Analisi e progettazione reti territoriali

 


 

Analisi e progettazione reti territoriali

 

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Analisi e progettazione reti territoriali

 

ANALISI E PROGETTAZIONE RETI TERRITORIALI

 

Le Risorse con degli esempi

Tipologie di risorse e relativi esempi

Risorse di supporto e principali esempi

 

LE risorse formano il nucleo centrale delle attrazioni per i turisti. Le principali caratteristiche di un’area possono essere considerate risorsa turistica. Si dividono in risorse principali e risorse di supporto.

Principali: forte capacità di attrazione, rappresentano il fattore chiave di motivazione nel processo decisionale di viaggio del turista. Di supporto: sono quelle che completano le risorse principali, contribuiscono a richiamare il turista ma NON rappresentano da sole un motivo sufficiente x il viaggio.

Non tutte le località hanno effettivamente una risorsa principale importante da sola ma piuttosto un insieme di risorse di supporto  che combinate tra loro formano un’unica principale attrazione.

Le risorse naturali-Culturali-Eventi- Attività-Servizi

Le risorse naturali: comprendono aspetti territoriali e di paesaggio, specie animali come uccelli oppure piante rare e caratteristiche idriche come laghi, mari, fiumi o cascate. Questi elementi spesso formano il nucleo centrale del richiamo turistico di una sona. Le risorse naturali sono normalmente la Base da cui sviluppare altre risorse così svolgono sia il ruolo principale che di supporto allo sviluppo turistico. Sono anche quelle meno produttive in termini economici in quanto spesso sono di proprietà pubblica. Flora, Fauna, Paesaggio, Clima, Acqua.

Risorse culturali: hanno varietà di caratteristiche, comprendono gli stili di vita del passato e del presente di una località, atteggiamenti e scenari sociali. Comprendono elementi storici nel territorio, come palazzi, rovine, castelli, dimore storiche, musei siti storici. Esse riflettono certi aspetti della società attuale e il modo in cui persone diverse da noi vivono e lavorano. Esse includono anche ambienti religiosi come Chiese, Cappelle, cattedrali. - Patrimonio: Folklore, musei, rovine, luogo di nascita di un personaggio famoso. Anche danze etniche, locazioni di film, tradizioni locali.

Eventi: Festival e tornei, anche attività fieristiche con funzioni turistiche e commerciali. Molti eventi sono nati con lo scopo di servire il mercato locale ma poi sono cresciuti fino a diventare  risorsa turistica si supporto o principale. Le risorse di evento comprendono carnevali di strada, gare sportive, musicali e se avvengono su basi regolari , possono servire a formare l’immagine si una località. Festival: Musica di vario genere – Tornei: sportivi nazionali, internazionali – Affari: Fiere, mostre, mercati – Altro: festività nazionali, carnevali, parate militari, mostre animali.

Risorse di attività:  sono impianti appositamente costruiti come attrazioni x il tempo libero e il turismo, tutte quelle attività che permettono al turista di partecipare  ad azioni ricreative come lo sport, shopping. Ricreative: Campi golf, tennis, sci, stadi sportivi, piscine, sport acquatici. – Servizi: vendita al dettaglio attrezzature sportive, acquari cinema, botteghe artigianali, spacci aziendali teatri, beauty farm. Esse sono spesso sia elementi di supporto che principali. X turisti di lunga durata, la diversità delle attività presenti costituisce una forte motivazione nella scelta.

Risorse di servizi: servizi che rendono possibile  il turismo in una località, includono le attrezzature di accoglimento e di catering ma anche i mezzi di trasporto, di accoglienza i servizi generali di una comunità. Normalmente Non sono risorse principali ma hanno lo stesso un ruolo fondamentale  di supporto nella fornitura turistica complessiva. Includono servizi di informazione al visitatore, di interpretariato e di scambio,  ma anche gli atteggiamenti della comunità nei confronti dei turisti. Comprendono le strutture x la salute e x la sicurezza pubblica. Trasporti: accesso: strade, ferrovie, aerei, mare, fiumi,  - Alloggio: Hotel varie categorie, B&B, agriturismi, motel, locande, ostelli – Accoglienza: Centri informazione: mappe, brochure, interpreti guide locali, atteggiamento comunità – Catering: bar, pub, ristoranti, trattorie – Servizi Porti, parcheggi, meccanici, banche, bancomat, dottori, ambulanze, pronto soccorso, veterinari, posta, internet.

Non tutti i tipi di risorse sono presenti in ogni località, ciascuna località deve esaminare le proprie risorse e decidere come utilizzarle nel processo di sviluppo turistico.

 

Tourism Resource  Audit

Piano di verifica delle risorse turistiche

 

Implica un’approfondita valutazione del patrimonio turistico della comunità, di quelle caratteristiche  che possono attrarre o che già attraggono i visitatori. È un processo a due stadi:

Stadio 1 elencazione dettagliata di tutte le risorse che hanno connessione con il turismo. Inventario risorse naturali: tutte quelle caratteristiche dell’ambiente che i visitatori desiderano visitare x prima cosa. Inventario risorse culturali: caratteristiche culturali che i visitatori possono desiderare di conoscere e apprendere. E così via con le altre risorse.

 Stadio 2 valutazione critica di tali risorse, in rapporto con la loro qualità, unicità e richiamo turistico, e una prima identificazione di quelle che ne necessitano un miglioramento.

L’obiettivo è di creare un database di risorse che verranno poi utilizzate x stabilire una strategia di sviluppo turistico. Dunque è una dettagliata analisi dei punti di forza  e di debolezza per quanto riguarda l’offerta. In particolare vengono analizzate – la qualità dell’offerta – l’unicità della risorsa – L’appeal della risorsa.

L’Audit intende identificare cosa è valido turisticamente e cosa necessita di migliorie e contribuisce a indicare le principali opportunità x la crescita turistica e le aree critiche da affrontare nella produzione di una strategia di sviluppo turistico.

 

Analisi SWOT

 

L’analisi Swot si può dire che risponda a una delle 4 domande cui dovrà rispondere il Piano di Marketing e cioè Dove siamo adesso? Infatti essa è un ritratto critico, onesto e per questo a volte doloroso dei punti di forza (Strength), di quelli di debolezza (Weakness) derivanti dall’analisi interna e delle opportunità (Opportunity) e delle minacce (Threats) derivanti dall’analisi esterna. La parola SWOT è l’acronimo di questi termini in inglese. I punti di forza e di debolezza rispetto ai concorrenti, derivati dall’analisi interna. Le opportunità derivate dall’analisi esterna in termine temporale e di importanza di benefici. LE minacce sempre dall’analisi esterna, l’importanza in termini di gravità di impatto negativo

 

Analisi PEST / Analisi Esterna / Macrolivello

 

È l’analisi dell’ambiente complessivo nel quale la località turistica opera. L’analisi considera le variabili dell’ambiente esterno, quelle che riguardano la Politica, Economia, Società, Tecnologia (le iniziali di queste variabili formano la parola PEST). Aiuta a capire come queste variabili possono influenzare il futuro del business e come interagiscono tra loro, dato che sono interdipendenti.

Politica: le conseguenze dei cambiamenti variano da settore a settore e da un paese all’altro, L’intervento dei poteri pubblici non è sempre conoscibile con certezza, dunque non sempre è possibile fare previsioni sull’impatto di una decisione politica. Essa riguarda la legislazione di protezione del consumatore, i visti necessari all’ingresso, classificazione degli alloggi.

Economia:l’economia incide sulle scelte strategiche dell’impresa e le condizioni economiche ahnno anche un impatto sul successo dell’impresa, in particolare il PIL, il costo del denaro, l’andamento dei cambi.

Società: società/cultura, le loro variabili come l’aumento demografico (che influenzano i consumi), l’aumento dei redditi, la capacità di spostamento dei consumatori, la religione, i valori culturali.

Tecnologia: Il progresso tecnologico può fare emergere nuovi prodotti e processi produttivi e renderne obsoleti altri. Può creare barriere o abbassarle all’entrata di nuovi concorrente, quindi opportunità e minacce. Disponibilità Internet, fonti di energia, trasporti.

 

Analisi Interna o al Microlivello

 

L’analisi interna o al micro livello è l’analisi SWOT. Occorre considerare i fattori che influenzano il business della destinazione nell’immediato, le categorie sono:

Clienti/Turisti: Profilo, motivazioni e preferenze, modalità di acquisto.

Fornitori: coloro che contribuiscono al prodotto della destinazione e cioè agenzie x le ricerche di mercato, di pubblicità, tipografie, consulenti esterni.

Distributori/Intermediari: chi contribuisce a vendere la destinazione ai turisti, quindi APT, agenzie viaggio, tour operator, enti turistici, compagnie di trasporto.

Concorrenti, competitors: la competizione diretta, cioè coloro che offrono un prodotto comparabile a quello della destinazione turistica, quindi i loro punti di forza e di debolezza.

 

Marketing Mix

 

È il rapporto equilibrato di quattro elementi: Prodotto – Prezzo – Distribuzione – Promozione

Prodotto: ciclo di vita della destinazione, portafoglio prodotti, possibili sviluppi

PREzzo: la destinazione ha il minor controllo rispetto ai prezzi dei singoli fornitori, ma è oimportante perché influenza il numero e la durata delle visite, segnala la qualità del prodotto, espone però una località alla guerra dei prezzi perché facile da imitare.

Distribuzione: sono le strade di accesso attraverso cui il turista si informa, prenota e acquista.

Promozione: tutta la comunicazione, incentivo alle vendite e stimolazione target di pubblico.

 

A quali domande deve rispondere un piano di  marketing

Piano di Marketing / Marketing Plan

Marketing

Cosa significa segmentare e le variabili utilizzate

 

Spesso il marketing è confuso con la comunicazione mentre si tratta di un processo strategico che combini le risorse disponibili di una destinazione con le opportunità e le richieste dei segmenti di clientela. Dunque è necessario produrre un Marketing Plan, Piano di Marketing che è un documento scritto con un schema operativo delle cose da fare e delle procedure. Il primo punto è l’oggetto dell’azione cioè identificare a quali tipi di turisti ci si vuole rivolgere e costruire un marketing mix combinando prezzo, Prodotto, Distribuzione e Promozione. Il Piano di marketing combina due diversi stadi temporali: Un Piano strategico su un periodo di 3-5 anni che fissa gli obiettivi da raggiungere e un piano tattico annuale che spiega in dettaglio le azioni da compieree i metodi x misurare i risultati. Ciascuna destinazione deve elaborare i mercati più appropriati alla propria realtà e determinare quale è il migliore approccio x attrarre i segmenti del mercato preferiti. Conoscere ciò che una comunità ha da offire, il profilo dell’attuale visitatore e da dove vengono i turisti. Il piano di marketing identifica i potenziali segmenti di mercato come centro x l’attività promozionale e determina le tecniche che devono essere impiegate, trova un’immagine da lanciare e stabilisce un termine x la sua esecuzione.

Il Piano di marketing deve rispondere a 4 domande:

1 Dove siamo adesso (risponde l’analisi SWOT)

2 Dove vogliamo andare  (definizione degli obiettivi di marketing

3 Come ci vogliamo arrivare (Strategie tattiche e strumenti)

4 Come sappiamo se e dove siamo arrivati (Monitoraggio, valutazione e controllo).

 

 

 

 

Differenze tra Marketing Turistico e Marketing Territoriale

La progettazione territoriale del turismo

 

 Il Marketing Territoriale turistico: Teorie meno recenti sosteneva che consistesse in una pianificazione e sviluppo di singole attrazioni e ninfrastrutture turistiche x soddisfare i bisogni dei turisti. Teorie più recenti (e appropriate) considerano prima di tutto la comunità ospitante e gli effetti che il turismo produce in termini economici, sociali e ambientali. Dunque una serie di azioni combinate tra loro con lo scopo di promuovere uno sviluppo equilibrato e regolare.

Il Marketing Territoriale: è centrato su un servizio, mette una maggiore attenzione al prodotto, dunque il luogo, la destinazione  ma allo stesso tempo pone anche attenzione a tutti gli aspetti relazionali in quanto un territorio non è proponibile in sé ma è sempre composto da elementii ambientali, artistici e naturali e da soggetti sia come operatori che come abitanti e poi anche da eventi, facenti tutti parte di un territorio e con relazioni reciproche. Il fenomeno turistico porta con sé anche problemi economici, sociali, ambientali e politici. Un marketing territoriale appropriato mira allo sviluppo equilibrato che preservi le risorse ambientali e coinvolga positivamente la comunità ospitante.

 

5 Caratteristiche del Sistema turistico di Leiper

5 Elementi di Leiper

Caratteristiche del sistema di Leiper

 

Neil Leper dal 1979 ha teorizzato un’analisi dei sistemi turistici. Egli identifica 5 elementi:

1 Elemento umano: i turisti

2 3 Elementi geografici e cioè la regione di origine, il luogo di transito e quello di destinazione.

3 L’Elemento organizzativo e dunque l’attività turistica.

Questi elementi possono essere classificati in 3 categorie e cioè

1 L’elemento umano

2 L’elemento geografico spaziale del viaggio

3 Elemento organizzativo del soggiorno in cui si sviluppa l’industria turistica vera e propria.

Il turista : è sicuramente lì’elemento più studiato da diverse discipline, come la psicologia, la sociologia e l’economia.

Geografico-Spaziale: comprende gli spostamenti di andate e ritorno e l’analisi delle aree di transito, dunque riguarda la geografia vera e propria, i trasporti e l’organizzazione dei viaggi.

