Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale E parte 8

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale E parte 8

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale E parte 8

 

esùbero, sm. Eccedenza. ~ esuberanza.

esulàre, v. intr. 1 Andare in esilio. ~ emigrare. 2 Essere estraneo, al di fuori. ~ non far parte, discostarsi. <> entrarci, far parte.

esulceràre, v. v. tr. 1 Ulcerare. ~ piagare. 2 Addolorare profondamente. ~ esacerbare.
v. intr. pron. Piagarsi. ~ ulcerarsi.

esulcerazióne, sf. L'esulcerare, l'esulcerarsi.

èsule, agg. e sm. Fuoriuscito, espatriato. ~ profugo. <> rimpatriato.
 sm. refugee, exile.

Esuli Dramma di J. Joyce (1918).

esultànte, agg. Festoso, raggiante. ~ giubilante. <> avvilito.

esultànza, sf. Allegria molto intensa. ~ gioia.

esultàre, v. intr. Gioire, gongolare. ~ tripudiare. <> incupirsi.
 v. intr. to exult.

esumàre, v. tr. 1 Dissotterrare. ~ disseppellire. <> inumare. 2 Ricordare, rivangare. ~ rievocare. <> dimenticare.
 v. tr. to exhume.

esumazióne, sf. L'esumare o l'essere esumato.

et al. Sigla di et alii (e altri).

Et in Arcadia ego Prosa di E. Cecchi (1936).

et nunc erudimini, loc. avv. Abbreviazione di un versetto del Salmo 2 che significa "ordunque istruitevi". Si usa per spronare, in senso ironico, i re, i giudici della terra a istruirsi.

èta, sf. Settima lettera dell'alfabeto greco.

età, sf. 1 Anni. 2 In geologia sono i periodi in cui è divisa la preistoria: età della pietra, del rame, del bronzo e del ferro. ~ periodo.
 sf. age.
Età della pietra
Iniziata più di due milioni e mezzo di anni fa, viene abitualmente suddivisa in tre periodi: il Paleolitico, il Mesolitico e il Neolitico. Il primo fu caratterizzato dalla fabbricazione di rudimentali utensili in pietra scheggiata (tipicamente di selce o quarzo) che, affiancati a quelli di osso e di legno, costituirono per più di due milioni di anni gli unici strumenti che i primi uomini ebbero a disposizione per cacciare. Il Mesolitico vede invece, alla fine dell'era glaciale, l'inizio di attività collaterali alla caccia, come la pesca, la raccolta e i primi tentativi di coltivazione. Gli strumenti a disposizione, pur essendo ancora ricavati dalla scheggiatura della pietra, risultano molto più raffinati di quelli del Paleolitico (punte di freccia, falcetti). Nel Neolitico gli uomini iniziarono a utilizzare strumenti di pietra levigata e diventarono abili agricoltori, insediandosi in veri e propri villaggi.
Età del rame (Calcolitico)
Si può considerare un'epoca di transizione tra l'età della pietra e quella del bronzo, collocata tra il 6.000 e il 3.000 a. C. e caratterizzata dalla scoperta della metallurgia che, al fianco dei tradizionali strumenti in pietra, fece comparire i primi utensili composti del metallo più facilmente reperibile in natura: il rame. Gli oggetti metallici venivano inizialmente formati a freddo, mediante semplice battitura del rame nativo; solo verso la fine del periodo gli uomini associarono la scoperta del fuoco, avvenuta già mezzo milione di anni prima, alla lavorazione dei metalli.
Età del bronzo
È il periodo caratterizzato dalla scoperta della prima lega metallica. Il bronzo, infatti, non esiste in natura e può essere ottenuto solamente aggiungendo a una fusione di rame una quantità pari al 10% di stagno. Il nuovo metallo aveva una maggiore durezza e affilabilità, consentendo la fabbricazione di utensili e armi molto più efficaci e resistenti di quelli di rame. L'età del bronzo vede la nascita delle prime grandi civiltà, come quella micenea in Grecia, quella sumerica in Mesopotamia e quella egizia sulle rive del Nilo.
Età del ferro
Fu contraddistinta dalla scoperta dei metodi per estrarre il ferro dalle rocce che ne contengono i relativi ossidi (ematite, magnetite ecc.), già conosciuti dagli Ittiti attorno al 1500 a. C., ma diffusi in tutto il continente Euroasiatico solo verso il 700 a. C.
In geocronologia è il tempo in cui si è verificato il deposito di un piano geologico.
In giurisprudenza è determinante per stabilire la capacità a compiere atti legali e acquisire beni.
Maggiore età
Dal 1975, con la riforma del Codice Civile, in Italia si acquisisce al compimento del diciottesimo anno di età. Con la maggiore età si acquista il diritto di agire senza la tutela dei genitori e, di conseguenza, anche la responsabilità civile e penale delle proprie azioni.

ETA (sigla) Sigla di Euzkadi Ta Azkatasuna (nazione basca e libertà).

Età del malessere, L' Opera di narrativa di D. Maraini (1963).

Età dell'innocenza, L' Film drammatico, americano (1993). Regia di Martin Scorsese. Interpreti: Daniel Day, Lewis Michelle Pfeiffer, Winona Ryder. Titolo originale: The Age of Innocence

Età dell'oro, L' Film fantastico, francese (1930). Regia di Luis Buñuel. Interpreti: Lya Lys, Gaston Modot, Max Ernst. Titolo originale: L'âge d'or

Età della ragione, L' Romanzo di J. P. Sartre (1945).

Età forte, L' Romanzo di S. de Beauvoir (1960).

étagère, sf. Mobiletto aperto a ripiani per soprammobili.

Étampes, Anne de Pisseleu duchéssa di (Fontaine-Lavaganne, Picardie 1508-Heilly 1580) Favorita del re di Francia Francesco I (1494-1547), fu dal re data in moglie a Jean de Brosses, che ricevette il titolo di duca di Étampes e divenne governatore della Bretagna. Alla morte di Francesco I, il successore Enrico II la mandò in esilio.

etàno, sm. Idrocarburo saturo contenente due atomi di carbonio (CH3CH3) della serie paraffinica. È un gas incolore, senza odore e facilmente infiammabile. Dall'etano si ricavano etilene, cloroetani, formaldeide e metanolo.

etanolìsi, sf. Alcoolisi effettuata con l'alcool etilico.

etanòlo, sm. Alcol primario alifatico, (CH3 CH2 OH). È liquido incolore, volatile, di sapore pungente. Ha un punto di ebollizione a 78,3°C, solidifica a-112,3° C; si prepara con la fermentazione di sostanze a elevato tenore di zucchero, cellulosa o amido (uva, bietole ecc.)
In medicina, viene denaturato, ossia additivato di sostanze con sapore e odore sgradevole e utilizzato come antisettico.

etcì => "eccì"

Ete Vivo Fiume delle Marche, che sfocia nel mar Adriatico, presso Porto San Giorgio.

Etelbèrto (552?-616) Re del Kent. Primo legislatore anglosassone, sottomise quasi tutta l'Inghilterra meridionale e appoggiò l'opera di evangelizzazione di Sant'Agostino di Canterbury.

Etelrèdo lo Sconsigliàto (968?-1016) Succedette a Edoardo il Martire come re degli anglosassoni nel 978. Nel 1013, sconfitto dai danesi, perdette il regno.

etène, sm. Sinonimo poco usato di etilene.

Etèocle Personaggio mitologico, fratello di Polinice.

etèra, sf. 1 Cortigiana dell'antica Grecia. 2 Meretrice.

ètere, sm. 1 Aria. ~ cielo. 2 Spazio. ~ cosmo.
 sm. ether.

etèreo, agg. Spirituale, celestiale. ~ incorporeo. <> concreto.
 agg. ethereal.

eterificàre, v. v. tr. Sottoporre a eterificazione.
v. intr. Trasformarsi in etere.

eterificazióne, sf. Reazione chimica che determina la formazione di eteri.

eterìsmo, sm. Intossicazione cronica da ingestione o inalazione di etere.

Eterna illusione, L' Film commedia, americano (1938). Regia di Frank Capra. Interpreti: Jean Arthur, Lionel Barrymore, James Stewart. Titolo originale: You Can't Take it with You

eternaménte, avv. Per l'eternità, costantemente. ~ sempre.

eternàre, v. v. tr. Rendere eterno. ~ immortalare. <> cancellare, far dimenticare.
v. rifl. Procurarsi fama imperitura. ~ immortalarsi.

eternìt, sm. Laterizio d'amianto e cemento, leggero e duro.

eternità, sf. Perennità, perpetuità. ~ immortalità. <> provvisorietà.
 sf. eternity.
 lat. aeternitas,-atis.

etèrno, agg. e sm. agg. 1 Senza tempo, immortale. ~ imperituro. <> transitorio, caduco. la città eterna, Roma. 2 Resistente. ~ indistruttibile. 3 Lungo. ~ interminabile. <> limitato. le tue eterne promesse non mi ingannano più.
sm. 1 Ciò che non ha mai fine; la vita ultraterrena. 2 Dio. 3 L'anima vista come immortale e soprannaturale.
 agg. 1 eternal. 2 (senza tempo) endless, everlasting.
 lat. aeternus, da aeviternus, deriv. da aevum evo.

etero- Primo elemento di parole composte.
 greco héteros diverso, altro.

eteròbio, agg. Di organismo animale che svolge il suo ciclo vitale in due ambienti diversi. Sono eterobi, tra gli altri, gli Anfibi e molti Ditteri.

Eterocapsàli Ordine di Alghe Xantoficee d'acqua dolce che allo stato giovanile sono unicellulari e mobili mentre allo stato adulto si riuniscono in colonie gelatinose che si formano per gelificazione della parete della cellula madre.

eterocarpìa, sf. Fenomeno che riguarda le piante, consistente nella produzione di frutti differenti per forma e dimensione.

Eterocèli Ordine di Poriferi Calcisponge.

Eteròceri Gruppo di Insetti Lepidotteri Eteroneuri comprendente farfalle di dimensioni medie e grandi, la maggior parte delle quali è notturna, dalle ali allungate che dispongono a tetto sull'addome quando si posano.

eterocìclico, agg. (pl. m.-ci) 1 In botanica, relativo a fiore che ha il verticillo composto da un numero variabile di elementi. 2 In chimica, relativo a composto ciclico la cui catena comprende, oltre ad atomi di carbonio, atomi diversi.

Eterocièmidi Ordine di Metazoi Diciemidi, privi di rivestimento ciliato, che parassitano i reni dei Cefalopodi.

eteroclamidàto, agg. Relativo a fiore avente il perianzio diviso in calice e corolla.

eteròclito, agg. 1 Strano, bizzarro. ~ strambo. 2 Si dice di aggettivo, sostantivo o verbo che nel corso della flessione alterna forme con diverso tema.

Eterocloridàli Ordine di Alghe Xantoficee unicellulari che si muovono per mezzo di flagelli.

Eterococcàli Ordine di Alghe Xantoficee, unicellulari o riunite in colonie sedentarie, che vivono in acqua dolce, sulla terra umida, nella zona planctonica marina o su altre piante acquatiche.

Eterocotilèi Ordine di Trematodi composto per la maggior parte da forme ectoparassite.

eterocromosòma, sm. Allosoma.

eterodìna, agg. e sf. Relativo a un apparecchio in grado di produrre oscillazioni ad alta frequenza che possano essere confrontate con altre oscillazioni aventi frequenze non molto dissimili. Oggi è poco utilizzato.

eterodónte, agg. Si dice di animali avente denti di forme diverse.

Eterodontifórmi Ordine di Pesci Selaci, viventi soprattutto nell'Oceano Indiano, che hanno un corpo fusiforme sul cui dorso sono presenti due pinne dorsali munite di una robusta spina sul margine anteriore.

eterodossìa, sf. L'essere eterodosso.

eterodòsso, agg. e sm. agg. Che segue dottrine o opinioni discordanti da quelle comunemente accettate. <> ortodosso.
sm. Chi professa dottrine o opinioni eterodosse.
 agg. heterodox.

eterofillìa, sf. Fenomeno per cui alcune piante hanno foglie di forme differenti.

eteròfilo, agg. Relativo ad anticorpo, che combatte antigeni, con il quale il soggetto che lo possiede non è mai stato in contatto. Gli antigeni eterofili umani agglutinano i globuli rossi dei montoni.

eteroforìa, sf. Disturbo funzionale della visione binoculare che dipende dalle variazioni dell'equilibrio dei muscoli dei globi oculari.

eterofrasìa, sf. Disturbo del linguaggio consistente nell'utilizzo di termini impropri. ~ eterolalia.

eterogamète, sm. Gamete che si differenzia dagli altri per il sesso, che può essere maschile o femminile.

eterogamìa, sf. Riproduzione sessuata nella quale i gameti differiscono per forma e dimensione.

eterogeneaménte, avv. In modo eterogeneo.

eterogeneità, sf. L'essere eterogeneo.

eterogèneo, agg. Diverso, differente. ~ difforme. <> omogeneo.
 agg. heterogeneous.

eterogénesi, sf. Teoria biologica sull'origine della materia vivente basata sull'ipotesi di generazione spontanea. Si oppone alla biogenesi.

eterogonìa, sf. Fenomeno, che si può riscontrare in diverse specie animali, consistente nell'alternarsi di riproduzioni partenogenetiche e sessuate.

eteròico, agg. (pl. m.-ci) Di organismo parassita che richiede per completare il proprio ciclo vegetativo più ospiti.
 comp. da etero-+ il greco ôikos casa.

eteròlogo, agg. (pl. m.-gi) Che non presenta, in apparenza, analogie con altre parti o tessuti dell'organismo.

eteròmeri Superfamiglia di Insetti Coleotteri che comprende diverse famiglie, tra cui gli Anticidi, i Cantaridi, i Meloidi e i Tenebrionidi. Sono forme che hanno il primo e in secondo paio di arti toracici con tarso pentaarticolato e il terzo arto con tarso tetraarticolato.

eteromorfìsmo, sm. Presenza su una stessa pianta di organi diversi aventi la medesima funzione.

eteromòrfo, agg. Che ha forma diversa.

Eteronemertìni Ordine di Nemertini anopli con proboscide priva di stiletti.

