Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale D parte 2

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale D parte 2

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale D parte 2

 

Darwin, George Howard (Down, Kent 1845-Newnham Grange, Cambridgeshire 1912) Scienziato inglese figlio di Charles Robert. Studiò in special modo il moto terrestre e l'evoluzione geologica. È noto per la teoria del rallentamento della velocità di rotazione dei corpi celesti determinato per attrito della marea.

darwinìsta, agg. e sm. agg. Relativo alle teorie di C. R. Darwin.
sm. Seguace delle teorie di C. R. Darwin.

D'Àrzo, Sìlvio (Reggio Emilia 1920-1952) Scrittore. Tra le opere Casa d'altri (postumo, 1953).

Dasà Comune in provincia di Vibo Valentia (1.496 ab., CAP 88013, TEL. 0963).

Dasiàtidi Famiglia di Pesci Selaci Raiformi dal corpo di forma ovale o quadrangolare aventi uno o più aculei velenosi sul dorso e una coda sottile.

Dasipòdidi Famiglia di Mammiferi Sdentati americani. Comprendono specie provviste di un carapace osseo formato da scudi disposti trasversalmente e coperti di squame cornee e capaci di appallottolarsi, come l'armadillo.

Dasiùridi, sm. invar. Famiglia di Mammiferi Marsupiali australiani, carnivori e insettivori.

Dassault, Marcel (Parigi 1892-Neville-sur-Seine 1986) Costruttore di aerei francese. Fondò una società aeronautica e produsse aerei quali il Mirage e il Mistère-Falcon.

Dassin, Jules (Middletown 1911-) Regista cinematografico statunitense. Diresse Forza bruta (1947), La città nuda (1948), Rififi (1955), Mai di domenica (1960) e Topkapi (1964).

Dat Sigla di Digital audio tape.

dàta, sf. 1 Indicazione del luogo, giorno, mese e anno. 2 Tempo, epoca. ~ periodo. 3 Termine. ~ scadenza.
 sf. date.
Linea del cambiamento di data
Linea introdotta con i fusi orari al congresso di Washington del 1884, tracciata in modo tale da evitare divisioni delle terre (Siberia e alcune isole dell'oceano Pacifico). Attraversando la linea da ovest a est si torna indietro di un giorno sul calendario, da est a ovest si avanza di un giorno.

data bus, loc. sost. m. invar. Fascio di collegamenti tra elementi di un sistema di telecomunicazioni o di elaborazione che serve per trasmettere dati.

data collection, loc. sost. f. invar. Apparecchiatura ausiliaria per impianti telefonici privati che serve a raccogliere e analizzare i dati che arrivano dalla rete telefonica e a trasferirli in blocco a un computer connesso alla rete.
 in inglese significa raccolta dati.

data flow computer, loc. sost. m. invar. Elaboratore in cui la sequenza delle operazioni è guidata dal flusso dei dati. Solo quando tutti i dati di ingresso di un'istruzione sono disponibili questa viene eseguita da un processore libero e atto allo scopo. I dati possono provenire da una precedente operazione, ma anche dall'esterno del sistema.

data logger, loc. sost. m. invar. Apparato per eseguire in modo automatico e in successione preordinata misure diverse, fornendo poi i risultati in forma numerica.

data plotter, loc. sost. m. invar. Apparecchio che serve per tracciare grafici o disegni in modo automatico. Viene comandato tramite un'unità di comando e può essere collegato a un elaboratore elettronico. ~ diagrammatore.
 in inglese significa tracciatore di dati.

data processing, loc. sost. m. invar. Elaborazione elettronica delle informazioni. Viene generalmente abbreviata in DP o in EDP, ossia Electronic DP.

database, loc. sost. m. invar. Letteralmente significa base di dati. Nel linguaggio informatico indica un archivio di informazioni che, in genere, può essere consultato da un vasto numero di utenti.

datàbile, agg. Che si può datare.

datagram, sm. invar. Nel linguaggio informatico indica il formato standard di dati per un pacchetto che viene spedito con il protocollo Internet; è costituito da un mittente, da un destinatario e dai dati.

datàre, v. tr. 1 Segnare la data. 2 Attribuire per ipotesi a un determinato periodo.
 v. tr. to date.
 deriv. da data.

datàrio, sm. 1 Timbro composto da cilindri mobili che recano in rilievo l'indicazione di giorno, mese e anno e che, fatti ruotare, consentono di comporre la data desiderata per poi imprimerla su lettere, documenti e simili. 2 Indicatore di data in un orologio.

datàto, agg. 1 Provvisto di data. 2 Non più attuale. ~ superato. <> attuale.

datazióne, sf. Assegnazione di una data e la data assegnata.

date In informatica è il nome di un comando del sistema operativo UNIX che permette di modificare o stampare la data nel formato corrente.

datio in solutum, loc. sost. f. invar. Locuzione latina che significa "dazione in pagamento". ~ dazione.

datìvo, agg. e sm. Del terzo caso della declinazione indoeuropea recante il termine a cui si rivolge l'azione verbale.

dàto, agg. e sm. agg. 1 Certo, definito, stabilito. ~ determinato. <> indefinito. in dati casi puoi pure astenerti. 2 Votato, devoto. ~ dedito.
sm. 1 Elemento accertato o conosciuto. ~ informazione, notizia. <> congettura, ipotesi. dato di fatto, dati sperimentali. 2 In informatica, ogni informazione che può essere trattata da un calcolatore.
 agg. given. sm. datum.
 lat. datum, da datus, p.p. di dare.

datolìte, sf. Borosilicato basico di calcio. Si presenta in cristalli monoclini di colore giallo, verdastro o bianco.

Datong Città (798.000 ab.) della Cina, nella provincia dello Shanxi.

datóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi dà, chi concede. 2 Datore di lavoro è colui che ha alle proprie dipendenze lavoratori retribuiti.
 sm. employer.

dàttero, sm. Pianta molto alta (fino 30 m) con ciuffo apicale di foglie e bacche (datteri) molto ricche di zuccheri, diffusa in Africa del nord e nell'Asia tropicale; in Europa viene coltivata come pianta ornamentale. Il frutto è commestibile.
 sm. date.
Dàttero di màre, sm.
Mollusco (Lithophaga lithophaga) della famiglia dei Mitilidi e della classe dei Bivalvi. Di colore marrone, misura fino a 10 cm. Perfora la roccia grazie alla secrezione di un liquido acido.

dattìlico, agg. (pl. m.-ci) Verso composto da dattili.

dattilo- Primo elemento di parole composte.
 dal greco dáktylos dito.

dàttilo, sm. Piede della metrica greca e latina costituito da una sillaba lunga e da due brevi.

dattilografàre, v. tr. Scrivere a macchina.
 v. tr. to type.
 deriv. da dattilografo.

dattilografìa, sf. La tecnica dello scrivere a macchina.
 sf. typing.

dattilogràfico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda la dattilografia.

dattilògrafo, sm. 1 Chi sa scrivere a macchina. 2 Addetto alla dattilografia.
 sm. typist.
 da dattilo-+-grafo.

dattiloscopìa, sf. Esame delle ceste cutanee dei polpastrelli delle dita (dermatoglifo), dalle quali si ricavano le impronte digitali, uniche per ogni individuo, che ne consentono l'identificazione.

dattiloscòpico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda la dattiloscopia.

dattiloscrìtto, agg. e sm. Scritto eseguito con la macchina da scrivere.

dattiloscrìvere, v. tr. Dattilografare, scrivere a macchina.

Dattilòttero, sm. Genere di Pesci Actinopterigi Dattilopteriformi caratterizzati dalla presenza di pinne natatorie pettorali aventi forma di ali con le quali si possono sollevare fino a 1 m sopra al livello del mare. È chiamato anche pesce rondine.

dattórno, o da tórno, avv. Intorno, vicino. ~ dappresso.

datùra, sf. Genere di piante arbustacee, erbacee o arboree, proprie delle regioni a clima temperato o tropicale, della famiglia delle Solanacee.

Dàua Fiume (580 km) dell'Etiopia. Nasce dall'Acrocoro Etiopico e si unisce al Ganale.

Daubigny, Charles-François (Parigi 1817-1878) Pittore francese. Tra le opere Paesaggio presso Pontoise (1866, Brema, Kunsthalle) e Paesaggio o Il prato dei Graves (1875, Parigi, Musée d'Orsay).

Daudet, Alphonse (Nîmes 1840-Parigi 1897) Scrittore. Tra le opere Lettere dal mio mulino (1866) e Tartarino di Tarascona (1872).

Daugavpils Città (127.000 ab.) della Lettonia, sul fiume Dvina Occidentale.

daun, sm. Uno dei tre stadi di ritiro della glaciazione del Würm.

Dàunia Monti del Subappennino pugliese, tra Puglia e Campania. Vetta più elevata il Monte Cornacchia (1.152 m).

Daunou, Pierre-Claude-François (Boulogne-sur-Mer 1761-Parigi 1840) Politico francese. Sacerdote rivoluzionario, dopo la caduta di Robespierre nel 1794, collaborò attivamente alla costituzione dell'anno III (1795), che inaugurò il direttorio.

Dausset, Jean (Tolosa 1916-) Immunologo francese. Compì importanti studi di immunoematologia e nel 1980 insieme a B. Benacerraf e a G. Snell fu insignito del premio Nobel.

Dauthendey, Max (Würzburg 1867-Malang, Isola di Giava 1918) Scrittore tedesco. Autore di influenza romantica, ha spesso ambientato le sue narrazioni in un oriente favoloso, ispirato dai suoi viaggi. Tra le opere, le novelle Lingam (1909) e Die acht Gesichter am Biwasee (Le otto visioni sul lago di Biwa, 1911).

Davàgna Comune in provincia di Genova (1.696 ab., CAP 16022, TEL. 010).

Davangere Città (196.000 ab.) dell'India, nello stato di Karnataka.

davànti, avv., prep., sm. e agg. avv. e prep. 1 In presenza, al cospetto di. ~ in faccia. non voleva far scenate davanti ai figli. 2 Di fronte. ~ dinanzi. <> dietro. si sedette davanti a lei per guardarla meglio.
sm. La parte anteriore. ~ fronte. <> didietro.
agg. Anteriore. la parte davanti del palazzo.
 avv. 1 in front. 2 (dirimpetto) opposite. 3 (prima) before. sm. e agg. front.
 lat. de ab ante.

davantìno, sm. Pettorina negli abiti femminili.

davanzàle, sm. Soglia della finestra su cui appoggiano gli stipiti. ~ parapetto.
 sm. windowsill.

davànzo, o d'avànzo, avv. Più del necessario. ~ molto.
 avv. more than enough.

Davao Città (850.000 ab.) delle Filippine, nell'isola di Mindanao.

Dave: Presidente per un giorno Film commedia, americano (1993). Regia di Ivan Reitman. Interpreti: Kevin Kline, Sigourney Weaver, Frank Langella. Titolo originale: Dave

Davèrio Comune in provincia di Varese (2.060 ab., CAP 21020, TEL. 0332).

Daves, Delmer (San Francisco 1904-La Jolla 1977) Regista cinematografico statunitense. Diresse La fuga (1947), L'amante indiana (1950) e Quel treno per Yuma (1957).

Davì, Luìgi (Valdigna d'Aosta 1929-) Scrittore italiano. Tra i più noti autori della corrente denominata narrativa industriale, esordì con la raccolta di racconti Gimcana che furono pubblicati nel 1957 da Vittorini. Tra le opera si ricordano anche L'aria che respiri (1964) e Il vello d'oro (1965).

Davico, Oskar (Sabac 1909-Belgrado 1989) Romanziere serbo. Tra le opere La poesia (1952) e Titolo provvisorio dell'infinito (1958).

David (geografia) Città (51.000 ab.) del Panam´, capoluogo della provincia di Chiriquí.

Dàvid (storia) (Betlemme 1075-ivi 993 a. C) Re d'Israele, appartenuto alla tribù di Giuda. Dopo aver ucciso il gigante Golia, fu nominato comandante dell'esercito dal re Saul. Al suo ritorno dopo la cacciata operata dal re stesso per gelosia, venne unto da Samuele re di Giudea e d'Israele. Conquistò Gerusalemme, ponendola come capitale e collocandovi l'arca dell'Alleanza. Sconfisse molti popoli nemici (filistei, framei, moabiti), portando all'unità il suo regno. Neppure la rivolta di Assalonne riuscì a intaccare il prestigio del re, che esercitava il suo potere sul territorio tramite governatori locali. Gli vengono attribuiti cinquantanove dei salmi della Bibbia.
David
Opera in cinque atti di D. Milhaud, libretto di A. Lunel (Milano, 1954).

