Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale P parte 7

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale P parte 7

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale P parte 7

 

poise, sm. invar. Unità di viscosità dinamica del sistema CGS, pari a 1 dine·s/cm2.

Poiseuille, Jean-Louis (Parigi 1799-1869) Medico francese. Compì importanti studi sulla circolazione sanguigna e ne trasse la legge del moto dei fluidi nei tubi capillari.

Poisson, Siméon Denis (Pithiviers 1781-Parigi 1840) Matematico e fisico francese allievo di P. S. Laplace, si occupò di varie branche della matematica e della fisica, fra cui l'elettrostatica, il magnetismo (Memorie sul magnetismo, 1824), la meccanica analitica (Trattato di meccanica, 1833), la dinamica dei solidi.
Distribuzione di Poisson
Distribuzione statistica che quantifica le probabilità che un evento si verifichi in n prove indipendenti, con n molto grande e la probabilità molto piccola.
Equazione di Poisson
Equazione differenziale a derivate parziali che rappresenta il potenziale di un campo elettrostatico ed è valida per ogni campo di forze coulombiano.

Poitier, Sidney (Nassau, Bahama 1924-) Attore cinematografico statunitense. Interpretò Il seme della violenza (1955), La parete di fango (1958), Indovina chi viene a cena (1967) e Sulle tracce dell'assassino (1988).

Poitiers Città (79.000 ab.) francese capoluogo del dipartimento di Vienne, nella zona del Poitou. Fu un importante centro dei galli, poi conquistata dai romani (Limonum), che ne fecero uno dei centri maggiori dell'Aquitania. Cadde più volte sotto il controllo inglese fra il XII e il XIV sec. e fu poi centro di conflitti religiosi. I monumenti comprendono alcuni resti romani, il duomo di stile gotico (XII-XIII sec.), le chiese di Santa Radegonda e Notre-Dame-la-Grande (costruite fra l'XI e il XIII sec.).
Battaglie di Poitiers
La prima battaglia di Poitiers fu combattuta tra le truppe di Carlo Martello e l'esercito arabo, nel 733; gli arabi vennero sconfitti e l'evento viene considerato come il momento in cui l'avanzata musulmana in occidente si arrestò. La seconda battaglia ebbe luogo nel 1536 e vide confrontarsi inglesi e francesi nel corso della guerra dei cent'anni, concludendosi con la sconfitta francese.

Poitou Regione storica della Francia occidentale, il Poitou è compreso fra la costa atlantica, il Massiccio Centrale e il massiccio armoricano. Attualmente è diviso fra vari dipartimenti (Vendeé, Deux-Sèvres, Vienne, Charente-Maritime, Charente, Haute-Vienne). I primi insediamenti nella regione risalgono all'epoca preistorica; in seguito le popolazioni dei galli pittoni furono sconfitte dai romani. La regione cadde poi sotto il dominio inglese (nel XII sec.) ma venne riconquistata da Filippo Augusto; presa nuovamente dagli inglesi (XIV sec.), tornò definitivamente alla Francia al termine della guerra dei cent'anni.

Poitou-Charentes Regione (1.595.000 ab.) amministrativa della Francia, comprendente i dipartimenti di Charente, Charente-Maritime, Deux-Sèvres e Vienne.

poker, sm. invar. 1 Gioco di carte di origine americana. 2 Nel gioco omonimo, combinazione di quattro carte dello stesso valore.
 sm. poker.
Originario degli USA, si gioca generalmente fra quattro giocatori; vince chi ottiene la combinazione migliore con le cinque carte che vengono distribuite (di cui se ne possono cambiare fino a quattro), oppure chi induce gli avversari a credere di avere la combinazione migliore (il bluff), ottenendo così comunque la vittoria. Le combinazioni sono, in ordine crescente, coppia, doppia coppia, tris, scala (combinazione di cinque carte in successione), full (composto da un tris più una coppia), colore (cinque carte dello stesso colore), poker (quattro carte uguali), scala reale (scala dello stesso colore).

pokerìsta, sm. e sf. Abile giocatore di poker.

Pol Pot (Kompong Thom 1928-nord Cambogia 1998) Politico cambogiano (vero nome Saloth Sar), fra i fondatori del movimento dei khmer rossi che poi comandò; nel 1976 arrivò alla guida del paese. La sua politica governativa fu diretta a ottenere un ritorno delle masse alle campagne, piano che attuò con una ferocia spaventosa, perpetrando in effetti un vero e proprio genocidio ai danni del suo stesso popolo. Nel 1979 il suo governo è stato abbattuto a seguito dell'invasione vietnamita del paese, ma Pol Pot ne ha controllato ancora vaste aree fino al 18 giugno 1997 quando venne catturato dai Khmer rossi.

Pòla Città (56.000 ab.) della Croazia (dal 1991) situata sul litorale della penisola d'Istria. Dal II sec. a. C. fu una colonia romana; in seguito passò ai bizantini e poi ai veneziani (1334). Entrò a far parte dei territori austriaci fino al 1920, quando passò all'Italia. Al termine della seconda guerra mondiale è stata annessa alla Iugoslavia. Sono numerosi i resti dell'epoca romana, oltre al duomo bizantino (del VI sec.) e al castello costruito dai veneziani nel XVII sec.

polàcca, sf. 1 Danza e forma musicale di origine polacca. 2 Stivaletto femminile.

polacchìno, sm. Stivaletti allacciati.

polàcco, agg. e sm. agg. Relativo alla Polonia.
sm. Abitante della Polonia.
 agg. polish. sm. pole.

Polanski, Roman (Parigi 1933-) Regista cinematografico polacco. Diresse Rosemary's Baby (1968), Chinatown (1974), Frantic (1988), Luna di fiele (1992), La morte e la fanciulla (1995).

Polanyi, Michel (Budadpest 1891-Londra 1976) Scienziato ed epistemologo inglese. Di origine ungherese, sottolineò le componenti soggettive della ricerca scientifica. Tra le sue opere, Scienza, fede e società (1945), La conoscenza inespressa (1966) e Conoscenza ed essere (1969).

polàre, agg. 1 Relativo al polo. ~ antartico, artico. <> equatoriale, tropicale. 2 L'ultima stella del timone del Carro, nella costellazione dell'Orsa Minore. 3 In matematica indica un elemento relativo a un sistema di coordinate polari.
 agg. polar.
 lat. mediev. polaris.
Stella Polare
È la stella principale della costellazione dell'Orsa Minore, di colore giallo. È una stella binaria che dista circa 42,4 anni luce dalla terra e attualmente indica la direzione del nord. A causa dello spostamento dei poli rispetto alla volta celeste, la stella polare non è sempre la stessa; per esempio, fra 5.500 anni sarà una stella della costellazione Cefeo, mentre l'attuale astro tornerà a indicare il nord solo fra 26.000 anni.

polarimetrìa, sf. Misura della possibilità di certe sostanze di far ruotare il piano della luce polarizzata.

polarìmetro, sm. Strumento impiegato in polarimetria.

polariscòpio, sm. Strumento ottico che serve per osservare lo stato di polarizzazione di una radiazione luminosa.

polarità, sf. 1 Proprietà di un corpo o di uno strumento, di presentare caratteristiche fisiche opposte. 2 Il segno di una carica elettrica o magnetica.

polarizzàre, v. tr. 1 Produrre una polarizzazione. 2 Orientare verso una direzione. ~ accentrare, polarizzare. <> deviare, disperdere.

polarizzàto, agg. Che ha subito polarizzazione.

polarizzatóre, sm. Dispositivo capace di polarizzare.

polarizzazióne, sf. 1 In fisica è il fenomeno che provoca un dato orientamento o una data polarità. 2 Attrazione, convergenza verso qualcuno o qualcosa.
Polarizzazione della luce
In ottica la polarizzazione della luce è un fenomeno rilevato per primo da C. Huygens, alla fine del Seicento, per cui il piano di vibrazione di un'onda luminosa è orientato direzionalmente, invece di diffondersi casualmente. La polarizzazione della luce è rettilinea quando il piano di vibrazione è fisso, mentre viene definita ellittica quando è frutto della combinazione di due diverse onde polarizzate. La polarizzazione rotatoria si ha nel caso in cui il piano di polarizzazione ruoti.
Polarizzazione elettrica
Indica l'acquisizione, da parte di un dielettrico, di un orientamento delle molecole in senso parallelo a un campo elettrico alla cui azione venga sottoposto. Questa polarizzazione viene sfruttata per l'emissione di onde elettromagnetiche (trasmissioni televisive).
Polarizzazione elettrolitica
È la forza elettromotrice che, quando una soluzione elettrolitica è attraversata da una corrente, si oppone al passaggio della corrente in questione.

Polaroid Procedimento fotografico che consente di ottenere l'immagine positiva in tempi brevissimi (15 sec. per il bianco e nero e circa un minuto per il colore). Fu ideato nel 1932 da E. Land.

polaròide, sm. Polarizzatore formato da un materiale trasparente costituito da cristalli microscopici orientati nello stesso modo.

Polàveno Comune in provincia di Brescia (2.024 ab., CAP 25060, TEL. 030).

pòlca, sf. Ballo a coppie di movimento rapido originario della Boemia. Si svolge facendo un passo ogni mezza battuta per tre mezze battute e un salto sulla quarta. Nata in Boemia nel 1830, ben presto conquistò il resto dell'Europa. Celebri polke furono quelle composte da Johann Strauss e Offenbach. Nella musica classica si ricordano le composizioni di Dvoràk (Polka op. 39 e Polka op. 53) e Smetana (nella Sposa venduta).

Polcenìgo Comune in provincia di Pordenone (3.177 ab., CAP 33070, TEL. 0434).

Polcèvera Comune (3.150 ab.) della provincia di Pordenone, in Friuli Venezia Giulia, situato in vicinanza delle sorgenti del fiume Livenza.

pòlder, sm. invar. Area costiera bonificata, nei Paesi Bassi.

pole position, loc. sost. f. invar. La posizione di prima file alla partenza di una corsa automobilistica.

Pole, Reginald (Stourton Castle 1500-Lambeth 1558) Fratello del re Riccardo III, per via della sua opposizione alla riforma di Enrico VIII decise di trasferirsi in Italia, dove fu nominato cardinale (nel 1536). Quando Maria I Tudor salì al trono d'Inghilterra, decise di rientrare in patria, dove assunse la carica di arcivescovo di Canterbury e guidò la repressione contro i protestanti.

polemàrco, sm. (pl.-chi) 1 Nell'antica Grecia, magistrato che aveva originariamente compiti militari. 2 Arconte ateniese.

polèmica, sf. Controversia verbale o scritta. ~ confronto, contesa.
 sf. polemic, controversy.

polèmico, agg. (pl. m.-ci) 1 Caratterizzato da polemica. ~ battagliero, caustico. <> accomodante. scritti polemici. 2 Ostile, provocatorio. il suo intervento polemico, accese gli animi.
 agg. polemical, controversial.
 greco polemikòs relativo alla guerra, deriv. da pòlemos guerra.

polemìsta, sm. e sf. Scrittore polemico.

polemizzàre, v. intr. Fare polemica. ~ contendere, discutere.
 v. intr. to argue.

Polemoniàcee Famiglia di piante per lo più erbacee appartenente all'ordine delle Tubiflore, diffuse nell'America del centro-nord.

polèna, sf. Immagine scolpita posta come ornamento sulla prora delle navi.

polènta, sf. Vivanda preparata con farina di granoturco.
 sf. sort of thick porridge made with maize flour.
 lat. polenta farinata d'orzo.

Polènta, da Famiglia nobile di Ravenna, di cui ebbe la signoria dal 1282 al 1441. Guido Minore (morto nel 1310) fu il primo a ottenere la signoria della città. Bernardino (morto a Firenze nel 1313) ricoprì la carica di podestà nelle città di Parma, Bologna e Firenze. Guido Novello (morto a Bologna nel 1330) oltre che signore di Ravenna fu anche un poeta, e ospitò Dante dal 1320 al 1321. La tragica vicenda di Francesca da Rimini (morta nel 1285 ca.), figlia di Guido Minore, ha ispirato Dante e altri poeti successivi. Francesca fu uccisa dal marito Gianciotto Malatesta per averlo tradito.

polentóne, sm. Persona lenta e goffa.

poleografìa, sf. Parte della geografia che si dedica allo studio delle città.

polesàno, agg. e sm. agg. 1 Relativo a Pola. 2 Relativo al Polesine.
sm. 1 Abitante o nativo di Pola. 2 Nativo o abitante del Polesine.

Polesèlla Comune in provincia di Rovigo (3.709 ab., CAP 45038, TEL. 0425).

Polésine Regione veneta che corrisponde perlopiù alla provincia di Rovigo, fra l'Adige e il Po. Il territorio del Polesine è spesso soggetto alle piene del Po, il cui delta dev'essere costantemente tenuto sotto controllo. L'economia è prevalentemente agricola, ma è anche molto diffusa la pescicultura; fra le industrie, attiva quella del settore alimentare. Fra le ultime alluvioni, particolarmente grave è stata quella del 1951.

Polésine Parmènse Comune in provincia di Parma (1.499 ab., CAP 43010, TEL. 0524).

polèta, sf. Ad Atene, nell'antica Grecia, ognuno dei dieci magistrati di un collegio che aveva il compito di curare la riscossione delle imposte, la vendita di beni confiscati e l'appalto di lavori e di beni pubblici.

POLFER Sigla di Polizia Ferroviaria.

poli- 1 Prefisso chimico che indica che in un composto è presente più volte lo stesso gruppo funzionale. 2 Primo elemento di nomi di composti chimici formati dall'unione per polimerizzazione di più molecole.3 Primo elemento di parole composte tratto dal termine greco polýs indicante una molteplicità numerica.

Pòli Comune in provincia di Roma (2.025 ab., CAP 00010, TEL. 06).

Polìa Comune in provincia di Vibo Valentia (1.512 ab., CAP 88027, TEL. 0963).

poliachènio, sm. Frutto composto da più acheni.

poliacrilonitrìle, agg. Di composto, che risulta dalla polimerizzazione dell'acido acrilico e dei suoi esteri.

polìade, agg. Denominazione delle divinità eponime o protettrici di uno stato o di una città.
 greco poliás-ádos della città.

poliadèlfo, agg. Di stami di un fiore, che sono concresciuti per i filamenti in modo da formare più fasci.

poliallelìa, sf. In genetica, presenza su uno stesso locus di alleli multipli.

poliambulatòrio, sm. Ambulatorio medico attrezzato per la diagnosi e la cura delle varie forme di malattia.
 sm. medical centre.

poliammìde, sf. Polimero sintetico che si ottiene per condensazione di uno o più -amminoacidi o di acidi bicarbossilici e diammine.

poliandrìa, sf. L'unione coniugale di una donna con più mariti.

poliarchìa, sf. Governo di molti.

poliargirìte, sf. Antimoniosolfuro monometrico di argento.

poliartrìte, sf. Processo infiammatorio che colpisce più articolazioni contemporaneamente.

poliatòmico, agg. (pl. m.-ci) Di molecola o di raggruppamento di più atomi.

polibasìte, sf. Antimoniosolfuro di rame e argento che si presenta in cristalli tabulari monoclini.

Polìbio (Megalopoli 202 a. C.-118? a. C.) Storico greco condotto a Roma da L. Emilio Paolo, in seguito entrò a far parte del circolo degli Scipioni. La sua opera principale sono le Storie (di cui restano cinque libri completi sui quaranta originali, oltre ad alcune altre parti). L'importanza di Polibio come studioso consiste soprattutto nel fatto che cercò di descrivere le vicende storiche da un punto di vista pragmatico, rigoroso, tentando di individuare cause ed effetti senza affidarsi a spiegazioni di carattere divino.

Policàrpiche Ordine di piante erbacee o legnose a cui appartengono anche le famiglia delle Lauracee e delle ranuncolacee.

policàrpico, agg. (pl. m.-ci) Detto di pianta che fiorisce e fruttifica più volte.

Policàrpo (?-167?) Santo, vescovo di Smirne e martire. Fu discepolo di Giovanni Evangelista e il suo martirio avvenne probabilmente sotto il proconsole Stazio Quadrato. Scrisse una lettera ai cristiani di Filippi.

Policàstro, golfo di Insenatura situata sulla costa tirrenica fra Campania, Basilicata e Calabria, delimitata a nord dalla punta degli Infreschi e a sud da capo Scalea. I centri principali del golfo sono Sapri, Maratea e Praia a Mare.

policèfalo, agg. sm. Di individuo con più teste.

policeman, sm. invar. Nei paesi anglosassoni, poliziotto o vigile urbano.

policèntrico, agg. (pl. m.-ci) Che presenta più centri.

Policèridi Famiglia di Molluschi Gasteropodi opistobranchi dell'ordine dei Nudibranchi, privi di conchiglia.

Policheti Classe di Invertebrati appartenente al tipo degli Anellidi, sottoregno dei Metazoi, in cui sono riuniti piccoli anellidi acquatici o che vivono nelle sabbie e sotto le pietre o in tubi membranosi autocostruiti; famoso lo spirografo per i bellissimi colori delle sottili branchie a filamento.

policitemìa, sf. Il termine indica un aumento della quantità di globuli rossi nel sangue, solitamente di carattere patologico; peraltro, in alcune popolazioni che vivono ad altitudini elevate, questo fenomeno è fisiologico. Le cause all'origine della policitemia possono essere l'insorgenza di vari stati patologici (intossicazioni da piombo, arsenico e ossido di carbonio, enfisemi polmonari, cardiopatie, encefalopatie) oppure la perdita di liquidi e, quindi, di plasma (policitemia relativa). La principale forma di policitemia assoluta rimane comunque quella che gli esperti chiamano malattia di Vaquez-Osler, nel corso della quale si verifica un reale incremento della produzione di globuli rossi, talvolta associata anche a un aumento di leucociti e piastrine.

Polìcladi Ordine di Platelminti Turbellari bentonici marini dal corpo a forma di foglia e con un tubo digerente che si ramifica in diverse branche.

Policlèto, il Vecchio Scultore originario della città di Argo, praticò la sua arte nel periodo compreso fra il 460 a. C. e il 415 a. C. Per le sue opere, nessuna delle quali ci è pervenuta, se non tramite copie di epoca successiva (Doriforo, Diadumeno, Discoforo, Eracle), utilizzava prevalentemente il bronzo. Noto anche per aver redatto un Canone dei principi con cui ritrarre le forme, andato perduto.

policlìnico, sm. (pl.-ci) Ospedale costituito da varie cliniche per le diverse specialità.
 sm. polyclinic, general hospital.

policondensàto, sm. Polimero ottenuto per policondensazione.

policondensazióne, sf. Reazione tra monomeri da cui si ottiene la formazione di un composto ad alto peso molecolare e contemporaneamente l'eliminazione di molecole in genere più semplici di quelle dei monomeri di partenza.

policorìa, sf. Anomalia consistente nella presenza di varie fessure pupillari nell'iride. Può essere acquisita o congenita e non provoca notevoli alterazioni della vista.
Policoria lipidica
Steatosi idiopatica massiva del fegato.

Policòro Comune in provincia di Matera (14.551 ab., CAP 75025, TEL. 0835). Centro industriale (prodotti della gomma, alimentari e meccanici) e turistico (balneazione) del mar Ionio. Vi si trovano gli scavi di Siris e di Heraclea. Gli abitanti sono detti Policoresi.

Polìcrate (?-522 a. C.) Tiranno di Samo. Figlio del pirata Eace, prese il potere con l'appoggio delle fazioni popolari nel 538 ca.; abbellì la città costruendo l'Héraion e protesse i letterati e gli scienziati, come Ibico e Anacreonte. Fu tiranno crudele, spietato e vendicativo. Il satrapo persiano Oreste lo assassinò.

Policratus Opera di politica di Giovanni di Salisbury (ca. 1159).

policromàre, v. tr. Decorare a più colori.

policromàtico, agg. (pl. m.-ci) Che ha più componenti monocromatiche.

policromìa, sf. Arte di decorare a vari colori.

polìcromo, agg. Che ha più colori. ~ cangiante, colorato. <> monocolore, unicolore.

Polictènidi Famiglia di piccoli Insetti Emitteri Eterotteri ciechi sul cui corpo si trovano file regolari di spine grosse e corte.

polidattilìa, sf. Presenza di un numero di dita superiore al normale.

polidemonìsmo, sm. Tipo di religiosità in cui si crede in un gran numero di entità superiori dall'identità imprecisa. Il termine è quasi del tutto caduto in disuso.

polidepsìa, sf. Sete sproporzionata.

Polidòri, Giovànni (Roma 1923-1992) Scenografo e costumista italiano, detto Gianni. Esordì nel 1946 e lavorò anche per il cinema. Tra le realizzazione migliori si ricordano le scene per La Romagnola e per Troilo e Cressida.

Polidòro da Caravàggio (Caravaggio, Bergamo, ca. 1490/1500-Messina 1543?) Pittore. Formatosi sotto l'influenza di Raffaello, eccelse nell'imitazione degli antichi bassorilievi con la tecnica del chiaroscuro. A Roma fu chiamato a collaborare alla decorazione delle Logge Vaticane. Si trasferì quindi prima a Napoli e poi a Messina. Tra le opere Andata al Calvario (1527-1543, Napoli, Museo e Galleria Nazionale di Capodimonte).

polièdrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a poliedro. ~ sfaccettato, multiforme. <> dedicato, specialistico.
 agg. versatile.

polièdro, sm. Solido racchiuso da poligoni, detti facce, che formano una superficie chiusa. I lati delle facce sono detti spigoli, i loro vertici sono i vertici del poliedro. I poliedri convessi soddisfano la relazione di Eulero in cui il numero delle facce e dei vertici supera di due unità quello degli spigoli. Inoltre, si definiscono poliedri regolari quei poliedri costituiti da poligoni regolari e con tutti gli angoli diedri uguali; i poliedri regolari sono cinque (tetraedro, esaedro o cubo, ottaedro, dodecaedro, icosaedro).

poliembrionìa, sf. Sviluppo di più embrioni da un solo ovulo fecondato.

poliennàle, agg. Che dura più anni.

poliestesìa, sf. Anomalia della sensibilità cutanea con alterazione nella percezione degli stimoli.

polietilène, sm. In chimica è un polimero ottenuto dall'etilene; la sua densità varia a seconda del procedimento di lavorazione (da liquido a solido). Il polietilene viene utilizzato per la produzione di stampati, imballaggi, rivestimenti, guaine, confezioni alimentari ecc.

polifagìa, sf. Presenza patologica di una fame insaziabile.
 greco polyphagìa voracità.

polifàse, agg. Detto di correnti elettriche alternate.

Polifèmo Personaggio mitologico, ciclope figlio di Poseidone. Quando Ulisse si trovò sulla sua isola, sbranò alcuni suoi compagni ed egli ne accecò l'unico occhio. Un'altra vicenda che lo vede personaggio di primo piano è il racconto di Teocrito, in cui è un rozzo ciclope perdutamente innamorato della bella Galatea.

polifonìa, sf. Combinazione simultanea di suoni o voci, ciascuno con un proprio ruolo indipendente.

polifònico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla polifonia.

polìfora, agg. e sf. Di finestra larga suddivisa in luci minori da colonnine o da piedritti.

polifosfàto, sm. Sostanza composta prodotta dai monofosfati di sodio, potassio e ammonio; i polifosfati del sodio trovano utilizzo nella produzione dei detergenti, quelli di potassio sono impiegati nell'industria alimentare.

