Appunti turismo

 


 

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Appunti turismo

ANALISI NUOVA LEGGE QUADRO SUL TURISMO L.135/2001.
La legge quadro 135/2001 articolo 7 definisce il concetto di impresa turistica: “sono imprese turistiche quelle che esercitano attività economiche, organizzate per la produzione, la commercializzazione, l’intermediazione e la gestione di prodotti, di servizi, tra cui gli stabilimenti balneari, di infrastrutture e di esercizi, compresi quelli di somministrazione facenti parte dei sistemi turatici locali, concorrenti alla formazione dell’offerta turistica”. Questa legge ha sostituito la legge quadro 217/1983 che affermava: sono agenzie di viaggio e turismo le imprese che esercitano attività di produzione, organizzazione di viaggi e soggiorni intermediazione nei predetti servizi o anche entrambe le attività, ivi compresi i compiti di assistenza e di accoglienza ai turisti”. In quanto questa definizione risultava  limitata e vennero fatte quindi molte critiche che lamentavano la mancata inclusione di quelle imprese che contribuivano a generare ed espandere il settore turistico. 

Legge quadro: è una legge di riferimento dove sono contenuti i principi di carattere generale a cui le regioni che hanno competenza esclusiva in materia di turismo e industria alberghiera si devo attenere.

Articolo 2 compiti dello stato in materia di turismo
Con l’affermarsi del settore turistico dell’attività economica, accompagnata dalla necessità di una precisa professionalità, lo Stato Italiano, come del resto gli altri stati interessati al fenomeno, ha prodotto disposizioni normative per regolare il settore. In particolare per garantire i viaggiatori e risolvere eventuali situazioni di contenzioso relative agli adempimenti gli obblighi contrattuali, alla sicurezza, alla salute e all’igiene, al risarcimento di danni subiti ecc. l’ultimo appunto rilevante intervento è costituito dall’articolo 2 comma 4 della legge 135/2001 la quale, demanda ad un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri la definizione dei principi e degli obbiettivi per la valorizzazione dello sviluppo del settore turistico.

Articolo 4 la carta dei diritti del turista
L’articolo 4 della legge 135/2001 prevedeva l’introduzione della carta dei diritti del turista redatta almeno in 4 lingue dall’allora Ministero delle Attività Produttive, tenuto conto dei pareri espressi dalle organizzazioni imprenditoriali, dalle associazioni sindacali, del settore e dalle associazioni nazionali di tutela dei consumatori. L’obbiettivo che si intendeva perseguire attraverso la pubblicazione del documento in più lingue era di assicurare la più ampia divulgazione dei suoi contenuti tra i turisti. A distanza di diversi anni dall’entrata in vigore della legge 135/2001 nessuno ha però provveduto all’emanazione di questa carta dei Diritti del Turista. La riforma del Titolo V della Costituzione, che ha assegnato alle regioni la competenza esclusiva in materia turistica, ha spinto alcuni enti locali ha pubblicare e approvare dei documenti con l’obbiettivo di esporre e riordinare le norme vigenti in materia di tutela dei Diritti del turista, di costruire uno strumento di informazione per il viaggiatore turista e quindi di salvaguardia dei suoi interessi nel caso in cui dovesse incorrere in disservizi, mancanza o omissioni nella prestazione del servizio turistico. Le Carte oggi diffuse riguardano la Regione Toscana, la Provincia di Modena e il Comune di Rimini.

Articolo 5 i Sistemi Turistici Locali : analisi di alcuni dei principali sistemi turistici di Lombardia ( il sistema turistico del Pò di Lombardia, il sistema Lago di Como, il sistema turistico Adamello )
Nell’articolo 5 della legge 135/2001 si definiscono Sistemi Turistici Locali i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall’offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate.
Gli elementi caratterizzanti gli STL sono 3:

  • il territorio
  • la comunità locale (enti promotori)
  • il progetto di sviluppo

I progetti di sviluppo sono rivolti alla valorizzazione delle risorse turistiche del territorio, alla creazione di nuovi prodotti o servizi, all’incremento dell’offerta turistica locale, anche attraverso l’organizzazione e la gestione dei servizi di informazione e accoglienza dei turisti. I progetti di sviluppo promuovono anche l’offerta turistica e l’attività di marketing in favore del territorio; inoltre commercializzano il prodotto turistico locale.
I progetti di sviluppo vengono presentati dagli enti promotori provincia e comuni alla regione.

Il riconoscimento degli STL viene ad opera della regione, il motivo principale per cui il sistema turistico viene creato è per ottenere dei finanziamenti. Ci sono 2 tipi di riconoscimento:

  • riconoscimento dall’altro (Veneto), dove è la regione che invita a fare un sistema turistico in una determinata area.
  • Riconoscimento dal basso (Lombardia), dove la proposta avviene da parte degli enti locali.

 

 

Articolo 7 le imprese turistiche e le attività professionali. Confronto con la vecchia definizione di imprese turistiche ex l.q. 213/1983. Le imprese ricettive (classificazione e tipologie) e le agenzie di viaggio (classificazione).
L’ articolo 7 della legge quadro 135/2001 definisce il concetto di impresa turistica. Questa legge ha sostituito la legge quadro 217/1983 la quale risultava limitata e a cui quindi vennero fatte molte critiche che lamentavano la mancata inclusione di quelle imprese che contribuivano a generare ed espandere il settore turistico, e in particolare affermava: sono agenzie di viaggio e turismo le imprese che esercitano attività di produzione, organizzazione di viaggi e soggiorni intermediazione nei predetti servizi o anche entrambe le attività, ivi compresi i compiti di assistenza e di accoglienza ai turisti”.
Mentre con l’ art. 7 della legge 135/2001 viene ampliata la definizione di imprese turistiche : “Sono imprese turistiche quelle che esercitano attività economiche, organizzate per la produzione, la commercializzazione, l’ intermediazione e la gestione di prodotti, di servizi, tra cui gli stabilimenti balneari, di infrastrutture e di esercizi, compresi quelli di somministrazione facenti parte dei sistemi turistici locali, concorrenti alla formazione dell’offerta turistica”.
Le imprese ricettive sono classificate in esercizi alberghieri, esercizi extra alberghieri e esercizi para-alberghieri.
La classificazione delle strutture ricettive alberghiere avviene a stelle. Secondo questo sistema, all’albergo è attribuito un certo numero di stelle sulla base di un punteggio globale che scaturisce dalla somma dei punteggi attribuiti ai diversi requisiti posseduti (servizi obbligatori, dotazioni, impianti e attrezzature). Gli alberghi e i motel sono contrassegnati con cinque, quattro, tre, due, una stella. I villaggi-albergo e le residenze turistico-alberghiere sono invece contrassegnati con quattro, tre, due stelle. Le strutture ricettive classificate nelle categorie cinque e quattro stelle devono avere un direttore d’ albergo che può coincidere con il responsabile  della struttura. Gli alberghi contrassegnati a cinque stelle possono chiedere di assumere la denominazione lusso se in possesso di standard analoghi agli esercizi di livello internazionale.

