Evoluzione della vita

 

 

 

Evoluzione della vita

 

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Evoluzione della vita

 

L’EVOLUZIONE DELLA VITA

 

CRONOLOGIA

 

15 miliardi di anni fa

Big bang

5 miliardi di anni fa

La terra incomincia a raffreddarsi

4 miliardi di anni fa

Nascono le prime forme di vita (molecole)

3 miliardi di anni fa

Nasce la vita vera e propria (alghe)

600 milioni di anni fa

Nascono i primi animali (trilobiti)

400 milioni di anni fa

Nascono i primi pesci

225 milioni di anni fa

Nascono i dinosauri

65 milioni di anni fa

Scompaiono i dinosauri

3,5 milioni di anni fa

Compare l’australopiteco

2,5 milioni di anni fa

Compare l’homo habilis

1,5 milioni di anni fa

Compare l’homo erectus

300.000 anni fa

Compare l’homo sapiens

60.000 anni fa

Compare l’uomo di Neandertal

40.000 anni fa

Compare l’homo sapiens sapiens

 

L’universo è nato quindici miliardi di anni fa, da un esplosione chiamata “big bang” (grande esplosione in inglese) che provocò delle schegge infuocate che, successivamente (ci vollero infatti moltissimi anni), formarono stelle e pianeti. Uno di essi era la terra.

Ma cosa c’era prima ? Nessuno lo sa; ci sono molte ipotesi. Per esempio secondo l’antica tradizione indiana prima del big bang c’era un piccolo uovo (detto “uovo cosmico”) che venne colpito dal fulmine di un dio (Indra) e ci fu l’esplosione.

 

 

Le schegge infuocate provocate dal big bang col tempo diventarono palle di gas infuocate,e anche la Terra, cinque miliardi di anni fa, era una palla infuocata di gas che girava su se stessa, e grazie a questo movimento la superficie terrestre gradualmente si raffreddò diventando solida.

 

 

Il processo di raffreddamento fu molto lungo. All’inizio la terra diventò solida formando le pianure e le montagne, ma era ancora tutto infuocato.

 

 

Durante la seconda fase del raffreddamento della crosta terrestre le rocce emettevano vapore acqueo in grande quantità. Il vapore acqueo saliva verso l’alto e, a una certa altezza, incontrava dell’aria fredda e si condensava, trasformandosi in goccioline d’acqua che si univano tra di loro formando le nuvole. Dalle nuvole poi scesero le piogge. Si formarono così i fiumi e i mari.

 

 

Circa 4 miliardi anni fa, ci furono esplosioni, piogge di materiali incandescenti, eruzioni di vulcani che permisero la formazione del “brodo primordiale” una specie di acqua con dentro le prime forme di vita naturali – anche se molto piccole: le molecole e i batteri.

 

 

Gli esseri viventi nacquero però un miliardo di anni dopo, nel grande mare che ricopriva gran parte della terra, quindi circa tre miliardi di anni fa. I primi esseri viventi erano le alghe; dalle acque la vita passò sulla terraferma con i primi pesci che poi si trasformarono in anfibi; da questi poi derivarono i rettili e i dinosauri.

 

I rettili si diffusero rapidamente e tra loro sopratutto i dinosauri, di cui si contano 800 specie diverse. I dinosauri hanno popolato la terra per 180 milioni di anni mentre l’uomo è presente sulla terra da soli 3 milioni di anni.

La parola dinosauro significa lucertola terribile. I dinosauri nascevano dalle uova. Il guscio era duro e poroso e lasciava penetrare l’aria all’interno del guscio in modo che i baby dinosauri potessero respirare.

