Numismatica la moneta romana

 


 

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Numismatica la moneta romana

 

Numismatica la moneta romana

Bibliografia

 

-Breve chiacchierata numismatica da Augusto a Caracalla di Guglielmo Audino
-Civiltà del Mediterraneo di Giancarlo Buzzi Arnoldo Mondadori Editore
-Cronaca Numismatica mensili di monete cartamoneta medaglie e titoli antichi
-La monetazione Imperiale romana Vittorio Piccozzi
-Le monete d’oro e d’argento della Repubblica Romana di C. Varesi A. Castellotti
-Le preziose patine dei Sesterzi di Roma Imperiale di Elio Biaggi
-Monete Antiche riviste bimestrali di numismatica classica e medioevale
-Manuale di Numismatica di Remo Cappelli
-Monete e Banconote di Tutto il Mondo Storia della Moneta De Agostini
-Monete di Italia antica e Magna Grecia Eupremio Montenegro                                                                                                                                                                    -Monete di Richard G. Doty Arnoldo Mondadori Editore
-Roma e la moneta Silvana Balbi de Caro
-Speciali di Cronaca Numismatica

 


La storia della moneta romana

 

La moneta Romana fu una delle ultime monete degli Stati Mediterranei dell’Antichità ad essere emessa circa alla fine del IV secolo a.C. dopo la fine della guerra Sannitica (341 a. C.).
Naturalmente anche prima della data sovraesposta nell’Italia centrale vi era un mezzo di scambio chiamato AES RUDE o INFECTUM (dove AES = rame RUDE o INFECTUM = greggio) fatto da pezzi di rame o bronzo grossolani e rozzi con peso variabile accettabili a peso e utilizzati già nel VIII° secolo a.C.. Nel VI° secolo a.C. si emisero dei pezzi di rame in fusione più regolari e con rozze impronte allegoriche che assumevano forme rettangolari chiamati AES SIGNATUM (rame con impronta). Negli ultimi decenni del IV° secolo a.C. si ebbe questa vera manifestazione monetaria regolata con un sistema modulare monetario consistente delle emissioni di bronzo fuso chiamata AES GRAVE con una prua di una nave al rovescio della moneta, con zecca Roma..La prima moneta dei Romani fu l’ASSE di rame, equivalente al peso di una LIBBRA ROMANA (osco/latina o preromana) del peso di 272,82 g, inoltre batterono anche monete di bronzo, si usarono questi metalli solo per mancanza dei metalli preziosi. Quando i Romani riuscirono a mettere le mani sul tesoro di Pirro uscito sconfitto dal tentativo di egemonizzare l'Italia meridionale batterono le prime monete d'argento. Con la guerra di Cartagine la moneta d'argento perdette peso e da lei nacque il DENARIUS (contrassegnato da una X e valeva 10 ASSI DI BRONZO nel periodo che va dal 268 a.C.circa al 217 a.C.) e 16 ASSI DI BRONZO a partire dal 217 a.C. legge Flaminia o dopo il 141 a C. (contrassegnato con XVI) che rimase l'unità monetaria argentea fondamentale del sistema. Cartagine offrì nessi per battere moneta d'oro: il NUMMUS AUREUS pesava 1/30 di LIBBRA (il suo sostituto pesava solo 1/84 di LIBBRA).
Roma lasciava liberi gli stati di battere monete d'argento e di bronzo riconoscendo quelle in circolazione, ma si riservava fermamente la coniazione delle monete auree. Questo progetto originario di Cesare, dove l’aureus era di pertinenza dell’Imperatore e le monete argentee e di rame erano emesse dal Senato, questa regola sfumò all’arrivo del figlio adottivo Ottaviano Augusto che dovette concedere agli stati confinanti l’Impero Romano la coniazione di monete auree locali che però nel tempo subivano una svalutazione rispetto alla moneta aurea di Roma.
Dopo sette secoli di svalutazione iniziata dai Greci le monete auree persero 1/3 del suo peso iniziale. Solo dopo il III° SECOLO d.C. mantennero il loro valore mentre le monete d'argento scaddero drasticamente divenendo monete di bronzo argentato.
I Romani e i Greci disprezzavano il commercio lasciandolo in mano a schiavi. Il SOLIDUS diventò il soldo moneta di valore convenzionale di conto (non di pagamento).
La LIBBRA equivalente a 25 soldi divenne poi di 22 ed in seguito di 20 SOLDI (fermandosi per l'intervento di CarloMagno). Il SOLDO equivalente a 40 DENARI lo divenne in 12. Si impose il BISANTE D'ORO dei Bizantini di peso sempre costante detto BISANTE SARACINO ed il DENARI degli arabi che cercarono di imitare i Bizantini (anche se con monete di minor peso) conquistando l'apprezzamento del Mediterraneo e dell'Oriente.


