Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale R parte 2

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale R parte 2

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale R parte 2

 

Raggio d'ombra, Il Romanzo di G. Pontiggia (1983).

raggiornàre, v. v. tr. Rimandare a un altro giorno. ~ procrastinare.
v. intr. Tornar giorno. ~ albeggiare.

raggiràre, v. tr. 1 Aggirare più volte. 2 Circuire, ingannare. ~ turlupinare.
 v. tr. to trick, to take in.

raggiratóre, agg. e sm. Che, o chi, raggira.

raggìro, sm. Inganno, imbroglio. ~ frode.

raggiùngere, v. tr. 1 Arrivare a unirsi a qualcuno che ci precede. ~ riprendere. 2 Di luogo, arrivarvi. ~ giungere. alla fine della mattinata raggiunsero la cima. 3 Conseguire. <> mancare. aveva raggiunto il suo scopo.
 v. tr. 1 to reach. 2 (riprendere) to catch up. 3 (conseguire) to achieve. 4 (bersaglio) to hit.
 da ra-+ giungere.

raggiungìbile, agg. 1 Che si può raggiungere. 2 Accessibile.

raggiungiménto, sm. 1 Il raggiungere. 2 Conseguimento. ~ ottenimento. <> fallimento.

raggiustàre, v. v. tr. 1 Aggiustare nuovamente. 2 Indurre a una conciliazione.
v. rifl. Pacificarsi, conciliarsi.

raggomitolàre, v. v. tr. Avvolgere in gomitolo nuovamente.
v. rifl. Rannicchiarsi, avvolgersi a gomitolo. ~ accoccolarsi. <> allungarsi.
 v. rifl. to curl up.

raggomitolàto, agg. 1 Ravvolto in un gomitolo. 2 Rannicchiato.
 agg. curled up.

raggranellàre, v. tr. Racimolare. ~ rastrellare. <> perdere.
 v. tr. to scrape together.

raggrinzàre, v. v. tr. Rendere più grinzoso. ~ increspare. <> lisciare.
v. intr. pron. Divenire più grinzoso.

raggrinziménto, sm. Il raggrinzire.

raggrinzìre, v. v. intr. Riempire di grinze. quel vestito raggrinziva facilmente.
v. intr. pron. Raggrinzare.
 da ri-+ aggrinzire.

raggrumàre, v. v. tr. Raccogliere in grumi.
v. intr. pron. Rapprendersi, coagularsi. <> liquefarsi.

raggruppaménto, sm. 1 Il raggruppare o il raggrupparsi. 2 Insieme di elementi raggruppati.

raggruppàre, v. v. tr. Riunire in gruppo. ~ radunare, conglobare.
v. rifl. Raccogliersi in un gruppo.
 v. tr. to group together.

raggruzzolàre, v. tr. Costituire a poco a poco un gruzzolo.

Ragguagli di Parnaso Prosa satirica di T. Boccalini (1612-1615).

ragguagliàbile, agg. Che si può ragguagliare, confrontare.

ragguagliàre, v. tr. 1 Ridurre uguale, pareggiare. 2 Confrontare. 3 Informare, dare ragguagli. ~ aggiornare.

ragguàglio, sm. 1 Il ragguagliare. 2 Proporzione, confronto. 3 Notizia precisa. ~ aggiornamento.
 sm. 1 comparison. 2 (informazione) piece of information.

ragguardévole, agg. 1 Degno di riguardo. ~ importante. <> ininfluente. 2 Considerevole, ingente.
 agg. 1 (notevole) considerable. 2 (importante) notable.

ragguardevolézza, sf. L'essere ragguardevole.

ragià, sm. invar. Principe indiano.

ràgia, sf. (pl.-gie) 1 Resina dei pini. 2 Olio di trementina usato per sciogliere le vernici.

Ragion di stato, La => "Della ragion di stato".

Ragionamenti Prose di P. Aretino (1534-1536). L'opera, detta anche Sei giornate, raccoglie due composizioni: il Ragionamento della Nanna e della Antonia (1534), che contiene il racconto della vita di Nanna prima come monaca, poi sposata e infine come prostituta (cortigiana), e il Dialogo nel quale la Nanna insegna a la Pippa (1536), in cui Nanna istruisce la figlia, che vuole diventare cortigiana, circa i rapporti con gli uomini. L'opera è chiaramente impostata sul registro osceno sia per il tema generale sia per il linguaggio specifico. Condannata per oscenità, è stata solo di recente oggetto di analisi più approfondita. In essa è stata rilevata una tendenza dissacratoria nei confronti dei modelli classici, dei quali rovescia tutte le convenzioni. La descrizione della società dal basso porta alla luce aspetti della vita del tempo, nei quali è leggibile un'indiretta critica dei rapporti sociali. Significative sono, per esempio, le tre strade che si aprono a una donna del tempo: monaca, moglie o prostituta.
Ragionamenti
Prosa di A. Firenzuola (1523-1525).

ragionaménto, sm. 1 Il ragionare. ~ argomentazione, deduzione. 2 Dimostrazione, argomentazione. ~ esposizione, pensiero.
 sm. argument, reasoning.

ragionàre, v. intr. 1 Usare la ragione per argomentare. 2 Riflettere. ~ raziocinare. 3 Discorrere, parlare. ~ argomentare, discutere.
 v. intr. 1 to reason. 2 (discorrere) to argue. 3 (discutere) to discuss.

ragionataménte, avv. In modo ragionato.

ragionatìvo, agg. Razionale, attinente alla sfera della ragione.

ragionàto, agg. 1 Motivato razionalmente. 2 Commentato.

ragionatóre, sm. (f.-trìce) Chi ragiona bene e abitualmente.

ragióne, sf. 1 Insieme delle facoltà tramite le quali l'uomo è in grado di pensare, stabilire rapporti e connessioni tra le idee, esprimere giudizi, discernere il vero dal falso, il giusto dall'ingiusto ed esprimere il concetto di morale. ~ intelletto. 2 Argomentazione della validità di un ragionamento. 3 Causa, motivo. ~ movente, cagione. 4 Rapporto, proporzione, misura, calcolo. 5 Ragione sociale: denominazione ufficiale di una azienda a gestione collettiva.
 sf. 1 mind, reason. 2 (a ragion veduta) after due consideration. 3 (diritto) right. 4 (farsi una ragione) to resign oneself. 5 (rapporto) ratio.
 lat. ratio,-onis, deriv. da ratus, p.p. di reri stabilire.
Genericamente si contrappone alla conoscenza intuitiva (intelletto). Dalla cosmogonia presocratica che attribuiva la ragione a tutti, si arrivò ad Aristotele che distinse tra ragione e intelletto; dalla scolastica con la ratio superior e la ratio inferior si arrivò a Leibniz che la definì come fondamento delle verità logiche, distinte dalle verità di fatto, fondate sul principio della ragione sufficiente e alla dea ragione dell'illuminismo. Con Kant si intese la ragione come facoltà conoscitiva a priori (ragion pura) e come organo della legge morale (imperativo categorico), mentre con Hegel divenne lo strumento supremo di interpretazione della realtà e il fondamento della conoscenza.
In diritto è la definizione tramite la quale una società si distingue dalle aziende dello stesso tipo con le quali si misura. È composta dal nome dei soci e dalla specifica del tipo di rapporto sociale.
Nelle dottrine sociali si trova l'espressione ragione di stato, utilizzata nel XVI sec. per definire le dottrine ispirate dal Machiavelli che anteposero a tutto l'interesse dello Stato. Tale dottrina fu abbandonata con la controriforma per riportare la politica a una dimensione religiosa (G. Botero). Nel 1621 il saggio Della ragion di stato di L. Zuccolo riproponeva le dottrine machiavelliche e l'autonomia della politica dalla morale. In tempi moderni, fu ripresa per sostenere lo stato autoritario.

Ragione ed esistenza Opera di filosofia di K. Jaspers (1935).

ragionerìa, sf. 1 Scienza che ha per oggetto lo studio dell'organizzazione, della gestione e della rilevazione degli aspetti contabili delle aziende. ~ computisteria. 2 L'insieme delle persone che gestiscono l'amministrazione contabile di un'azienda. ~ contabilità. 3 Corso di studi degli istituti tecnici commerciali.
 da "ragione" intesa come "rapporto, calcolo".
 sf. accountancy, accounts department.

ragionévole, agg. 1 Che possiede la ragione. ~ coerente, logico. <> irragionevole. 2 Giusto. <> sbagliato. riteneva quella richiesta ragionevole. 3 Secondo la ragione. apprezzava quei discorsi ragionevoli.
 agg. reasonable.
 lat. rationabilis, incrociato con l'italiano ragione.

ragionevolézza, sf. L'essere ragionevole. ~ Coerenza, giudizio. <> illogicità, incoerenza.

Ragiònidi Famiglia di Insetti Ditteri Brachiceri.

ragionière, sm. (f.-a) Chi esercita per professione la ragioneria. ~ contabile.
 sm. accountant.

ragionierìstico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo alla ragioneria. 2 Meticoloso.

raglàn, agg. invar. Tipo di attaccatura di manica che parte dal collo e giunge all'ascella con cuciture a raggio.
 dal nome del generale inglese Lord Raglan.

ragliàre, v. intr. 1 Emettere il verso dell'asino. 2 Cantare male, in modo sgradevole.
 v. intr. to bray.
 lat. ragulare.

ragliàta, sf. Raglio prolungato.

ràglio, sm. 1 Il verso dell'asino. 2 Canto sgradevole.

ràgna, sf. 1 Ragnatela. 2 Rete sottile utilizzata nell'uccellagione. 3 Insidia, tranello. 4 Zona logora di un tessuto.

ragnàre, v. tr. Logorarsi di un vestito fino a far trasparire la trama.

ragnatéla, sf. 1 La tela costruita dal ragno per catturare le sue prede. 2 Tessuto logoro o molto sottile. 3 Trama di inganni. ~ intrigo, trappola.
 sf. cobweb, web, spider's web.

ragnatùra, sf. Punto logoro di una stoffa, dove si vede la trama.

ràgno, sm. Nome comune della specie degli Artropodi appartenenti agli Araneidi. Con dimensioni che vanno da qualche millimetro a 18-20 cm, hanno spesso il corpo policromo. Secernono dalle ghiandole posteriori una tela, con funzioni di cattura degli insetti, nido e rifugio. Uccidono le prede iniettando loro un veleno paralizzante. Sono diffusi in special modo nelle regioni tropicali; in Italia l'unica specie velenosa è la malmignatta.
 sm. spider.
Ragno palombaro
Aracnide (Argyroneta aquatica) della famiglia degli Agelenidi e dell'ordine degli Araneidi. Di colore scuro, vive sotto il pelo dell'acqua.

Ragógna Comune in provincia di Udine (3.011 ab., CAP 33030, TEL. 0432).

Ràgoli Comune in provincia di Trento (749 ab., CAP 38070, TEL. 0465).

Ragtime Romanzo di E. Doctorow (1975).

ragtime, sm. invar. Genere musicale per pianoforte derivato dalla rielaborazione di musiche popolari europee (polche, valzer ecc.) con ritmi vivaci e sincopati. È caratterizzato da una pulsazione regolare di bassi, suonati dalla mano sinistra e da un ritmo melodico sincopato affidato alla mano destra. Si tratta di musica prevalentemente diffusa dai neri americani che incisero le loro melodie su rulli di pianola. Il maggiore tra essi fu Scott Joplin (Maple leaf rag, 1899). Si tratta del primo genere musicale afroamericano completamente strumentale. Il ragtime si è successivamente integrato nel jazz grazie all'opera di alcuni musicisti (tra i quali Jelly Roll Morton).

ragù, sm. Sugo di carne usato per condire la pastasciutta. ~ intingolo, salsa.
 sm. stew, meat sauce.

Ragùsa (comune) Città della Sicilia orientale (69.000 ab., CAP 97100, TEL. 0932), capoluogo di provincia, altitudine 502 m alle pendici dei monti Iblei. Sono presenti industrie alimentari, dei mobili, della raffinazione del petrolio e dell'estrazione dell'asfalto. Avamposto bizantino, fu occupato dagli arabi nell'848. Divenne una contea ai tempi dei Normanni e quindi dominio feudale dei Chiaramonte, degli Enriquez e dei Sylva-Mendoza. Fu ricostruita dopo il terremoto del 1693 con struttura barocca.
Provincia di Ragusa
È vasta 1.614 km2 (295.000 ab.). Si estende dai monti Iblei al Mediterraneo, con territorio prevalentemente montuoso. Prevalenti sono le attività agricole, l'allevamento e la pesca. Sono presenti giacimenti di petrolio e asfalto.

Ragùsa (Croazia) => "Dubrovnik"

Ragùsa, Vincènzo (Palermo 1841-1927) Scultore. Su incarico del governo italiano, dal 1866 al 1882 insegnò scultura a Kobu (Giappone) nella locale scuola statale d'arte. Fondatore a Palermo di una scuola di tecniche artistiche (1882). Tra le opere, Attore giapponese e Donna giapponese, frutto del suo lungo soggiorno nel Paese del Sol Levante.

ragusàno, agg. e sm. agg. Relativo alla città di Ragusa.
sm. Abitante della città di Ragusa.

ragusèo, agg. e sm. agg. Relativo alla città di Ragusa, in Dalmazia.
sm. Abitante, originario di Ragusa.

ragutièra, sf. Salsiera per ragù.