 

Anche per i dinosauri era importante la famiglia e sia i dinosauri erbivori che quelli carnivori accudivano i propri piccoli in nidi adeguati. In caso di assenza del dinosauro adulto i piccoli venivano ricoperti da rami e foglie per mantenerli caldi e nasconderli ai predatori. Ci sono stati vari tipi di dinosauri; per esempio: Anatosauro, Tirannosauro, Apatosaurus, Diplomocus, Daspletosauro, Pachicefalosauro, Edmontosauro. Le dimensioni dei dinosauri variano molto: si può andare dal Velociraptor – che misura 1,8 metri – fino al Seismosauro che arriva (naturalmente compresa la lunga coda e il lungo collo) fino a 40 metri. Anche le forme possono essere molto diverse. Ad esempio lo Steogosauro ha delle pinne sopra la schiena, il Sauropelta sembra un grande armadillo con gli artigli sul lato del guscio, lo Pteranodonte ha le ali e vola, il Lambeosauro assomiglia a un canguro con un berretto da marinaio il Styracosauro sembra un rinoceronte con un prosciutto armato di spine sulla testa mentre il Mamenchisauro ha un corpo abbastanza grande, con un collo lunghissimo e una testa più piccola della nostra.

I dinosauri hanno lasciato i loro resti sotto forma di fossili.

 

 

I dinosauri si sono estinti sessantacinque milioni di anni fa, ma le cause non sono state ancora scoperte. Ci sono molte ipotesi. Per esempio:

 

  • C'è chi pensa che la scomparsa sia dovuta a TERREMOTI, MAREMOTI o a ENORMI ERUZIONI VULCANICHE.
  • Oppure che la scomparsa sia dovuta ad EPIDEMIE VIRALI, cioè a malattie che hanno colpito solo i dinosauri.
  • Altri studiosi pensano che la scomparsa sia dovuta ALLA CADUTA DI UN GIGANTESCO METEORITE.
  • Alcuni pensano che l'estinzione sia dovuta al BRUSCO CAMBIAMENTO DEL CLIMA: a periodi molto freddi si sono alternati periodi molto caldi; per questo si pensa che i dinosauri siano morti di fame e di sete.
  • Altri ancora dicono che i dinosauri siano morti per INDIGESTIONE. Essi, infatti, non sono più riusciti a digerire le nuove piante dal fusto legnoso.
  • Infine ci sono alcuni scienziati che sostengono che la morte dei dinosauri sia dovuta alla COMPARSA DEI PRIMI MAMMIFERI, che hanno mangiato e distrutto tutte le uova dei rettili.

 

Insieme ai dinosauri esistevano anche i mammiferi. I mammiferi erano ricoperti di peli ed erano vivipari perché partoriscono i loro figli già formati. I mammiferi allattavano i loro figli. Sono animali a sangue caldo e attraverso l’evoluzione naturale producono altri mammiferi, l’ultimo mammifero a comparire fu l’uomo.

 

Circa 3,5 milioni di anni fa comparve l’australopiteco che in verità non e altro che una scimmia che assomiglia un po’ a un uomo. In Africa è stato  trovato lo scheletro di un australopiteco femmina a cui viene dato il nome LUCY.

Circa due milioni di anni fa comparve l’homo habilis. Viveva in piccoli gruppi e quindi non riusciva a migliorare il linguaggio perché non poteva comunicare con tanta gente. Siccome non conosceva ancora il fuoco, l’homo habilis mangiava carne cruda e insetti. Si chiama habilis perché aveva imparato a scheggiare le pietre per costruire utensili e armi. Dopo di lui comparve l’homo erectus, il primo vero uomo. Egli fece una grande scoperta: il fuoco. Grazie a esso si poté difendere dagli animali feroci, si poteva riscaldare quando faceva freddo, e poteva fare luce la notte. Inoltre poteva mangiare la carne cotta. I vantaggi era molti: uccidere i vermi, permettere di masticare ai piccini e ai vecchi. Un'altra differenza rispetto all’homo abilis era la grandezza del cranio – simile a quello dell’uomo e non più a quello delle scimmie – che permette di avere un cervello  più grande e quindi più potente.

