Glossario della fotografia

 

 

 

Glossario della fotografia

 

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Glossario della fotografia

 

Aerofotografia
tecnica della ripresa fotografica della superficie terrestre da aerei.

Aerofotogrammetria
rilevamento topografico del terreno mediante aerofotogrammi e fotogrammetria.

Agfa Gevaert
società sorta nel 1964 dalla partecipazione incrociata della tedesca Agfa con la belga Gevaert, successivamente è sta incorporata dalla Bayer, è tra i principali produttori mondiali di materiale fotografico.

Angolazione
punto di vista dell'apparecchio fotografico rispetto all'asse ottico dell'in­quadratura, più in generale angolo di osservazione peculiare dell'operatore dal quale viene prodotto lo scatto fotografico. Angolazione o punto di vista dell'operatore.

ASA
sigla dell'American Standard Association e simbolo della scala adottata negli USA dal 1943 per la misura della sensibilità delle pellicole fotografiche.
In generale tale scala di misurazione da 1 a 3200 al raddoppio del numero cor­risponde il raddoppio nella sensibilità della pellicola, alla sensibilità 100/ASA corrisponde una sensibilità doppia rispetto al valore 50/ASA.

Autotipia
procedimento fotomeccanico di incisione di una matrice per mezzo del retino o reticolo: foto e caratteri vengono poi inchiostrati e stampati insieme.

Calcografia
a) procedimento di stampa che usa matrici di rame incise in incavo dove si deposita l'inchiostro grasso; all'atto della stampa, quando la carta è premuta fortemente contro la matrice l'inchiostro rimasto negli incavi vi si deposita riproducendo l'incisione;
b) riproduzione ottenuta con tale procedimento.

Calotipia
nome data dal fisico inglese W.H. Talbot al suo metodo di stampa di un fototi­po su carta sensibile, ben presto chiamato più correttamente "talbotipia".

Camera oscura
camera ottica, prototipo della macchina fotografica, costituito da una scatola a pareti opache, con un foro stenopeico su una parete, che abbia distanza fo­cale quasi uguale alla profondità della scatola, e vetro smerigliato sulla parete opposta, su cui si formano le immagini capovolte, rovesciate e ridotte.

Campo
campo visivo, relativo all'ambiente dell'apparecchio fotografico, dalla sua distanza e dalla lunghezza focale dell'obiettivo, inquadratura.

 

Carta al carbone
carta da stampa preparata con gelatina di pigmento di carbone.

Carta fotografica
supporto fotosensibile di materiale cartaceo.

Catarsi
purificazione -  l’azione purificatrice e rasserenante della poesia e dell’arte - liberazione da effetti o conflitti.

Codificare
raggruppare in modo sistematico - tradurre in un codice convenzionale - creare un codice - una regola di condotta.

Collage
tecnica pittorica o grafica che utilizza frammenti e ritagli di materiali diversi incollati su un piano - composizione decorativa o figurativa ottenuta con incollaggio di ritagli foto­grafici, o di altri materiali di varia forma e colore.

Collodio
processo inventato nel 1851 da F. Scott Archer per preparare lastre di vetro rivestite di collodio e sensibilizzate dapprima con immersione in una soluzio­ne acida di nitrato d'argento e ioduro di potassio, e più tardi con bromuro d'argento.

Connotazione
sfumatura di senso che una parola, un segno o un’espressione ha o acquisisce in aggiunta al suo significato base. si contrappone a denotazione.

 

Comparazione scale di sensibilità (DIN)-ISO-ASA

ASA   DIN    ASA  DIN   ASA  DIN   ASA  DIN   ASA  DIN   ASA  DIN
1.0        1       4          7     16       13     64      19     250      25    1000     31
1.2        2       5          8     20       14     80      20     320      26    1300     32  
1.6        3       6          9     25       15     100    21     400      27    1600     33  
2.0        4       8        10     32       16     125    22     500      28    2000     34  
2.5        5      10       11     40       17     160    23     650      29    2600     35  
3           6      12       12     50       18     200    24     800      30    3200     36  

 

Contrasto
che tende ad eliminare i toni grigi intermedi - differenza di toni fra le parti componenti l’immagine.

Controluce
fotografia realizzata in opposizione solare o alla fonte luminosa - fotografia o ripresa effettuata con l’obiettivo diretto verso la fonte di luce - in direzione opposta a quella da cui proviene la luce - risaltare su uno sfondo luminoso, stando in ombra.

