Mississippi

 

 

 

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Mississippi

 

IL MISSISSIPPI

Il Mississippi, il cui nome, “ GRANDE FIUME” deriva da una parola della lingua degliAlgonchini, è il maggiore dei fiumi dell’America settentrionale e attraversa gli Stati Uniti da nord a sud. Scende dalle nevi che imbiancano i confini del Canada; dalla regione dei Grandi Laghi, attraversa il Minnesota, il Wisconsin, l’Jowa, il Missouri, l’Arkansas, la Louisiana per sfociare, infine, nel Golfo del Messico.
Il suo bacino imbrifero cade su una superficie grande come sei volte la Francia; le acque che arrivano da tutti i punti cardinali sono capricciose e brutali e i pigri fiumi di pianura  possono diventare, a causa delle condizioni climatiche, veri arieti liquidi che scaraventano nella valle del Mississippi enormi masse d’acqua e di detriti alluvionali perché  le acque che scendono dai muri verticali dei canyon delle  Montagne Rocciose sono impetuose.
L’immenso bacino del Mississippi copre un terzo del territorio degli Stati Uniti e si stende tra le pianure comprese tra le Montagne Rocciose e la catena degli Appalachi a est.
Il Mississippi nasce dal piccolo lago Itasca, nel Minnesota nordoccidentale, a circa 512 m. sul livello del mare. All’uscita del lago il fiume è largo meno di quattro metri ed è profondo circa mezzo metro, attraversa una regione di laghi glaciali, torbiere e paludi per poi sprofondare e scorrere incassato, a una profondità variabile tra i 50 e i 200 m, verso nord-est;  svolta, poi, verso sud e la sua valle si allarga e si restringe presso le Grand Rapids, che tagliano le antiche morene, nel Minnesota.
A Minneapolis, dove compie un salto di 20 metri nelle cascate di Saint Anthony, è largo oltre 305 m. Il fiume lascia questa zona, in cui sono evidenti gli effetti dell’ultima glaciazione, a monte della confluenza con il Missouri, il cui corso ha una lunghezza che supera di molto quella dell’alto Mississippi stesso.
Il Missouri, che nasce nel Montana sud-occidentale, raccoglie e porta  al Mississippi le acque provenienti dalle Montagne Rocciose settentrionali. Un proverbio americano dice :”di tutte le cose mutevoli del creato, le tre più imprevedibili sono la sentenza di un giudice, l’umore di una donna, e la portata del Missouri”. Per disciplinare questo fiume scatenato l’uomo ha costruito la serie di canali  e di chiuse più lunga del mondo. Alla confluenza con il Mississippi, a nord della città di S.Louis, ha già percorso 4000 km; a questo punto  perde il suo nome entrando in un fiume che non solo è due volte più piccolo di lui ma che proviene da una distanza che non è nemmeno la metà di quella che lui ha percorso! ma il fiume impone il suo colore, travolge il Mississippi che ha il colore glaciale dello stato in cui è nato,e gli getta il rosso e il vermiglio delle terre rosse che ha attraversato. Da S.Louis in poi il Missouri sarà una colata  di terra fluida, un liquido fangoso dal colore più o meno scuro a seconda della profondità delle acque perché l’acqua impetuosa  dei fiumi, suoi tributari, ha portato via l’humus, la terra migliore dei campi dell’America, in quantità allarmante,circa cento milioni di tonnellate l’anno, secondo alcune stime.
Il nome, infatti, gli deriva da questa sua caratteristica: il termine sioux, Emissourita, significa "abitanti del grande fiume fangoso".
Dopo altri 200 km l’Hoio, suo tributario, lo arricchisce di una portata d’acqua superiore a quella del Missouri e dell’alto Mississippi insieme.
Questo fiume   è così ricco di acque sia per il regime delle precipitazioni di    tipo oceanico,( cioè con precipitazioni che presentano un massimo invernale e un minimo alla fine dell’estate), sia per  le forti pendenze nella regione  appalachiana che riducono l’evaporazione sia per la natura del suolo molto impermeabile.
Le sue piene, se coincidono con l’acqua alta del Mississippi-Missouri,  sono, a volte, disastrose.
Quando mancano alla foce ancora 1.730 km , poiché il fiume è a soli 82 m s.l.m., la   pendenza è molto ridotta e scorre in un letto  vastissimo, circa 1400 metri.
