Vichinghi

 

 

 

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Vichinghi

 

Il popolo dei Vichinghi

 

Il significato dei Vichinghi per la Danimarca può essere paragonato a quel che gli antichi Romani rappresentano per l'Italia. Con i Vichinghi la Danimarca si presentò al resto d'Europa.

Il periodo dei Vichinghi inizia verso l'anno 700 e finisce nel 1050 dopo Cristo. Fino all'anno 700 la Danimarca era una Paese del nord sconosciuto, isolato e lontano, mentre i popoli dell'Europa Centrale per trovare nuove strade commerciali per assicurarsi il commercio con i paesi dell'estremo oriente passavano obbligatoriamente dalla Danimarca. Le possibilità offerte ed i pericoli derivanti dalla presenza di commercianti stranieri in Danimarca vennero presi in considerazione dai Vichinghi. Questi, che era gente capace ad organizzarsi, impararono in breve tempo ad evitare pericoli e a difendersi. Con i Vichinghi la Danimarca si trasformò da un paese agricolo e pastorizio in un paese commerciale ben organizzato.

I Vichinghi vengono spesso descritti come guerrieri sanguinari e saccheggiatori, ma questo è soltanto parzialmente vero. I Vichinghi, infatti, erano dei bravissimi commercianti, abili artigiani, coraggiosi marinai e capaci organizzatori. Ben presto i commercianti facevano scalo soltanto sulle coste danesi dove trovavano porti sicuri creati dai Vichinghi. Le prime città danesi furono fondate quei tempi. Le città consistevano allora in fattorie, anche perché l'agricultura era come tutt'oggi di fondamentale importanza, in botteghe per il commercio, in laboratori di maniscalchi ed in cantieri per la costruzione delle navi. Spesso le città erano circondate da bastioni i quali servivano da difesa contro i nemici che venivano dall'interno del paese. Tra fattoria e fattoria che ospitavano sia i Vichinghi sia gli animali furono costruite delle strade. I Vichinghi organizzarono la loro società a 3 livelli. I guerrieri appartenevano alla classe socialmente superiore con il re in testa, difendevano la città e andavano in spedizioni per commerciare e qualche volta anche per saccheggiare. La classe media era costituita dagli agricoltori liberi, dagli artigiani e commercianti, mentre alla classe inferiore appartenevano gli schiavi che non potevano avere proprietà e che non avevano nessun diritto. Le città venivano governate da una giunta cittadina dove tutti gli uomini liberi avevano un potere diretto e dove le liti venivano giudicate in maniera democratica.

I Vichinghi erano bravi costruttori di navi e spesso andavano in spedizione. Lo scopo principale era di fare commercio e per questo motivo erano previste delle navi particolarmente adatte per il trasporto di merce. Altro scopo delle spedizioni poteva anche essere quello di saccheggiare, di conquistare o di colonizzare e per questo avevano delle navi da guerra con una capacità fino a 100 uomini. Queste imbarcazioni ben funzionali potevano anche portare molto lontanto. Le Isole Faroe, l'Islanda e la Groenlandia furono colonizzate, parti dell'Inghilterra, Irlanda e Normandia furono conquistate e sottomesse al dominio dei Vichinghi. Centri abitati e dediti al commercio furono creati lungo i fiumi russi come anche in Nordamerica, e con lo scopo pacifico di fare commercio i Vichinghi arrivarono dopo il Portogallo e la Spagna perfino in Italia ed a Costantinopoli nel regno bizantino per poi risalire persino i fiumi russi.

Durante le loro spedizioni in Europa e con le visite dei commercianti stranieri in Danimarca i Vichinghi vennero a conoscenza della fede cristiana. I Vichinghi avevano la loro mitologia nordica con tanti Dei, che certo non andavano d'accordo con l'insegnamento caritatevole della fede cristiana. L'era dei Vichinghi ha portato alla fine della mitologia nordica e la Danimarca diventò cristiana alla fine del periodo dei Vichinghi sotto il capo vichingo Re Harald Denteblu.

