Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale F parte 9

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale F parte 9

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale F parte 9

 

Frància (Francésco Raibolìni) (Bologna ca. 1450-1517) Francesco Raibolini detto il Francia. Pittore. Influenzato inizialmente da E. de Roberti e L. Costa, si ispirò in seguito al classicismo fiorentino con opere nelle quali si nota l'ascendenza del Perugino. Tra le opere Sacra famiglia (ca. 1485-1490, Berlino, Gemäldegalerie) e Pala Felicini (1494, Bologna, Pinacoteca Nazionale).

Franciabìgio (Firenze 1482/83-1525) Francesco di Cristoforo detto Franciabigio. Pittore. Tra le opere Madonna di San Giobbe (1516, Firenze, Uffizi) e Ritratto di giovane uomo (1522, Berlino, Gemäldegalerie).

Franciade, La Poema di P. de Ronsard (1572).

Fràncica Comune in provincia di Vibo Valentia (1.852 ab., CAP 88010, TEL. 0963).

fràncio, sm. Elemento chimico di numero atomico 87, peso atomico 223, simbolo Fr. Scoperto nel 1939, è un metallo alcalino del quale sono noti solo alcuni isotopi radioattivi. Il francio ha proprietà chimiche simili a quelle del cesio.

Francisco Moraz´n Dipartimento (878.000 ab.) dell'Honduras, capoluogo Tegucigalpa.

Francistown Città (65.000 ab.) del Botswana, capoluogo del distretto nordorientale.

Franck, James (Amburgo 1882-Gottinga 1964) Fisico statunitense. Di origine tedesca, nel 1913 fu autore di un esperimento che provò l'esistenza dei livelli energetici discreti nell'atomo insieme a G. Hertz. Furono per questi entrambi insigniti del premio Nobel nel 1925.

Francke, August Hermann (Lubecca 1663-Halle 1727) Teologo ed educatore tedesco. Fu seguace del pietismo.

frànco, agg., avv. e sm. (pl. m.-chi) agg. 1 Libero. ~ esente. 2 Schietto, esplicito. ~ sincero. <> subdolo. 3 Sicuro di sé, spigliato. ~ disinvolto. <> impacciato. 4 Relativo agli antichi franchi. 5 Francese.
avv. Schiettamente. ~ sinceramente. <> falsamente, subdolamente.
sm. Unità monetaria di vari paesi.
 agg. 1 frank, sincere. 2 (comm., prezzo) free, ex. sm. (moneta) franc. 3 (franco dogana) duty free. 4 (prezzo franco fabbrica) ex-works price.
Unità monetaria della Francia dal 1803 (un euro vale 6,55957 franchi francesi). All'epoca di Giovanni II nel 1360 e Carlo V nel 1365 le monete erano in oro ed erano definite rispettivamente Franc à Cheval e Franc à pied,perché portavano l'effigie del sovrano a cavallo e a piedi. Vale 295,18 euro. Lo stesso nome indica anche la moneta del Belgio (un euro vale 40,3399 franchi belgi) e del Lussemburgo (stesso cambio del franco belga). Nei territori francesi dell'Africa vige il franco CFA, mentre nei territori francesi del Pacifico circola il franco CFP, entrambi collegati al franco francese da un tasso di cambio fisso.

Franco Bahamonde, Francisco (El Ferrol 1892-Madrid 1975) Militare e uomo politico spagnolo, detto il Caudillo, fu ufficiale di carriera e fu promosso generale nel 1925. Dieci anni dopo ottenne la nomina a generale in capo nel Marocco e capo di stato maggiore generale e, al comando delle truppe coloniali, entrò in Spagna ove diede inizio alla guerra civile. A seguito della disfatta dei repubblicani, si trasferì a Madrid, dove assunse ufficialmente il comando della Falange e instaurò un regime dittatoriale, cattolico e corporativo, all'insegna della repressione di ogni opposizione, spalleggiato dalle forze economiche e sociali conservatrici. A livello di politica estera rimase neutrale durante il secondo conflitto bellico, anche se, ormai certo il successo degli alleati, cercò di rimediare all'isolamento internazionale del suo paese; dopo aver attenuato il regime totalitario con l'istituzione delle Cortes (1942) e ristabilita la monarchia (legge di successione 1947, Juan Carlos di Borbone re, dopo la sua morte), firmò parecchi accordi con gli USA che ebbero come conseguenza l'ammissione spagnola all'ONU (1955). Rimase al potere fino alla morte, riprendendo la politica di repressione contro l'opposizione di sinistra e l'autonomismo basco.

Franco cacciatore, Il Opera in tre atti di C. M. von Weber, libretto di F. King (Berlino, 1821).

francobóllo, agg. e sm. agg. Di dimensioni molto ridotte.
sm. Rettangolo di carta filigranata, gommato, con un lato adesivo e con l'altro disegnato e con l'indicazione del valore. È usato come tassa di affrancatura di un oggetto postale. ~ bollo, affrancatura.
 sm. stamp.
 da franco + bollo.
Inventato in Gran Bretagna da W. Hill (1795-1879), i primi francobolli, da un penny, di colore nero e da due pence, di colore azzurro, furono emessi nel 1840 e presto si diffusero in tutti gli altri stati. In Italia i primi francobolli furono emessi nel Lombardo-Veneto (1850), nel granducato di Toscana e nel regno di Sardegna (1851). Fin dalle prime emissioni il francobollo fu oggetto di collezione (filatelia).

franco-cantàbrico, agg. Relativo al particolare aspetto delle rappresentazioni di arte paleolitica presenti nelle grotte naturali della Francia meridionale e del versante mediterraneo della penisola iberica.

francòfilo, agg. e sm. Che, chi mostra una particolare simpatia nei confronti di tutto ciò che è francese.

francòfobo, agg. e sm. Che, chi ha una particolare avversione nei confronti di tutto ciò che è francese.

francòfono, agg. e sm. agg. 1 Di chi parla francese. 2 Di territorio su cui si parla il francese.
sm. 1 Chi parla francese. 2 Territorio su cui si parla il francese.

Francofónte Comune in provincia di Siracusa (14.815 ab., CAP 96015, TEL. 095). Centro agricolo (coltivazione di agrumi) sui monti Iblei. Vi si trova un castello di origine medievale. Gli abitanti sono detti Francofontesi.

Francofòrte sul Mèno Città dell'Assia (630.000 ab.), sulle due rive del fiume Reno (Germania), è un grande centro commerciale e industriale, con i principali istituti finanziari del paese. Famose sono le industrie farmaceutiche, tessili e chimiche. Dopo essere stata residenza di Carlo Magno, nel IX sec. divenne capitale dell'impero franco d'oriente. Dal 1152 ospitò l'incoronazione di moltissimi imperatori e re germanici. È la città natale di Goethe e sede di un'importantissima università, istituti scientifici, culturali e musei. Tra i monumenti, il duomo, di epoca gotica e il palazzo comunale del 1400.
Dieta di Francoforte
Assemblea dei rappresentanti dei trentotto stati che l'8 luglio 1815 costituì la Confederazione germanica.
Parlamento di Francoforte
Parlamento, convocato nel 1848 e 1849, in seguito ai vittoriosi moti liberali, che elaborò una costituzione che, mai entrata in vigore, fu molto incisiva sulle successive carte costituzionali tedesche. Venne sciolto militarmente nel 1849 per il ritiro di molti delegati, in seguito al rifiuto di Federico Guglielmo di Prussia alla corona della Piccola Germania.
Scuola di Francoforte
Gruppo di studiosi, filosofi, storici, psicologi, riuniti attorno all'Istituto per la ricerca sociale, che svilupparono una teoria critica della società, fornendo nel contempo una visione di un'umanità futura, libera e disalienata. I maggiori esponenti furono Marcuse, Fromm, Benjamin, Adorno e Horkheimer; durante il nazismo, furono tutti costretti a emigrare, in America, Francia e Inghilterra, dove molti decisero di rimanere. Alcuni fecero ritorno in patria ed elaborarono un pensiero critico e negativo dell'esistente, attraverso il quale tentarono di smascherarne le contraddizioni (intolleranza razziale, autoritarismo, interazione di massa), tramite un modello che servisse da spinta per un cambiamento sociale. Da Freud la scuola riprese gli strumenti per un'analisi della personalità e i concetti di piacere e libido.

Francofòrte sull'Oder Città (84.000 ab.) della Germania, sulla riva del fiume Oder. Capoluogo del distretto omonimo.
Francoforte
Distretto (707.000 ab.) della Germania, al confine con la Polonia. Capoluogo la città omonima.

François, Alexandre (Firenze 1796-1857) Archeologo italiano. Attivo nell'Italia centrale, ebbe il merito di riportare alla luce numerose tombe e localizzare alcune importanti località appartenenti all'antica civiltà etrusca. Tra il materiale archeologico ritrovato, famosissimo il cratere attribuito a Crizia (ca. 570 a. C.) che porta il suo nome ed è conservato nel museo archeologico di Firenze.

François, Louise von (Herzberg, Sassonia 1817-Weissenberg, Sassonia 1893) Scrittrice tedesca. Talento narrativo germogliato tra le difficoltà economiche e presto riconosciuto dai contemporanei scrittori Gustav Freytag e Conrad Ferdinand Meyer. Tra le opere, Die letzte Reckenbürgerin (L'ultima signora di Reckenburg, 1871), Frau Erdmuthens Zwillingssöhne (I gemelli della signora Erdmuthens, 1873) rivelano l'ispirazione dell'ideale cristiano dell'amore per il prossimo meno fortunato.

francolìno, sm. Uccello galliforme (Francolinus francolinus) della famiglia dei Fasianidi. Simile alla pernice, caratteristico della fauna alpina, è ormai estinto in Italia.
Francolino di monte
Uccello galliforme (Tetrastes bonasia)della famiglia dei Tetraonidi, rarissimo, con piumaggio bianco rossiccio. Caratteristico delle Alpi è preda ambita per i cacciatori.

Francolìse Comune in provincia di Caserta (5.018 ab., CAP 81040, TEL. 0823).

francóne, agg. e sm. agg. 1 Dei franchi, della Franconia. 2 Dei dialetti della Franconia.
sm. Il gruppo dei dialetti franconi.

Francònia Regione storica della Germania, compresa tra il corso del Reno, del Necker e il Fulda; dal 1837 è stata divisa in Alta e Bassa Franconia. Patria dei franchi (Francia orientale), divenne dominio del regno (720). Nel 939 Ottone I divise la regione nei due ducati (occidentale e orientale). Il ducato scomparve ufficialmente nel 1196 e il titolo ducale venne affidato ai vescovi di Würzburg, che lo tennero fino al 1803. Nel 1500 l'imperatore Massimiliano I trasformò la regione in un dipartimento imperiale. I centri principali sono Norimberga, Bamberga, Würzburg, Aschaffenburg.

francoprovenzàle, agg. e sm. Del gruppo di dialetti aventi caratteri intermedi tra il francese e il provenzale.

francovèneto, o frànco-vèneto, agg. e sm. Della lingua composta da francese e dialetti padani usata nel Veneto nei secoli XIII e XIV.

frangar non flectar Espressione latina che significa "mi spezzerò, ma non mi piegherò". Indica la volontà di non scendere ad alcun compromesso.

frangènte, sm. 1 Ondata impetuosa. ~ ondata. 2 Tutto ciò su cui si frangono le onde; bassofondo, molo. ~ secca. 3 Caso difficile. ~ pericolo. 4 Momento particolare. ~ circostanza.
 sm. 1 (ondata) breaker. 2 (molo) reef. 3 (circostanza) circumstance.

fràngere, v. v. tr. 1 Spezzare, frantumare. ~ rompere. 2 Di olive e simili, tritarle sotto la macina. ~ macinare.
v. intr. pron. Rompersi, spezzarsi. ~ infrangersi.
 lat. frangere.

frangétta, sf. Capelli corti che vengono lasciati cadere come una frangia sulla fronte.
 sf. bang.

fràngia, sf. 1 Guarnizione formata da fili o cordoncini di uguale misura, sciolti o intrecciati, che si mette come ornamento di tende, coperte e simili. ~ guarnizione. 2 Ciuffo di capelli lisci tagliati pari che ricadono sulla fronte fino alle sopracciglia. ~ frangetta. 3 Fascia costiera di un territorio. 4 Settore periferico o minoritario. 5 Aggiunta immaginaria o artificiosa fatta a un racconto.
 sf. 1 fringe. 2 (ciuffo di capelli) bang.

frangiàre, v. tr. Ornare con frange.

frangiatùra, sf. Il frangiare e l'effetto.

frangibiàde, sm. invar. Denominazione di macchine agricole per frantumare o ridurre in farina i prodotti agricoli che servono per preparare i mangimi. ~ frantoio.

frangìbile, agg. Che si può frangere. <> infrangibile.

frangibilità, sf. L'essere frangibile. <> infrangibilità.

frangiflùtti, agg. e sm. invar. Di opera naturale o artificiale che protegge dalla violenza dei flutti. ~ frangionde.

frangiónde, agg. e sm. invar. Frangiflutti.

frangipàne, sm. Nome comune di alberi e arbusti della famiglia delle Apocinacee, appartenenti a una delle circa cinquanta specie di Plumeria.

frangipàni, sm. invar. Albero tropicale dai fiori molto profumati.

frangisóle, sm. Oggetto, formato da una o più lame orientabili di vario materiale, posto davanti alle aperture di un edificio in modo da modificare l'intensità e la direzione dei raggi solari.

frangitóre, sm. Macchina che opera una prima frantumazione delle olive.

frangitùra, sf. L'operazione di frangere le olive.

frangivènto, agg. e sm. invar. Di riparo naturale o artificiale che protegge dal vento le colture agricole.

frangizòlle, sm. invar. Strumento agricolo che frantuma le zolle.

