Guerra dei sette anni

 

 

 

Guerra dei sette anni

 

I MUTAMENTI TERRITORIALI TRA IL XVII E IL XVIII SECOLO

 

Seconda metà del ‘600: la Francia è la potenza egemone in Europa
Tra il ‘600 e il ‘700 ci sono guerre che cercano di cambiare la situazione geopolitica

Guerra dei Sette anni

La guerra viene combattuta sia sul territorio europeo che su quello coloniale (qualche storico la definisce la prima guerra mondiale); in territorio coloniale lo scontro è tra Francia e Inghilterra


Anni

Schieramenti

Paci

Assetti territoriali

1756 – 63

Austria
Francia
Russia

Spagna (appoggia la Francia nella guerra per le colonie)

 

Prussia
Inghilterra

Trattato di Hubertusburg  - 1763
(definisce la sistemazione geopolitica in Europa)
Trattato di Parigi – 1763
(definisce la sistemazione geopolitica in territorio coloniale)

Nessun mutamento territoriale in Europa e conferma delle conquiste prussiane (Slesia)
Gravi mutilazioni nei possedimenti francesi d’oltremare (Indie, Canada) e affermazione della supremazia coloniale inglese.

Lo scontro con la Francia afferma l’egemonia britannica in campo coloniale. Il primato della marina inglese va messo in relazione con la decadenza degli Stati iberici e italiani, nonché al declino della supremazia olandese.
Dal 1689 alla fine del Settecento, il tonnellaggio delle navi della flotta mercantile britannica aumenta del 152% e il volume del commercio estero raddoppia. Anche la Francia è stata protagonista di una straordinaria crescita commerciale ma, a differenza dell’Inghilterra, rimane più legata all’Europa e al Mediterraneo.
L’Oceano Atlantico sarà sempre più un mare inglese. Anche nel Baltico il declino del commercio olandese lascerà sempre più spazio alla marineria britannica e a quella scandinava.
Nel quadro dell’allargamento a livello mondiale dei traffici, i grandi sconfitti, rispetto ai secoli precedenti, sono gli Stati iberici e l’Italia.

 

Le guerre di questo periodo non sono più guerre di religione ma vere e proprie guerre geopolitiche che hanno come unico scopo l’espansione territoriale in Europa o nelle colonie e stabilire un nuovo ordine territoriale fra gli stati
Anche l’insediamento di una dinastia o di un’altra su un trono vacante assume lo stesso valore di una conquista territoriale; le grandi famiglie regnanti in Europa sono tutte imparentate tra loro e sovente, in assenza di eredi diretti, in molti possono rivendicare il trono è le guerre di successione del Settecento sono dunque dei pretesti per modificare i rapporti di forza tra gli stati

 

Guerra della Lega di Augusta

 

Guerra geopolitica che vuole rovesciare l’egemonia francese in Europa

 

1686: si forma la Lega di Augusta in funzione anti-francese: Spagna, Impero, Svezia, Olanda → Grande Alleanza: Lega di Augusta + Inghilterra
La guerra dura 9 anni → pace di Rijswijk (1697): la Francia restituisce alcuni territori occupati in Lorena e Alsazia

Anni

Schieramenti

Paci

Assetti territoriali

1688 - 97

Francia

Grande Alleanza

Pace di Rijswijk - 1697

La Francia restituisce alcuni territori occupati in Lorena e Alsazia

 

Guerra di successione spagnola

Carlo II d’Asburgo–Spagna è in pessime condizioni di salute ed è senza eredi  → problema della successione
Olanda, Inghilterra e Francia si mettono d’accordo sulla spartizione dei territori spagnoli tra i possibili eredi  → i possibili eredi sono i figli e i nipoti delle due sorellastre del re di Spagna: Maria Teresa (nipote di Luigi XIV) e Margherita Teresa (moglie dell’imperatore Leopoldo I)
Morte di Carlo II si scopre che il nipote di Luigi XIV Filippo d’Angiò è stato nominato erede universale ma ad una condizione: i domini di Francia e Spagna devono restare separati
Filippo d’Angiò diventa re di Spagna con il nome di Filippo V
Leopoldo I non è d’accordo perché vorrebbe far ereditare al figlio Carlo d’Asburgo i territori spagnoli

Anni

Schieramenti

Paci

Assetti territoriali

1702 – 13

 

Francia
Spagna
Baviera

 

Impero
Inghilterra
Olanda
Prussia
Portogallo
Svezia
Savoia

 

Pace di Utrecht – 1713
Pace di Rastatt – 1714

Tutte le potenze (anche quelle alleate all’impero) sono spaventate da una vittoria schiacciante dell’Impero; cercano quindi di elaborare un sistema di spartizioni territoriali che metta tutte le potenze d’accordo.

