Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 11

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 11

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 11

 

cinàbro, sm. 1 Minerale utile di mercurio, di color rosso cupo, appartenente al gruppo dei sulfurei. 2 Colore rosso, più scuro dello scarlatto e analogo al carminio. 3 Liquido rosso per scrivere.
 lat. cinnabaris, dal greco kinnàbari.

Cinàglio Comune in provincia di Asti (426 ab., CAP 14020, TEL. 0141).

cinantropìa, sf. Disturbo psichico per il quale il paziente crede di essere divenuto un cane.

cinciallégra, sf. Uccello Passeriforme della famiglia dei Paridi con testa e collo neri e corpo giallo. È lungo all'incirca una decina di centimetri e si nutre di larve e insetti. Per tale ragione è molto utile nell'agricoltura. Si muove in stormi alla ricerca di cibo, a volte anche con altri tipi di volatili. Si riproduce e nidifica nelle cavità degli alberi.

cincillà, sm. e sf. sm. Piccolo roditore.
sf. Pelliccia fornita dal pelo del cincillà.
Piccolo mammifero roditore, tipico delle Ande, molto ricercato e cacciato per la morbida pelliccia, di colore cenerino. Erbivoro, notturno e terricolo, ha arti posteriori più sviluppati di quelli anteriori.

cincìn, o cin cin, inter. e sm. inter. Salute, alla nostra. ~ prosit.
sm. Formula d'augurio usata all'atto di un brindisi.
 inter. cheers.

Cincinnati Città (364.000 ab.) degli USA, nello stato dell'Ohio. Centro commerciale (distribuzione di carbone, legname, sale e ferro) e industriale (prodotti alimentari, plastici, chimici, meccanici, metallurgici e produzione di utensili, motori per aerei, strumenti musicali e abbigliamento). Fondata nel 1789 con il nome di Fort Washington, venne chiamata Cincinnati in onore dell'associazione di ufficiali che avevano partecipato alla guerra d'indipendenza americana (Society of Cincinnati). Le attività economiche ebbero il primo forte impulso nel 1811, a seguito dell'avvio della navigazione sul fiume Ohio. Nel 1843, la realizzazione della prima linea ferroviaria regionale, determinò definitivamente lo sviluppo economico della città. Vi si trovano il Taft Museum, il Cincinnati Art Museum e il Contemporany Art Center e alcune importanti università, tra le quali l'University of Cincinnati.

Cincinnàto, Lùcio Quìnzio (V sec. a. C.) Lucius Quinctius Cincinnatus, politico romano noto per la semplicità di costumi. Eletto console nel 460 a. C. e nominato dittatore nel 458 a. C., ebbe l'incarico di aiutare l'esercito del console L. Minucio Felice, bloccato ad Algido dagli equi. Dopo aver sconfitto equi e volsci (458 a. C.), abbandonò la politica per ritirarsi nella quiete della campagna. Secondo alcuni storici, Cincinnato venne richiamato nel 439 a. C. all'età di ottant'anni e rieletto dittatore per combattere Spurio Medio.

cincischiaménto, sm. L'atto e il risultato del cincischiare.

cincischiàre, v. v. tr. 1 Tagliuzzare malamente. 2 Sgualcire, sciupare. ~ rovinare. 3 Spiegazzare. ~ aggrinzire. <> lisciare.
v. intr. Sprecare il tempo senza concludere nulla. ~ gingillarsi.
 lat. incisulare, deriv. da incidere tagliare.

cincìschio, sm. Taglio fatto male, ritaglio.

cinconìna, sf. Alcaloide che affianca, nelle cortecce di china, la chinina, in particolare della china grigia.

cinconìsmo, sm. Intossicazione caratterizzata da cefalea, vertigini, disturbi visivi e auricolari, causata dagli alcaloidi della corteccia di china.

cìne, sm. Forma ristretta per cinema, cinematografo; usata anche in alcuni composti.

cineamatóre, sm. (f.-trìce) Che si dedica per diletto alla produzione di opere cinematografiche.

cineàsta, sm. (pl.-i) Che si occupa di cinematografia.
 sm. cineaste.

cinebòx, sm. invar. Apparecchio funzionante a moneta, per lo più nei locali pubblici, che accompagna col suono la proiezione di immagini.

cinecàmera, sf. Macchina da presa cinematografica.

cineclub, sm. invar. Associazione che si occupa di diffondere la conoscenza dell'arte cinematografica.
 sm. film society, film club.

cinèdo, sm. Anticamente ballerino, giovanetto effeminato che coltiva costumi depravati.

cinefilìa, sf. Amore per il cinema.

cinèfilo, sm. Chi è appassionato di cinema.

cinefòrum, sm. invar. Dibattito su argomento cinematografico, di solito riguardante un film appositamente proiettato.

cinegètica, sf. L'arte di cacciare con i cani.

cinegiornàle, sm. Breve serie di filmati di attualità realizzata per la proiezione nelle sale cinematografiche.

cìnema, sm. invar. 1 Forma accorciata, ma più comunemente usata, di cinematografo. 2 Sala cinematografica.
 sm. invar. cinema.
Spettacolo prodotto dalla proiezione di immagini in movimento. Venne creato a Parigi nel 1895 dai fratelli Lumière che girarono il primo film (L'uscita dalle officine Lumière a Lyon-Montplaisir), malgrado tentativi simili fossero stati compiuti già qualche anno prima da Edison (1889). La prima dimostrazione si ebbe il 22 marzo 1895 al cospetto della Società di incoraggiamento dell'industria nazionale, mentre la prima proiezione pubblica si ebbe nel dicembre dello stesso anno nei locali del Grand Café di Parigi. Il sistema di trascinamento della pellicola, inventato dai fratelli Lumière, consentiva di proiettare l'immagine senza tremolii alla velocità di 166 fotogrammi al secondo. Dopo il 1920 si passò a 18 fotogrammi al secondo e in seguito all'avvento del sonoro si passò a 24.
Il cinema era usato originariamente per documentari; fu dagli anni '10 che in America si aprirono i primi locali di spettacolo e le case di produzione (Metro-Goldwin Mayer, Warner Bross e Fox). Grazie a loro il cinema compì i primi decisivi passi verso la consacrazione e contemporaneamente cominciarono ad apparire i primi grandi attori, soprattutto a Hollywood, quali Chaplin e Keaton per il cinema muto, R. Valentino per i ruoli amorosi, G. Swanson per la commedia. L'Europa poteva contrapporre artisti e registi importanti quali Renoir, Guazzoni, Delluc, Ejzenstein. Altro grande salto il cinema lo compì con l'introduzione del sonoro e con il doppiaggio che permise di arrivare a una distribuzione planetaria. Gli anni '40 sono l'epoca di Ford, Hawks, Welles, Wyler e, in Europa, di Visconti, Rossellini, De Sica e Zavattini. Il decennio successivo consacra il cinema americano, grazie alla commedia interpretata da M. Monroe, C. Grant, J. Lewis, mentre in Europa primeggiano Fellini, Bergman, Visconti, Buñuel, Kurosawa. Nel decennio successivo si imposero i registi europei quali F. Truffaut, L. Malle, M. Antonioni, F. Rosi, M. Ferreri e P. P. Pasolini e la nuova generazione di registi americani, smitizzanti la realtà, come S. Kubrick, D. Hopper, R. Altman, S. Pollack. Negli ultimi anni l'industria del cinema ha subito un forte ridimensionamento anche a causa della distribuzione dei film in cassetta e alla diffusione delle televisioni.
Le fasi principale della lavorazione di un film sono la progettazione, le riprese (interne ed esterne), l'adattamento della pellicola, la distribuzione e la proiezione. La pellicola illuminata viene sviluppata e stampata in positivo (copia di lavoro) e in negativo. Il positivo viene sottoposto a montaggio, ossia a tagli, modifiche e mescolanza delle inquadrature a discrezione del regista. A questa fase segue quella del missaggio, ossia la mescolanza delle immagini e dei suoni. Con l'inserimento finale della colonna sonora, dei titoli ed effetti speciali, il film viene stampato e presentato al pubblico.
Cinema d'essai
Istituzione con lo scopo di proiettare, attraverso i normali circuiti, film di elevato livello culturale e artistico.

cinemascòpe, sm. invar. Sistema di proiezione cinematografica su vasto schermo, fondato sull'uso di speciali obiettivi con effetti sonori stereofonici.

cinemàtica, sf. Branca della meccanica che si occupa dello studio del moto dei corpi, senza tener conto delle cause che lo producono. Gli elementi fondamentali, studiati dalla cinematica con l'analisi matematica, sono la velocità, lo spostamento, il tempo, l'accelerazione.

cinemàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla cinematica.

cinematografàre, v. tr. Riprendere con la macchina da presa.

cinematografìa, sf. 1 Arte e tecnica del riprendere e proiettare, mediante appositi apparecchi, persone, cose in movimento. 2 Industria, attività cinematografica.
 franc. cinematographe, comp. dal greco kìnema movimento + deriv. dal greco gràphein scrivere.

cinematograficaménte, avv. Dal punto di vista cinematografico.

cinematogràfico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che si riferisce alla cinematografia o al cinematografo. 2 Che ricorda il modo di narrare proprio e suggestivo del cinematografo.

cinematògrafo, sm. 1 Cinema. 2 Rapido avvicendarsi di eventi.

cinematoscòpio, sm. Apparecchio ideato da Coleman Sellers nel 1860.

cinepàrco, sm. (pl. m.-chi) Cinematografo all'aperto per spettatori in automobile.

cineprésa, sf. Apparecchio per riprese cinematografiche a passo ridotto.
 sf. cine-camera, camera.
 da cine-+ (ri)presa.

cineràma, sm. invar. Sistema di proiezione su schermo panoramico consistente nella triplice ripresa e triplice proiezione contemporanea di film con effetto tridimensionale.
 da cine-+ (pano)rama.

cinerària, sf. Nome volgare di alcune specie erbacee della famiglia delle Composite molto comuni in Italia anche se originarie dell'Africa australe.

cineràrio, agg. e sm. agg. Che serve a contenere ceneri.
sm. 1 In una caldaia o stufa, la parte in cui si raccoglie la cenere. 2 Vaso in cui sono conservate le ceneri di un defunto.
 lat. cinerarius.

cinèreo, agg. 1 Che ha un colore grigio simile a quello della cenere. ~ bigio, cadaverico. <> roseo, rosato. 2 Tenue grigiore visibile a volte sulla parte del disco lunare non illuminata dal sole.
 lat. cinereus, deriv. da cinis,-eris cenere.

cineromànzo, sm. Romanzo a fumetti, rappresentato da una serie di fotografie.

cinescòpio, sm. Tubo a raggi catodici che nei ricevitori televisivi permette di produrre le immagini mediante la variazione di intensità di un fascetto elettronico che scandisce lo schermo fluorescente anteriore. Analogo a un tubo di Braun, presenta all'esterno due bobine che generano il campo magnetico per deviare gli elettroni nelle due direzioni verticale e orizzontale.
 da cine-+-scopio.

cinése, agg., sm. e sf. agg. Della Cina.
sm. e sf. Nativo o abitante della Cina.
 agg., sm. e sf. Chinese.

Cinese, La Film drammatico, francese (1967). Regia di Jean-Luc Godard. Interpreti: Anne Wiazemsky, Jean-Pierre Léaud, Michel Samenisko. Titolo originale: La Chinoise

Cinése, màre Tratto di mare lungo le coste della Cina esteso dallo stretto di Corea a quello di Malacca. È diviso dall'isola di Formosa (Taiwan) nel mare Cinese meridionale, delimitato dalla Cina meridionale, dalla penisola indocinese e malese, dalle Filippine e dal Borneo, e nel mare Cinese orientale collegato a nord con il mar Giallo. I porti principali sono Bangkok, Saigon, Hong Kong, Canton, Hô Chi Minh.

cineserìa, sf. 1 Ninnolo o suppellettile cinese. ~ gingillo. 2 Cerimoniosità.

cinesi- Primo elemento di parole composte, derivato dal greco kìnésis, movimento.

cinèsica, sf. Scienza che studia i gesti e gli atteggiamenti del corpo umano.

cinesìno, sm. Denominazione di un tipo di segnalatore posto ai bordi delle piste aeroportuali o al centro di incroci stradali.

cinesiologìa ved. "chinesiologia"

cinesiterapìa ved. "chinesiterapia"

cinestèsico, agg. (pl. m.-ci) Riferito ai movimenti delle varie parti del corpo.

cinestiscòpio, sm. Apparecchio ideato da F. von Uchatius nel 1853

cinetèca, sf. Raccolta di pellicole cinematografiche in ordine cronologico a scopo di studio o documentazione.
 sf. film library.
 da cine-+-teca.

cinètica, sf. In fisica e chimica è la disciplina che si occupa dello studio dei meccanismi, della velocità delle reazioni chimiche e dei fenomeni che le generano.

cinètico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda il moto.
Altezza cinetica
Altitudine da cui dovrebbe cadere un fluido per ottenere una prefissata velocità, in assenza di attriti.
Energia cinetica
Energia propria di un corpo in movimento, in relazione alla sua massa m e alla velocità v, secondo l'espressione Ec = 1/2 mv2.
Teoria cinetica
Teoria termodinamica che si occupa delle proprietà fisiche di un gas, formato da particelle in moto caotico.

Cinéto Romàno Comune in provincia di Roma (537 ab., CAP 00020, TEL. 0774).

cinetògrafo, sm. Apparecchio costruito da T. Edison nel 1892

cinetoscòpio, sm. Apparecchio ideato da T. Edison.

cinetostàtica, sf. Parte della scienza delle costruzioni che studia il carattere delle sollecitazioni cui vengono posti i vincoli dei corpi in movimento.

cìngere, v. tr. 1 Legare al corpo, stringere intorno. ~ avvolgere. <> slacciare, sciogliere. aveva una collana che le cingeva il collo; con le braccia le cinse le spalle amorevolmente. 2 Circondare. ~ attorniare. cingere d'assedio.
 v. tr. to encircle, to surround.
 lat. cingere.

cìnghia, sf. 1 Striscia o fascia lunga e sottile di pelle, corda, tessuto, per cingere, legare, sostenere. ~ cinta, fascia, correggia. 2 Nastro di materiale resistente e flessibile, chiuso ad anello, che collega due pulegge trasmettendo il moto di rotazione dall'una all'altra.
 sf. 1 (cintura) belt. 2 (nastro) strap.
 lat. cingula, deriv. da cingere.
In meccanica è un nastro in gomma o metallo atto a trasmettere il moto tra due pulegge. Adoperando pulegge con diametri differenti, si possono ottenere, tramite le cinghie, diversi rapporti di velocità. A seconda degli usi a cui sono destinate le cinghie possono essere a sezione piatta, trapezoidale, circolare, lisce o dentate.

cinghiàle, sm. Pelle conciata dell'omonimo animale.
 sm. wild boar.
Mammifero Artiodattilo suiniforme della famiglia dei Suidi. È di media e grossa taglia (circa 1 m al garrese), ha corpo tozzo, pelo grigio bruno e lunghe setole grigio rossicce, grugno cartilaginoso mobile, canini aguzzi e lunghi. Vive in branchi in zone ricche di vegetazione; è onnivoro. In Italia, oltre al cinghiale comune, vivono il cinghiale maremmano (Sus scrofa major) e il cinghiale sardo corso (Sus scrofa meridionalis). Altre specie sono diffuse in Asia, India, Malaysia. È cacciato per la pelle e per la carne.

cinghiàre, v. tr. Cingere con una cinghia.

cinghiàta, sf. Colpo dato con una cinghia.

Cìngia de' Bòtti Comune in provincia di Cremona (1.352 ab., CAP 26042, TEL. 0375).

cingolàto, agg. Fornito di cingoli.

Cìngoli Comune in provincia di Macerata (9.951 ab., CAP 62011, TEL. 0733).

cìngolo, sm. 1 Cintura, cinto, fascia. 2 Cordiglio con cui il sacerdote, nelle funzioni religiose, si cinge il camice. 3 Nastro formato da segmenti collegati da ganci, che si applica a due o più ruote di un veicolo per aumentarne l'aderenza.
 lat. cingolum, cintura.

cinguettaménto, sm. Un cinguettare prolungato.

cinguettàre, v. intr. 1 Emettere un canto lieve e ripetuto tipico di uccelli. ~ gorgheggiare. 2 Parlare balbettando.
 v. intr. to twitter.

cinguettìo, sm. Un cinguettare prolungato. ~ ciangottio, cinguettamento.