Poligalàcee Famiglia di piante legnose o erbacee dell'ordine delle Terebintali con foglie semplici intere che vivono nelle zone calde e temperate.

poligamìa, sf. 1 Unione coniugale di un uomo con più donne. la Chiesa condanna la poligamia. 2 Accoppiamento di un animale con più femmine.
 lat. polygamia, dal greco polygamìa.

poligàmico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a poligamia.

polìgamo, agg. e sm. Che, o chi, pratica la poligamia.

poligènesi, sf. invar. Discendenza da origini diverse e separate.

poligenètico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a poligenesi.

poligenìsmo, sm. Dottrina secondo la quale le razze umane e le loro lingue hanno origini molteplici.

poliginìa, sf. L'unione coniugale di un uomo con più mogli, legittima in alcuni popoli.

poliglicòli Polimeri ottenuti per poliaddizione di un glicol all'ossido di propilene o di etilene.

poliglobulìa, sf. Aumento del numero di globuli rossi nel sangue che può essere primitiva o secondaria ad affezioni polmonari o cardiache.

poliglòtta, agg., sm. e sf. Che, o chi, parla più lingue.

poliglòtto, agg. 1 Di persona, che parla più lingue. 2 Scritto in più lingue.

Polignac Famiglia nobile francese le cui origini risalgono al IX sec. (capostipite fu il visconte Armand). Il ramo originario della famiglia si estinse nel XV sec., e il titolo andò alla famiglia Chalençon, che lo conserva tutt'oggi. Melchior (Puy-en-Velay 1661-Parigi 1742) svolse una brillante carriera diplomatica ed ecclesiastica. Armand-Jules-Marie-Héraclius (Parigi 1771-Saint-Germain-en-Laye 1847) partecipò a una congiura antinapoleonica e fu deputato e pari di Francia. Jules-Auguste-Armand-Marie (Versailles 1780-Parigi 1847) ricoprì importanti incarichi diplomatici e di governo, con Carlo X.

Polignàno a Màre Comune in provincia di Bari (15.849 ab., CAP 70044, TEL. 080). Centro industriale (prodotti alimentari) e turistico (balneazione) sul mar Adriatico. Vi si trova la chiesa Matrice, del XIII sec. Gli abitanti sono detti Polignanesi.

Poligonàcee Famiglia di piante arboree, arbustacee o erbacee, appartenenti all'ordine delle Poligonali, che hanno foglie semplici alterne e stipole unite a formare una brattea detta ocrea. Vivono nelle zone temperate dell'emisfero settentrionale.

poligonàle, agg. Che ha forma uguale o simile a un poligono.

Poligonàli Ordine di piante Dicotiledoni a cui appartiene al sola famiglia delle Poligonacee.

poligonizzazióne, sf. Fenomeno di formazione di un reticolo di domini di Weiss a cristallizzazione perfetta che si verifica durante il riscaldamento di metalli ferromagnetici precedentemente deformati.

polìgono, sm. 1 Figura chiusa delimitata da segmenti. 2 Campo dedicato a esercizi di tiro.
Un poligono è concavo se il proseguimento anche di un solo lato attraversa la figura, altrimenti è convesso; è regolare se i lati sono tutti uguali. In un poligono, la somma degli angoli interni equivale in gradi al numero dei lati diminuito di due, moltiplicato per 180.
Poligono delle forze
È una linea poligonale piana con i vertici situati nei punti di applicazione dei vettori.

poligrafàre, v. tr. Trarre più coppie di uno scritto o di un disegno per mezzo del poligrafo.

poligrafìa, sf. Riproduzione in più copie di uno scritto o di un disegno per mezzo del poligrafo.

poligràfico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo a poligrafo, ottenuto col poligrafo.
sm. Operaio di uno stabilimento poligrafico.
 agg. hectographic. sm. printer.

polìgrafo, sm. 1 Chi scrive intorno a vari argomenti. 2 Apparecchio per la riproduzione di uno scritto in più copie.

poliisobutilène, sm. Polimero dell'isobutilene, viene utilizzato anche come plastificante e come impermeabilizzante.

polimastìa, sf. Presenza di mammelle aggiuntive.

polimatèrico, agg. (pl. m.-ci) Detto di opera artistica realizzata con più materiali.

polimerìa, sf. Condizione di polimero.

polimèrico, agg. (pl. m.-ci) Che concerne la polimeria o i polimeri.

polimerizzàre, v. tr. Sottoporre a una reazione chimica per cui più molecole semplici si uniscono a formare complessi molecolari molto più grandi.

polimerizzazióne, sf. Il polimerizzare.

polìmero, sm. Sostanza costituita da più monomeri (dimero, se è formata da due monomeri, trimero da tre ecc.). I polimeri possono essere naturali, come la cellulosa o le proteine, artificiali (per esempio le resine sintetiche) o sintetici (i plastomeri sono le materie plastiche, gli elastomeri le gomme). Le strutture polimeriche possono essere lineari, ma anche estremamente complesse.

polimetrìa, sf. Alternanza di metri diversi in uno stesso componimento poetico.

polìmetro, agg. e sm. Componimento poetico in cui si varia continuamente il metro.

polimixìna, sf. Antibiotico attivo contro i batteri gramnegativi che viene estratto dai brodi di coltura del Bacillus polymyxa.

polimorfìsmo, sm. Proprietà di alcuni minerali di cristallizzazione secondo diverse simmetrie.

polimòrfo, agg. 1 Di varia forma. 2 Che presenta polimorfismo.

Polinàgo Comune in provincia di Modena (1.889 ab., CAP 41040, TEL. 0536).

Polinèmidi Famiglia di Pesci Perciformi che vivono nelle acque salmastre delle regioni tropicali.

Polinemifórmi Ordine di Pesci che, nell'attuale classificazione, sono aggregati ai Perciformi.

Polinèsia Zona orientale dell'Oceania formata da diversi arcipelaghi, fra cui le Hawaii e gli arcipelaghi della Fenice, dell'Unione, delle Tonga, delle Samoa, delle Cook, della Società e da numerosissime isole.

Polinèsia francése Territorio d'Oltremare della Francia in Oceania (4.000 km2, 190.000 ab.).
Complessivamente comprende un centinaio di isole coralline, raggruppate in varie circoscrizioni amministrative: isole della Società (fra cui Bora-Bora), isole Marchesi, isole Australi, isole Tuamotu e Gambier, a cui si aggiunge l'isola Clipperton, al largo della costa centro-americana.
L'economia si basa sulla produzione di copra, cotone, canna da zucchero, vaniglia, caffè, fosfati e turismo. Ha costituito in passato un poligono atomico della Francia.

polinesiano, agg. e sm. 1 Della Polinesia. 2. Abitante della Polinesia.
Popolazioni stanziate prevalentemente negli arcipelaghi a est dell'Australia e nelle isole della Melanesia, i polinesiani sono originari dell'area indonesiana dalla quale si spostarono nel II millennio a. C. I polinesiani sono organizzati in tribù patriarcali con religione politeista ed hanno ormai abbandonato il cannibalismo e i sacrifici umani. L'influenza europea è ormai evidente e ha spesso alterato le tradizioni e i costumi. Le lingue polinesiane sono caratterizzate da sillabe del tipo (consonante)+vocale con dodici fonemi consonantici e cinque vocalici.

polinevrìte, sf. Affezione infiammatoria, ad andamento solitamente bilaterale e simmetrico, che colpisce i nervi periferici.

Polinice Tragedia di V. Alfieri (1775-1783).

Polìnnia Personaggio mitologico, musa dell'arte mimica e dell'eloquenza.

Polìno Comune in provincia di Terni (300 ab., CAP 05030, TEL. 0744).

polinòmio, sm. Un termine dalla forma anxn + an–1xn–1 + …a2x2 + a1x + a0, con an diverso da 0, viene chiamato polinomio in x di grado n; i termini di grado inferiore ad n (an–1xn–1, …, a0) possono, in parte o tutti, essere assenti; i coefficienti (an, …, a0) devono essere termini non contenenti x. La variabile x, o un'altra variabile usata al suo posto, viene chiamata indeterminata.  Si considerano anche i polinomi in 2 o più indeterminate; ad es. k x3·y2 + x·y + y/4 +  è un polinomio in x e y di grado 5; i gradi vengono calcolati sommando le potenze a cui sono elevate le due indeterminate, x e y; se come indeterminate si fossero considerate k e x il grado sarebbe stato 4.

polinucleàto, agg. e sm. Che contiene più nuclei.

pòlio, sf. invar. Abbreviazione di poliomielite.

poliomielìte, sf. Malattia infettiva virale provocata dal Poliovirus hominis, a carico del midollo spinale, che colpisce soprattutto i bambini, provocando gravi paralisi e anche la morte. Chi sopravvive non riprende comunque più la completa funzionalità degli arti. Fu J. Salk nel 1958 a produrre il vaccino, poi perfezionato da A. Sabin nel 1964. Nei Paesi in cui la pratica della vaccinazione è diffusa, la poliomielite è stata debellata, mentre colpisce ancora le popolazioni degli Stati in via di sviluppo.
 sf. polio, poliomyelitis.

poliomielìtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) Che, o chi, è colpito da poliomielite.

poliopìa, o piolopsìa, sf. Disturbo della visione in cui si ha la percezione di più immagini di uno stesso soggetto.

polipàio, sm. Colonia di polipi.

Poliperconte (380 ca.-301? a. C.) Generale di Alessandro Magno in Asia, succeduto nel 319 ad Antipatro. Il figlio di quest'ultimo, Cassandro, lo spodestò tre anni più tardi.

Poliplacòfori Classe dei Molluschi, nel regno animale, sottoregno dei Metazoi. Marini, devono il nome alle 8 placche calcaree articolate che rivestono il dorso di un corpo piatto.

poliplòide, agg. e sm. In genetica, relativo agli organismi, alle cellule e ai nuclei cellulari animali o vegetali che presentano poliploidia.

poliploidìa, sf. Mutazione genomica in cui si ha modificazione del numero dei cromosomi.

polipnèa, sf. Aumento nella frequenza degli atti respiratori.
Polipnea termica
Aumento degli atti respiratori del cane che disperde così per via aerea il calore accumulato.

pòlipo, sm. Forma di vita tipica dei Celenterati; è un animale generalmente con corpo a forma di sacco, dotato a un'estremità di bocca e tentacoli.
Tumore benigno originantesi da un tessuto epiteliale.
 sm. 1 octopus. 2 (med.) polyp.

Polipodiàcee Famiglia di Felci cosmopolite erbacee e perenni, che comprende più di centosettanta generi e settemila specie.

Poliporàcee Famiglia di Funghi Basidiomiceti con ricettacoli carnosi o legnosi con imenoforo a forma di tubicini che si aprono all'esterno con un foro.

polipòsi, sf. Presenza di numerosi polipi disparsi su una superficie mucosa di solito in corrispondenza dell'intestino tenue, del colon e del retto.

Poliprotodònti Gruppo di Mammiferi Marsupiali aventi un gran numero di denti incisivi.

Polipterifórmi Ordine di Pesci osteitti, considerato attualmente come una sottoclasse.

poliptòto, sm. Figura retorica che consiste nell'usare una stessa parola in frasi successive.

polìre, v. tr. 1 Pulire. 2 Lisciare, rendere liscio. ~ levigare, rifinire.

polirème, sf. Nave dell'antichità con i remi disposti in più ordini sovrapposti.

poliritmìa, sf. Utilizzo in musica di due o più strutture ritmiche contrastanti.

polirìtmico, agg. (pl. m.-ci) Riferito alla poliritmia.

pòlis, sf. invar. Città-stato, caratteristica forma di organizzazione politica nella Grecia antica, nata verso il VII sec. a. C. quando divenne netta la frammentazione del territorio in molti nuclei indipendenti. Parallelamente al consolidarsi nella madrepatria delle città-stato, si ebbe un vasto processo di colonizzazione, grazie al quale la cultura greca fu portata lungo le coste della Macedonia, della Tracia, fino a raggiungere Bisanzio, in Sicilia e in tutta l'Italia meridionale, fino ad arrivare nel 750 a Cuma. Nel processo di colonizzazione i greci si scontrarono inevitabilmente con fenici ed etruschi. Tra le varie città-stato, un posto di primo piano assunse Sparta, che intorno al 740, grazie alla conquista della Messenia, dopo una guerra durata vent'anni, inizia il periodo di dominazione sull'intero Peloponneso.

polisaccàride, sm. Idrato di carbonio (carboidrato, glucide) composto da un numero molto elevato di molecole di un monosaccaride, legate da glucosidi. I polisaccaridi sono materie amorfe e bianche; alcune di esse (cellulosa, pectine) sono insolubili in acqua, mentre altre (amido, glicogeno) sono parzialmente idrosolubili. La cellulosa e le pectine costituiscono gli elementi strutturali basilari del mondo vegetale, il glicogeno è la sostanza di riserva degli organismi animali, mentre l'amido costituisce, insieme all'inulina, la scorta glucidica dei vegetali ed è uno dei principali nutrimenti per il mondo animale. Tra gli altri polisaccaridi occorre citare la chitina, presente in funghi e licheni e nell'esoscheletro di Insetti, Crostacei e Aracnidi.

Polisario, Fronte Movimento indipendentista del Sahara occidentale (Fronte Popolare di Liberazione del Saguia El Hamra e del Rio de Oro). Fu formato nel 1973 (allorché la Spagna abbandonò la regione) ed entrò in guerra con il Marocco nel 1976, per il controllo della zona. Il conflitto armato si è interrotto nel 1988, e sono state avviate trattative con le Nazioni Unite per una soluzione del problema.

poliscelìa, sf. Anomalia fetale che consiste nella presenza di più gambe.

polìscelo, agg. e sm. Che presenta poliscelia.

polisemìa, sf. Presenza di significati diversi in una stessa parola.

polisènso, sm. 1 Parola o frase interpretabile con più significati. 2 Gioco enigmistico che consiste in uno schema con due o più parole identiche ma non derivanti dalla stessa radice.

polisierosìte, sf. Processo flogistico che interessa contemporaneamente più membrane sierose.

polisìllabo, agg. e sm. Parola composta da più sillabe.

polisillogìsmo, sm. Serie di sillogismi logici per cui ogni elemento rappresenta la conclusione del precedente e la premessa per il successivo.

polisìndeto, sm. Coordinazione di più frasi tramite congiunzioni.

polisìntesi, sf. Particolarità di alcune lingue di fondere in un'unica parola l'espressione di molte idee distinte.

polisintètico, agg. (pl. m.-ci) Che ha origine dall'associazione di più elementi.

polisolfùro, sm. Solfuro che contiene più zolfo del normale solfuro.

polisportìvo, agg. Chi pratica o organizza vari sport.

polìsta, sm. (pl.-i) Chi esercita lo sport del polo.

polistèmone, agg. Riferito al fiore che presenta un numero di stami multiplo del numero dei petali.

Polìstena Comune in provincia di Reggio Calabria (11.960 ab., CAP 89024, TEL. 0966). Centro agricolo (coltivazione di cereali e agrumi), dell'allevamento bovino e industriale (prodotti alimentari). Gli abitanti sono detti Polistenesi.

polistiròlo, sm. Materiale plastico ricavato dalla polimerizzazione dello stirolo.
 sm. polystyrene.

politeàma, sm. (pl.-i) Teatro destinato a spettacoli di generi diversi.

politècnico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Che concerne più scienze applicate.
sm. Istituto universitario per l'insegnamento delle scienze fisiche, chimiche e matematiche.
 sm. polytechnic, postgraduate technical college.

politeìsmo, sm. Religione che ammette più dei.

politeìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) Che, o chi, pratica il politeismo.

politeìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al politeismo.

politemàtico, agg. (pl. m.-ci) Detto di componimento musicale basato su più temi.

politène, sm. Polietilene.

politézza, sf. 1 L'essere ben levigato. 2 Eleganza. ~ raffinatezza.

Politica Opera di filosofia di Aristotele (IV sec. a. C.).

polìtica, sf. 1 Scienza del governo delle comunità, con particolare riferimento all'organizzazione e all'amministrazione dello stato e della vita pubblica, a ogni livello. 2 L'attività di chi governa. 3 Comportamento astuto per raggiungere i propri scopi. ~ diplomazia, manovra.
 sf. 1 politics. 2 (linea di condotta) policy.
La politica delle mani nette. Frase detta dal Cairoli dopo il Congresso di Berlino: una politica troppo onesta porta solo a deludenti risultati pratici!.
 lat. tardo politica, dal greco politikè (tèchne) arte della politica.
Politica del lavoro
Politica che regola le relazioni fra lavoratori, tutelandone anche i diritti, e datori di lavoro.
Politica economica
Disciplina economica che si occupa di studiare modalità, cause ed effetti dell'intervento dello stato nell'economia di una nazione.
Politica monetaria
Politica di gestione della moneta e del credito globale in rapporto alla situazione economica generale.

Politica e cultura Opera giuridica e filosofica di N. Bobbio (1955).

politicaménte, avv. Secondo la politica.

politicànte, sm. o sf. Chi si occupa di politica più per interessi personali e ambizione.

politicìsmo, sm. Tendenza a dare mettere la politica al di sopra di ogni altra attività, dandole un'eccessiva importanza, o a considerare le cose solo dal punto di vista politico.

politicità, sf. L'essere politico.

politicizzàre, v. tr. 1 Attribuire una connotazione politica a un avvenimento, a un'attività. lo sport non doveva essere politicizzato neanche in guerra. 2 Sensibilizzare alle questioni politiche.
 v. tr. to politicize.

politicizzazióne, sf. Il politicizzare.

Politico Opera di filosofia di Platone (prima metà IV sec. a. C.).

polìtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Attinente alla politica. geografia politica, riguardante i confini degli stati, il loro governo. 2 Che si interessa o si dedica alla politica. ~ diplomatico, partitico. <> apolitico. era un uomo politico di primo piano.
sm. Chi si occupa professionalmente di politica. ~ statista, governante.
 agg. political. sm. politician.
 lat. politicus, dal greco politikòs, da polites cittadino.

politicóne, sm. Furbacchione, astuto.

polìto, agg. Lisciato, lustrato.

politonàle, agg. Detto di composizione musicale moderna che ammette la sovrapposizione di diverse tonalità.

politonalità, sf. L'essere politonale.

polìttero, sm. Genere di Pesci polipteriformi appartenenti alla famiglia dei Polipteridi. Vivono in Africa, nelle zone interne intertropicali.
 comp. da poli-+ il greco pterón pinna.

polìttico, sm. (pl.-ci) Composizione artistica dipinta o scolpita, suddivisa in più elementi, destinata all'altare di una chiesa.

politùra, sf. Rifinitura di un oggetto.

poliuretàno, sm. Sostanza polimerica prodotta mediante l'addizione di diisocianati con alcol polifunzionale. Sono composti che vengono utilizzati, grazie alle loro caratteristiche di impermeabilità e isolamento, per la produzione di materiali di stampaggio e rivestimento. I più diffusi a livello industriale sono i poliuretani espansi.

poliùria, sf. Aumento della quantità di urina emessa in un intervallo di tempo.
 comp. da poli-+ il greco ûron urina.

Poliuto Tragedia di P. Corneille (1641-1642).
Poliuto
Tragedia lirica in tre atti di G. Donizetti, libretto di S. Cammarano (Parigi, 1840).

polivalènte, agg. 1 Di elemento chimico capace di combinarsi con un altro elemento in proporzioni varie, dando origine a composti diversi. ~ generico, multiuso. <> monovalente. 2 Che ha diverse possibilità di impiego o uso. ~ universale. <> specifico.
 da poli-+ deriv. da valenza; nel significato [2]: da poli-+ valente, p.pres. di valere.

polivalènza, sf. L'essere polivalente.

polivinìlico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a polivinile.

polivinilpirrolidóne, sm. Resina sintetica che viene utilizzata in medicina, come sostituto del plasma sanguigno, in farmacia, in enologia, in cosmetologia e in altri campi ancora.

polizìa, sf. Organo armato dello stato italiano impiegato per la tutela della sicurezza dei cittadini e delle istituzioni. Il compito viene svolto sia organizzando un'attività preventiva di controllo del territorio e della malavita, sia occupandosi, con funzioni di polizia giudiziaria, della ricerca delle prove di reato e dei colpevoli, attività effettuata in collaborazione con la magistratura. In Italia il corpo della Polizia di Stato risale al 1842; dal 1981 ha cessato di far parte dell'esercito, per divenire un organismo civile. Nelle sue attività è affiancato da altri corpi come i carabinieri e la guardia di Finanza. ~ gendarmeria, pubblica sicurezza.
 sf. police.

Poliziàno (Montepulciano 1454-Firenze 1494) Poeta e umanista, il cui vero nome è Agnolo Ambrogini, studiò a Montepulciano e poi a Firenze, con maestri illustri (G. Argiropulo, M. Ficino, C. Landino). Iniziò la sua opera poetica in latino, per passare poi alla lingua volgare con le incompiute Stanze per una giostra (1475-1478). In seguitò lasciò la città di Firenze, per recarsi a Venezia, Verona e infine a Mantova. Tornò poi a Firenze per ricoprire cariche di insegnamento, interrompendo così la sua opera creativa, sia in volgare sia in latino (a eccezione delle Sylvae). Altre sue opere sono la Favola di Orfeo (in volgare, 1480), le Rime (in volgare); opere in latino sono In Albieram Albitiam, puellam formosissimam morientem (1473) e il sunto dei suoi studi filologici, la Miscellanea (1489).

poliziésco, agg. (pl. m.-chi) 1 Che concerne la polizia. 2 Che si basa su affari di polizia. romanzo poliziesco. 3 Brutale, violento. metodi polizieschi.
 agg. 1 police. 2 (genere) detective.

poliziòtto, agg. e sm. agg. Di cani, addestrati in supporto ad azioni di polizia.
sm. Agente di polizia. ~ gendarme. avere i poliziotti alle costole, essere inseguito dalla legge.
 sm. 1 constable, policeman, cop. 2 (cane) police dog.

Poliziotto a quattro zampe Film giallo, americano (1985). Regia di Rod Daniel. Interpreti: James Belushi, Mel Harris, Ed O'Neil. Titolo originale: K9

pòlizza, sf. Documento che serve per ricevuta, obbligazione e simili.
 sf. 1 policy. 2 (ricevuta) receipt, bill. 3 (di assicurazione) insurance policy.

Polìzzi Generósa Comune in provincia di Palermo (4.748 ab., CAP 90028, TEL. 0921).

Polk, James Knox (Macklenburg 1795-Nashville 1849) Politico statunitense. Di ideologia democratica, fu presidente degli USA dal 1845 al 1849, anno in cui portò a termine la guerra contro il Messico, conquistando l'Arizona, il Nuovo Messico e la California.

pòlka => "polca"

pólla, sf. Vena d'acqua sorgiva.

Pólla Comune in provincia di Salerno (5.635 ab., CAP 84035, TEL. 0975).

Pollack, Leopold (Vienna 1751-Milano 1806) Architetto austriaco. Collaboratore di G. Piermarini nei lavori del palazzo Reale di Milano, divenne uno degli architetti preferiti della nobiltà milanese e proseguì la propria attività costruendo edifici di abitazione e ville. Tra le opere la villa Reale a Milano (1790-1793) e la villa Pesenti Agliardi a Sombreno (1798-1801).

Pollack, Sidney (South Bend 1934-) Regista cinematografico statunitense. Diresse Non si uccidono così anche i cavalli? (1971), Corvo rosso non avrai il mio scalpo (1972), Tootsie (1982), La mia Africa (1985, sette Oscar l'anno successivo), Havana (1990), Il socio (1993), Sabrina (1995).

pollàio, sm. Luogo dove si tengono e si allevano i polli. ~ capponaia, gabbia.
 sm. hen house, poultry pen.

pollaiòlo, sm. Chi vende polli al minuto.

