Riassunto il piccolo principe di Antoine de Saint Exupery

 

 

 

Riassunto il piccolo principe di Antoine de Saint Exupery

 

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Riassunto il piccolo principe di Antoine de Saint Exupery

 

TITOLO: Il piccolo principe
AUTORE: Antoine de Saint-Exupéry
CASA EDITRICE: Bompiani
GENERE: Autobiografico e fantastico
LUOGO E DATA DI PUBBLICAZIONE: 1943 Gallimard-1949/2004 Milano
AMBIENTAZIONE CRONOLOGICA: Non ben identificata
AMBIENTAZIONE GEOGRAFICA: Terra e altri pianeti

TRAMA
Un pilota precipita nel deserto con il suo aereo e incontra il piccolo principe che gli racconta il viaggio che ha compiuto per arrivare dall’asteroide B612 sulla Terra, passando per 7 pianeti, su ognuno dei quali incontra uno strano personaggio. L’ultimo pianeta è abitato da un geografo che lo manda, appunto, a visitare la Terra, dove incontra una volpe che apprezzerà il modo in cui egli si prende cura della sua rosa. Il pilota non riesce a riparare l’aereo e finisce la scorta di acqua, così, dopo aver camminato tutta la notte, trovano un pozzo dove il piccolo principe incontra un serpente e, attraverso il suo morso, si libererà del suo corpo troppo pesante per compiere il viaggio, e tornerà a prendersi cura della sua rosa.

ANALISI DEL CONTENUTO
Il libro è molto interessante, suggestivo e istruttivo.
Il protagonista è il piccolo principe, un bambino di circa 6 anni che ragiona come un adulto. È curioso, risponde alle domande con altre domande, arrossisce spesso ed esprime pensieri complessi che lasciano un segno.
È difficile immedesimarsi nel personaggio del piccolo principe poiché si tratta di situazioni un po’ surreali che lui affronta in un modo particolare vista la sua età.
Un altro personaggio importante, una specie di co-protagonista, è il pilota in cui l’autore si identifica in quanto aviatore e umanista.

ANALISI LINGUISTICA E STILISTICA
Il linguaggio è chiaro, comprensibile ed attuale. Il registro è medio/alto. Il ritmo è veloce e scorrevole. La punteggiatura è usata frequentemente, con prevalenza di punti. Non ho trovato vocaboli difficili, arcaismi o forestierismi. Non ci sono analessi, prolessi o metalessi. I periodi sono formati da frasi molto brevi.
Ci sono molte ripetizioni, per esempio alla fine di ogni capitolo il piccolo principe ribadisce che secondo lui “i grandi” sono strani, ma allo stesso tempo straordinari.
Nella narrazione ci sono molti dialoghi tra i piccolo principe e persone, animali e fiori con descrizioni oggettive di pianeti e soggettive dei personaggi che incontra.

Secondo me, la storia di questo libro è bellissima perché lascia veramente un segno. Mi piace molto ma mi rattrista nello stesso tempo, questa sensazione che lascia di fine sospesa tra il sonno eterno e il ritorno del piccolo principe alla sua rosa.
Questo racconto insegna a non sottovalutare l’amicizia, che è il sentimento più importante che ci lega agli altri esseri umani e ci rende migliori.

 


 

Fonte: http://ospitiweb.indire.it/smtoscanini/PICCOLO%20PRINCIPE.doc

Autore del testo: Arianna David

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Riassunto il piccolo principe di Antoine de Saint Exupery