Sono considerate strutture ricettive alberghiere :
- gli alberghi;

  • i motel;
  • i villaggi albergo;
  • gli alberghi diffusi;
  • le residenze turistico alberghiere;
  • le residenze d’epoca alberghiere. 

Per quanto riguarda la classificazione degli esercizi extra alberghieri alcune Regioni hanno superato il tradizionale sistema delle stelle o categorie per introdurre il simbolo dei “soli”.
Le tipologie più diffuse sono :

  • gli esercizi affittacamere;
  • le attività ricettive in esercizi di ristorazione;
  • le attività ricettiva a conduzione familiare (B&B);
  • le unità abitative ammobiliate a uso turistico (case e appartamenti per vacanze);
  • le strutture ricettive-residence;
  • le attività ricettive in residenze rurali o country house;
  • le case per ferie;
  • gli ostelli per la gioventù;
  • le foresterie per turisti;
  • le case religiose di ospitalità;
  • i centri soggiorno studi;
  • le residenze d’epoca extra alberghiere;
  • i rifugi escursionistici;
  • i rifugi alpini;
  • i bivacchi fissi.

 - gli alberghi;

  • i motel;
  • i villaggi albergo;
  • gli alberghi diffusi;
  • le residenze turistico alberghiere;
  • le residenze d’epoca alberghiere. 

 

La categoria degli esercizi para-alberghieri comprende motel, alberghi diffusi, villaggi albergo, residenze turistico-alberghiere caratterizzati o da peculiarità strutturali o dalla fornitura di servizi accessori diretti a una clientela particolare. in verità sarebbe più corretto parlare di una sottocategoria specifica della categoria degli esercizi alberghieri.

I rapporti commerciali con i vettori e la diversificata domanda della clientela hanno determinato una tipologia di agenzie di viaggio tecnicamente distinte le une dalle altre :

  • agenzie di viaggio di intermediazione (Travel Agent);
  • agenzie di viaggio che organizzano viaggi su diretta domanda del cliente (Tour Organizer);
  • agenzie di viaggio che producono viaggi e vacanze in offerta al pubblico (Tour Operator);
  • agenzie che operano nel ricettivo (Agenzie dell’Incoming), con modalità che includono quelle delle forme precedenti;
  • i grossisti (wholesaler) che acquistano i pacchetti dai tour operator per poi venderli a particolari utenti;
  • gli agenti generali (Gsa) che, operano per zone, curano particolari aspetti di taluni operatori turistici.

IL DECRETO SU VIAGGI E VACANZE TUTTO COMPRESO D.lgs 111 DEL 14/10/90 (in attuazione dir. CEE n°314 del 1990); CONTRATTO DI ORGANIZZAZIONE E DI INTERMEDIAZIONE DI VIAGGIO E RELATIVE RESPONSABILITÀ
I pacchetti turistici “tutto compreso” creati dai TO e la commercializzazione di servizi turistici ad opera degli agenti di viaggio sono ormai una realtà nel nostro paese, la loro crescita non è che la conseguenza della diffusione del turismo di massa.
Questa diffusione ha reso necessaria la predisposizione da parte del legislatore di una normativa ad hoc.
•       La prima in tal senso è stata la Ccv firmata a Bruxelles nel 1970 e ratificata nel 1977 (l.1084, in vigore dal 4/10/79);
•       Dir CEE n°314 del  13/06/90 concernente i “viaggi, le vacanze ed i circuiti tutto compreso”, recepita in Italia con d.lgs 111 del 17 marzo 1995.

La Ccv si poneva come obiettivo primario il raggiungimento dell’uniformità internazionale della disciplina del contratto di viaggio, purtroppo però pochi paesi vi hanno aderito ( in Europa soo Italia, Belgio e poi Argentina, Cina popolare e poche altre nazioni) e quindi l’obiettivo citato è venuto meno.

Il contratto di viaggio è un contratto misto, la cui causa è unica: infatti è il fine turistico a determinare l’unicità della causa che consiste nello scambio di prestazioni relative al viaggio.
Bisogna identificare 2 tipologie di contratto di viaggio:
Contratto di organizzazione di viaggio : è qualunque contratto tramite il quale un parte si impegna a suo nome a procurare ad un’altra per mezzo di un prezzo globale, un insieme di prestazioni comprendenti il trasporto, il soggiorno separato dal trasporto o qualunque altro servizio che ad essi si riferisca.
A questo contratto viene applicata per analogia la disciplina del contratto  di appalto di servizi (art. 1655 secondo cui è il contratto con il quale una parte assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un opera o di un servizio verso un corrispettivo in danaro); infatti il tour operator è obbligato a fornire, in quanto organizzatore, il risultato della realizzazione del viaggio e quindi risponde dell’operato di coloro che materialmente prestano i servizi (vettori, albergatori, agenzie corrispondenti).
Contratto di intermediazione di viaggio : è qualunque contratto tramite il quale una parte (agenzia di viaggio dettagliante o tour organizer) si impegna  a fornire ad un prezzo (solitamente prestabilito) uno o più servizi singoli (isolati) oppure un viaggio organizzato da altri.
A questo contratto viene applicata per analogia la disciplina del contratto di mandato (art. 1703 c.c.) secondo il quale una parte (mandatario) compie uno o più atti giuridici per conto di un’altra parte (mandante).
Nel caso del contratto di intermediazione di viaggio ci sono 2 diversi contratti di mandato :

  • mandato con rappresentanza : l’agenzia agisce in nome e per conto altrui;
  • mandato senza rappresentanza : l’ agenzia agisce in nome proprio e per conto altrui. Questo caso fa riferimento all’ attività svolta dai Tour Organizer.

LA RESPONSABILITÀ CIVILE E PROFESSIONALE DEGLI ORGANIZZATORI DI VIAGGI CON RIFERIMENTO AI PACCHETTI TUTTO COMPRESO (artt. 15 e 16 D.lgs 111/95) E AI SERVIZI DI INTERMEDIAZIONE ( CCV 1084 del 1997)
(vedi punto precedente!!!)

