Sangue

 


 

Sangue

 

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 IL SANGUE

 

 

GENERALITA’

E’ un tipo di tessuto connettivo fluido,di derivazione mesenchimale, costituito da una fase liquida, plasma (liquido giallastro), pari al 55 % che contiene in soluzione diversi tipi di molecole e da una fase corpuscolata in sospensione:globuli bianchi (GB), piastrine e  globuli rossi (GR) pari al 45 %. In un uomo adulto, il sangue costituisce circa l’8% del suo peso corporeo e corrisponde a 5-6 litri.
Il sangue,nell’attraversare gli organi,distribuisce e preleva moltissime sostanze, la cui concentrazione può essere rilevata mediante un’analisi. Gli esiti delle analisi vengono riportati su un foglio, che indica anche i valori standard di riferimento con i valori minimo e massimo che si riscontrano normalmente in individui esenti da fenomeni patologici. Occorre specificare che i valori riscontrati possono variare da un laboratorio all’altro a causa dei differenti metodi e strumenti di analisi utilizzati.


In questa scheda si parlerà brevemente solo degli esami più frequenti.

 

PRELIEVO

 

Il prelievo viene scelto in base alle analisi che devono essere eseguite e va effettuato sul paziente riposato e a digiuno da almeno 6-8 ore.Per gli esami ematologici si ricorre al prelievo di sangue :

 

  • capillare: piccole quantità senza anticoagulanti;serve per eseguire rapidi analisi meccanizzate o striscio di sangue. Si sterilizza con alcool la zona prescelta e si punge l’estremità di un dito, lobo di un orecchio o calcagno nei bimbi, usando una lancetta o ago sterili.
  • venoso: grandi quantità con  anticoagulanti e serve per eseguire numerosi esami. Si effettua alla piega del gomito,dopo aver applicato superiormente un  laccio emostatico per evidenziare la vena. Il sangue si raccoglie in una siringa sterile o in contenitori speciali (vacutainer).Gli aghi devono essere di misure appropriate per evitare di emolizzare il sangue (emolisi: distruzione degli eritrociti con liberazione di emoglobina nel plasma)

 

Il sangue viene raccolto in provette. Le provette hanno in genere tappi di colore differente. In primo luogo questo serve a indicare il tipo di anticoagulante (eparina,EDTA, citrato sodico,ossalato o fluoruro di sodio) con cui è stato eseguito il prelievo: test diversi richiedono infatti anticoagulanti diversi. Così le provette con tappo viola saranno destinate all’esecuzione dell’emocromo, quelle con il tappo azzurro ai test della coagulazione, quelle col tappo rosa ai dosaggi ormonali e quelle con tappo giallo agli esami di bio

 

Ma che fine fa il sangue che avanza dalle analisi?

 

Viene eliminato come rifiuto speciale in contenitori di cartone, al cui interno si trova un sacchetto di plastica. Questi vengono poi raccolti e consegnati ad aziende specializzate. Il sangue intero viene eliminato entro 12 ore perché dopo questo tempo si altera e non è più riutilizzabile. Il siero viene stoccato e smaltito solo dopo 3 giorni perché entro questo tempo può ancora essere utilizzato per ripetere alcuni test.

 

Gli esami effettuati sono molto numerosi e possono riguardare sia la parte corpuscolata, sia il siero

 

PARTE CORPUSCOLATA   (metodo fisico)

 

Le analisi effettuate sulla parte corpuscolata,servono a diagnosticare malattie o anomalie delle cellule del sangue L’esame di routine più seguito è : l’emocromo o emogramma . I campioni di sangue non vengono centrifugati, ma viene impedito la coagulazione con l’aggiunta di anticoagulanti  e sottoposti a indagini quantitative e qualitative. Per un emocromo occorrono 1-2 mL di sangue. In genere, l’esame viene eseguito in laboratorio usando strumenti chiamati contatori elettronici, che permettono di analizzare un campione in poche decine di secondi.

SIERO (metodo chimico)

 

Le analisi effettuate su siero,valutano le sostanze metaboliche veicolate dal circolo sanguigno, per stabilire lo stato funzionale di un determinato organo o individuare eventuali disordini metabolici.
I campioni di sangue prelevati e riposti in provette,vengono lasciati coagulare in modo spontaneo a temperatura ambiente. Dopo vengono sottoposti a centrifugazione per separare la parte corpuscolata del sangue, dal siero. A seconda del tipo di analisi, il siero lo si fa reagire con particolari sostanze chimiche che reagendo con le molecole interessate lo colorano. L’intensità di colore è direttamente proporzionale alla concentrazione delle molecole e,può essere letta da uno spettrofotometro: uno strumento che associa allo spettro di colore registrato un valore numerico.


Il siero deve essere separato rapidamente dalla parte corpuscolata del sangue, perché questa consuma il glucosio che rischierebbe così di risultare falsamente basso.

 

EMOGRAMMA O EMOCROMO

 

E’ considerato l’esame di base per tutte le indagini ematologiche.,ed è un importante mezzo diagnostico per una corretta
classificazione delle anemie.

