Seconda guerra mondiale sintesi

 


 

Seconda guerra mondiale sintesi cause e riassunto

 

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Seconda guerra mondiale sintesi

 

La Seconda guerra mondiale. Punti essenziali.

 

  • Cause (Occhio alla distinzione tra causa e responsabilità).

a) Causa principale la volontà aggressiva della Germania, che affonda le radici nella umiliazione  subita in seguito del trattato di Versailles. Tale aggressività si mescola con le altre cause↓;

b) la fragilità dell’equilibrio internazionale dopo la conferenza di pace di Parigi;

c) il fallimento della Società delle Nazioni come organismo superiore, in quanto poco efficiente e concepito ancora in chiave europea, laddove invece l’Europa aveva perso il suo ruolo a favore degli USA, che non avevano aderito alla Società;

d) la crisi del ’29. Dopo il tracollo economico, i vari stati nazionali avviarono una politica di chiusura economica e di difesa;

e) la nascita degli URSS. (Distinzione tra causa e responsabilità. Non possiamo ritenere il comunismo “responsabile”delle scoppio della guerra, ma ci possiamo permettere di annoverare tra le “cause” la paura del comunismo, che permise a regimi dittatoriali di prendere piede;

f) la contrapposizione fra sistemi politico-ideologici: le democrazie liberali, il sistema comunista, il fascismo. Questa contrapposizione rese difficili le possibilità di mediazione  e dialogo e conferì ai rapporti fra potenze una forte asprezza ideologica.

g) l’idea della guerra, come possibilità di conferma di sé di una nazione, acquisizione di potenza, attendibilità, potere economico, era connaturata ai vari fascismi, fondati sul nazionalismo e sull’idea stessa della violenza come modo di risolvere i loro problemi. L’Italia aggredì l’Etiopia (1935); il Giappone la Manciuria (1931); la Germania condusse una politica sempre più tesa a destabilizzare l’ordine costituito a Versailles. Il Giappone, che aveva sperimentato la crisi economica dopo il 1929, aggredì la Manciuria nel 1931. Da lì, nel 1937 iniziò l’invasione della Cina, che si concluse con la presa di Pechino.

 

Nel 1933 Hitler, iniziò la sua programmatica sfida alla Società delle Nazioni. Per prima cosa fece uscire la Germania dalla Società, per protesta contro le limitazioni al riarmo tedesco, e, violando il Trattato di Locarno (del 1925), entrò in Renania, accolto trionfalmente. Hitler intendeva impostare i suoi rapporti internazionali sul piano della pura forza.

In base alla teoria dello “spazio vitale” i suoi obiettivi erano: l’Europa orientale, i Balcani, e l’Austria.

Mussolini, dopo un momento di iniziale fastidio nei confronti delle mire tedesche sui Balcani (il duce partecipò alla conferenza di Stresa nel 1935, in chiave antidedesca) ai quali puntava, si orientò verso una politica di consenso ad Hitler, dopo la guerra di Etiopia e nell’ottobre 1936 fu sottoscritto l’Asse Roma-Berlino (Ciano- von Neurath) che produsse l’intervento delle due nazioni a favore di Franco nella guerra civile spagnola. Un mese dopo, Hitler strinse col Giappone il patto antisovietico. E l’asse fu Roma-Berlino-Tokyo.

 

Nel marzo del 1938 la Germania si annetté l’Austria e le potenze occidentali… mute.

Nel settembre del 1938 Hitler mirava alla Cecoslovacchia e all’intera area danubiana, e le potenze occidentali (Italia, Francia e G.B., riunitesi con la Germania alla conferenza di Monaco per dirimere la questione)…mute. Nel marzo del 1939 l’esercito tedesco entrò a Praga.

Mussolini lavorò su due fronti: da un lato, per riequilibrare il suo potere all’interno dell’asse, invase l’Albania nell’aprile del 1939; dall’altro si premurò di rafforzare l’alleanza con la Germania, che, pensò, era meglio non avere contro, e quindi il 22 maggio fu firmato l’accordo Ciano-von Ribbentrop, il Patto d’Acciaio, che impegnava i due paesi ad appoggiarsi reciprocamente in caso di un conflitto. Quale che ne fosse la causa.

Era la volta della Polonia, su cui Hitler aveva messo gli occhi, rivendicando la città libera di Danzica (un ulteriore schiaffo alla Società delle Nazioni).

Decisivo l’atteggiamento di Stalin. Da principio la diplomazia sovietica chiese appoggio a Francia e GB, in funzione antitedesca. Fallito il tentativo Stalin stipulò, il 23 agosto 1939, un patto con la Germania stessa, un patto decennale non aggressivo (il patto Ribbentrop-Molotov). Questo patto garantì a Stalin la Polonia orientale e a Hitler di poter combattere un conflitto imminente solo sul fronte occidentale, essendosi garantito la copertura a oriente.

  • La guerra.

 

Atto primo.

 

Il 1° settembre 1939 Hitler inizia l’invasione della Polonia.

Il 3 settembre Francia e GB dichiarano guerra alla Germania.

In poche settimane le truppe tedesche entrano a Varsavia (27 settembre), Stalin aggredisce la parte orientale della Polonia.

 

  1. La tattica tedesca: il Blitzkrieg. La guerra lampo.

La strategia base dell’esercito tedesco era quella di effettuare uno sfondamento nel fronte nemico usando la combinazione Artiglieria-Carri-Aviazione. I movimenti a largo raggio e rapidi di truppe meccanizzate (fanti che si spostavano su camion) non lasciavano all’avversario il tempo di organizzare una difesa stabile. La filosofia del Blitzkrieg era basata sull’uso massiccio dei carri armati, Panzer, i cui primi esemplari erano già comparsi durante la prima guerra mondiale, ma le cui possibilità strategiche non erano ancora state comprese e sfruttate interamente. I carri armati avevano il compito di sfondare le linee nemiche, puntando verso i centri logistici, mentre la fanteria motorizzata avrebbe assicurato la protezione ai fianchi e alle retrovie della punta corazzata. Questa azione era anticipata e seguita dai mezzi di attacco aereo, con i “bombardieri in picchiata” (famosi gli Stukas tedeschi o Junkers 87). Quella dello sfondamento in profondità, con i bombardamenti aerei e i carri armati (le panzer divisionen) che proteggevano l’avanzata dei fanti, era l’unica strategia possibile per la Germania che, inferiore come potenziale economico, non poteva permettersi una guerra di logoramento.

