Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 19

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 19

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.

 

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 19

 

CPU In informatica è la sigla di Central Processing Unit (unità centrale di elaborazione). È un insieme di circuiti che effettua l'esecuzione di un programma mediante il prelevamento delle istruzioni dalla memoria centrale e la decodifica delle stesse.

cpv Sigla di capoverso.

Cr Simbolo chimico del cromo.

cra cra, loc. sost. m. invar. Il gracchiare di corvo e cornacchia.

Crab nebula Quarta costellazione dello zodiaco, si trova nell'emisfero celeste boreale; il Sole è presente nel suo segno dal 21 giugno al 22 luglio, nella sua costellazione dal 29 luglio al 10 agosto.

crac, inter. e sm. inter. Riproduce il suono di una cosa che si sfascia o si rompe.
sm. 1 Il rumore di una cosa che si frantuma. 2 Rovina, fallimento. ~ sfascio.
 sm. (fallimento) crash.

Cràcidi Famiglia di Uccelli Galliformi dal piumaggio nero e con zampe provviste di pollice sviluppato. I Cracidi sono originari dell'America centromeridionale.

crack, sm. invar. 1 Nel linguaggio dell'ippica, cavallo di altissima classe. 2 Giocatore imbattibile nel poker e in altri giochi simili. 3 Droga sintetica.
 sm. invar. (droga) crack.

cracker, sm. invar. 1 Sottile galletta croccante spesso salata. 2 Nel linguaggio informatico indica quelle persone che accedono, eludendo i sistemi di sicurezza, a un sistema.

cracking, sm. invar. Piroscissione.

Cràco Comune in provincia di Matera (971 ab., CAP 75010, TEL. 0835).

Cracòvia (745.000 ab.) Città della Polonia, capoluogo del voivodato omonimo, si affaccia sul fiume Vistola. Divenne sede vescovile nell'anno 1000 dopo essere stata un importante nodo commerciale. Capitale polacca dal 1320, subì un brusco ridimensionamento a causa del trasferimento della capitale a Varsavia, operato da Sigismondo III Vasa. All'indomani dell'insurrezione del 1794, ci fu l'annessione all'Austria che ne detenne il controllo fino al 1918. All'inizio della prima guerra mondiale vi nacque il movimento per l'indipendenza nazionale di J. Pilsudski. Subì l'occupazione tedesca (1939), dalla quale fu liberata dai sovietici nel 1945. Rimangono alcuni edifici di notevole valore artistico, quali il castello reale, il duomo, la chiesa di San Felice e Adeucto, la chiesa di Santa Maria, il Collegius maius, il mercato dei tessuti, la chiesa dei santi Pietro e Paolo e la Biblioteca jagellonica. Per la vicinanza degli importanti giacimenti di carbone della Slesia, è ricca di industrie siderurgiche, chimiche, elettrotecniche, farmaceutiche, tessili e alimentari.

cràfen, sm. invar. Adattamento di krapfen.

craie, sf. invar. Roccia calcarea friabile e farinosa di colore bianco-giallastro, costituita soprattutto da microrganismi calcarei. La sua formazione risale al Cretaceo superiore.

Craig, Gordon (Hertford 1872-Vence 1966) Regista, scenografo e teorico teatrale inglese. Tra le sue opere, L'arte del teatro (1905) e Verso un nuovo teatro (1912).

Craigavon Distretto (75.000 ab.) della Gran Bretagna, nell'Irlanda del Nord.

Craiova Città (304.000 ab.) della Romania, capoluogo del distretto di Dolj.

CRAL Sigla di Circolo Ricreativo Assistenziale Lavoratori.

Cramer, Gabriel (Ginevra 1704-Bagnol-sur-Céze 1752) Matematico svizzero. Ideò un metodo di risoluzione dei sistemi di equazioni di primo grado che prese il suo nome. Scrisse un'opera pionieristica di geometria analitica, Introduzione all'analisi delle curve algebriche (1750).
Regola di Cramer
Se il sistema di N equazioni lineari in N incognite x1,..., xN
a1 1 x1 + ... + a1 N xN = b1
...
 aN 1 x1 + ... + aN N xN = bN
ha det(A) = D ≠ 0, dove A è la matrice ai j dei coefficienti, allora esso ha come unica soluzione (x1,...,x N) = (D/D1, ..., (D/DN) dove Di è il determinante della matrice che si ottiene sostituendo in A gli elementi della colonna i-esima con i termini noti b1,...,bN.

cràmpo, sm. Improvvisa e dolorosa contrazione di uno o più muscoli e la conseguente impossibilità di muovere l'arto colpito. È determinato da una contrazione involontaria, spasmodica e dolorosa dei muscoli, soprattutto a livello degli arti inferiori. Fattori scatenanti possono essere: affaticamento eccessivo, perdita di sali minerali per eccessivo calore, disturbi della circolazione, accumulo di prodotti del metabolismo muscolare come l'acido lattico ecc. L'aspetto predominante è caratterizzato da dolore localizzato alla parte muscolare interessata e dalla limitazione a compiere movimenti. Nei crampi dovuti al calore si possono aggiungere anche senso di vertigine e di malessere generale.
In caso di crampi dovuti all'affaticamento muscolare, per esempio durante una partita di calcio, si deve cercare di allungare gradatamente e senza manovre brusche la parte muscolare interessata; se possibile effettuare anche un massaggio leggero.
In caso invece di crampi da calore è opportuno adagiare il soggetto in un luogo fresco, somministrare una soluzione salina, massaggiare e applicare impacchi umidi sul capo e sulle parti colpite. Condurre rapidamente al più vicino pronto soccorso il soggetto nel caso in cui i crampi persistessero o la sintomatologia generale si aggravasse.
Come prevenzione seguire una dieta equilibrata con un giusto apporto di sali minerali, idratarsi adeguatamente, effettuare esercizi di allungamento muscolare, evitare di compiere esercizi muscolari intensi e prolungati senza un'adeguata preparazione in ambienti molto caldi e umidi.
 sm. cramp.
 franc. crampe.

Cranach, Lucas il Vécchio (Kronach 1472-Weimar 1553) Pittore tedesco. Tra le opere Crocifissione (1503, Monaco, Alte Pinakothek) e Riposo durante la fuga in Egitto (1504, Berlino, Gemäldegalerie).

Cràndola Valsàssina Comune in provincia di Lecco (256 ab., CAP 22050, TEL. 0341).

Crane, Stephen (Newark, New Jersey 1873-Badeweiler, Germania 1900) Romanziere statunitense. Tra le opere Maggie ragazza di strada (1893), Il segno rosso del coraggio (1894), una raccolta di racconti, tra i quali La scialuppa (1898), resoconto del naufragio vissuto durante una viaggio a Cuba, e la raccolta di poesie The Black Riders and Other Lines (1895).

Crangònidi Famiglia di Crostacei Decapodi natanti.

craniàle, agg. Relativo al cranio.

crànico, agg. (pl. m.-ci) Del cranio.

craniectomìa, sf. Asportazione chirurgica di una parte delle ossa del cranio.

crànio, sm. Insieme delle ossa della testa. È formato da ossa piatte, pari e simmetriche (temporale parietale) e da ossa impari mediane (frontale, etmoide, sfenoide, occipitale). Tutte le ossa formano la scatola cranica, al cui interno c'è il cervello. Svolge la funzione di protezione dell'encefalo e degli organi di senso; sostiene la bocca e le branchie nei vertebrati acquatici. ~ scatola cranica, calotta cranica.
 sm. skull.
 greco kranìon teschio.
Trauma cranico
Nelle lesioni craniche spesso la gravità del quadro non è immediatamente desumibile in base a come si presenta il soggetto. Infatti potrebbe capitare che l'infortunato appaia in discrete condizioni, e di lì a poco precipiti in una situazione di estrema gravità. Trovandosi di fronte a persone con lesioni al cranio è comunque sempre una buona regola presumere la possibilità che esistano anche lesioni alla colonna vertebrale.

cranioclastìa, sf. Operazione effettuata in ostetrica e consistente nella frantumazione del cranio del feto in caso di parto estremamente difficoltoso.

cranioclàsto, sm. Strumento usato durante il parto per frantumare il cranio di un feto morto in modo da rendere possibile il parto.

cranioencefàlico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al cranio e all'encefalo.

craniofacciàle, agg. Relativo al cranio e alla faccia.

craniofaringiòma, sm. (pl.-i) Tumore che si sviluppa dai resti del tratto embrionale che collega la faringe all'ipofisi.

craniòforo, sm. Strumento utilizzano in craniometria per effettuare studi comparativi.

craniografìa, sf. Studio della conformazione del cranio per indagini antropologiche.

cranioléso, agg. e sm. Che, chi presenta lesione al cranio.

craniologìa, sf. Studio del cranio dell'uomo per quegli aspetti che interessano l'antropologia.

craniològico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla craniologia.

craniòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di craniologia.

craniomalacìa, sf. Modificazione delle ossa del cranio costituita da una depressione molle.

craniometrìa, sf. Scienza che si occupa della misurazione del cranio.

craniomètrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla craniometria.
Punti craniometrici
Punti del cranio utilizzati per effettuare misurazioni antropologiche.

craniòmetro, sm. Strumento per la craniometria.

cranioscopìa, sf. Esame del cranio a scopo scientifico.

craniòstato, sm. 1 In antropologia, sinonimo di cranioforo. 2 In medicina, apparecchio per effettuare diagnosi neuroradiologiche.

Craniòti Sottotipo di Cordati. ~ Vertebrati. <> Acrani.

craniotomìa, sf. Perforazione del cranio. ~ cefalotomia.

Cranko, John (Rustenburg, Transvaal 1927-presso Dublino 1973) Coreografo sudafricano. Lavorò principalmente al Royal Ballet di Londra.

Cranmer, Thomas (Aslacton 1489-Oxford 1556) Arcivescovo di Canterbury. Di religione anglicana, annullò il matrimonio di Enrico VIII con Caterina d'Aragona e servì la politica ecclesiastica del re. La regina cattolica Maria lo condannò al rogo.

cràpula, sf. Il bere e il mangiare oltre misura. ~ bisboccia. <> moderazione.

crapulàre, v. intr. Mangiare e bere senza ritegno. ~ ingurgitare.

crapulóne, sm. (f.-a) Chi si dà abitualmente alla crapula. ~ festaiolo. <> morigerato, parco.

craquelé, agg. e sm. invar. agg. Si dice di oggetto il cui smalto presenti screpolature.
sm. Il procedimento per ottenere questo effetto di screpolatura.

craquelure, sf. invar. Intreccio di screpolature che si forma, naturalmente o artificialmente, sulla superficie di dipinti o porcellane.
 dal francese craqueler incrinare.

cràsi, sf. 1 Fusione di vocale iniziale e finale di due parole in contatto. 2 Nell'antica medicina, mescolanza di medicamenti e umori.

craspèdio, sm. Lembo o velo circolare che si estende lungo il margine dell'ombrello delle Meduse.
 dal greco kráspedon velo.

Craspedosòmidi Famiglia Miriapodi Diplopodi dal corpo stretto e allungato costituito da numerosi segmenti e dal rivestimento calcareo.
 dal greco kráspedon velo.

craspedòte Piccole Meduse trasparenti appartenenti ai Celenterati Idrozoi, caratterizzate dalla presenza di un velo circolare attorno all'ombrello provvisto di muscoli e avente funzione motoria. ~ Idromeduse.

Crassatèllidi Famiglia di Molluschi Lamellibranchi Eulamellibranchi marini caratterizzati da una spessa conchiglia madreperlacea di forma triangolare.

cràsso, agg. 1 Denso. ~ spesso. 2 Grossolano. ~ volgare. <> raffinato.
 lat. crassus.

Cràsso, Màrco Licìnio (Roma 114-Carre 53 a. C.) Uomo politico romano, proveniente da ricca famiglia senatoria, favorì la vittoria di Silla e represse la rivolta di Spartaco in Lucania. Fu vicino a Pompeo, con il quale fu console (70 a. C.); censore, sostenne l'annessione dell'Egitto. Entrò nel primo triumvirato con Cesare (60 a. C.). Ottenne un comando straordinario in Siria ove affrontò i parti; fu ucciso a tradimento a Carre.

Crassulàcee Famiglia di piante dell'ordine delle Rosali caratterizzata da foglie e fiori spessi. Queste piante, note come piante grasse, sono quasi tutti adattate ai terreni aridi.

Cratère Costellazione a sud del Leone nell'emisfero australe. Si può osservare in primavera.

cratère, sm. 1 Vaso a bocca larga e due anse, in cui gli antichi mescolavano acqua e vino. ~ coppa. 2 Orlo circolare che circonda il camino di un vulcano e dal quale escono i prodotti vulcanici. 3 Formazione montuosa di forma circolare.
 sm. crater.
 lat. crater,-eris, dal greco kratèr.
Cratere lunare
Aspetto tipico della superficie della Luna, ha una dimensione che può variare da pochi chilometri a oltre 200 km, mentre l'altezza massima supera i 2.000 m; è formato da un anello montuoso circolare che comprende tutta la zona pianeggiante. Si ritiene ormai assodata l'origine meteoritica dei crateri, malgrado non siano mancate in passato forti contrarietà; questa convinzione si basa sul fatto che sono stati effettivamente osservati crateri nuovi oltre a quelli più antichi.
Crateri meteorici
Sono stati creati principalmente dall'impatto di meteoriti, raramente sono di origine vulcanica, si osservano sulla superficie dei corpi del sistema solare con crosta solida (Luna, Marte e Mercurio, satelliti di Giove e Saturno).

craterellus, sm. invar. Genere di Funghi Basidiomiceti della famiglia delle Teleforacee aventi forma di piccolo ombrello di colore scuro e commestibili.

Cràti Fiume (81 km) della Calabria. Nasce sulla Sila Grande e sfocia nel golfo di Taranto.

Cratilo Opera di filosofia di Platone (prima metà IV sec. a. C.).

cratóne, sm. Grande blocco di crosta terrestre suscettibile di traslazioni orizzontali e verticali, ma non più deformabile.

crauròsi, sf. Disseccamento di un organo.
Craulosi vulvare
Atrofia e retrazione degli organi genitali femminili esterni, spesso unita a grande prurito.

cràuti, sm. pl. Foglie di cavolo tagliate a liste sottili, condite con sale e fatte fermentare.

Cravagliàna Comune in provincia di Vercelli (312 ab., CAP 13020, TEL. 0163).

Cravanzàna Comune in provincia di Cuneo (441 ab., CAP 12050, TEL. 0173).

cravàtta, sf. 1 Striscia di stoffa che gli uomini portano annodata al collo. far cravatta, prestare soldi a usura 2 Nastro che si annoda in cima all'asta della bandiera. 3 Nella lotta greco-romana, uno dei colpi proibiti consistente nello stringere il collo dell'avversario con il proprio braccio.
 sf. tie.
 franc. cravate, dal tedesco krawat croato, perché veniva portata dai soldati croati.
Risalente all'epoca romana, la cravatta veniva usata dalle persone anziane e malate. Successivamente derivò dai colletti di pizzo del Seicento che si allungarono sul petto in due strisce. Questo particolare colletto venne chiamato cravatta, termine derivato da hrvat che in croato significa "croato", in quanto sotto il regno di Luigi XIV prestarono servizio in Francia alcuni mercenari croati, la cui uniforme prevedeva una striscia di stoffa che dal collo scendeva sul petto. La cravatta si trasformò poi in una fascia di seta annodata al collo e utilizzata anche dalle donne. Nell'Ottocento la cravatta era formata da una lunga striscia stretta con nodo intorno alla gola e veniva usata solo dagli uomini. Altri tipi di cravatta sono il papillon a farfalla, il plastron, la lavallière con cocche sul petto, la cravatta nera per lo smoking, la cravatta bianca per la marsina e la comune cravatta fabbricata con una vasta gamma di tessuti e disegni.

cravattàio, sm. Chi fabbrica o vende cravatte.

cravattìno, sm. Piccola cravatta a lembi corti annodata a farfalla.

Cravèggia Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (762 ab., CAP 28034, TEL. 0324).

Crawford, Joan (San Antonio, Texas 1908-New York 1977) Nome d'arte dell'attrice cinematografica statunitense Billie Cassin, che inizialmente adottò il nome di Lucille Le Sueur. Attrice particolarmente nota per le sue interpretazioni di donne volitive. Ha impersonato l'epoca d'oro di Hollywood interpretando più di ottanta film in quaranta anni di carriera. Tra le sue interpretazioni, Grand Hôtel (1932), Il romanzo di Mildred (Mildred Pierce, 1945, premiato con l'Oscar), Johnny Guitar (1954) e Che fine ha fatto Baby Jane? (1962).

crawl, sm. invar. Particolare stile di nuoto, in cui il corpo rimane orizzontale e sfrutta il movimento delle gambe e quello alternato delle braccia. Si è diffuso in Australia e, dalla fine del secolo scorso, in Gran Bretagna. È lo stile delle gare a stile libero.

crawlìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Esperto nuotatore dello stile crawl.

