Psicologia clinica storia della psichiatria

 

 

 

Psicologia clinica storia della psichiatria

 

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Riassunti di Psicologia Clinica

 

STORIA DELLA PSICHIATRIA

 

Contesto storico, politico e sociale

 

•Francia, rivoluzione francese
•Affermazione della borghesia, tramonto dello stato assolutistico classico
•Valorizzazione dell’esperienza psichica degli affetti e delle passioni, anche fonte di possibile sofferenza fisico-morale.
•L’attenzione di medici e letterati sull’isteria e sullo “spleen”, come sconvolgimenti della sfera delle passioni.

 

Contesto economico

 

Industrializzazione: necessità di grandi quantità di manodopera a buon mercato
•Le istituzioni classiche della segregazione della ‘follia’ si rivelano anacronistiche.
(erano utili in un’epoca in cui vi era eccesso di manodopera ed era necessario reprimere le contraddizioni prodotte dalla miseria e ogni tentativo di rivolta)
•Necessità di operare differenziazioni nel mondo della “devianza”:
–distinguere quanto era attribuibile a colpa e malvagità, che doveva essere repressa nelle prigioni
–da quanto era imputabile a “malattia” che colpiva l’individuo privandolo della sua razionalità
i “folli” perdevano così lo stigma di pericolosità e di estraneità e potevano essere recuperati al 
mondo dell’economia

1792:
NASCITA DELLA PSICHIATRIA:

Pinel • Affranca la follia dalla superstizione religiosa
•Le malattie mentali sono turbe della ragione prodotte dalle passioni
A Bicétre Pinel libera gli alienati dalle catene che li opprimono. Con questo gesto egli inaugura una nuova epoca nella storia della follia, gettando le basi per la «fondazione»
–sia del manicomio
–sia della psichiatria

•Pinel: formazione culturale - razionalismo illuministico:

•Psichiatria come disciplina scientifica autonoma raggiunge la sua definitiva autorità sociale

•Applica x la classificazione delle malattie mentali i principi introdotti da Linneo in botanica:

 ordini, sotto-ordini e generi

Perché il «trattamento morale» degenera nella segregazione manicomiale?

Pedagogia Morale
•Perché nel «trattamento morale» sono impliciti i germi del ripiegamento in senso manicomiale-custodialistico della psichiatria.
•Il «trattamento morale» viene incorporato in un approccio pedagogico: introdotto da Pinel tende a definirsi come una «pedagogia morale» o moralistica: •«l'insensato è dominato dal suo furore stravagante» poichè passioni e istinti sono all'origine della sofferenza psichica
• se si vuole «annullare il disordine mentale attraverso una ristrutturazione della personalità del folle», occorre assumere nei suoi riguardi l'atteggiamento dell'educatore, con tutto ciò che di asimmetrico esso comporta:
–il medico vestirà i panni dell'educatore/adulto –il paziente quelli dell'allievo/bambino.
•Pinel sottolinea come, almeno in certi casi, l'alienista debba utilizzare nei confronti dell'insensato anche particolari mezzi pedagogici che sono l'intimidazione e la paura “..attraverso un apparato di terrore che possa convincerli che essi non sono padroni di seguire la loro focosa volontà e che non possono fare nient'altro di meglio che sottomettersi»
•I suoi successori svilupperanno la “pedagogia morale” spostando l'accento dal rapporto
  medico/paziente –a quello istituzione/alienazione.

In Sintesi:

  1. Libera gli alienati
  2. Fonda Manicomi e Psichiatria
  3. Follia come malattia
  4. Follia causata da passioni
  5. Applica pedagogia morale

Foucault parlerà di «Apoteosi del medico» nell'ambito del «mondo asilare”

La guarigione consisterà dunque nel neutralizzare e sottomettere questa forza malata, attraverso il prestigio e l'autorità dell'alienista, che utilizza la sua potenza nella vita dell'Ospizio

 

 

L’IPNOTISMO

 

Anton Mesmer (1734-1815):

«magnetismo animale»
Dalla metà del 1700 si sviluppa un movimento alternativo alla medicina positivistica “ufficiale”

•Influenzato dalla fisica di Newton: magnetismo animale come una forza fisica o «fluido», simile alla forza di gravità che permea l'universo e con la quale il sistema nervoso umano è in qualche modo armonizzato.