Cìni, Vittòrio (Ferrara 1885-Venezia 1977) Industriale. Nel 1943 fu eletto ministro delle comunicazioni. Costituì nell'isola di San Giorgio a Venezia la fondazione Giorgio Cini in memoria del figlio.

cinicaménte, avv. Con cinismo.

cinicità, sf. Qualità dell'essere cinico.

cìnico, agg. e sm. (pl. m.-ci) 1 Che, chi dimostra disprezzo e avversione per ogni convenzione sociale e rimane indifferente a ogni sentimento e ideale umano. ~ sprezzante, insensibile. <> rispettoso, emotivo. 2 Appartenente alla scuola cinica.
 agg. cynical. sm. cynic.
 lat. cynicus, dal greco kynikòs canino.
Esponente della scuola filosofica socratica fondata ad Atene da Antistene (prima metà del IV sec. a. C.). Il nome deriva dal greco kyon (cane, genitivo kynòs), appellativo dato a Diogene di Sinope, esponente più illustre di detta scuola, che predicava il ritorno a uno stato di natura, sprezzando gli agi, gli onori, le convenzioni per il raggiungimento della virtù. Il pensiero dei cinici è un'evoluzione del concetto socratico secondo cui il bene è l'unica virtù.

Cinigiàno Comune in provincia di Grosseto (3.013 ab., CAP 58044, TEL. 0564).

cinìglia, sf. 1 Filato costituito da cordoncino peloso usato come trama per tessuti morbidi. 2 Tessuto fatto con tale filato.
 sf. chenille.
 franc. chenille, dal lat. canicula.

Cinipìdi Famiglia di Insetti Imenotteri Terebranti di piccole dimensioni.

Cinisèllo Bàlsamo Comune in provincia di Milano (76.262 ab., CAP 20092, TEL. 02). Centro industriale (prodotti chimici, meccanici e farmaceutici). Gli abitanti sono detti Cinisellesi o Balsamesi.

Cìnisi Comune in provincia di Palermo (8.994 ab., CAP 90045, TEL. 091).

cinìsmo, sm. 1 Atteggiamento sprezzante tipico del cinico. ~ disprezzo, indifferenza. <> riguardo, sensibilità. 2 La dottrina e il modo di vivere dei filosofi cinici.
 lat. tardo cynismus, dal greco kynismòs.

Cinna Tragedia di P. Corneille (1641).

Cìnna, Lùcio Cornèlio (?-Ancona 84 a. C.) Uomo politico romano di parte democratica. Aiutò Mario a rientrare in Roma (88 a. C.), fu con lui console e compì feroci vendette sui sillani, avendo un potere quasi assoluto. Nell'84 a. C. fu console per la quarta volta; era pronto ad affrontare Silla, quando i soldati ammutinati lo uccisero.

cinnamòmo, sm. Genere di piante arboree sempreverdi provenienti dalle regioni calde dell'Asia.

cinnyris, sm. invar. Genere di piccoli Uccelli Passeriformi, della famiglia dei Nettarinidi, dal becco molto sottile e ricurvo e dalle piume vivacemente colorate.

Cìno Comune in provincia di Sondrio (333 ab., CAP 23010, TEL. 0342).

cino- Primo elemento di parole composte, derivato dal greco, kynos, cane.

cinocèfalo, agg. Della testa di cane.

cinòdromo, sm. Pista per le corse dei cani.

cinofilìa, sf. Affezione per i cani

cinòfilo, agg. e sm. agg. Che concerne la cinofilia.
sm. 1 Chi ama i cani. 2 Allevatore di cani di razza.
 da cino-+-filo.

cinofobìa, sf. Terrore per i cani.

cinoglòsso, sm. Genere di piante erbacee della famiglia delle Borraginacee, aventi foglie alterne, fiori violacei o rossastri e fusti pelosi, di altezza fino a 1 m.

cinologìa, sf. Branca della veterinaria che si occupa dello studio dei cani.

cinopitèco, sm. Nome volgare del genere di scimmie nere (Cynopithecus, famiglia dei Cercopitecidi) che vivono nelle Molucche e nell'isola di Celebes.

cinquànta, agg. e sm. invar. agg. num. card. invar. Indica una quantità composta da cinque decine.
sm. invar. Il numero cinquanta e la lettera o le cifre che lo rappresentano.
 agg. e sm. fifty.

cinquantenàrio, agg. e sm. agg. 1 Che ha cinquant'anni. 2 Che ricorre ogni cinquant'anni.
sm. Ricorrenza di cinquant'anni da un avvenimento memorabile.

cinquantennàle, agg. e sm. agg. Che dura cinquant'anni, che ricorre ogni cinquant'anni.
sm. Cinquantenario.

cinquantènne, agg. sm. e sf. Detto di chi ha cinquant'anni.

cinquantènnio, sm. Periodo di cinquant'anni.

cinquantèsimo, sm. 1 Numerale ordinale di cinquanta. 2 La cinquantesima parte dell'intero.

cinquantìna, sf. 1 Serie di cinquanta o circa cinquanta unità. 2 I cinquant'anni nell'età dell'uomo.

cìnque, agg. e sm. invar. agg. num. card. invar. Indica una quantità composta da quattro unità più una.
sm. invar. Il numero due e la cifra o le lettere che lo rappresentano.
 agg. e sm. five.
 lat. tardo cinque.

Cinque classici ved. "Wu-ching"

Cìnque giornàte Moto rivoluzionario scoppiato a Milano contro la dominazione austriaca. L'insurrezione, iniziata il 18 marzo 1848 all'annuncio della rivoluzione liberale a Vienna, si concluse dopo cinque giorni di lotta accanita sulle barricate. Tale sommossa vide la sconfitta delle truppe austriache di Radetzky. I manifestanti erano guidati da G. Casati, M. Greppi, A. Beretta e C. Cattaneo.

Cinque grandi odi Opera di poesia di P. Claudel (1910).

Cinque pezzi facili Film drammatico, americano (1970). Regia di Bob Rafelson. Interpreti: Jack Nicholson, Karen Black, Susan Anspach. Titolo originale: Five Easy Pieces

Cinque storie ferraresi Opera di narrativa di G. Bassani (1956).

Cìnque Tèrre Regione costiera della provincia di La Spezia. Comprende i comuni di Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore.

Cinque volti dell'assassino, I Film giallo, americano (1963). Regia di John Huston. Interpreti: George C. Scott, Kirk Douglas, Dana Wynter. Titolo originale: The List of Adrian Messenger

cinquecentésco, agg. (pl. m.-chi) Del sedicesimo secolo.

cinquecentìsta, sm. (pl.-i) Scrittore o artista del Cinquecento.

cinquecènto, agg. e sm. invar. agg. num. card. invar. Indica una quantità composta di cinque volte cento unità.
sm. invar. 1 Il numero cinquecento e il segno che lo rappresenta. 2 Il secolo XVI.
 agg. five hundred. sm. sixteenth century.

cinquefòglie, sm. invar. Su alcuni araldi, fiore a cinque petali forato al centro che lascia vedere lo smalto del campo.

Cinquefróndi Comune in provincia di Reggio Calabria (6.450 ab., CAP 89021, TEL. 0966).

cinquemìla, agg. e sm. agg. num. card. invar. Indica una quantità composta di cinque volte mille unità.
sm. invar. Il numero cinquemila e il segno che lo rappresenta.

cinquènne, agg. Che ha cinque anni di età.

cinquènnio ved. "quinquennio"

cinquìna, sf. 1 Insieme di cinque cose. 2 Nel gioco del lotto, giocata di cinque numeri o cinque numeri estratti sulla stessa ruota. 3 Nel gergo militare, la paga dei soldati che un tempo era corrisposta ogni cinque giorni.

cìnta, sf. 1 Cerchia di mura e simili attorno a un centro abitato. ~ perimetro. 2 Cintola. ~ cintura, fascia. 3 Recinto. ~ recinzione.
 lat. cincta, f. di cinctus, p.p. di cingere.

Cintàno Comune in provincia di Torino (265 ab., CAP 10080, TEL. 0124).

cintàre, v. tr. Circondare con una cinta, chiudere con un recinto.

Cìnte Tesìno Comune in provincia di Trento (451 ab., CAP 38050, TEL. 0461).

cìnto, sm. 1 Cintura. 2 Cerchio o zona dell'orizzonte. 3 Alone. 4 Lo stesso che cinta.

Cìnto Vetta (2.710 m) più elevata della Corsica.
Cinto
Rilievo dell'isola greca di Delo, alto 113 m. Sul lato è presente un tempio-caverna che, probabilmente, ospitava un oracolo di Apollo.

Cìnto Caomaggióre Comune in provincia di Venezia (3.137 ab., CAP 30020, TEL. 0421).

cìnto di Vènere, sm. Nome comune del Cestus veneris, ctenoforo marino.

Cìnto Eugàneo Comune in provincia di Padova (2.062 ab., CAP 35030, TEL. 0429).

cìntola, sf. 1 Cintura. ~ fascia, cinghia. 2 Parte della vita dove solitamente si stringe la cintura. ~ vita, giro vita.
 deriv. da cinta.

cintùra, sf. 1 Striscia di cuoio o tessuto che cinge gli abiti alla vita. ~ cintola. 2 La parte superiore dei calzoni o della gonna intorno alla vita. 3 Il punto della vita dove generalmente si porta la cintura. ~ giro vita, vita. 4 Ciò che cinge, che circonda. 5 Nella lotta, colpo con il quale si stringe l'avversario con le braccia. 6 Nei combattimenti sportivi di judo serve per fermare il kimono e, a seconda del colore, per indicare il grado di abilità dello sportivo stesso. 7 In vari sport è una mossa fallosa che si attua nei confronti dell'avversario, cingendolo con le braccia. 8 Periferia. ~ hinterland.
 sf. 1 belt. 2 (sicurezza) seat belt, safety belt.
 lat. cinctura, deriv. da cinctus, p.p. di cingere.
Cintura di salvataggio
Ciambella o giubbotto in sughero o gomma gonfiabile che s'indossa per non affondare.
Cintura di sicurezza
Negli aerei e nelle automobili è una striscia in tessuto molto resistente che assicura il passeggero al sedile per proteggerlo in caso d'incidente o brusche manovre.
Cintura circumpacifica
Zona tettonica instabile che si estende attorno all'oceano Pacifico, molto sismica, caratterizzata da vulcani e da profonde fosse.

cinturàre, v. tr. Cingere di cintura.

cinturàto, agg. Si dice di un tipo speciale di copertone per automobili, in cui le fibre sono disposta in modo che resistano alle alte velocità.

cinturìno, sm. Piccola striscia di vari materiali che serve a sostenere.
 sm. strap.

cinturóne, sm. Grossa cintura usata dai militari per fissarvi la rivoltella o le giberne.

cinz, o cintz, sm. Tela fine in seta o cotone di origine indiana, stampata a più colori.

Cinzàno Comune in provincia di Torino (308 ab., CAP 10090, TEL. 011).

ciò, pron. dimostr. Questa cosa.
 pron. this, that, it.
 lat. ecce hoc.

CIO Sigla di Comitato Internazionale Olimpico.

ciòcca, sf. Mazzetto di capelli o di peli. ~ ciuffo.
 sf. lock.
 lat. tardo clocca campana.

ciòcco, sm. (pl. m.-chi) Grosso pezzo di legno da ardere. ~ ceppo.

cioccolàta, sf. Bevanda ottenuta sciogliendo in acqua polvere di cacao.
 sf. chocolate.
 spagn. chocolate, dall'atzeco chocolatl.

cioccolatàio, sm. Cioccolatiere, chi fabbrica o vende cioccolato.

cioccolatièra, sf. Bricco in cui si prepara o mesce la cioccolata.

cioccolatìno, sm. Piccolo dolce di cioccolato anche ripieno.
 sm. chocolate.

cioccolàto, agg. e sm. agg. invar. Di colore marrone o nocciola scuro.
sm. Prodotto alimentare costituito da un miscuglio solido di zucchero, cacao e altre sostanze.
 sm. chocolate.

ciòcia, sf. (pl.-cie) Calzatura rustica dei contadini della Ciociaria formata da un quadrato di cuoio o panno allacciato al piede o alla gamba per mezzo di legacci.

Ciociara, La Romanzo di A. Moravia (1957).
Ciociara, La
Film drammatico, italiano (1960). Regia di Vittorio De Sica. Interpreti: Sophia Loren, Jean-Paul Belmondo, Raf Vallone.

Ciociarìa Regione del Lazio compresa fra le valli del Sacco e del Liri, il cui nome deriva dalle calzature tipiche portate un tempo dai suoi abitanti (ciocie). Centri principali sono Frosinone, Alatri, Anagni, Fiuggi e Sora.

ciociàro, agg. e sm. agg. Della Ciociaria.
sm. Chi è nato o abita nella Ciociaria.

cioè, avv. 1 In altre parole. ~ ossia. 2 Meglio o piuttosto con valore correttivo.
 avv. that is.

Ciòmbe, Moïse (Musumba 1919-Algeri 1969) Politico zairese. Tra il 1960 e 1962 fu a capo del tentativo secessionista del Katanga e partecipò in prima persona all'assassinio di P. Lumumba, primo ministro congolese. Venne accusato di tradimento e imprigionato in Algeria dal 1967.

ciómpo, sm. A Firenze nel XIV secolo, lavoratore salariato dedito soprattutto alla lavorazione della lana.

cioncàre, v. tr. e intr. 1 Bere smodatamente, tracannare vino. 2 Anticamente troncare, mozzare, spezzare.

ciónco, agg. (pl. m.-chi) 1 Mozzo, spezzato. 2 Inerte, cadente.

ciondolaménto, sm. Il ciondolare.

ciondolàre, v. v. tr. Far penzolare, oscillare. ciondolava una matita con le mani.
v. intr. 1 Penzolare, oscillando. ~ spenzolare. 2 Reggersi a malapena sulle gambe. 3 Perder tempo, bighellonare. ~ oziare.
 v. intr. 1 to dangle. 2 (fig.) to loaf about.
 lat. exundulare, deriv. da unda onda.

ciondolìo, sm. Il ciondolare.

cióndolo, sm. 1 Oggetto che ciondola specialmente gingillo che penzola da un braccialetto o da una catenina. ~ pendaglio. 2 Onorificenza cavalleresca.
 sm. pendant.
 deriv. da ciondolare.

ciondolóne, sm. (f.-a) 1 Persona oziosa, sfaccendata. 2 Persona sciatta nel vestire.

ciondolóni, avv. Ciondolante verso il basso. ~ penzoloni.

cionìte, sf. Infiammazione acuta dell'ugola.

ciononostànte, o ciò nonostànte, avv. Malgrado ciò, eppure. ~ tuttavia.
 avv. nevertheless.

Cioran, Émile (Rasinari, Romania 1911-Parigi 1995) Prosatore francese di origine rumena. Tra le opere La tentazione d'esistere (1956), Squartamento (1979) e Sillogismi dell'amarezza (1993).

Ciorlàno Comune in provincia di Caserta (588 ab., CAP 81010, TEL. 0823).

ciòtola, sf. Scodella, tazza bassa senza manico usata per bere o per raccogliere moneta spicciola nelle botteghe. ~ coppa.
 sf. bowl.
 lat. cotula, dal greco kotyle recipiente.

ciottolàre, v. tr. Selciare una strada con ciottoli, acciottolare.

ciottolàta, sf. Sassata.

ciottolàto, sm. Selciato fatto di ciottoli.

ciòttolo, sm. Piccolo sasso tondeggiante, liscio per l'azione levigatrice dell'acqua fluente di fiumi o torrenti. ~ pietra.
 sm. 1 pebble. 2 (stradale) cobblestone.
 dimin. di ciotto.

ciottolóso, agg. Pieno, cosparso di ciottoli. ~ sassoso.

CIP Sigla di Comitato Interministeriale dei Prezzi, organo collegiale con la facoltà di disciplinare i prezzi delle merci, dei servizi, delle prestazioni.

cip, inter. e sm. inter. Riproduce il cinguettio del passero.
sm. invar. Nel gioco del poker, la puntata minima.

CIPE Sigla di Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica.

