Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 9

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 9

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 9

 

singolarménte, avv. 1 In modo singolo. 2 In modo bizzarro. ~ particolarmente.

sìngolo, agg. e sm. agg. 1 Preso in considerazione nella sua individualità. 2 Riservato a una sola persona. posto singolo. 3 Unico. 4 Isolato.
sm. 1 Persona. i diritti del singolo devono essere salvaguardati. 2 Partita che si svolge fra due giocatori, uno contro l'altro.
 agg. individual, single. sm. 1 individual. 2 (sport, tennis) pl. singles.
 lat. singulus.

Singspiel Genere teatrale tedesco costituito dall'alternarsi di brani cantati a pezzi recitati. Tra i maggiori rappresentanti si ricordano Hiller, Benda e soprattutto Mozart (Il flauto magico e Il ratto dal serraglio).

singùlto, sm. Singhiozzo.

Sinhue l'egiziano Romanzo di M. Waltari (1945).

Sìni Comune in provincia di Oristano (679 ab., CAP 09090, TEL. 0783).

Sìnio Comune in provincia di Cuneo (483 ab., CAP 12050, TEL. 0173).

siniscàlco, sm. (pl.-chi) Titolo che nel Medioevo indicava un dignitario di corte.

Siniscòla Comune in provincia di Nuoro (10.377 ab., CAP 08029, TEL. 0784). Centro turistico (balneazione). Gli abitanti sono detti Siniscolesi.

Sinisgàlli, Leonàrdo (Montemurro, Potenza 1908-Roma 1981) Poeta. Tra le opere Campi Elisi (1939) e Vidi le Muse (1943).

sinìstra, sf. 1 La mano sinistra. ~ mancina, manca. <> destra. 2 Insieme dei partiti progressisti che in un parlamento occupano i banchi posti sulla sinistra del presidente.
 sf. 1 left. 2 (mano) left hand. 3 (pol., uomo di sinistra) leftist.
Sinistra storica
Nella storia d'Italia, la sinistra risorgimentale di orientamento liberal progressista, formatasi nel parlamento subalpino, e sviluppatasi dopo l'Unità d'Italia in contrapposizione alla destra storica. La sinistra storica giunse al potere nel 1876 con il ministero Depretis e attuò una serie di riforme significative tra le quali la legge Coppino sull'istruzione gratuita e obbligatoria, l'abolizione della tassa sul macinato e l'ampliamento del corpo elettorale.

sinistraménte, avv. In modo lugubre, ostile.

sinistràre, v. v. tr. Provocare danni.
v. intr. Infuriarsi.

sinistràto, agg. e sm. agg. Che ha subito un danno.
sm. Chi ha subito un danno.
 agg. damaged.

sinistrìsmo, sm. 1 Mancinismo, tendenza a usare solo la parte sinistra del corpo. 2 Ideologia che sostiene la sinistra.

sinìstro, agg. e sm. agg. 1 Che si trova dalla stessa parte del cuore, nel corpo umano. 2 Lugubre, funesto. un segno sinistro del destino. 3 Dannoso. 4 Minaccioso. quel suo sguardo sinistro lo inquietava.
sm. Disastro, grave danno.
 agg. 1 left. 2 (lato) left-hand side. 3 (minaccioso) sinister. sm. disaster, accident.
 lat. sinister,-stra,-strum.

sinistròide, agg. e sm. agg. Che ha tendenze politiche di sinistra.
sm. Chi ha tendenze politiche di sinistra.

sinistròrso, agg. 1 Che va da destra a sinistra. 2 Che gira in senso antiorario.

Sinjavskij, Andrej Donatevic (Mosca 1925-Parigi 1997) Romanziere e critico letterario russo. Autore di saggi critici sulla poesia sovietica, nell'impossibilità di farlo in patria, pubblicò all'estero la maggior parte dei suoi lavori sotto lo pseudonimo di Abram Terc. Per questo fu arrestato con l'accusa di propaganda antisovietica, processato e condannato a sette anni di lavori forzati (1965). Tra le opere: Entra la corte (romanzo, 1960), Racconti fantastici (narrativa, 1961), Una voce dal coro (narrativa, 1973), Passeggiate con Puškin (critica letteraria, 1979) e All'ombra di Gogol (critica letteraria, 1980).

Sinkiang-Uighur Regione autonoma della Cina con capoluogo Urumchi; si estende per 1.600.000 km2 e conta 15.157.000 ab. Confina a nord-est con la Mongolia, a nord-ovest con il Kazakistan, il Kirgizistan e il Tagikistan, a sud-ovest con l'Afganistan, il Pakistan e l'India, a est con le provincie cinesi del Kansu e dello Tsinghai e a sud con il Tibet. È attraversato dal fiume Tarim. Ha notevoli risorse di petrolio, oro, uranio, carbone, piombo, zinco, ferro e rame.

Sinkiewicz, Henryk (Wola Okrzejska 1846-Vevey, Svizzera 1916) Romanziere polacco. Tra le opere Col ferro e col fuoco (1884) e Quo vadis? (1896).

Sinn Fein In irlandese, noi da soli. Movimento nazionalista irlandese fondato da A. Griffith nel 1902 che si costituì in partito nel 1905. Conquistò l'indipendenza nel 1921 organizzando moti insurrezionali (Dublino, 1916). Fu diretto da E. De Valera che nel 1927 lo abbandonò per fondare il Fianna Fail. Il Sinn Fein sostiene la lotta armata antibritannica per il controllo dell'Ulster.

Sìnnai Comune in provincia di Cagliari (13.086 ab., CAP 09048, TEL. 070). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi e frutta), della pastorizia e industriale (prodotti alimentari). Gli abitanti sono detti Sinnaesi.

Sinni Fiume (101 km) della Basilicata. Nasce dal monte Sirino e sfocia nel golfo di Taranto.

sìno, prep. impr. Fino.

sinodàle, agg. Prescritto dal sinodo.

sinòdico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che riguarda la congiunzione degli astri. 2 Relativo al sinodo.
Rivoluzione sinodica
Lasso di tempo che intercorre tra due congiunzioni successive del Sole con un pianeta.

Sinòdidi Famiglia di Pesci mictofiformi che vivono nei fondi sabbiosi dei mari caldi. Vi appartiene il pesce lucertola.

sìnodo, sm. Assemblea ecclesiastica istituita nel periodo più antico del cristianesimo, nel IV-VI sec. Il sinodo dei vescovi, organo principale della chiesa istituito da Paolo VI nel 1965, è formato dall'intero episcopato cattolico. Il sinodo diocesano riunisce il clero di una diocesi.

sinologìa, sf. Studio della cultura e della lingua cinese.

sinòlogo, sm. (pl.-gi) Chi studia la cultura e la lingua cinese.

sinonimìa, sf. Corrispondenza del significato di due parole. ~ dittologia.

sinonimicaménte, avv. In modo da formare sinonimo.

sinonìmico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda sinonimi o costituisce sinonimo.

sinònimo, sm. Parola che esprime lo stesso significato o uno affine a quello di un'altra. ~ equivalente. <> opposto.
 sm. synonym.

Sinòpe Satellite di Giove, scoperto da Nicholson nel 1914; ha un periodo orbitale di 758 giorni. Il raggio di quindici chilometri lo colloca al decimo posto in ordine di grandezza, mentre per la distanza di 23.650.000 km si trova al sedicesimo posto.

sinòpia, sf. 1 Terra rossa. 2 Primi tratti fatti su un affresco.

Sinòpoli Comune in provincia di Reggio Calabria (2.535 ab., CAP 89020, TEL. 0966).

sinòpsi, sf. invar. Sinossi.

sinora => "finora"

sinòssi, sf. invar. Compendio di un'opera che fornisce una visione sintetica e di insieme. ~ riassunto.

sìno-tibetàno, agg. Riferito a un gruppo linguistico che comprende il cinese, il gruppo thai e le lingue tibeto-birmane.

sinotticaménte, avv. In forma sinottica, riassuntiva.

sinòttico, agg. 1 Che è espresso in forma di sinossi, riassuntivo. ~ compendiato. <> analitico. quadri sinottici. 2 Che costituisce una sinossi.
 greco synoptikòs, deriv. da synopsis.

sinòvia, sf. Liquido presente nelle cavità articolari, di colore giallastro, che ne facilita il movimento riducendone l'attrito. Contiene sali, proteine e altre cellule di nutrimento dell'articolazione stessa.

sinoviortèsi, sf. Tecnica ortopedica che consiste nell'eliminare per mezzo di agenti chimici o fisici il tessuto sinoviale malato nelle articolazioni colpite dall'artrite reumatoide.

sinovìte, sf. Infiammazione della membrana sinoviale causata da trauma, dismetabolismo, infezione. I sintomi delle sinoviti sono dolore, gonfiore e limitazione motoria dell'articolazione colpita. Causa delle forme acute è quasi sempre un fattore infettivo; le forme croniche vengono invece originate anche da alcune condizioni distrofiche e da disturbi del ricambio. Se non diagnosticata e curata tempestivamente, la sinovite può estendersi ai legamenti, alle cartilagini e alla sostanza ossea, trasformandosi in artrosinovite.

sintàgma, sm. (pl.-i) Unità sintattica con un proprio autonomo significato.

sintagmàtico, agg. (pl. m.-ci) Che forma sintagma.

sintantoché => "fintantoché"

sintàssi, sf. invar. 1 Parte della linguistica che studia le regole per la combinazione delle parole nella frase e delle frasi nel periodo. 2 Insieme di regole che permettono di comporre una formula in un linguaggio formale (una proposizione o un predicato in logica matematica, una istruzione in un linguaggio di programmazione, …).
 sf. syntax.

sintàttica, sf. Branca della semiotica che si occupa delle relazioni fra i segni a prescindere dal loro significato e dal loro uso.

sintatticaménte, avv. Rispetto alla sintassi.

sintàttico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda la sintassi.

sinterizzazióne, sf. Processo di conglobamento di polveri metalliche o ceramiche mediante trattamenti termici. Il termine indica inoltre l'insieme delle operazioni che costituiscono l'intero ciclo di produzione proprio della metallurgia delle polveri.

sìntesi, sf. invar. 1 Esposizione riassuntiva, compendio. ~ riassunto. 2 Processo che porta all'ottenimento di nuove sostanze dalla combinazione e reazione di quelle di partenza. 3 Processo logico di unificazione, risalendo dai particolari, opposto all'analisi.
 sf. 1 synthesis. 2 (in breve) in short, in brief. 3 (riassunto) summary.
Sintesi a priori
In filosofia, secondo Kant, è l'atto della conoscenza in quanto unificazione delle intuizioni sensibili, compiuta dal soggetto mediante le categorie dell'intelletto. Nella teoria di Hegel la sintesi è il concetto o il giudizio più comprensivo che supera, integrandole, le opposte posizioni della tesi e dell'antitesi, tra loro contraddittorie, realizzando una più alta unità.
Sintesi chimica
Operazione che tende a costruire artificialmente un composto, partendo dai suoi componenti.

sinteticaménte, avv. In modo sintetico.

sinteticità, sf. invar. L'essere sintetico. ~ essenzialità. <> prolissità, verbosità.

sintètico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che è relativo alla sintesi. ~ artificiale. <> naturale. 2 Conciso, breve. <> analitico. 3 Ottenuto tramite reazione chimica di sintesi, artificiale.
 agg. 1 synthetic. 2 (conciso) concise.
 greco synthetikòs, deriv. da synthesis.
Giudizio sintetico
Nella filosofia kantiana, è quel giudizio in cui il predicato aggiunge qualcosa di nuovo al soggetto, cioè indica una proprietà che non è logicamente ricavabile dal soggetto. È contrapposto al giudizio analitico in cui il predicato è nozione inclusa in quella del soggetto e che quindi sono solo esplicativi.

sintetizzàre, v. tr. 1 Fare una sintesi. ~ compendiare. <> approfondire. 2 Produrre un composto chimico artificiale.
 v. tr. 1 to synthesize. 2 (riassumere) to summarize.

sintetizzatóre, sm. Strumento elettronico con il quale è possibile generare varie forme d'onda e manipolarle.

sintetizzazióne, sm. L'effetto di sintetizzare.

sintoamplificatóre, sm. Circuito elettronico che amplifica il segnale ricevuto dal sintonizzatore.

sintomaticità, sf. L'essere sintomatico.

sintomàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che costituisce un sintomo. 2 Indicativo. quel suo distacco era sintomatico del fatto che non l'amava più.
 agg. 1 symptomatic. 2 (indicativo) indicative. 3 (rilevante) significant.
 greco symptomatikòs accidentale.

sintomatologìa, sf. (pl.-gìe) Lo studio dei sintomi associati alle relative malattie.

sìntomo, sm. Manifestazione di una malattia che può essere percepita dal paziente sotto varie forme, per esempio dolore, vertigine, prurito, lesione cutanea. Può servire come indizio ai fini diagnostici.
 sm. symptom.

sintonìa, sf. 1 Condizione in cui due circuiti, il trasmettitore e il ricevitore, oscillano alla stessa frequenza. 2 Corrispondenza, accordo. avevano caratteri in sintonia.
 sf. 1 tuning, syntony.
 greco syntonìa tensione, deriv. da syntèinein tendere, comp. da syn con + tèinein tendere.

sintònico, agg. (pl.-ci) Che è in sintonia.

sintonizzàre, v. v. tr. 1 Mettere in sintonia. 2 Armonizzare.
v. intr. pron. Mettersi in sintonia, sistemare la ricezione per ricevere un determinato segnale.

sintonizzatóre, sm. Dispositivo che permette di mettere in sintonia l'apparecchio ricevente con quello trasmittente.
 sm. tuner.

sintonizzazióne, sm. L'effetto di sintonizzare.

Sinú Fiume (400 km) della Colombia. Nasce nella Cordillera Occidental e sfocia nel mar delle Antille.

sinuosità, sf. L'essere sinuoso. ~ ansa, meandro. <> corrugamento.
 lat. tardo sinuositas,-atis.

sinuóso, agg. 1 Che è caratterizzato da un andamento oscillante attorno a una stessa direzione. 2 Flessuoso. 3 Tortuoso, subdolo.
 agg. winding, sinuous.
 lat. sinuosus, deriv. da sinus,-us seno.

sinusìte, sf. Infiammazione, acuta o cronica, dei seni paranasali, dovuta a infezione che vi si propaga dal naso o dalla radice dei denti. Si manifesta con cefalea, col prolungarsi della secrezione nasale durante una rinite, dolore alla pressione dell'osso interessato (in genere il frontale o la mascella). L'esame radiografico rivela l'opacità derivante dall'accumulo di muco o di pus in zone dove dovrebbe esserci aria.

sinusoidàle, agg. Che ha forma di sinusoide.

sinusòide (matematica), sf. 1 Curva piana corrispondente alla funzione trigonometrica y = sin x. Più genericamente l'equazione è y = A sin (?x +?) dove A è l'ampiezza,  è la fase e ??è la pulsazione. 2 Il diagramma che rappresenta l'andamento della funzione trigonometrica seno di un angolo, rispetto all'angolo stesso.

sinusòide (medicina), agg. e sm. Riferito ai vasi capillari che si trovano nei lobuli epatici, nella milza, nel pancreas, nel midollo osseo, nella tiroide, nel glomo carotideo, nelle paratiroidi, nei linfonodi e nelle surrenali.

Sinzifosùri Ordine di Artropodi merostomi fossili che vissero nel Siluriano e nel Devoniano.

sionìsmo, sm. Movimento politico fondato in Svizzera (Basilea) da Th. Herzl nel 1897 che propugnò la creazione in Palestina di un nuovo stato ebraico. Sotto la guida di C. Weizmann l'organizzazione sionistica mondiale, durante la prima guerra mondiale, ottenne la dichiarazione Balfour nel 1917 nella quale l'Inghilterra garantiva il pieno diritto agli ebrei di avere una sede stabile in Palestina. Nel 1947, al termine della seconda guerra mondiale, fu posto fine al mandato inglese e venne decisa la divisione della Palestina in due stati, uno ebraico e uno arabo. Questo determinò una situazione di tensione sfociata spesso in scontri armati.

sionìsta, agg. e sm. (pl. m.-i) agg. Del sionismo.
sm. Sostenitore del sionismo.
 sm. e sf. Zionist.

sionìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al sionismo.

Sior Todero brontolon Commedia di C. Goldoni (1762).

sioux, agg. e sm. invar. Termine con cui vengono chiamati gli indiani del Nordamerica appartenenti al gruppo dei planidi. Gli elementi caratteristici della loro cultura erano la tenda conica, l'impiego dell'arco e della scure e il caratteristico abbigliamento con copricapo piumato; la loro lingua è il dakota che ancora oggi si parla nelle riserve in cui vivono.

SIPAC Sigla di Sindacato Italiano Piloti Aviazione Civile.

sipariétto, sm. 1 Piccolo sipario che permette di cambiare parte della scena, lasciando libero una parte del palco in cui possono essere fatti brevi scenette di intermezzo. 2 Intermezzo.

sipàrio, sm. Grande tenda che in un teatro permette di separare il palco dal resto della sala. ~ tela, telone.
 sm. curtain.
 lat. siparium.

Sipario ducale, Il Romanzo di P. Volponi (1975).

siparìsta, sm. (pl.-i) Chi si occupa di manovrare il sipario.

Siping Città (334.000 ab.) della Cina, nella provincia di Jirin.

sìppe, sf. La parentela di sangue, materno e paterno, in vigore negli antichi popoli germanici.

SIPRA Sigla di Società Italiana Pubblicità per Azioni.

Sipunculoidèi Nella classificazione del regno animale, tipo di Invertebrati marini, sottoregno dei Metazoi, dal corpo vermiforme che si contano in numero di circa 250 specie. Di varia lunghezza, arrivano anche ai 50 cm mentre i più piccoli sono di pochi millimetri.

Siqueiros, David Alfaro (Chihuahua 1898-Cuernavaca 1974) Pittore messicano. Tra le opere Madre contadina (1929, Città del Messico, Museo d'Arte Moderna) e Morte all'invasore (1941-1942, Chill´n, Scuola del Messico).

sir, sm. 1 Signore. 2 Titolo del baronetto inglese.

SIR (Società italiana resine) Industria chimica fondata nel 1922 a Milano. Agli inizi degli anni sessanta contribuì alla nascita in Sardegna di un polo chimico e petrolchimico. Nel 1979 venne colpita da una grave crisi e nel 1987 venne creata la INSAR (Iniziative Sardegna Spa) sotto la protezione dell'ENI e della GEPI.

Sir Galvano e il Cavaliere Verde Poema cavalleresco di anonimo (ca. 1375).

Sira Isola (19.000 ab.) della Grecia, nel mar Egeo. Fa parte dell'arcipelago delle Cicladi.

