Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale Z

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale Z

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale Z

 

Z (L'orgia del potere) Film drammatico, francese (1968). Regia di Costa-Gavras. Interpreti: Yves Montand, Irene Papas, Jean-Louis Trintignant. Titolo originale: Z

z, Z Ventunesima e ultima lettera dell'alfabeto italiano.
La consonante Z rappresenta il suono delle due consonanti affricate alveolari Z sorda (suono ts, per esempio zappa) o Z sonora (suono dz, per esempio zonzo).
In fisica z è il simbolo dell'impedenza acustica e meccanica.
In fisica Z è il simbolo dell'impedenza elettrica.
In chimica Z indica il numero atomico.
In matematica z e Z indicano una terza variabile, o incognita, dopo x e y e il terzo elemento di una terna cartesiana.

Zaanstad Città (131.000 ab.) dei Paesi Bassi, nella provincia dell'Olanda Settentrionale, sul fiume Zaan.

Zab (Grande) Fiume (426 km) che nasce nel Kurdistan dai monti Hakari e confluisce nel fiume Tigri.

Zab (Piccolo) Fiume (402 km) che nasce nell'Azerbaigian dai monti Zagros e confluisce nel fiume Tigri.

zabaióne, sm. Crema cotta a base di uova, zucchero e marsala.
dessert made of egg yolks, sugar and Marsala.

Zabriskie Point Film drammatico, americano (1970). Regia di Michelangelo Antonioni. Interpreti: Mark Frechette, Daria Halprin, Paul Fix. Titolo originale: Zabriskie Point

Zabrze Città (203.000 ab.) della Polonia, nel voivodato di Katowice.

Zabul Provincia (188.000 ab.) dell'Afghanistan, al confine con il Pakistan. Capoluogo Kalat.

Zac, Pìno (Trapani 1930-Fontecchio, L'Aquila 1985) Disegnatore e umorista italiano, all'anagrafe Giuseppe Zaccaria. Disegnatore di fumetti e vignette noto nel cinema d'animazione per Uomo in grigio (1961) con il quale ha vinto l'Oscar per il cinema d'animazione e per Il cavaliere inesistente (1971).

Zacatecoluca Città (57.000 ab.) dell'El Salvador, capoluogo del dipartimento di La Paz.

Zaccagnini, Benigno (Faenza 1912-Ravenna 1989) Politico. Di ideologia democristiana e presidente della DC dal 1969 al 1975 e quindi segretario fino al 1980.

Zaccanòpoli Comune in provincia di Vibo Valentia (946 ab., CAP 88030, TEL. 0963).

Zaccarìa (profeta) (sec. VI a. C.) Personaggio biblico, uno dei dodici profeti minori (l'undicesimo). Gli è dedicato un libro della Bibbia, diviso in due parti: il primo descrive otto visioni profetiche relative al tempio di Gerusalemme e a Tobia. Nel secondo, di natura più poetica, si canta l'onnipotenza di Dio e la grandezza del suo regno.

Zaccarìa (santi) Nome di santi.
Zaccaria
Sacerdote ebreo, marito di Elisabetta e padre di Giovanni Battista il Precursore. Un angelo gli preannunciò la nascita del figlio ed egli, dallo stupore, rimase muto fino al momento del parto, che celebrò con il cantico del Benedictus (Luca, 1, 64-79).
Zaccaria
(?-752) Papa dal 741 al 752, come successore di Gregorio III. Di madre calabra e padre greco, difese Ravenna dai longobardi e si avvicinò all'imperatore Costantino V. Riconobbe re dei franchi Pipino il Breve.

Zaccarìa, Nicòla (Atene 1923-) Basso italiano. È conosciuto nei maggiori teatri europei e americani per le sue interpretazioni operistiche e da camera.

zàcchera, sf. 1 Macchia di fango sui vestiti o sulle scarpe. ~ pillacchera. 2 Sporcizia che rimane attaccata alla lana delle pecore.
 longob. zahar goccia.

zaccheróso, agg. Pieno di zacchere. ~ inzaccherato.

Zaccóni, Ermète (Montecchio 1857-Viareggio 1948) Attore teatrale. Interpretò Spettri (Ibsen), Il cardinale Lambertini (Testoni), Otello e Re Lear.

Zacìnto => "Zante"

Zadek, Peter (Berlino 1926-) Regista teatrale tedesco. Iniziò la sua carriera a Londra, all'Old Vic, e dal 1958 lavorò in Germania allestendo opere di O'Casey, Wedekind, Osburne e Shakespeare.

Zadig Racconto di Voltaire (1747).

Zadkine, Ossip (Smolensk 1890-Parigi 1957) Scultore. Tra le opere Il profeta (1914-1915, Grenoble, Museo).

zaffàre, v. tr. Chiudere con uno zaffo.

zaffàta, sf. 1 Ondata improvvisa di cattivo odore. ~ tanfata. 2 Ondata di vapore acqueo, di liquidi o di fumo. ~ spruzzo.
 sf. stench.

Zafferàna Etnèa Comune in provincia di Catania (7.361 ab., CAP 95019, TEL. 095).

zafferanàto, agg. 1 Che contiene zafferano. 2 Che ha il colore dello zafferano.

zafferàno, agg. e sm. agg. invar.Di colore giallo come lo zafferano.
sm. 1 Pianta delle iridacee. 2 Droga ottenuta dalla pianta omonima, utilizzata in cucina e in medicina. risotto allo zafferano. 3 Color giallo vivo.
 sm. saffron.
 arabo zafaran

zaffìro, sm. 1 Colore azzurro trasparente. 2 Varietà di corindone, dal tipico colore azzurro dovuto alla dispersione dell'ilmenite (ossido di ferro e titanio) nel reticolo cristallino. Minerale generalmente pregiato, assume vari nomi, a seconda della provenienza e della sfumatura (zaffiro orientale, zaffiro viola, verde ecc.).
 sm. sapphire.

zàffo, sm. 1 Tappo di legno di forma conica usato per chiudere botti, barili, tini. 2 Batuffolo usato per arrestare un'emorragia. 3 Sbirro.

Zagàbria Città capitale della Croazia (765.000 ab.), posta sulla sinistra della Sava. È il maggiore centro economico del paese e attivo centro commerciale, culturale e industriale, con industrie tessili, meccaniche, alimentari, chimiche, grafico-editoriali, del vetro, calzaturiere e dell'abbigliamento. Fondata come vescovato su un castrum romano da Ladislao d'Ungheria (XI sec.), fu saccheggiata dai Tatari (1242), portando alla costruzione della nuova città sulla collina accanto. Nel XIX sec. divenne centro dell'illirismo. Tra i monumenti vi sono la cattedrale di Santo Stefano (XI-XIII sec.), la chiesa gotica di San Marco (XII sec.) e il palazzo arcivescovile. Possiede musei e la biblioteca universitaria. In serbo croato Zagreb.

zagàglia, sf. Arma simile a una lancia usata dalle popolazioni primitive. ~ giavellotto.

zàgara, sf. Il fiore bianco dell'arancio.

Zagarìse Comune in provincia di Catanzaro (2.037 ab., CAP 88050, TEL. 0961).

Zagaròlo Comune in provincia di Roma (10.047 ab., CAP 00039, TEL. 06). Centro agricolo (coltivazione di viti e frutta), enologico e industriale (mobilifici, prodotti meccanici). Gli abitanti sono detti Zagarolesi.

Zagàto, Ùgo (Rovigo 1892-Terrazzano, Rho 1968) Fondatore nel 1919 a Milano dell'omonima carrozzeria automobilistica.

Zagazig Città (274.000 ab.) dell'Egitto, sul delta del Nilo. Capoluogo del governatorato di Sharqîya.

Zàgo, Emìlio (Venezia 1852-1929) Attore teatrale. Interpretò particolarmente il teatro veneto e Goldoni.

Zàgros Sistema montuoso dell'Asia occidentale, esteso dall'Armenia al Belucistan. Vetta più elevata il monte Zard-e-Kuh (4.548 m).

Zahedan Città (363.000 ab.) dell'Iran, presso il confine con l'Afghanistan. Capoluogo della provincia del Belucistan-Sistan.

Zaimis, Thrasybulos (Kalavryta, Acaia 1829-Atene 1880) Politico greco. Fu due volte capo del governo (1869-1870 e 1871-1872), poi ministro della giustizia (1877-1878).

zàino, agg. e sm. agg. Del mantello del cavallo quando è di colore unico, senza macchie.
sm. 1 Sacco di vario materiale che si porta appeso alle spalle per mezzo di apposite cinghie. ~ bisaccia. 2 Sacco di pelle col pelo fuori usato dai pastori.
 sm. rucksack.

Zaira Dramma di Voltaire (1732).

Zaire => "Congo (Rep. democratica ex Zaire)"

Zaire (Alto) Regione (5.017.000 ab.) dello Zaire, attraversata dal fiume Congo. Capoluogo Kisangani.

Zaire (Basso) Regione (2.357.000 ab.) dello Zaire occidentale, al confine con la repubblica del Congo e l'Angola, attraversata dal fiume Congo. Capoluogo Matadi.

zairése, agg. e sm. agg. Dello Zaire.
sm. Nativo o abitante dello Zaire.

zairiàno, agg. e sm. Zairese.

Zala Contea (304.000 ab.) dell'Ungheria, attraversata dai fiumi Mur e Zala. Capoluogo Zalaegerszeg.

Zalaegerszeg Città (63.000 ab.) dell'Ungheria, sul fiume Zala. Capoluogo della contea di Zala.

Zalàffi, Margherìta (Siena 1966-) Fiorettista. Nel 1984, vinse il campionato mondiale giovani e nel 1992 la Coppa del Mondo. Come componente della squadra italiana, vinse la medaglia d'argento alle olimpiadi di Seul nel 1988, la medaglia d'oro a Barcellona nel 1992, la medaglia d'argento ai mondiali del 1986 e la medaglia d'oro ai mondiali negli anni 1982,1983,1990 e 1991.

zalòfo, sm. Genere di Mammiferi Carnivori pinnipedi appartenenti alla famiglia dei Otaridi comprendente l'otaria della California.

zàma Lega metallica a forte percentuale di zinco iperpuro che si fonde facilmente, è molto resistente e lavorabile.

Zama Nell'antichità, nome di almeno due città della Numidia, di ubicazione non sicura; la prima, forse identificabile con Naraggara, è celebre per la battaglia conclusiva della seconda guerra punica tra Scipione e Annibale (202 a. C.). La seconda (Zama Regia) fu assediata durante la guerra giugurtina da Cecilio Metello nel 109 a. C.

Zambales Provincia (444.000 ab.) delle Filippine, sull'isola di Luzon. Capoluogo Iba.

Zambàna Comune in provincia di Trento (1.593 ab., CAP 38010, TEL. 0461).

Zambesi Fiume dell'Africa centromeridionale (2.660 km, bacino 1.330.000 km2), uno dei maggiori del continente. Nasce in Zambia, vicino al confine con la repubblica democratica del Congo (ex Zaire), attraversa l'Angola, e dirigendosi verso sud segna il confine con la Rhodesia. Attraversa la Namibia, lo Zimbabwe e presso la città di Livigstone forma le maestose cascate Vittoria, e a valle delle cascate le gole di Kariba, in corrispondenza delle quali è stata costruita una diga che è diventata il bacino artificiale più grande del mondo. Nel Mozambico forma le rapide Quebrasada e bagna la città di Tete. Si getta poi nell'oceano Indiano con un vasto delta paludoso. Tra i principali affluenti vi sono il Luangwa, il Kafue, il Cuando e lo Shire. La foce dello Zambesi fu raggiunta, nel 1498, prima da Vasco de Gama e successivamente da altri esploratori portoghesi. Dal 1851 in poi, il fiume fu esplorato più volte da D. Livigstone.

Zambezia Provincia (2.952.000 ab.) del Mozambico, capoluogo Quelimane.

Zambia Repubblica presidenziale dell'Africa centrale.
Confina a nord con lo Zaire e la Tanzania, a est con il Malawi e il Mozambico, a sud con lo Zimbabwe e la Namibia, a ovest con l'Angola.
Il territorio è costituito essenzialmente da un vasto altopiano (parte dell'Altopiano Centrafricano), fra i 900 e i 1.500 m, sul quale spicca, nella zona orientale del paese, la catena dei monti Muchinga, con vette che superano i 2.300 m.
Il settore settentrionale è invece occupato da un'area paludosa e depressionaria, e comprende il lago Bangweulu, parte del lago Mweru e l'estremità meridionale del lago Tanganica.
L'altopiano va digradando verso sud-ovest su un'altra area depressionaria costituita dal bacino dello Zambesi.
Lo Zambesi è il massimo fiume dell'Africa australe: nasce nei pressi del confine nordoccidentale del paese e, nel suo percorso (2.660 km e un bacino di oltre 1.333.000 km2), riceve l'apporto di numerosi affluenti, come il Kafue e il Luangwa. Dà origine alle Cascate Vittoria e, addentrandosi nella gola di Kariba, dove è stata costruita una grande diga, forma un vastissimo bacino artificiale.
Il clima può essere definito tropicale, con temperature non eccessive grazie all'altitudine (medie annuali inferiori ai 20 gradi), ma con escursioni termiche piuttosto accentuate. Le precipitazioni, a causa della continentalità del paese, non sono particolarmente abbondanti: le piogge più cospicue si registrano nel settore settentrionale (1.200 mm annui), mentre a sud, nei pressi del Kalahari, esse si riducono notevolmente (600 mm annui).
La popolazione, dal punto di vista etnico, è piuttosto diversificata. Essa comprende vari gruppi bantu (73 tribù, le principali sono tonga, bemba, barotse), bianchi (europei e sudafricani), minoranze di meticci e indiani; in totale ci sono circa 70.000 non zambiani.
Il centro maggiore è Lusaka (982.000 ab.), la capitale: città tipicamente europea, è popolata prevalentemente da bianchi dediti ad attività commerciali e industriali. Altri centri di rilievo sono Ndola (282.000 ab.), Kabwe (ex Broken Hill, 144.000 ab.), Kitwe (374.000 ab.), Chingola, Mulufira e Livingstone, centro turistico nei pressi delle cascate Vittoria.
Nonostante la superficie coltivata sia notevolmente ridotta (7% del territorio), una grande parte della popolazione si dedica all'agricoltura. Predominano le colture tradizionali, soprattutto cereali (miglio e sorgo), manioca, qualche prodotto orticolo, praticate tuttavia con sistemi poco produttivi. Prodotti commerciali diffusi sono invece cotone, arachidi, canna da zucchero, tabacco, anche se in complesso nello Zambia l'agricoltura commerciale non è molto sviluppata.
Le foreste forniscono buoni quantitativi di legname pregiato (tek, mogano).
Scarsamente praticato è l'allevamento, prevalentemente bovino, mentre diffusa è l'attività peschereccia d'acqua dolce.
La principale risorsa dello Zambia viene dal sottosuolo e dal rame in particolare, estratto nel Copper Belt (prosecuzione geografica dello Shaba). Oltre al rame si estraggono zinco, piombo, stagno, mentre la raffinazione del rame fornisce come sottoprodotti oro, argento, cobalto. Notevoli sono le riserve di ferro, non completamente sfruttate.
L'industria è particolarmente sviluppata nel settore metallurgico (numerosi impianti per la raffinazione del rame). A Ndola opera un'importante raffineria di petrolio, e sono in varie città presenti industrie tessili, cementifici, industrie meccaniche, chimiche, alimentari e manifatture di tabacchi.
STORIA Il paese è popolato dai pigmei e successivamente dai bantu fino all'arrivo degli europei. Tra il 1853 e il 1873 tre viaggi di Livingstone preludono all'occupazione britannica. Nel 1890 la British South Africa Company di Cecil Rhodes ottiene dal re dei lozi il monopolio dell'economia del paese. Tra il 1890 e il 1899 l'influenza economica viene sostituita con l'occupazione britannica. Insieme alle regioni sulle quali tale occupazione si estende, prende nel 1895 il nome di Rhodesia. Nel 1911 questa zona viene suddivisa in due regioni, lo Zambia e la Rhodesia del sud (attuale Zimbabwe).
Nel 1924, un anno dopo la dichiarazione di autonomia della Rhodesia del sud, la Rhodesia del nord diventa colonia della Corona, dotata di un Consiglio legislativo. Nello stesso anno vengono scoperti importanti giacimenti di rame. Nel 1948 si costituisce un movimento nazionalista, animato da Kennet Kaunda. Nel 1953 viene istituita una federazione dell'Africa centrale, che unisce le due Rhodesie e il Nyassaland. Nel 1963 i progressi delle rivendicazioni nazionaliste portano alla dissoluzione della federazione. L'anno successivo la Rhodesia del nord ottiene l'indipendenza con il nome di Zambia all'interno del Commonwealth. K. Kaunda diventa capo dello stato.
Nel 1972 egli instaura un regime a partito unico. Nel 1990 la contestazione sempre più forte verso il regime costringe K. Kaunda a ritornare al multipartitismo. L'anno successivo l'opposizione vince le elezioni legislative e presidenziali; Frederick Chiluba, avversario di Kaunda, viene eletto alla giuda dello stato.
Abitanti-9.370.000
Superficie-752.614 km2
Densità-12,4 ab./km2
Capitale-Lusaka
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Kwacha zambiano
Lingua-Inglese, dialetti bantu e sudanesi
Religione-Cristiana e animista

zambiàno, agg. e sm. agg. Dello Zambia.
sm. Nativo o abitante dello Zambia.

zàmbo, sm. invar. Termine di origine spagnola utilizzato per designare una persona nata da un negro e da un'india.