 

LA PROGRAMMAZIONE AZIENDALE

La programmazione è una delle attività fondamentali di un’ azienda soprattutto per le imprese ricettive.
Programmare significa definire in anticipo gli obbiettivi, le politiche e le attività da effettuare e individuare gli strumenti per il raggiungimento degli stessi.
Il processo di programmazione aziendale ha come presupposto basilare un processo di previsione delle condizioni future in cui l’ impresa si troverà ad operare e le conseguenze che tali condizioni avranno sulle attività dell’ azienda. La previsione può essere a breve, medio e lungo termine ed è di due tipi:

  • oggettiva : fa riferimento a dati oggettivi ad esempio cosa acquisteranno i consumatori l’ anno futuro;
  • soggettiva : riguardano i gusti, i sentimenti, le tendenze dell’ anno futuro.

Per effettuare queste previsioni le aziende si avvalgono delle ricerche di mercato che sono uno strumento utilizzato dalle aziende per individuare quali sono le tendenze.
Il termine obbiettivi designa i risultati che l’ impresa si propone di raggiungere (per un T.O. potrebbe essere, per esempio, l’ incremento dei flussi in una località). La fissazione degli obbiettivi aziendali presuppone la conoscenza da parte del management del contesto esterno e la capacità di interpretarlo. Gli obbiettivi non sono fissi nel tempo, ma vengono via via modificati per adeguarli alla realtà. I piani aziendali non sono statici, ma dinamici e flessibili. Il management deve costantemente controllare se gli obbiettivi sono stati raggiunti. Quando non c’è coincidenza tra obbiettivi e risultati si verificano gli scostamenti.
Gli obbiettivi sono diversi a seconda del periodo di tempo in cui s presume di raggiungerli:

  • obbiettivi a breve periodo : riguardano la programmazione a breve termine cioè il raggiungimento degli obbiettivi entro un anno ed è chiamata anche BUDGET. In questo caso l’ impresa si pone degli obbiettivi specifici per ogni servizio aziendale (es.: albergo, servizio alloggio e ristorante);
  • obbietti di medio periodo : riguardano la programmazione a medio termine cioè il raggiungimento degli obbiettivi da 1 a 5 anni ed è chiamata anche TATTICA. In questo caso l’ azienda attua un complesso di azioni, manovre, accorgimenti per il conseguimento di uno scopo;
  • obbiettivi di lungo periodo : riguardano la programmazione a lungo termine cioè il raggiungimento degli obbiettivi da 5 a 10 anni ed è chiamata anche strategia. In questo caso il management sceglie una linea di azione che decide di attuare per raggiungere gli obbiettivi che si è proposto (individua e definisce gli obbiettivi generali dell’ impresa, e il modo per giungere al conseguimento di questi obbiettivi, es.: introduzione di nuovi prodotti). Le strategie vengo no espresse in piani nei quali si indicano sia le azioni da svolgere sia gli strumenti da impiegare.

Il confine tra   strategia e tattica non è rigido e varia da azienda : la strategia riguarda il “che cosa” (obbiettivo finale) e il lungo periodo, la tattica riguarda il “come” (azioni per il raggiungimento dell’ obbiettivo) e il breve periodo.

IL MARKETING

Definizione di marketing
Il marketing é una scienza che fa parte dell’ economia aziendale che nasce negli Stati Uniti dopo la 2^ Guerra mondiale intorno agli anni ’50 circa, quando si iniziava a cercare di capire cosa desiderasse il consumatore e di dargli quindi ciò che lui voleva.
Il concetto di marketing è complesso perché non esiste una traduzione in italiano, la definizione più adeguata è : la scienza che si occupa di individuare a chi vendere, cosa vendere e come vendere.
Se noi rispondiamo a queste domande individuiamo le 4 o 5 variabili che fanno parte del marketing mix.

Analisi del mercato turistico: segmentazione
Per un’ impresa è fondamentale segmentare il mercato (domanda). I consumatori di un segmento che acquistano un prodotto vengono chiamati quota di mercato. Se un’ azienda ha la quota di maggioranza può decidere le condizioni del mercato. Dopo aver individuato il mercato obbiettivo deve individuare come si comporta il consumatore con il prodotto.
Il prodotto può essere di 2 tipi .

  • bene materiale o tangibile (libri);
  • bene immateriale o intangibile (servizi, viaggi). La sua analisi è più competitiva.

Il ciclo di vita del prodotto è importante all’ interno del marketing perché l’azienda deve valutare in quale fase s’inserisce il prodotto che vuole lanciare sul mercato. Il prodotto turistico rappresenta caratteristiche particolari rispetto agli altri prodotti, infatti si tende spesso a confondere il prodotto turistico con la materia prima (monumenti, spiagge, località). L’altro problema è che il prodotto turistico non è immagazzinabile, non è soggetto a scorte e una mancata vendita corrisponde ad una perdita. Per questo motivo il marketing diventa ancora più importante, diventa importante produrre un servizio che soddisfi le esigenze del consumatore finale. Le strategie di prezzo sono la scrematura e la penetrazione. Le aziende nella fase iniziale hanno un prezzo più elevato per cercare di coprire i costi di ricerca e sviluppo. Quando si fissa il prezzo la variabile più importante sono i costi. Spesso le aziende devono valutare anche prezzi praticati dalla concorrenza, la disponibilità economica del consumatore finale.

Analisi dell’ambiente in cui opera l’azienda
Tutte le operazioni di gestione d’ azienda devono essere precedute da informazioni complete ed approfondite sull’ambiente esterno (variabili esogene : sistema di mercato, legislazione vigente, tecnologia, situazione politico-sociale, ecc) nel quale l’ impresa opera; non è quindi possibile prendere decisioni, soprattutto di marketing, senza disporre di un flusso adeguato e sistematico di informazioni.

Le ricerche di mercato
Il sistema delle ricerche di marketing consiste nella sistematica progettazione, raccolta, analisi ed elaborazione dei dati concernenti il marketing dei beni e dei servizi.
Attraverso tali ricerche l’impresa cerca di ampliare la conoscenza dell’ambiente esterno e della propria attività, al fine di ridurre il rischio d’impresa e di ottimizzare l’efficienza delle risorse interne.
Spesso si tende a identificare il termine ricerca di marketing con il termine ricerca di mercato. In realtà le ricerche di mercato rappresentano un particolare settore delle ricerche di marketing e più precisamente un insieme di  tecniche di rilevazione ed elaborazione di elementi relativi ad un mercato utilizzate per fornire risposte a quesiti specifici posti dalla gestione commerciale di un determinato prodotto, potrebbero essere più correttamente definite indagini di mercato e di solito vengono eseguite da istituti specializzati (ricerche sulla possibilità di collocare i prodotto su un nuovo mercato, modifiche di prodotto, ricerche sulla confezione).
Le ricerche di mercato hanno un campo di applicazione più esteso (caratteristiche del mercato, potenziale del mercato, studi sulla concorrenza, studi sul prezzo, analisi delle vendite). Le ricerche di marketing possono essere interne se si riferiscono a dati che traggono origine dall’attività dell’azienda stessa  ed esterne se i dati sono relativi all’ambiente esterno.
Le ricerche interne hanno il compito di ottimizzare il coordinamento tra gli strumenti del marketing mix e di controllare le performances aziendali, cioè i miglioramenti conseguiti sul mercato (in questo caso sono uno strumento fondamentale per il processo di controllo del marketing onde verificare se gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti).