CIPEEs Sigla di Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica Estera.

cipher, sm. invar. Letteralmente significa cifratore. Nel linguaggio informatico è il nome di un algoritmo che permette di nascondere le informazioni presenti in un messaggio sostituendo le lettere o scambiandole di posto.

cipìglio, sm. Increspamento della fronte, con contrazione delle ciglia, in segno di turbamento, irritazione e simili.
 lat. volg. (sur)cipilium.

cipólla, sf. 1 Pianta erbacea. 2 Qualsiasi oggetto a forma dell'omonima pianta erbacea. 3 Ventriglio del pollo.
 sf. 1 onion. 2 (bulbo) bulb.
 lat. tardo cepulla.
Pianta orticola della famiglia Gigliacee, coltivata ovunque per il bulbo commestibile dal sapore e dall'odore piccante. Di uso generale in cucina, in medicina è usata per le proprietà diuretiche, vermifughe e antiscorbutiche.

cipollàio, sm. 1 Luogo piantato a cipolle. 2 Chi vende cipolle.

cipollàta, sf. Pietanza a base di cipolle.

cipollàto, agg. Si dice di legno che tende a sfaldarsi per effetto della cipollatura.

cipollatùra, sf. Difetto del legname consistente nel distacco degli anelli di accrescimento.

cipollìno, sm. Marmo bianco-grigiastro con venature di mica grigie o verdi.

cipollóso, agg. Simile a cipolla.

cìppo, sm. 1 Tronco di pilastro o di colonna molto basso che spesso reca un'iscrizione commemorativa. ~ pietra votiva, stele. 2 Pietra che delimita aree private o pubbliche. ~ colonnina.
 lat. cippus.

ciprèa, sf. Nome volgare e genere di Molluschi Gasteropodi prosobranchi, appartenenti alla famiglia dei Cipreidi, presenti nei mari dell'Australia e della Polinesia.

Ciprèssa Comune in provincia di Imperia (1.119 ab., CAP 18010, TEL. 0183).

cipressàia, o cipresséta, sf. Bosco di cipressi.

cipresséto, sm. Luogo ricco di cipressi.

ciprèsso, sm. Gimnosperma (Cupressum serpervirens) della famiglia delle Cupressacee e della classe delle Conifere. Raggiunge l'altezza di 30 m. Sempreverde con piccole foglie scagliose, portamento slanciato e piccoli coni tondi; è coltivato nelle zone temperate dell'emisfero boreale a scopo ornamentale e forestale.
 sm. cypress, cypress tree.
Cipresso calvo
Gimnosperma (noto anche come cipresso delle paludi) della famiglia delle Taxodiacee e della classe delle Conifere. Originario delle Everglades (Florida), raggiunge i 40 m di altezza.
Cipresso giapponese
Gimnosperma (Chamaecyparis pisifera) della famiglia delle Cupressacee e della classe delle Conifere. Cresce spontaneamente tra i 600 e i 2.200 m.

cìpria, sf. Polvere profumata e finissima per la toletta femminile.
 sf. powder.

Cipriàni, Amìlcare (Anzio 1844-Parigi 1918) Garibaldino dal 1860 al 1866. Esponente dell'anarchismo, difese dal 1871 la Comune di Parigi.

Cipriàno (200 ca.-258) Santo, vescovo di Cartagine. Tra le sue opere, De lapsis e De catholicae ecclesiae unitate.

ciprìgno, agg. 1 Di Cipro. 2 Appellativo di Venere.

Ciprìnidi Famiglia di Pesci Actinopterigi d'acqua dolce della famiglia dei Cipriniformi. Vi appartengono la carpa, la tinca, il cavedano ecc.

Ciprinodòntidi, sm. Famiglia di Pesci Actinopterigi ciprinodontiformi che differiscono dai ciprinidi per le minori dimensioni e per i denti mascellari.

cipriòta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Di Cipro.
sm. e sf. Nativo o abitante di Cipro.

cipripèdio, sm. Genere di orchidee dai fiori grandi e solitari.

Cìpro Isola del Mediterraneo orientale a sud della Turchia abitata da popolazioni di origine greca e turca.
A seguito del colpo di stato del 1974 condotto dai sostenitori dell'unificazione con la Grecia, le forze turche hanno occupato la parte settentrionale dell'isola proclamando (1983) la repubblica turca di Cipro del Nord.
L'isola presenta due catene montuose che l'attraversano da est a ovest (quella meridionale di origine vulcanica), separate da una vasta pianura, la Messaria, percorsa da due brevi corsi d'acqua che arrivano al mare solo nella stagione delle piogge. Il punto più alto dell'isola si raggiunge nei monti dell'Olimpo (monte Tròodos 1.953 m).
I fiumi hanno tutti regime torrentizio, alimentati dalle piogge invernali e spesso secchi d'estate.
Le frequenti inondazioni dei corsi che attraversano la Messaria hanno imposto grandi opere di contenimento delle acque che sono state felicemente sfruttate anche per l'agricoltura.
Le coste rettilinee e uniformi a nord sono per il resto più articolate in baie e golfi (Baia di Famagosta e Làrnaca, golfo di Morfou).
Il clima è tipicamente mediterraneo con inverni miti ed estati calde e secche, soprattutto nella pianura centrale.
La capitale Nicosia (180.000 ab.), l'unico centro dell'interno, ricchissima di storia e d'arte è ora suddivisa in due settori separati, quello greco a sud e quello turco a nord. Altri centri tutti costieri sono Famagosta nella parte turco-cipriota, Limassòl e Làrnaca in quella greca.
L'agricoltura occupa circa il 20% della popolazione ed è condotta con metodi non particolarmente redditizi, poiché solo il 5% dei terreni agricoli è irrigabile; si coltivano prodotti tipicamente mediterranei, cerali (orzo e frumento), olive, tabacco, cotone e legumi, soprattutto per l'uso interno; destinati all'esportazione sono gli agrumi, alcune primizie orticole e l'uva.
Data l'aridità del clima e la povertà del terreno l'allevamento è un'attività secondaria (ovini e caprini in prevalenza); redditizia è la pesca delle spugne.
Un ruolo significativo ha l'attività mineraria in quanto il sottosuolo offre ferro, rame, amianto, cromite, gesso e sale.
L'industria, in via di espansione, è legata prevalentemente alla lavorazione dei prodotti agricoli e minerari; interessante il settore calzaturiero.
Làrnaca è diventata sede di una raffineria di petrolio installata da un consorzio internazionale.
Il turismo ultimamente sta riprendendo vigore dopo le vicende belliche del 1974.
STORIA Popolata nel VII millennio, esportatrice di rame e di legno dal 2500, verso il 2000 a. C. Cipro è fornita di scrittura e viene colonizzata da rifugiati minoici. A partire dal 58 a. C. passa nelle mani dei Lagidi, quindi viene assorbita nell'impero romano e assegnata a Bisanzio al momento della suddivisione dell'impero nel 395. Nel medioevo, conquistata da Riccardo Cuor di Leone, diventa possesso dei Lusignano che ne fanno un regno latino (1197). L'isola è una delle basi di partenza dei crociati e il principale centro latino d'oriente dopo la caduta di San Giovanni d'Acri, nel 1291. Diventata veneziana nel 1489, viene conquistata dai turchi nel 1570-1571.
Nel 1878 passa sotto l'amministrazione britannica, pur rimanendo sotto la sovranità ottomana. Annessa dalla Gran Bretagna nel 1925, a seguito dell'entrata in guerra della Turchia nel 1914, diventa colonia britannica malgrado le proteste della Grecia. Tra il 1955 e il 1959 i ciprioti greci lottano contro il dominio britannico e reclamano l'Enósis (unione con la Grecia). Repubblica indipendente nel 1960, ha per presidente l'arcivescovo Mak´rios e un vicepresidente turco. Nel 1974 un colpo di stato favorevole all'Enósis provoca uno sbarco turco sull'isola. L'anno successivo la Turchia proclama unilateralmente lo stato autonomo del nord. Nel 1977 Spýros Kyprianú sostituisce Mak´rios, deceduto. Nel 1983 viene proclamata unilateralmente la Repubblica turca di Cipro del Nord, con presidente Rauf Denktas. Nel 1988 Gheórghios Vassiliou succede a Kyprianú. Nel 1990 Cipro presenta una richiesta di adesione alla CEE. Nel 1993 viene eletto alla presidenza della repubblica Gl´fkos Kliridis (Glafcos Cléridès), rieletto nel febbraio 1998.
Abitanti-742.000
Superficie-9.251 km2
Densità-80,2 ab./km2
Capitale-Nicosia
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Lira sterlina di Cipro
Lingua-Greco e turco
Religione-Ortodossa e musulmana

CIR Sigla di Confederazione Italiana per la Ricerca.

Cirano di Bergerac Commedia in 5 atti, in versi, di E. Rostand (1898). Liberamente basata sulla vita di Savinien de Cyrano de Bergerac (1619-1655). La commedia, disegna un ritratto idealizzato del valoroso spadaccino, poeta e filosofo. Nonostante i numerosi successi, Cirano è convinto che il suo naso eccessivamente prominente ostacolerà l'amore di Rossana, la cugina che egli ammira. L'onore e l'amicizia impediscono la dichiarazione della sua passione. Egli confesserà l'amore solo in punto di morte. L'opera è un omaggio all'amore, alla fedeltà e all'eroismo.

cìrca, avv., prep. e sm. avv. Quasi, approssimativamente, suppergiù, all'incirca. ~ pressappoco. <> esattamente. pesava circa cento chili.
prep. A proposito di, intorno a, per quanto riguarda. ~ in merito a, attorno a. circa quei fatti, ne parleremo più avanti.
sm. Clausola inserita in un ordine di borsa per consentire un determinato margine di tolleranza sul prezzo fissato.
 avv. nearly, about. prep. concerning, about.
 lat. circa intorno a.

circàsso, agg. e sm. agg. Che si riferisce a una popolazione del Caucaso.
sm. 1 Chi appartiene alla popolazione circassa. 2 Lingua della famiglia caucasica parlata dai circassi.

Cìrce Personaggio della mitologia greca, figlia del Sole e di Perse, abitante nell'isola di Eea (Circeo). Nell'Odissea trasformava in animali tutti quelli che vi approdavano. Ulisse riuscì a sfuggire dall'incantesimo grazie al filtro di Hermes, che fece innamorare di sé la maga la quale gli indicò la via per scendere all'Ade.

Circèllo Comune in provincia di Benevento (3.053 ab., CAP 82020, TEL. 0824).

circènse, agg. Riferito al circo.
 lat. circensis, deriv. da circus circo.

Circèo Promontorio roccioso sul mar Tirreno, a sud-ovest di Terracina, in provincia di Latina. Famoso è il Picco di Circe (541 m); numerose sono le grotte con reperti primitivi. Parte del suo territorio è occupato dal Parco Nazionale del Circeo, abitato da cinghiali e daini. Si dice che il Circeo sia stato a lungo l'abitazione della maga Circe. Il centro più importante è San Felice Circeo.

Circik Città (158.000 ab.) dell'Uzbekistan, nella provincia di Taskent.

circinàto, o cercinàto, agg. Genere di disposizione delle foglie nelle gemme che si presentano arrotolate a pastorale.

cìrco, sm. (pl.-chi) 1 Edificio romano con due lati paralleli e due ricurvi destinato a giochi pubblici. 2 Arena viaggiante, smontabile, ove si danno spettacoli anche con animali. 3 Conca tondeggiante a fondo ampio e pareti ripide situata alla testa delle valli glaciali.
 sm. circus.
 lat. circus.
Antica costruzione romana nella quale venivano disputate le gare dei carri, le lotte dei gladiatori e altri sport simili. Famoso è il Circo Massimo a Roma. Era formato da gradinate per ospitare il pubblico, statue decorative e campo di gara.
Circo equestre
Struttura smontabile nella quale si tengono spettacoli con animali, acrobati, pagliacci. Il primo fu quello di Londra nel 1770, realizzato da Astley; il circo si affermò anche in America ove il più famoso fu quello di Barnum. In Italia rimangono ancora due circhi di tradizione familiare (Orfei e Togni).

Cìrco Màssimo Si trova a Roma tra il colle Palatino e l'Aventino: un tempo era il più grande stadio della Roma antica e oggi è ridotto a una distesa erbosa. Dopo la sua costruzione, subì molte modifiche, volte ad ampliarlo e abbellirlo, a partire dal IV sec. a. C. fino al 549 d. C. Lo stadio era costituito da una pista rettilinea lunga più di 500 m, sulla quale si svolgevano le corse dei cavalli e delle bighe, competizioni di atletica o di animali. La pista era circondata da gradinate sulle quali potevano trovare posto fino a 150.000 spettatori che facevano il tifo e scommettevano sulle corse. Nel IV sec. a. C. fu costruita una spina centrale che divideva la pista in senso longitudinale e su di essa, nel 10 a. C., fu posto un obelisco alto 23 m (che ora si può ammirare in piazza del Popolo). Prima Nerone, poi Domiziano e Traiano, ne aumentarono la capienza aggiungendo tribune e gradinate, portandola a 250.000 persone. Un secondo obelisco fu fatto costruire da Costantino II nel IV sec. (oggi in piazza San Giovanni in Laterano).

Circo, Il Film drammatico, americano (1928). Regia di Charlie Chaplin. Interpreti: Charlie Chaplin, Merna Kennedy, Allan Garcia. Titolo originale: The Circus

circocèntro, sm. Centro del cerchio circoscritto a un triangolo, equidistante dai tre vertici.

circolànte, agg. e sm. agg. 1 Che circola, che è in circolazione. 2 Che non è immobilizzato nell'impresa, ma compie la propria funzione nel corso di un solo esercizio.
sm. Complesso dei mezzi di pagamento in circolazione a un dato momento in uno stato.

circolàre, agg., sf. e v. agg. 1 Che ha forma di circolo. ~ rotondo. sega circolare. 2 Che riguarda il cerchio. 3 Si dice di lettera inviata a più persone e contenente le medesime istruzioni.
sf. 1 Lettera circolare. ~ avviso. il ministero inviò una circolare per evitare fraintendimenti. 2 Linea di autobus con percorso ad anello.
v. intr. 1 Muoversi in giro, andare intorno. ~ spostarsi. <> fermarsi. aprì le finestre per far circolare l'aria. 2 Andare di mano in mano, passare da una persona all'altra. 3 Diffondersi. ~ trasmettersi. iniziarono a circolare strane voci sul suo conto.
 agg. circular. sf. circulation, circular. v. intr. to circulate.
 lat. circulare, deriv. da circulus, cerchio.

circolarità, sf. L'essere circolare.

circolarménte, avv. In circolo, in senso circolare, in tondo.

circolàta, sf. Mossa che nella scherma, per evitare una parata di contro dell'avversario, fa fare alla propria lama un cerchio completo.

circolatòrio, agg. Che si riferisce alla circolazione.

circolazióne, sf. 1 Il circolare in tutti i significati del verbo. ~ moto, propagazione. 2 Entità di quanto circola in un dato momento e in un dato ambito. 3 Il continuo fluire del sangue sospinto dalle contrazioni cardiache. ~ flusso.
 sf. 1 circulation. 2 (aut.) traffic.
 lat. circulatio,-onis, deriv. da circulari.
Funzione grazie alla quale il sangue e la linfa vengono tenuti in movimento all'interno dell'organismo, assicurando il nutrimento ai tessuti. Nell'uomo essa avviene per mezzo di movimenti cardiaci, dell'elasticità delle arterie, dei movimenti muscolari e respiratori. La circolazione nell'uomo e nei Mammiferi è completa perché il sangue venoso non si mescola mai a quello arterioso ed è doppia perché si distingue una piccola circolazione, o circolazione polmonare, tra cuore e polmone e una grande circolazione tra cuore e tessuti. Nell'embrione e nel feto essa si evolve gradatamente, partendo da uno stadio semplificato fino a giungere, al terzo mese di gravidanza, alla circolazione cardioplacentare. Nella grande circolazione il sangue arterioso, spinto dal cuore, viene distribuito a tutte le parti del corpo, cedendo a esse le sostanze nutritive e l'ossigeno, depurandole dall'anidride carbonica. Trasformato in sangue venoso, viene portato dalle vene all'atrio destro del cuore. Nella piccola circolazione il sangue venoso viene ridistribuito ai polmoni dove viene ossigenato e, per mezzo delle vene polmonari, riportato nell'atrio sinistro del cuore e da qui al sottostante ventricolo.
Circolazione atmosferica
Complesso di moti atmosferici derivati da differenze di pressione dovute al riscaldamento delle masse d'aria sulla Terra. Nell'atmosfera vengono individuate tre celle di circolazione, ossia la cella di Hadley nella quale la direzione è verso l'equatore a terra e verso i tropici in quota; la cella di Ferrel con direzione verso latitudini di 55° a terra e inversamente in quota; la cella polare diretta dal polo alle latitudini precedenti a terra e inversamente in quota.
Circolazione oceanica
Insieme degli spostamenti delle masse acquatiche negli oceani e nei mari a causa delle correnti marine. Ne esistono di due tipi: una superficiale (fino a 100-200 m di profondità) provocata da vento e pressione interna e una profonda generata oltre che dal vento, da differenze di densità, dalla forza di Coriolis e dalle turbolenze.
Libertà di circolazione e soggiorno
Diritto di libertà garantito dalla costituzione italiana, che permette a tutti la possibilità di spostarsi in qualsivoglia luogo del paese, senza limitazioni, salvo quelle imposte per motivi di ordine pubblico o sanitario.