Raguzzìni, Filìppo (Napoli ca. 1680-Roma 1771) Architetto. Tra le opere l'ospedale di San Gallicano (1724-1726), la piazzetta di Sant'Ignazio (1726-1728) e Santa Maria della Quercia (1727-1731) a Roma.

rahba, sf. invar. Radura in cui hanno luogo incontri popolari di lotta tipici dell'Africa nordoccidentale.

Rahman, Mujib ur- (Tongipora 1920-Dacca 1975) Politico del Bangladesh. Dal 1971, con l'indipendenza del paese, fu primo ministro e dal 1975 presidente della repubblica. Morì ucciso dal colpo di stato del generale Ziaur Rahman.

Rahner, Karl (Friburgo 1904-Innsbruck 1984) Teologo cattolico tedesco. Sostenne che la grazia divina realizza la tensione dell'uomo alla trascendenza, e che non può essere esaurita dalla riflessione concettuale, facendo così la svolta antropologica. Tra le sue opere, Scritti di teologia (1954-1963) e Nuovi saggi (1968-1969).

rài, sm. 1 Raggi luminosi. 2 Occhi.

RAI Acronimo di Radiotelevisione italiana. Società statale del gruppo IRI per la gestione delle emissioni radiofoniche e televisive. Fu fondata nel 1954, come derivazione della RAI (Radio audizioni italiane-1944) a sua volta generata dalla EIAR (Ente italiano audizioni radiofoniche, 1928, che a sua volta derivava dall'URI, Unione radiofonica italiana) nata nel 1924. Riceve sovvenzioni governative e percepisce un canone annuo di abbonamento. Il consiglio di amministrazione è eletto dai presidenti di camera e senato. Controlla società editoriali e discografiche: Nuova ERI, Nuova Fonit Cetra e concessionarie di pubblicità (SIPRA). Ha operato in regime di monopolio fino agli anni '70.
RAI
Sigla di Radio Audizioni Italiane.

Raiàno Comune in provincia di L'Aquila (2.726 ab., CAP 67027, TEL. 0864).

Raichur Città (125.000 ab.) dell'India, nello stato di Karnataka. Capoluogo del distretto omonimo.

raid, sm. invar. 1 Viaggio lungo e pieno di difficoltà, compiuto come impresa sportiva. 2 Incursione, blitz. ~ scorreria.

Ràidi Famiglia di Pesci Selaci che appartengono all'ordine dei Raiformi.

Raifórmi Ordine di Pesci Selaci con ampie pinne pettorali che spuntano da un corpo solitamente schiacciato.

Raigarh Città (68.000 ab.) dell'India, nello stato di Madhya Pradesh. Capoluogo del distretto omonimo.

Raimi, Sam (1959-) Regista cinematografico statunitense. Diresse La casa (1983), Darkman (1990), L'armata delle tenebre (1992) e Pronti a morire (1993).

Raimóndi, Èzio (Lizzano di Belvedere, Bologna 1924-) Critico letterario. Tra le opere Letteratura barocca (1961) e Rinascimento inquieto (1965).

Raimóndi, Giànni (Bologna 1923-) Tenore italiano. Interprete acclamato del repertorio romantico e verista, ha riscosso particolare successo nella Traviata con la Callas, alla Scala di Milano nel 1956.

Raimóndi, Ruggèro (Bologna 1941-) Basso-baritono. Da citare le sue interpretazioni del Don Giovanni di Mozart e del Boris Godunov di Musorgskij.

Raimóndo Nome di conti.
Raimondo I
(?-865?) Conte di Tolosa dal 853.
Raimondo II
(860 ca.-923) Conte di Tolosa dal 918.
Raimondo III
(900 ca.-950 ca.) Conte di Tolosa dal 923. Cacciò gli ungari dalla Provenza.
Raimondo IV
(Tolosa 1042-Tripoli di Siria 1105) Conte di Tolosa dal 1088, nel 1096 partecipò alla prima crociata, contendendo, nel 1098 il possesso di Antiochia a Boemondo d'Altavilla. L'anno successivo, conquistata Gerusalemme, si rifiutò di riconoscere la supremazia di Goffredo di Buglione. Perì nell'assedio di Tripoli.
Raimondo V
(1134-Nimês 1194) Conte di Tolosa dal 1148. Respinse l'eresia degli albigesi.
Raimondo VI
(1156-Tolosa 1222) Conte di Tolosa dal 1194. Quando nel 1208 fu iniziata la crociata contro gli albigesi, sebbene non ne condividesse la dottrina, si schierò con i suoi sudditi. In un primo momento fu battuto da Simone di Montfort, quindi recuperò i suoi possessi.
Raimondo VII
(Beaucaire 1197-Millau 1249) Conte di Tolosa dal 1222. Fu battuto da Luigi VIII di Francia nel 1226 e fu costretto a cedergli alcuni territori. Nel 219 concordò che alla sua morte la contea passasse alla Francia.

Raimóndo Berengàrio Nome di conti.
Raimondo Berengario I il Vecchio
(1023?-1076) Conte di Barcellona dal 1035. Batté i musulmani più volte.
Raimondo Berengario II
(1053?-1082) Conte di Barcellona dal 1076.
Raimondo Berengario III, detto il Grande
(1082-1131) Conte di Barcellona dal 1096. Combatté gli almoravidi. Con il matrimonio del 1112, acquisì la Provenza, che poi cedette in parte ai conti di Tolosa.
Raimondo Berengario IV
(1115?-Borgo San Dalmazzo 1162) Conte di Barcellona dal 1131. Nel 1137 sposò la figlia di re Ramiro II, divenendo principe d'Aragona. Il figlio Alfonso II il Casto, quindi, dal 1164 regnò sull'Aragona, cui fu unita la Catalogna.
Raimondo Berengario IV
(1198-1245) Conte di Provenza dal 1209. Fece della sua corte un centro di poesia trobadorica. Alla sua morte la contea passò al genero Carlo I d'Angiò.

Rain Man (L'uomo della pioggia) Film drammatico, americano (1988). Regia di Barry Levinson. Interpreti: Dustin Hoffman, Tom Cruise, Valeria Golino. Titolo originale: Rain Man

Rainàldi, Càrlo (Roma 1611-1691) Architetto. Tra le opere la facciata di Sant'Andrea della Valle (1661-1665) e Santa Maria in Campitelli (1663-1667) a Roma.

Raine, Kathleen Jessie (Londra 1908-) Poetessa inglese. La sua poesia fu permeata da peculiarità mistiche e filosofiche: Vivendo nel tempo (1946), L'anno uno (1951) e Il ritratto ovale (1977). Dedicatasi allo studio di W. Blake e del neoplatonismo, scrisse anche opere di critica letteraria e autobiografiche.

Rainier Vulcano (4.392 m) spento degli USA, nello stato di Washington, a 100 km circa da Seattle. Vetta più elevata della Catena delle Cascate. Dal 1899 fa parte di un parco nazionale.

Rainwater, Leo James (Council 1917-Jonkers 1986) Fisico statunitense. Teorizzò una variante del modello nucleare a guscio e nel 1975, con A. Bohr e B. Mottelson, fu insignito del premio Nobel.

Rainy Lago (932 km2) dell'America Settentrionale, al confine tra il Minnesota, negli USA, e l'Ontario, nel Canada.

ràion, sm. Fibra tessile che si ricava dalla cellulosa.

Raipur Città (438.000 ab.) dell'India, nello stato di Madhya Pradesh. Capoluogo del distretto omonimo.

raìs, sm. 1 Termine ottomano utilizzato per indicare un capitano. 2 Nell'Egitto moderno, appellativo del presidente della repubblica.

Raisa, Rosa (Bialystok 1893-Los Angeles 1963) Soprano polacco. Pseudonimo di Rosa Burstein. Studiò a Napoli con i maestri L. Tetrazzini e B. Marchisio. Debuttò a Roma nel 1912. Nel periodo 1914-1937 raccolse grandi successi nei maggiori teatri del mondo. Dotata di grandi mezzi vocali, interpretò magistralmente le opere liriche più impegnative, come la Turandot di G. Puccini.

rajah => "ragià"

Rajahmundry Città (217.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Andhra Pradesh, nel Deccan.

Rajang Fiume (560 km) della Malaysia, nel Borneo settentrionale. Nasce dai monti Irian e sfocia nel mar Cinese Meridionale.

Rajasthan Stato (43.881.000 ab.) federato dell'India nordoccidentale. Capitale Jaipur.

Ràjna, Pìo (Sondrio 1847-Firenze 1930) Filologo e critico letterario. Tra le opere Le fonti dell'Orlando Furioso (1876) e Le origini dell'epopea francese (1884).

Rajshahi Città (517.000 ab.) del Bangladesh, nel Bengala, sul fiume Gange. Capoluogo della divisione amministrativa omonima.

R´kóczy, Ferenc II (Borsi 1676-Rodosto 1735) Voivoda di Transilvania. Nel 1703 fu alla guida della rivolta ungherese antiasburgica. L'anno successivo divenne principe di Transilvania e nel 1707 dichiarò l'indipendenza dell'Ungheria, ma nel 1708 fu battuto a Trencsén e fuggì all'estero. È l'eroe nazionale magiaro.

R´kosi, M´ty´s (Ada 1892-Gorki 1971) Politico ungherese. Dal 1945 al 1956 fu segretario del Partito comunista e nel 1952 e 1953 anche presidente del consiglio, divenendo, nel 1956, il principale bersaglio della rivolta popolare.

raksasa, sm. invar. Demoni nemici degli uomini e degli dei nel brahmanesimo.

Raleigh, Walter (Hayes 1552-Londra 1618) Scrittore e navigatore inglese. Dopo la spedizione in Terranova (1579) conquistò alla corona le coste della Virginia (1584) e l'isola di Trinidad (1595). Incarcerato da Giacomo I nel 1603, con l'accusa di complotto, fu rilasciato solo nel 1616. Compì quindi un nuovo viaggio in Guyana, che però non produsse alcun risultato. A seguito di questo fatto, il re lo fece decapitare.

ralentì, sm. invar. Immagini cinematografiche e televisive rallentate.

ràlla, sf. Dado di metallo con un perno di supporto per alberi verticali.

rallegraménto, sm. 1 Il rallegrarsi. 2 Felicitazione, congratulazione. ~ complimento.
 sm. pl. congratulations.

rallegràre, v. v. tr. 1 Rendere lieto o più lieto. ~ allietare. <> rattristare. 2 Rendere allegro. era in grado di rallegrare la compagnia con un paio di battute.
v. intr. pron. 1 Diventare allegro. ~ gioire. <> intristire. 2 Congratularsi. ~ felicitarsi, complimentarsi. <> dispiacersi. furono in molti a rallegrarsi per quel titolo conseguito.
 v. tr. to cheer. v. intr. pron. 1 to rejoice. 2 (complimentarsi) to congratulate.

rallentaménto, sm. 1 Il rallentare. 2 Diminuzione, attenuazione. 3 Effetto cinematografico che consiste nel rallentare l'azione proiettata.

rallentàndo, sm. Graduale riduzione della velocità di esecuzione di un brano musicale.

rallentàre, v. v. tr. 1 Rendere più lento. ~ decelerare. <> accelerare. 2 Rendere meno frequente. rallentarono i loro appuntamenti. 3 Rendere meno intenso. ~ diradare. <> intensificare. rallentò lo studio in quel periodo.
v. intr. pron. 1 Farsi lento. 2 Diventare meno intenso.
 v. tr. 1 to slow down. 2 (fig.) to slacken, to lessen. v. intr. to slow down.

rallentatóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi rallenta. 2 Dispositivo per rallentare immagini cinematografiche e televisive. agire al rallentatore, con estrema lentezza.
 sm. (al rallentatore) in slow-motion.

Ràlli, Giovànna (Roma 1935-) Attrice cinematografica. Tra le interpretazioni più note, Il generale Della Rovere (1959), Era notte a Roma (1960), La fuga (1964), Per amare Ofelia (1974), C'eravamo tanto amati (1974) e Colpita da improvviso benessere (1975).

Ràllidi Famiglia di Uccelli ralliformi che vivono un po' ovunque.

Rallifórmi Ordine di Uccelli con tarsi alti e alluce ridotto o mancante del tutto.

rallìsta, sm. Chi effettua rally automobilistici.

rally, sm. invar. Competizione automobilistica nella quale i partecipanti devono radunarsi tutti in un determinato punto dopo avere percorso l'itinerario prefissato, superando prove di velocità, regolarità ecc. Il più antico si svolge a Montecarlo dal 1911.

RAM Acronimo di Random Access Memory (memoria ad accesso casuale). Anche se usualmente si utilizza questo termine per indicare la memoria elettronica volatile allo stato solido (chip) che permette l'archiviazione temporanea dei dati nelle unità centrali dei personal computer, sono da considerare periferiche di memorizzazione RAM anche i dischi magnetici (floppy o rigidi) utilizzati per l'archiviazione permanente dei dati (memorie di massa). A differenza dei corrispondenti dispositivi di memorizzazione ROM (Read Only Memory), che consentono la sola lettura, qualsiasi tipo di memoria RAM ammette sia le operazioni di lettura che quelle di scrittura dei dati. I tempi di accesso per il reperimento dell'informazione negli attuali chip di memoria RAM sono attualmente dell'ordine di poche decine di nanosecondi.

Ramàcca Comune in provincia di Catania (10.383 ab., CAP 95040, TEL. 095).

ramadàn, sm. invar. Nono mese del calendario musulmano, dedicato al digiuno.

