Marocco

 

 

 

Marocco

 

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MAROCCO

 

BREVE PRESENTAZIONE

Il Marocco è uno Stato dell'Africa settentrionale bagnato a nord dal Mediterraneo e ad  ovest dall'Oceano Atlantico; confina ad est con l'Algeria, a sud-est con la Mauritania. Esso è una Monarchia costituzionale pluripartitica , con capitale Rabat.
È  un Paese di ca. 31.000.000 abitanti, di cui il 55% è di discendenza araba, il 44,1% di discendenza berbera e nel quale vivono altre minoranze. Nel corso dei secoli le popolazioni arabe e berbere si sono mescolate al punto da rendere a volte difficile una distinzione, ma in alcune zone del Paese, prevalentemente montane e rurali, sopravvivono comunità berbere, gli abitanti originari del Paese.

 

MONETA: dirham

ECONOMIA

L'agricoltura comprende colture di sussistenza (frumento, orzo, masi, riso), colture intensive di esportazione ( ortaggi, agrumi, datteri), colture industriali ( cotone, lino, barbabietola da zucchero, tabacco). All'interno del Paese è ancora diffusa la pastorizia(ovini, caprini, bovini, cammelli). Molto importante è la pesca, collegata con adeguata industria conserviera. Le risorse minerarie sono costituite da ferro, manganese, piombo, nichel e specialmente fosfati. Sviluppati sono le industrie basate su materie prime di produzione locale (oleifici, zuccherifici, tabacchifici, concimi azotati) ed importante è l'industria della concia, che alimenta una valida tradizione artigianale( cuoio, tappeti).

 

L'IMMIGRAZIONE MAROCCHINA IN ITALIA

I marocchini rappresentano con ca. 160.000 presenze il gruppo nazionale più consistente di immigrati. Allo stesso tempo si tratta di una presenza storica che nel corso degli anni ha trovato un suo percorso di stabilizzazione: inizialmente si trattava prevalentemente di maschi soli venuti per motivi di lavoro che successivamente, dopo aver raggiunto una certa stabilità economica e sociale, si sono fatti raggiungere dai familiari. Infatti, gli alunni marocchini sono dopo gli alunni albanesi, al secondo posto per quanto riguarda le presenza all’interno delle scuole italiane.
Gli immigrati provenienti dal Marocco sono originari da varie zone del Paese, sia urbane che rurali e appartengono sia alla popolazione araba sia a quella berbera.
Il Marocco è come molti Paesi di sviluppo pieno di contraddizioni: da un lato è un Paese moderno, soprattutto nelle grandi città, dall’altro lato è un Paese ancora prevalentemente agricolo con delle tradizioni antichissime. Questa divergenza si esprime anche nella disponibilità di servizi come la scuola. Infatti in Marocco quasi metà della popolazione è analfabeta.
Chi viene in Italia dal Marocco può provenire dall’uno o dall’altro contesto. Come succede anche per altre nazionalità capita spesso che nella migrazione le persone enfatizzino l’appartenenza al Paese d’origine (per esempio può capitare che una donna marocchina cominci in Italia a portare il velo, cosa che in Marocco non faceva assolutamente). Questo avviene prevalentemente come meccanismo di difesa (contro prospettive di vita sempre più precarie nel Paese d’accoglienza, contro l’atteggiamento diffidente di parte della popolazione autoctona, contro la disparità di diritti e di opportunità), quindi ci si rifugia all’interno della propria comunità familiare, nazionale o religiosa.
LINGUA

La lingua ufficiale è l'arabo che insieme al berbero sono le lingue più diffuse. L’arabo esiste nella forma dell’arabo marocchino presente a livello orale e l’arabo classico come lingua scritta, amministrativa e colta. Il berbero con i suoi 300 dialetti esiste soprattutto a livello orale. Come retaggio del passato coloniale sono diffuse anche il francese e lo spagnolo. Un marocchino istruito quindi normalmente padroneggia più lingue.