Cràxi, Bettìno (Milano 1934-) (Benedetto Craxi) Uomo politico e segretario del Partito socialista italiano dal 1976 fino al 1992, quando è stato coinvolto, con altri compagni di partito, in molteplici inchieste giudiziarie sulla corruzione del sistema politico amministrativo (tangentopoli), che lo hanno costretto ad abbandonare qualsiasi attività pubblica e l'Italia. È stato presidente del consiglio dal 1983 al 1987 e rappresentante dell'ONU per i problemi del Terzo Mondo.

craxiàno, sm. Socialista seguace dell'onorevole Bettino Craxi.

cràzia, sf. Moneta di rame del valore di 7 centesimi del granducato di Toscana. È rimasta in uso fino al XIX sec.
 dal tedesco kreuz croce.

CRC In informatica è la sigla di Cyclic Redundancy Check (controllo a ridondanza ciclica). È una tecnica per la rilevazione degli errori durante la trasmissione dei dati.

creànza, sf. Il complesso delle maniere di una persona ben educata. ~ garbo. <> maleducazione.
 sf. pl. manners.
 spagn. crianza, deriv. da criar allevare.

creàre, v. v. tr. 1 Produrre dal nulla. ~ realizzare. <> disfare. 2 Suscitare. ~ provocare. 3 Eleggere. ~ nominare. <> dimettere.
v. intr. pron. Prendere consistenza, nascere. ~ formarsi.
 v. tr. 1 to create. 2 (provocare) to cause, to produce.
 lat. creare.

creatìna, sf. Nome dell'acido metil-guanidinacetico, composto chimico organico di importanza fondamentale nella trasformazione dell'energia chimica in energia cinetica nei Vertebrati.

creatinemìa, sf. Tasso della creatina nel sangue. Costituisce una delle componenti dell'azotemia.

creatinfosfochinàsi, sm. Enzima presente in concentrazioni particolarmente elevate nei muscoli striati e nella muscolatura liscia del miocardio, oltre che nel tessuto cerebrale. La sua concentrazione nel sangue aumenta sia in condizioni non patologiche (sforzi fisici) sia patologiche (infarto).

creatinìna, sf. Nome con cui si indica l'anidride interna della creatina; è una sostanza prodotta dal catabolismo muscolare. Viene trasportata dal sangue e dalle urine.

creatininùria, sf. Eliminazione di creatinina con le urine. Normalmente è di 1-2 gr al giorno.

Création du monde, La Balletto in un atto di B. Cendras, libretto di D. Milhaud (Parigi, 1923).

creatiùria, sf. Eliminazione per via urinaria di creatina.

creativaménte, avv. In modo creativo, innovativo.

creatività, sf. Capacità creativa, inventiva. ~ fantasia.

creatìvo, agg. e sm. agg. 1 Pertinente alla creazione. 2 Che può creare. ~ estroso.
sm. Chi propone idee per una campagna pubblicitaria. ~ copywriter.
 agg. e sm. creative.

creàto, agg. e sm. agg. Formato.
sm. Insieme delle cose create da Dio. ~ cosmo.
 sm. creation.

creatóre, agg. e sm. (f.-trìce) 1 Chi, che crea. ~ autore, inventore. 2 Che, chi inventa e produce qualche cosa di nuovo. ~ artefice.
 agg. creative. sm. 1 creator. 2 (inventore) inventor.
 lat. creator,-oris.

creatùra, sf. 1 Ogni essere creato. 2 Bambino. aveva due creature da mantenere. 3 Persona protetta da un personaggio influente. è una creatura dell'amministratore delegato.
 sf. creature.
 lat. creatura.

Creatura di Prometeo, La Ballo in sei atti di S. Viganò, musiche di L. Van Beethoven (Vienna, 1801).

creaturàle, agg. Che è proprio di una creatura o delle creature nei confronti del creatore.

creazióne, sf. 1 Modo, atto del creare. ~ produzione. 2 Invenzione. ~ trovata. 3 Oggetto di invenzione. ~ manufatto. 4 Fondazione. ~ istituzione. <> soppressione.
 sf. 1 creation. 2 (fondazione) foundation.
 lat. creatio,-onis.

creazionìsmo, sm. Dottrina che spiega l'origine della vita in genere con l'intervento diretto di un Dio creatore.

Creàzzo Comune in provincia di Vicenza (9.953 ab., CAP 36051, TEL. 0444).

Crècchio Comune in provincia di Chieti (3.184 ab., CAP 66014, TEL. 0871).

Credàro Comune in provincia di Bergamo (2.038 ab., CAP 24060, TEL. 035).

credènte, agg. e sm. agg. Che ha una fede religiosa. ~ osservante. <> ateo.
sm. Chi ha una fede religiosa. ~ praticante. <> miscredente.
 sm. e sf. believer.

credènza, sf. 1 Fede. ~ credo. 2 Opinione, convinzione. ~ idea. 3 Fiducia. 4 Nel comune medievale, collegio di esperti che assisteva i consoli in pratiche delicate. 5 Mobile da cucina. ~ madia.
 sf. 1 belief. 2 (mobile, armadio) sideboard.
 lat. mediev. credentia, deriv. da credere.

credenziàle, agg. e sf. agg. Si dice di documenti che accreditano. lettere credenziali, documenti di riconoscimento che i diplomatici presentano ai paesi esteri, in rappresentanza del proprio paese.
sf. 1Al plurale, lettere credenziali. 2 Al plurale, ordine di pagamento effettuato a favore di qualcuno.
 deriv. da credenza.

credenzière, sm. (f.-a) 1 Chi ha la cura della credenza. 2 Anticamente, persona addetta alla preparazione dei dolci in case signorili.

Credèra Rubbiàno Comune in provincia di Cremona (1.691 ab., CAP 26010, TEL. 0373).

crédere, sm. e v. sm. sing. Opinione.
v. tr. 1 Ritenere vero ciò che è stato detto da altri. ~ giudicare, ritenere. 2 Stimare, giudicare. ~ reputare. non credevo di offenderlo con quelle parole. 3 Ritenere probabile. ~ supporre.
v. intr. 1 Avere la certezza dell'esistenza di qualcuno o qualcosa. ~ essere sicuro, fidarsi. <> avere dei dubbi. 2 Avere fede nella divinità. credere nei dogmi della religione. 3 Contare, confidare. ~ sperare. <> diffidare. non credevo che saresti venuta.
v. rifl. Pensare di essere. non mi credo di essere tanto più stupido di altri.
 v. tr. e intr. to believe.
 lat. credere.

credìbile, agg. Che si può credere. ~ ammissibile, attendibile. <> incredibile.
 agg. 1 credible. 2 (ammissibile) reliable.

credibilità, sf. L'essere creduto. ~ attendibilità. <> inaffidabilità.

CREDIOP Sigla di Consorzio di Credito per le Opere Pubbliche.

CREDIT Sigla di Credito Italiano.

credit card, loc. sost. f. invar. Carta di credito.

creditìzio, agg. Del credito.

crédito, sm. 1 Il credere, l'essere creduto. 2 Buona reputazione. ~ considerazione. <> disistima. 3 Diritto a una prestazione pecuniaria. ~ spettanza. <> debito. 4 Scambio nel quale una parte cede all'altra una certa somma di denaro o bene materiale, per un lasso di tempo determinato, dietro promessa di pagamento.
 sm. 1 credit. 2 (reputazione) repute, esteem.
 lat. creditum, p.p. neutro di credere affidare.
Credito agevolato
Facilitazione di credito concessa al fine di incentivare l'attività produttiva e valorizzare le risorse economiche.

creditóre, sm. (f.-trìce) Chi ha un diritto di credito.
 sm. creditor.
 lat. creditor,-oris.

crèdo, sm. invar. 1 Insieme delle dottrine fondamentali di una religione. ~ fede. 2 Simbolo apostolico che racchiude le verità dogmatiche delle chiese cristiane. 3 Complesso delle convinzioni di una persona. ~ ideale. il suo credo politico non poteva certamente essere messo in dubbio.
 sm. invar. creed.
 dalla prima parola del testo latino della professione di fede cattolica.

credo quia absurdum, loc. avv. Espressione latina che significa "credo proprio perché assurdo". Venne usata da Tertulliano in polemica con coloro che criticavano il cristianesimo in quanto irrazionale.

credulità, sf. L'essere credulo. ~ dabbenaggine. <> scetticismo.

crèdulo, agg. Che si lascia convincere con molta facilità. ~ ingenuo. <> incredulo.

credulóne, agg. e sm. (f.-a) Chi crede a tutto. ~ sempliciotto. <> accorto.
 sm. dupe, sucker.

creek, sm. invar. Nome usato in America del Nord per indicare corsi d'acqua secondari di portata variabile.

crèma, sf. 1 Parte grassa del latte affiorante alla superficie. ~ panna. 2 Gli elementi scelti di un gruppo. ~ élite. cercava di frequentare la crema della società. 3 Vivanda dolce a base di zucchero, tuorli d'uova, latte, farina. ~ budino. crema al cacao. 4 Cosmetico per la cura della pelle. ~ pomata. crema protettiva per l'abbronzatura. 5 Si dice di cibi fluidi o bevande dense. 6 Materia untuosa per lucidare scarpe. ~ lucido. 7 Colore giallo chiaro.
 sf. 1 cream. 2 (con uova, latte e zucchero) custard.
 franc. crème, dal lat. crama incrociato con chrisma unguento.

Crèma Comune in provincia di Cremona (33.200 ab., CAP 26013, TEL. 0373) sul fiume Serio. Importante mercato agricolo (cereali, formaggi, bestiame), industrie meccaniche, chimiche, metallurgiche, alimentari, tessili e degli strumenti musicali (organi e campane). Comune libero combatté con Milano contro il Barbarossa che la rase al suolo (1159). Fu sotto il dominio di Milano e Venezia e nel 1815 fu annessa dall'Austria nel Lombardo Veneto. Tra i monumenti il duomo e numerosi edifici rinascimentali, fra i quali il palazzo del Comune (1525).

cremaglièra, sf. Ingranaggio con dentatura rettilinea che ingrana con una ruota dentata. ferrovia a cremagliera.
 franc. cremaillère.

cremàre, v. tr. Bruciare un cadavere. ~ incenerire.
 v. tr. to cremate.

cremastère, sm. Muscolo striato contenuto negli involucri del testicolo.

crematogaster, sf. invar. Genere di Insetti Imenotteri Aculeati della famiglia dei Formicidi tipici delle regioni calde e temperate e caratterizzati da testa e livrea rosse.

crematóio, sm. Parte del crematorio dove il corpo viene bruciato.

crematòrio, agg. e sm. agg. Che serve a cremare.
sm. Edificio annesso al cimitero in cui si cremano i corpi.

cremazióne, sf. Procedimento per cui un cadavere viene ridotto in cenere.
 sf. cremation.
 lat. tardo crematio,-onis.

crème, sf. 1 Si usa in luogo di crema. 2 Alta società, gente di riguardo.

crème caramel, loc. sost. m. e f. invar. Dolce a base di uova e latte, cotto in uno stampo sul cui sfondo si fa caramellare lo zucchero.

Cremèlla Comune in provincia di Lecco (1.352 ab., CAP 22060, TEL. 039).

Cremenàga Comune in provincia di Varese (800 ab., CAP 21030, TEL. 0332).

Cremèno Comune in provincia di Lecco (879 ab., CAP 22040, TEL. 0341).

cremerìa, sf. Latteria in cui si vendono anche gelati, dolci e simili.

Crèmia Comune in provincia di Como (777 ab., CAP 22010, TEL. 0344).

crèmisi, agg. e sm. agg. Di colore rosso molto acceso.
sm. Il color cremisi.

cremisìno, agg. e sm. agg. Di color cremisi.
sm. Stoffa di color cremisi.

Cremlìno Fortezza al centro della città di Mosca, inglobata in una cerchia muraria di 2 km con venti torri. Venne edificata da architetti italiani per volontà di Ivan III il Grande, come residenza degli zar; dal 1918 è sede del governo.

cremlìno, sm. Cinta di mura e quartiere centrale di una città russa.
 dal russo kreml' cittadella.

cremlinòlogo, sm. (pl. m.-gi) Esperto della politica della Russia.

cremolàto, sm. Gelato molle che si serve in coppa o in bicchiere.

Cremolìno Comune in provincia di Alessandria (828 ab., CAP 15010, TEL. 0143).

Cremóna Città della Lombardia (75.000 ab., CAP 26100, TEL. 0372), capoluogo della provincia omonima. Si trova sulla sponda sinistra del fiume Po. È un ricco mercato agricolo (cereali e foraggi) e del bestiame, con industrie alimentali (produzione di salumi, mostarda, torroni e caseifici), tessili, meccaniche e della lavorazione del legno. Tradizionale è la fabbricazione di strumenti musicali (fu patria di Stradivari). Tra i monumenti da visitare, il duomo gotico lombardo, il palazzo del Comune, la Loggia dei militi e la chiesa di San Sigismondo. Venne conquistata dai romani nel 222 a. C. divenendo municipio nel 90; i longobardi la occuparono nei primi anni del VII sec. Fu libero mercato nell'XI sec., prima di entrare nel 1334 nel ducato di Milano. Subì anche la dominazione di veneziani, spagnoli e austriaci.
Provincia di Cremona
(328.000 ab., 1.771 km2) La provincia di Cremona si estende nella bassa pianura lombarda, tra i fiumi Adda, Oglio e Po. La fonte di ricchezza economica consiste nell'agricoltura (riso, frumento, foraggi). Le industrie sono collegate all'agricoltura e l'allevamento (riserie, caseifici, zuccherifici) oppure agiscono nel settore chimico, tessile e della lavorazione delle porcellane.

Cremóna, Luìgi (Pavia 1830-Roma 1903) Matematico. Fondò la scuola geometrica italiana che poi fiorì agli inizi del secolo.

Cremóna, Tranquìllo (Pavia 1837-Milano 1878) Pittore, fratello di Luigi. Esordì con soggetti storici e aderendo alla Scapigliatura; contestò le regole accademiche sul colore, che assume nelle sue opere solo importanza per la luminosità e l'interpretazione simbolica, piuttosto che per le tonalità. Tra le sue opere si ricordano I due cugini (1867) e L'edera (1878), conservate rispettivamente nelle gallerie di arte moderna di Roma e Torino.

cremonése, agg., sm. e sf. agg. Di Cremona.
sm. e sf. Abitante o nativo di Cremona.
sf. Chiusura di battenti formata da aste verticali i cui estremi entrano in fori degli infissi.

cremóre, sm. La parte più densa di una sostanza.

cremortàrtaro, sm. Deposito di bitartrato di potassio che si può formare nelle botti di vino. Una delle cause della formazione del cremortartaro è la refrigerazione del vino.

Cremosàno Comune in provincia di Cremona (1.060 ab., CAP 26010, TEL. 0373).

cremóso, agg. Che contiene molta crema.
 agg. creamy.

crèn, sm. invar. 1 Barbaforte. 2 Salsa piccante.

crenàto, agg. Che presenta crenature.

crenatùra, sf. Dentello arrotondato ai margini delle foglie.

crènno ved. ¤cren¤

creno- Primo elemento di parole composte, viene usato per indicare sorgenti termali o di acque minerali.

crenoterapìa, sf. Cura medica praticata mediante l'ingerimento di acque minerali o l'applicazione esterna di fanghi, vapori e simili.

Crenotrichacee Famiglia che comprende tre generi di Ferrobatteri.

Creodónti Sottordine di Mammiferi carnivori fossili diffusi nel Terziario inferiore.

creolìna, sf. Liquido saponoso derivato dal catrame di carbon fossile, usato in soluzione acquosa come disinfettante.

crèolo, agg. e sm. Individuo nato in America latina, da genitori spagnoli o francesi; termine usato per differenziarlo dagli emigrati nati in Europa. Il concetto venne poi esteso a tutti i bianchi nati in America.
Lingue creole
Lingue nate dall'uso di una lingua colta europea da parte di una comunità in luoghi coloniali, in particolare quelle parlate dagli schiavi africani deportati in America. Esempi di tali lingue si possono riscontrare nelle Antille Olandesi, ad Haiti, Curaçao e Capo Verde.

