Lingua inglese

 


 

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Lingua inglese

 

L'inglese (nome nativo English, IPA: ['ɪŋglɪʃ]) è una lingua indoeuropea appartenente al ramo occidentale delle lingue germaniche, assieme all'olandese, all'alto e basso tedesco, al fiammingo e al frisone. Conserva ancora un'evidente parentela col sassone continentale (dialetto del basso tedesco). L'inglese occupa una posizione del tutto particolare, non solo rispetto alle lingue germaniche, ma anche all'interno del gruppo linguistico indoeuropeo: ha talmente semplificato e alterato la propria struttura da avvicinarsi ormai più a una lingua isolante piuttosto che ad una lingua flessiva. Dal punto di vista del vocabolario, inoltre, contiene più termini di origine non-germanica (specialmente latina) che germanica, ed è verosimilmente la lingua più aperta all'ingresso di nuovi termini da altre lingue.

Nel corso del XX secolo l'inglese è divenuto la lingua franca per eccellenza, abbattendo la precedente supremazia del francese che a sua volta aveva sostituito l'italiano ed il latino a fini di comunicazione diplomatica e scientifica. È oggi anche strumento per la comunicazione fra etnie prive di connessioni culturali, scientifiche o politiche.

Si calcola che i parlanti inglese come lingua madre (English as a native language, ENL) siano circa 350 milioni, i parlanti di English as a second language (ESL), cioè accanto alla lingua nazionale o nativa, circa 300 milioni, i parlanti di English as a foreign language (EFL), cioè come una lingua appresa a scuola ma non in uso nel proprio paese, circa 100 milioni. Il numero di coloro che non usano l'inglese come lingua madre supera dunque quello di coloro che lo parlano dalla nascita.

 

 

Distribuzione geografica

L'inglese è usato come lingua madre (ufficialmente) nei seguenti paesi:

  • in Europa
    • nelle Isole britanniche:
      • Isole del Canale (Isole Anglo Normanne) (assieme al francese)
      • Galles (assieme al gallese)
      • Inghilterra
      • Irlanda del nord
      • Repubblica d'Irlanda (assieme al gaelico irlandese)
      • Isola di Man (assieme al dialetto mannese)
      • Scozia (assieme al gaelico scozzese)
    • a Malta (assieme al maltese)
    • a Gibilterra (assieme allo spagnolo)
    • a Cipro (assieme al greco)
  • in Oceania e nel Pacifico:
    • Australia (assieme alle aborigene e a lingue portate con l'immigrazione, cioè cinese, vietnamita, etc.)
    • Nuova Zelanda (assieme al maori)
  • in Africa:
    • Liberia (assieme a lingue del gruppo Niger-Congo)
    • Sudafrica (assieme all'afrikaans e a Lingue bantu e Khoisan)
  • nelle Americhe e nell' Atlantico:
    • Anguilla
    • Antigua e Barbuda
    • Ascensione
    • Bahamas
    • Barbados
    • Belize
    • Bermuda
    • Canada (assieme al francese, anche se quest'ultimo è parlato in misura minoritaria)
    • Dominica
    • Isole Falkland
    • Isole Vergini americane e britanniche
    • Giamaica
    • Grenada
    • Guyana
    • Montserrat
    • Saint Kitts e Nevis
    • Sant'Elena
    • Santa Lucia (stato) (assieme al creolo)
    • Saint Vincent e Grenadine
    • Stati Uniti d'America (40 milioni di ispanofoni, 28 milioni con madre lingua diversa dall'inglese - in questo paese non vi è una lingua ufficiale dello Stato, il suo uso in atti formali è quindi meramente consuetudinario)
    • Trinidad e Tobago

È impiegato come lingua ufficiale in: Bangladesh, Botswana, Brunei, Camerun, Isole Cook, Figi, Filippine, Gambia, Ghana, Hong Kong, India, Kenya, Kiribati, Lesotho, Malawi, Malaysia, Malta, Mauritius, Namibia, Nauru, Nigeria, Pakistan, Palau, Papua Nuova Guinea, Porto Rico, Samoa Occidentali, Seychelles, Sierra Leone, Singapore, Isole Salomone, Sri Lanka, Tuvalu, Swaziland, Tanzania, Uganda, Vanuatu, Zambia e Zimbabwe.

