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BANGLADESH


Dati generali
Capitale          Dacca
Superficie       144.000 sq km (WB 2002)
Forma di governo       Repubblica
Moneta           Taka
Popolazione    135.683.700 (WB 2002)
Crescita pop.   1,74 annual % (WB 2002)
Dens. pop.      942,247 people / sqkm (WB 2002)

           
Il Bangladesh è una Repubblica indipendente a regime presidenziale nell'ambito della Commonwealth. La sua capitale è Dacca. Questo stato asiatico nasce nel 1971, quando il Pakistan orientale bengalese si è separato dal Pakistan occidentale, dopo un'insurrezione nazionale.  
Il Bangladesh confina a nord, ovest ed est con l'Unione Indiana, a sud-est con la Birmania; a sud si affccia nel Golfo del Bengala, nell'Oceano Indiano. Il territorio comprende la regione del delta del Gange e la regione compresa tra la parte terminale di questo fiume e il Brahmaputra. La zona costiera del delta del Gange è frastagliata in migliaia di isole e isolotti fangosi.
La popolazione è composta per il 98% da Bengali, il restoè costituitoda bihari ed altre etnie.

CONFORMAZIONE FISICA

Il Bangladesh è situato lungo la costa Nord del Golfo del Bengala, e confina con l’India e la Birmania. La gran parte del territorio è composta da fertili pianure alluvionali; il Nord e il Nord Est sono montuosi, così pure la regione di Chittagong.
Nel territorio del Bangladesh confluiscono vari grandi fiumi, che formano un enorme delta: il Gange, il Brahmaputra-Jamuna, il Meghna e il Tista. La maggior parte del territorio è spesso interessato dalle inondazioni e tutta l’attività umana è condizionata dal tentativo di sfruttare le vie d’acqua e i terreni alluvionali evitando i pericoli delle inondazioni.

CLIMA

Clima è umido e caldo, con intense precipitazioni. E’ suddiviso in tre periodi: inverno (nov.-febbr.); pre-monsone (giugno-sett.) e post-monsone (ott.-nov.). La temperatura varia da 24° a 39° nei mesi estivi e in quelli invernali da 10° a 23°.
Durante i monsoni il livello dell’acqua aumenta di 6 metri sopra il livello del mare, allagando due terzi del paese. Le inondazioni sono ancora più gravi quando i fiumi Gange, Brahmaputra-Jamuna e Meghna sono ingrossati dallo scioglimento delle nevi dell’Himalaya e dagli acquazzoni indiani.
Nel golfo del Bengala si originano periodicamente cicloni, a volte con effetti devastanti sulla costa. Nel 1991 un ciclone ha ucciso 560.000 persone.

POPOLAZIONE

La densità di popolazione è molto alta: circa 740 persone per km quadrato: è il paese più popolato del mondo, dopo microstati come Malta o il Principato di Monaco. L’85% abita in villaggi.
Le montagne sono abitate da tribù di etnie differenti.

 

STORIA

Il Bengala divenne mussulmano circa 500 anni fa, attraverso l’opera di commercianti e artigiani arabi che vi portavano le loro merci. Sono presenti molte etnie e religioni e questa presenza ha sempre condizionato lo sviluppo storico, politico e sociale del paese.
Il Bangladesh, assieme al Pakistan, costituì un’entità statale indipendente, a prevalenza mussulmana, a partire dal momento del ritiro inglese dall’India e della dichiarazione d’indipendenza dell’India dall’Inghilterra (1947). Gli Inglesi avevano occupato il Bengala, corrispondente in parte all’attuale Bangladesh, nel 1765.
Il Bangladesh e il Pakistan erano a prevalenza mussulmana, mentre nell’India prevaleva la religione induista: il conflitto fra le due religioni era molto forte e dava luogo a disordini e violenze. Il Bangladesh è diventato indipendente dopo una guerra col Pakistan cominciata il 25/5/1971, dopo la dichiarazione unilaterale d’indipendenza pronunciata dalla autonomista ‘Lega Awami’, oltre che causata dalle violenze perpetrate dalle truppe pakistane. Da questo momento in poi vi fu spesso una situazione di instabilità politica.
Con l’indipendenza del Bangladesh, dieci milioni di persone, in prevalenza induiste, fuggirono dal Bangladesh in India.
Il primo governo indipendente procedette a nazionalizzazioni nei settori chiave dell’economia. In seguito il nuovo stato venne riconosciuto a livello internazionale. Seguì un periodo di colpi di stato e di ulteriore instabilità politica, fino alla presa del potere da parte del generale Zia (1977). Durante il periodo in cui il suo potere prevalse, venne dichiarato il riferimento all’Islam come primo punto della costituzione. In seguito è il generale Ershad a prendere il potere e a ripristinare le elezioni (1982). Riprendono però le violenze e il generale Ershad dichiara lo stato di emergenza. L’Islam diventa religione di Stato. Nel 1990 Ershad si dimette in seguito a manifestazioni e viene imprigionato. Sale al potere con le elezioni il partito BNP, dal 1991 in poi.