Siracùsa Città della Sicilia, capoluogo di provincia (204,08 km2, 126.000 ab., CAP 96100, TEL. 0931) in un'insenatura della costa ionica. La parte più antica della città sorge sull'isola di Ortigia collegata al litorale da un ponte. Porto commerciale. Le principali risorse sono le industrie chimiche, alimentari, metalmeccaniche, della carta, dell'abbigliamento, del legno, del cemento; nell'agricoltura: agrumi, cereali, olive, ortaggi, vino. Fu fondata dal greco Archia nel 733 a. C. Il tiranno Gelone la conquistò all'inizio del V sec. a. C. e ne fece un centro d'importanza strategica (vittoria sui cartaginesi nel 480 a. C.). I romani la conquistarono nel 264 a. C., ma conservò sempre una certa autonomia. Celebre l'assedio del 212 a. C. nel quale Archimede perse la vita a opera di un soldato romano. Fra i monumenti si ricordano le chiese di San Giovanni Battista, di San Pietro e di San Filippo Neri, nonché il duomo, ultimato nel XVIII sec. Nella zona numerose latomie; celebre in quella del Paradiso la grotta chiamata orecchio di Dioniso.
Provincia di Siracusa
(2.109 km2, 414.000 ab.) Il territorio va dai monti Iblei alla costa ionica. Centri principali sono Noto, Avola, Augusta e Lentini. L'ecomomia si basa sull'agricoltura (agrumi, viti e mandorle) e sull'industria petrolchimica.

Siràni, Elisabètta (Bologna 1638-1665) Figlia del pittore Giovanni Andrea. Seguì le orme del padre dipingendo quadri di ispirazione religiosa, quali il Battesimo di Cristo (1658, Certosa di Bologna) e la Madonna col Bambino (1665, Bologna, collezione privata). Morta prematuramente e misteriosamente per un probabile avvelenamento, intorno alla sua figura fiorirono leggende che appassionarono i suoi contemporanei.

sìre, sm. Titolo che spetta a re e imperatori. ~ maestà, monarca.

sirèna, sf. 1 Essere mitologico di sembianze umane femminili e parte inferiore del corpo a forma di pesce. 2 Donna che incanta, ammaliatrice. 3 Apparecchio acustico per segnalazioni di emergenza.
 sf. 1 mermaid, siren. 2 (apparecchio) siren.

sirenétta, sf. Strumento musicale che produce suoni simili a quelli emessi dagli uccelli.

Sirenetta, La Favola di H. Ch. Andersen contenuta nella raccolta Fiabe (1835-1872).

Sirènidi Famiglia di Anfibi urodeli americani con corpo flessuoso senza arti posteriori e branchie persistenti.

Sirènidi, o Sirènii Ordine di Mammiferi che includono specie diverse dai Cetacei per il corpo più tozzo e non pisciforme.

Sirènte Monte (2.349 m) dell'Appennino Abruzzese, in provincia di L'Aquila.

Siret Fiume (706 km) dell'Europa orientale. Nasce in Ucraina dai Carpazi Boscosi e confluisce nel Danubio.

Sìrfidi Famiglia di Insetti Ditteri Brachiceri Ciclorafi. Di medie dimensioni hanno livree appariscenti e metalliche. Amano il sole, si nutrono di polline e per questo sono stati introdotti con ottimi risultati in alcune colture sperimentali.

Sìria Repubblica dell'Asia occidentale; confina a nord con la Turchia, a est con l'Iraq, a sud con la Giordania, a sud-ovest con il Libano e Israele. A ovest, per un tratto limitato, si affaccia al Mediterraneo.
Il territorio è costituito prevalentemente da una serie di tavolati desertici. All'estremità meridionale si innalza il gruppo vulcanico del Jabal al Duruz (1.803 m). Il settore sudoccidentale del paese è occupato da rilievi del Gebel Ech Cheikm (altezza massima 2.814 m) e dell'Antilibano. Una profonda depressione originata da movimenti tettonici, la fossa del Ghab, separa questi ultimi da un'altra catena minore, che va digradando su una fascia pianeggiante, lungo la costa.
Il paese è sostanzialmente povero di acque: gli unici fiumi di rilievo sono l'Oronte, nella zona nordoccidentale del paese e l'Eufrate, con il suo più importante affluente, il Khabour.
Il clima della Siria è fondamentalmente arido. Soltanto la zona costiera gode di un clima mediterraneo con precipitazioni invernali apprezzabili. Procedendo verso l'interno, le precipitazioni diminuiscono e il clima si fa continentale sino a divenire del tutto desertico.
La popolazione si addensa soprattutto nella zona occidentale, sulla costa e nella valle dell'Oronte. La maggioranza della popolazione è costituita da arabi con una minoranza di curdi e armeni.
Damasco, la capitale, è sede di molteplici attività: commerciali, finanziarie, culturali e industriali, Aleppo, nella Siria settentrionale, è anch'essa ricca di storia e di cultura ed è oggi sede di varie industrie; altri centri sono Homs, Hama e Latakia.
L'economia siriana è piuttosto debole. L'agricoltura ne costituisce la base: essa appare poco modernizzata e presenta una serie di problemi, a cominciare dall'insufficienza della rete di irrigazione, fondamentale in un paese dove solo in alcune zone le precipitazioni sono sufficientemente copiose; inoltre all'abolizione del latifondo ha fatto seguito un'eccessiva frammentazione fondiaria, che non ha permesso l'introduzione generalizzata di nuovi metodi produttivi.
L'area coltivabile, il 26% circa del territorio, produce in primo luogo cereali, tutti destinati al consumo interno, quindi patate, legumi, taluni ortaggi, frutta. Destinata in larga parte all'esportazione è invece la produzione del cotone; discrete anche le colture della barbabietola da zucchero e del tabacco.
Nella fascia mediterranea sono buone le coltivazioni tipiche della vite e dell'ulivo.
Discreto è l'allevamento, in particolare ovino e caprino.
Il paese ha risorse minerarie assai modeste: i giacimenti petroliferi sono di scarso rilievo, anche se il minerale rappresenta la principale voce di esportazione. Si hanno poi giacimenti limitati di asfalto, salgemma, gas naturale e fosfati.
Nell'ultimo decennio è aumentata la produzione di energia elettrica, grazie alla realizzazione di varie centrali idroelettriche. Ciò ha determinato anche un passo avanti nello sviluppo industriale, perennemente frenato dalle fortissime spese militari.
I principali settori sono quello tessile (industria cotoniera), alimentare (oleifici, zuccherifici, birrifici), petrolchimico (raffineria di petrolio di Homs), cementifici e tabacchifici.
STORIA Nel II millennio, a ondate successive, l'attuale regione della Siria viene invasa da cananei (dei quali i fenici rappresentano un ramo), ammurriti, urriti, aramei (ai quali appartengono gli ebrei) e popoli del mare. Nel 539 a. C. la presa di Babilonia da parte di Ciro II mette fine alla dominazione assiro-babilonese e fa della Siria una satrapia persiana. Nel 332 il paese viene conquistato da Alessandro e la Siria appartiene al regno séleucide. Nel 301 viene fondata la sua capitale, Antiochia. Dopo la conquista romana nel 64-63 a. C., viene creata la provincia di Siria. Nel 395 d. C. viene unita all'Impero d'Oriente. Nel 636 gli arabi, vincitori dei bizantini, conquistano il paese.
Dal 661 al 750 gli omayyadi fanno della Siria e di Damasco il centro dell'impero musulmano. Nell'VIII sec., sotto gli Abbasidi, Baghdad diventa la capitale dell'impero a danno di Damasco. Nel X sec. gli hamdanidi di Aleppo non riescono a contenere la riconquista bizantina. Nel 1076-1077 i turchi selgiuchidi prendono Damasco e successivamente Gerusalemme. Nei secoli XI-XIII le crociate costituiscono il principato di Antiochia (1098-1289), il regno di Gerusalemme (1099-1291) e la contea di Tripoli (1109-1289). Saladino (1171-1193) e i suoi successori ayyubidi intrattengono relazioni pacifiche con i franchi.
Nel 1260-1291 i mamelucchi arrestano l'avanzata dei mongoli e quindi riconquistano numerosi possedimenti francesi in Palestina e Siria. Essi governano la regione fino alla conquista ottomana (1516). Negli anni 1400-1401 Tamerlano devasta il paese. Nel 1516 gli ottomani conquistano la Siria che conservano fino al 1918. Nel periodo dal 1831 al 1840 vengono momentaneamente cacciati dal paese da Méhémet-Ali e Ibrah¿Ì¿m Pascià. Nel 1860 la Francia interviene nel Libano a favore dei maroniti. Gli accordi Sykes-Picot del 1916 delimitano le zone di influenza della Gran Bretagna e della Francia in Medio Oriente.
Nel 1920 Feisal I eletto re di Siria, viene cacciato dai francesi. Dal 1920 al 1943 la Francia esercita il mandato affidatole dalla Società delle Nazioni sul paese, stabilendo a partire dal 1928 una Repubblica siriana (con Aleppo e Damasco), una Repubblica degli alauiti e uno stato druso.
Nel 1941 il generale Catroux, in nome della Francia libera, proclama l'indipendenza del paese. Nel 1943-1944 ha fine il mandato francese sulla Siria. Due anni dopo le truppe francesi e inglesi abbandonano il paese. Nel 1948 la Siria partecipa alla prima guerra arabo-israeliana. Dal 1949 al 1956 alcuni colpi di stato portano al potere capi di stato favorevoli o ostili agli ascemiti. Dal 1958 al 1961 l'Egitto e la Siria formano la Repubblica Araba Unita.
Nel 1963 prende il potere il partito Baath. Esso lo conserva sotto le presidenze di Am¿Ì¿n al-Hafiz (1963-1966), di Nur al-D¿Ì¿n al Atas¿Ì¿ (1966-1970) e quindi di Hafiz al-Asad, al potere dal 1970. Dal 1967 la guerra dei Sei giorni ha come conseguenza l'occupazione del Golan da parte di Israele. Nel 1973 la Siria si impegna nella quarta guerra arabo-israeliana. A partire dal 1976 interviene in Libano. Nel frattempo si sviluppa l'opposizione islamica dei Fratelli musulmani. A partire dal 1985 la Siria rafforza la sua tutela sul Libano, consacrata nel 1991 con il trattato di fratellanza siro-libanese. Durate la guerra del golfo nel 1991, la Siria partecipa alla forza multinazionale. Essa prende parte alla conferenza di pace sul Medio Oriente tenutasi a Madrid in ottobre. Dal 1994 si svolgono negoziati tra Siria e Israele per la restituzione del Golan e per la normalizzazione delle relazioni tra i due paesi.
Abitanti-14.330.000
Superficie-185.180 km2
Densità-77,4 ab./km2
Capitale-Damasco
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Lira siriana
Lingua-Arabo, curdo
Religione-Musulmana sunnita, sciita, cristiana

Sìria (campagna di) Offensiva scatenata dall'alto comando britannico per combattere le forze dell'Asse in Siria nel 1941. Iniziò l'8 giugno per terminare l'11 luglio. Il 14 luglio venne ratificato l'armistizio di San Giovanni d'Acri.

Sirìaco Regione desertica della parte settentrionale della penisola arabica tra il Gebel Druso a ovest e il solco dell'Eufrate a est. Al suo interno vivono le tribù nomadi dei beduini.

siriàno, agg. e sm. agg. Della Siria.
sm. Abitante della Siria.
 agg. e sm. Syrian.

Sirìcidi Famiglia di Insetti Imenotteri sinfiti.

sirighèlla, sf. Cascame di seta.

Sirignàno Comune in provincia di Avellino (1.700 ab., CAP 83020, TEL. 081).

sirìnga, sf. (pl.-ghe) 1 Arnese costituito da un tubo cilindrico che termina su una estremità con un ago forato, percorso da uno stantuffo e utilizzato per fare iniezioni. 2 Arnese usato in pasticceria per fare addobbi e decori sui dolci. 3 Strumento musicale dei pastori dell'antica Grecia, formato da canne forate di diversa lunghezza. 4 Catetere.
 sf. syringe.
 lat. tardo syringa, dal greco syrinx, da syringos.

siringàre, v. tr. Introdurre il catetere per svuotare la vescica dall'urina.

siringatùra, sf. L'atto di siringare.

sirìnge, sf. Organo vocale degli Uccelli clamatori.

Sirìno Gruppo montuoso della Basilicata costituito da due parti: a ovest il monte Sirino (1907 m.) e a est il monte del Papa (2005 m.).

Sirìno, mónte Cima (2.005 m) della Basilicata, nell'Appennino Lucano.

Sìrio Stella binaria di colore bianco, distante 8,6 anni luce, è la più splendente del cielo e della costellazione del Cane Maggiore. Sirio B, la sua compagna, è una nana bianca, con periodo di quarantotto anni e magnitudine 8,4.
Satellite geostazionario italiano, lanciato in orbita su iniziativa del CNR nel settembre del 1977; viene utilizzato per le telecomunicazioni.

Sìris Comune in provincia di Oristano (261 ab., CAP 09090, TEL. 0783).

Sirmióne Comune in provincia di Brescia (5.200 ab., CAP 25019, TEL. 030), sulla sponda meridionale del lago di Garda. Di origine romana, fu posseduto nel medioevo dagli Scaligeri e passò nel 1404 alla Repubblica veneta. Famose le grotte di Catullo, la Rocca scaligera e le Chiese di San Pietro in Mavino e Santa Maria Maggiore. Centro turistico e termale.

Sirmur Distretto (245.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Himachal Pradesh, esteso sul versante meridionale dell'Himalaya. Capoluogo Nahan.

Siròlo Comune in provincia di Ancona (3.104 ab., CAP 60020, TEL. 071).

Siróne Comune in provincia di Lecco (2.170 ab., CAP 22040, TEL. 031).

Siróni, Màrio (Sassari 1885-Milano 1961) Pittore. Grazie a G. Balla, U. Boccioni e G. Severini, aderì dopo il 1912 al movimento futurista, di cui però diede un'interpretazione del tutto originale. In seguito si occupò della visione metafisica e, trasferitosi definitivamente a Milano, divenne critico e illustratore per il Popolo d'Italia. Nel 1922 fu tra i fondatori del gruppo dei Sette pittori moderni, raggiungendo la fama di maggiore esponente del Novecento italiano. Tra le opere Paesaggio urbano (1920-1922, Milano, Galleria d'Arte Moderna), Solitudine (1925, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) e Gasometro (1943, Milano, Collezione R. Jucker).

Sirònidi Famiglia di Aracnidi opilionidi con zampe corte.

Siròr Comune in provincia di Trento (1.172 ab., CAP 38054, TEL. 0439).

sirtaki, sm. invar. Danza popolare greca, caratterizzata da un ritmo molto cadenzato.

Sìrte Nome di due grandi insenature della costa mediterranea, lungo la costa dell'Africa settentrionale: la Piccola Sirte, nota anche come golfo di Gabés, in Tunisia e la Grande Sirte o golfo di Sidra, in Libia che presenta numerose secche e scogli che rendono pericolosa la navigazione. Dalla Sirte presero il nome due battaglie navali tra inglesi e italiani durante la seconda guerra mondiale, la prima il 17 dicembre del 1941, la seconda il 22 marzo del 1942, nei pressi di Malta.

sìrte, sf. Banco di sabbia.

Sìrtori Comune in provincia di Lecco (2.379 ab., CAP 22060, TEL. 039).

sirventése, sm. Componimento provenzale, in onore del proprio signore vittorioso in qualche tipo di battaglia.

sìsal, sm. invar. Fibra tessile ottenuta dall'agave.

SISAL Sigla di Società Italiana Sistemi A Lotto.

SISDE Sigla di Servizio per l'Informazione e la Sicurezza Democratica.

Sises Cima delle Alpi Cozie alta 2658 m.

Sisìridi Famiglia di piccoli Insetti neurotteri con antenne filiformi e senza ocelli.

Sisley, Alfred (Parigi 1839-Moret-sur-Loing 1899) Pittore francese. Tra le opere L'isola della Grande Jatte (1873, Parigi, Musée d'Orsay) e La nebbia (1874, Parigi, Musée d'Orsay).

sism(o)- Primo elemento di parole composte.
 dal greco seismós terremoto, scossa.

sìsma, sf. Terremoto, moto tellurico della crosta terrestre.
 sf. earthquake, seism.

SISMI Sigla di Servizio per l'Informazione e la Sicurezza Militari.

sismicità, sf. invar. Caratteristica di territori, zone con frequenti sismi.

sìsmico, agg. (pl. m.-ci) Relativo ai sismi.
 agg. seismic.

sismografìa, sf. 1 Sismogramma. 2 Studio dei terremoti.

sismògrafo, sm. Strumento usato per raccogliere e registrare le oscillazioni di una scossa tellurica e che permette di individuarne l'epicentro e l'ipocentro. Il sismografo è formato da un ricevitore costituito da una massa pendolare e da un registratore meccanico, ottico o elettrico a esso collegato, che ne traccia il moto rispetto al suolo. Il primo sismografo fu inventato da Luigi Palmieri nel 1855.
 sm. seismograph.

sismogràmma, sm. Registrazione effettuata con un sismografo.

sismologìa, sf. Scienza che studia i movimenti tellurici.

sismològico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce alla sismologia.

sismòlogo, sm. Chi si occupa di sismologia.

Sismondi, Jean-Charles-Léonard Simonde de (Ginevra 1773-Chêne, Ginevra 1842) Storico e critico letterario. Tra le opere: Storia delle repubbliche italiane nel Medioevo (1809-1818) e La letteratura nel mezzogiorno d'Europa (1813).

sismoscòpio, sm. Strumento in grado di segnalare un terremoto.

Sisòridi Famiglia di Pesci siluriformi d'acqua dolce diffusi nell'Asia sudorientale; sono forniti di barbigli e di ventosa per attaccarsi agli oggetti sommersi.

Sìssa Comune in provincia di Parma (3.760 ab., CAP 43018, TEL. 0521).

sissignóre, avv. Formula di rispetto, sussiego per indicare sì.

sissonne, sm. invar. Movimento di danza che consiste in un salto con la gamba sinistra piegata, allontanando la destra e incrociandola infine davanti alla sinistra in terza posizione.

sistèma, sm. (pl.-i) 1 Insieme di componenti correlati che cooperano al raggiungimento di obiettivi comuni. 2 Organizzazione. 3 Metodo di lavoro, strategia. 4 Abitudine. 5 Nei pronostici, tipo di giocata.
 sm. 1 system. 2 (di vita) way of life.
In astronomia, l'insieme dei corpi soggetti a un unico campo gravitazionale (sistema solare).
In chimica, l'insieme ordinato degli elementi scoperto da Mendeleev (sistema periodico degli elementi).
In economia l'insieme delle monete a corso legale (sistema monetario) e l'insieme organizzato delle aziende di credito componenti il sistema bancario.
In fisica si riscontrano diversi tipi di sistemi quali per esempio quello ottico (insieme di lenti, specchi e prismi formanti un unico strumento) o quello delle unità di misura composto dalle grandezze fisiche che sono assunte indipendenti fra di loro e dalle quali vengono derivate tutte le altre grandezze non fondamentali.
In matematica, sistema di equazioni è l'insieme delle equazioni necessarie e sufficienti per il ritrovamento delle soluzioni di un problema.
Sistema azimutale
Sistema di coordinate che si basa sulla giacitura del piano dell'orizzonte e sulla direzione della verticale.
Sistema dell'eclittica
Sistema di coordinate che si basa sulla direzione dell'asse e sulla giacitura del piano dell'eclittica.
Sistema equatoriale
Sistema di coordinate, basato sulla giacitura del piano dell'equatore e sulla direzione dell'asse terrestre o asse del mondo. Tali elementi sono tipici anche del sistema orario.
Sistema esperto
In informatica indica quei programmi che tentano di riprodurre le capacità deduttive umane in determinati campi della conoscenza.
Sistema extragalattico
Insieme di corpi celesti, distribuiti nello spazio in modo uniforme o raggruppati in ammassi di galassie; in genere questo termine viene utilizzato per indicare corpi celesti che non fanno parte della Via Lattea.
Sistema galattico
Termine con il quale viene indicata la Via Lattea od ogni altro sistema più piccolo in essa contenuto.
Sistema operativo
In informatica indica un insieme di programmi che gestiscono le risorse di un elaboratore.
Sistema solare
Pluralità di corpi costituiti dal Sole, satelliti, pianeti, comete, meteoriti e dalla materia interplanetaria che ruotano attorno al Sole. Si ritiene che il sistema solare derivi da una nebulosa lenticolare, caratterizzata da tale forma a causa della rotazione dell'attrito interno, del raffreddamento e dell'attrazione gravitazionale. In seguito a tali processi si sarebbero generati dei planetesimali nelle zone di densità maggiore e da questi avrebbero tratto origine i pianeti.