Zamboanga Città (442.000 ab.) delle Filippine, sull'isola di Mindanao, di fronte a Basilan, nel mar di Sulu.

Zamboanga del Norte Provincia (588.000 ab.) delle Filippine, nella penisola di Zamboanga, sull'isola di Mindanao. Capoluogo Dipolog.

Zamboanga del Sur Provincia (1.184.000 ab.) delle Filippine, nella penisola di Zamboanga, sull'isola di Mindanao. Capoluogo Pagadian.

Zambróne Comune in provincia di Vibo Valentia (1.768 ab., CAP 88030, TEL. 0963).

Zamenhof, Lejzer Ludovik (Bia¿Ó¿istok 1859-Varsavia 1917) Medico polacco. Nel 1887 ideò l'esperanto.

zàmia, sf. Genere di Gimnosperme perenni, con similitudini sia con le palme che con le Felci arboree, originarie dell'America centrale e delle Indie occidentali.

Zamora Città della Spagna (64.000 ab.) capoluogo della provincia omonima, nella Castiglia León, sulla riva destra del fiume Duero. Possiede industrie metalmeccaniche, tessili, alimentari e del mobilio. Città di antiche origini, fu occupata dei romani e poi dagli arabi (712). Nel 1002 passò a León di Castiglia. Fu la terra delle leggendarie imprese di El Cid. Tra i monumenti vi sono la cattedrale romanica (XII sec.) e diverse chiese.

Zamora Chinchipe Provincia (67.000 ab.) dell'Ecuador meridionale, capoluogo Zamora.

Zamosc Città (65.000 ab.) della Polonia, capoluogo del voivodato omonimo.

zàmpa, sf. 1 Ciascun arto degli animali. camminare a quattro zampe, carponi; il cucciolo aveva una zampa ferita. 2 Gamba o mano dell'uomo. 3 Gamba o piede del mobile. le zampe delle sedie. 4 Organo o struttura simile alla zampa di un animale.
 sf. 1 leg. 2 (piede) paw.
 da zanca, incrociato con gamba.

Zampa Opera in tre atti di L. F. Hérold, libretto di Mélesville (Parigi, 1831).

Zàmpa, Luìgi (Roma 1905-1991) Regista cinematografico. Diresse Vivere in pace (1946), Anni difficili (1948), Processo alla città (1952), Anni facili (1953) e Il medico della mutua (1968).

zampàre, v. intr. 1 Detto specificatamente del cavallo, battere la zampa in terra per impazienza. ~ scalpitare. 2 Dare una zampata.

zampàta, sf. 1 Colpo dato con la zampa. 2 Calcio o manata violenta. ~ pedata. 3 Azione efficace, colpo vincente. 4 Sgarbo. ~ villania. 5 Impronta lasciata da un animale. ~ orma.

zampettàre, v. intr. 1 Di animali, procedere rapidamente con piccoli passi. ~ saltellare. 2 Di bambini, sgambettare.

zampétto, sm. 1 Diminutivo di zampa. 2 La zampa dal ginocchio in giù di maiali, vitelli o agnelli macellati.

zampillànte, agg. Che zampilla.

zampillàre, v. intr. Uscir fuori a zampillo. ~ sprizzare.
 v. intr. to spurt, to gush.

zampillìo, sm. 1 Insieme di molti zampilli. 2 Uno zampillare continuo.

zampìllo, sm. Sottile getto di acqua o di altro liquido che esce con impeto da una piccola apertura innalzandosi. ~ fiotto.
 sm. jet, gush, spurt.
 deriv. da zampillare.

zampìno, sm. 1 Piccola zampa. 2 Mettere lo zampino in qualcosa, intromettersi.

zampiróne, sm. 1 Sostanza combustibile che bruciando produce fumo che uccide o allontana zanzare o altri insetti. 2 Sigaretta di tabacco scadente.
 sm. mosquito fumigator.

zampógna, sf. 1 Strumento musicale a fiato affine alla cornamusa. ~ piva. 2 Richiamo di caccia per uccelli. 3 Piffero, zufolo pastorale.
 sf. bagpipe.

Zampogna, La Opera di poesia di Teocrito (III sec. a. C.).

zampognàro, sm. Suonatore di zampogna.

zampóne, sm. 1 Accrescitivo di zampa. 2 Salume fresco di pasta grossa fatto con carne di maiale con droghe che si insacca nella cotenna della zampa.

zàna, sf. 1 Cesta di forma ovale poco profonda fatta con stecche di legno intrecciate e il suo contenuto. 2 Culla rustica.

zànca, sf. 1 Gamba. 2 Estremità ricurva di un'asta o di una leva. ~ gancio, rampino, uncino. 3 Trampoli.

Zancanàro, Giórgio (Verona 1939-) Baritono italiano. Debuttò nel 1969 con I puritani di Bellini. Ebbe successo anche con opere di Donizetti, Puccini e Rossini.

zanclus, sm. invar. Genere di Pesci Perciformi della famiglia degli Zanclidia cui appartiene l'unica specie Zanclus canescens.

Zandòbbio Comune in provincia di Bergamo (2.039 ab., CAP 24060, TEL. 035).

Zandoméneghi, Federìco (Venezia 1841-Parigi 1917) Pittore. Tra le opere Ritratto di Diego Martelli (1879, Firenze, Galleria d'Arte Moderna) e Conversazione (1890-ca. 1895, Milano, Collezione privata).

Zanè Comune in provincia di Vicenza (5.358 ab., CAP 36010, TEL. 0445).

zanèlla, sf. 1 Piccolo lastricato lungo le vie per lo scolo dell'acqua piovana. 2 Piccolo canale nelle stalle per convogliare i rifiuti liquidi.

Zanèlla, Giàcomo (Chiampo, Vicenza, 1820-Cavazzale, Vicenza, 1888) Poeta. Fu sacerdote e insegnò all'università di Padova. Nella poesia di Zanella si riscontra un sincero spirito religioso e una certa apertura alla causa del progresso scientifico. Molto considerato ai suoi tempi, è oggi quasi dimenticato, anche se qualche sua composizione, come l'ode Sopra una conchiglia fossile, è tuttora reperibile nelle antologie scolastiche. Tra le opere Versi (1868, contenenti, tra l'altro, la già citata Sopra una conchiglia fossile) e Astichello (1881).

Zanétti, Giancàrlo (Cavalese, Trento 1941-) Attore italiano. Deve la sua notorietà all'Anconitana del Ruzzante (1964). Continuò la sua carriera interpretando testi di Shakespeare, di Goldoni e di Pirandello. Con A. Giordana ha fondato una compagnia teatrale.

zàngola, sf. 1 Recipiente cilindrico rotante orizzontalmente in cui si sbatte la crema di latte per fare il burro. 2 Recipiente di forma simile destinato ad altri usi.

Zanibóni, Tìto (Monzambano 1883-Roma 1961) Politico. Di ideologia socialista, fu deputato e nel 1925 organizzò un fallito attentato a Mussolini. Venne condannato, ma liberato nel 1943.

Zànica Comune in provincia di Bergamo (5.866 ab., CAP 24050, TEL. 035).

Zanichèlli, Nicòla (Modena 1819-Bologna 1884) Editore e fondatore nel 1859 a Bologna dell'omonima casa editrice.

Zanjan Città (254.000 ab.) dell'Iran, capoluogo del governatorato omonimo.

zànna, sf. 1 Ciascuno dei denti lunghi e ricurvi che spuntano dalla bocca di alcuni animali. 2 Ciascuno dei canini dei carnivori. la tigre aveva le zanne insanguinate. 3 Di persona, dente specie se lungo e grosso. mostrare le zanne, essere aggressivo.
 sf. 1 tusk. 2 (di animale carnivoro) fang.
 longob. zann dente.

Zanna bianca Romanzo di J. London (1906).

zannàta, sf. 1 Colpo di zanna. 2 Il segno lasciato da un colpo di zanna. 3 Azione, discorso da zanni. ~ pagliacciata.

zannésco, agg. (pl. m.-chi) Di, da zanni.

zànni, sm. 1 Personaggio della commedia dell'arte rappresentante il servo sciocco o furbo. 2 Buffone. ~ pagliaccio.

Zannone Isola del Lazio, nel mar Tirreno, facente parte dell'arcipelago delle isole Pontine, in provincia di Latina.

zannùto, agg. 1 Fornito di zanne. 2 Di persona, che ha denti grossi o sporgenti.

Zanòbi, o Zenòbio (?-417) Santo e patrono di Firenze. Si oppose duramente all'arianesimo.

Zanòtti-Biànco, Umbèrto (Canea, Creta 1899-Roma 1963) Archeologo. Promosse iniziative meridionaliste e fondò nel 1921 la società di ricerche archeologiche Magna Grecia.

Zànte Isola della Grecia (406 km2, 30.000 ab.), con capitale Zante (o Zacinto, 9.900 ab.), posta nel mar Ionio e separata dal Peloponneso dallo stretto omonimo. Il suo territorio è caratterizzato dalla presenza di un rilievo calcareo nella parte occidentale dell'isola, mentre la parte orientale è più fertile e rigogliosa. La costa meridionale dell'isola si apre in un ampio golfo tondeggiante, dove si affacciano le spiagge migliori. Da sempre celebrata per la bellezza del paesaggio, Zante ha assistito a un rapido sviluppo del turismo. Vi sono coltivati olivo, vite, frutta e agrumi. Sono praticati allevamento e pesca. Zacinto è il capoluogo odierno dell'isola, sulla costa orientale. La città ha subito gravi danni per un terremoto nel 1953, ma il suo patrimonio di strade porticate, ampie piazze e palazzi rinascimentali è stato ricostruito accuratamente. La città è sede del museo Solomòs, dedicato al poeta greco che nacque a Zacinto, così come altri due poeti: A. Lavos e U. Foscolo, di cui si può ancora visitare la casa natale. Vale la pena di visitare anche la chiesa di Agios Nikolaos, vicino al porto, e quella di Agios Dionisios, patrono dell'isola. Teatro delle lotte tra ateniesi e spartani (V-IV sec. a. C.), fu occupata da macedoni (217 a. C.), romani (191 a. C.) e bizantini, che la tennero fino al XII sec. Feudo degli Orsini (1194-1328) e dei Tocco (1328-1484), fu ceduta a Venezia (1481-1797). Fu unita alla Grecia nel 1863. In greco Zákinthos.

zantedéschia, sf. Genere di piante erbacee perenni e rizomatose, originarie dell'Africa. Il nome deriva da quello di Giovanni Zantedeschi, botanico e medico italiano del XIX sec.

Zanuck, Darryl Francis (Wahoo 1902-Palm Springs 1979) Produttore e regista statunitense. Diresse Il giorno più lungo (1956).

Zanussi, Krzysztof (Varsavia 1939-) Regista cinematografico polacco. Diresse La struttura del cristallo (1969), Illuminazione (1973), Bilancio trimestrale (1974), La spirale (1978), Imperativo (1982) e L'anno del sole quieto (1984).

zanzàra, sf. 1 Insetto. 2 Seccatore, piattola. ~ pittima, tafano. 2 Rompiscatole. ~ rompipalle.
 sf. mosquito.
Nome comune di Insetti Ditteri della famiglia dei Culicidi, con apparato boccale pungente e succhiatore, le cui larve e ninfe vivono in acqua, generalmente ferma. Sono diffuse in tutto il mondo, specie nelle zone tropicali e subtropicali. Le femmine si nutrono di sangue, i maschi di succhi vegetali. La più nota è la zanzara comune (Culex pipiens), lunga circa un cm.

zanzaricìda, agg. e sm. (pl. m.-i) Di insetticida specifico per le zanzare.

zanzarièra, sf. Cortina di velo che si dispone sopra e intorno al letto o sugli infissi per proteggere dalle zanzare.
 sf. mosquito net.

zanzarìfugo, agg. e sm. (pl. m.-ghi) Di prodotto che tiene lontane le zanzare.

Zanzibar Isola della Tanzania (1.660 km2, 276.000 ab.) con capoluogo Zanzibar (70.000 ab.), posta nell'oceano Indiano di fronte alla costa del Tanganica nordorientale. Il territorio è pianeggiante. Il clima è tropicale. Sono coltivati chiodi di garofano, riso, noci di cocco e banane. Sono praticati allevamento e pesca. Vi sono industrie alimentari. Il capoluogo, ex mercato dell'avorio, è porto e il principale centro commerciale. Occupata dagli arabi nel IX sec. e sede del sultanato (X sec.), fu occupata dai portoghesi (1503), che la mantennero fino al XVIII sec., divenendo mercato d'avorio e di schiavi. Di nuovo sultanato indipendente (XIX sec.), fu protettorato (1890) e poi colonia britannica (1913). Ottenne l'indipendenza nel 1963. Nel 1964 con il Tanganica e con l'isola di Pemba costituì la Tanzania.

Zanzòtto, Andrèa (Pieve di Soligo, Treviso 1921-) Poeta. Esordì con Dietro il paesaggio (1951), opera elegiaca nella quale domina una natura ancora non contaminata dall'uomo. La natura è ancora protagonista nelle raccolte Vocativo (1957), IX Ecloghe (1962), Il galateo in bosco (1978). Tra le altre opere Fosfeni (1984, premio Montale), Idioma (1986), Racconti e poesie (1990), Sull'altopiano e prose varie (1995).

Zapata, Emiliano (Anenecuilco 1879-Chinameca 1919) Rivoluzionario messicano. Guidò gli indios dello Stato di Morelos contro P. Díaz durante la rivoluzione del 1911, togliendo terre ai latifondisti per regalarle ai peones. Lottò insieme a P. Villa contro Huerte e contro il regime democratico di Carranza, che aveva bocciato le sue riforme agrarie. Fu assassinato a tradimento.

zapateado, sm. invar. Danza popolare spagnola in ritmo ternario, caratterizzata da un passo in cui viene battuto il tallone sul suolo.
 spagnolo zapato scarpa.

