Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale E parte 2

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale E parte 2

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale E parte 2

 

Ègadi Arcipelago (37,45 km2; 4.500 ab.) al largo della costa occidentale della Sicilia, di fronte a Trapani. È formato dalle isole di Favignana, Marettimo, Levanzo e altre isole minori. Principali attività sono la pesca, la pastorizia, l'agricoltura (cereali, viti) e il turismo. Massima altitudine il monte Falcone (686 m) sull'isola di Marettimo. Nei pressi delle Egadi i romani sconfissero i cartaginesi nel 241 a. C.

egàgro, sm. Nome comune della Capra aegagrus, capra selvatica che si trova nell'isola di Creta, nelle Cicladi e nell'Asia Minore.

egalitàrio => ¤egualitario¤

egèmone, agg. Che esercita un predominio.

egemonìa, sf. Supremazia, predominio, preminenza. ~ dominazione. <> sudditanza.

egemònico, agg. (pl. m.-ci) Di egemonia.

egemonìsmo, sm. Aspirazione o tendenza all'egemonia.

egemonizzàre, v. tr. Sottoporre alla propria egemonia.

egemonizzazióne, sf. L'egemonizzare o l'essere egemonizzato.

egèo, agg. Del mare Egeo.

Egèo Personaggio mitologico, re di Atene e padre di Teseo. Credendo morto il figlio nell'avventura contro il Minotauro, si suicidò gettandosi nel mare che prese il suo nome.

Egèo, màre Parte del Mediterraneo (circa 180.000 km2) tra le coste orientali della Grecia e quelle occidentali dell'Anatolia. Comunica con il mar di Marmara attraverso lo stretto dei Dardanelli. Massima profondità 2.591 m. Comprende le isole di Samotracia, Lemno, Lesbo, Samo, Chio e gli arcipelaghi delle Cicladi e delle Sporadi. Il turismo è la principale risorsa economica.
Egeo
Arcipelago della Grecia, nel mar Egeo. Forma una regione (429.000 ab., 9.120 km2), comprendente i cinque gruppi e province delle isole Cicladi, di Samo, di Chio, di Lesbo e del Dodecaneso. Le risorse economiche sono rappresentate prevalentemente dall'agricoltura (olive, vite, frutta e tabacco), dall'allevamento di ovini, dalla pesca e dallo sfruttamento del sottosuolo.
Isole italiane dell'Egeo
Complesso insulare chiamato Dodecaneso (dodici isole), occupato dall'Italia nel 1912 e assegnato alla Grecia dopo la seconda guerra mondiale.

Egèria Personaggio mitologico, dea romana delle fonti. Secondo la tradizione fu ninfa amante e ispiratrice di Numa Pompilio.

Egèridi Famiglia di Insetti Lepidotteri Eteroneuri.

egg-nog, o egg-nogg, sm. invar. Voce inglese che definisce una bevanda ricostituente a base di uova, noce moscata, latte, zucchero mescolata con acquavite o vino.

ègida, sf. 1 Mitico scudo di Zeus ornato con la pelle della capra Amaltea e fabbricato da Efesto. 2 La principale arma di Atena che reca la testa di Medusa nel centro.¤ ¤3 Difesa, patronato. ~ protezione.

egidiàno, agg. Relativo al cardinale Gil (Egidio) de Albornoz.

Egina Isola del golfo Saronico, a poca distanza dal Pireo. Il suo territorio è costituito da un rilievo di origine vulcanica che si affaccia al mare con coste scoscese. Ha un'estensione di 85 km2 e una popolazione di circa 11.000 ab. Il suo suolo fertile ha sempre favorito l'agricoltura e in particolare la coltivazione dei pistacchi, tipica dell'isola. Inoltre, grazie al clima mite e alla sua vicinanza ad Atene è sempre stata una località di villeggiatura per gli ateniesi; recentemente è stata scoperta anche dal turismo internazionale.
Egina È capoluogo odierno dell'isola, situato nella parte nordoccidentale. Della città antica restano poche tracce: una colonna del tempio di Apollo, resti dell'acropoli, antichi moli. I reperti rinvenuti sono conservati nel museo archeologico; tra questi va segnalata la Sfinge di Egina. Egina conserva inoltre alcuni edifici neoclassici del periodo in cui fu la prima capitale della Grecia. Grazie alla posizione strategica, Egina fin dal 2500 a. C. fu un fiorente centro commerciale e dal 1000 a. C. sotto i dori allargò progressivamente i suoi traffici, fino a commerciare con l'Egitto e la Spagna. La rivalità con Atene nel V sec. provocò la fine della sua potenza economica, che non venne mai più ripristinata. Nel 1828, per un anno, fu sede del primo governo greco.
Golfo di Egina
Golfo della Grecia, nel mar Egeo, delimitato dalle penisole dell'Argolide e dell'Attica.

eginètico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo all'arte di Egina. 2 In numismatico il sistema eginetico era il sistema ponderale vigente a Egina.

egìoco, agg. (pl. m.-chi) Armato di egida.

ègira, sf. La fuga di Maometto a Medina coincidente al momento in cui comincia l'era musulmana.

egirìna, sf. Silicato di ferro e sodio che si trova in rocce eruttive alcaline. Appartiene al gruppo dei pirosseni monoclini.

Egìsto Personaggio mitologico, figlio di Tieste. Assassinò Agammennone con l'aiuto dell'amata Clitennestra, ma venne a sua volta ucciso da Oreste.

