Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale I parte 9

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale I parte 9

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale I parte 9

 

Ioseliani, Otar (Tbilisi 1934-) Regista cinematografico georgiano. Diresse C'era una volta un merlo canterino (1971), Pastorale (1976), I favoriti della Luna (1984), Un incendio visto da lontano (1989) e Caccia alle farfalle (1992).

Iosif, Stefan Octavian (Brasov 1875-Bucarest 1913) Poeta e traduttore romeno. Ispiratosi al mondo contadino e ai personaggi storici romeni, scrisse Versi (1897), Patriarcali (1901), Poesie (1902) e Credenze (1906). Si ricordano inoltre le traduzioni delle opere del poeta tedesco Heine, del poeta magiaro Petöfi e del poeta francese Verlaine.

iòta, sm. e sf. invar. 1 Nome della nona lettera dell'alfabeto greco, corrispondente alla i. 2 Cosa da niente. ~ nonnulla.

iotacìsmo, sm. 1 Trasformazione di vocali e dittonghi verso la vocale i riscontrabile in particolare nel greco postclassico. 2 Difetto di pronuncia consistente nell'uso ripetuto del suono i.

Iòtti, Leonìlde détta Nìlde (Reggio Emilia 1920-) Politica. Nel 1946 fu membro della Costituente per il PCI. Presidente della camera dal 1979 al 1992, nel 1994 fu rieletta per il PDS.

Iowa Stato centrosettentrionale degli USA (145.760 km2, 2.770.000 ab.) con capitale Des Moines confinante a nord con il Minnesota, a sud con il Missouri e delimitato a est dal Mississippi e a ovest dal fiume Missouri. Il suo territorio è pianeggiante e attraversato da numerosi corsi d'acqua, come il Des Moines e il Cedar, che confluiscono quasi tutti nel Mississippi. L'economia é soprattutto agricola (coltivazioni di mais e soia) e zootecnica (allevamenti di suini, bovini e pollame). Si estrae il carbone. Sono presenti industrie alimentari, meccaniche e metallurgiche.

IP 1 Internet Protocol. È il protocollo attraverso il quale i dati vengono inviati da un computer all'altro in Internet. Ogni computer collegato ad Internet ha almeno un IP-address che lo identifica univocamente. Quando si inviano o si ricevono dati su Internet, l'informazione viene suddivisa in tanti piccole unità chiamate pacchetti. Ognuno di questi pacchetti contiene l'indirizzo IP di chi lo ha inviato e di chi lo deve ricevere. I pacchetti vengono quindi inviati da un gateway all'altro fino a che un gateway riconosce l'IP del ricevente e lo invia ad esso. Questa suddivisione dell'informazione in pacchetti permette l'invio dell'informazione attraverso diversi percorsi, con notevoli vantaggi per la velocità di trasmissione dell'informazione stessa ma anche per la rete che non rimane congestionata. I pacchetti possono quindi raggiungere il destinatario in tempi differenti e non nella stessa sequenza con cui sono stati inviati. Il protocollo internet si occupa solo di portare i pacchetti dall'IP che invia a quello che riceve, il TCP invece si occupa di riassemblarli nel corretto ordine.
2 Intellectual Property. Nel linguaggio legale, con IP si intendono tutte quelle proprietà intangibili che sono frutto di attività intellettuale. Le più note sono i copyright, i brevetti e i marchi depositati.

IPA Sigla di International Phonetics Association (associazione fonetica internazionale).

IPAB Sigla di Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza.

ipàllage, sf. Figura retorica che inverte il normale rapporto tra due parole.

Ipàzia (Alessandria 375-415) o Ipatia, in greco Hypatía. Studiosa di astronomia e matematica. Figlia di Teone, visse ad Alessandria d'Egitto, dove venne assassinata dai cristiani seguaci di San Cirillo. Era celebre per la sua intelligenza e cultura e, al contempo, per la sua bellezza.

iper- Prefisso derivato dal greco hypèr, sopra o in quantità superiore al normale.

iperacusìa, sf. Esagerata sensibilità ai suoni e ai rumori.

iperaffaticaménto, sm. Affaticamento eccessivo. ~ stress.

iperalgesìa, sf. Eccessiva sensibilità al dolore.

iperalimentazióne, sf. Alimentazione molto ricca o eccessiva. ~ superalimentazione. <> ipoalimentazione.

iperattivìsmo, sm. Attivismo, operosità eccessiva, esagerata.

iperazotemìa, sf. Aumento del normale tasso di urea nel sangue (18-40 mg/100 ml).

iperbàrico, agg. (pl. m.-ci) Di, che si riferisce a pressione superiore a quella atmosferica.

ipèrbato, sm. Figura retorica che consiste nel rovesciare l'ordine abituale delle parole.

ipèrbole, sf. 1 Figura retorica con la quale si esagera (è un secolo che non ci vediamo) o si riduce (non ho un attimo di tempo) volontariamente un concetto, allo scopo di renderlo più efficace. 2 Esagerazione. ~ eccesso. 3 Curva geometrica piana a due rami.
In matematica è una curva aperta formata da due rami opposti, facente parte della famiglia delle coniche e ottenuta intersecando un cono con un piano parallelo a due generatrici del cono e non passante per il vertice. L'iperbole si può definire come il luogo dei punti del piano dove la differenza in valore assoluto delle distanze da due punti nel piano, detti fuochi, è costante. Èanche il luogo dei punti del piano per i quali è costante (e inferiore a 1) il rapporto tra la distanza da un punto (detto fuoco) e quella da una retta (detta direttrice). È definita dall'equazione xð2ð/að2ð-yð2ð/bð2ð = 1.

iperboleggiàre, v. intr. Usare molte iperboli nel parlare o nello scrivere.

iperbòlico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di iperbole. 2 Che eccede, eccessivo, spropositato. ~ esagerato. <> misurato. 3 In matematica, proprio di un'iperbole.

iperbolòide, sf. In matematica, superficie ottenuta dalla rotazione di un'iperbole attorno al suo asse.

iperbòreo, agg. Settentrionale.

ipercalòrico, agg. (pl. m.-ci) Che apporta una quantità molto elevata di calorie. <> ipocalorico.

ipercatalètto, o ipercatalèttico, agg. (pl. m.-ci) Riferito a un verso o a un colon con l'aggiunta si una sillaba finale.

ipercheratòsi, sf. Notevole ispessimento dello stato corneo dell'epidermide.
Ipercheratosi dei bovini
Malattia causata da ipertrofia dello strato papillare e contraddistinta da ispessimento della pelle.

ipercinèsi, o ipercinesìa, sf. Complesso dei movimenti anomali e involontari che si presentano in alcune affezioni cerebrali.

ipercloridrìa, sf. Crescita patologica della quantità di acido cloridrico che si trova nel succo gastrico.

ipercolesterolemìa, sf. Crescita della concentrazione ematica di colesterolo.

ipercomplèsso, agg. Riferito ai numeri che generalizzano i numeri complessi prendendo come base del loro sistema più di due unità come nel caso dei quaternioni.

ipercorrettìsmo, sm. 1 Forma caratterizzata da ipercorrezione. 2 Tendenza spontanea all'ipercorrezione.

ipercorrètto, agg. Caratterizzato da ipercorrezione.

ipercorrezióne, sf. Correzione erronea di una forma o di una pronuncia esatta, ma ritenuta scorretta per analogia con altre forme realmente scorrette.

ipercrìtica, sf. Critica eccessivamente rigorosa.

ipercriticìsmo, sm. Tendenza a formulare critiche eccessivamente rigorose.

ipercrìtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) Che, chi è portato all'ipercriticismo. ~ esigente. <> benevolo.

iperdinamìa, sf. Aumento dell'attività muscolare.

iperdosàggio, sm. Presenza in un organismo di una quantità esagerata di un farmaco.

iperdulìa, sf. Nella religione cattolica, culto particolare dovuto alla Madonna, superiore a quello attribuito ai santi.

iperemèsi, sf. Vomito di frequenza e quantità notevoli.
Iperemesi gravidica
Gestosi frequente detta anche vomito incoercibile della gravidanza.

iperemìa, sf. Congestione.

iperemotività, sf. Eccesso di emotività.

iperestesìa, sf. Esagerata sensibilità a stimolazioni normali.

iperfocàle, agg. Di distanza oltre alla quale sono a fuoco tutti i soggetti fino all'infinito.

iperfollicolinìsmo, sm. Sintomatologia causata da un'eccessiva secrezione di follicolina o da una sua inopportuna somministrazione.

iperfosforemìa, sf. Aumento di fosforo nel sangue che si presenta nelle insufficienze renali croniche.

iperframménto, sm. Nucleo di un atomo in cui un iperone ha rimpiazzato il nucleone.

iperfrequènza, sf. Regione dello spettro delle frequenze hertziane superiore ai 3000 MHz. Corrisponde a onde decimetriche e centimetriche con cui vengono alimentate le antenne direzionali.

iperfunzióne, sf. Attività eccessiva delle funzioni di un organo o di una ghiandola.

ipergenitalìsmo, sm. Sintomatologia che deriva da una secrezione endocrina eccessiva delle gonadi. È primitivo se è causato dalle gonadi stesse, secondario se deriva da altre ghiandole.

ipergonadìsmo, sm. Sindrome contraddistinta da un'ipersecrezione di ormoni sessuali da parte delle gonadi (ovaie e testicoli).

Ipericàcee Famiglia di piante Dicotiledoni con fiori ermafroditi a cinque sepali e cinque petali, numerosi stami e frutti a capsula. Appartiene all'ordine delle Guttiferali.

Ipèridi Famiglia di Crostacei Anfipodi cui appartengono esemplari piccoli con testa grande, corpo trasparente e occhi grandi e sporgenti.

iperidratazióne, sf. Eccesso di acqua presente nell'organismo.

iperidròsi, sf. Malattia psicosomatica consistente nell'abbondante traspirazione del palmo della mano in particolare.

iperinsulinìsmo, sm. Aumento della secrezione di insulina da parte del pancreas che può provocare crisi ipoglicemiche e persino il coma.

Iperióne (astronomia) Satellite di Saturno, scoperto da W. C. Bond e W. Lassell nel 1848; occupa il quindicesimo posto per la distanza (1.483 km) e l'ottavo per grandezza (raggio 180 km); il suo periodo orbitale è di 21,28 giorni.

Iperióne (mitologia) Personaggio mitologico greco, titano. Dalla sorella Teia ebbe Sole, Luna e Aurora. È epiteto del Sole stesso.

Iperione o l'eremita in Grecia Romanzo epistolare di F. Hölderlin (1797-1799).

Ipermastigìni Ordine di Protozoi Flagellati che vivono nell'intestino delle termiti e di altri Insetti.

ipermenorrèa, sf. Quantità sovrabbondante di sangue mestruale nel corso del ciclo.

ipermercàto, sm. Grande centro di vendita al dettaglio dotato di una serie di servizi complementari.
 sm. hypermarket.
 da iper-+ mercato.

ipermetamòrfosi, sf. S viluppo postembrionale di alcuni Insetti che passano attraverso più stadi successivi rispetto ad altri Insetti.

ipèrmetro, agg. Di verso classico superiore di una sillaba alla misura consentita. <> ipometro.

ipermètrope, agg., sm. e sf. agg. Affetto da ipermetropia. <> ipometrope.
sm. e sf. Persona ipermetrope.

ipermetropìa, sf. Vizio di rifrazione che causa disturbi visivi soprattutto nella visione in vicinanza (il bulbo oculare, di insufficiente lunghezza, forma l'immagine dietro alla retina); la visione può essere corretta mediante l'uso di lenti convergenti (ossia convesse).

ipermnesìa, sf. Disfunzione della memoria che si presenta con il rievocare contemporaneo e convulso di fatti già passati.

ipernefròma, sm. Tumore del surrene dall'aspetto di focolaio incapsulato.
Iperfrenoma del rene
Tumore del rene con epitelioma a cellule chiare.

ipernimìa, sf. Rapporto tra due vocaboli, di cui il primo denota una classe di oggetti che ne include una più ristretta rappresentata dal secondo. <> iponimia.

ipernutrizióne, sf. Alimentazione molto ricca o eccessiva. ~ supernutrizione. <> iponutrizione.

iperóne, sm. Barione di massa superiore a quella del protone.

iperònimo, agg. e sm. Di vocabolo che sia il primo termine in un rapporto di iperonimia. <> iponimo.

iperosmìa, sm. Eccessiva sensibilità olfattiva.

iperostósi, sf. Ipertrofia che interessa uno o più ossa.

iperparassitìsmo, sm. Condizione di alcuni organismi, animali o vegetali, consistente nel parassitare altri parassiti.

iperplasìa, sf. Moltiplicazione abnorme di un elemento anatomico qualitativamente normale.

iperpotassiemìa, sf. Aumento del potassio nel sangue.

iperprotèico, agg. (pl. m.-ci) Molto ricco di proteine. <> ipoproteico.

iperprotettività, sf. Atteggiamento di protezione smisurata, o eccessiva, nei confronti di qualcuno.

ipersecrezióne, sf. Aumento della secrezione di una ghiandola.

ipersensìbile, agg., sm. e sf. agg. 1 Molto sensibile. 2 Di persona dotata di sensibilità eccessiva. ~ suscettibile.
sm. e sf. Persona dotata di sensibilità eccessiva. ~ permaloso. <> apatico.

ipersensibilità, sf. Caratteristica di ipersensibile. ~ suscettibilità.

ipersònico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a una velocità, a 15°C, maggiore o uguale a 6.000 Km/h ca., ossia corrispondente a un numero di Mach maggiore o uguale a cinque. 2 Relativo ai movimenti effettuati a velocità ipersonica. 3 Degli aeroplani che possono navigare a velocità ipersonica.

ipersonnìa, sf. Inclinazione eccessiva al sonno, tipica di talune malattie.

ipersostentatóre, agg. e sm. agg. Di ciò che è atto a fornire ipersostentazione.
sm. Dispositivo idoneo ad aumentare la portanza di un'ala di un aeromobile.

ipersostentazióne, sf. Aumento della sostentazione di un'ala ottenuto mediante l'uso di ipersostentatori.

iperspàzio, sm. 1 In matematica, spazio astratto avente più di tre dimensioni. 2 Nella fantascienza, spazio alternativo a quello ordinario in cui si può entrare raggiungendo velocità prossime o superiori a quelle della luce.

iperstène, sm. Silicato di ferro e magnesio.

ipersuòno, sm. Ultrasuono della zona di frequenza più elevata.

ipertelìa, sf. 1 Sviluppo esagerato di determinati organi. 2 Nell'uomo, presenza sulle mammelle, sulle ascelle o lungo l'addome di capezzoli in soprannumero.

ipertensióne, sf. Aumento della pressione all'interno di un organo.
 sf. 1 hypertension. 2 (sanguigna) high blood pressure.
Ipertensione arteriosa
In medicina si riferisce all'aumento permanente della pressione arteriosa oltre i valori normali, che sono 90 mm Hg per la pressione minima (o diastolica) e dai 130 ai 160 mm Hg per la massima (o sistolica; dipende dell'età dell'individuo). L'ipertensione può essere un sintomo di uno stato patologico, come le malattie cardiovascolari o endocrine, o può essere una patologia indipendente di cui non si conoscono le cause, detta ipertensione essenziale.

ipertensìvo, agg. e sm. agg. 1 Relativo all'ipertensione, caratterizzato da aumento della pressione arteriosa. 2 Che produce un aumento della pressione arteriosa. <> ipotensivo.
sm. Sostanza o farmaco che produce un aumento della pressione arteriosa.

ipertermìa, sf. Aumento della temperatura del corpo oltre 39°-40°.

ipertèrmico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo all'ipertermia. 2 Colpito da ipertermia.

ipertéso, agg. e sm. Che, chi ha un'eccessiva pressione arteriosa. <> ipoteso. è un iperteso che potrebbe avere problemi di elasticità delle arterie.
 da iper-+ teso.

ipertèsto, sm. In informatica, termine coniato da Ted Nelson che indica un complesso strutturato di presentazione delle informazioni, in modo da visualizzarle in forma non sequenziale. Cliccando su una parola o su una frase si può accedere a un'altra parte del documento.

ipertimìsmo, sm. Il complesso di quelle sindromi che derivano dall'insufficienza funzionale del timo.

ipertiroidèo, agg., sm. e sf. agg. Che è soggetto a un aumento eccessivo della normale secrezione ormonica della tiroide. <> ipotiroideo.
sm. e sf. Persona ipertiroidea.

ipertiroidìsmo, sm. Patologia causata dall'eccessiva secrezione di tiroxina e di triiodotironina.

ipertognatìsmo, sm. Caratteristica di un individuo iperortognato.

ipertonìa, sf. 1 In biologia, stato di una soluzione ipertonica. 2 In medicina, dismisura del tono muscolare.

ipertònico, agg. (pl. m.-ci) 1 In biologia, relativo a soluzione o a mezzo organico che abbia concentrazione muscolare superiore a quella di un altro mezzo. 2 In medicina, relativo a un organo di tono muscolare esagerato.

ipertricòsi, sf. Anomalo sviluppo di peli sul corpo.

ipertrigliceridemìa, sf. Condizione patologica provocata da un'eccessiva concentrazione di trigliceridi nel plasma.

ipertrofìa, sf. Aumento del volume di un organo per aumento degli elementi che lo compongono. <> ipotrofia.
Ipertrofia atriale
Aumento del volume atriale cardiaco causato dal sovrabbondante afflusso di sangue in queste cavità.

ipertròfico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a ipertrofia, che presenta ipertrofia. 2 Che si è sviluppato eccessivamente; enorme, eccessivo, esagerato, pletorico. ~ spropositato.

iperurànio, agg. e sm. agg. Situato al di là del cielo.
sm. Luogo ideale, situato al di là delle sfere celesti, che Platone indicò come sede del mondo delle Idee.

iperuricemìa, sf. Aumento di acido urico e di urati nel sangue.

ipervariabilità, sf. Caratteristica tipica del DNA attraverso la quale è possibile individuare siti polimorfici e costruire mappe genetiche.

ipervitamìnico, agg. (pl. m.-ci) Che contiene vitamine in notevole quantità.

ipervitaminòsi, sf. Presenza di un eccesso di vitamine nell'organismo.

