Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale T parte 9

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale T parte 9

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale T parte 9

 

Trogonifórmi Ordine di Uccelli a cui appartiene la sola famiglia dei Trogonidi.

tròia, sf. 1 Scrofa. ~ porca, porcella. 2 Donna dai facili costumi. ~ prostituta, meretrice.
 lat. tardo troia.

Tròia (comune) Comune in provincia di Foggia (7.898 ab., CAP 71029, TEL. 0881), posto a 439 m di altitudine. Ha una cattedrale dell'XI sec., splendido esempio di architettura romanica con influssi pisani e orientali, porte in bronzo, pulpito del XII sec., pregevole rosone a undici raggi e un ricco tesoro.

Tròia (storia) Antica capitale della Troade in Asia Minore. La leggenda narra che fu fondata da Dardano e che venne chiamata così dal nipote del fondatore, Tros o Troo. Fiorì in particolare sotto il regno di Priamo, figlio di Laomedonte, ma proprio in questo periodo vide anche la sua fine a opera dei greci comandati da Agamennone. La guerra di Troia costituisce il tema dell'Iliade e rappresenta un motivo fondamentale della tradizione mitica greca. Prove decisive dell'esistenza della città vennero fornite dagli scavi condotti dal 1871 nel sito identificato da Schliemann e Dörpfeld in corrispondenza dell'altura di Hisarlik. I lavori proseguirono dal 1932 al 1938 a opera di Blegen e riportarono alla luce nove strati sovrapposti di abitazioni e resti databili dal 3200 a. C. al 400 d. C. La Troia narrata da Omero fu riconosciuta nel settimo strato. I più antichi strati risalgono al III millennio a. C. e testimoniano la presenza di una fortezza. Verso la fine del II millennio a. C. la città venne distrutta prima probabilmente da un terremoto e poi da un incendio che è stato collegato alla conquista achea. Tra l'VIII e il VII sec. a. C. venne invasa da barbari di provenienza tracia e poi colonizzata da popolazioni eoliche e tessaliche (VII sec.). Nel V sec., a seguito della conquista da parte di Serse, venne inglobata nella satrapia persiana della Frigia, indi subì ulteriori invasioni da Alessandro Magno, Seleucidi, Antioco III di Siria e dai romani, che con Cesare e Augusto la ricostruirono e abbellirono. La fine dell'impero romano comporta anche la perdita delle notizie su Troia.

troiàio, sm. (pl.-ai) 1 Porcile. 2 Luogo sudicio.

Troiane, Le Tragedia di Euripide (415 a. C.).
Troiane, Le
Film drammatico, britannico (1971). Regia di Michael Cacoyannis. Interpreti: Katharine Hepburn, Vanessa Redgrave, Geneviève Bujold. Titolo originale: The Trojan Women

Troiani, I Poema lirico in cinque atti e due parti di H. Berlioz, testo proprio (Parigi, 1863).

Troiàno Nome di uno degli asteroidi che si trovano sulla medesima orbita di Giove; il nome di questi asteroidi deriva da quello degli eroi omerici della guerra di Troia. Sono divisi in due gruppi: precedono e seguono Giove, in modo da creare sempre un triangolo equilatero con Giove stesso e il Sole. Tra i primi a essere scoperti, Achille, il cui diametro è di trenta chilometri.

troiàno, agg. e sm. agg. Relativo alla città di Troia.
sm. Abitante della città di Troia.

tròica, o tròika, sf. 1 Traino realizzato con tre cavalli. 2 Dirigenza, potere affidato a tre persone.

Troilo e Cressida Dramma di W. Shakespeare (1601-1602).

Troilo e Criseide Poema di G. Chaucer (ca. 1383-1385).

Troìna Comune in provincia di Enna (10.406 ab., CAP 94018, TEL. 0935). Centro agricolo (coltivazione di mandorli, cereali e olive), dell'allevamento di bovini e ovini e industriale (prodotti alimentari) dei monti Nebrodi. Gli abitanti sono detti Troinesi.

Troìsi, Màssimo (San Giorgio a Cremano 1953-Roma 1994) Regista e attore. Grande talento interpretativo, scomparso giovane e all'apice del successo. Tra le interpretazioni, Ricomincio da tre (1981), Scusate il ritardo (1983), Le vie del Signore sono finite (1987), Credevo fosse amore invece era un calesse (1992) e Il postino di Neruda (1994).

troll, sm. invar. Personaggio della tradizione popolare scandinava rappresentato come un nano o un gigante, solitamente ostile all'uomo, che vive in boschi e montagne. I troll compaiono in numerose fiabe in cui vengono descritti come abili artigiani che spesso custodiscono favolosi tesori.

trolley, sm. invar. Asta metallica attraverso cui i veicoli elettrici prendono energia da un sistema di conduttori collocati in una linea elettrica aerea.

trolling Nel gergo informatico indica l'azione di chi, in un gruppo di discussione, lancia messaggi inverosimili cercando di pescare persone particolarmente irascibili o arroganti.

trollius, sm. invar. Genere di piante erbacee perenni, appartenenti alla famiglia delle Ranuncolacce, diffuse nelle regioni fredde e temperate dell'emisfero settentrionale.

trómba, sf. 1 Strumento musicale a fiato, che produce un suono squillante. 2 Chi suona la tromba. 3 Clacson. 4 Oggetto che richiama la forma della tromba. 5 Pompa idraulica.
 sf. 1 trumpet. 2 (d'aria) whirlwind.
Voi sonerete le vostre trombe, e noi soneremo le nostre campane. Risposta data da Pier Capponi all'arrogante re di Francia Carlo VIII.
La tromba è formata per tre quarti da un cilindro, poi da una parte conica che verso la fine si allarga a formare un padiglione. È munita di bocchino e di tre pistoni che permettono di intonare i suoni variando il volume d'aria presente all'interno.
Tromba d'aria
Fenomeno che rappresenta il moto vorticoso di una colonna d'aria calda ascendente intorno al suo asse verticale. Evento di enorme potenza, si manifesta con la forma di cono con il vertice verso terra. La tromba marina è quel fenomeno analogo al precedente, ma formatosi sulla superficie marina dalla quale l'acqua viene aspirata e portata verso l'alto.

trombàre, v. v. tr. 1 Bocciare, respingere. <> ammettere, promuovere. 2 Estrarre un liquido per mezzo di una pompa.
v. intr. Suonare la tromba.
 deriv. da tromba.

trombectomìa, sf. Asportazione chirurgica di un trombo che viene eseguita dopo aver inciso il vaso occluso. ~ embolectomia.

trombétta, sf. e sm. sf. Piccola tromba giocattolo.
sm. Suonatore di tromba.
Trombetta dei morti
Fungo (Cantharellus cornucopioides) della famiglia delle Cantarellacee e della classe dei Basidiomiceti. Commestibile.

trombettière, sm. Soldato che suona la tromba per segnalazioni, adunate ecc.

trombettìsta, sm. e sf. (pl. m.-isti) Suonatore di tromba in una formazione musicale.

Trombìdidi Famiglia di piccoli Aracnidi Acari dal tegumento variopinto coperto di peluria.

trombidiòsi, sf. Nome di affezioni eritematose provocate da larve di Acari parassiti della famiglia dei Trombididi.

trombìna, sf. Enzima proteico responsabile della coagulazione del sangue per trasformazione del fibrinogeno del plasma in fibrina filamentosa; data la struttura a maglie di questa, le cellule sanguigne vi restano impigliate generando il coagulo.

trómbo, sm. Formazione solida, costituita da componenti del sangue, che può originarsi nelle arterie, nelle vene, nei capillari e nelle cavità cardiache. Esistono tre tipi di trombo: bianco (quando è formato solo da piastrine), rosso (quando piastrine e fibrina inglobano anche eritrociti) e misto. La natura funzionale di un trombo può inoltre essere ostruttiva (se occlude totalmente il vaso), parietale (nel caso in cui l'ostruisce solo parzialmente) e a cavaliere (quando è situato nella biforcazione di due vasi).
 greco thròmbos.

tromboflebìte, sf. Processo infiammatorio di un vaso venoso seguito dalla formazione di un trombo. Originata da rallentamento della circolazione sanguigna periferica, incremento del numero delle piastrine, lesioni delle pareti venose, infezioni, interventi chirurgici, gravidanza e parto, la tromboflebite si localizza di preferenza negli arti inferiori. I sintomi sono dolore, febbre leggera, edema e arrossamento della cute soprastante la vena interessata. La terapia prevede la somministrazione di eparina e antibiotici.

tromboncìno, sm. Piccolo lanciabombe che viene unito al fianco della canna di un fucile.

Tromboncìno, Bartolomèo (Verona ca. 1470-Venezia? dopo il 1535) Compositore. È autore, tra l'altro, di circa 160 frottole.

trombóne, sm. 1 Grossa tromba che produce suoni più cupi e profondi. 2 Persona che suona il trombone. 3 Arma da fuoco a canna corta e larga. 3 Persona noiosa, enfatica. non voleva certo stare tutto il tempo ad ascoltare quel trombone di professore.
 sm. trombone.
 accresc. di tromba.

Tromboni, I Commedia di F. Zardi (1956).

trombonìsta, sm. e sf. (pl. m.-isti) Suonatore di trombone.

trombòsi, sf. Processo patologico che porta alla formazione di un trombo all'interno di un vaso arterioso o venoso. Le trombosi possono essere distinte in intracardiache, arteriose e venose. Mentre le prime due forme possono produrre effetti anche letali sul paziente (arteriosclerosi, infarto cerebrale o cardiocircolatorio), le trombosi venose non portano gravi conseguenze, tranne nei casi in cui colpiscono le vie principali di deflusso sanguigno, come la vena porta, l'iliaca, la femorale e la cava ascendente. La terapia della trombosi prevede il trattamento farmacologico del paziente (anticoagulanti e trombolitici); nei casi più gravi, tuttavia, è necessario procedere all'intervento chirurgico.
 sf. thrombosis.

trombossàno, sm. In biochimica, sostanza lipidica che viene sintetizzata nelle piastrine della prostaglandina G.

Tromèllo Comune in provincia di Pavia (3.123 ab., CAP 27020, TEL. 0382).

trompe-l'oeil, sm. invar. Tipo di rappresentazione pittorica degli oggetti molto realistica.

Trómpia Valle delle Alpi Bresciane, attraversata dal fiume Mella.

Tromsú Città (53.000 ab.) della Norvegia, sulla costa orientale dell'isola di Tromsúy. Capoluogo della contea di Troms.

Tronador, Cerro Monte (3.554 m) dell'America Meridionale, nella Cordigliera Patagonica, al confine tra Argentina e Cile.

troncaménto, sm. 1 L'atto di troncare e il relativo effetto. ~ mozzamento. 2 Eliminazione di alcune lettere (in genere sillaba o vocale atona) dalla fine di un parola, usata per ottenere suoni più armoniosi (o, in poesia, per ottenere il numero desiderato di sillabe in una strofa) saper vedere; mal di mare; son pronto; non so; qual è la mia; buon peso; un po'; piè di pagina (in genere, a differenza dell'elisione, non richiede apostrofo o altri segni, tranne in alcuni casi, come negli ultimi due esempi in cui si usa l'apostrofo o l'accento) ~ apocope (si parla invece di aferesi se è eliminata la parte iniziale e di sincope se è eliminata una parte interna)

troncàre, v. tr. 1 Tagliare in modo netto, spezzare. il braccio era stato troncato dalla sega circolare in un momento di sua disattenzione sul lavoro; troncare un rapporto, farlo terminare bruscamente. 2 Stancare, stroncare. quella salita troncava le gambe. 3 Eliminare alcune lettere di una parola.
 v. tr. 1 to cut off. 2 (fig.) to break off.
 lat. truncare, deriv. da truncus tronco.

troncàto, agg. 1 Tagliato. ~ reciso. <> unito. 2 Stroncato, spezzato. ~ rotto. <> intero. 3 Sospeso bruscamente. ~ interrotto. <> ripreso. 3 In araldica, relativo allo scudo che è diviso in due parti uguali con una linea orizzontale.

tronchése, sm. o sf. Tenaglia di grandi dimensioni utilizzata per troncare fili metallici.

tronchesìna, sf. Piccola tenaglia utilizzato nella cura delle mani.

tronchétto, sm. Tronco di dimensioni ridotte. tronchetto della felicità, pianta esotica.
 dimin. di tronco.

trónco, agg. e sm. (pl. m.-chi) agg. 1 Spezzato, tagliato. piramide tronca, a cui manca il vertice. 2 Interrotto. in tronco, senza completare; lasciare in tronco un discorso. 3 Stroncato.
sm. 1 Fusto di un albero. 2 Parte del corpo umano compresa fra il bacino e il collo. il suo tronco era straordinariamente muscoloso. 3 La parte principale che resta di qualcosa che è stato spezzato. 4 Solido geometrico ottenuto asportando una parte tagliata da una sezione. tronco di cono.
 agg. broken off, cut off. sm. 1 trunk. 2 (parte del corpo) trunk. 3 (tratto) section.
 lat. truncus.

troncocònico, agg. (pl. m.-ci) Che ha forma di un tronco di cono.

troncóne, sm. 1 Ciò che rimane di un oggetto troncato, la parte principale rimasta. 2 Moncone.

