Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale T parte 2

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale T parte 2

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale T parte 2

 

tanzaniàno, agg. e sm. agg. Relativo alla Tanzania.
sm. Abitante della Tanzania.

Tànzio da Varàllo (Alagna, Vercelli, ca. 1580-Varallo, Vercelli 1635) Antonio d'Errico detto Tanzio da Varallo. Pittore. Tra le opere Affreschi delle Cappelle della Passione XXVII (1616-1617), XXXIV (1618-1620) e XXVIII (ca. 1628) del Sacro Monte di Varallo.

tào, sm. invar. Il principio divino nel taoismo.

Tao, Yüan-ming (365-427) Prosatore cinese. Tra le opere La fonte dei fiori di pesco e Compianto funebre per se stesso (427).

Tao-Chi (1630?-Yangchou 1707) Shih-tao. Pittore cinese. Tra le opere Paesaggio (Boston, Museum of Fine Arts).

taoìsmo, sm. solo sing. Il termine taoismo deriva dalla parola cinese tao, che significa letteralmente "via". Il taoismo è una delle tre grandi tradizioni filosofico religiose della Cina, insieme al buddhismo e al confucianesimo. Dottrina filosofica e religiosa che la tradizione attribuisce a Lao-Tze (il vecchio maestro) che la espose nel Tao-Te Ching (il libro del principio e della sua virtù) tra il V e IV sec. a. C. e che venne completata e rielaborata dal IV al III sec. a. C. da Chuang-Tze con il Chuang-Tze, un'opera che prende il nome dal suo autore. Il Tao Te Ching è costituito di ottantuno brevissimi capitoli composti in uno stile oscuro e oracolare, tutti volti a sintetizzare la dottrina taoista nelle sue implicazioni metafisiche e cosmologiche, oltre che nelle sue applicazioni alla vita del singolo o alla gestione dello stato. Il Chuang-Tze ha un carattere assai diverso. Il maestro Chuang-Tze espone la sua dottrina in forma narrativa e quindi più accessibile, attraverso immagini e metafore. Il taoismo si basa sul concetto del tao, entità universale, indeterminata e indefinibile, che è contemporaneamente continuo divenire e immutabilità incondizionata cui l'uomo deve adeguarsi. Dal tao procedono (e perciò il tao comprende in sé) i due principi che informano tutta la realtà in tutte le sue manifestazioni, lo yin e lo yang. Si qualifica come yin tutto ciò che è scuro, femminile, passivo, notturno, umido, freddo, terrestre ecc., mentre si qualifica come yang tutto ciò che è chiaro, maschile, attivo, diurno, secco, caldo, celeste ecc. In realtà sono due principi complementari. Si può dire che tutto ciò che è yin contiene anche il principio dello yang e tutto ciò che è yang contiene il principio dello yin: tutto questo viene illustrato con il notissimo simbolo iscritto in un cerchio, nel quale due zone una bianca e una nera contengono un puntino del colore opposto (la parte bianca è yang, la parte nera è yin, il punto di colore opposto rappresenta il principio dell'elemento complementare). Il tao definisce un insieme di norme etico cosmiche. L'ideale di vita del saggio taoista consiste nel conformarsi al tao senza affannarsi a voler imporre la propria volontà al corso degli eventi. La regola aurea del tao è non agire, non tendere alla forza ma alla debolezza, ricusare il sapere e prediligere l'ignoranza, non aspirare alla grandezza ma farsi piccoli. Perciò il santo conosce senza viaggiare; egli nomina le cose senza vederle; egli compie senza azione. In realtà, il pensiero taoista non si disinteressa della vita sociale, ma auspica una sorta di età dell'oro dalla quale siano banditi l'inquietudine e la cultura. "Un paese dove, sebbene esistano corazze e armi, non ci sia motivo di prepararle per l'uso. Dove il popolo possa gustare il proprio cibo, ammirare le proprie vesti e godere dei propri costumi". Il tao si diffuse ampiamente sotto la dinastia Han nel III sec. a. C. e costituì nel II sec. a. C. una chiesa che prevedeva un pantheon di divinità e un clero monastico affiancato a un clero indipendente. Con la rivoluzione cinese la chiesa taoista conobbe ufficialmente la sua fine.

taoìsta, sm. e sf. (pl.-isti) Seguace del taoismo.

taoìstico, agg. (pl.-ci) Relativo al taoismo.

Taormìna Comune (10.000 ab., CAP 98039, TEL. 0942) della provincia di Messina. Situata a 204 m, si affaccia sul mar Ionio ed è rinomata località balneare e di villeggiatura, la cui fama internazionale è legata anche alle varie manifestazioni culturali che accoglie. Sono presenti industrie dell'abbigliamento, meccaniche e del legno. Fu fondata dai siculi e divenne prima importante centro della Magna Grecia e poi colonia romana. Subì successivamente la dominazione normanna (XI sec.) e vide un periodo di grande fioritura economica con svevi, Angioini e Aragonesi. Conserva pregevoli testimonianze della sua storia, come il teatro greco del III sec. a. C. ricostruito nel II sec. d. C. dai romani, l'Odeon, le Terme, Naumachia, il duomo (XIV-XV sec.), la chiesa di Santo Stefano, il palazzo Corvaia di stile arabo normanno.

Tao-te Ching Opera filosofica di Lao-tzu (VI-V sec. a. C.).

Taoyuan Città (246.000 ab.) di Taiwan, capoluogo della contea omonima.

Tapajós, Rio Fiume (800 km) del Brasile. Si forma, al confine tra gli stati del Mato Grosso, dell'Amazonas e del Par´, dall'unione dei fiumi Juruena e Teles Pires e confluisce nel Rio delle Amazzoni.

tap-dance, sm. invar. Tip tap.

tape, sm. invar. Nastro magnetico perforato o per registrazione.

T´pies, Antoni (Barcellona 1923-) Pittore spagnolo. Tra le opere Spazio (1956, New York, Museum of Modern Art) e Ocra grafica (1960, Hannover, Landesmuseum).

tapìno, agg. e sm. agg. Misero. ~ meschino, poveretto. <> fortunato.
sm. Persona misera, infelice. <> felice.
 greco tapeinòs meschino.

tapiòca, sf. (pl.-che) Farina ricavata dalla manioca.

Tapìridi Famiglia di Mammiferi Perissodattili che comprende alcune specie del genere tapiro.

tapìro, sm. Nome e genere (Tapirus) di Perissodattili della famiglia dei Tapiridi. Ha corpo tozzo e muso dotato di corta proboscide e ha buona attitudine al nuoto e alla corsa. Si possono distinguere quattro specie, la più nota delle quali è il tapiro americano (Tapirus terrestris) di colore grigiastro scuro, che arriva ai 2 m di lunghezza con la femmina ed è diffuso nelle foreste dell'America centromeridionale. Il tapiro indiano (Tapirus indicus) si differenzia dal precedente per la parte dorsale bianca e vive in Malesia, Sumatra e Malacca.
Tapiro di Baird
Mammifero (Tapirurus bairdii) della famiglia dei Tapiridi e dell'ordine dei Perissodattili. Lungo 1,2 m, vive nelle foreste dell'America centrale vicino a corsi d'acqua.

tapis roulant, sm. invar. Nastro trasportatore scorrevole intorno a ruote dentate, per il trasporto di cose o persone.

Tapoa Provincia (159.000 ab.) del Burkina Faso, capoluogo Diapaga.

Tapogliàno Comune in provincia di Udine (466 ab., CAP 33040, TEL. 0431).

tàppa, sf. 1 Sosta di rifornimento, riposo. avevano programmato tre tappe durante il viaggio. 2 Il tratto di strada percorso fra due soste consecutive. vinse una tappa del Giro d'Italia, nel ciclismo, il percorso di una giornata di gara.
 sf. 1 stop, halt. 2 (sport) lap. 3 (parte di un tragitto) leg, stage. 4 (momento) stage.
 franc étape.

tappabùchi, sm. e sf. invar. Persona versatile in grado di sostituire nel ruolo, in una realtà industriale, una persona assente.

tappàre, v. v. tr. Chiudere, otturare con un tappo. tappare la bocca a qualcuno, impedirgli di rispondere.
v. rifl. Chiudersi per proteggersi, non farsi vedere. tapparsi il naso, per evitare odori sgradevoli.
 v. tr. 1 to stop up, to plug. 2 (bottiglia) to cork.
 deriv. da tappo.

tapparèlla, sf. Persiana avvolgibile.
 sf. rolling shutter.

tappàto, agg. 1 Chiuso. 2 Chiuso con un tappo, ostruito.

tappéto, sm. 1 Tessuto spesso e in genere decorato utilizzato come ornamento casalingo per coprire parte del pavimento. 2 Materassino utilizzato negli sport in cui i concorrenti rischiano delle cadute. 3 Manto.
 sm. 1 rug, carpet. 2 (da tavolo) cloth.
 lat. tapetum, dal greco tàpes, tàpetos.
Ha spessore considerevole e si classifica in base al tipo di tecnica usata. I popoli nomadi dell'Asia centrale eseguono una lavorazione a nodi e utilizzano per l'annodatura fili di lana di pecora o, in minor misura, seta e pelo di capra o di cammello. Il più antico tappeto pervenutoci risale al V-IV sec. a. C. ed è il tappeto di Pazyryk trovato nei ghiacciai degli Altaj e conservato all'Ermitage di San Pietroburgo. I tappeti dell'Asia Centrale (Buhara) hanno una caratteristica disposizione ripetitiva delle figure geometriche. Eventuali influssi cinesi, come nei tappeti di Samarcanda, Kashgar, Yarkand, Khotan, si notano per il gusto della decorazione e per la scelta dei colori blu, giallo, bianco avorio. La massima produzione dei tappeti si ebbe in Persia, ove, nelle città di Ardabil, Tabriz, Kashan ed Esfahan, nacquero nel XV sec. laboratori che inizialmente lavoravano principalmente per la corte e in seguito si organizzarono su scala industriale. In Turchia i tappeti erano caratterizzati da irregolarità nella forma poiché venivano fabbricati su telai primitivi. La tradizione della produzione di tappeti in Europa riguarda sia la Spagna, dove, dal XIII-XIV sec. si eseguivano lavorazioni ispirandosi ai modelli anatolici e ai tipi Holbein, che la Francia, con le manifatture di Savonnerie e di Chaillot.
I tappeti prodotti in Italia sono soprattutto rustici (tappeto sardo, abruzzese di Pescocostanzo, calabrese).
Nel pugilato o nella lotta, è il tavolato del ring ricoperto di materiale morbido.
Tappeto verde
Tappeto del tavolo da gioco.

tappezzàre, v. tr. Ricoprire, rivestire i muri con tessuti, carta da parati a scopo di ornamento.
 v. tr. 1 (rivestire) to cover. 2 (con carta) to paper.

tappezzerìa, sf. 1 L'insieme dei tessuti utilizzati per tappezzare le pareti di un appartamento. ~ parato, rivestimento. 2 L'arte del tappezziere.
 sf. 1 wallpaper. 2 (arte) upholstery.

Tappezzeria di Santa Genoveffa e di Giovanna d'Arco (La tapisserie de sainte Geneviève et de Jeanne d'Arc, 1913) Opera poetica di Charles Péguy. L'opera descrive come in un arazzo la prodigiosa vita di Giovanna d'Arco, promotrice del risveglio nazionale francese in un drammatico momento storico.

tappezzière, sm. Artigiano che si occupa di rivestire divani, poltrone, pareti con stoffe e tessuti.
 sm. upholsterer.

tàppo, sm. 1 Oggetto utilizzato per chiudere un foro, un'apertura. 2 Persona bassa di statura.
 sm. 1 plug, stopper. 2 (capsula) cap. 3 (di bottiglia) cork.
 german. tappo.

tappóne, sm. Grande, spettacolare e impegnativa tappa di una corsa ciclistica su strada.

Tapso Antica città della costa orientale dell'Africa proconsolare, celebre per la battaglia in cui nel 46 a. C. Cesare sconfisse i pompeiani di Cecilio Metello Pio Scipione.

Tapti Fiume (724 km) dell'India. Nasce nel Madhya Pradesh, dall'altopiano di Multai e sfocia nel mare Arabico.

Taquari, Rio Fiume (850 km) del Brasile, nello stato del Mato Grosso do Sul. Nasce dalla Serra dos Baús e confluisce nel fiume Paraguay.