David Copperfield Romanzo di Ch. Dickens (1849-1850). Opera parzialmente autobiografica, che segue il protagonista dalla fanciullezza al matrimonio attraverso vari tentativi e insuccessi. È probabilmente il romanzo più noto di Dickens. David è salvato dalla prozia Betsey Trotwood che lo libera da un patrigno crudele, da un padrone depravato e dalle umiliazioni del lavoro. Viene messo a fare pratica presso un legale, Wickfield, della cui figlia Agnes diventa amico. David sposa Dora, irresponsabile e bambina, ma non trova una vera felicità se non quando, morta Dora, si accorge di avere sempre amato Agnes. Conosciuto e apprezzato per la sua ironia di rappresentazione e per l'intreccio, David Copperfield, ispirandosi alle prime esperienze di Dickens porta alla luce i maltrattamenti dei bambini che caratterizzavano l'Inghilterra vittoriana.
David Copperfield
Film drammatico, americano (1934). Regia di George Cukor. Interpreti: Freddie Bartholomew, Frank Lawton, W. C. Fields. Titolo originale: David Copperfield

David, d'Angers (Angers 1788-Parigi 1856) Nome d'arte di Pierre-Jean David. Scultore francese. Tra le opere Monumento funebre di Botzaris a Missolungi (1827).

David, Gérard (Oudewater ca. 1460-Bruges 1523) Pittore fiammingo. Stabilitosi a Bruges nel 1483, subì l'influenza dei migliori pittori della tradizione olandese. Lavorò anche per committenti liguri (Polittico per San Girolamo della Cervara, Genova, Palazzo Bianco). Tra le opere Cristo inchiodato alla croce (ca. 1480, Londra, National Gallery; pannelli ad Anversa, Musée Royal des Beaux-Arts), Giustizia di Cambise (1498-1499, Bruges, Groeningen Museum) e Le nozze di Cana (1503-1505, Parigi, Louvre).

David, Jacques-Louis (Parigi 1748-Bruxelles 1825) Pittore francese. Partecipò attivamente alla vita pubblica durante la rivoluzione e nel 1804 divenne primo pittore di Napoleone Bonaparte, le cui gesta rappresentò nei suoi dipinti. Tra le opere Il giuramento degli Orazi (1784, Parigi, Louvre), La morte di Marat (1793, Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts), Le Sabine (1799, Parigi, Louvre) e Napoleone che valica il San Bernardo (1800, Parigi, Malmaison).

Davis Stretto tra l'isola di Baffin e la Groenlandia.

Davis, Bette (Lowell 1908-Neully-sur-Seine 1989) Attrice cinematografica americana, vinse il premio Oscar con l'interpretazione nei film Paura d'amare (1935) e Jezebel, la figlia del vento (1938). Fra gli altri film, Piccole volpi (1941), Eva contro Eva (1950), per il quale vinse il premio come migliore attrice al Festival di Cannes, Pranzo di nozze (1956), Che fine ha fatto Baby Jane? (1963), Piano piano dolce Carlotta (1964), Le balene d'agosto (1989).

Davis, Jefferson Finis (Christian County 1808-New Orleans 1889) Politico statunitense. Durante la guerra di secessione dal 1861 al 1865 fu presidente della Confederazione degli stati del sud.

Davis, Stuart (Filadelfia 1894-New York 1964) Pittore statunitense. Tra le opere Lucky Strike (1921, New York, Museum of Modern Art) e Paesaggio ritmico (1938, Bloomington, Indiana University Art Museum).

Davisson, Clinton Joseph (Bloomington 1881-Charlottesville 1959) Fisico statunitense. In collaborazione con L. H. Germer scoprì la diffrazione degli elettroni nei cristalli. Nel 1937 fu insignito del premio Nobel con G. P. Thomson.

Dàvoli Comune in provincia di Catanzaro (4.954 ab., CAP 88060, TEL. 0967).

davvéro, avv. 1 In verità, certamente. ~ effettivamente. <> magari, forse. 2 Esprime incredulità. 3 Molto, veramente. ~ oltremodo. 4 Sul serio. ~ realmente.
 avv. 1 indeed, really. 2 (naturalmente) of course.

Davy, Humphrey (Penzance 1778-Ginevra 1829) Chimico inglese. Scoprì e isolò diversi elementi tra cui sodio, potassio e fluoro. Diede il nome a una lampada di sicurezza per minatori da lui realizzata in collaborazione con M. Faraday.

Dawes, Charles Gates (Marietta 1865-Evanston 1951) Finanziere e politico statunitense. Nel 1923 fu a capo di un comitato internazionale per le riparazioni di guerra e con l'omonimo piano assicurò un prestito internazionale alla Germania. Nel 1925 fu insignito del premio Nobel per la pace.

Dawson Fiume (640 km) dell'Australia, nel Queensland. Nasce dai Monti Carnarvon e confluisce nel Mackenzie.

dawsonìte, sf. Carbonato basico d'alluminio e sodio, si presenta in cristalli lamellari rombici o aciculari, incolori o bianchi.

day after, loc. sost. m. invar. 1 Il giorno successivo a una guerra nucleare. 2 Il giorno successivo a un avvenimento importante.

Day After, The (Il giorno dopo) Film drammatico, americano (1983). Regia di Nicholas Meyer. Interpreti: Jason Robards, Jo Beth Williams, Steve Guttenberg. Titolo originale: The Day After

day by day, loc. sost. m. invar. Programmazione di un'impresa a breve termine. Si contrappone alla pianificazione a medio o lungo periodo.

day hospital, loc. sost. m. invar. Ospedale attrezzato per praticare terapie ed esami a pazienti che sono ricoverati soltanto per una giornata e servizio effettuato da tali ospedali.

Day Lewis, Daniel (Londra 1958-) Attore cinematografico inglese. Interpretò My Beautiful Laundrette (1985), L'insostenibile leggerezza dell'essere (1988), Il mio piede sinistro (1989, premio Oscar per il miglior attore protagonista), L'ultimo dei Mohicani (1992), Nel nome del padre (1993), L'età dell'innocenza (1993) e La seduzione del male (1996).

Dayan, Moshe (Degania 1915-Tel Aviv 1981) Militare e politico israeliano. In qualità di capo di stato maggiore nel 1956 e di ministro della difesa nel 1967, riportò importanti vittorie contro gli arabi.

Dayton Città (194.000 ab.) degli USA, nello stato dell'Ohio.

Daytona Beach Città degli Stati Uniti (182.000 ab.) posta nell'Ohio a nord-est di Cincinnati. Centro commerciale, possiede università, musei, un centro di ricerca aeronautica oltre a industrie meccaniche, della carta e di strumenti di precisione.

Dazai, Osamu (Aomori 1909-Tokyo 1948) Romanziere giapponese. Tra le opere La moglie di Villon (1947) e Il sole si spegne (1947).

dazebào, sm. invar. Giornale murale manoscritto di origine cinese.

D'Azèglio => "Azeglio"

daziàre, v. tr. Imporre un dazio sulla merce.

daziàrio, agg. Del dazio.

dazière, sm. Guardia daziaria.

dàzio, sm. Imposta diretta che colpisce i prodotti importati e, raramente, anche quelli esportati. Può essere fiscale, quando mira a procacciare introiti allo stato; il dazio è detto economico qualora sia imposto su prodotti finiti per salvaguardare l'industria nazionale dalla concorrenza estera. I dazi interni (fra città) sono scomparsi nel 1971. ~ dogana, pedaggio.
 sm. tax, duty.
 lat. datio,-onis, deriv. da dare.

Dàzio Comune in provincia di Sondrio (319 ab., CAP 23010, TEL. 0342).

dazióne, sf. Azione del dare. ~ consegna.

DB Sigla di Data Base (banca dati).
db
Sigla di decibel.

DBA Sigla di Data Base Administration (banca dati amministrativi).

DBMS Sigla di Data Base Management System (sistema di gestione di database). È un insieme di componenti hardware e software che permette la gestione dei database.

DBS Sigla di Direct Broadcasting Satellite (diffusione diretta da satellite).

dc Sigla di direct current (corrente continua).

DCC Sigla di Digital Compact Cassette (cassetta compatta digitale).

DCE Sigla di Data Circuit-terminating Equipment (dispositivo di terminazione di un circuito dati). In informatica indica quei dispositivi (come i modem) che costituiscono l'interfaccia tra un terminale e una linea di comunicazione.

DCS Sigla di Decreto del Capo dello Stato.

DD Sigla di Decreti Delegati.

DDA Sigla di Direzione Distrettuale Antimafia.

DDL Sigla di Disegno di Legge.

ddp Sigla di differenza di potenziale.

DDT Sigla che indica il diclorodifeniltricloroetano, la cui formula è C14H9Cl5. Si tratta di polvere bianca, amorfa, non solubile in acqua, ma solubile nei solventi organici. La sua funzione insetticida venne scoperta da P. H. Müller; il suo utilizzo è stato di molto ridotto nel mondo perché non biodegradabile e per sospette proprietà cancerogene.

de, prep. Forma che assume la preposizione semplice di davanti a un articolo.

De Agostìni, Albèrto Marìa (Pollone 1883-Valdocco 1960) Geografo. Missionario nell'America latina, effettuò spedizioni di studio nella Terra del Fuoco, i cui risultati sono raccolti in I miei viaggi nella Terra del Fuoco (1934) e Trenta anni nella Terra del Fuoco (1955).

De Agostìni, Giovànni (Pollone Vercelli 1863-Milano 1941) Geografo, cartografo, editore e fondatore dell'omonimo istituto geografico, dapprima con la sede a Como (1895) quindi a Roma nel 1901. L'istituto si trova oggi a Novara. Tra le molte opere, Calendario Atlante De Agostini (dal 1904), Il mondo geografico (1926) e Imago Italiae (1941). Applicò il rigore scientifico agli studi di geografia rinnovando completamente la cartografia italiana.

De agricultura Trattato di M. P. Catone (II sec. a. C.).

De America Saggio di G. Piovene (1953).

De Amìcis Buonsollàzzi, Ànna Lucìa (Napoli 1733?-1816) Cantante d'opera. Figlia di cantanti, debuttò a Bologna 1755. Si esibì nei più importanti teatri europei e fu apprezzata anche dal compositore W. A. Mozart che le destinò la parte di Giunia nella sua opera Lucio Silla (1772).

De Amìcis, Edmóndo (Oneglia 1846-Bordighera 1908) Scrittore e poeta italiano. Partecipò alla battaglia di Custoza (1866) e alla presa di Roma, che gli ispirarono i primi racconti militari, riuniti in La vita militare (1868). La fama internazionale giunse con il libro Cuore (1886). Per la poesia va ricordata la raccolta Poesie (1880); altre opere, di carattere ironico e prosaico, anticipatrici del crepuscolarismo, sono Gli amici, Il romanzo di maestro, Amore a ginnastica (riscoperto da I. Calvino), La carrozza di tutti, Primo maggio.

De Amore Trattato di Andrea Cappellano (ca. 1185).

De André, Fabrìzio (Genova 1940-) Cantautore. Tra le opere La guerra di Piero e La canzone di Marinella. Fra gli album Creuza de ma (1984, in genovese), Le nuvole (1990) e Anime salve (1996).

De anima Opera di filosofia di Aristotele (IV sec. a. C.).

De architectura Trattato di Vitruvio Pollione (27-23 a. C.).

De Backey, Micheal (Lake Charles 1908-) Medico statunitense. Realizzatore di un cuore artificiale, fu uno dei fondatori della moderna cardiochirurgia.

De' Bàrbari, Jàcopo (Venezia? ca. 1445-ca. 1515) Pittore. Tra le opere Veduta prospettica di Venezia (1500, Venezia, Museo Correr).

De' Bàrdi, Donàto (Pavia, attivo prima metà del XV sec.) Pittore. Tra le opere Crocifissione (Savona, Pinacoteca).

De Bartholomaeis, Vincènzo (Carapelle di Calvisio 1867-Milano 1953) Filologo. Docente a Genova e successivamente a Bologna, si occupò, in particolare, delle letterature romanze. Tra le opere, Origini della poesia drammatica in Italia (1924) e La poesia provenzale in Italia nei secoli XII e XIII (1930).

De bello civili Opera di storia di C. G. Cesare (45 a. C.).

De bello gallico Opera di storia di C. G. Cesare (52-51 a. C.).