La zona più bassa della vallata, molto umida, è ricoperta da boschi e paludi e i meandri del Mississippi danno origine  a laghi e a bracci morti a forma di mezzaluna; in questa parte del corso, i depositi alluvionali sono così abbondanti e gli argini secondari   tanto numerosi  che gli affluenti  difficilmente arrivano al fiume e   corrono paralleli per decine o anche centinaia di km.
Malgrado l’apporto di una così grande quantità di depositi alluvionali il suolo non registra   un apprezzabile innalzamento perché  tutta la regione della foce è in via di affossamento.
La  formazione di numerosi  rami e la forte evaporazione riducono progressivamente la larghezza del fiume che, a New Orleans, è di 750 m.
Il delta inizia  a valle della  confluenza del Red River, a nord di Baton Rouge.
Il delta del Mississippi è un delta particolare, come quello del Reno: la sua  è una foce a delta estuariale, cioè le acque marine che entrano  nei bracci del delta hanno un’energia sufficiente a formare estuari; gli estuari dei   bracci incorporati  nel delta favoriscono di più lo sviluppo economico, perché le navi hanno un pescaggio tale da poter   manovrare e attraccare facilmente.
Baton Rouge, capitale della Louisiana, l’ultimo degli stati che il fiume attraversa, ha un  porto fluviale   di primaria importanza.Nel fiume è ancorata la celebre nave americana Kid, che ebbe un ruolo fondamentale nella lotta contro i Giapponesi.
Lo sviluppo economico del porto e l’economia schiavista degli Stati Uniti del Sud  permise nell’Ottocento la formazione di fortune colossali    basate sulla canna da zucchero e sul cotone e i grandi piantatori costruirono le loro lussuose abitazioni lungi il Mississippi, utilizzando il legno di cipresso.
La guerra civile americana, che rappresenta un grande trauma nella storia degli statunitensi, distrusse l’economia del sud e l’opulenta vita dei grandi piantatori che abbandonarono le loro ville,saccheggiate, poi, dai nordisti;qualche villa fu salvata ed è, ai nostri giorni, oggetto di attrazione turistica .
New Orleans, capitale morale del sud degli Stati Uniti,è la stazione d’arrivo del Mississippi; caratterizzata da grattacieli e uffici governativi, è uno dei principali porti statunitensi, crogiuolo di razze e di culture. La città si affaccia sulla sinistra   del fiume,a 110  km dal Golfo del Messico e fu fondata nel 1718 in onore del duca d’Orleans.
New Orleans è la culla del  jazz e degli spirituals e vi sono nati grandi musicisti e interpreti, il più famoso dei quali è Armistrong, il fiore all’occhiello della città e il vanto della Nazione.Il quartiere più famoso, Borbon, conserva i ricordi più significativi del grande suonatore di tromba che occupa l’Olimpo dei grandi della musica. Questo quartiere, francese-spagnolo, con i suoi deliziosi edifici in stile ottocentesco, caratteristici per i balconi di stile spagnolo e i cancelli in ferro battuto, i suoi locali notturni e i suonatori di blues in ogni angolo di strada, è una straordinaria attrazione turistica; (blu era il colore che gli alcolizzati assumevanonell’ultimo stadio della loro malattia, quindi era il colore della morte.) Il jazz e gli spirituals, così come  i riti occulti del vudù sono legati agli schiavi africani, che riuscirono con la creazione di queste forme musicali e i riti occulti a conservare una parte della propria interiorità e della forza di vivere. Il jazz è così radicato nei suoi abitanti,che la città è caratterizzata dalla musica e dall’allegria e anche i matrimoni e i funerali sono accompagnati da bande;. Il sud degli Stati Uniti ha contribuito alla cultura di quel paese con rielaborazioni della musica afro-americana e con altrettanti contaminazioni di quella caraibica e western e il suono del blues si mescola a quella  della tradizione francese e a quella creola. ( I Creoli sono i figli nati dall’unione dei bianchi con gli indigeni).
La città presenta molte altre attrattive :  le case in stile vittoriano monumentale,  circondate da viali di magnolie, camelie e querce;