Zapòdidi Famiglia di Mammiferi Roditori Miomorfi, con corpo di piccole dimensioni e arti posteriori molto più lunghi di quelli anteriori. Vivono in Eurasia e America del nord.

Zaporozje Città (897.000 ab.) dell'Ucraina sudorientale, sul fiume Dnepr. Capoluogo della provincia omonima.

zàppa, sf. 1 Strumento agricolo, costituita da una lama rettangolare incurvata fissata su un lungo manico, che serve per rompere le zolle, fare solchi ecc. darsi la zappa sui piedi, fare o dire cose che provocano danni contro sé stessi. 2 Rete da pesca. 3 Fossa scavata vicino a una trincea.
 sf. hoe.
 etimo incerto.

zappàre, v. tr. 1 Lavorare la terra con la zappa. ~ zappettare. 2 Scavare opere di fortificazione. 3 Fare il contadino. 4 Zampare. 5 Scrivere, suonare o esercitare un'attività in modo maldestro.
 v. tr. to hoe.
 deriv. da zappa.

zappàta, sf. 1 Colpo di zappa. 2 Lo zappare la terra.

zappatèrra, sm. e sf. invar. 1 Chi zappa la terra per mestiere. ~ contadino. 2 Persona villana, maleducata e rozza.

zappatóre, agg. e sm. agg. Che zappa.
(f.-trìce) sm. 1 Chi zappa il terreno. 2 Soldato addetto ai lavori di zappatura.

zappatrìce, sf. Sarchiatrice.

zappatùra, sf. Lo zappare, il modo e il lavoro fatto.

zappétta, sf. Piccola zappa.

zappettàre, v. tr. Lavorare superficialmente il terreno con la zappa. ~ zappare.

zappettatùra, sf. Lo zappettare, l'essere zappettato.

zapping, sm. invar. Il passare continuamente da un canale televisivo all'altro usando il telecomando.

zappóne, sm. 1 Accrescitivo di zappa. 2 Zappa munita di una robusta lama appuntita usata per lavorare i terreni particolarmente duri.

Zapponéta Comune in provincia di Foggia (2.680 ab., CAP 71030, TEL. 0884).

zar, sm. Titolo che si dava agli imperatori dei paesi slavi e in particolare a quelli russi.

Zar si fa fotografare, Lo Opera in un atto di K. Weill, testo di G. Kaiser (Lipsia, 1928).

zàra, sf. 1 Gioco d'azzardo eseguito con tre dadi che era diffuso nel medioevo in Italia. 2 Ciascuno dei punti perdenti di tale gioco. 3 Rischio. ~ danno.

Zàra (città) Città (45.000 ab.) della Croazia (dal 1991) in Dalmazia, sul canale omonimo che la separa dall'isola di Ugliano. Centro culturale (università) e balneare, porto commerciale e peschereccio, possiede industrie conserviere del pesce, dei liquori (maraschino) e cantieri navali. Abitata dall'epoca neolitica, vi stanziarono i Liburni illirici (IX sec. a. C.). Colonia romana sotto Augusto (33 a. C.), divenne base navale bizantina e sede del ducato autonomo di Dalmazia (XI sec.). Passata ai veneziani (1202), fu venduta all'Ungheria (1409). Il trattato di Campoformio la cedette all'Austria (1797). Fece parte del regno italico (1805) e delle provincie illiriche (1809) per tornare poi all'Austria (1813). Divenuta italiana col trattato di Rapallo (1920), alla fine delle seconda guerra mondiale fu annessa alla Iugoslavia. In serbo-croato Zadar.

Zaragoza, Lorenzo (Not. dal 1364 al 1402) Pittore spagnolo. Le scarne notizie dell'epoca consentono di attribuirgli con certezza solo alcune opere, tra le quali il polittico con la Vergine e due santi nel monastero di San Rocco a Jérica e il polittico di San Valerio nella chiesa di Val de Almononacid.

Zard-e-Kuh Picco di 4.548 m di altezza che si erge al centro della catena dei monti Zagros in Iran, a nord del golfo Arabico.

Zaréschi, Èlena (Buenos Aires 1918-) Attrice teatrale italiana, per l'anagrafe Elina Lazzareschi. Artista dalle eccezionali qualità drammatiche, ha impersonato i ruoli più vari, lavorando in teatro e nel cinema con i massimi registi contemporanei, tra cui G. Strehler, L. Visconti, L. Squarzina. Tra le sue principali interpretazioni: Troilo e Cressidra di Shakespeare (1949), Maria Stuarda di Schiller (1952), Antigone di Sofocle (1954) ed Ecuba di Euripide (1962). Le sue capacità le permisero di farsi conoscere anche al grande pubblico televisivo.

zarevic, sm. invar. Figlio dello zar, principe ereditario.
 termine russo tzaritza da tzar.

Zarevic, Lo Operetta in tre atti di F. Leh´r, libretto di B. Jenbach e H. Reichert (Berlino, 1927).

Zaria Città (352.000 ab.) della Nigeria, nello stato di Kaduna.

zarìna, sf. La moglie dello zar.

zarìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Dell'epoca degli zar.
sm. e sf. Fautore dello zar.

Zarqa Città (359.000 ab.) della Giordania settentrionale, capoluogo del distretto omonimo.

Z´ry, Stefan (Poniky, Bansk´ Bystrica 1918-) Poeta di origine slovacca. Tra le opere, Zodiaco (1941), Il sigillo delle anfore piene e L'età stigmatizzata (1944), La strada (1952), Dopo me altri (1957), le raccolte La musa assedia Troia (1965), Il dolce cacciatore (1968), Il vello di smeraldo (1977), L'inverno da un concerto (1984), i romanzi L'Anabasi azzurra (1972), Togliere le maschere (1979), L'anno con la lupa (1982), e le novelle L'aria dell'Appennino (1947) e Giù nel sud (1955).

zarzuela, sf. Opera di teatro spagnola nella quale il dialogo si alterna al canto e alla danza.

ZAT Sigla di Zona Aerea Territoriale.

Zatopek, Emil (Koprivnice 1922-) Podista ceco. Vinse medaglie d'oro alle olimpiadi del 1948 e del 1952.

zàttera, sf. Galleggiante a fondo piatto e fianchi bassi. ~ chiatta.
 sf. raft.

zatterànte, sm. Nelle valli da pesca, operaio che compie lavori di scavo del fondo stando su una zattera.

zatterìno, sm. 1 Diminutivo di zattera. 2 Piccola zattera usata per pulire lo scafo delle navi.

zatteróne, sm. 1 Accrescitivo di zattera. 2 Grossa zattera usata per trasportare materiale su un'altra imbarcazione. 3 Al plurale, calzatura estiva femminile dalla suola di sughero molto alta.

Zavattarèllo Comune in provincia di Pavia (1.221 ab., CAP 27059, TEL. 0383).

Zavattàri, Ambrògio (not. 1456-1481), Gregòrio (not. 1464-1481), Giovànni (not. dal 1464), Francésco (not. 1479) Pittori. Tra le opere Storie della regina Teodolinda (1444, Monza, Duomo).

Zavattìni, Césare (Luzzara, Reggio Emilia 1902-Roma 1989) Scrittore e sceneggiatore cinematografico italiano. Affermatosi con surrealistici racconti a tema sociale (Parliamo tanto di me, 1931; I poveri sono matti, 1937; Io sono il diavolo, 1942), fu protagonista del neorealismo, realizzando, tra l'altro, insieme a De Sica, i film Sciuscià (1946), Ladri di biciclette (1948), Miracolo a Milano (1950) e Umberto D. (1952). Realizzò anche Bellissima (1951, di Visconti), L'oro di Napoli (1954), Il tetto (1956), La ciociara (1960) e Il viaggio (1974).

zavòrra, sf. 1 Pesi che si mettono nella stiva di una nave senza carico sufficiente perché possa raggiungere la giusta linea di immersione. 2 Sacchetti di sabbia usati negli aerostati per mantenere l'equilibrio tra carico e forza ascensionale. 3 Cosa inutile, superflua, ingombrante. ~ impedimento. 4 Persona che non si rivela utile. ~ palla al piede. doveva licenziare quella zavorra.
 sf. ballast.
 lat. saburra.

zavorraménto, sm. L'operazione di zavorrare una nave o un aerostato.

zavorràre, v. tr. Fornire di zavorra.

Zazà Dramma in due atti di R. Leoncavallo, libretto proprio (Milano, 1900).

Zazie nel metrò Romanzo di R. Queneau (1959).

zàzzera, sf. 1 Capigliatura specialmente maschile lasciata crescere fino al collo. ~ chioma. 2 Capigliatura lunga e disordinata. ~ ciuffo.
 sf. mop of hair, shock of hair.
 longob. zazza ciocca di capelli.

zazzerùto, agg. 1 Che porta la zazzera. 2 Che porta i capelli lunghi e incolti.

¿¦¿danov, Andrej Aleksandrovic (Mariupol 1896-Mosca 1948) Politico russo. Di origine ucraina, membro del Politbjuro, fu tra i principali collaboratori di Stalin.

ZdG Sigla di Zona di Guerra.

Zèa Isola della Grecia, nel mar Egeo meridionale, facente parte del nomo e dell'arcipelago delle Cicladi.

Zeami, Motokiyo (ca. 1363-ca. 1444) Critico teatrale giapponese. Tra le opere Libro della trasmissione del fiore.

Zeàni, Virgìnia (Bucarest 1928-) Soprano italiano di origine romena. È conosciuta nel mondo musicale non solo per le sue interpretazioni classiche, ma anche per il suo repertorio nel teatro contemporaneo.

zebedèi, sm. pl. Testicoli.

zèbra, sf. 1 Mammifero africano simile al cavallo. 2 Passaggio pedonale.
 sf. 1 zebra. 2 (attraversamento pedonale) zebra crossing.
Denominazione comune di un gruppo di Perissodattili della famiglia degli Equidi, molto simili al cavallo e caratterizzati dal tipico mantello a strisce verticali bianche e nere. Tra le varie specie conosciute vi sono la zebra reale o di Grevy (Equus grevyl), che vive nelle savane dell'Africa orientale, la zebra di montagna (Equus zebra), diffusa nelle zone montagnose dell'Africa meridionale e la zebra delle steppe (Equus quagga), la più comune, che vive nell'Africa orientale.

zebràto, agg. e sm. agg. A strisce bianche e nere, come il mantello della zebra. ~ striato.
sm. Attraversamento zebrato.

zebratùra, sf. 1 Il disegno a strisce bianche e nere tipico delle zebre. 2 Qualsiasi disegno a strisce chiare e scure.

zebrìno, sm. Ibrido nato dall'incrocio tra una zebra maschio e una cavalla.

zèbrula, sf. Ibrido nato dall'incrocio tra una zebra femmina e un cavallo.

zebù, sm. Grande mammifero artiodattile appartenente alla famiglia dei Bovidi. Sua principale caratteristica è la gobba di adipe alla spalla. Addomesticato, serve come animale da soma e da tiro presso le popolazioni di India e Africa.

zécca, sf. 1 Istituto governativo dove si coniano le monete dello Stato. 2 Parassita degli acari, che succhia il sangue dei Mammiferi.
 sf. 1 mint. 2 (parassita) tick.
 arabo dar as sikka, casa della moneta; nel significato [2]: longob. zekka.

zecchière, sm. (f.-a) Chi soprintende alla zecca.

zecchinétta, o zecchinétto, sf. o sm. Gioco d'azzardo con le carte simile alla toppa.

zecchìno, sm. 1 Ducato d'oro di Venezia. 2 Moneta d'oro.

zéccola, sf. Pagliuzza che rimane attaccata al pelo degli animali, soprattutto degli ovini.

Zeccóne Comune in provincia di Pavia (916 ab., CAP 27012, TEL. 0382).

Zédda, Albèrto (Milano 1928-) Direttore d'orchestra e musicologo italiano. È stato direttore del Rossini Opera Festival di Pesaro (1981-1992), direttore artistico del teatro Carlo Felice di Genova nel 1992, poi fino al 1994 della Scala di Milano; a lui si deve l'edizione critica del Barbiere di Siviglia, della Cenerentola e della Gazza ladra.

Zeddiàni Comune in provincia di Oristano (1.126 ab., CAP 09070, TEL. 0783).

Zeeman, Pieter (Zonnemaire 1865-Amsterdam 1943) Fisico olandese, vinse il premio Nobel nel 1902 insieme a H. A. Lorentz; gli studi ottici compiuti sui corpi in movimento sono stati fondamentali per la conferma della teoria della relatività. Nel 1896 riuscì a calcolare la carica di un elettrone e, insieme a M. Faraday, sperimentò la relazione tra propagazione della luce e campo magnetico. Grazie a tali scoperte, riuscì a interpretare l'effetto spettroscopico omonimo.
Effetto Zeeman
Effetto magnetoottico che consiste nell'alterazione strutturale delle righe spettrali di un vapore metallico alcalino, sottoposto a campo magnetico; costituisce la conferma sperimentale della struttura elettronica dell'atomo e del modello di N. Bohr.
In base a tale effetto, ogni riga spettrale si divide in due (doppietto) o tre righe (tripletta) molto vicine, secondo la direzione dell'osservazione.
Zeeman anomalo
Separazione molto fine di alcune righe spettrali, che può essere osservata attraverso dispositivi ad alto potere risolvente.

Zeffirèlli, Frànco (Firenze 1923-) Regista teatrale. Diresse Romeo e Giulietta (1968), Fratello Sole, sorella Luna (1972), Gesù (1977, per la TV), Amleto (1990), Storia di una capinera (1994).

zèffiro => "zefiro"

zefir, sm. Tessuto leggero di cotone usato soprattutto per le camicie.

zèfiro, sm. 1 Vento dolce e leggero che soffia da ponente in primavera. 2 Qualsiasi venticello primaverile. ~ brezza.

Zèidi Famiglia di Pesci zeiformi cui appartiene il pesce san Pietro.

Zeifórmi Ordine di Pesci marini, diffusi in quasi tutti i mari a cui specie appartengono le famiglie dei caproidi e degli zeidi.

Zeiss, Carl (Weimar 1816-Jena 1888) Fondatore a Jena nel 1846 dell'omonima società tedesca che produce lenti e materiale ottico.

Zelanda Provincia (360.000 ab.) dei Paesi Bassi, nel settore sudoccidentale dell'omonima regione. Capoluogo Middelburg.

zelànte, agg. e sm. Che, chi ha o mostra zelo. ~ alacre, volenteroso. <> sfaticato, negligente. impiegato zelante nel suo lavoro.
 agg. zealous.
 p. pres. di zelare.

zelanteménte, avv. In modo zelante. ~ diligentemente, premurosamente.

zelàre, v. intr. Aver zelo, mostrare zelo soprattutto nelle pratiche religiose.

zelatóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi ha zelo. 2 Chi raccoglie offerte per chiese e opere di beneficenza.

Zèlbio Comune in provincia di Como (182 ab., CAP 22020, TEL. 031).

Zelig Film commedia, americano (1983). Regia di Woody Allen. Interpreti: Woody Allen, Mia Farrow, Garrett Brown. Titolo originale: Zelig

zelkòva, sf. Genere di piante arboree o arbustacee, originarie di un vasto areale che si estende dal Giappone fino alle regioni caucasiche e all'isola di Creta, che possono raggiungere l'altezza di 30 m. Appartiene alla famiglia delle Ulmacee.