De Benedétti, Àldo (Roma 1892-1970) Commediografo. Tra le opere Due dozzine di rose scarlatte (1936).

De Benedétti, Pàolo (Asti 1928-) Saggista e poeta italiano. Come saggista si è occupato delle letterature antiche, soprattutto di quella ebraica, e di lingue orientali e ha curato la pubblicazione di classici religiosi. Come poeta ricordiamo Requiem (1950) e Diciotto poesie (1955).

De Benedétti, Sèrgio (Firenze 1912-) Fisico italiano. Si è dedicato allo studio della fisica delle particelle elementari e in particolare del positronio e dell'effetto Mössbauer.

De Berardìnis, Lèo (Salerno 1940-) Attore e regista teatrale. Allestì l'Amleto, Delirio, Adda passà 'a nuttata e Metamorfosi.

De Bòno, Emìlio (Cassano d'Adda 1866-Verona 1944) Politico e militare fascista. Da generale, fu quadrumviro della marcia su Roma e ministro delle colonie dal 1929 al 1935. Il 25 luglio 1943 si dichiarò contrario a Mussolini e per questo fu processato e fucilato.

De Bòsio, Gianfrànco (Verona 1924-) Regista teatrale, cinematografico e televisivo. Dal 1957 al 1968 fu direttore del Teatro Stabile di Torino.

De Broglie => "Broglie"

De Càrlo, Andrèa (Milano 1952-) Romanziere. Tra le opere Treno di panna (1981), Uccelli da gabbia e da voliera (1982), Arcodamore (1993) e Uto (1995).

De Càrlo, Giancàrlo (Genova 1919) Architetto e urbanista. Tra le opere i dormitori per studenti a Urbino (1962) e il quartiere operaio a Terni (1971-1974).

De Catilinae coniuratione Opera di politica e storia di C. G. Sallustio (ca. 42 a. C.).

De Cerésa, Ferrùccio (Genova 1922-Roma 1993) Attore italiano. Interprete eclettico, rappresentò con efficacia sia ruoli comici che drammatici. Tra le interpretazioni ricordiamo Vecchio mondo di Arbuzov, La tana del lupo di R. Zena e Le tre sorelle di Cechov.

De Césare, Raffaèle (Frascati 1920-) Saggista italiano. Autore di numerosi saggi storico-sociali, tra cui segnaliamo Balzac a Roma (1959), Romanticismo italiano e Romanticismo francese (1968), Silvio Spaventa e i suoi tempi (1991).

De Céspedes, Àlba (Roma 1911-Parigi 1997) Scrittrice. Tra le opere Dalla parte di lei (1949) e Quaderno proibito (1952).

De Chìrico, Giórgio (Volos, Grecia 1888-Roma 1978) Pittore inizialmente metafisico, influenzò notevolmente il movimento surrealista. Compì gli studi a Monaco di Baviera nel 1906; nel 1910 a Parigi conobbe P. Valéry e G. Apollinaire. Dal 1916, con l'incontro con C. Carrà avvenuto a Ferrara, iniziò ufficialmente la teorizzazione della pittura metafisica. Per metafisica De Chirico intende la realtà avulsa dal contesto ambientale consueto (per esempio un guanto di gomma appeso accanto a una testa di gesso, come in Canto d'amore del 1914, oppure una piazza completamente vuota, come nella Malinconia autunnale del 1915). Questo è il mezzo con cui De Chirico cerca di esprimere la realtà interiore, in una ricerca che lo avvicina a tutta la cultura europea degli inizi del secolo. Dal 1918 collaborò con il fratello Andrea (più noto con lo pseudonimo di A. Savinio) e con C. Carrà alla rivista Valori plastici. Con gli artisti di Valori plastici (C. Carrà, R. Melli, G. Morandi e A. Soffici) partecipò alle esposizioni di Berlino (1921) e di Firenze (1922). Nel 1925 partecipò a Parigi alla prima mostra di pittura surrealista. Nel 1935 abbandonò il surrealismo per dedicarsi a dipinti baroccheggianti e spettacolari. Tra le sue opere si ricordano, La torre rossa (1913, Venezia, collezione Guggenheim), Mistero e malinconia di una strada (1914, New Canaan, collezione Resor), La Gare Montparnasse, L'enigma dell'ora, Testa di cavallo, Le muse inquietanti (1918, Milano, collezione privata), Ettore e Andromaca (1917, Milano, collezione Mattioli), Mobili nella valle (1927, Roma, collezione privata), Pesci sacri (1919), Interni metafisici (1916-1918).

De civitate Dei Opera di teologia di Sant'Agostino (413-426).

De Concìliis, Lorènzo (Avellino 1776-1866) Patriota. Dopo i moti carbonari del 1820, fu eletto deputato al Parlamento. Successivamente esiliato, riparò in Spagna, Gran Bretagna, a Corfù e in Francia. Nel 1848 prese parte ai moti di Napoli e nel 1860 fu l'artefice dell'insurrezione dell'Irpinia. Affidò le terre liberate a Giuseppe Garibaldi e l'anno dopo (1861) venne eletto senatore.

De consolatione philosophiae Opera di filosofia di A. M. T. S. Boezio (prima metà VI sec.).

De Coubertin => "Coubertin"

De Crescènzo, Luciàno (Napoli 1928-) Scrittore. Tra le opere Così parlò Bella vista (1977), Storia della filosofia greca (1983), Il dubbio (1992), Panta rei (1994) e Ordine e disordine (1996).

de cuius, loc. avv. Abbreviazione della locuzione latina de cuius bonis agitur, che significa "colui dei cui beni si tratta", usata per indicare una persona defunta in relazione all'apertura della sua successione patrimoniale.

De Cùrtis, Antònio => "Totò"

De Dion, Albert marchése di (Nantes 1856-Parigi 1946) Pioniere dell'automobilismo francese. Nel 1881 allestì un'officina per la costruzione di autoveicoli; nel 1895 iniziò la produzione di un triciclo con motore a scoppio monocilindrico. Ideò il famoso ponte De Dion per il collegamento dei semiassi posteriori alle ruote motrici.

De docta ignorantia Opera di filosofia di Niccolò da Cusa (1440).

De doctrina christiana Opera di teologia di Sant'Agostino (IV-V sec.).

De Duve, Christian (Thames-Ditton 1917-) Medico belga di origine inglese. Nel 1974 in collaborazione con A. Claude e G. E. Palade scoprì i lisosomi e per questo furono insigniti del premio Nobel.

de facto, loc. avv. Espressione latina che significa "di fatto". Viene utilizzata per indicare l'esistenza di una situazione indipendentemente dalla sua configurazione giuridica. ~ effettivamente.

De Felìce, Rènzo (Rieti 1929-Roma 1996) Storico. Allievo di F. Chabod e D. Cantimori, ha insegnato nelle università di Torino e di Roma. Tra le opere Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo (1961) e Mussolini (biografia in 7 volumi 1965-1990). Basata su un minuzioso lavoro archivistico, l'opera presenta un'enorme massa di materiali di documentazione. Sul piano ideologico, individua nel fascismo elementi di razionalità e ne sottolinea la diversità dal nazismo, prendendo le distanze dalla storiografia postbellica prevalente, che del fascismo aveva dato un giudizio totalmente negativo.

De Fèo, Sàndro (Modugno 1905-Roma 1968) Scrittore. In qualità di giornalista letterario e critico teatrale e cinematografico, è stato collaboratore di numerosi quotidiani e periodici italiani (Corriere della Sera, Il Messaggero, Il Mondo, Omnibus, Oggi e L'Espresso). Ha pubblicato tre romanzi (Gli inganni, 1962, La giudia, 1963, e I cattivi pensieri, 1967).

De Ferràri, Giovànni Andrèa (Genova 1598-1669) Pittore italiano. Formatosi alla scuola di B. Castello e dello Strozzi, fu attivo in quasi tutta la Liguria ed ebbe come allievi Valerio Castello e il Grechetto. Tra le opere, permeate di un naturalismo calato nella vita di tutti i giorni, occorre ricordare il Sacrificio di Isacco (Genova, Accademia Ligustica) e L'ebbrezza di Noè (Genova, Palazzo Bianco).

De Ferràri, Gregòrio (Porto Maurizio 1647-Genova 1726) Pittore. Tra le opere La Primavera e L'Estate (Genova, Palazzo Rosso).

De Filìppo, Eduàrdo (Napoli 1900-Roma 1984) Autore e interprete del teatro italiano e internazionale. Con gli altri fratelli, attori come lui, recitò nella compagnia comica di E. Scarpetta fino al 1945, anno in cui creò il teatro di Eduardo. Le sue opere più importanti sono Natale in casa Cupiello, Napoli milionaria, Questi fantasmi, Filumena Marturano, Le voci di dentro, Sabato, Domenica e Lunedì, Il sindaco del rione Sanità, Gli esami non finiscono mai. Numerosi sono anche i contributi allacinematografia (L'oro di Napoli di V. De Sica) e la trasposizione su grande schermo delle sue opere teatrali (Filumena Marturano, Napoli milionaria).

De Filìppo, Peppìno (Napoli 1903-Roma 1980) Attore e commediografo. Figlio di Eduardo, lavorò nel cinema con Fellini (Luci del varietà, 1951 e Boccaccio '70, 1962) e fu autore di numerose commedie.

De Filìppo, Titìna (Napoli 1898-Roma 1963) Attrice e commediografa. Figlia di Eduardo, interpretò numerose commedie dei fratelli o scritte da lei stessa.

De Finétti, Brùno (Innsbruck 1906-Roma 1985) Matematico e statistico. Tra le sue opere, Teoria della probabilità (1970) e Probabilità, induzione e statistica (1972).

De finibus bonorum et malorum Opera di filosofia di M. T. Cicerone (ca. 44 a. C.).

De Fondùtis, Agostìno (Crema? attivo fine del XV-inizio del XVI sec.) Scultore. Tra le opere Pietà (1483, Milano, Santa Maria presso San Satiro).

De Funès, Louis (1914-1983) Attore comico francese. Interpretò Tre uomini in fuga (1966).

De Gàsperi, Alcìde (Pieve Tesino 1881-Sella di Valsugana 1954) Statista e uomo politico italiano. Fu membro del parlamento di Vienna e fautore dell'annessione trentina all'Italia. Deputato del partito popolare italiano, nel quale sostituì Sturzo nella carica di presidente dopo la morte, partecipò alla secessione dell'Aventino (1923-1925). Venne incarcerato per la sua opposizione al fascismo; partecipò attivamente nella resistenza, durante la quale risollevò il Partito popolare, trasformandolo in Democrazia cristiana. Fu più volte presidente del consiglio e dedicò tutta la sua vita politica alla ricostruzione dell'Italia postbellica, in un clima fortemente improntato all'opposizione socialcomunista, che cercò di arginare con un partito di centro formato da tutte le forze laiche e moderate. Fervido sostenitore dell'Alleanza atlantica e della Comunità europea, fu il primo presidente della CECA.

De Gàsperis, Àngelo (Maggiora 1910-Milano 1962) Chirurgo. Fece della chirurgia toracica una disciplina unitaria.

De Gaulle, Charles André Joseph Marie (Lille 1890-Colombey-les-Deux-Églises 1970) Generale e politico francese divenne sottosegretario di stato alla guerra. Fuggito a Londra per l'ascesa al potere di Pétain, sospinse i francesi alla lotta contro il nazismo. Fu presidente della repubblica (1944-1946) e tornò successivamente alla politica vera e propria in occasione dell'acutizzarsi della crisi d'Algeria, rafforzando ulteriormente i poteri del capo dello stato. Risolta la questione algerina, cercò di riportare la Francia a livelli elevati in ambito internazionale, mirando alla ripresa dei rapporti con la Germania e al rafforzamento dell'apparato militare (uscita dalla NATO e force de frappe nucleare). Represse duramente le rivolte del maggio 1968.

De' Gràssi, Giovannìno (Attivo a Milano fine del XIV sec.-1398) Miniatore, scultore e pittore. Tra le opere Taccuino di disegni (Bergamo, Biblioteca Civica).

De Gregòri, Francésco (Roma 1951-) Cantautore di musica leggera italiano. Tra i suoi successi ricordiamo Pablo, Generale, La donna cannone e Titanic.

de gustibus non est disputandum, loc. avv. Espressione latina che significa "non si deve discutere sui gusti".

De Haas, Max (Amsterdam 1903-) Regista olandese. Appartenne alla scuola documentaristica. Tra le opere La ballata del cappello a cilindro (1936).