Ramadi Città (137.000 ab.) dell'Iraq, sul fiume Eufrate. Capoluogo del governatorato di Anbar.

ramages, sm. Disegno a rami e fiori su carta da parati.

ramàglia, sf. Insieme di rami secchi.

ramàio, sm. Artigiano che lavora il rame.

ramaiòlo, sm. Arnese da cucina a forma di cucchiaio, ma più grande. ~ mestolo.

Raman, Chandrasekhara Venkata (Trichinopoly 1888-Bangalore 1970) Fisico indiano, premio Nobel nel 1930. Effettuò studi sui raggi X e sui fenomeni ottici nei fluidi.
Effetto Raman
Fenomeno per cui nella luce diffusa da una particella sono presenti frequenze diverse da quella incidente; si osserva nel passaggio di un raggio luminoso attraverso un mezzo materiale.

Ramanathapuram Distretto (2.860.000 ab.) dell'India, nello stato di Tamil Nadu. Capoluogo Madurai.

ramanzìna, sf. Severo rimprovero. ~ paternale.
 sf. telling-off, lecture.

ramapitèci Primati vissuti nel Miocene e nel Pliocene.

ramàre, v. tr. 1 Coprire con uno strato di rame. 2 Dare alle viti o ad altre piante il solfato di rame.

ramàrro, sm. Rettile (Lacerta viridis) della famiglia dei Lacertidi e dell'ordine degli Squamati. Di colore verde smeraldo negli esemplari maschi, misura anche 40 cm. La femmina si mimetizza con l'ambiente. Il ramarro è avido di cibo ed è un accanito cacciatore di insetti, molluschi e vermi. Alla fine del letargo invernale, dopo una furiosa lotta tra i maschi rivali, si compiono l'accoppiamento e la deposizione delle uova. Sovente tali lotte d'amore sono accompagnate dalla perdita della coda, che comunque si riproduce molto presto e con dimensioni quasi uguali a quelle primitive. Il ramarro, intelligente e vivace, si addomestica facilmente.
 sm. green lizard.

Ramàt Gan Città (123.000 ab.) di Israele, nel distretto di Tel Aviv.

ramàto, agg. Ricoperto di un sottile strato di rame.

ramatùra, sf. 1 Il ramare. 2 L'insieme dei rami di un albero.

Ramayana Poema indiano in lingua sanscrita, redatto probabilmente nel I sec. a. C. per celebrare le gesta di Rama che libera la moglie Sita, imprigionata nell'isola di Ceylon (Lanka) da Ravana; attribuito a Valmiki, consta di sette libri e 24.000 strofe. Assieme al Mahabharata è la maggiore espressione dell'epica indiana.

ramàzza, sf. 1 Nel gergo militare, scopa usata per pulire cortili e simili. ~ scopa. 2 Soldato addetto a ramazzare.

ramazzàre, v. tr. Scopare con la ramazza. ~ spazzare.

Ramazzìni, Bernardìno (Carpi 1663-Padova 1714) Medico. Padre della medicina del lavoro, scrisse De morbis artificum diatriba (1713). Insegnò a Modena e a Padova. Descrisse le malattie che affliggevano gli operai identificando in molti casi il rapporto di causa effetto tra le condizioni di lavoro e la patologia.

Ramazzòtti, Èros (Roma 1963-) Cantante. Vincitore del festival di Sanremo nel 1984 nelle nuove promesse con uno dei suoi brani migliori, Terra promessa. Due anni dopo ha vinto il festival con Adesso tu. Fra gli album Musica è (1988), In ogni senso (1990), Tutte storie (1993), Dove c'è musica (1996).

Rambert, Marie (Varsavia 1888-Londra 1982) Coreografa inglese. Di origine polacca, fu grande interprete della danza libera, insegnante di A. Tudor e F. Ashton e fondatrice dell'omonimo balletto.

Rambo Personaggio cinematografico interpretato da Sylvester Stallone; è un ex combattente reduce dal Vietnam che compie imprese o gesta fuori dal comune, spesso senza l'approvazione delle autorità.
Rambo
Film drammatico, americano (1982). Regia di Ted Kotcheff. Interpreti: Sylvester Stallone, Richard Crenna, Brian Dennehy. Titolo originale: First Blood

Rambouillet, Catherine de Vivonne marchésa di (Roma 1588-Parigi 1665) Gentildonna francese. Diede vita al salotto letterario la Chambre bleue d'Arthénice nell'Hôtel de Rambouillet, dove si ritrovarono i maggiori esponenti dell'arte e della mondanità parigina (tra cui, Madame de Sevigné, François de Malherbe, François de La Rochefoucauld, Madame de La Fayette, il Cardinale Richelieu e numerose altre personalità dell'epoca).

Ramcaritmanas Opera di poesia di Tuls¿Ì¿ Das (XVI-XVII sec.).

ràme, sm. Elemento chimico, simbolo Cu, numero atomico 29, peso atomico 63,54, peso specifico 8,945, punto di fusione 1.083 °C e punto di ebollizione 2.567 °C. Metallo noto all'umanità ancor prima del ferro. Buon conduttore di calore e di elettricità, di colore rossastro è assai duttile e malleabile ed è meno duro del ferro. Si trova spesso allo stato elementare, mentre alcuni suoi minerali sono costituiti da ossidi riducibili. Esposto ad aria secca, si ricopre di una patina di solfuro di colore nero, mentre se esposto all'umidità viene ricoperto da una patina di carbonato basico verde (verde rame). I minerali di rame sono diversi, ma sono pochi quelli che in virtù della loro abbondanza possono essere impiegati nell'industria. La calcopirite (calcosina), Cu2S, se pura contiene fino all'80% di rame. La calcopirite, CuFeS2, il più diffuso, può contenere se pura fino al 35% di rame.
Il rame viene usato per produrre fili di vari diametri, impiegati per la conduzione di energia elettrica, per la realizzazione di tubi e apparecchi per il riscaldamento e lastre da incisione e nella produzione di leghe, quali ottone e bronzo. I giacimenti più diffusi sono in Canada, Cile, Zambia, Zaire, Russia, USA.
 sm. copper.
Leghe
L'ottone è composto da rame e zinco in quantità variabili; il similoro si usa per ornamenti; il bronzo è composto da rame (in percentuale tra l'80 e il 95%) e stagno; il monel contiene rame e nichel, in percentuale dal 30 al 50%.

Ràme, Frànca (Parabiago 1929-) Attrice teatrale, moglie (1953) di D. Fo del quale ha interpretato molti lavori. Da ricordare le interpretazioni in La signora è da buttare (1967), Lo stupro (1987), Parliamo di donne (1992), Il diavolo con le zinne (1997).

Rameau, Jean-Philippe (Digione 1683-Parigi 1764) Compositore e musicologo francese. Le sue opere ricalcano il gusto barocco dell'epoca; fu degno successore di Lulli e Campra, dei quali portò avanti la tradizione dell'Opéra-ballet. Fu autore, tra l'altro, del Trattato dell'armonia ridotta ai suoi principi naturali (1722). Tra le opere musicali si ricordano Ippolito ed Aricia (1733), Le Indie galanti (1735), Castore e Polluce (1737), Dardanus (1739).

raméngo, sm. 1 Bastone. 2 Rovina, malora.

ramerìno, sm. Rosmarino.

Ramèsse, o Ramsete Nome di faraoni.
Ramesse I o Ramsete I
Faraone egiziano nel 1320 a. C., prima con il figlio Seti I, poi da solo. Fondò la XIX dinastia e iniziò la costruzione del tempio di Karnak.
Ramsete II
(?-1226? a. C.) Anche Ramesse II. Nipote di Ramsete I, successe al padre Seti I, regnando per più di sessant'anni (forse dal 1290 al 1226 a. C.). Vinse gli ittiti a Qadesh e sposò la figlia del loro re Hattusili III. Celebre la sua mummia conservata al museo del Cairo.
Ramsete III
(?-1166? a. C.) Faraone egiziano dal 1195 al 1163 a. C. Fondò la XX dinastia e occupò Libia, Nubia e i territori fino all'Eufrate.

Ramesseo Tempio funerario dedicato ad Ammone, fatto costruire da Ramesse II a Tebe sulla riva sinistra del Nilo.

ramiè, sm. invar. Nome comune della Boehmeria utilis e della Boehmeria nivea arbusti che forniscono una fibra tessile assai pregiata.

Ramiere, pùnta Monte (3.303 m) delle Alpi Cozie, al confine tra Italia e Francia.

ramìfero, agg. 1 Di terreno ricco di rame. 2 Di albero ricco di rami.

ramificàre, v. v. intr. Produrre rami. il melo aveva ramificato quell'autunno.
v. intr. pron. 1 Biforcarsi, dividersi in rami. 2 Svilupparsi secondo varie direzioni. le attività si ramificavano in vari settori distinti.
 v. intr. pron. to branch out.
 lat. mediev. ramificare, comp. da ramus ramo +-ficare fare.

ramificàto, agg. Riferito alla catena principale di un composto organico dalla quale si dipartono catene laterali.

ramificazióne, sf. Il ramificare e il ramificarsi. ~ diramazione.

ramìna, sf. Scaglia che si stacca nella lavorazione del rame.

ramingàre, v. intr. Andare ramingo.

ramìngo, agg. (pl. m.-ghi) Chi viaggia senza meta. ~ errante. <> residente.

ramìno, sm. 1 Gioco di carte. 2 Bricco panciuto di rame usato per scaldare l'acqua.
 sm. (gioco) rummy.

Ramiòla Centro dell'Emilia-Romagna in provincia di Parma alla confluenza del Ceno nel Taro.

Ramiséto Comune in provincia di Reggio Emilia (1.570 ab., CAP 42030, TEL. 0522).

rammagliàre, v. tr. Riparare un tessuto lavorato a maglie.

rammagliatrìce, sf. Donna che rammenda indumenti a maglia.

rammagliatùra, sf. Il rammagliare.

rammaricàre, v. v. tr. Amareggiare.
v. intr. pron. Lagnarsi, lamentarsi. ~ dispiacersi. <> gioire.
 v. intr. pron. 1 to regret. 2 (lamentarsi) to complain.

rammàrico, sm. (pl. m.-chi) 1 Il rammaricarsi. 2 Dispiacere, lagnanza. ~ rincrescimento. <> contentezza.
 sm. regret.

rammemoràre, v. v. tr. Ricordare, rammentare.
v. intr. pron. Ricordarsi, rammentarsi.

rammendàre, v. tr. Ricucire un tessuto strappato o logoro. ~ rappezzare.
 v. tr. to darn.

rammendatóre, sm. (f.-trìce) Chi rammenda per mestiere.

rammendatùra, sf. 1 Il rammendare. 2 Il punto dove la stoffa è rammendata.

rammèndo, sm. 1 Parte di stoffa rammendata. ~ toppa. 2 Il rammendare un tessuto strappato o logoro. ~ rappezzo, rattoppo.
 sm. darning.

rammentàre, v. v. tr. 1 Richiamare alla mente. ~ ricordare. <> dimenticare. 2 Menzionare. 3 Fare presente. doveva rammentarle che la cena era stata posticipata di una settimana. 4 Tenere a mente.
v. intr. pron. Ricordarsi.
 v. tr. to recall, to remember. v. intr. pron. to remember.
 da ra-+ deriv. da mente.

rammodernàre, v. tr. Rimodernare.

rammolliménto, sm. 1 Il rammollire e il rammollirsi. 2 Deterioramento morale o mentale.

rammollìre, v. v. tr. 1 Rendere più molle. ~ ammorbidire. <> indurire. 2 Indebolire. gli agi avevano rammollito la sua resistenza fisica alla fatica. 3 Rimbambire. ~ rimbecillire, rincitrullire.
v. intr. pron. Diventare molle, debole. ~ afflosciarsi.
 v. tr. to soften. v. intr. pron. to go soft.
 da ri-+ ammollire.

rammollìto, agg. 1 Diventato molle. 2 Rimbambito, rimbecillito.

rammorbidìre, v. v. tr. 1 Rendere più morbido. rammorbidire il cuoio. 2 Mitigare, raddolcire. rammorbidire uno stile, eliminare le spigolosità.
v. intr. pron. Diventare più morbido.
 da ri-+ ammorbidire.

Ramnàcee Famiglia di piante arbustacee per la maggior parte rampicanti, che vivono di preferenza nelle zone tropicali. Appartiene all'ordine delle Ramnali.

ramnòsio, sm. Monosaccaride che si forma per idrolisi dei suoi glucosidi.

ràmo, sm. 1 Parte dell'albero che si estende dal fusto e forma a sua volta ramificazioni più piccole. ~ frasca. 2 Ciò che si dirama da un oggetto principale. i rami del lago. 3 Linea genealogica. quel ramo di famiglia si era interrotto.
 sm. branch.
 lat. ramus.

Ramo d'oro, Il Opera di antropologia di J. G. Frazer (1890).

ramolàccio, sm. Varietà di rafano.
 lat. armoracium.

Ramón y Cajal, Santiago (Petilla de Aragón 1852-Madrid 1934) Medico spagnolo. Compì importanti studi sul sistema nervoso, dimostrando l'individualità dei neuroni. Nel 1906, con C. Golgi, fu insignito del premio Nobel.

