Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale P parte 1

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale P parte 1

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale P parte 1

 

p, P Quattordicesima lettera dell'alfabeto italiano, è una consonante occlusiva bilabiale sorda e deriva da una lettera dell'alfabeto fenicio, passata poi al greco e al latino.
In metrologia la lettera p minuscola è il simbolo del prefisso pico-(10-12) e la P (maiuscola) del prefisso peta-(1015).
In chimica la lettera P è il simbolo del fosforo.

P2 Sigla della loggia massonica Propaganda numero 2; organizzazione segreta fondata negli anni '70 nell'ambito della massoneria in Italia, da Licio Gelli. A seguito di una lunga serie di scandali il governo italiano ne decretò lo scioglimento nel 1981.

P38 Sigla di Pistola 1938.

Pa Sigla di pascal (unità di misura di pressione)
Simbolo chimico del protoattinio.
pA
Sigla di peso atomico.
PA
Sigla di Pubblica Amministrazione.

Pa Chin (Cheng-tu, Szechwan 1904-) Pseudonimo di Li Fei-Kan. Romanziere cinese. Tra le opere La trilogia dell'amore (1936), La trilogia del torrente (1933-1940) e la Trilogia del fuoco (1940-1945).

Pabillònis Comune in provincia di Cagliari (3.106 ab., CAP 09030, TEL. 070).

Pabst, Georg Wilhelm (Raudnitz 1885-Vienna 1967) Regista cinematografico tedesco. Diresse La via senza gioia (1925), Lulù (1928), Westfront (1930), La tragedia della miniera (1931), Don Chisciotte (1933), Il processo (1948) e L'ultimo atto (1955).

pàca, sm. invar. Nome volgare del Cuniculus paca, un mammifero roditore caviomorfo della famiglia dei Dasiprottidi dal pelo ispido e di colore bruno con macchie bianche, che vive nell'America centromeridionale.

Pacaraima, Sierra Catena montuosa dell'America Meridionale, tra il Venezuela e il Brasile. Vetta più elevata il monte Roraima (2.875 m).

pacaràna, sm. (pl.-i) Nome volgare del Dinomys branickii.

pacàre, v. tr. e intr. Mettere in pace, placare.

pacatézza, sf. L'essere pacato; calma, tranquillità.

pacàto, agg. Calmo, posato. ~ composto, disteso. <> agitato, eccitato.
 agg. quiet, calm.

pàcca, sf. 1 Colpo amichevole dato con la mano aperta. ~ manata. 2 Botta.
 sf. slap.

Paccard, Michel Gabriel (Chamonix 1757-1827) Medico e alpinista. Il 6 agosto 1786 insieme a J. Balmat scalò il monte Bianco.

pacchétto, sm. 1 Piccolo pacco. aveva perso il suo pacchetto di sigarette. 2 Numero di azioni di una società posseduto da un solo individuo. 3 Termine informatico che indica un insieme fisico di dati di dimensioni adatte per essere spedito sulla rete. 4 Insieme di provvedimenti, di misure adottate. il governo approntò il pacchetto dei provvedimenti per l'occupazione.
1 packet. 2 (azionario) shareholding.
 dimin. di pacco.

pàcchia, sf. fam. 1 Mangiata. 2 Cuccagna. ~ fortuna, manna.

pacchianàta, sf. Atto o detto pacchiano.

pacchianerìa, sf. L'essere pacchiano.

pacchiàno, agg. Privo di gusto, grossolano. ~ volgare, vistoso. <> elegante, fine.
 agg. vulgar.

pacciamatùra, sf. In agronomia, ricopertura della superficie del suolo con paglia, foglie, stuoie, sabbie o altro formando uno strato sottile.

pacciàme, sm. Ammasso di foglie secche ammucchiate sul terreno.

Pacciàrdi, Randólfo (Giuncarico 1899-Roma 1991) Uomo politico che svolse un'intensa attività antifascista culminata con la guida della brigata Garibaldi nel conflitto civile spagnolo. Nell'immediato dopoguerra ricoprì la carica di segretario del Partito repubblicano e gli vennero affidati anche diversi incarichi istituzionali. All'inizio degli anni '60 uscì dal Partito repubblicano per fondare un suo movimento politico (Nuova Repubblica), fautore del presidenzialismo.

pàcco, sm. (pl.-chi) Involto ben confezionato, in genere per spedizione o trasporto a mano. glielo spedì come pacco postale.
1 parcel. 2 (fagotto) bundle.
 franc. paquet, dall'olandese pack.

paccottìglia, sf. Merce scadente. ~ chincaglieria.

pàce, sf. 1 Stato d'animo di chi non è turbato da passioni. ~ serenità. <> agitazione. viveva in pace con sé stesso. 2 Quiete, riposo. ~ relax, rilassamento. <> impegno, fatica, lavoro. amava la pace della montagna. 3 Periodo in cui non ci sono guerre in corso. in tempo di pace, le arti hanno la possibilità di svilupparsi. 4 Il trattato con cui i popoli belligeranti pongono fine allo stato di guerra.
(darsi pace) to resign oneself.
 lat. pax, pacis.

Pàce Personaggio mitologico, dea romana identificazione della greca Irene.

Pàce dél Méla Comune in provincia di Messina (5.471 ab., CAP 98042, TEL. 090).

Pacèco Comune in provincia di Trapani (11.348 ab., CAP 91027, TEL. 0923). Centro agricolo (coltivazione di mandorle, uva, ortaggi e olive) e industriale (prodotti alimentari). Gli abitanti sono detti Pacecoti.

Pacèlli, Eugènio => "Pio (XII)"

pacemaker, sm. Apparecchio utilizzato per stimolare artificialmente il cuore in caso di alterazione dello stesso, il cui primo modello fu costruito nel 1952 dall'americano Paul Zoll; fu utilizzato sette anni dopo dal chirurgo Clarence Lillehie. Il pacemaker, che viene impiantato chirurgicamente nella parete addominale o toracica, è costituito da una scatoletta, che contiene anche le batterie, dalla quale partono due fili terminanti con gli elettrodi. Questi ultimi vengono fissati alla superficie del muscolo cardiaco, nello spessore del miocardio o direttamente nelle cavità del cuore. Le batterie hanno una durata che può variare da cinque a quindici anni, secondo il tipo. Il paziente portatore di pacemaker può condurre una vita abbastanza normale, a patto di sottoporsi a frequenti controlli medici e di evitare accuratamente campi magnetici intensi e linee elettriche ad alta tensione.

Pacèntro Comune in provincia di L'Aquila (1.405 ab., CAP 67030, TEL. 0864).

Pachelbel, Johann (Norimberga 1653-1706) Compositore tedesco. È autore, tra l'altro, di composizioni per organo e clavicembalo e di musica da camera tra cui il Canone e giga a 3 violini e continuo.

Pacher, Michael (Brunico 1430/35-Salisburgo 1498) Pittore. Tra le opere Incoronazione della Vergine (ca. 1470, Monaco, Alte Pinakothek) e San Volfango in preghiera (ca. 1471-1481, Monaco, Alte Pinakothek).

pachi- Primo elemento di parole composte.
 dal greco pachýs grosso.

pachidèrma, sm. (pl.-i)1 Denominazione generica dei Mammiferi dalla pelle dura e spessa. l'elefante è un grosso pachiderma. 2 Persona molto grassa o insensibile.
 greco pachydermos, dalla pelle spessa, comp. da pachys spesso + deriv. da dèrma pelle.

pachimenìnge, sf. => "dura madre"

Pachìno Comune in provincia di Siracusa (21.394 ab., CAP 96018, TEL. 0931). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, uva e mandorle), enologico e industriale (prodotti alimentari, dell'edilizia e meccanici). Gli abitanti sono detti Pachinesi.

Pachuca Città (174.000 ab.) del Messico, capitale dello stato di Hidalgo.

Pàci, Ènzo (Monterado 1911-Milano 1976) Filosofo. Allievo a Milano di A. Banfi, insegnò presso le università di Pavia e di Milano. Si occupò prevalentemente di temi tipici dell'esistenzialismo, partendo dalle idee di E. Husserl. Nel 1951 fondò la rivista Aut-aut, della quale fu anche direttore. Tra le sue opere di analisi filosofica si citano Principi di una filosofia dell'essere (1939), Il nulla e il problema dell'uomo (1950), Esistenzialismo e storicismo (1950), Tempo e relazione (1954), Dall'esistenzialismo al relazionismo (1957), Funzione delle scienze e significato dell'uomo (1963) e Idee per un'enciclopedia fenomenologica (1973).

Paciàno Comune in provincia di Perugia (923 ab., CAP 06060, TEL. 075).

pacière, sm. Mediatore di pace. ~ conciliatore, pacificatore.
 sm. peacemaker.

pacificàre, v. tr. 1 Mettere pace tra contendenti. ~ conciliare. <> aizzare, istigare. 2 Mettere in pace, placare. ~ rabbonire. non riusciva a pacificarlo in quei momenti di acuto nervosismo. 3 Giungere in condizioni di pace. l'accordo fra le due fazioni pacificò il paese.
 v. tr. to pacify.
 lat. pacificare, comp. da pax, pacis pace +-ficare fare.

pacificàrsi, v. rifl. 1 Riconciliarsi. 2 Trovare pace. la situazione non sembrava pacificarsi.

pacificatóre, agg. e sm. Che, chi pacifica.

pacificazióne, sf. Il pacificare.
 lat. pacificatio,-onis.

Pacìfiche, ìsole Gruppo di 2.127 isole (126.000 ab.) dell'oceano Pacifico, già sotto mandato giapponese, dal 1947 in amministrazione fiduciaria agli USA.

pacìfico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che ama la pace e la tranquillità. ~ mansueto, mite. <> bellicoso, litigioso. era una nazione pacifica. 2 Che si fa in pace. 3 Fuori discussione. ~ chiaro, indiscusso. affermazioni pacifiche, accettabili senza controversie. 4 Tranquillo.
 agg. 1 peaceable. 2 (vita) peaceful. 3 (evidente) self-evident. 4 (ovvio) obvious.
 lat. pacificus, comp. da pax, pacis pace +-ficus che fa.

Pacìfico, ocèano Il maggiore degli oceani della Terra con un'estensione di 179.650.000 km2, pari alla metà circa della superficie complessiva degli oceani e a più di un terzo della superficie terrestre. Il nome gli è stato attribuito dal navigatore Magellano che così lo battezzò durante la sua circumnavigazione. La salinità è mediamente del 3,6 % e la temperatura è compresa tra 26-28 °C all'equatore, diminuendo fino ai-2° C verso i poli. È compreso fra i continenti Asia e Australia, Americhe e Antartide e comunica con il mar Glaciale Artico a nord attraverso lo stretto di Bering, a ovest e sud-ovest con l'oceano Indiano in varie zone, a est con l'oceano Atlantico (sotto l'estremità meridionale del Sudamerica). A ovest conta vari mari interni (di Bering, di Ohotsk, del Giappone, Giallo, Cinese orientale, Cinese meridionale, delle Filippine, di Sulu, dell'Indonesia, quest'ultimo ulteriormente suddiviso in mari minori). Le acque del Pacifico hanno una profondità media di poco più di 4.000 m. Il fondale del Pacifico è sede di imponenti dorsali e presenta profonde fosse, la più profonda delle quali è la fossa delle Marianne, che raggiunge gli 11.020 m. Il sistema delle dorsali è complesso e strutturato in dorsali principali e secondarie o trasversali. Esse emergono dalle acque a formare numerosi arcipelaghi (Aleutine, Curili, Giappone, Filippine, Indonesia, Melanesia ecc.), caratterizzati da un'intensa attività vulcanica. La circolazione delle acque superficiali è organizzata in due circuiti: quello settentrionale, in senso orario, detto corrente del Giappone o della California, e quello meridionale, in senso antiorario, detto corrente di Humboldt o del Perú. I porti principali sono in Asia Yokohama, Osaka, Shanghai, Foochow, Hong Kong, Canton, Manila, Singapore, Jakarta, in Oceania Sydney, Melbourne, Wellington, in America Vancouver, Los Angeles, San Francisco, Panam´ (presso l'omonimo canale, che collega l'oceano Pacifico a quello Atlantico).
Questione del Pacifico
Contrasto fra USA e Giappone, nel periodo compreso fra la prima e la seconda guerra mondiale, per il controllo dell'economia e della politica dell'Asia orientale; questa contrapposizione precipitò infine con lo scoppio del conflitto mondiale, quando il Giappone attaccò militarmente gli Stati Uniti nel 1941. La conclusione della guerra, con la sconfitta giapponese, portò a un cambiamento sostanziale dei rapporti di forza nell'area.

pacifìsmo, sm. 1 Atteggiamento di rifiuto della guerra. 2 Dottrina e movimento che si impegna per l'abolizione della guerra.
 franc. pacifisme, deriv. da pacifier.
L'idea del pacifismo prese forma sin dal medioevo ma trovò un maggiore sviluppo a partire dalla seconda metà del diciottesimo sec., quando fu meglio definito come tentativo di utilizzare la pace, e non i conflitti militari, come strumento per la risoluzione delle controversie interne e internazionali degli stati.

pacifìsta, agg. e sm. (pl.-i) agg. Che concerne la pace.
sm. Fautore della pace, nemico delle guerre.
 agg. e sm. pacifist.

Pacìni, Filìppo (Pistoia 1812-Firenze 1883) Medico, istologo e anatomista. Scoprì gli omonimi corpuscoli sensoriali cutanei studiando le terminazioni nervose (1835). Insegnò all'università di Firenze ove tenne, per primo in Italia, un corso di istologia.

Pacìni, Giovànni (Catania 1796-Pescia 1867) Compositore. È autore, tra l'altro, di oltre 90 melodrammi del genere serio e buffo.

Pacino, Al (New York 1940) Attore statunitense teatrale e cinematografico. Dopo gli studi iniziali presso il famoso Actor's Studio è stato l'interprete di una lunga serie di film che hanno avuto un notevole successo a livello internazionale: Il padrino (1971), Lo spaventapasseri (1972), Serpico (1973), Il padrino parte II (1974), Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975), Profumo di donna (1992, premio Oscar), Carlito's Way (1993), Heat (1996).

Pacinòtti, Antònio (Pisa 1841-1912) Fisico. Compì importanti studi di elettrologia ideando e realizzando il prototipo della dinamo, generatore a corrente continua (anello di Pacinotti, 1859). Insegnò alle università di Bologna, Cagliari e Pisa. La sua invenzione, descritta in un celebre articolo sul Nuovo Cimento (1865), in seguito perfezionata, diede inizio all'applicazione per usi industriali dello sfruttamento dell'energia elettrica in regime di corrente continua. Fu senatore nel 1906.

pacioccóne, sm. 1 Persona grassa e pacifica. ~ grassottello, pingue. 2 Bonaccione. ~ mite. <> attaccabrighe, litigioso, polemico.

Paciòli, Lùca (Borgo San Sepolcro 1445-Roma 1517) Matematico. Scrisse una vera e propria enciclopedia del sapere matematico del tempo (Summa, 1494) e un trattato di geometria arricchito da disegni di Leonardo (De divina proportione, 1509). Analizzò i principi dell'architettura e dell'anatomia cercando di ricondurli a regole geometriche (regola della sezione aurea).

pacióne, agg. e sm. Di persona tranquilla, pacifica.

pacióso, agg. Pacifico, calmo, quieto.

pack, sm. invar. Distesa di ghiacci galleggianti della banchisa polare.

package, sm. invar. In informatica, insieme di programmi e sottoprogrammi tra loro correlati che servono per gestire o risolvere una determinata categoria di problemi.
 termine inglese che significa pacco.

packaging, sm. invar. 1 Attività svolta dal design nell'ambito del graphic design e che consistente nella progettazione dei contenitori per i prodotti. 2 Contenitore per prodotti.
 termine inglese che significa imballaggio.

packfòng, sm. invar. Alpacca, lega metallica.

Pacòmio (Esna 292-Pebu 346) Santo e monaco egiziano. Organizzò undici comunità cenobitiche basate su un'ascesi moderata e sulla pratica del lavoro. Tra le sue opere, Regole e Catechesi monastiche.

pacta sunt servanda, loc. avv. Locuzione latina che significa "i patti si devono rispettare". Viene utilizzata nel diritto internazionale come formula per indicare l'obbligo di mantenere fede agli accordi internazionali.

Padang Città (477.000 ab.) dell'Indonesia, sulla costa occidentale dell'isola di Sumatra. Capoluogo della provincia di Sumatra Occidentale. Porto commerciale sullo stretto di Mentawai, esporta riso, caffè, tè, tabacco, spezie, caucciù e carbone. Le principali industrie della città sono quelle tessili e del cemento. Agli inizi del XVII sec. fu una delle prime basi commerciali olandesi.

padàno, agg. Del Po, della valle del Po.
Pianura padana
La più vasta pianura italiana (46.000 km2) formata dal bacino del Po, fiume dal quale prende nome (lat. Padus), e dai bassi corsi dei suoi principali affluenti. Delimitata a ovest e a nord dalle Alpi, a sud dall'Appennino e a est dall'Adriatico, digrada da ovest a est. L'altezza media è di 100 m ca. Viene divisa in alta pianura (sopra l'altezza media), con terreni ghiaiosi e poco fertili, e bassa pianura, con terreni argillosi e fertili. Lungo la linea di transizione riaffiorano le acque assorbite dall'alta pianura per effetto della non permeabilità dei terreni della bassa; si formano così i fontanili. Nonostante la notevole urbanizzazione, nella pianura padana (soprattutto nella bassa) è molto sviluppata l'agricoltura (grano, mais, riso e foraggi). Il clima è uniforme con caratteristiche continentali con rilevanti escursioni termiche annue e una forte umidità che favorisce le nebbie nei mesi più freddi.

pàdda, sf. 1 Genere di Uccelli Passeriformi di piccole dimensioni, appartenenti alla famiglia dei Ploceidi, caratterizzati da becco a punta. 2 Nome volgare del Padda oryzivora, uccello passeriforme che vive nelle isole di Giava e Sumatra.

paddock, sm. invar. Recinto erboso all'interno dell'ippodromo.

padèlla, sf. 1 Utensile da cucina costituito da un recipiente metallico tondo e poco fondo, usato per friggere. ~ casseruola, tegame. 2 Recipiente piatto che serve ai malati perché soddisfino i loro bisogni fisiologici. 3 Grossa macchia di sporco. ~ patacca, pillacchera. 4 Errore clamoroso di mira. fare la padella, mancare il bersaglio.
 sf. 1 frying pan. 2 (per bisogni fisiologici) bedpan.
 lat. patella piatto, dimin. di patera coppa per i sacrifici.

padellàta, sf. 1 Il cibo che si frigge nella padella. 2 Colpo dato con la padella.

Padénghe sul Gàrda Comune in provincia di Brescia (2.865 ab., CAP 25080, TEL. 030).

Paderborn Città (130.000 ab.) della Germania, nella Renania Settentrionale-Westfalia.

Padergnóne Comune in provincia di Trento (569 ab., CAP 38070, TEL. 0461).

Padèrna Comune in provincia di Alessandria (267 ab., CAP 15050, TEL. 0131).

Padèrno d'Àdda Comune in provincia di Lecco (2643 ab., CAP 22050, TEL. 039).

Padèrno dél Gràppa Comune in provincia di Treviso (1.713 ab., CAP 31010, TEL. 0423).

Padèrno Dugnàno Comune in provincia di Milano (43.963 ab., CAP 20037, TEL. 02). Centro industriale (prodotti tessili, chimici, cartari, meccanici e metallurgici). Gli abitanti sono detti Padernesi o Dugnanesi.

Padèrno Franciacórta Comune in provincia di Brescia (2.831 ab., CAP 25050, TEL. 030).

Padèrno Ponchièlli Comune in provincia di Cremona (1.598 ab., CAP 26024, TEL. 0374).

padiglióne, sm. 1 Grande tenda da campo. 2 Baldacchino. 3 Edificio isolato collegato ad altri per formare un complesso. ~ casetta, chiosco. l'esposizione si teneva in vari padiglioni. 4 La parte esterna dell'orecchio.
 sm. pavilion.
 lat. papilio,-onis, farfalla, tenda da accampamento.

Padiglione d'oro, Il Romanzo di Y. Mishima (1956).

padiscià, sm. invar. In Afghanistan, Turchia e nell'antica Persia, denominazione di sultani e sovrani.

Pàdola, vàlle dél Valle del Veneto, nel Cadore, percorsa dal torrente omonimo. Collega, attraverso il passo di monte Croce di Comelico, le valli del Piave e della Drava.

Pàdova Città del Veneto (216.000 ab., CAP 35100, TEL. 049) situata sul corso del fiume Bacchiglione. Importante mercato di prodotti agricoli (cereali, ortaggi, frutta) e di bestiame, la città è anche un importante sito industriale, con attività in vari settori (siderurgico, meccanico, chimico, delle materie plastiche, tessile ecc.). Gli insediamenti originali risalgono al neolitico, ma un primo vero sviluppo si ebbe a partire dal IV sec. a. C.; nel 49 a. C. divenne municipio romano. In seguito subì conquiste a opera di varie popolazioni. Dopo il governo di Ezzelino da Romano (1237-1256) e dei Da Carrara (1318-1405) passò sotto il dominio di Venezia nel 1405. Dopo aver fatto parte dell'Austria, venne integrata nello stato italiano dopo la seconda guerra di indipendenza. Famose la basilica di Sant'Antonio (1300), la cappella degli Scrovegni (1305), la chiesa degli Eremitani (1300 ca.), il palazzo della Ragione (1218-1219).
Provincia di Padova
(2.142 km2, 830.000 ab.) Territorio pianeggiante, con l'eccezione dei colli Euganei, attraversato dai fiumi Brenta, Adige, Bacchiglione e da vari canali. Le attività economiche principali sono rappresentate dall'agricoltura, dall'allevamento di bovini, dall'industria e, in varie località dei colli Euganei, dal turismo termale.