 

 

L’homo sapiens comparve circa  30.000 anni fa e imparò a difendersi e a dipingere o incidere sulle pareti delle caverne pitture rupestri che secondo loro portavano fortuna nella caccia. Queste bellissime pitture si possono ammirare nei musei della preistoria , ma soprattutto in antiche caverne come per esempio quelle di Altamira in Spagna.

 

 

L’homo sapiens sapiens siccome viveva in gruppo inventò la lingua per comunicare all’interno del gruppo. Inoltre incominciarono a collaborare fra di loro e capirono che “l’unione fa la forza”.

È con l’uomo sapiens sapiens che inizia la storia dell’uomo.

 

Fonte: http://www.agranelli.net/bianca/ricerca_homo.doc

Sito web da visitare: http://www.agranelli.net

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Evoluzione della vita sulla terra

LA VITA SULLA TERRA PRIMA DELL’UOMO

 

SOMMARIO

 

  • Le prime forme di vita (3,8 miliardi di anni fa)
  • I primi organismi unicellulari (da 3 a 1 miliardo di anni fa)
  • Le prime forme pluricellulari (700 milioni di anni fa)
  • Dagli organismi invertebrati ai vertebrati (era Paleozoica, periodo Cambriano, da 570 a 500 maf)
  • I primi vegetali e i primi invertebrati sulla terraferma (era Paleozoica, periodo Siluriano, da 430 a 400 maf)
  • I primi vertebrati conquistano la terraferma (era Paleozoica, periodo Devoniano, da 400 a 380 maf)
  • Un mondo dominato dai rettili (era Mesozoica, periodi Triassico, Giurassico, Cretaceo, da 245 a 65 maf)
  • La comparsa dei mammiferi (200 maf) e il loro percorso evolutivo
  • I primati (60 maf)

 

RIASSUMIAMO: Dalle prime cellule procariote, ai primati

 

APPROFONDIMENTO:

a. Struttura delle terre emerse, clima e vegetazione nei periodi: Triassico, Giurassico, Cretaceo

b. I dinosauri

 

 

Le prime forme di vita (3,8 miliardi di anni fa)  

La Terra ha un’età di circa 4,5 miliardi di anni, ma dei primi quattro miliardi di anni si ha una scarsa documentazione geologica ed una ancora più scarsa documentazione biologica. Sappiamo però che tra i quattro e i tre miliardi di anni fa, nel mare, avvennero le prime reazioni chimiche e biochimiche che portarono all'origine della vita. Attraverso una lunga serie di combinazioni, da molecole semplici si sono formate molecole sempre più complesse sino ad arrivare alle macromolecole delle proteine e alle lunghissime molecole di DNA che sono alla base di ogni forma vivente.

 

I primi organismi unicellulari (da 3 a 1 miliardo di anni fa)

Dalle macromolecole si sono quindi originati i primi microrganismi unicellulari. Queste prime forme cellulari pur essendo ancora primitive e senza nucleo interno erano molto efficienti e resistenti, si adattarono talmente bene all'ambiente in cui vivevano che dominarono la Terra per un periodo di 2 miliardi di anni, procarioti è il loro nome, in sostanza sono delle cellule prive di un nucleo ben differenziato, in cui il patrimonio genetico è immerso nel citoplasma, come i batteri

Per oltre 2 miliardi di anni la Terra fu dominata dalle forme unicellulari procariote, senza membrana nucleare, poi, circa 1,5 miliardi di anni fa, apparvero degli organismi più complessi gli eucarioti costituiti da cellule più grandi con nucleo ben differenziato (si passò dai batteri ai protozoi).

 

Le prime forme pluricellulari (700 milioni di anni fa)

I primi organismi pluricellulari animali fecero la loro comparsa nei fondali marini circa 700 milioni di anni fa,  furono probabilmente Spugne e Meduse. Anche la medusa, come la spugna, disponeva di cellule sensibili, di cellule nervose a rete e di muscoli. Pur essendo un animale senza un apparato respiratorio, la medusa era in grado di respirare attraverso la membrana, facendo entrare ossigeno e uscire anidride carbonica.

