Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 13

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 13

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 13

 

stayer, sm. invar. 1 Purosangue per la corsa veloce su lunghe distanze. 2 Corridore ciclista specializzato in mezzofondo su pista.

Stàzio, Pùblio Papìnio (Napoli ca. 45-96) Poeta latino. Tra le opere Tebaide, Achilleide e Silvae.

staziògrafo, sm. Strumento che calcola il punto in cui si trova una nave mediante tre rilevamenti di punti costieri oppure eseguendo delle differenze di rilevamento con i rilevamenti precedenti o usando il sestante. I valori ottenuti vengono poi riportati sulla carta nautica.

stazionàle, agg. 1 In biologia, di stazione biologica. 2 Di chiesa o basilica, nella quale si può acquistare un'indulgenza. 3 Di basilica romana, designata per la celebrazione liturgica delle stazioni.

stazionaménto, sm. L'atto di stazionare in un luogo per un certo periodo.

stazionàre, v. intr. Sostare, fermarsi per un certo periodo in un luogo.
 v. intr. 1 to stand. 2 (veicoli) to be parked.
 franc. stationner.

stazionarietà, sf. L'essere stazionario. ~ staticità.

stazionàrio, agg. e sm. (pl.-i) 1 Che è fermo in un luogo, non in movimento. ~ immobile. <> dinamico. 2 Immutabile.
sm. Nell'antichità, funzionario addetto a un posto di guardia.
 agg. unchanged, stable, stationary.
 lat. tardo stationarius, deriv. da statio,-onis.
Teoria dello stato stazionario
Teoria cosmologica alternativa a quella del big bang, elaborata da F. Hoyle, H. Bondi e T. Gold nel 1948. Secondo questa teoria l'universo sarebbe sia nello spazio che nel tempo sempre uguale a se stesso grazie alla creazione continua di nuova materia che va a riempire gli spazi lasciati vuoti dall'espansione; non avrebbe avuto quindi un'origine definita, esisterebbe da sempre e per sempre. Tale teoria oggi è stata del tutto superata dalla teoria del big bang.

stazióne, sf. 1 Luogo dove si sosta. 2 Insieme di edifici, strutture adibite ad accogliere persone, passeggeri, merci. stazione termale, sciistica. 3 Sosta. 4 Edificio attrezzato in cui si svolge un determinato servizio. stazione radiofonica, ferroviaria. 5 Posizione del corpo.
 sf. 1 station. 2 (turistica) resort. 3 (ferr.) railway. 4 (di servizio) filling station. 5 (di polizia) police station.
 lat. statio,-onis, deriv. da stare stare fermo.

Stazione di Zimà, La Opera di poesia di E. A. Evtusenko (1956).

stàzza, sf. 1 Volume complessivo che una nave mercantile mette a disposizione al suo interno per trasportare merci. 2 Verga graduata utilizzata per misurare la capacità di un recipiente.

Stazzàno Comune in provincia di Alessandria (1.987 ab., CAP 15060, TEL. 0143).

stazzàre, v. v. tr. Calcolare la stazza.
v. intr. Avere una determinata stazza.

stazzatùra, sf. L'operazione di stazzare.

Stazzéma Comune in provincia di Lucca (3.637 ab., CAP 55040, TEL. 0584).

stàzzo, sm. 1 Stabbio. 2 Dimora, sosta.

Stazzóna Comune in provincia di Como (657 ab., CAP 22014, TEL. 0344).

stazzonàre, v. tr. 1 Sgualcire. ~ sciupare. <> distendere. 2 Accarezzare.

stciv Sigla di stato civile.

Stead, Christina (Rockdale, Sydney 1902-) Scrittrice australiana. Tra le opere Casa di tutte le nazioni (1938) e Sabba familiare (1940).

steamer, sm. invar. Nave a vapore.

stearàto, sm. Estere o sale dell'acido stearico.

stearìlico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'alcool alifatico presente nelle cere di pesci e cetacei che si ottiene per riduzione dell'acido stearico e viene utilizzato in cosmetica.

steatìte, sf. Varietà di talco di colore verdino.

steato- Primo elemento di parole composte della terminologia medica che significa grasso.
 dal greco stéar, otos.

steatògeno, agg. e sm. Che determina steatosi.

steatòma, sm. (pl.-i) Lipoma.

steatopigìa, sf. Carattere costituzionale di gruppi umani che consiste nell'accumulo di grasso nelle natiche solitamente accompagnato da lordosi lombare.

steatopìgico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di figure femminili preistoriche, dette veneri paleolitiche, caratterizzate da steatopigia. 2 Che presenta i caratteri della steatopigia.

Steatornìtidi Famiglia di Uccelli caprimulgiformi a cui appartiene il sole genere Steatornis diffuso nella parte settentrionale dell'America meridionale. Hanno becco grosso a uncino, coda e ali lunghe e vibrisse alquanto sviluppate.

steatòsi, sf. Aumento eccessivo di grasso in un tessuto avvenuta in seguito a un processo infiltrativo o degenerativo.

stécca, sf. (pl.-che) 1 Piccola asta sottile, in genere di legno. stecca da biliardo. 2 Arnese a forma di stecca. 3 Confezione di dieci pacchetti di sigarette.
 sf. 1 stick. 2 (di sigarette) carton. 3 (med.) splint. 4 (di ombrello) rib. 5 (stonatura) to sing a wrong note.
 gotico stikka.

steccàre, v. v. intr. 1 Colpire male la palla, nel biliardo. 2 Stonare, eseguendo una certa nota.
v. tr. 1 Recintare con uno steccato. 2 Fasciare un arto con una stecca. gli steccarono la gamba fratturata.
 deriv. da stecca.

steccàta, sf. 1 Recinto formato da pali infissi nel terreno. 2 Bacchettata.

steccàto, sm. Recinzione formata da pali di legno, palizzata. ~ staccionata.
 sm. fence.

steccherìno, sm. Fungo (noto anche come steccherino dorato, Hydnum repandum) della famiglia delle Idnacee e della classe dei Basidiomiceti. Commestibile.

steccherìno brùno, loc. sost. m. (pl. steccherìni brùni) Nome comune dello Sarcodon imbricatum, un fungo basidiomicete commestibile appartenente alla famiglia delle Idnacee dal cappello coperto da squame disposte in modo concentrico.

Stecchétti, Lorènzo => "Gerrini, Olindo"

stecchétto, sm. Nella locuzione avverbiale a stecchetto, a corto di cibo o denaro.

stecchièra, sf. Rastrelliera per le stecche del biliardo.

stecchìno, sm. Stuzzicadenti.

stecchìre, v. v. intr. Diventare come uno stecco, secco e sottile.
v. tr. Far diventare secco, uccidere.
 deriv. da stecca.

stecchìto, agg. 1 Secco, molto magro. 2 Rigido, immobile. 3 Inebetito.
 agg. 1 dried up. 2 (persona) skinny. 3 (morto) stone dead.

stécco, sm. (pl.-chi) 1 Piccolo ramo secco. 2 Individuo molto magro. 3 Bastoncino appuntito.

stecconàre, v. tr. Chiudere con uno steccato o usando stecconi. ~ recingere.

stecconàta, o stecconàto, sf. o sm. Recinzione fatta con stecconi.

steccóne, sm. Asse piatta e larga utilizzata per costruire recinzioni.

stechiometrìa, sf. Branca della chimica che studia le relazioni quantitative (ponderali) vigenti tra reagenti e prodotti di una reazione chimica; esempio significativo è quello delle relazioni ponderali tra un composto chimico e i suoi costituenti. Principi base della stechiometria sono il principio di conservazione della massa e le leggi sulle proporzioni definite e multiple (enunciate da J. L. Proust e G. D. Dalton) e degli equivalenti di combinazione.
 greco stoichèion elemento +-metria.

stechiomètrico, agg. (pl. m.-ci) Settore della chimica che studia le proporzioni secondo le quali si combinano gli elementi, le quantità di elementi o composti di una reazione chimica e le relazioni numeriche tra elementi e composti.
 comp. dal greco stoichêion elemento + métron misura.

Steen, Jan Havickszoon (Leida 1626-1679) Pittore olandese. Tra le opere Il cavadenti (1651, L'Aia, Mauritshuis).

steeplechase, sm. invar. 1 Nell'ippica, corsa di galoppo effettuata su di un percorso con ostacoli di lunghezza uguale o superiore a 4.000 m. 2 In atletica leggera, corsa a siepi di 3.000 m.
 comp. dall'inglese steeple guglia + chase caccia.

Stefanàconi Comune in provincia di Vibo Valentia (2.395 ab., CAP 88010, TEL. 0963).

Stefània Lago (500 km2) dell'Etiopia, a nord-est del Turkana. Suo immissario il fiume Sagan.

Stefànidi Famiglia di Insetti Imenotteri diffusi in Europa e Africa che presentano spine sulla parte ventrale e hanno femori posteriori rigonfi e antenne molto sottili.

Stefanìte Minerale (solfoantimoniuro di argento), presente nei giacimenti di argento, che si presenta in forma di cristalli neri lucenti. Il nome comune di questo minerale, deriva dall'arciduca Stefano d'Austria.

stefanìte, sf. Solfoantimoniuro di argento di formula Ag5SbS4. Si trova nei giacimenti argentiferi sotto forma di cristalli rombici prismatici neri.

Stéfano (papi e sovrani) Nome di papi e sovrani.
Papi Stefano I
Santo. Papa dal 254 al 257, succedette a Lucio I. Favorevole alla validità del battesimo somministrato da parte degli eretici, entrò in conflitto per questo motivo, con il vescovo di Cartagine, san Cipriano. Morì a Roma nel 257 e fu sostituito da Sisto II. La sua festa si celebra il 2 agosto.
Stefano (II)
(?-752) Papa. Successore di Zaccaria, morì dopo alcuni giorni dall'elezione, senza aver ancora ricevuto la consacrazione papale. I successori che utilizzarono lo stesso nome, adottarono per questo motivo la doppia numerazione.
Stefano III (o II)
(Roma ?-757) Papa dal 752. Di nobili origini, religioso, collaborò con papa Zaccaria, al quale succedette dopo il breve periodo di pontificato di Stefano II. Nel tentativo di salvare Roma dall'invasione longobarda, sostenne l'intesa con Astolfo, re dei longobardi, e con Costantino V, imperatore di Bisanzio, ma dovette ricorrere all'intervento del re dei franchi, Pipino il Breve, per liberare i propri territori occupati dai longobardi.
Stefano IV (o III)
(ca. 720 in Sicilia-Roma 772) Papa. Eletto nel 768, alla morte di Paolo I. Studiò e attuò leggi che mettevano al riparo l'elezione dei papi da ingerenze esterne alla comunità ecclesiastica, divulgandole nel concilio Laterano (769). Contrastò le mire espansionistiche di Desiderio, re dei longobardi, ostacolando i matrimoni tra le figlie di quest'ultimo, Gerberga ed Ermengarda, e i figli di Pipino il Breve, Carlomanno e Carlo.
Stefano V (o IV)
(?-Roma 817) Papa dall'816.
Stefano VI (o V)
(?-Roma 891) Papa dall'885. Entrò in contrasto con il patriarca bizantino Fozio e con Carlo il Grosso, del quale ottenne la deposizione, incoronando Adolfo di Carinzia (891).
Stefano VII (o VI)
(?-Roma 897) Papa dall'896. Incoraggiò il processo contro la salma di papa Formoso.
Stefano VIII (o VII)
(?-Roma 931) Papa dal 928.
Stefano IX (o VIII)
(?-Roma 942) Papa. Eletto nel 939, alla morte di Leone VII. Fedele al duca di Spoleto, Alberico, e influenzato dall'abate di Cluny, Oddone, si impegno per riconciliare il re di Francia Luigi IV d'Oltremare con i feudatari francesi.
Stefano X (o IX)
(Lorena inizi sec. XI-Firenze 1058) Papa dal 1057. Sostenne l'indipendenza dello stato della chiesa dall'impero.
Inghilterra Stefano di Blois
(Blois 1097?-Dover 1154) Nipote di Guglielmo il Conquistatore, nel 1135 usurpò il trono d'Inghilterra alla cugina Matilde, provocando una guerra civile e il figlio di questa, Enrico Plantageneto, nel 1153 lo obbligò a designarlo successore.
Polonia Stefano I Bathory
(1533-Grodno 1586) Re di Polonia. Principe di Transilvania, dovette combattere ripetutamente contro i moscoviti dello zar Ivan IV, sconfiggendoli a Pskov e Vitebsk e occupando la Livonia. Sposò la figlia di Sigismondo I di Polonia, Anna Iagellona, diventando re di Polonia. Aiutò la Controriforma sostenendo l'ingresso in Polonia dei gesuiti. Cercò di unire le forze religiose cristiane nell'intento di ostacolare l'avanzata ottomana, ma nel 1586 morì.
Serbia Stefano Nemanja
(ca. 1132 nell'odierna Titograd-Monte Athos 1200) Re di Serbia. Legato all'impero bizantino, riuscì a staccarsene, con l'appoggio di Venezia, dando vita al primo stato serbo. Seguì un periodo di alleanze con i bulgari che gli permise di conquistare la Serbia, Nissa, lo Hum e la Dalmazia, sconfiggendo gli eserciti bizantini. Nel 1190 subì però, presso la Morava, una sconfitta a opera di Isacco II Angelo che gli costò parte dei territori conquistati; Bisanzio fu però costretta a riconoscere lo stato serbo e il potere sovrano di Stefano. Nel 1196 decise di ritirarsi nel monastero del monte Athos e di prendere il nome di Simeone, lasciando il regno al secondo figlio, Stefano I.
Stefano I Nemanjic
Re di Serbia. Secondo figlio di Stefano Nemanja, nel 1200, alla morte del padre, dovette lottare con il fratello maggiore Vuk per la successione al trono serbo. Salito al trono nel 1203, attuò una politica di apertura con l'Occidente. Nel 1217 riuscì a farsi consacrare da papa Onorio III re della Serbia con il nome di Stefano I Coronato e, due anni dopo, il patriarca di Nicea sanciva l'indipendenza religiosa e politica del popolo serbo. Nel 1227 abdicò a favore del figlio maggiore Radoslao I e si dedicò alla vita monastica. Morì nel 1228.
Stefano IV il Grande
Re di Serbia. Figlio di Stefano I re di Serbia e della figlia del doge veneziano, Anna Dandolo. Divenuto re nel 1243, cercò di mantenere buoni rapporti sia con gli stati confinanti che tra la chiesa romana e le chiese orientali. Sposò Elena, figlia dell'imperatore latino d'Oriente Baldovino II. Nel 1276, venne spodestato dal figlio Stefano V Dragutin; cambiò quindi il proprio nome in Simone e si dedicò alla vita monastica, ritirandosi nel monastero di Sopocani, dove morì nel 1280.
Stefano V Dragutin
(?-1316) Re di Serbia. Figlio di Stefano IV il Grande e di Elena, principessa figlia dell'imperatore Baldovino II, nel 1276 divenne re di Serbia spodestando il padre, ma nel 1282 dovette cedere il trono al fratello Stefano Milutin, ricevendo in cambio il governo della Bosnia e di Macva. Ribellatosi al fratello, venne sconfitto e dovette cedere il governo di Macva. Si ritirò quindi a vita monastica, prendendo il nome di Teoktist.
Stefano VI Milutin
(?-1321) Re di Serbia, citato da Dante nel Paradiso. Figlio maggiore di Stéfano IV il Grande, nel 1282 spodestò dal trono serbo il fratello Stefano V Dragutin. Nel 1299 sposò Simona, figlia di Andronico II Paleologo, imperatore bizantino, e spostò la sede reale a Skoplje in Macedonia espandendo le proprietà territoriali serbe fino all'Adriatico. Favorì la costruzione di monasteri, chiese e valorizzò l'economia nazionale rilanciando l'estrazione mineraria e il commercio con i paesi vicini.
Stefano VIII Decanski
(?-1334) Re di Serbia. Figlio di Stefano VI, nel 1314 venne fatto accecare dal padre e rinchiuso in un monastero. Riuscì a ottenere il trono, grazie all'aiuto dal clero. Alleato dell'imperatore d'Oriente Andronico II Paleologo, dichiarò guerra alla Bulgaria per vendicare la sorella Anna, moglie ripudiata dello zar Michele III, che uccise nel 1330 a Kjustendil. Ripristinò quindi la sorella alla guida del regno bulgaro. Tollerante e molto religioso, fece costruire il monastero di Decani nelle vicinanze di Pec.
Stefano IX Dušan
(1308-1355) Re di Serbia. Figlio di Stefano VIII Decanski, gli succedette nel 1331. Nel 1332, sposando Elena, sorella dello zar Giovanni VI Alessandro, impose alla Bulgaria il governo del regno serbo. Costrinse l'imperatore bizantino Giovanni V Paleologo al trattato di Pristina del 1341 con il quale ottenne la Macedonia, l'Albania, l'Epiro e la Tessaglia. Nel 1346 a Skoplje si fece consacrare imperatore dei serbi, dei romani, dei bulgari e degli albanesi. Nel 1349, emanò il Codice di Dušan, primo gruppo di leggi serbe, ispirate al diritto greco.
Stefano X
(?-1371) Re di Serbia. Figlio di Stefano IX, gli succedette nel 1355. Debole e incapace, non riuscì a governare e a tenere unito il regno del padre. La Serbia venne frazionata in numerosi stati che subirono l'attacco della Bosnia e dell'Ungheria. Per difendersi dagli ottomani, coalizzò i principi serbi creando un'alleanza che però venne sconfitta nella battaglia di Sirbsündighi, presso il fiume Maritza (1371). La sua morte avvenuta nel 1371 decretò la fine della dinastia Nemanjic.
Ungheria Stefano I
(Esztergom ca. 970-Buda 1038) Santo, re d'Ungheria. Appartenente alla famiglia degli Árpád. Divenuto duca di Ungheria nel 997, alla morte del padre Géza, cercò di dare all'Ungheria un'organizzazione simile a quelle occidentali, avvalendosi delle ideologie e delle organizzazioni religiose. Per i suoi rapporti con la chiesa romana, dovette affrontare le rivolte del 998, del 1002 e 1003, di una parte dell'aristocrazia. Il 25 dicembre del 1000, ottenne di essere incoronato re da papa Silvestro II. Favorì la cristianizzazione del paese con la costituzione di arcivescovadi, la fondazione di vari monasteri e con leggi a favore della chiesa e degli ordini religiosi. Abolì l'ordinamento tribale esistente e suddivise il paese in contee. Istituì una propria corte supportata da un senato formato da nobili e prelati. Favorì anche l'economia agricola del regno, dividendo in modo equo le proprietà terriere tra regno, chiesa e aristocrazia. Autore dei Decreti e delle Esortazioni al figlio Emerico, dimostrò di possedere grandi valori morali che gli valsero la canonizzazione nel 1083 da parte di papa Gregorio VII. La sua festa si celebra il 16 agosto (in Ungheria il 20 agosto).
Stefano II
(Oradea ca. 1100-Romania 1131) Re d'Ungheria dal 1116 al 1131. Dichiarò guerra all'imperatore d'Oriente Giovanni II Comneno, ai moravi, ai cèchi e poi a Venezia; tutti tentativi di espansione falliti e che gli costarono la perdita della costa della Dalmazia a favore della repubblica veneziana.
Stefano III
(1147-Esztergom 1172) Re d'Ungheria. Figlio di Géza II, re d'Ungheria, fu contrastato nell'ascesa al trono dagli zii paterni Stefano IV e Ladislao II. Per far fronte alle mire dell'imperatore d'Oriente Manuele I Comneno, cercò l'appoggio dell'Austria e della Boemia, grazie al quale riuscì a mantenere il trono dal 1162 fino alla morte.
Stefano IV
(ca. 1130-1165) Re d'Ungheria. Figlio di Stefano II, detto il Cieco (era stato fatto accecare dal rivale Colomanno per impedirne l'ascesa al trono). Osteggiato da Stefano III, salì al trono per poco tempo grazie a Manuele I Comneno, l'imperatore d'Oriente che cercò in tal modo di estendere i propri possedimenti in Ungheria.
Stefano V
(? 1239-Buda 1272) Re dal 1245 con il padre Béla IV e dal 1270 da solo.