Zelmira Dramma in due atti di G. Rossini, libretto di A. L. Tottola (Napoli, 1822).

zèlo, sm. 1 Fervore di attività, impegno assiduo e diligente. ~ coscienziosità. <> noncuranza. lavorare con molto zelo a un progetto. 2 Impegno eccessivo. tutto quello zelo era inopportuno. 3 Entusiasmo con cui si segue un'idea o una causa. ~ ardore, impeto. <> flemmaticità.
 sm. zeal.
 lat. zelus, dal greco zèlos.

Zèlo Buòn Pèrsico Comune in provincia di Lodi (4.058 ab., CAP 20060, TEL. 02).

Zèlo Surrigóne Comune in provincia di Milano (769 ab., CAP 20080, TEL. 02).

zelòta, sm. In Giudea, durante la dominazione romana, adepto di un'associazione politico-religiosa che si proponeva la rigida osservanza della legge e la riconquista dell'indipendenza.

Zème Comune in provincia di Pavia (1.187 ab., CAP 27030, TEL. 0384).

Zemeckis, Robert (Chicago 1951-) Regista cinematografico statunitense. Diresse All'inseguimento della pietra verde (1984), Ritorno al futuro (1985), Chi ha incastrato Roger Rabbit? (1988) e Forrest Gump (1994).

Zemlinsky, Alexander (Vienna 1871-Larchmont, New York 1942) Musicista e compositore austriaco di origine ebrea. Conseguito il diploma di pianoforte e composizione presso il conservatorio di Vienna, nel 1904 ottenne la direzione dell'orchestra della Volksoper. Proseguì la sua carriera a Praga e a Berlino fino a quando, nel 1933, le persecuzioni naziste lo costrinsero dapprima a tornare in Austria e poi a rifugiarsi negli Stati Uniti. Tra le sue opere, C'era una volta (1900), L'abito fa il monaco (1910), Una tragedia fiorentina (1917), Il nano (1922) e la Lyrische Synphonie (1923).

zemstvo, sm. invar. Termine che nella Russia zarista indicava l'assemblea elettiva provinciale. Con l'arrivo dei soviet scomparve.
 dal russo zemlja terra.

zèn, agg. e sm. invar. Forma di buddhismo sviluppatasi in particolare in Giappone, ove fu introdotta dal monaco Elsai verso il 1215. Lo spirito zen influenza anche oggi numerose attività e comportamenti dei giapponesi. Trascurando l'aspetto metafisico del buddhismo, lo zen tende alla conoscenza completa della realtà, che si può ottenere solo raggiungendo l'illuminazione (satori), attraverso la prassi etica e la meditazione senza oggetto. Si tratta di una condizione diversa dal procedimento normalmente indicato in Occidente con questo termine; la meditazione zen equivale a una concentrazione che allontani tutti i fattori di disturbo. Una volta ottenuto questo stato interiore di vuoto mentale, lo spirito è pronto per accogliere l'illuminazione, uno stato di coscienza che consente di percepire l'unità del proprio essere con il mondo. L'illuminazione zen è un'esperienza di sé che supera tutte le categorie concettuali, che viene descritta da coloro che la fanno in modi diversi secondo la visione della vita di ciascuno. Le tre condizioni base della pratica zen sono: a) assumere la posizione canonica del loto o la posizione seduta sui talloni; b) regolare la respirazione in modo da spostare l'energia al centro del corpo; c) distaccare la coscienza da qualunque oggetto, in modo da ottenere uno stato di pace perfetta. Il tempio della scuola zen ha una sala di meditazione. Durante il corso di esercitazione zen che dura normalmente circa una settimana, la giornata inizia al mattino alle 3 o alle 4 e finisce alla sera alle 21. Durante la giornata ci si dedica alla recita delle sacre scritture buddhiste (sutra), a lavori in casa e in giardino, si consumano tre pasti vegetariani e si medita quasi ininterrottamente, a varie riprese, per un'ora di seguito. Propagandato in occidente, dopo la seconda guerra mondiale, da D. T. Suzuki, oggi lo zen è praticato da gruppi disparati. La pratica zen viene apprezzata per gli effetti benefici sul corpo e come via per il raggiungimento dell'equilibrio interiore.

Zenàle, Bernàrdo (Treviglio ca. 1450-Milano 1526) Pittore. Tra le opere Madonna con il Bambino e angeli (1502, Malibu, Getty Museum) e Cristo schernito (1505-1506?, Isola Bella, Collegio Borromeo).

Zener, effètto Fenomeno dei diodi a giunzione ai quali si applica una tensione inversa (di segno opposto a quello per cui si ha una conduzione normale) consistente nel fatto che, oltre un valore critico di tensione, la conducibilità passa a valori molto elevati.

Zenevrédo Comune in provincia di Pavia (378 ab., CAP 27049, TEL. 0385).

zènit, sm. 1 Il punto della volta celeste perpendicolare al luogo in cui si trova l'osservatore. <> nadir. 2 Apice, massimo. ~ culmine. <> fondo.
 sm. zenith.
Lo zenit e il nadir (punto opposto all'estremità della stessa verticale) si trovano sulla sfera celeste ideale sulla quale si considerano proiettati tutti gli astri. Lo zenit era considerato dagli arabi il punto più importante del cielo perché da esso si potevano riportare le posizioni degli altri punti. Lo zenit, il nadir, il punto di osservazione, il centro della Terra e l'antipodo si trovano idealmente allineati su una stessa retta mentre lo zenit, il nadir, il piano dell'orizzonte e l'antipodo seguono l'osservatore in ogni suo spostamento. Lo zenit si può anche definire come il punto che gode della proprietà di non far subire rifrazione agli astri che vi si trovano.

zenitàle, agg. Relativo allo zenit.

Zenker, divertìcolo di Estroflessione della tunica mucosa esofagea.

Zèno (sec. IV) Santo e vescovo di Verona. Lasciò Omelie.

Zenòbia, Settìmia (sec. III) Regina di Palmira. Strappò ai romani la Siria e l'Egitto nel 269, ma tre anni più tardi venne sconfitta e catturata da Aureliano. Le fu in seguito restituita la libertà.

Zenòbio => "Zanobi"

Zenòdoto (Efeso ca. 325-ca. 260 a. C.) Filologo greco. Tra le opere Glossario omerico ed Edizioni critiche dell'Iliade e dell'Odissea.

Zenóne (426?-491) Imperatore d'oriente dal 474. Di origine isaurica, comandò le milizie di Leone I. Mandò contro Odoacre, in Italia, Teodorico e gli ostrogoti. Non si oppose ai monofisiti, ma pubblicò l'opera Enotico (482), che provocò uno scisma (acaciano).

Zenóne di Elèa (490 ca.-430 a. C.) Filosofo greco. Discepolo di Parmenide nella scuola eleatica, è stao considerato da Aristotele il fondatore della dialettica. Per difendere la dottrina dell'unicità e dell'immobilità, applicò il metodo di riduzione all'assurdo. Famosi sono i paradossi di Achille e la tartaruga e della freccia con i quali dividendo il tempo e lo spazio all'infinito, mette in discussione i concetti di movimento e di continuità.

Zensòn di Piàve Comune in provincia di Treviso (1.568 ab., CAP 31050, TEL. 0421).

zénzero, sm. 1 Droga alimentare piccante. 2 Peperoncino.
 sm. ginger.
Angiosperma (Zingiber officinale) della famiglia delle Zingiberacee e dell'ordine delle Scitaminee. Pianta spontanea dell'Asia. Le sue radici macinate vengono utilizzate come spezia.

zeolìte, sf. Minerale caratterizzato dalla proprietà di perdere o assorbire acqua.

zéphir => "zefir"

zéppa, sf. 1 Cuneo di legno o di altro materiale usato per otturare fessure o per dare stabilità ai mobili che traballano. ~ spessore. cercava una zeppa da mettere sotto l'armadio. 2 Parola o frase aggiunta come riempitivo. 3 Rialzo di legno o sughero sotto zoccoli o sandali. 4 Gioco enigmistico. 5 Rimedio. 6 Cuneo da incastrare dietro o davanti alle ruote di un mezzo, per impedire che possa spostarsi.
 sf. wedge.
 longob. zeppa.

zèppelin, sm. invar. Grande dirigibile a struttura rigida.

Zeppelin, Ferdinand von (Costanza 1838-Berlino 1917) Ingegnere tedesco. Combatté nella guerra di secessione americana e, in Europa, in quella tra Austria e Prussia. Concluso il servizio militare nel 1890, cinque anni più tardi inventò e realizzò in proprio dirigibili rapidi, cui diede il nome. Essi furono impiegati a scopi militari nella prima guerra mondiale e a scopi civili.

zéppo, agg. e sm. agg. Pieno oltre il limite. ~ gremito, pieno, affollato. <> vuoto, deserto.
sm. Pezzettino di legno. ~ fuscello.
 agg. crammed, packed.

zéppola, sf. 1 Piccola zeppa di legno o metallo. 2 Dolce a ciambella o pasticcino tipico di alcune regioni meridionali.

Zeravsan Fiume (781 km) che nasce dai rilievi del Turkestan orientale e si perde tra le sabbie del Kyzylkum.

Zèrba Comune in provincia di Piacenza (155 ab., CAP 29020, TEL. 0523).

zerbìno, sm. 1 Tappetino che si mette davanti alle porte per pulirsi le scarpe prima di entrare. ~ stoino. 2 Forma meno comune di zerbinotto (da Zerbino, personaggio dell'Orlando furioso).
 sm. doormat.

zerbinòtto, sm. Giovane eccessivamente elegante o galante. ~ bellimbusto.

Zèrbo Comune in provincia di Pavia (484 ab., CAP 27010, TEL. 0382).

Zerbolò Comune in provincia di Pavia (1.203 ab., CAP 27020, TEL. 0382).

Zerfalìu Comune in provincia di Oristano (1.196 ab., CAP 09070, TEL. 0783).

Zèri Comune in provincia di Massa Carrara (1.563 ab., CAP 54029, TEL. 0187).

Zèri, Federìco (Roma 1921-Mentana 1998) Storico dell'arte. Tra le opere Pittura e controriforma (1957), Dietro l'immagine (1987), Confesso che ho sbagliato (1995), Mai con i quadri (1997, scritto con C. Irrera).

Zermatt Cittadina della Svizzera meridionale (4.228 ab., nel Vallese) sul fiume Viège a 1.620 s.l.m. in magnifica posizione ai piedi di una serie di montagne: Cervino, Rosa, Lyskamm. È un centro turistico di fama internazionale.

Zermeghédo Comune in provincia di Vicenza (972 ab., CAP 36050, TEL. 0444).

Zermelo, Ernst (Berlino 1871-Friburgo 1953) Matematico tedesco. Formulò per primo esplicitamente l'assioma di scelta.

Zernike, Frits (Amsterdam 1888-Amersfoort 1966) Fisico olandese. Realizzò il microscopio a contrasto di fase e nel 1953 fu insignito del premio Nobel.

zèro, agg. e sm. agg. num. card. invar. Indica una quantità nulla.
sm. invar. 1 Primo dei numeri naturali. Cifra che, nella numerazione in base decimale [in base B], posto alla destra di un numero intero lo moltiplica per dieci [per B]. 2 Lo stato iniziale di una grandezza (nel caso in cui questa non possa essere negativa; ad es. nel caso della temperatura 0 non indica l'estremo inferiore dei valori se espressi in gradi centigradi, in quanto vi possono essere anche temperature negative; lo è nel caso in cui si consideri la temperatura assoluta espressa in gradi Kelvin). 3 In un gioco, nessun punto. 4 Una nullità. ~ niente. 5 Il punto più basso delle vecchie votazioni scolastiche. 6 Nullità, incapace. ~ inetto. <> maestro. 7 In informatica (e in logica) "0" viene spesso usato per indicare il valore falso (vedi algebra di "Boole"). 8 In algebra è l'elemento neutro di un anello rispetto all'operazione addizione ed è il fattore di annullamento del prodotto.
 lat. mediev. zephirum, adattamento dell'arabo sifr (che indicava sia il "nulla" sia lo "zero" del sistema di numerazione indiano, poi adottato anche dagli arabi); in Italia (e in altri paesi europei) la parola fu accolta nel Cinquecento per indicare la cifra "0" intesa come priva di valore. Fu successivo l'uso di "zero" per indicare anche una quantità nulla. Dalla stessa parola araba, ma con un percorso diverso, deriva "cifra".
 sm. 1 nought, zero. 2 (sport, punteggio a tennis) love.
Zero assoluto
Rappresenta lo zero della scala Kelvin, corrispondente alla temperatura di-273,14 °C.

Zèro Brànco Comune in provincia di Treviso (7.725 ab., CAP 31059, TEL. 0422).

Zero in condotta Film commedia, francese (1933). Regia di Jean Vigo. Interpreti: Jean Dasté, Delphin, Louis De Gonzague. Titolo originale: Zéro de conduite

zèro zèro sètte, loc. sost. m. invar. 1 Agente segreto. 2 Abile investigatore.

Zéro, Renàto (Roma 1950-) Cantante e autore di musica leggera italiana, per l'anagrafe Renato Fiacchini. Ha iniziato la sua carriera con un repertorio che giocava sull'ambiguità (Trapezio, Mi vendo, Triangolo), arrivando poi a un tipo di canzone più maturo (Prometeo, L'imperfetto, L'impossibile vivere).

Zeromoski, Stefan (Strawczyn 1864-Varsavia 1925) Scrittore polacco. Tra le opere, Ci divoreranno i corvi, le cornacchie (1895), una serie di racconti di ispirazione naturalistica, Le fatiche di Sisifo (1898), I senzatetto (1900), Le ceneri (1904), Fiume fedele (1912), Gli echi del bosco (1905), la trilogia La lotta contro Satana (1916), le poesie Elegia dell'etmano (1908), nel quale auspica l'attuazione in Polonia delle riforme sociali, Preannuncio della primavera (1925), la commedia Mi è sfuggita la quaglia.. (1924) e i drammi La rosa (1909) e Sulkowski (1910).

zerynthia, sf. invar. Genere di Insetti Lepidotteri eteroneuri a cui appartengono farfalle della famiglia dei Papilionidi, più conosciute con il nome di cassandra aventi ali con fondo di colore giallo.

zèta, sm. o sf. invar. Nome dell'ultima lettera dell'alfabeto.
 sm. o sf. zed.

zetacìsmo, sm. 1 Trasformazione di una o più consonanti nel suono z. 2 Pronuncia difettosa della z.

Zetkin, Clara (Wiederau 1857-Archangel'skol 1933) Dirigente comunista tedesca. Intese l'emancipazione femminile come momento importante per l'emancipazione proletaria.

Zetterling, Mai (Västerås 1925-Londra 1994) Attrice e regista cinematografica svedese. Interpretò Spasimo (1944) e diresse Giochi di notte (1966) e Doktor Glas (1967).

zeugìti Venivano così chiamati ad Atene i cittadini appartenenti alla terza delle quattro classi censite sotto il regno di Solone (594-593 a. C.). Il loro nome deriva dal fatto che per arare le loro terre necessitavano di almeno due buoi.
 greco zeugîtai.

Zeuglodòntidi Famiglia di Cetacei primitivi di dimensioni imponenti attualmente denominati basilosauridi. Vissuti tra l'Eocene e l'Oligocene, avevano dentatura completa, coda corta e tronco e coda allungati.

zèugma, sm. Figura retorica che consiste nel far dipendere da un verbo due o più elementi dei quali uno solo risulta appropriato.
 greco zèugma, congiunzione, deriv. da zeugnynai aggiogare.