•La malattia nervosa deriva da uno squilibrio tra il magnetismo animale nel corpo del paziente e
quello nel mondo esterno.
•Tale squilibrio può essere corretto attraverso un intervento umano
direttamente, applicando le proprie mani sulla parte affetta («imposizione»), o
indirettamente, chiedendo al paziente di afferrare una sbarra di ferro che egli aveva precedentemente «magnetizzato» 
•Il governo francese incaricò una commissione reale di condurre un'indagine sul magnetismo animale sotto la presidenza di Benjamin Franklin, tra i suoi membri c'erano il chimico Lavoisier.
•Questa commissione esaminò approfonditamente
–l'esistenza del magnetismo animale in modo sperimentale
–i pretesi benefici medici del mesmerismo
•La commissione pubblicò il suo rapporto nel 1784 e prese decisamente posizione contro l'esistenza del magnetismo animale come forza fisica
•Non negò un beneficio terapeutico in certi casi, attribuito ai poteri dell'immaginazione
•Richiamò l'attenzione in particolare sui pericoli morali associati al trattamento mesmerico ricordando che un'elevata percentuale di coloro che lo richiedevano erano di sesso femminile 

 

James Braid (1795-1860): Conia il termine ipnotismo e spiega il “sonno nervoso

• Afferma che la cosiddetta trance mesmerica, non era che una sorta di stato ipnotico indotto dal prolungato fissare un oggetto brillante.
•Il fatto di fissare a lungo un oggetto causa un affaticamento dei centri ottici cerebrali, che fa entrare il soggetto nella condizione da lui chiamata «sonno nervoso», condizione in cui diventano curabili le alterazioninervose funzionali, simile al sonno naturale.

•I fattori psicologici all'origine del «sonno nervoso» sono:
1.la concentrazione mentale protratta, la «fatica fisiologica» nell'induzione dell'ipnosi.
2.la suggestionabilità nella comparsa dei fenomeni che si possono verificare sotto ipnosi. Monoideismo: stato del soggetto la cui attenzione è assorbita dalle parole e dalle azioni.dell'ipnotizzatore
•L'ipnotismo è un fatto sostanzialmente psicologico e la fisiologia del cervello non basta a spiegarlo del tutto
Dopo la morte di Braid, fu trascurata in medicina, poiché circondata da un'equivoca fama di ciarlataneria, ma i suoi meccanismi continuarono ad essere studiati

Esdaile: utilizzerà l’ipnosi per effettuare interventi chirurgici e introdurrà l’uso del cloroformio

 

Charcot: applica l’ipnosi alla cura dell’isteria

•La riteneva una tecnica valida nelle ricerche e nella cura dell'isteria
•Molti indizi e sintomi dell’isteria si duplicano con facilità nello stato ipnotico:
–solo gli individui per loro natura tendenti all'isteria sono predisposti all'ipnosi

 

Pierre Janet: x 1°parla di dissociazione e attività mentale subcoscia

 

•Sia nell'isteria sia sotto ipnosi il paziente è soggetto alla dissociazione: scissione di talune facoltà mentali o mnemoniche che diventano così inaccessibili, benché non vadano perdute
–Esempio: può perdere la memoria per effetto di uno spavento o di un'altra esperienza traumatizzante, ma spesso la ritrova completamente grazie alla suggestione ipnotica
•Un'attività dissociata, prodotta nell'isteria o sotto ipnosi, può seguitare a manifestare i propri effetti, anche non consapevolmente.
–Esempio: un paziente che soffre di cecità isterica e dichiara in buona fede di non vedere, raramente urta contro gli ostacoli, a livello automatico, infatti, la vista continua a guidarlo
•Attira l'attenzione sul concetto dell'attività mentale subconscia
•Introduce metodi terapeutici mirati alla reintegrazione degli aspetti dissociati della personalità

Liébault (1823-1903) : parla per primo di cooperazione e « simpatia » tra medico e paziente

 

•Medico di provincia di Nancy, applicò l’ipnosi ritenendo che chiunque è ipnotizzabile, sempre che voglia 
collaborare con l'ipnotizzatore, sebbene nel rapporto ci sia un elemento autoritario.. la cooperazione
è indispensabile
•attribuiva grande importanza al rapporto di simpatia fra medico e paziente:
• I pazienti più refrattari erano i nervosi e gli isterici