Padovàni, Lèa (Montalto di Castro 1923-Roma 1991) Attrice cinematografica, televisiva e di rivista. Interpretò Cristo fra i muratori (1949) e La noia (1963).

padovàno, agg. e sm. agg. Relativo a Padova e ai suoi abitanti.
sm. 1 Abitante o nativo di Padova. 2 La regione intorno a Padova.

pàdre, sm. 1 L'uomo che ha generato dei figli. ~ genitore. far da padre a qualcuno, educare in modo paterno. 2 Titolo che si dà a chi sostenne e difese la chiesa con i suoi scritti. i Padri della Chiesa. 3 Titolo di rispetto che si dà ai religiosi. 4 Il papa. 5 Progenitore, antenato. ~ avo. <> erede, discendente.
 sm. father.
 lat. pater, patris.

Padre della sposa, Il Film commedia, americano (1950). Regia di Vincente Minnelli. Interpreti: Spencer Tracy, Elizabeth Taylor, Joan Bennett. Titolo originale: Father of the Bride

Padre padrone Romanzo di G. Ledda (1975).
Padre padrone
Film drammatico, italiano (1977). Regia di Paolo Taviani e Vittorio Taviani. Interpreti: Omero Antonutti, Saverio Marconi, Marcella Michelangeli.

Padre, Il Dramma di A. Strindberg (1887).
Padre, Il
Film drammatico, ungherese (1966). Regia di Istvan Szabo. Interpreti: Andras Balint, Miklos Gabor, Daniel Erdelye. Titolo originale: Apa

padreggiàre, v. intr. Somigliare al padre.

padrenòstro, o paternoster, sm. La preghiera dei cristiani. ~ paternostro.

padretèrno, sm. 1 Dio. ~ creatore, onnipotente. 2 Persona molto potente.
 sm. God the Father.

Padri e figli Romanzo di I. S. Turgenev (1862). L'opera affronta il tema del conflitto tra generazioni in un contesto contemporaneo. Nel romanzo, i figli nichilisti, impersonati dal giovane medico Evgenij Bazarov, credono solo nella scienza sperimentale e nella sua applicazione razionale alle cose umane. Nello stesso tempo, essi disprezzano i valori dei loro padri, sostenuti dal buon Nikolaj Kirsanov: onore, patriottismo, amore e bellezza. In realtà, il libro presenta un problema sempre attuale, ma non offre soluzioni: Basarov muore per aver contratto un'infezione. La pubblicazione del libro, avvenuta mentre in Russia venivano realizzate le riforme dello zar Alessandro II (tra cui l'abolizione della servitù della gleba del 1861), attirò sull'autore l'accusa di reazionarismo, che lo addolorò tanto da spingerlo a stabilirsi all'estero.

Pàdria Comune in provincia di Sassari (918 ab., CAP 07015, TEL. 079).

padrìno, sm. 1 Chi assiste qualcuno a battesimo o alla cresima. ~ compare, testimonio. 2 Testimone in un duello cavalleresco. gli sfidanti erano accompagnati dai rispettivi padrini. 3 Capo di una cosca mafiosa. ~ capocosca. 4 Chi esercita un potere quasi assoluto su un'attività economica, sociale o culturale.
 sm. godfather.
 lat. tardo patrinus, deriv. da pater,-tris padre.

Padrino, Il Romanzo di M. Puzo (1969).
Padrino, Il
Film drammatico, americano (1972). Regia di Francis Ford Coppola. Interpreti: Marlon Brando, Al Pacino, James Caan. Titolo originale: The Godfather

Padrino-Parte II, Il Film drammatico, americano (1974). Regia di Francis Ford Coppola. Interpreti: Al Pacino, Robert Duvall, Diane Keaton, Robert De Niro. Titolo originale: The Godfather (Part II)

Padrino-Parte III, Il Film drammatico, americano (1990). Regia di Francis Ford Coppola. Interpreti: Al Pacino, Andy Garcia, Diane Keaton, Joe Mantegna. Titolo originale: The Godfather (Part III)

padronàle, agg. Relativo al padrone, agli imprenditori, ai datori di lavoro.

padronànza, sf. 1 Autorità e diritto di padrone. ~ proprietà, titolarità. 2 Piena conoscenza. <> incompetenza, inesperienza. 3 Controllo, dominio.
 sf. mastery, command.

padronàto, sm. 1 Condizione o stato di padrone. 2 La classe sociale dei datori di lavoro, specialmente nel linguaggio sindacale.

padroncìno, sm. Proprietario di un taxi o di altro veicolo per trasporto merci.

padróne, sm. 1 Chi ha la proprietà di una cosa. ~ titolare. 2 Chi ha qualcuno alle proprie dipendenze. il padrone detestava i ritardi dei suoi dipendenti. 3 Chi ha piena libertà di agire. 4 Chi esercita un controllo su qualcuno. farla da padrone, spadroneggiare. 5 Chi ha profonda conoscenza di una disciplina. ~ esperto. era pieno padrone di quella tecnica artistica.
 sm. 1 master. 2 (datore di lavoro) employer. 3 (padrone di casa) landlord.
 lat. patronus protettore, deriv. da pater,-tris padre.
Nessuno può servire due padroni. Vangelo di S. Matteo, cap. VI.

Padrone delle ferriere, Il Romanzo di G. Ohnet (1882).

Padrone sono me, Il Prosa di A. Panzini (1922).

Padrone, Il Romanzo di G. Parise (1965).

padroneggiàre, v. tr. Esercitare padronanza, controllare. ~ comandare, dominare, governare. <> dipendere, obbedire.
 v. tr. 1 to master. 2 (fig.) to control.

padroneggiàrsi, v. rifl. Controllarsi, dominarsi, frenarsi.

padronésco, agg. (pl. m.-chi) 1 Da padrone. 2 Del padrone.

Padroni del pensiero, I Opera di filosofia di A. Glucksmann (1977).

Padùla Comune in provincia di Salerno (5.623 ab., CAP 84034, TEL. 0975).

Padula, Vincènzo (Acri, Cosenza 1819-1893) Scrittore. Sacerdote e spirito inquieto, partecipò ai moti del 1848. Fondò i giornali Il Progresso (1861) e Bruzio (1864). Tra le opere, Dello stato delle persone in Calabria (saggio-inchiesta sulla condizione della gente del Mezzogiorno d'Italia) e la raccolta Poesie (pubblicata postuma nel 1894).

Padùli Comune in provincia di Benevento (4.866 ab., CAP 82020, TEL. 0824).

paella, sf. invar. Piatto tipico della cucina spagnola, fatto con riso, verdure, frutti di mare, carne e pollo.

Paër, Ferdinando (Parma 1771-Parigi 1839) Compositore. È autore, tra l'altro, de Il maestro di cappella (opera, 1821).

paesàggio, sm. 1 Aspetto di una località. ~ panorama, territorio. quel paesaggio montano era stupendo. 2 La pittura o la fotografia che lo ritrae. 3 Complesso di elementi tipici di una regione. paesaggio polare.
 sm. scenery, landscape.
 franc. paysage, incrociato con l'italiano paese.

paesaggìsta, sm. e sf. (pl.-i) Paesista.

paesaggìstico, agg. (pl. m.-ci) Paesistico.

Paesàna Comune in provincia di Cuneo (3.182 ab., CAP 12034, TEL. 0175).

paesàno, agg. e sm. agg. 1 Caratteristico di un paese. ~ campagnolo. 2 Secondo l'usanza del paese.
sm. 1 Abitante del paese. ~ villico. <> cittadino. 2 Compaesano.
 agg. country. sm. peasant, countryman.

paése, sm. 1 Estensione di territorio coltivato e abitato. : :i trattava di un paese industrializzato, con fabbriche moderne. 2 Nazione. ~ stato, terra. l'economia del paese ne avrebbe risentito. 3 Patria. voleva tornare al paese natio. 4 Villaggio, borgo. ~ contrada
 sm. 1 country. 2 (patria) homeland. 3 (villaggio) village.
 lat. pagensis, abitante del villaggio, deriv. da pagus villaggio.

Paése Comune in provincia di Treviso (15.845 ab., CAP 31038, TEL. 0422). Centro agricolo (coltivazione di uva, ortaggi e frutta) e industriale (prodotti del legno, tessili e metalmeccanici). Gli abitanti sono detti Paesani.

Paese delle nevi, Il Romanzo di Y. Kawabata (1937).

Paese di cuccagna, Il Romanzo di M. Serao (1890).

Paese d'ombre Romanzo di G. Dessì (1972).

Paési Bàssi Monarchia costituzionale dell'Europa occidentale; confina a est con la Germania, a sud col Belgio e si affaccia a nord e a ovest sul Mare del Nord.
Il territorio, come del resto suggerisce il nome stesso, si presenta quasi interamente pianeggiante, lievemente mosso solo nella parte meridionale, dove le propaggini delle Ardenne si elevano in colline alte al massimo 320 m.
Il territorio è per circa due quinti al di sotto del livello del mare; la terra è infatti stata strappata alle acque e costantemente difesa da un imponente sistema di dighe, argini, canali.
I Paesi Bassi sono attraversati dal basso corso di alcuni tra i maggiori fiumi d'Europa, in particolare dalla Mosa e dal Reno, che in territorio olandese si divide in due rami: il Waal e il ramo settentrionale che a sua volta si biforca in Lek e Jssel. Altri corsi d'acqua sono la Schelda, il Vecht e l'Hunse.
La rete idrografica dei Paesi Bassi non sarebbe completa se non si ricordassero i canali, di cui il paese dispone in numero grandissimo e che svolgono svariate funzioni: di bonifica, di scolo e di navigazione.
Il clima è oceanico, con tratti continentali all'interno, dato che la totale mancanza di rilevi lo espone sia all'influsso del Mare del Nord e delle correnti polari, sia alle masse d'aria continentali.
La capitale è Amsterdam, la Venezia del Nord, un attivissimo centro portuale e industriale, ma anche una splendida città d'arte e di cultura; altre città sono Rotterdam, importante centro industriale e commerciale, L'Aia, sede del governo, centro tipicamente amministrativo e residenziale, Utrecht, centro di grande prestigio culturale e nodo di comunicazioni, Haarlem, famosa soprattutto per la produzione dei fiori, e infine Leida, celebre come città universitaria.
I Paesi Bassi, nonostante la scarsa dotazione di risorse naturali e le difficoltà di un territorio perennemente a rischio di inondazione, hanno saputo raggiungere livelli economici e sociali tra i più avanzati nel mondo. Le basi della prosperità olandese poggiano per tradizione sia sull'agricoltura specializzata e intensiva, sia soprattutto sull'attività commerciale, che ha saputo sfruttare i vantaggi di una posizione geografica favorevole agli scambi e allo sviluppo dei trasporti. Il processo di industrializzazione è stato piuttosto rapido, favorito dagli interventi statali nei settori chiave dell'economia.
Anche se l'agricoltura ha perso terreno rispetto all'industria, il settore agricolo resta pur sempre tra i più progrediti del mondo quanto a tecniche impiegate e a produttività.
I cereali rappresentano una voce primaria della produzione agricola e fanno registrare primati mondiali di produttività. Si produce principalmente frumento, seguito da orzo, avena e segale. Diffusa ovunque è la coltivazione della patata, che insieme ai legumi secchi e ai cavoli, rappresenta la base dell'alimentazione nazionale.
Ingente è la produzione di barbabietola da zucchero e di oleaginose, in particolare colza e lino, e non trascurabile è lo spazio riservato alle colture foraggere.
Un tratto peculiare dell'agricoltura dei Paesi Bassi è il ricorso a serre riscaldate per la coltivazione di fiori (tulipani, giacinti, crisantemi, rose) e di primizie ortofrutticole. Particolarmente rinomata è la produzione di bulbi.
L'allevamento rappresenta un settore altamente redditizio, grazie all'applicazione di tecniche estremamente avanzate e al ricorso alla selezione delle razze; prevale quello bovino, ma diffusi sono anche i suini e i volatili da cortile.
La pesca rappresenta un settore di rilievo, anche perché modernamente organizzata.
Il paese è scarsamente provvisto di risorse minerarie; migliore è la situazione nell'ambito energetico, in particolare per quanto riguarda il gas naturale, di cui i Paesi Bassi sono tra i maggiori produttori del mondo. Non mancano giacimenti di carbone e di petrolio.
Le industrie olandesi sono frutto di una solida tradizione manifatturiera, sorta per la trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici, sia locali che importati, quali tabacco, spezie, cacao, zucchero, caucciù, semi oleosi, frutta tropicale.
Oggi i Paesi Bassi, oltre a essere tra i maggiori produttori mondiali di sigari e sigarette, occupano un buon posto nella produzione di cacao, cioccolato, margarina, zucchero, birra e liquori; Amsterdam è il massimo centro mondiale per il chinino e il centro più celebre per il taglio dei diamanti.
Nonostante l'assenza di minerali metalliferi, significativo è il ruolo dell'industria metallurgica e siderurgica, per la lavorazione dell'alluminio, dello zinco, dello stagno e del piombo.
Anche il settore meccanico vanta antica fama, in particolare per quanto riguarda la produzione cantieristica.
Di tutto rispetto sono la produzione dell'industria aeronautica e quella automobilistica, collegate a una fiorente industria della gomma, e di quella del materiale ferroviario.
Ben rappresentato è il settore elettrotecnico ed elettronico (la Philips in testa, una delle massime potenze mondiali nel settore).
L'industria chimica è attiva nel settore delle fibre tessili e speciali, dei fertilizzanti azotati, delle materie plastiche, dell'acido solforico, dei prodotti farmaceutici e di quella petrolchimica.
Rinomata è tuttora l'industria tessile per la lavorazione del cotone e della lana.
Da ricordare infine i cementifici, le lavorazioni del cuoio, della carta e delle porcellane.
STORIA L'antica presenza dell'uomo in questa regione è attestata da monumenti megalitici (dolmen) e da tumuli dell'età del bronzo. Nel 57 a. C. Cesare conquista il paese, popolato da tribù celtiche e germaniche (batavi, frisoni) e nel 15 a. C. i futuri Paesi Bassi formano la provincia della Gallia dei belgi. Con la dissoluzione dell'impero romano, le invasioni germaniche sommergono la regione. I sassoni si stabiliscono all'est, mentre i franchi occupano i territori meridionali. La cristianizzazione di queste popolazioni viene avviata solo con Carlo Magno.
Nel IX sec. le invasioni dei normanni e le divisioni territoriali (trattato di Verdun, 843) indeboliscono il paese che si scompone in vari principati feudali (ducato di Gueldria e di Brabante, contee di Olanda, di Fiandra e di Hainaut, vescovati di Utrecht e di Liegi). Le città vedono uno sviluppo consistente, in particolare grazie al commercio dei tessuti (Gand, Ypres, Bruges).
Nel XV sec. per acquisto, matrimonio, eredità, i duchi di Borgogna incorporano poco a poco tutti i Paesi Bassi e nel 1477 Maria di Borgogna, figlia e erede di Carlo il Temererario, sposa Massimiliano d'Austria: il paese fa ormai parte dei possedimenti degli Asburgo. Nel 1515 Carlo V eredita i Paesi Bassi e durante il suo regno, egli porta a diciassette il numero delle province che ne fanno parte (1548). Si succedono due governatori: Margherita d'Austria (1519-1530) e Maria di Ungheria (1531-1555). Il paese conosce una forte espansione economica, le idee della riforma vi si diffondono ampiamente.
Nel 1555 Filippo II succede al padre come principe dei Paesi Bassi, conducendo una politica assolutista e ostile ai protestanti, che lo contrappone al popolo e alla nobiltà. Nel 1566 la Fiandra, l'Hainaut, e quindi le province del nord si ribellano, ma il duca di Alba conduce una repressione senza pietà, che sfocia nella rivolta generale dell'Olanda e della Zelanda (1569), guidata da Guglielmo d'Orange. I rivoltosi acquistano alla loro causa il Brabante, l'Hainaut, la Fiandra e l'Artois. Nel 1576 la pacificazione di Gand segna l'espulsione delle truppe spagnole e il ritorno alla tolleranza religiosa. Nel 1579 le province del sud, in maggioranza cattoliche, si sottomettono alla Spagna (Unione di Arras); quelle del nord, calviniste, proclamano l'Unione di Utrecht, che pone le basi delle Province Unite.
Dopo aver ripudiato solennemente l'autorità di Filippo II (1581), le Province Unite proseguono la lotta contro la Spagna, salvo l'interruzione della tregua dei Dodici Anni (1609-1621). Nel 1648 il trattato di Munster riconosce ufficialmente l'indipendenza delle Province Unite, mentre i Paesi Bassi meridionali restano spagnoli. Nel 1714 a seguito della guerra di successione spagnola, essi sono affidati all'Austria. Nel 1795 i Paesi Bassi meridionali sono annessi alla Francia; le Province Unite diventano la repubblica batava. Il congresso di Vienna (1815) decide di riunire l'insieme delle province nel regno dei Paesi Bassi. Guglielmo d'Orange, diventato Guglielmo I, re dei Paesi Bassi, accorda una costituzione ai suoi sudditi, ma l'unione del Belgio e dell'Olanda si scontra con molti antagonismi. Nel 1830 il Belgio si ribella e proclama la propria indipendenza, riconosciuta nel 1839 da Guglielmo I.
Nel 1849 Guglielmo III sale al potere e sotto il suo regno, liberali (Thorbecke) e conservatori si alternano al potere. Nel 1872 dopo la morte di Thorbecke, il ventaglio politico si diversifica e si complica, in particolare per il problema dell'istruzione. Nel 1890 Guglielmina, di soli 10 anni, succede a Guglielmo III e regna sotto la reggenza della regina madre Emma fino alla sua incoronazione (1898). Sotto l'influenza dei liberali, viene avviata un'importante legislazione sociale mentre si sviluppa un potente sindacalismo, anche se il frazionamento dei partiti rende la vita politica difficile. Un governo extraparlamentare mantiene la neutralità olandese durante la prima guerra mondiale. Durante la seconda guerra mondiale i Paesi Bassi, invasi dalla Germania, subiscono una pesante occupazione.
Nel dopoguerra il paese partecipa alla formazione del Benelux e nel 1949 l'Indonesia ottiene l'indipendenza dai Paesi Bassi. Nel 1951 i Paesi Bassi aderiscono alla CECA e nel 1957 entrano nella CEE.
Nel 1980 la regina Giuliana abdica a favore della figlia Beatrice. Il cristiano-democratico Rudolf Lubbers guida governi di coalizione di centrodestra e successivamente, a partire dal 1989, di centro-sinistra. Nel 1994 il laburista Wim Kok diventa primo ministro.
Abitanti-15.450.000
Superficie-40.844 km2
Densità-378,3 ab./km2
Capitale-Amsterdam
Governo-Monarchia costituzionale ereditaria
Moneta-Fiorino olandese
Lingua-Olandese
Religione-Cattolica e protestante

Paesi tuoi Romanzo di C. Pavese (1941).

paesìna, sf. Varietà di calcare alberese dell'Appennino Toscano, detta anche marmo ruiniforme, che può essere tagliato e levigato in modo da ricordare il dipinto di un paesaggio.

paesìsta, sm. e sf. (pl.-i) Chi dipinge paesaggi, paesaggista.

paesìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla pittura di paesaggi.

Paestum Frazione (2.900 ab.) del comune di Capaccio in provincia di Salerno, sulla costa del Tirreno. Antica città fondata dai greci come Poseidonia nel VII sec. a. C., venne conquistata prima dai lucani (V sec. a. C.), poi dai romani (273 a. C.); dopo un saccheggio da parte dei saraceni, la città fu abbandonata nel IX sec. Attualmente è un centro archeologico di importanza eccezionale, grazie all'abbondanza di resti in ottimo stato di conservazione, come i templi della Basilica (550 a. C. ca.), di Cerere (510 a. C. ca.), di Poseidone (460 a. C.) e alla presenza di un importante museo archeologico.

Paete, non dolet, loc. avv. Espressione latina, tratta dalle Lettere di Plinio, con la quale Arria, tendendo al marito Cecina Peto il pugnale con il quale si era colpita, lo esorta a fare la stessa cosa. Significa "Peto, non fa male".

P´ez, José Antònio (Acarigua 1790-New York 1873) Politico venezuelano. Durante la guerra d'indipendenza antispagnola combatté con Bolívar. In seguito fu tre volte presidente della repubblica (1831-1835, 1839-1843, 1861-1863).

paf, inter. Voce omeopatica che indica il suono provocato dalla caduta di un oggetto molle o da uno schiaffo.

paffùto, agg. Grassottello, grassoccio. ~ rotondetto. <> magrolino, secco.
 agg. plump, chubby.

Paflagònia Antica regione dell'Asia Minore sulle coste del mar Nero; originariamente abitata dalla popolazione dei paflagoni, fu conquistata dalla Lidia (VI sec. a. C.), quindi dalla Persia, per passare infine sotto il dominio romano, dal II sec. a. C.

pàga, sf. 1 Corrispettivo in denaro di una prestazione. ~ retribuzione. 2 Ricompensa. ~ salario, stipendio, compenso, corresponsione.
 sf. pay.

Paga del sabato, La Romanzo di B. Fenoglio (postumo 1969).

Paga del soldato, La Romanzo di W. Faulkner (1926).

pagàbile, agg. Che si può o si deve pagare.

Pagadian Città (81.000 ab.) delle Filippine, capoluogo della provincia di Zamboanga del Sur, sull'isola di Mindanao.

pagàia, sf. Remo usato senza scalmo per piroghe e imbarcazioni simili.

pagaiàre, v. intr. Vogare con la pagaia.

pagaménto, sm. Il pagare e il denaro che si paga. ~ erogazione, esborso.
 sm. payment.

paganeggiàre, v. intr. 1 Avere caratteristiche pagane nelle opere o nell'atteggiamento. 2 Paganizzare.

Paganèlla Monte (2.125 m) del Trentino, il più elevato della catena che separa la valle dell'Adige da quella di Non.

paganésimo, sm. 1 Religione non cristiana. 2 Insieme delle religioni e dei costumi del mondo antico.

Pagàni Comune in provincia di Salerno (33.138 ab., CAP 84016, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazioni ortofrutticole) e industriale (prodotti del legno, cartari, alimentari e tessili). Gli abitanti sono detti Paganesi.

Pagànico Sabìno Comune in provincia di Rieti (196 ab., CAP 02020, TEL. 0765).