TAR Sigla di Tribunale Amministrativo Regionale.

tàra, sf. 1 Ciò che viene sottratto dal peso lordo per ottenere il peso netto (• sono discorsi su cui occorre far la tara sta ad indicare discorsi che contengono esagerazioni od elementi di fantasia). 2 Imballaggio. 3 Malattia ereditaria.

tarabusìno, sm. Uccello (Ixobrychus minutus) della famiglia degli Ardeidi e dell'ordine dei Ciconiformi. Di colore giallo ocra e nero, vive nelle zone acquitrinose dell'Eurasia centromeridionale, dell'Africa subsahariana e in Australia dove si mimetizza tra i canneti grazie ai suoi colori.

tarabùso, sm. Uccello (Botarus stellaris) della famiglia degli Ardeidi e dell'ordine dei Ciconiformi. Di colore bruno con macchie più scure, vive nei canneti dell'Eurasia centromeridionale. Nei mesi invernali migra in Africa.

Tarakan Isola dell'Indonesia, nel mar di Celebes, presso la costa orientale del Borneo, nella provincia di Kalimantan Orientale.

taràllo, sm. Dolce a forma di ciambella.

tarallùccio, sm. (pl.-ucci) 1 Biscotto. finire a tarallucci e vino, appianare pacificamente una contesa.

Taranaki Regione (108.000 ab.) della Nuova Zelanda, estesa nel settore centro-occidentale dell'Isola del Nord. Capoluogo New Plymouth.

Taràno Comune in provincia di Rieti (1.141 ab., CAP 02040, TEL. 0765).

Tarànta Pelìgna Comune in provincia di Chieti (632 ab., CAP 66018, TEL. 0872).

Tarantàsca Comune in provincia di Cuneo (1.822 ab., CAP 12020, TEL. 0171).

tarantèlla, sf. Danza popolare di origine napoletana, simile al saltarello. Diffusissima anche in Sicilia, ha qui caratteristiche meno irruenti. Secondo alcuni ha però origine dalla città di Taranto a cui deve il nome. Viene ballata a coppie con accompagnamento di nacchere e tamburelli. Entrò nell'ambito della musica con l'opera La muta di Portici (1828) di Daniel Auber e anche Rossini la utilizzò in un vocalizzo dedicato al basso Luigi Lablache. Mendelssohn la unì al saltarello nel finale della Sinfonia n. 4 e nel XX sec. fu inserita in numerose composizioni di Alfredo Casella.
La tarantella veniva anche considerata una danza propiziatoria alla quale la superstizione attribuiva poteri benefici nella guarigione di persone colpite dal morso della tarantola.

Tarantino, Quentin (Knoxville 1963-) Regista cinematografico statunitense. Diresse Le iene (1992) e Pulp Fiction (1994).

tarantìsmo, sm. Condizione caratterizzata da convulsioni isteriche.

Tàranto Città (245.000 ab., CAP 74100, TEL. 099) e capoluogo di provincia della Puglia. Situata nella parte sudoccidentale della regione, si estende con il comune per 310,20 km2 sul golfo omonimo; la città vecchia sorge su di un'isola ed è collegata al resto della città da un ponte girevole. Il nucleo abitativo divide il mar Piccolo (bacino interno) da una grande baia (mar Grande). È tra i maggiori centri industriali del Suditalia, sede di un'importante base della marina militare e porto commerciale e peschereccio. Sono presenti industrie siderurgiche, alimentari, cantieristiche. Taranto sorse a opera dei coloni spartani nel VIII sec. a. C., nel VI sec. a. C. fu importante centro della Magna Grecia, nel 272 a. C. venne conquistata da Roma nonostante l'aiuto di Pirro. Allineatasi con Annibale nel 212 a. C. fu riconquistata nel 209 a. C. da Fabio Massimo. Città contesa da goti e bizantini, nel medioevo fu inglobata dal ducato longobardo di Benevento, nel IX-X sec. passò sotto il dominio bizantino e venne conquistata nel 1069 da Roberto il Guiscardo. Nel 1502 fu dominata dagli spagnoli. Subì molteplici attacchi dai turchi e decadde sotto i viceré. In epoca napoleonica fu importante base navale francese.
Provincia di Taranto
Nella provincia di Taranto (603.000 ab.) che si estende intorno al golfo omonimo per 2.437 km2 attiva è l'agricoltura (olive, uva, cereali, ortaggi, frutta, tabacco), la pesca, l'industria tessile, della ceramica, del vetro.

Tarànto, Nìno (Napoli 1907-1986) Attore teatrale e cinematografico. Interpretò Anni difficili (1948).

taràntola, sf. Rettile (Tarentola mauritanica) della famiglia dei Geconidi e dell'ordine degli Squamati. Lunga anche 15 cm vive sulle coste mediterranee in prossimità delle abitazioni. Si ciba di insetti. Non è molto velenosa ma una specie che vive nelle regioni tropicali delle Americhe ha un morso particolarmente doloroso per l'uomo.
Tarantola delle Puglie
Nome comune del ragno velenoso Lycosa tarentula.

tarantolìsmo, o tarantìsmo, sm. Tipo di corea isterica un tempo attribuito alla puntura della tarantola delle Puglie.

taràre, v. tr. 1 Togliere la tara dal peso. 2 Sottoporre a taratura uno strumento di precisione. ~ regolare. <> starare.

Taras Bulba Racconto di N. V. Gogol (1835).

Taras, John (New York 1919-) Coreografo statunitense. Lavorò nel Grand Ballet du Marquise de Quevas e a lungo nel New York City Ballet.

taràssaco, sm. (pl.-chi) Pianta erbacea perenne, il Taraxacum officinae, delle Composite, comune nei prati e nei boschi; ha foglie in rosetta basale incise irregolarmente, fiori con capolini gialli e frutti (acheni) sormontati da un pappo che ne favorisce la disseminazione; le foglie sono commestibili, la radice ha proprietà diuretiche. ~ dente di leone, soffione.
 arabo tarahsaqun cicoria selvatica.

taràto, agg. 1 Chi è effetto da tara ereditaria. 2 Persona non sana.

taratùra, sf. Operazione che permette di regolare la scala graduata e correggere i difetti di uno strumento di precisione, confrontando la misura con un valore di campione noto. ~ regolazione, sistemazione.

Tarawa Atollo corallino (29.000 ab.) del Kiribati. Sede della città di Baikiri, capitale di Kiribati.

Tarbagataj Catena montuosa (2.992 m) dell'Asia centrale, al confine tra Kazakistan e Cina.

Tarcènto Comune in provincia di Udine (8.442 ab., CAP 33017, TEL. 0432).

tàrchia, sf. Vela di forma quadrilatera con l'angolo superiore poppiero molto acuto.

Tarchiàni, Albèrto (Roma 1885-1964) Politico. Fondò con altri Giustizia e Libertà e, dal 1945 al 1955, fu ambasciatore negli USA.

tarchiàto, agg. Che ha membra robuste e tozze.
 agg. thickset, stocky.

Tarcìsio (sec. III) o Tarsicio. Santo e martire. Secondo tradizione, da fanciullo fu sorpreso dai pagani mentre portava l'Eucaristia. Impostogli di consegnarla, si oppose e morì lapidato. Fu sepolto sulla via Appia, al cimitero di San Callisto.

tardàre, v. v. intr. 1 Essere in ritardo. <> anticipare. 2 Esitare.
v. tr. Rinviare, ritardare.
 v. intr. to be late. v. tr. to delay.
 lat. tardare, deriv. da tardus tardo.

Tarde, Gabriel de (Sarlat 1843-Parigi 1904) Sociologo francese. Tra le sue opere: La logica sociale (1895) e Le leggi sociali (1898).

Tardèlli, Màrco (Capanne di Careggine, Lucca 1954-) Calciatore italiano. Ha vinto 5 scudetti, 2 coppe Italia, una coppa UEFA, una coppa delle Coppe e una coppa dei Campioni con la Juventus ed è stato campione del mondo con la nazionale nel 1982. Ha successivamente intrapreso la carriera di allenatore.

tardenoisiàno, agg. e sm. Facies culturale del Mesolitico caratterizzato da strumenti di pietra di piccole dimensione e di forma geometrica.

tardézza, sf. L'essere tardo.

tàrdi, avv. di tempo 1 Oltre, dopo il termine di tempo stabilito. quell'avviso gli giunse troppo tardi. 2 A ora avanzata. faceva sempre tardi al lavoro. 3 Dopo molto tempo.
 avv. 1 late. 2 (al più tardi) at the latest. 3 (più tardi) later.
 lat. tarde, da tardus tardo.

Tardieu, André-Pierre-Gabriel-Amedée (Parigi 1876-Mentone 1945) Politico e scrittore francese. Eletto deputato del parlamento francese nel 1914, nella prima guerra mondiale fu prima ufficiale e poi commissario agli affari bellici franco-americani (1917-1918), conquistandosi infine la partecipazione alla conferenza di pace di Parigi. Dal 1926 ottenne diversi ministeri e fu nominato primo ministro nel 1929 e nel 1932. Tra le opere, La France et les alliances (1908) e La paix (1921).

Tardìgradi Tipo della classificazione del regno animale, sottoregno dei Metazoi, in cui figurano piccoli animaletti non più lunghi di un millimetro, a corpo ovale e muniti di quattro arti corti; abitano fango e terriccio umido, acque dolci e marine per un totale di 180 specie.

tardìgrado, agg. Che si muove lentamente.

tardività, sf. invar. L'essere tardivo.

tardìvo, agg. 1 Che ritarda. 2 Che viene dopo, troppo tardi e quindi inefficace.
 agg. (rimedio) tardy, belated.
 lat. tardo tardivus, deriv. da tardus tardo.

tàrdo, agg. 1 Non svelto, né agile. ~ lento. 2 Di poco ingegno, poco sveglio. 3 Tardivo. 4 Inoltrato nel tempo.
 agg. 1 slow. 2 (inoltrato nel tempo) late.
 lat. tardus.

tardóna, sf. Donna non più giovane ma che tiene molto a essere ancora piacente.

tàrga, sf. (pl. targhe) 1 Lastra contenente delle incisioni. ~ piastra. una targa sull'edificio ricordava i caduti nella battaglia. 2 Premio dato al vincitore di una gara sportiva, riconoscimento. 3 Tabella con scritte le informazioni di immatricolazione dei veicoli o altre informazioni. lo rintracciarono grazie al numero di targa.
 sf. 1 plate. 2 (aut.) numberplate.
 franco targa scudo.

targàre, v. tr. Fornire di targa un veicolo.

targàto, agg. Che presenta una targa.

targatùra, sf. L'atto di targare un veicolo.

targèlie, sf. pl. Festa ionica in onore di Apollo celebrata a maggio prima del raccolto.

target, sm. invar. 1 Obiettivo che ci si propone di raggiungere. 2 Analisi preventiva per stabilire i potenziali acquirenti di un nuovo prodotto.

Targum Traduzioni della Bibbia in aramaico (I-III sec.).

tarì, sm. invar. Moneta d'oro araba usata in passato.

tarìffa, sf. Prezzo fissato per un bene o un servizio non determinato dal mercato. Quando una tariffa è uguale per tutti i consumatori si dice tariffa unica, mentre se il prezzo si determina a seconda delle possibilità economiche dei consumatori si parla di tariffa discriminante. Se si praticano prezzi agevolati per alcune categorie di persone si ha la tariffa speciale.
 sf. 1 rate, tariff. 2 (elenco) price list. 3 (prezzo) fare.
Tariffa doganale
È l'insieme dei dazi doganali in vigore in un paese.

tariffàre, v. tr. Assegnare una tariffa a un servizio.

tariffàrio, agg. e sm. agg. Che riguarda una tariffa.
sm. L'elenco dei prezzi delle merci o delle prestazioni.

Tarija Città (75.000 ab.) della Bolivia, sul Río Guadalquivir. Capoluogo del dipartimento omonimo.

Tarim He Fiume (2.750 km) della Cina, formato dall'unione dei fiumi Aksu, Yarkand e Hotan. Si divide in due rami che sfociano uno nel Kara Buran Köl e l'altro nel Lop Nur.