H. Bernheim (1837-1919): l’ ipnosi è un’esasperazione della normale suggestionabilità

 

•Professore di medicina a Nancy: una spiegazione globale dell'ipnotismo consiste nell'esasperazione della
normale suggestionabilità: caratteristica dominante del paziente isterico

Freud: utilizzerà l’ipnosi:
•Studiata con Charcot
•Sostò a Nancy, dove s'incontrò con Bernheim

•Lavorò per alcuni anni con Breurer con cui ideò l’abreazione

 

J. Breuer (1842-1925): idea il metodo dell’ abreazione

• insieme a Freud idearono un metodo di cura chiamato abreazione: impiegato anche oggi
replica sotto ipnosi di esperienze stressanti, con la completa e libera espressione delle emozioni. •Precursore della psicoanalisi, combinato con l'azione di sedativi iniettati per via endovenosa («narcoanalisi»)

STORIA DELLA SCHIZOFRENIA

: Seconda  metà dell’800, descrizione di alcune sindromi:
 
Ebefrenia e  Catatonia

Kahlbaum: descrive Parafrenia ebetica e Catatonia
(1863): descrive, con il nome di “Parafrenia ebetica”, una malattia speciale della pubertà (equivalente per lui alla “Parafrenia senilis”)
(1874) isola, sotto il nome di “Catatonia”, una psicosi che
–inizia più tardi
–decorso ciclico con remissioni: passa per la melanconia, la stupidità e la demenza
–accompagnata da alterazioni della motricità  
–mutismo, sospensione del pensiero, negativismo, pateticismo, bizzarria, rigidità, crisi di furore,ecc
_Temi deliranti  
_L’evoluzione demenziale non si osserva sempre e la prognosi gli sembra abbastanza buona

 

Hecker (1871) la chiama ebefrenia: processo morboso che
–interviene alla pubertà
–impedisce lo sviluppo dell’intelligenza
–decorre con fasi di depressione e di eccitamento
–porta abbastanza rapidamente ad una demenza

Kraepelin: scrive diversi trattati
Individua un gruppo di malattie mentali che riunisce in 3 entità
1.Demenza precoce: designa l’ebefrenia, con un aspetto leggero e uno grave
2.Catatonia: senza mutazione di senso
3.Demenza paranoide: deliri allucinatori che evolvevano verso un indebolimento intellettuale
Oppone le mm acquisite alle congenite
•Tra le mm acquisite situa: –Disturbi della nutrizione
Dispone i processi demenziali (come cretinismo e demenza paralitica) includendo
–Demenza Precoce (=ebefrenia)
–Catatonia
–Demenza paranoide
•Successivamente raggruppa le tre sindromi, comprese le forme allucinatorie della paranoia, nella
–Demenza Precoce:, criterio evolutivo dell’indebolimento demenziale.
Segni fondamentali: alterazione affettiva, indifferenza, disturbi del corso del pensiero,
alterazione dell’unità interiore del soggetto
Le funzioni cognitive: orientamento, memoria e intelligenza restano intatte, mentre la personalità
  si disgrega, l’ebefrenia ne costituisce il nucleo centrale.

 

Bleuler - La Schizofrenia

:
“Chiamo schizofrenia la demenza perché,… la dissociazione delle diverse funzioni psichiche è uno dei suoi caratteri + importanti…il gruppo comprende parecchie malattie”.
NB: fino al allora la posizione nosografia ricercava entità specifiche

La Teoria dei Sintomi (Segni Primari e Secondari

 )

(ES: Osteomalachia: Il processo corrisponde a una decalcificazione ossea e a disturbi metabolici e si esprime direttamente mediante:

–segni primari: come i dolori spontanei o l’immagine radiologica chiara
–segni secondari: es una frattura patologica, derivante da uno choc dell’osso con un fattore esteriore
)
Segni Primari •emergono direttamente dal processo stesso della malattia.