Eteronèuri Sottordine di Insetti Lepidotteri che hanno le nervature delle ali anteriori diverse rispetto a quelle delle ali posteriori.

eteronimìa, sf. Fenomeno per cui i nomi di persone o cose che nella pratica costituiscono una coppia, hanno etimologie differenti (p.e. marito e moglie).

eterònimo, agg. 1 Si dice di nome unito a un altro in rapporto di eteronimia. 2 Si dice di opera letteraria pubblicata con nome diverso da quello dell'autore.

eteronomìa, sf. Dipendenza della volontà del soggetto da principi o norme esterne. <> autonomia.

eterònomo, agg. Che presenta eteronomia.

eteroplasìa, sf. Nuova formazione di tessuti che presentano una morfologia differente da quella dei tessuti dai quali si originano.

eteropolàre, agg. Relativo al legame chimico tra ioni di carica opposta.

eterosessuàle, agg., sm. e sf. Che, chi presenta eterosessualità.
 agg., sm. e sf. heterosexual.

eterosessualità, sf. Attrazione sessuale verso l'altro sesso.

eterosfèra, sf. La parte esterna dell'atmosfera terrestre.

Eterosifonàli Ordine di Alghe Xantoficee che presentano una sola cellula con più nuclei.

eterospòria, agg. Proprietà che può avere una pianta di formare spore di tipo diverso.

eterostilìa, sf. Disuguaglianza nella lunghezza degli stili.

eterotallìsmo, sm. Peculiarità che può avere una specie vegetale consistente nella capacitò di presentare talli sessualmente diversi.

Eterotardìgradi Ordine di Tardigradi che presentano zampe digitate con unghie separate fino all'attaccatura e appendici cefaliche.

eterotassìa, sf. Disposizione anormale di certi organi.

eterotèrmo, agg. Si dice di animali che modificano la propria temperatura corporea in relazione a quella esterna.

eterotrapiànto, sm. Trapianto eseguito in un organismo animale con tessuti od organi di un animale di specie diversa.

Eterotricàli Ordine di AlgheXantoficee pluricellulari filamentose.

eterotrofìa, sf. Proprietà dell'uomo, degli animali e delle piante sprovviste di clorofilla di nutrirsi di sostanze organiche già elaborate da altri esseri viventi.

eteròtrofo, agg. Che presenta eterotrofia.

Eteròtteri Sottordine di Insetti Emitteri muniti di ali anteriori, che ripiegano orizzontalmente sull'addome, coriacee nella prima metà (emielitre) e membranose nella seconda.

eterozigòte, agg. e sm. 1 Si dice di gemelli risultanti dalla fecondazione di uova diverse. 2 Si dice di un gene che in una cellula diploide è diverso nei due cromosomi omologhi; la cellula viene detta eterozigote rispetto al carattere a cui quel gene è preposto.<> omozigote.
 da etero + zigote.

etèsii, sm. pl. I venti freschi del nord che in estate spirano per alcuni giorni nel Mediterraneo.

Ethan Frome Romanzo di E. Wharton (1911).

Ethernet Nel linguaggio informatico indica uno standard per le reti locali fisse (LAN) sviluppato verso la fine degli anni '70.

Ethica more geometrico demonstrata Opera di filosofia di B. Spinoza (1661-1665).

ethos, sm. Moralità, norma di vita. ~ costume.

ètica, sf. 1 Morale. 2 Regole di comportamento. ~ deontologia.
 sf. ethics.
Il termine deriva dal greco ethos, costume. Branca della filosofia che ha come oggetto i valori morali che determinano il comportamento dell'uomo. Può essere descrittiva sedescrive il comportamento umano o normativa o prescrittiva se fornisce indicazioni. In ogni caso l'indagine verte sul significato delle teorie etiche. Può essere anche soggettiva, quando si occupa del soggetto che agisce, indipendentemente da azioni o intenzioni; oggettiva, quando l'azione è relazionata ai valori comuni e alle istituzioni. La storia dell'etica è costituita dalla successione delle riflessioni sull'uomo e sul suo agire. Alla base di ciascuna concezione dell'etica sta la nozione del bene e del male, della virtù e una determinata visione dell'uomo e dei rapporti umani. Tali idee sono spesso correlate a una particolare religione. L'etica a base religiosa fissa norme di comportamento che pretende valide per tutti, mentre l'etica laica non mira a imporre valori eterni e si dimostra solitamente attenta alle esigenze umane che tengano conto delle condizioni e delle trasformazioni storiche. I filosofi hanno da sempre riservato un notevole spazio ai problemi etici. Tra essi si citano in particolare Socrate, Platone, Aristotele, N. Machiavelli, U. Grozio, J.-J.-Rousseau, G. B. Vico, I. Kant, J. G. Herder, F. Schiller, G. W. F. Hegel, F. W. Nietzsche, S. Freud. Il fondamento dell'etica cristiana è l'esercizio dell'amore verso il prossimo, mediante il quale si esprime l'amore verso il creatore. Per il cristiano, il problema morale coinvolge quello della salvezza dell'anima e del libero arbitrio. L'etica laica oscilla tra posizioni vicine all'etica cristiana (Platone, Aristotele) e altre che se ne distaccano in modo deciso (N. Machiavelli, G. W. F. Hegel) per porre l'accento sulla struttura statuale alla quale deve essere subordinato il comportamento dell'individuo.

Etica nicomachea Opera di filosofia di Aristotele (IV sec. a. C.).

Etica protestante e lo spirito del capitalismo, L' Opera di sociologia di M. Weber (1904).

eticaménte, avv. Secondo i principi dell'etica.

etichétta, sf. 1 Cartellino. ~ marchio. 2 Protocollo. ~ cerimoniale. l'etichetta prescrive che ci si debba presentare agli ospiti. 3 Bon ton. ~ galateo.
 sf. 1 tag, label. 2 (cerimoniale) etiquette.
 franc. etiquette; nei significati [2] e [3]: spagn. etiqueta.

etichettàre, v. tr. Classificare, qualificare. ~ bollare.
 v. tr. to label.

etichettatrìce, sf. Apparecchio per applicare meccanicamente etichette.

etichettatùra, sf. L'operazione di applicare etichette.

eticità, sf. Carattere di ciò che è etico.

ètico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda i costumi e il comportamento.
 agg. ethical.

etil- Prefisso che viene utilizzato per indicare la presenza in una molecola organica del gruppo etile.

etilammìna, sf. 1 Ammina di formula C2H5NH2. 2 Denominazione delle ammine etilate, le monoammine, le diammine e le trietilammine.

etilazióne, sf. 1 In chimica, immissione in una molecola organica del gruppo etile. 2 In petrolchimica, integrazione a una benzina di piombo tetraetile.

etilbenzène, sm. Idrocarburo contenuto nel catrame di carbon fossile. Viene preparato facendo agire l'etilene sul benzene in presenza di acido fluoridrico anidro o di cloruro di alluminio.

etìle, sm. Gruppo monovalente derivato dall'alcool etilico per soppressione dell'ossidrile (CH3CH2-).

etilène, sm. Idrocarburo alifatico, non saturo (CH3 = CH2). È presente nei gas naturali, e in altri tipi di gas. Viene impiegato nella produzione di dicloroetano, etanolo, politene, sirene e come anestetico in medicina.

etìlico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a una sostanza, contenente il gruppo etile.

etilìsmo, sm. Alcolismo.

etilìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Alcolista, alcolizzato. ~ ubriacone.
 sm. e sf. alcoholic.

etilòmetro, sm. Strumento per misurare la concentrazione di alcol etilico nell'alito di una persona.

ètimo, sm. Origine. ~ derivazione.

etimologìa, sf. 1 Scienza che studia l'origine e la storia delle parole di una lingua. 2 Forma più antica di una parola. ~ etimo.
 sf. etymology.

etimologicaménte, avv. Dal punto di vista dell'etimologia.

etimològico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo all'etimologia. significato etimologico di un termine, il significato derivante dal suo etimo.
sm. Etimologista.
 greco etymologikòs.

etimologìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi si dedica a studi e ricerche etimologiche.

etiologìa, sf. Studio delle cause di una malattia.

etìope, agg., sm. e sf. agg. Dell'Etiopia (meglio etiopico).
sm. e sf. Chi è nato o abita in Etiopia.

Etiòpia Repubblica dell'Africa orientale. Confina a nord e a ovest con il Sudan, a sud con il Kenia, a sud-est con la Somalia, a est col Gibuti e con il mar Rosso.
Il territorio è costituito da due altopiani (l'acrocoro Etiopico a nord-ovest e l'Altopiano somalo, a sud-est) separati dalla Fossa Galla, che fa parte del grande sistema di fratture dell'Africa orientale. L'altitudine media dell'altopiano etiopico è di circa 2.300 m, ma sono numerose le cime molto più alte: il Ras Dascian (4.620 m), l'Abuna Josef (4.190 m) il Guna (4.231 m) e il monte Mangestu (4.100 m).
L'Altopiano somalo raggiunge le maggiori altezze (Encuolò, 4.340 m) sul ciglione che incombe sulla Fossa Galla, per poi abbassarsi gradatamente verso la regione somala.
Nella parte centrosettentrionale del paese, tra le pendici dell'acrocoro e il mar Rosso, si estende il deserto della Dancalia (100.000 km2), che scende anche a 116 m sotto il livello del mare.
L'Etiopia è molto ricca di fiumi e di laghi, tra i più importanti dell'Africa orientale. Inoltre i maggiori corsi d'acqua sono navigabili, anche se solo per brevi tratti, e sono ampiamente sfruttati come potenziale idroelettrico.
Il principale fiume dell'altopiano etiopico è il Nilo Azzurro (o Abay), emissario del lago Tana a 1.830 m di altitudine, che costeggia i monti Ciokkè, prima di entrare in territorio sudanese e confluire nel Nilo Bianco.
Nell'altopiano scorrono l'Omo, immissario del lago Turkana (o Rodolfo), il canale Doria (o Genale), il Daua Parma (Dawa), il Giuba e l'Uebi Scebeli.
La Fossa Galla è percorsa dal fiume Awasc, che nasce a ovest di Addis Abeba, attraversa la Dancalia e sfocia nel lago Abbè. Il maggiore lago è il Tana, nel cuore dell'acrocoro.
Il clima è di tipo tropicale, anche se fortemente influenzato dall'altitudine, che determina le temperature e le precipitazioni. Le zone più calde sono quelle pianeggianti, ove si raggiungono anche i 50 gradi centigradi.
Addis Abeba (2.500 m di altitudine) è il centro politico ed economico del paese e ospita un terzo della popolazione dell'Etiopia.
L'agricoltura è la principale attività economica, anche se spesso viene compromessa dalle gravi siccità: nelle zone più basse prevalgono le coltivazioni di tabacco, mais e cotone, mentre salendo in altitudine si hanno coltivazioni di legumi, caffè e ortaggi. In particolare il caffè cresce anche spontaneamente in alcune zone dell'acrocoro. Da ricordare anche le piantagioni di canna da zucchero e di cotone. Le zone più elevate sono dedicate all'allevamento di caprini, ovini, cammelli e bovini, che alimentano l'esportazione di pelli.
Lo sfruttamento forestale è limitato a esigue porzioni di territorio, ma se ne ricavano cospicue quantità di legname pregiato ed essenze di elevato valore commerciale.
Le risorse minerarie risiedono nei giacimenti di platino, oro, ferro, rame, zinco e piombo; inoltre si ricava sale marino nella zona della Dancalia. Non ancora sfruttati sono diversi giacimenti di petrolio e di gas naturale, di cui non si conosce l'esatta consistenza.
La potenzialità idrica è enorme (impianto idroelettrico sul fiume Awasc), e sono in corso dei progetti per un razionale sfruttamento delle acque del Nilo.
Le industrie sono legate ai prodotti agricoli e alla lavorazione del cuoio. Limitatissima l'industria dell'acciaio, le raffinerie e i cementifici, presenti solo presso la città di Ad Akai.
STORIA Dal I al IX sec. d. C., si sviluppa nel paese il regno di Aksoum, il cui capo porta il titolo di re dei re (negus), che estende il proprio dominio fino al Nilo Blu; il regno viene cristianizzato dalla chiesa egiziana (copta) e conosce il periodo di maggior splendore nel VI sec. Nel X sec. il regno cade sotto i colpi dell'islam. Dal 1140 al 1270 si stabilisce a est del lago Tana una dinastia Zagoué, con capitale Roha (l'attuale Lalibela). Negli anni 1270-1285, Yekouno Amlak tenta di ristabilire il regno di Aksoum sconfiggendo gli Zagouè. Nel XVI sec. i portoghesi scoprono il paese, identificandolo con il regno fantastico del prete Gianni e lo liberano (1543) dalla dominazione musulmana imposta dall'iman Grãn nel 1527.
Nel XVII-XVIII sec. il paese si chiude ai cristiani occidentali e ai musulmani, viene penetrato dalle popolazioni Galla ed è sottoposto agli scontri dei signori feudali, i ras.
Nel periodo dal 1865 al 1868 Theodoros II sconfigge la potenza dei signori e si fa proclamare re dei re. Nel 1885 gli italiani si stabiliscono a Massaua. Nel 1889-1909, Menelik II ras degli Scioa, diventa re dei re, sconfigge gli italiani ad Adua (1896) e fa di Addis Abeba la capitale del paese. Nel 1917, gli europei, padroni delle coste, impongono Tafari come reggente. Nel 1930 Tafari, negus dal 1928, diventa imperatore (Hailé Selassié I). L'anno successivo promuove una costituzione di tipo occidentale.
Negli anni 1935-1936 la conquista italiana fa dell'Etiopia, con l'Eritrea e la Somalia, l'Africa Orientale Italiana. Le truppe franco inglesi liberano l'Etiopia nel 1941 e riportano il negus sul trono. Nel 1942 l'Eritrea, colonia italiana dal 1890, viene federata all'Etiopia. Dieci anni dopo comincia a svilupparsi nell'Eritrea annessa la ribellione. Ufficiali riformisti rovesciano il negus nel 1974. L'Etiopia si avvia verso un socialismo autoritario.
Nel 1977 diventa capo dello stato H. M. Menghistu. Egli rafforza i propri legami con l'URSS e Cuba che lo sostengono nel conflitto eritreo e nella lotta contro la Somalia per l'Ogaden. Una nuova costituzione, nel 1987, fa dell'Etiopia una repubblica popolare e democratica, a partito unico (creato nel 1984). Nel 1988 viene firmato un accordo di pace tra l'Etiopia e la Somalia. Nei due anni successivi, la ritirata delle truppe cubane e il disimpegno progressivo dell'URSS indeboliscono il regime, rispetto alla crescita della guerra civile. Nel 1991 Menghistu è costretto a lasciare il potere.
Meles Zenawi, leader del Fronte democratico rivoluzionario del popolo etiope, viene eletto alla guida dello stato in via provvisoria. Due anni dopo l'Eritrea ottiene l'indipendenza. Una nuova costituzione, varata nel 1994, fa dell'Etiopia uno stato federale (nove regioni, formate su basi etniche). Nel 1995 il Fronte democratico rivoluzionario del popolo etiope vince le prime elezioni pluraliste. Zenawi abbandona la presidenza per diventare primo ministro. Nel giugno del 1998 scoppia il conflitto tra Etiopia ed Eritrea per il controllo delle terre comprese tra i fiumi Tacazzé e Mareb.
Abitanti-56.680.000
Superficie-1.097.900 km2
Densità-51,6 ab./km2
Capitale-Addis Abeba
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Birr
Lingua-Amarico, oromo, tigrino, sidama, somalo
Religione-Cristiana copto monofisita, musulmana sunnita e animista

etiòpico, agg. Dell'Etiopia.

etiòpide, agg., sf. e am. Relativo a un individuo appartenente alla sottorazza etiopica.

etisìa, sf. 1 Debolezza. ~ prostrazione. 2 Tubercolosi polmonare.

etmoidàle, agg. Dell'etmoide.

etmòide, sm. Osso del cranio incassato nell'incisura dell'osso frontale.

