Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale P parte 4
Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale P parte 4
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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale P parte 4
Penderecki, Krzysztof (Debica 1933-) Compositore polacco. Tra le opere Passio secundum Lucam (composizione sinfonico-vocale, 1915) e Threni per le vittime di Hiroshima (1961).
pendìce, sf. Luogo in pendio.
pendìno, sm. Tirante in acciaio che esce dalla superficie inferiore del solaio allo scopo di sorregge un elemento di soffittatura quale un controsoffitto o una camera a canna.
pendìo, sm. Superficie in  declivio, pendenza. ~ discesa, dislivello.
  
 sm. slope, slant.
pèndola, sf. Orologio a  pendolo.
  
 sf. pendulum clock.
pendolaménto, sm. 1 Azione ed effetto del pendolare. 2 Tentennamento. perplessità. ETIM: esitazione.
pendolàre, agg.,  sm., sf. e v. agg. Detto di movimento simile a quello del pendolo.
  sm. e sf. Lavoratore o studente che si sposta quotidianamente dal  proprio luogo di residenza a quello di lavoro o studio.
  v. intr. Oscillare come il pendolo.
  
 sm. commuter.
pendolìno, sm. 1 Piccolo pendolo usato dai rabdomanti. 2 Nome di un elettrotreno che viaggia ad alta velocità (ETR400). 3 Uccello dei Passeriformi (Remiz pendolinus) della famiglia dei Remizidi. Di piccole dimensioni, con becco appuntito, coda lunga, corpo dal piumaggio marrone con testa grigia con macchia nera. È chiamato anche fiaschettone per il nido simile a un fiasco. Vive in zone umide dell'Eurasia.
pèndolo, sm. 1 Corpo  sospeso a un filo e oscillante intorno a un asse fisso. 2 Orologio,  pendola. 3 Peso attaccato a un filo che serve a stabilire la  perpendicolarità.
  
 sm. pendulum.
  
 lat. pendulus,  deriv. da pendere.
  • In fisica è un sistema costituito da un solido che oscilla, per  effetto della forza di gravità, rispetto a un asse orizzontale fisso. Il pendolo  semplice è il modello ideale del pendolo, ed è costituito da un punto  materiale collegato a un filo inestensibile; si definisce isocronismo del pendolo quella proprietà per cui il tempo necessario a compiere  un'oscillazione è indipendente sia dalla massa del pendolo sia dall'ampiezza  dell'oscillazione. Il pendolo composto è un corpo qualsiasi che oscilla  lungo un asse orizzontale sotto l'azione del proprio peso. Esso può sempre  essere ricondotto al caso di un pendolo semplice ideale.
Pendolo di Foucault, Il Romanzo di U. Eco (1988).
pendóne, sm. Festone di stoffa usato come ornamento in special modo sopra le tende di porte e finestre.
pèndulo, agg. Pendente.
pène, sm. È l'organo  erettile copulatore maschile. È composto da un corpo cilindrico sormontato da  un rigonfiamento, detto glande, attraversato dal canale dell'uretra, che  conduce all'esterno sperma e urina attraverso il meato urinario,  l'orifizio terminale del canale. Il prepuzio, uno strato di pelle  retrattile, ricopre il pene ed è fissato al glande mediante il frenulo, o  filetto. La struttura interna del pene è costituita perlopiù da corpi spugnosi  e cavernosi. ~ asta, membro, fallo.
  
 sm. penis.
Pene d'amore perdute Dramma di W. Shakespeare (1594-1595).
penèio, agg. Di Peneo, padre di Dafne e dio fluviale della Tessaglia.
Penèlope Personaggio della mitologia greca, sposa di Ulisse, figlia di Icario e Peribea, madre di Telemaco, è il simbolo dell'amore coniugale. Attese infatti il ritorno del marito per vent'anni, respingendo tutti i pretendenti e adottando uno stratagemma rimasto famoso: dichiarò di dover prima terminare la tessitura di una tela, che tesseva di giorno e disfaceva di notte.
Peneo Fiume (205 km) della Grecia, nella Tessaglia. Nasce dal monte Pindo e sfocia nel golfo di Salonicco.
penepiàno, sm. Regione leggermente ondulata, quasi pianeggiante.
pènero, sm. Orlo dell'ordito, lasciato non tessuto, come frangia ornamentale.
penetràbile, agg. Che può essere  penetrato.
  
 lat. penetrabilis.
penetrabilità, sf. L'essere penetrabile.
penetràle, sm. 1 Parte più interna e nascosta di una casa o di un tempio. 2 L'intimo dell'animo.
penetrànte, agg. Che penetra. ~ perforante. <> ottuso, smussato.
  
 agg. penetrating, piercing.
penetrànza, sf. In genetica, valore che indica la capacità di un gene di rendere manifesto il carattere a cui è preposto, dato dalla percentuale dei casi in cui si verifica tale situazione.
penetràre, v. v. tr. 1 Passare attraverso. ~ trapassare. • una freccia gli penetrò il  braccio. 2 Comprendere. • non riusciva a penetrare quel  gesto di follia.
  v. intr. 1 Entrare con forza. 2 Introdursi. ~ bucare, forare, perforare. <> uscire.
  
 v.  tr. e v. intr. 1 to penetrate. 2 (perforare) to  pierce. 3 (entrare) to go.
  
 lat. penetrare,  deriv. da penitus, profondamente.
penetratìvo, agg. 1 Che penetra. 2 Che riesce a penetrare.
penetrazióne, sf. Il penetrare.
  
 lat. penetratio,-onis.
pènfigo, sm. Denominazione  generica di affezioni cutanee sia acute che croniche in cui si ha un  rigonfiamento bolloso dell'epidermide.
  
 greco pémphys-igos bolla.
pènice, sf. Tipo di chiatta che viene usata in porti, canali, rade o arsenali per trasportare materiali di piccolo ingombro.
Pènice Monte (1.460 m) dell'Appennino Ligure.
penicillìna, sf. Antibiotico  ottenuto per la prima volta da A. Fleming mediante colture del fungo Penicillium  notatum, nel 1928; la sostanza venne poi isolata grazie alle ricerche di E.  B. Chaim e H. W. Florey, nel 1940. Si tratta del primo antibiotico utilizzato  per curare le malattie infettive.
  
 sf. penicillin.
penicillinàsi, o penicillàsi, sf. Enzima capace di distruggere la penicillina. È presente in alcuni Batteri. ~ penicillasi.
penicillium, sm. invar. Genere di Funghi Ascomiceti appartenenti alla famiglia delle Aspergillacee.
penièno, agg. Che appartiene al pene.
peninsulàre, agg. Relativo a penisola.
penìsola, sf. Terra circondata  dalle acque eccetto una parte che è unita al continente.
  
 sf. peninsula.
penitènte, agg.,  sm. e sf. 1 Che, o chi, si pente dei propri peccati. • non sarebbe mai  stato un penitente. 2 Che, o chi, si confessa a un sacerdote.
  
 lat. paenitens,-entis,  p.pres. di paenitere pentirsi.
penitènza, sf. 1 Atto di  pentimento compiuto per espiare una colpa. 2 Nella religione, pena che  il confessore impone al penitente. ~ sofferenza. <> benedizione. 3 Castigo. ~ condanna, espiazione. 4 Punizione che spetta a chi perde partecipando a certi giochi infantili.
  
 sf. 1 penance, penitence. 2 (nei giochi) forfeit.
  
 lat. paenitentia.
penitenziàle, agg. Relativo a penitenza.
penitenziàrio,  agg. e sm. agg. 1 Relativo all'espiazione di una pena detentiva. 2 Inerente l'organizzazione delle istituzioni carcerarie.
  sm. Casa di pena, carcere. ~ bagno penale, prigione.
  
 agg. gaol, jail, prison.
penitenzière, sm. Confessore con autorità di assoluzione dai peccati.
Penn, Arthur (Filadelfia 1922-) Regista cinematografico statunitense. Diresse Furia selvaggia (1958), Gangster Story (1967), Piccolo grande uomo (1970), Gli amici di Georgia (1981) e Omicidio allo specchio (1987).
Penn, William (Londra 1644-Ruscombe 1718) Religioso e politico inglese che sostenne le tesi dei quaccheri in diverse sue opere (Né croce né corona, 1669); per queste tesi fu in un primo tempo perseguitato, quindi, nel 1682, re Carlo II gli cedette un esteso territorio in America settentrionale di cui divenne governatore (in suo onore il territorio venne chiamato Pennsylvania). Fondò la città di Filadelfia, e guidò lo stato secondo regole democratiche, rispettando le libertà religiose e civili dei cittadini.
pénna, sf. 1 Formazione cornea della pelle, tipica degli Uccelli. • le penne nere,  il corpo degli Alpini. 2 Strumento per scrivere. ~ biro, lapis,  stilo. • penna stilografica. 3 Plettro. 4 Piuma. • era leggero come una penna.
  
 sf. 1 feather. 2 (per scrivere) pen. 3 (tipo di pasta  alimentare) quills.
  
 lat. pinna,  da penna penna, ala.
Pénna in Teverìna Comune in provincia di Terni (1.006 ab., CAP 05028, TEL. 0744).
Pénna San Giovànni Comune in provincia di Macerata (1.376 ab., CAP 62020, TEL. 0733). Centro agricolo (cereali, patate, uva, olive), dell'allevamento (bovini, suini) e termale (Fonti di Aiello).
Pénna Sant'Andrèa Comune in provincia di Teramo (1.673 ab., CAP 64039, TEL. 0861). Centro agricolo (ortaggi, frutta, cereali).
Pénna, Lorènzo (Bologna 1613-Imola 1693) Compositore. Appartenente all'ordine dei Carmelitani, fece parte dell'Accademia Filarmonica di Bologna. Si dedicò prevalentemente alla musica sacra, anche se lasciò alcuni brani strumentali di notevole fattura.
Pénna, Sàndro (Perugia 1906-Roma 1977) Poeta. Tra le opere Poesie (1938), Una strana gioia di vivere (1956) e Il viaggiatore insonne (1977).
Pennabìlli Comune in provincia di Pesaro (3.124 ab., CAP 61016, TEL. 0541).
pennàcchio, sm. 1 Mazzo  di penne. 2 Massa di fumo. • scorgevano in profondità un  pennacchio di fumo. 3 Superficie di raccordo fra la volta e gli  oggetti di sostegno.
  
 lat.  tardo pinnaculum pinnacolo.
pennaccìno, sm. Sulle imbarcazioni, specie di buttafuori che serve di rinforzo al bompresso.
Pennadòmo Comune in provincia di Chieti (415 ab., CAP 66040, TEL. 0872).
pennaiòlo, sm. Chi scrive a fini di lucro.
Pennapiedimónte Comune in provincia di Chieti (669 ab., CAP 66010, TEL. 0871).
pennarèllo, sm. Tipo di penna a  feltro imbevuto di alcol.
  
 sm. fibre-tip pen, felt-tip pen.
pennatìfido, o pennatòfido, agg. Di foglia pennata con nervature molto profonde che raggiungono quasi la nervatura mediana.
pennàto, agg. e  sm. agg. 1 Pennuto. 2 Detto di foglia composta da più  foglioline.
  sm. Strumento adunco usato per potare.
pennatolobàto, agg. Di foglia pennata, il cui lembo è lobato.
pennatopartìto, agg. Di foglia pennata, che presenta incisioni che vanno dal margine della lanina fino oltre la metà della stessa.
Pénne Comune in provincia di Pescara (12.214 ab., CAP 65017, TEL. 085). Centro industriale (prodotti tessili e alimentari). Vi si trovano l'abbazia di Santa Maria in Colleromano, del XIV sec., e la cattedrale di Santa Maria degli Angeli. Gli abitanti sono detti Pennesi.
Penne del pavone, Le Commedia di A. Ch. A. Bisson (1907).
pennécchio, sm. Quantità di lino, di canapa, o di lana che si mette sulla rocca per filare.
pennellàre, v.  intr. Passare il pennello su una superficie. ~ colorire, tinteggiare.
  
 v.  intr. to paint.
pennellàta, sf. 1 Tratto  di pennello. ~ tocco, rifinitura. • con poche pennellate ben  messe avrebbe migliorato il quadro. 2 Elemento vivacizzante di una  descrizione. • era capace con poche pennellate di tenere viva  l'attenzione sulle sue storie.
  
 sf. brushstroke.
pennellatùra, sf. Applicazione di medicamenti, effettuata con un pennello.
pennelleggiàre, v. tr. Dipingere.
pennelléssa, sf. Pennello largo.
pennellifìcio, sm. Fabbrica di pennelli.
pennèllo, sm. 1 Piccolo  mazzo di peli fissato all'estremità di un manico, usato per verniciare o  dipingere. 2 Struttura che sporge nell'alveo di un corso d'acqua per  allontanare la corrente dalla sponda. 3 Bandiera di segnalazione sulle  navi. 4 Fascio di raggi luminosi che esce da una piccola apertura.
  
 sm. 1 brush. 2 (per dipingere o tinteggiare) paintbrush.
  
 lat. pennellus,  dimin. di penis, coda; nel significato [3]: franc. penel, deriv.  da penne penna.
Penner Fiume (560 km) dell'India. Nasce presso Tumkur nel Karnataka e sfocia nel Golfo del Bengala.
Pennes, vàlle Valle dell'Alto Adige, attraversata dal torrente Talvera. Dal passo omonimo si estende fino a Campolasta, dove sbocca nella Val Sarentina.
pennése, sm. Cambusiere. ~ dispensiere.
pennichèlla, sf. Sonnellino pomeridiano. ~ riposino, pisolo.
Pennìne, Àlpi Sezione delle Alpi Centrali, tra il Col de Ferret e il passo del Sempione. Vi si trovano il Cervino (4.478 m), il Monte Rosa (4.634 m) e il Gran San Bernardo (2.469 m), che è la via più diretta tra la Val d'Aosta e l'alta valle del Rodano.
penninèrvio, agg. Di foglia, che presenta una nervatura principale dai cui lati si staccano altre nervature secondarie che si estendono in modo praticamente parallelo.
Pennìni (monti) Regione montuosa che si allunga in Inghilterra per ca. 280 Km, dai monti Cheviot a nord, fino alle Midlands a sud. La sua vetta principale è il Cross Fell (894 m), nella parte settentrionale.
pennìno, sm. Piccola punta di  metallo che si incastra nel cannello della penna per scrivere.
  
 sm. nib.
Pennìno Monte dell'Appennino umbro, di 1.570 m di altezza, situato al confine tra Marche e Umbria, tra i bacini dei fiumi Topino e Potenza. Sul monte sono stati ritrovati i resti di un eremo benedettino.
pennivéndolo, sm. Pennaiolo.
pennòla, sf. Asta di legno, presente nelle imbarcazioni e nei pescherecci, alla quale è allacciato il lato superiore delle vele al terzo e al quarto.
pennoncèllo, sm. Banderuola di vari colori che veniva utilizzata dai bastimenti che innalzavano il pavese di gala.
pennoncìno, sm. Piccolo pennone che si trova nella parte superiore degli alberi delle navi a propulsione meccanica.
pennóne, sm. 1 Stendardo. 2 Antenna che regge le vele quadre di una nave. 3 Asta  di una bandiera. ~ gonfalone, stendardo, vessillo.
  
 sm. 1 standard, banner. 2 (di nave) yard.
  
 franc. pennon, deriv. da penne penna.
Pennsylvania Stato degli USA (11.764.000 ab.) situato nella zona nordorientale del paese. Il territorio, prevalentemente costituito da un altopiano, è attraversato dalla catena montuosa degli Appalachi e da vari fiumi, fra cui il Delaware e l'Ohio. Confina con gli stati di New York a nord, New Jersey a est, Maryland e West Virginia a sud, Ohio a ovest. L'economia vede la presenza dell'agricoltura (frutta, tabacco, cereali), dell'allevamento (bovini, suini), dell'industria (siderurgica, particolarmente rilevante, petrolchimica, meccanica, tessile ecc.) e dell'attività estrattiva, grazie alla ricchezza del sottosuolo (carbone, petrolio, gas naturale, ferro ecc.). Il territorio della Pennsylvania era abitato dagli indiani algonchini e, dopo vari domini, passò sotto il controllo della corona inglese nel 1674. Fu poi donato da re Carlo II a William Penn, nel 1682; fu una delle tredici colonie che diedero origine agli Stati Uniti di cui Filadelfia, la città principale (fondata da W. Penn), fu la capitale per un breve periodo. La capitale attuale è Harrisburg; altre città importanti sono Pittsburgh e Scranton.
pennùto, agg. e  sm. agg. Che ha penne.
  sm. Uccello, volatile.
penny, sm. Moneta inglese, corrispondente alla dodicesima parte dello scellino.
penómbra, sf. 1 Zona di  semioscurità dovuta a un'estensione non uniforme di una sorgente luminosa. ~ mezza luce, chiaroscuro. 2 Sfumatura tra l'ombra e la luce.
  
 sf. gloom, dim light, half-light.
  
 franc. pénombre, comp. dal lat. paene quasi + umbra ombra.
  • In caso di eclissi solare, tale fenomeno corrisponde al cono racchiuso  dalle tangenti interne ai due corpi e, nelle zone interessate, l'eclissi appare  come anulare o parziale.
Penombra che abbiamo attraversato, La Romanzo di L. Romano (1964).
Penombre Opera di poesia di E. Praga (1864).
penóso, agg. 1 Che dà  pena. ~ angoscioso, commovente. <> lieto, sereno. 2 Faticoso. <> facile, semplice.
  
 agg. 1 painful. 2 (faticoso) laborious.
pensàbile, agg. Che si può pensare. ~ concepibile, credibile, immaginabile. <> impensabile, impossibile.
Pensaci Giacomino Dramma di L. Pirandello (1916).
pensaménto, sm. Idea, pensiero. ~ concetto.
pensànte, agg., sm. e sf. Che, o chi, pensa.
pensàre, v. v. tr. 1 Immaginare con il pensiero. ~ elucubrare. • la pensava  continuamente, in ogni momento della giornata. 2 Architettare. ~ ideare, concepire. • pensò un bello scherzo per il suo amico.
  v. intr. 1 Impiegare le proprie facoltà mentali. 2 Produrre con la mente idee. 3 Meditare, riflettere. 4 Inventare,  escogitare.
  
 v.  tr. 1 to think. 2 (tenere a mente) to bear in mind. 3 (decidere) to decide. 4 (problema) to think about. v. intr. 1 to  think. 2 (sorvegliare) to see.
  
 lat. pensare pesare, valutare.
  • Cogito, ergo sum. Frase che divenne l'assioma fondamentale  della filosofia di Cartesio (Penso, quindi esisto).
pensàta, sf. 1 Il pensare. 2 Idea, trovata.
pensatóio, sm. Luogo riservato alla meditazione.
pensatóre, agg. e  sm. (f.-trìce) agg. Che pensa.
  sm. 1 Filosofo. 2 Sostenitore, in campo religioso, della  libertà di coscienza.
Pensatori greci Opera di filosofia di T. Gomperz (1883-1909).
pensée, sf. invar. Viola del pensiero.
Pensieri Scritto filosofico di B. Pascal (1670). Negli ultimi cinque anni di vita Pascal, non fidandosi della memoria, annotava su carta tutto quanto gli veniva in mente. L'opera conosciuta come Pensieri è costituita da queste annotazioni, raccolte dopo la sua morte. Purtroppo, il fatto che si trattasse di fogli sciolti, talvolta non sufficientemente collegati, rende problematico stabilirne la sequenza. Le riflessioni sulla religione, nella sua sfumatura giansenista, erano talmente prevalenti che l'edizione del 1670 recava il titolo Pensées de M. Pascal sur la Religion (Pensieri del signor Pascal sulla religione). Pascal parte dal corollario secondo cui grandezza e miseria dell'uomo sono i due piatti inseparabili di una stessa bilancia. Pascal, da matematico, si propone di provare la verità della religione cristiana, basandosi sulle profezie, sulla figura e sui miracoli di Gesù Cristo.
pensierìno, sm. 1 Affettuosa attenzione. 2 Pensiero compiaciuto. 3 Breve esercizio di componimento su un tema prodotto per alunni delle scuole elementari.
pensièro, sm. 1 La  facoltà e l'attività di pensare, di produrre idee con la mente. ~ logica, raziocinio. 2 Attenzione affettuosa. • non aveva  gradito quel piccolo pensiero. 3 Preoccupazione. ~ patema,  pena. • aveva troppi pensieri per la testa per occuparsi d'altro. 4 Proposito. 5 Opinione. • il suo pensiero discordava  dal mio.
  
 sm. 1 thought. 2 (preoccupazione) worry, care. 3 (opinione)  opinion.
  
 provenz. pensier, deriv. dal lat. pensare.
Pensiero selvaggio, Il Opera di antropologia di C. Lévi-Strauss (1962).
pensierosità, sf. L'essere pensieroso.
pensieróso, agg. Pieno di  pensieri. ~ assorto. <> pacifico, sereno.
  
 agg. thoughtful.
pènsile, agg. e  sm. agg. Che pende, sospeso.
  sm. Mobiletto attaccato al muro e sospeso da terra.
  
 agg. hanging.
  
 lat. pensilis,  deriv. da pendere.
pensilìna, sf. Tettoia  utilizzata come riparo per persone o cose.
  
 sf. 1 shelter. 2 (di stazione) platform roof.
pensionàbile, agg. Che può essere collocato in pensione.
pensionaménto,  sm. Provvedimento con cui un dipendente è collocato in pensione.
  
 sm. retirement.
pensionànte, sm.  e sf. Chi sta a pensione presso qualcuno.
  
 sm. e sf. 1 (in famiglia) lodger. 2 (in albergo) guest.
pensionàre, v. tr. Mettere in pensione.
pensionàtico, sm. (pl.-ci) Denominazione con cui in Veneto, anticamente, veniva designato il diritto di pascolo su fondi privati o pubblici dietro pagamento di una pensione annuale.
pensionàto, agg.  e sm. agg. Che riceve una pensione.
  sm. 1 Istituto in cui alloggiano studenti o anziani. ~ collegio, convitto. • alloggiava in un modesto pensionato. 2 Chi ha ottenuto una pensione.
  