Paganìni, Niccolò (Genova 1782-Nizza 1840) Violinista e compositore. Artista di vocazione precoce, iniziò a dare regolari concerti a soli quindici anni. Virtuoso impareggiabile, considerato il più grande violinista della sua epoca, tenne concerti nelle principali città italiane. Nel 1828 fece una lunga tournée a Vienna, Praga, Varsavia e Berlino; nel 1831 fu a Parigi e poi a Londra. Paganini esplorò tutte le possibilità espressive del violino, arrivando a esecuzioni al limite con glissati, pizzicati, salti di corde e arpeggi che dimostravano un'estrema padronanza dello strumento. Oltre che esecutore, fu anche creatore geniale. Tra le sue composizioni si ricordano i famosissimi 24 Capricci (1817), per violino solo, 6 Concerti, le sonate Napoléon, Maria Luisa e Sentimentale, variazioni su temi di Rossini, variazioni su tema di Weigl, variazioni su Nel cor più non mi sento di G. Paisiello, variazioni diverse (Il carnevale di Venezia, Sonata Varsavia, Moto perpetuo, Le streghe), Sonata militare, Sonate per violino e chitarra, 24 Quartetti per violino, viola, chitarra e violoncello.

pagàno, agg. e sm. agg. 1 Che è proprio dei pagani. quei costumi pagani dovevano essere distrutti e sostituiti dalla nuova fede. 2 Indifferente ai valori morali. concezione pagana della vita.
sm. Seguace del paganesimo. ~ ateo, barbaro.
 agg. e sm. pagan.
 lat. paganus abitante del villaggio, deriv. da pagus villaggio.

Pagàno Pogatschnig, Giusèppe (Parenzo 1896-Mauthausen 1945) Architetto, scrittore e urbanista, sostenitore del funzionalismo e del razionalismo, in contrapposizione alla dominante architettura monumentale fascista; i suoi progetti comprendono l'Istituto di fisica dell'università di Roma (1932-1935), il padiglione per la quarta Triennale di Milano (1933), l'università Bocconi di Milano (con G. Predaval, 1938-1941).

Pagàno, Francésco Màrio (Brienza 1748-Napoli 1799) Patriota e politico, dopo la costituzione della Repubblica partenopea (1799) partecipò alla stesura della costituzione repubblicana. Dopo la caduta della repubblica fu catturato dai Borbone e impiccato.

pagànte, agg., sm. e sf. Che, chi paga.

pagàre, v. tr. 1 Corrispondere una somma di denaro come corrispettivo del prezzo di una merce, di una prestazione e simile. ~ compensare. <> riscuotere. 2 Ricompensare. ~ remunerare, erogare. <> incamerare, incassare. la sua disponibilità è stata pagata dall'ingratitudine umana. 3 Espiare. stava pagando le proprie colpe giovanili.
 v. tr. 1 to pay. 2 (fig.) to pay for.
 lat. pacare quietare, deriv. da pax, pacis.

pagatóre, agg. e sm. (f.-trìce)Che, chi paga.

Pagazzàno Comune in provincia di Bergamo (1.654 ab., CAP 24040, TEL. 0363).

page fault Letteralmente significa mancanza di pagina. In informatica designa una situazione nella quale in memoria centrale non è presente un indirizzo cercato dal processore.

pagèlla, sf. Documento scolastico sul quale si segnano i voti o i giudizi ottenuti da un alunno a scuola.
 sf. school report, report card.

pagèllo, sm. Genere e nome volgare di Pesci Perciformi dei mari caldi e temperati, appartenenti alla famiglia degli Sparidi, che hanno mascelle con denti sottili, corpo allungato e vescica natatoria grande.

pàggio, sm. 1 Giovine nobile che prestava servizio nelle corti. ~ damigello, donzello. 2 Bambino che sorregge lo strascico dell'abito della sposa.
 franc. antico page valletto.

pagherò, sm. invar. Cambiale. ~ tratta.

paghétta, sf. Piccola somma di denaro assegnata dai genitori ai figli.

pàgina, sf. 1 Ciascuna facciata di un foglio di libri, quaderni e simili. ~ facciata, foglio. voltar pagina in un discorso, cambiare argomento. 2 Parte di un'opera scritta. aveva scritto una delle più belle pagine della letteratura contemporanea. 3 Una delle due facce delle foglie.
 sf. page.
 lat. pagina, colonna di scrittura.

paginatùra, sf. Numerazione delle pagine.

paginóne, sm. Le due pagine centrali di un settimanale o di un quotidiano che sono dedicate allo stesso argomento.

pàglia, sf. 1 Lo stelo disseccato delle messi già mietute. uomo di paglia, da poco; avere la coda di paglia, rendersi conto di poter essere accusato con ragione da altri. 2 Lo stelo adoperato per fare cappelli. 3 Oggetto di paglia lavorata.
 sf. straw.
 lat. palea, paglia.

Pàglia Fiume (67 km) dell'Italia centrale. Nasce in Toscana dal monte Amiata e confluisce nel Tevere.

pagliaccésco, agg. (pl. m.-chi) Con modi da pagliaccio, da buffone.

pagliaccétto, sm. Abitino per bambino composto di mutande e corpetto uniti.
 sm. rompers.

Pagliacci, I Dramma in un prologo e due atti di R. Leoncavallo, libretto proprio (Milano, 1892).
In un paese della Calabria arriva una compagnia di attori girovaghi che devono rappresentare uno spettacolo. Della compagnia fanno parte il pagliaccio Tonio, Nedda e Canio. Tonio ama Nedda, moglie di Canio, ma ne è respinto perché lei ha un altro amante, Silvio. Canio, sospettoso, scopre la tresca. Il dramma che viene recitato rispecchia la situazione creatasi realmente e si trasforma in tragedia. Canio, in scena, uccide veramente Nedda e anche il suo amante accorso sul palco.

pagliacciàta, sf. Atto o detto poco serio, da pagliaccio. ~ buffonata, farsa.

pagliàccio, sm. 1 Buffone da circo. ~ giullare, guitto. 2 Uomo privo di serietà, buffone. ~ cialtrone. doveva smetterla di comportarsi da pagliaccio. 3 Clown. 4 Pagliericcio.
 sm. clown.
 deriv. da paglia.

pagliàio, sm. Cumulo di paglia ammassato intorno a un palo, all'aperto.
 sm. barn.

Pagliàra Comune in provincia di Messina (1.428 ab., CAP 98020, TEL. 0942).

pagliàta, sf. 1 Paglia tritata. 2 Intestino di vitello cotto al tegame con aromi e salsa di pomodoro.

paglierìccio, sm. Sacco pieno di paglia usato come materasso. ~ materasso, paglione, cuccia, giaciglio.

paglierìno, agg. Che ha colore simile alla paglia, giallo chiaro.

Pagliéta Comune in provincia di Chieti (4.394 ab., CAP 66020, TEL. 0872).

pagliétta, sf. 1 Cappello di paglia da uomo, basso, con tesa rigida. 2 Matassina di trucioli metallici per pulire pentole e tegami. 3 Diminutivo di paglia.
 sf. steel wool.

pagliétto, sm. In marina, stuoia utilizzata per proteggere da urti e sfregamenti alcune parti dello scafo. I paglietti vengono ottenuti lavorando a trama commando o cordoni di cavi piani usati.

pagliolàto, sm. 1 Il tavolato che ricopre il fondo di un'imbarcazione. 2 Pagliolo.

pagliòlo, sm. Fondo della stiva fatto di tavole o lamiere.

paglióne, sm. Pagliericcio.

paglióso, agg. Di letame, la cui paglia non è sufficientemente decomposta, non abbastanza maturo.

pagliùca, sf. (pl.-che) Piccola paglia. ~ pagliuzza.

pagliùzza, sf. 1 Fuscello di paglia. ~ inezia, piccolezza, sciocchezza. 2 Particella di metallo lucente in una massa terrosa.

Pagnàcco Comune in provincia di Udine (4.255 ab., CAP 33010, TEL. 0432).

Pagnàni, Andreìna (Roma 1906-1981) Attrice teatrale. Interpretò sia il repertorio brillante che drammatico.

Pàgno Comune in provincia di Cuneo (506 ab., CAP 12030, TEL. 0175).

Pagnóna Comune in provincia di Lecce (492 ab., CAP 22050, TEL. 0341).

pagnòtta, sf. 1 Pane di grossa forma tondeggiante. 2 Quanto serve per vivere. ~ sopravvivenza.
 sf. round loaf.

pàgo, agg. (pl. m.-ghi) Appagato, soddisfatto. ~ contento. <> scontento, insoddisfatto.

Pàgo dél Vàllo di Làuro Comune in provincia di Avellino (1.712 ab., CAP 83020, TEL. 081).

Pago Pago Capoluogo della Samoa americana sull'isola di Tutuila (3150 ab.).

Pàgo Veiàno Comune in provincia di Benevento (2.858 ab., CAP 82020, TEL. 0824).

pagòda, sf. 1 Edificio dedicato al culto del buddhismo, molto diffuso in Asia, con varie forme. 2 Statuina di porcellana cinese o indiana.
Le prime pagode erano costruite in legno, in seguito si preferì utilizzare pietra e mattone. Questi edifici di solito hanno un numero dispari di piani: il piano terra può essere utilizzato come santuario, monumento funebre o semplicemente commemorativo. Probabilmente derivata dall'architettura dei monumenti a semisfera o a campana, diffusi in India come santuari o reliquiari buddhisti (denominati stupa). In alcuni Paesi asiatici, la pagoda si è diffusa assumendo la forma di campana o conica invece della forma cinese, simile a una torre con i piani evidenziati da decorazioni e spioventi. Gli esemplari di maggiori dimensioni possono raggiungere i 110 m di altezza.

pàgro, sm. Nome del pesce perciforme Sparus pagrus diffuso nel Mediterraneo e nell'Atlantico. Appartiene alla famiglia degli Sparidi.

pagùro, sm. Nome comune utilizzato per vari Crostacei appartenti alla famiglia dei Paguridi, con addome molle e chele asimmetriche, che sfruttano le conchiglie vuote di Gasteropodi come protezione dell'addome.
Paguro Bernardo
Crostaceo (Eupagurus bernhardus detto anche bernardo l'eremita) della famiglia dei Paguridi e dell'ordine dei Decapodi. Vive nei fondali dell'Atlantico.

pagus, sm. invar. Circoscrizione rurale preromana.

Pahan Fiume (436 km) della Malaysia, nella penisola di Malacca. Sfocia nel mar Cinese Meridionale.

Pahang Stato (1.037.000 ab.) della Malaysia sudorientale, nella penisola di Malacca. Capoluogo Kuantan.

pahari, sm. invar. Gruppo di lingue indoarie derivate dall'avanti parlate nel Sikkim e nel Nepal.

pahlàvico, o pahlavi, sm. Lingua mediopersiana parlata nell'impero sassanide.

Paideia Opera di filologia di W. Jaeger (1933).

paigeìte, sf. Borato di ferro e magnesio in serie isomorfa con la ludwigite.

Päijänne Lago (1.090 km2) della Finlandia centro-meridionale. Principale emissario il fiume Kymi.

paillard, sf. invar. Lombatina di vitello ai ferri.

paillette, sf. invar. Lustrino. ~ strass.

Paine, Thomas (Thetford 1737-New York 1809) Scrittore e politico inglese, si trasferì in America, dove si dedicò con grande passione alla scrittura di opere che contribuirono alla causa dell'indipendenza delle colonie nordamericane (Senso comune, La crisi). Tornato in Europa, partecipò alla rivoluzione francese (Diritti dell'uomo, 1791), nel corso della quale finì in carcere; durante la detenzione scrisse L'età della ragione, opera critica nei confronti della religione e delle superstizioni.

Painlevé, Paul (Parigi 1863-Parigi 1933) Politico, fisico e matematico francese. Compì importanti studi di aerodinamica e nel 1917 e 1925 fu due volte presidente del consiglio.

pàio, sm. 1 Due persone, animali o cose della medesima specie considerate insieme. aveva un paio di baffi. 2 Si dice anche di cose formate di due parti distinte non divisibili, per esempio le forbici. ~ coppia, due. <> molti, parecchi, tanti. 3 Di cose che si è soliti accoppiare. 4 Due.
 sm. 1 pair. 2 (alcuni) a couple of.
 lat. paia, deriv. da paria, da par, paris uguale, pari.

paiolàta, sf. Quanto sta nel paiolo.

paiòlo, sm. Recipiente da cucina di rame con manico di ferro da appendere al camino.
 sm. copper pot.
 lat. mediev. pariolum, dimin. di parium.

Pais (El) Quotidiano d'informazione più diffuso in Spagna, fondato a Madrid nel 1976.

paisà, sm. Compaesano.

Paisà Film drammatico, italiano (1946). Regia di Roberto Rossellini. Interpreti: Carmela Sazio, Dots M. Johnson, Gar Moore.

Paìsco Lovèno Comune in provincia di Brescia (322 ab., CAP 25050, TEL. 0364).

Paisièllo, Giovànni Gregòrio (Roccaforzata 1740-Napoli 1816) Compositore. Studiò a Napoli. Dal 1759 si segnalò come compositore di musica sacra. Nel 1766 compose tre opere serie (La vedova di genio, L'idolo cinese e Lucio Papirio dittatore) che lo resero famoso. Nel 1775 fu a San Pietroburgo su invito di Caterina II di Russia per assumere l'incarico di maestro di cappella. Dopo la morte della moglie, nel 1784 fu a Vienna. Nel 1787 fu a Napoli, nel 1789 a Caserta e nel 1803 a Parigi. Con la fine di Napoleone, Paisiello perdette ogni incarico. Nella sua copiosa produzione teatrale (ca. 100 opere), oltre ai lavori ricordati, si contano opere comiche (La frascatana, 1774; Socrate immaginario, 1775; La serva padrona, 1781; Il barbiere di Siviglia, 1782; Il mondo della luna, 1782; La bella molinara, 1787; Nina pazza per amore, 1789) che sono tra le più riuscite; opere serie (Nitteti, 1777; Pirro, 1787; Fedra, 1788; Elfrida, 1782; Proserpina, 1803) considerate meno efficaci, perché più convenzionali. Compose, inoltre, musica sacra (oratori e messe) e musica strumentale (sinfonie, sonate, concerti e quartetti). Il suo capolavoro è considerata l'opera comica Nina pazza per amore rappresentata tuttora, nella quale si apprezza una personalissima vena comica oltre alla naturalezza e vivacità dei caratteri.

Paitóne Comune in provincia di Brescia (1.389 ab., CAP 25080, TEL. 030).

Pajètta, Giancàrlo (Torino 1911-Roma 1990) Politico. Tra i protagonsti della resistenza, fu un importante esponente del PCI.

Pakanbaru Città (341.000 ab.) dell'Indonesia, sull'isola di Sumatra. Capoluogo della provincia di Riau.

Pakistan Repubblica dell'Asia meridionale; confina con la Cina a nord-est, con l'India a est e a sud-est, con l'Iran a sud-ovest, con l'Afganistan a nord-ovest, e si affaccia a sud al mar Arabico.
Aperta a sud sul mar Arabico, la parte meridionale del paese è occupata dalla fertile pianura alluvionale del Sind, attraversata dall'Indo, orlata a est dalle modeste alture del Thar, mentre rilievi più elevati la racchiudono sugli altri lati.
A nord la depressione dell'Indo lascia il posto alle prime significative formazioni montuose, la Salt Range, che si eleva poi a nord nord-est nelle grandiose catene del Karakorum, che culmina nel K2 (8.611 m), dell'Himalaya, che culmina nel Nanga Parbat (8.126 m) e dell'Hindukush, che culmina nel Trish Mir (7.708 m).
La valle dell'Indo è infine chiusa a ovest dai fasci di rilievi che costituiscono il bordo orientale dell'altopiano iraniano e delle terre alte afghane, costituiti dai monti Sulaiman e dalle catene del Belucistan che si aprono a raggera verso il Makran e la costa (monti Siahan, Kirthar).
L'Indo attraversa interamente il paese da nord a sud, costituendo, insieme ai suoi numerosissimi affluenti e ai moltissimi canali artificiali una fitta rete idrica, essenziale per la vita del paese. Particolarmente importanti sono gli affluenti del Punjab: Jhelum, Chenab, Ravi, Beas e Sutlej.
Il Pakistan ha un clima generalmente asciutto, influenzato solo marginalmente dai monsoni, che, provenienti da sud-est, scaricano in India il loro apporto di umidità. Sensibili le variazioni climatiche in funzione dell'altitudine.
Nell'alto Punjab, sorge Rawalpindi, antica città situata in una posizione chiave della geografia pakistana, importante centro industriale; vicino a essa è sorta Islamabad, progettata nel 1959 espressamente per la funzione di capitale. Karachi è il principale porto marittimo e un centro industriale importantissimo. Lahore è la seconda metropoli del paese, sul fiume Rabi, capoluogo del Punjab, antica capitale dei regni musulmani e tuttora massimo centro della regione; Gujranwala, Sargodha e Faisalabad sono notevoli centri agricoli.
La coltivazione di vaste aree del paese, di per sé troppo aride, è resa possibile dalla presenza delle acque dell'Indo e dei suoi affluenti, capillarmente distribuita da una fittissima rete di canali, che rendono possibili anche due raccolti l'anno.
Un terzo dell'arativo è riservato al frumento, seguito per importanza dal riso; minor rilievo hanno gli altri cereali come il mais, il miglio e il sorgo.
Fondamentali colture alimentari sono anche le patate, gli ortaggi in genere (cipolle, fagioli, ceci, lenticchie), gli agrumi, le banane e i datteri.
Notevoli sono anche le colture industriali; tra queste una particolare importanza riveste quella del cotone (per il quale il Pakistan è al terzo posto su scala continentale, dopo la Cina e l'India). Il paese è inoltre un forte produttore di oleaginose come sesamo, lino, ricino, colza e arachidi, mentre tra le piante tessili spicca la canapa; ben rappresentati sono inoltre il tabacco e la canna da zucchero.
Il patrimonio zootecnico è considerevole; preponderante è il numero degli ovini e dei caprini, ma non mancano i bovini, largamente impiegati nei lavori agricoli. La pesca è a sua volta in fase di sviluppo, e alimenta l'esportazione
Non ancora sfruttate a pieno sono le risorse minerarie, rappresentate principalmente da giacimenti di lignite, petrolio, gas naturale, cromite e diversi minerali metallici; ingente è il potenziale idroelettrico.
L'industria pakistana è tradizionalmente legata alla lavorazione dei prodotti agricoli locali; tuttavia hanno registrato una certa espansione taluni settori di base come quello siderurgico (nel 1981 è stata inaugurata presso Karachi la prima acciaieria), quello chimico, petrolchimico e meccanico.
L'industria più importante del paese rimane comunque quella cotoniera, che consente una buona esportazione e alimenta un diffuso artigianato; sempre rilevante rimane il ruolo delle attività manifatturiere legate alle produzioni agricole e zootecniche locali: lanifici, tabacchifici, calzaturifici; si ricordano infine i cementifici, le cartiere, i saponifici, nonché le svariate attività artigianali come la tessitura a mano della seta, la produzione di tappeti, la lavorazione artistica delle ceramiche, delle pelli, del cuoio.
STORIA Nel 1940 Ali Jinnah pretende la creazione di uno stato che raggruppi i musulmani del sub continente indiano. Nel 1947, al momento dell'indipendenza e della spartizione dell'India, viene creato il Pakistan. Esso è composto da due province: il Pakistan occidentale e il Pakistan orientale, formati rispettivamente dagli antichi territori del Sind, del Beluchistan, del Pendjab orientale e dalla Provincia del nord-ovest da una parte, del Bengala orientale dall'altra parte. Ali Jinnah è il primo governatore generale.
Nel 1947-1949 un conflitto oppone l'India al Pakistan a proposito del Kashmir. Nel 1956 la costituzione stabilisce la Repubblica islamica del Pakistan, federazione delle due province che lo costituiscono. Iskander Mirza è il primo presidente. Nel 1958 viene instaurata le legge marziale. Ayyub Khãn si impadronisce del potere e diventa presidente della repubblica. Nel 1962 egli fa adottare una costituzione di tipo presidenziale. L'anno successivo scoppia una seconda guerra indo-pakistana. Nel 1966 Mujibur Rahman, capo della lega Awami, reclama l'autonomia del Pakistan orientale. L'anno successivo il generale Yahya Khan succede al maresciallo Ayyub Khan. Nel 1971 il Pakistan orientale si separa e si proclama Repubblica indipendente del Bangladesh. L'india interviene militarmente per sostenerlo.
Dal 1971 al 1977 Ali Bhutto pratica il cosi detto socialismo islamico. Si sviluppa un'agitazione conservatrice e religiosa. Nel 1977 un colpo di stato rovescia Ali Bhutto. L'anno successivo diventa presidente della repubblica il generale Zia ul-Haq. Nel 1979 Bhutto è messo a morte. Viene quindi instaurata la legge islamica. Nel 1986 viene proclamata la legge marziale, ma l'opposizione al regime, proveniente soprattutto dagli ambienti sciiti, rimane forte. Nel 1988 Zia ul-Haq muore in un incidente aereo. Gli succede alla guida dello stato Ghulam Ishaq Khan e Benazir Bhutto diventa primo ministro. Nel 1990 B. Bhutto viene destituita. L'Alleanza Democratica Islamica vince le elezioni legislative anticipate. Il suo leader Mian Nawaz Sharif è nominato primo ministro.
Nel 1993 una grave crisi politica porta alle dimissioni del primo ministro e del capo dello stato. A seguito di elezioni legislative anticipate, B. Bhutto ritorna alla guida del governo. Farooq Legahri viene eletto alla presidenza della repubblica. Nel dicembre 1997 il presidente rassegna le dimissioni, sostituito da M. Rafiq Tarar.
Abitanti-130.300.000
Superficie-803.943 km2
Densità-162 ab./km2
Capitale-Islamabad
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Rupia pakistana
Lingua-Urdu e inglese
Religione-Musulmana sunnita con piccole minoranze induiste e cristiane

pakistàno, agg. e sm. agg. Relativo al Pakistan e ai suoi abitanti.
sm. Abitante o nativo del Pakistan.

Paktia Provincia (506.000 ab.) dell'Afghanistan orientale, capoluogo Gardez.

Paktika Provincia (256.000 ab.) dell'Afghanistan orientale, al confine con il Pakistan. Capoluogo Sheran.

