Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale M parte 9

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale M parte 9

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale M parte 9

 

montàggio, sm. 1 L'atto del montare. ~ installazione. <> smontaggio. 2 Unione dei vari componenti di un oggetto, dispositivo o macchina. ~ assemblaggio. A livello industriale è eseguito, anche con l'ausilio di mezzi automatici, nella catena di montaggio.
 sm. 1 assembling, assemblage. 2 (film) editing.
 franc. montage.
In cinematografia è la fase di produzione di un film che comprende la scelta delle inquadrature e l'unione dei vari pezzi di pellicola, la sincronizzazione della colonna sonora e tutte le operazioni alla moviola per la composizione finale dell'opera.

Montàgna (in ted. Montan) Comune in provincia di Bolzano (1.390 ab., CAP 39040, TEL. 0471).

montàgna, sf. 1 Monte. ~ massiccio. 2 Area montuosa. 3 Ammasso, mucchio. ~ catasta, caterva.
 sf. 1 mountain. 2 (area montuosa) the mountains. 3 (montagne russe) roller coaster.
 lat. tardo montanea.
Massa rocciosa in rilievo sulla superficie terrestre, di origine risalente all'era Cenozoica e caratterizzata dall'altezza sul livello del mare, che consente di dividere la bassa montagna (con altezza compresa tra i 700 e i 1.500 m), la media montagna (con altezza dai 1.500 ai 3.000 m) e l'alta montagna (altezza maggiore dei 3.000 m). Il profilo delle montagne è fortemente determinato dai processi di erosione e quindi dalla loro età.
Mal di montagna
Il mal di montagna acuto fa parte di una serie di quadri patologici legati al soggiorno dell'uomo alle alte quote. Anche se abbastanza frequente, e fortunatamente non grave, esso è spesso misconosciuto e trascurato, con il conseguente potenziale rischio di sfociare in quadri assai più gravi quali l'edema polmonare e cerebrale da altitudine. La causa fondamentale di tali patologie è da attribuire a un mancato adattamento dell'organismo alla condizione di ipossia e alla bassa pressione atmosferica che si viene a determinare alle alte quote. Il mal di montagna acuto è una patologia più frequente nelle donne, ma i casi più gravi si riscontrano con maggior frequenza negli uomini ad altezze di circa 3000 metri. Molto raramente queste patologie si manifestano ad altitudini inferiori ai 2000 metri tranne che in soggetti particolarmente predisposti. La gravità dei sintomi lamentati dipende da alcuni fattori come la rapidità con cui si è effettuata l'ascesa, una predisposizione individuale ad andare incontro a tali patologie, l'altezza raggiunta. Nella forma più comune il mal di montagna acuto si presenta con cefalea, disturbi a livello intestinale, senso di debolezza, disturbi del sonno, vertigini. Nei casi benigni, che sono quelli di più comune riscontro, è sufficiente riportare il soggetto a quote più basse, a riposo e in ambiente caldo, ed eventualmente effettuare un controllo medico. Sintomi quali incoordinazione motoria, cambiamento dello stato mentale, oppure dispnea a riposo e tosse accompagnati da senso di costrizione toracica, possono indicare che il soggetto sta precipitando verso una situazione patologica assai grave, come quella rappresentata dall'edema polmonare o dall'edema cerebrale. Anche nei casi gravi, se possibile, portare il soggetto a quote più basse e predisporre nel più breve tempo possibile il ricovero in ospedale per l'idonea terapia, nella quale risulta fondamentale la somministrazione di ossigeno.

Montagna dalle sette balze, La Opera autobiografica e spirituale di Th. Merton (1949).

Montàgna in Valtellìna Comune in provincia di Sondrio (3.031 ab., CAP 23020, TEL. 0342).

Montagna incantata, La Romanzo di T. Mann (1924). Il protagonista dell'opera, Hans Castorp, fa visita a un suo cugino ricoverato in un sanatorio di Davos e contrae egli stesso la malattia. Durante il soggiorno durato sette anni, sperimenta non solo la malattia fisica ma anche l'angoscia che assilla gli uomini del XX secolo. Dopo aver saggiato numerosi campi del sapere universale, grazie al tempo libero infinito che il soggiorno in montagna mette a disposizione, allo scoppio della prima guerra mondiale Castorp parte soldato. Nel libro sono distinguibili alcuni tempi principali: l'utopia di una nuova società, l'amore della cultura (rappresentata da due intellettuali di idee diverse), l'amore umano (che il protagonista trova in Madame Chauchat), la relatività del tempo. In quest'opera allegorica, Mann esprime l'esigenza di una società ordinata e umana.

Montàgna, Bartolomèo (Orzinuovi, Brescia, ca. 1450-Vicenza 1523) Pittore. Tra le opere Madonna tra i santi Onofrio e Battista (Vicenza, Museo Civico) e Pietà (1500, Vicenza, Monte Berico).

Montagnàna Comune in provincia di Padova (9.444 ab., CAP 35044, TEL. 0429).

Montagnàni, Rènzo (Alessandria 1930-Roma 1997) Attore italiano. Salito alla ribalta come interprete di film sexy comici, ha dato il meglio di se in teatro recitando Brecht, Pirandello, Miller e Svevo. In teatro si ricordano Anfitrione (1987), Sarto per signora (1993) e Carnet d'amore (1993-1994). Tra le opere cinematografiche Il volpone (1988) e Zuppa di pesce (1991).

Montagnareàle Comune in provincia di Messina (1.841 ab., CAP 98060, TEL. 0941).

Montàgne Comune in provincia di Trento (294 ab., CAP 38070, TEL. 0465).

Montagne d'oro, Le Romanzo di L. Lugones (1897).

Montàgne Roccióse Sistema montuoso posto nella parte occidentale dell'America settentrionale. La massima altitudine è raggiunta dal monte Elbert, con 4.399 m. Inizia dall'Alaska con i monti Mackenzie e attraversa il Canada, con un susseguirsi di catene minori. Negli Stati Uniti, il sistema si trasforma nell'altopiano del Wyoming e più a sud si fraziona in catene minori (monti Big Horn, Wind River Range, Wasatch, Uinta), comprese tra le grandi praterie e i grandi bacini interni. Nei pressi del Colorado e del Nuovo Messico le catene, ossia i monti Laramie, Park Range, San Juan, Sangre de Cristo, Wasatch Range presentano stretti altipiani. Sono ricoperti da foreste di latifoglie, sopra le quali sono presenti praterie di alta montagna che consentono allevamenti di ovini. Nelle valli sono coltivati cereali e patate, mentre ricche sono le risorse del sottosuolo: argento, oro, piombo, zinco rame, molibdeno e vanadio. L'attività vulcanica che le ha originate non si è ancora esaurita (da ricordare le centinaia di geyser nel parco di Yellowstone).

montagnóso, agg. Montuoso.
 agg. mountainous.
 lat. tardo montaniosus.

Montagùto Comune in provincia di Avellino (740 ab., CAP 83030, TEL. 0825).

Montaigne, Michel Eyquem de (Castello di Montaigne, Périgord 1533-1592) Scrittore e filosofo francese. Figlio di Pierre Eyquem, ricco negoziante di Bordeaux, che aveva ricevuto il titolo nobiliare nel 1519 e sarebbe stato eletto sindaco di Bordeaux nel 1554. Sotto lo stimolo del padre, iniziò lo studio dei classici in tenera età. A sei anni parlava correntemente il latino. Studiò nel Collegio di Guyenne a Bordeaux. Successivamente studiò filosofia nella stessa città e diritto a Tolosa. Nel 1554 entrò nella magistratura a Périgueux. Divenne poi consigliere del parlamento di Bordeaux (1557-1568). Nel 1558 incontrò Étienne de La Boétie, suo collega nel parlamento, di tre anni più anziano, con cui strinse un'affettuosa e intensa amicizia e del cui pensiero, intriso di stoicismo, subì l'influenza. Nel 1565 si sposò. La prima opera pubblicata da Montaigne (1568-69), composta per accontentare un desiderio del padre, fu la traduzione della Teologia naturale di Raymond Sebond, teologo catalano del XV secolo. Il solo avvenimento che segnò profondamente la sua esperienza fu la sua amicizia con Étienne de La Boétie, iniziata nel 1558. La prematura morte dell'amico, quattro anni dopo (1563), lasciò un vuoto incolmabile in Montaigne, come risulta dalle espressioni commoventi contenute nel saggio De l'amitié (Sull'amicizia) ... Se paragono tutta la mia vita rimanente a questi quattro anni che egli mi ha regalato, essa non è altro che fumo, niente altro che una notte oscura e noiosa... Gli stessi piaceri che mi si offrono, invece di consolarmi, raddoppiano il rimpianto della sua perdita... Nel 1568 morì il padre, al quale Michel era stato molto legato. Dal 1570, ritiratosi nelle sue terre, si dedicò agli studi, alla meditazione e alla composizione dei Saggi (Essais, opera pubblicata in tre edizioni nel 1580, 1588 e 1595). Commentando i classici Plutarco, Seneca e Lucrezio, Montaigne analizzò la condizione umana e la quotidianità, con una rara capacità di introspezione libera da pregiudizi. Nel 1580 e 1581 effettuò viaggi in Francia, Svizzera, Germania e Italia, nella speranza di trovare beneficio nelle acque termali per combattere la calcolosi renale di cui soffriva. Dopo aver sostato brevemente a Verona e a Venezia, fu a Roma, dove rimase fino all'aprile del 1581, ricevuto con tutti gli onori. A maggio ripartì e visitò la Toscana, che gli parve più bella di tutte le altre regioni italiane. Si trattenne lungamente a Bagni di Lucca, per sottoporsi alla cura delle acque. A settembre ebbe notizia della sua nomina a sindaco di Bordeaux e prese la via del ritorno. Le notazioni sul lungo viaggio furono da lui raccolte nel Journal du voyage en Italie par la Suisse et l'Allemagne (Diario del viaggio in Italia attraverso la Svizzera e la Germania), pubblicato soltanto due secoli dopo (1774). E' un libro di straordinario interesse che contiene varie notizie sull'Italia (usi, costumi e tradizioni) che l'autore ammirava. Rientrato in patria, Montaigne svolse con competenza il suo biennio di sindaco e venne rieletto per altri due anni. In quest'ultimo periodo, ebbe modo di dimostrarsi abile diplomatico, mediando tra il capo protestante Enrico di Navarra (futuro re col nome di Enrico IV), il capo cattolico Enrico di Guisa e il maresciallo de Matignon, e riuscì ad evitare che la città di Bordeaux venisse coinvolta nella guerra civile scoppiata nel 1584 a seguito della morte dell'erede designato duca d'Angiò. Alla scadenza del mandato, nel 1585, nella regione di Bordeaux, scoppiò un'epidemia di peste. Montaigne dovette allontanarsi dalle sue terre; passata l'epidemia, si ritirò nel suo castello ed iniziò l'elaborazione del terzo libro dei Saggi (sarebbe stato pubblicato nel 1588). La Tour de la librairie (torre della biblioteca), al terzo piano della quale Montaigne si ritirava a elaborare i suoi lavori letterari, è un edificio cilindrico, che è oggi l'unica parte conservata del Castello di Montaigne a Saint-Michel-de-Montaigne. Nel 1587 fu assalito e derubato nel viaggio verso Parigi: arrivato nella città, venne imprigionato per qualche ora, in seguito ai tumulti scoppiati. Nel 1588 Montaigne conobbe Maria de Gournay, un'appassionata ammiratrice delle sue opere. La morte lo sorprese nel 1592, mentre lavorava ai suoi Saggi. La ricchezza e la varietà di esperienze della sua vita e il ruolo importante ricoperto danno un valore particolare alle sue osservazioni psicologiche e alle sue riflessioni morali. L'opera di Montaigne dà al lettore l'impressione che l'attività pubblica abbia impegnato l'autore nel tempo libero: la sola cosa essenziale per lui è la conoscenza di sé e la ricerca della saggezza. I Saggi presentano un uomo in tutta la sua complessità, consapevole delle sue contraddizioni, animato da due sole passioni: la verità e la libertà (...Sono così assetato di libertà che se mi sentirei a disagio se mi venisse vietato l'accesso a qualche angolo sperduto dell'India...). L'argomento del mio libro sono io, dirà nelle prime pagine dei Saggi. In essi parlerà a lungo delle sue caratteristiche fisiche, del suo temperamento, dei suoi sentimenti e delle sue idee, degli avvenimenti della sua vita. Il suo fine è quello di conoscersi e di conquistare la saggezza. Il sentimento di una vita pienamente accettata e quindi goduta, la serena attesa della morte, considerata un evento naturale da attendere senza timore, rendono questo libro estremamente umano. Montaigne fu tra i pionieri del pensiero moderno. Studiando se stesso, giunse all'accettazione della vita con tutte le sue contraddizioni. La condizione umana ideale è per Montaigne l'accettazione di se stessi e degli altri con tutti i difetti e con tutti gli errori la natura umana comporta. Gli ultimi anni dello scrittore furono confortati dall'affettuosa presenza di Maria de Gournay, che egli volle come figlia adottiva. Fu Maria a curare, insieme con Pierre de Brach, un'edizione delle opere di Montaigne, apparsa postuma nel 1595. L'influenza di Montaigne è stata grandissima su tutta la letteratura europea. I Saggi sono considerati una delle opere più significative e originali del rinascimento. Si tratta di passi di varia lunghezza, struttura, soggetto e umore. Taluni sono di estrema brevità; mentre altri, più estesi, affrontano problemi specifici di quel tempo come, ad esempio, l'uso della tortura come mezzo di prova. I più interessanti sono quelli di carattere eminentemente filosofico, che affrontano temi come l'educazione, l'amicizia, la virtù, il dolore, la morte. Nell'educazione, Montaigne aborrisce i castighi e la costrizione in tutte le sue forme. Il metodo seguito nell'esposizione, che tende a toccare più temi contemporaneamente, rende talvolta laborioso seguire la linea di sviluppo del suo pensiero. Ogni problema viene analizzato con grande acume e introspezione. Ad esempio, Montaigne si pone domande sulla morte e sul modo di meglio prepararsi ad essa; illustra il suo metodo per affrontare il dolore della malattia; afferma l'esigenza di un sistema educativo che privilegi l'intelligenza e non la memoria (...Sapere a memoria non significa sapere...), si tratta di formare un uomo di sano giudizio, dotato di spirito critico che gli permetta di reagire adeguatamente in tutte le circostanze; ammira gli indigeni americani per la loro lealtà e semplicità di costumi; analizza la vera e la falsa amicizia e si affida all'esperienza umana più che alle teorie astratte. Numerosi lettori sono stati affascinati dall'autoritratto dell'autore che il libro traccia. Montaigne non rifugge dal descriversi pieno di paradossi e di contraddizioni. I Saggi di Montaigne rappresentano il primo autoritratto della letteratura europea e hanno avuto un influsso decisivo su scrittori successivi come B. Pascal, J.-J. Rousseau e M. Proust. Da un punto di vista strettamente filosofico, si può osservare che il pensiero di Montaigne è troppo sfumato per poter rientrare in un sistema filosofico rigido; ha attraversato una fase stoica (1572-1573) e una fase scettica (circa 1576), prima di raggiungere una posizione autonoma. Per l'esistenza e la natura di Dio, si affida alla rivelazione, ma il suo pensiero è molto vicino all'agnosticismo: più della fede mette in rilievo il dubbio, che considera uno stimolante che mantiene il giudizio sempre sveglio.

Montaióne Comune in provincia di Firenze (3.390 ab., CAP 50050, TEL. 0571).

Montalbàno Elicóna Comune in provincia di Messina (3.477 ab., CAP 98065, TEL. 0941).

Montalbàno Jònico Comune in provincia di Matera (8.688 ab., CAP 75023, TEL. 0835).

Montalcìno Comune in provincia di Siena (5.088 ab., CAP 53024, TEL. 0577).

Montaldèo Comune in provincia di Alessandria (364 ab., CAP 15060, TEL. 0143).

Montàldo Bòrmida Comune in provincia di Alessandria (663 ab., CAP 15010, TEL. 0143).

Montàldo di Mondovì Comune in provincia di Cuneo (651 ab., CAP 12080, TEL. 0174).

Montàldo Roèro Comune in provincia di Cuneo (860 ab., CAP 12040, TEL. 0172).

Montàldo Scaràmpi Comune in provincia di Asti (605 ab., CAP 14050, TEL. 0141).

Montàldo Torinése Comune in provincia di Torino (494 ab., CAP 10020, TEL. 011).

Montàldo, Giuliàno (Genova 1930-) Regista cinematografico. Diresse Tiro al piccione (1961), Sacco e Vanzetti (1971) e Marco Polo per la televisione (1982).

Montàle Comune in provincia di Pistoia (9.807 ab., CAP 51037, TEL. 0573).

Montàle, Eugènio (Genova 1896-Milano 1981) Poeta. La sua poesia è caratterizzata dall'essenzialità della forma, nello sviluppo della ricerca del vero in un mondo antagonista, nel quale vivere è difficile. Dopo le prime esperienze liguri, si trasferì a Firenze dove diresse il gabinetto Vieusseux (1929-1938) fino alla destituzione per non aver aderito al fascismo. Dopo la guerra fece parte della redazione del Corriere della Sera. Le principali opere poetiche sono Ossi di seppia (1925), Occasioni (1939), La bufera e altro (1956), Satura (1971). Montale fu anche critico letterario, Omaggio a Svevo (1925), Auto da fé (1966) e la raccolta di saggi Sulla poesia (1977). Nel 1975 fu insignito del premio Nobel per la letteratura.

Montalembert, Charles Forbes cónte di (Londra 1810-Parigi 1870) Politico francese. Insieme a H.-F.-R. de Lamennaise fu il più grande esponente del cattolicesimo liberale francese.

Montalénghe Comune in provincia di Torino (827 ab., CAP 10090, TEL. 011).

Montallégro Comune in provincia di Agrigento (3.515 ab., CAP 92010, TEL. 0922).

Montàlto délle Màrche Comune in provincia di Ascoli Piceno (2.526 ab., CAP 63034, TEL. 0736).

Montàlto di Càstro Comune in provincia di Viterbo (7.063 ab., CAP 01014, TEL. 0766).

Montàlto Dòra Comune in provincia di Torino (3.559 ab., CAP 10016, TEL. 0125).

Montàlto Lìgure Comune in provincia di Imperia (432 ab., CAP 18010, TEL. 0184).

Montàlto Pavése Comune in provincia di Pavia (1.048 ab., CAP 27040, TEL. 0383).

Montàlto Uffùgo Comune in provincia di Cosenza (15.093 ab., CAP 87046, TEL. 0984). Centro agricolo (coltivazione di olive, viti e cereali). Nel XIV sec. fu sede di una colonia valdese. Gli abitanti sono detti Montaltesi.

Montana Stato (380.848 km2, 795.000 ab.) federato degli Stati Uniti d'America, confina a nord con il Canada, a est con il Nord e Sud Dakota, a sud con il Wyoming e a ovest-sud-ovest con l'Idaho. Il territorio è attraversato a ovest dalle Montagne Rocciose, mentre a est l'altopiano è attraversato dal fiume Missouri e presenta numerosi laghi. Le principali risorse sono costituite dall'agricoltura con la produzione di cereali, foraggi, barbabietole da zucchero, patate e frutta, dall'allevamento e dalle attività estrattive di oro, rame, argento, zinco, piombo, manganese, ferro, oltre al petrolio e al gas naturale. Le industrie sono collegate alle ricchezze naturali e vanno dalle metallurgiche, alle petrolchimiche, alle alimentari. Numerose le attrattive turistiche (parchi naturali e località per gli sport invernali). Fu esplorato dai francesi nel 1743 e poi, all'inizio del XIX sec. da M. Lewis e W. Clark. Entrò a far parte degli Stati Uniti nel 1803 e vi si svolsero alcune delle più cruente battaglie della lotta contro gli indiani d'America, come la famosa battaglia del Little Big Horn (1876). Nel 1889 divenne il quarantunesimo stato dell'Unione.

Montaña, La Regione del Perú, estesa sul versante orientale delle Ande.

Montanàra Centro lombardo in provincia di Mantova, sede del comune di Curtatone. Vi si trova un monumento commemorativo della battaglia che si svolse il 29 maggio 1848 tra le truppe austriache e i volontari toscani.
agg. Relativo alla montagna.
sm. Chi vive in montagna. ~ montanaro.

montanàro, agg. e sm. agg. Relativo alla montagna. ~ montano.
sm. Chi è nato, o abita, in montagna. ~ alpigiano.
 agg. mountain. sm. mountain dweller.
 deriv. dal lat. montanus montano.

Montanàro Comune in provincia di Torino (5.283 ab., CAP 10017, TEL. 011).

Montanàso Lombàrdo Comune in provincia di Lodi (1.569 ab., CAP 20075, TEL. 0371).

Montand, Yves (Monsummano Terme 1921-Parigi 1991) Attore e cantante francese di origine italiana, il cui vero nome era Ivo Livi. Fu tra i più apprezzati interpreti della canzone francese nel dopoguerra ed è rimasta celebre la sua interpretazione di Les feuilles mortes. Divenne famoso anche come attore di numerosi film, quali Quando Parigi dorme (1946), Vite vendute (1953), Le vergini di Salem (1957), La legge (1958), Facciamo l'amore (1960), La guerra è finita (1966), Z, l'orgia del potere (1969), L'amerikano (1973), Garçon (1983), Manon delle sorgenti (1986).

Montanèlli, Giusèppe (Fucecchio 1813-1862) Patriota e intellettuale. Dopo aver fondato il giornale L'Italia, partecipò alla prima guerra d'indipendenza come volontario a Curtatone (1848) e il 27 ottobre 1848 fu nominato da Leopoldo II capo del governo. Insieme a F. D. Guerrazzi e G. Mazzone diede vita al governo provvisorio che seguì la fuga di Leopoldo II a Gaeta e si recò in Francia alla ricerca di aiuti per la causa italiana. Dopo la restaurazione fu condannato all'ergastolo in contumacia; poté rientrare solo nel 1859 e fu eletto deputato all'Assemblea toscana. Fu tra i sostenitori di un'Italia federalista.

Montanèlli, Ìndro (Fucecchio 1909-) Giornalista e scrittore. Si distinse per i suoi articoli sul Corriere della Sera inviati spesso da zone di guerra (Africa orientale, Finlandia, Ungheria). Nel 1974 fondò Il giornale nuovo, diventato poi nel 1983 Il Giornale, che diresse fino al 1994, quando fondò La Voce. Pubblicò numerose opere storico-divulgative come la Storia di Roma (1957), la Storia dei Greci (1959) e la Storia d'Italia, scritta in collaborazione con R. Gervaso e M. Cervi, a partire dal 1966. Fu anche autore di romanzi Gente qualunque (1942), Il generale Della Rovere (1959), Qui non riposano (1945), Ritratti (1988) e delle opere teatrali I sogni muoiono all'alba (1960) e Kibbutz (1961).