 

Tra le indagini quantitative si ricordano :

  • Conta dei globuli rossi (o eritrociti)

  • Conta dei globuli bianchi (o leucociti)

  • Determinazione dell’emoglobina (Hb)

  • Determinazione dell’ematrocrito (Ht)

  • Calcolo delle costanti eritrocitarie: MCH, MCV, VG, MCHC.

        Derivano da tre parametri quantitativi: Hb,Ht,n°di GR

  • Conta delle piastrine

  • Conta dei reticolociti

Tra le indagini qualitative si ricordano :

  • Esame morfologico dei GR, GB e piastrine, con la tecnica dello striscio del sangue

  • Determinazione della formula leucocitaria.

 

INDAGINI QUANTITATIVE

 

  • globuli rossi o eritrociti o emazie ( v.n. 4 –5.000.000/ mm3)

Indica il numero medio di queste cellule per ogni mm3 di sangue.


Una diminuzione si riscontra in seguito a uno stato di alterazione dell’attività del midollo osseo (raggi x), per  eccessiva velocità di distruzione, per diminuzione della produzione di eritrociti (per la maturazione dei GR sono necessarie numerose sostanze principalmente Fe,Vit.B12,ac.folico, in mancanza delle quali si ha una diminuita produzione di GR e quindi anemia),oppure, può essere dovuta alla perdita di sangue per emorragia o mestruazioni, nefropatie, ecc.


Un aumento si riscontra spesso in seguito a uno stato di carenza di ossigeno (come quando si va in montagna: alle grandi altezze l’organismo compensa la bassa pressione di O2 producendo un maggior numero di GR)), oppure può essere la conseguenza di malattie cardiache, quando il sangue non si ossigena a sufficienza come nel morbo blu dei bambini,malattie dei polmoni, ecc.

 

  • globuli bianchi o leucociti (v.n. 4 -10.000 /mm3)

Indica il numero medio di queste cellule per ogni mm3di sangue.
In condizioni normali,il numero dei GB è maggiore nei bambini, nei maschi, durante l’ovulazione, in gravidanza, con un’intensa e prolungata attività fisica, in condizioni di stress, in caso di assunzione di cortisonici ; è minore al mattino.
Valori < v.n. = leucopenia o immunodeficienza, come nel caso dell’AIDS che porta a frequenti infezioni
Valori > v.n. = leucocitosi, indicano un’infezione in atto.
Valori >> v.n. = leucemia, (anche 500.000 per mc). L’eccessiva produzione può dipendere da una disfunzione del midollo osseo o dal sistema linfatico.

 

  • emoglobina Hb ( v.n.  13-17,5 g/ dl)

Esprime la quantità (espressa in grammi) di Hb presente in un L di sangue.
In un GR esistono circa 350 milioni di molecole di Hb. I valori normali dell’Hb variano in rapporto al sesso e all’età.
Un valore inferiore alla norma può essere indice di anemia.

 

  • ematocrito Ht ( v.n. 37%- 45 % )

E’ il volume occupato dai GR per 100 mL di sangue.Un Ht del 45%, indica che il 45% del volume totale del sangue è occupato dai GR, il restante 55% è costituito dal plasma
Il valore dell’Ht segue di pari passo quello dei GR, per cui esso diminuisce nelle anemie e aumenta nelle poliglobulie (l’aumento rende il sangue molto più vischioso del normale che provoca un rallentamento del flusso sanguigno e un maggior pericolo di trombosi).
 

  • piastrine o trombociti ( v.n. 150-300.000/ mm3) 

Indica il numero medio di queste cellule per ogni mm3 di sangue
Non sono vere cellule, ma frammenti staccati da cellule molto grandi presenti nel midollo osseo (sono prodotte da grossi leucociti chiamati megacariociti). Intervengono nella coagulazione del sangue. Nel circolo sanguigno sono rotondeggianti od ovoidali. Raramente isolate, formano degli ammassi di taglia variabile, perché a contatto del vetro e dell’aria si aggregano rapidamente.


La carenza porta ad emorragie anche spontanee, l’eccesso predispone a trombosi.

 

reticolociti ( v.n. 0.5% - 1%  delle emazie)

Vengono considerati GR giovani e la sostanza granulofilamentosa è considerata un residuo del nucleo eritrocitario che scompare nel GR maturo(contengono ancora dei mitocondri e dei residui di sostanza basofila di natura ribosomiale).
I reticolociti aumentano ogni qualvolta vi sia una intensa proliferazione eritrocitaria nel midollo.
Per stabilire la frequenza percentuale dei reticolociti si osservano 1.000 emazie e si contano i reticolociti presenti.
Con una particolare colorazione precipitano sotto forma di sostanza granulosa e filamentosa reticolare.

 

INDAGINI QUALITATIVE  .