Sistema degli oggetti, Il Saggio di J. Baudrillard (1967).

Sistema della natura Opera di filosofia di P. H. D. d'Holbach (1770).

Sistema dell'idealismo trascendentale Opera di filosofia di F. W. J. Schelling (1800).

Sistema di logica come teoria del conoscere Opera di filosofia di G. Gentile (1917-1921).

sistemàre, v. v. tr. 1 Mettere in ordine, disporre. ~ collocare, posizionare. <> scombinare. doveva sistemare i libri nella nuova libreria. 2 Aggiustare. 3 Trovare lavoro. era riuscito a sistemarlo nella sua vecchia ditta. 4 Punire.
v. rifl. Accomodarsi, trovarsi un lavoro, una sistemazione. la ragazza cercava di sistemarsi con una persona benestante, di sposarsi con qualcuno di importante.
 v. tr. 1 to put in order, to arrange. 2 (risolvere) to settle. 3 (collocare) to put, to place. 4 (alloggiare) to put, to accommodate. 5 (trovare lavoro) to find a job. v. rifl. 1 to settle down, to be settled. 2 (trovare lavoro) to find a job. 3 (trovare alloggio) to find accommodation.
 deriv. da sistema.

sistemàta, sf. L'effetto di sistemare velocemente e con poca cura.

sistemàtica, sf. (pl.-che) Ordinamento, collezione ordinata.

sistematicaménte, avv. Con ordine, con precisione rigorosa.

sistematicità, sf. invar. L'essere sistematico.

sistemàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Ordinato, preciso, metodico. ~ organizzato, ordinato. <> asistematico. persona dai metodi sistematici. 2 Relativo a un sistema. 3 Continuo, costante, regolare. l'opposizione persisteva in quel sistematico rifiuto nel trattare.
 agg. 1 systematic. 2 (metodico) methodical.

sistematizzàre, v. tr. Regolare, mettere in ordine con rigore.

sistemazióne, sf. 1 L'effetto del sistemare. 2 Lavoro, impiego fisso.
 sf. 1 (collocazione) installation, placing. 2 (disposizione) arrangement, order. 3 (lavoro) job. 4 (alloggio) accommodation.

sistèmico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'intero sistema.

sistemìsta, sm. (pl.-i) 1 Chi si occupa di un sistema. 2 Chi effettua pronostici tramite sistemi.

sistemìstica, agg. Relativa al sistemista.

Sister Act (Una svitata in abito da suora) Film commedia, americano (1992). Regia di Emile Ardolino. Interpreti: Whoopi Goldberg, Maggie Smith, Harvey Keitel. Titolo originale: Sister Act

Sistìna, cappèlla È la cappella privata dei pontefici, nella quale, tra l'altro, si tengono i conclavi per l'elezione dei papi. Commissionata da papa Sisto IV a partire dal 1471, fu costruita dal 1475 al 1481 ed è famosa per gli affreschi che ne rivestono completamente le pareti e la volta. Le pareti laterali contengono sei affreschi per lato, dipinti da vari artisti toscani e umbri. Nella parete sinistra si trovano: Viaggio di Mosè verso l'Egitto, del Perugino e Pinturicchio; Mosè e le figlie di Ietro, del Botticelli; Passaggio del mar Rosso, di C. Rosselli; Mosè e le tavole della legge, di C. Rosselli; Punizione di Core, Datan e Abiron, del Botticelli; Morte di Mosè, di L. Signorelli. Nella parete destra si trovano: Battesimo di Gesù, forse del Perugino e Pinturicchio; Tentazioni di Gesù, del Botticelli; Vocazione di Pietro e Andrea, del Ghirlandaio; Sermone della montagna, di C. Rosselli e Piero di Cosimo; Consegna delle chiavi a Pietro, del Perugino con l'aiuto di L. Signorelli; Ultima Cena, di C. Rosselli. Nelle nicchie tra le finestre, sono riprodotte figure di papi, dipinte dagli stessi artisti autori degli affreschi sulle pareti (Ghirlandaio, Botticelli ecc.). La volta della cappella Sistina è decorata dagli affreschi di Michelangelo tra i quali si contemplano Le storie della Genesi (Dio separa la luce dalle tenebre; Dio crea gli astri e le piante; Dio separa la terra dall'acqua e crea i pesci; Creazione di Adamo; Creazione di Eva; Peccato originale e cacciata dal Paradiso terrestre; Sacrificio di Noè; Diluvio universale; Ebbrezza di Noè). I riquadri degli affreschi sono fiancheggiati da figure di Sibille e di Profeti. Nelle lunette sopra le finestre vi sono gli Antenati di Cristo; nelle lunette angolari della volta le figure bibliche di Assuero, Ester, Aman e il Serpente di bronzo, Giuditta e David che uccide Golia. La parete dell'altare è ricoperta dal grande affresco del Giudizio Universale di Michelangelo, dipinto dal 1535 al 1541. Al centro sta Cristo giudice, con Maria e i vari santi; a destra gli eletti che salgono al cielo; a sinistra i dannati che precipitano nell'inferno (si vede l'ingresso all'inferno con la barca di Caronte e Minosse).

Sìsto Nome di papi.
Sisto I
(?-125?) Santo e papa dal 115 ca.
Sisto II
(?-Roma 258) Santo, papa dal 257 e martire sotto Valeriano.
Sisto III
(?-Roma 440) Santo e papa dal 432.
Sisto IV
(Celle Ligure 1414-Roma 1484) Francesco della Rovere di nome, di origini nobili, fu generale dei francescani e divenne pontefice nel 1471, succedendo a Paolo II, grazie all'appoggio del ducato di Milano e delle trame dei cardinali Orsini, Borgia e Gonzaga. Fu un papa mondano, nepotista e mecenate. Istituì l'Inquisizione spagnola concedendo a Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia il diritto di nomina degli inquisitori. Avverso ai Medici, fu in conflitto con Firenze in seguito alla congiura dei Pazzi (1478). Da grande mecenate protesse umanisti e storici e fece edificare la Cappella Sistina.
Sisto V
(Grottammare 1520-Roma 1590) Felice Peretti di nome, ebbe origini umili. Predicatore francescano divenne cardinale nel 1570, pontefice nel 1585, succedendo a Gregorio XIII. Fu sostenitore della Controriforma e condusse una politica energica contro l'ingerenza dei nobili nella chiesa. Intraprese un'azione vigorosa tendente a rinforzare le finanze dello stato della chiesa, compì tentativi di bonifica nelle paludi pontine per incrementare lo sviluppo agricolo, represse il brigantaggio, fece costruire acquedotti e palazzi grandiosi dando inizio a un vasto programma di opere pubbliche a Roma (cupola di San Pietro, palazzo del Laterano, palazzi vaticani, Biblioteca Apostolica).

Sisto Ròsa, Sisto Badalòcchio détto (Parma 1585-Ordogno 1674) Pittore e incisore italiano. Allievo del grande Agostino Carracci, si trasferì a Roma con Annibale Carracci, con il quale dette un notevole contributo alla diffusione delle opere di Raffaello mediante la pubblicazione di cinquantadue acqueforti ispirate alle sue opere. Attinse, per la sua attività di incisore, alle opere di Correggio e dei fratelli Carracci. Come pittore dipinse numerose opere, soprattutto con soggetti religiosi, destinate alle chiese.

sìstola, sf. Tubo di gomma usato per innaffiare.

sìstole, sf. Contrazione dei muscoli cardiaci ventricolari avente lo scopo di spingere il sangue nelle arterie aorta e polmonare facendo così raggiungere alla pressione arteriosa il valore di picco. Durante la contrazione il sangue non rifluisce negli atrii grazie alla chiusura delle valvole atrioventricolari.

sistòlico, agg. Relativo a un movimento ritmico di contrazione.

sìstro, sm. Strumento musicale degli antichi egiziani.

Sistròfidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi polmonati diffusi nell'America centromeridionale. Appartiene all'ordine degli Stilommatofori).

SITAM Sigla di Società Italiana Trasporti Aerei Merci.

sìtar, o sitàr, sm. invar. Strumento musicale indiano simile al liuto.

sitibóndo, agg. Molto assetato.

sit-in, sm. invar. Occupazione di un luogo a scopo di protesta politica.

sìto, agg. e sm. agg. Situato. ~ collocato.
sm. 1 Luogo. ~ posto. 2 Cattivo odore. 3 Collocazione su Internet.
 sm. (luogo) place.

sitofobìa, sf. Avversione, timore del cibo.

sitologìa, sf. Scienza che studia l'alimentazione.

sitomanìa, sf. Necessità di mangiare in continuazione.

Sittang Fiume (560 km) del Myanmar. Nasce dai monti Shan e sfocia nel golfo di Martaban.

Sitter, Willem de (Sneek, Frisia 1872-Leida 1934) Astronomo olandese. Ha svolto lavori sulle orbite dei satelliti di Giove, ma è conosciuto soprattutto per gli apporti alla teoria della relatività generale e sulle applicazioni dell'espansione dell'universo.

Sìttidi Famiglia di Uccelli Passeriformi comprendenti i generi Sitta e Tichodroma.

Sittwe Città (108.000 ab.) del Myanmar, sul Golfo del Bengala, alla foce del fiume Kaladan. Capoluogo dello stato di Arakan.

situàre, v. v. tr. Posizionare, collocare. ~ porre. <> levare.
v. intr. pron. Essere collocato, trovarsi.
 v. tr. to situate, to site.
 lat. mediev. situare, deriv. da situs,-us.

situazionàle, agg. Relativo a una situazione.

situazióne, sf. 1 Stato, insieme di circostanze che caratterizzano un luogo, un insieme di persone. ~ contesto. essere all'altezza della situazione, comportarsi secondo quanto ci si aspetta dalla persona. 2 Condizione. ~ posizione. fare il punto della situazione.
 sf. situation.
 deriv. da situare.

sìtula, sf. Secchio metallico con manico mobile utilizzato per contenere liquidi per uso comune o rituale.

SIULP Sigla di Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori di Polizia.

Siùrgus Donigàla Comune in provincia di Cagliari (2.202 ab., CAP 09040, TEL. 070).

sivaìsmo, sm. Forma particolare dell'induismo che vede Siva come divinità suprema.

Sivas Città (219.000 ab.) della Turchia, capoluogo della provincia omonima.

sivièra, sf. Recipiente dove si versa il metallo fuso che esce dal forno e serve per trasportarlo fino alla forma in cui dovrà essere colato.

Sivìglia Città della Spagna meridionale (675.000 ab.), capoluogo della provincia omonima e dell'Andalusia (km2 14.030, 1.570.000 ab.) sorge sul Guadalquivir come porto fluviale a circa 85 km dalla foce. Fiorente nell'agricoltura (grano, mais, riso, olio, tabacco e frutta) e nel turismo nonché nell'industria meccanica, tessile, alimentare, chimica, farmaceutica, del legno, delle ceramiche, della concia, del tabacco. Di origine fenicia conquistata da Giulio Cesare, dal 712 fu dominata dagli arabi conoscendo uno sviluppo notevole. Ferdinando III di Castiglia la riconquistò nel 1248. Il culmine dello sviluppo fu raggiunto dalla città nel sec. XVI poiché le fu conferito il ruolo istituzionale di organizzazione dei traffici di oltremare dopo la scoperta dell'America. Famosi sono l'università (1502), la cattedrale del XV-XVI sec. in stile gotico, il minareto della Giralda, la yorre dell'Oro, l'Alcàzar.
Siviglia
Provincia (1.620.000 ab.) della Spagna, estesa sul fiume Guadalquivir, tra la Sierra Morena e le Sierre di Bibaldin, di Algodonales e Yeguas. Capoluogo la città omonima.

Siziàno Comune in provincia di Pavia (4.119 ab., CAP 27010, TEL. 0382).

sizìgia, sf. (pl.-gie) La posizione della Luna in corrispondenza del plenilunio.

sìzza, sf. Vento freddo.

Sizzàno Comune in provincia di Novara (1.434 ab., CAP 28070, TEL. 0321).

SJ Sigla di Societas Jesus (Compagnia di Gesù).

Sjælland Isola della Danimarca, tra il Kattegat e il mar Baltico. Con le isole vicine, costituisce una regione amministrativa suddivisa in 5 contee.

ska, sm. invar. Genere in voga negli anni ottanta che riprende gli schemi musicali degli anni sessanta uniti a suoni giamaicani pre-reggae.

Skagerrak Braccio di mare tra la Norvegia e la Danimarca. Collega il mare del Nord con il mar Baltico.

skai, sm. sing. Tipo di pelle finta.

skate-board, sm. invar. Monopattino a quattro rotelle, senza manubrio.

skating, sm. invar. Pattinaggio.

skeet, sm. invar. Una delle due versioni del tiro al piattello divenuta disciplina olimpica a partire dai giochi di Città del Messico del 1968.

skeleton, sm. invar. Slitta monoposto, munita di pattini in acciaio.

sketch, sm. invar. Scenetta comica. ~ numero, gag.

SKF Sigla della società svedese Svenska KullagerFabriken, Fondata a Goteborg nel 1907 è tra i maggiori produttori al mondo di cuscinetti a sfere.

Skiatos Skiatos fa parte delle isole Sporadi, nella zona settentrionale dell'Egeo. Ha un'estensione di 48 km2 e conta circa 4.000 ab. Il suo territorio è prevalentemente collinoso (altezza massima 432 m), ricco di vegetazione, rappresentata soprattutto da pini marittimi e da olivi, che un tempo ne costituivano la principale ricchezza. Recentemente, il clima mite e fresco e le belle spiagge sabbiose hanno incrementato l'afflusso turistico. Skiatos è praticamente l'unico centro abitato vero e proprio dell'isola, che funge anche da porto. Sorge sulla costa orientale, sulle due sponde di una stretta baia, sul posto dell'antico capoluogo. Anche se alberghi, ristoranti, locali e negozi hanno preso il sopravvento sulle tipiche case variopinte, dai tetti in tegole, resta una località pittoresca. Il suo cittadino più famoso è Alexandros Papadiamantis, scrittore, cui è dedicato un museo. Skiatos non ha mai avuto una particolare rilevanza storica. Viene citata da Erodoto a proposito della battaglia di capo Artemisio (480 a. C.)

skiff, sm. invar. Imbarcazione da regata con due remi a outrigger e un solo vogatore.

Skikda Città (129.000 ab.) dell'Algeria, affacciata sul golfo omonimo, nel mar Mediterraneo. Capoluogo del wilaya omonimo.

ski-lift, sm. invar. Sciovia.
 sm. invar. ski-lift.

skinhead, sm. e sf. invar. Giovane di idee razziste che presenta la testa rasata e compie atti di teppismo.

skip, sm. invar. Contenitore metallico a forma di parallelepipedo utilizzato per trasportare all'esterno i minerali estratti dal fondo di una miniera.

ski-pass, sm. invar. Abbonamento per l'uso degli impianti di risalita nelle località sciistiche.

skipper, sm. invar. Chi manovra o è il capitano di una piccola imbarcazione a vela.

Skladanowsky, Max (Berlino 1863-1939) Fotografo tedesco. Ideatore dello strumento bioskop, nel 1895 effettuò una pubblica proiezione simulante immagini in movimento.

Sklovskij, Viktor Borisovic (San Pietroburgo 1892-Mosca 1984) Critico letterario. Tra le opere L'arte come artificio (1917) e Sulla teoria della prosa (1925).

Skoda Il più grande complesso siderurgico e meccanico della repubblica ceca.

Skolem, Thoralf Albert (Sandsvär 1887-Oslo 1963) Matematico norvegese. È noto per la formulazione di un teorema riguardante gli insiemi ('per ogni teoria dotata di un modello esiste un modello della teoria che sia finito o numerabile').

Skopje Città (406.000 ab.). Capitale della Repubblica di Macedonia, situata sulle rive del fiume Vardar. Importante mercato agricolo (cereali, frutta, ortaggi e tabacco), è sede di industrie meccaniche, alimentari, del legno, chimiche, metallurgiche, tessili, e del vetro. Di origine romana (Scupi), fu distrutta da un terremoto nel 518. Subì la dominazione turca a partire dal XIV sec. fino al 1912, quando fu annessa alla Serbia. Nel 1963 fu quasi interamente distrutta da un violentissimo terremoto.

Skrjabin, Aleksander (Mosca 1872-1915) Compositore russo. Tra le opere: Poema dell'estasi (1908) e Prometeo, poema del fuoco (1910).

skunk, sm. invar. Pelliccia di moffetta.

Skvorecký, Josef (Nàchod 1924-) Romanziere ceco. Tra le opere: I codardi (1958) e Miracolo (1972).