Egìtto Repubblica dell'Africa nordorientale; confina a nord-est con Israele, a sud con il Sudan, a ovest con la Libia ed è bagnato a est dal mar Rosso e a nord dal mar Mediterraneo.
La valle del Nilo divide il territorio egiziano in due parti: a ovest il deserto libico od occidentale, e a est il deserto arabico od orientale. Quest'ultimo è costituito da una regione montuosa solcata da corsi fluviali fossili che tendono verso la Valle del Nilo; essa termina sul golfo di Suez e sul mar Rosso con una breve cimosa pianeggiante. Il deserto Libico è invece un territorio piatto e sabbioso, costituito da tavolati che raggiungono l'altitudine massima di 1.934 m nel Gebel el Auenat. Eccetto tali rilievi periferici, è caratterizzato da depressioni che si aprono nella parte centrale e settentrionale e che rappresentano la particolarità di questo deserto. La depressione più estesa è quella di Qattara, fiancheggiata da quella più piccola di Siwa. Altra depressione è El-Faiyum, non lontana dal Nilo, da cui riceve artificialmente le acque, tramite un antico canale che ne alimenta la ricca oasi. Il deserto libico si affaccia al Mediterraneo con una costa formata a ovest da basse scarpate rocciose; il litorale assume una morfologia particolare in corrispondenza del delta; infatti lungo il suo contorno si succedono caratteristiche lagune (duheiret) chiuse da cordoni sabbiosi.
L'estremo lembo orientale del paese è costituito dalla penisola del Sinai, tra i Golfi di Suez e di Aqaba. È un territorio montuoso che culmina a sud nel Gebel Caterina (2.637 m).
Il fiume per eccellenza dell'Egitto è il Nilo, che percorre in territorio egiziano ben 1.508 km; il suo regime è determinato da quelli dei suoi due rami sorgentiferi: il Nilo Azzurro, da cui dipendono le piene estive, e il Nilo Bianco, che mitiga le secche autunnali. Le dighe oggi controllano totalmente il fiume, le cui acque in passato inondavano il terreno, fertilizzandolo naturalmente. Il primo grande sbarramento fu quello di Qalyub, poco a monte della biforcazione dei rami deltizi di Rosetta e Damietta, cui seguirono quelli di Isna, Asyud, Nag 'Hammadi; la diga più importante è quella di Assuan, costruita all'inizio del secolo e più volte ingrandita, cui si è aggiunta recentemente la Diga Alta che ha portato alla formazione del lago Nasser (in parte sudanese).
Il clima ha caratteri desertici: temperature elevate, forte escursione termica giornaliera, precipitazioni scarsissime, tranne sulla costa mediterranea.
La capitale è Il Cairo, una metropoli di oltre 13 milioni di abitanti, cui fanno da appendice grosse città satellite, come El Giza, Imbaba, Heliopolis (in pieno deserto), El Matariya ecc.; oltre a essere un centro culturale e artistico di grande interesse, ospita le maggiori imprese commerciali e industriali. Alessandria, sul Mediterraneo, è una tipica città portuale di aspetto prevalentemente europeo; benché in parte decaduta con la chiusura del canale di Suez, rimane comunque il primo porto del paese. Città portuali sono anche Porto Said e Suez, valorizzate dalla loro posizione sul canale di Suez, dal 1975 riaperto alla navigazione.
Altre città sono Tanta, El Mansura, Damanhur e nella valle del Nilo sorgono El Minya, Asyut, Qena, Luxor, Awan, tutte costruite su antiche città faraoniche.
L'Egitto è un paese povero, con un tasso molto alto di disoccupazione e di analfabetismo e con un'economia basata sull'agricoltura che vive sullo sfruttamento delle acque del Nilo. Il settore agricolo ha subito una radicale riforma promossa dal nuovo regime repubblicano: ridistribuzione della proprietà fondiaria, diversificazione delle colture, incremento della superficie coltivabile, mediante grandi opere idriche sul Nilo. La principale coltura è il cotone, largamente diffusa è anche la canna da zucchero; sesamo, arachidi, lino, ulivo si aggiungono alle due colture principali. Notevole incremento ha avuto l'agrumicoltura, mentre per i datteri l'Egitto si colloca al primo posto nel mondo insieme con l'Arabia Saudita.
Tra i cereali prevale il mais, seguito da frumento, riso, miglio. Patate, pomodori, cipolle, fagioli, fave, cavoli sono prodotti di largo consumo, ma sono in parte anche esportati.
L'allevamento è poco sviluppato, se si eccettuano gli animali da cortile. Ovini e caprini sfruttano i terreni marginali e poveri della valle del Nilo; per i bovini si ricorre alle colture di foraggio. Scarso rilievo economico ha la pesca, che viene praticata negli stagni e nei laghi del delta; spugne, coralli e madreperla si aggiungono ai prodotti ittici.
Le risorse minerarie non sono particolarmente importanti, anche se nel 1975 sono stati restituiti all'Egitto i ricchi giacimenti petroliferi del Sinai, passati in mano israeliana nel 1967.
Oltre al petrolio, l'Egitto dispone di fosfati e sale marino, cui si aggiunge zolfo, amianto, manganese e minerali di ferro.
La produzione di energia è per metà di origine termica e per metà di origine idrica.
L'industria ha strutture piuttosto modeste, tuttavia sono stati creati alcuni complessi siderurgici e meccanici, essenzialmente stabilimenti di montaggio di autoveicoli, mentre un notevole impulso è stato dato all'industria chimica, specie dei fertilizzanti azotati.
La maggiore industria è tuttora quella cotoniera, che oltre a coprire il fabbisogno nazionale, riesce a produrre per l'esportazione; attiva è la produzione della seta e in espansione il settore delle fibre artificiali.
Gli altri settori principali riguardano la lavorazione dei prodotti agricoli locali (zuccherifici, complessi molitori, pastifici, birrifici, oleifici, conservifici, distillerie di alcool); di qualche rilevanza la manifattura del tabacco, interamente importato. Sono inoltre attivi cementifici, cartiere, fabbriche di pneumatici, di apparecchiature elettriche, oltre naturalmente alle raffinerie di petrolio e ai complessi petrolchimici.
STORIA ANTICA Sotto il nome di età predinastica si indica il periodo della preistoria delle civiltà egizie antecedenti il 3000 a.C. Gli insediamenti, inizialmente di piccole dimensioni (nomi) tendono sempre più a ingrandirsi e a unificarsi, fino a dare vita a due agglomerati ben distinti: l'Alto Egitto che occupava la zona della valle del Nilo a sud, e il Basso Egitto, che occupava la regione settentrionale del delta del fiume. I documenti giunti fino a noi testimoniano un processo di unificazione, in seguito a una lunga lotta di predominio sull'intera regione che terminò con la vittoria della civiltà della Valle. Narmer (o Mènés, 3200-2778 a. C) fu il primo re che governò su tutta la regione. La data dell'unificazione è ancora molto discussa tra gli storici, e viene fatta risalire attorno al 3060 o più recentemente al 2850. Molte testimonianze di queste civiltà sono giunte intatte fino a noi, come la statuetta della donna egizia che macina il grano, risalente al 3300 a. C. e conservata al museo archeologico di Firenze.
Nell'anno 2686 viene fatto risalire l'inizio della dinastia menfita, rispettivamente la III e la IV dinastia dei faraoni d'Egitto, coincidente con il periodo di massimo splendore. Delle prime due dinastie che precedettero l'età menfita (dal nome della capitale Menfi), dette dinastie thinite (dalla città di Thinis), si sa ben poco. La monarchia thinita fu al centro di continue guerre con le vicine popolazioni per il predominio della zona (probabilmente contro le popolazioni libiche fino al confine del Sinai). I faraoni governavano come monarchi assoluti, dei quali era riconosciuto il carattere divino. Erano infatti considerati l'identificazione con la divinità Horus. Il trasferimento della capitale a Menfi diede inizio alla dinastia menfita, fondata da Gioser I, sotto il cui regno viene costruita la prima piramide a gradini a Saqqara. La sua dinastia durò solo poco più di cinquant'anni, e la IV dinastia fu iniziata da Snefru attorno al 2500 a. C. circa. La fortuna della nuova dinastia si fondò in parte sulle importanti vittorie militari riportate in Libia, in Nubia e nel Sinai. Sotto i suoi predecessori (Cheope, Chefren e Micerino) l'Egitto conobbe un periodo di immensa fortuna, simboleggiato dalle piramidi perfette di Giza e Dahshur. Durante la V e la VI dinastia il potere dei faraoni diminuì notevolmente, a favore dei sacerdoti, e ciò fece da preludio a un periodo di anarchia, di lotte sociali molto accese e di invasioni da parte dei vicini beduini.
Dalla settima alla decima dinastia con il periodo intermedio si ha una fase (2260-2160 a. C.) di torbidi politici e sociali. Il re Mentuhotpe II riuscì a riunificare il territorio egiziano, dando inizio a quello che gli storici identificano come Regno Medio. Sotto la sua dinastia (l'undicesima) l'Egitto inizia un altro periodo di espansionismo, indirizzato verso sud in Nubia, nell'Etiopia e in Sudan. Oltre all'occupazione delle terre vicine, i faraoni egiziani dovettero affrontare il pericolo delle invasioni nella zona orientale del Delta. Per difendersi dai beduini furono fatte erigere opere murarie di fortificazione e difesa. L'occupazione di nuove terre diede un notevole impulso agli scambi commerciali, specie di avorio e oro. Era praticato anche il traffico di schiavi dalle regioni più interne dell'Africa. La flotta egiziana solcò le rotte per tutto il Mediterraneo, entrando in contatto con le civiltà di Creta, Cipro e della Cilicia. Al rifiorire del commercio corrispose un periodo fortunato per quanto riguarda l'arte: si fa risalire a questo periodo la nascita della letteratura, con poemi religiosi, poesie e favole popolari.
Con l'undicesima e dodicesima dinastia (2160-1785 a. C.) si ha il medio impero o primo impero tebano. L'Egitto conquista la Siria e la Nubia. Dalla tredicesima alla diciassettesima dinastia (1770-1580 a. C.) nel secondo periodo intermedio si ha l'invasione degli hyksos venuti dall'Asia. Il periodo dalla diciottesima alla ventesima dinastia è contraddistinto dal nuovo impero o secondo impero tebano (1580-1085 a. C.). L'Egitto è una delle grandi potenze dell'Oriente. Regnano in questo periodo Tutmosi III, Amenofi IV l'eretico, divenuto Akhénaton, e Ramsete II.
Nel 1085 a. C. si ha la fine dell'unità egiziana e dinastie straniere o nazionali si alternano al potere (dalla ventunesima alla ventiseiesima dinastia). Il paese subisce l'invasione da parte degli Assiri. ¤STORIA MODERNA¤
Nel 525 a. C. il persiano Cambise conquista l'Egitto. In questo periodo si succedono re persiani e indigeni (dalla ventisettesima alla trentesima dinastia). Nel 332 a. C. l'Egitto viene conquistato da Alessandro Magno, al quale succedono i Lagidi o Tolomei, dinastia greca.
Nel 30 a. C. l'Egitto passa sotto la dominazione romana e si diffonde il cristianesimo. Fra il 395 e il 639 è nell'ambito dell'impero bizantino. La chiesa egiziana diventa la chiesa copta.
Nel¤ ¤642 le truppe di Amr conquistano il paese e, integrato nell'impero musulmano degli Omayyadi e poi degli Abbasidi, l'Egitto viene islamizzato (642-868): i copti rappresentano solo un quarto della popolazione nel 750. Fra l'868 e il 905 i Tulunidi, affrancati dalla tutela degli Abbasidi, governano il paese, sostituiti nel 969 dai Fatimidi, dinastia di sciiti ismailiti, che fondano Il Cairo e l'università di al-Azhar (973). Nel 1171 prende il potere Saladin e la dinastia ayyubide, che egli ha fondato, s'impadronisce di gran parte degli stati latini del Levante e restaura il sunnismo. Fra il 1250 e il 1517 la casta militare dei mamelucchi domina il paese e vi sviluppa un'amministrazione efficace. Con loro (fino al 1805) l'Egitto è una provincia ottomana governata da un pascià, nominato ogni anno. Successivamente viene occupata dalle truppe francesi comandate da Bonaparte (1798-1801).
Méhémét Ali, che si è dichiarato pascià a vita, massacra i mamelucchi (1811), modernizza il paese e conquista il Sudan (1821). Nel 1867 Ismail Pascià ottiene il titolo di khédivé (viceré) e nel 1869 viene inaugurato il canale di Suez; l'Egitto, non potendo più assicurare il pagamento dei debiti contratti, deve accettare che i posti chiave del governo siano occupati da francesi e inglesi, e successivamente solo da questi ultimi. Nel 1882 l'insurrezione nazionalista di Urabi Pascià viene repressa e nel 1898 gli inglesi stabiliscono il condominio anglo-egiziano sul Sudan dopo la rivolta mahdista. Nel 1914, mettendo fine alla sovranità ottomana, il protettorato britannico sostituisce il regime di assistenza al khédivé; esso viene soppresso nel 1922. Sotto il regno di Fuad I, il partito nazionalista Wafd, presieduto da Sad Zaghlul e poi da Nahhas Pascià a partire dal 1927, lotta per ottenere l'indipendenza effettiva. Nel 1936 il trattato anglo-egiziano conferma l'indipendenza dell'Egitto, che accetta la dislocazione di truppe britanniche sul proprio territorio. Sotto Farouk I, i Fratelli musulmani radicalizzano il movimento nazionalista, che si rafforza ulteriormente dopo la disfatta inflitta alle armate arabe da Israele (1948-1849).
Nel¤ ¤1952 gli ufficiali liberi, guidati da Néguib e Nasser prendono il potere e un anno dopo viene proclamata la Repubblica. Nel 1954 Nasser diventa l'unico padrone del paese, ottiene dai sovietici i finanziamenti per la diga di Assuan e nazionalizza il canale di Suez; questo provoca un conflitto con Israele e l'intervento militare franco-britannico. L'Egitto e la Siria (1958-1961) formano la Repubblica araba unita presieduta da Nasser. Nel 1967 l'Egitto viene sconfitto nella guerra dei sei giorni e nel 1970 Sadat succede a Nasser. Nel 1973 la guerra del Kippur si conclude in modo vantaggioso per l'Egitto. Nel 1979 a Washington, viene firmato il trattato di pace con Israele, secondo gli accordi di Camp David. Nel 1981 Sadat viene assassinato da estremisti islamici e H. Mubarak diventa presidente della Repubblica; un anno dopo l'Egitto recupera il Sinai. Messo al bando dal mondo arabo, dopo la firma del trattato di pace con Israele, l'Egitto vi si riavvicina a partire dal 1983-1984. Sotto le pressioni dei fondamentalisti musulmani, si procede a una certa islamizzazione delle leggi, della Costituzione e dell'istruzione. Nel 1991, durante la guerra del Golfo, l'Egitto partecipa alla forza multinazionale. Dopo il 1993 il governo esercita una severa repressione contro gli integralisti islamici, che moltiplicano gli attentati.
Abitanti-59.200.000
Superficie-1.001.449 km2
Densità-59 ab./km2
Capitale-Il Cairo
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Lira egiziana
Lingua-Arabo
Religione-Musulmana sunnita, cristiana copta

Egìtto (mitologia) Personaggio mitologico, fratello di Danao. I suoi cinquanta figli sposarono le cinquanta figlie del fratello.

egittologìa, sf. Scienza che studia la civiltà dell'antico Egitto.

egittòlogo, agg. (f.-a; pl. m.-gi) Studioso di egittologia.

egizìaco, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'antico Egitto con particolare riferimento ai giorni e alle opere nefaste il cui elenco era stato compilato dagli astrologi d'Egitto.

egiziàno, agg. Dell'Egitto antico o moderno.
 agg. Egyptian.

egìzio, agg. Dell'antico Egitto.

eglefìno, sm. Nome comune del Melanogrammus aeglefinus; pesce gadiforme presente lungo le coste nordatlantiche; simile al merluzzo, ma più piccolo, presenta una grossa macchia sopra le pinne pettorali. Appartiene alla famiglia dei Gadidi.