Recensione a “Il piccolo principe” di ANTOINE DE SAINT - EXUPÉRY.
Ciò che colpisce leggendo “Il piccolo principe”, è l’aria di straordinaria semplicità e leggerezza che si respira in tutta l’opera e grazie alla quale l’autore, ANTOINE DE SAINT - EXUPÉRY, affronta temi filosofico – esistenziali senza precludere anche ai bambini la possibilità di affrontare il romanzo.
Si tratta infatti di un libro che può essere visto da diversi punti di vista a seconda del tipo di lettore: un bimbo lo sfoglia come favola, un adulto lo interpreta come lieve ma profonda riflessione sull’uomo e su molti aspetti della sua vita.
La trama, è semplice ed apparentemente banale. Tuttavia non è facile da raccontarsi, e per i flah – back, e per la presenza di numerosi dialoghi, durante i quali non avviene di fatto nulla, ma nei quali si racchiude e si esplica il succo di tutte le riflessioni del libro: un uomo sta sorvolando il deserto del Sahara quando il motore del suo aereo subisce un guasto ed è costretto ad atterrare. Nel periodo in cui egli si trova così bloccato in mezzo alle dune del deserto, incontra un bambino: il piccolo principe. I due fanno amicizia e l’aviatore impara a conoscere quella particolarissima personcina. Il narratore, cioè l’aviatore, parlando in prima persona, rivela che il bambino proviene da un piccolo pianeta e che ha viaggiato molto prima di arrivare sulla Terra, incontrando strani personaggi: il re, il vanitoso, l’ubriacone, l’uomo d’affari, il lampionario, il geografo; sulla Terra interagisce persino con un serpente, con una volpe e con delle rose. Egli racconta anche degli strani quesiti del suo interlocutore. A questo punto è già trascorsa una settimana dall’incontro tra l’uomo ed il piccolo principe, e quest’ultimo decide di tornare al suo pianeta, facendosi mordere dal serpente e lasciando all’amico uomo nient’altro che il suo ricordo.
Il libro è reso molto particolare anche graficamente per la presenza di illustrazioni dell’autore e di capitoli molto brevi ed intensi di eventi. Ciò, unito alla brevità dell’opera, fa in modo che la lettura risulti estremamente rilassata.
Deciso in funzione del medesimo obbiettivo è il linguaggio: fluido, con frasi brevi e costruite in modo coeso. Così facendo, l’autore riesce meglio a lavorare sui grandi temi trattati: l’amicizia, la solitudine, l’infanzia, la morte. Molto intelligente in questo senso la scelta di inserire nella storia determinati personaggi, che con i loro difetti e i loro ridicoli paradossi, forniscono ampi spunti di discussione e che allo stesso tempo possono rappresentare aspetti positivi e \ o negativi dell’uomo. Sempre questi personaggi sono molto utili nel confronto con il piccolo principe, del quale emerge così più distintamente la personalità, che è la personalità tipica di un bambino nel periodo dell’infanzia: curiosa, allegra, dolce e spensierata. Capace di vedere l’essenziale, cioè quello che è invisibile agli occhi e ma non al cuore.
L’analisi finale al testo porta a un confronto con un grande autore italiano, del quale è lampante la somiglianza di stile con Exupéry: Italo Calvino. Entrambi gli scrittori ritengono che la “leggerezza” di scrittura sia di primaria importanza. In ambedue i casi, i risultati sono, oltre che una lettura piacevolissima, un fascino particolare acquisito rispetto agli altri romanzi. E il lettore si innamora immediatamente di questo modo di scrivere, così inaspettato, così apparentemente insignificante, in realtà così nobile.

 

Fonte: http://www.liceoquadri.it/bacheca%20elettronica/Recensione%20a%20Il%20piccolo%20principe.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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Il Piccolo principe

Riassunto
Un pilota d’aereo, precipitato nel deserto, incontra un bambino semplice, che per prima cosa gli chiede "Mi disegni una pecora?". Allibito, il pilota, disperato per la situazione in cui si trovano, non si capacita di questa ed altre richieste strane del bambino. Questi, poco per volta, dice di essere il principe di un lontano asteroide, sul quale abita solo lui e una piccola rosa, molto vanitosa, che lui cura e ama.
Il piccolo principe racconta che, nel suo vagare per lo spazio, ha conosciuto diversi personaggi strani, ciascuno dei quali gli ha insegnato qualche cosa. La cura per la sua rosa lo ha fatto soffrire molto, perché spesso questa si è mostrata scorbutica o molto pretenziosa. Ora però che è lontano, il Piccolo Principe scopre piano piano che le ha voluto bene, e che anche lei gliene voleva. Purtroppo però non si capivano. Il piccolo principe, proveniente dall'asteroide B612, aveva bisogno della pecora per farle divorare gli arbusti di baobab prima che crescessero e soffocassero il suo pianeta.
E da qui inizia il racconto dei pianeti che il piccolo principe ha visitato, con gli strani personaggi che li abitano. Da ciascuno di essi il piccolo principe se ne va con l'idea che i grandi siano ben strani, e con un piccolo insegnamento per sé:

