Moti del 1848 in Europa riassunto

 


 

Moti del 1848 in Europa riassunto

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.

 

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

 

Moti del 1848 in Europa riassunto

 

Il 1848

 

I moti del 1848 nacquero a causa della contraddizione tra l’immobilismo politico dei regimi esistenti e i processi di trasformazione economica, sociale e culturale che si stavano delineando attraverso le varie correnti dell’epoca.

 

Tra il 1845 e il 1846 si verificò in Europa una crisi economica nel  settore dell’agricoltura, a partire dai cattivi raccolti di patate in Irlanda.

Nel 1846 in Galizia (Polonia) scoppia un’insurrezione contro l’oppressione di Austria, Prussia e Russia. Ciò fu preso dall’Europa democratica e liberale come un segnale per tutti i popoli oppressi. Però il governo austriaco non solo riuscì a domare il moto, ma mise i contadini contro l’aristocrazia terriera polacca, accusata del moto nazionale per le sue idee liberali e patriottiche.

 

A Roma nel 1846 fu eletto il nuovo papa, Pio IX, considerato liberale.

Concesse infatti un’amnistia ai detenuti per reati politici, introdusse una certa libertà di stampa, istituì una Guardia Nazionale; questi provvedimenti erano molti distanti dall’oltranzismo conservatore precedente.

Una parte del clero assunse posizioni più aperte.

 

Nel 1847 in Svizzera la Lega dei Cantoni cattolici, il Sonderbund,  insorse contro il resto della Confederazione per ottenere la secessione, confidando di ottenere l’appoggio della Santa Alleanza. Ma l’appoggio fu minimo e la Confederazione Elvetica, nelle simpatie dei liberali europei, riscì ad evitare la secessione.

 

Nel 1848 ancora in Italia, a Palermo, ci fu un’insurrezione di giovani democratici contro la monarchia borbonica, che coinvolse poi tutta l’isola; le truppe borboniche furono costrette ad abbandonare Palermo.

I disordini si propagarono anche in altre zone del Regno delle due Sicilie, tra cui a Napoli; qui Ferdinando II chiese l’intervento austriaco, che però fu negato dal Papa, il quale non voleva il transito dei soldati sul suo territorio. Ferdinando fu così costretto a concedere una Costituzione a tutto il Regno.

Anche gli altri sovrani italiani dovettero concedere costituzioni, ispirate al modello della moderata Costituzione francese del 1830.; così fecero Carlo Alberto, Leopoldo II e Pio IX.

 

Gli avvenimenti del 1848 non ebbero un carattere unitario, ma fu furono nei singoli paesi delle rivoluzioni sociali, liberali e nazionali.

Uno dei tratti tipici di queste rivoluzioni fu il coinvolgimento di numerosi strati popolari, anche se la borghesia illuminata e gli studenti furono i più tenaci promotori.

 

La rivoluzione in Francia

Sotto la monarchia di Luigi Filippo e il governo di Guizot era cresciuta negli intellettuali e in vasti strati popolari l’insoddisfazione per una Francia che aveva perso i suoi ideali.

La situazione precipitò quando Guizot si rifiutò di attuare riforme richieste dall’ala moderata dell’opposizione. Le forze contrarie a Luigi Filippo e a Guizot si coalizzarono mettendo in atto una campagna politica con progetti di riforme sempre più radicali. Quando Guizot cercò di fermare questa protesta la rivoluzione esplose.

In 3 giornate di febbraio la monarchia cadde.

Il 24 febbraio ci fu la proclamazione della repubblica e la formazione di un governo provvisorio, con esponenti democratici→ fu introdotto il suffragio universale, venne abolita la schiavitù nelle colonie, venne ridotta a 10-11 ore la giornata lavorativa; furono creati degli opifici nazionali, gli “ateliers nationaux”.

queste misure però non ebbero i successi sperati.

Il 23 aprile si tennero le elezioni per l’Assemblea Costituente, che diedero la maggioranza alle forze moderate, le quali abolirono le precedenti riforme sociali e imposero una dittatura militare per stroncare la minaccia operaia. Il 21 giugno vennero chiusi gli ateliers.

La popolazione operaia di Parigi organizzò allora una dimostrazione al Campo di Marte, la quale venne sedata nel sangue dall’Assemblea.

A novembre venne varata una Costituzione che affidava il potere esecutivo a un Presidente della repubblica, con il compito di nominare i ministri e di comandare le forze armate; venne ridimensionato il ruolo del Parlamento.

A dicembre si tennero le elezioni presidenziali, in cui vinse, grazie al consenso delòle classi abbienti, Luigi Carlo Napoleone Bonaparte, nipote di Napoleone

Nel maggio del 1849 ci furono le elezioni per l’Assemblea Legislativa, che confermarono lo spostamento a destra della situazione politica.

Luigi Bonaparte riuscì a costringere in esilio i democratici e i socialisti francesi.

 

La rivoluzione in Austria

La rivoluzione del 1848 evidenziò due problemi: la trasformazione in senso liberale delle istituzioni e la convivenza nell’Impero delle diverse nazionalità.