L'evento biologico più importante di questo periodo fu la comparsa delle prime cellule nervose; anche se per ora rappresentano solo delle semplici cellule di collegamento tra la pelle e i muscoli preludono all'evento forse più importante nella storia della Vita: la nascita del cervello.

 

Dagli organismi invertebrati ai vertebrati (era Paleozoica, periodo Cambriano, da 570 a 500 maf ))

Nel periodo Cambriano avvennero alcuni dei passaggi fondamentali dell'evoluzione. Il contrasto era incredibile tra una terra ancora deserta e lavica e un mondo sottomarino invece pieno di vita, come un meraviglioso giardino.

In questo periodo si sviluppò negli animali superiori un meccanismo in grado di estrarre ossigeno dall'acqua circostante e di distribuirlo a tutte le parti del corpo. Un tale meccanismo si basa sulla circolazione di un liquido, interno al corpo, in grado di toccare tutte le cellule del corpo stesso: il sangue. L'efficienza di questo sistema fu garantita dallo sviluppo di tre elementi fondamentali:

  • le branchie, come organi in grado di consentire all’ossigeno il passaggio dall’acqua al sangue
  • l’emoglobina, molecola presente nel sangue in grado di trasportare l’ossigeno a tutto il corpo
  • il cuore, organo in grado di pompare il sangue in tutto il corpo per far arrivare ossigeno a tutte le cellule

La presenza del sangue determinò una svolta nell'evoluzione animale, esso, infatti, consentirà anche il trasporto e lo scambio di sostanze nutritive e di prodotti di rifiuto tra le cellule.

 

I primi vegetali e i primi invertebrati sulla terraferma (era Paleozoica, periodo Siluriano, da 430 a 400 maf)

Durante il periodo detto “Siluriano” si verificò lo sviluppo delle prime forme vegetali sulla terraferma. Probabilmente qualche braccio di mare, prosciugandosi, lasciò sopravvivere solo le forme di alghe (simili al muschio) che meglio si adattarono ad una crescente aridità.

Uno degli adattamenti fondamentali per poter vivere fuori dell'acqua fu quello di proteggersi dal sole e dall'aria. I primi vegetali terrestri avevano quindi bisogno di una protezione per preservare i liquidi interni. La selezione naturale determinò la comparsa anche di strutture superficiali che aiutarono le piante a fissarsi al suolo impedendo al vento di spazzarle via. Con il tempo alcune di queste strutture acquistarono anche la capacità di assorbire nutrimento dal suolo, mediante radici.

In breve tempo le piante ricoprirono tutta la superficie terrestre, sviluppandosi in altezza per raggiungere più facilmente la luce del sole. Le foglie, come tanti pannelli solari, si svilupparono per meglio assorbire l'energia solare. Si sviluppò anche una sostanza polimerica resistente, la lignina, che permise la costruzione di tronchi robusti.

La conquista della terraferma in quel periodo da parte degli animali sicuramente poteva portare a grandi vantaggi: per l'abbondanza del cibo e per l'assenza di predatori. Vi erano, tuttavia, anche dei problemi da risolvere per adattarsi al nuovo ambiente, tra questi due principalmente:

  • la respirazione
  • la riproduzione.

Per la respirazione bisognava trasformare il meccanismo di assorbimento dell'ossigeno. Dalle branchie, si passò con i millepiedi (probabilmente primi animali a popolare la terra) ad una soluzione simile a quella usata dalle piante. Ogni segmento del corpo aveva dei pori che veicolavano l'ossigeno direttamente alle cellule grazie a canalizzazioni interne.

Per risolvere il problema della riproduzione, i millepiedi maschi adottarono il sistema di depositare i propri gameti, protetti da un involucro, all'interno del corpo della femmina. Gli spermatozoi contenuti in questo sacchetto protettivo potevano così raggiungere le cellule uovo per la fecondazione al momento opportuno, quando cioè la femmina le avrebbe depositate sul terreno.

