Risorgimento italiano riassunto

 


 

Risorgimento italiano riassunto

 

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IL RISORGIMENTO ITALIANO: 1948 1961

DOVE

Penisola italiana

QUANDO

1948 – 1961

CHI

Gli stati protagonisti: Stato sabaudo (Regno di Sardegna), impero asburgico, Papato, Francia, stati regionali italiani
I personaggi: Vittorio Emanuele II, Napoleone III, Camillo Benso di Cavour, Garibaldi

LE PAROLE CHIAVE:

Risorgimento, annessione, plebiscito, armistizio, diplomazia.

PERCHE’

Molti stati si battono per una Costituzione, l’unità nazionale e l’indipendenza

I FATTI:
la I Guerra d’Indipendenza

1948: un’ondata di rivolte coinvolge tutta l’Europa, causata anche da una crisi economica (scarsi raccolti, aumento dei prezzi dei beni, aumento della disoccupazione).
In Francia viene allontanato il re Luigi Filippo e viene proclamata la Repubblica (suffragio universale maschile e lavoro come diritto).
In Italia: Venezia insorge e proclama la Repubblica il 17 marzo
Milano insorge il 18 marzo e in 5 giorni (5 giornate di Milano) allontana gli austriaci.
Lo stato sabaudo interviene in aiuto di Milano quando ormai le 5 giornate sono terminate e dà inizio alla prima guerra d’indipendenza italiana.
I regni di Toscana, delle Due Sicilie e lo Stato della Chiesa accorrono in aiuto, ma presto si ritirano perché temono che i Piemontesi si estendano troppo e il re sabaudo subisce perdite contro gli austriaci; chiede l’armistizio.
1949: A Roma e Firenze scoppiano sommosse popolari che fanno fuggire il Papa e il Granduca di Toscana. Vengono proclamate le Repubbliche, che però durano poco.
Gli austriaci aiutano il  Granduca a tornare a Firenze.
Per riportare il Papa a Roma intervengono Francia, Spagna, Austria e Regno delle due Sicilie. Molti volontari difendono la Repubblica Romana (Garibaldi, Mameli), ma la città cede in luglio.
In agosto anche Venezia viene riconquistata dagli austriaci.
TUTTE LE INSURREZIONI DEL ‘48 NON HANNO SUCCESSO, NEMMENO IN EUROPA.
In Germania fallisce il tentativo di creare un regno federale
In Francia il nuovo Presidente della Repubblica (nipote di napoleone)  rovescia la Repubblica e si proclama imperatore col nome di Napoleone III.

 

IL CASO

Solo nel Regno di Sardegna rimane in vigore uno Statuto e un Parlamento.
Il primo ministro (dal 1852) è il Conte di Cavour che dà inizio a una serie di riforme economiche: costruì canali, ferrovie, strade, fece di Genova il porto più grande della penisola.
Con aiuti militari agli stati esteri riuscì a stringere alleanze importanti per combattere contro l’Austria (alleandosi con Napoleone III).
Nel 1585 Francia e Regno di Sardegna decisero un’alleanza anti-austriaca (Accordi di Plombières): Napoleone si impegnava ad attaccare l’Austria se questa avesse attaccato per prima il Piemonte

 

I FATTI:
la II Guerra d’Indipendenza

1859: i piemontesi ammassano truppe al confine con la Lombardia
L’Austria chiede il ritiro e, quando ottiene un rifiuto, attacca.
La Francia interviene. Napoleone III guida l’esercito e a giugno Milano è libera.
I ducati di Toscana, Parma, Modena e Romagna chiedono l’annessione al regno di Sardegna.
Napoleone teme che il regno piemontese si ampli troppo e firma un armistizio con l’Austria: la Lombardia resta ai Savoia, il Veneto torna agli austriaci.
LA SECONDA GUERRA D’INDIPENDENZA VEDE IN MANO AI SAVOIA IL PIEMONTE, LA SARDEGNA, LA LIGURIA, LA LOMBARDIA E L’EMILIA ROMAGNA.
Mancava da liberare il Regno delle due Sicilie: se ne occupò il liberale Giuseppe Garibaldi.
Quando nel 1860 scoppiò una rivolta a Palermo partì con un migliaio di uomini ( I Mille) da Quarto verso la Sicilia.
Garibaldi voleva costruire un’Italia monarchica sotto la guida dei Savoia.
Sconfisse l’esercito borbone a Milazzo e liberò l’isola e a lui di unirono migliaia di volontari. Sbarcò in Calabria ed entrò a Napoli.
Cavour temette che Garibaldi volesse irrompere nello Stato della Chiesa e suggerì a Vittorio Emanuele II di recarsi in centro Italia con un esercito.
Garibaldi e il re si incontrarono a Teano (Caserta) e il generale consegnò al monarca le terre conquistate, rinunciando ad ogni potere.
IL 17 MARZO 1861 VITTORIO EMANUELE II VENNE PROCLAMATO RE D’ITALIA: LA CAPITALE RESTAVA A TORINO.

