calx,-calcis calce.

calcaróne, sm. Forno a cielo aperto usato per l'estrazione dello zolfo.

calcàta, sf. Il calcare, azione di calcare, pigiata.

Calcàta Comune in provincia di Viterbo (886 ab., CAP 01030, TEL. 0761).

calcatóio, sm. 1 Strumento appuntito usato per calcare i disegni. 2 Arnese che serve per comprimere la carica di una mina. 3 Asta con testa cilindrica che si usava un tempo per spingere la carica in fondo alle artiglierie ad avancarica.

calcatùra, sf. Azione ed effetto del calcare. ~ pigiatura.

càlce, sf. 1 Composto inorganico corrispondente a ossido o idrossido di calcio. ~ calcina. 2 Parte bassa di qualcosa.
 sf. lime.
 lat. calx, calcis.
La calce viva è formata da ossido di calcio (CaO), ricavato per riscaldamento del calcare a 800-1.000 °C; amalgamata con acqua fornisce l'idrossido di calcio o calce spenta, con elevata produzione di calore. La calce idraulica fa presa sia all'aria sia sott'acqua; contiene ossido di silicio o alluminio o percentuali di argilla che variano dal 10 al 20%; se il contenuto di argilla è superiore si hanno i cementi.

Calcedònia Antica città della Bitinia, situata sulla costa orientale del Bosforo; fu fondata dai megaresi nel VII sec. a. C. Città della lega ateniese cadde in potere dei persiani nel IV sec. Oggi il luogo su cui sorgeva la città è occupato dal villaggio di Kadiköy, di fronte a Bisanzio.
Concilio di Calcedonia
Svoltosi nel 451 per iniziativa dell'imperatore d'oriente Marciano, condannò il monofisismo e definì il dogma delle due nature, divina e umana, di Cristo.

 

calcedònio, sm. Varietà di silice fibrosa o raggiata, variamente colorata, usata per scopi ornamentali.

calcèfiro, sm. Roccia formatasi per metamorfismo di contatto dovuto al contatto di magmi acidi su rocce calcaree.

calcemìa, sf. Tasso di calcio presente nel sangue.

càlceo, sm. Calzatura portata nell'antica Roma, simile a uno stivaletto.

calceolària, sf. Genere di piante erbacee della famiglia delle Scrofulariacee, di origine americana. Viene coltivata per la bellezza dei fiori, a forma di scarpetta, dal colore giallo, bianco o porporino.

Calcerànica al Làgo Comune in provincia di Trento (1.056 ab., CAP 38050, TEL. 0461).

calcescìsto, sm. Roccia scistosa grigiastra, calcarea, di origine metamorfica.

calcestrùzzo, sm. Conglomerato di materiali, come sabbia, ghiaia e pietrisco, tenuti uniti da materiale legante (cemento, calce, acqua o bitume). Si presenta come una massa fortemente compatta e resistente; è impiegato in edilizia per le costruzioni in cemento armato. Il calcestruzzo è detto normale, magro o grasso in relazione alla maggiore o minore quantità di ghiaia rispetto al legante. Il calcestruzzo bituminoso, contenente bitume, è utilizzato per i manti stradali.
 sm. concrete.

calcétto, sm. 1 Calcio-balilla. 2 Gioco simile al calcio che si gioca con cinque calciatori per squadra su campo ridotto.

Càlci Comune in provincia di Pisa (5.504 ab., CAP 56011, TEL. 050).

Calciàno Comune in provincia di Matera (1.049 ab., CAP 75010, TEL. 0835).

calciàre, v. v. tr. Colpire il pallone con un piede. ~ tirare.
v. intr. 1 Tirar calci. 2 Scalciare. ~ recalcitrare.
 v. tr. to kick.
 deriv. dal lat. calx, calcis.

calciatóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi calcia. 2 Giocatore di una squadra di calcio.
 sm. footballer, football player.

càlcico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al calcio.

Calcìdica Penisola della Grecia, tra il golfo di Salonicco e il golfo di Orfànion (mar Egeo).

Calcìdidi Famiglia di piccoli Insetti Imenotteri Apocriti tenebranti, talvolta privi di ali.

calcificàre, v. v. tr. Arricchire di calcio.
v. intr. pron. L'indurirsi dei tessuti per l'eccessivo depositarsi dei sali di calcio.
 da calcio +-ficare.

calcificazióne, sf. Deposizione di sali di calcio nei tessuti di organismi viventi.

calcimetrìa, sf. Analisi per stabilire la percentuale di calcio in una roccia.

calcìmetro, sm. Apparecchio per la misurazione della quantità di calcio contenuta nei calcari.

calcìna, sf. Malta ottenuta mescolando a sabbia e pietrisco la calce spenta.
 lat. tardo calcina, deriv. da calcinus di calce.

calcinàccio, sm. Pezzo di calcina, frammento di intonaco.

Calcinàia Comune in provincia di Pisa (8.103 ab., CAP 56030, TEL. 0587).

calcinàio, sm. Vasca per spegnervi con acqua la calce viva.

calcinàre, v. tr. 1 Sottoporre un solido a processo di calcinazione. 2 Spargere polvere di calce sui terreni come fertilizzante. 3 Sottoporre le pelli a calcinatura.
 deriv. da calcina.

Calcinàte Comune in provincia di Bergamo (3.935 ab., CAP 24050, TEL. 035).

calcinàto, agg. 1 Che ha subito la calcinazione. 2 Che ha il colore e l'aspetto della calcina.

Calcinàto Comune in provincia di Brescia (9.229 ab., CAP 25011, TEL. 030).

calcinatùra, sf. Immersione delle pelli da conciare in un bagno di calce.

calcinazióne, sf. Riscaldamento a temperatura elevata di sostanze solide per eliminare l'acqua di combinazione e le parti volatili in esse contenute.

calcinòsi, sf. Condizione patologica che determina la formazione di depositi calcarei.

calcinóso, agg. Che contiene calcina o ne ha l'aspetto.