Pakula, Alan J. (New York 1928-1998) Regista cinematografico statunitense. Diresse Una squillo per l'ispettore Klute (1971), Tutti gli uomini del presidente (1976), La scelta di Sophie (1982) e Presunto innocente (1990).

PAL Sigla di Phase Alternating Line (Alternanza di fase da riga a riga). Si tratta di uno standard per codificare l'informazione cromatica di un segnale televisivo.

pàla, sf. 1 Strumento composto di una parte metallica, larga e piatta, e di un lungo manico di legno utilizzato per rimuovere o caricare materiali vari. ~ vanga, badile. 2 Attrezzo fatto di legno, usato per infornare il pane. 3 Elemento dell'elica di una nave o aereo. ruota a pale, utilizzata da un mulino ad acqua.
 sf. 1 shovel. 2 (di remo, elica, ventilatore ecc.) blade. 3 (di ruota) paddle. 4 (di mulino) vane.
 lat. pala, da pangere conficcare.

Palace, Il Romanzo di C. Simon (1962).

Palacios, Alfredo Lorenzo (Buenos Aires 1880-1965) Uomo politico argentino. Fondò il partito socialista argentino e fu deputato (1904) e senatore (1935 e di nuovo nel 1961), oppositore di Uriburu (1930) e Perón. Tra le opere, Nuestra America y el imperialismo yanqui (1930), El socialismo argentino y las reformas penales (1933).

Palade, George (Iasi 1912-) Biologo statunitense. Di origine romena, compì importanti studi di ultrastrutture cellulari scoprendo i ribosomi. Nel 1974, con C. De Duve e A. Claude, fu insignito del premio Nobel.

Palàde, pàsso délle Valico (1.518 m) alpino del Trentino Alto Adige, tra la Val di Non e l'alta Val d'Adige.

Paladìna Comune in provincia di Bergamo (3.122 ab., CAP 24030, TEL. 035).

paladìno, sm. 1 Ognuno dei dodici cavalieri che formavano la guardia di Carlo Magno. ~ cavaliere, gentiluomo, guerriero. 2 Sostenitore, difensore. ~ tutore. cercava di atteggiarsi a paladino dei deboli.
 lat. mediev. palatinus, di palazzo.

palafìtta, sf. 1 Abitazione primitiva costituita da un piano di legno sostenuto da una serie di pali infissi nel terreno, soprattutto presso le rive di laghi e fiumi. 2 In edilizia, serie di pali (di legno, metallo o cemento armato) collegati fra loro all'estremità superiore, infissi nel terreno.
 sf. pile-dwelling.
Tipiche abitazioni primitive neolitiche, erano diffuse perlopiù nelle zone alpine svizzere, austriache, francesi e italiane (lago di Garda, lago d'Iseo, lago di Viverone), mentre oggi sono ancora utilizzate in alcune zone dell'Asia meridionale e dell'Oceania.

palafittàre, v. tr. Munire di palafitte.

palafittìcolo, agg. e sm. agg. 1 Relativo alle palafitte. 2 Che vive nelle palafitte.
sm. Chi vive nelle palafitte.

palafrenière, sm. 1 Staffiere, scudiero. ~ cavallaro, stalliere. 2 Istruttore d'equitazione presso scuole militari.

palafréno, sm. Cavallo usato dai cavalieri medievali per viaggiare.

Palàgano Comune in provincia di Modena (2.381 ab., CAP 41046, TEL. 059).

Palàgi, Pelàgio (Bologna 1775-Torino 1860) Pittore. Tra le opere Pietro Lattuada (1822, Milano, Quadreria Ospedale Maggiore).

Palagianèllo Comune in provincia di Taranto (7.136 ab., CAP 74018, TEL. 099).

Palagiàno Comune in provincia di Taranto (14.910 ab., CAP 74019, TEL. 099). Centro agricolo (coltivazione di olive, agrumi, frutta e ortaggi), turistico (balneazione) e industriale (oleifici). Gli abitanti sono detti Palagianesi.

Palagonìa Comune in provincia di Catania (15.535 ab., CAP 95046, TEL. 095). Centro agricolo (coltivazione di agrumi, ortaggi, viti e olive), dell'allevamento di ovini e suini e industriale (prodotti alimentari). Gli abitanti sono detti Palagonesi.

Palàia Comune in provincia di Pisa (4.417 ab., CAP 56036, TEL. 0587).

Palamàs, Kostìs (Patrasso 1859-Atene 1943) Poeta greco molto famoso e popolare in patria, le cui opere contribuirono notevolmente alla diffusione della lingua volgare. Tra le sue opere, Giambi e anapesti (1897), La vita immobile (1904), Trisévieni (1903).

Palamau Distretto (1.504.000 ab.) dell'India, nello stato di Bihar. Capoluogo Daltongani.

palaménto, sm. L'insieme dei remi di un'imbarcazione.

palamidóne, sm. 1 Giubba esageratamente lunga. 2 Soprabito che arriva quasi fino ai piedi.

palamitàra, sf. Rete lunga 800 m e alta 20 m che viene calata verticalmente e ormeggiata al fondo.

palamìte, sm. Attrezzo usato per la pesca.

palamìto, sm. Lenza di grosse dimensioni per effettuare la pesca in mare. È composto da una sagola principale di canapa (trave) alla quale sono attaccati numerosi filaccioni che portano gli ami.

palànca, sf. 1 Grossa trave in legno o metallo. 2 Tavola che serve da ponte fra un natante e la terra. 3 Antica moneta di rame in uso in Italia.

palancàta, sf. Nell'edilizia, insieme di tavole unite a formare un divisorio o una chiusura protettiva attorno a un'impalcatura o a un cantiere.

palanchìno, sm. 1 Portantina orientale. 2 Barra d'acciaio usata come leva.

palànco, sm. (pl.-chi) Argano.

palàncola, sf. Elemento, detto anche assepalo, avente la forma di una trave piana che viene utilizzato in edilizia e nei lavori pubblici per il contenimento di terreni incoerenti e di acqua. Le palancole vengono infisse nel terreno una vicino all'altra in modo da formare una parete continua.

palàndra, sf. Veste di moda nel XVII sec. Era larga e lunga, foderata di pelliccia e ricamata.

palandràna, sf. 1 Veste da camera per uomo ampia e lunga. 2 Cappotto o soprabito lungo e largo. ~ palamidone, tabarro.

Palàndri, Enrìco (Venezia 1956-) Scrittore italiano. Ha scritto Boccalone (1977) e Le pietre e il sale (1986).

Palangkaraya Città (60.000 ab.) dell'Indonesia, sull'isola di Borneo. Capoluogo della provincia di Kalimantan Centrale.

Palanzàno Comune in provincia di Parma (1.554 ab., CAP 43025, TEL. 0521).

palàre, v. tr. Rafforzare con pali.

palaspòrt, sm. Forma abbreviata di palazzo dello sport.

palàta, sf. 1 Quantità contenuta nella pala in una volta sola. 2 Colpo di pala. ~ badilata, vangata. 3 Colpo di remo, nel vogare.

Palàta Comune in provincia di Campobasso (2.241 ab., CAP 86037, TEL. 0875).

palatàle, agg. e sf. agg. 1 Relativo al palato. infiammazione palatale. 2 Che si pronuncia con l'accostamento del dorso della lingua a un punto del palato.
sf. Consonante palatale.

palatalizzàre, v. tr. Dare carattere palatale a un fonema.

palatalizzazióne, sf. L'assumere carattere palatale.

palàtico, agg. (pl. m.-ci) Tassa in uso in Veneto nel passato con le quali le imbarcazioni pagavano il diritto di attraccare ai pali delle rive.

Palatinàto Regione storica della Germania il cui territorio attualmente è suddiviso fra i Länder della Renania-Palatinato e della Baviera. L'origine della regione risale al X sec., sotto la casa di Franconia. Dopo varie vicende ricevette la dignità elettorale nel 1356. Nel XVI sec. divenne un caposaldo della riforma calvinista e per questo motivo, dopo la conclusione della guerra dei trent'anni, finì sotto il dominio di Massimiliano di Baviera perdendo parte del territorio. La sua storia come stato autonomo ebbe termine nel 1815, a seguito del trattato di Vienna.

palatinàto, sm. 1 Dignità di elettore palatino. 2 Territorio dell'elettore palatino.

palatìno, agg. 1 Relativo al palato. 2 Che appartiene al palazzo reale. le guardie palatine erano all'erta. 3 Del colle Palatino.
 lat. palatinus, del colle Palatino.

Palatìno Uno dei sette colli di Roma, sorge sulla sinistra del Tevere. Gli insediamenti risalgono all'età del Ferro. Secondo la leggenda, questo colle fu prescelto da Romolo per la fondazione della città di Roma. È stato la sede di residenze sia patrizie, sia imperiali (con Augusto, la cui dimora è oggi nota come la Casa di Livia).

palatìte, sf. => "lampasco"

palatizzazióne, sf. Trasformazione di un suono non palatale in palatale.

palàto, sm. 1 Parte superiore del cavo orale. palato osseo. 2 Il senso del gusto. ~ competenza, raffinatezza, ricercatezza. non aveva un buon palato.
 sm. palate.
 lat. palatum.

palatoalveolàre, agg. Di consonante, che viene articolata tra il palato e gli alveoli dentari.

palatoquadràto, sm. Parte dorsale dell'arco mandibolare dei Selaci. Da questo derivano i palatini, il quadrato e gli pterigoidei negli Actinopterigi.

palatoschìsi, sf. Malformazione congenita consistente nella mancata saldatura delle due metà del palato, spesso associata a labbro leporino; in casi gravi può mettere in comunicazione la bocca con le fosse nasali.

palatùra, sf. Il piantare pali più o meno grossi nel terreno al fine di sostenere ortaggi, piante da frutto e vite.

Palàu (comune) Comune in provincia di Sassari (3.169 ab., CAP 07020, TEL. 0789).

Palau (stato) Arcipelago della Micronesia. Insieme alle isole Pulo Anna, Tobi, Merir, Sonsorol e Helen Reef forma la repubblica di Palau, indipendente dal 1° ottobre 1994. L'arcipelago fu scoperto da Ruy López de Villalobos nel 1543 e rimase possedimento spagnolo fino al 1899, quando fu ceduto alla Germania. Dal 1919 al 1945 passò al Giappone, mentre dopo la seconda guerra mondiale fu sotto tutela dell'ONU con amministrazione fiduciaria degli USA. Dopo il referendum del 1993, agli Stati Uniti è rimasta la difesa, le relazioni estere e il sostegno economico.
L'arcipelago principale comprende circa 350 isole, la più grande delle quali è Babelthuap (370 km2). Le principali attività sono l'agricoltura, l'allevamento dei suini e del pollame e soprattutto la pesca. Il porto principale è Koror, mentre a Babelthuap esiste un aeroporto internazionale.
SCHEDA
Abitanti-15.500
Superficie-487 km2
Densità-31,8 ab./km2
Capitale-Koror
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Dollaro USA
Lingua-Inglese e palauano
Religione-Protestante e cattolica

Palazzàgo Comune in provincia di Bergamo (3.081 ab., CAP 24030, TEL. 035).

Palazzéschi, Àldo (Firenze 1885-Roma 1974) Pseudonimo di Aldo Giurlani, ricavato dal cognome della nonna. Poeta e narratore. Frequentò una scuola di recitazione insieme a M. Moretti, di cui divenne amico. Attore di teatro per breve tempo, su insistenza del padre si iscrisse alla Scuola commerciale Ca' Foscari di Venezia. Abbandonati presto gli studi, dopo aver pubblicato alcuni libri di intonazione crepuscolare (I cavalli bianchi, 1905; Lanterna, 1907; Poemi, 1909), si avvicinò al futurismo nelle sue prime opere (L'incendiario, 1913; Il codice di Perelà, 1911; Il controdolore, 1913, manifesto di poetica futurista). Nel soggiorno a Parigi del 1913 conobbe G. Apollinaire, P. Picasso, G. Braque e H. Matisse. Tornato a Firenze, si allontanò dal futurismo nel 1914, prendendo posizione anti-interventista. Rimase estraneo al fascismo, dedicandosi alla sua attività di scrittore. Dal 1926 divenne collaboratore del Corriere della sera. Soggiornò a lungo a Parigi. Nel 1941 si stabilì a Roma. Tra le sue opere si ricordano, oltre a quelle già citate, Due imperi ... mancati (1920), Il Re bello (1921, novelle), Poesie (1925), Il palio dei buffi (1937, novelle), Allegoria di novembre (1943), Bestie del 900 (1951, novelle), Il buffo integrale (1966, novelle), Stampe dell'Ottocento (1932, romanzo), La piramide (1926, romanzo), Le sorelle Materassi (1934, romanzo). Al suo ultimo periodo creativo appartengono i romanzi I fratelli Cuccoli (1948), Roma (1953), Il doge (1967), Stefanino (1969), e Storia di un'amicizia (1971).

Palàzzi, Fernàndo (Arcevia, Ancona 1884-Milano 1962) Scrittore italiano, autore del Novissimo dizionario della lingua italiana (1939) e dell'Enciclopedia degli aneddoti (1934).

palazzìna, sf. Piccolo palazzo signorile.

palazzinàro, sm. Imprenditore edile; usato spesso in termine spregiativo.

palàzzo, sm. 1 Corte, reggia. ~ residenza. Palazzo della Signoria, a Firenze. 2 Grande edificio costituito da più piani. ~ residenza. 3 Casa bella e signorile. 4 Centro del potere politico. le decisioni del palazzo sembrarono improvvisate in quell'occasione.
 sm. 1 palace. 2 (casa) mansion. 3 (edificio) building. 4 (condominio) block of flats. 5 (di giustizia) Law Courts.
 lat. palatium, per indicare il colle Palatino e poi il palazzo imperiale.

Palàzzo Adriàno Comune in provincia di Palermo (2.767 ab., CAP 90030, TEL. 091).

Palàzzo Canavése Comune in provincia di Torino (801 ab., CAP 10010, TEL. 0125).

Palazzo della lunga vita, Il Dramma di Hung Sheng (XVII sec.).

Palàzzo Pignàno Comune in provincia di Cremona (2.754 ab., CAP 26020, TEL. 0373).

Palàzzo San Gervàsio Comune in provincia di Potenza (6.138 ab., CAP 85026, TEL. 0972).

Palazzòlo Acrèide Comune in provincia di Siracusa (9.097 ab., CAP 96010, TEL. 0931).

Palazzòlo déllo Stélla Comune in provincia di Udine (3.238 ab., CAP 33056, TEL. 0431).

Palazzòlo sull'Òglio Comune in provincia di Brescia (16.270 ab., CAP 25036, TEL. 030). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, cereali e frutta) e industriale (cementifici, prodotti tessili, chimici, meccanici e metallurgici). Nella chiesa di San Giovanni si trovano affreschi risalenti al XV sec. Gli abitanti sono detti Palazzolesi.

Palazzòlo Vercellése Comune in provincia di Vercelli (1.325 ab., CAP 13040, TEL. 0161).

palazzòtto, sm. Palazzo d'aspetto severo e massiccio.

Palazzuòlo sul Sènio Comune in provincia di Firenze (1.323 ab., CAP 50035, TEL. 055).

palchettìsta, sm. (pl.-i) Chi ha in proprietà o in usufrutto un palco teatrale.

palchétto, sm. 1 Asse che si pone come ripiano negli armadi. 2 Palco di teatro.
 sm. shelf.

pàlco, sm. (pl.-chi) 1 Piano di assi e travi connessi tra loro e in particolare quello che copre superiormente un locale e sostiene il pavimento del locale soprastante. 2 Tavolato alzato da terra, per darvi spettacoli o per accogliervi persone. ~ impalcatura, assito. sul palco delle autorità giunsero oggetti di ogni tipo. 3 Palcoscenico. ~ ribalta. 4 Ciascun compartimento, riferito agli spettatori, posto su vari piani lungo la parete interna della sala teatrale. biglietti per il palco del primo ordine.
 sm. 1 (di assi e travi) stand, platform. 2 (palcoscenico) stage. 3 (teatro) box.
 longob. balk trave.

palcoscènico, sm. (pl.-ci) 1 Il palco dove recitano gli attori in un teatro. 2 L'arte del teatro.
 sm. stage.
 da palco + scenico.

Palcoscenico Film drammatico, americano (1937). Regia di Gregory La Cava. Interpreti: Katharine Hepburn, Ginger Rogers, Adolphe Menjou. Titolo originale: Stage Door

Pàle Personaggio mitologico, dea romana della pastorizia, protettrice delle greggi. A lei fu dedicato un tempio risalente al 267 a. C.

Pale di San Martino Gruppo montuoso del Trentino, nelle Dolomiti dominanti il centro di San Martino di Castrozza, nella Val Cismon. Vetta più elevata la Cima della Vezzana (3.193 m).

pale(o)- Primo elemento di parole composte.
 dal greco palaiós antico.

pàlea, sf. Squama sottile di colore bruno che ricopre foglie, piccoli e fusti della maggior parte delle Felci.

paleàceo, agg. Provvisto di palee.

Paleàrio, Aònio Nome latinizzato di Antonio della Paglia (Veroli 1503-Roma 1570) Umanista e filosofo rappresentante della dottrina protestante, di cui sostenne la diffusione in Italia. Dopo essere stato accusato più volte di eresia per il contenuto delle sue opere (pubblicate a Basilea nel 1566), fu infine condotto a Roma, dove venne impiccato e arso sul rogo. Tra le sue opere, si ricordano Actio in pontifices romanos et eorum asseclas (1596, postuma), De immortalitate animorum (1536) e De pace, orazione per la pace di Cateau-Cambrésis.

Palechìnidi Famiglia di Echinoidi fossili risalenti al Carbonifero, caratterizzati dalla presenza di due colonne di piastre interambulacrali e piastre ambulacrali larghe.

palecologìa, sf. Scienza che si interessa dell'ecologia dei fossili.

paleggiàre, v. tr. Nella locuzione paleggiare il grano, spostarlo e agitarlo con la pala in modo da evitarne la fermentazione durante la conservazione in magazzino.

paléggio, sm. (pl.-gi) Sistema di trasporto di materiali sciolti eseguito durante i lavori pubblici nel quale gli operai si mettono in fila e si passano i materiali da uno all'altro usando una pala.

palèlla, sf. Particolare taglio inclinato di una tavola di legno o di un foglio di compensato eseguito al fine di poter assemblare due parti mediante incollaggio.

Palembang Città (1.084.000 ab.) dell'Indonesia, sull'isola di Sumatra. Capoluogo della provincia di Sumatra Meridionale. Porto sul fiume Musi, centro agricolo e commerciale (coltivazione e mercato di caffè, tè, cacao e spezie) e industriale (prodotti alimentari, meccanici, cantieristici, tessili, petroliferi e fertilizzanti).

Paléna Comune in provincia di Chieti (1.567 ab., CAP 66017, TEL. 0872).

Palencia Città (78.000 ab.) della Spagna, nella Castiglia-León. Capoluogo della provincia omonima (185.000 ab.).

palèo, sm. Specie di trottola.

paleoantropologìa, sf. Scienza che studia i reperti fossili umani.

paleoasiàtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo a un gruppo di lingue parlate in Siberia. ~ paleosiberiano.
sm. Denominazione dei gruppi etnici più antichi della Siberia nordorientale, i quali avevano caratteri simili a quelli dei mongoloidi, ma con l'aggiunta di elementi europoidi.

paleocène, sm. Prima parte del Paleogene.

paleocerebellum, sm. invar. La porzione più antica del cervelletto dal punto di vista filogenetico.

paleoclimatologìa, sf. Settore delle scienze geologiche che si propone di ricostruire le condizioni climatiche delle varie ere geologiche.

paleocristiàno, agg. Che attiene il cristianesimo dei primi secoli.

paleoecologìa, sf. Settore della paleontologia che studia le condizioni ambientali del passato.

paleoencèfalo, sm. La parte più antica dell'encefalo dal punto di vista filogenetico. <> neoencefalo.

paleoflòra, sf. L'insieme di tutti i vegetali vissuti in uno dei periodi geologici.

paleogène, sm. Primo periodo e sistema dell'era cenozoica.

paleogeografìa, sf. Scienza che studia le condizioni geografiche della terra nei vari periodi della storia geologica.

paleografìa, sf. Scienza dello studio delle scritture antiche il cui scopo è la decifrazione, la datazione e la provenienza dei manoscritti antichi. Le origini di questa disciplina risalgono al 1865, anno di pubblicazione dell'opera De re diplomatica, di J. Mabillon.

paleogràfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla paleografia, attinente alla paleografia.

paleògrafo, sm. Studioso di paleografia.

paleolìtico, agg. e sm. agg. Che concerne l'ultimo periodo dell'età della pietra che precede l'età neolitica.
sm. Periodo dell'età della pietra.
Il più lungo dei periodi in cui è suddivisa la preistoria, dall'apparizione dell'uomo (circa due milioni di anni fa) al termine delle glaciazioni (circa 8.500 anni fa). Questo periodo, caratterizzato dall'utilizzo di utensili di pietra scheggiata, è a sua volta suddiviso in sottoperiodi, distinti secondo le metodologie di lavorazione della pietra (Paleolitico inferiore, Paleolitico medio, Paleolitico superiore). Il Paleolitico superiore vide l'avvento dell'Homo sapiens sapiens, che sostituì l'Homo sapiens neanderthalensis e l'inizio delle attività artistiche preistoriche (piccoli oggetti, arte parietale).

Paleòloghi Nome dell'ultima famiglia nobile che resse il trono di Bisanzio. Questa dinastia arrivò al trono con Michele (nel 1261), che riconquistò Costantinopoli, seguito da Andronico II, Giovanni V, Andronico IV e altri, fino all'ultimo rappresentante della dinastia, Costantino XI, morto nei combattimenti contro i turchi nel 1453.

paleomagnetìsmo, sm. 1 Metodo per studiare e determinare la grandezza e la direzione del campo magnetico terrestre nelle passate ere geologiche. 2 L'insieme delle proprietà magnetiche di rocce e materiali del passato.

paleonegrìta, o paleonégride, agg., sf. e sm. (pl. m.-i) Relativo ai gruppi etnici africani più antichi i quali avevano corporatura minuta, statura bassa e pelle nera.