IPET Sigla di Istituto per la Pianificazione Economica Territoriale.

ipetràle, agg. Di edificio greco, privo di copertura nella zona centrale.
 comp. dal greco hypó sotto + áithra cielo libero.

IPI Sigla di International Press Institute (istituto internazionale della stampa).

Ìpidi Famiglia di Insetti Coleotteri chiamati anche scolitidi.

ipno- Primo elemento di parole composte.
 greco hýpnos sonno.

ipnobriàli Ordine di Muschi pleurocarpi.

ipnògeno, agg. Che induce il sonno.

ipnologìa, sf. Studio dei fenomeni connessi al sonno.

ipnopedìa, sf. Tecnica didattica in base alla quale si impartiscono lezioni a una persona che dorme usando un apparecchio fonografico.

ipnòsi, sf. invar. Stato della coscienza individuale che può essere indotto in soggetti predisposti mediante tecniche particolari da parte di un individuo detto ipnotizzatore. Questo stato si manifesta con un sonno durante il quale l'ipnotizzatore può portare alla coscienza i contenuti dell'inconscio o può fare eseguire al soggetto azioni particolari. Venne utilizzata da Charcot per curare l'isteria e successivamente da Freud in psicanalisi per curare i disturbi affettivi. Ora viene utilizzata in psicoterapia con lo scopo di eliminare sintomi specifici. Può essere utilizzata anche come analgesico durante i piccoli interventi, in quanto il paziente al risveglio non rammenta nulla di quanto è accaduto mentre era in stato di ipnosi.
 sf. hypnosis.
 greco hypnos sonno + il suffisso-osi.

ipnòtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Dell'ipnosi. 2 Atto a combattere l'insonnia.
sm. Farmaco ipnotico. ~ sonnifero.

ipnotìsmo, sm. 1 La tecnica e la pratica dell'ipnosi. 2 Il complesso dei fenomeni connessi con l'ipnosi.
 sm. hypnotism.

ipnotizzàre, v. tr. 1 Far cadere una persona in stato ipnotico. ~ addormentare. <> svegliare. 2 Suggestionare, incantare, ammaliare. ~ stregare.
 v. tr. to hypnotize.

ipnotizzatóre, sm. (f.-trìce) Chi ipnotizza.

ipo- Primo elemento di parole composte.
 greco hypó sotto, inferiore.

ipoacusìa, sf. Diminuzione dell'udito. L'ipoacusia può dipendere da degenerazioni fisiche dell'orecchio esterno o interno oppure da difetti del nervo acustico o del tessuto corticale del cervello. Quando non è congenita, la patologia può essere originata da infezioni, da intossicazioni o da traumi.

ipoalgesìa, sf. Diminuzione della sensibilità al dolore.

ipoalimentàto, agg. Alimentato in modo insufficiente.

ipoalimentazióne, sf. Alimentazione scarsa, insufficiente. <> iperalimentazione.

ipobaropatìa, sf. Male delle altitudini provocato dalla diminuzione di pressione dell'ossigeno.

ipocalòrico, agg. (pl. m.-ci) Che apporta una scarsa quantità di calorie. <> ipercalorico.

ipocèntro, sm. La zona della crosta terrestre in cui ha origine un terremoto.

ipocicloidàle, agg. 1 Relativo all'ipocicloide. 2 In tecnologia, di un rotismo nel quale una ruota dentata si muove all'interno di una seconda.

ipocinesìa, sf. Diminuzione dell'attività motoria.

ipocloridrìa, sf. Diminuzione della normale acidità del succo gastrico.

ipoclorurìa, sf. Diminuzione dei cloruri che vengono eliminati con le urine.

ipocondrìa, sf. 1 Convinzione erronea di essere malato. 2 Grave malinconia. ~ depressione.

ipocondrìaco, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Di persona affetta da ipocondria. 2 Relativo all'ipocondria.
sm. Individuo affetto da ipocondria. ~ fissato, malato immaginario.

ipocòndrio, sm. Ognuna delle due parti laterali superiori dell'addome, situate proprio al di sotto delle arcate costali.
 comp. da ipo-+ il greco chón-dros cartilagine.

ipocòtile, sm. La sezione dell'asse di una pianta compresa tra il punto di intersezione dei cotiledoni e la radice.

ipocrisìa, sf. 1 Simulazione di buoni sentimenti o buone qualità allo scopo di ingannare o per farsi benvolere; doppiezza, finzione, fallacia. ~ falsità. <> schiettezza. 2 Atto da ipocrita. ~ conformismo, perbenismo.
 sf. hypocrisy.
 lat. tardo hypocrisis, dal greco hypòkrisis.

ipocristallìno, agg. Della struttura delle rocce effusive, la struttura ipocristallina, in cui si ha la presenza contemporanea di vetro e cristalli. ~ ipoialino.

ipòcrita, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. 1 Che agisce con ipocrisia; doppio, bugiardo, mendace. ~ falso. <> sincero. 2 Che rivela ipocrisia. 3 Che è improntato a ipocrisia.
sm. e sf. Persona ipocrita. ~ commediante.
 agg. hypocritical. sm. e sf. hypocrite.

ipocromìa, sf. 1 Diminuzione dell'emoglobina nei singoli globuli rossi. 2 Diminuzione della pigmentazione cutanea.

ipocròmico, agg. (pl. m.-ci) Caratterizzato da ipocromia, che presenta ipocromia.

ipodèrma, sm. (pl.-i) 1 In botanica, tessuto avente funzioni di sostegno posto sotto l'epidermide. 2 In istologia, parte profonda della pelle che si trova sotto il derma.

ipodèrmico, agg. (pl. m.-ci) 1 In botanica, che fa parte dell'ipoderma. 2 Che si trova sotto la pelle. 3 In medicina, di iniezione effettuata nel tessuto cellulare sottocutaneo.

ipodermoclìsi, sf. Iniezione di una soluzione isotonica al siero di sangue praticata sotto la pelle.

ipodinamìa, sf. Diminuzione delle forze.

ipoergìa, sf. Tipo di allergia che si manifesta con una diminuzione dell'intensità della risposta a uno stimolo o con un ritardo della risposta stessa.

ipoestesìa, sf. Diminuzione dei vari tipi di sensibilità.

ipofarìnge, sf. Parte inferiore dell'apparato boccale degli Insetti. Rappresenta il pavimento della cavità orale.

ipofìllo, agg. e sm. agg. Posto sotto la foglia.
sm. L'epidermide inferiore del dorso della foglia.

ipofisàrio, agg. Dell'ipofisi.

ipòfisi, sf. Ghiandola endocrina di dimensioni ridotte che si trova nella sella turcica della scatola cranica sospesa all'ipotalamo. Essa è composta da due parti: la neuroipofisi (posteriore) e l'adenoipofisi (anteriore e suddivisa in pars distalis e pars tuberalis). L'adenoipofisi produce ormoni che controllano il funzionamento di tutte le altre ghiandole endocrine, attivandone o disattivandone le funzioni. Tra questi ormoni vi sono l'ormone dell'accrescimento, l'ormone tiroideo (TSH) e quello corticotropo che stimola la corteccia surrenale. La neuroipofisi si occupa della trasmissione degli ormoni elaborati dall'ipotalamo.

ipofonèsi, sf. Aumento del tono e attenuazione della sensazione sonora rilevati con la percussione di una parte del corpo.

ipofosfìto, sm. Sale dell'acido ipofosforoso.

ipofosforóso, agg. Relativo all'acido meno ossigenato del fosforo.

ipogalattìa, sf. Insufficienza da parte di una madre durante il puerperio di secrezione lattea.

ipogàstrico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo all'ipogastrio. 2 Di plesso nervoso posto davanti all'aorta addominale e formato da fibre simpatiche.

ipogàstrio, sm. Parte inferiore dell'addome che inizia da una linea immaginaria congiungente le due spine iliache anterosuperiori.

ipogèo, agg. e sm. agg. 1 Che è sottoterra. ~ sotterraneo. 2 Di organismo vegetale o animale che vive o cresce sottoterra.
sm. 1 Luogo sotterraneo. 2 Tomba sotterranea. ~ catacomba.

ipogeusìa, sf. Diminuzione del senso del gusto.

ipogìno, agg. Relativo a elemento del fiore, inserito sul ricettacolo al di sotto dell'ovario.

ipoglicemìa, sf. Abbassamento dei livelli del glucosio nel sangue sotto i 50 mg/100 ml. I sintomi dell'ipoglicemia sono senso di debolezza, sudorazione, fame intensa, perdita di coscienza e, in casi estremi, coma. L'ipoglicemia può essere causata da insufficienze epatiche, da tumori, da malattie renali o anche semplicemente da carenze di zuccheri per errata alimentazione o per una prolungata attività fisica. Al paziente in preda a una crisi ipoglicemica di qualsiasi origine deve essere prontamente somministrato glucosio.

ipoglicèmico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'ipoglicemia.

ipoglòsso, sm. Termine anatomico che designa i nervi cranici che innervano i muscoli linguali.

ipogonadìsmo, sm. Condizione clinica caratterizzata dal funzionamento carente delle gonadi (ghiandole sessuali). Può essere maschile o femminile di carattere primario o secondario, e può portare a una scarsa fecondità o alla sterilità totale. Tra le complicazioni a lungo termine la più grave in entrambi i sessi è l'osteoporosi.

Ipoh Città (383.000 ab.) della Malaysia, capoluogo dello stato di Perak.

ipologìa, sf. Alterazione del linguaggio che consiste nell'incapacità di pronunciare parole formate da più sillabe.

ipomanìa, sf. Tipo di accesso maniacale in cui prevale soltanto l'aspetto euforico.

ipomenorrèa, sf. Diminuzione del flusso mestruale. Spesso si accompagna a oligomenorrea.

ipòmetro, agg. Di verso inferiore alla misura regolare. <> ipermetro.

ipomètrope, agg., sm. e sf. agg. Affetto da ipometropia. <> ipermetrope.
sm. e sf. Persona ipometrope.

iponimìa, sf. Rapporto tra due vocaboli, di cui il primo denota una classe di oggetti che è inclusa in una classe più ampia rappresentata dal secondo. <> iperominia.

ipònimo, agg. e sm. Di vocabolo che sia il primo termine in un rapporto di iponimia. <> iperonimo.

Iponomèutidi Famiglia di piccoli Insetti Lepidotteri eteroneuri dalle ali di colore biancastro con macchioline nere.

iponutrizióne, sf. Alimentazione scarsa, insufficiente. <> ipernutrizione.

ipoparatiroidìsmo, sm. Insufficiente secrezione endocrina delle ghiandole paratiroidi.

ipopepsìa, sf. Diminuzione della capacità digestiva del succo gastrico.

ipòpion, sm. invar. Raccolta di essudato nella camera anteriore dell'occhio.

ipopituitarìsmo, sm. Insufficiente secrezione dell'ipofisi.

ipoprotèico, agg. (pl. m.-ci) A basso contenuto di proteine. <> iperproteico.

iposcènio, sm. Nel teatro greco, parte interna e inferiore del palcoscenico.

iposcòpio, sm. 1 Strumento ottico simile al periscopio, ma con una visuale più limitata. 2 Apparecchio per eseguire radiografie dal basso verso l'alto.

iposistolìa, sm. Riduzione del vigore delle contrazioni cardiache.

ipòstasi, sf. 1 Nella teologia cristiana, persona della Trinità. 2 Unione della natura umana e divina. 3 Mutamento di categoria grammaticale di una parola.

ipostàtico, agg. (pl. m.-ci) Di ipostasi, concernente l'ipostasi.

ipostatizzàre, v. tr. 1 Attribuire un'entità sostanziale a ciò che ne è sprovvisto. 2 Incarnare un concetto astratto. 3 Trasportare una parola da una categoria grammaticale a un'altra.

ipòstilo, agg. Di sala la cui copertura sia sostenuta da colonne disposte su più file.

ipòstraco, sm. (pl.-ci) Lo strato più interno della conchiglia dei Molluschi.

iposurrenalìsmo, sm. Insufficienza della funzionalità del surrene.

ipotàlamo, sm. Parte del diencefalo situata sotto i talami ottici, la cui parete porta numerosi nuclei nervosi collegati con il mantello, col telencefalo, con l'epitalamo e con il talamo. Le sue funzioni sono di controllo della temperatura negli organismi omeotermi, del ricambio idrico e forse anche dei glucidi e lipidi. Insieme alle attività del sistema simpatico e del parasimpatico, ha importanza nella manifestazione delle emozioni. È strettamente connesso con le funzioni dell'ipofisi, a essa collegato nei Mammiferi con il tuber cinereum.

ipotàssi, sf. Procedimento sintattico col quale si uniscono due proposizioni, subordinando l'una all'altra. <> paratassi.

ipotàttico, agg. (pl. m.-ci) Costruito secondo l'ipotassi.

ipotèca, sf. 1 Diritto reale del creditore sui beni mobili e immobili di un debitore. 2 Documento che comprova l'esistenza di una o più ipoteche su un determinato bene. 3 Pegno che esige chi presta a usura.
 sf. mortgage.
Diritto reale di garanzia specifico e indivisibile riguardante uno o più beni di un debitore o di un terzo che fa da garante. L'ipoteca è resa pubblica mediante trascrizione e riguarda in genere i beni immobili o quelli mobili iscritti nei pubblici registri. Consiste nell'attribuire al creditore la potestà di espropriare il debitore dei beni vincolati da garanzia e di essere soddisfatto con preferenza mediante il ricavato dell'espropriazione.

ipotecàbile, agg. Che si può ipotecare.

ipotecàre, v. tr. 1 Iscrivere ipoteche su un dato bene. ~ impegnare. 2 Fare piani, progetti reputandoli di sicura realizzazione.
 v. tr. 1 to mortgage. 2 (fig.) to take for granted.
 deriv. da ipoteca.

ipotecàrio, agg. 1 Dell'ipoteca. 2 Garantito da ipoteca.

ipotensióne, sf. In medicina condizione di pressione arteriosa sotto i valori medi; può essere normale o patologica, causata da malattie croniche come scompenso cardiaco, insufficienza surrenale o denutrizione, oppure da gravi episodi acuti di emorragia o shock.

ipotensìvo, agg. e sm. agg. 1 Relativo all'ipotensione, caratterizzato da abbassamento della pressione arteriosa. 2 Che produce l'abbassamento della pressione arteriosa. <> ipertensivo.
sm. Sostanza o farmaco che produce l'abbassamento della pressione arteriosa.

ipotenùsa, sf. Il lato del triangolo rettangolo opposto all'angolo retto.

ipotermìa, sf. Abbassamento della temperatura del corpo sotto i 35°. Può essere la conseguenza di fatti traumatici, di malattie sistemiche, di abuso di alcolici, droghe, psicofarmaci, di condizioni generali scadenti. Per i bambini e gli anziani il rischio aumenta. I primi segni di questa condizione patologica possono cominciare a manifestarsi quando la temperatura interna del corpo scende a livello di 33 °C o meno. Il soggetto può presentare ipotensione, disturbi del ritmo cardiaco, sonnolenza, delirio, coma, rigidità muscolare ecc.
Come primo intervento occorre cercare di avvolgere il soggetto tra panni o coperte asciutte; se la vittima ha gli abiti bagnati ed è esposta a bassa temperatura sarebbe opportuno non togliere i panni anche se bagnati, in quanto questa operazione potrebbe ulteriormente abbassare la temperatura esterna del corpo. Per il trattamento d'urgenza occorre garantire la pervietà delle vie aeree, se possibile, somministrare ossigeno, non dare da bere bevande alcoliche. Queste ultime possono determinare sull'organismo un effetto depressivo del sistema nervoso, hanno l'effetto di dilatare i vasi sanguigni e, contrariamente a quanto si pensa, portano a una dispersione di calore. Per lo stesso motivo sono da evitare anche le bevande calde. Il soggetto deve essere mantenuto sdraiato per evitare la possibile insorgenza di ipotensione e non deve essere spostato bruscamente.