Pollaiòlo (Piètro Bénci) (Firenze 1443-Roma 1498) Piero Benci detto il Pollaiolo. Pittore. Facendo riferimento sia alla pittura fiamminga che ad A. Baldovinetti, collaborò con il fratello Antonio, ma conservò nella propria arte un tono essenzialmente decorativo. Tra le opere Virtù (1469, Firenze, Uffizi) e Martirio di San Sebastiano (1475, in collaborazione con A. Pollaiolo, Londra, National Gallery).

Pollaiòlo, Antònio Benci (Firenze 1432-Roma 1498) Orafo, scultore e pittore. la sua attività creativa ebbe inizio come orafo, per passare poi alla pittura e alla scultura. Studiò a fondo l'anatomia umana, e si concentrò sulla resa della plasticità e del movimento del corpo umano. Tra le sue opere Ercole e Anteo (1475 ca., Firenze, Museo del Bargello) e Tomba di Sisto IV (1484-1493, Vaticano, Grotte). Altri dipinti sono Santa Maria egiziaca e Martirio di San Sebastiano.

pollàme, sm. Insieme di polli.
 sm. poultry.

pollàstra, sf. Gallina ancora giovane.

pollàstro, sm. Pollo giovane.
 sm. cockerel.

Pollein Comune in provincia di Aosta (1.085 ab., CAP 11020, TEL. 0165).

Pòllena Tròcchia Comune in provincia di Napoli (12.216 ab., CAP 80040, TEL. 081).

Pollènza Comune in provincia di Macerata (5.550 ab., CAP 62010, TEL. 0733).

pollerìa, sf. Bottega dove si vende pollame.

Pòllica Comune in provincia di Salerno (2.912 ab., CAP 84068, TEL. 0974).

pòllice, sm. In anatomia è il primo dito della mano (o dell'arto anteriore) dei Mammiferi. È uno strumento fondamentale, nell'uomo, per la prensione, grazie al fatto che è opponibile alle altre dita.
Unità di misura attualmente in uso nel sistema inglese. Un pollice (inch) equivale a 2.54 cm = 1/12 ft (piede).
 sm. 1 thumb. 2 (misura) inch.
 lat. pollex,-icis.
Pollice verso
Locuzione latina che significa "con il pollice rivolto verso il basso". Indica il gesto con cui nei circhi dell'antica Roma si chiedeva la morte di un gladiatore sconfitto.

Pollicino Favola di J. L. K. e W. Grimm contenuta nella raccolta Fiabe per bambini e famiglie (1812, 1815).
Pollicino
Opera in due atti di H. W. Henze, libretto di G. di Leva (Montepulciano, 1980).

Pollicìpedi Famiglia di Crostacei Cirripedi toracici dal carapace costituito da un numero che varia da 12 a 20 di piastre calcificate. Vivono nel Mediterraneo e nell'Atlantico.

pollicoltóre, sm. Allevatore di pollame.

pollicoltùra, sf. Allevamento del pollame.

pollìna, sf. Sterco dei polli.

Pòllina Comune in provincia di Palermo (3.157 ab., CAP 90010, TEL. 0921).

pòlline, sm. Polvere, per lo più gialla che si produce nelle antere del fiore e ne rappresenta l'elemento fecondatore.
 sm. pollen.
 lat. pollen,-inis polvere.

pollìnico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al polline.

pollìnio, sm. Massa tipica delle asclepiadacee e delle orchideacee costituita da granuli pollinici agglutinati insieme. È detto anche massa pollinica.

pollìno, agg. Relativo a pollo.

Pollìno Gruppo montuoso situato fra Calabria e Basilicata; la vetta più elevata è la Serra Dolcedorme (2.267 m).

pollivéndolo, sm. Pollaiolo.
 sm. poulterer.

póllo, sm. Nome generico che si riferisce tanto alle galline quanto ai galli.
 sm. chicken.
 lat. pullus pulcino.
Pollo sultano
Nome volgare di Uccelli ralliformi che appartengono al genere Porphyrio e alla famiglia dei Rallidi.

Pollock, Jackson (Cody 1912-Long Island 1956) Pittore statunitense. Ispirandosi alla pittura murale messicana, al Picasso posteriore al 1937 e al surrealismo di Mirò, la sua opera si sviluppò nel decennio 1946-1956, iniziando la nuova arte americana, detta anche action painting. Tra le opere Occhi nel calore (1946, Venezia, Collezione Guggenheim) e Sentieri ondulati (1947, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

pollóne, sm. Germoglio che nasce dal rizoma o dal tronco di un albero. ~ butto, virgulto.

Pollóne Comune in provincia di Biella (2.135 ab., CAP 13057, TEL. 015).

Pollùce Stella di colore giallo arancio, la più luminosa nella costellazione dei Gemelli, con magnitudine 1,2.
Polluce
=> "Castore e Polluce"

Pollùtri Comune in provincia di Chieti (2.473 ab., CAP 66020, TEL. 0873).

polluzióne, sf. 1 Inquinamento. ~ contaminazione. 2 Emissione episodica, involontaria di sperma, al di fuori del coito o dell'autoerotismo, durante il sonno, nel maschio adolescente. Può verificarsi anche nell'adulto legata a forte eccitamento o a scarsa attività sessuale. È indice di buon funzionamento dei sistemi endocrino e neurovascolare.
 dal lat. pollutio, deriv. di polluere contaminare.

polmonàre, agg. Relativo al polmone.
Arteria polmonare
È un vaso che parte dal ventricolo sinistro e si divide per trasportare il sangue venoso a ognuno dei due polmoni.
Ascesso polmonare
Formazione di una cavità nel polmone conseguente a un processo suppurativo.
Peduncolo polmonare
Un insieme di organi di vario genere, che hanno in comune la caratteristica di entrare o uscire dai polmoni, come bronchi e vasi sanguigni.

Polmonàti Sottoclasse di Molluschi Gasteropodi ermafroditi, caratterizzati da detorsione del sacco viscerale, a cui appartengono lumache e chiocciole.

polmóne, sm. In anatomia organo preposto alla respirazione nei Vertebrati (tranne i Pesci). Per quanto riguarda l'uomo, si tratta di un organo doppio, situato nella gabbia toracica, avvolto dalla pleura. I polmoni sono composti da un insieme di vasi sanguigni, bronchi e bronchioli, alla cui estremità stanno gli alveoli, cavità ove avviene lo scambio gassoso. L'ossigeno proveniente dall'esterno entra in circolazione, mentre si ha l'eliminazione di anidride carbonica e vapore acqueo. Il polmone destro è formato da due lobi, quello sinistro da tre; i lobi sono costituiti da un insieme di lobuli, a loro volta suddivisi in alveoli.
 sm. lung.
 lat. pulmo,-onis, dal greco plèumon.

polmonìte, sf. È una malattia che consiste nell'infiammazione del tessuto polmonare; può essere causata da batteri, virus, miceti, aggressivi chimici o fisici (gas, vapori irritanti, radiazioni). La causa più comune di polmonite è comunque rappresentata da batteri e virus. Questa infiammazione fa sì che gli alveoli non svolgano più con efficienza lo scambio gassoso; può essere favorita da un indebolimento delle vie respiratorie, causato, per esempio, dal fumo delle sigarette o dall'alcolismo.
 sf. pneumonia.

pòlo, sm. 1 Ciascuno dei due punti estremi dell'asse di rotazione della Terra. ~ Antartide, Artide. 2 Nello sport, gioco di due squadre di atleti a cavallo. 3 In matematica, un polo è un punto dotato di proprietà particolari.
 sm. 1 pole. 2 (gioco) polo.
I poli sono i punti di intersezione della superficie terrestre con l'asse di rotazione; sono il polo nord, nell'emisfero boreale, e il polo sud nell'emisfero australe.
I poli celesti sono i punti in cui l'asse di rotazione della terra incontra la sfera celeste. I poli dell'eclittica sono i punti di intersezione della normale al piano dell'orbita della Terra con la sfera celeste.
Nello sport del polo le partite sono disputate su un campo erboso piano rettangolare (150 per 300 m ca.), con due porte collocate nei lati minori; scopo del gioco è lanciare una palla di legno nella porta avversaria, servendosi di una mazza.
Poli magnetici
Il polo magnetico è l'estremità di una barra magnetizzata, definito secondo l'orientamento rispetto ai poli della Terra (nord e sud).

Pòlo, Màrco (Venezia 1254-1324) Viaggiatore e mercante, a soli diciassette anni accompagnò il padre Niccolò e lo zio Matteo nel secondo viaggio in Cina, in una missione diplomatica inviata da papa Gregorio XI all'imperatore della Cina, il gran khan Qubilay. La spedizione partì da Venezia nel 1271, raggiunse per mare il porto di Lajazzo (oggi Ayaz) nell'Asia Minore e da lì prese la via di terra verso l'interno del continente. I due frati domenicani inviati dal papa, di fronte alle fatiche del viaggio, rinunciarono e tornarono indietro quasi subito. Il percorso toccò l'Anatolia, l'Armenia, Il fiume Tigri, il porto di Ormuz, la Persia, il Khorasan, il Badakhshan, il monte Pamir, Kashgar, Yarkand, Khotan e Lop, attraverso il deserto del Gobi e il fiume Giallo. I Polo giunsero a Pechino (Khanbalik) in circa tre anni e mezzo. Il Gran Khan ricevette i Veneziani con grandi manifestazioni di festa, dato che conosceva già Matteo e Nicolò dal viaggio precedente. Marco Polo rimase in Cina per diciassette anni, ricoprendo anche importanti incarichi amministrativi per conto di Qubilay. Le missioni in nome dell'imperatore gli consentirono di conoscere la vita e i costumi di numerosi popoli asiatici. I veneziani ripartirono nel 1292, quando Qubilay affidò loro l'incarico di accompagnare in Persia la principessa Cocacin, promessa sposa al re di Persia. Il viaggio si svolse via mare con una rotta lungo le coste dell'Indocina, della penisola di Malacca, dell'isola di Sumatra, dell'isola di Ceylon, poi lungo le coste dell'India e della Persia fino al porto di Ormuz, che i Polo avevano toccato già nel viaggio di andata. La principessa Cocacin venne recapitata alla corte di Persia, anche se il promesso sposo era morto nel frattempo. Dopo una lunga sosta in Persia, i Polo ripresero il cammino lungo il percorso già utilizzato all'andata e raggiunsero Venezia nel 1295. In seguito, Marco Polo cadde prigioniero dei genovesi nella battaglia di Curzola (1298); nel corso della prigionia, narrò le sue memorie a Rustichello da Pisa, il quale le trascrisse in francese con il titolo di Livre de Messer Marco Polo, citoyen de Venice, appelé Milion, où sont décrites le merveilles du monde (Libro di messer Marco Polo, cittadino di Venezia, detto Milione, dove sono descritte le meraviglie del mondo). L'opera, nota poi come Il Milione, costituì a lungo la fonte preminente di notizie sull'Asia orientale. Tornato a Venezia alla conclusione della pace con Genova, Marco Polo sposò Donata Badoer, una giovane di nobile famiglia, dalla quale ebbe tre figlie.

polodìa, sf. Linea a forma di spirale che si allarga e restringe periodicamente, che viene descritta da ogni polo geografico sulla superficie terrestre durante il movimento di nutazione.

polonaise, sf. invar. Polacca, composizione musicale.

Polonghèra Comune in provincia di Cuneo (1.267 ab., CAP 12030, TEL. 011).

Polònia Repubblica dell'Europa orientale, confina a nord con la Russia, a est con la Lituana, la Bielorussia, l'Ucraina, a sud con la Repubblica Slovacca e la Repubblica Ceca, a ovest con la Germania e a nord si affaccia per quasi 700 km sul mar Baltico.
La costa è quasi ovunque bassa e sabbiosa, orlata di dune e lagune separate dal mare da cordoni di sabbia e detriti.
L'entroterra è costituito da un'ampia pianura, appartenente a quella fascia pianeggiante che in direzione ovest-est va dal mare del Nord agli Urali, e che si configura come una successione di piane alluvionali e di lievi ondulazioni di origine morenica, che solo a sud si innalzano fino a incontrare le catene dei Sudeti (massicci della Boemia) e dei Beschidi (Carpazi).
Del massiccio boemo appartiene alla Polonia il versante settentrionale dei Sudeti; l'altitudine si aggira sui 1.000 m, e raggiunge 1.602 m con lo Snezka nei monti dei Giganti, sul confine con la repubblica Ceca.
Solo il versante settentrionale dei Beschidi appartiene al territorio polacco; le massime quote si aggirano intorno ai 1.500-2.000 m, ricche di neve, ma prive di ghiacciai. Nel massiccio degli Alti Tatra, la vetta di Rysy raggiunge i 2.489 m.
Il maggior fiume polacco è la Vistola, che nasce dai Beschidi, attraversa il paese per oltre 1.000 km ricevendo le acque di numerosi affluenti (San, Bug e Narew sono i principali) e si getta nel golfo di Danzica.
L'Oder nasce dai Sudeti in territorio ceco e, superata la cosiddetta Porta Morava, entra in Polonia dove riceve l'apporto della Warta, e nel suo tratto finale segna, insieme al corso del Neisse, il confine occidentale con la Germania.
Molti fiumi sono navigabili e collegati tra loro da canali artificiali, che ne accrescono l'importanza e la funzionalità nelle comunicazioni, quali il canale Warta-Oder. Il territorio è inoltre ricco di laghi intramorenici, che caratterizzano il paesaggio di molte regioni.
Il clima è tipicamente continentale, con forti escursioni termiche stagionali e inverni molto rigidi; solo la fascia orientale risente debolmente di influssi atlantici e la costa baltica dell'effetto mitigante del mare.
La capitale della Polonia è Varsavia, città di antica origine, fulcro della vita economica del paese; seconda città è Lódz, importante centro cotoniero; Cracovia, l'antica capitale d'origine medioevale, è una splendida città d'arte, di storia, di coltura, oggi sede di fiorentissime attività economiche; Katowice, Chorzòw, Bytom, Zabrze, Gliwice costituiscono un agglomerato urbano fortemente industrializzato; altre città sono Poznan, sede di industrie e di una fiera merceologica internazionale di larga fama; Stettino e Danzica, grandi porti industriali.
La Polonia dispone di un territorio coltivabile molto vasto e l'agricoltura ha raggiunto elevatissimi livelli produttivi.
Le colture più diffuse sono quelle cerealicole, segale in particolare, oltre a frumento, avena e orzo, e della patata, di cui la Polonia è il massimo produttore mondiale.
Notevole è la produzione di ortaggi in genere, di legumi e di frutta (mele).
Tra le colture industriali spicca la barbabietola da zucchero, il lino, la colza, il tabacco e, in misura minore, la canapa e il luppolo.
Le foreste rappresentano una potenziale risorsa, poco sfruttata, con una produzione relativamente esigua di legname.
Piuttosto consistente è il patrimonio zootecnico: suini, equini e bovini alimentano una crescente industria di trasformazione alimentare; diffusi ovunque sono anche i volatili da cortile.
In fase di espansione è anche la pesca, anche grazie a un significativo supporto statale.
La risorsa del sottosuolo più rilevante è il carbone, presente in quantità ingenti in Slesia, uno dei più ricchi bacini in Europa. Numerosi sono anche i giacimenti di lignite, anch'essa di ottima qualità, mentre è invece modesta la produzione di petrolio.
Dal distretto slesiano provengono anche elevati quantitativi di piombo, di zinco, di rame, di salgemma e di zolfo.
La grande disponibilità di carbone ha facilitato il forte potenziamento nella produzione di energia elettrica.
Tra i settori industriali più significativi si collocano quello siderurgico, metallurgico, meccanico (materiale ferroviario, macchine agricole e per miniere, autovetture e veicoli commerciali), cantieristico.
Grande sviluppo ha avuto l'industria tessile e in via di affermazione è l'industria chimica (materie plastiche, farmaci, fertilizzanti)
Numerose raffinerie di petrolio lavorano sia il grezzo nazionale, sia quello importato.
Solide sono le industrie del cemento e dei materiali da costruzione. Assai diffusa è l'industria alimentare soprattutto con zuccherifici, birrifici e impianti di produzione di alcool per la distillazione della patata.
Vanno infine ricordate le manifatture di tabacco, le tradizionali fabbriche del vetro e della porcellana, quelle delle calzature, delle lavorazioni del legno e della gomma.
STORIA Occupato a partire dal III millennio, il paese conosce le civiltà lusaziana (XIII-IV sec. a. C.) e pomerana (VI-II sec. a. C.). Nei secoli I-II d. C., attraversato dalla via dell'ambra, il territorio polacco entra in contatto con il mondo romano. Nel V sec. gli slavi si stabiliscono tra l'Oder e l'Elba. Nel 966 il duca Mieszko I (960-992), fondatore della dinastia dei Piast, fa entrare la Polonia nella cristianità romana. Nel 1025 Boleslao I il Valoroso (992-1025) è incoronato re. Casimiro I (1034-1058) pone la capitale a Cracovia. Nel XII sec. i tedeschi sfruttano la suddivisione del paese e l'anarchia sociale per espandere i loro possedimenti verso nord e verso est.
Nel 1226 Conrad di Mazovia assegna in feudo la terra di Chelmno ai Cavalieri Teutonici. Tra il 1230 e il 1283 questi conquistano la Prussia. Successivamente s'impadroniscono della Pomerania orientale (1308-1309). Ladislao I (1320-1333) ripristina l'unità del paese il cui territorio resta comunque privo della Slesia e della Pomerania. Casimiro III il Grande (1333-1370) avvia l'espansione verso est (Rutenia, Volinia) e fonda l'università di Cracovia (1364). Nel 1370 la corona passa a Luigi I d'Angiò, re d'Ungheria.
L'atto di Krewo (1385) stabilisce un'unione personale tra la Lituania e la Polonia; Jogaila, granduca di Lituania, re di Polonia con il nome di Ladislao II (1386-1434), fonda la dinastia degli Jagelloni. Egli riporta sui Cavalieri teutonici la vittoria di Grunwald (1410). Nel 1466 Casimiro IV (1445-1492) toglie loro Danzica e la Pomerania orientale. I regni di Sigismondo I il Vecchio (1506-1548) e di Sigismondo II Augusto (1548-1572) vedono l'apogeo della Polonia, contrassegnato dalla diffusione dell'umanesimo, la tolleranza religiosa e lo sviluppo economico. Nel 1526 il ducato di Mazovia è incorporato nel regno. Nel 1569 l'Unione di Lublino garantisce la fusione della Polonia e della Lituania e una repubblica governata da un'unica Dieta e da un sovrano eletto in comune.
Dopo la morte di Sigismondo II, ultimo degli Jagelloni, la nobiltà impone un controllo rigoroso sull'autorità reale. Sigismondo III Vasa (1587-1632) conduce guerre rovinose contro la Russia, gli Ottomani e la Svezia. Sotto il regno di Ladislao IV Vasa (1632-1648), i Cosacchi si ribellano (1648). Negli anni successivi la Russia conquista la Bielorussia e la Lituania, mentre la Svezia occupa quasi tutto il paese. Giovanni III Sobieski respinge i Turchi che assediano Vienna. Dopo il suo regno, la pratica del liberum veto istituita nel 1652 dà origine a un periodo di grande anarchia; le potenze straniere intervengono negli affari interni del paese. L'Elettore di Sassonia, Augusto II, sostenuto dalla Russia, viene cacciato da Stanislao I Leszczynski, sostenuto dalla Svezia (1704), quindi rientra a Varsavia (1709) grazie a Pietro il Grande. La guerra di successione della Polonia (1733-1738) termina con la sconfitta di Stanislao I (sostenuto dalla Francia) opposto ad Augusto III (candidato della Russia). Sotto il regno di Augusto III (1733-1763) il paese comincia a risollevarsi economicamente.
Durante il regno di Stanislao II Augusto Poniatowski (1764-1795) viene formata la confederazione di Bar diretta contro la Russia (1768-1772). Nel 1772 la Russia, l'Austria e la Prussia procedono a una prima spartizione della Polonia. I patrioti riuniscono la Grande Dieta e adottano la Costituzione del 3 maggio 1791. Nel 1793 la Russia e la Prussia procedono alla seconda spartizione della Polonia. L'anno dopo, l'insurrezione di Kosciutzko è repressa. Una terza spartizione (1795) cancella il paese. Negli anni 1807-1813 Napoleone crea il Granducato di Varsavia. Il Congresso di Vienna (1815) cede la Posnania alla Prussia, erige Cracovia a repubblica libera e forma un regno di Polonia unito all'Impero russo. L'insurrezione di Varsavia del 1830 viene severamente repressa; questo dà avvio alla grande emigrazione verso l'Occidente. Nel 1863-1864: nuova insurrezione, duramente repressa. Tra il 1864 e il 1918 la parte prussiana e la parte russa della Polonia sono sottoposte a una politica di assimilazione.; la Galizia-Rutenia austriaca serve da rifugio alla cultura polacca. Nel 1918 Pi¿Ó¿sudski proclama a Varsavia la Repubblica indipendente di Polonia.
Nel 1918-1920 Danzica viene dichiarata città libera, la Slesia suddivisa tra la Cecoslovacchia e la Polonia. Alla fine della guerra polacco-sovietica (1920-1921), la frontiera è riportata a 200 km a est della linea Curzon. Nel 1926 Pi¿Ó¿sudski, dimissionario nel 1922, riprende il potere con un colpo di stato e lo conserva fino al 1935. La Polonia firma due patti di non aggressione con l'URSS (1932) e con la Germania (1934). Nel 1938 la Polonia ottiene dalla Cecoslovacchia la Slesia di Teschen. L'anno successivo, essendosi rifiutata di cedere Danzica e il suo corridoio, viene invasa dalle truppe tedesche; la Germania e l'URSS si spartiscono la Polonia, secondo gli accordi del patto tedesco-sovietico. Il governo in esilio, guidato da Sikorski, si stabilisce a Londra. Stalin massacra migliaia di militari e civili polacchi (fosse di Katyn). Nel 1943 l'insurrezione del Ghetto di Varsavia è seguita dal suo annientamento. L'insurrezione di Varsavia del 1944 non riceve l'appoggio sovietico. La città viene distrutta e la popolazione deportata. Nel 1945 le truppe sovietiche penetrano a Varsavia e vi insediano il comitato di Lublino, che si trasforma in governo provvisorio. Le frontiere del paese sono fissate a Yalta e a Potsdam.
La riorganizzazione del paese viene portata avanti con migrazioni massicce della popolazione (i Polacchi delle regioni annesse dall'URSS vengono avviati nei territori tolti alla Germania). Nel 1948 Gomulka, sostenitore di un'impostazione della vita polacca in senso socialista, viene accantonato e sostituito da Bierut, che diventa Primo segretario del POUP (Partito Operaio Unificato Polacco). Questi si allinea al modello sovietico. Negli anni 1953-1956 la lotta dello Stato contro la Chiesa cattolica culmina con l'imprigionamento del cardinale Wyszynski. Nel 1956 dopo il XX congresso del PCUS e gli scioperi operai di Pozna¿Õ¿, il partito ricorre a Gomulka per evitare un'insurrezione anticomunista e antisovietica. È l'Ottobre polacco. Nel 1970 Gomulka è sostituito da Gierek. Questi cerca di risolvere i problemi della società polacca modernizzando l'economia con l'aiuto dell'Occidente. L'elezione di Karol Wojtyla, arcivescovo di Cracovia, al papato (1978) con il nome di Giovanni Paolo II incoraggia le aspirazioni dei polacchi alla libertà culturale e politica.
Nel 1980, a seguito di consistenti scioperi e dell'accordo di Danzica, viene creato il sindacato Solidarnosc, guidato da L. Walesa. I Sovietici avanzano minacce di intervento militare. Il generale Jaruzelski, primo segretario del POUP, decreta lo stato di guerra. Questo viene sospeso nel dicembre 1982. Nel 1988 scoppiano scioperi di protesta contro il rialzo dei prezzi e per la legalizzazione del sindacato Solidarnosc. Trattative tra il potere e l'opposizione si concludono con il ripristino del pluralismo sindacale (legalizzazione di Solidarnosc) e la democratizzazione delle istituzioni (aprile). Il nuovo parlamento uscito dalle elezioni (giugno), all'interno del quale l'opposizione riporta un notevole successo, elegge il generale Jaruzelski alla presidenza della repubblica (luglio). Tadeus Mazowieski, uno dei dirigenti di Solidarnosc, diventa capo di un governo di coalizione (agosto). Il ruolo dirigente del partito è abolito; il paese riprende ufficialmente il nome di Repubblica di Polonia (dicembre).
Nel 1990 Lech Walesa è eletto alla presidenza della repubblica a suffragio universale (dicembre). L'anno successivo, a seguito delle prime elezioni legislative completamente libere, una trentina di partiti sono rappresentati nella Dieta. Nel 1993 la Dieta è sciolta. Le elezioni sono vinte dagli ex comunisti. Le truppe russe si ritirano completamente dal paese. Nel 1994: la Polonia presenta una richiesta di adesione all'Unione europea. Nel 1995 il socialdemocratico (ex comunista) Aleksander Kwasniewski è eletto alla presidenza della repubblica. Il 21 settembre 1997 alle elezioni politiche Solidarnosc vince con il 34 % dei voti e succede al governo dei post comunisti.
Abitanti-38.600.000
Superficie-312.677 km2
Densità-123,4 ab./km2
Capitale-Varsavia
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Zloty
Lingua-Polacco, tedesco
Religione-Cattolica

polònio, sm. Elemento chimico di numero atomico 84, simbolo Po, radioattivo, scoperto nel 1898 e così denominato in onore dei fisici polacchi scopritori, i coniugi Curie. Si forma nel processo di decadimento dell'uranio ed è elemento metallico. L'isotopo più abbondante ha periodo di dimezzamento pari a circa 138 giorni.

pólpa, sf. 1 La parte carnosa dell'animale macellato. 2 La parte succosa e molle della frutta fresca. polpa di pesche, conserva di pesche. 3 Elemento, concetto fondamentale. non riusciva a capire la vera polpa di quel discorso.
 sf. 1 lean meat. 2 (di frutto) pulp, flesh.
 lat. pulpa.

polpàccio, sm. L'insieme dei muscoli nella parte posteriore della gamba.
 sm. calf.

polpacciùto, agg. 1 Che ha molta polpa. 2 Che ha grossi polpacci.

polpastrèllo, sm. La parte carnosa dell'ultima falange delle dita.
 sm. fingertip.