La Monetazione Repubblicana

La Monetazione Romana Repubblicana va precisamente dal 280 a.C. al 27 a.C.. Le monete ANONIME sono quelle che riportano il nome del magistrato monetario, le monete FAMIGLIARI o CONSOLARI sono quelle che ne indicano il nome, queste emissioni appartengono al periodo che va dal 210 a.C. al 27 a.C. e sono note come ROMANO - CAMPANE e furono coniate in Campania dai generali romani incaricati di far guerra ai Sanniti a Pirro e poi ai Cartaginesi. In questo periodo si coniarono STATERI e MEZZI STATERI (d'oro) DRAMME DIDRAMME e LITRE (d'argento) LITRA e MEZZA LITRA (in bronzo). Le monete d'oro furono da 60-40-20 ASSI emessi intorno al 210 a.C., nel 87 a.C. nacque l'AUREO con un peso tra gli 8 e i 9 grammi (1/30 di LIBBRA), questo AUREO molto raro fu coniato da pochi magistrati a volte con gli stessi conii del DENARIO. Il rapporto con l'argento era di 1/17 ma si ridusse con l'oro trovato nelle miniere nel Norico nel 150 a.C. a 1/12.
Il valore del DENARIO era di 10 ASSI il VITTORIANO d’argento (dove al rovescio c’è il capo di Giove e al diritto la Vittoria che incorona il trofeo donde il nome) di 3/4 di DENARIO il QUINARIO era di 5 ASSI. L'ASSE del peso di 327 grammi era di solito rappresentato da una prua di una nave al rovescio ed al diritto da teste di divinità come Giove. Le svalutazioni successive portarono il peso dell'ASSE a 13 grammi circa dell'emissioni basate sul sistema semunciale del 89 a.C..
Le Monete Imperiali Romane iniziano dal 27 a.C. al 476 d.C. anche se molti studiosi non sono concordi con queste date: l'Alto Impero va dal 27 a.C. al 117 d.C. (Traiano) il Basso Impero iniziava con Costantino (306-337 d.C.), il restante periodo è nominato Medio Impero.
La Monetazione coniata fuori Roma porta di solito la legenda in lingua greca. Nella monetazione Imperiale ci sono circa 200 ritratti, 70 nominativi con moneta di valutazione comune, 20 non comune ed il restante raro e rarissimo.
Le monete in oro furono: l’AUREO, il QUINARIO. Nel Basso Impero: il SOLIDO del valore di 72 libbre (317 d.C.), il SEMISSE e il TREMISSE. Le monete in argento furono: il DENARIO e l'ANTONINIANO (introdotto da Caracalla del valore di 2,5 DENARI fino a diventare di rame) il QUINARIO, il MILIARENSE la SILIQUIA del valore di 1/124 del solido (323 d.C.) e l'ARGENTEO. Il bronzo era riconosciuto: il SESTERZIO il DUPONDIO l'ASSE il QUADRANTE il FOLLIS la MAIORINA il CENTENIONALE con il suo doppio e la sua metà. Il SESTERZIO si riconosce come la più bella moneta sotto l'Impero Romano. Determinate monete romane hanno una patina verde o bruna, queste patine si rivelano nelle monete ritrovate in scavi aggiungendo un fascino particolare e dandogli pregio.