Dalle loro spedizioni commerciali i Vichinghi tornarono con idee nuove sull'arte e le culture straniere e nasceva quindi un interesse e voglia di imitazione artistica. Molti reperti trovati in scavi dai tempi dei Vichinghi testimoniano l'alto livello tecnico ed artistico espresso soprattutto con le sculture lignee. Ma i vichinghi si espressero anche con tessitura figurativa o con materiali come osso e corno nonché con metalli come ferro, bronzo, argento e oro. Si riconosce un'opera d'arte dei vichinghi per l'uso esteso di ornamenti di piante e animali. Grandi lavori furono eseguiti in pietra come testimoniano tra altro le incisioni su pietre runiche dei testi che documentano l'introduzione della fede cristiana in Danimarca.

 

 

Fonte: http://www.visitdenmark.com/NR/rdonlyres/90969734-C113-4A31-910E-4FE6276922A4/0/Ilpopolodeivichinghi.DOC

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Vichinghi

Sulle orme dei vichinghi

 

Arrivano i Vichinghi!!!! Arrivano i Vichinghi!!!! Non tutti erano felici quando all’orizzonte scorgevano le teste di drago delle veloci navi vichinghe robuste e facilmente manovrabili che puntavano la riva. In effetti, durante un periodo di 300 anni – dal 750 al 1050 circa – i Vichinghi erano noti per le loro fantastiche prodezze e raid in molte parti del mondo, e le loro grida si sentirono dall’estremo Nord in Groenlandia fino al Sud nell’Africa settentrionale, dal Mar Caspio in Oriente al Nord America in Occidente.

In realtà solo alcuni dei vichinghi lasciarono le rive della propria terra nativa. La maggioranza rimase a casa in pace lavorando. Molti di loro erano fattori e la maggior parte di quelli che viaggiavano all’estero alla fine ritornava a una vita tradizionale in una società agricola.

Allo stesso modo come hanno influenzato il corso della storia europea, i vichinghi hanno lasciato molte tracce indelebili sul territorio danese. Un viaggio nell’Era Vichinga significa anche un’escursione verso alcune delle più belle parti del Paese. Questo perché i monumenti storici del periodo vichingo sono meglio preservati in aree, dove la natura è stata meno contaminata dall’uomo e dove la cornice culturale è ancora intatta. È facile lasciarsi trasportare dalla fantasia e immaginare le avventure e il modo di vivere dei Vichinghi curiosando nei seguenti luoghi.
Suggeriamo quindi un itinerario sulle orme dei vichinghi iniziando a Copenaghen, la capitale danese:

Nationalmuseet – il Museo Nazionale, dove tavole illustrate e descrittive vi introdurranno nel lontano mondo di questo popolo e dove potrete vedere alcuni reperti vichinghi più importanti, quali armi, gioielli, monete, pietre runiche e rifacimenti del vestiario vichingo.
A Copenaghen, naturalmente, potete cogliere l’occasione di visitare il parco divertimenti Tivoli, all’interno del quale, tra le tante divertenti giostre, spettacoli e bar, troverete anche un ristorante a tema: il Valhal. Un ristorante con menù vichingo. Da provare!

Per il vostro percorso sulle tracce dei vichinghi proseguite a nord, alla volta di Odsherred per un viaggio nel tempo al borgo di Ulvsborg. Questo museo interattivo, o laboratorio storico come preferisce definirsi, è l’unico in Danimarca a occuparsi di ricostruire e far rivivere la Danimarca al tempo del passaggio dall’era vichinga a quella medievale (1050-1250). Immerso in ventiquattro ettari di rigogliosa natura, Ulvsborg mostra varie sfaccettature della vita dei primi secoli dello scorso millennio, caratterizzati da grandi trasformazioni culturali e sociali.

Da Odsherred dirigetevi verso sud per raggiungere Roskilde e visitare Vikingeskibshallen (museo delle navi vichinghe), dove sono esposte 5 navi vichinghe originali trovate nel fiordo davanti al museo. Gli scavi sono documentati da film in proiezione all’interno del museo, mentre all’esterno si possono vedere delle ricostruzioni delle imbarcazioni.
Roskilde offre anche l’opportunità di fare un giro in barca sull’omonimo fiordo e suggeriamo una visita al Duomo della città, dove sono tra l’altro sepolti tutti i monarchi danesi.

Per scoprire spettacolari scorci di natura incontaminata e prodotti genuini e locali come ai tempi dei vichinghi dirigetevi a sud verso la penisola di Møn che vi accoglierà con le sue affascinanti scogliere bianche e invitanti negozietti di leccornie locali, dalle caramelle alla birra.