Polpenàzze dél Gàrda Comune in provincia di Brescia (1.567 ab., CAP 25080, TEL. 0365).

polpétta, sf. Carne trita, ridotta in forma rotonda e schiacciata e condita in vari modi. ~ crocchetta.
 sf. rissole, meatball.

polpettóne, sm. Impasto di carne trita e condimenti vari ~ pasticcio.
 sm. meat roll, meatloaf.

pólpo, sm. Mollusco (Octopus vulgaris) della famiglia degli Ottopodidi e della classe dei Cefalopodi. Misura fino a 1 m e vive in anfratti della costa. È dotato di un corpo molle e otto braccia, ciascuna con due file di ventose. Ha una vista particolarmente acuta ed è in grado di mimetizzarsi cambiando rapidamente il suo colore e il suo aspetto. Si nutre di crostacei. La femmina, nel pericolo, emette una nuvola di inchiostro.
 sm. octopus.

polpóso, agg. Che ha molta polpa. ~ carnoso. <> filaccioso.
 agg. fleshy.

polpùto, agg. Che ha molta polpa, ma solo riferito a persona o ad animale.

polsìno, sm. Striscia di tessuto, chiusa da bottoni o da gemelli, con cui terminano le maniche delle camicie.
 sm. cuff.

pólso, sm. 1 Regione compresa tra avambraccio e mano. tastare il polso a qualcuno, cercare di capirne il carattere o le intenzioni; uomo di polso, uomo deciso, risoluto. 2 Dilatazione ritmica dei vasi sanguigni determinata dalle contrazioni cardiache. ~ battito, pulsazione. 3 Parte della manica di una camicia.
 sm. 1 wrist. 2 (pulsazioni) pulse. 3 (carattere) firmness. 4 (vigore) vigour.
 lat. pulsus,-us, impulso, deriv. da pulsus, p.p. di pellere spingere.

POLSTRADA Sigla di Polizia Stradale.

poltàceo, agg. Che ha consistenza simile a quella della polenta.

Poltava (città) Città (315.000 ab.) dell'Ucraina, sul fiume Vorskla. Capoluogo della provincia omonima.

Poltava (letteratura) Opera di poesia di A. S. Puskin (1828).

poltìglia, sf. 1 Miscuglio di sostanze farinose. ~ crema, polentina. 2 Fanghiglia, melma. ~ liquame, mota.
 sf. 1 mush. 2 (fanghiglia) slush. 3 (composto) mash.
 franc. antico poltille, dimin. del lat. puls, pultis polenta.

poltiglióso, agg. 1 Ridotto in poltiglia. 2 Che ha l'aspetto o la consistenza della poltiglia. ~ melmoso.

poltrìre, v. intr. Stare a letto senza dormire, per pigrizia. ~ impigrire, impoltronire. <> agire, attivizzarsi.
 v. intr. to laze about.

poltróna, sf. 1 Sedia ampia con braccioli, per lo più imbottita. ~ scranno, seggio. 2 Posto distinto per lo spettacolo, nei teatri. 3 Carica, ufficio. ~ posizione, potere. la poltrona di primo ministro era ambita.
 sf. 1 armchair, easy chair. 2 (posto a teatro ecc.) stall.
 deriv. da poltro.

Poltrona per due, Una Film commedia, americano (1983). Regia di John Landis. Interpreti: Dan Aykroyd, Eddie Murphy, Ralph Bellamy. Titolo originale: Trading Places

poltronàggine, sf. Poltroneria abituale.

poltroncìna, sf. 1 Poltrona piccola. 2 Posto a teatro, meno comodo della poltrona.

poltróne, agg. e sm. Che, chi ama poltrire, pigro. ~ battifiacca, fannullone, scansafatiche. <> lavoratore.
 agg. slothful, lazy, idler.

poltronerìa, sf. L'essere poltrone, ozio, inerzia.

poltronìssima, sf. Nei teatri, poltrona di prima fila.

poltronìte, sf. scherz. Poltroneria.

Polveràra Comune in provincia di Padova (2.271 ab., CAP 35020, TEL. 049).

pólvere, sf. Insieme di frammenti minutissimi di terra secca.
 sf. 1 dust. 2 (sostanza minutissima) powder.
 lat. pulvis,-eris.
In chimica è un termine generico utilizzato per indicare gli esplosivi. La polvere nera (pirica) è una miscela di nitrato di sodio o potassio, carbone e zolfo; un tempo veniva impiegata soprattutto per azionare le armi da fuoco, mentre oggi è destinata alla produzione di fuochi pirotecnici, micce e petardi.

Polvere di stelle Film commedia, italiano (1973). Regia di Alberto Sordi. Interpreti: Alberto Sordi, Monica Vitti, Wanda Osiris, Carlo Dapporto.

polverièra, sf. Luogo o costruzione dove si custodiscono gli esplosivi.
 sf. powder magazine.

polverifìcio, sm. Fabbrica dove si preparano polveri da sparo e simili.

Polverìgi Comune in provincia di Ancona (2.481 ab., CAP 60020, TEL. 071).

polverìna, sf. Prodotto chimico o farmaceutico che si usa in polvere in quantità ridotte.

polverìno, sm. Polvere minuta di carbone.

polverìo, sm. Quantità di polvere sollevata nell'aria dal vento o da altra causa.

polverizzàbile, agg. Che può essere facilmente ridotto in polvere.

polverizzaménto, sm. Il polverizzare.

polverizzàre, v. tr. 1 Ridurre in polvere. ~ frantumare, macinare. 2 Nebulizzare. 3 Distruggere, annientare. ~ annullare, dissolvere. 4 Surclassare. polverizzò tutti i record di velocità su pista.
 v. tr. 1 to pulverize. 2 (atomizzare) to atomize.
 lat. tardo pulverizare.

polverizzatóre, agg. e sm. agg. Che polverizza.
sm. Strumento per polverizzare o nebulizzare.

polverizzazióne, sf. Il polverizzare.

polveróne, sm. 1 Nuvola di polvere. 2 Situazione poco chiara.
 sm. thick cloud of dust.

polveróso, agg. Cosparso di polvere. ~ farinoso, polverulento. <> pulito, spolverato.
 agg. dusty.

polverulènto, agg. Che ha la consistenza o l'aspetto della polvere.
 lat. pulverulentus.

polverùme, sm. Abbondante polvere che ricopre oggetti.

Polygonium, sm. invar. Genere di piante erbacee, a volte suffruticose, appartenenti alla famiglia poligonacee. Vivono nelle regioni temperate.

polyodon, sm. invar. Genere di Pesci condrostei, appartenenti alla famiglia delle Poligonacee, in cui le ossa nasali sostengono un rostro a forma di spatola. Vivono nel Mississippi.

polyphylla, sf. invar. Genere di Insetti Coleotteri scarabeidi di grandi dimensioni la cui livrea è rosso-marrone con chiazze bianche.

polypodium, sm. invar. Genere di Felci cosmopolite della famiglia delle Polipodiacee comprendente numerose specie, molte delle quali hanno il rizoma epigeo.

polyporus, sm. invar. Genere di Funghi Basidiomiceti cosmopoliti, terrestri o lignicoli, appartenenti alla famiglia delle Poliporacee, comprendente numerose specie i cui corpi fruttiferi possono essere isolati o confluenti. Dal punto di vista sistematico questo genere è molto discusso.

Póma, Càrlo (Mantova 1823-Belfiore 1852) Patriota e medico. Esercitò la professione di medico all'ospedale di Mantova. Partecipò al Comitato segreto mazziniano di Tazzoli e nel 1852 fu arrestato e impiccato sugli spalti di Belfiore.

pomàcee Tribù di rosacee del quale fanno parte numerose piante arboree da frutto, tra cui anche il pero e il melo.

Pomacèntridi Famiglia di Pesci Perciformi con una sola pinna dorsale per gran parte spinosa.

Pomadàsidi Famiglia di Pesci Perciformi marini molto diffusi.

Pomarànce Comune in provincia di Pisa (7.120 ab., CAP 56045, TEL. 0588).

Pomarétto Comune in provincia di Torino (1.188 ab., CAP 10060, TEL. 0121).

Pomàrico Comune in provincia di Matera (5.018 ab., CAP 75016, TEL. 0835).

pomàrio, sm. Frutteto, pometo.

Pomàro Monferràto Comune in provincia di Alessandria (416 ab., CAP 15040, TEL. 0142).

Pomaròlo Comune in provincia di Trento (2.010 ab., CAP 38060, TEL. 0464).

pomàta, sf. Preparato farmaceutico, cremoso, per applicazioni esterne. ~ unguento, balsamo, crema, pasta.
 sf. ointment, salve, cream.

Pombal, Sebastião José de Carvalho y Mello (Lisbona 1699-Pombal 1782) Uomo politico portoghese, ricoprì importanti incarichi di governo alle dipendenze di Giuseppe I (dal 1756 al 1777), operando in senso riformatore. Noto soprattutto per i limiti imposti a nobili e grandi proprietari terrieri (questi ultimi perlopiù in Brasile, in cui abolì la schiavitù); uno dei suoi atti fu l'espulsione dei gesuiti dal paese. Il suo ruolo attivo ebbe termine alla morte del sovrano, nel 1777.

Pómbia Comune in provincia di Novara (1.291 ab., CAP 28050, TEL. 0321).

pomellàto, agg. Di cavallo dal mantello grigio con macchie tondeggianti.

pomellatùra, sf. L'insieme delle macchie del cavallo pomellato.

pomèllo, sm. 1 Rilievo tondeggiante della gota. 2 Piccolo pomo, usato per impugnare. il pomello della maniglia si ruppe in seguito alla forte trazione.
 sm. knob.
 dimin. di pomo.

Pomerània Regione storica situata in Europa settentrionale affacciata sul golfo di Pomerania, sul mar Baltico; attualmente è divisa fra Germania e Polonia. La regione fu occupata nel VI sec. dai pomerani; nel XII sec. fu divisa nel ducato di Pomerania a ovest, e Pomerelia a est. Nel 1648 fu divisa fra Svezia e Brandeburgo e nel 1815 passò quasi interamente alla Prussia. Le città principali della regione sono Stettino, Danzica, Gdynia.

pomeridiàno, agg. Relativo al pomeriggio. ~ crepuscolare, serale. <> antimeridiano, mattutino.
 agg. afternoon.
 lat. pomeridianus, deriv. da post meridiem dopo mezzogiorno.

pomerìggio, sm. Le ore comprese tra il mezzogiorno e la sera.
 sm. afternoon.

Pomeriggio di un fauno, Il Poema di S. Mallarmé (1876).

pomèrio, sm. Nell'antichità, porzione di terreno sacro situato lungo le mura di Roma e di altre città.

pométo, sm. Frutteto coltivato a mele.

Pomèzia Comune in provincia di Roma (37.512 ab., CAP 00040, TEL. 06). Centro industriale (cementifici, fabbriche di parrucche, prodotti dell'abbigliamento, alimentari, chimici, metallurgici, del vetro e grafici). Gli abitanti sono detti Pomeziani o Pometini.

pómice, sf. Roccia di provenienza eruttiva, estremamente porosa, leggera e ruvida; deve la sua particolare conformazione alla fuoriuscita dei gas nel corso della solidificazione. La pomice viene utilizzata per produrre abrasivi e materiali edili; in Italia si trova in abbondanza presso Lipari.
 sf. pumice.
 lat. tardo pomex,-icis.

pomìceo, agg. Di roccia, avente la tessitura tipica delle pomici.

pomiciàre, v. v. tr. Levigare con la pomice.
v. intr. Dedicarsi a effusioni amorose.

pomicióne, sm. Chi pomicia.

pomicoltóre, sm. Chi si occupa di pomicoltura.

pomicoltùra, sf. Frutticoltura, specialmente dei pomi.

Pomigliàno d'Àrco Comune in provincia di Napoli (43.089 ab., CAP 80038, TEL. 081). Centro industriale (cementifici, prodotti meccanici, alimentari e del legno, automobili e mezzi aeronautici). Gli abitanti sono detti Pomiglianesi.

Pomìlio, Màrio (Orsogna, Chieti 1921-Napoli 1990) Romanziere. Tra le opere Il testimone (1956) e Il Natale del 1833 (1983).

pómo, sm. 1 Mela. 2 Impugnatura tondeggiante. ~ pomello, sfera. maniglia a pomo. 3 Protuberanza tipica maschile della gola. pomo d'Adamo. 4 Oggetto di forma tondeggiante. ~ pomolo.
 sm. 1 apple. 2 (di mobili ecc.) knob.
 lat. pomum.

Pomo Pero Romanzo di L. Meneghello (1974).

pomodòro, sm. Pianta erbacea annuale della famiglia delle Solanacee e dell'ordine delle Tubiflore (e frutto di questa pianta). Il pomodoro (Solanum lycopersicum) è originario dell'America meridionale e arrivò in Europa nel corso del XVII sec.; la sua coltivazione è estremamente diffusa per i frutti commestibili.
 sm. tomato.

Pomodòro, Arnàldo (Morciano di Romagna 1926-) Scultore. Dopo un primo periodo di collaborazione con il fratello Giò e lo scultore G. Perfetti, si è poi dedicato allo studio delle forme. La sua arte si è manifestata prima in oggetti geometrici aperti alla luce esterna e poi in ardite forme geometriche costituite da intersecazioni di superfici modulate. Tra le opere Sfera n. 2(1963, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

Pomodòro, Giò (Orciano di Pesaro 1930-) Scultore. Agli inizi collaborò con il fratello Arnaldo e lo scultore G. Perfetti. Successivamente divenne autonomo e si dedicò alla scultura moderna italiana, approdando infine alla realizzazione di spazi pubblici e all'arte monumentale. Tra le opere Grande folla n. 1(1964, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

pomologìa, sf. Scienza che si occupa della coltivazione della frutta.

Pomóna Personaggio mitologico. Dea arcaica del Lazio, moglie di Vertumno e protettrice dei giardini e dei frutti.

pómpa, sf. 1 Macchina utilizzata per lo spostamento di liquidi, gas o solidi (in polvere o in granuli). ~ aspiratore, compressore. 2 Ostentazione. ~ fasto, grandiosità. <> modestia, povertà. 3 Distributore di carburante.
 sf. 1 pump. 2 (sfarzo) pomp.
Caratteristiche delle pompe sono la prevalenza (energia che la massa acquisisce fra l'ingresso e l'uscita della pompa), la portata (il volume del materiale che viene spostato dalla pompa in un certo periodo di tempo) e la potenza. Le pompe si distinguono in varie tipologie, a seconda del meccanismo che viene utilizzato per svolgere il lavoro: esistono quindi pompe alternative, costituite da un cilindro dotato di pistone che alternativamente aspira e spinge la sostanza da pompare, pompe centrifughe, nelle quali un motore provoca la rotazione ad alta velocità di una ruota dotata di palette (girante), pompe assiali, progettate sul principio di quelle centrifughe ma all'interno delle quali il fluido aspirato si muove in direzione parallela all'asse della girante, e pompe a pressione, che funzionano sfruttando una pressione generata esternamente, senza parti meccaniche in movimento all'interno della pompa stessa.
Le pompe a vuoto sono pompe mediante le quali si ottiene una pressione molto bassa in un recipiente aspirando l'aria che contiene.
Le pompe di calore sono macchine che hanno la funzione di trasferire una certa quantità di calore da un ambiente a un altro. Vengono utilizzate abitualmente negli impianti di refrigerazione, ma possono anche essere usate per produrre calore.
Le pompe elettromagnetiche non hanno parti meccaniche in movimento e vengono utilizzate per lo spostamento di fluidi conduttori di elettricità, come i metalli liquidi impiegati nelle centrali nucleari.

Pompadour e le Pompadour, I Opera di narrativa di Saltykov-Scedrin (1873).

Pompadour, Jeanne-Antoinette Poisson (Parigi 1721-Versailles 1764) Nel 1741 sposò il marchese Le Normant d'Etioles. Nel 1745 conobbe il re Luigi XV e ne divenne l'amante fino al 1751. Fu un'importante consigliera del re. La sua influenza continuò anche dopo la fine della sua relazione con il sovrano. Dotata di grande cultura, fu una convinta sostenitrice di letterati e artisti e, in particolare, degli enciclopedisti. Intrattenne una corrispondenza con Voltaire.

pompàggio, sm. Il pompare.

pompàre, v. tr. 1 Azionare una pompa. 2 Esagerare. ~ esaltare, gonfiare. <> denigrare, minimizzare. quel giornale pompava sempre i fatti di cronaca.
 v. tr. 1 to pump. 2 (esaltare) to blow up.
 franc. pomper.

pompàta, sf. Il pompare frettolosamente.

pompeggiàre, v. tr. e intr. Sfoggiare. ~ ostentare.

Pompèi Comune (26.000 ab., CAP 80045, TEL. 081) della provincia di Napoli, sorge sulle pendici del Vesuvio e fonda la sua economia, oltre che sull'industria, sull'attrazione turistica costituita dagli scavi archeologici, tra i più importanti del mondo. Pompei risale all'VIII sec. a. C.; di origine osca, passò poi sotto il controllo degli etruschi e dei greci, quindi dei sanniti. Nel 91 a. C. divenne colonia romana. Nel 79 fu distrutta da una disastrosa eruzione del Vesuvio, assieme ai centri di Stabia ed Ercolano. Gli scavi archeologici sono iniziati nel 1748, per disposizione di Carlo di Borbone, e hanno portato alla luce il centro abitato, con abitazioni, templi, palestre e terme. Questi resti sono di fondamentale importanza per la comprensione della pittura e dell'architettura romane.

Pompeiàna Comune in provincia di Imperia (729 ab., CAP 18015, TEL. 0184).

pompeiàno, agg. e sm. agg. Relativo a Pompei.
sm. 1 Abitante o nativo di Pompei. 2 Di un colore rosso cupo simile a quello degli affreschi ritrovati a Pompei.

pompèlmo, sm. Albero appartenente alla famiglia delle Rutacee, dai frutti simili al limone ma più grandi, di sapore amaro.
 sm. grapefruit.

Pompèo Màgno, Gnèo (Roma 106 a. C.-Pelusio 48 a. C.) Militare e politico romano, partecipò attivamente alla guerra civile come avversario di Silla. Fu poi inviato come proconsole in Spagna, dove affrontò i seguaci di Mario comandati da Sertorio, sconfiggendoli. Tornò poi in Italia, dove soffocò la rivolta di Spartaco, e divenne console (nel 70 a. C.). Eliminò i pirati dal Mediterraneo e sconfisse il re del Ponto, Mitridate, espandendo le sue conquiste anche in Asia (Siria e Giudea). Tornò a Roma ma, dopo aver sciolto l'esercito, la sua posizione si indebolì notevolmente; si decise quindi a formare il triumvirato con Cesare e Crasso. Alla morte di Crasso la posizione di Cesare si fece dominante e Pompeo decise di affrontarlo, con l'appoggio del senato, ma fu sconfitto infine a Farsalo e dovette fuggire in Egitto, dove venne assassinato per ordine del faraone Tolomeo XIV.

pompholyx, sf. Eruzione vescicolosa localizzata nella palma o nel plantare e tra le dita.

Pompiàno Comune in provincia di Brescia (3.162 ab., CAP 25030, TEL. 030).

Pompidou, Georges (Montboudif 1911-Parigi 1974) Politico francese. Insegnante di lettere, militò come tenente di fanteria e partecipò alla resistenza. Succedette a de Gaulle come presidente della repubblica nel 1969. Precedentemente, dal 1962 era stato primo ministro e tra i suoi principali collaboratori. Ha scritto saggi di letteratura, in particolare un'antologia di poesie, citata da Eugenio Montale.

pompière, sm. Appartenente al corpo dei Vigili del Fuoco.
 sm. fireman.
 franc. pompier.

pompierìsmo, sm. La tendenza manifestata da un artista di utilizzare il linguaggio accademico per ottenere facilmente effetti.

Pompìlidi Famiglia di Insetti Imenotteri aculeati.

pompìsta, sm. e sf. Addetto a un distributore di carburante.

pompòn, sm. invar. Fiocco di vario tessuto, usato come ornamento. quel berretto con il pompòn era delizioso.
 franc. pompòn.

Pomponàzzi, Piètro (Mantova 1462-Bologna 1525) Filosofo rinascimentale italiano; partendo dalle idee di Aristotele, negò l'immortalità dell'anima (De immortalitate animae, 1516) e affermò il dominio delle leggi del fato sui destini umani.