•Alterazione delle Funzioni Associative, es: si può manifestare mediante un blocco del pensiero Tali segni appaiono soprattutto nelle fasi acute senza alcuna motivazione esteriore:

  • stati di ottundimento
  • episodi di eccitazione o di depressione
  • predisposizione alle allucinazioni
  • sindrome catatonica
  • alcuni segni fisici  

Segni Secondari: si manifestano solo quando reagisce a qualche alterazione esterna o interna
Deconnettere le associazioni ordinarie: L’ordo et connexio idearum non corrispondono più all’ordo et 
 connexio rerum

•Disturbi dell’affettività sempre secondari:
segni fondamentali: pur essendo dei segni secondari s’incontrano quasi sempre e sono indispensabili per la diagnosi: –disturbi associativi, ambivalenza, autismo, anaffettività
segni accessori: variano, possono mancare e dipendono in parte dalle circostanze esteriori
Processo Essenziale Le schizofrenie sono

•Stati che non di definiscono x la demenza e il denominatore comune è costituito da una
dislocazione della vita psichica (“Spaltung”) in compartimenti frammentari e anarchici
–intelligenza,
–affettività e
–comportamento

STORIA DEI DISTURBI DELL’UMORE: seconda metà dell’800

 

Falret (1854): distingue le mm e definisce la “follia circolare”
Distingue le mm in 4 tipi fondamentali:
1.Manie
2.Monomanie
3.Demenze
4.Idiozie
Riconosce l’alternanza della melanconia con la mania
Definisce la “follia circolare” come una peculiare modalità espressiva della malattia, con una differenza tra le due fasi: -la melanconia (rappresenta un delirio parziale) - la mania (un delirio generale)

 

Kraepelin: 1896: differenzia e definisce la Psicosi maniaco-depressiva

Differenzia la psicosi maniaco-depressiva dalla schizofenia sulla base di criteri specifici:
1.Età di insorgenza: più avanzata rispetto alla dementia praecox
2.Familiarità
3.Decorso: periodico
4.Esito: prognosi favorevole rispetto alla dp
Riunisce nella diagnosi di psicosi maniaco-depressiva numerose forme in precedenza considerate da Falret disturbi autonomi: Mania, Depressione e Follia circolare e periodica

 

Kretschmer: parla di Tratti premortosi predisponesti e di “personalità cicloide


Le psicosi sono una espressione dei tratti temperamentali premorbosi
Personalità cicloide”: vari temperamenti affettivi in grado di predisporre lo sviluppo della psicosi maniaco-depressiva. Accurata e sistematica descrizione clinica dei temperamenti
¨Depressivo -¨Ipertimico - ¨Ciclotimico

Dopo Freud

 

Le concezioni psicodinamiche richiamano l’attenzione sugli aspetti psicologici individuali
Altri disturbi dell’umore vengono inseriti nella vasta categoria delle “nevrosi” e dei disturbi di personalità

 

Leonhard: introduce il termine bipolare
Fu il primo a usare il termine “bipolare” per indicare i disturbi dell’umore in cui si alternano fasi sia depressive, sia maniacali, in contrapposizione alle forme “monopolari
- Nei disturbi bipolari con episodi espansivi si riscontra una elevata familiarità

Unipolare: dapprima si applica solo alle forme endogene (la cui eziologia è interna all’organismo)con gravi episodi affettivi ricorrenti” Poi “unipolare” comprende tutti i pazienti con sintomi depressivi senza una storia di episodi maniacali: oggi significa semplicemente “non bipolare”

Dunner e Fieve [1979]

Disturbo bipolare II, parlano di “spettro” dei disturbi dell’umore.

Osservano che, in alcune forme apparentemente unipolari, gli episodi depressivi ricorrenti si alternano a quadri di minore gravità (ipomaniacali) che non richiedono ospedalizzazione: Disturbi bipolari II: ¨Hanno caratteristiche cliniche intermedie tra le forme bipolari classiche e quelle unipolari, sono stabili nel tempo: raramente evolvono verso forme bipolari con fasi maniacali piene.
I confini tra patologie unipolari e bipolari si fanno più sfumati: visione di spettro dei disturbi dell’umore.

 

Storia dei disturbi d’ansia (nevrosi)

 

Cullen: 1769 introduce il termine nevrosi

Definisce un gruppo di disturbi “della motricità e della sensibilità” che derivano da una compromissione generale del sistema nervoso.Il concetto di “nevrosi” designva malattie caratterizzate dalla assenza di infiammazione o di lesione dell’organo interessato, a volte localizzate in una sede definita: “nevrosi cardiaca”, “nevrosi gastrica”, ecc., o isteria (utero).