Tarkovskij, Andrej Arsenevic (Mosca 1932-Parigi 1986) Regista cinematografico russo. Diresse Solaris (1972), Lo specchio (1974) e Sacrificio (1986).

tarlàre, v. v. tr. Rodere.
v. intr. pron. Essere roso dai tarli.

tarlatàna, sf. Tessuto leggero di cotone.

tarlàto, agg. 1 Roso dai tarli. ~ tarmato. 2 Pieno di piccoli buchi. ~ forato, sforacchiato.
 agg. worm-eaten.

tarlatùra, sf. 1 Il complesso dei fori fatti dai tarli. 2 La segatura che esce da questi fori.

tàrlo, sm. 1 Insetto che rode il legno, stoffe, carte. 2 Assillo che preoccupa.
 sm. woodworm.
Tarlo del legno
Insetto (Anobium punctatum) della famiglia degli Anobidi e dell'ordine dei Coleotteri. Misura fino ai 5 mm. Trova il suo habitat nelle case, in cui danneggia i mobili scavando in essi gallerie.

tàrma, sf. Insetto dei lepidotteri che ha dimensioni molto ridotte e che danneggia tessuti, imbottiture, tappeti ecc.
 sf. moth.

tarmàre, v. v. tr. Rodere, guastare.
v. intr. pron. Essere roso dalle tarme.

tarmicìda, agg. e sm. agg. In grado di uccidere le tarme.
sm. Sostanza in grado di uccidere le tarme.

Tarn Dipartimento (343.000 ab.) della Francia meridionale, attraversato dal fiume omonimo. Capoluogo Albi. Situato tra il Massiccio Centrale e la conca dell'Aquitania, il suo territorio, montuoso e collinare, è coltivato in parte a boschi e pascoli e in parte a prodotti agricoli (cereali, frutta, vite e ortaggi). Sviluppato l'allevamento ovino. Nel dipartimento si trovano miniere di carbone. Le principali industrie sono quelle chimiche, metalmeccaniche, alimentari (formaggi), enologiche, calzaturiere e dell'abbigliamento.
Tarn
Fiume (375 km) della Francia meridionale. Nasce dalle Cevenne e confluisce nella Garonna.

Tarn-et-Garonne Dipartimento (200.000 ab.) della Francia sudoccidentale, attraversata dai fiumi Tarn e Garonna. Capoluogo Montauban. Si estende nel settore sudoccidentale del paese, nell'Aquitania (regione Midi-Pyrénées). Territorio prevalentemente pianeggiante e collinare, è coltivato a frumento, mais, avena, orzo, vite, ortaggi e frutta. Sviluppato anche l'allevamento. Le principali industrie presenti sono quelle meccaniche, alimentari, calzaturiere e dell'abbigliamento. Centri principali sono: Montauban, Moissac e Castelsarrasin.

Tarnów Città (121.000 ab.) della Polonia, capoluogo del voivodato omonimo.

Tàro Fiume (125 km) dell'Emilia Romagna. Nasce dall'Appennino Ligure e confluisce nel Po, a valle di Roccabianca, nella pianura padana. Bagna le città di Borgo Val di Taro e Fornovo di Taro.

taroccàre, v. tr. Truffare, alterare.

taròcchi, sm. pl. Antico gioco di carte con regole che variano da nazione a nazione.

taròcco, sm. (pl.-occhi) 1 Ognuna delle carte che contiene rappresentata una allegoria, usata assieme alle normali carte da gioco, per il gioco dei tarocchi. 2 Pregiata varietà di arancio con buccia sottile e polpa succosa e priva di semi.
 sm. (carte) tarot card.

tarpan, sm. invar. Nome comune del Mammifero Perissodattilo Equus gmelini, un cavallo di grandi dimensioni che viveva nelle steppe e nelle savane russe prima di estinguersi nel XIX sec. Appartiene alla famiglia degli Equidi.

tarpàno, agg. Zotico.

tarpàre, v. tr. 1 Impedire di volare, tagliando le punte delle ali. 2 Impedire a una persona di esprimersi senza condizionamenti.

tarpatùra, sf. L'operazione consistente nel tarpare.

Tarpèa (rupe) Pendio del versante meridionale del Campidoglio da cui venivano gettati i traditori dello stato.

Tarquìnia Comune (14.000 ab., CAP 01016, TEL. 0766) della provincia di Viterbo. Situata a 133 m su di un'altura presso il litorale tirrenico. Fondata nel I millennio a. C., fu una delle principali città etrusche della Decapoli. Importante necropoli, vi si possono trovare circa 150 tombe etrusche scavate nel tufo e decorate da affreschi (VI-I sec. a. C.). In epoca romana fu municipio. Testimonianza dell'antichità sono i resti delle mura ciclopiche, le chiese romaniche, il Museo Nazionale che ha sede nel palazzo Vitelleschi (XV sec.) e contiene importanti reperti etruschi, il duomo del XVI sec. e il palazzo dei Priori del XIII sec.

Tarquìnio il Supèrbo Secondo tradizione, settimo re di Roma dal 534 a. C., figlio o nipote di Tarquinio Prisco, succedette al trono a Servio Tullio, suo genero, che uccise e del quale sposò la figlia. Nel 509 a. C. venne detronizzato da Bruto e Collatino e in seguito cercò vanamente, con alleanze con i latini e con Porsenna, di riconquistare il trono.

Tarquìnio Prìsco, Lùcio Secondo tradizione, quinto re di Roma dal 616 al 579 di origini etrusche. Riportò vittorie contro i latini e bonificò il foro, oltre a incentivare la costruzione della cloaca massima e del tempio della triade capitolina. Figlio di Demarato, esiliato da Corinto si stabilì a Roma con la moglie Tanaquilla. Riuscì a farsi eleggere re con il supporto di Anco Marcio, che lo preferì come suo successore ai suoi figli. Introdusse usi e costumi etruschi nella civiltà romana, come le insegne dei fasci littori, la toga purpurea e i trionfi. Alcuni storici lo identificano con Tarquinio il Superbo.

Tarragona Città della Spagna (111.000 ab.). Situata in Catalogna, al centro di una fertile pianura costiera, è capoluogo della provincia che prende il suo nome e che ha un'estensione di 6.283 km2 con 525.000 ab. Affacciata sul Mediterraneo, è porto commerciale (esportazione di vini) e possiede industrie alimentari, metallurgiche, chimiche, petrolchimiche, tessili, di raffinazione dello zolfo, del tabacco e della cellulosa. Attiva anche la pesca. Sede vescovile e del museo archeologico provinciale (fra i più forniti di tutta la Spagna). Conserva numerosi resti di costruzioni romane (come il teatro, l'anfiteatro, il grande acquedotto) e la pregevole cattedrale (XII-XIV sec.) edificata sull'antico tempio di Giove in stile romanico gotico. Anticamente Tarraco, di origine iberica, nel 218 a. C. fu conquistata dai romani che la fortificarono per combattere i cartaginesi. In seguito divenne importante centro della Hispania Terraconensis. Si alternarono poi, nella dominazione, franchi, goti, arabi e normanni. Passò anche sotto l'influenza della chiesa, venne occupata dalla Gran Bretagna (1705) e nel 1811 fu assediata e conquistata dai francesi. Durante la guerra civile spagnola (1936-1939) fu una delle ultime città a cadere in mano ai franchisti.

Tarrasa Città (162.000 ab.) della Spagna, nella Catalogna, in provincia di Barcellona.

tarsìa, sf. Arte dell'intarsiare. ~ incrostatura, incrostazione.
Tecnica che consiste nella produzione di una composizione figurativa e decorativa attraverso la connessione di parti in legno, marmo, avorio o altro materiale opportunamente tagliate secondo un disegno preliminare. La tarsia marmorea veniva utilizzata per la decorazione di pavimenti (opus sectile) e prevedeva l'accostamento di lastre di marmo. Nell'opus interrasile si procedeva invece per incastro delle lastre. Queste tecniche ebbero vasta diffusione nel medioevo e nel rinascimento. La tarsìa lignea si diffuse a partire dal XIV sec. ed ebbe il suo periodo di massima fioritura nel XV sec. grazie alle applicazioni prospettiche del Brunelleschi e di Leon Battista Alberti. Nel lavoro artigianale sottili lamine e listelli in legno di diverse tonalità venivano fissate su di un supporto per la decorazione di cofanetti e di altri oggetti di uso comune.

Tàrsia Comune in provincia di Cosenza (3.027 ab., CAP 87040, TEL. 0981).

tàrsio, sm. Mammifero (noto anche come tarsio spettro, Tarsius spectrum) della famiglia dei Tarsidi e dell'ordine dei Primati. Di colore giallo grigiastro, dotato di una coda con ciuffo, misura 15 cm. Vive nelle foreste di Celebes.

Tarski, Alfred (Varsavia 1902-Oakland 1983) Matematico e logico polacco. Ideò la sistematizzazione semantica della logica predicativa, la teoria dei modelli (in collaborazione con A. Mostowski) e contribuì anche alla teoria degli insiemi.

tàrso, sm. Parte posteriore dello scheletro del piede, comprendente sette ossa diverse: l'astragalo, il calcagno, lo scafoide, tre ossa cuneiformi e il cuboide.
 greco tarsòs.

Tarsonèmidi Famiglia di Aracnidi Acari che comprende specie parassite di piante coltivate o di altri Insetti come le api.

Tarsus Città (191.000 ab.) della Turchia, nell'Anatolia sudorientale, sul fiume omonimo.

Tartàglia, Niccolò (Brescia 1499 ca-Venezia 1557) Matematico. Adottò come cognome il soprannome derivante dalla sua balbuzie. Nell'ambito di una disfida matematica presentò la formula risolutiva delle equazioni di terzo grado a un'incognita.
Triangolo di Tartaglia
Regola per il calcolo dei coefficienti binomiali nello sviluppo della potenza del binomio (a + b) con esponente n, che fa uso di una tabella redatta in forma di triangolo.

tartagliaménto, sm. Il tartagliare. ~ balbettio.

tartagliàre, v. v. intr. Balbettare, parlare a fatica.
v. tr. Pronunciare con fatica.
 v. intr. to stammer, to stutter.

tartaglióne, sm. (f.-a) Balbuziente.

tàrtan, sm. invar. 1 Tessuto scozzese utilizzato per confezionare il kilt. 2 Materiale gommoso, utilizzato per il rivestimento delle piste di atletica, per realizzare il fondo di impianti sportivi.

tartàna, sf. 1 Piccolo naviglio utilizzato per il trasporto delle merci. 2 Rete per la pesca a strascico.

Tàrtano Comune in provincia di Sondrio (328 ab., CAP 23010, TEL. 0342).

tartàreo, agg. Infernale, relativo all'aldilà.

tartarésco, agg. (pl. m.-chi) Relativo ai tartari.

tartàrico, agg. (pl.-ci) 1 Dei Tartari. 2 Di acido contenuto in molti frutti, utilizzato per la preparazione di medicinali.

Tartarino di Tarascona Romanzo di A. Daudet (1872).

tàrtaro, agg. e sm. agg. Che appartiene ai Tartari, guerrieri di stirpe mongolica. cavalleria tartara.
sm. 1 Incrostazione, deposito che si forma sui denti. quel dentifricio avrebbe dovuto risolvere i suoi problemi di tartaro. 2 Incrostazione che si forma nelle botti di vino. 3 L'inferno dei romani.
 agg. e sm. tartar.
 turco Tatar; nel significato [1] e [2]: etimo incerto; nel significato [3]: dal lat. Tartarus, dal greco Tàrtaros.

tartarùga, sf. (pl.-ghe) 1 Rettile dei Testudinati dai movimenti molto lenti, caratterizzato da un involucro molto resistente che lo protegge e da cui escono gambe e testa. 2 Materia ossea con cui vengono fabbricati alcuni oggetti.
 sf. 1 tortoise. 2 (di mare) turtle. 3 (materia) tortoiseshell.
Nel Mediterraneo si trovano varie specie della famiglia dei Chelonidi: la tartaruga caretta (Caretta caretta) che è in questa zona la più diffusa e deposita le sue uova in buche scavate nella sabbia della spiaggia, la tartaruga verde (Chelonia mydas) dalle dimensioni che arrivano fino a 1,50 m di lunghezza, la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) che è la specie di maggiori dimensioni e la tartaruga embricata (Eretmochelys imbricata) che ha scudo lungo fino a 90 cm. Le tartarughe marine sono state oggetto di una caccia che ha compromesso la conservazione della specie. Tra le tartarughe di acqua dolce si trova la tartaruga palustre europea (Emys orbicularis), che ha scudo ovale giallo e nero. Tra le tartarughe terrestri sono diffuse in Italia la tartaruga di Herman (Testudo hermanni), con corazza di 20 cm verde oliva con disegni neri e la tartaruga greca (Tartaruga graeca).
Tartaruga gigante
Rettile (Geochelone elephantopus) della famiglia dei Testudinidi e dell'ordine dei Testudinati. Lunga 1,20 m, vive alle Galàpagos. Si nutre di insetti.
Tartaruga palustre
Rettile (Emys orbicularis) della famiglia degli Emididi e dell'ordine dei Testudinati. Dotata di un guscio verde chiazzato di giallo, misura 28 cm. Passa l'inverno avvolta nella melma dei fondali.

tartassaménto, sm. Maltrattamento.

tartassàre, v. tr. Maltrattare, conciare male. ~ angariare, bistrattare.

tartìna, sf. Piccola fetta di pane, utilizzata con vari condimenti come antipasto.
 sf. canapé.
 franc. tartine.