In questo periodo cominciarono a popolare la terra anche i primi predatori terrestri: ragni e scorpioni. I primi scorpioni terrestri che discendevano da forme analoghe esistenti nei mari hanno dovuto adattare anche loro il proprio esoscheletro , la muscolatura e la riproduzione all'ambiente terrestre.

 

I primi vertebrati conquistano la terraferma (era Paleozoica, periodo Devoniano, da 400 a 380 maf)

Per potersi muovere sulla terraferma occorrevano animali in grado di sostenersi e dotati di polmoni in grado di trarre l’ossigeno dall’atmosfera. Ebbene 390 milioni di anni fa erano presenti molti pesci polmonati, in possesso di due diversi sistemi di respirazione: le branchie per l'acqua e i polmoni per l'aria, questo consentiva a particolari tipi di pesci di resistere a periodi di siccità durante i quali, per l'assenza d’acqua, non potevano utilizzare le branchie. Per mesi potevano vivere come in un letargo, respirando con dei polmoni rudimentali, in attesa dell'arrivo delle piogge.

Probabilmente furono gli Eusthenopteron, i pesci a realizzare la prima emersione sulla terraferma sul finire del periodo Devoniano (380 milioni di anni fa). Apparvero dall'evoluzione di pesci polmonati e di pesci con pinne trasformate, in grado di farli muovere sui fondali marini.

 

Un mondo dominato dai rettili (Era Mesozoica, periodi: Triassico, Giurassico, Cretaceo da 245 a 65 maf)

Nel periodo Permiano (280 maf) apparvero le forme viventi destinate a dominare la Terra per i successivi 200 milioni di anni, i Rettili.

I rettili furono i primi vertebrati che riuscirono ad acquisire indipendenza dal sistema acquatico. La riproduzione si perpetuava grazie all’uovo: un ambiente acquatico adatto allo sviluppo dell’embrione, protetto da un guscio che ne consentiva la trasportabilità e che nello stesso tempo consentiva l’agevole fuoriuscita della creatura sviluppata all’interno. Con l'introduzione delle uova i Rettili non avevano la necessità di restare sempre nelle vicinanze di un ambiente acquatico. Oltre a ciò la superficie corporea dei rettili non doveva essere perennemente umida per evitare l'essiccamento, come per gli anfibi.

Con il tempo nei Rettili lo scheletro diventò sempre più mobile e adatto ai movimenti sulla terraferma. L'attacco di un Rettile era un’azione che faceva impressione, la bocca, munita di denti aguzzi, azzannava la preda, ma essendo priva di denti molari, necessari per masticare, usava dare grossi scossoni della testa per staccare interi brandelli di carne da deglutire.

Tra i rettili di questi periodo quelli che maggiormente hanno colpito la nostra immaginazione sono i dinosauri.

 

La comparsa dei mammiferi (Era Mesozoica, periodo Triassico 200 maf)

Già verso la fine del Triassico, circa 200 milioni di anni fa, un gruppo di Rettili cominciò ad acquisire alcune caratteristiche nuove che dovevano poi condurre ai mammiferi, si tratta della termoregolazione.

Per quanto i Mammiferi siano comparsi nel Triassico, fino alla fine del Cretaceo, quindi per oltre cento milioni di anni, rimasero animali di dimensioni modeste e limitati ad ambienti molto ristretti. Solo con la scomparsa della maggior parte dei Rettili iniziò una diffusione dei mammiferi che divenne esplosiva in pochi milioni di anni.

 

Il percorso evolutivo dei mammiferi

Le caratteristiche che più distinguono i Mammiferi dalle altre specie viventi sono:

  • essere "a sangue caldo"
  • allattare la prole
  • svilupparsi all’interno della madre protetti dalla placenta

L'acquisizione della placenta, in particolare, fu un evento di grande importanza da un punto di vista evolutivo; quest'organo, infatti, consente di prolungare il periodo della vita fetale e quindi permette, grazie alla protezione materna, lo sviluppo di un sistema nervoso complesso, lo sviluppo dell’encefalo e il conseguente formarsi di una vita psichica.