Ramorìno, Giròlamo (Genova 1792-Torino 1849) Generale italiano. Pagò le pesanti responsabilità nella sconfitta di Novara con la fucilazione.

ramoscéllo, sm. Ramo piccolo.
 sm. twig.

ramosità, sf. L'essere ramoso.

ramóso, agg. Che ha molti rami.
 lat. ramosus.

ràmpa, sf. 1 Tratto di scala tra due pianerottoli successivi. 2 Struttura metallica per il lancio di missili e simili. 3 Salita ripida.
 sf. 1 (scala) flight. 2 (di lancio) launching pad.

rampànte, agg. e sm. agg. 1 Che rampa. 2 Negli stemmi, animale ritto sulla zampa posteriore sinistra. 3 Detto di arco con le due imposte ad altezza diversa. 4 Che cerca di elevarsi nella scala sociale. era un giovane rampante.
sm. Rampa di scale.
 agg. (fig.) go-getting.

rampàre, v. intr. Muovere con violenza in avanti le zampe anteriori, riferito agli animali.

ramphastos, o ramphastus, sm. invar. Genere di Uccelli piciformi cui appartiene il toco, uccello giallo arancio con un grande becco, diffuso nelle foreste che vanno dalla Guiana all'Argentina.

rampicànte, agg. e sm. agg. Che si arrampica. edera rampicante, che cresce avvolgendosi a un sostegno esterno.
sm. Pianta rampicante. la facciata del palazzo era invasa da rampicanti.
 agg. creeping, climbing. sm. creeper.

rampicàre, v. v. intr. Arrampicare.
v. intr. pron. Arrampicarsi.

rampicatóre, agg. e sm. Che, o chi, si arrampica.

rampichìno, sm. Uccello appartenente alla famiglia dei Passeracei che si arrampica sugli alberi in cerca di insetti.

rampìno, sm. 1 Ferro fatto a uncino per afferrare. ~ gancio. 2 Cavillo, pretesto.

Rampling, Charlotte (Sturmer 1945-) Attrice cinematografica inglese. Interpretò La caduta degli dei (1969), Asylum (1972), Il portiere di notte (1974), Il verdetto (1982) e Max amore mio (1986).

rampógna, sf. Severo rimprovero. ~ predica.

rampognàre, v. tr. Rimproverare.

rampollàre, v. intr. 1 Scaturire di acque. 2 Generarsi, provenire.

rampóllo, sm. 1 Polla, vena d'acqua sorgiva. 2 Germoglio, pollone. ~ virgulto. 3 Discendente. ~ erede.

rampóne, sm. 1 Grossa fiocina usata per la cattura dei cetacei. 2 Arnese dentato che si applica agli scarponi per le scalate su ghiaccio. 3 Ferro ricurvo provvisto di denti all'interno utilizzato per arrampicarsi sui pali.
 sm. 1 harpoon. 2 (per scalatore) crampon.
 da rampa.

ramponière, sm. Chi lancia il rampone.

Rampònio Vèrna Comune in provincia di Como (389 ab., CAP 22020, TEL. 031).

Ramsay, William (Glasgow 1852-High Wycombe 1916) Chimico inglese. Nel 1904 fu insignito del premio Nobel per la scoperta dei gas nobili dell'atmosfera, in particolare identificò l'argo, l'elio, il neon, il cripto e lo xeno. Dimostrò che è possibile ottene il radon e l'elio dalla disgregazione del radio.

Ramsete => "Ramesse"

Ramùsio, Giambattìsta (Treviso 1485-Padova 1557) Prosatore. Tra le opere Delle navigazioni et viaggi (1550, 1553 e 1559).

Ramuz, Charles-Ferdinand (Cully, Vaud 1878-Pully, Losanna 1947) Romanziere svizzero. Tra le opere Paura in montagna (1926) e Se il sole non tornasse (1937).

Ran Film drammatico, giapponese (1986). Regia di Akira Kurosawa. Interpreti: Tatsuya Nakadai, Akira Terao. Titolo originale: Ran

ràna, sf. Nome di molti Anfibi della famiglia dei Ranidi. La più diffusa un Italia è la rana verde (Rana esculenta). Tra le altre specie, si annoverano la rana temporaria (Rana temporaria), la rana agile (Rana dalmatina) e la rana toro (Rana catesbyana). La rana più grande è la rana golia lunga fino a 35 cm e diffusa in Africa.
 sf. frog.
Rana pescatrice
Pesce (Lophius piscatorius) della famiglia dei Lofiidi e dell'ordine dei Lofiiformi. Di colore scuro, misura 1 m. Vive nell'Atlantico e nel Mediterraneo nutrendosi di pesci.
Rana temporaria
Anfibio (Rana temporaria) della famiglia dei Ranidi e dell'ordine degli Anuri. Di colore bruno, misura circa 10 cm. Vive nei luoghi umidi dell'Eurasia.
Rana verde comune
Anfibio (Rana esculenta) della famiglia dei Ranidi e dell'ordine degli Anuri. Di colore verde, misura anche 10 cm. Vive nelle acque stagnanti e nelle risaie d'Europa.

Ranàli Grande ordine di piante superiori importanti filogeneticamente poiché si ritiene che costituisca uno dei più antichi gruppi di angiosperme viventi.

Rancagua Città (187.000 ab.) del Cile centrale, capoluogo della regione VI di Libertador.

ranch, sm. invar. Negli Stati Uniti e in Sud America fattoria per l'allevamento del bestiame. ~ allevamento.

Ranchi Città (598.000 ab.) dell'India, nello stato di Bihar.

rancidézza, sf. L'essere rancido.

rancidìre, v. intr. Divenire rancido.

rancidità, sf. L'essere rancido.

ràncido, agg. e sm. agg. 1 Relativo a grasso che ha assunto un sapore acido. ~ stantio. <> fresco. 2 Antiquato, vieto, superato dai tempi. ~ vecchio. usanze rancide.
sm. L'odore e il sapore di cose rancide. ~ rancidume, vecchiume.
 agg. rancid.
 lat. rancidus, deriv. da rancescere irrancidire.

rancidùme, sm. 1 Insieme di cose rancide. 2 Insieme di cose antiquate.

ràncio, agg. e sm. agg. 1 Di colore arancione. 2 Rancido.
sm. Pasto dei soldati. ~ refezione.

Ràncio Valcùvia Comune in provincia di Varese (750 ab., CAP 21030, TEL. 0332).

Ranco (Cile) Lago (400 km2) del Cile, nella regione X di Los Lagos.

Rànco (comune) Comune in provincia di Varese (970 ab., CAP 21030, TEL. 0331).

rancóre, sm. Risentimento. ~ astio.
 sm. grudge, rancour, resentment.
 lat. tardo rancor,-oris, deriv. da rancidus.

rand, sm. invar. Unità monetaria della repubblica sudafricana in uso dal 1961; è divisa in cento cents.

rànda, sf. 1 Strumento usato per disegnare linee curve. 2 Vela di forma trapezoidale.

randàgio, agg. Che vaga solo e senza padrone. ~ nomade. <> stabile.
 agg. stray.

randagìsmo, sm. L'essere randagi.

Randàzzo Comune in provincia di Catania (11.550 ab., CAP 95036, TEL. 095). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, uva, olive e frutta) e dell'allevamento alle falde dell'Etna. Vi si trovano la chiesa di San Martino e la chiesa di Santa Maria, del XIII sec. Gli abitanti sono detti Randazzesi.

randeggiàre, v. intr. Navigare con vele di randa.

randellàre, v. tr. Percuotere con randello.

randellàta, sf. Colpo inferto con il randello. ~ legnata.

randèllo, sm. Grosso bastone.
 sm. cudgel, club.

random, sm. Letteralmente "a caso". In un computer dicesi di memoria ad accesso casuale.

randomizzazióne, sf. Conferimento a tutti gli individui delle stesse probabilità di essere prescelti per un esame o per un trattamento.

Randóne, Sàlvo (Siracusa 1906-Roma 1991) Attore teatrale e cinematografico. Interpretò per il teatro i tragici greci, Ibsen e Pirandello e per il cinema Salvatore Giuliano (1961) e I giorni contati (1962).

Rane, Le Commedia di Aristofane (405 a. C.). È una delle 11 commedie di Aristofane conservate (delle oltre 40 attribuitegli). Dioniso, dio del teatro, intende scendere nell'Ade per riportare in vita Euripide. L'attraversamento dell'Acheronte viene accompagnato da un coro di rane. Arrivato finalmente a destinazione, trova che tra i morti è in atto una contesa perché Euripide, appena arrivato, ed Eschilo rivendicano entrambi la qualifica di migliore poeta tragico. Il compito di giudicare tra i contendenti viene affidato a Dioniso. L'arte di Eschilo che esprime gli austeri valori del passato viene lodata, mentre Euripide viene liquidato accusandolo di essere il corruttore del teatro tragico. Inoltre, Eschilo risulta più adatto a impartire utili consigli per la salvezza della città. L'opera è stata interpretata come un tentativo di giudizio critico sugli autori tragici greci Eschilo (morto nel 456 a. C.) ed Euripide (morto nel 406). Aristofane afferma il valore etico e politico dell'arte. La presenza marginale di Sofocle (che sarebbe stato il naturale campione da contrapporre a Euripide) è stata spiegata con la sua morte avvenuta poco prima della rappresentazione, che ha determinato una revisione frettolosa dell'ultimo momento.

ranétta => "renetta"

Ranfàstidi Famiglia di Uccelli piciformi sudamericani con becco assai robusto e sviluppato.

Ranforìnchidi Famiglia di Rettili pterosauri diffusi in Europa durante il Giurassico.

ranfotèca, sf. Astuccio corneo delle mascelle degli Uccelli, dei cheloni e dei Mammiferi monotremi.

ranger, sm. invar. 1 Soldato addestrato per incursioni. 2 Negli Stati Uniti e nel Canada, incaricato della sorveglianza dei parchi nazionali.

Ranger Denominazione di una serie di sonde spaziali statunitensi lanciate nello spazio a partire dal 1961 con il compito di fotografare la superficie lunare.

ranghinatóre, sm. Macchina agricola utilizzata per la raccolta del fieno.

ràngo, sm. 1 Condizione, ceto sociale. ~ classe, grado. 2 Nel linguaggio militare, schiera, fila. ~ schieramento. serrare i ranghi; rientrare nei ranghi, rinunciare a posizioni di opposizione a ordini dati dall'alto.
 sm. rank.
 franc. rang.

Rangoon Capitale (2.500.000 ab.) della Birmania, capoluogo della provincia omonima, posta sul fiume Rangoon, prospiciente il mare delle Andamane. Centro della vita religiosa birmana, ospita lo Shwedagon, complesso di antichi templi (VI sec.). Importante porto, è centro di industrie alimentari, chimiche, metallurgiche e del tabacco.

Rangpur Città (156.000 ab.) del Bangladesh, sul fiume Tista.

Rànica Comune in provincia di Bergamo (5.723 ab., CAP 24020, TEL. 035).

Rànidi Famiglia di Anfibi Anuri con colonna vertebrale composta da sette vertebre proceli e da due anficeli e caratterizzati dalla mancanza di costole.

Ranièri, Màssimo (Napoli 1951-) Pseudonimo di Giovanni Calone, cantante e attore. Interprete della canzone melodica e napoletana degli anni '70, si è dedicato anche al cinema e al teatro. Le apparizioni televisive più significative in veste di cantante furono le vittorie a Canzonissima (1970 e 1972) e al Festival di Sanremo (1988). Recitò inoltre in vari sceneggiati, come Ragazzi di celluloide (1981), L'ombra nera del Vesuvio (1987) e Il ricatto 1 e 2 (1988 e 1991).

ranìsta, sm. e sf. Nuotatore specialista del nuoto a rana.

Rank, Otto (Vienna 1884-New York 1939) Psicoanalista austriaco. Estese la psicoanalisi alla letteratura, al mito e all'arte. Scrisse Don Giovanni (1922).

Ranke, Leopold von (Wiehe, Turingia 1795-Berlino 1886) Storico. Tra le opere Il papato romano, la sua chiesa, il suo stato nei secoli XVI e XVII (1834-1836) e Storia universale (1880-1885).

Rankine, William (Edimburgo 1820-Glasgow 1872) Ingegnere inglese. Ideò una scala assoluta delle temperature, derivazione di quella Fahrenheit. Scrisse il primo trattato completo di termodinamica. Studiò anche il punto di rottura di materiali impiegati nella costruzione.

ranneràre, v. intr. L'oscurarsi del cielo che diventa sempre più nero.

rannicchiàre, v. v. tr. Ripiegare in un piccolo spazio.
v. rifl. Raccogliersi su se stessi. ~ accovacciarsi, raggomitolarsi. <> allungarsi.
 v. rifl. to cuddle up, to squat down, to crouch.

rànno, sm. Miscela di acqua bollente e cenere, usata un tempo per fare il bucato.

rannodàre, v. tr. Annodare nuovamente.

rannuvolaménto, sm. 1 Formazione di nubi. 2 Turbamento.

rannuvolàre, v. v. tr. 1 Coprire di nuvole, oscurare. 2 Preoccupare, far diventare scuro. quelle parole rannuvolarono il suo volto.
v. intr. pron. 1 Coprirsi di nuvole. ~ annuvolarsi. <> rasserenarsi. 2 Turbarsi.
 v. intr. pron. to become overcast, to grow cloudy.
 da ri-+ annuvolare.

rannuvolàto, agg. 1 Coperto di nubi. 2 Scuro in volto, sconvolto, turbato.

ranòcchia, sf. Rana.

ranocchiésco, agg. (pl. m.-chi) Simile a un ranocchio.

ranòcchio, sm. Rana.
 sm. edible frog.
 lat. volg. ranuculus, dimin. di rana.

rantolàre, v. intr. 1 Emettere rantoli. ~ ansimare. 2 Respirare affannosamente. 3 Agonizzare.
 v. intr. to have the death rattle.

rantolìo, sm. Il rantolare continuo.

ràntolo, sm. 1 Respiro affannoso dei moribondi. 2 Rumore prodotto nella respirazione dalla presenza di liquido nei bronchi in alcune malattie polmonari.
 sm. 1 wheeze. 2 (di moribondi) death rattle.

rantolóso, agg. Che ha il rantolo.