Tartìni, Giusèppe (Pirano d'Istria 1642-Padova 1770) Compositore. Tra le opere 127 concerti per violino, 174 sonate per un violino e 40 sonate per due violini.

Tartous Città (53.000 ab.) della Siria, sulla costa del mar Mediterraneo. Capoluogo del distretto omonimo.

Tartu Città (115.000 ab.) dell'Estonia, sul fiume Ema.

tartufàia, sf. Terreno ricco di tartufi.

tartufàre, v. tr. Aggiungere a una vivanda dei tartufi.

tartuferìa, sf. Azione o comportamento ipocrita.

tartuficoltùra, sf. Coltivazione di tartufi.

tartùfo, sm. 1 Fungo ascomicete appartenente alla famiglia delle Tuberacee. Cresce sottoterra in rapporto di simbiosi, micorriza in particolare con le radici di querce, noccioli, salici. Fungo con corpo fruttifero dall'aspetto di tubercolo, commestibile e molto pregiato come condimento. 2 Ipocrita.
 sm. truffle.
Tartufo bianco
Fungo ipogeo (Tuber magnatum) della famiglia delle Tuberacee e della classe degli Ascomiceti. Commestibile.
Tartufo nero
Fungo ipogeo (Tuber melanosporum) della famiglia delle Tuberacee e della classe degli Ascomiceti. Commestibile.

Tartufo Commedia in tre atti, in versi, di Molière (1664). (Titolo originale Tartuffe ou l'hypocrite, Tartufo o l'ipocrita) È una delle commedie più mordenti di Molière, che nelle sue versioni originali suscitò vivaci proteste per l'audace rappresentazione di un impostore religioso. Satira dell'ipocrisia, la commedia mette in ridicolo la credulità di una società basata sulle apparenze. Come in altri lavori, Molière si serve di Tartufo per predicare la moderazione e il buon senso. La commedia è un capolavoro di dramma classico perfettamente congegnato, con tutti i temi principali presentati nel primo atto, ma l'entrata in scena di Tartufo è rinviata fino al terzo atto, con un eccezionale effetto teatrale. Con Tartufo Molière è al culmine della sua carriera sia come genio poetico che come abilità teatrale.

Tarvìsio Comune in provincia di Udine (5.961 ab., CAP 33018, TEL. 0428).

Tarzan a New York Film d'avventura, americano (1942). Regia di Richard Thorpe. Interpreti: Johnny Weissmuller, Maureen O'Sullivan, Johnny Sheffield. Titolo originale: Tarzan's New York Adventure

Tarzan e la compagna Film d'avventura, americano (1934). Regia di Cedric Gibbons. Interpreti: Johnny Weissmuller, Maureen O'Sullivan. Titolo originale: Tarzan and his Mate

Tarzan, l'uomo scimmia (Tarzan e il cimitero degli elefanti) Film d'avventura, americano (1932). Regia di Woodbridge Strong Van Dyke. Interpreti: Johnny Weissmuller, Maureen O'Sullivan. Titolo originale: Tarzan, the Ape Man

Tàrzo Comune in provincia di Treviso (4.382 ab., CAP 31020, TEL. 0438).

Tasauz Città (117.000 ab.) del Turkmenistan, sul fiume Amudarja. Capoluogo della provincia omonima.

tasbih, sm. invar. Rosario musulmano utilizzato durante la recitazione dei novantanove nomi di Allah.

tàsca, sf. (pl.-che) 1 Piccolo sacchetto cucito in alcune fenditure degli abiti. ~ scarsella. 2 Borsa da lavoro, scomparto nel portafogli, nella valigia. ~ sacca. 3 In anatomia è la struttura formata dalle guance e adibita al contenimento del cibo nei Mammiferi come cercopitechi e criceti (tasca boccale).
 sf. pocket.
Tasca del nero
Nei Cefalopodi Dibranchiati è un rigonfiamento ghiandolare dell'ultimo tratto dell'intestino, che ha la funzione di secernere una sostanza di colore nero in grado di mimetizzare l'animale.

Tàsca, Àngelo (Moretta 1892-Parigi 1960) Politico. Di ideologia antistalinista, nel 1929 venne espulso dal PCI e militò nel PSI. Tra le sue opere: Nascita e avvento del fascismo (1949) e I primi dieci anni del PCI (1953).

tascàbile, agg. e sm. agg. Che può essere portato in tasca.
sm. Libro dal formato ridotto, di poco ingombro.
 agg. pocket. sm. (libro) paperback.
 deriv. da tasca.

tascapàne, sm. invar. Sacca, contenitore a tracolla per mettervi cibo o oggetti utili.
 sm. haversack.

taschìno, sm. Piccola tasca esterna in un abito.
 sm. breast pocket.

TASCO Sigla di Tassa Comunale.

Tashlin, Frank (Weehawken 1913-Hollywood 1972) Regista cinematografico statunitense. Diresse Gangster cerca moglie (1956) e Pazzi, pupe e pillole (1964).

Taskent Città (2.119.000 ab.) dell'Uzbekistan, capitale dello stato e capoluogo della provincia omonima. Situata al centro di una fertile oasi è bagnata dal fiume Circik. Mercato di prodotti agricoli della regione e centro commerciale e industriale. Le principali industrie sono quelle chimiche, metalmeccaniche, elettrotecniche, tessili, alimentari, calzaturiere e dei materiali da costruzione. Nelle vicinanze si trovano anche giacimenti di uranio, carbone e rame. Centro di importanti vie di comunicazione ferroviarie e stradali verso l'Asia centrale.

task-force, sf. invar. 1 Insieme di più unità militari che collaborano a una missione comune. 2 Gruppo di esperti di diversi settori e discipline che collabora per risolvere un problema comune.
 ingl. task force, comp. da task missione + force forza.

Tasmania Stato federato dell'Australia (451.000 ab.). Capoluogo Hobart. Il territorio, ricoperto da estesi boschi, è costituito da un'isola che è separata dall'Australia dallo stretto di Bass e che si estende a sud-est del continente stesso per 67.800 km2. Ha forma triangolare con vertice rivolto verso sud e coste movimentate e presenta una vasta zona occupata da un altopiano a 1.200-1.500 m di altezza (monte Ossa). I fiumi, come il Derwent che è il principale, non sono molto lunghi ma sono ricchi di acque e alimentano numerosi impianti idroelettrici. Nelle scarse zone pianeggianti è praticata l'agricoltura con coltivazione di cereali, patate, luppolo, ortaggi e frutta. Molto attivo l'allevamento di ovini (lana) e bovini da latte. Importante l'attività estrattiva di zinco, rame, stagno, tungsteno, ferro, piombo. Le maggiori industrie sono metalmeccaniche, alimentari (lattiero-casearia), cartarie e del legno. Una buona risorsa economica è rappresentata dal turismo. Le maggiori città, oltre alla capitale sono: Launceston, Devonport, Burnie e Ulverstone. Abitata da melanesiani fin dall'antichità, l'isola fu scoperta da Tasman nel 1642. A partire dal 1807 fu occupata stabilmente dagli inglesi che vi stabilirono una colonia penale. Fino al 1825 fu una dipendenza della Nuova Galles, da dove provennero numerosi coloni bianchi (allevatori, forzati) che sterminarono quasi completamente gli indigeni, rinchiudendo i pochi superstiti in riserve, nelle quali si estinsero. Nel 1852 le deportazioni terminarono e nel 1856 la Tasmania ebbe un governo autonomo. Entrò a far parte della Federazione australiana nel 1901.

tasmaniàno, agg. e sm. agg. Della Tasmania.
sm. Abitante della Tasmania.

Taso Taso (in greco Thassos) è la più settentrionale delle isole greche, a poca distanza dalla Macedonia. Ha un'estensione di 379 km2 e conta circa 13.000 ab. Il suo territorio, dalla particolare forma rotonda, è montagnoso, con coste più ripide nella parte settentrionale e più dolci in quella meridionale. Taso è un'isola fertile e verdeggiante, dal clima mite. Queste caratteristiche, unite all'interesse dei siti archeologici, hanno favorito lo sviluppo del turismo. Taso, detto anche Limina, è il capoluogo odierno dell'isola, che si trova sulla costa settentrionale. Sorge sul luogo dell'antica città, di cui conserva le mura di cinta, il porto militare (oggi usato dai pescatori), l'agorà, l'odeon e vari santuari. I reperti rinvenuti tra queste rovine sono custoditi nel museo locale. Taso era abitata già in epoca preistorica; fu una colonia fenicia e successivamente venne occupata dai Traci. Fu colonizzata dai greci attorno all'anno 680 a. C. e a sua volta collaborò nella colonizzazione della terraferma. Grazie alle attività commerciali e alle risorse minerarie si sviluppò continuamente, in periodo ellenistico e romano. Nel Cinquecento appartenne alla famiglia genovese dei Gattilusio, ma verso la fine del secolo fu conquistata dai turchi. Fa parte della Grecia dal 1912.

tàssa, sf. Prezzo pagato allo stato o ad altri enti pubblici per poter usufruire dei pubblici servizi erogati. Possono essere tasse amministrative, riguardanti servizi quali il rilascio di certificati e di concessioni governative, tasse giudiziarie, riguardanti il servizio giudiziario, tasse scolastiche per la fruizione del servizio scolastico. Quando ci si riferisce invece al pagamento di una tassa per servizi non istituzionali come comunicazioni, trasporti, energia, si parla in genere di tariffa pubblica. ~ aggravio, canone, balzello.
 sf. 1 tax. 2 (doganale) duty. 3 (scolastiche) school fees.

tassàbile, agg. Che può essere tassato. ~ imponibile.

tassabilità, sf. Condizione di ciò che può essere oggetto di tassazione.

tassàmetro, sm. Contatore di cui sono fornite le auto pubbliche per indicare al cliente il prezzo da pagare per un percorso fatto.
 sm. taximeter.

tassàre, v. v. tr. Imporre tasse, tributi.
v. rifl. Sottoporsi a un contributo volontario.
 v. tr. to levy a duty, to tax.

Tassaròlo Comune in provincia di Alessandria (558 ab., CAP 15060, TEL. 0143).

tassàta, sf. Tassazione.

tassativaménte, avv. In modo categorico.

tassatività, sf. invar. La caratteristica di ciò che è tassativo.

tassatìvo, agg. Categorico, che prescrive in modo perentorio.
 agg. peremptory.

tassazióne, sf. 1 L'atto di tassare. 2 La tassa da pagare.
 sf. taxation.

tassellàre, v. tr. 1 Lavorare di intarsio. 2 Incidere i cocomeri, asportando un tassello. 3 Applicare un talloncino comprovante l'avvenuto pagamento delle tasse erariali.

tassèllo, sm. 1 Pezzo di legno o pietra che serve per occludere fori nelle pareti, in particolare per appendere ganci o chiodi che presentano quindi una stabilità migliore. 2 Pezzo di assaggio estratto da un cocomero per verificarne la qualità. 3 Ritaglio di stoffa.
 sm. wedge, plug.
 lat. tessella, dimin. di tessera.

tassì => ¤taxi¤

tassidermìa, sf. Imbalsamazione degli animali.

tassidermìsta, sm. e sf. (pl.-isti) Imbalsamatore.