Franju, Georges (Fougères 1912-Parigi 1987) Regista cinematografico francese. Diresse La fossa dei disperati (1958) e L'uomo in nero (1964).

Frank, Anne (Francoforte sul Meno 1929-Bergen-Belsen 1945) Giovane ebrea, universalmente nota per il suo Diario tenuto dal giugno del 1942 al 1° agosto 1944, pubblicato postumo dal padre, unico sopravvissuto della famiglia. Si rifugiò ad Amsterdam con la famiglia nel 1933 sperando di sfuggire alle persecuzioni naziste. Quando il nascondiglio venne scoperto, fu deportata insieme alla sua famiglia. Anna venne inviata nel campo di concentramento di Bergen-Belsen e in esso trovò la morte nelle camere a gas. La casa di Anna Frank ad Amsterdam è oggi diventata un museo in ricordo della sfortunata famiglia e delle persecuzioni antiebraiche. Il Diario rappresenta una testimonianza di forza d'animo e d'amore per la vita e dimostra una capacità di osservazione eccezionale per l'età dell'autrice. Il Diario di Anna Franck fu pubblicato per la prima volta nel 1947 ad Amsterdam.

Frank, César (Liegi 1822-Parigi 1890) Compositore francese. Tra le opere Les Béatitudes (oratorio, 1869-1879) e Sinfonia in re minore (1888).

Frank, IlJa Mihailovic (San Pietroburgo 1908-Mosca 1990) Fisico russo. Scoprì una radiazione debole emessa dai fluidi sottoposti alle radiazioni , e per questo fu insignito del premio Nobel nel 1958 insieme a I. E. Tamm e P. A. Cerenkov.

Frank, Philipp (Vienna 1884-Cambridge, USA 1966) Fisico e filosofo statunitense. Di origine austriaca, scrisse Fondamenti della fisica (1946).

Frankeniàcee Famiglia di piante cosmopolite dell'ordine delle Parietali.

Frankenstein (o il Prometeo moderno) Romanzo di M. Wollstonecraft Shelley (1818). Primo romanzo della Shelley, è uno dei più famosi racconti dell'orrore. Composto nel 1816 come risultato di una scommessa tra Mary Shelley, suo marito Percy, Lord Byron e il medico di Byron, Polidori. Il racconto ha per protagonista umano Frankenstein, studente tedesco e scienziato che scopre il modo di immettere la vita nel corpo di un morto e così crea un mostro senza nome. Fisicamente brutto ma originariamente buono, il mostro diventa cattivo quando Frankenstein rifiuta di accettarlo e di nutrirlo. Dopo che il mostro ha ucciso la moglie e il fratello del suo creatore, lo scienziato lo insegue fino al Polo Nord dove entrambi periscono. Nella sua prefazione, P. Shelley mise in guardia dall'interpretazione del libro come una critica alle idee romantiche. Il racconto ha ispirato numerosi film, tra i quali la famosa versione del 1931 di James Whale con Boris Karloff nella parte del mostro.
Frankenstein
Film dell'orrore, americano (1931). Regia di James Whale. Interpreti: Boris Karloff, Colin Clive, Anthony Bushell. Titolo originale: Frankenstein

Frankenstein Junior Film commedia, americano (1975). Regia di Mel Brooks. Interpreti: Gene Wilder, Marty Feldman, Madeline Kahn. Titolo originale: Young Frankenstein

franklin, sm. invar. Unità di carica elettrica del sistema elettrostatico CGS.

Franklin, Benjamin (Boston 1706-Filadelfia 1790) Statista, critico e scrittore statunitense, fu anche giornalista ed editore in ambito scientifico; si occupò di ricerche su fenomeni elettrici che, nel 1752, gli consentirono di inventare il parafulmine. Fu eletto deputato delle colonie inglesi nel 1754 e fu tra gli estensori della Dichiarazione di indipendenza (1776); rappresentò le colonie ribelli a Londra e firmò la pace di Versailles (1783), che poneva termine alla guerra d'indipendenza. Fu per tre anni presidente della Pennsylvania, poi deputato alla Convenzione, ove sostenne il rispetto dei diritti degli stati. Ha scritto un'Autobiografia (1791) e vari saggi politici ed economici.

franklinìte, sf. Ossido di zinco, manganese e ferro del gruppo degli spinelli. Si presenta in cristalli ottaedrici di colore nero.
 da Franklin località del New Jersey.

franklinizzazióne, sf. Impiego dell'elettricità statica a scopo terapeutico.
 dal nome di B. Franklin.

franóso, agg. Facile a franare. ~ cedevole. <> solido.

Franscìni, Stéfano (Bodio 1796-Berna 1857) Politico elvetico. Contribuì all'istruzione obbligatoria nel Cantone Ticino. È autore del saggio storico La Svizzera italiana. Politicamente legato al movimento radicale, ebbe un ruolo fondamentale nella storia del Cantone, quando nel 1848 venne eletto a capo nel dipartimento dell'interno del Consiglio Federale.

Frantic Film giallo, americano (1988). Regia di Roman Polanski. Interpreti: Harrison Ford, Betty Buckley, Yorgo Voyagis. Titolo originale: Frantic

frantóio, sm. 1 Macchine per frangere le olive. 2 Locale in cui si frangono le olive. 3 Macchina per frantumare pietre e minerali.

frantumàre, v. v. tr. 1 Ridurre in piccoli pezzi. ~ sminuzzare. 2 Fiaccare, vincere. ~ demolire.
v. intr. pron. Andare in frantumi. ~ sminuzzarsi.
 v. tr. e intr. pron. to shatter, to break into pieces.
 deriv. da frantume.

frantumazióne, sf. Il frantumare, il frantumarsi e l'essere frantumato.

frantùme, sm. Frammento di una cosa frantumata. ~ scheggia, detrito.

Frantumi Prosa di G. Boine (1918).

Franz Kafka Saggio di M. Brod (1937).

Frànzi, Gìno (Torino 1884-Milano 1958) Cantante di varietà italiano. Interpretò soprattutto ruoli sentimentali e malinconici. Si ricordano Scettico blu e Balocchi e profumi.

fràppa, sf. 1 Fascia di tessuto decorato usata per guarnizioni. 2 La rappresentazione pittorica del fogliame. 3 Al plurale, dolce carnevalizio fritto a forma di nastro tipico dell'Italia centrale.

frappàre, v. tr. 1 Ferire in più punti. ~ tagliuzzare. 2 Aggiungere frappe a un abito. 3 Chiacchierare. ~ parlottare.

frappé, agg. e sm. agg. Di bevanda frullata con aggiunta di ghiaccio tritato.
sm. Bevanda frullata a base di latte con ghiaccio tritato.
 sm. shake, milk shake.

frappórre, v. v. tr. Porre in mezzo. ~ interporre. <> sopprimere.
v. intr. pron. Mettersi in mezzo. ~ intromettersi.

frapposizióne, sf. 1 Il frapporre e il frapporsi. 2 Inserimento di una consonante per evitare uno iato.

frasàrio, sm. 1 Raccolta di frasi. 2 Insieme delle frasi usate abitualmente da una persona nel parlare o nello scrivere. ~ lessico.

fràsca, sf. 1 Piccolo ramo fronzuto. ~ fronda. 2 Persona leggera e volubile. 3 Ramoscello che serve d'insegna alle osterie. 4 Al plurale, capricci, fronzoli. ~ sciocchezze.
 sf. leafy branch.

frascàme, sm. Quantità di frasche.

Frascàro Comune in provincia di Alessandria (412 ab., CAP 15010, TEL. 0131).

Frascaròlo Comune in provincia di Pavia (1.329 ab., CAP 27030, TEL. 0384).

frascàti, sm. Vino bianco secco prodotto nella zona di Frascati.

Frascàti Comune in provincia di Roma (20.123 ab., CAP 00044, TEL. 06). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, viti e frutta), enologico e industriale (prodotti poligrafici, alimentari e meccanici) sui colli Albani. Sede degli istituti scientifici del CNEN e dell'Istituto nazionale di fisica nucleare. Vi si trovano le ville patrizie dei Torlonia, Aldobrandini e Mondragone, dei secc. XVI e XVII, la chiesa di Santa Maria, costruita tra il IX e il XV sec., e il duomo del XVII sec. Gli abitanti sono detti Frascatani.

frascheggiàre, v. intr. 1 Di frasche, stormire. ~ frusciare. 2 Scherzare. ~ civettare. 3 Parlottare, frappare. ~ ciarlare.

frascherìa, sf. 1 Ninnolo. ~ fronzolo. 2 Ciancia. ~ chiacchiera. 3 Capriccio. ~ ghiribizzo.

fraschétta, sf. 1 Piccola frasca. 2 Donna leggera e frivola. ~ civetta.

Frascinéto Comune in provincia di Cosenza (2.603 ab., CAP 87010, TEL. 0981).

fràse, sf. 1 Insieme di parole costituenti un'unità linguistica indipendente e avente senso compiuto. ~ proposizione. 2 Locuzione. ~ espressione. 3 Elemento del discorso musicale. ~ brano, passaggio.
 sf. 1 sentence. 2 (mus.) phrase.
 lat. phrasis, dal greco phràsis espressione, deriv. da phràzein parlare.

fraseggiàre, v. intr. 1 Usare, costruire frasi. 2 Dare evidenza espressiva alle frasi musicali.

fraséggio, sm. Il fraseggiare e il modo.

fraseologìa, sf. 1 Insieme dei modi di dire di una lingua. 2 La raccolta dei modi di dire propri di una lingua.

fraseològico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di fraseologia. dizionario fraseologico, contiene le locuzioni dei vari lemmi. 2 Di verbi, in grammatica, indicano i verbi utilizzati per descrivere una circostanza. verbi fraseologici.

Fraser (Australia) Isola dell'Australia, nell'oceano Pacifico, presso la costa del Queensland.

Fraser (Canada) Fiume (1.368 km) del Canada, nella Columbia Britannica. Nasce sulle Montagne Rocciose e sfocia nello stretto di Georgia presso Vancouver. Nel tratto centrale, le rive assumono lentamente l'aspetto di canyon. Il corso del fiume è navigabile solo per un breve tratto. La valle attraversata dal fiume è ricoperta da foreste che alimentano le industrie dei prodotti del legno. Le sue acque, molto pescose, sono ricche di salmoni. Presso la sua foce sono situate numerose industrie per la lavorazione del salmone. Verso la metà del XVII secolo nei depositi alluvionali di Yale fu trovato l'oro.

Fraser, Dawn (Sydney 1937-) Nuotatrice australiana. Alle olimpiadi del 1956, del 1960 e 1964 fu vincitrice dei 100 m in stile libero.

Frassilòngo Comune in provincia di Trento (380 ab., CAP 38050, TEL. 0461).

frassinèlla, sf. Erba odorosa. ~ dittamo.

Frassinèlle Polésine Comune in provincia di Rovigo (1.751 ab., CAP 45030, TEL. 0425).

Frassinèllo Monferràto Comune in provincia di Alessandria (614 ab., CAP 15035, TEL. 0142).

frassinéto, sm. Bosco di frassini.

Frassinéto Po Comune in provincia di Alessandria (1.363 ab., CAP 15040, TEL. 0142).

