Alaska

 

 

 

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Alaska


L'Alaska, terra di splendide meraviglie naturali, porta i superlativi che visitatori e abitanti le hanno attribuito con condiscendente eleganza. Qui dovete mettere in conto la possibilità di indossare le racchette da neve, così come di incontrare un orso bruno che si avvicina lentamente o di fendere in kayak il blu meraviglioso di un fiordo profondo. Sebbene il paese sia famoso per i suoi prezzi alti, è tuttavia possibile visitare l'Alaska con una modica cifra, come ben sanno le orde di persone che ogni estate affollano le ridenti cittadine e le più caratteristiche zone selvagge di questo paese.
  A colpo d'occhio
Superfice
1.477.268 Kmq
Popolazione
651.000 abitanti
Capitale
Juneau (31.900 abitanti)
Composizione etnica
75% bianchi, 15% inuit e altri gruppi indigeni, 4% neri, 3,2% asiatici
Lingua parlata
inglese e la lingua dei nativi dell'Alaska
Religione
cristiana
Settori/prodotti principale
petrolio e gas naturale (25% della produzione statunitense), pesca, estrazione di minerali, turismo.
  Documenti ed info utili
Visto
I requisiti per l'ingresso sono quegli stessi che sono necessari per gli Stati Uniti. Alla maggior parte dei visitatori è richiesto un visto. Tuttavia per i Canadesi è sufficiente un documento di cittadinanza, e gli abitanti di Regno Unito, Nuova Zelanda, Giappone, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Svizzera possono fermarsi fino a 90 giorni senza alcun visto. Coloro i quali partono passando attraverso il Canada devono controllare di avere i documenti necessari per rientrare negli Stati Uniti
Turismo
600 mila visitatori all'anno.
Rischi sanitari
lambliasi, ipotermia, cinetosi, rabbia, scottature e irritazioni dovute a una prolungata esposizione al sole o al vento
Elettricita
110/120 V, 60 HZ
Fuso orario
nove ore indietro rispetto al meridiano di Greenwich
Pesi e misure
sistema britannico
  Quando andare
Il periodo in cui i viaggiatori preferiscono visitare l'Alaska è quello che va da giugno ad agosto, ovvero quando si registrano le temperature più alte. Le settimane di punta - dall'inizio di luglio fino a metà agosto - attirano enormi folle nei luoghi più caratteristici come il Denali National Park e la penisola di Kenai. Il periodo immediatamente precedente e quello subito successivo - maggio e settembre - offrono un duplice vantaggio: il tempo è mite e c'è la possibilità di usufruire degli sconti di bassa stagione sia per gli alloggi sia per i trasporti. Molte festività e manifestazioni culturali in Alaska hanno luogo durante i periodi estivi, allorquando la luce del sole splende 24 ore su 24.
L' Alcan è in gran parte percorribile da settembre fino a inizio ottobre senza troppo timore di imbattersi in tempeste di neve, ma è necessario equipaggiarsi per proteggersi dal freddo e dalla pioggia. Arrivare in Alaska ad aprile inoltrato è possibile se ci si reca nel sud-est e nella penisola di Kenai, ma l'interno è solitamente ancora immerso nella neve sciolta e nel fango. In ottobre le regioni del sud-est e del centro-sud sono quasi sempre soggette a pioggia, mentre l'interno e Fairbanks sono innevati. Lo stato sta cercando di attirare più turisti durante l'inverno (da novembre a febbraio) promuovendo lo sci e le escursioni con i cani da slitta, nonché pubblicizzando il particolare fascino delle luci del nord in questo periodo dell'anno; le temperature di 45 gradi sotto lo zero costituiscono le maggiori preoccupazioni.
Eventi e Manifestazioni
Gli abitanti dell'Alaska hanno un carattere festoso, specie in estate quando la presenza della luce del giorno 24 ore su 24 rende le persone più tranquille, posate, gioiose e divertenti. Non a caso molte città celebrano il Solstizio d'Estate (21 giugno). Le feste che si tengono a Fairbanks sono le più popolari: qui la maggior parte delle quasi 23 ore di sole vengono trascorse preparando la partita di baseball di mezzanotte. La città di Sitka si scatena durante giugno con gare di 'log-chopping' (letteralmente taglio del ceppo), 'axe-tossing' (lancio della scure) e 'free climbing'.