Skye Isola della Gran Bretagna, nell'oceano Atlantico. Fa parte dell'arcipelago delle Ebridi. È amministrativamente compresa nella regione di Highland, in Scozia.

skye terrier, loc. sost. m. invar. Razza di cani diventati soggetti di lusso grazie al loro bellissimo pelo.

sl Sigla di senza luogo (usato nelle indicazioni bibliografiche).

slabbràre, v. v. tr. Rompere sugli orli, alle estremità. 2 Aprire una ferita. ~ lacerare.
v. intr. Traboccare, fuoriuscire.
v. intr. pron. 1 Rompersi alle estremità. 2 Lacerarsi.
 da s-+ deriv. da labbro.

slabbratùra, sf. L'atto e l'effetto dello slabbrare.

slacciàre, v. v. tr. Sciogliere i lacci, sbottonare. <> allacciare.
v. intr. pron. Sciogliersi i lacci, sbottonarsi.
 v. tr. 1 to untie, to undo, to unfasten. 2 (bottoni) to unbutton. 3 (lacci di scarpe) to unlace. v. intr. pron. 1 to untied, to come undone. 2 (bottoni) to unbuttoned.

sladinàre, v. tr. Effettuare il rodaggio.

sladinatùra, sf. L'effettuare il rodaggio.

slàlom, sm. invar. Gara di sci in cui l'atleta si muove su un percorso obbligato, zigzagando fra gli ostacoli. slalom gigante, effettuato su percorsi più lunghi; slalom speciale, con porte più strette e angolate.
 norv. slalom.

slalomìsta, sm. Chi partecipa allo slalom.

slam, sm. invar. 1 Vittoria nel bridge. 2 Vittoria nei quattro tornei più importanti del tennis.

slanatùra, sf. Operazione che consiste nel separare la lana dalla pelle degli animali.

slanciàre, v. v. tr. Scagliare lontano.
v. intr. pron. 1 Scagliarsi con violenza. 2 Protendersi verso l'alto.
 v. intr. pron. 1 to throw oneself, to hurl oneself. 2 (verso l'alto) to fling.
 da s-+ lanciare.

slanciàto, agg. 1 Snello, agile. 2 Che si protende verso l'alto.
 agg. slender, slim.

slàncio, sm. 1 Impeto, scatto. ~ balzo. 2 Manifestazione improvvisa di un sentimento. ~ trasporto.
 sm. 1 rush, leap, dash. 2 (fig.) surge. 3 (agire di slancio) to act on impulse.

slang, sm. invar. Insieme di espressioni che assumono significato in un particolare contesto di gruppi o ambienti, gergo. ~ dialetto.

slappolatrìce, sf. Macchinario utilizzato per la slappolatura della lana.

slappolatùra, sf. Asportazione delle lappole dalla lana di pecora.

slargàre, v. v. tr. Allargare.
v. intr. Occupare più posto.
v. intr. pron. Ampliarsi.

slàrgo, sm. (pl.-ghi) Spiazzo, allargamento in una strada.

Slàtaper, Scìpio (Trieste 1888-Podgora 1915) Prosatore. Tra le opere Il mio Carso (1912) e Scritti letterari e critici (postumo, 1920).

Slatina Città (85.000 ab.) della Romania sul fiume Olt. Capoluogo del distretto di Olt.

slattaménto, sm. Svezzamento.

slattàre, v. tr. Non dare più il latte materno.

slavàto, agg. 1 Dai colori sbiaditi. <> colorito. 2 Fiacco.
 agg. 1 faded, washed out. 2 (colorito) colourless, pale.

slavatùra, sf. Il punto in cui una cosa è slavata.

slave Letteralmente significa schiavo. In informatica indica un dispositivo collegato a un bus che non può gestire direttamente il bus stesso.

slàvi Popolazioni indoeuropee stanziate attualmente nell'Europa orientale. La zona di provenienza è incerta e si conoscono solo dal VI sec. Sono divisi in tre gruppi fondamentali.
Slavi meridionali
Rappresentati attualmente da sloveni, croati, serbi e bulgari, oltrepassarono il Danubio nel VI sec. e si spinsero a est fino all'Istria e a sud fino a Costantinopoli e a Creta. Successivamente furono assoggettati da avari e franchi e infine germanizzati. La primitiva società slava era caratterizzata dalla grande famiglia patriarcale e dalla proprietà comune della terra, del bestiame e degli attrezzi. A contatto con la civiltà europea nacque un'aristocrazia guerriera.
Slavi occidentali
Popolazioni stanziate in tutta la Germania centrale nel IX e X sec.
Slavi orientali
Popoli a cui appartengono attualmente i russi bianchi, grandi russi e ucraini. Già conosciuti nel IV sec., nel VII sec. furono sottomessi dagli avari e ricomparvero verso il IX e X sec. dando origine al primo stato russo.

slavìna, sf. Frana di neve.
 sf. snowslide.

slavìsmo, sm. 1 Espressione tipica delle lingue slave. 2 Organizzazione in unità etnica e politica.

slavìsta, sm. e sf. (pl.-i) Studioso della civiltà slava.

slavìstica, sf. Studio della civiltà slava.

slavizzàre, v. v. tr. Far assumere costumi, usanze e lingua slavi.
v. rifl. Assumere lingua e costumi slavi.

slàvo, agg. e sm. agg. Riguardante i popoli dell'Europa orientale e balcanica. lingua slava.
sm. 1 Chi appartiene al ceppo etnico delle popolazioni dell'Europa orientale o balcanica. 2 Lingua parlata da queste popolazioni.
 agg. e sm. Slav.
 lat. mediev. Slavus.

slavofilìa, sf. Simpatia o attrazione per le popolazioni slave.

slavofilìsmo, sm. Movimento riformatore sorto in Russia nel XIX sec. che sosteneva il ritorno alle antiche tradizioni russe contrapponendosi quindi all'occidentalismo.

slavòfilo, agg. e sm. 1 Sostenitore dello slavofilismo. 2 Chi prova attrazione o simpatia per la cultura o le popolazioni slave.

slavòfono, agg. Che parla in modo tipico della lingua slava.

Slavònia Regione storica della penisola balcanica settentrionale (Croazia e Serbia), delimitata dal corso dei fiumi Drava, Sava e Danubio. Territorio prevalentemente pianeggiante, ha modesti rilievi (monte Papuk, 953 m). Il clima è continentale. Principali risorse economiche sono date dall'agricoltura (cereali, foraggi, frutta, barbabietola da zucchero), allevamento bovino, sfruttamento delle foreste e dei giacimenti di petrolio e di gas naturale. Ha industrie alimentari, petrolchimiche, tessili e del legno. Principali centri sono, Slavonski Brod, Osijek. Contesa da Serbia e Croazia è stata teatro di aspri combattimenti e scontri armati nel conflitto bellico del 1991-1992.

sleàle, agg. Senza lealtà. ~ disonesto, falso. <> leale.
 agg. disloyal.

slealtà, sf. invar. La mancanza di lealtà.

sleep In informatica è il nome di un comando del sistema operativo UNIX che permette di sospendere l'esecuzione di un programma per un numero di secondi specificato.

sleeping-car, sm. invar. Vagone letto.

slegaménto, sm. L'azione di slegare.

slegàre, v. v. tr. Togliere, sciogliere i legami. <> legare.
v. rifl. Liberarsi dai legami.
 v. tr. to undo, to untie. v. rifl. to untie oneself, to come untied.
 da s-+ legare.

slegàto, agg. 1 Non più legato. 2 Sconnesso, senza coerenza.

slegatùra, sf. L'effetto di slegare.

slentàre, v. tr. Rendere meno rigido. ~ allentare.

slèppa, sf. Grande sberla.

Slèsia Storica regione dell'Europa centrale, il cui territorio è diviso tra Polonia e Repubblica ceca. Comprende il versante nordorientale dei Sudeti e il bacino superiore dell'Oder. Eccetto la catena dei Sudeti, la cui cima più alta è il monte Sniezka, il territorio è pianeggiante e attraversato da numerosi fiumi, tra cui Oder, Ruda, Birau. Il clima è di tipo continentale. Le risorse economiche sono date dall'agricoltura (produzione di cereali, barbabietole, luppolo, patate), dallo sfruttamento forestale, dai ricchi giacimenti di carbone, ferro, piombo, zinco e nichel, e dalle industrie (metallurgiche, siderurgiche, meccaniche, chimiche, tessili, alimentari, del vetro e del legno). Città principali, oltre al capoluogo Breslavia, sono Cracovia, Katowice, Chorzów. Anticamente abitata da polacchi, la regione fu cristianizzata nel X sec. e, intorno all'XI sec. fu annessa al regno di Polonia. Passò nel 1526 agli Asburgo. Dopo la guerra di successione austriaca fu incorporata alla Prussia. Nel 1921, dopo la prima guerra mondiale fu divisa tra Cecoslovacchia, Germania e Polonia.

Slevogt, Max (Landshut 1868-Neukastel 1932) Pittore e scenografo tedesco. Dopo gli studi a Monaco, si trasferì a Berlino e fece parte della Secessione berlinese. Noto anche per la sua opera scenografica e di illustrazione. Tra le opere pittoriche Corsa di cavalli (1907, Dresda, Gemäldegalerie).

Sliding Doors Film commedia, americano (1998). Regia di P. Howitt. Interpreti: G. Paltrow, J. Lynch.

slip, sm. invar. Indumento intimo molto succinto, utilizzato anche come costume da bagno. ~ mutandine, mutande.
 sm. invar. pl. 1 briefs, underpants. 2 (da bagno) pl. bathing trunks.

SLIP Sigla di Serial Line Internet Protocol, protocollo che gestisce l'accesso diretto a Internet tramite le linne telefoniche.

slìtta, sf. 1 Mezzo di trasporto che si basa su un movimento di scorrimento. 2 Veicolo dotato di pattini, per scivolare.
 sf. sledge, sleigh.

slittaménto, sm. 1 L'effetto di slittare, scivolamento. 2 Riduzione di valore.

slittàre, v. tr. 1 Procedere scivolando. ~ sdrucciolare. le ruote slittavano sul ghiaccio, rendendo impossibile il controllo della vettura. 2 Sbandare. 3 Per una moneta, diminuire di valore.
 v. tr. 1 to slide, to slip. 2 (aut.) to skid.
 deriv. da slitta.

slittìno, sm. Piccola slitta usata anche in competizioni sportive invernali.
 sm. sledge.

slittovìa, sf. Enorme slitta, trascinata mediante un cavo metallico, sui pendii nevosi.

slìvoviz, sm. invar. Liquore ottenuto dalla fermentazione delle prugne.

slm Sigla di sul livello del mare.

slnd Sigla di senza luogo né data (usato nelle indicazioni bibliografiche).

slogaménto, sm. L'effetto dello slogare o slogarsi.

slogan, sm. invar. Frase a effetto, battuta pubblicitaria. ~ motto, detto.

slogàre, v. v. tr. Provocare lo spostamento di un osso dalla sua posizione naturale.
v. intr. pron. Riportare una slogatura.
 v. tr. e v. intr. pron. to dislocate.

slogàto, agg. Che ha una slogatura.

slogatùra, sf. Spostamento di un osso dalla sua posizione naturale. ~ lussazione.

sloggiàre, v. v. tr. Far allontanare. ~ evacuare. <> alloggiare. la polizia fece sloggiare i mendicanti.
v. intr. Sgombrare, andare via. fu obbligato a sloggiare.
 v. tr. 1 to dislodge. 2 (inquilino) to turn out. v. intr. to clear out, to move out.
 da alloggiare, sostituendo s-a a-.

slombàrsi, v. intr. pron. Sfiancarsi.

sloop, sm. invar. Imbarcazione di dimensioni ridotte usata per ricognizioni o scorta.

slot, sm. invar. 1 Fessura, posizione. 2 In elettronica è il nome di una presa in cui si può inserire un connettore o una scheda.

slot-machine, sf. invar. Macchina per il gioco d'azzardo che funziona a gettoni.

Slovàcca (Repubblica) Repubblica indipendente (dal 1/1/1993) dell'Europa centrale; confina a nord con la Polonia, a est con l'Ucraina, a sud con l'Ungheria, a ovest con l'Austria e la Repubblica Ceca.
Il territorio è essenzialmente montuoso, costituito dai Carpazi occidentali, con il gruppo degli Alti Tatra (altezza massima 2.655 m) e dei Bassi Tatra, più a sud, al quale si ricollegano catene minori, come i Monti Metalliferi Slovacchi.
I settori sudoccidentale e sudorientale del paese sono invece occupati da fertili pianure, in primo luogo quella di Bratislava.
I principali fiumi sono il Danubio, che segna un tratto del confine con l'Ungheria, e i suoi tributari: la Morava, il Vàn, l'Hron e l'Hornàd, tutti dal corso regolare e navigabili su lunghi tratti.
Il clima è continentale, con la stagione estiva mitigata da piogge frequenti.
Le principali città sono: Bratislava, la capitale, centro industriale, Kosice, Nitra e Zilina.
L'agricoltura resta ancora oggi un settore economico molto importante: al primo posto sono le colture cerealicole (frumento, orzo, segale, mais), quindi si coltivano la patata, la barbabietola da zucchero, varie qualità di frutta. Notevole è il patrimonio forestale, soprattutto conifere, querce, faggi, che alimenta le industrie cartiere e del mobile.
L'allevamento è praticato in modo intensivo e riguarda principalmente i bovini, con una produzione abbondante di latte e carne, e i suini.
Nel territorio slovacco si trovano giacimenti di carbone, e in misura modesta ferro, rame, zinco e piombo.
Ben sviluppata è l'industria, specie quella metalmeccanica, quella tessile, che produce filati e tessuti di lana e cotone, anche se gran parte della materia prima è di importazione. Fiorente è anche l'industria del cuoio (a Bratislava) e quella cartaria. L'industria alimentare fornisce insaccati, zucchero e la famosa birra.
STORIA Nel X sec. gli ungheresi distruggono la Grande Moravia e annettono la Slovacchia, che da allora diventa l'Alta Ungheria. Nel 1526 questa entra nel dominio degli Asburgo come il resto dell'Ungheria. Dopo il 1540 la pianura ungherese viene occupata dagli ottomani, il governo ungherese si stabilisce a Presbourg (attuale Bratislava) e vi rimane fino al 1848. Dal XIX sec. si sviluppa il movimento nazionale slovacco. Nel 1918 la Slovacchia è integrata nello stato Cecoslovacco. Nel 1939 viene creato uno stato slovacco separato, sotto protettorato tedesco e governato da Tiso. Tra il 1945 e il 1948 la regione viene integrata di nuovo nella Cecoslovacchia e viene ristabilita la centralizzazione. Nel 1969 la Slovacchia viene dotata dello statuto di repubblica federata.
Nel 1990 i deputati slovacchi ottengono che la Cecoslovacchia prenda il nome di Repubblica federativa ceca e slovacca. Due anni più tardi, il capo del governo, Vladimir Meciar prepara con il suo corrispondente ceco la divisione della federazione ceca e slovacca. L'anno dopo la Slovacchia diventa uno stato indipendente (gennaio). Michal Kov´sh è eletto alla presidenza della repubblica. Nel marzo 1998, nonostante non sia stato nominato nessun successore (nessuno dei due candidati alle presidenziali aveva ottenuto il 60% richiesto), Kov´sh si ritira dalla vita politica.
Abitanti-5.360.000
Superficie-49.336 km2
Densità-108,6 ab./km2
Capitale-Bratislava
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Corona slovacca
Lingua-Slovacco, ungherese, ceco, romeno
Religione-Cattolica, protestante

slovàcco, agg. e sm. (pl.-chi) agg. Relativo alla Slovacchia.
sm. Abitante e lingua della Slovacchia.

Slovènia Repubblica indipendente dell'Europa centrale; confina a nord con l'Austria, a est con l'Ungheria, a sud-est e a sud con la Croazia, a ovest con l'Italia. Per un brevissimo tratto, inoltre, è bagnata dal mar Adriatico.
Il territorio è prevalentemente montuoso; i rilievi sono orientati secondo due direttrici: a ovest, quasi al confine italiano, si estendono in direzione sud-est le Alpi Giulie, che partono dal monte Tricorno (2.863 m), il più alto del paese, e continuano nelle Dinaridi; a nord, invece, si estendono verso est, lungo il confine austriaco, i rilievi della Caravanche, delle Alpi di Kamnik e del Pohorje (1.543 m), che separano i bacini della Drava e della Sava.
Il settore sudoccidentale del paese occupa una parte della penisola dell'Istria.
Il clima è semicontinentale, con estati calde, inverni molto freddi e abbondanti precipitazioni.
Le principali città sono: Lubiana, la capitale, Maribor, Celje, Kranj, Capodistria, con un porto importante.
L'economia si basa sull'agricoltura (cereali, patate, ortaggi, barbabietole da zucchero, frutta) e sull'allevamento dei bovini, dei suini e del pollame.
Sfruttate per il legname sono le foreste che occupano gran parte del territorio; il sottosuolo è ricco di giacimenti di ferro, carbone, lignite, zinco, piombo, rame, petrolio e mercurio.
L'industria si sviluppa nel settore siderurgico, metalmeccanico, tessile, del legno e della carta, alimentare; gli stabilimenti si concentrano nella capitale e nelle principali città.
Una voce importante per l'economia slovena è il turismo, che si sviluppa soprattutto nel litorale, nelle stazioni di sport invernali, nel parco naturale di Triglav.
In seguito allo smembramento della federazione iugoslava (1991), l'economia slovena ha subito un vero e proprio crollo; anche la disoccupazione è aumentata in maniera considerevole. Dal 1996 la Slovenia è associata all'Unione Europea con l'obiettivo di diventarne membro effettivo fra qualche anno.
STORIA Nel VI sec., tribù slave (sloveni) si stabiliscono nella regione. Questa viene incorporata nel 788 nell'impero di Carlo Magno. Nel 1278 passa sotto il dominio degli Asburgo. Nel 1789-1813 la Slovenia è integrata nelle Province illiriche che dipendono dall'Impero francese. Nel 1814 le regioni slovene sono restituite all'Austria; si sviluppa un movimento culturale e nazionale. Nel 1918 la Slovenia entra nel regno dei serbi-croati e sloveni che nel 1929 prende il nome di iugoslavia.
Durante la seconda guerra mondiale essa è suddivisa tra Germania, Italia e Ungheria. Nel 1945 la Slovenia diventa una delle repubbliche federate della Iugoslavia. Nel 1990 l'opposizione vince le prime elezioni libere. L'anno dopo la Slovenia proclama la propria indipendenza che viene riconosciuta dalla comunità internazionale.
Abitanti-1.980.000
Superficie-20.251 km2
Densità-97,8 ab./km2
Capitale-Lubiana
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Tallero sloveno
Lingua-Sloveno, serbo-croato
Religione-Cattolica

slovèno, agg. e sm. agg. Relativo alla Slovenia.
sm. Abitante e lingua della Slovenia.

slow, sm. invar. Ballo moderno simile al fox-trot. ~ lento.

Slowacki, Juliusz (Krzemieniec, odierna Kremenec, Ucraina 1809-Parigi 1849) Poeta e drammaturgo polacco. Tra le opere La genesi dello Spirito (poesia, 1845-1846) e Mazepa (dramma, 1840).

Sludérno (in ted. Schluderns) Comune in provincia di Bolzano (1.718 ab., CAP 39020, TEL. 0473).

slum, sm. invar. Agglomerato urbano di abitazioni povere e insalubri.

slump, sm. invar. Fase di depressione di un ciclo economico.

Slupsk Città (102.000 ab.) della Polonia, sul fiume Slupia. Capoluogo del voivodato omonimo.

Sluter, Claus (Haarlem ca. 1340-Digione 1405/6) Scultore fiammingo. Tra le opere La processione dei pleurants o Tomba di Filippo l'Ardito (1384-1406, Digione, Musée des Beaux-Arts) e Madonna col Bambino (1391-1393, Digione, Certosa di Champmol).

