Marocco
Marocco
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MAROCCO
BREVE PRESENTAZIONE
Il Marocco è uno Stato  dell'Africa settentrionale bagnato a nord dal Mediterraneo e ad  ovest dall'Oceano Atlantico; confina ad est  con l'Algeria, a sud-est con la Mauritania. Esso è una Monarchia costituzionale  pluripartitica , con capitale Rabat.
  È  un Paese di ca. 31.000.000 abitanti, di cui il  55% è di discendenza araba, il 44,1% di discendenza berbera e nel quale vivono  altre minoranze. Nel corso dei secoli le popolazioni arabe e berbere si sono  mescolate al punto da rendere a volte difficile una distinzione, ma in alcune  zone del Paese, prevalentemente montane e rurali, sopravvivono comunità  berbere, gli abitanti originari del Paese. 
MONETA: dirham
ECONOMIA
L'agricoltura comprende colture di sussistenza (frumento, orzo, masi, riso), colture intensive di esportazione ( ortaggi, agrumi, datteri), colture industriali ( cotone, lino, barbabietola da zucchero, tabacco). All'interno del Paese è ancora diffusa la pastorizia(ovini, caprini, bovini, cammelli). Molto importante è la pesca, collegata con adeguata industria conserviera. Le risorse minerarie sono costituite da ferro, manganese, piombo, nichel e specialmente fosfati. Sviluppati sono le industrie basate su materie prime di produzione locale (oleifici, zuccherifici, tabacchifici, concimi azotati) ed importante è l'industria della concia, che alimenta una valida tradizione artigianale( cuoio, tappeti).
L'IMMIGRAZIONE MAROCCHINA IN ITALIA
I marocchini rappresentano con  ca. 160.000 presenze il gruppo nazionale più consistente di immigrati. Allo  stesso tempo si tratta di una presenza storica che nel corso degli anni ha  trovato un suo percorso di stabilizzazione: inizialmente si trattava  prevalentemente di maschi soli venuti per motivi di lavoro che successivamente,  dopo aver raggiunto una certa stabilità economica e sociale, si sono fatti  raggiungere dai familiari. Infatti, gli alunni marocchini sono dopo gli alunni  albanesi, al secondo posto per quanto riguarda le presenza all’interno delle  scuole italiane.
  Gli immigrati provenienti dal  Marocco sono originari da varie zone del Paese, sia urbane che rurali e  appartengono sia alla popolazione araba sia a quella berbera.
  Il Marocco è come molti Paesi di  sviluppo pieno di contraddizioni: da un lato è un Paese moderno, soprattutto  nelle grandi città, dall’altro lato è un Paese ancora prevalentemente agricolo  con delle tradizioni antichissime. Questa divergenza si esprime anche nella disponibilità  di servizi come la scuola. Infatti in Marocco quasi metà della popolazione è  analfabeta.
  Chi viene in Italia dal Marocco  può provenire dall’uno o dall’altro contesto. Come succede anche per altre  nazionalità capita spesso che nella migrazione le persone enfatizzino  l’appartenenza al Paese d’origine (per esempio può capitare che una donna  marocchina cominci in Italia a portare il velo, cosa che in Marocco non faceva  assolutamente). Questo avviene prevalentemente come meccanismo di difesa (contro  prospettive di vita sempre più precarie nel Paese d’accoglienza, contro  l’atteggiamento diffidente di parte della popolazione autoctona, contro la  disparità di diritti e di opportunità), quindi ci si rifugia all’interno della  propria comunità familiare, nazionale o religiosa. 
  LINGUA
La lingua ufficiale è l'arabo che insieme al berbero sono le lingue più diffuse. L’arabo esiste nella forma dell’arabo marocchino presente a livello orale e l’arabo classico come lingua scritta, amministrativa e colta. Il berbero con i suoi 300 dialetti esiste soprattutto a livello orale. Come retaggio del passato coloniale sono diffuse anche il francese e lo spagnolo. Un marocchino istruito quindi normalmente padroneggia più lingue.
RELIGIONE
In Marocco la religione islamica  è religione di Stato. Come in molti Paesi arabi, la religione influenza ampi  settori della vita pubblica e privata delle persone. Anche in Marocco esiste  questa influenza, ma non si tratta di uno Stato teocratico come per esempio  l’Iran o l’Arabia Saudita dove legge religiosa e legge pubblica coincidono.  Questa influenza si traduce per esempio in una sostanziale separazione dei  sessi in tutti i settori della vita. Ovviamente nelle aree urbane più  sviluppate del Paese questa separazione sta progressivamente scomparendo, ma in  gran parte del Paese continua ad esistere. Un’espressione di questo fatto è la  sostanziale subordinazione della donna rispetto all’uomo all’interno della  famiglia. Nel diritto di famiglia marocchino la donna è sotto tutela del padre  fino al matrimonio, per poi passare sotto la tutela del marito. Anche  l’educazione dei figli è sostanzialmente responsabilità del padre. Soltanto in  ambito domestico e fino all’età di 5/6 anni la cura dei figli è affidata alla  madre. I figli devono ubbidienza ai padri.