RELIGIONE

In Marocco la religione islamica è religione di Stato. Come in molti Paesi arabi, la religione influenza ampi settori della vita pubblica e privata delle persone. Anche in Marocco esiste questa influenza, ma non si tratta di uno Stato teocratico come per esempio l’Iran o l’Arabia Saudita dove legge religiosa e legge pubblica coincidono. Questa influenza si traduce per esempio in una sostanziale separazione dei sessi in tutti i settori della vita. Ovviamente nelle aree urbane più sviluppate del Paese questa separazione sta progressivamente scomparendo, ma in gran parte del Paese continua ad esistere. Un’espressione di questo fatto è la sostanziale subordinazione della donna rispetto all’uomo all’interno della famiglia. Nel diritto di famiglia marocchino la donna è sotto tutela del padre fino al matrimonio, per poi passare sotto la tutela del marito. Anche l’educazione dei figli è sostanzialmente responsabilità del padre. Soltanto in ambito domestico e fino all’età di 5/6 anni la cura dei figli è affidata alla madre. I figli devono ubbidienza ai padri.
Per queste ragioni la figura di riferimento della famiglia in ambito scolastico è prevalentemente il padre.
L’Islam diffuso in Marocco è di rito sunnita: non c’è clero e la base della religione è il Corano.

CUCINA

Il piatto nazionale marocchino è il Cous Cous (semola finemente macinata e cotta) accompagnata da uno stufato di agnello e di verdure servito con una salsa molto piccante (harissa). Un altro piatto caratteristico è uno stufato di carne e di verdure aromatizzato con erbe e spezie (Tajine). Un piatto tipico di tradizione berbera (m’chomi) preparato in occasione di feste importanti consiste in un agnello intero arrostito all’aperto e condito con zafferano e peperoncino. Altri alimenti diffusi sono il pesce, il pane e il tè alla menta (tè verde, rametti di menta fresca e zucchero).
Assente, per motivi religiosi, la carne di maiale considerata impura dall’Islam. Reperibili dovunque sono invece bevande alcoliche nonostante anche il consumo di alcolici sia vietato dal Corano.
Genitori islamici osservanti richiedono spesso una dieta priva di carne di maiale o priva di carne in generale (i musulmani particolarmente osservanti mangiano soltanto carne macellata secondo un determinato rito e reperibile soltanto presso macellerie islamiche) per i loro figli.

FESTE
Le feste principali del Marocco sono tutte legate a eventi politici (11 gennaio – giorno dell’indipendenza; 3 marzo: festa del trono; 1 maggio: festa del lavoro; 9 luglio: festa della gioventù; 20 agosto: commemorazione della rivoluzione del re e del popolo; 18 novembre: commemorazione del ritorno in Patria di Mohamed V dall’esilio) a parte il mese di Ramadan che corrisponde al nono mese del calendario musulmano durante il quale tutti i fedeli sono chiamati a osservare la totale astinenza da cibo, fumo, bevande e ogni altro divertimento per tutta la giornata, dall’alba fino al tramonto.
Inoltre ci sono altre feste locali d’ispirazione religiosa legate al culto dei santi che è molto diffuso in alcune zone del Paese.

 

Fonte: http://www.paisi.it/schede/Marocco/Scheda%20Paese%20Marocco.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 


 

Marocco

 

 

                                               

 

 

 

 

 

 

Superficie: kmq 451.507

 

Popolazione:10.500.000 abitanti
Forma di governo: monarchia ereditaria
Religione: mussulmana
Moneta: franco marocchino
Capitale: RABAT

Il Marocco si trova in Africa del nord.
Confina a nord e ovest con oceano Atlantico a Sud con la Mauritania e ad est con Algeria.

Il clima.

 

Il clima è mite lungo la costa, più freddo con pioggia e neve sulle montagne con forti sbalzi di temperatura nel Sahara.