 

  1. I fronti.
    • Est = L’ URSS occupa la Bessarabia e la Finlandia. Lungo conflitto (dicembre1939-marzo1940) alla fine del quale Stalin può fregiarsi di un cuscinetto di protezione ai confini con la Germania..
    • Nord = Primavera 1940. Hitler aggredisce Danimarca e Norvegia. Danimarca, conquistata. Norvegia, governo collaborazionista di Vidkun Quisling.
    • Ovest = [dopo il periodo della Finta guerra, per i tedeschi Sitzkrieg “guerra seduta”(il periodo tra il 27 settembre 1939 e l’aprile 1940), che vide gli eserciti tedesco e Franco britannico fronteggiarsi immobili lungo la linea Maginot (confine franco-tedesco tra Belgio e Svizzera)] il 10 maggio 1940 inizia la vera offensiva ad occidente. I tedeschi aggirano la linea Maginot, costruita negli anni 20, invadendo Belgio e Pesi Bassi, sfondando la difesa francese sulle Ardenne e puntando all’Atlantico (la Manica) e a Parigi. I soldati franco-britannici fuggono via Manica in GB, imbarcandosi a Dunquerque. Il 14 giugno Parigi è occupata militarmente. Il 22 giugno fu concluso un armistizio di resa francese, mentre al sud della Francia  si formò il governo collaborazionista di Vichy.
    • G.B. = Contro la GB era dura. I tedeschi utilizzarono sia la guerra sul mare (con gli U-Boote sottomarini) che quella aerea. I bombardieri tedeschi della Luftvaffe rasero al suolo le città di Birmingham e, soprattutto, Coventry. L’aviazione delle due nazioni si affrontò per mesi (da luglio a settembre), ma la Corona inglese godeva di più efficienti mezzi tecnici, sia sul mare che nell’aria. La Royal air force soprattutto disponeva dei radar. La progettata invasione dell’Inghilterra (operazione Leone Marino) non fu mai attuata. Per evitare che la flotta francese cadesse in mano tedesca la GB l’affondò al largo di Orano (dove è ambientata la Peste di Camus), in Algeria.

 

  • L’Italia. La “non belligeranza” e la “guerra parallela”.

Dopo aver dichiarato, in un primo tempo, l’impossibilità di un intervento prima del 1943, Mussolini, credendo che il conflitto volgesse ormai al termine in favore di Hitler, decise di giocarsi, al tavolo delle spartizioni “alcune migliaia di morti italiane” che aveva messo in previsione e, contro il parere degli stati maggiori (in primis Badoglio) e del sovrano, il 10 giugno decise di attaccare l’ormai agonizzante Francia (un comportamento maramaldesco che equivaleva ad uccidere un uomo morto) dichiarando guerra agli alleati. Egli intendeva portare avanti una guerra “per conto suo”, parallela, con azioni totalmente autonome che ipotecassero un ampliamento dell’influenza italiana sui Balcani e nel Mediterraneo. A conferma di “recapito della notizia di guerra”, la GB rispose bombardando la città di Genova. Conscio dell’impreparazione bellica italiana, ma deciso ad entrare in guerra a fianco del Führer, per motivi di prestigio personale e di convenienza strategica, Mussolini non tenne conto del fatto che la pugnalata alla schiena inferta alla Francia avrebbe provocato, a livello di opinione pubblica mondiale, un ulteriore indebolimento del suo prestigio del e della popolarità italiana, considerata ormai totalmente allineata alla Germania. Inoltre l’imprevisto insuccesso dell’azione militare, che franò miseramente sull’impervio terreno delle alpi, dimostrò tutta l’arretratezza tattica, la scarsità organizzativa e soprattutto la mediocrità morale dell’Italia.

Nonostante l’esito favorevole della “battaglia delle Alpi Occidentali”, svanirono subito, dopo i colloqui Hitler-Mussolini di Monaco, i grandiosi progetti del Duce di spartizione della Francia (Corsica e linea del Rodano) e di acquisizione dell’Impero coloniale africano francese. Ma andiamo per ordine.

 

D. Fronte greco-balcanico. Il 27 settembre del 1940 le potenze dell’Asse sottoscrissero, a Berlino, il patto tripartito (il cosiddetto Asse Roma-Berlino-Tokio) che, a guerra conclusa vittoriosamente, prevedeva che alla Germania sarebbe andato il controllo sull’Europa continentale, all’Italia quello sul Mediterraneo e al Giappone quello sull’Asia orientale. Il 29 ottobre l’Italia attaccò la Grecia, senza avvertire la Germania. “Spezzeremo le reni alla Grecia”. Il pronostico si rivelò vero in parte. La Grecia oppose strenua resistenza e gli italiani dovettero ripiegare in Albania. Soltanto l’intervento tedesco ebbe ragione della resistenza Greco-britannica e solo i 6 aprile 1941 la Grecia si arrese all’Asse (che nel frattempo si era allargato alla Romania, Ungheria e Bulgaria).

 

E. Fronte mediterraneo. Gli italiani condussero la loro illusione di Guerra parallela contro la flotta inglese nel mediteraneo con esito alterno.

  

 F. Fronte africano. L’Italia attaccò la Somalia britannica e l’Egitto ma fu bastonata dagli inglesi; anzi, nell’Africa orientale, le truppe britanniche liberarono nell’aprile del 1941 Addis Abeba, dove ritornò Hailé Selassié. Fine dell’impero italiano in Africa! Sul fronte libico invece l’Afrikakorpfs, le truppe corazzate tedesche guidate dal generale Erwin Rommel (la volpe), aiutate dagli italiani, mantennero il controllo sull’Egitto e sul canale di Suez. È in quest’occasione che Rimmel disse “il soldato tedesco ha stupito il mondo ma il soldato italiano ha stupito il soldato tedesco”!

 

Atto secondo.

Nella seconda metà del 1941 tre fatti capovolgono le sorti della guerra:

 

  • L’attacco tedesco all’URSS (Operazione Barbarossa).
  • L’entrata in guerra degli USA.
  • L’intesa Sovietico-Anglo-Americana (che rafforzò i movimenti di Resistenza).

 

1) Nonostante il patto di non aggressione Ribbentrop-Molotov, stipulato tra Stalin e Hitler il 23 agosto del 1939, la Germania aveva, furbescamente, preventivato da tempo l’operazione contro i sovietici.

  • L’Est europeo costituiva il bacino naturale per la conquista dello “spazio Vitale” tedesco.
  • Oltre che Slavi, ossia inferiori, i popoli russi erano anche Bolscevichi (il massimo dsell’orrido per un nazista!)
  • Grano, Petrolio e Risorse umane, fornite dall’URSS, erano indispensabili a Hitler per continuare il conflitto.

Il 22 giugno 1941 un immenso esercito invase la Russia. I suoi obiettivi erano a nord Leningrado, al centro Mosca e a sud le fertili pianure dell’Ucraina e della Bielorussia.

Nonostante le previsioni di Hitler la guerra si rivelò faticosa e terribile per i tedeschi. All’inizio l’Armata Rossa non resse l’impatto, ma all’arrivo dell’inverno le cose cambiarono. La guerriglia partigiana russa, il rigido inverno e la tattica della “terra bruciata”, già usata contro Napoleone, permisero ai russi di rispondere per le rime ai tedeschi. La resistenza russa si rivelò fondamentale. L’avanzata tedesca verso sud, verso le ricche regioni petrolifere del Caucaso, venne fermata a Stalingrado. Durante l’autunno del 1942 e l’inverno del 1943 la città si difese strenuamente e riuscì a fermare l’avanzata dell’Asse. L’Armir, l’armata italiana inviata da Mussolini, venne distrutta. Un’incredibile mobilitazione industriale (contadini, donne ed adolescenti hanno concorso allo sforzo economico: tutto ciò che restava dell’apparato industriale veniva trasferito oltre la catena degli Urali), il sentimento patriottico, fomentato e propagandato da Stalin, e l’efferato comportamento delle truppe tedesche, sono i motivi dell’incredibile controffensiva sovietica che si concluderà con la conquista di Berlino.