Creónte Re di Tebe. Cognato di Laio e fratello di Giocasta, citato nel mito degli Eraclidi e dei Labdacidi. Fu il responsabile della condanna a morte di Antigone, murata viva per aver trasgredito il suo divieto di dare sepoltura a Polinice. Dapprima Eschilo (Sette contro Tebe) quindi in particolar modo Sofocle (Edipo re, Edipo a Colono e Antigone) ne hanno fatto un personaggio dai tratti aggressivi e violenti.

crèpa, sf. 1 Apertura lunga e stretta prodottasi in un terreno o in una roccia per lesioni o altro. ~ fenditura. 2 Grave dissapore tra persone amiche. ~ screzio.
 sf. 1 crack. 2 (fenditura) fissure.
 deriv. da crepare.

crepàccio, sm. Profonda fenditura nel terreno o nei ghiacciai. ~ spaccatura.
 sm. 1 (ghiacciaio) crevasse. 2 (terreno) fissure, large crack.

crepacuòre, sm. Dolore, angoscia struggente. ~ struggimento.
 sm. broken heart.

crepapèlle, avv. Tanto da sentirsi quasi scoppiare.

crepàre, v. v. intr. 1 Spaccarsi, fendersi. ~ incrinarsi. la cupola del duomo si era crepata, in seguito al sisma. 2 Scoppiare. : :repare dalla fatica. 3 Schiattare. ~ morire. crepi l'avarizia, detto quando si fanno spese che eccedono la norma
intr. pron. Spaccarsi. ~ screpolarsi.
 v. intr. 1 (morire) to snuff it, to die. 2 (scoppiare) to burst. v. intr. pron. to crack.
 lat. crepare.

crepatùra, sf. Atto, effetto del crepare.

crêpe, sf. invar. 1 Specie di sottile frittata dolce o salata. 2 Crespo.

crepèlla, sf. Tessuto di lana o altro con leggera increspatura.

crèpida, sf. Calzatura nazionale della Grecia antica usata in seguito anche a Roma. Era una specie di sandalo dalla suola alta allacciato alla caviglia tramite corregge.

crepitàre, v. intr. 1 Scoppiettare. il fuoco crepitava dolcemente nel camino. 2 Frusciare. ~ stormire. 3 Picchiettare. ~ tamburellare.
 v. intr. 1 to crack, to crackle. 2 (scoppiettare) to pop. 3 (tamburellare di pioggia) to patter.
 lat. crepitare, da crepare scricchiolare, strepitare.

crepitazióne, sf. Rumore prodotto dalle ossa fratturate.

crepitìo, sm. Il crepitare frequente e continuo.

crèpito, sm. 1 Il crepitare. 2 Piccolo scoppio. ~ scoppiettio.

crepuscolàre, agg. e sm. agg. 1 Del crepuscolo. 2 Incerto, vago. ~ indistinto. <> lampante. 3 Della corrente poetica chiamata crepuscolarismo.
sm. Poeta appartenente alla corrente poetica chiamata crepuscolarismo.

crepuscolarìsmo, sm. Termine creato da G. A. Borghese, per indicare l'opera di un gruppo di giovani poeti attivi all'inizio del secolo (Gozzano, Moretti, Martini, Palazzeschi). Fattore tipico dei poeti crepuscolari è l'attenzione all'introspezione e alle piccole cose quotidiane, espressa con toni malinconici e a volte ironici. Il crepuscolarismo fu fautore della rottura della metrica tradizionale attraverso uno stile discorsivo.

crepùscolo, sm. 1 Luce diffusa dalle particelle degli alti strati dell'atmosfera, prima del sorgere e dopo il tramonto del Sole, dovuta alla rifrazione e alla diffusione dei raggi solari. 2 Tramonto. 3 Declino. ~ decadenza. <> nascita.
 sm. dusk, twilight.
 lat. crepusculum.
Crepuscolo astronomico
Periodo durante il quale si percepisce la luce solare, che termina quando il Sole è a 18° sotto l'orizzonte; la sua durata aumenta a seconda della latitudine e varia da un minimo durante l'equinozio a un massimo estivo.
Crepuscolo civile
Crepuscolo che inizia o finisce quando il Sole è a 6° sotto l'orizzonte.
Crepuscolo nautico
Si ha quando il Sole è tra i 6° e 12° sotto l'orizzonte.

Crepuscolo degli dei, Il Terza giornata in un prologo e tre atti che fa parte della tetralogia L'anello del Nibelungo di R. Wagner, libretto proprio (Bayreuth, 1876).
Siegfried dona a Brunilde l'anello, ignaro della maledizione. Mediante un filtro magico preparato dal figlio di Alberich, l'eroe perde la memoria del passato e, non riconoscendo l'amata, le strappa l'anello donandolo a un'altra donna. Brunilde, sentendosi tradita, rivela che l'eroe può essere ucciso solo colpendolo nella schiena. Così viene ucciso da Hagen, il figlio del Nibelungo. L'anello, dopo alcuni passaggi, viene preso dalla valchiria e restituito alle Ondine. Inutili sono gli sforzi di Hagen che muore mentre Brunilde si lascia avvolgere dalle fiamme insieme al corpo di Siegfried, le stesse fiamme che raggiungono la sede degli dei.

crescèndo, sm. invar. 1 In una composizione musicale, passaggio dal piano al forte. 2 Progressivo aumento di intensità.

crescènte, agg. e sm. agg. Che cresce. <> decrescente.
sm. 1 Falce di Luna. 2 Simbolo che rappresenta una mezzaluna.

Crescentìno Comune in provincia di Vercelli (7.150 ab., CAP 13044, TEL. 0161).

crescènza, sf. 1 Crescita. 2 Sorta di formaggio grasso e molle.

crèscere, v. v. tr. 1 Accrescere. ~ aumentare. <> diminuire. 2 Allevare. ~ educare. è stato cresciuto in base a buoni principi.
v. intr. 1 Svilupparsi come organismo naturale. ~ formarsi. <> regredire. 2 Aumentare di massa. ~ ingrossarsi. <> ridursi. il fiume cresceva ormai a vista d'occhio. 3 Salire di grado, fare progressi. ~ migliorare. <> peggiorare. la scuola deve aiutare a crescere i giovani. 4 Essere in più, sovrabbondare. 5 Allungarsi. ~ alzarsi. <> accorciarsi. le unghie crescevano a ritmi superiori al normale.
 v. tr. to raise, to bring up. v. intr. 1 to grow up. 2 (ingrossare) to rise, to increase.
 lat. crescere.

Crescìni, Vincènzo (Padova 1857-1932) Filologo e critico letterario. Docente a Padova, fu autore del Manuale per l'avviamento agli studi provenzali (1892).

crescióne, sm. Nome comune di alcune Crodifere, quali il crescione d'acqua, il crescione di terra e il crescione inglese.
 dal francese cresson.

crèscita, sf. Atto, effetto del crescere. ~ sviluppo. <> calo.
 sf. 1 growth. 2 (ingrossamento) rise, increase.

cresciùta, sf. Crescita, soprattutto di una pianta.

Cresìla (not. 450-ca. 420 a. C.) Scultore greco. Tra le opere Amazzone ferita (Roma, Musei Capitolini, copia) e Pericle (440-430, Londra, British Museum, copia romana).

crésima, sf. Nella chiesa cristiana cattolica e nelle chiese orientali, sacramento della confermazione, tramite cui i fedeli vengono consacrati al culto di Cristo e sono confermati nell'appartenenza alla Chiesa. Con il rito dell'unzione della fronte con il santo crisma, i fedeli ricevono lo Spirito Santo e la conferma della grazia ottenuta con il battesimo. La cresima è ordinata dal vescovo nella chiesa cattolica e dal sacerdote in quella orientale.
 sf. confirmation.
 lat. chrisma, dal greco chrìsma unzione.

cresimàndo, agg. e sm. Che, chi sta per ricevere la cresima.

cresimàre, v. v. tr. Amministrare il sacramento della cresima.
v. rifl. Ricevere il sacramento della cresima.

crèso, sm. Persona enormemente ricca.

Crèso In greco Krisós. Figlio di Aliatte, re di Lidia, ultimo sovrano dei Mermnadi, dal 560 al 546 ca. a. C., anno in cui venne sconfitto da Ciro che invano aveva cercato di ostacolarlo con l'appaggio di Egitto e di Sparta. Grazie alla sua politica filoellenica, stabilì ottimi rapporti tra lidi e greci. Famoso per la sua straordinaria ricchezza, per estensione creso indica una persona ricchissima.

créspa, sf. 1 Piega fatta nella stoffa a scopo ornamentale. 2 Onda dei capelli. 3 Piccola onda formata dal vento. ~ increspatura. 4 Grinza della pelle. ~ ruga.

Crespadòro Comune in provincia di Vicenza (1.243 ab., CAP 36070, TEL. 0444).

Crespàno dél Gràppa Comune in provincia di Treviso (3.902 ab., CAP 31017, TEL. 0423).

crespàre, v. tr. Rendere crespo.
 lat. crispare.

crespàto, agg. Pieno di crespe.

crespatùra, sf. L'increspare un tessuto.

crespélla, sf. Specie di sottile frittata, dolce o salata.
 deriv. da crespo.

Crespellàno Comune in provincia di Bologna (7.149 ab., CAP 40056, TEL. 051).

Créspi, Danièle (Busto Arsizio, Varese, 1598/1600-Milano 1630) Allievo del Cerano, pittore esponente della scuola caravaggesca.¤ ¤Tra le opere Storie dei benedettini (1629, Milano, Certosa di Garegnano).

Créspi, Giovànni Battìsta (Cerano, Novara, 1575-Milano 1632) detto Cerano. Pittore, scultore e architetto. Interprete convinto della controriforma lombarda al tempo del vescovo Federico Borromeo. Tra le sue opere pittoriche si citano Paliotto di San Carlo, Fatti della vita del beato Carlo, Miracoli di San Carlo (tutti nel duomo di Milano), il Battesimo di Cristo (1601, Francoforte, Städelsches Kunstinstitut), la Deposizione (1610, Novara, Museo Civico), la Messa di San Gregorio (1617, Varese, San Vittore), il Battesimo di Sant'Agostino (1618, Milano, San Marco), la Crocifissione (1628, Venegono, seminario arcivescovile), la Vittoria sugli Albigesi (1632, Cremona, Museo Civico). Tra le sue opere architettoniche, si cita la facciata di San Paolo Converso a Milano (1611-1613)

Créspi, Giusèppe Marìa (Bologna 1665-1747) Detto "Lo Spagnolo", pittore. Educato allo studio dei Carracci e dei pittori veneti, fu artista originale, innovativo e antitradizionale che si rivolse a soggetti concreti con un atteggiamento bonario di partecipazione. Tra le opere, si ricordano le Tentazioni di Sant'Antonio (1690, San Nicolò degli Albari), La fiera di Poggio a Caiano (1709, Firenze, Galleria degli Uffizi), Un casolare (Bologna, Pinacoteca Nazionale), l'Autoritratto (Milano, Pinacoteca di Brera), La pulce (1710 ca., Firenze, Galleria degli Uffizi) e gli Affreschi di palazzo Pepoli(1691) a Bologna.

Crespiàtica Comune in provincia di Lodi (1.447 ab., CAP 20070, TEL. 0371).

Crespìna Comune in provincia di Pisa (3.241 ab., CAP 56042, TEL. 050).

crespìno, sm. Nome comune del Barberis vulgaris, pianta arbustacea dai fiori gialli molto usata per formare siepi, i cui frutti, piccoli e rossi, vengono utilizzare per preparare confetture. La corteccia e la radice del crespino vengono usate come febbrifughi.

Crespìno Comune in provincia di Rovigo (2.375 ab., CAP 45030, TEL. 0425).

crespo, agg. e sm. agg. 1 Di capello, pelo, fittamente ondulato. ~ boccoluto. <> diritto. 2 Non liscio. 3 Rugoso. ~ grinzoso. <> liscio.
sm. Tessuto increspato.
 agg. 1 (capelli) frizzy, curly. 2 (tessuto) puckered.
 lat. crispus.

crespùto, agg. Detto di capelli e barba, arricciato. ~ crespo.

Crèssa Comune in provincia di Novara (1.448 ab., CAP 28012, TEL. 0322).

crèsta, sf. 1 Escrescenza carnosa sul capo di uccelli, polli e simili. alzare la cresta, mostrarsi superbi. 2 Testa, capo. la cresta metallica dell'obelisco risplendeva di luce. 3 Antica cuffia femminile con nastri. 4 Rilievo sul casco medievale. cresta dell'elmo, l'ornamento di piume. 5 Linea di congiungimento di due versanti montuosi opposti che si uniscono a tetto. 6 Sommità, cima. ~ vertice.
 sf. 1 crest. 2 (uccello) comb, crest.
 lat. crista.
Cresta di gallo
Nome volgare della Celosia crestata, una pianta ornamentale dalla caratteristica infiorescenza.

crestàia, sf. Chi fa cappellini femminili.

crestàto, agg. Che ha la cresta.

crestìna, sf. Cuffietta o acconciatura bianca che completa l'uniforme delle cameriere.

crestomazìa, sf. Antologia.

Crèta Isola greca del Mediterraneo (8.258 km2, 500.000 ab.), a sud-est del Peloponneso. È abitata da greci e da una minoranza turca; è divisa in quattro nomi: Candia, Lasìti, Rétimo e La Canea. L'economia si basa sull'agricoltura (olio, vino, patate, carrube) e sull'allevamento ovino, anche se la fonte principale di ricchezza consiste nel turismo. Iraklion o Iraklio è il nome odierno di Candia, capoluogo dell'isola già ai tempi della dominazione veneziana, situata circa a metà della costa settentrionale. La città moderna ha superato la cinta delle mura veneziane, che tuttavia ne costituiscono ancora la nota dominante. Anche gli altri elementi di maggior interesse d'Iraklion risalgono al periodo veneziano, come l'elegante fontana Morosini, la fontana Bembo, la basilica di San Marco, la loggia Veneziana e la fortezza prospiciente il mare. La parte moderna della città, invece, è costituita da edifici piuttosto anonimi, costruiti in modo caotico al di qua e al di là delle mura. Iraklion ospita tuttavia un museo archeologico di straordinario interesse. Cnosso è un sito archeologico del massimo interesse, a 5 km a sud-est di Iraklion, dove in epoca minoica sorgeva la capitale dell'isola. I primi scavi sono stati effettuati dall'inglese A. Evans nel 1900 e affiancati da una parziale ricostruzione di alcuni elementi del palazzo. Nonostante abbia suscitato critiche e perplessità sulla fedeltà storica dei risultati, tale ricostruzione permette ai visitatori di farsi un'idea di come doveva apparire originariamente il palazzo. In realtà, il palazzo riportato alla luce da Evans è il risultato della ricostruzione e dell'ampliamento effettuato in un lungo arco di tempo, dal 1900 a. C. al 1400 a. C., su palazzi precedenti, distrutti da terremoti e incendi. La complessità dell'impianto su più piani, la finezza delle decorazioni e le soluzioni tecniche adottate, sia nelle parti residenziali sia nelle parti di servizio, testimoniano l'alto grado di civiltà raggiunto in epoca minoica. Il palazzo di Cnosso viene identificato con il labirinto del Minotauro, una delle storie più terribili della mitologia greca. La storia di Creta è legata a quella della civiltà minoica che fiorì dal 2500 al 1000 a. C. che qui ha lasciato testimonianze dell'altissimo livello di sviluppo raggiunto. Lo sviluppo della civiltà minoica viene suddiviso nei quattro periodi: prepalaziale, protopalaziale, neopalaziale (cui risalgono Cnosso, Festo e Malia) e postpalaziale. Si presume che la fine della civiltà minoica sia stata dovuta a terremoti che accompagnarono l'eruzione di Santorini. In seguito Creta fu conquistata dagli achei, quindi dai dori e subì le vicende della storia greca. Fu occupata dai romani tra il 69 e il 67 a. C. e successivamente dagli arabi, quindi dai veneziani e dai turchi (1669), che la sottoposero a una crudele dominazione cui i cretesi si ribellarono più volte, finché nel 1913 Creta divenne parte della Grecia.

créta, sf. 1 Terra argilloso-calcarea facilmente plasmabile. ~ caolino, argilla. 2 Qualsiasi oggetto di creta. ~ coccio, terraglia.
 sf. clay, chalk.
 lat. creta.

cretàceo, agg. e sm. agg. 1 Che ha la natura, l'aspetto della creta. 2 Che si riferisce al Cretaceo.
sm. Terzo e ultimo periodo del Mesozoico, durato da 130 a 65 milioni di anni fa.
Il Cretaceo fu caratterizzato da profonde mutazioni marine, dalla nascita dell'oceano Atlantico e il conseguente distaccamento delle Americhe dall'Europa e dall'Africa. A livello marino, si verificarono estinzioni di specie (Ammoniti), la comparsa di bivalvi sessili, di foraminiferi e delle tartarughe; a livello di flora si verificò lo sviluppo delle Angiosperme dicotiledoni, mentre la fauna continentale fu dominata da dinosauri e da Rettili volanti; tra gli Anfibi comparvero gli Urodeli, mentre Mammiferi e Uccelli non erano ancora molto affermati. Il nome deriva dal calcare bianco simile a creta di depositi foraminiferi.