ipòtesi, sf. invar. 1 Dato assunto come fondamento di una costruzione di pensiero, di un ragionamento, di una spiegazione e simili, ma che necessita di una successiva verifica. ~ presupposto. 2 Congettura che tende a spiegare fatti che non si conoscono del tutto. ~ supposizione. <> certezza. 3 In un teorema matematico, affermazione che si suppone vera e da cui si ricava la tesi. ~ teoria, tesi. 4 Caso, circostanza. ~ eventualità. nella peggiore delle ipotesi, nel caso si verifichi la situazione meno desiderabile. 5 Premessa informativa di un testo classico. 6 Protasi di un periodo ipotetico.
 sf. invar. hypothesis.
 greco hypothesis, comp. da hypo-, da hypo sotto + thesis tesi.

ipotéso, agg. e sm. Che, chi ha una pressione arteriosa bassa. <> iperteso.

ipoteticaménte, avv. In modo ipotetico, probabilmente. ~ forse.

ipotètico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che si fonda su un'ipotesi o si pensa per ipotesi. ~ presunto. <> dimostrato. ragionamento ipotetico. 2 In filosofia, che esprime o si basa su una condizione. 3 Immaginario, probabile. ~ eventuale. <> effettivo, reale. in un ipotetico giorno potresti anche cambiare idea. 4 Dubbio. ~ incerto. <> certo, vero.
 agg. hypothetical.
 greco hypothetikòs, deriv. da hypothesis.

ipotipòsi, sm. invar. Figura retorica che esprime in modo immediato ed efficace oggetti o situazioni.

ipotiroidèo, agg., sm. e sf. agg. Che è soggetto a un'insufficiente attività della tiroide. <> ipertiroideo.
sm. e sf. Persona ipertiroidea.

ipotiroidìsmo, sm. Insufficienza funzionale della tiroide.

ipotizzàbile, agg. Che si può ipotizzare, congetturabile. ~ supponibile.

ipotizzàre, v. tr. Formulare un'ipotesi, porre come ipotesi; presumere, opinare, postulare, supporre. ~ congetturare. <> sperimentare, accertare.

ipotrofìa, sf. Diminuzione del volume di un organo per diminuzione di volume degli elementi che lo compongono. <> ipertrofia.

ipotròfico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a ipotrofia. 2 Affetto da ipotrofia.

ipovitaminòsi, sf. Condizione patologica provocata da carenza di vitamine.

ipoxantìna, sf. Derivato della purina, infusibile e poco solubile in acqua, dal quale si ottengono sali mediante l'utilizzo di alcali.

Ippàrco (sec. VI a. C.) Figlio minore di Pisistrato, fu tiranno di Atene insieme al fratello Ippia dal 527 al 514 e mecenate. Venne ucciso da Aristogitone e Armodio.

Ippàrco di Nicea (Nicea II sec. a. C.) Astronomo greco, fondò la moderna astronomia dell'osservazione e diede un impulso molto deciso all'abbandono delle tesi eliocentriche prospettate da Aristarco. Calcolò la durata effettiva di un anno in 365 giorni e 6 ore; classificò 850 stelle in relazione alla loro magnitudine e alla loro posizione. Inventò l'astrolabio ed enunciò un procedimento nuovo per la previsione delle eclissi; grazie alle sue invenzioni in campo stereografico e cartografico, viene considerato ancora oggi padre della trigonometria.

Ìppia Tiranno di Atene (VI-V sec. a. C.). Succedette al padre Pisistrato e governò assieme al fratello Ipparco. Nel 514 a. C. il fratello fu ucciso da Armodio e Aristogitone. Nel 510 a. C. fu cacciato da un'insurrezione di fuoriusciti ateniesi. Chiese asilo ad Artaferne, re di Pergamo. Combatté contro i persiani a Maratona dove secondo alcuni sarebbe morto (490 a. C.).

ìppica, sf. Nello sport dell'equitazione si riferisce all'insieme delle gare di corsa che si disputano con i cavalli e anche al loro allevamento, addestramento e riproduzione. Le corse ippiche sono attività professionistiche che in Italia sono controllate dall'UNIRE.
 sf. horseracing.
 greco hippikè (tèchne) (arte) di guidare il cavallo.
Corse al galoppo a ostacoli
Comprendono gare su siepi, steeple-chase (con ostacoli disparati) e cross-country (percorso fuori pista con ostacoli naturali).
Corse al galoppo in piano
Sono gare disputate in circuito che si dividono in varie categorie tenendo anche conto delle caratteristiche dei cavalli (età, sesso ecc.). Il fantino deve avere un peso inferiore ai 52 km per non sovraccaricare il cavallo.
Corse al trotto
In queste corse i cavalli devono proseguire al trotto trainando un carrozzino detto sulky.

ìppico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di cavallo o cavalli. 2 Dell'ippica.
 agg. horse.

Ìppidi Famiglia di Crostacei Decapodi.

ippo- Primo elemento di parole composte.
 greco híppos cavallo.

ippocàmpo, sm. 1 Pesce. 2 Parte del telencefalo deputata all'olfatto e alla memoria dichiarativa.
Pesce teleosteo dei Singnatoidei, lungo 20 cm ca., caratterizzato da testa a forma di cavallo (per la quale è chiamato anche cavalluccio marino), bocca allungata a tubo, corazza fatta di scudi ossei cutanei, posizione eretta, coda a spirale e mancanza della pinna caudale. Gli occhi si muovono in modo indipendente e questo gli consente di guardare contemporaneamente in diverse direzioni. Predilige i fondali fangosi e sabbiosi e si nutre di crostacei e molluschi. Sono note circa trentacinque specie di ippocampo ma due sole vivono sulle coste del Mediterraneo: Hippocampus antiquorum e Hippocampus guttulatus.

Ippocastanàcee Famiglia di piante arbustacee o arboree dell'ordine delle Sapindali che vivono nelle zone temperate dell'emisfero settentrionale.

ippocastàno, sm. Angiosperma (Aesculus hippocastanum) della famiglia delle Ippocastanacee e dell'ordine delle Terebintali. Raggiunge i 40 m di altezza. I semi sono utilizzati in medicina per l'estrazione di principi attivi.
 sm. horse chestnut.

Ippòcrate (Coo 460 ca.-Larissa 365 a. C. ca.). Medico greco che, con il suo impegno inteso ad applicare alla medicina teorie scientifiche e razionali, risulta il padre della medicina scientifica. Base delle sue teorie fu la dottrina umorale, secondo la quale l'equilibrio e il corretto funzionamento del corpo umano sono determinati dall'equilibrio di quattro umori fondamentali che lo compongono e che sono il sangue, proveniente dal cuore, la flemma, che proviene dal cervello, la bile gialla prodotta dal fegato e la bile nera (o atrabile) prodotta dalla milza. Secondo questa teoria il comportamento delle persone viene determinato dalla combinazione di questi umori, dando luogo a quattro tipologie di temperamento individuale che sono il sanguigno, il flemmatico, il bilioso e l'atrabiliare. Il suo Corpo ippocratico, contenente le sue teorie assieme ad altri contributi della scuola di Coo, fu fino al XVIII sec. il testo classico per chi studiava medicina.

Ippòcrate di Chìo (sec. V a. C.) Matematico greco. Studiò la quadratura del cerchio e la duplicazione del cubo e lavorò agli Elementi, primo testo di geometria.

ippocràtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a Ippocrate. 2 Che si riferisce alle teoria di Ippocrate. 3 In medicina, nella locuzione dita ippocratiche, un sintomo di insufficienza respiratoria.

Ippodamìa Personaggio mitologico, moglie di Piritoo, re dei lapiti.

Ippodàmo di Milèto (Fine del VI sec. a. C.-?) Architetto e urbanista greco. Tra le opere il porto del Pireo e la fondazione della colonia panellenica di Turi (445-444 a. C.).

ippòdromo, sm. Luogo destinato alle corse dei cavalli.
 sm. racecourse.
 greco hippòdromos, comp. da hippo-, da hippos cavallo + deriv. da dramèin correre.

ippòfilo, agg. e sm. Di appassionato di cavalli e di ippica.

ippoglòsso, sm. Nome volgare e genere di Pesci Pleuronettiformi appartenenti alla famiglia dei Pleuronettidi dal corpo asimmetrico e piatto.

ippogrìfo, sm. Animale alato favoloso, metà cavallo e metà grifo.

Ippòlita Personaggio mitologico, regina delle amazzoni e madre di Ippolito. Eracle la uccise e ne portò il cinto donatole da Ares ad Admeta, figlia di Euristeo.

Ippòlito (mitologia) Personaggio mitologico, figlio di Teseo e di Ippolita e figliastro di Fedra. Poseidone inviò un mostro a spaventare i suoi cavalli, che lo travolsero.

Ippòlito (santo) (sec. III) Santo, martire e forse antipapa opposto a Callisto. Fu autore di commenti biblici e opere apologetiche e liturgiche in greco.

Ippolito coronato Tragedia di Euripide (428 a. C.).

Ippolito e Aricia Tragedia in musica in un prologo e cinque atti di J. Ph. Rameau, libretto di S. J. Pellegrin (Parigi, 1733).

Ippòlito, Felìce (Napoli 1915-Roma 1997) Geologo. Dal 1955 al 1963, in qualità di segretario generale del CNEN, contribuì alla realizzazione delle prime centrali elettronucleari in Italia.

ippologìa, sf. Scienza che studia gli aspetti biologici e i sistemi di allevamento del cavallo.

ippòlogo, sm. (pl.-gi) Esperto di ippologia.

ippomanzìa, sf. In antiche religioni, arte divinatoria che consisteva nel trarre auspici dai nitriti e dai movimenti dei cavalli.

ipponattèo, agg. e sm. agg. Relativo a particolari elementi della metrica come il coliambo o il gliconeo ipercatalettico.
sm. Metro fonetico greco.

Ippopotàmidi Famiglia di Mammiferi Artiodattili suiformi africani che comprende i due soli generi Hippopotamus (l'ippopotamo) e Choeropsis.

ippopòtamo, sm. 1 Mammifero africano. 2 Persona massiccia, elefante. ~ pachiderma.
 sm. hippopotamus.
Mammifero artiodattilo della famiglia degli Ippopotamidi, erbivoro, non ruminante, dalle abitudini acquatiche. La specie si divide in due gruppi: l'ippopotamo comune(Hippopotamus amphibius) e l'ippopotamo nano(Choeropsis liberiensis). L'ippopotamo comune è lungo fino a 4 m, pesa dalle 3 alle 4 t, ha la pelle spessa fino a 5 cm e molto dura e possiede due lunghi canini ricurvi. Vive in Africa presso i fiumi e i laghi. Si riunisce in branchi. L'ippopotamo nano, che ha le dimensioni di un grosso cinghiale, vive nell'Africa occidentale ed è molto raro.

ippùrico, agg. (pl. m.-ci) Di acido che si trova normalmente nelle urine, soprattutto dei Ruminanti. L'acido ippurico è un'ammide benzoica della glicocolla.

Ippuridàcee Famiglia di piante appartenente all'ordine delle Mirtali che comprende il solo genere Hippuris.

Ippurìtidi Famiglia di Lamellibranchi, appartenenti al gruppo delle rudiste, che vissero durante il Cretaceo superiore.

iproniazìde, sf. Farmaco derivato dall'acido isonicotinico avente una forte azione antitubercolare e dotato anche di proprietà antidepressive.

IPS Sigla di inches per second (pollici al secondo). In informatica viene utilizzata come unità di misura per il trascinamento della carta nella stampante.
IPS
Sigla di Istituto Poligrafico dello Stato.

ips(o)- Primo elemento di parole composte.
 greco hýpsos altezza, sommità.

ipse dixit Espressione latina che significa "lui lo ha detto". Indica, anche in modo polemico, un'autorità indiscutibile. Nel medioevo era riferita ad Aristotele.

ipseità, sf. Per Duns Scoto e per la scolastica successiva era la caratteristica che distingueva l'individuo in quanto singolo.
 lat. ipse se stesso.

ipso facto, loc. avv. All'istante, istantaneamente, immediatamente. ~ subito.

ipsodónte, agg. 1 Di dente a crescita continua con corona molto sviluppata in senso verticale. 2 Di animale che ha denti ipsodonti.

ipsòfilo, sm. Involucro fogliare posto sotto a un'infiorescenza.

ipsòfono, sm. Registratore automatico delle telefonate attivato in assenza dell'utente.

ipsogràfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a una particolare curva di frequenza delle altitudini di una data regione che si ottiene riportando i valori delle aree comprese tra due determinate curve di livello su di un diagramma cartesiano.

ipsometrìa, sf. Determinazione della differenza di livello tra due punti mediante misurazione delle corrispondenti pressioni atmosferiche.

ipsomètrico, agg. (pl. m.-ci) Che concerne l'ipsometria o l'ipsometro.

ipsòmetro, sm. Strumento per la misurazione della pressione atmosferica che si basa sulla variazione della temperatura d'ebollizione dell'acqua al variare della pressione stessa.

Ipswich Città (120.000 ab.) della Gran Bretagna, capoluogo della contea di Sufolk in Inghilterra.

IPZS Sigla di Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

IQ Sigla di Intelligence Quotiens (quoziente di intelligenza).

Iquique Città (152.000 ab.) del Cile, sull'oceano Pacifico. Capoluogo della regione di Tarapacá.

Iquitos Città (266.000 ab.) del Perú, sul Rio delle Amazzoni. Capoluogo del dipartimento di Loreto. Importante porto commerciale per l'esportazione di prodotti agricoli (cotone, tabacco, caucciù e legname). Presenti industrie alimentari, tessili e del legno. La scoperta di giacimenti petroliferi, ha rivoluzionato l'economia locale.

Ir Simbolo chimico dell'iridio.
IR
Sigla di infrarosso.

ìra, sf. 1 Moto violento e improvviso dell'animo rivolto verso qualcosa o qualcuno; collera, indignazione, rabbia, sdegno, stizza. ~ furia. <> pacatezza, calma. 2 Cattiva disposizione verso qualcuno; odio. ~ malevolenza. 3 Furore nato da giusta causa, collera punitrice. ~ indignazione, sdegno. <> serenità.
 sf. 1 fury, rage, anger.
 lat. ira.

IRA (Irish Republican Army) Esercito repubblicano irlandese. Organizzazione militare irlandese nazionalistica. Fu fondata nel 1919 allo scopo di lottare per il raggiungimento dell'indipendenza dell'Irlanda: sostiene la guerriglia civile e ha realizzato sabotaggi e attentati nell'Ulster e in Gran Bretagna. Si scisse due volte e fu dichiarata fuorilegge. In seguito mantenne attività clandestine fino al 31 agosto 1994, anno in cui si arrivò alla volontà di deporre le armi. Questa decisione durò fino al 9 febbraio 1996, giorno in cui l'IRA riprese le ostilità con un nuovo attentato.

irachèno, agg. e sm. agg. Dell'Iraq.
sm. Nativo o abitante dell'Iraq.
 agg. e sm. Iraqi.

