Re Sole Luigi XIV

 

 

 

Re Sole Luigi XIV

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.

 

 

Re Sole Luigi XIV

 

Il 10 marzo del 1661, subito dopo la morte di Mazarino saliva al trono il ventitreenne Luigi XIV il quale assunse direttamente il potere.

Tre aspetti fondamentali e riassuntivi del regno di Luigi XIV sono :

 

  • Politica amministrativa e politica fiscale (“colbertismo”)
  • Uniformità religiosa
  • Accentramento del potere e della grandiosità dello stato a Versailles
  • Tre punti che riprendono in modo evidente le teorie assolutistiche
  • Dopo aver allontanato il vecchio personale politico,il re si circondò di ministri i quali lo avrebbero dovuto informare prima di prendere qualunque decisione. Questi ministri avevano quindi un ruolo di secondo piano rispetto al sommo re.

Il nuovo personale era spesso scelto tra gli esponenti della borghesia estranei però alla nobiltà di toga. Il caso più significativo è Jean Baptiste Colbert che fu chiamato agli incarichi finanziari e che collaborerà con il re dal punto di vista fiscale nel tentativo di raggiungere l’ uniformità legislativa, amministrativa,fiscale e religiosa dello stato.

Proprio per quanto riguarda il piano fiscale con Colbert ci furono alcuni cambiamenti infatti lui voleva ridurre il debito pubblico limitando la corruzione ma le disparità regionali del sistema fiscale in Francia erano tali da ostacolarlo.

-Le imposte dirette variavano a seconda della zona a nord erano ingiuste e a volte abusive a sud invece avevano un valore reale                    
-Le imposte indirette colpivano invece al momento dell’ acquisto di beni di consumo.
La gabella del sale era una delle più pesanti. Tutte queste tasse erano decise secondo il sistema dell’ appalto. Con il tempo le imposte aumentavano e andavano a gravare la situazione del popolo senza danneggiare le classi più alte.

 

Il Colbertismo (derivante dal nome Colbert) consisteva nel:

    1. Ridurre le importazioni
    2. Concedere aiuti ai produttori nazionali
    3. Imporre rigidissimi regolamenti al fine di tutelare la qualità del prodotto                                                                                               

 

2)Un settore dove l’ assolutismo di Luigi ottenne risultati clamorosi fu quello religioso.
Infatti Luigi cominciò a non riconoscere le “minoranze” spingendo i Calvinisti a tornare alla religione cattolica nel 1685 si arrivò addirittura alla revoca dell’ editto di Nantes così che 200000 ugonotti emigrarono portando via anche molta mano d’ opera all’ economia francese. Allo stesso tempo il re combatté  le tesi che sostenevano il primato di Roma sulla chiesa nazionale e fu proprio contro il papa che Luigi combatté la sua terza battaglia religiosa

 

3)Nel 1682 la capitale fu spostata da Parigi a Versailles in cui  il sovrano aveva in mente di costruire un imponente reggia che potesse dare immagine di forza potenza e grandiosità della monarchia francese.
Oltre che sede della corte, Versailles era anche un immenso centro culturale.
Inoltre con lo stile lussuoso e raffinato la reggia riusciva ad attirare le grandi famiglie nobili inserendole in una vita di corte piena di vizi e allontanandoli così dai loro feudi.
Tutto questo portò alla trasformazione di questi da nobili a cortigiani.