I primi Mammiferi Placentali apparvero nel tardo Cretaceo (circa 70 maf), rappresentati da piccoli Insettivori, che, come quelli attuali, avevano abitudini notturne e vivevano nel folto delle macchie cespugliose (in questo modo potevano meglio sfuggire ai carnivori).

Solo nel Paleocene (65 maf), con la scomparsa dei grandi Rettili, i mammiferi si diffusero rapidamente e si differenziarono in diversi ordini. Alla fine del periodo successivo, l'Eocene (da 53 a 37 maf), tutti gli ordini di Mammiferi si erano differenziati; in circa 30 milioni di anni dai minuscoli e timidi Insettivori si irradiarono le più svariate forme che oggi vanno dal piccolissimo toporagno alla gigantesca balenottera azzurra, all'uomo.

 

I primati

Nei mammiferi, i primati furono uno dei primissimi ordini che si differenziarono dagli insettivori primitivi circa 60 maf. Tra le caratteristiche comuni a tutti i primati abbiamo:

  • il pollice opponibile
  • gli occhi frontali con visione binoculare
  • un cervello sviluppato
  • un comportamento sociale complesso

Inizialmente arboricoli, i primati si sono specializzati nel corso della loro evoluzione, adattandosi alla vita in ambienti diversi e assumendo di conseguenza posture differenti (stazione eretta, quadrupede terrestre o arboricola, brachiazione). Questi adattamenti implicano nette modificazioni dello scheletro. Solo alcuni primati possiedono caratteri che li avvicinano all’uomo e per tale motivo sono classificati insieme a noi nella Superfamiglia degli Ominoidi. I Primati hanno lasciato una scarsa documentazione fossile, anche perché vivevano in ambienti forestali che sono poco adatti al processo di fossilizzazione. La documentazione raccolta è comunque sufficiente a ricostruire l'albero filogenetico dell'ordine.

Probabilmente fu il purgatorius , circa 65 milioni di anni, il mammifero che diede origine all’ordine dei primati.

Riassumiamo........!

Dalle prime cellule procariote ai primati

(da 3800 a 65 milioni di anni fa)

Nella tabella proponiamo un quadro riassuntivo relativo alle epoche e agli eventi biologici studiati. Per le diverse epoche abbiamo indicato anche la specie dominante.

SCALA TEMPORALE (GEOLOGICA E BIOLOGICA)

da 3800 a 65 maf (milioni di anni fa)

Era

Periodo

Eventi particolari

Specie dominante

 

 

MESOZOICA

(o Secondaria)

 

Cretaceo

144-65 maf

Appaiono i fiori e i primati

 

 

Rettili

Giurassico

208-144 maf

Appaiono i mammiferi e gli uccelli

Triassico

245-208 maf

Appaiono i dinosauri

 

 

 

 

 

PALEOZOICA

(o Primaria)

 

 

 

 

 

 

Permiano

286-245 maf

Scompaiono i trilobiti

 

Anfibi

Carbonifero

360-286 maf

Primi rettili, appaiono le piante d’alto fusto

Devoniano

408-360 maf

Appaiono gli anfibi

 

Pesci

Siluriano

438-408 maf

Appaiono le terre emerse

Ordoviciano

505-438 maf

Appaiono i pesci

 

 

Invertebrati

Cambriano

570-505 maf

Appaiono i tripodi

Pre-cambriano

1700-570 maf

Primi organismi pluricellulari

 

ARCHEOZOICA

Protereozoico

2800-1700 maf

Comparsa di organismi unicellulari eucarioti 

 

Archeano

3800-2800 maf

Comparsa di organismi unicellulari procarioti

 

 

 

 

Approfondimento........!