Iracòdi Ordine di Mammiferi Plantigradi che vivono nelle zone aride africane e dell'Asia occidentale. Grandi quanto un coniglio, hanno gli arti anteriori con quattro dita e quelli posteriori con tre. ~ iracoidei.

iracóndia, sf. Tendenza a lasciarsi prendere dall'ira; irascibilità, permalosità, suscettibilità. ~ irritabilità.

iracóndo, agg. e sm. Incline all'ira; bilioso, collerico, intrattabile, irascibile, iroso, nevrastenico. ~ rabbioso.

irakeno => "iracheno"

Iran Repubblica islamica dell'Asia occidentale, si affaccia a nord sul mar Caspio, a sud sul golfo Persico e sul golfo di Oman; confina a ovest con l'Iraq e la Turchia, a nord con l'Armenia, l'Azerbaigian e il Turkmenistan, a est con l'Afghanistan e il Pakistan.
L'Iran occupa la parte occidentale dell'altopiano iranico.
A sud si estende la catena dei monti Zagros costituita da catene di rilievi parallele, le cui cime più elevate toccano i 4.548 m nello Zard-e-kuh. Questa zona è soggetta frequentemente a moti sismici.
A nord l'Iran è separato dal mar Caspio dai monti Elburz, catena a pieghe che si abbassa a est nei monti del Khorasan e culmina col cono vulcanico del Damavand (5.605 m).
All'esterno degli archi montuosi si estendono delle pianure, a nord quelle caspiche del Gilan e del Mazandaran, a sud-ovest la pianura del Khuzistan
L'altopiano interno presenta aspetti contrastanti: zone rocciose, inframmezzate da paludi e da distese aride, come i deserti Dasht-e-Kavir a sud-est di Teheran, che si estendono per centinaia di km.
Quasi tre quarti del paese sono occupati da bacini chiusi che non mandano le acque al mare. I laghi salati occupano le depressioni interne, e tipici sono i qanat, canali sotterranei che raccolgono le acque delle falde.
Sfociano nel mar Caspio il Laras e l'Atrek, che segnano per un tratto la frontiera con l'Armenia, l'Azerbaigian e il Turkmenistan, come pure il Safid che ha i suoi rami sorgentiferi nell'altopiano.
Tra i tributari del golfo Persico il principale è il Karun.
Il lago più vasto è quello di Urmia, molto salato e a superficie variabile.
Il clima è tipicamente continentale con piogge molto scarse e notevoli escursioni termiche giornaliere e annue. L'aridità aumenta sempre più verso est. La fascia costiera del golfo Persico ha un clima relativamente temperato, mentre le pianure caspiche godono di una clima subtropicale monsonico con abbondanti precipitazioni.
La capitale è Teheran; altre città sono Tabriz, Esfahan, Mashhad e Ahvaz e inoltre Abadan, porto petrolifero, Schiraz, nota per la coltura delle rose, Kermanshah principale centro curdo e Hamadan.
Quasi la metà delle coltivazioni è occupata dal frumento, coltivato anche nei terreni stepposi. Secondo cereale per importanza è il riso, coltivato nelle pianure fertili prospicienti la costa caspica.
Tra le colture destinate all'alimentazione locale vi sono pure orzo, patate, ortaggi (pomodori, cipolle, fagioli) e frutta (uva, mele, pere, agrumi, albicocche e datteri) che viene esportata fresca o essiccata.
Tra le piante industriali domina il cotone; minore importanza hanno invece alcune piante oleaginose, come il lino, il sesamo e il ricino, mentre va sviluppandosi la produzione della soia e della barbabietola da zucchero.
Colture tradizionali sono il tabacco e il tè.
La produzione di legname soddisfa in gran parte il fabbisogno interno; notevole valore economico hanno inoltre alcune gomme vegetali e gommoresine, raccolte da piante che crescono spontanee.
L'allevamento, condotto da popolazioni nomadi, ha grande importanza: prevalgono ovini e caprini, ma vi è pure un gran numero di bovini, equini (soprattutto asini), dromedari e bufali. Tradizionale infine la bachicoltura.
La pesca ha nel complesso scarso ruolo; quella marittima nel golfo Persico ha il suo centro principale a Bandar Abbas dove hanno sede industrie conserviere.
Importante la pesca dello storione nelle acque del Caspio, per la produzione di caviale.
Il petrolio continua a costituire la principale risorsa del paese, nonostante la crisi degli anni '80 e la conseguente diminuzione della produzione di greggio.
I giacimenti principali sono sull'isola di Kharg e nella zona compresa tra la bassa Mesopotamia e la costa settentrionale del golfo Persico, nello Zagros, vicino a Shiraz e presso Kermanshah.
Nelle numerose e ricche miniere si estraggono zinco, cromo e piombo; buone anche le riserve di ferro, carbone, antimonio e manganese.
Nel settore industriale è predominante l'attività petrolchimica, con una buona presenza di quella siderurgica, meccanica, metallurgica, elettronica e chimica. Tra le industrie tradizionali spiccano quelle tessili (famosi i tappeti).
Rilevanti sono altresì le manifatture di tabacchi, le concerie, i calzaturifici e i cementifici.
Nel commercio estero, che si chiude in attivo per l'Iran, il petrolio è la voce principale, seguito da cotone, lana, tappeti, gas naturale e frutta, mentre si importano macchine e prodotti chimici.
STORIA Nel II millennio a. C. gli ariani penetrano dal nord-est verso l'ovest dell'Iran e nel IX sec. a. C. i loro discendenti, i persi e i medi, raggiungono i monti Zagros. Dopo la sconfitta degli assiri, i medi (612-550 a. C.) pongono le basi della potenza persiana. Nel 550 a. C. l'achemenide Ciro II distrugge l'impero dei medi e fonda l'impero persiano che domina l'insieme dell'Iran e di una parte dell'Asia centrale. Le guerre intraprese da Dario I (522-486 a. C.) e quindi da Serse I (486-465 a. C.) si concludono con la sconfitta degli Achemenidi. Dopo la morte di Dario III, Alessandro il Grande (330 a. C.) è padrone dell'impero persiano e Seleuco, luogotenente di Alessandro, fonda la dinastia dei Seleucidi.
A essi si succedono gli Arsacidi e i Sassanidi, finché l'impero sassanide, fortemente centralizzato, si estende dai confini dell'India a quelli dell'Arabia. Con Ardacher (226-241) e Shahpuhr I (241-272) il mazdeismo diventa la religione di stato. I Sassanidi oppongono una resistenza efficace a Roma, con Shahpuhr II (310-379), e quindi a Bisanzio, con Cosroe I (531-579) e Cosroe II (590-628).
Gli arabi con la vittoria di Nehavend integrano l'Iran nell'impero musulmano degli Omayyadi. Nel 750 viene fondata la dinastia degli Abbasidi. Intorno all'anno 1000 i turchi diventano padroni del Khorasan, quindi penetrano nell'Iran fino a Baghdad (Selgiuchidi). Assimilando la cultura persiana ne diventano i veicoli in Asia Minore e in India (XII-XIII sec.).
L'Iran dei Selgiuchidi è al suo apogeo con Malik Shah, ma ben presto i mongoli (Gengis Khan) conquistano il paese e Timur Lang (Tamerlano) avvia campagne militari devastatrici.
Il safawide Ismail I (1501-1524) si fa proclamare scià e fa diventare religione di stato lo sciismo. I Safawidi sono al loro apogeo con Abbas I, all'inizio del XVII sec.
Nel 1722 gli afghani si impadroniscono di Isfahan e i dignitari sciiti si stabiliscono nelle città sante dell'Iraq (Nadjaf, Karbala). Nel 1736 Nader caccia gli afghani e intraprende numerose conquiste. Alla fine del secolo sale al potere la dinastia Qadjar (1796-1925).
L'Iran conosce nel XIX sec. una contrazione con la perdita delle provincie del mar Caspio, annesse dall'impero russo, e dell'Afghanistan. Nel 1907 un accordo anglo-russo divide l'Iran in due zone di influenza.
Nel 1921 Reza Khan prende il potere e regna fino al 1941 quando sovietici e inglesi occupano una parte del paese e Reza abdica a favore del figlio Mohammad Reza.
Nel 1963 lo scià avvia un programma di modernizzazione, la rivoluzione bianca, ma nel 1979 l'opposizione lo obbliga ad abbandonare il paese. Viene instaurata una repubblica islamica, guidata dall'ayatollah Khomeini e difesa dalla milizia dei guardiani della rivoluzione (pasdaran); scoppia una violenta crisi con gli Stati Uniti (sequestro di ostaggi presso l'ambasciata americana di Teheran).
Nel 1980 Bani Sadr è eletto presidente laico della repubblica; l'Iraq attacca l'Iran. L'anno dopo Bani Sadr viene destituito e il paese è scosso da ondate di terrorismo. L'Iran si erge a guida della rivoluzione islamica nel mondo, in particolare nel Libano. Nel 1988 viene stabilito un cessate il fuoco tra l'Iran e l'Iraq.
Nel 1989 dopo la morte di Khomeini, gli succede Ali Khamenei con il titolo di guida della rivoluzione islamica. Hachemi Rafsanjani è eletto alla presidenza della repubblica. Quest'ultimo tenta di rilanciare l'economia, devastata dalla guerra con l'Iraq, ma si scontra con l'ostilità dei paesi occidentali che denunciano il suo sostegno al terrorismo internazionale. Nel 1997 è eletto presidente della repubblica S. M. Khatami.
Abitanti-67.300.000
Superficie-1.648.196 km2
Densità-40,8 ab./km2
Capitale-Teheran
Governo-Repubblica islamica
Moneta-Riyal iraniano
Lingua-Farsi, turco, arabo e curdo
Religione-Musulmana sciita e sunnita

iraniàno, agg. e sm. agg. Dell'Iran moderno. ~ persiano.
sm. Nativo o abitante dell'Iran.
 agg. e sm. Iranian.

irànico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Dell'antico Iran.
sm. Nativo o abitante dell'antico Iran.

iranìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Studioso delle civiltà e delle lingue dell'Iran.

IRAP Imposta Regionale sulle Attività Produttive, istituita a decorrere dal gennaio 1998.

Iraq Stato del Vicino Oriente, confina a nord con la Turchia, a est con l'Iran, a sud-est con il Kuwait, a sud-ovest con l'Arabia Saudita, a ovest con la Giordania e con la Siria. Si affaccia per 50 km sul golfo Persico.
Il territorio dell'Iraq coincide con la zona geografica della Mesopotamia, cioè con lala regione compresa tra il Tigri e l'Eufrate.
Al suo territorio appartengono una parte dei monti Zagros, al confine con l'Iran, una frazione dell'altopiano curdo verso la Turchia e del deserto dell'Arabia.
La Mesopotamia è una zona depressionaria molto vasta che occupa più della metà del paese, ove i fiume Tigri e Eufrate hanno riversato parte delle loro alluvioni, modificando profondamente la morfologia del territorio.
Il Tigri e l'Eufrate, che nascono nell'Armenia, dopo aver attraversato il paese da nord a sud, confluiscono a Qurna, formando lo Shatt al Arab che sfocia nel golfo Persico. Rilevanti anche i due grossi affluenti del Tigri, il Piccolo e Grande Zab. I fiumi sono soggetti a piene eccezionali, specialmente il Tigri, e i loro corsi d'acqua sono costeggiati da regioni paludose.
La parte meridionale del paese ha clima desertico, con temperature molto elevate (la zona attorno al golfo Persico è tra le più calde della terra).
La capitale è Baghdad, importante centro economico, culturale, amministrativo e industriale.
Al centro del paese sorgono Kerbe, la città santa dei musulmani sciiti, e Najaf.
La seconda città del paese è Bassora, principale porto dell'Iraq alla confluenza di Tigri ed Eufrate.
L'agricoltura occupa ben il 20,5% della popolazione attiva che coltiva frumento, orzo, riso, mais. Destinati al consumo interno sono ortaggi (pomodori, fagioli, fave, cipolle) e frutta (uva, mele, agrumi); particolarmente importanti sono i datteri che crescono soprattutto nella cosiddetta bassa Mesopotamia e di cui l'Iraq è anche esportatore.
Coltivate su scala più vasta si annoverano alcune piante che alimentano l'industria alimentare, come il sesamo e il lino (oleifici), la canna e la barbabietola da zucchero (zuccherifici) e il tabacco. Diffusa anche la coltivazione del cotone.
Scarsa importanza ha la pesca, confinata solo nelle zone lungo lo Shatt-al Arab.
La principale ricchezza dell'Iraq è il petrolio, di cui è il terzo produttore fra i paesi del Medio Oriente.
I giacimenti sono nella zona di Kirkuk e in quella di Bassora, mentre le raffinerie sono presso le città di Baghdad, Kirkuk, Mosul, Haditka. Parte del greggio viene trasportata a Tripoli, a Banias e al litorale turco (Dortyol).
Nel settore industriale, prevalente è l'industria petrolifera, ma degni di nota sono anche l'industria tessile (filati e tessuti di cotone, lana, fibre artificiali), quella chimica (fertilizzanti) e, come già detto in precedenza, quella alimentare. Da ricordare sono inoltre alcune lavorazioni artigianali dell'argento, del rame e del cuoio.
STORIA L'Iraq attuale è costituito dall'antica Mesopotamia, culla delle civiltà dei sumeri, degli accadi, dei babilonesi e degli assiri. All'inizio del III sec. d. C. i Sassanidi dominano il paese, seguiti dagli arabi che s'impadroniscono della regione nel VII sec.; sotto gli Omayyadi, l'Iraq è il teatro delle loro lotte con gli Alidi (morte di Hussein a Karbala nel 680). Agli Omayyadi succedono gli Abbasidi (750-1258). Essi fondano Baghdad, conquistata nel 1055 dai turchi Selgiuchidi, distrutta dai mongoli nel 1258 e saccheggiata da Timur Lang (Tamerlano) nel 1401.
A questi secoli di lotte e invasioni pone fine la dominazione degli ottomani che all'inizio del XVI sec. conquistano l'Iraq.
Durante la prima guerra mondiale la Gran Bretagna occupa l'Iraq e con i cambiamenti successivi alla pace l'emiro Faysal diventa re dell'Iraq (1921-1933).
Nel 1925 la provincia di Mossoul è assegnata all'Iraq e nel 1930 il trattato anglo-iracheno accorda un'indipendenza nominale all'Iraq.
Durante la seconda guerra mondiale gli inglesi occupano Baghdad e i reggenti Abd al-Ilah e Nur¿Ì¿ al-Sa¿Ì¿d restano fedeli agli interessi britannici. Nel 1958 il generale Kassem guida un colpo di stato e proclama la repubblica. Nel 1961 esplode la ribellione dei curdi e nel 1963 Kassem è rovesciato da Abdul Salam Aref. Nel 1968 con un colpo di stato militare il partito Baath prende il potere e Ahmad Hasan al-Bakr diventa presidente della repubblica. Nel 1979 Saddam Hussein diventa presidente della repubblica e l'anno dopo l'Iraq attacca l'Iran (guerra Iraq-Iran); la sanguinosa guerra termina solo otto anni dopo.
Nell'agosto 1990 l'Iraq invade e annette il Kuwait e si rifiuta di ritirarsi malgrado la condanna dell'ONU Nel 1991 allo scadere dell'ultimatum fissato dall'ONU, la forza multinazionale, spiegata nella regione del Golfo e guidata dagli Stati Uniti, attacca l'Iraq (17 gennaio) e libera il Kuwait (28 febbraio). Le rivolte dei sciiti e dei curdi vengono violentemente represse. Viene individuata una zona di interdizione aerea, nel nord del paese, per proteggere i curdi.
Nel 1992 viene definita al sud un'altra zona di interdizione, per proteggere gli sciiti. Il potere centrale si trova in tal modo privato, di fatto, della propria autorità su metà del territorio. Nel 1994 l'Iraq riconosce ufficialmente l'indipendenza del Kuwait, ma non ottiene alcun alleggerimento dell'embargo economico imposto dall'ONU nel 1990. Nel 1995 dopo una grave crisi politica interna, S. Hussein fa approvare, mediante il ricorso a un referendum, la sua permanenza alla guida dello stato per un altro mandato di sette anni.
Abitanti-20.449.000
Superficie-434.924 km2
Densità-47 ab./km2
Capitale-Baghdad
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Dinaro iracheno
Lingua-Arabo, curdo
Religione-Musulmana sciita e sunnita

IRAS Primo satellite astronomico in infrarosso (InfraRed Astronomical Satellite) funzionante nel 1983 per circa un anno durante il quale ha catalogato le sorgenti infrarosse del cielo. Notevole scoperta fu la presenza di anelli di polveri attorno a stelle brillanti e vicine, come per esempio Vega.

irascìbile, agg. Propenso all'ira; bilioso, collerico, intrattabile, iroso, nevrastenico, rabbioso. ~ iracondo. <> mite.
 agg. hot-tempered, irascible.
 lat. tardo irascibilis, deriv. da irasci adirarsi.

irascibilità, sf. L'essere irascibile; irritabilità, suscettibilità. ~ iracondia.

iràto, agg. Preso dall'ira; adirato, furioso, infuriato, rabbioso. ~ arrabbiato.

Irazú Vulcano (3.432 m) del Costa Rica. Il più elevato della Cordigliera Centrale.

Irbid Città (216.000 ab.) della Giordania, capoluogo del distretto omonimo.

 

irbis, sm. invar. Nome comune della Panthera uncia o Uncia uncia (detta anche leopardo delle nevi), un mammifero di grosse dimensioni appartenente alla famiglia dei Felidi che vive nelle regioni fredde dell'Asia centrosettentrionale.

ircìno, agg. D'irco, di caprone.

ìrco, sm. (pl.-chi) Capro. ~ becco.

ircocèrvo, sm. 1 Animale favoloso, metà caprone e metà cervo. 2 Cosa assurda o inesistente. ~ chimera.

ìre, v. v. intr. Andare.
v. intr. pron. Andarsene. ~ morire.