Tassili-n-Ajjer Serie di rilievi dell'Africa settentrionale, a nord-est dell'Ahaggar. Vetta più elevata il monte Adrar (2.554 m).

tassìsta, sm. e sf. (pl.-isti) Chi guida un taxi. ~ tassinaro.
 sm. e sf. cabdriver, taxi driver.

tàsso, sm. 1 Mammifero tozzo, dal pelo folto e ispido, simile alla martora. 2 Albero delle Conifere che può raggiungere i 15 m di altezza. 3 Quantità percentuale. 4 Rapporto di due grandezze quantitativamente misurabili. 5 In statistica è il rapporto tra la variazione di una grandezza nell'unità di tempo o nel periodo considerato e il suo valore iniziale.
 sm. 1 (mammifero) badger. 2 (albero) yew tree. 3 (percentuale) rate.
In botanica è una pianta arborea (Taxus baccata) della famiglia delle Taxacee, dal fusto diritto e alto dai 10 ai 15 m e con lunghe ramificazioni. Presente nei boschi di montagna nel bacino del Mediterraneo, è molto longeva e ha effetti tossici per la presenza nelle sue foglie persistenti e lineari appuntite (come quelle degli abeti) di un alcaloide tossico, la tassina. Viene per questo chiamato l'albero della morte. Ha falsi frutti costituiti da un seme nero azzurro avvolto dall'arillo carnoso e rosso a maturazione. Viene utilizzato a scopo ornamentale e per il legno che è rosso scuro, venato e con pregiate caratteristiche.
In zoologia è il nome comune di un Mammifero dei Carnivori Mustelidi. Il più diffuso, il Meles meles ha corpo lungo circa 65 cm, è alto 30 cm, dotato di pelliccia folta e ruvida di colore grigio superiormente e lateralmente nera sul petto e sull'addome, bianca sul capo dove vicino agli occhi partono longitudinalmente due lunghe strisce nere. Gli arti sono provvisti di unghielli scavatori. Va in cerca di insetti, piccoli animali, radici e frutti durante la notte e ha la sua tana nel terreno. Si trova soprattutto in Europa e in Asia. Nonostante la sua utilità nella lotta contro gli insetti nocivi, viene cacciato per il pelo, utilizzato nella fabbricazione di spazzole e pennelli pregiati e per la carne dal gusto simile al maiale.
Tasso d'interesse
È il rapporto tra l'interesse e il capitale su cui viene calcolato. Costituisce il corrispettivo dovuto dal debitore al creditore e viene commisurato alla durata dell'operazione, al capitale prestato e alla solvibilità del debitore stesso. In Italia viene calcolato in base al tasso d'interesse medio, stabilito dall'ABI (Associazione bancaria italiana) in armonia con il tasso ufficiale di sconto (tasso d'interesse che la Banca d'Italia pratica sui prestiti accordati agli altri istituti di credito nazionali.

Tàsso, Torquàto (Sorrento 1544-Roma 1595) Poeta. Durante la giovinezza accompagnò il padre Bernardo nel suo esilio in varie città, studiò a Padova, soggiornò a Bologna e giunse a Ferrara dove rimase dal 1565 al 1575 a servizio del cardinale Luigi d'Este e poi del duca Alfonso II. Risale a questo periodo artisticamente fervido l'opera Gerusalemme liberata (1581), poema epico in venti canti in ottave che si sviluppa intorno agli ultimi avvenimenti della prima crociata ed esprime la crisi dei valori rinascimentali nell'epoca della controriforma. Da questo momento con la scomparsa della fiducia nell'uomo iniziarono ad affacciarsi nel Tasso le inquietudini e gli scrupoli religiosi che lo assillarono in seguito portandolo a crisi di follia e alla morte precoce. Fu rinchiuso per sette anni nell'ospedale di Sant'Anna a Ferrara e, una volta liberato, girovagò per tutta Italia triste e infelice. Si recò a Roma per essere consacrato poeta, ma ivi morì. Altre opere il Rinaldo, poema giovanile cavalleresco (1562), il dramma pastorale in versi Aminta (1573), le Rime (1591), i Dialoghi (1578-1595), l'Epistolario, la tragedia Re Torrismondo (1587), la Gerusalemme conquistata (1593), Le sette giornate del mondo creato (1594).

Tassóni, Alessàndro (Modena 1565-1635) Scrittore. Il suo nome è legato al poema eroicomico La secchia rapita (1622), che narra di una guerra scoppiata tra bolognesi e modenesi in seguito al ratto di una secchia. Altre opere, Dieci libri di pensieri diversi (1608), Considerazioni sopra le rime del Petrarca (1609), Filippiche contro gli spagnuoli (1614-1615).

tassonomìa, sf. Classificazione sistematica degli organismi usata nelle scienze naturali e, per estensione, forma di classificazione usata in altri ambiti disciplinari.
 dal greco taxinomìa, dalle parole tássein (ordinare, classificare) e nomos (regola, legge, insieme di regole)

tassonòmico, agg. (pl.-ci) Riguardante la tassonomia.

Tassùllo Comune in provincia di Trento (1.773 ab., CAP 38010, TEL. 0463).

tastàre, v. tr. 1 Toccare leggermente premendo i polpastrelli sulla superficie di un oggetto. ~ palpare, saggiare. al buio camminò tastando il muro. 2 Studiare una situazione o le intenzioni di qualcuno. ~ scandagliare. tastare il polso a qualcuno; tastare il terreno.
 v. tr. to feel.
 etimo incerto.

tastàta, sf. Atto del tastare.

tastièra, sf. 1 Parte degli strumenti musicali, costituita dai tasti. il musicista alla tastiera del gruppo si esibì in un virtuosismo. 2 Insieme dei tasti di un calcolatore o di una macchina per scrivere. (tastiera qwerty, qwertz, qzerty).
 sf. keyboard.
 deriv. da tasto.

tastierìno, sm. Tastiera di dimensioni ridotte e funzionalità specifica.

tastierìsta, sm. e sf. (pl.-isti) 1 Chi suona uno strumento musicale a tastiera. 2 Chi lavora alla tastiera di un calcolatore.

tàsto, sm. 1 Il tastare. 2 Ogni leva, listella di legno su cui si appoggiano le dita negli strumenti musicali o nelle macchine per scrivere, calcolatori. toccare un tasto delicato, affrontare un argomento imbarazzante o inopportuno. 3 Saggio, campione. 4 Pulsante. tasto del campanello.
 sm. 1 (tatto) feel, touch. 2 (pulsante) key.
 deriv. da tastare.

tastóni, avv. Alla cieca, di moto che non ha riferimenti sicuri e precisi.
 avv. (procedere a tastoni) to grope one's way forward.

tàta, sm. e sf. Donna che si occupa della cura dei bambini, quando i genitori si dedicano ad altre occupazioni.

Tatab´nya Città (74.000 ab.) dell'Ungheria, capoluogo della contea di Kom´rom.

Tàtari, Repùbblica déi Repubblica autonoma della Federazione russa. Copre una superficie prevalentemente pianeggiante di 68.000 km2, che si estende dal medio corso del Volga e dal basso corso del suo affluente Kama fino agli Urali. La popolazione (3.640.000 ab.) è costituita per la metà circa da tatari, grandi russi per il 40% e da piccole minoranze di mordvini e ciuvasci. A sud è fiorente l'agricoltura con coltivazione di frumento, orzo, segale, avena, girasole, ortaggi e frutta. A nord è praticato l'allevamento di bestiame. Le industrie sono metallurgiche, metalmeccaniche, chimiche e petrolchimiche, tessili e del legno. Sono presenti anche importanti giacimenti di petrolio e gas naturale.

tàtaro => ¤tartaro¤

Tati, Jaques (Le Pecq 1908-Parigi 1982) Attore e regista cinematografico francese. Realizzò Mio zio (1958), Playtime (1967) e Trafic (1971).

Tatlin, Vladimir Evgrafovic (Harkhov 1885-Mosca 1953) Pittore russo. Tra le opere Progetto per il Monumento alla Terza Internazionale (1919-1920, Stoccolma, Moderna Museet).

Tàtra Massiccio dei Carpazi occidentali, situato al centro dell'Europa al confine tra Polonia e Slovacchia. Compreso tra gli Alti Beschidi e i monti Metalliferi Slovacchi, si compone delle catene degli Alti Tatra a nord con il Gerlach (2.665 m) e dei Bassi Tatra a sud con il Dumbier (2.043 m). Il territorio è aspro, impervio, ricco di laghi, ha flora e fauna tipicamente alpini ed è stato istituito parco nazionale.

tàttica, sf. (pl.-che) 1 Parte dell'arte militare che provvede a organizzare le unità disponibili nel combattimento. 2 Insieme dei procedimenti adottati o adottabili per raggiungere un determinato scopo. la tattica di gioco era semplice: bastava attaccare. 3 Astuzia.
 sf. tactics.
 greco taktikè tèchne arte dell'ordinare.

tatticaménte, avv. 1 Dal punto di vista della tattica. 2 In modo scaltro, accorto.

tatticìsmo, sm. 1 L'uso frequente di espedienti tattici. 2 Espediente tattico.

tàttico, agg. (pl. m.-ci) 1 Riguardante la tattica. disposizioni tattiche. 2 Astuto, accorto. avevano elaborato un piano tattico perfetto.
 agg. tactical.
 greco taktikòs, deriv. da tèssein ordinare.

tatticóne, sm. Chi cerca di realizzare alla meglio, ma con superficialità, delle tattiche per raggiungere un obiettivo.

tàttile, agg. Riguardante il tatto. ~ materiale, palpabile. <> immateriale, astratto.

tattilità, sf. invar. 1 Percezione del tatto. 2 L'essere percepibile dal tatto.

tattìsmo, sm. Spostamento compiuto da organismi unicellulari in seguito a uno stimolo esterno.

tàtto, sm. 1 Il senso che permette, tramite contatto, di determinare la consistenza, la forma esterna, le caratteristiche fisiche di un oggetto. 2 Prudenza, sensibilità. non aveva avuto tatto nell'affrontare quel discorso.
 sm. 1 touch. 2 (fig.) tact.
 lat. tactus,-us, deriv. da tactus, p.p. di tangere toccare.

tatuàggio, sm. (pl.-aggi) Disegno permanente e indelebile fatto sulla pelle mediante punture fatte con opportune sostanze chimiche.
 sm. tattoo.

tatuàre, v. v. tr. Fare un tatuaggio.
v. rifl. Farsi fare un tatuaggio.
 v. tr. to tattoo.

tatuàto, agg. Che presenta tatuaggi.
 agg. tattooed.

Tatum, Edward Lawry (Boulder 1909-New York 1975) Medico statunitense. Scoprì la ricombinazione genetica dei batteri e nel 1958, con J. Lederberg e G. W. Beadle, fu insignito del premio Nobel.

tàu, sm. e sf. invar. Lettera dell'alfabeto greco.

Täuber Arp, Sophie (Davos 1889-Zurigo 1943) Pittrice svizzera. Tra le opere Composizione a cerchi, cerchi piccoli e rettangoli (1930, Berna, Kunstmuseum).

taumaturgìa, sf. La capacità di fare miracoli.

taumatùrgico, agg. (pl.-ci) Da taumaturgo. ~ miracoloso, portentoso.

Tauràno Comune in provincia di Avellino (1.593 ab., CAP 83020, TEL. 081).

Tauràsi Comune in provincia di Avellino (3.064 ab., CAP 83030, TEL. 0827).

Tàuri Catena montuosa dell'Austria, nelle Alpi Noriche. Si suddivide in: Alti Tauri, con vetta più elevata il monte Grossglockner (3.797 m) e in Bassi Tauri, con vetta più elevata il monte Hochgolling (2.863 m).

Taurianòva Comune in provincia di Reggio Calabria (16.056 ab., CAP 89029, TEL. 0966). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, olive, uva e agrumi), dell'allevamento e industriale (prodotti alimentari). Gli abitanti sono detti Taurianovesi.

taurìdi Sciame di meteore, facenti parte della costellazione del Toro, visibili nelle notti di inizio dicembre.

taurìno, agg. 1 Caratteristico del toro. 2 Robusto.

Taurisàno Comune in provincia di Lecce (11.842 ab., CAP 73056, TEL. 0833). Centro agricolo (coltivazione di frutta, ortaggi, cereali, viti e olivi), enologico e industriale (oleifici, prodotti tessili e meccanici) delle Murge. Gli abitanti sono detti Taurisanesi.