De Havilland, Olivia (Tokyo 1916-) Attrice cinematografica statunitense. Interpretò Via col vento (1939).

De immortalitate animae Opera di filosofia di Sant'Agostino (IV-V sec.).
De immortalitate animae
Opera di filosofia di P. Pomponazzi (1516).

De infelicitate principum Trattato di P. Bracciolini (1440).

de iure, loc. avv. Espressione latina che significa "di diritto". Viene utilizzata per indicare la configurazione giuridica di una certa situazione.

De iure pacis ac belli Opera giuridica di U. Grozio (1625).

De Keersmaeker, Teresa (1960-) Ballerina e coreografa fiamminga. Fondò il gruppo Rosas, che interpretava la danza con aggressività e violenza.

De Klerk, Frederik Willem (Johannesburg 1936-) Uomo politico sudafricano, presidente della Repubblica sudafricana dal 1989 fino al 1994, quando l'incarico fu gestito da W. Botha. È stato responsabile, con N. Mandela, dell'avvio del processo di pace e il superamento dell'apartheid. Nel 1993 ha ricevuto con Mandela il premio Nobel per la pace.

De Kooning, Willem (Rotterdam 1904-Long Island 1997) Pittore statunitense. Ritenuto tra i più autorevoli esponenti dell'espressionismo astratto e dell'arte informale del cosiddetto Action Painting, con S. Pollock, dal 1950 in avanti la sua arte è caratterizzata da particolare interesse per i paesaggi e le figure femminili. Tra le opere Luce d'agosto (ca. 1946, Scottsdale, Collezione privata) e Donna I (1950-1952, New York, Museum of Modern Art).

De la causa, principio et uno Opera di filosofia di G. Bruno (1584).

De Laurèntiis, Dìno (Torre Annunziata 1919-) Produttore cinematografico di film d'autore e celebri kolossal.

De legibus Opera di politica di M. T. Cicerone (53-52 a. C.).

De libero arbitrio Trattato di L. Valla (1439).
De libero arbitrio
Opera di filosofia di Erasmo da Rotterdam (1524).

De Lìbero, Lìbero (Fondi, Latina 1906-Roma 1981) Poeta. Tra le opere Il libro del forestiero (1930-1942) e Scempio e lusinga (1930-1956).

De libertate christiana Opera di teologia di M. Lutero (1520).

De l'infinito universo e mondi Opera di filosofia di G. Bruno (1584).

De Lorde, André (Tolosa 1871-Antibes 1942) Autore teatrale francese. Tra le opere, Au téléphone (1901), Le système du docteur Goudron (1903), Dernière torture (1904), La nuit rouge (1905), Terre d'épouvante (1907) e L'homme de la nuit (1921).

De Lùllo, Giórgio (Roma 1921-1981) Attore e regista teatrale. Nel 1954 insieme a R. Valli fondò la Compagnia dei Giovani.

De magnalibus urbis Mediolani Trattato di Bonvesin de la Riva (1288).

De Màrchi, Emìlio (Milano 1851-1901) Romanziere. Tra le opere Il cappello del prete (1887), Demetrio Pianelli (1890) e Giacomo l'idealista (1897).

De Martìno, Ernèsto (Napoli 1908-Roma 1965) Etnografo. Tra le opere Il mondo magico (1948) e Sud e magia (1953).

De Martìno, Francésco (Napoli 1907-) Politico. Dal 1964 al 1966 e dal 1972 al 1976 fu segretario del PSI. Tra il 1968 e il 1972 fu vicepresidente del consiglio e dal 1991 è senatore a vita.

De Màuro, Tùllio (Torre Annunziata 1932-) Linguista. Tra le opere Storia linguistica dell'Italia unita (1963).

De Mille, Agnes (1908-1993) Coreografa e ballerina statunitense.

De Mille, Cecil Blount (Ashfield 1881-Hollywood 1959) Regista e produttore statunitense. Diresse I dieci comandamenti (1923), Cleopatra (1934) e Il più grande spettacolo del mondo (1952).

de minimis non curat praetor, loc. avv. Espressione latina che significa "il pretore non si cura delle cose di minima importanza" e che viene utilizzata per dire che una persona importante non dà peso alle piccolezze.

De Mìta, Cirìaco (Nusco 1928-) Politico democristiano. Dal 1963 al 1994 fu parlamentare e più volte ministro. Fu inoltre presidente del consiglio nel 1988 e 1989, segretario dal 1982 al 1988 e presidente della DC dal 1989 al 1992. Entrato nel PPI (1993), fu riconfermato deputato nel 1996.

De monade, numero et figura Opera di poesia di G. Bruno (1591).

De Monticèlli, Robèrto (Firenze 1919-Milano 1987) Critico teatrale, giornalista e scrittore italiano. Lavorò come critico teatrale per il Giorno e per il Corriere della Sera. Scrisse il romanzo L'educazione teatrale (1986).

De Morgan, Augustus (Madura, India 1806-Londra 1871) Matematico inglese. Fu fondatore insieme a G. Boole dell'algebra della logica. Da lui prende il nome un teorema fondamentale dell'algebra booleana, che mette in relazione gli operatori logici and, or e la negazione. Tra le sue opere, Logica formale o calcolo dell'inferenza (1847).

De mulieribus claris Opera di erudizione di G. Boccaccio (1361-1362).

De natura deorum Opera di filosofia di M. T. Cicerone (45-44 a. C.).

De Nicòla, Enrìco (Napoli 1877-Torre del Greco 1959) Giurista e uomo politico. Avvocato penalista ha ricoperto incarichi politici nel periodo prefascista e del primo fascismo (presidente della camera dal 1920 al 1923). Capo dello stato dal 1946, fu il primo presidente della neonata Repubblica italiana in seguito all'entrata in vigore della costituzione (1° gennaio 1948); fu anche presidente del senato e della corte costituzionale.

De Niro, Robert (New York 1943-) Attore cinematografico americano. Protagonista dei film Il clan dei Barker, Mean Streets (1974), Il padrino parte seconda (1975) che gli valse l'Oscar per la migliore interpretazione, Taxi driver (1976), Novecento Atto I e Atto II, New York New York (1977), Il cacciatore (1978), Toro scatenato (1980), ancora premiato con l'Oscar, L'assoluzione, premiato come migliore attore con l'Oscar (1981), Re per una notte (1982), C'era una volta in America (1984), Innamorarsi (1984), Mission (1986), Prima di mezzanotte, Risvegli, La notte e la città, Bronx (1993, di cui è stato anche regista), Frankenstein di Mary Shelley (1994), Casinò (1995), Sleepers (1996), La stanza di Marvin (1997), Ronin (1998).

De Nìttis, Giusèppe (Barletta 1846-St-Germain-en-Laye 1884) Pittore. Tra le opere Lungo la Senna (Milano, Galleria d'Arte Moderna) e Paesaggio (1866, Napoli, Museo e Galleria Nazionale di Capodimonte).

De officiis Opera di filosofia di M. T. Cicerone (44 a. C.).

De oratore Opera di retorica di M. T. Cicerone (55 a. C.).

De otio religioso Prosa di F. Petrarca (1347).

De Palma, Brian (Newark 1940-) Regista cinematografico statunitense. Diresse Il fantasma del palcoscenico (1974), Vestito per uccidere (1980), Gli intoccabili (1987), Doppia personalità (1993), Carlito's Way (1994), Missione impossibile (1996), Omicidio in diretta (1998).

De pictura Trattato di pittura di L. B. Alberti (1435).

De Pinedo, Francésco (Napoli 1890-New York 1933) Aviatore. In qualità di generale, nel 1925 compì il volo dei tre continenti della durata di 360 ore. Nel 1928 compì la trasvolata atlantica.

De Pìsis, Filìppo (Ferrara 1896-Milano 1956) Pseudonimo di Filippo Tibertelli. Pittore e letterato; si accostò da prima al genere metafisico, facendo la conoscenza di De Chirico, Carrà e G. Morandi; elaborò poi il suo stile a Parigi. Famose sono le sue nature morte (Natura morta sulla spiagga) e le vedute di Londra, Parigi, Venezia (Venezia la salute). Tra le altre opere Natura morta romantica (1924-1925, Torino, Galleria d'Arte Moderna) e Natura morta con scultura (1927, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

De Prèdis, Giovànni Ambrògio (Milano ca. 1455-Milano? dopo il 1508) Pittore. Tra le opere Ritratto dell'imperatore Massimiliano (1502, Vienna, Kunsthistorisches Museum).

De primo rerum principio Opera di filosofia e teologia di G. Duns Scoto (XIII-XIV sec.).

de profundis È l'inizio di un salmo penitenziale utilizzato nella liturgia dei defunti. Significa "dal profondo" e funge da titolo all'intero salmo.

De Quincey, Thomas (Greenheys, Manchester 1785-Edimburgo 1859) Memorialista. Tra le opere Confessioni di un oppiomane inglese (1821) e Suspiria de profundis (1845).

De re aedificatoria => "Architettura, L'"

De reductione artium ad theologiam Opera di filosofia e teologia di San Bonaventura da Bagnoregio (1254-1255).

De republica Opera di politica di M. T. Cicerone (53-52 a. C.).

De rerum natura Poema in esametri di T. Lucrezio Caro (I secolo a. C.). L'opera, suddivisa in sei libri, per un totale di 7415 versi, aveva come scopo la divulgazione della teoria epicurea e la liberazione degli uomini dalla paura della morte e degli dei. L'inno a Venere dell'inizio sembra contrapporsi al terrificante quadro della peste di Atene, una sorta di trionfo della morte contro il trionfo della vita, senza conciliazione degli opposti.
Secondo la fisica epicurea, che recupera le teorie atomistiche di Leucippo e Democrito, l'universo vive del moto incessante di atomi, che si aggregano e disgregano originando le realtà esistenti; nascita e morte sono costituite da questo continuo processo di aggregazione e disgregazione; l'anima è anch'essa una combinazione fortuita di atomi che cessa di vivere contemporaneamente al corpo. Il fondamento del sapere è la sensazione. La morte non deve essere temuta perché pone fine alle sensazioni. Tutti i fenomeni hanno cause naturali: gli dei non devono essere temuti poiché non si preoccupano delle vicende umane. L'atarassia, cioè l'imperturbabilità è il presupposto della felicità. L'uomo felice è colui che riconosce come regola dell'esistenza il piacere, inteso come soppressione del dolore, soddisfazione dei bisogni naturali e limitazione dei desideri. Questo è il motivo per cui il De rerum natura si apre con un'invocazione a Venere, simbolo dell'amore e del piacere cui tendono naturalmente tutti gli esseri viventi. Lucrezio riteneva che il mondo fosse regolato dalle leggi naturali e non dall'intervento degli dei, mentre la civiltà era opera degli uomini e non degli dei. Queste teorie anticipano quelle della scienza e della filosofia moderna.
Lucrezio si mostra costantemente attento al problema del linguaggio. Il libro, poco apprezzato per la sua posizione antireligiosa, fu rivalutato dagli umanisti per le sue qualità poetiche. Lo stile severo, capace di durezze e di eleganze è sempre nobile e concreto e non cede mai alle ampollosità della retorica.

De revolutionibus orbium coelestium Opera scientifica di N. Copernico (1543).

De Rìtis, Beniamìno (Ortona a Mare 1889-Roma 1956) Giornalista italiano. Fu collaboratore di diversi giornali italiani ed esteri e corrispondente a New York del Corriere della Sera. Tra le opere, Storia del popolo russo (1919), The Roman Accord (1929) e La terza America (1937).

De Robèrtis, Giusèppe (Matera 1888-Firenze 1963) Critico letterario. Tra le opere Scrittori del Novecento (1940) e Saggio sul Leopardi (1944).

De Robèrto, Federìco (Napoli 1861-Catania 1927) Scrittore. Tra le opere I viceré (1894) e Documenti umani (1888).

De Ròsa, Dàrio (Trieste 1919-) Pianista italiano. Allievo del conservatorio di Trieste, è stato il promotore del Trio di Trieste, composto, oltre che da lui, da R. Zanettovich e L. Lana, prestigioso complesso musicale di livello internazionale. Ha formato con la moglie un duo per pianoforte e si è dedicato anche all'insegnamento.

De Ròsa, Fernando (Milano 1908-Cabeza Leja, Madrid 1936) Antifascista italiano. Studente all'università di Torino, noto per il suo attivismo politico contro il regime fascista e contro la monarchia ritenuta sua complice. Fuggì dall'Italia e riparò in Spagna. Nel 1929 compì un attentato contro Umberto di Savoia a Bruxelles. Partecipò alla guerra civile spagnola e morì in battaglia.