Ranùccio I Farnése (Parma 1569-1622) Duca di Parma e Piacenza dal 1592. Si impegnò per l'unificazione e la riorganizzazione amministrativa, urbanistica e politica del ducato. Nel 1618 fece costruire il Teatro Farnese.

Ranùccio II Farnése (Cortemaggiore 1630-Parma 1694) Duca di Parma e Piacenza dal 1646. Nel 1649 entrò in battaglia con La Santa Sede per il ducato di Castro, ma venne battuto e dovette cedere tutti i feudi situati nello stato della chiesa. Tra il 1645 e il 1669 aiutò Venezia nella guerra di Candia.

rànula, sf. Cisti che si sviluppa nella bocca.

Ranuncolàcee Famiglia di piante erbacee che vivono nelle zone temperate dell'emisfero boreale. Appartiene all'ordine delle Policarpiche.

ranùncolo, sm. Angiosperma (Ranunculus) della famiglia delle Ranuncolacee e dell'ordine delle Policarpiche. Pianta erbacea con fiori di colore bianco o giallo. Diffuso in varie specie.

Ranvier, Louis (Lione 1835-Vendrages 1922) Anatomista francese. Scoprì gli omonimi nodi.

Ranzanìco Comune in provincia di Bergamo (858 ab., CAP 24060, TEL. 035).

Rànzo Comune in provincia di Imperia (591 ab., CAP 18028, TEL. 0183).

Ranzóni, Danièle (Intra 1843-1889) Pittore. Tra le opere Giovinetta vestita di bianco (1886, Milano, Galleria d'Arte Moderna) e La contessa Arrivabene (1898, Milano, Galleria d'Arte Moderna).

Raoult, François-Marie (Fournes-en-Veppes 1830-Grenoble 1901) Fisico e chimico francese. Elaborò le omonime leggi, perfezionando i metodi crioscopici.

RAP In informatica è la sigla di Remote Access Point (punto di accesso remoto). Designa l'elemento di una rete che fornisce accesso a utenti remoti.

rap, sm. invar. Genere musicale di origine nordamericana (letteralmente significa picchiare o monologare), nato negli anni '80 nelle comunità islamiche e nere di New York. Trova le sue origini nel funky e nel soul, nei sermoni religiosi, nel reggae, il tutto ispirato alla supremazia nera (Malcom X e Rap Brown). Esistono due filoni principali: uno marcatamente politico volto a risvegliare le coscienze dei neri (Ice-T, Ice-cube, Gheto Boys, Public Enemy) e uno maggiormente disimpegnato (De La Soul).

ràpa, sf. 1 Pianta con radice commestibile. 2 Sciocco.
 sf. turnip.
Pianta erbacea (Brassica campestris) della famiglia delle Brassicacee e dell'ordine delle Readali, cresce per coltivazione nei climi temperati; i fiori sono piccoli, bianchi o gialli (vengono consumati con il nome di cime di rapa). La radice giallastra, rosea o bianca e di sapore dolce o piccante viene usata a tavola e come foraggio per animali.

rapàce, agg. e sm. agg. 1 Avido nell'impadronirsi delle cose altrui. mano rapace, pronta ad afferrare. 2 Predatore. uccelli rapaci.
sm. Uccello predatore, fornito di artigli.
 agg. predatory. 2 (fig.) grasping, rapacious. sm. bird of prey.
 lat. rapax,-acis, deriv. da rapere portare via.

rapacità, sf. L'essere rapace.
 lat. rapacitas,-atis.

Rapacità Film drammatico, americano (1924). Regia di Erich von Stroheim. Interpreti: Gibson Gowland, Zasu Pitts, Cesare Gravina. Titolo originale: Greed

Rapagnàno Comune in provincia di Ascoli Piceno (1.706 ab., CAP 63020, TEL. 0734).

Rapàllo Comune della riviera di Levante, in provincia di Genova, (30.000 ab., CAP 16035, TEL. 0185) Le principali attività sono il turismo e il merletto a tombolo.
Trattati di Rapallo
Il primo fu firmato tra Italia e Iugoslavia e sancì i confini tra i due Paesi (12 novembre 1920), con Fiume stato indipendente e l'assegnazione di Zara all'Italia. Il secondo (16 aprile 1922) tra Germania e URSS determinò la ripresa dei rapporti diplomatici tra i due Paesi e la rinuncia al pagamento dei danni di guerra.

rapanèllo, sm. Nome comune del Raphanus raphanistrum sativus, verdura comunemente coltivata in molti orti.

rapàre, v. v. tr. Radere i capelli. ~ rasare.
v. rifl. Farsi radere a zero i capelli. ~ rasarsi.
 v. tr. (capelli) to cut very short, to crop.

rapàta, sf. Azione ed effetto del rapare i capelli.

rapè, sm. Tabacco da fiuto.

Raphael Mafai, Antonietta (Kovno, Lituania 1900-Roma 1975) Pittrice. Tra le opere Sognatrice (1944, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

Rapid City Città del South Dakota occidentale, situata alle pendici delle Black Hills.

ràpida, sf. 1 Tratto di fiume con forte pendenza. ~ cascata. 2 Freno di emergenza adottato sui treni.
 sf. rapid.

rapidaménte, avv. Con rapidità.
 avv. rapidly, quickly.

rapidità, sf. L'essere rapido, svelto.
 sf. speed.
 lat. rapiditas,-atis.

ràpido, agg. e sm. agg. 1 Molto veloce. ~ celere. <> lento. 2 Che avviene in breve tempo. colla a effetto rapido, che fa subito presa.
sm. Treno che ferma solo nei grandi centri. il rapido era in ritardo.
 agg. rapid, quick, swift, fast. sm. express train.
 lat. rapidus, deriv. da rapere portare via.

Ràpido Fiume (32 km) del Lazio. Nasce dai monti della Meta e confluisce nel Liri.

rapiménto, sm. 1 Il rapire e l'essere rapito. ~ sequestro. 2 L'essere attratto dalla contemplazione mistica. ~ estasi, visibilio.
 sm. 1 abduction, kidnapping. 2 (fig.) rapture.

rapìna, sf. 1 Furto commesso con atti di violenza. ~ furto. rapina a mano armata, commessa con l'ausilio delle armi. 2 Estorsione.
 sf. robbery.
 lat. rapina, deriv. da rapere portar via.

Rapina a mano armata Film poliziesco, americano (1955). Regia di Stanley Kubrick. Interpreti: Sterling Hayden, Coleen Gray, Vince Edwards. Titolo originale: The Killing

rapinàre, v. tr. 1 Commettere una rapina. avevano rapinato una banca e non erano stati ancora catturati. 2 Derubare. ~ svaligiare.
 v. tr. to rob.
 deriv. da rapina.

rapinatóre, sm. (f.-trìce) Chi commette una rapina.
 sm. robber.

Rapìno Comune in provincia di Chieti (1.569 ab., CAP 66010, TEL. 0871).

rapinóso, agg. 1 Precipitoso, travolgente. 2 Seducente.

rapìre, v. tr. 1 Portare via con violenza. ~ sequestrare. due figuri l'avevano rapita in pieno giorno. 2 Strappare, carpire. 3 Inebriare, estasiare. ~ incantare. era rapito da tanto splendore.
 v. tr. 1 to abduct, to kidnap. 2 (fig.) to delight, to enrapture.
 lat. rapere.

rapìto, agg. 1 Portato via con violenza. 2 Inebriato, assorto. ~ affascinato.

rapitóre, agg. e sm. Che, o chi, rapisce.
 sm. kidnapper.

Rapolàno Tèrme Comune in provincia di Siena (4.975 ab., CAP 53040, TEL. 0577).

Rapólla Comune in provincia di Potenza (4.447 ab., CAP 85027, TEL. 0972).

Rapóne Comune in provincia di Potenza (1.336 ab., CAP 85020, TEL. 0976).

rappaciàre, v. tr. Rappacificare.

rappacificàre, v. v. tr. 1 Rimettere in pace. ~ riconciliare. <> far litigare. 2 Calmare.
v. rifl. Fare la pace, riconciliarsi. ~ riavvicinarsi. <> troncare.

rappacificazióne, sf. Il rappacificare o il rappacificarsi. ~ riconciliazione.

rappattumàre, v. v. tr. Riconciliare, rappacificare.
v. rifl. Rappacificarsi in modo precario.

rappezzaménto, sm. Il rappezzare.

rappezzàre, v. tr. 1 Aggiustare mettendo una pezza. ~ rammendare. 2 Comporre alla meglio. ~ accomodare.
 v. tr. to patch.

rappezzatùra, sf. Il rappezzare e il punto rappezzato.

rappèzzo, sm. 1 Il pezzo usato per rappezzare e la parte rappezzata. 2 Ripiego.

rappigliàre, v. v. tr. Rapprendere, coagulare.
v. intr. pron. Coagularsi.

rapportàbile, agg. Che si può rapportare.

rapportàre, v. v. tr. 1 Riferire qualcosa. 2 Confrontare due entità. rapportarono i risultati degli esperimenti e videro che collimavano. 3 Riprodurre in proporzioni diverse.
v. intr. pron. Confrontarsi, riferirsi. si rapportava a quanto gli avevano raccontato.
 v. tr. 1 to relate. 2 (confrontare) to compare. v. intr. pron. to relate.
 da ri-+ apportare.

rapportatóre, agg. e sm. 1 Che, o chi, rapporta. 2 Strumento per costruire o misurare angoli.

Rapporti tra il fisico e il morale nell'uomo Opera di filosofia di G. Cabanis (1802).

rappòrto, sm. 1 Relazione verbale o scritta. ~ resoconto. 2 Riunione di ufficiali, convocati perché riferiscano o per dare loro istruzioni. 3 Relazione tra persone o cose. ~ legame. 4 Relazione di grandezza tra due numeri. ~ quoto, quoziente. 5 Cambio di velocità nelle biciclette.
 sm. 1 report. 2 (legame) relationship, relation. 3 (lavorativo) employer relationship. 4 (sessuale) sexual intercourse. 5 (mat.) ratio.
In matematica è il quoziente tra due numeri o due grandezze omogenee (per esempio due segmenti, in cui la lunghezza del primo è assunta come misura per il secondo).
In meccanica si parla di rapporto di compressione dei motori endotermici ed è il numero che indica quante volte il volume della camera di scoppio è contenuto nel volume sopra lo stantuffo quando esso giunge al punto morto inferiore.
Rapporto doppio
Considerati i quattro punti allineati, A, B, C e D, esso è AC · DB / (BC · DA).
Rapporto semplice
Considerati tre punti allineati A, B e C, è l'espressione AC / BC.

rapprèndere, v. v. tr. Rendere denso. ~ addensare. <> fluidificare.
v. intr. pron. Divenire più denso.
 v. intr. pron. 1 to clot, to coagulate. 2 (latte) to curdle.

rappresàglia, sf. Azione intrapresa per ritorsione. ~ rivincita, vendetta.
 sf. retaliation, reprisal.

rappresentàbile, agg. Che può essere rappresentato.

rappresentànte, agg., sm. e sf. agg. Che rappresenta. ~ incaricato, deputato. rappresentante di commercio, venditore per conto della sua azienda.
sm. e sf. 1 Chi rappresenta. ~ incaricato. rappresentante politico. 2 Chi simboleggia un'epoca, una disciplina e simili.
 sm. e sf. 1 representative. 2 (di commercio) agent.

rappresentànza, sf. 1 L'azione del rappresentare. 2 La persona che rappresenta altri.
 sf. 1 deputation, delegation. 2 (sede) agency.
In diritto è l'istituto grazie a cui un rappresentante o procuratore agisce giuridicamente per un'altra persona, con l'intento che l'atto valga come compiuto da questa, sulla quale ricadono gli effetti. Esempio tipico è il rappresentante di commercio che opera per conto dell'azienda.

rappresentàre, v. tr. 1 Esprimere per mezzo di disegni, immagini e simili. ~ raffigurare, riprodurre. 2 Simboleggiare. 3 Essere, costituire. quella casa rappresentava tutta la sua ricchezza. 4 Riprodurre sulla scena. 5 Operare in nome di qualcuno. ~ sostituire. 6 Esporre, dichiarare.
 v. tr. 1 to represent. 2 (teatro) to perform. 3 (per conto di) to act for. 4 (significare) to mean.
 lat. rapraesentare, comp. da re-+ praesentare mettere sotto gli occhi.

rappresentatìva, sf. 1 Squadra rappresentativa. 2 Persone che rappresentano un ente, un partito e simili.

rappresentativaménte, avv. In funzione rappresentativa.

rappresentatività, sf. La condizione di essere rappresentativo.

rappresentatìvo, agg. 1 Atto a rappresentare. ~ illustrativo. 2 Che assomma in sé le caratteristiche di qualcosa. scultore rappresentativo di un particolare stile. 3 Di rappresentanza.

rappresentazióne, sf. 1 Il rappresentare. ~ raffigurazione. la rappresentazione della battaglia fu poco piacevole. 2 In filosofia, l'immagine con la quale si rappresenta nella mente un oggetto, come risultato del processo conoscitivo. 3 Recita. ~ spettacolo.
 sf. 1 representation. 2 (teatrale) performance.
 lat. repraesentatio,-onis.