 

Per eseguire le indagini qualitative si utilizza la tecnica dello striscio del sangue.
Gli strisci devono essere eseguiti con sangue capillare o con sangue venoso appena prelevato, in casi particolari si usa sangue trattato con EDTA che consente per alcune ore una buona conservazione degli elementi figurati.
Per strisciare il sangue sul vetrino portaoggetti si può usare o un vetrino portaoggetti a margini molati, (punte arrotondate) di larghezza inferiore a quella del vetrino su cui si esegue lo striscio, o un vetrino coprioggetti.
Per l’esecuzione dello striscio si deposita sul vetrino portaoggetti una piccola goccia di sangue vicino all’estremità destra, vi si appoggia sopra il margine del vetrino molato in modo che fra i due vetrini si venga a formare un angolo di circa 30° ;si attende che il sangue si sia distribuito uniformemente fra i due vetrini e quindi si fa scorrere il vetrino inclinato verso sinistra. Il movimento di scorrimento deve essere piuttosto rapido ed uniforme




.

 

 

 

 

 

 

Si fa asciugare lo striscio all’aria per circa 30 minuti,ma senza farlo essiccare e si effettua la colorazione di May Grunwald-Giemsa che oltre a colorare, serve per fissare lo striscio. La soluzione di May Grunwald è una soluzione metilica di blu di metilene (basico) ed eosina (acido); la soluzione di Giemsa è una soluzione glicero- metilica di Azur II ed eosina a pH 7.


La colorazione avviene aggiungendo per 3’ il reattivo di May-Grunwald, facendo cadere sul vetrino tante gocce di colorante finchè sarà coperto completamente. Si aggiungono 5 mL di acqua distillata direttamente sul liquido colorante e si lascia agire per 1’. Si lava abbondantemente con acqua distillata. Colorare con reattivo di Giemsa (diluito 1:3 con acqua tamponata) per 15’,lavare con acqua di fonte.

 


Uno striscio ben eseguito presenta una distribuzione uniforme e regolare del sangue, in cui lo spessore si attenua gradualmente dall’inizio (testa) alla fine (coda).Ha un colore roseo che passa al rosso mattone se troppo spesso, o al grigiastro pallido se troppo sottile.(uno striscio spesso può nascondere i leucociti)

 

 

 

  • esame morfologico dei GR 

In uno striscio ben eseguito i GR si presentano disposti gli uni accanto agli altri e appaiono come dischi biconcavi (schiacciati al centro) perché privi di nucleo,di profilo “hanno la forma di pavesino”.
Esaminando i GR in uno striscio di sangue si terranno presenti i seguenti caratteri : dimensioni,forma e colore.

 

dimensioni , il v.n. 7,2 - 7,8 m
Se il valore > 7,8 m, : macrociti ; se il valore < 7,2m : microciti
Se in uno striscio prevalgono i microciti o i macrociti, si parla rispettivamente di microcitosi o macrocitosi
L’insieme di GR con dimensioni diverse prende il nome di anisocitosi.    

                                         
                      GR normali                                                  Macrocitosi                                                       Microcitosi



forma, i GR devono essere tondeggianti. In molte forme di anemia, accanto a GR a contorni tondeggianti, se  ne trovano altri con forme irregolari (ovoidali,a pera,a falce,sferica,frammenti globulari ,ecc.).Questi GR presentanti forme irregolari vengono indicati col termine di poichilociti e la loro presenza in uno striscio viene indicata col termine di poichilocitosi.

                                                                                
Ovalociti                                           GR  a forma di falce                                               Sferocitosi                                                                                                                                                           
colore, i GR appaiono di un colore roseo-grigiastro, normalmente presentano una colorazione più intensa alla periferia mentre nella parte centrale appaiono meno colorati. Quelli colorati più intensamente del normale vengono indicati col termine di ipercromici : questi presentano spesso una colorazione uniforme e in essi non è visibile, o è molto meno evidente l’area centrale meno colorata.(aumento di Hb per ogni GR più grande :macromegalocita)
I GR meno colorati dei normali sono indicati col termine di ipocromici l’area centrale meno colorata è assai più estesa e il globulo rosso appare trasformato in un dischetto chiaro circondato da un sottile alone colorato in rosa.

ipercromici                                          ipocromici                                           cellule a bersaglio               

 

  • esame morfologico dei GB o Leucociti

Si dividono in due categorie : granulociti e cellule linfoidi (o agranulociti).Il termine di granulociti è dovuto alla presenza di granuli nel citoplasma di queste cellule,che sono differenti nei vari tipi di granulocita e ci aiutano a distinguerli. Infatti, questi granuli hanno una differente affinità verso i coloranti neutri, acidi o basici e fanno assumere al citoplasma un colore differente. I granulociti si distinguono dunque in neutrofili, eosinofili, basofili. Le cellule linfoidi, invece, si distinguono in linfociti e monociti.

 

A differenza dei GR, i leucociti hanno il nucleo.Esso risulta ben visibile al M.O. dopo la colorazione dello striscio.Il nucleo di queste cellule può presentare lobature multiple, o essere indentato o reniforme.La forma del nucleo e la  diversa colorazione dei granuli dei vari tipi di leucocita ci aiuta al riconoscimento di queste cellule.( vengono classificati a seconda delle loro caratteristiche
morfologiche e tintoriali)

  • neutrofili, non hanno affinità per alcun tipo di colorante. Il loro nucleo appare colorato

     in viola pallido e suddiviso in 2-5 lobi,collegati da un sottile filamento di materiale nucleico.
Il citoplasma è trasparente perché ha granuli piccoli e debolmente colorati  in  rosa.
I neutrofili immaturi hanno un nucleo nastriforme o a ferro di cavallo.
Il  numero dei lobi,è proporzionale all’età ;

 

  • basofili, hanno reazione acida e quindi sono affini con i coloranti basici (violetto di

       genziana,blu di metilene), mentre i granuli, di color azzurro- violetto,sono abbondanti
e coprono completamente il nucleo rosa generalmente bi-trilobato,che è difficile
visibile al M.O.