Frassinétto Comune in provincia di Torino (316 ab., CAP 10080, TEL. 0124).

fràssino, sm. Genere di pianta della famiglia delle Oleacee, presente nei boschi montani a latifoglie e coltivata per alberature. Il frassino comune (Fraxinus excelsior) ha tronco molto alto (più di 300 m), corteccia liscia di colore verde cinerina e legno bianco giallo; viene utilizzato soprattutto per la realizzazione di attrezzi sportivi, strumenti agricoli e compensati.
 sm. ash tree.

Fràssino Comune in provincia di Cuneo (387 ab., CAP 12020, TEL. 0175).

Frassinòro Comune in provincia di Modena (2.476 ab., CAP 41044, TEL. 059).

Fràsso Sabìno Comune in provincia di Rieti (531 ab., CAP 02030, TEL. 0765).

Fràsso Telesìno Comune in provincia di Benevento (3.203 ab., CAP 82030, TEL. 0824).

frastagliaménto, sm. Il frastagliare, l'essere frastagliato; aspetto di una cosa frastagliata. ~ frastagliatura.

frastagliàre, v. v. tr. 1 Tagliuzzare in modo da ottenere sporgenze e rientranze. 2 Ornare di frastagli.
v. intr. pron. Assumere forma irregolare.

frastagliàto, agg. 1 Tagliuzzato qua e là. ~ smerlato. 2 Discontinuo, ineguale. ~ irregolare. <> lineare.
 agg. indented, jagged.

frastagliatùra, sf. Frastagliamento.

frastàglio, sm. 1 Insieme di sporgenze e rientranze irregolari fatte soprattutto per ornare. 2 Decorazione a frastagli.

fràstico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo alla frase.
sm. Parte della prescrizione che indica ciò che è imposto.

frastornaménto, sm. 1 Il frastornare e l'essere frastornato; disorientamento, scombussolamento. ~ stordimento. 2 La cosa che frastorna.

frastornànte, agg. Che frastorna. ~ disorientante.

frastornàre, v. tr. 1 Disturbare, distogliere, importunare. ~ distrarre. 2 Intontire, confondere. stordire. ~ disorientare. 3 Impedire. ~ annullare. 4 Dissuadere da un proposito.
 v. tr. to daze, to befuddle.
 comp. da fra + stornare.

frastornàto, agg. Stordito, scombussolato, rintronato, stranito. ~ confuso. <> lucido, presente.
 agg. confused.

frastornìo, sm. Rumore continuo che frastorna.

frastórno, sm. Frastornamento.

frastuòno, sm. Rumore intenso e confuso. ~ fracasso.
 sm. hubbub, din, uproar.

fràte, sm. 1 Religioso che appartiene a un ordine mendicante. è un frate sfratato, che ha abbandonato i voti. 2 Embrice a forma di cappuccio per dare luce e aria a un sottotetto. 3 Il baco da seta che fa il bozzolo sulla stuoia.
 sm. friar, monk.
 lat. frater fratello.
Frati minori
Ordine creato da San Francesco d'Assisi nel 1209, approvato da Innocenzo III (1210) verbalmente e definitivamente da Onorio III nel 1223. È formato da tre famiglie autonome: i frati minori osservanti (o frati minori francescani), i frati minori conventuali, dotati di una regola meno severa, e i cappuccini, più intransigenti nell'applicazione della regola originaria. Pur vigendo una separazione tra le tre famiglie, risalente al 1517, esse sono accumunati dall'obbligo di seguire la stessa regola austera, ispirata all'ideale di povertà e di predicazione, a imitazione di Cristo; vestono del solo saio di lana marrone, il cappuccio e i sandali. Il loro compito è quello di predicare e promuovere opere di carità e custodire i santuari francescani.

Frate 'nnamorato, Lo Opera in tre atti di G. B. Pergolesi, libretto di G. Federico (Napoli, 1732).

fratellànza, sf. 1 L'essere fratello. 2 Vincolo di affetto che unisce due fratelli. ~ fraternità. 3 Legame affettuoso come tra fratelli. ~ amicizia. <> ostilità. 4 Confraternita, consorzio. ~ sodalizio. fratellanza militare. 5 Solidarietà.
 sf. 1 brotherhood. 2 (confraternita) fraternity.

fratellàstro, sm. Fratello di sola madre o di solo padre.
 sm. half-brother, stepbrother.

Fratelli Castiglioni, I Commedia di A. Colantuoni (1930).

Fratelli d'Italia Romanzo di A. Arbasino (1969).

Fratelli e sorelle Romanzo di I. Compton-Burnett (1929).

Fratelli Karamazov, I Romanzo di F. M. Dostoevskij (1879-1880). Considerato il capolavoro d Dostoevskij, è anche il suo ultimo romanzo. I quattro fratelli protagonisti del libro sono Dmitrij l'appassionato, Ivan l'intellettuale, il mistico Aljosa e il misantropo Smerdjakov, figli di Fëdor Karamazov. Il libro è il racconto del loro rapporto difficile con il padre. Il dramma esplode quando Smerdjakov uccide il padre e tutti sono investiti dal senso di colpa per la sua morte. I sospetti cadono su Dmitrij, fino a che l'assassino confessa il delitto e poi si impicca, determinando la condanna di Dmitrij. L'autore ha riunito nel romanzo tutti i temi che lo avevano agitato durante tutta la vita: fede e dubbio, amore dell'autorità e odio di essa, sensualità e ascesi, odio della razza umana e amore per essa.

Fratelli, I => "Adelphoe"

Fratellìni, Gustàvo (Firenze 1842-Parigi 1905) Artista circense italiano.

fratèllo, agg. e sm. agg. Che ha le stesse origini e gli stessi principi.
sm. 1 Persona di sesso maschile nata dagli stessi genitori. 2 Frate. 3 Al plurale, l'insieme di tutti i figli degli stessi genitori. 4 Chi è unito agli altri da stretti vincoli affettivi o ideali. ~ compagno. fratello di fede calcistica.
 agg. brother.
 lat. fratellus, dimin. di frater fratello.

fraterìa, sf. Insieme di frati, detto in senso dispregiativo.

fratèrna, sf. Associazione patrimoniale tra i discendenti da un unico capostipite.

fraternaménte, avv. In modo fraterno. ~ amichevolmente.

fraternità, sf. 1 Amore fraterno anche tra persone non legate da parentela. ~ fratellanza. 2 Confraternita.

fraternizzàre, v. intr. 1 Trattare come un fratello. 2 Condividere ideali e aspirazioni; fare causa comune. ~ solidarizzare.
 v. intr. to make friends, to fraternize.

fratèrno, agg. 1 Proprio dei fratelli; dei fratelli. 2 Affettuoso. ~ amorevole. <> distaccato.
 agg. brotherly, fraternal.

fratésco, agg. (pl.-chi) Proprio dei frati.

fraticélli Minoranza eretica del francescanesimo, separatasi nella prima metà del sec. XIV, che si richiamava all'applicazione rigorosa della regola di povertà e del Testamento di Francesco d'Assisi. Condannati come eretici (1323) e costretti a vivere in comunità clandestine, scomparvero nel XV sec. sotto i colpi dell'Inquisizione.

fraticèllo, sm. 1 Diminutivo di frate. 2 Al plurale, francescano appartenente a una setta che auspicava il ritorno alla povertà delle origini del Cristianesimo.

fratìna, sf. 1 Acconciatura dei capelli con frangetta simile a quella dei frati. 2 Tavolo rettangolare lungo e massiccio simile a quello usato dai frati.

fratìno, agg. e sm. agg. 1 Di, da frate. 2 Di mobilio, solido e austero.
sm. 1 Diminutivo di frate. 2 Frate giovane.

fratricìda, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Di chi compie un fratricidio; da fratricida
sm. e sf. Chi compie un fratricidio.

fratricìdio, sm. Uccisione del fratello o della sorella.

fràtta, sf. 1 Macchia di spini. ~ roveto. 2 Siepe. ~ cespuglio.

Fràtta Polésine Comune in provincia di Rovigo (2.960 ab., CAP 45025, TEL. 0425).

Fràtta Todìna Comune in provincia di Perugia (1.617 ab., CAP 06054, TEL. 075).

frattàglie, sf. pl. 1 Interiora commestibili degli animali macellati. ~ rigaglie. 2 Insieme di cose inutili.

frattàle, sm. Figura geometrica ottenuta come configurazione limite di una successione di figure ottenute una dall'altra mediante una regola assegnata; ha l'aspetto di una immagine in cui si ripete all'infinito, con grandezza via via più piccola, una stessa forma. Il nome deriva dal fatto che, data una opportuna definizione di dimensione, a una figura di questo tipo viene assegnata una dimensione frazionaria. La teoria dei frattali è stata elaborata da B. B. Mandelbrot nel 1975, e può essere utilizzata per descrivere figure complesse della realtà.

Frattamaggióre Comune in provincia di Napoli (36.089 ab., CAP 80027, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi e frutta) e industriale (prodotti alimentari e della lavorazione della canapa). Vi si trova la chiesa di Santa Maria degli Angeli, del XII sec. Gli abitanti sono detti Frattesi.

Frattaminóre Comune in provincia di Napoli (13.873 ab., CAP 80020, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi e frutta) e industriale (prodotti alimentari e della lavorazione della canapa). Gli abitanti sono detti Frattaminoresi.

frattànto, avv. Nel frattempo, nel medesimo tempo. ~ intanto.
 avv. in the meantime, meanwhile.

Frattaròlo, Rènzo (Manfredonia, Foggia 1912-) Storico della letteratura. Scrisse numerose opere di bibliografia, tra le quali Studi foscoliani (1954-1956), La stampa in Italia fra Quattro e Cinquecento e altri saggi (1967), Lineamenti di storia del libro e biblioteconomia (1984) e Cronache e Microstorie, e altri saggi (1986).

frattàzzo, sm. 1 Tavoletta usata dai muratori per stendere l'intonaco. 2 Frettazzo.

Fràtte Ròsa Comune in provincia di Pesaro (1.092 ab., CAP 61040, TEL. 0721). Centro agricolo (cereali, uva, foraggi). L'abitato è ancora racchiuso all'interno della cinta muraria medievale.

frattèmpo, sm. Nelle locuzioni nel, in quel, in questo frattempo, periodo di tempo frapposto, frattanto. ~ intanto
 avv. in the meantime, meanwhile.

fràtto, agg. 1 Rotto, squarciato. ~ spezzato. 2 Diviso. 3 Frazionario.

frattùra, sf. 1 Il frangere, il frangersi e l'effetto. ~ spaccatura. 2 Rottura di un osso. ~ incrinatura. 3 Spaccatura della crosta terrestre e il modo in cui avviene. 4 Interruzione dell'unità o della continuità. ~ sospensione. <> continuum.
 sf. 1 split, break. 2 (osso) fracture. 3 (fig.) rift.
 lat. fractura, deriv. da fractus, p.p. di frangere.
In medicina è la rottura di un osso; può essere provocata da cause traumatiche o da forme patologiche; nel primo caso, l'osso si spezza direttamente per il trauma o indirettamente per la flessione o la torsione. Nel secondo caso la frattura è spontanea conseguenza di malattie (come le neoplasie). Nel momento in cui l'osso si rompe in molteplici frammenti, la frattura è detta comminuta; nel caso di rottura singola, si parla di infrazione.
In alcuni casi la presenza di fratture è assolutamente evidente, particolarmente in corso di fratture scomposte, cioè quando l'osso si spezza in due o più parti e i frammenti di frattura si spostano (lateralmente, ad angolo o sovrapponendosi parzialmente). Quando la frattura non è evidente, il soggetto traumatizzato presenta dolore, accentuato dalla palpazione profonda, ecchimosi (che può però comparire anche dopo un certo tempo) e compromissione dei movimenti della parte interessata. La diagnosi di frattura esige sempre una conferma radiologica.
La cosa più importante per il pronto intervento è immobilizzare la parte interessata per evitare un aggravamento delle condizioni locali e generali del traumatizzato. In caso di sospetta frattura di spalla o di braccio (osso dell'omero), si provveda a immobilizzare il braccio contro il torace con una fasciatura o un telo. In caso di frattura di avambraccio, polso, mano o di un arto inferiore, immobilizzare utilizzando tavole di legno o altri oggetti rigidi e fasce. Importante sottolineare che se si sospettano possibili fratture alla colonna vertebrale è di vitale importanza non muovere o spostare in alcun modo l'infortunato fino all'arrivo di personale specializzato.

fratturàre, v. v. tr. Spezzare. ~ rompere.
v. intr. pron. Rompersi. ~ spezzarsi.
 v. tr. e intr. pron. to break, to fracture.

fratturazióne, sf. Atto ed effetto del fratturare e del fratturarsi.

fràude, sf. Frode.

fraudolenteménte, avv. In modo fraudolento. ~ disonestamente, ingannevolmente.

fraudolènto, agg. e sm. agg. 1 Fatto con frode; che costituisce frode. ~ ingannevole. <> leale, onesto. perseguiva uno scopo fraudolento. 2 Ipocrita, simulatore. ~ commediante. <> sincero. si era circondato di consiglieri fraudolenti.
sm. Chi ha commesso una frode. ~ frodatore.
 agg. fraudulent.
 lat. fraudulentus, deriv. da fraus, fraudis frode.

fraudolènza, sf. 1 L'operare con frode. 2 Atto fraudolento, inganno. ~ frode.

fräulein, sf. invar. Istitutrice di lingua tedesca.
 termine tedesco che significa "signorina".