Rappresentazione della Papessa Giovanna (1480) Dramma di Dietrich Schenberg. Riprende la nota leggenda della Papessa Giovanna, ricavandone un dramma sacro di carattere edificante, nel quale intervengono i diavoli da una parte e la Vergine Maria dall'altra, che salva la papessa nonostante l'atto sacrilego da lei commesso per una macchinazione diabolica.

Rappresentazione di San Nicola Dramma di J. Bodel (1202).

rappréso, agg. Coagulato, rassodato.

rapsodìa, sf. 1 Parte di poema epico, narrato o cantato nell'antica Grecia dal rapsodo. 2 Raccolta di pensieri di vari autori. 3 In musica, composizione strumentale basata su rielaborazione di motivi popolari.
 greco rhapso idia.
 sf. rhapsody.
Agli inizi dell'Ottocento la rapsodia indicò una composizione spesso strumentale, riferita a temi tratti dalla musica nazionale e popolare. Tra queste si ricordano la Rapsodia in Blu di Gershwin per pianoforte e orchestra e le Rapsodie ungheresi di Liszt per pianoforte. Famose sono anche: Schelomo, rapsodia ebraica per violoncello e orchestra, di Bloch; Rapsodie (n.1 e n.2) op. 79 per pianoforte; la Rapsodia per contralto, coro maschile e orchestra, op. 53 di Brahms e la Rapsodia spagnola, per orchestra, di Ravel.

Rapsodia d'agosto Film drammatico, giapponese (1991). Regia di Akira Kurosawa. Interpreti: Sachiko Murase, Hisashi Igawa, Narumi Kayashima. Titolo originale: Rhapsody in August

rapsòdico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che è attinente al rapsodo o alla rapsodia. 2 Frammentario, discontinuo.

rapsodìsta, sm. e sf. Compositore di rapsodie.

rapsòdo, sm. Nell'antica Grecia, chi recitava rapsodie.

ràptus, sm. invar. 1 Impulso improvviso e irrefrenabile a compiere atti spesso inconsulti. 2 Ispirazione improvvisa.
 sm. invar. fit.

Raqqa Città (87.000 ab.) della Siria, sul fiume Eufrate. Capoluogo del distretto omonimo.

rara avis, sf. invar. Espressione latina usata dal poeta Giovenale che significa "uccello raro". Viene usata per persone o cose che costituiscono una rarità.

raraménte, avv. Rare volte. ~ occasionalmente. <> assiduamente.
 avv. seldom, rarely.

rarefàre, v. v. tr. Ridurre la densità.
v. intr. pron. 1 Divenire rado. 2 Perdere la densità.

rarefàtto, agg. 1 Che è diventato rado. ~ distanziato. <> accalcato. 2 Che ha perduto di densità. <> fitto. 3 Che dà impressione di leggerezza.
 agg. 1 rarefied. 2 (fig.) subtle.

rarefazióne, sf. Il rarefare o il rarefarsi.

rarità, sf. L'essere raro, pregevole.
 sf. rarity.
 lat. raritas,-atis.

ràro, agg. 1 Non comune, non frequente. ~ eccezionale. <> comune. essere una bestia rara, persona fuori dal comune. 2 Prezioso. francobollo raro. 3 Singolare, eccellente. ~ esclusivo, particolare. <> diffuso. persona di raro ingegno.
 agg. 1 uncommon, rare. 2 (eccezionale) exceptional.
 lat. rarus.

RAS Sigla di Riunione Adriatica di Sicurtà.

ras, sm. invar. 1 In Etiopia, capo di una provincia. 2 Persona dispotica, autoritaria.

Ras Dascian Il monte (4.580 m) più elevato dell'Etiopia, nella provincia di Begemder.

rasaménto, sm. Operazione edilizia che consiste nel regolarizzare la faccia superiore di un muro mediante un corso di mattoni, sui quali si traccia poi lo spiccato planimetrico dei muri sovrastanti.

rasàre, v. v. tr. 1 Ridurre liscia una superficie. 2 Livellare, pareggiare. 3 Radere. ~ depilare.
v. rifl. Farsi la barba.
 1 to shave. 2 (erba) to mow. v. rifl. to shave oneself.
 lat. rasare, deriv. da rasus, p.p. di radere.

rasatèllo, sm. Tessuto leggero e rasato.

rasàto, agg. e sm. agg. 1 Liscio come il raso. 2 Senza peli. ~ depilato. <> peloso.
sm. Chi è perfettamente sbarbato.

rasatrìce, sf. Macchina usata da varie industrie per rasare pelli, feltri e simili.

rasatùra, sf. Il rasare o il rasarsi.

Ràscel, Renàto (Torino 1912-Roma 1991) Attore di rivista e cinematografico. Interpretò Attanasio cavallo vanesio (1952), Il cappotto (1952) e Policarpo, ufficiale di scrittura (1959).

raschiaménto, sm. 1 Il raschiare. 2 Asportazione dall'utero di mucosa endometriale e di residui placentari intrauterini effettuata con appositi strumenti.
 sm. (med.) curettage.

raschiaòlio, sm. Fascia di acciaio o di ghisa, presente nei motori a scoppio, che ha la funzione di pulire la superficie del cilindro dai depositi di olio.

raschiàre, v. v. tr. Fregare una superficie con uno strumento ruvido. ~ grattare. raschiare un muro.
v. intr. Fare un verso con la gola per eliminare il catarro o per richiamare l'attenzione di qualcuno. nonostante continuasse a raschiare, non riuscì ad attirare la sua attenzione.
 v. tr. to scratch out, to scrape. v. intr. to clear one's throat.
 lat. volg. rasculare, deriv. da rasculum, dimin. di raster,-stri rastrello.

raschiàta, sf. L'azione del raschiare.

raschiatóio, sm. Strumento per raschiare.

raschiatùra, sf. 1 Il raschiare e ciò che si asporta. 2 Il segno lasciato dal raschiatoio.

raschiettàre, v. tr. Raschiare.

raschiettatùra, sf. 1 Il raschiettare, ciò che si asporta e il segno lasciato.

raschiétto, sm. 1 Raschiatoio. ~ raschino. 2 Lamina di ferro un tempo fissata sul muro vicino all'uscio di casa, per togliere il fango dalle suole delle scarpe.

raschìno, sm. Raschiatoio.

ràschio, sm. Il rumore che si produce nel raschiare con la gola.

rasciugàre, v. tr. Asciugare bene.

rasciùtto, agg. Asciutto. ~ prosciugato.

rasentàre, v. tr. 1 Passare rasente a qualcosa. ~ lambire. 2 Accostarsi molto.
 v. tr. 1 to hug, to keep close to. 2 (sfiorare) to skim along. 3 (fig.) to border.

rasènte, prep. Vicino fin quasi a toccare.
 prep. very close, very near, close to.

Rasétti, Frànco (Castiglione del Lago, Perugia, 1901-) Fisico italiano. Dopo le prime ricerche di spettroscopia atomica, passò allo studio sistematico dell'effetto Raman nei gas. Tra il 1931 e il 1938 prese parte con Fermi agli esperimenti sulla radioattività indotta dai neutroni. A lui si deve la determinazione della vita media dei mesoni  in moto.

rash, sm. Eritema cutaneo transitorio che si manifesta nel corso di alcune malattie febbrili.

Rashí (Troyes 1040-1105) Shelomoh Jizchaqî. Esegeta ebreo francese, tra i più importanti del medioevo.

Rashomon Romanzo di R. Akutagawa (1915).
Rashomon
Film drammatico, giapponese (1950). Regia di Akira Kurosawa. Interpreti: Toshiro Mifune, Machiko Kyo, Masayuki Mori. Titolo originale: Rasho-mon

Rasht Città (341.000 ab.) dell'Iran, capoluogo della provincia di Gilan.

rasièra, sf. 1 Piccola lama utilizzata per raschiare e levigare la superficie del legno. 2 Legno di forma rotonda utilizzato per pareggiare il contenuto di una misura di capacità.

raskol Nella storia religiosa russa indica lo scisma di coloro i quali si trovarono in dissenso con la chiesa ortodossa che, nel XVII sec., corresse i testi liturgici per mano del patriarca Nikon e con l'approvazione dello zar Alessio Michailovic. Il movimento fu condannato nel 1666 e la resistenza armata dei raskol'niki (o vecchi credenti) venne debellata con la caduta del monastero Solovecky (1676) e l'esecuzione sul rogo del protopope Avvakum.

ràso, agg. e sm. agg. 1 Lisciato, levigato. 2 Di barba rasata di fresco. ~ rasato. <> peloso. 3 Pieno fino all'orlo. ~ colmo, ricolmo. <> scarso.
sm. Tessuto di seta o cotone molto lucido.
 agg. 1 short-haired. 2 (fig.) to make a clean sweep. 3 (colmo) full to the brim. 4 (capelli) cropped. sm. 1 satin. 2 (un cucchiaio raso) a level spoonful.

Rasocólmo, càpo Estrema punta settentrionale della Sicilia, a est del golfo di Milazzo.

rasoiàta, sf. Colpo inferto con il rasoio.

rasóio, sm. 1 Lama d'acciaio lunga e affilatissima, per radere la barba. lingua tagliente come il rasoio, pronta a insultare e ferire. 2 Apparecchio con la parte radente azionata da energia elettrica. rasoio elettrico.
 sm. 1 razor. 2 (elettrico) electric razor.
 lat. rasorium, deriv. da rasus, p.p. di radere rasare.

Rasóri, Giovànni (Parma 1766-Milano 1837) Patriota e medico. Dal 1810 al 1813 fu direttore di Annali di scienze e lettere e dal 1818 al 1819 collaborò al Conciliatore.

ràspa, sf. Lima a denti grossi per raschiare superfici di legno, metallo ecc.

Raspail, François-Vincent (Carpentras 1794-Arcueil 1878) Politico e scienziato francese. Di ideologia repubblicano-radicale, durante la rivoluzione del 1848 pubblicò L'ami du peuple. Isolò inoltre gli agenti di varie malattie, tra le quali la scabbia.

Raspàni Dàndolo, Giùsi (Trani, Bari 1916-) Attrice italiana. Dopo gli esordi al Piccolo Teatro di Milano sotto la sapiente regia di G. Strehler, ha recitato con successo Feydeau e Courteline. Nel 1963 ha fondato una propria compagnia con M. Scaccia; agli inizi degli anni ottanta si è ritirata dall'attività.

raspàre, v. v. tr. 1 Togliere via con la raspa. ~ digrossare. <> incrostare. cercò di raspare il marciapiede, di metterlo in piano. 2 Irritare. 3 Grattare il terreno con le unghie. ~ scavare, razzolare. 4 Rubare.
v. intr. 1 Produrre un rumore simile a quello della raspa. 2 Grattare con le zampe. il cane raspava alla porta.
 german. raspon.

raspatùra, sf. Il raspare, ciò che si asporta e il segno prodotto.

Raspe, Rudolph Erich (Hannover 1737-Muckross, Irlanda 1794) Romanziere tedesco. Tra le opere Storia dei meravigliosi viaggi e delle campagne di Russia del Barone di Münchhausen (1785).

raspìno, sm. Arnese usato dai cesellatori per raschiare.

ràspo, sm. Il grappolo d'uva senza i chicchi.

raspollàre, v. tr. Raccogliere i grappoli d'uva dimenticati durante la vendemmia.

raspóllo, sm. Piccolo grappolo d'uva, lasciato sulla vite dopo la vendemmia.

raspóso, agg. Ruvido come una raspa.

Rasputin (Pokrovskoe 1871-Pietrogrado 1916) Pseudonimo di Grigory E: Novych. Avventuriero russo molto potente alla corte della zarina Alessandra per sedicenti doti taumaturgiche. Per molto tempo influenzò la vita politica russa. Venne assassinato da un congiura di palazzo. Proveniente da una famiglia contadina, dopo una giovinezza dissoluta, si scoprì un'improvvisa vocazione alla vita mistica. Rozzo e illetterato, grazie alla sua personalità acquisì fama di santone e guaritore, suscitando l'interesse di alcuni alti prelati ortodossi che videro in lui un possibile strumento per influenzare lo zar e lo presero sotto la loro protezione. Nel 1907, durante un soggiorno a San Pietroburgo, fu introdotto alla corte dell'imperatrice Alessandra Feodorovna, con il pretesto di vegliare sulla cagionevole salute dello zarevic Alessio, affetto da emofilia; dopo l'apparente guarigione di quest'ultimo, acquistò la pressoché illimitata fiducia dello stesso zar Nicola II, che tramite la moglie prese l'abitudine di consultarlo nelle sue più importanti decisioni. La situazione critica nella quale la Russia venne a trovarsi alla fine del 1916 rese sempre meno tollerabile l'ingerenza di Rasputin negli affari di governo, suscitando forti pressioni presso lo zar perché fosse allontanato da corte. Un gruppo di congiurati, nell'estremo tentativo di salvare il prestigio della Corona e di sottrarre Nicola II all'influenza di Rasputin, attirarono quest'ultimo in un tranello e, dopo averlo avvelenato, lo finirono a colpi di pistola e di pugnale (1916). Il suo corpo, ripescato nella Neva fu fatto tumulare dalla zarina, poi venne bruciato e le ceneri furono disperse dai bolscevichi dopo la rivoluzione russa del 1917.