 

 

 

  • eosinofili, hanno reazione basica e quindi sono affini con i coloranti acidi (eosina),

        mentre i granuli sono piuttosto voluminosi e si presentano di color  arancio-rosso ;
il nucleo è generalmente provvisto di due soli lobi,ma sono stati osservati anche nuclei  
con 3-4-lobi.

 

  • monociti,sono i più grossi tra i G.B. e hanno un grosso nucleo di forma irregolare

        (ovoidale, ferro di cavallo, reniforme).Il citoplasma, abbondante e debolmente basofilo,
appare colorato in azzurro tenue e possono trovarsi delle fini colorazioni azzurrofile

 

 

  • linfociti, hanno un nucleo tondeggiante e intensamente colorato in blu che occupa

         quasi tutta la cellula ; il citoplasma è generalmente scarso, coloratoazzurro più o meno
intenso ed è visibile in posizione generalmente laterale.A seconda della quantità
di citoplasma presente,si distinguono in piccoli, medi e grandi.

 


  • Esame morfologico delle piastrine

 

Se si usa sangue prelevato su  EDTA,le piastrine si mostrano isolate e disseminate in tutto lo striscio e colorate col May Grunwald-Giemsa, si presentano come corpuscoli a contorno irregolare dal diametro di 1-3- m, in cui si distingue una parte periferica colorata in blu pallido ed una parte centrale colorata in violetto.

 

 

 

 

 

Formula leucocitaria  .

Conosciuta anche come conteggio differenziale dei leucociti, permette di valutare la percentuale di ognuno dei cinque tipi di GB.
Questa formula è molto importante perché la loro % ci dà informazioni sul tipo di patologia.
Può essere effettuata anche automaticamente dai contatori elettronici. L’osservazione al MO presenta però, rispetto alla formula generata dai contatori elettronici, il vantaggio di poter osservare direttamente le cellule ematiche e di valutare l’eventuale presenza di cellule anomale.

 



Neutrofili : Aumentano nelle infezioni batteriche da Gram+ (costituiscono il pus) e diminuiscono
                     in alcune malattie infettive (tifo, morbillo) o alcuni farmaci (sulfamidici o altri ad azione antitiroidea),
Basofili :  Aumentano in alcune leucemie e anche nelle allergie.
 Eosinofili : Aumentano nelle allergie (asma bronchiale,rinite allergica,orticaria,ecc.),psoriasi,anemie perniciose.
 Monociti : Aumentano in alcune malattie da protozoi, come nella malaria, nella mononucleosi infettiva.
                     
Linfociti : sono produttori di anticorpi e aumentano nelle infezioni da virus di lunga durata,esempio:  nella tubercolosi,
                      nella  mononucleosi, sifilide,e alcune malattie endocrine.
                      Chiamati così perché circolano nel sistema linfatico (linfonodi).
                      Prodotti nel midollo osseo( linfoblasti), migrano nel timo dove avviene la loro maturazione.

 

Lettura Leucocitaria

 

In uno striscio eseguito in modo corretto, i GB non si distribuiscono in modo uniforme, e per la lettura conviene seguire una linea a greca in modo da esaminare sia la parte centrale che la parte periferica.
I vari elementi figurati nella lettura di uno striscio vengono generalmente contati seguendo uno schema convenzionale. Si inizia col fare un punto per ogni elemento contato e si distribuiscono quattro punti in un quadrato, poi i quattro punti vengono uniti con altrettante linee e infine si tracciano nel quadrato due linee diagonali corrispondenti ad altri due  elementi. Si hanno così dei quadratini corrispondente ciascuno a dieci elementi contati. Questo metodo oggi è stato sostituito da strumenti che danno in ogni momento il numero dei vari elementi.

 

Fonte: http://secondas.altervista.org/IL%20SANGUE%20PER%20I%20RAGAZZI.doc

autore del testo non indicato nel documento di origine del testo

 

 

Il sangue

 

Il sangue differisce dagli altri tessuti connettivali in quanto la sua caratteristica è quella di essere formato da una parte liquida (plasma) e da una parte corpuscolata (cellule e piastrine)

 

Funzioni del sangue

 

Trasporto di sostanze nutritizie (dal tratto gastrointestinale alle cellule)
Allontanamento dei prodotti di rifiuto (dalle cellule agli organi deputati alla eliminazione)
Trasporto di metaboliti e prodotti cellulari (ormoni, molecole segnale, elettroliti ecc.)
Trasporto di O2 da parte dell’emoglobina (dai polmoni ai tessuti)
Trasporto di CO2 da parte dell’emoglobina e nel plasma come HCO3- (dai tessuti ai polmoni)
Regolazione temperatura corporea
Mantenimento equilibrio acido base
Mantenimento dell’equilibrio osmotico dei liquidi tissutali
Migrazione dei globuli bianchi nei vari distretti dell’organismo
Coagulazione del sangue e riparazione delle ferite vascolari

costituenti del sangue

Il plasma è un liquido costituito da una soluzione proteica in cui circolano le cellule; trasporta nelle varie parti dell’organismo mezzi di nutrizione, metaboliti , anticorpi, proteine della coagulazione e altre molecole (albumina,, globuline, fibrinogeno, complemento, lipoproteine).