 


Tecniche usate per la battitura delle monete

Una delle tecniche di battitura utilizzata è quella a fusione, il metallo fuso utilizzato per la moneta era colato in apposite forme di materiale refrattario che poteva contenere più pezzi, gli stampi delle monete al raffreddamento erano collegate da un piccolo codulo di colata che era poi eliminato lasciando una traccia caratteristica di questo sistema. Naturalmente questo sistema non poteva ottenere molta precisione nei dettagli poiché l’effetto del processo di solidificazione del metallo dava una porosità alla moneta. In un secondo tempo e precisamente durante il periodo imperiale la battitura avvenne per coniazione anche se i tondelli erano preparati per fusione. Per ottenere dei capolavori come le monete imperiali romane, dei maestri incisori, tagliatori di pietre, sbalzatori di placche metalliche eseguivano dei conii in incuso. La Fusione è più giovane della coniazione, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la coniazione ha una maggiore complessità del procedimento. Il metallo fuso è colato in forme realizzate in argilla cotta o in pietra. Questo tipo di matrice è formato da una base in terracotta in cui sono contrapposte l’una all’altra tante formelle tonde. Attraverso un’incisione posta in alto sulle formelle, è versato il metallo. Una volta raffreddato il metallo, le formelle vengono aperte e si estrae il tondello. I tondelli possono essere diversi in base all’epoca o all’ambiente, in Sicilia per esempio, per le serie più antiche si utilizzavano globetti metallici con una leggera sbavatura alla circonferenza. In Siria e in Egitto si usavano delle matrici tronco-coniche aperte da cui si estraevano i tondelli con estrema facilità.

 


Dal solido ai giorni nostri

SOLIDUM (AU)
LIBBRA (AG) = 240 DENARI
LIBBRA = LIRA (MONETA DI CONTO)
12 DENARI = 1 SOLDO o SOLIDUM
1 SOLDO = 12 DENARI
INGHILTERRA (fino a pochi anni fa):
1 LIRA STERLINA = 20 SCELLINI (SOLDI)
1 SCELLINO = 12 PENCE (DENARI)
Da questo prospetto si può notare la somiglianza con la monetazione romana.

L’Asse multipli e sottomultipli

 

Asse       Testa di Giano segno del valore: I
Semiasse   Testa di Giove = ½ Asse o 6 once segno valore: S
Triente    Testa di Minerva con elmo = 4 once segno del valore: ° ° ° °
Quadrante  Testa di Ercole = 3 once segno del valore: ° ° °
Sestante   Testa di Mercurio con petaso (copricapo a larghe falde,
tipico dei viaggiatori : Mercurio era il messaggero degli
dei = 2 once segno del valore ° °                                    
Oncia      Testa di Bellona (dea della guerra) segno del valore: °

Riduzioni dell’asse

 

RIDUZIONI
DELL’ASSE

 

 

 

 

 

 

equivalenti

Valore
e segno

ASSE
LIBRALE
335 A.C. ca.

ASSE
SEMILIBRALE
286 A.C.

ASSE
SESTANTARIO
268 A.C.

ASSE UNCIALE
217 A.C.
legge Flaminia

ASSE SEMUNCIALE
89 A.C.
legge Papiria

 

ASSE
I

273 g
1 libbra
latina
= 12 once?

163,5 g
½ libbra
romana

54,5 g
1/6 libbra
romana

27,25 g
1 oncia

13,625 g
½ oncia

12 once

SEMISSE
S

136,5 g
½ libbra

81,75 g
1/4 libbra

27,25 g
1/12 libbra

13,625 g
½ oncia

6,812 g
1/4 oncia

6 once

TRIENTE
° ° ° °

91 g
1/3 libbra

54,5 g
1/6 libbra

18,166 g 
1/18 libbra

9,083 g
1/3 oncia

4,541 g
1/6 oncia

4 once

QUADRANTE
° ° °

68,25 g
1/4 libbra

40,87 g
1/8 libbra

13,625 g
1/24 libbra

6,812 g
1/4 oncia

3,406 g
1/8 oncia

3 once

SESTANTE
° °

45,5 g
1/6 libbra

27,25 g
1/12 libbra

9,083 g
1/56 libbra

4,541 g
1/6 oncia

2,27 g
1/12 oncia

2 once

ONCIA
°

22,75 g
1/12 libbra

13,625 g
1/24 libbra

4,541 g
1/72 libbra

2,27 g
1/12 oncia

1,135 g
1/24 oncia

1/12 asse

 

libbra romana = 327,40 g
libbra romana =12 oncie
1 oncia = 27,25 g
1 oncia = 24 scrupoli
1 scrupolo = 1,135 g
Multipli dell’Asse:
DUPONDIO = 2 ASSI segno II
TRIPONDIO = 3 ASSI segno III
DECUSSE = 10 ASSI segno

Monetazione d’Argento

 

 

 

valore >

DENARIO Ag

QUINARIO Ag

SESTERZIO Ag

268 A.C. circa
segno
peso
equivalente assi
equivalente libbra

 

X
4,55 g
10 ASSI
1/72

 

V
2,275 g
5 ASSI
1/144

 

II s
1,137 g
2 ½ ASSI
1/288

217 A.C. legge Flaminia
segno
peso
equivalente assi
equivalente libbra
diametro

141 a.C. ?