 

2) Intanto qualcosa era successo nel Pacifico. Il 7 dicembre 1941 l’aviazione giapponese attaccò la flotta statunitense nella rada di Pearl Harbor, nelle Hawaii. I giapponesi dopo le aggressioni alla Manciuria ed alla Cina si erano ringalluzziti ed intendevano affermare la loro egemonia su tutto il pacifico. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna dichiararono subito guerra al Giappone. In tutta risposta Roma e Berlino dichiararono guerra agli USA (alèè). Gli USA entravano in guerra ed erano molto arrabbiati!

  • Il loro intervento fu fatale ai tedeschi. Prima mossa americana: L’Africa settentrionale.

In Egitto, la battaglia di El Alamein, nell’ottobre del 1942, si conclude con la sconfitta del generale tedesco Rommel da parte del generale inglese Montgomery; gli inglesi iniziano a respingere le truppe italo-tedesche  verso occidente. Gli americani intanto sbarcano in Marocco, Algeria Tunisia. La guerra dell’Asse, presa tra due fuochi, in Africa terminava in una sconfitta (il comando italiano in Libia: Italo Balbo, Italo Gariboldi, Francesco Graziani).

 

3) Nel gennaio del 1943 a Casablanca, in Marocco, USA, GB e URSS si allearono: obiettivo la resa senza condizioni della Germania, che li ha proprio scocciati.

 

  • Nel Febbraio del 1943 la battaglia di Stalingrado, assediata dal luglio del !942 dai tedeschi, si conclude con la sconfitta tedesca. Questo l’inizio della svolta. Il primo atto della fine di Hitler.
  • Il 10 luglio 1943 gli Alleati, che avevano vinto sul fronte africano, sbarcano in Sicilia. Mussolini non era in grado di fronteggiare la situazione, che stava precipitando. Fallite le imprese militari, precarie le condizioni economiche (che portarono agli scioperi del marzo 1943), i bombardamenti alleati. Negli ambienti monarchici e presso gli stessi gerarchi fascisti, maturò il progetto di destituire Mussolini.
  • Il 25 luglio 1943 il Gran Consiglio del fascismo, su iniziativa del re e con l’appoggio di elementi fedeli alla corona come Galeazzo Ciano e Dino Grandi, decise di destituire Mussolini e di arrestarlo. Il duce sarà portato prima sull’isola di Ponza e da qui in Sardegna, sull’isola della Maddalena, prigioniero a villa Webber, dove fallisce un tentativo di liberazione da parte tedesca. Dopo 18 giorni di isolamento, il duce fu trasferito sul Gran Sasso.
  • Il re affidò il governo al maresciallo Badoglio il quale, l’8 settembre 1943, annunciò dai microfoni dell’EIAR l’armistizio, firmato nella cittadina siciliana di Cassibile, con gli alleati anglo-americani che erano sbarcati ormai anche in Calabria e a Salerno.
  • Il 12 settembre alcuni paracadutisti tedeschi al comando del capitano Otto Skorzeny, un ufficiale di 35 anni, “specialista” in azioni di commando, liberarono Mussolini su incarico di Hitler e lo fecero fuggire. Lo condussero, su un piccolo velivolo, prima a Monaco e poi a Rastemburg, nella “tana del Lupo” (dove fallì l’attentato di Von Stauffenberg, “operazione Valkiria”) il quartier generale di Hitler, ai confini con la Polonia, dove i due si incontrarono. Da qui Mussolini riparò a Salò dove venne fondata la RSI, uno stato fantoccio manovrato dai tedeschi.
  • Qui comincia per l’Italia la guerra di liberazione o “Resistenza”.
  • 6 giugno 1944. Lo sbarco in Normandia. Il cosiddetto D-Day, fu deciso dagli alleati franco-anglo-sovietici in seguito alla conferenza di Teheran, nome in codice Eureka, (dicembre 1943), e segna gli sgoccioli della guerra in Europa. Il generale Dwight Eisenhower condusse le operazioni che portarono alla liberazione del Belgio e di quasi tutta la Francia. Il 19 agosto i soldati di de Gaulle riconquistarono Parigi. Roma fu liberata nel giugno del 1944. L’avanzata degli alleati si arrestò lungo la linea gotica, una linea fortificata con legname e cemento armato costruita dai tedeschi e dai militari italiani dopo lo sbarco inglese in Sicilia, per impedire l’avanzata degli alleati in pianura padana. Valicava l’Appennino tosco-emiliano e andava da Apuania, poco sotto la Spezia, a Pesaro.
  • La Germania era circondata. Da est avanzavano i sovietici e da sud e da ovest le forze aeree alleate bombardavano a tappeto distruggendo le città tedesche. Gli eventi si susseguono freneticamente. Nella primavera del 1945 gli Alleati passarono il Reno e l’Armata Rossa entrò in Vienna, in aprile occupa Berlino, distrutta dai bombardamenti. Il 25 aprile del 1945 le truppe anglo-sovietico-americane si incontrarono sul fiume Elba. Il 28 aprile, in Italia Mussolini viene catturato dai partigiani a Dongo, sul lago di Como, e fucilato sul posto. Mentre le truppe sovietiche martellavano i ruderi di Berlino, difesa da ragazzini, vecchi e da quello che rimaneva delle grandi armate del reich, Hitler, nascosto da giorni 20 metri sottoterra, nel bunker sotto la cancelleria, insieme alla compagna Eva Braun ed alcuni fedeli, si toglieva la vita il 30 aprile del 1945, consegnando il suo nome al tribunale della storia.
  • Nel pacifico intanto le sorti del conflitto volgevano a favore degli U.S.A, grazie alla sua potente capacità industriale, con la quale il Giappone non poteva competere. La guerra si combattè con scontri aeronavali e sbarchi marines nelle isole. Le filippine furono riconquistate nonostante le leggendarie imprese dei Kamikaze giapponesi, che si lanciavano sulle navi americane con il proprio aereo.. nel marzo 1945 tokio fu distrutta dalle bombe e la volontà di risparmiare tempo e vite americane fece decidere l’allora presidente Truman (successo a Roosvelt) per l’impiego della bomba atomica, che il 6 agosto 1945 venne sganciata su Hiroshima e poco dopo su Nagasaki. Il 2 settembre 1945 fu firmata la resa del Giappone.

 

  • Il rapporto tra le popolazioni e la guerra.

Cinquanta milioni di vittime, tra militari e civili; città distrutte; intere popolazioni devastate e deportate. Risorse economiche prosciugate. Questo il bilancio. Dal punto di vista psicologico, la cosa più terribile è che la familiarità con la morte diviene esperienza quotidiana, tanto da anestetizzare il comune senso di compassione.

Alla metà del 1942 la Germania possedeva un impero di 2 milioni e mezzo di Km quadrati tra stati direttamente annessi al reich, come l’Austria e la Boemia; stati collaborazionisti come la Norvegia di Quisling, il governo francese di Vichy, la Croazia degli Ustascia , alleati come l’Italia o serbatoi di risorse e manodopera come l’Unione sovietica e i Balcani.

Sterminio e saccheggio furono i due poli  del dominio tedesco, in ottemperanza al culto della razza che sottintendeva alla delirante ideologia della svastica.