Sm Simbolo chimico del samario.
SM
Sigla di Stato Maggiore.

smaccàre, v. tr. Evidenziare i difetti di qualcuno.

smaccàto, agg. Esagerato. ~ eccessivo. <> misurato.

smacchiàre, v. v. tr. 1 Ripulire dalle macchie. 2 Tagliare gli alberi in una selva.
v. intr. Uscire allo scoperto.
 v. tr. to remove stains.
 da s-+ deriv. da macchia.

smacchiatóre, agg. e sm. agg. Che smacchia.
sm. 1 Chi smacchia per lavoro. 2 Liquido in grado di eliminare le macchie.
 sm. stain-remover.

smacchiatùra, sf. L'azione di smacchiare.

smàcco, sm. (pl.-chi) Delusione umiliante, insuccesso. ~ scorno.
 sm. knock, blow, humiliating defeat.
 german. smahhan.

smagàre, v. tr. Far smarrire, emozionare. ~ turbare.

smagliànte, agg. Abbagliante, splendente. ~ lucente, brillante. <> buio, scuro.
 agg. dazzling, brilliant.

smagliàre, v. v. tr. Rompere le maglie, levare dalle maglie.
v. intr. Splendere.
v. intr. pron. 1 Disfarsi delle maglie, liberarsi. 2 Prodursi una smagliatura.
 v. intr. pron. to run, to ladder.

smagliàto, agg. Che ha smagliature.

smagliatùra, sf. 1 L'effetto dello smagliare. 2 Rottura, strappo in un tessuto. 3 Cicatrice sulla pelle, in seguito a rapida diminuzione di peso.
 sf. 1 run, ladder. 2 (della pelle) stretch mark.

smagnetizzàre, v. v. tr. Attenuare o eliminare l'intensità del campo magnetico di un corpo.
v. intr. pron. Perdere il campo magnetico.

smagnetizzatóre, sm. Dispositivo in grado di smagnetizzare.

smagnetizzazióne, sm. L'operazione di smagnetizzare un corpo per renderlo neutro.

smagrìre, v. v. tr. Far dimagrire, impoverire.
v. intr. Dimagrire.
v. intr. pron. Diventare magro.
 da s-+ deriv. da magro.

Smalcàlda Città (17.000 ab.) della Germania, sulle rive del fiume omonimo, in Turingia. Fino al 1990 appartenente alla Repubblica democratica tedesca, è sede di industrie siderurgiche, metallurgiche, tessili e ottiche. Già feudo dei conti di Henneberg, passò nel XVI sec. all'Assia e, nel 1886 alla Prussia.
Lega di Smalcalda
Conclusasi durante il congresso di Smalcalda (1530-1531) tra i principi Giovanni di Sassonia, Filippo d'Assia, Ernesto di Lüneburg e le città riformate tedesche contro Carlo V, divenne il centro della coalizione antiasburgica, contribuendo all'affermazione del luteranesimo.

smaliziàre, v. v. tr. Rendere più furbo e scaltro.
v. intr. pron. Scaltrirsi.

smaliziàto, agg. Che è diventato esperto, scaltro. ~ rodato. <> inesperto.
 agg. astute, shrewd, cunning.

small, agg. invar. Di corporatura esile, piccola.

smaltàre, v. tr. 1 Stendere uno strato di smalto. 2 Ornare.
 v. tr. 1 to enamel. 2 (ceramica) to glaze.

smaltàto, agg. 1 Ricoperto di smalto. 2 Che sembra di smalto. 3 Decorato a smalto.

smaltatóre, agg. e sm. agg. Che serve a smaltare.
sm. Chi smalta.

smaltatrìce, sf. Dispositivo utilizzato per rendere brillanti le superfici delle copie fotografiche.

smaltatùra, sf. L'operazione di ricoprire con smalto o rendere brillanti.

smalterìa, sf. Industria o laboratorio in cui si realizzano lavori di smaltatura.

Smalti e cammei Opera di poesia di Th. Gautier (1852).

smaltiménto, sm. 1 Azione dello smaltire. 2 Eliminazione.

smaltìre, v. tr. 1 Assimilare, digerire. 2 Superare. doveva ancora smaltire quella tremenda delusione amorosa. 3 Vendere fino a esaurimento. 4 Scaricare. smaltire i rifiuti.
 v. tr. 1 (digerire) to digest. 2 (merce) to sell off. 3 (rifiuti) to dispose of. 4 (peso) to lose. 5 (rabbia) to get over. 6 (sbrigare) to deal with.
 gotico smaltjan rendere liquido.

smaltìsta, sm. (pl.-i) Chi lavora lo smalto.

smaltitóio, sm. (pl.-oi) Luogo adibito a deposito dei rifiuti, degli scarichi.

smàlto, sm. 1 Sostanza vetrosa e lucida utilizzata per ricoprire oggetti a scopo di decorazione o protezione. ~ vernice. 2 Brillantezza.
 sm. 1 enamel. 2 (per ceramica) glaze. 3 (per unghie) nail varnish.
 franco smalt.
Utilizzato fin dall'antichità per l'oreficeria, ebbe particolare diffusione dal VI al XII sec. Alla fine del XIII sec., smaltatori italiani inventarono lo smalto traslucido su fondo oro o argento, lo smalto filigranato (XV sec.) e lo smalto dipinto, importato successivamente in Francia (Limoges) e in Lorena, che divennero centri principali di questa tecnica (XV-XVI sec.). La tecnica dello smalto ebbe notevole fioritura anche in Giappone e Cina.

smammàre, v. intr. Sgombrare, andare via.

smanacciàre, v. v. tr. Colpire in modo scomposto con una mano.
v. intr. Agitare, gesticolare con le mani.

smanacciàta, sf. Il muovere esageratamente una mano.

smancerìa, sf. Comportamento o atto lezioso, sdolcinato. ~ affettazione, melensaggine.

smanceróso, agg. Smorfioso, con molte smancerie.

smaneggiàre, v. tr. Maneggiare con poca cura.

smanettàre, v. intr. 1 Fare prove, tentativi senza un criterio, per far funzionare un dispositivo. 2 Portare al limite delle prestazioni.

smangiàre, v. tr. Corrodere, consumare.

smangiucchiàre, v. tr. Mangiare con continuità e a piccole dosi.

smània, sf. 1 Agitazione. ~ ansia. <> serenità. 2 Voglia frenetica.
 sf. 1 restlessness, agitation. 2 (fig.) craving for.

smaniàre, v. intr. 1 Avere smanie. 2 Desiderare fortemente.

Smanie per la villeggiatura Commedia in 3 atti di C. Goldoni (1761). Il lavoro, ambientato a Livorno, ruota intorno a cinque persone (Filippo con la figlia Giacinta; Leonardo, innamorato di Giacinta, con la sorella Vittoria; Guglielmo, un altro innamorato di Giacinta) che si preparano a partire per la villeggiatura in campagna. Come scriveva Goldoni nell'Avvertenza al lettore," l'innocente divertimento della campagna è divenuto ai nostri dì una passione, una smania, un disordine". Tutti i protagonisti, par vari motivi, non ritengono possibile rinunciare a una consuetudine così necessaria per mantenere il buon nome, che diventa una sorta di tormento per i problemi organizzativi, le invidie, i vestiti indispensabili per ben figurare in villeggiatura. L'opera è la commedia più riuscita della cosiddetta trilogia della villeggiatura, insieme a Le avventure della villeggiatura e Il ritorno dalla villeggiatura. Nelle tre commedie viene messa in ridicolo l'ostentazione della borghesia, la smania di apparire al di sopra delle proprie possibilità.

smanigliàre, v. tr. 1 Levare il perno al maniglione che in un'imbarcazione unisce la catena all'anello di una boa o alla cicala dell'ancora. 2 Levare l'ormeggio. ~ salpare. 3 In marina, togliere il perno alla maniglia che unisce due pezzi di catena in modo da separarli.

smanióso, agg. 1 Con forte e vivo desiderio. 2 Agitato. ~ impaziente.
 agg. longing, eager.

smantellaménto, sm. L'atto di smantellare.

smantellàre, v. tr. 1 Mettere fuori uso, demolire. smantellarono la fabbrica. 2 Dimostrare la falsità. l'avvocato difensore aveva smantellato quella serie di ingiuste accuse.
 v. tr. to demolish, to dismantle.
 da s-+ deriv. da mantello.

Smaràno Comune in provincia di Trento (327 ab., CAP 38010, TEL. 0463).

smarcaménto, sm. L'atto di smarcare o smarcarsi.

smarcàre, v. v. tr. Nel calcio, mettere un giocatore in condizioni di superare l'avversario diretto con il pallone.
v. rifl. Sottrarsi al controllo dell'avversario.

smargiassàta, sf. Atto da smargiasso. ~ fanfarata, gradassata.

smargiasserìa, sf. Comportamento spavaldo.

smargiàsso, sm. Gradasso, spaccone. ~ fanfarone.

smarginàre, v. tr. Togliere i margini dai libri stampati.

smarginàto, agg. 1 Di foglio, a cui è stato tagliato il margine. 2 Nell'industria grafica, di impaginazione i cui elementi escono dai margini impostati per la pagina raggiungendo i margini del volume.

smarginatùra, sf. Taglio dei margini.

Smarra o i demoni della notte Racconto di Ch. Nodier (1821).

smarriménto, sm. 1 L'atto di smarrire. denunciò alla polizia lo smarrimento del documento. 2 Svenimento, turbamento. 3 Sgomento. ebbe un attimo di smarrimento, non appena si rese conto di ciò che stava accadendo.
 sm. 1 loss. 2 (fig.) confusion, bewilderment, dismay.

smarrìre, v. v. tr. 1 Perdere. smarrire l'orientamento, perdersi. 2 Dimenticare. smarrire il filo del discorso.
v. intr. pron. 1 Perdersi. 2 Confondersi, turbarsi. non si era lasciato smarrire da quelle difficoltà e delusioni.
 1 to lose. 2 (dimenticare provvisoriamente) to mislay. v. intr. pron. 1 to lose one's way, to get lost. 2 (oggetto) to go astray.
 german. marrjan disturbare.

smarrìto, agg. 1 Perso. 2 Disorientato, turbato, confuso. il suo sguardo smarrito denotava uno stato confusionale non ancora superato.
 agg. 1 (confuso) confused. 2 (sbigottito) bewildered.

smascellàrsi, v. intr. pron. 1 Slogarsi le mascelle. 2 Ridere di gran gusto.

smascheraménto, sm. L'effetto di smascherare.

smascheràre, v. v. tr. 1 Levare la maschera. <> mascherare. 2 Mostrare l'effettiva realtà. smascherò il tentativo di truffa di quell'impiegato disonesto.
v. intr. pron. 1 Levarsi la maschera. 2 Mostrare le proprie effettive intenzioni. non era ancora il momento di smascherarsi.
 v. tr. to unmask.
 da s-+ deriv. da mascherare.

smash, sm. invar. Colpo di schiacciata nel tennis e in altri sport con la palla.

smatassàre, v. tr. 1 Sbrigliare una matassa. 2 Risolvere, districare.

smaterializzàre, v. v. tr. Trasformare la materia in qualcosa di incorporeo, spirituale.
v. intr. pron. Trasformarsi in spirito, spiritualizzarsi.

smaterializzazióne, sf. Spiritualizzazione, lo smaterializzare o smaterializzarsi.

smazzàta, sf. La distribuzione delle carte da gioco ai giocatori.

SME (Sistema monetario europeo) Organismo creato dai Paesi della CEE, nel 1979, allo scopo di stabilizzare i cambi all'interno della comunità. Prevede l'impegno delle banche centrali a mantenere l'oscillazione del tasso di cambio della propria moneta rispetto all'ECU entro una fascia di oscillazione, superata la quale sono tenute a intervenire.

smembraménto, sm. L'atto di smembrare, suddivisione.

smembràre, v. tr. 1 Suddividere in tante parti. ~ scomporre. <> assemblare. 2 Disgregare.
 v. tr. 1 to dismember. 2 (separare) to split.

smemoràre, v. intr. 1 Perdere la memoria. 2 Perdere coscienza. ~ vagheggiare.

smemoratàggine, sf. 1 La condizione dello smemorato. 2 Dimenticanza.

smemoratézza, sf. Smemorataggine.

smemoràto, agg. e sm. agg. Che non ricorda, che è disattento.
sm. Sciocco, disattento.
 agg. absent-minded, forgetful.

smentìre, v. v. tr. 1 Dichiarare o dimostrare la falsità di una affermazione. smentire un'accusa. 2 Contraddire, venir meno a un comportamento usuale. non poteva smentire la propria fama.
v. rifl. Contraddirsi.
v. intr. pron. Venire meno.
 v. tr. 1 to belie, to give the lie. 2 (negare) to deny. 3 (testimonianza) to refute. v. rifl. to be inconsistent. v. intr. pron. to contradict oneself.
 da s-+ mentire.

smentìta, sf. L'atto di smentire un'affermazione. ~ ritrattazione, sconfessione.
 sf. 1 denial. 2 (testimonianza) refutation, retraction.

smeraldìno, agg. Del colore dello smeraldo.

smeràldo, agg. e sm. agg. invar. Verde.
sm. Pietra preziosa dal colore verde, varietà di berillo.
 agg. emerald.
 lat. smaragdus, dal greco smàragdos.
Lo smeraldo ha durezza 7,5 nella scala di Mohs e viene lavorato a brillante, a tavola, a rosetta e a gradini. La quasi totalità viene estratta in Colombia, nella cordigliera di Bogot´. Esistono altri giacimenti in Brasile, negli Urali, in Birmania, nel Pakistan, nella repubblica Sudafricana e in India.
Smeraldo orientale o zaffiro verde
Varietà pregiata di corindone, estratta in Birmania, Thailandia, Australia, negli Urali e in USA.

smerciàbile, agg. Che può essere smerciato, venduto con facilità.
 agg. marketable.

smerciabilità, sf. L'essere smerciabile.

smerciàre, v. tr. 1 Vendere. 2 Rifilare.
 v. tr. to sell.

smèrcio, sm. (pl. smerci) Vendita, spaccio. ~ commercio.
 sm. sale.

smerdàre, v. v. tr. 1 Svergognare. ~ disonorare. 2 Imbrattare con escrementi.
v. rifl. Sporcarsi con escrementi. ~ lordarsi.

smèrgo, sm. Denominazione comune degli Anseriformi del genere Mergus (smergo maggiore, Mergus merganser e smergo minore, Mergus serrator). Si cibano di pesci e sono di passo in Italia.

smerigliàre, v. tr. 1 Levigare con lo smeriglio. 2 Rendere traslucido un vetro.

smerigliàto, agg. Che è stato levigato con lo smeriglio.
 agg. emery.

smerigliatóre, sm. Chi compie la smerigliatura.

smerigliatrìce, sf. Macchina per eseguire la smerigliatura.

smerigliatùra, sf. L'operazione consistente nello smerigliare.

smerìglio, sm. (pl.-gli) 1 Minerale di corindone molto duro, utilizzato in polvere come abrasivo. 2 Uccello dei falconiformi. 3 Pesce pavone.
 sm. emery.
 greco smerìlion, deriv. da smerizein pulire, levigare; nel significato [2]: franc. esmeril; nel significato [3]: greco smaris.

Smerìllo Comune in provincia di Ascoli Piceno (431 ab., CAP 63020, TEL. 0734).

smerlàre, v. tr. Eseguire ricami ai bordi di stoffe o tessuti.

smerlatùra, sf. L'atto di smerlare e la parte di stoffa ricamata che si trova sui bordi.

smerlettàre, v. tr. Smerlare.

smèrlo, sm. Il lavoro che produce la smerlatura. ~ merlettatura, trina.

smésso, agg. 1 Non più indossato. 2 Che ha abbandonato una precedente mansione.
 agg. cast-off.

Smetana, Bedrich (Litomysl 1824-Praga 1884) Compositore boemo. Figlio di un dilettante di violino, a quattro anni era già capace di sostituire il padre nell'esecuzione di quartetti. Studiò nel collegio di Nêmesky-Brod, poi a Praga e a Pilsen. Contemporaneamente continuava lo studio del pianoforte e del violino. A Praga nel 1840 conobbe F. Liszt e nel 1846 H. Berlioz. Nel 1848 scrisse a Liszt della sua intenzione di creare una sua scuola di musica a Praga, ricevendone un incoraggiamento e un contributo in denaro. Scoppiata la rivolta popolare, Smetana fece parte della guardia nazionale, e, per l'occasione, compose una marcia e un'ouverture. La rivolta fu soffocata rapidamente. Dal 1850 al 1856 fu maestro di piano dell'imperatore Ferdinando I. Nel 1856 accettò l'incarico di direttore della Società Filarmonica di Göteborg. Nel 1861 tornò in patria stabilendosi a Praga, dove si dedicò alla coltivazione della musica nazionale ceca, dando come compositore un contributo fondamentale con i suoi lavori sia in campo sinfonico sia in campo operistico. Fu anche animatore della vita culturale e musicale, come direttore del Circolo degli artisti e della Società corale Hlalol. Nel 1884 sofferente di disturbi mentali venne ricoverato in manicomio. Smetana è il fondatore della scuola nazionale ceca. Tra i suoi lavori, si ricordano le opere teatrali La sposa venduta (1886), che è considerato il suo capolavoro, I brandeburghesi in Boemia (1862-1863), Dalibor (1868), Libuše (1872), Le due vedove (1874), Il bacio (1876), Il segreto (1878) e il Muro del diavolo (1882). Tra i lavori per orchestra, si citano i poemi sinfonici Riccardo III, Il campo di Wallenstein, Haakon Jarl (1858-1861), il popolarissimo ciclo di poemi sinfonici La mia patria (1874-1879) ispirati a leggende, vicende e paesaggi boemi, il quartetto in mi minore Dalla mia vita (1876-1879), un Trio per violino, violoncello e pianoforte (1855); inoltre, numerose composizioni per piano (improvvisi.
valzer, polke e danze boeme).

sméttere, v. v. tr. 1 Far terminare. smetterla, farla finita. 2 Non utilizzare più. smettere un vestito.
v. intr. Desistere, lasciare.
 v. tr. e v. intr. 1 to stop, to cease. 2 (rinunciare) to give up.
 da s-+ mettere.

smezzàre, v. tr. 1 Dividere in due parti uguali. 2 Consumare una metà.

SMI Sigla di Società Metallurgica Italiana.

smidollàre, v. v. tr. 1 Levare il midollo. 2 Indebolire, togliere vigore.
v. intr. pron. Perdere forza e vigore.

smidollàto, agg. e sm. agg. Debole, per nulla vigoroso.
sm. Chi è debole e incapace. ~ inetto. <> risoluto.
 agg. spineless.

smielàre, v. tr. Recuperare il miele dai favi.

smielàto, agg. Che ha subito la smielatura.

smielatóre, sm. Macchina utilizzata per estrarre il miele dai favi, senza danneggiarli.

smielatùra, sf. L'operazione dello smielare.

smilax, sf. invar. Genere di piante per lo più rampicanti appartenenti alla famiglia delle Gigliacee. Vivono nelle zone temperate e tropicali.

smiley Nel linguaggio informatico indica un disegno costituito di soli caratteri utilizzato nella posta elettronica.

smilitarizzàre, v. tr. 1 Riportare la situazione alle condizioni normali precedenti la guerra, per quanto riguarda le persone e le strutture utilizzate. 2 Liberare una zona da qualsiasi postazione o struttura militare. <> militarizzare.
 v. tr. to demilitarize.

smilitarizzàto, agg. Che non presenta postazioni o strutture militari.

smilitarizzazióne, sm. L'atto di smilitarizzare.

smìlzo, agg. 1 Che è alto e snello. ~ asciutto. <> grosso. 2 Esiguo, minuto.
 agg. lean, thin.

sminàre, v. tr. Liberare una zona dal pericolo delle mine.

sminthurus, sm. invar. Genere di Insetti collemboli saltatori dall'addome globoso appartenenti alla famiglia degli Sminturidi.

sminuìre, v. v. tr. 1 Attenuare. 2 Ridurre l'importanza.
v. intr. pron. Darsi minore importanza.
 to belittle, to diminish, to lessen.

sminuzzaménto, sm. Il ridurre a piccoli pezzi.

sminuzzàre, v. v. tr. 1 Ridurre in piccoli pezzi. ~ frantumare. 2 Esaminare fin nei minimi dettagli.
v. intr. pron. Ridursi a brandelli.
 v. tr. e v. intr. pron. to crumble, to break into small pieces.
 da s-+ minuzzare.

sminuzzolàre, v. tr. 1 Rompere in pezzi minuti. 2 Frazionare in parti minute. ~ suddividere.