Le ricerche di marketing esterne si dividono in 2 grandi categorie:
1)      Indagini qualitative
2)     Indagini quantitative

 

1)      Le indagini qualitative studiano il comportamento del singolo consumatore cercando di individuare cosa lo spinge a sviluppare un determinato atteggiamento verso l’impresa, il prodotto, la pubblicità etc.; si parte dal  presupposto che il comportamento umano è al centro di ogni attività economica, quindi anche il comportamento di acquisto è  determinato da processi e meccanismi psicologici. A tal fine alcuni metodi propri della psicologia vengono applicati alla risoluzione di problemi nell’ambito delle ricerche di mkt dando così origine alle ricerche motivazionali.
Le ricerche motivazionali mirano a chiarire l’alternanza degli impulsi razionali e irrazionali , le attese e le motivazioni che condizionano la decisione di acquisto del consumatore. L’irrazionalità consiste ad esempio nel fatto che il consumatore acquista un prodotto più costoso rispetto ad uno analogo meno costoso per il semplice desideri di emergere o differenziarsi.

2)     Indagini quantitative: hanno come scopo l’individuazione delle caratteristiche strutturali di un mercato, tendono a quantificare il potenziale di mercato, l’entità dei segmenti di mercato, la quota di mercato delle imprese concorrenti, i prezzi praticati dalla  concorrenza, le caratteristiche tipologiche dei consumatori.
Si intingono in:
a)     Ricerche a tavolino (desk research): vengono condotte all’interno dell’azienda possono essere domande riguardanti il potenziale di mercato
b)     Ricerche sul campo (field research): sono più costose e consistono nell’intervistare direttamente i potenziali acquirenti.
Gli strumenti utilizzati sono la statistica e il calcolo probabilistico. Per semplificare si utilizza il metodo del campionamento, con il quale si riproducono in una piccola parte tutte le caratteristiche quantitative dell’intera popolazione statistica.
E’ importante che il campione sia sufficientemente rappresentativo della popolazione da studiare in termini dimensionali che di distribuzione geografica, di struttura demografica e sociale.

I metodi utilizzati sono:
a)     L’intervista telefonica
b)     Questionario postale o via internet
c)     Intervista personale (costosa e condiziona l’intervistato)
Le indagini fino ad ora esaminate hanno il limite di essere statiche, l’impresa ha bisogno di indagini continuative come il panel dei consumatori.
Il panel è un campione stabile di individui sul quale vengono fatte rilevazioni periodiche a intervalli regolari di tempo. Per mantenere la corrispondenza con la popolazione di riferimento vengono cambiati periodicamente degli elementi.

La concorrenza: definizione e strategie per affrontarla
L’analisi della concorrenza, insieme all’analisi del prodotto, al suo posizionamento e al marketing mix,  è uno degli elementi fondamentali per formulare una corretta strategia di marketing.
L’analisi delle forze concorrenziali che operano nel settore è importante poiché la capacità di reddito del’impresa è condizionata dal tipo di concorrenza che si trova a fronteggiare l’impresa.
Capire la concorrenza significa capire le capacità di sviluppo  dell’azienda e quali azioni mettere in atto (strategie). Qualunque decisione deve avere alle spalle la comprensione della concorrenza.
Le forze concorrenziali possono così essere riassunte:

                                      CONCORRENTI POTENZIALI
 


FORNITORI        CONCORRENTI DEL  SETTORE           ACQUIRENTI
 


CONCORRENTI  SUCCEDANEI

 

Per analizzare un settore si utilizza questo schema chiamato: paradigma dell’ economia industriale.

I concorrenti del settore
Le capacità di influenzare del fornitore dipendono: dal n°, se il prodotto è sostituibile oppure no, se i prodotti forniti rappresentano una quota significativa del costo, se la componente o materia che introducono è fondamentale per la qualità del  prodotto finito. Per gli acquirenti vale lo stesso discorso, in particolare gli acquirenti hanno un grande potere di influenza quando sono pochi, cioè i mercati di sbocco sono altamente concentrati: gli acquirenti sono in grado di controllare una quota significativa della domanda finale.
Concorrenti potenziali
Sono quelle imprese che per la capacità che possiedono sono in grado di entrare nel mercato  con relativa capacità ( di produzione, di distribuzione, tecnologica, manageriale e finanziarie).
Concorrenti succedanei
Sottraggono una quota di beni al produttore (video giochi elettronici scomparsi con gli home computer).

Il marketing mix: product (analisi delle caratteristiche del prodotto e del suo ciclo di vita), price (le strategie di fissazione del prezzo), promotion (gli strumenti del mix promozionale: pubblicità, propaganda, pubblic relation,  direct marketing), place (canale diretto, breve e lungo, le vendite tramite web)
Il ciclo di vita del prodotto è importante all’ interno del marketing perché l’azienda deve valutare in quale fase s’inserisce il prodotto che vuole lanciare sul mercato (vedi grafico del ciclo di vita del prodotto). Il prodotto turistico rappresenta caratteristiche particolari rispetto agli altri prodotti, infatti si tende spesso a confondere il prodotto turistico con la materia prima (monumenti, spiagge, località). L’altro problema è che il prodotto turistico non è immagazzinabile, non è soggetto a scorte e una mancata vendita corrisponde ad una perdita. Per questo motivo il marketing diventa ancora più importante, diventa importante produrre un servizio che soddisfi le esigenze del consumatore finale.
Le strategie di prezzo sono la scrematura e la penetrazione. Le aziende nella fase iniziale hanno un prezzo più elevato per cercare di coprire i costi di ricerca e sviluppo. Quando si fissa il prezzo la variabile più importante sono i costi. Spesso le aziende devono valutare anche prezzi praticati dalla concorrenza, la disponibilità economica del consumatore finale.
Promuovere significa cercare di vendere un prodotto è quindi promozione tutto ciò che aiuta a vendere un determinato prodotto. Gli strumenti sono :

  • pubblicità;
  • propaganda;
  • pubbliche relazioni;
  • direct marketing;
  • sales promotion.