  • L’istituzione nel 1943 del servizio di lavoro obbligatorio costrinse 7 milioni di lavoratori europei, soprattutto russi, ad una condizione di schiavitù.
  • L’istituzione dei lager, campi di concentramento o di sterminio, è il simbolo della volontà nazista di “pulizia razziale” organizzati tra il 1933 e il 1939; nei quali furono concentrati prigionieri politici, zingari, omosessuali, “asociali” e, a partire dalla notte dei cristalli (del novembre 1938), soprattutto ebrei, da tutta l’Europa, soprattutto russi..

 

  • L’Olocausto.

La soluzione al problema ebraico, obiettivo fissato da Hitler sin dall’inizio, come base fondamentale del suo programma, passò varie fasi.

1. Dapprima fu attuata la deportazione della popolazione “inferiore” in Russia, oltre gli urali.

2. Poi fu deciso per la chiusura degli ebrei in ghetti enormi come quello di Varsavia, per una morte silenziosa per malattia e per fame.

3. Infine si decise per la “soluzione finale” lo sterminio volontario e scientifico. Dapprima con le fucilazioni di massa, in Russia, dove erano stati inviati gli squadroni della morte Einsatzgruppen (SS integrati da volontari ucraini e bielorussi), dopo il 1941 con il preciso scopo di eliminare comunisti ed ebrei. In seguito, data la lentezza del procedimento e l’abbrutimento che provocava nei soldati si decise per le camere a gas. Nel campo di sterminio di Aushwitz, che fu il più “efficiente” campo di morte organizzato dal terrore nazista, morirono tra il 1942 e il 1944 un milione di persone, soprattutto ebrei, ma anche zingari, omosessuali e prigionieri politici e militari.

 

  • I movimenti di Resistenza.

Oltre all’entrata in guerra degli USA, la disfatta dell’esercito tedesco fu determinata anche dallo sviluppo, tra il 1943 e il 1944, dei movimenti di resistenza nazionali. La resistenza europea, contraria tanto all’occupazione quanto agli eventuali governi collaborazionisti, come quello di Vichy, operò con vere azioni di guerriglia di supporto agli alleati, con atti di sabotaggio e con la propaganda. In Yugoslavia e in Italia realizzò veri e propri eserciti di liberazione nazionale.

    • Il primo a svilupparsi, e tra i più efficaci, fu quello francese, coordinato dal generale Charles de Gaulle, che, dall’emittente Radio Londra, il 18 maggio 1940, all’indomani dell’occupazione tedesca del suolo francese, esortò i francesi a Resistere. Come sottosegretario alla difesa, de Gaulle, contrario all’armistizio, si era imbarcato per Londra da dove organizzerà sia il movimento di resistenza francese territoriale, il maquis (la macchia), sia l’ esercito di resistenza nelle colonie detto France libre.
    • In Germania mancò la forza per un vero atto di resistenza popolare, poche le voci dissenzienti il gruppo dirigente politico godeva di ampio consenso e la barbarie del genocidio fu attuata con la collaborazione attiva di centinaia di migliaia di soldati, poliziotti, funzionari nell’indifferenza e nel terribile silenzio di un intero paese. Le poche voci dissonanti, preti di entrambe le chiese, furono deboli e timide; la “Rosa bianca”, e il fallito tentativo di von Stauffenberg di uccidere il Furer, nella tana del lupo, il 20 luglio 1944, quando ormai le sorti della Germania erano segnate, furono fallimentari.
    • Le resistenze in Polonia e in Grecia furono minate dai conflitti e dalle divisioni interne ai comitati di liberazione divisi tra gruppi comunisti e anticomunisti, preoccupati di una svolta rivoluzionaria sociale.
    • In Yugoslavia, altrettanto compromessa dalla divisione tra partigiani filomonarghici e comunisti, la resistenza guidata dal maresciallo Tito Broz, detto Tito, però riuscì a sconfiggere senza aiuti esterni l’esercito tedesco.

 

La Resistenza italiana.

La destituzione di Mussolini ad opera del re e delle gerarchie del regime intendeva evitare che la Corona e l’intero stato italiano venissero travolti dal crollo del fascismo. Allo stesso obiettivo rispondeva, ufficialmente, anche la fuga di Vittorio Emanuele, suo figlio Umberto II e Badoglio a Brindisi, lasciando tutto il centro Italia nelle mani dei tedeschi di Rommel che erano dilagati in Lazio. Roma, il 14 agosto del 1943, fu dichiarata “città aperta”, ossia “aperta all’occupazione da parte del nemico”.

I 45 giorni che seguirono all’arresto di Mussolini, fino alla firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943, sono noti come i 45 giorni del governo Badoglio e porteranno allo scoperto quelle forze politiche soppresse dalla legge di Pubblica sicurezza del novembre 1926. All’indomani dell’8 settembre a Roma si organizzarono le forze di resistenza del Comitato di Liberazione Nazionale, sotto la guida del socialista Ivanoe Bonomi.  Il Partito Liberale, il Partito Socialista, il Psiup, il Partito d’azione (erede del movimento Giustizia e Libertà fondato a Parigi nel 1929 da Carlo Rosselli), la Democrazia Cristiana fondata nel 1942 da Alcide de Gasperi e il partito comunista. Uniti dall’obbiettivo comune. Il desiderio di libertà.

Tre guerre furono quelle di resistenza.

1. una guerra di liberazione patriottica.

2. una guerra civile tra partigiani e repubblichini di Salò.

3. una guerra di classe che legava l’obiettivo della guerra al nazifascismo alla rivoluzione sociale.

Il movimento di liberazione nazionale era eterogeneo. Borghesi, militari, studenti, operai, comunisti e cattolici apportarono alla lotta le loro diverse motivazioni ed esperienze. Molti giovani decisero di allearsi con i partigiani, soprattutto al nord, per sfuggire all’arruolamento nell’esercito della Repubblica di Salò.

Gli italiani furono chiamati a decidere da che parte stare: “fedeli alla parola data” come disse Badoglio, ossia dalla parte dei tedeschi (quando invece trattava segretamente con gli alleati), oppure dalla parte della “montagna”? In montagna, infatti si organizzarono le prime formazioni partigiane. Dis-omogenee, come abbiamo detto, ma unite dalla comune ispirazione di autonomia e libertà (libertà dal nemico e di scelta, dopo gli anni dell’indottrinamento).

L’Italia era divisa in due: al sud il Regno d’Italia (oltre la linea Gustav, all’epoca la linea del fronte fissata a Cassino) governata dal sovrano da Salerno; al centro-Nord l’occupazione tedesca e la Repubblica di Salò di Mussolini. La vera e propria guerra di liberazione ebbe luogo soprattutto al nord, ma sporadici episodi di ribellione si possono ricordare al sud, come a Napoli e a Roma, dove per rappresaglia contro un’azione di guerriglia i tedeschi massacrarono 335 italiani (fosse Ardeatine). Roma fu liberata dagli alleati il 14 giugno del 1944. Interi reparti dell’esercito regolare italiano combatterono a fianco degli alleati dopo che il Regno del sud aveva dichiarato guerra alla Germania. Gli alleati non riconobbero la legittimità dei gruppi armati resistenti, il CNL, mentre appoggiavano Badoglio. Nel 1944, Palmiro Togliatti, il segretario del partito comunista convinse a Salerno il suo partito e le altre formazioni del CNL ad allearsi con Badoglio. L’obiettivo principale adesso non era la Repubblica, ma la liberazione del paese. Con la svolta di Salerno, la questione istituzionale venne accantonata e Vittorio Emanuele accettò di trasferire i poteri al figlio Umberto.