Il giorno dell'Indipendenza (4 luglio) è una festività molto amata, con festeggiamenti di particolare rilievo a Ketchikan e Anchorage, che prevedono parate, gare di vario genere e partite di softball, il tutto coronato da spettacoli pirotecnici di grande effetto. Durante il secondo weekend di luglio, Talkeetna ospita orgogliosamente il Moose Dropping Festival.
A luglio inoltrato, durante il Golden Days, a Fairbanks si celebra la scoperta dell'oro con parate e sport, dando possibilità di divertimento anche ai meno atletici con eventi quali l'Hairy Legs Contest.
Prezzi e costi
Valuta
Dollaro americano (US$)
Economicita del paese
La moneta corrente è il Dollaro americano. L'Alaska si distingue dai Paesi vicini per la quantità di denaro che i turisti spendono per visitarla: dal relativo isolamento fisico di questo stato, infatti, ne conseguono un alto costo dell'importazione delle merci e il costo del lavoro locale. I più parsimoniosi dovranno quindi evitare le stagioni di punta, arrangiarsi con il cibo e adattarsi ai trasporti pubblici se vogliono evitare una crisi finanziaria! Il sud-est è la zona più economica, in particolare per la sua vicinanza a Seattle, ma anche i centri principali come Anchorage e Fairbanks offrono ancora prezzi competitivi.
Si può girare sia con la carta di credito sia con il denaro contante (o con entrambi, visto che la carta di credito può essere utile in caso di emergenza).
Potrebbe capitarvi, ma sporadicamente, che in alcuni negozi e alberghi nel Bush non accettino alcun tipo di carta di credito. Inoltre è abbastanza semplice trovare un bancomat. Se si ha bisogno di cambiare denaro, la National Bank of Alaska (NBA) è la più grande banca del paese ed ha uffici nella maggior parte delle città situate nelle zone più comunemente visitate dai turisti.
Generalmente in Alaska si danno le mance per l'alloggio, i pasti e i taxi, che corrispondono al 15% circa.
Costi vitto ed allogio
Pasto economico (chioschi, ecc.): US$5-10
Pasto in un ristorante di categoria media: US$10-20
Pasto in un ristorante di categoria elevata: US$20 e oltre
Albergo economico: US$10-30
Albergo di categoria media: US$50-80
Albergo di categoria elevata: US$100-200
Sport e tempo libero
L'Alaska ha custodito gelosamente le sue grandi attività all'aperto e ci sono svariati modi di parteciparvi.
Alcuni dei migliori percorsi per le escursioni sono: il Chilkoot Trail vicino a Skagway, che era utilizzato dai cercatori d'oro alla fine del secolo scorso; il Resurrection Pass Trail nella penisola di Kenai e il Pinnel Mountain Trail vicino ad Hyder, dove vi è una vista meravigliosa del sole di mezzanotte. In Alaska ci sono molte possibilità di dedicarsi al canottaggio nel Misty Fjords National Monument, nel Glacier Bay National Park e nel Katmai National Park. Andare in canoa costeggiando le rive dell'oceano è uno sport molto popolare nel sud-est e nel centro-sud dell'Alaska, e altri posti ideali per praticarlo sono il Muir Inlet nel Glacier Bay National Park e il Tracy Arm Fjord a sud di Juneau. Un'altra attività è la pesca nei numerosissimi fiumi, ruscelli e laghi ricchi di trote arcobaleno e trote salmonate, salmerini artici e temoli.
Storia
Dall'arrivo dei bianchi, l'Alaska ha tratto sia vantaggi sia svantaggi dalle sue risorse naturali. C'era un tempo in cui la pelliccia aveva ancora un grande valore, i picconi trovavano sempre l'oro, le balene si dirigevano compiacenti verso gli arpioni e il petrolio sgorgava nelle condutture: allora l'Alaska sembrava un immenso e ricco contenitore di risorse naturali. Ma appena queste stesse risorse hanno cominciato a venir meno e ad esaurirsi, lo stato è caduto in disgrazia, ed è stato spesso descritto come una terra brulla e ingrata che solo gli orsi polari o gli Inuit potevano abitare.