  Per queste ragioni la figura di  riferimento della famiglia in ambito scolastico è prevalentemente il padre.
  L’Islam diffuso in Marocco è di  rito sunnita: non c’è clero e la base della religione è il Corano.
CUCINA
Il piatto nazionale marocchino è  il Cous Cous (semola finemente macinata e cotta) accompagnata da uno stufato di  agnello e di verdure servito con una salsa molto piccante (harissa). Un altro piatto caratteristico è uno stufato di carne e  di verdure aromatizzato con erbe e spezie (Tajine). Un piatto tipico di tradizione  berbera (m’chomi) preparato in occasione di feste importanti consiste in un  agnello intero arrostito all’aperto e condito con zafferano e peperoncino.  Altri alimenti diffusi sono il pesce, il pane e il tè alla menta (tè verde,  rametti di menta fresca e zucchero).
  Assente, per motivi religiosi, la  carne di maiale considerata impura dall’Islam. Reperibili dovunque sono invece  bevande alcoliche nonostante anche il consumo di alcolici sia vietato dal  Corano.
  Genitori islamici osservanti  richiedono spesso una dieta priva di carne di maiale o priva di carne in  generale (i musulmani particolarmente osservanti mangiano soltanto carne  macellata secondo un determinato rito e reperibile soltanto presso macellerie  islamiche) per i loro figli.
FESTE
  Le feste principali del Marocco  sono tutte legate a eventi politici (11 gennaio – giorno dell’indipendenza; 3  marzo: festa del trono; 1 maggio: festa del lavoro; 9 luglio: festa della  gioventù; 20 agosto: commemorazione della rivoluzione del re e del popolo; 18  novembre: commemorazione del ritorno in Patria di Mohamed V dall’esilio) a  parte il mese di Ramadan che corrisponde al nono mese del calendario musulmano  durante il quale tutti i fedeli sono chiamati a osservare la totale astinenza  da cibo, fumo, bevande e ogni altro divertimento per tutta la giornata,  dall’alba fino al tramonto.
  Inoltre ci sono altre feste  locali d’ispirazione religiosa legate al culto dei santi che è molto diffuso in  alcune zone del Paese.
Fonte: http://www.paisi.it/schede/Marocco/Scheda%20Paese%20Marocco.doc
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Marocco
Superficie: kmq 451.507
Popolazione:10.500.000 abitanti
  Forma di governo: monarchia ereditaria 
  Religione: mussulmana
  Moneta:  franco marocchino
  Capitale: RABAT 
Il  Marocco si trova in Africa del nord.
  Confina  a nord e ovest con oceano Atlantico a Sud con la Mauritania e ad est con  Algeria.
Il clima.
Il clima è mite lungo la costa, più freddo con pioggia e neve sulle montagne con forti sbalzi di temperatura nel Sahara.
Il territorio. 
  Il territorio comprende una fascia costiera lungo 1600 km che è  bagnata dal Mediterraneo e dall’Atlantico.
  L’interno  è occupato dalle catene montuose del Rif e dell’Atlante.Oltre le montagne si  estende il SAHARA. I monti più alti sono il toubkal (m. 4165) e l’Iferian  (m.4000).
  I  maggiori fiumi del Marocco nascono dalle due catene montuose dell’Atlantico e  vanno a sfociare nell’oceano atlantico.Il più importante di loro è il Sebou. Il  secondo fiume per importanza è l’Orm Errbia. Tutti gli altri fiumi hanno corso  breve e sono caratterizzati da forti magre estive.
  Si  può dire che il Marocco sia privo di laghi.
  I  numerosi specchi d’acqua cosparsi nel territorio si prosciugano quasi  completamente in estate a causa della forte evaporazione, solo pochi di essi  hanno acque permanenti: sono i pittoreschi bacini detti “I due fidanzati”.
L’economia.
Il  Marocco è un paese agricolo, si coltiva soprattutto cereali, orzo, mais e  frutta.
  Le  foreste danno una buona quantità di legname.
  Il  sottosuolo è ricco di fosfato, ferro, piombo, carbone e manganese.
  Diffuso  è l’allevamento di dromedari, capre e pecore.
  La  pesca è in continua espansione.
  Molto  sviluppate sono le industrie chimiche e alimentari.
  In  sviluppo il turismo.
Città
Le città più importanti del paese si trovano sul litorale atlantico: Casablanca (il porto più importante), Rabat (la capitale), Masagn Safi, Mageder, Marachec, tanger.
Fonte: http://www.ecolenet.nl/best/amico_pc/documents/marocco.doc
autore: Marco C. marzo 2001
Quadro economico
Il Marocco ha una popolazione di 31.689.267 di abitanti (densità 70 ab. per Km2). La capitale è Rabat (659.000 abitanti) e le altre città principali sono: Casablanca (circa 4.000.000 ab.); Marrakech (970.000 ab.); Fez (617.000 ab.); Tangeri (509.000 ab.); Kenitra (543.000 ab.); Oujda (457.000 ab.).
1.1 Moneta
L’unità  monetaria è il Dirham marocchino (DH), diviso in 100 cent. Dal 15 gennaio 1993  convertibile per le operazioni correnti ed internazionali. 
  Il tasso di cambio al  giugno 2005 è di 10,993 dirhams marocchini per 1 Euro.
1.2 Principali indicatori economici
Indicatore  | 
    2000  | 
    2001  | 
    2002  | 
    2003  | 
  