Puntate ora a nord verso Slagelse per visitare Trelleborg, una fortezza vichinga circondata da un muro di cinta con un diametro di 134 m. I reperti degli scavi sono custoditi nel museo accanto ad una ricostruzione di una casa vichinga.

Da Slagelse proseguite verso il ponte del Grande Bælt per raggiungere l’isola di Fionia e la cittadina di Kerteminde dove troverete Ladbyskibet. Qui, a 100 m dalla costa, nel luogo dove furono ritrovati e ora custoditi in una campana di vetro, si trovano i resti di una nave da guerra lunga 20 m. Questa nave fece da bara a un capo vichingo, che si fece seppellire insieme a tutti i suoi averi, inclusi cavalli, gioielli e armi.

 

Lasciate Kerteminde e andate verso la penisola dello Jutland attraversando il ponte sul Piccolo Belt per raggiungere Ribe, la più antica cittadina danese e il suo centro medievale, tra i pochi rimasti ben conservati. È inoltre una delle poche città ancora visitate dalle cicogne. Potreste avere fortuna e scorgerne qualcuna nei nidi sui comignoli della città. A Ribe non potete perdervi Ribes Vikinger (I vichinghi di Ribe), un centro d'esposizione con una grande piazza del mercato che vi descrivono Ribe ai tempi in cui fu commercialmente molto importante per i vichinghi. Con l’aiuto della stanza multimediale sarete trasportati in quel periodo.
Per un altro favoloso viaggio che vi riporterà indietro di 1.000 anni visitate il Ribe vikingecenter. Passeggiate nella Ribe dell'825, dove conoscerete gli odori, i rumori e i sapori dell'epoca dei vichinghi. Il Centro vichingo di Ribe presenta una ricostruzione fedele della vita di un villaggio vichingo.

Da Ribe si procede verso est seguendo le indicazioni per Kolding, si continua in direzione di Vejle e a pochi chilometri si arriva a Jelling con le sue pietre runiche e i tumuli. Queste pietre runiche sono chiamate il certificato di battesimo della Danimarca perché testimoniano come Re Harald Dente Blu introdusse il cristianesimo presso i danesi. I tumuli sono le tombe dei re vichinghi danesi.

Da Jelling est a nord verso Århus, fondata dai vichinghi che approdarono qui nell’VIII secolo. Nel museo vichingo nel sottosuolo della piazza principale è ancora possibile ammirare le fondamenta della vecchia città per un viaggio a ritroso nella vecchia Aros, come la chiamavano i vichinghi. Già che siete a Århus e in tema di viaggi nel tempo non perdetevi una visita a Den Gamle By (La città vecchia), universalmente considerato il più grande e completo museo all’aperto di cultura cittadina in Europa. I tempi sono più recenti è vero…ma rimane una visita imperdibile!

Dirigetevi sempre più a fino a Hobro, dove potrete visitare Fyrkat, una fortezza vichinga imponente con un diametro di 120 m. Su questo terreno e nelle vicinanze del Museo di Sydhimmerland a Hobro sono state ricostruite alcune case vichinghe.

Da Hobro proseguite per circa 40 km verso nord per Aalborg per una visita a Lindholm Høje, la più grande necropoli vichinga in Scandinavia con più di 700 tombe, uno spettacolo incredibile di pietre poste a forma ovale o a mo’ di nave. Annessa alla zona è stato adibito un museo con reperti delle tombe e con ricostruzioni degli attrezzi utilizzati a quei tempi.

I vichinghi non erano solamente guerrieri, ma anche abili commercianti e tra i loro prodotti d’esportazione più fruttuosi c’era l’ambra, di cui erano formidabili trovatori. Concludete quindi il vostro itinerario sulle tracce dei vichinghi a Skagen e cercate l’oro del Nord lungo le sue lunghe spiagge bianche, circondati da paesaggi mozzafiato, come l’incontro dei due mari a Grenen o lo spettacolare deserto di Råbjerg Mile.