càlcio, sm. 1 Colpo che si dà con il piede. ~ pedata. 2 Percossa data con la zampa di animali forniti di zoccolo. 3 Parte del fucile che si appoggia alla spalla. 4 Gioco che oppone due squadre di undici giocatori l'una, che si contendono un pallone al fine di farlo entrare nella porta avversaria. ~ football. 5 Elemento chimico.
(chim.) calcium.
 deriv. da calciare.
Elemento chimico di simbolo Ca, numero atomico 20, peso atomico 40,08, peso specifico 1,54, punto di fusione 839 °C; è un metallo alcalino-terroso di colore argenteo. Assai frequente in molti minerali, sotto forma di calcare, fluorite, gesso e apatite (clorofosfato di calcio), tanto da essere il quinto elemento per abbondanza nella crosta terrestre, è presente anche sul Sole e nella composizione delle stelle. Reagisce con l'acqua e si ottiene per elettrolisi del cloruro. Viene utilizzato per preparare metalli come uranio, torio e cromo, o impiegato nella preparazione di molte leghe con alluminio, piombo, berillio, magnesio; serve anche come disossidante, per disidratare l'alcol, per la lavorazione delle benzine. I suoi composti sono importanti sia in natura sia in laboratorio e nell'industria; tra essi, il nitrato e i fosfati sono usati come fertilizzanti, il bromuro e lo ioduro trovano impiego in medicina e in fotografia. Il calcio è un elemento indispensabile alla vita; ha un ruolo fondamentale nella costituzione del tessuto osseo, delle conchiglie e delle corrazze. È presente anche nell'organismo umano, nello scheletro, in una percentuale del 2,5%. Nei Vertebrati lo ione calcio agevola la coagulazione del sangue e il suo metabolismo è facilitato dalla vitamina D. I cibi più ricchi di calcio sono latte, formaggi, tuorlo d'uovo e verdure. La carenza di questo elemento può provocare danni all'organismo.
Calcio interstellare
Calcio presente negli spazi dell'universo sotto forma di atomi liberi, diffusi in modo libero o uniti in nubi; la sua presenza è stata provata osservando le righe spettrali, presenti negli spettri delle stelle.
Sport
Sport di squadra che si pratica generalmente all'aperto utilizzando un pallone di cuoio con camera d'aria, da guidare esclusivamente con i piedi o con la testa (a eccezione di un giocatore, il portiere, che può usare le mani per parare o rimettere in gioco la palla). Il campo da gioco ha forma rettangolare (90-120 m di lunghezza e 45-90 m di larghezza) ed è definito da linee bianche (in genere di calce bianca o gesso). Si tratta di un incontro disciplinato da precise regole, che si svolge tra due squadre composte ciascuna di undici giocatori sorvegliati nelle loro azioni da un arbitro e da due guardalinee; l'obiettivo fondamentale di ogni squadra è quello di segnare all'avversario un numero maggiore di reti facendo passare la palla nella porta avversaria (larga 7,32 m e alta 2,44 m) per assicurarsi la vittoria. È ammesso anche il pareggio. Qualcosa di simile al calcio si giocava in Cina e Giappone nell'XI sec. a. C.; in seguito si sa che era praticato nell'antica Grecia e a Roma, e ancora nel medioevo. Il gioco ebbe grande successo nella Firenze medicea (calcio fiorentino). In Inghilterra, Giacomo I Stuart promosse la diffusione di questo gioco abrogando, nel 1617, i veti cui era soggetto (Declaration of sports). Il primo regolamento tecnico del calcio moderno fu unificato a Londra nel 1863; nel 1871 ebbe luogo il primo campionato britannico. Nel 1890, fu istituita in Italia la prima società calcistica a Torino e nel 1909 nacque la Federazione italiana gioco calcio (FIGC). Ogni quattro anni hanno luogo i campionati del mondo.

Càlcio Comune in provincia di Bergamo (4.773 ab., CAP 24054, TEL. 0363).

calcio-antagonìsta, sm. (pl.-i) Gruppo di farmaci utili per il trattamento dell'ipertensione arteriosa e dell'angina. Provocano un abbassamento della concentrazione intracellulare di calcio nelle cellule muscolari lisce dei vasi arteriosi periferici e coronatici.

calciobalìlla, sm. invar. Tavolo provvisto di figurine mobili riproducenti i giocatori di due squadre di calcio che, opportunamente manovrate, consentono di effettuare una partita in miniatura.

calciomercàto, sm. invar. L'insieme delle operazioni di compravendita dei calciatori.

calcioterapìa, sf. Terapia a base di sali di calcio.

Calcispònge Classe di organismi animali appartenenti al tipo dei Poriferi, sottoregno dei Metazoi. Sono anche denominate spugne calcaree, vivono in ambiente marino e sono le spugne più semplici, primitive e piccole.

calcisticaménte, avv. 1 Dal punto di vista calcistico. 2 Per quanto riguarda il gioco del calcio.

calcìstico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce al gioco del calcio.

calcitazióne, sf. 1 Correggere o ammendare i terreni con la calce. 2 Spandere latte di calce su terreno, muri, alberi per eliminare insetti e funghi parassiti. 3 Concia di semi con la calce prima della semina.

calcìte, sf. Minerale costituito da carbonato di calcio.

calcitonìna Ormone di origine tiroidea che svolge un ruolo importante nell'equilibrio del calcio e del ricambio osseo.

calcitràre, v. intr. 1 Sollevare le gambe anteriori facendo forza su quelle anteriori. ~ scalciare. 2 Opporre resistenza.

calciùria, sf. Presenza nell'urina, in quantità superiori al normale, di fosfati e carbonati di calcio.

càlco, sm. (pl.-chi) 1 Impronta di un rilievo o di una scultura che si ottiene calcando una materia duttile sul modello originale da riprodurre. ~ sagoma. 2 Copia di un disegno ottenuta ripassandone i contorni con una punta. ~ ricalco. 3 Particolare tipo di prestito che imita il significato di una parola o locuzione straniera, non la sua entità fonetica.
 sm. 1 mould, cast. 2 (arte) casting, moulding.
 deriv. da calcare.

Càlco Comune in provincia di Lecco (3.660 ab., CAP 22050, TEL. 039).

calcocìte, sf. Solfuro di rame dal quale si estrae il rame. ~ calcosina.

calcofanìte, sf. Ossido idrato di zinco e manganese, si trova in cristalli tabulari neri o bruni.

calcofillìte, sf. Solfato arseniato basico e idrato di rame e alluminio che si trova in lamelle verdi trasparenti.

calcòfilo, agg. Indica gli elementi che si trovano nella Terra tra i 1200 e 2900 Km di profondità, nella zona dei solfuri.

calcografia, sf. 1 Procedimento di stampa a mezzo di matrici in rame incise in incavo. 2 Complesso delle tecniche di incisione in incavo. 3 Luogo dove si stampa e conserva il rame inciso.

calcogràfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla calcografia.

calcògrafo, sm. Chi esercita la calcografia, sia come incisore, stampatore o riproduttore di matrici.

càlcola, sf. Nei telai a mano, ciascuno dei pedali che, uniti con funicelle ai licci del pattino e mossi dai piedi del tessitore, servono ad aprire e serrare le file dell'ordito mentre passa la spola.

calcolàbile, agg. Che si può calcolare. ~ stimabile, valutabile. <> incalcolabile.

calcolàre, v. tr. 1 Determinare per mezzo di calcolo. ~ contare. calcolare la velocità di un oggetto. 2 Giudicare, prevedere razionalmente. ~ valutare. calcolava di rientrare entro cena. 3 Considerare in un conto. ~ ponderare. non aveva ancora calcolato le spese di trasporto.
1 to calculate (d'uso generale, anche per calcoli teoricamente complessi), to compute (anche per calcoli che possono essere "lunghi"), to reckon (per calcoli semplici), to work out. 2 (prevedere) to weigh up. 3 (tenere conto) to think of.
lat. calculàre.

calcolatóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. 1 Che esegue calcoli. 2 Che, prima di agire, valuta gli elementi della situazione pensando al proprio interesse. ~ interessato. agisci da freddo calcolatore.
sm. 1 Chi esegue calcoli. 2 Persona calcolatrice. 3 Macchina per l'elaborazione dei dati. ~ computer. => Computer il calcolatore elettronico ha rivoluzionato la nostra società.
 agg. calculating. sm. 1 computer. 2 (persona) calculating person.

calcolatrìce, sf. Macchina, da tavolo o tascabile, che consente di effettuare calcoli in modo semplice e veloce; è in grado di eseguire le quattro operazioni aritmetiche fondamentali, ma anche quelle più complesse (trigonometriche, logaritmiche e funzioni finanziarie e statistiche). La prima macchina calcolatrice fu progettata e realizzata nel 1641 da Blaise Pascal (pascalina), anche se già nel 1623 il tedesco Wihelm Schickard aveva costruito un prototipo. Nel 1672 Gottfried Wilhelm Leibniz riuscì a realizzare una macchina calcolatrice capace di eseguire anche moltiplicazioni, divisioni ed estrazioni di radici quadrate. Oggi le calcolatrici elettroniche sono in grado di eseguire qualsiasi tipo di operazione e, grazie all'alto livello di integrazione dei loro componenti, hanno raggiunto dimensioni veramente ridotte.
 sf. calculator, calculating machine.

calcolitografìa, sf. Procedimento di stampa per cui un'immagine originale ottenuta con calcografia, viene trasportata su pietra litografica e quindi stampata con i metodi della litografia.

calcolitogràfico, agg. Che riguarda la calcolitografia.

càlcolo, sm. 1 L'esecuzione di operazioni matematiche. ~ conto. 2 Previsione, congettura, ipotesi. ~ giudizio. 3 Tornaconto. ~ vantaggio.
 sm. 1 calculation. 2 (mat.) calculus.
 lat. calculus sassolino per fare i conti.
Insieme di operazioni, procedure e metodi matematici volte alla risoluzione di specifici problemi. In matematica si distingue tra calcolo numerico e calcolo simbolico (o letterale o algebrico). Il calcolo simbolico è il complesso delle attività di trasformazione di termini e formule (ad esso appartengono ad esempio la ricerca e l'impiego di formule per esprime le soluzioni di una equazione polinomiale in funzione dei suoi coefficienti o le antiderivate di una funzione F a partire dalla espressione di F(x)), il calcolo numerico comprende invece i metodi per trovare valori approssimati delle soluzioni di problemi matematici di vario tipo (ad esempio le soluzioni di una equazione o l'integrale di una funzione in un dato intervallo); nel calcolo numerico possono essere fatti rientrare anche i metodi di calcolo rapido e di calcolo approssimato.
Sono aree della matematica (all'interno delle quali si impiegano sia metodi simbolici che metodi numerici) il calcolo delle probabilità, il calcolo combinatorio, il calcolo vettoriale, il calcolo matriciale, il calcolo infinitesimale (detto anche analisi matematica), il calcolo delle variazioni, il calcolo tensoriale, ….
In medicina concrescenza anomala di sali minerali o composti organici, o di entrambi, che si può formare in alcune aree dell'organismo, particolarmente nelle vie urinarie (vescica, uretere, rene), nelle vie biliari (dotto epatico, dotto cistico, colecisti, coledoco) e in altre vie di secrezione (ghiandole).

calcomanìa, sf. Procedimento mediante il quale si possono riportare, su carta o su altra superficie liscia, figure e disegni colorati.

calcopirìte, sf. Minerale costituito da solfuro di rame e ferro (CuFeS2); ha colore giallo ottone e lucentezza metallica; cristallizza nel sistema tetragonale. È il più diffuso e comune minerale di rame. I giacimenti più abbondanti di calcopirite si trovano in Cile, negli Stati Uniti, in Cornovaglia, in Spagna e in Transilvania. Per quanto riguarda l'Italia, è possibile trovarne tracce solo nel tratto di Appennino posto tra Liguria e Toscana.

calcosiderografìa, sf. Procedimento di riproduzione a stampa simile alla calcografia, con la differenza dell'uso di lastre di acciaio anziché di rame.

calcosìna, sf. ved. ¤calcocite¤

calcotèca, sf. Raccolta di calchi.

calcotipìa, sf. Procedimento di stampa con matrici in rilievo di rame.

Calcutta (cinema) Film documentario, francese (1969). Regia di Louis Malle. Titolo originale: Calcutta

Calcutta (geografia) Città dell'Unione indiana (3.305.000 ab.; 10.000.000 ab. l'agglomerato urbano), capitale dello stato del Bengala; sorge sul ramo più occidentale del delta del Gange (Hugli). Si divide in città europea (o coloniale), eretta nel 1696 dalla Compagnia inglese delle Indie orientali, attorno a Fort William, e la megalopoli, che circonda per un raggio di 50 km la parte coloniale, formata da catapecchie in cui gli indigeni vivono in misere condizioni. L'economia è basata sulla lavorazione della iuta, sulle industrie alimentari, chimiche, del legno, meccaniche, siderurgiche, conciarie e cantieristiche. Il porto di Calcutta è il secondo del paese e uno dei più importanti dell'Asia. A lungo disputata da Inghilterra e principato del Bengala, entrò infine in possesso degli inglesi nel 1757; fino al 1912 vi ebbe sede il governo dell'India; perse i territori ceduti al Bangladesh nel 1947.

càlda, sf. Operazione per cui si tiene il ferro o l'acciaio nella fornace quanto occorre per lavorarlo.

Calda notte dell'ispettore Tibbs, La Film drammatico, americano (1967). Regia di Norman Jewison. Interpreti: Sidney Poitier, Rod Steiger, Warren Oates. Titolo originale: In the Heat of the Night

caldàia, sf. 1 Grande recipiente metallico in cui si fa bollire qualche liquido. ~ calderone. 2 Apparecchio in cui si riscalda l'acqua per produrre vapore acqueo sotto pressione.
boiler.
 lat. tardo cal(i)daria, deriv da cal(i)dus caldo.
Impianto destinato a riscaldare liquidi o emettere vapore avvalendosi del calore derivante dalla combustione di adeguati combustibili o dalla trasformazione di energia. Le caldaie, che possono essere a riscaldamento diretto o indiretto, si classificano in base a determinate misure quali il tipo di impianto (fisso, semifisso, da locomotiva, navale), o in base al combustibile o alla modalità di generazione dell'energia termica (caldaie a carbone, a nafta, a gas, a ricupero, elettriche, nucleari); in base alla capacità, si possono avere caldaie a piccolo, a medio e a grande volume d'acqua. A seconda di come sono costruite si differenziano in caldaie a tubi di fumo o di fiamma, caldaie a tubi d'acqua.

caldàio, sm. Grosso recipiente, generalmente in rame, dove si fa bollire qualcosa.

caldaìsta, sm. (pl.-i) Operaio addetto alla sorveglianza e manutenzione delle caldaie.

caldaménte, avv. Con calore, vivamente. ~ calorosamente, entusiasticamente.

caldàna, sf. 1 Improvvisa vampata di calore al viso, dovute a cause fisiche o psichiche. ~ scalmana. <> brivido. 2 Stanzetta assai calda sopra la volta del forno, dove si mette il pane a lievitare.
 deriv. da caldo.

caldàno, sm. Recipiente per tenervi braci e carboni accesi.