Stéfano (pittura) (Firenze prima metà del XIV sec.) Pittore. Tra le opere (?) Incoronazione di Maria e Storie di San Stanislao (Assisi, San Francesco, Basilica Inferiore).

Stéfano (santi) Nome di santi.
Stefano
Primo martire cristiano, morto nel 31 o nel 32, le cui reliquie furono ritrovate nel 415. Ebreo, fu eletto dai cristiani di Gerusalemme diacono. Predicatore, aiutò gli apostoli nella diffusione del cristianesimo (Atti degli Apostoli, capitoli 6 e 7). Contrastato dai Giudei, venne anche accusato di aver bestemmiato contro Dio e Mosè. Venne quindi portato a giudizio davanti al Sinedrio e condannato alla lapidazione. La chiesa greca lo festeggia il 3 agosto e il 27 dicembre, la Chiesa romana il 26 dicembre.
Stefano
(regione del Limosino XI sec.-Bonnaigue, Limoges 1159) Eremita. Scelse di isolarsi dal mondo, ritirandosi nella foresta di Obazine, dove fondò un monastero. Viene festeggiato dall'ordine cistercense l'11 marzo e dalla chiesa latina l'8 marzo.
Stefano di Bourg-en-Bresse
Santo, morto a Mayriat presso Lione nel 1118 o 1119. Fu uno dei seguaci di san Bruno. Visse per più di trent'anni nella Grande Certosa presso Grenoble. Nel 1116 si ritirò a Mayrat, località nei pressi di Lione, dove fondò l'omonima certosa. Qui, diventato primo abate, passò gli ultimi anni della propria vita. La sua festa si celebra il 4 gennaio.
Stefano di Costantinopoli
(Costantinopoli 715-764) Monaco e martire, detto il Giovane. Visse presso Calcedonia, nel monastero di monte Sant'Aussenzio. Esiliato nel 762 dall'imperatore Costantino V, per la sua battaglia contro la distruzione delle immagini sacre. Nel 763 fu fatto rientrare a Costantinopoli dove un gruppo di ufficiali lo uccise. La sua festa si celebra il 28 novembre.
Stefano di Perm
(Velikij-Ustiug ca. 1340-Mosca 1396) Monaco, vescovo russo. Diffuse, quale missionario, la religione cristiana tra le popolazioni degli ziriani, nella Russia settentrionale. Fondò numerose chiese e compose un alfabeto particolare per tradurre in ziriano i libri sacri. La Chiesa di Russia lo ha santificato e lo festeggia il 26 aprile.
Stefano di Thiers o di Muret
(Thiers 1048-Muret, Limoges 1124) Seguace di Milone, arcivescovo di Benevento, nel 1076 si ritirò a vivere come eremita nella località di Muret. Insieme ai suoi seguaci, si trasferì nella località di Grandmont dove fondò un ordine religioso. Nel 1189 papa Clemente III ne decise la canonizzazione. La sua festa si celebra l'8 febbraio.
Stefano Harding
(Inghilterra ca. 1060-Cîteaux 1134) Fondatore del monastero di Cîteaux del quale fu abate dal 1109 al 1134. Ospitò san Bernardo e diede un forte impulso ai cistercensi, fondando in Francia altri quattro monasteri. Sostenitore della regola benedettina, scrisse lo statuto Charta Caritatis che venne riconosciuto dalla chiesa nel 1119. Tra le altre opere, Exordium Cisterciensis Coenobii, la prima storia dell'ordine, e la Vulgata. La sua festa si celebra il 26 gennaio oppure il 16 luglio.

Stéfano (scultura) Scultore proveniente dalla Magna Grecia, vissuto nella seconda metà del I sec. a. C. Lavorò a Roma ispirandosi alla linea neoattica. Tra le opere, la statua del giovane atleta conservata a Roma presso la villa Albani, le Appiadi commissionategli da Asinio Pollione e le Ninfe al fonte scolpite per Cesare.

Stéfano Bocskay (Transilvania 1557-Kassa 1606) Statista della Transilvania. Favorì l'alleanza tra Rodolfo II d'Asburgo e Stefano Báthory per fare fronte comune contro le invasioni turche. Fallito il tentativo asburgico (con la sconfitta della Porta) l'imperatore Rodolfo II instaurò in Transilvania un regime dispotico che portò all'insurrezione popolare, di cui Stefano Bocskay fu il capo riconosciuto. Nel 1605 fu eletto principe della Transilvania e dopo pochi mesi anche dell'Ungheria.

Stéfano da Veróna (Verona ca. 1379-dopo il 1438) Pittore. Tra le opere (?) Madonna del roseto (seconda metà del XIV sec., Verona, Museo di CasteLvecchio) e Adorazione dei Magi (1435, Milano, Brera).

Stéfano di Alessàndria Filosofo orientale. Visse tra il VI e il VII sec. a Costantinopoli e ad Alessandria dove diede vita a una scuola filosofica di ispirazione neoplatonica. Scrisse numerosi trattati di commento alle opere di Aristotele e soprattutto di Platone.

Stéfano di Bisanzio Studioso di grammatica vissuto in Grecia intorno al VI sec., fu autore di un vocabolario di geografia composto da circa cinquanta volumi intitolato Ethniká.

Stéfano di Blois (1097?-1154) Nipote di Guglielmo il Conquistatore, nel 1135 usurpò il trono d'Inghilterra alla cugina Matilde, provocando una guerra civile che portò a un periodo di anarchia nel regno inglese. Nel 1153, la morte del figlio Eustachio portò a un accordo con la cugina Matilde, secondo il quale il figlio di quest'ultima sarebbe stato suo successore.

Stéfano di Bourbon (Beaujolais 1190-Lione 1261) Predicatore. Nel 1226 si schierò contro gli albigesi e nel 1235, divenne inquisitore soprattutto nella Francia meridionale. Di lui resta la collezione di modelli per i predicatori intitolata Tractatus de diversis materiis praedicabilibus, seu de septem donis Spiritus Sancti.

Stefano eroe Romanzo di J. Joyce (postumo 1944).

Stéfano Fiorentìno Pittore fiorentino vissuto a cavallo tra il XIII e il XIV sec., di ispirazione giottesca. A lui si attribuiscono alcune opere citate dal Vasari tra le quali la Crocifissione e i Miracoli di san Stanislao e la Crocifissione, entrambe nel convento di San Francesco, ad Assisi.

Stéfano II di Wittelsbach (1319-1375) Figlio dell'imperatore Ludovico IV il Bavaro, nel 1347, alla morte di Ludovico IV, insieme ai fratelli Ludovico IV il Giovane, Alberto I e Guglielmo I, governò il ducato dell'Alta e Bassa Baviera. Nel 1359, rimasto vedovo di Elisabetta d'Aragona, sposò Margherita di Norimberga.

Stéfano III di Wittelsbach (1337-1413) Nel 1375, alla morte del padre Stefano II, divenne duca dell'Alta Baviera che nel 1392 con i fratelli Giovanni II il Pacifico e Federico divise nelle zone di Landshut, Monaco e Ingolstadt. Nel 1364, sposò la sorella di Caterina Visconti (moglie di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano), Taddea, ma dovette combattere in Italia contro il cognato a difesa dalla famiglia padovana da Carrara che lo aveva chiamato per frenare l'espansione del duca milanese. Sconfitto, dovette ritirarsi abbandonando l'Italia.

Stéfano III il Grande (1433-1504) Principe di Moldavia. Nel 1457, alla morte del padre Bogdan IIa, salì al trono di Moldavia. Governò con l'appoggio dei sovrani polacchi dando alla Moldavia un periodo di prosperità. Nel 1467 sconfiggendo il re di Ungheria, Mattia Corvino, ottenne alcune zone della Transilvania. Spintosi in Crimea e Valacchia, sconfisse i turchi, ma dovette rientrare nel suo regno per liberare i territori che nel frattempo erano stati occupati da truppe ottomane. Nel 1475 a Rahova, inflisse agli invasori una sconfitta storica che gli valse il soprannome di "atleta di Cristo". Dedicò gli ultimi anni della sua vita al progresso culturale, letterario e religioso della Moldavia.

Stéfano il Giurìsta Professore e giurista orientale. Vissuto a Berito intorno al VI sec. Tra le sue opere di ricordano l'Indice dei Digesta e la Summa del Codice giustiniano.

Stéfano il Mèlode Compositore di inni vissuto intorno al 1050 probabilmente nato nel meridione d'Italia. Passò la propria vita nel monastero di San Nilo di Grottaferrata dove compose numerosi inni in onore di vari santi (san Eustachio, san Gregorio di Agrigento, san Gregorio Magno, santa Agata, san Giovanni Crisostomo, san Nicola di Bari, san Cosma e san Damiano) e gli inni alla Purificazione della Vergine e ai Quaranta Martiri.

Stéfano Lecapeno (sec. X) Principe di Bisanzio. Figlio di Romano I Lecapeno, fu escluso dal padre dalla successione al trono. Questo lo spinse, aiutato dal fratello Costantino, a far rapire il padre nel 944 e a segregarlo sull'isola di Proti. Salì comunque al trono Costantino VII che fece esiliare i due fratelli sull'isola di Proti, dove vennero uccisi.

Stéfano Protonotàro da Messìna Compositore e poeta siciliano, vissuto intorno al 1200. Tra le sue composizioni, la canzone in siciliano trascritta da G. M. Barbieri, intitolata Pir meu cori alligrari.

Stéfano Tomsa Principe della Moldavia, salì al trono nel 1563, favorito dalla fazione boiara turca. Ostacolato nel suo governo, si ritirò in Polonia dove venne ucciso da Sigismondo Augusto.

Stéfano Veneziàno (Attivo a Venezia nella seconda metà del XIV sec.) Pittore. Tra le opere Incoronazione della Vergine (1381, Venezia, Galleria dell'Accademia).

Stéfano Vukcic Principe slavo e voivoda di Hum dal 1435, dichiaratosi vassallo degli ottomani si staccò dalla Bosnia. Con l'aiuto dell'imperatore Federico III, nel 1448 fu nominato duca di San Sava. Nel 1465, a seguito dell'invasione ottomana della Bosnia, dovette accettare di diventare tributario degli ottomani. Morì nel 1466.

Steffen, Paul (Chicago 1922-) Coreografo. Dopo alcune esperienze hollywoodiane in film musicali, approdò sul piccolo schermo curando le scenografie di spettacoli come Un, due, tre (1954) e L'amico del giaguaro (1961).

steganùra, sf. Genere di Uccelli Passeriformi ploceidi a cui appartiene l'africana Steganura paradisaea o vedova del paradiso.

stegocèfali Gruppo di grossi Anfibi primitivi che vissero tra il Devoniano superiore e il Triassico. Si suppone che i loro discendenti siano i tetrapodi.

stégola, sf. Asta in ferro che permette di guidare da terra le macchine agricole.

stegomyia, sf. invar. Genere di Insetti Ditteri Nematoceri culicidi che, secondo alcuni autori, è un sottogenere del genere Aedes. La Stegomya fasciata o Aedes aegypti, diffusa nelle regioni intertropicali, trasmette la febbre gialla e la Wuchereria bancrofti,il verme nematode agente dell'elefantiasi.

stegosàuro, sm. Genere di dinosauri ornitischi appartenenti alla famiglia degli Stegosauri che vissero nell'America del nord durante il Giurassico superiore. Lungo fino a 6 m, aveva la cosa munita di robusti aculei ossei e il dorso attraversato longitudinalmente da una doppia fila di piastre allineate.

Steichen, Edward J. (Lussemburgo 1879-West Redding 1973) Fotografo statunitense e dal 1946 direttore della sezione fotografica del Museum of Modern Art.

Steiger, Rod (Westhampton 1925-) Attore teatrale e cinematografico statunitense. Interpretò Il grande coltello (1955) e Lucky Luciano (1973).

Stein, Gertrude (Allegheny City 1874-Neuilly-sur-Seine, Parigi 1946) Scrittrice statunitense. Tra le opere Tre esistenze (1909) e C'era una volta gli americani (1925).

Stein, Heinrich Friedrich Karl von (Nassau 1757-Kappenberg 1831) Politico tedesco. Nel 1807, quale ministro degli esteri, abolì la servitù della gleba.

Stein, Lorenz (Eckernförde 1815-Waidlinghau 1890) Sociologo tedesco. Teorico dello Stato come espressione dell'ordine civile e garante degli interessi collettivi in contrapposizione alla società, fonte di interessi individuali e quindi di divisione. Scrisse Sozialismus und Kommunismus des heutigen Frankreichs (1847, Socialismo e comunismo della Francia odierna) e Verwaltungslehre (1865-1864, Scienza dell'amministrazione.

Stein, Peter (Berlino 1937-) Regista teatrale tedesco. Nel 1988 fu insignito del premio Goethe a Francoforte.

Stein, William (New York 1911-1980) Biochimico statunitense. Nel 1972, con S. Moore e C. Annfinsen, fu insignito del premio Nobel.

Steinbeck, John Ernst (Salinas, California 1902-New York 1968) Scrittore statunitense. Interruppe gli studi universitari per seguire un gruppo di lavoratori che emigravano verso occidente e lavorò come bracciante agricolo. Il profondo interesse per i problemi sociali legati alla grande depressione si manifestò nelle sue opere: Al Dio sconosciuto (1933), Pian della Tortilla (1935), La battaglia (1936), Uomini e topi (1937), Furore (1939), Vicolo Cannery (1945). Durante la seconda guerra mondiale svolse l'incarico di corrispondente di guerra. Tra le altre opere, I pascoli del cielo (racconti, 1932), La luna è tramontata (romanzo, 1942), La valle dell'Eden (romanzo, 1952), L'inverno del nostro scontento (1961), Le gesta di re Artù e dei suoi nobili cavalieri (1976, saggio, postumo). Capolavoro di Steinbeck è considerato Furore, narrazione partecipata della migrazione di una famiglia dallo stato dell'Oklahoma alla California durante gli anni della grande depressione. Steinbeck ottenne il premio Nobel per la letteratura nel 1962. Subì l'influsso della narrativa di D. H. Lawrence, ma trovò rapidamente un suo stile secco e senza fronzoli aderente alla materia che più lo appassionava: la lotta di classe dalla parte degli uomini buoni e semplici contro gli egoisti e gli sfruttatori.

Steiner, Jacob (Utzenstorf 1796-Berna 1863) Matematico svizzero. Compì importanti studi sulla dipendenza tra le diverse figure geometriche.

Steinitz, Wilhelm (Praga 1836-New York 1900) Scacchista austriaco. Dal 1866 al 1894 fu campione del mondo.

stèle, sf. 1 Lastra in marmo con iscrizioni, utilizzata a scopo commemorativo. 2 Parte centrale del fusto e della radice nelle piante.
 greco stèle.

stélla, sf. 1 Ogni corpo celeste dotato di luce propria. 2 Sorte. 3 Oggetto a forma di stella, con raggi che si dipartono da un centro. 4 Attrice, donna di spettacolo molto famosa. 5 Imbarcazione a vela da regata.
 sf. 1 star. 2 (filante) streamer. 3 (alpina) edelweiss. 4 (di Natale) poinsettia.
 lat. stella.
In astronomia, termine che indica un corpo celeste di forma generalmente sferica; quella più vicina a noi, dopo il Sole, è Proxima Centauri, a quaranta miliardi di km. Date le enormi distanze che ci separano da esse, le stelle appaiono sempre come dei piccoli punti luminosi, anche qualora vengano osservate con potenti telescopi. Una prima distinzione viene fatta tenendo conto della luminosità apparente; quelle visibili a occhio nudo sono quelle con grandezza stellare apparente inferiore alla sesta. Le più luminose vengono chiamate con nome proprio, venendo indicate con lettere dell'alfabeto greco in relazione al loro ordine di luminosità. Le stelle emettono energia attraverso reazioni termonucleari che avvengono nel nucleo (a temperature di 10-20 milioni di gradi) nelle quali l'idrogeno, che è presente in maggiore quantità, diventa elio. Originariamente la stella è un enorme sfera di gas rarefatti che si contrae lentamente per effetto gravitazionale, dando luogo così a un aumento della temperatura interna. Le stelle sono circondate da un involucro di gas molto rarefatto, come nel Sole, evidenziato dalla presenza di linee di assorbimento negli spettri stellari. Per studiare il fenomeno stellare non si può fare a meno di prendere in considerazione i diagrammi stellari, ottenuti regolando le stelle in relazione a due grandezze, tra loro indipendenti, come massa luminosità o massa raggio. Particolarmente significativo è il diagramma di Hertzsprung-Russel che ordina le stelle in funzione della luminosità assoluta e del tipo spettrale (della temperatura). Molte stelle, a un'accurata indagine, si rivelano essere sistemi, costituiti da due o più stelle.
Stella alpina
=> "edelweiss"
Stella di mare
Nome comune degli Echinodermi della classe degli Asteroidi.
Stella di Natale
Nome comune dell'Euphorbia pulcherrima o Poinsettia, una pianta tropicale dalle foglie apicali rosse.
Stella glaciale
Echinoderma (Marthasterias glacialis) della famiglia degli Asteridi e della classe degli Asteroidei. Misura sino a 70 cm di diametro. Vive nel Mediterraneo.
Stella pettina
Echinoderma (Astropecten aurantiacus) della famiglia degli Astropettinidi e della classe degli Asteroidei. Di colore rosso e arancione, ha forma di stella. Si ciba di molluschi.
Stella placenta
Echinoderma (Sphaeriodiscus placenta) della famiglia dei Goniasteridi e della classe degli Asteroidei. Di forma pentagonale, misura circa 17 cm di diametro.
Stella serpentina fragile
Echinoderma (Ophiotrix fragilis) della famiglia degli Ofiutricidi e della classe degli Ofiuroidei. Dotato di braccia lunghe fino a 10 cm e dotate di spine, si nutre di molluschi.
Stella serpentina lunga
Echinoderma (Ophioderma longicaudum) della famiglia degli Ofiodermatidi e della classe degli Ofiuroidei. Dotata di braccia lunghe 15 cm, vive sui fondali del Mediterraneo e dell'Atlantico.
Stella serpentina pallida
Echinoderma (Ophiura pallida) della famiglia degli Ofiuridi e della classe degli Ofiuroidei. Di colore biancastro, è dotata di braccia lunghe anche 14 cm. Vive nel mar Baltico.
Stelle cadenti
Corpuscoli, provenienti da spazi celesti, incandescenti per l'attrito con l'atmosfera celeste.
Stelle doppie fisiche
Sono sistemi formati da una coppia di stelle che ruotano intorno al comune centro di gravità, in quanto soggette alla mutua attrazione gravitazionale.
Nelle stelle doppie ottiche, la duplicità è data da un effetto di proiezione. Si dividono in sistemi binari visuali, quando la duplicità degli astri è osservabile visivamente; sistemi binari spettroscopici, quando tale duplicità è osservabile solo spettroscopicamente. Ci sono infine i sistemi binari fotometrici, quando la duplicità si rivela dalla variazione di splendore astrale del sistema, causata da fenomeni di eclissi per cui il sistema è detto anche variabile a eclisse.
Stelle multiple
Sistemi costituiti da tre o più stelle; gli esempi più significativi sono le stelle Mizar (sistema quadruplo) e Castore (sistema sestuplo).
Stelle variabili
Stelle con variazioni sensibili di splendore. Esse possono essere novae, variabili irregolari, variabili rosse (a lungo periodo), variabili gialle e variabili bianche o Cefeidi. Quelle più interessanti sono quelle novae e Cefeidi; le prime sono variabili con improvviso e notevole aumento di splendore e caratterizzate da un ritorno allo stato normale in un periodo di tempo molto lungo. La variazione è solitamente dell'ordine di dieci grandezze stellari; nel caso di variazioni maggiori si parla di supernova. In essa, negli strati più interni della stella, si verifica un collasso gravitazionale che la riduce a materia superconcentrata, costituente ciò che diventerà o una stella a neutroni o un buco nero (parte dello spazio da cui non può fuggire nulla, neanche la luce).