 

Beard

: Nevrastenia: «fatica fisica di origine nervosa»,

 

Krishaber

•i confini delle nevrosi si restrinsero: furono escluse alcune affezioni quali epilessia, corea, morbo di
Parkinson
•possibilità di una evoluzione verso l’ipocondria, l’evitamento agorafobico e l’abuso di sostanze, quali alcool
o oppiacei

Freud
Il termine ha acquisito precisi riferimenti alle nozioni psicoanalitiche di conflitti inconsci e di meccanismi di difesa
•L’aggettivo “nevrotico” è stato utilizzato per indicare sia uno “stato” che un “tratto’’ designando aspetti
sintomatologici, caratteristiche di personalità, livelli di gravità.

DSM-III

 Il termine “nevrosi” è stato eliminato
Le condizioni morbose, che in passato appartenevano a questa diagnosi, sono state smembrate in diversi capitoli: Disturbi d’Ansia, Dell’Umore, Somatoformi, Dissociativi e di Personalità

DSM III-R e DSM-IV L’attacco di panico è centrale per la diagnosi

Non c’è più la distinzione tra Disturbi Fobici e Stati d’Ansia
• il Disturbo di Panico (DP) assume una posizione rilevante, l’attacco di panico sarebbe l’evento nucleare di 
uno spettro di condizioni morbose, a prevalente connotazione ansiosa, trattabili con farmaci
antidepressivi. Vi sarebbe una differenza qualitativa tra attacchi di panico ed ansia generalizzata

l’Agorafobia è considerata secondaria o strettamente collegata al DP

SALUTE/MALATTIA

Definizione dell'OMS: La salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplicemente l'assenza di malattia o infermità" (1946)
•La malattia può essere definita come una variazione della «Norma»

 

  • Norma Statistica

Discrimina la patologia dalla normalità in base alla frequenza con cui un comportamento, tratto o caratteristica è presente in una popolazione. (Esempi di comportamenti poco frequenti:
–Passare la maggior parte della giornata a piangere o al contrario in un’euforia smisurata
–Dormire spesso dodici ore oppure un’ora per notte)
Metodo: confronto tra la singola osservazione in oggetto e un campione definito di riferimento di cui sono note determinate proprietà, descritte numericamente. Es Strumenti: QI, MMPI, ecc.
Limiti

 

1.Difficoltà a effettuare misurazioni precise e attendibili dei fenomeni in psicopatologia
2.Scarsa capacità predittiva
3.Relatività transculturale e storica di molti fenomeni
2) Norma Biologica

 

•Normalità di funzionamento di strutture biologiche che caratterizzano la vita di un organismo
Metodo: studio di funzionalità di sistemi od organi, descritti nella loro attività e osservati nelle loro relazioni con altri sistemi od organi
•Importanza fondamentale in biologia e in medicina
•Può coincidere con la norma statistica ma valuta la regolarità funzionale, dipendente da un’attività integrata di più sistemi fisiologici.
Parametro funzionale (adattativo)

 

•Possono essere normali varie condizioni anormali statisticamente, ma “normali” biologicamente poiché compatibili con la vita, o addirittura più adattative in determinate condizioni:
–tachicardia di compenso nell’anemia
–iperconcentrazione delle urine nei climi caldi
–adattamento metabolico e cardiovascolare alle altitudini
–“cuore d’atleta”, ecc.
Concezione “organicistica”

 

Definizione in termini fisici: le malattie mentali sono le malattie del cervello

•Si adatta ai disturbi mentali organici e può includere l'area della subnormalità mentale
•E’ meno agevole l'inclusione delle psicosi funzionali e delle nevrosi
•I disturbi di personalità verrebbero del tutto esclusi

3) Norma Evoluzionistica

 

•Combina la norma statistica con quella biologica
La malattia è una variazione statistica dalla norma, che comporta uno svantaggio biologico.
Lo svantaggio biologico implica una ridotta fecondità e un accorciamento della vita.
Limiti: Questo stato di svantaggio è difficile da applicare all'uomo moderno, che ha imparato a controllare il proprio ambiente, il termine stesso svantaggio biologico diventa discutibile, inoltre ciò che può essere biologicamente vantaggioso per l'individuo può rappresentare uno svantaggio per la specie, e viceversa