Il territorio.
Il territorio comprende una fascia costiera lungo 1600 km che è bagnata dal Mediterraneo e dall’Atlantico.
L’interno è occupato dalle catene montuose del Rif e dell’Atlante.Oltre le montagne si estende il SAHARA. I monti più alti sono il toubkal (m. 4165) e l’Iferian (m.4000).
I maggiori fiumi del Marocco nascono dalle due catene montuose dell’Atlantico e vanno a sfociare nell’oceano atlantico.Il più importante di loro è il Sebou. Il secondo fiume per importanza è l’Orm Errbia. Tutti gli altri fiumi hanno corso breve e sono caratterizzati da forti magre estive.
Si può dire che il Marocco sia privo di laghi.
I numerosi specchi d’acqua cosparsi nel territorio si prosciugano quasi completamente in estate a causa della forte evaporazione, solo pochi di essi hanno acque permanenti: sono i pittoreschi bacini detti “I due fidanzati”.

 

L’economia.

Il Marocco è un paese agricolo, si coltiva soprattutto cereali, orzo, mais e frutta.
Le foreste danno una buona quantità di legname.
Il sottosuolo è ricco di fosfato, ferro, piombo, carbone e manganese.
Diffuso è l’allevamento di dromedari, capre e pecore.
La pesca è in continua espansione.
Molto sviluppate sono le industrie chimiche e alimentari.
In sviluppo il turismo.

 

Città

Le città più importanti del paese si trovano sul litorale atlantico: Casablanca (il porto più importante), Rabat (la capitale), Masagn Safi, Mageder, Marachec, tanger.

 

Fonte: http://www.ecolenet.nl/best/amico_pc/documents/marocco.doc

autore: Marco C. marzo 2001

 

MAROCCO

 

Quadro economico

 

Il Marocco ha una popolazione di 31.689.267 di abitanti (densità 70 ab. per Km2). La capitale è Rabat (659.000 abitanti) e le altre città principali sono: Casablanca (circa 4.000.000 ab.); Marrakech (970.000 ab.); Fez (617.000 ab.); Tangeri (509.000 ab.); Kenitra (543.000 ab.); Oujda (457.000 ab.).

1.1 Moneta

L’unità monetaria è il Dirham marocchino (DH), diviso in 100 cent. Dal 15 gennaio 1993 convertibile per le operazioni correnti ed internazionali.
Il tasso di cambio al giugno 2005 è di 10,993 dirhams marocchini per 1 Euro.

1.2 Principali indicatori economici

Indicatore

2000

2001

2002

2003

PIL a prezzi correnti (miliardi di Dirhams)

371,1

408,0

422,0

444,3

PIL a prezzi costanti (miliardi di US$)

34,9

36,1

38,3

46,4

Tasso di crescita reale (%)

0,9

6,3

3,2

5,2

Reddito pro-capite (US$)

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

Inflazione %

1,9

0,6

2,8

1,3

Tasso di disoccupazione

21,5

20,3

n.d.

11,9

Bilancia commerciale (milioni di US$)

 

 

 

 

Importazioni (Fob)

10.654

10.164

10.898

12.762

Esportazioni (Fob)

7.419

7.142

7.861

8.709

Saldo

-3.235

-3.022

-3.037

-4.053

Tasso di cambio Dirhams/US$ (media annuale)

10,63

11,3

11

9,57

Debito estero (miliardi di US$)

17,9

17,1

17,1

17,8

Riserve internazionali (milioni di US$-escluso l’oro)

4.823

8.474

10.133

13.851

Fonte:  EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report settembre 2004

1.3 Rischio paese 

Nella classifica rischio-paese, aggiornata al 30 settembre 2004, la SACE colloca il Marocco nella 4a categoria su 7. Nessuna restrizione specifica.