Stélla (comune) Comune in provincia di Savona (2.587 ab., CAP 17040, TEL. 019).

Stélla (golfo) Golfo dell'Isola d'Elba, nel mar Tirreno, delimitato a ovest dalla penisola terminante nel capo della Stella.

Stélla Cilènto Comune in provincia di Salerno (908 ab., CAP 84070, TEL. 0974).

Stella della sera Opera di poesia di M. Bandeira (1963).

Stella variabile Opera di poesia di V. Sereni (1981).

Stélla, Antoniétta (Perugia 1929-) Soprano italiano. Esordì a Roma nel 1951 nella Forza del destino. Si è affermata, soprattutto durante gli anni '50 e '60, come interprete di Verdi e verista.

Stélla, pìzzo Cima della Lombardia (3.164 m) appartenente alle Alpi Retiche.

Stellanèllo Comune in provincia di Savona (633 ab., CAP 17020, TEL. 0182).

stellànte, agg. Splendente di stelle.

stellàre, agg. e v. agg. 1 Riguardante le stelle. 2 Di dispositivi che lavorano nello spazio. 3 Che ha forma, disposizione di stella.
v. tr. Costellare, riempire di stelle.
 lat. tardo stellaris.

stellàto, agg. 1 Pieno di stelle. ~ costellato. <> coperto. 2 Che ha forma di stella.

Stelle fredde, Le Romanzo di G. Piovene (1970).

stellétta, sf. Piccolo oggetto dalla forma di stella. ~ fregio, mostrina.
 dimin. di stella.

stellìna, sf. 1 Giovane attrice, dal futuro di successo. 2 pl. Tipo di pasta da brodo a forma di stella.

Stello Novella di A. de Vigny (1832).

stelloncìno, sm. Breve articolo di cronaca. ~ noticina, articoletto.

stellóne, sm. 1 Grande stella. 2 Nella locuzione scherzosa stellone d'Italia, indica la stella che si trova sopra la figura femminile rappresentante l'Italia e viene utilizzata come allusione alla fortuna che assiste la nazione.

stèlo, sm. 1 Gambo di una pianta erbacea. 2 Sostegno a forma stretta e allungata. 3 Tipo di punto del ricamo.
 sm. 1 stem, stalk. 2 (asta) rod. 3 (d'erba) blade. 4 (lampada a stelo) standard lamp.
 lat. stilus.

Stèlvio (in ted. Stilfs) Comune in provincia di Bolzano (1.323 ab., CAP 39020, TEL. 0473). Situato a 1.310 m. di altezza sul versante atesino del Passo dello Stelvio, tra la val di Trafoi e la val di Solda. Nel territorio circostante si trova una miniera di magnesio. Fiorente stazione di villeggiatura e di sport invernali ed estivi. Praticato anche l'alpinismo.
Passo dello Stelvio
Valico delle Alpi Retiche (2.760 m), nell'omonimo parco nazionale; collega l'alto bacino dell'Adda (Valtellina) con quello dell'Adige (val Venosta), con una strada costruita tra il 1820 e 1825 dagli austriaci. Dominato a sud dal gruppo dell'Ortles (Punta del Chiodo, 3.250 m.) e a nord dalla Punta Garibaldi (2.840 m.), il passo è una rinomata e frequentata meta turistica, con campi di sci funzionanti sia in inverno che in estate e con scuole di alpinismo. Storicamente importante ai fini militari per il controllo di una delle vie di comunicazione con l'Austria, fu teatro di combattimenti durante le tre guerre d'indipendenza. Il 24 maggio del 1915, durante la prima guerra mondiale, lo Stelvio fu occupato dagli italiani, ma venne ripreso subito dopo dagli austriaci che lo tennero sino al termine del conflitto.
Parco nazionale dello Stelvio
Parco di 135.000 ha, che si estende nel territorio delle provincie di Sondrio, Bolzano e Trento ed è vicino al parco nazionale dell'Engadina, in Svizzera; ne fanno parte il massiccio dell'Ortles-Cevedale, la Valfurva, le valli Martello, d'Ultimo, Solda e Trafoi. La fauna è costituita da cervi, marmotte, aquile, caprioli e stambecchi. Fu istituito nel 1935 per tutelare le tipiche formazioni geologiche, la fauna e la flora alpine.

stèmma, sm. (pl.-i) 1 Insegna, emblema di casati nobiliari, istituzioni, associazioni. 2 Albero genealogico.
 sm. coat of arms.
 lat. stemma,-atis, dal greco stèmma ghirlanda.

stemmàto, agg. Che presenta uno stemma.

stemperàre, v. v. tr. 1 Sciogliere una sostanza solida in un liquido. 2 Avvilire. stemperare un concetto, descriverlo in termini più prolissi. 3 Far perdere la tempera o la punta.
v. intr. pron. 1 Sciogliersi. 2 Perdere la tempera.
 v. tr. to dissolve, to dilute.
 da s-+ temperare.

stempiàrsi, v. intr. pron. Perdere capelli nella zona delle tempie.

stempiàto, agg. Che ha perso capelli nella zona delle tempie. ~ calvo, pelato.

stempiatùra, sf. L'essere stempiato, senza capelli sulle tempie.

sten(o)- Primo elemento di parole composte.
 dal greco stenós stretto.

stendàrdo, sm. Asta con in cima uno striscione di stoffa, mostrante insegne, stemmi. ~ gonfalone.
 sm. banner, standard.
 franc. antico estendart.

stèndere, v. v. tr. 1 Disporre in modo da esporre all'aria tutta la superficie di un oggetto. ~ dispiegare. 2 Far sdraiare una persona. 3 Allungare, porgere. stendere le gambe. 4 Scrivere. 5 Distribuire in modo omogeneo.
v. intr. pron. Estendersi.
v. rifl. Sdraiarsi, coricarsi. andò a stendersi sul letto.
 v. tr. 1 to spread. 2 (sdraiare) to lay down. 3 (bucato) to hang out. 4 (allungare) to stretch. 5 (redigere) to draw up. v. intr. pron. e v. rifl. 1 (sdraiarsi) to lie down. 3 (allungarsi) to stretch out. 4 (estendersi) to extend.
 lat. extendere, comp. da ex-+ tendere tendere.

Stendhal (Grenoble 1783-Parigi 1842) Scrittore francese. Di famiglia borghese, perdette la madre a soli sette anni. Il padre venne imprigionato nel 1794 durante il terrore. Nel 1799 andò a Parigi dove ottenne un impiego presso il Ministero della Guerra, dove lavorava anche il cugino Pierre Daru. Nel 1800 partì per l'Italia, come sottotenente nei dragoni. Il soggiorno in Italia gli dette l'opportunità di conoscere la musica di D. Cimarosa e le opere di V. Alfieri. Nel 1801 partecipò alla campagna d'Italia nell'esercito napoleonico, servendo nello stato maggiore del generale Michaud. A Milano Stendhal entrò in contatto con gli intellettuali della rivista Il Conciliatore e si avvicinò alle esperienze romantiche. Nel 1802, si congedò dall'esercito. finendo poi come funzionario dell'amministrazione imperiale in Germania, Austria e Russia, ma senza partecipare alle battaglie dell'esercito napoleonico. Nello stesso anno divenne amante di M.me Rebuffel, la prima della decina di amanti delle quali si conosce nome e cognome. Ritiratosi nel 1814, si trasferì a Milano nel 1815, ove nel 1817 pubblicò Roma, Napoli, Firenze, inno di simpatia per l'Italia. Nello stesso anno fu a Roma, Napoli, Grenoble, Parigi, poi, per la prima volta, a Londra. Nel 1821 fece un secondo viaggio in Inghilterra, agitato da dispiaceri amorosi; un terzo viaggio nel 1826 fu ugualmente disperato. Gli anni successivi delineano quasi un vagabondaggio per l'Europa. Passato ancora in Italia nel 1827, fu espulso dall'Italia con l'accusa di essere una spia, a Parigi iniziò la collaborazione a un giornale, attraverso il quale poté delineare il suo programma romantico, caratterizzato dal riconoscimento della storia quale componente fondamentale della letteratura. Restò a Parigi nel 1828 alla ricerca di un impiego, viaggiò nel sud della Francia nel 1829, nel 1831 fu a Trieste, poi a Civitavecchia (dove svolse la funzione di viceconsole francese), nel 1833 di nuovo a Parigi e Lione; nel 1834 in Italia; nel 1836 a Parigi; nel 1837 effettuò due lunghi viaggi in Francia; nel 1839 fu a Napoli accompagnato da P. Mérimée; nel 1840 fu ancora in Italia. Nel 1841 ebbe un primo colpo apoplettico e tornò a Parigi; morì nel marzo dell'anno successivo. Fu sepolto nel cimitero di Montmartre; la tomba reca l'iscrizione "Henry Beyle milanese". Stendhal ha lasciato numerosi saggi, tra i quali si ricordano Vite di Haydn, Mozart e Metastasio (1815), Storia della pittura in Italia (1817), Sull'amore (1822), Racine e Shakespeare (1823), Vita di Rossini (1823), Passeggiate a Roma (1829), Ricordi di egotismo (postumo 1893), Ricordi di un turista (1838). La sua notorietà è legata soprattutto ai suoi quattro romanzi Armance (1826), Il rosso e il nero (1830), La Certosa di Parma (1839) e Lucien Leuwen (pubblicato postumo, 1894). Armance fu ispirato dalla relazione con Matilde Viscontini Dembowski: rappresenta il primo esempio di romanzo, nel quale la vicenda amorosa viene ambientata storicamente consentendo all'autore di analizzare e criticare la società contemporanea. Il successivo Il rosso e il nero offre un quadro della Francia negli anni che precedono la rivoluzione di Luigi Filippo di Orléans (1831). Il romanzo Lucien Leuwen ha come sfondo la Francia della monarchia di Luigi Filippo, verso la quale si appunta la satira dell'autore. I temi principali della sua produzione letteraria sono una marcata sensibilità romantica e un fervido spirito critico, che danno vita alla filosofia della chasse au bonheur, egotismo tipico di tutti i suoi personaggi; l'analisi delle passioni, dei comportamenti sociali, l'amore per l'arte e per la musica, la ricerca epicurea del piacere vengono espressi attraverso una scrittura personalissima, nella quale il realismo dell'osservazione oggettiva e il carattere individuale della sua espressione si fondono in maniera armonica. Per tutti questi motivi Stendhal è stato quasi ignorato dai suoi contemporanei, con l'eccezione di H. de Balzac, ma viene adorato dai posteri. Miscelando sapientemente l'ambientazione storica e l'analisi psicologica, i suoi romanzi descrivono il clima morale e intellettuale della Francia. Stendhal è considerato l'iniziatore del romanzo moderno, che ha ispirato la grande narrativa di costume dell'800. Tra gli scrittori moderni, è considerato l'autore meno invecchiato dell'Ottocento. Il suo positivismo non contaminato dalle ideologie parla al lettore un linguaggio di estrema modernità.

stendibiancherìa, sm. invar. Arnese sul quale appendere la biancheria da asciugare.
 sm. 1 clothes horse. 2 (da esterno) clothes line, washing line.

stenditóio, sm. 1 Locale in cui viene appesa la biancheria da asciugare. 2 Stendibiancheria.

stenìa, sf. Forza, vigore.

Stènico Comune in provincia di Trento (969 ab., CAP 38070, TEL. 0465).

Stenmark, Ingemar (Tarnaby 1956-) Sciatore svedese. Ha vinto la coppa del mondo di sci nel 1976, 1977, 1979. Medaglia d'oro alle olimpiade di Lake Placid nel 1980 e ai mondiali del 1982 in gigante e in speciale.

stèno, sm. Nel sistema MTS, unità di misura di forza definita come la forza necessaria a imprimere alla massa di una tonnellata di peso un'accelerazione di 1 m/sec2. Ha simbolo sn ed equivale a 103 newton.

stenocardìa, sf. Dolore costrittivo precordiale tipico dell'insufficienza coronarica.
 da steno-+ greco kardìa cuore.

stenodattilografìa, sf. Stenografia e dattilografia praticate insieme.

stenodattilògrafo, sm. Chi è stenografo e dattilografo.
 sm. shorthand typist.

Stenoglòssi Ordine di Molluschi Gasteropodi Prosobranchi carnivori per lo più marini, provvisti di conchiglia e con il mantello munito di sifone. Ne sono stati rinvenuti esemplari risalenti al Cretaceo.

stenografàre, v. tr. Scrivere in segni stenografici.
 v. tr. to take down in shorthand.

stenografìa, sf. Scrittura sintetica e più veloce di quella alfabetica, che si ottiene utilizzando un sistema di abbreviazioni e di segni semplificati; alcune forme semplici e rudimentali sono testimoniate fin dall'antichità. L'iniziatore fu F. X. Gabelsberger (XVIII sec.), con il quale iniziò l'indirizzo corsivo, attraverso una rappresentazione simbolica delle vocali cambiando forma o posizione dei segni della consonante vicina alla vocale e aumentando la velocità rinunciando a elementi della parola o della frase. In Italia tale sistema venne adattato da E. C. Noë. Il sistema misto è stato regolamentato in Italia da E. Meschini e da A. Mosciaro, mentre quello del sistema fonetico da G. V. Cima.
 sf. shorthand.
 da steno-+-grafia.

stenograficaménte, avv. In modo stenografico.

stenogràfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla scrittura rapida fatta mediante segni abbreviati e convenzionali.

stenògrafo, sm. Chi scrive con la tecnica dei segni abbreviati e convenzionali allo scopo di raggiungere velocità maggiori.
 sm. stenographer.

Stenòpidi Famiglia di Crostacei Decapodi natanti.

stenòsi, sf. Restrizione di un dotto o di un orifizio.

stenotipìa, sf. Tecnica di scrittura rapida, svolta attraverso speciali macchine da scrivere.

stenotipìsta, sm. (pl.-i) Chi pratica la stenotipia.

stent, sm. invar. Strumento che viene utilizzato per via trascutanea al fine di mantenere la dilatazione di un'arteria precedentemente dilatata per diversi scopi. ~ endoprotesi.

stentàre, v. v. intr. 1 Incontrare difficoltà nel fare. stentava a rimanere in piedi, per la debolezza. 2 Vivere fra stenti.
v. tr. Soffrire a causa di forti ristrettezze economiche.
 v. intr. to have difficulty doing, to find it hard.
 lat. extentare sforzarsi, comp. da ex-+ tentare.

stentatézza, sf. L'essere stentato.

stentàto, agg. 1 Ottenuto con difficoltà. 2 Forzato, non spontaneo. 3 Disagiato, in mezzo alle difficoltà.

stenterèllo, sm. Individuo malandato, rozzo.

Stenterèllo Maschera fiorentina del teatro popolare che rappresenta un sempliciotto dalla battuta pronta e dai liberi costumi. Fu creata dall'attore Luigi Del Buono nel 1790 ca.

stènto, agg. e sm. agg. 1 Fatto in modo stentato. 2 Che non ha avuto uno sviluppo normale o opportuno. 3 Cresciuto stentatamente.
sm. 1 Sforzo, sofferenza, fatica. 2 Senza forza. 3 Nella locuzione avverbiale a stento, a fatica.
 sm. 1 hardship, privation. 2 (a fatica) difficulty. 3 (privazioni) privation.

stèntore, sm. Uomo dalla voce potente, che urla o parla forte.

stentòreo, agg. Relativo a voce molto forte e vigorosa. ~ altisonante, altoforte. <> debole, fioco.

Stephenson, George (Wylam 1781-Chesterfield 1848) Ingegnere inglese. Per trasportare il carbone dalle miniere, ideò nel 1814 una locomotiva a vapore. Dopo aver perfezionato il suo progetto, realizzò altri modelli e costruì, nel 1925, la prima linea ferroviaria del mondo (da Darlington a Stockton, 10 km di tragitto). Realizzò in seguito una fabbrica per la costruzione di materiale ferroviario, partecipando alla costruzione della maggior parte delle linee ferroviarie inglesi. Attività che fu poi proseguita dal figlio Robert (Newcastle 1803-Londra 1859), il quale costruì molte linee ferroviarie (in Europa, Canada, India e Egitto) e ponti metallici tra cui il ponte sul fiume Tyne, 1849.

stèppa, sf. Formazione vegetale tipica delle zone continentali soggette a lunghi periodi di siccità, e di zone a clima subtropicale molto arido. A eccezione di bassi cespugli, la vegetazione arborea è scarsa.
 russo step.
Arte delle steppe
Arte caratteristica delle popolazioni delle steppe euroasiatiche, comprese nella zona che va dal fiume Giallo al Danubio. Caratteristica peculiare è la decorazione animalistica, testimoniata da ornamenti per armi, bardature, oggetti di oreficeria, finimenti equini, parti di carro, tappeti e monili conservati in numerosi tumuli siberiani. la più importante collezione è conservata all'Ermitage di San Pietroburgo.

Steppa, La Racconto di A. P. Cechov (1888).

stéppico, agg. (pl. m.-ci) Della steppa.

steppóso, agg. Con caratteristiche della steppa. ~ brullo, arido. <> boschivo, boscoso.

steradiànte, sm. Unità di misura dell'angolo solido.

stèrco, sm. (pl.-chi) Escremento animale. ~ deiezioni, feci.
 sm. dung.
 lat. stercus,-oris.

Stercoràridi, o Stercorarìidi Famiglia di Uccelli Caradriformi pelagici di aspetto simile a quello dei gabbiani. Sono detti comunemente labbi o stercorari.

stercoràrio, agg. e sm. (pl.-i) Che depone le uova nello sterco.
sm. Uccello simile al gabbiano.
Stercorario maggiore
Uccello (Stercorarius skua) della famiglia degli Stercoraridi e dell'ordine dei Caradriformi. Di colore scuro, vive sulle coste marine dell'Atlantico settentrionale. Si ciba anche di rifiuti.

Sterculiàcee Famiglia di piante erbacee, arboree, arbustacee e rampicanti, appartenenti all'ordine delle Malvali, con fiori regolari che emanano un olezzo sgradevole e foglie alterne.
 lat. stercus-oris sterco.

stèreo, agg. e sm. agg. invar. Stereofonico.
sm. invar. Impianto stereofonico.
 agg. e sm. stereo.

stereo- Primo elemento di parole composte che significa solido, anche col senso di tridimensionale.
 dal greco stereós rigido, solido.

stereòbate, sm. Pilastro di appoggio della colonna nei templi classici.

stereochìmica, sf. Branca della chimica che studia la configurazione spaziale delle molecole e le proprietà chimiche e fisiche indotte da questa.

stereocìnema, sm. invar. Cinematografia in rilievo i cui prodotti sono film tridimensionali che consentono la visione stereoscopica delle immagine sullo schermo. È detto anche cinema tridimensionale.

stereocinematografìa, sf. Cinematografia che dà l'illusione della terza dimensione.

stereofonìa, sf. Tecnica di registrazione e riproduzione del suono che prende in considerazione le direzioni di provenienza, per fornire effetti più realistici.
 da stereo-+-fonia.

stereofònico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda la percezione del suono nelle direzioni di provenienza spaziale.

stereofotografìa, sf. Tecnica fotografica che crea effetti tridimensionali ottenuti da accoppiamenti di immagini.

stereografìa, sf. Tecnica radiografica consistente nel riprendere la radiografia dell'organo da due posizioni distinte, poi analizzate assieme per ottenere la rappresentazione in rilievo dell'organo stesso.

stereogràmma, sm. (pl.-i) Tecnica analoga alla stereofotografia applicata su fotogrammi.

stereometrìa, sf. Geometria che studia i corpi solidi.

stereoscopìa, sf. 1 Ottica che studia gli effetti tridimensionali. 2 Riproduzione delle immagini che permette di percepire la profondità.
 da stereo-+-scopia.

stereoscòpico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda la stereoscopia.

stereoscòpio, sm. (pl.-i) Binocolo in cui si pongono alle estremità due copie della stessa immagine, ottenendo effetti visivi tridimensionali di immagine in rilievo.