 

  • Devianza della Condotta Sociale (Scheff nel 1960)

•Ha avuto molto seguito soprattutto nella psicologia ad orientamento sociale negli anni ’60/70.
Molti punti di contatto con il criterio della norma statistica.
Limiti la devianza sociale da sola non contrassegna la psicopatologia
•Caratterizzare la follia come devianza sociale è riduttivo:
–rischio di confondere una blanda stravaganza o la disabilità sociale con la malattia
–chiusura in una visione unidimensionale, sociogenetica, dimensioni importanti ma non uniche

5) Norma Antropologica

•Antropologia e psichiatria transculturale: il giudizio di normalità o patologia non dipende in determinati casi dalle caratteristiche e proprietà intrinseche del comportamento ma può variare considerevolmente a seconda della cultura di appartenenza del soggetto Esistono patologie psichiatriche peculiari di determinate culture.
Limiti •Il problema della malattia è complesso e non va ridotto con preferenze e varianti transculturali:
Assumere criteri di riferimento rigidi basati sulla propria cultura
Adottare un criterio troppo elastico, che porti a giustificare qualsiasi diversità come potenziale normalità transculturale.

6) Funzionalità Psicosociale e Lavorativa

•Jaspers: «La capacità lavorativa e la volontà di lavorare vengono gravemente colpite dalle malattie psichiche.” La terapia del lavoro è una via per rendere più benigno il decorso della malattia psichicha
•Criterio esterno all’individuo, non è né strettamente psicologico né biologico
• DSM e ICD, importanti sistemi nosografici standardizzati, fondano su di esso il confine del “disturbo” rispetto alla “normalità”
Limiti •Questo criterio da solo non è sufficiente:
–La complessità del lavoro varia da società a società
–Le circostanze storiche possono mutare
–Una ridotta capacità di rapporto con altri e sul lavoro può accompagnare varie condizioni “normali”

7) Maturazione e Sviluppo Psichico

Modello psicodinamico-psicoanalitico: la normalità psichica e del comportamento è “raggiunta” attraverso fasi successive di sviluppo psico-sessuale e relazionale
•Utilizzato in altri ambiti in psicologia e in psichiatria:
–sia a livello biologico (neurobiologia dello sviluppo e neuropsichiatria infantile)
–sia nell’approccio cognitivo e sociale
8) Il Vissuto e La Sofferenza Soggettivi
Jaspers: «Per il malato il punto di partenza è una sofferenza, sia una sofferenza nella sua propria esistenza, sia una sofferenza per una cosa sentita come estranea, che irrompe nella sua vita»
•“egosintonico”: condizioni in cui una caratteristica, modalità o comportamento di rilievo psicopatologico è però ben vissuto dal soggetto, contrapposto ad “egodistonico
4 manifestazioni di sofferenza:

  • sofferenza soggettiva, anche se non spontaneamente riferita dalla persona a livello verbale,

b) una riduzione o perdita della libertà sui propri pensieri e sulle proprie azioni,

  • una alterazione del proprio progetto di esistenza e della capacità stessa di progettare il futuro,

d) una alterazione, riduzione o annullamento della volontà
Limiti •Alcune patologie psichiatriche rappresentano palesi eccezioni: la mania, per esempio
•La rilevazione della sofferenza può essere nascosta all’altro e a sé
•Condizioni di sofferenza rientrano in molte circostanze della vita normale
•Non si può stabilire automaticamente l’esistenza di un disturbo di rilevanza psicopatologica sulla base della semplice presenza di uno stato di sofferenza psichica
•Devono essere soddisfatti alcuni altri criteri
•Deve essere valutato il significato di tale sofferenza per l’individuo all’interno del suo sistema di valori

9) Norma Etologica

 

Il punto di riferimento è l’osservazione e la spiegazione del comportamento naturale degli animali
dal punto di vista funzionale,l’osservazione scientifica degli animali può offrire paradigmi di riferimento per uno studio parallelo del comportamento umano.
Limiti di estrapolazione all’ambito umanodi dati osservati in campo animale
Criterio molto conservatore, in senso sia clinico che politico, poco adatto e rispondente ad una visione sociale o socialmente orientata dell’uomo e della complessità della vita e delle relazioni umane

