Brainstorming

 

 

 

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Brainstorming

 

È una tecnica ideata negli anni ’50 da Alex Osborn con lo scopo iniziale di utilizzare la creatività del gruppo per affrontare problemi pubblicitari e di marketing, in seguito adottata in diverse applicazioni, ed in particolare nelle attività di gruppo finalizzate al Miglioramento della qualità.

In generale il Brainstorming è uno strumento utile in tutti quei casi in cui si desidera coinvolgere attivamente un gruppo di collaboratori o di rappresentanti di funzioni interessate al problema, facendo emergere nuove idee dai vari punti di vista.

Nel processo di problem solving, il Brainstorming può essere utilizzato:

  • In fase diagnostica per fare emergere le possibili cause di uno scostamento;
  • In fase decisionale per fare emergere le possibili azioni che possono contribuire a conseguire un determinato obiettivo di miglioramento;
  • In fase di pianificazione per far emergere i problemi potenziali, o criticità, nonché a ipotizzare le loro possibili cause.

Una sessione di Brainstorming, per essere efficace, deve seguire una precisa procedura.

  • comunicazione del tema;
  • esplicitazione delle regole e del procedimento;
  • fase creativa individuale;
  • raccolta e registrazione delle idee;
  • organizzazione delle idee;
  • valutazione delle idee.

Fonte: http://scg.itcilo.org/AreaPubblica/OrientamentoMobilita/Dizionario/brainstorming/attach/Brainstorming.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 


 

Brainstorming

IL BRAINSTORMING

 

Andrea Varani

 

Fra le tecniche più usate nel lavoro di gruppo, non si può non citare il brainstorming. Formalizzato dal pubblicitario Alex Osborne negli anni ’50 come metodo per incentivare la creatività del gruppo, può trovare ampie occasioni di utilizzo nella scuola nei momenti in cui occorre affrontare e risolvere collettivamente  dei problemi.
I suoi principali vantaggi sono la semplicità d’uso e la versatilità che rendono questo strumento particolarmente prezioso sia nell’attività con tutta la classe che in un piccolo gruppo; generalmente non vi sono controindicazioni, il peggio che può succedere è di utilizzarlo in modo grossolano.

Queste le sue regole fondamentali, che partono dal presupposto che, al loro nascere, le idee sono fragili e facili disperdersi: occorre coltivarle senza schiacciarle subito sotto il peso della critica.

  1. Accettare e prendere in considerazione le idee degli altri, è vietato esprimere commenti o critiche. Questo reciproco atteggiamento consente di esprimersi senza l’ansia del giudizio altrui.
  2. Valorizzare le idee insolite e originali. Non rifiutarle a priori.
  3. Far emergere la maggior quantità di idee, la quantità diventa qualità. Ciò consente non solo di scegliere fra un ampio ventaglio di opzioni, ma anche di trovare soluzioni dalla combinazione di più idee inutilizzabili separatamente.
  4. Utilizzare le idee degli altri per restituirle valorizzate e migliorate.

Perché tutto ciò avvenga pienamente,  occorre instaurare nel gruppo un clima rilassato e piacevole, ma è lo stesso uso ripetuto di questo strumento che può servire a raggiungere questo obiettivo.

Operativamente, il brainstorming si compone di due momenti distinti e formalmente separati, che possono essere preceduti da una tappa iniziale di focalizzazione del problema.

  1. Produzione del massimo di idee

E’ la fase della quantità, dell’apertura e della “divergenza”. Formalizzato il problema sulla lavagna (o meglio su lavagna luminosa o a fogli mobili per poter conservare il risultato), ognuno può dire qualsiasi cosa gli venga in mente, anche le idee più strane o assurde. Attraverso un processo di associazioni libere, le idee si stimolano reciprocamente e si contaminano.
Questa fase non ha tempi definiti, spesso il gruppo ha un inizio lento e stentato per poi raggiungere un ritmo più sostenuto dove le idee e nascono fluidamente o addirittura si accalcano. E’ bene procedere con il lavoro fino a quando il gruppo da segni di stanchezza e le proposte tendono a rarefarsi e ad esaurirsi.

  1. Valutazione e selezione delle idee

E’ la fase della “convergenza”, dell’analisi critica e della scelta. Quasi sempre gli individui si “innamorano” delle loro idee, è consigliabile, quindi, lasciare passare un adeguato intervallo di tempo in modo da consentire agli alunni di “separarsi” dalle proprie per poterle considerare in modo più distaccato e obbiettivo, al pari delle altre prodotte dal gruppo.

Il brainwriting
E’ una variante al brainstorming messa a punto dall’Istituto Battelle di Francoforte.
Ogni partecipante deve essere fornito di un foglio su cui è scritta la parola o la frase stimolo e diviso in tante parti quanto sono i presenti. Ognuno scrive sotto la prima idea che gli viene in mente e passa il foglio al vicino di destra. Contemporaneamente, riceve un foglio da sinistra sul quale aggiungerà un’altra idea, stimolata dalla lettura della frase scritta dal compagno. E cosi via, fino al completamento del giro.

 

Fonte: http://www.costruttivismoedidattica.it/corso_tutor/modulo5/materiali_modulo5/Approfondimento_brainstorming.doc

Autore: Andrea Varani

 

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