Ètna Vulcano attivo siciliano (3.323 m) chiamato anche Mongibello, a nord di Catania e tra il corso dei fiumi Alcantara e Simeto. È il più alto in Europa. È formato da circa 250 crateri minori. A 3.000 m sul livello del mare, vi si trova un altopiano da cui si erge la parte terminale del cono. Tra le varie eruzioni, si ricordano quella del 1669 (la colata lavica nelle vicinanze di Nicolosi creò il gruppo dei monti Rossi) che distrusse Catania e quella del 1928, altrettanto disastrosa. Nel 1983 venne effettuato il primo tentativo di deviazione artificiale della colata lavica ripetuto nel 1992 per evitare la distruzione di Zafferana Etnea. Su di esso vi è un osservatorio, a 2.942 m di altezza, raggiungibile da una strada e da una funivia e a 1.715 m un telescopio. Coltivazioni di frutteti e agrumeti fino a 1.400 m circa e vegetazione di tipo boschivo fino a 2.000 m circa.

etnèo, agg. e sm. agg. Dell'Etna.
sm. Chi abita sulle pendici dell'Etna.

etnìa, sf. 1 Razza. ~ ceppo. 2 Clan. ~ tribù.

etnicaménte, avv. Dal punto di vista etnico.

ètnico, agg. (pl. m.-ci) 1 Proprio di una razza o di un popolo. 2 Pagano, idolatra. ~ eretico.
 agg. ethnic.

etno- Primo elemento di parole composte.
 greco éthnos popolo.

etnocèntrico, agg. (pl. m.-ci) Ispirato all'etnocentrismo.

etnocentrìsmo, sm. Atteggiamento culturale, tipico del razzismo e della xenofobia, che considera il mondo occidentale superiore a qualunque altro; è caratteristico di società che considerano i propri modelli come gli unici validi, con il rifiuto di tutti gli altri modelli sociali, considerati inferiori.

etnografìa, sf. Descrizione delle manifestazioni sociali, familiari, culturali e morali dei popoli.

etnogràfico, agg. (pl. m.-ci) Che concerne l'etnografia.
 agg. ethnographic.

etnògrafo, sm. Studioso di etnografia.

etnolinguìstica, sf. Settore della linguistica che studia i rapporti tra linguaggio e cultura in senso antropologico ed etnologico.

etnologìa, sf. Termine coniato dal filosofo svizzero A. C. Chavannes nel XVIII sec., per indicare una scienza, (differente dall'antropologia, divenuta scienza biologica, mentre essa è affine alla storia) che studia i fenomeni alla base della comprensione dei fattori evoluzionistici, religiosi, storici ecc. appartenenti a una data razza e cultura.

etnològico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'etnologia.
 agg. ethnological.

etnòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di etnologia.
 sm. ethnologist.

etnomusicàle, agg. Relativo alla musica popolare.

etnomusicologìa, sf. Lo studio di qualunque musica in relazione al contesto socioculturale.

Etòlia Occidentàle Regione della Grecia, aggregata al nomo Etòlia-Acarnania (231.000 ab.). Capoluogo Missolungi.

Etòlia Orientàle Regione della Grecia, aggregata al nomo della Focide.

etòlico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo all'Etolia, agli etoli.
sm. Dialetto del greco antico parlato in Etolia.

etologìa, sf. Scienza che si occupa dello studio del comportamento animale, uomo compreso, al fine di interpretarne i caratteri tipici di una specie. Si basa sull'osservazione in laboratorio e riguarda le differenze tra i comportamenti istintivi e appresi, sulla difesa territoriale ecc. Tra i maggiori esponenti, N. Tinbergen, K. Lorenz, O. Von Frisch.

etològico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'etologia.

etòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di etologia.

ètra, sm. Aria, etere. ~ cielo.

Étroubles Comune in provincia di Aosta (429 ab., CAP 11014, TEL. 0165).

Etrùria Antica regione, situata tra l'Arno, il Tevere e il mar Tirreno, coincidente con le attuali Toscana e Lazio settentrionale, abitata dal popolo etrusco. Augusto ne fece la settima regione d'Italia. È attraversata da due strade di notevole importanza: la Cassia (interna alla regione) e l'Aurelia (presso la costa). Nel IV sec. venne distinta nella Tuscia annonaria e nella Tuscia suburbicaria che rispettivamente si trovavano a nord e a sud del fiume Arno.
Regno di Etruria
Entità statale creata in Toscana da Napoleone I il 21 marzo 1801, assegnata poi a Ludovico I di Borbone, duca di Parma. A seguito del trattato di Fontainebleau (1807), venne unita all'impero francese, per essere poi, nel 1809, trasformato in granducato di Toscana, affidato da Napoleone alla sorella Elisa Bonaparte Baciocchi.

etrùschi Popolo di origine non definita, abitante dell'antica Toscana e successivamente diffusosi in Lazio e pianura padana. Anticamente detti Tirreni, sarebbero provenuti dalla Lidia, secondo Erodoto, e dalle popolazioni dell'Europa settentrionale secondo Livio. Dionisi di Alicarnasso li considera invece autoctoni. Assorbirono rapidamente molti elementi di altre civiltà mediterranee. La loro struttura sociale era suddivisa in lucumonie, riunite in confederazioni di dodici città, ognuna sovrana sul proprio territorio. A fianco della figura del re (lucumone), comparve in seguito il consiglio degli anziani e si passò quindi a un potere di tipo oligarchico. Innovarono la navigazione, intensificarono il commercio, bonificarono la Maremma. Fondarono Felsina (Bologna) e altre città dell'attuale Emilia Romagna. Conquistarono il Lazio e la Campania, dove si scontrarono con i sabini. La fase etrusca della storia di Roma è riflessa nella dinastia dei Tarquini. Sul mare dovettero competere con i greci da un lato e Cartagine dall'altro. Il loro declino iniziò con le aggressioni dei sanniti e dei galli e si concluse con l'annessione a Roma: furono completamente assimilati e questo ne determinò la scomparsa.
Arte
Si riconoscono vari apporti, da quelli greci a quelli orientali, che si fusero con quelli già presenti in Italia: diffusero l'arco e la volta. Notevoli le ceramiche dipinte. Ma la massima espressione fu raggiunta con le dimore funebri, ricche di suppellettili, pitture murali, gioielli, sarcofagi lavorati. I templi erano arricchiti da statue. L'arte funeraria testimonia ampiamente la credenza in una vita ultraterrena. Da segnalare le opere in bronzo, come la Chimera di Arezzo e la Lupa capitolina. La loro scrittura si basa su un alfabeto di origine greca che è stato facilmente tradotto, mentre rimane oscura, a causa della mancanza di testi, la loro lingua, di origine non indoeuropea. La religione concepiva uno strettissimo legame tra sfera umana e divina: la volontà degli dei era scrutata tramite l'interpretazione delle viscere degli animali sacrificati e dei fenomeni naturali (fulmini). Praticavano anche il sacrificio umano.

etrùsco, agg. e sm. (pl. m.-chi) agg. 1 Dell'Etruria. 2 Toscano.
sm. 1 Abitante dell'antica Etruria. 2 La lingua parlata dagli etruschi.
 agg. e sm. Etrurian, Etruscan.

etruscologìa, sf. Studio della civiltà, dell'arte e della lingua etrusca.

etruscòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di etruscologia.

ettaèdrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'ettaedro.

ettaèdro, sm. Corpo solido a sette facce.

ettagonàle, agg. Che è un ettagono, che ha forma di ettagono.

ettàgono, sm. Poligono di sette lati e sette angoli.

èttaro, sm. Unità di misura di superficie agraria equivalente a cento are.
 sm. hectare.

ètte, sm. Minuscola quantità.

Ettinger, Max (Leopoli 1874-Basilea 1951) Compositore tedesco. Di famiglia rabbinica, ha ripreso nelle sue opere musicali i temi della cultura e della religione ebraiche. Tra i suoi lavori, 6 opere teatrali e varie composizioni sinfoniche e da camera.

Ettlinger, Max (Francoforte sul Meno 1877-Monaco 1929) Filosofo tedesco. Si è occupato di vari problemi filosofici e pedagogici. Tra le opere Philosophische Fragen der Gegenwart (Problemi filosofici attuali, 1925) e Wesen und Wert der Erziehungswissenschaft (Essenza e valore della scienza dell'educazione, 1929).

ètto, sm. Ettogrammo.

etto- Nel sistema metrico, prefisso di varie unità di misura decimale che moltiplica il valore dell'unità per 100 e viene indicato dal simbolo h.

ettogràmmo, sm. Misura di peso e di massa pari a cento grammi.
 sm. hectogram(me).

ettòlitro, sm. Misura di capacità pari a cento litri.

ettòmetro, sm. Misura lineare pari a cento metri.

Èttore Personaggio omerico, eroe troiano figlio di Priamo e di Ecuba. Fu protagonista della resistenza di Troia contro i greci e venne ucciso da Achille. Dal matrimonio con Andromaca nacque Astianatte.

Ettore Fieramosca Romanzo di M. d'Azeglio (1833).
Ettore Fieramosca
Film storico, italiano (1938). Regia di Alessandro Blasetti. Interpreti: Gino Cervi, Elisa Cegani, Mario Ferrari. Titolo originale: La disfida di Barletta

ettowatt, sm. Unità di misura di potenza elettrica pari a cento watt.

Eu Simbolo chimico dell'europio.
EU
Sigla di Europa.

Eubacteriàles Ordine di Batteri che comprende numerose specie di forme diverse.

Eubèa Isola della Grecia (163.000 ab.) del mare Egeo. Territorio montuoso. Coltivazione di olivi, viti e cereali. Fu sottomessa nel VI sec. a. C. agli Ateniesi. Abitata da comunità ioniche fu poi macedone nel 338 a. C. dopo la battaglia di Cheronea. Venne conquistata da Bonifacio di Monferrato nel 1205; nel 1470 dai turchi e nel 1830 venne inglobata nel regno di Grecia. Città principale è Calcide.
Eubea
Golfo della Grecia tra l'isola omonima e la costa orientale del paese.

eubòico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'Eubea, dell'Eubea.

eucalìpto, sm. Angiosperma (Eucalyptus globulus) della famiglia delle Mirtacee e dell'ordine delle Mirtali. Originario dell'Australia, può raggiungere altezze notevoli. È caratterizzato da un gradevole profumo balsamico. Dalle foglie di alcune specie si ricava un olio ed estratti utilizzati in farmacia.
 sm. eucalyptus.

eucarestìa, o eucaristìa, sf. 1 Sacramento della comunione. 2 L'ostia consacrata.
 Eucharist.
Testimonianza della passione e morte del Signore. Le confessioni protestanti sostengono che tale presenza è simbolica, mentre per la teologia cattolica il corpo di Gesù è sostanzialmente nel pane e nel vino consacrati che vengono consumati dai credenti praticanti durante la funzione della santa messa, come prescritto da Gesù durante l'ultima cena ("fate questo in memoria di me"). Questa celebrazione si svolge in due parti: la prima è chiamata "liturgia della parola", derivata da un rito ebraico e consistente nella lettura delle Sacre Scitture, nella spiegazione di esse con la predica e nella recitazione di varie preghiere; la seconda parte chiamata "liturgia eucaristica" prevede l'offerta del pane e del vino, la preghiera eucaristica di consacrazione (chiamata anche anafora, termine greco che significa "offerta") di essi (e di rievocazione dell'ultima cena), la distribuzione ai fedeli del pane e del vino eucaristici e la benedizione finale.

eucàridi Superordine di Crostacei Malacostraci contraddistinti dalla presenza di occhi peduncolati mobili e di un carapace fuso con tutti o quasi tutti i segmenti del torace.

eucariòte, agg. e sm. Di organismo composto da una o più cellule con nucleo ben distinto che si riproduce per mitosi. <> procariote.

eucaristìa, sf. Uno dei sette sacramenti della Chiesa cristiana, la cui istituzione coincise con l'ultima cena di Gesù. Nell'offerta sacramentale del pane e del vino consacrati durante la messa sono presenti il sangue e il corpo di Cristo, sacrificati per l'espiazione dei peccati. Le Chiese protestanti negano la presenza sostanziale del Cristo e credono in una presenza simbolica.

eucarìstico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce all'eucaristia.

Eucken, Rudolph Christoph (Aurich 1846-Jena 1926) Filosofo tedesco. Tra le opere Il contenuto di verità della religione (1901).

Euclìde Insigne matematico greco (III sec. a. C.); sua la scuola ateniese a cui per molti secoli, nel mondo occidentale, si sono riferite la geometria e la matematica. La sua opera Gli elementi (a cui probabilmente hanno collaborato altre persone – qualcuno è arrivato ad ipotizzare che in realtà "Euclide" fosse solo lo pseudonimo di un gruppo di studiosi) è stata la base della geometria fino all'epoca moderna. Essa propone in quindici libri una organizzazione sistematica delle principali conoscenze matematiche del mondo mediterraneo dell'epoca, usando definizioni, postulati ed assiomi, sviluppando le indicazioni più generali proposte da Aritotele. I libri degli Elementi, per quanto riguarda la geometria, introdotti i concetti di punto, retta, angolo, procedono alla dimostrazione dei teoremi della geometria piana, all'elaborazione del concetto di similitudine delle figure geometriche e di proporzionalità, alla esposizione della teoria dei numeri incommensurabili e dei numeri irrazionali; affrontano poi la geometria dello spazio, lo studio della propagazione della luce e i fenomeni della sfera celeste. Furono tradotti in latino e in arabo conoscendo rapida diffusione. L'influenza e il seguito che quest'opera ebbe nei secoli successivi non ha paragoni. Nel XIX secolo sono stati messi in luce i difetti che, dal nuovo punto di vista della matematica come "scienza autonoma", avevano gli Elementi (ad es. dimostrazioni di geometria basate su argomentazioni spaziali giustificate solo dall'intuizione, che per altro sono poi risultate essere inadeguate anche dal punto di vista dei nuovi sviluppi della fisica). Ancora oggi la geometria elementare spesso a scuola, nel bene e nel male, viene presentata in modo simile a come era stata sviluppata negli Elementi di Euclide.
Postulato di Euclide
Assioma basilare della geometria euclidea che dice che, dati una retta e un punto non appartenente alla retta, esiste una e una sola retta passante per il punto dato e parallela alla prima retta.
Teoremi di Euclide
Teoremi di geometria elementare enunciati dal matematico greco Euclide relativi al triangolo rettangolo. Il primo teorema afferma che il quadrato costruito su un cateto equivale al rettangolo formato dall'ipotenusa e dalla proiezione normale del cateto sull'ipotenusa. Il secondo teorema afferma che il quadrato costruito sull'altezza relativa all'ipotenusa equivale al rettangolo formato dalle proiezioni normali dei due cateti sull'ipotenusa.