 

L’Inghilterra ottiene alcuni privilegi commerciali dalla Spagna, il dominio su Gibilterra e Minorca.
La Francia ottiene il riconoscimento della corona spagnola a Filippo V con l’imposizione del rispetto della clausola di non unire la corona francese e spagnola.
L’Austria ottiene i Paesi Bassi spagnoli, la Lombardia, il Regno di Napoli, la Sardegna, lo Stato dei presidi.
La Savoia ottiene la Siciliala Savoia cresce e diventa autonoma dalla Francia.

 

 

La crescita della Prussia

Nasce dal Ducato di Brandeburgo
Nel ‘700, grazie al re Federico Guglielmo, la Prussia cresce e si rafforza:

  • formazione di un esercito permanente
  • riorganizzazione del sistema fiscale
  • organizzazione burocratica più efficiente

 

Iª guerra del Nord (1654 – 60)

Scoppia tra Svezia, Danimarca e Polonia per la supremazia sul Baltico. La Prussia si inserisce in questa guerra e riesce a liberare alcuni suoi territori che erano sotto la dipendenza feudale dalla Polonia

 

IIª guerra del Nord (1700 – 21)

Guerra tra Svezia e Russia
Alla fine della guerra la Svezia deve cedere alla Russia l’egemonia sul Mar Baltico

 

Dinamismo bellico spagnolo

La Spagna cerca di modificare l’equilibrio geo-politico europeo → la Spagna conquista la Sardegna e la Sicilia MA la flotta inglese interviene → accordo che riconferma la pace di Utrecht

Anni

Schieramenti

Paci

Assetti territoriali

 

1717 - 20

 

Spagna

 

Inghilterra
Francia
Austria

 

Viene, sostanzialmente, riconfermato l’assetto della pace di Utrecht.
Unico cambiamento importante: i Savoia cedono la Sicilia all’Austria avendone in cambio la Sardegna  → nasce il regno di Sardegna sotto il dominio dei Savoia (1720).

 

Guerra di successione polacca

La Polonia è una monarchia elettiva (il re viene eletto da un consiglio di nobili)
Elezione di Stanislao (parente di Luigi XV); questa scelta non piace alla Russia che impone un altro candidato: Federico Augusto

Anni

Schieramenti

Paci

Assetti territoriali

1733 - 38

Francia
Spagna
Savoia

 

 

Austria

 

Pace di Vienna - 1738

Stanislao perde la corona polacca ma viene compensato con il ducato di Lorena
I Lorena vengono compensati con la cessione a Francesco Stefano di Lorena del Granducato di Toscana
Il Regno di Napoli e Sicilia concesso a Carlo di Borbone (figlio del re di Spagna Filippo V)
Novara e Tortona a Carlo Emanuele III di Savoia

Due nuove dinastie si insediano in Italia: i Borbone a Napoli e i Lorena in Toscana → questa presenza durerà fino all’unità d’Italia.

 

Guerra di successione austriaca

1740 – Federico II di Prussia invade la Slesia
Sul trono imperiale sale Maria Teresa (grazie alla Prammatica Sanzione che permette alle donne di salire sul trono imperiale)
Questa successione provoca una guerra

Anni

Schieramenti

Paci

Assetti territoriali

1740 – 48

Francia
Spagna
Prussia

 

Austria
Inghilterra
Olanda
Savoia

Pace di Aquisgrana – 1748

L’Austria cede la Slesia alla Prussia, il Ducato di Parma a Filippo di Borbone (fratello di Carlo di Borbone)
In Italia inizia un periodo di pace

L’Austria vuole costruire un fronte anti-prussiano
Con la conquista della Slesia, la Prussia era diventata uno stato molto forte e pericoloso (non era ben vista né dall’Austria, né dalla Russia)

 

Spartizioni della Polonia

La Polonia è uno stato antiquato, di stampo feudale   →  fragilità e precarietà
Questa fragilità è sfruttata dalle potenze vicine: Austria, Prussia e Russia che procedono ad una spartizione territoriale della Polonia  → la Polonia viene di fatto annullata dal panorama politico–territoriale europeo.

 

Fonte: http://liceostellamaris.net/licei/storia/mappe/geopolitica_600_700.doc

 