égli, pron. pers. m. sing. (f. ella; pl. essi) Si riferisce solo a persona e si può impiegare solo in funzione di soggetto. egli è la persona che sto cercando; egli stesso mi incitava ad andare avanti.
 pron. he.
 lat. volg. illi, da ille.

ègloga, sf. Componimento poetico di tema pastorale, principalmente scritto in forma dialogica.

Egloghe Opera di poesia di Dante Alighieri (1319-1320).

Egmont (geografia) Vulcano (2.518 m) spento della Nuova Zelanda, nell'Isola del Nord.

Egmont (letteratura) Dramma di J. W. Goethe (1798).

Égna (in ted. Neumarkt) Comune in provincia di Bolzano (4.013 ab., CAP 39044, TEL. 0471).

ègo, sm. invar. 1 In psicanalisi rappresenta l'io. 2 L'uomo cosciente di se stesso e del mondo.

egocentricaménte, avv. In modo egocentrico.

egocentricità, sf. Egocentrismo.

egocèntrico, agg. e sm. (pl. m.-ci) Che o chi si considera al centro del mondo. ~ individualista. <> altruista.

egocentrìsmo, sm. L'essere egocentrico. ~ egotismo.

Egoceràtidi Famiglia di Ammoniti cui appartiene l'Aegoceras.

egoìsmo, sm. Grandissimo amore di sé e del proprio comodo. ~ individualismo. <> generosità.
 sm. egoism, selfishness.
 lat. egoismus.

egoìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi pecca di egoismo. ~ egocentrico, individualista. <> altruista.
 sm. e sf. egoist, selfish person.

Egoista, L' Romanzo di G. Meredith (1879).

egoisticaménte, avv. In modo egoistico.

egoìstico, agg. (pl. m.-ci) Di o da egoista.
 agg. egoistic(al).

egolalìa, sf. Il parlare continuamente di sé.

Egotelìdi Famiglia di Uccelli Caprimulgiformi con un unico genere, l'Aegotheles, cui appartiene il caprimulgo gufo.

egotìsmo, sm. Atteggiamento intellettualistico caratterizzato da una compiaciuta analisi del proprio io. ~ egoismo, egocentrismo. <> altruismo.

egotìsta, agg. e sm. Che o chi segue l'egotismo.

Egoyan, Atom (1960-) Regista cinematografico canadese. Di origine armena, diresse Black Comedy (1987), Mondo virtuale (1989) ed Exotica (1994).

egregiaménte, avv. In modo egregio. ~ ottimamente.

egrègio, agg. Non comune, eccellente. ~ straordinario. <> comune.
 agg. distinguished.

egressìvo, agg. Si dice di suono la cui articolazione comporta emissione d'aria. <> ingressivo.

egrétta, sf. Genere di Uccelli Ciconiiformi della famiglia degli Ardeidi. Gli adulti presentano due lunghissime piume affilate dietro la nuca. Vive in Europa meridionale, in Africa, in Asia e la si trova frequentemente in Sicilia e Sardegna.

Ègri, Susànna (Budapest 1926-) Coreografa, ballerina e maestra di ballo italiana.

Egridir Lago (486 km2) della Turchia, nella provincia di Isparta.

ègro, agg. Malato. ~ infermo.

eguagliàre e deriv. => ¤uguagliare e deriv.¤

eguàle e derivati => ¤uguale e derivati¤

egualitàrio, agg. Ispirato all'egualitarismo.

egualitarìsmo, sm. Aspirazione politica a realizzare l'uguaglianza economica e sociale.

èh, inter. Espressione di meraviglia, rincrescimento o rassegnazione.

EHF Sigla di Extremely High Frequency (frequenza estremamente elevata).

èhi, inter. Espressione che si usa per richiamare una persona o per richiamarne l'attenzione.

Ehime Prefettura (1.511.000 ab.) del Giappone, capoluogo Matsuyama.

èhm, inter. Esclamazione di reticenza o di dubbio.

Ehrenfels, Christian von (Rodaun 1859-Lichtenau 1932) Psicologo austriaco. Fu tra i precursori della psicologia della forma con la sua opera Sulle qualità formali (1890).

Ehrenfest, Paul (Vienna 1880-Amsterdam 1933) Fisico olandese. Di origine austriaca, compì studi che diedero importanti contributi alla meccanica statistica e quantistica.

Ehrlich, Paul (Strehlen 1854-Bad Homburg 1915) Patologo tedesco. Studiò intensamente la batteriologia in collaborazione con R. Koch; scoprì l'azione antisifilitica di composti arsenorganici avviando la chemioterapia. Nel 1908 fu insignito del premio Nobel con I. I. Mecnikov.

éi, pron. pers. m. Egli (poetico).

EI (sigla) Sigla di Esercito Italiano.

eia, inter. Esclamazione che esprime meraviglia o gioia.

eiaculàre, v. intr. Emettere il liquido seminale. ~ godere.

eiaculatóre, agg. È detto canale o condotto eiaculatore ognuno dei due condotti che vanno dai dotti deferenti alla porzione prostatica dell'uretra.

eiaculatòrio, agg. Relativo all'eiaculazione dello sperma.

eiaculazióne, sf. L'eiaculare.

Eichendorff, Joseph Karl von (Castello di Lubowitz 1788-Neisse 1857) Romanziere. Tra le opere La vita di un buonanulla (1826).

Eichmann, Adolf (Solingen 1906-Ramla 1966) Militare tedesco. Colonnello delle SS, fu tra i principali responsabili degli stermini antisemiti della seconda guerra mondiale. Nel 1961 venne catturato in Argentina da agenti israeliani e in seguito processato e giustiziato.

eidophore, sm. invar. Procedimento che consente la proiezione di un'immagine televisiva su uno schermo.

Eiermann, Egon (Neuendorf 1904-) Architetto tedesco. Tra le opere la fabbrica di fazzoletti a Blumberg (1951) e i grandi magazzini Horten a Heidelberg (1961).

eiettàbile, agg. Che si può proiettare fuori.

eiettocompressóre, sm. Eiettore che ha la funzione di fare il vuoto nell'evaporatore di un impianto frigorifero a eiezione.

eiettóre, sm. Dispositivo che produce l'evacuazione di un fluido da un ambiente.

eiezióne, sf. Espulsione rapida e violenta.

Eiffel, Gustave Alexandre (Digione 1832-Parigi 1923) Ingegnere francese specializzato nella costruzione di grandi opere in ferro. Ingegno innovatore, progettò le travi reticolari metalliche, ottenute da profilati standard di piccolo ingombro, per ottenere la massima resistenza con il minimo peso; perfezionò l'attacco dei pezzi metallici utilizzando la bullonatura ottenuta annegando le madreviti nella ghisa al momento della colata. La società Eiffel realizzò opere importanti come il viadotto sul fiume Duero (1877) e quello sulla Truyère (1880-1884). Dal 1887 al 1889 realizzò a Parigi, in occasione dell'esposizione universale, la torre omonima alta 300 m. La torre avrebbe dovuto essere smontata al termine dell'esposizione universale, ma per gli indubbi meriti architettonici e la forma originale ha finito per diventare simbolo riconosciuto della Parigi moderna.

Eigen, Manfred (Bochum 1927-) Chimico e fisico tedesco. Nel 1967 fu insignito del premio Nobel con G. Porter e R. G. W. Norrish.

Eiger Vetta (3.970 m) della Svizzera, nelle Alpi Bernesi.

Eijkman, Christiaan (Nijkerk 1858-Utrecht 1930) Medico olandese. Si occupò prevalentemente dello studio della fisiopatologia tropicale e nel 1929 fu insignito del premio Nobel con F. G. Hopkins.

Einàudi, Giùlio (Torino 1912-Roma 1999) Figlio di Luigi, editore. Fu fondatore nel 1933 dell'omonima casa editrice, attorno alla quale si strinsero molti nomi importanti del panorama culturale italiano, come Bobbio, Pavese, Ginzburg e Mila. Dopo le prime riviste, come La Riforma sociale, La cultura e La rassegna musicale, avviò i Saggi, i Narratori stranieri tradotti e la rivista di Vittorini Il Politecnico. Lo stesso Pavese suggerì la nascita della collana Collezione di studi religiosi, etnologici e psicologici. In seguito la casa editrice si trasformò in società per azioni con nuove collane. Giulio Einaudi ha scritto le memorie della sua vita in Frammenti di memoria (1988) e l'autobiografia Colloquio con Giulio Einaudi nel 1991.

Einàudi, Luìgi (Carrù 1874-Roma 1961) Economista e uomo politico. Fu professore di scienza delle finanze all'università di Torino e all'università Bocconi di Milano. Senatore dal 1919, si impegnò in una strenua lotta per ottenere la riforma tributaria, avversò il fascismo e dovette emigrare in Svizzera nel 1943. Dopo la liberazione fu governatore della Banca d'Italia, deputato dell'assemblea costituente e ministro del bilancio con A. De Gasperi. La sua politica fu caratterizzata dal tentativo di fermare la spirale inflazionistica del dopoguerra, per conseguire quel risanamento finanziario e monetario necessario alla ripresa economica del paese. Dal 1948 al 1955 fu infine presidente della repubblica. Tra le sue opere principali, La terra e l'imposta (1924), Lezioni di politica sociale (1949), Il buon governo (1954), Prediche inutili (1959).

Eindhoven Città (191.000 ab.) dei Paesi Bassi, nel Brabante settentrionale. Nodo ferroviario e centro di industrie tessili, meccaniche, chimiche e del tabacco. Sede di un'università e di un museo d'arte moderna.