 

Fonte: http://www.liceogdcassini.it/old/lavori%20classe/1a%20-%202004-05/IL%20%20%20REGNO%20%20%20DI%20%20%20LUIGI%20%20%20XIV.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 


 

Re Sole Luigi XIV

L’assolutismo di Luigi XIV (seconda metà del 1600)

 

LUIGI XIV a COLBERT:
Il Re, signor Colbert, deve essere l'unico pilastro dello Stato. Per impedire il ritorno della Fronda e governare non basta appoggiarsi su una persona che sia più devota di un'altra. Bisogna invece che ogni suddito dipenda unicamente dal re, come in natura tutto dipende dal Sole.  Il popolo deve avere garantito il suo lavoro e il suo pane, in modo che la miseria non lo spinga tra le braccia di nuovi frondisti. Noi cercheremo di alleggerire le tasse e le imposte. A vostro parere quali mezzi occorreranno?
COLBERT a LUIGI XIV:
Vostra Maestà l'ha detto: bisogna dare alla Francia industrie che ora mancano, industrie che producono armi, vetrerie, tessuti. Bisogna darle una flotta e un impero al di là del mare, per liberarci dal giogo dell'Olanda, che ha il monopolio dei traffici marittimi. All'interno bisogna sostituire il lavoro alla disoccupazione, perché gli oziosi sono facile preda di chi vuole il disordine. Bisogna ridurre le tasse che schiacciano i contadini e controbilanciare questa perdita con l'aumento di imposte dirette, che colpiscano tutte le classi. Questo sistema può assecondare il desiderio di Vostra Maestà di ridurre le tasse che gravano sulle classi meno abbienti? Per aumentare il gettito d'entrata conviene ridurre i casuali e i vantaggi degli esattori delle imposte e farli controllare frequentemente, incoraggiare attivamente la gente di affari, ridurre e convertire le rendite.”
Dialogo tratto dal film di Roberto Rossellini,  La presa del potere da parte di Luigi XIV, 1966.

  1. alla morte di Enrico IV, prese il potere in Francia Luigi XIII, figlio di Enrico IV e Maria de’ Medici. Dopo aver posto fine alla turbolenta reggenza della madre, egli si affiancò il cardinale Richelieu che lo aiutò a rafforzare la monarchia contro le pretese della nobiltà (che già si erano manifestate con la guerra tra Guisa e Borbone) e che cercava di portare la Francia ad occupare un ruolo di prestigio internazionale; in questo senso va visto l’intervento francese nella guerra dei Trent’anni.
  2. A Luigi XIII succede Luigi XIV, figlio di Luigi XIII e di Anna d’Austria, che rimarrà al potere per tutta la seconda metà del 1600, fino al 1715. Artefice della sua formazione politica fu il cardinale Mazarino, e solo alla sua morte Luigi assunse il potere, circondandosi di ottimi collaboratori, come Colbert, assieme al quale riorganizzò tutta la macchina statale secondo un disegno che aveva come obiettivo l’accentramento del potere.

 

Politica interna: accentramento del potere

 

  1. Colbert, nominato ministro delle finanze, mise ordine nelle finanze statali, eliminando sprechi e corruzione, e favorì i commerci e le manifatture agevolando le importazioni di materie prime e ostacolando quelle di manufatti con una elevata tariffa doganale (colbertismo è diventato sinonimo di protezionismo)
  2. le autorità locali vennero subordinate al controllo di intendenti che rispondevano direttamente al sovrano
  3. l’amministrazione della giustizia venne riformata varando nuovi codici
  4. la corte venne trasferita a Versailles per meglio coordinare l’azione di governo
  5. per favorire l’unanimità e l’obbedienza dei sudditi ad un unico monarca, in omaggio al principio “una fede, una legge, un re”, le diversità religiose (giansenisti e protestanti) vennero perseguitate (revoca dell’editto di Nantes, 1685)
Politica estera: egemonia francese in Europa

Il sovrano cercò anche di imporre all’Europa la sua egemonia, impegnandosi, a partire dal 1667, con la guerra di devoluzione, in una serie di conflitti che permisero di estendere i confini del regno alla Franca Contea e a parte delle Fiandre, e di annettersi l’Alsazia, ma che prostrarono il paese, già fiaccato dalla crisi economica e dalle carestie ((crisi del ‘600) e portarono al dissesto delle finanze (guerra della Lega di Augusta e di Successione spagnola).
Le guerre combattute da Luigi XIV furono le seguenti quattro (nelle prime tre la Francia è sola contro una coalizione di potenze preoccupate dall’espansionismo francese; solo nell’ultima, sarà sostenuta anche da altre potenze):