Fraunhofer, Joseph von (Straubing 1787-Monaco di Baviera 1826) Fisico tedesco, studioso di ottica e di spettroscopia astronomica; scoprì, nel 1815, nello spettro solare le righe scure che portano ancora il suo nome, dette di assorbimento. La sua scoperta fu giudicata da G. Kirchoff come una pietra miliare della fisica e dell'astronomia.
Righe di Fraunhofer
Righe scure, osservabili nello spettro di una sorgente, nel momento in cui la sua luce attraversa un mezzo aeriforme, in grado di assorbire alcune frequenze caratteristiche. Una loro osservazione negli spettri del Sole e delle stelle, in quanto la loro luce è privata delle frequenze tipiche degli atomi dell'atmosfera dell'astro, consente di eseguire importanti e interessanti scoperte chimiche.

Frazer, James George (Glasgow 1854-Cambridge 1941) Etnologo inglese. Tra le sue opere, Il ramo d'oro (1890) e Totemismo ed esogamia (1910).

frazionàbile, agg. Che si può frazionare.

frazionàle, agg. Frazionario.

frazionaménto, sm. Azione ed effetto del frazionare.

frazionàre, v. v. tr. Dividere in frazioni; suddividere, articolare. ~ spartire. <> raggruppare.
v. rifl. Dividersi. ~ smembrarsi. <> riunirsi.
 v. tr. to split up, to divide.
 deriv. da frazione.

frazionàrio, agg. Di frazione.

frazionataménte, avv. In modo frazionato.

frazionàto, agg. 1 Diviso in frazioni. ~ suddiviso. il percorso era stato frazionato sulla base della difficoltà di salita. 2 Di un francobollo diviso in due o tre parti e usato per la metà o per un terzo del suo valore.

frazióne, sf. 1 Il frangere. 2 Ognuna delle parti in cui si divide qualcosa. ~ porzione. <> intero. 3 Numero che esprime una o più parti uguali in cui è stata suddivisa l'unità. 4 Gruppo o corrente che si rende autonoma. ~ frangia. 5 Centro abitato isolato dal comune da cui dipende. 6 In una gara di staffetta, la parte percorsa da ogni componente; nel ciclismo, semitappa.
 sf. 1 fraction. 2 (frazione di comune, villaggio) small town, small village.
 lat. fractio,-onis, deriv. da fractus, p.p. di frangere.
In matematica una frazione è un termine del tipo m/n, con m e n numeri naturali (n diverso da 0) detti, rispettivamente, numeratore e denominatore (o divisore e dividendo); è detta propria quando m>n, impropria nel caso in cui m<n, apparente quando equivale a un numero intero). La frazione si dice ridotta ai minimi termini se il numeratore e il denominatore sono primi tra loro, ossia quando non esiste un divisore comune diverso da 1; si dice decimale quando il denominatore è una potenza di 10 (ogni frazione può essere espressa come un numero decimale: basta eseguire la divisione del numeratore per il denominatore espressi in base dieci; se tale numero è limitato può essere poi espresso come frazione decimale; es.: 2/50 = 0.02 = 2/100; 2/30 = 0.0333…, che non può essere espresso come frazione decimale). Le frazioni equivalgono ai numeri razionali (o periodici) non negativi.

frazionìsmo, sm. Tendenza a formare gruppi o correnti all'interno di un partito politico. ~ scissionismo.

frazionìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) 1 Chi tende al frazionismo. 2 Ogni atleta di una gara di staffetta.

frazionìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al frazionismo.

Frazzanò Comune in provincia di Messina (1.203 ab., CAP 98070, TEL. 0941).

freak, agg., sm. e sf. invar. Di chi, tra gli anni '60 e '70, criticava la società comportandosi e vestendosi in modo povero ed eccentrico. ~ anticonformista, stravagante.

Frears, Stephen (Leicester 1941-) Regista cinematografico inglese. Diresse My beuatiful Laundrette (1985), Sammy e Rosie vanno a letto (1987), Le relazioni pericolose (1988), Eroe per caso (1992), The Snapper (1993), Mary Reilly (1995) e Due sulla strada (1996).

freàtico, agg. (pl. m.-ci) Di acqua, che sgorga naturalmente dal sottosuolo.

Frécce tricolóri Il nome della Pattuglia acrobatica nazionale.

freccétta, sf. 1 Diminutivo di freccia. 2 Piccola freccia che si scaglia a mano contro un bersaglio.

fréccia, sf. 1 Asta sottile con una punta in cima e un impennaggio usata come arma, che viene tirata con l'arco o con la balestra. ~ dardo. 2 Qualunque oggetto a forma di freccia. 3 Segnale a forma di freccia che segnala la direzione che intende prendere un autoveicolo. 4 In architettura distanza tra la chiave di volta e la corda di un arco.
 sf. 1 arrow. 2 (automezzo) indicator.
 franc. antico flèche, dal franco fliugika.
Freccia di direzione
Indicatore, utilizzato negli automezzi o motomezzi, per segnalare il cambio di una corsia, la svolta a destra o sinistra, e consistente in una barretta a luce rossa, posta sulla carrozzeria.
Freccia di un arco di curva
Segmento della perpendicolare condotta per il suo punto medio alla corda sottesa dall'arco.

Fréccia Costellazione molto piccola, visibile nelle notti estive, che si trova nell'emisfero celeste boreale, a nord dell'Aquila. Risulta essere formata principalmente da stelle poco luminose.

Freccia nera, La Romanzo di R. L. Stevenson (1888).

frecciàre, v. tr. e intr. 1 Scagliare frecce contro qualcuno. 2 Colpire con frecce.

frecciàta, sf. 1 Colpo di freccia. 2 Richiesta di denaro che non sarà restituito. 3 Allusione pungente, battuta maligna. ~ stoccata.

Fréchet, Maurice (Maligny 1878-Parigi 1973) Matematico francese e fondatore dell'analisi funzionale. Diede importanti contributi alla topologia e alla teoria delle probabilità.

freddaménte, avv. Con freddezza, con indifferenza. ~ impassibilmente, crudelmente.

freddàre, v. v. tr. 1 Rendere, far diventare freddo. ~ raffreddare. <> riscaldare. 2 Uccidere con un solo colpo. ~ ammazzare. 3 Bloccare, mortificare, annichilire. ~ intimidire.
v. intr. pron. Diventare freddo. ~ raffreddarsi.
 v. tr. (uccidere) to shoot dead.

freddézza, sf. 1 L'essere freddo. ~ gelidezza. 2 Mancanza di cordialità ~ indifferenza. <> entusiasmo. 3 Calma, sangue freddo. ~ self control. <> impulsività.
 sf. coldness.

fréddo, agg. e sm. agg. 1 Che ha poco calore o manca di calore. ~ gelido. <> caldo. 2 Senza entusiasmo, che non si lascia sopraffare dalle passioni; distaccato. ~ indifferente. <> passionale. 3 Brivido di paura. 4 Di cibo, preparato per essere consumato freddo. 5 Impersonale, scialbo. ~ incolore. <> ispirato.
sm. 1 La sensazione che deriva da una bassa temperatura. ~ fresco, gelo. <> tepore, calore. 2 Il tempo, la stagione in cui il clima è rigido.
 agg. e sm. 1 cold. 2 (avere freddo) to be cold. 3 (fig., a freddo) deliberately.
 lat. tardo frigdus.
Animali a sangue freddo
Animali nei quali la temperatura corporea varia al variare di quella ambientale.

freddolóso, agg. e sm. Che, chi è sensibile al freddo.
 agg. sensitive to cold.

freddùra, sf. 1 Battuta di spirito consistente in un gioco di parole. ~ spiritosaggine. 2 Freddo invernale.
 sf. pun.

freddurìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi ama dire freddure.

Fredegónda (Montdidier 545?-Parigi 597) Regina merovingia, sposa di Chiperico I di Neustria. Combatté a lungo contro il cognato Sigeberto I d'Austrasia, che riuscì a far uccidere nel 575, e sua moglie Brunechilde.

Frederiksborg Contea (349.000 ab.) della Danimarca, capoluogo Hillerúd.

Fredholm, Ivar (Stoccolma 1866-Mörby 1927) Matematico svedese. Compì importanti studi su un particolare tipo di equazione integrale.

Frediàno (?-Lucca 588) Santo. Eremita e quindi vescovo di Lucca (560) di origine irlandese.

free jazz, loc. sost. m. invar. Stile jazzistico nato nel 1958-1960 negli Stati Uniti per opera di alcuni musicisti che sostenevano la necessità dell'improvvisazione totale. Tra gli esponenti si ricordano, Ornette Coleman, Eric Dolphy, Albert Ayler, Archie Shepp, A. Braxton, D. Murrey, L. Jekins e A. Davis.

free-climbing, sm. invar. Arrampicata libera compiuta su percorsi e con mezzi non tradizionali.

freelance, agg., sm. e sf. invar. Di chi esercita una professione e si fa pagare a prestazione.

freenet, sf. invar. Nel linguaggio informatico indica un host di Internet che consente libero accesso a una rete.

Freetown Città della Sierra Leone (470.000 ab.), capitale dello stato omonimo; si trova sull'estuario del fiume Rokel, ove forma un porto naturale. È un importante mercato agricolo (cacao), di prodotti minerari (ferro, diamanti), e centro industriale sviluppato (raffineria, lavorazione dei diamanti, tessile, chimica). Il nome proviene dal fatto che originariamente nacque come la città degli schiavi liberati (1787).

freeware, sm. invar. Nel linguaggio informatico indica un programma che può essere distribuito e utilizzato liberamente senza scopi di lucro.

freezer, sm. invar. Scomparto del frigorifero in cui vi è la temperatura più bassa; cella frigorifera. ~ congelatore.

fregàccio, sm. Frego fatto alla peggio. ~ sgorbio.

fregagióne, sf. Massaggio. ~ frizione.

fregaménto, sm. L'atto del fregare.

fregàre, v. v. tr. 1 Passare più volte su qualcosa. ~ strofinare. 2 Imbrogliare, ingannare. ~ truffare. 3 Rubare. 4 Bocciare a un esame o a un concorso. 5 Possedere sessualmente. ~ fottere. 6 Avere un rapporto sessuale.
v. intr. pron. Non preoccuparsi. ~ disinteressarsi. <> interessarsi.
 v. tr. 1 to rub. 2 (truffare) to cheat, to take in. 3 (rubare) to pinch, to swipe. 4 (chi se ne frega?) who gives a damn about it? 5 (me ne frego) I don't give a damn.
 lat. fricare strofinare.

fregàta, sf. 1 Il fregare. 2 Fregatura. ~ imbroglio. 3 Antica nave da guerra. 4 Genere di imbarcazione veloce e maneggevole di media dimensione in uso nel XVI e XVIII sec. per missioni esplorative. 5 Attualmente unità di medie dimensioni e grande autonomia destinata a missioni antisommergibile e alla scorta di aerei da caccia.
 sf. 1 rub. 2 (naut.) frigate.
Uccello (Fregata magnifica) della famiglia dei Fregatidi e dell'ordine dei Pelecaniformi. Di colore scuro, negli esemplari maschi presenta una gola rossa. Vive nelle Americhe. Talvolta sottrae la preda ad altri uccelli.

fregatùra, sf. 1 Il fregare e l'effetto. 2 Imbroglio, truffa. ~ inganno.
 sf. rip-off.