Zèus La maggiore divinità dell'Olimpo greco, padre degli dei e degli uomini. Figlio di Rea e di Crono, che divorava i figli appena nati, riuscì a salvarsi dal padre e successivamente a recuperare i fratelli e a spodestarlo con il loro aiuto. Divise l'universo, dando a Poseidone l'impero delle acque, ad Ares quello dell'oltretomba e tenendosi l'impero del cielo e della terra. Sposò la sorella Era, da cui ebbe Ares, Ebe ed Efesto e si unì ad altre dee, dalle quali ebbe molti altri figli, tra cui Apollo, Ermete ed Eracle. Gli erano sacre tutte le vette dei monti, soprattutto l'Olimpo. Gli furono dedicati numerosi templi, il più grande dei quali è quello di Olimpia, e i giochi olimpici. Fu identificato con Ammone e a Roma con Giove.

Zèusi (Seconda metà del V sec. a. C.) Pittore greco. Le sue opere, famose, sono tutte perdute.

Zèvio Comune in provincia di Verona (10.168 ab., CAP 37059, TEL. 045). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi e frutta) e industriale (prodotti alimentari) sull'Adige. Gli abitanti sono detti Zeviani.

Zhangjiakou Città (529.000 ab.) della Cina, presso la Grande Muraglia, nella provincia di Hebei.

Zhanjiang Città (401.000 ab.) della Cina, nella provincia di Guangdong.

Zhejiang Provincia (42.360.000 ab.) della Cina, estesa presso la costa del mar Cinese Orientale. Capoluogo Hangzhou.

Zhelev, Zhelyu (Vesselinovo 1935-) Politico bulgaro. Fu eletto presidente della repubblica nel 1990 e nuovamente nel 1992.

Zhengzhou Città (1.160.000 ab.) della Cina, capoluogo della provincia di Henan.

Zhenjiang Città (201.000 ab.) della Cina, sul fiume Chang Jiang, nella provincia di Jiangsu.

Zhirinovsky, Vladimir (1946-) Politico russo. Di origine kazaka, nel 1993 quale candidato della destra ultranazionalista, costituì uno degli avversari più duri per B. Eltsin.

Zhob Fiume (400 km) del Pakistan, nel Belucistan settentrionale, affluente del fiume Indo.

Zhongshan Città (1.060.000 ab.) della Cina, nella provincia di Guangdong, sull'isola di Zhongshan.

Zhoushan Dao Arcipelago della Cina, nel mar Cinese Orientale. Isola principale l'omonima, che ospita la città più importante, Tinghai.

Zhu Janhua (Sciangai 1963-) Atleta cinese. All'età di venti anni ha battuto due volte il record del mondo nel salto in alto. Ha vinto la medaglia di bronzo sia nel 1983 che nel 1984 ai campionati del mondo.

Zhuzhou Città (410.000 ab.) della Cina, nella provincia di Hunan, sul fiume Xiang Jiang.

zìa, sf. 1 La sorella del padre o della madre. 2 La moglie dello zio. 3 Prozia.
 sf. aunt.

Zia ul-Haq, Mohammad (Jullundur 1924-Bahawaltur 1988) Generale pakistano. Dal 1978 al 1988, destituito Z. Alì Bhutto con un colpo di stato, fu presidente della repubblica. Morì in un incidente aereo, probabilmente in seguito a un sabotaggio.

Ziàno di Fièmme Comune in provincia di Trento (1.352 ab., CAP 38030, TEL. 0462).

Ziàno Piacentìno Comune in provincia di Piacenza (2.626 ab., CAP 29010, TEL. 0523).

zibaldóne, sm. 1 Vivanda preparata con molti ingredienti. 2 Mescolanza di cose o persone diverse. ~ miscuglio. 3 Quaderno in cui sono annotate molte cose diverse alla rinfusa. ~ miscellanea. 4 Scritto o discorso disordinato.

Zibaldone Prose poetico-filosofiche di G. Leopardi (1817-1832).

zibellìna, sf. 1 Operazione di finitura superficiale con cui si conferisce a un tessuto di lana un aspetto simile a quello di una pelliccia a pelo raso. 2 Tessuto che ha subito tale trattamento.

zibellìno, sm. La pelliccia fatta con le pelli di zibellino.
 sm. sable.

Zibèllo Comune in provincia di Parma (2.210 ab., CAP 43010, TEL. 0524).

zibétto, sm. Sostanza dall'intenso odore di muschio usata in medicina e in profumeria secreta dallo zibetto.

zibìbbo, sm. 1 Varietà di uva molto pregiata ed estremamente dolce. 2 La stessa uva appassita e usata in pasticceria.

Zìbido San Giàcomo Comune in provincia di Milano (3.947 ab., CAP 20080, TEL. 02).

Zichìchi, Antonìno (Trapani 1929-) Fisico e divulgatore scientifico. Compì importanti studi sulla fisica delle particelle e fondò il centro E. Majorana a Erice.

Ziegfeld Follies Film musicale, americano (1944). Regia di Vincente Minnelli. Interpreti: William Powell, Lucille Bremer, Fred Astaire, Gene Kelly. Titolo originale: Ziegfeld Follies

Ziegler, Karl (Helsa 1898-Mülheim 1973) Chimico tedesco. Compì importanti studi sulla catalisi delle macromolecole e nel 1963, con G. Natta, fu insignito del premio Nobel.

Ziel Cima principale dei monti Macdonnel, di 1.510 m di altezza, nel massiccio centrale dell'Australia (Territorio del Nord)

Zielona Góra Città (115.000 ab.) della Polonia, nella Slesia. Capoluogo del voivodato omonimo.

Zìfidi, o Zifìidi Famiglia di Mammiferi Cetacei Odontoceti con muso prominente. Sono comunemente chiamati balene dal becco. Tra i generi più conosciuti: l'iperodonte e lo Ziphius.

zigàno, agg. e sm. agg. Proprio degli zigani. ~ gitano.
sm. 1 Zingaro. ~ nomade. 2 Suonatore ambulante di violino.

zigàre, v. intr. Lo stridere del coniglio.

zigèna, sf. Genere di Insetti Lepidotteri eteroneuri rappresentati da farfalle con ali neroazzurre macchiate di rosso. La larva è dannosa alle foglie e ai germogli di varie piante, soprattutto di quelli della vite.

zigguràt, sm. e sf. invar. Torre templare costituita da una serie di terrazze di ampiezza decrescente, tipica dell'antica Mesopotamia.

Zignàgo Comune in provincia di La Spezia (588 ab., CAP 19020, TEL. 0187).

Zignematàli Ordine di Alghe clorofite coniugate, con cellule cilindriche in colonie filamentose, le cui pareti laterali sono formate da uno strato cellulosico e uno pectico.

zigo- Primo elemento di parole composte.
 greco zygón giogo, coppia.

zigodàttilo, agg. Piede degli Uccelli con due dita rivolta in avanti e due all'indietro.

Zigofillàcee Famiglia di piante Dicotiledoni dell'ordine delle Gruinali a cui appartengono specie resinose. Vivono nelle regioni tropicali o temperato-calde.

zìgolo, sm. Uccello (noto anche come zigolo giallo, Emberiza citrinella) della famiglia degli Emberizidi e dell'ordine dei Passeriformi. Di colore giallo e marrone, vive in Europa e nell'Asia centrale e settentrionale. Si nutre di semi e di insetti.

zigomàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo allo zigomo.
Grande zigomatico
Muscolo che dirige la commessura labiale verso l'esterno.
Piccolo zigomatico
Muscolo che innalza il labbro superiore.

zìgomo, sm. Sporgenza, in numero di due, dell'osso mascellare superiore, in corrispondenza delle guance, sotto le orbite. La sua forma è carattere somatico razziale. ~ pomello.
 sm. cheekbone.

zigomorfìsmo, sm. Conformazione simmetrica di un fiore o corolla.

zigomòrfo, agg. Di organo vegetale che può essere diviso in parti simmetriche da un solo piano di simmetria.

Zigong Città (393.000 ab.) della Cina, nella provincia di Sichuan.

zigospòra, sf. Spora formata per coniugazione di due gameti uguali.

zigòte, sm. Cellula originata dall'unione dei gameti maschile e femminile, a nucleo diploide.

zigòtico, agg. (pl. m.-ci) Dello zigote, relativo allo zigote.

Zigòtteri Sottordine di Insetti odonati. Si riconoscono dagli anisotteri, altro sottordine, per la differente posizione che le ali assumono durante il riposo.

zigrinàre, v. tr. 1 Conciare una pelle in modo da farle assumere l'aspetto ruvido dello zigrino. 2 Stampare un tratteggio molto fitto. 3 Imprimere su una superficie una serie fitta di piccole righe parallele. 4 Imprimere solchi incrociati su una superficie liscia in modo da renderla ruvida. ~ godronare.

zigrinàto, agg. 1 Conciato in modo da assumere l'aspetto dello zigrino. 2 Stampato a tratteggio fittissimo. 3 Impresso con una serie fitta di piccole righe parallele. ~ satinato. <> lisciato. 4 Godronato.

zigrinatùra, sf. Lo zigrinare, l'essere zigrinato.

zigrìno, sm. 1 Pelle di alcuni pesci caratterizzata da scabrosità molto fitte e minute che viene usata per levigare o per rilegature. 2 Pelle di alcuni animali (come asino, mulo e cammello) conciata e lavorata in modo da assumere un aspetto granuloso. 3 Sagrì. 4 Godrone.

Ziguinchor Città (125.000 ab.) del Senegal, presso l'estuario del fiume Casamance, al confine con la Guinea-Bissau. Capoluogo della regione omonima.

zigzàg, sm. invar. 1 Linea spezzata ad angoli. 2 Movimento a zigzag. ~ serpentina. 3 In sartoria, sopraffilo eseguito a macchina.
 sm. invar. zigzag.

zigzagàre, v. intr. Muoversi, camminare a zigzag. ~ serpeggiare.

Ziìno, Agostìno (Palermo 1935-) Musicologo italiano. Sono noti i suoi studi sia sulla musica medioevale che quelli sulla fortuna di R. Wagner in Italia. Dal 1988 al 1994 è stato presidente della Società italiana di musicologia.

Zilina Città (84.000 ab.) della repubblica Slovacca, nella provincia della Slovacchia Centrale, sul fiume V´h.

Zillertal Valle dell'Austria, nel Tirolo, percorsa dal fiume Ziller. Si estende dal confine italiano fino alla valle del fiume Inn.

zìllo, sm. Verso stridulo caratteristico di certi insetti. ~ zirlo.

zimàrra, sf. 1 Lunga veste con bavero e maniche larghe di origine spagnola che veniva usata come un soprabito. ~ pellegrina. 2 Veste da camera. ~ vestaglia. 3 Tabarro, gabbana. ~ palandrana.

Zimbabwe Repubblica (membro del Commonwealth) dell'Africa centromeridionale.
Confina a nord con lo Zambia e il Mozambico, a est col Mozambico, a sud con la Repubblica Sudafricana, a ovest col Botswana.
Il territorio è essenzialmente uniforme, costituito da una serie di terre alte sulle quali si eleva, nella sezione centrale, la catena dei monti Matopo (a sud-ovest) e il suo proseguimento, la catena dei monti Inyanga (altezza massima 2.595 m, a nord-est). L'altopiano va digradando, a sud-est, verso la valle del Limpopo e le pianure del Mozambico, a nord-ovest, verso il bacino dello Zambesi e il deserto del Kalahari, e a ovest verso il bacino salato del Makgadikgadi.
Il principale fiume è lo Zambesi (2.660 km), che segna tutto il confine con la Zambia: lungo il suo percorso forma le cascate Vittoria (122 m per una larghezza di 1,6 km) e il bacino artificiale di Kariba; il Limpopo scorre invece lungo il confine con la repubblica Sudafricana interessando marginalmente il paese, mentre il Sabi ne interessa tutto il settore orientale.
Il clima dello Zimbabwe è tropicale, con temperature in prevalenza mitigate dall'altitudine, e presenta due stagioni distinte: una estiva piovosa (da novembre a marzo, temperatura media 22 gradi) e una invernale asciutta (temperatura media 15 gradi). Le precipitazioni sono più abbondanti nel settore orientale del paese, esposto alle correnti dell'oceano Indiano, mentre la zona occidentale, riparata dai rilievi, è quella che ne riceve meno.
I gruppi etnici più importanti dello Zimbabwe sono gli shona, prevalentemente diffusi nella zona orientale del paese, e i matabele, popolazione di origine zulu diffusa principalmente nell'area occidentale. I bianchi giunsero nel paese alla fine del secolo scorso, ma grosse immigrazioni si verificarono soprattutto dopo il secondo conflitto mondiale.
La capitale dello Zimbabwe è Harare (860.000 ab.), nel settore nordorientale del paese, una città moderna, grosso centro commerciale, sede di numerose industrie e anche il maggiore centro culturale.
Altro grosso centro industriale è Bulawago, nel sud-ovest del paese.
La maggioranza della popolazione si dedica all'attività agricola, importante soprattutto per le grandi piantagioni, quella del tabacco in particolare, di qualità molto pregiata, del quale lo Zimbabwe è il principale esportatore africano. Rilevanti sono anche le colture del cotone, delle arachidi, della canna da zucchero e, in misura minore, del tè e del caffè.
All'agricoltura di sussistenza si dedica però l'assoluta maggioranza della popolazione rurale. Vengono coltivati soprattutto cereali (mais), agrumi, frutta in genere. Ottime sono le risorse forestali (tek, mogano).
Largamente praticato è l'allevamento, per lo più bovino, quindi caprino e ovino.
Le principali risorse dello Zimbabwe sono quelle minerarie, l'oro, soprattutto, che costituì la ragione principale della massiccia invasione europea. Accanto all'oro si collocano la cromite, l'argento, l'amianto, il nichel, il rame e altri. Si estraggono inoltre carbone, minerali di ferro, fosfati.
Lo sviluppo industriale del paese è in continua espansione: ormai affermati sono i settori siderurgico, metallurgico, meccanico; sono inoltre presenti cementifici, stabilimenti chimici, cartiere, una raffineria di petrolio presso Mutare, nonché varie attività legate alla trasformazione dei prodotti agricoli (zuccherifici, birrifici, oleifici, conservifici di carne, aziende lattiero-casearie, manifatture di tabacchi ecc.).
STORIA Popolato dai boscimani a partire dal III sec. e successivamente dai bantu, lo Zimbabwe rappresenta nel XV sec. il centro dell'impero del Monomotapa (Zimbabwe) e deriva la propria ricchezza dallo sfruttamento dell'oro. Nel XVI sec. i portoghesi sostituiscono progressivamente i musulmani nel commercio dei minerali. Nel 1885-1896 Cecil Rhodes, per conto della Gran Bretagna, occupa vaste regioni che nel 1895 prendono il nome di Rhodesia e tra le quali figura l'attuale Zimbabwe.
Nel 1911 la Rhodesia è suddivisa; l'unificazione della regione del nord forma la Rhodesia del nord (attuale Zambia), quella del sud costituisce la Rhodesia del sud (il futuro Zimbabwe). Nel 1923 la Rhodesia del sud diventa colonia della Corona, dotata di autonomia interna. La seconda guerra mondiale provoca una rapida espansione e l'arrivo di numerosi immigrati bianchi. Dal 1953 al 1963 una federazione unisce il Nyassaland e le due Rhodesie.
Nel 1965 il primo ministro Jan Smith, capo della minoranza bianca, proclama unilateralmente l'indipendenza della Rhodesia del sud, quindi instaura (1970) la Repubblica Rhodesiana. Il nuovo stato modella la propria politica su quella del Sudafrica (apartheid) malgrado l'opposizione interna crescente e, a partire dal 1972, nasce una guerriglia sostenuta dal Mozambico. Nel 1978 Jan Smith firma un accordo con gli oppositori più moderati. Nel 1979 viene costituto un governo multirazziale. L'anno successivo, elezioni riconosciute dalla comunità internazionale, portano al potere R. Mugabe, capo dell'ala radicale del movimento nazionalista. L'indipendenza dello Zimbabwe comporta un esodo dei bianchi che tuttavia continuano a controllare la parte essenziale della ricchezza economica del paese. Ne 1987 viene impostato un regime presidenziale. R. Mugabe diventa capo dello stato.
Abitanti-11.530.000
Superficie-390.780 km2
Densità-29,5 ab./km2
Capitale-Harare
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Dollaro dello Zimbabwe
Lingua-Inglese e dialetti bantu
Religione-Cristiana e animista

 

Zìmbalo, Giusèppe (Lecce 1617/20-1710) detto lo Zingarello. Architetto. Tra le opere il duomo (1659-1682) e la chiesa del Rosario (1691) a Lecce.

zimbellàre, v. tr. 1 Attirare gli uccelli con lo zimbello. 2 Lusingare. ~ allettare.
 deriv. da zimbello.

zimbellatóre, sm. (f.-trìce) Chi zimbella.

zimbellièra, sf. La corda o la leva a cui è legato lo zimbello.

zimbèllo, sm. 1 Uccello da richiamo che si fa svolazzare legato a una fune per attirare gli uccelli nella rete. ~ esca. 2 Espediente per attirare e allettare. ~ trastullo. 3 Persona che sia oggetto di riso e di scherno. ~ vittima.
 sm. laughing-stock.