Al Nord intanto Mussolini, istituì un processo ai “traditori del 25 luglio” e chiese tra l’altro la testa del genero, Galeazzo Ciano, che aveva partecipato alla “congiura”. Repressioni, fucilazioni, punizioni per le renitenze alla leva furono portate avanti dalla Guardia Nazionale di Mussolini fiancheggiando i Tedeschi, che deteneva no di fatto il potere al Nord.

La guerra di resistenza si protrasse dal 1943 al 1945. All’inizio si trattava di bande, piuttosto disorganizzate che agivano con azioni di guerriglia, i Gap (gruppi armati partigiani), ma nella primavera del 1944 si passò a forme di inquadramento rigoroso. Le formazioni più combattive erano quelle comuniste (Brigate Garibaldi) e azioniste (Brigate Giustizia e Libertà). Intanto la linea del fronte si era spostata più a nord con la presa alleata della Toscana e l’Appennino tosco emiliano fu teatro di azioni partigiane e rappresaglie tedesche (la strage di Marzabotto, dove le SS di Reder sterminò tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 1836 persone).

Gli alleati dicevamo si rifiutarono di riconoscere il CNLN AI (dell’Alta Italia), in quanto temevano che nei territori liberati potessero instaurarsi forme di governo alternative e lesive dei tradizionali ordini sociali, e subordinarono gli aiuti militari alla restituzione finale delle armi a guerra conclusa (“protocolli di Roma”) e la richiesta di proseguire la guerriglia soltanto con azioni difensive (proclama del generale Alexander). L’invito fu respinto e i partigiani iniziarono un’offensiva nei confronti di Kesserling, isolati politicamente e materialmente senza aiuti. Il 24 aprile 1945, mentre le forze alleate sfondavano la linea gotica, i partigiani, spostatisi nelle campagne per reagire al duro inverno del 1944, accelerarono la disfatta dei tedeschi. Tra il 24 e il 25 Aprile, sotto la guida di Sandro Pertini, Emilio Sereni e Leo Valiani le maggiori città del Nord vennero liberate. Mussolini catturato a Dongo sul lago di Como mentre cercava di fuggire venne fucilato per odine del Comitato di Liberazione.

 

Verso la Repubblica.

Subito dopo la liberazione, i partiti antifascisti, alleati nel CNL durante la Resistenza, governarono l’Italia per due anni avendo temporaneamente accantonate le divergenze ideologiche e politiche. Da un lato il PCI e il PSI e dall’altro la DC, erede del Partito Popolare di don Sturzo, fondata e diretta da Alcide De Gasperi. Il primo governo dell’Italia Libera fu presieduto dall’Azionista (del Partito d’Azione) Ferruccio Parri, che per il suo indiscusso prestigio e il suo equilibrio, fu scelto a rappresentare il punto d’unione tra i partiti della Sinistra e quelli Liberale e Democratico Cristiano. La sua linea politica fu guidata da riforme in campo economico, con l’obiettivo di epurare i centri dirigenziali, statali ed industriali, dai personaggi maggiormente compromessi col passato regime. Ostacolato nella sua linea di riforme dagli alleati, sospettosi di un governo che accettava nelle proprie fila anche forze di sinistra, Parri fu costretto a dimettersi neppure dopo 5 mesi dalla sua elezione. Gli fece seguito De Gasperi che affidò il ministero della giustizia a Togliatti. Più moderato rispetto a Parri, De Gasperi tollerò la presenza delle forze di sinistra al governo come una necessità temporanea in attesa della inevitabile risoluzione della questione istituzionale. Il 2 Giugno 1946 gli italiani, a mezzo di un referendum, vennero chiamati a decidere fra la Repubblica e la Monarchia. In quella occasione si svolsero le prime elezioni libere dopo il ventennio fascista e per la prima volta a suffragio universale: furono ammesse al voto anche le donne. Prevalse la Repubblica con il 54% di suffragi. La Repubblica Italiana era nata.

 

Fonte: http://keynes.scuole.bo.it/~miglioli/kant/nuovissimi/Seconda_guerra_mondiale%20NUOVO.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

 

Seconda guerra mondiale sintesi

 

Unità Didattica ad alta comprensibilità
Storia

 

LA SECONDA GUERRA MONDIALE

 


 

 

LA GUERRA

 

La Germania e l’Italia si alleano nel “Patto di acciaio”.
Quando la Germania invade la Polonia scoppia la Seconda Guerra Mondiale.
La Seconda guerra mondiale comincia nel 1939 e finisce nel 1945.
Francia e Gran Bretagna si alleano per combattere Hitler e si chiamano “Alleati”.
In poco tempo i tedeschi occupano Austria, Norvegia, Danimarca, Belgio, Olanda e Francia.
Il 10 giugno 1940 l’Italia entra in guerra a fianco della Germania e contro gli Alleati.
Nell’estate del 1941 la Germania entra in guerra contro l’Unione Sovietica.
Alla fine del 1941 gli Stati Uniti si uniscono agli Alleati.
Il Giappone entra in guerra a fianco di Hitler nel 1941.

 

 

GLOSSARIO N° 1

PATTO = alleanza militare
INVADERE = entrare con la forza
ALLEARSI = mettersi d’accordo, mettersi insieme contro qualcuno.

 

 

LA GUERRA IN EUROPA

 

La Seconda guerra mondiale coinvolge quasi tutti i Paesi del mondo.
Si combatte in Europa, in Africa, in Asia e in America.

 

 

LE ALLEANZE

 

 

GERMANIA
ITALIA
GIAPPONE

 

GRAN BRETAGNA
FRANCIA
STATI UNITI
UNIONE SOVIETICA

  

 


Nei primi anni di guerra Hitler vince tutte le battaglie.
Nel 1943 i capi degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dell’Unione Sovietica si mettono d’accordo per sconfiggere Hitler.
Dopo questo accordo Hitler inizia a perdere.

 

LA GUERRA IN ESTREMO ORIENTE E NEL PACIFICO

 

Nel 1940 il Giappone firma un patto con l’Italia e con la Germania.
Hitler invade la Russia e arriva fino a Mosca.
Il Giappone attacca di sorpresa la base americana di Pearl Harbor, nelle isole Hawai, e inizia l’invasione dell’ Asia.
Gli Usa rispondono all’ attacco ed entrano in guerra al fianco di Francia e Inghilterra.

 

GLI ORRORI DEL NAZISMO

 

I nazisti odiano i deboli e le razze non ariane, soprattutto gli Ebrei.
Le SS e la Gestapo catturano e deportano in massa gli Ebrei di ogni nazionalità.
I Tedeschi chiudono gli Ebrei nei campi di sterminio, i LAGER, ad AUSCHWITZ, BUCHENWALD, DACHAU, MAUTHAUSEN.
I nazisti uccidono centinaia di persone con il gas e bruciano i loro corpi in forni crematori.
I morti delle persecuzioni sono circa otto milioni: sei milioni sono Ebrei.