Paleonemertìni Ordine di nemertini anopli aventi la parete del corpo con due soli strati muscolari e la proboscide priva di stiletti.

paleontologìa, sf. Scienza dello studio dei fossili, mediante il quale si cerca di ricostruire la cronologia delle varie specie viventi. Se l'interesse verso i fossili si manifestò già nell'antica Grecia, lo sviluppo della disciplina moderna ebbe però inizio nel XVII sec. con l'opera di Buffon, Smith, e poi di Lamarck, Wallace, Brongniart, Darwin.

paleontològico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla paleontologia.

paleontòlogo, sm. (pl.-gi) Esperto di paleontologia.

paleopitèco, agg. (pl. m.-chi) Genere di Scimmie antropomorfe. Ne sono stati ritrovati dei resti piuttosto incompleti nei depositi risalenti al Miocene di Siwalik, in India.

paleopsicologìa, sf. Studio dell'inconscio collettivo, della tracce lasciate nell'inconscio individuale dai miti più antichi dal punto di vista psicologico.

paleosuòlo, sm. Suolo che si è formato in un'epoca geologica passata e che è stato sottoposto a una nuova evoluzione o è stato ricoperto da una formazione più recente.

Paleoterìidi Famiglia di Mammiferi perissodattili fossili europei, risalenti all'eocene e all'oligocene, che presentano un'evoluzione simile a quella degli equidi americani.

paleotropicàle, agg. Riferito alle regioni tropicali del Vecchio Mondo.

paleovulcànico, agg. (pl. m.-ci) Di rocce effusive archeozoiche primarie o secondarie.

paleozòico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo al Paleozoico.
sm. Era geologica caratterizzata dalla comparsa delle prime forme di vita.
La seconda delle ere geologiche in cui è suddivisa la storia della Terra (da 570 a 230 milioni di anni fa), costituita dai periodi Cambriano, Siluriano, Devoniano, Carbonifero e Permiano. È l'era che vede la nascita della vita sul nostro pianeta e la sua successiva evoluzione, dalle prime forme di flora e fauna marine, per giungere (nel Carbonifero) allo sviluppo della flora terrestre. Anche la fauna inizia la propria lenta trasformazione: gli Invertebrati marini vengono infatti presto affiancati dalle prime specie di Vertebrati. Nel Devoniano compaiono poi i primi Anfibi, seguiti dai Rettili che, nel Permiano, originarono i diretti antenati dei dinosauri. Tutto il Paleozoico è caratterizzato da grandi movimenti tettonici che portano le terre emerse a fasi alterne di riuniuone e frazionamento, culminando durante il Permiano nella costituzione dell'unica grande massa continentale detta Pangea.

paleozoologìa, sf. (pl.-gìe)Scienza che studia gli animali comparsi nel corso delle ere geologiche.

palermitàno, agg. e sm. agg. Relativo alla città di Palermo.
sm. Abitante della città di Palermo. ~ panormita.

Palermìti Comune in provincia di Catanzaro (1.452 ab., CAP 88020, TEL. 0961).

Palèrmo Capoluogo (730.000 ab., CAP 90100, TEL. 091) della Sicilia situato sul golfo omonimo, Palermo è il più importante centro dell'isola per quanto riguarda il traffico marittimo; altri settori importanti dell'economia sono il terziario, l'industria (siderurgia, chimica, cantieristica ecc.) e il turismo. Ricca di monumenti (ex palazzo Reale, teatro Massimo, San Giovanni degli Eremiti), Palermo è una città di origine fenicia; conquistata da romani, goti, bizantini e arabi, sotto il cui dominio conobbe un grande sviluppo, passò poi ai normanni e quindi agli svevi. Nel corso del 1800 passò ai Borboni e venne infine annessa allo stato italiano nel 1860.
Provincia di Palermo
(4.992 km2, 1.280.000 ab.) Il territorio è prevalentemente collinare e montuoso, con due zone pianeggianti: la Conca d'Oro e la Piana di Partinico. Importanti l'agricoltura e l'allevamento, mentre le attività industriali si concentrano perlopiù nei pressi del capoluogo. Notevole anche il turismo, sia balneare sia d'arte.

Palèrmo, Antònio (Napoli 1929-) Critico letterario italiano. Si è occupato nei suoi lavori della cultura italiana degli ultimi due secoli. Tra le opere, C. Alvaro. I miti della società (1967), Società e cultura dell'Italia unita (1977, con P. Macry), La tessera e il puzzle. La letteratura della sociologia (1979).

palesàre, v. tr. Svelare, rivelare, rendere noto. ~ chiarire, dire, esprimere, manifestare.
 v. tr. to disclose, to reveal.

palése, agg. Chiaro ed evidente, noto. ~ manifesto, lampante. <> celato, nascosto, occulto.
 agg. evident, clear.

Palestìna Regione dell'Asia mediterranea compresa fra i rilievi del Libano, il Mediterraneo, il Negev e il deserto Siriaco. Comprende varie regioni storiche (Galilea, Giudea, Samaria) e deve il suo nome ai greci, che la chiamarono così dal nome dei filistei, popolazione che ne abitava le coste. Regione di insediamenti antichissimi, risalenti al Paleolitico inferiore, vide la nascita dei primi insediamenti urbani con l'arrivo dei cananei nel IV millennio a. C. In seguito conobbe il dominio egizio e dei filistei; fino all'arrivo dei romani rimase sotto il controllo ebraico. Nel 634 fu conquistata dagli arabi e poi dai selgiuchidi; dopo il periodo delle crociate, nel 1516 cadde sotto il dominio degli ottomani, che durò fino all'occupazione inglese nel 1917. Dopo la prima guerra mondiale venne affidata alla Gran Bretagna, ma seguì un periodo di contrasti fra arabi ed ebrei, culminato con la nascita di Israele (1948). Dopo la nascita dello stato ebraico si susseguirono una serie di contrasti e conflitti armati (guerra dei sei giorni, guerra del Kippur). Dopo il riconoscimento dell'OLP da parte dell'ONU e la pace di Camp David fra Egitto e Israele, si è giunti all'accordo del 1993, con la costituzione dell'autorità palestinese.
Autorità palestinese
Territorio in amministrazione autonoma secondo gli accordi del 13 settembre 1993 fra Israele e OLP (rinnovati a Taba il 25 settembre 1995); comprende la striscia di Gaza e parte della Cisgiordania (territorio di Gerico). Ha una superficie di 420 km2 e circa 900.000 ab.; il presidente è Yasser Arafat.

palestinése, agg. e sm. agg. Relativo alla Palestina.
sm. Abitante della Palestina.
 agg. e sm. Palestinian.

palèstra, sf. Locale attrezzato per eseguire esercizi ginnici.
 sf. gymnasium.

Palestrina (comune) Comune in provincia di Roma (15.802 ab., CAP 00036, TEL. 06). La sua economia si basa sull'agricoltura (cereali, vite), ma molto fiorente è anche l'artigianato tipico (ricamo, lavorazione del rame). Centro turistico e di villeggiatura. La città conserva le vecchie mura e ha monumenti interessanti come il duomo Sant'Agapito (dal campanile in stile romanico), il palazzo Barberini (che conserva affreschi degli Zuccari), il museo archeologico. La città, già Preneste, viene menzionata con il nome attuale verso la metà del IX sec. Feudo dei conti di Tuscolo nell'XI sec., passò poi ai Colonna diventando teatro di guerre tra questi ultimi e i papi. Fu distrutta completamente per volere di papa Bonifacio VIII che volle in questo modo punire i cardinali Giacomo e Pietro Colonna che si erano a lui ribellati (1298). Nel 1572 diventò principato e nel 1630 fu ceduta ai Barberini. Nel 1849 Garibaldi vi sconfisse i borbonici di Ferdinando II delle Due Sicilie, durante la difesa della Repubblica romana.

Palestrina (musica) Opera in tre atti di H. Pfitzner, libretto proprio (Monaco di Baviera, 1917).

Palestrìna, Giovànni Pierluìgi da (Palestrina 1525-Roma 1594) Musicista compositore di musica sacra, massimo esponente della polifonia. A dodici anni fu cantore nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Nel 1544 divenne organista del duomo di Palestrina. Sposatosi nel 1547, nel 1551 divenne maestro della cappella Giulia, nel 1555 cantore nella cappella Sistina, subito licenziato perché sposato. Divenuto nello stesso anno maestro di cappella di San Giovanni in Laterano, si dimise nel 1560 per passare a Santa Maria Maggiore. Nel 1565 divenne responsabile dell'educazione musicale del seminario romano. Nel 1571 fu di nuovo maestro della cappella Giulia. Venne sepolto in San Pietro. La sua produzione è molto vasta con più di 100 messe, 2 Stabat Mater, 250 mottetti, 91 madrigali profani (1555), 42 madrigali spirituali (1581), 42 salmi e 600 opere di vario genere. Nella serenità che promana dalla sua musica si rileva l'influenza della linea melodica del canto gregoriano interpretato in modo personalissimo e naturale. Le sue pagine migliori sono considerati i mottetti (tra i quali si ricordano Exultate Deo, Peccantem me cotidie, Surge, illuminare Jerusalem, Cantico dei cantici) e le messe, con la loro architettura maestosa (la più nota è la Missa Papae Marcelli del 1567).

Palèstro Comune in provincia di Pavia (2.065 ab., CAP 27030, TEL. 0384).

paletnologìa, sf. Scienza che studia le civiltà della preistoria.

paletnòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di paletnologia.

paletot, sm. invar. Cappotto.

palétta, sf. 1 Piccola pala utilizzata come arnese per radunare o raccogliere o come giocattolo per bambini. regalò alla bimba secchiello e paletta. 2 Disco con manico usato dal capostazione per dare il segnale di partenza al macchinista del treno. la paletta del capostazione tardava ad alzarsi.
 sf. 1 spade. 2 (per capostazione) signalling disc.
 dimin. di pala.

palettàta, sf. 1 Quanto si può prendere con la paletta. 2 Colpo inferto con la paletta.

palettatùra, sf. Insieme di pale o di palette che fanno parte di un organo di un compressore, di un ventilatore o di una pompa centrifughi o di una turbina a vapore o idraulica.

palétto, sm. 1 Spranga di ferro usata come chiavistello per porte e finestre. ~ sbarra. 2 Piccolo palo. ~ cavicchio, picchetto, piolo.
 sm. 1 stake. 2 (per sci) pole. 3 (spranga) bolt. 4 (per tenda da campeggio) peg.

Paliàno Comune in provincia di Frosinone (7.372 ab., CAP 03018, TEL. 0775).

palificàre, v. intr. Conficcare pali nel terreno.

palificàta, sf. 1 Nell'edilizia e nei lavori pubblici, insieme di pali che vengono infissi nel terreno in modo da formare una struttura in grado di migliorare la resistenza ai carichi del terreno stesso. 2 Fila di pali che sostengono una linea telefonica o elettrica.

palificazióne, sf. 1 Complesso dei pali posti nelle fondamenta di un edificio o che sorreggono una linea telefonica, telegrafica o elettrica. 2 L'azione del piantare pali nel terreno.

paligrafìa, sf. Disturbo del linguaggio scritto che si manifesta con la ripetizione involontaria di lettere e parole. Si manifesta tipicamente negli stati demenziali.

palilalìa, sf. Disturbo neurologico tipico del morbo di Parkinson costituito dalla ripetizione continua di parole o frasi.
 comp. greco pálin di nuovo e laléin parlare.

palìna, sf. 1 Asta verniciata alternativamente di bianco e di rosso usata per allineamenti sul terreno. 2 Asta indicatrice di direzione.

palìndromo, agg. Di verso o di parola che si può leggere sia da sinistra che da destra.

palingènesi, sf. 1 Rinascita del mondo dopo la distruzione. ~ resurrezione. 2 Rinnovamento di un'istituzione e simili. ~ cambiamento.
In filosofia è intesa come la rigenerazione dell'universo, dell'umanità o del singolo individuo. Questa idea è comune a religioni come il brahmanesimo e il cristianesimo e a discipline filosofiche come l'orfismo e lo stoicismo.
In geologia identifica la rifusione delle rocce provocata dal calore e dalle sostanze gassose.

palinodìa, sf. 1 Ritrattazioni in versi. 2 Scritto o discorso con cui si ritrattano opinioni precedenti.

palinologìa, sf. Settore della botanica che si occupa dell'individuazione di similitudini e affinità tra piante tramite lo studio di pollini e di spore e della loro classificazione e filogenesi.
 greco palýnein spargere polvere.

palinsèsto, sm. 1 Antico manoscritto di pergamena il cui scritto è stato raschiato per poterlo riutilizzare. 2 Schema e programma delle trasmissioni di un canale radiotelevisivo. il giornale non poteva ovviamente riportare le variazioni dell'ultima ora del palinsesto.
 sm. schedule.
 lat. palimpsestus, dal greco palìmpsestos, comp. da palin-di nuovo + deriv. da psan raschiare.

Palinùro Il capo di Palinuro è un promontorio situato nella costa meridionale della Campania. Secondo l'Eneide, il capo deriva il suo nome dal timoniere di Enea. Zona di turismo balneare.

pàlio, sm. 1 Stendardo o drappo assegnato al vincitore di una gara equestre; le stesse gare hanno finito per assumere il nome di palio, come il più celebre, quello di Siena. 2 La gara stessa. ~ agone, competizione.
 lat. palium mantello.
La sua origine proviene dai tornei e dalle gare a cui partecipavano gli abitanti di una città distinti dagli emblemi e dai colori del proprio rione. Celebre è quello di Siena che si svolge il 2 luglio e il 16 agosto ed ebbe origine nel Quattrocento. Le contrade o associazioni rionali (attualmente 17) partecipano al palio inviando un proprio fantino. Le contrade partecipanti alle gare sono dieci: tre vengono sorteggiate tra quelle che hanno gareggiato l'anno precedente; le rimanenti sette partecipanti sono quelle escluse l'anno precedente. La corsa dura pochi minuti e consiste nel compiere tre giri di piazza del Campo, ma l'insieme dei festeggiamenti è molto ricco. Sono famosi anche i palii di San Giorgio a Ferrara, della giostra del Saracino ad Arezzo e le regate di Venezia.

paliòtto, sm. Paramento che copre la parte anteriore dell'altare cristiano.

palischèrmo, sm. Grossa imbarcazione a remi al servizio di una nave maggiore.

palissàndro, sm. Legno pregiato ricavato da alberi tropicali, usato per mobili.
 sm. rosewood.
 oland. palissander.

palissonatùra, sf. Nell'industria del cuoio, finitura delle pelli consistente nel loro ammorbidimento effettuato con il palissone.

palizzàta, sf. Steccato fatto con pali. ~ staccionata, cinta.
 sf. fence.

Palìzzi Comune in provincia di Reggio Calabria (3.085 ab., CAP 89030, TEL. 0965).

Palìzzi, Filìppo (Vasto 1818-Napoli 1899) Pittore. Tra le opere Paesaggio al tramonto (1854, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

Palìzzi, Giusèppe (Lanciano 1812-Parigi 1888) Pittore. Tra le opere Accampamento di zingari (1845, Firenze, Galleria d'Arte Moderna).

pàlla, sf. 1 Oggetto o corpo di forma sferica. ~ biglia, boccia, globo. non essere in palla, non essere in forma. 2 Sfera di gomma, cuoio o altro materiale usato per giocare. 3 Peso legato ai piedi dei carcerati. 4 Pallottola. fu colpito da una palla nemica alla gamba. 5 Testicolo. 6 Veste indossata dalle matrone romane. 7 Il quadrato di tela inamidata che copre il calice durante la messa.
 sf. ball.
 longob. palla.

Pàlla Biànca Vetta (3.736 m) più elevata delle Alpi Venoste, in Alto Adige. Al confine italo-austriaco.

pallabàse, sf. Baseball.

pallacanèstro, sf. Sport a squadre inventato negli Stati Uniti da J. Naismith nel 1891 (inglese basket-ball) che vede affrontarsi due squadre di cinque giocatori con lo scopo di segnare il maggior numero di punti, ottenuti centrando il canestro degli avversari (posto a 3,05 m di altezza) con il pallone. Il campo di gioco misura dai 13 ai 15 m di larghezza per 24-28 m di lunghezza; al centro dei lati più piccoli si trovano i canestri, fissati su tabelloni verticali. La palla può essere giocata con le mani, ma non trasportata; le partite sono divise in due tempi di venti minuti di gioco effettivo ciascuno. La pallacanestro, introdotta in Italia negli anni '20, è stata ammessa ai giochi olimpici nel 1936.
 sf. basketball.

pallacòrda, sf. 1 Antico gioco italiano con la palla da cui è derivato il gioco del tennis. 2 Il luogo dove lo si praticava.

Pàllade (astronomia) Asteroide tra i più luminosi, scoperto nel 1802, ha un periodo di rotazione di 10,1 ore, un diametro di 600 km, dista dal Sole 2,77 unità astronomiche e ha un periodo di rivoluzione di 4,61 anni.

Pàllade (mitologia) Altro nome della dea greca Atena, quando considerata protettrice in guerra.

palladiàno, agg. 1 Proprio dello stile di Andrea Palladio, architetto del XVI sec. 2 Pavimento fatto a mosaico con frammenti di marmo o pietra.

pallàdio, agg. e sm. agg. Relativo a Pallade Atena.
sm. 1 Statua o effigie della dea Atena, a protezione delle case e delle città. 2 Difesa, protezione. 3 Elemento chimico di colore bianco argenteo.
In chimica (Pd) è l'elemento con numero atomico 46 e peso atomico 106,42, unito in natura al platino e ad altri metalli di questo gruppo. Utilizzato soprattutto per la realizzazione di leghe metalliche e come catalizzatore.

Pallàdio, Andrèa Andrea di Pietro della Gondola detto Palladio (Padova 1508-Vicenza 1580) Architetto. Di umili origini, si stabilì giovanissimo a Vicenza, lavorando come scalpellino. Nel 1537 conobbe il letterato Gian Giorgio Trìssino, che ne curò l'istruzione classica e lo portò con sé in vari viaggi (1541, 1545, 1547 e 1549) a Roma. Nel corso di questi viaggi il Palladio effettuò misurazioni e rilievi di edifici antichi, materiale che poi costituirà la base dei Quattro libri dell'architettura (1570). Nel 1549 gli fu affidata la ricostruzione del palazzo della Ragione di Vicenza. Nel 1550 conobbe il prelato Daniele Barbaro. Nel 1570 fu nominato architetto ufficiale di Venezia. Progettista geniale e sensibile, seppe riprendere le regole classiche, pur mediandole con una nuova ricerca scenografica. La sua fama fu notevole, anche all'estero, e la sua opera ha avuto una profonda influenza sull'architettura europea e americana. Tra le sue opere si ricordano quelle realizzate nella città di Vicenza (basilica, loggia, palazzo della Ragione, teatro olimpico, palazzo Chiericati, palazzo Valmarana), le chiese di San Giorgio Maggiore e la chiesa del Redentore a Venezia, oltre alle numerose ville signorili erette sia nei pressi di Vicenza sia nei dintorni di Venezia (villa Almerico-Capra, detta La Rotonda, presso Vicenza; ville Pisani a Montagnana; villa Foscari presso Mira; villa Barbaro a Maser; villa Emo Capodilista a Fonzolo). Derivando dallo studio delle opere classiche l'equilibrio delle proporzioni tra le parti e la forma strettamente connessa alla funzione, il Palladio reinterpretò con grande sensibilità le strutture classiche. I suoi interventi di alleggerimento e di armonizzazione con l'ambiente e con le strutture esistenti hanno creato modelli di edifici imponenti, ma belli e funzionali, destinati a fare scuola per la loro capacità di inserirsi gradualmente nel paesaggio esistente. Attraverso le numerose realizzazioni e attraverso il suo trattato di architettura esercitò a lungo un'influenza sull'architettura europea e mondiale.

Pallagòrìo Comune in provincia di Crotone (1.859 ab., CAP 88070, TEL. 0962).

pallamàglio, sm. Gioco antico con una palla di legno che veniva fatta scorrere battendola con un martello di legno, per inviarla in buche.

pallamàno, sf. Sport di squadra di origine tedesca (1890) in cui si affrontano due squadre di sette giocatori su un campo che misura 20 per 40 m. Le regole del gioco sono simili a quelle del gioco del calcio, con la differenza che i giocatori, tranne il portiere nell'area di porta, devono toccare la palla con le mani. Le partite sono divise in due tempi di mezz'ora. Nel 1972 questo sport è stato ammesso alle olimpiadi.
 da palla + mano.

pallanuotìsta, sm. Chi pratica lo sport della pallanuoto.

pallanuòto, sf. Sport di squadra inventato in Inghilterra (ca. 1850) giocato da due squadre di sette giocatori in uno specchio d'acqua (solitamente una piscina) che misura un massimo di 20 per 30 m. Lo scopo del gioco è infilare la palla nella porta avversaria, difesa da un portiere; la palla deve essere giocata con le mani, ma non colpita. Le partite durano quattro tempi di 5 minuti di gioco effettivo. Questo sport è stato ammesso ai giochi olimpici nel 1900.
 sf. water polo.

Pallanzèno Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (1.230 ab., CAP 28020, TEL. 0324).

Pallàre Comune in provincia di Savona (932 ab., CAP 17040, TEL. 019).

pallasìte, sf. Varietà di mesosiderite nella quale è soprattutto l'olivina che rappresenta i silicati di ferro e magnesio.

pallàta, sf. Colpo dato con la palla.

Pallavicìni, Giàn Lùca (Genova 1697-Bologna 1773) Politico e militare. Al servizio austriaco, dal 1750 al 1753 governò la Lombardia, riorganizzandone l'amministrazione finanziaria.

Pallavicìno Trivùlzio, Giòrgio Guìdo (Milano 1796-Genestrelle 1878) Patriota, per la sua azione politica fu arrestato dagli austriaci e detenuto nel carcere dello Spielberg dal 1821 al 1835. In seguito partecipò alle cinque giornate di Milano, quindi fu deputato al parlamento piemontese fino al 1860 e ricoprì poi la carica di prodittatore a Napoli. Partecipò alla fondazione della Società nazionale.