Pomponésco Comune in provincia di Mantova (1.457 ab., CAP 46030, TEL. 0375).

Pompósa Centro, frazione di Codigoro, in provincia di Ferrara, in Emilia-Romagna.

pomposità, sf. L'essere pomposo.

pompóso, agg. Fatto con esagerazione. ~ fastoso, lussuoso. <> modesto, misero.
 agg. pompous.
 lat. tardo pomposus.

Pompu Comune in provincia di Oristano (324 ab., CAP 09095, TEL. 0783).

Poncaràle Comune in provincia di Brescia (3.301 ab., CAP 25020, TEL. 030).

pònce => "punch"

Ponce Città (188.000 ab.) di Puerto Rico, sulla costa meridionale dell'isola.

Ponce de León, Juan (Tierra de Campos 1460-L'Avana 1521) Conquistatore spagnolo. Dal 1509 fu governatore di Portorico e nel 1513 scoprì la Florida.

Poncelet, Jean-Victor (Metz 1788-Parigi 1867) Matematico francese. Fu tra i fondatori della geometria proiettiva.

Ponchièlli, Amìlcare (Paderno Fasolaro, oggi Paderno Ponchielli 1834-Milano 1886) Compositore, raggiunse la popolarità nel 1876 con La Gioconda; nelle sue opere si ispirò alla tradizione del melodramma del primo Ottocento, pur proponendo con un certo interesse temi tipici dei veristi; all'attività di compositore affiancò quella di insegnante, presso il conservatorio di Milano, dove ebbe come allievi G. Puccini e P. Mascagni.

póncho, sm. invar. Mantello, originario dell'America meridionale, forato nel centro per infilarvi la testa.

ponderàbile, agg. Che si può ponderare.
 lat. ponderabilis, deriv. da ponderare pesare.

ponderabilità, sf. L'essere ponderabile.

ponderàle, agg. Relativo al peso.
 franc. ponderal, deriv. dal lat. pondus,-eris peso.

Ponderàno Comune in provincia di Biella (3.696 ab., CAP 13058, TEL. 015).

 

ponderàre, v. tr. Valutare attentamente prima di decidere. ~ pesare, analizzare.
 v. tr. 1 (pesare) to weigh up. 2 (considerare) to consider carefully.
 lat. ponderare, deriv. da pondus,-eris peso.

ponderatézza, sf. L'abitudine di ponderare.

ponderàto, agg. Che procede con ponderatezza.

ponderazióne, sf. 1 Il ponderare. 2 Esame, considerazione.
 sf. reflection.
 lat. ponderatio,-onis.

ponderóso, agg. 1 Di peso consistente. ~ pesante, gravoso. <> leggero, lieve. 2 Arduo, difficile. ~ faticoso, impegnativo.
 agg. weighty.
 lat. ponderosus, deriv. da pondus,-eris peso.

Pondicherry Città (163.000 ab.) dell'India, nella penisola del Deccan, sulla costa del Coromandel.

pòndo, sm. Peso, gravezza.

ponènte, sm. 1 Il punto dell'orizzonte, dove il sole tramonta. 2 Sinonimo di ovest. ~ occidente. <> levante.
 sm. west.
 lat. ponens,-entis, p.pres. di ponere porre.

ponentìno, sm. Vento leggero che soffia da ponente.

Ponerìni Sottofamiglia di Insetti Imenotteri comprendente formiche formicidi.

pónfo, sm. Protuberanza cutanea delimitata caratteristica dell'orticaria.

Ponge, Francis (Montpellier 1899-Bar-sur-Loup 1988) Prosatore francese. Tra le opere Il partito preso delle cose (1942).

Pòngidi Famiglia di Scimmie Catarrine della quale fanno parte lo scimpanzé, il gorilla e l'orango.

Pongìni Sottofamiglia di Scimmie antropomorfe comprendente lo scimpanzé, il gorilla e l'orango.

Poni Provincia (235.000 ab.) del Burkina Faso, capoluogo Gaoua.

Poniatowski Famiglia di nobili polacchi. Stanislao (1676-1762) combatté dalla parte di Carlo XII di Svezia e depose Augusto II di Sassonia dal trono polacco, quindi dovette fuggire dopo la sconfitta subita a Poltava (1709). In seguito rientrò e ricoprì alcune cariche amministrative e di governo. Michal Jerzy (1736-1794), figlio di Stanislao, fu un importante ecclesiastico, arrivando anche alla carica di primate, e sostenne la necessità di riformare la chiesa. Jozef (1763-1813) combatté contro i russi che avevano invaso il paese e, con l'ingresso di Napoleone in Polonia, ebbe la guida dell'esercito del granducato di Varsavia. Partecipò alla campagna di Russia e morì nella battaglia di Lipsia.

Pònna Comune in provincia di Como (289 ab., CAP 22020, TEL. 031).

Ponnamperuma, Cyryl (Galle 1923-1994) Chimico statunitense. Originario dello Sri Lanka, compì importanti studi sulle possibilità evolutive di sostanze chimiche verso forme viventi.

Ponsàcco Comune in provincia di Pisa (12.131 ab., CAP 56038, TEL. 0587). Centro industriale (mobilifici, prodotti alimentari e chimici). Gli abitanti sono detti Ponsacchini.

Ponselle, Rosa (Meriden, Connecticut 1897-Baltimora 1981) Pseudonimo della soprano statunitense Rosa Ponzillo. Agli inizi della sua carriera si dedicò alla musica leggera per passare al repertorio classico dal 1918. Nello stesso anno, mentre studiava con William Thorner, fu scoperta da E. Caruso che la introdusse al Metropolitan, dove si esibì con il celebre tenore in La forza del destino di G. Verdi. Divenne famosa come soprano in ruoli drammatici.

Pònso Comune in provincia di Padova (2.291 ab., CAP 35040, TEL. 0429).

Ponson du Terrail, Pierre-Alexis (Montmaur, Grenoble 1829-Bordeaux 1871) Romanziere. Tra le opere Le avventure di Rocambole (1859).

Pónt Canavése Comune in provincia di Torino (3.879 ab., CAP 10085, TEL. 0124).

Pontàno, Giovànni (Cerreto di Spoleto 1429-Napoli 1503) Umanista e poeta di grande importanza per l'umanesimo meridionale, Pontano diresse l'Accademia napoletana, che prese da lui il nome di Pontaniana, dopo la scomparsa del Panormita. Scrisse numerose opere in latino, sia in poesia (Amorum libri, Hendecasyllabi, di tema amoroso, Lepidina, Urania, di carattere epico, De amore coniugali, sull'amore coniugale), sia in prosa (con alcuni dialoghi, come Charon e Antonius).

pontàre, v. tr. Dotare una nave o un galleggiante di ponte.

Pontassiève Comune in provincia di Firenze (20.439 ab., CAP 50065, TEL. 055). Centro enologico e industriale (vetrerie, prodotti per l'edilizia, metalmeccanici, chimici, tessili). Vi si trova, nelle vicinanze, il monastero di Santa Maria di Rosano, costruito tra il XII e il XVI sec. Gli abitanti sono detti Pontassievesi.

pontàtico, sm. (pl.-ci) Nel medioevo, tributo richiesto a chi passava su un ponte.

pontàto, agg. Di battello o imbarcazione munito di uno o più ponti.

Pont-Aven Città (3.700 ab.) francese, situata nel dipartimento dei Finistére, in Bretagna.
Scuola di Pont-Aven
Con questo termine si indica un gruppo di artisti che operò in questa località negli anni dal 1886 al 1894, sotto la guida di P. Gauguin (fra gli altri, É. Bernard, C. Laval, L. Fauché, H. Moret, M. Denis). Questi artisti dettero origine a un movimento postimpressionista caratterizzato da un forte simbolismo, in reazione all'impressionismo e al naturalismo, che sfociò poi nel movimento dei Nabis e influenzò altre tendenze artistiche.

Pontboset Comune in provincia di Aosta (229 ab., CAP 11020, TEL. 0125).

Pónte Comune in provincia di Benevento (2.546 ab., CAP 82030, TEL. 0824).

pónte, sm. 1 Costruzione creata allo scopo di superare un ostacolo come un fiume, una valle, una gola ecc. 2 Nell'edilizia, impalcatura di legno e tubi metallici. 3 I vari piani orizzontali di una nave. 4 Negli autoveicoli, gruppo che comprende il differenziale e i due semiassi. 5 Tipo di protesi dentaria. 6 Collegamento, via etere, tra stazioni radiofoniche o televisive.
 sm. 1 bridge. 2 (di nave) deck. 3 (impalcatura) scaffold. 4 (aereo) air lift. 5 (radio) radio link. 6 (vacanza) long weekend.
In effetti, per tipi particolari di ostacoli è più appropriato parlare di viadotti (gole), cavalcavia e sovrapassaggi (superamento di strade o ferrovie). I ponti possono essere classificati sia in base ai materiali utilizzati per la costruzione (legno, metallo, muratura, cemento) sia in base alla tipologia costruttiva (a travata, ad arco, sospeso, mobile; un tipo particolare è quello del ponte di barche). Nei ponti a travata si hanno una serie di travi portanti appoggiate sulle due spalle e su alcuni altri supporti intermedi; nei ponti ad arco si ha invece un arco (o più archi) che poggia su piloni oppure è sospeso mediante una serie di tiranti. Nei ponti sospesi, la parte portante viene ancorata a funi d'acciaio che passano per i piloni e sono attaccate alle spalle. I ponti mobili sono strutture di vario genere, che possono essere spostate (sollevate, ruotate o aperte). Furono gli etruschi a realizzare i primi ponti in muratura, seguiti poi dai romani, le cui tecniche furono impiegate fino a tutto il XVIII sec.; molti ponti costruiti dai romani sono tuttora in uso.
Ponte radio
Sistema di comunicazione con onde radio, in cui viene utilizzata una serie di stazioni di trasmissione intermedie fra l'emittente e il ricevente, tutte collocate a distanza ottica fra di loro.

Pónte Buggianése Comune in provincia di Pistoia (7.274 ab., CAP 51019, TEL. 0572).

Ponte della Ghisolfa, Il Racconto di G. Testori (1958).

Pónte déll'Òlio Comune in provincia di Piacenza (4.827 ab., CAP 29028, TEL. 0523).

Pónte di Légno Comune in provincia di Brescia (1.977 ab., CAP 25056, TEL. 0364).

Pónte di Piàve Comune in provincia di Treviso (6.233 ab., CAP 31047, TEL. 0422).

Ponte di pietra, Il Opera di poesia di J. Seifert (1944).

Ponte di San Luis Rey, Il Romanzo di Th. N. Wilder (1927).

Pónte Gardèna (in ted. Waidbruck) Comune in provincia di Bolzano (210 ab., CAP 39040, TEL. 0471).

Pónte in Valtellìna Comune in provincia di Sondrio (2.239 ab., CAP 23036, TEL. 0342).

Pónte Làmbro Comune in provincia di Como (3.866 ab., CAP 22037, TEL. 031).

Pónte nélle Àlpi Comune in provincia di Belluno (7.562 ab., CAP 32014, TEL. 0437).

Pónte Nìzza Comune in provincia di Pavia (899 ab., CAP 27050, TEL. 0383).

Pónte Nòssa Comune in provincia di Bergamo (2.140 ab., CAP 24028, TEL. 035).

Pónte San Nicolò Comune in provincia di Padova (10.589 ab., CAP 35020, TEL. 049).

Pónte San Piètro Comune in provincia di Bergamo (10.115 ab., CAP 24036, TEL. 035). Centro industriale (mobilifici, prodotti tessili e meccanici). Gli abitanti sono detti Pontesampietrini.

Ponte sul fiume Kwai, Il Film di guerra, americano (1957). Regia di David Lean. Interpreti: Alec Guinness, William Holden, Jack Hawkins. Titolo originale: The Bridge on the River Kwai

Ponte sulla Drina, Il Romanzo di I. Andric (1945).

Pontèbba Comune in provincia di Udine (2.206 ab., CAP 33016, TEL. 0428).

Pontecagnàno Faiàno Comune in provincia di Salerno (21.781 ab., CAP 84098, TEL. 089). Centro agricolo (coltivazioni ortofrutticole, di tabacco e di cereali) e industriale (prodotti per l'edilizia, del legno, chimici e alimentari). Gli abitanti sono detti Picentini o Pontecagnanesi.

Pontécchio Polésine Comune in provincia di Rovigo (1.372 ab., CAP 45030, TEL. 0425).

Pontechianàle Comune in provincia di Cuneo (213 ab., CAP 12020, TEL. 0175).

Pontecòrvo Comune in provincia di Frosinone (13.064 ab., CAP 03037, TEL. 0776). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, cereali e frutta) e industriale (cementifici, lavorazione del tabacco, prodotti alimentari e tessili). Gli abitanti sono detti Pontecorvesi.

Pontecòrvo, Brùno (Pisa 1913-Dubna 1993) Fisico, fratello di Gillo e Guido. Assistente di E. Fermi a Roma, lavorò con P. Joliot-Curie in Francia, poi si spostò negli USA, in Canada, in Gran Bretagna, per trasferirsi infine in Unione Sovietica, presso Dubna. Ha studiato soprattutto le interazioni deboli, con particolare attenzione per la fisica del neutrino.

Pontecòrvo, Gìllo (Pisa 1919-) Regista cinematografico fratello di Guido e Bruno. Diresse Kapò (1959), La battaglia di Algeri (1966), Queimada (1969) e Ogro (1979). Direttore artistico della mostra del cinema di Venezia (1995-1996), nel 1996 è diventato presidente dell'Ente Cinema.

Pontecòrvo, Guìdo (Pisa 1907-) Genetista statunitense fratello di Gillo e Bruno. Compì importanti studi di genetica umana, scoprendo processi di ricombinazione esterni alla normale riproduzione sessuale.

Pontecuróne Comune in provincia di Alessandria (4.224 ab., CAP 15055, TEL. 0131).

Pontedàssio Comune in provincia di Imperia (1.651 ab., CAP 18027, TEL. 0183).

Pontedècimo Comune in provincia di Genova (CAP 16164, TEL. 010).

Pontedèra Comune in provincia di Pisa (26.303 ab., CAP 56025, TEL. 0587). Centro industriale (sede della Piaggio, di mobilifici, di industrie per l'edilizia, alimentari e della ceramica). Vi si trova la chiesa di San Iacopo e San Filippo, costruita tra il XII e il XVI sec. Gli abitanti sono detti Pontederesi.

Pontederiàcee Famiglia di piante erbacee acquatiche, radicate o fluttuanti, generalmente perenni, appartenenti all'ordine delle Liliflore, con fiori ermafroditi e zigomorfi in spighe.

pontéfice, sm. Il papa, capo della chiesa cattolica. ~ santo padre, sua santità.
 sm. pontiff.
Presso gli antichi romani, membro del principale collegio di sacerdoti, il cui capo era il pontefice massimo; il collegio aveva il compito di definire le tradizioni religiose, ma anche giuridiche, del popolo romano. A partire da Augusto (nel 12 d. C.) il titolo di pontefice massimo venne attribuito direttamente all'imperatore.

ponteggiatóre, sm. L'operaio che mette in opera i ponteggi.

pontéggio, sm. Impalcatura edile. ~ incastellatura, palco.

Pontelandòlfo Comune in provincia di Benevento (3.502 ab., CAP 82027, TEL. 0824).

Pontelatóne Comune in provincia di Caserta (1.818 ab., CAP 81050, TEL. 0823).

Pontèlli, Bàccio (Firenze ca. 1450-Urbino 1495) Architetto. Tra le opere lo studiolo di Federigo da Montefeltro nel palazzo ducale di Urbino (1476).

Pontelòngo Comune in provincia di Padova (3.571 ab., CAP 35039, TEL. 049).

Pontenùre Comune in provincia di Piacenza (5.042 ab., CAP 29010, TEL. 0523).

Ponterànica Comune in provincia di Bergamo (7.084 ab., CAP 24010, TEL. 035).

Pontestùra Comune in provincia di Alessandria (1.639 ab., CAP 15027, TEL. 0142).

Pontevedra Città (70.000 ab.) della Spagna, nella Galizia. Capoluogo della provincia omonima (889.000 ab.), al confine con il Portogallo, affacciata sull'oceano Atlantico.

Pontevìco Comune in provincia di Brescia (6.390 ab., CAP 25026, TEL. 030).

Pontey Comune in provincia di Aosta (588 ab., CAP 11024, TEL. 0166).

Pónti Comune in provincia di Alessandria (727 ab., CAP 15010, TEL. 0144).

Pónti sul Mìncio Comune in provincia di Mantova (1.736 ab., CAP 46040, TEL. 0376).

Pónti, Càrlo (Magenta 1913-) Produttore cinematografico. Produsse La ciociara (1960), Il dottor Zivago (1964) e Blow-up (1966).

Pónti, Giovànni (Milano 1897-1979) detto Giò. Architetto. Tra le opere la facoltà di fisica nella città universitaria a Roma (1935) e il grattacielo Pirelli a Milano (1957-1960).

Pontianak Città (387.000 ab.) dell'Indonesia, sull'isola di Borneo. Capoluogo della provincia di Kalimantan Occidentale.

ponticèllo, sm. 1 Ponte di piccole dimensioni. 2 Tavoletta provvista di due piedini che sostiene le corde negli strumenti musicali ad arco.

Pòntici, mónti Catena montuosa dell'Anatolia settentrionale, lungo la costa del mar Nero.

Pontìda Comune in provincia di Bergamo (2.672 ab., CAP 24030, TEL. 035).
Giuramento di Pontida
Giuramento pronunciato durante il convegno dei comuni lombardi (7 aprile 1167) nella località bergamasca. I comuni s'impegnavano a lottare contro il Barbarossa e a ricostruire Milano distrutta nel 1162.

pontière, sm. Soldato del genio militare, specializzato nella costruzione di ponti.

pontificàle, agg. e sm. agg. 1 Relativo al pontefice. 2 Solenne. tono pontificale.
sm. 1 Funzione religiosa solenne. 2 Libro delle funzioni dei vescovi.
 lat. pontificalis.

Pontificale in San Marco Romanzo di E. Bartolini (1978).

pontificàre, v. intr. 1 Celebrare solennemente le funzioni sacre. 2 Assumere atteggiamento solenne.
 v. intr. to pontificate.
 franc. pontifier.

pontificàto, sm. 1 Dignità di pontefice. 2 Periodo di tempo della carica religiosa di un papa. il suo pontificato fu breve a causa di una malattia.
 lat. pontificatus,-us.

pontifìcio, agg. Relativo al pontefice.
 agg. papal.
Stato pontificio
Noto anche come stato della chiesa, indica l'insieme di territori che erano soggetti alla sovranità temporale del papa, fino al 1870. L'origine dello stato pontificio si fa risalire al 728, con la cessione di una zona dell'Italia centrale da parte dei longobardi. Fu però nel 754 che lo stato si espanse dal Tirreno all'Adriatico, dopo che il re dei franchi, alleato del papa, sconfisse i longobardi, costringendoli a cedere alla chiesa i territori dell'Esarcato e della Pentapoli. Dopo la discesa di Carlo Magno in Italia, lo stato pontificio si espanse ulteriormente, con l'acquisizione dell'Emilia, della Tuscia, dei ducati di Spoleto e Benevento, della Corsica e della costa veneta fino alla penisola istriana. In seguito, un periodo di crisi e di frammentazione del potere spinse l'imperatore Ottone I ad affermare la sovranità imperiale sui territori della chiesa e sull'elezione del papa (963). Nell'XI sec. i papi cercarono di reagire a questa situazione, appoggiandosi ai normanni in Italia meridionale; fu Innocenzo III a contrastare le pretese imperiali di dominio nei confronti della chiesa (fine del XII sec.). Tuttavia, dal 1309 al 1377 le spinte all'autonomia dei comuni e delle signorie indebolirono l'autorità della chiesa e la sede papale fu trasferita da Roma ad Avignone, favorendo così la disgregazione. In seguito fu il cardinale di Albornoz il protagonista della restaurazione, anche da un punto di vista giuridico (proclamazione della Constitutiones, un insieme di leggi valide in tutto lo stato pontificio, 1357), ricomponendo quasi per intero gli antichi territori. Lo stato pontificio si espanse ulteriormente con l'acquisizione di Ravenna, Ferrara, Urbino, Castro, tra XVI e XVII sec., ma non seppe porre rimedio all'inefficienza dell'amministrazione e al malgoverno locale, cause di una diffusa povertà. Napoleone I soppresse lo stato pontificio nel 1809; esso venne però restaurato a seguito del congresso di Vienna (1815); si ebbe una politica decisamente conservatrice fino all'avvento di Pio IX, che operò alcune riforme. Tuttavia, questo non impedì la proclamazione della Repubblica romana (1849). Entro il 1860, a seguito delle guerre di indipendenza, lo stato pontificio manteneva il controllo solo sul Lazio e su Roma. Infine, nel 1870, privato dell'aiuto francese per via della guerra franco-prussiana, lo stato della chiesa scomparve definitivamente con l'entrata a Roma delle truppe italiane, seguita da un plebiscito. Solo nel 1929, con i patti lateranensi, la chiesa riconobbe la fine dello stato pontificio, ottenendo peraltro la sovranità sui territori di Città del Vaticano, dei palazzi lateranensi e di Castelgandolfo.

Pontìggia, Giusèppe (Como 1934-) Romanziere. Tra le opere L'arte della fuga (1968), Il giocatore invisibile (1978, la sua opera migliore), Il raggio d'ombra (1983), La grande sera (1989, premio Strega), L'isola volante (1996).

pontìle, sm. Opera di legno o muratura che si protende dalla riva, per agevolare l'attracco delle imbarcazioni. ~ imbarcadero.
 sm. pier, wharf.
 lat. tardo pontilis.

Pontìne Gruppo di isole del mar Tirreno, a sud del Circeo, in provincia di Latina.

Pontìnia Comune in provincia di Latina (12.203 ab., CAP 04014, TEL. 0773). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, cereali e frutta) e industriale (prodotti chimici, alimentari ed elettrotecnici). Gli abitanti sono detti Pontiniani.

pontiniàno, agg. e sm. Relativo alla facies italiana del musteriano caratterizzata da strumenti ricavati da ciottoli di spiaggia.

Pontinvrèa Comune in provincia di Savona (759 ab., CAP 17040, TEL. 019).

Pontiròlo Nuòvo Comune in provincia di Bergamo (3.862 ab., CAP 24040, TEL. 0363).

pontìsta, sm. (pl.-i) Ponteggiatore.

Pònto Antica regione situata nella parte settentrionale dell'Asia Minore, sul mar Nero, compresa fra Armenia, Galazia e Cappadocia. La regione faceva parte dell'impero persiano prima come satrapia, poi come regno del Ponto (creato nel 363 a. C.). Il regno conquistò l'indipendenza nel 301 a. C. a opera di Mitridate II, alleato di Roma. In seguito, il regno del Ponto entrò in conflitto con Roma (63 a. C.) venendo infine sconfitto e perdendo la propria indipendenza. Il Ponto divenne una provincia romana con Pompeo, per essere poi ripristinato come regno da Antonio; venne poi diviso in due parti, il Ponto Polemoniaco e il Diosponto. La zona ebbe per i romani una notevole importanza grazie alla sua posizione, in particolare nelle guerre contro i parti.

Pontòglio Comune in provincia di Brescia (6.139 ab., CAP 25037, TEL. 030).

pontóne, sm. Grande e robusto galleggiante, utilizzato nei porti per trasportare grossi pesi.