 

GLOSSARIO N° 2

 

DEPORTARE = trasferire nel luogo dove scontare una pena.
SS e GESTAPO= polizia di stato tedesca.

APPROFONDIMENTO

ANNA FRANK

 

Anna Frank è una ragazzina ebrea di 15 anni.
Nasce nel 1929 a Francoforte.
All’inizio delle persecuzioni naziste si rifugia ad Amsterdam con la sua famiglia.
Dal 1942 al 1944 vive nascosta in una soffitta con la sua famiglia, senza uscire mai.
Anna scrive un diario e si rivolge a un’amica immaginaria di nome Kitty.
Il diario le tiene compagnia nel lungo periodo di tristezza, di noia e di paura.
Nel 1944 le SS scoprono l’alloggio segreto.
I Tedeschi deportano Anna e la sua famiglia in un campo di concentramento.
Anna muore a marzo del 1945, nel lager di Bergen Belsen.

 

 

 

 

 

 

GLOSSARIO N° 3

DIARIO = quaderno dove si scrivono tutti i giorni le cose più importanti.
IMMAGINARIO = che esiste solo nella fantasia, non reale.
ALLOGGIO = luogo (posto) dove si abita.

 

DAL DIARIO DI ANNA FRANK

 

“GIOVEDI’, 9 luglio 1942 “

Cara kitty,
così ce n’andammo sotto una pioggia scrosciante, il babbo, la mamma e io, ciascuno con una borsa da scuola o da spesa, piene zeppe di oggetti ficcati dentro alla rinfusa.
Gli operai che di buon mattino si recavano al lavoro ci guardavano con compassione; si leggeva loro in viso il rammarico di non poterci offrire un mezzo di trasporto; la vistosa stella gialla parlava da sé. Strada facendo papà e mamma mi svelarono con un racconto spezzettato la storia del nascondiglio…..Ci saremmo rifugiati nella casa dove il babbo aveva l’ufficio….

 

“LUNEDI’, 19 luglio 1943 “

Cara kitty,
domenica Amsterdam Nord è stata gravemente bombardata. La devastazione dev’essere terribile. Intere strade sono in rovina e ci vorrà molto tempo prima che tutti i corpi siano dissepolti. Finora si contano duecento morti e innumerevoli feriti; gli ospedali sono zeppi. Si sente parlare di bambini che vagano fra le rovine fumanti cercando i genitori morti. Mi vengono i brividi quando ripenso a quel cupo lontano rullio segno della distruzione che si avvicina.

 

“VENERDI’, 23 giugno 1944”

Cara kitty,
qui niente di speciale. Gli inglesi hanno cominciato il grande attacco a Cherbourg.
Secondo Pim e Van Daan saremo certamente liberi il 10 ottobre.
I russi prendono parte all’ azione, ieri è cominciata la loro offensiva presso Vitebsk, esattamente tre anni dopo l’aggressione tedesca.
Non abbiamo quasi più patate; d’ora innanzi conteremo le patate per tutti e otto, così
ciascuno potrà vedere quello che fa.

…                                                            ..La tua Anna

 

AUSCHWITZ

 

SON MORTO CHE ERO BAMBINO,
SON MORTO CON ALTRI CENTO,
PASSATO PER UN CAMINO
ED ORA SONO NEL VENTO.

AD AUSCHWITZ C’ERA LA NEVE
E IL FUMO SALIVA LENTO,
NEI CAMPI TANTE PERSONE
CHE ORA SONO NEL VENTO.

NEL VENTO TANTE PERSONE,
MA UN SOLO GRANDE SILENZIO.
E’ STRANO,NON HO IMPARATO
A SORRIDERE QUI NEL VENTO.

NO, IO NON CREDO
CHE L’UOMO POTRA’ IMPARARE
A VIVERE SENZ’AMMAZZARE
E CHE IL VENTO MAI SI SPOSERA’.

ANCORA TUONA IL CANNONE,
ANCORA NON E’ CONTENTA
DI SANGUE LA BELVA UMANA
E ANCORA CI PORTA IL VENTO.

ANCORA TUONA IL CANNONE,
ANCORA NON E’ CONTENTO.
SAREMO SEMPRE A MILIONI
IN POLVERE QUI NEL VENTO.

 

( FRANCESCO GUCCINI )

 

 

LA FINE DELLA GUERRA

 

In Italia nel 1943 Mussolini perde il potere e il re d’Italia fa mettere in prigione Mussolini e decide di firmare la pace con gli Alleati.
Dal 1943 gli Italiani combattono con gli Alleati contro Hitler.
La Seconda guerra mondiale è terribile: muoiono tantissime persone, soldati e anche civili.
Le bombe lanciate dagli aerei distruggono molte città.
La guerra finisce nel 1945.
L’esercito dell’Unione Sovietica invade la Germania e libera i prigionieri dei campi di concentramento.
I soldati possono tornare a casa: è il 25 aprile 1945.

 

 

CIVILI= persone che non combattono, come donne, bambini e anziani.

  

 


LA RESISTENZA

 

Durante la guerra, nei Paesi occupati dai Tedeschi e in Italia, si formano gruppi di persone che si oppongono ai nazisti.
La Resistenza è un movimento di lotta per ottenere la libertà.
Tutti i Paesi europei organizzano la resistenza.
La resistenza italiana nasce dopo l’8 settembre 1943, quando il re Vittorio Emanuele III mette in prigione Mussolini.
I Partigiani tentano in tutti i modi di cacciare i nazisti e i loro alleati.
I partigiani vivono nascosti sui monti lontani dai paesi.
I Tedeschi fucilano i partigiani che catturano e bruciano interi paesi solo per il sospetto che tra gli abitanti si nasconda qualche partigiano.
È famosa la strage di Marzabotto (1830 morti) e quella delle Fosse Ardeatine (355 morti).
                                    

GLOSSARIO N° 4

 

OPPORSI = andare contro qualcuno o qualche cosa.
RESISTENZA = lotta armata per conquistare la libertà.
PARTIGIANI = persone che combattono a gruppi.
STRAGE = uccisione di molte persone insieme.

LA BOMBA ATOMICA

 

Il 7 maggio 1945 la Germania si arrende.

Il Giappone vuole continuare la guerra. Per obbligare i Giapponesi a smettere la guerra, gli Stati Uniti decidono di usare una nuova arma molto potente e terribile: la bomba atomica.
Gli Stati Uniti buttano le bombe atomiche su due città del Giappone che si chiamano HIROSHIMA (6 agosto) e NAGASAKI (9 agosto).
Queste bombe uccidono in un istante migliaia di persone e distruggono le città.
Molte persone si ammalano e muoiono molti anni dopo a causa delle ustioni e delle radiazioni mortali provocate dalla bomba atomica.
Dopo questi bombardamenti anche il Giappone si arrende.
guerra.

 

 

 

GLOSSARIO N° 5

 

ARRENDERSI = accettare la sconfitta e smettere di combattere.
MIGLIAIA = molte volte 1000.
RADIAZIONI = onde di energia prodotte dall’esplosione della bomba atomica.
USTIONI = bruciature provocate dal fuoco e dal calore.