Caldàra, Antònio (Venezia 1670-Vienna 1736) Compositore. Autore di melodrammi, oratori e sonate.

Caldàro sùlla Stràda dél Vino (in ted. Kaltern An Der Weinstrasse) Comune in provincia di Bolzano (6.337 ab., CAP 39052, TEL. 0471).

Caldàro, làgo di Bacino lacustre di sbarramento del Trentino Alto Adige.

Caldaròla Comune in provincia di Macerata (1.615 ab., CAP 62020, TEL. 0733).

caldarròsta, sf. Castagna arrostita.

caldarrostàio, sm. Venditore di castagne arrostite.

Caldas Dipartimento (915.000 ab.) della Colombia, capoluogo Manizales.

caldeggiàre, v. tr. Favorire, sostenere con calore. ~ raccomandare. <> osteggiare.
 v. tr. to support.
 deriv. da caldo.

caldeggiàto, agg. Appoggiato. ~ sostenuto. <> avversato.

caldèi Popolo semitico di lingua aramaica, stanziato nel territorio (Caldea) compreso tra la Babilonia meridionale e il golfo Arabico. Propagatosi nelle regioni più settentrionali, entrò presto in conflitto con babilonesi e assiri, fino a quando si impose definitivamente con Nabopolassar (620-605 a. C.) dando vita alla dinastia caldea o neobabilonese estinta nel 539 a. C. Il nome di caldei oggi identifica i nestoriani che praticano il rito caldeo.

caldèira, sf. Avvallamento circolare dovuto allo sprofondamento della cima di un vulcano; vi si può trovare un conetto vulcanico oppure un lago.

caldelléssa, sf. Ballotta.

caldèo, agg. e sm. 1 Che, chi appartiene a una antica popolazione semitica. 2 Che, chi è seguace dell'antica eresia di Nestorio.

Calder, Alexander (Filadelfia 1898-New York 1976) Scultore statunitense. Tra le opere Universo (mobile motorizzato, 1934, New York, Museum of Modern Art), Mobile (1958, Parigi, Palazzo UNESCO, Giardini) e Stabile (1958, New York, Solomon R. Guggenheim Museum).

caldèra, sf. Depressione a forma d'imbuto, con diametro di almeno 1 Km, in corrispondenza di un cono vulcanico, causata solitamente dallo sprofondamento dalle pareti del condotto vulcanico.

calderàio, sm. Chi fabbrica caldaie, paioli casseruole e simili. ~ ramaio, stagnino, lattoniere.

Calderàra di Rèno Comune in provincia di Bologna (10.800 ab., CAP 40012, TEL. 051).

calderàri Appartenenti a un'associazione segreta reazionaria e legittimista del Regno di Napoli, durante la restaurazione.

Calderìni, Màrco (Torino 1850-1944) Pittore. Discepolo di A. Fontanesi, divenne ben presto un valente paesaggista. Tra le sue opere, Tristezza invernale e Statue solitarie (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

calderìte, sf. Varietà di granato contenente ferro, manganese, calcio.

Calderón de la Barca, Pedro (Madrid 1600-1681) Poeta e commediografo spagnolo. Condusse la prima parte della sua vita all'insegna dell'avventura; all'età di cinquant'anni ottenne l'ordinazione sacerdotale dopo gli studi teologici all'università di Salamanca e fu nominato cappellano del re a Madrid. Della sua vasta produzione artistica fanno parte numerosi autos sacramentales, di cui fu il massimo esponente, drammi e commedie teatrali di carattere sacro, allegorico, filosofico, e storico, sulla tradizione del suo connazionale Lope de Vega. Il suo teatro descrive situazioni e ambienti tipicamente spagnoli con un linguaggio originale e spregiudicato, di forte connotazione barocca. L'elenco lunghissimo delle sue opere comprende La donna fantasma (1629), La devozione della croce (1633), Il medico del suo onore (1635), il capolavoro La vita è sogno (1635), Il mago dei prodigi (1637), L'alcalde di Zalamea (1642), l'auto sacramental Il gran teatro del mondo (1633 ca.) e Il convito di re Baldassarre (1634).

calderóne, sm. 1 Grossa caldaia. ~ pentolone. 2 Guazzabuglio. ~ accozzaglia.

Calderóne Ghiacciaio dell'Appennino Abruzzese, nel gruppo del Gran Sasso. Altezza massima 2.870 m.

Caldès Comune in provincia di Trento (1.028 ab., CAP 38022, TEL. 0463).

Caldièro Comune in provincia di Verona (4.798 ab., CAP 37042, TEL. 045).

càldo, agg. e sm. agg. 1 Che produce una sensazione contraria a quella del freddo. ~ rovente. <> freddo. 2 Pieno d'ardore. ~ focoso. <> indifferente. 3 Colore intenso, vivace. ~ pieno, vivo. <> crudo, metallico. 4 Cocente. ~ torrido. <> fresco. 5 Affettuoso, cordiale. ~ caloroso. <> distaccato. 6 Di notizia, recente. <> datato. 7 Di suono, gradevole. ~ profondo. 8 Di situazione, difficile. ~ grave.
sm. 1 Calore, temperatura elevata.
~ arsura. <> gelo. 2 Impeto di passione.
1 warm. 2 (focoso) keen. sm. warmth, heat.
lat. volg. caldus.
L'espressione a caldo si usa per indicare un particolare tipo di lavorazione di metalli che vengono resi malleabili attraverso l'esposizione al fuoco.

Caldógno Comune in provincia di Vicenza (9.402 ab., CAP 36030, TEL. 0444).

Caldonàzzo Comune in provincia di Trento (2.452 ab., CAP 38052, TEL. 0461).
Caldonàzzo
Lago (5,38 km2) del Trentino.

caldùra, sf. Caldo estivo, intenso e afoso.

Caldwell, Erskine (White Oak, Georgia 1903-Paradise Valley, Arizona 1987) Scrittore. Tra le opere La via del tabacco (1932) e Racconti di Erskine Caldwell (1953).

calebàssa, sf. Oggetto ricavato da gusci di zucca.

calèdoni Popolazione dell'antica Caledonia.