Zimèlla Comune in provincia di Verona (3.962 ab., CAP 37040, TEL. 0442).

zimìno, sm. Salsa usare per guarnire soprattutto piatti di pesce composta da verdure e altri ingredienti.

Zimmermann, Dominikus (Gaispoint 1685-Wies 1766) Architetto tedesco. Tra le opere la parrocchiale di Büxheim (1725-1727) e il santuario di Nostra Signora a Steinhausen (1728-1733).

Zimmermann, Johann Baptist (Gaispoint 1680-Monaco 1758) Pittore e stuccatore tedesco. Tra le opere Decorazione a stucco della Sala degli Specchi dell'Amalienburg a Monaco e Decorazione dei Santuari di Steinhausen e del Santuario di Wies.

zimògeno, agg. e sm. agg. Capacità di determinate cellule e ghiandole di produrre enzimi specifici.
sm. 1 Ogni microrganismo che produce un processo fermentativo. 2 Proenzima.

zimologìa, sf. Disciplina che studia la composizione e l'azione degli enzimi.

Zimóne Comune in provincia di Biella (404 ab., CAP 13040, TEL. 015).

zimoterapìa, sf. Terapia basata sull'azione di fermenti.

zinàle, sm. Grembiule usato solitamente durante i lavori domestici.

Zinàsco Comune in provincia di Pavia (2.768 ab., CAP 27030, TEL. 0382).

zincàggio, sm. Procedimento di separazione dell'argento dal piombo fuso per mezzo dell'aggiunta di zinco.

zincàre, v. tr. Rivestire una superficie metallica con uno strato di zinco in modo da proteggerla dalla ruggine.

zincàto, agg. Ricoperto di zinco.

zincatùra, sf. 1 Lo zincare e l'effetto. 2 Lo strato di zinco che ricopre un metallo zincato.

zincìte, sf. Ossido di zinco che si presenta in masse compatte di colore rosso scuro. Contiene anche ferro e manganese.

zìnco, sm. Elemento chimico, avente simbolo Zn, numero atomico 30, peso atomico 65,38, peso specifico 7,14 g/cm3, punto di fusione 419,4 °C e punto di ebollizione 907 °C. In natura è abbastanza diffuso. Il metallo puro, ottenuto per riduzione dell'ossido con carbone, è di colore bianco azzurrognolo, malleabile e un buon conduttore di elettricità. Utilizzato fin dall'antichità per la preparazione degli ottoni, ha numerose applicazioni. Viene utilizzato soprattutto per zincature, ossia rivestimenti protettivi per lamine, file e tubi, e nelle leghe (ottone, bronzo ecc.).
 sm. zinc.

zincografìa, sf. 1 Incisione effettuata su una lastra di zinco. ~ zincotipia. 2 Laboratorio zincografico.

zincogràfico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di zincografia. 2 Ricavato con la zincografia.

zincògrafo, sm. Chi esegue zincografie. ~ zincotipista.

zincotipìa, sf. 1 Zincografia. 2 Immagine stampata ottenuta dopo l'inchiostratura da una lastra di zinco incisa fotomeccanicamente.

zincotipìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Zincografo.

Zinder Città (121.000 ab.) del Niger, capoluogo del dipartimento omonimo.

zinganétta, sf. Farsa campestre recitata e cantata all'aperto tipica della Toscana.

zingaràta, sf. Beffa ingegnosa condotta con spirito dissacratore.

Zingarèlli, Nicòla (Cerignola, Foggia 1860-Milano 1935) Filologo e critico italiano. Dedicò la sua attività di studioso a Dante sul quale scrisse un'approfondita monografia. È autore dell'omonimo Vocabolario della lingua italiana.

zingarésco, agg. e sm. agg. Di, da zingaro.
(pl. m.-chi) sm. La lingua parlata dagli zingari.

zìngaro, agg. e sm. agg. Zingaresco.
sm. 1 Appartenente a una popolazione di origine indiana e che conduce una vita prevalentemente nomade. ~ gitano, zigano. 2 Persona malvestita. 3 Girovago. ~ nomade.
 sm. gypsy, gipsy.
Gli zingari sono diffusi nell'Europa centrale e orientale, in Medio Oriente, in Africa settentrionale e in America. Hanno mantenuto le loro abitudini nomadi, utilizzando vestiti e ornamenti tradizionali. Basatisi inizialmente sul lavoro di calderai e sul commercio dei cavalli, la loro sussistenza si fonda ora su diverse attività, tra cui chiromanzia, piccolo artigianato, conduzione di giostre, circhi e accattonaggio. Parlano diversi dialetti. Lo tzigano (romani cib) è fondato su un dialetto indiano del gruppo nordoccidentale, modificato dall'apporto di altre lingue con le quali è venuto in contatto.

Zingaro barone, Lo Operetta di J. Strauss (figlio), libretto di Schnitzler (Vienna, 1885).

Zinnemann, Fred (Vienna 1907-Londra 1997) Regista cinematografico statunitense. Diresse Redes (1936), Mezzogiorno di fuoco (1952), Da qui all'eternità (1953), Giulia (1977) e Cinque giorni un'estate (1982).

zinnia Pianta erbacea annua, appartenente alla famiglia delle Composite. Coltivata per i fiori a capolini variamente colorati, è di origine messicana. Le foglie sono ovali intere.

Zinovev, Aleksandr (Mosca 1922-) Romanziere. Tra le opere Cime abissali (1976).

zinzìno, sm. Porzione piccolissima. ~ pezzettino.

zìo, sm. 1 Il fratello della madre o del padre. 2 Il marito della zia. 3 Appellativo dato a un uomo anziano degno di rispetto. 4 Prozio.
 sm. uncle.
 greco tardo thèios.

Zio Vanja Dramma di A. P. Cechov (1899).

zip, sm. invar. Chiusura lampo. ~ cerniera.

zipolàre, v. tr. Turare con lo zipolo.

Zìpoli, Doménico (Prato 1688-Córdoba 1726) Compositore. Autore di musica sacra e intavolature per organo e cembalo.

zìpolo, sm. 1 Legno a forma di tronco di cono usato per chiudere la spina della botte. 2 Tappo di legno di forma cilindrica.

zircóne, sm. Minerale (silicato di zirconio) di colore vario, con lucentezza adamantina (diamante del Siam). Se contiene impurità può essere colorato (baccarite verdognola o starlite azzurra).
 sm. zircon.
 franc. zircon.

zircònia, sf. Termine correntemente utilizzato per il biossido di zirconio.

zircònio, sm. Elemento chimico di numero atomico 40, simbolo Zr, peso atomico 91,22. Appartiene al gruppo dei metalli, nella famiglia del titanio, con peso specifico 6,50 ed è usato in lega nell'industria elettronica, nucleare, chimica e metallurgica. Ha punto di fusione superiore ai 2.900 °C.

zirlàre, v. intr. Emettere zirli.

zìrlo, sm. 1 Il verso acuto caratteristico del tordo. 2 Verso di altri animali come il topo e il pulcino.

Zìta (Pescaglia 1218-Lucca 1278) Santa, vergine e protettrice di Lucca. Fu domestica a Lucca in casa Fatinelli e improntò la sua vita a una rigida penitenza e mortificazione. È la patrona delle domestiche. Viene citata nel ventunesimo canto dell'Inferno da Dante.

zìte, sf. pl. Tipo di pasta alimentare lunga e bucata più grande dei bucatini.

zitèlla, sf. 1 Donna nubile. ~ nubile. <> coniugata. 2 Donna non sposata bisbetica e scontrosa. ~ bisbetica.
 sf. spinster.

zitellàggio, sm. Stato, condizione di zitella.

zitellésco, agg. (pl. m.-chi) 1 Di zitella. 2 Bisbetico. ~ acido.

zitellóna, sf. 1 Accrescitivo di zitella. 2 Donna nubile non più giovane.

zitellóne, sm. (f.-a) Uomo non sposato di età matura.

zìto, sm. 1 Al plurale, zite. 2 Fanciullo. ~ ragazzo. 3 Fidanzato.

zittìo, sm. Sibilo leggero con cui si invita gli altri a stare zitti.

zittìre, v. v. tr. Far tacere qualcuno emettendo un sibilo con la bocca. ~ chetare. l'attore zittì tutte le critiche con una interpretazione magistrale.
v. intr. Emettere un sibilo per far tacere qualcuno o per disapprovarlo. ~ ammutolire.
v. intr. pron. Smettere di parlare. ~ chetarsi.
 v. tr. to silence. v. intr. to hiss.
 deriv. da zitto.

zìtto, agg., sm. e inter. agg. Che tace. ~ muto, silenzioso. <> ciarliero, loquace.
sm. Parola pronunciata a bassa voce. ~ bisbiglio.
inter. Si usa per intimare il silenzio o per minacciare.
 agg. silent, quiet.

¿¦¿ivkov, Todor Christov (Pravec 1911-) Politico bulgaro. Di ideologia comunista, dal 1954 fu segretario del Partito, dal 1962 al 1971 fu primo ministro e dal 1971 al 1989 presidente del consiglio. Nel 1990 fu arrestato e accusato di corruzione e abuso di potere.

zizània, sf. Genere di piante acquatiche presenti in America del nord e in Asia appartenenti alla famiglia delle Graminacee.

zizzània, sf. Discordia. ~ malcontento. <> armonia.
 sf. (seminare zizzania) to sow discord.

zìzzola, sf. 1 Giuggiola. 2 Aria gelida e pungente. 3 Bazzecola. ~ bagatella.

zìzzolo, sm. Giuggiolo.

Zlatoust Città (211.000 ab.) della Russia, nella provincia di Celjabinsk.

Zlín Città (83.000 ab.) della repubblica Ceca, nella Moravia Meridionale.

Zn Simbolo chimico dello zinco.

Zoàgli Comune in provincia di Genova (2.360 ab., CAP 16030, TEL. 0185).

Zoantidèi Ordine di antozoi esacoralli, solitamente privi di scheletro, che vivono in colonie su spugne e conchiglie.

Zòcca Comune in provincia di Modena (4.213 ab., CAP 41059, TEL. 059).

zòccola, sf. 1 Grosso topo di fogna. 2 Donna da marciapiede. ~ prostituta.

zoccolàio, sm. Colui che fabbrica o vende zoccoli.

zoccolànte, agg. e sm. 1 Di frate francescano dei Minori Osservanti che usano calzare zoccoli. 2 Di persona che calza zoccoli ai piedi.

zoccolàre, v. intr. Fare rumore con gli zoccoli camminando.

zoccolatùra, sf. Motivo che corre lungo la base di una parete con funzione protettiva o decorativa.

Zoccoli d'oro, Gli Film drammatico, tunisino (1990). Regia di Nouri Bouzid. Interpreti: Hichem Roston, Hamadi Zabrouk, Mshkat Krifa. Titolo originale: Les sabots en or

zoccolìo, sm. Rumore causato da zoccoli.

zòccolo, sm. 1 Calzatura rustica ricavata da un solo pezzo di legno. 2 Lo strato di fango che resta attaccato alle suole delle scarpe. 3 Persona rozza e ignorante. 4 Ogni tipo di basamento, per lo più liscio e a forma di parallelepipedo. ~ piedistallo. 5 L'unghia dei ruminanti, degli equini e di altri quadrupedi, che copre le dita come un astuccio. 6 La parte inferiore leggermente sporgente di un muro. 7 Tavoletta di legno o di metallo su cui vengono montati cliché o lastre zincografiche. 8 Parte sottostante una regione interessata da movimenti tettonici. zoccolo continentale. 9 La fascia che, nella parte inferiore delle pareti, è rivestita o tinteggiata. ~ battiscopa.
 sm. 1 clog. 2 (di animale) hoof. 3 (base) base.
 lat. volg. socculus, dimin. di soccus.

Zodàridi Famiglia di Aracnidi Araneidi diffusi nelle regioni calde.

zodiacàle, agg. Dello zodiaco. ~ astrale.

zodìaco, sm. 1 In astronomia, fascia di cielo suddivisa in dodici parti, ognuna caratterizzata da una costellazione. 2 In astrologia, il complesso dei dodici segni che compongono lo zodiaco. i segni dello zodiaco sono: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario e Pesci.
 sm. zodiac.
 lat. zodiacus, dal greco zoidiakòs, deriv. da zòidion, dimin. di zòion animale.

zodìaco di Denderah Famoso zodiaco scolpito in una delle cappelle del tempio greco-romano di Hathor di Denderah nell'Alto Egitto.

Zòe (975?-1055) Figlia di Costantino VIII, imperatrice bizantina. Nel 1028 sposò Romano III e nel 1034 Michele IV e dopo la deposizione di Michele V nel 1042, salì al potere con la sorella Teodora, regnando con il terzo marito Costantino IX.

zoèa, sf. Forma larvale dei Crostacei Malacostraci.

zoèpica, sf. Poesia epica che ha come protagonisti gli animali.

Zòff, Dìno (Mariano del Friuli 1942-) Calciatore. Giocò con l'Udinese, con il Mantova, con il Napoli e con la Juventus e a lungo con la nazionale, detenendo il record di presenze con 112 partite.

Zoffany, Johann (Francoforte sul Meno 1733-Strand-on-the-Green 1810) Pittore tedesco. Tra le opere David Garrick in "Lethe" (1766, Birmingham, City Museum and Art Gallery) e La tribuna degli Uffizi (1772-1778, Windsor, Royal College).

Zógno Comune in provincia di Bergamo (8.724 ab., CAP 24019, TEL. 0345).

Zogu I (Burgajet 1895-Suresnes 1961) Re di Albania dal 1929 al 1939. Dal 1922 fu presidente del consiglio, dal 1925 presidente della repubblica. Dopo l'occupazione italiana dovette lasciare il paese.

zoidiòfilo, agg. Di pianta la cui impollinazione avviene per opera degli animali.

zoisìte, sf. Minerale costituito da silicato di alluminio e calcio. Si presenta in cristalli allungati irregolari.

Zòla Predósa Comune in provincia di Bologna (15.665 ab., CAP 40069, TEL. 051). Centro agricolo (coltivazione di viti, frutta, cereali e barbabietole), enologico e industriale (prodotti tessili e meccanici). Vi si trova il palazzo Albergati, del XVII sec. Gli abitanti sono detti Zolesi.