Tutte quelle elencate sono forme di comunicazione, alla base della promozione c’è la comunicazione. Una volta creato il prodotto bisogna essere in grado di farlo conoscere ai consumatori e creare in loro il desiderio di acquistarlo. Comunicare significa entrare in contatto con qualcuno per riuscire a fargli conoscere qualcosa. L’ effetto che hanno le diverse forme di comunicazione non sempre si vedono immediatamente, il risultato infatti non è sempre immediato.
La pubblicità è una forma di comunicazione impersonale a pagamento. Lo spot pubblicitario si rivolge ad un target e non al singolo individuo. In base al target prescelto si scelgono dei mezzi di comunicazione e dei canali. Un’azienda che vuole promuovere un prodotto da uomo inserirà ad esempio la pubblicità durante un programma sportivo. La comunicazione suppone il trasferimento di un messaggio da un mittente detto fonte, a un ricevente, attraverso un mezzo chiamato canale (telefono, radio, tv, stampa, internet), e il ritorno alla fonte di un flusso di informazioni. In dettaglio le diverse forme di comunicazione devono :

  • attirare l’ attenzione del potenziale cliente;
  • suscitare il suo interesse per il prodotto;
  • far nascere o aumentare il desiderio di acquistarlo;
  • passare all’ azione cioè vendere il prodotto.

Per raggiungere questi obbiettivi è fondamentale per l’ impresa adottare una comunicazione efficace che tenga conto di una serie di elementi quali : il messaggio, il canale e il contesto in cui si opera. Si definisce buona la comunicazione che privilegia e tiene distinti aspetti del contenuto cioè cosa comunico (fatti, dati, argomentazioni, espressi con linguaggio verbale) e del messaggio relazionale cioè come comunico (tipo di rapporto, emozioni, atteggiamenti, espressi con linguaggio non verbale).
A seconda dell’ obbiettivo che la pubblicità vuole raggiungere si classifica in:

  • pubblicità informativa che serve per creare la domanda primaria e ha come obbiettivi quello di far conoscere al mercato un nuovo prodotto, suggerire nuovi usi per un prodotto già esistente, informare su una variazione di prezzo, spiegare il funzionamento di un prodotto e infine sviluppare l’ immagine di un’ impresa. Questo tipo di pubblicità viene fatto nella fase iniziale del ciclo di vita del prodotto. Utilizza come canale prevalentemente i giornali e le riviste specializzate;
  • pubblicità persuasiva che è utile quando la concorrenza inizia a diventare più agguerrita per cui occorre creare una domanda di tipo selettivo. In questo caso gli obbiettivi potrebbero essere : creare e incoraggiare la preferenza di marca, modificare la percezione delle caratteristiche di un prodotto o servizio da parte dei consumatori, persuadere il consumatore all’ acquisto immediato. Viene fatta nella fase di sviluppo, inizio maturità del ciclo di vita del prodotto. Utilizza come canale persuasivo la radio, la televisione e il giornale;
  • pubblicità di ricordo che viene fatta nella fase di fine sviluppo e inizio della fase di maturità. Utilizza il canale televisivo perché è quello che riesce a colpire maggiormente il consumatore.

Gli aspetti negativi della pubblicità :

  • la pubblicità è molto costosa, la scelta del mezzo dove lanciare il messaggio dipende dal costo. Le aziende pagano il costo della pubblicità in base ai dati dell’ audience del programma.
  • richiede tempo prima di poter vedere i risultati. E’importante che il messaggio pubblicitario sia semplice, diretto e facilmente decodificabile dal consumatore. Per l’ azienda è fondamentale effettuare un’ attività di Feed-back, cioè capire se il consumatore ne ha decodificato il messaggio e ha quindi acquistato il prodotto.

La propaganda è una forma di comunicazione impersonale che utilizza mezzi di comunicazione gratuiti e spazi pubblici ed è fatta da enti pubblici.
Le pubbliche relazioni sono una forma di comunicazione utilizzata dalle imprese. Si tratta di azioni che mirano a stabilire e mantenere favore e reciproca comprensione tra un’azienda e il suo pubblico (clienti, dipendenti, azionisti, enti commerciali, fornitori, istituzioni, cittadini e la società nel suo complesso). Prevede solitamente l’ organizzazione di eventi e serate per i clienti di una determinata azienda. Lo scopo delle pubbliche relazioni è di portare l’ azienda e i suoi prodotti all’ attenzione dei principali media facendoli diventare oggetto delle conversazioni del pubblico, al fine di creare una generale disposizione favorevole verso di essi. Le pubbliche relazioni non sono a pagamento, nel senso che la diffusione dei messaggi non avviene dietro compenso ai mezzi di trasmissione, generano però dei costi che possono essere interni, se relativi alla retribuzione del personale dell’ azienda  funzione, oppure esterni, se relativi al costo di agenzia di P.R. incaricata di diffondere le notizie. Le pubbliche relazioni non producono direttamente vendite, bensì trasmettono esclusivamente notizie che spingono i destinatari a parlare positivamente dell’ azienda e dei suoi prodotti che poi trasmettono ad altri soggetti. In questo modo le P.R. esercitano una forte influenza sulla consapevolezza pubblica e ai costi molto più contenuti rispetto alla pubblicità tradizionale. Sono rivolte a utenti specifici come consulenti, avvocati.
Nell’ambito  turistico, i viaggi incentive sono quei viaggi che possono essere utilizzati sia dalle aziende che vogliono premiare il lavoratore regalandogli un viaggio incentive, sia da quelle aziende che vogliono far conoscere ai direttori tecnici delle agenzie di viaggio o ai responsabili i nuovi villaggi aperti. Questa è una formula di pubbliche relazioni molto efficace in ambito turistico. L’ obbiettivo è quello di premiare il rivenditore e colpire così il consumatore finale.
Gli incentive sono viaggi premio regalati dalle aziende ai propri collaboratori. Il viaggio viene pagato dall’ azienda e viene effettuato dai vincitori del viaggio. La particolarità è quindi che chi paga il viaggio è un soggetto diverso da chi ne usufruisce. Viene sempre organizzato in bassa stagione. Hanno una durata massima di una settimana in quanto sono un omaggio e sono viaggi all inclusive, cioè con tutto compreso incluse le visite  e le escursioni. Gli incentive possono essere regalati o al solo collaboratore o anche al coniuge e in casi eccezionali agli altri familiari. Sono viaggi di livello elevato.
I costi per i viaggi incentive rientrano nelle spese di pubblicità anche se rientrerebbero più nelle spese di rappresentanza. Le aziende sostengono un costo che è deducibile. Gli incentive sono una strategia promozionale molto vantaggiosa. Le pubbliche relazioni si rivolgono anche all’ interno dell’ azienda, allo scopo di trasmettere un’ immagine positiva dell’ organizzazione ai dipendenti e di creare un clima organizzativo favorevole, utilizzando ad esempio programmi di formazione ed eventi sociali destinati al personale oppure viaggi incentive. Gli strumenti utilizzati per le pubbliche relazioni sono i seguenti :   