 

Dagherrotipo
nome dato dall'inventore francese L.J. Daguerre a una tavoletta di rame argen­tato lucidata e affumicata con vapori di iodio per essere resa sensibile alla luce in modo che, esposta all'immagine della camera oscura per un tempo pro­porzionale alla luminosità dell'obiettivo, dà un risultato di luci e di ombre.

Decodificare
tradurre in un linguaggio chiaro un testo scritto in codice - analizzare e comprendere i contenuti di un messaggio espresso in un codice comune all’emittente e al ricevente - decifrare - comprendere - interpretare.

Denotazione
proprietà di una parola di indicare un oggetto in termini puramente referenziali - il significato fondante di una parola di un segno. si contrappone a connotazione.

Densità
rapporto tra il numero di granuli di bromuro d’argento presenti e l’unità di superficie che li contiene -  dalla densità dipende la qualità  dell’immagine impressa sulla pellicola fotografica.

Diaframma
dispositivo che serve al flusso luminoso di penetrare nella camera oscura: è un foro con il centro sull'asse ottico dell'obiettivo. Il diaframma a tendina di norma regolabile in termini di fessura verticale scorre verticalmente ri­spetto all'asse ottico della lente. Il diaframma ad iride o pupilla è un dispositivo regolabile di apertura diaframmatica posto al centro sull'asse ottico della lente.
Al valore numerico più basso rispetto al suo successivo più alto che esprimono l'apertura di diaframmi corrisponde una capacità quantitativa doppia di luce, così il diaframma f=8 esprime un valore luce doppio rispetto a f=11.
L’apertura di diaframma essendo una superficie, esprimerà  un valore di superficie quadruplo rispetto al valore numerico successivamente  più piccolo.

Diapositiva
copia fotografica positiva, su vetro o pellicola, da guardare in trasparenza o proiettare su di uno schermo, ottenuta mediante processo di conversione.

DIN
sigla tedesca del Deutsche Industrie Norme che designa le norme di unificazio­ne industriale e unità di misura approssimativa della sensibilità delle pelli­cole fotografiche.
in generale tale scale di misurazione da 1 a 36 raddoppia la sensibilità della pellicola ad intervalli numerici di tre, alla sensibilità 18/DIN corrisponde una sensibilità doppia a 21/DIN.  oggi sostituito dalla misurazione ISO.

Distanza focale
distanza, indicata in mm., tra il centro ottico dell'obiettivo e la superficie cui nitidamente si forma l'immagine (piano della pellicola).

 

Eliografia
immagine ottenuta dal francese J. Niépce inserendo un'incisione trasparente tra una lastra di vetro esposta al sole e una piastra di metallo ricoperta di bitume di Giudea (asfalto).

Emulsione
materiale fotosensibile da applicarsi su lastre o pellicole fotografiche, co­stituito da uno strato di gelatina in cui sono in sospensione sali d'argento che si anneriscono se impressionati dalla luce.

Esposizione
la giusta quantità di luce necessaria per impressionare la pellicola fotografica data una certa sensibilità espressa in DIN/ISO o ASA; dipende dall’apertura del diaframma e dal tempo di posa.

Filtraggio
modificazione della quantità e qualità della luce, effettuata per mezzo di lastrine di vetro o gelatine colorate o particolari.

Filtro
dispositivo che, investito da un fascio di luce bianca, si lascia attraversare solo da radiazioni appartenenti a una banda limitata dello spettro.

Fish-eye
tipo di obiettivo fotografico, il cui cono di ripresa copre circa 360°.

Flash
fascio luminoso ottenuto originariamente con magnesio e successivamente con dispositivo elettrico ed elettronico. In quest'ultimo caso la durata del flash è al di sotto di un/millesimo di secondo.

Fluorescenza
proprietà, che hanno alcune sostanze, di emettere radiazioni luminose di frequenza diversa da quella della radiazione eccitatrice.

Flou
effetto sfumato o ammorbidente dell'immagine, ottenuto con filtro o velatine di garza anteposto all'obiettivo.

Formato
dimensione, espressa in mm. o in cm., riferita al materiale fotosensibile usa­to sia per la ripresa sia per la stampa su lastre, pellicole, fogli carta, triacetato, etc.

Foro stenopeico
apertura minima che si lascia attraversare dai raggi luminosi senza deformarli, si comporta come una lente biconvessa, fa passare i raggi luminosi dal centro del foro configurandosi come centro ottico.