Tàuro Catena montuosa della Turchia, nell'Anatolia meridionale. Si suddivide in: Tauro Occidentale, con vetta più elevata il monte Bey Daglari (3.086 m); Tauro Centrale, con vetta più elevata il monte Ala daglari (3.734 m) e Antitauro.

tauromachìa, sf. 1 Spettacolo con tori e uomini nell'antica Grecia. 2 Corrida.

Taussig, Helene Brooke (Cambridge, Massachusetts 1898-Kennet Square, Pennsylvania 1928) Cardiologa statunitense. Con la sua attività di ricerca cardiologica ampliò notevolmente le conoscenze nel campo delle cardiopatie congenite e fornì basilari supporti per interventi chirurgici sulla tetralogia di Fallot. Fu direttrice della prestigiosa clinica cardiologica del J. Hopkins Hospital di Baltimora.

Taut, Bruno (Könisberg 1884-Ankara 1938) Architetto tedesco. Tra le opere i quartieri residenziali a Berlino(1925-1931).

Taut, Max (Könisberg 1884-Berlino 1967) Architetto tedesco. Attivo a Berlino dal 1911 al 1950, collaborò alla rivista Frülicht, approdando al razionalismo architettonico con l'uso del cemento armato. Tra le opere, la sede dei sindacati a Berlino (1922-1923), la sede dei sindacati a Francoforte sul Meno (1929-1931) e la sede dell'agenzia Reuter a Bonn (1949-1952).

tauto- Primo elemento di parole composte.
 dal greco tautó la stessa cosa.

tautologìa, sf. (pl.-gìe) Ripetizione inutile di uno stesso concetto, espresso in termini diversi.

tautologicaménte, avv. In modo tautologico.

tautològico, agg. (pl.-ci) Che esprime una tautologia.

Tavagnàcco Comune in provincia di Udine (11.430 ab., CAP 33010, TEL. 0432). Centro industriale (prodotti chimici, meccanici e alimentari). Gli abitanti sono detti Tavagnacchesi.

Tavagnàsco Comune in provincia di Torino (843 ab., CAP 10010, TEL. 0125).

Tavarnèlle Val di Pésa Comune in provincia di Firenze (6.911 ab., CAP 50028, TEL. 055).

Tavazzàno cón Villavésco Comune in provincia di Lodi (4.428 ab., CAP 20080, TEL. 0371).

Tavda Fiume (719 km) della Russia, nel Bassopiano Siberiano Occidentale. Si forma dalla confluenza dei fiumi Sosva e Losva e confluisce nel fiume Tobol.

tavèlla, sf. Laterizio forato utilizzato per i rivestimenti e per i soffitti nelle abitazioni.
 lat. tabella, dimin. di tabula tavola.

tavellóne, sm. Laterizio più lungo della tavella, utilizzato per i solai.

Tavénna Comune in provincia di Campobasso (1.205 ab., CAP 86030, TEL. 0875).

tavèrna, sf. 1 Osteria, bettola. ~ bottiglieria, mescita. 2 Trattoria arredata in modo rustico.
 sf. inn, tavern.
 lat. taberna.

Tavèrna Comune in provincia di Catanzaro (2.696 ab., CAP 88055, TEL. 0961).

Tavèrna, Giampièro (Bibbiena, Arezzo 1932-) Direttore d'orchestra italiano. Ha esordito nel 1962 e si è specializzato nel repertorio italiano contemporaneo.

Tavernèrio Comune in provincia di Como (5.049 ab., CAP 22038, TEL. 031).

Tavernier, Bertrand (Lione 1941-) Regista cinematografico francese. Diresse La morte in diretta (1979), Legge 627 (1992), L'esca (1995).

tavernière, sm. 1 Chi gestisce una taverna. 2 Chi frequenta spesso le taverne.

Tavèrnola Bergamàsca Comune in provincia di Bergamo (2.360 ab., CAP 24060, TEL. 035).

Tavèrnole sul Mèlla Comune in provincia di Brescia (1.358 ab., CAP 25060, TEL. 030).

Taviàni, Pàolo Emìlio (Genova 1912-) Politico. Nella sua carriera fu segretario della DC, ministro della difesa, delle finanze e degli interni. Dal 1991 è senatore a vita.

Taviàno Comune in provincia di Lecce (12.322 ab., CAP 73057, TEL. 0833). Centro agricolo (coltivazione di fiori, ortaggi, uva, olive e cereali), industriale (prodotti alimentari) e turistico (balneazione nella vicina frazione di Marina di Mancaversa) del Salento. Gli abitanti sono detti Tavianesi.

Tavigliàno Comune in provincia di Biella (861 ab., CAP 13060, TEL. 015).

tàvola, sf. 1 Asse di legno, ricavata tagliando il fusto dell'albero secondo la lunghezza. 2 Mobile formato da un piano orizzontale sostenuto da uno o più supporti verticali. 3 Mobile su cui si consumano i pranzi, indica in genere anche il pranzo, la mensa. 4 Dipinto, raffigurazione eseguita su un piano. 5 Lastra di vari materiali su cui anticamente venivano incisi o scritti decreti, leggi, documenti di cui si voleva rendere pubblico il contenuto. 6 Illustrazione, prospetto stampato in una pagina di libro.
tavola pitagorica. 7 Unità di misura in agraria, utilizzata prima dell'adozione del sistema metrico decimale.
 sf. 1 table. 2 (asse) plank, board. 3 (calda) snack bar. 4 (fredda) buffet. 5 (tabella) table.
 lat. tabula.

Tavola, montàgna délla Montagna della repubblica sudafricana che si erge nella Provincia del Capo dominando Città del Capo.

tavolàccio, sm. (pl.-acci) 1 Panca, giaciglio fatto con tavole di legno. 2 Scudo di legno.

tavolàme, sm. coll. Insieme di tavole di legno, di legname da costruzione.

Tavolàra Isola presso le coste nord-orientali della Sardegna, nel mar Tirreno. Fa parte del comune di Olbia.

tavolàre, v. tr. Coprire con tavole.

tavolàta, sf. Gruppo di persone che siedono alla stessa tavola, consumando un pasto e parlando allegramente.

tavolàto, sm. 1 Pavimento o parete fatta in legno. ~ assito, impiantito. 2 Altopiano. ~ pianoro, acrocoro.
 sm. 1 boarding. 2 (pavimento) wooden floor.

Tavoléto Comune in provincia di Pesaro (812 ab., CAP 61020, TEL. 0722).

tavolétta, sf. 1 Piccola asse di legno o altro materiale. 2 Dipinto fatto su tavola. 3 Confezione a forma di piccola tavola. tavoletta di cioccolato; andare a tavoletta, andare alla massima velocità.
 sf. bar, tablet.
 dimin. di tavola.

Tavolière Regione pianeggiante della Puglia, in provincia di Foggia, attraversata dai fiumi Ofanto e Carapelle. Seconda per estensione dopo la pianura padana, è di forma rettangolare ed è compresa fra il Gargano, i monti della Daunia e l'Adriatico. La parte occidentale di questa zona in epoca medievale era chiamata Capitanata. Il Tavoliere è stato per secoli arido nell'interno e paludoso lungo la costa. Anche i paesi e gli abitanti erano scarsi, ma in autunno e in inverno si popolava di greggi secondo il sistema della transumanza. Il paesaggio e l'economia cominciarono a modificarsi verso la fine del secolo scorso quando, con la bonifica, si estesero le superfici coltivabili. Agricoltura produce cereali, foraggi, tabacco, olio, ortaggi e uva. Percorsa da fiumi poveri di acqua, è rifornita dall'acquedotto pugliese e da numerosi pozzi. Centri principali sono Foggia, San Severo e Cerignola.

tavolière, sm. 1 Vasta regione pianeggiante. 2 Tavolo da gioco per la dama, scacchi o dadi.

tavolìno, sm. Piccolo tavolo utilizzato per studiare, scrivere.
 sm. 1 small table. 2 (scrivania) desk.

tàvolo, sm. 1 Mobile costituito da un piano orizzontale sostenuto da supporti verticali. avevano comprato un nuovo tavolo da ping-pong. 2 Tavola da pranzo.
 sm. table.

Tavolo verde, Il Danza di morte in otto quadri di K. Jooss, musica di F. Cohen (Parigi, 1932).

tavolòzza, sf. 1 Assicella di legno su cui i pittori dispongono e preparano i vari colori. 2 L'insieme dei colori di cui dispone un pittore.
 sf. palette.

Tavoy Città (102.000 ab.) del Myanmar, alla foce del fiume omonimo, nel mare delle Andamane. Capoluogo del Tenasserim.

Tavùllia Comune in provincia di Pesaro (3.999 ab., CAP 61010, TEL. 0721).

Taxàcee Famiglia di Gimnosperme Conifere con apparati riproduttori alquanto elementari.

taxi, sm. invar. Automobile pubblica con tassametro, utilizzabile per il trasporto dei passeggeri.
 sm. invar. taxi.

taxi-girl, sf. invar. Ragazza che viene pagata per ballare con i clienti in locale in cui si danza.

Taxodiàcee Famiglia di Gimnosperme Conifere che presentano squame ovulifere senza squame copritrici distinte.

Taxodium, sm. invar. Genere di Conifere arboree sempreverdi con tre specie originarie del Messico e dell'America del nord. Appartiene alla famiglia delle Taxodiacee.

Taylor, Alan (Birkdale 1906-) Storico inglese. Tra le opere Le origini della II guerra mondiale (1961).

Taylor, Ann (Islington 1782-Nottingham 1866) Scrittrice inglese. Insieme alla sorella Jane (1783-1824), collaborò alla redazione di libri per l'infanzia, tra i quali Poesie originali per menti infantili (1804), Rime per i più piccoli (1806) e Inni per menti infantili (1810).

Taylor, Brook (Edmonton 1685-Londra 1731) Matematico inglese. Scrisse il primo trattato di calcolo delle differenze finite e fornì un metodo di trasformazione di funzioni in serie infinite. [polinomio di Taylor]

Taylor, Elizabeth (Londra 1932-) Attrice cinematografica statunitense di origine inglese. Iniziò la sua carriera cinematografica a soli dieci anni e, interpretando da allora film di fama internazionale, divenne diva simbolo di Hollywood. Tra i suoi film Torna a casa Lassie (1943), Piccole donne (1949), Un posto al sole (1951), La gatta sul tetto che scotta (1958), Cleopatra (1963), Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966), La bisbetica domata (1967), L'unico gioco in città (1970), Assassinio allo specchio (1980), Il giovane Toscanini (1988). Vinse il premio Oscar per la miglior attrice con il film Venere in visone (1960).

Taylor, Frederick Winslow (Germantown 1856-Filadelfia 1915) Ingegnere statunitense. Ideò il taylorismo, una teoria sull'organizzazione del lavoro che definì scientifica, basata su accurati studi dei tempi elementari del lavoro e su una corretta educazione dell'operaio. Propose un salario differenziato basato sulla retribuzione a cottimo. La sua principale opera, sunto del suo credo, è Principi di organizzazione scientifica del lavoro (1911).

Taylor, Jane (Londra 1783-Ongar 1824) Scrittrice inglese. In collaborazione con la sorella Ann, compose libri per l'infanzia, tra i quali si ricordano Poesie originali per menti infantili e Rime per i più piccini (1806), e Inni per menti infantili (1810).

Taylor, Paul (Allegheny 1930-) Coreografo statunitense. Eseguì lavori astratti e ironici, rinnovando la danza moderna.

Taylor, Robert (Filley 1911-Santa Monica 1969) Attore cinematografico statunitense. Interpretò Il ponte di Waterloo (1940) e Il dominatore di Chicago (1958).

taylorìsmo, sm. solo sing. Teoria dell'organizzazione scientifica del lavoro elaborata da Frederick Winslow Taylor (Germantown 1856-Filadelfia 1915) che definì un metodo basato sulla scomposizione delle mansioni e sulla programmazione dei cicli produttivi secondo ritmi volti a limitare soste inutili, sulla selezione di manodopera professionalizzata e sull'assegnazione di premi di produzione. Tale sistema fu accolto con ostilità dalle organizzazioni sindacali in quanto mirava soprattutto all'aumento della produzione, ma non teneva conto dei problemi di tipo fisiologico e psicologico del lavoratore, né di quelli della distribuzione e del consumo.

taylorìstico, agg. (pl.-ci) Riguardante il metodo di organizzazione e distribuzione razionale del lavoro in una realtà industriale, allo scopo di ottenere elevate produzioni in serie, introdotto da Taylor.