Frege, Friedrich Ludwig Gottlob (Wismar 1848-Bad Kleinen 1925) Logico e matematico tedesco, il cui nome è legato al programma di fondazione logica della matematica contenuto nelle opere I fondamenti dell'aritmetica. Ricerca logico-matematica sul concetto di numero (1884) e Principi dell'aritmetica (1893). Russell dimostrò la contraddittorietà delle sue teorie; il tentativo di Frege di logicizzare la matematica segna comunque un punto di partenza importantissimo per lo sviluppo della logica matematica.

Fregène Centro del Lazio, frazione del comune di Roma. Posto sul mar Tirreno, a nord della foce del Tevere, è stazione balneare.

fregiàre, v. v. tr. 1 Decorare con fregi. ~ ornare. 2 Adornare, guarnire. ~ abbellire. 3 Insignire. ~ decorare.
v. rifl. 1 Ornarsi. ~ decorarsi. 2 Onorarsi. ~ gloriarsi.

fregiatùra, sf. 1 Azione del fregiare, dell'ornare. 2 Fregio, ornamento. ~ decorazione.

frégio, sm. 1 Fascia decorativa per lo più orizzontale. ~ ornamento. 2 Ornamento morale. ~ vanto.
 sm. 1 ornament. 2 (arch.) frieze.
 lat. phrygium ricamo.
Negli ordini architettonici è l'elemento della trabeazione collocato tra la cornice e l'architrave. Il fregio dell'ordine corinzio (Olimpeion di Atene) è liscio e ha decorazioni vegetali, a volte ricoperte da iscrizioni. Nell'ordine dorico è costituito da metope, alternate a triglifi (tempio di Zeus a Olimpia); in quello ionico, il fregio si estende a fascia continua tra l'architrave e la cornice, con incisioni di scene mitologiche.

fregnàccia, sf. Fandonia. ~ sciocchezza.

fregnóne, sm. (f.-a) Stupido. ~ sciocco.

frégo, sm. (pl.-ghi) Linea fatta in fretta per cancellare. ~ sgorbio.

frégola, sf. 1 Stato di eccitazione degli animali che si ha in concomitanza con la fase di riproduzione. ~ calore, foia. 2 Voglia ardente e ostinata, smania. ~ bramosia. 3 Forte desiderio sessuale. ~ libidine.

Frègoli, Leopòldo (Roma 1867-Viareggio 1936) Attore di varietà. Fu un famoso trasformista.

Fregóna Comune in provincia di Treviso (2.936 ab., CAP 31010, TEL. 0438).

Fregóso, Doménico (Genova 1325?-1390 ca.) Doge genovese dal 1370 al 1378, di nobile famiglia dell'aristocrazia mercantile. Ottenne il potere grazie a una congiura ai danni di Gabriele Adorno. Conquistò Cipro. La sua famiglia governò Genova per circa tre secoli, fino al 1524, anno di morte dell'ultimo suo discendente, Ottaviano.

Freinet, Célestin (Gars 1896-Vence 1966) Educatore e pedagogista francese, elaborò un metodo educativo che, non approvato dalle autorità, incentivava gli studenti a esprimersi spontaneamente tramite il lavoro di gruppo, la creazione di materiali sostitutivi di quelli tradizionali, la contestualizzazione delle esperienze quotidiane, rifiutando ogni tipo di autoritarismo. Tra le opere pubblicate, La scuola moderna (1946), I detti di Matteo (1949), Nascita di una pedagogia popolare (1949), Le mie tecniche (1964).

Freire, Paulo (Recife 1921-) Pedagogista brasiliano. Scrisse L'educazione come pratica di libertà (1973).

frèisa, sf. invar. Vino rosso amabile del Piemonte.

freislebenìte, sf. Solfuro di piombo, argento e antimonio. Si presenta in cristalli prismatici monoclini di colore grigio acciaio.

Fréjus Passo (2.538 m) delle Alpi Occidentali, che collega la val di Susa con la val Moriana in Francia, e domina l'omonima galleria stradale (12,8 km) e quella ferroviaria (13,6 km), chiamata anche del Cenisio e inaugurata nel 1871.

fremebóndo, agg. Che freme. ~ incollerito.

fremènte, agg. Che freme, smanioso. ~ impaziente. <> impassibile.

frèmere, v. intr. 1 Essere agitato da una passione. ~ vibrare. 2 Agitarsi con frastuono. ~ rumoreggiare. 3 Arrabbiarsi, irritarsi. ~ spazientirsi. 4 Friggere, mordere il freno. ~ scalpitare.
 v. intr. to quiver with, to tremble.
 lat. fremere.

frèmito, sm. 1 Agitazione delle membra causata da una forte passione. ~ turbamento. 2 Rumore sordo, cupo. 3 Suono aspro di voce mossa da forte passione.
 sm. quiver, tremor, thrill.
 lat. fremitus,-us, deriv. da fremere.

frenàbile, agg. Che si può frenare.

frenàggio, sm. 1 L'insieme degli organi di frenata. 2 L'azione del frenare.

frenàre, v. v. tr. 1 Trattenere col freno; azionare i freni. ~ fermare. <> accelerare. non è riuscito a frenare in tempo l'auto, andando così a sbattere. 2 Moderare, contenere, temperare. ~ trattenere. : :a frenato il ritmo della corsa, con un andamento ridotto. 3 Inibire. ~ soffocare. <> esternare. 4 Scoraggiare. ~ raffreddare. <> spronare
v. rifl. Controllarsi, contenersi, reprimersi. ~ dominarsi. <> esplodere. non riusciva a frenarsi dal compiere quel gesto.
 v. tr. 1 (rallentare di veicolo) to slow down. 2 (fig.) to restrain, to check, to hold back. v. intr. to brake. v. rifl. to control oneself, to restrain oneself.
 lat. frenare.

frenastenìa, sf. Deficit intellettivo congenito che si manifesta precocemente. ~ idiotismo.

frenastènico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo a frenastenia.
agg. e sm. Che, chi è affetto da frenastenia.

frenastèrzo, sm. Dispositivo delle moto da corsa per regolare lo sterzo.

frenàta, sf. Il frenare e l'effetto.
 sf. 1 braking. 2 (fare una frenata) to brake.

frenàto, agg. Tenuto fermo mediante un freno.

frenatóre, agg. e sm. agg. Che frena.
sm. 1 Chi frena. 2 Ferroviere addetto ai freni.

frenatùra, sf. L'azione del frenare e l'effetto.

Frénaud, André (Montceau-les-Mines 1907-Parigi 1993) Poeta e saggista francese. Tra le opere, Les rois mages (1943), Les paysans (1951), Il n'y a pas de paradis (1963), L'étape dans la clairière (1966), Le Sainte Face (1968), La sorcière de Rome (1973), Notre inhabileté fatale (1979), Mirò comme un enchanteur (1983) e Nul ne s'égare (1986).

frenèllo, sm. 1 Frenulo. 2 In marina, il frenello del timone è una corda, o una catena, avvolta alla ruota del timone e fissata con i due capi alle estremità della barra.

frenesìa, sf. 1 Stato di delirio furente. ~ pazzia. 2 Pensiero fantastico. ~ vaneggiamento. 3 Eccitazione. ~ entusiasmo. <> calma. 4 Voglia smaniosa. ~ mania.
 sf. frenzy.
 lat. mediev. phrenesia, deriv. dal greco phren mente.

freneticaménte, avv. 1 In modo frenetico. ~ concitatamente. 2 Appassionatamente. ~ entusiasticamente.

frenètico, agg. (pl. m.-ci) 1 In preda a frenesia; prodotto da frenesia. ~ convulso. <> calmo, flemmatico. 2 Movimentato, convulso. ~ sfrenato. <> pacato. 3 Entusiastico, sfrenato. ~ appassionato. <> impassibile.
 agg. frenetic.
 lat. phreneticus, dal greco phrenetikòs.

Fréni, Mirèlla (Modena 1935-) Soprano, interprete soprattutto di Mozart.

freniàtra, sm. e sf. Medico delle malattie mentali. ~ psichiatra.

freniatrìa, sf. Scienza che studia le malattie mentali. ~ psichiatria.

frènico, agg. (pl. m.-ci) In anatomia, che ha rapporto col diaframma.

Frenkel', Jakov Ilic (Rostov 1894-Leningrado 1952) Fisico russo. Si occupò soprattutto dei difetti dei cristalli e degli effetti delle radiazioni sui materiali.

frèno, sm. 1 Barra di ferro che si mette in bocca agli animali per dirigerne il movimento mediante le redini. ~ morso. 2 Dispositivo che serve per fermare o rallentare il movimento di un veicolo o di un meccanismo. 3 Tutto ciò che serve a moderare, reprimere o trattenere. ~ impedimento. <> incentivo, pungolo. 4 Ritegno, misura. ~ controllo. 5 Autorità di governo, potere pubblico. 6 Frenulo. ~ filetto.
 sm. 1 brake. 2 (freno a disco) disc brake. 3 (mettere un freno) to restrain, to control.
Può essere di vari tipi, ossia meccanico, elettromagnetico, a fluido; nel primo tipo, l'azione di frenata è svolta da due organi meccanici; in quelli elettromagnetici, il principio frenante sfrutta la forza dei campi magnetici indotti da un'elettrocalamita. A loro volta i freni meccanici possono distinguersi in freni a tamburo, ad arpione, a ceppi e a disco. Il sistema frenante a fluido sfrutta la resistenza viscosa esercitata da un fluido su organi in moto dentro allo stesso.

frenocòmio, sm. Manicomio.

frenologìa, sf. 1 Dottrina che si prefigge di scoprire il carattere e le capacità di una persona dalla conformazione del cranio. 2 Studio delle malattie mentali. ~ psichiatria.

frenològico, agg. (pl. m.-ci) Di frenologia, relativo alla frenologia.

frenòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di frenologia. ~ freniatra.

frènulo, sm. Piega cutanea o mucosa che ostacola o limita il movimento di organi o di parti di organi.
Frenulo del pene e del prepuzio
Membrana sottile che unisce il prepuzio al pene.
Frenulo linguale
Membrana sottile che unisce la parte inferiore della lingua al pavimento boccale.

frèon, sm. invar. Nome commerciale di un gruppo di composti organici del fluoro (fluorocloroidrocarburi) usati come liquidi refrigeranti nei frigoriferi domestici e industriali e come propellenti per aerosol (bombole spray). Si ottengono dal metano e dall'etano, sono inodori, insapori, ininfiammabili e privi di tossicità. Dal 1988 ne è stato sospeso l'uso in quanto ritenuti responsabili, soprattutto i composti ad alto contenuto di fluoro, dell'assottigliamento della fascia dell'ozono.

frequentàbile, avv. Che si può frequentare.

frequentàre, v. v. tr. 1 Ritornare spesso nello stesso luogo. ~ bazzicare. <> stare alla larga. 2 Partecipare con assiduità a un'attività che si svolge con regolarità; essere iscritto. ~ praticare. <> evitare. 3 Trovarsi spesso in compagnia di una persona. aveva cominciato a frequentarla con maggiore assiduità dopo quella giornata felice. 4 Seguire una lezione. ~ assistere. non frequenti il corso di inglese?
v. intr. pron. Incontrarsi spesso. ~ vedersi. si frequentavano ormai da un mese.
 v. tr. 1 (scuola) to attend. 2 (locale) to frequent, to go to. 3 (persone) to see often, to see regularly.
 lat. frequentare, deriv. da frequens,-entis numeroso frequentato.

frequentatìvo, agg. Di un verbo che esprime un'azione ripetuta.

frequentàto, agg. Di luogo in cui di solito ha molti frequentatori. ~ popolato. <> deserto.
 agg. popular, busy.

frequentatóre, sm. (f.-trìce) Che frequenta un luogo o una persona. ~ habitué.

frequentazióne, sf. 1 Il frequentare. ~ frequenza. 2 Confidenza, dimestichezza. ~ familiarità. <> estraneità.

frequènte, agg. 1 Che si fa o accade spesso, più volte. ~ assiduo, consueto. <> saltuario. 2 Frequentato.
 agg. frequent.
 lat. frequens,-entis fitto.

frequenteménte, avv. Spesso. ~ sovente. <> occasionalmente.

frequènza, sf. 1 L'essere frequente. 2 Il numero di volte che un fatto accade. ~ assiduità, reiterazione. <> eccezionalità, infrequenza. 3 Partecipazione. ~ affluenza. 4 Ripetitività, assiduità. ~ continuità. <> sporadicità.
 sf. 1 (ins.) attendance. 2 (fis.) frequency.
 lat. frequentia.
In fisica (e in analisi matematica) è il numero di cicli che una grandezza che varia periodicamente compie in un'unità di tempo; viene misurata in cicli al secondo o hertz (Hz).
Frequenza assoluta e realtiva
In una rilevazione statistica la frequenza (assoluta) è il numero di volte in cui un evento si verifica. La frequenza relativa è il rapporto tra la frequenza assoluta e il numero totale dei rilevamenti effettuati.
Frequenza immagine
È la frequenza che si trova a una distanza pari al doppio della frequenza intermedia da quella del segnale da ricevere con un radioricevitore supereterodina. Viene eliminata con un filtro passabanda.
Frequenza intermedia
Frequenza fissa alla quale viene convertito qualsiasi segnale ricevuto in un radioricevitore supereterodina. Viene ottenuta tramite un circuito chiamato convertitore di frequenza.

frequenzìmetro, o frequenziòmetro, sm. Apparecchiatura idonea a misurare la frequenza di una grandezza elettrica alternata.
Frequenzimetri a risonanza meccanica
Dispositivi costituiti da una sequenza di lamelle metalliche con una propria frequenza di vibrazione e da un elettromagnete, alimentato dalla grandezza esaminata, che fa entrare in risonanza la lamella caratterizzata dalla stessa frequenza.
Frequenzimetri elettronici
Dispositivi che utilizzano il confronto con la frequenza campione di un oscillatore a cristallo.

frésa, sf. Utensile a taglienti multipli che intaglia o incava legno o metalli.