Ràssa Comune in provincia di Vercelli (82 ab., CAP 13020, TEL. 0163).

rassegàre, v. intr. e intr. pron. Rapprendersi con il freddo.

rasségna, sf. 1 Rivista di soldati. ~ parata. 2 Esame minuzioso. passare in rassegna, analizzare. 3 Esposizione. si tenne una rassegna di arti figurative. 4 Resoconto.
 sf. 1 (mil.) review, inspection. 2 (resoconto) survey. 3 (mostra) exhibition.
 deriv. da rassegnare.

rassegnàre, v. v. tr. 1 Restituire, consegnare. rassegnare un mandato, non portarlo a termine. 2 Passare in rassegna.
v. intr. pron. Accettare qualcosa di inevitabile. ~ tollerare. <> protestare. non voleva rassegnarsi a concludere quel rapporto in un simile modo.
 v. tr. 1 to resign. 2 (presentare) to hand in. v. intr. pron. to resign oneself.
 lat. resignare, aprire, restituire.

rassegnàto, agg. Che sopporta con rassegnazione. ~ passivo. <> combattivo.

rassegnazióne, sf. 1 Il rassegnarsi. ~ accettazione. 2 Disposizione d'animo di chi accetta una volontà superiore e ineluttabile. ~ passività. 3 Sopportazione.
 sf. resignation.

rassembràre, v. v. tr. Riconoscere. ~ raffigurare.
v. intr. Assomigliare.

rasserenaménto, sm. Il rasserenare o il rasserenarsi.

rasserenànte, agg. Che rasserena.

rasserenàre, v. v. tr. 1 Rendere sereno. 2 Infondere fiducia. ~ rassicurare. <> angosciare.
v. intr. pron. Tornare sereno. ~ rischiararsi. <> annuvolarsi.
 v. tr. e v. intr. pron. 1 (tempo) to clear up. 2 (fig.) to cheer up.

rasserenatóre, agg. e sm. Che, o chi, rasserena.

rassettàre, v. v. tr. 1 Assettare nuovamente, riordinare. ~ sistemare. <> mettere in disordine. 2 Accomodare, correggere.
v. rifl. Mettersi in ordine, curando la propria persona.
 v. tr. 1 to put in order, to tidy. 2 (riparare) to repair.

rassettatùra, sf. Il rassettare o il rassettarsi.

rassicurànte, agg. Che infonde fiducia, che tranquillizza.
 agg. reassuring.

rassicuràre, v. v. tr. Rendere più sicuro, liberare da dubbi. ~ tranquillizzare. <> allarmare.
v. intr. pron. Diventare più sicuro.
 v. tr. to reassure.

rassicurazióne, sf. Promessa rassicurante.

rassodaménto, sm. Il rassodare o il rassodarsi.

rassodànte, agg. Che ha la proprietà di ridare tono alla pelle.
 agg. (crema) toning.

rassodàre, v. v. tr. 1 Rendere più sodo. ~ tonificare. 2 Confermare, consolidare. 3 Rafforzare. rassodare le buone intenzioni dell'animo.
v. intr. pron. Diventare sodo. i muscoli si rassodano con l'esercizio sportivo continuo.
 v. tr. to stiffen, to harden.
 da ra-+ deriv. da sodo.

rassomigliànte, agg. Somigliante.

rassomigliànza, sf. L'essere somigliante.
 sf. resemblance.

rassomigliàre, v. v. intr. Assomigliare.
v. rifl. Essere simili.
 v. intr. to look like, to resemble.

rassottigliàre, v. v. tr. Assottigliare.
v. intr. pron. Assottigliarsi.

Rastadt, o Rastatt Città del Baden-Württenberg, nella vallata del Reno, sede di industrie meccaniche, tessili e della carta. Il castello del XVIII sec. ospita un museo regionale e un museo storico. La città è un importante nodo ferroviario (ponte sul Reno). Le sue origini risalgono al 1207 ca. ma venne incendiata nel corso della guerra di successione del Palatinato e ricostruita nel 1689. Fu sede (1797-1799) del congresso che concluse la pace fra l'impero germanico e la Francia.
Pace di Rastadt
Fu firmata il 7 marzo 1714 tra Luigi XIV di Francia e l'imperatore Carlo VI; unitamente al trattato di Utrecht pose fine alla guerra di successione spagnola. Lasciò a Luigi XIV l'Alsazia con Strasburgo e Landau; l'imperatore Carlo VI ricevette il regno di Napoli, il milanese, lo stato dei presidi in Toscana, i Paesi Bassi spagnoli accresciuti di Tournai, Menen, Ypres e Furnes e conservò la Sardegna. Il trattato non fu redatto in latino, secondo la tradizione imperiale, ma in francese, lingua che si impose così da allora sino all'inizio del XX sec. come lingua diplomatica ufficiale.

Rastèlli, Enrìco (Samara sul Volga, Russia 1896-Bergamo 1931) Celeberrimo giocoliere. Lavorò soprattutto in URSS.

raster graphics Letteralmente significa grafica a reticolo. Si tratta di una tecnica per digitalizzare un'immagine sullo schermo di un tubo a raggi catodici.

raster scan Letteralmente significa scansione a reticolo. Indica una tecnica per visualizzare immagini sullo schermo di un tubo a raggi catodici.

rastrellaménto, sm. Il rastrellare.

rastrellàre, v. tr. 1 Raccogliere con il rastrello. ~ accumulare. <> disperdere. 2 Sottoporre a controlli militari; fare una retata. 3 Perlustrare. ~ esplorare. rastrellare un campo minato. 4 Riunire.
 v. tr. 1 to rake. 2 (perlustrare) to comb. 3 (mil.) to mop up.
 deriv. da rastrello.

rastrellàta, sf. 1 Quanto si raccoglie con il rastrello. 2 Colpo di rastrello.

rastrellatùra, sf. L'operazione, il lavoro di rastrellare.

Rastrèlli, Bartolomèo Francésco (Parigi 1700-San Pietroburgo 1771) Architetto. Fu nominato architetto di corte a San Pietroburgo nel 1736, ove fu esecutore del rinnovamento della zarina Elisabetta con opere di gusto rococò-neoclassico, che racchiudono elementi orientali e occidentali. Fra le sue opere si ricordano il palazzo Vorontsov, il palazzo Stroganov a San Pietroburgo, la chiesa di Sant'Andrea a Kiev, e il palazzo grande del Cremlino a Mosca.

rastrellièra, sf. 1 Sorta di telaio a pioli, posto trasversalmente nelle stalle sopra la mangiatoia, per dare il fieno agli animali. 2 Mobile in cui si dispongono in fila fucili, stecche da biliardo ecc. 3 Ogni strumento adatto a contenere in modo ordinato degli oggetti tutti uguali.
 sf. rack.

rastrèllo, sm. Arnese dotato di lungo manico con un'asta trasversale munita di denti all'estremità, con il quale si raccolgono sassi, foglie e simili. inciampando sul rastrello aveva riportato un colpo al viso.
 sm. rake.
 lat. rastrellus, dimin. di raster,-stri rastrello.

rastremàre, v. v. tr. Restringere verso l'alto (detto di colonne) o ridurre lo spessore di muri.
v. intr. Restringersi verso l'alto.

rastremàto, agg. Che si restringe agli estremi.

rastremazióne, sf. Riduzione progressiva, dal basso verso l'alto, del diametro o dello spessore di una struttura.

ràstro, sm. Rastrello.

Rasùn Antersélva (in ted. Rasen Antholz) Comune in provincia di Bolzano (2.506 ab., CAP 39030, TEL. 0474).

rasùra, sf. Cancellatura, raschiatura degli antichi manoscritti.
 lat. rasura, deriv. da rasus, p.p. di radere.

Rasùra Comune in provincia di Sondrio (329 ab., CAP 23010, TEL. 0342).

Ràsy, Elisabètta (Roma 1947-) Giornalista e scrittrice italiana. Sostenitrice del femminismo, le sue prime opere sono legate a questo filone; si ricordano La lingua della nutrice (1978) seguito dai romanzi La prima estasi (1985) e Il finale della battaglia (1987); del1997 è il lungo racconto Posillipo.

rat musqué, loc. sost. m. invar. Denominazione della pelliccia di topo muschiato (o ondatra).

ràta, sf. Parte di una somma di denaro che si paga o si riscuote a scadenza fissa.
 sf. 1 instalment. 2 (pagare a rate) to pay by instalments.

ratafià, sm. Liquore di succhi di frutta con alcol e zucchero.
 franc. ratafia.

Ratanakiri Provincia (52.000 ab.) della Cambogia nordorientale. Capoluogo Lomphat.

ratanhia, o ratania, sf. invar. Nome indigeno di alcune piante americane del genere krameria.

Ratataplan Film commedia, italiano (1979). Regia di Maurizio Nichetti. Interpreti: Maurizio Nichetti, Angela Finocchiaro, Edy Angelillo.

Ratcliffe, John Ashwoth (Backup 1902-) Fisico britannico. Dopo aver studiato fenomeni collegati alle onde elettromagnetiche e all'atmosfera, ha svolto ricerche sull'intermodulazione ionosferica delle onde radio e dell'effetto Lussemburgo. Ha esposto un interessante teoria del fading.

rateàle, agg. Che si paga o si riscuote a rate.
 agg. by instalments.

ratealménte, avv. A rate.

rateàre, v. tr. Dividere in rate.

rateazióne, sf. 1 Il rateare. 2 Suddivisione in rate e loro scadenze.

rateizzàre, v. tr. 1 Suddividere in rate. 2 Stabilire scadenze e importi delle rate.

rateizzazióne, sf. Il rateizzare.

ratèle, sm. Altro termine con cui è noto il tasso del miele o Mellivora capensis, mammifero carnivoro della famiglia dei Mustelidi.

ràteo, sm. Quota di ricavo o di costo relativo all'esercizio corrente, che però verrà riscosso o pagato in un esercizio futuro.
 sm. 1 (interessi) accrual. 2 (rateizzazione) division into instalments.
Rateo attivo
Si riferisce a una quota di ricavo relativo all'esercizio corrente, che si incasserà in seguito (interesse maturato ma non ancora accreditato).
Rateo passivo
Si riferisce a una quota di costo relativo all'esercizio corrente, che si pagherà in seguito (un effetto posticipato relativo a un periodo parzialmente trascorso).

Ratèrio (presso Liegi 890-Namur 974) Vescovo di Verona dal 932. A causa delle sue tendenze riformatrici fu definitivamente cacciato dalla sua sede nel 968. Fu autore di opere teologiche.

ratha, sm. invar. Voce sanscrita per indicare quei templi a forma di carro concepiti nel sud dell'India come veicoli per le divinità.

rathaus, sm. invar. Voce tedesca per indicare il municipio.

Rathenau, Walter (Berlino 1867-1922) Industriale, economista e politico tedesco, figlio di Emil, fondatore dell'azienda AEG. Esponente del Partito democratico, fu ministro della ricostruzione nel 1921 e poi degli esteri (1922). Teorizzò un'economia intermedia tra capitalismo e socialismo, ricorrendo al controllo industriale e alla nazionalizzazione (L'economia nuova, 1918). Fu ucciso da esponenti di estrema destra.

Raticósa Passo (968 m) della Toscana, nell'Appennino tosco-emiliano. Collega le valli dell'Idice e del Santerno.

ratièra, sf. Dispositivo applicato ai telai per effettuare l'evoluzione dei licci.

ratìfica, sf. 1 Approvazione. ~ conferma. <> abrogazione. 2 Approvazione, da parte di chi ne ha la facoltà, di quanto è stato compiuto da altri per suo conto.
In diritto internazionale, l'atto che manda in esecuzione gli accordi già firmati. L'atto di ratifica spetta al capo dello stato e recentemente anche agli organi legislativi. Il documento che lo sancisce è detto strumento di ratifica.
Nel diritto civile approvazione da parte del rappresentato dell'operato del rappresentante che ha agito senza poteri di rappresentanza.

ratificàre, v. tr. 1 Fare una ratifica. ~ approvare. <> abrogare. 2 Sanzionare, omologare. ~ varare.
 v. tr. (dir.) to ratify.

ratificatóre, sm. (f.-trìce) Chi ratifica.

ratificazióne, sf. Il ratificare.

ratìna, sf. Tessuto di lana pesante che presenta sul diritto dei riccioli.

rating, sm. invar. Valore numerico che consente di classificare le imbarcazioni da regata in quattro categorie in modo da stabilire gli handicap. Viene calcolato in base alle dimensioni dell'imbarcazione.

ratio legis, loc. sost. f. invar. Locuzione latina che indica l'elemento logico della legge, cioè lo scopo per il quale la legge è stata pensata.

Ratisbóna Città della Baviera, Germania, (120.000 ab.), in tedesco Regensburg, alla confluenza tra il fiume Regen e il Danubio. Sede di industrie metalmeccaniche, tessili, conciarie, del cemento, alimentari e meccaniche di precisione. Principali monumenti sono il ponte di pietra sul Danubio (XII sec.), il convento dei padri benedettini di Sant'Emmerano, il Rathaus gotico (XIV-XVI sec.). Di origine celtica, fu la sede del ducato di Baviera. Tra il 1633 e il 1809 fu sede permanente delle diete imperiali e nel 1810 entrò a far parte del regno di Baviera.
Dieta di Ratisbona
Dieta che sancì nel 1630 il fallimento dell'imperatore Ferdinando II di trasformare la carica imperiale da elettiva a ereditaria.
Tregua di Ratisbona
Conclusa il 15 agosto 1684, tra la Francia e l'impero per la durata di un ventennio, con l'impegno di restituzione da parte della Francia di tutte le terre occupate dopo il 1681, a eccezione di Strasburgo.

ràto, agg. Ratificato, approvato.