i numerosi   battelli a pale che   risalgono il fiume ricordano gli show boat ottocenteschi; il suo stadio, utilizzato non solamente per incontri sportivi ma anche per altre manifestazioni, che può contenere fino a 76000 spettatori seduti.
Questa città possiede il porto più grande  del Golfo del Messico,  il secondo degli Stati Uniti, ed è importantissima nell’economia cittadina perché ha numerosi cantieri navali e vi  passano navi cariche di cereali, provenienti dal Meddle West, e di prodotti petroliferi, provenienti dal Messico.
A monte di NewOrleans, sulla riva sinistra del Mississippi si trova il lago di Pontchartrain  attraversato  da un  ponte che misura  40 km,il più lungo del mondo, al centro del quale non si riesce a scorgere la terra; qui vengono scaricate una parte delle acque del fiume.
Uscendo da NEW Orleans, dirigendosi verso  sudovest, si entra in territorio paludoso, infestato da alligatori e roditori, la regione del Bayou. In questa terra malsana,il cui nome significa “canale paludoso”,  in cui la natura  selvaggia è piena di fascino e suggestiva ,i coloni francesi costruirono  le loro case su piattaforme di legno e riuscirono a conservare nel tempo la lingua, la cultura la religione, la cucina e la musica. Qui, dove  i  bracci secondari del fiume, i  bayous appunto, raccolgono le piogge che cadono nel loro bacino, crescono querce dal legno durissimo  adatte alla costruzione di abitazioni adatte al clima subtropicale.La principale occupazione degli abitanti è la pesca dei gamberi.Continuando  verso ovest si raggiunge il  luogo principale dove i Francesi della Nuova Scozia , si radunarono perché obbligati, verso la metà del Settecento, a lasciare la loro terra occupata dagli Inglesi.
Lungo le anse del Mississippi si incontrano le piantagioni e in una di queste ogni anno si celebra una rappresentazione della guerra civile americana, con i costumi dell’epoca.
All’inizio del Novecento la scoperta del petrolio ha dato maggiore impulso alle industrie legate all’estrazione e quelle petrolchimiche sono divenute la base dell’economia dello stato. L’agricoltura ha perso il peso economico con impoverimento delle aree rurali.
Dopo aver bagnato e fecondato una pianura   larga  più di 1000 km,dopo una corsa di    4000 km il Mississippi finisce la sua corsa nel Golfo del Messico.
Ma quando iniziarono le prime esplorazioni del Grande Fiume?
Il primo uomo bianco che vide il Mississippi fu Hernando de Soto, attirato dalle leggende che parlavano di città di oro massiccio in quelle zone    sperdute e isolate popolate  da alcune povere tribù indiane. Arrivò, dall’America del Nord,con una banda di predoni e vide il fiume all’altezza dell’attuale Menphis. Il De Soto e i suoi uomini guadarono il fiume e si inoltrarono in una zona  inondata così vasta che per un mese per poter dormire si appoggiavano gli uni agli altri, in piedi poiché mancava la terra secca; usciti dall’acquitrino continuarono a cercare invano l’oro e quando rividero il Mississippi, dopo un anno circa, erano sfiniti e le loro piaghe puzzavano.
De Soto morì a causa delle febbri e i suoi uomini, temendo che gli indigeni li distruggessero per vendicarsi dei soprusi subiti, lo   gettarono nel fiume dopo aver appesantito il cadavere di pietre e andarono a raccontare che era salito in cielo, nella casa di suo padre, il dio Sole.
Molti cercatori d’oro si avventurarono lungo le sponde del fiume a partire del  XVI secolo, ma il primo che  volle sfruttare i boschi e le praterie percorse da    bisonti fu Robert  Cavelier de La Salle ,un francese della Normandia; a 22anni abbandonò il seminario dei Gesuiti che aveva frequentato per sette anni e partì per il Canada. Anche se la vita che aveva condotto in Francia non lo aveva preparato ad una esistenza in regioni selvagge, egli mostrò  ben presto le sue capacità di sopravvivere nelle  foreste, riuscendo ad allacciare durevoli rapporti di amicizia con le tribù indiane.Nel 1666, arrivato in Canada, comprò un appezzamento di terreno lungo