Caledònia Antico nome della Scozia.

caledoniàno, agg. Si dice di catene montuose di età silurica.

caledonìte, sf. Solfato e carbonato basico di piombo e rame, si trova in cristalli rombici trasparenti, azzurro-verdastri.

calefazióne, sf. Fenomeno per cui un liquido versato su una superficie molto calda forma gocce che corrono su questa senza toccarla, per l'interposto strato di vapore.

caleidoscòpico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di, relativo al caleidoscopio. 2 Fantasmagorico.

caleidoscòpio, sm. 1 Tubo chiuso a un'estremità da due dischi di vetro, il primo trasparente e l'altro opaco, nell'interno del quale si trovano pezzetti di vetri colorati. La sua rotazione permette di osservare svariati disegni geometrici che risultano simmetrici rispetto a un centro. Fu inventato da Brewster nel 1810. 2 Insieme di cose varie e multicolori.
 ingl. kaleidoscope.

calembour, sm. Gioco di parole.

Calènda di Tavàni, Vincènzo (Nocera Inferiore 1830-1910) Giurista. Ministro di Grazia e Giustizia dal 1893 al 1896, lavorò al nuovo Codice penale con G. Zanardelli.

calendàggio, sm. Nelle estrazioni minerarie, tramezzo verticale per separare, nei fornelli e nei pozzi, la parte contenente i dispositivi di estrazione del materiale dalle scale di passaggio del personale.

calendàrio, sm. 1 Modo di riunire sistematicamente lunghi tratti di tempo definiti prendendo come base di misura dei fenomeni astronomici; il ciclo di base è di solito rappresentato dall'anno. 2 Libretto o tabella in cui sono annotati per ordine tutti i giorni dell'anno. ~ lunario. 3 Programma di manifestazioni cronologicamente ordinate. ~ agenda
 sm. calendar.
 lat. calendarium libro per annotare i crediti.
Esistono calendari solari, che conciliano la durata dell'anno civile o legale con quella dell'anno tropico, cioè lo spazio di tempo intercorrente tra due passaggi successivi del Sole sull'eclittica allo stesso equinozio; calendari lunari, basati sul moto della Luna, i calendari lunisolari, usati da ebrei e cinesi, basati sulla Luna ma con la suddivisione dei mesi in cicli di 19 anni. Il calendario romano era originariamente formato da dieci mesi (marzo, aprile, maggio, giugno, quintile poi divenuto luglio da Julius, sestile indi agosto da Augustus, settembre, ottobre, novembre, dicembre) per un totale di 304 giorni. Nel 708 di Roma (46 a. C.) Cesare modificò il calendario (calendario giuliano) fissando l'anno in 365 giorni e introducendo l'anno bisestile. Il calendario gregoriano, il più diffuso nel mondo, trae il suo nome da papa Gregorio XIII che nel 1582 decretò la rettifica del calendario per colmare la differenza di dieci giorni che si era venuta a creare tra la data civile e quella effettiva relativa al moto del Sole, differenza dovuta a un errore di calcolo del moto del Sole sull'eclittica. Il calendario repubblicano, convalidato a Parigi dalla Convenzione Nazionale (1793), prevedeva che l'anno iniziasse il 22 settembre (equinozio d'autunno e giorno di proclamazione della repubblica francese), si divideva in dodici mesi (vendemmiaio, brumaio, frimaio, nevoso, piovoso, ventoso, germile, fiorile, pratile, messidoro, termidoro, fruttidoro) di trenta giorni ai quali si sommavano cinque giorni supplementari (sei ogni quattro anni). Il calendario repubblicano decadde nel 1806.

Calendàsco Comune in provincia di Piacenza (2.170 ab., CAP 29010, TEL. 0523).

calènde, sf. pl. Il primo giorno di ogni mese, secondo il calendario romano antico.
Alle calende greche. Frase usata da Augusto, rivolta a quelli che non pagano mai o non mantengono promesse.

calendimàggio, sm. Primo giorno di maggio.

calèndula, sf. Genere di piante erbacee delle Composite (Calendula) coltivate a scopi ornamentali per i loro fiorellini color giallo-arancio.

calèndula, o calèndola, sf. Genere (Calendula) di piante erbacee delle Composite. Sono utilizzate a scopo ornamentale.

calèno, agg. Relativo all'antica città di Cales, in Campania.
Vasi calieni
Particolare tipo di ceramica completamente nera e decorata a rilievo con stampi, prodotta nell'antica Cales.

Calenzàno Comune in provincia di Firenze (14.959 ab., CAP 50041, TEL. 055). Centro agricolo e industriale (prodotti alimentari, chimici e metalmeccanici). Gli abitanti sono detti Calenzanesi.

calepìna, sf. Genere di piante della famiglia delle Crocifere, con fiori bianchi, molto piccoli.

calepìno, sm. 1 Vocabolario, repertorio. 2 Taccuino, libro d'appunti.

calére, v. intr. impers. Stare a cuore, interessare.

calèsse, sm. Carrozza leggera a due ruote e con un solo sedile, di solito trainata da un solo cavallo. ~ biroccio, carrettino.
 franc. caleche.

calessìna, sf. Piccolo calesse a quattro posti.

calessìno, sm. Vettura a due ruote per il trasporto di una o più persona, trainata da un cavallo.

Calestàno Comune in provincia di Parma (1.796 ab., CAP 43030, TEL. 0525).

calèstro, sm. Terreno di tipo argilloso proprio dell'Appennino tosco-emiliano.

calétta, sf. Incastro fatto perché due pezzi di legno o altro materiale combacino perfettamente.

calettaménto, sm. Lo stesso che calettatura.

calettàre, v. v. tr. Unire due pezzi in modo tale che si incastrino perfettamente.
v. intr. Combaciare perfettamente.

calettatùra, sf. Unione forzata di due pezzi meccanici.

Calgary Città (711.000 ab.) del Canada, nella provincia di Alberta, sul fiume Bow, alle pendici delle Montagne Rocciose. Grande centro commerciale e finanziario, ospita numerose compagnie petrolifere e di gas naturale, essendone la regione una forte produttrice. Mercato agricolo e zootecnico. Industrie meccaniche, metallurgiche, petrolchimiche, alimentari e del legno. Sede di un'università, di un famoso college, dell'Istituto Provinciale Tecnologico e Artistico e del museo Glenbow. Nata nel 1875 come avamposto per la polizia a cavallo, si sviluppò rapidamente dopo la costruzione della ferrovia canadese del Pacifico.

Cali Città della Colombia (1.324.000 ab.), capoluogo del dipartimento di valle del Cauca. È situata a 1.003 m sulla Cordigliera. È centro agricolo e commerciale di prodotti tropicali, con industrie tessili, chimiche, del tabacco, metallurgiche, cementifere, alimentari e della carta.

calìa, sf. Particelle d'oro o d'argento che si staccano dal metallo durante la lavorazione.