Stereospòndili Ordine di Anfibi labirintodonti fossili a cui appartennero i più grandi Anfibi esistenti, caratterizzati da un cranio molto grande rispetto al corpo e agli arti e provvisto di numerosi canali e sculture.

stereotipàre, v. tr. Riprodurre con la stereotipia.

stereotipàto, agg. 1 Riprodotto mediante stereotipia. 2 Convenzionale, che si ripete sempre allo stesso modo.

stereotipìa, sf. Tecnica tipografica che riproduce oggetti da stampare utilizzando delle lastre incise.

stereotìpico, agg. (pl. m.-ci) Riguardante la stereotipia.

stereotipìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi è addetto alla riproduzione mediante stereotipia.

stereòtipo, agg. e sm. agg. 1 Ottenuto con la stereotipia. 2 Fisso, immutabile.
sm. Concetto eccessivamente semplificato e distorto.

stèrile, agg. 1 Incapace di riprodurre, procreare. <> fecondo. campo sterile. 2 Inutile. quelle discussioni sterili non portavano a nessun risultato. 3 Asettico. cotone sterile.
 agg. 1 sterile. 2 (terra) barren. 3 (sterilizzato) sterilized. 4 (fig.) fruitless, futile.
 lat. sterilis.

sterilità, sf. invar. 1 L'essere sterile. 2 L'essere sterilizzato.
 sf. sterility.
 lat. sterilitas,-atis.
La sterilità femminile può essere causata da occlusione delle tube, disfunzioni endocrine, malformazioni vaginali. La sterilità maschile può dipendere da alterazione della produzione di spermatozoi, lesioni delle vie seminali o incapacità a deporre il seme in vagina.

sterilizzàre, v. tr. 1 Rendere sterile. ~ castrare. <> fecondare, fertilizzare. 2 Uccidere i germi patogeni.
 v. tr. to sterilize.

sterilizzatóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. Che sterilizza.
sm. 1 Chi sterilizza. 2 Dispositivo per sterilizzare.

sterilizzazióne, sf. 1 L'effetto di sterilizzare. 2 In medicina, intervento chirugico con cui si rende un individuo incapace a procreare. Nel maschio vengono legati i dotti deferenti (vasectomia), nella donna le tube. 3 Processo termico o chimico che ha lo scopo di distruggere ogni forma di vita microbica in una sostanza o in un corpo qualsiasi.
 sf. sterilization.
 deriv. da sterilizzare.

sterlìna, sf. (o lira sterlina) Unità monetaria in corso in alcuni paesi di lingua inglese (Regno Unito, Cipro, Egitto, Irlanda, Malta, Siria). Tradizionalmente suddivisa in venti scellini di dodici pence ciascuno, dal 1971 ha abbandonato la base sessagesimale per adottare quella centesimale (1 sterlina = 100 pence). La moderna sterlina fu introdotta alla fine del XVII sec.
 sf. pound.

Sterlitamak Città (253.000 ab.) della Russia, nella repubblica autonoma dei Baschiri.

sterminàre, v. tr. Distruggere completamente. ~ cancellare, annientare.
 v. tr. to wipe out, to exterminate.
 lat. exterminare bandire, comp. da ex-+ deriv. da terminus linea di confine.

sterminatézza, sf. Enorme estensione, diffusione.

sterminàto, agg. Immenso, privo di confini. ~ illimitato. <> angusto.
 agg. endless, immense.

sterminatóre, sm. Chi provoca o esegue uno sterminio.
 lat. tardo exterminator,-oris.

stermìnio, sm. 1 Totale distruzione. 2 Grande quantità, numero.
 sm. 1 slaughter, extermination, destruction. 2 (campo di sterminio) death camp.
 lat. exterminium, deriv. da exterminare.

Stern Settimanale illustrato di attualità e politica tedesco. Venne fondato da Henri Nannen nel 1948 ad Amburgo.

Stern, Isaac (Kremenest 1920-) Violinista statunitense di origine ucrania. Con E. Istomin (piano) e L. Rose (violoncello) fondò un trio specializzato, soprattutto, nel repertorio romantico.

stèrna, sf. Uccello (noto anche come rondine di mare, Sterna hirundo) della famiglia degli Sternidi e dell'ordine dei Caradriformi. Di colore bianco con il capo nero, vive sulle coste dell'Eurasia e dell'America settentrionale. Si nutre di pesci che cattura tuffandosi nell'acqua.

sternàle, agg. Che si riferisce o ha rapporto con lo sterno.
Puntura sternale
Puntura effettuata nello sterno con un ago cavo al fine di prelevare midollo osseo a scopo diagnostico.

Sternatìa Comune in provincia di Lecce (2.811 ab., CAP 73010, TEL. 0836).

Sterne, Laurence (Clonmel, Tipperary, Irlanda 1713-Londra 1768) Romanziere inglese. Figlio di un ufficiale dell'esercito inglese in servizio in Irlanda, studiò a Cambridge. Nel 1738 fu ordinato prete e divenne parroco di Sutton-in-the-Forest nella contea dello Yorkshire. Il suo matrimonio (1741) non fu felice per il carattere volubile di Sterne, che ebbe numerose relazioni con altre donne. È da ricordare, tra tutte, quella con Eliza Draper, per la quale scrisse il Journal to Eliza (Diario per Eliza, 1767) e le Letters of Yorick to Eliza (Lettere di Yorick a Eliza, 1775). La pubblicazione del primo volume dell'opera The Life and Opinions of Tristram Shandy, Gentleman (Vita e opinioni di Tristram Shandy, 1760-1767) procurò a Sterne un'improvvisa fama letteraria, oltre a numerose critiche. Nel tentativo di redigere la propria autobiografia, Tristram, muove dalle circostanze che hanno prodotto la sua nascita. Il libro può essere considerato una lunghissima digressione nella quale vengono tratteggiati una serie di aneddoti. Tra i personaggi, si trova il padre di Sterne, Walter Shandy, lo zio Toby e il parroco Yorick, che altri non è che lo stesso Lawrence Sterne. La maggior parte del Tristram Shandy è costituita dalle conversazioni dei personaggi, nelle quali ciascuno di essi rivela le proprie manie. L'altra opera per la quale Sterne è famoso, A Sentimental Journey through France and Italy (Viaggio sentimentale attraverso la Francia e l'Italia) venne pubblicata nel 1768 e si ispira sui viaggi effettuati dall'autore per motivi di salute.

Stèrnidi Famiglia di Uccelli Caradriformi a cui appartengono diversi generi.

stèrno, sm. Osso di forma appiattita, posto nella parte anteriore e mediana del torace, in senso verticale. La sua funzione è di innesto delle clavicole e delle costole.
 sm. breastbone.
 greco stèrnon.

sternocleidomastoidèo, sm. Termine anatomico che designa un muscolo del collo che si interseca allo sterno, alla clavicola e alla mastoide.

sternoioidèo, sm. Muscolo che consente di abbassare l'osso ioide.

Sternoptìchidi Famiglia di Pesci clupeiformi abissali lunghi 7-8 cm dal corpo compresso munito di numerosi fotofori e con occhi a volte telescopici.

Sternorìnchi Gruppo di Insetti Emitteri Omotteri che hanno il rostro inserito dopo l'attacco degli arti anteriori.

stèro, sm. Unità di misura del volume apparente del legnale da ardere. Di simbolo st, equivale a un cubo di 1 m di lato.
 greco stereós solido.

steròide, sm. Sostanza organica, caratterizzata da una struttura a ciclo pentanoperidrofenantrene (C17H28), assai diffusa in natura, dove svolge un ruolo fondamentale. Fanno parte di tale categoria, gli steroli, gli alcaloidi steroidici, gli acidi biliari, gli ormoni sessuali. Tra gli steroli molto importante è il colesterolo, precursore degli acidi biliari, che concorre alla sintesi degli ormoni corticosurrenali, del progesterone. Gli acidi biliari vengono prodotti dal catabolismo del colesterolo e agevolano l'emulsione dei grassi nell'intestino. Gli ormoni corticosurrenali sono indispensabili nella regolamentazione del metabolismo idrico e di quello glucidico. Gli ormoni sessuali sono maschili (androsterone, testosterone) e femminili (estriolo, estradiolo, progesterone). I glicosidi e gli agliconi cardiaci sono di natura vegetale, ma sono presenti anche nel veleno di alcuni rospi. Molti steoridi sono usati nella cura di disturbi reumatici ed infiammatori (vedi: cortisone).

Sterpacuore Romanzo di B. Vian (1953).

sterpàglia, sf. coll. Insieme di sterpi. ~ roveto, pruneto.

sterpàia, o sterpàio, sf. o sm. Terreno coperto da sterpi.

sterpàme, sm. coll. Grande quantità di sterpi.

sterpàre, v. tr. Sradicare, svellere, scalzare. ~ estirpare.

sterpìgno, agg. Fatto o ricoperto di sterpi.

stèrpo, sm. Pianta spinosa o ramo secco che cresce da radici.
 sm. pl. scrubs, pl. brushwood, dry twig.

sterpóso, agg. Ricoperto di sterpi.

sterraménto, sm. L'atto di sterrare.

sterràre, v. tr. Rimuovere la terra da un terreno, abbassandone il livello. ~ livellare.
 da s-+ deriv. da terra.

sterràto, agg. e sm. agg. Che è privo di massicciata, della pavimentazione.
sm. Tratto di terreno su cui sono stati eseguiti lavori di sterro.

sterratóre, sm. Chi svolge lavori di sterro.

stèrro, sm. Il compiere scavi su un terreno, rimuovendo una certa quantità di terra per effettuare le fondamenta di edifici. ~ fosso, buca.

sterzànte, agg. Che sterza o può sterzare.

sterzàre, v. tr. Cambiare direzione di marcia di un veicolo agendo sullo sterzo. ~ curvare, deviare.
 v. tr. to steer.

sterzàta, sf. 1 L'atto di sterzare. 2 Brusca correzione di direzione, di indirizzo.
 deriv. da sterzare.

sterzatùra, sf. Sfoltimento delle piante.

stèrzo, sm. Insieme di dispositivi che permettono di mutare la direzione di marcia di un veicolo. Negli autoveicoli lo sterzo è comandato da un volante fissato a una coppia di ruote dentate che trasforma il moto in rettilineo e lo trasmette a un sistema di leve collegato alle ruote. Talora è adottato un dispositivo moltiplicatore di sforzo detto servosterzo. Sulle biciclette e sui motoveicoli, lo sterzo è collegato direttamente alla ruota anteriore.
 sm. steering wheel.
 longob. sterz manico dell'aratro.

stésa, sf. 1 Lo stendere. 2 Distesa di oggetti su una superficie.

Stesìcoro (VII-VI sec. a. C.) Poeta greco. Tra le opere Elena, La presa di Ilio e Orestea.

stèssere, v. tr. Disfare.

stésso, agg., pron. e sm. agg. dim. 1 Uguale, identico. allo stesso tempo, contemporaneamente. 2 Perfino, malgrado.
pron. dim. 1 Come rafforzativo, indica una condizione della persona che permane. 2 Indifferenza nella scelta. partecipare o meno, per lui era lo stesso.
sm. Lo stesso, la stessa cosa.
 agg. 1 same. 2 (lui stesso) himself. 3 (esattamente) very. 4 (oggi stesso) this very day. pron. the same. avv. (ugualmente) anyway, all the same.
 lat. iste ipse, istum ipsum.

stesùra, sf. L'atto di scrivere, redarre uno scritto. ~ composizione, elaborato.
 sf. 1 drawing up. 2 (redazione) draft, drafting.
 deriv. da steso, p.p. di stendere.

steto- Primo elemento di parole composte del linguaggio medico.
 dal greco stêthos petto.

stetoscòpio, sm. Strumento impiegato per l'auscultazione degli organi interni. Fu inventato nel 1816 dal medico francese René Laennec.

Stettìno Città (410.000 ab.) della Polonia, capoluogo del voivodato omonimo (982.000 ab.), in Pomerania al confine con la Germania. Situata sul fiume Oder, in prossimità della baia omonima (mar Baltico), porto commerciale e sede di industrie meccaniche, siderurgiche, chimiche, tessili, alimentari, della carta, del legno e del materiale elettrico. Nel XII sec. aderì alla lega anseatica e si affermò come centro portuale. Passò alla Svezia nel 1648 e nel 1720 alla Prussia. Alla fine della seconda guerra mondiale è stata assegnata alla Polonia. Tra i monumenti, il castello dei duchi di Pomerania (XVI sec.), le chiese gotiche di San Giacomo e San Giovanni Evangelista (XIII e XIV sec.).

Stevenson, Robert Louis (Edimburgo 1850-Upolu, Isole Samoa 1894) Scrittore, saggista e poeta scozzese. Figlio di un ingegnere, la sua famiglia avrebbe voluto che si indirizzasse alla professione paterna. La tisi, malattia che lo afflisse per tutta la vita, lo costrinse a cercare climi più miti, prima stabilendosi in Francia (1873-1879), poi negli Stati Uniti d'America e infine trasferendosi definitivamente nelle isole Samoa nella Polinesia. Il soggiorno in Francia gli ispirò i suoi primi libri, Un viaggio nell'interno (1878) e Viaggi a dorso d'asino nelle Cevenne (1879). Nel 1880 si recò in California per sposare Fanny Vendergriff Osbourne, che aveva conosciuto durante il soggiorno in Francia. Intanto venivano pubblicate tre raccolte di saggi, Alle vergini e ai fanciulli (1881), Studi familiari su uomini e libri (1882), Le nuove notti arabe (1882). Dopo il ritorno in Inghilterra, pubblicò le sue opere più note, tra le quali L'isola del tesoro (1883), Il fanciullo rapito (1886). Nel 1887, dopo un soggiorno in una stazione climatica negli Stati Uniti, si stabilì nell'isola di Upolu nell'arcipelago delle Samoa, dove trascorse gli ultimi anni di vita. Frutto di questi anni sono La freccia nera (1888), Il signore di Ballantrae (1889), Catriona (1893) e Nei mari del sud (1896), di ispirazione polinesiana. La sua opera è rappresentata quasi esclusivamente da romanzi d'avventura che, scritti per un pubblico giovanile, si diffusero anche fra gli adulti, grazie allo stile piacevole, preciso e asciutto, ma soprattutto per il fascino misterioso e per la tensione morale. Solo il racconto Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (1886) non è di genere avventuroso ma rappresenta un caso tragico di sdoppiamento della personalità e dell'ambiguità insita nell'uomo.

steward, sm. invar. Cameriere in servizio sugli aerei o sulle navi.

Stewart, Jackie (Milton, Scozia 1939-) Corridore automobilistico scozzese. Dal 1965 al 1973 ha vinto ventisette grandi premi ed è stato tre volte campione mondiale per conduttori di Formula 1 (1969 su Matra-Ford, 1971 e 1973 su Tyrrell Ford).

Stewart, James (Vinegar Hill 1908-Beverly Hills 1997) Attore cinematografico statunitense. Interprete di primo piano di numerosi film di successo di genere western, poliziesco, della commedia, nella parte dell'eroe candido e distinto. Tra i migliori film interpretati, L'eterna illusione (1938), Mister Smith va a Washington (1939), Scandalo a Filadelfia (1940, per il quale ha vinto il premio Oscar), La vita è meravigliosa (1946), Là dove scende il fiume (1952), La finestra sul cortile (1954), L'uomo di Laramie (1955), La donna che visse due volte (1958), L'uomo che uccise Liberty Valance (1962). Oscar alla carriera nel 1985.

Stezzàno Comune in provincia di Bergamo (8.253 ab., CAP 24040, TEL. 035).

stìa, sf. Gabbia in cui vengono tenuti polli o gallinacei in genere. ~ capponaia, pollaio.

Stìa Comune in provincia di Arezzo (3.017 ab., CAP 52017, TEL. 0575).

stiacciàto, sm. Opera artistica in rilievo che ha una sporgenza molto limitata, tipica del Rinascimento.

stibi(o)- Primo elemento di parole composte.
 dal greco stíbi antimonio.

stibìna, sf. 1 In chimica, derivato alchilato dell'antimonio. 2 Antimonite.

Stichèidi Famiglia di Pesci Perciformi con una pinna dorsale lunga e generalmente sorretta da raggi spinosi. Sono diffusi negli Oceani Pacifico e Atlantico.

stick, sm. invar. Confezione a forma di bastoncino con cui vengono distribuiti vari prodotti di igiene, profumeria ecc. ~ tubetto.

sticomanzìa, sf. Forma di divinazione in cui si legge a caso una riga di un libro e lo si interpreta rapportandolo alla situazione di chi interroga.
 comp. greco stíchos rigo + mantéia divinazione.

sticometrìa, sf. Nell'antichità classica, misurazione della lunghezza di un'opera letteraria effettuata calcolando il numero di linee che la componevano.
 greco stíchos riga, linea.

sticòmetro, sm. Metodo utilizzato nell'antichità per misurare la lunghezza di un'opera letteraria.

sticomitìa, sf. Dialogo di un dramma a botta e risposta.

Stièlidi Famiglia di ascidiacei, appartenenti all'ordine degli Stolidobranchiati, comprendente individui cosmopoliti che vivono in colonie o da soli.

Stiènta Comune in provincia di Rovigo (3.004 ab., CAP 45039, TEL. 0425).

stiepidìre, v. tr. Riscaldare lievemente, far diventare tiepido.

Stiffelio Opera in tre atti di G. Verdi, libretto di F. M. Piave (Trieste, 1850).

Stifter, Adalbert (Oberplan, Boemia 1805-Linz 1868) Scrittore austriaco. Tra le opere Studi (1844-1850) e Pietre variopinte (1853).

Stìge 1 Nell'antichità, torrente dell'Arcadia che sorgeva dal monte Aroánia, l'odierno Chelmos, per poi precipitare in un gola di oltre 200 m d'altezza e confluire nel Crati nei pressi di Nonacri. 2 In letteratura, la palude che circonda la città di Dite nell'Inferno dantesco.

Stigliàno Comune in provincia di Matera (6.576 ab., CAP 75018, TEL. 0835).

stigliàre, v. tr. Liberare dagli steli le fibre della canapa, del lino, della iuta.

stigliatùra, sf. L'operazione dello stigliare.

stìgma, sm. (pl.-i) 1 Segno fatto sulla fronte degli schiavi per indicare che avevano tentato di fuggire. 2 Parte del pistillo che riceve il polline. 3 Macchia colorata sulle ali delle farfalle.
 sm. stigma.
 lat. stigma,-atis, dal greco stigma, deriv. da stìzein imprimere segni.

stìgmate, sf. pl. Termine derivato dal greco che significa "impressione, marchio" e che veniva impresso sul bestiame, per stabilirne la proprietà e sugli schiavi, per punizione o per contraddistinguerli. Nel cristianesimo le stigmate sono i segni delle piaghe nelle mani, nei piedi e nel costato, ricevute da Gesù con la sua crocefissione. Con lo stesso nome sono designati quei casi in cui la riproduzione delle stesse piaghe di Gesù appare sul corpo di credenti. L'autenticità di questi fenomeni è stata accolta dalla Chiesa in un numero limitato di casi e dopo rigorosi accertamenti. Famose le stigmate di San Francesco d'Assisi la cui comparsa è commemorata il 17 settembre.
 sf. pl. stigmata.

stigmàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo allo stigma. 2 Di un sistema ottico che fa corrispondere a un punto dell'oggetto, un punto dell'immagine.

stigmatìsmo, sm. La condizione di un sistema ottico stigmatico.

stigmatizzàre, v. tr. 1 Biasimare, criticare. 2 Segnare con le stigmate o lo stigma.
 greco tardo stigmatìzein.

Stignàno Comune in provincia di Reggio Calabria (1.645 ab., CAP 89040, TEL. 0964).