 

La malattia ha implicazioni legali

•Le circostanze che determinano una malattia possono meritare un risarcimento
•Il comportamento che deriva da una malattia può dare una riduzione della pena
•La malattia mentale è una condizione che può giustificare la reclusione forzata in ospedale
•I malati mentali che compiono dei reati sono trattati dalla legge in modo diverso dagli altri criminali
Esquirol (1838)
 Monomania: alterazione parziale e reversibile della ragione
•Il soggetto compie improvvisamente e inaspettatamente atti violenti ed efferati, compatibili con le convinzioni del suo stato alterato •Dopo aver compiuto l’atto ritorna in sé e dimentica ciò che ha fatto
Regola di McNaughton (1846)

“Per stabilire una difesa sulla base di insanità, deve essere chiaramente provato che nel momento in cui ha commesso l’atto, l’accusato stava agendo in difetto di ragione, per malattia di mente, così da non conoscere l’atto che stava facendo o non sapeva che stava facendo qualcosa di sbagliato.”
(•La Regola fu istituita su basi politiche: Daniel McNaughton era uno scozzese che aveva commesso un omicidio per motivi ideologici, fu trasferito dalle autorità britanniche dalla prigione di Newgate all’ospedale di Bethlam per impedirgli di testimoniare in pubblico)
•I giudizi su quali atti sono intenzionali e quali no sono fatti dalla società dai giudici e dalle giurie dei tribunali, non da medici, psicologi, scienziati, o individui isolati

 

Nascita del modello medico di malattia

•Nasce nel XVII secolo, quando la medicina utilizza, per osservare e descrivere le malattie, lo stesso metodo adottato dalle scienze naturali:
–Ricerca un insieme di caratteristiche significative tali da caratterizzare l’oggetto d’indagine
•Nel caso delle malattie, esse consistevano nei sintomi e nei segni osservabili nei pazienti
•Ci si accorse che dietro apparente confusione e irregolarità si poteva mettere in evidenza un certo ordine:
ordine spaziale: di solito non si presentavano isolatamente, ma in una costellazione, che si poteva osservare in contesti diversi
ordine temporale: le costellazioni sintomatologiche tendevano ad evolvere in modo simile

 

Sydenham (1624-1689)

Definisce queste regolarità mediante i concetti di:
Sindrome: costellazione di sintomi e segni, che si presentano insieme in pazienti diversi e in luoghi diversi, così da poter essere descritte in modo simile da osservatori diversi
sindromico insieme di segni
nosodromico evoluzione degli stessi

A partire dalla metà del 1800 il modello medico di malattia viene applicato anche alle malattie mentali

Vengono introdotti vari termini per designarle:
Quadro e Stato sintomatico
Forma morbosa
Entità morbosa
Crisi del concetto di malattia/entità morbosa viene messo in crisi uno dei suoi pilastri: l’eziologia
Il termine eziologia rimanda a causa, la nozione di causa ha una lunga storia

 

Causalità lineare: è riduttiva, astrae dalla complessità dei fenomeni indagati e procede per riduzione, isolando alcuni elementi che sono interconnessi in modo significativo

 

Requisiti della Causalità lineare

1.Relazione invariante tra due eventi:
–se un effetto segue un certo evento, si dice che questo costituisce una causa sufficiente
–se l’effetto è sempre preceduto da quell’evento, si dice che esso è una causa necessaria
2.Verifica sperimentale: la relazione di necessità è derivata da osservazioni sperimentali, che attestano l’ordine temporale tra i due eventi e la sua invarianza, in tempi e luoghi diversi
3.Agenzie causali: la relazione di causalità necessaria implica l’esistenza di una agenzia, che ha la responsabilità di produrre, dirigere, controllare o stimolare un’altra agenza: ogni causa deve essere anche un effetto di un’altra causa.