Euclìde di Mègara (450 ca.-380 ca. a. C.) Filosofo greco fondatore della scuola di Megara. Si dedicò quasi esclusivamente alla logica. Alla sua scuola si deve l'analisi dei paradossi logici e le tecniche argomentative che furono poi estese ad altri assunti filosofici.

euclidèo, agg. Relativo al matematico greco Euclide. distanza euclidea

eucologìa, sf. Lo studio della preghiera sotto i suoi vari aspetti (liturgico, dogmatico, mistico ecc.).

eudemonìa, sf. La felicità concepita come fine ultimo assegnato all'azione degli uomini.

eudemònico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'eudemonia.

eudemonìsmo, sm. Dottrina che riconosce come legittima l'aspirazione dell'uomo alla felicità.

eudiòmetro, sm. Apparecchio usato nell'analisi dei gas.

eudìsti Denominazione comune dei religiosi appartenenti alla congregazione di Gesù e Maria che fu fondata nel 1643 da Giovanni Eudes per le missioni parrocchiali e la formazione dei seminaristi.

Eudòssia Nome di imperatrici.
Eudossia o Eudocia
(Atene-Gerusalemme 460) Figlia del filosofo Leonzio, imperatrice d'occidente. Sposò Teodosio (421) e fu convertita al cristianesimo dall'imperatrice Pulcheria. La sua influenza nel mondo intellettuale e culturarle della Costantinopoli di allora fu così forte, che nel 423 ottenne il titolo di augusta. Per prima auspicò una riforma dell'università nel 425.
Eudossia Licinia
(422 ca-dopo il 462) Figlia di Teodosio II, fu imperatrice romana. Nel 437 sposò Valentiniano III e in seguito sposò l'assassino del marito, Massimo (455). Nel 455 venne rapita dal vandalo Genserico e condotta in Africa, ma fu liberata nel 462. La chiesa di San Pietro in Vincoli a Roma fu costruita per suo volere.

Eudòsso di Cnìdo Geometra e astronomo greco (408-355 a. C.). Fu il creatore del metodo di esaustione. elaborò la teoria delle sfere omocentriche, per spiegare il moto del sole e dei pianeti, e quella delle proposizioni, poi ripresa da Euclide negli Elementi. Su tale modello si fondò Aristotele per la sua concezione universale.

Eufausiàcei Ordine di Crostacei Malacostraci pelagici o abissali, muniti in genere di organi luminosi e grandi occhi.

eufemìa, sf. 1 Nella religione degli antichi greci era il silenzio rituale. 2 Eufemismo.

Eufèmia (?-303 ca.) Santa. Vergine di Calcedonia che morì martire. Sulla sua tomba è stata eretta una chiesa nella quale si è tenuto il quarto concilio ecumenico, nel 451.

eufèmico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'eufemismo.

eufemìsmo, sm. 1 Figura retorica per cui si attenua l'asprezza di certi concetti, mitigando le espressioni. passare a miglior vita, significa morire. 2 La parola o la locuzione eufemistica. ~ circonlocuzione, perifrasi.
 lat. euphemismus, dal greco euphemismòs, deriv. da euphemizein dire parole di augurio.

eufemìstico, agg. (pl. m.-ci) Usato per o come eufemismo.
 agg. euphemistic.

Eufìte Suddivisione del regno vegetale comprendente organismi di complessità crescente: alghe (Clorofite o Alghe verdi) muschi e felci, conifere (Gimnosperme) e piante monocotiledoni e dicotiledoni (Angiosperme). Le classi di appartenenza sono: Clorofite, Briofite, Pterofite, Gimnosperme e Angiosperme.

eufonìa, sf. Impressione acustica gradevole. <> cacofonia.

eufònico, agg. (pl. m.-ci) Proprio dell'eufonia; che produce eufonia. <> cacofonico.

eufòrbia, sf. Angiosperma (Euphorbia) della famiglia delle Euforbiacee e dell'ordine delle Tricocche. Ne esistono diverse specie tra le quali la stella di Natale (Euphorbia pulcherrima).

Euforbiàli Ordine della famiglia delle Euforbiacee che fu introdotto da Hutchinson. Per Wettstein, invece, le euforbiacee sono comprese nelle tricocche.

eufòrbio, sm. Gommoresina che si ottiene dalla corteccia dell'Euphorbia resinifera. È un vescicatorio che irrita notevolmente le mucose.

euforìa, sf. Entusiasmo, gaudio, carica. ~ eccitazione. <> depressione.

euforicaménte, avv. In modo euforico.

eufòrico, agg. (pl. m.-ci) Pieno di euforia.
 agg. euphoric.

euforizzànte, agg. e sm. Si dice di preparato che provoca uno stato euforico. ~ eccitante.

eufòtide, sm. Varietà di gabbro a grana grossa, composto principalmente da plagioclasio e pirossene di tipo diallagio.

eufràsia, sf. Genere di piante erbacee semiparassite della famiglia delle Scrofulariacee. Tra le numerose specie vi è l'Euphrasia officinalis, utilizzata per le sue proprietà oftalmiche.

Eufràte Fiume dell'Asia occidentale, in turco Firat; origina sugli altipiani dell'Armenia dalla confluenza di due rami che si uniscono a Alâzig e si getta nel golfo Persico, dopo 2.760 km nei quali genera diverse diramazioni. Il suo bacino è stimato in circa 765.000 km2. Il suo principale affluente è il Khabur, che vi confluisce poco prima di entrare in Iraq. Dà origine assieme al Tigri allo Shatt al-Arab. Le opere di ingegneria civile (dighe e sbarramenti in Siria e in Iraq) sfruttano la notevole portata delle acque, aricchita dalle piogge copiose invernali e dalle nevi. Già in passato l'uomo aveva cercato di modificarne il corso, forse a partire dal III sec. a. C. Per la sua importanza strategica, l'Eufrate fu la culla di molte civiltà, da quella sumera a quella babilonese, con la conseguente nascita sulle sue sponde di città famose e leggendarie, come Sumer, Accad, Ur, Uruk, Kish e Babilonia. Innumerevoli popoli lo attraversarono (ittiti, cassiti e assiri). Sotto Nabucodonosor, nel VI sec. a. C., il fiume Eufrate fu il punto nevralgico dell'impero; il suo lungo e tortuoso corso, suddiviso in molti bracci e acquitrini paludosi, fu in passato una barriera di divisione tra i popoli e un deterrentre a molte invasioni: fu il confine tra le satrapie degli Alchemenidi, impedì il contatto tra i parti e le civiltà elleniche, funse da confine tra impero romano e bizantino.

Eufrònio (VI-V sec. a. C.) Ceramista greco. Tra le opere Cratere con Morte di Sarpedonte (New York, Metropolitan Museum of Art) e Cratere con Lotta tra Ercole e Anteo (515, Parigi, Louvre).

Eufròsine Personaggio mitologico, una delle tre Grazie.

eufuìsmo, sm. Stile che durante il periodo elisabettiano rappresentò la risposta inglese alla generale tendenza del mondo occidentale alla preziosità e al manierismo.

Eugànei, còlli Gruppo collinare del Veneto, di origine vulcanica. Vetta più elevata il monte Venda (603 m). Situato nel territorio della provincia di Padova, è formato prevalentemente da rocce magmatiche. La zona circostante, ricca di sorgenti termali, ospita i famosi centri turistici e termali di Abano Terme, Battaglia Terme ecc.

eugàneo, agg. e sm. agg. Che si riferisce a un'antica popolazione che abitava l'odierno Veneto.
agg. e sm. Che, chi apparteneva alla popolazione euganea.

eugenètica, sf. Branca della medicina che si propone il miglioramento genetico della specie umana.

eugenètico, agg. (pl. m.-ci) Che concerne l'eugenetica.

Eugenia Grandet Film drammatico, italiano (1946). Regia di Mario Soldati. Interpreti: Alida Valli, Gualtiero Tumiati, Giorgio De Lullo.

Eugenia María de Montijo de Guzm´n (Granada 1826-Madrid 1920) Nobildonna spagnola. Nel 1853 sposò Napoleone III divenendo imperatrice dei francesi.

eugènica, o eugenètica, sf. Disciplina della biologia che studia il possibile miglioramento della specie umana intervenendo sul patrimonio genetico ereditario allo scopo di eliminare caratteri negativi o favorire quelli positivi.

eugènico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'eugenetica.

Eugénie Grandet Romanzo di H. de Balzac (1833). L'opera fa parte della serie di romanzi intitolata La commedia umana, nella quale Balzac si proponeva di descrivere la società del suo tempo. Ambientata a Saumur, l'opera narra la storia di Eugénie Grandet, ricca ereditiera di un padre che l'ama ma è dominato dall'avarizia. Innamoratasi del cugino Charles, ella gli dona tutti i suoi risparmi per permettergli di intraprendere un'attività. Quando, cinque anni dopo, i suoi genitori muoiono, lei si ritrova ricca, ma il cugino si è arricchito anche lui e sposa un'altra donna. Eugénie finirà col dedicare tutti i suoi beni alle opere di beneficenza. Il romanzo, insieme a Papà Goriot che lo precede in ordine di tempo, è uno dei più noti della serie. Esso mostra le conseguenze ultime dell'avarizia: diventata ossessione, determina la distruzione della vita di Eugénie.

Eugènio Nome di papi.
Eugenio I
(?-Roma 657) Santo e papa dal 645 al 657.
Eugenio II
(?-Roma 827) Papa dall'824 all'827. Non si oppose alla partecipazione laica all'elezione papale.
Eugenio III
(?-Tivoli 1153) Bernardo Paganelli, papa dal 1145, anno in cui bandì la seconda crociata.
Eugenio IV
(Venezia 1383-Roma 1447) Gabriele Condulmer, papa dal 1431. Gli fu contrapposto l'antipapa Felice V. Nel 1439 proclamò la riunione con la chiesa orientale con il concilio di Firenze, che però non ebbe seguito.

Eugenio Onegin > "Evgenij Onegin"

Eugènio, Flàvio (?-presso il fiume Frigido 394) Usurpatore dell'impero romano d'occidente (392-394), alla morte di Valentiniano II fu proclamato imperatore, ma non venne riconosciuto da Teodosio, che lo combatté e lo sconfisse.

eugenòlo, sm. Composto del fenolo contenuto nell'essenza di alloro e di pimento della Giamaica e che costituisce il componente principale dell'essenza del chiodo di garofano.

Euglenofìte Divisione di Alghe Flagellate che racchiude la sola classe delle Euglenocifee e il solo ordine degli Euglenali. Sono caratterizzate dalla presenza di un canale, corto e stretto, che mette in comunicazione l'esterno con un vacuolo più grande, circondato da vacuoli minori.

Eugregarìne Uno dei due sottordini delle Gregarine, comprendente la maggior parte dei Protozoi Sporozoi parassiti di invertebrati.

eugubìne (tavole) Denominazione di sette tavole bronzee, scoperte nel 1444 presso il Teatro romano di Gubbio, contenenti iscrizioni in lingua umbra scritte parte in alfabeto latino e parte in un particolare alfabeto, attenuto per adattamento dell'alfabeto etrusco.

eugubìno, agg. e sm. agg. Di Gubbio.
sm. 1 Abitante, nativo di Gubbio. 2 Dialetto parlato nella città di Gubbio.

Euijeongbu Città (213.000 ab.) della Corea del Sud, nella provincia di Gyeonggi.

Eulamellibrànchi Ordine di Molluschi Lamellibranchi che presentano una conchiglia priva, del tutto o quasi, di dentelli e branchie lamellari doppie, unite da ponti vascolari trasversali.

Euler, Ulf von (Stoccolma 1905-1983) Fisiologo svedese. Scoprì le prostaglandine e la noradrenalina e insieme a B. Katz e J. Axelrod, fu insignito del premio Nobel nel 1970.

Euler-Chelpin, Hans Karl von (Augsburg 1873-Stoccolma 1964) Chimico e biochimico svedese. Di origine tedesca, scoprì la vitamina A e nel 1929 fu insignito del premio Nobel insieme a A. Harden.

Eulèro Matematico svizzero (Basilea 1707-San Pietroburgo 1783) si occupò di rappresentazioni di curve, trasformazioni di coordinate, funzioni circolari ecc.
Formula di Eulero
Esprime la funzione esponenziale eix con esponente immaginario puro, con le funzioni seno e coseno eðixð = cosx + i senx.

eulogìa, sf. Nella liturgia, il pane benedetto. All'origine le eulogie erano pani che i fedeli offrivano all'inizio della messa.
 greco eulogía benedizione.

Èumene Nome di sovrani.
Eumene I
(?-241 a. C.) Signore di Pergamo dal 263 al 241 a. C. Dopo essersi reso indipendente dalla Siria, nel 262 ca. sconfisse Antioco I a Sardi, ampliando così i propri territori. Fondò il regno di Pergamo.
Eumene II
(?-159 a. C.) Re di Pergamo dal 197 al 159 a. C. Figlio di Attalo II, ne continuò la politica filoromana combattendo contro Nabide di Sparta, Perseo di Macedonia e Antioco III di Siria.

Èumene di Càrdia (360 ca.-316 a. C.) Politico greco. Fu segretario di Filippo II di Macedonia e in seguito di Alessandro, del quale tenne il diario. Fu al comando delle forze d'Asia contro i diadochi. Venne sconfitto e ucciso da Antigono Monoftalmo.

eumenes, sm. invar. Genere di Insetti Imenotteri aculeati, tipici delle zone calde, appartenenti alla famiglia degli Eumenidi, costituito da vespe solitarie dall'addome piriforme con peziolo.

Eumenidi 1 Famiglia di Insetti Imenotteri aculeati che include l'Eumenes. 2 Nella mitologia, nome dato alle Erinni.
Eumenidi
Tragedia di Eschilo contenuta in Oresteia (458 a. C.).