Guerra dei sette anni

Guerra di devoluzione Guerra di conquista condotta da Luigi XIV di Francia contro la Spagna nel 1667-68. Prima di sposare il sovrano francese, Maria Teresa, figlia di Filippo IV di Spagna, aveva rinunciato ai suoi diritti sui domini spagnoli in cambio della concessione di una ricca dote, che non fu mai pagata. Come risarcimento, Luigi XIV pretese la Franca Contea e i Paesi Bassi spagnoli, basando la richiesta su una legge ereditaria del ducato di Brabante che prevedeva il trasferimento ("devoluzione") di proprietà ai figli nati dal primo matrimonio. L'erede legittima dei territori richiesti dalla Francia sarebbe stata quindi Maria Teresa, e non il fratellastro, il futuro Carlo II di Spagna. Nel 1667 le armate francesi invasero i territori spagnoli dei Paesi Bassi, e agli inizi del 1668 la Franca Contea. La Spagna non oppose resistenza, ma le Province Unite (la federazione di stati indipendenti dei Paesi Bassi), alleatesi con Inghilterra e Svezia, costrinsero Luigi XIV a firmare la pace di Aquisgrana (2 maggio 1668), in base alla quale la Franca Contea e alcune città olandesi furono restituite alla Spagna, e solo una piccola parte dei Paesi Bassi spagnoli fu riconosciuta alla Francia.
Guerra della Lega di Augusta Conflitto – noto anche come guerra della Grande Alleanza o dei Nove anni – che, tra il 1688 e il 1697, vide coalizzate le maggiori potenze dell'Europa occidentale contro le ambizioni espansionistiche di Luigi XIV di Francia e che segnò l'inizio del declino dell'egemonia francese sul continente.La Lega di Augusta sorse inizialmente nel 1686 come alleanza difensiva tra l'imperatore del Sacro romano impero, gli elettori della Baviera, della Sassonia e del Palatinato e i sovrani di Svezia e di Spagna per arginare i tentativi di Luigi XIV di aumentare la propria influenza tra i principi tedeschi. Nel 1688 la Francia aprì di fatto le ostilità contro la Lega con l'invasione della Renania, contando sull'appoggio di Giacomo II d'Inghilterra, il quale tuttavia agli inizi dell'anno seguente venne deposto dal rivale di sempre di Luigi XIV, Guglielmo d'Orange (il futuro Guglielmo III d'Inghilterra). Il successivo tentativo da parte di Luigi XIV di riportare Giacomo II sul trono pose le premesse affinché la Lega si trasformasse in coalizione offensiva, dando vita nel 1689 alla Grande Alleanza, cui aderirono, oltre agli stati che ne facevano inizialmente parte, anche le Province Unite, l'Inghilterra, il Brandeburgo e la Savoia. La Francia riportò alcuni successi terrestri sul continente in Italia settentrionale, in Catalogna e nelle Fiandre, mentre subì una pesante sconfitta in Irlanda (battaglia del Boyne,1690) e sul mare, dove gli anglo-olandesi riportarono l'importante vittoria di La Hougue (1692).accordi di pace conclusivi della guerra: il trattato di Torino del 1696 e quello di Rijswijck del 1697.
Guerra di successione spagnola Conflitto combattuto tra il 1701 e il 1714 da una coalizione formata da Inghilterra, Paesi Bassi, Danimarca, Austria e, successivamente, da Portogallo e Ducato di Savoia contro Francia, Spagna e alcuni principi tedeschi.Motivo apparente del conflitto era la legittimità della successione del duca Filippo d'Angiò, nipote di Luigi XIV di Francia, alla corona spagnola, dopo la morte di Carlo II d'Asburgo. Il nuovo re, che prese il nome di Filippo V, primo dei Borbone di Spagna, venne riconosciuto dalle potenze europee a eccezione dell'Austria, la quale sostenne la successione dell'arciduca Carlo d'Asburgo, che si insediò sul trono spagnolo con il nome di Carlo VI. .L'ascesa al trono di Filippo avrebbe significato un rafforzamento della potenza francese, minacciando l'equilibrio stabilito in Europa dalla pace di Rijswijk(che nel 1697 aveva concluso le ostilità tra la Francia da un lato e Inghilterra, Spagna, Paesi Bassi, Svezia, Savoia e alcuni stati tedeschi dall'altro), l'Inghilterra, determinata a contenere il predominio di Luigi XIV, propose una nuova coalizione contro la Francia. La guerra di successione spagnola fu quindi un episodio della lotta per l'egemonia politico-militare e per l'espansione territoriale in Europa.La guerra fu combattuta principalmente in Italia, nei Paesi Bassi, in Germania e nel Mediterraneo e prese avvio con l'invasione dei possedimenti francesi nell'Italia settentrionale da parte dell'esercito di Leopoldo I al comando del principe Eugenio di Savoia, che riuscì a conquistare la Lombardia.Carlo VI d'Asburgo Carlo VI successe al fratello Giuseppe I nel 1711, e divenne imperatore del Sacro romano impero e re d'Ungheria. Rinunciò alle pretese sul trono di Spagna firmando la pace di Rastatt (1714), che mise fine alla guerra di successione spagnola. L'anno prima aveva emanato la prammatica sanzione, assicurando così il trono alla figlia .Pace di Utrecht (1713): Filippo V veniva riconosciuto re di Spagna, con la clausola che le corone di Spagna e Francia non fossero mai riunite sotto un unico sovrano; la Spagna perdeva i domini italiani cedendo all'Austria il Ducato di Milano e il Regno di Napoli e al duca di Savoia la Sicilia, e rinunciava ai Paesi Bassi, ceduti all'Austria e all'Olanda.
Guerra di successione polacca Conflitto europeo combattuto tra il 1733 e il 1738, che vide schierati da una parte la Francia, ansiosa di riaffermare un ruolo dominante in Europa, e dall'altra l'impero asburgico e l'impero russo in ascesa.
L'occasione per uno scontro diretto fu offerta dalla morte, nel 1733, di Augusto II, elettore di Sassonia e re di Polonia, e dalla presenza di due candidati rivali alla successione: da una parte il figlio del re defunto, Augusto III, sostenuto dall'Austria e dalla Russia, e dall'altra il nobile polacco Stanislao Leszczynski, appoggiato dal proprio genero, Luigi XV re di Francia. Leszczynski rivendicò a sé il trono, e la maggioranza della nobiltà polacca, influenzata da Luigi XV, riuscì a farlo eleggere.Leszczynski rifiutò, ma venne detronizzato dall'esercito russo e costretto a rifugiarsi in Prussia. Contemporaneamente la Francia, per ritorsione contro l'aiuto offerto dall'Austria ad Augusto III, dichiarò guerra all'imperatore Carlo VI. Suoi alleati erano la Spagna e il Regno di Sardegna, che speravano di guadagnare possedimenti territoriali in Italia. Gli eserciti di Francia e di Savoia invasero la Lombardia, e quelli spagnoli il Napoletano e la Sicilia. Nel frattempo altre armate francesi avevano occupato la Lorena e tenevano impegnato l'esercito imperiale nell'Alto Reno. Le operazioni belliche terminarono nel 1735, con la sconfitta degli eserciti di Carlo VI, ma le trattative diplomatiche si conclusero solo nel 1738, quando venne ratificato il trattato di Vienna, in base al quale Stanislao rinunciava al trono di Polonia, lasciato ad Augusto III in cambio del Ducato di Lorena e della contea di Bar; Francesco di Lorena (in seguito imperatore con il nome di Francesco I), genero di Carlo VI, otteneva il Granducato di Toscana; l'Austria cedeva invece il Regno di Napoli e quello di Sicilia a Carlo III di Borbone, con l'impegno che la dinastia dei Borbone di Napoli rimanesse distinta da quella dei Borbone di Spagna, ottenendo in cambio il Ducato di Parma e Piacenza (possedimento spagnolo dal 1731). La Francia, infine, riconosceva la Prammatica sanzione di Carlo VI, secondo la quale, in mancanza di un erede maschio al trono, i territori ereditari asburgici, inclusi il Ducato d'Austria e i Regni di Boemia e di Ungheria, sarebbero passati a sua figlia, Maria Teresa.
Guerra di successione austriaca Conflitto combattuto tra i maggiori stati europei dal 1740 al 1748, provocato dalla contesa sui domini ereditari degli Asburgo in seguito alla morte di Carlo VI (1740), imperatore del Sacro romano impero e arciduca d'Austria. Maria Teresa d'Austria succedette al padre Carlo VI sul trono di Boemia e d'Ungheria nel 1740. Con la guerra di successione austriaca ottenne il ducato di Parma e Piacenza.
Sebbene le potenze europee, tra cui Gran Bretagna, Francia, Prussia, Russia e Paesi Bassi, avessero accettato in base alla Prammatica sanzione che a Carlo VI succedesse la figlia Maria Teresa, tre pretendenti le contesero il trono: Carlo Alberto elettore di Baviera (il futuro imperatore Carlo VII), Augusto III elettore di Sassonia e il re borbone Filippo V di Spagna. Certi della debolezza di Maria Teresa, i primi due reclamarono il trono in base a matrimoni con membri degli Asburgo che vantavano diritti superiori, mentre Filippo V si appellò al fatto che l'imperatore Carlo V aveva avuto la corona di Spagna dal 1516 al 1556, giustificando così la pretesa della monarchia spagnola alla successione austriaca. La pace di Aquisgrana (1748) assicurò la corona a Francesco I di Lorena, e garantì alla moglie Maria Teresa quasi tutti i suoi possedimenti, a eccezione del Ducato di Parma e Piacenza, ceduto ai Borbone di Spagna, e della Slesia, ceduta alla Prussia, che divenne una delle maggiori potenze europee. Il successivo tentativo austriaco di riconquistare la Slesia scatenò la guerra dei Sette anni (1756-1763), che riaccese inoltre il conflitto anglo-francese per i possedimenti coloniali nel Nord America e in India.