La parte corpuscolata del sangue  può  essere distinta in:
cellule della serie rossa o eritrociti
cellule della serie bianca o leucociti
piastrine
Il volume del sangue nell’uomo è di circa 5 litri; Il 45 % di questo volume è rappresentato da eritrociti o globuli  rossi, l’1% da leucociti o globuli bianchi; il rimanente è costituito dal plasma sanguigno.
Quando è prelevato dai vasi il sangue coagula rapidamente in una massa rossastra gelatinosa, ma se la coagulazione è impedita dall’uso di un anticoagulante gli elementi cellulari possono essere separati mediante centrifugazione.
Nell’organismo adulto le cellule del sangue traggono origine dal midollo osseo.

 

Eritrociti:


il loro numero varia da 4,5 milioni a 5,5 milioni circa per mm cubico a seconda del sesso (> maschio).
Si tratta di cellule di forma a lente biconcava con una diametro di 7-8 microns ed uno spessore di poco superiore a 1 micron (nella parte centrale lo spessore è minimo per facilitare gli scambi di ossigeno)
L’eritrocita maturo non contiene il nucleo, ma il suo citoplasma è occupato prevalentemente da una proteina predisposta per il trasporto dell’ossigeno (Emoglobina).
Infatti la funzione degli eritrociti consiste nel trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti e del biossido di carbonio dai tessuti ai polmoni
Il citoscheletro (actina) dell’eritrocita garantisce il mantenimento della forma anche a seguito di deformazione dovuta al passaggio nel lume dei capillari
Gli eritrociti sono in continuazione rinnovati e la loro produzione è controllata da diversi fattori (tra essi l’eritropoietina un ormone prodotto dal rene, vitamine del gruppo B ecc.).
La membrana degli eritrociti è sede degli antigeni  dei gruppi sanguigni (sistema AB0, Rh ecc.) Di essi va tenuto conto in caso sia necessario ricorrere a trasfusione.


FORME DI EMOGLOBINA


proteina tetramerica  formata da 4 catene (globine) contenenti un gruppo eme che lega ferro
si identificano 4 catene polipeptidiche di globina indicate come (a, b, g, d)
HbF emoglobina fetale (a2g2)  2%
HbA emoglobina adulta è  HbA1 (a2b2)  96%  o HbA2 (a2d2)  2%

 

Leucociti o globuli bianchi:

sono detti così  perché quando il sangue viene posto in una provetta a sedimentare si collocano in uno strato biancastro posto superiormente agli eritrociti.
Sono cellule che si trovano anche nel connettivo e perciò utilizzano il sangue per migrare dal midollo osseo ai tessuti.
Il loro numero globale varia da 5.000 a 9.000 per mm cubico di sangue (il numero è soggetto a variazioni anche nel normale)
possono essere distinti a seconda della presenza o meno di evidenti granulazioni citoplasmatiche in:
granulari (neutrofili, basofili , eosinofili)
non granulari (linfociti, monociti).
Si dice formula leucocitaria il rapporto % tra i diversi tipi di leucociti (varia nei differenti processi  patologici):
 neutrofili  55-60%
 eosinofili 1-3 %
 basofili 0-0,7 %
 linfociti 25-33%
 monociti 3-7%

 

Granulociti Neutrofili o polimorfonucleati:

 

sono cellule molto mobili dotate di attività fagocitaria e intervengono nelle fasi iniziali della risposta infiammatoria (costituenti del pus).
Hanno un diametro  di poco superiore a 10 microns e presentano un citoplasma scarsamente colorato con granuli non evidenziati dalle comuni colorazioni.
Il nucleo ha la caratteristica forma plurilobata (2-5 lobi uniti tra loro da filamenti di cromatina)
I granuli sono di diverso tipo e contengono enzimi idrolitici, perossidasi, enzimi capaci di degradare i mediatori dell’infiammazione e altre sostanze che permettono di esercitare attività fagocitaria ed antibatterica.
I neutrofili sono attratti (chemiotassi) da varie sostanze tissutali e batteriche (chemiotassine) nella sede dove devono esercitare la loro azione; migrano dai vasi nei tessuti e una volta che hanno esercitato la loro azione, vanno incontro a distruzione costituendo il pus.

 

Granulociti Eosinofili:

 

presentano un nucleo bilobato e granuli acidofili; esercitano attività fagocitaria, ma solo nei confronti del complesso antigene-anticorpo inoltre sono in grado di degradare l’istamina.
Il loro numero aumenta nei processi allergici e nelle infestazioni parassitarie.
Hanno un diametro di 15-17 microns.
I granuli al ME sono piuttosto grandi e contengono al centro un cristalloide denso circondato da una matrice meno densa (contengono proteine basiche, enzimi idrolitici e perossidasi)
possono presentare anche granuli più piccoli con fosfatasi acida.