 

Struttura delle terre emerse, clima e vegetazione nei periodi: Triassico, Giurassico, Cretaceo

Triassico

Il periodo Triassico (248-208 maf) costituì la prima fase dell'Era Mesozoica ("età della vita di mezzo"), spesso chiamata anche Età dei Dinosauri. In questo periodo tutte le terre erano unite in un unico enorme continente, detto Pangea che letteralmente significa "tutta la terra", e in effetti si trattava di tutta la terra emersa; la parte settentrionale è stata chiamata Laurasia e quella meridionale Gondwana. La Laurasia comprendeva il Nord America, l'Europa e gran parte dell'odierna Asia. L'Africa, l'Arabia, l'India, l'Australia, l'Antartide e il Sud America formavano, invece, il Gondwana.

L'intera Pangea si stava lentamente spostando in blocco verso nord e iniziò a mostrare i segni della futura frammentazione dopo la prima metà del Triassico, quando cominciarono ad apparire fratture nella parte orientale del Nord America, nell'Europa occidentale e centrale e nell'Africa nord-occidentale.

Il clima era mite, caldo o torrido, sui poli non c'era ghiaccio e le regioni centrali erano desertiche. Le piante da fiore non erano ancora comparse; nelle zone umide crescevano conifere, e felci. La Terra era dominata da rettili preistorici (animali dalla pelle impermeabile che depongono uova), che si erano adattati al clima secco. I rettili si diffusero anche nell'aria e nei mari. Alla fine del Triassico, molti antichi rettili si erano estinti ed erano stati rimpiazzati da nuove specie. I rettili che riuscirono ad adattarsi meglio furono i dinosauri.

La terra emersa nel periodo Triassico (248-208 maf)

 

Giurassico

Il Giurassico (208-144 maf) si colloca a metà dell'Era Mesozoica. A quel tempo, il supercontinente Pangea si stava frammentando definitivamente e le fratture della crosta continentale si stavano gradualmente allargando per accogliere l'Oceano Atlantico. L'Africa iniziava a staccarsi dal Sudamerica e l'India a spostarsi verso l'Asia.

Il clima era caldo in tutto il mondo, ma i venti umidi provenienti dai mari portavano la pioggia nei deserti interni. Sulle terre un tempo aride iniziarono a crescere le piante, che fornivano cibo ai numerosi dinosauri erbivori diffusi ovunque. In cielo volavano i primi  uccelli, che forse a loro volta si erano evoluti dai dinosauri più piccoli.

Le terre erano più verdi e lussureggianti rispetto al precedente periodo Triassico e la vegetazione era ovunque più omogenea. Le alte foreste di conifere comprendevano specie affini alle odierne sequoie giganti (enormi conifere californiane), pini e araucarie del Cile. Abbondavano inoltre ginkgo (alberi dalle foglie a ventaglio), cicadine (piante tropicali simili alle palme), cespugli e alcune varietà di alberi di piccole dimensioni. Nelle foreste di conifere il sottobosco era formato da alte felci arboree. Le piante a basso fusto più comuni erano le felci e gli equiseti (piante senza fiori). Queste crescevano in abbondanza e probabilmente costituivano un'importante fonte di cibo per i sauropodi (dinosauri "dalle zampe di rettile"). Le piante da fiore non erano ancora comparse.

 

 

La terra emersa nel periodo Giurassico (208-144 maf)

 

Cretaceo

Il Cretaceo (144-65 maf) segna l'ultima fase dell'Era Mesozoica e il culmine dell'Età dei Dinosauri. Laurasia e Gondwana si frammentarono nei continenti odierni e la collisione fra le piattaforme continentali e quelle oceaniche provocò la formazione delle Montagne Rocciose e di altre catene montuose. Vicino all'equatore il clima era ancora caldo, ma si stava facendo più secco, e le foreste divenivano sempre meno folte. Altrove le stagioni erano già più marcate e iniziavano a comparire le prime piante da fiore. Gli animali, ora isolati nei vari continenti, cominciarono a evolversi separatamente.