  1. Guerra di devoluzione (finisce nel 1668), dovuta al fatto che Luigi avanzò pretese al trono spagnolo alla morte di Filippo IV, in base alla legge di devoluzione che assegnava la successione ai figli di primo letto, in questo caso alla moglie di Luigi XIV, figlia di primo letto di Filippo IV. Le altre potenze, tra cui l’Olanda, preoccupata della presenza francese ai suoi confini, si coalizzarono contro di lui e lo sconfissero.
  2. Guerra d’Olanda (finisce nel 1678): combattuta da Luigi XIV contro la nemica del conflitto precedente, per avere la rivincita. La Francia si annette Fiandre e Franca Contea, ma l’Olanda tiene testa alla Francia rompendo le dighe.
  3. Guerra della Lega d’Augusta (finisce nel 1697): causata dall’espansionismo francese in Germania, la guerra termina senza particolari risultati, per esaurimento dei belligeranti.
  4. Guerra di Successione spagnola (dal 1700 al 1713): provocata dalla successione del nipote di Luigi XIV, Filippo d’Angiò, al re spagnolo. L’Europa si divise in questa occasione: alcune potenze – guidate dall’Olanda, che sosteneva la candidatura al trono di Carlo d’Asburgo, nipote dell’imperatore – si coalizzarono contro la Francia, altre la sostennero. La guerra si concluse con i due trattati di Utrecht (1713) e Rastadt (1714), che stabilivano quanto segue, decretando il tramonto definitivo della preponderanza francese e l’ascesa dell’Inghilterra al rango di potenza internazionale:
  5. la conferma del trono spagnolo al nipote di Luigi XIV, ma il trattato di pace (trattato di Utrecht, 1713) vietò che le corone di Spagna e Francia potessero essere unificate.
  6. La Spagna però dovette cedere all’Austria i domini spagnoli in Italia.
  7. L’Inghilterra si impossessava delle colonie cedute dalla Francia nel Nord America (Terranova, Baia di Hudson, Acadia); acquisì importanti concessioni commerciali, come il controllo della tratta degli schiavi.

 

Fonte: http://www.webalice.it/leone.guaragna/scuola-scuola-scuola/Il%20Re%20sole.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

 

LUIGI XIV

 

I nemici della monarchia vennero in poco tempo soppressi e la monarchia venne calmata facendola alloggiare a Versailles privandola dei loro diritti politici.
Luigi crea uno stato assoluto (“lo stato sono io”). I funzionari e gli agenti facevano le sue veci e nelle chiese pregavano per la salute del re.

FINANZE:
Luigi XIV deve risollevare l’economia francese gravata delle numerose guerre precedenti. Chiama Jan Battist Colbert per amministrare le finanze (era figlio di un ricco borghese. La sua carica (controllore generale dello stato) con il ministro degli interni e quello degli affari segreti formavano il CONSIGLIO SUPREMO.
Colbert rinnova l’amministrazione: imposta una contabilità di tipo aziendale (registra entrate e uscite) questo per eliminare sprechi e i furfanti. Fece controllare i nobili per verificare lo stato di sangue. Aumenta le tasse e sottomette uffici e cariche inutili. Ebbe eccellenti risultati e le entrate in poco tempo raddoppiarono.

ECONOMIA:
Colbert applica una politica mercantilistica: “lo stato deve controllare l’economia”. L’obiettivo era aumentare la quantità di metalli preziosi e perciò bisognava aumentare le esportazioni riducendo le importazioni. “Doveva proteggere il mercato interno”.
Conseguenze:

  • Incentivi e leggi per proteggere la politica mercantilistica
  • Aumenta dazi su importazioni
  • Aumenta la produzione manifatturiera
  • Migliora la viabilità (strade, ponti, fiumi…)

Cerca di rafforzare la marina mercantile e quella da guerra à nascono le compagnie (come quelle inglesi).