Smìrne Città (947.000 ab.) turca dell'Anatolia, capoluogo della provincia omonima. Situata all'estremità orientale del golfo omonimo, sulla costa del mare Egeo. Importante porto e centro di commercio di prodotti agricoli (mais, frumento, orzo, olio, uva, fichi, agrumi, tabacco e cotone), sede di industrie cantieristiche, metalmeccaniche, tessili, chimiche, alimentari, del tabacco, del cemento, petrolchimiche e lavorazione dei tappeti. Colonia ionica del VII sec. a. C. fu distrutta dai lidi nel VI sec. a. C. e ricostruita al tempo di Alessandro Magno, fu città libera protetta da Roma. Nel V sec. passò ai bizantini, successivamente passò sotto la dominazione di Genova, di Rodi e di Venezia. Espugnata dai turchi nel 1417 fu assegnata definitivamente alla Turchia nel 1924.
Smirne
Provincia (2.700.000 ab.) della Turchia, estesa sul mar Egeo. Capoluogo la città omonima.

smistaménto, sm. L'operazione di smistare.

smistàre, v. tr. 1 Suddividere e organizzare per destinazioni in modo razionale. 2 Passare rapidamente il pallone con una serie di brevi passaggi.
 v. tr. 1 to sort. 2 (ferr.) to shunt.

smisuràto, agg. Enorme, immenso. ~ esorbitante. <> contenuto.
 agg. 1 unbounded. 2 (immenso) enormous, immense.

Smith il taciturno Film western, americano (1957). Regia di Leslie Fenton. Interpreti: Alan Ladd, Brenda Marshall, Robert Preston. Titolo originale: Whispering Smith

Smith, Adam (Kirkcaldy 1723-Edimburgo 1790) Filosofo ed economista scozzese, vicino alle posizioni di Hume, sostenitore della morale della simpatia, secondo la quale le scelte dell'uomo sono determinate dal desiderio di ottenere l'approvazione della collettività. Queste idee filosofiche sono espresse nell'opera Teoria dei sentimenti morali (1759). Fondatore del liberismo economico e della scuola classica in economia, espose le sue teorie nell'Indagine intorno alla natura e alle cause della ricchezza delle nazioni (1776), nella quale sosteneva che la divisione del lavoro aumenta la produttività del lavoro stesso e che ogni operatore economico agisce per interesse individuale, ma che l'influenza della domanda e dell'offerta sui prezzi conduce all'equilibrio economico e quindi al benessere collettivo.

Smith, Bessie (Chattanooga, Tennessee 1894-Clarksdale, Mississippi 1937) Cantante jazz statunitense. Intorno al 1923 si impose come una delle principali interpreti del blues.

Smith, Betty (Brooklyn, New York 1904-Shelton, Connecticut 1972) Scrittrice e attrice statunitense. Tra le opere, il romanzo Un albero cresce a Brooklyn (1943) e numerose opere teatrali, drammi e atti unici.

Smith, David (Decatur 1906-Bennington 1965) Scultore statunitense. Tra le opere Paesaggio sul fiume Hudson (1951, New York, Whitney Museum).

Smith, Ian Douglas (Selukwe 1919-) Politico rhodesiano, conservatore e sostenitore della minoranza bianca razzista in Rhodesia, primo ministro dal 1964. Nel 1965 ha proclamato, unilateralmente, l'indipendenza del paese dalla Gran Bretagna provocando l'isolamento internazionale e la formazione di movimenti di guerriglia nera. È stato capo del governo segregazionista rhodesiano fino al 1980, anno in cui ha rimesso il potere alla maggioranza di colore, che ha eletto alla guida del paese R. Mugabe. L'attuale nome del paese è Zimbabwe.

Smith, Maggie (Ilford 1934-) Attrice inglese. Tra le interpretazioni teatrali, Desdemona (1964), Amanda (1972) e Lady Bracknell (1992). Nel cinema si aggiudicò due Oscar con La strana voglia di Jean Brodie (1969) e California Suite (1978). Tra gli altri film, Quartet (1981), Camera con vista (1986), Sister Act (1992).

Smithson, Alison (Sheffield 1928) e Peter (Stockton-on-Tees 1923) Architetti inglesi. Tra le opere Secondary Modern School a Hunstanton (1951-1954) e Sede dell'"Economist" a Londra (1963).

Smithson, Robert (1535?-Wollaton 1614) Architetto inglese. Tra le opere Wollaton Hall presso Nottingham(1580-1588) e Hardwick Hall a Bolsover(1590-1597).

smithsonìte, sf. Carbonato di zinco che si presenta in incrostazioni, in masse compatte o, più raramente, in cristalli trigonali di vario colore.

smitizzàre, v. tr. Rivedere, riconsiderare un'epoca, un personaggio leggendario con occhio critico e realista. ~ ridimensionare. <> mitizzare.

smitizzazióne, sm. L'operazione e l'effetto prodotto dallo smitizzare.

SMM (Solar Maximum Mission) Sigla di Solar Maximum Mission, un satellite ancora funzionante che venne lanciato dalla NASA nel 1980 allo scopo di raccogliere la radiazione elettromagnetica solare in una vasta banda spettrale.

smobilitàre, v. tr. 1 Congedare i soldati. smobilitare un reparto. 2 Smantellare. la fabbrica fu smobilitata. 3 Riportare in condizioni di normalità dopo la mobilitazione.
 v. tr. to demobilize.
 da s-+ mobilitare.

smobilitazióne, sm. L'effetto di smobilitare.

smobilìzzo, sm. Smobilitazione.

smoccolàre, v. v. tr. Levare il moccolo.
v. intr. Bestemmiare. ~ imprecare.

smoccolatùra, sf. 1 L'atto di smoccolare. 2 Ciò che è stato smoccolato.

smock, sm. invar. Tipo di punto di ricamo simile al nido d'ape.

smodàto, agg. Eccessivo, senza la giusta misura.
 agg. immoderate, excessive.

smoderàto, agg. Privo di moderazione.

smòg, sm. sing. Nebbia mista a fumo che caratterizza i grandi centri industriali.

Smoke Film drammatico, americano (1995). Regia di Wayne Wong e Paul Auster. Interpreti: Harvey Keitel, William Hurt, Forest Whitaker. Titolo originale: Smoke

smoking, sm. invar. Abito da sera scuro maschile con in genere un solo bottone.
 sm. invar. dinner jacket.

Smolensk Città (341.000 ab.) della Federazione russa, capoluogo della provincia omonima. Situata sul fiume Dnepr, è porto e centro commerciale importante. Ha industrie tessili, metalmeccaniche, alimentari, chimiche, del legno e della ceramica. Fondata nel IX sec., fu contesa da lituani, russi e polacchi, nel 1664 passò definitivamente alla Russia. Nel 1812 fu teatro di una vittoria di Napoleone sui russi.
Battaglia di Smolensk
Aspra battaglia combattuta nell'estate del 1941, durante la seconda guerra mondiale, finita con la sconfitta dei sovietici e l'occupazione tedesca. La città fu liberata nel settembre del 1943.

Smólikas Monte (2.637 m) della Grecia, nell'Epiro. Il più alto della catena del Pindo.

smollàre, v. tr. Mettere a mollo un panno prima di lavarlo.

smollicàre, v. v. tr. Ridurre in briciole il pane.
v. intr. pron. Ridursi in briciole, disfarsi.

smonacàre, v. tr. Far perdere la condizione di monaco.

smontàbile, agg. Che si può smontare facilmente.

smontàggio, sm. (pl.-gi) L'atto di smontare una macchina o un oggetto.

smontàre, v. v. tr. 1 Separare nei vari pezzi componenti. ~ scomporre. smontare un ingranaggio per pulirlo. 2 Smorzare l'euforia, scoraggiare. 3 Confutare, controbattere.
v. intr. 1 Scendere da una cavalcatura. 2 Terminare il turno di lavoro.
v. intr. pron. Perdere entusiasmo.
 v. tr. 1 to dismantle, to disassemble, to take to pieces. 2 (rimuovere) to remove. 3 (scoraggiare) to discourage, to dishearten. v. intr. 1 (smontare da cavallo) to dismount. 2 (dal servizio) to go off. 3 (dal treno) to get off. v. intr. pron. to lose one's enthusiasm, to lose heart.
 da s-+ montare.

smòrfia, sf. 1 Contrazione dei muscoli del viso che provoca un'espressione insolita. ~ boccaccia, sberleffo. 2 Moina. ~ smanceria.
 sf. 1 grimace. 2 (moina) simpering.

smorfiosaménte, avv. In modo sdolcinato, smorfioso.

smorfióso, agg. Che fa le smorfie, petulante.
 agg. simpering.

smòrto, agg. Pallido, senza vigore. ~ cereo, terreo. <> colorito, rubicondo.
 agg. 1 wan, pale. 2 (colorito) dull.

smorzaménto, sm. L'effetto dello smorzare.

smorzàre, v. v. tr. 1 Ridurre l'intensità. ~ frenare. 2 Spegnere. smorzare una fiamma. 3 Placare. smorzare le polemiche.
v. intr. pron. Spegnersi, affievolirsi.
 v. tr. 1 (luce) to dim. 2 (suono) to deaden. 3 (colore) to tone down. 4 (entusiasmo) to damp, to dampen. 5 (sete) to quench. v. intr. pron. to fade, to be appeased.
 da ammorzare, sostituendo s-a a-.

smorzàta, sf. Colpo tennistico consistente nel rimandare la pallina, con poca velocità, poco oltre la rete.

smorzàto, agg. Mitigato, attenuato.

smorzatóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. Che permette di smorzare.
sm. 1 Piccolo tassello posto su una corda del pianoforte per attenuare rapidamente le vibrazioni. 2 Dispositivo che permette di attenuare rapidamente le oscillazioni in un sistema.

smorzatùra, sf. Smorzamento.

smosciàre, v. v. tr. Rendere moscio.
v. intr. pron. Indebolirsi, perdere vigore.

smòsso, agg. Che è stato mosso, turbato dallo stato di quiete, di riposo.

smottaménto, sm. Frana, caduta di terreno. ~ cedimento.
 sm. landslip, landslide.

smottàre, v. tr. Franare, cadere verso il basso.

smozzàre, v. tr. Mozzare con risolutezza e forza. ~ tagliare.

smozzicàre, v. tr. 1 Sgretolare, ridurre in piccoli pezzi. 2 Pronunciare poco e male.

smozzicàto, agg. Ridotto in pezzi.

SMTP Sigla di Simple Mail Transfer Protocol, protocollo che gestisce il trasferimento di e-mail fra computer.

smùngere, v. tr. 1 Fare impallidire, emaciare. 2 Mungere. 3 Spillare denaro.

smùnto, agg. Magro, esausto. ~ emaciato, consunto. <> florido.
 agg. pinched, haggard.

smuòvere, v. v. tr. 1 Spostare lievemente, con fatica. 2 Rimuovere, dissuadere. non riuscivano a smuoverlo dai suoi propositi. 3 Commuovere. si fece smuovere dalle loro lacrime.
v. intr. pron. 1 Spostarsi. 2 Convincersi del contrario.
 v. tr. 1 to move, to shift. 2 (dall'inerzia) to rouse, to stir. 3 (dissuadere) to dissuade, to deter. v. intr. pron. to move, to shift.
 lat. emovere, comp. da ex-+ movere muovere.

smuràre, v. tr. 1 Rompere un muro. 2 Levare da un muro ciò che vi era murato.

smussaménto, sm. L'effetto di smussare.

smussàre, v. v. tr. 1 Arrotondare, eliminare gli spigoli. <> appuntire. 2 Attenuare.
v. intr. pron. Diventare meno scontrosi.
 v. tr. 1 to smooth down, to round off. 2 (lama) to blunt. 3 (fig.) to soften. v. intr. pron. to become blunt.
 franc. émusser.

smussàto, agg. Che è stato arrotondato, attenuato.
 angolo smussato: bevel.

smussatùra, sf. 1 L'atto di smussare. 2 Ciò che è stato smussato.

smùsso, agg. e sm. agg. Smussato.
sm. 1 Smussatura. 2. Scalpello utilizzato per smussare.

Sn Simbolo chimico dello stagno.
sn
Sigla di senza numero.

snack, sm. invar. Merenda, spuntino.

snack bar, loc. sost. m. invar. Tavola calda. ~ tavola fredda, panineria.

Snake River Fiume (1.670 km) degli USA nordoccidentali. Nasce nel Wyoming (Parco nazionale di Yellowstone) e confluisce nel fiume Columbia. Attraversa lo stato dell'Idaho segnandone il confine con l'Oregon e penetra nello stato di Washington. Le sue acque vengono sfruttate per l'irrigazione e la produzione di energia idroelettrica.

SNALS Sigla di Sindacato Nazionale Autonomi Lavoratori della Scuola.

SNAM Sigla di Società Nazionale Metanodotti.

snaturaménto, sm. L'atto di snaturare.

snaturàre, v. v. tr. 1 Modificare la natura di qualcosa o qualcuno. ~ alterare. 2 Interpretare in modo errato.
v. intr. pron. Degenerare.

snaturàto, agg. Corrotto, degenere.
heartless, inhuman.

snazionalizzàre, v. tr. 1 Far perdere delle caratteristiche nazionali. 2 Rendere privata un'attività che era stata nazionalizzata.

snc Sigla di società in nome collettivo.

SNCF Sigla di Société Nationale des Chemins de Fer Français (società nazionale delle ferrovie francesi).

snebbiàre, v. tr. 1 Allontanare la nebbia, dissolvere. <> annebbiare. 2 Rendere meno fosco, più chiaro.

snellézza, sf. 1 L'essere agile, in forma. 2 L'essere spedito, sciolto nei movimenti.

snelliménto, sm. L'effetto dello snellire.

snellìre, v. v. tr. 1 Rendere snello, slanciato. 2 Rendere più rapido e semplificato.
v. intr. pron. 1 Diventare più snello, agile. 2 Semplificarsi.
(accelerare) to speed up. 3 (semplificare) to simplify. v. intr. pron. to get slim.

snèllo, agg. 1 Slanciato, agile. ~ asciutto. <> grosso. 2 Svelto.
1 slim, slender. 2 (agile) agile.
 german. snell.

snervaménto, sm. L'atto di snervare o snervarsi.

snervànte, agg. Che snerva, che è estenuante. <> rilassante.
1 enervating. 2 (estenuante) exhausting.

snervàre, v. v. tr. Indebolire, estenuare, privare di vigore fisico. era snervato dalla lunga attesa.
v. intr. pron. Indebolirsi, perdere vigore e forza.
to wear out, to enervate. v. intr. pron. to become enervated.
da s-+ deriv. da nervo.

snervatézza, sf. 1 L'essere senza forza, senza energia. ~ debolezza. 2 Assenza di forza di carattere. ~ mollezza.

snervàto, agg. Estenuato, senza forze.
worn out.

snidàre, v. tr. 1 Far uscire dal nido o dalla tana. ~ scovare, stanare. 2 Far uscire allo scoperto.
to flush out, to drive out.
da s-+ deriv. da nido.

sniffàre, v. tr. Fiutare.

sniffàta, sf. Il fiutare.

snob, agg., sm. e sf. agg. indec. 1 Raffinato, eccentrico. 2 Chi vuol apparire ciò che non è.
sm. e sf. Chi ha atteggiamenti sofisticati da eccentrico.
 originariamente nel significato [2] dal lat. sine nobilitate colui che non è nobile ma vuole apparirlo.

snobbàre, v. tr. Ignorare, disprezzare. ~ spregiare. <> apprezzare.
to snob.

snobìsmo, sf. Insieme di atteggiamenti da snob.
snobbery.

snobìstico, agg. (pl.-ci) Relativo allo snobismo.
snobby, snobbish.

SNOBOL In informatica è la sigla di (String oriented symbolic language). Si tratta di un linguaggio simbolico sviluppato agli inizi degli anni '60 finalizzato alla gestione di stringhe di caratteri.

snocciolaménto, sm. L'azione di snocciolare.

snocciolàre, v. tr. 1 Levare i noccioli o il guscio. 2 Raccontare in rapida sequenza fatti e avvenimenti. ~ enunciare., narrare. 3 Sborsare.
1 to stone. 2 (fatti) to blab.

snocciolatóio, sm. (pl.-oi) Luogo in cui viene fatto lo snocciolamento e in cui ricadono i residui.

snodàbile, agg. Che può essere snodato, flessibile.

snodàre, v. v. tr. 1 Sciogliere. 2 Rendere agile.
v. intr. pron. 1 Avere un percorso ondeggiante. 2 Distendersi.
 v. tr. (rendere agile) to loosen. v. intr. pron. 1 to come loose. 2 (distendersi) to wind.
 da s-+ deriv. da nodo.

snodàto, agg. 1 Agile, che ha una snodatura. 2 Che si può piegare.
 agg. 1 supple. 2 (articolato) jointed.

snodatùra, sf. L'effetto di snodare.

snòdo, sm. Collegamento fra parti meccaniche che permette rotazioni. ~ giunto, raccordo.
 sm. 1 joint. 2 (giunzione) junction.

Snow, Charles Percy (Leicester 1905-Londra 1980) Scienziato e saggista inglese. Tra le opere: Le due culture (1959).

snowboard, sm. invar. Sport invernale consistente nello scivolare lungo ripide discese di neve utilizzando un'unica plancia larga circa 20 cm. È nato negli Stati Uniti negli anni '70.
 comp. dall'inglese snow neve + board tavola.

snudàre, v. tr. 1 Mettere a nudo. 2 Sguainare.

Snyders, Frans (Anversa 1579-1657) Pittore fiammingo. Tra le opere: Concerto di uccelli (Madrid, Prado).

so- Primo elemento di parole composte.
 dal lat. sub di sotto, sotto.

Soàna Valle del Piemonte, in provincia di Torino, attraversata dal torrente omonimo.

Soane, John (Whitchurch 1753-Londra 1837) Architetto inglese. Tra le opere la banca d'Inghilterra (1788-1833) e il mausoleo per Sir F. Bourgeois in Charlotte Street (1807-1808) a Londra.

soap opera, loc. sost. f. invar. Sceneggiato, telenovela.

soàve, agg. e sm. agg. Che è piacevole ai sensi, dolce. <> aspro.
sm. Vino prodotto a Soave, in provincia di Verona.
 agg. soft, sweet, gentle.