Pallavicìno, Stéfano Benedétto (Padova 1672-Dresda 1742) Letterato veneto. Figlio di Carlo, famoso compositore, scrisse nel 1732 il Discorso della musica, contro l'uso dell'epoca di castrare i giovani virtuosi del canto. Divenne famoso soprattutto per aver tradotto le odi di Orazio. Fu anche autore di libretti d'opera tra i quali si ricorda Teofane del 1719.

pallavolìsta, sm. e sf. Chi pratica lo sport della pallavolo.

pallavólo, sf. Sport di squadra inventato negli USA da W. G. Morgan nel 1895, è stato introdotto in Italia negli anni '30 ed è stato ammesso alle olimpiadi nel 1964. Su un campo di 9 m per 18 m, diviso a metà da una rete posta a un'altezza di 2,43 m, si affrontano due squadre di sei elementi, che lanciano la palla (colpendola senza trattenerla, al massimo tre volte) nella metà campo avversaria, con lo scopo di farla cadere sul terreno.
 sf. volleyball.

palleggiaménto, sm. Il palleggiare.

palleggiàre, v. v. tr. Agitare fra le mani qualcosa, prima di lanciarla. palleggiava quel sasso fra le mani, indeciso se colpire o meno.
v. intr. Esercitarsi con la palla. non era capace di palleggiare correttamente.
 deriv. da palla.

palléggio, sm. Azione del palleggiare.

Pallenberg, Max (Vienna 1877-Karlovy Vary 1934) Attore austriaco. Esordì a Vienna nel 1909, poi passò al Deutsches Theater di Berlino. Tra le sue interpretazioni, Il buon soldato Švejk da J. Hasek con la regia di E. Piscator (1928).

pallestesìa, sf. Grande sensibilità alle vibrazioni che interessa soprattutto il periostio.
 comp. greco pállein scuotere e áisthensis sensibilità.

pallet, sm. Piattaforma di legno o altro materiale, trasportabile con carrelli elevatori, sopra la quale vengono disposti a pila imballaggi di spedizione.

pallettóne, sm. Grosso pallino da caccia, di forma sferica.

palliàre, v. tr. Mascherare con apparenze oneste atti non buoni.

palliàta, sf. Commedia latina che costituiva una rielaborazione di una commedia greca della quale conservava i personaggi e l'ambiente. Il nome deriva dal pallio, l'abito nazionale greco, che veniva indossato dagli attori durante la rappresentazione.

palliatìvo, agg. e sm. 1 Di rimedio che attenua i sintomi di una malattia senza guarire. si rendeva conto che era solo un palliativo ma non poteva fare altrimenti. 2 Ciò che può migliorare una situazione, senza rimuoverne però le cause.
 agg. palliative.
 deriv. da palliare.

palliàto, agg. Nascosto sotto false apparenze. ~ mascherato, dissimulato.

pallidézza, sf. L'essere pallido.

pàllido, agg. 1 Che ha colore biancastro o tenue, senza colorito. ~ sbiadito, fioco. <> deciso, intento, sgargiante, vivace. era diventato pallido per lo spavento. 2 Debole. ~ fioco, sparuto. conservava solo un pallido ricordo del padre.
 agg. pale.
 lat. pallidus, deriv. da pallere impallidire.

pallìna, sf. Sferetta di vetro o terracotta con cui giocano i bambini.
 sf. marble.

pallinàre, v. tr. Effettuare la pallinatura.

pallinatùra, sf. Operazione tecnica che consiste nel gettare pallini sferici o piccoli cilindri d'acciaio contro una superficie per lisciarla.

pallìno, sm. 1 Piccola palla nel gioco delle bocce o del biliardo. ~ biglia, boccino. 2 Piccola sfera contenuta nelle cartucce usate dai fucili da caccia. ~ pallottola, proiettile. i pallini di piombo furono sventagliati ad ampio raggio sul povero fagiano. 3 Fissazione, mania. avere il pallino di qualcosa, avere un pensiero fisso.
 sm. 1 spot. 2 (munizione) pellets. 3 (mania) craze.
 dimin. di palla.

pàllio, sm. 1 Mantello di lana indossato sulla tunica dagli antichi Greci e romani. 2 Stola di lana bianca che il papa e gli arcivescovi indossano nelle cerimonie solenni. 3 Paramento da mettere su immagini sacre.
 lat. pallium.

pallonàio, sm. Chi fa o vende i palloni.

pallonàta, sf. Colpo di pallone.

palloncìno, sm. 1 Giocattolo, costituito da un involucro di materia elastica colorata, gonfiato con gas leggero e legato a un filo. 2 Etilometro per valutare la percentuale di alcol nel fiato umano. 3 Piccolo lampione colorato utilizzato per creare effetti di illuminazione.
 sm. balloon.
 dimin. di pallone.

pallóne, sm. 1 Grossa palla piena d'aria, di gomma o di cuoio. pallone gonfiato, persona che si vanta eccessivamente. 2 Aerostato. pallone sonda, per effettuare misurazioni sull'atmosfera.
 sm. ball.
 accresc. di palla.

pallonétto, sm. 1 Nel calcio tiro spiovente con cui si invia la palla in rete. 2 Nel tennis colpo con cui si imprime alla palla una traiettoria alta.

pallóre, sm. Colore smorto specialmente del viso.
 sm. paleness, pallor.
 lat. pallor,-oris, deriv. da pallere impallidire.

pallóso, agg. Noioso, pesante.

 

Pallottìno, Màssimo (Roma 1909-1995) Archeologo. Docente presso le università di Cagliari (1940) e poi di Roma (1946), si occupò in particolare di etruscologia. Fu direttore degli scavi a Cerveteri. Tra le sue opere, Elementi di lingua etrusca (1936), Etruscologia (1942), La pittura etrusca (1952) e Che cos'è l'archeologia (1963-1968).

pallòttola, sf. 1 Piccola palla di materiale solido. ~ pallettone, pallino. 2 Proiettile lanciato dalle armi da fuoco portatili.
 sf. 1 pellet. 2 (proiettile) bullet.

Pallottola per Roy, Una Film poliziesco, americano (1941). Regia di Raoul Walsh. Interpreti: Humphrey Bogart, Ida Lupino, Alan Curtis. Titolo originale: High Sierra

Pallottola spuntata 2 e 1/2 , Una-L'odore della paura Film commedia, americano (1991). Regia di Jerry Zucker. Interpreti: Leslie Nielsen, Priscilla Presley, George Kennedy. Titolo originale: The Naked Gun 2 1/2 (The Smell of Fear)

Pallottola spuntata, Una Film comico, americano (1988). Regia di David Zucker. Interpreti: Leslie Nielsen, Priscilla Presley, Ricardo Montalban. Titolo originale: The Naked Gun

pallottolière, sm. Arnese con tante file di pallottole di vario colore, infilate da fili metallici, utilizzato per contare.

pallovàle, sf. Rugby.

Palm Beach Centro (11.350 ab.) della Florida sudorientale, negli Stati Uniti., rinominata stazione turistica.

pàlma, sf. 1 La parte interna della mano. 2 La membrana che unisce le dita nelle zampe degli Uccelli. 3 Pianta appartenente alla famiglia delle Palme.
 sf. palm.
Le palme sono piante arborescenti monocotiledoni tipiche delle regioni tropicali, come la palma da datteri, che cresce in Africa settentrionale, Asia meridionale, Canarie, America settentrionale, e che produce frutti a forma di bacca (i datteri) utilizzati come alimento o per la produzione di alcol. Altri esempi sono la palma da olio, che cresce nell'Africa equatoriale, da cui si estrae un olio commestibile utilizzato anche nella produzione del sapone, la palma dum, che cresce in Africa, di cui si utilizzano i frutti nella produzione dei bottoni e le foglie per produrre stuoie e sacchi, la palma di San Pietro, esemplare nano diffuso nelle zone mediterranee dell'Europa.

Pàlma Campània Comune in provincia di Napoli (13.405 ab., CAP 80036, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazione di frutta, nocciole, cereali e tabacco) e industriale (calzaturifici, prodotti tessili, del legno e alimentari). Gli abitanti sono detti Palmesi.

Pàlma di Maiòrca Capoluogo delle Baleari (321.000 ab.) situato sull'isola maggiore dell'arcipelago, Maiorca. È un centro turistico di livello internazionale, dotato di un importante porto commerciale e turistico. L'economia, oltre alla notevole importanza del turismo, si basa anche sulla presenza di industrie tessili, alimentari, siderurgiche, del vetro, delle ceramiche e cantieristiche, e sul commercio dei prodotti agricoli. Nel 123 era una colonia romana; in seguito passò sotto il controllo di vandali, bizantini, arabi e, nel 1114, pisani. Nel 1229 fu sottratta al controllo pisano e unita al regno d'Aragona. La città ospita un museo archeologico e uno dedicato alla pittura della scuola gotica locale, oltre a numerosi edifici come le cattedrale del XIV sec., la chiesa di San Francesco (notevoli il portale e il chiostro), il palazzo di Olesa e Vivot.

Pàlma di Montechiàro Comune in provincia di Agrigento (24.077 ab., CAP 92010, TEL. 0922). Centro agricolo (coltivazione di uva, agrumi, olive e mandorle), dell'allevamento di ovini ed equini, turistico e industriale (prodotti alimentari). Fondata da Carlo Tomasi di Lampedusa nel 1637. Gli abitanti sono detti Palmesi.

Pàlma il Gióvane (Venezia 1544-1628) Soprannome del pittore Iacopo Negretti, pronipote di Palma il Vecchio, collaborò con Tiziano e subì anche l'influenza delle opere di Raffaello e, in seguito, del Tintoretto. Fu un pittore molto prolifico, autore della decorazione per la sala del Maggior Consiglio e per la sala dello Scrutinio, a Venezia; inoltre, portò a termine la Pietà di Tiziano.

Pàlma il Vècchio (Serina 1480 ca.-Venezia 1528) Vero nome Iacopo Negretti, pittore, inizialmente seguace di Giovanni Bellini, a Venezia, in seguito subì l'influsso di Giorgione e Tiziano. Oltre a opere quali Le tre sorelle e Donna discinta, realizzò molti ritratti, fra cui Ritratto di poeta, Ritratti di Francesco e Paola Querini.

Palma, La Isola (68.000 ab.) vulcanica della Spagna, nell'oceano Atlantico, nella provincia di Santa Cruz de Tenerife.

Palmanòva Comune in provincia di Udine (5.483 ab., CAP 33057, TEL. 0432).

palmàre, agg. Relativo al palmo. ~ chiaro, evidente. <> ambiguo, confuso.
 lat. palmaris.

palmarès, sm. 1 Elenco dei premiati in una gara, un festival e simili. 2 Albo d'oro dei vincitori di una manifestazione o di una gara.

Palmària Isoletta (6,6 Km di perimetro) del mar Ligure, situata di fronte al promontorio di Portovenere, all'ingresso del golfo di La Spezia.

Palmarìggi Comune in provincia di Lecce (1.622 ab., CAP 73020, TEL. 0836).

Pàlmas Arborèa Comune in provincia di Oristano (1.240 ab., CAP 09090, TEL. 0783).

Palmas, Las Città (374.000 ab.) della Spagna, sulla costa nordorientale dell'isola di Gran Canaria. Capoluogo della provincia omonima (209.000 ab.). Composta da tre centri urbani e da Puerto de la Luz, è un grande porto peschereccio e commerciale di transito sulla rotta per l'America meridionale. Mercato di prodotti agricoli. Le principali industrie sono quelle alimentari e del tabacco. Turismo. Sede del palazzo Vescovile, di una cattedrale del XV sec. e della casa di C. Colombo.

palmàta, sf. 1 Colpo dato con il palmo della mano. 2 Gesto, consistente in una battuta e in una stretta di mano, che veniva effettuato dai due contraenti un negozio e con il quale, nel medioevo, veniva siglato l'accordo.

palmatifésso, o palmatìfido o palmatofésso, agg. Di foglia, suddivisa in lobi disposti a ventaglio e separati da incisioni che raggiungono circa la metà del lembo.

palmàto, agg. Che ha la forma del palmo di una mano.
 lat. palmatus ramificato.

palmatocompósto, agg. Di foglia, avente il lembo suddiviso in piccole foglie inserite in un unico punto del rachide.

palmatolobàto, agg. Di foglia, avente la lamina suddivisa in lobi arrotondato oppure a punta e con la base allargata.

palmatopartìto, agg. Di foglia, avente il lembo inciso in lobi disposti a ventaglio con incisioni che arrivano oltre la metà del lembo, senza raggiungere la nervatura principale.

palmatosettàto, agg. Palmatopartito.

Palme, Sven Olof (Stoccolma 1927-1986) Uomo politico svedese, rappresentante del Partito socialdemocratico, ricoprì la carica di primo ministro dal 1969 al 1976; tornò ancora alla guida del governo nel 1982. I suoi sforzi in campo internazionale andarono soprattutto nella direzione della distensione, del disarmo e degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo, mentre in campo interno si concentrò sull'attuazione di una serie di importanti riforme sociali. Il 28 febbraio 1986 fu assassinato in un attentato che non è mai stato rivendicato.

palménto, sm. 1 Macina da mulino. 2 L'insieme delle macine. 3 Mangiare ingordamente.

Pàlmer, Rènzo (Milano 1930-1988) Nome d'arte di Lorenzo Bigatti, attore italiano. Ebbe il suo esordio in teatro nel 1957. Recitò in televisione in molti sceneggiati. Lavorò anche al cinema, soprattutto come doppiatore.

Palmer, Samuel (Southwark 1805-Red Hill 1881) Pittore inglese. Tra le opere Il melo magico (1830, Cambridge, Fitzwilliam Museum).

Palmerston, Henry John Temple (Broadlands 1784-Brocket Hall 1865) Uomo politico inglese dalle idee conservatrici ma di tendenza liberale che ricoprì importanti cariche istituzionali; in politica estera contrastò l'azione sia della Francia, nonostante il suo appoggio al colpo di stato di Luigi Napoleone, sia della Russia, dove favorì la ribellione di varie popolazioni interne.

palméto, sm. Luogo coltivato a palme.

Pàlmi Comune in provincia di Reggio Calabria (19.116 ab., CAP 89015, TEL. 0966). Centro agricolo (coltivazione di olivi e viti), turistico (balneazione) e industriale (prodotti alimentari e dell'edilizia). Venne distrutta dal terremoto nel 1908. Gli abitanti sono detti Palmesi.

Palmiàno Comune in provincia di Ascoli Piceno (219 ab., CAP 63040, TEL. 0736).

Palmièri, Mattèo (Firenze 1406-1475) Umanista e uomo politico sostenitore dei Medici sotto il cui governo ricoprì numerose cariche amministrative. La sua produzione letteraria culminò nel Liber de temporibus, una storia universale, nella Historia florentina e nel dialogo Della vita civile.

palminèrvio, agg. Di foglia, dalla base della lamina della quale si dipartono più nervature primarie formando un ventaglio.

palmìpede, agg. e sm. Uccello che ha le zampe con le dita palmate.
 lat. palmipes,-pedis, comp. da palma palma + pes, pedis piede.

Palmira (Colombia) Città (214.000 ab.) della Colombia, nel dipartimento di Valle del Cauca, sul versante occidentale della Cordigliera Centrale.

Palmìra (Siria) Città della Siria di origini molto antiche (nota fin dal XII sec. a. C.) situata nei pressi dell'odierna Tudmur (13.000 ab.), grazie alla sua posizione era un importante centro di traffici commerciali. Nel III sec. a. C. fu capitale di un regno, sotto Settimio Odenato, ma in seguito fu occupata da Aureliano (272 a. C.) e subì quindi le occupazioni selgiuchide e araba. Attualmente sono visibili importanti resti archeologici degli edifici greco romani.

Palmireno, Lorenzo (Alcañiz 1514?-Valencia 1580) Umanista spagnolo. Professore universitario alle università di Saragozza e Valenza. Scrisse opere in latino e in volgare, tra le quali Vocabulario de medidas y monedas (1563, Vocabolario di misure e monete), El estudioso cortesano (1573) e Enchiridion grecae linguae (1578).

palmìsti, sm. invar. Seme della palma da olio.

palmìzio, sm. 1 Palma da datteri. 2 Ramo di palma o di ulivo benedetto che viene distribuito la domenica delle palme.
 lat. tardo palmicius, deriv. da palma.

pàlmo, sm. 1 La palma della mano. palmo per palmo, a poco a poco. 2 Lo spazio dall'estremità del pollice a quella del mignolo, misurata con la mano aperta e distesa. ~ spanna, palma. <> dorso. essere alto un palmo, essere molto basso. 3 Antica misura corrispondente a circa 25 cm.
 sm. 1 span. 2 (restare con un palmo di naso) to be badly disappointed.
 lat. palmus.

Pàlmoli Comune in provincia di Chieti (1.292 ab., CAP 66050, TEL. 0873).

pàlo, sm. 1 Legno tondo e dritto, allungato, o asta di ferro che si pianta in terra. ~ pertica, puntello. saltar di palo in frasca, in un discorso saltare da un argomento all'altro. 2 Chi sta fermo in un posto a vigilare. ~ guardia, sentinella. fece da palo ai rapinatori durante il colpo in banca. 3 Traversa, montante di una porta di calcio.
 sm. 1 post, pole. 2 (appuntito) stake.
 lat. palus.

Pàlo dél Còlle Comune in provincia di Bari (18.106 ab., CAP 70027, TEL. 080). Centro agricolo (coltivazione di viti, olive e mandorle) e industriale (prodotti tessili e alimentari). Vi si trova la chiesa Matrice, costruita tra il XII e il XVI sec. Gli abitanti sono detti Palesi.

Palomar Opera di narrativa di I. Calvino (1983).

Palombàra Sabìna Comune in provincia di Roma (8.726 ab., CAP 00018, TEL. 0774).

palombàro, sm. Chi scende sott'acqua munito di scafandro e di particolari attrezzature.
 sm. diver.

Palombàro Comune in provincia di Chieti (1.233 ab., CAP 66010, TEL. 0871).

palómbo, sm. Pesce (Mustelus mustelus) della famiglia dei Triachidi e dell'ordine degli Squaliformi. Di colore grigio e giallo, raggiunge 1,5 m. Cambia colore per mimetizzarsi.
 sm. dogfish.

palomìno, sm. Cavallo da sella di diverso colore, originario dell'America settentrionale.

Palomónte Comune in provincia di Salerno (4.204 ab., CAP 84020, TEL. 0828).

palóne, sm. Grossa talea per la moltiplicazione vegetativa di alcune piante (es. pioppo). Viene ricavata da un ramo ben sviluppato.

palòrcio, sm. (pl.-ci) Antico sistema che utilizzava teleferiche per trasportare piccoli carichi su distanze brevi.
 greco párolkos gomena.

Palos Centro (6.000 ab.) dell'Andalusia, in Spagna (provincia di Huelva), situato alla foce del Rio Tinto, da cui salpò Cristoforo Colombo per il suo primo viaggio per le Indie il 3 agosto 1492.

Palòsco Comune in provincia di Bergamo (4.804 ab., CAP 24050, TEL. 035).

palpàbile, agg. Che si può palpare.
 lat. tardo palpabilis.

palpàre, v. tr. Toccare con la palma della mano. ~ accarezzare, palpeggiare.
 v. tr. to touch, to finger.
 lat. palpare, deriv. da palpus carezza.

palpàta, sf. L'atto di palpare un poco e in fretta.

palpazióne, sf. 1 Il palpare. 2 Esame di tessuti e organi eseguito con la pressione delle mani.
 lat. palpatio,-onis.

pàlpebra, sf. Ciascuna delle due pieghe membranose che proteggono la parte esposta degli occhi da pulviscolo, luce eccessiva, fumo ecc. Sono assai mobili e vengono sollevate dall'azione del muscolo elevatore della palpebra.
 sf. eyelid.

palpebràle, agg. Riguardante le palpebre o la regione delle palpebre.
Vene palpebrali
Sono i vasi sanguigni della regione delle palpebre.

palpeggiàre, v. tr. Palpare con insistenza, delicatamente.

Palpìgradi Ordine di piccoli Aracnidi che hanno il corpo lungo e sottile, segmentato, a un'estremità del quale vi è un'appendice che rimane sollevata durante il movimento.

palpitànte, agg. 1 Che palpita, animato. il cuore era ancora palpitante. 2 Che è in preda a profonda emozione. era palpitante d'amore e se ne stupiva. 3 Attuale. argomenti palpitanti.

palpitàre, v. intr. Battere con frequenza e fortemente, specialmente del cuore. ~ battere, martellare.
 v. intr. 1 to palpitate. 2 (polso) to beat. 3 (fremere) to quiver.

palpitazióne, sf. Accelerazione della frequenza del battito cardiaco. ~ batticuore.
 lat. palpitatio,-onis.

palpitìo, sm. Palpito frequente e ripetuto.

pàlpito, sm. Ciascun battito del cuore. ~ pulsazione, fremito.
 sm. beat.

pàlpo, sm. Appendice dell'apparato boccale di Lamellibranchi, Anellidi ed Echinodermi.

paltò => "paletot"

paltoncìno, sm. 1 Cappotto per bambino. 2 Soprabito per signora.

paltonière, sm. Mendicante.

Palù Comune in provincia di Verona (1.089 ab., CAP 37050, TEL. 045).

Palù dél Férsina Comune in provincia di Trento (221 ab., CAP 38050, TEL. 0461).

Palù, pìzzo Vetta (3.906 m) delle Alpi Retiche, nel settore orientale del gruppo del Bernina.

Palucca, Gret (Monaco 1902-Dresda 1993) Danzatrice e coreografa tedesca. Nel 1923 esordì nella compagnia della Wigmann, per poi proseguire la carriera come solista esibendosi sia in Germania che all'estero. Nel 1925 fondò e diresse personalmente una scuola di danza a Dresda.

paludaménto, sm. Manto ampio e ricco.

paludàre, v. v. tr. Coprire di vesti eccessivamente ricche.
v. rifl. Ornarsi di fronzoli ampollosi e inutili.

paludàto, agg. Vestito di paludamento.

palùde, sf. Zona depressa con fondale impermeabile, in cui l'acqua ristagna dando vita a specchi d'acqua poco profondi, dove si forma un particolare ecosistema costituito da flora e fauna specifiche (canne, giunchi, zanzare). ~ acquitrino, maremma.
 sf. bog, marsh, swamp.
 lat. palus,-udis.