MANIFATTURA:
Colbert per migliorare la produzione inserisce leggi per le norme e i metodi di produzione e tramite degli ispettori fa controllare che la produzione venga eseguita correttamente e secondo le norme dello stato.

ESERCITO:
Riforma dell’esercito proposta dal ministro della guerra. Aumenta il numero di soldati à diventa l’esercito più potente d’Europa. Crea delle accademie militari aperte anche ai borghesi e fornisce l’esercito di una divisa (spirito nazionale). Rafforza le fortificazioni sui confini. Queste riforme volevano preparare la Francia ad un’espansione.

CULTURA:
Luigi cerca di inculcare nella popolazione un modo di pensare per ottenere il loro controlla. Controlla stampa e limita le idee che lo possono danneggiare. La cultura imposta era celebrativa con lo scopo di aumentare il prestigio del re. Fonda molte accademie sulle arti. Amava ospitare scienziati, letterati e artisti a corte (anche Bernini). Privò dei diritti politici della nobiltà rinchiudendoli nella celebre Versailles ricca e sfarzosa con molti giardini e fontane. Distava 14km da Parigi e è servita a celebrare la gloria del dio sole.

RELIGIONE:
Capisce che è uno strumento di potere. Cerca di staccare la chiesa francese da quella di Roma. Fece approvare la “dichiarazione dei 4 articoli” che sanciva l’autonomia della chiesa francese da quella di Roma. Nasce il gallicanesimo. Ci fu uno scontro con il vaticano. Solo alla fine del 600 verrà ritirata e riunita a quella di Roma. Vuole eliminare il dissenso religioso.
Il movimento Giansenista (Giansenio, ecclesiastico olandese, che scrisse a metà del 600 “Augustinus” sosteneva i principi di S.Agostino ossia “Ci si salva solo con la grazia di Dio”, mette in secondo piano le opere). Venne condannato dal papà e considerato eretico nel 1713 con una bolla. Un altro problema sorge dagli Ugonotti ancora molto potenti con le loro roccaforti. Luigi XIV emana l’editto di Fountainbleu che chiude le scuole ai protestanti e obbliga il battesimo e la conversione al cattolicesimo. Tutto ciò venne eseguito con grande violenza. Molti Ugonotti lasciarono la Francia e ci fu una ritorsione negativa nell’economia francese. Nel 1715 muore Luigi XIV e tutti festeggiano.

 

Fonte: http://cs93.altervista.org/STORIA/11-01-93%20Luigi%20XIV.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

Fase preparatoria dell’assolutismo francese di Luigi XIV (16.4,17.5)

 

Alla fine del ‘500 si era chiusa una guerra religiosa con l’editto di Nantes. La religione di stato francese rimane quella cattolica, ma calvinisti e cattolici convivono. La successione monarchica deve quindi essere cattolica.
Enrico IV viene però assassinato per motivi religiosi e dopo di lui la monarchia deve trovare un equilibrio più stabile, che sarà l’assolutismo, imposto con forza. Questo sarà il modo di consolidare lo stato francese.

 

Alcuni caratteri della monarchia

 

In Francia vige un sistema rappresentativo chiamato Stati Generali. A differenza dell’Inghilterra, non c’è nessun documento scritto in Francia che riporti i rapporti tra re e consiglio. Gli Stati Generali sono solo un elemento consultivo in qualsiasi ambito.
Il re vende le cariche pubbliche, che molto spesso comprendevano la vendita di un titolo nobiliare. Questo non è l’unico modo per ottenere un titolo nobiliare, infatti grandi borghesi avevano l’abitudine di comprare terre (che comprendevano i titoli) da grandi nobili. Altri preferivano il metodo del matrimonio, dare cioè in sposa la propria figlia ad un nobile o far sposare il proprio figlio con un nobildonna, consolidando i titolo con il legame famigliare.