Eumetazòi Divisione del sottoregno dei Metazoi al quale appartengono tutti i tipi pluricellulati tranne i Mesozoi, i Placozoi e i Poriferi.

eumetopias, sm. invar. Genere di Mammiferi Carnivori a cui appartengono otarie delle regioni boreali dell'Oceano Pacifico.

Eumicèti Suddivisione del regno vegetale, classe delle Protofite, comprendente funghi, lieviti e muffe. Sono eterotrofi, non avendo clorofilla, e si nutrono sia di sostanze organiche viventi (parassiti) che in decomposizione (saprofiti). Si riproducono tramite spore. Si distingue un tallo o micelio, fitto intreccio di ife, e un corpo fruttifero comunemente detto fungo.

eunuchìsmo, sm. Grave eunucoidismo conseguente all'asportazione delle gonadi effettuata prima della pubertà.

Eunuchus Commedia di A. P. Terenzio (161 a. C.).

eunùco, agg. e sm. (pl. m.-chi) agg. Evirato. ~ castrato.
sm. 1 Uomo privo delle facoltà virili. 2 Nei paesi orientali, guardiano evirato degli harem. 3 Uomo fiacco, privo di energia.

eupàtride, sm. Presso gli antichi Greci era che discendeva da famiglia nobile.

eupepsìa, sf. Normale svolgimento della digestione. <> dispepsia.

eupèptico, agg. e sm. (pl. m.-ci) Di medicamento che facilita la digestione.

Euphues o l'anatomia dell'ingegno Romanzo di J. Lyly (1578).

Èupili Lago della Brianza, ora asciutto, conosciuto anche come lago di Pusiano.

Eupìlio Comune in provincia di Como (2.186 ab., CAP 22030, TEL. 031).

euplectes, sm. invar. Genere di Uccelli Passeriformi della famiglia dei Ploceidi, originari dell'Africa equatoriale, che presentano un marcato dimorfismo sessuale.

eupleres, sm. invar. Genere di Mammiferi Carnivori del Madagascar, appartenenti alla famiglia dei Viverridi, con muso a punta e denti piccoli e deboli, insufficienti per la nutrizione carnivora.

euproctus, sm. invar. Genere di Anfibi Urodeli della famiglia dei Salamandridi comprendente tre famiglie.

EUR Sigla di Esposizione Universale di Roma.

euràntropo, sm. Il più antico protoantropo europeo.

Euràsia Insieme geografico di Europa e Asia.

eurasiàno, agg. e sm. Di individuo che presenta caratteri morfologici derivanti da genitori europei e asiatici.

eurasiàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'Eurasia, denominazione geografia comprensiva di Europa e Asia.
 agg. Eurasian.

Euratom Sigla convenzionale che indica la Comunità europea dell'energia atomica. Essa ha sede a Bruxelles ed è stata costituita, con il trattato di Roma, il 1° gennaio 1957, sottoscritto da tutti gli Stati della Comunità Europea.

Eure Dipartimento (514.000 ab.) della Francia, nell'Alta Normandia. Capoluogo Èvreux.
Eure
Fiume (225 km) della Francia, che nasce dall'altopiano di Perche e confluisce nella Senna.

Eure-et-Loir Dipartimento (396.000 ab.) della Francia, tra Normandia e Orleanese. Il territorio, prevalentemente pianeggiante, è fertile e intensamente coltivato. L'agricoltura produce cereali, barbabietole e foraggi. Nei tratti boschivi è sviluppato l'allevamento bovino. Industrie tessili, alimentari, meccaniche, chimiche e della carta. Città principali Châteaudun, Dreux e Nogent.

èureka, inter. Esclamazione di gioia, di soddisfazione per aver trovato la soluzione di un problema difficile.

Eureka Città della California settentrionale, sulle pendici dei monti Klamath.

euri-, o euro- Primo elemento di parole composte.
 greco eurýs ampio, largo.

Euriàle Ordine di Echinodermi Ofiuroidi marini in grado di piegarsi fino a coprire il disco nella parte boccale e con braccia più volte ramificate.

euriàlino, agg. 1 Che è indifferente a variazioni di salinità. 2 Di specie che può vivere sia in mare sia in acqua dolce.

Euriante Opera in tre atti di C. M. von Weber, libretto di H. von Chezy (Vienna, 1823).

Eurìco (420 ca.-Arles 484) Re dei visigoti dal 466. Occupò gran parte della penisola iberica e la Gallia meridionale. Fu il primo a emanare un codice di leggi per i visigoti.

euricòrico, agg. (pl. m.-ci) Riferito a una specie vegetale avente un areale di distribuzione molto esteso.

Euridìce Personaggio mitologico, moglie di Orfeo. Morì uccisa da una serpe mentre cercava di fuggire da Aristeo che la insidiava.

Eurimedónte Denominazione data anticamente all'odierno Köprü, un piccolo fiume costiero della Panfilia, in Asia Minore, in prossimità della cui foce nel 488 a.C. Cimone portò i persiani alla vittoria decisiva sui persiani.

Eurìpide (Salamina 480-Pella 406 a. C.) Grande poeta tragico greco. Interprete delle passioni della sua epoca. La tradizione lo vuole allievo dei sofisti. Il suo interesse per le nuove correnti culturali va inteso come un segno di attenzione ai problemi dei suoi contemporanei. Euripide non fu amato dai suoi concittadini. Dalla sua prima trilogia del 455 a. C. dovette attendere fino al 441 per ottenere la vittoria negli agoni drammatici. In totale vinse soltanto quattro volte, contro le tredici di Eschilo e le ventiquattro di Sofocle. Dopo il 408 si recò alla corte di Archelao, re di Macedonia, al quale dedicò una tragedia. Morì tra il 407 e il 406. Il vecchio Sofocle manifestò pubblicamente il suo lutto nel corso di una rappresentazione teatrale, ma il suo fu un riconoscimento isolato. Il piccolo numero di successi dimostra la diffidenza che gli ateniesi provavano nei riguardi di atteggiamenti critici verso i loro comportamenti che Euripide dissemina nelle sue tragedie. In effetti, a differenza dei suoi predecessori nel teatro, Euripide non prese parte alla vita pubblica della città. La sua popolarità crebbe dopo la morte e la sua opera, grazie alla profondità psicologica e all'attenzione ai problemi sociali avrebbe goduto di maggiore fortuna di quelle di Eschilo e di Sofocle. Produsse novantadue opere, di cui restano diciassette tragedie e un dramma. Tra le sue opere,si citanole tragedie pervenute sino a noi Alcesti (438), Andromaca, Ecuba, Elena (412), Eraclidi, Eracle, Ione, Supplici, Ifigenia in Tauride, Ifigenia in Aulide (406), Baccanti (406), Medea (431), Ippolito (428), Oreste (408), Le Troiane (415), Elettra, Le Fenicie, Il Ciclope (dramma satiresco). Di un altro gruppo di tragedie si conoscono ampie parti e numerosissimi frammenti attraverso fonti indirette. Euripide si è prefisso sempre di offrire uno svolgimento psicologicamente motivato dei fatti. Come conseguenza, gli eroi vengono umanizzati e la divinità spesso criticata. La struttura della tragedia si adatta al nuovo contenuto. Il prologo espone i precedenti dell'azione e presenta i personaggi dell'opera; l'epilogo con l'intervento del deus ex machina scioglie le situazioni più intricate; il coro perde la caratteristica drammatica per diventare elemento lirico isolato. La lingua di Euripide è vicina alla lingua parlata.

euripìga, sm. (pl.-i) Genere di Uccelli Ralliformi della famiglia degli Euripigidi.

Euripo Canale della Grecia tra l'isola di Eubea e la costa del continente.

Euristèo Personaggio mitologico, re di Micene e Tirinto. Costrinse il cugino Eracle alle dodici fatiche.

eurìstica, sf. Complesso dei metodi e delle attività della ricerca scientifica in quanto rivolta a individuare nuovi dati e scoprire nuove verità.

eurìstico, agg. (pl. m.-ci) Concernente l'euristica.

euritèrmo, agg. Di organismo poco sensibile alle variazioni termiche. <> stenotermo.

euritmìa, sf. 1 Armoniosa disposizione delle varie parti che compongono un'opera d'arte. 2 Regolarità del battito del polso.

eurìtmico, agg. (pl. m.-ci) Che presenta euritmia.

 

èuro, sm. (pl. euro, secondo quanto espresso dal trattato di Maastricht, meno corretto euri). Moneta unica per gli undici paesi europei: Italia, Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna. La moneta è la valuta degli undici paesi dal 1° gennaio 1999, anche se le banconote circoleranno dal 2002. Fino al 31 dicembre 2001 ci sarà un regime di doppia circolazione valutaria: i titoli di stato saranno in euro, si potrà aprire un conto in euro o nella valuta nazionale e le carte di credito dovrebbero avere doppia contabilità. Il tasso di conversione fra le valute nazionali e l'euro è stato fissato il 31 dicembre 1998, quando l'euro ha sostituito il vecchio ecu. Un euro vale 1936,27 lire italiane, 1,98583 marchi tedeschi, 6,55957 franchi francesi, 40,3399 franchi belgi, 5, 94573 marchi finlandesi, 2,20371 fiorini olandesi, 166, 386 peseta spagnole, 200,482 escudi portoghesi, 0,78756 lire irlandesi, 13,7603 scellini austriaci. Dal 1° luglio 2002 le banconote nazionali non avranno più corso legale. Fra le curiosità da ricordare che le nuove monete non conterranno nichel che provoca allergie (soprattutto nelle donne) e che l'Istituto monetario europeo, per consentire anche ai non vedenti (circa 7 milioni di persone sui 370 milioni di abitanti dell'Unione europea) di utilizzare le nuove banconote, ha esaltato le differenze di dimensione, colore e filigrana con cifre molto grandi e in grassetto su entrambi i lati.

eurobbligazióne, sf. Obbligazione quotata nei maggiori mercati europei. Offerta a risparmiatori di paesi con valuta differente da quella di emissione. Tramite consorzi bancari internazionali, consente di raccogliere fondi su un mercato molto più ampio. È emessa da grandi imprese private, enti pubblici ecc. in varie valute nazionali.

eurocèntrico, agg. (pl. m.-ci) Che considera l'Europa come centro politico, culturale ed economico del mondo.

eurocentrìsmo, sm. Accentuazione dell'importanza dell'Europa nell'ambito della cultura, della politica, dell'economia e della storia.

eurochèque, sm. invar. Assegno a circolazione internazionale.

eurocity, agg. e sm. invar. Si dice di treno rapido internazionale che collega due città europee.

EUROCONTROL Sigla di Controllo Europeo del traffico aereo.

eurodeputàto, sm. Deputato del parlamento europeo.

eurodollàro, sm. Dollari degli Stati Uniti depositati presso banche operanti in Europa.
 sm. eurodollar.

euromercàto, sm. Mercato finanziario dei prestiti espressi in una moneta diversa da quella dei paesi in cui vengono collocati.

euromìssile, sm. Nell'uso giornalistico, missile a testata nucleare installato nei paesi europei dell'alleanza atlantica.

Euròpa Continente al centro dell'emisfero continentale; assieme ad Africa e Asia costituisce il mondo antico. I suoi confini sono costituiti da mare: mar Glaciale Artico, l'oceano Atlantico e il mar Mediterraneo; a est va dal mare d'Azov, lungo il solco lasciato dai fiumi Manyc e il Kura, lungo il fiume Ural fino al mare di Kara. È la quattordicesima parte delle terre emerse.
Morfologia
Il rilievo è prevalentemente costituito da due sistemi; il primo a nord è quello costituito dai massicci dell'Irlanda e della Scozia e dal massiccio scandinavo, mentre il secondo va da ovest a est fino all'Ucraina. Le pianure sono costituite da pianure di sprofondamento (Alsazia) o da pianure originate da bacini di sedimentazione. A sud le catene montuose hanno altitudini maggiori (Pirenei, Alpi, Appennini, Carpazi e Balcani). L'Europa è bagnata dall'Oceano Atlantico, dal Mar Glaciale Artico e dal Mediterraneo, ognuno dei quali s'insinua nel continente, facendolo diventare quello con il maggior rapporto fra lo sviluppo costiero e la superficie. Ne consegue la presenza di numerose e importanti penisole (quella scandinava è la maggiore), nonché di grandi isole (da sole le isole rappresentano un 8% della superficie totale) come quella britannica, l'Islanda, la Sicilia, la Sardegna, la Corsica e Creta.
Idrografia
I fiumi non sono particolarmente lunghi, ma sono molto numerosi e con bacini molto ricchi; i più importanti sono il Volga (3.690 km), il Danubio (2.860 km), il Reno (1.326 km), il Don, la Neva, l'Ural, la Dvina, il Dnepr, il Dnestr, la Senna, il Tamigi, il Po, che con i loro bacini fanno dell'Europa un continente ricco di acque, anche se scarsamente navigabile, specialmente al sud. I laghi occupano una superficie di 135.000 km2 e sono numerosi soprattutto nella zona intorno al Baltico e in quella alpina. Il Ladoga (18.400 km2), l'Onega (9.900 km2) e il Vanern (5.546 km2) sono i più estesi.
Clima
I tipi di clima principali sono: quello atlantico, con inverni miti ed estati temperate; quello di transizione, con inverni più freddi e un'escursione termica più ampia; il clima dell'Europa orientale con inverni lunghi e freddi ed estati calde; il clima pontico con grandi escursioni termiche; il clima mediterraneo, con inverni miti ed estati non troppo calde e secche; il clima artico con temperature basse e piogge o neve.
Flora e fauna
La vegetazione varia al variare delle condizioni climatiche: al nord la tundra, la taiga e la foresta boreale con betulle e conifere; scendendo s'incontra la foresta temperata con alberi con foglie caduche e nelle zone più continentali la steppa; a sud prevale la macchia mediterranea con alberi tipici come la quercia. Non esistono specie animali caratteristiche europee, tranne l'alce e la renna, presenti al nord, e il bisonte polacco. Più caratteristica è la fauna alpina (stambecco, camoscio e marmotta). Nei mari sono presenti i grossi Cetacei (balene, delfini e balenottere).
Popolazione
Il continente ha vissuto molte fusioni etniche ed è spesso impossibile definire razze strettamente europee. Ragionando per gruppi si possono riconoscere cinque razze principali, la nordica (pelle bianca, capelli biondi e occhi azzurri), la baltica (capelli castani o biondo-scuri, occhi chiari, statura medio-alta), la dinarica (statura alta, capelli castani o biondi, occhi variamente colorati), l'alpina (media statura, capelli e occhi castani), la mediterranea (pelle bruna, capelli e occhi scuri).
Le lingue appartengono prevalentemente al ceppo indoeuropeo, con alcune eccezioni, per esempio, in Ungheria e in Finlandia. La popolazione è di 700 milioni di abitanti, più concentrati al sud piuttosto che al nord. La densità totale è di 68 ab. per km2, ma si passa da un 370 ab. per km2 dei Paesi Bassi ai 2 ab. per km2 dell'Islanda. Attualmente l'incremento demografico è nullo e l'Europa si è trasformata da terra d'emigrazione a terra d'immigrazione.
Il 93% degli europei è cristiano. Il restante 7% è musulmano ed ebreo.
Economia
Frumento, mais, uva, olio e ortaggi sono i principali prodotti agricoli comuni a molte nazioni. L'allevamento è particolarmente sviluppato in Irlanda e in Danimarca (bovini). Notevoli sono le risorse minerarie (ferro, bauxite, gas e petrolio), nelle regioni orientali (Russia e Ucraina) e in Germania. Dal punto di vista economico, le entrate maggiori derivano dall'attività industriale sviluppata in ogni settore (elettronica, tessile, meccanica, alimentare ecc.) e operante con energia e materie prime d'importazione. Attualmente l'occupazione nell'industria è passata da un 35% a un 25% a vantaggio del terziario che occupa ormai circa i due terzi della popolazione attiva. Poiché circa il 60% dell'attività commerciale mondiale spetta all'Europa, già dagli inizi degli anni '90 si è pensato a un'integrazione economica più stretta fra i paesi per favorire i traffici. Tale integrazione è diventata realtà con l'adozione dell'euro come moneta unica (le monete nazionali verranno completamente sostituite nel 2002).
Storia
L'Europa politicamente fu unificata da Roma, prima di essere smembrata dai regni barbarici orientali e dall'impero bizantino. Nel IX sec. nacque il Sacro Romano Impero. È nel corso del IX-XI sec. che, grazie al feudalesimo e alla cristianizzazione di popolazioni nordorientali, si creò un senso unitario contro l'avanzata araba. Il XIII e il XV sec. furono caratterizzati da grandi sviluppi urbanistici, civili e sociali (università, commercio), da uno scontro continuo tra il potere religioso e quello civile, dai comuni. Con la scoperta dell'America si sfruttò l'ingente afflusso di metalli preziosi dalle colonie. Tra gli altri eventi fondamentali, si rammentano la riforma protestante di Lutero che sancì la rottura dell'unità religiosa e causò un periodo di lotte (guerra dei trent'anni); la diffusione delle teorie illuministiche che terminò con la rivoluzione francese del 1789 segnando l'inizio degli stati moderni. La rivoluzione russa causò il diffondersi di movimenti operai e sindacali (marxismo, leninismo) per l'allargamento del diritto di voto e una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori. I due conflitti mondiali hanno avuto come conseguenza, nel recente passato, una spaccatura radicale del mondo in due grandi blocchi, che per poco non ha causato il verificarsi di avvenimenti molto più gravi di quelli fino a oggi ricordati. Nella seconda metà del secolo si ricorda la creazione della NATO e la stipulazione del Patto di Varsavia, la nascita della CEE, le rivolte nazionali, l'elezione di papa Giovanni Paolo II, con le conseguenze che ebbe questa elezione sulle politiche di molti stati dell'est, l'avvento di Gorbaciov, che ha segnato un distacco dalle vecchie e obsolete realtà politico sociali dell'est europeo e in seguito l'abbattimento del muro di Berlino (1989-1990) e il crollo del regime comunista sovietico (1991).