DAL DIARIO DI HIROSHIMA DI M. HACHIYA

(6 agosto-30 settembre 1945)

La scala si illuminò di giallo,abbagliante come il lampo al magnesio che si usava in fotografia. Non capii più nulla. Le orecchie,per il fortissimo rumore,sembravano scoppiare. Istintivamente mi presi la testa fra le mani e mi buttai a terra.
L’esplosione fu violentissima. Ripresomi,corsi fuori.
Rosso,giallo,bianco il fungo dell’esplosione,senza alcun rumore,stava lentamente salendo nel cielo di Hiroshima.
Sembrava l’eruzione di un vulcano. Al centro i raggi radioattivi emettevano una luce gialla. E tutt’intorno non c’era più nulla.
Non esisteva più niente,a eccezione di pochi edifici in cemento armato.
Per chilometri e chilometri,la città sembrava un deserto:non ne restavano che mucchi di mattoni e tegole.
In realtà mi mancavano le parole per descrivere il panorama che mi appariva davanti.


LA RICOSTRUZIONE

 


Alla fine della seconda guerra mondiale l’ Europa è distrutta.
I soldati e i prigionieri tornano a casa.
Le persone iniziano a ricostruire le case e le strade distrutte dalla guerra.
Tutte le persone iniziano a ricostruire i loro Paesi.
La gente riprende il suo lavoro.
A poco a poco i Paesi distrutti dalla guerra riprendono a far crescere la loro economia.
Ci sono nuove scoperte e nuove invenzioni.

 

 

 

ECONOMIA= beni produttivi di un paese.

  

 


SCHEMA DI SINTESI

LA SECONDA GUERRA MONDIALE

CAUSE
      • Politica aggressiva del fascismo.

      • Desiderio di rivincita di alcuni stati.

      • Crisi economica e sociale degli anni trenta.

       

 


EVENTI

      • 1° settembre 1939: la Germania attacca la Polonia.

      • Inghilterra e Francia sono al fianco della Polonia, l’Italia è al fianco della Germania.

      • Luglio 1943: sbarco delle truppe angloamericane in Italia e arresto di Mussolini.

      • 1943: nasce la RESISTENZA italiana ad opera dei partigiani.

      • 1944: sbarco degli angloamericani in Normandia (FRANCIA) e liberazione del territorio francese.

      • 25 aprile 1945: LIBERAZIONE dell’Italia dai Tedeschi. I partigiani uccidono Mussolini.

      • Gli Usa distruggono con le bombe atomiche Hiroshima e Nagasaki.

      • 1° settembre 1945: fine della guerra.

       

 


CONSEGUENZE

      • L’Italia perde molti uomini.

      • Molti morti in tutti i paesi coinvolti.

      • I bombardamenti distruggono le città.

      • Le fabbriche sono danneggiate e mancano gli alimenti.

      • L’Italia è libera.

       

      Esercizi

 

2) RISPONDI ALLE SEGUENTI DOMANDE

 

  • Quando scoppia la Seconda guerra mondiale?
  • Quando e perché entrano in guerra gli Stati Uniti?
  • Che cosa è la resistenza?
  • Chi erano i partigiani?
  • Quando e in che modo si conclude la guerra per l’Italia?

 

4) OSSERVA QUESTA TABELLA

 

PAESE

NUMERO DI MORTI

GERMANIA

4.400.000

ITALIA

408.500

GRAN BRETAGNA

400.000

POLONIA

7.300.000

UNIONE SOVIETICA

20.000.000

BULGARIA

20.000

FRANCIA

660.000

JUGOSLAVIA

2.000.000

GRECIA

200.000

ROMANIA

900.000

 

BIBLIOGRAFIA

TESTI

La carta dei saperi (cl.5), Ed. Scuola di base
Nuovo tempo di conoscere (cl.5), Ed Il capitello
La rete dei saperi (cl.5), Ed. Immedia
Oggi per domani (cl.5), Ed. Cetem
Speciale storia (vol.3B), Ed. La scuola

IMMAGINI
Oggi per domani (cl.5), Ed. Cetem
La memoria e la storia (vol.3), Ed Le Monnier
Storia+ (vol.3), Ed. Sei
Internet

SITI INTERNET
www.libero.it
www.virgilio.it
www.google.it

 

INDICE

 

Indicazioni per l’insegnante…………………………………….

Chiavi degli esercizi……………………………………………

Guernica…………………………………………………………

La Guerra………………………………………………………..

Glossario N° 1…………………………………………………..

La Guerra in Europa…………………………………………….

Le alleanze………………………………………………………

La Guerra in Estremo Oriente e nel Pacifico……………………

Gli orrori del Nazismo…………………………………………..

Glossario N° 2…………………………………………………..

Approfondimento: Anna Frank…………………………………

Glossario N° 3…………………………………………………..

Dal Diario di Anna Frank……………………………………….

Auschwitz……………………………………………………….

La fine della Guerra……………………………………………..

La Resistenza……………………………………………………

Glossario N° 4…………………………………………………..

La bomba atomica………………………………………………

Glossario N° 5…………………………………………………..

Dal “Diario di Hiroshima” di M. Hachiya………………………

La ricostruzione…………………………………………………

Schema di sintesi………………………………………………..

Esercizi………………………………………………………….

 

Fonte: http://www.comprensivovr11.it/la_seconda_g_a_mondiale_2.doc

sito web: http://www.comprensivovr11.it/

Autori del testo: realizzata da Marchi Marina e Maggiolo Michela

 

La seconda guerra mondiale 1939 -1945

 

 

HITLER OCCUPA ALCUNI STATI EUROPEI
Alla Conferenza di Pace di Parigi, gli stati decidono che la Germania deve ridurre l’esercito e la flotta (= le navi). Invece Hitler, che è diventato dittatore, rafforza l’esercito e la flotta, perchè vuole ingrandire la Germania e conquistare tutta l’Europa. Lui si allea con l’Italia di Mussolini e con il Giappone ed inizia una politica di aggressione contro gli stati dell’Europa:


              SCHIERAMENTI
ALLEATI                    POTENZE DELL’ASSE

 

Inghilterra                      Germania

 

Francia                          Italia

Russia                           Giappone

Stati Uniti

 

 Marzo    1936    -   occupa la Renania ( al confine tra Germania e Francia)                                                                     
Marzo    1938    -  invade e conquista l’ AUSTRIA                                                  

Marzo    1939    -   conquista   la  CECOSLOVACCHIA                                          
1 Settembre  1939    -   invade la  POLONIA    

L’INIZIO DELLA SECONDA  GUERRA  MONDIALE  (1 Settembre 1939 )
Quando Hitler invade la Polonia, inizia la Seconda Guerra Mondiale, perchè la Francia e l’Inghilterra vogliono fermare le aggressioni di Hitler e liberare la Polonia. Così, loro dichiarano guerra alla Germania.  Dalla parte della Germania ci sono il Giappone e l’Italia (Germania, Italia e Giappone sono dittature e durante la guerra si chiamano “Potenze dell’Asse” ). 
Insieme alla Francia e Inghilterra, più tardi anche la Russia entra in guerra. Più tardi anche gli Stati Uniti entrano in guerra (Francia, Inghilterra, Russia, Stati Uniti sono  stati democratici  e  durante la guerra si chiamano “Alleati” ).
Quindi la Seconda Guerra Mondiale è una guerra degli stati democratici contro le dittature.
Come nella Prima Guerra Mondiale, la Germania decide di fare una “guerra lampo”  e questa volta ci riesce: da Settembre 1939 a Maggio 1940 Hitler conquista anche altri stati: Danimarca, Norvegia, Olanda, Belgio, Francia settentrionale.