Irène (mitologia) Personaggio mitologico, figlia di Zeus e Teti, dea greca della pace.

Irène (storia) (Atene 752-Lesbo 803) Imperatrice bizantina. Nel 780, rimasta vedova di Leone IV, resse il trono per il figlio Costantino VI, fino al 790. Quindi regnò dal 797 all'802, ristabilendo il culto delle immagini.

Irenèo Santo e padre della chiesa di lingua greca. Nativo di Smirne, dal 175 ca. fu vescovo di Lione. Scrisse Smascheramento e confutazione della falsa gnosi.

irènico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di pace. 2 Che ispira e promuove la pace.

irenìsmo, sf. Tendenza teologica all'unione delle diverse confessioni cristiane basata sui loro aspetti comuni.

irenìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Seguace, fautore dell'irenismo.

Ìrgoli Comune in provincia di Nuoro (2.269 ab., CAP 08020, TEL. 0784).

IRI Sigla di Istituto per la Ricostruzione Industriale.

Iri Città (203.000 ab.) della Corea del Sud, nella provincia di Jeonra settentrionale.

Irian Golfo della Nuova Guinea nordoccidentale, nell'oceano Pacifico.
Irian Jaya
Sezione dell'Indonesia (1.649.000 ab.) costituita dalla Nuova Guinea occidentale e dalle isole adiacenti. Capoluogo Jayapura.

iridàre, v. v. tr. 1 Colorare coi colori dell'arcobaleno. 2 Tingere di colore cangiante.
v. intr. pron. 1 Tingersi dei colori dell'arcobaleno. 2 Diventare iridescente.

iridàto, agg. e sm. agg. 1 Che ha i colori dell'iride. ~ cangiante, multicolore. <> monocromo, monocolore. 2 Della maglia assegnata al corridore ciclista vincitore di un campionato del mondo.
sm. Campione iridato.

ìride, sf. 1 Arcobaleno. 2 Parte della membrana vascolare dell'occhio. 3 Varietà rara di farfalla.
 sf. 1 rainbow. 2 (parte dell'occhio) iris.
 lat. iris,-idis, dal greco ìris arcobaleno.
L'iride si trova tra il cristallino e la cornea, è colorata e di forma rotonda, con un diametro di circa 10 mm. Al centro dell'iride si trova la pupilla, che si allarga e si restringe a seconda della luce presente, per mezzo di muscoli circolari e radiali, agendo così come un diaframma.

Ìride Personaggio mitologico, figlia di Taumante e di Elettra e messaggera degli dei. Fu la personificazione dell'arcobaleno.

iridectomìa, sf. Asportazione parziale dell'iride effettuata per diversi scopi (per facilitare l'estrazione del cristallino nell'operazione di cataratta, per diminuire la pressione endooculare, per evitare il prolasso irideo, per aprire una via ai raggi luminosi).

iridescènte, agg. 1 Che ha i colori dell'iride. ~ cangiante. 2 Che presenta il fenomeno dell'iridescenza. ~ opalescente.
 agg. iridescent.

iridescènza, sf. 1 L'essere iridescente. 2 Fenomeno ottico per cui alcuni corpi, colpiti dalla luce, assumono colori simili a quelli dell'iride.

irìdio, sm. Elemento chimico avente simbolo Ir, numero atomico 77, peso atomico 192,20, punto di fusione 2.410 °C e punto di ebollizione 4.310 °C. È un metallo duro e fragile di colore bianco giallastro molto simile al platino e resistentissimo alla corrosione. In natura si trova per lo più insieme all'osmio nei giacimenti di platino. A volte lo si può trovare allo stato libero in depositi alluvionali. Data la sua resistenza è utilizzato per indurire il platino, per costruire apparecchiature per alte temperature e in elettrotecnica.

iridologìa, sf. Tecnica diagnostica della medicina alternativa consistente nel rilevamento dei disturbi organici e funzionali attraverso l'osservazione dell'iride effettuata direttamente o tramite la diapositiva di una sua fotografia.

iridoscòpio, sm. Strumento atto ad esaminare l'iride.

Irigaray, Luce (Blaton 1930-) Psicanalista belga. Effettuò una rilettura polemica del pensiero occidentale basata sulla categoria di differenza sessuale. Tra le sue opere, Speculum. L'altra donna (1974), Passioni elementari (1982), L'etica della differenza sessuale (1984), Per una cultura della differenza (1991).

Iringa Città (57.000 ab.) della Tanzania, capoluogo della regione omonima.

Iriri, Rio Fiume (1.125 km) del Brasile, nello stato di Pará. Nasce dalla Serra do Cachimbo e confluisce nel Rio Xingu.

Iris Opera in tre atti di P. Mascagni, libretto di L. Illica (Roma, 1898).

irish coffee, loc. sost. m. invar. Bevanda composta da caffè bollente, zucchero di canna, whisky irlandese e crema di latte.

irish terrier, loc. sost. m-invar. Cane da caccia da tana.

irìte, o iridìte, sf. Infiammazione dell'iride consistente allo stato iniziale in grande rossore e turgore dei vasi attorno alla cornea e successivamente nella retrazione della pupilla.

Irkutsk Città (626.000 ab.) della Russia, sulla destra del fiume Angara, presso il lago Bajkal. Capoluogo della provincia omonima. Importante centro commerciale e industriale servita dalla ferrovia transiberiana, è passaggio per le zone aurifere della Lena. Nucleo di raccolta delle pelli. Le principali industrie sono quelle metalmeccaniche, chimiche, alimentari, del legno, del cuoio e della raffinazione di petrolio. Sede di un'università, di numerosi istituti di istruzione superiore, di teatri, di musei e di una orchestra sinfonica stabile. Fu fondata nel 1652 come avamposto militare cosacco.
Irkutsk
Provincia (2.831.000 ab.) della Russia, che si estende tra il Bajkal, i monti Saiani Occidentali e gli altipiani di Patom, Stanovoj e della Siberia centrale. Capoluogo l'omonima città.

Irlànda Repubblica dell'Europa nordoccidentale, occupa l'isola d'Irlanda per 5/6 del territorio. L'isola appartiene all'arcipelago delle isole britanniche ed è separata dalla Gran Bretagna dal mare d'Irlanda, dal Canale del Nord e dal Canale di San Giorgio. Si affaccia inoltre a nord e a ovest sull'oceano Atlantico e a sud sul mar Celtico.
Nella parte settentrionale corre il confine con l'Irlanda del nord, appartenente al Regno Unito.
Il territorio dell'Irlanda è costituito da una vasta pianura centrale ricca di corsi d'acqua che verso la costa si innalza in massicci montuosi isolati, quali i monti di Karry (Carrantuohill, 1.041 m) a sud-ovest, i monti Wichelow (926 m) a est e i monti Donegal a nord.
Le coste sono molto frastagliate con baie profonde, strette e allungate nell'interno.
Le acque della regione centrale si raccolgono per la maggior parte nel fiume Shannon, collegato al mare d'Irlanda da una serie di canali navigabili, fondamentali per le comunicazioni.
Tra i numerosi laghi, detti lough, il più esteso è il Neagh (396 km2); altri sono il Mask, il Ree e il Derg (nella parte occidentale del paese). Frequenti sono le zone paludose e acquitrinose.
Il clima è marittimo, fresco e temperato, sotto l'influsso della Corrente del Golfo che in inverno ne mitiga la rigidità Le precipitazioni sono abbondanti in tutte le stagioni.
La capitale è Dublino, centro economico e culturale, oltre che politico, dell'Irlanda, dove si raccoglie circa un quarto dell'intera popolazione irlandese.
Le altre città seconde per importanza sono i porti, Cork sulla costa meridionale e Limerick su quella occidentale.
L'agricoltura, tradizionale attività dell'isola, produce orzo, avena, frumento, barbabietole da zucchero e patate, in parte destinati all'allevamento del bestiame.
Rilevante è l'attività zootecnica, grandemente favorita dalla vastissima estensione del pascolo.
Si allevano prevalentemente bovini, ma anche ovini, suini e animali da cortile che danno una produzione molto significativa di carne, latte e prodotti caseari.
Modesto è il patrimonio forestale, assai ridotto da uno sfruttamento indiscriminato.
Poco significativa è anche la pesca che tuttavia copre la domanda interna e dispone di una discreta flotta.
L'Irlanda è molto povera di minerali energetici (limitati a giacimenti di torba e di gas naturale); più significativi i giacimenti di minerali metalliferi, soprattutto di zinco (di cui è tra i maggiori produttori europei) e di piombo.
L'industria occupa una posizione rilevante nell'economia del paese; in particolare si sono sviluppate le industrie chimiche, petrolchimiche ed elettroniche, oltre ai settori più tradizionali, tipicamente di trasformazione dei prodotti agricoli locali (zuccherifici, birrifici e caseifici). Sono numerose le manifatture di tabacchi, i cotonifici e i lanifici.
Gli scambi commerciali sono tuttora maggiormente rivolti alla Gran Bretagna, ma si stanno sviluppando anche con gli altri paesi della Comunità Europea, di cui l'Irlanda fa parte dal 1973, e con gli Stati Uniti.
STORIA Una popolazione celtica, i gaelici, si stabilisce nel IV sec. a. C. sul suolo irlandese e i numerosi piccoli regni che vengono fondati si aggregano in cinque grandi unità politiche: Ulster, Connacht, Leinster del Nord (o Meath), Leinster del Sud, Munster. A poco a poco i re di Connacht affermano il loro predominio e raggiungono il loro apogeo con Niall (380-405). All'inizio del V sec. San Patrizio evangelizza l'Irlanda e il paese conosce un notevole sviluppo culturale e religioso. I monaci irlandesi, come San Colombano (morto nel 615), creano importanti abbazie sul continente.
Gli scandinavi intervengono sull'isola e la divisione politica dell'Irlanda favorisce l'incursione anche degli anglo-normanni finché nel 1175 Enrico II d'Inghilterra impone la sua sovranità sull'Irlanda e nel 1541 Enrico VIII assume il titolo di re d'Irlanda. La sua riforma religiosa provoca la rivolta degli irlandesi, legati alla fede cattolica. Il re risponde ridistribuendo le terre irlandesi agli inglesi e le confische proseguono con Edoardo VI ed Elisabetta I. Nel 1598 gli irlandesi ottengono il sostegno della Spagna e battono l'Inghilterra a Yellow Ford, ma gli inglesi riprendono il sopravvento e nel 1649 Oliver Cromwell conduce una repressione sanguinosa contro gli irlandesi che hanno sostenuto gli Stuart (massacro di Drogheda). Essa è seguita da una spoliazione generale delle terre. Nel 1690 Giacomo II è sconfitto a Boyne da Guglielmo III e il paese è ormai completamente dominato dall'aristocrazia inglese. Solo all'inizio del XIX sec. il governo britannico sceglie la via dell'integrazione. Pitt fa proclamare l'unione dell'Irlanda e dell'Inghilterra. Nel 1846 un'incredibile crisi alimentare (grande carestia) getta l'isola nella miseria e crea un'enorme emigrazione.
Nel 1902 Arthur Griffith fonda il Sinn Fein, movimento paramilitare, sostenitore dell'indipendenza e nel 1921 il trattato anglo-irlandese di Londra riconosce l'indipendenza dell'Irlanda del Sud (nascita dello stato libero d'Irlanda, membro del Commonwealth) e mantiene l'Irlanda del Nord in seno al Regno Unito. Nel 1922 una guerra civile oppone il governo provvisorio a quanti si oppongono alla ripartizione dell'Irlanda, ma il governo di W. T. Cosgrave ripristina la situazione di pace e favorisce un certo progresso agricolo.
Nel 1932 il Fianna Fail vince le elezioni e porta al potere E. De Valera. Questi rompe con la Gran Bretagna e avvia contro di essa una guerra economica; viene adottata una nuova costituzione (1937) e l'Irlanda prende il nome di Eire. Nel 1948 l'Eire diventa la repubblica d'Irlanda e rompe con il Commonwealth. Nel 1973 l'Irlanda entra nel Mercato Comune. Nel 1987 il Fianna Fail ritorna al potere, ma nel 1992 le elezioni legislative sono contrassegnate dalla sconfitta del Fianna Fail e del Fine Gael e dall'emergere del partito laburista. Un anno dopo il Fianna Fail forma un governo di coalizione con il partito laburista. Una dichiarazione comune dei governi inglese e irlandese lascia intravvedere la prospettiva di una riunificazione dell'isola a determinate condizioni. Nel 1994 il Fine Gael forma un governo di coalizione con il partito laburista e il partito della sinistra democratica; prosegue intanto il processo di pace nell'Irlanda del Nord. Nel 1997 le elezioni presidenziali sono vinte da Mary McAleese del Fianna Fail.
Abitanti-3.580.000
Superficie-70.283 km2
Densità-50,9 ab./km2
Capitale-Dublino
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Lira irlandese
Lingua-Irlandese e inglese
Religione-Cattolica, con minoranza anglicana
Irlanda, mare d'
Mare interno tra l'Irlanda e la Gran Bretagna. Collegato all'oceano Atlantico dal canale del Nord e dal canale di San Giorgio.

Irlànda dél Nòrd Fa parte geograficamente dell'Isola d'Irlanda, di cui occupa l'estremità nordorientale, ma politicamente appartiene al Regno Unito di Gran Bretagna. Il clima è temperato e marittimo, con frequenti precipitazioni. L'economia è caratterizzata da numerose attività industriali (tessili, aeronautiche, cantieristiche, elettroniche, chimiche e alimentari). L'agricoltura fornisce avena, lino, foraggi e patate. Praticati l'allevamento (ovini e bovini) e la pesca.
Il capoluogo è Belfast, alla foce del fiume Lagan, uno dei porti principali. Altri centri sono Larne e Coleraine.
STORIA Nel 1921 le sei contee del nord dell'Ulster sono mantenute all'interno del Regno Unito e beneficiano di un regime di autonomia interna. La minoranza cattolica, mal rappresentata, è in posizione di inferiorità rispetto ai protestanti. Nel 1969 il malcontento dei cattolici si manifesta con un'agitazione endemica, repressa dall'esercito britannico. Nel 1972 il governo di Londra prende in mano direttamente l'amministrazione della provincia. L'IRA (Irish Republic Army, movimento politico e braccio militare dei cattolici riuniti nel Sinn Fein) moltiplica gli attentati. Nel 1985 il Sinn Fein fa il suo ingresso nelle istituzioni locali. Nel 1994 il processo di pace, innescato nel 1993, prosegue con la proclamazione del cessate il fuoco da parte dell'IRA (agosto) e dei lealisti protestanti (ottobre). Il 23 maggio 1998 gli irlandesi ratificano mediante referendum l'accordo di pace firmato a Pasqua che pone fine alla guerra civile nell'Ulster durata 30 anni e costata 3.600 vittime. Nel luglio del 1998 David Trimble del partito unionista dell'Ulster diventa il primo ministro dell'Irlanda del Nord.

irlandése, agg. e sm. agg. Dell'Irlanda.
sm. 1 Nativo o abitante in Irlanda. 2 La lingua che si parla in Irlanda.
 agg. Irish. sm. Irishman.

Ìrma Comune in provincia di Brescia (166 ab., CAP 25061, TEL. 030).

irochése, sm. Famiglia di lingue indigene che venivano parlate in alcune zone dell'America settentrionale durante la conquista del continente.

ironìa, sf. 1 Dissimulazione del proprio pensiero mediante parole di significato diverso o opposto a esso. 2 Figura retorica per cui si dicono cose opposte a quelle che si vogliono significare. hai indovinato perfettamente, per indicare che ha sbagliato in pieno. 3 Derisione, dileggio. ~ scherno. non è bene fare dell'ironia su questi fatti. 4 Umorismo sottile e pungente; spirito. ~ sarcasmo. 5 Atteggiamento di lucido distacco rispetto alla realtà. 6 Svalutazione del proprio sapere con finalità maieutiche.
 sf. 1 irony. 2 (fig., ironia della sorte) twist of fate.
 lat. ironia, dal greco eironeia simulazione di ignoranza.

irònico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che si esprime con ironia. ~ graffiante. 2 Che esprime ironia. ~ beffardo.
 agg. ironical.

ironizzàre, v. v. tr. Descrivere o interpretare con ironia.
v. intr. Fare dell'ironia su qualcosa o qualcuno. ~ malignare, punzecchiare.

Irons, Jeremy (St. Helens, isola di Wright 1948-) Attore cinematografico inglese. Interpretò Moonlighting (1982), Inseparabili (1988), Il mistero von Bulow (1990, Oscar nel 1991), M. Butterfly (1994), Al di là delle nuvole (1994), Io ballo da sola (1995), Duri a morire (1995).

irosaménte, avv. In modo iroso; iratamente. ~ rabbiosamente. <> pacatamente.

iróso, agg. 1 Pieno d'ira; infuriato. ~ rabbioso. 2 Che si arrabbia facilmente. 3 In tempesta. ~ turbolento.