cìrcolo, sm. 1 Cerchio. ~ circonferenza. disporsi in circolo. 2 Usato nell'accezione plurale, ciascuna delle circonferenze che si immaginano sulla superficie della sfera celeste e terrestre, per determinare posizioni di astri o punti sulla terra. 3 Ufficio. ~ circoscrizione. 4 Tipo di ragionamento che consiste nel dimostrare un argomento con l'argomento stesso che deve essere dimostrato. circolo vizioso. 5 Associazione costituita con scopi precisi e luogo in cui essa ha sede. ~ società. il circolo degli scacchi. 6 Insieme di persone che vivono e operano abitualmente nello stesso ambito. rientrava anche lui nel circolo scientifico.
 sm. 1 circle. 2 (società) club.
 lat. circulus, dimin. di circus cerchio.
Circolo d'altezza
Posizione dei punti della superficie della Terra in cui un astro risulta essere osservabile alla stessa altezza sull'orizzonte nello stesso istante. La sua individuazione è molto importante perchè consente ai marinai di avvistare una nave in alto mare.
Circolo deferente
Nel sistema tolemaico del mondo è il circolo eccentrico sul quale si muove il centro di un circolo più piccolo, detto epiciclo. Con questo sistema, Tolomeo era in grado di interpretare il moto apparente dei pianeti, che diversamente dal Sole e dalla Luna, può essere retrogrado o diretto rispetto a quello delle stelle.
Circolo di apparizione perpetua
Parallelo celeste, formato da stelle circumpolari, ossia che non tramontano mai, in quanto la loro culminazione inferiore è sopra l'orizzonte; ha il centro nel polo visibile e il raggio che corrisponde alla latitudine del luogo.
Circolo di latitudine
Circolo massimo che passa per i poli dell'eclittica; su di esso avvengono le misurazioni della latitudine di tutti i punti con identica longitudine celeste.
Circolo di occultazione perpetua
Circolo formato da stelle che non sorgono mai, in quanto la loro culminazione superiore è sotto l'orizzonte; ha il raggio, misurato in gradi, uguale alla latitudine del luogo e il centro nel polo invisibile.
Circolo massimo
Linea di intersezione tra il piano diametrale della sfera celeste e la sfera stessa.
Circolo meridiano
Circolo massimo della sfera celeste, passante per i poli, il nadir e lo zenit; è perpendicolare all'equatore e all'orizzonte.
Circolo orario
Circolo massimo della sfera celeste, perpendicolare all'equatore celeste; passa per i poli celesti e su di esso avvengono le misurazioni delle declinazioni degli astri.
Circolo polare
Parallelo terrestre, all'interno del quale si trovano le calotte polari. I circoli polari artico e antartico distano 23° 27' dai rispettivi poli nord e sud.
Circolo verticale
Circolo massimo della sfera celeste, perpendicolare all'orizzonte, passante per il nadir e lo zenit. Con questo si misurano le altezze degli astri.

Circolo Pickwick, Il Romanzo di Ch. Dickens (1836-1837). Il titolo deriva dal nome del protagonista, Samuel Pickwick, che, insieme ad alcuni amici, fonda un circolo a Londra. Il libro non ha una trama ben definita, ma ha un andamento simile a un romanzo picaresco: una serie di episodi che seguono gli spostamenti del protagonista e che consentono a Dickens di descrivere la vita delle piccole città e della campagna inglese. Forse l'episodio più importante è il processo e l'ingiusta condanna di Samuel. Alla fine, comunque, si risolverà quasi tutto per il meglio. Grande successo editoriale, ne vennero vendute circa 40 mila copie, pubblicate a puntate.

circoncìdere, v. tr. 1 Tagliare tutt'intorno. 2 Sottoporre alla circoncisione.
 lat. circumcidere.

circoncisióne, sf. Asportazione chirurgica di una parte del prepuzio, praticata presso alcune popolazioni, per ragioni religiose o rituali (ebrei). Viene praticata anche per ragioni mediche, ai bambini per evitare fimosi.
 lat. circumcisio,-onis.

circoncìso, agg. Che ha subito la circoncisione.

circondàbile, agg. Che si può circondare.

circondàre, v. v. tr. 1 Chiudere tutt'intorno. ~ cingere. 2 Chiudere. ~ asserragliare. <> liberare. 3 Prendere cura. la circondava di affetto.
v. rifl. Attorniarsi. ~ accompagnarsi a, frequentare. circondarsi di intellettuali.
 v. tr. to surround.
 lat. circumdare.

circondariàle, agg. Relativo a un circondario.

circondàrio, sm. 1 Suddivisione amministrativa di un territorio. ~ distretto, circoscrizione. 2 Territorio confinante, paesi limitrofi. ~ dintorni, adiacenze.
 deriv. da circondare.

circondùrre, v. tr. 1 Condurre, far girare intorno. 2 Raggirare. ~ imbrogliare. 3 In ginnastica, fare la circonduzione.
 lat. circumducere.

circonduzióne, sf. Nella ginnastica, movimento di rotazione degli arti, del busto o del capo.

circonferènza, sf. Curva luogo di tutti i punti equidistanti da un punto detto centro, oppure lunghezza di questa curva. Un segmento (o la sua lunghezza) che congiunge un punto della circonferenza al centro è detto raggio. ~ cerchio, circolo.
 sf. circumference.
 lat. tardo circumferentia, deriv. da circumferre.
La circonferenza può essere divisa in parti uguali con un procedimento denominato ciclotomia; la rettificazione consiste invece nel creare un segmento di lunghezza identica a quella della circonferenza.

circonflèsso, agg. 1 Piegato a cerchio. 2 Accento di forma angolare, usato in italiano per indicare la contrazione di vocali.
 lat. circumflexus, p.p. di circumflectere.

circonflèttere, v. tr. 1 Piegare in cerchio. 2 Mettere l'accento circonflesso.

circonfóndere, v. tr. Avvolgere, spargere tutt'intorno. ~ circondare.

circonfùso, agg. Avvolto tutt'intorno. ~ circondato.
 lat. circumfusus, p.p. di circumfundere.

circonlocuzióne, sf. Giro di parole usato per esprimere un concetto quando non si vogliono adoperare i termini propri. ~ perifrasi.
 lat. circumlocutio,-onis.

circonvallàre, v. tr. Circondare con trincee, valli, come opere di difesa.

circonvallazióne, sf. 1 Linea continua di fortificazioni campali intorno alla zona assediata. 2 Strada che gira attorno alla città.
 sf. 1 ring road. 2 (strada) by-pass.
 lat. tardo circumvallatio,-onis, deriv. da circumvallare.

circonvenìre, v. tr. Circuire, raggirare.

circonvenzióne, sf. Il trarre in inganno qualcuno approfittando della sua incapacità. ~ raggiro.
 lat. tardo circumventio,-onis, deriv. da circumvenire.

circonvicìno, agg. Che è nelle vicinanze.

circonvolùto, agg. Involuto.

circonvoluzióne, sf. 1 Avvolgimento attorno a un centro. 2 Termine anatomico che designa una piega della corteccia cerebrale.

circoscrittìbile, agg. Che si può circoscrivere.

circoscrìtto, agg. 1 Di poligono i cui lati siano tutti tangenti a una circonferenza interna. 2 Contenuto limitato.

circoscrìvere, v. tr. 1 Costruire una figura geometrica che, rispetto a una data, la contenga toccandola. ~ delimitare. disegnare un poligono che circoscrive un cerchio. 2 Segnare il limite di qualcosa, restringere. ~ limitare. <> propagare. riuscirono a circoscrivere il fenomeno.
 v. tr. 1 to circumscribe. 2 (fig.) to restrict, to limit.
 lat. circumscribere, comp. da circum attorno + scribere scrivere.

circoscrivìbile, agg. Che si può circoscrivere.

circoscrizionàle, agg. Di circoscrizione.

circoscrizióne, sf. 1 Atto, effetto del circoscrivere. 2 Circondario, distretto, giurisdizione. ~ collegio.
 sf. area, district.
 lat. circumscriptio,-onis.

circospètto, agg. Che agisce con cautela, con prudenza. ~ cauto, guardingo. <> avventato.
 agg. cautious, circumspect.

circospezióne, sf. L'essere circospetto. ~ prudenza, oculatezza. <> precipitazione.
 lat. circumspectio,-onis, deriv. da circumspicere.

circostànte, agg. e sm. agg. Che sta intorno, vicino. ~ adiacente. <> lontano.
sm. Usato nel significato plurale, persone che stanno intorno.
 agg. neighbouring, surrounding.

circostànza, sf. 1 Condizione particolare in cui un fatto accade. ~ contingenza. circostanza aggravante, situazione che aggrava la pena. 2 Situazione, caso, evenienza particolare. ~ occasione, congiuntura. le circostanze suggerivano un intervento tempestivo. 3 Usato nell'accezione plurale assume il significato di ciò che sta all'intorno, luoghi e territori limitrofi.
 sf. 1 circumstance. 2 (occasione) occasion.
 lat. circumstantia, deriv. da circumstans,-antis circostante.

circostanziàle, agg. Proprio di una circostanza.

circostanziàre, v. tr. Riferire minutamente, particolareggiare. ~ precisare.

circostanziàto, agg. Specificato nei minimi particolari. ~ dettagliato. <> generico.

circuìre, v. tr. 1 Darsi da fare intorno a qualcuno per piegarlo alla nostra volontà o per ingannarlo. ~ irretire. 2 Girare intorno a qualcosa.

circùito, sm. 1 Linea chiusa su se stessa. 2 Tracciato nel quale il punto di partenza e il punto di arrivo coincidono. ~ circolo. 3 Sistema di conduttori e apparecchi predisposto per essere attraversato da corrente elettrica. 4 Gruppo di sale cinematografiche gestite da un medesimo proprietario.
 sm. circuit.
 lat. circuitus,-us, deriv. da circuire.
Circuito economico
Circuito costituito dalla circolazione di beni e monete tra soggetti economici, ossia le famiglie, lo stato e le imprese.
Circuito elettrico
Insieme di conduttori elettrici, percorsi da corrente in regime continuo o periodico. Elementi fondamentali di un circuito sono le maglie (percorsi chiusi) e i nodi (connessioni di più conduttori), soggetti ai principi di Kirchhoff. Un circuito è detto lineare se è possibile determinare una relazione di proporzionalità lineare tra segnale in uscita e segnale in entrata. Un circuito è detto algebrico se realizza le operazioni connesse all'algebra di Boole, dalle funzioni più semplici a quelle più complesse.
Circuito elettronico
In un circuito elettronico si ha l'interconnessione di dispositivi (componenti elettronici) che, mediante variazione di tensioni o correnti, permettono la trasmissione di un segnale.
Circuito integrato
Insieme miniaturizzato e monolitico (non separabile) di circuiti elettronici. Detto anche chip, ha dimensioni che possono variare da qualche mm2 a qualche cm2. Si definiscono ibridi quelli in cui i componenti passivi sono formati su un substrato isolante, mentre quelli attivi sono costruiti a parte e successivamente integrati.
Circuito logico
Dispositivo che realizza una funzione logica attraverso un insieme di porte logiche (AND, OR, NOT), implementato tramite un circuito elettrico.
Circuito magnetico
Parte di spazio in cui si verificano fenomeni di induzione magnetica.
Circuito stampato
Insieme di elementi circuitali e piste inseriti su una piccola struttura compatta (scheda).

circum- Prefisso di parole tratto dal lat., circum, intorno.

circumnavigàre, v. tr. Compiere la circumnavigazione.
 lat. tardo circumnavigare, comp. da circum intorno + navigare.

circumnavigatóre, sm. Chi compie una circumnavigazione.

circumnavigazióne, sf. Navigazione intorno all'intero perimetro di un'isola o di un continente. ~ periplo.

circumnutazióne, sf. Movimento elicoidale degli apici delle radici e dei fusti.

circumpadàno, agg. Relativo ai territori e agli abitanti della regione attraversata dal Po.

 

circumpolàre, agg. 1 Che sta attorno al polo artico o antartico. 2 Astro o costellazione che rimane, rispetto all'osservatore situato a una certa latitudine, fermo sopra all'orizzonte, mentre effettua il suo moto apparente diurno sulla volta celeste.

circumzenitàle, agg. Vicino allo zenit.

ciré, agg. e sm. Si dice di tessuto impermeabile con superficie lucida come se fosse incerata.

Cirebon Città (224.000 ab.) dell'Indonesia, nell'isola di Giava.

Cirenàica Regione storica e geografica della Libia orientale, compresa tra il Mediterraneo, il golfo della Sirte, l'Egitto, il Ciad e il Sudan. Il territorio è occupato dal tavoliere dell'Akhadar. Il clima è desertico nell'interno, mentre è mediterraneo verso nord. I centri principali sono Bengasi, Derna, Tobruk. Le fonti economiche sono il petrolio, l'agricoltura (olive e datteri), l'allevamento e la pesca (tonno, spugne).

cirenàico, agg. e sm. agg. Di Cirene.
sm. 1 Abitante dell'antica Cirene o della Cirenaica. 2 Seguace della scuola filosofica cirenaica.
Scuola cirenaica
Scuola filosofica socratica, fondata da Aristippo di Cirene (IV sec. a. C.), nella quale i filosofi limitavano la conoscenza a semplici sensazioni soggettive. L'etica dei cirenaici era incentrata sulla ricerca del piacere, unico fine della vita umana.

Cirène Antica città della costa settentrionale della Cirenaica, fondata nel 640 a. C. Sede di sovrani autonomi, fu conquistata da Alessandro Magno (331 a. C.); passò sotto il controllo dei Tolomei e di Roma, durante il quale conobbe un periodo di decadenza. Sono rimasti resti dei templi di Apollo, di Zeus, di Ecate e dei Dioscuri. Tra gli scavi effettuati alle piccole e grandi terme, sono affiorati resti della Venere Anadiomene.

cirenèo, sm. 1 Abitante di Cirene. 2 Chi si addossa una fatica o una pena che toccherebbe ad altri.

Cirése, Alberto Màrio (Chieti 1921-) Antropologo e folclorista italiano. Ha contribuito in modo essenziale al rinnovo degli studi di folklore. Tra le opere: la poesia popolare (1958), Cultura egemonica e culture subalterne (1972), Oggetti, segni, musei (1977), Ragioni metriche (1989).

Ciriè Comune in provincia di Torino (18.151 ab., CAP 10073, TEL. 011). Località agricola (coltivazione di foraggi e cereali) e industriale (prodotti tessili, chimici, della gomma e meccanici). Vi si trovano la chiesa di San Martino di Liramo, in stile romanico, e il duomo del XIV sec. Gli abitanti sono detti Ciriacesi.

Cirigliàno Comune in provincia di Matera (532 ab., CAP 75010, TEL. 0835).

cirìllico, agg. (pl. m.-ci) Detto dei caratteri di scrittura di alcune lingue slave.
Alfabeto, di derivazione greca, usato da alcune popolazioni slave; divenne l'alfabeto ufficiale presso gli slavi aderenti alla chiesa ortodossa (russi, ucraini, serbi, bulgari). La denominazione risale a San Cirillo di Tessalonica.
L'alfabeto russo differisce da quello slavo, perché vi vennero apportate alcune modifiche da Pietro il Grande, che introdusse trentun caratteri.

Cirìllo di Alessàndria (370 ca.-444) Santo, vescovo e padre della chiesa di lingua greca. Nel 431 fece condannare dal concilio di Efeso il nestorianesimo.

Cirìllo di Gerusalèmme (?-387) Santo, vescovo e padre della chiesa greca. Lottò a lungo contro l'arianesimo.

Cirìllo di Tessalònica (827?-869) Santo e missionario bizantino. Evangelizzò gli slavi con l'aiuto del fratello Metodio; tradusse la Bibbia in paleoslavo e trasformò l'alfabeto glagolitico, che prese il suo nome.