Regione turistica: si riferisce alla regione meta del viaggio analizzata da molteplicei punti di vista, geografico  x quanto riguarda la descrizione, organizzativo- comunicativo x quanto riguarda il marketing, gestionale x il management, economico e finanziario. Esso è definito settoriale poiché è composto da vari elementi risorse attività processi.

 

Il concetto di work display e di autenticità x MacCannell

Le fasi del setting turistico x MacCannell

 

MacCAnnel definisce le visite alle esibizioni del lavoro (work dispaly) “tempo libeo alienato” xché tali visite rappresentano una sorta di perversione dello scopo del tempo libero, dato che in sostanza sono un ritorno sul posto del lavoro. Alcuni turisti non ci vanno mai preferendo attrazioni più naturali, storiche, culturali oppure più commercializzate come i parchi di divertimento. Dunque le esibizioni del lavoro vanno contro le comuni aspettative delle attività di leisure normalmente organizzate. Le work display sengano il passaggio dalla società industriale e a quella moderna , in quanto il lavoro  diventa un semplice attributo della società e non più quello centrale, dunque il significato di queste esibizioni sta nel fatto che l’uomo moderna si libera dei valori industriali. Il lavoro nella società industriale fornisce sostentamento mentre la scoietà moderna lo trasforma in qualcosa di estetico, ed è considerato come un aspetto dell’identità regionale e componente della qualità della vita della comunità. Le work dispaly danno al turista la sensazione di avere un’esperienza di “prima mano” del lato serio della società anche se i lavoratori e i turisti rimangono separati e il lavoro è praticamente “messo in scena”. Nella società moderna il lavoratore è come un’attrazione turistica.

 

L’uomo moderno rispetto all’uomo Industriale sta perdendo l’attaccamento al lavoro, alla famiglia, alle relazioni domestiche al vicinato e va invece sviluppando un forte interesse x la “vera vita” degli altri. Con ciò dunque vanno ridefiniti i concetti di verità e di realtà. Goffman li definisce ribalta e retroscena. La ribalta è il luogo d’incontro tra ospitanti e opsitati e dunque tra clienti e persone di servizio. Il retroscena è il luogo dove inceve i membri del gruppo interno si ritirano tra una prestazione e l’altra x rilassarsi e prepararsi. X esempio le cucine, le lavanderie mentre le ribalte sono i negozi, gli uffici di ricevimento. Essa è una sorta di divisione sociale basata sul tipo di prestazione e vi sono tre tipi di ruoli: Gli attori – il pubblico e gli estranei. Gli attori sono sulla ribalta e nel retroscena, il pubblico solo sulla ribalta e gli estranei sono esclusi da entrambi. Una volta sorta questa distinzione, l’autenticità si trasforma in mistificazione della realtà. La possibilità che un estraneo possa penetrare nel retroscena è fonte di preoccupazione sociale sia x chi compie la violazione che x chis i sente violato. Alcuni turisti fanno delle incursioni nelal vita delle società che visitano ed è il desiderio turistico di condividere la vita dei luoghi visitati e di vedere come la vita viene realmente vissuta. A volte xò il retroscena è fastidioso. I turisti comunemente seguono visite guidate delle istituzioni sociali che permettono un facile accesso ad aree che normalmente sono chiuse agli estranei. Rivelano il loro funzionamento interno, dove gli estranei hanno il permesso di andare. È in atto una rappresentazione che dà alla visita una superficialità anche se non sempre percepita dal turista.

Lo spazio turistico appare come un palcoscenico, un setting turistico. La coscienza turistica è motivata dal desiderio di esperienza autentiche e spesso il turista crede di muoversi in quella direzione; in realtà è difficile sapere se l’esperienza è autentica, poiché il setting turistico può essere considerato come un continuuma dal front al back region riproducendo l’inserimento del primo ingresso di un individuo in una realtà sociale. Teoricamente si possono distinguere 6 stadi di questo passaggio:

1 FRONT REGION: o ribalta, spazio sociale che i turisti tentano di oltrepassare

2 Front Region TURISTICA: allestita x sembrare in alcuni particolari autentica quasi una regione interna (tipo ristorante con una rete x pesca appesa: funzionalmente è una front region am è decorata come una back region.

3 Front Region totalmente ORGANIZZATA x sembrare un RETROSCENA.

4 REGIONE INTERNA: aperta agli estranei. Si distinguono però dalle back region in quanto aperte agli estranei. (servizi sulle riviste vita privata personaggi famosi)

5 BACK REGION RIPULITA: o un po’ alterata in modo da permettere ai turisti occasionalmente un colpo d’occhio, Cuisine di Copenaghen o prove orchestra.

6 RETROSCENA: di Goffman, spazio sociale che motiva la coscienza turistica.

Il setting turistico non è una copia della realtà, di situazioni di vita reale ma è una specie di copia presentata come qualcosa in grado di svelare la realtà più di quanto la realtà stessa sveli! L’esperienza turistica basata sul setting turistico è in autentica e superficiale se paragonata a uno studio accurato e profondo.

 

Che cos’è un STL

 

I Sistemi Turistici Locali sono stati istituiti con la legge di firoma del turismo n. 135 del 2001  e sono definiti tali deii contesti turistici omogenei, comprendenti anche ambiti territoriali di regioni diverse, caratterizzati però da’’offerta integrata di – beni culturali, - ambientali e – attrazioni turistiche, compresi i – prodotti tipici locali dell’agricoltura- dell’artigianata locale – oppure dalla presenza diffuse di imprese turistiche singole o associate. Gli enti locali o i soggetti privati, singolarmente o associati, promuovono i sistemi turistici locali attraverso la concertazione di enti, di associazioni di categoria i quali concorrono alla formazione dell’offerta turistica nonché i soggetti pubblici e privati interessati. Le regioni riconoscono gli STL.

 

Ruolo della comunità locale

 

Le comunità sono l’elemento basilare del turismo moderno. Sono il punto centrale in quanto forniscono alloggio, catering, informazioni, trasporti, strutture e servizi. Tutto ciò che le caratterizza, cioè l’ambiente naturale, gli edifici, le istituzioni, la gente, la cultura e la storia, che costituisce gli elementi fondamentali x cui il turista va a visitare la destinazione.Ogni comunità dunque ha le sue caratteristiche e quindi ha una propria forma di turismo ed è toccata dalla crescita del settore turistico complessivo. Il turismo è artefice di cambiamenti in una comunità , infatti lo sviluppo turistico può causare dei cambiamenti nel modo di utilizzazione delle risorse x servire il mercato turistico. È quidni necessaria la programmazione attenta della destinazione turistica in modo da poter gestire questo cambiamento in modo che porti i maggiori benefici a un’area con il minor costo possibile. La programmazione turistica deve riconoscere i limiti nel tipo di cambiamenti che possono essere accettati dalla comunità, tali limiti devono essere considerati nei traguardi e negli obiettivi dello stesso programma.

 

Area Prodotto

 

 I turisti si spostano in quanto vogliono fare cose diverse in un posto nuovo e unico in cui andare. Perciò la pianificazione turistica serve a creare questo posto attraverso l’unicità geografica, storica, e culturale esistente in maniera peculiare in ogni comunità locale. Se la destinazione offre qualcsoa di unico che crea il senso del luogo e un’identità unica e diversa rispetto ai concorrenti, questa località sarà vincente. Replicare attrazioni simili a un’altra località solo perché si crede abbia caratteristiche simili ad un’altra è sbagliato perché limita il turismo più che incoraggiarlo: dunque differenza e diversità sono fondamentali x il turismo. Dunque la pianificazione turistica  proporrà come destinazione un’area che diventa prodotto qualificato da vendere e quindi immetere nel mercato turistic.

 

Concetto di sistema sociale e sue caratteristiche

Definizione generale di sistema e definizione di sistema sociale di Gallino

 

Secondo una definizione generale Sistema è una pluralità di elementi, materiali o astratti coordinati tra loro in modo da formare un complesso organico, soggetto a date a date regole.

DA un punto di vista sociologico, Gallino definisce Sistema Sociale: Complesso di posizioni  o ruoli, occupati o svolti da soggetti individuali o collettivi che interagiscono mediante comportamenti attività specifici (economia, politica, religiosa, sportiva etc.) nel contesto di norme che li regolano e di altri tipi di vincolo che limitano la varietà degli atti consentiti a ciascun soggetto nei confronti degli altri.

 

5 Filosofie / Orientamenti del Marketing e quale è meglio utilizzare x il Marketing territoriale del turismo

 

 Kotler individua 5 principali tappe dell’evoluzione del marketing, che sono gli orientamenti di base:

Orientamento alla PRODUZIONE: secondo questo orientamento i consumatori prediligono prodotto disponibili e convenienti pertanto la gwstione si focalizza sull’efficienza produttiva e distributiva. È il fordismo basato sull’accrescimento della produzione e l’abbattimento dei prezzi. La gestione si focalizza troppo sui sistemi di produzione e poco sulla clientela.

OR. al PRODOTTO: i consumatori prediligono prodotti con alto livello di qualità, la gestione si focalizza sullo sviluppo di versioni valide e nuove del prodotto. Eccessiva concentrazione sull’oggetto del prodotto e sottovaluta i clienti che invece potrebbero rivolgersi a prodotti diversi, in quanto le loro esigenze cambiano.

Or. VENDITA: i clienti non sono orientati ai prodotti di una determinata azienda a meno che questa non si impegni a un notevole sforzo di vendita e promozione. Mira a vgendere sempre trascurando l’effettiva soddisfazione del cliente e non stabilisce una relazione col cliente a lungo periodo. Molto diffusa nel settore dell’accoglienza come compagnie aeree, ristoranti, alberghi=overboking)

Or al MARKETING O AL CLIENTE: è una filosofia di nascita recente, gli obiettivi aziendali dipendono dalla capacità di soddisfare i bisogni e le esigenze del cliente, dei mercati di target e soddisfare in maniera più efficace rispetto alla concorrenza. Questo orientamento parte dalle esigenze e dai bisogni della clientela.

OR: al MARKETING SOCIALE: l’impresa individua i bisogni, le esigenze e gli interessi del mercato target (obiettivo) attraverso un’azione mirata alla preservazione e al miglioramento del benessere della società e del consumatore. Il marketing puro ingora infatti i probabili conflitti tra le esigenze dei consumatori e i bisogni della società a lungo periodo. L’orientamento vincente è eco-compatibile ed è quello più adatto al marketing territoriale del turismo.

 

DEFINIZIONI:

 

Regione turistica: riferimento geografico

Distretto turistico: richiamo ai distretti industriali

Destinazione: più diffusa a livello internazionale (destination),.

Tutte e tre comprendono: la dimensione geografica – l’inieme delle attrattive offerte -  la dimensione organizzativa

Destinazione: un contesto geografico scelto dall turista o dal segmento di turisti come meta del proprio viaggio e comprende le strutture necessarie al soggiorno come alloggio, vitto e ricreazione. Vasto insieme di prestazioni x determinati segmenti.

 

MARKETING:

 

è

un concetto in quanto offre alle persone ciò di cui hanno bisongo

un orientamento alla domanda del consumatore

un adattamento dei processi aziendali alle esigenze dei clienti mediante attività e strumenti

non è

un’ideologia perché si adatta ai singoli casi

una scienza, non ha valori normativi

quindi è

una disciplina aziendale, un metodo di lavoro caratterizzato da un orientamento verso le necessità del cliente.

 

Definizione di Kotler: il marketing è un processo sociale e gestionale mediante il quale una persona o un gruppo ricerca e trova ciò che cstituisce oggetto dei proprio bisogni creando, offrendo e scambiando prodotti e valore con altri.

 

 

 

 

La Gerarchia dei bisgoni di MASLOW

 

Il concetto fondamentale del marketing riguarda il bisogno, stato di privazione percepita. Vi sono diversi categorie di bisogni da quelli fisici a quelli personali, la gerarchia di Maslow è:

 

Alla base vi sono i BISOGNI FISICI:

Bisgoni Fissiologici, che sono essenziali, come mangiare e bere.

Bisogni di Sicurezza, sopravvivenza fisica, prudenza  i quali possono essere soddisfatti in mancanza della soddisfazione di bisogni fisiologici.

Bisogni SOCIALI: Bisogni appartenenza e amore, essere accettati nella famiglia ed essere importanti x loro.

Bisogni di Stima e Condizione Sociale: Raggiungere una posizione elevata, di potere e prestigio.

Bisogni DELL’IO:

Autorealizzazione: conoscere e organizzare un sistema di valori.

Quando un individuo ha necessità di soddisfare un bisogno cerca un mod per farlo e nasce il desiderio.  Il desiderio è formulato culturalmente. Poi si trasforma in domanda verso determinati prodotti con la volontà di acquistarli.

La domanda è il poere d’acuisto ed ha valore economico, il desiderio è un aspetto culturale e il bisogno fisico o psicologico.

 

Prodotto: tutto ciò che può essere offerto a qualcuno x soddisfare un bisogno. Come offerta e risorsa.

Valore e soddisfazione: Vi sono parecchi prodotti in commercio e la scelta dipende dalla percezione del valore di ogni prodotto. Valore è la differenza tra i costi che servono per acquistare un prodotto e i benefici che derivano dall’acquisto.

Soddisafzione: realizzazione delle aspettative di acquisto del prodotto.