SITOGRAFIA

L’inno di Mameli: http://www.scudit.net/mdmameliinno.htm
http://www.radiomarconi.com/marconi/mameli1.html
http://www.radiomarconi.com/marconi/goffredo_mameli/pa
gina_103_inno_nazionale.htm

 

Fonte:http://cricolo.t35.com/lavoro/storia/risorgimento.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 


 

Risorgimento italiano riassunto

 R E S T A U R A Z I O N E    E    R I S O R G I M E N T O


La Restaurazione è il periodo che inizia con il Congresso di Vienna ( 1815 ) al quale partecipano  i paesi che hanno vinto Napoleone, cioè Austria, Inghilterra, Russia e Prussia  più la Francia.
Il Risorgimento è il periodo che va dal 1820 al 1870. In questo periodo l’Italia con varie guerre conquista l’indipendenza dall’Austria e l’unità.
Il Congresso di Vienna riporta negli stati europei le monarchie assolute, ( tutti i poteri al re ) e toglie tutte le libertà ai popoli : libertà di parola, di stampa, di riunione, cioè restaura ( =  rimette ) quello che c’era prima di Napoleone. Per questo il periodo che inizia con  il Congresso di Vienna è chiamato Restaurazione.
Il Congresso di Vienna divide l’Italia in tanti stati, sotto il predominio dell’Austria. Solo il Regno di Sardegna,  che comprende Piemonte, Liguria, Sardegna  ed ha come re i  Savoia,  è indipendente dall’Austria. 
In Italia la borghesia è contraria all’Austria per due motivi :
1. Le dogane tra uno stato e l’altro fanno crescere i prezzi delle merci a causa delle tasse doganali e danneggiano industria e  commercio
2. L’Austria toglie i diritti e le libertà portate in Italia da Napoleone. I borghesi vogliono   diritti e libertà e vogliono che l’Italia sia unita e indipendente dall’Austria.
Gli Italiani che sono contrari all’Austria sono detti liberali e si dividono in
liberali moderati          vogliono una  monarchia costituzionale     ( il potere del re è limitato da un Parlamento ) 
vogliono  la libertà, ma non l’uguaglianza     ( diritto di voto  solo ai più ricchi )
liberali democratici     vogliono   la   repubblica.  Vogliono   la   libertà e l’uguaglianza.    ( diritto di voto a tutti )
I liberali si riuniscono nelle società segrete  tra cui la più famosa è la Carboneria  ed organizzano nel 1820/21  e nel 1830/31  dei moti, (=rivolte, lotte) contro i sovrani per ottenere la Costituzione, cioè un insieme di leggi che limitano il potere del re e danno diritti ai cittadini ;  ma la maggior parte di questi moti falliscono.
Solo nel 1848 vari sovrani italiani,  tra cui Carlo Alberto di Savoia,  sono costretti a concedere la Costituzione.
L’Italia  ottiene  l’indipendenza dall’Austria con  due guerre : la Prima guerra di indipendenza  (1848 ) e la Seconda guerra di indipendenza  (1859), guidate entrambe dai re di Savoia.
Il  risultato è stato che il Regno di Sardegna si è molto ingrandito e dopo le due guerre di indipendenza comprendeva oltre a Piemonte, Liguria e Sardegna anche Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana                                                        
L’Italia Meridionale e Centrale vengono  conquistate  con la  Spedizione dei Mille (1860)  di   Garibaldi.
Il 17 Marzo 1861 nasce, con  Vittorio Emanuele di  Savoia come re,  il Regno di Italia  che comprendeva ormai quasi tutta la penisola: mancavano solo il Veneto, ancora sotto il dominio dell’Austria e il Lazio con Roma sotto il Papa. Capitale del nuovo regno era Torino. Il Veneto fu conquistato nel 1866 con la terza guerra di indipendenza  ed il Lazio con Roma nel 1870. Roma diventa capitale d’Italia. Il papa nonostante la garanzia di indipendenza non accetta il nuovo regno e proibisce ai cattolici di partecipare alla vita politica.     
Nel nuovo stato entra in vigore  lo Statuto Albertino  che era la costituzione del Regno di Sardegna.  Prevalgono i liberali moderati  e pertanto il diritto di voto viene concesso solo ai più ricchi e solo ai maschi. Su 25 milioni, gli elettori non erano più di 500.000, tutti proprietari terrieri, industriali, ricchi commercianti, come anche quelli che diventavano deputati nel Parlamento. Essi non conoscevano a fondo i problemi della grande maggioranza del popolo e non sapevano trovare i mezzi migliori per risolverli.  Si crea così un  distacco tra governanti e governati  e lo Stato apparve a molti Italiani, specialmente al Sud,  come estraneo  e spesso nemico :  uno  Stato aristocratico. .

 

Fonte: http://www.reteintercultura.it/attachments/190_19_RestaurazioneRisorgimento.doc
Autore: Lidia Ballestrazzi


 

 

 

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