Guerra dei Sette anni Serie di conflitti combattuti in Europa e nelle colonie dell'America settentrionale e dell'India tra il 1756 e il 1763, nei quali fu impegnata la maggior parte delle potenze europee: da una parte erano schierate Prussia e Gran Bretagna, alle quali si unì l'Hannover, dall'altra la Francia, l'Austria, la Baviera, la Sassonia, la Svezia, la Spagna e la Russia. Mentre in Europa il peso del conflitto fu sostenuto quasi interamente dalla Prussia contro le potenze coalizzate, nella vicenda bellica nordamericana, nota come guerra coloniale anglo-francese, la Gran Bretagna e le colonie americane combatterono contro la Francia e gli alleati algonchini; in quella indiana le forze coloniali inglesi affrontarono i francesi.Guerra dei Sette anni Scoppiata nel 1756 fra Austria e Prussia per il possesso della Slesia, la guerra dei Sette anni coinvolse quasi tutti gli stati europei e le rispettive colonie d'oltremare. I due schieramenti erano, da un lato, la Prussia, la Gran Bretagna e l'Hannover; dall'altro, l'Austria, la Francia, la Russia, la Spagna, la Sassonia e la Svezia. 
La volontà austriaca di riprendere possesso della ricca provincia della Slesia, ceduta alla Prussia nel 1748 in base alla pace di Aquisgrana, fu all'origine del conflitto. Il 16 gennaio 1756 Federico II di Prussia stipulava a Westminster un accordo con la Gran Bretagna, formalmente per difendere l'Hannover da un eventuale attacco della Francia. Il 1° maggio dello stesso anno Maria Teresa d'Austria, capovolgendo la tradizionale politica delle alleanze, concluse un trattato con la Francia, cui aderirono Polonia e Svezia, provocando la reazione di Federico II che aprì le ostilità invadendo la Sassonia nell'agosto del 1756. Il 2 febbraio 1757 la Russia firmava una convenzione con l'Austria, entrando a sua volta in guerra. La guerra si concluse ufficialmente nel 1763. Il 10 febbraio di quell'anno venne firmato da Francia, Spagna e Gran Bretagna il trattato di Parigi, che sancì la cessione alla Gran Bretagna del Canada da parte della Francia e della Florida da parte della Spagna e la forte limitazione della presenza francese in India. Con la pace di Hubertsburg, siglata il 15 febbraio, la Prussia manteneva il possesso della Slesia e si confermava nel ruolo di grande potenza in Europa.