Montanèra Comune in provincia di Cuneo (669 ab., CAP 12040, TEL. 0171).

Montañés, Juan Martinez (Alcal´ la Real 1568-Siviglia 1649) Scultore spagnolo. Tra le opere Immacolata Concezione (1629-1631, Siviglia, Cattedrale).

montanìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) Relativo o seguace del montanismo.

montàno, agg. Relativo ai monti. ~ alpino.
 agg. mountain, alpine.
 lat. montanus, deriv. da mons, montis monte.

Montàno Antìlia Comune in provincia di Salerno (2.664 ab., CAP 84060, TEL. 074).

Montàno Lucìno Comune in provincia di Como (4.021 ab., CAP 22070, TEL. 031).

Montàno, Lorènzo (Verona 1893-Milano 1958) Pseudonimo dello scrittore Danilo Lebrecht. Dopo l'esordio come poeta con Discordanze (1914) e Ariette per piffero (1917), si dedicò alla narrativa con Il perdigiorno (1928) e Viaggio attraverso la gioventù (1923).

Montàno, Màrio Àldo (Livorno 1948-) Schermidore italiano. Medaglia d'oro nella sciabola a squadre nelle olimpiadi di Monaco del 1972. È stato anche campione del mondo nell'individuale sia a Göteborg nel 1973 che a Grenoble nel 1974.

montànte, agg. e sm. agg. Che aumenta o s'innalza.
sm. 1 Elemento verticale di una struttura con funzione di sostegno. 2 Nel calcio ognuno dei due pali verticali della porta. 3 Nel pugilato, colpo portato dal basso verso l'alto. ~ uppercut. con un montante lo mise al tappeto. 4 Somma del capitale e dei relativi interessi maturati in un certo periodo di tempo.

Montapèrti Località toscana in provincia di Siena nel comune di Castelnuovo Berardenga.

Montappóne Comune in provincia di Ascoli Piceno (1.801 ab., CAP 63020, TEL. 0734).

Montàquila Comune in provincia di Isernia (2.527 ab., CAP 86070, TEL. 0865).

montàre, v. v. tr. 1 Salire. <> scendere. 2 Comporre le parti di qualcosa. ~ assemblare. <> scomporre. doveva montare la libreria quel pomeriggio. 3 Fecondare. 4 Esaltare con lusinghe. ~ adulare. si è fatto montare la testa dal successo, è diventato superbo. 5 Compiere il montaggio (di un film). 6 Cavalcare.
v. intr. 1 Salire in alto, sopra. ~ ascendere. <> discendere. 2 Salire a cavallo. 3 Crescere. 4 Adirarsi. montare in collera.
v. intr. pron. Esaltarsi. ~ inorgoglirsi.
 v. tr. e v. intr. 1 to climb, to get on, to mount. 2 (assemblare) to assemble. 3 (cavalcare) to ride. 4 (esaltarsi) to get swollen headed.
 deriv. da monte.

Montarsòlo, Pàolo (Napoli 1925-) Basso italiano. Noto in tutto il mondo per le sue interpretazioni, ha eseguito brani anche di autori moderni come N. Rota e V. Tosatti.

montàsio, sm. Formaggio prodotto nel Friuli; grasso e semigrasso, ha profumo intenso e pasta morbida.

Montàsola Comune in provincia di Rieti (380 ab., CAP 02040, TEL. 0746).

montàta, sf. 1 Il montare. 2 Il risalire le correnti, tipico di certi pesci nel periodo della riproduzione.

montatóio, sm. Predellino per salire sulle carrozze ferroviarie e simili.

montatóre, sm. (f.-trìce) Operaio specializzato nelle operazioni di montaggio di macchinari.
 dal franc. monteur.

montatùra, sf. 1 Il montare e l'effetto. ~ assemblaggio. 2 Supporto per lenti. 3 Esagerazione. ~ gonfiatura.
 sf. 1 assembling. 2 (di occhiali) pl. frames. 3 (esagerazione) stunt. 4 (pubblicitaria) advertising stunt.
In astronomia, sostegno di telescopio, cannocchiale o radiotelescopio; può essere meridiana, azimutale o equatoriale. La prima permette allo strumento di ruotare solo attorno a un asse orizzontale, disposto perpendicolarmente al piano meridiano. La seconda consente di spostare il dispositivo, in azimut e in altezza, intorno al suo baricentro. Con la montatura equatoriale, infine, lo strumento può essere ruotato su due assi: uno parallelo e l'altro perpendicolare all'asse polare terrestre.

Montauban Città (52.000 ab.) della Francia, sul fiume Tarn. Capoluogo del dipartimento di Tarn-et-Garonne.

Montàuro Comune in provincia di Catanzaro (1.446 ab., CAP 88060, TEL. 0961).

montavivànde, sm. invar. Piccolo montacarichi per il trasporto di vivande da un piano all'altro.

Montàzzoli Comune in provincia di Chieti (1.233 ab., CAP 66030, TEL. 0872).

mónte, sm. 1 Grande rilievo naturale del terreno. ~ montagna. promettere mari e monti, fare grandi promesse e non mantenerle; mandare tutto a monte, far sfumare, concludere in nulla. 2 Grande mucchio, grande quantità. aveva un monte di lavoro da fare.
 sm. 1 mountain. 2 (a monte) upstream. 3 (monte di pietà) pawnshop. 4 (andare a monte) to fall through.
 lat. mons, montis.

Mónte Argentàrio Comune in provincia di Grosseto (12.643 ab., CAP 58019, TEL. 0564). Centro turistico (balneazione) e dell'attività della pesca, situato sul promontorio dell'Argentario. Gli abitanti sono detti Santostefanesi o Portercolesi.

Mónte Castèllo di Vìbio Comune in provincia di Perugia (1.697 ab., CAP 06057, TEL. 075).

Mónte Cavàllo Comune in provincia di Macerata (207 ab., CAP 62030, TEL. 0737).

Mónte Cerignóne Comune in provincia di Pesaro (685 ab., CAP 61010, TEL. 0721).

Mónte Colómbo Comune in provincia di Rimini (1.710 ab., CAP 47040, TEL. 0541).

Mónte Cremàsco Comune in provincia di Cremona (1.637 ab., CAP 26010, TEL. 0373).

Mónte Cròce Càrnico, pàsso di Valico (1.360 m) sul confine italo-austriaco, nelle Alpi Carniche.

Mónte Cròce di Comèlico Passo (1.636 m) delle Dolomiti, tra il Cadore e la Val Pusteria.

Mónte di Màlo Comune in provincia di Vicenza (2.640 ab., CAP 36030, TEL. 0445).

Mónte di Pròcida Comune in provincia di Napoli (12.490 ab., CAP 80070, TEL. 091). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi e uva) posto sul promontorio che fronteggia l'isola di Procida. Gli abitanti sono detti Montesi.

Mónte Gibèrto Comune in provincia di Ascoli Piceno (813 ab., CAP 63020, TEL. 0734).

Mónte Grimàno Comune in provincia di Pesaro (1.094 ab., CAP 61010, TEL. 0541).

Mónte Ìsola Comune in provincia di Brescia (1.745 ab., CAP 25050, TEL. 030).

Mónte Lìbano Provincia (833.000 ab.) del Libano, capoluogo Baabda.

Mónte Marénzo Comune in provincia di Lecco (1.496 ab., CAP 24030, TEL. 0341).

Mónte Pórzio Comune in provincia di Pesaro (2.198 ab., CAP 61040, TEL. 0721).

Mónte Pórzio Catóne Comune in provincia di Roma (7.452 ab., CAP 00040, TEL. 06).

Mónte Rinàldo Comune in provincia di Ascoli Piceno (448 ab., CAP 63020, TEL. 0734).

Mónte Robèrto Comune in provincia di Ancona (2.171 ab., CAP 60030, TEL. 0731). Centro agricolo (frutta, ortaggi, uva, cereali), dell'allevamento (bovini) e industriale (materiali da costruzione).

Mónte Romàno Comune in provincia di Viterbo (1.950 ab., CAP 01010, TEL. 0766).

Mónte San Biàgio Comune in provincia di Latina (5.856 ab., CAP 04020, TEL. 0771).

Mónte San Giàcomo Comune in provincia di Salerno (2.050 ab., CAP 84030, TEL. 0975).

Mónte San Giovànni Campàno Comune in provincia di Frosinone (12.727 ab., CAP 03025, TEL. 0775). Centro agricolo (coltivazione di olivi, viti e cereali) e industriale (prodotti cartari). Gli abitanti sono detti Monticiani.

Mónte San Giovànni in Sabìna Comune in provincia di Rieti (665 ab., CAP 02040, TEL. 0765). Centro agricolo (cereali, uva da vino, olive) e dell'allevamento (bestiame).

Mónte San Giùsto Comune in provincia di Macerata (7.049 ab., CAP 62015, TEL. 0733).

Mónte San Martìno Comune in provincia di Macerata (820 ab., CAP 62020, TEL. 0733).

Mónte San Pietràngeli Comune in provincia di Ascoli Piceno (2.471 ab., CAP 63010, TEL. 0734).

Mónte San Piètro Comune in provincia di Bologna (7.568 ab., CAP 40050, TEL. 051). Centro agricolo (uva, frutta, foraggi) e dell'allevamento (bovini, suini). Gli abitanti sono detti Montesampietrini.

Mónte San Savìno Comune in provincia di Arezzo (7.847 ab., CAP 52048, TEL. 0575).

Mónte San Vìto Comune in provincia di Ancona (4.266 ab., CAP 60037, TEL. 071).

Mónte Sànta Marìa Tiberìna Comune in provincia di Perugia (1.231 ab., CAP 06010, TEL. 075). Centro agricolo (cereali, olive, tartufi) e di villeggiatura estiva.

Mónte Sant'Àngelo Comune in provincia di Foggia (15.082 ab., CAP 71037, TEL. 0884). Centro agricolo (coltivazione di uva e olive), turistico e industriale (prodotti dell'abbigliamento e alimentari) del Gargano. Vi si trovano la chiesa di Santa Maria Maggiore, del XII sec., la tomba di Rotari, del XII sec., e il santuario di San Michele, del V sec., con campanile a forma ottagonale. Gli abitanti sono detti Montanari.

Mónte Tavola Nome con il quale si indica la costellazione della Mensa, scoperta da L. N. Lacaille; al suo interno è presente la Grande Nube di Magellano ed è formata essenzialmente da stelle poco luminose. Si trova nell'emisfero celeste australe.

Mónte Uràno Comune in provincia di Ascoli Piceno (7.748 ab., CAP 63015, TEL. 0734).

Mónte Vidón Combàtte Comune in provincia di Ascoli Piceno (520 ab., CAP 63020, TEL. 0734).

Mónte Vidón Corràdo Comune in provincia di Ascoli Piceno (802 ab., CAP 63020, TEL. 0734).

Monte, Philippe de (Malines 1521-Praga 1603) Compositore fiammingo. Autore di madrigali (circa 1.200), 27 messe e mottetti.

Montebèllo délla Battàglia Comune in provincia di Pavia (1.556 ab., CAP 27054, TEL. 0383).

Montebèllo di Bertóna Comune in provincia di Pescara (1.183 ab., CAP 65010, TEL. 085).

Montebèllo Iònico Comune in provincia di Reggio Calabria (7.521 ab., CAP 89064, TEL. 0965).

Montebèllo sul Sàngro Comune in provincia di Chieti (169 ab., CAP 66040, TEL. 0872).

Montebèllo Vicentìno Comune in provincia di Vicenza (5.436 ab., CAP 36054, TEL. 0444).

Montebellùna Comune in provincia di Treviso (25.186 ab., CAP 31044, TEL. 0423). Centro agricolo (coltivazione di frutta e uva) e industriale (calzaturifici sportivi, prodotti del legno e tessili). Gli abitanti sono detti Montebellunesi.

montebiànco, sm. Dolce con castagne e panna montata.

Montebrùno Comune in provincia di Genova (297 ab., CAP 16025, TEL. 010).

Montebuòno Comune in provincia di Rieti (899 ab., CAP 02040, TEL. 0765).

Montecàlvo in Fòglia Comune in provincia di Pesaro (2.249 ab., CAP 61020, TEL. 0722).

Montecàlvo Irpìno Comune in provincia di Avellino (4.751 ab., CAP 83037, TEL. 0825).

Montecàlvo Versìggia Comune in provincia di Pavia (591 ab., CAP 27047, TEL. 0385).

Montecàrlo (comune) Comune in provincia di Lucca (4.065 ab., CAP 55015, TEL. 0583). Centro agricolo (uva, olive, ortaggi e frutta) e industriale (abbigliamento, materiali da costruzione). Gli abitanti sono detto Montecarlesi.

Montecàrlo (Monaco) Uno dei tre nuclei che compongono il principato di Monaco. Il quartiere si estende a nord-est nella zona vecchia del principato. Conta circa 13.000 abitanti ed è molto famoso nel mondo del turismo internazionale.

Montecaròtto Comune in provincia di Ancona (2.185 ab., CAP 60036, TEL. 0731).

Montecassiàno Comune in provincia di Macerata (5.950 ab., CAP 62010, TEL. 0733).

Montecassìno Abbazia fondata sull'omonimo colle (516 m) da San Benedetto da Norcia nel 529 e costruita sui resti di un antico tempio di Apollo. Nel medioevo divenne un importantissimo centro culturale, soprattutto per gli studi di medicina, storia e letteratura. Fu più volte distrutta e ricostruita e durante la seconda guerra mondiale (1944) fu sottoposta a un violentissimo bombardamento alleato, dal quale si salvarono solo l'archivio, i libri e i quadri che erano stati posti in salvo precedentemente.

Montecastèllo Comune in provincia di Alessandria (353 ab., CAP 15040, TEL. 0131).

Montecastrìlli Comune in provincia di Terni (4.350 ab., CAP 05026, TEL. 0744).

Montecatìni Tèrme Comune in provincia di Pistoia (20.653 ab., CAP 51016, TEL. 0572). Località turistica nota per gli stabilimenti di acque salso-solfato-alcaline e centro industriale (prodotti dell'abbigliamento e delle acque minerali). Gli abitanti sono detti Montecatinesi.

Montecatìni Val di Cècina Comune in provincia di Pisa (2.178 ab., CAP 56040, TEL. 0588).

Montècchìa di Crosàra Comune in provincia di Verona (3.909 ab., CAP 37030, TEL. 045).

Montécchio Comune in provincia di Terni (1.777 ab., CAP 05020, TEL. 0744).

Montécchio Emìlia Comune in provincia di Reggio Emilia (8.043 ab., CAP 42027, TEL. 0522).

Montécchio Maggióre Comune in provincia di Vicenza (19.754 ab., CAP 36075, TEL. 0444). Centro industriale (prodotti elettrotecnici, delle confezioni e meccanici). Vi si trovano la chiesa di San Pietro, del XVI sec., e i castelli detti di Romeo e di Giulietta, del XIV sec. Gli abitanti sono detti Montecchiani.

Montécchio Precalcìno Comune in provincia di Vicenza (4.239 ab., CAP 36030, TEL. 0445).

Montecéneri Valico svizzero (554 m) che separa la parte settentrionale da quella meridionale del Canton Ticino. Si trova sulla strada che collega Lugano a Bellinzona.

Montechiàro d'Àcqui Comune in provincia di Alessandria (585 ab., CAP 15010, TEL. 0144).

Montechiàro d'Àsti Comune in provincia di Asti (1.395 ab., CAP 14025, TEL. 0141).

Montechiarùgolo Comune in provincia di Parma (8.326 ab., CAP 43022, TEL. 0521).

Monteciccàrdo Comune in provincia di Pesaro (969 ab., CAP 61020, TEL. 0721).

Montecilfóne Comune in provincia di Campobasso (1.772 ab., CAP 86032, TEL. 0875).

Montecitòrio, palàzzo Palazzo di Roma situato nell'omonima piazza. Il primo autore del progetto del palazzo fu il Bernini che ne mostrò un modello in argento alla moglie del principe Ludovisi nel 1650. In seguito Carlo Fontana terminò i lavori nel 1697. Dal 1870 è sede della Camera dei deputati. Agli inizi del Novecento il palazzo fu ampliato e in quell'occasione fu rifatta la facciata (1903-1925).

Montecòmpatri Comune in provincia di Roma (7.166 ab., CAP 00040, TEL. 06).

Montecopiòlo Comune in provincia di Pesaro (1.208 ab., CAP 61014, TEL. 0722).

Montecòrice Comune in provincia di Salerno (2.440 ab., CAP 84060, TEL. 0974).

Montecoronàro Valico dell'Appennino romagnolo (854 m), situato nel comune di Verghereto, in provincia di Forlì, che mette in comunicazione la valle Tiberina sul versante tirrenico con la valle del Savio sul versante adriatico.

Montecorvìno Pugliàno Comune in provincia di Salerno (4.404 ab., CAP 84090, TEL. 089).

Montecorvìno Rovèlla Comune in provincia di Salerno (10.262 ab., CAP 84096, TEL. 089). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, viti e frutta) e industriale (prodotti meccanici, alimentari e dell'abbigliamento). Gli abitanti sono detti Montecorvinesi.

Montecòsaro Comune in provincia di Macerata (4.745 ab., CAP 62010, TEL. 0733).

Montecrestése Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (1.233 ab., CAP 28030, TEL. 0324).

Montecréto Comune in provincia di Modena (1.042 ab., CAP 41025, TEL. 0536).

Montecrìsto Isola disabitata dell'arcipelago Toscano, nel mar Tirreno. Formata da un massiccio granitico (Monte della Fortezza, 645 m) ricoperto da fitti boschi. Riserva naturale.

Montecùccoli, Raimóndo (Castello di Montecuccolo 1609-Linz 1680) Scrittore e militare. Servì sotto gli Asburgo e partecipò alla guerra dei trent'anni e alla guerra contro i turchi, che sconfisse a San Gottardo sulla Raab (1664). Combatté anche più volte contro la Francia di Luigi XIV, sconfiggendo H. de Turenne. A lui si deve l'ordine obliquo di combattimento, poi perfezionato da Federico II. Scrisse due trattati di arte militare, Arte militare (1653) e Della guerra col turco in Ungheria (1670).

Montedinòve Comune in provincia di Ascoli Piceno (617 ab., CAP 63030, TEL. 0736).

MONTEDISON Sigla di Montecatini-Edison.

Montedòro Comune in provincia di Caltanissetta (2.010 ab., CAP 93010, TEL. 0934).

Montefalcióne Comune in provincia di Avellino (3.294 ab., CAP 83030, TEL. 0825).

Montefàlco Comune in provincia di Perugia (5.485 ab., CAP 06036, TEL. 0742).

Montefalcóne Appennìno Comune in provincia di Ascoli Piceno (569 ab., CAP 63020, TEL. 0734).

Montefalcóne di Val Fortóre Comune in provincia di Benevento (2.063 ab., CAP 82025, TEL. 0824).

Montefalcóne nèl Sànnio Comune in provincia di Campobasso (2.075 ab., CAP 86033, TEL. 0874).

Montefàno Comune in provincia di Macerata (2.916 ab., CAP 62010, TEL. 0733).

Montefelcìno Comune in provincia di Pesaro (2.531 ab., CAP 61030, TEL. 0721).

Monteféltro Regione storica dell'Italia centrale, compresa tra la Romagna e le Marche, che comprende anche la Repubblica di San Marino. Il territorio è prevalentemente collinare o montuoso, attraversato dal fiume Marecchia. Le principali risorse sono l'agricoltura e l'allevamento, oltre alle industrie alimentari e all'artigianato (cappelli di feltro). Il dominio sulla regione fu dapprima dei conti di Montefeltro, per passare poi ai signori di Urbino e quindi, dal 1508, ai Della Rovere. Dal 1625 entrò a far parte dello stato pontificio.

Monteféltro, Buoncónte da (?-1289) Condottiero ghibellino. Lottò a lungo contro gli aretini, morendo nel 1289 a Campaldino.

Monteféltro, Federìco da (1422-1482) Duca di Urbino dal 1444.

Monteféltro, Guìdo da (?-1298) Condottiero ghibellino. Fu a lungo al servizio di Pisa e degli Svevi.

Monteféltro, Guidobàldo da (1472-1508) Duca di Urbino. Nel 1502 Cesare Borgia invase il ducato. Non avendo eredi maschi, adottò il nipote Francesco Maria della Rovere.

Monteferrànte Comune in provincia di Chieti (216 ab., CAP 66040, TEL. 0872).

Montefiascóne Comune in provincia di Viterbo (12.656 ab., CAP 01027, TEL. 0761). Centro agricolo, industriale (prodotti enologici) e turistico nei pressi del lago di Bolsena. Vi si trovano il duomo, costruito tra il XVI e il XVII sec., la chiesa di San Flaviano, del XII sec., e resti della rocca di origine medievale. Gli abitanti sono detti Falisci.

Montefìbre Industria italiana del settore delle fibre sintetiche e artificiali nata nel 1972 dalla fusione della Polymer con la Rhodiatoce.

Montefìno Comune in provincia di Teramo (1.259 ab., CAP 64030, TEL. 0861).

Montefióre Cónca Comune in provincia di Rimini (1.573 ab., CAP 47040, TEL. 0541).

Montefióre déll'Àso Comune in provincia di Ascoli Piceno (2.262 ab., CAP 63010, TEL. 0734).

Montefiorìno Comune in provincia di Modena (2.332 ab., CAP 41045, TEL. 059).

Monteflàvio Comune in provincia di Roma (1.376 ab., CAP 00010, TEL. 0774).

Montefòrte Cilènto Comune in provincia di Salerno (694 ab., CAP 84060, TEL. 0974).

Montefòrte d'Alpóne Comune in provincia di Verona (6.646 ab., CAP 37032, TEL. 045).

Montefòrte Irpìno Comune in provincia di Avellino (7.461 ab., CAP 83024, TEL. 0825).

Montefortìno Comune in provincia di Ascoli Piceno (1.411 ab., CAP 63047, TEL. 0736).

Montefrànco Comune in provincia di Terni (1.227 ab., CAP 05030, TEL. 0744).

Montefrédane Comune in provincia di Avellino (2.316 ab., CAP 83030, TEL. 0825).

Montefùsco Comune in provincia di Avellino (1.636 ab., CAP 83030, TEL. 0825).

Montegabbióne Comune in provincia di Terni (1.264 ab., CAP 05010, TEL. 0763).

Montegàlda Comune in provincia di Vicenza (2.813 ab., CAP 36047, TEL. 0444).

Montegaldèlla Comune in provincia di Vicenza (1.555 ab., CAP 36040, TEL. 0444).

Montegàllo Comune in provincia di Ascoli Piceno (812 ab., CAP 63040, TEL. 0736).

Montegiòco Comune in provincia di Alessandria (276 ab., CAP 15050, TEL. 0131).