Fresagrandinària Comune in provincia di Chieti (1.350 ab., CAP 66050, TEL. 0873).

fresàre, v. tr. 1 Lavorare con la fresatrice. 2 Fregiare.

fresatóre, sm. (f.-trìce) Operaio addetto alla fresatrice.

fresatrìce, sf. Macchina per fresare simile al tornio.

fresatùra, sf. Il fresare e l'effetto.

freschézza, sf. 1 Qualità di ciò che è fresco. ~ semplicità, immediatezza. <> artificiosità. 2 Brio. ~ verve. <> cupezza, piattezza. 3 Innocenza. ~ candore. 4 Salute, floridezza. ~ rigoglio.
 sf. freshness.

frésco, agg. e sm. (pl.-chi) agg. 1 Di ciò che è leggermente e piacevolmente freddo. ~ rinfrescante. ordinò del vino fresco; stare fresco, passare dei guai oppure non farsi illusioni. 2 Non bene asciutto, detto di colori, inchiostri ecc. 3 Di animale, macellato da poco. 4 Genuino, naturale. ~ spontaneo. <> artificioso. 6 Di cibo, preparato da poco. pane fresco. 7 Di notizia, recente. ~ nuovo. <> superato. 8 Di frutta, appena colta. 9 Di fiori, appena recisi. 10 Florido. ~ sano. 11 In forma. ~ riposato, ristorato. <> affaticato. arrivando al traguardo si sentiva ancora fresco. 12 Rigoglioso. ~ fiorente. <> appassito.
sm. 1 Temperatura fresca e piacevole. ~ ombra. 2 Pittura fatta a fresco. 3 Luogo, ambiente fresco. dormire al fresco, in prigione. 4 Tessuto di lana per abiti estivi. 5 Frescura. ~ refrigerio.
 agg. 1 fresh. 2 (notizia) recent. 3 (temperatura) cool. 4 (fig., stai fresco) you'll be in for it. sm. 1 (stare fresco) to be in for it. 2 (mettere al fresco) to put in a cool place.
 german. frisk.

Frescobàldi, Giròlamo (Ferrara 1583-Roma 1643) Compositore e organista che si dedicò prevalentemente al cembalo (due libri di Toccate) e all'organo (I fiori musicali). La sua musica, di grande varietà e complessità ritmica, parte dallo stile polifonico del Cinquecento per attingere alla sensibilità del Seicento; articolò le sue composizioni con un linguaggio di grande elaborazione contrappuntistica e armonica. Di grande interesse le raccolte di musiche strumentali, Il primo libro delle fantasie a quattro (1608), Ricercari e canzoni francesi (1615), Il primo di capricci fatti sopra diversi soggetti et arie (1624).

frescóne, sm. Sciocco. ~ stupido.

frescùra, sf. Aria fresca e pungente.

frèsia, sf. Genere di piante erbacee dotate di bulbo, della famiglia delle Iridacce, comprendente tre specie. Presenta fiori bianchi, gialli, rosso porpora o violetti molto profumati.

Fresnay, Pierre (1897-1975) Attore cinematografico francese. Interpretò La grande illusione (1937) e Il corvo (1943).

Fresnel, Augustin-Jean (Broglie 1788-Ville D'Avray 1827) Fisico e matematico francese è considerato, assieme a T. Young, il fondatore dell'ottica fisica. Si dedicò alle ricerche sulla propagazione, diffrazione e polarizzazione della luce; pose le basi della teoria ondulatoria della luce.
Lente di Fresnel
Lente usata nei sistemi ottici dei fari, consistente in una serie di anelli a gradinata concentrici ottenuti come sezioni di superfici convesse.
Specchio di Fresnel
Specchio utilizzato per separare due fasci luminosi prodotti dalla medesima sorgente.

Fresno Città (354.000 ab.) degli USA, nello stato della California, nella valle di San Joaquin a 250 km da San Francisco. Mercato per il commercio dei prodotti ortofrutticoli. Le industrie principali sono quelle alimentari, tessili, meccaniche e chimiche.

Fresonàra Comune in provincia di Alessandria (691 ab., CAP 15064, TEL. 0143).

frétta, sf. 1 Necessità di far presto. ~ furia, premura. <> calma, flemma. 2 Rapidità. <> lentezza.
 sf. 1 haste, hurry. 2 (in fretta e furia) in a made rush. 3 (fai in fretta) hurry up. 4 (avere fretta) to be in a hurry.

frettàre, v. tr. In marina, strofinare con energia una superficie a bordo, usando un'apposita spazzola, molto bagnata, in modo da pulirla.
 dal lat. volg. fricare fregare.

frettàzzo, sm. Spazzolone usato sulle navi per pulire ponti, tele ecc.

frettolosaménte, avv. In modo frettoloso. ~ affrettatamente, sbrigativamente.

frettolóso, agg. 1 Che ha o mostra fretta. ~ impaziente. <> placido. 2 Che è fatto in fretta. ~ convulso. <> flemmatico, calmo. 3 Che opera in fretta. ~ sbrigativo. 4 Abborracciato, affrettato. ~ superficiale. <> ponderato.
 agg. 1 (persona) in a hurry. 2 (attività) rushed, hurried.

Freud, Anna (Vienna 1895-Londra 1982) Psicanalista inglese di origine austriaca. Figlia di Sigmund Freud, collaborò inizialmente con il padre. Assunto l'incarico di insegnante a Vienna, scrisse Introduzione alla psicanalisi per insegnanti (1930). Continuando le ricerche paterne, fu autrice di importanti contributi alla psicanalisi dell'infanzia, alla quale dedicò la famosissima Introduzione alla tecnica della psicoanalisi infantile (1927). Nel 1938 si trasferì a Londra insieme al padre per sottrarsi alle persecuzioni naziste contro gli ebrei. Tra le sue opere, sono da ricordare L'io e i meccanismi di difesa (1936), Il trattamento psicoanalitico dei bambini (1946), Normalità e patologia dell'infanzia (1965), Problemi di tecnica e terapia psicoanalitica (1973). Anna Freud si dedicò con particolare impegno allo studio del benessere dei bambini. A Londra fondò le Hampstead War Nurseries (asili di guerra di Hampstead) e dopo la fine della seconda guerra mondiale fondò il famoso Hampstead Child Therapy Course and Clinic (corso di terapia e clinica infantile di Hampstead). I suoi scritti sono stati raccolti in sette volumi dal titolo complessivo Gli scritti di Anna Freud.