Mercantilismo Politica economica che prevalse in Europa tra il XVI e il XVIII secolo. Il mercantilismo non fu tanto una dottrina formale quanto una serie di elaborazioni parziali e soprattutto di misure pratiche adottate da molti paesi, finalizzate allo sviluppo delle esportazioni, alla restrizione delle importazioni, all’incremento delle riserve di metalli preziosi, ritenuto un segno della ricchezza di una nazione. Per i mercantilisti, l’intervento dello stato era considerato determinante per il raggiungimento di tali obiettivi.

Mazzarino proseguì nella politica di rafforzamento dell'autorità regia avviata da Richelieu; contribuì alla conclusione della guerra dei Trent'anni e alla firma della pace di Vestfalia che indebolì sensibilmente la dinastia asburgica, ponendo l'Alsazia sotto il controllo francese. L'arresto di esponenti del Parlamento di Parigi da lui ordinato nel 1648 diede l'avvio al periodo di agitazioni noto come Fronda. La Fronda parlamentare e quella dei principi, che riuniva gli esponenti dell'aristocrazia, si coalizzarono e costrinsero il cardinale e la corte ad abbandonare la capitale; Mazzarino, rifugiatosi in Germania, diresse le operazioni delle truppe rimaste fedeli alla monarchia e nel 1652 poté tornare trionfalmente a Parigi. Luigi XIV, divenuto maggiorenne e re, lasciò il governo nelle mani del cardinale, la cui politica trovò il giusto coronamento nella pace dei Pirenei (1659) che pose fine alla guerra con la Spagna e assegnò alla Francia il controllo dell'Artois e del Roussillon. Alla pace seguì il matrimonio tra Luigi XIV e Maria Teresa, erede al trono di Spagna, premessa delle future pretese della Francia alla successione spagnola.

All'inizio del Settecento finì l'egemonia spagnola in Italia, che durava dal 1559. Si avviarono mutamenti dinastici e territoriali che fissarono nel 1748 una nuova carta dei poteri nella quale si potevano identificare i seguenti raggruppamenti: lo stato sabaudo, a nord-ovest, che aveva ampliato i suoi confini attestandosi alla linea del Ticino e aveva ottenuto la Sardegna nel 1720; l'area di dominio asburgico con i ducati di Milano e di Mantova e per un breve periodo con i regni di Napoli e di Sicilia, ai quali va aggiunto il Granducato di Toscana, dal 1737 passato ai Lorena imparentati con gli Asburgo; lo Stato della Chiesa; le repubbliche di Genova e Venezia e la piccola repubblica di Lucca; l'area di dominio borbonico, con il Ducato di Parma e Piacenza e i regni di Napoli e di Sicilia.I nuovi assetti territoriali furono rafforzati da consolidamenti istituzionali, frutto di una politica di ampie riforme, nell'ambito dell'assolutismo illuminato. Fu una svolta storica a cui vanno ascritte le origini di un risveglio civile nei diversi stati della penisola, nel corso del quale ripresero i contatti con i centri più vitali della civiltà europea. Firenze e Milano furono al centro del movimento riformatore, che coinvolse con minore intensità le altre capitali della penisola, da Torino a Venezia, da Parma a Genova, segnando l'avvio di una ripresa generale dell'Italia, favorita anche dalla diffusione dell'illuminismo. Le riforme attuate da Maria Teresa in Lombardia (catasto delle proprietà terriere, perequazione fiscale, riduzione della presenza ecclesiastica, rinnovamento dell'istruzione) e poi proseguite con maggiore intensità dal figlio Giuseppe II esercitarono una spinta alla modernizzazione che trovò corrispondenza nelle attitudini civili ed economiche della società locale. Altrettanto si può dire per l'opera svolta in Toscana da un altro figlio di Maria Teresa, Leopoldo (granduca dal 1765 al 1790), che privatizzò le terre demaniali, liberalizzò il commercio dei cereali e soprattutto riformò i codici in funzione di una giustizia svincolata dall'eredità feudale. In Piemonte si avvertì una politica di carattere assolutista che fondò un efficiente stato burocratico, nel quale mancava, però, un ruolo autonomo da parte della società civile.