Pontoppidan, Henrik (Fredericia 1857-Copenaghen 1943) Scrittore. Tra le opere Ali tarpate (1881) e Terra (1891).

Pontórmo (Pontormo 1494-Firenze 1556) Iacopo Carucci. Pittore allievo di Leonardo e A. Del Sarto, fu uno dei principali interpreti del manierismo toscano, che espresse in una serie di ritratti (Dama col cagnolino) e affreschi (Cena in Emmaus, 1525; Deposizione, 1526-1528). Nelle sue opere seppe mettere a punto uno stile originale, distaccandosi dalle regole rinascimentali, in favore di un utilizzo particolare dei colori e della luminosità, con effetti quasi astratti.

Pontrèmoli Comune in provincia di Massa Carrara (8.639 ab., CAP 54027, TEL. 0187).

Pont-Saint-Martin Comune in provincia di Aosta (3.800 ab., CAP 11026, TEL. 0125).

pony, sm. invar. Cavallo di piccola statura, a pelo lungo, originario della Scozia e dell'Irlanda.

Pony Express Film western, americano (1953). Regia di Jerry Hopper. Interpreti: Charlton Heston, Rhonda Fleming, Jan Sterling. Titolo originale: Pony Express

Pónza Isola maggiore dell'arcipelago delle Pontine (mar Tirreno, provincia di Latina), ha un'estensione di 7 km e mezzo. Il territorio è prevalentemente montuoso e l'economia si basa sul turismo, sull'agricoltura e sulla pesca. Il comune di Ponza (3.315 ab., CAP 04027, TEL. 0771) è formato dall'isola di Ponza e dalle isole di Palmarola, Zannone e Gavi; il centro principale è Ponza.

Ponzàno di Férmo Comune in provincia di Ascoli Piceno (1.372 ab., CAP 63020, TEL. 0734).

Ponzàno Monferràto Comune in provincia di Alessandria (437 ab., CAP 15020, TEL. 0141).

Ponzàno Romàno Comune in provincia di Roma (906 ab., CAP 00060, TEL. 0765).

Ponzàno Vèneto Comune in provincia di Treviso (7.542 ab., CAP 31050, TEL. 0422).

ponzàre, v. intr. Pensare, meditare.

ponziàno, agg. e sm. agg. 1 Relativo all'isola di Ponza e ai suoi abitanti. 2 Nella locuzione isole ponziane, altra denominazione delle isole pontine.
sm. Abitante o nativo di Ponza.

Pònzio, Flamìnio (Viggiù, Varese, 1559/60-Roma 1613) Architetto. Tra le opere la cappella Paolina in Santa Maria Maggiore (1605-1611) e il casino di Villa Borghese (1609-1613) a Roma.

Ponzóne Comune in provincia di Alessandria (1.120 ab., CAP 15010, TEL. 0144).

Pooh Complesso italiano di musica leggera (Red Canzian, Roby Facchinetti, Stefano d'Orazio e Dody Battaglia) formatosi nel 1966.

pool, sm. invar. 1 Organismo internazionale che gestisce un fondo comune. 2 Accordo tra imprese. 3 Consorzio. 4 Equipe.

Poopó Lago (2.800 km2) della Bolivia, nel dipartimento di Oruro. Collegato al lago Titicaca dal suo immissario, il fiume Desaguadero.

POP 1 Sigla di Post Office Protocol; è un protocollo che controlla la connessione a un sistema per gestire la posta elettronica e che trasferisce i messaggi degli utenti. 2 Sigla di Point Of Presence; indica l'area in cui è attivo un provider.

pop In informatica designa l'operazione che viene eseguita quando si estrae un dato dalla cima di uno stack.

pop art Abbreviazione del termine inglese popular art, indica un movimento artistico sorto negli anni '60 in Gran Bretagna e USA, con l'intento di distaccarsi dai temi dell'astrattismo, utilizzando invece temi della cultura popolare presenti in oggetti di vita quotidiana e nelle immagini proposte dai mezzi di comunicazione di massa (pubblicità, prodotti dell'industria di consumo, fumetti). I principali esponenti della pop-art inglese sono E. Paolozzi (scultore), R. Hamilton, D. Hocney, A. Jones (pittori); fra gli americani A. Warhol, R. Lichtenstein, C. Oldenburg, J. Rosenquist.

pop music, loc. sost. f. invar. Genere di musica rock contemporaneo.

Popay´n Città (142.000 ab.) della Colombia, nella Cordigliera Centrale. Capoluogo del dipartimento di Cauca.

pop-corn, sm. invar. Chicco di granoturco fatto scoppiare sul fuoco.

pòpe, sm. invar. Prete nella Chiesa ortodossa.

Pope, Alexander (Londra 1688-Twickenham, Middlesex 1774) Poeta e saggista. Tra le opere Il ricciolo rapito (poesia, 1712) e Saggi morali (1731-1735).

pòpelin, sm. invar. Tessuto dalla caratteristica orditura fitta.

pop-jazz, sm. invar. Genere musicale, avviato dal gruppo pop statunitense Weather Report all'inizio degli anni '70, in cui si fondono elementi della pop music e del jazz.

pòplite, sm. 1 Ginocchio. 2 In anatomia, regione corrispondente alla parte posteriore del ginocchio; è attraversato dai nervi peroneo comune e tibiale e dalla vena e dall'arteria poliptea. ~ regione poliptea.

poplitèo, agg. 1 Relativo al poplite. 2 Che appartiene al poplite. 3 Di arteria che costituisce la prosecuzione di quella femorale. 4 Di vena satellite dell'arteria poplitea.

popò, sf. e sm. sf. indec. Nel linguaggio infantile, gli escrementi. ~ cacca, feci.
sm. Deretano. ~ chiappe, sedere.

Popocatépetl Vulcano (5.452 m) del Messico, al confine tra gli stati di Puebla, Morelos e México, nella Sierra Nevada, a sud-est di Città del Messico. Inattivo dal 1802.

popolaménto, sm. Il popolare.

popolàno, agg. e sm. agg. Relativo al popolo. ~ plebeo, popolaresco. <> patrizio.
sm. Chi appartiene alle classi subalterne. ~ campagnolo, contadino. <> aristocratico, nobile.
 agg. of the people, popular.

popolàre, agg. e v. agg. 1 Del popolo, fatto per il popolo. ~ nazionale, civico. tradizioni popolari, spettacolo popolare. 2 Conosciuto dal popolo. musiche popolari. 3 Democratico. ~ sociale.
v. tr. 1 Rendere abitato un luogo. ~ colonizzare. <> spopolare. 2 Stare in un luogo. ~ abitare, dimorare. solo i minatori popolavano quella impervia regione.
v. intr. pron. 1 Diventare popolato. 2 Affollarsi.
 agg. 1 popular. 2 (casa) council house. 3 (clientela) working-class. v. tr. to populate. v. intr. pron. to become populated, to fill with people.
 lat. popularis, deriv. da populus popolo; per il verbo: deriv. da popolo.

popolarésco, agg. (pl. m.-chi) Relativo al popolo.

popolarità, sf. L'essere popolare. ~ celebrità, gloria. <> impopolarità.
 sf. popularity.
 lat. popularitas,-atis.

popolarizzàre, v. v. tr. Rendere popolare.

popolàto, agg. Che ha popolazione.

popolazióne, sf. 1 In biologia il termine indica l'insieme di appartenenti alla stessa specie che vivono nello stesso ambiente. ~ cittadinanza, collettività. 2 L'insieme degli individui ai fini statistici.
 sf. population.
 lat. tardo populatio,-onis.
Demograficamente, le popolazioni umane sono soggette a studi di vario genere; un esempio tipico è quello del movimento della popolazione, sia naturale, provocato da morti e nascite, sia sociale, dovuto a fenomeni di carattere migratorio. Proprio a fini di studio, le popolazioni vengono divise in varie categorie interne, sulla base di caratteristiche economiche, culturali, d'età, politiche e religiose.
Popolazione stellare
Classificazione delle stelle, effettuata da W. Baade nel 1943, che presentano le stesse caratteristiche morfologiche, evolutive e dinamiche. L'osservazione delle galassie ha consentito di notare come i bracci presentassero delle stelle con caratteri diversi rispetto a quelle presenti nel centro; in base a ciò, si decise di chiamare stelle di popolazione I le prime e di popolazione II le seconde. Le prime sono ricche di metalli e sono associate a gas e polveri interstellari, mentre le seconde sono molto più pure in idrogeno e si trovano nel centro della galassia e nell'alone.

Pòpoli Comune in provincia di Pescara (5.755 ab., CAP 65026, TEL. 085).

popolìno, sm. Il popolo minuto, spesso rappresentato negli aspetti più deteriori.

pòpolo, sm. 1 La comunità dei cittadini di un determinato paese. ~ etnia, popolazione. 2 Il ceto economicamente subalterno. ~ popolino, proletariato. <> alta borghesia, aristocrazia. figlio del popolo, popolano. 3 Gruppo di persone accomunato da una fede comune.
 sm. 1 people. 2 (popolino) lower classes.
 lat. populus.

popolóso, agg. Molto popolato. ~ abitato, popolato. <> deserto, disabitato.
 agg. densely-populated.
 lat. tardo populosus.

popóne, sm. Altro nome del melone.
 sm. melon.

Popov, Aleksandr Stepanovic (Turinskie Rudniki 1859-San Pietroburgo 1905) Fisico russo. Ripeté gli esperimenti di Hertz sulla propagazione di onde elettromagnetiche applicandole alla trasmissione. Riuscì a trasmettere il primo radiomessaggio in alfabeto Morse a 250 m di distanza. Insegnò a San Pietroburgo ed è considerato dai russi il vero inventore della radio, contestandone il merito al nostro Marconi.

Popov, Alexander (Ekaterinburg 1971-) Nuotatore russo. Dal 1992 è primatista dei 50 m e dal 1994 anche dei 100 m, in stile libero. In queste stesse specialità fu vincitore alle olimpiadi del 1992 e campione europeo nell'anno successivo.

póppa, sf. 1 Mammella. ~ seno. 2 Genericamente, petto. 3 La parte posteriore di un'imbarcazione.
 sf. 1 breast. 2 (di nave) stern.
 lat. volg. puppa; nel significato [3]: lat. puppis.

Póppa Costellazione appartenuta un tempo alla gigantesca costellazione della Nave d'Argo; è osservabile nelle notti invernali anche dalle nostre latitudini; è di grandi dimensioni e si trova nell'emisfero celeste australe, a est e a sud del Cane maggiore.

poppànte, agg., sm. e sf. Lattante. ~ bebè, infante.
 sm. suckling.

poppàre, v. tr. e intr. Succhiare il latte dalla poppa.
 v. tr. to suck.

poppàta, sf. 1 Il poppare. 2 La quantità di latte assunta dal lattante in un pasto.
 sf. feed.

poppatóio, sm. Recipiente di materiale vario, provvisto di tettarella in gomma, usato per l'allattamento artificiale dei lattanti.
 sm. feeding bottle.

poppavìa, loc. avv. Verso poppa.

Poppèa, Sabìna (Roma 30 ca.-65) Moglie di Otone, fu amante di Nerone. Quest'ultimo, nel 62 uccise la moglie Ottavia per sposarla. Secondo la leggenda, l'imperatore avrebbe poi ucciso anche lei.

Pöppelmann, Matthäus Daniel (Herford 1662-Dresda 1736) Architetto tedesco. Tra le opere Zwinger a Dresda(1709-1736), il castello di Pillnitz (1720-1724) e il castello di Moritzburg (1724-1733).

Popper, Karl Raimund (Vienna 1902-Londra 1994) Filosofo ed epistemolgo austriaco, oppositore dei concetti neopositivistici proposti sia dal circolo di Vienna sia dalla scuola di Francoforte, Popper ha affermato che la conoscenza scientifica è provvisoria; in questo senso ha elaborato il principio della falsificabilità, secondo cui si può affermare la scientificità di una teoria solo quando questa è falsificabile. Servendosi di questi concetti ha definito metafisica, e non scientifica, la teoria storica marxista. Fra le sue opere Logica della scoperta scientifica (1934), La società aperta e i suoi nemici (1945), Congetture e confutazioni (1962), La conoscenza oggettiva (1972).

poppétta, sf. In gergo marinaro, sinonimo di fonte.

Póppi Comune in provincia di Arezzo (5.601 ab., CAP 52014, TEL. 0575).

poppière, sm. Rematore che sta a poppa.

poppièro, agg. Che riguarda il lato di poppa.

poppùto, agg. Che ha mammelle molto grandi.

populazionìsmo, sm. Indirizzo di politica sociale mirato all'incremento demografico della popolazione.

populìsmo, sm. Movimento politico-culturale che ebbe origine in Russia nella seconda parte del XIX sec. ed ebbe fine con la rivoluzione bolscevica del 1927, che peraltro ne conservò alcune tendenze anche in seguito, con la creazione dell'Unione Sovietica. Il populismo, i cui fondatori furono P. Lavrov e N. Michajlovskij, sosteneva la necessità di appoggiarsi alle popolazioni rurali per favorire un tentativo rivoluzionario di rovesciamento del regime zarista; in questo senso si dette un'organizzazione clandestina terroristica che culminò nell'attentato del 1881 contro lo zar Alessandro II.

populìsta, agg., sm. e sf. Che, o chi, è seguace del populismo.

populìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a populismo.

populìt, o pòpulit, sm. invar. Nome commerciale di un isolante termico, usato nell'edilizia.

Poràno Comune in provincia di Terni (1.591 ab., CAP 05010, TEL. 0763).

pòrca, sf. 1 La scrofa. 2 Striscia di terra in rilievo tra un solco e l'altro.

porcàio, sm. 1 Guardiano dei porci. 2 Luogo sudicio. ~ immondezzaio, letamaio.

Porcàri Comune in provincia di Lucca (6.827 ab., CAP 55016, TEL. 0583).

porcàta, sf. Azione o comportamento disonesto.

porcèlla, sf. Piccola volta a botte a sesto ribassato costruita in laterizio e utilizzata, in serie con altre, sotto il pavimento di locali seminterrati o di pianoterra per creare un particolare isolamento del terreno.

porcellàna, sf. 1 Materiale ceramico. 2 Pianta erbacea (Portulaca oleracea) di origine americana molto diffusa in Italia, le cui foglie sono commestibili. 3 Mollusco (Luria lurida) della famiglia dei Cipreidi e della classe dei Gasteropodi. Di colore nocciola, misura 6 cm circa. Vive sui fondali pietrosi.
 sf. porcelain china.
Materiale ceramico compatto, traslucido, con notevoli caratteristiche di impermeabilità e resistenza agli agenti chimici e alle sollecitazioni meccaniche ed elettriche. La porcellana è prodotta da un impasto di caolino, quarzo, feldspato e acqua che viene poi cotto ad alte temperature.

porcellanàto, agg. Detto di oggetti rivestiti di smalto bianco e lucido.
 agg. glazed.

porcellìno, sm. 1 Il piccolo del porco. 2 Cavia.
 sm. 1 piglet. 2 (d'India) guinea pig.
Porcellino d'India
Nome comune delle cavie; in particolare denominazione della Cavia porcellus o cavia comune.

porcèllo, sm. Maiale giovane.

porcellóne, sm. 1 Persona sudicia. 2 Scostumato.

porcherìa, sf. 1 Cosa sudicia o disonesta. ~ immondizia, pattume, schifezza. 2 Di lavoro mal riuscito. ~ pastrocchio.
 sf. 1 (cosa disgustosa) rubbish. 2 (atto disonesto) dirty trick. 3 (oscenità) obscenity.

porchétta, sf. Maialino da latte cotto al forno.

Porci con le ali Romanzo di L. Ravera (1976).

Pòrcia Comune in provincia di Pordenone (13.086 ab., CAP 33080, TEL. 0434). Centro industriale (fabbriche di elettrodomestici, prodotti tessili, alimentari e meccanici). Gli abitanti sono detti Purliliesi.

porciglióne, sm. Nome volgare del Rallus aquaticus, un uccello ralliforme dal lungo becco rosso che vive in Europa e Asia e migra nell'Asia meridionale e nell'Africa settentrionale.

porcìle, sm. 1 La stalla dei porci. ~ porcilaia. 2 Luogo sudicio, schifoso. ~ immondezzaio, letamaio.
 sm. pigsty.

Porcìle, Màrio (Genova 1921-) Organizzatore di balletto italiano. Fondatore del Festival internazionale del balletto di Nervi (1955) è stato direttore dell'Accademia di danza di Venezia (1975 e 1976). Dal 1980 è direttore dello Stage internazionale di Genova.

porcinèllo, sm. Denominazione di funghi della famiglia delle Boletacee e della classe dei Basidiomiceti. Vi appartengono il porcinello comune (Boletus scaber) e il porcinello rosso (Boletus aurantiacum), entrambi commestibili.

porcìno, sm. Nome utilizzato per indicare alcuni funghi appartenenti alla famiglia delle Boletacee, con particolare riferimento al Boletus edulis, porcino commestibile di gusto prelibato, caratterizzato da un gambo cilindrico e un cappello a due colori: bruno nella parte superiore, giallo in quella inferiore. Un altro porcino, il Boletus satanas, è invece velenoso; specie commestibile è invece il Boletus pinicola, con cappello rossiccio.
 sm. boletus.

pòrco, sm. (pl.-ci) 1 Mammifero domestico. ~ maiale, porcello, suino. gettare a cani e porci, sprecare. 2 La carne del maiale. 3 Persona sudicia, anche moralmente. ~ sudicione, schifoso.
 sm. 1 swine, pig. 2 (carne) pork.
 lat. porcus.

porcospìno, sm. 1 Istrice. 2 Nell'uso popolare, riccio. 3 Persona scontrosa. ~ orso.
 sm. porcupine.

Pordenóne Città (50.000 ab., CAP 33170, TEL. 0434) capoluogo di provincia del Friuli-Venezia Giulia, situata nella pianura friulana. Le origini della città sono molto antiche e al tempo dei romani (Portus Naonis) era utilizzata come porto. Nel XIII sec. passò dal patriarcato di Aquileia all'Austria, poi a Venezia, sotto il cui dominio rimase quasi tre secoli, fino al 1797. Nel 1968 è diventata capoluogo di provincia. Conserva vari palazzi (Comunale, XIV sec., Mantica, Policreti, Ricchieri, XVI-XVII sec.) e diverse chiese (duomo, San Francesco, entrambi risalenti al XV sec.). È un importante centro per il commercio dei prodotti agricoli e per l'attività industriale (settori alimentare, tessile, degli elettrodomestici).
Provincia di Pordenone
Zona pianeggiante compresa fra i fiumi Livenza e Tagliamento; nella parte settentrionale arriva alle Prealpi Carniche. Le attività economiche principali sono l'agricoltura, l'allevamento, le industrie alimentari, tessili, elettromeccaniche, meccaniche, chimiche.

Pordenóne (de Sàcchis) (Pordenone ca. 1484-Ferrara 1539) Giovan Antonio de Sacchis detto il Pordenone. Pittore. Dopo un primo periodo friulano sotto l'influenza di Gian Francesco da Tolmezzo, verso il 1507 modificò il proprio stile, adeguandosi all'arte di Giorgione, Palma il Vecchio e L. Lotto. Durante il suo soggiorno romano del 1516, trasse beneficio dalla vicinanza di Raffaello e Michelangelo. Tra le opere Madonna della Misericordia (1515, Pordenone, Duomo) e Storie di Cristo (1520-1522, Cremona, Duomo).

Pordòi Passo (2.239 m) delle Dolomiti che collega la valle dell'Avisio con quella del Cordevole. Fiorente il turismo invernale.

pòrfido, sm. In mineralogia definisce le rocce magmatiche filoniane, caratterizzate da una struttura pastosa con l'inserimento di formazioni cristalline; la composizione di queste rocce è variabile, ma gli elementi principali sono biotite e feldspati alcalini, quarzo (porfido quarzifero), mica. Alcune varietà di porfido, per la loro bellezza, vengono utilizzate a scopo ornamentale o come materiali da costruzione.
 sm. porphyry.

porfìrico, agg. (pl. m.-ci)Relativo a porfido.

porfirìna, sf. Denominazione generica di composti eterociclici ottenuti dalla porfirina per sostituzione degli otto atomi esterni di idrogeno con altrettanti gruppi atomici.

porfirogènito, agg. Attributo, corrispondente a una dichiarazione di legittimità, che veniva dato ai membri della famiglia imperiale bizantini nati da padre regnate.

pòrgere, v. v. tr. 1 Dare, offrire a qualcuno una cosa. ~ allungare, passare. porgere l'altra guancia, detto evangelico. 2 Presentare. ~ donare. porgere l'occasione.
v. intr. Recitare, declamare curando molto la pronuncia e la mimica.
v. rifl. Presentarsi.
 v. tr. 1 to give. 2 (offire) to offer. 3 (tendere) to hold out. 4 (con le mani) to hand.
 lat. porgere, da porrigere, comp. da por-+ regere reggere.

Porgi l'altra guancia Film commedia, italiano (1974). Regia di Franco Rossi. Interpreti: Terence Hill, Bud Spencer, Jean-Pierre Aumont.

Porgy and Bess Dramma musicale in tre atti di G. Gershwin, libretto di Du Bose, Heyward, I. Gershwin (New York, 1935).

poricìda, agg. Relativo a un tipo di deiscenza tipico di alcuni frutti a capsula caratterizzata dalla fuoriuscita dei semi da piccoli fori.

Porìferi Tipo di animali acquatici invertebrati (comprendeti le spugne), caratterizzati da corpo a forma di sacco, in cui viene introdotta l'acqua dall'esterno, per mezzo di cellule ciliate specializzate. Questi animali sono divisi in calciosponge (spugne calcaree), ialosponge (spugne silicee), demosponge (spugne cornee); lo scheletro di spugne calcaree e silicee è costituito da spicole calcaree o silicee, quello delle spugne cornee è costituito dalla spongina. I vari tipi di poriferi si distinguono anche in base alla struttura; i più semplici (Ascon) presentano una serie di pori sulle pareti corporee dai quali l'acqua penetra all'interno del corpo, per essere poi sospinta all'esterno dalle cellule ciliate, mentre nei tipi più complessi (Sycon e Leucon) le cellule ciliate sono disposte in canali o camerette che comunicano con l'esterno.

Porlézza Comune in provincia di Como (3.928 ab., CAP 22018, TEL. 0344).

Pornàssio Comune in provincia di Imperia (635 ab., CAP 18020, TEL. 0183).

pòrno, agg. invar. Abbreviazione di pornografia, usata anche come primo elemento di parole composte.

pornodìva, sf. invar. Attrice di film pornografici.

pornografìa, sf. Scritto, rappresentazione a carattere osceno.
 sf. pornography.

Pornografia Romanzo di W. Gombrowicz (1960).

pornogràfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a pornografia, a volte abbreviato in porno. ~ lascivo, licenzioso.
 agg. pornographic.

pornògrafo, sm. Chi si occupa di pornografia.

pornoshow, sm. invar. Spettacolo di carattere pornografico.
 comp. da porno + l'inglese show spettacolo.

pòro, sm. Piccola apertura verso l'esterno di corpi animali, vegetali e minerali.
 sm. pore.
 lat. tardo porus, dal greco pòros passaggio.

Poro (370 ca.-317? a. C.) Re indiano. Nel 326, Alessandro Magno lo sconfisse presso il fiume Idaspe.

poròmetro, sm. Apparecchio atto a misurare la larghezza relativa delle aperture degli stomi nella foglia.