 

Scambio secondo Kotler:

 

Vi sono 4 modi x ottenere  i beni che soddisfano le nostre esigenze:

1 Auto produzione: procurarsi beni necessari (caccia, pesca)

2 Coercizione: sottrazione fraudolenta

3 Mendicità: ci si affida alla disponibilità altrui

4 Scambio: si ottiene qualcosa dando in cambio qualcosa d’altro. X uno scambio vi devono essere 5 condizioni:

a) due parti

b) Ciascuna delle parti abbia qualcosa che interessi all’altra

c) le parti devono comunicare il valore dei beni all’altra.

d) Le parti devono essere in grado di accettare o respingere l’offerta dell’altra

e) Le parti devono ritenere possibile trattare con la’ltra.

Lo scambio crea un valore e si attua una transazione, un passaggio di valore tra le due parti.

 

Mercato

 

Per effettuare uno scambio è necessario che le due parti si incontrino nel mercato: un insieme di venditori e di acquirenti: L’insieme di venditori costituiscono il settore o l’industria mentre l’insieme di acquirenti costituisce il Mercato. Dunque è un insieme di compratori, anche potenziali, che condividono un bisogno o desiderio e che potrebbero compiere una transazione con un venditore. Vi sono diversi tipi di mercato: Mercato di prodotto, d’uso, demografico, geografico (francese etc.)

 

Metodo del Marketing, le 4 Fasi

 

1 Ricerca: conoscere incessantemente in tempi brevissimi ogni minima variazione del gusto dei consumatori e le strategie dei concorrenti

2 Obiettivi: individuare i segmenti di mercato più convenienti a cui rivolgersi e sapere la propria posizione nel mercato rispetto ai concorrenti

3 Strategia: Operazioni tattiche precise di breve  periodo che formano le azioni di lungo periodo e permettono di raggiungere gli obiettivi strategici.

4 Monitoraggio: verifica dei risultati x conoscere i punti deboli e i motivi del successo o fallimento di certe scelte e migliorare il proprio operato.

 

Decisioni del marketing

 

1 Strategiche: a chi vendere: conoscere i bisogni e l’area geografica (3-5 anni)

2 Tattiche: cosa vendere: caratteristiche del prodotto e il prezzo di vendita 1-3 anni

3 Operative: come vendere: pubblicità, distribuzione – breve periodo qualche mese-1 anno.

 

Strumenti del Marketing

 

Gli strumenti relativi alle decisioni strategiche, tattiche e operative sono definiti Marketing Mix oppure da McCarthy le Quattro P

Prodotto: è l’offerta. Lo si analizza attraverso ill Ciclo di Vita del Prodotto CVP, inizia con la presentazione del prodotto sul mercato, poi la vendita e poi il declino. Nel settore turistico il declino significherebbe la fine dell’attività, quindi piuttosto si osserva una fase di maturità più o meno lunga alla quale fare seguire un rilancio.

Prezzo: Tutte le imprese devono fissare un prezzo ed è molto  importante perché  porta a un guadagno, gli altri sono costi

Distribuzione o Punto vendita: i produttori o la maggior parte non vendono direttamente ma si avvalgono di canali di distribuzione, che sono intermediari e vanno dal canale diretto (Produttore-Consuamtore) a Canale a 1 stadio (Produttore-Rivenditore/Dettagliante-CLciente), Canale a 2 Stadi (Produttore-Grossista-Rivenditore/Dettagliante-Cliente), Canale a 3 stadi (Produttore-Grossista-Jober-Rivenditore/Dettagliante-Cliente).

Internet permette di saltare molti passaggi con forti risparmi sia x gli acquirenti che x i venditori.

Promozione : azioni finalizzate a fare conoscere il prodotto e amantenere buone relazioni con il cliente x presentare una buona immagine dell’azienda. La comunicazione deve essere responsabile e non lasciata al caso attraverso l’insieme delle pratiche comunicative e cioè il mix della comunicazione o mix promozionale che è formato da: 1) Pubblicità 2) Promozione vendite (incentivi x incoraggiare gli acquisti) 3) Pubbliche Relazioni: migliorare e mantenere l’immagine di un’azienda o un prodotto) 4) Vendita personale (presentazione orale attraverso una conversione finalizzata alla vendita)

Obiettivi della comunicazione: AIDA= Attenzione-Interesse_Desiderio_Azione.

Analisi del mercato e strategie

 

Macroambiente (politica, Economia, Societò, Tecnologia ) PEST

Microambiente (SWOT) Impresa, fornitori, clienti, intermediari, concorrenti

L’analisi del mercato si effettua attraverso ricerche di mercato, e poi si sceglie la strategia.

 

 

 

 

Ricerche di mercato

 

Si effetuano in due modi: DESK o a TAVOLINO: basate su dati esistenti provenienti da fonti note come giornali, riviste e dati statistici. Le fonti secondarie sono x es. le statistiche ufficiali effettuate da Istat, Censis o Touring Club Italiano.

FIELD o sul campo: basate su dati direttamente raccolti, detti fonti primarie.

 

Segmentazione del mercato

 

Si effettua una segmentazione del mercato in quanto non è possibile che lo stesso prodotto posa soddisfare ogni tipo di clientela, infatti esistono moltissime varietà di persone.

Dunque è importante suddividere (segmentare) il mercato in base a dei parametri detti variabili. Una volta che si è identificato il segmento di appartenenza della clientela si potrà proporre un prodotto su misura x le esigenze di questa clientela o segmento. Le principali variabili sono:

  • Socio-demografiche: le più usate in tutti i settori di ricerca anche nel turismo, forniscono parametri chiari, reperibili facilmente e riscontrabili nella realtà. Le più tipiche riguardano: età –reddito-genere- professione- stato civile.
  • Geografiche: usate anch’esse nel turismo con l’obiettivo di una distribuzione corretta dell’offerta sul territorio.
  • Psicografiche: si riferiscono ad atteggiamenti e convinzioni , i cosiddetti Stili di Vita
  • Comportamento d’acquisto

 

Carrying Capacity e i 4 Vincoli/Soglie:

 

Indica la capacità di carico  e di sopportazione di un territorio nell’uso turistico e cioè il numero massimo di eprsone che possono usare un sito senza alterare in maniera accettabile l’ambiente, la natura e la società e dunque senza portare una inaccettabile diminuzione della qualità di fruizione x gli stessi turisti. Inaccettabile è riferito nei confronti della comunità ospitante. Il sovraffollamento di turisti in una singola area provoca effetti negativi ch esi manifestano con il superamento di una soglia di equilibrio sopra la quale si produce intolleranza da parte della destinazione e della comunità ospitante. I limiti di saturazione e le soglie sono:

  • Fisico-numerica: il flusso turistico si aggrava e possono nascere pericoli di incolumità
  • Ambientale: problemi x la salute e perdita attrattiva della destinazione
  • Sociale-culturale: risentimento e antagonismo
  • Economica: negativa allocazione di risorse e conomiche

 

Heritage Tourism

 

Di un luogla parola inglese Heritage che significa Patrimonio e indica gli aspetti che riguardano l’ambiente, le risorse, le caratteristiche di un luogo. L’idea di Patrimonio indica tutto ciò che può essere ereditato, quindi anche tradizioni, valori, eventi storici, cultura anche collezioni d’arte, case storiche, e ricchezze naturali come spiagge, montagne. Costituiscono attrazioni turistiche purché le si sappia scoprire, gestire e promuovere in maniera adeguata in un’ottica di qualità (Conoscere_Evidenziare_Gestire_Promuovere). Anche l’Heritage tourism va preparato in maniera adeguata nell’Immagine, poiché il visitatore si fa un’impressione del luogo nei primi 6 secondi quindi immagine positiva anche prima dell’arrivo del cliente.

Motivazione: analizzare i motivi delle visite dei turisti

Accessibilità: è collegata a alla soddisfazione del cliente.

Servizi e comodità: servizi e infrastrutture fondamentali

Qualità del servizio: formare lo staff al momento dell’assunzione x essere motivato, cortese ed efficiente.

 

Stakeholder Marketing / Soggetti attori:

 

Sono tutti coloro coinvolti nella proposizione turistica di una zona e che apportano tutte le componenti umane del territorio, che possono fare la differenza.

  • Soggetti decisionali: coloro che hanno cariche e cioè i _pubblici poteri : che hanno potere di regolamentazione e definizione delle politiche di sviluppo _i poteri finanziari: banche, istituti di credito _associazioni di categoria: degli albergatori, agenti viaggio tour operator, commercianti, artigiani che possono orientare i loro associaTI FORNENDO SUPPORTO E ASSISTENZA. associazioni ambientali e sportive e organismi di promozione turistica  che possono incentivare la consapevolezza della comunità nei confronti del turismo
  • Soggetti operativi: professionisti commerciali privati (guide, albergatori t.o., agenti) che organizzati in imprese sono l’ossatura del turismo. Devono essere contattati  e coinvolti tramite incontri privati o con le associazioni. _ anche gli addetti al lavoro turistico (camerieri, tassisti, impiegati in generale) con i quali i turisti verranno direttamente a contatto e che determinano l’immagine di un posto.
  • I Residenti: Vanno informati, coinvolti e educati alla eventuale nuova situazione che cambierà sicuramente i rapporti socio-economici della zona. Ciò x non creare malintesio idee di espropriazione del territorio.
  • Turisti: Sono i destinatari dell’intero processo turistico, La tipologia di turisti di riferimento va studiata e capita. Occorrerà l’analisi anagrafica dìsui tipi di visitatori, sulle loro motivazioni e sui caratteri socio-economici di appartenenza. Poi si chiederà anche un giudizio sulla loro esperienza ed eventuali carenze o disfunzioni, attraverso interviste personali, focus group.

 

Azioni da parte dei turisti

 

Dalla prospettiva del turista la visita può essere suddivisa in 5 stadi:

1 PRe-Visita: ricerca info, raccolta indicazioni, verifica delle conoscenze personali e uso dei sistemidi prenotazione

2 Arrivo: Comprende il viaggio verso la destinazione, impressioni iniziali, benvenuto e accoglienza ed eventuali code)

3 Soggiorno : Raccolta info, verifica capacità del personale , lamentele su eventuali disguidi.

4 Partenza: ultime impressioni, viaggio di rientro alla destinazione

5 Ricordi : raccomandazioni, passaparola o lamentele sula gestione

 

Le fasi della relazione turisti-residenti di Doxey

Incontro residenti-turisti di Doxey

 

I turisti portano nelle località di destinazione una maggiore congestione del traffico, un affollamento di spazi pubblici, e quindi code più lunghe nei negozi e nei servizi locali. Questi rappresentano elementi di potenziali irritazione che intaccano la qualità della vita dei residenti in quanto i turisti possono essree rumorosi e sgradevoli con atteggiamenti fastidiosi. Anche i crimini possono aumentare  causati anche da soggetti che sfruttano la mancanza di familiarità con luogo dei turisti, come ricarico fraudolento dei prezzi, furti. Doxey ha elaborato uno strumento di analisi ddella relazione turista-residente, indagando nel 1975 la relazione tra sviluppo turistico di una destinazione e le attitudini della popolazione locale nei confronti dei turisti. Doxey formula un Indice di Irritazione, diviso in quattro stadi che ogni destinazione interessata da un processo di sviluppo turistico vive e che descrivono altrettanti stadi della relazione che vede coinvolti i turisti e la popolazione locale. Gli stadi sono di Euforia: fase iniziale dello sviluppo incui i visitatori sono i benvenuti _ Apatia: la presenza dei visitatori è scontata, i contatti tra visitatori e residenti sono commerciali. _Fastidio: il punto di saturazione è vicino in quanto i residenti dimostrano apprensione  nei confronti del turismo _Antagonismo: I residenti dimostrano una irritazione verso il turismo, visitatori causano i problemi secondo loro  _ Xenofobia: l’ambiente originale è cambiato  e l colpa è data al turismo, residenti ostili verso i turisti.

 

Tipologie di turisti

 

Per una località è necessario sapere chi sono effettivamente i suoi turisti perché essi non sono una massa omogenea. È necessario che una località identifichi i diversi turisti, che costruisca dei profili dei gruppi identificati, che scelga i gruppi di turisti che meglio si rapportino con le caratteristiche della località e valuti l’adeguatezza della decisione ed eventualmente ritararle. Per suddividere la massa dei turisti in gruppi esistono elementi descrittivi o variabili, c’è un’ampia gamma disponibile e la difficoltà è scegliere quelli di maggiore rilevanza. Vi sono tuttavia delle categorie che sono applicabili universalmente:

  • Turisti (che soggiornano, long stay or short break) oppure visitatori di un giorno (day visitors)
  • Visitatori Nazionali o Intrernazionali
  • Soggetti che viaggiano con diversa motivazione: affari, visita parenti e amici (VFR)
  • Turisti all inclusive o viaggiatori indipendenti

Solitamente si dà maggiore rilevanza ai visitatori internazionali e a quelli indipendenti poiché dovrebbero spendere di più. Il numero di turisti varia anche dalla capacità di accoglienza di alberghi nella località. I day-visiors sono spesso trascurati, spesso anche i VFR poiché l’elemento alloggio è meno visibile ma sono quelli che hanno legami emotivi più forti nei confronti di una particolare destinazione. 

Vi sono anche altre variabili: - del viaggio cioè i benefici  cercati dal turista, spesa, distanza destinazione. – Variabili personali: nazionalità, paese di residenza, classe sociale, età.

 

Perché è importante l’azione di monitoraggio

 

Il monitoraggio paragona i risultati effettivi rispetto agli obiettivi tradotti in traguardi giornalieri, settimanali , mensili,. Il monitoraggio turistico è effettuato in vari modi, generalmente i metodi si dividono in due categorie: Qualitativi e Quantitativi

Qualitativi: tendono a raccogliere info dettagliate da piccoli gruppi rappresentativi, lo scopo è sviluppare la comprensione di un problema o cercare il significato di attitudini e pregiudizi personali.