Montegiordàno Comune in provincia di Cosenza (2.582 ab., CAP 87070, TEL. 0981).

Montegiórgio Comune in provincia di Ascoli Piceno (6.621 ab., CAP 63025, TEL. 0734).

Montego Bay Città (71.000 ab.) della Giamaica, nella divisione di St. James che si affaccia sul mare delle Antille. Porto commerciale, esporta banane, rhum e zucchero. Le industrie presenti nella città sono quelle alimentari. Sede di un aeroporto internazionale.

Montegranàro Comune in provincia di Ascoli Piceno (12.688 ab., CAP 63014, TEL. 0734).

Montegridòlfo Comune in provincia di Rimini (874 ab., CAP 47040, TEL. 0541).

Montegrìno Valtravàglia Comune in provincia di Varese (1.120 ab., CAP 21010, TEL. 0332).

Montegròsso d'Àsti Comune in provincia di Asti (2.099 ab., CAP 14048, TEL. 0141).

Montegròsso Piàn Làtte Comune in provincia di Imperia (148 ab., CAP 18025, TEL. 0183).

Montegròtto Tèrme Comune in provincia di Padova (9.929 ab., CAP 35036, TEL. 049).

Monteiàsi Comune in provincia di Taranto (5.295 ab., CAP 74020, TEL. 099).

Montelabbàte Comune in provincia di Pesaro (3.882 ab., CAP 61025, TEL. 0721).

Montelànico Comune in provincia di Roma (1.878 ab., CAP 00030, TEL. 06).

Montelapiàno Comune in provincia di Chieti (164 ab., CAP 66040, TEL. 0872).

Monteleóne di Férmo Comune in provincia di Ascoli Piceno (517 ab., CAP 63020, TEL. 0734).

Monteleóne di Pùglia Comune in provincia di Foggia (1.608 ab., CAP 71020, TEL. 0881).

Monteleóne di Spoléto Comune in provincia di Perugia (663 ab., CAP 06045, TEL. 0743).

Monteleóne d'Orvièto Comune in provincia di Terni (1.607 ab., CAP 05017, TEL. 0763).

Monteleóne Ròcca Dòria Comune in provincia di Sassari (140 ab., CAP 07010, TEL. 079).

Monteleóne Sabìno Comune in provincia di Rieti (1.266 ab., CAP 02033, TEL. 0765).

Montelèpre Comune in provincia di Palermo (5.733 ab., CAP 90040, TEL. 091).

Montelibrétti Comune in provincia di Roma (4.846 ab., CAP 00010, TEL. 0774).

Montèlla Comune in provincia di Avellino (7.677 ab., CAP 83048, TEL. 0827).

Montèllo Comune in provincia di Bergamo (1.987 ab., CAP 24060, TEL. 035).

Montelóngo Comune in provincia di Campobasso (615 ab., CAP 86040, TEL. 0874).

Montèlparo Comune in provincia di Ascoli Piceno (1.002 ab., CAP 63020, TEL. 0734).

Montelùpo Albése Comune in provincia di Cuneo (428 ab., CAP 12050, TEL. 0173).

Montelùpo Fiorentìno Comune in provincia di Firenze (10.064 ab., CAP 50056, TEL. 0571). Centro industriale (prodotti del legno, del vetro e calzaturifici). Vi si trova una villa costruita dai Medici nel XVI sec. e conosciuta come Ambrogiana. Gli abitanti sono detti Montelupini.

Montelupóne Comune in provincia di Macerata (3.046 ab., CAP 62010, TEL. 0733).

Montemaggióre al Metàuro Comune in provincia di Pesaro (2.162 ab., CAP 61030, TEL. 0721).

Montemaggióre Belsìto Comune in provincia di Palermo (4.312 ab., CAP 90020, TEL. 091).

Montemàgno Comune in provincia di Asti (1.180 ab., CAP 14030, TEL. 0141).

Montemàle di Cùneo Comune in provincia di Cuneo (238 ab., CAP 12025, TEL. 0171).

Montemaràno Comune in provincia di Avellino (3.382 ab., CAP 83040, TEL. 0827).

Montemarciàno Comune in provincia di Ancona (7.660 ab., CAP 60018, TEL. 071).

Montemarzìno Comune in provincia di Alessandria (368 ab., CAP 15050, TEL. 0131).

Montemeràno Frazione (302 m d'altezza) del comune di Manciano, in provincia di Grosseto, in Toscana. È un borgo medievale.

Montemèsola Comune in provincia di Taranto (4.422 ab., CAP 74020, TEL. 099).

Montemèzzo Comune in provincia di Como (324 ab., CAP 22010, TEL. 0344).

Montemignàio Comune in provincia di Arezzo (532 ab., CAP 52010, TEL. 0575).

Montemilétto Comune in provincia di Avellino (5.285 ab., CAP 83038, TEL. 0825).

Montemilóne Comune in provincia di Potenza (2.122 ab., CAP 85020, TEL. 0972).

Montemìtro Comune in provincia di Campobasso (554 ab., CAP 86030, TEL. 0874).

Montemònaco Comune in provincia di Ascoli Piceno (753 ab., CAP 63048, TEL. 0736).

Montemùrlo Comune in provincia di Prato (17.164 ab., CAP 50045, TEL. 0574). Centro industriale (prodotti chimici, meccanici) e dell'attività estrattiva del marmo. Vi si trova il castello dell'XI sec. Gli abitanti sono detti Montemurlesi.

Montemùrro Comune in provincia di Potenza (1.648 ab., CAP 85053, TEL. 0971).

Montenàrs Comune in provincia di Udine (607 ab., CAP 33010, TEL. 0432).

montenegrìno, agg. Relativo o appartenente al Montenegro.

Montenégro Stato dell'Europa balcanica, forma con la Serbia la repubblica federale di Iugoslavia. Confina con la Bosnia Erzegovina a nord, con la Serbia a est, con l'Albania a sud-ovest e si affaccia sull'Adriatico. Il territorio prevalentemente montuoso è costituito dai bacini della Drina (nella parte alta del suo corso), del Lim e della Moraca (che sbocca nel lago di Scutari) e da un breve tratto di costa Adriatica (dalle bocche di Cattaro al confine con l'Albania). L'economia dello Stato si basa soprattutto sull'allevamento del bestiame (ovini) e sulla produzione di cereali, tabacco, frutta e cotone. Le industrie principali sono quelle alimentari, del legno e del tabacco. Attiva la pesca e il turismo balneare lungo la costa. Città principali oltre a Titograd (già Potgorica) che è la capitale, sono Cetinje (antica capitale), Cattaro, Bar. Nel II sec. a. C., sotto la dominazione romana, il Montenegro faceva parte dell'antica Illiria. Dopo il crollo dell'impero cadde, in epoche successive, sotto il dominio serbo, macedone e bizantino. Per alcuni decenni, a partire dal XV sec., riconquistò l'indipendenza ma, verso la fine del XV sec. e fino al XVIII sec. ritornò sotto la dominazione dei turchi, mantenendo qualche forma di autonomia. In seguito alla partecipazione delle forze montenegrine all'insurrezione bosniaca, il Montenegro venne riconosciuto formalmente indipendente nel 1878 con il congresso di Berlino. Entrato a far parte con la Serbia, la Grecia e la Bulgaria dell'alleanza balcanica antiturca, nel 1912 il Montenegro fu il primo a dichiarare guerra alla Turchia, scatenando la prima guerra balcanica. Nel 1918 venne annesso alla Serbia entrando a far parte del nuovo regno iugoslavo. Durante la seconda guerra mondiale l'Italia, dopo lo smembramento della Iugoslavia, formò lo Stato indipendente del Montenegro sotto il suo protettorato. Nel novembre del 1945 divenne una delle sei repubbliche della Federazione iugoslava. Nel 1980, dopo la morte di Tito, partecipò assieme alle altre repubbliche alla disgregazione del paese. Nel 1992, al momento della proclamazione dell'indipendenza di Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina e Macedonia, ricostituì con la Serbia la Repubblica federale di Iugoslavia.

Montenéro Frazione del comune di Livorno, in Toscana, dalla quale si può arrivare, con una funicolare, al santuario di Montenero contenente un'immagine della Madonna risalente al XIV sec.

Montenéro di Bisàccia Comune in provincia di Campobasso (7.137 ab., CAP 86036, TEL. 0875).

Montenéro Sabìno Comune in provincia di Rieti (373 ab., CAP 02040, TEL. 0765).

Montenéro Val Cocchiàra Comune in provincia di Isernia (683 ab., CAP 86080, TEL. 0865).

Montenerodòmo Comune in provincia di Chieti (1.020 ab., CAP 66010, TEL. 0872).

Monteodorìsio Comune in provincia di Chieti (2.259 ab., CAP 66050, TEL. 0873).

Montepaóne Comune in provincia di Catanzaro (4.222 ab., CAP 88060, TEL. 0961).

Monteparàno Comune in provincia di Taranto (2.551 ab., CAP 74020, TEL. 099).

Montepòni Frazione (195 m d'altezza) del comune di Iglesias, in provincia di Cagliari, in Sardegna che possiede un importante giacimento di piombo e zinco.

Monteprandóne Comune in provincia di Ascoli Piceno (9.084 ab., CAP 63030, TEL. 0735).

monteprèmi, sm. invar. Somma di denaro ripartita tra i vincitori di una lotteria.
 sm. invar. jackpot, prize money.

Montepulciàno Comune in provincia di Siena (13.856 ab., CAP 53045, TEL. 0578). Centro commerciale (mercato di prodotti agricoli, tabacco, vini e olio), dell'artigianato, industriale (prodotti dell'abbigliamento e mobilifici) e turistico. Vi si trovano il duomo, costruito tra il XVI e il XVII sec., le chiese di Sant'Agnese, del XIV sec., e di Sant'Agostino, del XV sec., e il palazzo del Comune, del XIV sec. Sono presenti sorgenti di acque sulfuree nella vicina Terme di Montepulciano. Gli abitanti sono detti Poliziani.
Montepulciano, lago di
Lago della Toscana, nella val di Chiana, collegato mediante un canale con il lago di Chiusi. Raggiunge la massima profondità di 4,5 m.

montepulciàno, sm. Vino prodotto nella zona di Montepulciano.

Monteràdo Comune in provincia di Ancona (1.471 ab., CAP 60010, TEL. 071).

Montèrchi Comune in provincia di Arezzo (1.913 ab., CAP 52035, TEL. 0575).

Montereàle Comune in provincia di L'Aquila (3.114 ab., CAP 67015, TEL. 0862).

Montereàle Valcellìna Comune in provincia di Pordenone (4.521 ab., CAP 33086, TEL. 0427).

Monterènzio Comune in provincia di Bologna (3.723 ab., CAP 40050, TEL. 051).

Monterey Città della California (32.050 ab.), porto peschereccio situato all'estremità meridionale della baia omonima. È una stazione turistica.

Montería Città (157.000 ab.) del Colombia, sul fiume Sinú. Capoluogo del dipartimento di Córdoba.

Monteriggióni Comune in provincia di Siena (7.134 ab., CAP 53035, TEL. 0577).

Monterodùni Comune in provincia di Isernia (2.409 ab., CAP 86075, TEL. 0865).

Monteróni d'Àrbia Comune in provincia di Siena (6.493 ab., CAP 53014, TEL. 0577).

Monteróni di Lécce Comune in provincia di Lecce (13.382 ab., CAP 73047, TEL. 0832). Centro agricolo (coltivazione di uva, cereali e olive) e industriale (prodotti alimentari) del Salento. Gli abitanti sono detti Monteronesi.

Monteròsi Comune in provincia di Viterbo (1.751 ab., CAP 01030, TEL. 0761).

Monterósso al Màre Comune in provincia di La Spezia (1.732 ab., CAP 19016, TEL. 0187).

Monterósso Àlmo Comune in provincia di Ragusa (3.503 ab., CAP 97010, TEL. 0932).

Monterósso Càlabro Comune in provincia di Vibo Valentia (2.227 ab., CAP 88020, TEL. 0963).

Monterósso Gràna Comune in provincia di Cuneo (559 ab., CAP 12020, TEL. 0171).

Monterósso, Raffaèllo (Cremona 1925-) Musicologo italiano, esperto di musica medievale e rinascimentale. Ha curato l'edizione delle opere di Monteverdi e Paganini e scritto saggi, tra i quali si ricordano L'oratorio musicale a Bologna nel XVIII secolo (1969) e Per un'edizione della "Norma" (1973).

Monterotóndo Comune in provincia di Roma (30.124 ab., CAP 00015, TEL. 06). Centro agricolo (coltivazione di uva), enologico e industriale (prodotti edili e cartari). Vi si trovano il palazzo Orsini, costruito tra il XV e il XVII sec., il duomo del XVII sec. e la chiesa di Santa Maria delle Grazie, del XV sec. Gli abitanti sono detti Monterotondesi o Eretini.

Monterotóndo Marìttimo Comune in provincia di Grosseto (1.391 ab., CAP 58025, TEL. 0566).

Monterrey Città (1.069.000 ab.) del Messico centrosettentrionale, capitale dello stato di Nuevo León, alle pendici della Sierra Madre Orientale. Nodo stradale e ferroviario presso il confine con gli Stati Uniti. Centro commerciale, finanziario e industriale. Nelle sue vicinanze si trovano ricchi giacimenti d'oro, argento, piombo, rame, zinco e bismuto. Le principali industrie sono quelle siderurgiche (produttrice del 70% della ghisa e dell'acciaio nazionali), metallurgiche, chimiche, tessili, alimentari, del cemento e del tabacco. Sede di un aeroporto, di un'università e di un istituto tecnologico. La città ospita il palazzo dell'Obispado e una cattedrale del XVII sec. Fu fondata dagli spagnoli nel 1546.

Monterubbiàno Comune in provincia di Ascoli Piceno (2.442 ab., CAP 63026, TEL. 0734).

Montesàno Salentìno Comune in provincia di Lecce (2.626 ab., CAP 73030, TEL. 0833).

Montesàno sùlla Marcellàna Comune in provincia di Salerno (7.720 ab., CAP 84033, TEL. 0975).

Montesàno, Enrìco (Roma 1945-) Attore comico. Dopo varie esperienze cabarettistiche e radiofoniche, esordì in televisione nel 1969, partecipando al programma Che domenica amici. In seguito, molteplici furono le sue partecipazioni a spettacoli di varietà, tra i quali: Senza rete (1970, Un disco per l'estate (1970), Canzonissima (1971), Teatro 10 (1971), Fantastico 9(1988). Interpretò lo sceneggiato drammatico Una prova d'innocenza (1991) e fu il protagonista di Pazza famiglia, serie televisiva che andò in onda nel 1995-1996. Tra le interpretazioni cinematografiche, Il conte Tacchia (1982), Il tenente dei carabinieri (1986).

Montesànto, Gìno (Venezia 1922-) Scrittore italiano. Tra le opere Prima parte (1972), Il figlio (1975), Fino a Jurmala (1977, diario inchiesta di un viaggio nell'ex URSS), Così non sia (1985) e Era di maggio (1991).

Montesàrchio Comune in provincia di Benevento (11.298 ab., CAP 82016, TEL. 0824). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi e frutta) e industriale (lavorazione del tabacco, del marmo e dei materiali edili). Gli abitanti sono detti Montesarchiesi.

Montescaglióso Comune in provincia di Matera (10.104 ab., CAP 75024, TEL. 0835). Centro industriale (prodotti alimentari e delle confezioni). Vi si trova l'abbazia fondata dai benedettini nel 1079 e ricostruita nel 1484 da Carlo II d'Angiò. Gli abitanti sono detti Montesi.

Montescàno Comune in provincia di Pavia (378 ab., CAP 27040, TEL. 0385).

Monteschèno Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (460 ab., CAP 28030, TEL. 0324).

Montescudàio Comune in provincia di Pisa (1.367 ab., CAP 56040, TEL. 0586).

Montescùdo Comune in provincia di Rimini (1.630 ab., CAP 47040, TEL. 0541).

Montése Comune in provincia di Modena (3.167 ab., CAP 41055, TEL. 059).

Monteségale Comune in provincia di Pavia (365 ab., CAP 27052, TEL. 0383).

Montesilvàno Comune in provincia di Pescara (35.153 ab., CAP 65015, TEL. 085). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi e frutta), turistico (balneazione) e industriale (prodotti meccanici, alimentari e mobilifici) composto dalle frazioni di Montesilvano Marina e Montesilvano Colle. Gli abitanti sono detti Montesilvanesi.

Montespan, Françoise-Athénaise de Rochechouart marchésa di (Tonnay-Charente 1641-Bourbon-l'Archambault 1707) Nel 1667 divenne la favorita di Luigi XIV dandogli sette figli, prima di essere soppiantata nel 1679 dalla Maintenon. Nel 1691 si ritirò in convento.

Montespèrtoli Comune in provincia di Firenze (9.432 ab., CAP 50025, TEL. 0571).

Montesquieu, Charles de Secondat (castello di La Brède 1689-Parigi 1755) Scrittore e filosofo francese. Divenuto famoso con le Lettere persiane (1721) si dedicò allo studio delle leggi che governano la vita quotidiana, studio dal quale ricavò una profonda convinzione contraria a tutto quanto è dispotico. Nella sua opera principale, Lo spirito delle leggi (1748), Montesquieu teorizzò la supremazia dei popoli sulle leggi che a essi devono uniformarsi. Fu contrario a ogni tipo di assolutismo, sostenendo la necessità di controllare i poteri dello stato, per impedirne la degenerazione assolutista.

Montesson, Charlotte-Jeanne Béraud de la Haye de Riou marchésa di (Parigi 1738-Romainville 1806) Attrice francese. Andò sposa al duca d'Orléans, zio del re di Francia Luigi XV, e promosse l'allestimento di spettacoli teatrali nel suo palazzo. Si cimentò anche in ruoli di attrice. Il suo mecenatismo influenzò lo sviluppo del teatro francese.

Montessòri, Marìa (Chiaravalle 1870-Noordwijk 1952) Pedagogista. Si laureò in medicina, specializzandosi poi in psichiatria infantile. Nel 1907 fondò a Roma la prima delle Case dei bambini, una serie di istituti pedagogici, alcuni anche all'estero, nei quali vennero messe in pratica le sue teorie. Il concetto educativo della Montessori si basava sull'espressione del bambino come potenziale creativo e affettivo, operando affinché le strutture fossero adeguate ai bambini e non viceversa e predisponendo in modo scientifico il materiale didattico, per garantire l'apprendimento autonomo da parte del bambino. Le opere principali sono Antropologia pedagogica (1910), L'autoeducazione nelle scuole elementari (1916), Manuale di pedagogia scientifica (1930), Il segreto dell'infanzia (1950) e La mente del bambino (1952).

montessoriàno, agg. Che applica il metodo pedagogico di M. Montessori.

Montèu da Po Comune in provincia di Torino (764 ab., CAP 10020, TEL. 011).

Montèu Roèro Comune in provincia di Cuneo (1.565 ab., CAP 12040, TEL. 0173).

Montevàgo Comune in provincia di Agrigento (3.325 ab., CAP 92010, TEL. 0925).

Montevàrchi Comune in provincia di Arezzo (21.710 ab., CAP 52025, TEL. 055). Centro agricolo e industriale (calzaturifici, mobilifici, delle confezioni e dei cappelli) del Valdarno. Vi si trova la collegiata del XVIII sec. che comprende un importante museo. Gli abitanti sono detti Montevarchini.

Montevècchia Comune in provincia di Lecco (2.234 ab., CAP 22052, TEL. 039).

Montevèglio Comune in provincia di Bologna (3.868 ab., CAP 40050, TEL. 051).

Montevérde Comune in provincia di Avellino (1.023 ab., CAP 83049, TEL. 0827).

Montevérdi Marìttimo Comune in provincia di Pisa (755 ab., CAP 56040, TEL. 0565).

Montevérdi, Clàudio (Cremona 1567-Venezia 1643) Compositore. Figlio di un medico, studiò organo e viola con M. A. Ingegneri. A soli sedici anni pubblicò un primo Libro di canzonette sacre a tre voci e i Madrigali spirituali (ora perduti). Tra il 1587 e il 1605 pubblicò ancora cinque libri di madrigali. Dal 1590 fu dapprima a Mantova (1590-1612) alla corte del duca Vincenzo I Gonzaga e poi, dal 1613, dopo la morte del duca, a Venezia dove restò, come maestro di cappella di San Marco, fino alla morte. Nel 1595 sposò la cantante Claudia Cattaneo che morirà nel 1607. Nel 1632, dopo la morte del figlio Massimiliano, prese gli ordini sacri. Fu il principale autore di madrigali (otto libri, composti tra il 1587 e il 1638, tra i quali sono da ricordare Il ballo delle ingrate e il Combattimento di Tancredi e Clorinda, entrambi contenuti nei Madrigali guerrieri e amorosi del libro ottavo). Tra le opere teatrali, in buona parte perdute, sono da ricordare Orfeo (1607), l'Arianna (1608, dramma lirico oggi perduto, tranne il Lamento di Arianna), Il ritorno di Ulisse in patria (1640) e L'incoronazione di Poppea (1642). Compose anche musica sacra come la Messa a quattro voci (1650), il Vespro della Beata Vergine (1610), la Sonata sopra Sancta Maria ora pro nobis, Laetatus sum a sei voci e il Magnificat. Monteverdi è considerato l'ultimo madrigalista e il primo operista, il primo vero artista del teatro musicale, fondato sul recitare cantando monodico sostenuto dal basso continuo. La perfezione dei madrigali di Monteverdi, con la profonda aderenza tra la musica e le parole, è forse irraggiungibile. Nei suoi lavori teatrali si rileva una sintesi equilibrata di vecchio e nuovo: sia l'opera nel suo complesso sia gli atti e le singole scene acquistano una solida architettura che lega tutto in unità. I mutamenti psicologici sono affidati prevalentemente ai commenti orchestrali, che mettono in rilievo anche i caratteri dei personaggi, senza alcuna retorica.

Montevérgine Massiccio calcareo (1.481 m) situato a nord ovest di Avellino, in Campania su cui sorge il santuario di Montevergine, eretto da Guglielmo da Vercelli nel 1119.

Monteviàle Comune in provincia di Vicenza (1.846 ab., CAP 36050, TEL. 0444).

Montevideo Città (1.305.000 ab.) e capitale dell'Uruguay. Porto sul Rio de la Plata, è il più importante centro commerciale e culturale del paese. Le risorse economiche principali sono le industrie alimentari, tessili, calzaturiere, chimico-farmaceutiche, del cemento e della carta. Fu fondata nel 1726 da B. M. de Zabala e divenne capitale con la formazione del nuovo stato. Durante l'assedio subito nella guerra civile (1843-1851) contribuirono alla sua difesa volontari europei, tra i quali gli italiani guidati da G. Garibaldi. I principali monumenti sono la cattedrale (1783) e il palazzo del Cabildo (1804), entrambi di stile noeclassico.
Conferenza di Montevideo
Conferenza nella quale si approvò un accordo sui diritti e doveri degli stati. Fu indetta per iniziativa degli Stati Uniti dal dicembre 1933 al gennaio del 1934.