 

fonte: http://riappunti.net/storia/All%201600-7.doc

 

Guerra dei sette anni

Il secolo delle guerre. I nuovi rapporti di forza in Europa

1. L'espansione degli Asburgo di Vienna
Durante il secolo delle guerre gli Asburgo d'Austria sono riusciti a estendere massicciamente i propri domini, strappando via via territori all'Impero ottomano. Quest'ultimo, le cui truppe ancora nel 1683 erano giunte fin sotto le mura di Vienna, a metà Settecento risulta fortemente ritratto verso il Sud-Est europeo; la "minaccia turca", incubo dell'Europa cristiana nei secoli precedenti, ormai non esiste più. I sovrani d'Austria nel frattempo sono anche diventati padroni - in via diretta o indiretta - della Lombardia e dei Paesi Bassi ex spagnoli (l'attuale Belgio), nonché della Toscana, dove la dinastia locale dei Medici si è estinta. Hanno però ceduto alla Prussia la Slesia, una regione dell'Europa centrale molto importante sotto il profilo delle risorse.

2. I domini borbonici
La corona di Spagna, per secoli detenuta da un ramo parallelo della stessa dinastia degli Asburgo, dal 1713 è passata a un ramo di quella dei Borbone, la famiglia che da secoli siede sul trono di Francia. Altri Borbone, come regnanti autonomi, governano ora il regno di Napoli e la Sicilia - già pertinenza della corona di Spagna, e il ducato di Parma e Piacenza, in precedenza dominio dei Farnese. I Borbone di Francia, infine, dopo aver scatenato durante il regno di Luigi XIV guerre continue, conservano nel 1748 almeno una parte di quel che hanno in precedenza conquistato: la Franca Contea e parte dei Paesi Bassi ex spagnoli, le Fiandre.

3. Il  resto d'Europa 
Immaginiamo ora di cancellare dalla carta continentale del 1748 i territori che abbiamo passato in rassegna, e vediamo cosa resta, muovendo lo sguardo da ovest a est: nella porzione meridionale il Portogallo, il regno di Sardegna, esito dell'avanzata della dinastia Savoia verso l'Italia, la Repubblica di Genova, quella di Lucca, il ducato di Modena e Reggio, lo Stato della Chiesa, la Repubblica di Venezia; in quella centrale l'Olanda, la Svizzera e poi la Germania, che forma il cuore della federazione del Sacro Romano Impero, presieduto dagli Asburgo di Vienna, e che si compone di una miriade di città e di Stati indipendenti. Tra questi da qualche decennio si segnala per capacita di espansione il regno di Prussia, che ha preso forma ed e cresciuto attorno al nucleo dell'elettorato imperiale del Brandeburgo.

4. Nuovi equilibri su mar Baltico
La crescita della Prussia ha avuto luogo essenzialmente in direzione nord-est. Per seguirne le scansioni dovremo prestare attenzione soprattutto alle guerre combattute tra i Paesi che si affacciano sul mar Baltico. Qui gli Asburgo e i Borbone - signori della guerra nel resto dell'Europa continentale - inviano molto di rado i loro eserciti, anche se talvolta stringono alleanze con l'uno o con l'altro dei belligeranti. A fronteggiarsi in prima persona sono altri sovrani: il re di Danimarca, il re di Svezia, il re di Polonia, lo zar di Russia e, per l'appunto, l'elettore del Brandeburgo, divenuto nel 170l re di Prussia.
Durante il secolo delle guerre il regno di Svezia - che comprende buona parte della penisola scandinava e che si estende anche su cospicue porzioni litoranee dell'Europa continentale - prima si rafforza a spese della Danimarca, poi viene bruscamente ridimensionato. Mentre Polonia e Danimarca conservano, a un secolo di distanza, grosso modo gli stessi confini che avevano nel 1648, a espandersi in quest'area sono soprattutto da un lato la Prussia (fa sua la Pomerania), dall'altro la Russia (si impadronisce di Lettonia, Lituania, Estonia).

