Il genitivo

 


 

Il genitivo

 

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Il genitivo

 

IL GENITIVO

E’ il caso del compl. di specificazione e può dipendere da sostantivi, aggettivi o verbi.

Genitivo soggettivo e oggettivo

Il genitivo soggettivo indica il soggetto dell’azione espressa dal sostantivo che lo regge; il genitivo oggettivo indica l’oggetto dell’azione espressa dal sostantivo che lo regge.

Es. Sensus animi: il sentimento dell’animo; è l’animo che prova il sentimento e perciò è genitivo soggettivo.

Cupiditas honorum: il desiderio degli onori; Non sono gli onori che provano il desiderio, ma sono oggetto del desiderio e perciò è genitivo oggettivo.


Genitivo possessivo

Indica il possesso di una cosa.

Es. Naves hostium celerrimae erant: le navi dei nemici erano velocissime. Le navi appartengono ai nemici.

 

Genitivo di convenienza

E’ detto anche genitivo pertinentivo e in italiano si traduce con l’espressione è dovere di, è compito di, è proprio di.

In latino non c’è nessun termine che traduca “dovere”, “compito” etc., ma è reso solo col genitivo.

Es. Militum est parere: è compito dei soldati obbedire.

Le espressioni col possessivo: “è mio, tuo dovere” si traduce con “meum ,tuum est”; se invece il possessivo è di terza persona si traduce con : eius, eorum (illius, illorum) est.

 

Genitivo epesegetico

Specifica un nome di concetto generico.

Es. Arbor palmae: l’albero della palma.

Il complemento di denominazione (città di Roma) in latino non è mai espresso col genitivo, ma costituiscono apposizione.

Es. Urbs Roma: la città di Roma.

 

Genitivo e ablativo di qualità

Il complemento di qualità in latino si traduce in tre modi:

  1. di preferenza il genitivo per indicare qualità morali (ma può esserci anche l’ablativo)

Es. Vir magni ingenii (opp. magno ingenio): uomo di grande qualità.

  1. sempre il genitivo nelle determinazioni di peso, misura, tempo, età (vedi compl. di età e di estensione nello spazio)

Es. Classis viginti navium: flotta di venti navi

  1. sempre l’ablativo per esprimere qualità fisiche.

Es. Agesilaus statura humili fuit: Agesilao fu di bassa statura.

 

Genitivo partitivo

Esprime il tutto di cui il sostantivo reggente indica una parte.

Esso si ha in dipendenza di:

  1. sostantivi che esprimono numero: numerus, pars, multitudo etc.

Es. Militum pars in castra pervenit: una parte dei soldati giunse nell’accampamento.

  1. comparativi o superlativi come maior, prior, maximus, primus.

Es. Excellentissimi fuerunt Persarum Cyrus et Darius: Dei Persiani i più famosi furono Ciro e Dario.

  1. da pronomi indefiniti, numerali o avverbi di luogo come nemo, nullus, aliquis, quis, unus, duo, ubi, ubicumque etc.

Es. Exspectabam aliquem meorum: aspettavo qualcuno dei miei.

 

Particolarità

Uter (quale dei due) uterque (entrambi) neuter (né l’uno né l’altro) hanno il genitivo se sono seguiti da pronomi.

Es. uter nostrum?:  chi di noi due?

Se invece sono seguiti da sostantivi diventano aggettivi e si concordano.

Es. Uter consul?: Quale dei due consoli?

Plerique, pleraeque, pleraque (i più, la maggior parte) hanno il genitivo se sono seguiti da pronome.

Es. Plerique nostrum: la maggior parte di noi.

Se invece sono seguiti da sostantivi diventano aggettivi e si concordano, ma possono avere anche il genitivo.

Es. plerique homines (opp. hominum): la maggior parte degli uomini.

 

 

 

 

 

 

Genitivo dipendente da aggettivi e da participi

Genitivo con aggettivi

Si ha il genitivo con aggettivi che indicano:

  1. desiderio o avversione: cupidus, avidus etc.
  2. memoria, esperienza, pratica e conoscenza: peritus, prudens, conscius etc.
  3. partecipazione, padronanza, proprietà, abbondanza: particeps, communis etc.

 

Genitivo con participi

Il genitivo si ha con participi presenti che hanno valore di aggettivi.

Es. amans, patiens etc.

 

Genitivo di stima morale

Si ha il complemento di stima  morale con i verbi estimativi; i più frequenti sono:

tanti: tanto; magni: molto;  parvi: poco;  pluris: più; permagni, maximi: moltissimo; minimi: pochissimo.

Es. Aestimo minimi hunc hominem: stimo pochissimo quest’uomo.

 

Genitivo o ablativo di stima commerciale

Questo complemento si ha con i verbi che significano vendere, comprare, affittare etc. La stima commerciale si esprime:

  1. con l’ablativo sia con stima determinata sia indeterminata
  2. con il genitivo solo con le espressioni: tanti (tanto), pluris (più), minoris (meno)

Es. Isocrate vendette una orazione per venti talenti: Viginti talentis orationem Isocrates vendidit.

 

Genitivo di colpa

Esso si ha con i verbi giudiziari; che significano incolpare, accusare, condannare etc. Il nome che indica la colpa o il delitto va in genitivo.

Es. Accusare di furto: accusare furti.

Vercingetorige fu accusato di tradimento: Vercingetorix proditionis insimulatus est.

 

Genitivo o ablativo di pena

La pena alla quale si viene condannati si traduce con:

  1. ablativo qualunque tipo di pena

Es. Condannare all’esilio: damnare exilio

  1. genitivo se la pena è una multa indeterminata: tanti, quanti, dupli, tripli etc.

Es. Il ladro era condannato al doppio: fur dupli condemnabatur.

 

Genitivo con i verbi di memoria

I verbi di memoria come memini, reminiscor (mi ricordo), obliviscor (mi dimentico) hanno:

  1. il genitivo se ciò che si ricorda è una persona.
  2. Il genitivo o l’accusativo se ciò che si ricorda è una cosa
  3. Sempre l’accusativo se ciò che si ricorda è un pronome o aggettivo neutro.

 

Particolarità

Il verbo recordor ha l’ablativo con de con i nomi di persona, ma l’accusativo con i nomi di cosa.

Quando il verbo ricordo ha il senso di “far ricordare” il latino usa verbi come admoneo e hanno l’accusativo della persona a cui si fa ricordare e ablativo + de o il genitivo della cosa ricordata.

Es. Vi ho ricordato questa battaglia: De eo proelio vos admonui.

 

Genitivo con interest e refert

I verbi interest  e refert nel significato di importare, interessare, stare a cuore sono usati impersonalmente e hanno questa costruzione:

  1. la persona alla quale interessa va in genitivo

Es. Agli scolari importa: discipulorum interest

Ma coi pronomi personali “a me”, “a te” importa si dice: mea, tua, interest.

Per il pronome di terza persona si usa sempre illius, illorum interest (mai sua).

  1. la cosa che importa non si esprime mai con un sostantivo, ma:
  2. con un pronome neutro
  3. con l’infinito
  4. col congiuntivo retto da ut (ne se è negativa)
  5. con un’interrogativa indiretta

Es. A tutti importa agire bene: omnium interest recte facere

A me non importa il loro giudizio: mea nihil interest quid illi sentiant.

A te interessa questo: tua interest hoc.

 

Fonte: http://www.liceodavigonicoloso.it/classi/elenadelucchi/sint_casi.doc

Autore del testo: prof. Elena Delucchi Sito web : http://www.liceodavigonicoloso.it/

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