Freud, Sigmund (Freiberg 1856-Londra 1939) Medico, psichiatra e neurologo austriaco, fondatore della moderna psicanalisi. Sigmund Freud nacque il 6 maggio 1856 a Freiberg, ora Pribor (Moravia), dal matrimonio di Jacob Freud, commerciante ebreo in tessuti, con Amalie Nathansohn. Il padre aveva già due figli, nati da un precedente matrimonio. Nel 1860 a causa della crisi economica, aggravatasi dopo la guerra austro-italiana del 1859, Jacob Freud, la moglie e il figlio si trasferirono a Vienna. I due fratellastri di Sigmund andarono invece a Manchester. Nel 1865, con un anno di anticipo, Sigmund entrò allo Sperl-Gymnasium, dove condusse una brillante carriera scolastica. Apparteneva a una famiglia ebrea povera che puntava tutto su di lui. Nel 1872 superò brillantemente l'esame di licenza e decise di diventare medico. Nello stesso anno si verificò il crac della borsa di Vienna e Jacob perse il suo capitale. La famiglia per riuscire a vivere chiese aiuto a parenti della moglie. Nell'ottobre del 1876 entrò all'istituto di Fisiologia diretto dal professor Ernst Brücke. Qui conobbe Joseph Breuer. Le sue prime comunicazioni risalgono a questo periodo e hanno come argomento problemi di anatomia e istologia comparata. Nelle sue ricerche arrivò a confermare l'esistenza dei testicoli nel maschio dell'anguilla. Freud, pur avendo scelto medicina, si allontanò per molti anni dalle ricerche cliniche e si rivestì di una corazza materialista e meccanicistica. Dal 1877 al 1882 compì ricerche nel laboratorio di Brücke e gli sembrò di aver trovato la propria strada in questa dimensione di giovane neurologo. Nel 1881 si laureò in medicina, diventando così indipendente dai propri genitori; verrà comunque aiutato da amici medici e in particolare da Breuer. Nel 1882 rinunciò, apparentemente per motivi economici, alla carriera di ricercatore nell'istituto di Fisiologia del professor Brücke, anche perché aveva finalmente deciso ad affrontare la sua professione di medico. Nell'aprile dello stesso anno conobbe Martha Bernays e nel giugno si fidanzò segretamente con lei. Alla fine di luglio iniziò a frequentare i reparti dell'ospedale generale di Vienna. Nel 1883 Breuer informò Freud del caso di Anna O., un'isterica che egli aveva iniziato a trattare con il metodo catartico nel 1880. In questo periodo Freud lavorò nel laboratorio di anatomia cerebrale della clinica psichiatrica diretta dal professor Meynert. L'anno dopo pubblicò La struttura degli elementi del sistema nervoso in cui sostenne l'unità morfologica e fisiologica delle cellule e delle fibre nervose (anticipando la teoria del neurone di Waldeyer). Nello stesso periodo iniziò a studiare le proprietà farmacologiche della cocaina e costatò su di sé che aveva un energico effetto antidepressivo. Inoltre intuì l'azione anestetica dell'alcaloide e suggerì a un suo amico di sperimentarla nelle malattie oculari. Ma fu un collega, Koller, che mesi dopo rivoluzionò la chirurgia oculare con l'uso della cocaina. Nel gennaio del 1885 Freud presentò al Consiglio di facoltà il suo curriculum vitae accademico per ottenere il titolo di Privatdozent in neuropatologia, titolo che gli verrà concesso il 5 settembre. Nell'ottobre, grazie a una borsa di studio vinta in giugno, si recò a Parigi e iniziò a frequentare all'ospedale La Salpêtrière, il reparto di Charcot, il più illustre neurologo del tempo. Nell'ospedale in cui Pinel aveva tolto le catene ai malati di mente, Charcot aveva rivalutato l'isteria affermandone la realtà dei fenomeni, la loro presenza anche nel sesso maschile e producendo con l'ipnosi paralisi e contratture simili a quelle della malattia. Da questo momento Freud venne sempre più attratto dalla psicopatologia e divenne un clinico puro. Nell'aprile del 1886 tornò a Vienna e il 25 aprì un ambulatorio che per molto tempo gli diede modesti guadagni. Il 13 settembre sposò Martha Bernays dalla quale avrà sei figli. Nell'ottobre presentò alla Società Medica di Vienna un caso di isteria maschile con emianestesia che però venne accolto freddamente, soprattutto dal suo maestro Meynert che a poco a poco lo escluderà dal suo laboratorio. In questo periodo aumentarono i casi di cocainomania in tutto il mondo e Freud venne accusato da Erlenmeyer di aver diffuso una piaga per l'umanità. Intanto per curare i nevrotici Freud si accorse di poter usare solo l'elettroterapia o l'ipnosi, ma la prima agiva solo per effetto della suggestione e la seconda lusingava il medico solo in casi di guarigioni miracolose. Quindi per perfezionare la propria tecnica ipnotica, nel 1889 si recò a Nancy, dove Liébault e Bernheim utilizzavano su larga scala questa terapia. Qui lo colpirono soprattutto gli esperimenti di suggestione postipnotica che dimostravano come le motivazioni dei nostri atti non ci siano sempre note, anche se con uno sforzo particolare sia possibile renderle coscienti. L'ipnosi non soddisfò Freud: essa agiva sulle manifestazioni più superficiali e non sul meccanismo morboso di base. Così decise di ripetere il tentativo terapeutico dell'amico Breuer, il quale aveva sottoposto la sua paziente isterica a ipnosi e poi l'aveva invitata a comunicare liberamente ciò che la opprimeva. Il fatto di rivivere una certa sensazione o avvenimento che in passato aveva colpito la paziente era stato sufficiente a far scomparire il sintomo stesso. Freud iniziò a utilizzare l'ipnosi come mezzo per richiamare alla memoria le impressioni, ignote al paziente cosciente, che sembravano essere all'origine dei suoi sintomi. Nel 1891 pubblicò Sulla concezione dell'afasia dedicata a Breuer, nella quale criticò l'idea classica dell'afasia. In questi anni raccolse numerose informazioni e dati sui suoi pazienti isterici e convinse l'amico Breuer a pubblicare insieme nel 1893 una comunicazione preliminare intitolata Sul meccanismo psichico dei fenomeni isterici nella quale veniva affermato che la causa dell'isteria non è il traumatismo psichico ma il suo ricordo che è stato rimosso. Due anni dopo pubblicarono gli Studi sull'isteria ai quali si fa risalire la nascita ufficiale della psicoanalisi. In questo caso però Breuer si trovò in disaccordo nell'affermare l'origine sessuale delle nevrosi. La loro collaborazione ebbe termine. Nello stesso anno per il crescente antisemitismo Freud aderì alla loggia massonica ebraica B'nai B'rith. Proseguì quindi con i suoi studi, decidendo di rinunciare allo stato di ipnosi, che non si riusciva sempre a ottenere, per puntare su una tecnica di concentrazione: il malato, disteso su un divano a occhi chiusi, veniva invitato a riportare ciò che ricordava a proposito del sintomo che voleva eliminare. Se questo non avveniva, Freud invitava il paziente ad abbandonarsi all'associazione libera, cioè a manifestare tutto quanto gli veniva in mente. Nel 1896 Freud usò per la prima volta il termine psicoanalisi in un articolo per la Revue Neurologique. La Società di psichiatria e neurologia di Vienna accolse freddamente la sua comunicazione sulla eziologia sessuale dell'isteria. Da questo momento Freud decise di non intervenire più a riunioni mediche. Nell'ottobre morì il padre.
La svolta decisiva nella vita di Freud si ebbe quando ormai quarantenne iniziò a esplorare se stesso, utilizzando lo stesso metodo sperimentato sui suoi pazienti. Prendendo spunto dall'insegnamento ricevuto dai suoi pazienti, Freud iniziò ad annotare i propri sogni e a sforzarsi di interpretarli. Nel 1897 decise di scrivere un libro sui sogni che aveva iniziato ad analizzare dal 1894. Sarà la morte del padre a far progredire i suoi studi. Per vari mesi sognò il padre e attraverso momenti di crisi e depressione arrivò alla conclusione che, all'origine della nevrosi, sta il bambino e i suoi tentativi di avvicinamento all'adulto, quell'insieme di odio-amore per il padre o per la madre che sono alla base del mito di Edipo Re. Il 15 ottobre comunicò a Fliess la scoperta del complesso di Edipo. Nel novembre del 1899 comparve L'interpretazione dei sogni che ebbe scarsa eco negli ambienti scientifici. Nel 1902, per suggerimento di Wilhelm Steckel che era stato in trattamento analitico presso di lui, iniziò a riunire nel suo studio, una volta alla settimana, i pochi amici e seguaci (la Società psicologica del mercoledì) con i quali intraprese vari dibattiti. Nel 1904 pubblicò Psicopatologia della vita quotidiana. Iniziarono le visite a Freud: Jung, Binswanger, Abraham, Ferenczi, Jones, Pfister, Sachs. In questi anni nacquero le prime società di psicoanalisi straniere. Nel 1908 la società psicologica del mercoledì assunse la denominazione di Società psicoanalitica di Vienna. Il 26 aprile si tenne a Salisburgo il Convegno di psicologia freudiana, cioè il primo congresso internazionale di psicoanalisi. L'anno seguente Freud venne invitato in America da Stanley Hall, rettore della Clark University di Worcester nel Massachusetts. Nel 1910 Freud pubblicò Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci. Nel 1912-1913 Freud scrisse Totem e tabù che ricevette la stessa accoglienza delle opere precedenti. Nel 1914 pubblicò Introduzione al narcisismo nel quale modificò la propria teoria degli istinti gettando in questo modo nella costernazione i propri seguaci. L'anno seguente scrisse dieci saggi metapsicologici, sette dei quali vennero probabilmente distrutti in seguito. Nel 1917 stampò la seconda parte delle Lezioni introduttive alla psicanalisi e durante un viaggio in treno Un ricordo d'infanzia da "Poesia e verità" di Goethe. Nel 1919 fondò una propria casa editrice, l'Internationaler Psycoanalytischer Verlag e divenne Professore ordinario dell'università di Vienna. Pubblicò quindi Al di là del principio di piacere. Insieme a questa opera egli elaborò anche Psicologia delle masse e analisi dell'io che venne pubblicata nel 1921. Ormai le opere e il nome di Freud erano sempre più noti. Nel 1923 venne operato per una proliferazione cancerosa al palato. Questo fu il primo dei trentatrè interventi ai quali verrà sottoposto. In questi anni pubblicò L'io e l'es (1923), Inibizione, sintomo e angoscia (1926), Il futuro di un'illusione (1927)e Il disagio della civiltà (1929) ed ebbe il primo incontro con Albert Einstein. Nel 1932 la situazione economica della casa editrice, già instabile dopo la morte nel 1920 di Toni von Freund, suo finanziatore, diventò insostenibile e Freud chiese aiuto all'Associazione Internazionale di Psicoanalisi affinché ne assumesse la responsabilità. Nel marzo Freud ricevette la prima visita di Thomas Mann. Nello stesso anno in risposta a una lettera di Einstein scrisse Perché la guerra?, pubblicato dalla Lega delle Nazioni. Nel 1933 iniziò la persecuzione degli Ebrei e in maggio, a Berlino i suoi libri vennero messi al rogo. Nel 1938 dopo l'invasione dell'Austria da parte dei nazisti, Freud decise di partire e grazie all'intervento della diplomazia americana, e forse di Mussolini, gli venne accordato il permesso. Il 4 giungo partì, ma il tumore contro il quale aveva lottato per sedici anni, divenuto inoperabile, lo condusse il 23 settembre 1939 alla morte.

freudiàno, agg. e sm. agg. Di Sigmund Freud; relativo alle sue teorie.
sm. Seguace di Freud e delle sue teorie.

freudìsmo, sm. Dottrina di Freud e dei suoi seguaci.

Freund, Gisèle (Berlino 1912-) Fotografo francese. Di origine tedesca, ritrasse molti scrittori del '900.

Freundlich, Herbert (Berlino-Charlottenburg 1880-Minneapolis, Minnesota 1941) Fisico tedesco. Riparò negli Stati Uniti d'America nel 1933. Svolse ricerche sulla chimica dei colloidi, che avrebbero trovato applicazioni nell'industria della gomma e delle vernici.

Freundlich, Otto (Stolp 1878-Lublino 1943) Pittore tedesco. Tra le opere Unità di vita e di morte (Birmingham, Collezione privata).

Freycinet, Charles-Louis de Saulces (Foix 1828-Parigi 1923) Politico francese. Fu più volte presidente del consiglio (1879-1880, 1882, 1886 e 1890-1892).

Freyre, Gilberto de Mello (Recife 1900-1987) Sociologo e politico brasiliano. Tra le sue opere, Padroni e schiavi (1933) e Il brasiliano fra gli altri latino-americani (1975).

Freyssinet, Eugène (Objat 1879-Saint-Martin-Vésubie 1962) Architetto e ingegnere francese, padre dell'utilizzo in edilizia del cemento armato e inventore della tecnica della precompressione, che consiste nel precaricare le travi in calcestruzzo mediante cavi d'acciaio. Tra le opere realizzate, hangar per dirigibili, i ponti di Plougastel (1926-1929) e di Traneberg (Stoccolma, 1923), gli impianti portuali di Brest (1937-1939) e di Le Havre (1946-1952).

friàbile, agg. Che si sgretola facilmente. ~ sbriciolabile. <> resistente.
 agg. 1 friable. 2 (alimento, pasta) crumbly.
 lat. friabilis, deriv. da friare sminuzzare.

friabilità, sf. L'essere friabile.

Fribùrgo Città della Svizzera (34.000 ab.), capitale del cantone omonimo, sul lago di Neuchâtel, estesa su gran parte del bacino della Saane. Venne fondata nel XII sec. e subì molte conquiste, passando dalla dominazione dei conti di Kyburg, agli Asburgo e ai Savoia. Divenuta città libera nel 1477, nel 1481 entrò a far parte della Confederazione elvetica. Tra i monumenti, la cattedrale gotica del XIII sec., il palazzo municipale, dei primi anni del XVI sec.
Cantone di Friburgo
Cantone della Confederazione elvetica, è abitato da una popolazione francofona e cattolica; il territorio è particolarmente montuoso e collinare e consente un'agricoltura di cereali e barbabietole e l'allevamento di bovini da latte; sviluppate sono anche le industrie, del tabacco, chimiche e alimentari.

Fribùrgo in Brisgòvia Città (197.000 ab.) della Germania, nel Baden-Württemberg, sul fiume Dreisam, nella pianura del Reno. Importante nodo ferroviario, ha nelle industrie meccaniche, chimiche, tessili, cartarie, del legno e della birra, le maggiori risorse economiche. Sviluppato il turismo. Rilevante centro culturale, è sede di un'università (costruita nel 1457), di una cattedrale gotica e di un museo. La città fondata nel 1120, fu per molto tempo sotto il dominio asburgico. Durante la seconda guerra mondiale, gran parte della città vecchia venne distrutta dai bombardamenti.

fricandò, sm. invar. 1 Intingolo con carne di vitello. 2 Mescolanza di cose varie. ~ guazzabuglio.

fricassèa, sf. 1 Spezzatino cotto in salsa d'uovo o limone. 2 Miscuglio di cose disordinate. 3 Scritto, discorso confuso.

fricatìvo, agg. Che produce frizione.

fricchettóne, agg. e sm. (f.-a) Giovane dagli atteggiamenti anticonformistici. ~ freak.

fridericiàno, agg. Federiciano.

Friedan, Betty Naomi (Peoria, Illinois, 1921-) Scrittrice americana. Impegnata politicamente nel movimento per l'emancipazione della donna, diede inizio, negli anni Sessanta, a quello che sarebbe diventato il movimento femminista. Scrisse nel 1963 il libro Mistica della femminilità, incentrato sull'analisi della condizione femminile nella società e nel lavoro, imperniati sulla figura maschile. Fondatrice nel 1966 del NOW (National Organization for Women), ne fu alla presidenza fino al 1970. Nel 1971, contribuì attivamente alla nascita del movimento politico femminile e nel 1973 diede il proprio appoggio per l'organizzazione del Congresso internazionale femminista e per la nascita della prima banca delle donne. Tra le opere, Cambiò la mia vita (1976), La seconda tappa (1981) e La fontana della giovinezza (1993).

Friedkin, William (Chicago 1939-) Regista cinematografico statunitense. Diresse Il braccio violento della legge (1971), L'esorcista (1973), Cruising (1980), Vivere e morire a Los Angeles (1985), Basta vincere (1994), Jade (1995) e Racconti della cripta (1995).

Friedländer, Max Jakob (Berlino 1867-Amsterdam 1958) Storico dell'arte tedesco. Studioso dell'arte fiamminga dei secc. XV e XVI. Tra le opere Die altniederländische Malerei (La pittura degli antichi Paesi Bassi, 1927-1938) in 14 volumi e Il conoscitore d'arte (1954).

Friedman, Jerome Isaac (Chicago 1930-) Fisico americano, ottenne il premio Nobel nel 1890, insieme a H. W. Kendall e a R. E. Taylor, per aver provato con studi sperimentali l'esistenza dei quark.