Stigocaridàcei Ordine di minuscoli Crostacei Malacostraci Sincaridi privi di occhi e di carapace. Sono diffusi nella Nuova Zelanda e nell'America meridionale.

stil nòvo (o stilnovo) Il dolce stil novo della definizione dantesca (Purgatorio XXIV, 57) designa la scuola poetica italiana che si sviluppò prima a Bologna e poi in Toscana verso la fine del XIII sec., a opera di un gruppo di poeti (detti stilnovisti), tra i quali Guido Cavalcanti, Dante Alighieri, Lapo Gianni, Gianni Alfani, Cino da Pistoia che riconoscevano come loro maestro il bolognese G. Guinizzelli. Gli sviluppi più originali furono quelli di Dante e di Guido Cavalcanti. La poesia Al cor gentil rempaira sempre amore di Guinizzelli può essere considerata una sorta di manifesto del movimento. Gli stilnovisti svilupparono in modo originale modi espressivi e contenuti dei provenzali e della scuola siciliana e seppero integrare le tematiche della poesia cortese. Tema della loro poesia è l'amore, per mezzo del quale la donna, angelico tramite tra l'uomo e Dio, compie miracolosi effetti nel cuore del poeta avviandolo alla ricerca della virtù. L'esperienza amorosa, indagata e analizzata nei suoi risvolti psicologici, morali ed estetici, diventa l'essenza della vita spirituale del poeta. Lo stilnovo si propose di creare un linguaggio poetico capace di superare i limiti dei vari dialetti. Le scelte linguistiche sono improntate a chiarezza e leggerezza, pur sottendendo spesso ragionamenti filosofici o meditazioni profonde. Con lo stilnovo il volgare toscano diventa lingua letteraria italiana.

stil(o)- Primo elemento di parole composte che nella terminologia anatomica indicano una relazione con il processo stiloideo temporale.

stilàre, agg. e v. tr. agg. Relativo allo stilo.
v. tr. Scrivere un documento rispettando certe regole formali. ~ redigere, stendere.
 v. tr. to draft, to draw up.

stilè, agg. invar. Che ostenta distinzione e contegno.

 

stìle, sm. 1 Il particolare e specifico modo di espressione di un'artista, di uno scrittore, di un'epoca particolare. romanzo dallo stile ampolloso. 2 Comportamento abituale, signorilità. stile di vita; in grande stile, senza risparmiare mezzi. 3 Tecnica, in particolare nello sport. 4 Stilo.
 sm. style.
 lat. stilus bacchetta.

stilèma, sm. (pl.-i) Componente elementare caratteristico che caratterizza lo stile di uno scrittore.

stilettàre, v. tr. 1 Colpire con uno stiletto. 2 Pugnalare.

stilettàta, sf. Colpo dato con uno stiletto. ~ pugnalata.

stilétto, sm. Pugnale dalla lama corta e appuntita.

Stilicóne, Flàvio (365?-Ravenna 408) Militare e uomo politico romano di origine vandala. Combatté contro i visigoti e contro l'usurpatore Massimo. Divenne, nel 394, magister militum di Teodosio che, in punto di morte, lo nominò tutore dei suoi figli Arcadio e Onorio. Abbandonato l'oriente, dopo un insuccesso contro i visigoti, divenne arbitro supremo dell'impero d'occidente, amministrando con grande capacità e mostrando tolleranza ed equilibrio in campo religioso. Respinse i goti dall'Italia, sconfisse Alarico a Pollenza (402) e Ragadasio a Fiesole (406). Si ritirò a Ravenna, dove fu vittima di una sommossa militare e Onorio lo fece giustiziare.

Stilifèridi Famiglia di piccoli Molluschi Gasteropodi Prosobranchi dell'ordine dei Mesogasteropodi a cui appartengono numerose specie parassite degli Echinodermi.

stilìsmo, sm. Peculiarità stilistica.

stilìsta, sm. e sf. (pl.-i) 1 Chi determina lo stile, il confezionamento degli abiti, dando grande importanza al lato estetico. 2 Chi cura molto lo stile.
 sm. e sf. designer.

stilìstica, sf. sing. Studio critico di un genere letterario, di un'epoca o di un autore. Le due correnti che maggiormente hanno influenzato la stilistica contemporanea si possono distinguere in stilistica descrittiva, più prossima alla critica letteraria, e una stilistica storica, che delinea la storia di determinate forme espressive.

stilìstico, agg. (pl.-ci) Riguardante lo stile.

stilìta, o stilìte, sm. (pl. m.-iti) Anacoreta orientale che viveva in cima a un palo o a una colonna, per penitenza.

stilizzàre, v. tr. Riprodurre dei soggetti in forma stilizzata.
 v. tr. to stylize.

stilizzàto, agg. Riprodotto secondo i tratti essenziali.

stilizzazióne, sf. Il riprodurre soggetti in forma semplificata e nei tratti essenziali.

Still, Clyfford (Grandin 1904-Baltimora 1980) Pittore statunitense. Tra le opere Pittura 1954 (1954, Buffalo, Albright-Knox Art Gallery).

stìlla, sf. Piccola goccia. ~ gocciolina.
 lat. stilla.

stillànte, agg. Gocciolante.

stillàre, v. v. tr. 1 Far cadere stille. 2 Filtrare.
v. intr. Uscire a piccole gocce.
 v. intr. 1 (gocciolare) to drip. 2 (trasudare) to ooze.
 lat. stillare, deriv. da stilla goccia.

stillicìdio, sm. (pl.-idi) 1 Azione continuata dello stillare. 2 Ripetizione continua degli stessi atti.
 sm. continual pestering.
 lat. stillicidium, comp. da stilla goccia + deriv. da cadere cadere.

stilnovìsmo, sm. La maniera poetica caratteristica dello Stil novo o che si ispira a essa.

stilnovìsta, agg. e sm. (pl. m.-i) Che è relativo al movimento letterario dello stil nuovo.
sm. Poeta appartenente a tale movimento.

stilnovìstico, agg. (pl. m.-ci) Riguardante lo stil nuovo.

stìlo, sm. 1 Piccola verga utilizzata un tempo per scrivere. 2 Parte del pistillo che termina nello stigma. 3 Pugnale, arma corta, detta anche stiletto.
 lat. stilus, bacchetta, piolo.

Stìlo Comune in provincia di Reggio Calabria (3.139 ab., CAP 89049, TEL. 0964).
Stilo (punta)
Promontorio della Calabria orientale, all'estremità meridionale del golfo di Squillace.

stilòbate, sm. Basamento della colonna nei templi greci.

stilòforo, agg. e sm. agg. Di figura in marmo che regge sul dorso un pulpito.
sm. La costruzione stessa in marmo.

stilogràfica, sf. Penna stilografica.
 sf. fountain pen.

stilogràfico, agg. (pl. m.-ci) Di penna che ha un piccolo serbatoio di inchiostro che può essere sostituito o ricaricato.

stiloidèo, agg. Relativo a diverse apofisi ossee che hanno forma simile a quella di uno stiletto.
Apofisi stiloidee dell'ulna e del radio
Apofisi relative all'estremità inferiore dell'ulna e del radio.
Apofisi stiloidea del temporale
Rilievo che sporge dalla faccia inferiore dell'osso temporale.

stiloioidèo, agg. e sm. Che si riferisce a un muscolo sottile situato tra l'apofisi stiloidea del temporale e l'osso ioide e al legamento che unisce la stessa apofisi al piccolo corno dello ioide.

Stilommatòfori Ordine di Molluschi Gasteropodi polmonati principalmente terrestri. Hanno un lungo paio di tentacoli cefalici retrattili alla sommità dei quali sono situati gli occhi.

Stilòpidi Famiglia di Insetti strepsitteri a cui appartengono specie parassite di Imenotteri e di Emitteri Omotteri.

stìma, sf. 1 Valutazione economica per fornire un prezzo, un valore. le stime erano troppo alte. 2 Rispetto, ammirazione che si nutre nei confronti di un'altra persona. aveva perso ogni stima nei suoi confronti.
 sf. 1 assessment, estimate. 2 (opinione) esteem, valuation.
 deriv. da stimare.

stimàbile, agg. 1 Che può essere stimato, determinato. 2 Che merita stima.
 agg. 1 assessable. 2 (che merita stima) estimable.

stimàre, v. v. tr. 1 Stabilire il valore di un oggetto. ~ valutazione. 2 Ritenere, credere. 3 Avere una buona opinione.
v. rifl. Avere grande stima di sé, mostrarsi superbo.
 v. tr. 1 to value. 2 (apprezzare) to esteem, to respect. 3 (approssimativamente) to assess, to estimate. 4 (ritenere) to think, to consider. 5 (terreno) to value.
 lat. aestimare, da aes, aeris bronzo.

stimàto, agg. 1 Che ha un valore stabilito mediante stima. 2 Che gode di grande rispetto, di stima altrui.
 agg. esteemed, respected.

stimatóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi svolge la valutazione di una stima. 2 Estimatore.
 lat. aestimator,-oris, deriv. da aestimare.

Stimigliàno Comune in provincia di Rieti (1.829 ab., CAP 02048, TEL. 0765).

stìmma => "stigma"

stìmmate => "stigmate"

Stimmo Sigla di Stimatissimo.

stimolànte, agg. 1 Che eccita le funzioni organiche. 2 Elettrizzante, che suscita interesse.

stimolàre, v. tr. 1 Spronare, pungolare. 2 Stuzzicare.
 v. tr. 1 to stimulate. 2 (incitare) to spur.
 lat. stimulare, deriv. da stimulus stimolo.

stimolatóre, agg. e sm. agg. Che stimola.
sm. 1 Chi stimola. 2 Apparecchio che esercita stimoli su un certo organo.
 lat. tardo stimulator,-oris.

stimolazióne, sf. L'atto di stimolare.
 lat. stimulatio,-onis.

stìmolo, sm. 1 Pungolo. 2 Incitamento, sostegno a fare. 3 Sollecitazione.
 sm. stimulus.
 lat. stimulus.

stìnco, sm. (pl.-chi) Osso della tibia.
 sm. shin.
 longob. skinka coscia.

Sting (Wallsend 1951) Pseudonimo di Gordon Mathiew. Rock-star inglese. Ha iniziato la carriera con i Police, poi ha continuato come solista.

stìngere, v. v. tr. Far perdere il colore.
v. intr. pron. Perdere il colore. ~ sbiadire, scolorire. <> tingere.
 v. tr. e v. intr. to fade.
 da s-+ tingere.

Stintìno Comune in provincia di Sassari (1.114 ab., CAP 07040, TEL. 079).

stìnto, agg. Che ha perso il colore.
 agg. faded.

Stìo Comune in provincia di Salerno (1.169 ab., CAP 84075, TEL. 0974).

stipàre, v. v. tr. Raccogliere oggetti in uno spazio molto stretto.
v. intr. pron. Affollarsi, riempirsi.
 v. tr. to pack, to cram. v. intr. pron. to throng, to crowd.
 lat. stipare.

stipàto, agg. 1 Che è stretto, pigiato, accalcato. 2 Che è affollato.

stipatùra, sf. Taglio di sterpi e arbusti effettuata periodicamente nei boschi cedui affinché non soffochino i polloni di nuova formazione.

stìpe, sf. Materiale votivo formato da diversi oggetti offerti a una divinità.

stipendiàre, v. tr. Compensare il servizio di qualcuno con uno stipendio. ~ retribuire.

stipendiàto, agg. e sm. agg. Che riceve con regolarità uno stipendio.
sm. Chi riceve lo stipendio. ~ salariato.

stipèndio, sm. Il denaro che viene pagato ai lavoratori dipendenti, a scadenze regolari. ~ paga, retribuzione.
 sm. pay, salary.
 lat. stipendium, comp. da stips, stipis denaro + deriv. da pendere pagare.

stipétto, sm. Armadietto con le ante decorate.

stìpite, sm. 1 Ciò che sostiene l'architrave su porte e finestre e che fissa i lati, i limiti dell'apertura. 2 Fusto delle piante. lo stipite di un fungo, il gambo. 3 Ceppo di una famiglia.
 sm. jamb.
 lat. stipes,-itis tronco.

stìpo, sm. Piccolo armadio in cui riporre oggetti preziosi, carte, documenti.

stìpsi, sf. Ritardo e una difficoltà nell'evacuazione delle feci. La forma idiomatica (in cui la stipsi non è sintomo di una malattia organica) è diffusa tra le donne e le persone anziane e viene causata da errori alimentari (scarsità di alimenti ricchi di fibre e di liquidi) e dalla vita sedentaria. Le stipsi sintomatiche sono invece manifestazioni di patologie intestinali e di malattie diverse, come lesioni neurologiche o disturbi ginecologici. La terapia è fondata sulla rieducazione alimentare e, nei casi più gravi, può essere temporaneamente coadiuvata da farmaci lassativi e da clisteri. ~ stitichezza.

stìpula, sf. Lo stipulare. ~ accordo, atto.

stipulànte, agg. e sm. agg. Che stipula un contratto.
sm. Chi stipula un contratto.

stipulàre, v. tr. Redigere un contratto.
 v. tr. to draw up.
 lat. stipulari esigere un impegno formale, deriv. da stipula pagliuzza.

stipulazióne, sf. Lo stipulare.
 lat. stipulatio,-onis.

Stiracàcee Famiglia di piante arboree o arbustacee appartenenti all'ordine delle Diospirali. Spesso sempreverdi, sono diffuse nelle zone tropicali di America, Asia e Oceania.

stiracalzóni, sm. invar. Arnese costituito da una pressa in cui vengono infilati i calzoni per un certo tempo, allo scopo di mantenerli con la piega.

stiracchiaménto, sm. Lo stiracchiare o stiracchiarsi.

stiracchiàre, v. v. tr. 1 Distendere poco alla volta. 2 Interpretare in modo forzato un concetto. 3 Contrattare il prezzo.
v. rifl. Sgranchirsi le membra, distendendole in modo scomposto.

stiracchiàto, agg. Non spontaneo, forzato.
 agg. forced.

stiracchiatùra, sf. Forzatura nell'interpretazione.

stiràggio, sm. (pl.-i) L'atto di ridurre in piastre sottili, in fili, in tubi una pasta di vetro.
 deriv. da stirare.

stiraménto, sm. 1 L'atto dello stirare o stirarsi. 2 Lesione al muscolo.
 sm. strain.

stiràre, v. v. tr. 1 Distendere con forza un oggetto, tirandolo. 2 Distendere i panni, passandovi un ferro caldo. chiese alla donna di servizio di stirare meglio i colletti delle camicie.
v. rifl. Sgranchirsi le membra, distendendole. non faceva altro che stirarsi tutto il giorno.
 v. tr. 1 to press, to iron. 2 (muscoli) to strain, to pull. 3 (arti) to stretch.
 da s-+ tirare.

stiràto, agg. 1 Piegato tramite stiratura. 2 Tirato, spianato.

stiratóio, sm. 1 Macchina utilizzata per stendere il filato durante le fasi di lavorazione in modo che mantenga uno spessore uniforme. 2 Piano da disegno.

stiratrìce, agg. e sf. agg. Che stira.
sf. 1 Macchina che permette di stirare. 2 Donna che stira abiti per lavoro

stiratùra, sf. 1 L'atto di stirare e il relativo effetto. 2 Stiramento muscolare.
 sf. ironing.

stirerìa, sf. Locale in cui viene svolta la stiratura degli abiti.
 sf. laundry.

Stìria Regione storico-geografica (16.387 km2, 1.180.000 ab.) dell'Austria, con capitale Graz, al confine con la Slovenia. Con territorio prevalentemente montuoso, è situata tra le Alpi Stiriane, i Bassi Tauri e il Salzkammergut a nord e, più a sud le catene prealpine. È attraversata dai fiumi Mürz, Mur, Raab ed Enns che confluiscono nel Danubio. Risorse economiche sono l'agricoltura (foraggi, patate, cereali, viti, tabacco, barbabietola da zucchero), l'allevamento bovino, lo sfruttamento delle foreste, le industrie estrattive (salgemma, lignite, minerali ferrosi), gli impianti idroelettrici, le industrie (meccaniche, siderurgiche, tessili, alimentari, elettrotecniche, del legno e della carta) e il turismo. Divisa, in epoca romana, fra il Norico e la Pannonia, soggetta a incursioni e occupazioni da parte di popoli diversi, fu cristianizzata nel IV sec. e nel 1180 Federico Barbarossa la costituì in ducato; assegnata alla casata dei Bebenberg fino al 1246. Dal 1282 passò agli Asburgo. Nel 1564, dopo aver subito frequenti incursioni ottomane, fu costituita in ducato autonomo. Seguì quindi le sorti dell'impero austro-ungarico e nel 1920 divenne un landdell'Austria.

Stirling, James (Glasgow 1926-) Architetto inglese. Tra le opere i laboratori della Facoltà di Ingegneria a Leicester(1959-1963) e la Neue Staatsgalerie a Stoccarda(1979-1984).

Stirner, Max (Bayreuth 1806-Berlino 1856) Pseudonimo del filosofo tedesco Johann Kaspar Schmidt. Rappresentante della sinistra hegeliana, considera pura astrazione tutto ciò che è al di fuori del soggetto. Tra le opere Der Einzige und sein Eigentum (Il singolo e la sua proprietà, 1854).

stìro, sm. 1 Lo stirare la biancheria. 2 Nella locuzione da stiro, per stirare.

stìrpe, sf. Ceppo, origine di una famiglia. ~ progenie, discendanza. <> capostipite.
 sf. descendants, descent, birth.
 lat. stirps, stirpis radice.

Stirpe dei falconieri, La Romanzo di M. Sadoveanu (1912-1913).

stitichézza, sf. 1 Difficoltà nell'espellere le feci. 2 Avarizia.
 sf. constipation.

stìtico, agg. (pl. m.-ci) Che ha stitichezza.
 agg. constipated.

stìva, sf. 1 Parte della nave in cui vengono poste merci e bagagli. 2 Manico dell'aratro.
 sf. hold.

stivàggio, sm. (pl.-i) Operazione con cui il carico viene distribuito nella stiva.

stivàle, sm. Calzatura che ricopre parte della gamba fino al ginocchio o alla coscia. stivali da pescatore, in gomma alti fino alla coscia; rompere gli stivali, infastidire qualcuno.
 sm. boot.
 franc. estival, deriv. da estive gambo.

stivalétto, sm. Calzatura che ricopre poco oltre il collo del piede.

stivalóne, sm. Stivale in gomma che giunge fino all'inguine.

stivaménto, sm. Lo stivare e l'effetto.

stivàre, v. tr. 1 Riporre nella stiva. 2 Stipare.
 v. tr. to stow.
 lat. stipare.

stivatóre, sm. Chi procede a stivare.

stìzza, sf. Disappunto, forte rabbia che dura poco. ~ collera, ira.
 sf. vexation, anger.
 da s-+ deriv. da stizzo.

stizzìre, v. v. tr. Far arrabbiare, seccare.
v. intr. pron. Arrabbiarsi, farsi prendere dalla stizza.
 v. intr. pron. to lose one's temper.
 deriv. da stizza.

stizzìto, agg. Arrabbiato, irritato. ~ indispettito.
 agg. angry, cross.

stizzosaménte, avv. Con reazione di stizza.

stizzóso, agg. e sm. agg. 1 Che si lascia prendere con facilità da stizza. 2 Che mostra stizza.
sm. Chi si lascia prendere con facilità da stizza.
 agg. 1 prickly, short-tempered. 2 (persona) irascible, quick-tempered. 3 (che mostra stizza) angry.

'sto, agg. Questo.

stoà, sf. invar. 1 La scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio la cui sede era nella Stoà Pecile di Atene. 2 Portico di uso pubblico di forma rettangolare allungata, un lato del quale era un colonnato che dava su di una piazza o una via, che veniva usato nell'antichità classica.

stocàstica, sf. (pl.-che) L'insieme dei metodi e delle teorie relativi ai fenomeni rappresentati da funzioni casuali, ossia soggetti a variazioni casuali.

stocàstico, agg. (pl. m.-ci) Casuale.

stoccafìsso, sm. Merluzzo essiccato all'aria. ~ baccalà.
 sm. dried cod, stockfish.

stoccàggio, sm. (pl.-gi) L'immagazzinare una certa merce.
 ingl. stockage, deriv. da stock.