Palude del diavolo, La Romanzo di G. Sand (1846).

Palùdi Comune in provincia di Cosenza (2.005 ab., CAP 87060, TEL. 0983).

Paludìnidi Famiglia di Molluschi mesogasteropodi erbivori.

paludìsmo, sm. Altra denominazione della malaria.

paludóso, agg. Relativo a terreno pieno di paludi, acquitrinoso. ~ fangoso, melmoso.
 agg. swampy, marshy.

palùstre, agg. Relativo a palude, che cresce e vive in palude.
 agg. swamp, marsh.
 lat. paluster,-stris,-stre, deriv. da palus,-udis palude.

Palùzza Comune in provincia di Udine (3.030 ab., CAP 33026, TEL. 0433).

palvesàri Gli uomini delle milizie comunali del XII sec. che in combattimento portavano i pavesi e li usavano per difendere arcieri e balestrieri.

palvése, sm. Pavese.

pamèla, sf. Nell'abbigliamento femminile, cappello di paglia a larghe falde munito di nastri che devono essere annodati sotto il mento.

Pamela o la virtù ricompensata Romanzo epistolare di S. Richardson (1740-1742).

Pamich, Abdon (Fiume 1933-) Marciatore. Alle olimpiadi del 1964 vinse l'oro sui 50 km.

Pamir Massiccio dell'Asia centrale compreso fra i monti Alajski a nord, il bacino del Tarim a est, l'Hindu Kush e il Karakorum a sud e il bacino del fiume Pjandz a ovest. Appartenente in gran parte al Tagikistan, interessa anche la Cina e l'Afghanistan. Nella parte cinese si ha la vetta maggiore, il Kongur (7.719 m). Altre cime sono il picco del Comunismo (7.495 m) e il picco Lenin (7.134 m).

Pammachius Dramma di Th. Naogeorgus (1538).

pampa, sf. Vasta pianura stepposa dell'America meridionale con pascoli estesi.
 spagn. pampa.

Pàmpa Provincia (231.100 ab., 143.450 Km2) dell'Argentina centrale, situata nella pianura a nord della Patagonia, la cui capitale è Santa Rosa.

Pampalóni, Géno (Roma 1918-) Critico letterario. Collaboratore di A. Olivetti, ha partecipato al movimento Comunità. Ha collaborato a vari quotidiani e riviste. Come critico, si è occupato soprattutto della letteratura italiana dell'Ottocento e del Novecento (tra gli altri, ha scritto su E. Cecchi, I. Svevo, C. Alvaro, V. Brancati, E. Vittorini e C. Pavese). Tra le opere Trent'anni con Cesare Pavese (1981) e Fedele alle amicizie (1984).

Pampanga Provincia (1.182.000 ab.) delle Filippine, nel settore centrale dell'isola di Luzon. Capoluogo San Fernando.

Pamparàto Comune in provincia di Cuneo (543 ab., CAP 12087, TEL. 0174).

pampèro, sm. Vento, spesso freddo e violento, che soffia nella pampa da sud-ovest. Può anche provocare tempeste di povere e mulinelli.

pamphlet, sm. invar. Opuscolo, libretto, scritto satirico o polemico. ~ libello, libercolo.

pamphletìsta, sm. e sf. Autore di pamphlet.

pampìneo, agg. 1 Relativo ai pampini. 2 Ricco di pampini.

pampinìfero, agg. Di organo vegetale, che porta pampini.

pàmpino, sm. Foglia della vite.
 sm. vine leaf.

Pamplona Città (182.000 ab.) capoluogo della regione della Navarra situata sul corso del fiume Arga, sulle pendici pirenaiche. Risale al I sec. a. C. quando fu fondata da Pompeo; in seguito fu conquistata da goti e arabi e nel 905 divenne capitale del regno di Navarra. Importanti le attività agricole e industriali (sia nel settore alimentare sia in altri settori, come quello chimico, cartario, metallurgico, tessile). Edifici notevoli sono la cattedrale gotica risalente al XIV sec., la chiesa di San Saturnino (XIII sec.), l'Ayuntamiento (XVII sec.). Nel mese di luglio si svolge la festa popolare dell'encierro, con corride e corse di tori organizzate nelle strade cittadine.

PAN Sigla di Pattuglia Acrobatica Nazionale.

Pan Divinità greca dei boschi e delle greggi. Figlio di Zeus e della ninfa Callisto o di Ermete e di Driope, era caratterizzato da piedi e barba caprini, con corna, coda e corpo peloso. Prediligeva i luoghi solitari, per i quali vagava suonando la siringa e aiutando i cacciatori e i pescatori. A Roma fu identificato con Fauno e con Silvano.

Pan Tadeusz Opera di poesia di A. Mickiewicz (1834).

panacèa, sf. Rimedio che guarisce tutti i mali. ~ cura, medicamento, medicina, terapia.
Il termine secondo l'etimologia greca significa medicina o rimedio universale. Greci e romani attribuirono a molte piante proprietà magiche per la guarigione di molte malattie e quindi le chiamarono panacea. Nel medioevo fu attribuito a numerose sostanze e oggetti (fra i quali la pietra filosofale) il potere medicamentoso contro qualsiasi malattia e soprattutto contro la vecchiaia. Gli alchimisti chiamarono panacea o panacea universale, una sostanza minerale (il chermes) dotata di modeste proprietà medicamentose. Lo zafferano fu considerato una panacea vegetale e il solfato di potassio fu detto panacea duplicata (o di Holstein). Tuttora la panacea indica il preteso rimedio di ogni male.

panafricanìsmo, sm. Movimento politico che ebbe come finalità il superamento delle divisioni politiche nel continente africano e la solidarietà fra queste popolazioni. Sorto agli inizi del 1900, questo movimento portò infine alla fondazione dell'Organizzazione per l'unità africana.

panafricàno, agg. Che riguarda tutti i popoli dell'Africa.

panàgia, sf. 1 Appellativo della Madonna nella chiesa greca. 2 Festa della Madonna.
 comp. dal greco pâs tutto + hágios santo.

Panagoulis, Alexandros (Atene 1939-Glyfada 1976) Politico greco. Nel 1967 fondò il movimento Resistenza ellenica in opposizione alla dittatura dei colonnelli. Nel 1868, accusato di aver attentato alla vita del primo ministro Papadopulos, venne condannato a morte, ma in seguito amnistiato ed esiliato in Italia (1973-1974).

pànama, sm. invar. Cappello molto leggero di fibre vegetali ricavate da una palma americana.

Panam´ (it. Panama) Repubblica dell'America centrale; confina a ovest con la Costa Rica, a est con la Colombia, si affaccia a nord col mar delle Antille e a sud con l'oceano Pacifico.
Il territorio panamense è prevalentemente montuoso, occupato da una serie di catene, di origine vulcanica, che si sviluppano prevalentemente in direzione da ovest a est, e particolarmente impervie nella parte occidentale, dove si trova la cima più alta, il Chiriquì o Baru (3.478 m).
Alla Cordigliera de Veraguas si succede la Serranìa del Tabasara, con alcune cime oltre i 2.500 m, e insieme costituiscono la cosiddetta Cordigliera Centrale, digradante dolcemente a terrazze verso sud in una pianura costiera piuttosto ampia, più bruscamente invece verso la costa caraibica, più compatta e meno articolata di quella del Pacifico.
Oltre la penisola di Azuero la Cordillera Central continua ad abbassarsi gradatamente fino alla depressione dove è stato costruito il Canale.
La sezione orientale del paese è molto meno elevata ed è percorsa dalla Cordigliera de San Blas e dalla Serranìa del Darièn, che di media non superano i 1.000 m, tranne nel Cerro Tacarcuna, verso il confine colombiano, con i suoi 1.875 m.
Il territorio panamense è molto ricco di fiumi con acque abbondanti e regime regolare, ma dal corso breve, specie i tributari del mar delle Antille. Tra i tributari del Pacifico si trovano i fiumi più lunghi; il Tuira traccia un percorso di 182 km prima di gettarsi nel golfo di San Miguel.
Il clima è di tipo equatoriale, caldo umido e molto piovoso, leggermente temperato dall'altitudine.
La capitale Panam´, che sorge sullo sbocco del canale al Pacifico, è un vivacissimo centro commerciale e industriale.
Altre città sono San Miguelito, Colón, attivo porto sul Pacifico e zona franca, e David.
Panam´ deve il suo discreto benessere economico alla presenza del Canale omonimo, che collega l'Atlantico al Pacifico attraverso un sistema di chiuse. I proventi derivanti dalla gestione del canale (in affitto agli USA fino al 1999) garantiscono al paese un notevole apporto di risorse finanziarie. A questi si aggiungono i proventi della flotta mercantile e il forte sviluppo di un sistema bancario e terziario in genere che, garantendo una totale assenza di controlli sui movimenti di capitale, attrae operatori internazionali.
Panam´ ripropone la tipica dualità tra colture di sostentamento a bassissima produttività, praticata con tecniche arretrate su microfondi, e colture commerciali, effettuate su latifondi modernamente attrezzati, generalmente di proprietà di grandi multinazionali.
I principali prodotti di consumo locale sono i cereali, specie il riso e il mais, la manioca, le patate, i pomodori e altri ortaggi. Tra le colture di piantagione primeggiano invece le banane, seguite da cacao, canna da zucchero, tabacco, caffè, palma da cocco e agrumi.
Le foreste sono ricche di essenze da ebanisteria e di legno pregiato, ma sono tuttora sfruttate in parte minima.
In netto sviluppo il settore zootecnico, in particolare quello bovino. Rilevante è l'attività peschereccia, che può contare su una discreta flotta.
Benché siano scarsamente sfruttate, non mancano le risorse minerarie, rappresentata da giacimenti di zolfo, bauxite, carbone, rame.
L'industria è tuttora costituita essenzialmente da impianti per la trasformazione di prodotti agricoli locali (zuccherifici, birrifici, oleifici, manifatture di tabacco, conservifici di carne e pesce) cui si aggiungono alcuni cementifici e piccoli stabilimenti tessili.
Nella zona franca di Colon operano varie industrie di lavorazione delle merci in transito nonché un'importante raffineria di petrolio.
Rimane vivo l'artigianato tradizionale, particolarmente noto per la produzione di ceramiche, cappelli, e amache.
In fase di potenziamento è lo sfruttamento delle risorse idriche per la produzione di energia elettrica.
STORIA Colonizzato dalla Spagna a partire dal 1510, il Panam´ diventa la base di partenza per la colonizzazione del Perú. Nel 1519 Pedrarias D´vila fonda la città di Panam´. Nel 1739 la città e la sua regione vengono unite al vicereame di Nuova Grenada. Nel 1819 il paese resta legato a Bogotà dopo l'indipendenza della Grande Colombia. Nel 1855 la corsa all'oro in California comporta la costruzione della ferrovia Colon Panam´. Dal 1881 al 1889 Ferdinand de Lesseps porta avanti la costruzione di un canale interoceanico; per mancanza di fondi i lavori vengono sospesi.
Nel 1903 il Panam´ proclama la propria indipendenza e viene instaurata la repubblica a seguito di una rivolta incoraggiata dagli Stati Uniti. Desiderando riprendere il progetto del canale, questi si fanno concedere una zona larga 10 miglia che va da un oceano all'altro. Nel 1914 il canale è realizzato. La tutela americana provoca lo sviluppo del nazionalismo e lo scoppio di moti (1959, 1964, 1986) che scuotono il paese.
Dal 1968 al 1981 il generale Omar Torrijos domina la vita politica del paese. Nel 1977 egli ottiene da J. Carter la firma di un trattato che prevede la restituzione definitiva a Panam´ della zona del canale nel 1999. Nel 1984 N. Ardito Barletta viene eletto presidente della repubblica. L'anno successivo, dopo le sue dimissioni, gli succede Eric Delvalle. Nel 1987-1988 si assiste a manifestazioni contro il generale Noriega, l'uomo forte del regime. E. Delvalle viene destituito. Noriega pone alla guida dello stato propri uomini. Un intervento militare americano (1989) depone Noriega in dicembre; Guillermo Endara, che era stato eletto in maggio, assume la funzione di presidente della repubblica. Nel 1994 viene eletto alla presidenza della repubblica Ernesto Perez Balladares.
Abitanti-2.631.000
Superficie-77.082 km2
Densità-34,1 ab./km2
Capitale-Panam´
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Balboa
Lingua-Spagnolo, lingue amerindie
Religione-Cattolica
Panamá
Città (412.000 ab.) di Panam´, capitale della Repubblica e capoluogo della provincia omonima.
Panamá
Zona dell'America Centrale tra il golfo di Darién nell'oceano Atlantico e il golfo di Panam´ nell'oceano Pacifico.

Panam´, canàle di Passaggio marittimo artificiale, tra le due Americhe. Unisce il mar delle Antille con l'oceano Atlantico. Il canale lungo più di 80 km e largo dai 90 ai 300 m, consente di evitare la circumnavigazione dell'America meridionale. La via navigabile è fornita da tre gruppi di chiuse che permettono alle navi di superare dislivelli fino a 26 m sul livello del mare. Dal canale transitano circa 12.000 navi l'anno contemporaneamente nei due sensi; la traversata dura 12 ore. È usato soprattutto dalle navi che dagli Stati Uniti devono trasportare le loro merci dai porti sull'oceano Pacifico alle coste dell'oceano Atlantico e viceversa. Fu costruito sopra un terreno panamense concesso in affitto perpetuo agli USA, dopo la proclamazione di indipendenza del 1903. I lavori di costruzione durarono dieci anni e il canale venne aperto nel 1915. Dal 1977 il canale è stato affidato a una commissione mista di nove membri (panamensi e americani) che ha deciso il mantenimento delle basi militari americane fino al 1999. Nel 1989 (anno in cui Panama avrebbe dovuto assumere il controllo del canale) l'invasione americana per catturare il generale Noriega (incriminato per traffico di droga), ha rinviato l'attuazione degli accordi.

panamènse, agg. e sm. Relativo a Panam´.

panamericàno, agg. Che riguarda o comprende tutto il continente americano.

panarabìsmo, sm. Movimento politico fondato nel XIX sec. nelle regioni arabe dominate dagli ottomani allo scopo di raggiungere l'unità dei popoli arabi. Al termine del primo conflitto mondiale contrastò soprattutto il colonialismo franco-britannico e la cultura occidentale. Nel 1945 al Cairo nacque la Lega araba che proseguì le tematiche del movimento ma, a causa del crescente nazionalismo interno ai nuovi stati arabi, la forza del movimento è andata indebolendosi.

panàrabo, agg. Che riguarda tutti i popoli e gli stati arabi.

panàre, v. tr. Passare carne o simili nel pane grattugiato, per friggerla.

Panarèa Isola del mar Tirreno, nell'arcipelago delle Eolie, tra Lipari e Stromboli. Fa parte del comune di Lipari.

Panàro Fiume (148 km) dell'Emilia Romagna. Nasce nell'Appennino Modenese con il nome di Rio delle Tagliole e confluisce nel Po.

panasiàtico, agg. Che riguarda tutti i popoli e gli stati dell'Asia.

panatenàico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alle panatenee.

panàtica, sf. (pl.-che) 1 Provvista di pane. 2 Vitto che veniva distribuito sulle navi mercantili all'equipaggio.

panàto, agg. Involto nel pane grattugiato.

Panàtta, Adriàno (Roma 1950-) Tennista. Fu campione nazionale dal 1970 al 1975 e nel 1976 vinse gli Internazionali d'Italia e di Francia, oltre che, con la nazionale italiana, la Coppa Davis. Nel 1985 divenne responsabile tecnico della nazionale.

Panay Isola (2.100.000 ab.) delle Filippine, nel gruppo delle Visayan. Centro principale Iloilo.

pànca, sf. Asse dotata di sostegni, usata come sedile. ~ pancaccio, panchina.
 sf. bench.
 longob. panka.

pancàccio, sm. Largo piano di legno, adibito a giaciglio.

pancake, sm. 1 Frittella dolce o salata, tipica anglosassone. 2 Cosmetico solido da spalmare sul viso per dare un aspetto uniforme alla pelle.

Pancalièri Comune in provincia di Torino (1.797 ab., CAP 10060, TEL. 011).

Pancaràna Comune in provincia di Pavia (360 ab., CAP 27050, TEL. 0383).

pancarré, sm. invar. Pane a cassetta.
 sm. invar. sandwich loaf, sliced square bread.

pancàta, sf. L'insieme delle persone sedute su di una stessa panca.

Pancatantra Notissima opera indiana di favole in prosa e versi, attribuita a Visnusarman (IV-V sec.). La versione originale è andata perduta ma ci sono molte riedizioni successive; l'opera è suddivisa in cinque parti, con settanta favole che vedono come protagonisti animali con tratti umanizzati. La diffusione internazionale fu ampissima: l'opera è stata tradotta in cinquanta lingue e, sulla base della sua versione araba, fu molto imitata in occidente.

pancétta, sf. Pancia di maiale conservata salata o affumicata.
 sf. bacon.

panchétto, sm. Sgabello.
 sm. footstool, stool.

Panchià Comune in provincia di Trento (604 ab., CAP 38030, TEL. 0462).

panchìna, sf. Panca di pietra, di ferro o di legno, per più persone. ~ banchetta, panchetta.
 sf. bench, garden seat.

Panchmahals Distretto (1.849.000 ab.) dell'India, nello stato di Gujarat. Capoluogo Godhra.

pància, sf. (pl.-ce) 1 Ventre, specialmente se prominente. ~ addome, epa. grattarsi la pancia, oziare; avere dolori di pancia, avere il mal di stomaco. 2 Parte rigonfia di qualcosa. ~ prominenza. la pancia del fiasco.
 sf. 1 stomach, belly. 2 (fare pancia) to be getting a paunch.
 lat. pantex,-icis, da pantices intestini.

panciafichìsta, sm. e sf. (pl.-i) Pacifista per vigliaccheria.

panciàta, sf. 1 Colpo dato con la pancia. 2 Scorpacciata.

Panciatìchi, Lorènzo (Firenze 1635-1676) Linguista e poeta burlesco. Membro dell'Accademia della Crusca. Tra le opere, Cicalata in lode della padella e della frittura, Ditirambo a un bevitore assai brillo (1657), Ditirambo d'uno che per febbre deliri (1659) e Controcicalata alla cicalata sulla lingua ionadattica.

pancièra, sf. Fascia di lana o elastica che si porta attorno alla pancia, per tenerla calda o per sostenerla. ~ ventriera.

panciòlle, loc. toscana Adagiato comodamente e in ozio.

pancióne, sm. Persona molto corpulenta e con una grossa pancia.

panciòtto, sm. 1 Corpetto da uomo che si indossa sotto la giacca, senza maniche e abbottonato sul davanti. ~ corsetto, farsetto. 2 Gilè. ~ giustacuore.
 sm. waistcoat.

panciùto, agg. Che ha una grossa pancia.

pancóne, sm. 1 Asse robusta, di grosso spessore. 2 Ripiano di lavoro utilizzato dagli artigiani. prese un pancone da falegname. 3 Terreno compatto.
 accresc. di panca.

pancosmìsmo, sm. Concezione filosofica panteistica che riduce Dio all'universo fisico, considerando questo il solo reale.

pancòtto, sm. Pane cotto nell'acqua e condito.

pancràtico, agg. (pl. m.-ci) Riferito al sistema ottico a ingrandimento variabile che si ricava spostando una o più lenti all'interno dello strumento.

pancràzio, sm. Antica gara, in uso presso i greci, che consisteva in un combattimento di lotta e pugilato in cui erano esclusi solo i morsi.

pàncreas, sm. Ghiandola di forma allungata situata nella zona superiore addominale annessa all'apparato digerente, tra il duodeno, la milza e lo stomaco. È costituita da due strutture, una esocrina per la secrezione di succhi con funzione digestiva e una endocrina dedita alla produzione di insulina. Gli enzimi digestivi vengono prodotti dalla parte ghiandolare del pancreas e riversati nel duodeno tramite una rete di canali (dotti di Wirsung e Santorini). L'insulina viene invece generata e immessa nel sangue da numerosi raggruppamenti di cellule epiteliali (isole pancreatiche o di Langerhans).
 sm. pancreas.

pancreàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al pancreas.

pancreaticoduodenàle, agg. Riferito al pancreas e al duodeno.

pancreatìte, sf. Malattia infiammatoria del pancreas che può manifestarsi in forma acuta o cronica. La pancreatite acuta provoca un'attivazione degli enzimi del succo pancreatico all'interno del pancreas, con susseguente autodigestione e necrosi della ghiandola stessa e dei tessuti circostanti. Viene originata soprattutto da calcolosi biliare e può essere curata eliminando le cause dell'infiammazione e applicando una rigorosa terapia di protezione dell'organo affetto. La forma cronica, invece, è generalmente causata dall'alcolismo e porta a una progressiva atrofia del pancreas. Se non viene curata tempestivamente, la pancreatite cronica può provocare gravi disturbi digestivi e, come diretta conseguenza della distruzione delle isole di Langerhans, dare origine a diabete mellito.

pancromàtico, agg. (pl. m.-ci) Sensibile a tutti i colori della scala cromatica.

pànda, sf. Mammifero carnivoro della famiglia degli Ailuridi diffuso in zone ristrette di Tibet, Nepal, Cina e Birmania. La specie maggiore (Ailuropoda melanoleuca) ha una pelliccia pezzata bianca e nera, i suoi esemplari raggiungono il metro e ottanta di lunghezza e si nutrono esclusivamente di germogli di bambù. La specie minore (Ailurus fulgens) è di dimensioni più piccole, ha una pelliccia bruna e vive in coppia.
 sf. panda.

pandemìa, sf. Epidemia di proporzioni gigantesche che coinvolge interi continenti.

pandèmio, agg. 1 Comune a tutti. ~ pubblico. 2 Appellativo con cui erano noti Eros e Afrodite, divinità dell'amore sensuale e non dell'amore spirituale.

pandemònio, sm. Rumore e grande confusione. ~ agitazione, baraonda.
 sm. pandemonium.

pandètte, sf. pl. 1 Denominazione greca del Digesto di Giustiniano. 2 Nome generico che veniva dato ai testi di legge, ai registri o ai repertori di atti d'archivio in ordine alfabetico.

pandettìstica, sf. (pl.-che) Scuola giuridica che si sviluppò in Germania nei secc. XIX-XX specialmente per merito della scuola storica di Savigny. Il suo scopo era la costruzione di un sistema completo di diritto attraverso lo studio dogmatico del diritto romano.