il San Lorenzo e si mise a fare l’agricoltore. Dopo alcuni anni, stanco di quest’esistenza monotona, pensò di esplorare le regioni di sud-ovest. Aveva sentito dire dagli indiani che al di là del lago Ontario doveva esserci un fiume Ohio, cioè “ Bell’Acqua”,che scorreva più o meno in direzione sud-ovest e che si diceva sfociasse in un mare caldo. La Salle pensò che se il fiume fosse sfociato nel Pacifico avrebbe potuto intrecciare rapporti commerciali con i Cinesi. Deciso a trovare il misterioso fiume, vendette la sua terra e si dedicò completamente alle esplorazioni.Dopo varie vicende, pare che una guida indiana accompagnasse l’esploratore fino al fiume Hoio e che i Francesi lo discendessero in canoa. Ma col sopraggiungere dell’inverno   alcune contrarietà lo costrinsero a ritornare a Montreal. Era il  1670 e dovevano passare altri otto anni prima che il La Salle  riprendesse le sue esplorazioni.Nel frattempo anche altri uomini cercavano la foce del Mississippi e si resero conto quando raggiunsero la confluenza con l’Arkansas, che non sfociava nel Pacifico ma nel Golfo del Messico. La Salle rimase deluso da quella notizia ma poi che in quei territori poteva fondare un vasto impero francese in America.In questa sua ambizione ebbe l’appoggio del Governatore generale della Francia e fu nominato a sua volta governatore di una stazione commerciale sull’Ontario.Il commercio delle pelli di bisonti rese molto ai due uomini e  il giovane esploratore fu inviato in Francia per esporre a Luigi XIV il suo piano d’espansione. Il sovrano pur facendogli alcune concessioni non finanziò l’impresa e La Salle dovette ricorrere ai ricchi parenti.Quando riprese le esplorazioni la sfortuna cominciò a perseguitarlo.Ciononostante continuò a perlustrare i vari tributari del fiume lottando sia con le avversità dei luoghi che con le tribù nemiche indiane.Gli esploratori oltrepassarono paludi e boschetti di cipressi altissimi; La Salle si fermava ad intervalli regolari per scendere a terra e prendere possesso dei villaggi indiani in nome della Francia e affascinava coi suoi discorsi gli anziani delle tribù. Nel 1682 raggiunse la distesa d’acqua del Golfo   del Messico. Dopo aver radunato a monte del delta del fiume tutti i partecipanti alla spedizione, egli eresse una croce  e una piastra di piombo porta incise  le parole : ”qui regna Luigi il grande, Re di Francia e di Navarra”;quindi battezzò con il nome del re il vasto territorio che aveva aperto all’espansione francese dichiarando :” prendo ora possesso, in nome di sua maestà di questo territorio della Louisiana”.Con queste parole, La Salle affermò il dominio della Francia su una colonia la cui estensione era infinitamente superiore a quella della madrepatria.In una successiva esplorazione  le sventure si abbatterono sulla spedizione e, nel 1687, cadde vittima di un agguato; gli assassini spogliarono il corpo del comandante e lo abbandonarono in preda agli avvoltoi. Questa fu la fine di un grande uomo che aveva consentito ai coloni francesi di mettere radici  lungo il Mississippi.  
Il ruolo  del fiume, oggi, è così importante che il governo federale ne controlla il corso che raggiunge i 5970 km, per proteggere le zone circostanti dalle inondazioni e dalle eccessive alluvioni,e vigila sullo stato delle acque per salvarlo dall’inquinamento; all’inizio del Novecento la scoperta del petrolio ha dato maggiore impulso alle industrie legate all’estrazione e quelle petrolchimiche sono divenute la base dell’economia dello stato, con conseguente impoverimento delle aree rurali, facendo perdere all’agricoltura   il peso economico che aveva prima.
Ancora una volta l’uomo ha modificato l’ambiente e quello che gli indiani Ojibwa chiamavano il Grande Fiume” è serrato come dai muri di una prigione da cinquemila chilometri di argini, larghi 150 metri e alti 25.

 

Fonte: http://www.alighierict.it/produzionestudenti/I%20fiumi%20del%20mondo%20(III%20A%20prof.%20Lucia%20Sciacca%202002-03)/MISSISSIPPI_35.DOC

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