PIL a prezzi correnti (miliardi di Dirhams)  | 
    371,1  | 
    408,0  | 
    422,0  | 
    444,3  | 
  
PIL a prezzi costanti (miliardi di US$)  | 
    34,9  | 
    36,1  | 
    38,3  | 
    46,4  | 
  
Tasso di crescita reale (%)  | 
    0,9  | 
    6,3  | 
    3,2  | 
    5,2  | 
  
Reddito pro-capite (US$)  | 
    n.d.  | 
    n.d.  | 
    n.d.  | 
    n.d.  | 
  
Inflazione %  | 
    1,9  | 
    0,6  | 
    2,8  | 
    1,3  | 
  
Tasso di disoccupazione  | 
    21,5  | 
    20,3  | 
    n.d.  | 
    11,9  | 
  
Bilancia commerciale (milioni di US$)  | 
    
  | 
    
  | 
    
  | 
    
  | 
  
Importazioni (Fob)  | 
    10.654  | 
    10.164  | 
    10.898  | 
    12.762  | 
  
Esportazioni (Fob)  | 
    7.419  | 
    7.142  | 
    7.861  | 
    8.709  | 
  
Saldo  | 
    -3.235  | 
    -3.022  | 
    -3.037  | 
    -4.053  | 
  
Tasso di cambio Dirhams/US$ (media annuale)  | 
    10,63  | 
    11,3  | 
    11  | 
    9,57  | 
  
Debito estero (miliardi di US$)  | 
    17,9  | 
    17,1  | 
    17,1  | 
    17,8  | 
  
Riserve internazionali (milioni di US$-escluso l’oro)  | 
    4.823  | 
    8.474  | 
    10.133  | 
    13.851  | 
  
Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report settembre 2004
1.3 Rischio paese
Nella classifica rischio-paese, aggiornata al 30 settembre 2004, la SACE colloca il Marocco nella 4a categoria su 7. Nessuna restrizione specifica.
1.4 Prospettive future
Nel  complesso l’economia marocchina comincia a beneficiare degli effetti dei programmi  di riforma economica finora portati avanti: gli investimenti esteri, seppure in  modo discontinuo, stanno crescendo rapidamente e, nonostante l’agricoltura  continui a rivestire una grande importanza, tutti i settori non agricoli  cominciano a registrare crescite costanti. Questo trend positivo dovrebbe  peraltro continuare anche nel futuro. 
  Una  delle priorità per il governo resta, lo sviluppo dell’economia e delle  infrastrutture rurali, che hanno sofferto negli anni passati per la loro  posizione negletta nei confronti della rapida urbanizzazione. Tale scelta è  imposta dalla veloce crescita della popolazione che acuisce i problemi sociali,  dall’ampia disoccupazione che ha raggiunto un tasso intorno al 19-20% della  forza lavoro, e dal fenomeno dell’analfabetismo che interessa ancora il 50%  della popolazione.
  Una  stagione agricola che è sembrata ancora favorevole, l’aumento degli  investimenti interni favorito dal sostegno delle rimesse dall’estero dei  marocchini emigrati ed una ripresa del numero dei visitatori verso il Marocco,  sembrerebbero essere gli elementi principali per la registrazione anche nel  2004 di un sostenuto tasso di crescita dell’economia marocchina, tuttavia in  leggera flessione rispetto all’anno precedente. 
  Le  prospettive di una intensificazione della competizione proveniente dall’Asia,  hanno anche indotto alcune imprese internazionali a cercare di ridurre i loro  costi produttivi di base proprio attraverso la delocalizzazione di alcune fasi  del processo produttivo in Marocco, secondo una tendenza che dovrebbe sostenere  la già forte crescita degli investimenti esteri. Tale quadro, insieme alla  robusta crescita dei consumi privati dovrebbe sostenere la domanda domestica,  sebbene tali stessi fattori potrebbero successivamente indurre anche un aumento  delle importazioni. 
  La  crescita economica complessiva del 2005 è tuttavia orientata verso un aumento,  che dovrebbe tradursi in un incremento del PIL fino al 5,3%.
  Nel  2006 la crescita europea potrebbe segnare un nuovo leggero rilassamento, con conseguenze  negative sull’economia marocchina, tuttavia controbilanciate da un dirham  marocchino maggiormente competitivo. In aggiunta, è atteso che l’aumento della  competizione asiatica dovrebbe forzare alcuni miglioramenti produttivi tra le  imprese tessili marocchine, con conseguente aumento delle esportazioni. La  crescita degli investimenti continuerà, in linea con la spinta delle privatizzazioni e con un crescente  coinvolgimento straniero nei settori del turismo,  del tessile e delle banche. Presupponendo anche un buon  raccolto agricolo, i consumi privati dovrebbero mostrare una ulteriore solida  crescita. L’espansione delle importazioni dovrebbe di conseguenza rimanere  forte e nel complesso la crescita del Pil nel 2006 dovrebbe essere del 5,6%.
  Le  previsioni di crescita del Marocco restano tuttavia dipendenti dalle condizioni  di stabilità della regione, sempre suscettibili di attirare attentati  terroristici, oltre che dagli imprevedibili effetti degli andamenti climatici  sull’importante settore produttivo dell’agricoltura.
Indicatore  | 
    2004  | 
    2005  | 
    2006  | 
  
PIL (var. %)  | 
    4,8  | 
    5,3  | 
    5,6  | 
  
Inflazione (%)  | 
    2,0  | 
    1,9  | 
    2,4  | 
  
Bilancia commerciale (milioni di US$)  | 
  |||
Esportazioni  | 
    9.900  | 
    10.800  | 
    11.300  | 
  
Importazioni  | 
    16.000  | 
    17.600  | 
    18.200  | 
  
Saldo  | 
    -6.100  | 
    -6.800  | 
    -6.900  | 
  
Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report settembre 2004
1.5 Settori produttivi
Nonostante  la rapida industrializzazione dell’economia, la crescita economica del Marocco  dipende ancora largamente dal settore agricolo che impiega oltre il 40% della  forza lavoro. 
  Il  settore industriale, e in particolare quello manifatturiero, attrae invece  crescenti flussi di investimenti dall’estero. Una delle principali fonti di  produzione di ricchezza del paese può infine considerarsi il settore dei  servizi. Tra le altre attività produttive particolare importanza va rivestendo  anche il comparto del turismo. 
  La  maggior parte delle attività economiche resta concentrata nelle regioni delle  due maggiori città del paese, Casablanca e Rabat, malgrado il Governo stia  cercando di incentivare l’industrializzazione di altre regioni meno popolate.  In particolare, alla fine degli anni ’90 è stato formulato un piano di sviluppo  delle vaste province del nord in cui è concentrato il 20% della popolazione del  Paese. 
  Diversi  miliardi di dirhams sono stati così già investiti in tali aree per vari  progetti riguardanti l`industria, l`agricoltura, la pesca, l’insegnamento ed il  turismo.
Contributo dei diversi settori alla formazione del PIL (composizione %)
Settore  | 
    1999  | 
    2000  | 
    2001  | 
    2002  | 
  