I primi abitanti dell'Alaska migrarono dall'Asia verso il Nord America, a partire da 40.000 anni fa, durante un'era glaciale che fece sommergere dalle acque dell'oceano un ponte di terra di 1449 km separando la Siberia e l'Alaska. Anche se molte di queste tribù nomadi proseguirono verso sud, quattro gruppi etnici rimasero in questi territori selvaggi: gli Athabaski, gli Aleuti, gli Inuit e le tribù dei Tlingit e degli Haidas che abitano le zone costiere. Il primo uomo di origine caucasica a mettere piede in Alaska fu Virtus Bering, un navigatore danese che si imbarcò per conto dello zar di Russia nel 1728; egli fornì subito informazioni sulla grande ricchezza che si poteva trarre dallo sfruttamento delle pelli delle numerose foche e lontre marine. I Russi crearono immediatamente a Kodiak Island una base per il commercio delle pelli: un'attività portata avanti illegalmente, che sterminò gli animali senza alcun tipo di regolamentazione fino a che fu istituita una compagnia russo-americana, nel 1790. Altri invasori Europei, principalmente spagnoli e snglesi, furono attratti da queste coste così proficue, ma il predominio russo continuò indisturbato fino al XIX secolo.
Il mercato delle pelli conobbe tempi duri nel 1860 e, con le guerre europee che richiedevano sia attenzioni sia risorse, i Russi decisero di vendere le loro proprietà; molte proposte in tal senso furono fatte agli Stati Uniti, i quali, dopo essersi mostrati indecisi, nel 1867 firmarono un accordo assai conveniente in base al quale acquistarono la regione per 7,2 milioni di dollari (meno di un cent all'ettaro). Nonostante l'affare, l'Alaska rimase disorganizzata e senza legge, accessibile e apprezzabile solo per pochi colonizzatori, fino a che le sue risorse naturali non cominciarono a essere sfruttate una a una.
Prima furono le balene, catturate soprattutto nel sud-est, e poi i numerosissimi salmoni; ma il vero boom dell'economia e della popolazione si ebbe in Alaska nel 1880 con la scoperta dell'oro.
Con quella fiducia che sempre accompagna la ricchezza e con il passaggio da un secolo all'altro, gli abitanti dell'Alaska (tutti e sessantamila) cominciarono a esigere garanzie per il loro futuro.
Il Congresso cominciò a concedere privilegi legislativi senza voto ma il movimento, che rivendicava il diritto di sovranità, si arrestò durante la prima guerra mondiale quando molti abitanti partirono verso sud alla ricerca di lavori meglio retribuiti. L'Alaska, quasi disabitata, sonnecchiò fino a metà del 1942, allorquando i Giapponesi suonarono le campane di guerra attaccando le isole Aleutine e Attu. Vennero allora costruite grandi basi militari e infrastrutture dagli Stati Uniti che avevano risposto a questo attacco militare inflitto ai territori nord-occidentali. Degno di nota è soprattutto il fatto che fu costruito l'Alcan (Alaska-Canada), l'unico collegamento via terra tra l'Alaska e il resto degli USA, un capolavoro della tecnica di 2447 km portato a termine in poco più di otto mesi. L'iniezione di fondi e l'impegno personale per la ricostruzione post bellica, portò a una svolta nella storia di questo stato. Nel 1959 il presidente Eisenhower proclamò l'Alaska quarantanovesimo stato dell'Unione, consentendo agli abitanti di coniare l'intelligente e scherzoso soprannome "Lower 48 ".
Nel 1968 furono scoperti importanti giacimenti petroliferi sotto Prudhoe Bay nel Mar Glaciale Artico, che furono la causa di accese polemiche tra un'avida industria petrolifera, gli ambientalisti e i nativi dell'Alaska che cercavano di avanzare rivendicazioni di carattere etico verso quella terra che ora stava promettendo di dare straordinarie ricchezze. Fu firmato un trattato con le popolazioni indigene, nel 1971, e furono costruiti 1270 km di oleodotto fino al porto di Valdez.