5. Crisi della Svezia ed espansione della Russia
Qui, dunque, dalla crisi di una ex grande potenza locale (la Svezia) emergono due nuove potenze continentali: la Russia, in grande espansione nell'Est europeo, e la Prussia, orientata sia verso est sia verso ovest. Uno sguardo ravvicinato alla composizione del regno di Prussia alla fine del secolo delle guerre ci aiuterà a focalizzare meglio un fenomeno che può sembrarci sorprendente, ma che è tutt'altro che raro negli equilibri geopolitici dell'Europa di quel tempo.

6. L'ascesa della Prussia: un regno a "macchia di leopardo" nell'Europa dinastica
La Prussia è formata da un nucleo orientale (Brandeburgo, Pomerania, Slesia) e da un nucleo occidentale (Kleve e altri territori adiacenti all'Olanda). Tra i due nuclei non c'e continuità territoriale, come è invece oggi normalmente la regola. Un caso eccezionale? No, se guardiamo, per esempio, ai Paesi Bassi e alla Lombardia, prima spagnoli, poi austriaci e in un caso e nell'altro lontanissimi dalla sede della corte che li governa; o all'Italia meridionale, a lungo spagnola e separata dalla madrepatria da un intero mare. La logica degli Stati dinastici è diversa da quella dei moderni Stati nazionali. L 'Europa è un mosaico e non sempre i tasselli in mano ai sovrani risultano contigui l'uno all'altro.

6. L'Inghilterra e la sua espansione coloniale
A questo punto la nostra rassegna sulla superficie continentale potrebbe dirsi a prima vista conclusa. Ma subito ci accorgiamo che, oltre ad alcuni altri di significato minore, manca all'appello un tassello davvero importante: quello dell'Inghilterra, pure molto spesso attiva nei conflitti che scandiscono il secolo delle guerre. L'Inghilterra combatte, in realtà, principalmente sul mare, per assicurarsi il controllo delle rotte lungo le quali scorrono i traffici e la ricchezza. Per questo la vediamo a lungo, nella seconda meta del Seicento, in conflitto con l'Olanda, altra potenza marittimo-mercantile. In seguito interviene regolarmente nelle guerre continentali, essenzialmente allo scopo di impedire il rafforzamento della Francia e della Spagna, che le sono rivali sulle rotte oceaniche. Nel 1714 si assicura, in territorio spagnolo, il dominio su Gibilterra e Minorca, chiavi del Mediterraneo e teste di ponte verso l'America. Ma è soprattutto fuori d'Europa che la sua espansione e massiccia, basta guardare al mutamento dei rapporti di forza nell'America coloniale. Gli inglesi si impadroniscono nel 1664 del territorio olandese di Nuova Amsterdam, che ribattezzano New York; nel 1714 strappano alla Francia Terranova e Nuova Scozia; tra il1759 e il1763 portano via alla Spagna alcune delle isole Antille e la Florida, e soprattutto alla Francia il Canada e la valle dell'Ohio. Obbligano inoltre la Francia ad abbandonare le sue posta­zioni in India e avviano il proprio insediamento lungo le coste di quel subontinente.

7. L'Europa fuori d'Europa: le potenze iberiche tra Cinquecento e Settecento
Alla fine della guerra dei Sette anni, dunque, molto risulta mutato nel quadro dell'espansione e dell'insediamento europei nel resto del mondo, rispetto alla situazione del Cinquecento e della prima metà del Seicento. È questa l'occasione per tracciare un breve profilo di una evoluzione che la guerra dei Sette anni consacra nel modo che abbiamo appena visto, ma che nei decenni precedenti ha conosciuto fasi cangianti.
Nel Cinquecento, infatti, l'Europa coloniale sostanzialmente si identificava con due soli Paesi. Uno era la Spagna, con le "sue" Americhe (estese tra il Seicento e il principio del Settecento fino a inglobare Texas e California a nord e vasti territori posti al di là della cordigliera andina nell'America meridionale) e con le Filippine in Asia. L'altro era il Portogallo, con il Brasile (prima il così detto Brasile "dello zucchero", cioè quello situato a sud del Rio delle Amazzoni; poi quello dei giacimenti auriferi e diamantiferi del Minas Gerais) e con le postazioni in Indonesia (Timor), in Cina (Macao) e in India (Goa, Mangalore).