Caliari Paolo => Veronese

calibotipìa, sf. Stampa su lastra di acciaio di un'incisione.

calibràre, v. tr. 1 Portare un pezzo cilindrico o una cavità cilindrica a un determinato diametro. 2 Misurare il calibro. 3 Tarare, misurare con esattezza. 4 In tipografia misurare la composizione mediante il calibro.
 deriv. da calibro.

calibràto, agg. 1 Misurato col calibro. ~ tarato. 2 Calcolato, ponderato. ~ misurato. <> inopportuno.

calibratòio, sm. Strumento per verificare l'esatto calibro di un'arma da fuoco.

calibratrìce, sf. Sorta di buratto usata nell'industria alimentare per la cernita di frutta e verdura.

calibratùra, sf. Atto, effetto del calibrare.

calibrazióne, sf. Operazione per rendere uguali diametri di particolari metallici.

càlibro, sm. 1 Grossezza del proiettile, ragguagliata alla bocca dell'arma. 2 Diametro interno della canna di un'arma da fuoco. 3 Importanza, autorità. ~ peso. 4 Valore, livello, qualità. ~ levatura.
 sm. 1 bore, calibre. 2 (strumento di misurazione) callipers.
 franc. antico calibre, dall'arabo qalib forma da scarpe.
Per calibro nominale, nei fucili da caccia, si intende il numero delle pallottole sferiche di piombo di diametro uguale a quello della canna necessarie a ottenere il peso di una libbra.
Nella meccanica è uno strumento di misura di precisione per lunghezze lineari (diametri di parti meccaniche ecc.).

Calibro 20 per lo specialista, Una Film poliziesco, americano (1971). Regia di Michael Cimino. Interpreti: Clint Eastwood, Jeff Bridges, Geoffrey Lewis. Titolo originale: Thunderbolt and Lightfoot

calicànto, sm. Genere di arbusti della famiglia delle Calicantacee coltivati per l'eleganza e il gradevole profumo.

càlice, sm. 1 Bicchiere che va restringendosi verso il fondo. ~ coppa. a calice, a forma di calice. 2 Involucro esteriore del fiore. 3 Vaso d'argento a forma di calice usato dal sacerdote per dire la messa.
1 goblet. 2 (rel.) chalice. 3 (bicchiere) glass.
 lat. calix,-icis tazza.

Càlice al Cornovìglio Comune in provincia di La Spezia (1.290 ab., CAP 19020, TEL. 0187).

Càlice Lìgure Comune in provincia di Savona (1.346 ab., CAP 17020, TEL. 019).

calicétto, sm. Involucro fiorale situato all'esterno del calice, presente nella malva, nel cotone, nella fragola.

calicifórme, agg. A forma di calice.

calicò, sm. invar. Stoffa leggera di cotone, di medio spessore, usata principalmente per gli abiti da lavoro.

Calicòfori Sottordine di Celenterati Sifonofori coloniali, dal corpo a forma di calice, diffusi nel Mediterraneo.

calicòsi, sf. Malattia polmonare causata dall'inalazione di polveri calcaree o silicee.

calicot, sm. invar. Tela grezza leggera.

Calicut Città (420.000 ab.) dell'India, nello stato del Kerala, sulla costa del Malabar.

calidàrio, sm. Nelle antiche terme, locale per i bagni d'acqua calda.

càlido, agg. Caldo, che riscalda.

Califfa, La Romanzo di A. Bevilacqua (1964).

califfàto, sm. 1 Autorità e titolo di califfo. 2 Territorio sottoposto a un califfo.

Califfìlidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi Opistobranchi dell'ordine dei Sacoglossi, privi di mantello e conchiglia.

calìffo, sm. Termine arabo (che significa "successore del profeta", "vicario") assunto in un primo tempo dai successori di Maometto, poi passato a indicare i capi religiosi e politici musulmani. Inizialmente era elettivo, quindi fu ereditario a partire dal 661. Politicamente, l'impero arabo dopo le dinastie dei califfi abbasidi e omayyadi, si frammentò dando vita a califfati indipendenti da Baghdad; in Siria, Mesopotamia, Persia, nell'Africa settentrionale con i califfi Fatimidi e in Spagna con gli Omayyadi. Nel 1258, a seguito dell'invasione mongola, il titolo di califfo venne momentaneamente sospeso, ma nel 1517, i turchi ottomani conquistarono l'Egitto e, fino al 1924, i sovrani vincitori portarono il titolo di califfo.
 arabo khalifa successore.

California Stato federato degli USA (411.049 km2, 29.279.000 ab., capitale Sacramento). Esteso lungo la costa pacifica, confina a nord con l'Oregon, a est con il Nevada e l'Arizona, a sud con il Messico. Il suo territorio centrale è occupato dalla Central Valley, racchiusa tra un duplice schieramento montuoso: a ovest la Coast Range, che si arresta solo in concomitanza dell'alta fossa del Golden Gate (baia di San Francisco) e a est la Sierra Nevada (monte Whitney, 4.418 m). La California, zona altamente sismica, è solcata dai fiumi Sacramento e San Joaquin che sfociano nella baia di San Francisco. A sud la terra è inospitale, con il deserto di Mojave e la rovente valle della Morte, situata a 86 m sotto il livello del mare. La popolazione ha subito un notevole incremento nell'ultimo sec. (92.000 ab. nel 1850), unita a un rilevante sviluppo economico derivante dallo sfruttamento delle risorse minerarie (il petrolio californiano è il 13% della produzione statunitense), con giacimenti di gas naturale, mercurio e ferro. L'agricoltura produce agrumi, frutta, cereali, uva (fiorente l'industria dei vini), ortaggi, cotone. Le principali industrie sono raffinerie, chimiche, metallurgiche, informatiche, aeronautica, cinematografica. Lo stato è poi una delle principali mete turistiche degli Stati Uniti, grazie all'industria del cinema che richiama ogni anno migliaia di appassionati dei film hollywoodiani. Colonizzata dai missionari francescani spagnoli nel XVIII sec., nel 1822 fece parte dello Stato federale del Messico ma in seguito ai moti popolari di ribellione dei californiani, gli Stati Uniti, in base al trattato di Guadalupe-Hidalgo, si annetterono la California settentrionale (1848). In questo anno venne anche rinvenuto oro nelle sabbie di alcuni fiumi; la scoperta avviò un incessante movimento di pionieri da ogni parte dell'Unione, un'epopea celebrata nei molti film di tipo western. In California ha sede la prestigiosa università di Stanford.
Corrente della California
Corrente fredda del Pacifico settentrionale; tocca le coste della California e del Messico.
Golfo di California
Braccio del Pacifico situato tra la penisola della Bassa California e la costa occidentale del Messico; è lungo circa 1.100 km per una larghezza media di 150 km.