Trondheim Città (141.000 ab.) della Norvegia centrale, sul fiordo omonimo. Capoluogo della contea di Súr-Trúndelag.

troneggiàre, v. intr. 1 Sedere sul trono. 2 Sovrastare gli altri. la sua intelligenza troneggiava sui suoi colleghi. 3 Essere in bella mostra e in vista. il monumento ai caduti troneggiava nella piazza principale.
 v. intr. to tower.
 deriv. da trono.

tronfiàre, v. intr. 1 Detto soprattutto di animali, camminare con aria impettita. 2 Sbuffare.

trónfio, agg. (pl. m. tronfi) 1 Pieno di superbia. 2 Ampolloso, eccessivo.
 agg. conceited.

tròno, sm. 1 Seggio su cui siedono sovrani, re, imperatori. salire al trono, diventare re. 2 Autorità, potere di sovrano. il trono era più che mai in difficoltà dopo le ultime disfatte. 3 pl. Gerarchia angelica.
 sm. throne.
 lat. thronus, dal greco thrònos.

Trono di legno, Il Romanzo di C. Sgorlon (1973).

Trono di sangue, IlFilm drammatico, giapponese (1959). Regia di Akira Kurosava. Interpreti: Isuzo Yamada, Toshiro Mifune. Titolo originale: Kumonosu-Di

Trontàno Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (1.654 ab., CAP 28030, TEL. 0324).

Trónto Fiume (115 km) dell'Italia centrale. Nasce dai monti della Laga e sfocia nel mare Adriatico.

Tronzàno Làgo Maggióre Comune in provincia di Varese (302 ab., CAP 21010, TEL. 0332).

Tronzàno Vercellése Comune in provincia di Vercelli (3.524 ab., CAP 13049, TEL. 0161).

Tróodos Massiccio montuoso (1.953 m) dell'isola di Cipro, nei monti Olimpo.

Tropèa Comune in provincia di Vibo Valentia (6.869 ab., CAP 88038, TEL. 0963).

tropical, sm. invar. Bevanda a base di rhum, latte e frutti tropicali.

tropicàle, agg. Riguardante i tropici. ~ equatoriale. <> artico.
 agg. tropical.

tròpico, sm. (pl.-ci) Ognuno dei due paralleli geografici che delimitano una porzione climatica terrestre detta torrida, comprendente l'equatore, nei quali il Sole raggiunge due volte l'anno lo zenit; i tropici sono posti alla latitudine di 23° 27' nord (tropico del Cancro) e sud (tropico del Capricorno).
 sm. tropic.

Tropico del cancro Romanzo di H. Miller (1934). Nonostante i suoi meriti letterari, l'opera, pubblicata inizialmente a Parigi, venne vietata negli Stati Uniti d'America per oscenità e rimase proibita fino al 1961. Basato sul lungo soggiorno dell'autore a Parigi negli anni '30, il romanzo è la narrazione della discesa di un giovane poeta negli abissi della degradazione. Dopo aver sperimentato il livello più infimo della perversione fisica e psichica, il poeta raggiunge l'apice della sua capacità creativa e conosce una rinnovata gioia e una profondità di vita.

Tropico del capricorno Romanzo di H. Miller (1939).

tropìna, sf. In biochimica, ormone il cui rilascio viene stimolato da un altro ormone.

tropìsmo, sm. 1 Movimento di reazione che presenta un organismo ad agenti ambientali esterni. 2 Nella biologia vegetale, movimento di accrescimento di una pianta la cui direzione viene determinata da uno stimolo esterno.
 greco trépein rivolgersi.

tropo- Primo elemento di parole composte.
 dal greco trópos rivolgimento.

tròpo, sm. Metafora, figura retorica.

tropopàusa, sf. Strato sottile dell'atmosfera terrestre, situata a 12-15 km di altezza, che divide la troposfera e la stratosfera; è caratterizzata dalla presenza delle correnti a getto e da marcate differenze del gradiente termico. Questa fascia registra le temperature minime dell'atmosfera terrestre.

troposfèra, sf. Involucro interno dell'atmosfera terrestre, sede di quasi tutti i fenomeni meteorologici, esteso dalla superficie del pianeta fino a 15 km di altezza; è caratterizzata da una diminuzione di temperatura all'aumentare della quota.

tròppo, agg., pron., avv. e sm. agg. indef. In quantità, misura eccessiva. <> poco. si prendeva troppa libertà con i suoi, familiarizzava in modo eccessivo.
pron. indef. Quantità, misura eccessiva. aveva ancora troppo da fare per smettere in quel momento.
avv. 1 In modo eccessivo. essere di troppo, risultare sgradito. 2 Molto. gli diceva spesso che era un ragazzo troppo buono.
sm. sing. Ciò che oltrepassa una giusta quantità.
 agg. e pron. 1 too much. 2 (tempo) too long. 3 (troppa gente) too many people. avv. 1 (insieme agli aggettivi) too. 2 (insieme ai verbi) too much. 3 (fin troppo) far too.
 franco throp branco.

troppopièno, sm. Orifizio che permette di evitare che il liquido trabocchi da vasche, recipienti.

Tròscidi Famiglia di Insetti Coleotteri lunghi pochi millimetri.

tròta, sf. Pesce (Salmo trutta) della famiglia dei Salmonidi e dell'ordine dei Clupeiformi. Lunga sino a 70 cm, vive nelle acque litoranee e nei fiumi europei. È stata diffusa dagli Stati Uniti in tutto il mondo. Si nutre di larve di insetti e di pesci più piccoli. In Italia è presente nei laghi e nei fiumi delle Alpi e delle Prealpi. Ama i torrenti dalle acque fredde, pulite e a corso veloce. In vista della riproduzione, risale il corso dei fiumi.
 sf. trout.

troticoltùra, sf. Allevamento delle trote.

Trotta, Margarethe von (Berlino 1942-) Regista cinematografica tedesca. Diresse Il caso Katharina Blum, film di esordio, Il secondo risveglio di Christa Klages (1978), Anni di Piombo (1981, Leone d'Oro al festival cinematografico di Venezia), Rosa Luxemburg (1986), Paura e Amore (1988).

trottàre, v. intr. 1 Andare al trotto. ~ galoppare. 2 Camminare rapidamente. <> passeggiare.
 v. intr. to trot.
 german. trotton.

trottàta, sf. 1 Corsa fatta trottando. 2 Rapida camminata.

trottatóio, sm. Ciascuna delle strisce di pavimentazione parallele effettuate utilizzando lastre che venivano situate negli acciottolati come guide per facilitare il transito dei veicoli.

trottatóre, sm. Cavallo che effettua corse al trotto.
Trottatore francese
Cavallo da trotto vigoroso e veloce, originario della Francia.

trotter, sm. invar. Ippodromo in cui svolgono corse al trotto.

trotterellàre, v. intr. Procedere lentamente al trotto. ~ sgambettare, saltellare.
 v. intr. to trot along.

Tròtti, Giovànni Battìsta (Cremona 1555-Parma 1619) detto il Malosso. Pittore. Tra le opere Deposizione (1586, Cremona, Museo).

tròtto, sm. 1 Modalità di corsa del cavallo intermedia fra il passo e il galoppo. È caratterizzato da un movimento tale che l'arto anteriore sinistro viene posato contemporaneamente al posteriore destro e l'anteriore destro al posteriore sinistro.2 Competizione di cavalli che, a tale andatura, trainano un carrozzino occupato dal guidatore. 3 Camminata veloce.
 sm. trot.
 deriv. da trottare.

tròttola, sf. 1 Giocattolo a forma di cono rovesciato che entra in rotazione tirando uno spago avvolto su se stesso. 2 Detto di persona che non sta mai ferma e si dà continuamente da fare.

trottolìno, sm. Bambino vivace che non sta mai fermo.

Trotzkij, Lev Davidovic Bronstein => "Trockij, Lev Davidovic"

trotzkismo, o trozkismo, sm. La teoria politica elaborata da L. D. Trockij.

trotzkìsta, agg. (pl. m.-isti) agg. Relativo alla corrente di pensiero di Trotzky.
sm. e sf. Seguace e sostenitore delle idee di Trotzky.

Troubetzkoy, Pàolo (Intra 1866-Suna 1938) Pittore. Tra le opere Il brumista (1893-ca. 1894, Milano, Galleria d'Arte Moderna).

troupe, sf. invar. 1 Compagnia di attori. 2 Gruppo di tecnici.
 sf. 1 troupe. 2 (tecnici) crew.

trousse, sm. invar. Borsetta da signora che ha forma di astuccio.

trovadóre => "trovatore"

trovadòrico, agg. (pl.-ci) Relativo ai trovatori della Provenza.

Trovajòli, Armàndo (Roma 1917-) Pianista, compositore e direttore d'orchestra italiano. Ha composto anche colonne sonore per film di De Sica, Risi e Scola e di commedie musicali tra cui si ricordano Rugantino, Aggiungi un posto a tavola, Ciao Rudy e L'impresario di Smirne.

trovànte, sm. Altra denominazione di masso erratico.

trovàre, v. v. tr. 1 Scoprire, rinvenire ciò che si stava cercando. non riuscì a trovare ciò che cercava in quel negozio. 2 Pensare a uno stratagemma, a una idea ingegnosa. trovare la soluzione ai suoi problemi. 3 Incontrare per caso. 4 Sorprendere. trovare con le mani nel sacco, nel momento in cui sta commettendo un'azione particolare. 5 Ottenere. 6 Constatare. 7 Fare visita. 8 Valutare. come hai trovato il pranzo?
v. intr. pron. 1 Stare in un luogo. 2 Essere in una certa situazione. si trovava al verde, era senza soldi.
 v. tr. 1 to find. 2 (incontrare) to meet. 3 (scoprire) to discover. 4 (pensare) to think. v. intr. pron. 1 (essere) to be. 2 (situato) to lie, to be situated. 3 (incontrarsi) to meet. 4 (sentirsi) to feel.
 etimo incerto.

trovaròbe, sm. e sf. invar. Persona che si occupa di procurare il materiale richiesto dalla rappresentazione di uno spettacolo.
 sm. e sf. property man, propman.

Trovarsi Commedia di L. Pirandello (1932).

trovàta, sf. Idea, espediente escogitato. ~ invenzione.
 sf. 1 trick. 2 (espediente) expedient. 3 (buona idea) good idea.

trovatèllo, sm. Bambino che è stato abbandonato dai genitori.

trovatóre, sm. Poeta medievale della Provenza che scriveva liriche d'amore.

Trovatore, Il Dramma in quattro parti di G. Verdi, libretto di S. Cammarano (Roma, 1853).

trovièro, o trovèro, sm. Nei secc. XII e XIII, poeta lirico che componeva in lingua d'oil.

Tròvo Comune in provincia di Pavia (561 ab., CAP 27020, TEL. 0382).

troy, o troy-weight, sm. invar. Sistema di peso inglese per la misura di metalli e pietre preziose.