Agricoltura, silvicoltura e pesca  | 
    n.d.  | 
    15,2  | 
    18,6  | 
    18,9  | 
  
Industria  | 
    n.d.  | 
    20,8  | 
    20,0  | 
    19,8  | 
  
Settore minerario  | 
    -  | 
    2,4  | 
    2,3  | 
    2,4  | 
  
Costruzioni e opere pubbliche  | 
    -  | 
    6  | 
    6  | 
    6  | 
  
Servizi  | 
    n.d.  | 
    46,4 (**)  | 
    44,9  | 
    44,4  | 
  
Energia e acqua  | 
    -  | 
    9,2  | 
    8,2  | 
    8,5  | 
  
Governo  | 
    n.d.  | 
    n.d.  | 
    n.d.  | 
    n.d.  | 
  
(**) compreso servizi governativi  | 
  ||||
Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report settembre 2004
1.6 Interscambio
L’Italia  si conferma tra i principali partner commerciali del Marocco, sebbene il valore  dei rapporti commerciali tra i due Paesi sia piuttosto modesto.  Tradizionalmente il saldo dell’interscambio tra i due Paesi resta ampiamente  positivo per l’Italia, con esportazioni in crescita negli ultimi anni a fronte  di importazioni dal Marocco decrescenti.
  L’import italiano dal Marocco è  concentrato nelle voci relative agli articoli di abbigliamento e calzature,  cuoio e prodotti della pesca. Tuttavia, non sono trascurabili le importazioni  di prodotti chimici e petroliferi, fili e cavi. Quanto alle voci dell’export italiano, i prodotti del tessile  dominano ampiamente le nostre vendite verso il paese nord-africano, seguono le  macchine e gli apparecchi e i prodotti chimici. 
Interscambio commerciale
Interscambio Italia - Marocco Trend 2003-2002-2001  | 
    2001  | 
    2002  | 
    2003  | 
  
Esportazioni  | 
    823.614.417  | 
    823.749.960  | 
    892.432.460  | 
  
Importazioni  | 
    582.481.191  | 
    528.475.528  | 
    459.674.315  | 
  
Saldo  | 
    241.133.226  | 
    295.274.432  | 
    432.758.145  | 
  
Fonte ISTAT agg. Dicembre 2004
1.7 Principali trattati Italia - Marocco
- Accordo per evitare le doppie imposizioni
 
Firmato il 7.6.72 ratificato con Legge Nazionale n. 504 del 5/08/81 (G.U. n. 250 SO del 11/09/81). Dal 1983 è in vigore anche un protocollo aggiuntivo;
- Accordo per la promozione e la protezione degli investimenti
 
Firmato a Rabat il 18.07.1990, non in vigore. Scambio di note del 15/10/91 Legge Nazionale n. 714 del 14/12/1994 (comunicato in G.U. n. 301 SO del 27/12/1994);
- Accordo di amicizia e cooperazione
 
Firmato il 15.11.1991
Legislazione locale ed investimenti
(Tratto da “Investire ed Operare in Marocco”, gennaio 2006 a cura della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino)
2.1 Normativa doganale/fiscale e requisiti tecnici
- Regolamentazione delle importazioni
 
Risalgono  agli inizi degli anni ottanta, i primi passi compiuti dal Marocco verso una  graduale liberalizzazione del regime delle importazioni.
  Nel  1991, il Parlamento marocchino ha approvato un nuovo regolamento che disciplina  il commercio estero in modo semplificato e circoscrive l'intervento dello  Stato. Questo provvedimento ha reso possibile la privatizzazione di una parte  dell'industria dello zucchero. Nel 1994, il monopolio statale sul commercio di  zucchero e tè è stato abolito. Tuttavia, la liberalizzazione di altri comparti,  come quello dei prodotti petroliferi, dei cereali e dei semi oleosi, è stata  ritardata fino al 1996.
  Il  WTO giudica ancora troppo elevata la protezione tariffaria marocchina, ma la  forte dipendenza delle entrate statali dall'imposizione doganale costituisce un  deterrente ad una più rapida liberalizzazione.
  Le  operazioni d'importazione di merci beneficiano del regime di convertibilità  delle operazioni correnti. Di conseguenza queste sono dispensate  dall'autorizzazione dell'Office des Changes. Per procedere al regolamento delle  importazioni gli operatori devono sottoscrivere un titolo d'importazione  domiciliato presso una banca marocchina. Il titolo consente il passaggio della  merce in dogana e il suo pagamento.
- Sdoganamento e documenti di importazione
 