XVI
3,9 g
16
1/84
19-21 mm.

 

 

1,95 g
8
1/168
15-16 mm.

 

 

0,973 g
4
1/336
29-36 mm.

 

Monetazione d’argento basso chiamato Vittoriato

 

Valore >

Vittoriato

½ Vittoriato

268 A.C circa
Peso
Equivalente assi
Equivalente libbra

 

3,442 g
7 ½
1/95

 

1,721 g
3 3/4
1/190

217 A.C. legge Flaminia
Peso
Equivalente assi
Equivalente libbra

 

2,920 g
12
1/112

 

1,460
6
1/224

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Periodo imperiale
inserendo Giulio Cesare

AUREO Au

DENARIO Ag

QUINARIO Ag

Giulio Cesare 48 - 44 a.C.
Peso teorico
Equivalente

 

8,175 g
1/40 lb.

 

3,892 g
1/84 lb.

 

Riforma monetaria del 23 a.C. Ottaviano
Peso
Peso teorico
Equivalente
Multiplo

Sottomultiplo

 

7,78 g
7,975 g
1/42 lb.(327 g) - 1/41 lb.
Quaternione = 4 aurei 30,7g
Quinario aureo
=1/2aureo 3,89 g

 

3,90 g
3,892 g
1/84 lb.

 

1,95 g
1/168 lb.

Ottaviano Augusto
Peso teorico
Equivalente

 

7,785 g
1/42 lb.

 

 

Tiberio Caligola Claudio
Peso teorico
Equivalente

 

7,785 g
1/42 lb.

 

3,847 g
1/85 lb.

 

Nerone 54 d.C.
Peso teorico
Equivalente

 

7,60 g
1/43 lb.

 

3,674 g
1/89 lb.

 

Riforma monetaria del 64 d.C. Nerone
Peso
Peso teorico
Equivalete

 

7,28 g
7,266 g
1/42 lb. ? 1/45!

 

3,41 g
3,406 g
1/96 lb.

 

Riforma monetaria
del 69 d.C. Vespasiano

 

 

 

Riforma monetaria del 215 d.C. Caracalla
peso
equivalente
multiplo
titolo

 

segno

 

6,54 g
1/50 libbra
8 scrupoli
20 assi
Binione o doppio aureo
= 2 aurei oro

XX                                                              

 

1/100 libbra
4 scrupoli
10 assi
Antoniniano
= 2 Denari
Ag. 50%
X

 

Riforma monetaria del 238 d.C. Gordiano III
Peso

 

 

4,80 - 4,50 g

 

Riforma monetaria del 250 d.C.
Traiano Decio

 

 

 

Riforma monetaria del 259/268 d.C.
Gallieno e Postumo

 

 

 

Riforma monetaria 284 - 305 d.C.
Diocleziano
Peso
equivalente

 

5,45 - 6 g
1/60 libbra

 

 

1/96 libbra

 

Riforma monetaria 306 - 337 d.C.
Costantino Magno
peso
equivalente
sottomultiplo

Solido

4,54 g
24 siliquie ag o 18 miliarensi
semisse 2,27 au -1 ½ scrupolo 1,7g

1 miliarense

 

1/72 libbra
1 siliquia =
¾ miliarensi

 

 

Monetazione d’oro

Scrupoli
D’oro

Statere d’oro

Nasce l’aureo

 

 

Valore >

AUREO del
giuramento

AUREO di
Flaminio

AUREO di
Silla

AUREO di
Pompeo

AUREO di
Cesare

equivalente >

peso >
periodo >
legenda >
raffigurazione >

zecca >

6 scrupoli

6,82 g
286 a.C.
Roma su alcuni
Marte
Aquila
Roma

1 stat.oro

8,50 g
197 a.C.

 

Grecia

1/30 di lb.
9,11 g
87 a.C.

1/36 di lb.
9,09 g
61 a.C.

1/38 1/40 lb.
25 denari
8,55 - 8,02 g
48 a.C.