Tròya, Vincènzo (Magliano d'Alba 1806-Torino 1883) Pedagogista. Introdusse in alcune scuole i metodi dell'educatore svizzero J. H. Pestalozzi (1746-1827). Redasse nuovi testi per le scuole elementari. Tra le opere, L'istruzione ai maestri delle scuole elementari (1840).

Troyes Città (59.000 ab.) della Francia, nella Champagne, sul fiume Senna. Capoluogo del dipartimento di Aube.
Trattato di Troyes
Trattato tra Carlo VI, re di Francia, ed Enrico V, re d'Inghilterra, firmato il 21 maggio 1420, nel quale Carlo VI escludeva il figlio Carlo dalla successione al trono attribuendola a Enrico V e ai suoi eredi. Con questo trattato ebbe inizio la penultima fase della guerra dei Cent'anni.

trozkìsta => "trotzkista"

Trubetzkoj, Nikolaj Sergeevic (Mosca 1890-Vienna 1938) Linguista russo. Tra le opere Per una teoria generale dei fenomeni fonologici vocalici (1929) e Fondamenti della fonologia (1939).

Trübner, Wilhelm (Heidelberg 1851-Karlsruhe 1917) Pittore tedesco. Tra le opere Castello di Hemstach (1904, Berna, Kunstmuseum).

truccàre, v. v. tr. 1 Alterare artificialmente l'aspetto di qualcuno facendo ricorso a cosmetici, parrucche ecc. non accettava di essere truccato per comparire in televisione. 2 Alterare un risultato, ricorrere ad azioni illegali per ingannare qualcuno. truccare le carte, barare; truccare un esame, commettere degli illeciti per favorire qualcuno.
v. rifl. Trasformare il proprio aspetto facendo uso di cosmetici, parrucche ecc. non gli dispiaceva se in qualche occasione la sua ragazza si truccava un po'.
 v. tr. 1 to make up. 2 (fig.) to rig, to fix. 3 (falsare) to fake. 4 (travestire) to disguise. 5 (motore) to soup up a car. v. rifl. to put on make-up, to make oneself up.
 etimo incerto.

truccàto, agg. 1 Che ha un aspetto alterato rispetto a quello naturale. 2 Manipolato, alterato in modo illecito.

truccatóre, sm. (f.-trìce) Chi svolge il mestiere di truccare le persone, di curare il loro aspetto.
 sm. make-up artist.

truccatùra, sf. 1 L'effetto del truccare. 2 Materiale utilizzato per truccare, trucco.

Truccazzàno Comune in provincia di Milano (3.756 ab., CAP 20060, TEL. 02).

trùcco, sm. (pl. trucchi) 1 Operazione del truccare. doveva ancora mettersi il trucco sul viso. 2 Gioco di prestigio, illusione. il trucco era evidente in quel caso. 3 Artificio utilizzato per creare effetti scenici particolari in una rappresentazione artistica o cinematografica. 4 Stratagemma. con un trucco ingegnoso riuscì a salvarsi da quella situazione critica.
 sm. 1 trick. 2 (cosmesi) make-up.
 deriv. da truccare.

Trucco e l'anima, Il Saggio di A. M. Ripellino (1965).

trùce, agg. Minaccioso, torvo. ~ arcigno, feroce. <> benevolo, bonario.
 agg. fierce.

trucidàre, v. tr. Uccidere con grande ferocia. ~ accoppare, ammazzare. <> graziare, risparmiare.
 v. tr. to slaughter.

truciolàre, agg., sm. e v. agg. Che è ottenuto mediante trucioli pressati.
sm. Legno ottenuto pressando e incollando i trucioli.
v. tr. Ridurre in trucioli.

truciolàto, sm. Pannello di legno truciolare.

Trucioli Prosa di C. Sbarbaro (1920).

trùciolo, sm. Sottile scaglia di legno che si ottiene durante la lavorazione del legno con la pialla o altri macchinari.
 sm. shaving.
 deriv. da truciolare.

truculènto, agg. Feroce, truce.

truculènza, sf. invar. L'essere truculento, ferocia.

Trudeau, Pierre Elliott (Montreal 1919-) Politico canadese. Di ideologia liberale, dal 1968 al 1984 fu due volte primo ministro.

trùffa, sf. Raggiro, frode che provoca un danno.
 sf. swindle, fraud.

truffaldìno, agg. e sm. agg. Che imbroglia, truffa.
sm. Chi imbroglia.

truffàre, v. tr. Imbrogliare, ingannare.
 v. tr. to swindle, to cheat.
 deriv. da truffa.

truffàto, agg. 1 Che è stato vittima di una truffa. 2 Che è stato ottenuto con truffa.

truffatóre, sm. (f.-trìce) Chi truffa, imbroglia.
 sm. swindler, cheat.

Truffaut, François (Parigi 1932-Neuilly-sur-Seine 1984) Regista cinematografico francese. Diresse I quattrocento colpi (1959), Jules e Jim (1961), La calda amante (1964), Fahrenheit 451 (1966, da R. Bradbury), La sposa in nero (1967), Baci rubati (1968), La mia droga si chiama Julie (1969), Effetto notte (1973), Adele H., una storia d'amore (1973), L'ultimo metrò (1980), La signora della porta accanto (1981), Finalmente domenica! (1983).

trufolàre, v. v. intr. Frugare senza ordine. ~ rovistare.
v. rifl. Rigirarsi in qualcosa. ~ sguazzare.
 francese truffe tartufo.

truìsmo, sm. Verità banale e ovvia.

Trujillo Città (509.000 ab.) del Perú, sul fiume Río Moche. Capoluogo del dipartimento di La Libertad.

Truk Gruppo di isole (33.000 ab.) degli Stati Federati di Micronesia, nella Micronesia.

trùllo, sm. 1 Costruzione dal tetto conico tipica della Puglia. 2 Sciocco.

Truman, Harry Spencer (Lamar 1884-Kansas City 1972) Uomo politico statunitense. Senatore dal 1934, venne eletto vicepresidente nel 1944 e divenne presidente nel 1945 succedendo a Roosevelt. Il suo intervento fu decisivo nella definizione dell'assetto politico dell'Europa postbellica alla conferenza di Potsdam. Sua fu anche la decisione di impiegare le armi atomiche contro il Giappone. Dopo essere stato riconfermato presidente (1948), da una parte tentò di proseguire il New Deal rooseveltiano, dall'altra fu fautore dell'avvio della guerra fredda e della dottrina Truman. Annunciata il 12 marzo 1947, essa consisteva in un programma di aiuti militari ed economici ai paesi europei e anche del resto del mondo e si concretizzò nella costituzione della NATO, nell'appoggio dell'ONU, nel piano Marshall e nel programma del quarto punto. Nel 1950 Truman decise l'intervento delle truppe americane a difesa della Corea del Sud invasa dalla Corea del Nord.

trumeau, sm. invar. 1 Mobile che funge da scrittoio. 2 Specchiera posta in uno spazio limitato da due porte.

trumò => "trumeau"

Truncatèllidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi Mesogasteropodi diffusi nelle acque dolci e lungo le coste.

truògolo => "trogolo"

trùppa, sf. 1 Organico composto dai soldati di una forza militare. truppa mercenaria, composta da soldati professionisti, che combattono in cambio di denaro. 2 L'insieme dei soldati semplici di un esercito. militare di truppa. 3 Massa, moltitudine. una truppa di giovani assalì lo stadio in cui si sarebbe tenuto il concerto.
 sf. troop.
 franc. troupe, dal franco throp branco.

truschìno, sm. Arnese utilizzato nella tracciatura di pezzi meccanici.

trust, sm. invar. 1 Accordo monopolistico per controllare il mercato. ~ cartello, consorzio, multinazionale. 2 Gruppo di discussione su un determinato argomento.
Operazione finanziaria di unificazione di due o più società finalizzata all'ottenimento dei benefici conseguenti alle sinergie, all'integrazione verticale e alle economie di scala. Viene realizzato da gruppi del medesimo settore presenti sul mercato con una buona posizione. Può influire negativamente sul mercato per la situazione monopolistica che determina.

Tsao Chan (Tsao Hsüeh-chin) (1715?-1763?) Romanziere cinese. Tra le opere Il sogno della camera rossa (completato da Kao E.).

Tsaratanana Picco principale dei monti del Madagascar, nella parte nord dell'isola, di altezza 2.876 m.

tse-tse, agg. indecl. Relativo alla mosca che trasmette la malattia del sonno.

t-shirt => "tee-shirt"

Tsingtao Città costiera della Cina, nello stato di Shandong, si affaccia sul mar Giallo, all'altezza della penisola coreana.

Tsiribihina Fiume (500 km) del Madagascar. Nasce dagli altopiani centrali dell'isola e sfocia nel canale di Mozambico.

TSR In informatica è la sigla di Terminate and stay resident. Si tratta di un programma che, dopo la sua esecuzione, rimane caricato nella memoria centrale.

Tsu Città (157.000 ab.) del Giappone, sull'isola di Honshu. Capoluogo della prefettura di Mie.

Tsugaru Penisola della costa settentrionale dell'isola di Honshu, in Giappone.

Tsushima Gruppo di isole (59.000 ab.) del Giappone, tra la costa sudorientale della Corea del Sud e le isole di Honshu e Kyushu.

TTL Sigla di Transistor-Transistor-Logic. Riunisce quei componenti in cui le principali funzioni logiche sono realizzate utilizzando transistori bipolari. La famiglia ha buona velocità di funzionamento e buoni margini di rumore.

tu, pron. e sm. pron. pers. 1 Utilizzato come soggetto per indicare la seconda persona singolare; se in fondo al verbo, indica un maggiore risalto. dovevi pensarci tu a quietare gli animi. 2 In frasi ellittiche. e tu?, si sottintende cosa farai.
sm. Il pronome tu.
 pron. 1 you. 2 (tu stesso) you yourself. 3 (a tu per tu) face to face.
 lat. tu.

TU Sigla di Testo Unico.

tu quoque, Brute, fili mi, loc. avv. Espressione latina che significa "anche tu Bruto, figlio mio". Dovrebbe essere stata pronunciata da Cesare vittima della congiura delle idi di marzo riconoscendo tra i congiurati il suo caro amico Bruto.

Tu vipera gentile Romanzo di M. Bellonci (1973).

Tuamotu Arcipelago della Polinesia meridionale esteso su una superficie di 880 km2 e composta da circa 80 isole di natura corallina situate tra le isole Marchesi e le isole Tubuai. Assieme alle isole Gambier forma una circoscrizione amministrativa della Polinesia francese (12.000 ab.) Scoperto nel 1606 dal portoghese P. F. de Queirós, conobbe le stesse vicende storiche delle isole della Società. Tra le principali, Rangiroa, Maruroa, Fakarava e Manihi.

tuàreg, o tuàregh, agg. e sm. agg. indecl. Relativo ad alla popolazione berbera dei Tuareg.
sm. e sf. invar. Chi appartiene alla popolazione berbera che vive nel Sahara.
Nomadi dediti principalmente all'allevamento di cammelli e cavalli, i tuareg vivono secondo un sistema di tipo feudale con classi differenziate. Hanno una propria lingua e una propria scrittura. Sono di religione islamica, ma hanno mantenuto alcuni elementi animistici.

tuatàra, sm. Rettile (Sphenodon punctatus) della famiglia degli Sfenodontidi e dell'ordine dei Rincocefali. Dotato di cresta (il nome deriva dal maori tua=dorso e tara=spina), misura 70 cm di lunghezza. Vive nelle boscaglie della Nuova Zelanda.

tùba, sf. 1 Strumento a fiato caratterizzato da un tubo che si ripiega più volte e termina allargandosi. ~ buccina, trombone. 2 Cappello a forma di cilindro. ~ tubino. 3 Tromba in bronzo usata in guerra o nelle cerimonie religiose presso gli antichi greci e romani.
 sf. 1 tuba. 2 (cappello) top hat.
Strumento a fiato risalente all'Ottocento e termine con il quale veniva chiamato un antico strumento, dal quale derivò la tromba. La tuba ha caratteristiche simili alla tromba e al corno ed è solitamente usata per la riproduzione delle tonalità mancanti al trombone. Importante fu la tuba-contrabbasso o bassa-tuba nella Tetralogia di Richard Wagner. Simile ai flicorni nella gamma dei suoni bassi arrivò a sostituire tutti gli strumenti che erano sorti per accrescere la risonanza dei suoni gravi: l'oficleide (strumento a forma di serpente), l'euphonium, l'helicon o pelittone (dal nome del suo inventore, Pelitti).
Tuba di Eustachio
Detta anche tuba uditiva, è un canale di lunghezza 4 cm circa, che mette in collegamento la zona inferiore della cassa timpanica con la parte superiore della faringe.
Tuba di Falloppio
Detta anche tuba uterina, è il canale che mette in collegamento ogni ovaia con la parte alta dell'utero e che si presenta sfrangiato nella sua parte superiore (fimbria ovarica).

tubàre, v. intr. 1 Emettere un suono gutturale per brevi intervalli. 2 Sussurrare dolci parole all'innamorata.
 v. intr. 1 to coo. 2 (fig.) to bill and coo.

tubatùra, sf. Tubazione. ~ condotto, conduttura.
 sf. piping.

tubazióne, sf. Il complesso dei tubi che trasporta e distribuisce un certo liquido.

tuber cinereum, loc. sost. m. invar. Zona di sostanza grigia situata alla base del cervello, tra il chiasma ottico, le benderelle ottiche e i tubercoli mammillari.