 

 

 

 

 

Storia della lingua inglese

 

Nel suo lungo sviluppo l'inglese si è notevolmente alterato. Convenzionalmente si divide l'evoluzione diacronica della lingua in cinque fasi:

  • Anglosassone (AS)
  • Inglese Antico (AI) o Old English (opera di riferimento, il Beowulf)
  • Medio Inglese (MI) o Middle English (opera di riferimento The Canterbury's Tales)
  • Primo Inglese Moderno (PIM) o Early Modern English (opere di riferimento quelle di Shakespeare e Marlowe)
  • Inglese Moderno o Modern English

E' possibile estrapolare delle date approssimative tra le molte proposte, e dire che l'AS va dall'invasione della Britannia ad opera di Sassoni, Juti e Angli (V secolo d.C.) fino alla più massiccia e seconda fase di cristianizzazione dell'isola. L'AI prende così il posto dell'AS, anche in virtù della supremazia del dialetto West Saxon su quello anglico, dovuto al rafforzarsi della situazione economica e politica degli stati del sud dell'Inghilterra rispetto a quella del nord (zona dei 5 regni) sino all'invasione normanna.

Il MI si può far terminare intorno all'inizio del XVI secolo.

Il PIM copre un periodo di tempo, che va da Shakespeare sino alla metà del Settecento. L'IM va dal settecento, con la comparsa di romanzi quali Robinson Crusoe di Defoe, sino ai nostri giorni.

Benché la lingua parlata si sia evoluta in questi secoli (per esempio, in Inglese Moderno la pronuncia di molte parole usate nelle opere di Shakespeare è differente da quella del Primo Inglese Moderno), la sua struttura è rimasta sostanzialmente immutata.

 

Anglosassone ed Antico inglese

 

Storia esterna

Secondo il resoconto del Venerabile Beda, le stirpi germaniche degli Angli, dei Sassoni e degli Juti, partite dallo Jutland e dalla Germania settentrionale, si insediarono in quella regione della Britannia che è oggi l'Inghilterra nel 499 d.C.

Gli Juti si stabilirono nel Cantium (Kent), gli Angli nell'Anglia orientale, nelle Midlands e in Northumbria, i Sassoni nell'Essex, nel Middlesex e nel Wessex - cioè rispettivamente regno dei Sassoni orientali, di mezzo ed occidentali.

Sotto la spinta dei nuovi venuti i Celti in parte si assimilarono, in parte si spostarono a ovest (North Walas, West Walas o Galles, Sûth Walas o Cornovaglia).

 

Fonetica

Il sistema vocalico dell'AI consta di sette vocali, che possono essere brevi o lunghe:

  • a (aperta se breve, chiusa se lunga)
  • æ ([æ] o [æ:])
  • e ([ɛ] se breve, [e:] se lunga)
  • i
  • o (aperta se breve, chiusa se lunga)
  • u ([ɤ] o [u:])
  • y (ai)

La lunghezza delle vocali non veniva indicata graficamente.

A partire dal X secolo le atone brevi a, e, o e u tendono a confluire nel suono indistinto schwa [ə] così frequente nell'inglese moderno.

I dittonghi sono:

  • ea ([æa] e [æ:a])
  • eo ([ɛo] e [ɛ:o])
  • ie ([iɛ] e [i:ɛ])

Tra le consonanti:

  • c rende i suoni [k] (cynn, stirpe) e [tʃ] (c di cena) (spræc [sprætʃ], discorso).
  • g può indicare i suoni [j] (gêar, anno) o [ɣ] (gh) (dagas, giorni).
  • h rende i suoni [h], [x] (fricativa sorda velare) o [ç] (ted. ich).
  • ð e þ possono rendere indifferentemente i suoni [ð] o [θ], esattamente come th nell'inglese moderno.
  • sc si legge [ʃ] (sc di scena) (wascan ['waʃan], lavare).