Créteil Città (83.000 ab.) della Francia, capoluogo del dipartimento del Val-de-Marne.

cretése, agg., sm. e sf. agg. Di Creta.
sm. e sf. Abitante o nativo dell'isola di Creta.

cretese-micenèo, agg. e sm. Della civiltà preellenica che fiorì a Creta, in Grecia, nel II millennio a. C. e successivamente a Micene nel Peloponneso.

crètico, agg. e sm. (pl. m.-ci) Nella metrica latina e greca, piede formato da due lunghe fra le quali si inserisce una breve.

cretinàta, sf. 1 Azione e frase da cretino. ~ stupidaggine. 2 Bazzecola, inezia. ~ quisquilia.

cretinerìa, sf. 1 L'essere cretino. ~ scemenza. <> perspicacia. 2 Discorso o gesto da cretino.

cretinétti, sm. invar. Persona ridicola e sempliciotta. ~ sciocco.

Cretinétti Nomignolo italiano dell'attore comico francese André Deed.

cretinìsmo, sm. 1 Alterazione dello sviluppo intellettuale e corporeo, dovuto a malattie acquisite o congenite a livello della tiroide. 2 Balordaggine.
 deriv. da cretino.

cretìno, agg. e sm. 1 Affetto da cretinismo. ~ deficiente, idiota. 2 Che o chi manifesta stupidità. ~ imbecille. <> sveglio.
 agg. idiotic, stupid. sm. fool, idiot.
 franc. crétin.

cretinòide, agg. Di persona con una deficienza mentale e fisica simile al cretinismo, ma con aspetti meno accentuati.

cretonne, sf. invar. Stoffa di cotone, apprettata sul rovescio, stampata a colori vivaci e disegni.

cretóso, agg. Detto di terreno ricco di creta.

crétto, sm. Crepa, fenditura.

crétula, sf. Impronta di un sigillo in argilla.
 dal lat. creta.

Creus, Cabo de Promontorio della Spagna, sulla costa mediterranea nella Catalogna.

Creùsa Personaggio omerico, moglie di Enea. Quest'ultimo la smarrì nella notte dell'incendio di Troia, ed ella venne assunta tra gli dei.

Creuse Dipartimento (132.000 ab.) della Francia, capoluogo Guéret.
Creuse
Fiume (255 km) della Francia. Nasce dal Plateau de Millevaches e confluisce nella Vienne.

Creutzfeldt-Jakob, malattìa di Malattia provocata da un virus che rimane latente a lungo (anche vent'anni) prima di manifestarsi con demenza progressiva, perdita del controllo muscolare e movimenti patologici involontari. Colpisce anche i bovini ("morbo della mucca pazza"), dalla cui carne può trasmettersi all'uomo.

Crevacuòre Comune in provincia di Biella (1.935 ab., CAP 13015, TEL. 015).

Crevalcòre Comune in provincia di Bologna (11.511 ab., CAP 40014, TEL. 051). Centro agricolo (coltivazione di barbabietole, foraggi e cereali), dell'allevamento e industriale (caseifici, prodotti tessili e del legno). Gli abitanti sono detti Crevalcoresi.

Crevoladòssola Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (4.606 ab., CAP 28035, TEL. 0324).

CRI Sigla di Croce Rossa Italiana.

cri, o cri cri, inter. Riproduce il verso del grillo.

crìa, sf. L'ultimo nato di una covata.

crìbbio, inter. Esclamazione di rabbia o di meraviglia. ~ accidenti.

cribràre, v. tr. 1 Passare al crivello. 2 Esaminare con cura.

crìbro, sm. 1 Crivello. ~ vaglio. 2 Esame critico.

cribróso, agg. 1 Detto di formazione animale o vegetale attraversata da canalicoli. 2 Bucherellato.

cribrovascolàre, agg. Librolegnoso.

cric, inter. e sm. inter. Riproduce il suono dello scricchiolio del ghiaccio, del vetro rotto e simili.
sm.¤ ¤invar.¤ ¤Voce omonima che imita il rumore del vetro che si rompe.
 sm. invar. (mecc.) jack.

crìcca, sf. 1 Gruppo di persone che si favoriscono a vicenda, a danno degli altri. ~ ghenga. 2 Fessura, crepa.
 sf. clique.
 franc. clique, deriv. da cliquer chiacchierare.

criccàre, v. intr. Fendersi, detto di laminati o di getti metallici.

cricchiàre, v. intr. Fare cri, scricchiolare.

crìcchio, sm. Scricchiolio, suono secco provocato da legno che si rompe.

crìcco ved. ¤cric¤

cricèto, sm. Mammifero (Cricetus cricetus) della famiglia dei Cricetidi e dell'ordine dei Roditori. Chiamato anche hamster, il criceto vive principalmente in Europa centrale e orientale. Ha corpo tozzo, pelo morbido di colore vario ed è lungo 30 cm circa. Di colore rosso-giallastro, ha le parti inferiori nere, coda e arti corti e zampe dotate di forti unghie. Vegetariano, può anche nutrirsi di insetti, lucertole e topi. In estate scava nei campi tane con varie gallerie che portano a camere laterali, a volte aperte verso l'esterno, utilizzate per allevare i piccoli e dove raccoglie riserve di cibo (noci, castagne, semi vari per l'inverno). Per trasportare il cibo nella tana utilizza come serbatoio le proprie guance. In autunno si ritira nella tana scavata in estate chiudendo tutte le vie di accesso. Il criceto, a volte dannoso per le colture agricole, si riproduce molto velocemente.
 sm. hamster.

Crick, Francis (Northampton 1916-) Chimico e biologo inglese. Chiarì la struttura a doppia elica del DNA in collaborazione con J. Watson. Con quest'ultimo e con Wilkins, nel 1962 fu insignito del premio Nobel.

cricket, sm. invar. Sport a squadre, diffusissimo in Gran Bretagna, giocato ancora con modalità analoghe a quelle del XVIII sec. Viene praticato in un campo con delle piccole porte (a 20 m di distanza) al centro, consistenti in tre piccoli pioli che sorreggono una tavoletta orizzontale. Le squadre sono formate da undici giocatori che devono centrare la tavoletta, per farla cadere, colpendo con una mazza di legno la palla di stoffa lanciata da un avversario.

crico- Elemento che in anatomia indica la cartilagine cricoidea.
 dal greco krícos agnello.

cricòide, sf. Termine anatomico che designa una cartilagine a forma di anello che si trova al di sopra della trachea.

cricotiroidèo, agg. Di un muscolo pari della laringe che serve per tendere le corde vocali.

Crimèa Penisola dell'Ucraina (2.456.000 ab.) tra il mar Nero e il mar d'Azov, collegata alla terraferma con l'istmo di Perekop. Territorialmente molto arida, piana e stepposa, si eleva a sud-est con la catena dei monti omonimi. L'economia si basa sull'agricoltura (vite, tabacco, cereali), sull'allevamento e sullo sfruttamento dei giacimenti di petrolio, ferro, gas naturale. Presenti anche industrie metalliche e chimiche. Il clima è mite e consente il turismo balneare. Oltre alla capitale Simferopol, altre città sono Jalta e Sebastopoli.
Guerra di Crimea
Guerra combattuta dal 1853 al 1856 tra la Russia e l'impero ottomano. La Russia, erigendosi a difesa dell'ortodossia cattolica, mirava a espandersi a spese della Turchia. Ma l'Inghilterra si oppose al piano di spartizione territoriale voluto dallo zar Nicola I, il quale dal canto suo poteva fare affidamento sull'appoggio dell'Austria. Francesi e inglesi si allearono contro questo progetto e una loro flotta si posizionò al largo dei Dardanelli. La Turchia dichiarò guerra il 23 ottobre 1853 dopo aver intimato invano l'abbandono dei principati danubiani occupati dai russi. Francesi e inglesi entrarono in guerra nel marzo dell'anno dopo, seguiti dalle milizie piemontesi di quindicimila uomini guidati da Lamarmora. Le sconfitte sulla Cernaia e la caduta di Sebastopoli convinsero il nuovo zar Alessandro II (succeduto a Nicola I nel marzo 1855) a firmare la pace, al congresso di Parigi (25 febbraio 1856), anche a condizioni svantaggiose: alla Russia fu intimato di restituire i territori occupati alla Turchia; Moldavia, Valacchia e Serbia cessarono di essere sotto protettorato russo e la navigazione sul Danubio fu assicurata da un controllo internazionale. Per quanto riguarda la questione religiosa, ai cattolici dell'impero ottomano fu garantita la libertà di culto.

crimen, sm. (pl. crimina) Nel diritto romano era il delitto contro l'ordine pubblico e veniva punito con pene pubbliche. Si contrapponeva al delitto privato o maleficium.
 è il lat. crimen delitto.

criminàle, agg., sm. e sf. agg. 1 Che concerne il crimine. ~ banditesco. si era reso complice di un'azione criminale. 2 Criminoso. ~ delittuoso. atti criminali. 3 Malvagio. ~ scellerato. <> onesto.
sm. e sf. Chi è colpevole di crimini o ha la tendenza a commetterne. ~ malvivente. <> onestuomo. criminale di guerra.
 agg., sm. e sf. criminal.
 lat. criminalis, deriv. da crimen,-inis delitto.

criminalìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Penalista.

criminalità, sf. 1 Condizione di criminale. 2 Complesso di attività criminali. ~ malavita.
 sf. crime.

criminalizzàre, v. tr. Considerare criminale ciò che giuridicamente non lo è.

criminalizzazióne, sf. Il colpevolizzare.

Criminalpol Sigla di Polizia Criminale.

crìmine, sm. Delitto efferato. ~ scelleratezza.
 sm. crime.
 lat. crimen,-inis delitto.

criminologìa, sf. (pl.-gìe) Scienza che studia i crimini e i criminali.

criminòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di criminologia.

criminosaménte, avv. In modo criminoso.

criminosità, sf. L'essere criminoso.

criminóso, agg. Che ha i caratteri di delitto. ~ delinquenziale.

crinàle, agg. e sm. agg. Di capelli.
sm. In una catena di monti, il profilo delle vette che fa da linea di separazione tra un versante e l'altro. ~ spartiacque.

crìne, sm. 1 Pelo della criniera e della coda degli animali. 2 Materia formata da crine di animali. 3 Chioma, capigliatura. ~ capelli.
 sm. horsehair.
 lat. crinis.

crinièra, sf. 1 L'insieme dei crini del collo del cavallo o del leone. 2 Folta capigliatura.
 sf. mane.
 deriv. da crine.

crinìto, agg. Fornito di criniera.

Crinòidei Animali marini Echinodermi, spesso a forma di fiore; sono muniti di corpo a disco e a calice, a piastre calcaree, dal quale escono le braccia ramificate (crini), collegate al substrato da un peduncolo. Il giglio di mare (Antedon mediterranea), con diametro di 20 cm, tramite la forza delle braccia può fissarsi al substrato. Si ciba di plancton ed è diffuso nel Mediterraneo.

crinolìna, sf. Sottana larghissima e rigida, foderata di tessuto di crine e sostenuta da stecche di balena, che nell'Ottocento le donne portavano sotto al vestito per mantenerlo gonfio.

crio- Primo elemento di parole composte.
 dal greco krýos ghiaccio, gelo.

crioanestesìa, sf. Utilizzazione del freddo per finalità anestetiche.

criobiologìa, sf. Scienza che studia l'uso delle bassissime temperature per la conservazione delle cellule viventi.

criocauterizzazióne, sf. Raffreddamento localizzato della cute.

criochirurgìa, sf. Utilizzazione del freddo per finalità chirurgiche.
 da crio-+ chirurgia.

crioclastìsmo, sm. Fenomeno di frammentazione e disgregazione delle rocce causato dal succedersi di gelo e disgelo.

crioconservazióne, sf. Tecnica di conservazione di campioni cellulari per periodi di tempo lunghi.

criodecapàggio, sm. Tecnica per la preparazione di campioni cellulari utilizzata in microscopia elettronica.

criogenìa, sf. Produzione di temperature bassissime.

criògeno, agg. e sm. agg. Che genera freddo.
sm. In fisica, miscuglio refrigerante.

crioglobulìna, sf. Globulina precipitabile dal freddo e responsabile di sensibilizzazione al freddo, cancrena, emorragie, sindrome di Raynaud ecc.

criolìte, sf. Fluoruro di alluminio e sodio molto usato nella metallurgia dell'alluminio e nell'industria delle porcellane che si presenta in cristalli monoclicni color ghiaccio.

criologìa, sf. 1 Parte della fisica che studia il comportamento della materia alle bassissime temperature. 2 Criogenia.

crioluminescènza, sf. Emissione di luce da parte di certe sostanze come alcool, solfuro di carbonio ecc. quando vengono immerse in aria liquida.

Crioplàncton, sm. invar. Il complesso delle Alghe che vivono nelle nevi perenni e che possono causare una colorazione delle nevi stesse.

crioscopìa, sf. Scienza che studia le leggi che regolano le variazioni del punto di congelamento delle soluzioni. Tra queste la legge di Raoult dice che l'abbassamento della temperatura di congelamento di una soluzione diluita non elettrolizzabile è proporzionale alla concentrazione C della soluzione e inversamente proporzionale al peso molecolare M della sostanza disciolta. La legge di Raoult è rappresentata dalla funzione: T = k C/M dove k è la costante crioscopica del solvente.

crioscòpico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla crioscopia.
Costante crioscopica del solvente
Coefficiente k della legge di Raoult.
Punto crioscopico
Detto anche punto di congelamento, è la temperatura alla quale una soluzione diluita passa allo stato liquido.

crioscòpio, sm. Apparecchio che serve per misurare l'abbassamento del punto di congelamento di una soluzione.

criosfèra, sf. Massa totale dei ghiacciai e delle nevi perenni che ricoprono la superficie terrestre.

criotècnica, sf. L'applicazione delle bassissime temperature in campo tecnologico.

crioterapìa, sf. Procedimento terapeutico fondato sull'uso delle basse temperature.

Crìppa, Robèrto (Monza 1921-Milano 1972) Pittore. Tra le opere Spirali (1953, Milano, Museo d'Arte Contemporanea).

crìpta, sf. Sotterraneo di una chiesa, spesso adibito a sepoltura.
 lat. crypta, dal greco kryptè.

Cripta dei cappuccini, La Romanzo di J. Roth (1938).

criptàre, v. tr. Codificare un dato o un segnale in modo che possa risultare incomprensibile a chi non conosce la chiave per decodificarlo o non possiede il decodificatore adatto.

criptestesìa, sf. L'insieme dei fenomeni di percezione extrasensoriale.

crìptico, agg. (pl. m.-ci) 1 Misterioso. ~ enigmatico. <> evidente. 2 Cifrato.

cripto- Primo elemento di parole composte. È usato anche nella forma critto-.
 dal greco kryptós nascosto.

crìpto, sm. Elemento chimico, peso atomico 83,80, numero atomico 36, simbolo Kr. Fa parte del gruppo dei gas nobili e si trova nell'aria. È impiegato, insieme all'argo, nelle lampade fluorescenti a bassa pressione e in lampeggiatori per riprese fotografiche. Venne scoperto nel 1898.

 

Criptobrànchidi Famiglia di Anfibi Urodeli a cui appartiene la salamandra alligatore del Nord America.

criptocalvinìsta, agg. e sm. agg. Relativo al criptocalvinismo.
agg. e sm. Dei teologi luterani che furono accusati di essere favorevoli, in segreto, al calvinismo. ~ filippista.

Criptococcàcee Famiglia di Funghi a cui appartengono generi come il Criptococco e la Candida che sono patogeni per l'uomo e per gli animali.

criptodepressióne, sf. Depressione continentale il cui fondo è ricoperto da un mare interno o da un lago. Sono criptodepressioni il mar Morto, formatosi per sprofondamento tettonico, e i laghi prealpini italiani, nati per opera dei ghiacciai quaternari.

