1975 - 1985: dieci anni di sfide

 

 

 

1975 - 1985: dieci anni di sfide

 

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1975 - 1985: dieci anni di sfide

 

Nonostante il perdurare della crisi economica innescata dal vertiginoso aumento del prezzo del petrolio e l'aggressività del terrorismo interno (ETA: baschi che lottano per l'autonomia dalla Spagna; IRA: cattolici nord-irlandesi che non accettano la sovranità britannica) e internazionale (OLP - organizzazione per la liberazione della Palestina), alla metà degli anni '70 l'Europa compie notevoli progressi politici: in Spagna e in Portogallo scompaiono le ultime dittature di stampo fascista e la Grecia si libera dal regime reazionario dei "colonnelli". Intanto gli accordi di Helsinki8 danno nuovo impulso alla distensione internazionale.

Frattanto, non appena conquistata l'indipendenza, Angola e Mozambico sono devastati da una sanguinosa guerra civile, e così il Libano, sul cui territorio si affrontano gli israeliani e i guerriglieri dell'OLP.

Nell'URSS e nei paesi satelliti cresce il dissenso (soprattutto in Cecoslovacchia, con il movimento Charta '77). Le autorità sono però inflessibili nel reprimere ogni opposizione. Ciò suscita leproteste dell'Occidente e mette in forse la distensione, già incrinata dall'espansione dell'influenza sovietica in Asia, Africa e America centrale.

In Medio Oriente, mentre l'Egitto con il presidente Sadat, riconosce lo stato d'Israele e ottiene in cambio la restituzione del Sinai, la vittoria della rivoluzione islamica9 in Iran accende un nuovo focolaio di tensione. Ben presto il nuovo regime, capeggiato dall'ayatollah Khomeini, deve affrontare un sanguinoso conflitto con l'Iraq di Saddam Hussein, che voleva impadronirsi di importanti zone strategiche. Il conflitto si conclude dopo otto anni con un nulla di fatto.

In Polonia le speranze di una liberalizzazione del regime sono di breve durata: a poco più di un anno dal riconoscimento delle libertà sindacali, un colpo di stato militar-comunista mette fuori legge il sindacato indipendente Solidarnosc (guidato da Lech Walesa).
Nel 1974 il presidente repubblicano degli USA Richard Nixon viene costretto alla dimissioni perché coinvolto nello scandalo Watergate (operazioni di spionaggio ai danni del partito democratico). Con il presidente democratico Carter riprendono le trattative con l'URSS per la limitazione degli

8 l'URSS e i suoi alleati ottennero dall'Occidente il riconoscimento delle frontiere uscite dalla Seconda guerra mondiale e in cambio si impegnarono al rispetto dei diritti umani (impegno che però non realmente rispettato).

9 Nel 1979 il movimento degli ayatollah (sacerdoti di una setta della religione islamica) rovesciò il regime dello scià Reza Pahlevi, il cui governo, dispotico e corrotto era appoggiato dagli americani. Il nuovo regime applicò i principidell'integralismo islamico, demonizzando la società moderna e imponendo, con metodi non meno dispotici e crudeli di quelli dello scià, l'osservanza rigorosa e "integrale" dei precetti del Corano.


armamenti nucleari, ma il clima di distensione viene rovinato ben presto a causa dell'invasione militare dell'Afghanistan, ordinata dal leader sovietico Leonid Breznev. Comincia una "seconda guerra fredda", perché gli americani rispondono all'invasione sovietica con lo schieramento di missili nucleari (gli euromissili) nell'Europa occidentale. Il nuovo presidente degli Stati Uniti, l'esponente della destra repubblicana Ronald Reagan, destina ingenti somme alla difesa e fa predisporre armi sempre più micidiali e sofisticate . Ciò inasprisce ulteriormente i rapporti con l'URSS, che fatica a tenere il passo.

 

Fonte: http://rossanaweb.altervista.org/blog/mater_studenti/storsunt.pdf

Sito web da visitare: http://rossanaweb.altervista.org/blog/classifica-download/?did=9

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