 

Postulati di Koch

•Ricerca delle cause delle malattie e dei mezzi per prevenirle o curarle
•Per riconoscere una relazione causale occorre che siano soddisfatte determinate condizioni,
•Ad esempio Koch, che per primo affermò l’eziologia batterica della tubercolosi, formulò così nel 1881 i postulati necessari per affermare una relazione causale tra un microrganismo e una malattia:
1.il microrganismo deve essere sempre riscontrato nella malattia
2.deve essere isolato in forma di coltura pura dall’individuo malato
3.l’inoculazione della coltura pura deve produrre, in un animale di laboratorio, la stessa malattia
4.dall’animale di laboratorio infetto si deve poter isolare una coltura pura dello stesso germe
Limiti
–dei postulati di Koch spesso solo il primo è sempre presente, mentre gli altri 3 spesso non sono soddisfatti
•I postulati della causalità lineare stabiliscono le
–condizioni necessarie per riconoscere una connessione tra l’agente patogeno e la malattia, ma non le
–condizioni sufficienti: gli agenti patogeni si possono riscontrare anche in soggetti sani, i quali non manifestano la malattia, mentre sono a volte assenti in persone malate
•Perché si manifesti la malattia occorre l’intervento di altri fattori:
–predisposizione genetica o costituzionale,
–eventi ambientali, ecc.
•Raramente si possono documentare cause singole, necessarie e sufficienti per lo sviluppo di una malattia
•Esaminando le singole cause per un quadro clinico, spesso nessuna di esse è di per sé, necessaria o sufficiente
•La classificazione delle malattie sulla base di fattori eziologici specifici non lascia supporre che vi sia interazione tra diversi fattori causali tra malattie genetiche, infettive, tossiche, ecc.

Causalità Circolare è un modello più adeguato quando abbiamo dei sistemi complessi

Revisione dei modelli eziologici
Cause strutturali
•Fattori permanenti, stabili, e/o di particolare rilevanza, che si potrebbero assimilare al concetto di causa necessaria: la loro presenza è indispensabile perché si sviluppi il quadro clinico. Possono essere
Interni: es. il patrimonio genetico dell’individuo, le sue caratteristiche costituzionali e caratteriali acquisite.
Esterni: eventi o situazioni unici ed eccezionali per cui esulano dalle normali evenienze del quotidiano
–Entrambi questi fattori possono variare a seconda dell’individuo, del sesso o della razza di appartenenza
Cause predisponenti o precipitanti

•Fattori che, per il loro carattere transitorio e/o meno rilevante dei primi, di per sé non produrrebbero un quadro clinico, ma possono contribuire a farlo comparire se si associano ai fattori strutturali
e variano non tanto in relazione al singolo individuo, ma piuttosto al tipo di fatto morboso che possono scatenare: es:il tipo di evento luttuoso o di perdita è importante per precipitare una reazione depressiva piuttosto che una ansiosa o un disturbo di tipo traumatico

 

Modelli di malattia basati sull’interazione tra fattori strutturali e fattori precipitanti

Schema preformato di risposta

•La malattia rappresenta lo sviluppo di uno schema presente nell’individuo in forma di organizzazione particolare e specifica del suo apparato nervoso e/o costituzionale
•Questo contiene in modo embrionale le caratteristiche cliniche che si dispiegheranno solo successivamente
–per via del processo evolutivo interno allo schema stesso o
–per la sua interazione con fattori esterni.
•Concetto introdotto da Kraepelin nel 1920 e sviluppato successivamente da
•Kretschmer (1888-1964): la malattia rappresenta l’evoluzione quasi “naturale” di caratteristiche strutturali del soggetto, connesse al suo temperamento fisico e/o psichico
Stress/Vulnerabilità

 

•Anche questo modello di malattia prevede l’interazione, sul piano eziopatogenetico, di fattori diversi
•La debolezza del concetto di causalità, del substrato eziopatogenetico porta ad ampliare la gamma di fattori causali. Un argomento contro la legittimità di ammettere entità morbose specifiche e distinte è costituito dalla difficoltà di differenziare nettamente le varie malattie previste dai più diversi sistemi di classificazione
Continuità delle forme cliniche
•Le forme cliniche cosiddette di transizione sono comuni così come le forme miste, anche tra due disturbi tradizionalmente considerati nettamente contrapposti come la depressione e la schizofrenia (Disturbo Schizoaffettivo)

 

Fonte: http://appunti.buzzionline.eu/downloads/clinica0607storia.doc
Link sito web :http://appunti.buzzionline.eu/
Autrici: Betty e Valeria
Riassunti di Psicologia Clinica per frequentanti divisi per argomento. (Betty e Valeria - 2006/07)

 

 

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