Einhorn, Max (Grodno 1862-New York 1953) Medico statunitense di origine russa. Si occupò delle malattie dell'apparato digerente, adottando tecniche innovative di indagine, come il sondino di Einhorn.

Einstein on the beach Opera in quattro atti e cinque intermezzi di Ph. Glass e B. Wilson, testo di C. Knowels, L. Childs e S. Johnson (Avignone, 1976).

Einstein, Albert (Ulm 1879-Princeton 1955) Fisico tedesco. Albert Einstein nacque il 14 marzo 1879, presso la città tedesca di Ulm nel Württemberg. Il padre possedeva una piccola industria elettromeccanica, non molto prospera. L'anno dopo la nascita di Albert la famiglia tentò di migliorare la propria situazione economica trasferendosi a Monaco, ma anche qui gli affari del padre non ebbero fortuna. Nel 1889 Albert si iscrisse al Luitpol Gymnasium di Monaco. Nel 1994 la famiglia Einstein si trasferì in Italia, a Milano. Albert (in questo periodo sedicenne) decise di rimanere a Monaco per terminare il ginnasio. Non fu mai uno scolaro particolarmente diligente; in famiglia era considerato un po' ritardato, avendo iniziato a parlare solo a tre anni. A scuola non manifestò particolari doti di apprendimento e sin dalle prime classi si mostrò intollerante alla disciplina. L'unica cosa che lo interessava e alla quale si dedicò con passione fu lo studio del violino. Questa passione lo accompagnò per tutta la vita. Sei mesi dopo la partenza dei genitori Albert decise di interrompere il ginnasio, dove si era rivelato debole nelle materie letterarie ma assai bravo in matematica, e raggiunse i propri genitori in Italia. In questo periodo decise di abbandonare anche la cittadinanza tedesca e qualsiasi credo religioso. Nel 1896 si trasferì in Svizzera e diede l'esame di ammissione al Politecnico di Zurigo, ma non riuscì a superarlo per la sua impreparazione in qualsiasi materia tranne la matematica. Il preside del Politecnico capì le straordinarie doti di questo giovane e gli consigliò di frequentare un corso preparatorio alla scuola cantonale di Aarau che lo avrebbe dispensato da un nuovo esame di ammissione. In questo modo Einstein poté iscriversi al Politecnico. In questi anni studiò e si guadagnò da vivere impartendo lezioni ad altri studenti. Nel 1901 divenne cittadino svizzero. Nello stesso anno conobbe una giovane studentessa, Mileva Maritsch, e decise di sposarla. Accettò quindi un impiego modesto ma sicuro all'Ufficio Brevetti di Berna. Il suo compito era quello di riassumere la caratteristiche delle invenzioni depositate per proteggerle legalmente. Accanto a questa occupazione Einstein ne svolse un'altra molto più impegnativa che lo accompagnò per tutta la vita: quella di pensare. Egli riusciva ad astrarsi qualsiasi cosa stesse facendo o qualsiasi cosa stesse accadendo, come rapito da nuove intuizioni. Con la stessa rapidità con cui si era astratto, tornava improvvisamente alla realtà. Nel giugno del 1905 Einstein pubblicò, sulla rivista tedesca specializzata Annalen der Physik, tre articoli sui suoi studi sulla teoria dei quanti, sui moti browniani e sulla teoria della relatività ristretta. Pur essendo tutti e tre gli articoli di grande importanza, fu soprattutto il terzo, Sull'elettrodinamica dei corpi in movimento, a scuotere il mondo scientifico. Esso rappresenta il vero e proprio atto di nascita della teoria della relatività. Dopo tali pubblicazioni la fama di questo giovane impiegato si diffuse rapidamente e nello stesso anno Einstein divenne libero docente (privatdozen) all'università di Berna; nel 1909 lasciò l'Ufficio Brevetti perché nominato professore straordinario dell'Università di Zurigo. Infine nel 1910 per decreto dell'Imperatore d'Austria, Francesco Giuseppe, venne nominato professore di fisica teorica all'Università tedesca di Praga.
Nell'impero austro-ungarico il regolamento dei pubblici impieghi obbligava a dichiarare la religione praticata. Nonostante nell'ambiente universitario di Praga Einstein avesse già avvertito l'esistenza di una mentalità antisemita e nonostante molti gli consigliassero di approfittare di questa occasione per ribadire il proprio abbandono dell'ebraismo, egli si dichiarò di religione mosaica, compiendo così una specifica presa di posizione. Allontanatosi dalla religione, tornò così al giudaismo per ragioni umane, per affermare la propria libertà di fronte all'intolleranza antisemita. Pur essendo ateo, non smise mai di parlare di religione e di religiosità. La sensazione di mistero, la certezza che ciò che è impenetrabile esiste realmente e si manifesta attraverso la più alta saggezza e la più grande bellezza, fu l'oggetto della sua religiosità. Per Einstein la religione è il sentimento mistico delle leggi dell'universo, la certezza dell'esistenza di una realtà fuori di noi e della capacità della ragione di avvicinarsi a essa. La sua religiosità può essere ben rappresentata da due suoi aforismi che amava ripetere: "Dio non gioca a dadi" a significare la fiducia nella possibilità di scoprire le leggi attraverso le quali costituire un'immagine razionale del mondo reale e "Dio è complicato, ma non è cattivo", cioè sarà sempre impossibile capirne la natura.
Nel 1912 i conflitti religiosi e nazionalisti diffusi nell'ambiente praghese convinsero Einstein a dimettersi e a tornare al Politecnico di Zurigo come professore di fisica teorica. L'anno successivo i due illustri fisici tedeschi Max Planck e Walter Nernst, per incarico dell'imperatore Guglielmo II, gli proposero la direzione dell'organismo di ricerche per la fisica teorica in Germania. Einstein accettò a condizione di non dover assumere nuovamente la cittadinanza tedesca. Accettando l'incarico venne anche nominato membro dell'Accademia delle Scienze di Prussia e professore dell'Università di Berlino. Einstein resterà a Berlino per diciassette anni. Il 28 luglio 1914 allo scoppio della prima guerra mondiale Einstein dichiarò di vergognarsi di appartenere a questa "putrida" razza umana. Nel 1916 sposò in seconde nozze la cugina Elsa. Nello stesso anno, dieci anni dopo aver formulato la teoria della relatività ristretta, sentì la necessità di risolvere un problema lasciato in sospeso: quello relativo alla possibilità che due corpi possano non avere moto uniforme. In questo modo formulò la teoria generale della relatività e pubblicò due lavori: Die Grundlage der allgemeinen Relativitätstheorie (I fondamenti della teoria della relatività generale) e Hamiltonsches Prinzip und allgemeine Relativitätstheorie (Il principio di Hamilton e la teoria della relatività generale). Nel 1917 descrisse il suo modello di "universo cilindrico" e pubblicò Kosmologische Betrachtung zur allgemeinen Relativitätstheorie (Considerazioni cosmologiche sulla teoria della relatività generale). A riprova della sua teoria generale della relatività Einstein aveva parlato della deflessione dei raggi luminosi che secondo lui avrebbe dovuto verificarsi in prossimità della superficie solare. Queste previsioni si sarebbero potute verificare solo nel caso di un'eclisse totale di sole. Nel 1919 si presentò questa occasione e l'astronomo Eddington con un gruppo di scienziati inglesi si recò in Africa, dove l'eclisse sarebbe stata totale, e constatò che i risultati delle osservazioni confermavano completamente la teoria di Einstein. Alla notizia il fisico teorico sorrise quasi imbarazzato; si sarebbe sorpreso solo se i risultati fossero stati negativi. Per i suoi studi sulla relatività, ristretta e generale, Einstein utilizzò non la geometria classica, cioè quella euclidea, ma una geometria non euclidea, la geometria quadrimensionale di Riemann. In questi anni numerosi viaggi lo portarono all'estero e la sua fama si diffuse anche al di fuori degli ambienti scientifici. Nel 1921 durante un viaggio in America New York lo accolse come un capo di stato, a Hollywood gli chiesero un suo vecchio paio di scarpe per esporlo nel museo e a Manhattan un pastore che stava costruendo un'imponente cattedrale, sulla cui facciata avrebbe posto le statue di tutti i grandi uomini che avevano onorato l'umanità, aggiunse anche quella di Einstein. Tutta questa popolarità e interesse verso la sua persona vennero però avvertiti spesso da Einstein come oppressivi. Nel 1921 vinse il Premio Nobel per la fisica, con la sua teoria sull'effetto fotoelettrico. Einstein fu il prototipo dello scienziato teorico. Egli si indirizzò verso la ricerca di leggi elementari, semplici, in grado di collegare tra loro i dati dell'esperienza, ma non si curò mai di cercare prove sperimentali; quando queste giunsero, ne fu semplicemente compiaciuto. L'opera di Einstein comportò una forma di geometrizzazione di una vasta parte della fisica: il tempo venne introdotto come quarto elemento accanto alle tre coordinate spaziali. Ma fino a quel momento i suoi studi non comprendevano le forze elettriche e magnetiche; egli iniziò quindi a dedicare le proprie energie allo studio del campo elettromagnetico, lavorando alla sua "teoria unificata dei campi" che avrebbe dovuto unificare, su base geometrica, il campo elettromagnetico e quello gravitazionale. Lo scienziato si dedicò per oltre quarant'anni a questi studi, diventando però sempre più chiuso e riluttante a parlare dei suoi progetti che a molti sembravano essere diventati un'inutile ossessione. Pur con questo atteggiamento Einstein non fu uno scienziato completamente immerso nei propri studi e astratto dalla realtà. Egli ebbe modo di affermare: "La preoccupazione dell'uomo e del suo destino deve sempre costituire l'interesse principale di tutti gli sforzi tecnici. Non dimenticatelo mai, in mezzo ai vostri diagrammi e alle vostre equazioni". I suoi interventi e i suoi atti politici furono sempre decisi e intransigenti, il suo odio per la violenza e l'intolleranza sempre ben manifesto. Quando, di ritorno da un periodo di studio trascorso in California, apprese dell'avvento di Hitler e delle persecuzioni razziali, decise di non mettere più piede in Germania. Nell'autunno del 1933 si imbarcò definitivamente per l'America, accettando l'invito dell'Istituto di Studi Superiori di Princeton e scegliendo come dimora la tranquilla cittadina di New Jersey. Nel 1934 scrisse The World as I see it (Come io vedo il mondo) e nel 1938 scrisse in collaborazione con Leopold Infeld The Evolution of Physics: The Growth of Ideas from Early Concepts to Relativity and Quanta (L'evoluzione della fisica). Nello stesso anno gli scienziati tedeschi Otto Hahn e Fritz Strassmann scoprirono la scissione nucleare. Il 2 agosto 1939 Einstein firmò una lettera per il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt in cui chiedeva al governo americano di interessarsi alle ricerche nucleari per prevenire l'eventuale costruzione di una bomba atomica da parte di Hitler. Il 3 settembre scoppiò la seconda guerra mondiale. Qualche mese dopo venne convocato un comitato per l'inizio di questi studi. Per tutta la vita Einstein si pentirà amaramente di aver firmato questa lettera e di aver quindi indirettamente contribuito a premere il pulsante che avrebbe fatto cadere la bomba atomica su Hiroshima. Einstein si dichiarò sempre pacifista per istinto, non per ideologia o teoria intellettuale ma per una profonda avversione per ogni specie di crudeltà e di odio. Il 2 dicembre 1942 allo stadio universitario Stagg Field di Chicago Enrico Fermi portò a termine la prima reazione nucleare a catena prolungata: in accordo con la formula di Einstein la massa si trasformò in energia. Il 15 aprile 1945 Einstein rinunciò alla sua carica di professore all'Istituto di Studi Superiori di Princeton e si ritirò a vita privata. Il 16 luglio nel deserto di Alamogordo nel Nuovo Messico venne fatta esplodere la prima bomba atomica sperimentale e il 6 agosto la prima bomba atomica non sperimentale distrusse Hiroshima. Nel gennaio del 1950 il presidente Truman autorizzò la costruzione della bomba H. Il 13 febbraio Einstein pronunciò alla televisione un discorso duro e senza remore contenente un appello contro i pericoli della corsa al riarmo. Nel 1955 firmò una dichiarazione di nove scienziati, nella quale si dichiarava che il mondo sarebbe stato annientato se la guerra non fosse stata abolita in un prossimo futuro. Pochi giorni dopo, il 18 aprile, alle sette e quindici del mattino, Albert Einstein morì all'ospedale di Princeton. Non si seppero mai le sue ultime parole in quanto l'infermiera che lo vegliava non conosceva il tedesco.