Pandìno Comune in provincia di Cremona (7.045 ab., CAP 26025, TEL. 0373).

pandispàgna, o pan di Spàgna, sm. Dolce a base di farina, fecola di patate, uova, zucchero e burro.

pandit, sm. invar. Titolo attribuito in India ai dotti.

pandólce, sm. Panettone tradizionale di origine ligure.

Pandòlfi, Vìto (Forte dei Marmi 1917-Roma 1974) Regista teatrale. Scrisse Il teatro drammatico dalle origini ai nostri giorni (1959).

Pandòra (mitologia) Nella mitologia greca, secondo Esiodo, è la prima donna creata da Efesto e Atena con il fango, data in sposa a Epimeteo e concepita come strumento con cui punire gli uomini per aver sottratto il fuoco a Prometeo. Infatti, Pandora aprì per curiosità un vaso datole da Zeus, contenente tutti i mali del mondo (malattia, morte, vecchiaia ecc.) che si diffusero così fra gli uomini.
In astronomia è il terzo satellite del pianeta Saturno.

Pandora (cinema) Film fantastico, britannico (1951). Regia di Albert Lewin. Interpreti: Ava Gardner, James Mason, Harold Warrender. Titolo originale: Pandora and the Flying Dutchman

pandòro, sm. Tradizionale dolce natalizio di origine veronese a pasta soffice.

pàne, sm. Alimento ottenuto con la cottura in forno di un impasto di farina di cereali (perlopiù grano) e acqua e con l'aggiunta eventuale di sale e lievito. Il pane può assumere forme differenti ed è l'alimento di base della civiltà occidentale, in contrapposizione al riso per le civiltà orientali; ha assunto anche una sua importanza nell'ambito di varie cerimonie religiose. ~ vitto, sussistenza.
Il pane bianco è quello ottenuto dalla farina di frumento.
Il pane nero o integrale è ottenuto da farina che contiene anche la crusca.
 sm. 1 bread. 2 (pagnotta) loaf of bread. 3 (a cassetta) sliced bread.
 lat. panis.

Pane e vino Romanzo tedesco del 1937, tradotto in italiano nel 1938, rifatto col titolo Vino e pane da I. Silone (1955).

Pane, amore e gelosia Film commedia, italiano (1954). Regia di Luigi Comencini. Interpreti: Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica, Virgilio Rientro.

Pane, Gina (Biarritz 1939-Parigi 1990) Artista teatrale francese. Esponente della body art. Sostenitrice della tesi che il corpo è contemporaneamente materiale ed esecutore della pratica artistica, considerava le sequenze fotografiche quali necessario complemento della body art. Tra le sue iniziative artistiche, si ricordano Action sentimentale (Azione sentimentale, 1973), Psyche (Psiche, 1975) e Le Martyre de Saint Sébastien d'après une peinture de Memling, partition pour un corps (Il Martirio di San Sebastiano da una pittura di Memling, partizione per un corpo, 1985).

panegìrico, sm. (pl.-ci) 1 Opera in prosa per celebrare personaggi illustri. 2 Predica in elogio di un santo. 3 Lode eccessiva. ~ elogio, apologia, lode.

Panegirico a Traiano Prosa di Plinio il Giovane (100).

Panegirico del duca di Lerma Poema di L. de Góngora y Argote (1616).

panegirìsta, sm. e sf. (pl.-i) Chi fa un panegirico.

panellènico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a tutti i Greci.

Panèlli, Pàolo (Roma 1925-1997) Attore teatrale e cinematografico. Dopo varie esperienze teatrali e radiofoniche, esordì sul piccolo schermo nel 1953, in uno spettacolo di prosa. Si ritagliò quindi un ruolo comico, espresso molte volte in coppia con la moglie Bice Valori, in trasmissioni come Piccola Enciclopedia Panelli (1963), Giovanni ed Elviruccia (1970), Ma che sera (1978) senza dimenticare le partecipazioni a Studio Uno (1965), Magazine 3 (1995), la conduzione di Canzonissima (1959 e 1968) e la realizzazione di spot pubblicitari per Carosello.

panèllo, sm. Residuo solido, prodotto dalla spremitura o filtrazione di vegetali, usato come mangime per bestiame.

panem et circenses, loc. avv. invar. Espressione latina che significa "pane e spettacoli del circo". Con essa il poeta Giovenale accusava la plebe romana di accontentarsi di donativi e spettacoli circensi.

Panètta, Francésco (Siderno 1963-) Atleta. Ai mondiali del 1987 e agli Europei del 1989 vinse la medaglia d'oro nei 3.000 siepi.

panettatrìce, sf. Macchina usata nei burrifici, per confezionare il burro in pani.

panetterìa, sf. Luogo dove si fa o vende il pane. ~ forno, panificio.
 sf. 1 (forno) bakery. 2 (negozio) baker's shop.

panettière, sm. Fornaio. ~ panificatore.
 sm. baker.

Panettièri Comune in provincia di Cosenza (400 ab., CAP 87050, TEL. 0968).

panétto, sm. 1 Pane di piccola pezzatura. 2 Nel gergo teatrale, applauso a scena aperta.

panettóne, sm. Tipico dolce milanese a forma di cupola fatto con farina, lievito, uova, burro, zucchero, impastato con uva sultanina e piccoli dadi di cedro candito.
 sm. kind of spiced brioche with sultanas, eaten at Christmas.

paneuropèo, agg. Relativo a tutta l'Europa, che si riferisce a tutta l'Europa.

Panfilìidi Famiglia di Insetti Imenotteri sinfiti dall'addome appiattito che possono essere nocivi ad arbusti e alberi.

pànfilo, sm. 1 Nave da diporto. ~ barca, yacht. 2 Nave a vela usata nei secoli XIV e XV dalle popolazioni del Mediterraneo.
 sm. yacht.

panfòrte, sm. Dolce di mandorle, tipico di Siena, fatto con cedro e altri ingredienti, d'impasto molto duro.

Pangasinan Provincia (1.636.000 ab.) delle Filippine, sull'isola di Luzon. Capoluogo Lingayen.

pangèa, sf. Nome con il quale A. Wegener indicò il continente unico che nel Paleolitico rappresentava l'insieme di tutte le terre emerse e che in seguito, a causa della deriva dei continenti, si divise dando origine ai continenti attuali.

pangermanésimo, sm. Movimento politico originato nel XIX sec. in Germania e Austria, avente come finalità l'unificazione dei popoli di stirpe germanica. Nel corso del XX sec. assunse sempre più caratteri prettamente razzisti, con l'esaltazione della superiorità della stirpe nordica e l'affermazione dell'esigenza del Lebensraum (spazio vitale). Adolf Hitler lo esaltò fino al livello di dottrina ufficiale del Reich. Dopo la fine del conflitto mondiale questa ideologia è stata proibita, pur avendo mantenuto un certo seguito in molti movimenti a livello di base.

pangiàllo, sm. Tipico dolce romano, composto con farina di granoturco, uova passa, nocciole, mandorle, noci, pinoli e zucchero.

pangolìno, sm. Nome dei Mammiferi dell'ordine dei Folidoti del genere Manis, ricoperti da una corazza di scaglie che utilizzano come difesa passiva, quando sono minacciati, arrotolandosi a formare una palla. Raccolgono gli insetti con la lingua. Questi animali sono diffusi in India, Asia meridionale, Africa.
Pangolino arboreo
Mammifero (Manis tricuspis) della famiglia dei Manidi e dell'ordine dei Folidoti. Ricoperto di squame scure che lo difendono, misura 85 cm. Vive in Africa centrale e occidentale.
Pangolino cinese
Mammifero (Manis pentadactylus) della famiglia dei Manidi e dell'ordine dei Folidoti. Vive in Africa sudorientale.

Pangrango Vulcano (3.109 m) dell'Indonesia, nel settore occidentale dell'isola di Giava.

pangrattàto, sm. Pane raffermo ridotto in briciole mediante la grattugia, usato specialmente per impanare.
 sm. pl. breadcrumbs.

pània, sf. 1 Sostanza appiccicosa prodotta dalle bacche del vischio, utilizzata per catturare gli uccelli. ~ palude, pantano, ragnatela. 2 Inganno, raggiro, trappola. ~ plagio.

Panicàle Comune in provincia di Perugia (5.185 ab., CAP 06064, TEL. 075).

panicàto, agg. Detto di carne bovina o suina, infestata da larve di tenia.

pànico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Di timore improvviso che nasce senza ragione. ~ angoscia. timor panico. 2 Riguardante la natura, come unico grande organismo.
sm. Sgomento, angoscia che invade e impedisce di riflettere. ~ paura. fu preso dal panico e reagì in modo inconsulto.
 agg. e sm. panic.
 lat. panicus, dal greco panikòs, da Pan, divinità la cui apparizione si pensava provocasse terrore.

panicum, sm. Genere di graminacee, perenni o annue, che crescono soprattutto nei pressi del mare, in luoghi umidi o sulle rupi.

Pànie, caténa délle Altro nome con cui è chiamata in Toscana la catena delle Alpi Apuane.

panièra, sf. Cesta larga e bassa di vimini, provvista di due manici. ~ canestra, corba.

panieràio, sm. Chi fa o vende panieri.

panieràta, sf. Quanto entra in un paniere.

panière, sm. 1 Cesta di vimini, di varia forma e grandezza, generalmente con un manico arcuato per infilarlo nel braccio. ~ canestra, canestro. rompere le uova nel paniere, far saltare i progetti di qualcuno. 2 La quantità di cose contenute in un paniere. 3 Insieme di beni di consumo ritenuti di prima necessità su cui valutare l'andamento medio dei prezzi.
 sm. basket.
 franc. panier, dal lat. panarium, deriv. da panis pane.

Paniere pieno di chiocciole, Un Racconto di T. Landolfi (1968).

panierìno, sm. Cestino che i bambini portano a scuola per la colazione.

panificàre, v. v. tr. Ridurre a pane.
v. intr. Fare il pane.

panificatóre, sm. (f.-trìce)Chi fa il pane.

panificazióne, sf. 1 Il panificare. 2 Lavorazione del pane.

panifìcio, sm. Luogo dove si fabbrica il pane. ~ forno, panetteria.
 sm. 1 (forno) bakery. 2 (negozio) baker's shop.

panifòrte, sm. Pannello di legno, ottenuto rivestendo un telaio di listelli con fogli di compensato, usato soprattutto per infissi interni.

Panihati Città (206.000 ab.) dell'India, nello stato del Bengala Occidentale.

Panin, Nikita Ivanovic (Danzica 1718-San Pietroburgo 1783) Politico russo. Nel 1762 Caterina II lo chiamò al governo per occuparsi della politica estera, ed egli aspirò a un sistema che potesse unire Svezia, Polonia e Inghilterra alla Russia in un'alleanza contro Asburgo e Borboni. Dopo la prima spartizione polacca le sue fortune declinarono.

paninàro, sm. Detto del giovane che, negli anni '80, frequentava le paninoteche e i fast-food.

paninerìa, sf. Locale pubblico nel quale si preparano e si vendono panini, tramezzini e altri alimenti per spuntini veloci.

Panini (IV-III sec. a. C.) Filologo indiano. Tra le opere La spiegazione delle parole.

Panìni, Giovànni Pàolo (Piacenza 1691/92-Roma 1765) Pittore. Tra le opere La visita di Carlo III a Benedetto XIV (1746, Napoli, Museo e Galleria Nazionale di Capodimonte).

panìno, sm. Piccola forma di pane, generalmente rotonda. ~ pagnottella, pagnottina.
 sm. 1 roll. 2 (imbottito) filled roll, sandwich.

paninotèca, sf. Locale pubblico specializzato in panini, tramezzini e simili.
 sf. sandwich bar.

Panipat Città (138.000 ab.) dell'India, nello stato di Haryana.

panislàmico, sm. Tendenza politica all'unificazione di tutti i popoli islamici.

panìsmo, sm. Senso o sentimento di panico.

Panìzza, Antònio (Brescello 1797-Londra 1879) Patriota e carbonaro. Nel 1823 dovette riparare in Inghilterra, dove dal 1856 al 1865 fu direttore del British Museum.

Pankhurst, Emmeline (Manchester 1858-Londra 1928) Politica inglese. Nel 1903 fu fondatrice dell'Unione sociale e politica femminile, che portò alla campagna che ottenne nel 1918 la concessione del voto alle donne.

panlogìsmo, sm. La filosofia di Hegel o, più in generale, ogni dottrina per la quale la ragione è la realtà assoluta.

panmìssi, o panmissìa, sf. invar. o sf. 1 Secondo A. Weismann, la fine della selezione naturale. 2 Secondo l'attuale terminologia, la capacità di scambio genetico che avviene tra gli individui di una popolazione attraverso la capacità di accoppiamento e di fecondazione.

pànna, sf. 1 Parte grassa del latte che si addensa in superficie quando il latte è lasciato in riposo. 2 Manovra effettuata da un veliero orientando la velatura in modo da arrestare la nave. 3 Guasto, avaria.
 sf. cream.

Pannaràno Comune in provincia di Benevento (2.086 ab., CAP 82017, TEL. 0824).

pannàre, v. intr. Del latte, fare la panna.

panne, sf. invar. Guasto, avaria che determina l'arresto di un mezzo. ~ blocco, immobilità, stallo.
 sf. invar. breakdown.

panneggiaménto, sm. Il panneggiare.

panneggiàre, v. intr. 1 Disporre la stoffa in modo che formi pieghe armoniose. le piaceva panneggiare con cura la stoffa. 2 In pittura o scultura, rappresentare le pieghe delle vesti. non riteneva essenziale panneggiare nei dettagli la sua scultura.

pannéggio, sm. Drappeggio.

Pannèlla, Giacìnto détto Màrco (Teramo 1930-) Politico. Nel 1960 fondò con altri il Partito radicale.

pannèllo, sm. 1 Quadro dei comandi di controllo di un apparecchio. 2 Riquadro decorativo dipinto, scolpito, intarsiato. 3 Elemento racchiuso in un telaio portante. 4 Lastra sottile di materiale vario che si applica per vari scopi, in edilizia. ~ comandi, quadro.
 sm. panel.
Pannello isolante
Tavola utilizzata allo scopo di isolare le pareti dall'umidità, da tempererature molto elevate o molto basse e dai suoni, composta da vari tipi di materiali a seconda dell'uso.
Pannello radiante
Pannello inserito nei pavimenti a scopo di riscaldamento.
Pannello solare
Dispositivo che utilizza l'energia solare per trasformarla in energia termica (mediante un fluido) o elettrica (mediante fotocellule).

Pannenberg, Wolfhart (Stettino 1928-) Teologo protestante tedesco. Tra le sue opere, Cristologia (1964), La destinazione dell'uomo (1978) e Teologia sistematica (1988-1991).

Pànni Comune in provincia di Foggia (1.083 ab., CAP 71020, TEL. 0881).

pannicèllo, sm. 1 Piccolo pezzo di panno. 2 Palliativo.

pannìcolo, sm. Nella locuzione pannicolo adiposo, strato di tessuto adiposo situato sotto la cute in quantità che varia da individuo a individuo e da zona a zona.

pànno, sm. 1 Nome generico d'ogni tessuto. 2 Tessuto di lana, per abiti pesanti, biliardi e simili. 3 Pezzo di stoffa per vari usi. ~ drappo, pannolano.
 sm. 1 cloth. 2 (abiti) clothes.
 lat. pannus.

pannòcchia, sf. 1 La spiga del granoturco e di altre graminacee. 2 Crostaceo marino, detto anche cicala di mare.
 sf. ear, cob.
 lat. tardo panucula, dimin. di panus pannoccia di miglio.

pannogràfico, agg. (pl. m.-ci) Riquadro di panno su cui si possono disporre figure di cartone o plastica.

pannolàno, sm. Panno tessuto interamente con lana.

pannolènci, sm. Panno leggero molto compatto.

pannolìno, sm. 1 Panno di lino. 2 Pezzuola di lino o cotone per l'igiene dei neonati.
 sm. napkin.

Pannònia Antica regione che occupava parte del territorio odierno dell'Ungheria. Era abitata da tribù illiriche e celtiche prima di essere conquistata da Ottaviano nel 35 a. C. In seguito Tiberio stabilì i confini settentrionali della Pannonia sul fiume Danubio. Fu divisa dapprima in due e poi in quattro province romane e fu soggetta ai continui attacchi delle invasioni barbariche a partire dal III sec. Due secoli più tardi la regione fu abbandonata dai romani.

pannònico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla Pannonia e ai suoi abitanti.

Panofsky, Erwin (Hannover 1892-Princeton 1968) Storico e critico d'arte tedesco. Tra le opere Idea (1924) e Il significato delle arti visive (1955).

panoftalmìte, o panoftalmìa, sf. Flemmone dell'occhio. Inizialmente colpisce l'uvea, quindi si estende a tutto il bulbo oculare.

panoplìa, sf. 1 L'insieme delle varie parti che compongono un'armatura. 2 Trofeo dell'armatura di un guerriero.

panoràma, sm. (pl.-i) 1 Ampia veduta di un paesaggio, generalmente dall'alto. quel panorama valeva la fatica della salita. 2 Esposizione sommaria, visione d'insieme. ~ scenario, vista. il panorama economico del dopoguerra era estremamente duro.
 sm. panorama, view.
 da pan-+ greco hòrama spettacolo, deriv. da hòran vedere.

Panoràma Settimanale di politica e cultura edito dall'editore Mondadori. Dall'inizio (1963) fino al 1967 è stato pubblicato con scadenza mensile.

panoràmica, sf. 1 Ripresa fotografica di un panorama ampio e lontano. ~ carrellata, vista d'insieme. 2 Ripresa cinematografica effettuata spostando gradualmente la macchina da presa in senso laterale. 3 Strada panoramica. 4 Rassegna. visitò una panoramica sulla scultura contemporanea. 5 Radiografia della dentatura di un paziente.
 sf. survey.
 da veduta panoramica.

panoràmico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a panorama. 2 Che consente di vedere un panorama. una finestra panoramica sugli scogli attirava la sua attenzione. 3 Completo, esauriente. si imponeva a questo punto uno sguardo panoramico della situazione.
 agg. panoramic.
 deriv. da panorama.

panormìta, agg. (pl. m.-i) Riferito a Palermo.
 da Panormo antico nome di Palermo.

panòrpa, sf. Genere di Insetti mecotteri, con ali provviste di una ricca nervatura, grandi occhi composti e antenne sottili, i cui maschi hanno l'addome che termina in un lungo rostro.

Panòrpidi Famiglia di Insetti mecotteri, comprendente il genere Panorpa, con addome che nelle femmine è ha gli ultimi segmenti che possono rientrare uno nell'altro e che nei maschi termina in una grossa pinza.

panòttico, agg. (pl. m.-ci) In architettura, ambiente fabbricato mediante peculiari accorgimenti prospettici che lo rendano inquadrabile con una sola occhiata.

panpepàto, sm. Dolce di farina impastata con miele, canditi, spezie, pepe e mandorle.

panpsichìsmo, sm. Dottrina filosofica secondo la quale la materia è animata e può essere ricondotta a proprietà e ad attributi psichici.

panromànzo, agg. Che è proprio di tutte le lingue romanze.

Pànsa, Giampàolo (Casale Monferrato 1935-) Giornalista. Tra le opere Carte false (1986), Questi anni alla Fiat (intervista a Cesare Romiti, 1988). Negli ultimi anni ha pubblicato diversi romanzi: Ma l'amore no (1994), Siamo stati così felici (1995), I nostri giorni proibiti (1996).

pansé, sf. Adattamento di pensée.

pansessualìsmo, sm. Uno dei modi in cui sono denominate le teorie psicanalitiche secondo le quali la base del comportamento umano è l'istinto umano.

panslavìsmo, sm. Insieme dei movimenti e delle ideologie che avevano lo scopo finale di riunire le popolazioni slave. Da una parte, in Russia, il movimento assunse una connotazione decisamente reazionaria e si identificò con l'imperialismo zarista, mentre in altre zone, specialmente quelle europee dominate dagli austriaci, tendeva al raggiungimento di una maggiore indipendenza dei popoli slavi.

pansofìa, sf. Il sistema pedagogico di Comenio che aveva come scopo quello di "insegnare tutto a tutti".

panspermìa, sf. Teoria evoluzionistica che, secondo H. Helmholz e W. Thomson, spiega la generazione spontanea. La panspermia sostiene che la vita sulla Terra sarebbe stata originata da germi vitali giunti dal cosmo.

pant(o)- Primo elemento di parole composte.
 dal greco pâs, pantós tutto.

pantacollant, sm. Specie di pantalone elasticizzato molto aderente.

pantagonna, sf. Tipo di gonna pantalone diffusa negli anni '80.

pantagruèlico, agg. (pl. m.-ci) Detto di chi è dotato di formidabile appetito, derivato da Pantagruel, personaggio di un romanzo di Rabelais. ~ abbondantissimo, ricchissimo.

Pantaleóni, Maffèo (Frascati 1857-Milano 1924) Economista. Sintetizzò la teoria marginalista in Principi di economia pura (1889). Nel 1884, con Dell'ammontare probabile della ricchezza privata in Italia,tentò di dare una stima della ricchezza del paese.

pantalonàia, sf. Donna che confeziona pantaloni.

pantalóne, agg. e sm. agg. Detto di gonna femminile tagliata in modo simile ai pantaloni.
sm. Calzoni lunghi. ~ braghe.
 sm. pl. trousers.

pantalóni, sm. pl. Calzoni.

pantàna, sf. Nome volgare della Tringa nebularia, un uccello caradriforme della famiglia degli Scolopacidi diffuso nelle zone settentrionali di Europa e Asia. La pantana, o gambetta reale, ha zampe di colore verdastro e piumaggio bruno sul dorso e biancastro sul ventre.

Pantani, Marco (Cesenatico 1970-) Ciclista. Vincitore nel 1998 del Giro d'Italia e del Tour de France.

 

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_p.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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