Stoccàrda Città (571.000 ab.) della Germania, capitale del Baden-Württemberg. Situata nella valle del fiume Neckar, al limite nordoccidentale del Giura di Svevia è il principale centro commerciale e industriale di tutta la regione a est della Selva Nera ed è sede di industrie automobilistiche, della produzione di strumenti musicali e strumenti ottici, industrie elettriche, meccaniche, tessili, della carta, delle calzature, del mobile, enologiche e della birra. Il clima mite consente la coltivazione di estesi vigneti sulle colline circostanti. Importante nodo ferroviario e stradale è sede di un aeroporto. Fondata verso la metà del XIII sec., dal 1492 fu eretta a capoluogo e a residenza dei conti di Württemberg. Durante la seconda guerra mondiale fu in gran parte distrutta dai bombardamenti. Tra i monumenti, il grande castello del XIII sec., la Staatsgalerie (prestigiosa pinacoteca con opere dal medioevo all'età contemporanea), numerose chiese gotiche, edifici civili, medievali e rinascimentali.

stoccàre, v. tr. 1 Immagazzinare una certa merce. 2 Acquistare della merce da rivendere successivamente.
 ingl. to stock rifornire.

stoccàta, sf. 1 Colpo di stocco. 2 Colpo dato dallo schermidore all'avversario. 3 Colpo di sfortuna che accade improvvisamente. 4 Battuta molto pungente. le sue stoccate avevano lasciato il segno. 5 Nel calcio, tiro forte di grande potenza.
 sf. 1 stab, thrust. 2 (fig.) cutting remark, gibe.
 deriv. da stocco.

stoccatóre, sm. (f.-trìce) 1 Atleta in grado di fare stoccate. 2 Chi dice battute pungenti e ironiche.

stòcco, sm. 1 Arma bianca dalla lama corta, robusta e punta affilata. 2 Il fusto del granturco.

Stoccólma Città (672.000 ab.) della Svezia, capitale dello stato e capoluogo della contea omonima (1.670.000 ab.). Situata su alcune isole presso la costa del mar Baltico, tra il lago Mälaren e il suo emissario Saltsjön. Oltre a essere il cuore della vita politica, amministrativa e culturale del paese, possiede un considerevole complesso di industrie meccaniche, chimiche, della gomma e della carta. Originariamente villaggio di pescatori, acquistò grande importanza dopo la fortificazione medievale, fino a divenire nel 1252 capitale dello stato. Fu a lungo uno dei più importanti centri commerciali della Lega anseatica. Il suo sviluppo urbano continuò progressivamente fino al XVII sec., quando iniziarono una serie di incendi che danneggiarono gravemente l'intero centro. È stata per molto tempo uno dei più importanti centri di diffusione del luteranesimo in Svezia. Tra i monumenti principali, il municipio, il palazzo reale (XVII-XVIII sec.), la chiesa di San Nicola, sede dell'incoronazione dei re svedesi (XIII sec.), la chiesa dei Cavalieri (XIII sec.), dove vengono sepolti i re svedesi.
Paci di Stoccolma
Trattati stipulati tra il 1719 e il 1720 con i quali si pose fine alle ostilità tra la Svezia e l'elettorato di Hannover, tra la Svezia e la Prussia e tra la Svezia e la Danimarca.

stock, sm. invar. Quantità di merce. ~ blocco, partita.

stock-car, sm. invar. 1 Automobile di serie dotata di dispositivi di sicurezza e spesso dal motore potenziato che partecipa a prove di velocità su pista prive di regole relative al sorpasso degli avversari. 2 La corsa automobilistica effettuata con tali auto.

Stockhausen, Karlheinz (Mödrath 1928-) Musicista tedesco. È stato allievo di F. Martin a Colonia e, trasferitosi a Parigi nel 1952, ha frequentato i corsi di D. Milhaud e O. Messiaen e ha conosciuto P. Boulez. Dal 1953 è stato attivo nello studio di musica elettronica di Colonia, del quale è stato nominato direttore nel 1963. Dal 1957 dirige i corsi estivi a Darmstadt. Nel 1977 ha avviato la composizione di un ciclo (Licht, luce) di sette opere teatrali dedicate a ogni giorno della settimana. Tra le opere più importanti, Kreuzspiel per sei strumenti (1951), Quartetto per percussione (1952), Kontrapunkte (1953), Klavierstücke V-X (1954-1956), Gruppen per tre orchestre (1955-1956), Canto dei fanciulli (1956), per apparecchiature elettroniche, Kontakte (1960), Carré per quattro cori e quattro orchestre (1959-1960), Momente (1962-1964, 1972), Inni (1967, 1969), per nastro elettronico, soprano, basso, tromba e clarinetto basso, Stimmung per sei voci (1968), Mantra (1969-1970) per due pianoforti e modulatori ad anello, Inori (1973-1974) per orchestra, Sirius (1975-1977). Inoltre, si ricordano le opere teatrali Donnerstag (1981), Samstag (1983), Montag (1988), Dienstag (1991) e Freitag (1996), che fanno parte del ciclo Licht. Stockhausen è uno dei massimi compositori originali dell'ultima generazione; ha rivoluzionato il linguaggio musicale con l'utilizzo di strumenti elettronici.

Stockport Città (291.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea metropolitana della Grande Manchester, in Inghilterra, sul fiume Mersey.

Stockton-on-Tees Città (155.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea di Cleveland, in Inghilterra, sul fiume Tees.

stòffa, sf. 1 Tessuto per tappezzeria o abiti. 2 Attitudine, capacità.
 sf. fabric, cloth, material.
 franc. étoffe.

Stoglav Opera di religione di anonimo (1551).

stoicaménte, avv. In modo impassibile, sereno nonostante le contrarietà.

stoicìsmo, sm. sing. 1 Dottrina filosofica ellenistica. 2 Serenità di fronte alle disgrazie, contrarietà.
Indirizzo filosofico della scuola greca, creata in Atene da Zenone di Cizio (300 a. C. ca.), che tenne le sue lezioni presso il Portico o Stoà (da cui deriva il nome). Filosofia principalmente morale, lo stoicismo è caratterizzato da un monismo naturalistico e razionalistico e propone un ideale di saggezza raggiungibile conducendo un'esistenza naturale, accettando con distacco (apatia) e rassegnazione la legge inderogabile del Logos, nella convinzione che tutto ciò che accade è bene. All'antico stoicismo parteciparono Eratostene di Cirene, Zenone di Tarso, Crisippo ecc.; il medio stoicismo, sorto e diffusosi a Rodi, seguì una via eclettica; ne fecero parte Boeto di Sidone e Panezio di Rodi. Il nuovo stoicismo, infine, iniziato da Panezio, fu tipico della Roma dell'età imperiale (Seneca, Epitteto, Marco Aurelio).

stòico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Relativo allo stoicismo. 2 Che sopporta serenamente le contrarietà. atteggiamento stoico, con distacco.
sm. Persona calma e serena nonostante le avversità.
 lat. stoicus, dal greco stoikòs, deriv. da stoà portico.

stoìno, sm. 1 Zerbino. 2 Tenda avvolgibile che svolge funzione analoga alle persiane.
 sm. door mat.

Stoke-on-Trent Città (247.000 ab.) della Gran Bretagna, nello Staffordshire, in Inghilterra centrale, sul fiume Trent.

stòla, sf. 1 Veste ampia e lunga usata nell'antichità. 2 Striscia di stoffa che passa dietro il collo e ricade fino alle ginocchia che viene indossata dai sacerdoti durante la messa. 3 Striscia di pelliccia avvolta al collo.
 sf. stole.
 lat. stola, dal greco stolè abito.

stolidézza, sf. L'essere stolido. ~ sconsideratezza.

stolidità, sf. invar. L'essere stolido.

stòlido, agg. e sm. agg. Che ha scarsa intelligenza.
sm. Stolto, chi dimostra scarsa intelligenza.
 lat. stolidus.

Stolidobranchiàti Ordine di ascidiacei che presentano una camera branchiale suddivisa da pieghe longitudinali in più concamerazioni.

stolìsta, sm. (pl.-i) Nell'Egitto greco-romano, sacerdote di grado elevato che era incaricato di abbigliare la statua divina custodita nel santuario.

stolóne, sm. 1 Ramo che si sviluppa orizzontalmente sul terreno, generando nuove radici. stolone di patata. 2 Prolungamento del corpo che permette la riproduzione agamica.
 deriv. da stolo,-onis pollone.

Stolonìferi Ordine di antozoi ottocoralli coloniali che hanno polipi che si elevano da stoloni appiattiti.

stoltaménte, avv. In modo stolto, insensato.

stoltézza, sf. Idiozia, stupidità.
 lat. stultitia.

stoltìzia, sf. L'essere stolto. ~ stoltezza.

stólto, agg. Che mostra poca intelligenza. ~ sciocco, inavveduto. <> assennato, cauto.
 agg. stupid, foolish. sm. fool.
 lat. stultus.

stòma, sm. (pl.-i) Ognuna delle microscopiche aperture presenti negli organi verdi delle piante e in genere sulle foglie e deputate agli scambi di gas con l'ambiente. Grazie al passaggio di anidride carbonica, ossigeno e vapor acqueo, gli stomi regolano la fotosintesi, la traspirazione e la respirazione dei vegetali.

stomacàle, agg. Riguardante lo stomaco.

stomacàre, v. v. tr. Provocare nausea. ~ rivoltare.
v. intr. pron. Disgustarsi.
 lat. stomachari, dal greco stomachèin avere nausea.

stomachévole, agg. Nauseante. ~ disgustoso, vomitevole. <> gradevole, piacevole.

stòmaco, sm. (pl.-chi o-ci) Organo dell'apparato digerente dell'uomo e di quasi tutti i vertebrati, nei quali si differenzia per la forma e per il numero di sacche che lo compongono. La sua funzione principale è quella digestiva che viene esercitata attraverso processi chimici (succhi gastrici) e meccanici (contrazioni della muscolatura). Negli Uccelli è diviso in due sacche, quello ghiandolare e quello muscolare, con funzione prevalentemente meccanica. Nell'uomo è sito tra il diaframma e il duodeno ed è ricoperto dal fegato; è disposto con l'asse maggiore longitudinale e si presenta concavo verso destra (piccola curvatura) e convesso verso sinistra (grande curvatura). Nella parete dello stomaco si trovano vari strati ricchi di ghiandole che producono i succhi gastrici (pepsina e acido cloridico). È innervato da nervi provenienti dal vago e dal plesso solare.
 sm. 1 stomach. 2 (vomitare) to be sick, to vomit.
 lat. stomachus, dal greco stomachòs orifizio.

stomacóso, agg. Disgustoso, ributtante, nauseante. ~ stomachevole.

stomàtico, agg. (pl. m.-ci) Che giova contro le malattie della bocca.

stomatìte, sf. Infiammazione della mucosa del cavo orale.

stomatologìa, sf. sing. Studio delle malattie della bocca.

stomatològico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla stomatologia.

stomatòlogo, sm. (pl.-gi) Specialista in stomatologia.

Stomatòpodi Ordine di Crostacei Malacostraci il cui corpo è depresso e munito di carapace che non copre gli ultimi segmenti del torace e il cui addome termina col il telson che forma, con le appendici del segmento precedente, un largo ventaglio. Hanno il secondo paio di appendici boccali trasformate in zampe predatrici.

Stomiàtidi Famiglia di Pesci clupeiformi abissali che hanno occhi piccoli, capo provvisto di organi fotogeni, bocca enorme dai denti affilati e sotto la quale è presente un barbiglio e corpo allungato, coperto da squame esagonali.

stonàre, v. v. tr. 1 Perdere la giusta intonazione, cantando o suonando. 2 Confondere.
v. intr. Essere in contrasto, non in accordo.
 v. tr. e v. intr. 1 to play out of tune, to sing out of tune. 2 (fig.) to clash, to be out of place.
 da s-+ deriv. da tono.

stonàta, sf. Stonatura.

stonàto, agg. 1 Che tende a stonare, che non è intonato. cantante stonato. 2 Fuori luogo, non in armonia. era elegante tranne nella cravatta stonata con tutto il resto.
 agg. 1 out of tune, off-key. 2 (persona) tone-deaf. 3 (nota) false note.

stonatùra, sf. 1 L'effetto di stonare. 2 Contrasto.
 sf. false note, wrong note.
 deriv. da stonare.

stondàre, v. tr. Togliere le punte, rendere tondo. ~ smussare.

Stonehenge Villaggio nel Wiltshire (Inghilterra meridionale) celebre per il monumento megalitico (costruito fra il 2800 e il 1550 a. C.) usato per il culto del Sole.

stop, sm. invar. 1 Il punto fermo nel linguaggio telegrafico. 2 Segnale di arresto per i veicoli. 3 Ordine verbale di arresto. gli intimarono lo stop, ma l'auto cercò ugualmente di forzare il posto di blocco. 4 L'arresto, il fermare il pallone durante una traiettoria, nel gioco del calcio.
 sm. invar. 1 stop. 2 (cartello stradale) stop sign. 3 (luce) brake light.
 ingl. to stop fermare.

stòppa, sf. 1 Sottoprodotto ottenuto nella lavorazione della canapa, lino ecc. utilizzato per imbottiture. 2 Sbornia.
 sf. tow.
 lat. stuppa, dal greco styppe.

Stóppa, Pàolo (Roma 1906-1988) Attore. Apprezzato interprete di varie opere teatrali, approdò al piccolo schermo con lo sceneggiato Vita col padre e con la madre (1960). Successivamente, numerosi spettacoli, tra i quali Caro bugiardo (1963), La bugiarda (1970), I Buddenbrook (1971), Il commissario De Vincenzi (1974), lo rivelarono al grande pubblico.

stoppàccio, sm. (pl.-ci) Batuffolo di stoppa utilizzato un tempo per caricare l'artiglieria ad avancarica.

stoppaccióso, agg. Filaccioso come la stoppa.

stoppàre, v. tr. 1 Otturare con uno stoppaccio. 2 Arrestare, bloccare.

stoppàta, sf. 1 L'atto di stoppare. 2 Fermata, arresto.

stopper, sm. invar. Nel gioco del calcio, il difensore che marca il centravanti avversario.

stóppia, sf. 1 Parte del grano che rimane sul campo dopo la mietitura. 2 Campo in cui è si è fatta la mietitura.
 sf. stubble.
 lat. stupula, variante di stipula pagliuzza.

stoppìno, sm. 1 Lucignolo della candela. 2 Miccia.
 sm. 1 wick. 2 (miccia) fuse.

stoppóso, agg. Che presenta caratteristiche della stoppa, duro, filaccioso. ~ sfibrato, secco. <> morbido, setoso.

stòrcere, v. v. tr. 1 Piegare su un lato. 2 Interpretare in modo errato le parole di qualcuno.
v. intr. pron. Divincolarsi, muoversi con movimenti convulsi.
 v. tr. 1 to twist. 2 (piegare) to bend. v. intr. pron. to twist, to writhe.
 lat. extorquere strappare.

Stòrchio, Rosina (Venezia 1872-Roma 1945) Soprano italiano. Dopo il Conservatorio, iniziò la sua carriera a Milano esordendo con la Carmen di Bizet (1892). Continuò con la Traviata di G. Verdi e Werther di J. Massenet (1895). Ormai famosa, si esibì nei più prestigiosi teatri d'opera, riscuotendo notevole successo fino al ritiro dalle scene (1923).

storciménto, sm. Lo storcere e l'effetto.

stordiménto, sm. 1 L'atto di stordire o stordirsi. 2 Smarrimento.

stordìre, v. v. tr. 1 Confondere, sbalordire. spettacolo che stordisce. 2 Far perdere i sensi. 3 Intontire. l'aveva quasi stordita con quelle urla continue.
v. rifl. Distrarsi con forti emozioni, ubriacarsi. sentiva l'esigenza di stordirsi con qualche superalcolico, per dimenticare la delusione.
 v. tr. to daze, to stun. v. rifl. to dull one's sense.
 da s-+ deriv. da tordo tonto.

storditàggine, sf. Sventatezza, sbadataggine.

storditézza, sf. L'essere sbadato.

stordìto, agg. e sm. agg. 1 Intontito, frastornato. 2 Sbadato.
sm. Chi è sbadato, sventato.
 agg. 1 stunned. 2 (sventato) heedless, scatterbrained.

stòria, sf. 1 Il narrare e interpretare in modo critico gli eventi importanti di una società. 2 Studio e insegnamento di questi eventi di rilievo. 3 Insieme di eventi reali, non inventati. 4 Racconto di fatti, non necessariamente reali. 5 Frottola, scusa. 6 Ripetizione monotona di una situazione che annoia.
 sf. 1 history. 2 (racconto) story. 3 (faccenda) business. 4 (pretesto) pretext, excuse.
 lat. historia, dal greco historia ricerca.
La storia è maestra di vita. Elogio fatto alla storia da Cicerone.
Insieme di tutti o di alcuni eventi umani, considerati nel loro svolgimento, presentati cronologicamente e sulla base di metodi critici stabiliti dalla storiografia. La storia è stata oggetto di analisi filosofica con valori diversi a seconda delle diverse culture; originariamente era intesa come prodotto dell'intervento divino, per acquisire connotazioni umane solo nella Grecia classica. Il termine, che in genere significa informazione e resoconto, oggi presenta la doppia veste sia della conoscenza dei fatti, che dei fatti stessi; da qui a volte l'uso del termine storiografia, nella prima accezione, e nel significato di scienza della storia. Può essere intesa come passato, tradizione, insieme di tutti i modi d'essere e delle culture succedutesi sulla terra. In questo senso si contrappone a "natura" ossia a tutto quanto è al di fuori del controllo dell'uomo. Gli stoici avevano una visione ciclica della storia, ossia ritenevano che un periodo storico ripetesse ciclicamente quanto già accaduto in epoche precedenti. Agostino e Gioacchino da Fiore furono i massimi esponenti della storia di tipo provvidenziale, ossia ritenevano che gli avvenimenti fossero stabiliti da un preciso disegno divino. A questa visione si contrappose quella positivista e meccanicistica (Montesquieu) secondo la quale i fatti storici sarebbero prodotti solo da cause oggettive (clima, geografia ecc.). Al fatto storico vanno attribuiti diversi caratteri: l'unicità, l'importanza o significato, la correlazione, tutti strumenti importanti della metodologia storiografica moderna. La storia propriamente detta è suddivisa in storia antica, fino al 476 d. C.; storia medievale, fino alla scoperta dell'America nel 1492; storia moderna fino alla rivoluzione francese nel 1789 e storia contemporanea, dal 1789 in avanti.

Storia come pensiero e come azione Opera di filosofia di B. Croce (1938).

Storia comune, Una Romanzo di I. A. Goncarov (1847).

Storia confidenziale della letteratura italiana Opera di storia e letteratura di G. Dossena (dal 1987).

Storia contemporanea Ciclo di romanzi di A. France (1897-1901).

Storia dei meravigliosi viaggi e delle campagne di Russia del barone di Münchhausen Romanzo di R. E. Raspe (1785). Protagonista della famosissima opera è l'omonimo barone che racconta le sue incredibili avventure di caccia e di guerra. Per rendersi conto della natura esorbitante dei fatti raccontati, basti citare i viaggi di andata e ritorno effettuati a cavallo di una palla sparata da un cannone oppure il miracoloso autosalvataggio da una palude realizzato tirandosi fortemente per i capelli. Nota in italiano con il titolo Le avventure del barone di Münchhausen, contiene le avventure mirabolanti attribuite al barone Karl von Münchhausen, rielaborate da G. A. Bürger.

Storia del dottor Faust Poema di anonimo (1587).

Storia del generale Custer, La Film western, americano (1942). Regia di Raoul Walsh. Interpreti: Errol Flynn, Olivia De Havilland, Arthur Kennedy. Titolo originale: They Died with Their Boots on

Storia del principe Genji Romanzo di S. Murasaki (1001-1014).

Storia del Terzo Reich Opera di storia di W. Shirer (1959).

Storia della città di Roma nel medioevo Opera di storia di F. Gregorovius (1859-1873).

Storia della civiltà di Francia Opera di storia di F. P. G. Guizot (1832).

Storia della civiltà greca Opera di storia di J. Burckhardt (1898-1902).

Storia della colonna infame Opera di storia di A. Manzoni (1842).

Storia della follia Opera di filosofia di M. Foucault (1961).

Storia della letteratura italiana Opera di critica letteraria di F. De Sanctis (1870-1871).