 sm. 1 retired person, pensioner. 2 (collegio) student's hostel. 3 (per anziani) old people's home.
pensióne, sf. 1 Rendita  economica corrisposta periodicamente dallo stato o da enti pubblici a cittadini  che ne abbiano diritto, a vario titolo. ~ vitalizio, quiescenza, riposo. 2 Prestazione di vitto o alloggio, a un prezzo stabilito e il luogo nel  quale avviene la prestazione. ~ albergo, locanda.
  
 sf. 1 pension. 2 (vitto e alloggio) board and lodging. 3 (albergo) boarding house.
  
 lat. pensio,-onis,  deriv. da pensus, p.p. di pendere pagare.
  • Si distinguono le pensioni di anzianità (corrisposte al  lavoratore che raggiunge il numero massimo di anni di contributi), di  vecchiaia (corrisposte ai lavoratori che raggiungono l'età pensionabile), di  invalidità (corrisposte ai lavoratori che, per problemi fisici o mentali,  vedano ridotta la propria capacità di guadagno), di reversibilità (corrisposta ai familiari dell'assicurato, dopo la sua morte, che ne abbiano  diritto), sociale (corrisposta a tutti i cittadini che superino i  sessantacinque anni di età e siano privi di reddito e di copertura  assicurativa).
Pensione Mimosa Film drammatico, francese (1935). Regia di Jacques Feyder. Interpreti: Françoise Rosay, Alerme André, Lise Delamare. Titolo originale: Pension Mimosas
Pensione, La Romanzo di A. Azevedo (1884).
pensionìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alle pensioni.
pènso, sm. 1 Lavoro  assegnato da un insegnate a un alunno in aggiunta ai compiti, come castigo. 2 Nell'antica Roma, la quantità di lana che doveva essere filata quotidianamente  da una schiava.
  
 lat. pensum da pendere pesare.
pensosità, sf. L'essere pensoso.
pensóso, agg. Assorto in  pensieri.
  
 agg. pensive, thoughtful.
pent-, o penta-o  pente- Prefisso usato nei nomi dei composti cinque volte sostituiti o che possiedono  cinque funzioni.
  
 greco pénte cinque.
pentàcolo, sm. Oggetto dalle presunte virtù magiche sul quale sono segnati caratteri magici atti a preservare dagli incantesimi.
pentadàttilo, agg. Fornito di cinque dita.
pentadecàgono, sm. Poligono avente quindici angoli e quindici lati.
pentàdico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al sistema di numerazione che ha per base il numero cinque.
pentaèdro, sm. Solido con cinque facce.
pentaeritrìte, sf. Tetraalcool che si ottiene per condensazione della formaldeide con l'acetaldeide in presenza di calce.
pentafònico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a una scala musicale con cinque suoni, tipica della musica orientale antica.
pentagonàle, agg. A forma di pentagono.
Pentàgono Denominazione comune attribuita al complesso di edifici, di pianta esagonale, in cui risiedono gli uffici centrali delle forze armate e il dipartimento della difesa degli Stati Uniti. Con lo stesso nome si indica anche lo stesso dipartimento della difesa.
pentàgono, sm. Figura piana che ha cinque angoli e cinque lati.
pentagràmma, sm. (pl.-i) L'insieme delle cinque righe orizzontali e degli spazi tra queste compresi, usato per scrivere la notazione musicale.
pentagrammàto, agg. Di foglio su cui sono segnati pentagrammi per scrivere musica.
Pentamerone => "Cunto de li cunti, Lo".
pentàmetro, sm. Verso della metrica classica composto di cinque piedi.
pentamidìna, sf. Farmaco ad azione antimicotica e antiprotozoaria, utilizzato per la cura della leishmaniosi cutanea e viscerale, della tripanosomiasi africana e della polmonite Pneumocystis carinii che colpisce comunemente i malati di AIDS.
pentàndria, sf. La quinta classe del sistema di Linneo. Tale classe comprende le piante con fiori ermafroditi provvisti di cinque stami liberi.
pentàno, sm. Idrocarburo saturo che si trova nelle componenti più volatili delle benzine.
pentapartìto, sm. Governo basato  sull'accordo di cinque partiti.
  
 sm. five-party government.
pentapodìa, sf. Verso della  metrica antica composto da cinque piedi.
  
 comp.  dal greco pénte cinque + pûs, podós piede.
Pentastòmidi Tipo della classificazione animale, sottoregno dei Metazoi, che raggruppa circa 50 specie parassite di animali, invertebrati vermiformi lunghi da pochi millimetri a 15 cm. Presenti nelle vie respiratorie degli animali superiori.
Pentatèuco Termine greco che indica i primi cinque libri della Bibbia (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio), introdotto fra il terzo e il secondo sec. a. C. Questa terminologia è accettata sia dalla religione ebraica (per cui costituiscono la Torah) sia da quella cristiana. La stesura dei libri è attribuita dalla tradizione a Mosè; in ogni caso viene attualmente situata fra il IX e il IV sec. a. C., ma consiste nella trascrizione di tradizioni antecedenti.
pèntathlon, sm. invar. Gara atletica costituita da cinque gare differenti; questa disciplina risale alle olimpiadi dell'antichità (corsa, salto, lancio del giavellotto, lancio del disco, lotta). Attualmente si praticano il decathlon (settore maschile) e l'eptathlon (settore femminile). Esiste poi il pentathlon moderno, disciplina di carattere misto, che prevede la competizione nelle discipline dell'equitazione, della scherma, del tiro, del nuoto e della corsa.
pentatlèta, sm. e sf. (pl. m.-i) Atleta specialista di pentathlon.
Pentatòmidi Famiglia di Insetti Emitteri Eterotteri che sono chiamati anche cimici delle piante, dei boschi o del legno.
pentecòntoro, sm. Antica nave da guerra greca a cinquanta remi.
pentecostàle, agg. Relativo alla Pentecoste.
pentecostàli Gli appartenenti alle tre sette protestanti originatesi dal metodismo.
pentecostalìsmo, sm. Movimento di carattere religioso e spirituale fondato negli Stati Uniti a partire dal movimento metodista nel XIX sec. La Pentecoste è considerata come il momento essenziale della salvezza. Nel corso degli anni '60 sono sorti vari movimenti definiti generalmente come neopentecostali.
Pentecòste, sf. Per i cristiani,  festa della commemorazione della discesa dello Spirito Santo che cade  esattamente cinquanta giorni dopo la Pasqua. Per gli ebrei è la festa detta shabuot,  istituita per ricordare la consegna da parte di Dio delle tavole della legge a  Mosè sul monte Sinai. Originariamente era la festa della mietitura che segnava  l'inizio del raccolto del grano, celebrata per ringraziare Dio della generosità  dei frutti della Terra. Nella tradizione cristiana invece, il primo autore che  parla della Pentecoste è Tertulliano, attribuendola alla celebrazione dello  Spirito Santo. In Italia esiste anche l'usanza antica di far scendere sul capo  dei fedeli una manciata di petali di rosa, a simboleggiare la discesa dello  Spirito Santo. Per questo motivo, in alcune zone la Pentecoste è ricordata come Pasqua delle rose.
  
 sf. Pentecost.
pentèlico, agg. (pl. m.-ci) Marmo, estratto dal monte Pentelico, costituito da calcare cristallino di colore bianco. Veniva usato nell'antichità dai greci per statue e opere architettoniche.
pentemìmero, agg. Nella metrica antica, relativo alla cesura che cade dopo la prima metà del terzo piede del verso.
Pentesilea Dramma di H. von Kleist (1808, rappresentato nel 1892).
pentetèrico, agg. (pl. m.-ci) Che ha luogo ogni quattro anni, che dura quattro anni.
pentetèride, sf. Periodo di quattro anni. In particolare, intervallo di tempo che, nell'antica Grecia, intercorreva tra due successive celebrazioni di una festa penteterica.
pentiandìte, sf. Solfuro monometrico di nichel e ferro di colore bronzo chiaro. Si trova associato a pirrotina.
pentiménto, sm. 1 Il  pentirsi. ~ conversione, ravvedimento, redenzione. 2 Ripensamento. • un pentimento dell'ultimo minuto mandò a monte  l'affare. 3 Rincrescimento. ~ rimorso, rimpianto.
  
 sm. contrition, repentance.
  
 deriv.  da pentire.
Pentimento Film drammatico, russo (1986). Regia di Tenghiz Abuladze. Interpreti: Ketevan Abuladze, Zeinab Bozdavdze, Ia Ninidze. Titolo originale: Pokajanie
pentìrsi, v.  intr. Provare dolore, rammaricarsi per ciò che si è o non si è fatto. ~ affliggersi, dolersi.
  
 v.  intr. 1 to repent. 2 (rammaricarsi) to regret.
  
 lat. paenitere.
pentìte, sm. o sf. Generico composto che possiede cinque idrossili alcolici. ~ pentolo.
pentitìsmo, sm. Il fenomeno dei pentiti, in connessione alle legge sui pentiti che garantisce una riduzione delle pene.
pentìto, agg. Che si è pentito.
pentòdo, sm. Tubo elettronico  a cinque elettrodi che si presta all'amplificazione sia di potenza che di  tensione.
  
 comp.  dal greco pénte cinque + hodós via.
péntola, sf. 1 Recipiente di terracotta, coccio o metallo, nel quale si cuociono le vivande. ~ marmitta, padella, paiolo, tegame. • pentola a pressione, con  coperchio ermetico. 2 La quantità di cibo contenuta.
  
 sf. 1 pot. 2 (a pressione) pressure cook.
  
 lat.  volg. pincta, p.p. di pingere dipingere.
Pentola d'oro, La Racconto di E. T. A. Hoffman contenuto nell'opera Fantasie alla maniera di Callot (1815).
pentolàccia, sf. Gara in cui i partecipanti bendati, cercano di rompere con un bastone una pentola di coccio sospesa piena di doni.
pentolàio, sm. Chi vende o fabbrica pentole.
pentolàta, sf. La quantità di cibo contenuta in una pentola.
pentolìno, sm. 1 Piccola pentola. 2 La quantità di cibo contenuta in un pentolino.
Pentóne Comune in provincia di Catanzaro (2.244 ab., CAP 88050, TEL. 0961).
pentosàno, sm. Generico polimero costituito dall'unione, dalla quale si ha eliminazione d'acqua, di molte molecole di pentosi.
pentòsio, sm. Denominazione generica dei monosaccaridi con quattro funzioni d'alcool e che, di solito, hanno cinque atomi di carbonio.
pentotàl, sm. 1 Nome commerciale di barbiturico, usato come anestetico. 2 Siero della verità.
pentrìte, sf. Estere tetranitrico della pentaeritrite, un esplosivo di scoppio che si ottiene esterificando l'alcool pentaeritrite con miscela solfonitrica.
pènula, sf. Mantello in uso nell'antica Roma, con taglio a campana e provvisto talvolta di cappello.
penùltimo, agg. e  sm. Che, chi in una serie precede l'ultimo.
  
 agg. e sm. last but one, penultimate.
penùria, sf. Grande scarsità. ~ carenza, mancanza. <> abbondanza, copiosità.
  
 sf. shortage.
  
 lat. penuria,  deriv. da paene quasi.
Penza Città (543.000 ab.) della Russia, capoluogo della provincia omonima.
Penzias, Arno Allen (Monaco 1933) Astrofisico americano, vinse il premio Nobel insieme a R. W. Wilson nel 1978 per aver scoperto nel 1964 la radiazione cosmica di fondo, con uno spettro che corrisponde all'emissione di un corpo nero a una temperatura di circa 2,7 K. La radiazione cosmica di fondo è il residuo fossile del Big Bang, cioè quanto rimane dell'enorme esplosione avvenuta all'origine dell'universo.
penzolàre, v.  intr. Pendere sospeso dall'alto, ciondolare, oscillare. ~ pencolare,  spenzolare.
  
 v.  intr. to hang down, to dangle.
pènzolo, agg. e  sm. agg. Che pende. ~ penzolante.
  sm. Cosa che pende, usato soprattutto quando si hanno più oggetti che  pendono insieme.
penzolóni, avv. Sospeso in modo  che penzoli.
  
 avv. hanging down, dangling.
peòcio, sm. (pl.-ci) Altro nome volgare del mitilo.
peonàggio, sm. (pl.-gi) Lo stato del peone, lavoratore agricolo, per lo più indios o meticcio, obbligato, per insolvenza di un debito, a lavorare sul fondo del creditore quasi gratuitamente.
peóne, sm. Bracciante, contadino dell'America meridionale.
peònia, sf. Angiosperma (Paeonia officinalis) della famiglia delle Ranuncolacee e dell'ordine delle Policarpiche. Cespuglio con grandi fiori di colore rossastro. Viene coltivata a scopo ornamentale.
peòta, sf. Imbarcazione veneta da diporto mossa da una vela e da più remi.
pepaiòla, sf. 1 Piccolo recipiente per tenervi il pepe. 2 Arnese da tavola per macinare il pepe.
pepàre, v. tr. Condire con pepe.
pepàto, agg. Condito con molto pepe. ~ piccante. <> scipito.
pépe, sm. Arbusto  rampicante appartenente alla famiglia delle Piperacee (Piper nigrum) e  all'ordine delle Piperali. Questa pianta è di origine asiatica e viene  coltivata in zone a clima tropicale, per la raccolta dei frutti, utilizzati  come spezie in cucina. Il pepe nero si ottiene dai frutti immaturi essiccati,  il pepe verde dai frutti freschi, il pepe bianco dai frutti maturi.
  
 sm. pepper.
  
 lat. piper,-eris,  dal greco pèperi.
Pépe Famiglia di  militari napoletani.
  Florestano (Squillace 1778-Napoli 1885) sostenne la Repubblica  partenopea alla fine del Settecento; combatté sotto il comando di Murat e,  sotto Napoleone, in Russia. Dopo la sconfitta subita da parte degli austriaci  si ritirò a vita privata.
  Gabriele (Civita Campomarano 1779-1849), cugino di Florestano, fu  militare e politico nella Repubblica partenopea; affrontò in un celebre duello  il francese A. de Lamartine, reo di aver insultato l'Italia. Nel 1848 partecipò  ai moti della città di Napoli.
  Guglielmo (Squillace 1783-Torni 1855), fratello di Florestano, generale,  combatté anch'egli per Murat e per Napoleone e partecipò alla prima guerra di  indipendenza. Passò quindi a Venezia e dopo la caduta della città fu esiliato  prima in Francia, quindi in Piemonte, dove rimase fino alla morte.
peperìno, sm. Tufo d'origine vulcanica, di colore grigio scuro, con macchiette nere.
peperìta => "piperita"
peperòmia, sf. Genere di piante americane erbacee, perenni o annue, appartenenti alla famiglia delle Piperacce.
peperonàta, sf. Pietanza a base  di peperoni e sugo di pomodoro.
  
 sf. stewed peppers, tomatoes and onions.
peperoncìno, sm. Piccolo peperone  rosso di forma allungata. In cucina viene usato intero o macinato (pepe di  Caienna, chili).
  
 sm. chilli.
peperóne, sm. Angiosperma (Capsicum  annuus) della famiglia delle Solanacee e dell'ordine delle Tubiflore.  Pianta erbacea annua originaria dell'America centromeridionale. Il frutto è  ricco di vitamina A e C.
  
 sm. 1 pepper, capsicum. 2 (piccante) chilli.
  
 deriv.  dal lat. piper,-eris pepe.
pepièra, sf. Piccolo recipiente nel quale si tiene il pepe in polvere.
pepìta, sf. Piccola massa di  metallo prezioso.
  
 sf. nugget.
  
 spagn. pepita seme.
pèplo, sm. Abito femminile nell'antica Grecia, drappeggiato e fermato sopra una spalla con una fibbia.
pepònide, sf. Frutto carnoso con corteccia consistente e molti semi (cetriolo, zucca, melone).
péppola, sf. Nome volgare della Fringilla montifringilla, un uccello passeriforme delle regioni settentrionali dell'Eurasia, appartenente alla famiglia dei Fringillidi, dal piumaggio bianco e nero. La peppola è simile al fringuello comune.
pepsìna, sf. Enzima usato in medicina per la cura di disfunzioni digestive. Contenuto nel succo gastrico, svolge la funzione di demolizione per idrolisi delle proteine trasformandole in peptoni, peptidi e amminoacidi. Viene prodotta nello stomaco dall'azione dell'acido cloridrico sul pepsinogeno.
pèptico, agg. (pl. m.-ci) Che serve per la digestione.
peptìde, sm. Molecola formata dall'unione di amminoacidi; i peptidi sono generalmente prodotti intermedi nel metabolismo delle proteine.
peptìdico, agg. (pl. m.-ci) 1 Riferito ai peptidi. 2 Di legame-CO-NH-derivante dalla reazione tra il carbossile di un amminoacido e il gruppo y-amminico di un altro, con eliminazione di una molecola d'acqua. Si trova nelle proteine e nei peptidi
peptizzazióne, sf. 1 Degradazione di un proteina in peptidi e peptoni. 2 Proprietà che hanno alcuni colloidi solidi di disperdersi in un liquido.
peptóne, sm. Polipeptide naturale che si costituisce durante i processi di demolizione parziale delle proteine e che viene utilizzato nella terapia delle forme anafilattiche alimentari con funzione desensibilizzante. Si può ottenere per idrolisi enzimatica di carne triturata.
peptonùria, sf. Presenza di peptoni nelle urine causata da un'eccessiva distruzione di proteine endogene.
Pepusch, Johann Christoph (Berlino 1667-Londra 1752) Compositore tedesco naturalizzato inglese. Autore tra l'altro di Beggar's opera (ballad-opera, 1728).
Pepys, Samuel (Londra 1633-1703) Memorialista. Tra le opere Diario (postumo, 1825).
per, prep. e sm. prep. Forma diversi complementi: di moto attraverso luogo, di moto a luogo, di tempo,  di mezzo, di scopo o fine, di causa, di modo o maniera ecc. • studiare  per tutta la vita, con senso di tempo continuato; partiva per l'America,  come moto a luogo.
  per, in loc.
  Con i verbi stare ed essere vale essere in procinto di; nelle loc. avv. vale  per ora; nelle loc. cong. vale per il fatto che.
  sm. Il segno grafico che rappresenta la moltiplicazione matematica.
  
 prep. 1 for. 2 (moto per luogo) through. 3 (moto a luogo) for,  to. 4 (lungo) along. 5 (mezzo, modo) by. 6 (causa) because  of, owing to, for. 7 (distributivo) per.
  
 lat. per.
per- Prefisso usato in chimica nei nomi di acidi o di anioni nei quali generalmente il non metallo è presente nella massima valenza esplicata.
Per chi suona la  campana Romanzo di E. Hemingway (1940). Quinto romanzo di Hemingway, ispirato  all'esperienza personale della guerra civile spagnola. Narra la storia di  Robert Jordan, insegnante americano che si è arruolato volontario tra i  lealisti repubblicani nella loro lotta contro i ribelli franchisti. Incaricato  di far saltare con la dinamite un ponte strategico, si unisce a una banda di  partigiani nella Sierra Guadarrama. La sua breve storia d'amore con la giovane  Maria viene favorita da Pilar, la quale prevede la morte di Jordan. Nonostante  il tradimento di Pablo, Jordan distrugge il ponte, ma muore mentre tenta di  coprire la ritirata dei partigiani. Il romanzo è stato portato sullo schermo  nel 1943.
  Per chi suona la campana
  Film d'avventura, americano (1943). Regia di Sam Wood. Interpreti: Gary Cooper,  Ingrid Bergman, Akim Tamiroff. Titolo originale: For Whom the Bell Tolls
Per il battesimo dei nostri frammenti Opera di poesia di M. Luzi (1985).
Per il re e per la patria Film drammatico, britannico (1965). Regia di Joseph Losey. Interpreti: Dirk Bogarde, Tom Courtenay, Leo McKern. Titolo originale: King and Country
Per la corona Opera di oratoria di Demostene (330 a. C.).
per la quale, agg. invar. Perbene.
Per le antiche scale Racconto di M. Tobino (1972).
Per le strade di San Francisco (Giurati in ostaggio) Film poliziesco, americano (1976). Regia di Virgil W. Vogel. Interpreti: Michael Douglas, Karl Malden.
Per le vie Racconto di G. Verga (1883).
Per le vie di Parigi Film commedia, francese (1933). Regia di René Clair. Interpreti: Annabella, Georges Rigaud, Paul Ollivier. Titolo originale: Quatorze juillet
Per l'uccisione di Eratostene Opera di oratoria di Lisia (403 a. C.).
Per Marx Opera di filosofia di L. Althusser (1965).
Per un pugno di dollari Film western, italiano (1964). Regia di Bob Robertson (Sergio Leone). Interpreti: Clint Eastwood, John Wells (Gian Maria Volonté), Marianne Kock.
Per una morale dell'ambiguità Saggio di S. de Beauvoir (1947).
péra, sf. 1 Frutto  del pero. 2 Piccolo apparecchio di gomma per clisteri. 3 Iniezione di droga, specialmente eroina. ~ buco, dose.
  
 sf. pear.
  
 lat. pira,  pl. di pirum.
Péra Frazione (1.35 m d'altezza) del comune di Pozza di Fassa, in provincia di Trento (Trentino Alto Adige), località di villeggiatura dell'alta valle dell'Avisio.
Péra, Marcèllo (Lucca 1943-) Filosofo della scienza italiano. Si è interessato in particolare dell'induzione nel metodo scientifico. Ha scritto saggi tra i quali si ricordano Hume, Kant e l'induzione (1982), Apologia del metodo (1982) e Scienza e retorica (1991).
peràcido, sm. Denominazione generica degli acidi aventi formula RCOOOH, in cui R è un gruppo idrocarburico.
peracottàio, sm. 1 Venditore di pere cotte. 2 Persona di poco valore. ~ incapace.
Perak Stato (1.880.000 ab.) della Malaysia Occidentale, sulla penisola di Malacca. Capitale Ipoh.
Peralba Monte (2.694 m) del Veneto, nelle Alpi Carniche, al confine con l'Austria. Vi nasce il fiume Piave.
peràltro, avv. D'altra parte,  del resto. ~ a dispetto di ciò, eppure.
  