Cirìllo, Doménico (Grumo Nevano 1739-Napoli 1799) Entomologo e botanico napoletano. Nel 1799 aderì alla Repubblica partenopea. Venne giustiziato al ritorno dei Borbone.

Cirìmido Comune in provincia di Como (1.844 ab., CAP 22070, TEL. 031).

Cìrio, Francésco (Nizza Monferrato 1836-Roma 1900) Fondatore dell'omonima ditta specializzata nella produzione di conserve alimentari.

ciriòla, sf. 1 Chi non tiene fede al proprio credo politico o alla parola data. 2 Forma di pane simile allo sfilatino, ma più affusolata.

CIRM Sigla di Centro Internazionale Radio Medico.

cìrmolo, sm. Legno leggero, compatto e tenere.

cirnèco, sm. Cane originario dell'Italia, noto anche come cirneco dell'Etna, presenta un mantello fulvo maculato talvolta di bianco. Caccia con grande abilità.

Cirò Comune in provincia di Crotone (5.264 ab., CAP 88071, TEL. 0962).

Cìro (600-529 a. C.) Ciro il Grande o il Vecchio, re di Persia dal 558 a. C., succedendo al padre Cambise I della dinastia achemenide. Ebbe il merito di unificare tutte le popolazioni della Persia, arrivando a creare un vasto impero. Nel 550 a. C., conquistò la Media e nel 546 a. C. sconfisse Creso e occupò la Lidia. Nel 539 a. C. conquistò anche Babilonia, liberando gli ebrei dalla schiavitù e consentendo loro il ritorno in Palestina. L'anno successivo conquistò anche le province orientali dell'Iran. Fu però, con le popolazioni sconfitte, sovrano moderato e tollerante. Venne ucciso nella guerra contro gli sciti, dai massageti, che a parere di Erodoto, ne ricevettero l'incarico dalla loro regina Tomiri. Suo successore fu il figlio Cambise II.

Cirò Marìna Località del comune di Crotone (14.000 ab., CAP 88072, TEL. 0962) nelle vicinanze di Punta Alice, sul mar Ionio. Risorse economiche sono fornite dall'agricoltura (agrumi, olio e vino), dalla pesca e dal turismo balneare. Presenti alcuni resti del tempio di Apollo.

Ciropedia Opera di storia di Senofonte (387-372 a. C.).

cirrifórme, agg. 1 Si dice di nube che ha forma di cirro. 2 Di organo che ha forma di tralcio o di viticcio.

Cirrìpedi Sottoclasse di Crostacei marini che vivono, nello stadio adulto, attaccati a un sostegno fisso o parassitando altri Crostacei. Comprendono gli ordini Lepadomorfi e Balanomorfi. Il corpo è rivestito da un carapace di pezzi calcarei e presenta sei paia di arti bifidi con funzioni prensili e respiratorie. Vivono nelle acque del Mediterraneo attaccati alle rocce per mezzo di un peduncolo.

cìrro, sm. 1 Nube piccola, bianca, filamentosa situata a grande altezza. 2 Ricciolo. 3 Tentacolo di alcuni animali, come i cirripedi. 4 Tentacolo con cui alcune piante si arrampicano ai sostegni.
 lat. cirrus.

cirrocùmulo, sm. Nube stratificata composta di piccoli fiocchi bianchi disposti in gruppi.

cirròsi, sf. Malattia che porta alla modificazione della struttura epatica (fegato) e all'incapacità di svolgere le sue funzioni principali, a causa dell'indurimento dell'organo. Le cause di tale malattia vanno ricercate nell'eccessivo uso di fumo, alcol, nell'ostruzione congenita o provocata delle vie biliari. La prevenzione è la terapia migliore; in casi gravi si ricorre al trapianto dell'organo.
 deriv. dal greco kirrhòs giallo chiaro.

cirróso, agg. Del cielo, coperto di cirri.

cirrostràto, sm. Nube stratificata costituita di cristalli di ghiaccio, simile a un velo sottile.

cirròtico, agg. (pl. m.-ci) Affetto da cirrosi.

cirse-, o cirso- Primo elemento di parole composte, dal greco kirsós, varice.

cirsoidèo, agg. Detto degli aneurismi caratterizzati dalla presenza di una rete arterovenosa largamente comunicante.

cis- 1 Primo elemento di parole composte tratto dal lat. cis, di qua da. 2 ved. "isomeria".

CIS Sigla di Comitato Internazionale degli Scambi.

Cis Comune in provincia di Trento (308 ab., CAP 38020, TEL. 0463).

CISA Sigla di Centro Italiano di Studi Aziendali.

Cìsa Valico appenninico (1.041 m) che separa l'Appennino Ligure da quello Tosco-Emiliano. Si trova tra la val di Taro (Emilia) e la Lunigiana (Toscana). Lo si attraversa con una galleria dell'autostrada Parma-La Spezia.

CISAL Sigla della Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, organizzazione sindacale fondata nel 1957.

Cisalpìna, Repùbblica Stato fondato da Napoleone nell'Italia settentrionale nel 1797, riconosciuto dall'Austria con il trattato di Campoformio. Comprendeva la Lombardia di allora con l'inclusione delle città di Brescia, Bergamo, Cremona, Verona, Rovigo, Modena, Bologna, Ferrara, Reggio Emilia e Massa Carrara. Aveva una costituzione simile a quella francese post rivoluzionaria (1795), guidata da un direttorio esecutivo di cinque membri, coadiuvato da un Gran Consiglio di due collegi. Dopo la sconfitta e la cessione alle armate austro russe nel 1799, venne ricostituita da Napoleone nel 1800 dopo la battaglia di Marengo. Divenne Repubblica italiana in seguito all'elezione di Napoleone a presidente della repubblica avvenuta a Lione.

cisalpìno, agg. Situato al di qua delle Alpi, rispetto a Roma.

CISAM Sigla di Confederazione Italiana dei Sindacati degli Artisti e dei Musicisti.

Cisàno Bergamàsco Comune in provincia di Bergamo (5.398 ab., CAP 24034, TEL. 035).

Cisàno sul Nèva Comune in provincia di Savona (1.365 ab., CAP 17035, TEL. 0182).

CISC In informatica è la sigla di Complex Instruction Set Computer (elaboratore con un insieme di istruzioni complesse). È un'architettura di calcolatori che, nella progettazione del processore, implementa direttamente istruzioni ad alto livello.
CISC
Sigla di Confederazione Internazionale dei Sindacati Cristiani.

Ciseràno Comune in provincia di Bergamo (4.392 ab., CAP 24040, TEL. 035).

CISES Sigla di Centro Italiano di Sviluppo Economico e Sociale.

Cisgiordània Regione palestinese a ovest del fiume Giordano occupata da Israele. È stata causa di continui scontri con la popolazione palestinese, a seguito dell'insediamento di coloni israeliani. Proclamato lo stato palestinese nel 1988, la Giordania ha rinunciato a ogni diritto sulla regione. Le città principali sono Gerusalemme, Gerico, Nablus, Betlemme.

Ciskei Bantuston indipendente (862.000 ab.), nella parte orientale della Repubblica Sudafricana, che si affaccia sull'oceano Indiano. Capitale Bisho. L'economia è basata sull'agricoltura (frutta) e sulla pesca. La religione è prevalentemente protestante. Altre città principali sono Sada, Mdantsane e Zwelitsha.

CISL (Confederazione Italiana Sindacati del Lavoro) Confederazione sindacale costituita nel 1950 a seguito della rottura dell'unità sindacale, avvenuta nel 1948, tra la corrente cattolica fuoriuscita dalla CGIL e la Federazione italiana del lavoro, di stampo socialdemocratico.
CISL
Organizzazione internazionale fondata a Londra dalle confederazioni sindacali nazionali dei lavoratori nel 1949. La sede è a Bruxelles.

Cislàgo Comune in provincia di Varese (7.820 ab., CAP 21040, TEL. 02).

Cisliàno Comune in provincia di Milano (3.302 ab., CAP 20080, TEL. 02).

Cismón Torrente (48 km) delle Alpi Venete. Nasce dal passo di Rolle e confluisce nel Brenta.

Cismón dél Gràppa Comune in provincia di Vicenza (1.089 ab., CAP 36020, TEL. 0424).

cismontàno, agg. Situato di qua dai monti.

CISNAL Sigla di Confederazione Italiana Sindacati Nazionali dei Lavoratori.

Cisneros, Francisco Jimènez de (Torrelaguna 1436-Roa 1517) Cardinale spagnolo. Dal 1495 fu arcivescovo di Toledo e in seguito divenne ministro di Ferdinando il Cattolico e Isabella di Castiglia. Nel 1516 e 1517 resse il trono per Carlo V che era ancora minorenne.

Cisón di Valmarìno Comune in provincia di Treviso (2.401 ab., CAP 31030, TEL. 0438).

cìspa, sf. 1 Umore viscoso prodotto dalla congiuntiva degli occhi, che si rapprende alle estremità delle palpebre. 2 Persona che ha sempre gli occhi cisposi.

cispadàno, agg. Che sta al di qua del Po, rispetto a Roma.
Repubblica cispadana
Stato costituito da Napoleone nel 1796. Comprendeva l'ex ducato di Modena e Reggio, le ex legazioni di Bologna e Ferrara e, successivamente, la Romagna, la Garfagnana, Massa e Carrara. L'anno successivo fu unto alla repubblica cisalpina.

cisposità, sf. 1 L'essere cisposo. 2 Cispa.

cispóso, agg. Pieno di cispa.

Cissè, Souleymane (1940-) Regista del Mali. Diresse Finye (1982) e Yeleen (1987).

Cissóne Comune in provincia di Cuneo (136 ab., CAP 12050, TEL. 0173).

cìsta, sf. 1 Recipiente di vimini, cuoio, metallo o legno, usato dagli antichi per contenere indumenti o per scopi religiosi. 2 Canestro, cesta.

Cistàcee Famiglia di piante erbacee o arbustacee caratteristiche della macchia mediterranea.

cistalgìa, sf. Termine medico che designa dolori riguardanti la regione ipogastrica conseguenti all'irritazione della vescica.

cistectomìa, sf. 1 Intervento chirurgico che comporta l'exeresi della vescica urinaria. 2 Asportazione chirurgica di una cisti.

cisteìna, sf. Amminoacido non essenziale contenente zolfo. Si converte reversibilmente in cistina attraverso una reazione di ossidoriduzione. Svolge un'importante funzione disintossicante nell'organismo.

Cistellaria Commedia di T. M. Plauto (ca. 205 a. C.).

cistercènse, o cisterciènse, agg. e sm. agg. Dell'ordine fondato da Roberto di Molesme.
sm. Membro dell'omonimo ordine.
 lat. mediev. Cisterciensis.
Ordine religioso, fondato nel 1098 a Citeaux, da Roberto di Molesme a seguito dell'allontanamento di una corrente rigorista dal monastero di Cluny. La figura più importante fu Bernardo di Chiaravalle che vi impresse il rigore tipico dell'ordine (Charta Charitatis approvata da Callisto II). Nel 1664 l'ordine si frantumò in molteplici correnti, la più importante delle quali fu quella dei trappisti.

cistèrna, sf. 1 Vasca in muratura per raccogliere l'acqua piovana. ~ deposito. 2 Serbatoio in cui si conservano olio, nafta, benzina e altri liquidi. carro cisterna, per il trasporto di liquidi. 3 Luogo profondo, pozzo.
 sf. tank, cistern.
 lat. cisterna, deriv. da cista.

Cistèrna d'Àsti Comune in provincia di Asti (1.206 ab., CAP 14010, TEL. 0141).

Cistèrna di Latìna Comune in provincia di Latina (31.463 ab., CAP 04012, TEL. 06). Località agricola e industriale (prodotti alimentari, del vetro, chimici, meccanici e della gomma). Fondata dai romani, prende il nome dal serbatoio di acqua fatto costruire da Nerone per rifornire Anzio. Gli abitanti sono detti Cisternesi.

Cisternìno Comune in provincia di Brindisi (11.951 ab., CAP 72014, TEL. 080). Centro agricolo (coltivazione di olivi), di origini medievali, delle Murge. Gli abitanti sono detti Cistranesi o Cisterninensi.

cìsti, o cìste, sf. Cavità tondeggiante di natura patologica, formata da una membrana piena di aria, liquido o materiale solido. È provocata da infezioni parassitarie (a carico di fegato e cervello) o da cause ormonali e funzionali. La terapia consiste nell'asportazione chirurgica.
In zoologia è lo stadio vitale di alcune specie di Protozoi i quali, in caso di difficoltà ambientali, si raggomitolano in una membrana resistente vivendo in uno stadio latente.
 sf. cyst.
 greco kystis vescica.

cisticercòide, agg. Stadio larvale di alcuni platelminti cestodi caratterizzato dallo scolice estroflessibile.

cisticercòsi, sf. Malattia parassitaria di alcuni Mammiferi provocata dalla presenza di cisticerchi nei tessuti e negli organi di questi.

cìstico, agg. (pl. m.-ci) Di cisti.

cisticotomìa, sf. Incisione del dotto cistico.

cistìdio, sm. Ifa sterile che fa parte dell'imenio del corpo fruttifero dei Funghi Basidiomiceti.

cistifèllea, sf. Organo situato sulla faccia inferiore del fegato, in cui si raccoglie la bile. È anche detta colecisti o vescichetta biliare. Riceve e arricchisce la bile, prodotta dal fegato attraverso il dotto cistico. La bile svolge la sua funzione assorbente dei grassi durante la digestione.
 sf. gall bladder.

cistìna, sf. Amminoacido solforato.

cistinùria, sf. Manifestazione patologica consistente nell'eliminazione di amminoacidi, tramite le urine.

cistìte, sf. Infiammazione della vescica dovuta ad agenti batterici, chimici o fisici. La fase acuta dell'infezione è contraddistinta da un anormale aumento della frequenza di minzione, da dolori al basso ventre e da malessere generale. La cistite può essere curata mediante una terapia a base di antibiotici e antidolorifici, accompagnata da un periodo di riposo assoluto e da un'abbondante ingestione di liquidi. La cistite acuta può trasformarsi, se non curata adeguatamente, in cistite cronica, che può essere a sua volta causa di gravi danni fisici alla vescica.

cisto- Primo elemento di parole composte tratto dal greco kýstis, vescica.

cìsto, sm. Tipo di arbusti sempreverdi, appartenenti alla famiglia delle Cistacee, diffusi nelle regioni mediterranee.

cistocàrpo, sm. Corpo fruttifero caratteristico delle Alghe rosse.

cistòforo, sm. Moneta d'argento pregiata dell'Asia Minore, che porta la cista.

cistografìa, sf. Radiografia della vescica. ~ cistoradiografia.

cistòidi, sm. Classe di echinodermi fossili.

cistòlito, sm. Grosso ispessimento a grappolo fortemente incrostato di carbonato di calcio.

cistòma, sm. Neoformazione benigna di notevole volume che provoca dolore e compressione degli organi circostanti.

cistopielìte, sf. Infiammazione del bacinetto renale e della vescica.

cistoplàstica, sf. Intervento chirurgico per modificare la forma della vescica.

cistoscopìa, sf. Osservazione a mezzo di strumento a fibre ottiche dell'interno della vescica. L'introduzione dello strumento avviene per via uretrale. È anche possibile l'uso sotto controllo visivo di strumenti chirurgici per biopsia, litotripsia ecc.

cistoscòpio, sm. Strumento che serve per visionare l'interno della vescica.

cistotomìa, sf. Intervento chirurgico che comporta l'incisione della vescica.

cistróne, sm. Segmento di DNA che codifica l'informazione per una catena polipeptidica che può essere funzionale oppure no.

CIT Sigla di Compagnia Italiana Turismo.

Cita Città (366.000 ab.) della Russia, nella Siberia meridionale.

citàbile, agg. Che si può citare.

Citànna, Giusèppe (Limbadi, Catanzaro 1890-Trieste 1978) Critico letterario italiano. Ha studiato Foscolo e la storia della poesia italiana da Parini a Carducci.

citànte, agg., sm. e sf. Che o chi cita in tribunale.

cìtara, sf. Variante letteraria e poetica di cetra.

citàre, v. tr. 1 Convocare qualcuno, come accusato o come testimone, davanti a un magistrato. ~ querelare. 2 Riportare in un testo o in un discorso, brani o parole altrui. ~ riferire. 3 Nominare come modello. ~ fare riferimento a.
 v. tr. 1 to cite. 2 (dir.) to summon. 3 (citazione) to quote.
~ menzionare.
 lat. citare incitare.

citarèdo, sm. Cantore che accompagnava il suo canto col suono della cetra.

citarìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi suona la cetra.

citarìstica, sf. Nell'Antica Grecia, genere musicale per sola citara. L'arte di suonare tale strumento.

citarodìa, sf. Nell'Antica Grecia, canto vocale accompagnato da una o più citare.