Montezèmolo Comune in provincia di Cuneo (228 ab., CAP 12070, TEL. 0174).

Montezùma (Tenochtitl´n 1390 ca.-1469) Imperatore azteco. Già durante il regno del suo fratellastro Izcoatl si distinse nella guerra contro le tribù indigiene del Messico. Divenuto imperatore, proseguì l'espansione al sud e fece ricostruire la capitale Tenochtitl´n dopo una violenta inondazione.

Montezùma II (Tenochtitl´n 1466-1520) Imperatore azteco dal 1502. Nel 1519 si sottomise remissivamente a Cortés, identificandolo con Quetzalcoatl. Questo però lo rese inviso ai sudditi che, nell'anno successivo, durante la rivolta antispagnola, lo uccisero.

Montfort Nobile famiglia francese nota già nel periodo merovingio. Il capostipite fu Guglielmo conte di Hainaut (952). Nel XII sec. Simone III ebbe la contea di Leicester in Inghilterra. Il figlio Simone IV partecipò alla quarta crociata, guidò la lotta contro gli albigesi (1209) e morì nell'assedio di Tolosa. Simone IV ebbe due figli, Amaury IV e Simone, il quale, sposata la sorella di Enrico III (1248), guidò l'opposizione dei baroni contro il cognato, ma fu sconfitto e ucciso nella battaglia di Evesham.

Montfort, Guìdo (?-1287) Nobile inglese, figlio di Simone. Lottò contro Carlo d'Angiò in Italia.

Montfort, Simone (1200 ca.-1265) Nobile inglese. Fu alla guida dell'opposizione baronale contro Enrico III.

Montfort, Simone IV (1150-1218). Nobile inglese, conte di Leicester. Nel 1213, alla guida della crociata contro gli albigesi, conquistò Tolosa.

Montgelas, Maximilian (Monaco di baviera 1759-1838) Politico bavarese. Ministro degli esteri del re di Baviera Massimiliano I Giuseppe dal 1799 al 1817, promosse l'ammodernamento dell'amministrazione statale.

Montgolfier, Jacques-Étienne (Vidalon-lés-Annonay, Vivrais 1745-Serrières Ardèche 1799) Inventore francese. Con il fratello Joseph-Michel realizzò l'aerostato ad aria calda e il 5 giugno 1783 compì la prima ascensione. Leggendo un trattato di Priestley, ebbe l'idea di riempire un pallone con un gas più leggero dell'aria per farlo volare. Assieme al fratello fu nominato membro dell'Accademia delle scienze.

Montgolfier, Joseph-Michel (Vidalon-lés-Annonay, Vivrais 1740-Balaruc-les-Bains Hérault 1810) Inventore francese. Con il fratello Jacques-Etienne realizzò l'areostato ad aria calda e il 5 giugno 1783 compì la prima ascensione. Dopo ripetuti tentativi, riuscirono a innalzare un amongolfiera a più di 1.000 m. Assieme al fratello fu nominato membro dell'Accademia delle scienze.

montgomery, sm. invar. Giaccone di lana dotato di cappuccio e allacciato con alamari (dal nome del generale inglese che durante la seconda guerra mondiale indossava un capo simile).

Montgomery Città (187.000 ab.) degli USA, sul fiume Alabama. Capitale dello stato dell'Alabama.

Montgomery, Benard Law (Kennington 1887-Isington Mill 1976) Militare inglese. Comandò l'ottavo corpo d'armata in Africa durante la seconda guerra mondiale (1942) e sconfisse a El Alamein le forze italo-tedesche. Nel 1943, conquistata la Tunisia, guidò lo sbarco in Sicilia. Nel 1944, dopo aver organizzato insieme al generale statunitense Eisenhower lo sbarco in Normandia, guidò le forze alleate sul fronte settentrionale. Dal 1951 al 1958 ebbe il comando in seconda delle forze della NATO.

Montherlant, Henri Millon de (Parigi 1896-1972) Drammaturgo. Tra le opere Port-Royal (1954) e La guerra civile (1965).

Mónti Comune in provincia di Sassari (2.698 ab., CAP 07020, TEL. 0789).

Mónti, Attìlio (Ravenna 1906-Cap d'Antibes 1994) Industriale italiano. Fu l'industriale principale nel campo zuccheriero e della raffinazione del petrolio e dal 1967 entrò anche nell'editoria dei giornali (Il resto del Carlino, La Nazione, Il giornale d'Italia, Stadio).

Mónti, Eugènio (Dobbiaco 1928-) Atleta. Alle olimpiadi del 1968 fu campione di bob a due e bob a quattro. Detiene undici titoli mondiali.

Mónti, Luìgi detto Luisìto (Buenos Aires 1901-1983) Calciatore italo-argentino. Fece parte della nazionale argentina. Nel 1931 passò alla Juventus e con essa conquistò quattro scudetti e un titolo mondiale (1934). Fece anche parte della nazionale italiana (diciotto volte).

Mónti, Vincènzo (Alfonsine, Ravenna 1754-Milano 1828) Poeta e letterato. Fu a Roma dal 1778 sotto la protezione di don Luigi Braschi, nipote di Pio VI e scrisse alcune opere tra cui l'ode Prosopopea di Pericle (1779), i poemetti La bellezza dell'universo (1781) e Ode al signor di Montgolfier (1784), le tragedie Aristodemo (1786) e Galeotto Manfredi (1788) e un poemetto contrario alla rivoluzione francese La Basvilliana (1793). Nel 1799 si trasferì a Parigi, diventando aperto sostenitore di Napoleone e ottenendo la carica ufficiale di poeta (1804) del regno d'Italia. In questo periodo scrisse Il bardo della Selva Nera e La spada di Federico II, esaltando la figura di Napoleone. Con ll ritorno degli austriaci, nonostante alcune opere celebrative (Ritorno di Astrea, 1816), cadde in disgrazia e si dedicò a studi linguistici e letterari, partecipando alla polemica tra classicisti e romantici, nella quale prese le parti dei primi (Sulla mitologia, 1825). Altre opere furono la tragedia Caio Gracco (1800), la traduzione della Pucelle d'Orléans di Voltaire, L'invito a Pallade (1819) e la Proposta di alcune correzioni ed aggiunte al vocabolario della Crusca (1817-1826) nella quale prese posizione contro il purismo linguistico. Il capolavoro di Monti è comunque la traduzione dell'Iliade di Omero (1810).

Montiàno Comune in provincia di Forlì (1.545 ab., CAP 47020, TEL. 0547).

Monticèlli Brusàti Comune in provincia di Brescia (2.968 ab., CAP 25040, TEL. 030).

Monticèlli d'Ongìna Comune in provincia di Piacenza (5.392 ab., CAP 29010, TEL. 0523).

Monticèlli Pavése Comune in provincia di Pavia (683 ab., CAP 27010, TEL. 0382).

Monticèllo Comune (già Monticello Brianza) in provincia di Lecco (4.217 ab., CAP 22068, TEL. 039).

Monticèllo Cónte Òtto Comune in provincia di Vicenza (8.334 ab., CAP 36010, TEL. 0444).

Monticèllo d'Àlba Comune in provincia di Cuneo (1.760 ab., CAP 12066, TEL. 0173).

Montichiàri Comune in provincia di Brescia (16.759 ab., CAP 25018, TEL. 030). Centro agricolo, industriale (prodotti chimici, meccanici, tessili, cartari) e dell'allevamento presso il fiume Chiese. Vi si trova la chiesa di San Pancrazio, in stile romanico, costruita nel XII sec. Gli abitanti sono detti Monticlarensi.

Monticiàno Comune in provincia di Siena (1.444 ab., CAP 53015, TEL. 0577).

Montièri Comune in provincia di Grosseto (1.499 ab., CAP 58026, TEL. 0566).

Montifèrru Regione naturale della provincia di Oristano, comprendente il massiccio montuoso del monte Ferru (1.050 m).

Montìglio Comune in provincia di Asti (1.429 ab., CAP 14026, TEL. 0141).

Montignóso Comune in provincia di Massa Carrara (9.158 ab., CAP 54038, TEL. 0585).

Montiróne Comune in provincia di Brescia (3.072 ab., CAP 25010, TEL. 030).

Montjovet Comune in provincia di Aosta (1.357 ab., CAP 11020, TEL. 0166).

Montmassòn, Rosalìa (Saint-Jorioz 1826-Roma 1904) Patriota. Fuggita dalla Francia nel 1849, riparò in Piemonte. Qui conobbe e sposò Francesco Crispi. Il suo carattere fermo e coraggioso la spinse a partecipare alla spedizione dei Mille. Nel 1875 Crispi l'abbandonò per sposare L. Barbagallo. Morì povera e sola.

Montmorency, Anne de (Chantilly 1493-Parigi 1567) Militare e politico francese. Nel 1522 fu nominato maresciallo e pari di Francia e conestabile dal 1537. Partecipò con Francesco I alla campagna d'Italia contro Carlo V e vinse a Narbonne (1536) e in Piemonte (1537). Caduto in disgrazia presso Francesco I, si ritirò a Chantilly per ritornare alla vita politica con l'ascesa al trono di Enrico II (1547). La sconfitta subita a San Quintino (1557) accrebbe l'ostilità nei suoi confronti. Morì nella lotta contro gli ugonotti.

montmorillonìte, sf. Silicato idrato di alluminio, sodio e magnesio, è un costituente delle argille smettiche e delle betoniti. Si presenta in aggregati di piccole scaglie monocline.

Montòdine Comune in provincia di Cremona (2.168 ab., CAP 26010, TEL. 0373).

Montòggio Comune in provincia di Genova (1.934 ab., CAP 16026, TEL. 010).

montonàto, agg. Roccia modellata dall'azione dei ghiacciai con caratteristiche forme arrotondate.

montòne, sm. Il maschio della pecora.
 sm. 1 ram. 2 (carne) mutton.
 lat. volg. multo,-onis, con l'incrocio dell'italiano montare.

Montóne (comune) Comune in provincia di Perugia (1.570 ab., CAP 06014, TEL. 075).

 

Montóne (fiume) Fiume (76 km) della Romagna. Nasce dall'Alpe di San Benedetto e confluisce nel il fiume Ronco.

Montòpoli di Sabìna Comune in provincia di Rieti (3.472 ab., CAP 02034, TEL. 0765).

Montòpoli in Val d'Àrno Comune in provincia di Pisa (8.870 ab., CAP 56020, TEL. 0571).

Montòrfano Comune in provincia di Como (2.256 ab., CAP 22030, TEL. 031).

Montòrio al Vomàno Comune in provincia di Taranto (8.918 ab., CAP 64046, TEL. 0861).

Montòrio néi Frentàni Comune in provincia di Campobasso (673 ab., CAP 86040, TEL. 0874).

Montòrio Romàno Comune in provincia di Roma (1.847 ab., CAP 00010, TEL. 0774).

Montòro Inferióre Comune in provincia di Avellino (8.695 ab., CAP 83025, TEL. 0825).

Montòro Superióre Comune in provincia di Avellino (7.526 ab., CAP 83026, TEL. 0825).

Montórso Vicentìno Comune in provincia di Vicenza (2.685 ab., CAP 36050, TEL. 0444).

Montottóne Comune in provincia di Ascoli Piceno (1.086 ab., CAP 63020, TEL. 0734).

Montparnasse Denominazione del quartiere parigino posto nei pressi del cimitero omonimo, a sud del boulevard du Montparnasse. Più precisamente con questo nome si designa la zona compresa tra il boulevard du Montparnasse e il boulevard Raspail i cui caffè, nel periodo compreso tra il 1910 e il 1930, erano molto famosi.

Montpellier Città (200.000 ab.) della Francia meridionale e capoluogo del dipartimento di Hérault nella regione Languedoc-Roussillon. Le principali risorse economiche sono rappresentate dal mercato agricolo e dalle industrie meccaniche, metallurgiche, chimiche, tessili, dell'abbigliamento, alimentari e dei calcolatori elettronici. Risultato della fusione di due nuclei urbani raggiunse il massimo splendore sotto gli Aragonesi e fu unita alla Francia sotto Carlo VI nel 1382. I principali monumenti sono la Torre dei Pini (XII sec.), la cattedrale del XIV sec., la passeggiata del Peyrou (XVII-XVIII sec.) e i musei Fabre e archeologico.

Montpensier, Anne-Marie-Louise d'Orléans duchèssa di (Parigi 1627-1693) Figlia di Gastone d'Orléans, nel 1651 si unì alla Fronda dei principi (1650-1652), partecipando direttamente ai combattimenti. Riuscì a liberare il marito, duca di Lauzun, caduto prigioniero, cedendo, in cambio della liberazione, il proprio principato di Dombes. Venne riammessa a corte solo nel 1657. Ha lasciato un interessante scritto autobiografico Mémoires (Ricordi, pubblicato postumo nel 1718), oltre a una raccolta di Lettres (Lettere) pubblicate postume nel 1806.

Montpensier, Catherine-Marie (? 1552-Parigi 1596) Duchessa di Lorena. Moglie di Luigi II di Borbone. Sostenne la Lega, Il suo astio politico la spinse a preparare la "giornata delle barricate" e le fece armare la mano dell'assassino di Enrico III. Si rappacificò con il nuovo re Enrico IV, dopo la caduta di Parigi.

Montreal Città (1.020.000 ab.) del Canada nella provincia del Québec. Sorge sull'isola omonima alla confluenza dei fiumi San Lorenzo e Ottawa ed è sovrastata dal Mont-Royal, di origine vulcanica. È uno dei principali centri commerciali e industriali del Canada con il grande porto commerciale, dal quale transita il traffico dei cereali e delle merci strategiche dell'intera regione dei Grandi Laghi. È sede di industrie siderurgiche, meccaniche, cantieristiche, aeronautiche, chimiche, elettrotecniche, vetrarie, cartarie, del legno, del tabacco e delle calzature. Fu fondata dai francesi nel 1642 e la maggioranza della popolazione è tuttora francofona. Passò all'Inghilterra nel 1760. Tra i principali monumenti la chiesa di Notre-Dame-de-Bonsecours, del XVII sec. e il castello di Ramezay del 1705.

Montrèsta Comune in provincia di Nuoro (802 ab., CAP 08010, TEL. 0785).

Montreux Città (20.000 ab.) della Svizzera sudoccidentale, nel cantone di Vaud, sul lago Lemano. Le principali risorse sono date dal turismo internazionale e dalle industrie di orologi, tessili e del cioccolato. Di interesse il castello di Chillon, del XIII sec.
Convenzione di Montreux
Il 20 luglio 1936, Turchia, Inghilterra, Francia, Unione Sovietica, Grecia e Romania firmarono a Montreux l'accordo per la regolamentazione del traffico negli stretti del Bosforo e dei Dardanelli.

Montrose, James Graham marchése di (Montrose 1612-Edimburgo 1650) Militare scozzese. Nel 1641, allo scoppio della guerra civile, si schierò con Carlo I, ma quattro anni più tardi venne sconfitto a Philliphaugh e si dovette rifugiare in Europa. Nel 1649 tornò in Scozia sperando di sollevare il popolo a favore di Carlo II, ma venne ucciso.

Mont-Saint-Michel Isolotto (260 ab.) della Francia settentrionale (dipartimento Manche) unito alla terraferma da una diga (1.800 m) e alto circa 90 m. Nei tre giorni che seguono ciascun novilunio e ciascun plenilunio, spesso anche la strada viene ricoperta dalle acque dell'alta marea atlantica (la più alta d'Europa: fino a 14 m di dislivello e 15 km di avanzata e regressione delle acque). Durante la bassa marea, è visibile una striscia sabbiosa che unisce l'isola alla terraferma e risulta possibile percorrere a piedi il perimetro dell'isola. A livello del mare l'isola è tutta circondata da mura e bastioni, risalenti al XIV sec. Il paese fu costruito intorno all'abbazia benedettina, sede dell'ordine cavalleresco di San Michele (1465). È una delle località turistiche più visitate della Francia.

Montserrat Isola vulcanica delle Piccole Antille, (98 km2, ca. 12.000 ab.) appartenente alle isole Leeward. Il capoluogo è Plymouth. Le principali risorse sono l'agricoltura (cotone, canna da zucchero, banane), l'allevamento, la pesca e il turismo. Il 20 agosto 1997 l'isola venne scossa dal risveglio del vulcano che inondò di cenere l'atmosfera, minacciando l'abitabilità dell'isola e la stessa sopravvivenza su di essa.

Montù Beccarìa Comune in provincia di Pavia (1.756 ab., CAP 27040, TEL. 0385).

montuosità, sf. invar. L'essere montuoso.

montuóso, agg. Pieno di monti, montagnoso. ~ montano. <> pianeggiante.
 agg. mountainous.
 lat. montuosus, deriv. da mons, montis monte.

monumentàle, agg. 1 Che ha carattere di monumento. 2 Ricco di monumenti. era una città monumentale. 3 Imponente. ~ maestoso. <> modesto, piccolo. viveva in un edificio monumentale.
 agg. monumental.
 lat. monumentalis.

monumentalità, sf. Condizione di ciò che è monumentale.

monuménto, sm. 1 Opera, scultorea o architettonica, eretta per ricordare un avvenimento o un personaggio. i monumenti degli egiziani sono veramente imponenti; monumento ai caduti, in memoria di chi è morto in guerra. 2 Opera architettonica del passato. adorava visitare i monumenti di Roma.
 sm. monument.
 lat. monumentum, deriv. da monere far ricordare.

Monvàlle Comune in provincia di Varese (1.506 ab., CAP 21020, TEL. 0332).

Monvìso Gruppo montuoso delle Alpi Cozie, con vetta più elevata a 3.841 m (Bric di Monviso), caratterizzato dai piccoli ghiacciai e dai numerosi laghi. Dal Pian del Re (sul versante nordorientale), nasce il fiume Po. Era chiamato dagli antichi romani Mons Vesulus.

Mónza Città (122.000 ab., CAP 20052, TEL. 039) in provincia di Milano e principale centro della Brianza, è attraversata dal fiume Lambro e dal canale Villoresi. È sede di industrie meccaniche, chimiche, alimentari, tessili, alimentari e di mobilifici e cappellifici. Numerose le attrattive turistiche, per gli aspetti artistici e per le attività sportive dell'ippodromo e dell'autodromo. Probabilmente fu fondata dai celti e i longobardi ne fecero la sede regale con Teodolinda (VI sec.). Divenuta libero comune, nel 1324 entrò a far parte della signoria dei Visconti e da allora seguì le sorti di Milano. Nel duomo gotico del XIII-XIV sec. si trova la cappella di Teodolinda, dove viene conservata la corona ferrea (IX sec. ca) usata in epoca medioevale per l'incoronazione dei re d'Italia. Di interesse l'arengario (XIII sec.), la chiesa di Santa Maria in Strada (XIV sec.) e la villa Reale, progettata da G. Piermarini (XVIII sec.), con l'annessa pinacoteca e il parco.

Monzambàno Comune in provincia di Mantova (3.967 ab., CAP 46040, TEL. 0376).

Monzon, Carlos (Santa Fé 1942-Santa Rosa de Calchine 1995) Pugile argentino. Dal 1970 al 1977 fu campione mondiale dei pesi medi.

Monzóni Gruppo montuoso (2.639 m) delle Dolomiti, nel Trentino. Domina da est la val di Fassa.

monzonìte, sf. Roccia eruttiva intrusiva appartenente alla famiglia delle Sieniti.
 dai monti Monzoni del Trentino.

Monzùno Comune in provincia di Bologna (4.267 ab., CAP 40036, TEL. 051).

moog, sm. invar. Nome commerciale di un sintetizzatore elettronico capace di riprodurre qualsiasi suono o effetto sonoro.

moon boots, sm. pl. Nome commerciale di un tipo di calzatura utilizzato per camminare sulla neve o come doposcì. Devono il nome al fatto che assomigliano agli stivali indossati dagli astronauti che sbarcarono sulla Luna.
inglese moon luna e boots stivali.

Moore, Catherine Lucille (Indianapolis 1911-Hollywood 1987) Scrittrice statunitense. Autrice di romanzi fantasy di carattere esclusivamente fantastico, con personaggi fiabeschi. Il suo primo racconto fu Shambleau (1933); seguirono due serie di racconti: la prima, Northwest Smith, ambientata nel futuro; la seconda, Jirel di Joiry, ambientata nel passato. I due personaggi fantastici vennero fatti incontrare nel racconto Quest of the star stone (La ricerca della pietra di stelle, 1937), scritto in collaborazione con il marito, Henry Kuttner.

Moore, Demi (1962-) Attrice cinematografica statunitense. Interpretò Ghost (1990), Proposta indecente (1993) e Rivelazioni (1994).

Moore, George (Ballyglass, County Mayo 1852-Londra 1933) Romanziere. Tra le opere Esther Waters (1894) e Salve e addio (1914).

Moore, Henry (Castleford 1898-Much Hadham 1986) Scultore inglese. Dopo aver studiato alla Leeds School of Art e al Royal College of Art di Londra, dal 1920 visse in Italia e a Parigi. Maturato in ambiente cubista e surrealista, subì l'influenza della scultura precolombiana. La sua arte si espresse sia con forme astratte che con immagini figurative, per approdare, dopo il conflitto mondiale, in un recupero della forma umana. Tra le opere Figura distesa (1939, Londra, Tate Gallery), Madre con il bambino (1943-1944, Northampton, St Matthew) e Gruppo di famiglia (1945-1949, Londra, Tate Gallery).

Moore, Stanford (Chicago 1913-New York 1982) Biochimico statunitense. Compì importanti studi sulle sequenze aminoacidiche nelle proteine. Nel 1972 con W. Stein e C. Anfinsen fu insignito del premio Nobel.

Moosbrugger, Caspar (Au 1656-Einsiedeln 1723) Architetto austriaco. Tra le opere il monastero (1704-1770) e la chiesa (1719-1735) di Einsiedeln.

Moose Lake Lago (1.360 km2) del Canada, nella provincia di Manitoba.

Mopàlidi, o Mopalìidi Famiglia di Molluschi poliplacofori appartenenti all'ordine degli Ischnochitonini.

mòplen, sm. invar. Nome commerciale di una materia plastica usata per lo stampaggio di vari oggetti.

Mopti Città (78.000 ab.) del Mali, capoluogo della regione omonima.

moquettàto, agg. Rivestito di moquette.

moquette, sf. invar. Tipo di tessuto ruvido o in fibre sintetiche impiegato per rivestire pavimenti.
wall-to-wall carpet, fitted carpet.