Nel 1977 il petrolio, che aveva reso l'Alaska lo stato più ricco degli USA, cominciò a fluire. Il petrolio è ancora considerato da molti abitanti dell'Alaska come il loro bene più prezioso, nonostante le ombre gettate dalla caduta dei prezzi mondiali nel 1986 e dal tragico disastro dell'Exxon Valdez nel 1989.
Lo sfruttamento delle risorse naturali, in particolare del petrolio, è un argomento scottante in Alaska, che riguarda contemporaneamente la tanto desiderata indipendenza da Washington, gli interessi dei gruppi ambientalisti, il desiderio del benessere economico e i diritti delle popolazioni indigene. Una crescente consapevolezza del fatto che le zone selvagge dell'Alaska siano una notevole risorsa naturale, e che possono avere ancor più valore se lasciate intatte, potrebbe essere il sentimento che salverà le meravigliose terre di questo paese.
Cultura
Gli indigeni dell'Alaska sono famosi per le loro espressioni artistiche tradizionali, e la loro abilità in questo campo è dovuta soprattutto all'uso ingegnoso che hanno saputo fare dei pochi materiali naturali a loro disposizione. Radici, avorio, corteccia di betulla, piante e steatite furono usati creativamente per produrre decorazioni cerimoniali e altri lavori artistici. Gli Aleutini sono conosciuti per essere i più raffinati creatori di ceste del Nord America, ceste che essi costruiscono utilizzando la rinomata erba Attu delle isole Aleutine. Gli Inupiat e Yup'ik Inuit costruiscono i loro oggetti utilizzando parti dei mammiferi marini; i manufatti prodotti con l'avorio e i loro lavori d'intaglio sono conosciuti in tutto il mondo. L'esempio più noto dell'arte indigena dell'Alaska sono i totem, presenti in ogni comunità del sud-est. L'arte totemica è intagliata nelle case e in altre strutture di clan con la stessa tecnica che veniva utilizzata per i totem tradizionali. I totem vengono spesso eretti per celebrare un 'potlatch', una grande cerimonia che attira i clan di tutte le regioni.
In Alaska si parla l'inglese che assume però caratteri particolari perché, essendo mischiato alle parole e alle frasi tipiche dei nativi, diventa quasi una lingua a sé. Molte di queste parole sono originarie degli indigeni del luogo, altre sono una colorita combinazione coniata da qualche personaggio locale (probabilmente lo stesso ragazzo che ti chiede se vuoi partecipare a un 'blanket toss', un'attività in cui un cacciatore viene lanciato in aria allo scopo di avvistare una balena).
Quindi è meglio non mettersi in situazioni imbarazzanti e ricordare che un 'cheechako' è un novellino che cerca di sopravvivere al suo primo anno in Alaska, e che se qualcuno ti offre uno 'stinkhead' questi è disgustoso tanto quanto il suo nome.
Il pesce locale è famoso in tutto il paese, ma non è economico. I pesci che più si consumano in Alaska sono il salmone reale, il granchio di Dungeness, i gamberetti e l'halibut. Un popolare evento culinario, durante l'estate, è la cottura del salmone che viene grigliato, ricoperto con salse da barbecue fatte in casa e spesso offerto a volontà. Gli abitanti dell'Alaska prendono molto seriamente il rito del caffè, come si può notare dalla grande quantità di caffetterie presenti: anche nella più piccola città è possibile trovare un locale con la macchina per l'espresso. Gli inverni bui inducono a bere molto, soprattutto birra canadese e americana. Escluse le 70 città proibizioniste dei nativi dell'Alaska, non è mai molto difficile trovare un bar aperto o un venditore di liquori.