De Ròsa, Gabrièle (Castellammare di Stabia 1917-) Storico italiano. Docente di storia contemporanea dell'università di Roma. Ha studiato profondamente la storia del movimento cattolico italiano successivo all'unità d'Italia. Dirige la Rivista di storia sociale e religiosa. È stato eletto senatore nel 1987 nelle file della Democrazia cristiana. Tra le opere Storia del movimento cattolico in Italia (1966), L'utopia politica di Luigi Sturzo (1972) e Da Luigi Sturzo ad Aldo Moro (1989).

De Róssi, Michèle Stéfano (Roma 1834-Rocca di Papa 1898) Studioso di paleontologia e geologo. Specializzato in vulcanologia, si dedicò anche allo studio dei fenomeni sismici che osservò con strumenti di rilevazione da lui costruiti.

De' Róssi, Vincènzo (Fiesole 1525-Firenze 1587) Scultore. Allievo dello scultore B. Bandinelli, lo seguì a Roma, dove fu attivo fino al 1560. Quindi tornò a Firenze. Tra le opere, Sculture per la Cappella Cesi in Santa Maria della Pace (Roma) e Paride ed Elena (Firenze, Giardino di Boboli).

De Sànctis, Francésco (Morra Irpina 1817-Napoli 1883) Critico e storico della letteratura, considerò la storia letteraria inscindibile dalla storia civile. Massimo esponente italiano della critica romantica, fu molto apprezzato da Croce. Tra le sue opere, i Saggi critici, Saggio sul Petrarca, Storia della letteratura italiana (suo capolavoro), La letteratura italiana del sec. XIX, opere autobiografiche quali Un viaggio elettorale, La giovinezza, pubblicato postumo.

De Sànctis, Gaetàno (Roma 1870-1957) Storico. Tra le opere Storia dei romani (1907-1964) e Storia dei greci (1939).

De Sànctis, Sànte (Parrano 1862-Roma 1935) Psicologo e psichiatra. Nel 1905 ebbe la prima cattedra di psicologia sperimentale in Italia. Fu tra i primi a dedicarsi alla neuropsichiatria infantile, occupandosi della cura di bambini con deficit mentali, per i quali fondò anche asili e scuole. Tra le sue opere, I sogni, Studi clinici e psicologici di un alienista (1899), Educazione dei deficienti (1915) e Trattato di psicologia sperimentale (1930).

De Sàntis, Giusèppe (Fondi 1917-) Sceneggiatore e regista cinematografico. Diresse Caccia tragica (1948), Riso amaro (1949) e Non c'è pace tra gli ulivi (1950).

De secreto conflictu curarum mearum Prosa di F. Petrarca (1342-1358).

De sensu rerum et magia Opera di filosofia di T. Campanella (1604).

De servo arbitrio Opera di teologia di M. Lutero (1525).

De Séta, Vittòrio (Palermo 1923-) Regista cinematografico. Diresse Banditi a Porgosolo (1961) e Un uomo a metà (1966). Per la TV diresse Diario di un maestro (1972).

De Sìca, Vittòrio (Sora 1901-Parigi 1974) Regista e attore cinematografico, maestro del neorealismo. Interpretò con successo film e opere teatrali. Ottenne due premi Oscar con Sciuscià (1946) e Ladri di biciclette (1948). Gli altri film sono I bambini ci guardano, Miracolo a Milano, Umberto D, L'oro di Napoli, La ciociara, Matrimonio all'italiana, Il giardino dei Finzi Contini. Tra le sue interpretazioni, Gli uomini che mascalzoni, Il signor Max, Pane, amore e fantasia, Padri e figli, Il generale Della Rovere.

De Simóne, Giórgio (Milano 1932-) Scrittore italiano. Tra le opere ricordiamo L'incisione (1981), L'armonista (1984), Il lettore arrabbiato (1976) e L'escluso (1979).

De Simóne, Robèrto (Napoli 1933) Regista teatrale. Fondò la Nuova compagnia di canto popolare nel 1966 insieme a Eugenio Bennato.

De Sitter, Wilhelm (Sneek 1872-Leida 1934) Astronomo, matematico e fisico olandese, fu nel 1919 direttore dell'osservatorio di Leida; fondò la moderna cosmologia, creando modelli stazionari ed evolutivi dell'universo e mettendo in pratica la teoria della relatività di A. Einstein.

De Staël, Nicholas (San Pietroburgo 1914-Antibes 1955) Pittore francese. Tra le opere Rue Gauguet (1949, Boston, Museum of Fine Arts).

De Stèfani, Albèrto (Verona 1879-Roma 1969) Politico di ideologia fascista. Fu ministro delle finanze dal 1922 al 1925 e del tesoro dal 1923 al 1925. Nella riunione del Gran consiglio del fascismo del 25 luglio 1943, si pronunciò a favore dell'Ordine del giorno di Dino Grandi che chiedeva le dimissioni di Benito Mussolini.

De Stijl (Lo stile) Rivista fondata a Leida nel 1917 da T. Van Doesburg, portavoce del gruppo omonimo, attorno al quale gravitò il neoplasticismo. Tra i membri del gruppo architetti (J. J. P. Oud; G. Rietveld; C. Van Eestern), scultori (Van Tongerloo; Arp) e pittori (Mondrian, Van der Leck).

De suis ipsius et multorum ignorantia Epistole di F. Petrarca (1367).

De Tìvoli, Serafìno (Livorno 1826-Firenze 1892) Pittore. Tra le opere L'antica pescaia a Bougival (1864, Milano, Galleria d'Arte Moderna).

De Trinitate Opera di teologia di Sant'Agostino (399-419).

De Valera, Eamon (NewYork 1882-Dublino 1975) Politico irlandese, capo dell'organizzazione rivoluzionaria Sinn Fein (1917) e fondatore del partito Fianna Fail. Eletto presidente del governo, attuò una politica di separazione dalla Gran Bretagna, che portò alla dichiarazione di indipendenza. Dal 1959 al 1973 fu presidente della Repubblica irlandese.

De Valois, Ninette (Blessington 1898-) Coreografa e ballerina irlandese. Fu fondatrice e direttrice fino al 1963 del Royal Ballet di Londra.

De Vècchi, Césare Marìa (Casal Monferrato 1884-Roma 1959) Politico fascista. Ebbe il titolo di governatore della Somalia, del Dodecanneso e fu ministro dell'educazione nel 1935 e 1936. Il 25 luglio 1943 si oppose a Mussolini.

De Vìo, Tommàso détto il Caetàno (Gaeta 1468-Roma 1583) Cardinale. Contribuì a diffondere il tomismo e alla stesura della bolla contro Lutero Exsurge Domine.

De viris illustribus Opera di storia di C. Nepote (34 a. C.).
De viris illustribus
Opera di storia di T. C. Svetonio (dopo il 113).
De viris illustribus
Prosa di F. Petrarca (1338).

de visu, loc. avv. Detto di persona, in modo distratto.

De vita Caesarum Opera di storia di T. C. Svetonio (121).

De vita solitaria Opera di poesia di F. Petrarca (1346).

De Vìti De Màrco, Antònio (Lecce 1858-Roma 1943) Economista. Tra le sue opere, Il carattere teorico dell'economia finanziaria (1888) e Primi principi dell'economia finanziaria (1928).

De voluptate Trattato di L. Valla (1431).
De voluptate
Opera di filosofia di M. Ficino (1457).

De vulgari eloquentia Trattato di Dante Alighieri (1303-1304).

De Zòlt, Maurìlio (San Pietro di Cadore 1950-) Sciatore di fondo. Ai mondiali del 1987 fu medaglia d'oro nella 50 km e nel 1994 ottenne l'oro olimpico nella staffetta 4x10 km.

DEA Sigla di Drug Enforcement Agency (ente repressione della droga).

dèa, sf. 1 Divinità femminile. 2 Donna di grande bellezza.
 sf. goddess.
 lat. dea.

Dead, The (Gente di Dublino) Film drammatico, americano (1987). Regia di John Huston. Interpreti: Anjelica Huston, Donal McCann, Dan O'Herlihy. Titolo originale: The Dead

deadlock, sm. invar. Letteralmente significa stallo. Nel linguaggio informatico indica quella situazione in cui più processi concorrenti si bloccano perché sono in attesa che venga liberata una risorsa di sistema.

deambulàre, v. intr. Passeggiare. ~ camminare.

deambulazióne, sf. L'atto del camminare; il camminare. ~ locomozione, camminata.
 lat. tardo deambulatio,-onis, deriv. da deambulare.

deamicisiàno, agg. 1 Relativo all'opera di Edmondo De Amicis. 2 Che ha toni patetici e moralistici.

Dean, James (Marion 1931-Paso Robles 1955) Attore cinematografico statunitense. Interpretò La valle dell'eden (1954), Gioventù bruciata (1955) e Il gigante (1956). Morì in un incidente d'auto.

deaspirazióne, sf. In linguistica, perdita dell'aspirazione o del valore di aspirata.

débâcle, sf. invar. Sconfitta rovinosa. ~ disfatta. <> vittoria.

débauche, sf. invar. 1 Sregolatezza. ~ dissolutezza. 2 Atto o atteggiamento vizioso. 3 Orgia. ~ baccanale.

debbiàre, v. tr. Trattare un terreno mediante il debbio.

débbio, sm. Pratica agricola che consiste nel bruciare le stoppie dei cereali dopo la mietitura.

debellàre, v. tr. Sconfiggere in modo decisivo. ~ annientare.
 v. tr. 1 to defeat. 2 (malattia) to eradicate.
 lat. debellare terminare la guerra.

debellatóre, agg. e sm. Chi, che debella.

Debenedétti, Giàcomo (Biella 1901-Roma 1967) Critico letterario. Tra le opere Saggi critici (1929) e Il romanzo del Novecento (postumo, 1971).

debilità, sf. 1 Debolezza fisica. ~ gracilità. 2 Debolezza morale.

debilitànte, agg. e sm. Di sostanze che debilitano. ~ stancante. <> ricostituente.

debilitàre, v. v. tr. 1 Togliere le energie vitali del corpo umano. ~ indebolire. <> irrobustire. 2 Snervare. ~ sfibrare. <> rilassare, tonificare.
v. intr. pron. Indebolirsi. ~ deperire, consumarsi. <> rimettersi, rifiorire.
 v. tr. to weaken.
 lat. debilitare, deriv. da debilis debole.

debilitàto, agg. Che è indebolito. ~ deperito. <> rinforzato.

debilitazióne, sf. Il debilitare e il debilitarsi. ~ debolezza, fiacchezza.

debitaménte, avv. Secondo il diritto o il dovere; nel modo dovuto. ~ convenientemente. <> indebitamente.

débito, agg. e sm. agg. Dovuto, doveroso. ~ appropriato. <> indebito.
sm. 1 Obbligo di restituire qualcosa a qualcuno e ciò che è dovuto. ~ deficit. <> credito. 2 Dovere, impegno. ~ obbligo. 3 In ambito giuridico è la posizione passiva in un rapporto d'obbligazione.
 agg. proper, due. sm. 1 debt. 2 (comm.) debit.
 lat. debitum, deriv. da debitus, p.p. di debere dovere.
Debito consolidato
Insieme di debiti a lunga scadenza dello stato; sono redimibili quando è stabilito l'impegno alla restituzione del capitale o degli interessi; irredimibili qualora lo stato si impegni a pagare solo gli interessi a tempo indefinito.

debitóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi ha contratto un debito. <> creditore.
 sm. debtor.

debitòrio, agg. Del debito; di debitore.

débole, agg. e sm. agg. 1 Che ha forze scarse; gracile, snervato. ~ debilitato. <> forte. si sentiva ancora debole, nonostante la malattia fosse passata. 2 Che manca di energia e di autorità. ~ fiacco. <> gagliardo, aitante. avevano instaurato un governo debole. 3 Che cede facilmente. ~ arrendevole. la difesa era il punto debole dello schieramento. 4 Che procede lentamente. ~ lento. 5 Vago. serbava un debole ricordo di quei momenti. 6 Mediocre. LOC: era debole nelle materie scientifiche.
sm. 1 Persona priva di forza, di autorità. 2 Inclinazione, disposizione. ~ predisposizione. aveva un debole per le donne dalla folta capigliatura bionda. 3 Il lato più opinabile di un'argomentazione. il debole del tuo discorso. 4 Preferenza, simpatia. ~ inclinazione. <> antipatia.
 agg. 1 feeble, weak. 2 (luce) dim. 3 (suono) faint. sm. weak point.
 lat. debilis.

debolézza, sf. 1 L'essere debole. ~ fragilità. <> forza. 2 Azione da debole. ~ indecisione. 3 Difetto abituale, punto debole. ~ pecca. <> merito.
 sf. weakness.