Tuberàli Ordine di Funghi Ascomiceti i cui corpi fruttiferi sono chiusi e sotterranei.

tubercolàre, agg. Relativo alla tubercolosi.

tubercolìde, o tuberculìde, sf. Dermatosi che si suppone possa essere legata alla tubercolosi.

tubercolìna, sf. Estratto parziale o totale di bacilli tubercolari che viene usata per diagnosticare la presenza nell'uomo, nei bovini e negli animali da laboratorio di un'infezione tubercolare.

tubèrcolo, sm. 1 Protuberanza ridotta che si trova sulla superficie di un corpo. 2 In botanica, rilievo tondeggiante posto sulla superficie di un organo. 3 In anatomia, la superficie rotondeggiante die molari. 4 In anatomia, piccola prominenza. 5 In medicina, lesione elementare della tubercolosi.

tubercolosàrio, sm. (pl.-ari) Sanatorio per tubercolotici.

tubercolòsi, sf. Malattia infettiva il cui agente, Mycobacterium tuberculosis, detto anche bacillo di Koch, è un batterio gram positivo, aerobio e acido resistente, che mostra una certa sensibilità alla luce e alle temperature di pastorizzazione, mentre può sopravvivere a basse temperature. La via di penetrazione del bacillo nell'organismo è rappresentata dalle vie respiratorie e dagli alimenti contaminati. In corrispondenza del punto di ingresso o di impianto primitivo si genera un focolaio primario con diffusione ai linfonodi regionali. Grazie alle reazioni immunitarie i bacilli possono rimanere confinati ai linfonodi e ivi restare latenti, ma un indebolimento delle difese può scatenare nuove infezioni. La tubercolosi generalmente interessa i polmoni (forma localizzata), ma nel caso in cui il bacillo entri in circolo, si può localizzare anche in altre sedi (pericardio, tubo digerente, epididimo, ossa, laringe ecc.) e dar luogo a forme ematogene acute generalizzate (tubercolosi miliare acuta).
In veterinaria è la malattia sostenuta dal Mycobacterium tuberculosis che colpisce gli animali, in particolare i bovini e gli uccelli. La tubercolosi bovina desta preoccupazione per la possibilità che il germe infetti l'uomo attraverso il latte. Oggi il rigoroso controllo degli allevamenti e la pastorizzazione eseguita sul latte hanno quasi escluso la possibilità di una contaminazione tramite questa via.
Malattia di alcune piante che si manifesta con rigonfiamenti e che è provocata da funghi o batteri.

tubercolóso, agg. e sm. agg. Affetto da tubercolosi.
sm. Chi è affetto da tubercolosi.

tubercolòtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Relativo alla tubercolosi. 2 Affetto da tubercolosi. ~ tisico.
sm. Chi è affetto da tubercolosi.

Tuberculariàcee Famiglia di Funghi Ifomiceti imperfetti a cui appartengono forme in cui i conidi vengono prodotti da ife conidiofore che escono da un cuscinetto micelico.

tùbero, sm. Parte sotterranea del fusto di una pianta, contenente riserve nutritive (amidacee) cui il vegetale ricorre in caso di necessità. Esempi sono la patata e il topinambur.
 sm. tuber.
 lat. tuber,-eris escrescenza.

tuberósa, sf. Nome volgare della Polianthes tuberosa, una pianta erbacea bulbosa messicana, appartenenti alla famiglia delle Amarillidacee, dai cui fiori viene ricavata un'essenza profumata.

tuberosità, sf. invar. L'essere tuberoso.

tuberóso, agg. 1 Gibboso, con molti bernoccoli, sporgenze. 2 Che cresce e si sviluppa sottoterra.

tubétto, sm. 1 Contenitore a forma di piccolo cilindro, rigido o deformabile. il tubetto di dentifricio era vuoto. 2 Cilindro su cui si avvolge la spola.
 sm. tube.
 dimin. di tubo.

tubièra, sf. 1 In marina, nella locuzione fare le tubiere che significa ripulire i tubi delle caldaie. 2 In metallurgia, condotto per l'immissione nel focolare di un altoforno di aria calda compressa. 3 Nell'impresa, l'insieme dei tubi delle caldaie.

Tubìnga Città (75.000 ab.) della Germania sudoccidentale. Situata sul fiume Neckar nel Baden-Württemberg è centro di cultura e di studi teologici, sede di una celebre e antica università fondata nel 1477. Ha industrie grafiche, editoriali, meccaniche di precisione, tessili, elettromeccaniche. Tra i monumenti il castello medievale, il palazzo municipale del XV sec., la chiesa gotica di San Giorgio del XV sec.
Scuola di Tubinga
Denominazione utilizzata per indicare le correnti di pensiero che si svilupparono nella facoltà di teologia di Tubinga dal XVII sec. Interessò inizialmente la teologia protestante e abbracciò in seguito anche quella cattolica. Ebbe come esponente nel XVIII sec. G. C. Storr che intervenne nel dibattito tra luteranesimo e illuminismo kantiano. Nel XIX sec. rappresentò il punto di riferimento del protestantesimo liberale con D. F. Strauss come massimo esponente. La scuola è attualmente ancora attiva.

tubìno, sm. 1 Bombetta. 2 Abito femminile lungo fino al ginocchio e molto aderente.

tubìsta, sm. (pl.-isti) Chi lavora e ripara le tubature.

tùbo, sm. Corpo a forma cilindrica o prismatica, cavo, di dimensioni e materiali vari, impiegato nel trasporto dei fluidi, in costruzioni meccaniche e impalcature.
In tecnologia è un dispositivo che ha diverse applicazioni (tubo di Pitot, tubo di Venturi).
 sm. 1 tube, pipe. 2 (digerente) digestive tract, alimentary canal.
 lat. tubus.
Tubo elettronico
Dispositivo schematicamente rappresentabile da un'ampolla di vetro all'interno della quale sono posti due elettrodi, un catodo emettitore e un anodo raccoglitore, ai quali si applica una differenza di tensione che provoca un flusso di elettroni da un elettrodo all'altro. Viene impiegato per amplificazione e generazione di segnali elettrici, generazione di raggi X, nelle comunicazioni radiotelevisive e nell'elettronica, ma è oggi sostituito in gran parte dei casi da componenti a semiconduttori. I tubi elettronici possono essere a vuoto e a gas. Quelli a vuoto vengono ottenuti per applicazione di vuoto molto spinto all'interno dell'ampolla e si suddividono in base alla modalità di emissione degli elettroni in tubi a catodo freddo, tubi a catodo caldo, tubi fotoelettronici. Nei primi gli elettroni vengono emessi per la differenza di potenziale generata agli elettrodi, nei secondi, detti anche termoelettronici, l'emissione avviene per effetto termoelettronico, negli ultimi l'emissione avviene da un catodo fotosensibile per effetto fotoelettrico. Nel caso in cui all'interno dell'ampolla sia presente un gas o una miscela di gas si parla di tubi a gas. Tra quelli citati, i tubi che trovano più applicazioni sono i termoelettronici, che comprendono diodo, triodo, tetrodo, tubi a raggi catodici, tubi a raggi X, tubi a onda viaggiante.
Tubo sonoro
Elemento presente negli strumenti a fiato e nell'organo, costituito da un condotto a sezione circolare che genera onde stazionarie di frequenza variabile in base alle dimensioni e al tipo di chiusura.

tubolàre, agg. e sm. agg. Che ha forma di tubo.
sm. Pneumatico privo di camera d'aria.
 agg. tubular.

tùbolo, sm. 1 Tubo corto e sottile. 2 Piccolo condotto anatomico di forma cilindrica.

Tùbre (in ted. Taufers in Münsterthale) Comune in provincia di Bolzano (952 ab., CAP 39020, TEL. 0473).

Tubuai Arcipelago della Polinesia Francese, nell'oceano Pacifico.

Tubulidentàti Ordine di Mammiferi a cui appartiene l'unica famiglia degli Oritteropodi la cui sola specie è l'oritteropo.

Tubulìferi Sottordine di Insetti Tisanotteri con ali munite di cuticola e margini ornati da lunghe setole.

Tucàno Piccola costellazione, scoperta da J. Bayer nel 1603, nella quale si trova la Piccola Nube di Magellano, galassia satellite della Via Lattea; non si può vedere dalle latitudini italiane in quanto si trova nell'emisfero celeste australe.

tucàno, sm. Uccello della famiglia dei Ranfastidi e dell'ordine dei Piciformi. Tipico dell'America tropicale.
Tucano codarossa
(Aulacorhynchus haematopygus) Di colore verde con una striscia azzurra, presenta un becco rossiccio. Vive nelle foreste del Venezuela, della Colombia, dell'Ecuador, del Perù e nelle montagne del Brasile meridionale. Esemplare tipico è l'Andigena laminirostris o tucano dal becco a lamine, con piume grigio azzurro e becco fornito di lamine che vive nell'Ecuador e nel Perù.

Tucìdide (Atene 460 ca-400 a. C. ca) Storico greco. Di origini aristocratiche, visse ad Atene ai tempi di Pericle e partecipò attivamente alla vita pubblica. Nel 424 fu stratega al comando della flotta ateniese nella spedizione di difesa della costa della Tracia dagli attacchi spartani. Non essendo riuscito a sventare lo sbarco del nemico e l'occupazione di Anfipoli da parte di Brasida, venne condannato all'esilio, passato in Tracia e in lunghi viaggi. Ritornò nel 404 al termine della guerra e, secondo la tradizione, conobbe una fine violenta. La sua opera Storia della guerra del Peloponneso è suddivisa in 8 libri e narra gli avvenimenti che vanno dal 431 fino alla spedizione in Sicilia, interrompendosi al 411. Lo storico si propone di analizzare con metodo rigorosamente scientifico e realistico la logica degli eventi e il rapporto tra cause ed effetti, operando una distinzione tra cause apparenti, occasionali ed effettive. Sulla base del materiale e dei documenti raccolti con scrupolo tentò di pervenire alla verità dei fatti, eliminando i possibili errori nell'interpretazione degli avvenimenti.

Tucson Città (405.000 ab.) degli USA, nello stato dell'Arizona.

tucùl, sm. invar. Capanna fatta in argilla a pianta circolare e con soffitto conico, tipica di certe zone dell'Africa.

Tucum´n Provincia (1.142.000 ab.) dell'Argentina settentrionale, capoluogo San Miguel de Tucum´n.

tudertìno, agg. e sm. agg. Relativo alla città di Todi.
sm. Abitante di Todi.