1.4 Prospettive future 

Nel complesso l’economia marocchina comincia a beneficiare degli effetti dei programmi di riforma economica finora portati avanti: gli investimenti esteri, seppure in modo discontinuo, stanno crescendo rapidamente e, nonostante l’agricoltura continui a rivestire una grande importanza, tutti i settori non agricoli cominciano a registrare crescite costanti. Questo trend positivo dovrebbe peraltro continuare anche nel futuro.
Una delle priorità per il governo resta, lo sviluppo dell’economia e delle infrastrutture rurali, che hanno sofferto negli anni passati per la loro posizione negletta nei confronti della rapida urbanizzazione. Tale scelta è imposta dalla veloce crescita della popolazione che acuisce i problemi sociali, dall’ampia disoccupazione che ha raggiunto un tasso intorno al 19-20% della forza lavoro, e dal fenomeno dell’analfabetismo che interessa ancora il 50% della popolazione.
Una stagione agricola che è sembrata ancora favorevole, l’aumento degli investimenti interni favorito dal sostegno delle rimesse dall’estero dei marocchini emigrati ed una ripresa del numero dei visitatori verso il Marocco, sembrerebbero essere gli elementi principali per la registrazione anche nel 2004 di un sostenuto tasso di crescita dell’economia marocchina, tuttavia in leggera flessione rispetto all’anno precedente.
Le prospettive di una intensificazione della competizione proveniente dall’Asia, hanno anche indotto alcune imprese internazionali a cercare di ridurre i loro costi produttivi di base proprio attraverso la delocalizzazione di alcune fasi del processo produttivo in Marocco, secondo una tendenza che dovrebbe sostenere la già forte crescita degli investimenti esteri. Tale quadro, insieme alla robusta crescita dei consumi privati dovrebbe sostenere la domanda domestica, sebbene tali stessi fattori potrebbero successivamente indurre anche un aumento delle importazioni.
La crescita economica complessiva del 2005 è tuttavia orientata verso un aumento, che dovrebbe tradursi in un incremento del PIL fino al 5,3%.
Nel 2006 la crescita europea potrebbe segnare un nuovo leggero rilassamento, con conseguenze negative sull’economia marocchina, tuttavia controbilanciate da un dirham marocchino maggiormente competitivo. In aggiunta, è atteso che l’aumento della competizione asiatica dovrebbe forzare alcuni miglioramenti produttivi tra le imprese tessili marocchine, con conseguente aumento delle esportazioni. La crescita degli investimenti continuerà, in linea con la spinta delle privatizzazioni e con un crescente coinvolgimento straniero nei settori del turismo, del tessile e delle banche. Presupponendo anche un buon raccolto agricolo, i consumi privati dovrebbero mostrare una ulteriore solida crescita. L’espansione delle importazioni dovrebbe di conseguenza rimanere forte e nel complesso la crescita del Pil nel 2006 dovrebbe essere del 5,6%.
Le previsioni di crescita del Marocco restano tuttavia dipendenti dalle condizioni di stabilità della regione, sempre suscettibili di attirare attentati terroristici, oltre che dagli imprevedibili effetti degli andamenti climatici sull’importante settore produttivo dell’agricoltura.

Indicatore

2004

2005

2006

PIL (var. %)

4,8

5,3

5,6

Inflazione (%)

2,0

1,9

2,4

Bilancia commerciale (milioni di US$)

Esportazioni

9.900

10.800

11.300

Importazioni

16.000

17.600

18.200

Saldo

-6.100

-6.800

-6.900

Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report settembre 2004

1.5 Settori produttivi 

Nonostante la rapida industrializzazione dell’economia, la crescita economica del Marocco dipende ancora largamente dal settore agricolo che impiega oltre il 40% della forza lavoro.
Il settore industriale, e in particolare quello manifatturiero, attrae invece crescenti flussi di investimenti dall’estero. Una delle principali fonti di produzione di ricchezza del paese può infine considerarsi il settore dei servizi. Tra le altre attività produttive particolare importanza va rivestendo anche il comparto del turismo.
La maggior parte delle attività economiche resta concentrata nelle regioni delle due maggiori città del paese, Casablanca e Rabat, malgrado il Governo stia cercando di incentivare l’industrializzazione di altre regioni meno popolate. In particolare, alla fine degli anni ’90 è stato formulato un piano di sviluppo delle vaste province del nord in cui è concentrato il 20% della popolazione del Paese.
Diversi miliardi di dirhams sono stati così già investiti in tali aree per vari progetti riguardanti l`industria, l`agricoltura, la pesca, l’insegnamento ed il turismo.