einsteiniàno, agg. Che si riferisce alle teorie di Einstein.

einsteinio, sm. Elemento transuranico avente peso atomico 252, numero atomico 99 e simbolo Es. Insieme ad attinio, torio, protoattinio, uranio, nettunio, plutonio, americio, curio, berkelio, californio, fermio, mendelevio, nobelio e laurenzio, l'einsteinio appartiene al gruppo degli attinidi. Inesistente in natura, è un isotopo prodotto nel corso delle esplosioni termonucleari oppure, in quantità infinitesimali, nei reattori nucleari per effetto del bombardamento prolungato del plutonio.

Einthoven, Willem (Samarang 1860-Leida 1927) Fisiologo olandese. Nel 1924 fu insignito del premio Nobel per la creazione dell'elettrocardiografo.

Eire => ¤Irlanda¤

Eisenhower, Dwight David (Denison 1890-Washington 1969) Militare e politico statunitense, comandante supremo delle forze americane diresse, durante la seconda guerra mondiale, le più importanti operazioni belliche. Dallo sbarco in Marocco e Algeria nel 1942 allo sbarco in Sicilia nel 1943. Organizzò e guidò lo sbarco in Normandia come comandante di tutte le forze alleate. Candidato dal partito repubblicano fu eletto presidente degli Stati Uniti nel 1953 e rieletto nel 1956. La crisi cubana caratterizzò l'ultimo periodo del suo mandato presidenziale.

Eisenstaedt, Alfred (Dirschau 1898-Martha's Vineyard 1995) Fotografo tedesco. Nel 1935 emigrò negli USA dove lavorò per Life. Scattò 3.500 famose immagini della guerra d'Abissinia.

Eisenstein, Ferdinand Gotthold Max (Berlino 1823-1852) Matematico tedesco. Insegnò a Berlino e si occupò di ricerche sulla teoria dei numeri.

Eisner, Kurt (Berlino 1867-Monaco 1919) Politico tedesco. Di ideologia social-democratica, dal 1918 fu presidente del consiglio della repubblica democratica e sociale di Baviera di modello sovietico. Morì ucciso da un nazionalista.

Eitoku, Kano (Yamashiro 1543-Kyoto 1590) Pittore giapponese. Tra le opere Paravento con immagini di leoni cinesi (Tokyo, Collezioni imperiali).

Ejzenstein, Sergej Michajlovic (Riga 1898-Mosca 1948) Regista e teorico del cinema sovietico realizzò opere cinematografiche di notevole potenza narrativa con inquadrature di forte emotività evidenziate da una tecnica di montaggio innovativa, come Sciopero (1924), La corazzata Potëmkin (1925), Ottobre (1927), Aleksandr Nevskij (1938), Ivan il Terribile (1943-1944), La congiura dei Boiardi (1944-1945). Incompiuto restò Que viva Mexico! del 1931.

Ek, Mats (Stoccolma 1945-) Ballerino e coreografo svedese. Fu allievo di M. Cunningham.

Ekibastuz Città (139.000 ab.) del Kazakistan, nella provincia di Pavlodar.

El Al Israel Airlines Compagnia aerea israeliana che svolge regolari servizi di collegamento tra Tel Aviv e le principali città europee, degli USA, del Canada. Fu fondata nel 1948.

El barchett de Boffalora Commedia di C. Arrighi (1870).

El Oro Provincia (413.000 ab.) dell'Ecuador, capoluogo Machala.

El Paraíso Dipartimento (277.000 ab.) dell'Honduras, capoluogo Yuscar´n.

El Paso Città (515.000 ab.) degli USA, nello stato del Texas, sul fiume Rio Grande. Centro commerciale, industriale e importante nodo ferroviario e stradale. Le risorse economiche sono rappresentate dalle raffinerie di petrolio e dalle industrie alimentari, tessili, metalmeccaniche e dei materiali da costruzione. L'agricoltura produce cotone, frutta, verdura ed è sviluppato l'allevamento bovino. Sede di un aeroporto, di un'università e di due musei che raccolgono antichi reperti delle tribù di pellerossa della regione.

El Salvador Repubblica dell'America centrale, confina a est e a nord-est con l'Honduras, a nord-ovest con il Guatemala e si affaccia a sud all'oceano Pacifico.
El Salvador occupa una sezione del versante Pacifico dell'America centrale, compresa tra il Rio Paz e il golfo di Fonseca. Il suo territorio è occupato in prevalenza da un vasto altopiano centrale che va dai 1.000 ai 1.500 m di altitudine, percorso da due catene vulcaniche, dove le cime più alte si hanno nei crateri più giovani di Santa Ana (2.385 m) e San Miguel (2.130 m), oltre a San Vincente (2.178 m) e San Salvador (1.950 m).
La rete idrografica comprende numerosi piccoli fiumi; il solo praticamente utilizzabile per la navigazione leggera è anche il più lungo, il Rio Lempa, che nasce nel Guatemala, tocca l'Honduras, quindi sfocia nel Pacifico. Alcuni laghi, come l'Ilopango, occupano i crateri spenti nelle catene vulcaniche.
Il clima è tropicale e moderato dai venti dal Pacifico e dagli alisei, con precipitazioni attorno i 1.500 mm all'anno, e temperature elevate, più miti nelle zone interne.
La capitale è San Salvador, posta sull'altopiano (657 m) alle pendici del vulcano omonimo. Città centro di comunicazione per la rete stradale, ferroviaria e aerea. Altre città sono Santa Ana e San Miguel.
L'economia si fonda sull'agricoltura: El Salvador è, insieme al Guatemala, il massimo produttore di caffè dell'America centrale. Rilevante le produzioni del cotone, della canna da zucchero, del sesamo e del tabacco, che danno origine al settore industriale connesso (zuccherifici, birrerie, fabbriche alimentari). Presente anche una piccola percentuale di industrie tessili, chimiche e calzaturiere.
STORIA Conquistata dalla Spagna nel XVI sec., la regione è annessa alla Capitaneria generale del Guatemala. Nel 1822, dopo la proclamazione dell'indipendenza (1821), il paese è aggregato al Messico. Negli anni dal 1823-1824 al 1838 esso è una delle Provincie Unite dell'America centrale. Nel 1841 El Salvador diventa una repubblica. Verso la fine del XIX sec., il paese conosce una serie di conflitti tra liberali e conservatori.
Nel 1931 il generale Maximilano Hern´ndez Martínez impone la propria dittatura che dura fino al 1944. All'inizio degli anni '50, sotto la presidenza del colonnello Oscar Osorio, vengono portate avanti riforme sociali. Dal 1960 al 1980 si succedono al potere i militari. Nel 1969 la guerra del football oppone il Salvador all'Honduras. Nel 1972 i militari impongono il proprio candidato contro quello dell'opposizione, José Napóleon Duarte. Si sviluppano da allora guerriglia e terrorismo.
Nel 1980 un colpo di stato, porta Duarte alla guida dello stato. Eletto presidente della repubblica nel 1984, egli si sforza di portare avanti un processo di pace nel paese. A partire dal 1987, il Salvador firma con il Costa Rica, il Guatemala, l'Honduras e il Nicaragua accordi tesi a ristabilire la pace nell'America centrale. Nel 1989 viene eletto alla presidenza della repubblica Alfredo Cristiani, candidato dell'estrema destra. Tre anni più tardi, i negoziati tra il governo e la guerriglia sfociano in un accordo di pace che mette fine a undici anni di guerra civile. Nel 1994 viene eletto alla guida dello stato Armando Calderón Sol, dell'estrema destra.
Abitanti-5.700.000
Superficie-21.041 km2
Densità-270,9 ab./km2
Capitale-San Salvador
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Colón
Lingua-Spagnolo, parlato il nahua e il maya
Religione-Cattolica, protestanti

elaboràre, v. tr. 1 Preparare una cosa con ogni studio o arte. ~ svolgere. <> improvvisare. stava elaborando un piano di azione comune. 2 Sottoporre a elaborazione. 3 Digerire. il suo stomaco doveva ancora elaborare i cibi introdotti durante il pasto.
 v. tr. 1 to work out, to elaborate. 2 (inform., dati) to process.
 lat. elaborare, comp. da ex-+ laborare, essere affaticato.

elaborataménte, avv. In modo elaborato.

elaboratézza, sf. Diligenza e finitezza nello scrivere.

elaboràto, agg. e sm. agg. Fatto con grande cura. ~ accurato. <> raffazzonato.
sm. 1 Ciò che risulta da un'elaborazione. ~ rapporto, relazione. 2 Nel linguaggio scolastico indica il compito scritto. ~ prova. 3 In informatica indica il tabulato.

elaboratóre, agg. e sm. agg. (f.-trìce) Che elabora.
sm. 1 Chi elabora. ~ analista. 2 Organo o strumento che elabora. ~ calcolatore, cervello elettronico, processore.
 sm. computer.

elaborazióne, sf. 1 L'elaborare. 2 Elaborato.¤ ¤3 Definizione e sviluppo di un progetto, idea, opera, attraverso la trasformazione degli elementi che li caratterizzano.
 sf. 1 elaboration. 2 (inform., dati) processing, data processing. 3 (prodotto) manufacture.
 lat. elaboratio,-onis.
Elaborazione batch
Tipo di elaborazione dati effettuata senza dialogo tra il programmatore e il calcolatore, in contrapposizione all'elaborazione interattiva.
Elaborazione dati
In elettronica il procedimento aritmetico e logico al quale vengono sottoposti i dati introdotti in un'apparecchiatura per ottenere i risultati voluti, nella forma richiesta.