Euròpa (mitologia) Nome di varie figure semidivine della mitologia greca. La più nota è figlia di Fenice e di Telefassa. Mentre coglieva i fiori sulla costa della Fenicia, fu rapita da Zeus, che, comparsole sotto le sembianze di un toro bianco, la portò in groppa per mare fino a Creta, dove la sposò. Dalla loro unione nacquero Minosse e Radamanto (secondo un'altra versione anche Sarpedonte e Carno). Divenne poi moglie del re di Creta Asterione che adottò i figli di lei.

Euròpa (punta d') Il punto più a sud della penisola di Gibilterra.

Euròpa (satellite) Sesto satellite di Giove per distanza (670.500 km) e quarto per grandezza (raggio 1.530 km); venne scoperto da Galileo Galilei nel 1610 e ha un periodo orbitale di 3,55 giorni.

Europa, Picos de Massiccio montuoso della Spagna, nella Cordigliera Cantabrica. Vetta più elevata il monte Torre de Cerredo (2.648 m).

europarlamentàre, sm. e sf. Eurodeputato.

europarlaménto, sm. Il parlamento europeo.

europèismo, sm. Tale aspirazione, risalente all'epoca dell'impero romano, si protrasse nel medioevo, quando venne affiancata da un sentimento simile in ambito religioso. Comprende l'aspirazione all'unità di tutte le nazioni europee.

europeìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi sostiene l'europeismo.
 sm. e sf. Europeanist.

europeìstico, agg. (pl. m.-ci) Dell'europeismo, degli europeisti.

europeizzàre, v. v. tr. Rendere conforme al gusto o all'uso europei.
v. rifl. Assumere gusti, abitudini e usi tipici degli europei.

europeizzazióne, sf. L'europeizzare, l'europeizzarsi o l'essere europeizzato.

europèo, agg. e sm. agg. Dell'Europa.
sm. Abitante, nativo dell'Europa.
 agg. e sm. European.

euròpide, agg., sf. e sm. Di appartenente alla razza europoide.

euròpio, sm. Elemento chimico di numero atomico 63, simbolo Eu, peso atomico 151,9. Elemento metallico appartenente alla famiglia dei lantanidi o terre rare, nel gruppo del sistema periodico degli elementi; simile al cerio, viene utilizzato nel nucleare.

europòide, agg. e sm. e sf. Che, chi appartiene a uno dei grandi rami che costituiscono il gruppo delle razze boreali.

Èuros Nomo (144.000 ab.) della Grecia, nella Tracia. Capoluogo Alexandroúpolis.

eurovalùta, sf. Insieme di valute estere che sono depositate presso banche europee diverse da quelle dei paesi in cui le valute stesse sono state emesse.

eurovisióne, sf. Collegamento tra le reti televisive di più paesi europei per trasmettere contemporaneamente lo stesso programma.

eurylaimus, sm. invar. Genere di piccoli Uccelli Passeriformi della famiglia degli Eurilaimidi, di dimensioni piccole e medie.

eurypharynx, sf. invar. Genere di Pesci Saccofaringiformi abissali della famiglia degli Eurifaringidi caratterizzati da una larga bocca.

Eusèbio (?-Sicilia, 310) Di origine greca, fu santo e papa nel 309 o 310. Fu esiliato da Eraclio per ordine di Massenzio nell'ambito dei contrasti sul problema dei lapsi.

Eustàchio, Bartolomèo (San Severino Marche 1500 ca-Roma 1574) È considerato il riformatore dell'anatomia. Alla Sapienza di Roma fondò una scuola famosa; produsse cinquantaquattro tavole anatomiche.
Tuba o tromba di Eustachio
Parte che congiunge l'orecchio con la faringe e riequilibra le pressioni tra i due lati della membrana del timpano.
Valvola di Eustachio
Tessuto membranoso a forma di mezzaluna, posto nella parete posteriore dell'atrio destro del cuore, in corrispondenza dell'orifizio, che permette alla vena cava inferiore di collegarsi alla cavità cardiaca. La sua funzione è di impedire l'afflusso di altro sangue venoso durante la contrazione dell'atrio che, in corrispondenza dell'apertura della valvola tricuspide, spinge il proprio contenuto ematico nel ventricolo destro.

eustàtico, agg. (pl. m.-ci) Dell'eustatismo.

eustatìsmo, sm. Fenomeno di innalzamento o abbassamento del livello dei mari per glaciazioni, sedimentazioni ecc.

eustìlo, agg. Secondo la definizione di Vitruvio, tempio con intercolumnio di 2 diametri e 1/4, tranne quello centrale delle facciate anteriore e posteriore, pari a 3 diametri.
 comp. da eu-+ il greco stýlos colonna.

eutanasìa, sf. Morte indolore provocata per porre fine alle sofferenze di un malato inguaribile.
 sf. euthanasia.

Eutanasia di un amore Romanzo di G. Saviane (1976).

Eutardìgradi Ordine di Tardigradi molto piccoli che vivono nelle acque dolci e tra i muschi. Hanno piedi che terminano con due unghie e sono privi di appendici encefaliche.

EUTELSAT Sigla di Agenzia Europea di Telecomunicazione a mezzo Satelliti.

Eutèri Sottoclasse di Mammiferi che comprendono gli organismi muniti di placenta e privi di marsupio e di cloaca. ~ placentati.

Eutèrpe Personaggio mitologico, musa delle poesia melica e dell'auletica.

Èutiche (Costantinopoli 378?-dopo il 454) Monaco greco, archimandrita, fondatore dell'eresia di Nestorio del monofisismo. Tale dottrina negava la duplice natura umana e divina di Gesù Cristo. Venne condannato nel concilio di Calcedonia.

eutichiàno, agg. e sm. agg. Relativo all'eresia di Eutiche.
sm. Seguace di Eutiche o delle sue dottrine.

eutìfrone Dialogo di Platone sul concetto di pietà religiosa e di santità, appartenente al gruppo dei dialoghi socratici.

Eutifrone Opera di filosofia di Platone (prima metà IV sec a. C.).

eutrofìa, sf. Buone condizioni di nutrizione. <> distrofia.

eutròfico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che è in condizioni di eutrofia. 2 Si dice di farmaco che migliora lo stato di nutrizione dell'organismo. 3 Si dice di ambiente acquatico ricco di sostanze nutritive.

eutrofizzazióne, sf. Accrescimento e moltiplicazione abnormi delle piante acquatiche per effetto della presenza nelle acque di dosi troppo elevate di sostanze nutritive.

euzòne, sm. Soldato scelto della fanteria di montagna dell'esercito greco, di cui costituisce il simbolo, noto per la tipica divisa.
 greco moderno evzon dal greco antico euzonôs che ha una bella cintura.

eV Sigla di elettronvolt.

Èva Secondo la tradizione biblica è la prima donna creata da Dio dalla costola di Adamo, (Genesi 3,20) progenitrice di tutto il genere umano. Commise con Adamo il peccato originale, tentata dal diavolo, sotto forma di serpe. Cacciati dal paradiso terrestre generarono Caino e Abele. Il suo nome deriva dal termine ebraico hawwa che significa "colei che vive".
Eva
Romanzo di G. Verga (1873).

Eva contro Eva Film drammatico, americano (1950). Regia di Joseph Leo Mankiewicz. Interpreti: Bette Davis, Anne Baxter, George Sanders. Titolo originale: All About Eve

Eva futura Romanzo di Ph. A. M. Villiers de l'Isle-Adam (1886).

evacuaménto, sm. 1 L'evacuare. 2 Lo sgomberare un luogo.

evacuàre, v. tr. 1 Abbandonare, sgombrare. ~ lasciare. <> affollare, riempire. 2 Andare di corpo. ~ defecare.
 v. tr. to evacuate.
 lat. evacuare, comp. da ex-+ deriv. da vacuus vuoto.

evacuàto, sm. 1 Civile che, in tempo di guerra, è costretto a lasciare la località in cui risiede. 2 Militare ferito che viene allontanato dal fronte.

evacuazióne, sf. 1 L'evacuare o l'essere evacuato. 2 Espulsione delle feci dall'intestino.
 lat. tardo evacuatio,-onis.

evàdere, v. v. tr. Concludere, ultimare. ~ sbrigare. <> invadere. evadere la corrispondenza, rispondervi.
v. intr. 1 Scappare, sfuggire. ~ squagliarsela. 2 Distrarsi, estraniarsi. ~ distogliersi. <> calarsi. 3 Evitare il pagamento. evadere le tasse.
 v. tr. 1 to dispatch, deal with. 2 (tasse) to evade. v. intr. to escape.
 lat. evadere, comp. da ex-+ vadere passare.

Evàgora I (Salamina di Cipro 435?-373 a. C.) Re di Salamina e di Cipro dal 411. Di politica filoateniese, inizialmente appoggiò la Persia contro Sparta, ma in seguito entrò in guerra con i persiani, ne fu sconfitto e il suo regno fu limitato alla sola Salamina. Perì vittima di una congiura.

Evàndro Personaggio mitologico, eroe arcade fondatore e re di Pallanteo, nel Lazio. Qui accolse Enea e lo aiutò contro i latini.

evanescènte, agg. 1 Tenue, lieve, sfumato. ~ rarefatto. <> intenso. 2 Esile, sottile. ~ etereo <> concreto, corporeo.

evanescènza, sf. 1 L'essere evanescente. 2 Improvviso e breve affievolimento dei suoni captati da un apparecchio radioricevente. ~ fading.

evangeliàrio, sm. Libro liturgico contenente i passi del Vangelo che si cantano o si recitano nelle messe solenni.

evangelicaménte, avv. Secondo gli insegnamenti e lo spirito del vangelo.

evangèlico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Del Vangelo, tratto dal Vangelo. 2 Conforme allo spirito del vangelo.
agg. e sm. Che, chi appartiene a una chiesa evangelica.
 agg. e sm. evangelical.
Chiesa evangelica
Dicesi di ogni minoranza riformata; è la denominazione di molti movimenti religiosi legati alla riforma di Lutero, calvinisti. Nei paesi anglosassoni, sono evangeliche le chiese legate al metodismo e alla Low Church anglicana. In Germania la chiesa evangelica nacque per opera di Federico Guglielmo III nel 1822. Egli tentò di unire le chiese riformate ma incontrò l'opposizione dei calvinisti. Più tardi la Evangelische Kirche in Deutschland (EKD), fondata nel 1922, ha influenzato anche la vita politica tedesca. La chiesa evangelica americana, nata per unire i luterani residenti negli Stati Uniti, venne fondata da J. Albright (pastore metodista, 1759-1808); la successiva unione con i fratelli uniti in Cristo, ne cambiò la denominazione e fece nascere la chiesa dei fratelli evangelici uniti.