Mor, Càrlo Guìdo (Milano 1903-) Giurista italiano. Studioso dell'ordinamento statuale longobardo e del sistema giuridico feudale, ha scritto, tra l'altro, Storia dell'università di Modena (1952) e L'età feudale (1955).

mòra, sf. 1 Ritardo in un pagamento e la somma dovuta per tale ritardo. 2 Il frutto del rovo e del gelso.
 sf. 1 (ritardo) pl. arrears. 2 (frutto di rovo) blackberry. 3 (frutto di gelso) mulberry.

Moràcee Famiglia di piante arbustacee, erbacee o arboree con frutti secchi, indeiscenti, foglie semplici, alterne e fiori unisessuati. Vivono nelle regioni a clima tropicale o temperato.

Moraes, Vinicius de (Rio de Janeiro 1913-1980) Poeta e drammaturgo. Tra le opere Cordelia e il pellegrino (1965) e Orfeo negro (dramma, 1956).

moràle, agg., sm. e sf. agg. 1 Che concerne i valori etici. la sua condotta morale era ineccepibile. 2 Che è conforme al bene, ai principi del giusto e dell'onesto. ~ corretto. <> immorale. la sua educazione morale gli imponeva di non insistere.
sm. Il complesso dei sentimenti, lo stato d'animo. ~ umore, psiche. sentiva di avere il morale a terra, di essere molto abbattuto.
sf. 1 Dottrina morale. ~ etica. 2 L'insieme dei principi che regolano la condotta dell'uomo.
morale civile, religiosa.
2 (insegnamento) moral. 3 (condotta) pl. morals.
 lat. moralis, deriv. da mos, moris costume.

moraleggiàre, v. intr. Esprimere giudizi su argomenti morali.

Morales, Cristóbal de (Siviglia ca. 1500-Malaga 1553) Compositore spagnolo. Autore di messe, mottetti, magnificat e lamentazioni.

Morales, Luis de (Badajoz ca. 1520-1586) Pittore spagnolo. Tra le opere Vergine col Bambino (Madrid, Prado).

moralìsmo, sm. Attitudine e comportamento da moralista.

moralìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) 1 Chi ha tendenza a giudicare qualsiasi cosa sotto l'aspetto morale. ~ filosofo, censore. 2 Chi ostenta austerità morale. ~ censore. non aveva certo l'aria del moralista. 3 Scrittore, filosofo che affronta problemi morali.
 sm. e sf. moralist.

moralisticaménte, avv. In modo moralistico.

moralìstico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo ai moralisti, al moralismo.
 agg. moralistic.

moralità, sf. L'essere conforme ai principi morali. ~ etica. <> immoralità.
 sf. 1 morality. 2 (condotta) pl. morals.
 lat. tardo moralitas,-atis.

Moralità leggendarie Prosa di J. Laforgue (1887).

moralizzàre, v. tr. Rendere conforme ai principi morali. ~ redimere. <> corrompere.
 v. tr. to moralize.
 franc. moraliser.

moralizzatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, o chi moralizza.
 franc. moralisateur.

moralizzazióne, sf. Il moralizzare.
 franc. moralisation.

moralménte, avv. 1 In modo conforme alla morale. 2 Per quanto riguarda la morale. 3 Relativo al morale.

Morand, Paul (Parigi 1888-1976) Scrittore. Tra le opere Aperto la notte (1922) e Nient'altro che la terra (1926).

Moràndi, Giànni (Monghidoro, Bologna 1944-) Cantante. Uno degli artisti più apprezzati del panorama musicale italiano. Alle esibizioni televisive in veste di cantante, Alta pressione (1962), Cantagiro, Canzonissima, Festival di Sanremo, Senza rete, seguirono le interpretazioni, in veste di attore, di numerosi sceneggiati, tra i quali, Voglia di volare (1984), Diventerò padre (1984), In fuga per la vita (1992) e La voce del cuore (1995). Ha saputo rinnovare il suo stile, pur rimanendo fedele alla sua vocalità e sensibilità musicale, riscuotendo successo e popolarità crescenti. È considerato uno dei massimi esponenti della canzone italiana. Innumerevoli i suoi album, tra i quali Uno su mille (1985), Dalla/Morandi (1988) e Morandi Morandi (1993).

Moràndi, Giórgio (Bologna 1890-1964) Pittore. All'inizio fu influenzato dal futurismo e dal cubismo, ma presto fu attratto dalla metafisica di G. De Chirico e V. Carrà. Preferì dipingere nature morte e paesaggi, nei quali si avvertono le influenze di P. Cézanne e dei maestri del rinascimento come Giotto. Nei suoi dipinti le figure, caratterizzate dai colori sobri, sono disposte in uno spazio senza prospettiva. Divenne famoso anche come incisore. Le opere più significative sono la Natura morta (1916, conservata al Museo d'Arte Moderna di New York) e Paese (1936, conservato a Roma, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna.)

Moràndi, Riccàrdo (Roma 1902-1989) Ingegnere. Si specializzò nell'utilizzo del cemento armato precompresso.

Moràndi, Ròsa (Senigallia 1782-Milano 1824) Soprano italiana. Debuttò nel 1804. Si impose rapidamente nei più importanti teatri italiani e a Parigi. Tra le sue interpretazioni memorabili, si citano quelle delle opere di W. A. Mozart e di G. Rossini.

Moràno Càlabro Comune in provincia di Cosenza (4.995 ab., CAP 87016, TEL. 0981).

Moràno sul Po Comune in provincia di Alessandria (1.558 ab., CAP 15025, TEL. 0142).

Moranséngo Comune in provincia di Asti (208 ab., CAP 14023, TEL. 0141).

Morànte, Èlsa (Roma 1912-1985) Scrittrice e poetessa. Esordì nel 1941 con Il gioco segreto. La sua produzione è incentrata essenzialmente su motivi fiabeschi ma il suo successo si concretizzò soprattutto con i romanzi. Tra i libri di ispirazione fiabesca si ricordano Le bellissime avventure di Catarì dalla trecciolina (1941), Le straordinarie avventure di Caterina (1959, organizzate in dodici racconti) e Lo scialle andaluso (1964). Tra i romanzi, Menzogna e sortilegio (1948), L'isola di Arturo (1959), La storia (1974) e Aracoeli (1982). Tra le raccolte di poesie, si segnalano Alibi (1958) e Il mondo salvato dai ragazzini (1968).

Moràro Comune in provincia di Gorizia (734 ab., CAP 34070, TEL. 0481).

moràto, agg. Nero come mora.

moratòria, sf. Dilazione di pagamento concessa ai debitori insolventi. ~ proroga.

moratòrio, agg. Dilazionatorio.

Moratuwa Città (170.000 ab.) dello Sri Lanka, nel distretto di Colombo.

Mòrava (Federazione iugoslava) Fiume della Federazione iugoslava, nella Serbia. Nasce presso Krusevac e confluisce nel Danubio.

Mòrava (Rep. Ceca) Fiume (358 km) della Repubblica Ceca, il maggiore della Moravia. Nasce dal massiccio del Kr´lický Sneznik, nei Monti Sudeti e confluisce nel Danubio presso Bratislava. Navigabile solo negli ultimi chilometri.

Moràvia Regione storica dell'Europa centrale, appartenente alla Repubblica ceca. Il territorio è pianeggiante, coperto di foreste e attraversato dai fiumi Morava e Oder. Dal punto di vista amministrativo corrisponde alle province della Moravia settentrionale (1.970.000 ab., capitale Ostrava) e della Moravia meridionale (2.060.000 ab., capitale Brno). Le risorse econominche principali sono date dall'agricolutra, con le coltivazioni di cereali, tabacco, barbabietole da zucchero, vite, dall'allevamento e dallo sfruttamento delle foreste. Sono presenti giacimenti di carbone, ferro, piombo, rame e zinco. Sviluppate le industrie tessili, estrattive, siderurgiche, conciarie e del legno. Nel VI sec. fu invasa da popolazioni slave, che furono cristianizzate nel IX sec. Il primo stato indipendente fu formato nell'VIII sec. e raggiunse la massima potenza sotto Svatopluk, per essere poi conquistato dagli ungheri all'inizio del X sec. Nel 955 fu liberata da Boleslao I e unita alla Boemia, della quale seguì le sorti. Nel 1490 entrò a far parte dell'Austria e alla fine della prima guerra mondiale della Cecoslovacchia.

Moràvia, Albèrto (Roma 1907-Roma 1990) Scrittore, pseudonimo di Alberto Pincherle. Giovanissimo si impose all'attenzione dei critici con il romanzo Gli indifferenti (1929), nel quale analizzò crudamente la crisi dei valori della borghesia. Durante il fascismo fu dimenticato e continuò ad analizzare la psicologia dei rapporti sociali del mondo borghese, spostandosi sempre più verso temi psicanalitici e sulla narrativa sperimentale. Oltre ai numerosi romanzi scrisse anche i resoconti di molti viaggi e partecipò alla vita politica e culturale come giornalista e critico cinematografico. Tra i principali romanzi vi sono, Le ambizioni sbagliate (1935), Agostino (1944), La romana (1947), La disubbidienza (1948), L'amore coniugale (1949), Il conformista (1951), Il disprezzo (1954), i Racconti romani (1954-1959), La ciociara (1957), La noia (1960), Una cosa è una cosa (1967), Io e lui (1971), Un'altra vita (1973), La vita interiore (1978), La cosa (1983), L'uomo che guarda (1985), Il viaggio a Roma (1988).

moràvo, agg. e sm. agg. Relativo alla Moravia o ai suoi abitanti.
sm. Nativo o abitante della Moravia.

Moray, James Stuart (1531-Linlithgow 1570) Figlio di Giacomo V. Tra il 1567 e il 1570 resse il trono di Scozia per Giacomo VI.

Moraz´n Dipartimento (167.000 ab.) di El Salvador, capoluogo San Francisco Gotera.

Morazzóne Comune in provincia di Varese (4.069 ab., CAP 21040, TEL. 0332).

Morazzóne (P. F. Mazzucchèlli) (Morazzone, Varese 1573-Morazzone? 1616) Pier Francesco Mazzuchelli detto il Morazzone. Pittore. Dopo aver portato a termine i propri studi a Roma, tornò in Lombardia nel 1598. Di stile tardo manierista, seguì i modelli dei Procaccini e del Cerano, caratterizzati da una rigorosa severità, eseguendo i propri affreschi a Milano e in diverse altre città della pianura lombardo-piemontese. Tra le opere Andata al Calvario (1602-1606, Varallo, Sacro Monte) e Vita della Vergine (ca. 1619, Arona, Collegiata).

Morazzóni, Màrta (Gallarate 1949-) Scrittrice italiana. Della sua opera si ricordano La ragazza col turbante (1986), L'invenzione della verità (1988) e Casa materna (1992).

Morbégno Comune in provincia di Sondrio (10.765 ab., CAP 23017, TEL. 0342). Centro agricolo (coltivazione di viti), enologico e industriale (prodotti alimentari, elettrotecnici e del legno) della Valtellina. Gli abitanti sono detti Morbegnesi.

Morbèlli, Àngelo (Alessandria 1853-Milano 1919) Pittore. Tra le opere La stazione di Milano (1889, Milano, Galleria d'Arte Moderna).

Morbèllo Comune in provincia di Alessandria (489 ab., CAP 15010, TEL. 0144).

mòrbida, sf. In geografia fisica, stato di un corso d'acqua in cui il livello dell'acqua è abbastanza alto. È la fase intermedia tra la magra e la piena.

morbidaménte, avv. In modo da ottenere un effetto morbido.

morbidézza, sf. 1 Qualità di morbido. 2 Delicatezza.

mòrbido, agg. e sm. agg. 1 Cedevole al tatto, soffice. ~ molle. <> duro. 2 Delicato. aveva un massaggio morbido che rilassava. 3 Senza durezza. 4 Dolce. colori morbidi.
sm. Cosa morbida. cercava di cadere sul morbido per non farsi danni.
 agg. soft.
 lat. morbidus, fradicio, deriv. da morbus, malattia.

Morbihan Dipartimento (620.000 ab.) della Francia, nella Bretagna. Capoluogo Vannes.

morbìllo, sm. In medicina è una malattia esantematica infettiva acuta, di origine virale, che colpisce soprattutto i bambini dai due ai dieci anni. Il periodo di incubazione dura dai dieci ai quindici giorni ed è seguito da febbre, congiuntivite, faringite e quindi dall'insorgenza di piccole macchie rossastre, che iniziano dal volto, per diffondersi poi al collo, al tronco e agli arti. Le macchie persistono per quattro o cinque giorni per scomparire desquamando. Le possibili complicazioni sono rappresentate da otiti, polmoniti ed encefaliti, ma sono relativamente rare e la malattia guarisce normalmente in otto-dieci giorni. Attualmente esiste il vaccino specifico, mentre le terapie sono solamente sintomatiche.
 sm. measles.

morbillóso, agg. 1 Affetto da morbillo. 2 Causato da morbillo.

mòrbo, sm. 1 Malattia. ~ infermità. 2 Flagello. ~ pestilenza, piaga.
 sm. disease.
 lat. morbus.

morbosaménte, avv. In modo morboso.

morbosità, sf. 1 L'essere morboso. 2 Indagine statistica sulla diffusione delle malattie.
 lat. tardo morbositas,-atis.

morbóso, agg. 1 Relativo a morbo. ~ patologico. <> sano. quello stato morboso non prometteva nulla di buono. 2 Anormale, patologicamente ossessivo. ~ insano, squilibrato. <> equilibrato. un amore morboso, lo spingeva all'esasperazione.
 agg. morbid.
 lat. morbosus.

Morceli, Nour Eoldine (Sidi Akkacha 1970-) Atleta algerino. Ha vinto i mondiali per i 1.500 m nel 1991, nel 1993 e nel 1995 e l'oro alle Olimpiadi di Atlanta del 1996.

morchèlla, sf. Genere di Funghi Ascomiceti appartenente alla famiglia delle Morchellacee, ordine delle Pezizali, quasi tutti commestibili.

mòrchia, sf. 1 Deposito lasciato dall'olio. ~ untume. 2 Sedimento untuoso in genere. ~ sego.

Morciàno di Lèuca Comune in provincia di Lecce (3.521 ab., CAP 73040, TEL. 0833).

Morciàno di Romàgna Comune in provincia di Rimini (5.323 ab., CAP 47047, TEL. 0541).

Morcóne Comune in provincia di Benevento (6.705 ab., CAP 82026, TEL. 0824).

mordàcchia, sf. Strumento che si mette in bocca agli animali, per impedire loro di mordere.

mordàce, agg. 1 Che morde facilmente. 2 Che afferra o corrode. ~ corrosivo. 3 Pungente, caustico. ~ aggressivo.
 agg. cutting, biting.
 lat. mordax,-acis.

mordaceménte, avv. In modo mordace.

mordacità, sf. 1 L'essere mordace. 2 Maldicenza pungente.
 lat. mordacitas,-atis.

Mordàno Comune in provincia di Bologna (3.834 ab., CAP 40027, TEL. 0542).

mordènte, agg. e sm. agg. Aspro, sferzante. una satira mordente sferzava la classe politica.
sm. 1 Sostanza che facilita l'adesione delle materie coloranti sui tessuti, o la doratura e argentatura sugli oggetti. 2 Sostanza usata per l'incisione dei metalli. 3 Efficacia, risolutezza. ~ grinta. un'azione priva di mordente, non è di alcuna utilità.
 sm. 1 (persona) drive. 2 (critica) bite.

mòrdere, v. tr. 1 Stringere con i denti. ~ addentare. mordere il freno, essere insofferenti a certe restrizioni. 2 Riprendere o censurare con parole pungenti. 3 Pungere, da insetti. ~ pizzicare. 4 Essere pungente. era solito mordere con parole al veleno.
 v. tr. 1 to bite. 2 (corrodere) to eat into.
 lat. volg. mordere.

mordicchiàre, v. tr. Mordere lievemente.

mordiglióne, sm. Attrezzo per la piegatura dei ferri di armatura. Viene utilizzato nei cantieri edili.

mordorè, agg. Bruno-viola, con riflessi dorati.

Mordvini Repubblica (963.000 ab.) autonoma, nel centro della parte europea della Russia. Capoluogo Saransk.

more maiorum, loc. avv. Espressione latina che significa "secondo l'uso degli antenati". Indica un atteggiamento di rispetto nel confronto delle antiche tradizioni.

Múre og Romsdal Contea (239.000 ab.) della Norvegia occidentale, sull'oceano Atlantico. Capoluogo Molde.

more solito, loc. avv. 1 Come al solito. 2 In modo ripetitivo.
 espressione latina che significa "secondo il solito costume".

more uxorio, loc. avv. e agg. invar. Si usa per indicare la condizione di due persone di sesso diverso che convivono senza essere sposate.

Moreau, Gustave (Parigi 1826-1898) Pittore francese. Tra le opere Orfeo (1865, Parigi, Louvre), Salomè (ca. 1870, Parigi, Museo Gustave Moreau) e L'Apparizione (1876, Parigi, Museo Gustave Moreau).

Moreau, Jeanne (Parigi 1928-) Attrice teatrale e cinematografica francese. Dopo alcuni anni di esperienze teatrali (Comédie Française e Théâtre National Populaire), interpretò Les amants (1958) di Louis Malle, che fu il suo primo successo, Relazioni pericolose di Roger Vadim, Jules e Jim (1961) di F. Truffault, Diario di una cameriera (1964) di Luis Buñuel, La sposa in nero (1968) e Querelle de Brest (1982). Nel 1992 è stata premiata con il Leone d'oro alla mostra del cinema di Venezia.

Moreau, Jean-Victor-Marie (Morlaix 1763-Lahn 1813) Militare francese. Alla guida delle armate rivoluzionarie appoggiò il colpo di stato di Napoleone. Nel 1800 sconfisse gli austriaci a Hohenlinden, ma nel 1804 dovette espatriare poiché aveva aderito alla cospirazione realista di Cadoudal.

Morelia Città (428.000 ab.) del Messico, capitale dello stato di Michoac´n.

Morèlli, Doménico (Napoli 1823-1901) Pittore. Tra le opere Tentazioni di Sant'Antonio (1878, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

Morèlli, Ènzo (Bagnacavallo, Ravenna 1896-Bogliaco, Brescia 1976) Pittore. Dapprima collaboratore di giornali e riviste, esordì come pittore nel 1926. Privilegiò i temi del paesaggio trattati con una tecnica figurativa tradizionale. Tra le opere, Chiesa di Bagnacavallo (1943).

Morèlli, Michèle (Vibo Valentia 1790-Napoli 1822) Patriota. Nel 1820 pianificò la rivoluzione costituzionale napoletana con G. Silvati. Dopo l'intervento austriaco fu impiccato.

Morèlli, Rìna (Napoli 1908-Roma 1976) Attrice cinematografica. Iniziò in teatro dal 1938 al fianco di P. Stoppa, quindi interpretò Senso (1954) e Il Gattopardo (1963).

morèllo, agg. e sm. agg. 1 Che ha colore tendente al nero. 2 Di cavallo dal manto nero.
sm. Cavallo dal manto nero.

Morèllo Cima (935 m) posta a nord-ovest di Firenze e a sud-est dei monti della Calvana, in Toscana.

Morèllo, Vincènzo (Bagnara Calabra 1860-Roma 1933) Giornalista e autore teatrale. Collaboratore di giornali e riviste, fu direttore dell'Ora di Palermo e poi del Secolo d'Italia di Milano. Aderì al fascismo. Tra i lavori teatrali Il malefico anello (1909).

Morelon, Daniel (Bourg-en-Bress, Ain 1944-) Corridore ciclista francese. È stato campione mondiale dei dilettanti della velocità per sette anni (1966, 1967, 1969-1971, 1973 e 1975). Ha vinto le Olimpiadi di Città del Messico del 1968 e di Monaco del 1972 nella stessa specialità. Ha vinto inoltre il mondiale del 1966 e l'oro nel 1968 in tandem, in coppia con Trentin. Nel 1978 è passato al professionismo vincendo il titolo europeo di velocità a Vienna nel 1979.

Morelos Stato (1.195.000 ab.) del Messico centrale, capitale Cuernavaca.

Morelos y Pavón, José Marìa (Vallodolid 1765-San Cristóbal de Ecatepec 1815) Patriota messicano. Nel 1811, morto Hidalgo, capeggiò l'insurrezione antispagnola. Costituì una repubblica a suffragio universale emanando la prima costituzione, ma venne battuto dagli spagnoli e fucilato.

Morena Città (70.000 ab.) dell'India, nello stato di Madhya Pradesh. Capoluogo del distretto omonimo.

morèna, sf. Frammenti di rocce e detriti trasportati dai ghiacciai.
 franc. moraine.

morèndo, sm. In musica, termine che, durante un'esecuzione, indica la diminuzione graduale dell'intensità sonora fino allo spegnimento.

Moréngo Comune in provincia di Bergamo (1.869 ab., CAP 24050, TEL. 0363).

Morèni, Mattìa (Pavia 1920-) Pittore italiano. Esecutore di tipo impressionista si è avvicinato in seguito allo stile informale.

morènico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a morena.

Moreno, Jacob Levy (Bucarest 1892-Beacon 1974) Psicologo romeno. Introdusse il metodo sociometrico e lo psicodramma e scrisse Chi sopravviverà (1934).

Moreno, Marguerite (Parigi 1871-Touzac, Lot 1948) Pseudonimo dell'attrice drammatica francese Lucie-Marie-Marguerite Monceau. Esordì alla Comédie-Francaise nel 1890 e vi rimase fino al 1903 interpretando vari ruoli drammatici. Successivamente si trasferì a Buenos Aires e si dedicò all'insegnamento della recitazione nella scuola da lei fondata. Nel 1913, tornata in patria, riprese l'attività artistica dedicandosi anche al cinema.

morènte, agg., sm. e sf. Che, o chi, è sul punto di morire.

Mòres Comune in provincia di Sassari (2.211 ab., CAP 07013, TEL. 079).

Moresby Isola del Canada, nell'arcipelago della Regina Carlotta dell'oceano Atlantico.

morésca, sf. (pl.-che) 1 Danza spagnola di origine araba che divenne di moda in Europa nei secc. XV e XVI e in Italia anche nel XVII sec. 2 Composizione vocale del Cinquecento avente un andamento omoritmico in cui prevale dal punto espressivo la voce superiore.

Morésco Comune in provincia di Ascoli Piceno (606 ab., CAP 63010, TEL. 0734).

morésco, agg. (pl. m.-chi) Relativo o appartenente alla civiltà e cultura araba, sviluppatasi soprattutto in Sicilia, Spagna e Africa settentrionale.
 spagn. morisco.

Morétta Comune in provincia di Cuneo (4.017 ab., CAP 12033, TEL. 0172).

morétta, sf. 1 Ragazza mora. 2 Maschera di seta nera che copre solo gli occhi e il naso.
Uccello degli Anseriformi (Aythya fuligula) molto comune in Italia (di passo in inverno); ha un piumaggio nerastro con ventre bianco. Specie più rare sono la moretta tabaccata e la moretta grigia.

