Africa nell’epoca dell’espansione europea

 

 

 

Africa nell’epoca dell’espansione europea

 

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Africa nell’epoca dell’espansione europea

 

Africa nell’epoca dell’espansione europea

 

AFRICA NELL’EPOCA DELL’ESPANSIONE EUROPEA

 

GLI INIZI DELLE OPERAZIONI EUROPEE IN AFRICA

 

1415: portoghesi sottraggono ai marocchini la città di Ceuta e cominciano esplorazione delle coste africane = prima di una serie di postazioni che avrebbe portato espansione europea in Africa.
Ragioni che portarono in Africa i portoghesi: gran parte dipendenti dal sorgere dell’Islam nel Mediterraneo=sfida
Comincia traffico fiorente tra merci di esportazione europea e prodotti di lusso dei mercanti musulmani.
I genovesi però cominciano a chiedersi se non sia possibile procurarsi rifornimenti migliori a prezzi più bassi, facendo a meno dei porti del mediterraneo  e avventurandosi verso le fonti dirette  di approvvigionamento, al di fuori del controllo politico dei sovrani musulmanièviaggi di esplorazione in Africa
MA: grossi problemi, né governi africa nè mercanti musulmani permettono agli europei di competere con loroètentativo via mare (f.lli Vivaldi) ma galere non adatte a mantenere in vita il commercio sui grandi oceani. Per italia NO navi adatte e NO forza per penetrare via terra.
Queste due caratteristiche si stavano invece sviluppando nella penisola iberica (maturate in 4 secoli di crociate): gli spagnoli si spingono quindi fino al Marocco
Per questo motivo gli italiani, soprattutto Genovesi, si interessano all’occidente. Portoghesi decidono di unirsi a loro sfruttando le competenze tecniche e commercialiè1415 portoghesi conquistano Ceutaè acquisiscono informazioni su commercio e terre al di là del Sahara.Guidati da Enrico il navigatore i portoghesi intraprendono altri viaggièscoperta e colonizzazione di Madeira e delle Azzorre, si spingono sempre più in là grazie a tecnica e volontà di Enrico che vuole scoprire terre e vedere se è pox instaurare commerci e trovare pop. Cristiane che lo aiutassero contro i musulmani.
Portog sapevano che se fossero riusciti a oltrepassare il margine occ del Sahara sarebbero rapidamente arrivati ai territori neri con cui l’Africa sett commerciava in oroè si sarebbero molto arricchiti. Esplorazione portoghese accelera per stadi e nel 1460 arrivano fino alla sierra leone anche dopo la morte di Enrico. Profitti del  600% in 8 anni! Per contrastare concorrenza europea ottengono bolle papali che attribuiscono ai portog diritti esclusivi.
1471 Fernao Gomes attraversa l’equatore e arriva nella costa d’oro
1488 Dias doppia l’estremità dell’Africa.
Studiano poi come navigare per esplorare l’Oceano Indiano
1497 Vasco De Gama  mandato in India, 1498 approda a Calcutta dopo essere passato per l’Africa meridionaleè1502 sovranità portoghese su molti porti dell’Africa orientale e tra il 1505 e il 1515 vengono poste le basi del dominio portoghese sull’Oceano Indiano. Quartier generale a Goa, poi spostato a Mozambico. Portog adottano misure per escludere gli altri europei dal loro accesso MA: mercanti olandesi. Portoghesi troppo pochi per amministrare tutti i territoriè limitano al minimo indispensabile le responsabilità territoriali per controllare le attività commerciali.
Vari interventi in Africa dei portog si rivelano controproducenti (Etiopia, Sofala). Riescono cmq a fare accordo che esclude da commercio, estrazione dell’oro e att. Missionaria i musulmani.(1575)
Anche in africa occidentale i portoghesi (come poi faranno anche inglesi e  olandesi) stipulano accordi con i re africani che permettono loro di costruire dei forti portoghesi nei territori africani, in cambio di regolari pagamenti in merce al re.
La forza principale delle estensioni portoghesi poggiava sulle isole al largo (Capo verde e Sao thomè) e sui forti sul bordo del mare. Obiettivo era volgere a proprio profitto il commercio e i sistemi politici africani esistenti, cmq i nuovi centri di produzione di ora vanno a vantaggio sia dei portoghesi che degli africani.
Ad eccezione di alcune piccole aree la vita politica ed economica delle pop. dell’Africa continua a svolgersi come prima.
Il risultato delle esplorazioni portoghesi è  che tutta l’Europa capisce che il valore principale dell’africa non è commerciale né missionario, ma legato alla fornitura di schiavi per lo sfruttamento delle Americhe.

 

IL PRIMO IMPATTO DEL COMMERCIO MONDIALE SULL’AFRICA TROPICALE: LA TRATTA DEGLI SCHIAVI

 

Prima decade del diciassettesimo secolo: Compagnia olandese delle indie orientali distrugge potenza portoghese sull’Oceano Indiano
Tra 1637 e 1642: Compagnia olandese delle indie occidentali si impadronisce di tutti i principali stabilimenti portoghesi sulla costa occidentale dell’Africa èAfrica tropicale con queste iniziative viene incorporata in un dinamico sistema commerciale internazionale dominato dall’Europa occidentale.
No grande interesse delle compagnie per l’Africa:il consolidamento dell’insediamento di avrà dopo l’industrializzazione dell’Europa. L’africa orientale diventa poco importante rispetto al piano di attività nell’Oceano Indiano. Intorno alla metà del 17esimo secolo e almeno fino a metà del 19esimo, il “commercio africano” di cui parlavano gli europei era quello con l’Africa occidentale e, in pratica, quasi esclusivamente quello con la costa tra il Senegal e il Congo. L’importanza di questo commercio crebbe continuamente durante tutto quel periodo, ma sempre subordinata agli interessi europei nelle americhe; si basava infatti su un’unica merce: GLI SCHIAVI AFRICANI da utilizzare nelle piantagioni americane dove venivano coltivati prodotti tropicali destinati alla vendita nell’europa occidentale.
Quando nel 19esimo secolo gli europei smisero di cercare schiavi per le americhe e le loro nuove soc. industriali, svilupparono nuovi tipi di attività commerciali e di imperi d’oltremare, e ciò portò all’imposizione del dominio europeo su tutta l’africa tropicale.
E’ la compagnia olandese delle indie  occidentali che apre la strada a questo nuovo commercio di schiavi e dal 1642 (inizio della conquista delle basi portoghesi nell’africa occidentale) sembra che la compagnia olandese si sia impadronita dell’intera fornitura di schiavi destinati alle americhe. In realtà ne trasportano un terzo del totale; infatti la compagnia olandese deve competere con le compagnie inglesi e francesi ( nate proprio per opporsi al monopolio olandese) porterà a delle guerre che si concluderanno con l’annientamento dell’olanda (1652-1713). Anche il Portogallo si inserì nella tratta.

  • competizione tra numerose e importanti compagnie europee per il commercio sulle coste africane.

Il numero di schiavi africani portati nelle americhe crebbe costantemente fino a anni 90 del 18esimo secolo (guerre rivoluzionarie e napoleoniche), per poi riprendere con la pace del 1815, ma cominciano anche provvedimenti per bandire la tratta (questione morale), fino all’abolizione della schiavitù nelle americhe è fine del commercio.
DATI: stimati (da Curtin) 9.782.000 schiavi africani importati nelle americhe.
Per secoli gli schiavi neri vengono trasportati anche verso nord attraverso il sahara, il nilo, il mar rosso e l’oceano indiano MA: pochissimi dati.
Tratta trans-sahariana: circa 10.000.000 di persone.
Tratta via mare dalle coste del mar rosso e dell’oceano indiano: simile a quella atlantica in quanto il maggior volume di deportazioni si concentrò in un periodo di tempo relativamente breve e recente.
Il flusso di queste deportazioni variava a seconda delle zone dell’Africa nera:
tratta atlantica: quasi esclusivamente dalla costa occidentale e solo dal 19esimo sec. da quella orientale (erano state imposte restrizioni)
trans-sahariana: metà da africa occidentale e metà da dal sudan
tratta del mar rosso: Sudan e Corno d’africa
A sud dell’equatore l’africa bantu fu divisa in due reti commerciali di schiavi che alimentavano la tratta atlantica (4.550.000)e quella dell’oceano indiano ( 750.000).
D. Livingstone: “ per ogni schiavo deportato dall’Africa dieci altri esseri umani perdono la vita” MA sono solo congetture, non si sa vero effetto della tratta nelle zone da cui partivano gli schiavi. E’ imps. valutare quanto q.ta mostruosa sottrazione di potenziale umano, di vite e di produttività danneggiò l’africa sub-sahariana.
Pox. Solo 3 generalizzazioni:
1 – deportazioni=> limite all’incremento demografico
2- primo contatto di pop africane con rapidi cambiamenti che stavano avvenendo nel mondo moderno
3- contatto con mondo esterno=> spinta al cambiamento.