 

L’accentramento assolutistico

 

Enrico IV di Borgogna, dopo la guerra civile conclusasi con l’Editto di Nantes nel 1589, ha il problema dell’accentramento, cioè di recuperare la potenza dello stato.
Il problema principale è che i poteri sono tutti suddivisi tra diversi gruppi sociali. La nobiltà feudale possiede il potere giudiziario, la nobiltà di toga e le città godono di libertà e privilegi e anche il clero è un ceto privilegiato. L’unico aspetto a non creare problemi è quello religioso. La chiesa infatti è stata inglobata nello stato da Filippo il Bello e il papa Bonifacio VIII e quindi non crea problemi al sovrano.
Accentramento però è anche sinonimo di grandi spese, e quindi Enrico IV deve trovare finanze cercando di rafforzare l’economia del paese. I suoi interventi vanno in 3 direzioni:

  1. concede ai nobili di toga l’ereditarietà del titolo e della carica a pagamento (paolette). Quest’azione genera l’invidia della nobiltà di spada, l’unica fino a quel momento a godere del privilegio di ereditarietà
  2. attua un protezionismo doganale, con cui impone dazi alti ai beni d’importazione, diminuendo così la concorrenza con quelli locali. In questo modo la moneta non esce dal paese, perché viene spesa al suo interno e quindi lo stato guadagna di più con i dazi d’importazione, arricchendosi.
  3. Istituisce delle fabbriche reali (appartenenti al re), o fatture regie, che producono beni di lusso venduti al re stesso e alla nobiltà. Il sovrano prende quindi ricchezze anche dalla nobiltà, scoraggiando le importazioni, ormai troppo care.

 

La debolezza

 

Enrico IV muore nel 1610 in un attentato di un cattolico fanatico che gli ha rimproverato il suo passato ugonotto. L’ereditarietà passa ad un bambino, Luigi XIII, che scatena i poteri locali. In più la tradizione vuole che la reggenza in questi casi passi alla madre Maria de Medici, di origini italiane, che quindi non risulta legata ad una grande e potente famiglia francese e quindi ha poco potere, è debole.
Nasce uno scontro tra la nobiltà di spada e quella di toga. La regina pensa di trovare una soluzione nel 1614 riunendo gli Stati Generali: vuole capire le richieste dei ceti e quindi come si deve muovere la monarchia. Questa azione non dà però buoni risultati, perché la conflittualità sociale e il risentimento della nobiltà di spada è troppo alta.
Fino al 1789, all’alba della rivoluzione francese, gli Stati Generali non verranno mai più convocati.

 

La svolta assolutista

 

Nel 1624 Luigi XIII diventa maggiorenne e capisce di aver bisogno dell’appoggio di consiglieri per realizzare l’assolutismo. Trova una spalla nel cardinale Richelieu, che designa capo del consiglio del re. Il cardinale, per affermare l’assolutismo, agisce in tre campi:

  1. Religioso: il sovrano deve essere il centro dei poteri politici e militari. L’Editto di Nantes aveva concesso agli ugonotti la tolleranza religiosa, autonomie politiche e militari in zone circoscritte. Potevano quindi tenere un esercito al solo scopo di difesa. Richelieu non omette la tolleranza nei confronti degli ugonotti, ma toglie loro i poteri politici e militari a favore del re. Ci saranno degli episodi di resistenza.
  2. Militare: c’è una repressione dell’anarchia della grande nobiltà feudale. Ogni atto di indipendenza viene represso militarmente, rigidamente punito.
  3. Politico: uno stato centralizzato ha il controllo sull’amministrazione, che è per la maggior parte in mano alla nobiltà di toga (coloro che hanno comprato cariche ed ereditarietà). Richelieu introduce una riforma: divide il regno in circoscrizioni e impone al di sopra di tutta l’amministrazione locale un sorvegliante. Questa carica è detta intendente, che è superiore ai nobili di toga. Il sorvegliante è scelto personalmente dal re e lo rappresenta e quindi la sua carica non è né ereditaria né acquistabile, e soprattutto deve dimostrare fedeltà al sovrano per “ringraziarlo” di aver scelto lui come rappresentante.