Elagàbalo, Màrco Aurelio Antonino détto (Emesa 204-Roma 222) Nel 218 succedette a Macrino come imperatore romano. Sacerdote della divinità solare di Emesa, el Gabar, ne prese il nome e ne impose il culto. Morì assassinato dai pretoriani.

Elam Regione dell'odierno Iran, situata lungo il corso del fiume Tigri, sede di una delle più antiche civiltà mediorientali le cui prime testimonianze risalgono al V millennio a. C. Gli elamiti svilupparono una cultura assai simile a quella sumera e babilonese con le quali aveva in comune la lingua scritta in alfabeto cuneiforme.

elamìta, agg. e sm. 1 Abitante o nativo dell'antica regione dell'Elam. 2 Discendente di Elam, figlio di Sem.

elaphe, sf. invar. Genere di Rettili Ofidi cui appartengono la biscia di Esculapio, la biscia a scale e una ventina di altre specie inoffensive.

Elapìdi Famiglia di Rettili Ofidi tra i quali appartengono i generi Naja e Dendroapsis.

Elàra Satellite del pianeta Giove, ha un periodo orbitale di 260 giorni; è all'undicesimo posto per la distanza (11.730.000 km) e al settimo per grandezza (raggio di 40 km).

elargìre, v. tr. Distribuire con abbondanza e generosità. ~ donare.

elargitóre, agg. e sm. (f.-trice) Che o chi elargisce.

elargizióne, sf. L'elargire o l'essere elargito. ~ donazione, dono.
 sf. donation.

Elasìpodi Ordine di Oloturoidi abissali dal corpo appiattito.

elasticaménte, avv. In modo elastico.

elasticità, sf. 1 Capacità di adattarsi a diverse situazioni. ~ flessibilità. <> rigidità. 2 Scioltezza nei movimenti. ~ agilità. 3 Proprietà dei corpi di deformarsi e di riprendere poi la forma originaria quando l'azione della forza cessa.
 sf. 1 (flessibilità) flexibility. 2 elasticity.
Proprietà dei corpi di deformarsi sotto l'impulso di forze esterne e di riprendere la forma originaria al termine della sollecitazione. Mentre i liquidi e i gas hanno un'elasticità perfetta, per i corpi solidi esiste un limite di elasticità superato il quale essi si deformano permanentemente. Secondo la legge sperimentale di Hooke (1676), posta alla base della teoria dell'elasticità, la deformazione elastica è proporzionale all'intensità della sollecitazione.

elasticizzàre, v. tr. Rendere elastico.

elasticizzàto, agg. Si dice di tessuto reso elastico.
 agg. elasticized.

elàstico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Dotato di elasticità. ~ malleabile, duttile. <> rigido. 2 Agile nei movimenti. ~ sciolto. 3 Dovuto a elasticità. una deformazione elastica. 4 Non rigido, che dimostra adattabilità. ~ flessibile. aveva una mente elastica, pronta ad afferrare i concetti.
sm. 1 Sottile anello di gomma che serve per tener chiusi i pacchi. 2 Nastro o cordone impiegato nell'abbigliamento. gli elastici dei calzini si erano allentati.
 agg. 1 elastic. 2 (fig.) flexible. sm. 1 elastic. 2 (gommino) rubber band.
 lat. elasticus, dal greco elastikòs che spinge.

elastoplasticità, sf. Proprietà di alcuni corpi di assumere molto rapidamente una deformazione permanente associata a una deformazione elastica.

Elatèridi Famiglia di Insetti Coleotteri diversicorni con cranio racchiuso nel protorace. Rimbalzando grazie a un dispositivo particolare riescono a saltare.

Elatinàcee Famiglie di piante cosmopolite con due generi e venticinque specie diffuse nei terreni paludosi.

elàtivo, agg. Che esprime il più alto grado di qualcosa. ~ assoluto.

Elâzig Città (212.000 ab.) della Turchia, capoluogo della provincia omonima.

Élba Fiume dell'Europa centrale (1.165 km, bacino 144.000 km2), in gran parte navigabile. Nasce dai monti dei Giganti, nella Repubblica ceca, percorre il bassopiano boemo e dopo la confluenza con la Moldava, entra in Germania. Bagna Dresda e, dopo aver attraversato Amburgo, si getta nel mare del Nord.

Élba, ìsola d' La maggiore isola dell'arcipelago toscano, nel mar Tirreno (224 km2, 28.000 ab.), separata dalla costa dal canale di Piombino. Lunga 27 km e larga 18 l'isola, in provincia di Livorno, ha territorio montuoso con coste alte e frastagliate. Campo nell'Elba, Capoliveri, Marciana, Marciana Marina, Portoferraio, Porto Azzurro, Rio Marina e Rio nell'Elba, sono gli otto comuni in cui è suddivisa l'isola. Collegamenti marittimi con Piombino e Livorno. Il clima mite favorisce l'attività turistica. Altre risorse sono l'agricoltura (vite, olivo, frutta) e l'industria estrattiva del ferro.
Abitata fin dalla preistoria esistono nell'isola tracce di cultura neolitica. Conquistata dai romani che ne fecero una base navale, fu in seguito invasa dai longobardi, pisani e genovesi, dal 1284 al 1309. Possedimento della famiglia Appiani, fece parte del principato di Piombino (1339) e nel 1546 fu venduta da Carlo V a Cosimo I de' Medici. Ceduta dagli spagnoli ai francesi con la pace di Amiens (1802), fu indipendente sotto Napoleone dal 1814 al 1815 e in seguito assegnata al granducato di Toscana e quindi nel 1860 unita al regno d'Italia.

Élba-Havel Canale che unisce i fiumi Elba e Havel presso Brandeburgo.

Élba-Lubècca Canale della Germania, nello Schleswig-Holstein, che collega il fiume Elba con Lubecca sul mar Baltico.

elbàno, agg. e sm. 1 Abitante o nativo dell'isola d'Elba. 2 Relativo all'isola d'Elba.

Elbasan Città (83.000 ab.) dell'Albania, nella valle del fiume Shkumbin. Capoluogo del distretto omonimo.

Elblag Città (127.000 ab.) della Polonia, capoluogo del voivodato omonimo.

Elbrus Il vulcano (5.642 m) spento più elevato della Georgia, nella parte centrale del Caucaso. È costituito da due crateri. Area turistica di soggiorno e dello sport alpino.

Elburz Il sistema montuoso più elevato dell'Iran. Vetta più elevata il vulcano Damavand (5.605 m).

élce, sm. e sf. Leccio.

elcesaìti, o elcasaìti Membri di una setta giudeo cristiana sorta nel II-III sec. sulle sponde del Mar Morto. Credevano nella trasmigrazione delle anime e osservavano la legge mosaica.

Elche Città (185.000 ab.) della Spagna, nella provincia di Alicante.

El-Djelfa Città (89.000 ab.) dell'Algeria, capoluogo del wilaya Dielfa.

eldoràdo, sm. Luogo di abbondanza e di ricchezza. ~ cuccagna, bengodi.

Eldorado Film western, americano (1967). Regia di Howard Hawks. Interpreti: John Wayne, Robert Mitchum, James Caan. Titolo originale: El Dorado

Elèa Città lucana della Magna Grecia, alla foce del fiume Alento. Fu patria di Parmenide e di Zenone.
Scuola di Elea
Scuola filosofica fondata da Senofane di Colofone che ebbe come maggior rappresentante Parmenide. Successivamente vi operò Zenone, celebre per i suoi paradossi. La scuola marcò per prima la differenza fra il mondo dei sensi e quello intelligibile. Da essa trassero spunti sia Platone sia Aristotele.

Eleagnàcee Famiglia di piante arbustacee fornite di spine e diffuse in America del Nord e in Eurasia.

eleàtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Della città di Elea. 2 Relativo alla scuola filosofica fiorita in Elea.
sm. 1 Abitante della città di Elea. 2 Filosofo della scuola di Elea.

eleatìsmo, sm. Dottrina dei filosofi della scuola di Elea.

Electra Glide Film drammatico, americano (1973). Regia di James William Guercio. Interpreti: Robert Blake, Billy Green Bush, Jeannine Riley. Titolo originale: Electra Glide in Blue

elèctron, sm. invar. Lega leggera a base di magnesio utilizzata nelle costruzioni aeronautiche.