Morétti, Gaetàno (Milano 1860-1938) Architetto. Tra le opere la centrale elettrica di Trezzo d'Adda (1906).

Morétti, Luìgi (Roma 1907-Capraia 1973) Architetto. Tra le opere il foro italico a Roma (1934-1940) e Stock-Exchange Tower a Montreal (1962-1967).

Morétti, Marìno (Cesenatico 1885-1979) Poeta e narratore. Tra le opere Poesie scritte col lapis (1910), I puri di cuore (prosa, 1923) e La vedova Fioravanti (prosa, 1941).

Morétti, Nànni (Brunico 1953-) Regista e attore cinematografico. Realizzò Ecce bombo (1978), Bianca (1983), La messa è finita (1985), Palombella rossa (1989), Caro diario (1994), Il giorno della prima di "Close Up" (1995).

Morétto (Brescia ca. 1498-1554) Pittore noto con il nome di Morétto da Bréscia. Nelle sue pale d'altare e nei suoi ritratti è riuscito a fondere la tradizione lombarda con elementi della scuola veneta di Giorgione e Lotto. Tra le sue opere, Santa Margherita d'Antiochia e Santi (1530, Brescia, S. Francesco), Cristo in passione e l'angelo (1550, Brescia, Pinacoteca Tosio-Martinengo), Ritratto d'uomo con lettera e clessidra (1525, New York, Metropolitan Museum), Ritratto di Girolamo Savonarola (1524, Verona, Museo Civico) e Ritratto di giovane uomo con ermellino e berretto piumato (1542, Londra, National Gallery).

Morfàsso Comune in provincia di Piacenza (1.732 ab., CAP 29020, TEL. 0523).

morfèma, sm. (pl.-i) Elemento linguistico che esprime un valore grammaticale.
 deriv. dal greco morphè forma.

Morfèo In greco Morphéus. Personaggio mitologico, figlio del Sonno (Ipno) e dio dei sogni. Compariva con le sembianze di una persona nota al dormiente.

morfìna, sf. Principale alcaloide dell'oppio (10-12%) si presenta come polvere bianca cristallina. L'azione della morfina si esplica sul sistema nervoso centrale, con effetto analgesico ed euforizzante. È usata in medicina per la terapia del dolore e alle dosi terapeutiche è priva di effetti tossici. L'uso prolungato determina tuttavia dipendenza e assuefazione (morfinismo). Normalmente viene impiegata come cloridrato o come solfato. I principali derivati sono l'eroina e la codeina.
 sf. morphine, morphia.
 franc. morphine, deriv. da Morphée Morfeo dio del sonno.

morfinìsmo, sm. Intossicazione cronica per eccesso di morfina.

morfinòmane, sm. e sf. Chi abusa della morfina e ne è intossicato.

morfinomanìa, sf. Attitudine morbosa all'assunzione di morfina.

morfo- Primo elemento di parole composte tratto da un termine greco che significa "forma".

morfogènesi, sf. L'insieme dei processi che conducono alla differenziazione dei tessuti e degli organi.

morfogenètico, agg. (pl. m.-ci) In embriologia, relativo alla morfogenesi.

morfolìna, sf. Etere interno della dietanolammina, è una base eterociclica contenente ossigeno e azoto.

morfologìa, sf. 1 Lo studio delle forme e degli aspetti fisici degli animali e delle piante. 2 Parte della grammatica che studia le forme delle parole e le loro relazioni grammaticali.
 da morfo-+-logia.

Morfologia della fiaba Saggio di V. J. Propp (1928).

morfològico, agg. (pl. m.-ci) Che è relativo alla morfologia.

morfometrìa, sf. In geografia fisica, studio quantitativo delle forme che presentano i rilievi terrestri.

morfoscopìa, sf. Metodo di divinazione che si basa sull'interpretazione degli aspetti morfologici umani.

morfòsi, sf. In biologia, mutamento della forma degli organismi non ereditario.

morfosintàssi, sf. Studio delle regole che presiedono la formazione di un enunciato linguistico.

Morgàgni, Giambattìsta (Forlì 1682-Padova 1771) Anatomista e medico. Compì numerose scoperte di carattere anatomico.

Morgan, Henry (Llanrhhymney 1635-Port Royal 1688) Corsaro inglese. Fece celebri spedizioni contro le colonie spagnole centramericane. Nel 1674 fu nominato vicegovernatore della Giamaica da Carlo II d'Inghilterra, titolo che mantenne fino al 1683.

Morgan, John Pierpont (Hartford 1837-Roma 1913) Finanziere statunitense, fondò insieme al padre Junius Spencer e con A. Drexel la banca omonima nel 1871. Riuscì ad acquisire il controllo di importanti linee ferroviarie e, all'inizio del 1900, fondò la United States Steel Corporation, conquistando così il monopolio per la produzione dell'acciaio negli Stati Uniti. Fu mecenate e collezionista di opere d'arte, libri e manoscritti, che sono ora conservati al Metropolitan Museum e alla Morgan Pierpoint Library di New York.

Morgan, Lewis Henry (Aurora 1818-Rochester 1881) Antropologo statunitense. Scrisse La società antica (1877) in cui elaborò uno schema di evoluzione della società attraverso stadi direttamente dipendenti dal tipo di economia.

Morgan, Michèle (Neuilly-sur-Seine 1920-) Attrice cinematografica francese. Interpretò Il porto delle nebbie (1938), Sinfonia pastorale (1946) e Le grandi manovre (1955).

Morgan, Thomas Hunt (Lexington 1866-Pasadena 1945) Biologo statunitense. Compì importanti studi sulla funzione cromosomiale nella trasmissione dei fattori ereditari. Nel 1933 fu insignito del premio Nobel per la medicina.

Morgàna Personaggio mitologico delle leggende celtiche e del ciclo bretone; fata benefica, curò re Artù. Per estensione la fata Morgana indica un fenomeno fantastico o a un miraggio.

morganàtico, agg. (pl. m.-ci) Di matrimonio di un sovrano con una donna di condizione inferiore.

morganìte, sf. Varietà di berillo avente colore rosa pesca o rosa salmone che viene utilizzata come pietra preziosa.

Morgàno Comune in provincia di Treviso (3.449 ab., CAP 31050, TEL. 0422).

Morgante, Il Poema cavalleresco di L. Pulci (1460-1478). Orlando lascia la Francia e parte in cerca di avventure. Si scontra con tre giganti, ne uccide due e fa prigioniero il terzo, Morgante, che poi si fa cristiano. Morgante incontra Margutte, il mezzo gigante furbo. I due affrontano insieme varie avventure. La fine di Margutte e Morgante è ridicola: Morgante muore per la puntura di un granchio; Margutte muore dal ridere quando una scimmia gli ruba gli stivali. Le avventure si concludono col ritorno in Francia allo scoppio della guerra con i saraceni. Orlando cade a Roncisvalle, mentre il traditore Gano viene messo a morte.
L'opera, in 23 cantari (poi portati a 28 nell'edizione del 1483), riprende i temi delle leggende popolari costruite attorno al ciclo di re Carlo Magno e dei suoi paladini. Il testo risente della sua derivazione dalla poesia popolare dei cantastorie e della sua destinazione immediata (veniva man mano pubblicamente letto nella corte medicea). Perciò mancano le rifiniture caratteristiche della poesia scritta, i caratteri sono stereotipati (cristiani buoni, pagani cattivi, nessun approfondimento psicologico), manca di un progetto unitario (i vari episodi sono legati tra loro in modo superficiale), lo stile presenta una mescolanza di registri su un fondo toscano popolare.

Morganucodon, sm. invar. Genere di Mammiferi fossili, i più antichi conosciuti, delle dimensione di un topo.

Morgenstern, Oskar (Görliz 1902-Princeton 1977) Economista statunitense. Di origine austriaca, diede importanti contributi alla teoria dei giochi e alla sua applicazione economica. In collaborazione con J. von Neumann nel 1944 scrisse La teoria dei giochi e il comportamento economico.

Morgex Comune in provincia di Aosta (1.797 ab., CAP 11017, TEL. 0165).

Mor-Giafferi, Vincent (Parigi 1878-Le Mans 1956) Politico francese. Deputato socialista dal 1919 al 1928, partecipò alla resistenza contro i tedeschi. Come avvocato, è noto per la difesa del criminale Henri Désiré Landru.

Morgongiòri Comune in provincia di Oristano (1.037 ab., CAP 09090, TEL. 0783).

morgue, sf. invar. Obitorio. ~ camera mortuaria.

Morgue Opera di poesia di G. Benn (1912).

Mòri Comune in provincia di Trento (8.049 ab., CAP 38065, TEL. 0464).

Mòri, Albèrto (Como 1909-Pisa 1993) Geografo. Docente prima all'università di Cagliari e poi a quella di Pisa, ha pubblicato, tra le altre opere Carta delle precipitazioni annue in Italia (1964) e Lineamenti di geografia economica generale (1968).

morìa (1), sf. 1 Grande mortalità per contagio virale. 2 Epidemia, pestilenza.

mòria (2), sf. Sindrome che si manifesta con apatia e manifestazioni euforiche.

Moriàgo délla Battàglia Comune in provincia di Treviso (2.412 ab., CAP 31010, TEL. 0438).

moribóndo, agg. e sm. Che, o chi, è vicino a morire. ~ morente.
 agg. moribund, dying.
 lat. moribundus, deriv. da mori morire.

Moricóne Comune in provincia di Roma (2.307 ab., CAP 00010, TEL. 0774).

morigerataménte, avv. In modo morigerato.

morigeratézza, sf. L'essere morigerato, sobrio.

Morigeràti Comune in provincia di Salerno (877 ab., CAP 84030, TEL. 0974).

morigeràto, agg. 1 Sobrio, regolato. ~ controllato. <> incontrollato. 2 Misurato nei desideri. ~ castigato, decente. <> indecente, lascivo.
 agg. of good morals.

moriglióne, sm. Nome volgare dell'Aythya ferina, un uccello anseriforme appartenente alla famiglia degli Anatidi, comprendente anatre con collo e capo di colore rosso-marrone e il cui maschio ha la coda e petto neri.

Moriguchi Città (157.000 ab.) del Giappone, nella prefettura di Osaka.

Mörike, Eduard (Ludwigsburg 1804-Stoccarda 1875) Scrittore e poeta tedesco. Fu tra i principali esponenti della scuola sveva. Lasciò la carriera ecclesiastica per motivi di salute, si dedicò alla scrittura di romanzi (Il pittore Nolten, 1832) e di poesie (Poesie, 1838, ampliata poi nel 1867) caratterizzate da melanconia e inquietudine. Scrisse anche la fiaba Storia della bella Lau (1852) e il racconto Mozart in viaggio per Praga (1866), forse il suo capolavoro.

Morimóndo Comune in provincia di Milano (1.090 ab., CAP 20081, TEL. 02).

morimus, sm. invar. Genere di Insetti Coleotteri di grandi dimensioni, appartenente alla famiglia dei Cerambicidi, con ali atrofiche membranose, elitre e di aspetto compatto.

Morin, Edgar (Parigi 1921-) Sociologo. Tra le opere L'industria culturale (1962) e Il metodo (1977).

Moringàcee Famiglia di piante dell'ordine delle Readali a cui appartiene l'unico genere Moringa.

Morìno Comune in provincia di L'Aquila (1.603 ab., CAP 67050, TEL. 0863).

Morioka Città (235.000 ab.) del Giappone, nell'isola di Honshu, sul fiume Kitakami. Capoluogo della prefettura di Iwate.

Morióndo Torinése Comune in provincia di Torino (718 ab., CAP 10020, TEL. 011).

morióne, sm. 1 Elmo leggero. 2 Quarzo di colore scuro.

morìre, v. intr. 1 Cessare di vivere. ~ decedere. <> nascere. 2 Spegnersi, smorzarsi, terminare. ~ estinguersi. quell'ultima frase gli morì in gola, non riuscì a pronunciarla. 3 Scomparire. non voleva far morire la speranza. 4 Provare sofferenza. moriva d'amore.
 v. intr. 1 to die. 2 (estinguersi) to die out.
 latin volg. morire.
Qui si fa l'Italia o si muore. Frase pronunciata da Garibaldi il 15 maggio 1860 nella battaglia di Calatafimi.

Morire Romanzo di A. Schnitzler (1891).

Morisot, Berthe (Bourges 1841-Parigi 1895) Pittore francese. Tra le opere Giovane donna in costume da ballo (1879, Parigi, Louvre).

moritùro, agg. e sm. Che, o chi, sta per morire.

Morley, Edward Williams (Newark 1838-Hartford 1923) Chimico e fisico americano, insieme a Michelson compì il celebre esperimento sul moto relativo della Terra nei confronti dell'etere; si dedicò anche allo studio dell'acqua e dell'ossigeno presenti nell'atmosfera.

Morley, Thomas (Londra 1557-1602) Compositore inglese. Fu allievo di William Byrd e si laureò in musica a Oxford. Suonò come organista alla cattedrale di San Paolo a Londra e dal 1592 fece parte della cappella reale. Ritenuto fra i più significativi musicisti del periodo elisabettiano nel campo della musica vocale profana, pubblicò alcuni libri di canzonette a più voci, madrigali (fra cui uno in onore alla regina Elisabetta intitolato I trionfi di Oriana) e composizioni varie. È autore, tra l'altro, di composizioni per liuto e vari strumenti e di musica sacra.

Morlòtti, Ènnio (Lecco 1910-) Pittore. Tra le opere Natura morta con candeliere (1942, Milano, Galleria d'Arte Moderna) e La Venere (1946, Milano, Galleria d'Arte Moderna).

Morlùpo Comune in provincia di Roma (5.611 ab., CAP 00067, TEL. 06).

Mormànno Comune in provincia di Cosenza (4.181 ab., CAP 87026, TEL. 0981).

Mormìridi Famiglia di Pesci mormiriformi.

Mormirifórmi Ordine di Pesci ossei africani d'acqua dolce caratterizzati da un cervelletto particolarmente sviluppato.

mormóne, sm. Appartenente alla setta religiosa della Chiesa di Gesù Cristo dei santi dell'ultimo giorno, fondata da J. Smith jr. (1805-1844) negli Stati Uniti e diffusa specialmente nello stato dello Utah. Il nome deriva dal nome del presunto autore di un libro (Mormon) che Smith affermò essere la traduzione del testo con le regole fondamentali della setta. Inizialmente la religione dei mormoni era estremamente rigida con l'obbligo alla poligamia (e la conseguente posizione inferiore della donna), l'espiazione cruenta dei peccati più gravi e il doppio sacerdozio (spirituale e temporale). Col tempo questa rigorosità dogmatica si è in parte attenuata.

mormònico, agg. (pl. m.-ci) Relativo ai mormoni.

mormoraménto, sm. 1 Il mormorare. 2 Maldicenza.

mormoràre, v. v. tr. Dire a bassa voce. ~ sussurrare. <> gridare. mormorò qualcosa che al momento ella non riuscì a capire.
v. intr. Produrre un rumore lieve e continuo, di acqua corrente, di vento e simili. le acque mormoravano sommessamente nel bosco.
 v. tr. e v. intr. 1 to murmur. 2 (brontolare) to grumble. 3 (bisbigliare) to whisper.
 lat. murmurare, deriv. da murmur,-uris mormorìo.

mormoratóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, o chi, mormora.

mormorazióne, sf. Il mormorare contro qualcuno e le cose mormorate.

mormorìo, sm. Il mormorare prolungato e lieve. ~ bisbiglio.
 sm. 1 murmur. 2 (bisbiglio) whispering.

Mornàgo Comune in provincia di Varese (3.556 ab., CAP 21020, TEL. 0331).

Mornése Comune in provincia di Alessandria (725 ab., CAP 15075, TEL. 0143).

Mornìco al Sèrio Comune in provincia di Bergamo (2.470 ab., CAP 24050, TEL. 035).

Mornìco Losàna Comune in provincia di Pavia (747 ab., CAP 27040, TEL. 0383).

Mòro Cima (3.204 m) delle Alpi Pennine, sul confine italo-svizzero, a nord-est del Monte Rosa.
Moro
Passo (2.868 m) delle Alpi Pennine che mette in comunicazione la Valle Anzasca con il Vallese.

mòro, agg. e sm. agg. Di persona bruna di carnagione e di capelli.
sm. 1 Abitante della Mauritania e di altre regioni dell'Africa. 2 Gelso.
 agg. dark.

Mòro, Àldo (Maglie 1916-Roma 1978) Politico. Deputato democristiano dal 1948, fu segretario della Democrazia cristiana dal 1959 al 1965, più volte ministro e presidente del consiglio dal 1963 al 1968 e poi dal 1974 al 1976. Durante il primo periodo di presidenza del consiglio formò un governo di centrosinistra, aperto ai socialisti del PSI. Ministro degli esteri dal 1969 al 1974, cercò di attuare una politica di apertura al mondo arabo. Nel 1976 divenne presidente della Democrazia cristiana e diede avvio alla linea politica che prevedeva l'inserimento del PCI nell'area di governo, dopo una fase di appoggio parlamentare. Il 16 marzo 1978 fu rapito dalle Brigate Rosse e sequestrato per 555 giorni. Il 9 maggio il suo cadavere fu ritrovato in un'autovettura parcheggiata nel centro di Roma.

Mòro, Antònio (Utrecht 1517-Anversa 1576) Anthonis Moor van Dashorst detto Antonio Moro. Pittore olandese. Tra le opere Ritratto di Maria Tudor (1554, Madrid, Prado) e Autoritratto (1559, Firenze, Uffizi).

Morogoro Città (62.000 ab.) della Tanzania, capoluogo della regione omonima.

Moròlo Comune in provincia di Frosinone (2.994 ab., CAP 03017, TEL. 0775).

Morón Città (642.000 ab.) dell'Argentina, alla periferia di Buenos Aires. Le principali risorse economiche provengono dall'industria alimentare e chimica. Sede di un aeroporto.

Morona Santiago Provincia (85.000 ab.) dell'Ecuador, nella regione di Oriente. Capoluogo Macas.

Moróne, Giròlamo (Milano 1470-presso Firenze 1529) Politico e funzionario del ducato di Milano. Nel 1525, dopo la battaglia di Pavia, pianificò una congiura contro Carlo V, venne imprigionato, liberato due anni dopo e da allora servì l'impero.

Moróni, Andrèa (Albino, Bergamo 1500 ca.-Padova 1560) Architetto italiano. Progettista rinascimentale e classicheggiante, svolse la propria attività principalmente a Padova, realizzando la chiesa di Santa Giustina (1532-1560), il palazzo del Podestà (1541-1560), il cortile dell'università (1546-1559), l'orto botanico e la loggia di piazza Capitanato.

Moróni, Giovàn Battìsta (Albino, Bergamo, ca. 1520-Bergamo 1576) Pittore. Tra le opere Il sarto (seconda metà del XVI sec., Londra, National Gallery) e Ritratto dei coniugi Spini (ca. 1570, Bergamo, Accademia Carrara).

Moronobu, Hishikawa (Awa 1618-Edo 1694) Pittore giapponese. Tra le opere Bellezza che si rigira (Tokyo, Museo Nazionale).

Morosìni Francésco, détto il Peloponnesìaco (1619-1694) Governatore di Candia e comandante della flotta, sotto l'assedio turco resistette un anno e mezzo prima di arrendersi. Dal 1684 al 1688 capeggiò la riconquista della Morea.

Morosìni, Andrèa (Venezia 1558-1618) Storico e uomo politico italiano. Oltre che di politica, si occupò di studi storici e pubblicò una Historia veneta relativa agli anni dal 1521 al 1615.

Morosìni, Doménico (?-1156) Doge di Venezia dal 1148.

Morosìni, Michèle (Venezia ?-1382) Doge veneziano. Venne eletto nel 1382 e rimase in carica solo per quattro mesi. Aveva finanziato la repubblica durante la guerra di Chioggia (1378-1381).

morosità, sf. L'essere moroso.

moróso, agg. 1 Debitore che tarda a pagare. ~ insolvente. <> solvente. 2 Innamorato. ~ fidanzato.
 agg. in arrears.

Morotai Isola (21.000 ab.) dell'Indonesia, nell'arcipelago delle Molucche, dell'oceano Pacifico.

Moròzzi, Màssimo (Firenze 1941-) Architetto e designer. Membro del gruppo di avanguardia Archizoom (1966-1972), ha successivamente lavorato per la società Montefibre di Milano (1973-1977). Dal 1982 opera a Milano nel campo del design.

Moròzzo Comune in provincia di Cuneo (1.860 ab., CAP 12040, TEL. 0171).

mòrra, sf. Gioco popolare nel quale i due contendenti distendono contemporaneamente alcune dita della mano e gridano un numero inferiore a dieci, cercando di indovinare la somma delle dita mostrate da entrambi.

Mòrra De Sànctis Comune in provincia di Avellino (1.871 ab., CAP 83040, TEL. 0827).

Morris, Margaret (Londra 1891-Glasgow 1980) Danzatrice e teorica della danza inglese. Nel 1910 aprì a Londra una scuola di danza nella quale si dedicò all'insegnamento di un metodo di danza libera del tutto personale e fuori dagli schemi tradizionali. Metodo che applicò anche per scopi terapeutici, dando vita nel 1925 al Margaret Morris Movement. Lasciò vari testi di teoria sulla danza tra i quali Notation of Movement (1928).

Morris, Robert (Kansas City 1931-) Scultore statunitense. Tra le opere Senza titolo (1966, New York, Whitney Museum).

Morris, William (Walthamstow 1834-Hammersmith 1896) Pittore e scrittore inglese. Fu tra i principali rappresentanti del preraffaellismo. Impegnato politicamente, sostenne attivamente gli ideali del socialismo utopico e fondò la lega socialdemocratica (1884). Attraverso la propria società Morris, Marshall, Faulkner & Co. promosse il movimento Arts and Crafts, per il rinnovamento dei rapporti tra arte e industria. Le opere principali sono, Arte e socialismo (1884), Arte e industria nel XIV secolo (1890), e le raccolte di poesie Difesa di Ginevra e altre poesie (1858), Il paradiso terrestre (1868-1870), La storia di Sigurd il voslungo (1876).

Morris, Wright (Central City, Nebraska 1910-) Romanziere. Tra le opere Amore tra cannibali (1957) e Canto delle pianure (1980).

Mòrro d'Àlba Comune in provincia di Ancona (1.668 ab., CAP 60030, TEL. 0731).

Mòrro d'Òro Comune in provincia di Teramo (3.015 ab., CAP 64020, TEL. 085).

Mòrro Reatìno Comune in provincia di Rieti (367 ab., CAP 02010, TEL. 0746).

Morróne Massiccio calcareo dell'Appennino Abruzzese, tra le valli dei fiumi Gizio, Orte e Pescara. Vetta più elevata il monte Morrone (2.061 m).