 

Articolo definito

L'articolo definito si presenta nella forma per il maschile, sêo per il femminile, ðæt per il neutro. Quest'ultima forma sopravvive nell'IM the e that.

 

Articolo indefinito

L' articolo indefinito ( o indeterminativo) a\an è invariabile. Lo si usa davanti ai sostantivi singolari numerabili

  • Si usa an davanti ad una parola che inizia per suono vocale, e.g. an eagle, an honor, an F major chord. L'uso tipico si trova davanti ad una parola che inizia per vocale o "h" silente.
  • Si usa a davanti ad una parola che inizia per suono consonante, e.g. a cat, a house, a U-turn. L'uso tipico si trova davanti ad una parola che inizia per consonante o "h" aspirata (che si considera come consonante).

 

Verbi

Come in genere nelle lingue germaniche i verbi si dividono in due categorie: forti e deboli. Nei forti la vocale tematica muta passando dal presente al preterito al participio passato e dal singolare al plurale. P.es. da singan (cantare) si ha pret. sang, pret. plur. sungon, part. pass. gesungen. I verbi deboli formano il preterito mediante le desinenze -ede, -ode, -de, -te. Esistono varie ipotesi sull'origine di questa desinenza in dentale tipicamente germanica. Secondo alcuni autori deriverebbe dall'agglutinazione del verbo germanico per "fare" (qualcosa del tipo "I did change", "I change-did", "I changed"), secondo altri dalla particella , "to".
I verbi forti, molto numerosi in AI, tenderanno, col passare dei secoli, in gran parte a scomparire o a confluire nella più "regolare" declinazione forte. Quelli che si sono mantenuti sono in effetti i verbi di uso più frequente, quindi meno propensi a venir "regolarizzati".

 

 

 

Medio Inglese (MI)

 

Il Medio inglese, o Middle English, è il nome dato alla lingua storica che ha come origine le diverse forme di inglese parlato nel periodo compreso tra l'invasione normanna e il tardo Rinascimento inglese. Grazie a Geoffrey Chaucer il Medio inglese emerse come una lingua letteraria, soprattutto grazie alla sua più celebre opera, i Canterbury Tales.

Con Giovanni Senzaterra pressoché tutti i possedimenti francesi andarono perduti (tranne le Isole del Canale, ultimo brandello del Ducato di Normandia). A partire dalla Guerra dei Cent'Anni i legami con la Francia, quindi, si affievolirono. Il vecchio proverbio "Jack wold be a gentilman if he cold speke Frensk" cominciò a perdere molto del suo significato. In Inghilterra cominciò a delinearsi un nuovo standard, basato sul dialetto di Londra e delle Home Counties.

 

Inglese Moderno

L'introduzione della stampa in Inghilterra ad opera di William Caxton nel 1476 contribuì alla fissazione dell'ortografia ma, poiché ebbe luogo prima che si concludesse il Great Vowel Shift, determinò il primo grande divario tra scrittura e pronuncia.
Dopo la nascita della Chiesa d'Inghilterra nacque l'esigenza di una versione inglese della Bibbia. Nel 1611 fu data alle stampe l'Authorized Version. La stampa, la Riforma e l'affermazione del ceto medio ("middle class") ebbero come conseguenza la diffusione di quella che si andava affermando come lingua standard.

L'espansione coloniale dell'Inghilterra diffuse la lingua in vasti territori dell'America del Nord, dell'Africa, dell'Asia e dell'Oceania.
L'indipendenza degli Stati Uniti corrispose alla formazione di una varietà d'inglese, diversa dallo standard britannico, che si sarebbe affermata a livello mondiale nel XX secolo.

 

Il Grande Spostamento Vocalico (Great Vowel Shift)

Il grande spostamento vocalico o Great Vowel Shift (GVS) è la più importante alterazione fonetica della storia della lingua inglese. Si può affermare che esso portò l'inglese alla sua pronuncia attuale. Il GVS non ebbe luogo nella stessa epoca nelle diverse regioni (in alcune, particolarmente al Nord, è assente nelle parlate locali al giorno d'oggi); si può comunque porre il suo inizio al XV secolo e considerarlo compiuto alla fine del XVI.