Ambiente
Il grandissimo Alaska, di gran lunga lo stato più vasto degli USA, mette a disposizione di ciascuno dei suoi abitanti più di un miglio quadrato per i suoi esercizi ginnici mattutini. Lo stato misura 2.254 km da nord a sud, i suoi confini sono lunghi 3864 km ed è suddiviso in diverse regioni. Il sud-est, conosciuto anche come Panhandle, è una fascia costiera di 805 km che comprende lo strettissimo Inside passage (Passaggio Interno), una linea di comunicazione vitale per città isolate che non sono raggiunte dalle strade. Le catene montuose, i ghiacciai e i fiordi di questa regione proseguono attraverso il centro-sud nei suoi 1047 km di territori che si incuneano tra spiagge e baie, dal Golfo di Alaska all'isola di Kodiak. L'interno è il cuore dell'Alaska, ed è caratterizzato da un clima più mite rispetto alle zone situate alle estremità del paese e da angoli pittoreschi, quali il Denali National Park, la prima fra le attrazioni dell'Alaska. Il Bush è più grande di tutte le altre regioni messe insieme e comprende l'intera fascia ovest, l'Alaska Artica e l'insieme delle isole del sud-ovest. Il fatto che il Bush sia generalmente raggiungibile solo con i voli charter, ne fa una meta proibitiva per molti viaggiatori, ma determina il fatto che mantenga uno stile di vita non contaminato dal boom dell'industria turistica, particolarmente evidente nelle altre zone del paese.
Anche i più scettici dovranno ammettere che l'Alaska è realmente un territorio selvaggio.
I salmoni non sono certo chiusi nelle riserve, e ce n'è abbastanza da riuscire a catturarli senza difficoltà.
Ci sono circa 150.000 alci e renne con la coda nera, caribù, capre di montagna, pecore, orsi e lupi che si spingono spesso fino alle periferie urbane. Foche, marsuini, delfini, balene, leoni marini, lontre e trichechi sono tutti mammiferi marini comuni che fanno di un tuffo nell'oceano artico un affare sociale. Le corse dei salmoni in estate inoltrata (quando migliaia di pesci nuotano risalendo i fiumi per deporre le uova) riempiono numerosi fiumi dell'Alaska. Anche il cielo è solcato da numerosi uccelli, tra i quali quelli maggiormente degni di nota sono le caratteristiche aquile del Nord America che hanno un'apertura alare che spesso raggiunge i due metri. La flora in Alaska è molto varia, e cambia radicalmente da una regione all'altra. Fra le 33 specie di alberi originari del luogo ci sono l'abete di Sitka (la pianta nazionale), l'abete dell'ovest, l'ontano, l'abete bianco, il pioppo nero americano e la betulla.
Il clima dell'Alaska non è noto per la sua costanza, e non è raro che si possano trovare riunite in un solo giorno le caratteristiche di più di una stagione. Senza contare troppo su queste informazioni, si può in linea di massima affermare che nell'Alaska sud-orientale e centro-meridionale si hanno generalmente forti precipitazioni e temperature miti con medie estive di 15-21°C. Nell'interno le precipitazioni sono scarse ma le temperature oscillano vertiginosamente. Il clima nelle regioni costiere dell'ovest è per lo più freddo, con temperature estive di circa 7°C; nebbia e pioggia sono inoltre frequenti lungo il litorale. Quasi in ogni luogo dell'Alaska si può osservare il sole a mezzanotte, una sorta di indigestione di luce che giustifica quella specie di follia che porta intere famiglie ad affrontare 10 km di passeggiate dopo cena, e squadre di softball a riunirsi per affascinanti incontri notturni.
Arrivare e trasporti
Come arrivare: Con l'aereo si può arrivare nelle città di Anchorage, Juneau, Ketchitan e Fairbanks. Se si viaggia in auto si passa per l'Alcan (conosciuto anche come l'Alaska Hwy), mentre se si arriva con la nave si percorrono i corsi d'acqua navigabili lungo l'Inside Passage. L'Aeroporto internazionale di Anchorage (ANC), 11 km a ovest rispetto al centro della città, è l'aeroporto più grande dell'Alaska ed è servito dalle principali linee aeree, ma molti viaggiatori che provengono dall'Asia o dall'Europa sono obbligati prima a fare scalo a Seattle, Los Angeles, Detroit o Vancouver, e di qui a prendere un altro volo per Anchorage. Bisogna pagare una tassa di dieci dollari americani per le partenze verso tutte le destinazioni straniere escluse il Canada e il Messico. È possibile anche andare in auto o in autobus lungo l'Alcan verso l'Alaska, ma sono necessari buoni pneumatici per percorrere questa strada. I traghetti che partono da Bellingham e da Washinghton impiegano tra i due e i quattro giorni e mezzo per raggiungere Juneau (dipende dal percorso che fanno) e costituiscono un modo caratteristico e piacevole per arrivare in Alaska.