Morróne dél Sànnio Comune in provincia di Campobasso (917 ab., CAP 86040, TEL. 0874).

Morrovàlle Comune in provincia di Macerata (8.477 ab., CAP 62010, TEL. 0733).

mors tua vita mea, loc. avv. Espressione latina che significa "la tua morte è la mia vita". Indica un atteggiamento di contrapposizione per cui il vantaggio di una parte consiste nel danno dell'altra.

mòrsa, sf. Strumento di legno o di ferro che permette di tenere fermo il pezzo da lavorare. ~ presa, stretta. si sentiva preso in una morsa, incapace di decidere liberamente, era in trappola.
 sf. 1 vice. 2 (fig.) grip.
 deriv. da morso.

Morsàno al Tagliaménto Comune in provincia di Pordenone (2.864 ab., CAP 33075, TEL. 0434).

Morsàsco Comune in provincia di Alessandria (687 ab., CAP 15010, TEL. 0144).

morse, agg. invar. Sistema di comunicazione, in cui le lettere e i numeri sono rappresentati da sequenze di punti e linee.

Morse, Samuel Finley Breese (Charlestown 1791-New York 1872) Inventore statunitense. Prese spunto dalle scoperte di A. M. Ampère sull'elettromagnetismo per realizzare il telegrafo nel 1837. Sviluppò il codice omonimo e nel 1844 inviò il primo messaggio in alfabeto Morse da Washington a Baltimora. Nell'alfabeto Morse ogni carattere è abbinato a una sequenza univoca di punti e linee, separati da pause, trasmessi sotto forma di impulsi elettrici di lunga (linea) o breve (punto) durata.

Morsèlli, Guìdo (Bologna 1912-Varese 1973) Romanziere. Tra le opere Divertimento 1889 (postumo, 1975) e Dissipatio H. G. (postumo, 1977).

morsétto, sm. 1 Piccola morsa per stringere, bloccare. ~ morsa. 2 Dispositivo usato per collegare conduttori elettrici. ~ cavallotto.

morsicàre, v. tr. Mordere leggermente con piccoli morsi. ~ azzannare.
 v. tr. 1 to bite. 2 (puntura di insetto) to sting.

morsicatùra, sf. L'azione del morsicare e il segno che ne risulta.
 sf. 1 bite. 2 (puntura di insetto) sting.

morsicchiàre, v. tr. Mangiare a piccoli morsi.

mòrso, sm. 1 L'atto del mordere e il segno che ne risulta. il morso del cane non sembrava guarire. 2 Boccone, pezzo di cibo. 3 Tipo di imboccatura che si mette in bocca ai cavalli e a cui si attaccano le redini. mettere il morso a qualcuno, dominarlo, assoggettarlo.
 sm. 1 bite. 2 (puntura di insetto) sting.
 lat. morsus,-us, deriv. da mordere mordere.
Morsi di animali
Nel caso di morsi di cani, gatti, animali selvatici, il pericolo maggiore è rappresentato dalla possibile trasmissione di tetano o rabbia. Per questo occorre sempre effettuare accertamenti sullo stato di salute dell'animale. Tali accertamenti devono essere svolti dagli organi sanitari competenti, che vanno quindi sempre informati con tempestività.
Per un primo intervento prima di tutto lavare la zona del morso con molta acqua e sapone, poi disinfettare. Rivolgersi quindi al proprio medico per verificare le eventuali precedenti iniezioni di vaccino antitetanico e, se necessario, provvedere a ulteriori richiami. La profilassi antirabbica richiede la somministrazione di vaccini specifici.
Il morso della vipera si contraddistingue per la presenza di due forellini sulla cute, distanziati di circa un centimetro. Dopo pochi minuti potrebbe insorgere dolore acuto, seguito dalla comparsa di edema cianotico, respirazione affannosa, tachicardia, nausea e vomito, difficoltà alla visione, stato di debolezza.
Occorre innanzitutto rassicurare il soggetto; coprirlo al fine di mantenere la temperatura corporea; detergere la zona della ferita; levare eventuali anelli o altri oggetti che potrebbero esercitare una costrizione a livello dell'arto colpito; applicare un bendaggio compressivo in tutto l'arto leso, avendo cura di posizionarlo a livello del cuore o più in basso e comunque immobile, così che il sangue e il veleno non refluiscano verso il cuore. Se il morso è localizzato a un'estremità è possibile, in alternativa, applicare non troppo strettamente un laccio appena sopra e uno appena sotto la zona del morso. Utilizzare eventualmente delle stecche per immobilizzare l'arto colpito. Trasportare l'infortunato presso un centro ospedaliero per l'eventuale somministrazione dell'antidoto specifico. Evitare di applicare ghiaccio a meno che non ci siano indicazioni specifiche da parte di un medico. Non è consigliabile neppure praticare incisioni, succhiare o spremere il veleno.

morsùra, sf. Sottoporre lastre di metallo all'azione del mordente, per fare incisioni.

mòrta, sf. Alveo fluviale abbandonato.

mortadèlla, sf. Salume di carne suina, tipico di Bologna.

mortàio, sm. 1 Recipiente usato per pestare spezie e simili. 2 Pezzo di artiglieria usato per scagliare bombe con traiettoria molto curva. i mortai procedettero a decimare le trincee nemiche.
 sm. mortar.
 lat. mortarium.

mortaìsta, sm. (pl.-i) Militare addetto all'uso del mortaio.

mortàle, agg. e sm. agg. 1 Soggetto a morte. 2 Che cagiona morte. ~ letale. <> innocuo. 3 Di morto o di morte. 4 Tipico, proprio dell'uomo, dell'umanità. le debolezze mortali. 5 Insopportabile. aveva un alito mortale.
sm. Uomo, in quanto tale, destinato a morire. ~ essere umano. <> dio, immortale.
 agg. 1 fatal, mortal. 2 (fig.) deadly.
 lat. mortalis, deriv. da mors, mortis morte.

mortalità, sf. 1 L'essere mortale. 2 La quantità o la percentuale delle morti.
 sf. death rate, mortality.
 lat. mortalitas,-atis.
In demografia si chiama tasso o quoziente di mortalità il rapporto tra numero di decessi e la popolazione media del medesimo periodo e della stessa zona. Si dice tasso di mortalità infantile il rapporto tra i decessi entro il primo anno di vita e il numero dei nati vivi nello stesso anno.
Tavole di mortalità
Tabelle che indicano il numero di decessi per gruppi di età, verificatisi in una determinata popolazione e in un determinato periodo di tempo. Dai dati delle tavole di mortalità è possibile ricavare le probabilità di sopravvivenza.

mortalménte, avv. In modo mortale.

Mortàra Comune in provincia di Pavia (14.093 ab., CAP 27036, TEL. 0384). Centro agricolo e commerciale (coltivazione e mercato di foraggi, grano e riso), zootecnico e industriale (prodotti alimentari, tessili, meccanici e calzaturifici) della Lomellina. Il 21 marzo 1849 fu teatro della battaglia che vide le truppe austriache sconfiggere quelle piemontesi. Vi si trovano le chiese di San Lorenzo, del XIV sec., e di Sant'Albino, del IX sec. Gli abitanti sono detti Mortaresi.

Mortàra Garavèlli, Bìce (Montemagno, Asti 1931-) Linguista italiana. Ha eseguito lavori di ricerca linguistica (La parola d'altri, 1985; Manuale di retorica, 1989) e ha curato l'edizione di una delle principali opere morali del '600, La ricreazione del savio di D. Bartoli.

mortarétto, sm. Fuoco d'artificio di forma cilindrica che scoppia con gran fragore.
 sm. fire cracker, squib.

mortàsa, sf. In carpenteria, incavo ricavato in un pezzo per incastrarvi l'estremità di un altro pezzo.

mortasàre, v. tr. Ricavare una mortasa.

mortasatrìce, sf. Macchina per mortasare.

mòrte, sf. 1 Cessazione della vita di un essere vivente. ~ decesso. <> nascita. 2 Il modo di morire. 3 Pena di morte. 4 La fine. ~ estinzione.
 sf. death.
 lat. mors, mortis.
Roma o morte. Fu il grido di guerra (attribuito a Giuseppe Civinini) della sfortunata impresa garibaldina di Aspromonte.
In medicina si definisce morte clinica la scomparsa di qualsiasi attività elettroencefalografica, mentre la morte biologica corrisponde alla mancata funzionalità di cellule e tessuti ed è spesso successiva alla morte clinica. Si parla invece di morte apparente quando l'individuo mantiene la funzionalità vegetativa, con battito cardiaco, respirazione, encefalogramma di riposo, pur cessando le attività di vita di relazione.
Morte presunta
In diritto è la situazione giuridica che si verifica dieci anni dopo l'ultima notizia di persona scomparsa e comunque non prima di nove anni dal raggiungimento della maggiore età da parte della persona scomparsa. Dichiarata la morte presunta, può avere luogo la successione e l'eventuale coniuge può risposarsi. Se però la persona scomparsa ricompare dopo la dichiarazione di morte presunta, rientra comunque in possesso del proprio patrimonio e il matrimonio del coniuge susseguente la dichiarazione viene dichiarato nullo.
Pena di morte
Pena capitale, eseguita in modi diversi e tuttora in vigore in alcuni stati, che prevede l'eliminazione fisica del condannato. L'abolizione della pena di morte, promossa fin dal XVIII sec. da Voltaire, Beccaria e altri, entrò in vigore in Italia con il codice Zanardelli nel 1889. Reintrodotta durante il fascismo, fu abolita nuovamente nel 1948.

Morte a credito Romanzo di L. F. Céline (1936).

Morte a Venezia Opera in due atti di B. Britten, libretto di M. Piper (Snape, 1973).
Morte a Venezia
Film drammatico, italiano (1971). Regia di Luchino Visconti. Interpreti: Dirk Bogarde, Silvana Mangano, Björn Andersen.

Morte a Venezia, La Racconto di T. Mann (1913). Gustav von Aschenbach, scrittore cinquantenne affermato in crisi, fa un viaggio a Venezia alla ricerca di riposo. A Venezia incontra un adolescente bellissimo, Tadzio, che alloggia nel suo stesso albergo. Attratto dalla bellezza del giovane, lo segue silenziosamente per le strade della città, nell'illusione di ritrovare la giovinezza. Colpito dal colera nel frattempo scoppiato a Venezia, Gustav muore contemplando per l'ultima volta l'ideale di bellezza e di perfezione incarnato dal giovane Tadzio che sorge dal mare come un mitico giovane dio fascinoso. Ilmo (2.470 ab., CAP 24050, TEL. 0fora della decadenza della civiltà occidentale.

Morte accidentale di un anarchico, La Commedia di D. Fo (1971).

Morte civile, La Dramma di P. Giacometti (1861).

Morte corre sul fiume, La Film drammatico, americano (1955). Regia di Charles Laughton. Interpreti: Robert Mitchum, Shelly Winters, Lillian Gish. Titolo originale: The Night of the Hunter

Morte d'Artù Romanzo cavalleresco di Th. Malory (1485).

Morte del cigno, La Assolo di danza su musica di C. Saint-Saëns (San Pietroburgo, 1905).

Morte dell'aria Tragedia in un atto di G. Petrassi, libretto di T. Scialoja (Roma, 1950).

Morte di Artemio Cruz, La Romanzo di C. Fuentes (1962).

Morte di Danton, La Tragedia di G. Büchner (1835).

Morte di Empedocle, La Tragedia di F. Hölderlin (1797-1799).

Morte di Ivan Ilic, La Romanzo di L. N. Tolstoj (1886).

Morte di un commesso viaggiator Dramma di A. Miller (1949) Morte di un commesso viaggiatore
Film drammatico, americano (1952). Regia di Laslo Benedek. Interpreti: Fredric March, Mildred Dunnock, Kevin McCarthy. Titolo originale: Death of a Salesman

Morte di Virgilio, La Romanzo di H. Broch (1945).

Morte nel pomeriggio Prosa di E. Hemingway (1932).

Morte ti fa bella, La Film commedia, americano (1992). Regia di Robert Zemeckis. Interpreti: Meryl Streep, Goldie Hawn, Bruce Willis. Titolo originale: Death Becomes her

Morte viene per l'arcivescovo, La Romanzo di W. Cather (1927).

Mòrte, vàlle délla Profonda depressione (254,8 Km di lunghezza, fino a 24 Km di larghezza), corrispondente a una fossa di sprofondamento, posta a nord del deserto Mohave, in California (Stati Uniti).

Mortegliàno Comune in provincia di Udine (4.768 ab., CAP 33050, TEL. 0432).

mortèlla, sf. Mirto.

Morteróne Comune in provincia di Lecco (31 ab., CAP 22040, TEL. 0341).

Morti e ingressi Opera di poesia di D. Thomas (1946).

mortìfero, agg. 1 Che apporta morte. 2 Dannoso.

mortificàre, v. v. tr. 1 Reprimere le passioni e gli impulsi. ~ castigare. <> lodare. 2 Rattristare con rimproveri e punizioni. avvilire, offendere. lo mortificò con quel duro rimprovero. 3 Umiliare, far vergognare. lo mortificò di fronte a tutti.
v. rifl. 1 Punirsi. 2 Praticarsi sofferenze corporali.
 v. tr. to mortify.
 lat. mortificare, comp. da mors, mortis morte +-ficare fare.

mortificàto, agg. 1 Offeso, vilipeso. ~ umiliato. 2 Rammaricato, dispiaciuto. ~ desolato.

mortificazióne, sf. 1 L'atto e l'effetto del mortificare. 2 La pratica delle sofferenze corporali.
 lat. cristiano mortificatio,-onis.

Mortimer Nobile famiglia inglese estinta nel 1427. Il capostipite fu Roger (XI sec.), il cui feudo era a Mortemer-en-Braie, in Normandia. Il figlio Ralph I ricevette da Guglielmo il Conquistatore la baronia di Wigmore nel 1074. Roger IV (1287-1330) fu il primo conte di March e tra i più importanti membri della famiglia. Nel 1327 fece assassinare il re Edoardo II e governò l'Inghilterra, finché Edoardo III non lo fece giustiziare (1330). Edmund II (1352-1381) sposò la nipote di Edoardo III e per questo il suo discendente Riccardo duca di York rivendicò il trono d'Inghilterra, rivendicazioni che portarono alla guerra delle due rose. La famiglia si estinse con Edmund IV (New Forest 1391-Irlanda 1425).

mòrto, agg. e sm. agg. 1 Defunto, deceduto. ~ estinto. <> vivo. 2 Privo di vitalità. era una città morta, senza iniziative. 3 Inerte. acqua morta, stagna, senza corrente.
sm. Persona defunta, cadavere. suonare a morto una campana, fare rintocchi solenni.
 agg. dead. sm. dead man.
 lat. mortuus, p.p. di mori, morire.

Mòrto da Féltre (Feltre 1480 ca.-Venezia 1527) Lorenzo Luzzo. Pittore. Tra le opere, nelle quali è evidente l'influenza del Giorgione, la pala con Madonna e Santi (1511; Berlino, Staatliche Museen) e la Madonna tra San Giorgio e San Vittore, conservata nella parrocchia di Villabruna, nei pressi di Feltre.

Mòrto, mar Bacino endoreico (1.020 km2) al confine tra Israele e Giordania. Lungo circa 80 km e largo da 5 a 18 km, occupa la parte più profonda della depressione di El-Ghor. La superficie del lago è a 395 m sotto il livello del mare. Causa l'elevatissima evaporazione il tasso di salinità supera il 25% e la vita non è quindi possibile nelle sue acque. L'unico immissario rilevante è il fiume Giordano.
Manoscritti del Mar Morto
Manoscritti e frammenti di manoscritti appartenenti a un'antica comunità ebraica che furono rinvenuti in grotte sulla riva occidentale al mar Morto a partire dal 1947. Tutti del periodo antecedente al 70 d. C., contengono brani di tutti i libri protocanonici dell'Antico Testamento e documenti di vario tipo (contratti, papiri ecc.).

mortòrio, sm. 1 Funerale. 2 Ritrovo senza brio.
 sm. funeral.

mortuàrio, agg. Che concerne i morti. ~ funebre.
 lat. mortuarius.

mòrula, sf. In embriologia, tipo di blastula privo di cavità di segmentazione che rappresenta uno stadio dello sviluppo embrionale tipico dei Celenterati e stadio della segmentazione dell'uovo rappresentante il primo stadio dello sviluppo embrionale dei Vertebrati.

Morùzzo Comune in provincia di Udine (2.128 ab., CAP 33030, TEL. 0432).

mòrva, sf. Malattia infettiva, contagiosa, cronica, degli equini, raramente trasmissibile all'uomo.

Mosaici Opera di poesia di A. Voznesenskij (1960).

mosaicìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi esegue lavori di mosaico.

mosàico (1), sm. (pl.-ci) Tecnica decorativa posta su parete o pavimento e realizzata con piccoli tasselli di pietra, vetro o ceramica, uniti con mastici o cemento. Furono noti già alla civiltà dei sumeri (tempio di Ur, XXIV sec. a. C.) e in Mesopotamia (3000-3500 a. C.). In Grecia era già diffuso nel V sec. a. C. e il perfezionamento della tecnica e dei materiali permise di passare dai motivi geometrici floreali a combinazioni cromatiche più diversificate. In epoca imperiale romana comparvero mosaici con grande varietà di scene pittoriche e notevoli effetti decorativi (villa del Casale a piazza Armerina, Ostia, Aquileia). Usato sia per la pavimentazione che per la decorazione delle pareti, il mosaico diventò la tecnica ornamentale preferita per l'ornamento di chiese e basiliche cristiane fino al XII-XIV sec., per essere poi sostituito dalla pittura. Esempi di mosaici in Italia si trovano a Ravenna (Sant'Apollinare Nuovo, Sant'Apollinare in Classe, San Vitale), a Roma (Santa Costanza e Santa Maria Maggiore), a Milano (cappella di Sant'Aquilino in San Lorenzo, sacello di San Vittore in Ciel d'Oro in Sant'Ambrogio), nel battistero di Firenze e in Sicilia (cappella Palatina a Palermo, duomo di Cefalù e duomo di Monreale). In oriente, esempi di mosaici si trovano a Salonicco (Santa Sofia), nella Focide (San Luca), a Dafni, Kiev (San Michele), Gerusalemme (Qahriyye Giami). Sostituito dalla pittura fu ripreso nel XIX sec. come elemento decorativo di grandi costruzioni architettoniche (A. Gaudì).
 sm. mosaic.

mosàico (2), agg. (pl. m.-ci) Relativo a Mosè.

mosaicoltùra, sf. Coltivazione di piante basse, disposte sul terreno a forma di mosaico.

Mosasàuridi Famiglia di Rettili fossili adattati alla vita acquatica marina risalenti al Cretaceo superiore. Avevano aspetto simile a quello dei varani.

mósca, sf. Nome generico di Insetti Ditteri, molto prolifici e in genere dannosi per l'agricoltura. Diffusa ubiquitariamente, la mosca domestica (Musca domestica) e la mosca piccola (Fannia canicularis) vivono vicino all'uomo e possono essere causa di infezione. Tra le mosche in grado di trasmettere gravi infezioni all'uomo, vi è per esempio, la mosca tse-tse (Glossina palpalis), che può trasmettere l'agente patogeno della malattia del sonno, il Trypanosoma gambiense. Tra le più dannose per l'agricoltura dei paesi mediterranei la mosca degli asparagi (Platyparea poeciloptera), la mosca della frutta (Ceratitis capitata) e la mosca olearia (dacus oleae) che depone le uova nelle olive.
 sf. fly.
Mosca della frutta
Insetto (Ceratitis capitata) della famiglia dei Tripetidi e dell'ordine dei Ditteri. Misura circa mezzo centimetro. Reca gravi danni ai frutteti.
Mosca scorpione
Insetto (Panorpa communis) della famiglia dei Panorpidi e dell'ordine dei Mecotteri. Di colore rosso scuro, vive in Europa. Gli esemplari maschi sono dotati di una pinza.

Mósca (città) Città (8.880.000 ab.) capitale della Federazione Russa e capoluogo della provincia omonima. Al centro di vie di comunicazione e attraversata dal fiume Moscova, è diventata il principale centro commerciale, politico e culturale del Paese ed è sede di importanti attività industriali nei settori meccanico, tessile, siderurgico, elettrotecnico, editoriale e alimentare. Fu fondata nel XII sec. e nel 1328 diventò capitale della Moscovia e fu più volte distrutta dai mongoli e dai tartari. Nel 1478 Ivan III ne fece la capitale di tutta la Russia. Nel XVIII sec. Pietro il Grande spostò la capitale a San Pietroburgo e per Mosca iniziò un periodo di decadenza. Nel 1812 fu presa da Napoleone, ma fu incendiata dagli stessi russi. Nel 1918, dopo la rivoluzione russa, ritornò a essere la capitale del nuovo stato sovietico. Mosca si è sviluppata in modo concentrico intorno al Cremlino, fortezza in legno che risale al 1156 ed entro le cui mura si trovano alcuni dei più importanti e antichi monumenti di Mosca, ai quali lavorarono anche artisti italiani: la cattedrale dell'Assunzione (XV sec.), dell'Annunciazione (XV sec.), dell'Arcangelo Michele (1505-1509) e il palazzo bugnato (1479-1481). Fuori delle mura del Cremlino si trovano invece la chiesa di San Basilio (1555-1560) sulla piazza Rossa, le chiese della Trinità, della Vergine della Georgia, della Natività e della Resurrezione, oltre a numerosi monasteri antichi. Sotto il regime sovietico sono stati costruiti il Mausoleo di Lenin (1916), l'università Lomonosov e la Biblioteca Lenin (1927-1938).
Pace di Mosca
Trattato firmato il 6 marzo 1686 tra russi e polacchi con il quale i polacchi ottennero l'alleanza dei russi nella lotta contro turchi e tartari in cambio della Piccola Russia e di parte della Russia Bianca.
Pace di Mosca
Trattato stipulato il 13 marzo 1940 tra Finlandia e URSS che concluse la guerra d'Inverno con la perdita, da parte della Finlandia, di una parte dei territori sudorientali e della parte orientale dei territori di Kuusamo e di Salla, l'istmo di Carelia e la città di Vyborg.

Mósca (costellazione) Costellazione scoperta da L. N. Lacaille nel 1752, formata esclusivamente da nebulose e da ammassi stellari; è difficilmente osservabile dalle latitudini italiane, in quanto si trova nell'emisfero celeste australe; viene attraversata dalla Via Lattea.

Mósca de' Lambèrti (1100-Reggio Emilia 1243) Nobile fiorentino. Secondo Dante, avrebbe iniziato le ostilità tra guelfi e ghibellini, con l'omicidio di Buondelmonte de' Buondelmonti.