  • comunicati stampa come ad esempio le news letter e vengono dati alle aziende per la promozione di un nuovo prodotto;
  • discorsi che vengono tenuti durante fiere, manifestazioni, sono ad esempio delle conferenze stampa;
  • eventi speciali che sono manifestazioni pubbliche organizzate in occasione del lancio di un nuovo prodotto, dell’ annuncio di qualche cambiamento della politica aziendale o di qualche cambiamento della politica aziendale o di qualche importante ricorrenza (ad esempio il centenario di un’azienda);
  • materiali di documentazione come i depliant, articoli, riviste, dvd riguardanti i prodotti dell’ azienda. Contribuiscono a consolidare  l’ immagine aziendale;
  • passaparola;
  • attività di pubblico interesse come le sponsorizzazioni. La spesa che l’ azienda sostiene per sponsorizzare è fatta rientrare nelle spese detraibili.

Il direct marketing è una forma di comunicazione personale e si rivolge direttamente a un consumatore specifico (vendita su internet-web marketing, porta a porta, la vendita postale o postal market). Il venditore si reca direttamente dal consumatore che può decidere se acquistare o meno. Il vantaggio riguarda il rapporto diretto tra consumatore e venditore e quindi una risposta  immediata da parte del consumatore. Il direct marketing presenta dei costi : copertura territoriale, devono infatti esserci molti lavoratori che coprono tutto il territorio, la retribuzione però è subordinata alla percentuale delle vendite. L’ azienda deve pagare il venditore. La vendita via web elimina questi problemi ma il consumatore non riesce ad avere informazioni sul prodotto ad esempio come utilizzarlo.
Le sales promotion è la promozione delle vendite e può essere effettuata :

  • nei confronti del consumatore finale (gadget, regali all’ interno delle confezioni, il 3x2, sconti che invogliano il consumatore a comprare), viene effettuata solitamente nel punto vendita;
  • nei confronti dei rivenditori/intermediari per indurli a vendere una maggiore quantità del prodotto. Ogni azienda in base alla sua struttura economica, patrimoniale e finanziaria sceglie quale strumento del marketing mix utilizzare, può utilizzare anche tutti gli strumenti insieme.

Il place sono i passaggi che un prodotto fa per arrivare dal produttore al consumatore finale. L’azienda può utilizzare :

  • la vendita diretta (canale breve), con la quale il produttore vende direttamente al consumatore finale. Può avvenire all’ interno dell’ azienda, o vendere attraverso l’ apertura di punti vendita dislocati nel territorio o via web. La vendita all’ interno dell’ azienda va bene per le piccole aziende, per un mercato piccolo e solo dei dintorni. Aprire punti vendita è costoso, il vantaggio è che all’ interno del negozio non c’è concorrenza. Quello più conveniente è la vendita via web perché i costo sono meno elevati e c’è un’ampia copertura territoriale;
  • la vendita indiretta si divide in canale medio e canale lungo. Si ha quando si pongono intermediari tra consumatore e produttore. Se tra il produttore e il consumatore si pone un solo intermediario sia ha il canale medio (produttore – dettagliante - consumatore). Quando abbiamo invece due intermediari si ha il canale lungo (produttore – grossista – dettagliante – consumatore). Il vantaggio è di avere una copertura territoriale con costi ridotti (commissioni alle agv). Il più utilizzato in ambito turistico è questo metodo. Lo svantaggio è la concorrenza all’ interno del punto vendita. Il T.O. dovrà trovare strategie per indurre le agv a vendere il proprio prodotto.
  • il franchising.

La distribuzione commerciale ha un ruolo importante dal punto di vista finanziario. In una struttura tradizionale i produttori consegnano le loro merci ai grossisti incassando il prezzo, così come fanno i grossisti con i dettaglianti. In questo modo le diverse attività vengono finanziate con  continuità, viene generata liquidità e il denaro circola. Non sempre però le modalità di pagamento sono queste. Spesso, soprattutto le strutture di della grande distribuzione, grazie al loro potere contrattuale ottengono dilazioni di pagamento anche di 12 mesi rendendo così difficili le attività delle aziende. Nel settore turistico, in particolare quando la distribuzione di viaggi avviene tramite intermediari, finché la vendita non ha luogo, il fornitore non incassa nulla, anzi il trasferimento del denaro avviene solo dopo un lasso di tempo. In ambito turistico va sottolineato che il rischio dell’ invenduto è a carico del T.O. e mai dell’ intermediario come invece accade nelle altre ipotesi.
Il marketing turistico privato è quello utilizzato dalle aziende, dai tour operator per promuovere i loro viaggi. Il marketing pubblico è effettuato da tutti gli organicismi di diritto pubblico che si occupano di turismo: STL, comuni e regioni. In Italia sono due marchi utilizzati in ambito turistico pubblico: I borghi più belli d’Italia, chiamati anche club di prodotto; nascono nel 2001 da un’idea dell’associazione nazionali comuni italiani su impulso della consulta del turismo con l’obbiettivo di tutelare, recuperare, valorizzare, e mantenere il patrimonio storico-artistico di comuni, riconosciuti come “borghi più belli d’Italia”. Il marchio del club è indice di qualità e si prefigge di sostenere lo sviluppo delle produzioni tipiche, di valorizzare un territorio geografico sviluppando l’aspetto economico, sociale e culturale adesso legato.

Esempi di marketing turistico pubblico: Le bandiere arancioni e I borghi più belli d’Italia