Zola, Émile (Parigi 1840-1902) Scrittore francese, tra i maggiori esponenti del naturalismo. Dopo il primo libro Teresa Raquin (1867), elaborò un grande ciclo di romanzi, I Rougon-Macquart: storia naturale e sociale di una famiglia durante il Secondo impero (1871-1893), che posero le basi del naturalismo, in cui la storia di una famiglia proletaria con la tara dell'alcolismo, rappresenta simbolicamente la disgregazione morale della Francia contemporanea. Tra i venti romanzi che compongono il ciclo vi sono La fortuna dei Rougon (1871), Il ventre di Parigi (1873), La conquista di Plassans (1874), L'ammazzatoio (1877), Nanà (1880), Germinal (1885, il suo capolavoro), La bestia umana (1890) e La disfatta (1892). Contribuì al manifesto del naturalismo, Le serate di Médan (1880), contenente scritti di Zola, di Maupassant, di Alexis, di Hénrique e di Huysmans. Intervenne a sostegno dell'innocenza dell'accusato nell'affare Dreyfus, scrivendo l'articolo J'Accuse! (1898), per il quale fu accusato e costretto a fuggire in Gran Bretagna, ma che causò la revisione del processo. Scrisse anche il ciclo Le tre città: Lourdes, Roma, Parigi (1894-1898) e tre libri del ciclo Quattro Vangeli (1899-1903).

Zòldo Àlto Comune in provincia di Belluno (1.329 ab., CAP 32010, TEL. 0437).

zolfanèllo, sm. 1 Fiammifero di legno con zolfo nella capocchia. ~ cerino. 2 Stoppino impregnato di zolfo fuso usato per solforare le botti.

zolfatàra => "solfatara"

zólfo, sm. Elemento chimico, avente simbolo S, numero atomico 16 e peso atomico 32,06. In natura si trova allo stato nativo nei pressi di vulcani o di sorgenti calde, oppure, assieme a gesso o calcare, in molti minerali, nei gas naturali e nel petrolio. Allo stato puro è un solido giallino, limpido e trasparente. Appena sopra al punto di fusione è un liquido giallo, poco denso che diventa sempre più vischioso e scuro aumentando la temperatura. È polimorfo, presentandosi rombico o monoclino a seconda della temperatura. Viene utilizzato soprattutto per la produzione di composti come acido solforico, solfati, solfiti, anidride solforosa ecc., per la vulcanizzazione della gomma, nell'industria di cellulosa e carta e come funghicida.
 sm. sulphur.
 lat. sulphur,-uris.

zòlla, sf. 1 Pezzo di terra compatta che viene sollevata dalla vanga o dall'aratro nel lavorare il terreno. ~ piota. 2 Pezzo di altra materia o sostanza. 3 Al plurale, campo lavorato.
 sf. clod.

zollétta, sf. 1 Diminutivo di zolla. 2 Cubetto di zucchero compresso.
 sf. lump.

Zollìno Comune in provincia di Lecce (2.279 ab., CAP 73010, TEL. 0836).

zollóso, agg. Ricoperto da zolle, pieno di zolle.

zombàggine, sf. Modo d'essere e d'apparire dello zombi.

zómbi, sm. e sf. invar. 1 Spirito evocato dall'aldilà e incarnatosi in un cadavere. 2 Il cadavere cui uno spirito evocato ha dato vita. 3 Persona apatica, incapace di reagire. ~ abulico. il suo atteggiamento da zombi lo rendeva antipatico agli amici.
 ingl. zombie, deriv. da un termine creolo.

zompàre, v. intr. Saltare. ~ balzare.

zómpo, sm. Salto.

zòna, sf. 1 Parte limitata di superficie o di spazio; striscia. ~ fascia. 2 Tratto di territorio circoscritto. ~ regione. abitava in una zona pianeggiante. 3 Ciascuna delle cinque fasce climatiche parallele in cui si suole dividere la superficie terrestre. zona australe, boreale. 4 Area urbana. ~ quartiere, rione. 5 Nei giochi di squadra, la parte del campo controllata da un giocatore. marcatura a zona. 6 Suddivisione di un piano della crosta terrestre. 7 In cristallografia, complesso delle facce di un cristallo parallele a uno stesso asse. 8 Fascia di stoffa con cui gli antichi si cingevano la vita. 9 Il nastro di carta bianca su cui viene impresso il testo di un messaggio ricevuto per mezzo del telegramma. 10 Il nastro perforato della telescrivente. 11 Herpes zoster.
 sf. 1 zone. 2 (area) area. 3 (verde) green area. 4 (pedonale) pedestrian precinct.
 lat. zona, dal greco zòne cintura.

zonàle, agg. Relativo a una zona.

zonàto, agg. 1 Distinto in più zone di colore diverso. 2 Di minerale o roccia, che presenta fasce di colorazione o composizione diversa.

zonatùra, sf. Divisione in zone.

zonazióne, sf. Definizione di una zona, detta intervallo, nell'ambito di una serie stratigrafica, individuata secondo caratteristiche faunistiche e sedimentologiche.

Zóne Comune in provincia di Brescia (1.138 ab., CAP 25050, TEL. 030).

Zonguldak Città (120.000 ab.) della Turchia, sul mar Nero. Capoluogo della provincia omonima.

Zonìtidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi polmonati stilommatofori di medie dimensioni muniti di conchiglia depressa e fragile. Sono comuni nei luoghi umidi e ombrosi, sotto le pietre e tra i detriti vegetali.

zonizzàre, v. tr. Suddividere un'area in zone secondo la loro diversa funzione e destinazione.

zonizzazióne, sf. Lo zonizzare, l'essere zonizzato.

zónzo, sm. Solo nella locazione a zonzo, qua e là, senza meta.
 sm. (andare a) to wander about.

zòo, sm. invar. Giardino zoologico.
 sm. invar. zoo.

zoo- Primo elemento di parole composte.
 greco zôion animale.

Zoo di Venere, Lo Film surreale, britannico (1986). Regia di Peter Greenaway. Interpreti: Andréa Ferréol, Brian Deacon, Eric Deacon. Titolo originale: A Zed & Two Noughts

Zoo di vetro, Lo Dramma di T. Williams (1945).

zoocenòsi, sm. Raggruppamento di animali che convivono in un certo ambiente.

zoocìda, agg. e sm. (pl. m.-i) Antiparassitario.

zoocoltùra, sf. Allevamento di animali, soprattutto di piccole dimensioni, utili all'uomo.

zòocoro, agg. Di pianta, la cui disseminazione avviene per opera di animali.

zoofagìa, sf. Il nutrirsi di animali.

zoofàgo, agg. (pl. m.-gi) Che si nutre di animali.

zoofilìa, sf. Affetto per gli animali.

zoòfilo, agg. e sm. Che, chi ama e protegge gli animali.

Zooflagellàti Sottoclasse di Protozoi Flagellati a cui appartengono, tra gli altri, gli ordini degli opalinidi, degli rizomastigini e dei protomonadini.

zoofobìa, sm. Paura morbosa degli animali di una determinata specie.

zoòfobo, agg. e sm. (f.-a) Che, chi soffre di zoofobia.

zoogènico, agg. (pl. m.-ci) Zoogeno.

zoògeno, agg. Di roccia formata dall'accumulo di resti di animali fossili.

zoogeografìa, sf. Scienza che studia la ripartizione delle varie forme di vita animale sulla superficie terrestre.

zoognòstica, sf. Scienza che studia la conformazione esteriore degli animali.

zoolatrìa, sf. Culto religioso degli animali considerati manifestazioni della divinità.

zoologìa, sf. Scienza che si occupa dello studio degli animali. Si suddivide in zoologia generale che studia gli aspetti morfologici, funzionali e comportamentali, e zoologia sistematica, che si occupa della classificazione. La prima è ripartita in branche, le più importanti delle quali sono anatomia e morfologia, ecologia, embriologia, etologia, fisiologia, genetica, paleontologia, zoogeografia e zoologia applicata.
 sf. zoology.
 da zoo-+-logia.

zoològico, agg. (pl. m.-ci) Della zoologia.

zoologìsta, sm. (pl.-i) Chi commercia animali per i giardini zoologici.

zoòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso della zoologia.
 sm. zoologist.

zoom, sm. invar. 1 Obiettivo fotografico e cinematografico a lunghezza focale variabile. 2 Zumata. ~ carrellata.

zoomorfìsmo, sm. 1 Stile figurativo basato sulla rappresentazione di animali. 2 Rappresentazione di divinità in aspetto di animali. 3 Nella mitologia e in alcune religioni, trasformazione in animale.

zoomòrfo, agg. Che ha forma di animale.

zoònimo, sm. Nome di animale.

zoònomo, sm. Tecnico nell'ottimizzazione degli allevamenti animali.

zoonòsi, sf. Gruppo di malattie trasmesse dagli animali all'uomo.

zoopaleontologìa, sf. Studio paleontologico degli animali fossili.

zooparassìta, sm. (pl.-i) Parassita di animali.

zooplàncton, sm. Complesso degli organismi che costituiscono la componente animale del plancton.

zoosafàri, o zòo safàri, sm. Ampio parco custodito visitabile in automobile diviso in ampi recinti nei quali vivono in relativa libertà varie specie di animali esotici.

zoospòra, sf. Cellula riproduttiva caratteristica di Alghe e Funghi.

zootecnìa, sf. Disciplina che studia i metodi e le tecniche di allevamento degli animali utili all'uomo.

zootècnico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Di zootecnia.
sm. Studioso di zootecnia.
 agg. zootechnic(al).

zootomìa, sf. Anatomia zoologica.

zoppàggine, sf. L'essere zoppo. ~ zoppia.

Zoppé di Cadóre Comune in provincia di Belluno (312 ab., CAP 32010, TEL. 0437).

zoppìa, sf. Zoppaggine.

zoppicaménto, sm. Lo zoppicare.

zoppicànte, agg. 1 Che zoppica. ~ claudicante. 2 Insicuro, traballante. ~ malfermo. 3 Lacunoso, debole. ~ difettoso.

zoppicàre, v. intr. 1 Camminare con andatura anormale per difetto congenito, malattia o trauma. ~ claudicare. 2 Essere instabile. ~ traballare. il mobile zoppica. 3 Procedere in modo non spedito o insufficiente. ~ mancare. zoppica nelle lingue straniere.
 v. intr. 1 to limp. 2 (essere incerto) to be weak, to be shaky.
 da zoppo.

zoppicatùra, sf. Lo zoppicare.

zoppicóni, avv. In modo zoppicante.

zòppo, agg. e sm. agg. 1 Che zoppica. ~ claudicante. quell'incidente alla gamba lo aveva reso zoppo. 2 Traballante. ~ instabile. <> solido. 3 Incompleto, irregolare. ~ insufficiente. <> esaustivo. esercizio dallo svolgimento zoppo.
sm. Persona zoppa. ~ storpio. quello zoppo non voleva accennare ad andarsene.
 agg. e sm. 1 lame. 2 (fig., mobile) shaky.
 lat. tardo cloppus.

Zòppo, Màrco (Bologna 1433-1478) Pittore. Formatosi a Padova come discepolo dello Squarcione, tornò poi a Bologna, dove realizzò un trittico nella chiesa di San Clemente (ca. 1460). Si recò più volte a Venezia, dove subì l'influenza di Giovanni Bellini. Tra le sue opere più famose, Cristo nel sepolcro (Londra, National Gallery), San Girolamo (Bologna, Pinacoteca) e Madonna con bambino (Washington, National Gallery).

Zòppola Comune in provincia di Pordenone (7.460 ab., CAP 33080, TEL. 0434).

Zorba il greco Romanzo di N. Kazantzakis (1946).
Zorba il greco
Film drammatico, greco (1965). Regia di Michael Cacoyannis. Interpreti: Anthony Quinn, Alan Bates, Irene Papas. Titolo originale: Zorba the Greek

zoroastriàno, agg. Che concerne la religione predicata da Zoroastro.

zoroastrìsmo, sm. Religione fondata da Zarathustra, che sostituì il politeismo nell'Iran antico. Diffusosi dapprima in tutta la Persia, divenne religione di Stato sotto gli Arsacidi e i Sassanidi (226-640). Lo zoroastrismo, di carattere non ascetico, vede il mondo come il campo in cui le forze del bene, rappresentate da Ormazd (da cui deriva l'altro nome di mazdeismo), combattono le forze del male, rappresentate da Angra Mainyu (Ahriman) e vede nella storia un percorso finito, composto da quattro periodi di 3000 anni l'uno, al termine dei quali ci sarà il trionfo del bene sul male e la resurrezione dei morti. Dopo la morte l'anima si salva o cade all'inferno. La religione ha come testo sacro l'Avesta e il rituale dello yasna, sacrificio incruento al dio accompagnato da libagioni. I seguaci dello zoroastrismo si trovano soprattutto in India (parsi). Scarsi i seguaci rimasti in Iran.

Zoroastro Tragedia in musica in cinque atti di J. Ph. Rameau, libretto di L. de Chausac (Parigi, 1749).

Zorobabèle (sec. VI a. C.) Personaggio biblico. Tornato dall'esilio nel 538 a. C. ristabilì il culto con il sacerdote Giosuè e iniziò a ricostruire il tempio di Gerusalemme.

Zòrro Personaggio nato dalla fantasia dello scrittore americano Jonstan Macculley, protagonista del romanzo The Curse of Capistrano (La maledizione di Capistrano). A esso si sono ispirati molti film tra cui due con titolo Il segno di Zorro (1920 e 1940).

Zòrzi, Mimì (Milano 1929-) Scrittrice italiana. È arrivata al successo con la pubblicazione del romanzo I nemici in giardino (1965). Successivamente ha scritto: La nuova età (1975), Il medico di famiglia (1981), La vita a metà (1986) e Olimpo lombardo (1994).

zoticàggine, sf. 1 L'essere zotico. ~ volgarità. 2 Atto o detto di persona zotica. ~ villania.

zoticaménte, avv. In modo zotico. ~ villanamente.

zotichézza, sf. 1 L'essere zotico. ~ zoticaggine. 2 Atto o detto di persona zotica.

zòtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Villano, incivile. ~ rozzo. <> garbato.
sm. Persona zotica. ~ cafone.

Zou Provincia (731.000 ab.) del Benin, estesa al confine con il Togo e la Nigeria. Capoluogo Abomey.

Zoundwéogo Provincia (155.000 ab.) del Burkina Faso, capoluogo Manga.

Zovencédo Comune in provincia di Vicenza (727 ab., CAP 36020, TEL. 0444).

zòzza, sf. 1 Bevanda ottenuta mescolando bevande alcoliche di pessima qualità. 2 Gentaglia. 3 Sgridata violenta e minacciosa.

zózzo => "sozzo"

ZP Sigla di Zona Portuale.

Zr Simbolo chimico dello zirconio.

Zrenjanin Città (82.000 ab.) della Federazione iugoslava, nella Serbia. Fa parte della Vojvodina.

zsh In informatica è il nome della shell omonima del sistema operativo UNIX. Si tratta di un interprete di comandi che realizza un'interfaccia tra l'utente e il sistema.

Zsigmondy, Richard Adolf (Vienna 1865-Gottinga 1929) Chimico austriaco. Fondò la chimica dei colloidi e costruì per studiarli l'ultramicroscopio in collaborazione con H. F. Siedentopf. Nel 1925 fu insignito del premio Nobel.

Zuai Lago (434 km2) dell'Etiopia, tra le province Arussi e Scioa, a sud di Addis Abeba.

zuàvo, agg. e sm. agg. Degli zuavi. calzoni alla zuava, larghi che si restringono sotto il ginocchio.
sm. 1 Soldato coloniale francese. 2 Soldato equipaggiato come un coloniale francese.
 arabo zwawa, tribù nordafricana da cui i francesi reclutarono delle truppe.