Siete pronti a mettervi sul “sentiero di guerra”…non vi resta che prenotare il vostro viaggio in Danimarca. Se partite in macchina il modo più veloce di raggiungere l’isola della Selandia è fare come i vichinghi e solcare il mare salendo a bordo di un traghetto Scandlines in Germania a Puttgarden che in poche ore vi farà approdare sulle coste danesi.
Molti anche i voli da Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Olbia, Pisa, Roma, Trieste e Venezia che in poco più di 2 ore vi portano a Copenaghen e Billund, dove è possibile noleggiare un’auto all’aeroporto per girare il paese liberamente.
Qualsiasi sia il percorso che abbiate deciso di intraprendere, le distanze in Danimarca non sono mai esagerate, quindi puó essere una buona idea fare base in una località e raggiungere le mete prescelte di volta in volta. Un’ottima soluzione che offre totale indipendenza e comfort è rappresentata da  Novasol è la più grande società di affitti di case vacanze della Danimarca sparse per il tutto il paese. Se scegliete Ribe come vostro centro di appoggio troverete una eccellente sistemazione a Ribe Byferie, uno dei villaggi vacanze più popolari della Danimarca, conosciuto per il suo elevato standard e ottimi servizi.

Scoprite altri suggerimenti di itinerari in Danimarca sul nostro sito www.visitdenmark.com/scopridanimarca dove potrete divertirvi con il gioco online dedicato alle battaglie vichinghe!

 

Fonte: http://www.visitdenmark.com/NR/rdonlyres/6B9889F9-F5B5-4AB0-9FE6-628E3CD0FA5F/0/Sulleormedeivichinghi.DOC

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I Vichinghi: preludi

Vikingar= predone ( in norreno)

Groenlandia: abitata per 5 secoli, poi scompare. Ma gli inuit affrontano gli stessi problemi ambientali diversamente e sopravvivono, quindi il disastro non è inevitabile, tutto dipende dalla risposta.
Islanda: si dibatte per molti secoli fra povertà e difficoltà politiche ed oggi è uno degli stati più ricchi del mondo. Gli islandesi d’oggi sono diretti discendenti dei vichinghi e delle loro mogli celtiche
Orcadi, Shetland, Faer Oer sopravvivono senza grandi difficoltà

Stessi colonizzatori, ma ambienti diversi

Gli inizi: 793 inizio espansione vichinga
La Scandinavia è lontana dall’influenza romana, con cui non ha alcun contatto,ma ha 2 potenziali vantaggi: la ricchezza data dalle pellicce, dalle pelli di foca e dalla cera d’api (lusso nel resto d’Europa) e la linea costiera frastagliata che agevola i viaggi via mare e stimola lo sviluppo di nuove tecniche di navigazione.
Dal Mediterraneo la tecnologia arriva al nord verso il 600 d.C., nello stesso periodo in cui le migliorate condizioni climatiche e l’arrivo dell’aratro più avanzato provocano esplosione demografica.
Migliorate le loro imbarcazioni, aumentano le attività commerciali e ciò spiana la strada alla pirateria. Le agili barche possono seguire le rotte mercantili e giungere di sorpresa in centri lungo la costa o sulla riva di fiumi navigabili. E’ così che gli scandinavi diventano vichinghi ovvero predoni.
Le scorrerie avvenivano in estate, ma dopo qualche anno decisero di non tornare in Norvegia in autunno, bensì di svernare proprio sulle coste che intendevano successivamente attaccare.
Essi adottarono sempre strategie versatili e diversificate, scelte sulla base della loro forza e di quella delle popolazioni attaccate. Da relazioni commerciali pacifiche si passava alla minaccia di attacco e all’estorsione di denaro, al saccheggio seguito dalla ritirata, fino a giungere alla conquista vera e propria e all’instaurazione di stati vichinghi d’oltremare.
In particolare: durante i viaggi molte navi andarono fuori rotta nell’Atlantico settentrionale che in quei tempi di clima caldo era privo di ghiacci, s’imbatterono in nuove terre e le colonizzarono: attorno all’800 furono scoperte le Faer Oer, attorno all’870 l’Islanda, nel 980 toccò alla Groenlandia, a quel tempo occupata solo al nord da tribù di cultura Dorset, gli antenati degli inuit. Nel 1000 arrivarono in una zona che chiamarono Vinlandia, posta tra Terranova, il Golfo del San Lorenzo e forse altre aree costiere; era un’area densamente popolata da indigeni, la cui presenza costrinse i vichinghi a ripartire dopo solamente un decennio.
Perché migrarono? Spinta endogena = crescita demografica e consolidarsi del potere del re nella loro terra nativa ma anche spinta esogena = avvertirono il richiamo di nuove terre da colonizzare.
Essa è un buon esempio di processo autocatalitico  : alcuni vantaggi iniziali(come un certo avanzamento tecnologico) portano profitti o scoperte, che a loro volta stimolano altri individui a cercare profitti e scoperte. Il processo si rafforza fino a quando vengono occupati tutti i territori disponibili. A quel punto l’espansione cessa di autoalimentarsi ed esaurisce la sua spinta (accadrà analogo fenomeno per polinesiani e per spagnoli e portoghesi).  