Quantitativi: sono basate sull’analisi dei dati, cioè il numero di visitatori, dei biglietti venduti, livelli di soddisfazione.

Il monitoraggio e la valutazione devono essere intrapresi in modo regolare e sistematico in modo da includere gli indicatori economici , sociali ambientali sia dell’offerta che della domanda. Monitoraggio e revisione sono essenziali x gestire gli impatti turistici e determinare in che modo le singole azioni hanno raggiunto gli obiettivi  e aiuta a identificare i problemi prima che sfuggano di mano. Vanno intrapresi in modo regolate e sistematico.

È la misurazione di ciò che è stato raggiunto rispetto  a ciò che era stato proposto, e per sapere cosa il turismo sta producendo in un destinazione e gestirne gli effetti.

In rapporto all’offerta: valutazione livelli di occupazione, di frequenza dei flussi e dei trasporti rispetto ai valori precedenti. In rapporto alla domanda: raccogliere dati sulla soddisfazione dei turisti ,le motivazioni,  e future revisioni del programma

 

Criteri di analisi delle infrastrutture alberghiere

 

Le organizzazione devono sviluppare secondo Parasuraman, tre dimensioni che i turisti usano x valutare la qualità del servizio.

1 Sensibilità, cioè disponibilità del personale ad aiutare i turisti sollecitamente.

2 Affidabilità: conoscenza e la cortesia del personale e la capacità di ispirare fiducia e confidenza

3 Empatia: capacità del personale di prestare cura ai turisti a attenzione al singolo.

 

Programmazione  e pianificazione

 

Informazione, conoscere le proposte che già esistono per prendere spunto e adattarle alla propria realtà

Organizzazione: Carte stradali, segnali

Comunicazione: arrivare al proprio target

 

Trattenere il turista:

 

Strategia:

Focus sul turista: x carpire la soddisfazione – Qualità : nel modo odi soddisfare il cliente, la soddisfazione dipende dalle aspettative – Autenticità: definizione delle caratteristiche sociali, culturali, economiche e fisiche che contribuiscono a creare l’unicità della zona. Definisce la differenziazione della destinazione rispetto ai concorrenti, ciò che può sembrare ordinario x gli abitanti di una zona può non esserlo x altri.

Processo:

Innovazione: bisogna continuamente migliorare i prodotti

Persone:

Integrazione: i soggetti-attori devono riconoscere la interdipendenza reciproca e cooperare.

 

Fonte: http://www.scienzeturismo.it/wp-content/uploads/2008/06/analisi-e-progettazione-reti-territoriali.doc

Sito web da visitare: http://www.scienzeturismo.it

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Parola chiave google : Analisi e progettazione reti territoriali tipo file : doc

 

Analisi e progettazione reti territoriali

 

Domande/Risposte - ANALISI E PROGETTAZIONE RETI TERRITORIALI

 

I 3 ELEMENTI DEL SISTEMA TURISTICO PER LEIPER

Lo studioso Leper fin dal 1979 ha teorizzato un’analisi dei sistemi turistici identificando 5 elementi. Egli identifica:

a) Elemento umano (i turisti)

b) 3 Elementi geografici (regione di origine, di transito, di destinazione)

c) Elemento organizzativo (l'industria-attività turistica)

Questo schema fu poi aggiornto nel 1990 e prendendo spunto dalla ripartizione di Leiper, si possono rappresentare le diverse componenti del turismo in 3 categorie:

1 L’elemento umano Il turista : è il più studiato da diverse discipline, come psicologia, sociologia, economia.

2 L’elemento geografico spaziale del viaggio: comprende spostamenti di a/r, riguarda la geografia, i trasporti e l’organizzazione dei viaggi.

3 Elemento organizzativo del soggiorno nella regione-turistica in cui si sviluppa l’industria turistica vera e propria: Si riferisce alla regione/località meta del viaggio analizzata da molteplici p.v. geografico x quanto riguarda la descrizione, organizzativo- comunicativo x quanto riguarda il marketing, gestionale x il management, economico e finanziario. Il 3° elemento viene definito “settoriale”, perchè comprende vari sottoelementi (risorse, attività, processi) ed è l’oggetto di studio del marketing territoriale per il turismo.

 

CRITERI DI ANALISI DELLE INFRASTRUTTURE ALBERGHIERE

Secondo Parasuraman, le organizzazioni devono sviluppare 3 dimensioni k i turisti usano x valutare qualità servizio:

1 Sensibilità, cioè disponibilità del personale ad aiutare i turisti sollecitamente.

2 Affidabilità: conoscenza e la cortesia del personale e la capacità di ispirare fiducia e confidenza

3 Empatia: capacità del personale di prestare cura ai turisti a attenzione al singolo.

 

IL CONCETTO DI WORK DISPLAY E DI AUTENTICITÀ X MACCANNELL - fasi del setting turistico

MacCannel definisce le visite alle “esibizioni del lavoro” (work dispaly) “tempo libero alienato” xché rappresentano una sorta di perversione dello scopo del tempo libero, dato che trattasi di un ritorno sul posto del lavoro, vanno contro le comuni aspettative delle attività di leisure normalmente organizzate. Le work display segnano il passaggio dalla società industriale a quella moderna, il significato di queste esibizioni sta nel fatto che l’uomo nella società moderna si libera dei valori industriali. Le work display danno al turista la sensazione di avere un’esperienza di “prima mano” del lato serio della società anche se i lavoratori e i turisti rimangono separati e il lavoro è praticamente “messo in scena”. Nella società moderna il lavoratore è come un’attrazione turistica.

L’uomo moderno rispetto all’uomo Industriale sta perdendo l’attaccamento al lavoro, alla famiglia, alle relazioni domestiche al vicinato e va invece sviluppando un forte interesse x la “vera vita” degli altri. Con ciò dunque vanno ridefiniti i concetti di verità e di realtà. Goffman li definisce ribalta e retroscena. La ribalta è il luogo d’incontro tra ospitanti e ospitati e dunque tra clienti e persone di servizio. Il retroscena è il luogo dove invece i membri del gruppo interno si ritirano tra una prestazione e l’altra x rilassarsi e prepararsi. X esempio le cucine, le lavanderie mentre le ribalte sono i negozi, gli uffici di ricevimento. sorta di divisione sociale basata sul tipo di prestazione e tipi di ruoli: Gli attori – il pubblico e gli estranei. Gli attori sono sulla ribalta e nel retroscena, il pubblico solo sulla ribalta e gli estranei sono esclusi da entrambi. Una volta sorta questa distinzione, l’autenticità si trasforma in mistificazione della realtà. La possibilità che un estraneo possa penetrare nel retroscena è fonte di preoccupazione sociale sia x chi compie la violazione che x si sente violato. Alcuni turisti fanno delle incursioni nella vita delle società che visitano ed è il desiderio turistico di condividere la vita dei luoghi visitati e di vedere come la vita viene realmente vissuta. A volte xò il retroscena è fastidioso. I turisti comunemente seguono visite guidate delle istituzioni sociali che permettono un facile accesso ad aree che normalmente sono chiuse agli estranei. Lo spazio turistico appare come un palcoscenico, un setting turistico. La coscienza turistica è motivata dal desiderio di esperienza autentica e spesso il turista crede di muoversi in quella direzione; in realtà è difficile sapere se davvero l’esperienza è autentica o costruita x il setting turistico. Teoricamente si possono distinguere 6 stadi di questo passaggio:

1 FRONT REGION: o ribalta, spazio sociale che i turisti tentano di oltrepassare

2 Front Region TURISTICA: allestita x sembrare in alcuni particolari autentica quasi una regione interna (tipo ristorante con una rete x pesca appesa: funzionalmente è una front region ma è decorata come una back region.

3 Front Region totalmente ORGANIZZATA x sembrare un RETROSCENA.

4 REGIONE INTERNA: aperta agli estranei. Si distinguono però dalle back region in quanto aperte agli estranei. (servizi sulle riviste vita privata personaggi famosi)

5 BACK REGION RIPULITA: o un po’ alterata in modo da permettere ai turisti occasionalmente un colpo d’occhio, Cuisine di Copenaghen o prove orchestra.

6 RETROSCENA: di Goffman, spazio sociale che motiva la coscienza turistica.

Il setting turistico non è una copia della realtà, di situazioni di vita reale ma è una specie di copia presentata come qualcosa in grado di svelare la realtà più di quanto la realtà stessa sveli! L’esperienza turistica basata sul setting turistico è in autentica e superficiale se paragonata a uno studio accurato e profondo.

 

Autenticità e messa in scena, facendo riferimento alla ribalta e retroscena

I turisti seguono le visite guidate delle istituzioni sociali perché consentono un facile accesso alle aree normalmente chiuse agli estranei.  La visita comporta la volontà di organizzazioni sociali disposte a rivelare il loro funzionamento interno, dove gli estranei hanno il permesso di andare oltre i clienti abituali. Allo stesso tempo però ciò conferisce una certa superficialità alla visita dal momento in cui non sempre il turista la percepisce come tale. Questo nuovo tipo di spazio sociale è 1 spazio x outsider cui è permesso vedere dettagli del funzionamento interno di un’istituzione commerciale, domestica, pubblica, industriale. Ciò che viene mostrato

AUTENTICITÀ: riguarda le caratteristiche sociali, culturali, economiche e fisiche che hanno determinato la reputazione della località in oggetto. L’autenticità può fornire le basi per sviluppare un’identità unica x la destinazione. Sarebbe ingannevole copiare le caratteristiche di un’altra destinazione, allo scopo di attrarre turisti. Invece, curare e costruire l’autenticità del proprio prodotto turistico contribuirà a differenziare una destinazione rispetto alle altre.

 

XCHÉ È IMPORTANTE CONSIDERARE IL RUOLO COMUNITÀ LOC IN 1 PROGETTO DI MKTG TERRITORIALE

Le comunità sono l’elemento base per il turismo moderno, il punto centrale per la fornitura di alloggio, catering, info, trasporti, strutture e servizi. Il loro ambiente naturale, gli edifici e le istituzioni, la loro gente, la loro cultura e storia: tutto ciò costituisce gli elementi fondamentali di ciò che il turista viene a visitare. Ogni comunità ha una propria forma di turismo ed è toccata dalla crescita e dallo sviluppo del settore turistico complessivo. Il turismo porta cambiamenti nel modo di utilizzo di alcune risorse per servire il mercato. E’ quindi necessaria la programmazione della destinazione turistica, in modo da poter gestire questo cambiamento x portare benefici a una determinata area con il minor costo possibile, individuando dei limiti che possono venire accettati dalla comunità,che si devono riflettere nei traguardi e

negli obiettivi del programma stesso.

 

Marketing: É l’attività svolta a soddisfare i bisogni e le esigenze attraverso processi di scambio. Il marketing ottiene un successo duraturo perché si basa sulla capacità di identificare e anticipare e soddisfare le richieste del consumatore. Gli strumenti relativi alle decisioni strategiche, tattiche e operative sono definiti Marketing Mix oppure da McCarthy le Quattro P (prodotto, prezzo, punto vendita o distribuzione, promozione)

Piano di marketing (segmentare le variabili utilizzate)il marketing è un processo strategico che combina le risorse disponibili di una destinazione con le opportunità e le richieste dei segmenti di clientela. Dunque è necessario produrre un Marketing Plan, Piano di Marketing, documento operativo scritto, redatto da un gruppo intersettoriale della comunità locale sotto la guida di un professionista del marketing. Il primo punto è l’oggetto dell’azione cioè identificare a quali tipi di turisti ci si vuol rivolgere e costruire un Mktg mix combinando Prezzo-Prodotto-P.Vendita- Promozione.     Il Piano di marketing combina 2diversi stadi temporali:

A) strategico della durata di 3/5 anni: fissa gli obiettivi di lungo periodo e la direzione per i piani annuali.

B)annuale o tattico: definisce le azioni dettagliate da svolgere e i metodi di monitoraggio dei risultati raggiunti.

- È necessaria una conoscenza approfondita e obiettiva della situazione attuale; Autoanalisi critica della destinazione: a livello macro: fattori esterni: politici e legali, economici, sociali, demografici e culturali, tecnologici. A livello micro: segmenti/turisti, fornitori, distributori, concorrenti.

Ciascuna destinazione deve elaborare i mercati più appropriati alla propria realtà e determinare quale è il migliore approccio x attrarre i segmenti del mercato preferiti. Conoscere ciò che una comunità ha da offire, il profilo dell’attuale visitatore e da dove vengono i turisti. Il piano di marketing identifica i potenziali segmenti di mercato come centro x l’attività promozionale e determina le tecniche che devono essere impiegate, trova un’immagine da lanciare e stabilisce un termine x la sua esecuzione.

 

 MARKETING PLAN: A QUALI DOMANDE DEVE RISPONDERE? deve rispondere a 4 domande:

1)dove siamo adesso? Analisi swot                        2) dove vogliamo andare? Obiettivi di marketing                  

3)come ci vogliamo arrivare? Strategie                                 4)come sappiamo se e dove siamo arrivati? Monitor e valutazione,                                                                                                    cooperazione e persuasione sono le basi per svolgerlo

 

LE 5 FILOSOFIE DEL MARKETING  - Kotler

1)Alla Produzione: focus di gestione su efficienza produttiva e distributiva: consumatori prediligono prodotti disponibili e convenienti. Problema:  gestione centrata sui sistemi di produzione e meno sulla clientela. (ex.fordismo).