 

L’AFRICA OCCIDENTALE DURANTE LA TRATTA DEGLI SCHIAVI

Improbabile che tratta abbia provocato effetto tragicamente negativo sulle dimensioni della popolazione africana. Solo un terzo dei deportati era costituito da donne; le comunità dell’Africa Occidentale vendevano schiavi per l’esportazione finchè questo non danneggiava seriamente le proprie popolazioni, le proprie economie e le proprie pox di sviluppo. I sovrani africani infatti scambiavano una parte della forza lavoro locale con le merci messe in vendita dagli europei: gli schiavi erano l’unica risorsa richiesta dagli europei.
Poco meno della metà degli schiavi erano originari della comunità che li vendevano (banditi dalla famiglia, colpevoli di aver attaccato persone importanti, senza parenti influenti che vietassero la loro deportazione, debitori, con problemi mentali o fisici…).Il resto degli schiavi era stato sottratto dalle proprie comunità con incursioni o dopo guerre (prigionieri).Questi fatti furono usati dagli europei per giustificare i loro atti: “salviamo vittime delle guerre tra africani!”
Effetti di commercio africa europa:
- Le crescenti importazioni di merci europee minarono le attività economiche africane indigene  e in diversi casi furono socialmente deleterie.(differenze tra ricchi e poveri..)
- Lungo le coste delle Guinea si diffusero regolari sistemi monetari.(tassi di cambio regolari delle merci –oro,sbarre di ferro..-con denaro europeo)
- nascita dei merchant princes
- in alcune zone, soprattutto dal delta del Niger al fiume Cross, i villaggi crebbero fino a diventare città-stato dominate da oligarchie composte dai mercanti più importanti; qui ci si poteva fare strada indipendentemente dal proprio status sociale
- dissolti i legami che tenevano unite le comunità africane è nuove pericolose tensioni tra gli uomini nuovi e le autorità tradizionali
- dopo poco le autorità tradizionali cominciarono a perdere il potere e la società si dissolse in anarchia è più persone  facilmente accusate di crimini vari è si allarga ancora la tratta degli schiavi
- pop interne non vengono contaminate dalla corruzione pur riuscendo a incrementare il loro commercio
- durante il XVII sec. le nuove opportunità offerte dallo sviluppo del commercio creano forte competizione tra i principi delle regione Akany-Twifu. Quelli del Denkira fondano impero che gli garantisce supremazia su tutto Costa d’Oro e il suo retroterra; sorge anche impero rivale di Akwamu è scontro tra i 2 imperi è caduta è sorge nuova superpotenza dell’Ashanti, destinata a dominare tutto il moderno Ghana fino alla sua conquista degli inglesi alla fine del XIX sec. Obiettivo della politica estera Astanti era imporre dominio sulle maggiori vie commerciali e sulle risorse di popolazione che vivevano nel suo retroterra.

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L’AFRICA BANTU DAL 1600 AL 1870 CIRCA

 

Prima dell’ultima parte del 18esimo secolo l’Africa bantu fu poco interessata dal crescente commercio mondiale.
Gli interventi portoghesi nei regni del Kongo e di Monotapa non portarono che alla distruzione di q.ti 2 importanti e antichi sistemi politico-economici bantu. 
Prima della fine del 18esimo secolo gli europei non dimostrarono alcun interesse attivo nei confronti della costa orientale. Anche se sia la fascia costiera, fertile e ricca d’acqua, che quelle retrostanti possedevano prodotti di un certo interesse economico: noci di cocco, copra, semi oleosi, conchiglie cipridi, chiodi di garofano, avorio. I cacciatori di elefanti si rendono conto del valore dell’avorio e cominciano a scambiare le loro zanne con altre merci, spingendosi verso la costa e aprendo quindi vie commerciali.
Durante la sesta decade del 19esimo secolo i mercanti della costa orientale attraversano metà del continente raggiungendo il bacino dell’Alto Congo e il Katonga e si stabiliscono intorno alle rive del lago Malati. Le conseguenze politiche e sociali di questa irruzione del commercio estero nell’Africa orientale bantu sono considerevoli, a parte per alcune popolazioni che rimangono ostili e in disparte (come i Masai) . Gli uomini della costa non cercano di imporre un’autorità politica ma il transito delle loro carovane armate, le scorrerie in cerca di schiavi e i moschetti forniti ai capi in cambio di avorio e schiavi, minano ovviamente l’autorità tradizionale.
Invece in zone più lontane gli uomini della costa tendevano a contrapporsi ai sovrani africani tradizionali, ma i re non lo permettono e insistono nel commerciare con loro, ma mantenendo l’autorità.
In questo periodo grande cambiamento: Bunyoro era regno molto importante, ma inizia a essere scavalcato dal Buganda, i cui sovrani sviluppano una forma di governo molto solidaè in poco tempo il Bunyoro viene ridotto a un piccolo triangolo e il Buganda ha una rapida ascesa.
Anche gli Yao dell’estremo sud-est riescono ad avvantaggiarsi in ricchezza, potere e  territorio, essi avevano infatti sviluppato un sistema commerciale autoctono prima della nascita dell’impero commerciale di Zanzibar e l’aumento di domanda sulla costa li stimolò a espandersi lungo gli affluenti del Rovuma, verso le rive orientali del lago Malawi e verso gli altipiani Shire, in cerca di più avorio e più schiavi.
Buona parte del commercio estero di Zanzibar era con l’India, era consistente anche quello con i mercanti francesi, tedeschi, inglesi e americani.

Effetto dell’apertura dell’africa bantu dal 17esimo sec in poi al commercio internazionale e alla domanda di schiavi: “distruzione quasi totale di una pacifica società agricola di villaggio, sostituita dal caos e dalla barbarie” = stereotipo occidentale. Certamente ci furono morti e distruzioni nella storia dell’Africa bantu dal 17esimo al 19esimo, comunque gli europei, mentre esploravano le vie commerciali lungo lo zambesi poterono assistere a più di un chiaro esempio di tali tragedie, né esse cessarono alla fine delle dominazioni europee.
Sicuramente la deportazione di schiavi fu molto dannosa per la società bantu perché la densità di popolazione era già piuttosto bassa e questa fu fatta con metodi più brutali di quelli usati nell’africa occidenatale.

L’ESPANSIONE DEL POTERE EUROPEO DURANTE IL 19ESIMO SECOLO


1 CONSIDERAZIONI GENERALI, L’AFRICA OCCIDENTALE

 

Ultimo quarto del 19esimo secolo: dilaga esplosiva competizione  europea per le colonie. Varie ipotesi di spiegazione:

  • Taylor e Langer: rivalità in europa diventano così acute da ripercuotersi anche sull’Africa e altre parti del mondo MA la corsa coloniale non coinvolse tutte le maggiori potenze europee, mentre alcuni stati di poco peso nel conflitto europeo (Portog Belgio Spagna) furono attivi nella spartizione dell’Africa.
  • Leroy-Beaulieu: dominio incontrastato dell’Inghilterra per ¾ del 19esimo secolo; essa era l’unica a possedere un vasto impero d’oltremareè convinzione che possesso di impero era essenziale per ricchezza e potenza della nazione
  • Hobson: soltando trovando nuovi mercati  e nuove riserve di materiali grezzi a basso costo fuori dal continente, l’impeto dello sviluppo industriale e commerciale dei paesi ricchi dell’Europa Occidentale poteva essere mantenuto e il sistema capitalistico poteva essere salvato dalla rovina (teoria fatta poi propria dal pensiero socialista), MA in realtà i guadagni ottenuti dall’Africa non erano molto alti, per gli europei era sicuramente più redditizio avere a che fare con le parti più sviluppate del mondo. Finchè non fu imposto il dominio coloniale non si conoscevano realmente le risorse e i problemi e dell’Africa ècoloro che erano interessati all’impresa coloniale per mire di guadagno e prestigio nazionale, poterono fare asserzioni eccessive sulle pox di guadagno dall’Africa e furono pubblicati rapporti estremamente fallaci.
  • Hopkins: gli europei furono indotti ad avanzare nell’interno e a conquistarlo meno dal richiamo della sua potenziale ricchezza che dalle difficoltà che i loro mercanti incontrarono nel commercio sulla costa durante il periodo della depressione del commercio internazionale (1874-1896). Fattore importante nell’accelerare la corsa alle colonie africane fu la forza con cui gli europei si erano convinti che i loro interessi fossero ostacolati e frustrati dalle autorità indigene africane.