Chi erano i vichinghi: sistema economico-politico-sociale

I vichinghi erano, innanzi tutto e soprattutto un popolo di agricoltori e allevatori. Le specie animali e le colture tipiche della Norvegia meridionale diventarono fattori importanti nella storia delle colonie vichinghe d’oltreoceano, non solo per motivi economici, ma anche perché erano parte integrante dei loro valori sociali. Infatti ogni popolo, per svariate ragioni, dà un diverso valore a piante ed animali.
Però lo squilibrio fra ciò che andava bene in Norvegia, ma non in Groenlandia, ebbe gravi conseguenze.
Il bestiame era ben adattato al clima freddo della Norvegia. Gli animali domestici dei vichinghi erano cinque: mucche, pecore, capre, maiali e cavalli. Più importanti erano i maiali, allevati per la carne, le mucche, per la produzione di latte e latticini, e i cavalli, usati per il trasporto e come simbolo di prestigio sociale.
Tuttavia pian piano cominciarono ad allevare sempre più pecore e capre; alle alte latitudini è indispensabile mettere al riparo gli animali in una stalla, nutrendoli al chiuso con del foraggio, invece di lasciarli sui campi a pascolare. In estate e in autunno quindi i vichinghi tagliavano, essiccavano e accumulavano il fieno per sfamare gli animali in inverno.
Il ferro era naturalmente assai importante: per gli attrezzi pesanti usati per i lavori agricoli (aratri, pale, asce, falci), per piccoli utensili a uso domestico (coltelli, forbici, aghi). Ma anche per chiodi, spade, lance, asce da combattimento e armature. Per l’estrazione del ferro non esistevano grandi attività minerarie, ma piccole operazioni di scavo effettuate da ogni famiglia sul terreno della propria fattoria. Il ferro grezzo si trovava sul fondo delle paludi ed era molto diffuso in Scandinavia. Il minerale grezzo era asciugato , fuso in una fornace per separare il ferro dalle scorie e battuto con un martello per eliminare ulteriori impurità, infine era lavorato dandogli una forma. Ma le temperature ottenute dalla combustione della legna non sono abbastanza elevate da permettere la fusione del ferro; bisogna allora trasformare il legno in carbone, che brucia a temperature più alte, ma ci vogliono 2 Kg di legna, per mezzo di carbone. Quindi i vichinghi consumavano un’enorme quantità di legna per estrarre il ferro dal materiale grezzo e questo si rivelerà un grave problema in Groenlandia.
Il sistema sociale dei vichinghi era rigidamente gerarchico: schiavi, liberi, capi. Una delle ragioni dell’emigrazione fu l’insofferenza di alcuni nei confronti del crescente potere centralizzato dei sovrani, per questo motivo in Islanda e poi in Groenlandia non si formarono mai dei veri e propri regni, piuttosto delle oligarchie in cui il potere risiedeva nelle mani di pochi capi militari.
Nell’VIII secolo erano ancora pagani e adoravano gli dei tradizionali della religione germanica: Odino, dio della guerra, Thor, dio del cielo. Stabilitisi in terre cristiane contrassero matrimoni misti e abbracciarono la nuova religione; i capi vichinghi capirono che una conversione avrebbe potuto portare loro vantaggi politici per cui il re danese Harold Denteblu si convertì attorno al 960 e successivamente i re di Norvegia e Svezia. I vichinghi delle Orcadi, Shetland, Faer Oer, Islanda e Groenlandia dovettero fare altrettanto, perché le colonie dipendevano commercialmente dalla madrepatria e ciò che accadeva in Scandinavia condizionava la loro vita. La conseguenza di ciò fu soprattutto di tipo psicologico: i coloni continuarono sempre a ritenersi cristiani europei, adottarono i costumi della madrepatria e questa condivisione era un forte collante sociale. Grazie a ciò ad esempio i groenlandesi riuscirono a sopravvivere per quattro secoli in un ambiente ostile, ma ciò impedì loro d’imparare dai vicini inuit e di modificare le loro abitudini per resistere più a lungo.