Poròmidi, o Poromìidi Famiglia di Molluschi Lamellibranchi settibranchi dalla conchiglia sottile, madreperlacea all'interno. Vivono in tutti i mari a grande profondità.

porosità, sf. L'essere poroso.

poróso, agg. 1 Che ha pori. 2 Spugnoso. ~ assorbente, filtrante. <> compatto, impermeabile.
 agg. porous.

Porpétto Comune in provincia di Udine (2.665 ab., CAP 33050, TEL. 0431).

pòrpora, sf. 1 Sostanza colorante rossa che gli antichi ricavavano da un mollusco marino. 2 L'autorità regia o cardinalizia. 3 Stoffa di colore rosso, dei regnanti. 4 Macchia cutanea rossa.
 sf. 1 purple. 2 (autorità cardinalizia) the dignity of cardinal.
 lat. purpura, dal greco porphyra.

Pórpora, Nicòla (Napoli 1686-1768) Compositore. È autore, tra l'altro, di circa 60melodrammi e intermezzi, musica sacra e strumentale.

Pórpora, Pàolo (Napoli 1617-1673) Pittore. Tra le opere Natura morta (Parigi, Louvre).

porporàto, agg. e sm. agg. Vestito di porpora.
sm. Cardinale.

porporìna, sf. 1 Colorante rosso. 2 Polvere metallica usata per colorare.

porporìno, agg. Che ha color porpora.

pórre, v. v. tr. 1 Mettere, collocare. ~ situare, alloggiare, sistemare. <> asportare, levare. 2 Ammettere. anche ponendo il caso di andare, come ci andiamo? 3 Stabilire. poneva un termine tassativo alla consegna del lavoro.
 v. tr. 1 to put. 2 (posare) to put down, to lay down. 3 (collocare) to place.
 lat. ponere.
v. rifl. Mettersi, collocarsi. ~ prospettarsi. porsi in disparte, estraniarsi.
 v. rifl. 1 (mettersi a sedere) to sit down. 2 (una domanda) to put a question, to ask a question.

Porrétta Valico stradale (933 m) dell'Appennino Tosco-Emiliano, situato in Toscana. Mette in comunicazione i bacini dell'Ombrone pistoiese e del Limentra.

Porrétta Tèrme Comune in provincia di Bologna (4.665 ab., CAP 40046, TEL. 0534).

porridge, sm. invar. Piatto tipico della cucina inglese formato da farina d'avena bollita nel latte.

pòrro, sm. Pianta erbacea aromatica e commestibile, appartenente alla famiglia delle Liliacee. Ha bulbo bianco allungato, a sapore agliaceo e foglie appuntite e carnose.
 sm. leek.
 lat. porrum.

Pòrro Lamberténghi, Luìgi (Como 1780-Milano 1860) Patriota liberale, collaborò al periodico Il Conciliatore (1818-1819); in seguito partecipò alla cospirazione guidata da S. Pellico e dovette fuggire all'estero. Fu condannato a morte in contumacia (1822), ma rientrò in patria nel 1840 e nel 1848 svolse alcuni incarichi per conto del governo provvisorio della Lombardia.

Pòrro, Enrìco (Milano 1885-1967) Atleta. Alle olimpiadi del 1908, fu il primo italiano a conquistare una medaglia d'oro ai giochi olimpici, nella lotta greco-romana.

Pòrro, Ignàzio (Pinerolo 1801-Milano 1875) Topografo. Ideò la tacheometria, apportò modifiche al cannocchiale, raddrizzando le immagini mediante l'introduzione dei prismi e nel 1865 fondò la Società filotecnica.

porróso, agg. Pieno di porri.

Porsche, Ferdinand (Maffersdorf 1875-Stoccarda 1951) Creatore della Volkswagen, nel 1947, insieme al figlio, fondò la omonima casa automobilistica tedesca.

Porsènna (VI sec. a. C.) Re etrusco di Chiusi che, secondo la tradizione, accorse in aiuto di Tarquinio il Superbo che era stato cacciato da Roma; assediò Roma, ma non la conquistò. Da un punto di vista storico, la figura di Porsenna pare dimostrare la supremazia degli etruschi nei confronti di Roma, fatto che emergerebbe anche dalle affermazioni di Tacito.

Port Arthur Città cinese (Lushun) situata nella provincia del Liaoning, in Manciuria. È un importante porto sul mar Giallo, sede di numerose industrie siderurgiche, meccaniche, petrolchimiche, tessili, alimentari. La città era già un centro importante durante la dinastia dei Ming; nel XIX sec. fu occupata dalla Gran Bretagna e dal Giappone, quindi fu affittata alla Russia. All'inizio del Novecento tornò ai giapponesi, mentre dopo la conclusione della seconda guerra mondiale fu amministrata congiuntamente per un decennio da cinesi e sovietici.
Assedio di Port Arthur
Assedio mantenuto dal febbraio 1904 al gennaio 1905 da parte dei giapponesi nei confronti della guarnigione russa zarista che alla fine si arrese.

Port Blair Città (75.000 ab.) dell'India, sulla costa sudorientale dell'isola Andaman Meridionale. Capoluogo del Territorio delle Andamane e Nicobare.

Port Elizabeth Città (652.000 ab.) della Repubblica Sudafricana, nella Provincia del Capo orientale. Fondata nel 1820, la città si è sviluppata rapidamente dopo il completamento della ferrovia che la collega alle miniere di diamanti del Kimberley (1873). Posta sulla baia di Algoa nell'oceano indiano. L'area metropolitana di Port Elizabeth produce soprattutto autoveicoli, pneumatici, tessuti, pellami e prodotti chimici. È sede di università dal 1964. Nelle vicinanze, si trovano il Parco nazionale degli elefanti e il noto Parco dei serpenti con circa 2.000 rettili. La città ha anche una spiaggia assai frequentata.

Port Harcourt Città (380.000 ab.) della Nigeria, sul delta del fiume Niger. Capoluogo dello stato di Rivers.

Port Hedland Città sulla costa nordoccidentale dell'Australia, grande porto che si affaccia sull'oceano Indiano.

Port Louis Città (143.000 ab.) dell'isola Maurizio, capitale dello stato.

Port Moresby Città (193.000 ab.), capitale della Papua Nuova Guinea sudorientale (mar dei Coralli). Porto principale del paese dal quale vengono esportati i prodotti agricoli della regione (cacao, caffè e copra), rame e gomma.

Port of Spain Città (51.000 ab.), capitale di Trinidad e Tobago, sulla costa nordoccidentale dell'isola di Trinidad. Porto commerciale sul mare delle Antille. Presenti industrie petrolchimiche, del tabacco e alimentari (zuccherifici e distillerie di rhum). Sede di un aeroporto.

Port Phillip Bay Baia dell'Australia, sulla costa di Victoria, nello stretto di Bass.

Port Sudan Città (207.000 ab.) del Sudan, capoluogo della Regione Orientale, sulla costa del mar Rosso.

Port Vila Città delle Vanuatu (19.000 ab.), capitale dello Stato, situata sull'isola di Efate. Aeroporto.

pòrta, sf. 1 Apertura per la quale si entra e si esce dagli edifici e simili. ~ soglia, uscio. 2 Ingresso. 3 Nello sport, struttura entro la quale i giocatori di ciascuna squadra cercano di dirigere la palla; nello sci, indica un passaggio obbligato per i concorrenti. 4 Passaggio, valico. ~ accesso. 5 Ogni apertura provvista di sportello.
 sf. 1 door. 2 (di città) gate.
 lat. porta.
Vena porta
Vena che porta al fegato il sangue della parte superiore del tubo digerente, del pancreas e della milza. Entrata nel fegato forma una fitta rete di capillari.

Porta stretta, La Romanzo di A. Gide (1909).

Pòrta, Antònio (Milano 1935-Roma 1989) Pseudonimo di Leo Paolazzi. Poeta. Tra le opere Quanto ho da dirvi (1977) e Passi passaggi (1980).

Pòrta, Càrlo (Milano 1775-1821) Poeta dialettale milanese. Di orientamento politico liberale, fu impiegato nell'amministrazione finanziaria dello stato. Nel 1816 aderì alle idee romantiche, che corrispondevano alla sua visione del discorso poetico come spontaneità e rifiuto di pedanteria, in particolare ritraendo nelle sue opere la vita delle classi popolari, meno agiate. Lo strumento di cui Porta si servì magistralmente fu il dialetto milanese, utilizzato comunemente dai suoi personaggi. Nel corso del Novecento la poetica di Porta è stata rivalutata positivamente, sia per quanto concerne la sua abilità puramente poetica, sia per aver saputo ritrarre con un certo realismo la vita della sua società. Tra le sue poesie, pubblicate postume nel 1821 a cura di T. Grossi, sono da ricordare El lavapiatt del Meneghin ch'è mort (1792), I desgrazzi de Giovannin Bongee (1812), Ona vision (1812), On miracol (1813-1814), Olter desgrazzi de Giovannin Bongee (1813), La Ninetta del Verzee (1814), El lament del Marchionn di gamb avert (1816), On funeral (1816), Meneghin biroeu di ex monegh (1819), La nomina del cappellan (1819), La preghiera (1820) e l'incompiuta La guerra di pret. Inoltre sono da citare due componimenti in difesa della sua scelta poetica: I paroll d'on lenguagg (1810) e Il romanticismo (1818). Nei suoi componimenti è possibile leggere la vicenda tragica del proletariato urbano, in balìa di prepotenti, signori, ecclesiastici o militari.

portabagàgli, sm. invar. 1 Facchino. ~ portatore, scaricatore. 2 Struttura posta sopra le automobili per deporvi i bagagli. ~ portapacchi. 3 Vano per i bagagli. ~ baule.
 sm. 1 porter. 2 (di automobile) boot. 3 (portapacchi) roof rack.
 da porta-+ bagagli.

portabandièra, sm. invar. 1 Chi porta la bandiera. ~ alfiere, gonfaloniere. 2 Principale esponente di un movimento e simili. ~ leader.

portàbile, agg. Che può essere portato.

portaborràcce, sm. invar. Nelle corse ciclistiche, è il gregario che rifornisce il caposquadra di bevande.

portabórse, sm. e sf. invar. Chi si rende disponibile fino al servilismo. ~ fiduciario, galoppino.
 sm. e sf. sidekick.

Portaborse, Il Film commedia, italiano (1991). Regia di Daniele Luchetti. Interpreti: Silvio Orlando, Nanni Moretti, Giulio Brogi.

portabottìglie, sm. invar. Attrezzo o scaffale, per conservare le bottiglie.

portacàrte, sm. invar. Astuccio o borsa per contenere lettere e documenti.

portacénere, sm. invar. Recipiente per raccogliere la cenere, i mozziconi di sigarette e di sigari. ~ ceneriera, posacenere.
 sm. invar. ashtray.

portachiàvi, sm. invar. Piccolo arnese di varie forme, in cui si inseriscono le chiavi.
 sm. invar. key holder, key-ring.

portacìpria, sm. invar. Astuccio da borsetta che contiene cipria e piumino.
 sm. powder compact.

portacolóri, sm. e sf. invar. Atleta che gareggia in veste di rappresentante di una società e simili.

Portacomàro Comune in provincia di Asti (1.844 ab., CAP 14037, TEL. 0141).

portacontenitóri, agg. invar. Di nave da trasporto in cui la merce da trasportare è situata in contenitori metallici.

portadólci, sm. invar. Arnese da tavola, composto di vari piatti concentrici e disposti su vari piani, usato per servire i dolci.

portaèrei, sf. invar. Nave militare di grandi dimensioni, dotata di un ponte predisposto al decollo e all'atterraggio di velivoli. Le prime portaerei sono state costruite alla fine del primo conflitto mondiale, per divenire, nel corso della seconda guerra mondiale, il fulcro delle flotte da guerra. Attualmente le portaerei (che possono imbarcare fino a cento aerei e 5.000 uomini) sono costruite in modo tale da avere il ponte completamente sgombro e utilizzabile, un'isola laterale circa a metà della nave in cui sono concentrate le attività di comando e controllo, e vasti hangar sotto il ponte per l'alloggiamento degli aerei, che vengono issati sul ponte mediante speciali elevatori. Il decollo degli aerei viene aiutato da catapulte, mentre l'atterraggio è frenato da appositi cavi con ganci, che riducono lo spazio necessario alla manovra.
 sf. invar. aircraft carrier.
 da porta-+ aerei.

portaferìti, sm. invar. Soldato addetto al trasporto dei feriti. ~ barelliere, infermiere, portantino.

portafiàccole, sm. invar. Braccio di metallo atto a sorreggere fiaccole per l'illuminazione fissato alle pareti dei palazzi.

portafinèstra, sf. Finestra, apribile fino al pavimento, che consente anche il passaggio.
 sf. French window.

portafióri, sm. invar. Vaso o sostegno usato per tenervi i fiori.

portafòglio, sm. 1 Contenitore di pelle o altro materiale, con tasche interne, usato per custodirvi denaro e documenti. ~ borsellino, portamonete. 2 Carica ministeriale. 3 Insieme delle cambiali.
 sm. 1 wallet. 2 (ministero) portfolio.
In economia indica le voci attive e passive che concorrono a formare il patrimonio di un determinato soggetto. In particolare, il portafoglio titoli indica l'insieme dei titoli (privati e pubblici) che formano il patrimonio di una banca, il portafoglio cambiario indica l'insieme delle cambiali in possesso della banca, il portafoglio estero è l'insieme degli effetti in valuta estera.

portafortùna, agg. e sm. invar. Amuleto. ~ talismano.
 sm. mascot, lucky charm.

portagiòie, sm. invar. Cofanetto usato per contenere gioielli. ~ astuccio, scrigno.
 sm. jewel case, jewellery box.

portainségna, sm. invar. Persona che porta un'insegna o una bandiera in un corteo o simili.

portalàmpada, sm. invar. Supporto su cui si avvita una lampadina, per stabilire il contatto elettrico.
 sm. bulb socket.

portalàpis, sm. invar. Piccolo recipiente cilindrico aperto per contenere matite.

Portàlbera Comune in provincia di Pavia (1.160 ab., CAP 27040, TEL. 0385).

portàle, sm. Porta principale di una chiesa o di altro edificio.
 sm. portal.

portalèttere, sm. e sf. invar. Impiegato postale incaricato di recapitare le lettere a domicilio. ~ postino.
 sm. postman. sf. postwoman.

portaménto, sm. L'incedere, l'atteggiarsi della persona. ~ andatura, camminata.
 sm. walk, gait, carriage.

portamìna, sm. invar. Matita costituita da un cannello cilindrico esterno e da una mina interna, intercambiabile.

portamonéte, sm. invar. Borsettina, per lo più di pelle, usata per tenervi la moneta spicciola. ~ borsellino, portafogli.
 sm. invar. purse.

portamunizióni, sm. invar. Soldato addetto al trasporto di munizioni.

portànte, agg. e sm. agg. 1 Che porta. 2 Detto di elemento che ha funzione di sostegno.
sm. Ambio del cavallo.
 agg. load-bearing, supporting.

portantìna, sf. 1 Sedia portatile, sorretta da due portatori. 2 Lettiga, barella per infermi. ~ bussola, palanchino.
 sf. 1 sedan chair. 2 (barella) stretcher.

portantìno, sm. Chi porta la portantina. ~ barelliere.

portànza, sf. 1 Capacità di carico di un mezzo di trasporto. 2 La componente verso l'alto della forza esercitata sulle ali di un velivolo in moto dall'aria circostante.

portaoggètti, sm. invar. Contenitore o supporto per oggetti vari.

portaombrèlli, sm. invar. Recipiente destinato a contenere gli ombrelli.
 sm. umbrella stand.
 da porta-+ ombrelli.

portaórdini, sm. invar. Militare che ha il compito di recapitare dispacci. ~ corriere, inviato, messo.

portaorecchìni, sm. invar. Cofanetto usato per contenere gli orecchini.

portapàcchi, sm. invar. 1 Portabagagli per biciclette e motociclette. 2 Chi ha il compito di consegnare i pacchi a domicilio. ~ facchino, scaricatore.
 sm. carrier.

portapénne, sm. invar. 1 Asta in cui s'infila il pennino per scrivere. 2 L'astuccio per le penne.

portaposàte, sm. invar. Cassetta divisa in scomparti per contenere le posate.

portàre, v. tr. 1 Muovere da un luogo all'altro. ~ recare, trasferire. 2 Trasportare, recapitare. 3 Portare con sé, indossare. portare gli occhiali. 4 Condurre.
 v. tr. 1 (sostenere) to carry. 2 (indossare) to wear. 3 (condurre) to lead. 4 (andare a prendere) to fetch. 5 (accompagnare) to take.
 lat. portare, deriv. da porta porta.

portaritràtti, sm. invar. Cornice con vetro, nel quale si espongono fotografie.

portarivìste, sm. invar. Supporto per contenere giornali e riviste.

portasapóne, sm. invar. Piccolo contenitore a vaschetta, per mettervi il sapone.
 sm. soap dish.

portascàlmo, sm. 1 Braccio metallico sporgente delle imbarcazioni da regata. ~ portascalmiere. 2 Pezzo di legno che corre lungo la frisata di una barca, sul quale si aprono le scalmiere per i remi e sono fissati gli scalmi.

portasigarétte, sm. invar. Astuccio di vario materiale, usato per tenervi le sigarette.
 sm. invar. cigarette case.

portaspìlli, sm. invar. Cuscinetto per appuntarvi gli spilli.

portàta, sf. 1 Ciascuna vivanda portata in tavola. ~ pietanza. 2 Distanza massima a cui un'arma da fuoco può lanciare un proiettile. ~ forza, gittata. 3 Capacità di carico. ~ stazza, tonnellaggio. 4 Quantità d'acqua che passa attraverso una sezione di un corso d'acqua. ~ portanza.
 sf. 1 (vivanda) course. 2 (capacità di carico) capacity. 3 (tonnellaggio di nave) tonnage. 4 (importanza) importance. 5 (d'acqua) rate of flow. 6 (limite) capability, scope.
In fisica è la quantità di fluido che attraversa nell'unità di tempo la sezione di una condotta. Per esempio, la portata cardiaca è la quantità di sangue che attraversa ogni ventricolo in un minuto, ed è variabile, dipendendo da fattori di varia natura (esercizio fisico, malattie ecc.).

portàtile, agg. Che si può comodamente trasportare.
 agg. portable.

portàto, agg. 1 Trasportato. 2 Incline.
 agg. (incline) inclined.

portatóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi porta o trasporta. ~ latore, facchino. 2 Di titoli non intestati pagabili a chi li presenta. ~ detentore, depositario. pagabile al portatore. 3 Persona o animale che ospita germi patogeni senza essere ammalato. portatore sano di una malattia.
 sm. 1 carrier. 2 (comm.) bearer.
 lat. tardo portator,-oris, deriv. da portare portare.
Portatore di spada
Nome volgare dello Xiphophorus helleri, un piccolo pesce ciprinodontiforme della famiglia dei Peciliidi.

portatovagliòlo, sm. Busta, anello o contenitore in cui si ripone il tovagliolo.

portauòvo, sm. invar. Piccolo bicchiere, in cui si tiene in posizione verticale l'uovo.
 sm. invar. eggcup.

Port-au-Prince Città (753.000 ab.) di Haiti, sulla costa occidentale, nel golfo di Gonâve. Capitale dello stato e capoluogo del Dipartimento dell'Ovest, nella baia omonima. Porto commerciale e mercato di prodotti agricoli e zootecnici. Le principali industrie sono quelle del tabacco, zuccherifici, distillerie, tessili e del rhum. Sede di un aeroporto e di un'università. Fu fondata dai francesi nel 1749.

portavalóri, sm. invar. Persona che trasporta denaro, assegni, documenti ecc.
 sm. security guard.

portavàsi, sm. invar. Sostegno per vaso da fiori.

portavivànde, sm. invar. Arnese per il trasporto di vivande calde.

portavóce, sm. e sf. invar. 1 Megafono. ~ altoparlante, amplificatore. 2 Chi parla o espone concetti per conto di altri. ~ ambasciatore, legato.
 sm. spokesman.

Pòrte Comune in provincia di Torino (936 ab., CAP 10060, TEL. 0121).

Porte aperte Film drammatico, italiano (1990). Regia di Gianni Amelio. Interpreti: Gian Maria Volonté, Ennio Fantastichini, Renzo Giovampietro.

porte-enfant, sm. invar. Sacco di stoffa imbottito, adibito al trasporto dei neonati.

portèlla, sf. Ognuna delle due tavole poste lateralmente alla cassa di un organo e che si capovolgono sopra di essa coprendola.

Portèlla Mandràzzi Valico (1.125 m) della Sicilia nordorientale, tra i monti Nebrodi e Peloritani, in provincia di Messina.

portèllo, sm. 1 Piccola porta praticata in una più grande. ~ porticina. 2 Imposta di armadi e simili. ~ anta.

portellóne, sm. Apertura rettangolare che si apre sul fianco di una nave per permettere l'imbarco e lo sbarco di materiali e personale.

portènto, sm. Persona, fatto o cosa fuori dalla norma, straordinaria. ~ fenomeno, prodigio. <> incapace, nullità.
 sm. marvel, wonder.
 lat. portentum, deriv. da portentus, p.p. di portendere.

portentóso, agg. 1 Prodigioso, meraviglioso. ~ fenomenale, sbalorditivo. <> normale.
 lat. portentosus, deriv. da portentum.

Porter, Edwin Stratton (Pittsburgh 1870-New York 1941) Regista e produttore cinematografico statunitense. Diresse Vita di un pompiere americano (1902) e L'assalto al treno (1903).

Porter, George (Stainforth 1920-) Chimico inglese. Compì importanti studi sulle reazioni veloci e nel 1967, con M. Eigen e R. Norrish, fu insignito del premio Nobel.

Porter, Jane (Durham 1776-Bristol 1850) Narratrice inglese. È ricordata come autrice di romanzi storici come Taddeo di Varsavia (1803) e I capi scozzesi (1810), di notevole successo.

Porter, Katherine Anne (Indian Creek, Texas 1890-1980) Scrittrice statunitense. Pseudonimo di Callie Porter. Nella sua carriera di scrittrice produsse quattro libri di racconti e il romanzo Nave di pazzi. La pubblicazione dei suoi racconti fu accolta con grande successo, per la capacità di trattare le più intense emozioni umane e per la chiarezza e l'eleganza dello stile. Ella rivendicava di appartenere a una famiglia distinta e un'educazione di alto livello, in realtà non possedeva nessuna delle due cose. La sua istruzione fu quasi inesistente, la sua vita fu assai difficile fino a quando si guadagnò la notorietà come scrittrice. Nel 1920 effettuò un viaggio in Messico come inviata di un giornale. Qui ambientò il suo primo racconto pubblicato, Maria Concepción (1922). La sua prima raccolta di racconti Flowering Judas (Alberi di Giuda in fiore), apparve in 1930. Nel 1931, ottenne una borsa di studio per lavorare in Germania e si imbarcò nel porto messicano di Veracruz. Questo viaggio che durò ben 27 giorni avrebbe più tardi costituito la base di Ship of Fools (La nave dei follii, 1962), romanzo allegorico che allude alla satira dello stesso titolo scritta da Sebastian Brant, nella quale una ciurma di pazzi fa vela per il paese Mai-mai. Nel romanzo della Porter, un gruppo di tedeschi ritorna a casa alla vigilia dell'ascesa dei nazisti. L'opera ebbe un enorme successo; tuttavia la sua reputazione di scrittrice tra le più complete del tempo si fonda sui racconti della sua prima raccolta e di Pale Horse, Pale Rider (Cavallo pallido cavaliere pallido, 1939) e The Leaning Tower (La torre pendente, 1944). La raccolta Collected Short Stories of Katherine Anne Porter (Racconti scelti, 1965) ha ricevuto il Premio Pulitzer nel 1966. L'ultimo suo lavoro pubblicato è stato The Never-Ending Wrong (L'ingiustizia che non ha mai fine, 1977), resoconto del processo e dell'esecuzione (23 agosto 1927) degli immigrati italiani con simpatie anarchiche Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, presunti autori di una rapina avvenuta a South Braintree (Massachusetts) il 15 aprile 1920 nella quale erano state uccise due persone e rubate le paghe destinate agli operai di una fabbrica di scarpe.

portfolio, sm. invar. Busta o cartella al cui interno sono contenute pubblicità scritte e illustrate di prodotti e attività.