 avv. what's more, moreover.
peràma, sm. (pl.-i) Cabotiero turco con poppa e prora alquanto slanciate e scafo grandemente insellato.
Peramèlidi Famiglia di Mammiferi Marsupiali, per lo più crepuscolari e notturni, chiamati anche peramele o bandicoot.
perànco, avv. lett. Ancora, finora.
Peràno Comune in provincia di Chieti (1.679 ab., CAP 66040, TEL. 0872).
Peraròlo di Cadóre Comune in provincia di Belluno (312 ab., CAP 32010, TEL. 0435).
Peravia Distretto (185.000 ab.) della repubblica Dominicana centro-meridionale. Capoluogo Baní.
perbàcco, inter. fam. Espressione di meraviglia, stupore, indignazione ecc.
perbène, agg. e  avv. agg. invar. Onesto, serio, affidabile. ~ civile, compito,  corretto. <> corrotto, disonesto, immorale.
  avv. In maniera esatta, ordinata, con cura.
  
 agg. invar. 1 decent. 2 (rispettabile) respectable. avv. properly, well.
perbenìsmo, sm. Atteggiamento onesto legato più all'apparenza che alla sostanza del comportamento.
perbenìsta, agg., sm. e sf. Che, chi dà prova di perbenismo.
perboràto, sm. Denominazione impropria dei sali che contengono più ossigeno dei borati. Il perborato di sodio è usato come detersivo.
Pèrca (in ted. Percha) Comune in provincia di Bolzano (1.172 ab., CAP 39030, TEL. 0474).
percàlle, sm. Tessuto leggero di cotone.
percentìle, agg.  e sm. In statistica, valore in base al quale una distribuzione di dati viene divisa  in cento parti uguali, così che l'1% dei dati risulti inferiore al primo p., il  2% al secondo ecc.
percènto, sm. invar. Percentuale.
percentuàle, agg.  e sf. agg. Calcolato in proporzione a cento.
  sf. 1 Quantità numerica considerata in rapporto a cento. 2 Somma calcolata un tanto per cento.
  
 agg. per cent. sf. 1 percentage. 2 (quota) rate.
percentualizzàre, v. tr. Ricavare percentuali da dati statistici e simili.
percepìbile, agg. Che si può  percepire.
  
 lat.  tardo percipibilis, deriv. da percipere.
percepìre, v. tr. Apprendere con  la mente, conoscere. ~ intuire, presentire.
  
 v.  tr. 1 to perceive. 2 (ricevere) to receive. 3 (udire)  to hear.
  
 lat. percipere,  comp. da per-+ capere prendere.
percettìbile,  agg. Che si può percepire o riconoscere col senso. ~ avvertibile,  distinguibile. <> impercettibile, inavvertibile.
  
 lat.  tardo percepibilis, deriv. da perceptus, p.p. di percipere.
percettibilità, sf. L'essere percettibile.
percettività, sf. Capacità di percepire.
percettìvo, agg. Capace di  percepire.
  
 franc. perceptif, deriv. dal lat. perceptus, p.p. di percipere.
percettóre, agg.  e sm. Che, o chi, percepisce.
  
 lat.  tardo perceptor,-oris, deriv. da perceptus, p.p. di percipere.
Perceval ou li conte dou Graal (Perceval o il racconto del Graal) Romanzo in versi di Chrétien de Troyes (ca. 1180). Tema dell'opera è la leggenda del Sacro Graal, la coppa nella quale è stato raccolto il sangue sgorgato dal costato di Cristo. Perceval lascia la madre e si unisce ai cavalieri di re Artù. Egli è predestinato a trovare il Graal grazie alla purezza del suo cuore. Morta la madre, Perceval parte alla ricerca del Graal. Dopo varie peripezie, incontra un eremita che lo prepara con una vita di penitenza e di preghiera. Il racconto sembra essere originale, anche se sicuramente ispirato ai racconti dei cantastorie medievali. Le leggende del ciclo di Re Artù, diffuse in Germania da W. von Eschenbach con il suo Parzival, avrebbero fornito il soggetto dell'opera Parsifal di Wagner (1882).
percezióne, sf. Funzione che,  mediante l'elaborazione mentale delle informazioni raccolte dalle stimolazioni  sensoriali, porta alla formazione della coscienza della realtà esterna. La  tipologia dei fenomeni percettivi è differenziata, a seconda della presenza di  condizioni dell'individuo che possono portare sia a un'aumento della percezione  (stati di eccitazione) sia a una sua diminuzione (depressione) o, addirittura  alla sua scomparsa. La percezione può essere poi distorta da fenomeni di  carattere allucinatorio.
  
 sf. perception.
  
 lat. perceptio,-onis,  deriv. da perceptus, p.p. di percipere.
perché, avv.,  cong. e sm. avv. Per quale ragione. ~ per quale motivo.
  cong. Per il fatto che, poiché. ~ per la ragione. • devi  capirlo perché non sa quello che sta facendo.
  sm. Causa, motivo, scopo e simili. ~ ragione. • non  riusciva a capire il perché di quell'atteggiamento.
  
 avv. 1 why. 2 (per quale motivo?) what for? cong. 1 because. 2  (poiché) since, as. 3 (affinché) so that. sm. reason.
  
 da per + ché.
Perche Regione della Francia nordoccidentale, compresa tra Normandia, Orleanese e Maine.
Perché non sono cristiano Saggio di B. Russell (1927).
percheron, sm. Cavallo da tiro di colore grigio e morello, originario della Francia.
Percifórmi Vasto ordine di Pesci Actinopterigi a cui appartengono animali, sia marini che d'acqua dolce, di aspetto molto diverso, diffusi in tutto il mondo.
Percìle Comune in provincia di Roma (271 ab., CAP 00020, TEL. 0774).
perciò, cong. Per questo, per  la qual cosa. ~ allora, di conseguenza, dunque.
  
 cong. 1 therefore, so. 2 (per questo motivo) for this reason.
perciocché, cong. Per il fatto che.
percloràto, sm. Sale dell'acido perclorico.
percoco, sm. pesca duracina settembrina dalla polpa gialla (denominazione usata soprattutto in Basilicata e Puglia)
percolàre, v. v. tr. 1 Passare attraverso. ~ filtrare. 2 Far filtrare.
  v. intr. Subire la percolazione.
percolatóre, sm. Nell'industria chimica, recipiente usato per la percolazione.
percóme, sm. invar. Ogni ragione.
percorrènza, sf. Tratto percorso da un mezzo di trasporto pubblico.
percórrere, v.  tr. Muoversi per tutta la lunghezza o estensione di un luogo, attraversare. ~ andare, fiancheggiare.
  
 v.  tr. 1 to go through, to cover. 2 (paese) to go all over.
  
 lat. percurrere,  comp. da per attraverso + currere correre.
percorrìbile, agg. Che si può percorrere.
percorribilità, sf. Praticabilità stradale.
percórso, agg. e  sm. agg. Attraversato.
  sm. 1 Il tratto che si è percorso o da percorrere. ~ cammino, strada, viaggio. 2 Il tempo impiegato per attraversare tale  tratto. 3 Tragitto.
  
 sm. 1 run. 2 (tragitto) journey, way. 3 (tracciato) route.
  
 lat. percursus,  p.p. di percurrere.
  Percorso d'accesso
  In informatica indica la posizione di un file su un supporto magnetico.
percòssa, sf. Colpo dato o  ricevuto con violenza. ~ bastonata, bussa, calcio.
  
 sf. stroke, blow.
percòsso, agg. Colpito, bastonato, picchiato.
percotitóre, agg. e sm. Che, o chi, percuote.
Percòto, Caterìna (San Lorenzo, Udine 1812-1887) Scrittrice. La sua opera fu ritenuta come la prima esperienza del realismo ottocentesco in Italia. Traspose nei suoi Racconti (1858) la semplicità, le tribolazioni e le miserie del mondo contadino.
percuòtere, v.  tr. 1 Dare percosse. 2 Urtare, colpire, ferire. ~ battere,  pestare, picchiare. • lo percosse a lungo con il bastone. 3 Sconquassare. • il bosco fu percosso dal vento impetuoso.
  
 v.  tr. to hit, to beat, to strike.
  
 lat. percutere,  comp. da per-+ quatere, scuotere.
percussióne, sf. Atto di  percuotere, colpire.
  
 sf. percussion.
  
 lat. percussio,-onis,  deriv. da percussus, p.p. di percutere.
  • In musica gli strumenti a percussione sono quelli che vengono suonati  mediante la percussione di membrane (tamburi, grancassa, timpani ecc.), di tubi  metallici o di parti in legno (xilofono, vibrafono, triangolo, piatti, nacchere,  maracas). Un'ulteriore distinzione riguarda gli strumenti il cui suono è detto determinato (timpani, xilofono) e quelli che producono un suono detto indeterminato (tamburi, piatti).
percussionìsta, sm. e sf. Suonatore di strumenti musicali a percussione.
percussóre, sm. 1 Chi  percuote. 2 Congegno che nelle armi, al momento dello sparo percuote la  capsula contenente la miscela detonante, determinando l'esplosione.
  
 lat. percussor,-oris,  deriv. da percussus, p.p. di percutere.
Perdasdefògu Comune in provincia di Nuoro (2.544 ab., CAP 08046, TEL. 0782).
Perdàxius Comune in provincia di Cagliari (1.516 ab., CAP 09010, TEL. 0781).
perdènte, agg., sm. e sf. Che, o chi, ha perduto.
pèrdere, v. v. tr. 1Restare privo di qualcosa. ~ buttare via, dissipare. <> impiegare, mettere a frutto. 2 Non giungere in tempo. ~ mancare. <> farcela. • riuscì a perdere anche l'appuntamento di lavoro.
  v. intr. 1 Diminuire, giungere a un livello inferiore. 2 Smarrirsi, non vedere più la giusta via.
  
 v.  tr. 1 to lose. 2 (tempo) to waste. 3 (far sfuggire) to  miss. 4 (motore, perdere colpi) to misfire. v. intr. 1 to lose. 2  (vuoto a perdere) to leak.
  
 lat. perdere,  mandare in rovina.
perdiàna, inter. Espressione di meraviglia, stupore, disappunto.
Perdìcca Nome di sovrani.
  Perdicca I
  (sec. VII a. C.) Re macedone. Fondò la dinasta degli Argeadi.
  Perdicca II
  (?-414? a. C.) Re di Macedonia dal 454, strinse alleanza ora con Sparta ora con  Atene, consolidando così il proprio regno.
  Perdicca III
  (?-359 a. C.) Re di Macedonia dal 365 al 359 a. C.
perdifiàto, avv. Sino a restare senza fiato.
Perdifùmo Comune in provincia di Salerno (1.873 ab., CAP 84060, TEL. 0974).
perdigiórno, sm.  e sf. invar. Chi non ha voglia di fare niente. ~ fannullone, lavativo. <> lavoratore.
  
 sm. e sf. waster, idler.
perdìnci, inter. Espressione di disappunto, meraviglia.
perdìo, inter. Esclamazione di rabbia o disappunto. ~ maledizione.
pèrdita, sf. 1 Il  perdere. ~ smarrimento. <> ritrovamento. • a  perdita d'occhio, fin dove può vedere l'occhio. 2 Morte di persona  cara. 3 Sconfitta. 4 Il fuoriuscire di un liquido. ~ fuga,  emanazione. 5 Passivo, in economia.
  
 sf. 1 loss. 2 (fuoriuscita) leak. 3 (spreco) waste. 4 (a perdita d'occhio) as far as the eye can see.
  
 dal  lat. perditus, p.p. di perdere mandare in rovina.
perditèmpo, sm. invar. Che fa perdere tempo.
perdizióne, sf. Rovina economica o morale. ~ disastro, malora. <> salvamento, salvataggio.
perdonàbile, agg. Che si può perdonare.
perdonàre, v.  intr. 1 Vincere il naturale sentimento di ira per chi ci offende. ~ lasciar correre, passare sopra. <> biasimare, condannare. • non gli perdonò quell'offesa. 2 Scusare. 3 Condonare. ~ abbuonare.
  
 v.  intr. 1 to pardon, to forgive. 2 (scusare) to pardon, to  excuse.
  
 lat.  mediev. perdonare, rafforzativo di condonare graziare.
  • Errare è umano, perdonare è divino. Citazione contenuta nell'Essay  on Criticism di Alexander Pope.
perdonìsmo, sm. Atteggiamento di chi si mostra favorevole a perdonare crimini di natura politica.
perdóno, sm. 1 Il  perdonare. 2 Scusa. ~ giustificazione. <> biasimo,  censura.
  
 sm. pardon.
perduellióne, sm. Nell'antico diritto romano, atto contro la pace pubblica, lo stato o l'integrità della patria che era ritenuto alto tradimento.
perduràre, v.  intr. Perseverare, durare a lungo. ~ continuare. <> cessare,  finire.
  
 v.  intr. 1 to go on. 2 (perseverare) to persist.
perdutaménte,  avv. Intensamente, pazzamente.
  
 avv. passionately.
perdùto, agg. 1 Relativo a qualcosa che non si ha più. ~ perso. <> trovato. 2 Smarrito, spacciato, rovinato. ~ stroncato, distrutto. • donna perduta, moralmente rovinata. 3 Sprecato inutilmente. ~ sciupato. • le occasioni perdute erano innumerevoli. 4 Completamente dedicato a qualcosa. ~ appassionato. • era perduto nella sua passione sportiva.
Perec, Georges (Bordeaux 1936-Parigi 1982) Romanziere. Tra le opere Le cose (1965) e La vita: istruzioni per l'uso (1978).
Pèrego Comune in provincia di Lecco (1.467 ab., CAP 22050, TEL. 039).
Pèrego, Marìa (Venezia 1923-) Burattinaia italiana. Ha creato Topo Gigio, protagonista di numerose trasmissioni televisive e divenuto il beniamino di generazioni di bambini.
peregrinàre, v.  intr. Andare vagando.
  
 v.  intr. to roam, to wander.
  
 lat. peregrinari,  deriv. da peregrinus straniero.
peregrinazióne,  sf. L'andar vagando, peregrinando.
  
 lat. peregrinatio,-onis.
Peregrinazione Cronaca di F. M Pinto (postuma 1814).
Peregrinazioni di Persile e Sigismonda, Le Opera di Cervantes (1616). Frutto di una lunga elaborazione, venne completato solo poco prima della morte dell'autore. È la narrazione delle peregrinazioni di due innamorati, nella quale sono intramezzate una serie di novelle abbastanza autonome rispetto alla vicenda principale, tra le quali si citano quella di Isabella Castruccio che simula di essere posseduta dal demonio per poter sposare l'uomo che ama e quella di un giovane che viene salvato dalla morte ad opera della madre della sua vittima (ispirata da una novella tratta dagli Ecatommiti di G. Giraldi Cinzio). Anche questo lavoro testimonia il gusto del narrare seguendo il filo della peregrinazione dei personaggi, che si ritrova nel Don Chisciotte.
peregrinità, sf. Ricercatezza, eleganza. ~ raffinatezza.
peregrìno, agg. Raro, prezioso, ricercato. In senso figurato, strano.
Pereira Città (233.000 ab.) della Colombia, nella Cordigliera Centrale. Capoluogo del dipartimento di Risaralda.
perènne, agg. 1 Che  dura da tempo e durerà per sempre. ~ eterno, immortale. <> caduco, mortale. • fama perenne. 2 Detto di vegetale che  vive per più di due anni. • pianta perenne.
  
 agg. perpetual, perennial, eternal.
  
 lat. perennis,  comp. da per-+ deriv. da annus anno.
perennità, sf. L'essere perenne.
perènto, agg. Annullato, estinto.
perentorietà, sf. L'essere perentorio.
perentòrio, agg. Che non ammette  dilazioni o discussioni. ~ inderogabile.
  
 agg. peremptory.
  
 lat. peremptorius,  deriv. da peremptus, p.p. di perimere sopprimere.
perenzióne, sf. Estinzione di un diritto per non averlo esercitato entro i termini prescritti.
perequàre, v. tr. Rendere pari, distribuire con equità.
perequatìvo, agg. Che tende a perequare.
perequazióne, sf. Distribuzione  secondo criteri di assoluta parità. ~ pareggiamento, equità. <> differenziazione, distinzione.
  
 lat.  tardo peraequatio,-onis.
Peres, Shimon (Wolozyn 1923-) Politico israeliano. Di ideologia laburista, fu leader di partito, più volte ministro degli esteri e dal 1984 al 1986 primo ministro. Nel 1993, a Washington, strinse l'accordo di pace tra Israele e i palestinesi e l'anno successivo fu insignito del premio Nobel per la pace. Dopo l'assassinio di Rabin (1995) divenne primo ministro, ma nel 1996 è stato sconfitto e sostituito da B. Netanyahu. Nel 1997 ha abbandonato anche la segreteria del partito laburista.
Peressùtti, Enrìco (Pinzaro al Tagliamento, Udine 1908-Milano 1976) Architetto italiano, fondatore dello studio milanese BBPR. Nell'anteguerra progettò numerose opere ispirate all'avanguardia europea, tra cui l'Istituto elioterapico di Legnano (1938).
perestrojka, sf. invar. Concetto basilare (in russo riordine) del processo di riforme di M. Gorbaciov, attuato nell'Urss nella seconda metà degli anni '80. Tendeva a trasformare l'autoritarismo e la burocrazia dello stato in un'agile democrazia. Il processo è alla base della caduta del comunismo nell'Urss e nelle repubbliche che orbitavano nella sfera sovietica.
Peréto Comune in provincia di L'Aquila (637 ab., CAP 67064, TEL. 0863).
Perétola Località della Toscana, situata nei pressi del comune di Firenze, sulla destra dell'Arno, vicino alla confluenza del Mugnone. È stata luogo d'origine della famiglia Vespucci.
perétta, sf. 1 Piccola pera. 2 Interruttore a pulsante.
Perey, Marguerite (Villemoble, Parigi 1909-Louveciennes, Parigi 1975) Chimica. Dopo aver conseguito la laurea a Parigi, svolse la sua attività di ricerca all'Istituto del radio con M. Curie, A. L. Debierne e I. Joliot-Curie. Nel 1939 scoprì il francio, elemento chimico radioattivo naturale. In seguito fondò e diresse un istituto di chimica nucleare a Strasburgo.
Pérez de Ayala, Ramón (Oviedo 1881-Madrid 1962) Scrittore spagnolo che visse in esilio in Argentina (dal 1936 al 1954). La sua opera venne profondamente influenzata da una visione pessimistica del mondo. Scrisse vari romanzi di genere realista in un primo periodo (Vagabonde e ballerine, 1913), di orientamento filosofico poi (Giovanni Tigre, 1926), alcuni saggi (Le maschere, 1917) e poesie (Pace del sentiero, 1904).
Pérez de Cuellar, Javier (Lima 1920-) Diplomatico peruviano. Dal 1982 al 1992 fu segretario generale dell'ONU.
Pérez de Montalb´n, Juan (Madrid 1602-1638) Drammaturgo. Tra le opere I templari (1630) e Gli amanti di Teruel (1633).
Pérez Galdós, Benito (Las Palmas 1843-Madrid 1920) Scrittore e drammaturgo spagnolo fu uno dei principali esponenti del realismo spagnolo, con i suoi romanzi ambientati prevalentemente a Madrid (Donna perfetta, 1876, Misericordia, 1867). Pubblicò anche un'opera di carattere storico in quarantasei volumi, gli Episodi nazionali (sulla storia spagnola dell'Ottocento) e diverse opere teatrali (Electra, 1901).
perfettaménte, avv. 1 In modo perfetto. 2 Del tutto, assolutamente.
perfettìbile, agg. Che si può perfezionare.
perfettibilità, sf. L'essere perfettibile.
perfètto, agg. e  sm. agg. 1 Che è compiuto in ogni sua parte. 2 Privo di  difetti. ~ esemplare, impeccabile. <> imperfetto. • era  un perfetto galantuomo.
  sm. Tempo del verbo che denota un'azione compiuta nel passato.
  
 agg. perfect.
  
 lat. perfectus,  p.p. di perficere compiere, comp. da per-+ facere fare.
perfezionàbile, agg. Che si può perfezionare.
perfezionaménto, sm. L'azione del perfezionare e del perfezionarsi.
perfezionàre, v.  tr. Portare a perfezione, migliorare. ~ affinare, raffinare. <> deteriorare, sciupare.
  
 v.  tr. 1 to perfect. 2 (migliorare) to improve.
perfezióne, sf. Realizzazione perfetta,  completa.
  
 sf. perfection.
  
 lat. perfectio,-onis,  deriv. da perfectus, p.p. di perficere portare a termine.
perfezionìsmo, sm. Tendenza a raggiungere la perfezione.
perfezionìsta, sm. e sf. Chi ha la mania del perfezionismo. ~ meticoloso, pedante, pignolo.
perfezionìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a perfezionista.
perfìdia, sf. L'essere, o  l'atto, perfido.
  
 lat. perfidia,  deriv. da perfidus sleale.
pèrfido, agg. Che agisce con  intenzione malvagia. ~ cattivo, maligno. <> buono,  comprensivo.
  
 agg. perfidious.
perfìno, avv. Persino,  addirittura.
  
 avv. even.
perfogliàto, agg. Di foglia, che ha il lembo che abbraccia completamente il ramo dal quale si diparte.
perforàbile, agg. Che si può perforare.
perforaménto, sm. Il perforare nel modo e nell'effetto.
perforànte, agg. Capace di perforare.
perforàre, v. tr. Forare passando  da parte a parte. ~ attraversare, traforare, trapassare.
  
 v.  tr. 1 to perforate, to punch a hole. 2 (trivellare) to drill.
  
 lat. perforare,  comp. da per attraverso + forare forare.
Perforàti Gruppo di Foraminiferi il cui guscio ha numerosi pori sottili attraverso i quali passano gli pseudopodi.
perforàto, agg. Trapassato da una serie di fori.
perforatóre,  agg., sm. e sf. agg. Che, o chi, perfora.
  sm. Attrezzo usato per eseguire fori.
  sf. Persona addetta all'uso di perforatrici meccaniche.
  
 sm. punch. sf. punch-card operator.
perforatrìce, sf. Macchina che  perfora.
  
 sf. 1 drilling machine. 2 (di schede per computer) card punch.
perforazióne, sf. Il perforare.
  
 sf. drilling, punching, perforation.
  