Citàti, Piètro (Firenze 1930-) Scrittore e saggista. Tra le opere Il tè del cappellaio matto (1972), Tolstoj (1974), Kafka (1987), Storia prima felice, poi dolentissima e funesta (1989) e La colomba pugnalata (1995).

citazióne, sf. 1 Il citare in giudizio. ~ ingiunzione. 2 Riferimento in un testo di brani o parole altrui. ~ richiamo. fece un discorso in cui abbondavano le citazioni. 3 Elogio a un personaggio illustre. ~ lode, menzione.
 sf. 1 quotation. 2 (dir.) summons. 3 (elogio) mention.
 lat. citatio,-onis.

citazionìsmo, sm. 1 Tendenza degli anni Ottanta a ripetersi e ripetere ad altri, mancanza di originalità. 2 Nell'arte, il neobarocco.

citèllo, sm. Genere e nome volgare di un mammifero roditore; ved. "scoiattolo".

Citera Nome italiano (anche Cerigo) di Kythera. Si trova all'estremità meridionale del Peloponneso, tra il mar Ionio e il mar Egeo. È un'isola brulla e spoglia, caratterizzata da un altopiano centrale, da cui si elevano monti più alti nella parte sudoccidentale e da cui si scende al mare in pendii scoscesi o in terrazze a gradoni, fino a spiaggette prevalentemente rocciose. L'isola ha un'estensione di 256 km2 e conta circa 3.300 abitanti, ma la popolazione è stata sensibilmente ridotta dal fenomeno dell'emigrazione. L'agricoltura non è favorita dalla natura del territorio e la principale attività dell'isola resta la pesca, mentre il turismo è soltanto avviato. Kithera è il capoluogo dell'isola; sorge in posizione spettacolare sulla baia di Kapsali e conserva diverse tracce della dominazione veneziana, quali le mura, i palazzi e la fortezza che la sovrasta. Anticamente Citera era dedicata al culto di Astarte, una dea fenicia, e successivamente di Afrodite, la dea greca della bellezza che secondo la mitologia nacque dalla spume delle acque dell'isola. Per la sua posizione fu sempre considerata di importanza strategica e passò sotto varie dominazioni, condividendo le vicende storiche delle isole Ionie. I veneziani le attribuirono il nome di Cerigo, che conserva tuttora. Appartiene alla Grecia dal 1864.

citerióre, agg. Che è situato dalla parte più vicina rispetto ad altra parte più lontana.

Citèrna Comune in provincia di Perugia (2.900 ab., CAP 06010, TEL. 075).

cìtiso, sm. Genere di piante arbustacee o arboree appartenenti alla famiglia delle Papilionacee. Si trova in Europa centromeridionale, Asia occidentale e Africa settentrionale.

Citlaltépetl Vulcano inattivo e vetta (5.700 m) più elevata del Messico, nella Sierra Madre Orientale.

cito- Primo elemento di parole composte, in cui significa cellula, tratto dal greco k'ytos cavità.

citoarchitettònica, sf. Sinonimo di citotettonica.

citodiagnòstica, sf. Esame degli elementi cellulari utilizzato per la diagnosi di processi neoplastici.

citodièresi, sf. Divisione del citoplasma in due parti che ha luogo alla fine di ogni ciclo mitotico.

citofagìa, sf. Azione fagocitaria su cellule o parti di cellule.

citofonàre, v. intr. Comunicare per citofono con qualcuno.

citofònico, agg. (pl. m.-ci) Di citofono.

citofonièra, sf. Impianto di citofoni.

citòfono, sm. Apparecchio telefonico interno che consente la comunicazione tra le parti interne ed esterne di un edificio.
 sm. 1 entry phone, house-phone. 2 (ufficio) intercom.

citogenètica, sf. Termine che designa la disciplina medica che si occupa dello studio del patrimonio genetico cellulare e delle sue alterazioni.

citolìsi, sf. Dissoluzione degli elementi cellulari sotto l'influenza della lisina, agente fisico.

citolìtico, agg. Detto di tutte le sostanze, particolarmente sieri, in grado di provocare la citolisi.

citologìa, sf. Branca della biologia che studia la struttura e la funzione della cellula. In passato tale studio avveniva tramite microscopio ottico su cellule morte, opportunamente trattate con coloranti ad alto contrasto; oggi si avvale, oltre che degli studi sulla struttura molecolare e ultramolecolare della cellula, anche del microscopio elettronico, dei raggi x e dell'ultracentrifugazione. L'uso dei moderni microscopi elettronici a contrasto di fase, in particolare, permettendo l'osservazione di cellule vive senza alcun trattamento preventivo, ha consentito di studiare i processi di suddivisione di cellule anomale come, per esempio, quelle cancerose. La moderna medicina riserva ormai un ruolo di notevole importanza alla citologia, soprattutto per ottenere diagnosi precoci di patologie a carico del sangue e di tutte quelle malattie che provocano mutamenti a livello cellulare.

citològico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo alla citologia. 2 Relativo alla cellula.

citomegalìa, sf. Abnorme ingrandimento della cellula.

citomegàlico, agg. Riferito alla citomegalia.

citometrìa, sf. Misurazione e conteggio delle cellule.

citopatologìa, sf. Disciplina che si occupa delle diverse patologie della cellula.

citopìge, sm. Apertura che mette in comunicazione l'apparato digerente di alcuni Protozoi con l'esterno.

citoplàsma, sm. Sostanza proteica della cellula racchiusa all'interno della membrana plasmatica. Rappresenta l'unico compartimento presente nelle cellule procariote (batteri), mentre in quelle eucariote costituisce il volume più esteso, al centro del quale si trova immerso il nucleo. È di consistenza semifluida, a causa dell'acqua, degli ioni e delle macromolecole contenuti nella sostanza fondamentale (ialoplasma). Al suo interno si trovano il reticolo endoplasmatico, formato da numerose vescicole, i centrioli, che hanno un ruolo fondamentale nel processo di separazione dei cromosomi, i mitocondri, che operano la cosiddetta respirazione cellulare, consumando ossigeno e producendo anidride carbonica, i ribosomi, che provvedono a sintetizzare le proteine, l'apparato del Golgi, che svolge funzioni di conservazione delle riserve e di trasporto delle sostanze proteiche dai ribosomi verso l'esterno della cellula stessa, i vacuoli e i lisosomi, che contengono sostanze di secrezione ed enzimi.

citoplasmàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al citoplasma.

citoscopìa, sf. Esame morfologico degli elementi cellulari che si trovano in un liquido o in una secrezione organica. Detta anche citometria. Consiste nel conteggio degli elementi che figurano in un liquido organico (liquido cefalorachidiano, sangue). Viene eseguito al microscopio, opportunamente tarato, con vetrini a reticolo.

citosìna, sf. 4-ammino-2cheto-1,2diidropirimidina, costituente degli acidi nucleici.

citostàtico, agg. e sm. Detto di sostanze o agenti fisici in grado di determinare un arresto delle divisioni cellulari, specialmente delle divisioni anormali che si verificano in seno ai tumori.

citostòma, sf. Area limitata, nella quale avviene la presa delle particelle alimentari, sulla superficie esterna dei Protozoi ciliati.

citotettònica, o citoarchitettònica, sf. Studio della struttura della corteccia celebrale, basato sulla composizione cellulare degli strati su cui è formata.

citotòssico, agg. (pl. m.-ci) Sostanza in grado di distruggere determinate cellule estranee.

citozòico, agg. (pl. m.-ci) Riferito a microrganismi parassiti entro le cellule dell'ospite.

Citrangada Dramma di R. Tagore (1892).

citràto, sm. Sale o estere dell'acido citrico.

cìtrico, agg. Denominazione del composto ottenuto dalla spremitura di alcuni agrumi.
Acido citrico
Acido tricarbossilico solido (C6H8O7), abbondante in molti frutti dai quali si estrae (agrumi). Si può ricavare anche dalla fermentazione citrica di liquidi carichi di zucchero. Entra in gioco in un meccanismo biochimico importante per la vita, ossia il ciclo metabolico detto di Krebs. È impiegato nella preparazione di bevande, tinture, nella stampa di tessuti e nell'industria farmaceutica.

citrìna, sf. Sinonimo di vitamina P.

citrìno, agg. e sm. agg. Del colore o del sapore del cedro.
sm. 1 Il colore del cedro. 2 Varietà di quarzo usata per ornamento.

Citroën, André (Parigi 1878-1935) Fondatore nel 1918 dell'omonima casa automobilistica francese.

citromicèti, sm. Funghi del genere Penicillium che, posti in una soluzione di glucosio, lo trasformano in acido citrico.

citronèlla, sf. Nome di una graminacea originaria dell'India, Cymbopogon nardus, dalla quale si ottiene un olio essenziale utilizzato in profumeria.

citrullàggine, sf. 1 L'essere citrullo. 2 Atto o detto da citrullo.

citrullìna, sf. Amminoacido presente nella caseina.

citrùllo, agg. e sm. Si dice di persona sciocco che agisce senza riflettere. ~ babbeo, grullo. <> sveglio, perspicace.

città, sf. 1 Centro di vita sociale ricco di abitanti e capace di fornire numerosi servizi politici, sociali, economici e simili. <> paese, campagna. 2 Parte, quartiere della città. 3 Gli abitanti della città. ~ popolazione. 4 Convivenza civile, collettività. ~ comunità.
 sf. 1 town. 2 (grande, importante) city.
 lat. civitas,-atis.
Città aperta
Città smilitarizzata, senza difesa armata che, secondo la Convenzione dell'Aia (1907), se dichiarata aperta dallo stato belligerante in cui si trova, non può essere bombardata. Durante la seconda guerra mondiale furono dichiarate città aperte Parigi (1940), Roma (1943), Bruxelles, Belgrado, Manila.
Città giardino
Modello urbanistico propugnato dall'inglese E. Howard, secondo cui la metropoli andava organizzata decentrando industrie, servizi, residenza. La forma ideale della città giardino è a cerchi concentrici (residenza, verde, industrie, agricoltura), per una popolazione di 32.000 ab. su una superficie di 6.000 acri. Le idee di Howard ebbero seguito e portarono alla costruzione di Welwyn (1919) e di Letchworth (1933).

Città dei ragazzi, La Film drammatico, americano (1938). Regia di Norman Taurog. Interpreti: Spencer Tracy, Mickey Rooney, Henry Hull. Titolo originale: Boys Town

Città dél Càpo (780.000 ab., con i sobborghi 1.900.000 ab.) Capitale legislativa della Repubblica sudafricana e capoluogo della regione del capo Occidentale, si affaccia sull'oceano Atlantico nei pressi del capo di Buona Speranza. Importante è il porto artificiale tra i più attivi dello stato e centro di smercio di prodotti minerari (diamanti e oro) e agrumi. Sono presenti inoltre industrie cantieristiche, meccaniche, chimiche, alimentari, della gomma e petrolchimiche. È anche una rinomata località turistica (balneazione). La sua fondazione a opera di Jan van Riebeeck, risale all'epoca della dominazione olandese (i boeri, 1652), quando veniva impiegata come porto alla volta delle Indie. Nel 1795, passò agli inglesi e successivamente tornò per un breve periodo agli olandesi. Nel 1806 passò all'impero britannico divenendo nel 1814 la capitale della colonia britannica del Capo. Dal 1910 al 1961 fu la capitale dell'Unione sudafricana e successivamente la capitale dell'odierna Repubblica sudafricana. Vi si trovano il South African Museum del 1825, la collezione di dipinti olandesi del XVII sec. Michaelis, la South African National Gallery del 1871 ed edifici in stile olandese.

Città dél Mèssico (8.237.000 ab., con i sobborghi 18.748.000) Capitale messicana e del Districto Federal. È situata sul grande altipiano centrale, dominata dal monte Popocatépetl e circondata dalla Sierra de Guadalupe; si trova a più di 2.000 m di quota. Città più importante del Messico, è il centro universitario più famoso del Centro America, centro commerciale amministrativo e industriale (cotone, fabbriche di sigari). Numerose sono le raffinerie di petrolio (oleodotto di Veracruz). Il centro della città sorge sui resti dell'antica Tenochtitl´n, fondata dagli aztechi nel XIV sec. (1325). Sono stati recuperati resti di un antico tempio azteco a pianta circolare e altri reperti protetti dal Museo Nacional de Antropología. Fu conquistata da Cortes nel 1521 e divenne la capitale della colonia e del Messico indipendente, conservando una posizione preminente nelle vicende storiche contemporanee. Resti dell'epoca coloniale sono la cattedrale e gli edifici civili dello Zócolo e dei sobborghi di San Angel. La piazza delle Tre Culture è il luogo ove meglio si può rintracciare tutta la tradizione artistica del Paese, dalla cultura preispanica (centro cerimoniale azteco di Tlatelolco), ispanica (chiesa di Santiago Tlatelolco) e messicana moderna (complessi di Nonoalco).

Città del sole, La Opera di filosofia di T. Campanella (1602).

Città della colomba, La Opera di poesia di N. Alterman (1957).

Città della gioia, La Romanzo di D. Lapierre (1985).

Città délla Piève Comune in provincia di Perugia (6.655 ab., CAP 06062, TEL. 0578).

Città delle donne, La Film commedia, italiano (1980). Regia di Federico Fellini. Interpreti: Marcello Mastroianni, Ettore Manni, Anna Prucnal.

Città di Castèllo Comune in provincia di Perugia (37.455 ab., CAP 06012, TEL. 075). Centro agricolo e industriale (prodotti della ceramica, del tabacco, tessili e industrie tipografiche) e turistico della val Tiberina. Vi si trovano il duomo, in stile romanico, le chiese di San Domenico e di San Francesco e il palazzo del Comune. Gli abitanti sono detti Tifernati o Castellani.

Città di Dio, La ved. "De civitate Dei"

Città disabitata, La Opera di poesia di E. Cardenal (1946).

Città dolente Film storico, taiwanese (1989). Regia di Hou Hsiao-Hsien. Interpreti: Tony Leung, Hsin Shu-fen, Chen Sown-yung. Titolo originale: Beiqing chengshi

Città e i cani, La Romanzo di M. Vargas Llosa (1962).

Città è salva, La Film giallo, americano (1950). Regia di Bretaigne Windust. Interpreti: Humphrey Bogart, Zero Mostel, Everett Sloane. Titolo originale: The Enforcer

Città indomita, La Romanzo di K. Brandys (1946).

Città morta Tragedia di G. D'Annunzio (1899).

Città nuda, La Film poliziesco, americano (1948). Regia di Jules Dassin. Interpreti: Barry Fitzgerald, Howard Duff, Dorothy Hart. Titolo originale: Naked City

Città proibita Zona di Pechino riservata alla corte imperiale, costruita secondo le regole geomantiche tradizionali dal regno di Yung-lo (1403-1424). Attualmente è un museo.

Città radiosa, La Opera di architettura di Le Corbusier (1935).

Città Sant'Àngelo Comune in provincia di Pescara (10.164 ab., CAP 65013, TEL. 085). Centro agricolo e industriale (prodotti alimentari). Vi si trovano la chiesa di San Francesco e la collegiata di San Michele, risalente al XIV sec. Gli abitanti sono detti Civitasantangelesi o Angolani.

Città spietata, La Film drammatico, americano/tedesco (1961). Regia di Gottfried Reinhardt. Interpreti: Kirk Douglas, Christine Kaufmann, E. G. Marshall. Titolo originale: Town Without Pity

cittadèlla, sf. Fortezza per la difesa di una città. ~ roccaforte.

Cittadèlla Comune in provincia di Padova (18.061 ab., CAP 35013, TEL. 049). Centro agricolo (coltivazione di frutta in genere) e industriale (prodotti del legno, tessili e meccanici). Vi si trovano mura con torri, costruite tra il XIII e il XIV sec. Gli abitanti sono detti Cittadellesi.