Evangelina Opera di poesia di H. W. Longfellow (1847).

evangelìsmo, sm. Posizione religiosa che oppone alla tradizione teologica e giuridica scolastica il ritorno del vangelo come parola immediata di Dio.

evangelìsta, sm. (pl. m.-i) Ciascuno dei quattro autori del vangelo.

evangelizzàre, v. tr. 1 Cristianizzare. ~ catechizzare. 2 Persuadere. ~ convertire.

evangelizzatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi evangelizza.

evangelizzazióne, sf. L'opera di diffusione della dottrina evangelica per mezzo della predicazione.

evangèlo => "vangelo"

Evansville Città (130.000 ab.) degli USA, nello stato dell'Indiana.

evaporàbile, agg. Di facile evaporazione.

evaporàre, v. intr. 1 Svanire. ~ volatilizzarsi. 2 Svaporare. <> condensare. il profumo della rosa è evaporato completamente.
 v. intr. to evaporate.
 lat. evaporare, comp. da ex-+ deriv. da vapor,-oris vapore.

evaporatóre, sm. 1 Apparecchio usato per separare il solvente di una soluzione. 2 Recipiente pieno d'acqua che si pone sulle stufe o sui caloriferi accesi per mantenere la necessaria umidità nell'ambiente.

evaporazióne, sf. 1 Passaggio di una sostanza dallo stato liquido a quello di vapore. 2 Il vapore che si produce in seguito a tale passaggio.
In fisica è il fenomeno di trasformazione di sostanze dallo stato liquido a quello aeriforme quando la temperatura è inferiore a quella di ebollizione. Avviene a qualsiasi temperatura. La trasformazione è spontanea e interessa la superficie liquida.
 sf. evaporation.
 lat. evaporatio.-onis.

evaporìmetro, sm. Apparecchio che misura la quantità d'acqua che evapora in un determinato periodo di tempo.

Evarìsto (?-Betlemme 105) Santo e papa dal 97 al 105. Le poche notizie sul suo conto derivano dal Liber pontificalis. Di probabile origine greca, fu successore di papa Clemente.

Evaristo Carriego Racconto di J. L. Borges (1930).

evasióne, sf. 1 Fuga. 2 Frode fiscale. evasione fiscale. 3 Diversivo, svago. ~ distrazione. cinema d'evasione. 4 Esecuzione. evasione di una pratica, di una richiesta.
 sf. 1 escape. 2 (fiscale) evasion, tax evasion.
 lat. evasio,-onis.

evasività, sf. L'essere evasivo.

evasìvo, agg. Vago, sfuggente, ambiguo. ~ elusivo. <> preciso.
 agg. evasive.

evàso, agg. e sm. Che, chi è sfuggito dal carcere.
 sm. escapee, escaped prisoner.

evasóre, sm. Chi si sottrae a un obbligo.
 sm. evader.

eveniènza, sf. Caso, eventualità. ~ circostanza.
 sf. eventuality.

Evenki Divisione amministrativa (23.000 ab.) della Russia, nella Siberia centrosettentrionale. Capoluogo Tura.

evènto, sm. Avvenimento, caso, accadimento. ~ episodio.
 sm. event.
 lat. eventus,-us, deriv. da evenire avvenire.

eventuàle, agg. 1 Possibile, presumibile. ~ probabile. 2 Fortuito, casuale. ~ accidentale. <> indubbio.
 agg. possible.

eventualità, sf. 1 L'essere eventuale. ~ probabilità. 2 Caso. ~ evenienza.
 sf. eventuality.

eventualménte, avv. 1 Semmai. ~ casomai. 2 Se. ~ qualora.
 avv. in case.

Everest (In tibetano Chomolungma e in nepalese Sagarmatha) È la cima più alta del mondo (8.872 m), situata al confine tra il Nepal e la Cina (Tibet), nella catena dell'Himalaya. Prende il nome da George Everest, topografo inglese. Simile a una piramide, è formata da rocce granitiche e gneissiche, con sovrapposizione di rocce calcaree. Già nel 1921, l'inglese H. Bury, tentò di scalarla, ma raggiunse la quota di 7.000 m circa. L'anno successivo fu la volta di C. G. Bruce che superò gli 8.000 m. Nel 1924 E. F. Norton giunse fino a 8.580 m. La cima fu raggiunta per la prima volta il 29 maggio 1953 da E. Hillary. La prima spedizione italiana a raggiungere la vetta fu quella di G. Monzino nel 1973 e nel 1978 l'altoatesino R. Messner la scalò da solo e senza ossigeno.

Everglades Regione paludosa degli Stati Uniti (10.000 Km2 ca.), situata a sud del lago Okeechobee, nella Florida meridionale, comprendente anche un parco nazionale.

evergreen, agg. e sm. invar. Che, chi resta di moda nonostante il trascorrere degli anni. ~ intramontabile.

Evershed L'effetto Evershed è un fenomeno per cui getti gassosi fuoriescono dalla base dei vortici delle macchie solari, per poi rientrare ai lati delle stesse.

eversióne, sf. 1 Insieme di atti violenti e criminosi volti a creare disordine. ~ terrorismo, destabilizzazione. 2 Distruzione. ~ rovina. 3 Abolizione. 4 Nausea.
 lat. eversio,-onis, deriv. da eversus, p.p. di evertere abbattere.

eversìvo, agg. 1 Sovversivo. ~ destabilizzante. 2 Terroristico. 3 Dissidente. ~ ribelle.
 agg. subversive.

eversóre, sm. 1 Chi mira a rovesciare l'ordinamento statale e le sue istituzioni. ~ anarchico, estremista. 2 Distruttore.

Evert, Chris (1954-) Tennista statunitense. Vinse tre volte Wimbledon (1974, 1976 e 1981) e quattro volte i campionati internazionali USA (1975, 1978, 1980 e 1982).

Everyman Dramma di anonimo (fine XV sec.).

evezióne, sf. Perturbazione periodica del moto della Luna causata dal Sole.

Evgenij Onegin Romanzo in versi di A. Puskin (1830). Onegin è un giovane deluso dalla vita, divenuto scettico e crudele, che porta in un villaggio russo lo spleen inglese, respinge l'amore ingenuo di Tatiana che gli si offre, turba per gioco la felicità di un amico e lo uccide in duello. Più tardi ritrova la giovane, che egli aveva precedentemente rifiutato, e se ne innamora, ma lei lo respinge. Inizialmente identificatosi con Onegin, forse influenzato da Byron, Puskin rivolge ben presto le sue simpatie a Tatiana, giovane colta, ma di spirito autenticamente russo. L'opera fonde armonicamente elementi romantici e realistici. È stata musicata da Pëtr Il'ic Cajkovskij nel 1878.
Evgenij Onegin
Scene liriche in tre atti di P. Cajkovskij, da romanzo di A. Puskin (Mosca, 1879).

evidènte, agg. 1 Chiaro, visibile. ~ lampante. <> oscuro. 2 Palese, inconfutabile. ~ inoppugnabile. <> equivoco.
 agg. obvious, evident.

evidenteménte, avv. 1 In modo evidente, con evidenza. 2 A quanto risulta, senza dubbio. ~ certo.

evidènza, sf. 1 Certezza, chiarezza. ~ realtà. <> dubbio. non poteva negare l'evidenza dei fatti. 2 Spicco. ~ risalto. molti personaggi in evidenza caddero in quella truffa.
 sf. obviousness, evidence.
 lat. evidentia.

evidenziàre, v. tr. Mettere in risalto, rimarcare. ~ sottolineare. <> minimizzare.
 v. tr. 1 to highlight. 2 (enfatizzare) to emphasize.
 deriv. da evidenza.

evidenziatóre, sm. Penna a tratto largo che si passa sopra a una o più parole per metterle in risalto.
 sm. highlighter.

evìncere, v. tr. Dedurre, desumere. ~ ricavare.

eviràre, v. tr. 1 Privare dei testicoli. ~ castrare. 2 Rendere moralmente debole e fiacco.

eviràto, sm. 1 Chi ha subito l'evirazione. ~ castrato. 2 Cantore, cantante castrato. ~ eunuco.

evirazióne, sf. L'evirare, l'essere evirato.

evisceràre, v. tr. Privare delle viscere.

eviscerazióne, sf. Operazione dell'eviscerare.
L'eviscerazione è costituita da lesioni associate a ferite dell'addome; si verificano prevalentemente in caso di incidenti stradali, infortuni sul lavoro, accoltellamenti ecc. Il soggetto presenta una o più ferite esposte all'addome, dalle quali fuoriescono gli organi interni. Può verificarsi emorragia profusa, con possibile insorgenza di shock. Talvolta sono presenti anche corpi estranei conficcati nell'addome. In simili casi occorre avvertire immediatamente il più vicino centro ospedaliero; il ferito necessita di tempestive cure specialistiche e di somministrazione di ossigeno a concentrazione elevata. Nel frattempo posizionare l'infortunato con le ginocchia flesse (se le gambe non sono ferite), perché in questo modo la tensione dei muscoli addominali sarà attenuata e si riuscirà ad alleviare un po' il dolore; posizionare il capo del ferito in modo che l'aria possa passare liberamente attraverso le vie respiratorie e in modo che, in caso di vomito, il ferito possa liberarsi facilmente senza il rischio di aspirarne una parte. Non dare nulla da bere. Evitare di toccare o di rimettere in sede gli organi fuoriusciti dalla ferita. Tagliare gli abiti e asportarli dal sito della ferita, ma non tirarli se sono appiccicati. Applicare, se possibile, sopra l'organo protruso, un foglio di plastica sterile, più grande della ferita di circa 5 cm per ogni lato e fissarlo con un cerotto. Sopra alla plastica sterile applicare un asciugamano spesso pulito, fermato con delle cravatte, cioè delle strisce di tessuto larghe almeno una decina di cm. Queste precauzioni permetteranno all'organo esposto di non seccare, grazie alla plastica, e al calore del corpo di non disperdersi, grazie all'asciugamano. Se vi sono corpi estranei conficcati non si deve tentare di estrarli, ma si cercherà di comprenderli nella medicazione e di immobilizzarli. Questo tipo di lesione, comprensibilmente, provoca grande agitazione nell'infortunato che fosse ancora cosciente; quindi è importante tranquillizzarlo e rassicurarlo continuamente. Il soggetto potrebbe presentarsi in stato comatoso, con una condizione di grave depressione respiratoria. Altri segni potrebbero essere rappresentati da miosi, ipotermia.

evitàbile, agg. Che si può evitare.
 agg. avoidable.

evitàre, v. v. tr. 1 Sfuggire, schivare. ~ eludere. <> affrontare. riuscii a evitare per poco quella macchina. 2 Astenersi. ~ rinunciare. 3 Impedire. <> procurare. doveva evitare a tutti i costi che le fiamme si diffondessero al deposito di carburante.
v. rifl. Fare in modo di non incontrarsi.
 v. tr. 1 to avoid. 2 (qualcosa a qualcuno) to spare.
 lat. evitare evitare, comp. da ex-+ vitare.

evitazióne, sf. Sistema in vigore presso i popoli primitivi consistente nel vietare a uno dei due coniugi di incontrarsi e parlare con uno o più congiunti dell'altro dopo il matrimonio.

evizióne, sf. L'azione di chi rivendica il suo, indebitamente posseduto da altri.

èvo, sm. Ognuno degli ampi periodi di tempo in cui si divide la storia. ~ era, età, epoca.
 sm. epoch, age.

evocàre, v. tr. 1 Richiamare, nominare, rievocare. ~ ricordare. 2 Celebrare. 3 Ricordare. evocava con la memoria i momenti felici.
 v. tr. to evoke.
 lat. evocare, comp. da ex-+ vocare chiamare.

evocatìvo, agg. Atto a evocare.

evocatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Chi evoca.

evocazióne, sf. 1 Ricordo. 2 Celebrazione.

evoè, inter. Grido delle baccanti in onore di Dionisio.

Èvola, Giùlio Césare Andrèa (Roma 1898-1974) Filosofo e scrittore italiano. Tra le sue opere si ricordano Teoria dell'individuo assoluto (1927-1930) e Il mito del sangue (1937).

evolùta, sf. Curva inviluppo delle normali a una curva piana, corrispondente al luogo geometrico dei suoi punti di curvatura.

evolutìvo, agg. Che si riferisce all'evoluzione.
 agg. evolutionary.

evolùto, agg. 1 Sviluppato, emancipato, civile. ~ progredito. <> retrogrado. popolazioni evolute. 2 Moderno. ~ illuminato. <> all'antica. 3 Che ha raggiunto pieno sviluppo. ~ maturo. <> acerbo, immaturo.
 agg. 1 advanced, developed. 2 (persona) independent. 3 (senza preconcetti) broadminded.
 lat. evolutus, p.p. di evolvere sviluppare.

evoluzióne, sf. 1 Sviluppo, avanzamento. ~ progresso. <> involuzione. 2 Cambiamento. ~ trasformazione.
 sf. evolution.
In biologia è il passaggio lento da una forma a un'altra, molto più complessa, di una specie animale o vegetale. Il processo richiede centinaia di milioni di anni e ha permesso l'instaurarsi della complessità della vita sul nostro pianeta, il sorgere di nuove specie e nuove varietà biologiche a partire dalle più primitive e semplici forme di vita iniziali: la base dell'evoluzione è la trasmissione ereditaria dei caratteri e il fatto che tale trasmissione può subire mutazioni casuali per interazione con l'ambiente. Sono queste mutazioni casuali che possono aprire nuove linee evolutive per la specie.
Evoluzione stellare
Complesso di fasi che riguardano la vita e lo sviluppo di una stella. Il primo stadio consiste nella nascita da una nebulosa di gas (elio e idrogeno) che collassa gravitazionalmente, producendo reazioni termonucleari al suo interno, che genereranno energia che verrà diffusa nell'universo. In funzione inversa alla sua massa, una stella può vivere milioni o miliardi di anni, occupando un posto preciso nel diagramma di Hertzsprung-Russell. Quando tutto l'idrogeno è stato trasformato in elio, la stella inizia l'ultima fase della sua vita. Questa è caratterizzata dapprima da una fase di gigante rossa: la stella subisce violente e successive espansioni e contrazioni con perdita di materia e cambio di dimensioni e luminosità dovute all'innescarsi di reazioni nucleari tra elementi più pesanti nel nucleo e più leggeri nei gusci concentrici al nucleo. Quando anche queste fonti di energia saranno totalmente sfruttate, la stella collasserà su se stessa: se la massa a questo punto è superiore a 1,4 volte quella del Sole, il collasso risulta essere inarrestabile e il destino della stella è quello di esplodere sotto forma di supernova, lasciando come residuo una stella di neutroni o addirittura un buco nero. Se, al contrario, la sua massa è inferiore a 1,4 volte quella del Sole, dopo una breve fase di espansione, seguirà un collasso verso lo stato di nana bianca passando attraverso la fase di nebulosa planetaria e, quindi, un lento raffreddamento.
Teoria dell'evoluzione
Teoria, di Lamarck e Darwin, che afferma che tutti gli esseri viventi deriverebbero da organismi antenati comuni, a loro volta evolutisi da cellule primordiali. Esistono varie teorie come il darwinismo che punta sulla selezione naturale come conseguenza di una lotta per la vita; l'ologenismo che teorizza un'evoluzione con un fine già stabilito dall'inizio dei tempi; il lamarckismo, che prevede l'ereditarietà dei caratteri acquisiti; il mutazionismo, che fa derivare l'evoluzione da modifiche di caratteri ereditari dei viventi. Darwin basò gran parte della sua teoria dell'evoluzione sulle osservazioni compiute a bordo della nave Beagle in giro per il mondo e in particolare nell'America meridionale e nelle isole Galapagos. Qui furono fondamentali i suoi studi sui fringuelli e sulle tartarughe.