Trasporti interni: Ci sono un paio di linee aree interne che collegano le principali città e un numero limitato di aerei che possono essere noleggiati per raggiungere le destinazioni più fuori mano. Sono disponibili autobus che collegano le varie città con partenze frequenti. L'Alaska Railroad (ferrovia) garantisce spostamenti di buona qualità e pittoreschi, ma non economici.
I traghetti servono il sud-est, il centro-sud e il sud-ovest dell'Alaska e sono spesso il mezzo più utilizzato per spostarsi in queste zone in cui le strade sono accidentate. Le agenzie per il noleggio delle auto sono presenti in tutte le città principali. La bicicletta è un buon mezzo, ed economico, per andare in giro, e si può combinare con spostamenti in traghetto.
Mete principali
Anchorage
Per molti abitanti dell'Alaska, che non sono fra quel 50% circa che vive ad Anchorage, la città non ha tutti i requisiti per essere la sede ufficiale del governo, dal momento che non ne rappresenta il paesaggio. Anchorage è un agglomerato urbano, altamente trafficato, un centro per fare shoppinge e non è in armonia con l'immagine tradizionale del paese.
Per il turista Anchorage è una tappa inevitabile, essendo il nodo del sistema stradale dell'Alaska e un centro di traffico aereo internazionale; fortunatamente è anche una città piacevole da visitare. Il centro è disposto in un semplice reticolato segnato con numeri e lettere che dà la possibilità a chiunque sia appena arrivato di girarlo con la stessa facilità di un residente. Molte delle cose da visitare nella città sono facilmente raggiungibili a piedi oppure si può approfittare dei circa 100 km di pista ciclabile per pedalare a piacimento.
L' Anchorage Museum of History and Art illustra la storia del paese e la cultura degli indigeni della zona, ed espone le opere di artisti regionali, nazionali e internazionali. L'arte indigena è presente all'Heritage Library Museum dove si trovano collezioni assai ben curate di utensili, costumi e armi, dipinti originali e molti lavori d'intaglio.
C'è un gran numero di parchi sia dentro sia fuori la città. All'Earthquake Park, nella zona occidentale di Anchorage, si può visitare una mostra illustrata che rappresenta nei dettagli il grande terremoto che nel 1964 provocò lo slittamento di 52 ettari di terreno per 600 m verso il mare. Quando non è disturbato dalla presenza di uno o due bus turistici, il parco offre un meraviglioso panorama del profilo della città che si staglia contro la Chugach Mountain, e se la giornata è limpida sono visibili a nord il monte McKinley e il monte Foraker. Il percorso ciclabile più pittoresco è il sentiero litoraneo lungo 18 km che ha inizio proprio al limite ovest della città e continua lungo la spiaggia, da dove è anche possibile scorgere il dorso delle balene. Il Chugach State Park, a est di Anchorage, è una meta allettante per gli escursionisti. Il luogo più tipico è il Flattop Mountain Trail, per la maggior parte costituito da una salita non impegnativa, a eccezione degli instabili punti d'appoggio offerti dalle rocce smosse vicino alla cima a 4500 metri.
Trovare un posto per pernottare ad Anchorage raramente è un problema, perché il centro è ricco di hotel e motel a basso costo, e appena fuori è facile trovare comodi Bed and Breakfast. La zona centrale ha un ottima scelta di caffè e ristoranti, e questo è inoltre il posto giusto per gironzolare tra pub e bar. Quello di Anchorage è l'aeroporto più trafficato dell'Alaska sia per i voli interni sia per quelli internazionali ma, una volta atterrati, per molte destinazioni è più conveniente ed economico spostarsi in treno o in bus. Il servizio locale di autobus di Anchorage, il People Mover, è eccellente.