Cittadella, La Romanzo di A. J. Cronin (1937).
Cittadella, La
Film drammatico, britannico (1938). Regia di King Vidor. Interpreti: Robert Donat, Rosalind Russell, Ralph Richardson. Titolo originale: The Citadel

cittadinànza, sf. 1 L'insieme degli abitanti di una città. 2 Certificazione dell'appartenenza del singolo allo stato.
 sf. citizens, citizenship.
 deriv. da cittadino.
Appartenenza giuridica di un soggetto a uno stato, con l'acquisizione di diritti e doveri fissati dallo stesso ordinamento statale e comuni a tutti gli altri cittadini. La si ottiene per nascita, per matrimonio (trascorso un certo lasso di tempo, tre anni) per concessione dalla legge italiana a stranieri che la richiedono o che siano nati in Italia o attribuzione del presidente della repubblica a chi ha fornito servigi al paese. La cittadinanza italiana viene mantenuta anche se si possiede o si acquista quella straniera.

cittadinésco, agg. Proprio degli abitanti di città, da cittadino o città.

cittadìno, agg. e sm. agg. Di città, dei cittadini. ~ civico. <> campagnolo, rurale. le usanze cittadine sono diverse da quelle di campagna.
sm. 1 Abitante di una città. ~ urbano. <> extraurbano. 2 Concittadino, abitante della medesima città. 3 Chi ha la cittadinanza di uno stato. cittadino del mondo, cosmopolita. 4 Al tempo dei comuni, chi apparteneva all'ordine intermedio tra il popolo e la nobiltà; al tempo della rivoluzione francese, titolo dato ai poveri e ai ricchi per indicare eguaglianza sociale.
 agg. town, city. sm. 1 (abitante di uno stato) citizen. 2 (abitante di città) city dweller, townsman.
 deriv. da cittade città.

Cittaducàle Comune in provincia di Rieti (6.434 ab., CAP 02015, TEL. 0746).

Cittanòva Comune in provincia di Reggio Calabria (10.540 ab., CAP 89022, TEL. 0966). Centro agricolo (coltivazioni di agrumi, viti e olivi). Gli abitanti sono detti Cittanovesi.

Cittareàle Comune in provincia di Rieti (552 ab., CAP 02010, TEL. 0746).

Cittìglio Comune in provincia di Varese (3.564 ab., CAP 21033, TEL. 0332).

cìtto, agg. e sm. Ragazzo, fanciullo.

city, sf. invar. 1 Centro abitato con funzioni urbane. 2 Quartiere di una grande città in cui sono concentrate le primarie istituzioni finanziarie.

city car, loc. sost. f. invar. Automobile di piccole dimensioni e con consumi molto contenuti progettata per essere usata soprattutto in città.

Ciu En Lai ved. Chou En-lai

ciucàggine, sf. Asineria.

ciùcca, sf. Sbornia.

ciucciàre, v. tr. e v. intr. Succhiare detto specialmente dai bambini.

ciùccio, o ciucciòtto, sm. Tettarella di gomma per poppanti. ~ succhiotto.

ciuchésco, agg. (pl. m.-chi) Da ciuco.

ciùco, sm. (pl.-chi) Persona ignorante, poco intelligente o sgarbato. ~ somaro, testone.
 sm. ass.

ciudad, sf. invar. Un tempo, nome dato alle città principali in Spagna.

Ciudad Bolívar Città (225.000 ab.) del Venezuela, sul fiume Orinoco, capitale dello stato di Bolívar.

Ciudad de La Habana Provincia (2.059.000 ab.) di Cuba, capoluogo L'Avana.

Ciudad Guayana Città (453.000 ab.) del Venezuela, nello stato di Bolívar, sul fiume Orinoco.

Ciudad Ju´rez Città (798.000 ab.) del Messico, nello stato di Chihuahua, sulle rive del fiume Rio Bravo, al confine con gli USA. Grande mercato agricolo, ha nelle industrie tessili e alimentari le principali risorse economiche. Sede di un porto e località turistica. Fu fondata verso la fine del XVII sec. ed, essendo stata rifugio di Benito Ju´rez (impegnato nella lotta contro i francesi), nel 1888 cambiò il vecchio nome El Paso del Norte in quello odierno.

Ciudad Madero Città (160.000 ab.) in Messico, nello stato di Tamaulipas.

Ciudad Obregón Città (311.000 ab.) in Messico, nello stato di Sonora.

Ciudad Real Provincia (475.000 ab.) della Spagna, nella valle della Guadiana.
Ciudad Real
Città (58.000 ab.) della Spagna, nella Castiglia-La-Mancha, capoluogo della provincia omonima.

Ciudad Victoria Città (195.000 ab.) del Messico, capitale dello stato di Tamaulipas.

Ciudi Lago (3.550 km2) al confine tra Russia ed Estonia.

ciùffo, sm. 1 Grossa ciocca di capelli sulla fronte. ~ riccio, boccolo. 2 Gruppo di crini, peli o piume sul capo di un animale.
 sm. 1 (ciocca di capelli sulla fronte) forelock. 2 (di capelli) quiff. 3 (di crini, peli o piume) tuft.

ciuffolòtto, sm. Uccello (Pyrrhula pyrrhula) della famiglia dei Fringillidi e dell'ordine dei Passeriformi. Di colore rosso e nero il maschio, rosa e nero la femmina, è diffuso in Europa, Asia e Africa. Vive nelle zone ricche di alberi.

Ciukci Circondario autonomo (113.000 ab.) della Russia, capoluogo Anadyr.
Ciukci
Provincia (51.000 ab.) della Russia, tra il mar Glaciale e il golfo dell'Anadyr.

ciurlàre, v. intr. Sbandare. ~ vacillare.

ciùrma, sf. 1 Anticamente, insieme degli schiavi e dei forzati che, nelle galere, stavano ai remi; oggi usato per definire l'equipaggio di basso livello. ~ ciurmaglia. 2 Moltitudine di gente spregevole. ~ feccia.
 sf. crew.

ciurmàglia, sm. Gruppo di persone sgradevoli.

ciurmare, v. tr. Ingannare, truffare, raggirare.

ciurmatóre, sm. (f.-trìce) 1 Impostore, imbroglione. ~ ciarlatano. 2 Chi opera incantesimi.

ciurmerìa, sf. Il ciurmare, raggiro, imbroglio.

Ciuvasci Repubblica autonoma (1.359.000 ab.) della Russia, capoluogo Ceboksary.

civàda, sf. Vela quadra che i grandi velieri, fino all'inizio del XVIII sec., portavano a prora, fuoribordo.

civàia, sf. Dal lat. cibaria, cibarie. Legumi secchi commestibili.

Civàte Comune in provincia di Lecco (3.664 ab., CAP 22040, TEL. 0341).

Civénna Comune in provincia di Como (675 ab., CAP 22030, TEL. 031).

Civèrchio, Vincènzo (Crema 1470 ca.-1544) Pittore e scultore. Attivo nelle città di Brescia e di Crema. Tra le opere, San Pantaleone (scultura lignea conservata nel Duomo di Crema).

Civétta Vetta (3.220 m) tra le più elevate delle Dolomiti.

civétta, sf. 1 Uccello rapace. 2 Donna vanitosa che vuole attrarre l'attenzione degli uomini. ~ smorfiosa. 3 Manifesto di formato ridotto che le edicole espongono per attirare l'attenzione su articoli e notizie di un giornale.
 sf. 1 owl. 2 (fig.) flirt, coquette.
Uccello rapace notturno, della famiglia degli Strigidi, diffuso in tutt'Europa. Ha grandi occhi gialli, becco corto, piumaggio grigio scuro; è lungo circa 20 cm ed emette un grido monotono e lugubre. Nidifica nelle rovine e nel cavo degli alberi; di notte caccia piccoli roditori, bisce e insetti nocivi, rendendosi così utile all'agricoltura. È protetto dalla legge.
Civetta delle nevi
Rapace notturno dalle penne candide striate di bruno, è proprio delle regioni nordiche.

civettàre, v. intr. 1 Cacciare con la civetta. 2 Far la civetta, lasciarsi corteggiare volentieri, detto di donna. ~ provocare, flirtare.

civetterìa, sf. L'abitudine del civettare. ~ frivolezza.
 deriv. da civetta.

civettóne, sm. Uomo, in genere non più giovane, che fa il lezioso con le donne.

civettuòlo, agg. 1 Che rivela civetteria. ~ lezioso. <> sobrio. 2 Che attrae per una certa appariscenza e novità.

Civézza Comune in provincia di Imperia (462 ab., CAP 18017, TEL. 0183).

Civezzàno Comune in provincia di Trento (2.794 ab., CAP 38045, TEL. 0461).

Civiàsco Comune in provincia di Vercelli (236 ab., CAP 13010, TEL. 0163).

civicaménte, avv. Sotto l'aspetto civico.

cìvico, agg. (pl. m.-ci) 1 Proprio del cittadino in quanto appartenente a un stato. ~ civile. 2 Della città, comunale, municipale. guardia civica, vigile urbano.
 agg. 1 civic. 2 (museo) town, municipal.
 lat. civicus, deriv. da civis cittadino.

Cividàle dél Friùli Comune in provincia di Udine (11.215 ab., CAP 33043, TEL. 0432). Centro agricolo (coltivazione di frutta e viti), industriale (prodotti alimentari, del legno e meccanici) e turistico (arte). Fondata dai romani, che la chiamarono Forum Julii, venne poi conquistata dai longobardi nel 568, con a capo il re Alboino che ne fece la capitale del suo ducato, e passò infine sotto Venezia. Vi si trovano la chiesa di San Francesco, del XIII sec., il duomo del XV sec., il Museo Archeologico Nazionale, il palazzo Pretorio, del XVI sec., e il palazzo del Comune, costruito tra il XIV e il XVI sec. Gli abitanti sono detti Cividalesi.

Cividàte al Piàno Comune in provincia di Bergamo (4.741 ab., CAP 24050, TEL. 0363).

Cividàte Camùno Comune in provincia di Brescia (2.576 ab., CAP 25040, TEL. 0364).

civìle, agg. e sm. agg. 1 Pertinente al cittadino. ~ civico. 2 In contrapposizione a ecclesiastico. matrimonio civile. 3 Che ha raggiunto un elevato grado di sviluppo sociale, politico, economico e simili; civilizzato. ~ evoluto. <> selvaggio. non sono ancora un popolo civile. 4 Che ha modi educati, cortesi. ~ perbene. <> maleducato. : :on era in grado di sostenere una discussione in modo civile. 5 Di guerra, interno, tra cittadini. ~ fratricida. guerra civile
sm. Privato cittadino. ~ borghese.
 agg. 1 civil. 2 (non militare) civilian. sm. civilian.
 lat. civilis, deriv. da civis cittadino.

civilìsta, sm. (pl.-i) Studioso del diritto civile.

civilìstico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda il diritto civile.

civilizzàre, v. v. tr. Rendere civile, portare e diffondere la civiltà. ~ incivilire. <> imbarbarire.
v. rifl. Assumere aspetto meno rozzo. ~ dirozzarsi.
 v. tr. to civilize.
 franc. civiliser.

civilizzàto, agg. Reso civile, incivilito. ~ civile, progredito. <> barbaro, arretrato.

civilizzatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi riduce a civiltà.

civilizzazióne, sf. 1 Incivilimento. 2 Civiltà.
 sf. civilization.
 franc. civilisation.

civilménte, avv. 1 In maniera conforme alla civiltà. ~ educatamente. <> villanamente. 2 Secondo le norme del diritto civile. 3 Come privato, come semplice cittadino.

civiltà, sf. 1 Complesso delle strutture economiche, sociali, politiche, economiche che caratterizzano una società. ~ civilizzazione. la civiltà preistorica. 2 Progresso. ~ modernità. <> arretratezza. 3 Gentilezza, buona educazione. ~ creanza. <> rozzezza. fu accolto con grande civiltà.
 sf. 1 civilization. 2 (gentilezza) civility.
 lat. civilitas,-atis, deriv. da civilis civile.

Civiltà Romanzo di G. Duhamel (1918).

Civiltà del rinascimento in Italia, La Opera di storia di J. Burckhardt (1860).

Civiltà e imperi nel Mediterraneo nell'età di Filippo II Opera di storia di F. Braudel (1949).

Civiltà materiale e capitalismo Opera di storia di F. Braudel (1967).

Civis Romanus sum, loc. avv. Locuzione latina che significa "sono cittadino romano". Formula mediante la quale i Romani ricordavano le loro prerogative di cittadini.

civìsmo, sm. Insieme delle virtù proprie di un buon cittadino.

Cìvita Comune in provincia di Cosenza (1.291 ab., CAP 87010, TEL. 0981).

Cìvita Castellàna Comune in provincia di Viterbo (15.454 ab., CAP 01033, TEL. 0761). Centro agricolo (coltivazione della vite) e industriale (prodotti del tabacco, della ceramica, meccanici e chimici, estrazione di tufo). Fondata dai falisci con il nome di Falerii Veteres nel IX sec. a. C. Vi si trovano resti romani, la Rocca, del XVI sec., e il duomo in stile romanico, del XII sec. Gli abitanti sono detti Civitonici.

Cìvita d'Àntino Comune in provincia di L'Aquila (1.065 ab., CAP 67050, TEL. 0863).

Civitacampomaràno Comune in provincia di Campobasso (836 ab., CAP 86030, TEL. 0874).

Civitaluparèlla Comune in provincia di Chieti (472 ab., CAP 66040, TEL. 0872).

Civitanòva dél Sànnio Comune in provincia di Isernia (1.015 ab., CAP 86094, TEL. 0865).

Civitanòva Màrche Comune in provincia di Macerata (37.260 ab., CAP 62012, TEL. 0733). Centro industriale (prodotti meccanici, calzaturifici, cantieri) e turistico (balneazione), costituito da Portocivitanova sulla costa adriatica e Civitanova Alta nella parte collinare. Di origini medievali, vi si trovano mura risalenti al XV sec. ed edifici in stile gotico e rinascimentale. Gli abitanti sono detti Civitanovesi.

Civitaquàna Comune in provincia di Pescara (1.377 ab., CAP 65010, TEL. 085).

civitas, sf. invar. Insieme dei cittadini e sede del loro governo.

Civitavècchia Comune del Lazio (51.000 ab., CAP 00053, TEL. 0766) sulla costa tirrenica. Centro industriale (alimentari, metallurgia, chimica) e porto fondamentale per i collegamenti con la Sardegna e per la pesca. Fra i monumenti il forte, opera di San Gallo il Giovane, su disegno del Bramante e l'arsenale del Bernini.

Civitèlla Alfedèna Comune in provincia di L'Aquila (299 ab., CAP 67030, TEL. 0864).

Civitèlla Casanòva Comune in provincia di Pescara (2.156 ab., CAP 65010, TEL. 085).

Civitèlla d'Agliàno Comune in provincia di Viterbo (1.765 ab., CAP 01020, TEL. 0761).

Civitèlla dél Trónto Comune in provincia di Teramo (5.421 ab., CAP 64010, TEL. 0861).

Civitèlla di Romàgna Comune in provincia di Forlì (3.778 ab., CAP 47012, TEL. 0543).

Civitèlla in Val di Chiàna Comune in provincia di Arezzo (7.649 ab., CAP 52040, TEL. 0575).

Civitèlla Messèr Raimóndo Comune in provincia di Chieti (1.111 ab., CAP 66010, TEL. 0872).

Civitèlla Pagànico Comune in provincia di Grosseto (3.090 ab., CAP 58045, TEL. 0564).

Civitèlla Rovéto Comune in provincia di L'Aquila (3.260 ab., CAP 67054, TEL. 0863).

Civitèlla San Pàolo Comune in provincia di Roma (1.383 ab., CAP 00060, TEL. 0765). Centro agricolo (uva, olive, cereali) e dell'allevamento (bovini, ovini).

Cìvo Comune in provincia di Sondrio (1.011 ab., CAP 23010, TEL. 0342).

Cixerri, Rio Fiume della Sardegna. Nasce dal Monte sa Fossatéulla e sfocia nello Stagno di Cagliari.

Cixous, Hélène (Orano, Algeria 1937-) Scrittrice di lingua francese. Nata da genitori ebrei (madre di origine tedesca e padre nordafricano) studiò ad Algeri. Il suo debutto letterario avvenne con le sette novelle della raccolta Prénom de Dieu (Il nome di Dio, 1967). Convinta sostenitrice di una teologia negativa e femminista rigorosa, espresse in maniera forte il dramma della donna in rivolta contro le imposizioni della famiglia e alla ricerca della propria identità e della propria liberazione. Questi concetti si ritrovano in opere come: Dedans (Dentro, 1969), Illa (1980), Manne (1988). Le stesse idee hanno ispirato anche le sue opere teatrali come: La prise de l'école Madhubai (La presa della scuola Madhubai, 1983) e L'indiade (1987). Oltre alle raccolte poetiche come Un vrai jardin (Un vero giardino, 1971) e Souffles (Respiri, 1975), ha pubblicato saggi, in collaborazione con Catherine B. Clément, tra i quali La jeune née (1975).