 

 
SITUAZIONE SOCIALE E DIFFERENZE FRA LA CITTÁ ED IL VILLAGGIO

La capitale del Bangladesh è Dhaka. La seconda città più importante è Chittagong, grande porto e centro industriale. Il territorio è poi suddiviso in sei province e in diversi distretti. Come in molti altri paesi, anche in Bangladesh c’è molta differenza tra la situazione di vita in città e nelle campagne o nei villaggi. La campagna era un tempo fonte di ricchezza perché l’agricoltura era l’unica occupazione che garantiva alla popolazione i beni di prima necessità. Con lo sviluppo industriale della città la produzione di molti beni si è però spostata dalla campagna alla città, dove vengono utilizzate per il lavoro nuove macchine e nuove metodi.
Ogni anno inoltre, come si è detto, la campagna è colpita da eventi atmosferici gravi quali le inondazioni o i cicloni che provocano gravi danni alle abitazioni, alle infrastrutture, ai prodotti dell’agricoltura e anche alle persone. Gran parte della popolazione in conseguenza di questi eventi perde la proprietà si viene a trovare in condizione di povertà; decide perciò di trasferirsi in città per trovare un nuovo lavoro andando a incrementare il numero delle persone che vivono nei centri urbani.

Nelle città vi è un maggiore sviluppo economico e vi è una valorizzazione delle strutture stradali, della comunicazione, delle industrie e di altri servizi sociali come la scuola, i college, le università, gli ospedali, i supermercati e gli aeroporti. Nelle città ci sono quindi maggiori opportunità di lavoro e migliori possibilità di vita rispetto alla campagna.

Nonostante l’urbanizzazione, la popolazione è in continua crescita nei villaggi e nelle campagne. Uno dei motivi è che i musulmani (che sono la maggioranza della popolazione) sono poligami (possono avere più mogli) e così la famiglia diventa più numerosa e può arrivare a comprendere anche sette o otto figli. Gli induisti viceversa non sono poligami perché la loro legge non lo accetta. Anche per questo, tra l’altro, nella popolazione del Bangladesh ci sono in proporzione pochi induisti, mentre i mussulmani crescono di numero.

Un altro motivo della differente crescita demografica delle famiglie nelle campagne e nelle città è il diverso livello di istruzione e di educazione sanitaria, che è più sviluppato nelle città. Nelle città le famiglie sono più piccole e comprendono al massimo due o tre figli. I genitori infatti sempre più sono portati a pensare che avere troppi figli porterebbe ad una situazione di povertà e adottano quindi comportamenti contraccettivi adeguati.

Attualmente lo stato, attraverso campagne informative e l’istituzione di vari servizi, cerca di consigliare alla popolazione di prevenire le nascite per limitare la crescita demografica incontrollata che rappresenta per il paese un grosso problema sociale ed economico, anche se spesso vi sono difficoltà nel ottenere dei risultati efficaci in quanto il controllo delle nascite tramite la contraccezione viene osteggiato dalle convinzioni religiose diffuse fra la popolazione.

Le tradizioni sono meno sentite in città rispetto alla campagna e vi è quindi una maggiore libertà di pensare e di agire (infatti anche le donne possono trovarsi un lavoro).