2)Al Prodotto: consumatori preferiscono prodotti e forme esistenti, quindi si deve operare x produrre e sviluppare versioni valide di quei prodotti. Problema: sottovalutazione della clientela k si rivolge a prodotti totalm diversi.

3)Alla Vendita: consumatori comprano beni di un’azienda solo se la stessa dispiega un notevole sforzo di vendita e di promozione. Obiettivo è la vendita ogniqualvolta possibile. Problema: si trascura il ° di soddisfazione successivo all’acq + gli utili derivanti dalla transazione.

4)Al Marketing cliente: filosofia aziendale recente: il raggiungimento degli obiettivi aziendali dipende dalla capacità di determinare i bisogni e le esigenze dei mercati/target e di trasferire la soddisfazione desiderata in modo più efficace ed efficiente rispetto alla concorrenza.

Orient vendita parte da una prospettiva interna. Orientam al mkt, muove dai bisogni e dalle esigenze del target azioni di   coordinamento di tutte le funzioni che influenzano la customer satisfaction. Profitti  derivanti dalla creazione e dal mantenimento della customer satisfaction.

5) Al Marketing Sociale : l'impresa dovrebbe individuare bisogni, esigenze e interessi dei mercati-obiettivo, fornendo la soddisfazione desiderata con più efficacia-efficienza della concorrenza, attraverso 1 azione privilegiante il benessere della società/consumatore. L'orientamento al mktg puro ignora i conflitti possibili tra esigenze a breve periodo dei consumatori e bisogni della società nel lungo periodo.(Ex.: sviluppo tur con impatto positivo sui residenti).

non è il back-stage istituzionale quanto un pezzo di retro messo in scena, una sorta di museo vivente.

 

ANALISI SWOT - microambiente

L'analisi SWOT, conosciuta anche come Matrice TOWS, è uno strumento di pianificazione strategica usata x valutare

1)punti di forza (strenght): rispetto ai concorrenti, derivanti dall’analisi interna.

2)di debolezza (weakness): rispetto ai concorrenti e dedotti da analisi interna.

3)opportunità (opportunity): derivate dall’analisi esterna della situazione, valutate in termini di scala temporale immediato/medio/lungo termine), benefici per la destinazione in termini di successo.

4)minacce (threat), derivanti da analisi esterna della situazione, possono essere valutate in rapporto alla scala temporale o per l’importanza della gravità dell’impatto negativo sulla destinazione.

La parola SWOT è l’acronimo di questi termini in inglese ed è l'analisi interna, di microlivello.

Lo scopo dell’analisi SWOT è quello di definire le opportunità di sviluppo di un’area territoriale o di un settore o ambito di intervento, che derivano da una valorizzazione dei punti di forza e da un contenimento dei punti di debolezza alla luce del quadro di opportunità e di rischi che deriva, di norma, dalla congiuntura esterna.

 

ANALISI PEST / Analisi Esterna / Macrolivello - macroambiente

È l’analisi dell’ambiente complessivo nel quale la località turistica opera, considera le variabili dell’ambiente esterno, quelle che riguardano la Politica, Economia, Società, Tecnologia (le iniziali di queste variabili formano la parola PEST). Aiuta a capire come queste possono influenzare il futuro del business e come interagiscono tra loro.

Politica: varia da settore a settore e da un paese all’altro, non sempre è possibile fare previsioni sull’impatto di una decisione politica. Essa riguarda la legislazione di protezione del consumatore, i visti d’ingresso, classificaz. alloggi.

Economia: incide sulle scelte strategiche dell’impresa e le condizioni economiche hanno anche un impatto sul successo dell’impresa, in particolare il PIL, il costo del denaro, l’andamento dei cambi.

Società: società/cultura, le loro variabili come l’aumento demografico (che influenzano i consumi), l’aumento dei redditi, la capacità di spostamento dei consumatori, la religione, i valori culturali.

Tecnologia: Il progresso tecnologico può fare emergere nuovi prodotti e processi produttivi e renderne obsoleti altri. Può creare barriere o abbassarle all’entrata di nuovi concorrenti, quindi opportunità e minacce.

 

DEFINIZIONE DI STL E NORMATIVA

(art. 5, Legge Nazionale 135/2001)

Si definiscono sistemi turistici locali i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti

territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali,

ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale, o

dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate (comma 1).

È una “Legislazione di principio” che lascia “libertà” nell’individuazione degli strumenti, degli

istituti e delle forme giuridiche e organizzative.

 

BENI CULTURALI: l’insieme di elementi che costituiscono il patrimonio. “beni”, che per particolare rilievo

storico, culturale ed estetico sono di interesse pubblico (cioè tutti possono apprezzarli e goderne) e

costituiscono la ricchezza di un luogo – paese, città, nazione o qualsiasi settore territorialmente

circoscritto – o anche di un soggetto giuridico (un ente privato o pubblico, un museo, un’accademia

ecc.) pur restando in ogni caso destinati alla fruizione collettiva.

Il termine “patrimonio” fa riferimento al valore economico dei beni che lo compongono e implica

anche l’esistenza di una normativa che riguardi l’insieme di tali beni.

NORMATIVA:

- LEGGE N. 1089/1939, prima legge di “tutela delle cose di interesse artistico e storico”

- LEGGE INTERNAZIONALE 1954, firmata a L’Aja, si parla di “beni” e non più di “cose” distinti in beni mobili/ immobili

- DECRETO LEGISLATIVO 490/1999, TESTO UNICO IN MATERIA DI BENI CULTURALI E AMBIENTALI, sono riconosciuti come beni culturali: le cose mobili e immobili che presentano interesse storico, artistico, archeologico o

demo-etno-antropologico, le cose immobili che rivestono un interesse importante con riferimento alla storia politica,, militare dell’arte, della letteratura e della cultura in genere, le collezioni di oggetti che rivestono interesse artistico o storico per tradizione, fama o particolari caratteristiche ambientali, i beni archivistici, i beni librari

FEDECOMMESSO: passaggio del patrimonio intatto da un soggetto all’altro senza dispersione

MAGGIORASCATO: da primogenito a primogenito

L. ROSADI, N. 364/1909: prima legge organica di tutela del patrimonio italiano; stabilisce il principio di inalienabilità del patrimonio dello Stato e degli Enti pubblici e privati e dei beni di valore storico e culturale; stabilisce vincoli sui beni culturali pubblici e privati, proibendone manomissione, vendita, asportazione distruzione e alterazione, lo Stato può esercitare la prelazione, cioè il diritto di acquisizione; delinea un’organizzazione e un’amministrazione, centrali e periferiche, atte alla conservazione e tutela dei beni culturali, nascono le sovrintendenze ai monumenti, quelle archeologiche e alle gallerie. FINE: ricostruzione e mantenimento della memoria storica di un popolo. MEZZO: patrimonio, testimonianze esemplari, uniche e irripetibili, di pregio estetico ke illustrano la cultura di un popolo.

LA RIFORMA BOTTAI, 1939: promossa dal ministro dell’educazione Naz. Bottai; tecnici, archeologi e storici dell’arte per riordino e analisi capillare del patrimonio; si fa un programma articolato culturale diviso nelle varie aree; si fonda su 2 leggi: la legge sulla Protezione delle bellezze naturali per la tutela del Paesaggio, le legge per la tutela delle cose di interesse artistico e storico; nel 1942 si aggiunge una Legge sugli Archivi e la prima Legge Nazionale di pianificazione urbanistica e territoriale; nel 1942 gli art. 822 e 824 c.c. includono nel Demanio dello Stato gli immobili di interesse storico, artistico e archeologico, e le raccolte di musei, pinacoteche, archivi e biblioteche; la guerra porta distruzione di opere d’arte e depredazione di tesori tramite confische e razzie da parte alleati tedeschi e del governo.

IL TESTO UNICO SUI BENI CULTURALI E AMBIENTALI: nel 1999, riordino di tutta la normativa, Testo Unico; due titoli: Beni culturali (Art. 1-137) e Beni ambientali (Art. 138-166); temi nuovi: politica culturale di gestione del patrimonio per sua conoscenza e valorizzazione continua + sanzioni per le trasgressioni; aperture a settori trattati altrove: gestione mussale, procedure d’intervento conservativo, arte contemporanea; gestione dei musei (Art. 99-->113): visita pubblica dei beni, fruizione di scuole, servizi di base e aggiuntivi, riproduzione dei beni culturali.

 

TOURISM AUDIT CONTROL

Il Tourism Resource Audit (piano di verifica delle risorse turistiche) è un processo a due stadi:

stadio 1: comprende una dettagliata elencazione di tutte le risorse che hanno una connessione con il turismo, il primo passo è il brainstorming mentre il passo successivo alla stesura dell’inventario è di creare un database di risorse che indichi questi elementi di proprietà, conduzione ecc.

stadio 2: comprende una valutazione critica delle risorse in rapporto alla loro qualità, unicità e capacità di richiamo turistico e una prima identificazione di quelle che necessitano di un miglioramento.

Obiettivo complessivo dell’audit è di creare un database di risorse che verranno usate per stabilire una strategia di sviluppo turistico. E' una dettagliata analisi dei punti di forza e di debolezza di una destinazione turistica, per quanto riguarda l’offerta.

 

ANALISI Delle RISORSE TURISTICHE

a)lo spazio/luogo: elemento di prodotto, “materia prima” del turismo: potenzialità turistiche di un luogo, presenza di giacimenti turistici. Elementi naturali (topografici, idrici, aerei, flora e fauna).

b)infrastrutture e attrezzature che servono per l’accesso alla località, per l’alloggio e la ristorazione dei turisti, sono Elementi artificiali.

c)attività proposte: fattore centrale nell’attrazione turistica, caratterizzano e danno unicità al contesto ambientale. Azioni da parte di turisti, come sport autogestiti dai turisti, spettacoli ed eventi come feste locali manifestazioni e festival. I parchi divertimento sono proposte per un turismo di massa, lo shopping per quanto riguarda i prodotti dell’artigianato locale. Quali sono le 5 generazioni dei parchi divertimento?

d)soggetti-attori: hanno il compito di decidere, scegliere e operare all’interno del territorio, per proporlo come prodotto turistico. Sono anche coloro che vivono e soggiornano nella zona. Soggetti decisionali, pubblici/finanziari/associazioni di categoria: hanno cariche o deleghe, quindi scelgono le linee dello sviluppo. Soggetti operativi: professionisti commerciali albergatori, ristoratori, tour operator. Poi vi sono i turisti ed i residenti.

 

Le risorse formano il nucleo centrale delle attrazioni per i turisti. Le principali caratteristiche di un’area possono essere considerate risorsa turistica. Si dividono in risorse principali e risorse di supporto.

 

Risorse principali: forte capacità di attrazione, rappresentano il fattore chiave di motivazione nel processo decisionale di viaggio del turista.

Risorse di supporto: sono quelle che completano le risorse principali, contribuiscono a richiamare il turista a completare e rendere migliore la visita, ma NON rappresentano da sole un motivo sufficiente x il viaggio. Non tutte le località hanno effettivamente una risorsa principale importante da sola ma piuttosto un insieme di risorse di supporto che combinate tra loro formano un’unica principale attrazione

Le risorse naturali-Culturali-Eventi- Attività-Servizi

  • Le risorse naturali comprendono aspetti territoriali e di paesaggio, specie animali, uccelli o piante rare e caratteristiche idriche come laghi, fiumi o cascate. Spesso questi elementi formano il nucleo centrale del richiamo turistico di una zona. Tendono ad essere la base da cui sviluppare altre risorse, così svolgono spesso sia un ruolo principale che di supporto nello sviluppo turistico. A volte sono anche le meno produttive in termini di diretti benefici economici, specialmente quando sono di proprietà pubblica.
  • Le risorse culturali coprono un’ampia varietà di caratteristiche, inclusi aspetti negli stili di vita del passato e del presente, atteggiamenti e scenari sociali. Comprendono elementi storici sul territorio come palazzi antichi, rovine, castelli, forti e dimore storiche, musei, siti storici e altri centri di interpretazione storica. Includono anche il tessuto urbano o edilizio di molti paesi e città storiche, ambienti religiosi, elementi di nazionalità e altri aspetti della vita e dello stile di vita di una particolare cultura o società.
  • La categoria degli eventi presenta un vasto assortimento di festival e tornei, ma anche fiere x turismo e affari. Le risorse di evento possono ad es. includere carnevali di strada, parate o altre celebrazioni ludiche, che se avvengono su basi regolari, possono servire a formare l’immagine della località. Gli eventi comprendono anche più consistenti ma meno frequenti attività di alto profilo, come grandi fiere internazionali, che contribuiscono a promuovere un’area, x la durata dell’evento, ma una volta finito l’immagine può impallidire.
  • La categoria delle attività include impianti appositamente costruiti come attrazioni per tempo libero e il turismo, esempio parchi a tema, campi da golf, tennis, sci. Le attività comprendono anche tutte quelle che permettono al visitatore di partecipare ad azioni ricreative come lo sport, lo shopping, di svago, o anche affari e commerci (vendita attrezzature sportive, cinema...). Spesso rappresentano sia elementi principali che di supporto.
  • La categoria dei servizi include i servizi che rendono possibile il turismo in una località, attrezzature di accoglienza e di catering, mezzi di trasporto, servizi generali di una comunità. Non si tratta normalmente di risorse principali, ma hanno lo stesso un fondamentale ruolo di supporto nella fornitura turistica complessiva. Includono servizi di informazione al visitatore, interpretariato, strutture per la salute e la sicurezza pubblica, trasporti, alloggi. Non tutte queste risorse sono disponibili in tutte le località. Uno dei più difficili aspetti della programmazione del turismo per le comunità è di riconoscere il proprio totale potenziale di risorse e decidere come utilizzarle nel processo di sviluppo turistico dell'area.