Penisola di Kenai
La Penisola di Kenai, a sud di Anchorage, è la più frequentata zona ricreativa del paese. È un insieme di montagne, fiordi, campi di ghiaccio e ghiacciai ed è dotata di una serie di percorsi per escursioni, di numerose aree per il campeggio e di bellissime zone da visitare in canoa. Il Kenaj Fjords National Park copre una superficie di 234.800 ettari, ed è ricco di fauna marina e ghiacciai, incluso l'Harding Icefield, lungo 80 km e largo 48 km. Molte città in quest'area sono deliziose: Homer è un pittoresco villaggio di pescatori dove vivono numerosi artisti attratti dalla bellezza della regione. Alcune gallerie d'arte espongono soprattutto opere locali. Il campeggio è il modo più economico per godersi la penisola, ma si possono trovare sistemazioni a prezzi ragionevoli anche nelle città di Steward, Homer e Soldotna. La penisola di Kenai è situata 70 km a sud di Anchorage ed è facilmente raggiungibile in macchina. Gli autobus partono tutti i giorni da Steward e Anchorage.
Denali National Park
Situato sui pendii settentrionale e meridionale dell'Alaska Range, a 382 km da Anchorage, Denali è il principale parco nazionale subartico del paese, dove, fra i 2,4 milioni di ettari, si trova l'imponente Monte McKinley (6096 metri): è questa senza ombra di dubbio l'attrattiva principale del parco, da contemplare nelle giornate limpide. Il parco offre campeggio, escursioni a piedi, in mountain bike e rafting: il tutto a un prezzo inconsistente da quando quasi un milione di visitatori fa la coda per i permessi e le navette-bus, durante i mesi estivi. Sarebbe bene cercare di visitare il parco all'inizio di giugno o alla fine di settembre per evitare le code; ricordate che queste scompaiono una volta che ci si spinge nell'entroterra. Nel parco si trovano sia campeggi sia altre possibilità di alloggio. Vi sono autobus diretti sia verso il lato nord sia verso quello sud del Denali National Park, ma un migliore approccio a questo spettacolo naturale è offerto dai caratteristici mezzi dell'Alaska Railroad.
Juneau
Juneau ha la fama, sostenuta sia dagli abitanti sia dai visitatori, di essere una delle città con il paesaggio più bello degli Stati Uniti. In alto vi sono i picchi coperti di neve dei monti Juneau e Roberts, mentre il Gastineau Channel offre un movimentato lungomare.
Nella zona centrale della città vi è un bel quartiere storico con molti edifici dell'inizio 1900 costellati di bar, negozi di souvenir e ristoranti. Sempre nei dintorni vi è la bella St Nicholas Russian Orthodox Church, un edificio a forma ottagonale costruito nel 1894. Le strade di Juneau non sono certo lastricate d'oro, ma le sue miniere una volta lo erano, ed è quindi necessario dare un' occhiata ai molti musei e alle miniere che si trovano dentro e fuori la città. Dato che è conosciuta come "Gateway to the Glaciers " ('l'accesso ai ghiacciai'), Juneau è fortunata ad avere numerosi ghiacciai nei dintorni, incluso il Mendendall Glacier, il famoso ghiacciaio drive-in dell'Alaska situato a 21 km dal centro della città. Le linee di volo locali e il traghetto statale fanno soste giornaliere in questa città del sud-est dell'Alaska.
Sitka
Con pochi rivali per la bellezza dei suoi dintorni, Sitka si affaccia sull'oceano Pacifico ed ha alle sue spalle (a ovest) il monte Edgecumbe, un vulcano spento. Vicino al lungomare si trova la St. Michael's Cathedral, una riproduzione della Cattedrale Russa Ortodossa costruita cent'anni fa e distrutta dalle fiamme nel 1966, dalle quali gli abitanti di Sitka riuscirono fortunatamente a salvare gli inestimabili tesori e le icone che si trovavano al suo interno. A est del centro, oltrepassato il porto, è situato l'ottagonale Sheldon Jackson Museum che ospita un'interessante collezione di manufatti della cultura indigena.
Un po' più verso est si trova l'attrazione principale della città, il Sitka National Historical Park: si estende lungo una superficie di 43 ettari e comprende una foresta punteggiata ai lati da una serie di totem. Nelle vicinanze di Sitka ci sono più di 64 km di sentieri che attraversano i boschi e le montagne. Sitka mette a disposizione dei viaggiatori un albergo, molti Bed and Breakfast e diversi ristoranti. La città è servita quotidianamente dalle linee aeree interne e da un traghetto, ed è anche il punto di partenza per numerose gite in mare.