La nobiltà di toga è infastidita dalla sorveglianza dell’intendente.
Questa è la prima tappa verso il consolidamento della monarchia assoluta.

 

Mazzarino

 

Nel 1624 muore Richelieu e designa un suo successore che condivide l’operato sia del re che del suo predecessore: il cardinale italiano Mazzarino, o Masarino.
Nel 1623 muore Luigi XIII, a cui succede il figlio minorenne Luigi XIV. Fino al 1661 è un periodo difficile per la monarchia, perché ci sono delle ribellioni anti-monarchico-assolutiste che ricordano, per certi versi, la rivoluzione inglese. Le ribellioni prendono il nome di fronde e sono due: nobiliare (di spada) e parlamentare (di toga). Si appoggiano anche al malcontento delle campagne, che però non è sempre di natura politica. I contadini pagano tasse al signore, alla chiesa e al re. La rivolta popolare è legata al malcontento delle campagne. Gli interessi sono però diverso e quindi l’alleanza con i contadini non può essere mantenuta. Le due fronde quindi falliscono, perché non sono più in grado di contenere i contadini e quindi preferiscono venire a patti con la monarchia, alleandovisi e reprimendo gli ex-alleati.
Questo periodo di contrasto va ovviamente a favore dell’assolutismo, consolidandolo ancora di più.

 

L’apogeo dell’assolutismo

 

Nel 1661 Mazzarino muore, interrompendo così la sua azione di prosecuzione della politica di Richelieu. Luigi XIV decide di esercitare da solo e direttamente il proprio potere. Comincia quindi l’apogeo dell’assolutismo e Luigi XIV assumerà il titolo di Re Sole, riferendosi allo splendore del proprio paese e di sé stesso al centro del potere, come il sole è al centro dell’universo.

 

Fonte: http://www.myskarlet.altervista.org/Scuola/Assolutismo%20Francese%20(Luigi%20XIV).doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