 lat.  tardo perforatio,-onis.
  Ferita da perforazione
  Si ha una ferita da perforazione quando l'oggetto responsabile della lesione è  rimasto conficcato nella ferita, sporgendo oltre la cute dell'infortunato.
  Il soggetto può essere o meno cosciente; nel primo caso sarà molto spaventato e  dovrà essere continuamente rassicurato. Presenterà una o più ferite da  perforazione o da punta. L'oggetto conficcato solitamente sporge ed è ben  visibile. Si tratta di solito di coltelli, vetri, attrezzi, schegge, chiodi  ecc. Può esservi in corso un'emorragia anche importante. L'infortunato può  presentare anche altri traumi associati.
  Innanzitutto non si deve estrarre l'oggetto conficcato, in quanto si esporrebbe  l'infortunato al rischio di grave emorragia non appena i vasi colpiti fossero  liberati dalla presenza o dalla pressione esercitata dall'oggetto stesso.  Inoltre, in particolare se si tratta di oggetti taglienti, la rimozione  dell'oggetto eseguita da persona non esperta potrebbe provocare ulteriori  lesioni. Durante tutti gli interventi l'oggetto conficcato deve restare  immobile. Si devono quindi tagliare, e non strappare via, gli abiti, per  scoprire la zona da medicare; se l'oggetto è molto sporgente dev'essere tenuto  fermo con una mano mentre vengono tolti gli abiti. Se l'oggetto è molto lungo e  ostacola il trasporto dell'infortunato, l'unica possibilità è quella di  segarlo. Bisogna quindi coinvolgere una seconda persona che mantenga immobile  l'oggetto conficcato, mentre viene delicatamente segato. Bisogna poi fermare o  limitare l'emorragia con la pressione delle mani (protette da guanti per  evitare il contatto con il sangue). Mentre con una mano si tiene fermo  l'oggetto, con l'altra si esercita una pressione, non verso l'oggetto stesso,  ma verso il basso, avendo cura di posizionare le dita sui due lati dell'oggetto  sporgente. Si procede quindi ad applicare una serie di tamponi molto spessi  realizzati con garze piegate, assorbenti igienici, asciugamani o altro. Per  oggetti molto grandi si possono usare anche cuscini o coperte piegate. La  finalità è quella di immobilizzare l'oggetto conficcato per permettere il  trasporto in ospedale. I tamponi devono essere posti intorno all'oggetto: prima  su due lati opposti, successivamente sugli altri due, sovrapponendoli via via  in modo perpendicolare. Per fissare i tamponi si possono usare cerotti, di più difficile  impiego perché la zona sarà coperta di sangue o sudore, oppure strisce di tela  larghe una decina di cm, chiamate cravatte.
performance, sf. invar. 1 Prova, prestazione. ~ esibizione. 2 Rendimento. ~ risultato. Nello sport definisce una prestazione atletica. 3 Nel teatro è un'attività artistica derivata dall'happening, praticata dagli anni '70, cui l'autore partecipa direttamente e che si può svolgere anche fuori dal luogo teatrale (musei, gallerie ecc.).
performer, loc. sost. invar. Nello sport, atleta che abbia ottenuto importanti risultati di gara.
perfosfàto, sm. Denominazione commerciale di fertilizzanti fosfatici a lento assorbimento, largamente impiegati, che si ottengono per solubilizzazione del fosfato di calcio delle fosforiti con acido solforico.
Pèrfugas Comune in provincia di Sassari (2.489 ab., CAP 07034, TEL. 079).
pergamèna, sf. Pelle di ovino  tesa ed essiccata, usata anticamente per la scrittura.
  
 sf. parchment.
pergamenàceo, agg. Relativo a pergamena, fatto di pergamena.
pergamenàto, agg. Al quale è stato dato l'effetto della pergamena.
pergaméno, agg. e  sm. agg. Relativo a Pergamo.
  sm. Abitante o nativo di Pergamo.
pèrgamo, sm. Pulpito collocato in alto su una parete della chiesa.
Pèrgamo Antica città situata in Asia minore, a nord di Smirne; attualmente sullo stesso luogo sorge la città di Bergama. Nel III sec. a. C. la città fu la capitale di uno dei più importanti regni ellenistici, sotto il governo degli Attalidi (i discendenti di Attalo di Tio). In seguito la città ottenne il controllo di una vasta zona dell'Asia minore, grazie all'appoggio fornito ai romani, i quali, alla morte di Attalo III, vi costituirono una provincia. I resti architettonici sono notevoli e comprendono un teatro, il santuario di Atena, il palazzo reale e altro ancora. Anche l'arte ebbe un grande sviluppo (con sculture come Il Galata morente e fregi come la Gigantomachia).
Pèrgine Valdàrno Comune in provincia di Arezzo (3.182 ab., CAP 52020, TEL. 0575).
Pèrgine Valsugàna Comune in provincia di Trento (15.009 ab., CAP 38057, TEL. 0461). Centro industriale (prodotti tessili, chimici e metallurgici). Vi si trova il castello del XV sec. Gli abitanti sono detti Perginesi.
pèrgola, sf. Sostegni  intrecciati sopra i quali vengono fatte crescere piante rampicanti o viti.
  
 sf. pergola.
  
 lat. pergula tettoia.
Pèrgola Comune in provincia di Pesaro (7.169 ab., CAP 61045, TEL. 0721).
pergolàto, sm. Lunga pergola.
Pergolési, Giovànni Battìsta (Jesi 1710-Napoli 1736) Compositore. Studiò a Jesi e poi a Napoli. Nel 1725 fu a Roma. Nel 1732 ebbe grande successo con l'opera teatrale Lo frate 'nnamorato. Nel 1735 si ritirò in convento a Pozzuoli, per curarsi. Morì di tisi nel 1736. La fama di Pergolesi è dovuta soprattutto alle opere buffe La serva padrona (1733), Lo frate 'nnamorato, Olimpiade (1735)e Il Flaminio (1735) con le quali stabilì un modello che sarebbe stato ripreso da numerosi altri autori successivi e introdusse all'interno delle singole arie la sua patetica e limpida vena melodica che costituisce anche il fascino della sua musica sacra (Stabat Mater, Salve Regina, Confitebor tibi Domine, Dixit Dominus, Laudate pueri e la Messa in fa maggiore).
peri- 1 In astronomia, prefisso che indica il punto di un corpo celeste che ha distanza minima rispetto al corpo intorno al quale ruota. 2 In chimica, prefisso indicante i derivati bisostituiti in 1,8 nella serie naftalenica. 3 Primo elemento di parole composte derivato dal greco perí intorno.
Pèri, Jàcopo (Roma 1561-Firenze 1633) Compositore. Autore tra l'altro di Dafne (favola pastorale, 1595) ed Euridice (opera, 1600).
Péri, La Balletto in un atto di P. Dukas (Parigi, 1912).
periadenìte, sf. Infiammazione del tessuto connettivo perighiandolare.
Periàndro (?-585? a. C.) Tiranno di Corinto dal 627, succedette al padre Cipselo. Fu uno dei sette sapienti e protesse l'arte facendo costruire a Corinto monumenti e palazzi. Forse la sua effige è mostrata su un'urna proveniente da Tivoli.
periànzio, sm. L'insieme dei  verticilli che cingono o avvolgono gli organi riproduttivi di un fiore.  Generalmente formano un calice e una corolla.
  
 comp.  dal greco perí intorno + ánthos fiore.
periarterìte, SF. Infiammazione che colpisce la tunica esterna delle arterie.
periartrìte, sf. Processo infiammatorio o degenerativo, acuto o cronico, dei tessuti periarticolari che provoca dolore e limitazione funzionale dell'articolazione.
Perib´ñez e il commendatore di Ocaña Dramma di L. de Vega (1613).
periblèma, sm. (pl.-i) Nella teoria degli istogeni, la denominazione di quella parte delle radici e dell'apice dei fusti dalla quale ha origine la corteccia primaria.
perìbolo, sm. Recinto alberato, decorato con statue, are e doni votivi, che circondava i templi greci.
pericàrdio, sm. Rivestimento  membranoso del cuore e delle radici dei grossi vasi sanguigni. Esternamente è  in contatto con la pleura e con il diaframma, internamente è diviso in una  coppia di foglietti, separati da un'intercapedine con una piccola quantità di  liquido; il foglietto interno riveste il cuore.
pericàrpo, sm. Insieme di tre tessuti derivati dall'epidermide superiore, dal mesofillo e dall'epidermide inferiore della foglia carpellare dell'ovario che si trasforma poi in frutto, racchiudendo i semi.
perichèzio, sm. Involucro costituito da piccole squame atto a proteggere il giovane sporofito delle Epatiche e archegoni e anteridi delle Briofite.
pericìclo, sm. L'insieme di quelle cellule che delimitano il cilindro centrale delle radici a struttura primaria, situate tra l'endoderma e i vasi conduttori legnosi e liberiani.
periclàsio, sm. Ossido di magnesio presente nei calcari magnesiferi cristallini sotto forma di cristalli monometrici incolori.
Pèricle (Atene 495 a. C.-429 a. C.) Politico ateniese figlio di Santippo che operò al fine di rafforzare il dominio di Atene sulla Grecia, confrontandosi contro Sparta. Dopo aver sconfitto l'avversario poltitico Cimone, guidò Atene per circa trent'anni, introducendo diverse riforme politiche all'interno e tentando una continua espansione in campo esterno. Pericle favorì un'intensa attività urbanistica e a lui si devono l'edificazione del Partenone e dei Propilei. Nel 430 a. C. perse la guida della città, soprattutto in seguito alla guerra del Peloponneso. Morì in un'epidemia di peste.
pericolànte, agg. Instabile, che  rischia di crollare. ~ cadente, dissestato, instabile. <> robusto, solido, sicuro.
  
 agg. 1 shaky. 2 (precario) precarious. 3 (insicuro) unsafe.
pericolàre, v. intr. 1 Correre pericolo. 2 Minacciare rovina.
Perìcoli, Lèa (Addis Abeba 1935-) Tennista italiana. Fu campionessa nazionale di singolo per dieci anni (1958, 1962, 1966-1968, 1970, 1971, 1973-1975).
perìcolo, sm. 1 Situazione in cui si teme qualcosa di minaccioso. ~ alea, azzardo,  rischio. 2 Persona che può arrecare danno. • quell'individuo  era un pericolo per la società.
  
 sm. 1 danger. 2 (rischio) risk. 3 (scampato) narrow escape. 4 (mettere in pericolo) to put in danger.
  
 lat. periculum prova, rischio.
Pericolosa partita Film fantastico, americano (1932). Regia di Ernest B. Schoedsack e Irving Pichel. Interpreti: Leslie Banks, Joel McCrea, Fay Wray. Titolo originale: The Most Dangerous Game
pericolosità, sf. L'essere pericoloso.
pericolóso, agg. 1 Pieno  di pericoli. ~ rischioso, azzardato. <> sicuro. • quella  strada pericolosa era da evitare. 2 Che può provocare danno. • uomo pericoloso.
  
 agg. dangerous.
  
 lat. periculosus.
pericóndrio, sm. In anatomia, membrana vascolare fibrosa che avvolge le cartilagini non articolari.
pericrànio, sm. In anatomia, periostio della superficie esterna del cranio.
peridèrma, sm. (pl.-i) 1 In botanica, il complesso dei tessuti formati dal fellogeno, ossia felloderma e sughero. 2 In embriologia, lo strato di cellule epiteliali del quale è ricoperta l'epidermide del feto e che scompare nel terzo mese di vita intrauterina. 3 In zoologia, rivestimento cuticolare chitinoso di idrozoi e stoloni.
peridotìte, sf. Roccia eruttiva intrusiva che è formata principalmente da pirosseni e da olivina.
peridòto, sm. Nella locuzione peridoto di Ceylon, una varietà di tormalina che ha diverse tonalità di verde.
periegèsi, sf. Particolare genere di opere che nell'antichità avevano lo scopo di fornire informazioni a chi viaggiava su risorse economiche, topografia, tradizione e altro di regioni e città.
Periegesi della Grecia Opera di storia e geografia di Pausania (II sec.).
perièlio, sm. Punto dell'orbita di un pianeta che ruota attorno al Sole nel quale la distanza tra i due corpi risulta essere minima. La Terra attraversa il proprio perielio il 3 gennaio, trovandosi a 147.100.000 km di distanza dal Sole. In un'orbita iperbolica il perielio cade sull'asse maggiore dell'iperbole. <> afelio.
Périer, Casimir-Pierre (Grenoble 1777-Parigi 1832) Banchiere. Nel 1831 e 1832, come primo ministro di Luigi Filippo, fu alla guida del partito della resistenza con Guizzot e tentò di impedire ogni processo di rinnovamento democratico.
periferìa, sf. Zona esterna di  una città. ~ bordo, margine. <> centro.
  
 sf. outskirts.
  
 lat.  tardo peripheria, dal greco periphèreia circonferenza.
periferica, sf. In informatica indica genericamente un'unità di un elaboratore (monitor, dischi magnetici, stampante ecc.).
perifèrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla periferia.
perifloemàtico, agg. (pl. m.-ci) Di fascio vascolare nel quale gli elementi del libro circondano quelli del legno.
perifrasàre, v. tr. Fare una perifrasi.
perìfrasi, sf.  invar. Giro di parole utilizzato per evitare di esprimere direttamente un concetto. ~ circonlocuzione, parafrasi.
  
 sf. circumlocution.
perifràstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a, o che contiene, perifrasi.
perigastrìte, sf. Processo infiammatorio del peritoneo dello stomaco.
perigèo, sm. Punto in cui un  corpo celeste (anche la Luna) si trova alla minima distanza dalla Terra.
  Termine opposto ad apogeo.
  Al perigeo la Luna o qualsiasi altro corpo celeste possiede la massima velocità  orbitale.
perigliàre, v. v. tr. Mettere in pericolo.
  v. intr. Essere in pericolo.
perìglio, sm. Pericolo.
periglióso, agg. Pericoloso.
Périgord Regione storica della Francia sudoccidentale, attualmente è compresa nel dipartimento di Dordogne.
Perigòzzo, Lorènzo (Verona 1866-Torino 1935) Direttore d'orchestra e compositore. Dopo aver frequentato il liceo musicale G. Rossini a Pesaro, fu direttore del teatro di Spalato e insegnante di canto e pianoforte al liceo Verdi di Torino. Tra le sue composizioni Apoteosi di Rossini (1891), Italia (1912), Sita (1920).
Perij´, Sierra de Catena montuosa (3.750 m) dell'America Meridionale, al confine tra la Colombia e il Venezuela.
perilène, sm. Idrocarburo pentaciclico ottenuto per sintetizzazione da due molecole di naftalene in presenza di cloruro di alluminio.
perilìnfa, sf. Liquido chiaro che si trova nell'orecchio interno dei Vertebrati.
perimetràle, agg. Relativo al, o posto lungo il, perimetro.
perimetrìa, sf. 1 Scienza della misura dei perimetri. 2 In oculistica, determinazione del campo visivo per mezzo del perimetro.
perimètrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a perimetro.
perìmetro, sm. La linea che  forma il contorno di una figura geometrica chiusa.
  
 sm. perimeter.
perimìsio, sm. In istologia,  guaina connettivale che fascia il ventre muscolare e i vari fasci costitutivi.
  
 comp.  dal greco perí attorno + mûs muscolo.
Perìn dél Vàga (Firenze 1501-Roma 1547) Pietro Bonaccorsi detto Perin del Vaga. Pittore. Tra le opere Trionfi, Caduta dei Giganti e Eroi (1527-1538, Genova, Palazzo Doria di Fassolo).
Perinàldo Comune in provincia di Imperia (856 ab., CAP 18030, TEL. 0184).
perinde ac cadaver Espressione latina che significa "come un cadavere". È il motto dei Gesuiti con il quale si vuole sottolineare l'obbedienza cieca dovuta ai superiori.
perineàle, agg. Relativo al perineo.
perinefrìte, sf. Processo infiammatorio a carico del tessuto adiposo perirenale e del connettivo retroperitoneale e/o della capsula fibrosa del rene.
perinèo, sm. Termine anatomico che definisce l'insieme romboidale di tessuti che costituiscono la parte inferiore del bacino. Il perineo si divide in posteriore (la regione anale) e anteriore (regione uro-genitale).
periochae, sf. pl. Antichi sommari di opere antiche.
periodàre, v. e  sm. v. intr. Creare dei periodi e unirli per realizzare un discorso.
  sm. Modo di scrivere.
periodicaménte, avv. A periodi regolari.
periodicità, sf. L'essere periodico.
periòdico, agg. e  sm. (pl. m.-ci) agg. Tutto ciò che appare o si verifica a intervalli  regolari di tempo e spazio. ~ ciclico, intermittente.
  sm. Giornale, pubblicazione, che esce a intervalli regolari di tempo. ~ rivista.
  
 agg. e sm. periodical.
  
 lat. periodicus,  dal greco periodikòs.
  Funzione periodica
  Funzione che assume lo stesso output per tutti gli input che differiscono per  una certa costante (periodo) o suoi multipli.
periodizzàre, v. tr. Dividere cronologicamente in periodi.
perìodo, sm. 1 Insieme  di proposizioni formanti un senso compiuto. 2 Intervallo di tempo. ~ momento, durata, lasso di tempo.
  
 sm. period.
  
 lat. periodus,  dal greco perìodos.
  • In fisica, relativo a fenomeni periodici, è l'intervallo minimo di  tempo dopo il quale il fenomeno si verifica di nuovo; è l'inverso della  frequenza. In matematica il concetto viene generalizzato dal caso di una  grandezza in funzione del tempo a quello di una funzione generica. 
  Periodo di rivoluzione
  Tempo impiegato da un astro (satellite, pianeta o stella) per effettuare una  rotazione completa attorno a un altro astro. Il periodo di rivoluzione della  Terra è l'anno.
  Periodo di rotazione
  Tempo impiegato da un astro (satellite, pianeta o stella) nell'effettuazione di  una rotazione completa attorno al proprio asse; riferito alla Terra corrisponde  al giorno.
perioftàlmo, sm. Pesce (noto anche come perioftalmo di Koelreuter, Periophtalmus koelreuteri) della famiglia dei Perioftalmidi e dell'ordine dei Perciformi. Lungo 18 cm, presenta un corpo claviforme e occhi molto grossi. Si ciba di crostacei.
periòstio, sm. Membrana connettivale che fascia l'osso; è costituito da uno strato esterno ove si attaccano i muscoli e da uno interno con fasci connettivi, fibre elastiche e osteoblasti per l'accrescimento dell'osso.
periostìte, sf. Infiammazione acuta del periostio, con formazione di una raccolta di pus tra questo e l'osso. Si manifesta con dolore, tumefazione, infiltrazione dei tessuti circostanti, febbre.
periostòsi, sf. Iperplasia del periostio.
periòstraco, sm. (pl.-ci o-chi) Strato corneo che riveste la parete esterna della conchiglia dei Molluschi.
periòtico, agg. (pl. m.-ci) In anatomia e in zoologia, situato intorno all'orecchio.
peripatètico, agg. (pl. m.-ci) Appartenente alla scuola filosofica di Aristotele.
Perìpato Il viale del Liceo in cui Aristotele passeggiava dissertando con i suoi discepoli e dal quel derivò il nome della scuola filosofica che egli fondò.
peripezìa, sf. 1 Mutamento di fortuna. 2 Fortunosa vicenda. ~ avventura,  traversia.
  
 sf. pl. vicissitudes.
  
 greco peripèteia imprevisto.
pèriplo, sm. Circumnavigazione di un'isola o di un continente. ~ giro
perìptero, agg. Tempio greco circondato completamente da colonne formanti un porticato coperto assieme al muro della cella.
perìre, v. intr. Morire per cause  non naturali. ~ andarsene, morire, spirare, trapassare.
  
 v.  intr. to die, to perish.
  
 lat. perire,  comp. da per-+ ire andare.
periscòpico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al periscopio.
periscòpio, sm. Apparecchiatura  ottica costituita da un tubo metallico con prismi e lenti, usata nei  sommergibili per osservare quanto accade sulla superficie del mare.
  
 da peri-+-scopio.
perispèrma, sm. (pl.-i) In botanica, denominazione della nocella dell'ovulo che rimane nel seme trasformandosi in tessuto di riserva.
perisplenìte, sf. Infiammazione del peritoneo che ha contatto con la milza.
perispòmeno, agg. Nella grammatica greca, relativo a parola avente l'accento circonflesso sull'ultima sillaba.
Perisporiàcee Famiglia di Funghi Ascomiceti che le vecchie classificazioni inserivano nell'ordine delle Perisporiali o erisifali.
Perissodàttili Ordine di  Mammiferi erbivori a cui appartengono le famiglie degli equidi, dei tapiridi e  dei rinocerontidi.
  
 comp.  dal greco perissós superfluo + dáktylos dito.
peristafilìno, agg. In anatomia, denominazione di due piccoli muscoli tesi dalla base del cranio al velo palatino.
peristàlsi, sf. Movimento ritmico di contrazione della muscolatura liscia e involontaria degli organi cavi interni. Grazie alle onde di contrazione sequenziale peristaltiche, l'organismo procura l'avanzamento del contenuto di cibo dall'esofago fino all'intestino cieco.
peristàltico,  agg. (pl. m.-ci) Relativo ai movimenti che vanno avanzare il bolo nel tubo  digerente.
  
 comp.  dal greco perí attorno stéllein avvolgere.
peristaltìsmo, sm. Aumento della contrazione delle anse intestinali nel corso di un'occlusione intestinale.
perìstasi, sf. Colonnato che circonda il tempio periptero.
Peristephanon liber Opera di poesia di A. C. Prudenzio (401-402)
peristìlio, sm. Cortile con portico a colonne.
peristòmio, sm. 1 L'area circostante la bocca degli Echinodermi. 2 Il secondo segmento del corpo degli Anellidi, quello nel quale si apre la bocca.
peritàle, agg. Che si riferisce a perizia, a perito.
peritàrsi, v. intr. Esitare a compiere un'azione per mancanza di volontà o di decisione.
peritècio, sm. (pl.-ci) Il corpo fruttifero che contiene gli aschi. Può essere totalmente chiuso oppure presentare un foro in posizione apicale.
periteliòma, sm. (pl.-i) Tumore angioblastico che si sviluppa a raggiera attorno all'endotelio dei lumi vasali.
perìto, agg. e  sm. agg. Esperto, pratico di una materia. ~ competente, specialista,  tecnico. <> incompetente, inesperto. • era perito nella  tecnologia informatica.
  sm. 1 Titolo di studio conferito da istituti tecnici. 2 Persona abilitata a fare stime legali <> inesperto. • all'udienza  furono sentiti i pareri dei periti.
  
 agg. skilled, expert. sm. expert.
  