 

Granulociti Basofili:


Contengono grandi granuli intensamente basofili nel loro citoplasma;
sono probabilmente i precursori dei mastociti tissutali.
I granuli contengono istamina, eparina e leucotrieni.
Anche il loro nucleo è bilobato.
Svolgono la stessa funzione dei mastociti.

Linfociti: già descritti tra el cellule del tessuto connettivo propriamente detto

 

Monociti:


sono i precursori ematici e midollari dei macrofagi.
Sono cellule piuttosto grandi con diametro di circa 20 microns.
Il citoplasma è poco colorabile; il nucleo presenta spesso una profonda insenatura su di un lato (reniforme).

 

PIASTRINE:


sono piccole porzioni cellulari anucleate che derivano dalla frammentazione del citoplasma di cellule del midollo osseo dette megacariociti.
Normalmente sono in numero di 300.000 circa per mm cubico di sangue. Hanno una lunghezza di 1-3 microns.
Hanno forma biconvessa
Contengono granuli e tubuli;
la loro funzione comporta la riparazione delle lesioni dei vasi (coagulazione) per mezzo della liberazione di varie sostanze (fattori della coagulazione).

 

Fonte: http://www.med.unipi.it/morfologia/istologia/istolembmed/SMOTlez/06%20Il%20sangue.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 


 

Sangue

 

LA CIRCOLAZIONE DEL SANGUE

Introduzione

  • Per vivere ed esercitare le loro funzioni, i tessuti e gli organi del corpo abbisognano di un apporto costante di materiale nutritivo ed energetico, e di una eliminazione delle sostanze residue non assimilate.Tali apporto e eliminazione si effettuano per mezzo di un liquido che fa pervenire i materiali necessari quanto quelli nocivi: questo liquido è il sangue. deve perciò irrorare tutto l’organismo e ciò avviene mediante un meccanismo la circolazione sanguigna.
  • La funzione circolatoria si può paragonare, per avere una prima idea, ad  un complesso e un delicato im pianto  idraulico.

 
Al centro  la pompa: il cuore, organo cavo e muscoloso  la sua cavità è divisa in sezioni, dette orecchiette e ventricoli; con  contrazioni ritmiche dei ventricoli, il cuore spinge il sangue in speciali vasi sanguigni detti arterie, che lo inviano alla periferia del corpo. Le arterie si ramificano in sezioni sempre più piccole, fino a formare una rete di vasi sottilissimi, i  capillari che penetrano nei più intimi recessi del corpo, a diretto contatto con i tessuti e le cellule; attraverso le pareti dei capillari ricambio osmotico tra i materiali nutritivi apportati dal sangue e le sostanze di rifiuto cedute dagli elementi cellulari. La rete dei capillari confluisce a sua volta in altri vasi detti vene, attraverso i quali il sangue ritorna al cuore, dove verrà nuovamente sospinto alla periferia delle contrazioni ventricolari.

 

Il cuore

  • Il cuore è un muscolo cavo e involontario, situato nel centro della cavità toracica, tra i due polmoni. Non è esatto dire che si trovi a sinistra del torace: esso infatti è in posizione obliqua in basso verso sinistra, ma oltre un terzo è a destra.
  • Ha le dimensioni di un pugno ed è situato nella gabbia toracica. All’interno è diviso verticalmente in due parti, che non comunicano tra loro.
  • La parte sinistra del cuore pompa il sangue pieno di ossigeno dai polmoni in tutto il corpo, mentre la parte destra riceve soltanto il sangue venoso, cioè ricco di anidride carbonica.
  • Ciascuna delle due parti è divisa , a sua volta, in una cavità superiore, chiamata atrio, ed un inferiore, detta ventricolo. Ogni atrio comunica con il sottostante ventricolo per mezzo di una valvola, che impedisce al sangue di scorrere in senso contrario.

 

I movimenti del cuore

I movimenti del cuore sono chiamati pulsazioni o battiti cardiaci. La quantità dei battiti cardiaci varia con l’età e le condizioni e le condizioni fisiche delle persone. Anche tu puoi sentire le pulsazioni ritmiche del cuore, premendo con due dita i vasi sanguigni del polso o sul lato destro del collo, in corrispondenza dell’arteria carotide.

  • Le contrazioni del cuore possono essere registrate come piccole scariche elettriche su un tracciato chiamato elettrocardiogramma.
  • Per mantenere sano il cuore e l’apparato circolatorio è opportuno:    
  • fare del movimento fisico, come camminare, salire le scale, giocare, saltare;
  • praticare regolarmente un’adeguata attività sportiva;
  • seguire una dieta alimentare varia e leggera;
  • non ingrassare per non affaticare il cuore;
  • dormire almeno otto ore per notte.