 

DEFINIZIONE DI SISTEMA SECONDO GALLINO:

A - Secondo la definizione più generale, un sistema è:“una pluralità di elementi, materiali o astratti, coordinati tra loro in modo da formare un complesso organico soggetto a date regole

B - Invece, da un punto di vista sociologico, Gallino definisce il Sistema Sociale“Complesso di posizioni o ruoli, occupate o svolte da soggetti individuali o collettivi i quali interagiscono mediante comportamenti e attività di natura specifica (economica, politica, educativa, religiosa, sportiva ecc.), nel quadro di norme regolative e di altri tipi di vincolo che limitano la varietà atti consentiti a ciascun soggetto nei confronti degli altri”. 3 Caratteristiche:

a) le unità costitutive di un sistema sociale non sono individui nella loro piena identità, bensì azioni e comportamenti che certi individui compiono in quanto occupano una data posizione sociale che li vincola a un dato ruolo. Di conseguenza, ogni individuo può fare parte di parecchi sistemi sociali a un tempo, p. es. come genitore, militante politico, insegnante, condomino, consumatore, membro di una società sportiva ecc., sebbene siano rari i casi in

cui esso possa agire in più di un sistema sociale nello stesso momento. La partecipazione a un dato sistema è però spesso influenzata dall’appartenenza ad altri, in quel momento latenti (per il soggetto).

b) ogni sistema sociale ha dei “confini” che lo distinguono e delimitano rispetto ad altri sistemi, le sue interazioni sono relativamente autonome, indipendenti dalle altre; il reclutamento dei membri è soggetto a vincoli; lo spazio e le risorse utilizzate da un sistema sociale non possono venire utilizzati nello stesso momento da altri individui.

c) un sistema sociale è sempre “aperto”; attraverso i suoi confini esso scambia continuamente risorse materiali e informazioni con l’ambiente esterno, fisico e sociale, in specie con altri sistemi sociali.

 

CARRYING CAPACITY HERITAGE TOURISME E LE 4 SOGLIE

indica la capacità di carico, o meglio di sopportazione di un territorio nell’uso turistico; quindi il numero massimo di persone che possono usare un sito senza alterarne significativamente l’ambiente naturale e sociale.

Il sovraffollamento di turisti in una singola area produce inevitabilmente effetti negativi, che si manifestano al superamento di una soglia di equilibrio sopra la quale avviene una intolleranza da parte della destinazione:

-soglia fisico numerica, si aggrava il flusso turistico e nascono pericoli per l’incolumità

-soglia ambientale, problemi per la salute e perdita di attrattività della destinazione

-soglia sociale/culturale, risentimento da parte della comunità locale verso i turisti

-soglia economica, negativa allocazione di risorse e fattori di produzione.

La crescita del turismo fa crescere la pressione sulle destinazioni e quindi ci si pone il problema su fino a che punto la crescita sia sostenibile per le comunità ospitanti.

 

L’IMPORTANZA DEL MONITORAGGIO COSTANTE: Una prima, utile indicazione riguarda l’uso di metodi di rilevazione per comprendere e valutare il giudizio dei turisti e valutare la sostenibilità sociale. Questo strumento può servire x misurare ad esempio attraverso strumenti dedicati (interviste con scale di Likert, fotografie, questionari) la percezione da parte dei turisti del grado di affluenza e dell’accettabilità delle condizioni di utilizzo di una data area.

Il monitoraggio paragona i risultati effettivi rispetto agli obiettivi tradotti in traguardi giornalieri, settimanali, mensili.

Il monitoraggio turistico è effettuato generalmente con 2 metodi:

1)Qualitativi: si raccolgono info dettagliate da piccoli gruppi rappresentativi x sviluppare la comprensione di un problema o cercare il significato di attitudini e pregiudizi personali.

2)Quantitativi: basati sull’analisi dei dati, num visitatori, biglietti venduti, livelli di soddisfazione.

Il monitoraggio e la valutazione devono essere intrapresi in modo regolare e sistematico in modo da includere gli indicatori economici, sociali ambientali sia dell’offerta che della domanda. Monitoraggio e revisione sono essenziali x gestire gli impatti turistici, determinare le azioni x raggiungere gli obiettivi, identificare event. problemi.

L’Azione di Monitoraggio è la misurazione di ciò che è stato raggiunto rispetto a ciò che era stato proposto, e per sapere cosa il turismo sta producendo in un destinazione e gestirne gli effetti. In rapporto all’offerta: valutazione livelli di occupazione, di frequenza dei flussi e dei trasporti rispetto ai valori precedenti. In rapporto alla domanda: raccogliere dati sulla soddisfazione dei turisti ,le motivazioni, e future revisioni del programma

 

Cos'è l'area-prodotto: dal momento in cui ai turisti serve un “posto nuovo in cui andare” la pianificazione turistica servirà a creare questo posto attraverso l’unicità geografica, storica e culturale che esiste in maniera diversa nelle varie comunità. Vincente sarà la proposta di una destinazione che offre qualcosa di unico, che crea il senso del luogo e un’identità diversa dai concorrenti. Replicare attrazioni troppo simili tende a limitare + che a incoraggiare il successo del turismo: differenze e diversità sono fondamentali x il turismo.

 

Mktgdel turismo: centrato essenzialmente su 1 servizio, legato alle caratteristiche di unicità, immaterialità,deperibilità.

 

Marketing territoriale: mette al centro dell’attenzione il prodotto, cioè il luogo, la destinazione turistica e pone enfasi su aspetti relazionali allargati; tiene in considerazione tutti gli elementi (naturali, artistici, ambientali) i soggetti (operatori e abitanti) + altri elementi (es. eventi) facenti parte di un territorio e le loro relazioni reciproche.

Tiene in considerazione il fatto che il fenomeno turistico porta con se problemi economici, sociali, ambientali e politici. Un giusto mktg territoriale mira ad uno sviluppo equilibrato che preservi le risorse ambientali e coinvolga la comunità.

 

Marketing territoriale turistico: fino a poco fa consisteva in una pianificazione e sviluppo di singole attrazioni e infrastrutture turistiche per soddisfare i bisogni dei turisti. Teorie più recenti ed appropriate considerano in primo luogo la comunità ospitante e gli effetti che il turismo produce in termini economici, sociali ed ambientali.

Si tratta di una serie di azioni combinate allo scopo di promuovere uno sviluppo regolare ed equilibrato.

STAKEHOLDER COME INTERAGISCONO TRA DI LORO PER UNA STRATEGIA DI MARKETING

sono tutti coloro che vivono, operano e soggiornano, sono gli attori coinvolti nella proposizione turistica di una zona e che apportano tutte le componenti umane del territorio, che possono fare la differenza.

- Soggetti decisionali: hanno cariche o deleghe in grado poter decidere le linee dello sviluppo cioè – I PUBBLICI POTERI (con responsabilità primaria in tema di regolamentazione e orientamento generale dell’attività produttiva, di definizione e applicazione della politica di sviluppo del territorio e di attribuzione di aiuti o sovvenzione) - I POTERI FINANZIARI (banche, istituti di credito, assicurazioni che finanziano i progetti, possono anche cooperare) – LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA (albergatori, t.o, agenti, commercianti... che regolamentano, orientano e organizzano i loro iscritti fornendo ass.za e supporto)

- ALTRI TIPI DI ASSOCIAZIONI (ambientali, sportive, culturali, di promozione turistica –proloco-...). A ciò aggiungiamo scuole o istituti inerenti al turismo che ad es promuovono il territorio attraverso ad es. eventi, concorsi, cucina ecc.

- Soggetti operativi: professionisti commerciali privati (guide, albergatori, t.o, agenti...)che organizzati in imprese costituiscono l’ossatura del turismo. Devono essere coinvolti e contattati sia tramite le loro rappresentanze associative o individualmente attraverso questionari  e incontri. Anche gli addetti, che svolgono manualmente e praticamente il lavoro turistico (camerieri, tassisti, impiegati) devono essere preparati in quanto determinano l’immagine di un posto.

- I residenti: componente da informare, coinvolgere ed educare alla nuova situazione che andrà a cambiare i rapporti socio-economici della zona. Molti di loro potranno trovare posto nel mercato occupazionale turistico.

- I turisti: controparte, destinatario dell’intera operazione. La tipologia di turisti di riferimento va attentamente studiata e capita. Occorrerà 1 analisi anagrafica sui tipi di visitatori che frequentano la zona, sulle loro motivazioni e sui caratteri socio-economici di appartenenza. Si chiederà un giudizio sulla loro esperienza + eventuali carenze e disfunzioni riscontrate. Si procederà poi a interviste personali, focus group su temi specifici, soprattutto ai turisti stanziali.

Tipi di visitatori: Per suddividere la massa dei turisti in gruppi esistono delle categorie applicabili universalmente:

  • Turisti che soggiornano (long stay or short break) oppure visitatori di un giorno (day visitors)
  • visitatori nazionali /internazionali
  • soggetti con diverse motivazioni di viaggio: piacere/affari/amici/parenti (VFR)
  • turisti all inclusive o viaggiatori indipendenti

TARGET VISITATORI:

- effettivi = azione di monitoraggio e osservazione per migliorarne la fruizione e favorirne il ritorno

- potenziali= incrementare funzioni comunicative, decidere fonti informative da privilegiare (es la stampa per le mostre)

 

Incontro residenti turisti – i 4 punti di Doxey

Uno dei primi strumenti di analisi della relazione turista – residente deriva dal lavoro di Doxey del 1975 che indaga la relazione tra sviluppo turistico di una destinazione e le attitudini della popolazione locale nei confronti dei turisti. Sulla base di un modello casuale degli effetti dello sviluppo turistico sulle relazioni sociali tra visitatori e residenti Doxey formula un “indice di irritazione” della destinazione interessata dal processo di sviluppo turistico ke vive quattro fasi che descrivono altrettanti differenti stadi della relazione che vede coinvolti i turisti e la popolazione locale. Gli stadi sono di - Euforia: fase iniziale dello sviluppo, - Apatia: la presenza dei visitatori è scontata, - Fastidio: il punto di saturazione è vicino, apprensione vs turismo - Antagonismo: I residenti dimostrano una irritazione verso il turismo, -      Xenofobia: l’ambiente originale è cambiato e la colpa è data al turismo, ostilità vs i turisti.

 
Azioni da parte dei turisti

Dalla prospettiva del turista una visita può essere suddivisa in cinque stadi:

    • pre-visita (ricerca di informazioni, raccolta indicazioni, verifica conoscenze personali, uso sistemi di prenotazione)
    • arrivo (viaggio verso la destinazione, impressioni iniziali, benvenuto ed accoglienza, eventuali code)
    • soggiorno (ottenere il prodotto in modo giusto, raccolta info, verifica capacità personale, lamentele sulle gestioni)
    • partenza (ultime impressioni, viaggio di rientro alla destinazione)
    • ricordi (raccomandazioni con il passaparola ovvero lamentele sui sistemi di gestione).

 

 

DOMANDE/RISPOSTE MUSEOLOGIA

 

FUNZIONI DEL MUSEO IN BASE ALLA DEFINIZIONE ICOM (International Council of Museum)

Il museo è un istituzione permanente senza scopo di lucro al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che ha come obiettivo l’acquisizione, la conservazione, la ricerca, la comunicazione e l’esposizione per scopi di studio, educazione, diletto, delle testimonianze materiali dell’umanità e dell’ambiente.

In generale le funzioni del museo sono: conservativa, espositiva, didattica, comunicativa, espressiva di 1 comunità.

 

MUSEO: posto in cui sono conservati oggetti di interesse, la maggior parte esposti nelle gallerie annesse.

I musei sono “luoghi per la conservazione della memoria”, di cui i beni culturali sono testimonianza.

Il museo è un luogo, una costruzione o un insieme di ambienti, che contiene “cose” e le espone.

Occorre però chiarire sia il contenitore che il contenuto.

Il termine generico di museo può essere utilizzato per qualunque contesto espositivo stabile. In senso più stretto, cioè come denominazione, lo ritroviamo in quattro grandi categorie: i musei archeologici, quelli a carattere scientifico, quelli a carattere storico e i musei dedicaci alle cosiddette arti minori..GALLERIA .Nel lessico attuale la galleria indica, in forma un po’ generica, una raccolta di pezzi in cui prevalgano i dipinti e le sculture

MACCANNELL “THE TOURIST”: i musei sono strumenti di modernizzazione, risocializzazione delle persone più tradizionali, consolidamento di moderni valori. Per la Nazioni Unite è l’edificio per ospitare collezioni di oggetti a fini di analisi, studio e godimento. Essi possono provenire dai 4 angoli della Terra, attuali, antichi, naturali o fatti dall’uomo.

 

TEORIA DELLE CLASSI SOCIALI DI BORDIEU-DARBEL: da ricerca effettuata negli anni '60 e pubblicata nel 73 a Rimini nel libro “L’amore dell’arte” emersero 3 modalità distinte di fruizione dei musei, correlate alla classe sociale:

  • i visitatori delle classi alte (più numerosi) visitavano i musei da soli o con un amico competente (no guide),  affidandosi solo alla loro cultura personale, evitando la folla.
  • i visitatori delle classi medie leggevano i cataloghi dei musei e visitavano il museo in gruppo con una guida, per cercare di acculturarsi il più possibile e di raggiungere la cultura delle classi alte a cui aspiravano
  • le classi operai non andavano al museo perché incapaci di decodificare i codici museali, si sarebbero sentiti in imbarazzo e osservati, e con le visite guidate correvano il rischio di tradirsi e di svelare la loro ignoranza.