Storia della mia fuga Memorie di G. G. Casanova (1788).

Storia della rivoluzione Opera di storia di J. Michelet (1847-1853).

Storia della rivoluzione francese Opera di storia di L. A. Thiers (1823-1827).

Storia della rivoluzione russa Opera di storia di L. D. Trockij (1932).

Storia della tradizione e critica del testo Opera di filologia di G. Pasquali (1934).

Storia della vita del pitocco chiamato Pablos Romanzo di Francisco de Quevedo y Villegas (1626). Si tratta di un romanzo picaresco ricco di invenzioni, scritto in una lingua vivace, che viene considerato una delle migliori creazioni letterarie del Seicento spagnolo. Il genere picaresco è caratteristico della letteratura spagnola e ha per tema la narrazione delle avventure di protagonisti di infima estrazione sociale.

Storia della zia, La Romanzo di P. White (1948).

Storia dell'arte, La Opera di storia dell'arte di E. Gombrich (1950).

Storia delle Indie Cronaca di B. de Las Casas (postuma 1875-1876).

Storia delle lingue germaniche Opera di linguistica di J. L. K. Grimm (1848).

Storia dell'età barocca in Italia Opera di storia di B. Croce (1929).

Storia dell'idea d'Europa Opera di storia di F. Chabod (1961).

Storia d'Europa del secolo XIX Opera di storia di B. Croce (1932).

Storia di Alessandro Magno Opera di storia di Q. Curzio Rufo (I sec.).

Storia di Francia Opera di storia di J. Michelet (1833-1844, 1855-1867).

Storia di Gil Blas di Santillana Romanzo di A. R. Lesage (1715-1735).

Storia di San Luigi Cronaca di Jean de Joinville (1305-1309).

Storia di Shunkin, La Romanzo di J. Tanizaki (1933).

Storia di una capinera Romanzo di G. Verga (1870).

Storia d'Inghilterra Opera di storia di Th. B. Macaulay (1849-1861).

Storia d'Italia Opera di storia di F. Guicciardini (1540).
Storia d'Italia
Opera di storia di I. Montanelli, R. Gervaso e M. Cervi (1966-1972).

Storia d'Italia dal 1871 al 1915 Opera di storia di B. Croce (1928).

Storia e coscienza di classe Opera di filosofia di G. Lukács (1923).

Storia e critica dell'opinione pubblica Opera di sociologia di J. Habermas (1962).

Storia economica dell'Occidente medievale Opera di storia di H. Pirenne (1951).

Storia economica e sociale dell'impero romano Opera di storia di M. I. Rostovzev (1926).

Storia generale e naturale delle Indie Cronache di viaggi di G. Fernández de Oviedo (dal 1535).

Storia infinita, La Romanzo di M. Ende (1979).

Storia naturale Opera scientifica di G. L. L. conte di Buffon (1749-1804).

Storia romana Opera di storia e filologia di Th. Mommsen (1854-1856).

Storia segreta Opera di storia di Procopio di Cesarea (VI sec.).

Storia sociale dell'arte e della letteratura Opera di storia di A. Hauser (1951).

Storia vera Romanzo di Luciano (II sec.).

Storia vera di AQ Raccolta di racconti di Lu Hsün (1921).

Storia, La Romanzo di E. Morante (1974). Il titolo è deriva dalla tesi dell'autrice circa la storia: le vicende di ogni tempo sono costituite da un susseguirsi di oppressioni e di prepotenze compiute sui deboli e sugli indifesi. L'espressione più visibile di queste prepotenze è la guerra, con i suoi orrori indicibili. Ambientate a Roma nell'immediato dopoguerra, le vicende del romanzo ruotano intorno a una maestra vedova, Ida, che vive con il figlio Nino. Durante la guerra, nel 1941, un soldato tedesco l'ha violentata. Il figlio nato da questa violenza si chiama Useppe, malaticcio ed epilettico. La madre lo cura come può, nonostante le difficoltà dovute alla guerra. Il crollo di Ida avviene quando muoiono entrambi i figli a breve distanza l'uno dall'altro. Impazzita, viene ricoverata in manicomio, dove si spegnerà. È considerato il capolavoro della Morante, per il suo richiamo al rispetto della dignità di ogni essere umano.

storicaménte, avv. Dal punto di vista storico, della storia.

storicìsmo, sm. Indirizzo filosofico tedesco della seconda metà del 1800, che attribuiva notevole importanza all'evento umano, inteso come momento singolo e irripetibile. Questa visione si basa sulla distinzione di W. Dilthey tra scienze naturali, che spiegano la realtà attraverso leggi universali e scienze storiche o dello spirito, che cercano di analizzare la realtà utilizzando valori, finalità e l'evolversi di una società o cultura. Massimi esponenti furono F. Meinecke, E. Troeltsch, G. Simmel. Completamente diverso è lo storicismo assoluto di Croce che, ispirandosi a G. W. F. Hegel, ha concepito un'assoluta uguaglianza tra realtà e spirito e tra spirito e storia, attribuendo così la capacità di una conoscenza precisa alla sola scienza storica.
Studio delle matrici storiche e culturali di ogni attività umana.

storicìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi studia il contesto storico degli eventi per potere avere una comprensione piena e completa.

storicìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo allo studio della storia considerandola come un insieme di avvenimenti strettamente correlati e che si influenzano.

storicità, sf. L'essere storico, l'essere una realtà storica.

storicizzàre, v. tr. 1 Ambientare in un contesto storico. 2 Studiare, all'interno di un certo contesto storico.

storicizzazióne, sf. Lo storicizzare.

stòrico, agg. e sm. (pl.-ci) agg. 1 Della storia. personaggio storico, realmente vissuto nel passato. 2 Ambientato in un contesto reale del passato. romanzo storico. 3 Che ha importanza fondamentale e influisce sui successivi eventi futuri. evento storico.
sm. Studioso di storia.
 agg. 1 historical. 2 (memorabile) historic. sm. historian.
 lat. historicus, dal greco historikòs.

Storie Opera di storia di Tucidide (dopo il 404 a. C.).
Storie
Opera di storia di Polibio (dopo il 160 a. C.).
Storie
Opera di storia di C. Tacito (68-96).

Storie del bosco viennese Dramma di O. von Horvát (1931).

Storie di ordinaria follia Racconto di C. Bukowski (1972).

Storie fiorentine Opera di storia di F. Guicciardini (1508-1510).

storièlla, sf. Favola, aneddoto spiritoso. ~ episodio.

Storielle Prosa di G. Tallémant des Réaux (postuma 1834).

storiografìa, sf. 1 Disciplina che intende ricostruire gli eventi storici, attraverso l'impiego di metodi critici e interpretativi. 2 Lo scrivere opere di carattere storico sulla base di documenti reali. 3 L'insieme delle opere storiche di un certo periodo.
Dopo un inizio teso ad analizzare principalmente la cause delle varie sconfitte militari dei vari popoli, la storiografia compie dei notevoli progressi all'epoca romana, presentando i suoi caratteri principali, morali e retorici; i massimi esponenti furono Livio e Tacito. Esigenza fondamentale della storiografia romana fu quella di incarnare lo stato nel cittadino e mettere in grado quest'ultimo di autogestirsi; venuta meno tale capacità, si verificò la fine dell'esperienza storiografica. Nel corso del medioevo, l'ambito della storiografia comprese anche l'aspetto umano, posto di fronte al bene e al male; l'opera iniziatica fu il De civitate Dei di Sant'Agostino. Partendo da tali basi, vennero pubblicate molte altre opere importanti, sempre più precise e profonde, quali i capolavori di Machiavelli e Guicciardini. Negli anni difficili della riforma protestante e della controriforma, all'elemento politico, si affianca quello spirituale; la storia doveva essere analizzata non solo alla luce di avvenimenti militari e politici, ma soprattutto da un punto di vista religioso, morale, culturale, sociale, giuridico. In Italia questa nuova visione si concretizza principalmente nelle opere di P. Giannone (Istoria civile del regno di Napoli), di Muratori e del Cuoco. La storiografia romantica e postromantica, dominata dalla dialettica hegeliana e dal metodo critico filologico, ebbe il centro principale in Germania con L. Ranke, in Inghilterra con T. Carlyle e in Francia con A. Tocqueville. Nella seconda metà del XIX sec., la tendenza predominante fu quella del problema sociale, assurto a modello base di analisi; venne ripresa e rafforzata da Saint-Simon, Compte, Marx ed Engels. Sostenitori dei valori etico politici furono gli idealisti (Croce), per i quali anche la vita economica dipende dalle attività dello spirito. Nel corso degli ultimi anni del sec. scorso e durante gran parte di questo, la storiografia ha cercato di analizzare gli avvenimenti storici alla luce dei grandi sconvolgimenti sociali e politici, oltre che economici che si sono verificati in tutto il mondo. Oggi, la tendenza prevalente è quella di considerare la storiografia come scienza globale, ossia in grado di affiancare allo studio degli avvenimenti, analisi di tipo statistico, sociologico, che concorrono a fornire un quadro preciso e ricco di informazioni.

storiogràfico, agg. (pl. m.-ci) Riguardante la storiografia.

storiògrafo, sm. Studioso della storiografia.

storióne, sm. Pesce (Acipenser sturio) della famiglia degli Acipenseridi e dell'ordine degli Acipenseriformi, lungo fino a 4 m. Ha corpo slanciato, squaliforme, muso munito di rostro e di quattro barbigli tattili; è presente anche nel Mediterraneo, lungo le coste e in primavera e in estate risale i fiumi per deporre le uova, che forniscono il noto caviale. L'esemplare più grande è lo storione Iadano (Huso huso).
 sm. sturgeon.

Storm, Hans Theodor (Husum, Schleswig-Holstein 1817-Hadermarschen, Holstein 1888) Romanziere tedesco. Tra le opere Il cavaliere dal cavallo bianco (1888).

stormìre, v. intr. Fare un lieve rumore. ~ frusciare.
 v. intr. to rustle.

stórmo, sm. 1 Insieme di uccelli in volo. 2 Gruppo numeroso di persone o animali. uno stormo di tifosi invase il campo di allenamento. 3 Insieme di più squadriglie militari. uno stormo di aerei militari sorvolò il paese.
 sm. 1 flock. 2 (aereo) flight.
 german. sturm.

Stornàra Comune in provincia di Foggia (4.771 ab., CAP 71047, TEL. 0885).

stornàre, v. tr. 1 Evitare, schivare. 2 Dissuadere. 3 Impiegare in modo diverso da quanto stabilito in precedenza.
 v. tr. to transfer.
 da s-+ tornare.

Stornarèlla Comune in provincia di Foggia (5.096 ab., CAP 71048, TEL. 0885).

stornellàre, v. intr. Comporre o interpretare stornelli.

stornellàta, sf. Insieme di stornelli cantati in sequenza.

stornellatóre, sm. (f.-trìce) Chi compone o canta stornelli.

stornèllo, sm. 1 Breve componimento poetico che tratta in genere di sentimenti e passioni amorose. 2 Passero, storno.

stórno, agg. e sm. agg. Di cavallo dal mantello di colore grigio con macchie bianche.
sm. 1 Uccello simile al passero. 2 L'atto di impiegare il denaro in modo diverso da quello stabilito. 3 Annullamento di un contratto.
 sm. 1 starling. 2 (trasferimento) transfer.
Uccello (Sturnus vulgaris) della famiglia degli Sternidi e dell'ordine dei Passeriformi. Di colore nero macchiettato di chiaro, vive in Eurasia, da dove sverna in Africa. Si muove in formazioni molto numerose.

Stòro Comune in provincia di Trento (4.131 ab., CAP 38089, TEL. 0465).

storpiaménto, sm. L'atto di storpiare.

storpiàre, v. v. tr. 1 Rendere storpio. 2 Deformare, alterare.
v. intr. pron. Deformarsi.
 v. tr. 1 to maim, to cripple. 2 (parole) to mangle. 3 (fig., significato) to twist.
 lat. volg. exturpiare, comp. da ex-+ deriv. da turpis turpe.

storpiatùra, sf. L'effetto dello storpiare. ~ alterazione, deformazione.

stòrpio, agg. e sm. (pl. m.-i) agg. Che ha arti deformi.
sm. Chi ha arti o membra deformi.
 agg. maimed, crippled. sm. cripple.

Storstrúm Contea (142.000 ab.) della Danimarca, capoluogo Nykúbing Falster.

stòrta, sf. 1 Distorsione causata da un movimento brusco. 2 Recipiente utilizzato per distillare.
 sf. 1 twist, sprain. 2 (recipiente) retort.

stòrto, agg. e avv. agg. 1 Non diritto. ~ obliquo. guardare storto qualcuno, lanciargli occhiate di disapprovazione. 2 Sbagliato, falso. <> esatto, preciso.
avv. In modo obliquo, non diritto.
 agg. 1 twisted, crooked. 2 (fig., ragionamento) wrong, false.
 lat. extortus, p.p. di extorquere.

stortùra, sf. 1 L'essere storto. 2 Ragionamento non lineare, poco logico.

Stoss, Veit (Horb 1437/47-Norimberga 1533) Scultore tedesco. Tra le opere Morte della Vergine e Incoronazione (1477-1489, Cracovia, Santa Maria) e Salutazione angelica (1517-1518, Norimberga, St. Lorenz).

Stout, Rex (Noblesville, Indiana 1886-1975) Romanziere statunitense. Tra le opere Due rampe per l'abisso (1929) e Nero Wolfe e i ragni d'oro (1953).

stovìglie, sf. pl. L'insieme dei piatti e del vasellame utilizzato in tavola o in genere in cucina.
 sf. pl. dishes, crockery.
 lat. usitibilia, deriv. da usus, p.p. di uti usare.

stoviglierìa, sf. 1 L'insieme delle stoviglie. 2 Fabbrica di stoviglie.

Stowe, Harriet Beecher (Lichtfield, Connecticut 1811-Hartford, Connecticut 1896) Scrittrice statunitense. Tra le opere La capanna dello zio Tom (1852).

stozzàre, v. tr. 1 Lavorare con lo stozzo. 2 Eseguire scanalature sul metallo.

stozzatrìce, sf. Macchina utensile utilizzata per fare scanalature sul metallo.

stòzzo, sm. Cesello utilizzato per fare scanalature sul metallo.

Stra Comune in provincia di Venezia (6.710 ab., CAP 30039, TEL. 049).

stra- Primo elemento di parole composte usato con il significato di al di là o al di fuori o che indica eccesso, esagerazione o l'eccessivo ripetersi di un'azione.
 lat. extra.

strabenedìre, v. tr. 1 Benedire con enfasi, con entusiasmo. 2 Mandare al diavolo. ~ maledire.

stràbico, agg. e sm. agg. Che è affetto da strabismo. ~ guercio.
sm. Chi è affetto da strabismo.
 agg. cross-eyed, squint-eyed.

strabiliànte, agg. Sorprendente, che suscita meraviglia.
 agg. astonishing, amazing.

strabiliàre, v. v. tr. Suscitare grande meraviglia, sorpresa.
v. intr. Essere sorpreso, sbalordito.

strabiliàto, agg. Sorpreso, meravigliato. ~ esterrefatto.

strabìsmo, sm. Difetto di parallelismo dei due assi oculari, che provoca un'alterazione della visione binoculare. Può essere causato dalla paralisi di uno o più muscoli di un occhio, soprattutto per lesioni del nervo oculomotore dovute a infiammazioni o a compressione da parte di neoformazioni endocraniche. Qualora appaia nel primo anno di vita, può essere la causa del mancato sviluppo dei meccanismi di coordinamento tra i movimenti dei due bulbi, in genere per patologia della retina o del cristallino.
 sm. squinting.
 greco strabismòs, deriv. da strabòs strabico.

straboccàre, v. intr. Traboccare.

strabocchévole, agg. Molto numeroso, in quantità elevata.

Strabóne (Amasia, Ponto, ca. 64 a. C.-ca. 24 d. C.) Storico greco. Di famiglia agiata, poté intraprendere viaggi e ricerche geografiche anche in regioni remote (Roma, Grecia ed Egitto). Tra le opere Trattazione geografica e Commenti storici. Strabone fu soprattutto uno storico, ma della sua opera restano pochi frammenti. L'opera geografica in diciassette libri ci è invece pervenuta quasi completa (manca quasi tutto il libro VII). La trattazione di Strabone comprende Spagna, Sicilia, Gallia, Britannia, Italia, Europa settentrionale e orientale, Grecia, Ponto Eusino, Armenia, Asia minore, India, Persia, Mesopotamia, Palestina, Arabia, Egitto, Etiopia e regioni mediterranee dell'Africa. L'opera prende atto della realtà geografica dell'impero romano e la giudica in modo positivo. Lo stile è semplice e adeguato a una trattazione scientifica.

strabuzzàre, v. tr. Stravolgere, stralunare.
 greco strabìzein essere strabico.

stracàrico, agg. (pl. m.-chi) Sovraccarico. ~ strapieno. <> leggero.
 agg. overloaded.

stràcca, sf. (pl.-che) 1 L'essere stracco, stanco. 2 Nella locuzione a stracca, forzatamente.

straccàre, v. v. tr. Stremare, affaticare molto.
v. intr. pron. Stremarsi.
 lat. extrahicare, comp. da ex-+ deriv. da trahere trarre.

straccerìa, sf. Insieme di stracci senza valore.

stracchìno, sm. Tipo di formaggio grasso e morbido.
 sm. type of soft cheese.

stracciaiòlo, sm. Chi commercia con gli stracci.

stracciàre, v. v. tr. 1 Strappare, lacerare in piccoli pezzi. strappò la lettera di licenziamento. 2 Sconfiggere con grande superiorità un avversario.
v. intr. pron. Lacerarsi, strapparsi. la giacca si era strappata su una manica.
 v. tr. e v. intr. pron. to tear.
 lat. volg. distractiare, comp. da dis-+ tractiare, da trahere trarre.

stracciatèlla, sf. 1 Tipo di gelato che presenta delle scaglie di cioccolato. 2 Minestra a base di brodo, uova e formaggio.

stracciàto, agg. Strappato, lacero. quegli abiti stracciati non contribuivano certo a renderlo più simpatico.

stràccio, agg. e sm. (pl.-ci) agg. Malandato, misero.
sm. 1 Brandello di stoffa in genere sporco e logoro. ridursi come uno straccio, essere fisicamente malandato. 2 Pezzo di stoffa utilizzato per spolverare o pulire. 3 Oggetto misero. non aveva trovato neanche uno straccio di lavoro.
 sm. 1 rag. 2 (strofinaccio) cloth. 3 (per pavimenti) floorcloth. 4 (per pulire) duster.
 deriv. da stracciare.

straccióne, sm. 1 Chi indossa abiti logori e stracciati. 2 Pezzente.
 sm. ragamuffin.

Straccioni, Gli Commedia di A. Caro (1544).

straccivéndolo, sm. Chi commercia con gli stracci.
 sm. ragman.

stràcco, agg. (pl. m.-chi) 1 Completamente privo di forze e di vigore. 2 Completamente sfruttato.
 longob. strak.

stracòtto, agg. e sm. agg. Troppo cotto.
sm. Carne cotta in umido per lungo tempo.
 agg. overcooked, overdone. sm. beef stew.

stracuòcere, v. tr. Cuocere eccessivamente.

stràda, sf. 1 Tratto di terreno artificiale che permette il transito di persone e veicoli e che mette in collegamento un luogo con altri. strada ferrata, ferrovia. 2 sf. coll. L'insieme dei collegamenti su strada. 3 Passaggio, varco da un luogo a un altro. 4 Carriera. ne aveva fatta di strada. 5 Indirizzo di comportamento. si trovava su una cattiva strada. 6 Mezzo per ottenere.
 sf. 1 road. 2 (secondaria) byroad. 3 (di città) street. 4 (percorso) way. 5 (fig.) to be on the wrong track.
 lat. tardo strata, da stratus, p.p. di sternere distendere.