Soàve Comune in provincia di Verona (6.015 ab., CAP 37038, TEL. 045).

soaveménte, avv. In modo soave.

soavità, sf. Gradevolezza, l'essere soave.

Sobat Fiume (330 km) del Sudan. Si forma dall'unione dei fiumi Pibor e Baro e confluisce nel Nilo Bianco.

sobbalzàre, v. intr. 1 Trasalire. 2 Fare sobbalzi.
 v. intr. 1 to bump, to jolt. 2 (trasalire) to jump, to start.

sobbàlzo, sm. Sussulto.
 sm. 1 bump, jolt. 2 (sussulto) jump, start.

sobbarcàre, v. v. tr. Affibbiare un impegno gravoso.
v. intr. pron. Impegnarsi a svolgere un determinato compito che richiede sacrificio.
 v. intr. pron. to take on.

sobbollìre, v. intr. 1 Essere sul punto di bollire. 2 Covare delle forti passioni.

Sobborghi Film drammatico, russo (1933). Regia di Boris Barnet. Interpreti: Elena Kuzmina, Sergej Komarov. Titolo originale: Okraina

sobbórgo, sm. (pl.-ghi) Zona alla periferia della città. ~ periferia, suburbio.
 sm. suburb.

sobillaménto, sm. L'atto di sobillare.

sobillàre, v. tr. 1 Incitare alla rivolta. ~ aizzare. 2 Istigare. <> calmare.
 v. tr. 1 to stir up. 2 (incitare) to incite.
 lat. volg. subilare soffiare (negli occhi).

sobillatóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. Che sobilla, istiga.
sm. Chi sobilla.

sobillazióne, sf. Sobillamento.

sobrietà, sf. La qualità di chi è moderato e controllato. ~ continenza, frugalità. <> incontinenza, smodatezza.
 lat. sobrietas,-atis.

sòbrio, agg. 1 Moderato, controllato. ~ lucido. <> ubriaco. 2 Semplice, senza sfarzo.
 agg. moderate, sober.
 lat. sobrius.

Socchiève Comune in provincia di Udine (1.064 ab., CAP 33020, TEL. 0433).

socchiùdere, v. tr. Chiudere parzialmente. ~ abbassare. <> alzare.
 v. tr. 1 to leave ajar. 2 (gli occhi) to half-close.

socchiùso, agg. Accostato, non completamente chiuso.
 agg. 1 ajar. 2 (occhi) half-open, half closed.

sòccida, sf. Contratto agrario stipulato tra un soccidante e un soccidario che consiste nel ripartire l'allevamento di una determinata quantità di bestiame e lo sfruttamento di tale bestiame e degli altri prodotti utili che ne derivano.

soccombènte, agg. e sm. agg. Che è stato battuto, vinto.
sm. Chi è stato vinto, sconfitto.

soccómbere, v. intr. 1 Soggiacere a un'autorità superiore. soccombere in giudizio, perdere una causa. 2 Subire. dovette soccombere alla fatica. 3 Morire.
 lat. succumbere, cadere sotto, comp. da sub-+ cumbere, da cubare giacere.

soccórrere, v. v. tr. Aiutare.
v. intr. Ricordare.
 v. tr. to assist, to help.

soccorritóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. Che soccorre.
sm. Chi soccorre.
 sm. rescuer.

soccórso, sm. 1 Il prestare aiuto o richiederlo. ~ assistenza. soccorso stradale, soccorso agli automobilisti. 2 Rinforzo. i soccorsi che avevano richiesto tardavano a giungere.
 sm. 1 assistance, help. 2 (pronto soccorso) first aid. 3 (salvataggio) rescue. 4 (stradale) breakdown service.

soccòscio, sm. (pl.-i) Parte superiore della coscia.

Soci Città (341.000 ab.) della Russia, nel territorio di Krasnodar, sul mar Nero.

socialdemocràtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Che riguarda i principi della socialdemocrazia.
sm. Chi è sostenitore della socialdemocrazia.
 sm. social democrat.

socialdemocrazìa, sf. Nome generico dato ai partiti politici e alle correnti di orientamento marxista nei Paesi tedeschi, scandinavi e in Russia alla fine del XIX sec. e agli inizi del XX sec. Nel linguaggio politico indica i partiti socialisti che respingono il metodo rivoluzionario per la conquista del potere, propugnano una politica di riforme graduali nell'ambito degli ordinamenti politici esistenti, conservando le basi della vita democratica, il rispetto delle libertà fondamentali e l'istituto parlamentare. Il più rappresentativo dei partiti socialdemocratici è quello tedesco (SPD) che fu fondato, nel 1875, a Ghota, a seguito della fusione della corrente socialista di ispirazione marxista (A. Bebel e W. Liebknecth) con l'Associazione nazionale degli operai tedeschi (Lasalle). Tra il 1878 e il 1890 superò con successo le leggi eccezionali volute da Bismarck e tra il 1896 e il 1897 E. Bernstein, portò dei cambiamenti, prima limitati poi più decisi, che tendevano ad abbandonare sempre di più gli aspetti rivoluzionari della teoria marxista. Dopo la sconfitta della prima guerra mondiale, il Partito socialdemocratico, portato al potere dalla rivoluzione del novembre 1918, si diede a una politica molto moderata; negli anni della Repubblica di Weimar tenne, sia al governo che all'opposizione, un atteggiamento oscillante, tanto da rimanere immobile nel momento della salita al potere di Hitler, che lo ridusse alla clandestinità. Dopo la seconda guerra mondiale, il partito riorganizzato da K. Schumacher, ebbe una rapida ripresa diventando, accanto al Partito cristiano democratico, uno dei due partiti più forti del paese, fino a entrare nel dicembre del 1966, nel governo presieduto dal cancelliere Kiesinger (CDU) e a formare il successivo governo presieduto da W. Brandt. Sul modello di quello tedesco, sono stati creati partiti socialdemocratici in Danimarca (1878), Norvegia (1887) e Svezia (1889).

sociàle, agg. e sm. agg. 1 Relativo al vivere nella società. <> asociale. relazioni sociali. 2 Relativo a una specifica associazione. previdenza sociale, sistema statale di assistenza ai lavoratori.
sm. L'insieme degli aspetti che riguardano il vivere nella società e le relazioni con gli altri individui.
 agg. 1 social. 2 (comm.) company. 3 (di associazione) association. 4 (sede sociale) head office.
 lat. socialis, deriv. da socius compagno.

socialìsmo, sm. Nel suo significato più generale, ogni dottrina che predichi una riorganizzazione della società su basi collettivistiche, che metta la società e non l'individuo al centro delle attenzioni. Il termine si diffuse in Inghilterra alla fine dell'Ottocento. Il significato vago si rifà a qualsiasi aspirazione, ideale, tendenza o dottrina che prospetti un cambiamento della società in senso collettivistico. ~ marxismo, collettivismo.
 sm. socialism.
Termine con il quale si indicano, dal XIX sec., quelle teorie e azioni che prevedono un sistema-economico politico fondato sulla socializzazione dei fattori produttivi e sul controllo statale dei settori economici, al fine di promuovere una maggiore giustizia sociale e l'emancipazione dei lavoratori. In contrapposizione con l'individualismo, già nell'antichità si possono trovare tracce di lotte sociali (guerre sociali in Grecia e a Roma, guerre servili) e che continuarono anche nel medioevo, segnando il progressivo potenziamento e l'affermazione della borghesia (tumulto dei ciompi, Jaqueries, guerra dei contadini). I primi socialisti, detti utopistici, furono borghesi e si prefissero come obiettivo quello di creare una società futura, attraverso la realizzazione di alcune comunità modello; si diffusero così in Francia le teorie di Babeuf, Saint-Simon, Fourier, Blanqui, in Gran Bretagna di Owen e in Germania di Lassalle che possono essere considerate come un approfondimento di elementi presenti nel pensiero illuminista. L'idealismo delle teorie portava spesso a posizioni utopiche che segnarono il fallimento dei vari tentativi (atelier di Blanc, cooperative di Owen). Il rafforzamento del movimento operaio, nel corso del XIX sec., consentì la formazione di un socialismo pratico, soprattutto grazie al lavoro di P. G. Proudhon, progenitore del futuro movimento anarchico e di Marx ed Engels. Questi due furono gli artefici del socialismo scientifico che prevedeva la conquista del potere da parte della classe operaia, oltre alla socializzazione dei mezzi di produzione e di scambio e che fu all'origine del movimento comunista. Esso si diffuse in tutta Europa, accompagnandosi allo sviluppo delle società industriali nei vari Paesi, grazie alla prima Internazionale (1864-1876) e alla seconda Internazionale (1889-1914), imponendosi anche politicamente, grazie alla formazione di partiti socialisti (in Francia, Inghilterra, Italia e Russia); dal 1899, quando apparvero le tesi di Bernstein, il socialismo incominciò a orientarsi (revisionismo) alle riforme e alle conquiste sociali, anziché alla rivoluzione, e a un progressivo avvicinamento del proletariato alla borghesia. Fino al 1919 socialismo e comunismo erano considerati congiuntamente, mentre dopo la contrapposizione della terza Internazionale alla seconda Internazionale e in seguito alle numerose scissioni nei movimenti socialisti, i due termini indicarono concezioni separate e, a volte, contrapposte. In contrapposizione al comunismo, il socialismo esclude la presa del potere da parte dei proletari tramite dittatura, non riconosce che alcun partito eserciti tale dittatura in nome dei proletari, non ammette che ci sia radicale differenza tra classe elitaria e maggioranza, pretende il rispetto delle regole democratiche, esclude la subordinazione della vita culturale alle esigenze del partito. Da allora, ogni movimento che accettava la lotta parlamentare venne detto socialdemocratico, creando una nuova accezione del termine; nel corso della lotta al fascismo, molti partiti confluirono nella opposizione al regime, nell'alleanza con i vari fronti popolari o nella resistenza. Nel primo dopoguerra i partiti socialisti occidentali costituirono l'Internazionale socialista (1951), alla quale, dopo gli avvenimenti ungheresi, aderirono anche quei partiti socialisti che, come quello italiano, avevano privilegiato la collaborazione con le forze comuniste. Dopo l'occupazione dell'Ungheria (1956) molti partiti socialisti che avevano appoggiato il comunismo si spostarono su posizioni socialdemocratiche.

socialìsta, agg. sm. e sf. (pl.-i) agg. Relativo ai principi del socialismo, politica tendente a realizzare l'uguaglianza giuridica, economica, fra gli uomini.
sm. e sf. Chi è sostenitore del socialismo.
 agg., sm. e sf. socialist.

socialità, sf. invar. 1 La tendenza a vivere in società. 2 Le relazioni fra gli appartenenti a una società.

socializzàre, v. v. tr. Sottrarre un bene, un'attività alla gestione privata per gestirla collettivamente. ~ collettivizzare. socializzare un'industria.
v. intr. Intrattenere rapporti sociali. ~ comunicare. aveva delle tremende difficoltà a socializzare con il prossimo.
 v. intr. to socialize.
 deriv. da sociale.

socializzazióne, sm. L'effetto di socializzare.

socialménte, avv. 1 In modo sociale. 2 In società.

società, sf. 1 Insieme di individui che si è dato un'organizzazione e delle leggi per regolare i rapporti e le relazioni fra di essi. 2 Insieme di persone che si propongono un obiettivo comune da realizzare. 3 Ambiente. 4 In zoologia è l'insieme di animali di una stessa specie che vivono insieme.
 sf. 1 society. 2 (comm., compagnia) company. 3 (sportiva) club.
 lat. societas,-atis, deriv. da socius compagno.
In diritto è un'associazione di persone che con apposito contratto conferiscono beni o servizi per l'esercizio di un'attività economica, allo scopo di dividerne gli utili. Possono essere commerciali o non commerciali (attività agricole). Quelle commerciali devono avere una delle seguenti forme giuridiche, società in nome collettivo (nella quale i soci rispondono illimitatamente delle obbligazioni sociali), società in accomandita semplice (formata da soci accomandatari che rispondono illimitatamente dei debiti societari e da soci accomandanti che rispondono limitatamente al capitale sottoscritto), società in accomandita per azioni (caratterizzata per la ripartizione del capitale sociale in quote rappresentate da azioni), società a responsabilità limitata (il capitale è suddiviso in quote e i soci rispondono delle obbligazioni sociali soltanto nel limite delle rispettive quote), società cooperativa (nella quale i soci non perseguono fini di lucro, ma mutualistici), società per azioni (risponde delle obbligazioni soltanto con il patrimonio sociale e il cui capitale è suddiviso in quote rappresentate da azioni).

Società délle Nazióni Organismo internazionale con sede a Ginevra, il cui nome ufficiale è Société des Nations, SdN. Sorto nel 1919 durante la conferenza della Pace di Versailles, entrato in vigore nel 1920, vi aderirono quasi tutte le potenze del mondo. Il suo scopo era l'esclusione del ricorso alla guerra, il mantenimento di relazioni internazionali fondate sulla giustizia, l'osservanza rigorosa delle prescrizioni del diritto internazionale e dei trattati. Nato con grandi speranze evidenziò ben presto i suoi limiti consistenti nel privilegiare l'aspetto politico-diplomatico, ma soprattutto nella mancanza di un sistema di sanzioni capace di reprimere i comportamenti aggressivi e contrari alle norme istitutive. Per questo motivo furono numerosi i fallimenti e le defezioni dei regimi dittatoriali di Germania e Giappone (1933), Italia (1937), Ungheria e Spagna (1939). La seconda guerra mondiale segnò la fine dell'organizzazione, il cui scioglimento venne definito nel 1946.

Società feudale, La Opera di storia di M. Bloch (1939-1940).

Società industriale, La Opera di sociologia di R. Aron (1962).

Società opulenta, La Opera di economia di J. K. Galbraith (1958).

societàrio, agg. (pl.-i) Relativo a una società.

sociévole, agg. 1 Che preferisce la compagnia degli altri. ~ cordiale, disponibile. <> scontroso. 2 Che tende a vivere in società.
 agg. sociable.
 lat. sociabilis, deriv. da sociare associare.

socievolézza, sf. L'essere socievole.

socinianésimo, sm. Movimento teologico-morale elaborato da L. e F. Socini. Prendendo le mosse dal protestantesimo, giunge a un'interpretazione di stampo razionalista del cristianesimo, rifiuta ogni dogma non dimostrabile con la ragione, nega la trinità divina, la divinità di Cristo, la necessità della grazia. Fondato sullo spirito di tolleranza ha influito sul pensiero moderno ed è stato assimilato dall'illuminismo e dal deismo. Suo centro principale è stata la Polonia dove si chiamarono sociniani i componenti della chiesa dei frati Poloni.

sociniàno, agg. e sm. agg. 1 Relativo al socinianesimo. 2 Di seguace del socinianesimo.
sm. Seguace del socinianesimo.

sòcio, sm. (pl. m. soci, pl. f. socie) 1 Membro, appartenente a una associazione. ~ adepto, aderente. 2 Appartenente a una società di carattere commerciale con diritto sugli utili. 3 Chi partecipa a una iniziativa con altre persone.
 sm. 1 member. 2 (comm.) associate, partner.
 lat. socius compagno.

Socio, Il Film thriller, americano (1993). Regia di Sidney Pollack. Interpreti: Tom Cruise, Gene Hackman, Jeanne Tripplehorn. Titolo originale: The Firm

sociobiologìa, sf. sing. Studio del comportamento sociale degli esseri viventi.

sociocrìtica, sf. Critica di tipo sociologico.

socioculturàle, agg. Relativo a uno sviluppo sociale e culturale di un individuo.

socioeconòmico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda fenomeni sociali e contemporaneamente economici.

sociolinguìstica, sf. sing. Studio dei rapporti fra società e linguaggio.

sociolinguìstico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda la sociolinguistica.

sociologìa, sf. sing. Scienza che studia i fenomeni sociali, i rapporti fra l'individuo e la società e ne ricerca le leggi. Iniziatore fu A. Comte che, nel suo Corso di filosofia positiva, introdusse il termine insieme alla nozione di esistenza di leggi indipendenti dalla volontà del singolo che regolano il progresso della società. Come predecessori possono essere indicati gli illuministi Hobbes e Montesquieu, gli economisti inglesi Smith e Ricardo. La teoria del progresso sociale e della possibilità di uno studio positivista, cioè con criteri scientifici, delle società umane si propose di estendere alla società il metodo di ricerca proprio delle scienze naturali, i cui maggiori cultori furono Pareto, Tarde e Mosca. Il positivismo tramontò sotto l'influsso del pensiero di Marx e alla fine del XIX sec. fu radicalmente rifondata da M. Weber e Durkheim. All'inizio del sec. Francia e Germania sono le nazioni all'avanguardia nella sociologia; dopo il 1930 si assiste al suo sviluppo negli Stati Uniti, grazie all'apporto di numerosi studiosi (T. Parsons, R. Merton, C. Wright Mills, T. W. Adorno).

sociologicaménte, avv. Dal punto di vista sociologico.

sociològico, agg. (pl. m.-ci) Che è relativo alla sociologia.

sociologìsmo, sm. sing. Tendenza a giustificare tutte le attività umane solo dal punto di vista della sociologia.

sociòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di sociologia.
 franc. sociologue.

sociopolìtico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda fenomeni che sono al tempo stesso sociali e politici.

sociosanitàrio, agg. (pl.-i) Riguardante l'assistenza sanitaria pubblica.

socket, sm. invar. Nel linguaggio informatico indica un punto terminale di un canale di comunicazione ad alto livello. Mediante una gestione opportuna delle socket è possibile effettuare la comunicazione tra processi presenti sulla stessa macchina o distribuiti in rete.

SOCOF Sigla di Sovrimposta Comunale sui Fabbricati.

Socotra Isola (15.000 ab.) dello Yemen (o Suqutra), nell'oceano Indiano. Capoluogo Hadibu.