 lat. peritus,  p.p. di periri provare.
Perìto Comune in provincia di Salerno (1.189 ab., CAP 84060, TEL. 0974).
Perito in lune Opera di poesia di M. Hern´ndez (1933).
peritoneàle, agg. Relativo al peritoneo.
peritonèo, sm. Membrana sierosa che riveste le pareti della cavità addominale.
peritonìte, sf. In medicina indica l'infiammazione del peritoneo, provocata dall'azione di germi che provengono da altri organi o da ferite esterne. La malattia può essere acuta o cronica, con differenti sintomi e sviluppi.
Perìtrichi Ordine di Protozoi ciliati muniti di ciglia solo nella regione orale.
peritùro, agg. Che deve perire.
perixilemàtico, agg. (pl. m.-ci) Di fascio vascolare, che ha la parte legnosa che attornia quella cribrosa.
perìzia, sf. 1 L'essere esperto in qualche materia. ~ abilità, competenza,  professionalità. <> imperizia, incompetenza. 2 Stima,  relazione fatta dal perito. ~ accertamento, valutazione.
  
 sf. 1 ability. 2 (stima) expert opinion.
  
 lat. peritia,  deriv. da peritus.
  • Nel diritto è la procedura con cui una persona, designata dal giudice  perché ha una particolare competenza in un settore specifico (il perito),  effettua l'accertamento di fatti in questione. La perizia può essere ordinata  sia dal giudice, sia d'ufficio. A seconda che sia effettuata in un processo  civile o in un processo penale assume differenti caratteristiche e tipologie.
perizòma, sm. Fascia che cinge i fianchi e scende a coprire i genitali.
Perkins, Anthony (New York 1932-Hollywood 1992) Attore teatrale statunitense. Interpretò Psycho (1960), Assassinio sull'Orient Express (1976) e China Blue (1984).
pèrla (1), sf. Concrezione  madreperlacea prodotta da alcune specie di Molluschi bivalvi, in reazione  all'intrusione di un corpo estraneo all'interno del mantello. Queste  concrezioni possono assumere una forma tondeggiante e colore e lucentezza  caratteristici, formando le perle, pregiatissime e molto utilizzate per  la produzione di gioielli. F. Alvardes è riuscito a studiare e comprendere il  meccanismo di formazione delle perle, e questo ha portato a una vera e propria  industria della coltivazione delle perle.
  
 sf. pearl.
  
 lat.  volg. pernula, dimin. di perna prosciutto.
pérla (2), sf. Insetto (Perla maxima) della famiglia dei Perlidi e dell'ordine dei Plecotteri. Vive nelle vicinanze dell'acqua. È lungo 3 cm ca., ha colore bruno chiaro ed è diffuso in Europa centrale e meridionale.
perlàceo, agg. Che ha colore della perla.
perlage, sm.  invar. L'insieme di minutissime bollicine di anidride carbonica che si sviluppa negli  champagne e negli spumanti in genere.
  
 deriv.  da perles perle.
perlagióne, sf. Colore perlaceo.
Perlàsca, Giórgio (Como 1910-Padova 1992) Commerciante. Alla fine della seconda guerra mondiale, salvò migliaia di ebrei a Budapest dallo sterminio, spacciandosi per un diplomatico spagnolo.
perlàto, agg. 1 Perlaceo. 2 Ornato di perle.
Perlédo Comune in provincia di Lecco (820 ab., CAP 22050, TEL. 0141).
Perlétto Comune in provincia di Cuneo (337 ab., CAP 12070, TEL. 0173).
perlìfero, agg. Relativo a mollusco marino che produce perle.
perlìna, sf. 1 Perla  di piccole dimensioni. 2 Ogni tavoletta di un perlinato.
  
 sf. bead.
perlinàto, agg. e  sm. agg. Rivestito di perline di vetro.
  sm. Tavolato di rivestimento edile.
perlinguàle, agg. Di modalità di somministrazione di un farmaco, che avviene attraverso la lingua.
Perlìni, Memé (Rimini 1940-) Attore e regista teatrale. Realizzò Tarzan! (1973), La partenza dell'argonauta (1976) ed Eliogabalo (1982).
Perlis Stato (184.000 ab.) della Malaysia peninsulare, presso il confine con la Thailandia.
Pèrlo Comune in provincia di Cuneo (164 ab., CAP 12070, TEL. 0174).
perloméno, avv. Almeno.
perlon, sm. invar. Marchio registrato di una fibra sintetica poliammidica prodotta dalla Bayer.
perlopiù, avv. Nella maggior parte dei casi.
Perloz Comune in provincia di Aosta (442 ab., CAP 11020, TEL. 0125).
perlustràre, v.  tr. Percorrere un luogo ispezionandolo. ~ esplorare, setacciare.
  
 v.  tr. to patrol.
  
 lat. perlustrare,  comp. da per-+ lustrare passare in rassegna.
perlustratóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, o chi, ispeziona, perlustra.
perlustrazióne,  sf. Il perlustrare.
  
 sf. search.
Perm (città) Città (1.091.000 ab.) della Russia, sul fiume Kama. Capoluogo della provincia omonima (3.091.000 ab.), estesa sul versante occidentale degli Urali Centrali e sul medio bacino del fiume Kama. Porto fluviale, alle pendici degli Urali centrali. Centro commerciale e nodo ferroviario. Le principali industrie sono quelle meccaniche, metallurgiche, petrolchimiche, del cuoio, cartarie, alimentari e del legno. Sede di un'università, si è sviluppata dopo la scoperta di giacimenti di rame (XVIII sec.).
permafrost, sm. invar. Strato di terreno gelato, di origine glaciale, che si trova sotto la superficie terrestre.
permalloy, sm. invar. Denominazione commerciale di leghe di ferro e nichel, solitamente binarie, che possiedono particolari proprietà magnetiche.
permalosità, sf. L'essere permaloso, suscettibile.
permalóso, agg. Che si risente  anche per piccolezze. ~ bizzoso, irascibile, irritabile.
  
 agg. touchy.
permanènte, agg.  e sf. agg. Stabile, duraturo nel tempo. ~ continuativo, durevole. <> effimero, fugace, instabile.
  sf. Trattamento dei capelli che li rende ondulati per lungo tempo. ~ ondulazione.
  
 agg. permanent. sf. perm, permanent wave.
permanènza, sf. Il rimanere a  lungo in un luogo.
  
 sf. 1 permanence, permanency. 2 (soggiorno) stay.
  
 lat. manentia,  con l'incrocio dell'italiano permanere.
permanére, v.  intr. Continuare a stare in un luogo, in una situazione. • le sue  condizioni di salute permanevano in uno stato stazionario.
  
 v.  intr. to remain.
  
 lat. permanere,  comp. da per-+ manere rimanere.
permeàbile, agg. Che si lascia  attraversare. ~ penetrare, pervadere.
  
 agg. permeable.
  
 lat. permeabilis.
permeabilità, sf. L'essere permeabile.
permeàre, v. tr. Attraversare,  penetrare. ~ pervadere, riempire.
  
 v.  tr. to permeate.
  
 lat. permeare,  comp. da per-attraverso + meare passare.
Permeke, Constant (Anversa 1886-Jabbeke 1952) Pittore belga. Tra le opere I due fratelli marinai (1923, Basilea, Kunstmuseum) e I fidanzati (1923, Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts).
permésso, agg. e  sm. agg. Consentito, concesso. ~ autorizzato, lecito. <> illecito, proibito. • non era permesso uscire prima della fine delle  lezioni.
  sm. 1 Licenza, autorizzazione di dire o fare qualcosa. ~ consenso. • chiese un permesso di due giorni per tornare al paese  natale. 2 Il permettere.
  
 agg. allowed. sm. 1 permission. 2 (autorizzazione scritta)  permit. 3 (licenza) licence.
  
 lat. permissus,  p.p. di permittere permettere.
perméttere, v.  tr. 1 Concedere, consentire, autorizzare. ~ accondiscendere,  acconsentire, accordare. <> impedire, proibire, vietare. 2 Rendere possibile. • le forze non gli permettevano di proseguire nel  cammino. 3 Tollerare. ~ sopportare. <> reagire.
  
 v.  tr. 1 to let, to allow. 2 (autorizzare) to authorize.
  
 lat. permittere,  comp. da per-attraverso + mittere mandare.
Permiàno È l'ultimo periodo del Paleozoico, da 290 a 245 milioni di anni fa, contraddistinto da una notevole attività vulcanica; per quanto concerne fauna e flora, si assiste all'estinzione dei Trilobiti, alla presenza di Rettili, Anfibi e Ammoniti e alla prevalenza di Felci e Conifere. Deve il suo nome alla città di Perm, in Russia. In Italia ci sono tracce di terreni permianici in varie zone alpine, come il Trentino-Alto Adige.
permille, avv. Avverbio che viene posto di seguito a un numero n per indicare che su mille unità se ne prendono n.
permissìbile, agg. Che si può permettere.
permissióne, sf. Permesso.
permissivìsmo, sm. Troppa tolleranza, soprattutto in campo educativo
permissìvo, agg. 1 Che  permette. ~ comprensivo, elastico, indulgente. <> duro,  intransigente, rigido. 2 Che tollera le azioni altrui.
  
 agg. permissive.
  
 deriv.  dal lat. permissus, p.p. di permittere.
pèrmuta, sf. Contratto di scambio reciproco di oggetti tra due persone. ~ baratto, cambio.
permutàbile, agg. Che si può  permutare.
  
 lat.  tardo permutabilis mutevole.
permutabilità, sf. L'essere permutabile.
permutaménto, sm. Il permutare.
permutàre, v. tr. Fare uno  scambio, barattare.
  
 lat. permutare,  comp. da per-+ mutare scambiare.
permutatóre, sm. 1 Dispositivo che collega la centrale telefonica alla rete esterna. 2 Apparecchio che converte la corrente alternata in continua.
permutazióne, sf. 1 Il  permutare e l'effetto. 2 In matematica definisce ognuno dei possibili  allineamenti di n elementi.
  
 lat. permutatio,-onis,  deriv. da permutare.
permutìte, sf. Nome commerciale di un prodotto ottenuto fondendo silice, soda e allumina, che viene utilizzato per eliminare i sali di calcio e magnesio da un'acqua naturale.
pernàcchia, sf. Rumore volgare  eseguito con la bocca.
  
 sf. (fare una pernacchia) to blow a raspberry.
Pernambuco Stato (7.123.000 ab.) del Brasile, sull'oceano Atlantico. Capitale Recife.
pernìce, sf. Con questo  termine vengono definiti diversi Uccelli Galliformi, lunghi 35 cm ca. In Italia  sono presenti diverse specie (pernice bianca, Lagopus mutus, pernice  sarda, Alectoris barbara, pernice rossa, Alectoris rufa), tutte  molto ricercate a causa della bontà della carne.
  
 sf. partridge.
  • Sempre pernici! Enrico IV di Francia aveva ordinato che al suo  predicatore (che lo rimproverava continuamente per la sua infedeltà coniugale)  fossero servite solo prelibate pernici. Il predicatore dopo molti giorni disse  al re la famosa frase; il re rispose semplicemente: "Sempre la  regina!".
  Pernice bianca
  Uccello (Lagopus mutus) della famiglia dei Tetraonidi e dell'ordine dei  Galliformi. Di colore bianco nei mesi invernali, marrone in quelli estivi per  mimetizzarsi nella vegetazione, vive nelle zone artiche, sulle Alpi e sui  Pirenei. Si nutre di vegetali.
  Pernice rossa
  Uccello (Alectoris rufa) della famiglia dei Fasianidi e dell'ordine dei  Galliformi. Di colore marrone chiaro striato di rosso, è diffusa nell'Europa  occidentale. Il maschio cova una parte della nidiata in un nido distinto da  quello della femmina.
perniciósa, sf. Febbre malarica violenta.
pernicióso, agg. Assai dannoso. ~ deleterio, funesto, letale, nocivo. <> benefico, fausto, utile.
Pernicóne, Vincènzo (Regalbuto, Enna 1903-Genova 1982) Filologo. Docente di lingua italiana prima a Torino e poi a Genova, ha pubblicato numerose edizioni critiche e saggi. Tra le opere, Grammatica italiana (1951-1957) elaborata insieme a S. Battaglia.
Pernik Città (100.000 ab.) della Bulgaria, sul fiume Struma. Capoluogo del distretto omonimo.
pèrno, sm. 1 Asse  centrale di una ruota e simili. ~ cardine, ganghero. 2 Asta che  sostiene o unisce più pezzi insieme. ~ sostegno, stelo, supporto.
  
 sm. 1 pivot, pin. 2 (cardine) hinge.
pernottaménto,  sm. Il pernottare.
  
 sm. overnight stay.
pernottàre, v.  intr. Passare la notte in un luogo diverso dalla propria dimora abituale.
  
 v.  intr. to stay overnight.
  
 lat. pernoctare,  comp. da per-attraverso + deriv. da nox, noctis notte.
Pernùmia Comune in provincia di Padova (3.634 ab., CAP 35020, TEL. 0429).
però, cong. 1 Tuttavia, nondimeno. ~ eppure, comunque. • avrebbe voluto  andarsene però sapeva che sarebbe venuto ugualmente, anche se in ritardo. 2 Ma. ~ invece.
  
 cong. 1 yet, bat. 2 (tuttavia) nevertheless, however.
  
 lat. per  hoc, per questo.
péro, sm. Angiosperma (Pyrus  communis) della famiglia delle Rosacee e dell'ordine delle Rosali. Albero  da frutto con chioma piramidale. Coltivato in tutto il mondo fin  dall'antichità, proviene, quasi sicuramente, dalle zone caucasiche. L'albero  del pero può superare i 10 m di altezza, ha una corteccia liscia che con  l'invecchiamento cambia diventando rugosa; il suo legno di colore rossastro è  adatto per costruire strumenti musicali e per lavori al tornio; ha foglie verdi  di forma ovale; i fiori sono bianchi e il frutto ha caratteristiche e  dimensioni differenti secondo la varietà. Tra le varietà più apprezzate e  diffuse vi sono: william, coscia, butirra, spadona (estive); hardy, abate,  decana (autunnali); bergamotta, esperen, decana d'inverno (invernali). In  Italia è coltivato in Piemonte, Trentino-Alto Adige, Campania, Lazio, Veneto,  Lombardia, Emilia-Romagna.
  
 sm. pear tree.
  
 lat. pirus.
Péro Comune in provincia di Milano (10.667 ab., CAP 20016, TEL. 02). Centro industriale (prodotti tessili, meccanici, petrolchimici e grafici). Gli abitanti sono detti Peresi.
perocché, cong. Poiché.
Perón, Eva (Los Toldos 1919-Buenos Aires 1952) Eva Duarte detta Evita. Attrice, moglie di Juan Domingo e sua collaboratrice. Fu protagonista di una popolare attività assistenziale a favore dei più poveri (descamisados). Fondò il partito laburista femminile e sostenne le rivendicazioni sindacali. Rifiutò nel 1951 la vicepresidenza a causa dell'opposizione dell'esercito.
Perón, Juan Domingo (Lobos 1895-Buenos Aires 1974) Politico argentino, nel 1943 entrò al governo del paese dopo un colpo di stato. Rifacendosi ai modelli corporativi fascisti, predispose diverse riforme in campo economico e sociale che gli guadagnarono l'appoggio di vasti strati della popolazione, in particolare dei ceti più poveri (i descamisados). Nel 1946 divenne presidente della repubblica e la sua politica estremamente populista e demagogica (peronismo) provocò una profonda crisi economica nella nazione che, nel 1955, fu la causa di un colpo di stato militare che lo estromise dal potere, costringendolo all'esilio in Spagna. Nel 1973 rientrò in patria, dopo la vittoria elettorale di un partito che si ispirava alle sue idee, e governò fino alla morte.
Perón, María Estela Martínez detta Isabelita (La Rioja 1931-) Figlia di un funzionario di banca, sposò il dittatore argentino Juan Domingo Perón. Nel 1973 fu eletta vicepresidente. Dal 1974 succedette al marito come presidente della repubblica argentina, ma nel 1976, a seguito di un golpe militare, fu deposta e imprigionata. Liberata nel 1981, andò in esilio a Madrid. Nel 1985 lasciò la carica di presidente del partito peronista e si ritirò dall'attività politica.
peróne, sm. Osso degli arti inferiori, posizionato esternamente alla tibia, anche detto fibula. Alla tibia è connesso tramite due articolazioni e la sua estremità inferiore presenta la sporgenza del malleolo esterno.
Peróni, Francésco (Galliate 1818-Vigevano 1894) Fondatore nel 1846 dell'omonima azienda produttrice di birra.
peronìsmo, sm. La politica applicata in Argentina da J. D. Perón.
peronòspora, sf. (o peronospera) Genere di funghi Mastigmomiceti comprendente 200 specie ca., la maggior parte parassite di piante coltivate. Fra le più diffuse, quella della vite (Plasmopara viticola), della patata e del pomodoro (Phytophthora infestans). Per combattere la peronospora si usano irrorazioni di sali di rami e zinco o composti organici.
Peronosporàli Ordine di Funghi Mastigomiceti saprofiti, cosmopoliti o parassiti, al quale appartengono tre famiglia (albuginacee, peronosporacee e pitiacee) comprendenti specie molto dannose.
peroràre, v. tr. Difendere,  sostenere.
  
 v.  tr. to plead.
  
 lat. perorare,  comp. da per-+ orare.
perorazióne, sf. Difesa calorosa,  accorata. ~ appoggio, sostegno.
  
 lat. peroratio,-onis,  deriv. da perorare.
Perósa Argentìna Comune in provincia di Torino (3.929 ab., CAP 10063, TEL. 0121).
Perósa Canavése Comune in provincia di Torino (473 ab., CAP 10040, TEL. 0125).
Perósi, Lorènzo (Tortona 1872-Roma 1956) Compositore e organista. Studiò al conservatorio di Milano. Ordinato prete nel 1894, dal 1898 fu direttore della cappella Sistina. È autore di musica sacra e organistica. Tra gli oratori, si ricordano La Passione di Cristo secondo San Marco (1897), La Resurrezione di Cristo (1898), Il natale del Redentore (1899), La strage degli innocenti (1900), Il Giudizio universale (1904), Il Nazareno (1950). Compose, inoltre, 52 messe, uno Stabat Mater (1904), centinaia di pezzi sacri corali, 9 suite, numerosi quartetti e quintetti. Nella sua opera, caratterizzata da un gusto eclettico, si ritrovano elementi di varia provenienza, dalla polifonia classica al gregoriano al romanticismo tedesco. Nei suoi numerosissimi oratori riversò una vena drammatica d'ispirazione veristica.
peròssido, sm. Composto chimico dotato di più atomi di ossigeno nella configurazione-O2. Usati come disinfettanti, come sbiancanti e antisettici in quanto liberano facilmente ossigeno nello scomporsi. Il perossido di uso più comune è l'acqua ossigenata. Il gruppo di due atomi di ossigeno caratterizza anche i peracidi.
perotettòide, agg. Relativo a una trasformazione simile alla peritettica, in cui le fasi iniziali sono solide.
Perotinus (secolo XII-XIII) Compositore francese. Tra le opere Organa a due e quattro voci.
perovskìte, sf. Titanato di calcio, presente in cristalli monoclini.
perpendicolàre,  agg. e sf. agg. 1 Che forma un angolo retto. 2 Che scende a piombo.
  sf. Retta perpendicolare.
  
 agg. e sf. perpendicular.
  • In geometria due enti sono perpendicolari quando intersecandosi  formano angoli di 90°; in particolare, due rette perpendicolari formano quattro  angoli di 90° (angoli retti). Una retta è perpendicolare a una curva quando lo  è alla sua tangente nel punto. In tal caso si dice anche normale.
perpendicolarità, sf. L'essere perpendicolare.
perpendìcolo, sm. Direzione segnata dal filo a piombo.
perpetràre, v.  tr. Commettere un'azione malvagia.
  
 v.  tr. to perpetrate.
  
 lat. perpetrare,  comp. da per-+ patrare eseguire.
perpètua, sf. La domestica di un sacerdote.
Perpètua Personaggio dei Promessi sposi di A. Manzoni. È la serva di don Abbondio, popolana franca e dal buonsenso istintivo che dà sempre buoni consigli, anche se mai seguiti, al suo padrone.
perpetuàre, v.  tr. 1 Rendere immortale. ~ eternare, immortalare. 2 Dare  continuità. ~ tramandare, trasmettere. <> svanire,  tramontare.
  
 v.  tr. to perpetuate.
  
 lat. perpetuare.
perpetuazióne, sf. Il perpetuare.
perpetuità, sf. Continuità ininterrotta nel tempo.
perpètuo, agg. 1 Senza  fine. ~ eterno, immortale, perenne. <> mortale, perituro. 2 Continuo, non interrotto.
  
 agg. perpetual.
Perpignano Città (106.000 ab.) della Francia, sul fiume Têt. Capoluogo del dipartimento dei Pyrénées-Orientales.
perplessità, sf. L'essere  perplesso. ~ dubbio, esitazione, incertezza, titubanza. <> decisione, determinazione, risolutezza.
  
 lat.  tardo perplexitas,-atis.
perplèsso, agg. Incerto,  indeciso su cosa fare.
  
 agg. puzzled, perplexed, undecided.
perquisìre, v.  tr. Cercare qualcosa con cura, in un luogo o addosso a una persona.
  
 v.  tr. to search.
perquisizióne,  sf. Il perquisire.
  
 sf. search.
  