IL MECENATISMO DEL RE SOLE: VERSAILLES

Luigi XIV enfatizza durante il suo governo il mecenatismo che già aveva cominciato Richelieu e riprende i gusti di Mazzarino. Il risultato di tutto ciò è la costruzione della reggia di Versailles, opera che impiegò sicuramente l’ingegno e il lavoro di migliaia di persone poiché costruita su un terreno acquitrinoso e cedevole. Versailles doveva essere il simbolo dello sfarzo francese nel mondo (funzione internazionale) e doveva servire a richiamare a corte e domare tutta la nobiltà riottosa delle fronde, era quindi anche strumento di controllo. Tutta la reggia è un simbolo, spazi immensi, mitologia: arazzi, pitture e sculture. Luigi XIV è visto come un discendente delle antiche divinità, era il Re Sole, tutto il resto girava intorno a lui. A Versailles venivano organizzati Caroselli, ovvero rappresentazioni anche di propaganda, musica, teatro, fuochi artificiali, giochi d’acqua e battaglie navali. C’era un sovrintendente di tutti questi spettacoli, curava tutte le  rappresentazioni e feste, era il direttore del comitato artistico, ai tempi del Re Sole era Le Broen. Il teatro personale di Luigi XIV era il teatro di Moliere, Racin, Fenelon. Molti architetti mettono qui in pratica le loro invenzioni: Bernini, c’era anche musica. Impressionanti le serie di cerimonie, riti, rituali, gioielleria, mobili, vetreria,marmi, decorazioni, giardini artistici.
Alcuni numeri della reggia di Versailles: 80000 metri quadrati, 700 stanze, 2175 finestre, 6000 dipinti e 2000 sculture. Come detto la reggia era per il re una sorta di trappola dorata per controllare i nobili, erano 800 gli ettari di giardino di Versailles, con viali, staccionate. Alberi di ogni tipo erano stati portati da tutta la Francia per far diventare questo giardino una vera e propria foresta soprattutto querce ed olmi. La zona su cui è stata costruita la reggia era palustre, molti uomini addetti ai lavori morirono per questo motivo di malaria., era presente anche una grande vasca (23 ettari, per farne il giro bisognava percorrere cinque chilometri) piena d’acqua per simulare i combattimenti navali con navi a grandezza naturale. Ma per far giungere l’acqua a Versailles, per alimentare la vasca ma anche per azionare le magnifiche fontane si presentarono grossi problemi per le conoscenze del tempo, servivano grossi sistemi di pompaggio e per risolvere il problema dovettero lavorare in molti. Per far arrivare l’acqua in pressione alle fontane, sfruttando il principio dei vasi comunicanti, bisognava portare il più in alto possibile la massima quantità d’acqua. Per fare ciò fu progettata la macchina di Marlì, posizionata otto chilometri lontano dalla reggia, serviva ad aspirare l’acqua dalla Senna, presentava un grosso problema, era enorme e molto rumorosa e, ben presto, rese la zona intorno disabitata. Dopo aver aspirato l’acqua bisognava portarla in alto per creare la pressione, si ovviò il problema creando dei bacini di raccolta ogni 50 metri di dislivello, portata l’acqua un chilometro sopra la reggia la si faceva scorrere a valle con un complesso acquedotto che correva in superficie per la maggior parte del suo tragitto e diveniva sotterraneo in prossimità di Versailles. Le fontane erano un po’ l’orgoglio di Versailles, quando il re appariva si racconta che le fontane lo seguissero in ogni suo movimento.
La reggia era sempre molto abitata, basti pensare che oltre al re e al suo seguito c’erano anche i nobili cn tutti i loro servitori, nei momenti di massimo splendore la reggia conteneva fino a 1500 persone di cui 7000 domestici, 4000 soldati e 3000 cavalieri. Nella costruzione della reggia furono impiegati 36000 uomini che lavoravano giorno e notte, gli incidenti sul lavoro erano molto frequenti ma nessuno pensava a tutelare i lavoratori dagli infortuni.
Versailles fu progettata in molti dei suoi saloni da Le Broen, i suoi capolavori sono decisamente il Salone di Apollo, camera da letto del re Sole, e il salone degli specchi lungo 73 metri. Pensando alla grandezza del palazzo viene sicuramente in mente un problema: come si potevano riscaldare ambienti così grandi? Era sicuramente uno dei problemi maggiori della reggia, ricoperta per la maggior parte da marmi gelidi e con soffitti altissimi, con grandi finestroni che aiutano la dispersione del calore. Non esistevano stufe e caloriferi, venivano usati nei punti strategici bracieri e camini, si racconta che sulla tavola di Luigi XIV in inverno gelassero il vino e l’acqua. Nelle camere da letto non esistevano marmi che erano sostituiti da legni e tappezzerie.
La vita a corte era piuttosto singolare, i nobili erano un po’ come dei servi privilegiati, facevano la fila per servire il sovrano, per aiutarlo nei momenti più intimi della sua giornata, la cerimonia del risveglio era molto significativa, il re si svegliava con attorno un centinaio di persone che lo aiutavano a lavarsi e vestirsi, alle 11 c’era sempre il consiglio dei ministri. Le quotazioni dei nobili nel gradimento del sovrano salivano e scendevano come una vera e propria borsa.          