Zubièna Comune in provincia di Biella (1.129 ab., CAP 13050, TEL. 015).

zùcca, sf. 1 Pianta erbacea a fusto strisciante. 2 Frutto della zucca. 3 Testa. ~ cervello. non avere sale in zucca, mancare di intelligenza.
 sf. pumpkin, marrow.
Angiosperma (Cucurbita maxima) della famiglia delle Cucurbitacee e dell'ordine delle Cucurbitali. Pianta erbacea rampicante con fiori gialli a campana, originaria dell'America meridionale. Viene coltivata per l'alimentazione umana.
 lat. tardo cucutia, cocuzza.

zuccàia, sf. Campo di zucche.

Zuccarèllo Comune in provincia di Savona (300 ab., CAP 17039, TEL. 0182).

Zùccari, Federìco (Sant'Angelo in Vado, Urbino 1542/1543-Ancona 1609) Pittore. Collaboratore del fratello Taddeo fin dal 1550, esercitò un'ampia influenza sulla cultura italiana ed europea sia con la sua opera, costituita da una pittura decorativa e da riproduzioni di paesaggi e vedute, dapprima a Londra, Firenze e Venezia, e poi in Spagna, Lombardia e Piemonte, sia mediante l'insegnamento. Tra le opere Flagellazione (1573, Roma, Oratorio di Santa Lucia del Gonfalone) e Il Barbarossa prostrato davanti al papa (1582, Venezia, Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consiglio).

Zùccari, Taddèo (Sant'Angelo in Vado, Urbino 1529-Roma 1566) Pittore. Tra le opere Storie di Psiche (1559-1560, Bracciano, Palazzo Orsini).

zuccàta, sf. 1 Colpo dato con la testa. ~ testata, craniata, capocciata. 2 Dolce siciliano a base di zucca candita.

zuccheràggio, sm. Pratica enologica che consiste nell'aggiungere zucchero al mosto per aumentare la gradazione alcolica del vino.

zuccheràre, v. tr. 1 Addolcire con lo zucchero. ~ edulcorare. 2 Sdrammatizzare. ~ minimizzare.
 v. tr. to sweeten, to sugar.
 deriv. da zucchero.

zuccheràto, agg. 1 Addolcito con lo zucchero. ~ inzuccherato. <> amaro. 2 Esageratamente dolce, mellifluo. ~ sdolcinato. <> rude.
 agg. sweetened, sweet.

zuccherièra, sf. 1 Recipiente per conservare e servire lo zucchero. 2 Quantità di zucchero contenuta in una zuccheriera.
 sf. sugar bowl.

zuccherière, sm. 1 Industriale che si occupa della produzione dello zucchero. 2 Addetto alla lavorazione dello zucchero negli zuccherifici.

zuccherièro, agg. Relativo alla produzione dello zucchero.

zuccherìfero, agg. Saccarifero.

zuccherifìcio, sm. Stabilimento dove si fabbrica lo zucchero.
 sm. sugar refinery.

zuccherìno, agg. e sm. agg. 1 Che contiene zucchero. ~ zuccheroso. fichi zuccherini. 2 Dolce come lo zucchero. <> amarognolo.
sm. 1 Dolcetto di zucchero. ~ zolletta. 2 Cosa che consola. ~ contentino. non le bastava più quello zuccherino per andare avanti.
 agg. sweet, sugary.

zùcchero, sm. 1 Sostanza dolce che si estrae dalla canna da zucchero o dalla barbabietola. zucchero di frutta, fruttosio; zucchero d'uva, glucosio. 2 Cosa o persona buona. fece un discorso tutto zucchero, dicendo cose amabili. 3 Cibo o bevanda molto dolce. 4 Persona melliflua. ~ bonaccione. uno zucchero d'uomo.
 sm. sugar.
 arabo sukkar.

Zùcchero (Adelmo Fornaciari) (Reggio Emilia 1955-) Cantante e cantautore. Eccelle nel rock e nel rhythm and blues all'italiana (Blue's e Miserere).

zuccheróso, agg. 1 Molto dolce. <> amaro. 2 Sdolcinato. ~ mellifluo.

zucchétto, sm. 1 Diminutivo di zucca. 2 Berretto a forma di calotta che portano gli ecclesiastici. ~ papalina. 3 Zucchina.

Zùcchi, Augùsto (Genova 1946-) Regista italiano. Ha portato al successo la prima edizione moderna della Vaccaria di Ruzzante (1972). Altre sue regie: Hedda Gabler, Eva contro Eva.

Zùcchi, Vincènzo Fondatore nel 1920 a Casorezzo, presso Milano, dell'omonima società tessile.

Zùcchi, Virgìnia (Cortemaggiore 1947-Montecarlo 1930) Ballerina. Lavorò in molti teatri europei e particolarmente in Russia, dove influì sulla scuola nazionale.

zucchìna, o zucchìno, sf. 1 Diminutivo di zucca. 2 Frutto della pianta omonima, dalla forma allungata.
 sf. courgette.

zucconàggine, sf. L'essere zuccone.

zuccóne, agg. e sm. agg. 1 Poco intelligente. ~ ottuso. 2 Caparbio. ~ testardo.
(f.-a) sm. 1 Testa grossa. 2 Persona con la testa grossa. 3 Persona lenta a capire. 4 Persona testarda.
 deriv. da zucca.

zuccòtto, sm. Dolce semifreddo a forma di calotta semisferica.

Zuckmayer, Carl (Nackenheim am Rhein 1896-Visp, Svizzera 1977) Drammaturgo tedesco. Tra le opere Il capitano di Köpenick (1931) e Il generale del diavolo (1946).

Zùclo Comune in provincia di Trento (379 ab., CAP 38079, TEL. 0465).

zùffa, sf. 1 Rissa. ~ baruffa. 2 Combattimento corpo a corpo. ~ mischia.
 sf. scuffle, brawl.

zufolaménto, sm. Lo zufolare.

zufolàre, v. v. tr. 1 Eseguire un motivo con lo zufolo o fischiando. ~ fischiettare. 2 Sussurrare qualcosa nelle orecchie di qualcuno.
v. intr. 1 Suonare con lo zufolo. 2 Emettere un suono simile a quello dello zufolo con le labbra. ~ fischiare. 3 Ronzare. ~ sibilare.
 lat. volg. sufolare.

zufolàta, sf. Fischiata, lo zufolare una volta.

zufolìo, sm. Uno zufolare prolungato. ~ fischiettio.

zùfolo, sm. 1 Strumento a fiato arcaico costituito da un cilindro cavo con imboccatura trasversale e alcuni fori. ~ piffero. 2 Fischietto. 3 Persona sciocca. ~ balordo.
 sm. flageolet.

Zug Cantone (89.000 ab.) della Svizzera, esteso, in parte, nelle Prealpi verso la vallata del Reuss. Capitale la città omonima.

Zugliàno Comune in provincia di Vicenza (5.527 ab., CAP 36030, TEL. 0445).

Zùglio Comune in provincia di Udine (679 ab., CAP 33020, TEL. 0433).

Zugspitze La vetta (2.963 m) più elevata della Germania, nelle Alpi Bavaresi. Fa parte del gruppo del Wettersteingebirge.

Zuider Zee Golfo del mare del Nord sulle coste dei Paesi Bassi, separato dal mare del Nord dalle isole Frisone. Nel 1932 fu ultimata la costruzione di una gigantesca diga che unisce l'isola di Wieringen alla costa frisone, prosciugando una parte del mare.
 espressione olandese che significa mare del sud.

Zukerman, Pinchas (Tel Aviv 1948-) Violinista israeliano di origine polacca. È stato alla direzione dell'orchestra da camera di Israele, ha quindi proseguito la sua carriera alla guida dell'orchestra da camera del Minnesota dal 1980 al 1987.

¿¦¿ukov, Georgij Kostantinovic (Strelkovka 1896-Mosca 1974) Generale russo. Collaboratore di Stalin durante la seconda guerra mondiale, fu il protagonista della sconfitta nazista e della conquista di Berlino. Dal 1955 al 1957 fu ministro della difesa.

¿¦¿ukovskij, Nikolaj Egorovic (Misenskoe 1847-Baden-Baden 1921) Fisico russo. Studioso del volo, teorizzò contemporaneamente a M. W. Kutta il concetto di portanza di un'ala.

zùlu, agg., sm. e sf. invar. agg. invar. Degli zulu (o zulù).
sm. e sf. invar. 1 Appartenente alla popolazione degli zulu. 2 Persona rozza e ignorante.
 sm. e sf. lout, boor.
Appartenente a una popolazione bantù africana del gruppo Mguni, insediatasi intorno al XVII sec. nel Natal (Repubblica sudafricana). Guidati da numerosi capi, gli zulu divennero particolarmente potenti dal XVIII sec., soprattutto sotto re Chaka (1787-1828), che diede vita a un regno di più di un milione di individui. Formarono lo Stato di Zuruland. Il territorio fu annesso al Natal nel 1897.

zum, inter. Si usa per imitare il suono dei piatti delle bande musicali e di altri strumenti a percussione.

Zumàglia Comune in provincia di Biella (989 ab., CAP 13050, TEL. 013).

zumàre, v. tr. e intr. 1 Variare la distanza focale del campo d'immagine mediante l'impiego di uno zoom. 2 Scendere nei particolari scrivendo o parlando.
 v. tr. e v. intr. to zoom.

zumàta, sf. Lo zumare.

Zumpàno Comune in provincia di Cosenza (1.611 ab., CAP 87040, TEL. 0984).

Zùngoli Comune in provincia di Avellino (1.591 ab., CAP 83030, TEL. 0825).

Zùngri Comune in provincia di Vibo Valentia (2.188 ab., CAP 88030, TEL. 0963).

zùppa, sf. 1 Minestra brodosa a volte accompagnata da crostini di pane. zuppa di pesce. 2 Mescolanza disordinata di cose eterogenee. ~ confusione. 3 Noia, barba, menata. ~ solfa. non voleva seguire quella conferenza perché già sapeva si trattava della solita zuppa.
 sf. 1 soup. 2 (fig.) muddle, mixture. 3 (dolce, zuppa inglese) trifle.
 gotico suppa.

zuppàre, v. tr. Inzuppare.

zuppétta, sf. Diminutivo di zuppa.

zuppièra, sf. Recipiente con coperchio per portare in tavola la minestra.
 sf. soup tureen.

zùppo, agg. Bagnato. ~ inzuppato. <> asciutto.
 agg. soaked, drenched.

Zurbar´n, Francisco de (Fuente de Cantos 1598-Madrid 1664) Pittore spagnolo. Tra le opere Cristo crocifisso (1627, Chicago, Art Institute) e Visione della Gerusalemme celeste (1629, Madrid, Prado).

Zurbriggen, Pirmin (Saas-Almagel 1963-) Sciatore svizzero. Nel 1985 fu campione del mondo di discesa libera e combinata e nel 1987 di slalom gigante e supergigante. Vinse quattro volte la Coppa del mondo e nel 1988 la medaglia d'oro alle olimpiadi in discesa libera.

Zurìgo Città della Svizzera (345.000 ab., 840.000 l'area metropolitana) capoluogo del cantone omonimo, posta sulla sponda settentrionale del lago omonimo, all'imbocco del fiume Limmat. È un centro finanziario di importanza internazionale e il maggiore centro commerciale, turistico, culturale (università dal 1832, politecnico dal 1955) e industriale del paese, con industrie alimentari, tessili, metalmeccaniche, chimiche, grafico-editoriali, elettromeccaniche, dell'abbigliamento, del cemento e della carta. Di origine celtico romana, fu conquistata dagli alemanni (V sec.) e fu sede di un'abbazia femminile (IX sec.). Sottomessa dall'impero (X sec.), divenne libero comune nel XIII sec. Nel 1336 artigiani e cavalieri diedero vita a una nuova forma di governo fino al 1798. Nel 1450 entrò nella Confederazione svizzera. Formata un'unione evangelica contro i cantoni cattolici (1531), fu occupata dai Francesi nel 1798. Tra i monumenti la cattedrale romanica (XI-XIII sec.), il palazzo comunale (1694), Fraumünsterkirche (IX-XIII sec.), la Biblioteca Centrale e il Museo Nazionale Svizzero. In tedesco Zürich, in francese Zurich.
Cantone di Zurigo
(1.730 km2, 1.150.000 ab.) Cantone della Svizzera settentrionale, confinante a nord con la Germania. Il territorio, prevalentemente montuoso, è attraversato dai fiumi Reuss, Sihl e Limmat e comprende numerosi laghi, tra cui quello di Zurigo, il Greifen e il Pfäffiker. La popolazione, di lingua tedesca, è in maggioranza protestante. Vi sono praticati l'agricoltura, lo sfruttamento forestale e l'allevamento. Vi sono numerose industrie nei centri principali, quali Zurigo e Winterthur.
Lago di Zurigo
Lago della Svizzera (90 km2, profondità massima 143 m), posto nel cantone omonimo tra i cantoni San Gallo e Schwyz. È alimentato dal fiume Limmat e diviso in due da una diga.

Zurlìni, Valèrio (Bologna 1926-Verona 1982) Regista cinematografico. Diresse Estate violenta (1959), La ragazza con la valigia (1961), Cronaca familiare (1962) e Il deserto dei tartari (1976).

Zùrlo, Giusèppe (Baranello 1757-Napoli 1828) Politico. Dal 1799 al 1803, quale ministro delle finanze, riformò la pubblica amministrazione. Dal 1809 al 1815 fu ministro dell'interno.

zuzzurellóne, sm. (f.-a) Persona adulta sempre pronta a scherzare come un bambino. ~ mattacchione.

Zvorykin, Vladimir Kosma (Murom 1889-Princeton 1982) Fisico statunitense. Di origine russa, inventò il cinescopio e l'iconoscopio e diede importanti contributi alla microscopia elettronica e allo sviluppo della televisione.

Zweig, Arnold (Vienna 1881-Rio de Janeiro 1942) Scrittore austriaco. Ispiratosi al neoromanticismo austriaco, subì anche l'influsso di Baudelaire e Verlaine. Tra le opere, Prima esperienza (1911), Tre maestri (1919), La lotta col demone (1925), Sovvertimento dei sensi (1926), il saggio autobiografico Il mondo di ieri (1941) e La novella degli scacchi (1942).

Zweig, Stephan (Vienna 1881-Petropolis, Rio de Janeiro 1942) Romanziere e saggista austriaco. Tra le opere Sovvertimento dei sensi (romanzo, 1927) e Tre maestri: Balzac, Dickens, Dostoevskij (saggio, 1920).

Zwingli, Huldreich (Wildhaus, San Gallo 1484-Kappel, Zurigo 1531) Riformatore religioso svizzero (in italiano Ulrico Zuinglio). Entrato in contatto con Erasmo da Rotterdam, dall'analisi del Nuovo Testamento arrivò a posizioni estremamente critiche nei confronti del papato. Appoggiato dalla borghesia, nel gennaio 1523 presentò le 67 tesi, che divennero la base della sua riforma. Zwingli sosteneva il ricorso alla Bibbia come vero strumento della fede. Negando la supremazia di Roma, arrivò a svalutare i sacramenti e ad abolire ogni forma esteriore di culto. Politicamente finì per fondere il concetto di chiesa e di stato, concependo interventi di quest'ultimo in materia religiosa. Tentò di estendere la sua predicazione a tutta la Svizzera, ma a Kappel morì in uno scontro con i cattolici.

Zwolle Città (99.000 ab.) dei Paesi Bassi, sul fiume Ijssel. Capoluogo della provincia di Overijssel.

Zywiec Città della Polonia del voivodato di Bielsko-Biala (32.000 ab.), bagnata dal fiume Sola. Vi si trovano industrie alimentari, meccaniche e della carta.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_z.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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