Sicuramente il punto di partenza va ricercato negli interessi degli europei già presenti in africa e nel modo in cui essi cambiarono a causa della decisione di abolire la tratta e la schiavitù. Queste decisioni suscitarono potenti forze di cambiamento nelle società africane, e fu molto difficile sviluppare un commercio alternativo di articoli che prendessero il posto degli schiavièdiverse nazioni riducono o abbandonano i loro interessi in africa (danesi olandesi).
Altra causa fondamentale fu la caduta dell’impero ottomanoè non c’era più uno scudo che tenesse lontani gli europei dall’africa settentrionale.
La corsa europea alle colonie africane deve essere vista come la fase culminante di un processo di interazione tra europei e africani che era cresciuto in velocità e intensità almeno dalla fine del 18esimo sec.
Dal 19esimo secolo si stabiliscono sulle coste i missionari cristiani che fanno adottare alle popolazioni modi di pensiero e di comportamento europeiè africani diventano protagonisti dei processi che portarono gli europei verso un più stretto coinvolgimento con l'Africa.
Dopo il 1817 (pace dopo guerre napoleoniche)i francesi ritornano nel Senegal e decidono di sfruttare sul posto la manodopera,nelle piantagioni simili a quelle europee, essendo imps esportarla. Ma questo progetto fallisce a causa del clima e dei terrenièviene sviluppata la produzione della ghianda da terra per l’olio vegetale.
1792 creato un insediamento di schiavi liberati a Freetown, sierra leone, 1808 il governo inglese si assume le responsabilità dell’insediamento (più per fine strategici che filantropici)

 

L’ESPANSIONE DEL POTERE EUROPEO DURANTE IL DICIANNOVESIMO SECOLO.


2 AFRICA MERIDIONALE, ORIENTALE E SETTENTRIONALE

 

Insediamento europeo a Città del Capo era stato sollecitato dalla compagnia olandese delle indie orientali; all’inizio del 18esimo sec i risultati per i boeri erano molto buonièfavorita importazione di schiavi per la manodopera MAèimpiego di schiavi riduce opportunità di impiego per i coloni èconvinzione che lavoro manuale fosse occupazione solo per persone di coloreègrande numero di boeri cercano mezzi di sussistenza nell’interno, lontano da Città del Capo; essi erano convinti di avere una missione civilizzatrice (fede calvinista)è respingono i Khoikhoi e distruggono le loro comunità tribali, incorporando i sopravvissuti nella propria società come classe servile.
Cominciano seri problemi sul confine orientale dal 1775, per continui scontri tra boeri e neri di lingua bantuègoverno di Città del Capo proibisce ai boeri di attraversare la frontieraè 1795 molti boeri proclamano ufficialmente la propria indipendenza dal governo in 2 repubbliche. Nello stesso anno inglesi arrivano nell’africa meridionale, con  mezzi e risorse più efficienti per creare amministrazione di quelli della compagniaè i boeri si rassegnano al controllo inglese in cambio della salvaguardia della frontiera. MA nei tardi anni 20 del 19esimo sec la politica inglese comincia a cambiare: tenta di ridurre i costi per il presidio della frontiera orientale del capo, e dichiara responsabilità dell’impero solo la difesa della base di città del capo, il resto doveva ricadere sulle spalle dei colonièquesti e altri provvedimenti spingono i boeri al Great Trek (grande migrazione) verso nordèsconfiggono gli Zuluènonostante varie difficoltà i boeri dell’alto veld costituiscono la Repubblica del Sud Africa e il Libero Stato dell’Orange, riconosciute dagli inglesi nel 1852 e nel 1854.
Anni 40 del 19esimo secolo David Livingstone, giovane missionario stanco di operare nella situazione troppo contaminata dall’europa nell’africa meridionale, si apre una strada più lontano;compie due grandi imprese di esplorazione (1852-1856 1858-1864) che dirigono gli interessi europei (prima umanitari ma ben presto imperialistici) verso l’africa orientale e centrale.

Continua competizione tra Francia e Inghilterraè 1862 tentativo di spartizione dell’africa con l’accordo anglo-francese in cui Inghilterra riconosce supremazia francese nel Madagascar e nelle Comore, e la Francia riconosce supremazia inglese a Zanzibar e sulla costa orientale.
Inglesi impongono continue restrizioni alla tratta degli schiavi, mentre sovrani di Zanzibar diventano sempre più clienti dell’inghilterra e riducono la loro influenza sui sudditi.

1871 Stanley va a cercare Livingstone, diventa anche lui missionario , ma la sua spedizione ha altre conseguenze:
- completa opera di esplorazione delle vie fluviali interne
- porta a immediata penetrazione dei missionari cristiani nel buganda
- consolida gli interessi di Leopoldo IIè1885 imposizione di governo monarchico molto autoritario su vasta area dell’africa centrale; Leopoldo: “penetrare nelle tenebre che avvolgono le popolazioni….”
1886 accordo anglo-tedescoèspartizione tra le due potenze di Zanzibar;
consolidarsi della presenza tedesca nell’africa orientale + attività espansionistiche di Leopoldo II èrafforzamento degli interessi inglesi nell’africa centrale, nel Loziland, nel Malawi e nell’attuale Zambia.

Spedizioni francesi e inglesi in egitto al volgere del secoloè inizio dello smembramento dell’impero ottomano in Africaè - 1881 francia ottiene tunisia

  • 1882 inghilterra ottiene egitto
  • 1830 francia ottiene algeria

Il marocco conserva indipendenza fino al 1911, regno dell’Etiopia, che era sopravvissuto alla nascita del potere ottomani, riprende contatti con il resto della cristianità e attrae interessi privati degli italiani (20 dopo governo italiano comincia a interessarsi attivamente al corno d’Africa).
1889 Menelik imperatore dell’Etiopia: sovrano indigeno più potente dell’Africa; vuole arrestare le aggressioni egiziane nell’area: Muhammad ‘Alì signore dell’egitto vuole creare regno indipendente e dominare aree adiacenti della siria, arabia e della valle del nilo; voleva stato musulmano ma ispirato a mondo moderno europeo. Conquista diversi territori ma, quando negli anni 30 l’esercito egiziano si volge direttamente vs il potere ottomanoè europei intervengonoèMuhammad’Alì abbandona territori siriani e si deve accontentare di ottenere da Istanbul la concessione chi i suoi eredi vengano riconosciuti viceré dell’Egitto e del Sudan.
Figlio Sa’id accorda una concessione di 99 anni per la costruzione di un canale attraverso l’istmo di Suez a un ex console francese in egitto è rovesciamento della politica del padre che temeva che concessioni agli europei portassero a dominare la vita economica e il governo dell’egitto.
1869 Canale di Suez aperto al traffico sotto il regno di Isma’il (Aida di Verdi)èsuccesso commerciale MA rende ben poco all’egitto. 
Isma’il si impegna nella creazione di un’amministrazione coloniale moderna; estende autorità egiziana ai confini dell’Uganda, al Darfur e fino a Harar (regione Etiopia) MA finanzia tutte le operazioni con prestiti europeièsalgono debiti è costretto a vendere le azioni egiziani della compagnia del canale di Suez al governo inglese, ma neanche questo permette a egitto di pagare il suo debito con l’esteroègoverno si trova alla mercè degli interessi europei (calamità temuta da Muhammad’Alì)  1876 un inglese e un francese diventano controllori congiunti delle entrate egiziane. è posizione disperata di Isma’il. 1879 i governi europei prevalgono su quello ottomano, che formalmente governava l’egitto, e lo depongono. Ma imposizione di controllo straniero (permesso ancor più da successore di Isma’il) provoca poderosa reazione da parte dell’esercitoè’Arabi Pasha guida protesta, sedata però da bombardamenti inglesi su Alessandriaèegitto diventa effettivamente colonia inglese governata da proconsoli inglesi.
Isma’il non porta dunque a termine i suoi progetti sul Sudan: Sudan rimane indipendente per altri 10 anni;
Inghilterra vuole proteggere egitto, in particolare possesso del canale: ostacoli:

  • Tedeschi vicini al Bugandaècompagnia inglese ottiene controllo su parte di Zanzibar e del Buganda; Germania riconosce interessi inglesi in Uganda e a Zanzibar; gov. Inglese crea protettorati in Uganda e nell’attuale Kenya
  • Italia in africa nord orientale (1883 gov. Italiano comincia conquista dell’Eritrea; 1889 trattato di Uccialli; 1896 sconfitta di Adua) è rivali dell’Inghilterra per possesso dell’alto nilo erano sia italia che Menelik
  • Anche francia era rivale (impero francese molto solido nell’africa settentrionale); 1898 forze riunite del Khalifa (??) sconfitte da un esercito anglo-egiziano alle porte di Omdurman sul Niloèriconquista del Sudan viene completata.