Gli scontri ebbero come scenaio le città, nelle quali la diffusione delle idee liberali e della cultura romantica aveva favorito la nascita di una coscienza nazionale.

La prima città ad insorgere fu Praga, che voleva l’autonomia dal governo centrale e maggiori libertà politiche.

Poi toccò a Vienna, in cui gli insorti chiesero le dimissioni di Metternich, la concessione della Costituzione e l’introduzione di riforme liberali.

Seguirono poi le ribellioni dell’Ungheria e delle provincie italiane.

Metternich venne licenziato e il sovrano Ferdinando I formò un nuovo governo, promettendo la Costituzione.

Il Parlamento abolì le servitù feudali da parte dei contadini.

 

All’inizio della rivoluzioni le varie popolazioni dell’Impero promisero di collaborare tra loro; in realtà i contrasti furono subito evidenti.

I conflitti etnici si manifestarono al congresso panslavo di Praga, soprattutto tra Boemia e Germania.

Il comandante delle truppe imperiali in Boemia approfittò dell’occasione e cercò di riportare i sudditi di Praga all’obbedienza; a Praga venne instaurato un regime di occupazione militare.

La stessa cosa avvenne con l’Ungheria: qui venne sfruttata l’ostilità antimagiara degli Slavi, ai quali non venivano concessi dall’Ungheria gli stessi diritti nazionali; l’Austria inviò così contro l’Ungheria dei reparti di soldati croati.

L’Ungheria però nel 1849 riuscì a proclamare l’indipendenza

A Vienna nel mentre successe a Ferdinando, Francesco Giuseppe.

Il nuovo sovrano decise quindi di chiedere l’aiuto militare della Russia; Budapest venne così riconquistata dalle truppe zariste nel 1849.

 

La rivoluzione in Germania

I moti tedeschi ebbero due obiettivi: la trasformazione liberale delle istituzioni e l’unificazione.

 

Nel Regno di Prussia, lo stato più forte, vi erano ancora i tradizionali meccanismi politici.

Il re Federico Guglielmo IV promise così una Costituzione e convocò un’Assemblea Costituente. Il Parlamento prussiano proclamò la libertà di stampa, il suffragio universale maschile, la parità delle confessioni religiose, e il controllo sui bilanci dello Stato.

Anche tutti gli altri stati tedeschi si dettero Costituzioni e Parlamenti..

 

A dicembre Federico sciolse l’Assemblea Costituente e concesse ai prussiani una Carta costituzionale, che prevedeva una Camera dei Deputati eletta a suffragio universale con il sistema delle 3 classi di elettori in base al reddito; era previsto inoltre un doppio turno di votazioni; il voto era espresso in modo palese e poi registrato. La nomina del capo del governo spettava al sovrano.

Lo stesso avvenne negli altri stati tedeschi.

La misura più importante presa dalle assemblee legislative fu nel 1848 l’abolizione delle servitù feudali.

Per quanto riguarda la questione nazionale, nel 1834 era stato realizzato un mercato comune tedesco, che aveva accelerato l’integrazione dei 39 stati della Confederazione Germanica; era ora necessario eliminare anche la frammentazione economica, per permettere alla Germania di svolgere un ruolo di potenza internazionale.

La cultura romantica aveva contribuito a dare forza ed espressione a queste tendenze; infatti in Germania il romanticismo aveva puntato molto sul tema dell’unità nazionale e dell’originalità del popolo tedesco.

Per occuparsi della questione si riunì l’Assemblea di Francoforte, eletta a suffragio dalle popolazioni della Confederazione.

I contrasti riguardarono:

Il tipo di forma istituzionale per la futura Germania unita→ si optò per una forma monarchico-costituzionale.

La sua configurazione territoriale→ da una parte c’erano coloro che volevano l’inserimento dell’Austria, con i suoi domini plurinazionali, nello Stato tedesco (“Grande Germania”), in modo da radunare tutte le popolazioni di lingua tedesca; dall’altra coloro che volevano una riunificazione intorno alla Prussia, escludendo i possedimenti asburgici (“Piccola Germania”); infine un terzo gruppo voleva la nascita di un grande Stato federale dell’Europa centrale che comprendesse anche i popoli di lingua non tedesca sottomessi agli Asburgo, come Boemi, Ungheresi… (“Grande Austria”). Vinse la soluzione della Piccola Germania.

La corona venne affidata a Federico Guglielmo IV di Prussia, che però la rifiutò ritenendo inammissibile ricevere il potere da un’assemblea eletta dal popolo.

L’unificazione tedesca era fallita e gli intellettuali tedeschi ripiegarono su posizioni di adesione alle istituzioni statali esistenti.

 

Fonte: http://blog.reteluna.it/comunicazionelecce/wp-content/uploads/2009/03/riassunti-storia-contemporanea.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Parola chiave google : Moti del 1848 in Europa riassunto tipo file : doc

 

Moti del 1848 in Europa riassunto

 

 

 

Visita la nostra pagina principale

 

Moti del 1848 in Europa riassunto

 

Termini d' uso e privacy

 

 

 

 

Moti del 1848 in Europa riassunto