 

FAMIGLIA

In Bangladesh il modello di famiglia più diffuso è quello patriarcale. Il capofamiglia è il padre oppure la persona di sesso maschile più adulta di età, mentre la donna si trova in posizione più subordinata. La famiglia è sempre intesa come ‘famiglia allargata’, e comprende oltre ai familiari anche i parenti di sangue.

Come si è detto, la popolazione è in continuo aumento per cui vi è molta povertà e poca possibilità di sviluppo economico; vengono perciò a mancare anche i beni di prima necessità quali ad esempio la casa. Questo incide nella vita delle famiglie.

La povertà è una vera minaccia per la popolazione del Bangladesh, in particolare per le donne e le bambine perché a causa delle perdurare dell’influenza di alcune tradizioni che le discriminano, soffrono di mal nutrizione e quindi di problemi di salute.

Le femmine sono più deboli e l’11% di loro muore prima di avere 5 anni. Molte donne in gravidanza muoiono per anemia; altre volte la causa della morte può essere il tetano o l’epilessia.

A causa del troppo lavoro della madre e della malnutrizione, il bambino che nasce spesso è malato. Sempre a causa della povertà e di altri fattori culturali, le donne delle classi povere subiscono violenze e a volte vengono anche uccise.

Una conseguenza dei problemi economici è anche la forte disoccupazione, che è uno dei motivi dell’emigrazione.

A causa dei problemi economici e dei cambiamenti culturali dovuti alla modernizzazione, il nucleo familiare si è ristretto e sta diventando simile al modello di famiglia nucleare (come quella italiana o occidentale).

 
LA SITUAZIONE DELLA DONNA

Mentre nel resto del mondo la maggior parte delle donne lavora, in Bangladesh solo metà di esse lavora, per vari motivi, tra cui la scarsa istruzione e la denutrizione. Nella società del Bangladesh le donne si dividevano tradizionalmente in due gruppi: quelle che non accettavano di lavorare e di avere una vita sociale fuori casa, e naturalmente non contribuivano ad aumentare il reddito familiare, e quelle che invece accettavano di lavorare anche fuori casa.

Attualmente la situazione tende a cambiare in seguito allo sviluppo scientifico, tecnologico ed economico; questo sviluppo ha richiesto molta disponibilità a lavorare anche alle donne.

Per fare crescere il loro benessere sono stati attivati oggi molti progetti e servizi cooperativi internazionali tra i quali molti sono finalizzati a creare opportunità di lavoro tali da permettere alle donne di lavorare in casa e di produrre cose destinate alla vendita al mercato. Oggi in Bangladesh sia il governo che l’opposizione sono guidati da donne.

Non c’è grande differenza nella condizione sociale tra la donna musulmana e la donna induista. L’unica differenza è quella religiosa: la donna musulmana deve vere sempre il volto coperto (ponda) come obbligo morale e come segno di modestia e moderazione. Questa tradizione non dà alle donne musulmane la possibilità di uscire spesso di casa. In casa solo il padre, il fratello e il marito possono vedere il suo viso. Il "ponda" è una tradizione che, nelle intenzioni, è rivolta allo scopo di ottenere rispetto per le donne che lo portano. Le donne induiste invece non portano il "ponda". Un’altra differenza è che i musulmani possono avere più mogli mentre questa legge non vale per gli induisti che seguono la loro tradizione religiosa.

MATRIMONIO

Un problema importante riguardo al matrimonio e la condizione della donna è quello che nelle classi più povere la donna si sposa troppo presto. L’istituzione matrimoniale comunque tende ad evolvere e i matrimoni sono cambiati all’interno delle famiglie. Anni fa c’era una grande differenza di età fra i due sposi; ora la differenza è diminuita a circa 7/8 anni. Per quanto riguarda nello specifico il matrimonio e le sue modalità, dobbiamo tener presente che in Bangladesh sono presenti numerose comunità divise per etnia e religione e che ognuna segue la propria specifica tradizione culturale sia per la cerimonia sia riguardo al rapporto fra i coniugi nel matrimonio. Le diverse tradizioni hanno ancora una forte influenza.
Il capo famiglia è colui che ha la responsabilità di organizzare e quindi anche di decidere molti aspetti per quanto riguarda il matrimonio. Sia i mussulmani che gli induisti attribuiscono un grande valore alla verginità della donna al momento del matrimonio. Sia per i musulmani e che per gli induisti,inoltre, la dote è un aspetto molto importante del matrimonio. Nel 1989 è stata istituita una legge per limitare questa tradizione della dote, che aveva spesso la conseguenza di impoverire le famiglie e creare ostacoli al matrimonio. Ora, se questa legge non viene rispettata, chi porta la dote e lo sposo che la riceve, prendono una multa e a volte finiscono in prigione. Tutt’oggi però la tradizione della dote viene portata avanti di nascosto; anzi se i genitori della sposa non danno una adeguata dote alla figlia, lo sposo si arrabbia e alcune volte si arriva al divorzio. Per una mancata dote a volte i genitori dello sposo picchiano o maltrattano la sposa.