Mósca, Giovànni (Roma 1908-Milano 1983) Giornalista e narratore. Tra le opere Ricordi di scuola (1940) e Questi nostri figli (1951).

moscacièca, o mósca cièca, sf. invar. Gioco di ragazzi, uno dei quali, bendato, deve cercare di afferrare un compagno e riconoscerlo al tatto.

moscàio, sm. 1 Luogo pieno di mosche. 2 Grande quantità di mosche. 3 Grande quantità di cose o persone.

moscaiòla, sf. Arnese per riparare le vivande dalle mosche.

Moscardino Racconto di E. Pea (1922).

moscatèllo, agg. e sm. 1 Relativo a una specie di vitigno, all'uva che produce e al vino che si ottiene. 2 Di frutti che hanno un sapore dolce, simile all'uva prodotta dal moscatello.

moscàto, agg. e sm. agg. Che ha aroma quasi di muschio.
sm. Vino bianco dolce.
 agg. muscat. sm. 1 (vino) muscatel. 2 (noce moscata) nutmeg.
 lat. tardo muscus muschio.

Moscazzàno Comune in provincia di Cremona (732 ab., CAP 26010, TEL. 0373).

moscerìno, sm. Nome di varie specie di Ditteri molto piccoli che volano riuniti in sciami numerosissimi.
 sm. gnat, midge.
Moscerino dell'aceto
Altro nome comune della Drosophila melanogaster (drosofila).

Mosche del capitale, Le Romanzo di P. Volponi (1989).

Mosche d'oro, Le Romanzo di A. Banti (1962).

Mosche, Le Dramma di J. P. Sartre (1943).

moschèa, sf. Edificio di culto musulmano. La costruzione deriva dalla casa di Maometto a Medina ed era inizialmente costituita da un'ampia sala divisa in navate. Dopo la conquista di Costantinopoli, lo schema della costruzione fu modificato, trasformandosi nella moschea a chiosco, un edificio a pianta centrale, coperto da cupole e circondato da vari edifici. Gli elementi che caratterizzano una moschea sono i minareti, la nicchia che permette di conoscere la direzione di La Mecca e il pulpito. Centro della vita sociale islamica, è spesso sede di insegnamento religioso.
 sf. mosque.
 arabo mesgid.

moschèra, sf. Lenza per la pesca di trote, cavedani, vaironi e temoli. È costituita da più ami sui quali sono attaccate come esche delle mosche che vengono tenute a mezz'acqua o in superficie da galleggianti piombati.

Moscheta, La Commedia del Ruzante (1529).

moschettàre, v. tr. Sparare con un moschetto.

moschettàta, sf. Colpo di moschetto.

moschettatùra, sf. Insieme di piccole macchie nere o scure presenti sulle uova di alcuni uccelli e sul mantello dei cavalli.

moschetterìa, sf. Scarica di moschetti.

moschettièra, sf. Nell'abbigliamento, denominazione di un tipo di cappello (cappello alla moschettiera) a falde larghe usato da uomini e donne nel XVII sec. e di un tipo di guanti (guanti alla moschettiera) con ampi risvolti.

moschettière, sm. 1 Soldato armato di moschetto. 2 Guardia del re di Francia, nei sec. XVI-XVII.

moschétto, sm. Fucile corto e leggero.
 sm. musket.

moschettóne, sm. Anello di acciaio con apertura a molla.
 sm. spring-clip.

Moschiàno Comune in provincia di Avellino (1.579 ab., CAP 83020, TEL. 081).

moschicìda, agg. (pl. m.-i) Che serve a uccidere le mosche.

Moschìno, Frànco (Abbiategrasso 1950-Pusiano 1994) Stilista. Si affermò per la trasgressiva e graffiante creatività.

Mosciàno Sant'Àngelo Comune in provincia di Teramo (7.545 ab., CAP 64023, TEL. 085).

mosciàra, sf. Nella pesca del tonno, barca sulla quale il rais dirige le operazioni.

móscio, agg. (pl. f.-sce) 1 Floscio. ~ appassito. <> fiorente. 2 Depresso. 3 Senza consistenza, senza carattere. ~ fiacco. <> temprato, forte. era un tipo moscio.
 agg. (fig.) lifeless.
 lat. masteus, simile al mosto, deriv. da mustum mosto.

mòsco, sm. Mammifero (Moschus moschiferus) della famiglia dei Cervidi e dell'ordine degli Artiodattili. Di colore marrone, presenta canini superiori molto sviluppati negli esemplari maschi. Vegetariano, vive nelle foreste dell'Asia orientale.

moscóne, sm. 1 Dittero simile alla mosca domestica, ma più grosso. 2 Galleggiante di diporto.
 sm. blowfly, bluebottle.

Moscòva Fiume (502 km) della Russia. Nasce dalle colline a sud-ovest e confluisce nel fiume Oka, a sua volta affluente del Volga. Nel 1812, sulle sue rive, presso Borodino, avvenne una battaglia tra le truppe di Napoleone e quelle russe, che si concluse con la vittoria dei francesi.

Moscòvia Nome dell'antico ducato di Mosca. Il ducato si formò nel XIII sec. e acquistò sempre maggior prestigio e potere politico fino al XIV e XV sec. Basilio I (1389-1425) fece della Moscovia un granducato, che con i suoi successori raggiunse la massima espansione. Nel XV sec. Ivan III riunì alla Moscovia altri ducati e fondò la Grande Russia.

moscovìta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Relativo alla città di Mosca.
sm. e sf. Abitante nella città di Mosca.
 agg., sm. e sf. muscovite.

Moscùfo Comune in provincia di Pescara (2.845 ab., CAP 65010, TEL. 085).

Mosè Personaggio biblico (XIII sec. a. C.) considerato dalla tradizione autore del Pentateuco, ovvero dei libri della Bibbia, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. Secondo il racconto biblico, per salvarlo dallo sterminio di tutti i figli maschi degli ebrei, la madre lo mise in una cesta e lo affidò al Nilo. Mosè fu salvato dalla figlia del faraone e crebbe a corte. Fuggito nel deserto per aver ucciso un egiziano, ricevette da Dio il compito di liberare il popolo ebraico dalla schiavitù. Dopo le dieci piaghe ottenne il permesso dal faraone di lasciare l'Egitto con il suo popolo, che guidò attraverso il mar Rosso e nel deserto del Sinai. Sul monte Sinai ricevette da Dio le tavole della legge. La figura di Mosè che emerge dal Pentateuco riunisce in sé le funzioni di messaggero di Javeh, guida del popolo, taumaturgo, legislatore e mediatore della rivelazione. In particolare, con Mosè la profezia diventa un'istituzione legittimata, che si avvia a essere il quarto potere dello stato ebraico accanto ai giudici, ai re e ai sacerdoti. Mosè è considerato il fondatore della religione ebraica. Morì senza aver potuto mettere piede nella terra promessa all'età di 120 anni, dopo aver affidato la guida del popolo a Giosuè. È una delle personalità più significative delle tre religioni monoteistiche rivelate. La sua figura è presente in tutte le tradizioni relative all'Antico Testamento. Nel Corano, Mosè svolge un ruolo parallelo a quello di Maometto, di cui Mosè è un modello sia come guida del popolo che come annunciatore della legge e come profeta.
Mosè
Melodramma in quattro atti di G. Rossini, libretto di E. de Jouy e L. Balocchi (Parigi, 1827).

Mosè e Aronne Opera in tre atti di A. Schönberg (Zurigo, 1957).

Moseley, Henry Gwyn Jeffreys (Weymouth 1887-Dardanelli 1915) Fisico inglese. Studiò con Rutherford la spettroscopia a raggi X e nel 1913 formulò la legge sulla frequenza di emissione di raggi X degli elementi, proporzionale al quadrato del loro numero atomico (legge di Moseley). Secondo questa formula è possibile eliminare alcune anomalie del sistema periodico degli elementi di Mendeleev, classificando gli elementi stessi secondo il numero atomico anziché secondo il peso atomico.

Mosella Fiume dell'Europa occidentale (545 km). Nasce dai Vosgi in Francia e attraversa la Francia nordorientale, la Germania confluendo nel Reno vicino a Coblenza. I suoi principali affluenti sono i fiumi Saar, Szre e Meurthe. Bagna le città di Metz e Thionville in Francia, Treviri e Coblenza in Germania. È collegato alla Senna dal canale della Marna.

Moselle Dipartimento (1.011.000 ab.) della Francia, nella Lorena, al confine con la Germania e il Lussemburgo. Capoluogo Metz. Il territorio è attraversato dai fiumi Mosella e Saar. L'economia della regione si basa sull'agricoltura (frutta, cereali, patate, tabacco e foraggi). Molto apprezzati sono i vini ricavati dai vigneti della valle della Mosella. Sviluppato anche l'allevamento di bovini. Le principali industrie sono quelle siderurgiche, meccaniche, chimiche, della concia, conserviere e del legno. Nel dipartimento si trovano giacimenti di carbone e ferro. Città importanti, oltre al capoluogo, sono: Sarrembourg, Forbach e Sarrenguemines.

Mosèr, Francésco (Palù di Giovo, Trento 1951-) Ciclista. Fu campione mondiale dei professionisti dell'inseguimento nel 1976 e l'anno dopo su strada. Nel 1984 vinse il Giro d'Italia e dal 1984 al 1993 fu primatista dell'ora.

Moser, Koloman (Vienna 1868-1918) detto Kolo. Pittore austriaco. Tra le opere Venere nella grotta (ca. 1913, Linz, Neue Galerie).

Moses, Edwin (Dapton 1955-) Atleta statunitense. Nel 1976 e nel 1980 fu primatista mondiale sui 400 m ostacoli.

moshav, sm. invar. Termine arabo indicante un insediamento agricolo di piccoli proprietari.

Moshi Città (53.000 ab.) della Tanzania, capoluogo della regione del Kilimangiaro.

Mòso in Passìria (in ted. Moos in Passeier) Comune in provincia di Bolzano (2.171 ab., CAP 39013, TEL. 0473).

mosquito, sm. invar. 1 Nome depositato di un micromotore e denominazione del ciclomotore che lo monta. 2 In medicina, nome di piccole pinze chirurgiche molto sottili. 3 Denominazione indigena delle zanzare.

Moss, Stirling (Londra 1929-) Pilota inglese. Nel 1955 vinse la 1000 miglia e la Targa Florio e nella sua carriera si aggiudicò sedici gran premi di Formula 1.

mòssa, sf. 1 L'azione del muovere. ~ movimento. aveva delle mosse graziose. 2 Atteggiamento, movenza. ~ comportamento. 3 Movimento, spostamento. con quella mossa della regina, fece scacco matto. 4 Manovra. quella mossa infelice gli costò cara.
 sf. move.
 p.p. di muovere.

Mòssa Comune in provincia di Gorizia (1.554 ab., CAP 34070, TEL. 0481).

Mossadeq (Teheran 1881-1967) Muhammad Hidayat, politico iraniano. Nel 1951 divenne primo ministro e nazionalizzò l'industria petrolifera. Due anni dopo venne rovesciato da un colpo di stato militare promosso dallo scià Muhammad Reza Pahlavi.

Mossàno Comune in provincia di Vicenza (1.510 ab., CAP 36020, TEL. 0444).

Mössbauer, Rudolph Ludwig (Monaco 1929-) Fisico tedesco. Compì importanti studi sulla risonanza dei nuclei atomici, scoprendo l'omonimo effetto. Nel 1961, con R. Hofstader, fu insignito del premio Nobel.

mossière, sm. Chi dà il via o l'avvio ai corridori in una gara di corse.

mòsso, agg. 1 Vivo, agitato. 2 Di tempo musicale, animato.
 agg. 1 (capelli) wavy. 2 (mare) rough.

Mòsso Sànta Marìa Comune in provincia di Biella (1.748 ab., CAP 13054, TEL. 015). Centro industriale (prodotti tessili).

Mossoró Città (123.000 ab.) del Brasile, nello stato di Rio Grande do Norte.

mossul, sm. invar. Tappeto originario della città di Mosul, nell'Iraq settentrionale, che ha ordito e trama in lana o cotone e che è caratterizzato da fili lunghi e morbidi dai colori caldi e lucenti.

mostàccio, sm. Faccia, viso, detto in senso spregiativo.
 greco mýstax-akos labbro superiore.

mostacciòlo, sm. Pasta di zucchero e mandorle.

Mostaert, Jan (Haarlem? ca. 1475-Hoorn? ca. 1555) Pittore olandese. Tra le opere Ritratto virile (Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts).

Mostaganem Città (115.000 ab.) dell'Algeria, sul mar Mediterraneo. Capoluogo del wilaya omonimo (504.000 ab.).

Mostar Città (63.000 ab.) della Bosnia Erzegovina, sul fiume Neretva. Le principali risorse economiche sono rappresentate dall'agricoltura, con le coltivazioni di cereali, frutta, uva e tabacco e dall'allevamento di bestiame. Più di un terzo della popolazione è musulmano e vi sono numerose moschee. Durante l'assedio croato nella guerra civile (1992) è stato distrutto il ponte di pietra sulla Neretva del 1566.

mostàrda, sf. Frutta candita in sciroppo di senape.
 sf. mustard.
 provenz. mostarda, deriv. dal lat. mustum mosto.

mostardièra, sf. Vaso di piccole dimensioni nel quale si serve la mostarda.

Mostellaria Commedia di T. M. Plauto (205-191 a. C.).

mósto, sm. Il succo dell'uva, prima che cominci a fermentare per diventare vino.
 sm. must.
 lat. mustum mosto.

mostóso, agg. 1 Relativo al mosto. 2 Che dà molto mosto.

móstra, sf. 1 Il mostrare. mise in mostra tutto il suo repertorio di battute e movenze. 2 Esposizione. ~ fiera. era stato invitato a una mostra di antiquariato. 3 Rassegna e la relativa sede. 4 Esibizione. si mise in mostra per cercare di fare colpo su di lei.
 sf. 1 exhibition, show. 2 (far mostra di) to pretend.
 deriv. da mostrare.

mostràbile, agg. Che si può mostrare.

mostràre, v. tr. 1 Sottoporre all'attenzione degli altri, far vedere. ~ presentare. <> celare. 2 Indicare. le chiese di mostrargli il palazzo. 3 Dimostrare. non riuscì a mostrare la sua innocenza in quell'occasione. 4 Simulare. mostrò indifferenza nel vederlo.
 v. tr. 1 to display, to show. 2 (dimostrare) to demonstrate.
 lat. monstrare, deriv. da monstrum prodigio.

mostravènto, sm. invar. Apparecchio che indica la direzione del vento.

Mostri, I Film commedia, italiano (1963). Regia di Dino Risi. Interpreti: Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Michèle Mercier, Lando Buzzanca.

mostrìna, sf. Striscia di stoffa o piccolo fregio in metallo che i militari portano sul bavero o sulla manica della divisa.

móstro, sm. 1 Animale, pianta o essere anormale. ~ mostruosità. 2 Creatura leggendaria. i mostri dell'antichità comprendevano, fra gli altri, i ciclopi e le chimere. 3 Persona dotata di capacità eccezionali. ~ fenomeno. quel mostro non sbagliava un colpo. 4 Cosa brutta o deforme. 5 Persona di grande crudeltà.
 sm. monster.
 lat. monstrum prodigio.

Mostro, Il Film comico, italiano/francese (1994). Regia di Roberto Benigni. Interpreti: Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Michel Blanc.

mostruosità, sf. L'essere mostruoso; crudeltà.

mostruóso, agg. 1 Straordinario per deformità o grandezza. ~ fenomenale. <> normale. un palazzo dalle dimensioni mostruose. 2 Eccezionale. ~ portentoso. un atleta dal rendimento mostruoso. 3 Di aspetto spaventoso. ~ agghiacciante, orripilante. <> bellissimo. era mostruoso a guardarsi.
 agg. monstrous.
 dal lat. monstruosus.

Mosul Città (571.000 ab.) dell'Iraq, sul fiume Tigri. Capoluogo del governatorato di Nineveh.

mòta, sf. Fango, melma. ~ limo.

Motagua Fiume (400 km) del Guatemala. Nasce presso Santa Cruz del Quiché e sfocia nel mar delle Antille.

motèl, sm. invar. Albergo collocato in prossimità di strade o autostrade, specialmente per automobilisti.
 sm. invar. motel.

motèlla, sf. Nome volgare del Gaidropsarus mediterraneus, un pesce gadiforme appartenente alla famiglia dei Gadidi.

Motherwell, Robert (Aberdeen 1915-Provincetown 1991) Pittore statunitense. Tra le opere Elegia per la Repubblica Spagnola (1958, Sydney Janis Gallery).

motilità, sf. Facoltà di un organismo vivente di modificare la propria posizione in rapporto all'ambiente.

motivàre, v. tr. 1 Giustificare qualcosa con motivi validi. ~ spiegare. 2 Dare motivo a una cosa. ~ causare. <> demotivare.
 v. tr. 1 to motivate. 2 (causare) to cause.

motivàto, agg. Spiegato nei suoi motivi.
 agg. 1 motivated. 2 (fondato) well-founded.

motivazionàle, agg. Relativo ai motivi, alle cause di qualcosa.

motivazióne, sf. 1 L'insieme delle ragioni di una sentenza. 2 L'insieme delle cause che determinano un comportamento.
 sf. 1 motivation. 2 (ragione) reason.

motìvo, sm. 1 Ciò per cui si fa o non si fa qualcosa. ~ causa, ragione. aveva dei buoni motivi per comportarsi in quel modo. 2 Spunto melodico da cui si sviluppa una composizione musicale. ~ aria, melodia. motivo conduttore, tema fondamentale che si ripete.
 sm. 1 reason. 2 (mus.) motif, theme.
 dal lat. tardo motivus, deriv. da motus, p.p. di movere muovere.

motley Sartoria anglo-americana specializzata in costumi teatrali. Venne fondata a Londra dalle sorelle Audrey e Margaret Harris e da Elisabeth Montgomery nel 1930.

mòto, sm. e sf. invar. sm. 1 Il muoversi, il camminare. 2 Variazione della posizione di un corpo o di un sistema di corpi nello spazio, rispetto a un sistema di riferimento e in un determinato tempo. ~ movimento. 3 Tumulto, agitazione. ~ ribellione.
sf. indec. Abbreviazione di motocicletta.
 sm. 1 movement, motion. 2 (gesto) gesture. 3 (esercizio fisico) exercise. 4 (impulso) impulse. 5 (tumulto) rising, revolt.
Il moto rispetto a un sistema di riferimento inerziale si dice moto assoluto, mentre rispetto a un sistema di riferimento non inerziale si dice moto relativo. Le grandezze che caratterizzano un moto sono la traiettoria, ovvero la curva che si ottiene unendo tutti i punti occupati dal corpo, supposto puntiforme, durante lo spostamento, e la legge oraria o equazione del moto, ovvero la relazione che lega, nel sistema di riferimento scelto, la posizione del corpo con il tempo. In funzione del tipo di traiettoria si può avere moto circolare e moto rettilineo. Se in intervalli di tempo uguali il corpo percorre spazi uguali, si dice che il moto è uniforme. Se invece la velocità (ovvero la distanza percorsa nell'unità di tempo) aumenta si parla di moto accelerato e se diminuisce di moto ritardato. Se poi la variazione della velocità è costante per intervalli di tempo uguali si parla di moto uniformemente accelerato.
Moto diurno
Moto di rotazione apparente della sfera celeste rispetto all'asse polare; risulta essere la conseguenza del moto reale di rotazione della Terra intorno al suo asse, in senso diretto o antiorario, passante per il poli. Tale moto avviene da oriente a occidente.
Moto diretto
Moto angolare apparente degli astri, pianeti e pianetini, sulla sfera celeste che avviene da occidente a oriente.
Moto perpetuo
Concetto ideale relativo a un sistema in grado di produrre lavoro senza assorbire energia (moto perpetuo di prima specie) o in grado di trasformare in lavoro meccanico tutta l'energia assorbita (moto perpetuo di seconda specie). I due principi della termodinamica escludono la realizzabilità di entrambi i tipi di moto perpetuo.
Moto proprio
Spostamento angolare annuo di una stella sulla sfera celeste; viene misurato in secondi d'arco ed è dovuto al movimento della stella nello spazio e in particolare alla componente di velocità tangenziale alla sfera celeste. La componente radiale di velocità non contribuisce al moto proprio.
Moto retrogrado
Moto angolare apparente di astri, pianeti o pianetini che avviene da oriente a occidente.

moto- Primo elemento di parole composte che indica macchine, veicoli ecc. che funzionano a motore.

Mòto Benèlli (F.lli Benelli S.p.A.) Società di veicoli a motori (ciclomotori, motocicli, motoscooter e motocarri) che venne fondata a Pesaro dai sei fratelli Benelli nel 1911.

motoaliànte, sm. Aliante dotato di motore.

motoaratrìce, sf. Macchina automotrice che serve per arare.

motobàrca, sf. Barca fornita di motore.

motocannonièra, sf. Unità veloce della marina da guerra, armata di mitragliera e cannoncino.

motocarrèllo, sm. Carrello azionato da un motore.

motocarrìsta, sm. (pl.-i) Guidatore di motocarro.

motocàrro, sm. Autoveicolo a tre ruote e comando a manubrio.
 da moto-+ carro.

motocarrozzétta, sf. Motocicletta, con accanto una carrozzetta, fornita di una ruota, per il trasporto di una persona.

motociclétta, sf. Veicolo a due ruote dotato di motore a scoppio, il cui primo modello risale al 1868 quando i francesi Ernest e Pierre Michaux inventarono una motocicletta azionata da un motore a un solo cilindro. La motocicletta è realizzata con un telaio tubolare o scatolato, di derivazione ciclistica, montato per mezzo di coppie di tubi (forcelle) su ruote munite di pneumatici e dotate di sistemi di ammortizzazione a molle elicoidali o idraulici. Lo sterzo è costituito da un manubrio direttamente collegato alla ruota anteriore e i freni, attualmente a disco sulle ruote anteriori e a tamburo su quelle posteriori, possono essere azionati da un pedale o da leve poste sul manubrio. Il motore è a due o quattro tempi, alimentato generalmente a benzina, con cilindrata variabile da 50 (ciclomotori) a 1.400 cm3 e può abitualmente raggiungere un elevato numero di giri. La trasmissione è normalmente a catena sulla ruota posteriore e il cambio può essere automatico oppure a tre, quattro o cinque marce, con comando al manubrio o a pedale. Il vigente codice della strada prescrive che i conducenti delle motociclette di cilindrata sueriore ai 50 cm3 siano provvisti di patente del tipo A e indossino un casco protettivo, obbligatorio anche per gli eventuali passeggeri. I ciclomotori (con cilindrata inferiore ai 50 cm3) possono invece essere guidati anche da soggetti minorenni sprovvisti di patente di guida (purché di età superiore ai quattordici anni), con l'obbligo di indossare il casco protettivo e il divieto di trasportare passeggeri.
 sf. motorcycle.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_m.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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