Entro un anno dal Colonial Office del 1895 l’Inghilterra, che si era rivelata lo stato più aggressivo in africa, si impegna in una lotta per imporre la propria supremazia nell’Africa meridionale in cui àcomplicata situazione razziale perché, a causa della scarsa manodopera per lavorare nelle piantagioni, gli europei avevano importato gli indiani.
Nel 1867 vengono scoperti i diamanti nell’africa meridionaleè Inghilterra(come sempre la + forte) ottiene annessione di quella zona dei diamanti- Grinqualand West- alla colonia del capoègrazie a diamanti la colonia del capo intraprende il decollo economico. Le barriere geografiche, che fino a quel momento avevano separato la pop nera da quella bianca nel sud africa, furono infrante dall’attrazione delle miniere e dell’industria, ma vennero sostituite da una barriera di classe, determinata dal colore della pelle.
1872 Capo ottiene autogoverno, anche se governatore inglese rimane responsabile degli interessi inglesi nell’interno. Problema legato alle repubbliche boere che ritenevano di essere state truffate dall’annessione inglese del Grinqualand Westè sale nazionalismo boeroèPaul Kruger sostiene che unificazione del Sud Africa doveva avvenire non sotto federazione dominata dal Capo e dai suoi rapporti con l’Inghilterra, ma sotto ideologia boera. Riesce a ultimare una linea ferroviaria importante in grado di competere con quelle inglesi.
La sfida lanciata dal Transvaal di Kruger contro le forze di cambiamento rappresentate dal Capo, dall’Inghilterra e dagli interessi finanziari internazionali, fu raccolta dapprima da Cecil Rhodes; egli riteneva il Transvaal boero un grande ostacolo al suo progetto di creare una grande colonia bianca in avanzamento dal Sud Africaèstimola Inghilterra a intervenire vs invasione da parte del Transvaal dei vari territorièno rispostaèprende l’iniziativa di rendere inglesi i territori a cavallo dello ZambesièRhodesia meridionale e settentrionale. èsi acuisce il nazionalismo di Krugerèimpone crescenti restrizioni agli stranieri e non scende a patti con RhodesèBritish South African Company (creata da Rhodes nel 1889)invade il Transvaalèfallimentoèdistruzione dei progetti politici di Rhodes.
1899 iniziano combattimenti tra Transvaal boero e InghilterraèInghilterra vinceèle 2 repubbliche boere vengono ridotte a colonie inglesi

 

AFRICA NEL MONDO MODERNO

IL PERIODO COLONIALE.
1 POLITICHE GENERALI E COLONIE DI SFRUTTAMENTO

 Confronto di Fashoda del 1898 (incidente tra Fr e Uk, risolto con vittoria diplomatica di Uk) + conquista inglese delle repubbliche boere = atti culminanti della spartizione europea dell’africa. Dal 1902 l’europa e il mondo avevano accettato che l’intera africa fosse proprietà di una o dell’altra potenza: Inghilterra, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna e Leopoldo II del Belgio.
Spartizione completaènecessario det. confini e e stabilire occupazione effettiva sulle terre, ma questo accadde dopo almeno 20 anni!
Enormi aree interessate: Francia->3.750.000 miglia quadrate, Inghilterra -> 2.000.000 miglia q.
Per un lungo tempo i vantaggi legati a questi territori vanno a favore pochi singoli avventurieri, speculatori e predicatori europei; la maggioranza degli europei non voleva avere a che fare con l’africa. Ci vanno invece molti ufficiali degli eserciti che, non essendoci importanti guerre in europa, vanno lì per avanzare nella carriera.Diversi esempi di ufficiali che si trasformano in amministratori coloniali; v. Lugard che dopo vicissitudini amministra Nigeria, la rende la + prestigiosa colonia inglese e fa diventare la sua dottrina dell’indirect rule il metodo riconosciuto dall’amministrazione coloniale inglese.
INDIRECT RULE = europei controllano sovrani africani e lasciano loro l’arduo compito di mantenere l’ordine tra la popolazione; in tutti i campi gli europei governavano con l’aiuto di ausiliari africani (anche gli eserciti coloniali erano composti quasi interamente da africani!) v. gli akida, categoria di ufficiali subordinati nell’Africa orientale tedesca. Tutto q.to per risparmiare: fornire il minimo di forza, amministrazione, comunicazioni e servizi tecnici per affermare il controllo europeo.

Per portare in africa dei coloni o delle compagnie europee, i governi dovevano attirarli attivamente;
Dapprima l’affitto o assegnazione di ampie aree delle colonie alle compagnie private sembrò un mezzo ovvio per attirare capitali in Africa. Negli anni 80 del 19esimo sec. il gov. Inglese e tedesco trovarono conveniente accordare o riconoscere poteri governativi a compagnie che operavano in africa, ma soltanto una delle tante sopravvisse nel 20esimo come agenzia governativa: la debolezza di fondo consisteva nel fatto che nessuna impresa disponeva di capitali sufficienti a stabilire controllo appropriato, inoltre nell’africa occidentale gli abitanti avevano sviluppato notevole competenza politica nel trattare con gli europei è compagnie abbandonano presto le proprie responsabilità.

Questa si manifestò anche nella creazione di associazioni politiche per la difesa dei diritti degli africani contro l’invasione europea, in particolare dei diritti sulla terra, che ottengono alcune vittorie.
I fattori che ostacolavano le concessioni di terre nell’africa occidentale non valevano però per lo sfruttamento di ricchezze minerarie. Sembrava ovvio che lo sviluppo della moderna industria mineraria richiedesse apporti che potevano essere forniti solo dall’europa o dall’america sett.
Nelle colonie inglesi e tedesche dell’africa orientale e centrale i coloni furono preferiti alle compagnie per lo sfruttamento della terra.
Nelle terre del bacino del Congo la politica di concessione delle terre fu più favorita e i problemi ad essa legata divennero più rapidamente evidenti:  qui le due autorità in lotta (Leopoldo del belgio e francia) avevano acquisito rapidamente diritti su vaste aree. Le dimensioni del problema che si trovò a fronteggiare Leopoldo erano più grandi di quelle dei francesi: egli era privo di risorse per sviluppare tutto quel territorio, e le ipoteche concessegli da riluttante e disinteressato parlamento belga erano insuff. è 2 espedienti disperati:

  • diritti assoluti di sfruttamento della terra e dei minerali
  • conversione della sua amministrazione in una compagnia dotata di concessioni; tutta la terra non coltivata era dello stato e questo aveva il monopolio di sfruttamento delle risorse con + valore (caucciù e avorio) , inoltre ogni comunità era costretta a consegnare  le sue quote accertate di q.te risorse senza compenso