 

Fonte: http://utenti.multimania.it/adry9986/Versailles.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

Assolutismo e Liberalismo

 

Assolutismo: il capo dello Stato prende decisioni senza il confronto con il Parlamento.
Liberalismo: il Parlamento viene considerato nei processi di amministrazione dello Stato.

 

Francia

La Francia vede un processo di defeudalizzazione, ovvero limita il potere della nobiltà locale feudataria.
Il re si circonda di una forte burocrazia e crea un esercito permanente, pagato con ingenti tasse prelevate alla popolazione, tutto questo senza il visto degli Stati Generali(Parlamento Francese).
Con Luigi XIV la burocrazia è molto forte e i funzionari sono per lo più appartenenti alla classe borghese; i funzionari si dividono in consigli, ministeri, il consiglio centrale si occupa della giustizia.

Non nasce una nuova classe di borghesia arricchita, siccome la classe nobiliare rimane di prestigio, alcuni borghesi quindi si ritrovano a comprare i diritti nobiliari.

Luigi XIV si fa chiamare Re Sole per lo sfarzo del suo governo, fa costrutruire la Reggia di Versailles vicino a Parigi, dove ospita i nobili e dirige lo Stato.

Il re nominò ministro delle Finanze un certo Colbert, che rafforzò pesantemente la burocrazia e divise il paese in aree amministrative.
Colbert sosteneva il mercantilismo, voleva aumentare le esportazioni e diminuire le importazioni, così aumento pesantemente i dazi doganali, fondò inoltre le manifatture reali, per colmare la necessità di prodotti manufatturieri esteri.
Promosse i commerci con l’estero attraverso la Compagnia delle Indie.
In campo finanziario Colbert tagliò le spese e aumentò le imposte indirette.
Nonostante tutti questi provvedimenti l’economia francese rimaneva fortemente basata sull’agricoltura, e proprio nell’agricoltura non esistevano dei sistemi capitalistici, era in somma un settore abbandonato e non considerato, le terre coltivate erano considerate fonti di rendita e non di profitto, il sistema agricolo era quindi rimasto fortemente feudale.

Luigi XIV cercava un governo totale sul suo territorio e sul suo popolo, quindi si scontrò pesantemente contro la Chiesa di Roma.
[Prammatica sanzione: decisione emessa dal re senza consulto parlamentare.]
Gli scontri tra Francia e Papato avvengono per il fatto che il clero francese deve essere gestito dallo Stato, quindi a Roma non pervengono le rendite Vescovili.
Nascono due nuovi ordini religiosi;
Gallicanesimo, nasce dei problemi sulle rendite vescovili e sostiene la monarchia.
Giansenismo, legato agli ugonotti, si oppone sia alla Chiesa che alla monarchia, i giansenisti predicavano l’importanza del dono della grazia ed erano a favore di una spiritualità più intensa di quella predicata dalla chiesa

Editto di Nantes, 1598, viene riconosciuta la libertà di culto ai Calvinisti Ugonotti.
Successivamente la libertà di culto viene sempre di più limitata sino al 1685, editto di Fontableau, dove tutti i francesi sono obbligati a professare il cattolicesimo, forte emigrazione degli ugonotti.

Sale al trono il giovanissimo Luigi XV, i nobili cercano di riacquistare la loro autonomia e il loro potere.
Vengono successivamente promulgate delle misure che portarono ad una diminuzione del deficit pubblico, queste misure portarono scompensi alle classi privilegiate che si opposero nei parlamenti, cioè nei tribunali regi, che si trovavano nelle maggiori città.
Fronda: guerra civile combattuta in Francia dal 1648 al 1652, portata avanti dall’alta borghesia e dalla nobiltà parigina.

 

Fonte: http://newstone.altervista.org/cms/storia/assolutismo_liberalismo.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

Re Sole Luigi XIV

 

 

Visita la nostra pagina principale

 

Re Sole Luigi XIV

 

Termini d' uso e privacy

 

 

 

Re Sole Luigi XIV