IRPEF Sigla di Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche.

IRPEG Sigla di Imposta sui Redditi delle Persone Giuridiche.

Irpìnia Regione della Campania che corrisponde per la maggior parte alla provincia di Avellino e comprendente le valli del Sabato, dell'alto Ofanto e del Calore.

irpìno, agg. e sm. agg. Dell'Irpinia.
sm. 1 Nativo o abitante dell'Irpinia. 2 Che apparteneva all'antica popolazione sannita che abitava l'Irpinia.

irraccontàbile, agg. Che non si può o non si deve raccontare.

irradiaménto, sm. L'irradiare, l'irradiarsi.

irradiàre, v. v. tr. 1 Illuminare con i propri raggi, soffondere di luce; risplendere, irraggiare. ~ rischiarare. <> ottenebrare. 2 Sprizzare, sprigionare. ~ pervadere. il volto irradiava gioia. 3 Emettere. ~ diffondere. <> ricevere. 4 Sottoporre a radiazioni.
v. intr. 1 Emanare in forma di raggi. 2 Sprigionarsi, diffondersi.
v. intr. pron. Estendersi in direzioni diverse partendo da un punto centrale. il dolore si irradiava dal polso a tutto il braccio.
 v. tr. 1 to radiate. 2 (illuminare) to shine on. v. intr. to radiate.
 lat. tardo irradiare, comp. da in-+ deriv. da radius raggio.

irradiazióne, sf. 1 Irraggiamento. 2 Esposizione a radiazioni. 3 Diffusione, da un unico punto, in varie direzioni.
 sf. radiation.

irraggiaménto, sm. 1 Diffusione di raggi da una sorgente. 2 Emissione di radiazioni elettromagnetiche e delle particelle eventualmente associate.
L'irraggiamento rappresenta uno dei modi con cui viene scambiata l'energia, è causato dal movimento delle particelle o delle molecole che costituiscono un corpo ed è sempre presente a qualunque temperatura. Si possono avere radiazioni nel campo dell'infrarosso, del visibile e dell'ultravioletto. Nell'irraggiamento termico, che avviene al di sotto dei 500 °C, le radiazioni sono causate dal riscaldamento dei corpi e sono ultraviolette. In questo caso l'energia scambiata è l'energia termica.

irraggiàre, v. tr. Irradiare.

irraggiungìbile, agg. 1 Non raggiungibile, che non si può raggiungere. ~ inarrivabile. <> accessibile. 2 Inattuabile. ~ irrealizzabile. <> attuabile.
 agg. unreachable.

irragionévole, agg. 1 Privo di ragione; folle, delirante, paradossale. ~ irrazionale. <> logico. 2 Che non vuole intendere ragione. ~ cocciuto, testardo. era diventato una persona irragionevole su certe questioni. 3 Che non è conforme alla ragione. ~ illogico. <> ragionevole. 4 Infondato, ingiusto, immotivato. ~ ingiustificato. <> equo. i tuoi sospetti sono irragionevoli. 5 Eccessivo. ~ smodato.
 agg. unreasonable, irrational.
 da in-+ ragionevole.

irragionevolézza, sf. L'essere irragionevole.

irragionevolménte, avv. In modo irragionevole; irrazionalmente, illogicamente, assurdamente, capricciosamente, animalescamente. ~ incoerentemente.

irrancidiménto, sm. Alterazione di oli e grassi che produce odore e sapore sgradevoli.

irrancidìre, v. intr. Diventare rancido.

irrappresentàbile, agg. Che non può essere rappresentato, messo in scena.

Irrawaddy Fiume (2.250 km) del Myanmar, formato dalla confluenza di due rami del Mali e del Nmai. Sfocia nel mare delle Andamane (oceano Indiano), formando un ampio delta occupato da risaie. Importante via di navigazione interna, è interamente navigabile. Principale affluente è il Chindwin.

irrazionàle, agg. e sm. agg. 1 Privo di ragione o che non ne fa uso. ~ irragionevole. <> razionale. 2 Progettato senza tener conto della razionalità. ~ assurdo. <> ragionevole. 3 Privo di fondamento logico. ~ folle. <> logico. 4 Che non è frutto di ragione. ~ illogico. <> coerente. 5 Di numero, funzione ecc., non razionale. <> razionale. 6 Emotivo, istintivo. ~ impulsivo. <> calcolato.
sm. Ciò che sfugge alla ragione.
 agg. irrational.
Numero irrazionale
In matematica indica un numero reale illimitato non periodico e che quindi non può essere rappresentato in forma decimale né come rapporto di due grandezze commensurabili.

irrazionalìsmo, sm. Atteggiamento filosofico secondo il quale il mondo si presenta come manifestazione di un principio irrazionale.
 deriv. da irrazionale.

irrazionalìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Seguace, sostenitore dell'irrazionalismo.

irrazionalìstico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che riguarda l'irrazionalismo. 2 Che ha carattere d'irrazionalità.

irrazionalità, sf. L'essere irrazionale. <> razionalità.

irrazionalménte, avv. 1 In modo contrario alla ragione; assurdamente, incoerentemente, irragionevolmente. ~ illogicamente. 2 In modo non funzionale.

irreàle, agg. e sm. agg. Che non è reale; immaginario, immateriale, astratto, artificioso, fittizio, apparente. ~ fantastico. <> effettivo.
sm. invar. Ciò che non è reale.
 agg. unreal.

irrealizzàbile, agg. Difficile o impossibile da attualizzare; impossibile, infattibile, utopistico. ~ inattuabile. <> accessibile.
 da in-+ realizzabile.

irrealtà, sf. 1 Mancanza di realtà. 2 Qualità di ciò che è irreale.

irrecuperàbile, agg. Che non può essere recuperato. ~ rovinato. <> ricuperabile.
 agg. 1 irretrievable. 2 (individuo) irredeemable.

irrecusàbile, agg. 1 Che non si può ricusare, rifiutare. 2 Che non si può confutare; inconfutabile, indiscutibile. ~ irrefutabile.
 agg. 1 not to be refused. 2 (irrefutabile, indiscutibile) irrefutable.

irredentìsmo, sm. Movimento politico che comprende l'operato e il pensiero di chi vuole riunire alla madrepatria il proprio territorio, soggetto a dominazioni straniere. In particolare indica quel movimento politico-culturale italiano che, tra il 1866 e la fine della prima guerra mondiale, voleva liberare le terre soggette all'Austria, tra cui Trentino, Alto Adige e Venezia Giulia. Iniziatrici dell'irredentismo furono in genere quelle correnti di sinistra (garibaldini, democratici, repubblicani) che esprimevano l'insoddisfazione per come si era concluso il processo risorgimentale. Le agitazioni promosse dagli irredentisti contribuirono a rendere più tesi i rapporti fra il governo italiano e quello austriaco e culminarono con l'impiccagione di G. Oberdan (1882). Nonostante l'azione repressiva che dovette fronteggiare, il movimento si sviluppò ulteriormente con varie manifestazioni e dimostrazioni. Nacquero al suo fianco nuove associazioni come l'Italia nostra a Torino. Con lo scoppio della prima guerra mondiale i motivi ideali dell'irredentismo rappresentarono uno degli elementi di maggior rilievo a sostegno dei fautori dell'intervento. Nel dopoguerra, il movimento perse vigore (nonostante la parentesi di Fiume, 1919-1920) e non ebbero alcun risultato nemmeno i tentativi fascisti di farlo risorgere con altri obiettivi (Malta).

irredentìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) Sostenitore dell'irredentismo.

irredentìstico, agg. (pl. m.-ci) Dell'irredentismo; degli irredentisti.

irredènto, agg. 1 Non redento. 2 Di territori o di un popolo ancora soggetti al potere di uno stato straniero.

irredimìbile, agg. 1 Che non si può redimere o riscattare. 2 Di prestito, non rimborsabile. ~ consolidato.

irrefragàbile, agg. Che non si può contrastare, confutare; irrefutabile. ~ incontestabile.

irrefrenàbile, agg. 1 Che non si può frenare. ~ inarrestabile. <> contenibile. 2 Che non si può trattenere, moderare; inarrestabile. ~ irreprimibile. <> controllabile.
 agg. irrepressible.
 lat. tardo irrefrenabilis, comp. da in-negativo + refrenabilis che può essere tenuto a freno.

irrefrenabilménte, avv. In modo irrefrenabile; dirottamente. ~ inarrestabilmente.

irrefutàbile, agg. Che non si può confutare; inconfutabile, irrefragabile, schiacciante. ~ innegabile. <> discutibile.

irreggimentàre, v. tr. 1 Inquadrare in un reggimento. ~ massificare. 2 Sottoporre a un'intensa disciplina togliendo la libertà personale.

irreggimentazióne, sf. L'irreggimentare, l'essere irregimentato.

irregolàre, agg., sm. e sf. agg. 1 Non regolare, che si allontana dalla norma o la contrasta; anomalo. ~ anormale. <> regolare. non sono ammessi colpi irregolari. 2 Che non segue la forma considerata regolare. viso irregolare. 3 Non uniforme; alterato, disordinato, disunito. ~ disuguale. <> uniforme. a intervalli irregolari. 3 Di milizie, composte di volontari non soggetti alla disciplina comune. 5 Di persona, non costante nelle sue azioni, nei suoi comportamenti; incostante. ~ discontinuo. <> stabile. 6 Di parte del discorso la cui flessione si discosta dalla comune tipologia.
sm. e sf. 1 Chi fa parte di una milizia irregolare. 2 Chi è entrato clandestinamente in un paese. 3 Chi non si uniforma alle norme sociali o morali. ~ anticonformista. <> conformista.
 agg. 1 irregular. 2 (fig., non uniforme) uneven.
 da in-+ regolare.

Irregolàri Sottoclasse di Echinodermi Echinoidi a cui appartengono ricci di mare.

irregolarità, sf. 1 Caratteristica di ciò che è irregolare; anomalia. ~ anormalità. <> regolarità. 2 Azione costituente violazione di una norma, di un ordine, di un obbligo. ~ abuso.
 deriv. da irregolare.

irregolarménte, avv. 1 In modo irregolare; illecitamente, abusivamente. ~ irregolarmente. 2 Al di là di ogni regola.

irrelàto, agg. Privo di connessione o relazione con altri elementi.

irreligióne, sf. Mancanza di sentimento religioso; rifiuto della religione.

irreligiosità, sf. 1 L'essere irreligioso. 2 Comportamento contrario alla religione.

irreligióso, agg. 1 Non religioso. ~ empio. <> religioso. 2 Contrario alla religione. ~ sacrilego.

irremissìbile, agg. Che non si può perdonare. ~ ingiustificabile. <> perdonabile.

irremovìbile, agg. 1 Impossibile o difficile da rimuovere. ~ saldo, inamovibile. 2 Che non cambia proposito, che non si lascia smuovere; fermo, ostinato, pervicace, implacabile, saldo, fisso. ~ inflessibile. <> arrendevole.
 agg. 1 unflexible. 2 (fig.) unshakeable.

irremovibilità, sf. L'essere irremovibile. ~ pervicacia.

irreparàbile, agg. e sm. agg. 1 Di ciò a cui non è possibile porre rimedio. ~ irrimediabile. <> recuperabile. 2 Ineluttabile. ~ inevitabile. <> evitabile.
sm. invar. Ciò che è irreparabile.
 agg. 1 irreparable. 2 (fig.) inevitable.

irreperìbile, agg. Che non si riesce a reperire. ~ introvabile. <> reperibile.
 agg. nowhere to be found.

irreperibilità, sf. L'essere irreperibile.

irrepetìbile => "irripetibile"

irreprensìbile, agg. Che non merita critiche o appunti; corretto, impeccabile, ineccepibile. ~ incensurabile. <> scandaloso.
 agg. irreproachable.

irreprensibilità, sf. L'essere irreprensibile.

irreprensibilménte, avv. In modo irreprensibile. ~ impeccabilmente.

irreprimìbile, agg. Che non si può reprimere, soffocare.

irrequietézza, sf. L'essere irrequieto.

irrequiéto, agg. 1 Che non trova quiete; agitato, inquieto, insofferente, smanioso. ~ ansioso. <> pacato. 2 Che non sta mai fermo; vivace. ~ esuberante. <> quieto.
 agg. restless.

irrequietùdine, sf. Stato di irrequietezza specie interiore. ~ nervosismo. <> tranquillità.

irresistìbile, agg. 1 A cui non si può resistere; invincibile. ~ potente. <> controllabile, governabile. 2 Che è attraente al punto da impedire ogni volontà di resistenza. ~ seducente.
 agg. irresistible.

irresistibilménte, avv. In modo irresistibile.

irresolùbile, agg. 1 Che non si può sciogliere 2 Che non si può risolvere. ~ insolubile.

irresolubilità, sf. L'essere irresolubile.

irresolutézza, sf. L'essere irresoluto; indecisione, perplessità. ~ incertezza.

irresolùto, agg. 1 Privo di risolutezza, di decisione; perplesso, incerto. ~ indeciso. <> risoluto. 2 Insoluto.

irresoluzióne, sf. Esitazione. ~ indecisione.

irrespiràbile, agg. 1 Che non si può respirare. ~ asfissiante. <> respirabile. 2 Di ambiente o situazione in cui ci si trova a disagio; intollerabile. ~ insopportabile. <> sopportabile.
 agg. 1 unbreathable. 2 (asfissiante) suffocating.

irrespirabilità, sf. L'essere irrespirabile.

irresponsàbile, agg. 1 Non responsabile. ~ incosciente. <> serio. 2 Che non è responsabile delle proprie azioni per età o per infermità mentale. ~ immaturo. <> maturo.
 agg. irresponsible.
 da in-+ responsabile.

irresponsabilità, sf. L'essere irresponsabile.

irrestringìbile, agg. Si dice di tessuto che, lavato, non si restringe.
 agg. unshrinkable.

irretiménto, sm. L'irretire, l'essere irretito.

irretìre, v. tr. 1 Inviluppare come in una rete. ~ impigliare. 2 Attrarre, sedurre con arte. ~ abbindolare. 3 Prendere nella rete. ~ intrappolare. <> liberare.
 lat. irretire, comp. da in-+ deriv. da rete rete.

irretrattabilità, sf. Condizione di ciò che non può essere ritrattato. ~ irritrattabilità.
Irretrattabilità dell'azione penale
In diritto, l'impossibilità di sospendere l'esercizio dell'azione penale.

irretroattività, sf. Il non avere effetto retroattivo.
Irretroattività della legge
Inefficacia della legge a rapporti giuridici regolari già esauriti.

irretroattìvo, agg. Di provvedimento giuridico, non avente effetto di retroattività.

irreversìbile, agg. 1 Che non può essere invertito rispetto al suo corso. ~ inconvertibile. <> reversibile. reazione chimica irreversibile, da cui non è più possibile ricavare le sostanze reagenti. 2 Incurabile. ~ inguaribile. <> sanabile. era stato colpito da un male irreversibile.
 agg. irreversible.
 da in-+ reversibile.

irreversibilità, sf. L'essere irreversibile.

irreversibilménte, avv. In modo non reversibile.

irrevocàbile, agg. 1 Che non si può annullare. ~ inappellabile. <> impugnabile. 2 Che è definitivamente passato. ~ ineluttabile. <> rivedibile.

irrevocabilità, sf. L'essere irrevocabile.

irriconoscènte, agg. Non riconoscente. ~ ingrato.

irriconoscìbile, agg. Che è impossibile o difficile da riconoscere. <> identificabile.
 agg. unrecognizable.

irriconoscibilità, sf. L'essere irriconoscibile.

irrìdere, v. tr. Deridere. ~ schernire.

irriducìbile, agg., sm. e sf. agg. 1 Che non si può ridurre. <> riducibile. frazione irriducibile, in cui i termini sono primi fra loro. 2 Che non si può piegare. ~ ostinato. <> arrendevole. vedeva in lui un nemico irriducibile.
sm. e sf. Nel linguaggio giornalistico, terrorista che dopo la cattura mantiene il suo precedente atteggiamento nei confronti dello stato e della lotta armata.
 agg. 1 irreducible. 2 (fig.) indomitable.
 da in-+ riducibile.

irriflessióne, sf. Mancanza di riflessione. ~ avventatezza. <> accortezza.

irriflessìvo, agg. Che agisce senza riflettere. ~ superficiale, impulsivo. <> assennato.

irrigàbile, agg. Che si può irrigare.

irrigàre, v. tr. 1 Far correre nei terreni l'acqua necessaria per le coltivazioni. ~ irrorare. 2 Bagnare largamente. ~ inondare. <> prosciugare.
 v. tr. to irrigate.
 lat. irrigare, comp. da in-+ rigare irrigare.