California poker Film commedia, americano (1974). Regia di Robert Altman. Interpreti: George Segal, Elliott Gould, Gwen Welles. Titolo originale: California Split

California Suite Film commedia, americano (1978). Regia di Herbert Ross. Jane Fonda, Alan Alda, Maggie Smith. Titolo originale: California Suite

californiàno, agg. e sm. agg.Relativo alla California.
sm. Abitante o nativo della California.

califòrnio, sm. Elemento chimico transuranico, simbolo Cf, numero atomico 98, peso atomico 251; il primo isotopo fu ottenuto da Glenn Theodore Seaborg nel 1950. Non esiste in natura e può essere prodotto con il bombardamento di atomi pesanti mediante neutroni o particelle accelerate. Per le sue proprietà chimiche, analoghe a quelle di tutti gli altri elementi transuranici, trova impiego come tracciante nelle ricerche nucleari.

càliga, sf. Sorta di scarpa dei soldati romani con una suola di cuoio, chiodi di ferro e strisce.

Calìgidi Famiglia di Crostacei Copepodi difficilmente riconoscibili dagli altri per la deformazione derivata dall'adattamento al parassitismo.

calìgine, sf. 1 Nebbia o fumo denso. ~ foschia. 2 Fuliggine. 3 Oscuramento della vista. ~ offuscamento. 4 Ottenebrazione della mente.
 sf. 1 fog. 2 (fuliggine) smog.
 lat. caligo,-inis.

caliginóso, agg. Offuscato da caligine. ~ annebbiato, fosco, nebbioso. <> limpido, sereno, terso.

Caligola Dramma di A. Camus (1945).

Calìgola, Gàio Césare Augùsto Germànico (Anzio 12-Roma 41) Imperatore romano. Figlio di Germanico e di Agrippina, successe a Tiberio nel 37, governando da sovrano assoluto; si oppose al potere del senato e lo contrastò con confische di beni e condanne per lesa maestà. Fu ben voluto dai suoi soldati che lo soprannominarono Caligula, per le calzature militari che indossava (caliga). Costituì stati vassalli nelle province orientali di Commagene e Palestina e condusse campagne militari poco fortunate sul Reno e in Britannia. Perse la vita nella terza congiura ordita ai suoi danni, quella organizzata da Cassio Cherea.

Calimani Catena montuosa della Romania, nei Carpazi Orientali. Vetta più elevata il monte Pietrosu (2.102 m).

Calimèra Comune in provincia di Lecce (7.328 ab., CAP 73024, TEL. 0832).

Calìndri, Ernèsto (Certaldo 1909-) Attore di commedie brillanti.

calìpso, sm. Ballo moderno a coppie originario delle Antille.

Calìpso Personaggio mitologico dell'Odissea. Ninfa marina, promise a Ulisse l'eterna giovinezza, trattenendolo così per sette anni nell'isola di Ogigia.

Caliptoblastèi Sottordine di Celenterati Idroidi con il calice dilatato a coppa, all'interno del quale ospita un gastrozoide.

calìptra, sf. 1 In botanica sinonimo di cuffia. 2 In zoologia, lamina membranosa semicircolare situata posteriormente alla base delle ali sotto il torace dei Ditteri.

Caliptrèidi Famiglia di Molluschi dell'ordine dei Mesogasteropodi, dotati di conchiglia conica e spiralata.

Calìtri Comune in provincia di Avellino (6.467 ab., CAP 83045, TEL. 0827).

Calìtteri Superfamiglia di Insetti Ditteri del gruppo dei Ciclorafi, caratterizzati da occhi molto vicini e fonte compressa, nel maschio.

Calizzàno Comune in provincia di Savona (1.574 ab., CAP 17020, TEL. 019).

call girl, loc. sost. f. invar. Ragazza squillo.

càlla, sf. Angiosperma (Zantedeschia aethiopica) della famiglia delle Aracee e dell'ordine delle Spadiciflore. Erbacea perenne originaria dell'Asia.

Callabiàna Comune in provincia di Biella (170 ab., CAP 13060, TEL. 015).

callàia, sf. 1 Stretto passaggio. 2 Apertura fatta in una siepe per entrare nei campi.

callaiòla, sf. Piccola rete che i cacciatori pongono nelle aperture delle siepi per catturare piccola selvaggina.

Callao Città del Perú (450.000 ab.) capoluogo di provincia, sorge sulla costa pacifica (penisola La Punta), a 10 km da Lima. È il maggiore porto del paese, con industrie metalmeccaniche, chimiche, tessili e alimentari (conserva del pesce).

Callas, Maria (New York 1923-Parigi 1977) Nome d'arte di Maria Kalogeròpoulos, cantante d'opera di origine greca. Considerata la massima cantante lirica nel registro di soprano del nostro secolo, contribuì ad ammodernare l'interpretazione con uno stile personalissimo che prescindeva dalle mode e dai manierismi in voga nei teatri d'opera ed ereditati dall'Ottocento. Vastissimo il suo repertorio, internazionali la sua popolarità e il suo successo grazie all'eccezionale bellezza della sua voce e alla sua originale capacità interpretativa, che raggiungeva i massimi livelli soprattutto nei ruoli drammatici (Norma, Sonnambula, Lucia di Lammermoor).

càlle, sm. Strada per lo più stretta. ~ vicolo.

Calle Mayor Film drammatico, spagnolo (1956). Regia di Juan Antonio Bardem. Interpreti: Betsy Blair, José Suarez, Dora Doll. Titolo originale: Calle Mayor

Callegàri, Giàn Pàolo (Bologna 1909-) Giornalista e scrittore italiano. Corrispondente di guerra e inviato speciale, ha scritto romanzi e sceneggiature cinematografiche.

calli- Primo elemento di parole composte.
 greco kállos bellezza.

Càllia (511? a. C.-?) Nobile ateniese. Strinse con Artaserse I il patto per la pace che prese il suo nome (499), con il quale la Persia rinunciava al Mediterraneo e ai tributi sulle città greche d'Asia.

Calliàno (Asti) Comune in provincia di Asti (1.393 ab., CAP 14031, TEL. 0141).

Calliàno (Trento) Comune in provincia di Trento (957 ab., CAP 38060, TEL. 0464).

callicreìna, sf. Proteasi che libera la chinina, agendo su una specifica alfa-globulina plasmatica.

Callìdini Gruppo di Insetti Coleotteri della famiglia dei Cerambici, dalle livree vivaci con riflessi metallici.

callidità, sf. Astuzia. ~ scaltrezza.

càllido, agg. Astuto. ~ accorto.

Callifòridi Famiglia di Insetti Ditteri Brachiceri ciclorafi a cui appartengono molte mosche ovipare o vivipare che allo stato larvale sono carnivore o parassite.

callifùgo, o callìfugo, agg. e sm. (pl.-ghi) Si dice di medicamento usato per eliminare i calli dei piedi.
 sm. corn-plaster.