Débora e Jaele Dramma in tre atti di I. Pizzetti, libretto proprio (Milano, 1922).

debordàre, v. intr. 1 Uscire dai bordi. ~ traboccare. <> scarseggiare. 2 Eccedere. ~ esagerare.
 franc. deborder.

debosciàto, agg. e sm. Che, chi è sregolato, dedito alle dissolutezze. ~ vizioso. <> perbene.

Debré, Michel (Parigi 1912-Montlouis-sur-Loire 1996) Politico francese. Di ideologia gollista, fu più volte ministro e presidente del consiglio dal 1959 al 1962.

Debrecen Città (217.000 ab.) dell'Ungheria, capoluogo della contea di Hajdú-Bihar. Importante mercato di prodotti agricoli e del bestiame. Attivo nodo ferroviario di smistamento delle merci, sede di un aeroporto e di due università. Industrie ferroviarie, tessili, meccaniche e del tabacco. Nelle vicinanze della città si trovano giacimenti di gas naturale. Di origine medievale, fu uno dei centri della Riforma e nel 1849 vi fu proclamata l'indipendenza dell'Ungheria.

debugging, sm. invar. Letteralmente significa eliminazione dei bachi. Nel linguaggio informatico indica quell'insieme di operazioni che vengono eseguite per rilevare e correggere gli errori di un programma.

Debussy, Claude Achille (Saint-Germain-en-Laye 1862-Parigi 1918) Compositore francese, subì l'influsso di R. Wagner e di M. Musorgskij, nonché della musica orientale e dei simbolisti (P. Verlaine). Studiò al conservatorio di Parigi con A. F. Marmontel. Alla magniloquenza wagneriana contrappose la raffinatezza minuta e l'eleganza della scrittura. Amico di pittori e di poeti, tra cui P. Louys e S. Mallarmé, espresse nella sua musica il clima poetico raffinato e decadente di quel tempo. La sua arte intese cogliere le sensazioni sottili, i colori e i profumi della natura. Per queste sue caratteristiche, il linguaggio musicale di alcune opere di Debussy viene indicato con il termine di impressionismo musicale. Tra esse si ricordano il Prélude à l'après-midi d'un faune (1892), ispirato a S. Mallarmé, i Notturni (1897-1899), Cinq poèmes de Baudelaire (1899), Fêtes galantes (1892), Proses lyriques (1893) e le Chansons de Bilitis (1898, su poesie di P. Louys), Pélleas et Mélisande (1902, musiche sul dramma di M. Maeterlinck). In seguito, si orientò verso un modo classico di costruzione richiamandosi alla tradizione clavicembalistica francese. Questo nuovo orientamento si rispecchia negli schizzi sinfonici Il mare (1905), nelle Immagini (1905 e 1907), nel Martirio di San Sebastiano (1911, su testo di G. D'Annunzio) e nelle Sonate (1915-1916). Inoltre, sono da ricordare i lavori per pianoforte attraverso i quali si esprime la raffinata sensibilità dell'autore: le Stampe (1903), i ventiquattro Preludi (1910-1913) e gli Studi (1915). Altre opere: la Piccola suite (1889), la Suite bergamasca, le Maschere (1904), L'isola gioiosa (1904), Due danze per arpa e archi (1904), La scatola dei balocchi (1913) e Sei epigrafi antiche per pianoforte a quattro mani (1914).

debuttànte, agg., sm. e sf. Che, chi è principiante. ~ esordiente. <> veterano.

debuttàre, v. intr. 1 Esordire sulle scene. ~ muovere i primi passi, iniziare. 2 Dare inizio a un'attività. ~ intraprendere. <> cessare.
 v. intr. 1 to make oneself début.
 franc. debuter.

debùtto, sm. 1 Il debuttare. ~ esordio. 2 Prima teatrale.
 sm. début.
 franc. début.

Debye, Petrus Josephus (Maastricht 1884-Ithaca 1966) Chimico e fisico olandese. Perfezionò in collaborazione con P. Sherrer un sistema di diffrazione dei raggi X utilizzando polveri cristalline. Fu insignito del premio Nobel nel 1936.

deca- Prefisso che nel sistema metrico decimale indica la moltiplicazione per dieci.
 dal greco deka dieci.

dèca, sf. e sm. sf. Decade.
sm. Biglietto da diecimila.

decabrìsti Cospiratori russi che organizzarono una congiura contro lo zar Nicola I nel dicembre del 1825.

décade, sf. 1 Periodo di dieci giorni. 2 Paga che si corrisponde ogni dieci giorni.

decadènte, agg., sm. e sf. agg. 1 Che è in decadenza, in declino. ~ declinante, fatiscente, al tramonto. <> fresco, giovane, nascente, sorgente. 2 Relativo al decadentismo.
sm. e sf. Esponente del decadentismo.
 franc. décadent.

decadentìsmo, sm. Corrente di pensiero e letteraria formatasi in Francia verso il 1880, il cui risultato più noto è il romanzo A ritroso di J. K. Huysmans pubblicato nel 1884. Il decadentismo, come atteggiamento spirituale, si diffuse pressoché in tutta Europa, assumendo connotati differenti a seconda del luogo. Si trattò di un movimento d'opposizione; il decadentismo infatti si oppose al razionalismo classicista, al romanticismo e soprattutto all'ideologia positivista e alla società industriale che ha portato al diffondersi di nazionalismi e a conflitti sociali. Il termine decadentismo è impiegato anche in senso assoluto, come categoria generale dello spirito, per indicare un modo di considerare le cose. In questo senso è definita decadente anche l'opera di certi poeti della tarda latinità. Non è facile trovare elementi comuni alle varie sfumature del movimento. Al centro della sensibilità decadente sta il rifiuto della normale esistenza borghese e la valorizzazione di tutto ciò che pare sottrarsi a essa. Di qui deriva tutta una serie di atteggiamenti che forniscono le coordinate della poetica e sensibilità decadentista. In alcuni esponenti prevale una visione aristocratica della vita (dandismo e estetismo) i cui esempi tipici possono essere individuati sia nell'autore sia nel protagonista di numerosi romanzi di quel periodo, come, per esempio, Des Esseintes di Huysmans, Dorian Gray di Wilde, Andrea Sperelli di D'Annunzio. In altri autori si nota una ricerca dell'esotico o dell'esoterico; in altri infine una volontà trasgressiva che si attua con il rifiuto della morale e con esperienze non convenzionali (allucinazioni, uso di droghe). Questo distacco dalla morale umana porta spesso a posizioni reazionarie, a cui corrisponde a livello artistico una concezione sacrale dell'arte. Avendo come fine la resa immediata del mondo interiore e non la rappresentazione oggettiva del mondo esterno, il decadentismo inventa nuovi procedimenti artistici, quali il monologo interiore, capaci di rendere in letteratura il mondo dell'inconscio scoperto in quegli anni. Quasi tutti i maggiori autori del primo Novecento sono in qualche misura influenzati dal decadentismo (per esempio, M. Proust, J. Joyce, F. Kafka, L. Pirandello) e hanno un rapporto privilegiato con l'analisi psicologica. Tra gli esponenti più significativi, sono da ricordare C. Baudelaire, O. Wilde, P. Verlaine, A. Rimbaud, G. D'Annunzio, G. Pascoli, D. Campana, I. Svevo, E. A. Poe.

decadentìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Decadentistico.
sm. e sf. Seguace o esponente del decadentismo.

decadènza, sf. Il decadere, declino. ~ decadimento.
 sf. 1 decline. 2 (dir.) forfeiture, loss.
 deriv. da decadere.

decadére, v. intr. 1 Passare da uno stato di forza o prosperità a una condizione di debolezza o miseria. ~ deperire. <> progredire. molti nobili sono decaduti nel giro dell'ultimo secolo. 2 Perdere giuridicamente un diritto, in seguito a scadenza temporale. ~ cadere in prescrizione, scadere.
 lat. decidere, incrociato con l'italiano cadere.

decadiménto, sm. 1 Il decadere. ~ decadenza. <> ascesa, ripresa. 2 In fisica è il fenomeno per cui particelle nucleari e subnucleari si trasformano; sta alla base del decadimento radioattivo, ossia la perdita di attività di una sorgente radioattiva. 3 Transizione spontanea o indotta di un sistema dinamico e da un livello energetico elevato a uno inferiore con relativa emissione di energia in forma di radiazione o particelle.

decadràmma, sf. Moneta d'argento usata dagli antichi popoli ellenici.

decadùto, agg. Andato in decadenza. ~ degradato. <> prospero.

decaèdro, sm. Poliedro con dieci facce.

decaffeinàre, v. tr. Eliminare la caffeina. ~ decaffeinizzare.

decaffeinàto, agg. e sm. agg. Privato della caffeina.
sm. Caffè decaffeinato.
 agg. decaffeinated.

decaffeinazióne, sf. Operazione del decaffeinare.

decaffeinizzàre, v. tr. Decaffeinare.

decaffeinizzazióne, sf. Operazione che consiste nell'eliminazione dal caffè della maggior parte della caffeina.

decàgono, sm. Poligono con dieci vertici.

decagràmmo, sm. Misura di peso equivalente a dieci grammi.

decalcàre, v. tr. Ripassare i contorni di un disegno con una punta in modo da ottenerne una copia su una carta che sta sotto.

decalcificàre, v. v. tr. Privare del calcio, ridurne il contenuto.
v. rifl. Perdere calcio.
 v. tr. to decalcify.
 da de-+ calcificare.

decalcificatóre, sm. Apparecchio per trattare l'acqua utilizzata per le caldaie e per altri usi industriali.

decalcificazióne, sf. Il decalcificarsi.

decalcomanìa, sf. Il processo per il quale si trasferiscono su una superficie liscia figure o scritte dipinte con mezzi speciali su carta e l'immagine così ottenuta.

decàlitro, sm. Misura di capacità equivalente a dieci litri.

decàlogo, sm. (pl.-ghi) 1 I dieci comandamenti dati da Dio a Mosè sul monte Sinai. 2 Insieme di precetti da osservare in una determinata attività.
 sm. decalogue.
 lat. decalogus, dal greco dekàlogos.

Decalogo quattro, Il Film drammatico, polacco (1988-1989). Regia di Krzysztof Kieslowski. Interpreti: Adrianna Biedrzynska, Janusz Gajos, Arthur Barcis. Titolo originale: Dekalog Cztery

Decameron Raccolta di novelle di G. Boccaccio (1348-1351). La cosiddetta cornice dell'opera è ambientata a Firenze durante la peste del 1348. Mentre la città è in preda alla peste, sette ragazze (Pampinea, Fiammetta, Filomena, Emilia, Lauretta, Neifile ed Elissa) e tre ragazzi (Panfilo, Filostrato e Dioneo) della nobiltà, alla ricerca di aria più salubre, si trasferiscono in un palazzo di campagna a poca distanza da Firenze e decidono di organizzarsi e passare il tempo in modo piacevole, ricreando un'immagine ideale della convivenza civile che la peste stava distruggendo. Tra i dieci verrà eletto, a turno, un re o una regina che regoli la vita di ogni giornata scegliendo un tema al quale ciascuno dovrà attenersi per le novelle da raccontare nella giornata. Il venerdì e il sabato restano liberi da impegni narrativi. Farà eccezione il solo Dioneo, che resterà libero di scegliersi il soggetto indipendentemente dal tema. L'allegra brigata produce così 100 novelle che danno il titolo alla raccolta, dal greco deka (dieci) e emera (giorno). I temi trattati, nell'ordine, sono: 1. Tema libero 2. Fortuna e peripezie 3. Ingegno e abilità 4. Amori tragici 5. Amori a lieto fine 6. Motti di spirito 7. Beffe ai mariti 8. Beffe varie 9. Tema libero 10. Cortesia e liberalità. In generale, si può notare la relativa leggerezza dei temi proposti. Alcuni soggetti tendono a ricorrere con maggiore frequenza di altri: in primo luogo il rapporto amoroso in tutte le sue possibili variazioni (gli sono dedicate ben 3 giornate su 10); l'ingegno, l'astuzia e l'intelligenza (una giornata specifica e varie novelle che esaltano queste qualità); qua e là affiora la satira del mondo religioso; avventure, peripezie, viaggi (una giornata dedicata); le beffe (ben due giornate dedicate al tema). A livello più profondo, l'opera rispecchia anche comportamenti non esemplari, come il cinismo sociale e il realismo economico, diffusi nella società italiana. Considerato un modello di stile classico, il Decamerone fu eletto da P. Bembo (Prose della volgar lingua, 1525) come esempio letterario da imitare insieme a Dante e a Petrarca. La sua influenza è percepibile ancora oggi nell'impronta aulica che caratterizza l'italiano scritto.
L'opera ha influenzato i Racconti di Canterbury di G. Chaucer (1386-1400). Episodi del Decamerone sono stati portati sullo schermo da P. P. Pasolini nel 1971.