 

  • Quando si ha un’abbondante fuoriuscita di sangue, a causa di una profonda ferita, si parla di emorragia. Se è recisa una vena, l’emorragia è definita venosa, invece se è recisa un’arteria, l’emorragia si dice arteriosa. Nel caso di un’emorragia arteriosa, bisogna intervenire con urgenza, per evitare un rapido dissanguamento. Per arrestare un emorragia arteriosa, ad esempio in un braccio, è necessario mettere un laccio stretto al di sopra alla ferita, in quanto il sangue proviene direttamente dal cuore. Per arrestare un’emorragia venosa, invece, il laccio deve essere legato al di sotto della ferita, in quanto il sangue proviene dalla periferia del corpo.

La circolazione sanguigna

Il cuore funziona come una pompa che immette il sangue in due circuiti , chiamati la grande e la piccola circolazione.

  • Nella grande circolazione il cuore, dal ventricolo sinistro, pompa il sangue arterioso in tutte le parti del corpo per rifornire di ossigeno e di sostanze nutritive le cellule. I globuli rossi, quindi, fissano l’anidride carbonica, dell’atrio destro passa nel ventricolo destro e da lì è spinto ai polmoni, dove cede l’anidride carbonica e si arricchisce di ossigeno.
  • Divenuto arterioso, il sangue ritorna all’atrio sinistro del cuore e, attraverso la valvola mitrale, passa nel ventricolo sinistro.
  • Questo percorso del sangue dal cuore ai polmoni, e ritorno, è chiamato la piccola circolazione.

 

Il sangue

 

Il sangue scorre in tutto il corpo attraverso i vasi sanguigni cui si attribuiscono  nomi diversi, in base al compito che svolgono:
Le arterie trasportano il sangue ossigenato dal cuore verso tutte le cellule dell’organismo.
Le vene, invece, portano il sangue “impuro”, vale a dire carico di prodotti di rifiuto, di nuovo verso il cuore.
Le arterie e le vene si ramificano poi in vasi sanguigni sempre più piccoli chiamati capillari, il cui compito è quello di scambiare le sostanze con le cellule.
Il sangue arterioso è di colore rosso vivo e carico di ossigeno. Il sangue venoso è di colore rosso cupo e carico di anidride carbonica. In caso di ferita se è colpita un’arteria, il sangue esce a fiotti, se è colpita una vena il sangue esce con minor forza, ma più a lungo. Il sangue si rinnova e si rigenera in continuazione , mantenendo la sua composizione originale.
Il sangue è costituito da un liquido, chiamato plasma, e da vari tipi di  cellule: i globuli rossi , i globuli bianchi e le piastrine. Il plasma di colore giallastro, è formato prevalentemente d’acqua, sostanze minerali e organiche, e ha il compito di trasportare alcune sostanze nutritive, come le proteine, i sali minerali, gli zuccheri e le vitamine, coagulare il sangue, nutrire le cellule, eliminare le sostanze di rifiuto ed ha anche una funzione immunitaria, grazie alle proteine chiamate anticorpi, che aggrediscono i germi infettivi.
I globuli rossi sono cellule, di forma circolare, senza nucleo.
Consentono il trasporto dell’ossigeno grazie ad una sostanza in essi contenuta, l’emoglobina, che da al sangue il tipico colore rosso. I globuli rossi sono prodotti nelle ossa dal midollo osseo e la loro vita media è di circa 120 giorni. Le piastrine contribuiscono invece alla coagulazione del sangue in caso di emorragia dopo una  ferita.
I globuli bianchi sono cellule incolori, assai meno abbondanti dei globuli rossi, sono prodotti dal sistema linfatico, vivono solo due giorni e possono cambiare forma; hanno il compito di difendere l’organismo in caso di infezioni e producono gli anticorpi. In caso di infezione si raccolgono nell’organo o tessuto colpito, circondando i microbi li inglobano e li digeriscono.
Il sangue, pur essendo composto dagli stessi elementi, non è uguale in tutti gli individui ed è classificato in quattro gruppi sanguigni e tutti gli esseri umani appartengono ad uno di questi:
A – B – AB – 0 (zero)

Gruppo A riceve da A e 0
Gruppo B riceve da B e 0
Gruppo AB riceve da A, B, AB ,0
Gruppo 0 riceve da 0

 

Fonte: http://bouzoki.files.wordpress.com/2011/02/circolazione-1.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

Donare il sangue

 