è grandi abusi e atrocità continue è campagne contro il regime di Leopoldo organizzate dagli umanitari in belgio è inchiesta è 1908 Leopoldo trasferisce la propria colonia sotto il controllo del governo e del parlamento del belgio.
Intanto nel 1898 governo francese si arrende alle pressioni dei degli interessi finanziariècompagnie ottengono affitti sul territorioèil paese viene rapidamente spogliato della sua ricchezza senza nulla in cambio in fatto di strade o altri servizièstesso scandalo che per congo belga
Il libero stato del congo e l’africa equatoriale francese possono essere considerati dei casi estremi ma difficilmente si può affermare che i risultati del primo quarto di secolo di attiva colonizzazione europea in africa fossero importanti. Gli imperialisti furono vittime della loro stessa propaganda: il continente non era una scatola contenente un tesoro in attesa di essere aperta dalla chiave del dominio coloniale. Le amministrazioni coloniali erano troppo piccole, e raramente riuscivano a mantenersi, dovevano ricevere contributi. Fu distrutto più di quanto fu costruito. Le richieste europee di terra, forza-lavoro e tasse hanno danneggiato la società africana, la sua popolazione e le sue capacità produttive.
Le colonie tedesche subirono un ripensamento sulla politica e l’amministrazioneèvecchio stile autoritario prussiano fu sostituito da + rispetto MA dopo guerra mondialeècolonie passano a francia germania belgio e Inghilterra
La situazione dell’africa britannica era molto meno uniforme perché:

  • ingh aveva amministrazione poco centralizzata e i governatori coloniali avevano molta autonomia (indirecr rule di lugard)
  • estensione dell’autorità era dovuta a infiltrazioni  e accordi non a conquiste militari

Il governo indiretto sopra citato negli anni venti era diventato la dottrina ufficiale inglese per il governo delle colonie africane e rimase tale fino alla fine degli anni 40 e ricevette una giustificazione filosofica: era lavorando con e tramite i sovrani africani che  poteva essere raggiunto il duplice obiettivo di:

  • consentire alle “classi industriali” europee di guadagnare il giusto compenso per il contributo dei loro “cervelli, capitali ed energie”
  • aiutare le “razze indigene nel loro progresso verso un più alto livello

Ma questo modello era difficilmente applicabile in territori come la Rhodesia e il Kenya, dove vivevano coloni bianchi che consideravano le società africane degli anacronismi barbarici ed erano interessati solo a sfruttarle. Soluzione: “Native Administrations” che però innovavano e non conservavano ècreavano tanti problemi quanti ne risolvevano. Inoltre in molte regioni l’autorità politica tradizionale era stata gravemente indebolitaègli africani cercavano ricchezza e educazione individuali che distruggevano la società tradizionale.
La fissazione inglese per il governo indiretto aveva due implicazioni che contraddicevano gli scopi dell’amministrazione fiduciaria del duplice mandato:

  • il governo tramite i capi tradizionali era difficilmente compatibile con lo sviluppo dei consigli legislativi in assemblee elettive popolari che potessero controllare le amministrazioni coloniali. I territori conquistati nell’interno non ottennero competenze per i consigli legislativi e non ci furono rappresentanze africane .
  • dal 1900 gli africani non furono reclutati nelle amministrazioni coloniali.

I successi del governo indiretto furono veramente pochi

La guerra del 1914 1918 durante la quale le potenze vincitrici conquistarono le colonie tedesche, è l’ultima impennata del vecchio imperialismo in africa. Ancora una volta i soldati utilizzati furono africani; il Togo, il Camerun e l’attuale Namibia furono sconfitte con relativa facilità, ma la conquista dell’africa orientale tedesca fu una questione lunga e sanguinosa. I francesi ottennero le parti più vaste di Togo e Camerun, gli inglesi le parti restanti di quei territori + gran parte dell’africa orientale tedesca, tranne ruanda e urundi che toccarono al belgio, mentre i sudafricani ottennero l’africa sud occidentale.
I vincitori però non poterono diventare proprietari assoluti dei territori per : i 14 punti di Wilson sottoscritti è Soc. delle Nazioni doveva  garantire indipendenza politica e integrità territoriale a tutti gli stati e autodeterminazione dei popoli  negli sconfitti imperi austro ungarico e turco.
Erano proibiti il sequestro di terra africana e l’arruolamento di forza-lavoro africana + i governanti dovevano inviare rapporti annuali alla Commissione dei Mandati creata dalla Società.
Ma, per quanto in termini generali le potenze coloniali accettassero il principio dell’amministrazione fiduciaria, non vedevano la necessità di affrettarsi per realizzarne gli obiettivi. Si riteneva ce fosse necessario più di 1 secolo perché gli africani raggiungessero uno stato di progresso paragonabile a quello europeo e potessero quindi ottenere la cittadinanza francese o portoghese o lo stato di dominion nel Commonwealth.
La seconda fase del dominio coloniale, anni 20 e 30, fu ancora molto statica. Inoltre gli europei erano molto meno fiduciosi  a causa dei problemi degli anni precedenti e dei problemi che avevano anche in patria (v. crisi anni 30) . L’unico che elaborò un piano per migliorare le risorse del territorio a lui affidato fu Guggisberg, governatore delle Costa d’Avorio tra il 1919 e il 1927: migliorò trasporti e servizi e progettò sistema di educazione che permettesse agli africani di sostituire la costosa manodopera europea  nella direzione della colonia (q.to fu pox grazie a successi della produzione del cacao in quella regione che portò denaro sufficiente) MA le sue iniziative non furono continuate.

Con la crisi anni 30ècrisi di fiducia nel sistema economicoèdeclino del commercio mondialeèdisoccupazione nei PIènecessità di investire in africa per trovare acquirenti e far ripartire mercato.
1929 Inghilterra emana Colonial development act: governo imperiale assume poteri generali per prestare o accordare denaro alle colonie, per aiutare finanziariamente i progetti di sviluppo economico; anche se lo sprone fu l’egoismo, il denaro portò benessere nelle colonie.
èdopo la guerra, TERZA FASE DEL PERIODO COLONIALE: la “nuova ortodossia”: amministrazioni metropolitane e coloniali insieme pianificavano e finanziavano piani globali di sviluppo economico e sociale dei territori africani. è elaborati piani di sviluppo decennali. Mentre la maggior parte del denaro destinato allo sviluppo dell’africa francese doveva venire dalla francia, nel dopoguerra le colonie britanniche, grazie ad un aumento dei prezzi, potevano contribuire ai loro piani di sviluppo con le loro stesse entrate.
A metà degli anni 50 le colonie africane partecipavano all’economia mondiale come mai prima di allora. MA:
1- anche se grandi incrementi nel commercio e nelle entrate, cmq. troppo piccoli rispetto alla popolazione, sempre molto povera
2- tasso di incremento per niente uniforme
3- progresso sociale per niente uniforme
IL PERIODO COLONIALE
2 COLONIE DI POPOLAMENTO

A metà degli anni 50 più di 5 milioni di europei vivevano in africa, considerandola la loro patria; a sud del Sahara c’erano 1 milione di asiatici.
Nonostante numero molto limitato rispetto alla popolazione autoctona, i coloni europei ebbero un’influenza fortissima sui governi coloniali, ottenendone addirittura il controllo in alcuni casi (sud africa, Algeria, Rhodesia). I coloni conservano le posizioni di privilegio che avevano raggiunto grazie a superiorità in forza, educazione, tecnologia…quando erano arrivati, e negano agli africani l’accesso alle fonti del loro potere. Restano convinti della superiorità degli europei e del loro diritto di  dominare sull’africa, quando invece gli stessi europei al potere in europa incominciavano a dubitare di avere diritto di esercitare un’influenza politica.