Port-Gentil Città (164.000 ab.) del Gabon, sul delta del fiume Ogooué. Capoluogo della provincia dell'Ogooué Marittimo.

porticàto, agg. e sm. agg. Fornito di portici.
sm. Portico lungo e ampio. ~ colonnato, loggiato.

Pòrtici Comune in provincia di Napoli (69.980 ab., CAP 80055, TEL. 081). Centro industriale (prodotti delle confezioni, tessili, alimentari, chimici e meccanici). Vi si trovano il Museo Nazionale Ferroviario e il palazzo Reale, del 1738. Gli abitanti sono detti Porticesi.

pòrtico, sm. (pl.-ci) 1 Luogo aperto esternamente, posto al piano terra e sorretto da colonne. 2 Nelle abitazioni rurali, tettoia poggiante su pilastri, adibita al ricovero di carri e mezzi agricoli.
 sm. portico, arcade.
 lat. porticus, deriv. da porta.

Pòrtico di Casèrta Comune in provincia di Caserta (5.419 ab., CAP 81050, TEL. 0823).

Pòrtico e San Benedétto Comune in provincia di Forlì (966 ab., CAP 47010, TEL. 0543).

portièra, sf. Sportello di autoveicolo. ~ porta, portello.
 sf. door.

portieràto, sm. La mansione di portiere in un edificio.

portière, sm. 1 Portinaio di palazzi e alberghi. ~ custode, portinaio. 2 Nello sport chi sta a difesa della porta della propria squadra.
 sm. 1 caretaker, concierge. 2 (di hotel) hall porter. 3 (calcio) goalkeeper.

Portigliòla Comune in provincia di Reggio Calabria (1.356 ab., CAP 89040, TEL. 0964).

portinàio, sm. Persona cui è affidata la custodia e la sorveglianza degli edifici.
 sm. caretaker, concierge.

portinerìa, sf. Il locale dove il portinaio svolge la sua mansione.
 sf. caretaker's lodge, porter's lodge.

Portland (Gran Bretagna) Penisola britannica, situata nella contea del Dorset, in Inghilterra meridionale, nel canale della Manica; la penisola forma da un lato la Lyme Bay, dall'altro la Weymouth Bay. Nella zona, il terreno di carattere calcareo viene estratto e utilizzato come materiale da costruzione.
Cemento Portland
Tipo di cemento a presa lenta, composto da una miscela di calcare e argilla.

Portland (USA) Città (435.000 ab.) degli USA, situata nello stato dell'Oregon sul fiume Willamette presso la sua confluenza nel fiume Columbia. Portland è un importante porto commerciale da cui si esportano legname, prodotti alimentari, lana, carta e si importano caffè, cotone, copra, carbone e prodotti metallurgici. Centro di comunicazione e polo ferroviario è sede di industrie cantieristiche, meccaniche, alimentari, elettroniche. La regione circostante è nota per le bellezze naturali fra cui il Mount Hood e i picchi delle Cascade Range che sono visibili dalla città; il turismo è un'importante risorsa economica. Sede arcivescovile cattolica, di importanti atenei e di istituti di istruzione superiore, tra cui l'università di Portland. Conosciuta con il nome di città delle rose, ospita ogni anno la manifestazione Portland Rose Festival. Nei pressi della città si trova Bonneville Dam, grande diga sul Columbia. Fondata nel 1845 fu punto di riferimento e centro di scambi per i cercatori d'oro diretti in California, in Alaska e nel Klondike.

portlandiàno, sm. Piano superiore del malm, sottoperiodo del giurassico, rappresentato in Europa da depositi d'acqua dolce o salmastra e nel Mediterraneo da depositi di mare profondo.

pòrto, sm. 1 Luogo sul lido di un corso d'acqua, di un lago o del mare attrezzato in modo specifico per effettuare il carico e lo scarico di merci e passeggeri dalle navi, riparato in modo naturale oppure con costruzioni artificiali. ~ darsena, marina. 2 Licenza di portare armi. 3 Il portare e il relativo costo. 4 Vino liquoroso tipico del Portogallo.
 sm. 1 port, harbour. 2 (trasporto) carriage free. 3 (d'armi) gun licence.
I porti si possono dividere in varie categorie, secondo differenti riferimenti; marittimi, lacustri, fluviali (lontani dalla foce del fiume) o di estuario. Si può poi operare un'ulteriore distinzione secondo il tipo di utilizzo (porto mercantile, civile, militare ecc.). I porti sono dotati di vari tipi di attrezzature a terra, come le banchine, le calate, le darsene, ma anche magazzini di vario genere, raccordi stradali, raccordi ferroviari e di strutture di protezione dal mare, come le dighe foranee, antemurali o frangiflutti, e i moli, che ne delimitano l'estensione.
Vino liquoroso ad alta gradazione alcolica che viene prodotto in Portogallo, utilizzando vitigni che crescono lungo il corso del fiume Douro, nella regione di Porto.
Porto franco
Zona che gode di extraterritorialità per quanto concerne i controlli doganali; le merci infatti possono entrarvi e uscirvi senza controlli, o con controlli ridotti.

Porto Città (349.000 ab.) del Portogallo, situata nella parte settentrionale del paese, sul corso del fiume Douro, a pochi chilometri dall'Atlantico; è capoluogo dell'omonimo distretto. La città è di origine preromana; al crollo dell'impero passò sotto il controllo dei visigoti e poi degli arabi (716), per tornare indipendente nel XII sec. È la seconda città del Portogallo per importanza; l'economia si basa sull'attività del porto e sulla presenza di molte industrie. Fra gli edifici notevoli, la cattedrale (XII sec.) e il ponte Dom Luis I (1880-1886).

Pôrto Alegre Città (1.263.000 ab.) del Brasile meridionale, capitale dello stato di Rio Grande do Sul. Porto commerciale sulla lagoa dos Patos. Esporta i prodotti agricoli della regione (cereali, frutta, soia, tabacco, lana, pelli, carne e carbone). Presenti industrie alimentari, chimiche, conciarie, meccaniche, tessili e navali. Fu fondata dai portoghesi nel 1742.

Pòrto Azzùrro Comune in provincia di Livorno (3.111 ab., CAP 57036, TEL. 0565).

Pòrto Cerèsio Comune in provincia di Varese (2.959 ab., CAP 21050, TEL. 0332).

Pòrto Cesàreo Comune in provincia di Lecce (4.044 ab., CAP 73010, TEL. 0833).

Porto delle nebbie, Il Film drammatico, francese (1938). Regia di Marcel Carné. Interpreti: Jean Gabin, Michèle Morgan, Michel Simon. Titolo originale: Quai des brumes

Pòrto Empèdocle Comune in provincia di Agrigento (16.755 ab., CAP 92014, TEL. 0922). Porto, centro industriale (cementifici, prodotti chimici e meccanici), dell'estrazione ed esportazione di salgemma, della pesca e turistico (balneazione). Vi si trova la casa natale di Luigi Pirandello. Gli abitanti sono detti Empedoclini.

Pòrto Mantovàno Comune in provincia di Mantova (12.204 ab., CAP 46047, TEL. 0376). Porto sul fiume Mincio e centro industriale (calzaturifici, prodotti meccanici, alimentari e tessili). Nel XVI sec. il porto venne fortificato dai Gonzaga. Gli abitanti sono detti Portomantovanesi.

Pòrto Recanàti Comune in provincia di Macerata (8.119 ab., CAP 62017, TEL. 071).

Porto Sàid Città (401.000 ab.) dell'Egitto, capoluogo del governatorato omonimo.

Pòrto San Giórgio Comune in provincia di Ascoli Piceno (15.583 ab., CAP 63017, TEL. 0734). Centro industriale (calzaturifici, mobilifici e prodotti alimentari), porto peschereccio e turistico (balneazione) sul mar Adriatico. Vi si trova la rocca del XIII sec. Gli abitanti sono detti Sangiorgesi.

Pòrto Sant'Elpìdio Comune in provincia di Ascoli Piceno (21.112 ab., CAP 63018, TEL. 0734). Centro industriale (calzaturifici, prodotti del legno, chimici e meccanici), dell'attività della pesca e turistico (balneazione) sul mar Adriatico. Gli abitanti sono detti Portoelpidiensi o Santelpidiesi.

Porto sepolto, Il Opera di poesia di G. Ungaretti (1916).

Pòrto Tòlle Comune in provincia di Rovigo (11.170 ab., CAP 45018, TEL. 0426). Centro agricolo (coltivazione di barbabietole e cereali), dell'allevamento bovino e della pesca. Vi si trova una centrale per la produzione di energia termoelettrica. Gli abitanti sono detti Portotollesi.

Pòrto Tòrres Comune (22.000 ab., CAP 07046, TEL. 079) della provincia di Sassari situato sul golfo dell'Asinara. È un importante centro turistico e porto per il traffico dei passeggeri, collegato con Genova, Livorno e Civitavecchia. L'economia si basa, oltre che sul turismo e sull'attività portuale, anche su alcune industrie nei settori meccanico, chimico, alimentare, tessile. Oltre a resti di costruzioni di epoca romana, un edificio importante è la cattedrale di San Gavino, che risale all'XI sec.

Pòrto Valtravàglia Comune in provincia di Varese (2.409 ab., CAP 21010, TEL. 0332).

Pôrto Velho Città (286.000 ab.) del Brasile, sul fiume Madeira. Capoluogo dello stato di Rondônia. Sede di un aeroporto.

Pòrto Vìro Comune in provincia di Rovigo (14.200 ab., CAP 45014, TEL. 0426).

Portobuffolè Comune in provincia di Treviso (699 ab., CAP 31019, TEL. 0422).

Portocannóne Comune in provincia di Campobasso (2.531 ab., CAP 86045, TEL. 0875).

Portoferràio Comune in provincia di Livorno (11.042 ab., CAP 57037, TEL. 0565). Porto, centro agricolo (coltivazione di viti), industriale (prodotti alimentari) e turistico (balneazione) dell'isola d'Elba. Fondata dagli etruschi, venne chiamata dai romani Fabricia e quindi Ferraio. Vi si trovano la casa di Napoleone, il forte della Stella e il forte del Falcone. Gli abitanti sono detti Portoferraiesi.

Portofìno Comune in provincia di Genova (608 ab., CAP 16034, TEL. 0185).

portogàllo, sm. Altra denominazione dell'arancio e dell'arancia che deriva dal fatto che essi provenivano dal Portogallo.

Portogàllo Repubblica dell'Europa sudoccidentale, nella penisola Iberica, confina a nord e a est con la Spagna ed è bagnata a sud e a ovest dall'oceano Atlantico.
Il territorio portoghese presenta una forma rettangolare, allungata in direzione nord sud per circa 550 km, per una larghezza media di circa 150 km.
Il fiume Tago separa le regioni settentrionali montuose da quelle centrali e meridionali, essenzialmente pianeggianti; la parte settentrionale presenta notevoli rilievi, prolungamento della Cordillera Central Iberica, che culminano nella Serra da Estrela (Malhao, 1.991 m) ed è tagliata longitudinalmente dalla profonda valle del Douro.
A sud del Douro fino all'estuario del Tago si susseguono dorsali e tavolati, che digradano nelle regioni meridionali in ampie pianure alluvionali, l'Alentejo, la più estesa, e l'Algarve, la più meridionale, separata dal resto del paese dalla Serra de Monchique e dalla Serra de Caldeirao, entrambe di altitudine inferiore ai 1.000 m.
Le coste sono piuttosto basse e regolari, interrotte solo in corrispondenza dei profondi estuari dei fiumi, a tratti paludose, fronteggiate da fasce sabbiose.
I fiumi principali hanno origine in territorio spagnolo, e attraversano il Portogallo solo con il loro corso inferiore. È il caso del Douro, del Tago e del Guadiana, tutti almeno in parte navigabili.
Meno rilevanti sono i fiumi che hanno l'intero corso in Portogallo, quali il Mondego e il Sado, dalla portata più modesta e irregolare.
Appartengono al Portogallo gli arcipelaghi delle Azzorre (2.247 km2, circa 250.000 ab.) e di Madeira (794 km2, circa 270.000 ab.).
Il clima varia secondo la latitudine (più temperato a nord, caldo e asciutto a sud) e secondo la distanza dalla costa (l'interno presenta spiccati tratti di continentalità).
Le principali città si sono sviluppate lungo la costa. La capitale è Lisbona, il maggiore centro politico e culturale, commerciale e industriale del paese.
Sul Douro sorge Porto, il cui nome è legato all'importanza del suo porto, centro commerciale e industriale, ma nota anche per l'ottima produzione vinicola del suo retroterra.
Setubal è a sua volta un attivissimo porto e centro commerciale. All'interno sorgono Coimbra, al centro di un fertile distretto agricolo, e Braga.
L'agricoltura portoghese presenta una netta arretratezza tecnica rispetto agli altri paesi europei che, associata a un clima spesso eccessivamente asciutto e a una distribuzione non ottimale della proprietà (diffuso il latifondo), determina una bassa produttività e il ricorso a massicce importazioni.
Tra i cereali di produzione locale dominano il frumento, il mais e il riso, e in misura più contenuta la segale, l'avena e l'orzo; considerevole è la produzione di patate.
Molto diffusa è la frutticoltura e l'orticoltura, specialmente nel sud, dove si producono in particolare mandorle, fichi, arance e altri agrumi, mele, pomodori, legumi. Tra le oleaginose spicca l'ulivo, diffuso in tutto il paese, che permette una discreta produzione di olio di oliva, in buona parte esportato.
Un posto di particolare rilievo occupa la vite, sia per l'uva da tavola, che, soprattutto, per la produzione di vino, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
Il patrimonio forestale è importante solo per la produzione di sughero, di resine e di trementina.
L'allevamento non è particolarmente diffuso, con una certa preponderanza di ovini e suini.
La pesca rappresenta, con le attività di conservazione collegate, una delle maggiori risorse dell'economia portoghese, pur cominciando a risentire della crescente concorrenza straniera e della diminuita pescosità delle coste.
Il settore estrattivo ha scarsa importanza, considerevoli sono solo i quantitativi estratti di piriti cuprifere e di tungsteno; si estraggono anche argento, manganese, minerale di ferro, piombo, zinco, ma in quantità modeste.
Il settore energetico è orientato allo sfruttamento del potenziale idroelettrico e rappresenta un fattore importante nello sviluppo dell'industria di base.
I principali impianti industriali sorgono sulla costa, con stabilimenti siderurgici, metallurgici, meccanici, chimici e petrolchimici.
Fiorente è l'industria di trasformazione alimentare, che può contare su numerosi oleifici, zuccherifici, conservifici di pesce e ortaggi, birrifici.
L'industria tessile vanta in Portogallo un'antica tradizione e numerosi sono i cotonifici e i lanifici, associati a un rinomato artigianato di ricami e pizzi.
Un certo ruolo conservano l'industria del vetro, della gomma, della carta, del cuoio, delle calzature e delle ceramiche.
Rilevante è il turismo.
STORIA Il paese è occupato da tribù che hanno rapporti con i fenici, i cartaginesi e i greci. Nel II sec. a. C. viene creata la provincia romana di Lusitania. Nel V sec. d. C. essa viene invasa dagli svevi e dagli alani, quindi dai visigoti che vi si insediano stabilmente. Nel 711 i musulmani conquistano il paese. Tra l'866 e il 910 Alfonso III, re delle Asturie, riprende il controllo della regione di Porto. Nel 1064 Ferdinando I, re di Castiglia, libera la regione compresa tra Douro e Mondego. Alfonso VI, re di Castiglia e di León, affida la contea del Portogallo al genero, Enrico di Borgogna. Alfonso Henriques, figlio di Enrico di Borgogna, assume il titolo di re del Portogallo dopo la vittoria di Ourique sui mauri (1139) e fa riconoscere l'indipendenza del Portogallo.
Nel 1211 a Coimbra si tiene la prima assemblea delle Cortes. Alfonso III (1248-1279) prosegue la Reconquista occupando l'Algarve. Dionigi I (1279-1325) fonda l'università di Lisbona (1290), che viene trasferita, nel 1308, a Coimbra. Con Ferdinando I (1367-1385) si estingue la dinastia di Borgogna. Giovanni I (1385-1433) fonda la dinastia d'Aviz e riporta la vittoria di Aljubarrota sulla Castiglia.
Il Portogallo continua nel XV sec. e all'inizio del XVI sec. la sua espansione marittima e svolge un ruolo importante nei viaggi di scoperta, animati da Enrico il Navigatore (1394-1460). Nel 1487 Bartlomeo Diaz doppia il Capo di Buona Speranza. Nel 1494 il trattato di Tordesillas stabilisce una linea di separazione tra i possedimenti extraeuropei della Spagna e quelli del Portogallo. Nel 1497 Vasco de Gama scopre la via delle Indie. Nel 1500 Cabral prende possesso del Brasile. Tra il 1505 e il 1515 si costituisce l'Impero portoghese delle Indie. Con Giovanni III (1521-1557), la cultura intellettuale e artistica conosce un notevole sviluppo, pari a quello dell'economia.
Sebastiano I (1557-1578) viene ucciso nella battaglia di Alcazar Quivir, in Marocco. Nel 1580, con l'estinzione della dinastia d'Aviz, Filippo II di Spagna diventa re del Portogallo, unendo in tal modo i due regni. Nel 1640 i Portoghesi si ribellano contro la Spagna e proclamano re il duca di Braganza, Giovanni IV (1640-1656); con il trattato di Lisbona, la Spagna riconosce l'indipendenza del Portogallo. Alla fine del XVII sec., rassegnandosi al crollo delle proprie posizioni in Asia e al proprio ridimensionamento in Africa, il Portogallo si dedica all'esplorazione del Brasile. Nel 1703 il trattato di Methuen unisce economicamente il Portogallo e la Gran Bretagna. Con Giovanni V (1707-1750), l'oro del Brasile non riesce più a stimolare l'economia del paese. Giuseppe I (1750-1777) fa appello a Pombal, che impone un regime energico di dispotismo illuminato e ricostruisce Lisbona dopo il terremoto del 1755. Maria I (1777-1816) lascia il potere al figlio (1792), il futuro Giovanni VI.
Nel 1801 si assiste alla guerra degli Orange tra il Portogallo e la Spagna. Nel 1807 il paese viene invaso dalle truppe francesi di Junot; la famiglia reale raggiunge il Brasile. L'anno successivo Wellesley sbarca in Portogallo. Nel 1811 il paese è liberato dai francesi; la Corte rimane in Brasile e il Portogallo è sottoposto a un regime militare sotto il controllo dell'Inghilterra. Nel 1822 Giovanni VI (1816-1826) ritorna a Lisbona su richiesta delle Cortes e accetta una costituzione liberale. Il figlio primogenito, Pietro I, si proclama imperatore del Brasile, la cui indipendenza è riconosciuta nel 1825. Alla morte di Giovanni VI, Pietro I diventa re del Portogallo con il nome di Pietro IV, ma abdica a favore della figlia Maria II e affida la reggenza al fratello Michele. Questi si proclama re con il nome di Michele I e tenta di ristabilire l'assolutismo. Pietro I sbarca in Portogallo e rimette sul trono Maria II (1826-1853). Tra il 1834 e il 1853 la tensione politica e le lotte civili persistono. Dopo l'approvazione del suffragio censitario, il Portogallo conosce con i re Pietro V (1853-1861), Luigi I (1861-1889) e Carlo I (1889-1908) un effettivo regime parlamentare; il paese tenta di rigenerarsi e di ricostituire un proprio impero coloniale con l'Angola e il Mozambico. Nel 1907-1908 João Franco instaura una dittatura. Carlo I viene assassinato con il figlio primogenito. Manuel II rinuncia al regime autoritario, ma viene cacciato dalla rivoluzione.
Nel 1910-1911 viene proclamata la repubblica. Il governo provvisorio decreta la separazione tra la Chiesa e lo Stato e riconosce il diritto di sciopero. Durante la Prima Repubblica si assiste a una grave instabilità politica; il Portogallo non ottiene vantaggi sostanziali per la sua partecipazione, a fianco degli Alleati, alla prima guerra mondiale. Il colpo di stato del generale Gomes da Costa nel 1926 rovescia il regime. Due anni dopo Carmona, presidente della repubblica, richiama alle finanze Salazar che realizza un risanamento spettacolare. Dal 1933 al 1968 Salazar, padrone del paese, governa secondo la costituzione del 1933 che instaura lo Stato nuovo corporativo e nazionalista.
Negli anni 1968-1974 il presidente Caetano combatte le rivolte in Guinea, Mozambico e Angola. Nel 1974 una giunta, guidata dal generale Spinola, prende il potere e inaugura la rivoluzione dei garofani. L'anno successivo il Consiglio nazionale della rivoluzione avvia un programma di ispirazione socialista. Le antiche colonie portoghesi ottengono l'indipendenza. Dal 1976 al 1986 A. Eanes è a capo della Repubblica, mentre si succedono i governi di M. Soares (socialista, 1976-1978), S´ Carneiro (centrodestra, 1979-1980), F. Pinto Balsemão (socialdemocratico, 1981-1983), M. Soares (1983-1985), A. Cavaco Silva (socialdemocratico, 1985-1995).
Nel 1986 M. Soares diventa presidente della repubblica. Il Portogallo entra nella CEE. Nelle elezioni del 1987 e del 1991, il partito socialdemocratico, sempre guidato da Cavaco Silva, ottiene la maggioranza assoluta. Nel 1995 il partito socialista vince le elezioni: il suo segretario, António Guterres, diventa Primo ministro. L'anno successivo il socialista Jorge Sampaio è eletto presidente della repubblica.
Abitanti-10.800.000
Superficie-92.080 km2
Densità-117,3 ab./km2
Capitale-Lisbona
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Escudo portoghese
Lingua-Portoghese
Religione-Cattolica

portoghése, agg., sm. e sf. agg. Relativo al Portogallo. ~ lusitano.
sm. e sf. 1 Abitante e lingua del Portogallo. 2 Chi entra in un luogo pubblico per assistere a uno spettacolo, senza pagare il biglietto. ~ parassita.
 agg., sm. e sf. Portuguese.
 portog. portuguez.

Portoghési, Pàolo (Roma 1931) Architetto e storico dell'architettura allievo di B. Zevi, ha operato in opposizione al funzionalismo progettando luoghi di culto (chiesa della Sacra Famiglia a Fratte, 1969-1970); molto discusso il progetto di moschea e centro culturale islamico a Roma e abitazioni commissionate da privati (casa Baldi, 1959-1961; casa Papanice, 1966-1970) o da enti pubblici (IACP a Sesto San Giovanni, ENEL a Tarquinia). Fra i suoi saggi Roma barocca (1966), Le inibizioni dell'architettura moderna (1974), I nuovi architetti italiani (1985).

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_p.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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