Per quale motivo dovrei donare il mio sangue?
Donare il sangue è un gesto di solidarietà e ciò significa dire con i fatti che mi preoccupa la vita di chi sta soffrendo. Il sangue è un prodotto naturale e non riproducibile artificialmente e per il fatto che è raro implica la necessità di metterlo a disposizione di altri che si trovano in una situazione di bisogno.
Donare sangue fa male?
La donazione di sangue non comporta alcun rischio: per quanto riguarda i materiali usati per il prelievo si utilizzano prodotti sterili e monouso. Per legge la quantità di sangue per ogni donazione è di 450 ml e si può effettuare ogni tre mesi per l’uomo ed ogni sei mesi per la donna. Ad ogni donazione viene controllato lo stato di salute del donatore a tutela sua e del ricevente.
Perché è meglio che i donatori siano "periodici"?
La periodicità è in questo caso sinonimo di Sicurezza. I donatori periodici essendo molto controllati dal punto di vista medico risultano molto più affidabili dei donatori occasionali. E’ possibile in questo caso: programmare la raccolta di sangue, effettuare la conversione da sangue intero a derivati del sangue (mediante aferesi), gestire le situazioni d’emergenza, promuovere educazione sanitaria e della salute ai donatori.
Che cos'è l'autotrasfusione?
L’autotrasfusione è una procedura trasfusionale che consiste nel trasfondere al soggetto unità del suo stesso sangue. I vantaggi sono: eliminazione delle reazioni di incompatibilità, eliminazione del rischio di trasmissione di malattie infettive, risparmio di sangue.
L’anemia può precludere alla donazione o ci sono alternative?
Oggi è possibile effettuare diversi tipi di donazione: oltre a quelle tradizionale di sangue intero, si possono effettuare donazioni mirate (dette aferesi) cioè solo di alcuni componenti del sangue e, tra questi, il plasma. Nell’aferesi (termine greco che significa l’atto del "portar via"), attraverso l’uso di separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la componente ematica di cui si ha necessità (plasma, piastrine,...), restituendogli contemporaneamente i restanti elementi.
Quali cibi posso assumere il giorno precedente la donazione?
Non esiste una limitazione qualitativa per la giornata precedente il dono del sangue. La raccomandazione è quella di evitare cibi “pesanti” (fritti, umidi, ecc.) la sera precedente la donazione, ma soprattutto un occhio particolare alle quantità, nel senso di evitare abbondanti libagioni o bevute.

 

Dopo la donazione posso riprendere il mio ritmo di vita normale?
Certamente sì. La donazione non ha controindicazioni per le abitudini “normali” di vita. Vanno evitati lavori (es. lavori di muratura su ponteggi, pilotare aerei, ecc. ) e attività sportive eccessivamente pesanti (sollevamento pesi, maratone, attività subacquee, ecc). Particolare attenzione alle attività lavorative che comportano un numero elevato di piegamenti o flessioni del corpo oppure un utilizzo notevole del braccio con cui si è donato.

Quanto tempo occorre per reintegrare il sangue?
Le piastrine e i globuli bianchi vengono reintegrati nel giro di qualche ora dalla donazione. Il plasma, essendo formato da oltre il 90% da acqua, richiede solamente una idratazione adeguata nel corso di due/tre ore dalla donazione. Il midollo osseo, matrice di tutte le cellule ematiche, impiega invece alcuni giorni per ripristinare il numero dei globuli rossi: se pensiamo che l’intervallo tra 2 donazioni di sangue intero deve essere di  90 giorni , possiamo considerare questo il tempo necessario al completo ripristino in emazie; si tenga presente però che le “riserve” di globuli rossi del nostro organismo (della milza, del fegato, elementi giovani eritroidi del midollo) entrano in azione subito dopo la donazione, per cui il donatore raramente avverte questo periodo di latenza.

Esiste un rischio di contrarre infezioni donando sangue?
No, nella maniera più assoluta. Tutto il materiale utilizzato è monouso o è stato sottoposto a sterilizzazione e il personale sanitario è professionalmente preparato e particolarmente formato in tema di disinfezione e asepsi.

 

Che cos'è il sangue?

 

Il sangue, "lo specchio in cui si riflettono il buono e il cattivo funzionamento di tutto l'organismo", è l'unico tessuto liquido del nostro corpo, ubiquitario (in biologia si definisce tessuto un insieme di cellule simili per struttura e funzione). Rappresenta circa l'8% del peso corporeo di un individuo, nei maschi il volume medio è di 5-6 litri, ed è fondamentale per l'organismo: perdite di sangue (emorragie) del 15-30% provocano pallore e stanchezza; perdite superiori al 35% possono causare la morte in brevissimo tempo. Al di fuori dei vasi sanguigni il sangue coagula rapidamente a formare una massa rossastra gelatinosa.

A che cosa serve il sangue nel nostro corpo?

Il sangue trasporta velocemente da una parte all'altra del corpo ciò che è indispensabile alla vita.
Le sue funzioni sono molteplici:

  • trasporto di sostanze in tutti i distretti del corpo
  • trasporto di segnali chimici prodotti per regolare, attraverso meccanismi specifici, tutte le attività
  • difesa da tutto ciò che entra nel nostro corpo e non viene riconosciuto come proprio ed è quindi estraneo
  • riparazione di danni e ferite a carico dei vasi sanguigni attraverso la coagulazione del sangue per evitare emorragie
  • distribuzione del calore generato soprattutto dalla contrazione muscolare attraverso il controllo della circolazione periferica: se abbiamo caldo diventiamo rossi perché avviene una vasodilatazione dei vasi più superficiali, che aiuta a disperdere calore. Se abbiamo freddo avviene una vasocostrizione periferica, cioè una diminuzione del diametro dei vasi sanguigni più vicini alla superficie, per ridurre la dispersione di calore e una vasodilatazione a livello delle masse muscolari profonde per mantenere caldo "il centro" del corpo.

 

 

Autori: Luca Boetti,

            Claudio Malavasi,

           Paola Piccioni,
         Sonia Manaresi

Fonte: http://www.aviscomunalerimini.it/avisrimini/images/Volontario_Informato04-09-10.doc

 

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