Tudjman, Franjo (Zagabria 1923-) Politico croato. Fondatore dell'Unione democratica croata, si è opposto alle mire egemoniche della Serbia di Milosevic. Eletto presidente della Croazia nell'aprile 1990, l'ha guidata all'indipendenza, ottenuta nel giugno 1991. È stato rieletto presidente nel 1992 e nel 1997.

Tudor Dinastia di origine gallese che regnò in Inghilterra dal 1485 al tempo di Enrico VII fino al 1603 con Elisabetta I. Il capostipite Owen Tudor sposò la vedova di Enrico V, Caterina di Francia, elevando così la famiglia. Il figlio Edmondo venne nominato conte di Richmond e, sposata Margherita di Beaufort, ebbe un figlio, Enrico che, ucciso Riccardo III, divenne re con il nome di Enrico VII in virtù della discendenza dai Lancaster per parte materna. Questi sposò Elisabetta di York ponendo fine alla guerra delle Due Rose. La corona passò in seguito a Enrico VIII, Edoardo VI, Maria I ed Elisabetta I, con la quale si estinse la dinastia.
Stile Tudor
Stile architettonico e decorativo che si sviluppò durante la dinastia dei Tudor in Inghilterra fino al XVII sec. Ha carattere tardogotico e definisce il passaggio all'arte rinascimentale. Acquista l'attributo elisabettiano quando è caratterizzato dalla presenza di elementi classici.

Tudor, Antony (Londra, 1908-New York 1987) Nome d'arte di William Cook. Ballerino e coreografo britannico. Formatosi alla scuola di Marie Rambert, nel 1930 entrò a far parte della sua compagnia teatrale e l'anno successivo fece il proprio debutto come coreografo con il balletto Cross-Garter'd. Formò diverse compagnie in patria e poi si trasferì a New York, dove, insieme a H. Lang, fondò il Ballet Theatre. Tra le sue coreografie più note Jardin aux lilas (1936), Dark Elegies (1937), Gala Performance (1938), Pillar of Fire (1942), Romeo e Giulietta (1943), Undertow (1945), Shadowplay (1967) e The Leaves Are Fading (1975).

Tuènno Comune in provincia di Trento (2.214 ab., CAP 38019, TEL. 0463).

tufàceo, agg. Che è formato da tufo o presenta le sue caratteristiche.

Tufàra Comune in provincia di Campobasso (1.256 ab., CAP 86010, TEL. 0874).

tuffàre, v. v. tr. Immergere completamente il corpo in un liquido. tuffare la testa in acqua.
v. rifl. 1 Lanciarsi nell'acqua. gli piaceva tuffarsi in acqua da grandi altezze. 2 Immergersi, dedicarsi completamente a una attività. si era tuffato in quella nuova avventura societaria.
 v. tr. to plunge. v. rifl. to dive.
 longob. tauffan.

tuffàta, sf. Il tuffare o tuffarsi.

tuffatóre, sm. 1 Chi si tuffa. 2 Atleta che pratica la disciplina sportiva dei tuffi.

tuffìsta, sm. (pl.-isti) Atleta che pratica la disciplina dei tuffi.

tùffo, sm. 1 Immersione completa e rapida in acqua. ~ sommersione. <> risalita. 2 Il lanciarsi in aria per compiere un'acrobazia. 3 Sussulto, forte emozione. ~ batticuore, scossa. 4 Picchiata di un aereo.
 sm. 1 plunge, dive. 2 (bagno) dip.
 deriv. da tuffare.
Specialità sportiva che consiste in una rapida immersione in acqua da un'altezza definita, fissata dalla regolamentazione internazionale olimpica a 1 o 3 m per i trampolini elastici e 5 o 10 m per le piattaforme rigide. Le gare si suddividono in maschili e femminili e in specialità. Il tuffo si articola in partenza con o senza rincorsa, distacco, volo e ingresso in acqua. Tra i vari tipi di tuffo il teso, il carpiato, il raggruppato, il tuffo rovesciato con avvitamento, il tuffo in avanti e quello all'indietro, il salto mortale singolo, doppio, triplo.

Tufìllo Comune in provincia di Chieti (641 ab., CAP 66050, TEL. 0873).

Tufìno Comune in provincia di Napoli (3.042 ab., CAP 80030, TEL. 081).

Tùfo Comune in provincia di Avellino (1.058 ab., CAP 83010, TEL. 0825).

tùfo, sm. Roccia eruttata dai vulcani, utilizzata per costruzioni.
 lat. tardo tufus.

Tugela Fiume (500 km) della Repubblica Sudafricana, nella provincia di Natal. Nasce dal Mont-aux-Sources e sfocia nell'oceano Indiano.

Tùglie Comune in provincia di Lecce (5.601 ab., CAP 73058, TEL. 0833).

tugùrio, sm. (pl.-uri) Abitazione misera, malridotta. ~ catapecchia, stamberga.
 sm. hovel.

tùia, sf. Piante della famiglia delle Cupressacee e della classe delle Conifere, con foglie sempreverdi. Vi appartengono la tuia gigante (Thuja plicata), specie ornamentale che può raggiungere 60 m di altezza, e la tuia occidentale (Thuja occidentalis), che vive nell'America settentrionale nella regione dei grandi laghi.

tuiàno, sm. Idrocarburo biciclico che rappresenta lo scheletro fondamentale di alcuni tarpeni.

Tuileries Palazzo parigino che venne costruito nel 1564 sulla rive destra della Senna tra il Louvre e gli Champs-Elysées per volere di Caterina de' Medici. Venne preso d'assalto due volte durante la rivoluzione francese, incendiato nel 1871 e demolito nel 1882.

Tuìli Comune in provincia di Cagliari (1.263 ab., CAP 09029, TEL. 070).

Tula (città) Città (540.000 ab.) della Russia orientale, sul fiume Upa. Capoluogo della provincia omonima (1.832.000 ab.), estesa fra i fiumi Oka e Don.

Tùla (comune) Comune in provincia di Sassari (1.709 ab., CAP 07010, TEL. 079).

tularemìa, sf. Malattia infettiva provocata dal batterio Francisella tularensis, trasmessa dal contatto con animali selvatici, tramite insetti vettori o per inalazione. Si manifesta in varie forme, con sintomi cutanei e linfoghiandolari, oculari, polmonari.

Tulcea Città (98.000 ab.) della Romania, sul delta del fiume Danubio. Capoluogo del distretto omonimo.

tùlio, sm. Elemento chimico di numero atomico 69, simbolo Tm, peso atomico 168,9, appartenente alla famiglia delle terre rare o lantanidi, nel gruppo III del sistema periodico degli elementi, comune all'ittrio.

Tulipani e camini Opera di poesia di E. E. Cummings (1923).

tulipàno, sm. Angiosperma (Tulipa) della famiglia delle Gigliacee e dell'ordine delle Liliiflore. Pianta erbacea originaria dell'Asia, ne esistono molte specie. Viene coltivato a scopo ornamentale, specialmente in Olanda. Alto dai 30 ai 70 cm con foglie oblunghe, ha un solo fiore che può essere di colore bianco, rosso, giallo. Introdotto in Europa nel XVI sec., la specie più coltivata è la Tulipa gesueriana. È diffuso particolarmente in Olanda che lo esporta in tutte le parti del mondo. La pianta del tulipano, molto robusta, si riproduce per bulbilli; questi vengono interrati a una profondità di circa 10 cm, tra i mesi di settembre e dicembre, e la fioritura avviene nella primavera. Viene effettuata anche la coltivazione in serre.
 sm. tulip.

tùlle, sm. sing. Velo formato da un tessuto molto sottile.

Tùllo Ostìlio Secondo tradizione, terzo re di Roma dal 673 al 642 ca. a. C. Sotto il suo regno avrebbe avuto luogo la distruzione di Alba Longa; d'indole guerriera, scese in lotta anche contro Veio e Fidene. Secondo la leggenda, morì fulminato da Giove durante un sacrificio per aver commesso un errore nel rituale. Secondo un'altra versione, fu Anco Marcio a ucciderlo.

Tulsa Città (367.000 ab.) degli USA, nello stato dell'Oklahoma, sul fiume Arkansas.

Tulsi Das (Tulasi Dasa) (Rajpur 1532-Benares 1623) Poeta indiano in hindi. Tra le opere Il lago delle gesta di Rama.

Tulu´ Città (121.000 ab.) della Colombia, nel dipartimento di Valle del Cauca.

Tumba Lago (500 km2) dello Zaire, posto alla confluenza del fiume Ubangi nel fiume Congo.

Tumbes Città (74.000 ab.) del Perú, sul fiume Río Tumbes. Capoluogo del dipartimento omonimo.

tumefàre, v. v. tr. Far gonfiare.
v. intr. pron. Farsi gonfio.
 v. intr. pron. to swell.

tumefàtto, agg. Gonfio. ~ edematoso, ingrossato. <> riassorbito.

tumefazióne, sf. Ingrossamento di qualche parte del corpo. ~ gonfiore.
 sf. swelling.

tumescènte, agg. Gonfio, tumefatto.

tumescènza, sf. Rigonfiamento.

tumidézza, sf. L'essere tumido.

tùmido, agg. 1 Gonfio, pieno. ~ carnoso, turgido. <> sgonfio vuoto. 2 Relativo a uno stile ampolloso.
 agg. swollen.

Tumkur Città (109.000 ab.) dell'India, nello stato di Karnataka. Capoluogo del distretto omonimo.

tumoràle, agg. Che è relativo a uno stato di crescita anormale delle cellule dei tessuti.

tumóre, sm. Neoformazione di tessuto generato in seguito alla riproduzione di cellule modificate e anormali e caratterizzato da indifferenziazione e generazione a partire da un'unica cellula mutata (clonazione): la formazione si accresce in modo autonomo. I tumori possono essere benigni e maligni. I benigni si accrescono senza infiltrarsi in altri tessuti e rimangono pertanto localizzati e isolati da una capsula. Possono comprimere tessuti o organi e vengono pertanto in tal caso asportati chirurgicamente. Esempi ne sono i polipi, i papillomi, i fibromi, gli osteomi, i condromi. I tumori maligni sono formati da cellule molto differenziate da quelle dell'organo di provenienza, si accrescono in maniera incontrollata, invadono i tessuti circostanti e si propagano anche in distretti lontani (metastasi). Diffusi sono i carcinomi, i sarcomi, gli adenocarcinomi, le leucemie e i melanomi. Si indaga sulle cause scatenanti che non sono ancora state chiarite. Sono però stati individuati dei fattori predisponenti esogeni, che oggi sono ritenuti causa dell'80% dei tumori e che includono radiazioni ionizzanti, fumo, virus, errori alimentari, sostanze chimiche, e dei fattori endogeni, come predisposizione ereditaria, squilibri ormonali, deficienza delle difese immunitarie, invecchiamento. Comunque sono implicate azioni e stimoli che influenzano DNA e RNA nel nucleo cellulare, responsabili della riproduzione cellulare. Gli organi a incidenza tumorale più frequente sono polmoni, colon, stomaco, mammella, utero, prostata, pancreas, vescica e sangue (leucemia). Oltre all'intervento chirurgico, sono applicate la chemioterapia e la radioterapia. Nei paesi sviluppati i tumori sono una delle cause prime di mortalità, cedendo il primato solo alle malattie cardiovascolari. Il ramo della medicina che studia l'origine, gli sviluppi, la prevenzione e la cura dei tumori è l'oncologia. Il codice europeo contro il cancro (la cui prima versione risale al 1987) propone l'adozione di uno stile di vita sano per minimizzare la probabilità di contrarre tumori. I punti del codice prevedono di non fumare, moderare il consumo di alcolici, aumentare il consumo di verdura e frutta fresche, evitare l'eccesso di peso, aumentare l'attività fisica, diminuire il consumo dei grassi, evitare l'esposizione al sole, evitare l'esposizione alle sostanze conosciute come cancerogene, consultare un medico in caso di rigonfiamenti anomali, lesioni che tardano a guarire, nei che mutano forma o colore, emorragie, tosse persistente, perdita inspiegabile di peso e per le donne effettuare regolarmente uno striscio vaginale e controllare regolarmente il seno.
 sm. tumour.
 lat. tumor,-oris, deriv. da tumere essere gonfio.

tumulàre, agg. e v. agg. Relativo a un tumulo.
v. tr. Seppellire, coprire con un tumulo.

tumulazióne, sf. Seppellimento.

tùmulo, sm. 1 Monumento che copre una sepoltura. 2 Ammassamento di terra che si forma naturalmente o che è fatto dall'uomo.
 lat. tumulus, deriv. da tumere essere gonfio.

tumùlto, sm. 1 Protesta popolare, manifestazione rumorosa di malcontento. ~ rivolta. 2 Grande confusione, disordine. <> calma. 3 Agitazione dovuta a sentimenti contrastanti.
 sm. 1 commotion, uproar. 2 (rivolta) riot.
 lat. tumultus,-us.

tumultuànte, agg., sm. e sf. agg. Che è in tumulto.
sm. e sf. Chi è in tumulto.

tumultuàre, v. intr. Manifestare rumorosamente la propria insoddisfazione.

tumultuàrio, agg. (pl. m.-ari) Realizzato con velocità, con poca precisione e ordine.

tumultuosaménte, avv. In modo tumultuoso.

tumultuóso, agg. 1 Che è in tumulto, agitazione. 2 Che mostra contrasti di sentimenti.
 agg. 1 unruly, rowdy. 2 (fig.) stormy, turbulent.