Calligàris, Novèlla (Padova 1954-) Nuotatrice. Nel 1973 fu campionessa del mondo degli 800 m in 8'52''97.

calligrafìa, sf. 1 Arte di scrivere a mano con eleganza e secondo precise regole. 2 Scrittura. ~ grafia.
 sf. handwriting.
 da calli-+ grafia.
I primi studi calligrafici risalgono al rinascimento italiano e all'umanista Felice Feliciano da Verona che, con il suo manoscritto Alphabetum romanum del 1463, partendo da uno studio delle epigrafi romane, permise di dare diagrammi e istruzioni geometriche delle lettere capitali, che corrispondevano alle maiuscole della stampa.
Damianus Moyllus stampò il primo trattato italiano sulla calligrafia, a Parma nel 1480, seguito nel 1509 dal De Divina Proportione di Luca Pacioli, stampato a Venezia da Paganino de Paganini. Nella seconda metà del XVI sec. la calligrafia ebbe uno stile barocco che reagì alla regolarità del ritmo grafico. L'angolosità del tratto scomparve, le aste superiori si incurvarono a destra con sviluppo delle grazie. La diffusione di questa tendenza venne chiamata bastarda italiana.
Nel primo trattato francese di calligrafia (Champ Fleury di Geoffroy Tory del 1529) veniva descritta la costruzione geometrica delle lettere capitali. Gli ambienti commerciali e giudiziari erano conservatori; così i successivi manuali dell'Hamon nel 1561 e del De la Rue nel 1569 dovettero tener conto di tali tendenze, dando importanza alla cursive françoise oltre alla cancelleresca italiana. Il conflitto durò fino alla fine del XVII sec., quando la scrittura italiana finì per imporsi nei ceti più elevati. Il grande calligrafo francese Barbedos e successivi maestri eliminarono lo stile barocco, trasformando la calligrafia in una corsiva più armoniosa, arrotondata ed elegante. Incisa su tavolette di rame era ottima per l'esecuzione di libri.
Luigi XIV ebbe una notevole influenza sulla calligrafia e i modelli francesi si espansero in tutta Europa. In Olanda fu grande l'influenza italiana, sentita già nel Cinquecento per merito del geografo Mercator e dell'allievo Hondius; agli inizi del XVII sec. si affermò una grande scuola per la calligrafia grazie a Jan van der Velde. Dopo la Francia e l'Olanda la grossa influenza italiana passò all'Inghilterra, ove il divario fra la scrittura cancelleresca (chancery hand), la giudiziaria e amministrativa (court hand), la commerciale (secrety hand) e l'umanistica italica, era ancora più marcato che nel continente.
In Inghilterra, Cocker, Ayres, Shelley, Bickam, elaborarono una calligrafia originale dal tracciato più veloce e meno pomposo, con aste ochiellate delle lettere b, d, f, h, k.
In Germania il gusto estetico era piuttosto restio allo spirito innovatore del rinascimento e il contrasto con il mondo latino, legato alla riforma luterana, bloccava ogni influenza italiana. Erano usate vecchie forme gotiche sul modello della Fraktur. Una scrittura corsiva derivata dalla bastarda francese si sviluppò nel XVII sec. fino alla corsiva tedesca del XIX sec.
Nel XIX sec. la corsiva inglese trionfò in tutta Europa e, unita alla ronde, formò un importante punto di riferimento dell'insegnamento scolastico della calligrafia.
Con l'introduzione della dattilografia lo studio della calligrafia perse ogni importanza. In Gran Bretagna Cockerell, Cowlishaw, Johnston, Morris, Wardrop tornarono al gusto della scrittura cancelleresca italiana rimodernando i caratteri con forme di grande eleganza. Johnston fu considerato il miglior esperto dello studio calligrafico dei nostri tempi e dedicò alla sua tecnica un libro pubblicato nel 1906, che fu tradotto in tedesco nel 1928. Attualmente gli studi calligrafici sono stati praticamente abbandonati.

calligraficaménte, avv. In modo da calligrafo.

calligràfico, agg. (pl. m-ci) 1 Di calligrafia. perizia calligrafica, per determinare l'autenticità di una firma, di uno scritto. 2 Si dice di artista che dia particolare importanza alla forma. ~ formalistico.

calligrafìsmo, sm. Tendenza artistica caratterizzata da eccessiva preoccupazione formale.

callìgrafo, sm. 1 Chi esercita o insegna l'arte della calligrafia. perito calligrafo. 2 Chi ha una bella scrittura. 3 Artista che cura particolarmente la forma.

calligràmma, sm. (pl.-i) Poesia in cui la composizione tipografica dei versi concorre a un effetto estetico.

Calligrammi Opera di poesia di G. Apollinaire (1918).

Callìmaco Scultore greco vissuto nel V sec. a. C. Gli scrittori antichi gli attribuiscono numerose opere, tra cui una statua di Era nel tempio dedicato alla dea a Platea e il ciclo delle Menadi danzanti; secondo Vitruvio sarebbe l'inventore del capitello corinzio.

Callìmaco di Cirène (circa 310-240 a. C.) Poeta greco, nato nella colonia di Cirene sulla costa africana, fu il più illustre esponente della poesia dotta alessandrina. Chiamato da Tolomeo Filadelfo tra il 280 e il 270 a. C., ruotò nell'ambito della sua corte, quindi svolse incarichi nella biblioteca di Alessandria e nel museo. All'epica omerica del poema tradizionale greco oppose l'epillio (diminutivo di epos), un ridotto poema epico pieno di vivacità, di stile ricercato e a carattere erudito (Ecale, epillio in esametri che prende il nome da Zeus Ecaleo). Poco è sopravvissuto della sua opera poetica (800 opere secondo alcuni), solo gli Epigrammi e gli Inni ci sono giunti completi, il resto è costituito da pochi frammenti. Celebre è la sua elegia Chioma di Berenice (245 a. C. ca.), della quale Catullo e Foscolo hanno effettuato la traduzione; tra le altre opere, sessanta epigrammi, 1.000 giambi, sei inni (uno in distici elegiaci e cinque in esametri). La fama di Callimaco fu immensa presso gli scrittori romani di elegie (i cosiddetti neòteroi) e presso gli scrittori greci delle epoche successive.

callionymus, sm. invar. Genere di Pesci Actinopterigi a cui appartiene il callionimo lira.

Callìope Personaggio mitologico. Musa della poesia.

callìope, sf. Nome volgare di un uccello appartenente alla famiglia dei Turdidi, simile all'usignolo.

callipigia callipige, loc. agg. e sost. f. invar. Detto di Venere "dalla belle natiche"

callìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi cura o estirpa i calli.
 sm. chiropodist.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_c.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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