 lat.  tardo perquisitio,-onis.
Perrault, Charles (Parigi 1628-1703) Scrittore francese che sostenne le tesi dei fautori degli autori moderni, in contrapposizione agli antichi, nell'ambito dell'Academie Française di cui era membro. È noto soprattutto per la composizione di favole (Cappuccetto Rosso, Barbablù, La bella addormentata nel bosco, Pollicino, Cenerentola ecc.) e raccolte (Racconti di mamma Oca, 1697) che ispirarono numerosissime imitazioni.
Perrault, Claude (Parigi 1613-1688) Architetto francese. Tra le sue opere, l'osservatorio del Fauburg St-Jacques a Parigi (1667-1672) e il padiglione dell'Aurora del castello di Sceaux (1673-1677).
Perréal, Jean (Parigi ca. 1460-1530) Pittore francese. Tra le opere Pierre Sala (ca. 1500-1505, Londra, British Museum).
Perrèro Comune in provincia di Torino (902 ab., CAP 10060, TEL. 0121).
Perret, Auguste (Exelles 1874-Parigi 1954) Architetto francese. Tra le opere la casa in rue Franklin (1902-1903) e il teatro degli Champs-Elysées (1911-1912) a Parigi.
Pèrri, Orèste (Marzolengo, Cremona 1951-) Canoista italiano. Medaglia d'oro nel K1 e nei 10.000 m. ai mondiali di Città del Messico (1974), nel K1 1.000 e nei 10.000 m. a Belgrado (1975) e nel K1 1.000 m. a Sofia (1977).
Perrùcci, Andrèa (Palermo 1651-Napoli 1704) Scrittore e librettista italiano. Poeta ed erudito, scrisse sia in latino che in diversi altri idiomi dialettali italiani. Nel 1675 iniziò a scrivere i libretti per le compagnie melodrammatiche che si esibivano al teatro San Bartolomeo a Napoli. Tra le opere, La cantata dei pastori (1695), La Stellidaura vendicata (1674), L'Agnano zeffonato e Dell'arte rappresentativa premeditata e all'improvviso (1699).
perscrutàbile, agg. Che si può perscrutare.
perscrutàre, v. tr. Scrutare con diligenza.
persecutóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che o chi perseguita.
persecutòrio, agg. Proprio di chi perseguita.
persecuzióne, sf. 1 Vessazione continua e implacabile. • mania di persecuzione,  tendenza psicologica a vedere tutto contro di sé. 2 Forma di lotta  contro una minoranza. • le persecuzioni razziali continuarono fino a  poco tempo fa.
  
 sf. persecution.
  
 lat. persecutio,-onis,  inseguimento.
Persecuzione e l'assassinio di Jean Paul Marat, rappresentato dai filodrammatici di Charenton sotto la guida del marchese di Sade, La Dramma di P. Weiss (1964).
Persefone Melodramma in tre atti di I. Stravinskij, testo di A. Gide (Parigi, 1934).
perseguìbile, agg. Che può essere oggetto di un'azione legale.
perseguìre, v.  tr. Cercare di raggiungere qualcosa. ~ inseguire, prefiggersi.
  
 v.  tr. to pursue.
perseguitàre, v.  tr. Fare oggetto di persecuzione, di molestia. ~ opprimere, tiranneggiare. • si sentiva perseguitato da quelle lettere anonime.
  
 v.  tr. to persecute.
  
 da perseguire,  incrociato con seguitare.
perseguitàto, agg. e sm. Che, o chi, ha subito una persecuzione.
persèidi Sciame meteorico osservabile dalle nostre latitudini tra il 25 luglio e il 17 agosto, comunemente conosciuto come Lacrime di San Lorenzo; ha il radiante nella costellazione di Perseo. Il giorno 10 agosto sono ben visibili, tanto che se ne possono vedere fino a cinquanta all'ora.
Persèo (costellazione) Costellazione nella quale è situato il radiante delle perseidi, il doppio ammasso stellare NGC 869-884 e la stella variabile Algol; si trova nell'emisfero celeste boreale a sud della W di Cassiopea ed è visibile nelle notti estive e autunnali.
Pèrseo (mitologia) Eroe mitologico di Argo, figlio di Zeus e di Danae. Promise la testa di Medusa a Polidette, tiranno di Serifo, che avanzava pretese su Danae. Compiuta l'impresa, liberò Andromeda dal mostro marino a cui era stata offerta e la sposò.
Pèrseo (storia) (213-Alba Fucente 166 a. C.) Re macedone figlio di Filippo V, fece uccidere il fratello Demetrio per poter salire al trono e sviluppare una politica a favore dei romani. Nel 179 a. C. andò al potere e cercò di rafforzare la potenza dello stato macedone, ma Roma intervenne nel 171 a. C., vincendo la terza guerra macedonica che si concluse con la battaglia di Pidna. La Macedonia divenne così una provincia romana, mentre Perseo venne esiliato ad Alba Fucente, fino alla morte.
Persèpoli Antica città persiana situata sul corso del fiume Puhar; nella zona oggi sorge la città iraniana di Takht-i Jamshid. La città fu fondata nel 518 a. C. da Dario e ampliata da Serse, Artaserse I e Artaserse III. Venne poi incendiata e danneggiata da Alessandro Magno (330 a. C.), ma in seguito si riprese con la dinastia dei sassanidi. Dopo la conquista araba, in epoca islamica venne abbandonata. La zona conta numerosi resti dei grandi palazzi reali e delle tombe reali.
perseverànte,  agg. Che è dotato di perseveranza.
  
 agg. persevering.
perseverànza, sf. Tenacia,  fermezza di propositi. ~ assiduità, costanza, zelo. <> discontinuità, incostanza, volubilità.
  
 lat. perseverantia,  deriv. da perseverare.
perseveràre, v.  intr. Continuare con tenacia, insistere.
  
 v.  intr. to persevere.
  
 lat. perseverare,  comp. da per-+ deriv. da severus.
  • Errare è umano, ma perseverare è diabolico. Sentenza citata nei Sermoni di San Bernardo.
perseverazióne, sf. Disturbo nel linguaggio che consiste in un'eccessiva ripetizione di singoli temi o formule verbali.
Pershing, John Joseph (Laclede 1860-Washington 1948) Militare statunitense. Durante la prima guerra mondiale fu al comando delle forze americane in Europa.
pèrsia, sf. => "maggiorana"
Pèrsia Zona dell'Asia meridionale in cui sorse un antico e potente impero, il cui nucleo oggi coincide con i confini dello stato dell'Iran. I primi insediamenti nell'area risalgono al periodo Neolitico. La prima civilità fu quella mesopotamica (fra il V e il IV millennio a. C.); nel III millennio a. C. lo stato di Elam entrò in conflitto con la Mesopotamia, impadronendosi di alcuni territori e città. Nell'VIII sec. a. C. giunsero nella regione popolazioni di stirpe euroasiatica; in seguito il regno elamita cadde, conquistato da Assurbanipal (639 a. C.). In seguito i medi fondarono un impero che durò fino all'avvento dei persiani, che sotto la guida degli achemenidi, con Ciro II, occuparono la Lidia e Babilonia (VI sec. a. C.). Cambise, successore di Ciro, ampliò il dominio persiano conquistando l'Egitto e Dario lo rafforzò ulteriormente. L'impero così formato dai persiani si scontrò inevitabilmente con l'area greca, giungendo alla sconfitta finale da parte del macedone Alessandro Magno, con la fine dell'impero achemenide. In seguito vi fu, con i parti, l'ascesa della dinastia sassanide (III sec.) e, nel 636, il regno cadde sotto il dominio arabo che vide la totale diffusione della religione islamica. La zona fu poi occupata dai selgiuchidi e dai mongoli, guidati da Gengis Khan (1218). Nel XVI sec. vi fu l'avvento della dinastia turca dei Safawidi, islamici sciiti, che vennero scacciati (1799) dai Cagiari. Nel corso del XVIII sec. l'area subì la penetrazione delle potenze russa e inglese; fu proprio questa influenza straniera a portare poi alla formazione di quello che è l'attuale stato iraniano. Attualmente la lingua persiana (farsi) è la lingua ufficiale iraniana e, oltre che in Iran, è diffusa anche in Turkmenistan, Tagikistan, Uzbekistan, Afghanistan e Pakistan. La lingua persiana ha una storia lunghissima, divisa in tre periodi principali, quello del persiano antico (dal VI al IV sec. a. C.), del medio persiano (dal III sec. a. C. al VII sec. d. C.), del neopersiano (dall'VIII sec. all'età contemporanea). La prima testimonianza letteraria può essere considerato il libro Avesta, l'opera che raccoglie il pensiero di Zarathustra. In seguito, sotto il dominio arabo, la lingua cambia dando origine all'attuale farsi, il neopersiano. In questo periodo si hanno notevoli testimonianze letterarie, dalle poesie (gazal, qasidah e ruba'i) ai poemi (masnavi), fra il IX e il X sec., con autori molto famosi, come Daqiqi e, soprattutto, Firdusi. Nel XII sec. emerge la figura poetica di Omar Khayyam, autore molto noto anche in occidente. Fra il XIII e il XV sec. vanno citati in particolare quattro autori, Nizami Aruzi, Sa'di, Rumi e Hafiz. In seguito, la crisi che travolge il regno influenza negativamente anche l'ambito letterario locale, con molti autori che preferiscono fuggire in India; bisognerà attendere il XX sec. per un risorgere della letteratura locale. I primi esempi di arte persiana sono costituiti dagli edifici reali della dinastia achemenide, i cui resti sono ancora visibili presso Persepoli, con la presenza di numerosi bassorilievi. Notevole anche la produzione di oggetti di vita quotidiana, di gioielli e di statue di piccole dimensioni. Nei periodi successivi ha un grande sviluppo la decorazione delle ceramiche, la produzione di vasellame cesellato e di tessuti preziosi. Con l'avvento dell'Islam vengono introdotte le moschee, di cui si hanno notevoli esempi. In seguito si sviluppano anche la produzione di tappeti, arazzi, velluti e sete.
persiàna, sf. Imposta esterna  delle finestre, composta da due ante girevoli in legno, inclinate in modo da  far passare l'aria e riparare dalla luce. ~ anta, battente, gelosia,  imposta.
  
 sf. shutter.
Persiani, I Tragedia di Eschilo (472 a. C.). I Persiani costituiscono la tragedia greca più antica pervenuta fino a noi. È una delle 7 tragedie di Eschilo conservate (delle circa 90 attribuitegli). L'argomento, la disfatta di Serse a Salamina (480), è preso dalla storia contemporanea di Atene. Sulla scena, vengono prima rievocati i presagi che hanno preceduto la guerra; poi un messaggero porta la notizia del disastro persiano a Salamina; segue l'evocazione dell'ombra del re Dario che spiega la causa della sventura nell'empia volontà di dominio. La tragedia si chiude con il ritorno di Serse sconvolto. Nell'opera, prevale il dolore dei vinti e la meditazione sulla guerra che ha segnato la fine di tanti valorosi.
persiàno, agg. e  sm. agg. Relativo alla Persia.
  sm. Abitante della Persia.
  
 sm. Persian.
  • Originario della Persia, è un affettuoso gatto da casa. Presenta  numerose varietà di colore e un pelo folto e setoso.
pèrsico, agg. e  sm. agg. Relativo alla Persia.
  sm. Tipo di pesce d'acqua dolce.
  Persico sole
  Nome volgare del Lepomis gibbosus, pesce perciforme appartenente alla famiglia  dei Centrarchidi.
  Persico trota
  Pesce (Micropterus salmoides) della famiglia dei Centrarchidi e  dell'ordine dei Perciformi. Di colore verdastro, misura sino a 60 cm. La prole  viene accudita dal maschio.
Pèrsico Dòsimo Comune in provincia di Cremona (2.414 ab., CAP 26043, TEL. 0372).
Pèrsico, gólfo Detto anche  golfo Arabico è un'insenatura che separa le coste della penisola araba da  quelle meridionali dell'Iran. Il golfo ha una larghezza che varia da 200 a 350  km ca. ed è lungo 750 km ca. Nelle acque del golfo sfociano i fiumi Shatt al  Arab, Tigri, Eufrate. Le nazioni che si affacciano sul golfo sono Iran, Iraq,  Kuwait, Arabia Saudita, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Oman. I porti  principali sono Abadan (Iran), Bassora (Iraq), Mina'al'Ahmadi (Kuwait), Manama  (Bahrein), Doha (Qatar), dedicati soprattutto al traffico dei prodotti  petroliferi.
  Guerra del golfo
  Nel 1990 il golfo Persico è stato teatro della guerra condotta dalle maggiori  potenze mondiali e della regione contro l'Iraq, a seguito dell'invasione  irachena del Kuwait (agosto 1990).
Pèrsico, Màrio (Napoli 1892-1977) Compositore italiano. Autore di brani di musica sacra, vocale e strumentale, ha scritto diverse opere teatrali quali Morenita (1923), La bisbetica domata (1931) e La locandiera (1941).
persìno, avv. Perfino. ~ addirittura, al punto di, fino a.
persistènte, agg. Tenace, che  persiste.
  
 agg. persistent.
persistènza, sf. 1 Continuità prolungata. 2 Ostinazione.
persìstere, v.  intr. Continuare con tenacia, con ostinazione. ~ accanirsi, incaponirsi. <> cedere, demordere, desistere.
  
 v.  intr. to persist.
  
 lat. persistere,  comp. da per-+ sistere fermarsi.
pèrso (1), agg. e sm. Di colore bruno con riflessi rossicci..
pèrso (2), agg. Perduto, smarrito.
persolfàto, sm. Termine improprio dei sali perossosolfati di un acido perossosolforico.
persóna, sf. Termine con cui  si designa un individuo umano, uomo o donna, inteso anche come figura umana. ~ essere umano, individuo. • era una persona dabbene, di cui  fidarsi.
  
 sf. 1 person. 2 (una persona) somebody, someone.
  
 lat. persona,  maschera teatrale, personaggio.
Persona Film drammatico, svedese (1967). Regia di Ingmar Bergman. Interpreti: Bibi Andersson, Liv Ullmann, Margaretha Krook. Titolo originale: Persona
personàggio, sm. 1 Persona  importante. ~ autorità, luminare. • era un personaggio famoso  del cinema. 2 Interlocutore di un dialogo. 3 Chi agisce in un  dramma, in un romanzo. ~ protagonista, eroe.
  
 sm. 1 character. 2 (autorità) personality.
  
 franc. personnage.
personal computer, loc. sost. m. invar. Elaboratore elettronico concepito per essere autosufficiente ed essere utilizzato da un singolo utente in modo autonomo, il cui primo modello fu costruito dalla Apple nel 1976. In linea di massima è costituito da un'unità centrale dotata di un microprocessore (la CPU, Central Processing Unit), di un banco di memoria (RAM) e di una serie di memorie di massa, costituite da unità a disco per la memorizzazione e l'acquisizione dei dati (dischi magnetici floppy e rigidi, dischi magneto-ottici, CD-ROM). All'unità centrale sono collegati dispositivi che consentono l'inserimento dei dati da parte dell'utente (tastiera, mouse) e la visualizzazione delle informazioni (monitor, stampanti). Nato verso l'inizio degli anni '80 come piccolo elaboratore enormemente meno potente delle mastodontiche apparecchiature presenti nei centri di elaborazione dati delle grandi reti aziendali, in meno di vent'anni ha raggiunto potenze di elaborazione e capacità di memorizzazione molto simili a quelle dei mini computer. Gli attuali personal computer possono infatti essere utilizzati anche come unità centrali di piccole e medie reti locali e, grazie all'evoluzione tecnologica delle periferiche per il collegamento alle linee telefoniche (modem), consentono anche rapidi collegamenti in rete geografica.
personàle, agg.,  sm. e sf. agg. 1 Attinente alla persona. ~ peculiare, precipuo. <> universale, collettivo, generale. • invito personale. 2 Di  pronome che distingue una persona grammaticale.
  sm. 1 La forma e le fattezze di una persona. ~ corporatura. 2 Il complesso dei dipendenti di una ditta. ~ addetti, impiegati. • doveva ridurre il personale della fabbrica.
  sf. Esposizione delle opere di un determinato artista.
  
 agg. personal. sm. 1 personnel, staff. 2 (costituzione fisica)  build. sf. one-man show.
  
 lat.  tardo personalis.
Personàli Ordine di piante Dicotiledoni.
personalìsmo, sm. E. Mounier sostenne con questa dottrina l'autonomia e la libertà degli individui, in contrapposizione alle ideologie collettivistiche, al meccanicismo e al tecnicismo, sulla base dei valori cristiani e spirituali. Opera fondamentale di Mounier in sostegno a queste tesi è il Manifesto al servizio del personalismo, del 1936.
personalìsta, agg. e sm. (pl. m.-i) Fautore del personalismo; che o chi persegue interessi personali.
personalìstico, agg. (pl. m.-ci) Non equo, di parte.
personalità, sf. 1 L'insieme delle caratteristiche di una persona. ~ carattere, indole,  temperamento. 2 Persona che gode di stima o occupa una posizione  importante.
  
 sf. personality.
  
 lat.  tardo personalitas,-atis, deriv. da personalis.
  • Termine con cui, in diritto, si precisa che un insieme di diritti  vengono riconosciuti a tutela della singola persona in quanto tale, non come  appartenente a un'istituzione sociale.
personalizzàre, v. tr. Adattare alle caratteristiche di una persona o di un oggetto.
personalménte, avv. In persona.
Persone naturali e strafottenti Dramma di G. Patroni Griffi (1973).
personificàre, v.  tr. 1 Rappresentare come persona. 2 Essere simbolo di qualcuno. ~ incarnare, raffigurare, simboleggiare.
  
 v.  tr. to embody, to personify.
personificàto, agg. Riferito a una caratteristica che è ben presente in una persona nei suoi aspetti più tipici.
personificazióne,  sf. 1 Il personificare. 2 Rappresentazione, figura concreta. • le divinità dell'antichità erano personificazioni di forze della natura. 3 Prosopopea.
  
 deriv.  da personificare.
perspicàce, agg. Che ha vivo  intuito. ~ acuto, intelligente, sagace, sveglio. <> addormentato, lento, testone, tondo.
  
 agg. discerning, shrewd.
perspicàcia, sf. L'essere  perspicace.
  
 lat. perspicacia,  deriv. da perspicax,-acis.
perspicuità, sf. L'essere perspicuo.
perspìcuo, agg. Evidente, chiaro.
persuadére, v. v. tr. 1 Convincere altri a fare qualcosa. ~ indurre, suggerire. <> dissuadere, distogliere. • cercava di persuaderlo dal compiere simili  sciocchezze. 2 Convincere della verità. • lo persuasi  della mia buona fede.
  v. rifl. Convincersi, capacitarsi.
  
 v.  tr. 1 to persuade. 2 (convincere) to convince.
  
 lat. persuadere,  comp. da per-+ suadere persuadere.
persuasióne, sf. 1 L'azione del persuadere e del persuadersi. 2 Ferma convinzione.
  
 sf. 1 persuasion. 2 (convinzione) conviction.
  
 lat. persuasio,-onis,  deriv. da persuasus, p.p. di persuadere.
Persuasione e la retorica, La Opera di filosofia di C. Michelstaedter (postuma 1912).
persuasìva, sf. Facoltà di persuadere.
persuasìvo, agg. 1 Atto a  persuadere. ~ convincente. 2 Che ottiene consenso e successo.
  
 agg. persuasive.
persuàso, agg. Convinto a  credere o a fare qualcosa.
  
 lat. persuasus,  p.p. di persuadere.
persuasóre, agg.  e sm. Che, o chi, persuade con facilità.
  
 lat.  tardo persuasor,-oris, deriv. da persuasus, p.p. di persuadere.
PERT Sigla di Program Evaluation and Review Technique (tecnica di revisione e valutazione di un programma). Si tratta di una tecnica gestionale finalizzata alla pianificazione.
pertànto, cong. Perciò, dunque. ~ allora, di conseguenza, quindi.
  
 cong. therefore, so.
Perténgo Comune in provincia di Vercelli (367 ab., CAP 13030, TEL. 0161).
Perth Città (1.119.000 ab.) capitale dell'Australia occidentale, fondata nel 1829 alla foce del fiume Swan sull'oceano Indiano. La città si serve del porto di Fremantle ed è un importante centro per il commercio di prodotti agricoli, zootecnici e minerari, oltre che centro industriale (settore siderurgico, petrolchimico, metalmeccanico, alimentare, tessile).
pèrtica, sf. 1 Lungo  bastone. ~ bacchetta, palo. 2 Attrezzo ginnico fissato a terra e  al soffitto, su cui ci si arrampica. 3 Misura di superficie agraria. 4 Persona molto alta. ~ spilungone. <> nano.
  
 sf. pole.
  
 lat. pertica, bastone lungo.
Pèrtica Àlta Comune in provincia di Brescia (596 ab., CAP 25070, TEL. 0365).
Pèrtica Bàssa Comune in provincia di Brescia (713 ab., CAP 25070, TEL. 0365).
perticàre, v. tr. 1 Misurare a pertiche. 2 Percuotere con una pertica.
perticàto, sm. 1 Contratto agricolo per cui un bracciante si procura il diritto di seminare un pezzo di terreno in compenso di un'attività eseguita in un'azienda. 2 Imposta fondiaria che gli spagnoli esercitarono in Italia durante la loro dominazione.
pertinàce, agg. Ostinato in qualcosa. ~ caparbio, cocciuto, irremovibile.
Pertinàce, Pùblio Èlvio (Alba Pompeia 126-Roma 193) Succedette a Commodo, come imperatore romano, nel 193, acclamato da quegli stessi pretoriani che ottanta giorni dopo l'uccisero.
pertinàcia, sf. L'essere pertinace, costante, perseverante.
pertinènte, agg. Che riguarda  qualcuno o qualcosa. ~ attinente, concernente, inerente. <> estraneo, fuori luogo.
  
 agg. pertaining, pertinent.
  
 lat. pertinens,-entis,  p.pres. di pertinere riguardare.
pertinènza, sf. 1 L'essere pertinente. 2 Competenza. ~ spettanza.
Pertìni, Alessàndro (Stella 1896-Roma 1990) Politico socialista, iscritto al partito fin dal 1918, fu un tenace antifascista e venne costretto all'esilio; rientrato in Italia fu catturato e condannato a morte (1943), ma riuscì a fuggire, diventando un protagonista dell'insurrezione del 1945. In seguito fece parte della Costituente ed entrò in parlamento come senatore nel 1948; fu poi deputato, dal 1953. Nel 1968 divenne presidente della camera dei deputati e dal 1978 al 1985 fu presidente della repubblica.
Pertósa Comune in provincia di Salerno (897 ab., CAP 84030, TEL. 0975).
pertósse, sf. Malattia  infettiva contagiosa provocata da diversi batteri che colpisce le vie  respiratorie, specialmente dei bambini. Poiché è provocata da più batteri  differenti, ci si può ammalare anche più di una volta. È detta anche tosse  asinina o tosse canina, e si manifesta con tosse violenta,  accompagnata a volte anche da vomito. ~ tosse convulsa, tosse asinina,  tosse canina.
  
 sf. whooping cough.
pertùgio, sm. Buco, foro.
  