irrigatóre, agg. e sm. agg. Che irriga.
sm. Impianto o dispositivo usato per irrigare i terreni mediante aspersione.

irrigatòrio, agg. Che serve all'irrigazione.

irrigazióne, sf. L'irrigare; distribuzione di acqua nei campi mediante reti di canali e fossi artificiali.
 sf. irrigation.
 lat. irrigatio,-onis.
Viene utilizzata anche per la somministrazione di fertilizzanti. Si hanno diversi tipologie di irrigazione a seconda del modo in cui viene effettuata la somministrazione dell'acqua. Nell'irrigazione per scorrimento si immette uno strato sottile d'acqua che si distribuisce per la presenza di una pendenza del terreno. Nell'irrigazione per sommersione (usata per le risaie), l'acqua ricopre il terreno di qualche centimetro. Nell'irrigazione a infiltrazione l'acqua viene fatta scorrere attraverso una rete di fossetti. Nell'irrigazione per aspersione o a pioggia l'acqua è fatta cadere dall'alto con appositi apparecchi irrigatori.

irrigidiménto, sm. 1 Perdita di flessibilità. 2 Lo stato di chi è irrigidito.

irrigidìre, v. v. tr. Rendere rigido. ~ rattrappire. <> sciogliere.
v. intr. pron. 1 Diventare rigido (di clima). ~ raffreddarsi. <> addolcirsi. 2 Divenire inflessibile. ~ ostinarsi. <> rassegnarsi.
 v. tr. e intr. pron. to stiffen.
 da in-+ deriv. da rigido.

irrigidìto, agg. 1 Rigido. 2 Ostinato. ~ irremovibile.

irriguardóso, agg. Che manca del dovuto riguardo. ~ insolente, sfrontato. <> ossequioso.

irrìguo, agg. 1 Ben irrigato. 2 Che irriga o serve all'irrigazione.

irrilevànte, agg. Di scarsa o nessuna importanza. ~ esiguo. <> considerevole.

irrilevànza, sf. L'essere irrilevante.

irrimandàbile, agg. Che non può essere rinviato. ~ indifferibile.

irrimediàbile, agg. Che non si può rimediare.

irrimediabilità, sf. L'essere irrimediabile.

irrinunciàbile, agg. A cui non si può o non si vuole rinunciare. ~ inalienabile, incedibile. <> alienabile, cedibile.
 agg. inalienable.

irripetìbile, agg. 1 Che non si può ripetere. ~ unico. 2 Che per convenienza non è opportuno riferire. ~ sconcio. <> ripetibile.
 agg. 1 (unico) unique. 2 (eccezionale) unrepeatable.

irripetibilità, sf. L'essere irripetibile.

irriproducìbile, agg. Che non si può riprodurre.

irriproducibilità, sf. L'essere irriproducibile.

irrisióne, sf. L'irridere, derisione. ~ scherno.

irrìso, agg. Vilipeso, umiliato. ~ mortificato.

irrisòlto, agg. Che non è stato risolto. ~ insoluto. <> definito.

irrisolutézza => "irresolutezza"

irrisolùto => "irresoluto"

irrisoluzióne => "irresoluzione"

irrisòrio, agg. 1 Che è detto o fatto per irridere. ~ sarcastico, irriverente. 2 Inadeguato al punto da sembrare quasi un'irrisione. ~ insignificante. <> rilevante.
 agg. trifling, derisory.

irrispettóso, agg. Che manca del dovuto rispetto.

irritàbile, agg. 1 Che si stizzisce facilmente. ~ nervoso. <> controllato. 2 Che si infiamma facilmente. ~ irascibile. <> sereno.
 lat. irritabilis.

irritabilità, sf. L'essere irritabile.

irritànte, agg. 1 Che irrita, indispettisce. ~ molesto. <> piacevole. 2 Orticante. <> emolliente.

irritàre, v. v. tr. 1 Provocare ira, far perdere la calma. ~ stuzzicare. <> calmare. 2 Stimolare, eccitare, inasprire. ~ esacerbare. <> raddolcire. 3 Provocare infiammazione, bruciore. ~ infiammare.
v. intr. pron. 1 Essere preso dall'ira. ~ alterarsi. <> placarsi. 2 Infiammarsi.
 v. tr. to irritate, to annoy. v. intr. pron. 1 (med.) to become irritated. 2 (fig.) to become annoyed.
 lat. irritare.

irritazióne, sf. 1 Stato di chi è irritato. ~ rabbia. <> tranquillità. 2 Infiammazione di qualche parte dell'organismo.
 sf. irritation, annoyance.
 deriv. da irritare.

ìrrito, agg. 1 Privo di valore legale. 2 Inutile, senza valore. ~ vano.

irritrattàbile, agg. Che non si può ritrattare.

irrituàle, agg. Si dice di atto processuale compiuto in modo non conforme a quello prescritto dalla legge.

irrivelàbile, agg. Che non si può rivelare.

irriverènte, agg. Che manca del dovuto riguardo. ~ sfacciato. <> rispettoso.

irriverènza, sf. L'essere irriverente. ~ insolenza. <> deferenza.
 lat. irreverentia, deriv. da irreverens,-entis.

irrobustìre, v. v. tr. Rendere robusto o più robusto. ~ fortificare. <> debilitare.
v. intr. pron. Diventare robusto o più robusto. ~ corroborarsi. <> indebolirsi.
 v. intr. pron. to grow stronger.

irrogàre, v. tr. Infliggere.

irrogazióne, sf. L'irrogare.
 lat. irrogatio,-onis.

irrómpere, v. intr. Entrare a forza o impetuosamente. ~ riversarsi. <> ripiegare, rientrare.
 v. intr. (in) to burst into.

irroràre, v. tr. 1 Bagnare di gocce o di stille. ~ aspergere. <> asciugare. 2 Spargere sulle piante liquidi antiparassitari. ~ spruzzare.
 v. tr. 1 to sprinkle. 2 (spargere antiparassitari) to spray.

irroratrìce, sf. Macchina che serve a irrorare le piante.

irrorazióne, sf. L'irrorare, l'essere irrorato.
 lat. tardo irroratio,-onis.

irrotazionàle, agg. 1 In fisica, relativo a un'onda che nel propagarsi in un mezzo elastico causa una dilatazione dei singoli elementi di volume. 2 In matematica, relativo a un campo vettoriale avente rotore nullo in ogni punto.

IRRSAE Sigla di Istituto Regionale per la Ricerca, la Sperimentazione e l'Aggiornamento Educativo.

irruènte, o irruènto, agg. 1 Che irrompe con impeto. ~ focoso. <> posato. 2 Impetuoso. ~ violento. <> calmo.
 agg. 1 impetuous. 2 (impetuoso) violent.

irruènza, sf. L'essere irruente. ~ impeto. <> riflessività.

irruvidiménto, sm. L'irruvidire, l'essere irruvidito.

irruvidìre, v. v. tr. Rendere ruvido.
v. intr. pron. Diventare ruvido.

irruzióne, sf. 1 L'entrare in un luogo con impeto e di sorpresa. ~ blitz. 2 Penetrazione rapida e travolgente. ~ scorreria.
 sf. 1 raid. 2 (fare irruzione) to break, to burst.
 lat. irruptio,-onis, deriv. da irruptus, p.p. di irrumpere.

Irsìna Comune in provincia di Matera (6.558 ab., CAP 75022, TEL. 0835).

irsutìsmo, sm. Sindrome provocata da alterazioni endocrine che determinano uno sviluppo eccessivo del sistema pilifero.

irsùto, agg. Che ha peli lunghi e folti. ~ villoso. <> glabro.

ìrto, agg. 1 Ispido. ~ pungente. <> liscio. 2 Che ha sporgenze aguzze. 3 Che presenta molte difficoltà. ~ disseminato.
 agg. 1 bristly. 2 (irto di) bristling with.
 lat. hirtus.

Irtys Fiume (4.248 km) della Siberia occidentale. Nasce in Cina e confluisce in Russia nel fiume Ob. Forma il lago artificiale di Zajsan, bagna Omsk e Semipalatinsk. Navigabile per gran parte del suo corso.

irudìna, sf. Sostanza che inibisce o ritarda la coagulazione del sangue. Viene secreta dalle ghiandole salivari delle sanguisughe.

Irudinèi Classe di Invertebrati appartenente al tipo degli Anellidi, sottoregno dei Metazoi, il cui rappresentante più caratteristico è la sanguisuga; dotata di due ventose alle estremità del corpo, è anellide ematofago che vive in acque dolci stagnanti. Altri Irudinei sono predatori. La classe conta in tutto circa 300 specie, le più evolute degli Anellidi.

Irundìnidi Famiglia di Uccelli Passeriformi a cui appartengono le rondini e i balestrucci.

Irving, John (Exeter, New Hampshire 1942-) Romanziere statunitense. Insegnante universitario dal 1967 al 1978, lasciò l'università dopo il successo commerciale di Il mondo secondo Garp (1978), per dedicarsi completamente all'attività di scrittore. Anche i suoi romanzi successivi hanno avuto un buon successo di pubblico. Tra le opere si segnalano Hotel New Hampshire (1981), Le regole della casa del sidro (1985), Preghiera per un amico (1989), Figlio del circo (1994) e L'amica immaginaria (1996). Dalle sue storie emerge una visione epica e grottesca dell'America di oggi.

Irving, Washington (New York 1783-Tarrytown 1859) Scrittore statunitense, fu uno degli iniziatori del genere umoristico americano. Viaggiò molto e dal 1826 al 1828 fu diplomatico in Spagna. Tra le sue opere compaiono Salmagundi (1807-1808) e Storia di New York narrata da Dietrich Knickerboker (1809), divertenti satire della società newyorkese, Album degli schizzi (1819-1820), raccolta di scene di vita inglese, Racconti di un viaggiatore (1824), Vita e viaggi di Cristoforo Colombo (libri di viaggio) e Alhambra (1832), tratto dalla sua esperienza spagnola.

Ìrzio, Aulo (90 ca.-43 a. C.) Luogotenente di Cesare. In seguito sostenne Ottaviano contro Antonio, ma morì nella battaglia di Modena.

Isaac, Heinrich (ca. 1450-Firenze 1517) Compositore fiammingo. È autore, tra l'altro, di composizioni polifoniche sacre e profane e di musiche per organo e liuto.

Isabeau Leggenda drammatica in tre atti di P. Mascagni, libretto di L. Illica (Buenos Aires, 1911).

Isabela Provincia (871.000 ab.) delle Filippine, sull'isola di Luzon. Capoluogo Ilagan.

Isabela, ìsola È la più estesa isola dell'arcipelago delle Galápagos (Ecuador). Ha una superficie di 5825 km2 e una popolazione di circa 500 abitanti.

Isabela, La Città fondata nel 1493 da Cristoforo Colombo. Oggi in rovina, è situata sulla costa settentrionale della Repubblica Dominicana.

isabèlla, agg., sm. e sf. agg. e sm. invar. Si dice di un colore giallo tendente al fulvo.
sf. Vitigno di origine americana che dà un'uva nera dal sapore di fragola.
Stile architettonico sviluppatosi in Spagna tra il 1450 e il 1620. Fuse liberamente le forme gotiche con il decorativismo dell'arte mudéjar. Tra gli autori da ricordare, J. Guas, Juan e Simon de Colonia, D. de Sloe e E. Egas.

Isabèlla (sovrane) Nome di duchesse e sovrane.
Borgogna Isabella del Portogallo
(Évora 1397-Nieppe, Fiandre 1471) Duchessa di Borgogna. Figlia del re del Portogallo Giovanni I, andò sposa al duca di Borgogna Filippo il Buono. Promosse le lettere alla corte di Borgogna. Tra i suoi figli, si ricorda Carlo il Temerario.
Francia Isabella d'Aragona
(1247-Cosenza 1271) Regina di Francia. Figlia di Giacomo I d'Aragona, andò sposa a Filippo III l'Ardito (1262) e lo accompagnò in una spedizione contro Tunisi (1270). Morì al ritorno, in seguito a una caduta da cavallo. Ebbe un figlio, Filippo (1268-1314) re di Francia con il nome di Filippo IV il Bello.
Isabella di Baviera o Elisabetta di Baviera
(1371-1435) Regina di Francia. Figlia di Stefano II di Wittelsbach, duca di Baviera, nel 1385 andò sposa al re di Francia Carlo VI (1368-1422). Quando il marito dette segni di pazzia (1392), Isabella assunse la reggenza, di fatto esercitata prima dal suo amante Luigi I di Orléans, poi, con il suo assassinio (1407), dal duca di Borgogna Giovanni Senza Paura, a sua volta assassinato nel 1419. Ebbe una figlia, Caterina, che sposò Enrico V re d'Inghilterra (1387-1422), il quale in base al trattato di Troyes (1420) divenne anche erede al trono di Francia.
Isabella di Hainaut
(Lilla 1170-1190) Regina di Francia. Figlia di Baldovino V di Hainaut, andò sposa a Filippo II Augusto re di Francia (1165-1223). Fu madre di Luigi VIII (re di Francia, 1187-1226).
Inghilterra Isabella d'Angoulême
(1186-Fontevrault 1246) Regina d'Inghilterra. Figlia del conte Aimaro III, andò sposa a Giovanni Senza Terra nel 1200. Ebbe un figlio, Enrico (1207-1272), futuro re d'Inghilterra col nome di Enrico III. Alla morte del marito (1216), sposò Ugo di Lusignano (1220). Rimasta di nuovo vedova nel 1243, si ritirò nell'abbazia di Fontevrault.
Isabella di Francia
(Parigi 1292-Hertford 1358) Regina d'Inghilterra. Figlia del re di Francia Filippo IV il Bello, andò sposa nel 1308 a Edoardo II d'Inghilterra. Nel 1324 si separò dal marito e fece ritorno in Francia. Nel 1326 con un esercito formato di vari nobili inglesi ostili a Edoardo, sbarcò in Inghilterra. Edoardo fu costretto ad abdicare (1327) e successivamente venne catturato e ucciso. Al trono salì il giovane Edoardo III, ma il governo restò nelle mani di Isabella e del suo amante Roger Mortimer di Wigmore. Approfittando del malcontento suscitato dalla sua condotta scandalosa, nel 1330 Edoardo III fece giustiziare Mortimer e arrestare Isabella, che fu costretta a ritirarsi in convento.
Isabella d'Orléans
(Parigi 1389-Blois 1409) Regina d'Inghilterra. Figlia del re di Francia Carlo VI, andò sposa nel 1396 a Riccardo II re d'Inghilterra. Quando Enrico IV di Lancaster rovesciò Riccardo II nel 1399, Isabella venne imprigionata per due anni e successivamente (1401) rinviata in Francia. Nel 1406 sposò Carlo conte di Angoulême.
Mantova Isabella d'Este Gonzaga
(Ferrara 1474-1539) Figlia del duca Ercole d'Este, sposò Francesco II Gonzaga e lo affiancò nel governo del suo stato, divenendo marchesa di Mantova e contribuendo a fare della città un importante centro della cultura rinascimentale.
Milano Isabella d'Aragona
(Napoli 1470-Bari 1524) Duchessa di Milano. Figlia di Alfonso II d'Aragona, duca di Calabria e re di Napoli, nel 1489 andò sposa al duca di Milano Gian Galeazzo Sforza (1469-1494). Esclusa dal governo politico, esercitato di fatto da Ludovico il Moro, zio di Gian Galeazzo, fu protettrice di artisti e poeti. Divenne duchessa di Milano e di Bari nel 1499, quando Ludovico il Moro fuggì all'arrivo dei francesi di Carlo VIII. Il ducato di Milano venne però occupato dai francesi e Isabella fu costretta a rifugiarsi a Bari.
Paesi Bassi Isabella Clara Eugenia d'Austria
(Segovia 1566-Bruxelles 1633) Figlia del re di Spagna Filippo II, gli succedette come sovrana dei Paesi Bassi dal 1598 al 1621. Nel 1598, sposò il cugino Alberto d'Asburgo, figlio dell'imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano II (1527-1576). Alla morte del marito (1621), essendo senza eredi, dovette rinunciare al trono a favore di Filippo IV di Spagna, conservando comunque il titolo di governatrice dei Paesi Bassi.
Spagna Isabella I
=> "Isabella di Castiglia"
Isabella II di Borbone
(Madrid 1830-Parigi 1904) Regina di Spagna. Figlia di Ferdinando VII e di Maria Cristina di Borbone-Napoli. Succedette al padre nel 1833, a soli tre anni, grazie all'avvenuta abolizione della legge salica (1789), che in precedenza precludeva il trono alle femmine. Dopo la reggenza della madre dal 1833 al 1841 (con la guerra civile tra i sostenitori di Isabella e i carlisti partigiani dello zio Carlo di Borbone, durata dal 1834 al 1839) e la presa di potere del generale B. Espartero dal 1841 al 1843, assunse il potere come regina di Spagna. Nel 1846 sposò il cugino Francesco di Borbone. Alla ribellione repubblicana (1848) fecero seguito una nuova sollevazione carlista (1849), una rivoluzione popolare (1854) e l'insurrezione liberale guidata dallo zio Don Carlos (1868) che la costrinse all'esilio a Parigi, dove restò fino alla morte. Nel 1870 abdicò in favore del figlio Alfonso (futuro re di Spagna, dal 1875, con il nome di Alfonso XII).
Sicilia Isabella di Lorena
(1410-Launay 1453) Regina di Sicilia. Figlia di Carlo II l'Ardito, duca di Lorena, nel 1420 sposò Renato I d'Angiò (che sarebbe succeduto al suocero nella carica di duca di Lorena nel 1431). Appoggiò il marito nel fallito tentativo di invasione del regno di Napoli, nel 1442, essendo venuto a mancare l'aiuto di Filippo Maria Visconti.
Ungheria Isabella
(Cracovia 1519-1559) Regina d'Ungheria. Figlia di Sigismondo, re di Polonia, andò sposa al re d'Ungheria Giovanni Szapolyai nel 1539. Dopo la morte del marito (1540), governò la parte orientale dell'Ungheria in nome del minorenne Giovanni Sigismondo (futuro principe di Transilvania) coadiuvata dal cardinale Giorgio Martinuzzi. Approfittando della debolezza della corona ungherese, il sultano ottomano Solimano I (detto Il Magnifico, 1494-1566) tra il 1521 e il 1540 estese le sue conquiste su gran parte dell'Ungheria. A Isabella restò solo la Transilvania, che nel 1551 cedette a Ferdinando d'Asburgo, fratello dell'imperatore Carlo V. Nel 1556 venne richiamata dai nobili transilvani.