Strada della vergogna, La Film drammatico, giapponese (1956). Regia di Kenji Mizoguchi. Interpreti: Machiko Kyo, Ayako Wakao. Titolo originale: Akasen chitai

Strada di Swann, La Romanzo di M. Proust (1913), primo del ciclo di 7 romanzi intitolato Alla ricerca del tempo perduto (La strada di Swann; All'ombra delle fanciulle in fiore; I Guermantes; Sodoma e Gomorra; La prigioniera; Albertine scomparsa; Il tempo ritrovato). Marcel inizia la narrazione del tempo passato partendo dalla memoria involontaria scatenata dal sapore della madeleine inzuppata nel tè. Ripercorre le esperienze del paesino di Combray, dove era solito trascorrere le vacanze estive, il bacio serale della madre, la nonna, la vecchia prozia Léonie, la prima conoscenza di Swann (ricco amico di famiglia), il compositore Vinteuil, le passeggiate quotidiane dalla parte di Swann, un ricco borghese amico padre di Gilberte, o dalla parte dei Guermantes, duchi proprietari di un castello. Rievoca il clan dei Verdurin, nel cui salotto Swann ha conosciuto Odette de Crécy che poi sposerà, nonostante la differenza intellettuale e sociale. Tra le figure di frequentatori del salotto dei Verdurin c'è il pittore Elstir, la cui opera porterà Marcel a una prima riflessione sul valore dell'arte. A Parigi, Marcel gioca con Gilberte, figlia di Swann e viene conquistato dal suo fascino. Anche Odette, per la sua eleganza, assume un carattere fascinoso che attira inconsapevolmente il narratore. Di grande effetto sono le rievocazioni viste con gli occhi affascinati di un bambino, che a distanza di tempo cerca di recuperare il senso delle esperienze vissute.

Strada maestra Romanzo di S. Lewis (1920).

Strada, La Film drammatico, italiano (1954). Regia di Federico Fellini. Interpreti: Anthony Quinn, Giulietta Masina, Richard Basehart.

stradàle, agg. e sm. agg. Relativo alla strada.
sm. Corpo di polizia che controlla il traffico dei veicoli sulle strade.
 agg. road. sf. (polizia) traffic police.

stradàrio, sm. Elenco alfabetico delle strade di una città.

Strade di polvere, Le Romanzo di R. Loy (1987).

Stradèlla Comune in provincia di Pavia (11.328 ab., CAP 27049, TEL. 0385). Centro agricolo (coltivazione di viti), enologico e industriale (produzione di fisarmoniche, prodotti meccanici e alimentari). Vi si trova nelle vicinanze la chiesa di San Marcello in Montalino, risalente al XII sec. Gli abitanti sono detti Stradellini.

Stradèlla, Alessàndro (Roma 1644-Genova 1682) Compositore. Lavorò a Roma, Venezia, Torino e Genova. Spirito inquieto, condusse una vita avventurosa. Nel 1677 fu accoltellato e rischiò la vita. Tra i suoi lavori teatrali sono da ricordare Lo schiavo liberato (1674), La forza dell'amor paterno (1678), Il barcheggio (1681). Inoltre, gli oratori San Giovanni Cristostomo, Santa Pelagia, Ester liberatrice del popolo ebreo e San Giovanni Battista (1675). In quest'ultimo si trova l'uso del concertino e del concerto grosso, che fa di Stradella un innovatore nella strumentazione e che compare per la prima volta nella sua Sinfonia in re maggiore composta verso il 1670. Stradella è autore, inoltre, di musica strumentale e vocale, fra cui circa 200 cantate e sonate a tre, sonate per violino, violoncello e basso.

stradìno, sm. Chi si occupa della manutenzione delle strade. ~ cantoniere.
 sm. road-worker.

stradìsta, sm. e sf. (pl.-i) Atleta che partecipa a gare effettuate su strada.

Stradivàri, Antònio (Cremona 1643-1737) Di nobile famiglia divenne liutaio grazie all'insegnamento del maestro Nicola Amati. I primi strumenti prodotti risalgono al 1670, anno dopo il quale fabbricò ca. 1.100 esemplari tra violini, viole e violoncelli. Grazie al suo lavoro, la liuteria italiana raggiunse livelli elevati, sia da un punto di vista fonico che visivo, vere opere d'arte nella forma e nell'intarsio. Tra i violini più famosi, il Toscano (1690), il Bietts (1704), il Cremonese (1715, appartenuto a J. Joachim). Tra i violoncelli, il Castelbarco (1697) e tra le viole la MacDonald (1701) e quella posseduta da N. Paganini (1731).

stradivàrio, sm. (pl.-i) Violino costruito dal liutaio cremonese Stradivari.

stradóne, sm. Larga strada in genere alberata, per il transito dei veicoli.

strafalcióne, sm. Grave errore, sbaglio grossolano.
 sm. howler, blunder.
 deriv. da strafalciare.

strafàre, v. intr. Fare più del necessario, del dovuto.
 v. intr. to overdo things.
 da stra-+ fare.

strafàtto, agg. 1 Troppo maturo. 2 Fatto da tempo.

strafóro, sm. 1 Apertura. 2 Nella locuzione avverbiale di straforo, in segreto.

strafottènte, agg. Arrogante, sfrontato.

strafottènza, sf. Arroganza, insolenza.

strafóttersi, v. intr. pron. Non mostrare il minimo interesse.

stràge, sf. 1 Massacro di persone o animali. la bomba nella metropolitana stava rischiando di fare una strage. 2 Grande quantità. una strage di pesci che aspettava solo di essere pescata.
 sf. massacre, slaughter.
 lat. strages,-is, deriv. da stratus, p.p. di sternere distendere, abbattere.

stragìsmo, sm. Attività terroristica che punta a ottenere i propri fini mediante stragi.

stragìsta, agg. (pl. m.-i) Riguardante lo stragismo.

stragiudiziàle, agg. Esterno, non appartenente all'attività giudiziale.

stragrànde, agg. Grandissimo.

stralciàre, v. tr. 1 Levare i tralci dalle viti. 2 Togliere da un contesto. 3 Accomodare una controversia.
 da s-+ deriv. da tralcio.

stràlcio, sm. (pl.-i) 1 L'atto di stralciare. 2 Scelta, cernita. 3 Liquidazione.

stràle, sm. Freccia, dardo.
 longob. stral.

strallàre, v. tr Tendere, tenere in tensione utilizzando cavi di acciaio.

stràllo, sm. Cavo di acciaio che evita spostamenti laterali, tenendo teso l'oggetto.

stralodàre, v. tr. Lodare eccessivamente.

stralunaménto, sm. Lo stralunare gli occhi.

stralunàre, v. tr. Spalancare gli occhi, stravolgerli.

stralunàto, agg. Stravolto, con espressione sconvolta. ~ stranito, sconvolto.
 agg. 1 (persona) very upset, beside oneself. 2 (occhi) wide open, rolling.

stramaledìre, v. tr. Imprecare e maledire più volte.
 da stra-+ maledire.

stramazzàre, v. v. intr. Cadere pesantemente. ~ abbattersi.
v. tr. Far cadere con grande violenza.
 v. intr. to slump, to fall heavily.
 da stra-+ deriv. da mazza.

stramàzzo, sm. 1 Lo stramazzare. 2 Giaciglio.

strambàre, v. intr. Effettuare una strambata.

strambàta, sf. Manovra effettuata su barche a vela consistente nello spostare rapidamente la randa da un bordo all'altro.

stramberìa, sf. Stravaganza.

Strambinèllo Comune in provincia di Torino (239 ab., CAP 10010, TEL. 0125).

Strambìno Comune in provincia di Torino (6.041 ab., CAP 10019, TEL. 0125).

stràmbo, agg. 1 Bizzarro, stravagante. 2 Strabico.
 agg. queer, odd, strange.
 lat. tardo strambus strabico.

strambòtto, sm. Componimento poetico popolare accompagnato in origine da una viola o da un liuto, nato in Francia e arrivato in Sicilia, in Romagna e in Toscana, dove fu chiamato rispetto. A carattere amoroso, è formato da otto endecasillabi e la sua struttura metrica è molto varia: lo strambotto siciliano è di solito a rima baciata, in quello toscano i primi quattro versi sono alterni e gli altri a rima baciata. Ripreso nel Quattrocento, i più celebri compositori di strambotto furono: Poliziano, Lorenzo il Magnifico, Serafino Acquilano, Leonardo Giustinian e il Cariteo. Nell'Ottocento hanno composto strambotti Francesco Dall'Ongaro, Pascoli e Carducci.

stràme, sm. Stoppia utilizzata come lettiera per le bestie o come foraggio.

stramònio, sm. Nome italiano della Datura stramonium, una pianta ramosa con fiori bianchi e frutti a capsula coperti di aculei.

strampalatàggine, sf. L'essere strampalato.

strampalàto, agg. Stravagante, strambo.
 agg. eccentric, odd.

strampalerìa, sf. Stramberia.

Strana coppia, La Commedia di N. Simon (1965).
Strana coppia, La
Film commedia, americano (1968). Regia di Gene Saks. Interpreti: Jack Lemmon, Walter Matthau, Val Avery. Titolo originale: Odd Couple

Strana gioia di vivere, Una Opera di poesia di S. Penna (1956).

stranézza, sf. L'essere strano, bizzarro.
 sf. strangeness.

Strangolagàlli Comune in provincia di Frosinone (2.536 ab., CAP 03020, TEL. 0775).

strangolaménto, sm. L'effetto di strangolare.

strangolàre, v. tr. 1 Stringere con forza la gola, fino a far mancare il respiro. 2 Stringere strettamente. 3 Impedire di respirare, di riposare. si sentiva strangolare da quel lavoro interminabile.
 v. tr. to throttle, to strangle.
 lat. strangulare, dal greco strangalùn.

strangolatóre, sm. (f.-trìce) Chi strangola.

stranguglióne, sm. 1 Tonsillite, orecchioni. 2 Ingestione affrettata di cibo che provoca singhiozzo.

straniaménto, sm. L'effetto di straniare o straniarsi.

straniàre, v. v. tr. Rendere estraneo, distogliere.
v. intr. pron. Estraniarsi.
 lat. tardo extraneare, deriv. da extraneus.

Straniera, La Melodramma in tre atti di V. Bellini, libretto di F. Romani (Milano, 1829).

stranièro, agg. e sm. agg. 1 Che è relativo a una nazione diversa dalla propria. ~ forestiero. <> locale, indigeno. 2 Estraneo.
sm. Chi proviene da un'altra nazione.
 agg. foreign. sm. foreigner.

Straniero, Lo Romanzo di A. Camus (1942).

stranìre, v. v. tr. Far diventare strano, irritare.
v. intr. pron. Diventare strano.

stranìto, agg. Turbato, intontito.

stràno, agg. 1 Stravagante, insolito. ~ diverso. 2 Poco comune, eccezionale. ~ singolare. 3 Misterioso.
 agg. queer, odd, strange.
 lat. extraneus.

Strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, Lo Racconto di R. L. Stevenson (1886). Uno scienziato, il dottor Jekyll, con i suoi esperimenti mette a punto una pozione che provoca l'emergere della personalità malvagia che è in lui. Jekyll diventa un individuo abietto che si fa chiamare Hyde. Il controllo del procedimento gli sfugge di mano e Hyde arriva al delitto. Nell'impossibilità di riprendere il controllo della situazione, Hyde si uccide. L'opera si inserisce nel solco della narrativa sul tema della violazione dei limiti segnati alla conoscenza umana ossia della scienza trasgressiva che genera mostri, il cui archetipo è costituito dal romanzo Frankenstein di Mary Shelley.

Strano interludio Dramma di E. O'Neill (1928).

straordinariàto, sm. Nel pubblico impiego, il periodo di tempo in cui un impiegato ha la qualifica di straordinario e la durata di tale periodo.

straordinarietà, sf. L'essere straordinario.

straordinàrio, agg. e sm. (pl. m.-i) agg. 1 Fuori dall'ordinario, fuori da ciò che è stabilito. spese straordinarie. 2 Eccezionale, poco comune. uno straordinario freddo rischiava di danneggiare tutte le colture. 3 In prova. lavoratore straordinario.
sm. 1 Personale che è in prova, non ordinario. 2 Lavoro straordinario, oltre il normale orario di lavoro.
 agg. 1 extraordinary. 2 (speciale) special. sm. overtime.
 lat. extraordinarius, comp. da extra fuori + ordinarius.

strapaesàno, agg. e sm. agg. Che è proprio dello strapaese, della tendenza a esaltare le abitudini paesane.
sm. Scrittore che difende le tradizioni paesane e nazionali, contrario al cosmopolitismo.

Strapaése Movimento letterario italiano nazionalista, sorto nel 1927 intorno alla rivista Il Selvaggio diretta da M. Maccari e a L'Italiano di L. Longanesi. Completamente asservito al regime fascista, si opponeva alla letteratura cosmopolita e esterofila, esaltando invece quella legata alle tradizioni paesane, oltre a una critica spietata contro le tendenze moderniste del corrispondente movimento di Stracittà. Tra gli altri esponenti, C. Malaparte, R. Bilenchi e O. Rosai.

strapagàre, v. tr. Pagare oltre il necessario.
 v. tr. to overpay.

straparlàre, v. tr. Parlare a sproposito.

Straparole Saggio di C. Zavattini (1967).

strapazzaménto, sm. Lo strapazzare.

strapazzàre, v. v. tr. 1 Rimproverare con durezza. l'aveva strapazzata duramente, ma riteneva che ciò fosse necessario per la sua educazione. 2 Sciupare, usare senza riguardo. strapazzare un'arte, esercitarla con imperizia.
v. intr. pron. Affaticarsi eccessivamente, senza riguardo per la salute. non poteva continuare a strapazzarsi per terminare quel lavoro.
 v. tr. 1 to mistreat, to ill-treat. 2 (rimproverare) to scold. v. intr. pron. to overwork, to tire oneself out, to overdo things.
 deriv. da strapazzo.

strapazzàta, sf. 1 Grande rimprovero. ~ sgridata. 2 Fatica eccessiva. ~ stancata.
 sf. 1 telling-off, scolding. 2 (fatica) strain.

strapazzàto, agg. 1 Maltrattato, in pessime condizioni. 2 Affaticato.

strapàzzo, sm. 1 Il sottoporsi a disagi, fatiche. 2 Nella locuzione da strapazzo, senza riguardo, senza valore.
 sm. 1 strain, overwork, fatigue. 2 (da strapazzo) third-rate.

strapazzóso, agg. Che strapazza, disagevole.

strapièno, agg. Molto pieno, colmo, affollato.
 agg. packed, crammed.

strapiombàre, v. intr. 1 Non essere a piombo, in perfetta verticale. 2 Sporgere, restando sospeso sul vuoto.

strapiómbo, sm. 1 Lo strapiombare. 2 Parete rocciosa sporgente sul vuoto. ~ burrone.
 sm. overhanging rock.

strapotènte, agg. Molto potente.

strapotènza, sf. L'essere irresistibile, strapotente.

strapotére, sm. Potere eccessivo.
 sm. excessive power.

strappacuòre, agg. indecl. Molto commovente.

strappalàcrime, agg. indecl. Che commuove provocando lacrime.

strappaménto, sm. L'atto di strappare.

strappàre, v. v. tr. 1 Levare con forza. il vento aveva strappato i pali della luce, li aveva sradicati. 2 Lacerare, stracciare. 3 Ottenere con molta insistenza. strappare un segreto, estorcerlo.
v. intr. pron. Lacerarsi. strapparsi i capelli, disperarsi con rabbia.
 v. tr. 1 to rip, to tear. 2 (estrarre) to pull out. 3 (portare via a forza) to snatch. 4 (tirare via) to pull away. 5 (estorcere) to extort, to wring. v. intr. pron. 1 to get torn, to tear. 2 (rompersi) to break.
 german. strappan tirare sottoponendo a tensione.

strappàta, sf. Il tirare con forza e improvvisamente.

strappàto, agg. Che presenta strappi.

strappatùra, sf. L'effetto di strappare.

stràppo, sm. 1 Il tirare con forza e improvvisamente. a strappi, in più riprese.; fare uno strappo alla regola, non rispettarla in questa sola occasione. 2 Stiramento muscolare. 3 Squarcio. 4 Passaggio su un veicolo.
 sm. 1 rip, tear. 2 (tirata) tug, pull. 3 (muscolare) sprain, torn muscle. 4 (eccezione) breach. 5 (fig.) lift.
 deriv. da strappare.

strapuntìno, sm. Piccola seggiola pieghevole.

strapùnto, sm. Materasso molto grossolano, pagliericcio.

strarìcco, agg. (pl. m.-chi) Ricchissimo.

straripaménto, sm. L'effetto di straripare.

straripàre, v. intr. Uscire dagli argini. ~ tracimare, traboccare. <> scarseggiare.
 v. intr. to overflow.
 da stra-+ deriv. da ripa.

Strasbùrgo Città (250.000 ab.) della Francia, nell'Alsazia, capoluogo del dipartimento del Bas-Rhin, sulle rive del fiume Ill. Porto fluviale importantissimo per la Francia, è anche un notevole centro industriale, alimentare, chimico, della birra. Sede del parlamento europeo e del consiglio d'Europa, è anche tra i più rappresentativi centri culturali, amministrativi e finanziari del paese. Originariamente insediamento celtico, venne conquistata dai romani per divenire in seguito centro fortificato; venne annessa al Sacro Romano Impero nell'870, rimanendo tedesca fino alla conquista da parte di Luigi XIV nel 1681. Passata ai francesi, vi rimase fino al 1871 quando venne rioccupata dai tedeschi che la mantennero fino al 1918. Tra i monumenti più importanti, la cattedrale gotica di Notre-Dame (XII-XVIII sec.), Chateâu des Rohan (XVIII sec.), sede del Museo delle Belle Arti; Pont du Corbeau, quartiere Finkwiller.
Giuramento di Strasburgo
Giuramento prestato nell'842 da Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo, con presenti i rispettivi eserciti e pronunciato in francese e in tedesco; il testo prevedeva l'impegno reciproco a combattere contro il fratello Lotario I. È tra i più antichi documenti delle due lingue.

strascicaménto, sm. 1 Lo strascicare. 2 Il rumore prodotto dallo strascicare.

strascicàre, v. v. tr. 1 Trascinare facendo strisciare per terra. strascicare i piedi, camminare senza sollevarli da terra. 2 Protrarre eccessivamente. 3 Pronunciare con lentezza e con fatica.
v. intr. Toccare, fregare per terra. la tenda era troppo lunga e strascicava.
v. rifl. Trascinarsi a stento.
 v. tr. 1 to trail, to drag. 2 (parole) to drawl.
 deriv. da strascinare.

strascichìo, sm. 1 Uno strascicare prolungato. 2 Il rumore dello strascicare. 3 Voce strascicante.

stràscico, sm. (pl.-chi) 1 L'atto di strascicare. 2 Parte che strascica a terra. lo strascico di un abito da sposa. 3 Conseguenza. lo strascico di quella discussione non si era ancora dissolto.
 sm. 1 consequence, aftermath. 2 (di vestito) train.
 deriv. da strascicare.

strascicóni, avv. Strisciando per terra.

strascinaménto, sm. Lo strascinare.

strascinàre, v. v. tr. Trascinare con molta fatica.
v. rifl. Trascinarsi con fatica.

strascinàto, agg. Nella cucina del centro-sud d'Italia, di verdure che vengono bollite e poi passate in padella con aglio, olio e altri condimenti.

strascinìo, sm. Strascicamento che si protrae nel tempo.

strass, sm. invar. Sostanza cristallina con cui si producono imitazioni di pietre preziose.

stratagèmma, sm. (pl.-i) Espediente, mossa astuta che consente di sorprendere l'avversario e di raggiungere il proprio obiettivo.
 sm. trick, stratagem.
 lat. strategema,-atis, dal greco stratègema astuzia di guerra.

stratèga => "stratego"

strategìa, sf. 1 Arte militare che studia le operazioni di guerra. 2 Condotta di guerra tenuta da un esercito per raggiungere il proprio obiettivo. la strategia adottata dal generale si rivelò perfetta. 3 Abilità nel saper organizzare le azioni che permettono di conseguire un obiettivo.
 sf. strategy.
 greco strategìa arte militare, deriv. da strategòs.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_s.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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