 sm. opening, hole.
perturbaménto, sm. Turbamento di animo.
Perturbamento Romanzo di T. Bernhard (1968).
perturbàre, v. v. tr. Turbare, sconvolgere, agitare. • quella notizia perturbò la  tranquillità cittadina.
  v. intr.1 Agitarsi. • non doveva perturbarsi per simili  sciocchezze. 2 Di tempo, turbarsi, oscurarsi.
  
 lat. perturbare,  comp. da per-+ turbare turbare.
perturbatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, o chi, perturba.
perturbazióne,  sf. Perturbamento, soprattutto nei fenomeni atmosferici. ~ alterazione,  agitazione.
  
 sf. perturbation, disturbance.
  
 lat. perturbatio,-onis.
  • Fenomeno gravitazionale che un astro subisce, per effetto del quale la  sua traiettoria viene modificata rispetto a quella che avrebbe se si muovesse  sotto l'azione di un'unica forza. Per esempio, nel sistema solare l'orbita di  ogni pianeta subisce l'influenza di tutti gli altri corpi celesti presenti nel  sistema stesso. Anche se l'influsso gravitazionale del Sole è di gran lunga  preponderante, le perturbazioni esercitate dagli altri pianeti contribuiscono,  anche se in minima parte, a determinare il movimento di ciascuno dei pianeti  stessi, dei loro satelliti, dei pianetini e delle comete.
  Perturbazione secolare
  Fenomeno che influisce sul moto dei pianeti del sistema solare in modo da  cambiare la posizione dei nodi lungo l'eclittica e alterare l'eccentricità e  l'inclinazione dell'orbita.
Pertùsio Comune in provincia di Torino (652 ab., CAP 10080, TEL. 0124).
perù, sm. Usato solo nella locuzione valere un perù, col significato di avere doti eccezionali.
Perú Repubblica  dell'America meridionale; confina a nord con la Colombia e l'Ecuador, a est con  il Brasile e la Bolivia, a sud col Cile, a ovest è bagnato dall'oceano  Pacifico.
  Il territorio peruviano è dominato dalla presenza delle Ande, che si articolano  nella successione, in senso longitudinale, da est a ovest, di tre catene: la  Cordigliera Orientale, la Cordigliera Centrale e la Cordigliera Occidentale,  assai differenziate tra loro.
  La Cordigliera Orientale è imponente a sud, dove si innalzano tra gli altri i  monti Auzangate (6.384 m) e Salcantay (6.271 m), mentre verso nord si suddivide  in una serie di dorsali minori.
  Anche la Cordigliera Centrale è a sua volta piuttosto irregolare, tranne che  nella parte più settentrionale, ed è comunque la catena meno imponente
  La Cordigliera Occidentale è la più imponente, e costituisce un notevole  ostacolo alle comunicazioni tra la costa e l'interno; anche i passi sono  infatti situati a quote elevatissime: valga l''esempio del passo di Ticlio,  raggiunto dalla ferrovia Lima-La Oroya, la più alta del mondo, posto a 4.829 m  di quota.
  Tra le Cordigliere si alternano frequenti e numerose le valli e gli altopiani  che rappresentano le zone tradizionalmente più abitate del paese.
  Sul versante orientale le Ande digradano gradualmente verso i bassopiani  amazzonici, occupando nel nord una parte della pianura amazzonica, dove il  Maranòn e l'Ucayali vanno a formare il Rìo delle Amazzoni, mentre più a sud il  confine si trova già ai piedi delle propaggini andine.
  La presenza dello spartiacque della Cordigliera Occidentale a ridosso della  costa del Pacifico determina la brevità dei fiumi del versante occidentale, che  hanno generalmente un corso impetuoso e ripido, pur di regolare portata, grazie  alla presenza dei ghiacciai andini. A prescindere dal bacino del lago Titicaca,  sul confine boliviano, i fiumi del versante andino orientale sono per la  maggior parte tributari dell'Atlantico, attraverso il Rìo delle Amazzoni.
  Il clima, data l'estensione in latitudine e in altitudine, presenta variazioni  sensibili. La corrente fredda di Humboldt determina sulla costa un clima arido  e fresco; la piovosità aumenta sui versanti orientali delle catene ed è  costante nella pianura interna, che ha un clima equatoriale.
  La capitale è Lima, una metropoli vivacissima per le sue attività economiche e  industriali; Callao costituisce il porto della capitale.
  Sulle Ande il centro maggiore è Cuzco, la capitale incaica; altri centri sono  Arequipa, Trujillo, Chiclayo, Iquitos, Chimbote.
  La metà della popolazione è costituita da indio, in parte discendenti dagli  inca; meticci, bianchi, e minoranze negridi e asiatiche formano la restante  parte della popolazione.
  La maggior parte dell'arativo è occupata dai cereali: il mais, l'orzo, il  frumento, il sorgo e la quinoa, una pianta simile al miglio conosciuta già  dagli Incas; di recente introduzione è il riso, che si coltiva nelle aree  irrigue della costa. Con i cereali, la patata e la manioca costituiscono la  base del consumo alimentare locale. Il paese può inoltre contare su varie  colture orticole, tra cui cipolle e pomodori e frutticole, che provengono  soprattutto dalla costa (agrumi, ananas, banane, mele, pesche).
  Rilevante è la coltura della vite, diffusa in tutte le valli costiere  meridionali.
  Le colture commerciali sono di notevole rilievo, in particolare il cotone, la  canna da zucchero e il caffè, che alimentano anche una consistente  esportazione; ruoli più modesti hanno il tabacco, il cacao, il tè e alcune  oleaginose, come il sesamo e la soia.
  Le foreste e i boschi costituiscono un potenziale ingentissimo ancora poco  sfruttato, anche per la scarsità di vie di comunicazione. Le foreste sono  ricche di ogni genere di legnami e di pregiate essenze di ebanisteria (mogano,  cedro, palissandro).
  L'allevamento, specie delle pecore e dei lama, è una delle attività più  tradizionali delle popolazioni andine, che da esso ricavano lana, latte, carne,  pelli e cuoio.
  L'attività peschereccia riveste un ruolo di rilievo nell'economia peruviana, benché  stia dando segnali di regresso.
  Il panorama minerario peruviano è piuttosto ricco. Il Perú è uno dei massimi  produttori mondiali di rame e detiene il primato nell'America meridionale per  il piombo, lo zinco e l'argento. L'oro riveste ormai poca importanza, mentre  tuttora ha una buona consistenza l'estrazione del ferro. Dal sottosuolo  peruviano si ricavano anche vanadio, molibdeno, antimonio e tungsteno, nonché  vari minerali non metalliferi, come i fosfati.
  Tra i minerali energetici il carbone è presente in quantità modeste, mentre più  consistenti sono le risorse di petrolio e di gas naturale.
  Il Perú può anche contare sull'ingentissimo potenziale idroelettrico, per ora  solo parzialmente sfruttato dagli impianti esistenti, tra cui quelli sul fiume  Mantara. La produzione di energia ha alimentato lo sviluppo dei settori  siderurgico e metallurgico, che sia pur a livelli non competitivi in ambito  internazionale, lavorano, tra gli altri, rame, piombo, antimonio e zinco.
  Il settore manifatturiero, legato alla tradizione artigianale, ha le sue voci  principali nell'industria tessile, del tabacco e nella trasformazione dei  prodotti agricoli, zootecnici e ittici locali: oleifici, zuccherifici,  birrifici, conservifici, cappellifici e calzaturifici.
  Più modesto è il settore meccanico, che comprende impianti per l'assemblaggio  di autoveicoli e di elettrodomestici; a Callao operano piccoli cantieri navali.
  Crescente dinamismo presenta l'industria chimica, di recente introduzione nel  paese, che fornisce già discreti quantitativi di acido solforico, cloridrico e  nitrico, di soda caustica e di fertilizzanti azotati; numerose sono ormai anche  le raffinerie di petrolio.
  Vari cementifici, cartiere e fabbriche di pneumatici completano il panorama  delle principali industrie peruviane.
  Di gran pregio è infine l'artigianato: lavorazione dell'argento e dell'oro,  ceramiche artistiche, tessuti fatti a mano.
  STORIA Il Perú fu il centro di numerose civiltà amerindie (Chavin,  Moche, Chimú, Nazca, Paracas). Tra il XII e il XVI sec. gli incas estendono il  loro dominio sugli altipiani andini, facendo fiorire una notevole civiltà. Nel  1532 Francisco Pizarro si impadronisce di Cuzco e condanna a morte Atahualpa  (1533). Qualche anno più tardi la potenza inca è definitivamente infranta. Nel  1545 la scoperta dei giacimenti d'argento di Potosì consente un rapido  arricchimento della società coloniale. Tra il 1569 e il 1581 il viceré  Francisco Toledo organizza il sistema coloniale e avvia l'integrazione della  popolazione indiana. Dopo il 1630 il declino della produzione di argento e la  caduta demografica provocano una lunga depressione economica. Una grande  rivolta indiana nel 1780-1781 scuote il paese.
  Nel 1821 San Martín proclama l'indipendenza del Perú, consacrata dalla vittoria  di Sucre a Ayacucho (1824). Il paese assiste a una serie di colpi di stato  militari. Dal 1836 al 1839 si forma un'effimera confederazione tra il Perú e la  Bolivia. Sotto la dittatura del presidente Ramon Castillo (1845-1851,  1852-1862), si assiste a uno sviluppo dell'economia, con lo sfruttamento del  nitrato e del guano. La guerra del Pacifico contro il Cile, negli anni  1879-1883, termina con la sconfitta del Perú, che deve cedere la provincia  litoranea di Tarapacà, ricca di nitrati. Nei periodi 1879-1881 e 1895-1899,  sostenuto dall'oligarchia commerciale, il presidente Nicolas de Piérola attua  un'amministrazione civile e ristabilisce le finanze.
  All'inizio del Novecento, Augusto Bernardino Leguia impone la propria dittatura  e avvia la modernizzazione del paese. La vita politica è contrassegnata dalla  fondazione dell'Alleanza popolare rivoluzionaria americana (APRA, 1924). Tra il  1939 e il 1945 il presidente Manuel Prado y Ugarteche ristabilisce la legalità  costituzionale. Nel dopoguerra José Luis Bustamante avvia una politica riformista.  Nel 1956-1962, sostenuto dall'APRA, Prado y Ugarteche ritorna al potere. Nel  1963-1968 Belaunde Terry, eletto presidente, è travolto dall'opposizione  rivoluzionaria e rovesciato dall'esercito.
  Negli anni successivi il generale Velasco Alvarado nazionalizza le miniere e le  banche e intraprende una riforma agraria. Nel 1975 viene sostituito dal  generale Francisco Morales Bermudez. Nel 1980 B. Terry vince le elezioni. Egli  deve far fronte alla guerriglia di Sendero luminoso. Nel 1985 l'APRA  vince le elezioni generali. Il suo leader, Alan Garcia, eletto presidente della  Repubblica, deve far fronte a una crisi economiche e politica che non cessa di  aggravarsi. Nel 1990 Alberto Fujimori è eletto presidente della repubblica. Due  anni dopo egli scioglie il parlamento e sospende le garanzie costituzionali. Il  suo partito ottiene la maggioranza nelle elezioni per l'assemblea costituente.  Una nuova costituzione è approvata tramite referendum nel 1993. Nel 1995 un  conflitto di frontiera oppone il Perú all'Ecuador. A. Fujimori è rieletto alla  guida dello stato.
  • Abitanti-23.530.000
  Superficie-1.285.216 km2
  Densità-18,3 ab./km2
  Capitale-Lima
  Governo-Repubblica presidenziale
  Moneta-Nuovo sol
  Lingua-Spagnolo e quechua, diffusi i dialetti amerindi
  Religione-Cattolica
Perùgia Città (144.000  ab., CAP 06100, TEL. 075) capoluogo dell'Umbria, che sorge su un colle a circa  500 m di altezza, sull'alta val Tiberina. È un importante centro per il  commercio dei prodotti agricoli della regione; molto attiva anche l'industria,  nei settori alimentare, delle ceramiche, tessile, dell'abbigliamento, delle  calzature ecc. Importante per l'economia anche l'attività artigianale  (merletti). La città è un centro culturale molto attivo, e ospita un'università  statale e un'università per studenti stranieri. Il centro abitato è di origine  umbra, passato poi sotto il controllo etrusco (V sec. a. C.) e romano (295 a.  C.). Fu distrutto da Ottaviano, che lo fece poi ricostruire (Augusta Perusia).  Nell'XI sec. Perugia divenne libero comune, quindi fu dominata dai Visconti e  da altri signori, fino all'avvento del controllo papale, che durò (tranne un  breve periodo all'inizio dell'Ottocento in cui fu governata dai francesi) fino  all'annessione al regno d'Italia (1860). La città mantiene ancora i resti delle  antiche mura etrusche (IV sec. a. C.) e l'arco di Augusto (I sec. a. C.), oltre  a edifici più recenti, come le chiese di Sant'Angelo (V-VI sec.), San Pietro (X  sec.), San Severo (XI sec.), la cattedrale di San Lorenzo (1345-1490), la  fontana Maggiore (1277-1278), il palazzo dei Priori (XIII-XIV sec.).
  Provincia di Perugia
  (6.334 km2, 600.000 ab.) Il territorio della provincia di Perugia è  prevalentemente collinare e montuoso, con la presenza dei rilievi  dell'Appennino Umbro; i fiumi sono il Tevere, il Nera, il Chiascio, il  Clitunno, mentre a nord si trova il lago Trasimeno. Per quanto riguarda le  attività economiche, particolare importanza hanno agricoltura e allevamento,  industria e artigianato, ma anche il turismo, sia nel capoluogo, sia in altri centri  (Spoleto, Gubbio, Assisi, Norcia ecc.).
Perugìno (Città della Pieve 1452-Fontignano 1523) Pittore (Pietro Vannucci) allievo del Verrocchio, influenzato profondamente dall'opera di Piero della Francesca, lavorò in Toscana, Umbria e a Roma. A una prima fase estremamente produttiva e vivace, fece seguito, nell'ultimo periodo, un inaridimento creativo, con una certa ripetitività degli schemi e dei motivi precedenti. Fra le sue opere, Consegna delle chiavi a San Pietro (1481-1482), Apollo e Marsia, San Sebastiano, Compianto sul Cristo morto (1494-1495), Crocifissione (1493-1499), Sposalizio della vergine (1500-1504).
perugìno, agg. e  sm. agg. Relativo a Perugia e ai suoi abitanti.
  sm. Abitante o nativo di Perugia.
pèrula, sf. Denominazione delle foglie più esterne della gemma che si modificano per proteggere il boccio fiorale.
Perutz, Max Ferdinand (Vienna 1914-) Biologo austriaco naturalizzato inglese. Ha studiato a Cambridge. Ha svolto ricerche sull'emoglobina, stabilendone la struttura tridimensionale. Per questi studi, nel 1962 è stato insignito, insieme a J. C. Kendrew, del premio Nobel per la chimica.
peruviàno, agg. e  sm. agg. Relativo al Perù.
  sm. Abitante del Perù.
Perùzzi, Baldassàrre (Siena 1481-Roma 1536) Pittore e architetto, studiò a Siena ma si trasferì poi a Roma, all'inizio del Cinquecento, dove creò un suo stile originale, ispirato ai temi classici ma che anticipava, nelle sue tipologie, le successive evoluzioni barocche. In ambito architettonico, fra le sue opere, il palazzo della Farnesina (1509), il palazzo Massimo alle Colonne (1532-1536); fra i suoi dipinti, gli affreschi nel palazzo della Farnesina e nella cappella Ponzetti a Roma.
pervàdere, v. tr. 1 Invadere. 2 Penetrare dentro, infilarsi. ~ permeare, saturare,  diffondersi.
  
 v.  tr. to pervade.
  
 lat. pervadere,  comp. da per-attraverso + vadere andare.
pervasìvo, agg. Che tende a diffondersi in modo penetrante.
pervenìre, v.  intr. Giungere. ~ sopraggiungere, spingersi.
  
 v.  intr. to arrive, to reach.
  
 lat. pervenire,  comp. da per-+ venire giungere.
perversióne, sf. Degenerazione  degli istinti. ~ aberrazione, anomalia. <> normalità.
  
 lat. perversio,-onis,  deriv. da perversus, p.p. di pervertere abbattere.
perversità, sf. 1 L'essere perverso. 2 Atto o detto di persona perversa.
  
 lat. perversitas,-atis.
pervèrso, agg. e  sm. Incline al male. ~ crudele, feroce, maligno. <> buono,  dolce.
  
 agg. perverse, depraved.
  
 lat. perversus,  p.p. di pervertere abbattere.
pervertiménto, sm. Perversione, depravazione.
pervertìre, v.  tr. Corrompere, guastare. ~ rovinare. <> convertire,  moralizzare.
  
 lat. pervertere,  comp. da per-+ vertere volgere.
pervertìto, agg.  e sm. Che, o chi, dimostra perversione.
  
 agg. perverted. sm. pervert.
pervertitóre, agg. e sm. Che, o chi, perverte, corrompe.
pervicàce, agg. Ostinato, caparbio, che insiste con accanimento a fare qualcosa. ~ cocciuto, monolitico.
pervicàcia, sf. L'essere  pervicace.
  
 lat. pervicacia,  deriv. da pervicax,-acis.
pervìnca, sm. e  sf. sf. Angiosperma (Vinca minor) della famiglia delle Apocinacee e  dell'ordine delle Contorte. Pianta erbacea originaria dell'Europa mediterranea.
  sm. indec. Colore azzurro tendente al viola.
  
 sf. periwinkle.
pèrvio, agg. Accessibile, che permette il passaggio.
Pervirgilium Veneris Opera di poesia di anonimo (II sec.).
pésa, sf. 1 Pesatura. 2 Luogo attrezzato per le operazioni di pesatura merci.
  
 sf. weighing machine.
pesalèttere, sm. invar. Bilancia usata per pesare la corrispondenza in modo da determinare l'affrancatura.
pesànte, agg. 1 Che  pesa. <> leggero. 2 Gravoso, che richiede fatica. ~ greve, ponderoso. •: :a situazione diventava pesante da sostenere,  destava preoccupazione. 3 Libro o persona, noiosa. ~ sfibrante,  stancante. <> agevole. 4 Privo di agilità. ~ flemmatico, lento. <> agile, scattante. • aveva un passo  pesante
  
 agg. 1 heavy. 2 (fig., aria pesante) sultry air. 3 (faticoso)  tiring. 4 (noioso) boring, dull.
pesantézza, sf. 1 L'essere pesante. 2 Sensazione di peso.
  
 sf. heaviness.
pesapersóne, agg. invar. Di bilancia utilizzata per controllare il peso corporeo.
pesàre, v. v. tr. 1 Misurare il peso con strumento adatto. 2 Analizzare, valutare. ~ esaminare, giudicare. • pesare con il bilancino, esaminare con  scrupolo.
  v. intr. 1 Avere un determinato peso. 2 Avere autorità,  importanza. ~ contare, incidere. • la sua parola pesava molto  nelle decisioni del consiglio di amministrazione.
  v. rifl. 1 Mettersi sulla bilancia per conoscere il proprio peso. 2 Valutarsi.
  
 v.  tr. to weigh. v. intr. 1 to weigh. 2 (essere pesante)  to be heavy. 3 (fig.) to carry weight.
  
 lat. pensare,  da pendere pesare.
Pesarìna, vàlle Valle della Carnia nordoccidentale, percorsa dal torrente omonimo.
Pésaro Città (89.000  ab., CAP 61100, TEL. 0721) delle Marche, capoluogo di provincia, la città è  situata sul litorale adriatico, alla foce del fiume Foglia. La storia del  centro abitato risale all'epoca dei piceni, e la sua fondazione avvenne  all'incirca nel IX sec. a. C.; la città divenne poi una colonia romana (184 a.  C.) con il nome di Pisaurum. Nel VI sec. fu devastata dagli ostrogoti, e  venne ricostruita a opera dei bizantini. Cadde poi sotto il dominio prima dei  longobardi, quindi dei franchi. Questi ultimi la donarano al papato. Nell'XI  sec. divenne libero comune; al governo della città si succedettero varie signorie  (Malatesta, Sforza, Della Rovere). Tornò quindi a far parte dello stato  pontificio fino all'annessione al regno d'Italia. La città è un centro  economicamente molto attivo, sia per il commercio dei prodotti agricoli  (frutta, ortaggi) sia per la presenza di numerose industrie (settori  alimentare, tessile, dei mobili, metalmeccanico ecc.). Anche il turismo ha una  notevole importanza. La città ospita il famoso museo delle Maioliche; gli  edifici più importanti sono il palazzo ducale (XV-XVI sec.), la rocca Costanza  (1474-1505), il duomo e le chiese di San Domenico e San Francesco (costruiti  fra il XIII e il XIV sec.).
  Provincia di Pesaro
  La denominazione esatta è provincia di Pesaro e Urbino (2.893 km2,  340.000 ab.). Il territorio è costituito dall'Appennino marchigiano che digrada  dolcemente verso il mare. Praticati l'allevamento e l'agricoltura (cereali,  vite, olivo). L'industria è presente (metallurgica, meccanica, strumenti  musicali). Centri principali, oltre Pesaro e Urbino (sede dell'università),  Fano e Gabicce Mare.
pesàta, sf. 1 Il pesare con la bilancia. 2 Quantità pesata in una sola volta.
pesàto, agg. Ponderato con attenzione.
pesatóre, sm. (f.-trìce) Chi pesa.
pesatùra, sf. Il pesare.
pèsca (1), sf. 1 Il  frutto del pesco. • pesche sciroppate. 2 Livido, botta.
  
 sf. peach.
  
 lat. persica,  persiana.
pésca (2), sf. 1 Attività di cattura dei pesci (e più in generale di altri animali che vivono  nell'acqua), sia per finalità alimentari (attività antichissima) sia a scopo  industriale. ~ alieutica. 2 L'insieme dei pesci pescati. 3 Lotteria consistente nell'estrazione di numeri da un'urna. ~ lotto,  riffa.
  