Elefanta Isola dell'India, nella rada di Bombay.

elefànte, sm. 1 Nome di mammifero erbivoro proboscidato della famiglia degli Elefantidi e dell'ordine dei Proboscidati. 2 Persona grossa e pesante.
 sm. elephant.
Gli elefanti appartengono a due specie distinte, quella africana e quella asiatica. Sono animali longevi che possono arrivare a ottanta-novanta anni di vita; vivono in branchi guidati da un maschio, generalmente vicino a corsi d'acqua. Sono erbivori e sono caratterizzati dagli incisivi inferiori molto allungati (zanne).
Elefante africano (Loxodonta africana)
È alto fino a 4 m e pesante fino a 7 t, con orecchie molto sviluppate, pesanti zanne e una lunga proboscide. Mangia 50 kg di cibo al giorno. Raggiunge i cinquant'anni di età.
Elefante indiano (Elefhas maximus)
È più piccolo, con orecchie e zanne meno sviluppate ed è usato per lavori di fatica, dopo essere stato addomesticato. Raggiunge i settant'anni di età.
Elefante marino (Mirounga leonina)
Mammifero pinnipede carnivoro della famiglia dei Focidi è lungo fino a 7 m e vive nell'oceano Pacifico lungo le coste sudamericane. Presenta un naso floscio negli esemplari maschili.

elefantésco, agg. (pl. m.-chi) Di o da elefante.

elefantìaco, agg. (pl. m.-ci) 1 Cresciuto a dismisura. 2 Relativo o affetto da elefantiasi.

elefantìasi, sf. 1 Esagerato sviluppo di qualcosa. 2 Ispessimento cutaneo di alcune zone del corpo, in particolare degli arti inferiori, dovuto a cause diverse.

Elefàntidi Famiglia di Mammiferi dotati di proboscide che comprende gli attuali elefanti e alcune specie estinte.

elefantìno, agg. 1 Di avorio. 2 Relativo all'elefante.

elegànte, agg. 1 Che si distingue per signorilità e raffinatezza. ~ ricercato. <> trasandato. è una persona elegante, di buon gusto. 2 Grazioso. aveva un abito elegante alla cerimonia. 3 Brillante. ecco un metodo elegante per giungere alla soluzione.
 agg. elegant, smart.
 lat. elegans,-antis che sa scegliere, p.pres. di elegare legato con eligere scegliere.

eleganteménte, avv. In modo elegante.

elegantóne, sm. Chi si veste in maniera ricercata. ~ damerino.

elegànza, sf. 1 Qualità di ciò che è fine o ricercato o per propria natura o per arte. ~ raffinatezza. <> sciatteria. 2 (solo plurale) Modi di dire raffinati.
 sf. elegance, smartness.
 lat. elegantia.

elèggere, v. tr. 1 Designare a una carica. ~ nominare. <> destituire. voleva essere eletto in Parlamento. 2 Scegliere tra più cose la migliore. ~ selezionare. <> scartare. venne eletto come persona di fiducia del presidente. 3 Fissare. ~ stabilire.
 v. tr. to elect.
 lat. eligere comp. da ex-+ legere scegliere.

eleggìbile, agg. Che ha i requisiti per essere eletto.

eleggibilità, sf. L'essere eleggibile.

elegìa, sf. (pl.-gìe) Componimento lirico mesto e doloroso.
Nella letteratura greca antica, componimento poetico in distici, detti appunto elegiaci (esametro più pentametro). Nata come intonazione di versi nelle feste e banchetti, anche funebri, si diffuse nel Peloponneso durante il VII sec. a. C. Espresse in seguito contenuti patriottici con Archiloco, Tirteo, Callino, etico politici con Solone, Focilide, Senofane, Simonide di Ceo, erotici e malinconici con Mimnermo. Ripresa dai romani, Tibullo, Properzio e Catullo ne fissarono come caratteri distintivi la malinconia, la passionalità e l'erotismo. L'elegia ebbe particolare fortuna nel XVIII sec. in Francia (E. Lebrun, A. Chenier) e in Germania con F. Schiller, W. Goethe e F. Hölderlin. In Italia fu ripresa da Carducci, Pascoli e D'Annunzio.

Elegia di Madonna Fiammetta Romanzo di G. Boccaccio (1343-1344).

Elegia per giovani amanti Opera in tre atti di H. W. Henze, libretto di W. H. Auden e Ch. Kallman (Schwetzingen, 1961).

Elegia scritta in un cimitero campestre Opera di poesia di Th. Gray (1750).

elegìaco, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo all'elegia. 2 Triste. ~ malinconico. <> gioioso.

elegiàmbo, sm. Verso asinarteto composto di due triple catalettiche, una dattilica e l'altra giambica.

Elegie Opera di poesia di Archiloco (VII sec. a. C.).
Elegie
Opera di poesia di S. Properzio (29-22 a. C.).
Elegie
Opera di poesia di G. de la Vega (XVI sec.).
Elegie
Opera di poesia di A. Chénier (postuma 1819).
Elegie
Opera di poesia di N. Guillén (1955).

Elegie duinesi Opera di poesia di R. M. Rilke (1923).

Elegie per Delia Opera di poesia di A. Tibullo (I sec. a. C.).

Elegie romane Opera di poesia di J. W. Goethe (1789).
Elegie romane
Opera di poesia di J. A. Brodskij (1982).

Elektrostal Città (153.000 ab.) della Russia, nella provincia di Mosca.

elementàre, agg. 1 Che ha natura di elemento. ~ basilare. <> complesso. 2 Che si riferisce alle parti più semplici di una scienza. ~ primario. <> secondario. le nozioni elementari del sapere. 3 Facile, semplice. ~ lineare. <> complicato. è un sistema elementare per trovare la soluzione. 4 Fondamentale, basilare. ~ essenziale. <> accessorio. il rispetto reciproco è il principio elementare della convivenza.
 agg. elementary.
 lat. elementarius.

elementarità, sf. 1 L'essere elementare. 2 Semplicità. ~ facilità.

Elementi Opera di matematica di Euclide (IV-III sec. a. C.).

Elementi di economia pubblica Trattato di C. Beccaria (postumo 1804).

Elementi di semiologia Saggio di R. Barthes (1964).

eleménto, sm. 1 Ciascuna delle parti semplici di cui si riteneva composta la materia. ~ costituente, fattore. 2 Ciò che entra nella composizione di qualcosa e concorre a formarla. ~ componente. <> insieme. 3 I primi rudimenti di una disciplina o di un'arte. 4 Parte fondamentale di un apparecchio.
 sm. 1 element. 2 (parte) component, part.
Sostanza formata da una sola specie atomica, ossia dotata di atomi che hanno lo stesso numero di protoni e differente numero di neutroni; ogni elemento è costituito da una miscela di più nuclidi (isotopi), diversi l'uno dall'altro per il loro peso atomico. La loro classificazione fu opera di A. L. Lavoisier e ne sono stati individuati 110, di cui ottantatré ritrovabili in natura. Vengono ordinati in relazione al loro numero atomico nel sistema periodico degli elementi, creato nel 1869 da I. D. Mendeleev.
In geometria ente costituente di una figura o parte infinitesima di una superficie o di una curva.
In meccanica ed edilizia ciascuna delle parti funzionalmente indivisibili che compongono un apparecchio, una costruzione ecc.
Abbondanza di elementi
Composizione chimica della materia stellare, dei corpi celesti e rapporti o percentuali tra le differenti specie atomiche nella materia presente nell'universo. Ciò che si sa in proposito deriva dagli studi compiuti su meteoriti, dai dati inviati dalle sonde spaziali e, per i corpi celesti molto lontani, dall'osservazione spettroscopica della luce emessa.
Elemento orbitale
Elemento indispensabile per individuare la posizione di un corpo celeste sull'orbita e l'orbita stessa; il corpo può far parte di una stella doppia o del sistema solare. Gli elementi orbitali sono sei.

elèmi, sm. Oleoresina prodotta da diverse piante e utilizzata in medicina, per preparare colori litografici e come plastificante per placche e vernici.

elemòsina, sf. 1 Offerta fatta a una chiesa o a un convento. ~ oblazione. 2 Ciò che si dà per carità ai poveri.
 sf. charity, pl. alms.

elemosinàre, v. tr. e intr. Chiedere l'elemosina. ~ supplicare. <> pretendere.
 v. tr. e intr. to beg for.

elemosinière, sm. Chi nelle antiche corti aveva il compito di distribuire le elemosine.

Èlena (arte) (IV sec. a. C.) Pittrice di Alessandria d'Egitto. Figlia di Timone l'egiziano, dipinse un quadro della battaglia di Isso (333 a. C.), tra Alessandro Magno e Dario re dei Persiani, che, portato a Roma da Vespasiano, ispirò il celebre mosaico pompeiano della casa del Fauno, La battaglia d'Alessandro.

Èlena (astronomia) Minuscolo satellite di Saturno avente un diametro di 30 km. Fu scoperto nel 1980 dai francesi Lacques e Lecacheaux. Divide la sua orbita con Dione.

Èlena (geografia) Canale del Piemonte, le cui acque derivano dal fiume Ticino. Raggiunge il Canale Cavour presso Novara.

Èlena (mitologia) Personaggio mitologico. Secondo la versione più diffusa del mito, era figlia di Zeus e di Leda (sposa di Tindaro) e sorella dei due dioscuri (Castore e Polluce) e di Clitemnestra. La più bella delle donne, fu moglie di Menelao, ma in seguito fu rapita da Paride, figlio di Priamo, e condotta a Troia. Il ratto, propiziato da Afrodite cui Paride aveva assegnato la mela d'oro anteponendone la bellezza a Era e Atena, fu causa della famosa guerra di Troia. Durante le fasi finali dell'assedio di Troia, il duello tra Paride e Menelao si concluse con un nulla di fatto, perché Afrodite intervenne ancora a salvare Paride nascondendolo in una nuvola e allontanandolo dalla lotta. Al termine della guerra, Elena fu ricondotta a Sparta e si riconciliò con Menelao. Figura considerata dai greci come la personificazione della bellezza, trova innumerevoli echi nella letteratura di ogni tempo. Si ricordano, in particolare, i drammi Troilo e Cressida (1602) di W. Shakespeare e La guerre de Troie n'aura pas lieu (La guerra di Troia non si farà, 1935) di J. Giraudoux; la tragedia Faust (1830) di J. W. Goethe; l'opera lirica Paride e Elena (1770) di C. W. Gluck e l'opera buffa La belle Hélène (La bella Elena, 1864), di J. Offenbach.