 
Divorzio e diritto di famiglia

Anche per quanto riguarda il divorzio i mussulmani – che in genere sono molto influenzati dalla religione ortodossa e dagli "imam" - seguono la legge dettata dalla loro religione. Una delle cose previste dalla legge islamica è quella secondo cui quando la parola "talac", cioè ‘divorzio’, viene pronunciata tre volte da parte del marito, il matrimonio è rotto. Il marito quindi ha un grande potere in questo senso. Il marito può dichiarare il divorzio anche solo scherzando, pronunciando tre volte "talac", anche se ci vogliono dei testimoni.

Se il marito abbandona per più di dieci anni la moglie, quest’ultima può divorziare. La moglie può chiedere il divorzio anche quando per due anni il marito non è riuscito a mantenerla. Un’altra causa di divorzio può essere che uno dei due sposi si droghi o che la moglie sia omossessuale o per altri motivi sessuali.

Attualmente il governo sta predisponendo una legge, che si richiama a un’ordinanza del 1961, valida per tutti siano essi mussulmani che induisti, chiamata "Uniform Family Code", o codice uniforme di famiglia. Questa legislazione è rivolta a dare beneficio alle donne e a migliorare la loro condizione all’interno della famiglia.

In Bangladesh c’è un importante servizio per la donna chiamato "Bangladesh Mohila Parisad", che è stato istituito circa 30 anni fa. E’ questo stesso servizio che ha proposto l’"Uniform Family Code". Questa legge si occupa del matrimonio e del divorzio e prescrive che devono essere registrati obbligatoriamente; secondo questa legge, lo sposo non deve avere meno di 22 anni e la sposa meno di 18 anni. Il divorzio, per essere valido, deve essere registrato e non basta pronunciarlo verbalmente.

In caso di divorzio, parte della dote spetta anche alla donna per potersi così mantenere. Attualmente invece accade che in caso di divorzio, se la donna vuole ottenere qualche proprietà del marito, e quest’ultimo non è d’accordo, in seguito trova molte difficoltà a risposarsi. Secondo l’"Uniform Family Code", la proprietà di famiglia spetta a tutte le figlie sia sposate che non sposate.

RELIGIONE

La popolazione, nella grande maggioranza (88,6%) professa l'islamismo; il 12% è induista, seguono poi i buddisti, i cristiani e gli animisti. La religione dello Stato e l'islamismo.

 

LINGUA

La lingua ufficiale è il "bengali". Altre lingue parlate sono: Urdu, Chakma, Marma, Garo, Khasi, Santhali, Tripuri, Mro. Viene usato anche l'inglese.

 

UNITÁ MONETARIA: taka

ECONOMIA

Ancora oggi l'economia del Paese stenta a decollare soprattutto a causa delle inondazioni che ogni anno, durante la stagione monsonica, flagellano oltre un terzo del Paese causando centinaia di vittime e mettendo in ginocchio l'agricoltura.
L'attività prevalente è l'agricoltura, ma esplicata con sistemi e mezzi del tutto superati ed insufficienti. Produzione agricola: riso, juta, the. È uno dei paesi meno sviluppati. Molto frequenti sono le alluvioni, peraltro non affrontate secondo un piano organico.

 

Fonte: http://www.paisi.it/schede/Bangladesh/Scheda%20Paese%20Bangladesh.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 


 

 

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