Glacier Bay National Park
Sedici fiumi glaciali, che sgorgano dalle montagne e riempiono il mare di iceberg di ogni forma e misura e di tutte le sfumature dell'azzurro, hanno fatto del Glacier Bay National Park una landa ghiacciata famosa in tutto il mondo. È una terra di foreste verdi, fiordi scoscesi e iceberg. Un ulteriore motivo d'interesse è dato dalla gran varietà di animali marini: balene, foche, delfini e lontre marine, mentre il resto della fauna è costituita da orsi bruni e neri, lupi, alci, capre di montagna e oltre 200 specie di uccelli. Glacier Bay offre inoltre agli appassionati di kayak un'ottima opportunità di godersi le baie riparate e le insenature dove si trovano i ghiacciai. È un parco con pochi sentieri, ma consente ancora di fare interessanti escursioni. Vi è inoltre un piccolo insediamento, Gustavus, che può essere raggiunto in aereo da Juneau.

 
Mete alternative
Wrangell-St Elias National Park
Chi è affascinato dalle valli, dai canyon, dalle montagne maestose, dalle banchise e dai ghiacciai, ma non si sente di affrontare le code del Denali National Park, probabilmente gradirà il Wrangell-St Elias National Park. Un'avventura in questa riserva richiede tempo e pazienza piuttosto che denaro, ma può regalare una di quelle esperienze che si fanno una sola volta nella vita. Esteso per 5,28 milioni di ettari, il Wrangell-St Elias - situato lungo il confine con il Canada - è realmente un luogo selvaggio, allo stesso tempo vario e ricco. Gli animali che si trovano nella riserva sono le alci, gli orsi bruni e neri, le pecore di Dall, le capre di montagna, i lupi, i ghiottoni e i castori; inoltre, tre delle undici mandrie di caribù dell'Alaska hanno fatto di questo parco la propria casa. È possibile fare un'escursione a piedi, oppure recarsi in canoa verso un ghiacciaio, o navigare passando attraverso le pareti verticali del Canyon del fiume Nizina. Vi sono un numero limitato di alberghi nella vicina Mc Carthy o nella città fantasma di Kennicott. È possibile andare in auto alla riserva, ma gli autobus e le compagnie aeree servono Mc Carthy con servizi di trasporto frequenti.
Gates of the Arctic
Il Gates of the Arctic (Porte dell'Artico) National Park è una zona selvaggia molto vasta situata a cavallo del Circolo Polare Artico nella zona dei monti Brooks, 322 km a nord-ovest di Fairbanks. È un territorio aspro, privo delle comodità offerte dal Parco Nazionale, ed è consigliato esclusivamente a escursionisti e vogatori seri ed esperti. Il parco copre una superficie di 3,36 milioni di ettari, si estende per 322 km da est a ovest ed è situato a nord del Circolo Polare Artico. Gli stessi Gates - il monte Boreal e il Frigid Crags - fiancheggiano la biforcazione nord del fiume Koyukuk dove Robert Marshall scoprì, nel 1929, un passaggio libero e percorribile verso la costa Artica.
La maggior parte della vegetazione del parco è costituita da arbusti o dalla tundra, mentre la fauna comprende orsi grizzly, lupi, pecore di Dall, alci, caribù e ghiottoni. Il terreno è solo a tratti agevole, e vi capiterà di addentrarvi fra i cespugli e di attraversare zone fangose. Considerando gli ostacoli naturali del terreno, non si percorrono più di 8-10 km al giorno. Il relax offerto dalla pesca è dunque particolarmente attraente: il temolo e il salmerino artico abbondano nei limpidi ruscelli e deliziose trote vengono pescate nei laghi più profondi e vasti. È possibile recarsi ai Gates in macchina, ma ci sono un paio di voli da Fairbanks a Bettles, il paese più vicino dove trovare vitto e alloggio, dove sono disponibili piccoli taxi-charter (aerei che svolgono il loro servizio dall'aeroporto alla meta del turista).

 

Fonte: http://ipertestiscuola.altervista.org/geografia/alaska.zip

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

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