Elena (opere) Tragedia di Euripide(412). Tra le 19 tragedie di Euripide conservate (delle circa 90 attribuitegli), Elena è considerata una delle meno riuscite. Per due motivi principali: il lavoro costituisce una rielaborazione del mito alquanto romanzesca ma non particolarmente felice; i personaggi sono elaborati in modo assai rudimentale, quasi che il poeta avesse trovato difficoltà a immedesimarsi nella vicenda. Inoltre, l'intreccio è più vicino alla commedia che alla tragedia. La scena iniziale è ambientata in Egitto, paese nel quale, come la stessa protagonista narra, è stata condotta da Ermes perché rimanesse nascosta presso il re Proteo mentre una sua immagine veniva rapita da Paride e portata a Troia. Il fratello di Aiace, Teucro, trovandosi a passare in Egitto racconta della vicenda di Troia, caduta già da sette anni. Di Menelao non ha notizie precise. Elena, addolorata, prega Teucro di nascondersi, per evitare che il re Teoclimeno, di lei innamorato, lo uccida per gelosia, come suole fare con tutti i greci che approdano in Egitto. Intanto, spinto dai venti, fa ritorno Menelao, lacero ed esausto. Prima viene riconosciuto da una schiava, poi dalla stessa Elena, mentre la falsa immagine scompare. Con la complicità dell'indovina Teònoe, viene organizzata una cerimonia funebre in mare, nel corso della quale Elena e Menelao fuggono dall'Egitto. All'irato re Teoclimeno, appaiono i Dioscuri che illustrano la volontà degli dei, che deve compiersi. (Quest'ultima scena verrà ripresa dall'autore nella Ifigenia in Tauride)
Elena
Poema in 14 canti, per complessivi 1321 versi, del poeta anglosassone Cynewulf (seconda metà VIII secolo). Tema dell'opera è la libera e romanzesca ricostruzione del ritrovamento della croce di Gesù Cristo da parte di Elena, madre dell'imperatore Costantino. La narrazione presenta l'intervento di Satana, Giuda e dei Giudei, tutti coalizzati per impedire il ritrovamento. Alla fine anche Giuda si pente, riconosce che Cristo è morto per la salvezza degli uomini, si converte, viene battezzato e diventa vescovo di Gerusalemme, mentre un miracolo consente l'individuazione della vera croce. Satana esce scornato dalla vicenda. Gli esegeti dell'opera hanno riconosciuto nel canto XV del poema la confessione dell'esperienza di salvezza attraverso la croce vissuta personalmente dall'autore.
Elena
Opera di filosofia di Gorgia di Lentini (prima metà V sec. a. C.).

Èlena (sante) Nome di sante.
Elena di Skövde
(?-Skövde 1160) Martire svedese, nata da nobile famiglia, a causa del presunto omicidio del genero a lei attribuito, i familiari la uccisero e la seppellirono nella chiesa da lei fatta erigere a Skövde. Nel 1164 fu proclamata santa dall'arcivescovo di Uppsala. La sua festa si celebra il 31 luglio.
Elena, Flavia Giulia Augusta
(Drepanum, Bitinia 247?-335?). Madre dell'imperatore romano Costantino I il Grande (288-337). Di famiglia umile, intorno al 280 divenne moglie di Costanzo Cloro, allora ufficiale romano di stanza sul Danubio. Nel 293, Costanzo Cloro ripudiò Elena per sposare Teodora. Convertitasi al cristianesimo, sembra proprio dal figlio Costantino, fece costruire chiese a Roma, a Costantinopoli, a Betlemme e a Gerusalemme. Nel 326 effettuò un lungo viaggio nei luoghi santi e si recò alla ricerca di reliquie del Cristo. Una tradizione alquanto tarda le attribuisce il ritrovamento delle reliquie della croce di Cristo. Costantino la nominò Augusta e, in suo onore, la città di Drepanum dove era nata venne ribattezzata Helenopolis mentre la provincia cui apparteneneva venne chiamata Helenopontus. Si festeggia il 18 agosto.

Èlena di Epiro (?-1271?) Regina di Sicilia. Figlia di Michele II signore dell'Epiro (1237-1271), nel 1259 andò sposa a Manfredi (1232-1266), figlio naturale di Federico II. Come dono di nozze, recò numerose terre dell'Oriente balcanico. Dopo la morte di Manfredi, sconfitto a Benevento (1266) da Carlo I d'Angiò, Elena fu imprigionata, insieme ai propri figli, nel castello di Lagopesole in Basilicata, dove morì dopo cinque anni di prigionia.

Èlena di Romanìa (Atene 1896-Losanna 1982) Regina di Romania. Figlia del re di Grecia Costantino I, nel 1921 sposò Carlo di Romania (futuro Carlo II). Divorziata dal marito nel 1926, dal 1947 si stabilì a Firenze. Il figlio, Michele, è pretendente al trono di Romania.

Èlena di Savòia (Cettigne 1873-Montpellier 1952) Regina d'Italia. Figlia del re del Montenegro Nicola I Petrovic Njegos, il 244 ottobre 1896 sposò Vittorio Emanuele III, principe di Napoli, che salì al trono d'Italia nel 1900, dopo l'uccisione di Umberto I. Ebbe cinque figli (Iolanda, Mafalda, Umberto, Giovanna e Maria). Seguì il marito in Egitto dopo l'abdicazione avvenuta il 9 maggio del 1946. Si stabilì in Francia nel 1949.

Elena d'Orléans (Twickenham 1871-Napoli 1951) Duchessa di Aosta. Figlia di Luigi Filippo d'Orléans, conte di Parigi, nel 1895 sposò Emanuele Filiberto di Savoia, duca d'Aosta. Fu ispettrice della Croce Rossa durante la prima guerra mondiale, nella quale fu insignita di una medaglia d'argento al valor militare. Ha lasciato interessanti diari di viaggio, tra i quali Voyage d'Afrique (Viaggio in Africa), Vers le soleil qui se lève (Verso il sole che sorge) e La vie errante (La vita errabonda).

Elena e Maria Poemetto spagnolo (fine XIII sec.) composto da 402 ottonari rimati a coppia, forse il più antico esempio della letteratura comica spagnola. Tratta della disputa di due donne che vantano le prestazioni dei loro amanti, un abate e un cavaliere davanti al giudice, il re Oriol.

Elena Glinskij (?-1538) Principessa russa, fu la moglie di Basilio III, principe di Moscovia. Divenne reggente in nome del figlio Ivan IV, ancora bambino di tre anni. Durante la reggenza, rivelò una notevole energia e determinazione nel difendere il regno da moti reazionari fino a riprendere la guerra contro la Lituania, sospesa già dal 1522. Sembra sia stata avvelenata dai boiari alle cui spinte disgregatrici aveva reagito con decisione.

Elena la pia Novella in versi di Wilhelm Busch (Die fromme Helene, 1872). La protagonista viene denominata "la pia" per il pellegrinaggio che effettua per impetrare la grazia della maternità; in realtà è una ragazza capricciosa e impertinente, alla quale il cugino Franz sembra avere interceduto per l'ottenimento della grazia domandata. Nello stesso tempo sarcastico e imprevedibile, il racconto contiene la critica feroce della borghesia contemporanea. L'intervento finale dello stesso Demonio, che scaraventa Elena all'inferno, dove Franz già si trova, conclude l'opera come una catarsi.

Elena Lecapena (?-961) Principessa bizantina. Figlia dell'imperatore bizantino Romano I, andò sposa all'imperatore Costantino VII Porfirogenito, il quale avrebbe governato fino al 945 insieme al generale armeno Romano Lecapeno. Esercitò una forte influenza anche sul piano politico. Quando il figlio Romano II salì al trono (959), la sua influenza cessò e fu rinchiusa in un monastero.

Elena Pavlovna (1807-1873) Di origine russa, figlia del duca di Württemberg Paolo, fu granduchessa colta, raffinata e intelligente. Amica di artisti come Nikolaj Rubinstein, nel suo salotto amava ricevere scrittori e intellettuali, che liberamente potevano criticare il regime assoluto vigente. Nel 1824 andò sposa al granduca Michele di Russia, zio del futuro zar di Russia Alessandro II. Contribuì a indirizzare lo zar verso le riforme.

Èlena, Flavia Giulia (323-360) Figlia dell'imperatore romano Costantino I il Grande (288-337) e di Fausta. Dal fratello Costanzo, suo tutore, fu data in sposa a Giuliano, futuro imperatore. Secondo alcuni, l'imperatrice Eusebia, moglie di Costanzo, gelosa di lei in quanto sterile, le avrebbe fatto uccidere un primo figlio (356) e l'avrebbe poi avvelenata con una pozione allo scopo di interrompere una seconda gravidanza. Un sarcofago di porfido, proveniente dal mausoleo di Santa Costanza a lei dedicato sulla via Nomentana, è conservato nei Musei Vaticani.

Elena, giudichessa (sec. XII-XIII) Giudichessa di Gallura. Figlia del giudice di Gallura Barisone II. Lasciata in custodia a papa Innocenzo III, per volere del suo tutore, avrebbe dovuto sposare Trasmondo di Segni, cugino del papa. Morto il padre nel 1200, Elena sposò, contro il desiderio del papa Innocenzo III, Lamberto Visconti di Pisa, che divenne giudice di Gallura fino al 1208. Il papa scomunicò la coppia ribelle e aizzò contro di loro i genovesi che attaccarono la Sardegna nel 1207, ma l'isola restò sotto il dominio pisano.

elencàre, v. tr. 1 Compilare un elenco. ~ registrare. 2 Disporre in elenco. ~ catalogare.
 v. tr. to list.
 deriv. da elenco.

elencatòrio, agg. Che elenca, che tende a elencare.

elencazióne, sf. Registrazione ordinata in elenco.

Elènchidi Famiglia di Insetti Strepsitteri cui appartiene il genere Elenchus.

elènco, sm. (pl.-chi) Catalogo di più cose registrate con ordine. ~ lista.
 sm. list.
 lat. elenchus, dal greco èlenchos.

elènio, sm. Genere di piante erbacee coltivate a scopo ornamentale. Sono diffuse nell'America centrosettentrionale. Appartengono alla famiglia delle Composite.

Èleno Personaggio omerico, indovino troiano, figlio di Priamo e fratello gemello di Cassandra. Divenne schiavo di Neottolemo alla caduta di Troia, ma alla morte di questi ebbe una parte dell'Epiro e sposò Andromaca.

elèo, agg. e sm. agg. e sm. Abitante o nativo dell'Elide.
sm. Dialetto del greco antico noto per i reperti ritrovati negli scavi di Olimpia. Il tratto più significativo è il rotacismo.

Eleocarpàcee Famiglia di piante tropicali presente con circa 125 specie.

eleolìte, sf. Varietà di nefelina con aspetto resinoso e di colore verde.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_e.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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