Rattàzzi, Urbàno (Alessandria 1808-Frosinone 1873) Deputato nel 1848, capo parlamentare della corrente di centrosinistra, opposta a D'Azeglio. Alleato con Cavour (accordo del Connubio), fu ministro del regno negli anni 1853, 1855 e 1857. Nel 1858 Cavour chiese le sue dimissioni. Fu eletto presidente del consiglio nel 1862 e 1867, ma lasciò la carica per le vicende relative alle azioni di Garibaldi che aveva sostenuto.

rattemperàre, v. v. tr. Moderare, mitigare. ~ temperare.
v. rifl. Frenarsi, limitarsi. ~ moderarsi.

rattenère, v. v. tr. Frenare, trattenere.
v. rifl. Frenarsi.

rattézza, sf. Rapidità. ~ velocità.

Ràtti, Achìlle => "Pio (XI)"

Ràtti, Eugènia (Genova 1935-) Soprano italiano. Dopo l'esordio alla Scala di Milano nel 1956 con l'Elisir d'amore, ha interpretato numerosissimi ruoli riscuotendo successo soprattutto nei panni di suor Costanza dei Dialoghi delle Carmelitane (1957).

ratticìda, agg. Topicida.

rattizzàre, v. tr. Attizzare nuovamente.

ràtto, agg. e sm. agg. Rapido, veloce.
sm. 1 Rapina. 2 Rapimento. ~ sequestro. 3 Animale simile al topo.
 sm. 1 abduction. 2 (animale) rat.
Genere (Rattus) di roditori della famiglia dei Muridi, affini ai topi da cui differiscono per il pelo più irsuto e il carattere aggressivo. Dimorano nelle cantine e nei campi, senza temere la coabitazione con l'uomo. Tra i più diffusi si annoverano il ratto comune (Rattus rattus) e il ratto delle chiaviche(Rattus norvegicus) o surmolotto.
Ratto comune
Mammifero (Rattus rattus) della famiglia dei Muridi e dell'ordine dei Roditori. Di colore nerastro, misura sino a 22 cm. Portatore di malattie, vive sia in luoghi aperti che in edifici.

Ratto dal Serraglio, Il Opera in tre atti di W. A. Mozart, libretto di G. Stephanie (Vienna, 1782).

rattoppaménto, sm. Il rattoppare.

rattoppàre, v. tr. 1 Mettere toppe a vestiti e simili. ~ rappezzare. 2 Aggiustare alla meglio. ~ accomodare.
 v. tr. to patch.

rattoppàto, agg. Aggiustato alla meglio.

rattoppatùra, sf. Il rattoppare e il punto rattoppato.

rattòppo, sm. L'operazione del rattoppare. ~ rammendatura.
 sm. patch, patching.

rattòrcere, v. tr. Torcere molto, con forza.

rattòrto, agg. Ritorto.

rattrappiménto, sm. 1 Il rattrappirsi.

rattrappìre, v. v. tr. Produrre una contrazione delle membra. il gelo gli aveva rattrappito le gambe.
v. intr. pron. Irrigidirsi. si sentiva rattrappire dal freddo.
 v. tr. to make stiff. v. intr. pron. to be stiff.
 da ra-+ deriv. dal german. trappa laccio.

rattrappìto, agg. Contratto, irrigidito.
 agg. numb.

rattrattìrsi, v. intr. pron. Il contrarsi della pupilla fino a diventare una piccola fessura.

rattristaménto, sm. Il rattristare o il rattristarsi.

rattristàre, v. v. tr. Rendere triste. ~ addolorare. <> rallegrare.
v. intr. pron. Divenire triste.
 v. tr. to sadden. v. intr. pron. to become sad.

Ratzel, Friedrich (Karlsruhe 1844-Ammerland 1904) Antropologo e geografo tedesco. Tra le sue opere, Antropogeografia (1882-1891), Le razze umane (1885-1888) e Geografia politica (1897).

Ratzinger, Joseph Alois (Marktl 1927-) Teologo e cardinale tedesco. Dal 1981 è prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Nel 1992, fu presidente della commissione che redasse il Catechismo universale.

RAU Sigla della Repubblica Araba Unita.

raucèdine, sf. alterazione dell'emissione di voce causata da infiammazione o lesione delle corde vocali o del nervo ricorrente. ~ afasia.
 lat. raucedo,-inis, deriv. da raucus.

Rauch, Christian Daniel (Arolsen 1777-Dresda 1857) Scultore tedesco. Tra le opere Monumento equestre a Federico il Grande a Berlino(1839-1851).

ràuco, agg. (pl. m.-chi) 1 Affetto da raucedine. ~ roco. <> chiaro. 2 Basso, fioco.
 agg. hoarse.

Raudii (Campi) Antica località presso Vercelli dove Mario e Lutazio Catulo sconfissero i cimbri nel 101 a. C.

Rauschenberg, Robert (Port Arthur 1925-) Pittore statunitense. Tra le opere Letto (1955, New York, Collezione Castelli) e Odalisca (1955-1958, Colonia, Museo Ludwig).

Ràuti, Giusèppe détto Pìno (Cosenza 1926-) Politico e fondatore del movimento Ordine nuovo, di estrema destra. Nel 1990 e 1991 fu segretario dell'MSI; non aderì alla svolta di Alleanza Nazionale e fondò l'MSI-Fiamma tricolore.

Ràva, Piètro (Cassine, Alessandria 1916-) Calciatore italiano. Olimpionico nel 1936 e campione del mondo nel 1938 nel ruolo di terzino sinistro.

Ravachol (Saint Chamond 1859-Montbrison 1892) François-Claudius Koehingstein. Anarchico francese. Attentò ai magistrati che avevano condannato i manifestanti e per questo morì ghigliottinato.

Ravaillac, François (Touvres 1578-Parigi 1610) Monaco francese. Il 14 maggio 1610, per fanatismo religioso, assassinò Enrico IV di Francia.

ravanèllo, sm. Pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Crocifere, coltivata per i tuberi tondi, rossi esternamente e con polpa piccante.
 sm. radish.

Ravanùsa Comune in provincia di Agrigento (16.369 ab., CAP 92029, TEL. 0922). Centro agricolo e dell'allevamento. Vi si trovano, presso il Monte Saraceno, scavi risalenti al VII e al IV sec. a. C. dove sorgeva la città greca di Kakyron. Gli abitanti sono detti Ravanusani.

Ravarìno Comune in provincia di Modena (4.381 ab., CAP 41017, TEL. 059).

Ravasclétto Comune in provincia di Udine (746 ab., CAP 33020, TEL. 0433).

Ravàzzi, Gabrièlla (Milano 1942-) Soprano italiano. Si è esibita nei maggiori teatri d'Europa e ha partecipato a numerosi festival. Ha ricoperto anche il ruolo di direttore artistico in diverse associazioni musicali e in alcuni festival.

Ravel, Maurice (Ciboure, Pyrénées-Atlantiques 1875-Parigi 1937) Musicista francese tra i più importanti del Novecento. A Parigi iniziò dal 1882 lo studio del pianoforte; nel 1887 studiò armonia con C. René. Nel 1899 entrò al conservatorio. Studiò composizione con G.-U. Fauré. Nel 1901 conobbe C. Debussy. Nel 1909, con G.-U. Fauré, F. Schmitt e altri fondò la Società musicale indipendente per la promozione della musica contemporanea. Inoltre iniziò a collaborare con riviste come critico musicale. Nel 1913 lavorò con I. Stravinskij all'orchestrazione dell'opera Kovancina di M. Musorgskij. Arruolatosi volontario allo scoppio della prima guerra mondiale, si ammalò e venne riformato. Nel 1917 perdette la madre. Nel 1920 fu insignito della legion d'onore. Nel 1921 si stabilì a Monfort nei dintorni di Parigi. Dal 1922 iniziò una serie di tourné (Londra, Amsterdam, Venezia, Barcellona). Recatosi negli USA nel 1928, incontrò G. Gershwin e si entusiasmò per la musica jazz. Fu costretto a rallentare l'attività a causa di una malattia cerebrale. Morì pochi giorni dopo un intervento al cervello. La sua opera spicca per la timbrica secca, la propensione per schemi classici rivisitati in chiave moderna e per un'architettura sonora estremamente chiara e definita. Ravel trova le sue migliori espressioni nel colore spagnolo, che rivela la sua origine basca, depurato e filtrato con un lavoro infaticabile di cesello, riscontrabile del resto in tutta la sua produzione. Scrisse due opere teatrali (L'heure espagnole, 1911; L'enfant et les sortilèges, 1925) e tre balletti (Dafni e Cloe, 1912; Ma mère l'Oye, 1912; La valse, 1920). Fu anche autore di numerose composizioni strumentali, soprattutto per pianoforte, molte delle quali sono poi entrate a far parte dei repertori concertistici: Habanera per due pianoforti (1895), Minuetto antico per pianoforte (1895), Deux épigrammes de Marot per canto e pianoforte (1899), Pavane pour une enfante défunte (1899), Jeux d'eau (1901), Shéhérazade (1903) per canto e orchestra, Miroirs (1905), Sonatina (1905), Cinque melodie popolari greche (1905-1906), liriche con pianoforte, Rapsodia Spagnola (1907), Vocalizzo-studio in forma di habanera (1907), Minuetto sul nome di Haydn (1909), Canti popolari (1910), Gaspard de la nuit (1908), Preludio (1913), Due melodie ebraiche (1914), Trio (1915), Trois chansons (1915), per coro a cappella, Valses nobles et sentimentales (1911), À la manière de ... (1913), per pianoforte, Sonata per violino e cello (1922), Sonata per violino e pianoforte (1927), Tre canzoni di Don Chisciotte a Dulcinea (1932), Le tombeau de Couperin (1917), omaggio ai caduti della guerra, Berceuse sur le nome de Fauré (1922), per violino e pianoforte, Tzigane (1924), Chansons madécasses (1925) di ispirazione esotica, Bolero (1928), Concerti per piano (1929-1930) contenenti echi della conoscenza della musica jazz, Concerto per mano sinistra sola (1932, scritto per Paul Wittgenstein, mutilato di guerra, fratello del filosofo Ludwig Wittgenstein).

Ravèllo Comune in provincia di Salerno (2.422 ab., CAP 84010, TEL. 089).

ravenàla, sf. Genere di piante arborescenti Monocotiledoni che comprendono i soli due generi Ravenala madagascariensis, nota anche come albero del viandante, che vive nel Madagascar e la Ravenala guaianensis che vive in Guiana e in Brasile. Appartiene alla famiglia delle Musacee.

Ravenna Città dell'Emilia-Romagna (137.000 ab., CAP 48100, TEL. 0544), capoluogo della provincia omonima. Comunica con il mar Adriatico per mezzo del canale Corsini. Centro agricolo, nel dopoguerra si è trasformata in centro industriale grazie alla scoperta di giacimenti di metano. Sede di industrie chimiche, petrolchimiche, alimentari, cementifere, calzaturiere e metalmeccaniche. Tra i monumenti notevoli si ricordano i resti di epoca romana (porta Aurea), l'importantissimo mausoleo paleocristiano e bizantino di Galla Placidia, con il battistero degli ortodossi, ricoperto all'interno di mosaici classici (V sec.). Tra le chiese si rammentano Sant'Apollinare Nuovo e San Vitale con meravigliosi mosaici e Sant'Apollinare in Classe, del VI sec.; inoltre, il battistero degli ariani, il mausoleo di Teodorico, la tomba di Dante (morto nella città il 14 settembre 1321). Di origini presumibilmente umbre, fu proclamata municipio di Roma nell'89 a. C. e diventò la città più prospera dell'Adriatico quando l'imperatore Augusto ordinò la costruzione del porto di Classe. Nel 402 divenne capitale dell'impero d'occidente e fu conquistata da Odoacre e in seguito da Teodorico. Fu espugnata dal bizantino Belisario nel 540 e ritornò in seno all'impero. La sua decadenza iniziò nell'VIII sec. con quella dei bizantini in Italia. Nel 751 divenne dominio di Astolfo, quindi fu presa dai franchi (754) e passò sotto il dominio ecclesiastico nel 756, grazie alla donazione di Pipino. Tuttavia la città riuscì a mantenere l'autonomia da Roma in virtù dei suoi potenti arcivescovi sostenuti dalla nobiltà locale. Nel medioevo gli arcivescovi, signori della città, costituirono un importante dominio feudale espropriando le terre della Santa Sede. Decaduta economicamente per la concorrenza della vicina e potente Venezia, ritornò alla chiesa. Nel 1796 fu occupata dai francesi; tornata allo stato pontificio fu annessa al regno d'Italia nel 1860.
Provincia di Ravenna
Si estende per 1.859 km2 (352.000 ab.), è situata a sud del delta del Po, prospiciente il mar Adriatico. I fiumi maggiori sono i fiumi Uniti, il Lamone, il Reno, il Savio. L'economia è basata sull'agricoltura (barbabietola da zucchero, cereali, frutta, foraggio) e sull'allevamento di bovini e suini. Sono presenti giacimenti di petrolio e gas.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_r.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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