 sf. 1 fishing. 2 (quantità pescata) catch. 3 (lotteria) lucky  dip.
  • La pesca può essere differenziata in due categorie distinte, a seconda  che avvenga in acqua dolce o in acqua di mare. Un'ulteriore divisione è quella  fra la pesca professionale e la pesca sportiva. Le metodologie di pesca sono  estremamente differenti, a seconda dei luoghi in cui avviene ma anche del tipo  di pesci che si intende catturare. L'utilizzo della lenza viene perlopiù  praticato a scopo sportivo o ricreativo, mentre la pesca come attività  professionale vede l'impiego di reti di vario genere (con la senna, con reti a  strascico, con reti di sbarramento ecc.) e di altri sistemi più sofisticati  (come l'uso del sonar per individuare i pesci).
pescàbile, agg. 1 Che si può pescare. 2 Riferito a un posto ricco di pesce.
Pescadores Gruppo di isole (105.000 ab.) di Taiwan, nello stretto di Formosa. Costituisce una contea con capoluogo Makung.
pescàggio, sm. L'altezza della  parte immersa di una nave.
  
 draught.
Pescàglia Comune in provincia di Lucca (3.762 ab., CAP 55064, TEL. 0583).
pescàia, sf. Sbarramento lungo il corso di un fiume, per poter pescare o per deviarne il corso.
pescaiòlo, sm. 1 Fossato dei terreni di montagna costruito per interrompere il corso degli acquidocci. 2 Persona che vende pesce. 3 Attrezzatura da pesca mobile che assomiglia a una piccola pescaia.
Pescantìna Comune in provincia di Verona (9.777 ab., CAP 37026, TEL. 045).
Pescàra Città (122.000  ab., CAP 65100, TEL. 085) dell'Abruzzo, capoluogo di provincia, situata  sull'Adriatico, alla foce del fiume omonimo. La città vanta origini molto  antiche ed era già un porto attivo all'epoca dei vestini (con il nome di Aternum);  dopo essersi alleata con Cartagine, venne conquistata dai romani nel 214 a. C.  In seguito, dopo l'invasione longobarda, prese il nome di Piscaria; subì  poi il dominio normanno. Nel 1927 divenne capoluogo di provincia. La città è un  importante centro per il commercio dei prodotti agricoli, ospita un porto per  la pesca e molte industrie, diversificate in vari settori produttivi (chimico,  petrolchimico, cantieristico, alimentare, metalmeccanico ecc.); l'economia si  giova anche delle attività del settore terziario e del turismo.
  Provincia di Pescara
  (1.225 km2, 300.000 ab.) Il territorio scende dalle pendici del Gran  Sasso e della Maiella fino al mare in vallate formate da vari fiumi (Pescara,  Tavo, Fino ecc.). Attivi l'agricoltura e l'allevamento, mentre l'industria è  presente solo a Pescara.
  Pescara
  Fiume (145 km) dell'Abruzzo. Si forma dalla confluenza dei fiumi Aterno e  Sagittario che scendono dall'Appennino e sfocia nel mar Adriatico, dopo aver  attraversato la città omonima.
pescàre, v. v. tr. 1 Prendere i pesci. • pescare nel torbido, sfruttare situazioni  ambigue a proprio vantaggio. 2 Estrarre qualcosa a caso. ~ cercare, tirare fuori.
  v. intr. L'immergersi in acqua del livello di galleggiamento di una  nave.
  
 v.  tr. 1 to fish. 2 (con lenza) to angle. 3 (trovare) to  find. 4 (a carte) to draw.
  
 lat. piscari,  deriv. da piscis pesce.
Pescaròlo ed Unìti Comune in provincia di Cremona (1.437 ab., CAP 26033, TEL. 0372).
Pescassèroli Comune in provincia di L'Aquila (2.207 ab., CAP 67032, TEL. 0863).
pescàta, sf. La quantità di pesce pescato in una sola volta.
Pescàte Comune in provincia di Lecco (1.797 ab., CAP 22050, TEL. 0341).
pescatóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi pesca per mestiere o per diporto. • pescatore d'anime,  predicatore che cerca di far convertire le persone al suo credo. 2 Arnese per il recupero di oggetti caduti accidentalmente in un foro.
  
 sm. angler, fisherman.
  
 lat. piscator,-oris,  pescatore, deriv. da piscari pescare.
Pescatore d'Islanda Romanzo di P. Loti (1866).
Pescatori di perle Opera in tre atti di G. Bizet, libretto di E. Cormon e M. Carré (Parigi, 1863).
pésce, sm. Animale  acquatico vertebrato.
  
 sm. fish.
  Pesce gatto
  Pesce (Ictalurus nebulosus) della famiglia degli Ictaluridi e  dell'ordine dei Siluriformi, introdotto in Europa dall'America alla fine del  XIX sec. Di colore nero e giallastro, è dotato di otto barbigli sul muso.  Misura sino a 40 cm e vive in acque dolci.
  Pesce martello
  Pesce (Sphyrna zygaena) della famiglia degli Sfirnidi e dell'ordine  degli Squaliformi. Lungo 4 m, presenta una testa martelliforme. Vive nei mari  tropicali e si nutre di altri pesci.
  Pesce palla
  Pesce (Ephippion maculatum) della famiglia dei Tetraodontidi e  dell'ordine dei Tetraodontiformi. Lungo sino a 90 cm, assume la forma di palla  quando viene attaccato.
  Pesce persico
  Pesce (Perca fluviatilis) della famiglia dei Percidi e dell'ordine dei  Perciformi. Lungo anche 60 cm, vive nelle acque dolci d'Europa.
  Pesce ragno
  Pesce (Trachinus araneus) della famiglia dei Trachinidi e dell'ordine dei  Perciformi. Lungo sino a 50 cm, possiede sei o sette aculei spinosi e  veleniferi.
  Pesce rondine
  
dattilottero
  Pesce rosso
  Pesce (Carassius auratus) della famiglia dei Ciprinidi e dell'ordine dei  Cipriniformi. Lungo 20 cm, presenta una colorazione rossa negli esemplari di  allevamento, verdastra in quelli allo stato naturale.
  Pesce San Pietro
  Pesce (Zeus faber) della famiglia degli Zeidi e dell'ordine degli  Zeiformi. Di colore dorato con macchia nera sui due fianchi, misura anche 1 m.  Vive nell'Atlantico.
  Pesce sega
  Pesce (Pristis pectinatus) della famiglia dei Pristidi e dell'ordine dei  Rajformi. Di colore marrone, raggiunge anche i 5 m. Il suo muso presenta la  forma di una sega.
  Pesce spada
  Pesce (Xiphias gladius) della famiglia degli Xifidii e dell'ordine dei  Perciformi. Di colore grigio, raggiunge i 4 m. La mascella superiore presenta  la forma di spada.
Pésce Austràle Costellazione che ha per stella più luminosa Formalhaut, visibile nelle notti autunnali, che si trova a sud della costellazione dell'Acquario, nell'emisfero celeste australe.
Pesce di nome Wanda, Un Film commedia, britannico (1988). Regia di Charles Crichton. Interpreti: John Cleese, Jamie Lee Curtis, Kevin Kline. Titolo originale: A Fish Called Wanda
Pésce Volànte Costellazione di piccole dimensioni, classificata nel 1603 da J. Bayer; si trova nell'emisfero celeste australe.
pescecàne, sm. 1 Chi si  è arricchito rapidamente con speculazioni o affari illeciti. 2 Nome con  cui si indicano alcune specie di squali, fra cui il terribile Carcharodon  carcharias della famiglia degli Isuridi e dell'ordine degli Squaliformi.  Lungo anche più di 10 m, vive nei mari tropicali.
  
 sm. shark.
Pescènnio, Nìgro Gàio (140 ca.-194) Nel 193 usurpò l'impero romano proclamato dalle truppe di Siria, dopo aver ucciso Pertinace. Settimio Severo lo sconfisse a Isso e a Nicea.
Pèsche Comune in provincia di Isernia (958 ab., CAP 86090, TEL. 0865).
pescheréccio,  agg. e sm. agg. Relativo alla pesca.
  sm. Imbarcazione equipaggiata per la pesca.
  
 sm. fishing boat.
pescherìa, sf. Negozio per la  vendita del pesce.
  
 sf. fish shop.
peschéto, sm. Terreno piantato a peschi.
Pèschici Comune in provincia di Foggia (4.335 ab., CAP 71010, TEL. 0884).
peschièra, sf. Vasca in cui si tengono i pesci vivi.
Peschièra Borromèo Comune in provincia di Milano (18.539 ab., CAP 20068, TEL. 02). Centro industriale (prodotti chimici, alimentari, meccanici e grafici). Gli abitanti sono detti Peschieresi.
Peschièra dél Gàrda Comune in provincia di Verona (8.470 ab., CAP 37019, TEL. 045).
Pésci (costellazióne) Dodicesima costellazione dello zodiaco, visibile nelle notti estive e autunnali; il Sole si trova nel suo segno dal 20 febbraio al 20 marzo, mentre è nella sua costellazione dal 12 marzo al 18 aprile. Si trova nell'emisfero celeste boreale.
Pésci (zoologia) Animali acquatici, vertebrati, eterotermi, suddivisi in varie classi, quasi sempre caratterizzati da corpo allungato e coperto di squame ossee, dotati di pinne utilizzate per il movimento (assieme alla vescica natatoria). I Pesci sono ovipari e la fecondazione avviene in acqua, all'esterno del corpo del genitore. La respirazione è garantita dalle branchie che permettono l'assunzione dell'ossigeno dall'acqua e la circolazione del sangue può essere completa (sangue venoso e arterioso distinti) o semplice (un solo passaggio del sangue nel cuore). I Pesci sono animali molto antichi, risalenti al Paleozoico: lo scheletro può essere cartilagineo o osseo, e diviso in una colonna vertebrale, e pinne, delle quali le pari, (pettorali e addominali), sono corrispondenti agli arti dei vertebrati terrestri, mentre le impari, cioè la dorsale, l'anale e la caudale, sono specifiche dei Pesci. Tre sono le classi di suddivisione dei Pesci, quella degli Agnati (lampreda), dei Condritti o Pesci a scheletro cartilagineo (squalo, razza, manta) e degli Osteitti o Pesci a scheletro osseo (storione, acciuga, anguilla, carpa, cavalluccio marino). Diffusi in tutte le acque del globo, rappresentano una primaria riserva alimentare per la vita.
Pesci rossi Prosa di E. Cecchi (1920).
Péscia Comune in provincia di Pistoia (18.123 ab., CAP 51015, TEL. 0572). Centro agricolo (coltivazioni ortofrutticole e di fiori) e industriale (concerie, prodotti alimentari, cartari, tessili e metallurgici). Vi si trovano le chiese di San Francesco e di Sant'Antonio, del XIV sec., il palazzo del Podestà, del XIII sec., e il palazzo dei Vicari, costruito tra il XIII e il XIV sec. Gli abitanti sono detti Pesciatini.
pesciaiòla, sf. 1 Recipiente di forma ovale usato per cuocervi il pesce. 2 Venditrice di pesce.
pesciaiòlo, sm. Chi vende il pesce.
pescièra, sf. Altro nome di pesciaiola.
Pescìna Comune in provincia di L'Aquila (4.699 ab., CAP 67057, TEL. 0863).
pesciolìno, sm. Pesce molto  piccolo.
  Pesciolino d'argento
  Insetto (Lepisma saccharina) della famiglia dei Lepismatidi e  dell'ordine dei Tisanuri. Misura fino a 1 cm, si nutre di carta e  stoffa.
pescivéndolo, sm. Venditore di  pesce.
  
 sm. fishmonger.
pèsco, sm. Albero  appartenente alla famiglia delle Rosacee (Prunus persica), originario  della Cina, viene coltivato per la raccolta dei frutti. Può raggiungere  un'altezza di 5 m, ha foglie lanceolate, fiori rosa, frutti tondi e  commestibili.
  
 sm. peach tree.
Pèsco Sannìta Comune in provincia di Benevento (2.266 ab., CAP 82020, TEL. 0824).
Pescocostànzo Comune in  provincia di L'Aquila (1.285 ab., CAP 67033, TEL. 0864).
  Piani di Pescocostanzo
  Pianori carsici dell'Abruzzo di forma stretta e allungata; posti intorno alla  Serra Ciammaruchella hanno un'altitudine media di 1250 ca.
Pescolanciàno Comune in provincia di Isernia (1.094 ab., CAP 86097, TEL. 0865).
Pescopagàno Comune in provincia di Potenza (2.392 ab., CAP 85020, TEL. 0976).
Pescopennatàro Comune in provincia di Isernia (502 ab., CAP 86080, TEL. 0865).
Pescorocchiàno Comune in provincia di Rieti (2.738 ab., CAP 02024, TEL. 0746).
Pescosansonésco Comune in provincia di Pescara (574 ab., CAP 65020, TEL. 085).
pescosità, sf. L'essere pescoso.
pescóso, agg. Abbondante di  pesce.
  
 agg. abounding in fish.
  
 lat. piscosus,  deriv. da piscis pesce.
Pescosòlido Comune in provincia di Frosinone (1.473 ab., CAP 03030, TEL. 0776).
Pesellìno (Firenze 1422-1457) Francesco di Stefano detto il Pesellino. Pittore. Discepolo del Beato Angelico, risentì anche dell'influenza di Masaccio e di Filippo Lippi. Tra le opere Storia di San Silvestro (Roma, Galleria Doria Pamphili), Trinità e Santi (1455, Londra, National Gallery), Storie di Griselda (Bergamo, Accademia Carrara), Trionfi di Petrarca (Boston, Gardner Museum).
Pesènti, Càrlo (Azzano Sopra 1907-Montreal 1984) Industriale. Detenne dal 1980 il pacchetto di maggioranza e quindi al controllo dell'Italmobiliare e dell'Italcementi.
Pesènti, Giampièro (Milano 1931-) Figlio di Carlo. Detiene il pacchetto di maggioranza dell'Italcementi.
peseta, sf. Moneta spagnola; un euro vale 166, 386 peseta.
Peshawar Città (566.000 ab.) del Pakistan, nella valle del fiume Kabul. Capoluogo della provincia di North West Frontier.
pesièra, sf. Insieme dei pesi di una bilancia non automatica posti in un apposito contenitore in ordine crescente.
pesìsta, sm. (pl.-i) Atleta specializzato nel lancio o sollevamento pesi.
pesìstica, sf. Lo sport del sollevamento pesi.
péso, sm. 1 In  fisica è la forza esercitata da un campo gravitazionale su un corpo dotato di  massa. ~ carico. 2 Attrezzo impiegato nelle gare di lancio. 3 Operazione del pesare, soprattutto in ambito sportivo. 4 Luogo dove si  effettua la pesatura. 5 Sensazione di pesantezza. • Avere un  peso sullo stomaco. 6 Compito particolarmente oneroso. 7 Importanza. ~ rilievo, valore. • Non bisogna dar peso alle chiacchiere di  quel signore. 8 Nome di diverse monete in uso in paesi di lingua  spagnola: Argentina, Bolivia, Cile, Colombia, Cuba, Filippine, Repubblica  Domenicana, Messico, Uruguay.
  
 sm. 1 weight. 2 (sport) shot. 3 (aumentare di peso) to put on. 4 (diminuire di peso) to lose weight.
  • Sulla Terra il peso corrisponde alla forza di 
gravità, proporzionale alla massa del  corpo in questione. Il peso atomico di un elemento indica il valore  medio della massa atomica di quell'elemento. Il peso molecolare è costituito  dalla somma dei pesi atomici degli atomi che compongono una molecola. Il peso  specifico di un corpo è il rapporto fra il peso e il volume; il peso  specifico relativo è invece il rapporto tra il peso del corpo e quello di  un volume uguale di una sostanza di riferimento.
Pessàno cón Bornàgo Comune in provincia di Milano (6.773 ab., CAP 20060, TEL. 02).
pessàrio, sm. Dispositivo che si inserisce nella vagina per mantenere l'utero nella sua posizione normale (nel caso di ptosi) o per evitare la penetrazione degli spermatozoi (a scopo anticoncezionale).
pessimìsmo, sm. Disposizione più  o meno naturale dell'animo a cogliere gli aspetti negativi della realtà.
  
 sm. pessimism.
  • Termine filosofico definito in relazione alla teoria di A.  Schopenhauer, prima, e Von Hartmann poi, secondo cui una visione negativa della  realtà porta all'affermazione della vita vista come sofferenza, in  contrapposizione alla concezione di Leibniz, il quale affermava che il mondo in  cui viviamo è il migliore possibile.
pessimìsta, agg.,  sm. e sf. (pl.-i) agg. Che nasce dal pessimismo.
  sm. e sf. Chi ha tendenza al pessimismo. • non si sentiva un  pessimista, ma un realista che valutava la situazione concreta delle cose.
  
 agg. pessimistic. sm. e sf. pessimist.
pessimìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al pessimismo.
pèssimo, agg.  sup. Cattivissimo. ~ disdicevole, disgustoso. <> encomiabile,  lodevole.
  
 agg. 1 vary bad. 2 (orribile) awful.
  
 lat. pessimus,  superlat. di malus.
Pessìna Cremonése Comune in provincia di Cremona (825 ab., CAP 26030, TEL. 0372).
Pessinétto Comune in provincia di Torino (667 ab., CAP 10070, TEL. 0123).
Pessoa, Fernando António Nogueira (Lisbona 1888-1935) Poeta. Tra le opere Sonetti (1913) e Antinoo (1918).
pésta, sf. Orma,  specialmente di animale.
  
 sf. track.
pestàggio, sm. Serie di violente percosse. ~ bastonatura, battitura, tafferuglio, rissa.
Pestalozzi, Johann Heinrich (Zurigo 1746-Brugg, cantone di Argovia 1827) Pedagogista svizzero, ispirato alle idee di J.-J. Rousseau, fu fautore di una concezione educativa in cui la personalità dell'individuo va formata in modo libero e spontaneo sotto la guida di un educatore. Le sue idee e i suoi esperimenti posero le basi della riforma dell'istruzione elementare. Orfano di padre, fu educato dalla madre e da una domestica, Babeli, che gli rimase fedele per tutta la vita. Avendo sperimentato di persona i disagi della povertà, fin da giovane si sentì portato a scegliere una professione che gli permettesse in qualche modo di alleviare le condizioni dei più disagiati. Dopo aver tentato varie strade (pastore, avvocato, agricoltore) nel 1769 sposò Anna Schulthess, la quale gli fu compagna affettuosa per tutta la vita, condivise le sue idee politiche e pedagogiche, e lo incoraggiò nei momenti difficili. La nascita del figlio Jacob, alla cui educazione Pestalozzi si dedicò appassionatamente, gli fece scoprire la sua vocazione di educatore. Nel 1773 allestì una fattoria modello presso Birr e la chiamò Neuhof, utilizzandola per farne un centro di educazione e istruzione a beneficio dei contadini poveri. La scuola fu un fiasco finanziario e dovette essere chiusa cinque anni dopo (1779), ma l'esperienza fu utile al Pestalozzi per la formulazione delle sue idee educative. Negli anni successivi Pestalozzi definì i suoi principi educativi, che espose in numerose opere pedagogiche che gli diedero grande notorietà. Tra esse, La veglia di un solitario (1780), Legislazione e infanticidio (1783), Sanculottismo e cristianesimo (1784), Ricerche sul procedere della natura nello sviluppo del genere umano (1797) e Il linguaggio come fondamento della cultura (1799). La sua opera più nota, Leonardo e Gertrude (1781-1787), è un romanzo nel quale l'autore si propone di mostrare che l'educazione è in grado di costituire la base della rigenerazione morale e politica della società. Egli attribuì grande importanza al ruolo della madre e della famiglia. Nel 1800 fondò una scuola a Burgdorf nella quale mise in pratica le sue teorie; in seguito la scuola venne trasferita a Yverdon (1805) nei pressi di Neuchâtel. Raccogliendo intorno a sé una serie di collaboratori entusiasti, l'istituzione ebbe un grande successo e attirò studenti e studiosi da tutta l'Europa. Friedrich Fröbel (1782-1852) e Johann Friedrich Herbart (1776-1841) visitarono la scuola e ne furono influenzati. Contemporaneamente continuò l'esposizione delle sue idee pedagogiche in libri di grande interesse. Pestalozzi ritiene che tutti i bambini abbiano pari diritto all'istruzione e che siano in grado di trarne beneficio. Considerando l'uomo costituito di tre nature (animale, sociale e morale), Pestalozzi sostiene che, se si lascia sviluppare questa triplice natura in modo armonico, si otterrà un uomo preparato a inserirsi nel contesto sociale e tuttavia dotato della necessaria autonomia. Il compito dell'educazione e dell'istruzione è appunto lo sviluppo completo dell'individuo. Materie di studio saranno la matematica, le scienze esatte, la geometria, il disegno, la scrittura. Seguace di J. A. Comenio (1592-1670) e di J.-J. Rousseau (1712-1778), Pestalozzi ebbe il merito di avere concepito una scuola aperta a tutti. Criticava l'istruzione tradizionale perché basata prevalentemente sull'espressione verbale e sull'esercizio intellettuale. Riteneva che le innate facoltà del fanciullo devono essere sviluppate secondo la sua natura. I suoi principi si basavano su tre nuclei educativi fondamentali: forma, linguaggio e numero, e sulla creazione di un ambiente affettuoso ed emozionalmente sereno. Nell'apprendimento della scrittura Pestalozzi prevede gli esercizi con il gesso (che offre il vantaggio di correzione immediata degli errori) e successivamente quelli con la penna (che consente di perfezionarsi fissando i risultati sulla carta). Queste idee, a quel tempo rivoluzionarie, ebbero grande influenza sullo sviluppo della pedagogia dell'educazione in Europa e negli Stati Uniti d'America. Tra le altre opere, Come Gertrude istruisce i suoi figli (1801), Il canto del cigno, Sull'idea di educazione elementare, Destini della mia vita.
pestàre, v. tr. 1 Battere  qualcosa, in modo da ammaccarla o ridurla in polvere. ~ frantumare,  sminuzzare. 2 Riempire di botte, percuotere. ~ picchiare. • fu pestato a sangue. 3 Schiacciare con i piedi. • pestare  i piedi a qualcuno, danneggiarlo.
  
 v.  tr. 1 to crush. 2 (picchiare) to beat up. 3 (sale,  pepe) to grind. 4 (calpestare) to tread.
  
 lat.  tardo pistare, da pinsere pestare, macinare.
pestàta, sf. L'atto del pestare.
pestatùra, sf. Operazione del pestare.
Note:
Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.
Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate
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| ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo" | |
| <> indica (in genere) un "contrario" | 
Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_p.doc
sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm
Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it
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