Friedman, Milton (New York 1912-) Economista statunitense. Di ideologia liberista fondò la scuola di Chicago, promuovendo un nuovo liberalismo in campo economico. Fu insignito del premio Nobel nel 1976. Tra le sue opere, Saggi di teoria economica positiva (1953), Teoria della funzione del consumo (1957), Capitalismo e libertà (1962), La quantità ottima di moneta (1969) ove espone la sua teoria monetaria quantitiva. Ha scritto, assieme alla moglie Rose, Free to choose (1980) e Manovre monetarie (1992).

Friedrich, Caspar David (Greifswald 1774-Dresda 1840) Pittore tedesco. Innamorato dei paesaggi della Pomerania, è stato l'iniziatore della pittura romantica tedesca. Le sue rappresentazioni della natura contengono sempre un profondo senso di solitudine. Tra le opere Dolmen nella neve (1807, Dresda, Staatliche Kunstsammlung), Abbazia nel querceto (1809-1810, Berlino, Charlottenburg), Croce in montagna (1812, Düsseldorf, Kunstmuseum) e Scogliere bianche a Rügen (1818, Winterthur, Collezione Reinhart).

frigànea, sf. Insetto (Phryganea grandis) della famiglia dei Friganeidi e dell'ordine dei Tricotteri. Vive nelle acque stagnanti e si ciba di vegetali.

Frigènto Comune in provincia di Avellino (4.147 ab., CAP 83040, TEL. 0825).

Frigèrio, Ùgo (Milano 1901-1968) Atleta, campione di marcia. Nel 1920 fu campione olimpico sui 3 e sui 10 km. Nel 1924 nuovamente sui 10 km.

Frigg Personaggio mitologico, dea germanica della stirpe degli Asi, moglie di Odino.

frìggere, v. v. tr. Cuocere in olio o in altra sostanza grassa in ebollizione. ~ dorare. mandare a farsi friggere qualcuno, mandare a quel paese.
v. intr. 1 Bollire scoppiettando. 2 Rodersi per stizza o per impazienza. ~ fremere. stava friggendo in quell'attesa interminabile.
 v. tr. e intr. to fry. v. intr. to sizzle.
 lat. frigere, dal greco phrygein fare arrostire.

friggìo, sm. Un friggere continuato.

friggitóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi frigge. 2 Chi vende roba fritta.

friggitorìa, sf. Negozio in cui si preparano e si vendono cibi fritti.

friggittrìce, sf. Apparecchio per friggere.
 sf. deep fryer.

Frìgia Antica regione dell'Asia Minore, nella parte occidentale, comprendente l'altopiano interno tra Qisidia e Bitinia. La popolazione dei frigi s'insediò nella regione sin dal 1200 a. C. Raggiunse la massima potenza sotto re Mida (VIII sec. a. C.), ma poco dopo cadde a seguito dell'invasione dei cimmeri (680 a. C.) e fu successivamente assoggettata dai lidi e dai persiani. Conquistata da Alessandro Magno nel 333 a. C. passò ai seleucidi nel 301 a. C. e successivamente (188 a. C.) al regno di Pergamo. Passò ai romani dal 116 a. C. Diocleziano la divise in due province autonome, Phrygia Pacatiana e Phrigia Salutaris. Fu la prima regione dell'Asia a convertirsi al cristianesimo, ma, nel XII sec. fu islamizzata in seguito all'invasione turca dei selgiuchidi. Caratteristici dell'arte frigia sono i monumenti sepolcrali e i templi rupestri decorati con figure geometriche. Le più importanti città furono Celene, Laodicea e Apamea.

frigidaire, sm. invar. Frigorifero.

frigidaménte, avv. Freddamente, rigidamente. ~ insensibilmente.

frigidàrio, sm. 1 Nelle terme romane, sala con grande vasca per il bagno freddo. 2 Frigorifero.

frigidézza, sf. L'essere frigido. ~ frigidità.

frigidità, sf. 1 Carattere di ciò che è freddo. 2 L'essere frigido. ~ insensibilità. 3 In medicina, mancanza di eccitazione sessuale.

frìgido, agg. 1 Privo di entusiasmo, di calore; insensibile, apatico. ~ indifferente. <> entusiasta, caloroso. 2 Affetto da insensibilità nei confronti degli stimoli sessuali. 3 Freddo.
 agg. (senza stimoli sessuali) frigid.
 lat. frigidus.

frìgio, agg. e sm. (f.-gie) agg. Della Frigia.
sm. 1 Nativo o abitante della Frigia. 2 Lingua parlata nella Frigia.

Frignàno Comune in provincia di Caserta (8.556 ab., CAP 81030, TEL. 081).

frignàre, v. intr. Piangere ininterrotto e sommesso, proprio dei bambini. ~ piagnucolare.

frignóne, sm. Chi frigna in continuazione. ~ piagnucolone.

frìgo, sm. Abbreviazione di frigorifero.
 sm. fridge.

frigobàr, sm. invar. Mobile bar frigorifero.

frigoconservazióne, sf. Il complesso delle tecniche e dei procedimenti che utilizzano il freddo per conservare le sostanze deperibili.

frigorìa, sf. Unità di misura impiegata nella tecnica del freddo e che corrisponde alla quantità di calore necessaria per abbassare di un grado centigrado la temperatura di un grammo di acqua distillata.

frigorìfero, agg. e sm. agg. 1 Atto a generare freddo artificiale. ~ refrigerante. 2 Dotato di impianto frigorifero.
sm. 1 Apparecchio o impianto atto a conservare le sostanze deperibili per mezzo del freddo. ~ congelatore, surgelatore. 2 Archivio giornalistico che contiene informazioni e fotografie di tutte le persone che possono interessare per un servizio.
 agg. refrigerating. sm. refrigerator, fridge.
Macchina termodinamica che produce freddo, sottraendo calore a un sistema a bassa temperatura per cederlo all'ambiente.
Ciclo frigorifero a compressione
Un fluido gassoso (ammoniaca) subisce una forte compressione e un relativo aumento di temperatura, per poi essere raffreddato, fino alla fase liquida, in un condensatore e quindi è immesso in un evaporatore dove si espande rapidamente, tornando allo stato gassoso.
Ciclo frigorifero ad assorbimento
Una miscela fluida (ammoniaca e acqua) viene scaldata in un bollitore, fino ad arrivare a generare vapore che, tramite condensazione ed evaporazione, sottrae calore all'esterno.

frigorìsta, sm. (pl.-i) Addetto al funzionamento e alla manutenzione dei frigoriferi.

frimàio, sm. Il terzo mese del calendario rivoluzionario francese.

Frimley and Camberley Distretto (52.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea di Surrey in Inghilterra.

Frìnco Comune del Piemonte, in provincia di Asti (640 ab., CAP 14030, TEL. 0141).

fring benefit, loc. sost. m. invar. Premio di produzione o incentivo di diversa natura concesso dall'azienda a un suo dipendente.

Fringìllidi Famiglia di Uccelli Passeriformi di piccole dimensioni, caratterizzati da ali a punta e becco conico. Comprende fringuelli e cardellini.

fringuèllo, sm. 1 Uccello dei Passeriformi. Cantare come un fringuello Cantare bene, con voce limpida e decisa. 2 Essere poco intelligente o poco astuto. ~ ingenuo. Avere il cervello di un fringuello
Fringuello di Darwin
Nome comune di alcuni Uccelli Passeriformi della famiglia degli Emberizidi caratteristici delle isole Galapagos.
 sm. finch, chaffinch.
Uccello passeriforme (Fringilla coelebs) della famiglia dei Fringillidi lungo circa 15 cm con ali bianche e brune, capo grigio e parti inferiori rossicce. Comune in Italia, vive nei boschi ed è noto per il suo melodioso canto. Comune è anche il fringuello alpino (Montifringilia nivalis), che nidifica in montagna.

Frìnico Comune in provincia di Asti (636 ab., CAP 14030, TEL. 0141).

frinìre, v. intr. Il cantare delle cicale.

frinosòma, sm. Genere e nome comune di Rettili Lacertili della famiglia degli Iguanidi, tipici delle zone aride del Messico e degli Stati Uniti centroccidentali, chiamati anche rospi cornuti. Sono iguane lunghe circa 15 cm che presentano sul capo squame a forma di spine.
 dal greco phýnos rospo e sôma corpo.

frinzèllo, sm. 1 Grinza. ~ piega. 2 Piega della pelle. ~ ruga, cicatrice.

Frìsa Comune in provincia di Chieti (2.041 ab., CAP 66030, TEL. 0872).

Frisànco Comune in provincia di Pordenone (621 ab., CAP 33080, TEL. 0427).

frisàre, v. tr. 1 Rasentare. ~ sfiorare.

frisàta, sf. Capodibanda.

frisbee, sm. invar. Disco di plastica con cui si gioca lanciandolo e afferrandolo al volo con le mani.

friscèllo, sm. Il fiore della farina che si alza nel mulino durante la macinatura. ~ spolvero.

Frisch, Max (Zurigo 1911-1991) Scrittore drammaturgo svizzero di lingua tedesca che incentrò le sue opere sulla crisi d'identità dell'uomo e sulla difficoltà d'instaurare rapporti interpersonali. Romanzi principali sono, Stiller (1954), Homo Faber (1957), Montauk (1975). Drammi teatrali sono E cantano ancora (1945), Don Giovanni o l'amore per la geometria (1953), Andorra (1961). Di grande interesse sono i Diari, prevalentemente autobiografici.

Frisch, Otto Robert (Vienna 1904-Cambridge 1979) Fisico austriaco. Nipote di Lise Meitner, elaborò insieme a lei la prima teoria sulla fissione nucleare.

Frisch, Ragnar (Oslo 1895-1973) Economista norvegese. Tra le sue opere, Maxima et minima. Teoria matematica e applicazioni economiche (1960) e Leggi tecniche ed economiche della produzione industriale (1965). Nel 1969, insieme a J. Tinbergen, fu insignito del premio Nobel.

Frìsia Regione storico geografica dell'Europa nordoccidentale, lungo le coste meridionali del mare del Nord, compresa tra lo Ijsselmeer nei Paesi Bassi e la costa occidentale dello Jylland, oggi in parte sotto la Germania e in parte dipendente dai Paesi Bassi. Il territorio è pianeggiante, spesso sotto il livello del mare (numerose sono le dighe). Le principali risorse economiche sono l'agricoltura (cerali, barbabietole, ortaggi e fiori), l'allevamento equino e bovino, la pesca e le risorse minerarie (petrolio e gas). Harlingen è il porto principale. Anticamente abitata dai frisoni, fu conquistata dai romani, dai franchi nel IV sec. e poi inserita nel regno carolingio. Nel 1579 entrò a far parte dell'unione di Utrecht. La parte orientale, contea imperiale indipendente sotto Federico III (1454), passò nel 1744 alla Prussia.

frisóne, agg. e sm. agg. Della Frisia.
sm. Nativo o abitante della Frisia.
Razza frisona
Razza bovina originaria dei Paesi Bassi, detta anche pezzata nera olandese. Diffusa già in Europa, Canada e Stati Uniti, si sta affermando anche in Australia, Asia e Africa.

Frisòne, ìsole Arcipelago del mare del Nord, diviso in tre sezioni, quella occidentale, appartenente ai Paesi Bassi (Texel, Vlieland, Ameland); quella orientale, alla Germania (Borkum, Juist) e quella settentrionale, appartenente a Germania e Danimarca (Nordstrand, Pellworm, Amrum). Le attività principali sono la pesca, l'allevamento e il turismo. Sono abitate da frisoni.

Frìsso ed Èlle Personaggi mitologici, figli di Atamante e Nefele. La matrigna Ino li promise in sacrificio a Zeus per allontanare una grave siccità, ma essi furono portati via da un ariete dal vello d'oro. Elle cadde però in un tratto di mare, che venne per questo detto Ellesponto.

fritillària, sf. Genere di piante erbacee e bulbose di piccole dimensioni della famiglia delle Gigliacee. Presenta fiori a forma di campanella, divisa in sei parti.

frittàta, sf. 1 Vivanda ottenuta facendo friggere uova sbattute con verdure, formaggi o altri ingredienti. ~ omelette. 2 Guaio, disastro. ~ pasticcio. : :rmai la frittata era fatta: non sarebbe riuscito più a rimettere in ordine l'auto per tempo
 sf. 1 omelette. 2 (fig., fare una frittata) to make a mess of things.
 deriv. da fritto.

frittèlla, sf. 1 Piccolo dolce che si ottiene facendo friggere delle cucchiaiate di pasta semiliquida. 2 Macchia di unto. ~ padella, patacca.
 sf. pancake.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_f.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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