 

IL SISTEMA MUSEALE: DEFINIZIONE, CARATTERISTICHE, OBIETTIVI: definito alla fine Conferenza Nazionale dei Musei (1990) è un insieme di servizi che comprendono l’informazione, la ricerca, la pubblicazione, la promozione, la formazione e l’aggiornamento del personale in un contesto che preveda lo scambio delle esperienze professionali e delle competenze sviluppate. Indica nella convenzione lo strumento con cui realizzare relazioni sistemiche fra le parti.

I sistemi museali sono caratterizzati da 2 elementi comuni:

  • l’integrazione di servizi ed attività dei musei nel sistema;
  • la gestione finalizzata agli obiettivi e alle funzioni che si intendono trasferire al sistema.

La relazione sistemica punta a raggiungere 3 obiettivi principali:

  • Il coordinamento e l’attuazione condivisa delle politiche di marketing e comunicazione,
  • La facilitazione di accesso a finanziamenti pubblici e privati,
  • L’allineamento a standard minimi di qualità del prodotto, di servizio al pubblico da attirare e coinvolgere.

Esempi: il sistema Bologna dei Musei (musei cittadini pubblici e privati proposti come unico complesso fruibile, attività coordinate da una solo organizzazione che li valorizza nel loro insieme), sistema Musei Senesi. A Torino: collaborazione tra le istituzioni cittadine, il sistema comprende più di ottanta musei dell’area metropolitana e regionale, propone abbonamenti e carte-museo utili allo sviluppo turistico della città, oggi c’è Torino Card.

 

I 3 TIPI DI ESPERIENZA CHE IL MUSEO PUÒ OFFRIRE (3 settori dell’offerta)

L’offerta del museo può essere distinta in tre sub-sistemi:

a) primario, attinenti le opere custodite, riconducibile alla funzione conservativa (collezione, restauro, manutenzione, catalogazione ed inventariazione);

b) secondario, legato alla funzione espositiva, e quindi all’interazione del visitatore con le opere esposte (selezione delle opere, allestimento, supporti informativi);

c) complementare, connesso alla predisposizione di servizi accessori (di divulgazione, di accoglienza, info etc.) che contribuiscono ad integrare – arricchendolo – il sub-sistema primario e secondario.

Servizi forniti:

- direttamente: allestimento, supporti informativi e multimediali, segnaletica, personale, pulizia..

- indirettamente: ristorazione, servizi igienici, visite guidate, audioguide, negozi, book-shop, kindergarden..)

Ciascuno di questi sub-sistemi concorre – in misura differenziata, a seconda delle aspettative del visitatore – a definire l’esperienza complessiva della visita presso un museo.

Per quanto attiene, invece, alla domanda, occorre comprendere esattamente quale sia il pubblico del museo ovvero i “pubblici” del museo, considerando che il museo si trova al centro di una complessa trama di relazioni con 1 pluralità di stake-holder, soggetti in grado di condizionare la sua esistenza ed il suo funzionamento.

 

STAKEHOLDERS DEL MUSEO: soggetti in grado di condizionare l’esistenza e il funzionamento del museo stesso

Le principali categorie sono:

  • visitatori (1-domanda attuale: visitatori intenzionali quando hanno naturale inclinazione al consumo di prodotti museali, 2-domanda potenziale: visitatori eventuali che manifestano interesse, ma non necessariamente decidono di rivolgersi al museo, 3-domanda opzionale: i non visitatori che escludono la visita al museo).
  • comunità politica/soggetti istituzionali, che esprimono il loro potere di condizionamento in forma diretta, attraverso l’erogazione di contributi, sussidi ecc. o in forma indiretta, contribuendo alla promoz e supportando iniziative culturali;
  • comunità scientifica (produttori esterni di conoscenza)
  • comunità sociale/ comunità locale (contesto socio-economico, primo bacino d’utenza)
  • finanziatori (soggetti istituzionali e lavoratori, donatori e sponsor, trasferimenti pubblici) che possono essere pubblici o privati, i primi interessati al valore sociale del museo, i secondi all’aspetto economico; sono gli sponsor che concentrano i loro interessi nei ritorni economici;
  • dipendenti del museo, a cui va indirizzato il marketing interno al fine di promuovere il loro coinvolgimento nei confronti dell’istituzione di appartenenza. 

 

IL VALORE DAL PUNTO DI VISTA SOCIOLOGICO DI SIMMEL: G. Simmel indica con la sua Filosofia del denaro che il valore non è una caratteristica degli oggetti, ma solo un giudizio del soggetto su di loro, siamo noi a ritenere che le cose abbiano valore indipendentemente dal fatto che qualcuno glielo attribuisca. Gli attori sociali producono credenze ke tendono a considerare vere. Si ritiene che l’oggetto abbia valore proprio in quanto sopravvive al soggetto

 

LE TEORIE AUTORIALI: insieme di teorie che considerano l’opera d’arte come prodotto esclusivo dell’artista che l’ha creata; l’artista è un individuo straordinario che grazie al suo talento, produce oggetti tali da essere annoverati fra le opere d’arte. L’artista è il genio che esplica la sua attività in isolamento, e le sue opere presentano quelle caratteristiche, riconosciute da tutti, che le fanno classificare come artistiche. Le teorie autoriali vennero invalidate da Houser, che sostenne la storicità di questa concezione di artista, frutto del periodo romantico, mentre i de - costruzionisti ne hanno svelato la funzione di costrutto linguistico - discorsivo.

 

LA DIDATTICA MUSEALE: L’esperienza del museo può essere considerata didattica in quanto già da tempo si pensava che i giovani potessero imparare meglio se oltre a leggere e studiare sui libri avessero potuto vedere e/o fare qualcosa. Si citava molto l’antico proverbio cinese: “Se ascolto, dimentico. Se vedo, ricordo. Se faccio, capisco”.Oggi questa pratica è molto diffusa ma si deve ricordare che esistono numerose soluzioni didattiche per avvicinare le scuole al museo. La guida svolge un importante ruolo educativo; fornisce info e accompagna in un’avventura.. LA VISITA GUIDATA diventa STRUMENTO EDUCATIVO, processo di apprendimento attivo.

 

VISITATORE MODELLO E UTENTE MODELLO, E RELATIVI MODELLI

TARGET VISITATORI:

  • effettivi = azione di monitoraggio e osservazione per migliorarne la fruizione e favorirne il ritorno
  • potenziali = incrementare le funzioni comunicative, bisogna decidere quali fonti informative si vogliono privilegiare. Di solito la stampa per le mostre e il passaparola ed una buona guida turistica per i musei

Dal punto di vista metodologico lo studio del Visitatore e dell’Utente Modello richiedono sia la raccolta di dati dagli attori sociali coinvolti (interviste ai curatori della mostra e ai direttori del museo) sia l’osservazione etnografica delle modalità e degli spazi d’allestimento. Rimane poi da indagare il livello delle esperienze effettive di fruizione. I dati raccolti nell’analisi della fruizione permettono di costruire modelli di utente e modelli di visitatore da confrontare con le rispettive strategie testuali (Utente Modello e Visitatore Modello).

Il visitatore modello è il curatore della mostra, cioè rappresenta colui che si presta meglio a recepire le informazioni che il museo vuole dare; egli è quindi più sensibile agli allestimenti ed al tipo di supporto informativo. E' il tipo di visitatore che i curatori hanno in mente quando allestiscono una mostra e comprende l'insieme delle istruzioni che accompagnano la mostra stessa. Riguarda il piano di produzione (si definisce attraverso interviste ai curatori).

Modelli di visitatore: sono i tipi ideali di fruitore costruibili attraverso l’analisi del pubblico. Si definiscono attraverso l’analisi delle tipologie di consumo (interviste ai visitatori). I modelli di visitatore riguardano il modo in cui i visitatori interpretano le istruzioni dei curatori, cioè il testo (collezioni, sculture, dipinti, libri)

L’utente modello è invece il direttore del museo, cioè l'istituzione museale ovvero come il museo contribuisce a predeterminare le modalità d’uso del museo (accesso, costo del biglietto d’ingresso, orari d’apertura, se il museo dice qualcosa ai non vedenti, a chi si rivolge, chi rappresenta, chi discrimina). È il contesto.

Modelli di utenza: analizzano come gli utenti modello usufruiscono del museo a livello di servizio e come interpretano le istruzioni dell'istituzione museale.

La “ricezione” del visitatore

In generale, studiare la ricezione significa ricostruire le modalità attraverso cui il pubblico costruisce gli artefatti mentali corrispondenti all’evento che sta consumando (la mostra, l’allestimento museale). la formazione di tali

artefatti è un processo molto complesso che può essere analizzato sia sul piano sincronico sia su quello diacronico.

 

PIANO SINCRONICO E PIANO DIACRONICO: 2 categ necessarie x analizzare come gli artefatti mentali si formano. Sul piano sincronico gli artefatti mentali hanno a che fare con informazioni testuali (oggetti esposti, dipinti, sculture) e con informazioni contestuali (organizzazione dello spazio, illuminazione); sul piano diacronico la dimensione cruciale è la carriera estetica del singolo visitatore e quindi quali sono state le sue esperienze in campo museale.

 

COME ANALIZZARE E VALUTARE UN MUSEO

Un museo deve essere analizzato in base a 3 variabili:

1) denominazione, ovvero di che genere di museo si tratta (museo, generico spazio/contesto espositivo stabile; galleria, raccolta di pezzi in cui prevalgono dipinti e sculture; pinacoteca, esposizione di pitture; quadreria, collezione di pitture successive al 1400; gliptoteca, raccolta di sculture e d opere plastiche; gipsoteca, raccolta di oggetti ed opere in gesso, compresi i calchi; accademia, istituzione didattica trasformata in area espositiva; palazzo o dimora – museo, collezione ospitata in un palazzo storico; antiquarium, raccolta di oggetti greco – romani; gabinetto, piccola area di opere specialistiche; palazzo delle esposizioni, luogo che ospita mostre ed esposizioni; case – atelier, dimore di artisti trasformate in musei monografici);

2) struttura e caratteristiche in base al contenuto e all’ambiente,

3) funzioni e servizi.

E deve essere Valutato in base a 3 fattori:

- STRUTTURALI, localizzazione, accessibilità, numero opere esposte, tipo di servizi

- COGNITIVI, riferiti a informazioni e conoscenze che trasmette (informazioni, guide, pannelli, postazioni multimediali)

- EMOZIONALI, tipici di ogni soggetto, che riguardano il vissuto più personale della visita

 

2 TIPI DI ESPOSIZIONI MUSEALI

RAPPRESENTAZIONI: sono un tipo di esposizione museale che consiste nel sistemare gli oggetti in modo da ricostruire una situazione globale. Questo richiede una specie di cornice, scenografia (completamento da parte dei musei) attraverso fondali, dipinti, manichini con i costumi dell’epoca, ecc. per ricostruire l'habitat e fornire all’osservatore la copia autentica di una situazione totale realistica, storica e culturale. Sono occasioni di identificazione e tendono ad essere associate a musei di storia naturale.

COLLEZIONI: tipo di esposizione museale che consiste nel catalogare e mettere insieme diversi esempi di un certo tipo di oggetti e non c’è lo sforzo di ricostruire una totalità naturale, culturale o storica. La loro caratteristica principale è l’estetica (a differenze delle rappresentazioni), in parte determinata da ragioni economiche, specialmente nel caso di esposizione di oggetti rari come i capolavori dell’arte. Le collezioni tendono ad essere associate a musei d’arte.

 

ECOMUSEO: L'ecomuseo è stato fin dalle origini un «oggetto» non facile da descrivere28. Una delle definizioni

più efficaci rimane quella originariamente proposta da De Varine e che fa riferimento alle

differenze fra musei tradizionali ed ecomusei.

è difficile da definire, potrebbe essere interpretato come un museo del territorio o del patrimonio territoriale, caratterizzato non solo dagli aspetti geografici, paesaggistici o ambientali, ma anche da elementi patrimoniali, materiali e immateriali, e di identità  del territorio. L'ecomuseo interviene sullo spazio di una comunità,  proponendo "come oggetti del museo" non solo oggetti di vita quotidiana ma anche paesaggi, architettura, testimonianze della tradizione, ecc. promuovendo attività didattiche e di ricerca, coinvolgendo direttamente la popolazione e le istituzioni locali per la tutela e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale.

La definizione più efficace degli studiosi pare essere quella di De Varine, che fa riferimento alle differenze tra musei tradizionali ed ecomuseo:

- collezione vs. patrimonio: mentre il museo si definisce attorno ad una collezione, gli ecomusei fanno riferimento al patrimonio, insieme di elementi che costituiscono un luogo;

- immobile vs. territorio:  mentre il museo è connesso all’immobile in cui è ospitato, l’ecomuseo è legato al territorio;

- pubblico vs. popolazione: il museo ruota attorno al pubblico mentre  l’ecomuseo vede come protagonista la popolazione del territorio cui si riferisce.

Le caratteristiche principali dell’ecomuseo sono 6:

1) interpretazione in situ (museografia – anche per altri musei innovativi, es. archeologici e marittimi)

2) fragmented museum (museografia – anche per altri musei innovativi, es. archeologici e marittimi)

3) interdisciplinarità - olismo (museografia – anche per altri musei innovativi, es.archeologici e marittimi)

4) rapporto con la comunità locale (museologia – per tutti i musei innovativi)

5) attenzione al non pubblico (museologia – per tutti i musei innovativi)

6) territorio come soggetto  (museologia – peculiare degli ecomusei)

Altre definizioni sono di Boylan, Davis, Jorgensen.