Algeria


Dal 1871 smette di essere di competenza principale dei militarièdiviso in 3 grandi dipartimenti, governati come se fossero dipartimenti della stessa francia MA problemi di naturalizzazione dei cittadini, che non volevano rinunciare alla loro legge cranicaè1898 attività di governo in Algeria poste sotto l’autorità del Governatore generale, attribuito al paese un bilancio annuale che richiede l’approvazione di un’assemblea diretta; cmq. la maggior parte della popolazione non ha voce in capitolo per il governo del paese. I francesi avevano allontanato gli algerini dalle pianure e coste fertili, sospingendoli sugli altipiani e nelle steppeèla loro agricoltura era rimasta primitiva in queste zone aride e improduttivaèalgerini cercano lavoro nelle proprietà create dagli europei. Le città continuano a essere principalmente europee. Mentre una parte di algerini autoctoni continuano a sopravvivere in povertà sugli altipiani e nelle steppe, assicurando una voce di minoranza nel governo del paese grazie ai funzionari francesi responsabili di quelle aree, quantità crescenti vivono in aree in cui non ha diritti politici, non essendo cittadini. Costituiscono proletariato rurale e urbano che i coloni politicamente dominanti possono sfruttare per i propri scopi economici.
Tunisia e Marocco
Francia opera in questi stati in nome dei loro sovrani indigeni (bey e sultano). I capi della sua amministrazione sono Generali residenti presso le corti del sovrano (diff. Risp. Algeria). La terra non è territorio francese, i cittadini sono sudditi nativiè il possesso da parte di un colono della cittadinanza francese non è un passaporto automatico ai diritti e all’influenza politica come avveniva in Algeria.
In Tunisia grande colonizzazione agricola europea, soprattutto italiani poi france si maltesi e ebrei;
le autorità francesi avevano mano libera nella direzione degli affari in Tunisia a parte per quanto riguarda il governo locale, la tassazione diretta e la giustizia per la maggioranza indigena. Governo sotto la francia era molto autocratico e burocraticoèopposizione dei tunisini che ricordavano che prima dell’arrivo dei francesi il bey aveva offerto un governo costituzionaleèpartito Neo Destour (“Nuova Costituzione”) in aperto conflitto con le autorità francesi.
In Marocco dopo spinte europeiste di un sultano e le conseguenti ostilità tra i sudditi, si arriva alla guerra civileèfrancia restaura l’ordine con la forza. Si instaura e si diffonde un sistema binario:personale francese a fianco del tradizionale makhzin MA differenze rispetto a quello tunisino:

  • supervisione francese più stretta
  • controllo francese sulle tribù berbere dell’interno attraverso intese politiche con i loro principali capi, e tendeva ad allontanarli dal makhzin

Sud Africa
Una forza superiore aveva permesso ai coloni di occupare molta della migliore terra, relegando gli indigeni nelle terre meno accessibili dove fungevano da serbatoio di forza lavoro a buon mercato per l’economia europea. I coloni avevano il monopolio del potere politico, del capitale e dell’occupazione specializzata e amministrativa e limitavano o negavano l’accesso dei non europei a queste risorse direttamente e indirettamente. V. storia:guerra sud africana 1899-1902è 1903 inglesi avevano sedato le sollecitazioni indipendentiste e nazionaliste dei boeri. Ma subito furono accordate ai due territori conquistati (Stato Libero di Orange e Transvaal) delle costituzioni autonome. L’Inghilterra si tenne da parte nelle consultazioni inter-coloniali nel 1908 dove fu deciso che ogni colonia entrava nell’unione mantenendo i diritti di voto in vigore al suo interno; gli interessi della maggioranza non-europea non furono neanche sfiorati è 1911 Unione del Sud Africa.
Nell’Unione del Sud Africa , la minoranza europea aveva ottenuto potere assoluto di determinare le condizioni alle quali i membri della maggioranza non europea potevano entrare, vivere e lavorare nelle terre degli europei.
I coloni del Sud Africa possiedono questo potere per 3 ragioni:
1- Solo loro in tutta l’Africa avevano accesso a una ricchezza mineraria certa e sufficiente a promuovere una riv industriale e un decollo economico.
2- nel 1910 solo loro erano riusciti a emanciparsi da qualsiasi controllo da parte dell’Europa
3- era l’unico gruppo di coloni che aveva identità nazionale indipendente dai legami europei originari
Situazione molto più vantaggiosa per i coloni del s. a. rispetto a quelli in algeria, che facevano cmq. parte dello stato francese e non potevano perseguire interessi contrari ad esso.
All’interno dell’unione c’era grande differenza tra boeri, più numerosi ma soprattutto più uniti e determinati a governare senza prendere assolutamente in conto  bisogni e diritti dei nativi, e gli inglesi, legati alla madre patria. Tutti i primi ministri del S. A. sono stati boeri.
Da subito entra in vigore Apartheid, anche se esso viene enunciato come dottrina politica ufficiale nel 1947. 1913 e 1936 Native Lands Acts limitano l’occupazione della terra ai 2/3 africani della popolazione; tra 1936 e 1958 abolita la rappresentanza  parlamentare dei non europei; numero crescente di leggi dal 1911 riservano ai bianchi le attività specializzate e controllano entrata, vita e lavoro dei non europei nelle aree dei bianchi.
Negli anni 50 la struttura legale dell’Apartheid era saldamente costruita, alla base stava l’idea che la società nei confini del Sud Africa era composta da numerosi popoli distinti che dovevano vivere ciascuno nella propria terra e che i non europei potevano entrare nella patria dei bianchi solo come salariati transitori, senza status politico. Nel 1956 la politica di apartheid fu estesa a tutti i cittadini di colore compresi gli asiatici. Negli anni '60 3,5 milioni di neri, chiamati Bantù, furono sfrattati con la forza dalle loro case e reinsediati nelle "homeland del sud". I neri furono privati di ogni diritto politico e civile. Potevano frequentare solo l'istituzione di scuole agricole e commerciali speciali. I negozi dovevano servire tutti i clienti bianchi prima dei neri. Dovevano avere speciali passaporti interni per muoversi nelle zone bianche, pena l'arresto o peggio.
Ai neri vengono assegnati i Bantustan: ufficialmente regioni autogovernate ma di fatto dipendenti dall’autorità del governo sudafricano bianco. Nel 1970,  tutti gli ex cittadini neri del Sudafrica divennero automaticamente cittadini del loro bantustan di appartenenza a prescindere dal fatto che vi avessero mai effettivamente messo piede. Seguì un periodo di trasferimento coatto dei neri nella loro "homeland", con circa 3,5 milioni di persone espulse dalle loro abitazioni fra gli anni '60, '70 e '80. Il governo fu esplicito nel dichiarare che l'intento ultimo dello Sviluppo Separato era l'espulsione di tutti i neri dal Sudafrica. Tuttavia, questo obiettivo non fu mai raggiunto. Nel momento di "massima segregazione", solo il 55% dei neri sudafricani viveva stabilmente nei bantustan. Gli altri, esclusi comunque dalle città bianche dal sistema di leggi dell'apartheid, si stabilirono nelle cosiddette township, le baraccopoli ai margini degli insediamenti bianchi. Uno dei motivi per cui questo venne tollerato fu che l'economia sudafricana era in larga misura dipendente dalla forza lavoro nera.
Nel 1966 1968 i protettorati del Basutoland e del Bechuanaland, che avrebbero dovuto in futuro diventare parte dell’Unione si dichiarano indipendenti poiché contrari al sistema sudafricano e diventano Lesotho e Botswana.
I Bantusan non vengono appositamente fatti sviluppare poiché l’economia bianca dipendeva dalla disponibilità di riserve di forza-lavoro nera e non era interesse degli europei che una parte della manodopera africana potesse essere mantenuta con profitto dai Bantusan.
Negli anni 50 grandi scoperte minerarieèrivoluzione industrialeèsud africa diventa autosufficienteè la divisione storica tra boeri e inglesi cessa di avere rilevanza. Ma malgrado la segregazione sociale delle razze, e il monopolio europeo del potere politico, gli europei avevano sempre più bisogno dei non europei, come lavoratori e come consumatori. Le divisioni razziali, sociali e politiche non potevano nascondere che esisteva un’unica economia in sud africa e che l’essere leaders in quei territori degli europei dipendeva dalla cooperazione della maggioranza non europea.
Altri tentativi di mettere radici profonde del colonialismo europeo in africa furono:
Rhodesia meridionale
Rhodesia progettata da Rhodes come estensione del sistema sudafricano, che inaugura la colonia nel 1890 perché essa non cadesse nelle mani dei boeri. Ma i primi anni della colonia non furono un successo: no ricchezze e problemi con sollevazioni delle popolazioni locali a causa del loro sfruttamento (Ndebele e Shona)da parte della compagnia (BSA Company)èintervento delle truppe imperiali inglesi. 1898 accordo tra la compagnia e il Colonial Officeèesso invia un commissario per sorvegliare attività della compagnia e dei coloni. 1902 muore Rhodes. La colonia continua a mostrare pochi segnali di sviluppo. Tensioni tra compagnia e coloni, che si lamentano di essere indeboliti da essa. In realtà compagnia, indebitata per i costi amministrativi, ha estremo bisogno dell’appoggio dei colonièconcessioni ai coloni. Viene però deciso, a causa di tensioni persistenti,che la terra apparteneva solo alla Corona. Il Colonial Office e la Compagnia pensano di far diventare la Rhodesia meridionale provincia dell’Unione del Sud Africa MA: opposizione dei coloniè1922 referendum sostiene posizione dei coloniè1923 governo inglese concede autonomia dei coloni nella regione