Tunceli Provincia (133.000 ab.) della Turchia, nell'Anatolia centro-orientale. Capoluogo la città omonima.

tùndra, sf. Pianura tipica dei territori artici caratterizzata da muschi e licheni.

Tundza Fiume (416 km) della Bulgaria. Nasce dal massiccio del Botev e confluisce nella Marizza.

tuner, sm. invar. Sintonizzatore.

Tung Chi-chang (Hua ting, Kiangsu 1555-1636) Pittore cinese. Tra le opere Montagne in autunno (Cleveland, Museum of Art).

Tungabhadra Fiume (528 km) dell'India, nel Deccan. Si forma dall'unione dei fiumi Tunga e Bhadra e confluisce nel fiume Krishna.

tungstèno, sm. Elemento chimico di simbolo W, chiamato anche wolframio. Ha numero atomico 74, peso atomico 183,9, punto di fusione 3.410 ± 20 °C, punto di ebollizione 5.660 °C. In natura è poco rappresentato e presente solo in tungstati. Il metallo ha un colore tra l'argenteo e il grigio acciaio, è piuttosto duttile e può essere lavorato in vario modo. Ha densità di 19,3 g/cm3. Presenta stabilità all'ossidazione a freddo, mentre si trasforma nell'ossido corrispondente se viene scaldato all'aria. L'elevato punto di fusione lo rende idoneo all'impiego per i filamenti delle lampade a incandescenza e delle valvole termoioniche. Il carburo viene utilizzato per la produzione di stellite e acciaio rapido con i quali vengono fabbricati alcuni utensili.

Tungurahua Provincia (362.000 ab.) dell'Ecuador centrale, estesa sulle Ande. Capoluogo Ambato.

tungusi Popolazione stanziata in Asia settentrionale, tra lo Jenissei e le coste del Pacifico, le cui principali attività erano l'allevamento nomade delle renne, la pesca e la caccia.

Tunguska Nome di alcuni fiumi della Russia. I più importanti sono: la Tunguska Pietrosa (1.570 km) e la Tunguska Inferiore (2.550 km), entrambi affluenti del fiume Jenisej.

tùnica, sf. (pl.-che) 1 Abito lungo fino al ginocchio caratterizzato da una linea morbida e dritta, tipico dell'abbigliamento dei romani. 2 Abito femminile senza maniche, stretto in vita. indossava una tunica di cotone. 3 Membrana di protezione del bulbo vegetale. 4 Giubba militare.
 sf. tunic.
 lat. tunica.

Tunica, La Film storico, americano (1953). Regia di Henry Koster. Interpreti: Richard Burton, Jean Simmons, Victor Mature. Titolo originale: The Robe

Tunicàti Sottotipo di Cordati a cui appartengono le più basse forme di organizzazione dal corpo rivestito da una cuticola di tunicina. Sono suddivisi nelle tre classi delle Appendicolarie, degli Ascidiacei e dei Taliacei. Gli Ascidiacei e i Taliacei sono ermafroditi e hanno coda transitoria e aperture branchiali che non sboccano all'esterno, ma nelle camere peribranchiali.

tunicàto, agg. 1 Che indossa una tunica. 2 In botanica, che è provvisto di una o più tuniche o avvolto in tuniche.

tunicìna, sf. Sostanza costituita da cellulosa e composti azotati della quale è formata la tunica dei tunicati.

Tùnisi Città (597.000 ab.), capitale della Tunisia e capoluogo del governatorato omonimo. Situata sulla costa mediterranea, costituisce il più importante porto del paese, collegato all'avamporto di La Goletta da un canale. Ha industrie alimentari, chimiche, tessili, metallurgiche, siderurgiche, del cemento e di estrazione del sale. Fondata dai fenici, venne poi conquistata dagli arabi diventando un centro di una certa importanza. Tra i monumenti la Grande moschea del IX sec. e nei paraggi le rovine dell'antica Cartagine.
Canale di Tunisi o di Sicilia
Braccio del mar Mediterraneo che separa la costa sudoccidentale della Sicilia e la Tunisia.
Golfo di Tunisi
Golfo formato dal Mediterraneo lungo la costa nordorientale della Tunisia.

Tunisìa Repubblica dell'Africa settentrionale; confina a ovest con l'Algeria, a sud-est con la Libia, e si affaccia, a nord e a nord-est, al Mediterraneo.
La regione settentrionale è essenzialmente montuosa, con le due catene parallele dell'Atlante Telliano e dell'Atlante Sahariano, separate tra loro dal corso del fiume Medjerda.
A strapiombo sul mare è il massiccio della Krumiria (altezza 1.000 m); più a sud, tra i rilievi dell'Atlante Sahariano, si erge il Djebel Chambi (1.544 m), la massima cima del paese.
Tali catene digradano a est in una zona pianeggiante che si spinge fino alla costa (il Sahel); a sud invece, esse lasciano gradatamente il posto a un'area depressionaria, in parte occupata dai bacini salati del Chott-al-Djerid (il più vasto), e del Chott Fedjadj. A sud della zona dei laghi salati ha inizio il settore sahariano della Tunisia: qui il deserto si presenta come un piano uniforme, sporadicamente interrotto da modesti rilievi, che danno origine, a sud-est all'Altopiano del Dahar e ai monti di Ksour. A est di questi ultimi si estende un'altra zona pianeggiante e semiarida, la Gefara, che continua in territorio libico. Le coste si presentano abbastanza ripide e uniformi nel tratto settentrionale, sabbiose, talvolta lagunose e articolate in vaste rientranze (golfo di Hammamet e di Gabés) quelle orientali.
Unico fiume perenne è la Medjerda, che nasce in Algeria, e sfocia nel golfo di Tunisi.
Il clima presenta notevoli diversità secondo la zona: spiccatamente mediterraneo nella fascia settentrionale, con precipitazioni piuttosto irregolari; steppico nella parte centrale del paese, con precipitazioni assai scarse; completamente continentale e desertico nel sud.
La popolazione è quasi esclusivamente araba.
La capitale è Tunisi, il centro più importante e sede di varie attività industriali e commerciali; Gabès, Sfax e Susa, sulla costa orientale, e Kairouan, all'interno del paese, la più antica città araba di tutto il Maghreb, costituiscono gli altri centri tunisini di rilievo.
Date le sfavorevoli condizioni ambientali, l'agricoltura fornisce solo il 20% del prodotto nazionale.
Tra le principali colture: cereali, vite, ulivo, (la Tunisia è il 5° produttore mondiale di olio d'oliva), ortaggi, frutta (soprattutto agrumi), datteri. Si producono inoltre caffè, cacao, palma da cocco.
Un certo rilievo assume il sughero, che proviene dai monti della Krumiria e l'alfa, una graminacea che cresce spontaneamente e viene utilizzata per la fabbricazione della carta.
Nella zona settentrionale, più umida, i pascoli sufficientemente ricchi permettono un discreto allevamento di bovini; nella zona centrale, invece, l'allevamento è essenzialmente seminomade e prevalentemente rivolto a ovini, caprini e dromedari, utilizzati, quest'ultimi per i trasporti. Attivo è il settore della pesca, soprattutto nel canale di Sicilia, che fornisce prevalentemente tonno e sardine e che alimenta varie industrie conserviere.
Notevoli sono le risorse minerarie, rappresentate da giacimenti di fosfati, gas naturale, petrolio (la principale voce dell'esportazione), piombo, zinco, ferro.
L'industria tunisina, in fase di potenziamento, si basa principalmente sulla trasformazione dei prodotti agricoli e minerari, e comprende un'importante raffineria di petrolio, stabilimenti siderurgici e metallurgici, stabilimenti chimici (lavorazione dei fosfati, produzione di acido solforico, fertilizzanti), cementifici, stabilimenti meccanici. Notevole è la produzione artigianale di tappeti, stoffe, oggetti in argento. Sempre maggior importanza va assumendo il turismo, uno dei più rilevanti settori economici del paese.
STORIA Nell'814 a. C. i fenici fondano Cartagine, che viene distrutta dai romani nel 146 a. C.; la regione diventa la provincia romana d'Africa. Questa conosce una grande prosperità sotto il regno dei Severi. Nel III-IV sec. il cristianesimo è fiorente. Tra il 429 e il 533 i vandali occupano il paese, sostituiti dai bizantini (533).
Tra il 669 e il 705 gli arabi conquistano il paese e fondano Kairouan (670) ove risiedono i governatori Omayyadi. Nel IX sec. gli Aghlabidi governano il paese. Questi vengono eliminati dai Fatimidi, che conquistano l'Egitto e lasciano il paese ai loro vassalli Ziridi. Nella seconda metà dell'XI sec. le invasioni dei Banu Hilal devastano il paese, governato dagli Ziridi e divenuto indipendente nel 1051. Dal 1160 al 1229 gli Almohadi regnano sulla Tunisia. Sotto gli Hafsidi (1229-1574), la capitale, Tunisi, si sviluppa grazie al commercio e alle industrie che vi stabiliscono varie nazioni cristiane. Conquistata da Carlo V nel 1535, essa viene ripresa nel 1556-1558 dai corsari turchi. Nel 1574 la Tunisia costituisce una provincia dell'Impero Ottomano, la reggenza di Tunisi, governata da un dey, e a partire dal XVIII sec. da un bey.
Nel 1869, a seguito della bancarotta dovuta all'indebitamento del paese, viene creata una commissione finanziaria anglo-franco-italiana. Il bey Muhammad Al Saduq (1859-1882) firma il trattato di Bardo (1881) che stabilisce il protettorato francese sulla Tunisia. Nel 1920 viene creato il Destour, partito nazionalista. Nel 1934 il Neo-destour di Hab¿Ì¿b Burghiba se ne separa. Durante la seconda guerra mondiale il paese è occupato dai tedeschi (novembre 1942-maggio 1943).
Nel 1956 la Tunisia ottiene l'indipendenza. Burghiba promulga il codice di uno stato moderno e laico. L'anno successivo egli proclama la repubblica e ne diventa il presidente, regolarmente rieletto. Nel 1963 la Francia abbandona Biserta. Il partito Neo-destour prende il nome di Partito socialista. Le terre dei coloni sono nazionalizzate. Tra il 1970 e il 1978 si sviluppa un'opposizione sindacale e studentesca al regime di Burghiba, presidente a vita dopo il 1975; scoppiano gravi scioperi e sommosse. Nel 1979 Tunisi diventa (fino al 1990) la sede della Lega Araba.
Nel 1982 la Tunisia accoglie (fino al 1994) gli organi direttivi dell'OLP. L'anno successivo viene istituito ufficialmente il multipartitismo. Nel 1987 il governo deve far fronte all'ascesa dell'islamismo. Burghiba è destituito dal primo ministro, Zine El Abidine Ben Alì, che lo sostituisce alla guida dello stato. Il Partito socialista Destour diventa l'Unione costituzione democratica. Nel 1989 Ben Alì è eletto alla Presidenza della Repubblica. Le elezioni legislative sono vinte dall'Unione costituzione democratica. Il governo rafforza la propria politica repressiva nei confronti degli islamici. Nel 1994 Ben Alì viene confermato plebiscitariamente alla guida dello stato e le elezioni legislative confermano la posizione di quasi monopolio dell'Unione costituzione democratica.
Abitanti-8.896.000
Superficie-163.610 km2
Densità-54,4
Capitale-Tunisi
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Dinaro tunisino
Lingua-Arabo e francese
Religione-Musulmana sunnita

tunisìno, agg. e sm. agg. Relativo alla Tunisia.
sm. Abitante e lingua della Tunisia.
 agg. e sm. Tunisian.