  • un pigro, che ha trascurato i baobab del proprio pianeta da piccoli, ha scoperto che se si lasciano crescere i baobab, questi soffocano tutto quello che c'è;
  • il signor Cremisi, su un altro pianeta, ha passato la vita a contare le stelle, allo scopo di diventare più ricco e comprare altre stelle, senza amare nessuno, ripetendo come un fungo: "Io sono una persona seria";
  • un vecchio re solitario, che si crede onnipotente, cerca di farlo suo ministro, dando ordini solo in modo da essere sempre ascoltato;
  • un vanitoso chiede solo di essere ammirato e applaudito, senza ragione;
  • un ubriacone beve per dimenticare la vergogna di bere;
  • un lampionaio deve accendere e spegnere il lampione del suo pianeta ogni minuto, perché il pianeta gira a quella velocità; per quest'uomo il piccolo principe prova un po' di ammirazione perché è l'unico che non pensa solo a se stesso;
  • un geografo sta seduto alla sua scrivania ma non ha idea di come sia fatto il suo pianeta, perché non dispone di esploratori da mandare ad analizzare il terreno e riportare i dati.

Questi consiglia al piccolo principe di visitare la Terra, sulla quale finalmente il nostro protagonista giunge, con grande stupore per le dimensioni e per la quantità di persone. Il suo primo incontro, nel deserto, avviene con un serpente, simbolo della morte, che però è vista in senso positivo, come l'inizio di un viaggio. Proseguendo con il suo viaggio, egli incontra un piccolo fiore, delle alte cime, ed infine un giardino pieno di rose fiorite. La sua rosa aveva raccontato al piccolo principe di essere l'unica di quella specie in tutto l'universo, e quindi egli rimane molto deluso da questa scoperta. Ma non fa in tempo a pensarci molto, che compare un piccolo volpe, che gli chiede di essere addomesticato e di essere suo amico. La volpe parla a lungo con il principe dell'amicizia, della sua rosa, che in realtà è unica al mondo per le cure e l'amore che lui le ha prodigato; poi, alla fine del loro incontro, gli rivela il suo segreto: "Non si vede bene che col cuore; l'essenziale è invisibile agli occhi".
Il principe incontra poi un indaffarato controllore, che non sa giustificare la ragione per cui la gente va avanti e indietro sempre di fretta; l'ultimo interessante incontro è con un venditore di pillole che calmano la sete, facendo risparmiare un sacco di tempo. Dopo aver ascoltato tutto il racconto del piccolo principe, il pilota non è riuscito a riparare l'aereo e ha terminato la scorta d'acqua. Ecco allora la proposta assurda e ingenua del bambino: "Anch'io ho sete… cerchiamo un pozzo… ".  Dopo una giornata di cammino, i due si fermano stanchi su una duna ad ammirare il deserto nella notte, bellissimo nella sua maestosità, ma bellissimo soprattutto perché "ciò che abbellisce il deserto", disse il piccolo principe, " è che nasconde un pozzo in qualche luogo…". Di qualunque cosa si tratti, quello che fa la sua bellezza è invisibile. Con in braccio il bambino addormentato, il pilota cammina tutta la notte, e finalmente all'alba scopre il pozzo. "Un po' d'acqua può far bene anche al cuore" commenta il piccolo principe, e bevono entrambi con gioia. Il pilota torna al lavoro al suo apparecchio, e la sera seguente ritrova il piccolo principe ad attenderlo su un muretto accanto al pozzo, mentre parla con il serpente che aveva incontrato. Il piccolo principe tornava lì, dopo un anno dall'arrivo sulla terra, per tornare al suo pianeta. Il serpente, con il suo morso, era il mezzo per potersi liberare del corpo, troppo pesante per arrivare così lontano. E così, nella notte, in una scena struggente, il piccolo principe fa il grande passo per ritornare dalla sua rosa. Il suo corpo cade a terra, esanime, ma "sarà come una vecchia scorza abbandonata". Ancora una volta, "l'essenziale è invisibile agli occhi". E il piccolo principe così, forse, ritorna dalla sua rosa, con la pecora, la scatola e la museruola. E lascia in regalo al pilota, e a tutti noi, il suo sorriso, il suo messaggio, e un mare di stelle da guardare, sapendo che lassù, da qualche parte, un piccolo principe sta prendendosi cura della sua rosa.

 

Fonte: estratto per uso didattico da http://digilander.libero.it/vasciarellipc/Libri%20letti/Il%20Piccolo%20principe.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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