Criptòdiri Sottordine di Rettili Cheloni comprendente testuggini dal collo lungo e ossa del bacino non saldate allo scheletro cutaneo.

Criptofàgidi Famiglia di Insetti Coleotteri Diversicorni con elitre pelose e di piccole dimensioni.

Criptoficèe Classe di Alghe Pirrofite unicellulari che comprende sia forme che sono fisse al substrato sia forme che si muovono per mezzo di flagelli vibratili.

criptografìa, sf. Crittografia.

criptolalìa, sf. Uso di un linguaggio oscuro, di difficile comprensione.

criptomenorrèa, sf. Assenza apparente delle mestruazioni che in realtà si verificano, ma non possono fluire all'esterno.

criptomerìa, sf. Gimnosperma (nota anche come criptomeria del Giappone, Cryptomeria japonica) della famiglia delle Taxodiacee e della classe delle Conifere. Diffusa in Asia orientale; viene utilizzata come materiale da costruzione.

Criptomonadàli Ordine di Alghe Pirrofite mobili della classe delle Criptoficee.

Criptonemiàli Ordine di Alghe rosse prive di cellule ausiliarie che comprende, tra l'altro, la famiglia delle Corallinacee.

criptònimo, sm. Pseudonimo di uno scrittore e simili.

criptopòrtico, sm. (pl.-ci) Portico coperto, in parte sotterraneo, tipico dell'architettura romana.

criptorchidìa, sf. 1 In medicina, malformazione congenita consistente dalla mancata discesa nelle borse scrotali di uno o di ambedue i testicoli. 2 In veterinaria, stato patologico di un animale causato dalla ritenzione di uno o di entrambi i testicoli nella cavità addominale.
 dal greco kryptós nascosto e órchis testicolo.

criptorchidìsmo, sm. Anomalia del testicolo, che non occupa la normale posizione, dovuta dalla mancata discesa di uno o di entrambi i testicoli dall'addome allo scroto. È un'alterazione congenita da curare in quanto porta a iposviluppo del testicolo ritenuto con conseguente ridotta fertilità fino alla sterilità e possibile insorgenza di tumori in questa sede. La terapia è ormonale e, se senza successo, chirurgica.

crisàlide, sf. Stadio di sviluppo delle farfalle intermedio tra il bruco e la forma adulta, provocato dal richiudersi della larva dentro il bozzolo.
 lat. chrysallis,-idis, dal greco chrysallìs.

crisantèmo, sm. Nome comune di piante del genere Chrysanthemun della famiglia delle Composite, originario della Cina e del Giappone. Ha foglie dentate o lobate e fiori in capolini colorati; ve ne sono a fioritura estiva e autunnale, a fiori semplici e doppi, annui o perenni.
 sm. chrysanthemum.

Crisèide Figlia di Crise, sacerdote di Apollo Sminteo, fu imprigionata da Achille e data in dono ad Agamennone, il quale dovette restituirla al padre per placare la collera di Apollo. Dalla sua unione con Agamennone nacque Crise.
 dal greco Chryseís.

criselefantìno, agg. Composto di oro e avorio.

crìsi, sm. 1 Peggioramento delle condizioni di un malato. ~ attacco. durante la notte ebbe una crisi di nervi. 2 Stato transitorio di difficoltà. ~ emergenza. <> benessere. stava attraversando un periodo di crisi.
 sm. 1 crisis. 2 (med.) attack, fit.
 lat. crisis, dal greco krìsis giudizio, deriv. da krìnein distinguere.

Crìsi Uno dei molti mari presenti sulla superficie della Luna; hanno tutti nomi molto fantasiosi (mar della Tranquillità), a differenza dei rilievi montuosi, che hanno ricevuto il nome dei corrispondenti sistemi montuosi terrestri.

Crisìdidi Famiglia di Insetti Imenotteri provvisti di aculeo, diffusi ovunque e comprendenti elementi di dimensioni piccole e medie e dalla livrea dai colori metallici.

crisìna, o crisòlo, sf. o sm. Pigmento presente nelle gemme di pioppo, ha colore giallo pallido e fonde a 275 °C.

Crisìppo (Soli, Cilicia, 281/277-Atene ca. 204 a. C.) Filosofo greco. Tra le opere Sui possibili.

crìsma, sm. 1 Olio consacrato dal vescovo il Giovedì Santo. ~ unguento. 2 Convalida data da un superiore. ~ approvazione. <> dissenso. ha passato la prova con tutti i crismi.
 sm. chrism.
 lat. chrisma, dal greco chrìsma unzione.

crismàle, sm. Panno destinato a coprire le unzioni con il sacro crisma.

criso- Primo elemento di parole composte.
 dal greco chrysós oro.

Crisobalanàcee Famiglia di piante tropicali sempreverdi.

crisoberìllo, sm. Alluminato di berillo avente cristalli a forma di prisma, di colore gialliccio e di grande durezza. Alcune varietà sono utilizzate come gemme.

crisocàlco, sm. Lega di ottone con altissima percentuale di rame e piccolissima parte di stagno e piombo, che imita l'oro.

crisocòlla, sf. Silicato idrato di rame di colore azzurro-verdastro che si trova nella zona di ossidazione dei giacimenti di rame.
 dal greco chrysós oro e kólla colla.

crisoelefantìno ved. ¤criselefantino¤

Crisofanìni Sottofamiglia di Insetti dell'ordine dei Lepidotteri dalle livree appariscenti.

Crisofìte Suddivisione del regno vegetale, classe delle Protofite, comprendente circa 10.000 specie. Anche dette alghe gialle o Diatomee. Costituenti del plancton, vivono in mare aperto, hanno uno scheletro esterno (guscio) siliceo e una dotazione di clorofilla pigmentata di giallo. Sono unicellulari e di varia forma.

crisografìa, sf. Scrittura in lettere d'oro.

crisolìto, sm. Varietà di olivina in cristalli limpidi e di color verde, usati come pietra ornamentale.

Crisomèlidi Famiglia di Insetti Coleotteri Fitofagi che vivono sulle piante e comprendente circa 30.000 specie.

crìsopa, sf. Insetto (Chrisopa carnea) della famiglia dei Crisopidi e dell'ordine dei Planipenni. Diffusa in Europa e in Asia, si nutre di afidi.

crisopràsio, sm. Varietà di calcedonio di colore verde mela. ~ crisopazio.

crisòstomo, agg. Si dice di persone molto eloquenti.
 dal greco chysós oro e stóma bocca.

crisoterapìa, sf. Somministrazione di sali aurei a scopo terapeutico. Serve per curare l'artrite reumatoide.

Crispàno Comune in provincia di Napoli (10.467 ab., CAP 80020, TEL. 081).

Crìspi, Francésco (Ribera 1818-Napoli 1901) Uomo politico, nel 1859 preparò l'impresa dei Mille in Sicilia. Fu consigliere di Garibaldi durante la dittatura dell'isola e fu eletto deputato della sinistra nel 1861. Da ministro degli interni (1877-1879) e da presidente del consiglio mise in atto una politica interna autoritaria e repressiva e una politica estera volta all'intesa con gli imperi centrali (Triplice Alleanza), di lotta economica con la Francia e di penetrazione in Africa, con il trattato di Uccialli e con la creazione della colonia di Eritrea. Diede le dimissioni in seguito alla sconfitta di Adua nel 1886. L'opera principale è I mille, pubblicata postuma.

Crispiàno Comune in provincia di Taranto (12.905 ab., CAP 74012, TEL. 099). Centro agricolo (coltivazione di viti e olive) e industriale (prodotti alimentari). Gli abitanti sono detti Crispianesi.

Crispìno Santo originario di Soissons, di professione artigiano. Nel 1287 venne martirizzato. È protettore dei ciabattini.

Crispino e la comare Opera giocosa in tre atti di L. Ricci, libretto di F. M. Piave (San Benedetto, 1850).

criss, sm. invar. Adattamento del malese kriss.

Crissòlo Comune in provincia di Cuneo (247 ab., CAP 12030, TEL. 0175).

Cristàldi, Frànco (Torino 1924-Principato di Monaco 1992) Produttore cinematografico e fondatore della Vides. Produsse film di Fellini, Germi, Rosi, Bellocchio e Visconti.

cristallàio, sm. Chi vende o fabbrica cristalli.

cristallàme, sm. Varietà di oggetti di cristallo.

cristallerìa, sf. 1 L'insieme dei pezzi di cristallo necessari alla tavola. 2 Fabbrica o negozio di cristalli.

cristallièra, sf. Mobile a ripiani, con parte delle pareti in cristallo o vetro usato per riporre ed esporre la cristalleria.

cristallìno, agg. e sm. agg. 1 Di cristallo, simile al cristallo. 2 Si dice di minerale che si presenta sotto forma di cristallo. 3 Si dice di rocce di origini endogene. 4 Chiaro, limpido. ~ trasparente. <> opaco. 5 Argentino, squillante. ~ tintinnante. <> sordo. 6 Onesto, integro. ~ irreprensibile. <> dubbio.
 agg. crystal.
In anatomia è la struttura a forma di lente collocata dietro la pupilla. Il variare della sua curvatura (per opera del muscolo ciliare di Zinn) consente la messa a fuoco dell'immagine sulla retina. Le sue alterazioni provocano difetti di visione (ipermetropia e miopia), mentre la sua opacizzazione (cataratta) causa una diminuzione della vista nel suo insieme.

cristallizzàre, v. v. tr. 1 Sottoporre a cristallizzazione. 2 Immobilizzare. si trattava ora di cristallizzare quei sentimenti in abitudini.
v. intr. e intr. pron. 1 Passare allo stato cristallino. 2 Rimanere fisso su idee ben definite. ~ fossilizzarsi. <> aggiornarsi. si è ormai cristallizzato su quel metodo e non accetta innovazioni.
 v. intr. 1 to crystallize. 2 (fig.) to become fossilized.
 greco krystallìzein.

cristallizzatóre, sm. 1 Apparecchio con cui si applica una cristallizzazione. 2 Operaio addetto all'uso di tale apparecchio.

cristallizzazióne, sf. Processo di creazione di una sostanza solida con struttura cristallina. È possibile ottenere la precipitazione di un soluto da una soluzione mediante sovrasaturazione, raffreddamento o evaporazione del solvente. Con il primo metodo, la soluzione viene portata a una concentrazione tale da provocare i movimenti molecolari necessari alla separazione dei cristalli. Negli altri due casi, lo stesso moto viene ottenuto con l'abbassamento o l'innalzamento della temperatura. Spesso i tre metodi vengono opportunamente combinati tra loro. La cristallizzazione di una sostanza viene abitualmente utilizzata per ridurne le impurità (cristallizzazione frazionata).
Cristallizzazione magmatica
Solidificazione di minerali che si verifica nel processo di raffreddamento di un magma. Quando tale raffreddamento avviene durante un'intrusione, la cristallizzazione si articola in tre fasi distinte. Se invece interessa una effusione, la cristallizzazione può essere incompleta e portare alla formazione di masse vetrose.

cristàllo, sm. 1 Corpo solido, di struttura poliedrica, omogeneo e anisotropo, di origine naturale. 2 Vetro trasparente, incolore a elevata rifrangenza, caratterizzato da un contenuto elevato di piombo, in sostituzione del calcio, tipico dei vetri comuni. Il piombo attribuisce al vetro notevole rifrazione, elasticità, brillantezza e sonorità.
 sm. crystal.
 lat. crystallum (-us), dal greco krystallos ghiaccio.
Il cristallo ha una struttura tridimensionale periodica ed è formato da particelle disposte a intervalli regolari nelle tre dimensioni dello spazio.

cristalloblàstico, agg. (pl. m.-ci) In petrografia, relativo alla struttura delle rocce metamorfiche che hanno subito una nuova cristallizzazione senza ordine, in cui la forma dei cristalli è stata determinata da quella dei cristalli vicini.

cristallochìmica, sf. Scienza che studia i rapporti tra struttura e composizione chimica di un cristallo.

cristallografìa, sf. Branca della mineralogia che si occupa della forma, composizione, struttura e proprietà fisiche dei cristalli. La cristallografia divide i cristalli in trentadue classi, suddivise in sette sistemi (cubico, esagonale, trigonale, tetragonale, rombico, monoclino e triclino), a loro volta riuniti in tre gruppi (monometrico, dimetrico e trimetrico). Circa la struttura, il cristallo è rappresentato da un reticolo di punti solidi, visti come ripetizione spaziale di una cella elementare.

cristallogràfico, agg. (pl. m.-ci) Della cristallografia.

cristallògrafo, sm. Studioso di cristallografia.

cristallòide, agg. e sm. Si dice di sostanza che può assumere una struttura affine a quella dei cristalli.

cristallomanzìa, sf. Pratica dell'occultismo consistente nella divinazione tramite immagini che dovrebbero comparire su bocce di vetro, specchi o altri oggetti lucidi.

Cristatèlla, sf. Genere di Briozoi Lofopodi mobili d'acqua dolce molto diffusi in pozze e stagni. Si riuniscono in colonie che si spostano sull'acqua assumendo l'aspetto di un'aiuola mobile.

cristianaménte, avv. In modo cristiano, caritatevolmente.

cristianésimo, sm. 1 Religione dei fedeli di Gesù, detto Cristo in quanto Messia promesso nell'Antico Testamento. 2 L'insieme delle dottrine, dei principi e di tutte le forme di civiltà originate dall'insegnamento di Cristo.
 sm. Christianity.
Elementi fondamentali di questa fede sono l'affermazione di Dio come creatore dell'uomo e dell'universo, il riconoscimento dell'origine divina di Gesù e della sacralità della Bibbia, l'amore in Dio e quello per il prossimo, la credenza nella trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo). Gesù Cristo si è crocifisso per la redenzione umana e la sua seconda e definitiva venuta segnerà l'affermazione del regno di Dio. La predicazione dell'evangelo (o della "buona novella") porta un messaggio d'amore verso il prossimo e insegna a dedicare la propria vita a Dio per la salvezza finale. Il cristianesimo unisce i credenti nella vita comunitaria della Chiesa. Le rivelazioni contenute nella Bibbia sono fondamentali e hanno dato vita a numerose interpretazioni e alla nascita di nuove forme religiose. I primi cristiani ebbero la conoscenza diretta di Gesù Cristo e dei suoi insegnamenti. In seguito grazie alla predicazione degli apostoli la religione si estese oltre la Giudea e acquistarono importanza religiosa i centri di Corinto, Efeso, Alessandria e Roma. La penetrazione su tutto l'impero romano diede vita alle persecuzioni ordite dai vari imperatori che temevano il non riconoscimento della loro divinità. Solo nel IV sec. gli editti di Costantino e Teodosio tollerarono e costituirono il cristianesimo. La chiesa cominciò a convocare i primi concili ecumenici che si occuparono della definizione dei dogmi. Nel medioevo il cristianesimo riuscì a resistere alle invasioni barbariche e notevole fu lo sforzo di conversione compiuto dalla chiesa durante i regni romano-barbarici. Nel V sec. si sviluppò l'eremitismo dei monaci benedettini che non solo accentrarono la cultura e la spiritualità medievale all'interno dei loro monasteri, ma organizzarono l'economia agricola. Dal VII sec. le popolazioni germaniche sotto il dominio di Carlo Magno vennero cristianizzate. Lo sviluppo dell'impero d'oriente e d'occidente, accentuò le tensioni nate all'interno del cristianesimo sulle questioni dottrinali. Questa situazione nel 1054 portò alla reciproca scomunica tra la chiesa di Roma e la chiesa ortodossa-bizantina. Il crescente accentramento dei poteri del papa nella chiesa romana, portò a sminuire il potere imperiale. Ma tra l'XI e il XII sec., la decadenza morale del clero, portò a scismi e a movimenti che vennero repressi anche in modo cruento. Ulteriori spaccature si crearono a cavallo tra il XIV e il XV sec. (scisma d'Occidente); nel XVI sec., si ebbe il riconoscimento del protestantesimo a opera di M. Lutero che coinvolse anche altri stati europei (nascita della chiesa anglicana). I dissidi religiosi terminarono nel 1648 con la pace di Westfalia. La dottrina cristiana è stata sottoposta a un lungo processo di elaborazione; dapprima si è discusso sulla duplice natura di Gesù (umana e divina), poi sulla funzione e sui poteri della chiesa, infine sui rapporti fra grazia divina, fede e libertà. Nei secoli queste controversie sono state superate e hanno portato a una pluralità di confessioni religiose. Nel XX sec., il cristianesimo ha dovuto combattere con l'avanzata comunista, con i regimi dittatoriali e i principi razzisti del nazismo. Nascono nuove teologie di stampo protestante (K. Barth). Importante l'ecumenismo che tende alla collaborazione e al dialogo tra le varie religioni cristiane. Del 1960 è il segretariato per l'unità dei cristiani istituito da papa Giovanni XXIII. Nel cristianesimo ci sono attualmente quattro gruppi fondamentali; il cattolicesimo, la chiesa ortodossa, le chiese evangeliche (protestantesimo, luteranesimo) e l'anglicanesimo.

cristiània, sm. invar. Nello sci, sistema per effettuare un cambiamento di direzione a sci paralleli.

cristianità, sf. 1 La religione cristiana. 2 La qualità di cristiano. 3 L'universalità dei cristiani considerati complessivamente.

cristianizzàre, v. tr. Convertire al cristianesimo. ~ evangelizzare.

cristianizzazióne, sf. Conversione al cristianesimo.

cristiàno, agg. e sm. agg. 1 Relativo a Gesù. 2 Che professa la fede di Cristo. insegnamento cristiano. 3 Buono. ~ caritatevole. <> crudele. comportarsi in modo cristiano, avere un atteggiamento disponibile e solidale.
sm. 1 Chi accette la fede di Cristo. 2 Essere umano. non è cibo da cristiani, non è mangiabile.
 agg. e sm. Christian.
 lat. Christianus, dal greco Christianòs.