Tunja Città (88.000 ab.) della Colombia, capoluogo del dipartimento di Boyac´.

tùnnel, sm. invar. 1 Galleria sotterranea, traforo. 2 Nel gioco del calcio, dribbling con il quale viene fatto passare il pallone fra le gambe dell'avversario.

Tùnnidi Famiglia di Pesci Perciformi a cui appartengono il tonno (genere Thunnus) e il tonnetto (genere Euthynnus).

tùo, agg., pron. e sm. (pl. m. tùoi) agg. poss. Che appartiene a te, in senso fisico o morale o che fa riferimento a te. i tuoi dolori non ci riguardano.
pron. poss. Ciò che appartiene a te.
sm. 1 sing. Ciò che è di tua proprietà. 2 pl. I tuoi genitori. non hai ancora deciso di presentarmi ai tuoi?
 agg. 1 your. 2 (come predicato) yours. 3 (il tuo) your. pron. yours.
 lat. tuus.

tuonàre, v. intr. 1 Rumoreggiare di tuoni. aveva tuonato tutta la notte. 2 Rimbombare. i cannoni tuonavano lontani. 3 Parlare con grande agitazione, sbottare. 4 Accusare. tuonò contro quel sistema che si basava sulla corruzione.
 v. intr. to thunder.
 lat. tonare.

tuòno, sm. 1 Scoppio rumoroso di artiglieria. ~ boato, fragore. 2 Scoppio prodotto da scariche elettriche fra masse d'aria, nell'atmosfera.
 sm. thunder.
 lat. volg. tonus, deriv. da tonare.

tuòrlo, sm. Parte dell'uovo ricca di sostanze nutritive dal colore rosso o arancione.
 sm. egg yolk.
 lat. torulus, dimin. di torus rigonfiamento.

Tuòro sul Trasiméno Comune in provincia di Perugia (3.563 ab., CAP 06069, TEL. 075).

tupàia, sf. Mammifero (Tupaia glis) della famiglia dei Tupaidi e dell'ordine dei Primati. Di colore rossiccio, presenta un muso appuntito e misura 20 cm. Vive nei boschi dell'Indocina e della Cina meridionale.

Tupaìidi, o Tupàidi Famiglia di Mammiferi Tupaidei.

tupamàro, sm. invar. Guerrigliero dell'America latina.

tupè, o tuppè => "toupet"

Tupolev, Andrej Nikolaevic (Pustomazij, Corcevskij 1888-Mosca 1972) Progettista aeronautico sovietico. Conseguita la laurea al Politecnico di Mosca, nel 1918 contribuì a fondare l'Istituto Centrale di Aerodinamica (ZAGI), dove occupò l'incarico di direttore dell'ufficio progettazione e collaudo. Contribuì alla realizzazione di oltre un centinaio di aerei militari e, dal 1955, si dedicò alla progettazione di aerei per l'aviazione civile, tra cui il TU 144 (1968), primo velivolo supersonico impiegato dal 1972 al 1978 per servizi di linea.

Tura Fiume (1.030 km) della Russia, nel Bassopiano Siberiano Occidentale. Nasce dagli Urali Centrali e confluisce nel fiume Tobol.

Tùra, Cosmé (Ferrara ca. 1430-1495) Pittore. Tra le opere Pietà (1460-1470?, Venezia, Museo Correr) e La Primavera (ca. 1463, Londra, National Gallery).

turàcciolo, sm. Ciò che viene utilizzato per chiudere le bottiglie. ~ tappo, sughero.
 sm. 1 stopper. 2 (di sughero) cork.

turàco, sm. (pl.-chi) Nome comune di alcune specie di Uccelli Cuculiformi africani della famiglia dei Musofagidi dal piumaggio verde e rosso a causa di un pigmento verde, la turacoverdina, e di uno rosso, la turacina. È l'unico uccello che presenta un pigmento vende nel piumaggio.

Turandot Dramma lirico in tre atti di G. Puccini, libretto di G. Adami e R. Simoni. Opera incompiuta e terminata da F. Alfano (Milano, 1926).
A Pechino, la figlia dell'imperatore, Turandot, sottopone i suoi spasimanti a una prova nella quale devono risolvere alcuni enigmi: chi non riesce viene decapitato. Già dodici principi sono morti in questo modo. Calaf, figlio di Timur, il vecchio re tartaro spodestato, si innamora di lei e tenta la prova, riuscendo a superarla, senza rivelarle il suo nome. Sottopone quindi Turandot stessa a una prova chiedendole di indovinare il suo nome; ma la protagonista non riesce a scoprirlo e, innamoratasi di lui, gli assegna il nome Amore.
Turandot
Fiaba teatrale di C. Gozzi (1762).
Turandot
Opera in due atti F. Busoni, libretto proprio dall'omonima fiaba di C. Gozzi (Zurigo, 1917).

Turània Comune in provincia di Rieti (281 ab., CAP 02020, TEL. 0765).

Turànico Bassopiano dell'Asia occidentale, delimitato dal mar Caspio, dalla Steppa dei Kirghisi, dalle catene montuose dell'Asia centrale e dagli altopiani dell'Iran e dell'Afghanistan. La superficie è suddivisa tra il Turkmenistan, l'Uzbekistan e il Kazakistan.

Turàno Lodigiàno Comune in provincia di Lodi (1.291 ab., CAP 20070, TEL. 0377).

turàre, v. v. tr. Chiudere, tappare. turare una falla, rimediare a un problema; turare la bocca a qualcuno, zittirlo con una risposta adeguata.
v. rifl. Chiudersi, tapparsi. dovette turarsi il naso, stringendolo con le dita, per entrare in quella stanza maleodorante.
 v. tr. 1 to plug, to stop. 2 (con sughero) to cork.
 lat. turare, da obturare.

Turàte Comune in provincia di Como (7.451 ab., CAP 22078, TEL. 02).

Turàti, Filìppo (Canzo 1857-Parigi 1932) Politico. Partito da posizioni vicine al marxismo, conobbe Anna Kulisciov (1884), si legò a lei sentimentalmente e insieme fondarono la rivista Critica sociale (1891), che rappresentò il riferimento teorico del socialismo italiano. L'evoluzione del pensiero turatiano ricevette impulso anche dai contatti con Labriola. Nel 1892 al congresso di Genova partecipò alla fondazione del Partito socialista italiano. Venne eletto deputato nel 1896, ma dovette scontare una condanna a 12 anni di carcere perché coinvolto nei moti milanesi del 1898. Venne amnistiato nel 1899 dopo essere stato rieletto con voto plebiscitario. Nel 1922 lasciò il PSI fondando, sulla base della corrente riformista, il Partito socialista unitario. Durante il regime fascista fuggì a Parigi (1926), da dove tentò la riunificazione socialista insieme a Pietro Nenni.

tùrba, sf. 1 Grande massa di persone. ~ folla, marea. <> gruppuscolo, manipolo. 2 Disturbo psichico.
 lat. turba; nel significato [2]: deriv. da turbare.

Turbamenti del giovane Törless, I Romanzo di R. Musil (1906).

turbaménto, sm. Ciò che turba e provoca ansia, smarrimento. ~ angoscia.
 lat. turbamentum.

turbànte, agg. Copricapo orientale costituito da una fascia di tessuto che viene arrotolata sul capo.
 agg. turban.

turbàre, v. v. tr. 1 Sconvolgere, alterare. 2 Agitare.
v. intr. pron. 1 Alterarsi, diventare inquieti. 2 Rannuvolarsi.
 v. tr. to upset. v. intr. pron. to become uneasy, to get upset.
 lat. turbare, deriv. da turba scompiglio.

turbatìva, sf. Ciò che turba il regolare svolgimento.

turbatìvo, agg. Che tende a turbare.

turbàto, agg. 1 Agitato, smarrito. ~ scombussolato. <> tranquillizzato. 2 Rannuvolato.

Turbellàri Classe del regno animale, tipo dei Platelminti, sottoregno dei Metazoi; sono vermi a corpo piatto, carnivori, di dimensioni minuscole, diffusi in ogni ambiente acquatico, liberi o parassiti. Il corpo è ricoperto di ciglia.

Turbie, La Centro della Francia (2.620 ab.) nel dipartimento delle Alpi Marittime. Situato sulla Costa Azzurra, nel 6 a. C. ca. vi venne innalzato, sulla via Iulia Augusta, un trofeo che ricordasse la sottomissione a Roma dei popoli alpini.

Turbìgo Comune in provincia di Milano (7.275 ab., CAP 20029, TEL. 0331).

turbìna, sf. Macchina motrice che consente di trasformare in energia meccanica l'energia cinetica di un fluido in movimento o l'energia termica del fluido stesso. È costituita da un organo rotante (girante), dotato di pale alle quali il fluido inviato imprime un movimento. Le turbine vengono classificate in base al fluido utilizzato in turbine idrauliche, a gas, a vapore. Le turbine idrauliche sfruttano l'energia fornita dalla caduta di una massa d'acqua da un bacino e vengono impiegate per la produzione di energia elettrica. Un distributore convoglia l'acqua sulla girante che trasmette l'energia all'albero sulla quale è montata. Le caratteristiche meccaniche della girante permettono di differenziare turbine Pelton, turbine Francis, turbine a elica. Nel caso in cui l'energia uscente sia interamente cinetica si parla di turbine ad azione, quando invece l'energia uscente è solo parzialmente cinetica si parla di turbine a reazione. Nelle turbine a gas l'energia termica del fluido viene convertita in energia cinetica. Nelle turbine a vapore si riconoscono un rotore che ruota all'interno di una cassa o cilindro. Si differenziano turbine ad azione, a reazione e miste. A seconda che il vapore venga scaricato a pressione uguale, inferiore o superiore a quella atmosferica si distinguono turbine a scarico libero, a condensazione, a contropressione.
 franc. turbine, deriv. dal lat. turbo,-inis.

turbinàle, sm. Ognuna delle lamine cartilaginee che sporgono dalla cavità nasali del Vertebrati.

turbinàre, v. tr. Vorticare come un turbine.
 v. tr. to swirl, to whirl.

turbinàto, agg. e sm. agg. Che ha forma di trottola.
sm. Ossicino del naso.

tùrbine, sm. 1 Vento di tempesta, vortice che travolge. ~ tifone. 2 Tumulto di sentimenti. 3 Grande quantità di cose, oggetti in moto disordinato. ~ parapiglia.
 sm. swirl, whirl.
 lat. turbo,-inis, da turba scompiglio.

Turbìnidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi archeogasteropodi la cui conchiglia è rivestita internamente di madreperla pregiata.

turbinìo, sm. (pl.-nii) Vortice, turbine continuo. ~ tramestio, scompiglio.

turbinosaménte, avv. In modo turbinoso, molto agitato.

turbinóso, agg. 1 Vorticoso, come un turbine. 2 Molto agitato. ~ caotico, convulso. <> pacato.

tùrbo, agg. e sm. agg. 1 Torbido. 2 Turbocompresso.
sm. invar. Motore turbocompresso.
 agg. turbocharged.

turbo- Primo elemento di parole composte tratto da turbina.

turboalternatóre, sm. Alternatore che funziona accoppiato a una turbina a gas o a vapore.
Gruppo turboalternatore
Gruppo formato da un alternatore unito a una turbina a vapore o a gas coassiali.

turbocomprèsso, agg. Sovralimentato con un turbocompressore.

turbocompressóre, sm. Compressore che utilizza una turbina.

turbodiesel, agg. e sm. agg. indecl. Relativo a un motore diesel turbocompresso.
sm. invar. 1 Motore diesel sovralimentato con turbocompressore. 2 Autovettura con tale motore.
 da turbo-+ diesel.

turbodìnamo, sf. Dinamo accoppiata dinamicamente a una turbina a vapore e che viene azionata da essa.

turboèlica, sf. invar. 1 Sistema di propulsione degli aerei formato da un'elica messa in moto da una turbina. 2 Aereo con tale sistema di propulsione.

turbofan, sm. invar. Turboreattore a doppio flusso e a elevato tasso di diluizione nel quale è una grande ventola (fan) che mette in movimento il flusso d'aria che alimenta il motore. Il turbofan riduce di un quarto i consumi rispetto al turboreattore. ~ turboventola.

turbogètto, sm. 1 Motore a reazione in cui i gas per la combustione vengono compressi mediante una turbina. 2 Velivolo con questo motore.

turbolènto, agg. 1 Tumultuoso, burrascoso. ~ turbinoso. <> fermo. 2 Inquieto. ~ agitato. <> calmo.
 agg. 1 turbulent. 2 (ragazzo) unruly.

turbolènza, sf. 1 L'essere turbolento. torrente di rara turbolenza. 2 Presenza di vortici nell'aria. l'aereo sobbalzava a causa delle turbolenze atmosferiche. 3 Irrequietezza. la turbolenza del popolo gli impose di rafforzare la guardia al palazzo reale.
 sf. turbulence.
 lat. tardo turbolentia, deriv. da turbolentus.

turbolocomotìva, sf. Locomotiva alimentata con una turbina.

turbomotóre, sm. Motore che presenta una turbina.

turbonàve, sf. Nave che fa uso di turbina.

turbopropulsóre, sm. Propulsore che utilizza turbine.

turboreattóre, sm. Turbogetto.

turbovèntola => "turbofan"

tùrca, sf. Servizi igienici privi di tazza.

turcàsso, sm. Faretra.

Turcàto, Giùlio (Mantova 1912-1995) Pittore. Tra le opere Composizione (1966, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

turchése, agg., sm. e sf. agg. Che ha colore azzurro.
sm. e sf. 1 Pietra preziosa dal caratteristico colore azzurro opaco. 2 Il colore di tale pietra.
 agg., sm. e sf. turquoise.

Tùrchi, Guìdo (Roma 1919-) Compositore italiano. Tra le sue composizioni vi è l'Adagio per orchestra del 1983 e le opere teatrali La sera del grande silenzio (1949), Il buon soldato Švejk (1962) e, tra gli ultimi, Exil (1996).

Turchìa Repubblica presidenziale dell'Asia centrale e in piccola parte dell'Europa meridionale. Il settore europeo confina con la Bulgaria a nord-ovest e con la Grecia, a ovest; la parte asiatica si affaccia al mar Nero a nord, al mar Egeo a ovest, al Mediterraneo a sud-ovest, e confina con la Georgia e l'Armenia a nord-est, l'Iran a est, l'Iraq e la Siria a sud-est.
L'area europea della Turchia, a ovest degli stretti dei Dardanelli e del Bosforo, si estende sul territorio della Tracia, l'estremità sudorientale della penisola balcanica; per lo più collinare, raggiunge l'altitudine maggiore sui rilievi degli Yildiz Daglari (altezza massima 1.030 m) a nord-est; rilievi più modesti sono costituiti, a sud-ovest, dai Ganos Daglari. Tra le due catene si estende il bacino del fiume Ergene, tributario della Marica.
La Turchia asiatica corrisponde al territorio dell'Anatolia, un vastissimo altopiano delimitato a nord e a sud da due importanti catene: quella del Ponto (a nord) e quella del Tauro (a sud).
La catena del Tauro è la più imponente e tocca i 3.585 m nei Bolkar Daglari, e i 3.726 m negli Ala Daglari. L'allineamento pontico si presenta invece come una successione da catene separate tra loro dai vari bacini fluviali, che sfociano nel mar Nero: nella sezione più orientale il sistema diviene più imponente e raggiunge nel Kackar Daglari i 3.937 m.
Alla catena del Ponto si affiancano poi numerosi allineamenti montuosi verso l'interno, che la congiungono con la catena del Tauro, dando origine a una zona elevata, l'acrocoro armeno.
Quest'ultimo è percorso da una serie di alte catene, valli, ampie depressioni, come quella occupata dal lago di Van. Imponenti vulcani sorgono in prossimità di tali depressioni, come il Suphan Daglari (4.434 m), presso il lago di Van, e il monte Ararat, massima cima della Turchia che culmina a 5.165 m, con un cratere ricoperto da ghiacciai.
Il territorio turco è piuttosto povero di fiumi di un certo rilievo, da un lato perché le precipitazioni sono assai scarse, dall'altro per la presenza di molti bacini di origine tettonica, soprattutto nella zona meridionale, dove i monti del Tauro impediscono il decorso delle acque verso il mare.
Molti di questi bacini, alcuni dei quali piuttosto vasti (lago di Beysehir, di Egridir, di Van), sono salati, come pure il lago di Tuz, che raggiunge concentrazioni saline tra le più elevate.
I principali fiumi sono, nella zona settentrionale, il Sakarya, il Kizilirmak, lo Yesilirmak, tributari del mar Nero, il Gediz e il Meandro, che sfociano nell'Egeo, il Ceyhan e il Seyhan nel Mediterraneo.
I fiumi dell'acrocoro armeno tributano tutti all'Eufrate e, quelli che scendono dal Tauro orientale, al Tigri.
Il clima, mediterraneo nella zona costiera, diviene via via sempre più continentale verso l'interno, con temperature assai rigide sui rilievi maggiori. Le precipitazioni sono scarse, in particolare nelle zone interne dell'altopiano; si fanno più abbondanti nella fascia costiera, soprattutto in quella meridionale.
Città importantissima è Istanbul, la celebre Costantinopoli, situata nel Bosforo, da sempre mediatrice tra Turchia europea e asiatica; massimo porto del paese, è sede delle maggiori industrie. Dal 1923 investita del ruolo di capitale è Ankara, nel cuore dell'Anatolia; altra città notevole è Smirne, importante porto dell'Egeo. L'interno del paese è ricco di centri antichi e di grande interesse artistico, come Bursa e Konya.
L'agricoltura si presenta notevolmente differenziata fra le varie regioni; in quelle più interne del paese, le condizioni ambientali sfavorevoli permettono solo un'economia di sussistenza, basata sulla cerealicoltura (frumento, orzo, mais, segale); in quelle costiere, più ricche e irrigabili, essa appare più varia e si estende anche alle colture industriali, come quella del cotone, fiorente nella zona mediterranea, del lino e della canapa. Vite, ulivo, agrumi, frutta in genere (soprattutto fichi), sono invece prodotti tipici del versante occidentale sull'Egeo, mentre a nord, sul mar Nero, è diffusa la coltivazione del tabacco. Molte sono le colture orticole (patate, pomodori, cipolle, legumi) che alimentano l'industria conserviera.
L'allevamento del bestiame riveste un grande ruolo nell'economia della Turchia, soprattutto quello degli ovini e dei caprini, in particolare quello delle capre d'Angora, che forniscono il mohair. In calo è la bachicoltura, un tempo diffusissima, soprattutto in Tracia e nella zona di Bursa.
Praticata è anche la pesca, soprattutto nel Bosforo e nel Mar di Marmara (sardine e tonni).
I giacimenti minerari sono numerosi; si estraggono discrete quantità di cromite, magnesite, bauxite, carbone e lignite, ferro, boracite e modeste quantità di petrolio.
L'industria è in larga parte destinata alla trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici e si concentra pertanto nei settori alimentare (stabilimenti conservieri, zuccherifici, pastifici) e tessile (cotonifici, lanifici, setifici). Numerose sono le manifatture di tabacchi e tipica è la fabbricazione dei tappeti.
Progressi si registrano nel ramo siderurgico (ghisa e acciaio) e meccanico (autoveicoli), in particolare di montaggio. In grande incremento sono i settori chimico, cartario, del cemento.
Il turismo è sufficiente, anche se ha potenzialità ben lungi dall'essere adeguatamente sfruttate.
STORIA Nel 1918 l'impero Ottomano è sconfitto e occupato dagli Alleati. L'anno successivo Mustafà Kemal intraprende la costruzione di uno stato nazionale turco a partire dall'Anatolia. Nel 1920 la Grande assemblea nazionale di Ankara lo elegge presidente (aprile). I greci, sostenuti dalla Gran Bretagna, sbarcano in Asia Minore (giugno). Il sultano Mehmed VI, firma il trattato di Sevrès (agosto). Nel 1922 i greci, sconfitti, firmano l'armistizio di Mudanya. Mustafà Kemal abolisce il sultanato. Il trattato di Losanna del 1923 fissa le frontiere della Turchia. Armeni e curdi sono abbandonati dagli Alleati, che li sostenevano. Viene instaurata la Repubblica; Mustafà Kemal ne diventa presidente e governa il Partito repubblicano del popolo, da lui creato. Egli avvia la rivoluzione nazionale per fare della Turchia uno stato laico, moderno e occidentalizzato.
Nel 1924 il califfato è abolito. Alla morte (1938) di Mustafà Kemal, detto Ataturk, diventa presidente della repubblica Ismet Inonu. Rimasta neutrale fino al 1945, la Turchia beneficia del piano Marshall. Nel 1950 Menderes, alla guida del Partito democratico, sale al potere. Egli rompe con il dirigismo statale e tollera il ritorno alle tradizioni islamiche. Nel 1952 la Turchia diventa membro della NATO.
Nel 1960 il generale Gursel prende il potere e rimane alla presidenza della repubblica dal 1961 al 1966. Vengono formati governi di coalizione guidati da I. Inonu (1961-1965), e da S. Demirel (1965-1971). Negli anni 1970-1972 scoppiano gravi scioperi; l'ordine è ristabilito dall'esercito. Nel 1974 B. Ecevit, primo ministro, fa sbarcare le forze turche a Cipro. Negli anni successivi Demirel e Ecevit si alternano al potere. Nel 1980 l'aggravamento degli scioperi, provocato dalla doppia agitazione dei marxisti e degli integralisti musulmani, oltre che dai separatisti curdi, provoca un colpo di stato militare, guidato da Kenan Evren. Tre anni dopo i partiti politici sono di nuovo legalizzati e un governo civile viene formato da Turgut Ozal.
Nel 1987 la Turchia deposita una domanda di adesione alla CEE. T. Ozal, eletto presidente della repubblica, succede a K. Evren alla guida dello stato. Nel 1991, a seguito delle elezioni, S. Demirel ritorna alla guida del governo. La ribellione curda si intensifica. Dopo la morte di T. Ozal (1993), S. Demirel è eletto alla presidenza della repubblica. La signora Tansu Çiller è nominata alla guida del governo; essa porta avanti una politica di fermezza nei confronti della radicalizzazione della ribellione curda. Nel 1995 gli integralisti islamici, che erano già riusciti ad avere un certo successo nelle elezioni locali del 1994, vincono le elezioni legislative. L'anno successivo l'unione doganale conclusa tra la Turchia e l'Unione Europea entra in vigore. I due partiti conservatori formano un governo di alleanza, con l'alternanza al posto di primo ministro di Mesut Yilmaz e di T. Çiller.
Abitanti-61.900.000
Superficie-780.576 km2
Densità-79,3 ab./km2
Capitale-Ankara
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Lira turca
Lingua-Turco, le minoranze parlano il curdo, l'armeno, l'arabo e greco
Religione-Musulmana sunnita

turchinétto, sm. Colorante che fornisce alla biancheria riflessi turchini.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_t.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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