8. Nel Seicento: la stagione delle Compagnie privilegiate
Poi, durante il Seicento, si era assistito alla grande stagione delle Compagnie privilegiate, impegnate tanto nelle "Indie occidentali" quanto in quelle "orientali". Ne esistevano di olandesi (con insediamenti a Giava, Molucche, Ceylon, nelle Antille, in Brasile e anche nell’America del Nord); di francesi (con postazioni a Pondicherry in India, nel Canada, nella Louisiana e nelle Antille); di inglesi (nel Seicento nel Nord America e nelle Antille, poi, nel Settecento, con piazzeforti conquistate a scapito dei sovrani locali od ottenute dagli stessi in base a patteggiamenti a Bombay, Madras e Calcutta in India)

9. Il declino iberico
Nel corso del Seicento aveva avuto luogo il declino di Spagna e Portogallo, battute dalle agili e audaci marinerie olandese e inglese su tutti i mari del mondo e sconfitte anche sul piano squisitamente commerciale dalla maggiore intraprendenza degli operatori economici delle due nuove potenze.
La produzione portoghese di zucchero in Brasile, per esempio, era entrata in crisi a causa della concorrenza "antillana" inglese e francese, mentre il volume del commercio portoghese di spezie asiatiche al principio del Settecento risultava ridotto ad appena un quinto rispetto a quello di un secolo prima, in forza del buon successo della sfida olandese.
D'altro canto, il flusso di metalli preziosi che aveva fatto la fortuna cinquecentesca e primo seicentesca dell'America spagnola s'era venuto man mano assottigliando. Con i suoi risvolti in termini di mantenimento di un costoso apparato burocratico e militare, il governo delle Americhe tendeva ormai a tradursi più in un peso che in una fonte di profitto per la corona di Spagna.

9. Crescita del ruolo delle colonie Ma, soprattutto, a coronamento di questa riformulazione generale dei rapporti di forza tra i Paesi europei impegnati nel fronte coloniale, culminata al termine della guerra dei Sette anni con la conquista da parte dell'Inghilterra del primato commerciale in precedenza spettante all'Olanda, risultava enormemente aumentata l'incidenza del rapporto con le colonie nell'interscambio economico delle potenze del continente. Quasi la metà del commercio internazionale inglese e circa un terzo di quello francese derivavano infatti ora dagli scambi tra le colonie e la madrepatria. Si capisce bene, dunque, come tra Seicento e Settecento la guerra fosse divenuta sempre più un esercizio da eseguire non solo sullo scenario continentale, ma a tutte le latitudini del globo, alternando alla violenza dei cannoni la sagacia commerciale e imprenditoriale.

10 Una sintesi: gli Asburgo e i Borbone.
Proviamo ora a riassumere, in pochi concetti essenziali, i risultati emersi. All'inizio del secolo delle guerre c'era nell'Europa orientale e sud-orientale una forte presenza ottomana; a metà del Settecento essa appare nettamente in regresso. Quell'arretramento corrisponde alla grande avanzata degli Asburgo di Vienna, che si percepisce bene anche nei Paesi Bassi e in varie parti d'Italia.
Tuttavia all'ascesa degli Asburgo austriaci corrisponde la scomparsa degli Asburgo spagnoli. Sul trono di Madrid, su quello di Napoli, e anche su quello - più modesto - di Parma e Piacenza siedono ora dei Borbone. Così, il ridimensionamento della potenza dei Borbone di Francia (perdono i territori oltremare) è almeno in parte compensato dall'affermazione di linee parallele della stessa dinastia sovrana in Spagna e nell'Italia meridionale.
Tra gli altri protagonisti della politica continentale c'e, in ogni area, chi sale, chi scende e chi resta, per così dire, al palo.

11. Chi sale e chi scende
Tra le potenze di spicco troviamo in primo luogo - come abbiamo appena visto -l'Inghilterra, che diventa regina dei mari e padrona di colonie sempre più vaste in America e in Asia; aumentano la loro potenza e visibilità i duchi di Savoia, che si espandono in Italia e acquisiscono il titolo di re di Sardegna; l'elettore di Brandeburgo, che diventa re di Prussia e ingrandisce i propri domini con la Pomerania e la Slesia; infine, lo zar di Russia, che conquista vasti territori suI Mar Baltico. Perde invece buona parte del suo prestigio internazionale l'Olanda, che grazie ai suoi traffici era in precedenza la massima potenza economica europea e che, pur conservando intatta la propria superficie territoriale, è a cedere all'Inghilterra il predominio sui mari e il primato commerciale, come, pure, la Svezia, già padrona del Baltico e ora costretta ad arretrare di fronte all'espansione di Russia e Prussia.

12. Chi resta al palo
Restano sostanzialmente al palo, per il momento, Danimarca, Polonia, Portogallo, Svizzera, Venezia, Genova, Stato pontificio. E solo marginalmente viene toccata dagli eventi la miriade di regni, Stati e città indipendenti che punteggiano la superficie dell'Europa centrale di lingua tedesca.
Tutto ciò si produce in seguito a guerre continue. Se volessimo esaminarle con attenzione una per una, non ci basterebbe un  intero volume.

 

Fonte: http://www.liceoberard.org/classi/4b_pni/storia/il%20700%20politico/secolo%20guerre%20sintesi.doc

 

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