 

La monetazione aurea prima di Cesare ebbe scarse e sporadiche emissioni, solo sotto di lui ebbe inizio la circolazione dell’oro dovuta alle vittorie galliche che portarono immensi quantitativi d’oro e permisero la coniazione.

 

Rapporto
fra Aureo e sottomultipli all’epoca di Augusto

 

 

au

 

 

ag

 

 

ag

 

 

ae

 

 

ae

 

 

cu

 

 

cu

 

 

cu

 

aureo

denario

quinario

sesterzio

dupondio

asse

semisse

quadrante

1 aureo

1

25

50

100

200

400

800

1600

1 denario

1/25

1

2

4

8

16

32

64

1 quinario ag

1/50

1/2

1

2

4

8

16

32

1 sesterzio

1/100

1/4

1/2

1

2

4

8

16

1 dupondio

1/200

1/8

1/4

1/2

1

2

4

8

1 asse

1/400

1/16

1/8

1/4

1/2

1

2

4

1 semisse

1/800

1/32

1/16

1/8

1/4

1/2

1

2

1 quadrante

1/1600

1/64

1/32

1/16

1/8

1/4

1/2

1

rapporto fra metalli

1:

12,25
1:

12,25
1:

350
28

350
28

560
45

560
45

560
45

Rapporto fra metalli

aureo

denario

sesterzio

asse

Oro

1

12,25

350

560

argento

12,25

1

28,571

45,714

Oricalco

350

28,571

1

1,6

rame

560

45,714

1,6

1

 

Per la tabella sotto riportata 1 scrupolo d’oro, argento od oricalco equivale a 1,13697 g, 1 scrupolo di rame equivale a 1,82726 g. Duecentottantotto (288) Scrupoli d’oro, argento od oricalco sono uguali a 1 libbra romana 327,40 g dal calcolo 288 x 1,13697 = 327,44 g; per calcolare gli scrupoli di rame bisogna valutare la differenza di valore tra l’oricalco ed il rame, perciò si farà 288 x 1,82726 : ( 45 : 28 )= 327,44 g. Per i Romani, l’oricalco era più prezioso del rame, per questo che esiste la proporzione di diversità tra i due metalli. La differenza tra oricalco e rame è 1,6 coefficiente della proporzione tra il rame e l’oricalco che è 560 : 350 = 1,6, oppure 45 : 28 = 1,6.             
Asse 10.915 x 4 : 1,6 = 27,25 g un Sesterzio.

 

La riforma augustea

libbra
= 327 g

oncia 27,28 g

 

 

 

 

nominale

taglio x libbra

taglio per oncia

numero scrupoli

peso grammi

diametro

peso x
scrupolo

aureo au

1/42 dal
2 a.C.

2/7

6,857

7,796

19 - 21
mm.

1,13697

quinario au

1/84 dal
2 a.C.

1/7

3,428

3,897

16 - 17
mm.

1,13697

denario ag

1/84

1/7

3,428

3,897

19 - 21
mm.

1,13697

quinario ag

1/168

1/14

1,714

1,948

15 - 16
mm.

1,13697

sesterzio ae

1/12
1 oncia

1

24,00

27,288

29 - 36
mm.

1,13697

dupondio ae

1/24
½ oncia

1/2

12,00

13,644

24 - 28
mm.

1,13697

asse cu

1/30
2/5 oncia

1/4

6

10,96358

24 - 27
mm.

1,82726

semisse cu

1/96

1/8

3

5,48178

 

1,82726

quadrante cu

1/192

1/16

1,5

2,74089
(1,7055)

17 - 18
mm.

1,82726

Alcuni studiosi sostengono che siano stati coniati semissi di rame in alcune zecche provinciali con il peso teorico di 5,20 g.

riforma

aureo

denario

Augustea
dal 2 a.C.

1/42 lb.
7,796 g

1/84 lb.
3,428 g

Neroniana
Dal 64 d.C.

1/45 lb. 7,2766 g

1/96 lb. 3,4106 g
10% di rame

Caracalla

1/50

Antoniniano del
valore di 2 denari

 

 

 

 

Fonte: http://www.geocities.ws/tf211059/Numismatica/LaMonetaRomana.DOC

Sito web da visitare: http://www.geocities.ws/tf211059/Numismatica

Autore del testo: F.Torrente

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