Contributo dei diversi settori alla formazione del PIL (composizione %)


Settore

1999

2000

2001

2002

Agricoltura, silvicoltura e pesca

n.d.

15,2

18,6

18,9

Industria

n.d.

20,8

20,0

19,8

Settore minerario

-

2,4

2,3

2,4

Costruzioni e opere pubbliche

-

6

6

6

Servizi

n.d.

46,4 (**)

44,9

44,4

Energia e acqua

-

9,2

8,2

8,5

Governo

n.d.

n.d.

n.d.

n.d.

(**) compreso servizi governativi

Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report settembre 2004

1.6 Interscambio 

L’Italia si conferma tra i principali partner commerciali del Marocco, sebbene il valore dei rapporti commerciali tra i due Paesi sia piuttosto modesto. Tradizionalmente il saldo dell’interscambio tra i due Paesi resta ampiamente positivo per l’Italia, con esportazioni in crescita negli ultimi anni a fronte di importazioni dal Marocco decrescenti.
L’import italiano dal Marocco è concentrato nelle voci relative agli articoli di abbigliamento e calzature, cuoio e prodotti della pesca. Tuttavia, non sono trascurabili le importazioni di prodotti chimici e petroliferi, fili e cavi. Quanto alle voci dell’export italiano, i prodotti del tessile dominano ampiamente le nostre vendite verso il paese nord-africano, seguono le macchine e gli apparecchi e i prodotti chimici.

 

Interscambio commerciale


Interscambio Italia - Marocco
Trend 2003-2002-2001

2001
valore in €

2002
valore in €

2003
valore in €

Esportazioni

823.614.417

823.749.960

892.432.460

Importazioni

582.481.191

528.475.528

459.674.315

Saldo

241.133.226

295.274.432

432.758.145

Fonte ISTAT agg. Dicembre 2004

 

1.7 Principali trattati Italia - Marocco   

  • Accordo per evitare le doppie imposizioni

 Firmato il 7.6.72 ratificato con Legge Nazionale n. 504 del 5/08/81 (G.U. n. 250 SO del 11/09/81). Dal 1983 è in vigore anche un protocollo aggiuntivo;

  • Accordo per la promozione e la protezione degli investimenti

Firmato a Rabat il 18.07.1990, non in vigore. Scambio di note del 15/10/91 Legge Nazionale n. 714 del 14/12/1994 (comunicato in G.U. n. 301 SO del 27/12/1994);

  • Accordo di amicizia e cooperazione

Firmato il 15.11.1991

 

Legislazione locale ed investimenti

 (Tratto da “Investire ed Operare in Marocco”, gennaio 2006 a cura della Camera di Commercio Industria  Artigianato e Agricoltura di Torino)

2.1 Normativa doganale/fiscale e requisiti tecnici

 

    • Regolamentazione delle importazioni

Risalgono agli inizi degli anni ottanta, i primi passi compiuti dal Marocco verso una graduale liberalizzazione del regime delle importazioni.
Nel 1991, il Parlamento marocchino ha approvato un nuovo regolamento che disciplina il commercio estero in modo semplificato e circoscrive l'intervento dello Stato. Questo provvedimento ha reso possibile la privatizzazione di una parte dell'industria dello zucchero. Nel 1994, il monopolio statale sul commercio di zucchero e tè è stato abolito. Tuttavia, la liberalizzazione di altri comparti, come quello dei prodotti petroliferi, dei cereali e dei semi oleosi, è stata ritardata fino al 1996.
Il WTO giudica ancora troppo elevata la protezione tariffaria marocchina, ma la forte dipendenza delle entrate statali dall'imposizione doganale costituisce un deterrente ad una più rapida liberalizzazione.
Le operazioni d'importazione di merci beneficiano del regime di convertibilità delle operazioni correnti. Di conseguenza queste sono dispensate dall'autorizzazione dell'Office des Changes. Per procedere al regolamento delle importazioni gli operatori devono sottoscrivere un titolo d'importazione domiciliato presso una banca marocchina. Il titolo consente il passaggio della merce in dogana e il suo pagamento.