Kenya
Problema della terra: coloni si erano impossessati delle terre fertili, limitando in piccole aree attività agricole di popolazioni molto numerose.
In Kenya c’erano anche moltissimi indiani, che cominciano a sollevare obiezioni sul fatto che solo gli europei erano rappresentati nel consiglio legislativo e potevano impossessarsi liberamente della terraè1923 Colonial Office concede a indiani rappresentanza nel consiglio e promette di eliminare la loro segregazione nelle città. Il Memorandum in cui venivano espresse queste volontà però andava oltre, specificando che “il KENYA E’ TERRITORIO AFRICANOèINTERESSI DEI NATIVI DEVONO ESSERE PREMINENTI. OBIETTIVO DI GOVERNO INGLESE IN QUELL’AREA = PROTEZIONE E PROGRESSO RAZZE AUTOCTONE” Formulata solo per il Kenya MA in realtà si capisce che può essere estesa a tutti gli stati africani. Chiarisce che l’autonomia concessa alla Rhodesia meridionale non sarebbe stata concessa ad altre colonie con insediamenti di coloni finchè i loro abitanti africani non avessero potuto prendervi parte come i coloni.  è1923 è una svolta, segna spartiacque nella politica inglese per le colonie di popolamento. Importante riconoscimenti degli ideali dell’amministrazione fiduciaria espressi da Lugard e dalla Soc. delle Nazioni.
èreazione dei coloni in tutta l’Africa: richieste di unioni di colonie più grandi:

  • Africa Orientale: richiesta di unire Kenya, Uganda e Tanganyka; 1949 costituita una commissione con quartier generale  a Nairobi MA non avviene reale unione politica
  • Africa Centrale: inizialmente coloni hanno più successo nell’ottenere ciò che volevano perché c’era più interdipendenza tra i territori che volevano unire, la Rhodesia meridionale era già autonoma. è1953 federazione della Rhodesia (nord+sud) e dello Nyasaland. MA legislazione discriminante contro gli africanièmovimenti nazionalisti africanièfallisce tentativo di estendere il dominio dei coloni sull’Africa tropicale  a nord dello Zambesi.

 

L’INDIPENDENZA RICONQUISTATA

La storia della decolonizzazione in Africa è spesso raccontata in termine di crescita di movimenti nazionalisti nel continente, nègritude, pan-africanismo e pan-islamismo.  Ma bisogna tenere anche conto dei cambiamenti avvenuti sul fronte coloniale:

  • Due guerre mondiali e crisi intermediaèindebolimento della fiducia nella missione civilizzatrice della capacità di mantenere il controllo sull’impero.
  • Disposizione ad accettare che colonialismo, come missione civilizzatrice, punta alla propria estinzione (v. anche Carta Atlantica, molto più applicabile rispetto ai 14 punti di Wilson)
  • Realizzazione del fatto che non è nell’interesse europeo respingere le rivendicazioni africane: mantenere i domini con la forza porta a diminuzione dei benefici economici che erano stati realizzati.

Decolonizzazione inizia nel nord del Sahara, zona che per secoli aveva fatto parte del mondo musulmano. Le colonie tedesche durante Igm e quelle italiane (v. sconfitta El Alamein) durante IIgm, erano passate sotto il saldo controllo francese o inglese. Dalle amministrazioni di mandato si passo in fretta all’indipendenza: Libia 1951, Eritrea diventa provincia dell’Etiopia, Somalia resta sotto protettorato italiano per 10 anni e ottiene indipendenza nel 1960.
Continue rotture dei negoziati tra Egitto e Inghilterraèsituazione tesa e disordinata (soprattutto dopo sconfitta in I guerra arabo palestinese)èNasser: “Egitto ha bisogno di un corso completamente nuovo”è1952 colpo di statoè egitto diventa repubblica con Nasser presidenteè

  • riforma agraria
  • ritiro delle ultime truppe inglesi
  • Sudan lasciato libero di decidere se diventare indipendente o restare sotto egitto (sceglie indipendenza)

Francia invece è disposta a concedere ben pocoèopposizione armata parte dall’Algeria ma coinvolge anche Tunisia e Marocco è concedono auto-governo in Tunisia nel 1954, Marocco diventa monarchia indipendente nel 1956; in Algeria guerra totaleèalti costi per francia e de gaulle poco convinto dell’utilitàè 1962 indipendenza dell’Algeria.
Nell’Africa Occidentale : solo gradualmente gli africani delle coste si erano accorti che erano considerati al servizio degli europei e non loro compagni nel processo di cambiamento e di sviluppo in attoèquando lo capiscono organizzano ben presto una reazione nazionalistica. Quest’area era più aperta all’influenza delle ideologie internazionali critiche su sistema coloniale.
Diversi neri avevano raggiunto l’europa e gli usa e avevano incontrato i rappresentanti delle popolazioni di colore oppresse; prendono parte a congressi pan-africani e vengono  addestrati come leaders dei movimenti indipendentisti dell’africa angolofona, soprattutto occidentale. Quelli dell’africa occidentale francese si uniscono alla dottrina parallela della negritude. Pan-africanismo e negritude portano lo stesso messaggio: uomo nero non è copia scadente di uomo bianco, importante assorbire il necessario della cultura bianca, non esserne assorbiti.
Ovunque c’era grande delusione perché le colonie si aspettavano benefici dalla vittoria della guerra di francia e Inghilterra, invece no: la costituzione della IV repubblica in francia era meno favorevole alle colonie, le aspettative create negli africani dai programmi di sviluppo pubblicizzati da francia e inghileterra vengono drasticamente deluse. Frustrazione trabocca dapprima in Costa d’Oro: tumulti violenti nel 1948èinghilterra concede una leadership nazionalista africana, moderata e occidentalizzata MA essa esclude Nkrumah che, ritenendo che i personaggi che formavano questa leadership si fossero venduti agli inglesi, indice scioperi e boicottaggi, trovando molto favoreèconflitto con autorità inglesièimprigionato MA cresce la sua popolarità e alle elezionièil suo Convention People’s Party vince totalmenteè1957 costa d’oro trasformata in membro indipendente del Commonwealth e delle Nazioni Unite; nasce primo stao della storia dell’Africa occidentale e prende il nome di Ghana. èevento si ripercuote ovunque anche se con tempi un po’ più lunghi. In Nigeria difficoltà a creare costituzione accettata da tutte le numerose regionièviene divisa federalmente MA non c’è governo centrale stabile, cmq. inghiletrra concede nel 1960 indipendenza della Nigeria a una coalizione di due partiti ma corrotta e discriminatrice verso alcuni gruppi etnici. La Sierra Leone ottiene, nonostante analoghi problemi della Nigeria, l’indipendenza nel 1961; il Gambia nel 1961 (ma piccolo e povero)    èrapida decolonizzazione dell’africa occidentale inglese dal 1948 in poi èeffetti su quella francese.
Nelle colonie francesi si sviluppa il Rassemblement Dèmocratique Africain, in cooperazione con partito comunista franceseèsoppressione dell’RDA da parte degli amministratori francesièRDA cambia tattica e offre voti dei suoi rappresentanti in cambio di concessioni alle colonieèottengono nel 1956 costituzione in ogni colonia di una assemblea locale eletta. Ma diversi territori, sop. Seneghal, non sono contenti di queste poche concessioni. Nel 1958 De Gaulle (V repubblica) crea idea di un Comunità francese in cui le colonie potevano diventare  “territori d’oltremare” pari alla francia e indipendenti per le questioni interne, ma legati ad essa in un governo centrale comune per le decisioni estere e della difesa. Tutte le colonie tranne la Guinea scelgono di farne parte. Nel 1959 Senegal e Sudan francese decidono per la loro piena indipendenza pur rimanendo all’interno della comunità (sudan franceseèMali) Cmq quasi tutti gli stati, tranne Guinea e Mali (posizioni ideologiche inaccettabili) e Costa d’Avorio e Gabon (non ne avevano bisogno) continuano a ricevere dalla francia aiuti  e assistenza.
In Congo i Belgi avevano continuato sulla loro via ignorando tutto quello che stava succedendo  fino al 1958; Ma con l’approssimarsi dell’indipendenza del Congo francese la politica tradizionale del totale isolamento non poteva continuare. Nel 1956 proletariato di Leopoldville (Kinshasha) scende instradaèbelgi da un lato uccidono e arrestano i leaders, ma dall’altra promettono indipendenzaè1 luglio 1960 nasce la repubblica indipendente del Congo; Lumumba primo ministro MA rivolta dei soldati della forza pubblica militareèdanni enormi, caos, tentata secessione del Katangaèintervento ONUèimposta l’autorità del generale Mobuto See Sekoèpaese diventa Zaire.