Tayside Regione (395.000 ab.) della Gran Bretagna, nella Scozia orientale. Capoluogo Dundee.

Taza Città (77.000 ab.) del Marocco, capoluogo della provincia omonima.

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Tazieff, Tauron (Varsavia 1914-Parigi 1998) Geologo e vulcanologo belga. Compì importanti studi sui costituenti gassosi delle emissioni vulcaniche, impiegando metodi cromatografici.

tàzza, sf. 1 Piccolo contenitore con manico. ~ chicchera. aveva rotto una delle tazze da caffè. 2 La quantità di liquido contenuto. lo invitò a bere una tazza di tè. 3 Vaso di ceramica che raccoglie uno zampillo.
 sf. cup.
 arabo tasa.

tazzìna, sf. Piccola tazza, utilizzata per bere il caffè o il tè.

Tazzòli, Enrìco (Canneto sull'Oglio 1812-Mantova 1852) Sacerdote e patriota. Congiurò contro l'Austria e per questo fu impiccato nel forte di Belfiore.

Tb Simbolo chimico del terbio.

TBC Sigla di Tubercolosi.

Tbilisi Città (1.279.000 ab.), capitale della Georgia, sul fiume Kura, lungo la ferrovia che collega il mar Caspio al mar Nero. Le principali industrie sono quelle alimentari, tessili, del legno, del tabacco, della raffinazione del petrolio, aeronautiche, dell'abbigliamento e delle ceramiche. Sede di un'università, dell'Accademia Nazionale della Scienza, della Basilica e della cattedrale di Sion (VI sec.). Fu fondata nel V sec. e divenne subito capitale.

Tc Simbolo chimico del tecnezio.

Tcherina, Ludmilla (Parigi 1924-) Ballerina e attrice cinematografica francese.

TCI Sigla di Touring Club Italiano.

TCP/IP In informatica è la sigla di Transmission Control Protocol / Internet Protocol. Si tratta di un protocollo di comunicazione per lo scambio di dati tra due diversi elaboratori (specificamente, il TCP trasmette i dati in maniera full-duplex ed è responsabile: della suddivisione dei dati che vengono trasmessi in segmenti, del rinvio dei segmenti non ricevuti, del riassemblaggio dei dati). Vedi anche => IP.

tcsh In informatica è il nome della shell omonima del sistema operativo UNIX. Si tratta di un interprete di comandi che realizza un'interfaccia tra l'utente e il sistema.

te, pron. pers. m. e f. 1 Forma tonica di tu usata come complemento oggetto. pensa per te, occupati dei fatti tuoi. 2 Forma atona usato come ti (a te).
you.
 lat. te.

tè, sm. invar. 1 Arbusto delle teacee coltivato in Asia o in paesi tropicali. 2 Le foglie della pianta, seccate utilizzate per preparare un infuso. 3 Bevanda, infuso ricavata dalle foglie essiccate. 4 Incontro pomeridiano in cui si beve la bevanda ricavata dalle foglie essiccate della pianta. ~ ricevimento, trattenimento.
 sm. invar. tea.
Pianta arbustiva (Camelia sinensis) della famiglia delle Teacee e dell'ordine delle Guttiferali, originaria dell'Assam e coltivata per le sue foglie dalle quali dopo essiccamento si ottiene per infusione l'omonima bevanda. Le foglie contengono caffeina, tannino, sostanze aromatiche e vengono raccolte al terzo anno di vita della pianta. Per torrefazione ed essiccamento si ottiene il tè verde, mentre con più fermentazioni e successive torrefazioni si ottiene il nero.

Te Simbolo chimico del tellurio.

Te Anau Lago (344 km2) della Nuova Zelanda, sull'Isola del Sud. Suo emissario è il fiume Waiau.

Tè del cappellaio matto, Il Saggio di P. Citati (1972).

tèa, agg. f. Specie di rose caratterizzata dal colore giallo.

Teàcee Famiglia di Guttifere tropicali e subtropicali. Ne esistono una trentina di generi con circa cinquecento specie arboree o arbustacee.

teak, sm. Angiosperma (Tectona grandis) della famiglia delle Verbenacee e dell'ordine delle Tubiflore. Albero che raggiunge i 40 m di altezza, cresce spontaneo nell'estremo oriente. Il suo legno viene utilizzato per costruzioni molto resistenti e in ebanisteria.

team, sm. invar. Gruppo, squadra.

team-work, sm. invar. Termine inglese per indicare un lavoro di gruppo.

Teàna Comune in provincia di Potenza (874 ab., CAP 85030, TEL. 0973).

Teàno Comune in provincia di Caserta (13.218 ab., CAP 81057, TEL. 0823). Centro agricolo (coltivazione di uva, frutta e olive), dell'allevamento e industriale (prodotti del legno e alimentari) alle pendici del vulcano di Roccamonfina. Fu teatro dello storico incontro tra G. Garibaldi e Vittorio Emanule II, avvenuto il 26 ottobre 1860, che sanciva l'annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno di Sardegna. Vi si trovano resti di un teatro risalente all'epoca romana e il duomo del XII sec. Gli abitanti sono detti Teanesi.

tea-room, sm. invar. Sala da tè. ~ pasticceria, caffè.

teatìno, agg. e sm. agg. 1 Di Chieti. 2 Della congregazione religiosa fondata da Paolo IV nel 1524.
sm. 1 Abitante di Chieti. 2 Appartenente alla congregazione religiosa fondata da Paolo IV nel 1524.
 lat. Teatinus, deriv. da Teate,-is Chieti.

teatràle, agg. 1 Relativo al teatro. 2 Esagerato, forzato. ~ spontaneo.
 agg. theatrical.
 lat. theatralis.

teatralità, sf. invar. L'essere teatrale, artefatto, pomposo.

teatralménte, avv. In modo esagerato, spettacolare.

teatrànte, sm. 1 Attore che recita senza esprimere sensibilità, senza capacità di rappresentazione. 2 Commediante.

teatrìno, sm. Teatro di spettacoli di marionette.

Teatrino delle meraviglie, Il Commedia di M. de Cervantes y Saavedra (1615).

teàtro, sm. 1 Luogo in cui vengono rappresentate opere drammatiche o spettacoli di altro genere. 2 Rappresentazione teatrale, l'insieme delle opere di un autore teatrale. 3 L'insieme degli spettatori che assiste allo spettacolo. 4 Compagnia di attori che svolge rappresentazioni teatrali. 5 Luogo in cui accadono eventi rilevanti.
 sm. theatre.
Il termine teatro si riferiva originariamente all'insieme degli spettatori di una rappresentazione. Nell'antica Grecia il teatro era luogo di svolgimento di danze e cori legati al rito del culto dionisiaco ed era situato all'aperto, in spiazzi di terra battuta non destinati appositamente al teatro e sempre contigui a qualche luogo sacro. Il primo teatro sorse in Grecia sulle pendici dell'Acropoli, nei pressi del santuario di Dioniso Eleuterio (poiché i concorsi drammatici furono introdotti nel VI sec. a. C. in occasione dei festeggiamenti rituali in onore di Dioniso). Il primo teatro a forma circolare fu ideato e costruito a Siracusa sotto Gerone I e Dionisio III, ma l'evoluzione verso vere e proprie cavee in pietra si ebbe solo nel IV sec. a. C. e si può osservare negli esempi di Epidauro, Atene, Delfi e Corinto. La scena dove avvenivano le rappresentazioni risultava a un livello superiore della zona chiamata orchestra dove si sistemava il coro, circondata dalle gradinate per gli spettatori. La scena, inizialmente semplice e provvista di elementi mobili, è stata successivamente mutata e arricchita da elementi fissi come colonne, porte, pareti. Nella fase più antica, il teatro greco era una struttura di legno assai elementare che prevedeva una baracca di legno dove gli attori potevano effettuare il cambio della maschera. Davanti alla baracca, si trovava un'area piana per le danze dei cori; di fronte le panche di legno destinate agli spettatori. Successivamente, la baracca di legno venne sostituita da una costruzione in muratura, davanti alla quale venne fissato il luogo destinato alla rappresentazione o scena. I teatri furono presto costruiti alla base di pendii che fornivano una superficie naturalmente inclinata dove collocare le gradinate con i posti per gli spettatori. Il modificarsi della struttura del dramma rese sempre più importante il ruolo degli attori e favorì la loro separazione dal coro. Il teatro romano nasce su modello di quello greco, ma è connotato da importanti variazioni; un esempio è dato dal piccolo teatro di Pompei del 75 a. C. Un altro tipo di teatro è quello a ordini sovrapposti come il teatro di Marcello a Roma con gradinate continue e archi digradanti, cavea a forma di semicerchio. Il semicerchio alla base della cavea non è più destinato all'azione scenica, ma agli spettatori più prestigiosi: sullo sfondo di un palcoscenico di notevole profondità e poggiante su uno zoccolo in muratura si erige la scenafronte, costituita da tre ordini architettonici sovrapposti. Al primo piano, di ordine dorico, recitavano i personaggi mortali; al secondo piano, di ordine ionico, recitavano gli eroi e i semidei; al terzo piano, di ordine corinzio, recitavano gli dei dell'Olimpo. Nel teatro romano non vi è l'orchestra e ciò comporta l'accostamento delle gradinate alla scena, più ampia e profonda. Nate come supporto ai riti liturgici, nel medioevole rappresentazioni, di carattere sacro, vengono date nelle chiese o sul loro sagrato in teatrini provvisori e smontabili. Durante l'umanesimo, le rappresentazioni religiose o profane (frutto della progressiva laicizzazione del teatro medievale) tendono ad aver luogo nei cortili e nelle sale dei palazzi signorili. La cultura umanistica sarà anche la via per il recupero delle regole classiche del teatro greco romano. Il primo teatro moderno venne realizzato nel 1585 per opera prima di A. Palladio per l'Accademia Olimpica di Vicenza e poi da V. Scamozzi che lo completò. Presenta la novità della boccascena, apertura nel muro all'interno della quale viene costruita la scena. Il modello di teatro detto all'italiana con il tempo si configura sempre più nella struttura a logge sovrapposte o palchi, di linea planimetrica variabile dall'ellittica all'ovoidale, a quella a U e a ferro di cavallo come nel San Carlo di Napoli o nel teatro alla Scala di Milano, si afferma definitivamente nel XVII sec. e si diffonde in tutta Europa nel Settecento. Accanto ai teatri di corte, si sviluppano in Italia anche i primi teatri pubblici. In Europa, si assiste a varie esperienze teatrali, tra le quli si segnalano i corrales spagnoli e il teatro elisabettiano in Inghilterra. I corrales erano cortili circondati su tre lati da logge, a piani sovrapposti divise da tramezzi, ove prendeva posto la maggior parte del pubblico. In un lato del cortile era situata la scena e dal lato opposto la galleria riservata alle donne (cazuela). Nel teatro elisabettiano, edificio a pianta circolare o poligonale, caratterizzato da un palcoscenico che si allungava nella sala, la zona corrispondente all'attuale platea era destinata al pubblico meno privilegiato, che assisteva allo spettacolo stando in piedi. Il pubblico qualificato prendeva posto nelle gallerie, che si trovavano in più ordini sovrapposti lungo tutto il perimetro della sala. I teatri attuali nascono con lo scopo di riservare maggior spazio al pubblico e possono essere a sala circolare con scena centrale, a scena parzialmente avvolgente la platea, a sala rettangolare, sperimentali con scena limitata all'essenziale. Rappresentazione che viene messa in scena in teatro. Esistono vari generi teatrali occidentali quali la commedia, il dramma, la tragedia, il balletto, il mimo, la farsa, la tragicommedia, il melodramma (detto anche opera lirica), la performance, l'happening, il musical (detto anche commedia musicale), la rivista, il varietà.
 dal lat. theatrum, dal greco théatron, da theastai guardare come spettatore.

Teatro e il suo doppio, Il Saggio di A. Artaud (1938).

teàtro-dànza, sm. Teatro in cui si praticano spettacoli connessi alla danza.

teàtro-tènda, sm. Luogo coperto da un tendone analogo a quello dei circhi, in cui si svolgono spettacoli teatrali.

Tebaide Poema di P. P. Stazio (80-92).

tebaìsmo, sm. sing. Intossicazione da oppio.