Decameron, Il Film commedia, italiano (1971). Regia di Pier Paolo Pasolini. Interpreti: Franco Citti, Ninetto Davoli, Angela Luce, Silvana Mangano.

decàmetro, sm. Misura di lunghezza equivalente a dieci metri.

decampàre, v. intr. 1 Levare il campo. ~ sloggiare. 2 Recedere dalle proprie opinioni.

decanàto, sm. Grado, ufficio di decano.

decàno, sm. 1 Cardinale anziano con particolari funzioni nel Sacro Collegio. 2 Chi, per anzianità o per età, occupa il primo posto tra coloro che ricoprono determinati uffici o esercitano certe professioni.

decantàre, v. v. tr. 1 Lodare, esaltare, magnificare. ~ celebrare. <> minimizzare, ridimensionare. 2 Sottoporre a decantazione. ~ filtrare.
v. intr. Subire la decantazione.
 v. tr. to praise.

decantatóre, sm. Apparecchio per la separazione tramite decantazione di sostanze non miscibili.

decantazióne, sf. 1 Sedimentazione e conseguente separazione di due liquidi non miscibili o di un solido da un liquido. ~ filtraggio, colatura. 2 Liberazione da elementi estranei.

decapàggio, sm. 1 Operazione di pulitura mediante sostanze chimiche di una superficie metallica da sali, ossidi ecc. 2 Operazione di preparazione di una superficie metallica allo scopo di semplificare l'applicazione su di essa di una vernice o di una pittura.

decapàre, v. tr. 1 Pulire una superficie metallica mediante decapaggio. 2 Eliminare le parti ridipinte di un quadro. 3 Togliere il gesso da una pittura murale.

decapitàre, v. tr. Mozzare la testa. ~ ghigliottinare.
 v. intr. to decapitate.
 lat. tardo decapitare, comp. da de-+ deriv. da caput,-itis testa.

decapitazióne, sf. 1 Il decapitare. 2 La pena che consiste nell'essere decapitato.
 lat. tardo decapitatio,-onis.

decapottàbile, agg. Di automobile, a cui si può mettere e togliere la capotta.
 agg. convertible.

decapottàre, v. tr. Togliere la capotta a un'automobile.

decarburàre, v. tr. Ridurre il contenuto di carbonio alla superficie di un metallo per riscaldamento.

decarburazióne, sf. In siderurgia, trattamento di riduzione del tenore di carbonio nelle leghe del ferro.

decartellizzazióne, sf. Politica avente lo scopo di decentrare l'economia tedesca attuata in Germania nel 1945 al termine della Seconda guerra mondiale in seguito agli accordi di Postdam.

decasìllabo, agg. e sm. Verso composto da dieci sillabe.

decàstilo, agg. Edificio classico che ha dieci colonne sulla facciata.

decathlèta, sm. (pl.-i) Nell'atletica leggera, specialista del decathlon.

dècathlon, sm. invar. Gara maschile d'atletica leggera comprendente i 100, 400, 1.500 m piani, i 110 m a ostacoli, salto in lungo, in alto e con l'asta, lancio del giavellotto, del peso e del disco. A ogni atleta viene assegnato un punteggio, in base ai risultati ottenuti, e quindi viene stilata una classifica finale. Ottimo interprete ne fu l'inglese Daley Thompson.

decatissàggio, sf. Il decatizzare.

decatizzàre, v. tr. Bagnare le stoffe e i cappelli di feltro per togliere loro il lustro e per renderli irrestringibili e ingualcibili.

decatlèta, sm. Atleta che gareggia nel decathlon.

dècatlon => "decathlon"

Decauville, Paul (Petit Bourg 1846-Neuilly-sur-Seine 1922) Industriale francese. Progettò una ferrovia a scartamento ridotto con installazioni mobili per lavori di cantiere.

Decazes, Élie (Saint-Martin-de-Laye 1780-Decazeville 1860) Politico francese esponente della restaurazione. Di ideologia moderata fu presidente del consiglio nel 1919 e 1920 con Luigi XVIII.

dècca, sm. In marine e aeronautica, sistema di radionavigazione senza visibilità che si basa sulla presenza di una rete di stazioni fisse che, emettendo onde elettromagnetiche di grande lunghezza, permettono al pilota di capire la propria posizione confrontando i valori delle ricezioni.

Deccan Penisola storica e geografica dell'India, racchiusa dal fiume Narmada, dal golfo del Bengala e dal mare Arabico. Vastissimo altopiano, al centro del quale sono posti sistemi collinari irregolari, tra i quali s'intreccia un reticolato idrografico che spinge le acque fino al golfo del Bengala. A ovest le coste sono strette e alte, mentre a oriente la costa è frammezzata da lagune e acquitrini. La penisola è soggetta alla furia dei monsoni; le coste sono piovose, l'altopiano arido e stepposo, mentre l'area interna è sfruttata a pascolo e colture (cereali e cotone). Altri prodotti sono riso, ananas, ortaggi, tè, spezie e caffè, caucciù, teak e sandalo. Nelle città costiere presenti anche attività industriali. I fiumi principali sono Godavari, Cauveri, Mahanadi.

Decèbalo (?-106) Re dei daci dall'86. Perse il regno in seguito alla sconfitta riportata nel 101 e 102 per mano di Traiano. Dopo un tentativo insurrezionale, si uccise.

decédere, v. intr. Morire. ~ spirare. <> nascere.
 lat. decedere, comp. da de-+ cedere ritirarsi.

decedùto, agg. e sm. Morto.
 agg. deceased, dead.

deceleràre, v. tr. e intr. Ridurre la velocità. ~ rallentare. <> accelerare.

decelerazióne, sf. Il decelerare.

deceleròmetro, sm. Apparecchio atto a misurare la decelerazione di un corpo mobile che rallenta e a indicarla su di un quadrante.

decembrìsti 1 Denominazione dei membri dell'associazione bonapartista del Dieci dicembre (1859-1851). Il nome fu esteso anche ai fautori del colpo di stato del 2 dicembre 1851 contro Luigi Napoleone. 2 Altra denominazione dei decabristi.

decemviràto, sm. 1 La carica del decemviro. 2 L'insieme dei decemviri.

decèmviro, sm. Componente di un collegio di dieci magistrati.

decennàle, agg. e sm. agg. Che dura dieci anni; che ricorre ogni dieci anni.
sm. Decimo anniversario di un avvenimento.
 agg. e sm. decennial.

Decennàli Feste dell'antica Roma che furono istituite da Augusto nel 27 a. C., quando il senato rinnovò il suo incarico per altri dieci anni, e in seguito celebrate dagli imperatori per celebrare il decimo anniversario di regno.

decènne, agg., sm. e sf. agg. 1 Che ha dieci anni. 2 Che dura da dieci anni o dieci anni.
sm. e sf. Chi ha dieci anni.

decènnio, sm. Spazio di dieci anni.
 sm. decade.

decènte, agg. 1 Che è conforme a pudore, dignità, decoro e simili. ~ decoroso, dignitoso. <> indecente. 2 Adeguato. ~ commisurato.
 agg. decent, respectable, proper.
 lat. decens,-entis, p.pres. di decere essere conveniente.

decentraménto, sm. 1 Allontanamento dal centro cittadino. ~ frazionamento. <> accentramento. 2 Trasferimento di funzioni a organi periferici. ~ smistamento, scorporo. <> accentramento.

decentràre, v. tr. 1 Allontanare dal centro. ~ dislocare. <> accentrare. 2 Delegare funzioni e compiti a uffici periferici. <> centralizzare.
 v. tr. to decentralize.

decentràto, agg. Che è stato sottoposto a decentramento. ~ periferico, autonomo. <> centrale, accentrato, centralizzato.

decènza, sf. 1 Qualità del decente. ~ decoro, dignità. <> indecenza. 2 Rispetto delle regole del decoro, del pudore e della dignità. ~ buon costume. <> impudicizia.
 lat. decentia, deriv. da decens,-entis.

decerebellàre, v. tr. Asportare il cervello.

decespugliaménto, sm. Eliminazione dei cespugli che ricoprono un terreno.

decespugliatóre, sm. Attrezzo agricolo a motore portatile per tagliare cespugli, arbusti e simili.

decèsso, sm. Morte. ~ dipartita. <> nascita.
 sm. death.
 lat. decessus,-us.

deci- Prefisso usato nel sistema metrico decimale per indicare le unità di misura che rappresentano la decima parte dell'unità fondamentale.

decibèl, sm. invar. Decima parte del bel, simbolo dB, unità di misura del livello d'attenuazione, di guadagno o di potenza di un segnale, che in elettrotecnica e acustica esprime il rapporto fra due potenze.

decìdere, v. v. tr. 1 Risolvere una controversia. ~ definire. <> lasciare in sospeso. 2 Prendere una decisione. ~ risolvere, concludere. non poteva decidere da solo. 3 Stabilire. ~ determinare, fissare. : :ecisero che era ora di fissare una data definitiva. 4 Convincere. l'ha deciso a prendere l'automobile nuova
v. intr. Stabilire, determinare. ~ fissare.
v. rifl. Risolversi, abbandonare esitazioni e perplessità. <> esitare. si decise che era ora di entrare in azione.
 v. tr. e intr. to decide. v. intr. pron. 1 to make up one's mind. 2 (risolversi) to bring oneself.
 lat. decidere, comp. da de-+ caedere tagliare.

decìdua, sf. La parte superficiale della mucosa uterina che viene espulsa durante il secondamento. ~ caduca.

deciduàti Mammiferi Placentati nei quali durante la gravidanza insieme alla placenta si sviluppa una parte della mucosa uterina che viene poi espulsa dopo il parto. Questo termine fu proposto da Th. Huxley.

decìduo, agg. Destinato a cadere.

decifràbile, agg. Che si può decifrare. ~ comprensibile. <> indecifrabile.

decifràre, v. tr. 1 Interpretare una scrittura in cifra. ~ decodificare. <> codificare. l'esercito nemico riuscì a decifrare il dispaccio del corriere che era stato inviato. 2 Rendere chiaro qualcosa di difficile o oscuro. ~ svelare. finalmente era riuscita a decifrare il suo carattere.
 v. tr. 1 to decode. 2 (fig.) to decipher.
 da de-+ deriv. da cifra.

decifratóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi decifra.

decifrazióne, sf. Il decifrare e l'effetto.

decìgrado, sm. Misura pari a un decimo di grado.

decigràmmo, sm. Misura pari a un decimo di grammo.

decìlitro, sm. Misura pari a un decimo di litro.

dècima, sf. 1 Offerta di una parte dei redditi alla chiesa per il mantenimento di culto. 2 Imposta del 10%. 3 Intervallo di altezza tra due note, di dieci gradi.
Tributo pari alla decima parte del raccolto, o rendita, che veniva anticamente pagato al sovrano, al feudatario, alla chiesa. La decima cominciò a essere messa in discussione con la rivolta protestante e soppressa con la rivoluzione francese. In Italia venne abolita nel 1887.

decimàle, agg. e sm. agg. Che usa o è riferito alla rappresentazione dei numeri in base dieci. cifra decimale: uno delle cifre 0, 1, … 9 (così come le "cifre binarie" sono 0 e 1); nell'uso comune con cifra decimale si intende una delle cifre scritte a destra della cifra che rappresenta l'unità (ma dovrebbe essere più propriamente chiamata "cifra frazionaria": se il numero 10.011 è scritto in base due, le cifre frazionarie 0, 1 e 1 sono da intendere come binarie, non decinmali).
sm. La cifra posta a destra della virgola (o del punto, se si usa questo al posto della virgola, come nell'usuale notazione scientifica) in un numero espresso in base dieci ~ decimo.
 agg. e sm. decimal.
 franc. decimal.

decimàre, v. tr. 1 Punire per una colpa molto grave un reparto militare uccidendo un soldato estratto a sorte ogni dieci. ~ sterminare. 2 Ridurre in modo considerevole. la peste ha decimato le popolazioni dell'epoca.
 lat. decimare, deriv. da decimus decimo.

decimazióne, sf. Il decimare e l'essere decimato.

decìmetro, sm. Misura pari a un decimo di metro.

decimillèssimo, agg. num. ord. Che corrisponde al numero diecimila in una serie.

decimilli- Prefisso che indica la decimillesima parte dell'unità fondamentale.

decimillìmetro, sm. Decima parte del millimetro. Ha simbolo dmm.

dècimo, agg. num. ord., sm. 1 agg. Che occupa il posto numero dieci in una sequenza. 2 sm. La cifra posta a destra della virgola (o del punto) in un numero espresso in base dieci • 2.6 è l'arrotondamento ai decimi della radice quadrata di 7. 3 sm. La decima parte di una cosa • circa due decimi della popolazione sono di età superiore ai 60 anni
 agg. e sm. tenth.