Cristiàno Nome di sovrani.
Cristiano I
(1426-Copenaghen 1481) Re di Danimarca dal 1448 e capostipite della dinastia degli Holdenburg. Dal 1450 fu re di Norvegia e dal 1457 al 1464 anche di Svezia.
Cristiano II
(Nyborg 1481-Kalundborg 1559) Re di Danimarca e Norvegia dal 1513 al 1523 e dal 1520 al 1521 anche di Svezia. Fu privato della corona svedese dall'insurrezione di Gustavo Vasa, che nel 1521 proclamò l'indipendenza del paese. Nel 1523 dovette rinunciare anche al trono danese e fuggì in esilio in Olanda. Nel 1531 tentò di riconquistare la Norvegia, ma venne catturato e rinchiuso in carcere, dove morì.
Cristiano III
(Gottorp 1503-Koldling 1559) Re di Danimarca e Norvegia dal 1534 al 1559. Proclamò il luteranesimo religione di stato nel 1536.
Cristiano IV
(Frederiksborg 1577-Copenaghen 1648) Re di Danimarca e di Norvegia dal 1588, si batté contro gli svedesi per l'egemonia sul Baltico e dal 1625 al 1629 fu a capo dei principi luterani nella guerra dei trent'anni. Fondò Cristiania, l'odierna Oslo.
Cristiano V
(Frenzburg 1646-Copenaghen 1699) Re di Danimarca e di Norvegia dal 1670. Tra il 1675 e 1679 lottò contro la Svezia nel tentativo di conquistare la Scania. Poco dopo aver concluso una coalizione contro Carlo XII di Svezia, morì.
Cristiano VI
(Copenaghen 1699-Irscholm 1746) Re di Danimarca e di Norvegia dal 1730. Fu un attivo promotore dello sviluppo civile e sociale del paese.
Cristiano VII
(Copenaghen 1749-Rendsburg 1808) Re di Danimarca e di Norvegia dal 1766 al 1784. Ebbe problemi medici di ordine sia fisico che mentale, quindi lasciò il governo a consiglieri e ministri. Nel 1784 prese il suo posto sul trono il figlio Federico VI.
Cristiano VIII
(Copenaghen 1786-1848) Re di Danimarca dal 1839, fu proclamato re di Norvegia dal 1814, anno in cui questa tornò indipendente dalla Svezia, ma fu costretto ad abdicare in seguito all'invasione svedese.
Cristiano IX
(Gottorp 1818-Copenaghen 1906) Re di Danimarca dal 1863. Nel 1864 perse i ducati dello Schleswig, Hollstein e Lauenburg con i prussiani.
Cristiano X
(Charlottenlund 1870-Copenaghen 1947) Re di Danimarca dal 1912 e dal 1919 al 1944 anche d'Islanda. Nel 1915 fu tra gli artefici della costituzione democratica e durante la seconda guerra mondiale si oppose all'occupazione nazista.

Cristìna (sec. III) Santa e martire. Fu uccisa a Bulsena durante la persecuzione di Diocleziano. È forse identificabile con la martire descritta nel Martirologio cristiano. Nel giorno della sua festa, il 24 luglio, avevano luogo rappresentazioni mediante figure animate (misteri).

Cristìna di Svèzia (Stoccolma 1626-Roma 1689) Regina svedese, salita al trono a sei anni, regnò sotto la reggenza del cancelliere A. Oxenstierna fino al 1644. Si convertì al cristianesimo nel 1654, prima di abdicare in favore del cugino Carlo X Gustavo e trasferirsi a Roma, ove diede un notevole impulso culturale. Fondò l'Accademia Reale e l'Accademia Clementina, dalla quale sarebbe scaturita l'Arcadia.

Crìsto => ¤Gesù Cristo¤

Cristo si è fermato a Eboli Romanzo di C. Levi (1945). Nel romanzo Levi rievocò i personaggi e l'ambiente del confino, al quale era stato condannato dal regime fascista (1935-1936), facendo scoprire l'umanità che si cela ai margini della civiltà. Il titolo riprende un detto dei contadini lucani, secondo cui il cristianesimo e la civiltà si sarebbero fermati a Eboli, prima di entrare nella loro regione. La volontà di comprendere portò l'autore a rivelare in modo partecipe le condizioni di miseria, sofferenza e oppressione che avvolgevano il mondo della Lucania contadina, lontano anni luce dal movimento della storia.

cristobalìte, sf. Modificazione della silice causata da temperatura elevata.

cristocentrìsmo, sm. Corrente teologica che pone Gesù Cristo e la sua opera come fulcro dell'intera creazione e termine ultimo del creato.

Cristòfori, Bartolomèo (Padova 1655-Firenze 1732) Costruttore di strumenti musicali. Gli è attribuita l'invenzione del pianoforte (Firenze, 1700 ca.).

Cristòforo (santo) (sec. III) Santo e martire, probabilmente sotto Decio. Secondo la leggenda, portò sulle spalle Gesù bambino. Fu identificato con un cananeo di nome Reprobo che svolgeva la sua predicazione in Licia. Le leggende che avvolgono questo misterioso personaggio crebbero nel medioevo, periodo in cui il suo culto era particolarmente sentito. Veniva infatti invocato contro la peste. È protettore dei pellegrini e degli automobilisti e fa parte dei quattordici santi ausiliatori.

Cristòforo (sovrani) Nome di sovrani.
Cristoforo I
(1219-Ribe 1259) Re di Danimarca dal 1252. Ebbe numerosi conflitti con il clero e con i grandi feudatari.
Cristoforo II
(1276-1332) Re di Danimarca dal 1320.
Cristoforo III
(1418-1448) Già reggente dell'unione di Kalmar dal 1439, dal 1441 divenne anche re di Danimarca e di Svezia e dal 1442 anche di Norvegia.

Cristoforo Colombo Dramma lirico in tre atti e un epilogo di A. Franchetti (Genova, 1892).

cristologìa, sf. (pl.-gìe) Parte della teologia che tratta delle nature di Cristo e anche studio dei documenti su Cristo.

cristològico, agg. (pl. m-ci) Che riguarda la cristologia.

critèrio, sm. 1 Regola per giudicare qualcosa. ~ norma. 2 Giudizio, senno. ~ avvedutezza. <> leggerezza.
 sm. 1 criterion, principle. 2 (giudizio, senno) common sense.
 lat. tardo criterium, dal greco kritèrion elemento per giudicare.

critèrium, sm. invar. Competizione sportiva dedicata a certe categorie di concorrenti.

crìtica, sf. 1 L'arte di esaminare qualcosa in base a criteri precisi. ~ valutazione, osservazione. non avere capacità critica. 2 L'insieme dei critici e delle opere di critica. la critica non ha accolto favorevolmente il saggio. 3 Giudizio espresso da qualcuno. ~ recensione. 4 Giudizio malevole e sfavorevole. ~ biasimo. <> consenso. non si interessava delle critiche.
 sf. 1 criticism. 2 (revisione) review.
 lat. critica, dal greco kritikè, arte del giudicare.

Critica del giudizio Opera di filosofia di I. Kant (1790).

Critica della ragion pratica Opera di filosofia di I. Kant (1788).

Critica della ragion pura Opera di filosofia di I. Kant (1781, 1787).

Critica e poesia Opera di critica letteraria di M. Fubini (1956).

Critica e verità Opera di critica letteraria di R. Barthes (1966).

criticàbile, agg. Che si può criticare. ~ discutibile. <> meritorio.

criticaménte, avv. In modo critico.

criticàre, v. tr. 1 Sottoporre a esame critico. ~ censurare. <> esaltare. 2 Giudicare biasimando. ~ stigmatizzare. <> approvare.
 v. tr. to criticize.
 deriv. da critica.

criticìsmo, sm. Qualsiasi dottrina filosofica che intenda mostrare i limiti della ragione.

criticità, sf. 1 Qualità di ciò che è critico. 2 Stato di un reattore nucleare, nel quale è innescata la reazione a catena delle fissioni.

crìtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Che è proprio della critica. occhio critico, particolarmente attento ai dettagli. 2 Proprio di una crisi. ~ difficile. <> agevole. il periodo è critico per le assunzioni. 3 Particolari valori di entità fisiche corrispondenza dei quali si verificano determinati fenomeni. 4 Delicato, instabile. ~ incerto. <> saldo. 5 Valutativo. ~ estimativo. 6 Accusatorio. ~ censorio. <> apologetico.
sm. Chi esercita per professione la critica. ~ recensore. il critico di quel quotidiano è sempre molto severo.
 agg. critical. sm. 1 critic. 2 (recensore) reviewer.
 lat. criticus, dal greco kritikòs, deriv. da krìnein giudicare.

criticóne, sm. (f.-a) Chi trova da ridire su tutti e su tutto.

critofilm, sm. invar. Film critico sull'arte.

critto- Primo elemento di parole composte. È usato anche nella forma cripto-.
 dal greco kryptós nascosto.

Crittògame Gruppo che nella vecchia classificazione rappresentava l'ultima classe del sistema sessuale di Linneo. Comprendeva batteri, funghi, alghe e in genere tutti i vegetali con organi sessuali non palesi.

crittogàmico, agg. (pl. m.-ci) Di crittogama.

crittografàre, v. tr. Cifrare un testo secondo le regole della crittografia.

crittografìa, sf. 1 Sistema segreto di scrittura in codice. 2 Gioco enigmistico consistente in una specie di rebus oscuro.
La critografia può usare un testo reso invisibile con inchiostri speciali oppure può avvalersi di un linguaggio corrente, interpretabile con un codice o scrittura cifrata. I metodi più comuni usati per crittografare un messaggio sono due: la trasposizione letterale e la cifratura. Nel primo caso, il testo viene scritto senza spazi tra le parole e con le lettere disposte in modo da formare un rettangolo; si procede poi a trasporre le lettere seguendo uno schema prefissato. Chi riceve il messaggio può interpretarlo facilmente applicando in senso contrario lo schema di trasposizione. La cifratura invece solitamente non elimina gli spazi tra le parole e utilizza un algoritmo di sostituzione semplice o multipla delle singole lettere del testo. La decrittazione di questi messaggi si effettua operando le sostituzioni inverse e può anche essere ottenuta automaticamente per mezzo di speciali macchine telescriventi, opportunamente programmate. Le nuove tecnologie informatiche di trasmissione dei messaggi tramite canali non riservati (posta elettronica) hanno determinato la nascita di sistemi crittografici commisurati alla sempre crescente potenza di calcolo degli elaboratori elettronici.

crittogràfico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo alla crittografia. 2 Difficile da interpretare. ~ oscuro. 3 Di gioco, svolto in forma crittografica.

crittògrafo, sm. 1 Esperto in crittografia. ~ crittologo. 2 Strumento che serve per cifrare e per decifrare. 3 Enigmografo o solutore specializzato in crittografie.

crittogràmma, sm. (pl.-i) 1 Testo scritto in una scrittura cifrata. 2 In enigmistica, gioco simile alla crittografia.

crivellàre, v. tr. 1 Passare al setaccio. 2 Bucare come un crivello. ~ sforacchiare.
 v. tr. to riddle.

crivellatùra, sf. Il crivellare.

Crivèlli, Càrlo (Venezia 1430/1435-Ascoli Piceno 1494/1500) Pittore. Tra le opere Madonna della Passione (ca. 1460, Verona, Museo di Castelvecchio), Polittico del Duomo di Ascoli (1473, Ascoli, Sant'Emidio), L'Arcangelo Michele e San Gerolamo (ca. 1475, Londra, National Gallery) e Trittico di Camerino (1482, Milano, Brera).

crivèllo, sm. Setaccio, buratto. ~ vaglio.
 sm. riddle.

crivellóne, sm. Sorta di setaccio nelle trebbiatrici che separa i chicchi di grano dalla paglia.

Crizia Opera di filosofia di Platone (prima metà del IV sec. a. C.).

Crìzio (V sec. a. C.) Scultore greco tra i più famosi del periodo iniziale del cosiddetto stile severo, del quale il gruppo bronzeo I tirannicidi Armodio e Aristogitone (477 a. C., Napoli, Museo Archeologico Nazionale, copia romana) è una delle opere più significative. Tra le altre opere Efebo (ca. 480 a. C., Atene, Museo dell'Acropoli).

Croàzia Repubblica dell'Europa balcanica, confina a nord con la Slovenia e l'Ungheria, a est con la Serbia, a sud con la Bosnia Erzegovina e il Montenegro ed è bagnata a ovest dal mar Adriatico.
Il territorio è piuttosto vario: a est troviamo le propaggini terminali del bassopiano Pannonico, compreso tra la Drava e la Sava, con la Slavonia, considerata il granaio della Croazia; a ovest si innalzano i rilievi delle Alpi Dinariche, che presentano vasti altopiani carsici (Gorski Kotar, Lika) spesso a strapiombo sulla costa; più all'interno la pianura di Zagabria.
La costa (costituita dagli sbocchi al mar d'Istria e dalla Dalmazia) si estende fin quasi al confine albanese ed è fronteggiata da numerosissime isole, con golfi e insenature e con porti di qualche importanza. Appartengono alla Croazia l'Istria e quasi tutta la Dalmazia (entrambe calcaree) e la fitta serie di isole prospicienti il litorale.
I fiumi Drava e Sava interessano il bacino del Danubio. Sfociano invece nell'Adriatico alcuni corsi d'acqua della regione dalmata (Zrmanja, Krka, Cetina, Narenta).
Il clima è di tipo mediterraneo sulla costa, ma assume tratti sempre più continentali mentre ci si addentra all'interno.
La capitale è Zagabria (1.230.000 ab.), città antica e ora importante centro industriale; altre città sono Fiume (160.000 ab.), Pola (59.000 ab.), Zara, Sebenico, Spalato (235.000 ab.) sulla costa, mentre all'interno troviamo Osijek, Sisac e Varazdin.
La popolazione è costituita in maggioranza da croati e da una minoranza di serbi.
Il paese è coinvolto nelle guerre etniche che interessano gli stati dell'ex Iugoslavia ed è indipendente dal giugno 1991. L'economia è naturalmente condizionata dai conflitti sia interni che con le repubbliche confinanti; largamente praticata è l'agricoltura i cui prodotti principali sono cereali, patate, barbabietole da zucchero, ortaggi e frutta all'interno, uva e olive sulla costa.
Diffuso l'allevamento del bestiame, bovini, suini, ovini e animali da cortile.
Rilevanti nelle zone montuose sono le risorse forestali; alla pesca di discrete proporzioni si associa l'industria conserviera.
Il sottosuolo offre carbone, bauxite, petrolio e gas naturale; per la produzione di energia si sfruttano, almeno in parte, le potenzialità idroelettriche e discreto è il processo di industrializzazione in ambito siderurgico, metallurgico, meccanico, chimico e petrolchimico. Buona anche l'industria alimentare, tessile e del legno.
Il turismo rappresentava per la Croazia un'attività fiorente (in particolare sulla costa adriatica, sui laghi e nei parchi naturali dell'interno come quello dei laghi di Plitvice), attualmente assai compromessa dai conflitti in atto.
STORIA Popolata dagli illiri, la regione appartiene all'impero romano a partire dal 6-9 d. C. e viene invasa dagli slavi nel VI sec. Nel 925 Tomislav (910-928) riunisce sotto la propria autorità i croati della Pannonia e della Dalmazia e assume il titolo di re. Nel 1102 il re d'Ungheria viene riconosciuto re della Croazia. Negli anni 1526-1527 una parte del paese cade sotto la dominazione degli ottomani mentre l'altra parte viene annessa ai possedimenti d'Austria. Nel 1848 i croati sostengono gli Asburgo contro i rivoluzionari ungheresi. Il compromesso austro-ungarico del 1867-1868 annette la Croazia all'Ungheria con la quale viene concluso il trattato ungaro-croato.
Nel 1918 la Croazia aderisce al regno di Serbia, Croazia e Slovenia. Negli anni successivi, all'interno di questo regno, divenuto la Iugoslavia, i croati si oppongono al centralismo serbo. Oppositori del regime creano la società segreta Ustascia (1929) e ricorrono al terrorismo (assassinio di Alessandro I Karadjordjevic a Marsiglia nel 1934). Durante la seconda guerra mondiale, lo stato indipendente croato, controllato dai tedeschi e dagli italiani, è governato da A. Pavelic.
Nel 1945 la Croazia diventa una delle sei repubbliche della Repubblica Popolare Federativa di Iugoslavia, ma il movimento nazionale croato persiste. Le prime elezioni libere del 1990 sono vinte dalla Comunità democratica croata guidata da Franjo Tudjman, che diventa presidente. L'anno successivo, la Croazia dichiara la propria indipendenza (giugno). Violenti combattimenti oppongono i croati ai serbi di Croazia e all'armata federale. Nel 1992, l'indipendenza è riconosciuta dalla comunità internazionale (gennaio).
La Croazia accetta il piano di pace proposto dall'ONU e il dispiegamento di una forza di protezione affermando la sua volontà di restaurare la propria autorità su tutto il territorio (compresa la Krajina, nella quale i serbi hanno proclamato una repubblica nel 1991). Nel 1995 l'armata croata riconquista la Krajina (agosto) e sostiene la controffensiva delle truppe croato-musulmane in Bosnia. Il presidente Tudjman firma l'accordo di pace sulla Bosnia Erzegovina.
Abitanti-4.495.000
Superficie-56.538 km2
Densità-79,5 ab./km2
Capitale-Zagabria
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Kuna
Lingua-Croato
Religione-Cattolica, ortodossa, musulmana