Sòcrate (Atene 469-399 a. C.) Filosofo ateniese. Nacque ad Atene nel 470 ca a. C. dallo scultore Sovronisco e da Fenarete appartenente alla tribù Antiochide nel demo di Alopece. Il padre era un uomo molto stimato nel suo demo; la madre molto probabilmente apparteneva a una buona famiglia e sembra aiutasse le amiche a partorire. Socrate venne educato come tutti gli altri giovani del suo tempo, studiando musica, poesia e ginnastica. Da giovane esercitò inizialmente l'arte del padre. Appartenente alla classe media e senza mai conseguire lauti guadagni con il proprio lavoro, dispose di qualche rendita che gli permise di vivere e di potersi permettere ancora a quarantasei anni di prestare servizio militare come oplita, fornito di completa armatura. Lasciò sempre all'amico Critone il compito di amministrare le sue rendite. Scarse sono le notizie sulla sua vita, le occupazioni e gli spostamenti di Socrate negli anni dal 455 al 432 a. C., cioè nel periodo di Pericle. Molto probabilmente ebbe contatti con Parmenide e Zenone di Elea; è possibile che abbia conosciuto Anassagora, del quale sicuramente lesse il libro, il fisico Archelao e Diogene; fu probabilmente per un certo periodo a capo della scuola ionica in Atene. È noto che fu in buoni rapporti con Aspasia e che ebbe contatti con sacerdoti e sacerdotesse. Si sa con certezza che nel 427 a. C. fu ad Atene dove si mise in contatto con Gorgia e Protagora. Tornò ancora ad Atene nel 443 circa e di nuovo nel 432, 431 e nel 421. Gli anni dal 432 al 429 a. C. videro Socrate impegnato nella campagna di Potidea in qualità di oplita. Nel 432 nel corso di una battaglia durante la quale gran parte dell'esercito ateniese dovette ritirarsi, Socrate salvò Alcibiade, ferito, e volle che il premio fosse assegnato allo stesso Alcibiade. Si narra che durante l'assedio di Potidea si comportò sempre in modo valoroso, senza mai lamentarsi per il freddo e i disagi e senza mai esporsi a inutili pericoli. Nel 428 a. C. tornò ad Atene dove riprese la sua attività e i suoi dialoghi. Quattro anni più tardi fu nuovamente in guerra e anche in questa occasione si comportò coraggiosamente durante il ritiro degli ateniesi di fronte ai beoti, riuscendo a salvare Lachete. Nel 422 a. C. combatté ad Anfipoli, quindi tornò ad Atene dove si stabilì definitivamente. In questi anni sposò Santippe, dalla quale ebbe tre figli, Lamprocle, Sofronisco e Menesseno. Rivestì cariche importanti nel governo della città. Nel 406-405 a. C. fu membro del consiglio dei Cinquecento. Si oppose al capo dei Trenta Tiranni, Crizia, quando questi gli ordinò di arrestare il democratico Leonzio di Salamina. In seguito Crizia per vendicarsi emanò una legge che vietava l'insegnamento dell'arte della dialettica. Nel 399 a. C. su accusa pubblica scritta presentata da Meleto e appoggiata da Anito e da Licone Socrate venne processato per empietà, perché non riconoscendo come dei quelli dello stato, aveva introdotto nuove divinità ed era un corruttore dei giovani. Un tribunale composto da cinquecento cittadini con una maggioranza di centoquaranta voti lo condannò a morte. La sentenza venne rinviata perché essendo il periodo delle feste Delie nessuno poteva essere giustiziato. Dopo un mese, al tramonto del sole, Socrate salutò Santippe e i figli e bevve la cicuta. Socrate fu un uomo sempre consapevole delle proprie responsabilità davanti a sé e ai propri cittadini, pronto a pagare di persona per ogni sua azione. Non lasciò, volutamente, alcuna testimonianza scritta. Portò avanti la sua politica che consisteva nello stimolare le capacità dialettiche e il pensiero, senza fare ricorso a messaggi sacerdotali e profetici per l'umanità, ma riferendosi agli uomini di cultura o nell'ambito di una determinata situazione politica. Non esiste una vera e propria filosofia di Socrate ma egli può essere assunto come simbolo del filosofare.

socràtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Relativo a Socrate. 2 Delle scuole di pensiero sorte dopo la morte di Socrate.
sm. Seguace di Socrate.

sòda, sf. 1 Carbonato di sodio, utilizzato nella preparazione dei saponi. soda caustica, sostanza corrosiva. 2 Acqua contenente carbonato di sodio.
 sf. 1 soda. 2 (acqua) soda water.
 etimo incerto.

sodàglia, sf. Terreno non dissodato.

sodàle, sm. e sf. Appartenente a un sodalizio, associazione.

sodalìte, sf. Alluminosilicato di sodio appartenente al gruppo dei feldspatoidi che si presenta in cristalli monometrici gialli, grigi o bluastri. Contiene anche cloro.

sodalìzio, sm. (pl.-zi) 1 Associazione. ~ confederazione. 2 Piccolo gruppo di persone legato da rapporti di amicizia o interessi comuni. ~ circolo.
 sm. society, association.
 lat. sodalicium, deriv. da sodalis amico.

Sodàno, Àngelo (Isola d'Asti 1927-) Cardinale italiano. Nel 1988 è stato nominato segretario a Roma per le relazioni estere del Vaticano, nel 1990 è diventato segretario di stato della Sacra Sede e nel 1991 è stato fatto cardinale da papa Giovanni Paolo II.

sodàre, v. tr. 1 Rassodare. 2 Rendere più robusti e resistenti i tessuti comprimendoli dopo avergli applicato particolari sostanze.

sodatrìce, sf. Macchina che svolge la sodatura.

sodatùra, sf. Operazione che permette di dare maggiore consistenza al feltro e ai tessuti in genere.

Soddì Comune in provincia di Oristano (184 ab., CAP 09074, TEL. 0785).

soddisfacènte, agg. Che soddisfa.
 agg. satisfactory.

soddisfaciménto, sm. 1 L'effetto di soddisfare. 2 Soddisfazione.

soddisfàre, v. v. tr. 1 Esaudire, accontentare. ~ contentare. <> contrariare. soddisfare un debito, estinguerlo. 2 Compiere. soddisfare il proprio dovere.
v. intr. 1 Rispettare, essere conforme alle norme. 2 Appagare. soddisfare alla richiesta del mercato.
 v. tr. 1 to satisfy. 2 (impegno) to fulfil. 3 (adempiere) to meet. 4 (richiesta) to comply with.
 lat. satisfacere, comp. da satis abbastanza + facere fare.

soddisfàtto, agg. 1 Accontentato. <> insoddisfatto. 2 Che è stato adempiuto.
 agg. satisfied, pleased.

soddisfazióne, sf. 1 L'atto di soddisfare. 2 Appagamento. ~ piacere. <> scontentezza, delusione.
 sf. 1 satisfaction. 2 (gioia) happiness.

Södermanland Contea (258.000 ab.) della Svezia, affacciata al mar Baltico. Capoluogo Nyköping.

sodézza, sf. L'essere sodo.

sòdico, agg. (pl. m.-ci) Che contiene sodio.

sòdio, sm. Elemento chimico di numero atomico 11, peso atomico 22,99 e simbolo Na. Metallo bianco argenteo, assai reattivo (brucia a contatto dell'aria producendo una fiamma gialla e reagisce violentemente con l'acqua liberando idrogeno), è presente sotto forma di sali nelle acque del mare (cloruro di sodio, NaCl), in sorgenti termali e in giacimenti minerari. Si ottiene anche per elettrolisi del cloruro di sodio fuso. I suoi composti più comuni, oltre al citato cloruro, sono il carbonato di sodio (o soda-NaHCO3), l'ipoclorito di sodio (NaClO) e il perborato di sodio (NaBO3 · 4H2O), utilizzati per la produzione di detergenti; l'ossido (Na2O), l'idrossido (o soda caustica-NaOH) e il perossido (Na2O2) di sodio, che sono usati in molti processi chimici; il solfito (Na2SO3), il bisolfito (NaHSO3) e il metabisolfito (Na2S2O5) di sodio, che vengono impiegati come riducenti e conservanti.
 sm. sodium.

sòdo, agg. e sm. agg. 1 Duro, compatto. ~ consistente. <> morbido, tenero. 2 Molto solido. 3 Intenso, profondo. aveva una solida cultura. 4 Denso.
sm. 1 Terreno compatto, solido. camminare sul sodo, agire con sicurezza. 2 Consistenza. venire al sodo, all'aspetto principale di una questione.
 agg. 1 firm. 2 (duro) hard. 3 (dormire) to sleep soundly. 4 (venire al sodo) to come to the point.
 lat. solidus solido.

sodoku, sm. invar. Malattia infettiva causata da uno spirillo trasmesso dal morso del topo.

Sòdoma Nella Bibbia (libro della Genesi, capitolo 19), antica città della Palestina che, insieme con Gomorra, fu distrutta (1800 a. C. ca) da Dio con una pioggia di zolfo e fuoco per punire la corruzione degli abitanti. Secondo il racconto biblico, Abramo tentò inutilmente di dissuadere il Signore dal compiere la distruzione; venne salvato solo Lot, nipote di Abramo (preavvertito da due angeli che ingiunsero di fuggire da Sodoma senza voltarsi indietro) e la sua famiglia; la moglie di Lot si voltò indietro a guardare la distruzione e divenne una statua di sale.

Sòdoma (G. A. Bàzzi) (Vercelli 1477-Siena 1549) Giovan Antonio Bazzi detto il Sodoma. Pittore. Tra le opere Storie di Alessandro (1516-1518, Roma, Farnesina) e Storie di Santa Caterina (1526, Siena, San Domenico).

Sodoma e Gomorra Romanzo di M. Proust (1921 e 1922), quarto del ciclo di 7 romanzi intitolato Alla ricerca del tempo perduto (La strada di Swann; All'ombra delle fanciulle in fiore; I Guermantes; Sodoma e Gomorra; La prigioniera; Albertine scomparsa; Il tempo ritrovato). Il titolo scelto dall'autore, che si ispira alla nota vicenda biblica delle due città distrutte con una pioggia di fuoco, denota l'intonazione di questo romanzo, che rappresenta la scoperta dei diffusi casi di omosessualità nella società che Marcel frequenta. In particolare, l'omosessualità del barone di Charlus e del violinista Charlie Morel. Una nuova vacanza a Balbec porta Marcel a ricordare la nonna morta e a provare un acuto sentimento della mancanza di lei. Ritrova Albertine e insieme frequentano il clan dei Verdurin pure in vacanza al mare. Il libro si conclude con il ritorno a Parigi insieme ad Albertine, che Marcel progetta di sposare.

sodomìa, sf. 1 Omosessualità maschile. 2 Rapporto contro natura.

sodomìta, sm. (pl.-i) Chi si dedica alla pratica della sodomia.

sodomìtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla sodomia.

sodomizzàre, v. tr. Sottoporre a sodomia.

sodomizzazióne, sf. L'atto di sodomizzare.

sofà, sm. invar. Divano imbottito. ~ ottomana.
 sm. invar. sofa.

sofferènte, agg. Che soffre.
 agg. suffering.

sofferènza, sf. 1 Il soffrire, provare dolore fisico o morale. ~ patimento. 2 Tolleranza. <> insofferenza.
 sf. suffering.

soffermàre, v. v. tr. Intrattenere, fermare brevemente.
v. intr. pron. Fermarsi per breve tempo, indugiare.

soffèrto, agg. In cui traspare sofferenza.
 agg. difficult, hard-fought.

soffiàre, v. v. tr. 1 Far emettere con forza dell'aria da uno strumento, attrezzo. 2 Fare la spia. 3 Mangiare un pezzo avversario nella dama. 4 Sottrarre.
v. intr. 1 Emettere con rumore aria dal naso. soffiare sul fuoco, istigare, fomentare discordie. 2 Emettere aria con le labbra quasi serrate. 3 Spirare vento. il vento che soffiava era gelido.
 v. tr. e v. intr. 1 to blow. 2 (a dama) to huff. 3 (portare via) to pinch, to steal. 4 (notizia) to whisper. 5 (sbuffare) to puff.
 lat. sufflare, comp. da sub-+ flare soffiare.

soffiàta, sf. 1 L'atto di soffiare. 2 Spiata, delazione. ~ denuncia.
 sf. (spiata) tip-off.

soffiàto, agg. Sottoposto alla tecnica della soffiatura.

soffiatóre, agg. e sm. agg. Che soffia.
sm. Chi pratica la tecnica della soffiatura.

soffiatrìce, sf. Macchina utilizzata nella fabbricazione dei cappelli per sfioccare il pelo da feltrare.

soffiatùra, sf. 1 L'atto di soffiare. 2 Operazione, tecnica per lavorare il vetro soffiando aria all'interno di una massa vetrosa incandescente allo scopo di modellarla.

sòffice, agg. Morbido, elastico. ~ cedevole.
 agg. soft.

Sòffici, Ardèngo (Rignano sull'Arno, Firenze 1879-Forte dei Marmi, Lucca 1964) Pittore e scrittore. Tra le opere Arlecchino (1914) e Kobilek, giornale di battaglia (1918).

soffiétto, sm. 1 Attrezzo a forma di piccolo mantice. lavorar di soffietto, fare la spia. 2 Contenitore che costituisce la camera oscura in certe macchine fotografiche. 3 Struttura di copertura a forma di mantice.
 deriv. da soffiare.

sóffio, sm. (pl.-i) 1 L'atto del soffiare. d'un soffio, in un attimo. 2 Rumore prodotto dal soffiare. 3 L'aria emessa soffiando. 4 Ispirazione. il soffio della poesia.
 sm. 1 (aria) breath. 2 (vento) gust, blast. 3 (di fumo) puff. 4 (sottovoce) in a whisper. 5 (med.) murmur.
 deriv. da soffiare.

Soffio al cuore Film commedia, francese (1970). Regia di Louis Malle. Interpreti: Lea Massari, Benoit Ferreux, Daniel Gélin. Titolo originale: Le souffle au coeur

soffióne, sm. 1 Getto di vapore acqueo con acido borico, ammoniaca e idrogeno solforato, che esce ad altissima temperatura (120-210 °C) e sotto forte pressione (da 1 a 6 atmosfere) da fenditure del suolo e si innalza fino a venti metri. In Italia sono presenti in Toscana nelle provincie di Pisa, Grosseto e Siena. ~ geyser. 2 Tarassaco.

soffìtta, sf. Parte di un'abitazione che separa l'ultimo piano dal tetto.
 sf. loft, attic.

soffittàre, v. tr. Rifare il soffitto.

soffittatùra, sf. Operazione consistente nel fare il soffitto a una stanza.

soffìtto, sm. La superficie all'interno di una stanza che si trova all'opposto del pavimento.
 sm. ceiling.
 lat. volg. suffictus, p.p. di suffigere coprire sotto.

soffocaménto, sm. L'effetto di soffocare. ~ asfissiante.
 sm. suffocation.
Ostruzione delle vie respiratorie
L'ostruzione delle vie respiratorie è, purtroppo, un'evenienza abbastanza frequente e può essere provocata da vari fattori. Per esempio la lingua può cadere all'indietro nella cavità orale e provocare l'occlusione della gola. Questo tipo di ostruzione si verifica spesso in caso di perdita di coscienza ed è di somma importanza, per un soccorritore, accertarsi immediatamente che le vie aeree dell'infortunato siano libere. La presenza di pezzi di cibo o di oggetti, o ancora di vomito, sangue o liquidi nella gola può provocarne l'occlusione. Ferite e/o violenti colpi al collo o al viso, avvelenamenti, immissione di aria molto calda (incendi), possono provocare rigonfiamento dei tessuti e ostruire la gola. Anche le malattie delle vie respiratorie (infezioni, allergie, asma) possono provocare ostruzione delle vie respiratorie a vari livelli.
Qualunque sia la causa dell'ostruzione delle vie respiratorie, essa può manifestarsi come parziale o totale. L'ostruzione è parziale se il soggetto è cosciente e si porta la mano alla gola oppure la indica; presenta un respiro difficoltoso caratterizzato da rumori insoliti (rantoli, gorgoglii), tosse; il colorito diventa cianotico. Può essere in grado di parlare. Il soggetto non cosciente presenterà gli stessi sintomi sopra descritti e sarà possibile notare i movimenti della cassa toracica e lo scambio gassoso a livello di naso o bocca.
Se l'ostruzione è totale il soggetto, se cosciente, non è in grado di parlare né di tossire. Non presenta segni di respirazione né movimenti della cassa toracica. In molti casi comunque il soggetto sarà privo di coscienza.

soffocànte, agg. Che rende difficile la respirazione.

soffocàre, v. v. tr. 1 Impedire di respirare. 2 Reprimere, mettere a tacere. cercava di soffocare quella profonda amarezza che aveva patito. 3 Impedire di crescere.
v. intr. 1 Non essere in grado di respirare. 2 Non sopportare, sentire oppressione.
v. intr. pron. Non riuscire più a respirare.
 v. tr. 1 to choke, to suffocate. 2 (sopprimere) to suppress to stifle. v. intr. to choke, to suffocate.
 lat. suffocare, comp. da sub-+ deriv. da faux, faucis gola.

soffocàto, agg. 1 Represso. 2 Messo a tacere.

soffocazióne, sf. Soffocamento.

sòffoco, sm. (pl.-chi) Calura opprimente, canicola. ~ afa.

soffóndere, v. tr. Emanare, emettere una debole luce, un colorito tenue.

soffrìggere, v. tr. Far friggere in modo lieve. ~ crostare, dorare.
 v. tr. to brown, to sauté, to fry lightly.

soffrìre, v. v. tr. 1 Sentire, provare dolore. soffrire la fame, non avere nulla da mangiare. 2 Sopportare. non poteva proprio soffrire quel tipo.
v. intr. 1 Patire. soffriva d'asma. 2 Subire un danno.
 v. tr. 1 to endure, to suffer. 2 (sopportare) to stand, to bear. 3 (essere sensibile) to be sensitive to. v. intr. 1 to be in pain, to suffer. 2 (med.) to suffer.
 lat. volg. sufferire, comp. da sub-+ ferre portare.

soffrìtto, agg. e sm. agg. Che è stato fritto in modo lieve.
sm. Ciò che viene fatto soffriggere con olio e cipolla.
 sm. fried mixture of herbs.

soffùso, agg. Diffuso, ma di intensità tenue. ~ effuso, velato. <> diretto, forte.
 agg. suffused.

Sòfia Città (1.210.000 ab.) della Bulgaria, capitale dello stato, situata nelle vicinanze del fiume Iskar, in una pianura fra le catene dei Balcani a nord e il massiccio della Rila a sud (nei monti Vitosa). È il più grande centro culturale ed economico del paese. Sede di industrie meccaniche (automobili, materiale ferroviario), alimentari, tessili, del tabacco, del legno, della gomma, del cuoio e dell'abbigliamento. Nodo ferroviario, vi si trova un aeroporto. Tra i monumenti le chiese di Santa Sofia e di San Giorgio, la grande Moschea (fondata nel 1494 è oggi sede del museo archeologico) e la cattedrale dedicata ad Alessandro Newskij. Di origine tracia, nel 29 d. C. fu occupata dai romani divenendo capoluogo della provincia della Dacia. Devastata da Attila verso il 447, venne ricostruita dall'imperatore Giustiniano I e dall'809 al 1192 fu capitale del regno bulgaro. Fu occupata dai bizantini fino al 1386, quando fu conquistata dai turchi che vi rimasero fino al 1878, sostituiti dai russi guidati dal granduca Nicola che la fece capitale del principato di Bulgaria. Al termine della prima guerra mondiale le truppe francesi occuparono i sobborghi di Sofia per due anni. Il 15 settembre del 1944, durante la seconda guerra mondiale, la città venne occupata dall'esercito russo guidato dal maresciallo Tolbuchin.

sofìa, sf. La Sapienza divina, oggetto di culto del cristianesimo orientale.
 greco sophía sapienza.

sofìsma, sm. (pl.-i) Ragionamento errato ma che, nella forma in cui è espresso, appare corretto. ~ logomachia, paralogismo.

Sofista Opera di filosofia di Platone (prima metà IV sec. a. C.).

sofìsta, sm. (pl.-i) 1 Filosofo greco che vanta grande abilità retorica. 2 Chi fa uso di sofismi.

 

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_s.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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