Evoluzione creatrice L' Opera di filosofia di H. Bergson (1907).

evoluzionìsmo, sm. Teoria che sostiene la lenta e graduale evoluzione delle specie viventi da forme semplici a forme più complesse.

evoluzionìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Seguace dell'evoluzionismo.

evoluzionisticaménte, avv. Secondo i principi dell'evoluzionismo.

evoluzionìstico, agg. (pl. m.-ci) Basato sull'evoluzionismo.

evòlvere, v. v. intr. Sviluppare. ~ svolgere.
v. rifl. Svilupparsi, mutare, progredire. ~ migliorare. <> regredire.
 v. intr. to develop, to evolve. v. rifl. to evolve.

evònimo, sm. Denominazione volgare delle specie del genere Evonymus, piante coltivate a scopo ornamentale.

Evtusenko, Evgenij Aleksandrovic (Zimà 1933-) Poeta russo. Esponente della cultura poststaliniana, ha ottenuto grande successo anche all'estero. La sua opera più sofferta La centrale idroelettrica di Bratsk (1965) è un canto per una nuova libertà d'espressione. Tra le sue opere principali, La stazione di Zimà (1956), Babij Yar (1961), Due paia di sci (1982) e i romanzi Ardabiola (1991) e Non morire prima di morire. Fiaba russa (1995).

evvìva, inter. e sm. invar. inter. 1 Esclamazione di gioia, esultanza e incoraggiamento. 2 Formula amichevole di saluto.
sm. invar. Il grido di evviva.
 inter. hooray, hurrah.

EWR Sigla di Early Warning Radar (radar d'avvistamento a distanza).

ex, prep. 1 Già. ~ fu. 2 In informatica è il nome di un editor di testo (Extended editor) a linea singola disponibile nel sistema operativo UNIX.
 prep. ex, former.

ex abrupto, loc. avv. Espressione latina che significa "all'improvviso". Indica la subitaneità con la quale avviene un fatto. ~ all'improvviso.

ex abundantia cordis, loc. avv. Locuzione latina che significa "dall'abbondanza del cuore". Tratta dalla prima parte del versetto 12, 34 del Vangelo di Matteo, viene utilizzata per indicare una convinzione assoluta.

ex aequo, loc. avv. A pari merito. ~ pariteticamente.

ex aequo et bono, loc. avv. Locuzione latina che significa "a partire da ciò che è giusto e buono". Viene usata in riferimento a un giudizio col significato di giustamente, secondo equità.

ex ante, loc. avv. Locuzione latina che significa "partendo da quanto premesso", utilizzata per indicare i fenomeni economici determinati all'inizio di un periodo, in termini di attesa.

ex cathedra, loc. avv. 1 Riferito all'infallibilità delle definizioni del papa in materia di fede e di morale. 2 Dogmaticamente.

ex cedola, loc. agg. invar. Locuzione latina usata in banca e in Borsa per indicare che un titolo è sprovvisto della cedola di interesse o di dividendo in corso di pagamento o di maturazione.

ex lege, loc. avv. Secondo quanto è previsto dalla legge.

ex libris, sm. invar. (lat. dai libri di) Contrassegno applicato di solito nella faccia interna della prima pagina di copertina dei libri di una biblioteca privata. Ha assunto spesso forme pregevoli che ne hanno fatto oggetto di collezione. Può essere un timbro o un'etichetta con il riferimento del proprietario, impreziosito con decorazioni o altro. Famosa è la raccolta del British Museum con circa 100.000 esemplari; a Milano famosa è la collezione di A. Bertarelli.

ex novo, loc. avv. Di nuovo, dapprincipio. ~ daccapo.

ex professo, loc. avv. Espressione latina che significa "secondo quanto dichiarato". Indica l'atteggiamento di colui possiede piena competenza della funzione o dell'attività che esercita. ~ intenzionalmente.

ex voto, loc. sost. m. invar. Espressione latina che significa "in seguito a un voto". Designa quegli oggetti che, posti generalmente nei santuari, stanno a significare riconoscenza per una grazia ricevuta.

Exameron Opera di filosofia e teologia di Sant'Ambrogio (IV sec.).

Exanchìdi Famiglia di Pesci Selaci Esanchiformi a cui appartengono squali con una sola pinna dorsale e sei o sette fessure branchiali.

Exàndrie Classe del sistema linneano del quale fanno parte piante con fiori a sei stami uguali, come il giglio e il riso.

excelsior, avv. Più in alto, verso scopi più degni.
 in lat., comparativo di excelcius eccelso.

Excelsior Opera scenica, storica, allegorica, fantastica in sei parti di L. Manzotti, musica di R. Marenco (Milano, 1881).

excerpta Raccolta di brani brevi di uno stesso autore.

excise tax, loc. sost. f. invar. In Inghilterra e negli Stati Uniti, tassa gravante su determinati consumi, servizi e fabbricazioni.

exclàve, sf. Terreno non molto vasto inglobato integralmente in uno stato che non ne ha la sovranità.

excursus, sm. Divagazione. ~ digressione.

Exechìa (not. 550-525 a. C.) Ceramista greco. Tra le opere Anfora con Achille e Aiace che giocano a dadi (535-525, Musei Vaticani).

executive, agg. e sm. invar. agg. invar. Adatto ai dirigenti d'azienda.
sm. invar. Dirigente d'azienda.

exequatur, sm. invar. Concessione, permesso della potestà civile che dà effetto a un'elezione ecclesiastica o a una disposizione di un governo estero.

exèresi, sf. Asportazione per via chirurgica di una parte dell'organismo.

Exeter Città (96.000 ab.) della Gran Bretagna, capoluogo della contea di Devon.

Exilles Comune in provincia di Torino (261 ab., CAP 10050, TEL. 0122).

exit poll, loc. sost. m. invar. Sondaggio elettorale effettuato a partire da interviste a campione condotte all'uscita dai seggi. In Italia i risultati di tali sondaggi possono essere divulgati solo a votazione conclusa.
 locuzione inglese che significa "sondaggio all'uscita".

Exobasidiàcee Famiglia di Funghi Basidiomiceti.

Exocetìdi Famiglia di Pesci Scombresociformi, comprendente diversi generi. Vi appartengono anche i pesci volanti.

Exodus Film drammatico, israeliano (1960). Regia di Otto Preminger. Interpreti: Paul Newman, Eva Marie Saint, Ralph Richardson Sir. Titolo originale: Exodus

exóne, sm. Sequenza di DNA eucariotico rappresentata nell'RNA.

exp Sigla di exponential (esponenziale).

expertise, sf. invar. Dichiarazione di autenticità di un'opera d'arte formulata da un esperto.

explementare, agg. Un angolo è explementare ad un altro se la somma della sua ampiezza e di quella dell'altro è 360°.

explicit, sm. invar. 1 Parola con cui iniziava la formula che veniva posta nei codici alla fine di un'opera di una sua parte. 2 La formula stessa.

exploit, sm. invar. 1 Prodezza. ~ impresa. 2 Successo. ~ boom. <> fiasco.

Explorer Nome di satelliti artificiali americani lanciati per eseguire studi scientifici sulla Terra, sul Sole e le atre stelle, sulle galassie e sull'ambiente interplanetario.

expo, sf. invar. Esposizione. ~ mostra.

export, sm. invar. Esportazione.

expositio, sf. invar. La parte di un documento o di un diploma in cui sono enunciate le cause e le circostanze che hanno dato luogo al fatto.
 termine lat. che significa "esposizione, narrazione".

extra, agg. e sm. agg. 1 Superiore. ~ speciale. <> comune, medio. olio extra, di qualità migliore. 2 Supplementare. ~ straordinario. le spese extra non sono rimborsabili.
sm. 1 Accessorio. ~ optional. 2 Mancia. ~ gratifica.
 agg. e sm. 1 extra. 2 (spese) additional expense.
 lat. extra al di fuori di.

extra formam, loc. avv. Locuzione latina che significa "senza formalità, alla buona".

extra petita, loc. avv. Locuzione latina che significa "all'infuori delle richieste". Viene utilizzata per indicare il limite dell'attività del giudice civile il quale non può decidere al di fuori delle richieste delle parti.

extra-atmosfèrico, agg. (pl. m.-ci) Che è, si verifica nello spazio esterno dell'atmosfera terrestre.

extracomunitàrio, agg. e sm. 1 Si dice di cittadino di un paese non appartenente alla Comunità Economica Europea. 2 Di immigrato proveniente dal terzo mondo.
 agg. e sm. non-European.

extraconiugàle, agg. Fuori dell'ambito del matrimonio.
 agg. extramarital.

extracontrattuàle, agg. Non previsto da un rapporto contrattuale.

extracorpòreo, agg. Che è al di fuori del corpo.

extracorrènte, sf. Corrente elettrica secondaria dovuta ad autoinduzione generata alla chiusura e all'apertura di un circuito.

extradotàle => "estradotale"

extraeuropèo, agg. Che non fa parte dell'Europa.

extragalàttico, agg. (pl. m.-ci) Che è fuori o che proviene da fuori della galassia.

extragiudiziàle, agg. Che non fa parte di una causa legale.

extra-large, loc. agg. invar. Nel linguaggio commerciale dicesi di capo d'abbigliamento di taglia molto grande.

extralegàle, agg. Che è fuori o contro la legge.

extraparlamentàre, agg. 1 Che ha origine o avviene al di fuori del parlamento. 2 Che per scelta politica agisce al di fuori del parlamento.

extrapiramidàle, agg. Parte del sistema nervoso centrale, predisposto alla regolazione del tono muscolare sia per l'esecuzione dei movimenti che per la stazione eretta del corpo e per le funzioni istintive e primitive quali deglutire, articolare la parola, camminare. Risulta composto dalla corteccia del lobo prefrontale, dal corpo di Luys, dalla sostanza di Sommering, dal nucleo rosso e dalle formazioni reticolari di mesencefalo, ponte e bulbo.

extrasensoriàle, agg. Che non avviene attraverso i sensi, che non è percepibile dai sensi.

extrasìstole, sf. Contrazione del cuore o di una sua parte.

extrasistòlico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a extrasistole.

extrastrong, agg. invar. Si dice di carta da scrivere molto resistente.

extratemporàle, agg. Che è fuori del tempo.

extraterrèstre, agg. e sm. e sf. Alieno. ~ ufo.

extraterritoriàle, agg. Che non fa parte del territorio di uno stato.

extraterritorialità, sf. La condizione di determinati beni che non sono soggetti alla giurisdizione dello stato nel cui territorio si trovano.

extraurbàno, agg. Che è situato fuori della città.

extrauterìno, agg. Che sta fuori dell'utero.

exultet, sm. invar. Canto del diacono che viene eseguito in lode al cero pasquale nella notte tra il Sabato Santo e il giorno di Pasqua.
 termine lat. che significa "esulta".

Exuma Arcipelago delle Bahama, nell'oceano Atlantico, costituito dalle isole di Great, di Little Exuma e da numerosi scogli.

EXUV Sigla di Extreme U.V. X-ray Survey Satellite, un programma dell'ESA finalizzato alla messa in orbita di un satellite per il rilevamento di sorgenti di radiazioni elettromagnetiche.

eye-liner, sm. invar. Preparazione cosmetica di colore solitamente scuro e consistenza liquida che viene utilizzata per delineare i contorni.

Eyre Lago dell'Australia meridionale, formato dal fiume Macumba.

eyrir, sm. invar. Unità monetaria divisionale islandese, pari a un centesimo di corona.

Eysenck, Hans (Berlino 1916-Londra 1997) Psicologo inglese. Di origine tedesca, scrisse importanti trattati quali Lo studio scientifico della personalità (1952), Struttura della personalità umana (1953) e Manuale di psicologia umana (1956).

Ezechìa Tredicesimo re di Giuda, succedette ad Acaz intorno al 715 e regnò fino al 687 ca. a. C. Restaurò il culto monoteistico con l'aiuto del profeta Isaia e fece celebrare la Pasqua. Tentò di sottrarsi all'egemonia assira.

Ezechièle (627?-573 a. C.) Personaggio biblico, terzo profeta maggiore. Venne deportato a Babilonia, dove svolse la sua missione tra gli esuli. Predicò la vendetta e il castigo di Dio per gli empi e, in seguito alla distruzione del tempio di Gerusalemme, la rinascita spirituale del popolo ebreo. L'iconografia religiosa ricorda spesso questo profeta: lo stesso Michelangelo lo ritrasse nella cappella sistina, mentre Melozzo da Forlì lo dipinse nella basilica di Loreto.

eziandìo, cong. Anche, altresì. ~ persino.

Èzio, Flàvio (Durostorum 390-Ravenna 454) Generale romano di stirpe barbarica. Figlio di Gaudenzio, strinse buoni rapporti con gli unni. Alla morte dell'imperatore Onorio (423) combatté per Galla Placidia. Sottomise goti e franchi (429) e liberò Arles. Ebbe successo contro burgundi, franchi e goti. Vincitore di Attila (452) fermò gli unni in Gallia. Fu fatto uccidere da Valentiniano III.

eziolaménto, sm. Stato delle piante che crescono al buio, caratterizzato dalla mancanza di clorofilla e dall'allungamento esagerato dei nodi.

eziolàto, agg. Affetto da eziolamento.

eziologìa, sf. 1 Parte della medicina che studia le cause delle malattie e delle disfunzioni. 2 Indagine sulle cause di un fenomeno.

eziològico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce all'eziologia.

Ezralov, Daniel (Los Angeles 1956-) Coreografo e ballerino statunitense di origine russo-polacca.

Ezzelìno III da Romàno (Onara 1194-Soncino 1259) Figlio di Ezzelino II da Romano, genero di Federico II, creò la signoria della Marca Trevigiana, comprendente Verona, Padova, Vicenza, Brescia e Trento. La sua crudeltà costrinse papa Innocenzo IV a scomunicarlo; capo del partito ghibellino, fu sconfitto dalla lega guelfa, comandata da Martino Della Torre, a Cassano d'Adda (1259). Ferito e catturato, fu portato a Soncino dove si lasciò morire.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_e.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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