 

Fonte: http://www.donmilanicolombo.com/Unita_Didattiche_strutturate/materiali/Collapse_Strumenti_materiali_Vichinghi_considerazioni_premesse.doc

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I Vichinghi: preludi

 

Vikingar= predone ( in norreno)

 

Groenlandia: abitata per 5 secoli, poi scompare. Ma gli inuit affrontano gli stessi problemi ambientali diversamente e sopravvivono, quindi il disastro non è inevitabile, tutto dipende dalla risposta.

Islanda: si dibatte per molti secoli fra povertà e difficoltà politiche ed oggi è uno degli stati più ricchi del mondo. Gli islandesi d’oggi sono diretti discendenti dei vichinghi e delle loro mogli celtiche

Orcadi, Shetland, Faer Oer sopravvivono senza grandi difficoltà

 

Stessi colonizzatori, ma ambienti diversi

 

Gli inizi: 793 inizio espansione vichinga

La Scandinavia è lontana dall’influenza romana, con cui non ha alcun contatto,ma ha 2 potenziali vantaggi: la ricchezza data dalle pellicce, dalle pelli di foca e dalla cera d’api (lusso nel resto d’Europa) e la linea costiera frastagliata che agevola i viaggi via mare e stimola lo sviluppo di nuove tecniche di navigazione.

Dal Mediterraneo la tecnologia arriva al nord verso il 600 d.C., nello stesso periodo in cui le migliorate condizioni climatiche e l’arrivo dell’aratro più avanzato provocano esplosione demografica.

Migliorate le loro imbarcazioni, aumentano le attività commerciali e ciò spiana la strada alla pirateria. Le agili barche possono seguire le rotte mercantili e giungere di sorpresa in centri lungo la costa o sulla riva di fiumi navigabili. E’ così che gli scandinavi diventano vichinghi ovvero predoni.

Le scorrerie avvenivano in estate, ma dopo qualche anno decisero di non tornare in Norvegia in autunno, bensì di svernare proprio sulle coste che intendevano successivamente attaccare.

Essi adottarono sempre strategie versatili e diversificate, scelte sulla base della loro forza e di quella delle popolazioni attaccate. Da relazioni commerciali pacifiche si passava alla minaccia di attacco e all’estorsione di denaro, al saccheggio seguito dalla ritirata, fino a giungere alla conquista vera e propria e all’instaurazione di stati vichinghi d’oltremare.

In particolare: durante i viaggi molte navi andarono fuori rotta nell’Atlantico settentrionale che in quei tempi di clima caldo era privo di ghiacci, s’imbatterono in nuove terre e le colonizzarono: attorno all’800 furono scoperte le Faer Oer, attorno all’870 l’Islanda, nel 980 toccò alla Groenlandia, a quel tempo occupata solo al nord da tribù di cultura Dorset, gli antenati degli inuit. Nel 1000 arrivarono in una zona che chiamarono Vinlandia, posta tra Terranova, il Golfo del San Lorenzo e forse altre aree costiere; era un’area densamente popolata da indigeni, la cui presenza costrinse i vichinghi a ripartire dopo solamente un decennio.

Perché migrarono? Spinta endogena = crescita demografica e consolidarsi del potere del re nella loro terra nativa ma anche spinta esogena = avvertirono il richiamo di nuove terre da colonizzare.

Essa è un buon esempio di processo autocatalitico  : alcuni vantaggi iniziali(come un certo avanzamento tecnologico) portano profitti o scoperte, che a loro volta stimolano altri individui a cercare profitti e scoperte. Il processo si rafforza fino a quando vengono occupati tutti i territori disponibili. A quel punto l’espansione cessa di autoalimentarsi ed esaurisce la sua spinta (accadrà analogo fenomeno per polinesiani e per spagnoli e portoghesi).  