 

Fotogramma
qualsiasi negativo o positivo di una serie di riprese fotografiche; immagine stabile impressa su supporto opaco o trasparente trattato con emulsione sensi­bile alla luce.

Fotogrammetria
rilevamento planimetrico e altimetrico di una  zona mediante fotografie.

Fotometria
ramo dell’ottica che studia i problemi riguardanti la misurazione e la definizione delle grandezze relative ai fenomeni luminosi.

Fotomodella/o
chi posa per fotografie pubblicitarie, indossando capi di abbigliamento.

Fotomontaggio
unità fotografica ottenuta attraverso collage di altre parte di foto opportu­namente ritagliate.

Fotopositiva
fotografia su supporto trasparente, diversa dalla diapositiva in quanto non subisce processi di conversione.

Fotoreportage
cronaca di un avvenimento realizzata prevalentemente mediante fotografie; fotocronaca.

Fotoreporter
fotocronista, che realizza fotoreportage.

Fotoromanzo
romanzo, raccontato attraverso una serie di fotografie accompagnate da didascalie e fumetti.

Fotosensibile
sensibile alla luce; che si modifica sotto l’azione della luce: lastra, pellicola, carta, porcellana, materiale.

Fuoco
oppure messa a fuoco variazione ottica dell'obiettivo rispetto al piano pelli­cola attraverso la quale si ottiene la nitidezza dell'immagine, o messa a fu­co, sul piano dell'emulsione fotografica, distanza focale.

Gelatina
di bromuro o cloruro, emulsione preparata facendo precipitare a caldo il bro­muro d'argento in una gelatina animale di particolari caratteristiche.

Gigantografia
fotografia le cui dimensioni superano di gran lunga le dimensioni reali del soggetto ripreso.

 

 

Grana
la struttura granulare dei sali cloruro o bromuro di argento di un’emulsione fotografica e il suo evidenziarsi nelle fotografie.

Grandangolare
tipo di obiettivo il cui cono di ripresa copre un  più ampio campo rispetto al formato della pellicola, pertanto, la sua lunghezza focale è minore della diagonale del formato pellicola usato.

Granulosità
aspetto e costituzione di materiali caratterizzati da presenza o quantità di granuli, nella fattispecie di bromuro o cloruro di argento.

Half-tone
mezza tinta ottenuta con il retino.

Illuminazione
quantità di luce, naturale o artificiale, necessaria per impressionare la pellicola fotografica.

Inclinazione
punto di vista dell’apparecchio fotografico rispetto alla linea dell’orizzonte.

Infrarosso
termine con cui si indicano le radiazioni elettromagnetiche di lunghezza d’onda compresa tra l’estremo rosso visibile dello spettro solare e l’inizio delle microonde; è la regione dello spettro dotata di maggiore potere calorifico.

Inquadratura
limite entro cui è racchiusa l’immagine fotografica; scena.

Iperfocale
si dice la distanza oltre la quale sono a fuoco tutti i soggetti sino all’infinito.

ISO
vedi DIN

Istantanea
fotografia scattata con un brevissimo tempo di posa, ma tutte le foto sono istantanee, il concetto però, è assimilato al fatto che si contrappone alla fotografia da studio o da posa e, ancora alla fotografia amatoriale non professionistica.

Kodak Eastman
società statunitense costituita nel 1880 per la fabbricazione di macchine e materiali fotografici e fotosensibili, leader a livello mondiale del settore, si è sviluppata anche in campi limitrofi, chimica fine, farmaceutica.

 

 

Lastra
vetro preparato per servire da supporto per negativi o diapositive,  e trasparenze fotografiche, per estensione le pellicole piane di medio e grande formato si dicono anch’esse lastre fotografiche.

Latitudine di posa
capacità di una pellicola si sopportare errori di esposizione senza alterazione significativa del risultato.

Litografia
procedimento di stampa e riproduzione a matrice di pietra calcarea o marmorea a grana finissima, perfettamente levigata e opportunamente preparata.

Luminosità
della lente o dell’obiettivo, è rappresentata dalla massima apertura del diaframma.

Lunghezza d'onda
in tutti i fenomeni di propagazione per onde; lunghezza d’onda della luce visibile e non visibile nello spettro solare è rappresentata dalla distanza percorsa dall’onda luminosa in un periodo, in fotografia le lunghezze d’onda visibili o registrabili  correttamente con materiali fotosensibili detti pancromatici.

Macrofotografia
foto a distanza estremamente ravvicinata che rende l’oggetto o dettagli di esso con dimensioni, in negativo o in ripresa, superiori a quelli reali.