 

DIFFERENZA TRA MOSTRA-EVENTO E MUSEO

Il museo è un’istituzione per il ricordo, un magazzino della memoria, dove si delineano le identità etniche, storiche e naturali. Il Museo è il CONTENITORE: un edificio che come la banca conserva, come il supermercato espone, come la chiesa è tempio di cultura e come la scuola insegna ed educa. Che deve CONTENERE: proteggere, rendere disponibile alla fruizione della civiltà. Il museo è luogo fisico e servizio.

La Mostra, l'evento organizzato dal curatore, è il CONTENUTO: l'insieme dei beni culturali esposti nel museo con valore di civiltà, di interesse storico-artistico, monumentale. Sono le collezioni, i beni archeologici, archivistici, librari, ambientali che esprimono valori unici e hanno valore economico.

MA LA MOSTRA ATTRAE PIÙ DEL MUSEO perché è circoscritta dal punto di vista tematico, è unica e irripetibile, è luogo di scambi e crescita culturale,  realizza più compiutamente il percorso guidato di visita istruttiva, il suo modo di presentarsi e presentare i beni è più coinvolgente, quasi interattivo, permette di superare distacco, diffidenza e senso di inadeguatezza magari legati alla visita del museo.

Caratterizzata dalla limitazione spazio-temporale, spesso effettuata in estate, quando si ha più tempo libero o  si è in vacanza. Inoltre la promozione attraverso i media è molto intensa infatti le mostre hanno un investimento economico, un apparato di marketing, comunicazione e pubblicità, superiore ai musei, c'è un forte investimento pubblicitario (spesso Sponsor molto importanti e noti) x ottenere un ritorno adeguato (d’immagine e visibilità).

La pubblicità e la notorietà della mostra innescano un fenomeno di auto-identificazione sul piano sociale e psicologico. Il consumatore è influenzato dall’effetto alone, che lo rende fiero di sé, pensa di essere attento e sensibile verso gli eventi culturali. Inoltre l’approccio alle mostre avviene con gli amici o la famiglia e avviene un processo di auto-riconoscimento reciproco. Gli aspetti comunicativi sono: centrare un titolo adeguato, che funga da richiamo e sintesi del messaggio complessivo, es. “L’Anima e il Volto” a Palazzo Reale a Milano. con la mostra avviene

 

IL MUSEO COME ORGANIZZAZIONE POLIFUNZIONALE – LA PERCEZIONE DEL VISITATORE

1) Funzione sociale, associata all’immagine del museo come tempio, luogo sacro, risultato del 34% non del tutto positivo in quanto è possibile attribuire all’immagine di tempio la più bassa funzione sociale, xché implica una relazione individuale con la divinità;  immagine del museo come scuola, 28%, associata alla funzione sociale medio-bassa, xché l’incontro che avviene fra gli individui è obbligato e preordinato; immagine dell' officina, 11% rappresenta una funzione sociale medio-alta, associabile ad un lavoro collettivo finalizzato al perseguimento di obiettivi comuni; infine immagine della piazza,8%, con il contenuto di democraticità più alto.

2) Fuonzione ludica, associata allo studio, 46,5, caratterizzato da una percezione del divertimento medio-bassa, oppure al viaggio, 29,3%, percezione del divertimento medio-alta, oppure a lavorare, 2,8% percezione del divertimento bassa, oppure a giocare,2%, percezione del più alto contenuto ludico.

3) Funzione relazionale, associata ai termini documentario, 45,5%, espressione di un grado di interattività medio-basso, oppure libro,28%, grado di interattività medio-alto, oppure film,4%, bassa interattività, oppure videogioco,1,5%, espressione del più alto livello di interattività.

4) Funzione culturale, associata al termine stimolare 33,5%, oltre a insegnare, raccontare, stupire.

Le funzioni generali del museo: conservativa, espositiva, didattica, comunicativa, espressiva di una comunità.

 

CLASSIFICAZIONE STORICA DEI MUSEI: in base ai periodi cronologici a cui si riferiscono:

- Antichità: comprende tutte le opere anteriori al III sec d.C., o si riferisce anche al periodo compreso fra 1200-1700; - Medioevo, comprende un lungo periodo fra III e IV secolo d.C., e può comprendere la sottocategoria di “alto Medioevo” per le opere comprese fra III e IX secolo d.C.;

- Evo moderno e contemporaneo, che comprendono rispettivamente il periodo fra il XV secolo e le rivoluzioni Francese e Industriale, e quello fra la fine del XVIII secolo ed oggi.

Categorie ARTISTICHE del museo: archeologico, a carattere scientifico, storico, o dedicato alle arti minori (ceramica, vetro, tessuti, arredo, intarsio, oreficeria…).

KOTLER 1999 – ANALISI EVOLUZIONE STORICA DEI MUSEI Da luoghi di conservazione opere, con funzione educational, a funzione edutainment (viene aggiunto l’entertainment), con più attenzione per le risorse e i programmi informativi ed educativi. Il museo deve offrire esperienze interessanti e memorabili, speciali.

 

ARTEFATTI MENTALI ED ARTEFATTI MATERIALI

Gli artefatti mentali sono realtà immateriali che si formano nella mente del visitatore attraverso le sue esperienze, sono quello che i fruitori vedono nel quadro o leggono nel libro. L’opera non è conclusa finchè non le viene dato un senso dall’interpretazione del fruitore, del ricettore. L’arte è l’insieme dei prodotti culturali nel momento della fruzione (produzione + ricezione)

Gli artefatti materiali sono gli oggetti concreti di cui si può avere esperienza diretta: sono la tela dipinta e la copia cartacea del libro. Il museo, tramite il cosiddetto “effetto museo”, trasferisce l’esistenza dell’oggetto materiale a livello mentale, creando uno stereotipo nella mente del visitatore che associa così un concetto ben preciso a quel determinato oggetto.

 

I 3 MODI DI APPRENDIMENTO DI MAXIM (1987) E LA LORO APPLICABILITÀ ALL'INTERNO DEL MUSEO

Maxim individua 3 modalità di contatto dei giovani con il materiale:

1) modalità simbolica, privilegia la forma scritta, è LA + usata nelle scuole primarie, ma è troppo astratta x i bambini che nn capiscono ancora le parole-simbolo, x la loro poca esperienza della realtà;

2) modalità iconica, implica l’immaginario, l'uso della rappresentazione della realtà attraverso film, modelli, o altri mezzi. In alcuni casi gli studenti possono interagire;

3) modalità rappresentativa (Enactive), prevede l’uso di elementi autentici: eventi, azioni e persone reali (ad es. x una testimonianza in classe o un lavoro sul campo). Poco usato xché richiede pianificazione, coordinamento ed alti costi.

I metodi 2 e 3 hanno più successo di apprendimento, si impara facendo “learning by doing”, sperimentando in modo interattivo. Nei musei danno contributo alla vita multiculturale, forniscono conoscenza e stimolano pensiero e valori.

 

LE 4 DIMENSIONI DELL’OPERA D'ARTE SECONDO GALLINO

  • Dimensione genetica: produzione dell’opera, sia materiale dell’oggetto “opera” oppure economica. Per la prima indagine ci si riferisce a fattori che favoriscono la creatività degli artisti, ne influenzano sensibilità ed interessi, ovvero ci si basa sul rapporto società – ruolo dell’artista – opera; sul piano economico l’attenzione si sposta sui processi usati da galleristi, editori, mercanti, critici, direttori di musei, e collezionisti che valorizzano di proposito certe opere rendendole una merce.
  • Dimensione sintattica: si discute del valore relativo o assoluto dell’arte; per alcuni è ciò che è ammirato come arte che è arte in quel tempo; per altri l’arte è forma di attività pratico – intellettuale orientata a produrre cose belle senza altro fine strumentale.
  • Dimensione semantica: riguarda la corrispondenza fra arte e società (l’arte riflette il suo tempo). L’arte è un’opera più o meno fedele dell’ambiente sociale. Secondo l’interpretazione marxista la rappresentazione sarà più riuscita se è realistica, mentre spesso viene deformata in senso naturalistico o idealistico.
  • Dimensione pragmatica: si riferisce a strutture sociali valutate negativamente, sottolineando la funzione di strumento ideologico inteso a sublimare l’ordine sociale, mentre quando è prodotta in strutture giudicate positivamente si sottolinea la funzione pedagogica. l’arte è l’idea per migliorare la società

 

SOCIOLOGIA DELL'ARTE E RAPPORTO ARTE/SOCIETÀ SECONDO GALLINO

L’arte può essere concepita come un sistema di segni simbolo a più dimensioni, veicolato da supporti materiali (pittura, scultura), corporei (danza) o sonori (musica) o da varie combinazioni di questi (teatro, opera).

I caratteri essenziali sono:

  • predominio della componente espressiva rispetto a quella strumentale e cognitiva;
  • attitudine a stabilire da sé le regole della propria coerenza interna;
  • inesauribile ambiguità dal punto di vista genetico, semantico e pragmatico.

I punti di maggiore interesse del rapporto arte/società sono:

  • artista – opera - mercato - critica – collezionismo -pubblico
  • scuola e arte - politica dell’arte - arte popolare - arte sociologica

Dal punto di vista sociologico l’arte è un mezzo di comunicazione sociale.

 

BENJAMIN – AUTENTICITÀ DELL’OPERA D’ARTE

Silografia, litografia, stampa, fotografia, cinema riproducono l’opera d’arte nella sua forma tradizionale, ma manca l’HIC ET NUNC. L’opera d’arte esiste unicamente ed è irripetibile nel luogo in cui si trova. La riproduzione tecnica di dettagli o l’ingrandimento di parti non accessibili ad occhio nudo è autentica. L’autenticità di una cosa è l’essenza di tutto ciò che fin dall’origine può essere tramandato, dalla durata materiale alla testimonianza storica. La tecnica di riproduzione sottrae il riprodotto alla tradizione. L’unicità dell’opera d’arte si identifica con la sua integrazione nel contesto della tradizione. Nella riproduzione manca l’AURA. L’hic et nunc dell’originale costituisce il concetto della sua autenticità.

Differenza con MACCANNELL, secondo il quale l’autenticità si trova nella tecnica espositiva della rappresentazione.

L’opera d’arte riprodotta diventa in misura sempre maggiore la riproduzione di un’opera d’arte predisposta alla riproducibilità. Di una pellicola fotografica per esempio è possibile tutta una serie di stampe; la questione della stampa autentica non ha senso. Ma nell’istante in cui il criterio dell’autenticità nella produzione dell’arte viene meno, si trasforma anche l’intera funzione dell’arte. Al posto della sua fondazione nel rituale s’instaura la fondazione su un’altra prassi: vale a dire il suo fondarsi sulla politica

 

MUSEOLOGIA E MUSEOGRAFIA sono entrambe discipline di studio dei musei, i cui significati variano in base al contesto.  L’ICOM definisce lMuseologia come una scienza applicata, la scienza del museo, si occupa della teoria e del funzionamento del museo, ne studia la conservazione, l’educazione e l’organizzazione.


La Museografia al contrario ne studia l’aspetto tecnico e pratico: installazione delle collezioni, climatologia, architettura dell’edificio, aspetti amministrativi, soluzioni espositive e tecniche, spazi, allestimenti, ecc. Opera come scienza di progettazione e costruzione materiale. E' una disciplina insegnata nei corsi di laurea in architettura proprio in quanto studia la relazione tra spazio architettonico e opera d'arte, architettura e collezione.

Entrambe le discipline presentano un carattere tecnico e uno storico.

Tecnico: - museografia, come scienza del costruire e progettare nuovi musei

- museologia, nel fornire supporti scientifici per un museo modernamente concepito, sul piano dell’esposizione di materiali e della loro corretta conservazione

Storico: - entrambe guardano i criteri applicati in passato sia nel costruire gli edifici museali sia nel custodire, catalogare ed esibire i pezzi raccolti.

In definitiva, la museografia ha applicazioni tecnico costruttive mentre la museologia studia e mette a punto norme ottimali circa la fruizione dei materiali e riflette sulla funzione sociale del museo, dalle esperienze passate ad oggi.

 


VIAGGI DI ISTRUZIONE, uno dei settori turistici di maggiore espansione legato al cosiddetto turismo di studio che coniuga vacanza e impegno. Il viaggio di studio costituisce ormai quasi una tappa d’obbligo del percorso educativo. E’ stato fatto un questionario e tra le varia possibilità per l’organizzazione di soggiorni studio, si privilegia la competenza di un’agenzia specializzata. In tema di soddisfazione dei risultati la scuola ospitante ha raccolto parere favorevole solo nella meta dei casi, mentre più positivo è il rapporto con la famiglia ritenuta accogliente dal 70% dei ragazzi. Il principale problema è stato per qualcuno quello del cibo. Plebiscitario invece il giudizio positivo sull’equilibrio tra i vari elementi del soggiorno, studio, attività ricreative e turistiche. Tra coloro che ancora non hanno fatto un’esperienza di studio all’estero l’interesse è diffuso. Tra le preferenze espresse ci sono i paesi aglofoni. Un elemento ricorrente nella scelta del soggiorno studio è che questo debba costare poco e che sia completamente organizzato in tutti i suoi vari elementi.

 


 

Fonte: http://www.scienzeturismo.it/wp-content/uploads/2011/01/domande-risposte-guiotto.doc

Sito web da visitare: http://www.scienzeturismo.it

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