Decimomànnu Comune in provincia di Cagliari (6.332 ab., CAP 09033, TEL. 070).

Decimopùtzu Comune in provincia di Cagliari (4.113 ab., CAP 09010, TEL. 070).

Decín Città (55.000 ab.) della repubblica Ceca, nella Boemia Settentrionale.

decìna, sf. Dieci unità o una quantità di circa dieci persone o cose simili.
 sf. 1 ten. 2 (una decina) about ten.

Dècio (Budalia 200 ca.-Abritto 251) Carlo Messio Quinto Valeriano Traiano. Imperatore romano dal 249, primo degli illirici, fu responsabile della prima sistematica persecuzione contro i cristiani. Nel tentativo di ristabilire il culto della religione romana, emanò nel 250 un editto secondo il quale ogni cittadino doveva possedere un documento che attestava di aver compiuto un sacrificio pubblico agli dei.

Dècio Mùre, Pùblio Console romano. Nel 340 a. C. secondo la leggenda, per assicurare la vittoria contro i latini alle falde del Vesuvio, immolò la sua vita agli dei infernali.
Dècio Mure Publio
Console romano, nipote dell'omonimo console. Nella guerra contro Taranto venne sconfitto da Pirro ad Ascoli Satriano nel 279 a. C.

decisionàle, agg. Di decisione, che si può decidere.

decisióne, sf. 1 Deliberazione, scelta. ~ risoluzione. <> indecisione. tutti aspettavano una sua decisione. 2 Energia, risolutezza. ~ fermezza. <> incertezza. la decisione nelle scelte lo contraddistingueva. 3 Determinazione di volontà giudiziaria che definisce la materia oggetto di un processo. ~ provvedimento, decreto.
 sf. decision.
 lat. decisio,-onis, deriv. da decisus, p.p. di decidere.

decisionìsmo, sm. Tendenza a privilegiare le decisioni operative di un problema a scapito della discussione o a spostare il compito di prendere decisioni da un organo collegiale a singole persone.

decisionìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) Che, chi pratica o sostiene il decisionismo.

decisìvo, agg. Determinante, risolutivo. ~ conclusivo. <> incerto.
 agg. decisive.

decìso, agg. 1 Deliberato, definito. ~ concluso. <> indefinito. 2 Energico, risoluto. ~ sicuro. <> indeciso. si era innamorata di un uomo molto deciso. 3 Determinato. ~ fissato. <> indeterminato, vago. una risposta decisa fugò ogni suo dubbio.
 agg. 1 resolute, decisive. 2 (concluso) bold.
 lat. decisus, p.p. di decidere.

decisòrio, agg. Che decide.

declamàre, v. tr. Leggere o recitare in tono solenne, con espressione oratoria. ~ recitare.

declamàto, sm. Tipo di canto simile al recitativo nel quale la melodia si adatta al testo.

declamatóre, sm. (f.-trìce) Chi declama.

declamatòrio, agg. Di chi declama, che sa di declamazione. ~ solenne. <> pacato.

declamazióne, sf. Il declamare; il modo e la tecnica con cui si declama.

declaratòria, sf. Sentenza di carattere dichiarativo.

declaratòrio, agg. Dichiarativo.

declassaménto, sm. L'essere declassato, il declassare.

declassàre, v. tr. Passare da una classe superiore a una inferiore. ~ degradare.
 v. tr. to declass, to downgrade, to lower in status.

declinàbile, agg. Che si può declinare.

declinàre, v. v. tr. 1 Citare per genere, numero e caso le forme di un nome, di un pronome, di un aggettivo o di un articolo. 2 Rendere noto. declinare le proprie generalità. 3 Evitare, non accettare. ~ rifiutare. <> accettare. declinò ogni invito per quella settimana.
v. intr. 1 Tendere gradualmente verso il basso. ~ abbassarsi. <> innalzarsi. 2 Essere in declino, volgere verso la fine. ~ decadere, tramontare. il sole ormai declinava all'orizzonte e loro due non sapevano ancora cosa fare. 3 Venir meno. ~ digradare. 4 Spostarsi da una direzione. declinare dalla retta via.
 v. tr. to decline. v. intr. 1 to slope down. 2 (fig.) to decline.
 lat. declinare, comp. da de-+ clinare inclinare.

declinatóre, sm. Apparecchio formato da un lungo ago calamitato che oscilla su di un perno all'interno di una scatola provvista di punti di riferimento diametralmente opposti.

declinatòrio, agg. Aggettivo usato insieme al sostantivo eccezione.
Eccezione declinatoria
Mezzo processuale che mira a negare la giurisdizione o la competenza del giudice nel giudicare una determinata controversia.

declinazióne, sf. 1 Il declinare e l'essere declinato. 2 Nome di una coordinata utilizzata in sistemi di coordinate celesti; viene misurata in gradi da 0° a 90°, spostandosi dall'equatore al Polo. 3 In linguistica è il complesso di modifiche e flessioni di articoli, nomi, aggettivi, pronomi.
 sf. declension.
Declinazione astronomica
Una delle due coordinate celesti (l'altra è l'ascensione retta) di un astro, corrispondente all'arco di meridiano compreso tra l'astro stesso e l'equatore celeste; la sua misurazione viene fatta in gradi sessagesimali (da 0° a 90°) ed è preceduta dal nome dell'emisfero cui appartiene l'astro.
Declinazione magnetica
L'angolo formato dal meridiano geografico e da quello magnetico (indicato dalla bussola) in un punto della superficie terrestre.

declìno, sm. Decadenza, tramonto. ~ decadimento. <> ascesa.
 sm. decline.
 deriv. da declinare.

Declino e caduta Romanzo di E. A. Waugh (1928).

Declino e caduta dell'impero romano Opera di storia di E. Gibbon (1776-1788).

declinòmetro, sm. Strumento per la misurazione della declinazione magnetica.

declìve, agg. 1 Che va abbassandosi in modo graduale. 2 Che è in pendio.

declìvio, sm. Pendio. ~ china. <> piano, pianura.

decloruràre, v. tr. Eliminare i cloruri.

declorurazióne, sf. Procedimento terapeutico atto a eliminare dall'organismo i cloruri in eccesso.

DECnet Architettura di rete della società elettronico-informatica Digital Equipment Corporation.

déco, agg. invar. Di uno stile decorativo in voga negli anni venti del Novecento.

decoder, sm. invar. Decodificatore.

decodificàre, v. tr. 1 Nella teoria della comunicazione, riottenere l'informazione originaria del codice in cui era stata trasformata. 2 Decifrare, comprendere. ~ interpretare. 3 Tradurre in un linguaggio chiaro un messaggio scritto in codice.
 v. tr. to decode.

decodificatóre, sm. (f.-trìce) 1 Che decodifica un messaggio. 2 Dispositivo o sistema che interpreta messaggi o dati codificati. ~ decoder.
 sm. decoder.
 deriv. da decodificare.

decodificazióne, sf. Risultato e azione dell'interpretazione di un messaggio attraverso un codice.
In ambito giuridico è il fenomeno che si verifica affidando a leggi speciali numerose riforme con lo scopo di ottenere un miglioramento del sistema giuridico. Particolarmente utilizzata nel campo del diritto civile, la decodificazione ha prodotto numerose leggi speciali che, affiancando il codice, hanno modificato norme come, per esempio, quelle che regolano i rapporti di lavoro, i contratti di locazione e la disciplina del commercio.

decokizzazióne, sf. Asportazione, durante la cokizzazione, del coke formato nelle camere di reazione. Di solito viene eseguita utilizzando mezzi idraulici.

decollàre, v. v. tr. Decapitare.
v. intr. 1 Lo staccarsi di un aeromobile da terra o di un idrovolante dall'acqua. ~ prendere il volo. <> atterrare. non potevano decollare a causa del maltempo. 2 Svilupparsi, ottenere successo. ~ sfondare. <> fallire.
 v. intr. to take off.
 lat. decollare decapitare, comp. da de-+ deriv. da collum collo.

Decollatùra Comune in provincia di Catanzaro (3.617 ab., CAP 88041, TEL. 0968).

decollazióne, sf. L'atto di decapitare.

décolleté, agg. e sm. invar. agg Scollato.
sm. 1 Scollatura di abito femminile. 2 Abito scollato. 3 Parte del corpo lasciata scoperta dalla scollatura.

decòllo, sm. 1 Manovra del decollare (di un aeromobile). <> atterraggio. 2 Inizio di un funzionamento completo (di un'attività, di una ditta).
 sm. take-off.
 deriv. da decollare.
Operazione che consente a un aeromobile di staccarsi da suolo. Durante la fase di decollo un aeroplano normale rulla sulla pista di involo e deve aumentare progressivamente la propria velocità fino a quando non riesce a sostenersi senza l'ausilio del carrello. Nell'operazione di decollo esiste un momento, chiamato punto critico e determinato dalla lunghezza della pista, oltre il quale l'aeroplano non ha più la possibilità di arrestare la propria corsa e deve necessariamente involarsi. Oltre che dalla pista di involo di un aeroporto, è possibile decollare dalla superficie dell'acqua (idrovolante) o dal ponte di una portaerei. Esistono infine velivoli da trasporto che necessitano di un breve tratto per decollare (STOL) e velivoli militari che possono decollare verticalmente (VSTOL).

decolonizzàre, v. tr. Liberare dalla dipendenza coloniale. <> colonizzare.

decolonizzazióne, sf. L'atto e l'effetto del decolonizzare. <> colonizzazione.

decolorànte, agg. e sm. Di sostanza che ha la proprietà di decolorare.

decoloràre, v. tr. Eliminare o attenuare il colore. ~ stingere, scolorare, scolorire. <> tingere, colorare, colorire.
 v. tr. to bleach.

decolorazióne, sf. Trattamento che rimuove o attenua il colore di un materiale.

decombènte, agg. Che pende verso il basso.

decomissioning, sm. invar. Smantellamento delle centrali nucleari non più utilizzate.

decomponìbile, agg. Che si può decomporre.

decomponibilità, sf. L'essere decomponibile.

decompórre, v. v. tr. 1 Scindere un composto in altri meno complessi o nei suoi elementi. ~ digradare. 2 Dividere in parti. ~ scomporre. 3 Scomporre un numero nei suoi fattori primi. 4 Sottoporre a disgregazione.
v. intr. pron. 1 Scindersi di un composto nei suoi elementi costitutivi o in altri composti più semplici. ~ digradarsi. <> conservarsi. 2 Disgregarsi, corrompersi. ~ putrefarsi. <> comporsi. il corpo si stava ormai decomponendo da due giorni.
 v. tr. to decompose.
 franc. decomposer, incrociato con l'italiano comporre.

decomposizióne, sf. 1 Processo di digradazione delle sostanza biologiche in altre più semplici. ~ scissione. 2 Scomposizione. ~ disfacimento. <> integrità.

decompressióne, sf. Passaggio da uno stato di pressione elevata a uno minore. camera di decompressione, ambiente in cui questa diminuzione viene effettuata in modo graduale.
 franc. decompression.

decomprìmere, v. tr. Diminuire la compressione. <> comprimere.

deconcentràre, v. v. tr. Far perdere la concentrazione. ~ distrarre.
v. intr. pron. Perdere la concentrazione. ~ distrarsi. <> concentrarsi.

deconcentràto, agg. Privo della concentrazione necessaria. ~ distratto. <> concentrato.

deconcentrazióne, sf. Mancanza di concentrazione. ~ distrazione. <> concentrazione.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_d.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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