 

Chi erano i vichinghi: sistema economico-politico-sociale

 

I vichinghi erano, innanzi tutto e soprattutto un popolo di agricoltori e allevatori. Le specie animali e le colture tipiche della Norvegia meridionale diventarono fattori importanti nella storia delle colonie vichinghe d’oltreoceano, non solo per motivi economici, ma anche perché erano parte integrante dei loro valori sociali. Infatti ogni popolo, per svariate ragioni, dà un diverso valore a piante ed animali.

Però lo squilibrio fra ciò che andava bene in Norvegia, ma non in Groenlandia, ebbe gravi conseguenze.

Il bestiame era ben adattato al clima freddo della Norvegia. Gli animali domestici dei vichinghi erano cinque: mucche, pecore, capre, maiali e cavalli. Più importanti erano i maiali, allevati per la carne, le mucche, per la produzione di latte e latticini, e i cavalli, usati per il trasporto e come simbolo di prestigio sociale.

Tuttavia pian piano cominciarono ad allevare sempre più pecore e capre; alle alte latitudini è indispensabile mettere al riparo gli animali in una stalla, nutrendoli al chiuso con del foraggio, invece di lasciarli sui campi a pascolare. In estate e in autunno quindi i vichinghi tagliavano, essiccavano e accumulavano il fieno per sfamare gli animali in inverno.

Il ferro era naturalmente assai importante: per gli attrezzi pesanti usati per i lavori agricoli (aratri, pale, asce, falci), per piccoli utensili a uso domestico (coltelli, forbici, aghi). Ma anche per chiodi, spade, lance, asce da combattimento e armature. Per l’estrazione del ferro non esistevano grandi attività minerarie, ma piccole operazioni di scavo effettuate da ogni famiglia sul terreno della propria fattoria. Il ferro grezzo si trovava sul fondo delle paludi ed era molto diffuso in Scandinavia. Il minerale grezzo era asciugato , fuso in una fornace per separare il ferro dalle scorie e battuto con un martello per eliminare ulteriori impurità, infine era lavorato dandogli una forma. Ma le temperature ottenute dalla combustione della legna non sono abbastanza elevate da permettere la fusione del ferro; bisogna allora trasformare il legno in carbone, che brucia a temperature più alte, ma ci vogliono 2 Kg di legna, per mezzo di carbone. Quindi i vichinghi consumavano un’enorme quantità di legna per estrarre il ferro dal materiale grezzo e questo si rivelerà un grave problema in Groenlandia.

Il sistema sociale dei vichinghi era rigidamente gerarchico: schiavi, liberi, capi. Una delle ragioni dell’emigrazione fu l’insofferenza di alcuni nei confronti del crescente potere centralizzato dei sovrani, per questo motivo in Islanda e poi in Groenlandia non si formarono mai dei veri e propri regni, piuttosto delle oligarchie in cui il potere risiedeva nelle mani di pochi capi militari.

Nell’VIII secolo erano ancora pagani e adoravano gli dei tradizionali della religione germanica: Odino, dio della guerra, Thor, dio del cielo. Stabilitisi in terre cristiane contrassero matrimoni misti e abbracciarono la nuova religione; i capi vichinghi capirono che una conversione avrebbe potuto portare loro vantaggi politici per cui il re danese Harold Denteblu si convertì attorno al 960 e successivamente i re di Norvegia e Svezia. I vichinghi delle Orcadi, Shetland, Faer Oer, Islanda e Groenlandia dovettero fare altrettanto, perché le colonie dipendevano commercialmente dalla madrepatria e ciò che accadeva in Scandinavia condizionava la loro vita. La conseguenza di ciò fu soprattutto di tipo psicologico: i coloni continuarono sempre a ritenersi cristiani europei, adottarono i costumi della madrepatria e questa condivisione era un forte collante sociale. Grazie a ciò ad esempio i groenlandesi riuscirono a sopravvivere per quattro secoli in un ambiente ostile, ma ciò impedì loro d’imparare dai vicini inuit e di modificare le loro abitudini per resistere più a lungo.

 

Fonte: http://lavorincorsoc.wikispaces.com/file/view/2.+I+Vichinghi.doc/343183794/2.%20I%20Vichinghi.doc

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