In Africa Orientale e Centrale livello di educazione troppo basso per attività politicheètraggono dalle missioni i lineamenti di base e istruzioneèmolti movimenti ecclesiastici separatisti conducono rivolte.
Inoltre crisi del Congo non è di buon auspicio per decolonizzazione. Nel 1962 Burundi e Rwanda ottengono indipendenza come conseguenza logica dell’indipendenza ottenuta dal Congo (erano infatti diventate da colonie tedesche a belga dopo la guerra)èle rimanenti colonie erano o portoghesi o inglesi. In  Inghilterra pressione per decolonizzazione è 1961 indipendenza del Tanganyika; problemi per rivolte a Zanzibar, Nyerere riesce comunque a mantenere l’ordine e a ottenere unione del suo stato con Zanzibarènasce la Tanzania. Nel 1962, dopo vari e difficili accordi tra i vari gruppi etnici, Uganda ottiene indipendenza.
1964 Zambia (Rhodesia settentrionale) e Malawi (Rhodesia del sud e del nord e Nyasaland) ottengono indipendenza.
In Kenya situazione molto complessa: scarsità drammatica di terra per la popolazione africanaèsi costituisce segretamente gruppo chiamato Mau Mau (formato da popolazione Kikuyu) che fa continue incursioni sugli altipiani uccidendo coloni e Kikuyu  con terra o lavoroè intervengono truppe inglesi che estirpano con difficoltà i mau mau; indipendenza viene cmq. concessa nel 1961.

 

Nel 1965 i regimi dittatoriali portoghese e spagnolo erano le ultime potenze coloniali ancora esistenti. Spagna concede indipendenza alla Guinea Equatoriale nel 1968 e spartisce il Sahara spagnolo tra Marocco e Mauritania
Portogallo non concede indipendenzaèguerriglia totale in tutte le sue colonie: Guinea Mozambico e Angolaèmetà del budget nazionale speso per le guerre in Africaèpopolazione portoghese si ribella nel 1974ènuovo governo concede subito indipendenza alle colonie.
I coloni in Rhodesia (Ian Smith) erano attaccati continuamenteè1977 Smith tratta con alcuni africani e concede suffragio universale anche se con un ruolo privilegiato per i bianchi ancora presenteè1979 entra in carica un governo multi-etnico con primo ministro nero (Muzabewa) e il paese viene rinominato Zimbabwe-Rhodesia.; Leaders di tutti gli stati africani indipendenti sostengono lotta dei neri in Rhodesiaèviene indetta tavola rotonda a Londra con anche Smith e MuzorewaèRhodesia torna temporaneamente sotto Inghilterraènuove elezioniè vince fronte patriottico di Mugabeèprimo ministro del nuovo Zimbabwe.

 

In Sud Africa iniziano a formarsi gruppi che fanno dibattiti pubblici e chiedono più libertà agli europei MA repressione crudelissima da parte dei bianchi: massacro di Sherpeville, proibizione attività politiche africane.

 

L’AFRICA INDIPENDENTE
Nel 1963 nasce l’Organizzazione per l’Unità Africana con quartier generale a Addis Abeba.
Tutti i leaders rispettano i principi di non interferenza negli affari degli altri stati e nascono pochi conflitti sui confini. Sono uniti anche dal desiderio di veder finire il monopolio bianco in Sud Africa MA: difficile

Sudafrica era diventata maggiore potenza dell’Africa sub-saharianaèi bianchi che lo controllavano si sentivano onnipotenti. I bianchi di lingua inglese sono sempre + portati a accettare obiettivo Afrikaner di conservare in Africa una nazione unita e bianca. 1960 elettorato sceglie ritorno a tradizione Afrikaner del Grande Trek, dichiarando che vuole vivere in una Repubblica del Sudafrica. L’Africa del sud-ovest era sotto mandato del Sudafrica e qui essi cercano di integrare quella parte nella loro repubblica e nel loro sistema di ApartheidèONU proclamano l’illegalità di questa azione e cambiano il nome della zona in Namibiaèsudafricani creano in Namibia regime multirazziale.
Sudafricani vogliono sempre più emarginare i neri nei bantustan e impedir loro di entrare nella repubblica, ma molti di loro dovevano per forza lavorare nella repubblica, perché i bantustan erano troppo poveri e non offrivano nulla. Dal 1976 rivolte violente costanti soppresse con esercito e poliziaèdanni e morti (neri che collaboravano uccisi da neri+neri uccisi da esercito) talmente alti che il governo dichiara lo stato di emergenza e proibisce resoconti non ufficiali delle agitazioni. African National Congress diventa organizzazione-guida contro dominio dei bianchi e ovunque si alza il grido per la liberazione del suo leader Nelson Mandela.
Comunità bianca si accorge che cmq. da sola era imps. fornire mercato abbastanza grande e di avere bisogno della cooperazione di altre razzeèaccordati riconoscimenti ad alcuni sindacati dei lavoratori neri e concesse residenze nelle townships ai lavoratori più qualificati. Concessi accessi ai posti pubblici e ai matrimoni misti (ma molto difficile). A mano a mano che i bianchi diventano porzione sempre minore  della popolazione, Botha ( al governo dal 1978) ritiene opportuno rendere partners di minoranza del governo repubblicano le minoranze meticce e asiatiche. I neri restano sempre esclusi. Crescono misure severe per mantenere apartheid e cresce biasimo del mondo intero, incoraggiato costantemente dagli altri stati africani che continuano a chiedere un intervento internazionale.

MA i leaders degli altri paesi avevano molti altri problemi di cui occuparsi: le lor economie non erano riuscite ad integrarsi in quella mondiale e non avevano intrapreso un’industrilizzazione. Inizialmente le strategie di sviluppo sembrano funzionare abbastanza MA: anni ’70: aumento vertiginoso del prezzo del petrolio (aumentato di 20 volte in 10 anni)ètutte le economie vengono danneggiate, anche quelle dei paesi produttori per: inflazione in tutto il mondoè depressione economica mondialeèimportazioni minori dei PI dai PVSèdiminuiscono i prezzi di q.ti benièmeno denaro ai paesi africano per acquistare all’esteroèmeno di 6 paesi africani negli anni 70 registra una crescita economica in termini reali.
Inoltre sempre + paesi non riescono più a produrre alimenti sufficienti per sfamare popolazione (aumentata  a tassi sempre + crescenti)èdevono spendere per importazioni e non per beni e servizi necessari ai loro programmi di sviluppo. Questi avevano inoltre suggerito agli agricoltori di coltivare beni da esportazione (caffè cacao caucciù..)che non potevano soddisfare la domanda interna di  generi alimentari.
La popolazione si sposta massicciamente dalle campagne alle città.
1973 siccitàèdisastrose carestieègente scappa ancora in città o viene condotta in campi-profughi.
Altro enorme problema: interessi da pagare sui prestiti esteri contratti per i piani di sviluppo, (per non parlare della restituzione del capitale preso in prestito)èstati chiedono riduzione dei tassi al FMIèaccetta ma impone restrizioni alla libertà politica degli statiè”neocolonialismo”, ma la maggior parte degli stati non ha scelta.
Il malcontento cresce ma i leaders non si sottomettono a nuove elezioniècolpi di stato militari sempre più frequenti.
In Etiopia Hailè Salasiè rovesciato da colpo di stato e sostituito da Mengistu MA rivolte; incapace di rendere effettivo il proprio potere sull’intero paese, come succede in molti altri stati africani.
In Mali Niger e Alto Volta gli uomini politici falliscono perché non riescono a fornire alla popolazione i vantaggi dell’indipendenza.
Altri seri disordini vengono creati dall’eterogeneità etnica presente in molti paesi.

 

 

Fonte: http://www.sviluppoepace.it/public/2/afro-asiatici/riassunti%20fage.doc

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