Ogni  merce importata o presentata all'esportazione è oggetto di una dichiarazione  dettagliata, indipendentemente dal regime doganale.
  La  dichiarazione prende il nome di DUM (Déclaration Unique des Marchandises) ed è  disponibile presso le cartolerie. Questo documento unico prende il posto  dell'insieme delle dichiarazioni richieste in precedenza.
  La DUM deve essere compilata dal  dichiarante in dogana e, quindi:
  -  dal proprietario delle merci;
  -  dal transitario in dogana;
  -  dalla persona titolare di un'autorizzazione di sdoganamento.
  Per  informatizzare l'insieme delle operazioni di sdoganamento è stato messo a punto  il SADOC (Système de l'Administration des Douanes et de l'Office des Change). Si  tratta di un sistema armonizzato di designazione e di codificazione delle  merci. Il SADOC è consultabile dal dichiarante presso qualsiasi terminale  connesso in rete e presso gli uffici doganali.
  I  documenti richiesti per lo sdoganamento che accompagnano la DUM, sono:
  -  le fatture definitive;
  -  i titoli di transito;
  -  i titoli d'importazione o esportazione;
  -  i certificati d'origine, se richiesti dai regimi preferenziali;
  -  l'attestazione bancaria per il passaggio in dogana all'importazione, rilasciata  dalla banca domiciliataria del titolo d'importazione;
  -  la nota sul peso e sui colli.
  Le  procedure di sdoganamento differiscono a seconda delle merci, in funzione della  natura dell'operazione commerciale, del regime doganale e dalla natura stessa  delle merci. La procedura è avviata dal momento del deposito della DUM e dei  documenti annessi.
  Lo  sdoganamento può essere effettuato presso tutti gli uffici di dogana situati  nei posti di frontiera terrestri, marittimi (porti), o aerei (aeroporti).
  È possibile  anche lo "sdoganamento a domicilio" (Procedure de Dédouanement à  Domicile - PDD) che permette agli operatori di accedere ai servizi doganali dal  proprio domicilio.
  Questo  regime è decentralizzato e sono i capi degli uffici locali che lo accordano,  facendo seguito alla domanda degli interessati. Attualmente, due distretti  industriali di Casablanca beneficiano della PDD. Al fine di stimare con  precisione i tempi di sdoganamento merci, è stata elaborata una procedura di  controllo informatico. Secondo tale sistema, il lasso di tempo mediamente  necessario è stato ridotto da 5,5 giorni nel giugno del 1997 a 24 ore nel settembre  del 1998 e a 52 minuti nel settembre del 2002.
All’interno di tale classe sono inclusi tutti i paesi il cui grado di rischiosità può variare in maniera significativa in relazione alle specifiche situazioni di ognuno di essi. Laddove non emergano fattori di rischio specifici si indicherà “NESSUNA RESTRIZIONE SPECIFICA”; dove, invece, emergano chiaramente situazioni di rischio (ad esempio, elevata esposizione in essere, elevato indebitamento dello Stato, debolezza del settore bancario) potranno essere definite nel dettaglio “RESTRIZIONI SPECIFICHE”.
Va comunque tenuto conto che tutte le operazioni debbono essere valutate per definire il merito di credito delle controparti: qualora quest’ ultimo non fosse ritenuto adeguato possono essere applicate restrizioni da correlare alla singola operazione.
http://www.assind.lu.it/Assobusiness/AILU/ab_webri.nsf/4b8b8a22ee8ab7b9c125690a00542e10/ac43e9a3d9b557b1c125710a003a99d5/$FILE/INFO%20MAROCCO.doc
Autore del testo:
Ministero dell’Ambiente
  e  della  Tutela  del  Territorio 
  Direzione Ricerca Ambientale e Sviluppo
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