 

 

L’ITALIA ENTRA IN GUERRA
A questo  punto Mussolini  pensa che  la Germania in poco tempo può vincere la guerra. Lui pensa che se l’Italia entra in guerra potrà ottenere qualcosa. Così il 10 Giugno 1940 decide di entrare in guerra a fianco della Germania, anche se l’Italia non è pronta per entrare in guerra.

LA GUERRA E LE AGGRESSIONI DI HITLER CONTINUANO
La Germania di Hitler continua le aggressioni contro gli stati dell’Europa :
- da luglio a settembre 1940 cerca di invadere l’Inghilterra, ma non ci riesce.
- nell’aprile 1941 invade la Penisola Balcanica e conquista la Jugoslavia e la Grecia.
- nel  Giugno 1941 invade la Russia. I russi, però, fanno “terra bruciata”, cioè bruciano tutte le città, e si ritirano verso Mosca.  Quando i soldati tedeschi  e i soldati italiani arrivano a Mosca, è già inverno. L’inverno russo è freddissimo e i russi scelgono proprio l’inverno per attaccare. L’esercito russo attacca e nel 1942 sconfigge tedeschi e italiani nella città russa di Stalingrado. I soldati tedeschi e italiani devono ritirarsi e molti muoiono anche per il freddo.

GLI  U.S.A.  ENTRANO IN GUERRA
Gli U.S.A. entrano in guerra nel Dicembre 1941 insieme a  Inghilterra, Francia e Russia. Loro entrano in guerra perchè il Giappone, che combatte insieme a Germania e Italia, attacca improvvisamente la flotta degli  U.S.A.  nel porto di PEARL HARBOUR nelle  Isole Haway .

GLI ALLEATI COMINCIANO A VINCERE
La  fallita invasione dell’Inghilterra (1940 ), l’entrata in guerra degli U.S.A. (1941 ) e la sconfitta subita in Russia ( 1942 ) fermano i successi delle potenze dell’Asse. Inizia la rivincita degli alleati.
Nel 1943 inglesi e statunitensi conquistano tutto il Nord Africa. Da lì sbarcano in Sicilia e cominciano a risalire l’Italia.

 

IN ITALIA IL FASCISMO FINISCE E I PARTIGIANI COMBATTONO LA RESISTENZA
Il 25 Luglio 1943  in Italia  finisce il Fascismo e Mussolini viene fatto prigioniero.
L’8 Settembre 1943  il  Governo italiano firma l’armistizio (= si arrende) e si impegna a non combattere più insieme ai tedeschi. La mattina dopo, la famiglia reale dei Savoia scappa a Brindisi, dove sono arrivati gli Alleati, e lascia l’esercito italiano senza ordini. I tedeschi sono in Italia, ma ora sono diventati nemici degli italiani. Molti soldati italiani sono uccisi o sono presi dai tedeschi, invece molti altri scappano sulle montagne. Qui loro iniziano la RESISTENZA, cioè la lotta per liberare l’Italia dai tedeschi e dai fascisti.
Intanto i tedeschi liberano Mussolini ed i fascisti riprendono il potere. Loro formano una nuova Repubblica, che si chiama Repubblica di Salò, combattono insieme ai tedeschi contro gli Alleati e chiamano i giovani a combattere con loro.  Ma molti giovani, che hanno ormai capito che cosa è il fascismo,  si rifiutano di  combattere con loro e scappano sulle montagne. Insieme ai soldati che già sono sulle montagne loro formano un esercito di liberazione, che alla fine è di  20.000 uomini . Non è un esercito come gli altri, non ci sono solo soldati, ma anche operai, contadini, studenti e anche donne e ragazzi : loro si chiamano  PARTIGIANI
La Resistenza non è una guerra come le altre. Non c’è il fronte,  ma i Partigiani combattono sulle montagne e nelle città: loro fanno attentati, loro attaccano i trasporti dei tedeschi, loro buttano bombe sui depositi di armi. I Partigiani combattono insieme agli Alleati per liberare l’Italia dai tedeschi e dai fascisti. Però non tutti gli italiani combattono per liberare l’Italia: ci sono anche italiani che stanno dalla parte dei fascisti e dei tedeschi. Così la guerra di liberazione o Resistenza diventa anche una guerra civile, cioè di italiani contro italiani.

GLI ALLEATI VINCONO
Il 6 Giugno 1944 migliaia di soldati,  trasportati da 4000 navi  e protetti da 13.000 aerei, arrivano sulla costa della Normandia, in Francia. Si chiama SBARCO IN NORMANDIA. In tre mesi, con l’aiuto dei partigiani francesi, liberano la Francia dai tedeschi.  Il 25 Aprile 1945 gli Alleati e i partigiani liberano l’Italia e costringono i tedeschi a ritirarsi. Ecco perché il 25 Aprile in Italia è un giorno di festa: si chiama Festa della Liberazione.
Ormai la Germania è accerchiata: gli eserciti alleati arrivano dalla Francia, dalla Russia, dall’Italia  e il 7 Maggio 1945  la Germania si arrende.  

GLI U.S.A. LANCIANO LE BOMBE ATOMICHE
Anche se la Germania si è arresa, i giapponesi continuano a resistere. Così gli statunitensi decidono di  colpire la città di Hiroshima e la città di Nagasaki in Giappone con la bomba atomica. Le due bombe distruggono completamente le due città  e ci sono migliaia e migliaia di morti subito e molti altri più tardi a causa delle radiazioni.  Il 2 Settembre 1945 il Giappone  è costretto ad arrendersi.
Finisce così la Seconda Guerra Mondiale: in Europa, Asia, Africa ci sono più di 50 milioni di morti. Nei campi di concentramento ci sono stati 6 milioni di Ebrei morti.

 

LA  REPUBBLICA  ITALIANA NASCE
Dopo la fine della guerra e la caduta del Fascismo, in Italia c’è ancora il re d’Italia Vittorio Emanuele III. Lui ha permesso al Fascismo di prendere il potere e non ha fatto niente per convincere Mussolini a non entrare in guerra. Lui è anche scappato dopo l’armistizio e ha lasciato l’esercito senza ordini. Lui lascia il trono a suo figlio Umberto.
Ma gli Italiani non si fidano più del re, così nel 1946 si fa il REFERENDUM ( cioèuna votazione) per scegliere tra monarchia e repubblica. In questo referendum per la prima volta anche le donne votano.
La repubblica vince e nasce così  la  REPUBBLICA  ITALIANA. Ecco perché in Italia il 2 giugno è un giorno di festa: è la festa della Repubblica.
Il 1° Gennaio 1948  diventa valida  la  COSTITUZIONE italiana.

 

Fonte: http://www.inretelab.altervista.org/storia/contenuti/novecento/secondaguerramondiale.doc

autore del testo Marchi.M e Maggiolo.M

 

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