LA TECNICA DEI VIAGGI ORGANIZZATI

I viaggi ordinati a domanda
Il viaggio è a domanda quando il cliente, diretto o indiretto, ha un suo proprio itinerario da seguire, delle città da visitare e richiede all’ agenzia di organizzargli il viaggio e di fargliene conoscere il viaggio e di fargliene conoscere il prezzo, per affidargliene,  eventualmente, l’ esecuzione se il prezzo stesso ed i servizi offerti lo convinceranno. I viaggi a domanda possono essere : organizzati a forfait, quando hanno una fisionomia aziendale e sono studiati, organizzati e prodotti, secondo criteri predeterminati, diversi da agenzia ad agenzia e con uno stile particolare tale da distinguerli dai viaggi prodotti da altre agenzie. Vi è inoltre un altro tipo di viaggio a domanda denominato generico; è un viaggio che viene organizzato per vari motivi, ad esempio turismo ed affari, e comprende una serie di servizi disparati e non sempre sono coordinati tra di loro, richiesti dal cliente a seconda della sua volontà o dei suoi bisogni. Nei viaggi a domanda individuali è sempre la volontà del soggetto richiedente che influisce sulla scelta della località, sull’ itinerario e sui servizi con la sua cultura, le sue predilezioni, le sue condizioni economiche. L’ operatore assiste il cliente fin dal momento della richiesta e gli da quei suggerimenti dettati dall’ esperienza e dalla conoscenza dei luoghi e dei servizi. I viaggi inoltre si possono dividere in viaggi a domanda di gruppo, in cui la personalità del cliente promotore del viaggio , può influire nell’ organizzazione entro certi limiti, perché le preferenze personali sono spesso in contrasto con quelle generali del gruppo e la loro realizzazione può risultare incompatibile con l’ organizzazione tecnica. I CRS (Computer Preservation Sistem) è il sistema di prenotazione delle agenzie di viaggio e sono nati nel settore specifico del trasporto aereo, in seguito alla notevole espansione che questo a conosciuto a partire dal boom turistico degli anni ’60. la peculiarità del trasporto aereo che non permette passeggeri in soprannumero, rendeva infatti assolutamente necessario sia per la compagnia aerea, sia per il viaggiatore la prenotazione preventiva del posto sull’aereo. La tappa successiva che hanno conosciuto i CSR è stato l’allargamento dei servizi disponibili per la prenotazione in rete,per comprendere oltre al trasporto aereo, anche le compagnie di noleggio auto  di hotel. Per ogni servizio che viene venduto viene emesso un documento che attesta il diritto di una o più persone ad usufruire del servizio principale nelle modalità particolari. Il tipo di documento di più facile lettura è costituito dal biglietto per un mezzo di trasporto .L’ agv  emette il biglietto, in cui è indicato il servizio da prestare, come ad esempio  il trasporto da una località all’altra,nella classe prescelta, con l’uso di strutture particolari ad un prezzo tariffato che il cliente ha già pagato. Il possesso del biglietto consente immediatamente l’accesso al mezzo cm ad esempio al treno, o nel caso del check-in all’ aereo. Per gli altri servizi, in particolare per quelli ricettivi,non esiste una biglietteria. La pratica commerciale ha finito per trovare una formula comunemente accettata, il buono di cambio conosciuto universalmente nella denominazione inglese voucher. L’agv emette questo documento e lo consegna al cliente.
I voucher hanno le seguenti caratteristiche:sono ad un tempo ordinativi di servizi e mezzo di pagamento dei servizi stessi rappresentano servizi turistici e non denaro e quindi non possono essere convertiti in denaro da nessun fornitore di servizi. Infine possono essere emessi tanto in moneta nazionale, per i servizi da prestare nel territorio nazionale, quanto in valuta estera per i servizi da prestarsi all’ estero.

Viaggi programmati o preconfezionati: per gruppi, individuali. I pacchetti turistici
Il viaggio preconfezionato viene rappresentato come un’entità che ha una sua precisa e univoca fisionomia e funzione indipendentemente dai singoli elementi che lo compongono, è la risultante della combinazione della vasta gamma di elementi immateriali, come ad esempio il patrimonio culturale, e di elementi materiali,come ad esempio i servizi di trasporto e di soggiorno, assemblati su iniziativa  aziendale dopo avere individuato, grazie alle strategie di marketing i flussi turistici ed averne analizzato la domanda.
Non risponde infatti ad una precisa richiesta di un  determinato consumatore,ma è la conseguenza della conoscenza della domanda di determinati segmenti di mercato, della esperienza  delle capacità imprenditoriali dal Tour Operator. I viaggi ad offerta, come quelli a domanda possono essere organizzati per clienti individuali o per gruppi : incluse tour (IT, ITG), viaggi di gruppo a partecipazione individuale, crociere, viaggi di studio all’ estero e incentive. Esistono due diverse tipologie di pacchetti preconfezionati, il primo viene denominato rigido in cui il T.O. prevede servizi che non possono essere in alcun modo modificati dal cliente. Inoltre vi sono i pacchetti denominati elastici che sono inseriti nel mercato dei T.O. più all’ avanguardia, prevede servizi minimi che sono rigidi, come ad esempio il trasporto, l’ hotel di una città ed il transfer, dopo di che il cliente può modificare a seconda delle esigenze il pacchetto. Per poter creare un pacchetto preconfezionato, è necessario che il T.O. effettui delle indagini, e non solo di mercato in quanto l’ attività dei T.O. è molto rischiosa a causa delle variabili esterne, come ad esempio le variazioni metereologi che sono difficilmente modificabili nel breve periodo. Inoltre deve effettuare delle indagini sulle possibili mete degli anni successivi, ed infine deve individuare il mercato obbiettivo; generalmente i pacchetti preconfezionati vengono organizzati con un anno e mezzo di anticipo. L’ attività del T.O. è influenzata dalla programmazione aziendale in quanto un’ impresa turistica per poter operare in modo tranquillo è fondamentale svolgerla. La previsione è un importante attività per un’ azienda che vuole programmare le sue azioni e consiste nell’ ipotizzare eventi futuri  incerti.
Una volta individuato il mercato obbiettivo e costatato la possibilità di poter operare in modo efficiente, è opportuno passare alla fase di ideazione del prodotto. Nella fase di ideazione, chi organizza il pacchetto ha il dovere di prendere in considerazione quei luoghi sottovalutata, a causa delle condizioni politiche, ma che ora sono accessibili, per poter rendere unico e soddisfacente il pacchetto. Quando si valuta in quale modo l’idea di prodotto possa essere realizzata, si passa al concetto di prodotto. Nella pratica non è sempre facile distinguere il momento dell’’idea da quello del concetto, soprattutto quando si tratta di singoli imprenditori creativi e tenaci che realizzano personalmente sul mercato idee in cui credono. Nelle grandi aziende le idee e i concetti vengono generati attraverso sedute di brainstorming : gruppi di addetti al marketing si riuniscono e esprimendo idee senza limiti, senza chiedersi se siano o no realizzabili. Il fine di ciò è di generare tutte le ipotesi possibili, anche le più paradossali, che verranno poi sottoposte ad una critica. Una volta definito il concetto,esso deve venire sottoposto al giudizio di colleghi, di agenti di viaggio, di clienti facenti parte di un target di riferimento se la proposta viene approvata,si passa alle fasi successive. E opportuno effettuare una verifica delle disponibilità, in cui si assicura la disponibilità effettiva delle risorse ambientali, strutturali, politico amministrative, necessarie per la costruzione e la commercializzazione del nuovo prodotto. Dopo di ciò si effettua l’analisi economica in cui si opera la valutazione dei costi, delle rendite potenziali e dei problemi tecnici e organizzativi. In fine vi è la fase di sviluppo del prodotto che comprende la realizzazione del prototipo,la definizione delle altre componenti del marketing mix, la prova commerciale e il bilancio del prodotto. Ciascuna delle fasi descritte viene preceduta da test,che danno indicazioni sulla possibilità di procedere o no alla realizzazione al pacchetto. Questi viaggi, una volta lanciati sul mercato,sono oggetto di pubblicazioni stagionali, come ad esempio depliant e cataloghi localizzati nei diversi punti di vendita,che possono essere talvolta filiali,corrispondenti e dettagliati, che offrono al pubblico per l’esame ed eventuale scelte d’acquisto.