 

  • Sdoganamento e documenti di importazione

Ogni merce importata o presentata all'esportazione è oggetto di una dichiarazione dettagliata, indipendentemente dal regime doganale.
La dichiarazione prende il nome di DUM (Déclaration Unique des Marchandises) ed è disponibile presso le cartolerie. Questo documento unico prende il posto dell'insieme delle dichiarazioni richieste in precedenza.
La DUM deve essere compilata dal dichiarante in dogana e, quindi:
- dal proprietario delle merci;
- dal transitario in dogana;
- dalla persona titolare di un'autorizzazione di sdoganamento.
Per informatizzare l'insieme delle operazioni di sdoganamento è stato messo a punto il SADOC (Système de l'Administration des Douanes et de l'Office des Change). Si tratta di un sistema armonizzato di designazione e di codificazione delle merci. Il SADOC è consultabile dal dichiarante presso qualsiasi terminale connesso in rete e presso gli uffici doganali.
I documenti richiesti per lo sdoganamento che accompagnano la DUM, sono:
- le fatture definitive;
- i titoli di transito;
- i titoli d'importazione o esportazione;
- i certificati d'origine, se richiesti dai regimi preferenziali;
- l'attestazione bancaria per il passaggio in dogana all'importazione, rilasciata dalla banca domiciliataria del titolo d'importazione;
- la nota sul peso e sui colli.
Le procedure di sdoganamento differiscono a seconda delle merci, in funzione della natura dell'operazione commerciale, del regime doganale e dalla natura stessa delle merci. La procedura è avviata dal momento del deposito della DUM e dei documenti annessi.
Lo sdoganamento può essere effettuato presso tutti gli uffici di dogana situati nei posti di frontiera terrestri, marittimi (porti), o aerei (aeroporti).
È possibile anche lo "sdoganamento a domicilio" (Procedure de Dédouanement à Domicile - PDD) che permette agli operatori di accedere ai servizi doganali dal proprio domicilio.
Questo regime è decentralizzato e sono i capi degli uffici locali che lo accordano, facendo seguito alla domanda degli interessati. Attualmente, due distretti industriali di Casablanca beneficiano della PDD. Al fine di stimare con precisione i tempi di sdoganamento merci, è stata elaborata una procedura di controllo informatico. Secondo tale sistema, il lasso di tempo mediamente necessario è stato ridotto da 5,5 giorni nel giugno del 1997 a 24 ore nel settembre del 1998 e a 52 minuti nel settembre del 2002.


All’interno di tale classe sono inclusi tutti i paesi il cui grado di rischiosità può variare in maniera significativa in relazione alle specifiche situazioni di ognuno di essi. Laddove non emergano fattori di rischio specifici si indicherà “NESSUNA RESTRIZIONE SPECIFICA”; dove, invece, emergano chiaramente situazioni di rischio (ad esempio, elevata esposizione in essere, elevato indebitamento dello Stato, debolezza del settore bancario) potranno essere definite nel dettaglio “RESTRIZIONI SPECIFICHE”.
Va comunque tenuto conto che tutte le operazioni debbono essere valutate per definire il merito di credito delle controparti: qualora quest’ ultimo non fosse ritenuto adeguato possono essere applicate restrizioni da correlare alla singola operazione.

 

http://www.assind.lu.it/Assobusiness/AILU/ab_webri.nsf/4b8b8a22ee8ab7b9c125690a00542e10/ac43e9a3d9b557b1c125710a003a99d5/$FILE/INFO%20MAROCCO.doc

Autore del testo:

Ministero dell’Ambiente
e  della Tutela  del  Territorio
Direzione Ricerca Ambientale e Sviluppo

 

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