Mascheratura
procedimento artigianale tendente a modificare e a correggere il contrasto o la differente esposizione di ripresa di un campo o inquadratura.

Medium
mezzo di comunicazione, per estensione messaggio nella comunicazione.

Microfilm
pellicola di piccole dimensioni che ha particolare nitidezza di resa e che viene impiegata per fotografare in riduzione disegni, scritti, documenti.

Microfotografia
foto a distanza estremamente ravvicinata  con l’aiuto del microscopio o mediante un obiettivo fotografico a fortissimo ingrandimento che rende l’oggetto o dettagli di esso con dimensioni, in negativo o in ripresa, superiori a quelli reali; fotografia realizzata con una microcamera.

Mirino
dispositivo della macchina fotografica deputato a traguardare e determinare l’inquadratura del campo di ripresa.

 

Montaggio
tecnica che consente di unire inquadrature secondo una determinata successione, montaggio della quadricromia, si procede dai colori più chiari ai più scuri: giallo, rosso, blu e nero.

Negativo
si dice di immagine con valori cromatici inversi a quelli che risultano nell’immagine positiva, immagine invertita tracciata su una pellicola a seguito di esposizione alla luce e trattamento nel bagno di sviluppo e fissaggio, che si presenta nelle tonalità come l’opposto complementare dell’immagine originale.

Nitidezza
del fotogramma o della fotografia l’essere la definizione dell’immagine chiara e precisa nei contorni.

Normale
tipo di obiettivo, per il quale il rapporto lunghezza focale e formato della pellicola soddisfa la condizione di coprire in ripresa l’intero formato, rendendo in questo modo “normale”, consueto solito, abituale la  rispondenza ottica al formato della pellicola usata:
l’obiettivo di lunghezza focale  50mm. si dice normale per il formato (24x36)mm.;
l’obiettivo di lunghezza focale  80mm. si dice normale per il formato (6x6)cm.;
l’obiettivo di lunghezza focale  30mm. è grandangolare rispetto al formato (24x36)mm.;
l’obiettivo di lunghezza focale  80mm. è mediotele-obiettivo rispetto al formato (24x36)mm.

Obiettivo
sistema ottico centrato che fornisce un’immagine reale di un oggetto, di solito costituito da un gruppo di lenti o da una combinazione di specchi sferici (telescopi)
Olografia
procedimento di registrazione e ricostruzione di ologrammi.

Ologramma
registrazione completa delle figure di interferenza prodotte dall’incrocio di due fasci laser indirizzati sullo stesso oggetto; la registrazione può essere riconosciuta con il procedimento inverso, dando luogo a un’immagine tridimensionale che l’occhio percepisce come solido.

Ortocromatico
in fotografia,  non sensibile esclusivamente alla luce rossa, discriminazione della lunghezza d’onda luminosa rispondente al colore rosso.

Ottica
parte della fisica che studia i fenomeni di emissione, propagazione e assorbimento della luce e delle radiazioni elettromagnetiche in genere.

Ottico
che riguarda l’apparato visivo dell’uomo.

 

 

 

Otturatore
il valore numerico che esprime la velocità di otturazione in frazioni di se­condo esprime un intervallo di tempo tra l'apertura e la chiusura del diafram­ma della metà rispetto al suo successivo più piccolo, 1/60sec. esprime veloci­tà doppia rispetto ad 1/30sec.

Pancromatica
si dice di pellicola che registra correttamente tutte le tonalità cromatiche visibile dello spettro solare.

Piano
della pellicola cui si regista l’immagine fotografica latente.

Polaroid
nome di società industriale statunitense (1909), produce apparecchi fotografici e pellicole a sviluppo rapido dal quale prende il nome il procedimento fotografico e del relativo apparecchio che permette di ottenere il positivo già pronto, pochi secondi dopo che è stata scattata la fotografia.

Posa
esposizione alla luce del materiale fotosensibile attraverso la ripresa fotografia per estensione anche inquadratura, ripresa.

Positivo
immagine fotografica fedele ai valori tonali dell’originale.

Profondità
di campo, intervallo, distanza entro la quale ogni oggetto ripreso o fotografato risulta a fuoco, dipende dall’apertura di diaframma, a parità di esposizione, più piccola è l’apertura maggiore risulterà la profondità di campo di ripresa o dell’inquadratura.