Il GVS riguarda le vocali lunghe:

  • [a:] > [ei]--- take [ta:kə] > [teik]
  • [i:] > [ai]--- side [si:də] > [said]
  • [e:] > [i:]--- deed [de:d] > [di:d]
  • [ɛ:] > [i:]--- heat [hɛ:t] > [hi:t]
  • [u:] > [au]--- town [tu:n] > [taun]
  • [o:] > [u:]--- roof [ro:f] > [ru:f]

 

Altri fatti fonetici

Tra i dittonghi [iu] e [ɛu] confluiscono in [ju:] (mute). [ju:] tende a semplificarsi in [u:] dopo l, r, [tʃ] e [dʒ] (rude, chew, June pronunciati come rood, choo, joon).
[au] passa a [ɔ:] (law).

Le spiranti allungano il suono di una a che le preceda: mass [ma:s], bath [ba:θ], staff [sta:f].

La r, peraltro destinata a scomparire dopo vocale, impedisce il GVS introducendo uno schwa: door [doɜ], clear [kliɜ].

Scompaiono i suoni [x] e [ç], tranne in casi rari come loch [lox], . Il gh che li rappresentava perde ogni suono causando l'allungamento della vocale precedente (bright, night) ([briçt] > [brait], [niçt] > [nait]) oppure, specie in fine di parola, diventa [f] (cough). Caso particolare è il pronome di prima persona I, che deriva dall'antico *igh (cfr. tedesco ich), ma nel passaggio dal MI all'Inglese moderno, oltre al GVS subito dalla vocale lunga [i:], ha visto cadere anche nella lingua scritta il digramma gh.

[hw] diventa [w] (tranne che al Nord) ma si mantiene la grafia wh.

[j] tende a fondersi con la consonante precedente: ocean ['o:sjən] > ['o:ʃən], measure ['mɛzjər] > ['mɛʒə], future ['fju:tjur] > ['fju:tʃə], etc.

Uno dei fatti più importanti è la scomparsa della r postvocalica. Questa è una caratteristica tipica del Sud, assente ancor oggi dai Midlands verso nord e in Scozia. È assente negli Stati Uniti tranne nel New England orientale e nel Sud.

 

Sostantivo

Il plurale in -s si afferma decisamente. Restano alcune forme con umlaut (foot, feet) e alcuni plurali in nasale (oxen).

 

Aggettivi

Gli aggettivi sono normalmente invariabili, ma ci sono casi in cui il genere della lingua antica si è preservato, e.g. blond cambia a blonde con sostantivi femminili.

 

Verbi

Diminuiscono notevolmente i verbi forti (ormai chiamati "irregolari"). All'interno di questa categoria scompare spesso la distinzione tra preterito e participio passato (cling, clung, clung).
Il congiuntivo si riduce fin quasi a scomparire. Nei rari casi in cui è impiegato è indistinguibile dall'indicativo tranne nei casi in cui ha una forma diversa (terza pers. sing. adesinenziale [he do], forma be del verbo essere).

La desinenza della terza persona singolare oscilla fra -(e)th (meridionale) e (e)s (settentrionale). Sarà quest'ultima forma a prevalere.

La forma progressiva (to be ...ing) diventa regolare.

La costruzione to be + participio passato (I am come) diventa molto rara con l'affermazione di to have in questa funzione.

Ci sono quattro tipi di tempi fondamentali: - present simple - past simple - present continuous - future

facciamo degli esempi per ogni tipo di tempo - present simple: I go to the cinema (io vado al cinema) - past simple: I worked here (io lavoravo/lavorai qui) - present continuos: I'm studying English (sto studiando inglese) - future: I'm going to see the British museum (andrò a vedere il British museum)

 

 

 

L'inglese contemporaneo

 

Lo standard britannico

La pronuncia dell'inglese standard britannico è caratterizzata come segue:

  • È una pronuncia non-rotica, cioè la r non è mai pronunciata dopo una vocale a meno che non segua un'altra vocale (anche iniziale di una parola successiva).
  • La l è velarizzata in fine di sillaba (mill [miɫ]), chiara in tutte le altre posizioni.
  • Non c'è distinzione tra w e wh [w].
  • La o lunga si pronuncia come uno schwa seguito da /u/ [əu]
  • La u breve (but) ha un suono molto aperto, praticamente [a].