Isabella d'Egitto Racconto di A. von Arnim (1812).

Isabèlla di Castìglia (Madrigal de las Altas Torres, Ávila 1451-Medina del Campo, Valladolid 1504) Regina di Castiglia e León, figlia di Giovanni II re di Castiglia e di Isabella del Portogallo. Sposò Ferdinando d'Aragona (futuro Ferdinando II il Cattolico) nel 1469. Succedette al fratello Enrico IV sul trono di Castiglia (1474) e, dopo aver sconfitto, con l'aiuto del marito, Alfonso V del Portogallo nel 1476 nella battaglia di Toro, portò la Spagna all'unificazione (1479), congiungendo i regni di Castiglia e di Aragona. I due sovrani sono conosciuti come i re cattolici, titolo concesso loro da papa Alessandro VI. Svolse una politica assolutista e accentratrice che limitò il potere politico ed economico dell'aristocrazia. Riformò le istituzioni statali. Spinse il marito a lottare contro gli arabi (1480-1482). Granada, ultima città spagnola in mano agli arabi, venne rioccupata nel 1492, portando a compimento la Reconquista della Spagna. Difese con decisione l'ortodossia cattolica ripristinando il tribunale dell'Inquisizione per combattere in particolare musulmani ed ebrei; gli ebrei non convertiti furono espulsi nel 1492. Appoggiò Cristoforo Colombo fornendogli le tre navi per la sua spedizione alla scoperta del Nuovo Mondo avvenuta nel 1492. Ebbe cinque figli: Giovanni, morto nel 1498; Giovanna (la Pazza), designata come erede al trono; Isabella, morta anzitempo; Maria, che andò sposa a Manuel del Portogallo; Caterina, che sposò Enrico VIII re d'Inghilterra.

Isabèlla di Mòrra (Favale 1520-1548) Poetessa. In esilio con il padre per motivi politici, si legò al poeta spagnolo Diego de Castro, già sposato con Antonia Caracciolo. Rimase vittima, insieme a Diego de Castro e a un precettore che aveva favorito l'incontro, di una vendetta d'onore da parte dei fratelli di Antonia. Ha lasciato un Canzoniere dai toni struggenti.

Isabèlla di Villehardouin (1259-1311) Figlia di Gugliemo II di Villehardouin, principe di Acaia, nel 1271 andò sposa a Filippo d'Angiò, figlio del re di Sicilia Carlo I. Rimasta vedova nel 1277, nel 1289 sposò Fiorenzo di Hainaut e nel 1297 Filippo di Savoia principe di Piemonte. Nel 1307 rinunciò al principato di Sicilia a favore degli Angiò.

Isàcco Patriarca ebreo figlio di Abramo e Sara. Nacque quando il padre era ormai molto anziano grazie alla promessa fatta da Dio ad Abramo di avere una lunga discendenza. La Bibbia narra nella Genesi che Dio volle verificare l'obbedienza del padre Abramo imponendogli di uccidere il figlio come sacrificio, cosa che Abramo avrebbe fatto, se un angelo inviato da Dio non gli avesse fermato il braccio prima che eseguisse il sacrificio. Si sposò con Rebecca ed ebbe come figli Esaù e Giacobbe.

Isàcco (sovrani) Nome di sovrani.
Isacco I Comneno
(1005-Studios 1061) Imperatore bizantino dal 1057 al 1059.
Isacco II Angelo
(1155-Costantinopoli 1204) Imperatore bizantino dal 1185. Dieci anni più tardi venne deposto dal fratello Alessio III, ma nel 1203 venne reinsediato con il figlio Alessio IV nella quarta crociata. Morì in una sollevazione antilatina.

isagòge, sf. Scritto che serve per introdurre e spiegare. ~ introduzione.

isàgono, agg. e sm. Si dice di figura geometrica che ha gli angoli uguali a quella di un'altra.

Isaìa (VIII-VII sec. a. C.) Uno dei quattro maggiori profeti ebrei. Iniziò a predicare nel 739 a. C. ca. Visse nel regno di Giuda sotto i re Jotam, Achaz ed Ezechia di cui fu consigliere e amico, ma predicò anche nel regno di Israele. Fu un maestro autorevole. Nella Bibbia, il libro dell'Antico Testamento che porta il suo nome (Libro di Isaia) consta di sessantasei capitoli ed è diviso in tre parti distinte, delle quali gli viene attribuita solo la prima, Protoisaia, di trentanove capitoli. La seconda parte, Deuteroisaia, di sedici capitoli, è stata scritta durante l'esilio in Babilonia, mentre la terza parte, Tritoisaia, di undici capitoli, è relativa al periodo dopo il ritorno dall'esilio.

Isàrco Fiume (85 km) del Trentino-Alto Adige. Nasce presso il Brennero e confluisce nell'Adige. Bagna Bressanone, Chiusa e Bolzano. Presenza di impianti idroelettrici.

Isàsca Comune in provincia di Cuneo (115 ab., CAP 12020, TEL. 0175).

isatìna, sf. Composto di ossidazione dell'indaco che si presenta in cristalli di colore rosso che si sciolgono negli alcali formando sali. Grazie alla colorazione azzurra che l'isatina dà col tiofene in presenza di un acido solforico concentrato, viene utilizzata per scoprire le tracce di tiofene nel benzene.

ìsba, sf. Abitazione rurale tipica della Russia.

ISBN Sigla di International Standard Book Number (codifica standard internazionale per i libri).

Ìsca sùllo Iònio Comune in provincia di Catanzaro (1.708 ab., CAP 88060, TEL. 0967).

Iscariòta Soprannome che venne dato all'apostolo Giuda.

iscariòta, sm. (pl.-i) Traditore. ~ giuda.

ischeletrìre, v. v. tr. Far dimagrire notevolmente.
v. intr. pron. Ridursi come uno scheletro per eccessiva magrezza.

ischemìa, sf. Apporto ridotto di sangue in una parte del corpo. Cause dell'ischemia possono essere una contrazione muscolare, una compressione esterna, un ispessimento della parete arteriosa o un'ostruzione dell'arteria stessa. In ogni caso, a determinare la gravità dei danni prodotti è sempre la localizzazione e la durata dell'ischemia stessa. Il caso più grave di ischemia permanente è l'infarto.

ischèmico, agg. (pl. m.-ci) 1 Provocato dall'ischemia. 2 Relativo all'ischemia.

Ìschia Isola del mar Tirreno in provincia di Napoli (46 km2, 38.900 ab.). È la più vasta delle isole partenopee. Si trova a ovest del golfo di Napoli, a una decina di km dal continente dal quale è separata dall'isola di Procida. Isola di origine vulcanica, raggiunge i 788 m con il monte Epomeo e presenta numerose fumarole e fonti termali oltre ad acque minerali cloruratobicarbonatosodiche. L'economia si basa sul turismo termale e balneare, su pesca, agricoltura (agrumi, viti, olivi, ortaggi) e artigianato. Si ricordano i lavori in paglia di Lacco Ameno. I centri più importanti sono Ischia, Lacco Ameno, Forio, Sant'Angelo, Barano. Fu la prima colonia greca del golfo di Napoli con il nome Pithecussae. Fu soggetta a Gerone di Siracusa (dal 474 a. C.) e in seguito fu sotto il dominio di Napoli, per divenire poi nel 82 a. C. romana. Conserva tracce dell'Età del Ferro e dell'epoca romana.
Ischia
Comune in provincia di Napoli (16.013 ab., CAP 80070, TEL. 081).
Ischia, canale d'
Braccio di mare che separa l'isola omonima dalle isole di Procida e Vivara, collegando il golfo di Napoli con quello di Gaeta.

Ìschia di Càstro Comune in provincia di Viterbo (2.609 ab., CAP 01010, TEL. 0761).

ischialgìa, sf. => "sciatalgia"

ischio- Prefisso che nella terminologia anatomica indica l'ischio.

ischio, sm. Una delle tre ossa che formano il bacino nei Vertebrati insieme con ileo e pube. Saldati nell'età adulta, formano l'osso iliaco.

ischiopagìa, sf. Unione di due feti in corrispondenza delle ossa del bacino.

ischitàno, agg. e sm. agg. Di Ischia.
sm. Abitante o nativo di Ischia.

Ischitèlla Comune in provincia di Foggia (4.249 ab., CAP 71010, TEL. 0884).

Ischnochitonìni Ordine di Molluschi Poliplacofori presenti in tutti i mari.

ìscho, sm. Osso inferiore e posteriore del bacino che nei Vertebrati si salda con l'ileo e il pube a formare l'osso iliaco. È lo scheletro di supporto delle natiche o glutei.

Iscnòceri Sottordine di Insetti Mallofagi dalle antenne filiformi.

iscrìtto, agg. e sm. Che, chi ha compiuto l'iscrizione a una società. ~ aderente.
 sm. member.

iscrìvere, v. v. tr. 1 Annotare in un registro, in un elenco. ~ includere. <> cancellare. iscrivere la proprietà al catasto. 2 Fare un'iscrizione su pietra o su metallo. ~ scolpire. 3 Associare, tesserare. ~ affiliare. <> radiare. voleva che i giovani si iscrivessero alle associazioni culturali della città.
v. rifl. Dare il proprio nome e compiere le formalità richieste per diventare membro o socio. ~ aderire. <> dissociarsi. cominciò le pratiche per iscriversi all'Università.
 v. tr. e v. intr. pron. to enter, to enrol.
 lat. inscribere.

iscrizióne, sf. 1 L'iscrivere, l'essere iscritto. ~ registrazione. <> cancellazione. 2 Qualsiasi scritto inciso su pietra. ~ incisione. 3 Affiliazione, adesione. ~ tesseramento. <> espulsione.
 sf. 1 enrolment, registration. 2 (a gara) entry. 3 (incisione) inscription.

ISDN Sigla di Integrated Service Digital Network. Indica un sitema di comunicazione ad alta velocità per la trasmissione dei dati o per la comunicazione telefonica.

ISEDI Sigla di Istituto Editoriale Internazionale.

ISEF Sigla di Istituto Superiore di Educazione Fisica.

Isèo (comune) Comune in provincia di Brescia (8.000 ab.) sulla riva sudorientale del lago d'Iseo. Industrie meccaniche e tessili, conciarie e chimiche. È un soggiorno estivo. Conserva un castello medievale e una chiesa del XIII sec.
Lago d'Iseo
Lago lombardo detto anche Sebino (65 km2) formato dal fiume Oglio. Si trova all'imbocco della Valcamonica, tra le Prealpi Bresciane e quelle Bergamasche a 185 m sul livello del mare. È lungo 25 km e largo 5 e ha una profondità massima di 250 m. Al centro si trova Monte Isola (o Montisola, 600 m), la più vasta isola lacuale italiana (4,5 km2). Tra i suoi centri vi sono Iseo, Sulzano, Pisogne, Lovere, Sarnico. Buono il turismo. Sono coltivati foraggi e frutta. Sono presenti industrie tessili e siderurgiche. Vi è praticata la pesca.

Isèo (oratore) (Atene ca. 420-ca. 350 a. C.) Oratore greco. Tra le opere Orazioni.

Isèra Comune in provincia di Trento (2.235 ab., CAP 38060, TEL. 0464).

Isère Dipartimento francese (7.430 km2, 1.020.000 ab.) nel Rhône-Alpes con capoluogo Grenoble. Parte dalle Prealpi del Delfinato digradando fino al Rodano, da cui è delimitato per un lungo tratto. Il monte più alto è il Pelvoux (4.103 m). È attraversato dal fiume omonimo e da alcuni suoi affluenti (come il Drac). Buoni l'agricoltura (foraggi, vite, cereali, tabacco) e l'allevamento. Sono presenti industrie idroelettriche, tessili, cartarie, calzaturiere, conciarie, alimentari, metallurgiche, nucleari ed elettroniche. Vi sono stazioni di soggiorno estive e invernali.
Isère
Fiume (290 km) della Francia sudorientale. Nasce presso il monte Iseran e confluisce nel Rodano, vicino a Valence. Nasce da un ghiacciaio delle Alpi Graie, presso il confine italiano. Il suo corso irregolare non è navigabile, ma viene sfruttato per la produzione di energia elettrica.

Isèrnia Città capoluogo di provincia del Molise (21.800 ab., CAP 86170, TEL. 0865). È situata su un colle tra i fiumi Carpino e Sordo, affluenti del Volturno, a 423 m di altezza. È un mercato agricolo. Sono presenti industrie tessili, dolciarie, conciarie, meccaniche, dei materiali edili e delle materie plastiche. Fiorente è l'artigianato dei merletti e delle ceramiche. La città ebbe origini sannite (Aesernia) e divenne colonia romana nel 263 a. C.
Provincia di Isernia
(1.530 km2, 94.900 ab.) Fu istituita nel 1970 e comprende cinquantadue comuni. Il territorio è prevalentemente montuoso. Vi sono coltivati cereali, foraggi, olivi, viti e ortaggi. Importante è anche l'allevamento (bovini e ovini). Sono presenti industrie meccaniche, alimentari, tessili, del legno.

Iseyin Città (202.000 ab.) della Nigeria, nello stato di Oyo.

Isherwood, Christopher (Disley, Cheshire 1904-Los Angeles, California 1986) Romanziere statunitense di origine britannica. Amico del poeta W. H. Auden, collaborò con lui ad alcune opere teatrali in versi. Dal 1928 al 1933 visse a Berlino. L'ascesa del nazismo è descritta nel suo Addio a Berlino (1939). Dal 1939 Isherwood si stabilì negli Stati Uniti. Tra i romanzi del periodo americano sono da ricordare La violetta del Prater (1945) e Incontro sul fiume (1967). Con Christopher e la sua specie (1976) offrì un resoconto sincero della sua vita e riconobbe pubblicamente la propria omosessualità. Tra le altre opere Il signor Norris se ne va (1935), Leoni e ombre (1938, autobiografia romanzata) e Un uomo solo (1964).

Ishikari Fiume (365 km) del Giappone, il principale dell'isola di Hokkaido. Nasce dal massiccio omonimo e sfocia nella baia di Ishikari.

Ishikawa Prefettura (1.164.000 ab.) del Giappone, sull'isola di Honshu. Capoluogo Kanazawa.

Ishizuchi Monte (1.981 m) del Giappone, il più elevato sull'isola di Shikoku.

Ishtar Personaggio mitologico, dea babilonese assira. Corrispondeva ad Astarte.

Isi Personaggio mitologico, dea egizia anche detta Iside. Sorella e moglie di Osiri, ebbe da lui Horo e venne venerata come madre, sposa, protettrice dei naviganti e guida dei defunti.

isìaco, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Proprio di Iside.
sm. Sacerdote di Iside.

Isidòro di Sivìglia (Cartagena 560 ca.-Siviglia 636) Santo e dottore della chiesa latina. Dal 600, quale vescovo di Siviglia, iniziò la conversione dei visigoti. Fu autore di Cronache, Allegorie e dei Libri delle etimologie.

 

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_i.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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