All'inizio del Cretaceo una lingua di terra collegava l'Asia orientale con l'America Nord Occidentale formando una regione nota col nome di Asiamerica. Durante il Cretaceo, il Nord America, l'Africa meridionale, l'Antartide, l'India, il Sud America e l'Australia si distaccarono gradualmente.

Le piante dell'Era Mesozoica, come le cicadine (piante tropicali simili alle palme), i ginkgo (alberi con foglie a forma di ventaglio), le conifere e le felci, dominarono la Terra anche nei primi tempi del Cretaceo. In questo periodo iniziarono a comparire piccole piante da fiore. Quando queste prolifiche piante si diffusero dai tropici fino alle regioni più fredde, alcune si svilupparono trasformandosi in arbusti e piccoli alberi. Verso la fine del Cretaceo le querce, gli aceri, i noci e altri alberi contendevano il terreno alle conifere, ancora molto diffuse.

 

La terra emersa nel periodo Cretaceo (144-65 maf)

 

 

 

Approfondimento........!

I DINOSAURI

Dinosauro è un nome composto che deriva dal greco deinòs “terribile” e sauros “lucertola”, tale voce è stata creata da R. Owen nel 1841. Nella tabella che segue proponiamo alcuni dinosauri, tra i più conosciuti, suddivisi in base al periodo in cui sono apparsi:

TRIASSICO

(da 248 a 208 milioni di anni)

GIURASSICO

(da 208 a 144 milioni di anni)

CRETACEO

(da 144 a 65 milioni di anni)

Plateosaurus

Lunghezza: 8 m

Peso: non definito

Dieta: fogliame

Stegosaurus

Lunghezza: 9 m

Peso: 1,8 t

Dieta: piante a basso fusto

Gallimimus

Lunghezza: 8 m

Peso: non definito

Dieta: fogliame

 

Brachiosaurus

Lunghezza: 25 m

Peso: 45 t

Dieta: conifere felci

Tyrannosaurus

Lunghezza: 12 m

Peso: 5,7 t

Dieta: carnivoro

L’enigma dell’estinzione dei dinosauri

La completa scomparsa dei dinosauri circa 60 milioni di anni fa è una questione di cui molto si è discusso, non è però semplice dare una risposta che spieghi con certezza ciò che è avvenuto in un momento storico così lontano.

Per gli scienziati sono tre le ipotesi più credibili:

  • Impatto di un meteorite
  • Eruzioni vulcaniche
  • Variazioni climatiche

Impatto di un meteorite

Una delle ipotesi più accreditate tra gli scienziati ritiene che circa 60 maf un grosso meteorite abbia colpito la Terra, le polveri che si sono alzate avrebbero oscurato il cielo per un periodo piuttosto lungo, sufficiente per l’estinzione di alcune specie animali, e tra queste i dinosauri.

Eruzioni vulcaniche

Secondo questa seconda ipotesi una serie successiva di spaventose eruzioni vulcaniche avrebbe immesso nell’atmosfera una notevole quantità di gas velenosi e polveri, tali da pregiudicare la sopravvivenza di alcune specie viventi e tra questi i dinosauri.

Variazioni climatiche

Secondo questa terza ipotesi, infine, 60 milioni di anni fa vi furono delle notevoli variazioni climatiche con un progressivo raffreddamento, tali da compromettere l’esistenza di quegli esseri viventi che non si seppero adattare, e tra questi i dinosauri.

 

Questo periodo viene denominato Archeozoico o Precambriano.

Con la sigla maf indichiamo “milioni di anni fa”

Rivestimento esterno del corpo degli invertebrati.

Il purgatorius, è un animale dalle dimensioni ridotte (20 cm di lunghezza e 150 grammi di peso), si nutre di insetti e in parte di frutta.

 

Fonte: http://edadamo.files.wordpress.com/2010/11/prima-la-vita-sulla-terra-prima-delluomo.doc

Sito web da visitare: http://edadamo.wordpress.com/

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