 

Varietà dialettali

Per ascoltare e paragonare come si pronunciano le stesse parole nei vari accenti regionali e internazionali dell'inglese, si può consultare la pagina Sound Comparisons dell'Università di Edimburgo.

La pronuncia dialettale settentrionale (dallo Staffordshire, Leicestershire e Lincolnshire verso nord) è caratterizzata dai seguenti fatti fonetici.

  • GVS assente: cloud si pronuncia [klu:d], house [hu:s], night [ni:t].
  • Una vocale derivata da â dell'AI si pronuncia [iə]: stone [stiən].
  • [aŋ] dell'AI è conservato: lang [laŋg] = long [lɔŋ] dello standard.
  • Il gruppo wh è generalmente pronunciato [hw].
  • La u breve si pronuncia [ɤ]: butter ['bɤtər] invece di ['batə].
  • Path, grass, laugh, etc. si pronunciano [pæθ], [græs], [læf] anziché [pɑ:θ] etc.
  • La pronuncia è rotica (r pronunciata in tutte le posizioni).

Nel Sud

  • Il gruppo path, grass, etc. si pronuncia [pɑ:θ], [grɑ:s], etc.
  • h generalmente non è pronunciata.
  • I dialetti occidentali (Dorset, Somerset, Devon) sono rotici e conservano la desinenza -eth alla terza persona sing. dei verbi.
  • Nei dialetti orientali (Kent, Dorset) le fricative sorde in inizio di parola sono sonorizzate: farm [va:m], sea [zi:].
  • A Londra e nelle Home Counties [ei] tende a diventare [ai] o [a:]: they [vai].

 

 

L'inglese d'Irlanda (Hiberno English)

 

L'Irlanda si può suddividere, dal punto di vista linguistico in tre aree:

  • La costa orientale, con Dublino al centro, in cui l'inglese si è affermato già nel XVII secolo. L'inglese parlato in questa regione, denominato English Pale, conserva molti dei tratti portati nell'isola dai coloni inglesi.
  • Il Gaeltacht, la frangia occidentale in cui il gaelico irlandese è ancora nell'uso quotidiano.
  • Tra le due si trova l'area centrale, in cui l'inglese si è affermato tra il XVII e il XX secolo.

L'inglese parlato in Irlanda, specialmente il Pale, ha subito poche variazioni a livello di pronuncia mantenendosi per alcuni aspetti molto conservativo. Perfino al giorno d'oggi l'influsso dello standard britannico non si fa sentire molto fuori di Dublino.

A livello fonetico l'inglese d'Irlanda è caratterizzato dai seguenti fenomeni:

  • I dittonghi [ai] e [ɔi] tendono a confondersi, e si realizzano, a seconda della regione, come [ɜi] o [ai].
  • I dittonghi [ei] e [əu] si presentano come [e:] e [o:]: face [fe:s], load [lo:d].
  • La [i:] derivata da [ɛ:] si presenta come [e:]: meat [me:t].
  • La r si pronuncia sempre.
  • La l è sempre chiara, mai velarizzata.
  • [θ] tende a diventare [t] e [ð] [d]. Non si distinguono parole come thorn e torn, then e den.
  • [s] e [z] davanti a consonante vengono spesso realizzate come "sh" [ʃ] e "zh" [ʒ], specialmente al sud. Fist si legge "fisht".

Nel lessico si riscontrano termini peculiari di origine gaelica, p.es. slean, vanga.

Il termine Hiberno deriva dal nome latino dell'isola, Hibernia, da Hibernus, "inverno", ovvero "terra dove è sempre inverno".

 

 

Fonte:

citazione da http://www.conisco.it/addettomagazzino_h2o/file/dispensa_inglese.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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