Tebàldi, Renàta (Pesaro 1922-) Soprano italiana. Ha esordito nel 1944 anche se deve la sua fama allo spettacolo inaugurale della Scala con A. Toscanini nel 1946. Nel 1976 si è ritirata dedicandosi all'insegnamento.

tebàno, agg. e sm. agg. Relativo alla città di Tebe, in Beozia.
sm. Abitante di Tebe.

Tèbe Antica città dell'Alto Egitto, situata sul Nilo presso le attuali Karnak e Luxor. Centro del culto del dio Ammone, fu capitale durante l'XI dinastia e raggiunse la sua massima fioritura durante la XVIII e XIX dinastia. Cominciò a indebolirsi con l'ascesa delle città del Delta pur rimanendo il centro del culto di Ammone. L'area monumentale testimonianza dell'antica Tebe sorge dove ora si trovano le cittadine arabe di Karnak e Luxor, mentre la necropoli, ricchissimo complesso archeologico, è situata lungo la riva opposta del Nilo. Di straordinaria importanza sono la valle delle Regine e la valle dei Re, ove fu ritrovata integra la tomba di Tutankhamon e comprendente tombe di re della XVIII dinastia, di alti funzionari e sacerdoti. Vicino al Nilo si trovano invece numerosi e imponenti resti di tempi come quelli di Medinet Habu, di Ramesse II e di re Seti I, sfingi e i colossi di Memnone.
Tebe
Città della Grecia (19.000 ab.), in Beozia a nord-ovest di Atene. Prende il nome dall'antica Tebe che sorgeva nelle sue vicinanze e che nel V sec. a. C. fu sede di una famosa e rinomata scuola di pittura. Tra le testimonianze del passato il palazzo di Cadmo, le mura, il santuario del dio Apollo.
Ebbe origine intorno alla rocca Cadmea intorno al III millennio a. C. e divenne importante città stato dell'epoca micenea. Venne retta da un governo aristocratico fino al V sec. Si schierò con Sparta contro Atene sconfiggendo quest'ultima nelle battaglie di Tanagra (457) e Coronea (447). Mantenne questa posizione anche nelle guerre del Peloponneso, ma cambiò politica a seguito dell'avvicinamento di Atene alla Persia e combatté contro Sparta per la supremazia in Beozia. Ottenne una clamorosa vittoria sugli spartani a Leuttra (371) sotto la guida di Pelopida ed Epaminonda e riuscì così ad allargare la sua egemonia all'intera Grecia, per poi decadere nella metà del IV sec. a. C. per l'avvento di Filippo di Macedonia. Sconfitta a Cheronea nel 338 fu conquistata dai macedoni e venne distrutta da Alessandro Magno dopo la ribellione del 335. Riedificata da Cassandro nel 316, fu sottomessa ai romani nel 147 e tentò di liberarsi dal loro giogo, ma la rivolta fu sedata e Tebe venne annessa da Silla alla provincia di Acaia.

tebèo, agg. e sm. agg. Relativo alla città di Tebe, nell'Alto Egitto.
sm. Abitante di Tebe.

Tébessa Città (112.000 ab.) dell'Algeria, presso il confine con la Tunisia. Capoluogo del wilaya omonimo.

Tebicuary, Río Fiume (400 km) del Paraguay. Nasce nella Cordigliera di Caaguazú e confluisce nel fiume Paraguay.

tèca, sf. (pl. tèche) 1 Custodia di qualcosa di prezioso. ~ portagioie, scrigno. 2 Corazza.
 lat. theca, dal greco thèke.

Téchiné, André (Valence 1943-) Regista cinematografico francese. Diresse Rendez-vous (1985) e Niente baci sulla bocca (1991).

technicòlor, sm. sing. Procedimento che permette di ottenere pellicole cinematografiche a colori.

techno-music, sm. invar. Musica sintetizzata elettronicamente in voga nelle discoteche. Abbreviazione techno.

Tecidèidi Famiglia di Brachiopodi Testicardini con forme fossili risalenti fino al Permiano. L'unica specie nota è la Thecidea mediterranea.

Tècla (sec. I) Santa, vergine e martire originaria di Iconio. La sua figura si perde nella leggenda, in quanto le uniche Passio che parlano di lei sono giunte apocrife e risalgono al II sec. Forse nativa di Iaconio, fu la prima martire cristiana, seguace di San Paolo, che la convertì. La primitiva cattedrale di Milano fu dedicata a lei.

tecn(o)- Primo elemento di parole composte.
 dal greco téchne arte, tecnica.

tecnèzio, sm. Elemento chimico di numero atomico 43, simbolo Tc, metallo radioattivo, appartenente al gruppo del sistema periodico degli elementi comune a fluoro, cloro, iodio. Fu il primo elemento radioattivo artificiale, ottenuto nel 1937 bombardando il molibdeno con neutroni. Dal greco il nome ha appunto significato di artificiale.

tècnica, sf. (pl.-che) 1 Complesso delle pratiche da compiere per eseguire una certa attività sia manuale che intellettuale. tecnica del violino. 2 Scienza applicata alle attività umane, per soddisfare le varie esigenze. gli sviluppi della tecnica consentivano ormai dei miracoli. 3 Metodo di lavorazione. 4 Abilità.
 sf. 1 technique. 2 (tecnologia) technology.
 da tecnico.

Tecnica e il rito, La Film fantastico, italiano (1971). Regia di Miklòs Jancsó. Interpreti: Jòzsef Madaras, Marco Guglielmi, Adalberto Maria Merli.

tecnicaménte, avv. Dal punto di vista che riguarda la tecnica.

Tècniche Nuòve Casa editrice italiana fondata nel 1960, leader nella pubblicazione di riviste specializzate, libri, CD-ROM. È inoltre l'editore di questa enciclopedia.

tecnicìsmo, sm. 1 L'attenersi esclusivamente alle regole dettate dalla tecnica, senza alcuna creatività personale. 2 Importanza eccessiva data alla tecnica nelle attività umane. 3 Abuso di termini tecnici, in un discorso.
 deriv. da tecnico.

tecnicìsta, sm. e sf. (pl.-isti) Chi studia particolari tecniche e le mette in pratica.

tecnicìstico, agg. (pl.-ci) Relativo al tecnicismo.

tecnicità, sf. invar. L'essere tecnico.

tecnicizzàre, v. tr. Affrontare secondo regole tecniche ciò che precedentemente veniva fatto facendo uso di creatività.

tècnico, agg. e sm. (pl.-ci) agg. 1 Specifico di una particolare disciplina. 2 Che ha buona conoscenza della tecnica. l'ufficio tecnico si occupava di quell'aspetto realizzativo. 3 Fatto con perizia. aveva svolto la prova con uno stile molto tecnico.
sm. Chi ha acquisito una competenza specifica in una certa disciplina. ~ esperto, competente. <> inesperto. non poteva aspettare che il tecnico arrivasse.
 agg. technical. sm. technician.
 lat. technicus, dal greco technikòs, deriv. da tèchne arte.

tecnicòlor => "technicolor"

tecnìgrafo, sm. Particolare tavolo da disegno fornito di un braccio mobile alla cui estremità sono fissate squadre e goniometro che permette di tracciare agevolmente e rapidamente rette in un disegno tecnico.

tecnòcrate, sm. e sf. Tecnico che grazie alla sua preparazione specifica è in grado di stabilire un netto indirizzo alla politica del paese nei vari settori.

tecnocràtico, agg. (pl.-ci) Relativo alla tecnocrazia.

tecnocrazìa, sf. Potere dei tecnici che costituiscono la classe dirigente politica di una nazione.

tecnologìa, sf. (pl.-gìe) In senso generale è l'insieme dei processi, delle conoscenze scientifiche e degli impianti di cui dispone una società in un certo periodo. In particolare può riferirsi alla produzione di un bene o servizio. La tecnologia fa da collegamento tra scienza e tecnica, in quanto disciplina che permette di applicare le acquisizioni scientifiche alla soluzione di problemi di natura tecnica. Può essere dura quando comporta un forte impatto con l'ambiente circostante, soffice quando non provoca grosse modifiche nell'ambiente e mette in atto un efficace recupero energetico.
 sf. technology.

tecnologicaménte, avv. Dal punto di vista tecnologico.

tecnològico, agg. (pl.-ci) Relativo alla tecnologia.
 agg. technological.

tecnopatìa, sf. Malattia professionale.

tecnotrònica, sf. Tecnologia che sfrutta i ritrovati dell'elettronica.

téco, pron. pers. Con te.

Tecosòmati Ordine di Molluschi Gasteropodi Opistobranchi marini che comprende specie pelagiche con conchiglia sinistrorsa.

Tecumseh (Springfield, Ohio 1768 ca.-Canada 1813) Capo indiano della tribù degli Shivano. Finanziato dalla Gran Bretagna per resistere all'avanzata americana verso ovest, si aggregò poi nell'esercito inglese e morì in una battaglia sul fiume Thames.

téda, sf. Fiaccola usata anticamente nelle cerimonie nuziali romane o greche.

teddy boy, sm. invar. Teppista che si ribella a ogni norma del vivere civile.

Tedeschi, Gianrico (Milano 1920-) Attore teatrale. Interpretò Arlecchino servitore di due padroni e Il cardinale Lambertini (1981).

tedésco, agg. e sm. (pl.-eschi) agg. Della Germania. ~ alemanno. l'economia tedesca era molto solida.
sm. 1 Abitante della Germania. ~ germanico. 2 Lingua parlata in Germania.
 agg. e sm. German.
 lat. mediev. theodiscus idioma tedesco, deriv. da theod popolo.

tedescofilìa, sf. Simpatia per la Germania e le tradizioni tedesche.

tedescòfobo, agg. e sm. agg. Che odia i tedeschi.
sm. Chi odia i tedeschi.

tedéum, o tedèum, sm. invar. Inno solenne di ringraziamento a Dio che inizia con queste parole.

tediàre, v. v. tr. Annoiare, infastidire.
v. intr. pron. Annoiarsi, infastidirsi.

tèdio, sm. (pl. tèdi) Noia, insofferenza.
 sm. boredom, tedium.
 lat. taedium, deriv. da taedere essere annoiato.

tediosità, sf. invar. L'essere tedioso.

tedióso, agg. Molto noioso.
 lat. tardo taediosus, deriv. da taedium tedio.

tedòforo, agg. e sm. agg. Che porta una fiaccola.
sm. Atleta che alle Olimpiadi porta la fiaccola.

tee In informatica è il nome di un filtro del sistema operativo UNIX che copia l'input sia sull'output standard che su file.
TEE
Sigla di Trans Europe Express (treno espresso transeuropeo).

TEEM Sigla di Trans Europe Express Merchandises (treno merci espresso transeuropeo).

teen-ager, sm. e sf. invar. Adolescente dai 13 ai 19 anni.

tee-shirt, o T-shirt, sf. invar. Maglietta di cotone a forma di T con le maniche corte.

tefrìte, sf. Roccia eruttiva effusiva formata da plagioclasi basici, pirosseni e feldspatoidi. Appartiene alla famiglia dei Basalti alcalini.

Tegal Città (226.000 ab.) dell'Indonesia, della provincia di Giava Centrale, sulla costa settentrionale dell'isola.

tegàme, sm. Contenitore di forma circolare, dotato di manici, utilizzato in cucina.
 sm. saucepan, pan.

tegamìno, sm. Piccole tegame utilizzato per cuocere in particolare le uova.

Tegethoff, Wilhelm von (Marburg 1827-Vienna 1871) Ammiraglio austriaco. Durante la terza guerra d'indipendenza, batté a Lissa la flotta italiana.

Teggiàno Comune in provincia di Salerno (8.582 ab., CAP 84039, TEL. 0975).

téglia, sf. Recipiente da cucina analogo al tegame ma più largo e con le sponde più basse.
 sf. baking tin.
 lat. tegula, deriv. da tegere coprire.

Téglio Comune in provincia di Sondrio (5.116 ab., CAP 23036, TEL. 0342).

Téglio Vèneto Comune in provincia di Venezia (1.964 ab., CAP 30020, TEL. 0421).

tégola, sf. 1 Laterizio utilizzato per coprire i tetti. ~ coppo, embrice. 2 Sfortuna improvvisa, disgrazia. ~ disgrazia.
 sf. tile.
 lat. tegula, deriv. da tegere coprire.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_t.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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