Prospettiva
rapporto, in termini di volumi, di superfici di oggetti tridimensionali riprodotti su scala bidimensionale: in fotografia, dipende dal punto e dall’inclinazione di ripresa.

Punto di ripresa
posizione assunta dall’apparecchio fotografico rispetto al soggetto, dalla quale dipende la prospettiva.

Quadricromia
procedimento fotomeccanico che riproduce un originale usando i tre colori fondamentali più il nero; anche, immagine ottenuta con tale procedimento.

Rapidità
proprietà, con la quale è capace l’emulsione sensibile di registrare l’immagine sulla pellicola, a parità di sensibilità, di condizioni di luce l’emulsione  è rapida quando è adeguata alla velocità di otturazione e alla velocità dell’oggetto in movimento, registrando egualmente senza compromettere la nitidezza dell’immagine.

 

Reflex
tipo di mirino fotografico in cui l’immagine proveniente dall’obiettivo è proiettata attraverso specchi e prismi rifrangenti, per estensione apparecchio reflex.

Retino
dispositivo che permette di scomporre l’immagine fotografica in una trama di punti più o meno grandi che, inchiostrata, determina le sfumature di tonalità dell’immagine.

Ritocco
operazione manuale, sul negativo con matita o pennellino intinto in tempera o inchiostro; sul positivo con matita di durezza opportuna, per correggere l’immagine dai difetti tecnici o migliorala in senso estetico, artistico.

Segno
Un segno, o representamen, è qualcosa che sta a qualcuno per qualcosa sotto qualche rispetto o capacità.
Si rivolge a qualcuno, cioè nella mente di quella persona un segno equivalente, o forse un segno sviluppato.
Questo segno che esso crea lo chiamo interpretante del primo segno.
Il segno che sta per qualcosa: il suo oggetto.
Un segno non è una entità fisica, dato che l’entità fisica è al massimo l’occorrenza concreta dell’elemento pertinente dell’espressione; un segno non è una identità semiotica fissa ma piuttosto il luogo di incontro di elementi mutuamente indipendenti, provenienti da due diversi sistemi e associati da una correlazione codificante.

Sensibilità
risposta con cui un materiale fotosensibile reagisce alla luce: dipende dalla grandezza dei granuli, più sono grossi maggiore è la sensibilità, al contrario, più sono piccoli minore è la sensibilità.

Sequenza
insieme di inquadrature che si susseguono con un rapporto di spazio e di tempo.

Significante
L’elemento formale, fonico o grafico, che, insieme al significato, costituiscono il segno linguistico. Assai espressivo, che dice molte cose.

Significato
Il contenuto semantico di un segno linguistico (parola, frase, ...) o anche di altri mezzi d’espressione (simboli, segnali, gesti, ...).

Solarizzazione
inversione dei valori tonali dell’immagine per mezzo di una forte sovraesposizione alla luce in fase di sviluppo del materiale fotosensibile.

Sottoesposizione
esposizione insufficiente rispetto alla sensibilità del supporto, del fotogramma alla luce.

 

Sovrimpressione
impressione di una o più immagini sullo stesso fotogramma precedentemente impressionato.

Sovraesposizione
o sovresposizione, esposizione troppo prolungata rispetto alla sensibilità del supporto, del fotogramma alla luce.

Spettro
sezione dello spettro solare, elettromagnetico che presenta i colori visibili: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco, e violetto.

Talbotipia
vedi Calotipia

Teleobiettivo
obiettivo fotografico dotato di una lunghezza focale maggiore di quella ordinaria, che gli conferisce un notevole potere di ingrandimento, si usa per fotografie a distanza.

Tonalità
grado delle tinte di una stampa in bianco/nero o a colori.

Tratto
segno, linea semplice tracciati con una matita, una penna, un pennello; elementi caratteristici, connotativi di una unità linguistica, tratto fotografico.

Trucco fotografico
artificio con cui si altera la realtà, per ottenere determinati effetti di simulazione della realtà.

Viraggio
trattamento per conferire alla stampa fotografica una diversa tonalità o, per far cambiare volutamente il colore annerito dei sali di bromuro o di cloruro di argento, in un colore diverso da quello risultante dopo il normale trattamento di sviluppo, fissaggio e lavaggio in particolare della carta sensibile; viraggio di colore seppia, blu, rosso ecc.

 

fonte: http://www.digifaber.com/nuzzomonello.it/FOTOGLOSSARIO.doc

sito web: http://www.digifaber.com/nuzzomonello.it/

a cura di: Prof. Sebastiano Monello

 

 

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