 

 

 

IL TOUR OPERATOR, IL SUO PRODOTTO E LA SUA POLITICA
Il tour operator è l'industriale dei viaggi, organizza viaggi su larga scala.
Questa figura si è sviluppata col boom economico negli anni '60-'70 come conseguenza del passaggio dal turismo d'elite al turismo di massa.
In Italia le agenzie di viaggio intermediarie attraverso l'integrazione a monte si sono trasformate in tour operator.
In Inghilterra e Francia sono le imprese di trasporto che si integrano a valle e quindi creano aziende specializzate nell'organizzazione di viaggio creando così i tour operator.
Il tour operator è quindi un grossista dei viaggi su larga scala, svolge un'attività molto rischiosa in quanto organizza viaggi con un anno e mezzo o due in anticipo rispetto a quando verranno venduti sul mercato. L'attività del T.O. È rischiosa perchè non è sicura ma di carattere previdenziale.
Il tour operator stipula accordi con i vettori:
I.T. Inclusive tour con volo di linea (non posso affittare l'intero aereo)
I.T.C. Inclusive tour charter (volo noleggiato)
I tour operator stipulano anche contratti con le imprese ricettive: i contratti di allotment che sono di 3 tipologie:
- vuoto per pieno: all'atto della prenotazione il T.O. Prenota e paga tutto l'intero hotel, possono farla i T.O. Che hanno una liquidità solida.
- parzialmente garantito: contratto stipulato dai tour organizer e dai T.O. di piccole dimensioni, con il quale l'agenzia all'atto della prenotazione versa un anticipo (caparra) sulle stanza che prenota, caparra che perderà se entro un periodo stabilito non conferma la prenotazione.
- con diritto di recesso: accordo stipulato con le agenzie di viaggio di piccole dimensioni, l'agenzia all'atto della prenotazione si riserva la facoltà entro un termine ristretto di confermare o disdire la prenotazione (opzione).
Quindi il rischio dei T.O. dipendono dalla sua attività e dai contratti che stipula e dal contesto in cui il T.O. si trova ad operare perchè è influenzato da variabili che possono essere endogene cioè interne perchè riguardano l' organizzazione interna dell' impresa su cui il T.O. può intervenire anche se difficili da modificare; oppure possono essere esogene cioè esterne perchè riguardano le leggi, il sistema politico, il sistema economico/sociale, variabili meteorologiche su cui il T.O. non può influire. Difficilmente prevedibili e difficilmente modificabili per lo meno nel breve termine, come ad esempio le leggi.
Fra le variabili esterne una delle più importanti è la concorrenza che può essere sul prezzo o sulla qualità del prodotto.
I concorrenti più pericolosi sono i concorrenti del settore che sono di tre tipi, quelli che lavorano nello stadio produttivo; quelli che operano in stadi del processo produttivo diverso; gli acquirenti dei T.O. come le Ag. Retailer.
Altri concorrenti meno importanti si chiamano succedanei e potenziali.

 

 

I CONGRESSI

I congressi sono  una tipologia di viaggio a forfait solitamente su domanda. Solitamente il viaggio viene organizzato non sempre da T.O. ma da delle PCO (Professional Congress Organizer) o Organizzazioni congressuali.
Il congresso è una manifestazione rivola a un pubblico determinato (es.: medici, fisici nucleari,…) e lo scopo è quello di fare formazione professionale, partecipare ad eventi di formazione e non spostarsi per visitare le città. Prevedono lo spostamento di un gran numero di persone, non al di sotto delle 50 persone, di un certo livello culturale e sociale. Viene data loro inoltre la possibilità, nel tempo libero del congresso di effettuare visite ed escursioni di carattere turistico. Organizzare un congresso è molto difficile in quanto bisogna individuare la località migliore per effettuare un congresso ed è opportuno trovare un albergo di grandi dimensioni con sala di conferenza, procedure di sicurezza come ad esempio di polizia ed equipe di interpreti. I congressi possono essere rivolti solo a congressisti. I soggetti dal punto di vista turistico sono 2:congressista ed accompagnatore del congressista. L’opzione più frequente è quella del pre e post congress tour. Il congresso è anche l’occasione per conoscere una nuova città: solitamente l’agv organizza le visite durante il tempo libero. Può anche decidere di concentrare nei primo tre giorni l’attività congressuale e dedicare il resto del soggiorno allle visite. L’organizzatore congressuale è riconosciuto come figura professione turistica dalla legge 217 del 1983 ed è stata riconfermata e ridefinita dalla legge 135 del 2001. colui che fa l’organizzatore congressuale deve sostenere un esame nella regione in cui risiede. L’organizzazione dei congressi, è sempre unica e richiede la programmazione di un prodotto su misura. Essendo un prodotto a domanda, il committente che è una persona diversa dall’utilizzatore del congresso, deve specificare tutto nei minimi dettagli. Il congresso viene pagato dai congressisti, non è un regalo; non è a pagamento per i relatori. Devono essere specificate, la data, la durata, la tipologia dei servizi ricettivi, la località, i servizi di accoglienza e di accesso, servizi turistici per gli accompagnatori e i locali dove si dovranno svolgere i lavori. La figura centrale è l’organizzatore congressuale cioè colui che per professione organizza congressi, simposi, e altre manifestazioni similari. L’organizzatore si appoggi ad un’agv che può essere un’agv specializzata nei congressi o un agv di servizi specializzati nell’organizzazione di fiere, eventi, mostre ed altri eventi. Solitamente i congressi vengono organizzati dalle pubbliche relations. Il congresso ha dei costi elevatissimi e lo scopo dell’organizzatore congressuale è anche quello di trovare degli sponsor per cercare di contenere i costi. Gli sponsor sono aziende interessate all’argomento di cui si dibatte.

 

Fonte: http://www.euroscuola.eu/allegati/download/appunti%20tecnica%202011.doc

Sito web da visitare: http://www.euroscuola.eu/

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