Cl Simbolo chimico del cloro.
cl
Sigla di centilitro.
CL
Sigla di Comunione e Liberazione.

clàcson, sm. invar. Negli autoveicoli, avvisatore acustico. ~ tromba.
 sm. invar. horn.

clactoniàno, agg. e sm. Detto dell'industria preistorica del paleolitico inferiore.

Cladòceri Ordine di Crostacei branchiopodi.

cladòdio, o cladofìllo, sm. Porzione appiattita, somigliante a una foglia, di fusto o di picciolo.

cladònia, sf. Generi di licheni appartenenti alla famiglia delle Cladoniacee, a tallo foglioso o squamoso.

cladophora, sf. Genere di Alghe Cloroficee Sifonocladali pluricellulari, appartenenti alla famiglia delle Cladoforacee.

Claìno con Òsteno Comune in provincia di Como (610 ab., CAP 22010, TEL. 0344).

Clair, René (Parigi 1898-Neuilly-sur-Seine 1981) Nome d'arte del regista cinematografico francese René Chomette. Rappresentante dell'avanguardia degli anni '20, è stato autore di commedie caratterizzate da una mescolanza di toni ironici e lirici. Tra le sue opere più importanti, Parigi che dorme, Entr'acte, Un cappello di paglia di Firenze, Sotto i tetti di Parigi, Il Milione, A me la libertà, Il silenzio è d'oro, Grandi manovre, Il quartiere dei lillà.

Clairaut, Alexis-Claude (Parigi 1713-1767) Matematico francese. Si occupò di problemi di meccanica celeste e calcolò tra l'altro il perielio della cometa di Halley.

clamidàto, agg. 1 Vestito di clamide. 2 Fornito di perianzio o clamide.

clàmide, sf. 1 Corto mantello fermato con una fibbia su una spalla o sul petto, usato da Greci e Romani. 2 Manto regale.

clamìdia, sf. Genere di batterio (Chlamydia) con più specie patogene che si comportano come parassiti e sono responsabili di infezioni a prevalente trasmissione sessuale (tracoma, infezioni genitourinarie, linfogranuloma venereo) o trasmesse da alcune specie di Uccelli (gabbiani, procellarie).

clamidòforo, sm. Denominazione comune di Mammiferi Sdentati dell'America del Sud, appartenenti alla famiglia dei Diasipodidi. Sono dei piccoli armadilli.

clamidospòra, sf. Sono così denominate, nei Funghi, le spore durature a parete ispessita di origine vegetativa.

clamóre, sm. 1 Forte rumore prodotto da persone o cose. ~ schiamazzo. <> silenzio. 2 Vivo interesse, diffusa curiosità. ~ scalpore.
 sm. uproar, clamour, din.
 lat. clamor,-oris.

clamorosaménte, avv. 1 In modo clamoroso. ~ fragorosamente. 2 In modo eclatante, sensazionale. ~ strepitosamente.

clamoróso, agg. 1 Che è caratterizzato da clamore. ~ rumoroso. <> silenzioso. 2 Che desta clamore, che fa parlare di sé. ~ sensazionale. <> banale, insignificante.
 agg. sensational, noisy.
 lat. tardo clamorosus, deriv. da clamor,-oris.

clamp, sf. invar. Pinza chirurgica atta alla chiusura temporanea di tratti intestinali o dei vasi sanguigni.

clan, sm. invar. 1 Gruppo sociale formato dai discendenti di un progenitore comune. 2 Gruppo di persone unite da interessi comuni. ~ congrega. fanno parte di un ristretto clan, molto chiuso verso l'esterno.
 gaelico clann discendente.

clandestinaménte, avv. In modo clandestino, segreto. ~ nascostamente.

clandestinità, sf. Stato di chi o di ciò che è clandestino.

clandestìno, agg. e sm. agg. 1 Che si fa in segreto. ~ nascosto, occulto. <> palese, pubblico. la lotta clandestina fu molto attiva durante ila dittatura. 2 Proibito. ~ vietato. <> legale.
sm. Passeggero imbarcato di nascosto su una nave o su un aereo. fu fermata una nave carica di clandestini.
 agg. underground, clandestine. sm. stowaway.
 lat. clandestinus, deriv. da clam di nascosto.

clangóre, sm. Suono alto e squillante emesso specialmente dalle trombe.

clànico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al clan.

Claparède, Édouard (Ginevra 1873-1940) Pedagogista svizzero. Scrisse L'educazione funzionale (1931).

Clapeyron, Benoît-Paul-Émile (Parigi 1799-1864) Fisico e ingegnere francese. Si occupò della progettazione della maggior parte della rete ferroviaria francese del suo tempo e della teoria meccanica del calore. Continuò gli studi di Sadi Carnot, studiando l'interazione tra pressione e temperature in un passaggio di stato e introducendo l'uso dei diagrammi di stato per rappresentare il ciclo di Carnot.

claque, sf. invar. In teatro, gruppo di spettatori che applaude a comando in cambio dell'ingresso gratuito.

claquettes, sf. pl. Aggeggi di legno che, applicati sotto le suole delle scarpe dei ballerini, producono suoni simili a quelli delle castagnette.

claqueur, sm. invar. Persona con lo scopo di far applaudire durante le rappresentazione.

Clare Contea (91.000 ab.) dell'Irlanda, capoluogo Ennis, sull'oceano Atlantico.

Clarendon, George Villiers cónte di (Londra 1800-1870) Politico. Ministro degli esteri britannico, nel 1856 al Congresso di Parigi, appoggiò la causa italiana.

Clarèno, Àngelo (Fossombrone 1247-Santa Maria d'Aspro 1337) Francescano, esponente degli spirituali. Venne perseguitato da Bonifacio VIII.

claretiàno, sm. Componente della congregazione maschile dei missionari figli del Cuore Immacolato di Maria.

Clarín (Zamora, Léon 1852-Oviedo, Asturie 1901) Pseudonimo di Leopoldo Alas. Scrittore spagnolo. Tra le opere Racconti morali (1895) e La presidentessa (1884).

clarinettìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi suona il clarinetto.

clarinétto, sm. 1 Strumento a fiato di legno o metallo a forma cilindrica, terminante, da una parte con una imboccatura per soffiarvi e dall'altra con una svasatura a campana. 2 Per metonimia, suonatore di clarinetto.
 sm. clarinet.
 franc. clarinette.

clarinìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi suona il clarino.

clarìno, sm. 1 Tromba naturale dal suono acuto, usata nei sec. XVII e XVIII. 2 Termine improprio per clarinetto.
 franc. antico clarin.

clarìssa, sf. Suora dell'ordine francescano di clausura fondato da S. Francesco d'Assisi e da S. Chiara (1212), la cui regola, ispirata all'opera di San Francesco, venne approvata nel 1253 da Innocenzo IV. L'ordine si differenziò successivamente in colettine e cappuccine.

Clarissa, storia di una giovane signora Romanzo epistolare di S. Richardson (1748).

clarìte, sf. Uno dei quattro componenti macroscopici dei carboni fossili.

Clark, Jim (Edington Mains 1936-Hockenheim 1968) Corridore automobilista scozzese. Nel 1963 e 1965 fu campione mondiale di Formula 1.

Clark, John Bates (Providence 1847-New York 1938) Economista statunitense. Elaborò la teoria della distribuzione basata sulla produttività marginale e sulle politiche antimonopolistiche. Tra le sue opere, Distribuzione della ricchezza (1899) e Il controllo dei trust (1901).

Clark, John Maurice (Northampton 1884-Westport 1963) Economista statunitense. Figlio di J. Bates, formulò la teoria imperniata sul principio dell'acceleratore e scrisse Studi sulla teoria economica dei costi generali (1923).

Clark, Mark Wayne (Madison Barracks, New York 1896-Charleston, South Carolina 1984) Generale statunitense. Nel corso della seconda guerra mondiale fu a capo delle forze alleate prima nel Nord Africa e poi in Italia. Dal 1952 al 1953 ebbe il comando delle truppe delle Nazioni Unite nella guerra di Corea.

Clarke, Marcus Andrew Hislop (Londra 1846-Melbourne 1881) Scrittore australiano. Tra le opere, il romanzo For the Terms of His Natural Life (1870).

claróne, sm. Antica denominazione del corno di bassetto.

clasmatocìto, sm. Cellula di tessuto connettivo dotato di lunghi prolungamenti granulosi e varie granulazioni.

Class di asen, La Commedia di E. Ferravilla (1879).

classàre, v. tr. Classificare.

clàsse, sf. 1 Ciascuna delle cinque categorie in cui fu diviso il popolo dell'antica Roma in base al censo. 2 L'insieme della persone aventi pari condizioni sociali, economiche o praticanti lo stesso mestiere. ~ ceto. 3 L'aggruppamento a scopo scientifico di animali, vegetali, minerali e altre cose. ~ divisione, tipo, genere, famiglia, specie, ordine. 4 I soldati della stessa leva. 5 Ripartizione degli alunni di una scuola secondo lo stesso grado di studio; scolaresca; aula. ~ corso, anno. 6 Distinzione fatta su mezzi di trasporto pubblici a seconda delle attrezzature e dei vantaggi offerti. ~ categoria. 7 Qualità superiore, gran pregio. ~ stile. 8 Anticamente usata nell'accezione di flotta. 8 In mineralogia è ognuno dei trentadue gruppi di cristalli, classificati mediante cristallografia. 9 In matematica è sinonimo di insieme e può assumere diversi significati a seconda dell'ambito di applicazione.
 sf. 1 class. 2 (aula) classroom. 3 (fig.) of excellent quality.
 lat. classis.
Concetto molto usato in ambito sociologico, soggetto a molte modificazioni a seconda dell'autore o della corrente. K. Marx considerò elemento base della classe la posizione dell'individuo nel rapporto di produzione. M. Weber aggiunse alla disuguaglianza economica anche quella legata allo stile di vita e di status. T. Parsons sostenne che le classi si differenziassero in relazione alla ricchezza e al grado di potere, così come C. W. Mills, secondo il quale le classi differiscono solo per il potere (economico, politico, militare). Per Durkheim le classi si identificano con alcune istituzioni sociali.

Classe operaia va in paradiso, La Film drammatico, italiano (1971). Regia di Elio Petri. Interpreti: Gian Maria Volonté, Mariangela Melato, Salvo Randone.

classènse, agg. Di classe.

classiàrio, sm. Nell'antichità romana, soldato di marina.

clàssica, sf. Gara sportiva annuale di lunga tradizione.

classicaménte, avv. In modo classico.

classicheggiànte, agg. Che imita i classici; che tende al classico.

classicheggiàre, v. intr. Imitare i classici.

classicìsmo, sm. 1 Qualità di classico. 2 Teoria artistica che pone come regola fondamentale dell'arte l'imitazione dei classici.
Tendenza estetica nata nel Quattrocento umanista, consacrata nel rinascimento italiano (Brunelleschi, Donatello, Mantegna), ispiratrice dell'arte del XVI e XVII sec., grazie agli artisti della corte di Lorenzo il Magnifico a Firenze (Raffaello, Palladio, Carracci). Continuò come neoclassicismo nel XVIII sec. in contrasto al romanticismo e postromanticismo, dal quale subirà un ridimensionamento.
Letteratura
Termine con duplice significato, ossia relativo alla produzione di un certo periodo storico, oppure come visione dell'arte che predilige l'espressione formale come veicolo di trasmissione di un messaggio universale, indipendente dall'epoca o dal contesto linguistico in cui si è sviluppato. Il punto di riferimento è l'Ars poetica di Orazio (13 a. C.), nella quale Orazio (richiamandosi alla Poetica di Aristotele) espone tutti i punti fondamentali del classicismo, ossia il senso della misura, l'abbandono della ricerca del particolare a effetto, a favore della coerenza e dell'armonia. Tutti i maggiori poeti di allora vi aderirono (Virgilio, Tibullo, Properzio e Livio), creando una branca detta del classicismo augusteo, osteggiato dai maggiori poeti latini del I sec. d. C. (Seneca, Lucano, Petronio, Marziale, Tacito). Il termine classico viene anche utilizzato in riferimento ad alcune opere del passato ritenute modelli o norme imprescindibili per l'esperienza artistica e spirituale. Nell'accezione più vasta, il termine si riferisce a un atteggiamento dello spirito, a un patrimonio di aspirazioni artistiche e a un paradigma di valori culturali rintracciabili in tutte le epoche. Esso ha così assunto il significato di perfezione, di corrispondenza a una norma considerata universalmente valida e insuperabile. Di conseguenza, il termine enfatizza i valori di continuità della tradizione. In questo senso, viene applicato ai modelli dell'antichità greca e romana, ma anche a modelli del mondo romanzo tra i quali Dante, Petrarca e Boccaccio; gli scrittori del Cinquecento sono classici per quelli dell'Ottocento; oggi anche Leopardi e Manzoni sono già classici per noi. Il culto dei classici greci e latini e la loro persistenza nella cultura occidentale dopo il crollo dell'impero di Roma costituiscono un fenomeno culturale di importanza e durata senza pari. L'ammirazione per il sapere classico, nonostante forti resistenze, s'impose nelle scuole e negli scriptoria dei monasteri, fatto che consentì alla latinità medievale di salvare il patrimonio culturale dell'antichità greca e romana. Il modello letterario classico venne a poco a poco ricostituito, in seguito alle prime rivisitazioni del 1300 (Petrarca). S'impose definitivamente grazie alla riproposizione dei teorici rinascimentali (P. Bembo, 1470-1547) i cui massimi esponenti furono G. G. Trissino (1478-1550) e G. Giraldi Cinzio (1504-1573). La piena affermazione del classicismo come dottrina e teoria generale dell'arte coincise con la conoscenza più diffusa della Poetica di Aristotele (tradotta in latino nel 1498 da Giorgio Valla e pubblicata dall'editore veneziano Aldo Manuzio nel 1508) che definì regole e modelli normativi di tipo etico ed estetico. Il classicismo divenne la norma estetica principale di tutti gli scrittori del Cinquecento italiano e influenzerà l'intera produzione letteraria in prosa, in versi e teatrale dell'epoca. A parte in Francia, dove il classicismo rimase la concezione artistica dominante per tutto il XVII sec. (J. de La Fontaine, P. Corneille, J. Racine, N. Boileau), nel resto d'Europa non rappresentò che una breve stagione; i principi d'armonia, equilibrio, decoro formale vennero messi in contraddizione dal manierismo e spazzati via dalla poetica barocca. L'opera compiuta dall'Arcadia, che riporterà in auge valori di semplicità e chiarezza, non sarà altro che un tentativo superficiale di ritorno al classicismo. Nel XVIII sec., con una realtà storicopolitica cambiata, il primato della poesia antica verrà attaccato dalla nascente idea di un progresso inevitabile anche nel campo artistico. Il neoclassicismo di fine secolo viene visto come desiderio di ricostruzione di un mondo spirituale idealizzato piuttosto che come riproposizione di modelli classici. Con J. W. Goethe, F. Schiller, U. Foscolo, G. Leopardi il classicismo viene inteso come ricerca artistica paradigmatica di una condizione esistenziale immutabile e come forma artistica, nella quale il contenuto sia superiore alla forma, atta a trasmettere messaggi non ambigui, contrapponendosi così a quei concetti d'illuminazione poetica, d'identificazione tra arte e vita, tipici della letteratura del XIX e XX sec.
Musica
Periodo che va dalla seconda metà del 1700 al 1830. Genere musicale che, grazie alle innovazioni apportate da W. A. Mozart, L. van Beethoven, F. J. Haydn, tende a raggiungere il massimo equilibrio formale ed espressivo; principale espressione del classicismo è la forma sonata. Temi questi che riappariranno anche nel teatro musicale d'oltralpe (C. W. Gluck, W. A. Mozart, L. van Beethoven) e italiano con L. Cherubini, G. Spontini e G. Rossini.
Arte
In arte, il termine viene utilizzato per descrivere le qualità di chiarezza, equilibrio e armonia associate all'arte della Grecia e della Roma antica. Spesso il termine designa la dipendenza stilistica dai modelli antichi. In senso più specifico, esso viene usato in contrapposizione al romanticismo, per indicare l'arte che aderisce ai canoni ideali di bellezza piuttosto che all'ispirazione personale dell'artista.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_c.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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