cròbilo, sm. Pettinatura maschile in uso nell'antica Grecia che si otteneva rialzando i capelli in un ciuffo sopra la fronte o in una crocchia dietro la nuca e fissandoli con uno spillone a forma di cicala.

croccànte, agg. e sm. agg. Si dice di cibo secco o cotto da poco che scricchiola sotto i denti.
sm. Dolce fatto con mandorle e zucchero cotto.
 agg. crunchy. sm. almond brittle.

crocchétta, sf. Polpettina bislunga di patate, carne o riso, fritta.

cròcchia, sf. Rotolo o treccia di capelli avvolti a ciambella e raccolti dietro al capo. ~ chignon.

crocchiàre, v. intr. 1 Scricchiolare. ~ cigolare. 2 Produrre un suono sordo, detto di oggetti in frantumi. 3 Chiocciare, detto specialmente della gallina.

cròcchio, sm. 1 Suono sordo emesso dalle cose che crocchiano. 2 Gruppo di persone riunite a conversare. ~ assembramento.
 deriv. da crocchiare.

crocchiolàre, v. intr. Il chiocciare lungo e insistente delle galline.

cròccia, sf. Abito rosso porpora dei cardinali.
 dal lat. crocea [vestis] veste color croco.

cròcco, sm. Gancio di ferro usato per catturare e trascinare i tonni nei palischermi durante la mattanza.

croccolàre, v. intr. 1 Chiocciare. 2 Di un liquido, gorgogliare. ~ borbogliare.

Cròccolo, Càrlo (Napoli 1927-) Attore. Dopo aver iniziato come attore cinematografico, nel 1956 esordì sul piccolo schermo recitando nello sceneggiato L'alfiere. Successivamente, apparve ne Il musichiere (1960) in veste di ospite e come conduttore di Il borsacchiotto (1977).

croccolóne, sm. Nome comune della Gallinago media, un grosso uccello pivieriforme di colore bianco striato di nero e dal lungo becco sottile. Vive nell'Europa settentrionale e in Siberia.

cróce, sf. 1 Antico strumento di tortura. 2 Patibolo di Gesù. 3 Oggetto, segno, simbolo a forma di croce. 4 Tormento, pena. ~ sofferenza. <> sollievo. 5 Nome di vari enti per il soccorso di persone malate o feriti. 6 Fregio a forma di croce usato come insegna o come stemma di un ordine cavalleresco. 7 Preoccupazione, cruccio. ~ assillo. <> consolazione.
 sf. 1 cross. 2 (di traverso) crosswise. 3 (farsi il segno della croce) to make the sign of the cross. 4 (mettere in croce qualcuno) to crucify someone. 5 (a occhio e croce) at rough guess. 6 (fig., mettici una croce sopra) just forget it.
 lat. crux, crucis.
Antico strumento di morte formato da un grosso legno piantato in terra e da un altro congiuntogli trasversalmente. Il condannato veniva legato per i piedi sul legno verticale, le mani all'estremità dell'asse orizzontale. È stata utilizzata dall'iconografia cristiana, quale simbolo di sofferenza, per ricordare il supplizio subito da Gesù.
Croce rossa internazionale
Organizzazione internazionale di assistenza, istituita in Svizzera nel 1864 da H. Dunant.

Cróce dél Sud Costellazione australe, formata da tante stelle, quattro delle quali danno origine a una croce il cui asse maggiore indica il polo sud celeste; viene avvolta a nord dal Centauro.

Croce e il nulla, La Saggio di S. Quinzio (1984).

Croce Rossa Italiana (CRI) Associazione a carattere internazionale avente scopi di assistenza sanitaria e sociale. Nacque per iniziativa dell'associazione medica di Milano dopo la convenzione del 22 giugno 1864.

Cróce vérde Organizzazione assistenziale formata da volontari che soccorrono malati e feriti e li trasportano in ospedali e case di cura.

Cróce, Benedétto (Pescasseroli 1866-Napoli 1952) Storico, filosofo, critico letterario e uomo politico italiano. Fu ministro della pubblica istruzione nel 1920-1921; si ritirò dalla vita politica per incompatibilità con il fascismo; fu presidente del partito liberale fino al 1948. Riscoprì Vico, tramite De Sanctis e Labriola, e lo interpretò in senso idealistico. Riprese l'idealismo hegeliano, criticando la divisione triadica di Idea, Natura e Spirito, essendo lo Spirito l'unica realtà, suddiviso in categorie che convivono senza rinnegarsi. La filosofia di Croce identifica la vita con la realtà e la storia (storicismo assoluto). Tra le sue opere, Filosofia dello spirito, Storia d'Italia dal 1871 al 1915, La poesia, Carattere della filosofia moderna.

Cróce, Èlena (Napoli 1915-Roma 1994) Scrittrice e saggista italiana. Figlia del filosofo Benedetto Croce, ha lasciato libri di memorie come Ricordi familiari (1952), L'infanzia dorata (1966) e Due città (1985). Fu promotrice di molteplici attività e iniziative culturali tra cui la fondazione delle riviste Aretusa (1948-1960), Lo spettatore italiano (1948-1957) e Italia Nostra fondata nel 1955. Fu autrice di numerosi saggi critici, tra cui Romantici inglesi e altri saggi (1962), Silvio Spaventa (1969) e Salvatore Di Giacomo (1977).

Cróce, Francésco (Milano 1696-1773) Architetto. Tra le opere il palazzo Sormani a Milano(1736).

Cròce, Giùlio Césare (San Giovanni in Persiceto, Bologna 1550-Bologna 1609) Scrittore. Tra le opere Le sottilissime astuzie di Bertoldo (1606) e Le piacevoli e ridicolose semplicità di Bertoldino (1608).

Crocefiàschi Comune in provincia di Genova (500 ab., CAP 16010, TEL. 010).

crocefìggere ved. ¤crocifiggere¤

cròceo, agg. Del colore dello zafferano, tra il giallo e l'arancione.

crocerìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi partecipa a una crociera.

crocerossìna, sf. Infermiera della Croce Rossa.

crocesegnàre, v. tr. Sottoscrivere un documento con una croce.

croceségno, sm. Segno che gli analfabeti possono apporre sui documenti al posto della firma. Il crocesegno, in genere una croce, deve essere controfirmato da due testimoni.

crocétta, sf. 1 Piccola croce. 2 Segno araldico costituito da una croce assottigliata. 3 In marina, insieme di due traverse poste longitudinalmente sulle navi a vela e aventi lo scopo di sostenere la coffa insieme alle barre traverse o formare l'albero di gabbia.

Crocétta dél Montèllo Comune in provincia di Treviso (5.662 ab., CAP 31035, TEL. 0423).

crocevìa, sm. invar. Luogo dove si incontrano due o più strade. ~ bivio.
 sm. invar. crossroads.
 da croce + via.

Crocevia della morte Film poliziesco, americano (1990). Regia di Joel Coen. Interpreti: Gabriel Byrne, Albert Finney, John Turturro. Titolo originale: Miller's Crossing

crochet, sm. invar. 1 Uncinetto. 2 Nel pugilato, gancio.

crociaménto, sm. L'insieme degli elementi che formano l'intersezione di due rotaie.

crociàre, v. v. tr. Segnare qualcosa o qualcuno con la croce.
v. intr. Farsi il segno di croce. ~ segnarsi.

crociàta, sf. 1 Spedizione militare nel medioevo fatta con l'intento di riconquistare la Terra Santa. 2 Azione collettiva a scopi politici, sociali, religiosi e simili.
 sf. crusade.
 deriv. da crociato.
Vi furono otto crociate, bandite da diversi papi (Urbano II, Eugenio III, Innocenzo III) e capeggiate da figure eroiche, quali Federico Barbarossa, Riccardo Cuor di Leone, Luigi IX e Carlo d'Angiò. La motivazione di fondo consisteva nel liberare Gerusalemme, città sacra cristiana per eccellenza, dall'occupazione musulmana. Non tutte le crociate diedero i risultati sperati; molte finirono in tragedia o in nulla di fatto.
Prima crociata
Si svolse tra il 1096 e il 1099. I crociati raggiunsero Costantinopoli e, alleatisi con i bizantini, riuscirono a conquistare Nicea. L'anno successivo vennero conquistate Edessa e Antiochia. Nel 1099 viene conquistata Gerusalemme. Successivamente si assistette alla nascita degli stati cristiani d'oriente.
Seconda crociata
Si svolse tra il 1147 e il 1149. Edessa, liberata nella prima crociata, venne invasa dai turchi. Papa Eugenio III bandì la seconda crociata che, guidata da Luigi VII di Francia e Corrado III, fu sconfitta a Dorileo. In seguito ai vani tentativi di conquistare Damasco, fu sciolta.
Terza crociata
Si svolse tra il 1189 e il 1192. Nel 1187 Saladino occupò Gerusalemme. Papa Clemente III, al fine di liberarla, chiese e ottenne l'appoggio di Federico I Barbarossa, Guglielmo II di Sicilia, Filippo II Augusto di Francia e Riccardo Cuor di Leone d'Inghilterra. Nel 1190, Barbarossa morì e il suo esercito si sciolse; Riccardo Cuor di Leone conquistò Cipro e nel 1191 San Giovanni d'Acri. Saladino venne sconfitto a Giaffa e Arsuf, ma Gerusalemme non fu liberata. Riccardo Cuor di Leone fu costretto a stipulare con Saladino una tregua. Questo portò alla nascita del secondo regno di Gerusalemme che comprendeva San Giovanni d'Acri e che fu affidato a Corrado del Monferrato.
Quarta crociata
Si svolse tra il 1202 e il 1204. Venne bandita da papa Innocenzo III. I crociati guidati da Baldovino IX di Fiandra, Bonifacio I del Monferrato e Teobaldo di Champagne, cercarono di riconquistare Zara per conto di Venezia che li aveva finanziati. Nel 1203, capeggiati dal doge Enrico Dandolo, si diressero a Costantinopoli che conquistarono l'anno successivo. Scomunicati dal papa, nominarono regnante di Costantinopoli Baldovino di Fiandra. Ebbe così origine l'impero latino d'oriente.
Quinta crociata
Si svolse tra il 1217 e il 1221. Venne bandita da Onorio III. Nel 1217, i crociati guidati da Andrea II d'Ungheria, Leopoldo VI d'Austria e Giovanni di Brienne re di Gerusalemme, conquistarono Damietta. Il sultano d'Egitto, disposto a liberare Gerusalemme in cambio di Damietta, non venne ascoltato. Le successive battaglie videro capitolare i crociati che furono costretti ad abbandonare l'Egitto.
Sesta crociata
Si svolse tra il 1228 e il 1229, ma in realtà, fu solo una trattativa portata avanti da Federico II con il sultano d'Egitto Malik al-Kamil. Nel 1229, con il trattato di Giaffa la Terra Santa venne liberata.
Settima crociata
Si svolse tra il 1248 e il 1254. Venne proclamta da Innocenzo IV. Nel 1244 Gerusalemme cadde nuovamente in mano ai musulmani. Luigi IX di Francia, giunto in Egitto, conquistò Damietta, ma venne fatto prigioniero nella sconfitta di El-Mansura. Liberato in seguito allo scambio di Damietta e ritiratosi a San Giovanni d'Acri, vi restò in attesa di riprendere la crociata. Nel 1254 tornò in Francia.
Ottava crociata
Si svolse nel 1270. Venne indetta da papa Clemente IV. Guidati ancora da Luigi IX, i crociati sbarcarono a Tunisi. Qui Luigi IX morì di peste e così si spense l'ultimo tentativo di liberazione della Terra Santa.

crociàto, agg. e sm. agg. Dotato di croce.
sm. 1 Chi lotta per un ideale. 2 Soldato di una crociata.
 deriv. da croce.

crocìcchio, sm. Luogo dove si incontrano due o più strade. ~ incrocio.

crocidàre, v. intr. Detto di corvi e cornacchie, emettere un suono forte e sgradevole.

crocidolìte, sf. Anfibolo alcalino di aspetto fibroso detto anche amianto azzurro o del capo.

crocidùra, sf. Genere e nome comune di Mammiferi insettivori della famiglia dei Soricidi.

crocièra, sf. 1 Navigazione secondo un itinerario stabilito per divertimento e svago. velocità di crociera, velocità mantenuta durante un viaggio da un mezzo di trasporto, inferiore alla massima raggiungibile. 2 Trasvolata. 3 Disposizione di linee, barre, a forma di croce. 4 Nelle basiliche, punto di incrocio tra la navata principale e il transetto. volta a crociera.
 sf. 1 cruise. 2 (velocità) cruising speed.
 franc. croisiere, deriv. da croiser incrociare; nei significati [3] e [4]: deriv. da croce.

crocière, sm. Uccello (Loxia recurvirostra) della famiglia dei Fringillidie dell'ordine dei Passeriformi. Di colore rosso negli esemplari maschi, verde nelle femmine, prende il nome dalla posizione incrociata delle mandibole.

Crocìfere Famiglia di piante erbacee e di arbusti propri delle regioni temperate e fredde; il nome deriva dalla disposizione dei petali, quattro in croce. Presenta frutti a siliqua o siliquetta. Tra le specie commestibili si annoverano il crescione e il cavolo, tra quelle ornamentali la violacciocca. Da alcune si estrae olio (ravizzone e colza).

crocìfero, agg. Che porta la croce.

crocifìggere, v. tr. Mettere in croce. ~ tormentare. <> confortare.
 v. tr. to crucify.
 lat. crucifigere, comp. da crux, crucis croce + figere conficcare.

crocifissióne, sf. 1 Supplizio di Gesù. 2 Rappresentazione del supplizio di Gesù.
 sf. crucifixion.
 lat. tardo crucifixio,-onis, deriv. da crucifixus, p.p. di crucifigere.

crocifìsso, agg. e sm. agg. Messo in croce.
sm. 1 Cristo messo in croce. 2 Immagine dipinta o scolpita di Cristo in croce.
 sm. crucifix.
 lat. crucifixus, p.p. di crucifigere.

crocifissóre, sm. Chi crocifigge.

crocióne, sm. Nome popolare del tallero austriaco d'argento, coniato a Milano durante gli ultimi decenni del XIX sec.

Crockett, Davy (Limestone 1786-San Antonio 1836) Cacciatore statunitense. Perì nella strenua difesa di Forte Alamo (Texas), assediato dai messicani.

cròco, sm. (pl.-chi) Genere di piante della famiglia delle Iridacee che comprende anche lo zafferano. Per estensione colore giallo aranciato tipico dello zafferano.

Crocodìlidi Famiglia di Rettili dell'ordine dei Coccodrilli che comprende coccodrilli, alligatori e gaviali.

crocoìte, o crocoisìte, sf. Cromato di piombo molto lucente di colore rosso aurora che si presenta in prismi monoclini.

cròda, sf. 1 Nel Veneto, conglomerato di sassi, ghiaia, cemento. 2 Nome delle tipiche guglie delle Dolomiti.

crodaiòlo, sm. Nell'alpinismo, arrampicatore che pratica scalate specialmente nel versante dolomitico.

crodatùra, sf. Malattia del riso che provoca la caduta precoce delle cariossidi della pannocchia.

Cròdo Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (1.614 ab., CAP 28036, TEL. 0324).

crogiolàre, v. v. tr. Cuocere a fuoco lento.
v. intr. pron. Bearsi di una situazione particolarmente piacevole. ~ deliziarsi. <> struggersi, rodersi.
 v. intr. pron. to bask.
 deriv. da crogiolo.

crogiòlo, sm. 1 Recipiente tronco-conico di materiale refrattario con cui si compiono reazioni chimiche o si fondono metalli. 2 Ambiente, centro in cui avviene una fusione. 3 Cottura di vivande effettuata a fuoco lento.
 sm. 1 crucible. 2 (fig.) melting pot.
 deriv. da crogiolare.

Crognaléto Comune in provincia di Teramo (1.778 ab., CAP 64043, TEL. 0861).

croissant, sm. invar. Mezzaluna di pasta sfoglia, dolce o salata, cotta al forno. ~ cornetto.

crollàre, v. v. tr. Scuotere, agitare. crollare la testa.
v. intr. 1 Cadere rovinosamente. ~ precipitare. fecero appena in tempo ad allontanarsi che videro crollare la torre. 2 Sprofondare, schiantarsi. ~ stramazzare. <> rizzarsi. quel sogno però crollò all'improvviso. 3 Arrendersi. ~ abbandonarsi. <> resistere.
 v. intr. 1 to fall down, to collapse. 2 (prezzi) to slump.
 lat. volg. corrotulare.

cròllo, sm. 1 Forte scossa. ~ scuotimento. 2 Caduta improvvisa. ~ schianto. 3 Caduta definitiva. ~ sfascio. 4 Calo, ribasso. ~ picchiata. <> boom. con la guerra ci fu il crollo finanziario del paese.
 sm. 1 collapse. 2 (prezzi) slump.
 deriv. da crollare.

Crollo della Baliverna, Il Racconto di D. Buzzati (1954).

crom(o)- Primo elemento di parole composte.
 dal greco chrôma colore.

cròma, sf. Valore di una nota o di una pausa corrispondente a 1/8 di battuta intera.

cromaffìne, agg. Detto di cellule che assumono particolare colorazione bruna con il cromo. Tipiche dei Vertebrati, sembra che siano in grado di secernere adrenalina.

Cro-Magnon Località della Francia di interesse archeologico, nel dipartimento della Dordogne.

cromàre, v. tr. Ricoprire un metallo con un rivestimento di cromo.
 deriv. da cromo.

cromàtica, sf. Colorimetria.

cromaticaménte, avv. In modo cromatico.

cromaticità, sf. Qualità dell'essere cromatico.

cromàtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Del colore. 2 Si dice di una serie di note distanti un semitono l'una dall'altra. intervallo cromatico.
sm. Suono o canto cromatico.
 greco khromatikòs, deriv. da chroma, colore; nel significato [2]: dal lat. chromaticus.

cromatidìo, sm. Ciascuna delle due metà longitudinali del cromosoma.

cromatìna, sf. Sostanza del nucleo delle cellule, colorabile con coloranti basici. Gli acidi desossiribonucleico e ribonucleico ne sono i costituenti primari. Partecipa attivamente alla mitosi cellulare.

cromatìnico, agg. (pl. m.-ci) Di un fenomeno, la riduzione cromatinica, a causa del quale da una cellula madre si formano due cellule figlie avente il numero di cromosomi pari alla metà dei cromosomi del nucleo della cellula madre. ~ cromatico.

cromatìsmo, sm. 1 In pittura, tendenza a usare con molto spicco i colori. 2 Procedimento musicale. 3 Imperfezione di un sistema ottico che dà un'immagine con i bordi colorati.
In musica è il procedimento con il quale si altera di un semitono, ascendente o discendente, una o più note della scala nella tonalità data. Particolarmente apprezzato nel XVII sec. (J. S. Bach), venne rivalutato in epoca romantica (Beethoven, Schubert, Chopin, Wagner), nel XIX sec. (Franck) e nel XX sec. (Schönberg). Nella musica moderna è alla base dell'atonalità.

cromato- Primo elemento di parole composte.
 dal greco chrôma-atos colore.

cromàto, agg. e sm. agg. Si dice di metallo sottoposto a cromatura.
sm. Composto di colore giallo costituto da cromo, ossigeno e un metallo.
 agg. chromium-plated.

cromatòforo, sm. 1 In botanica, organulo cellulare proprio delle Alghe. ~ cloroplasto. 2 Cellula del derma ricca di pigmento e ramificata, presente in vari animali.

cromatografìa, sf. Procedimento di analisi chimica (ideato da Tswett) usato per scindere, identificare, ripulire i componenti di miscele complesse di materie organiche o inorganiche, aventi proprietà chimiche simili. Si fonda sulla diversa capacità di assorbimento, ripartizione, scambio ionico di più sostanze componenti il miscuglio.

cromatògrafo, sm. Apparecchio per eseguire la cromatografia.

cromatopsìa, sf. 1 Percezione visiva dei colori. 2 In medicina, disturbo visivo che consiste nell'insorgenza di allucinazioni a causa di lesioni dei centri ottici cerebrali o per effetto di droghe o farmaci.

cromatoptometrìa, sf. Misura dell'acuità visiva per i diversi colori e determinazione di eventuali difetti.

cromatóre, sm. (f.-trìce) Chi esegue cromature.

cromatoscopìa, sf. Visione dei colori.

cromatùra, sf. L'operazione del cromare.

cròmico, agg. (pl. m.-ci) Dei composti del cromo trivalente e del cromo esavalente.
Ossidazione cromica
Ossidazione che usa un composto del cromo come agente ossidante.

cromìte, sf. Ossido di ferro (38%) e cromo (dal 44 al 64%) e contenente anche magnesio (dallo 0 al 18%), appartenente al gruppo degli spinelli. Viene utilizzata come materiale refrattario poco fusibile. ~ cromoferrite.

cromlech, sm. invar. Monumento megalitico preistorico costituito da un insieme di pietre conficcate nel terreno e disposte in circolo, ritenuto luogo di culto o monumento funebre. Tra i cromlech, diffusi nell'Europa occidentale e nel Nord Africa, l'esempio più noto è costituito dai triliti di Stonehenge in Inghilterra.

cròmo, sm. Elemento chimico, di simbolo Cr, numero atomico 24, peso atomico 51,966, non presente in natura allo stato libero, ma in minerali di cui il più importante è la cromite. È un metallo grigio splendente molto duro; si ottiene per riduzione dell'ossido con l'alluminio e viene usato per indurire l'acciaio e per la cromatura. Alcuni suoi composti vengono usati nell'industria tessile come mordenti.
 sm. chromium, chrome.
 greco chròma colore.

cromocistoscopìa, sf. Esame delle secrezioni renali eseguito usando il citoscopio. L'esame deve essere preceduto dall'iniezione di una sostanza colorante eliminabile.

cromodinàmica, sf. Teoria quantistica che studia le interazioni tra quark, o androni, dovute all'esistenza del colore. ~ quantocromodinamica.

cromòfilo, agg. Di alcune cellule normali o patologiche o di microrganismi che hanno una grande affinità per le sostanze coloranti.

cromofotografìa, sf. Fotografia a colori.

cromògeno, agg. e sm. agg. Di elemento che produce sostanze colorate. Tale elemento può essere una sostanza incolore che però può formare, sotto l'influenza di alcuni reattivi, prodotti colorati, oppure un batterio che secerne prodotti colorati influenzando così il colore della colonia.
sm. In chimica, sostanza che contiene gruppi cromogeni.

cromolitografìa, sf. Litografia a colori.

cromòmero, sm. Porzione di cromosoma ricca di DNA e intensamente colorabile alla quale corrisponde un tratto simile sul cromosoma omologo.

cromonèma, sm. (pl.-i) Filamento assiale spiralato del cromosoma.

cromoplàsto, sm. Plastidio della cellula vegetale che produce i pigmenti carotenoidi.

cromoscopìa, sf. 1 Verifica dell'integrità della visione colorata. 2 Esame della funzionalità renale nel quale si studia l'eliminazione urinaria di una sostanza colorata previamente somministrata.

cromosfèra, sf. Lo strato più basso dell'atmosfera solare costituito da idrogeno incandescente. È un involucro gassoso che si trova al di sopra della fotosfera; ha uno spessore di 10.000 km e ne è consentita la visione durante gli ultimi attimi di un'eclissi solare. Risulta essere la parte più bassa dell'atmosfera e al suo interno le condizioni fisiche subiscono molti cambiamenti, con la temperatura che varia da 4.000 °K della base fino ai 106 °K della parte superiore.

cromosfèrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla cromosfera.

cromosòma, sm. (pl.-i) Organulo del nucleo cellulare, portatore dei geni, ossia dei caratteri ereditari. È formato da cromatina, il cui costituente più importante è il DNA ed è visibile solo durante la mitosi (divisione cellulare). Le sue proprietà genetiche dipendono dalla struttura del DNA. È formato da due subunità, cromatidi, a loro volta formati da due filamenti.
 sm. chromosome.
Cromosoma sessuale
Cromosoma che determina il sesso nell'uomo, animali, piante. Nell'uomo ci sono quarantasei cromosomi, formati da ventidue paia di cromosomi omologhi (autosomi; ventidue paterni e ventidue materni), ai quali si aggiunge una coppia di cromosomi sessuali, uguali nella femmina (cromosomi X) e diversi nel maschio (cromosomi X e Y). Quando si creano i gameti, la femmina forma gameti tutti uguali, aventi ciascuno il cromosoma X, il maschio gameti con il cromosoma X (50%) e con il cromosoma Y (50%). In altre specie è la femmina ad avere cromosomi sessuali diversi.

cromosòmico, agg. Di cromosoma.

cromoterapìa, sf. 1 Trattamento di infezioni ottenuta utilizzando sostanze colorate. 2 Trattamento di malattie per mezzo di luci colorate.

cromotipìa, sf. Stampa a colori.

Cromwell Dramma di V. Hugo (1827).

Cromwell, Oliver (Huntingdon 1599-Londra 1658) Statista inglese, fu deputato al Lungo Parlamento (1640), come oppositore puritano. Carlo I l'Inghilterra, ispirato alle idee del più rigoroso assolutismo, aveva fatto sciogliere il parlamento e dato il via alla persecuzione dei puritani. La ribellione partì dalla Scozia; Cromwell organizzò un suo esercito e riportò le importanti vittorie di Marston Moor e di Naseby, giungendo a epurare il parlamento (1648) e a far condannare a morte re Carlo I, giustiziato nel febbraio del 1649. Cromwell instaurò di fatto una dittatura, reprimendo con violenza i cattolici dell'Irlanda. Morì il 3 settembre 1658. Alla sua morte venne sostituito dal figlio Richard.

Cromwell, Thomas (Putney 1485?-Londra 1540) Politico inglese. In qualità di consigliere di Enrico VIII, gli garantì nel conflitto con Clemente VII l'appoggio del parlamento. Caduto in disgrazia agli occhi del sovrano, venne accusato di alto tradimento e ucciso.

Crònaca (Firenze 1457-1508) Simone del Pollaiolo detto il Cronaca. Architetto. Tra le opere il cortile di palazzo Strozzi a Firenze (1493-1504).

crònaca, sf. 1 Narrazione con intento storico di fatti registrati secondo l'ordine della loro successione. ~ cronistoria. 2 Narrazione, descrizione particolareggiata. ~ resoconto, racconto. 3 Informazione scritta su eventi di maggior interesse.
 sf. 1 chronicle. 2 (stampa) news, reporting. 3 (rubrica) column. 4 (resoconto) account. 5 (radio, TV) commentary.
 lat. tardo chronica, dal greco chronikà.
Forma storiografica medievale, segnò il passaggio dalla semplice annalistica alla moderna storiografia (Eusebio di Cesarea). Tra le più importanti la cronaca anglosassone, di Neutro, quella latina della grandi abbazie italiane e quella della storia degli imperatori.

Cronaca anglosassone Cronaca di anonimo (IX-XII sec.).

Cronaca dell'alba Ciclo di romanzi di R. J. Sender (1942-1966).

Cronaca di famiglia Romanzo di S. T. Aksakov (1856).

Cronaca di una morte annunciata Romanzo di G. Garcia M´rquez (1981).

Cronaca di una vita Romanzo di K. G. Paustovskij (1946-1962).

Cronaca familiare Film drammatico, italiano (1962). Regia di Valerio Zurlini. Interpreti: Marcello Mastroianni, Jacques Perrin, Salvo Randone.

Cronache della galassia Romanzo di I. Asimov (1951).

Cronache di poveri amanti Romanzo di V. Pratolini (1947). Film di Carlo Lizzani (1954), con Marcello Mastroianni, Cosetta Greco, Antonella Lualdi (nonostante il premio speciale della giuria al Festival di Cannes, ebbe problemi per la distribuzione e l'esportazione per motivi di censura politica).

Cronache marziane Romanzo di R. Bradbury (1950).

cronachìsmo, sm. Narrazione degli avvenimenti del passato nel loro ordine.

cronachìsta, sm. (pl.-i) Autore di cronache.

cronachìstica, sf. Lo studio delle antiche cronache.

cronachisticaménte, avv. In modo cronachistico.

cronachìstico, agg. (pl. m.-ci) Che ha carattere di cronica.

cronèma, sm. (pl.-i) Unità di tempo necessaria per emettere il gruppo vocale più consonante.

Cronenberg, David (Toronto 1945-) Regista canadese. Diresse Videodrome (1983), La mosca (1986), Il pasto nudo (1992), M. Butterfly (1993) e Cash (1996).

Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi Cronaca di D. Compagni (ca. 1310-1312).

cronicaménte, avv. In modo cronico.

cronicàrio, sm. Casa di cura per malati cronici.

crònici Nome dei seguaci di una frazione del Partito costituzionale siciliano del 1812-1814 che erano favorevoli a un intervento inglese deciso.

cronicità, sf. Stato di cronico.

cronicizzàre, v. v. tr. Rendere cronico.
v. intr. pron. Diventare cronico.

cronicizzazióne, sf. L'assumere carattere di cronicità.

crònico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Di malattia ad andamento prolungato. ~ inguaribile, cronicizzato. <> curabile, guaribile. 2 Radicato. ~ inveterato. <> passeggero.
agg. e sm. Chi è affetto da una malattia cronica.
 agg. chronic.

Cronin, Archibald Joseph (Helensburgh 1896-Montreux 1981) Romanziere inglese. Già medico tra i minatori del Galles, Cronin vi ha ambientato numerosi libri all'epoca assai popolari. Tra le opere E le stelle stanno a guardare (1935), La cittadella (1937), Le chiavi del regno (1942) e Anni verdi (1944).

Cronin, James (Chicago 1931-) Fisico statunitense. Si occupò principalmente delle simmetrie fondamentali delle particelle elementari. Nel 1980 fu insignito del premio Nobel con V. L. Fitch.

cronìsta, sm. e sf. (pl.-i) 1 Antico scrittore di cronache. 2 In un giornale, redattore addetto ai servizi di cronaca. ~ reporter.
 sm. e sf. reporter.
 deriv. dal greco chrònos tempo.

cronistòria, sf. La semplice esposizione dei fatti storici secondo la loro successione.

crono- Primo elemento di parole composte.
 dal greco chrónos tempo.

cròno, sf. invar. Gara a cronometro.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_c.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

Significato del termine ?

Cosa vuol dire ?

Come si dice in inglese ?

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 19

 

 

 

Visita la nostra pagina principale

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 19

 

Termini d' uso e privacy

 

 

 

 

Significato del termine ?

Come si dice in inglese ?

Cosa vuol dire ?

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 19